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Atti Parlamentari -88035 Camera dei Deputat i X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 199 1 RESOCONTO STENOGRAFIC O 692 . SEDUTA DI LUNEDÌ 14 OTTOBRE 199 1 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIOND I INDICE PAG . Missioni 8803 7 Missioni valevoli nella seduta del 1 4 ottobre 1991 8806 6 Disegni di legge : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 8806 6 (Trasmissione dal Senato) 8806 6 Disegno di legge di conversione : (Autorizzazione di relazione orale) . . . 8803 7 Proposte di legge : (Adesione di un deputato) 8806 6 (Annunzio) 88066 PAG . (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 8806 6 (Proposta di assegnazione a Commissio - ne in sede legislativa) 8803 7 (Proposta di trasferimento dalla sede referente alla sede legislativa) 8803 8 (Trasmissione dal Senato) 8806 6 Proposta di legge di iniziativa regionale : (Trasmissione dal Senato) 8806 6 Interpellanze e interrogazioni : (Annunzio) 8806 8 Mozioni concernenti la situazione dell a regione Puglia : (Discussione congiunta)

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X LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 OTTOBRE 1991

RESOCONTO STENOGRAFIC O

692 .

SEDUTA DI LUNEDÌ 14 OTTOBRE 199 1

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ALFREDO BIONDI

INDICE

PAG .

Missioni 88037

Missioni valevoli nella seduta del 14ottobre 1991 88066

Disegni di legge :(Assegnazione a Commissione in sede

referente) 88066(Trasmissione dal Senato) 88066

Disegno di legge di conversione :(Autorizzazione di relazione orale) . . . 8803 7

Proposte di legge :(Adesione di un deputato) 88066(Annunzio) 88066

PAG .

(Assegnazione a Commissione in sedereferente) 88066

(Proposta di assegnazione a Commissio -ne in sede legislativa) 8803 7

(Proposta di trasferimento dalla sedereferente alla sede legislativa) 8803 8

(Trasmissione dal Senato) 88066

Proposta di legge di iniziativa regionale :(Trasmissione dal Senato) 88066

Interpellanze e interrogazioni :(Annunzio) 88068

Mozioni concernenti la situazione dell aregione Puglia :

(Discussione congiunta)

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PAG.

PRESIDENTE . . . .88038, 88049, 88050, 8805 688059, 8806 3

ANDREIS SERGIO (gruppo verde) 88056DEL DONNO OLINDO (gruppo MSI-destra

nazionale) 8805 9GALANTE MICHELE (gruppo comunista -

PDS) 88050POLI BORTONE ADRIANA (gruppo MSI-de -

stra nazionale) 88042

Documenti ministeriali :(Trasmissione) 88067, 88068

Nomina ministeriale :(Comunicazione ai sensi dell'articolo

9 della legge n . 14 del 1978) 88067

PAG.

Per lo svolgimento di una interrogazio-ne :

PRESIDENTE 88063TADDEI MARIA (gruppo comunista-PDS) 88063

Presidente del Consiglio dei ministri :(Trasmissione di documento) 88067

Risposte scritte ad interrogazioni :(Annunzio) 88068

Su un lutto del deputato Sorice :PRESIDENTE 88037

Ordine del giorno della seduta di doma-ni 88063

SEDUTA PRECEDENTE N . 691 — DI VENERDÌ 11 OTTOBRE 1991

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La seduta comincia alle 17,5 .

MAURO DUTTO, Segretario, legge il pro -cesso verbale della seduta del 7 ottobre1991 .

(È approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE. Comunico che, ai sens idell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento, i deputati Anselmi, Caveri, d'Aqui -no, Fronza Crepaz, Grippo, Minozzi, Rauti ,Sapienza, Scovacricchi e Stegagnini, sono i nmissione a decorrere dalla seduta odierna .

Pertanto i deputati complessivamente i nmissione sono ventidue, come risulta dall'e-lenco allegato ai resoconti della seduta o-dierna .

Autorizzazione di relazione orale .

PRESIDENTE. Il calendario dei lavoriprevede per domani la discussione sul se-guente disegno di legge :

«Conversione in legge del decreto-legge 1 3settembre 1991, n . 297, recante interventiper il miglioramento qualitativo e la preven-zione dell'inquinamento delle acque destina-te al consumo umano, nonché differimentodel termine in materia di qualità delle acquedi balneazione» (5960) .

Pertanto le Commissioni riunite VIII (Am-

biente) e XII (Affari sociali) sono autoriz-zate a riferire oralmente all'Assemblea .

Su un lutto del deputatoVincenzo Sorice .

PRESIDENTE . Informo la Camera che ildeputato Vincenzo Sorice è stato colpito d agrave lutto: la perdita della madre .

Al collega così duramente provato negliaffetti familiari il Presidente della Camera h agià fatto pervenire le espressioni del più vivocordoglio che desidero ora rinnovare a titolopersonale e a nome dell'intera Assemblea .

Proposta di assegnazione di progettidi legge a Commissioni in sede legislativa .

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscrit-ta all'ordine del giorno della prossima sedu-ta l'assegnazione, in sede legislativa, delleseguenti proposte di legge, che propong oalla Camera a norma del comma 1 dell'arti-colo 92 del regolamento :

alla I Commissione (Affari costituziona-li) :

BELLOCCHIO ed altri : «Ulteriore prorogadel termine previsto dall'articolo 2, comma3, della legge 17 maggio 1988, n . 172, perl'ultimazione dei lavori della Commissioneparlamentare d'inchiesta sul terrorismo inItalia e sulle cause della mancata individua-zione dei responsabili delle stragi» (5999) ;

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alla XII Commissione (Affari sociali) :

S . 2723 . — Senatori SARTORI ed altri :«Nuove norme in materia di indennità diaccompagnamento ai ciechi civili ed ai plu-riminorati» (approvato dalla XI Commissio-ne del Senato) (5922) (con parere della I,della V e della XI Commissione) .

Proposta di trasferimento di un progettodi legge dalla sede referente alla sedelegislativa .

PRESIDENTE. Comunico che sarà iscrit-ta all'ordine del giorno della prossima sedu-ta l'assegnazione, in sede legislativa, dellaseguente proposta di legge, per la quale l aIX Commissione permanente (Trasporti) ,cui era stata assegnata in sede referente, h achiesto, con le prescritte condizioni, il tra-sferimento alla legge legislativa, che propon-go alla Camera a norma del comma 6 del -l'articolo 92 del regolamento :

SAvIo ed altri : «Omologazione, a sanatoriadei rimorchi agricoli» (5008) .

Ulteriori comunicazioni all'Assemblea sa-ranno pubblicate in allegato ai resocontidella seduta odierna .

Discussione congiunta di mozioni concer-nenti la situazione della regione Puglia.

PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca ladiscussione delle seguenti mozioni :

La Camera,

considerato che per altre regioni delMezzogiorno sono state assunte misure spe-cifiche per il recupero socio-economico de lterritorio interessato ;

ritenuto che esiste anche una «emergen-za Puglia» caratterizzata da una gravissim asituazione economica, da un alto tasso d idisoccupazione, da pericoli per il manteni-mento dei livelli occupazionali attuali (ved iFrigodauna, Breda, settore calzaturiero, edaltro), da intollerabili disfunzioni nel funzio-namento di gran parte delle istituzioni locali,

dalla diffusione della droga, da carenza diinfrastrutture, da un inesistente sistema d icontrollo degli appalti, da una scarsa tutel adell'ambiente e del territorio ;

considerato :

che, a causa di tutto ciò, gravissimimotivi di tensione si sono recetemente ma-nifestati fra l'altro nelle popolazioni di Man -fredonia, di Fasano, di Taranto, di Brindis ie di Lecce;

che l'economia soffre anche per unaserie di circostanze che incidono negativa-mente sul settore terziario, quali ad esem-pio, la carenza della rete ferroviaria, uninadeguato ed improvvisato piano di forma -zione professionale, la scarsa e disorganicapresenza di scuole artigiane, il racket delleestorsioni, l'assenza di piani commerciali, l acrisi dell'agricoltura, ed altro ;

che i fenomeni di degrado sociale inci-dono negativamente anche sulla famiglia inquanto istituzione, tant'è che è aumentato i lnumero degli aborti ;

che i servizi sociali sono inadeguati ecomunque gestiti in maniera clientelare ;

che territorio ed ambiente subisconoquotidiane insidie a causa di inadempienz ee ritardi della regione e degli enti locali e pe rla presenza della megacentrale a carbone diBrindisi (Cerano) ;

che il piano quadriennale per l'univer-sità purtroppo ha subito notevoli ritardi;

impegna il Governo

a valutare in tutti i suoi aspetti 1'«emer-genza Puglia» fornendo poi indirizzi precis ied assumendo azioni conseguenti, in parti-colare attraverso :

a) la ridefinizione del piano delle Ferro -vie dello Stato con priorità per il raddoppioe la elettrificazione del binario Bari-Lecce ;

b) la ridefinizione del PEN, attraversola cessazione dei lavori della centrale a car-bone di Brindisi sud (Cerano) e la riconver-sione a metano della centrale termoelettric adi Brindisi nord ;

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c) la riconversione dell'Enichem d iManfredonia col contestuale manteniment odei livelli occupazionali ;

d) la definizione, attraverso la regione ,di un piano di tutela dell'ambiente e delterritorio (Cerano, Manfredonia, Taranto ,Brindisi, ed altro) ;

e) l'approvazione del piano quadrien-nale dell'università secondo le indicazion idate all'unanimità dalla regione Puglia ;

f) la realizzazione di un accordo di pro-gramma con l'Agenzia del Mezzogiorno sul-l'assetto dell'università e della ricerca, an-che in rapporto alle strutture edilizie ;

g) la valorizzazione del polo chimico diBrindisi attraverso la costituzione del crac-king, che riconferisce alla fabbrica il ruoloproduttivo e quindi consente il passaggio d auna politica di risanamento ad una politicadi sviluppo in favore dell'occupazione ;

h) la valorizzazione, nel piano di ri-strutturazione per la siderurgia, dello stabi-limento dell'Italsider di Taranto, che, peressere più nuovo e più funzionale, producea costi più bassi ;

i) la concessione, nell'ambito di organi-co piano di presenza e di incentivazionedella ricerca scientifica, di borse di studiodel CNR nella quota voluta dalla legislazion evigente per il Sud e per la Puglia in partico-lare, con priorità per la ricerca nel campodella siderurgia, dei materiali, dei beni cul-turali ;

1) l'assunzione di iniziative per imporr eai comuni, ancora sprovvisti, di dotarsi d ipiano regolatore generale, con particolareriferimento al risanamento igienico abitativoed al recupero del degrado sociale dei quar-tieri popolari (S . Paolo di Bari, 167 A e B diLecce, ed altri) ;

m) la predisposizione di provvedimentilegislativi, anche speciali, per la tutela non -ché per il recupero dei centri storici (Bari,Lecce con particolare riferimento al Baroc-co, Ostuni, Manduria, Martina Franca, Ta-ranto, ed altri) ;

n) la razionalizzazione ed il potenzia-

mento dei CMAS e di tutte le strutture ,pubbliche e private, per il recupero deitossicodipendenti;

o) la revisione della politica dei servizisociali (asili nido, consultori, assistenza aglianziani ed agli handicappati, ed altro) ;

p) il rilancio ed il potenziamento de lsettore terziario (primo fra tutti l'artigianatodi tradizione) attraverso forme reali di age-volazioni fiscali e creditizie, nonché la pre-disposizione di nuove norme sull'apprendi-stato e la programmazione di efficienti pianidi formazione professionale ;

q) un sistema di controlli sugli appalti ,privilegiando al massimo l'imprenditoria lo-cale ;

r) sistemi accurati di vigilanza per im-pedire il perpetuarsi del fenomeno del capo -ralato e del lavoro nero essenzialmente aidanni delle donne e dei bambini ;

s) l'individuazione e la conseguente ri-mozione delle cause che hanno impedito d ifatto l'attuazione agile e spedita delle legg in . 863 del 1984 (articolo 5 per contrattipart-time) ; n. 79 del 1983 (contratti di for-mazione e lavoro, riportati poi nella leggen. 863 del 1984, articolo 3) ; n. 113 del 1986(piano straordinario per l'occupazione gio-vanile) ; n . 41 del 1986 (legge finanziaria ,agricolo 15 per i beni culturali) ; n. 46 del1982 (fondo speciale per la ricerca applica-ta) ; n . 696 del 1983 e n. 399 del 1987(agevolazioni per l'acquisto e la locazionefinanziaria di macchine utensili ad elevat atecnologia) ; n. 1329 del 1965 (agevolazioneper la compravendita di macchine utensili odi produzione); n . 675 del 1977 (ristruttura-zione e riconversione industriale) ; n . 183 del1976 e n. 64 del 1986 (concessione degliincentivi per la industrializzazione del Mez -zogiorno) ;

t) l'esercizio di un efficace controllo ne iriguardi degli enti pubblici economici e delleimprese a partecipazione statale affinché siarispettato l'obbligo della riserva di investi -menti in termini qualitativi e quantitativi ;

u) l'individuazione di strumenti ade-guati per riqualificare l'amministrazione or-

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dinaria decentrata e gli enti territoriali, i nparticolare per consentire alla regione diassolvere dignitosamente i compiti cui èpreposta ;

v) l'intensificazione ed eventualment ela riorganizzazione delle modalità di inter -vento contro la criminalità organizzata, l amicrocriminalità e la diffusione della droga ,anche ricorrendo all'impiego di maggioririsorse economiche ed alla istituzione dinuclei speciali, con adeguato numero diuomini, in seno alle diverse forze di polizia .

(1-00242)

«Poli Bortone, Pazzaglia, DelDonno, Menniti, Tatarella» .

(8 febbraio 1989) .

La Camera,

considerato che la situazione sociale ,democratica ed istituzionale della Puglia st asubendo una preoccupante involuzione ,cancellando così il ruolo di «positiva anoma-lia» che nel quadro delle regioni meridionaliessa ha avuto nel corso degli anni passati ;

ritenuto che in modo particolare con -corre a determinare la grave situazione inatto la crescente espansione della criminalitàorganizzata in tutte le province con il suocarico di omicidi, attentati, estorsioni neiconfronti dei ceti produttivi, con l'allarman-te commercio della droga e il contrabbandodi sigarette e di armi, con una diffusa micro-criminalità, spesso minorile, e con un intrec -cio sempre più stretto e coinvolgente tr a«affari» e politica in materia di appalti, inca -richi e concorsi ; fenomeno che non solo haprovocato una vistosa alterazione elettoral ein alcuni comuni, ma anche lo sciogliment odi alcune amministrazioni passate sotto ilcontrollo della criminalità ;

rilevato che elemento di accelerazionedella crisi è costituito dalla condizione d igrave sofferenza dell'istituto regionale, il cu idissesto finanziario, frutto di scelte politichesbagliate, di omissioni e di inosservanza d inorme e principi e princìpi che regolano laformazione del bilancio, è diventano insoste -

nibile e pregiudica lo sviluppo di molteattività economiche ;

valutato che la situazione della regionePuglia, oltre che per ragioni di bilancio, si èfatta preoccupante anche per i fenomeni d idegrado politico e amministrativo che s isuccedono, da ultimo quelli legati alle nomi-ne dei commissari straordinari delle unitàsanitarie locali, e per la difficoltà a promuo -vere una manovra di risanamento finanzia -rio ;

considerato che la struttura socio-econo-mica regionale, al di là di alcuni indicatorieconomici, continua a subire colpi a causadella crisi dell'apparato industriale, in parti-colare nei settori siderurgico e chimico, inconseguenza anche della crisi dell'interven-to straordinario e delle partecipazioni stata-li, del mancato decollo di una politica agro-alimentare, della carenza di servizi essenzialie della ripetuta opera di aggressione all'am-biente ;

sottolineato che i tassi di disoccupazio-ne, specie giovanile e femminile, si manten -gono a livelli abbastanza elevati ;

sottolineato che sul futuro e sul ruolodella Puglia quale regione cerniera e ponteverso i Paesi mediterranei e balcanici grava-no pesanti ipoteche derivanti dalla perdu-rante crisi degli assetti mediorientali e dalleturbolenze che stanno investendo l'altrasponda dell'Adriatico ;

ritenuto che è indispensabile adottaremisure di particolare urgenza, anche pe revitare il rischio che la Puglia, al pari delresto del Mezzogiorno, sia tagliata fuori da lprocesso di integrazione europea del 1993 ,

impegna il Governo in via prioritaria :

A) ad affrontare la questione criminalit àemanando rapidamente regole idonee a di-sciplinare in modo certo e trasparente l'at-tribuzione degli appalti, la verifica dei tempi ,dei costi, dei risultati, ad istituire forme dicontrollo efficaci non soltanto sull'attivit àdelle amministrazioni elettive, ma anch edegli altri enti pubblici (consorzi, aziende ,ed altro) spesso al centro di attività illecitese non illegali, e a potenziare e qualificare

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tutte le strutture preposte alla lotta all acriminalità organizzata ;

B) ad assumere iniziative atte a render eeffettiva la manovra di risanamento finan-ziario e per riportare la correttezza ammini-strativa nella gestione dei bilanci della regio-ne Puglia ;

C) a superare entro il 1992 la logica e lastrumentazione dell'intervento straordina-rio, riportando nell'ambito dell'interventoordinario le risorse aggiuntive che richiedo -no il riequilibrio del divario ed il superamen-to di un modello economico-politico .

Al fine di mantenere condizioni di vita edi sviluppo economico adeguate ed accetta-bili impegna altresì il Governo:

1) ad accelerare e definire, con il contri-buto prevalente delle partecipazioni statali ,gli interventi concordati per la reindustria-lizzazione delle aree di Brindisi e Taranto, i lrisanamento produttivo ed ambientale de lpolo chimico di Manfredonia;

2) a progettare e realizzare, d'intesa co nla regione, poli agro-alimentari, coordinan-do azioni concernenti la riconversione ed i lpotenziamento della produzione agricola, latrasformazione, la commercializzazione, l aricerca ed i servizi ;

3) a definire una politica di tutela evalorizzazione del territorio e dell'ambient eattraverso :

a) un sistema intermodale dei trasporti ,in cui sia privilegiato quello ferroviario, e -stendendo anche alla Puglia i programmiper l'alta velocità, raddoppiando ed elettre-ficando le linee ancora carenti (dorsale a-driatica, trasversale Puglia-Campania, line aBari-Lecce e Bari-Taranto), potenziando l earterie viarie più importanti, realizzando u nsistema di interporti, dando luogo ad unarticolato trasporto aereo ;

b) interventi scientificamente fondati didifesa del suolo, soprattutto nelle aree mon-tane ;

c) un piano di salvaguardia e di tutel adelle realtà a più alto rischio ambientale

attivando le risorse previste dal piano trien-nale per l'ambiente;

d) progetti di valorizzazione e tuteladell'ambiente naturale e storico con partico -lare riferimento ai centri storici e progett iintegrati per il turismo ;

4) a favorire la costituzione ed il funzio-namento del Parco del Gargano e di altriparchi marini e terrestri (Alta Murgia, PortoSelvaggio, Isole Tremiti, Torre Guaceto) ;

5) a potenziare il settore della ricerca edella formazione, qualificando l'intero siste -ma universitario regionale ;

6) ad assicurare un ulteriore sviluppodell'irrigazione attraverso un governo effi-ciente e risanato delle acque, con lo sciogli -mento dell'Ente Autonomo Acquedotto Pu-gliese, il riordino e la gestione unitaria deglienti ;

7) a promuovere una politica di soste-gno alle piccole e medie imprese sul pian ocreditizio, dei servizi dalla produzione, del-l'export-import ;

8) a verificare che gli investimenti Fiat aMelfi siano occasione di avanzamento eco-nomico e di sviluppo complessivo anche pe rle aree pugliesi contermini, in particolareper quel che concerne gli impieghi occupa-zionali e l'armatura territoriale ;

9) ad intensificare l'attività politico di-plomatica al fine di concorrere ad una posi-tiva soluzione del conflitto mediorientale ,della crisi jugoslava ed albanese, e promuo-vere tutte le iniziative volte a rendere per-manente ed efficace una politica di coope-razione nell'area del Mediterraneo, dentr ola quale la Puglia sia inserita a pieno titolo .(1-00548)

«D'Alema, Reichlin, Bargone,Cannelonga, Civita, Galante ,Gelli, Perinei, Sannella, Tad-dei, Torna, Vacca» .

(9 ottobre 1991) .

La Camera ,

considerato che l'attività della criminali-

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tà organizzata in Puglia negli ultimi tempiha registrato un sensibile nonché preoccu-pante incremento ;

valutato che la situazione socio-economi-ca pugliese risente considerevolmente dell acrisi del settore chimico e siderurgico ed inparte di quello agro-alimentare ;

considerato :

che il livello del tasso di disoccupazione ,soprattutto femminile e giovanile, non ac-cenna a decrescere ;

che i servizi sociali risultano essere ormaiinadeguati rispetto alle esigenze di una real-tà regionale come quella pugliese ;

che la politica ambientale e territorial eprocede faticosamente tra molte incertezzee contraddizioni ;

impegna il Governo:

a potenziare le strutture preposte allalotta alla criminalità al fine di ridare tran-quillità agli operatori economici ed alla po-polazione tutta ;

a ridetinire il piano delle Ferrovie delloStato sul territorio ;

a riqualificare un piano di tutela ambien-tale e territoriale ;

alla valorizzazione dei poli chimico side -rurgico di Brindisi e Taranto;

a potenziare il settore della ricerca e dell aformazione;

a promuovere una politica di sostegn oalle piccole e medie imprese ;

a promuovere azioni concernenti il po-tenziamento della produzione agricola;

a favorire progetti di recupero e valoriz-zazione dei centri storici e delle località aforte vocazione turistica .

(1-00553)«Saladino, Cappiello, Principe ,

Mastrantuono, Reina, Poti ,Diglio, Marzo, Mastrogiaco-mo, Alagna» .

(11 ottobre 1991) .

Avverto che le mozioni all'ordine del giorno ,trattando tutte lo stesso argomento, sarann odiscusse congiuntamente .Dichiaro aperta la discussione congiunt asulle linee generali delle mozioni .Il primo iscritto a parlare è l'onorevole PoliBortone, che illustrerà anche la sua mozionen. 1-00242. Ne ha facoltà .

ADRIANA POLI BORTONE . Onorevole Pre-sidente, onorevole sottosegretario, voglio di -re subito, ma molto brevemente, che —l'onorevole sottosegretario mi scuserà —avrei sperato che a questa seduta avesseropresenziato più membri del Governo, consi -derato che la mia mozione e quelle presen-tate dagli altri colleghi investono le compe-tenze di almeno dieci ministeri !

Se lei, onorevole sottosegretario, riuscir àa riferire al Governo in generale, e agli altr isuoi dieci colleghi in particolare, quanto no icominceremo questa sera a discutere m asoprattutto se riuscirà ad assumere gli im-pegni che vengono richiesti, noi gliene sare -mo particolarmente grati .

Non posso certo oggi, esprimere soddisfa-zione per il fatto che finalmente si discuta l amia mozione sulla Puglia, considerato ilparticolare momento storico che sta attra-versando questa regione . Ricordo, infatti ,che la mia mozione fu presentata 1'8 feb-braio del 1989, quando ancora nel leccesenon erano stati trovati carbonizzati i corpidi un industriale e di alcune giovani donne ,quando ferocia e disumanità non si eranomanifestate nella decapitazione di un pover ogiovane, quando i casi di «lupara bianca»non erano così frequenti, quando collusionichiare tra politica e malavita organizzat anon erano ancora emerse e quando si potev aragionevolmente ritenere di intervenire at-traverso una ipotesi programmata ed artico-lara di lavoro sul tessuto socio-economic odella regione Puglia per impedire che pren-desse ulteriormente piede quella criminalit àche stava già facendo grossi salti di qualità .

Il 1989 è l'anno in cui la CEI produce u ndocumento interessante e fondamentale sul -l'intreccio perverso tra questione meridiona-le, disoccupazione giovanile, delinquenz aorganizzata e crisi del sistema democratico ,politico ed amministrativo del Mezzogiorno .

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È l'anno in cui il consiglio regionale pugliesetiene una seduta congiunta con la Commis-sione antimafia e assume impegni (regolar-mente disattesi!) .

Dal 1989 ad oggi, più volte ho avuto mododi sollecitare la discussione di questa mozio -ne. I130 luglio di quest'anno, cioè a due armie mezzo di distanza dalla presentazione ,chiesi di fissarne la discussione per il succes -sivo settembre, ma il Governo rispose di no nessere ancora pronto! Per non rischiare ch esi ripetano cose del genere, onorevole sotto-segretario, le ho portato oggi un dossierrelativo solo ai delitti degli ultimi due mes ie lo fornirò al Governo affinché possa even-tualmente aggiornarsi . Il Governo — dun-que — disse di non essere pronto, il 3 0luglio; l'Assemblea respinse (per un voto!) lamia richiesta, di fissazione della data didiscussione, con il voto contrario dei partit idi Governo e — me ne dispiacque conl'astensione del PDS .

Oggi la mozione — impostata allora pre -valentemente sulla base di un taglio s

" economico deve essere discussa seguen -do la stessa impostazione ma individuand oaltre priorità . Siamo in una situazione diemergenza e si impongono misure adegua-te. Il Governo viene in aula purtroppo sol-tanto sotto la spinta dell'emergenza ; lei,onorevole sottosegretario, è forse in grado diassumere impegni sull'ordine pubblico e sul-la sicurezza sociale? Il Governo è venuto aconfrontarsi a distanza di circa tre anni dallamia richiesta, quando sono ormai ridottissi-mi gli spazi riservati alla prevenzione e lachiusura delle piccole industrie non fa nean-che più notizia . Ma non fanno notizia, ono-revole sottosegretario, neanche gli scippi edi furti, appartenenti ad una casistica semprecrescente ma direi quasi «innocente», rispet-to ad altre .

La Puglia, oggi, ha il primato italiano delleestorsioni : 152 denunce in soli otto mesi e137 omicidi fino alla fine di agosto (ogg iovviamente la cifra va sensibilmente aggior-nata!) Nel 1990 la provincia di Foggia è stat ala capitale del racket : 173 casi denunciati ,130 attentati, 70 incendi dolosi . Due terzidelle denunce vengono da Cerignola, capita-le dei furti d'auto (si fa per dire), e sonocolpiti in particolare gli imprenditori.

Al secondo posto la provincia di Bari, con126 denunce; è un racket a scacchiera, ch ecolpisce persino i contadini . Taranto è cono-sciuta per il clan dei Modeo, Lecce per l aSacra corona unita ; a Lecce, dal gennaio1991 alla fine di agosto, sono state fatteesplodere 114 bombe, a fronte delle 7 0complessivamente esplose nel 1990 . Vi sonostati 180 fra estorsioni ed incendi ; sono staticolpiti i commercianti, gli imprenditori, iprofessionisti, i politici, i sindaci ed i consi-glieri comunali nelle città di Casarano, Ve -glie, Taurisano, Porto Cesareo ; i farmacist ia Novoli, le case editrici a Cavallino, i localinotturni a Tuglie, i cantieri, le società finan -ziarie, la stessa questura di Lecce, nonch él'abitazione del presidente della corte delmaxiprocesso alla Sacra corona unita .

A Brindisi, soltanto nella seconda metà d iagosto, vi sono stati 15 attentati: Torchiaro-lo, San Vito dei Normanni, Ceglie Messapi -co, Francavilla sono i centri più caldi . ALatiano esiste una stazione dei carabinieriche conta niente meno di cinque militari :beati loro che almeno ce li hanno !

Non si sa da dove cominciare . La Confe-sercenti ha denunciato gli enormi rischi checorrono i commercianti, i quali ricevonotelefonate estorsive da cui si comprende chegli estorsori conoscono la loro situazion epatrimoniale nei dettagli, sicché si presup-pone che nelle banche esistano dei veri epropri basisti informatori . Le relazioni de iprocuratori generali della Repubblica di Barie di Lecce per l'anno giudiziario 1991 son odi grande allarme; sono relazioni incentrateessenzialmente sulle difficoltà di applicazio -ne del nuovo codice di procedura penale ,sulla carenza di personale giudiziario edamministrativo, sull'aumento dei fenomen icriminosi .

Nel distretto di Lecce mancano 45 giudicie 226 tra funzionari ed impiegati, mentre inquello di Bari sono necessari 53 magistratie 184 addetti al personale ausiliario . Al 3 0giugno 1989, nella pretura circondariale d iBari giacevano in attesa di registrazione 11 3mila provvedimenti e nell'intero distrettoerano rimasti pendenti 69 .907 affari penali .Nel distretto di Lecce i procedimenti civilipendenti ammontavano niente meno che a87 .549, mentre — alla stessa data — i

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procedimenti penali pendenti erano113.275 . Una cifra che, come ha sostenut oil procuratore di Lecce, dottor Chiriacò ,desta lo credo bene — seria preoccupa-zione .

La criminalità organizzata, dice Chiriacò ,imperversa ormai in tutto il Salento : rapine ,estorsioni, attentati dinamitardi, usure, bi-sche clandestine e traffico di stupefacentisono diventati suo esclusivo monopolio; perchi non si adegua o cerca di intralciarn el'attività sopravviene inesorabile la condan-na a morte .

I conflitti a fuoco, le spietate uccisioni ele sparizioni senza più traccia, tipiche e-spressioni di mentalità e di tecnica mafiose ,hanno sconvolto gli animi della pacifica gen-te salentina, che cerca di trovare scamp orinchiudendosi in casa o reclamando co npubbliche manifestazioni una maggiore pre-senza da parte delle istituzioni .

La Commissione parlamentare antimafi ae l'Alto commissario per il coordinamentodella lotta contro la criminalità mafiosa ,scesi appositamente nel Salento, hanno do-vuto riconoscere che le locali organizzazion icriminali, Nuova famiglia salentina e Sacracorona unita, sono senz'altro da assimilar ead analoghe strutture delinquenziali da tem-po radicatesi in altre aree meridionali, contale successo da proporsi ormai come poterialternativi alle stesse istituzioni statuali .

Il cittadino è sfiduciato e va ormai all aricerca di altre forme di giustizia, persino aldi fuori della legalità . Le due formazionicriminali, che hanno lasciato sul campooltre duecento morti, sono coadiuvate da u nvero e proprio esercito di riserva costituitodalla criminalità minorile, che fornisce killere spacciatori . Attentati, estorsioni, rapine e domicidi sono notevolmente aumentati ri-spetto al 1989 .

Alcuni dati : nel solo distretto di Lecce sisono registrati 316 omicidi, fra consumati etentati, a fronte dei 164 del 1989 ; le rapine ,fra consumate e tentate, sono ammontate a2282, a fronte delle 1024 dell'anno prece -dente ; agli attentati dinamitardi ed incendia-ri sono aumentati, connessi al racket delleestorsioni, ma non sono facilmente quanti-ficabili nella loro globalità, poiché le vittim epreferiscono evitare ulteriori rappresaglie .

Un quadro, insomma, che presenta cifreinquietanti e che è stato disegnato nel tempoattraverso colpevoli omissioni .

Il 30 ottobre 1989, il defunto presidentedella regione, Colasanto, nella seduta con -giunta del consiglio regionale con la Com-missione antimafia comunicava di aver in-viato a sindaci, presidenti delleamministrazioni provinciali, organizzazion idegli imprenditori, dei lavoratori e dei pri-vati, ad associazioni, rettori, provveditori ,parlamentari, al commissario di Governo, aiprefetti ed alla Chiesa copia del rapport odella Commissione antimafia, con un invit opressante a mobilitare tutte le coscienzedegli uomini impegnati ai vari livelli istitu-zionali nel mondo dell'economia, del lavor oe della scuola, per far fronte comune nel -l'impedire che «la nostra regione» — diceva— diventasse «terra di conquista del feno-meno malavitoso a livello singolo ed orga-nizzato» . Il presidente della Commissioneantimafia, da parte sua, sottolineava unasottovalutazione del fenomeno, aggravatada sordità ed omissioni .

Si denuncia l'aggravamento della situazio-ne, già nei pochi mesi dal maggio all'otto-bre, nelle provincie di Brindisi, Taranto eLecce, con l'aumento dell'attività criminaledi spaccio della droga, con collegamentiorganici si diceva — delle organizzazion idelinquenziali locali del paese (del nord e de lsud), con associazioni interregionali a delin-quere di stampo mafioso, con enormi truffeai danni dell'AIMA, con organizzazioni dell agestione del «toto nero», con attività per i lricilaggio del denaro sporco .

Non mi risulta, invece, che si sia indagatosu deviazioni, per esempio, delle sezioni delcollegamento, con truffe ai danni dei citta-dini. Eppure dal 1987, onorevole sottosegre -tario, avevo rivolto interrogazioni al Ministe -ro del lavoro sulla sezione del collegament odi Lecce, il cui responsabile era stato collo-cate a Surbo, uno dei comuni in cui è stat osciolto con decreto il consiglio comunaleperché in odore di mafia . Dal 1987 il Mini-stero del lavoro mi ha risposto con afferma-zioni elusive e, soltanto con la nostra tena-cia, siamo riusciti a mobilitare la ma-gistratura, la guardia di finanza e le forzedell'ordine, fino a quando la verità è emersa

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ed il collocatore, ancora consigliere comu-nale del comune di Lecce, è stato cautelati-vamente allontanato dall'ufficio .

Un fatto emblematico di assenza delloStato, di mancanza di controllo, di atteggia -menti mafiosi nella pubblica amministrazio-ne; un fatto che ci induce a credere cheoccorra «mettere il naso» in tutte le sezion idel collocamento di Puglia, per verificare gliavviamenti al lavoro .

Così come bisogna mettere il naso esubito — negli uffici provinciali del lavor oe della massima occupazione, negli ispetto-rati del lavoro, nelle unità sanitarie locali ,negli uffici tecnici comunali (che tanto ge-stiscono i piani pluriennali di attuazione) ,negli uffici regionali, in tutti gli apparat idella pubblica amministrazione, nella buro-crazia regionale, negli stessi TAR — perchéno? —, nelle sezioni del comitato regional edi controllo .

È cambiata, purtroppo, la qualità dell 'attocriminoso . Accanto ad iuta diffusa mentalit àcriminosa abbiamo una specie di caratteriz-zazione per zone. Nella parte nord dell aprovincia di Bari la delinquenza tradiziona-le, quella che si dedica in prevalenza allerapine, al contrabbando di tabacchi lavoratiesteri, ai furti di TIR, occupa e connota icomuni di Andria, Barletta, Trani, Canosa d iPuglia. Ma accanto ad essa si va sempre pi ùdelineando la nuova generazione della ma-lavita, quella che si esprime attraverso i ltraffico e lo spaccio di sostanze stupefacentie che ha contatti ormai definiti con Turchia ,Sud America, Calabria. La malavita a suddella provincia di Bari preferisce dedicars ialle estersioni, al contrabbando, al trafficodi droga, con il valido ausilio della delin-quenza brindisina .

Bari città vede un'enorme diffusione d idroga e l'aumento contemporaneo della mi-crocriminalità, che abbiamo avuto modo d imisurare anche attraverso la Commissionesulla condizione giovanile; una microcrimi-nalità che crea ormai un vero e proprioallarme sociale e si sviluppa sempre più ,anche per l'enorme carenza di strutturesociali per minori .

Non esistono sani centri di interesse, mala regione pullula di videogiochi, videopoker(che facilitano l'allontanamento dei giovani

dall'obbligo scolastico) e di luoghi di raccol -ta per giovani criminali .

La criminalità minorile caratterizza l'inte-ra regione. Foggia è una sorta di zon ad'appoggio operativo delle regioni limitrofedella Campania, che si servono della crimi-nalità locale per commissionare delitti d istampo mafioso . Soltanto nei primi mesidell'anno abbiamo avuto 80 denunce perassociazione a delinquere di stampo mafiosoe 63 proposte di prevenzione ai sensi dell alegge n . 575 del 1965 .

Lecce, Brindisi e Taranto sono caratteriz-zate da crimini economici, dagli inquina -menti dei circuiti finanziari, da episodi d icollusione fra organizzazioni criminali, am-bienti politici locali e mondo degli affari .Non a caso abbiamo visti sciolti due consiglicomunali, Surbo e Gallipoli ; ma mi chiedoperché soltanto due, 94 della provincia diLecce!

Tutte cose note da tempo, e lasciate col-pevolemente alimentare e crescere . Già ne l1989 erano ben noti gli intrecci tra .politicae istituzioni . A Taurisano, in provincia d iLecce, vi era stato l'arresto di un assessore ,a Brindisi l'arresto di un ex assessore ecandidato alla Camera, che tutti ben co-nosciamo. A Lucera si era scoperta unagrossa truffa ai danni dell'AIMA, che vedevail coinvolgimento di uomini politici di go-verno.

La Commissione antimafia nella seduta d imercoledì 9 ottobre ha discusso propriosulle risultanze dell'attività del gruppo d ilavoro incaricato di svolgere accertament isullo stato della lotta alla criminalità orga-nizzata in Puglia, senza tuttavia giunger eall'approvazione del documento per l'oppo-sizione del gruppo della democrazia cristia-na. La bozza di relazione a noi deputati no nè stata consegnata, perché era top secret;ma su il Giornale di Montanelli di venerdì11 ottobre Domenico Castellaneta afferm ache essa è stata resa pubblica dal vicepresi-dente della Commissione, il socialista Mau-rizio Calvi, che tanto si meraviglia dell apubblicità di molti atti, fatta presumibilmen-te da altri . . . !

Dalla stampa si apprende che la relazion esarebbe carente di nomi e cognomi in rap-porto a deviazione e relazione pericolose .

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Certo è che in Puglia ormai operano 3 2gruppi criminali, che hanno assoldato 2542uomini, individuati dalle forze dell'ordine ;ma è immaginabile che vi sia un folto sot-tobosco d 'appoggio . Un vero e proprio e-sercito, che si lancia alla conquista dei fluss idi denaro di una regione che nel 199 0ha fatto registrare un aumento del 4,1 percento del prodotto interno lordo, a frontedi un aumento del 2,7 del prodotto intern olordo nazionale . Una regione che attendecon angoscia

e questo è l'assurdo !i nuovi flussi di denaro dei grandi appalt iche verranno con il finanziamento ad e-sempio dei progetti di disinquinamento delleacque o di altri grandi progetti, tanto pro-pagandati dalla stampa, come il progett ostrategico Salento: un progetto strategica-mente costruito — questo è vero — dalsenatore Acquaviva, per un complesso diinterventi pari a 1700 miliardi, con unaprima tranche di 350 miliardi .

Qui non vi sono — voglio precisarlo — i«buoni» che vogliono far uscire il Salent odalla marginalità ed i «cattivi» che voglion oinvece frenare lo sviluppo . Vi è invece sol ogente responsabile, che si chiede se oggi

esistano le condizioni adatte per gestire inmaniera pulita e produttiva una massa d imiliardi, con tutti i necessari controlli nell ediverse fasi e sulla base di concrete normedi trasparenza!

Ricordiamo che se a Bari è in attesa l aRosa, nel Salento attende la Sacra Coron aUnita, la quarta mafia italiana; e siamo inuna regione che si pone al quarto posto dell agraduatoria per gli omicidi volontari consu-mati, con 200 .940 delitti all'anno nel 1990 ,ma che dispone soltanto di 12.175 effettivinelle forze di polizia, quindi di 0,6 operatoridi polizia per chilometro quadrato ; a frontedi una densità abitativa di 210 abitanti pe rchilometro quadrato ; una regione con 1 7delitti per singolo operatore di polizia, afronte dei 14 dell'anno precedente (in Pu -glia) e dei 10 della media nazionale .

Si tratta di una regione che, in rapport oalla sua popolazione, vede nel 1990 il 121, 1per cento di omicidi volontari, il 160,3 percento di tentati omicidi, 119,1 per cento d irapine gravi, il 236,1 per cento di estorsioniil 332,4 per cento di attentati dinamitardi o

incendiari . Quali sono gli interessi scatenan -ti? La risposta è facile : la gestione del terri-torio, i piani regolatori generali, i pianipluriennali di attuazione, i piani di insedia -mento produttivi, le opere pubbliche in ge-nere, le cooperative edilizie .

La Lega delle cooperative, da Casarano ,un grosso centro nella provincia di Lecce ,lancia l'appello contro la mafia per il diritt oalla libera impresa ed allo sviluppo del Sa-lento . Ci sta bene, ma la Lega ha spiegatoall'imprenditoria locale che il solo consorzioravennate delle cooperative nel periodo1980-1986 ha assunto in Puglia lavori per170 .019.059 .677 lire? Che il consorzio Gran-di lavori ha ricevuto, per il carcere di Lecce ,129 miliardi? Non sono mie affermazioni ; èciò che risulta dalla risposta che mi è statafornita ufficialmente dal Ministero dei lavor ipubblici in data 12 dicembre 1988, insiemealla comunicazione che, in relazione al con -tenuto della interrogazione, la procura dell aRepubblica di Bari aveva aperto un'inchie-sta. Ho dovuto, anche in questo caso, pre-sentare più volte la mia interrogazione pri-ma di ottenere che finalmente fosse apert ann'inchie' ta

VAll'ex stabilimento Italsider di Taranto(oggi ILVA) alcuni dirigenti sindacali aveva -no denunciato che alcuni boss della malavit alocale, che hanno posto in essere attivit àimprenditoriali, riescono ad ottenere la «cre-ma» degli appalti . Per alcune settimane sifermò la produzione a causa del bloccoeffettuato dagli autotrasportatori . Nemme-no in quella circostanza continuano isindacalisti nessuno, magistrati o forze d ipolizia, è intervenuto a garantire la ripres adella produzione.

Assenza di controlli, assenza dello Stato edell'autorità, in una regione dove l'obbligoscolastico è facilmente evaso senza che nes -suno tenti di porvi rimedio . Anzi la regione ,indebitata oltre ogni limite di decenza, pe r1 .500 miliardi accertati — ma sono certa -mente di più — taglia i fondi per il diritt oallo studio, rinuncia cioè a creare le condi-zioni di un risanamento sociale attraverso loscoraggiamento dell'evasione ed il recuper odella funzione educativa della scuola, essen -ziale in una regione dove è pericolosament ein crescita la deliquenza minorile . E lo dice

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chiaramente, all'inaugurazione dell'ann ogiudiziario, il procuratore della Repubblic adi Lecce .

Vi è l'esigenza, da parte dei giovani, diprocurarsi denaro per moto, auto, diverti -menti, discoteche, sesso, droga, stimoli ch especialmente per coloro che si avvierannoverso la tossicodipendenza portando ad unatteggiamento sempre più forte di sfida con-tro tutto e contro tutti e dunque al crimin epregiudicato fino all'omicidio. È il terrenofertile per una specie di «campagna acquisti »da parte della malavita, che inizialmenteimpiega i giovani per il trasporto e la deten-zione di armi, per furti d'auto, per spacciominuto .

Il traffico di droga è ormai irrefrenabile ,non vi è più piazza, luogo pubblico, scuolache ne sia immune . I CMAS non agisconoefficacemente ; le comunità terapeutichenon riescono a soddisfare le richieste .

La legge, com'è noto, non prevede i lricorso coatto, pur avendo riconosciuto l'il-lecità dell'uso ; la droga pertanto continua adarrivare a chili, insieme alle sigarette dicontrabbando, senza che, nel contempo ,vengano adottate misure di prevenzione odintraprese azioni idonee a restituire un mi-nimo di serenità alle famiglie, le quali tenta-no da sole di trovare una via d'uscita e diindicarla alle istituzioni, qualche volta pigreed incapaci .

Nei prossimi giorni, insieme alle famiglie ,sottoporremo all'attenzione delle istituzioniun progetto pilota, una sorta di «cordat asociale», che dovrebbe agevolare la massi-mizzazione degli sforzi economici ed umaniper il recupero dei giovani tossicodipenden-ti. Nella giornata di ieri ho partecipato adun'assemblea sindacale nel corso della qualeun giovane, licenziato da un'industria pressola quale era stato assunto con un contrattodi formazione e lavoro, gridava — piangen-do — la sua disperazione, perché non inten-deva ritornare a stare inerte nella piazza de lsuo paese, esposto a tutti i rischi dell'ozio ,primo fra tutti la droga. Di fronte alle gridadisperate dei giovani, la risposta fornita èstata rappresentata dalla chiusura delle fab-briche e dalla possibilità, concessa ai bene-ficiari delle leggi nn . 726 e 863, di evadereil fisco, con il conseguenziale incremento del

lavoro nero, dello sfruttamento del lavor ominorile e femminile, nonché con l'affer-marsi dei fenomeni connessi alla doppiabusta paga .

La Frigodauna, l 'Enichem, la FIAT-Allis ,l'ILVA sono in crisi ; analoga situazione siriscontra per il settore calzaturiero nellezone di Casarano . La FIAT, dal canto suo ,agevola i prepensionamenti, per sfruttare lepossibilità offerte dalle leggi nazionali con icontratti di formazione e lavoro . Licenzia -menti a catena sono stati disposti negli ulti -mi giorni all'Adelchi, alla Nuova Adelchi ne lbasso Salento ed alla Pasbo di Carmiano ;tutto il settore tessile è in crisi e, ciò nono -stante, si consente impunemente la chiusuradi piccole industrie o si dispongono licenzia -menti in massa, consentendo agli stessi da-tori di lavoro che hanno adottato tali misuredi riaprie le industrie in Albania, così com esta accadendo per l'Adelchi e per la Nuov aAdelchi .

In sostanza, la mentalità della frode avvi-luppa l'intera Puglia, così come si constat ain tutti i settori . Assistiamo, per esempio,alla proroga della cassa integrazione guada-gni oltre il lecito : da oltre quindici anni glioperai della ex Harry's Moda, successiva -mente denominata DIBA, sono in cassa in-tegrazione e ciascuno di essi svolge un adoppia attività . Si continua, inspiegabilmen-te, a sostenere gli oneri connessi alla cassaintegrazione, ma non si investe in nuov aoccupazione .

L'agricoltura attraversa una crisi profon-da e continua a rappresentare un settoreimproduttivo, nonostante lo Stato abbia e -rogato a favore della regione Puglia 450miliardi per tentare di risolvere i problem ilegati al reddito agricolo e nonostante 1'AI-MA sia intervenuta con 170 miliardi persostenere le produzioni . Se invece di adotta-re provvedimenti «tampone» di taglio assi-stenziale, si creassero strutture di supportoall'agricoltura, garantendo lo sbocco deiprodotti nei mercati sia italiani sia esteri; sesi incentivasse la sana cooperazione ; se sicreassero servizi collettivi ; se fossero poten-ziati il traffico ferroviario ed il trasportoaereo (rendendo quest'ultimo più accessibi-le), i fondi a disposizione non sarebbero stat iimpiegati in maniera più utile? Il ministro

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dei trasporti, invece, dopo tanti anni d iscioperi e di rivendicazioni portate avant idalle popolazioni del Salento, ha promessoil raddoppio della tratta Bari-Brindisi, il par-ziale raddoppio nel tratto Brindisi-Lecce ,l'elettrificazione — così si esprime il mini-stro — della linea compresa tra Bari e Lecce ,disegnando con ciò un assurdo tecnico e deconomico, perché si realizzerebbero costo-sissime strutture per l'elettrificazione in mo-nobinario, da Tuturano a Lecce, condannan-do al dimenticatoio il raddoppio completo .Nulla si è detto, invece, per la riclassificazio -ne, da integrativa a commerciale, della trat-ta Brindisi-Lecce .

L'agricoltura è in crisi, dunque, anche acausa di un infelice sistema di trasporti e ,per certi versi, rappresenta un settore privodi controllo . Nel distretto di Lecce sono stat eaccertate frodi in danno alla normativa co-munitaria per un totale di 36 miliardi 96 9milioni di lire, dei quali 31 miliardi 700milioni già indebitamente incassati . Ben 11 5persone di elevata pericolosità fiscale sonostate incriminate per questo reato . Nel gen-naio 1989 il deputato regionale Marinell iaveva denunciato alla CV111missIV11c a:ltillla-fia il pessimo funzionamento dell'ente regio -nale di sviluppo in campo agricolo (ERSAP) ,con specifico riferimento al modo in cui h agestito i controlli sulle associazioni, in parti-colare quelle dei produttori, ricordando al-tresì le parole pronunciate dal procurator edella Repubblica Rocco Antonio D'Amelio :«Il sistema delle cooperative è gestito inmoltissimi casi da vere e proprie organizza-zioni criminali» . Il fenomeno come siricorderà - interessava molto da vicino lacittà di Foggia.

Nessun controllo, oltre che nessuna pro-grammazione, si registra nella formazioneprofessionale . Per il 1990-1991 il piano èstato approvato in ritardo e la spesa ammon-ta a 109 miliardi e 500 milioni ; esso è statopresentato dall'assessore Sabato, già presi -dente della USL di Galatina (è tutto dire!) ,un personaggio assai chiacchierato . Si trattadi 1 .218 corsi di formazione professionalefinanziati con fondi comunitari, statali eregionali, gestiti da 46 enti sia pubblici siaprivati, che riguardano ambiente, cultura ,industria, commercio e servizi . Siamo di

fronte ad un piano contestato dalle opposi-zioni perché del tutto slegato dallo sviluppoeconomico e produttivo della regione, chevede troppi enti gestori, che ha un organic otroppo affollato, che non si riferisce ad alcuncriterio di programmazione e soprattutt onon bada alla qualità della formazione, ch enon promuove effettivamente né favorisc enuova imprenditorialità .

Devono essere soprattutto posti in esser emeccanismi rigorosi nella fase istruttoria deiprovvedimenti e garanzie nelle procedure diaccesso ai finanziamenti ; numerosi, infatti ,sono gli scandali esplosi negli ultimi anni el'impegno economico è stato risibilmenteremunerativo per l'economia pugliese i ntermini di formazione di nuove professioni .La disoccupazione oltretutto aumenta per -ché scarso, disorganico e poco credibile èl'impegno regionale per il territorio ; le leggiregionali n. 22 del 1978 e n . 1 del 1985hanno creato per l'artigianato soltanto inu-tili aspettative, grande contenzioso ed inde-bitamento da parte degli stessi artigiani, chehanno visto deluse le loro aspettative .

Il settore dell'attività estrattiva risulta pri-vo di ogni disciplina. Inceppi burocratici e,scarso impegno a livello normativo, di for-mazione professionale e di preparazione ,anche a livello universitario e di istruzionesuperiore, sono da registrare anche nel set-tore del turismo .

Eppure, proprio attraverso la formazioneprofessionale si potrebbe venire incontr oalle esigenze delle nuove generazioni che ,come ha detto di recente Francesco Spada,«hanno incominciato a capire che la riassun-zione di antiche tecniche produttive pu òdiventare fonte di inediti processi economicie culturali» .

I giovani cercano disperatamente nuov earee di lavoro, che possono derivare da lriappropriarsi delle risorse del territorio . Peresempio, la diversità delle pietre estratt edalle cave in Puglia ha caratterizzato l'iden-tità della stessa regione : l'apricena nel Gar-gano, la pietra leccese in quasi tutto il Sa-lento, la pietra di Trani nelle Murgesettentrionali . Si creerebbe personale quali-ficato per affrontare, con professionalità lo -cali, il recupero dei centri storici, altro gros-so problema non — compreso fino in fondo,

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che potrebbe costituire un punto fermo nel -l'economia della Puglia attraverso il turismoculturale.

Ma che importa programmare? L'impor-tante è lottizzare tutto, dagli appalti allaformazione professionale, alle unità sanita-rie locali! Ad una lottizzazione vergognosatra i partiti della maggioranza e tra le cor-renti interne agli stessi partiti si è assistit oper l'elezione dei 55 amministratori delleunità sanitarie locali : nomine approvate conl'astensione del presidente della giunta edello stesso assessore alla sanità; nominepubblicate arrogantemente dai giornali loca-li, addirittura con l'appartenenza alla cor-rente partitica, per dare ancora di più a lcittadino l'immagine plastica del potere !

Per il 1991, sulla base dei rendiconti delsolo primo trimestre, è previsto in Pugliauno «splafonamento» di almeno mille mi-liardi nel settore dell'assistenza sanitaria .Nonostante ciò, proprio le fasce più debolirisultano le più penalizzate, i farmacist inon vengono pagati così come i fornitori : icittadini pugliesi pagano per la sanità esat-tamente quanto gli altri cittadini italiani,ma senza avere nulla in termini di servizi !Siamo di fronte ad un ente regione sperpe-rone, con un deficit di oltre 1 .500 miliardi ,che non ha ancora varato la legge sull ariorganizzazione degli uffici, per dare mag-giore trasparenza e per distinguere frapolitica ed amministrazione . Si tratta diuna regione che, è vero, ha prodotto unalegge per bloccare l'abusivismo nelle are esoggette a vincolo, ma consente che esista -no ancora città senza piano regolatore esenza piani pluriennali di attuazione, cittàcome Lecce, dove le varianti apportate dalconsiglio comunale stravolgono l'originarioprogetto. È vero che è stato costituito unosservatorio delle opere pubbliche e si èdisposto un censimento di tutte le caveesistenti nella regione : ma si farà prima acensire e ad utilizzare le cave o ad interve-nire in qualche modo ?

L'osservatorio, da parte sua, come potràintervenire per indurre a portare a termineopere pubbliche iniziate da anni, per esem-pio le scuole cominciate e mai finite, doveancora vi sono i doppi turni? Non si è fattonulla di quanto previsto dalla legge Galasso .

Nel frattempo, il sottosuolo continua adinquinarsi . . .

PRESIDENTE. Onorevole Poli Bortone, laprego di concludere . Il tempo, si sa, non hapreferenze !

ADRIANA POLI BORTONE. D'accordo,Presidente. Cercherò allora di riassumerebrevemente quanto dovrei ancora dire, semi concede almeno due minuti .

PRESIDENTE . Sta bene, onorevole PoliBortone . Potrà parlare due minuti in più ,per la cavalleria del Presidente .

ADRIANA POLI BORTONE. La ringrazio ,signor Presidente. Mi riservo comunque diutilizzare il tempo che per regolamento èconcesso in sede di replica (anche se ormai ,come mi si dice, la replica dei presentator idi mozioni è desueta) per completare i ldiscorso su questa regione della quale no nsi parla mai .

Ebbene, tanti altri sono gli argomenti d atrattare a proposito della regione Puglia . Visono i problemi della centrale a carbone diCerano e dell'inquinamento delle falde ac-quifere, nonché dei flussi finanziari, che no nsi sa mai da dove vengano . Si sa ormai cheoggi non meno del 20 per cento delle attivit àeconomiche della Puglia si basa su investi -menti di origine mafiosa . Su tutto ciò non siriesce ad indagare . Le società finanziariepullulano e tra l'altro investono anche al difuori della regione Puglia, con al risultato d i«mettere in croce», per così dire, i pover irisparmiatori che finiscono per perdere d ivista i loro risparmi in queste incredibil isocietà finanziarie .

Noi non siamo convinti della giustezza d iuna soluzione da sociologia liberale . Il cosid -detto «armonicismo della mano invisibile» ,in virtù del quale si presume che il liber ogioco degli interessi comunque produce l'ar-monia sociale, non ci convince affatto. InPuglia esiste ormai un circolo vizioso che haposto le premesse per una deviazione al difuori di ogni controllo . La pressione verso ladevianza, la forza attrattiva dell'inserimentonelle strutture criminali diventano ogni gior-no più forti . Alcuni gruppi sociali si sono

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mobilitati nella lotta alla criminalità organiz -zata, ma tali gruppi, soli come sono, conti-nuano ad essere deboli perché debbono farei conti con una situazione economica ogget-tivamente in netto peggioramento e con unprocesso di modernizzazione del Mezzogior -no che non si riesce in alcun modo a gover-nare .

Abbiamo chiesto tanti interventi nella no-stra mozione, ma ci riserviamo di presenta -re una risoluzione, onorevole sottosegreta-rio. Chiedere tanto è come non chiederenulla, dirà qualcuno; allora noi cercheremodi sintetizzare, di stabilire delle priorità ,perché tutto e subito non si può fare, so-prattutto da parte di chi non ha voluto fareniente per quarantacinque anni ed eviden-temente non ha alcuna intenzione di agirein futuro . Ma — diamine! — qualcosa po-trete fare! Delle 30 mila unità aggiuntiveche Scotti vuole assegnare alle forze dell'or -dine, ne assegnerete una parte anche all aPuglia? Intendete inviare in Puglia Carabi-nieri, agenti di custodia (che mi pare no nrientrino in quei 30 mila) e unità dell aguardia di finanza perché si riesca ad effet-tuare qualche controllo, perché si riesca a dessere presenti come Stato laddove lo Stat oè continuamente assente? Ci vorrete dare lapossibilità di effettuare accertamenti patri-moniali? Ci consentirete di effettuare unaverifica puntuale della situazione di tutte leamministrazioni comunali? Non è possibileche in tutta la regione Puglia vi sia odore dimafia soltanto a Surbo e a Gallipoli! In u ntessuto sociale così degradato, è assurd opensare che ciò sia vero . Andate ad indivi-duare le responsabilità! Verificate se il co-mitato regionale di controllo ha svolto illavoro che doveva fare e se non si tratti d iun organo politico piuttosto che di un orga-no tecnico, come invece dovrebbe essere .Andiamo ad individuare le cause per lequali i contratti di formazione e lavoro no nvengono mai rispettati! Mettiamo sotto pro -cesso gli enti strumentali, ma facciamolorealmente, attraverso la magistratura, adiniziare dall'ERSAP, indebitato per 170 mi-liardi .

PRESIDENTE. Onorevole Poli Bortone, laprego di concludere!

ADRIANA POLI BORTONE. Cerchiamo diincidere positivamente attraverso una veraformazione professionale, rendendo vera-mente reale il diritto allo studio, realizzand oil programma triennale per l'università . . .

PRESIDENTE. Onorevole Poli Bortone !

ADRIANA POLI BORTONE . . . . provveden-do alla pianificazione del territorio .

PRESIDENTE . Onorevole Poli Bortone ,capisco che da parte dell'oratore prevalgal'interesse per le cose che si espongono, m al'avverto che ha superato di 6 minuti i ltempo a sua disposizione . Mi dispiace disembrarle così avaro. . .

ADRIANA POLI BORTONE. Non è avarolei, signor Presidente, ma lo è stato il Gover-no, fino a questo momento, nell'interessars idella regione Puglia . Vedremo se il Governosaprà essere più prodigo, e soprattutto se ilsottosegretario che mi ha ascoltato riuscir àa raccogliere e sintetizzare il mio interventoe portare poi in quest'aula almeno qualchesperanza per una regione che speranze parenon averne più! (Applausi dei deputati de lgruppo del MSI-destra nazionale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Galante, che illustrerà anche la mo-zione D'Alema n . 1-00548, di cui è cofirma-tario .

MICHELE GALANTE. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, la mozione che illustro anome del gruppo comunista-PDS e che s icolloca nel più generale dibattito riguardan-te anche la legge finanziaria prende spuntoe trae origine da una preoccupazione forteche sentiamo per l'avvenire della Puglia .

Alcuni colleghi ed alcuni settori politici sisono persino interrogati sull'opportunità esulla legittimità di questo dibattito, conside-rato — dicono che la Puglia sta megliodella Calabria, della Basilicata, della Sicili ae della Campania .

Questa considerazione in parte corrispon-de al vero. La Puglia è stata ed è una region epiù solida e strutturata socialmente, econo-micamente più robusta, con un tasso di

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industrializzazione relativamente alto, conun ruolo di cerniera tra centro-nord e sud econ una funzione di ponte verso i paes imediterranei, sotto il profilo commerciale .

Un processo, quello verificatosi in quest ianni, che ha permesso di superare l'imma-gine della Puglia misera e sitibonda di alcunidecenni or sono . Ma se solleviamo in Parla -mento la questione Puglia è perchè sonosotto gli occhi di tutti i fenomeni involutiv iin atto, che rischiano di cancellare la positi-va anomalia che essa finora ha rappresenta-to nel quadro delle regioni meridionali .

Noi non vogliamo indulgere ad alcunavisione catastrofistica o ad una rappresenta-zione di maniera . Riconosciamo che in Pu -glia in questi decenni molti passi in avant isono stati compiuti, che vi sono state con-quiste civili e progresso economico ancheper il condizionamento ed il contributo chequi hanno saputo esercitare le forze de lmovimento operaio e la sinistra, che hann oespresso in questa terra rappresentanti digrande levatura politica e morale, meridio-nalisti come Peppino De Vittorio e Ruggier oGrieco .

La Puglia oggi, in realtà, in virtù del su osviluppo contraddittorio, distorto, e del par-ticolare peso che ha esercitato segnatamentel'intervento dello Stato, vive più di altr eregioni contraddizioni moderne e process iinediti, che la espongono a contraccolpimolto pesanti . La Puglia, insomma, per mol-ti aspetti è un vero e proprio paradigma, un agrande metafora della situazione italiana,con i suoi mali, ma anche con le sue poten-zialità inespresse e compresse, con le su econtraddizioni e con i positivi risultati rag-giunti . La regione «forte», punto alto dellosviluppo distorto del Mezzogiorno, si trov aad essere un territorio in bilico, sospeso trarischi di regressione non soltanto economic ama soprattutto di rottura democratica edistituzionale e possibilità di innovazione e d imodernizzazione, di progresso civile .

Le preoccupazioni ci vengono dalle diffi-coltà serie a far fronte alle sfide moderne ,ad una discrasia sempre più acuta ed inso-stenibile tra l'abbassamento delle capacità digoverno complessivo di quella regione ed iproblemi che l'orizzonte europeo e mediter-raneo pone con l'elevamento e l'accelerazio -

ne della soglia della competizione . Questasfida, ovviamente, riguarda non soltanto l aPuglia, ma il Mezzogiorno e l'Italia .

Noi non consideriamo la questione Pugli acome una sorta di hortus conclusus, macome manifestazione di un più generaleproblema. Tuttavia mi pare importante co-gliere alcune peculiarità, per rimuovere vin-coli, lacci e barriere che frenano e bloccanolo sviluppo civile e domocratico, per intra-prendere nuove vie, per assumere un indi -rizzo politico più penetrante .

La nostra mozione individua quattro ordi-ni di problemi, che pesano in maniera cre-scente sull'assetto regionale e che ne metto -no in discussione i vecchi equilibri e levecchie conquiste : l'espansione crescentedella criminalità organizzata; il dissesto fi-nanziario regionale, che è fattore di accele-razione della crisi economica ed istituziona-le; la crisi dell'intervento straordinario ; lacrisi della politica delle funzioni pubblich e(la crisi, insomma, del rapporto economia -Stato); il nuovo quadro internazionale .

La preoccupazione forte, certo, deriv adalla criminalità organizzata, dall'incremen-to e dall'aumento vertiginoso dei reati piùgravi .

Nel 1990 si è avuto, rispetto al 1989, il 1 8per cento in più di omicidi, il 17,90 per centoin più di rapine, il 28,87 per cento in più dirapine gravi, il 56,64 per cento in più diestorsioni, il 19 per cento in più di furti, i l35 per cento in più di attentati dinamitardi ,il 54 per cento in più di incendi dolosi .

La Commissione antimafia, nella relazio-ne presentata nei giorni scorsi, ha delineatoun vero e proprio salto di qualità, una sort adi pervasività criminale che investe tutte leprovince pugliesi . Si è raggiunto una sogli acritica assai rilevante : un progressivo dete-rioramento della sicurezza pubblica, l'e-spansione del mercato della droga, l'estor-sione, il contrabbando, l'usura, l amicrocriminalità, le truffe CEE, la moltipli-cazione di finanziarie senza controllo, l'au -mento di scippi e furti . Due le novità segna-late dalla Commissione: l'ingresso di capitaliilleciti nelle attività economiche e l'assaltoalle amministrazioni pubbliche con fenome-ni di infiltrazione e di controllo delle relativeattività. Le conseguenze sono sotto gli occhi

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di tutti . Da una parte l'inquinamento dell eattività economiche con «pezzi» di economiain mano alle cosche criminali, un freno edun rallentamento dello sviluppo con fugh edi imprenditori e fenomeni di disinvestimen -to, il diritto all'impresa conculcato ; dall'al -tra, la diffusione di fenomeni illegali nellastessa sfera delle istituzioni, uno sviluppo d iintrecci tra affari e politica, con l'ingressodiretto della malavita nell'economia e nellapolitica, con «pezzi» di spesa pubblica pie-gati ad interessi illeciti, con una alterazione ,in alcuni comuni, del voto popolare e un piùforte condizionamento sulle amministrazio-ni da parte dei poteri criminali .

La Puglia, insomma, da regione a rischioè diventata il quarto polo criminale italiano .Non voglio qui ritornare sulle responsabilit àdel passato, sui giudizi di colpevole sottova-lutazione compiuti dal Governo e da appa-rati dello Stato, e questo, non perché no ivogliamo assolvere ma perché compito del-l'oggi è mettere in piedi una strategia d icontenimento e di contrasto, insomma d isconfitta della criminalità .

Respingiamo l'equazione : Mezzogiorno u-gl.lal1 C mafiaC_ e criminalità :: una identificazio -ne, questa, che a me appare ingiusta, sba-gliata, fuorviante e non corrispondente allarealtà. È vero che c'è un Mezzogiorno do -minato dalla mafia, ma è anche vero che c en'è un altro che cerca di sottrarvisi ; vi è chicollude e si nutre di questi rapporti e chiinvece questi rapporti e questi connubi vuolespezzare. Ma non si possono accettare le tesidi quanti, come è accaduto in questi giornia proposito della Puglia e come anche espo-nenti di primo piano della democrazia cri-stiana hanno detto, considerano la crimina-lità una sorta di escrescenza in un corp osano, estranea, insomma al potere politico ealle classi dirigenti .

La criminalità, anche in Puglia, non è soloproblema di ordine pubblico . C'è una crimi-nalità che aggredisce, insidia, attacca loStato, ma c'è anche una criminalità che sisviluppa in sintonia con «pezzi» di quest oStato, attraverso complicità, connivenze,cointeressenze anche nel sistema bancario .

La crisi della legalità è provocata non sol oda un attacco esterno, ma trova sponde econsensi anche all'interno delle istituzioni .

«Il nemico è dentro le mura»; così ebbe adaffermare alcuni anni fa Norberto Bobbio .

Allora va bene — come anche noi chiedia-mo — potenziare, qualificare, coordinare l estrutture preposte alla lotta alla criminalitàorganizzata. Si potenzino gli apparati re-pressivi e si svolga un'opera di prevenzione ;si faccia funzionare la giustizia; si qualifichila polizia e si aumenti la capacità di investi-gazione; si compiano gli accertamenti patri-moniali (che non si fanno!) . Occorre tuttaviaandare oltre, affrontando il nodo illegalità -istituzioni, il rapporto affari-politica .

Con queste affermazioni non intendiamoimbastire processi sommari o gettare facilisospetti, oppure tirarci indietro rispetto a lcompito storico di combattere la criminalit ào indebolire il vincolo unitario . Al contrario ,vogliamo rilanciare ad un livello più alto unastrategia di lotta alla mafia e alla criminalità .È bene che si sospendano e si sciolgano iconsigli comunali di quattro centri del lec-cese, che si indaghi sulle connessioni crimi-nali e sugli intrighi al comune di Taranto, diTorre Maggiore e in altri comuni del baresee del brindisino .

Dobbiamo essere però consapevoli che s ipossono aprire varchi pericolosi alla pene -trazione criminale, derivanti dalla debolezzae dalla fragilità delle istituzioni, nonché dallecollusioni del sistema bancario attraverso l apratica del riciclaggio .

Da qui la necessità di emanare regoleidonee a disciplinare l'attribuzione degli ap-palti, delle concessioni, delle licenze ; a veri-ficare tempi e costi degli appalti per evitar eche si moltiplichino all'infinito ; ad istituireregole chiare e certe sul complesso delleattività amministrative e di tutti gli entiderivati ; a denunciare le inadempienze re-gionali . Se non si incide anche su questo«impasto», la lotta alla criminalità resterà alivello di gride manzoniane, o, nel miglioredei casi, di buona volontà .

Fare tutto ciò significa incidere sul nododella spesa pubblica per restituirla alla tra-sparenza, alla legalità, alla civiltà ; significaincidere sulla gestione senza controllo delcollocamento in diverse zone della Puglia;significa incidere sulla redazione e gestion edei piani regolatori ; significa, insomma ,mettere in discussione dalle fondamenta un

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sistema intorno al quale si è costituito inquesti anni un potere clientelare, assistenzia -le, particolaristico, inefficace, produttore d isprechi e di corruzione e che oggettivament esi è incrociato spesso con la politica de lmalaffare .

Questo modello di sviluppo, dalla finanz aallegra che dissipa risorse e produce sprechi ,che piega le istituzioni agli interessi di grupp ie di persone, che scambia favori in cambi odi consenso e degrada le funzioni pubbliche(come è successo in Puglia per le unitàsanitarie locali), che spinge verso la suddi-tanza umiliando i diritti di cittadinanza, cheumilia le forze produttive, ha trovato negl iultimi anni particolare attecchimento in Pu-glia .

Quest'ultima ha oggi un triste primato : èla regione più indebitata d'Italia, con oltr e1 .500 miliardi di debito accertato . Siamo,inoltre, in pieno marasma finanziario . Laspirale dell'indebitamento comincia ad ave -re ripercussioni negative sui settori produt-tivi e sui servizi, in particolare su quell isocio-sanitari . Il dissesto del bilancio regio-nale sta diventando un'insormontabile bar -riera allo sviluppo ; intacca la fibra produtti-va regionale e soprattutto incide fortement esugli assetti democratici ed istituzionali .

Tale situazione di guasto è certo figli adelle politiche sbagliate, delle omissioni, del -l'inosservanza di norme di bilancio, delleforze di governo regionali . Perciò credo chevadano accertate e perseguite fino in fond ole responsabilità politiche ed amministrati-ve. Il Governo deve intervenire, controllare ,imporre regole, legalità ed un vero piano d irisanamento del bilancio regionale .

Noi non chiediamo un intervento straor-dinario per coprire le malefatte, ma pe raprire un ciclo nuovo . Se non decolla unvero e proprio piano di risanamento, il ri-schio è quello del tracollo su diversi piani .

Al di là delle pesanti responsabilità di ch iha diretto il governo regionale, il caso Pugli asollecita a nostro parere un'altra riflessione .L'attuale rapportò Stato-regioni sta mo-strando forti limiti, combinando insiemeun centralismo sempre più cogente ed unacrescente irresponsabilità, soprattutto nell agestione e nell'utilizzo delle risorse . In que-sta stagione in cui tanto si è parlato di

riforme istituzionali senza averne prodottaalcuna, per responsabilità dei partiti di Go-verno, la riforma dell'istituto regionale —nella direzione di uno stato regionale —diventa un obiettivo ineludibile, se davverovogliamo rispondere alle richieste ed all espinte di autonomia e partecipazione; sevogliamo arrestare spinte separatiste e di-sgreganti ; se vogliamo ottenere una riformafiscale efficace .

Le vecchie vie non sono più percorribili .Cambiare è necessario non solo perché i lnodo istituzionale è causa non secondariadella nostra democrazia bloccata, ma ancheperché l'uso dissennato delle risorse non èpiù tollerato ed è insostenibile sotto il profil oeconomico ed in termini di politica di bilan-cio .

Questa situazione impone anche un cam-biamento dell'intervento straordinario .

Si illude ed illude il Mezzogiorno e laPuglia chi pensa che i problemi si risolvan osoltanto drenando più risorse in favore de lsud, portando soldi da Roma a Bari, conti-nuando in un uso distorto delle risorse ofacendole disperdere dal sistema politico ,senza guardare alle ricadute economiche e dalla loro efficacia, o stabilendo l'uso dellerisorse in relazione alla ristrutturazione eco-nomica, a prescindere dagli aspetti sociali e dambientali .

Risorse aggiuntive sono certo necessarie ,ma il vero problema è oggi quello dellaqualità della spesa pubblica e degli investi -menti. Noi abbiamo posto il problema de lsuperamento dell'intervento straordinario :l'attuale modello è fonte di spesa clientelare ,di spreco di risorse in mille rivoli e per di pi ùtende ormai a sostituire gli interventi ordi-nari.

La finanziaria del Governo non solo tac esul Mezzogiorno, ma addirittura prelude adun semplice rifinanziamento della leggen. 64 che certamente non ha dato risultatieccellenti .

Il partito democratico della sinistra pro-pone un intervento di riforma in una logicadi superamento dell'intervento straordinarioper concentrare le risorse aggiuntive esclu-sivamente in direzione del rilancio dellosviluppo industriale e della valorizzazion edel lavoro. Occorre a nostro giudizio rivede-

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re gli attuali meccanismi di incentivazione ecoprire con interventi ordinari il finanzia -mento di opere e progetti finalizzati adattrezzare il territorio .

Abbiamo parlato della Puglia come regio -ne in bilico sotto il profilo istituzionale edemocratico . Anche sul terreno dello svilup -po economico-sociale, però, i problemi s ifanno più acuti e gli indicatori economic inon sono rassicuranti : il reddito, pur essen-do aumentato nel 1990 del 2 per cento,secondo i dati della Banca d'Italia, è tuttavi adiminuito del l ' 1,1 per cento rispetto al 1989 ;il prodotto pro capite è leggermente dimi-nuito rispetto allo scorso anno ; si è registra-to un abbassamento della produttività dal -1'81 per cento al 77 per cento; si è verificatoun arresto della tendenza espansiva dell'oc-cupazione (il tasso di disoccupazione, puressendo inferiore alla media dell'Italia meri-dionale, supera tuttavia abbondantementequella nazionale e i disoccupati raggiungonole 300 mila unità) .

La posizione della Puglia continua dun-que ad essere generalmente debole nel con-testo nazionale ed ancor più in quello euro-peo, con conseguenze preoccupant irispetto alla competitività dei prodotti re-gionali .

Il problema è riqualificare ed estendereil potenziale produttivo . Si dice che il di -vario esistente tra il Mezzogiorno ed i lnord, tra la Puglia ed il nord non riguard ipiù soltanto i consumi ed i redditi . Laquota di reddito familiare destinata in Pu -glia al soddisfacimento di necessità prima -rie (alimentari, calzature, abbigliamento ,eccetera) è infatti molto più alta della medi anazionale, mentre risulta mediamente in-feriore la spesa destinata ai servizi capac idi assicurare un più elevato livello di be-nessere (trasporti, comunicazioni, ricrea-zione, spettacoli, cultura) . Sta qui lo snododecisivo del problema .

Le nostre preoccupazioni si riferisconodunque alla possibilità che si aggravi il dif-ferenziale politico ed istituzionale, nonché i ldivario strutturale tra regione Puglia e cen-tro-nord in termini di qualità tecnico-scien-tifica, di modernità delle strutture produtti-ve, di tessuto urbano e territoriale .

Le proposte che avanziamo mirano ad

utilizzare i moderni fattori di sviluppo : i lsapere, la conoscenza, l'informazione, l aricerca, la tecnologia, l'ambiente, la mobili-tà, il credito ed una nuova formazione uma-na, oltre ai classici fattori dell'acqua e del-l'energia .

Le indicazioni contenute nella nostra mo-zione non si configurano come rivendicazio -ni fini a se stesse o come l'elenco della spesa,ma sono l'espressione concreta di un'idea disviluppo moderna . Se vogliamo che la Pugliacresca e si consolidi bisogna raddoppiare e delettrificare le linee ferroviarie (la Bari-Lec -ce, la Bari-Taranto, la San Severo-Pescara ,la trasversale Puglia-Campania) ed estende -re alla regione progetti riguardanti «l'altavelocità», realizzando un sistema integrat odi trasporti .

Bisogna pensare ad un sistema universita-rio che non dia solo diplomi, ma offra anchericerche ed una nuova formazione, correg-gendo ed integrando in questo modo leindicazioni contenute nel piano triennale d isviluppo . È necessario non favorire fenome -ni di deindustrializzazione per andare non s isa dove, ma valorizzare, ristrutturando erisanando, ì poli industriali di Brindisi, d iTaranto e di Manfredonia, non nella logicadi un'industrializzazione che distrugga risor -se ambientali, ma che sia con esse compati-bile .

Su questi punti mi pare che il Governo ,nonostante gli impegni sottoscritti, abbia ungrave debito con queste popolazioni e co nqueste realtà .

Non ho molto tempo a disposizione perillustrare altri punti della mozione che ri-guardano il settore agroalimentare, il pro-blema delle risorse idriche, la valorizzazion edell'ambiente come grande risorsa dello svi -luppo e non come vincolo . Abbiamo avan-zato proposte concrete per il risanamentodelle aree a rischio ambientale. per unosviluppo turistico controllato, per il risana -mento idrogeologico delle zone montane delSubappennino e della Murgia, per la crea-zione di un sistema multiplo di parchi, perla valorizzazione di centri storici ed artistici .Credo che altri colleghi illustreranno nelmerito tali questioni .

Come dicevo, queste proposte mirano tut-te a realizzare uno sviluppo più solido e

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radicato, ma anche a realizzare l'obiettiv ocentrale della creazioni di lavoro, della valo -rizzazione del lavoro, un diritto per tanti ,per molti, ancora negato; un obiettivo cen-trale sotto il profilo economico, ma ancheun obiettivo di civiltà per togliere alla crimi-nalità una vasta massa di manovra .

A proposito di lavoro e di sviluppo con -sentitemi di svolgere qualche considerazion ein merito all'insediamento FIAT a Melfi, checonsideriamo un'occasione di riorganizza-zione produttiva e territoriale per tutta un'a-rea tenuta ai margini, che si colloca a cavall otra la Puglia e la Basilicata e che sul versant epugliese interessa il subappennino Dauno, ilbasso Tavoliere, la zona a nord di Bari .L'investimento FIAT deve poter incrociare epromuovere il tessuto produttivo, le risors eumane ed imprenditoriali presenti in quelterritorio; un'occasione, dunque, per inne-scare processi diffusi di sviluppo e di occu-pazione. Il nuovo insediamento non modifi-cherà solo gli assetti produttivi, ma anchesociali ed urbanistici .

Proprio per ciò è necessario orientarequesto sviluppo per evitare degrado urbanoe disagio sociale . Ecco allora la necessità d itrasporti moderni, di evitare impatti am-bientali, di una rete di servizi e di infrastrut-ture, insomma, di una nuova armatura ter-ritoriale. Noi non chiediamo soltanto postidi lavoro, ma poniamo di valorizzare tuttele energie e le risorse esistenti realizzand osinergie atte ad irrobustire i sistemi produt-tivi locali e di pensare anche ad un possibil eprogetto interregionale che comprenda l aPuglia, la Basilicata e la Campania. Ma suquesto problema purtroppo è calato il silen-zio non solo della regione Puglia, ma anch edel Governo.

Nella nostra mozione abbiamo altresì sot-tolineato i rischi che derivano dall'instabilit àdel quadro internazionale . La guerra delGolfo ed i problemi tuttora irrisolti nell'inte-ro bacino del Mediterraneo, le gravi turbo-lenze che stanno sconvolgendo i paesi del -l'altra sponda dell'Adriatico — la Iugoslavi ae l'Albania con il loro carico d'instabilit àoltre che di drammi sociali, politici ed etnici ;tutto questo sta influendo nel rallentamentodel dinamismo economico della regione Pu-glia, oltre che del Mezzogiorno .

Il Governo ha un atteggiamento schizofre-nico: da un lato conclama aiuti e solidarietà ,dall'altro trasforma lo stadio di Bari in unlager, abbandona a se stessa la città diBrindisi o riduce le spese per la cooperazio-ne allo sviluppo. Una politica di aiuto vera,di amicizia e di cooperazione è necessaria .

Noi siamo per un mare Adriatico cheunisca popoli, culture e non divida . Siamocontro la tentazione di militarizzare i rap-porti politici . La Puglia non ha bisogno dinuovi insediamenti militari, ma di pace, dilavoro, di sicurezza. Ed oggi vi sono anchele possibilità, alla luce del nuovo quadrointernazionale, per denuclearizzare l'Euro-pa ed il Mediterraneo, e quindi anche diinterventi sugli assetti militari pugliesi .

I problemi della Puglia, dunque, sonoproblemi nazionali, che non hanno bisognodi interventi frantumati e spezzettati, maunitari ed organici .

La mozione che abbiamo presentato pro -pone un salto di qualità, prospetta iniziativ ee fasi di intervento . Essi saranno meglioaffrontati e risolti se vi sarà un mutament osostanziale dell'intervento straordinario, u-na diversa politica di bilancio ; se si afferme-ranno nuovi indirizzi di politica economicae sociale e se si vorrà combattere, condiversa determinazione e più efficace stru-mentazione, il nodo della criminalità ; maanche se avanzerà concretamente una alter -nativa politica e di classi dirigenti .

Signor Presidente, onorevole sottosegre-tario, stiamo lavorando per unisce la sinistrae le forze di progresso, in grado di imprime -re quel necessario colpo di barra .

Noi non siamo dei queruli postulantiche rivendicano qualcosa con il cappelloin mano, ma partiamo dalla convinzion eche la Puglia è una grande regione cheserve al Mezzogiorno e all'Italia e chetanto può contribuire ad un più general eavanzamento .

Con la nostra mozione non abbiamo fatt osoltanto rivendicazioni, ma anche avanzat oproposte e contenuti, abbiamo indicato per -corsi precisi e soluzioni realistiche, con l'am -bizione di costruire una prospettiva nuova .

Non vi è in noi alcuna rassegnazione néribellismo, ma la consapevolezza dell'urgen -za dei tempi, della necessità del cambiamen-

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to per far andare avanti la Puglia, il Mezzo -giorno e l'Italia . (Applausi dei deputati de lgruppo comunista-PDS) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Saladino, che illustrerà anche la su amozione n. 1-00553 .

Poiché non è presente, si intende che viabbia rinunziato .

È iscritto a parlare l'onorevole Andreis .Ne ha facoltà .

SERGIO ANDREIS. Signor Presidente, ono-revole sottosegretario, onorevoli colleghi, i lgruppo verde ha scelto un approccio diversoda quello dei colleghi che hanno illustrato lemozioni sulla situazione della regione Pu-glia. Abbiamo, infatti, deciso di presentareun documento su un caso specifico, ancor -ché emblematico per quanto riguarda l'e-mergenza ambientale e la salute in quest aparte d'Italia, trasformando in risoluzioneuna mozione presentata qualche tempo fasul caso Enichem di Manfredonia. Un casoche è balzato all'attenzione della cronac anazionale per alcuni incidenti molto gravi ,non ultimi, purtroppo, nella sequenza cheha caratterizzato la storia di quest'impiantoproduttivo .

È un caso che non è stato ancora risolto .Noi auspichiamo che con il dibattito odiernoe con la votazione finale il Governo vogli adire una parola definitiva sulle tante incogni -te occupazionali, ambientali e sanitarie ch ecaratterizzano il polo chimico Enichem d iManfredonia .

Lo stabilimento Enichem Agricoltura sor-ge in località Macchia di Monte Sant'Ange-lo, a circa un chilometro da Manfredonia,su un'area di circa 130 ettari di cui 60 asuperficie coperta. I primi impianti sonoentrati in funzione nell'autunno 1971 . Nel1984 vi è stata l'unificazione per accorpa-mento della Società Chimica Dauna nellaSocietà Anic Agricoltura, diventata poi Eni-chem Agricoltura .

Lo stabilimento è diviso in 17 aree .Il personale occupato nello stabilimento è

di 934 unità .L'impianto è classificato, ai sensi degli

articoli nn . 216 e 217 del testo unico delleleggi sanitarie, come industria insalubre di

prima classe e rientra tra le attività adalto rischio di incidente rilevante, previst edal decreto del Presidente della Repubblican. 175 del 1988, la cosidetta direttiva Se-veso.

Questo polo chimico, onorevole sottose-gretario, nel settembre 1976 attirò l'atten-zione nazionale a seguito dello scoppio dellacolonna di lavaggio dell'anidride carbonica ,nell'impianto di produzione di ammoniaca ,nel corso del quale vennero liberate nell'at-mosfera, con ricaduta sull'abitato di Man-fredonia, circa 30 mila tonnellate di anidrid earseniosa, con l'intossicazione acuta di 15 0cittadini .

Successivamente, altri incidenti meno e-clatanti hanno caratterizzato la vita dell'im-pianto produttivo: i13 agosto 1978 si verificòla fuoriuscita di una vasta nube di ammo-niaca diffusasi sull'abitato; il 22 settembredello stesso anno un violento incendio s isviluppò nell'impianto per la produzione difertilizzanti ; il 17 maggio 1984 si sviluppò unincendio che distrusse completamente il ma -gazzino caprolattame e l'impianto di sca-gliettatura ;

L' 11 luglio del 1986 si è sviluppata un anube di gas nitrosi dall'impianto caprolatta-me. Nuovamente, nel giugno del 1987, l'im -pianto di Manfredonia è entrato nel mirin odegli ambientalisti e dell'opinione pubblicanazionale per una grave moria di animalimarini nel basso Adriatico, a seguito dell aquale il pretore di Otranto sequestrò de ireflui di lavorazione del caprolattame concomunicazione giudiziaria ai dirigenti del-l'Enichem. Dalle perizie predisposte dal pre -tore risultò la presenza nello scarico di nu-merose sostanze non dichiaratedall'Enichem e di una quota non caratteriz-zata chimicamente, tale da far classificare l ostesso come tossico e nocivo ai sensi deldecreto del Presidente della Repubblican. 915 del 1982 .

Bloccati gli scarichi a mare, l'Enichem s iimpegnava, nel febbraio del 1987, a realiz-zare entro trenta mesi un impianto di smal-timento a terra dei sali sodici, utilizzando latecnologica dell'ossidazione ad umido . Adoltre quattro anni da tale impegno non sonoancora iniziati i lavori per la costruzione ditale impianto, con il risultato che l'Enichem,

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dal novembre del 1988, ha fermato la pro-duzione di caprolattame facendo pagare l eproprie responsabilità a circa quattrocentooperai tuttora sospesi .

Un nuovo caso Enichem scoppiò in tutt ala sua complessità nel settembre del 1988 ,quando il ministro Ruffolo individuò nell ostabilimento Enichem di Manfredonia un odei siti per l'operazione «navi dei veleni», inparticolare per la Deep Sea Carier. Si svilup-pò allora una battaglia su più fronti ed aseguito del braccio di ferro che ha fatt oregistrare in quest'aula una contrapposizio-ne tra vari settori del Parlamento ed ilministro dell'ambiente, sono stati aperti acarico della dirigenza Enichem procedimen-ti penali presso le preture di Monte Sant'An-gelo e di Manfredonia .

Nell'aprile del 1988 viene decretata l'isti-tuzione del comitato paritetico Stato-regio-ne e della commissione tecnica per la verifi-ca del rischio, della sicurezza e dell acompatibilità ambientale e sanitaria dell ostabilimento Enichem . La commissione tec-nica inizia la propria attività il 28 aprile del1989 e consegna il suo rapporto finale ,approvato con voto unanime dei suoi com-ponenti, il 24 luglio dello stesso anno . I datioggetto di analisi da parte della commission esono stati essenzialmente di fonte Enichem ,mancando — o quanto meno dimostrandosilacunosa e frammentaria — qualsiasi docu-mentazione di fonte pubblica; le carenzedella struttura amministrativa anche perquanto riguarda l'igiene ambientale sono gi àstate sottolineate dalla collega Poli Borton ee dal collega Galante, che ha parlato a nomedel gruppo comunista-PDS .

Il rapporto della commissione tecnica èmolto chiaro; esso evidenzia che l'impiant odi incenerimento avrebbe dovuto essere sot-toposto a preventiva valutazione di impattoambientale, in quanto si configurava comenuovo impianto (questa era una delle pro -poste dell'azienda) ; che l'impianto di ossida-zione ad umido era un impianto di tratta -mento di rifiuti e quindi, come tale, avrebb edovuto essere assoggettato al decreto delPresidente della Repubblica n . 915 del 1982 ;che alcuni dati di qualità di acque prelevat ein profondità nel perimetro dello stabilimen-to mostravano uno stato di contaminazione

decisamente preoccupante e facevano rite-nere del tutto insufficienti le opere di boni-fica compiute sulle discariche interne all'a-zienda.

La commissione tecnica ha inoltre mess oin luce la necessità di procedere alla sostitu-zione delle tecnologie arsenico, nitrosa etorri di prilling. Il processo nitrosa — sostie-ne la commissione dà luogo ad emissioniinquinanti di particolare nocività per l'am-biente e l'uso di anidride arseniosa destaforti preoccupazioni per la salute dell'am-biente e della popolazione .

La stessa commissione sottolinea quantosia stata inconsistente la valutazione di im-patto ambientale per la costruzione e l'eser-cizio delle discariche prospettate, che l'us odell'arsenico ha comportato e comporta seriproblemi di esposizione professionale —mentre a seguito dello scoppio della colonn adi lavaggio del 1976 la catena alimentare èstata molto probabilmente contaminata daarsenico -, che è del tutto insufficiente —infine il piano di emergenza esterno incaso di incidente che richieda l'evacuazionedella città.

Ricordo che molto recentemente — pre-cisamente il 17 ed il 24 giugno scorsi — si èverificato l'ennesimo episodio di fuoriuscitadi ammoniaca dallo stabilimento Eniche magricoltura di Manfredonia .

Questa ennesima fuoriuscita ha avuto unforte impatto sulla popolazione locale, oltr eche sull'ambiente circostante .

La commissione tecnica conclude : «L'au-torizzazione alla prosecuzione delle attivitàproduttive dovrebbe essere posta a garanziache i programmi di risanamento ambiental esiano attuati nei modi e nei tempi concorda-ti, né sembra ipotizzabile il riavviamentodegli impianti — di caprolattame —, ch eall'atto del sopralluogo della commissioneerano fuori produzione, prima che sia statodefinito e concordato il piano degli interven -ti»

L' Enichem presenta le proprie controde-duzioni al rapporto della commissione tec-nica e le sue proposte operative in data 25settembre 1989 e 15 dicembre 1989 . Esami-nate le controdeduzioni, il 5 marzo 1990 lacommissione tecnica: «Ritiene di dovereconfermare integralmente l'impostazione

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che caratterizzava la relazione del luglio1989 e le conclusioni in essa contenute . Inparticolare, si vuole ribadire come gli inter -venti trattati in questo documento non esau-riscano la problematica della compatibilit àambientale dello stabilimento, che potrà es-sere convenientemente trattata solo allorchési disporrà di più approfondita conoscenz asull'ambiente e di adeguati strumenti d iprevisione» .

Per quanto riguarda le proposte formulatedall'Enichem, la commissione sottolinea ch ei rendimenti assunti per il trattamento de lrefluo sali sodici e la compatibilità dei liqua-mi pretrattati con i processi adottati nell'at-tuale impianto di depurazione non sonosupportati da dati sperimentali e che l'Eni-chem deve condurre una idonea sperimen-tazione sulla trattabilità per via biologica ditali reflui, volta a confermare le assunzionidi progetto .

In merito alla sostituzione delle «torri diprilling» con il processo di granulazionenella produzione dell'urea, la commissionesottolinea come «Il progetto sia ancora inuna fase del tutto preliminare e non siaancor a definitiva la scelta della tecnologia».Giudica, inoltre : «Incerte le prospettive diriduzione delle emissioni della linea del ca-prolattame, per la quale si prospettano in-terventi ancora non definiti tipologicament ee dai risultati incerti sulla base delle attualiconoscenze (vedi nitrosa) o scarsamente co-nosciuti per il loro impatto (vedi incenerito -re ed impianto sali sodici)» .

Prima che si riunisse il comitato pariteticoStato-regione per esaminare il documentofinale della commissione tecnica, già veniv adiffuso negli ambienti sindacali e dello sta-bilimento Enichem un documento, datato29 marzo 1990, di provenienza del Ministerodell'ambiente, dal titolo: «Comitato Stato-regione. Proposte conclusive per lo stabili-mento Enichem Agricoltura di Manfredo-nia». Le soluzioni prospettate in questo do-cumento stravolgevano e stravolgono —poiché successivamente sono state fatte pro-prie dal comitato Stato-regione — nella so -stanza le conclusioni a cui è giunta la com-missione tecnica sui punti più critici sotto i lprofilo ambientale dello stabilimento .

Il 31 luglio 1990 viene siglato a Roma il

documento conclusivo del comitato Stato-regione. L'accordo prevede che, durante isei mesi di fermata degli impianti, debbaessere effettuato uno studio, da parte di unacommissione, di valutazione di compatibili -tà ambientale . Inoltre, esso prevede che ,entro il dicembre 1990, il Ministero dell'am-biente emani il decreto sulla compatibilit àambientale e sulla sicurezza ai sensi dell a«direttiva Seveso» e che, entro la stessa data ,sia approntato il piano di emergenza estern oe siano realizzate strutture di igiene ambien -tale presso la USL Foggia 5 di Manfredonia .

Il 14 gennaio di quest'anno, senza che siastato rispettato uno solo dei punti previstidall'accordo, l'Enichem riprende in manieraunilaterale l'attività produttiva della lineafertilizzanti . Il ministro dell'ambiente nomi-na nel frattempo la commissione per l ostudio di compatibilità ambientale e si farappresentare da due dirigenti dello stabili -mento Enichem di Manfredonia, uno de iquali imputato per diversi reati di inquina-mento, nel processo che si sta celebrandopresso la pretura di Monte Sant'Angelo .

Gli sviluppi successivi, che portano all'in-certezza della situazione attuale, sono noti .Il 16 luglio 1991 presso la pretura di MonteSant'Angelo si è finalmente concluso il pro -cesso penale a carico di sette dirigenti del-l'Enichem Agricoltura per i reati commess idal 1985 al 1989 in tema di inquinamentoatmosferico, scarichi nelle acque marine enel sottosuolo, smaltimento di rifiuti specialie tossico-nocivi in discariche prive di auto-rizzazione, scarico abusivo degli stessi rifiutiin una dolina comunicante con la fald afreatica e con il mare, danneggiamento dell afalda freatica stessa .

Parte dei reati si sono prescritti o nelfrattempo è intervenuta una amnistia .

Per quanto riguarda i restanti, non si èpotuto procedere per il reato relativo allosvernamento abusivo di rifiuti speciali tossi -co-nocivi nella dolina comunicante con l afalda freatica ed il mare perché, prima deldibattimento, tutti gli imputati hanno fatt ooblazione, versando una somma complessi-vamente pari a circa 50 milioni ed evitandoin tal modo che si procedesse a loro carico .Per i due reati relativi allo smaltimento d irifiuti speciali tossico nocivi in discariche

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prive di autorizzazioni provvisorie, vi è stat ala condanna del direttore pro-tempore dellostabilimento e dell'amministratore delegat odell'Enichem Agricoltura, ciascuno condan-nato alla pena di 5 mesi di arresto e 2 milionidi ammenda, oltre alla loro sospension edall'esercizio degli uffici elettivi per le per-sone giuridiche e delle imprese per un an-no,nonché al risarcimento dei darmi arrecat iall'ambiente . Per quanto riguarda la pena ,gli interessati hanno goduto del beneficiodella sospensione e della non menzione .

Presidente, con il documento richiamat ochiediamo che il Governo faccia chiarezz ain merito ad una contraddizione indicat anella premessa della risoluzione prim apreannunciata in riferimento al process oautorizzativo per lo smaltimento dei rifiuti .In poche parole domandiamo che vengarispettata la normativa dello Stato ; non vor-remmo che lo stesso ministro dell'ambient efavorisse interpretazioni difformi da quant oprevisto dal decreto n . 915 del 1982 .

Chiediamo altresì una serie di intervent iaffinché i lavoratori non debbano pagare glierrori commessi dalla direzione Enichem diManfredonia e che sia detta una parolachiara e definitiva contro la realizzazionedell'impianto di termodistruzione per rifiut iindustriali tossici e nocivi in una area che —ricordiamolo — la regione Puglia ha desti -nato a parco naturale del Gargano .

Domandiamo infine, e ho concluso, si-gnor Presidente, l'elaborazione entro 6 0giorni dall'approvazione della risoluzione diinterventi di bonifica del sito che, come hariconosciuto anche la magistratura (lo horicordato in precedenza), è stato usato pe ranni come discarica abusiva di rifiuti tossicie nocivi, la cui presenza è stata accertata indiversi sopralluoghi delle autorità centrali eregionali .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Del Donno. Ne ha facoltà .

OLINDO DEL DONNO. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, signor sottosegretario,mi si permetta di rendere lode alla mozioneincisiva, precisa, vasta, profonda e complet ache l'onorevole Poli Bortone ha presentato .

È un immagine fotografica vera, tristement evera, della condizione odierna della region ee di quella futura, che potrebbe essere an-cora più grave .

Le nubi della dissoluzione si addensanosulla Puglia che, direbbe il poeta, sembr adiventata una «risina mesta» . Una terra cosìbella e così frugiferente, quella da cui Eneasaliva, per destino del fato, per creare Roma ,l'Italia e il mondo e trasformare l'orbe i nuna città, come dice il poeta urbem fecist iquod prius orbis erat . Ebbene, quella terr aè oggi desolata, non semplicemente per l anon curanza del Governo, ma anche per l acattiveria degli uomini, per il desiderio delpredominio, per l'agognata avarizia e per l asacra fame dell'oro .

La terra di Puglia ha sofferto e soffredi molte deficienze . La terra di Puglia cercaanelante il lavoro e le braccia umane pront ea prodigarsi e a trasformare il mondo at-tendono l'ora, quell'ora di rigenerazionedal Governo sempre promessa e mai man-tenuta .

Una delle grandi preoccupazioni oggi pe ri giovani meridionali e per i loro genitori èquella di trovare un lavoro, possibilmenteun'occupazione fissa in modo da avere un asicurezza per l'avvenire, un reddito e magaricompiere una carriera che poi diventa perle anime ben pensanti, per le dignitose co-scienze e rette, anche un apostolato, unamissione .

Purtroppo spesso per molti giovani taleaspirazione rimane semplicemente un mi-raggio : fanno richieste di assunzione, parte-cipano ai concorsi, si segnano nelle listedegli uffici di collocamento, ma invano, ilposto non arriva . Anzi, il numero dei disoc-cupati aumenta .

Come rimediare, specie in Puglia, a talesituazione? In un passato non molto lontanoesistevano due grandi sbocchi : la pubblicaamministrazione e le industrie private . Neicirca trent'anni che hanno seguito la finedella guerra, e più precisamente dal 1950 al1983, i posti di lavoro in questi due settorisono aumentati da 6 a 10 milioni, assorben-do e dando lavoro complessivamente a oltremetà di quanti oggi sono occupati in Italia .

Ormai questi settori hanno raggiunto ilpieno e non possono andare oltre; anzi

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nell'insieme stanno diminuendo . Comin-ciando dallo Stato, la pubblica amministra-zione attualmente conta oltre 3 milioni didipendenti ; i soldi per gli stipendi rapprese-tano il 70 per cento della spesa pubblica evanno a gonfiare quel famoso deficit che haraggiunto cifre da capogiro . Siamo alla vigi-lia della Repubblica della Weimar italiana .La spesa pubblica — ritengo non pu òandare oltre senza il rischio di affondare .

Nelle aziende private è in corso un rapid oe irreversibile cambiamento storico ; per es-sere più a contatto con la realtà puglies enoteremo come un secolo fa, oltre il 60 percento della popolazione era occupata i nlavori campestri e quindi non esisteva quell afascia nera e buia della disoccupazione . Oggile campagne, attraverso la tecnica e la mo-torizzazione, assorbono appena il 10 percento delle forze lavorative .

Nelle industrie poi il numero degli opera idecresce a ritmo incalzante ; alla stessa FIATfra il 1980 e il 1983 gli addetti alla produzio-ne sono scesi da 95 mila a 52 mila. I lpersonale di supporto è sceso da 12 a 8 mila .Malgrado ciò si sono prodotte più macchine :1 milione 300 mila invece di 1 milione 26 0mila. Se nel 1979 per ogni dipendente siproducevano 14 auto, nel 1984 se ne sonoprodotte 26 .

In Italia specialmente il costo del lavoro ,la rigidità della mano d'opera, la difesa adoltranza del posto di lavoro e soprattutt ol'inamovibilità del personale nella stessa a-zienda sono stati deleteri ; si è trattato diforme di suicidio di quella che è la liberalitàe la volontà lavorativa .

Gli imprenditori sono stati indotti a privi-legiare l'automatizzazione (che ha finito perridurre il numero dei posti di lavoro a dispo-sizione), trattandosi di un sistema non con-flittuale e sempre regolabile a seconda delleesigenze . Tale fenomeno, soprattutto nell aregione Puglia, si è rivelato deleterio . Infatti ,se un tempo, dopo un'attesa più o menolunga, si riusciva a ricoprire posti di lavoroin numerose industrie, oggi si riscontranoinvece notevoli difficoltà al riguardo, no nsolo per ragioni connesse ai contributi, maanche a causa della prepotenza, dell'orgo-glio, della iattanza e della tracotanza sinda-cali, che hanno portato all'immobilità nel

luogo di lavoro . Ciò ha indotto a privilegiareil robotismo anziché l'uomo, questa dignito -sa immagine del creato, questo «Dio secon-do», miracolo del primo, come direbbe i lCampanella, e all'uomo si è sostituito ilrobot . A tale situazione si è giunti non tant oin conseguenza della fatalità delle cose ,quanto per la malvagità umana, tanto ch eattualmente in Puglia la conquista di unposto di lavoro è equiparabile all'impresa dichi va e torna dal paradiso .

Quando la collega Poli Bortone ha propo-sto l'analisi spietata e puntuale della situa-zione nella regione, avrebbe forse dovutoaggiungere che i fenomeni criminosi ch ecolà si registrano rappresentano spesso uneffetto della carenza dei posti di lavoro.Sono convinto che non si giungerebbe acompiere misfatti, né a lasciarsi avvinghiar edalla delinquenza, quando si stesse lavoran -do per lo «scarso pane» e per procurarsi lagioia del vivere civile con il sudore dellafronte. Ciò vale a maggior ragione quand osi consideri che molti giovani escono davarie scuole con titoli di studio il cui conse -guimento comporta non soltanto l'acquisi-zione di LLL1 determinato dado di istl uzione ,ma anche di una certa educazione, dal mo-mento che l'istruzione è sempre educativa .Non vi è forma di istruzione che non nobilit il'animo! Non vi è forma di istruzione chenon formi in qualche modo la persona uma-na e non la plasmi secondo determinat icriteri .

In Puglia i sindacati hanno chiesto ga-ranzie per tutto e per tutti per le impresee per le strutture pubbliche — dimenticandoche la garanzia più efficace è sempre rap-presentata dalla capacità e dalla volontàdi produrre ricchezza. Solo in questo modo ,infatti, diventa possibile distribuire fruttireali, non carta inflazionata, e si ha lapossibilità di creare nuove opportunità dilavoro .

Avremmo certamente davanti a noi, spe-cie nel Meridione, un futuro di disoccupati ,se le nuove tecnologie non fossero sul puntodi aprire nuovi spazi e nuove opportunità dilavoro in molti campi, e sempre che lo Stat onon dimentichi, ancora una volta, il Mezzo -giorno, superando la concezione, in bas ealla quale esisterebbe un nord ed un sud

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d'Italia. Esiste, infatti, l'Italia consideratanella sua integrità, «una d'armi, di lingua ,d'altare, di memorie, di sangue, di cuor» !Questa è l'Italia sognata dai nostri padri :anche tra le ire ruggenti, anche tra le discor-die, anche tra i disastri della guerra, lafiaccola della fede non si è spenta per quest aItalia una, indipendente, libera, patria dellavoro e della ricchezza conseguita attraver-so il travaglio, l'intelligenza e l'amore per lapropria terra .

In proposito, esistono elenchi di nuov imestieri e di svariate professionalità emer-genti, che spaziano dall'informatica alla ro-botica, dalle biotecnologie ai laser, dai nuov imateriali all'energia, dall'agricoltura all'am-biente, dai sistemi dianostici alla bioprotesi ,dai beni culturali ai reperti archeologici .Lecce — la città della collega Poli Bortone— è un «ricamo» nella pietra, un giglio chefiorisce nell'arte ed è una manifestazionealtissima del genio umano.

Un popolo di santi popola la città nei suoitempli, nelle sue piazze e nelle sue vie ; unagentilezza sale dalla pietra ai cuori, dai cuorialle abitazioni, dalle abitazioni alle scuole !

Ebbene, nella città di Lecce, ricca di uni-cità nell'arte barocca, avremmo modo direndere l'arte non solo attraente e calami-tante, ma anche attivamente progredita eproducente . Si potrebbe creare una scuol anon solo d'arte ma anche per le guide arti-stiche; e soprattutto si potrebbe dar vita adun ambiente capace di accogliere, attirare ecalamitare la gente, affinché venga a con-templare un capolavoro d'arte che solo a -more e luce ha per confine! Per molti anniLecce è stata chiamata e conclamata comel'Atene del meridione, la Grecia attiva eartistica dell'Italia meridionale . È proprio inquesta città, dunque, che si deve intervenireattraverso un'azione governativa che non s ilimiti a elargire denaro . Questa stirpe scelle-rata e dura di governanti crede di adempier etutti i suoi doveri inviando denaro; quando siverifica una calamità, per esempio un terre-moto, il Governo manda soldi e se ne lavale mani! Crede di aver compiuto il su odovere : ma quale dovere, di fronte allacalamità umana, di fronte ai disastri, difronte ai bisogni e al cuore della gente? I lvile denaro! Si ricorda, signor Presidente, il

nostro Pascoli quando racconta di un giova -ne che chiede l'elemosina ad una donna e ,di fronte all'offerta del soldo, lo rifiuta per-ché non vuole che venga obnubilata in qual -che modo e in qualche forma la bellezza de lsentimento umano, di una lacrima sull esciagure umane ?

Le nuove tecnologie aprono una serie dinuove opportunità in tutti i settori, ma s irichiedono nuove qualità, nuovi uomini ,nuove competenze: tutte cose che l'Italianon ha e non pensa ancora di acquisire . Giaoggi, in molti campi, vi è una sfasatura tr adomanda ed offerta di lavoro ; le aziendecercano persone specializzate, ma quest enon si trovano oppure il loro livello non èadeguato. D'altra parte, specie al sud, leofferte di lavoro sono poco gratificanti e igiovani, soprattutto se hanno un titolo distudio, non le accettano. Occorrono quind inuovi incentivi, intelligenti e calibrati, non -ché una legislazione che favorisca i progett iveramente utili, che crei settori agricoli e dindustriali molto efficienti, che promuova esorregga il terziario .

Il terziario è il settore che oggi tutti com-mentano in modo positivo; ma bisogna ri-cordare che esso abbraccia intrecci, integra-zioni e accordi . Non può esservi turismo senon esistono attrezzature turistiche, non vipuò essere aviazione se gli aeroplani no nvolano tempestivamente e senza interruzio-ni a causa di scioperi selvaggi . Il terziarionon può sussistere se non vi sono nuov eindustrie, nuovi ritrovi, nuove economie ; èla formula nuova, il servizio dell'uomo al-l'uomo, la garanzia dell'uomo all'altro uo-mo, di un popolo ad un altro popolo, la gioiadi accoglierlo in ambienti che siano i pi ùfavorevoli e i più desiderati .

Gli alberghi italiani puzzano di antichità edi muffa. Guardiamo ad esempio ad unpaese come il Marocco, che sta appenauscendo «dal pelago alla riva» e sta passandodal terzo mondo al mondo dei qualificati .Ebbene, il Marocco ha capito che la prim acosa che doveva fare era costruire alberghicorrispondenti alle esigenze di oggi, albergh iche oltre alle stanze sono dotati di piscina ,di banca, di night club, persino di casinò ,alberghi con mille comodità che rallegranola vita, che invitano a soffermarsi, che ren-

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dono comoda, bella, desiderabile la perma-nenza in un determinato luogo . In Italia èraro vedere simili alberghi, dove natural-mente il terziario potrebbe trovare ampiosviluppo .

Al riguardo vorrei fare una riflessione . IlGoverno (e in questo hanno colpa anche iparlamentari pugliesi) ha creato e sta crean-do scuole alberghiere nel nord Italia . Sareb-be stato molto meglio che tali scuole fosser osituate nell'Italia meridionale, dove la gent enon è ancora abituata agli studi severi, dov ela massa del popolo vuol guadagnare facil-mente e subito . Il Governo italiano le hainvece collocate quasi tutte al nord, mentr edotare il sud di scuole alberghiere sarebbestato un intervento costruttivo e positivo . Misi obietterà che vi è già una scuola alberghie -ra a Brindisi, ma certo non si può dire ch euna scuola sia sufficiente . Si dice che unarondine non fa primavera, ebbene, un ascuola non fa una realtà! Si doveva provve-dere con una programmazione che coinvol-gesse eminentemente il sud, perché l'attivitàalberghiera è fonte di onesto guadagno, d ilavoro e della soddisfazione di cui l'uomo h abisogno niiand travagli a

Il terziario nella società avanzata sta di-ventando sempre di più una centrale di idee ,di innovazioni, di progettazioni, e impregnadi sé tutti i campi dello sviluppo e dell'eco-nomia. Il valore di un bene non dipende pi ùsemplicemente dal materiale di cui è costi-tuito (dall'oro, dalla pietra preziosa, dalmetallo), ma soprattutto dall'invenzione,dalla progettazione, dalla ricerca, dall'anali-si del mercato che sono ad esso sottese .Ebbene, al riguardo tutta l'Italia è avvolt aancora dalle tenebre del terzo mondo, i lnord come il sud . Basti pensare alla lentezzadei treni, agli alberghi che, come ho gi àdetto, sono vecchi e odorano di muffa, airitardi quotidiani negli aeroporti, alle vie d icomunicazione! La vera competizione non èpiù imperniata sugli oggetti ma sulla genia-lità che essi esprimono, sulla parte immate-riale del prodotto stesso . Il valore delle ma-terie prime è sceso di tanto che se l amanodopera aumentasse, ad esempio, de l20 per cento, ciò influirebbe soltanto i nmisura dell' 1 per cento sul costo di uncomputer, vale a dire quasi per niente . Si

tratta di un processo irresistibile, così veloc eche solo le società più avanzate possononavigare a pieno ritmo .

L'Italia non è rimasta coinvolta dalle tra-sformazioni tumultuose indotte dalla tecno-logia. Nell'arco di una sola generazione,siamo passati dalla candela alle stazioni spa -ziali, dal genio del Leopardi all'intelligenzaartificiale, senza però mai avvertire, al nor dcome al sud, tali innovazioni veramenterivoluzionarie .

Il volante politico è completamente man-cato per l'ignoranza, la pigrizia, l'incapacitàdella classe dirigente .

Signor Presidente, si parla del meridion ema non si pensa che la geografia della storiae la geografia economica hanno leggi infles -sibili: il nord non è più sviluppato del meri-dione! La campagna del Mezzogiorno è cen -to volte migliore e più produttiva di quell adel nord . Il nord ha vantaggi che il meridio-ne stava conquistando nel deprecato venten-nio !

11 nord, infatti, confina con la Francia, conl'Austria, con la Svizzera, con la Jugoslavia :tra questi popoli vi è intercomunicazione .Conseg'úe nteimen lo sviluppo invii è soltan-to opera dell'uomo, ma anche della geogra-fia che aiuta la storia .

Il meridione è li nel mare, perla nell'adria-co mare, ma è lontano dal contatto con altripopoli . Ecco perché si era creata la fiera delLevante ; ecco perché si era creato il port odi Bari; ecco perché l'Italia si era proiettat anel mar Mediterraneo attraverso l'Africa :per trovare punti di contatto e di sviluppo .

Si dice che la gente del nord è intelligent ee capace: però la burocrazia nel nord d'Itali aè meridionale! Vuol dire che c'è il genio, chec'è l'uomo, che c'è la sostanza umana, laquale però è rimasta fossilizzata perché nonha possibilità di operare scambi, di commer -ciare, di sentire il flusso, la vita di altripopoli .

Anche le invasioni barbariche hanno con-tribuito a forgiare i popoli : la Sicilia è divers adal resto d'Italia perché ha avuto i saracenie gli arabi, che le hanno lasciato quell'arteche è vanto e gloria dell'Italia . Il meridioneha avuto un grande imperatore, quello ch eci insegnò che il paradiso è all'ombra dell espade: Federico II . Morto lui è caduto l'im-

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pero che nasceva come il sol levante e laPuglia non ha conosciuto che gente fannul-lona. Il ricco versa il suo denaro nella banc aed è ricco per sé solo : mancando la melodi adella moneta che circola e produce altr aricchezza, il denaro diventa deposito, mano -morta nelle banche .

Ecco, la tragedia del meridione è vast aquanto l'Italia, è grande come il cuoreumano. Essa non verrà risolta con i sold idel Governo: io mi auguro che lo saràdal cuore e dalla capacità imprenditorial edegli stessi meridionali. Mi auguro chela loro ricchezza torni ancora ad esserela terra : heu si bona sua noverint agri-colae!

I meridionali hanno capito ed apprezzanola preziosità della terra : il foggiano e ilTavoliere di Puglia, dove prima si producev asolo il grano — se al sole che benedice eall'opera dell'amore si fosse mescolata an-che la pioggia! sono oggi diventati ungiardino . Oggi il meridione produce in con-tinuazione come le terre più fortunate de lmondo: tutto questo per virtù dei suoi figli !

La responsabilità dei problemi non è de imeridionali ma soprattutto del Governo ch eha sfruttato e non ha mai pensato a predi-sporre le infrastrutture che rendono possibi-le il commercio . Signor Presidente, conclu-do con un'ultima osservazione .

Tutto il meridione d'Italia ha una ret eferroviaria ad un solo binario, con una velo-cità commerciale tra i 30 e i 40 chilometriall'ora. Sembra veramente di stare — com eho detto poc'anzi — in Marocco, dove l avelocità commerciale dei treni è la stessa .

Signor Presidente, come è possibile accu-sare il meridione, dire che esso è il «terz omondo», che sta diventando minaccioso epericoloso, se tutto ciò non pesasse anchesulla nostra coscienza di cittadini e parla-mentari!? Dovremmo sentire prima il dove-re di dare e solo dopo pretendere ciò si deve !Il diritto ed il dovere non sono mai separati :dove vi è un dovere vi è anche un diritto .Noi ci auguriamo che i diritti del meridion evengono rispettati e tutelati dal Parlamentoe dal Governo italiano !

PRESIDENTE . Il seguito della discussion eè rinviato alla seduta di domani .

Per lo svolgimentodi un'interrogazione.

MARIA TADDEI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIA TADDEI. Signor Presidente, vorreipregarla di sollecitare il Governo affinchérisponda all'interrogazione n . 3-03276, dicui è primo firmatario l'onorevole Violante .Si chiede con essa al Ministero dell'internoquale sia la data a cui effettivamente risalela conoscenza dell'appartenenza di tale Ca-ruana ad una potente organizzazione ma-fiosa .

Intendiamo sollecitare il Governo affinch érisponda a tale interrogazione perché oggi c itroviamo in una condizione di acceso e fortedibattito su alcune questioni assai delicate ,quali per esempio quelle relative all'intrec-cio tra mafia, affari e politica e al funziona-mento delle istituzioni e degli apparati dell oStato .

La risposta del Governo è importante edurgente al fine di fare chiarezza su taliquestioni. È dunque per queste ragioni chevorrei nuovamente pregare la Presidenza d isollecitare il Governo affinché risponda alpiù presto alla suddetta interrogazione .

PRESIDENTE. Onorevole Taddei, la Pre-sidenza interesserà il Governo, affinché ilpiù rapidamente possibile all'interrogazionecui lei si è riferita .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine delgiorno della seduta di domani .

Martedì 15 ottobre 1991, alle 10,00:

1. — Assegnazione di progetti di legge aCommissioni in sede legislativa .

2. — Seguito della discussione delle mo-zioni Poli Bortone ed altri (n . 1-00242);D'Alema ed altri (n . 1-00548) e Saladino ed

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altri (n. 1-00553) concernenti la situazion edella regione Puglia .

3.

Seguito della discussione del dise-gno di legge:

Conversione in legge, con modificazioni ,del decreto-legge 13 agosto 1991, n . 285 ,recante disposizioni urgenti concernenti ta-luni criteri di applicazione dell'imposta sulvalore aggiunto e delle imposte sui redditi ,la repressione del contrabbando di tabacchi ,le tasse per i contratti di trasferimento dititoli o valori, nonché l'Amministrazion efinanziaria (5939) .

Relatore: Piro .(Relazione orale) .

4. — Seguito della discussione del dise-gno di legge:

S. 1163 . — Elezioni del Senato della Re -pubblica per l'attuazione della misura 111 afavore della popolazione alto-atesina (Appro-vato dal Senato) (4633)

Relatore: T abriola ,

5.

Seguito della discussione delle pro -poste di legge :

BASSANINI ed altri: Norme per il sostegnodegli enti e associazioni che perseguonofinalità umanitarie, scientifiche, culturali ,religiose, politiche, sindacali, di promozionesociale e civile, di salvaguardia dell'ambien -te naturale e del patrimonio culturale e dartistico (36) .

TEODORI ed altri: Riduzione della spes apubblica di 1 .273 miliardi e 682 milioni d ilire con l'abrogazione di sovvenzioni e con -tributi statali ad oltre tremila enti, associa-zioni ed organismi, sia pubblici che privat i(416) .

TEODORI ed altri: Riduzione della spes apubblica di 1 .141 miliardi e 985 milioni dilire con l'abrogazione di sovvenzioni e con -tributi statali a circa cinquemila enti, asso-ciazioni ed organismi, sia pubblici che pri -vati (4358) .

Relatore: Soddu .

6. — Discussione del disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 1 3settembre 1991, n. 297, recante interventiper il miglioramento qualitativo e la preven-zione dell'inquinamento delle acque destina -te al consumo umano, nonché differiment odel termine in materia di qualità delle acquedi balneazione (5960) .

(Relazione orale).

La seduta termina alle 19,5 .

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO STENOGRAFIA

DOTT. VINCENZO ARISTA

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALEDOTT . MARIO CORS O

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Stenografia alle 20,35 .

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COMUNICAZIONI

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Missioni valevolinella seduta del 14 ottobre 1991 .

Anselmi, Caveri, Ciurmino, d'Aquino, Fin-cato, Fronza Crepaz, Garavaglia, Gelpi ,Ghezzi, Grippo, Lodi Faustini Fustini, Vin-cenzo Mancini, Minozzi, Pallanti, Rauti, Ric -ciuti, Franco Russo, Sanfilippo, Santoro ,Sapienza, Scovacricchi, Stegagnini .

Annunzio di una proposta di legge .

In data 11 ottobre 1991 è stata presentataalla Presidenza la seguente proposta di legg edei deputati :

MASINI ed altri: «Abrogazione del comma5 dell ' articolo 9 della legge 5 giugno 1990,n . 148, concernente la sostituzione dei do-centi delle scuole elementari assenti pe rperiodi inferiori a cinque giorni» (6023) .

Sarà stampata e distribuita .

Trasmissioni dal Senato .

In data 11 ottobre 1991 il Presidente delSenato ha trasmesso alla Presidenza i se-guenti progetti di legge :

S . 2966 . — SosPIRI ; Consiglio regionaled'Abruzzo; Disegno di legge di iniziativa de lGoverno: «Modifiche alla legge 23 dicembre1980, n. 930, recante norme sui serviz iantincendi negli aeroporti» (approvato, inun testo unificato, dalla IX Commissionepermanente della Camera e modificato dal-la I Commissione permanente del Senato)(1777-4363-5383-B) ;

S. 3006 . — Senatori GUALTIERI ed altri :«Ulteriore proroga del termine previsto dal -

l'articolo 2, comma 3, della legge 17 maggio1988, n. 172, per l'ultimazione dei lavoridella Commissione parlamentare d'inchiest asul terrorismo in Italia e sulle cause dellamancata individuazione dei responsabili del -le stragi» (approvato dalla I Commission epermanente del Senato) (6024) .

Saranno stampati e distribuiti .

Adesione di un deputatoad una proposta di legge .

La proposta di legge AMASI ed altri: «In-cremento del fondo contributi interessi dellaCassa per il credito alle imprese artigiane ,per gli anni 1991-1997» (5983) (annunciatanella seduta del 27 settembre 1991) è statasuccessivamente sottoscritta anche dal de-putato Pellicanò .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente .

A norma del comma 1 dell'articolo 72 delregolamento, i seguenti progetti di leggesono deferiti alle sottoindicate Commission ipermanenti in sede referente :

alla I Commissione (Affari costituziona-li) :

RUSSO FRANCO e LANZINGER : «Riforma delMinistero delle poste e delle telecomunica-zioni, dell'Azienda di Stato per i serviz itelefonici e dell'Amministrazione delle post ee delle telecomunicazioni» (5915) (con pare-re della Il, della V, della VI, della VII, dell aVIII, della XI Commissione, nonché dell aIX Commissione, ex articolo 73, comma1-bis, del regolamento) ;

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TIRO ed altri : «Costituzione di un fondodi rotazione per le vittime della criminalit àorganizzata» (5979) (con parere della II ,della IV, della V, della VI e della X Com-missione) ;

alla VII Commissione (Cultura) :

FACHIN SCHIAVI ed altri : «Introduzionedell'insegnamento della seconda lingua stra -niera nella scuola media» (5856) (con pareredella I, della V e della XI Commissione);

S. 2566. — Senatori VALIANI ed altri :«Contributo straordinario a favore dell'Isti-tuto nazionale per la storia del movimentodi liberazione in Italia con sede a Milano»(approvato dalla VII Commissione del Se -nato) (5929) (con parere della I e della VCommissione) ;

«Ulteriori interventi per la torre di Pisa»(5937) (con parere della I, della V e dellaVIII Commissione);

S . 2519-bis : «Interventi organici di tutel ae valorizzazione dei beni culturali» (appro-vato dalla VII Commissione del Senato)(5944) (con parere della I, della V e della XICommissione) ;

MELLINI ed altri : «Modifica alla legge 14agosto 1991, n. 278, in materia di provvi-denze a favore dell'editoria» (5964) (conparere della I e della V Commissione) ;

alla IX Commissione (Trasporti) :

«Interventi a favore della società Strettodi Messina e modifiche alla legge 17 dicem-bre 1971, n. 1158» (5994) (con parere dellaI, della II, della V e della VIII Commissio-ne);

alla XII Commissione (Affari sociali) :

BIONDI ed altri : «Riconoscimento e disci-plina giuridica della chiropratica come pro-fessione sanitaria primaria» (5875) (con pa-rere della I, della V, della VII, della XICommissione e della Commissione special eper le politiche comunitarie) ;

SARETTA ed altri : «Proroga del program-ma cooperativo Italia-USA sulla terapia dei

tumori» (5907) (con parere della I e della VCommissione) .

Comunicazione di una nomina ministeria-le ai sensi dell'articolo 9 della legge n.14 del 1978 .

Il Presidente del Consiglio dei ministri, a 'termini dell'articolo 9 della legge 24 gennaio1978, n. 14, ha dato comunicazione dell anomina del dottor Bruno Corti a membr odel Consiglio di Amministrazione dell'Istitu -to per la Ricostruzione Industriale - I .R.I . ,in qualità di esperto in materia finanziaria eindustriale .

Tale comunicazione è stata trasmessa dalPresidente della Camera, d'intesa con il Pre-sidente del Senato, alla Commissione parla-mentare per la ristrutturazione e riconver-sione industriale e per i programmi dellepartecipazioni statali .

Trasmissione dal Presidentedel Consiglio dei ministri .

Il Presidente del Consiglio dei ministri ,con lettera in data 11 ottobre 1991, hatrasmesso, ai sensi dell'articolo 11, primocomma, della legge 24 ottobre 1977, n. 801 ,la relazione sulla politica informativa e dell asicurezza e sui risultati ottenuti, relativa a lprimo semestre 1991 (doc . XLVII, n . 9) .

Questo documento sarà stampato e distri-buito .

Trasmissioni dal ministro del tesoro .

Il ministro del tesoro, con lettere in dat a9 ottobre 1991, ha trasmesso :

ai sensi dell'articolo 28, terzo comma,della legge 24 maggio 1977, n. 227, larelazione sull'attività svolta dalla SezioneSpeciale per l'assicurazione del credito all'e-sportazione (SACE) e sugli interventi dell'I-stituto centrale per il credito a medio termi-ne (Mediocredito centrale) nel settore del

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finanziamento delle esportazioni per il se-condo semestre 1990 (doc . XLIX-bis, n. 9) .

ai sensi dell'articolo 28, quinto comma ,della legge 24 maggio 1977, n . 227, larelazione sulla cooperazione economica efinanziaria dell'Italia con i paesi in via d isviluppo relativa al secondo semestre 199 0(doc . XLIX-ter, n . 8) .

Questi documenti saranno stampati e di-stribuiti .

Trasmissioni dal ministro delle finanze .

Il ministro delle finanze, con lettera indata 10 ottobre 1991, ha trasmesso copia dielaborati concernenti i risultati complessividel gettito tributario di competenza (accer-tamenti provvisori), relativi al mese di ago-sto e al periodo gennaio-agosto 1991 .

Questa documentazione sarà trasmessaalla Commissione competente .

Annunzio di interpellanz ee di interrogazioni .

Sono state presentate alla Presidenza in-terpellanze e interrogazioni . Sono pubbli-cate in allegato ai resoconti della sedutaodierna .

Annunzio di risposte scrittead interrogazioni .

Sono pervenute alla Presidenza dai com-petenti ministeri risposte scritte ad interro-gazioni. Saranno pubblicate in allegato a lresoconto stenografico della seduta odierna .

abete grafica s.p .a . - Via Prenestina, 683 - 00155 Roma