BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI...

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CAMERA DEI DEPUTATI 547 GIOVEDÌ 1° FEBBRAIO 1990 X LEGISLATURA BOLLETTINO DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI INDICE RESOCONTI: GIUNTA DELLE ELEZIONI Pag. GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIUDIZIO » COMMISSIONI RIUNITE (II e XII) » AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI (I) » AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) » DIFESA (IV) » BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) » FINANZE (VI) » AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) » TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) » ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) » LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI) AFFARI SOCIALI (XII) AGRICOLTURA (XIII) N .B . I1 presente Bollettino reca in allegato il resoconto stenografico della seduta della IV Commissione per l'audizione del Ministro della difesa . 5 7 9 » » » [1-41

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CAMERA DEI DEPUTATI

547

GIOVEDÌ 1° FEBBRAIO 1990

X LEGISLATURA

BOLLETTINO

DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

INDICE

RESOCONTI:

GIUNTA DELLE ELEZIONI Pag.

GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE IN GIUDIZIO »

COMMISSIONI RIUNITE (II e XII) »

AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIOE INTERNI (I) »

AFFARI ESTERI E COMUNITARI (III) »

DIFESA (IV) »

BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) »

FINANZE (VI) »

AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI (VIII) »

TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI (IX) »

ATTIVITÀ PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO (X) »

LAVORO PUBBLICO E PRIVATO (XI)

AFFARI SOCIALI (XII)

AGRICOLTURA (XIII)

N.B . I1 presente Bollettino reca in allegato il resoconto stenografico della seduta dellaIV Commissione per l'audizione del Ministro della difesa .

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COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL CONTROLLO SUGLI

INTERVENTI NEL MEZZOGIORNO Pag.

139

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA RISTRUTTURAZIONE E

RICONVERSIONE INDUSTRIALE E PER I PROGRAMMI

DELLE PARTECIPAZIONI STATALI »

143

COMMISSIONE PARLAMENTARE D ' INCHIESTA SUL FENOMENO

DELLA MAFIA E SULLE ALTRE ASSOCIAZIONI CRIMINALI

SIMILARI

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL CONTROLLO SULL ' ATTI -

VITÀ DEGLI ENTI GESTORI DI FORME OBBLIGATORIE DI

PREVIDENZA E ASSISTENZA SOCIALE

ALLEGATO »

157

CONVOCAZIONI:

Commissione parlamentare d'inchiesta sulla condi-zione giovanile Pag .

III

Commissioni riunite (II e XII) »

IV

Giustizia (II) »

VI

Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII) »

VII

Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX) »

VIII

Lavoro pubblico e privato (XI) »

IX

Affari sociali (XII) »

X

Commissione parlamentare per l'indirizzo generalee la vigilanza dei servizi radiotelevisivi »

XI

Commissione parlamentare d'inchiesta sull 'attua-

zione degli interventi per la ricostruzione e losviluppo dei territori della Basilicata e dellaCampania colpiti dai terremoti del novembre1980 e febbraio 1981 »

XII

»

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»

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INDICE DELLE CONVOCAZIONI »

XIII

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RESOCONTI

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PAGINA BIANCA

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Giunta delle elezioni

GIUNTA DELLE ELEZIONI

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 15 . —Presidenza del Presidente Enzo TRANTINO.

Esame delle cariche ricoperte da deputatiai fini del giudizio di compatibilità con il

mandato parlamentare.

La Giunta dichiara incompatibile conil mandato parlamentare – ai sensi del-l'articolo 3 della legge 15 febbraio 1953,n. 60 – la carica di Consigliere di Ammi-nistrazione dell 'INCE (Istituto nazionaledi credito edilizio), ricoperta dal deputatoPaolo MARTUSCELLI.

La Giunta dichiara compatibile con ilmandato parlamentare le seguenti cari-che :

Direttore della Fondazione Festivaldei Due Mondi di Spoleto;

Consigliere di Amministrazione del-l 'IRPA (Istituto regionale per la pedagogiadell 'apprendimento);

Presidente del Piccolo Teatro diUdine ;

Consigliere di amministrazione del-l 'Ente Teatro Lirico S. Carlo;

Consigliere di amministrazione delTeatro Stabile di Catania;

Presidente dell 'ICIPEC (Istituto perla cooperazione politica economica cultu-rale internazionale);

Componente Comitato direttivoIPALMO (Istituto per le relazioni tra l'Ita-lia e i paesi dell 'Africa, America Latina eMedio Oriente);

Presidente dell 'Istituto studi e pro-mozione grandi infrastrutture IGI;

Segretario Generale della Conferenzapermanente mediterranea per la coopera-zione internazionale;

Presidente della Fondazione Giu-seppe Verdi di Parma;

Segretario dell 'IRSE (Istituto regio-nale studi europei);

Presidente della Fondazione PO 2000Ente morale;

Vicepresidente dell 'AICCRE (Associa-zione Italiana comuni e regioni d 'Euro-pa) ;

Vicepresidente dell'Unione Nazionalecomuni-comunità montane (UNCEM);

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Giunta delle elezioni

Consigliere nazionale e regionaledell 'ANCI del Veneto;

Consigliere dell 'ANCI;Componente del Comitato Direttivo

dell ' ANCI;

Presidente del Comitato provincialeper la medicina specialistica (su nominadell 'ANCI) ;

Presidente CEPI (Consorzio Esporta-tori piacentini);

Presidente CID (Consorzio ItalianoDistributori);

Consigliere del Consorzio difesa av-versità atmosferiche di Treviso.

La seduta termina alle 16 .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Giunta per le autorizz . a procedere

GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI

A PROCEDERE IN GIUDIZIO

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 14,40 . —Presidenza del Presidente Bruno FRAC-CHIA.

Seguito dell'esame di domande di auto-rizzazione a procedere in giudizio e di

autorizzazione all ' arresto.

La Giunta prosegue l 'esame delle se-guenti domande di autorizzazione a pro-cedere:

domanda di autorizzazione a proce-dere e di autorizzazione all ' arresto neiconfronti del deputato ABBATANGELOper i seguenti reati:

per concorso – ai sensi dell 'arti-colo 110 del codice penale – nel reato dicui all 'articolo 306, primo comma, delcodice penale (banda armata);

per concorso – ai sensi dell 'arti-colo 110 del codice penale – nel reato dicui all 'articolo 285 del codice penale(strage) aggravato ai sensi dell 'articolo112, n . 1, del codice penale ;

per concorso – ai sensi dell 'arti-

colo 110 del codice penale – nel reato dicui all 'articolo 280 del codice penale (at-tentato per finalità terroristiche o di ever-

sione) aggravato ai sensi dell 'articolo 112,

n. 1, del codice penale;per concorso – ai sensi dell 'arti-

colo 110 del codice penale – nei reati dicui agli articoli 1 e 21 della legge 18aprile 1975, n . 110, 1, 2 e 4, prima parteed ultimo comma, della legge 2 ottobre

1967, n . 895, come modificati dagli arti-coli 9, 10 e 12 della legge 14 ottobre1974, n . 497 (illegale fabbricazione, de-tenzione e porto di ordigni esplosivi),continuati ai sensi dell 'articolo 81 del co-

dice penale ed aggravati ai sensi degliarticoli 61, n. 2, e 112, n . 1, del codice

penale e dell 'articolo 1 del decreto-legge15 dicembre 1979, n . 625, convertito

nella legge 6 febbraio 1980, n. 15;per concorso – ai sensi dell 'arti-

colo 110 del codice penale – nei reati dicui agli articoli 1 della legge 18 aprile1975, n . 110, 2 e 4 della legge 2 ottobre1967, n. 895, come modificati dagli arti-coli 10 e 12 della legge 14 ottobre 1974,

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Giunta per le autorizz . a procedere

n. 497 (detenzione e porto di esplosivo),continuati ai sensi dell'articolo 81 delcodice penale e aggravati ai sensi del-l 'articolo 1 del decreto-legge 15 dicem-bre 1979, n . 625, convertito nella legge6 febbraio 1980, n . 15, con recidiva spe-cifica;

per concorso — ai sensi dell 'arti-colo 110 del codice penale — nei reati dicui agli articoli 1, 2 e 4 della legge 2ottobre 1967, n. 895, come modificatidagli articoli 9, 10 e 12 della legge 14ottobre 1974, n. 497 (illegale fabbrica-zione, detenzione e porto di ordigni esplo-sivi), continuati ai sensi dell 'articolo 81,secondo comma, del codice penale, ed ag-gravati ai sensi dell 'articolo 61, n . 2, delcodice penale, con recidiva specifica (doc.IV, n . 136);

domanda di autorizzazione a proce-dere in giudizio:

contro il deputato ABBATANGELOper i reati di cui agli articoli 10 e 14della legge 14 ottobre 1974, n . 497 (ille-gale detenzione di armi e munizioni) e697 del codice penale (detenzione abusivadi armi) continuati ai sensi dell 'articolo81, secondo comma, del codice stesso, conrecidiva specifica (doc . IV, n . 138).

Prosegue la discussione generale, nellaquale interviene diffusamente il deputatoRaffaele VALENSISE.

Nessun altro chiedendo di parlare, ilPresidente Bruno FRACCHIA dà la parolaai relatori per la replica.

I relatori Bianca GUIDETTI SERRA eBenedetto Vincenzo NICOTRA confer-mano le proposte rispettivamente formu-late nella seduta del 24 gennaio u .s ., pun-tualizzandone í motivi .

Prima di passare alle dichiarazioni divoto, il Presidente Bruno FRACCHIA pro-pone di svolgerle congiuntamente, fermarestando la separazione delle votazioni.La Giunta unanimemente concorda.

Intervengono quindi i deputati AnnaMaria FINOCCHIARO FIDELBO, RaffaeleMASTRANTUONO, Gaetano GORGONI,Mauro MELLINI e Guido D 'ANGELO.

Il Presidente Bruno FRACCHIA ponequindi in votazione la proposta concordedei relatori Bianca GUIDETTI SERRA eBenedetto Vincenzo NICOTRA di conce-dere l'autorizzazione a procedere in giudi-zio di cui al doc. IV, n . 136 : la Giuntaapprova la proposta.

Successivamente il Presidente BrunoFRACCHIA, rilevato che sulla richiesta diautorizzazione all 'arresto di cui allostesso documento, le proposte dei relatoridivergono nel senso che il deputatoBianca Guidetti Serra ne propone la con-cessione ed il deputato Benedetto Vin-cenzo Nicotra il diniego, precisa cheporrà in votazione per prima la propostadi concessione, per evidenti ragioni di ga-ranzia nei confronti del deputato inqui-sito . Posta quindi in votazione la propo-sta di concessione dell'autorizzazione al-l 'arresto, la Giunta la respinge.

Infine, il Presidente Bruno FRACCHIApone in votazione la concorde propostadei relatori di concedere l'autorizzazionea procedere in giudizio di cui al doc . IV,n. 138, che la Giunta approva.

Il Presidente Bruno FRACCHIA pro-pone alla Giunta di conferirgli mandatodi nominare il relatore per l 'Assemblea.La Giunta unanimemente concorda.

La seduta termina alle 16 .40.

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissioni riunite Il - XII

COMMISSIONI RIUNITE

II (Giustizia) e XII (Affari sociali)

IN SEDE REFERENTE

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 10,10 . —Presidenza del Presidente della XII Commis-sione Giorgio BOGI. — Intervengono il mi-nistro per gli affari sociali Rosa Russo Jer-volino, il sottosegretario di Stato per lagrazia e la giustizia Giovanni SilvestroCoco e il sottosegretario di Stato per l ' in-terno Gian Carlo Ruffino.

Disegno e proposte di legge:

Aggiornamento, modifiche ed integrazioni della

legge 22 dicembre 1975, n . 685, recante disciplina

degli stupefacenti e sostanze psicotrope. Preven-

zione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tos-

sicodipendenza (Approvato dal Senato) (4414).

(Parere della I, della III, della IV, della V, della VI,

della VII, della VIII, della X e della XI Commis-

sione).

GARAVAGLIA ed altri: Nuove norme per la pre-

venzione e la cura delle tossicodipendenze, per il

recupero dei tossicodipendenti, per la prevenzione e

repressione dei traffici illeciti di sostanze stupefa-

centi e psicotrope (1422).

(Parere della I, della III, della IV, della V, della VI,

della VII, della IX, della X, della XI e della XIII

Commissione) .

PELLICANO : Norme relative al traffico degli stu-

pefacenti e al trattamento dei tossicodipendenti

(2976).

(Parere della I Commissione).

TEODORI ed altri : Legalizzazione della cannabis

indica (canapa indiana) e modifica della legge 22

dicembre 1975, n. 685, in materia di disciplina de-

gli stupefacenti e delle sostanze psicotrope (3095).

(Parere della X e della XIII Commissione).

ZANGHERI ed altri : Norme contro il traffico di

stupefacenti (3381).

(Parere della I, della III, della V, della IX, della X

e della XI Commissione).

RONCHI ed altri : Norme per la prevenzione delle

tossicodipendenze, contro il mercato nero, e per il

rispetto dei diritti dei cittadini tossicodipendenti

(3395).(Parere della I, della III, della IV, della X e della

XI Commissione).

TEODORI ed altri : Regolamentazione legale delle

sostanze psicoattive per sottrarre il traffico delle

droghe alle organizzazioni criminali (3461).

(Parere della I, della V, della VI, della IX, della X

e della XI Commissione).

BENEVELLI ed altri : Nuove norme per la preven-

zione delle tossicomanie e dell 'alcoolismo e per la

cura e il recupero dei tossicodipendenti (3659).

(Parere della I, della III, della IV, della V, della VII

e della XI Commissione) .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissioni riunite Il - XII

POGGIOLINI ed altri : Norme per la costituzionedei centri di socio-riabilitazione dei tossicodipen-denti (4246).

(Parere della I, della V e della XI Commissione).

(Esame e rinvio).

Il Presidente della XII Commissione,Giorgio BOGI, avverte che, a seguito diconforme richiesta di numerosi gruppiparlamentari, registrandosi unanimità deicommissari e previo assenso del Presi-dente della Camera, di tutte le sedutededicate all 'esame dei progetti di leggeall 'ordine del giorno sarà data pubblicitàanche attraverso l 'utilizzo dell ' impiantoaudiovisivo a circuito chiuso.

Il relatore per la XII Commissione Ros-sella ARTIOLI sottolinea che il disegno dilegge Jervolino-Vassalli sulla droga, cheviene in seconda lettura dal Senato, è unbuon testo ; filosofia e linea politica chiare,impalcatura solida, istituzioni centrali edamministrazioni locali collegate in un pro-gramma complessivo di lotta al narcotraf-fico e alla tossicodipendenza, intreccio diservizi pubblici e iniziative private volti adesaltare la presenza e l 'operosità di tecnicied operatori per la prevenzione, la cura ela riabilitazione. Come tutti sanno, e nonda oggi, il dibattito ed il confronto suquesto disegno di legge sono stati serrati,spesso venati da estremismi verbali un po 'demagogici, un po ' infantili in cui il tossi-codipendente e la tossicodipendenza sonosembrati spesso più pretesto che soggettidi scelte politiche e legislative che nonsempre e necessariamente debbono vederetutti concordi . Eppure il testo del Senatoha recepito suggerimenti e proposte delleforze di opposizione che, non intaccando laratio del testo governativo, ne hanno mi-gliorato complessivamente l ' impianto. Illavoro alla Camera dovrebbe risultarnefacilitato e portare quindi ad una rapidaapprovazione, giacché spesso la dilazionetemporale di una discussione è inversa-mente proporzionale all 'approfondimentodei problemi e rappresenta una ben mi-sera, cinica alleata dell ' intramontabile co-stume del rinvio e della non decisione .

Ripercorrendo alcune tappe della sto-ria recente (si riferisce in particolare aireferendum sul divorzio e sulla maternitàlibera e responsabile) è stato visto deli-nearsi ed essere vincente, sull'onda diuna larga coscienza popolare, la viva cor-rente dell 'umanesimo riformista controestremizzazioni o integralismi ideologici.

Umanesimo riformista che affonda le sueradici storico-culturali nell ' incontro tra ri-formismo laico-socialista e riformismolaico-cattolico secondo il messaggio cultu-rale di Don Sturzo e poi l'intuizione poli-tica di Nenni e Ugo La Malfa . In questacultura è presente una proposta di solida-rietà attiva, che agisce e lotta nello Statorepubblicano e non fuori o nonostante loStato, e che si lascia alle spalle antichiretaggi, dal disimpegno cattolico antiri-

sorgimentale a certo radicalismo liberta-rio antístatuale . Questa corrente culturalee politica rappresenta il rifiuto di ogniintegralismo laicista o cattolico, di ogniestremismo ideologizzante che si estraneidai problemi, il rifiuto quindi della decla-mazione enfatica e inconcludente, inca-

pace di portare a termine un progettoriformatore.

L'incontro tra esperienze cattolico-ri-

formiste e laico-riformiste dà luogo aduna convergenza che va nel senso dellapiù schietta tradizione politica e culturaleitaliana, mentre ogni approccio sotterra-neo tra integralismi appare « innaturale »e contraddittorio rispetto ad un percorsoriformatore concreto, volto alla risolu-zione dei problemi anziché a collusioniche risulterebbero più oblique che tra-sversali.

Oggi la lotta alla mafia e alla droga è

l ' interfaccia di una medesima grande bat-

taglia contro le organizzazioni malavitoseche inquinano attività economiche, Go-verni, società civili ; il conflitto non è sol-tanto contro la « patologia » droga, maanche contro un sistema che ha prodottoe riproduce il fenomeno droga . Metteconto far cenno alla crisi storica che si è

consumata nell 'universo mafioso sul cri-nale droga: il volto persino un po' ro-mantico e manierato del padrino è stato

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Commissioni riunite Il -XII

sconvolto dai nuovi tratti di una crimina-lità tanto cinica e feroce quanto potente,di cui la guerra guerreggiata tra USA enarcotrafficanti è l'immagine estrema.L'impegno civile e sociale dei cittadinicontro la droga deve accompagnare coral-mente lo sforzo delle forze dell'ordine edella magistratura tanto celermentequanto spesso invece è stato frustrato aldi là di alcune vocazioni elitarie ed in-fruttuose . Se inoltre tutta la società mon-diale è coinvolta su questo drammaticofronte, si può pensare davvero di estra-niare dalla lotta le principali vittime diquesto flagello ? Coloro che sono stati se-gnati dalla droga possono invece trasfor-marsi nelle avanguardie di questa veraguerra . Il disegno di legge « Jervolino-Vassalli » indica un percorso realisticoche non vuole considerare il drogato inquanto tale quasi un « soggetto sociale »da tutelare e preservare, ma una personaumana da sottrarre alla devastazione eda conquistare ad un diverso futuro . Ilsolidarismo pietistico rischia di tingersidi cinismo; la solidarietà si deve tradurrein umanesimo attivo contro la culturadell 'indifferenza, dell'abbandono, del-1 'autodistruzione.

Una chiara scelta informativa che af-fronti il tema droga in tutte le sue impli-cazioni non può sottacere e trascurare glieffetti indotti e di ricaduta sociale dellostesso uso di droga: il dramma dell 'AIDSche può colpire centinaia di migliaia dicittadini, la spirale della prostituzionegiovanile, i reati contro la proprietà e lapersona che rendono invivibili molte areeurbane, danno il segno dell 'emergenzadroga . Rispetto all 'esigenza legislativa diaggiornare, modificare ed integrare lalegge n . 685 del 1975, recante disciplinadegli stupefacenti e sostanze psicotrope,si è aperto un ampio dibattito con unventaglio di diverse posizioni politiche.

La valutazione sulla 685 è difformetra le varie forze politiche . Una correntedi pensiero sostiene che si tratta di unabuona legge, ma inapplicata . Altri la giu-dicano una legge proibizionista e carentenegli strumenti operativi . La sua partepolitica constata come essa si sia concre-

tamente dimostrata, al di là dei giudiziideologici, una legge che ha incentivato ilconsumo e la realizzazione di una retecapillare di spaccio, poco efficace anchenegli ambiti della prevenzione e dellacura . E tuttavia nonostante la diversità digiudizi, tutti ritengono che sia necessariosuperare questa legislazione . Partendo daqueste valutazioni il gruppo comunista ed

altri sostengono l 'esigenza di stralciare lenorme relative alla lotta contro il trafficodi droga che andrebbe approvato subitoper poi procedere in tempi successivi aquella parte della legge su cui si regi-strano i maggiori contrasti . Altre forzepolitiche tra cui il gruppo federalista eu-ropeo propongono la liberalizzazione delledroghe leggere e la legalizzazione delledroghe pesanti nella forma della distribu-zione controllata e della revisione delletabelle farmacologiche delle sostanze stu-pefacenti e psicotrope . Per parte sua, ri-tiene che una legge efficace ed innovativadebba contenere, senza disgiungerli, i se-guenti elementi : colpire pesantemente il

narcotraffico; allontanare i tossicodipen-denti dal consumo per curare e riabili-

tare; dissuadere chi non fa uso di droghedall'avvicinarsi ad esse . Il disegno dilegge già approvato dal Senato raccogliecon rigore, chiarezza ed efficacia questiorientamenti.

Nulla di questo è invece avvenuto con

la legge n. 685 . La lotta al traffico harivelato le crepe di questa legge e suquesto le forze politiche sono unanime-mente concordi . La prevenzione si è rive-

lata inesistente, nella scuola e nelle ca-serme non hanno funzionato gli organi-smi e gli interventi previsti . Nella cura, ilservizio pubblico, salvo rare eccezioni, siè limitato alla distribuzione del metadonepiù volto alla sostituzione della dipen-denza che non alla liberazione da essa.Esso inoltre è stato poco attento allacomprensione dei problemi umani ed esi-stenziali retrostanti all 'uso di droga, scar-samente capace di costruire un rapportointegrato con le comunità terapeutiche,deresponsabilizzato anche nell 'organizza-

zione del lavoro . D'altra parte le comu-nità terapeutiche sono apparse oberate di

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissioni riunite II -XII

oneri e responsabilità ed anziché esserestrutture integrative dell 'apparato pub-blico ne hanno supplito le funzioni argi-nando, quasi da sole, la domanda diaiuto dei tossicodipendenti e delle lorofamiglie . Se il fallimento della 685 fosseascrivibile ad una sua mancata applica-zione, il pluralismo politico delle nostreamministrazioni locali avrebbe potuto ov-viare, producendo risultati diversi nellediverse realtà e invece la prevenzione, lacura e la lotta al traffico sono apparsimalfunzionanti ovunque . Ma, a fronte ditutto questo, il vero cavallo di Troia dellamancata applicazione della 685 è la mo-dica quantità . Essa ha consentito oggetti-vamente la realizzazione scientifica ed or-ganizzata di una rete di spaccio e com-mercio di droga che è seconda a benpoche aziende. Il concetto di modicaquantità ha portato ad edificare un si-stema che aveva in sé il tarlo dell 'autodi-struzione . Ne è anche scaturita una svalu-tazione totale del concetto di illiceità del-l 'uso di droga che pure la 685 affermavain via di principio. Se alla illiceità nonsegue una dimensione penalizzante fina-lizzata alla cura e al recupero, quellostesso concetto non ha più valore e incideproprio sui soggetti più immaturi e fra-gili, prime vittime della rete dello spaccioorganizzato. Questo elemento diviene an-cora più paradossale dal punto di vistadel messaggio preventivo . Dire « è illecitodrogarsi, ma ciò non è punibile fino allamodica quantità » è un imbroglio cultu-rale, educativo, comportamentale . In unperiodo storico come questo, in cui latrasmissione di valori tra coetanei equella tradizionale dai genitori ai figliappaiono addirittura concorrenziali, unanorma esterna come la norma giuridicapuò avere un peso decisivo nell'orientarele nuove generazioni verso scelte positivee non autodistruttive . Anche da questopunto di vista, invece, il collegamento tradimensione penalizzante-cura e recuperounisce monito a solidarietà e sconfigge lacultura dell 'abbandono e della rassegna-zione. Non quindi un solidarismo pieti-stico, ma una solidarietà responsabiliz-zante nei confronti della persona, che

deve necessariamente accompagnarsi adun sostanzioso intervento economico delloStato per la prevenzione, la cura ed ilrecupero del tossicodipendente . Questosforzo solidale si colloca nel pieno ri-spetto della dignità della persona e dellasua possibilità di ritrovare nella responsa-bilizzazione le proprie energie migliori epositive, magari sopite, annebbiate o ane-stetizzate dall 'uso di sostanze psicotrope.Come si evince dal filo di questo ragiona-mento, la complessità del pianeta drogaattesta l'insufficienza delle proposte distralcio delle sole norme riguardanti iltraffico di droga ed impone invece undettato legislativo completo e comples-sivo. D'altro canto le ipotesi di liberaliz-zazione e legalizzazione, oltre ad essereimpraticabili in un contesto internazio-nale non omogeneo, anzi orientato insenso opposto, sancirebbero una resa in-condizionata di fronte al consumo didroga come soluzione o promessa di solu-zione di debolezze, disagi, difficoltà, de-vianze. Pertanto il giudizio positivo suldisegno di legge Jervolino-Vassalli si basasugli obiettivi primari che esso si pone:responsabilizzare l'intervento dello Statonella lotta alla droga individuando organie competenze; attrezzare lo Stato di stru-menti idonei ed efficaci contro il trafficodì droga; stabilire l ' illiceità e la punibi-lità finalizzata alla cura dell 'uso di drogaa prescindere dalle quantità delle so-stanze; mettere in campo strutture pub-bliche e private per la prevenzione, lacura e riabilitazione di tossicodipendenti;definire le modalità della cura, del recu-pero e del reinserimento del tossicodipen-

dente; individuare i costi della legge ed inecessari stanziamenti per la loro coper-tura; definire un testo unico sulla ma-teria.

E importante la previsione di una re-lazione annuale al Parlamento da partedel Presidente del Consiglio dei ministrisullo stato di attuazione della legge.

Il primo obiettivo che si pone il dise-gno di legge in esame consiste nell ' indivi-duare con chiarezza le competenze sta-tuali dell'azione antidroga secondo criteridi raccordo e coordinamento tra le varie

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competenze dello Stato . Questa funzioneè esercitata dal Comitato nazionale di co-ordinamento per l 'azione antidroga cheprevede la presenza presso la Presidenzadel Consiglio, dei rappresentanti dei variMinisteri interessati . Esso si avvale dell ' e-ventuale apporto di esperti e dell 'Osserva-torio permanente del Ministero degli In-terni, cui afferiscono dati da tutte le fontiistituzionali decentrate. Nell'ambito del-l'attività di questo comitato viene pro-mossa annualmente una campagna di in-formazione ed educazione contro le dro-ghe attraverso mezzi di comunicazione dimassa pubblici e privati.

La legge prosegue definendo le compe-tenze del Ministero della sanità e l ' istitu-zione del Servizio Centrale per le dipen-denze da alcool e sostanze stupefacenti opsicotrope con compiti di indirizzo tec-nico nelle materie di competenza di que-sto Ministero. Questo ultimo elemento ap-pare di decisiva importanza nella deter-minazione di indirizzi univoci per tutto ilPaese, in un campo in cui la dispersionee l'assenza di orientamento centrale hacontribuito non poco alla precarietà dellasituazione assistenziale. Un ambito deci-sivo per il coordinamento ed il raccordodegli interventi in materia di preven-zione, cura e recupero socio sanitariodelle tossicodipendenze è costituito dallaConferenza permanente Stato-Regioni (ar-ticolo 7) e ciò in un quadro di raccordotra le esigenze di intervento centrale edella iniziativa a livello locale . Le compe-tenze del Ministero degli Interni vengonoinvece definite a partire dall 'articolo 6con la conferma e il rafforzamento delServizio Centrale antidroga e della coope-razione internazionale nella lotta al traf-fico. In questa materia rientra l ' istitu-zione di uffici antidroga all'estero.

Per quanto concerne la lotta al trafficodi droga, essa è difficile e complessa. Glianni dalla legge n . 685 ad oggi hannosuggerito rettifiche precise da apportare aquegli orientamenti secondo criteri dimaggiore severità nelle sanzioni penali edi maggiore efficacia nella individuazionedella tipologia di reato . L 'articolo 10 sta-bilisce l 'obbligo di fornire informazioni e

dati al servizio centrale antidroga in or-dine alle sostanze suscettibili di impiegonella produzione di sostanze stupefacentie psicotrope : i precursori verranno indivi-duati ed elencati in un decreto del Mini-stero della Sanità.

Rilevante è la norma sul riciclaggiodel denaro, beni o altre utilità prove-nienti dalla produzione e dal traffico didroga, secondo indicazioni già contenuteed approvate da questo ramo del Parla-mento nella legge « Rognoni-La Torre ».Se il traffico e la produzione di sostanzestupefacenti sono puniti con la pena daotto a venti anni di reclusione per lesostanze comprese nelle tabelle 1 e 3 eda due a sei anni per le sostanze delletabelle 2 e 4, in caso si tratti di ingentiquantità è prevista una pena che arrivafino ai trent 'anni di reclusione . Tuttaviase la qualità e quantità delle sostanze o imezzi, le modalità o le circostanze sonodi lieve entità, in una saggia graduazionedelle pene, le stesse sono ridotte a periodida uno a sei anni per le tabelle 1 e 3 eda sei mesi a quattro anni per le tabelle2 e 4 . I reati contemplati all 'articolo 71-

ter e all'articolo 71-quater di associazionefinalizzata al traffico di sostanze stupefa-centi o di traffico illecito esercitato informa associata prevedono pene molto pe-santi. La polizia giudiziaria riveste ovvia-mente un ruolo di grande delicatezza ecomplessità nella lotta al traffico, tuttaviagli strumenti spesso troppo burocratici elenti ne hanno ostacolato non poco laefficacia.

Il disegno di legge in esame inveceprevede strumenti agili ed innovativinella lotta contro le organizzazioni crimi-nali, la cui complessità richiede modi diazioni rapide ed anche insolite . L 'articolo23 infatti prevede la possibilità dì acqui-sto simulato di droga finalizzato ad ac-quisire elementi di prova in ordine aireati previsti da questa stessa legge; inol-tre, con le stesse finalità è possibile ritar-dare l 'arresto, la cattura e il sequestro.Un grande valore hanno infine le disposi-zioni relative alla destinazione di beniconfiscati o sequestrati a seguito di azioniantidroga . Colpire economicamente la eri-

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minalità organizzata certamente contri-buisce ad una lotta ferma contro di essa;se inoltre come previsto dall'articolo 23, ibeni confiscati alla criminalità vengonodestinati a finanziare attività di preven-zione e recupero dei tossicodipendenti ol 'azione repressiva delle forze dell 'ordine,ciò acquisisce una straordinaria efficaciaanche dimostrativa, soprattutto in quellezone del Paese dove il clima di paura edi omertà delle popolazioni è sostenutoanche dallo strapotere di queste organiz-zazioni criminali.

La semplice lotta al traffico perquanto efficace possa essere non può dasola produrre una ridotta incidenza delfenomeno, se ad essa non viene affiancatauna efficace azione contro il consumo . Nécome vorrebbero alcune parti politiche lalotta al consumo può essere intesa comelotta alle sole droghe pesanti . Ci sonobuoni motivi di ordine scientifico ed edu-cativo che inducono a ritenere giusta que-sta lettura ampia del fenomeno . E notoche l'uso di droghe leggere può indurrein fasi successive all'uso di droghe pe-santi, costituendone a volte il terreno cul-turale e comportamentale di base . Difatticiò che più conta non è più tanto l ' inca-pacità di tali sostanze di produrre dipen-denza fisica, bensì la loro capacità di co-stituire una facile risposta alle problema-tiche di disagio e delle difficoltà giova-nili . Su questa « abitudine chimica », inmomenti di particolare tensione e in si-tuazioni sociali e familiari di forte preca-rietà può innestarsi l 'offerta e l 'uso didroghe pesanti . Ciò è tanto più veroquanto più, come avviene oggi in Italia,l'uso di sostanze psicotrope tende ad es-sere di grande allarme, devastante ed in-differenziato. Questo è il motivo più im-portante per il quale si ritiene di doverprevedere l'illecità e la sanzionabilità fi-nalizzata alla cura dell 'uso di qualsiasitipo di droga, pur dovendo stabilire ovvicriteri di gradualità nella definizionzedelle sanzioni . Ecco pertanto che il primolivello di sanzioni è soltanto amministra-tivo e prevede l ' intervento del prefetto.Per chi fa uso di droghe in quantità infe-riore alla dose media giornaliera le san-

zioni (sospensione di patente, passaporto,documenti equipollenti, porto d'armi ecc .)sono graduate sul tipo di sostanze (leg-

gere o pesanti) . Il prefetto, tuttavia, surichiesta del tossicodipendente può so-spendere le sanzioni indirizzando il sog-getto al servizio per la cura delle tossico-dipendenze che a sua volta è tenuto arelazionare al magistrato sull 'esito della

terapia. Nel caso di buon esito della tera-pia il procedimento è archiviato, nel casodi cattivo esito dello stesso la sospensionedelle sanzioni è revocata.

Questo meccanismo può essere adope-rato per un massimo di tre volte e, nelcaso delle droghe leggere, alla primavolta il prefetto può, in luogo delle san-zioni, invitare il giovane a non far piùuso di droghe, rappresentandogli i rischiin cui può incorrere . Dopo la terza volta

tuttavia il giovane, che persevera in talicomportamenti, è indirizzato al pretoreche gli commina le stesse sanzioni giàcitate, con la sospensione della pena, qua-lora l'interessato si sottoponga a pro-gramma terapeutico e questo per unasola volta. Ovviamente il carattere giuri-dico delle sanzioni a questo livello è pe-nale e la sentenza è ascritta al casellariogiudiziale con le precauzioni che essavenga citata `soltanto nel caso di procedi-mento di giustizia penale . A differenza

della legge n . 685, che non affrontava il

problema dell 'arresto del tossicodipen-

dente, per i reati connessi al suo stato, ildisegno di legge in esame, raccogliendo leindicazioni legislative successive, prevedela possibilità, per chi è condannato aduna pena inferiore a tre anni e si siasottoposto a trattamento terapeutico,della soppressione della pena e la suaestinzione dopo cinque anni in assenza dialtri delitti non colposi.

La diffusione dell 'AIDS tra i cittadini

avviene anche con l'abbandono di sirin-ghe al suolo e grande è l 'allarme socialerispetto a questo rischio da parte di fami-

glie soprattutto con figli piccoli . Pertanto

all'articolo 72-ter è stabilito il divieto diabbandonare siringhe in luogo pubblico.Importante ricordare a questo propositolo stanziamento di 10 miliardi previsto

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nel decreto sul ripiano dei disavanzi delleUSL, già legge, per favorire l ' impiego disiringhe monouso autobloccanti . E impor-tante sottolineare che per i minorenni èesclusa per tutti i reati di cui all 'articolo15 la competenza del pretore. Qui è com-petente il tribunale per i minori e le penepreviste sono sostituite dall 'affidamentoal servizio sociale . Negli articoli succes-sivi al 72 sono previste aggravanti specifi-che. Tra di esse meritano particolare at-tenzione l'uso di locali pubblici o privatiper il consumo di droghe (articolo 16), ilcoinvolgimento nell'uso di droga di per-sone minori, l'uso di armi, l 'adultera-zione, tale da accentuare la potenzialitàlesiva delle sostanze (articolo 17) . Tuttaquesta parte sarà, come è giusto che sia,affrontata molto più complessivamentedal relatore della Commissione GiustiziaCarlo Casini.

La volontà dissuasiva che la leggeesprime sul piano delle sanzioni ammini-strative e penali finalizzate alla cura e alrecupero, si integra con gli interventi po-sitivi e preventivi che dovranno rea-lizzarsi nella scuola, nelle caserme ed ingenere nei luoghi di aggregazione giova-nile. Essi dovranno costituire il terrenoeducativo più valido e motivare nei gio-vani comportamenti contrari all 'uso edalla diffusione delle droghe.

Una valida opera di educazione allasalute e al superamento delle condizionidi disagio e difficoltà dei giovani attra-verso l'amicizia, la solidarietà umana, lapartecipazione anche critica alla vita so-ciale, dovranno essere oggetto di atten-zione degli organi e delle strutture che lalegge prevede in questa area di inter-vento. Presso il Ministero della pubblicaistruzione avrà sede un Comitato tecnicoscientifico composto di esperti e dì rap-presentanti delle associazioni giovanili edei genitori con compiti di indirizzo, pro-grammazione ed orientamento di tutte lestrutture periferiche della scuola . Analo-gamente a livello provinciale i Provvedi-torati dovranno costituire comitati tecniciche organizzeranno direttamente o indi-rettamente, anche in regime convenzio-nale, attività formative rivolte ai docenti .

Sempre dal punto di vista della for-mazione, molto interessante è la previ-sione del distacco di cento docenti presso

le Comunità terapeutiche al fine di acqui-sire una conoscenza diretta e non me-diata dei progetti di recupero e delle mo-dalità di indirizzo di quelle conoscenze inambito preventivo-scolastico . Sempre nel-l 'ambito preventivo-scolastico è previstal ' istituzione nelle scuole secondarie supe-riori di centri di consulenza e di gruppidì studenti che volontariamente ed attiva-

mente si facciano promotori di preven-zione nei confronti di coetanei . Infine,

nell 'ambito del recupero è previsto checorsi statali sperimentali di scuola mediaper lavoratori possono essere istituitipresso le Comunità terapeutiche offrendo

così un 'occasione adeguata di reintegro ereinserimento dei tossicodipendenti nella

rete sociale.L'attività di prevenzione è estesa an-

che all 'altro luogo decisivo per la pre-

senze di forti aggregazioni giovanili : le

caserme . Anche in questo campo la poli-tica decisiva per lo sviluppo di attivitàpreventive appare quella dell ' intreccio traformazione ed informazione dei quadrioperativi delle strutture militari.

Informare gli ufficiali medici, gli infer-mieri, gli ufficiali e sottufficiali dell'arma

sui rischi dell'uso di droghe e formarliall 'utilizzo di tecniche di psicologia digruppo e di lettura sociologica dei gruppigiovanili (articolo 88) significa avere qua-dri militari in grado di fare prevenzione.

Essi dovranno avere particolare atten-zione per tutti i militari di leva e non,che risultino tossicodipendenti o tossico-fili . Per í militari di leva tossicodipen-denti è prevista la rivedibilità per tre

anni o la convalescenza se già incorporatie per i militari di carriera la convale-scenza prima e l'aspettativa, poi, finaliz-zata alla cura. Difatti ogni provvedimentoè accompagnato dall 'obbligo di segnala-zioni ai competenti servizi sanitari ed èseguito da una verifica di idoneità al ter-mine dei trattamenti terapeutici (Articoli89 e 89-bis), (articoli 88-ter, quater, quin-quies) .

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D'altra parte lo stesso servizio di levapuò essere compiuto e riconosciuto comeservizio militare, presso i servizi pubblicie privati per la cura dei tossicodipendentisia che si tratti di tossicodipendenti chesiano stati individuati come tali nel servi-zio di leva sia che si tratti di obiettori dicoscienza che desiderino prestare la loroopera civile nell 'aiuto a questi giovani.

La scelta di fondo del disegno di leggein esame, di dissuadere dall'uso delladroga e di indirizzare il maggior numerodi persone possibili alla cura, deve tro-vare servizi adeguati ed efficienti.

L 'attuale situazione dei servizi di assi-stenza si presenta invece alquanto preca-ria, disomogenea, spesso estremamentedebole . Occorre dunque potenziare rapi-damente e fortemente quest'area di ser-vizi al fine di corrispondere in manieraadeguata ai dettati legislativi del dissua-dere per curare.

Il disegno di legge prevede, all'articolo25, l 'emissione entro sessanta giorni dallaentrata in vigore della legge di un de-creto del Ministro della sanità di concertocon quello per gli affari sociali sentita laconferenza Stato-Regioni, che stabiliscal 'istituzione di un Servizio per le tossico-dipendenze, presso ogni USL con organicistandard e caratteristiche funzionali deiservizi omogenei su tutto il paese, rom-pendo il caotico clima che oggi non con-sente di fare affidamento su strutturecerte. Il decreto dovrà prevedere unaéquipe composta da medico, psicologo, as-sistente sociale, infermiere, educatore dicomunità per ogni USL, i servizi funzio-neranno nell 'arco delle 24 ore.

Lo stesso articolo 25 prevede il reperi-mento del personale necessario ai servizianche in deroga alle normative vigenti diassunzioni, trasferimenti ed inquadra-menti . I servizi così concepiti si lascianoalle spalle l'approccio meramente farma-cologico del tossicodipendente, puntandoinvece ad un trattamento integrato me-dico, psicologico e sociale.

I comuni potranno gestire in aggiuntaai servizi di USL, centri gestiti in econo-mia e capaci di intervenire soprattuttosulle dinamiche sociali della emargina-

zione e del disagio, promuovendo specificiinterventi e ciò diviene particolarmenteimportante, considerando i gravi pro-blemi delle aree metropolitane. La leggein discussione si propone di valorizzare almassimo l 'apporto del volontariato e delprivato sociale in questo settore . Questistrumenti, come già ha accennato, si sonorivelati decisivi negli anni passati neldare risposte adeguate alle insorgenti do-mande terapeutiche. Purtuttavia è ogginecessario mettere ordine in questa deli-cata materia, proprio per valorizzare almassimo le esperienze acquisite e quantealtre potranno acquisirsi nell 'ambito dicorretti criteri di valutazione degli inter-venti.

I volontari potranno prestare la loroopera nei servizi pubblici e le comunitàsaranno iscritte in Albi regionali (articolo93) se corrisponderanno a minimi requi-siti . Tale iscrizione consentirà loro di ac-cedere a tutti gli altri benefici previstidalle vigenti leggi . In questo ambito leconvenzioni tra le USL e gli enti ausiliariiscritti all'Albo regionale dovranno essereconformi a schemi nazionali predispostidal Ministero della Sanità e di Grazia eGiustizia per le rispettive competenze (ar-ticolo 94) . Coloro che volontariamente ri-chiedono di curarsi presso un Serviziopubblico potranno avvalersi dell 'anoni-mato che dovrà essere comunque salva-guardato. Appare giusto ed importante ilcomma 7 dell 'articolo 95 che prevede il

non obbligo a deporre davanti all 'autoritàgiudiziaria o ad altre autorità per i di-pendenti del servizio pubblico su quantoè giunto alla loro conoscenza nel caso di

colloqui terapeutici . Questa importantenorma di tutela salvaguarda da una parteil libero accesso dei tossicodipendenti aiservizi per la cura, e dall 'altro garantiscel 'operatore acché non accadano più spia-cevoli episodi che talora lo hanno messoin seria difficoltà rispetto all 'obbligo eticoe deontologico del segreto professionale.

Il programma terapeutico è definitodal servizio pubblico per le tossicodipen-denze che può eseguirlo direttamente ocontrollandone la esecuzione, demandarloai centri allestiti dai comuni e dagli enti

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locali, agli enti ausiliari, al medico difiducia (articolo 97) . Per coloro i qualiinvece il programma terapeutico è statodisposto in sospensione del procedimentoamministrativo o penale, il Servizio è te-nuto a relazionare periodicamente sull'an-damento dello stesso, alle competentiautorità (articolo 97 bis) . Norme di ga-ranzia sono previste per i tossicodipen-denti lavoratori . La grande valenza so-ciale di questo articolo è fondamentale:la vigente legislazione non garantisce inalcun modo questa possibilità e tutto ap-pariva discrezionale. Con l 'articolo 98viene invece salvaguardato il diritto allaconservazione del posto di lavoro per unperiodo massimo di tre anni usufruendodell'aspettativa e tale provvedimentoviene esteso ai familiari perché essi pos-sano concorrere, così come spesso è ne-cessario, al programma terapeutico previaattestazione del servizio per le tossicodi-pendenze.

Un altro delicatissimo tema è affron-tato con attenzione: noto che particolarimansioni lavorative, che coinvolgono lasicurezza collettiva, devono prevederel'assoluta esclusione di persone che fac-ciano uso di sostanze psicotrope ; in talicasi l'articolo 98-bis prevede l'accerta-mento tossicologico prima dell'assunzionein servizio, verificato nel prosieguo perio-dicamente.

Anche i tossicodipendenti detenutivengono assistiti in collaborazione traservizi sanitari delle USL e quelli dellecarceri . Il problema dei detenuti vieneaffrontato anche per coloro che sono arre-stati all'estero ; in passato situazioni ana-loghe richiesero l ' intervento delle mas-sime autorità dello Stato, perché potesseessere assicurata l 'assistenza ai nostriconcittadini.

L 'articolo 98-quater autorizza il Mini-stro della Sanità, d 'intesa con quello de-gli Esteri, a stipulare convenzioni interna-zionali bilaterali finalizzate al soccorso eall 'assistenza sanitaria del tossicodipen-dente che si trovi all'estero.

La lotta alla droga, al traffico, al con-sumo e agli interventi pubblici e privati,richiedono una forte capacità decisionale,

rapidi tempi d'attuazione, ed adeguati fi-nanziamenti. L'interesse in tale battagliaè in prima persona del Governo e dellesua massima espressione, cioè della Presi-denza del Consiglio dei ministri . E per-tanto in questa sede che viene istituitoun cospicuo fondo nazionale d ' interventoche è destinato a privilegiare le aree piùcolpite del fenomeno per gli interventi diprevenzione e recupero . In questo ambito,particolare e prioritaria attenzione verràdedicata al Mezzogiorno, laddove più si-nistro è il legame tra la criminalità orga-nizzata, traffico e consumo di droga . D'al-tra parte in questa difficile battaglia con-tro la droga spesso gli interventi politicie privati hanno marciato in maniera asin-crona, contraddittoria e talora addiritturacontrapposta. Appare dunque evidentequanto sia necessario promuovere integra-zione tra pubblico e privato a partire dalmomento normativo-informativo-preven-tivo. A questo fine almeno il 7 per centodel fondo nazionale di cui sopra è finaliz-zato ad iniziative di formazione integratadegli operatori pubblici e privati delletossicodipendenze.

Ad evitare sperperi del denaro pub-blico o interventi a pioggia, è previstaun 'apposita commissione di esperti cheistruisce i progetti da finanziare finaliz-zati al perseguimento degli obiettivi dellapresente legge e che debbano risponderea vincoli precisi volti a dare una rispostaall 'emergenza droga e AIDS.

Sempre per rispondere ad un dettatodi concretezza legislativa incentivi e pos-sibilità di utilizzo delle normative delCER sono previsti per far fronte alle pre-vedibili domande di accoglienza in comu-nità e affinché tali strutture possano am-pliare, costruire o recuperare sedi in cuisvolgere tali attività.

Onde evitare speculazioni, è previstoun vincolo decennale di destinazione del-l ' immobile a comunità terapeutica resi-denziale o diurna (articolo 106-bis).

Sempre con finalità relative ad incenti-vare ogni attività di recupero e reinseri-mento è fortemente incrementato il fondorelativo alla legge 21 giugno 1985, n . 297 equello relativo alla legge 1° giugno 1988,

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n. 176 recante il rifinanziamento delle at-tività di prevenzione e reinserimento deitossicodipendenti (articolo 30) . Tale fondonell 'articolo 31 viene finalizzato nella mi-sura del 40 per cento al reinserimentooccupazionale dei tossicodipendenti cheabbiano completato il programma di re-cupero e debbano inserirsi o reinserirsinel mondo del lavoro anche in collabora-zione con comunità, cooperative, agenzieper l ' impiego; questi ultimi soggetti po-tranno presentare al Ministero del lavoroprogetti che possono prevedere anche unaprima fase di formazione del personale(articolo 31).

Infine, è noto a tutti quale peso abbianella diffusione dell 'AIDS il principalegruppo a rischio costituito dai tossicodi-pendenti . Ed è anche noto a tutti quantoall 'interno di questo gruppo a rischio pesila promiscuità della vita carceraria in cuisono largamente presenti tossicodipen-denti sieropositivi.

L 'articolo 32 prevede un appositofondo per progetti disposti al fine di af-frontare questo drammatico problema intermini formativi, preventivi e curativi al-l'interno delle carceri e con la compe-tenza del Ministero di Grazia e Giustizia.

Gli anni trascorsi in questa difficilelotta contro la droga hanno prodottospesso legislazioni sovrapposte, diversifi-cate nelle fonti di provenienza spessopoco chiare ad operatori della Sanità,della giustizia, della scuola, oltre che adutenti e familiari.

Di qui la necessità di riordinare in untesto unico tutte le normative emesse dal1975 ad oggi come prevede l 'articolo 33.

La dotazione finanziaria prevista nel-l'articolo 35 per tutte le voci e gli istitutioperativi previsti dalla legge costituisce ildato politicamente più importante nell'at-testazione della volontà di questo Go-verno di non affrontare demagogicamentee senza concretezza un problema che mi-naccia in maniera sempre piu vistosa lanostra vita sociale e civile.

Questi stanziamenti, costituiscono l'e-lemento più importante di chiarezza sulladeterminazione del Governo di procederein maniera ferma all 'attuazione di questa

legge . Essa non nasce per punire i tossi-

codipendenti, ma per intaccare ognianello della catena che unisce il grandetraffico al consumo, condizione necessa-ria, senza la quale non si avvia nessunprocesso di recupero di chi è caduto nellatrappola della droga e nessuna seria re-sponsabilizzazione né degli operatori chedevono occuparsi di prevenire, curare erecuperare nel campo delle tossicodipen-

denze.Si augura, per concludere, che il con-

fronto in Commissione ed in Assembleaavvenga in modo trasparente, lineare ediretto, senza inutili tracciati obliqui, matutti consapevoli che, di fronte al dilagaredel fenomeno droga si ha il dovere didare risposte rapide, chiare e precise.

Il Presidente della XII CommissioneGiorgio BOGI avverte che, stante la con-comitanza dei lavori d 'Aula, è pervenutoordine di sconvocazione da parte dellaPresidenza della Camera . Sospende per-

tanto la seduta sino al termine della se-duta antimeridiana dell'Assemblea.

(La seduta sospesa alle 10,45, è ripresaalle 13,20).

Il relatore per la II Commissione CarloCASINI, osserva che l'importanza dellamateria, e il clamore che ha suscitato, laricchezza del dibattito svoltosi al Senatosuggeriscono di introdurre la discussionegenerale restando aperti ad ogni possibilecontributo migliorativo, evitando l'esegesidelle singole norme e limitandosi a de-scrivere le grandi linee della ipotizzata

riforma. Ciò che non sarà esposto nellarelazione sarà oggetto di attenzione insede di replica.

Pendono dinanzi alle Commissioni giu-stizia ed affari sociali della Camera altreotto proposte di legge, ma limiterà la suaillustrazione soltanto al testo trasmessodal Senato, convinto che la esposizionepuò essere egualmente completa inquanto negli articolati delle altre propo-ste vi è il precipitato di riserve, contesta-zioni ed integrazioni che riguardano ap-punto il testo del Senato .

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Nella illustrazione dei contenuti nor-mativi cercherà di essere il più possibileoggettivo senza anticipare posizioni perso-nali . Viceversa evidenzierà le scelte fon-damentali su cui ha il dovere di prendereposizione.

Chiarisce, quindi, che usa la parola« droga » per semplicità verbale, pur sa-pendo che la parola è inadeguata a rias-sumere sostanze spesso assai diverse.Tutti sono allarmati per le dimensioniche la diffusione delle sostanze stupefa-centi ha assunto e per i danni individualie sociali che essa genera . Ma si domanda,in primo luogo, in che consiste l ' intensitàdell'allarme. Sa benissimo, infatti, che ladroga esiste in varie forme da millenni,masticata – le foglie di coca per sedare lafame – sulle montagne andine o fumatadai cinesi per raggiungere uno stato dicrepuscolare coscienza. Ma oggi il feno-meno della droga ha assunto caratteristi-che nuove che si possono riassumere conqueste parole : trattasi di una epidemiache riguarda particolarmente i giovaninelle aree del benessere . E una epidemia,perché come le malattie contagiose si at-tacca : in un ambiente giovanile basta lapresenza di un consumatore perché ilgerme si diffonda . Riguarda le aree delbenessere : e difatti con le caratteristicheindicate il fenomeno è comparso primanel nord America che in Europa, primanel nord Europa che nel sud, prima nellecittà che nelle campagne. È fenomeno chenon può essere interpretato con le nostreantiche categorie della classe o dell 'eco-nomia. La droga non ha classe: tocca ipoveri e i ricchi . Sembra invece legataall'aria che si respira, ad un malessereimpalpabile ma presente laddove tuttol 'ambiente ripone il valore della propriaesistenza nel possesso e nel successo . Efenomeno giovanile, anzi, si direbbe ado-lescenziale: esso incrocia la personaumana in quella delicatissima fase in cuil'adolescenza si salda alla giovinezza, incui – si direbbe – avviene la « secondanascita » . Come infatti definire l'adole-scenza, nella sua sostanza e non in ter-mini di semplice quantità anagrafica, senon come la straordinaria stagione in cui

si aprono gli occhi interiori di ogni essereumano che impara a sentirsi persona e siinterroga sul senso del proprio esistere esul senso delle realtà in cui si trova . E lì,

in questo preciso punto della vita umana,che si manifesta l'istanza fondamentale diogni vivente della nostra razza: quella dinon essere un granello di sabbia anonimoe insignificante in una spiaggia senzafine, ma di essere invece chiamato pernome e chiamare per nome, di uscire,insomma, dall'anonimato, di trascenderela natura e superare la caducità di essa.Le parole cristiane esprimono questo bi-sogno con una interpretazione che ogniuomo ed ogni donna, indipendentementedalla fede, sentono vere: ciascun essere

umano ha bisogno, per non sentirsi unassurdo, per essere comprensibile a sestesso, di amare ed essere amato. Gli faperciò molto pensare il fatto che ingrande maggioranza l 'impatto con ladroga comincia nell'adolescenza quandosi pongono queste domande fondamentalie si chiede se l'assenza di una rispostaconfortante o almeno il baluginare di unasperanza o più semplicemente di una ipo-tesi, non produca una ferita profonda, ve-ramente esistenziale che deve essere nar-cotizzata.

Sa bene che tutti i sondaggi, interro-gatori, le ricerche che sono stati fatti in-terrogando i tossicodipendenti non rag-giungono, le conclusioni che qui propone.Il giovane drogato, quando gli si chiedeperché ha cominciato risponde : « Per pro-vare, per imitare, per non aver saputodire di no, perché ero convinto che nonmi facesse male, perché volevo fare unaesperienza, perché ero convinto che si sa-rebbe trattato di un gesto isolato » . Ma le

rispote banali non contentano gli studiosidel fenomeno.

Nella motivazione di alcune delle pro-poste di legge giacenti presso questeCommissioni si cerca di identificare que-sto disagio giovanile nelle difficoltà eco-

nomiche o nell 'angoscia derivante dallasituazione sociale e politica nazionale edinternazionale . Non crede che sia veroperché, a suo avviso, vi è qualcosa di piùprofondo, perché, anche chi non ha pro-

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blemi economici si droga e perché è diffi-cile immaginare che il rischio di unaguerra atomica possa influire in modocosì determinante sulla psicologia di ungiovane che, magari non è neppure infor-mato sull 'assetto politico del suo paese.

Molti sottolineano il ruolo della fami-glia. Nuclei familiari disturbati, divisi, ec-cessivamente autoritari o eccessivamentepermissivi possono certamente influire.Ma, semmai, ritiene che il tema dellafamiglia sia collegato con l'epidemia gio-vanile da droga in altro e più frequentemodo. Non parla della famiglia d 'origine,ma di quella futura del giovane. Perché ilmodo ordinario attraverso cui l'uomo e ladonna fanno l 'esperienza dell 'uscita dal-l 'anonimato del poter essere chiamati pernome è appunto la famiglia che sta nonsolo nel passato ma anche nell 'orizzontedi ciascuno . Se questa prospettiva è ba-nalizzata, persino distrutta, se l'amore di-venta un fatto episodico e non il sensodella propria vita, se tutto si riduce adun fuggevole incontro genitale, alloradavvero qualcosa di profondo si laceranella psicologia dell 'adolescente. Accennaa questa possibile interpretazione peresprimere una grave riserva nei confrontidella relazione, pur quanto mai apprezza-bile, della collega Artioli che ha tentatodi collocare la legislazione proposta nelsolco delle precedenti leggi sul divorzio esull'aborto . A suo modo di vedere sitratta, semmai, proprio del contrario.Legge in questa proposta il tentativo direcuperare un più corretto concetto di li-bertà legato alla responsabilità, e il riferi-mento ad un bisogno di valori che impli-cano anche un'autorità benevolente, cioèuna certezza di regole che tuttavia nonvuole imporsi autoritativamente dall'e-sterno ma suggerisce e chiede collabora-zione.

In ogni caso è evidente che il feno-meno droga ha rapporto con i valoridella nostra società e che è illusorio pen-sare di vincere la battaglia senza un risa-namento complessivo delle strutture por-tanti della nostra società che restituiscasenso e verità a parole come solidarietà,libertà .

Ritiene di non poter insistere su que-sta tematica . Non vorrebbe che la conclu-sione fosse: « Allora il problema è un al-tro e questa legge non serve » . Intendedescrivere solo i limiti del nostro lavoro.C'è molto altro da fare e se davvero si èspinti non dal bisogno di protagonismo odi consenso politico ma l 'amore per i gio-vani bisogna cercare sempre, in tutta lanostra azione politica, di modificarequelle strutture della nostra società chenon sono misurate sulla solidarietà esulla vera libertà, ma piuttosto sul desi-derio di possesso e di dominio . Tuttavia,non si può dire che « il problema è unaltro » . Il legislatore non può sottrarsi acompiere ogni passo migliorativo, anchese si tratta soltanto di un primo passo.

Intende fare poi un'altra considera-zione sul fenomeno droga . Ricorda diaver fatto il magistrato penale per tredicianni come pubblico ministero e di cono-scere, pertanto, il pianto delle madri e ladisperazione dei figli. A lungo ha speri-mentato rispetto al problema della drogaun sentimento che certamente hanno pro-vato anche i meno giovani tra noi : unsentimento di impotenza . Ha detto molteconsapevoli bugie quando cercava di con-solare madri e figli rassicurando: « Vedraiche questa volta ce la farai » . A lungo,non gli era mai capitato di veder usciredalla tossicodipendenza conclamata qual-cuno. Poi sono arrivate le comunità tera-peutiche. Conosce le loro differenze meto-dologiche, e il loro diverso atteggiamentorispetto alla legge che sta qui presen-tando. A lui pare, per altro, che tutteabbiano svolto una funzione straordinariache non è soltanto quella di aver resti-tuito un certo numero di giovani alla vitacivile, ma anche di avere restituito allasocietà tutta intera la speranza . Essehanno detto e dicono con i fatti : ci si puòfare . Gli pare perciò che sia giusto dareimportanza alle interpretazioni ed ai sug-gerimenti che ci vengono dalle comunitàterapeutiche, tutte nate da un grandeamore nei confronti dei drogati, unamore senza riserve, disposto a dare tuttoper dare nuova umanità ai giovani . Locolpisce che tutte, nella differenza dei

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metodi, puntono alla ricostruzione umanadel tossicodipendente, a restituirgli ilsenso di sé, del suo valore, si direbbe delsuo mistero . « Progetto uomo » si chiamail metodo utilizzato dai gruppi che fannoriferimento al centro italiano di solida-rietà, ma ha l ' impressione che questa for-mula sintetica sia in grado di esprimerela cultura di tutte le comunità . Questonon significa che i dirigenti delle comu-nità terapeutiche o i giovani in essi ac-colte abbiano competenza e atteggia-mento mentale idoneo a fare essi lalegge . Il loro limite è che esse hanno nelloro centro il giovane tossicodipendente edunque il problema decisivo per esse è ilrecupero. Il legislatore, invece, non ha difronte a sé soltanto il problema delreinserimento sociale ma anche quello,ancora più importante, della prevenzione.Di fronte a noi, al centro di questa saladeve stare il drogato, ma insieme a lui eforse più di lui ogni giovane che non èdrogato ma che potrebbe esserlo . Perciò ilnostro metro di misura non può essereadeguato soltanto alla realtà del tossico-dipendente.

La prima scelta che va fatta è traproibizionismo ed antiproibizionismo omeglio tra indifferenza giuridica rispettoalla diffusione della droga o giudizio dinegatività e quindi divieto.

Nelle proposte di legge di alcunigruppi sono esposte le ragioni dell 'anti-proibizionismo. Gli pare che si debba ra-gionare pacatamente, senza pregiudizialiideologizzazioni . Alla domanda « la drogafa male e quale tra le varie sostanze famale ? non possono essere date rispostedì fede. La questione è semplicementescientifica e la risposta la debbono dare itossicologi, i medici . Il legislatore deveprendere atto dei dati di fatto ed essereprudente . Eviterà, cioè scelte azzardate esolitarie, perché, in ultimo, i giovani nonpossono essere territorio di sperimenta-zione. È un fatto che accanto alle ricer-che che svelano ìl danno provocato dalledroghe, anche quelle leggere, tutte le con-venzioni internazionali, tutte le disciplinedegli altri Stati simili al nostro giudicanonegativo il consumo di droghe anche leg-

gere, lo proibiscano, ne combattono iltraffico . Inopportunamente al Senato si èindicato l'esempio dell'Olanda contro que-sta sua tesi. Non è vero infatti che inquesto paese sia lecito l'uso delle so-stanze stupefacenti . Al contrario sono pre-viste sanzioni, più severe di quelle propo-ste ora al nostro Parlamento . Non biso-gna però dimenticare che in molti paesidel mondo, e l'Olanda è tra questi, l 'a-

zione penale non è obbligatoria : il pub-blico ministero è libero di esercitarla o

no secondo criteri discrezionali . Nessuna

meraviglia quindi, che i procuratori del-l 'Olanda abbiano evitato di esercitare l 'a-

zione penale nei confronti del consumo.Ma ciò non significa che esso sia penal-

mente consentito . Del resto gli consta che

assai recentemente l 'autorità giudiziariaolandese abbia assunto un indirizzo di

applicare le sanzioni penali nei confrontidel consumatore se questi non si sotto-pone ad un piano terapeutico . Quanto al-

l'Italia gli riesce comunque difficile ab-bandonare il principio della obbligato-rietà dell 'azione penale, sancita dalla no-stra Costituzione, che costituisce garanziadi eguaglianza dei cittadini di fronte allalegge, nel che, come ha scritto Lopez deOnate, consiste la specifica eticità del di-

ritto.Vi è però una motivazione più radi-

cale della istanza liberalizzatrice. Si è

scritto: ciascuno può fare di se stesso ciòche vuole. Vi è un diritto alla autodeter-minazione. Nemmeno il suicidio (tentato,per evidenti ragioni pratiche) è proibito.Perché impedire a chi lo vuole di dro-garsi ? In fondo si tratta di un'azione

senza vittime . Il comportamento non ri-

guarda gli altri, ma se stessi . Perciò, si

conclude, la lotta contro la proibizionedella droga è una grande ideale battagliadi libertà contro la pretesa dello Stato dientrare nelle scelte del singolo che riguar-dano soltanto la sua persona.

Ma il ragionamento è privo di razio-

nalità. Chi si gettasse addosso ad unapersona che da un ponte sta buttandosinel fiume per suicidarsi ed impedisse cosìl'autodeterminazione di quel tale, non

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risponde certo di violenza privata o addi-rittura di sequestro di persona . Anzi: èpossibile che gli sia conferita una onorifi-cenza . Ciò dimostra che il suicidio non èconsiderato dall 'ordinamento un gesto il-lecito. Vi è almeno quella che i giuristichiamano la « sanzione della impedibi-lità ».

Reato senza vittime l 'uso della droga ?Chi potrà pronunciare questo giudizio agenitori in lacrime ? Bisogna davvero nonconoscere il fenomeno per non vedere levittime nella famiglia, tra le amicizie,nella comunità, sul luogo di lavoro . Dav-vero il drogarsi non riguarda gli altri ?Non c'è solo un loro danno che derivapositivamente dal comportamento del tos-sicodipendente, vi è, anche, ciò di cui essisono privati per il fatto che quel giovanenon dà agli altri ciò che potrebbe dare.Qui si tocca davvero – su questo sonod'accordo – il senso della libertà . Credeche non vi sia un diritto di fare di sestessi ciò che si vuole . Dal punto di vistapositivo ciò è contraddetto dall 'articolo 5del codice civile, che fa divieto di attiche ledono la propria integrità fisica.Credo che ciascuno abbia il dovere dicrescere, costruirsi in modo da essere,con la sua vita, un dono per gli altri.Forse l'errore consiste nel considerare lalibertà il valore ultimo, mentre è soltantopenultimo. L'ultimo è l 'amore. Nessungiovane può dire secondo verità « tiamo » ad un altro giovane se non nellalibertà. Essa, dunque, appare lo stru-mento dell 'apertura all 'altro, fino ai ver-tici dell 'amore per l 'altro.

Accanto a questi tesi di fondo altre, dicarattere tecnico, sono proposte a favoredella liberalizzazione : per colpire ilgrande trafficante ed evitare la delin-quenza derivata bisogna togliere alladroga il plusvalore che le deriva dallaclandestinità, a sua volta figlia del proibi-zionismo: questo si dice. Ma ciò che èdannoso è l 'uso della droga o la sua clan-destinità ? Inoltre, a tacer di problemiorganizzativi e tecnici che sorgerebbero,di cui qui non faccio cenno per brevità,basta guardare l 'esperienza . Fu giusto eli-minare in America la proibizione degli

alcolici ma nessuno può afferma re che laliberalizzazione abbia ridotto il numerodegli alcolisti o che oggi in America l'al-colismo sia una piaga vinta . Certo : fuopportuno farla finita col proibizionismo,ma per altre ragioni, non per combatterel'alcolismo . In Italia poi abbiamo l'espe-rienza del metadone e della morfina, chesono sostanze stupefacenti, largamentesomministrate per anni in sostituzione di

altre sostanze. Ma questa somministra-zione non ha affatto ridotto l 'epidemia datossicodipendenza . Anzi l'ha incrementataed accanto al tradizionale mercato clan-destino della droga ha creato quello « gri-gio » che era facile incontrare appenafuori dagli ospedali e dai centri medici.

Il parallelo con l 'alcol (e con il tabac-co) è in qualche modo accettato nel dise-gno di legge trasmesso dal Senato . Deveper altro esprimere una riserva . Tememolto che accumunare alcol, tabacco esostanze stupefacenti costituisca il tenta-tivo di far accettare, indirettamente, lascarsa pericolosità delle ultime e, dunque,di premere affinché anche il loro regimesia totalmente equiparato appunto aquello dell 'alcol e del tabacco, sia, cioè,un regime di liberalizzazione. In realtànon possiamo dimenticare che mentredelle sostanze stupefacenti di cui par-liamo non esiste un uso innocuo addirit-tura benefico, non altrettanto si deve diredell 'alcol: un bicchiere di vino può per-sino essere prescritto dal medico . Bisognaanche aggiungere che seppure l'alcolismocostituisce una grandissima piaga, adesso si arriva dopo un lunghissimo pe-riodo in cui il soggetto mantiene una nor-male capacità di lavoro e di relazionesociale. Viceversa l'uso di sostanze stupe-facenti produce una rapidissima assuefa-zione-dipendenza che distrugge il tessutosociale attorno al tossicodipendente e lasua capacità di far fronte alle sue respon-

sabilità . Recenti autorevoli ricerche quan-tificano che su quattro assuntori dieroina per la prima volta uno certamentediviene tossicodipendente, mentre per ilcrack una sola assunzione comporta l'as-suefazione nel 90 per cento dei casi . Sache sulle droghe leggere il discorso si fa

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più articolato, ma non dimentica che laparola hascish vuol dire « assassino » esoprattutto che molti autorevoli studifanno un lungo elenco dei danni che pro-ducono sia come veicolo verso le droghepesanti, sia per gli effetti diretti psicolo-gici e fisici.

Per la verità questo è un problemagenerale in ogni ambito del diritto pe-nale, ma assume valenze particolari nelnostro campo, sia per le caratteristichedel giovane tossicodipendente, sia perchéper ogni giovane che viene salvato è recu-perato altri mille, ogni giorno, cadono nelgiro della droga . Perciò il primo pro-blema sono questi mille. Conosce bene ilimiti della norma penale. Essa ha unafunzione residuale, la sua applicazione co-stituisce un costo gravoso anche per loStato e perciò deve essere utilizzataquando non vi sono altre misure in gradodi svolgere un ruolo di prevenzione . Sabene però che la funzione della minacciapenale riguarda in primo luogo i non col-pevoli . Già Seneca scriveva : « Nemo iu-stus punitur quia peccatum est, sed nepeccetur » . La moderna dottrina penali-stica esige che sia eliminata dalla penaogni funzione vendicativa, di contrap-passo. Il suo scopo è di dissuadere con laminaccia di un castigo chi ancora non hacommesso il reato . Ma, certo, la minac-cia, per essere credibile, deve poi essereattuata se il reato è commesso . In talcaso la pena svolgerà la funzione secon-daria di prevenzione speciale e di recu-pero sperabile . È alla luce di queste con-siderazioni che bisogna cercare di farquadrare il cerchio, trovando strumentiche segnalino in modo serio il divieto diusare la droga per salvare il maggior nu-mero possibile di giovani non drogati,evitando però di ricorrere a misure chesiano ulteriormente emarginanti e quindiincapaci di favorire il recupero a caricodei drogati.

Passando ad una valutazione di sintesidel disegno di legge trasmesso dal Se-nato; gli pare che il più grande pericolosia l 'eccesso di enfasi da una parte edall'altra . Non condivide il giudizio dichi rappresenta la normativa nuova come

una sorta di rivoluzione culturale rispettoa quella vigente e neppure la posizione diquanti rappresentano il testo che cerca diillustrare come particolarmente grintoso erepressivo . Bisogna ripercorrere rapida-mente l 'evoluzione legislativa.

La legge del 1954 con il suo articolo 6stabiliva una equiparazione totale traconsumatore e spacciatore delle droghepesanti e leggere e tra varie modalità diazione criminosa . La pena era severa epoiché ogni comportamento vietato sup-poneva la detenzione di droga, questa –la detenzione appunto – in qualsiasi purminima quantità, costituiva la sostanzadel reato. La legge 22 dicembre 1975,n . 685 ha introdotto cospicue innovazionidistinguendo fra droghe, tra spacciatore econsumatore, tra grande e piccolo spaccioe destinando buona parte delle sue atten-zioni alla prevenzione mediante informa-zione sui danni provocati dall'uso dellesostanze stupefacenti e al recupero deitossicodipendenti, che può giungere dopouna gradualità di fasi, fino al ricoveroobbligatorio in reparto non psichiatrico.Gli preme sottolineare che anche l 'uso disostanze stupefacenti e la detenzione dimodiche quantità di esse erano e sonopenalmente vietate . Sbaglia chi sostieneche con il disegno di legge trasmesso dalSenato si sostituirebbe un regime di per-missività con la criminalizzazione . Sem-mai è vero proprio il contrario . Infattil 'articolo 80 della legge n. 685 va lettoinsieme al successivo articolo 98 . Il si-stema prevede la confisca della droga,l'obbligo di denuncia al pretore penale, losvolgimento obbligatorio di un processodi una qualche complessità perché al suointerno vi deve essere un'obbligatoria pe-rizia, la conclusione con una sentenza dinon doversi procedere . Si tratta di unprocedimento abbastanza anomalo (tral'altro è singolare che la competenza apronunciare il proscioglimento sia attri-buita al pretore organo inferiore al tribu-nale, abilitato invece a pronunciare lacondanna ove la quantità non risultassemodica) . L'anomalia, però, esprime il tor-mento del legislatore che vuole ad untempo punire e non punire, indicare il

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disvalore e contemporaneamente porgerela mano . Ma non si può dire che non visia sanzione . A parte la confisca (di certoconseguenza di una violazione penale) è ilprocesso stesso che viene pensato comestrumento di afflittività. Del resto unatale concezione non è lontana dalla pra-tica: chiunque abbia esperienza di cosegiudiziarie sa che per molti reati, anchedi una certa gravità, la pena scritta neicodici per una ragione o per un 'altra nonsarà mai applicata e che il processo, ap-punto, resta il principale strumento didissuasione, con le sue spese, le sue incer-tezze, le sue incognite, il suo significatodi censura. Proprio questa anomala san-zione nella legge n . 685 intendeva costi-tuire il punto di saldatura tra preven-zione e recupero . Infatti la periziaavrebbe dovuto essere preordinata nonsolo a stabilire la modicità della droga inrapporto al soggetto detentore, ma anchele piste di intervento per la fase di recu-pero futura.

Orbene la domanda che dobbiamoporci è la seguente: la scelta di fondocompiuta dalla legge n. 685 deve esserecambiata o no ? Per rispondere bisognachiedersi per quale ragione la legge nonabbia funzionato . E certo infatti che essanon ha funzionato soprattutto in quelmeccanismo riguardante il tossicodipen-dente detentore di modica quantità cheora ha descritto. A lui pare di dover elen-care quattro motivi che giustifichino larivisitazione del vecchio testo normativoe la sua parziale riforma, anche cercandodi capire i mutamenti che si sono verifi-cati dal 1975 ad oggi.

Il primo consiste nel fatto che la de-linquenza organizzata nell'ultimo quindi-cennio si è ancora più organizzata. Ciòvale in ogni campo ma in modo specialein ordine al traffico di droga che ormaiha dimensioni internazionali ed è svoltoda persone intelligenti, abili, che dispon-gono di grandi mezzi economici e tecnici.Bisogna rendere adeguati a questa situa-zione gli strumenti di intervento.

Il secondo consiste in una certa cul-tura permissiva che non è stata fermatadalla legge del 1975, ma ha continuato a

svolgere un ruolo frenante riguardo all'at-tuazione della legge, soprattutto laddove imeccanismi erano complicati e delicati . Eovvio che l'antiproibizionista aiuterà anon porre in essere il meccanismo degliarticoli 80 e 98 quanti già trovano diffi-coltà a farlo per ragioni tecniche . Cosìtutte le parti della legge vigente tendentia informare sulla dannosità delle sostanzestupefacenti sono rimaste in parte para-lizzate dall 'idea che l'eccessivo parlaredei danni finisse per sollecitare la curio-sità e dunque la diffusione della droga.Non saprei prendere personalmente unaposizione sicura su questo punto ma misembra ragionevole immaginare che chiritiene innocue certe sostanze possa uti-lizzare con successo questo argomento.

Il concetto di « modica quantità » poi,nelle intenzioni del legislatore doveva, an-che esso, servire alla saldatura, tra pre-venzione e repressione dando al giudicequell 'ampio spazio di discrezionalità chegli consentisse di comportarsi come se lanostra Costituzione non stabilisse l'obbli-gatorietà dell'azione penale e cioè usandoclemenza o severità a seconda delle circo-stanze del caso concreto. La verità è chela modica quantità ha avuto contenutidifformi a seconda degli organi giudiziarimettendo in forse la certezza del diritto e– secondo gli esperti – ha finito per di-ventare argomento per generare l'idea chedrogarsi personalmente sia consentito eaddirittura, talora, strumento per i grandispacciatori alla ricerca di dettaglianti nonpunibili.

Il meccanismo degli articoli 80 e 98 –poi – ha finito per non essere più appli-cato perché i giudici aggravati di lavorohanno avvertito l'inutilità di una proce-dura comunque da concludersi con il pro-scioglimento: tanto vale – hanno pensato– non perdere tempo evitando persino ilprocesso e dedicarsi agli altri affari pe-nali . Il gravame dei fascicoli negli ufficiha fatto il resto ed anche le forze dipolizia hanno trovato incoerente unire de-nuncia obbligatoria e proscioglimento ob-bligatorio.

Passando ad esaminare gli indirizzidella riforma, rileva che le osservazioni

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sin qui fatte circa il collocarsi dellanuova legge nel solco della vigente trovaconferma nelle modalità formali dellaipotizzata riforma, che si presenta comenovellazione anziché come integrale sosti-tuzione . Molte parti della vigente leggerestano intatte : tra queste pare doverosorichiamare gli articoli 11 e 12 che distin-guono in sei tabelle sottoposte a diversadisciplina le sostanze stupefacenti o psi-cotrope. Altre parti sono cambiate masolo per descrivere più dettagliatamentedoveri, obiettivi e strutture, particolar-mente per quanto riguarda l'informazionenelle scuole, per gli insegnanti, nel servi-zio militare . Pensa ancora al recupero inambiente carcerario e, in genere, ai pro-getti di recupero . Per quanto riguarda ladisciplina penale restano le distinzioni ti-piche della legge del 1975. Contraria-mente a quello che si dice sui mezzi dicomunicazione sociale, nel complesso lalegge proposta è meno severa della prece-dente. Si può fare l'esempio del piccolospaccio che nella legge n . 685 supponevala modica quantità come dato oggettivo eche invece nella nostra proposta è de-scritto come « fatto di lieve entità », inrapporto alle modalità, alle circostanzedell'azione, alle condizioni del colpevoleoltreché naturalmente alla quantità delladroga. Vi è cioè spazio per considerarelieve un fatto e quindi meno punito an-che se la quantità della sostanza stupefa-cente non è poi tanto piccola. Inoltre lepene edittali sono ridotte in ciò che piùconta cioè nel minimo edittale che vienedimezzato. E ancora si prevede una forteattenuante qualora il colpevole collaboricon la giustizia : le pene sono diminuitedalla metà a due terzi . Infine la sospen-sione della pena, che la proposta di leggeprevede in favore di tutti i tossicodipen-denti condannati a pene inferiori a treanni per reati connessi con l 'uso dellesostanze stupefacenti, viene ampliata finoa quattro anni quando la pena inflittariguarda il piccolo spaccio. Certamente ildisegno di legge vuoi dare la sensazionedi un più vasto impegno dello Stato con-tro la droga: ne è prova tra l 'altro lacostituzione presso la Presidenza del Con-

siglio dei ministri di un Comitato nazio-nale di coordinamento per l'azione anti-droga.

Passa poi ad illustrare le linee opera-tive della legge che vanno individuate inprimo luogo nella repressione del grandetraffico . Vi sono inasprimenti di pena enuove figure criminose ma da parte suanon intende attribuire soverchia impor-tanza pratica all'aumento dei massimi

edittali . Una minaccia fa paura e cioèsvolge un ruolo di prevenzione generalesolo se è alta la probabilità che sia at-tuata. Perciò sono assai importanti imezzi di accertamento. A questo riguardosi limita ad elencare le seguenti previ-sioni contenute nel disegno di legge : èprevista la liceità dell'acquisto simulatodi droga da parte di personale delle unitàspecializzate antidroga con particolari ga-ranzie che saranno esaminate durante ladiscussione degli articoli e che comunquesi possono riassumere nel controllo pre-ventivo e successivo dell 'autorità giudizia-ria; è previsto il differimento del seque-stro della droga; è previsto che possa es-sere disposto il rinvio della cattura o del-l 'arresto di colpevoli ; analogamente sipuò omettere o ritardare il compimentodi attività doganali che potrebbero con-dune all'intercettazione di droga.

E evidente che in tutte queste ipotesil'obiettivo è di seguire l'attività criminosafino al suo compiersi in modo da poter

colpire l ' intera organizzazione . Le normeprevedono anche : la perquisizione, ilfermo e la cattura di navi che si sospettatrasportino droga; un sistema informativo

per cui il Ministro dell'interno può chie-dere all 'autorità giudiziaria atti dei pro-cessi con facoltà dell'autorità giudiziariadi mantenre il segreto con decreto moti-vato; la costituzione di uffici antidrogaall'estero sia presso rappresentanze diplo-matiche e consolari, sia in modo auto-nomo (previ accordi con gli Stati esteri);un regime di autorizzazione, le cui viola-zioni sono penalmente sanzionate inmodo grave riguardo ai cosiddetti « pre-cursori » cioè alle sostanze che possonoservire e di fatto servono alla produzioneo trasformazione di sostanze stupefacenti .

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Per quanto riguarda poi le figure cri-minose gli articoli 71-bis e 71-quinquiesprevedono pene severe per il riciclaggiodi denaro proveniente da droga o comun-que per il suo reimpiego. Non si soffermasu questi punti in quanto le ipotesi crimi-nose sono già state approvate da questaCamera all'interno della legge antimafiarecentemente trasmessa al Senato e che ilSenato presumibilmente tra breve appro-verà in maniera definitiva . La conse-guenza è che queste norme sono destinatea cadere dalla disciplina che qui si di-scute.

Per il grande traffico è previsto unaggravamento delle pene se le sostanzestupefacenti sono pesanti . Sono poi ina-sprite le pene per le associazioni costi-tuite per trafficare droga (articolo 71-ter)e si crea una nuova figura (articolo 71-quater) concernente il traffico illecito disostanze stupefacenti esercitato in formaassociata . Quest 'ultima e una novita ten-dente probabilmente a impedire l'effettoeccessivamente mitigatore dell 'articolo 81,capoverso, del codice penale nel rapportofra associazioni e reati compiuti dall 'asso-ciazione. Il divieto di proselitismo e dipropaganda, l'estensione delle norme con-tro la mafia alla lotta contro la droga,completano il sistema.

Altra linea operativa della riforma ri-guarda il regime del consumo . Natural-mente si può discutere sulla completacorrettezza delle formule proposte, manon c'è dubbio che la proposta intenderendere praticabile il principio che già fuadottato nel 1975 . Intanto al concetto dimodica quantità si sostituisce quello di« dose media giornaliera » . Sa bene cheanche questo concetto è esposto a criticheper la sua insufficiente precisione . Sideve però richiamare l 'articolo 72-sexiesche attribuisce al Ministro della sanità ilcompito di rendere ancora più preciso ilconcetto determinando le procedure dia-gnostiche, le metodiche per quantificarel 'assunzione abituale nelle 24 ore, i limitiquantitativi massimi di principio attivoper le dosi medie giornaliere . Si limitaad osservare che se pure il concetto didose giornaliera mantiene un margine di

incertezza essa è comunque inferiore aquello della modica quantità e che al-meno si è stabilito un parametro più ri-gido di giudizio, parametro che del resto,era stato già elaborato da buona partedei giudici di merito.

I ragionamenti fatti ci porterebbero adistinguere tra consumatori occasionalied abituali. Va detto che il tentativo diapprofondire la distinzione stabilendosanzioni per i primi e non per i secondiurta contro l 'impossibilità di evidenziarecondizioni soggettive del tossicodipen-dente tali da giustificare per lui e sol-tanto per lui l'esclusione della pena. Sidovrebbe infatti parlare di un difetto diimputabilità, ma, allora, per essere coe-renti, bisognerebbe sancire la non punibi-lità anche per ogni altro reato commessodal tossicodipendente sotto l'influenzadella droga . Per altro va segnalato che ildisegno di legge trasmesso dal Senato re-cepisce l 'esigenza qui rappresentata per-ché consente di fatto solo al tossicodipen-dente di vedersi sospendere l'applicazionedelle sanzioni amministrative purché ac-cetti un piano di riabilitazione . È evi-dente che il ricorso ad un programmaterapeutico o socioriabilitativo non hasenso per il consumatore occasionale . Sipotrebbe perciò descrivere la fattispecieaffermando che l'infrazione per il consu-matore occasionale è il consumo stesso eper il tossicodipendente, invece, il rifiutodel trattamento riabilitativo.

Le sanzioni amministrative del ritirodella patente, del passaporto e del portod'armi in alternativa con l 'obbligo di nonallontanarsi dal comune di residenza sonocerto misure con una scarsissima efficaciadi dissuasione verso il drogato . Ma questaobiezione non è decisiva . Nemmeno lamorte ha efficacia dissuasiva verso il dro-gato tanto è vero che egli è disposto acorrerne il rischio a causa di overdosequasi quotidianamente . Si tratta però dimisure che hanno un certo peso per chinon è tossicodipendente . Per quest 'ultimo,poi, l'assenza di un vero carattere afflit-tivo non dovrebbe inquietare coloro chepaventano la criminalizzazione: in so-stanza – si potrebbe dire – per il tossico-

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dipendente queste sanzioni o che ci sianoo che non ci siano non cambiano gran-ché. Ciò è vero, però, se trascuriamo cheesse vorrebbero essere il punto di salda-tura con il recupero. La loro applicazioneimplica un contatto con l'autorità delloStato, un 'occasione, un 'opportunità . Perquanto flebile essa sia non è da perdere.Dipenderà molto dalle strutture e dallapassione che sapranno immettervi se irisultati saranno più o meno abbondanti.Non dovrebbe spaventare che sia il pre-fetto ad applicare le sanzioni . Infatti pro-prio il prefetto è l 'organo istituzional-mente preposto all 'applicazione delle san-zioni amministrative aì sensi della legge689 del 1981 che ha ampiamente rifor-mato il sistema penale . Il gradualismo silegge anche in questa prima fase di inter-vento. Intanto per ben tre volte il con-sumo può andare incontro a questo mitetrattamento e alla prima, se si tratta didroghe leggere, il prefetto può limitarsiad una semplice ammonizione omettendodi infliggere le sanzioni . Inoltre il proce-dimento può essere sempre sospeso se iltossicodipendente chiede un trattamentoriabilitativo e seguirà l 'archiviazione oveil risultato sia raggiunto. Anche l 'even-tuale quarta successiva infrazione dellostesso tipo non dà luogo a misure diversese non per il nome e per una certa mag-giore intensità . Sospensione della patente,ritiro del passaporto e del porto d 'armi siapplicano insieme all'obbligo di non ab-bandonare il comune e per un periodoleggermente più lungo, ma l 'organo chele applica è l'autorità giudiziaria e ladecisione va iscritta nel casellario giudi-ziale. Si può, certo, riflettere a lungo sulproliferare di sanzioni anomale . Quelleche l'articolo 72-bis chiama sanzioni pe-nali, in altre parti dell 'ordinamento sonoconsiderate misure cautelari di coerci-zione personale, misure sostitutive dellapena o misure di prevenzione . Ma, in de-finitiva, piuttosto che la pulizia dell'ar-chitettura interessa l'effetto pratico e l'a-nomalia testimonia il giusto tormento dellegislatore per « quadrare il circolo » . Aconclusione di questo punto, che certofarà discutere, sottolinea che la violazione

delle prescrizione stabilite per le sanzioniamministrative e penali costituisce unacontravvenzione assai modesta perché pu-nita con l'arresto fino a tre mesi (cioè apartire da 5 giorni) ovvero, in alternativa,con l'ammenda fino a lire 2 milioni (cioèa partire da lire 4 mila).

Dichiarato di riservare alla replica oal dibattito sull 'articolato la riflessionesul reato di agevolazione all'uso di so-stanze stupefacenti, di abbandono di si-ringhe, nonché sulle aggravanti e sulleattenuanti, anche per quanto riguarda gliinterventi informativi ed educativi e leazioni di cura e riabilitazione rimanda alprosieguo della discussione, ripetendo sol-tanto l'osservazione che la materia eragià disciplinata dalla legge del 1975 e chela riforma segue quello schema . Il rela-tore per la XII Commissione Artioli hagià illustrato alcuni aspetti importanticirca la valorizzazione degli enti ausiliari,il finanziamento, il diritto alla conserva-zione del posto di lavoro per il tossicodi-pendente che si sottopone a trattamentoriabilitativo e per i suoi familiari qualoravi sia la necessità di assistenza per ilcongiunto.

In conclusione crede che bisogna es-sere aperti agli arricchimenti che ver-ranno dall'uso della ragione. Ciò che biso-gna evitare assolutamente è la strumenta-lizzazione che fa anteporre consenso e ru-more al bene dei giovani. Sa che questalegge, se sarà approvata, scommetteràtutto il suo valore sulle strutture . A suoavviso, infatti, essa è sostanzialmentefatta per realizzare strutture che la leggen . 685 non consentiva in parte di fare.Desidererebbe molto che già l 'approva-zione della legge, che auspica avvenga nelbreve periodo, per le modalita della di-scussione e per il modo in cui essa saràriportata sui mezzi di comunicazione so-ciali fosse un aiuto per i giovani . Certo,si rende conto che questo invito ad unmassimo di unità non può essere raccoltoda chi non condivide l ' impostazione fon-

damentale che « la droga fa male » e cheresta ancorato ad un falso concetto dilibertà . Peraltro rendere largamente mi-noritarie queste posizioni non dovrebbe

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essere obiettivo solo della maggioranza digoverno. Il dibattito servirà quantomenoa chiarire equivoci ed assumere responsa-bilità.

Il deputato Massimo TEODORI prote-sta perché, riferendosi al tossicodipen-dente, il relatore per la II CommissioneCarlo Casini ha usato in senso dispregia-

tivo il termine « drogato », che non è con-tenuto nei progetti di legge in esame : ènecessario che in un'aula parlamentarevenga utilizzato un linguaggio conveniente.

seguito dell 'esame dei progetti di legge èinfine rinviato ad altra seduta.

La seduta termina alle 14,35 .

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione I

I COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 9,15. —Presidenza del Presidente Silvano LA-BRIOLA. — Interviene il ministro per lafunzione pubblica Remo Gaspari.

Disegno e proposte di legge:

Soppressione dei ruoli ad esaurimento previsti dal-

l ' articolo 60 del decreto del Presidente della Repub-

blica 30 giugno 1972, n . 748, e disposizioni in ma-

teria di pubblico impiego (Approvato dal Senato)

(3000).

FERRARI MARTE ed altri : Norme per la coper-

tura dei posti vacanti nelle qualifiche dirigenziali

della pubblica amministrazione (995).

(Parere della V e della XI Commissione).

CASINI CARLO : Interpretazione autentica dell ' arti-

colo 1 della legge 10 luglio 1984, n . 301, concer-

nente norme di accesso alla dirigenza statale

(1276).

(Parere della V e della XI Commissione).

(Seguito della discussione e approvazione).

La Commissione prosegue la discus-sione dei progetti di legge .

Il relatore Raffaele MASTRANTUONOricorda che il disegno di legge n. 3000

trae origine dal disegno di legge n . 989presentato al Senato, il quale si propo-neva obiettivi più limitati rispetto aquelli del testo poi approvato dall'altroramo del Parlamento.

Finalità principale dell'originario testogovernativo era quella di sopprimere iruoli ad esaurimento di cui all 'articolo 60del decreto del Presidente della Repub-blica 30 giugno 1972, n . 748, istituiti perrispondere all'esigenza contingente di nonpoter collocare nelle nuove qualifiche di-rigenziali tutto il personale che, anterior-mente al decreto n . 748, rivestiva le qua-lifiche di direttore di divisione e di ispet-tore generale rispettivamente corrispon-denti alle qualifiche di primo dirigente edi dirigente superiore . Si trattava perciòdi ruoli destinati a sopravvivere fino alcompleto riassorbimento del personale inessi collocato.

I fatti purtroppo hanno avuto un an-damento del tutto diverso dalle previ-sioni, come spesso accade nel pubblicoimpiego, tanto che la consistenza nume-rica di tali ruoli si è addirittura accre-

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione I

sciuta, per effetto della disposizione dicui all'articolo 155, ultimo comma, dellalegge n . 312 del 1980.

Nel testo originario del disegno dilegge A .S . n . 989, la soppressione deiruoli ad esaurimento si collega ad unacollocazione più funzionale del relativopersonale, con l ' individuazione precisa diuna sua identità funzionale, anche al finedi evitare sovrapposizioni con le funzioniattribuite al personale inquadrato nellanona qualifica, di nuova istituzione . Per-tanto, unitamente alla conservazione adpersonam delle qualifiche ad esaurimentoe della connessa progressione economicae di carriera, al personale proveniente dairuoli soppressi venivano attribuite, in viaprioritaria rispetto al personale di nonaqualifica in servizio presso la stessa unitàamministrativa, funzioni vicarie dei primidirigenti, quelle da questi ultimi delega-bili, nonché compiti di studio e di ricercae di attività ispettiva. Si istituiva neifatti una figura intermedia tra la nonaqualifica e la dirigenza, anch 'essa quantomeno paradirigenziale, ma senza aumen-tare gli organici delle qualifiche dirigen-ziali . Era inoltre previsto a favore delpersonale delle soppresse qualifiche unpunteggio preferenziale ai fini dell'ammis-sione al corso-concorso dirigenziale.

Il disegno di legge A .S . n . 989 conte-neva poi altre disposizioni in materia dipubblico impiego.

Il dibattito che si è sviluppato al Se-nato ha privilegiato invece l'esigenza diuna tutela più compiuta delle aspettativedi funzionari che solo per mancanza diposti in organico non sono dirigenti e chegià di fatto svolgono funzioni dirigenziali,senza averne e poterne avere la titolarità.Già in quella sede si sottolineò l 'urgenzadi una riforma complessiva della diri-genza statale nel quadro di quella piùvasta della pubblica amministrazione, macomunque preceduta dalla necessaria sa-natoria delle situazioni pregresse . Taliesigenze sono state tenute presenti anchedalla I Commissione che, nella definizionedel testo per la riforma della dirigenzapubblica, ha introdotto all 'articolo 20 unanorma transitoria di accesso alla diri-

genza in favore del personale dei ruoli adesaurimento.

Gli indirizzi ispiratori del provvedi-mento approvato dal Senato appaionoquindi diversi e di maggiore ampiezzarispetto àl testo presentato inizialmentedal Governo. Non vi è più soltanto lamera soppressione dei ruoli ad esauri-mento, con la conseguente impossibilitàdi ulteriori incrementi di tali ruoli, e lacontemporanea attribuzione al relativopersonale di un inquadramento meno pre-cario, ma vi è anche la previsione dellanomina dei funzionari in questione aprimo dirigente, mediante scrutinio permerito comparativo (articolo 2).

E questo un sostanziale riconosci-mento delle funzioni svolte dagli apparte-nenti ai ruoli ad esaurimento, che rico-prono nei fatti posizioni quasi dirigenzialie nel cui status il Consiglio di Stato hariscontrato elementi di corrispondenza aquello dei dirigenti . Peraltro, l 'apparte-nenza delle qualifiche ad esaurimento al-l'area dirigenziale è altresì provata dallacircostanza che la stessa legge-quadro sulpubblico impiego le sottrae alla contrat-tazione collettiva.

E inoltre da sottolineare che l 'articolo2 del testo approvato dal Senato nonadotta un meccanismo di puro e sempliceautomatismo per la nomina a primo diri-gente, ma individua uno strumento, ilmetodo comparativo, che nella fattispeciesi dimostra sostanzialmente selettivo, at-teso l'elevato numero degli aspiranti albeneficio rispetto al limitato numero deiposti disponibili . Viene così privilegiato ilmerito effettivo del concorrente, evitandoperò i tempi lunghi propri degli altri si-stemi di accesso previsti dalla leggen. 301 del 1984, che non sempre riesconoad offrire personale qualificato per lapubblica amministrazione . Il metodocomparativo in ogni caso consente di uti-lizzare una professionalità già sperimen-tata nel concreto esercizio di funzioni dicui il personale in questione ha solo ca-renza di titolarità.

Non è quindi solo l'esigenza di evitaresituazioni di contrasto potenziale con gliappartenenti alla nona qualifica funzio-

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Commissione I

naie che induce il relatore ad assumereuna posizione favorevole ai princìpi infor-matori del provvedimento licenziato dalSenato, quanto la necessità di tutelare,sotto certi aspetti, i diritti acquisiti dagliappartenenti ai ruoli ad esaurimento, ri-conoscendo che gli stessi sono già consi-derati idonei all 'esercizio di funzioni diri-genziali.

Si tratta di razionalizzare la materia,sopprimere i ruoli ad esaurimento ed in-quadrare il relativo personale in manieragiusta e comunque meno precaria, rece-pendo legittime esigenze ed aspettative,anche nell ' interesse della funzionalitàdella pubblica amministrazione : ciò co-munque in coordinamento con la riformain corso della dirigenza pubblica,

Passando all 'esame dell 'articolato, sot-tolinea che le funzioni di cui al comma 3dell 'articolo 1 vengono attribuite al perso-nale dei ruoli ad esaurimento indipenden-temente da quanto è previsto per il per-sonale della nona qualifica funzionale,mentre il testo originario del disegno dilegge prevedeva un'attribuzione in viaprioritaria.

Dopo aver ricordato il disposto dell 'ar-ticolo 2, rileva che l 'articolo 3 regola glieffetti giuridici di nomine già effettuateda quelle amministrazioni dello Stato chehanno svolto in ritardo gli scrutini ri-spetto ai termini prefissati, allo scopo dievitare disparità di trattamento.

Sottolineando che l 'articolo 4 è inno-vativo nella parte in cui prevede il confe-rimento della presidenza delle commis-sioni dì concorso anche ad estranei allamagistratura, osserva che sarebbe oppor-tuno integrare l 'articolo 5, prevedendoche sia escluso dall'applicazione del prov-vedimento in esame anche il personaledel Corpo forestale dello Stato, anch'essodotato di una disciplina autonoma.

L 'articolo 6 prevede invece benefici dicarriera già previsti dalla legge n . 186del 1982 per la fase della sua primaapplicazione in favore dei magistrati am-ministrativi, al fine di agevolare l'accessoalla magistratura amministrativa . Osser-vando che oggi non pare esservi ragioneper attribuire nuovamente tali benefici,

ricorda che una delle condizioni contenutenel parere della V Commissione impone diriformulare il comma 1 dell'articolo 6, ìnmodo peraltro identico a quanto previstonel disegno di legge sul trattamento eco-nomico e di quiescenza del personale dimagistratura ed equiparato, già approvatodal Senato (A.C. 4465). Poiché la materia

trattata dall 'articolo 6 non è omogenea aquella di cui alle restanti disposizioni deldisegno di legge n . 3000, ritiene oppor-tuno sopprimere tale articolo ed affrontarele questioni da esso poste nell'ambito del-l'esame del già ricordato disegno di leggen . 4465.

Ricorda inoltre che il parere dellaCommissione bilancio pone come condi-zione anche la soppressione dell'articolo7, in quanto si tratta di una disposizionerecepita nel decreto-legge n . 413 del 1989

sul trattamento economico dei dirigenti edel personale ad essi equiparato.

Dopo che la Commissione è passataalla discussione dell'articolo 1 del disegnodi legge n. 3000, scelto quale testo base,il deputato Lucio STRUMENDO sottoli-nea che Io stesso relatore, ricostruendo levicende del provvedimento, ha dato contodelle profonde modifiche ad esso appor-tate dall 'altro ramo del Parlamento, rile-vando come il testo in discussione ri-sponda, più che alle esigenze di ammo-dernamento della pubblica amministra-zione, alle aspettative di accesso alla diri-genza, da presumersi legittime, dei fun-zionari collocati nei ruoli ad esaurimento.La mole degli emendamenti presentati te-stimonia inoltre quante altre aspettativedi funzionari direttivi siano collegate alprovvedimento in discussione.

Per quanto riguarda il collegamentocon la riforma della dirigenza, ricordatoanche dal relatore, sottolinea l 'esigenza dimodificare il punto di vista nei confrontidi tali tematiche : occorre cioè assumere afondamento le esigenze di funzionalità erazionalità della pubblica amministra-zione. Ciò è già avvenuto nella defini-zione delle norme di accesso alla diri-genza nell'ambito del provvedimento diriforma complessiva, ove si era anche sot-

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Commissione I

tolineata l'esigenza di definire in via prio-ritaria le funzioni dirigenziali per poipassare alla determinazione delle relativepiante organiche . Essendo infatti convin-zione comune che Io Stato ha un numerodi dirigenti superiore alle esigenze, oc-corre individuare un criterio per raggiun-gere una situazione di equilibrio, ancheal fine di consentire l'effettivo decollodella riforma. Per questi motivi, si puòipotizzare il ricorso al pensionamento an-ticipato, misura di esodo già adottata, an-che se non sempre con risultati positivi,per favorire i processi di rinnovamento,

oppure il ricorso ad uno sfoltimento neltempo dei ruoli attuali, per arrivare aduna situazione a regime.

Sottolinea che sia il disegno di leggen. 3000 sia gli emendamenti ad esso pre-sentati pongono i problemi prima eviden-ziati, ad eccezione dell'emendamento 2 . 6presentato dal Presidente Labriola chepropone invece di ripristinare l 'articolo 2dell 'originario disegno di legge, il qualeattribuiva per un quinquennio ai funzio-nari appartenenti ai soppressi ruoli ad

esaurimento, che partecipino al concorsoper titoli per l 'ammissione al corso diformazione dirigenziale, un punteggio ag-

giuntivo non superiore al 5 per cento diquello conseguito in base alla valutazionedei titoli posseduti per ogni anno di an-zianità maturata nelle qualifiche adesaurimento. Mentre infatti la riserva deiposti di primo dirigente prevista a favoredel personale delle qualifiche ad esauri-mento ed il sistema del merito compara-

tivo esaurirebbero le disponibilità di postidirigenziali sino probabilmente al due-mila, la soluzione prefigurata dall 'emen-damento Labriola 2 .6 appare più razio-nale ed attenta ai princìpi di buona am-ministrazione e potrebbe essere adottatacome norma transitoria nel quadro delprovvedimento di riforma della dirigenzapubblica . Essa infatti, senza escludere unprocesso formativo dei funzionari in que-stione, darebbe comunque ad essi una po-

sizione di vantaggio rispetto agli altriconcorrenti ed eviterebbe di innescare unmeccanismo inesauribile di accesso alle

qualifiche dirigenziali attraverso il si-stema del merito comparativo.

Dichiarandosi contrario al disegno dilegge n. 3000 ed agli emendamenti che sicollocano nella stessa logica, sottolinea

l'opportunità di non procedere oltre nelsuo esame, al fine di arrivare, sulla basedell'emendamento Labriola 2.6, ad unasoluzione soddisfacente nell'ambito dellariforma complessiva della dirigenza.

Il deputato Pietro SODDU ricorda cheil gruppo della democrazia cristianaaveva già espresso, nel corso dell 'esamedel provvedimento di riforma della diri-genza, la convinzione che una sanatoriageneralizzata delle posizioni in atto nondovesse compromettere l'esito della ri-

forma stessa . Si era però pronunciato insenso favorevole ad una sistemazionedelle situazioni di coloro che, ricoprendonei fatti funzioni dirigenziali ed avendonei requisiti, sono meritevoli di un ricono-scimento.

È quindi necessario ricercare una solu-zione che renda compatibili le due esi-genze prima ricordate : ciò potrebbe avve-nire trasferendo i contenuti del disegno dilegge n . 3000 compatibili con quelli della

riforma della dirigenza nell'ambito diquest 'ultimo provvedimento, oppure ap-provare lo stesso disegno di legge n . 3000nella parte in cui è compatibile con leesigenze di riordinamento complessivo.

Rileva poi che, se è vero che il si-stema del merito comparativo non garan-tisce al massimo la selezione del perso-nale, è pur vero che è difficile pensare disottoporre a concorso persone che già difatto ricoprono funzioni dirigenziali e chesono quotidianamente impegnate nella di-rezione di uffici . Ritiene pertanto suffi-

ciente, per questo personale di carriera, ilricorso al sistema del merito comparativoapplicato seriamente . Si tratta inoltre dicompiere un atto di equità nei confrontidi funzionari che sono in una situazionedi precarietà per cause a loro non impu-tabili e che devono trovare un riconosci-mento, in equilibrio con le esigenze dellariforma organica .

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione I

Il deputato Carlo TASSI rileva che,

con i ripetuti interventi legislativi varatinel tempo in assenza di un disegno orga-

nico, si è distrutto il vecchio sistemasenza costruirne uno nuovo.

È quindi molto più serio procedere aduna sanatoria delle posizioni di chi svolgedi fatto funzioni dirigenziali, piuttosto

che procedere nella discussione del dise-gno di legge n . 3000 mentre è ancora

pendente il provvedimento di riformadella dirigenza pubblica . Occorre infattiriconoscere le aspettative di funzionari

che hanno lavorato e si sono assunti laresponsabilità di uffici, pur senza averne

la titolarità.

Il ministro per la funzione pubblica

Remo GASPARI ribadisce che la posi-zione del Governo sui temi in discussione

è quella già a suo tempo manifestata inoccasione dell 'esame del provvedimentosulla dirigenza : il Governo riteneva op-

portuno esaminare congiuntamente, insede legislativa, quest 'ultimo provvedi-mento e il disegno di legge n. 3000, e in

tale sede introdurre come norme transito-rie nel disegno di legge sulla dirigenza le

disposizioni dell'atto n . 3000 con essocompatibili . Ciò però non si è rivelatopossibile.

Avendo ora la V Commissione conve-nuto sulla necessità sottolineata dal Go-

verno di non ampliare il campo di ap-plicazione dell 'atto n. 3000, quest 'ul-timo può rispondere all 'obiettivo di

accordare una sistemazione definitiva alpersonale collocato nei ruoli ad esauri-mento.

I ruoli ad esaurimento si inquadranoin una tradizione del Parlamento che, inoccasione di ogni riforma, provvede a

concedere benefici anche a chi rimaneescluso dalle innovazioni . Essi comunqueavrebbero dovuto esaurirsi agli inizi de-

gli anni ottanta, senonché in varie leg-gine, sfuggendo ad un controllo organico

del Parlamento nel suo complesso, sonostate spesso inserite norme che hannoincrementato la consistenza numerica di

tali ruoli, facendovi transitare anche co-loro che non ne avrebbero avuto titolo

in base alla normativa precedente. .I

ruoli ad esaurimento sono così divenutiruoli ad « impinguamento », con gravi

inconvenienti per il corretto funziona-mento della pubblica amministrazione,

cui si è ritenuto necessario porre rime-dio : da qui è derivata l'istituzione dellanona qualifica funzionale, che si doveva

accompagnare alla soppressione dei ruoli

ad esaurimento. Il disegno di legge

n . 3000 tenta quindi di evitare che iruoli in questione continuino ad accre-

scersi, conservando ad personam ai rela-

tivi funzionari i vantaggi acquisiti.L'aspetto più criticabile del provvedi-

mento è costituito dal meccanismo dinomina a primo dirigente . Per realizzare

l'efficienza della pubblica amministra-zione, come è dimostrato dall'esperienzafrancese, è infatti necessario cominciaredalla riforma dei vertici, assicuran-

done la neutralità, attraverso la sele-zione di personale qualificato, che sa di

dovere solo a se stesso il proprio inca-rico.

Per questi motivi, è favorevole all ' e-

mendamento Labriola 2.6 o comunque, in

via subordinata, ad una modifica dell'ar-ticolo 2 del testo già approvato dal Se-

nato, in ordine al quale presenta il se-

guente emendamento:

All'articolo 2, comma 1, dopo le parolesono conferiti aggiungere le seguenti : per il

cinquanta per cento e al comma 2 so-stituire le parole per il cinquanta per

cento con le parole per il venticinque per

cento.2 . 15.

Il Governo.

Condivide infine l'esigenza sottoli-

neata dal deputato Strumendo di giun-gere ad una riduzione del numero deidirigenti .

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Giovedì I' febbraio 1990

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Commissione I

Il Presidente Silvano LABRIOLA ri-corda che l 'emendamento 2 .6 è del se-guente tenore:

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART . 2.(Punteggio preferenziale ai fini dell 'ammis-

sione al corso-concorso dirigenziale).

1 . Limitatamente ad un quinquennio,a decorrere dalla data di entrata in vi-gore della presente legge, ai funzionariappartenenti ai soppressi ruoli ad esauri-mento, che partecipino al concorso pertitoli per l 'ammissione al corso di forma-zione dirigenziale, è attribuito un punteg-gio aggiuntivo non superiore al cinqueper cento dì quello conseguito in basealla valutazione dei titoli posseduti perogni anno di anzianità maturata nellequalifiche ad esaurimento.2. 6 .

Labriola.

Rileva, in proposito, che il parere con-trario espresso dalla Commissione bilan-cio su tutti gli emendamenti presentatideve ritenersi vincolante, e quindi osta-tivo rispetto alla loro approvazione, neilimiti in cui si tratti di emendamenti checomportino oneri.

Per gli emendamenti invece che nonrecano oneri, come il suo emendamento2 .6, non sussiste alcun vincolo, perché èevidente che la Commissione bilancio nonha certamente inteso abusare dei suoi po-teri . Ricorda a tal fine che anche nellarelazione tecnica predisposta dal Governoil suo emendamento 2 .6 è indicato traquelli non comportanti oneri.

Favorevole il relatore Raffaele MA-STRANTUONO, la Commissione concordacon la valutazione del Presidente.

Il deputato Giovanni FERRARA, rite-nendo di estremo interesse le dichiara-zioni del ministro, propone che la Com-missione sospenda la discussione delprovvedimento : se è infatti possibile rag-

giungere un 'intesa tra i gruppi, sulla basedi quanto previsto dall 'emendamento La-briola 2 .6, il gruppo comunista è disponi-bile a fornire il suo assenso per il trasfe-rimento in sede legislativa del provvedi-mento di riforma della dirigenza . Si po-tranno in tal modo discutere congiunta-mente i due provvedimenti e trasfonderei contenuti su cui vi è consenso del dise-gno di legge n . 3000 nel testo della ri-forma complessiva, come norme transito-rie .

Il Presidente Silvano LABRIOLA, rile-vando che la proposta del deputato Fer-rara si configura tecnicamente come unarichiesta di sospensiva, sottolinea la ne-cessità di evitare un rischio: la Commis-sione ha infatti già dovuto reagire ad unatteggiamento della Commissione bilan-cio, che per un anno e mezzo ha rea-lizzato una sospensione occulta del dise-gno di legge, non consentendo al Parla-mento di assumersi le sue responsabilitànei confronti di dipendenti pubblici cheattendono di sapere fino a quando si tro-veranno in condizioni di clandestinità for-male . È quindi un dovere prioritario deli-berare, eventualmente modulando le deci-sioni : non sarebbe invece possibile con-cludere la seduta senza dare risposta apersone che svolgono già di fatto funzionidirigenziali.

Il deputato Carlo TASSI, concordandocon le valutazioni del Presidente, osservache una discussione congiunta dei dueprovvedimenti ricordati non sarebbe nep-pure opportuna, essendo il disegno dilegge n. 3000 già in seconda lettura.

Il deputato Pietro SODDU, pur com-prendendo le preoccupazioni del gruppocomunista, rileva che è orientamento co-mune quello di assumere decisioni chenon compromettono la riforma della diri-genza.

Avendo il relatore Raffaele MASTRAN-TUONO sottolineato che la Commissioneè in condizioni di valutare in questa sedele esigenze poste dalla riforma della diri-

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione I

genza, il deputato Giovanni FERRARAnon insiste nella sua richiesta, rilevandocome i fatti dimostrano che il gruppocomunista non era pregiudizialmente con-trario al trasferimento in sede legislativadel testo per la riforma della dirigenza.

Dopo che la Commissione ha appro-vato senza modifiche l 'articolo 1 del dise-gno di legge n. 3000, il relatore RaffaeleMASTRANTUONO sì pronuncia in sensocontrario all 'emendamento Labriola 2 .6 efavorevole all'emendamento del Governo2 .15, mentre il ministro per la funzionepubblica Remo GASPARI esprime parerefavorevole all 'emendamento Labriola 2 .6,raccomandando in subordine l'approva-zione dell 'emendamento del Governo 2 .15.

Avendo il Presidente Silvano LA-BRIOLA precisato che il suo emenda-mento non prevede riserve di posti, mal 'attribuzione ai funzionari delle qualifi-che ad esaurimento di un punteggio pre-ferenziale per l 'accesso alla dirigenza, conciò favorendo in misura anche maggioretali funzionari, il deputato Lucio STRU-MENDO dichiara sull 'emendamento La-briola 2 .6 il voto favorevole del gruppocomunista, che vede nella sua approva-zione porsi le premesse per il consenso

del gruppo comunista alla discussione insede legislativa del progetto di riformadella dirigenza.

Favorevole il deputato Pietro SODDU,la Commissione approva, contrario il re-latore e favorevole il Governo, l 'emenda-mento Labriola 2 .6, interamente sostitu-tivo dell 'articolo 2, risultando preclusol 'emendamento del Governo 2 .15 . Approvaquindi, favorevoli relatore e Governo, l 'ar-ticolo 3 nel testo del Senato.

Si passa alla discussione dell'arti-colo 4.

Avendo il deputato Pietro SODDU ri-cordato che il Presidente e la Commis-sione hanno sempre manifestato un orien-tamento contrario alla presenza di magi-

strati nelle commissioni di concorso, ilrelatore Raffaele MASTRANTUONO pre-senta il seguente emendamento:

All 'articolo 4, al comma 1, sopprimerele parole : da un magistrato con qualificadi consigliere di Stato o della Corte deiconti o dei tribunali amministrativi regio-nali oppure e al comma 2 sopprimere leparole : da un presidente di sezione o daun consigliere del Consiglio di Stato odella Corte dei conti oppure da un presi-dente o da un consigliere di tribunaliamministrativi regionali oppure.4. 1 .

Il relatore.

La Commissione approva, favorevole ilGoverno, l 'emendamento 4 .1 del relatore,nonché l'articolo 4 come modificato.

Si passa alla discussione dell 'articolo5 al quale risulta presentato il seguenteemendamento:

All'articolo 5, comma 1, aggiungere infine le seguenti parole: ed al personale delCorpo forestale dello Stato.5. 1 .

Il relatore.

Dopo che la Commissione ha appro-vato, favorevole il Governo e contrario ildeputato Carlo TASSI, l 'emendamento 5 .1

del relatore e l 'articolo 5 come emendato,il relatore Raffaele MASTRANTUONO il-lustra il seguente emendamento:

Sopprimere l 'articolo 6.6. 3 .

Il relatore.

Precisa al riguardo che norma identicaalla riformulazione del comma 1, indicatacome condizione nel parere della V Com-missione, è già contenuta nel disegno di

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Giovedì 1° febbraio 1990

— 36 —

Commissione I

legge n . 4465 sul trattamento economicoe di quiescenza del personale di magistra-tura, approvato dal Senato . Al di là delmerito, cui pure è contrario, la non omo-geneità dell 'articolo 6 con la materia trat-tata dal disegno di legge n . 3000 inducea sopprimerlo, potendo tale norma essereesaminata più convenientemente nel qua-dro dell 'altro provvedimento appena ci-tato, già assegnato alle Commissioni riu-nite IeII.

Dopo che il Presidente Silvano LA-BRIOLA ha dato atto al relatore che ilsuo emendamento non si pone in contra-sto con il parere della Commissione bi-lancio, sottolineando come la disposizionein esame trovi la sua sede propria nel-l 'ambito dell 'atto n . 4465, la Commis-sione delibera la soppressione dell 'arti-colo 6.

Il Presidente Silvano LABRIOLA co-munica che all 'articolo 7 sono stati pre-sentati il seguente emendamento ed il se-guente articolo aggiuntivo:

Sopprimere l 'articolo 7.7 . 2 .

Il relatore.

Dopo l 'articolo 7, aggiungere il seguente:

ART . 7-bis.

1 . Per la realizzazione di progetti diautomazione, è costituito un « Fondo perl ' informatizzazione delle Amministrazionipubbliche », con stanziamento di lire2 .500 milioni nello stato di previsionedella Presidenza del Consiglio dei ministri- Dipartimento della funzione pubblica,per l 'esercizio 1990.7 . 05 .

Il Governo.

Avendo il relatore Raffaele MASTRAN-TUONO precisato che la disposizione dicui all 'articolo 7 è stata recepita dal de-creto-legge n . 413 del 1989 sul tratta-mento economico dei dirigenti – come

rilevato anche nel parere della V Com-missione – la Commissione delibera lasoppressione dell'articolo 7.

Su invito del Presidente Silvano LA-BRIOLA, il quale ritiene, anche al fine diaccelerare l'iter dell 'atto n. 3000, che lamateria di cui all 'articolo aggiuntivo delGoverno 7.05, che comporta oneri, possaessere trattata nel quadro del provvedi-mento di riordinamento della dirigenza, ilministro per la funzione pubblica RemoGASPARI ritira il suddetto articolo ag-giuntivo.

Il Presidente Silvano LABRIOLA so-spende quindi brevemente la seduta.

(La seduta, sospesa alle 10,25, è ripresaalle 10,35).

Dopo che il deputato Carlo TASSI hapreannunciato l 'astensione del gruppoMSI-destra nazionale, motivata dal man-cato accoglimento dei suoi emendamentidi cui alcuni non recavano oneri, mentrealtri potevano comunque essere finanziatiattingendo all 'accantonamento previstoper la riforma della dirigenza, la Com-missione procede alla votazione per ap-pello nominale del disegno di leggen. 3000 nel suo complesso, come modifi-cato, che risulta approvato, con assorbi-mento delle abbinate proposte di leggenn. 995 e 1276.

La seduta termina alle 10,40.

IN SEDE CONSULTIVA

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 10,25 —Presidenza del Presidente Silvano LA-BRIOLA.

Disegno di legge:

Corresponsione della retribuzione ai militari ditruppa detenuti (Approvato dalla IV Commissione

del Senato) (4242).(Parere alla IV Commissione).

(Seguito dell'esame e conclusione) .

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Giovedì

febbraio 1990

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Commissione I

Su proposta del relatore Amedeo ZAM-PIERI, contrario il deputato Carlo TASSI,il quale si richiama alle considerazioniesposte in proposito nel corso della se-duta di ieri, la Commissione delibera diesprimere parere favorevole.

Proposta di legge:

SANGIORGIO ed altri : Provvidenze per l 'editoria e

riapertura dei termini, a favore delle imprese ra-

diofoniche, per la dichiarazione di rinuncia agli

utili di cui all 'articolo 9, comma 2, della legge 25

febbraio 1987, n . 67, per l ' accesso ai benefici di cui

all ' articolo 11 della legge stessa (Approvata dalla

VII Commissione della Camera, modificata dalla I

Commissione del Senato) (3850-B).

(Parere alla VII Commissione)

Su proposta del Presidente SilvanoLABRIOLA, relatore, la Commissione deli-bera di esprimere il seguente parere:nulla osta all 'ulteriore iter della propostadi legge.

Testo unificato delle proposte di legge:

BONETTI : Riforma del sistema pensionistico per

gli artigiani e gli esercenti attività commerciali

(32).

LOBIANCO ed altri : Riforma del trattamento pen-

sionistico dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri

(313).

TEALDI e RABINO: Riapertura dei termini per

l'inserimento a domanda dei mezzadri, coloni e

appartenenti ai rispettivi nuclei familiari nell 'assi-

curazione generale obbligatoria per l ' invalidità e lavecchiaia (362).

CRISTOFORI ed altri : Riforma dei trattamenti

pensionistici dei lavoratori autonomi (671).

TEALDI : Modifica dell ' articolo 12 della legge 9

gennaio 1963, n . 9, concernente le decisioni per i

ricorsi avverso l 'accertamento dei contributi e l 'i-scrizione negli elenchi dell ' assicurazione generale

obbligatoria dei coltivatori diretti, mezzadri e co-

loni (893).

PALLANTI ed altri : Nuove norme sul regime pen-

sionistico dei coltivatori diretti, coloni e mezzadri

(1175).

LODI FAUSTINI FUSTINI ed altri : Modifica della

disciplina sulla contribuzione e sulle prestazioni

pensionistiche degli artigiani e dei commercianti

(1179) .

CAPPIELLO ed altri : Nuove norme in materia di

pensione di reversibilità ai superstiti di coltivatori

diretti, coloni e mezzadri (3488).

(Parere alla XI Commissione).

(Esame e conclusione).

Avendo il deputato Massimo PACETTIsollecitato la Commissione ad esprimerenella giornata odierna il parere sul prov-vedimento, su proposta del Presidente Sil-vano LABRIOLA, la Commissione deliberadi esprimere il seguente parere: nullaosta all'ulteriore iter del testo unificatodei progetti di legge trasmessi dalla Com-missione dì merito.

Disegno di legge:

Equipollenza della laurea in economia e marittima

e dei trasporti e della laurea in commercio interna-

zionale e mercati valutari a quella in economia e

commercio (Approvata dalla VII Commissione del

Senato) (4335).

(Parere alla VII Commissione).

(Esame e conclusione).

Su proposta del Presidente SilvanoLABRIOLA, la Commissione delibera diesprimere il seguente parere: nulla ostaall 'ulteriore iter del disegno di legge.

Proposte di legge:

Senatori MICOLINI ed altri : Denominazione di ori-

gine del prosciutto di San Daniele (Approvata dalla

IX Commissione del Senato) (4470).

(Parere alla XIII Commissione).

(Esame e conclusione).

Su proposta del Presidente SilvanoLABRIOLA, la Commissione delibera diesprimere parere favorevole.

Sui lavori della Commissione.

Il deputato Massimo PACETTI, richia-mando le recenti notizie di stampa rela-tive ad un nuovo sequestro di persona,

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Giovedì l" febbraio 1990

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Commissione I

nonché alla liberazione di Cesare Casella,per il quale sarebbe stato pagato unnuovo riscatto, ritiene opportuno che laCommissione proceda all 'audizione su taliquestioni del ministro dell ' interno.

Il Presidente Silvano LABRIOLA –consentendovi la Commissione – si ri-serva di prendere gli opportuni contatticon il ministro Gava per fissare la datadell'audizione.

Ricorda inoltre che è necessario che laCommissione fissi una nuova data perl 'effettuazione del viaggio in alcune capi-tali europee già previsto per la prossimasettimana, e poi rinviato a causa del pro-trarsi del dibattito in Assemblea sulla ri-forma delle autonomie locali. Rilevandoche nel corso del mese di febbraio non

pare esservi la possibilità di effettuare lamissione, ritiene che questa possa averluogo nella seconda metà di marzo, es-sendo previsto, per la prima metà delmese, il congresso straordinario del PCI.

Ferma restando l 'opportunità di re-carsi a Vienna e Bonn, osserva che po-trebbe prevedersi come terza tappa Pa-rigi, come originariamente stabilito, ov-vero il Belgio o l 'Olanda, paesi nei qualiperaltro la struttura statuale è di mag-giore interesse in rapporto agli obiettividel viaggio. Rileva infine, al riguardo, l ' e-sigenza che la Commissione disponga ditutta la documentazione necessaria.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 10,35.

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Giovedì 1' febbraio 1990

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Commissione III

III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri e comunitari)

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì 1 0 febbraio 1990, ore 9,30. —Presidenza del Presidente Flaminio PIC-COLI. — Intervengono il sottosegretario diStato per la difesa, Clemente MastellA, ed ilsottosegretario di Stato per il commerciocon l 'estero, Alberto Rossi.

Testo unificato del disegno e proposte di legge:

Nuove norme sul controllo dell 'esportazione, impor-

tazione e transito dei materiali di armamento, non-

ché dell 'esportazione e transito dei materiali di

particolare interesse strategico (2033).

(Parere della I, della II, della V, della VI, della IX,

della X e della XI Commissione, nonché della IV

Commissione, ex articolo 73, comma 1-bis, del rego-

lamento).

FIANDROTTI ed altri : Norme sul controllo delle

vendite di armi all ' estero (57).

(Parere della I e della V Commissione, nonché della

IV Commissione, ex articolo 73, comma 1-bis, del

regolamento)

MASINA ed altri : Norme per il controllo sulla

produzione, il commercio e l 'esportazione di mate-

riale bellico (610).

(Parere della I, della II, della V, della VI e della X

Commissione, nonché della IV Commissione, ex ar-

ticolo 73, comma 1-bis, del regolamento).

STEGAGNINI: Norme per la limitazione e il con-

trollo della produzione, detenzione, esportazione e

transito di armamenti e materiale bellico (1244).

(Parere della I, della II, della V, della IX, della X e

della XI Commissione, nonché della IV Commis-

sione, ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamen-

to).

ZANGHERI ed altri: Norme per il controllo sulla

produzione, esportazione, importazione e transito di

materiale bellico (1419).

(Parere della I, della Il, della V, della VI, della X e

della XI Commissione, nonché della IV Commis-

sione, ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamen-

to)

MARTINAllOLI ed altri : Controllo della produ-

zione, esportazione e transito di materiale d ' arma-

mento (1649).

(Parere della I, della II, della V, della VI, della X e

della Xl Commissione, nonché della IV Commis-

sione, ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamen-

to)

RONCHI ed altri : Norme sull 'esportazione, i tran-

siti e la produzione di materiali di armamento

(1749).

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Giovedì 1 ' febbraio 1990

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Commissione III

(Parere della I, della II, della V, della VI, della X e

della XI Commissione, nonché della IV Commis-

sione, ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamen-

to) .

(Seguito della discussione e approvazio-ne) .

Il Presidente Flaminio PICCOLI in-forma la Commissione che dopo la sedutadel 20 dicembre, il Presidente della Ca-mera con lettera in data 16 gennaio,aveva sospeso l'efficacia della votazionedi alcuni emendamenti ritenendo necessa-ria l 'acquisizione del parere di altre Com-missioni.

La Commissione affari costituzionaliha successivamente espresso parere favo-revole sull 'emendamento 12.11 e sugliemendamenti agli articoli 11 (commi 1 e2) e 19 (commi I, lettera a) conseguentialla modifica apportata all 'articolo 12 . LaCommissione affari costituzionali ha al-tresì espresso parere favorevole, sull'arti-colo aggiuntivo 26-bis.

Su tutti questi emendamenti non vi èquindi necessità che la Commissione tornia decidere.

Sugli identici emendamenti 29.3 e 29 .4abrogativi del regio decreto del 1941 sulsegreto militare, mentre la Commissioneaffari costituzionali ha espresso parere fa-vorevole sul presupposto che esso sia giàabrogato dalla legge 24 ottobre 1977,n. 810, la Commissione difesa ha espressoun parere condizionato . Conseguente-mente presenta il seguente emendamentosostitutivo degli identici emendamenti29.3 e 29.4:

All 'articolo 29, dopo il primo comma,inserire il seguente:

Sono abrogate le seguenti parole dicui all'Allegato al regio decreto 11 luglio1941, n. 1161:

al paragrafo 6 (Dotazioni, scorte ecommesse di materiale delle Forze armate):« Commesse ed acquisti di materiali bel-

lici o comunque interessanti le Forze ar-mate e l 'efficienza militare del Paese, siapresso industrie private, sia all 'estero, re-lativi dati contrattuali, andamento e ri-sultati delle consegne . Spedizione e ces-sione di materiali bellici all 'estero, sia daparte delle amministrazioni militari, siadell 'industria privata »;

al paragrafo 8 (Stabilimenti civili diproduzione bellica ed impianti civili perproduzione di energia) : « Provviste e scortedi materie prime e semilavorate, con-sumo, importazione ed esportazione dimaterie prime, semilavorate e prodotti si-mili comunque interessanti la produzionedel materiale bellico, sia in generale siain particolare per ogni stabilimento e cosìpure ordinazioni, contratti, clausole con-trattuali, ecc . ».29. 3 .

Il Relatore.

Il deputato Giuseppe CRIPPA, presoatto delle informazioni date dal Presi-dente e rilevato che non era intenzionedel gruppo comunista affrontare in questasede il tema del segreto militare, accogliela proposta del Presidente di accettare ilparere della Commissione difesa, pur rile-vando che sarebbe preferibile una formu-lazione più semplice.

Dopo interventi del Sottosegretario diStato per la difesa, Clemente MASTELLA– il quale ritiene che il parere della Com-missione difesa debba essere accolto cosìcome formulato – e del deputato SergioANDREIS – che dichiara di accoglierlo inquanto non sembrano esistere alternative– del deputato Giuseppe ZAMBERLETTI– anche egli favorevole alle proposte delPresidente – del deputato Aristide GUN-NELLA – che concorda con il Presidenteper motivi formali, sostanziali e di oppor-tunità – e del deputato Paolo CRISTONI– che ricordato l ' iter lungo e tormentatodel provvedimento ritiene necessario faretutto quanto è oggi necessario per arri-vare ad una approvazione immediata – ildeputato Giuseppe CRIPPA richiede alGoverno una interpretazione formalecirca l 'eliminazione del segreto militaredalle materie oggetto della presente legge .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione III

Dopo che il Sottosegretario di Statoper la difesa, Clemente MASTELLA haespresso l ' impegno formale del Governo anon utilizzare il segreto militare nellematerie oggetto della presente legge, laCommissione approva l'emendamento delrelatore e, subito dopo l 'articolo 29, comemodificato dal nuovo emendamento.

Il Presidente Flaminio PICCOLI nellasua qualità di relatore presenta poi l'arti-colo aggiuntivo di seguito riportato, cheha già ricevuto i prescritti pareri favore-voli:

Dopo l 'articolo 30, inserire il seguente:

ART . 30-bis.

Per lo svolgimento delle attività con-nesse al rilascio delle autorizzazioni pre-viste dalla presente legge, nel regola-mento d 'esecuzione di cui all 'articolo 30saranno emanate, ai sensi degli articoli56 e seguenti del decreto del Presidentedella Repubblica 10 gennaio 1957, n . 3,norme per il distacco al Ministero degliaffari esteri di personale di altre Ammini-strazioni .

Il Relatore.

Dopo che il deputato Aristide GUN-NELLA ha espresso perplessità sullostesso non ritenendo che sia stato adegua-tamente sentito il parere del Ministeroper la funzione pubblica, la Commissioneapprova l 'articolo aggiuntivo.

Il Presidente Flaminio PICCOLI, nellasua qualità di relatore, al fine di ade-guarsi al parere della Commissione bilan-cio, presenta il seguente emendamento:

Sopprimere l'intero articolo 31.31 . 1 .

Il Relatore.

La Commissione approva.

Il Presidente Flaminio PICCOLI in'forma che è stato presentato un ordine

del giorno a firma Andreis ed altri delquale dà lettura.

Dopo interventi del deputato AristideGUNNELLA, contrario ad alcuni puntidell 'ordine del giorno, e dei deputati Giu-seppe CRIPPA e Sergio ANDREIS, que-st'ultimo accoglie alcune modifiche pro-poste dal Presidente, riformulando comesegue il proprio ordine del giorno:

La Camera dei Deputati, nell 'appro-vare la legge « Nuove norme sul controllodell 'esportazione, importazione e transitodei materiali di armamento »;

rilevata la particolare importanzadel provvedimento che viene approvatodopo un iter travagliato che ha occupatoil lavoro di tre legislature e mezzo;

preso atto delle speranze fatte na-scere dall 'approvazione della legge in va-sti settori dell 'opinione pubblica, che in-vita il Parlamento ad approvare definiti-vamente le norme nel corso della decima

legislatura;considerato che in mancanza dell 'ap-

provazione rapida e definitiva del provve-dimento un settore delicatissimo dellavita nazionale continuerebbe a restaresenza una normativa di regolamentazioneorganica, favorendo, in tal modo, il ripe-tersi di gravissimi episodi di traffico ille-gale di armamenti,

impegna il Governo

ad adoperarsi perché la legge sia ap-provata in via definitiva nel più brevetempo possibile;

a riferire alla III Commissione affariesteri e comunitari della Camera dei De-putati entro il 15 aprile 1990 circa l'evol-versi della situazione in ordine al con-trollo dell 'esportazione, importazione etransito dei materiali di armamento.0/2033/1

Andreis,

Ronchi,

Rutelli,

Crippa, Marri.

Il Sottosegretario di Stato per la di-fesa, Clemente MASTELLA dichiara che il

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione III

Governo non ha alcuna difficoltà a favo-rire un sollecito iter della legge anchepresso il Senato, mentre per quanto ri-guarda l ' impegno a riferire non sembrapossibile accogliere immediatamente iltermine posto nell 'ordine del giornostesso, pur essendo sempre possibile cherappresentanti del Governo possano ve-nire a rispondere alla Camera sulla basedi specifici atti parlamentari.

Dopo un intervento del deputato Ser-gio ANDREIS, il quale fa rilevare come ilcomportamento del Governo non abbiamai favorito un sollecito iter del provve-dimento il Sottosegretario di Stato per ladifesa, Clemente MASTELLA accoglie l'or-dine del giorno come raccomandazione.

Su richiesta del presentatore, l'ordinedel giorno è posto in votazione ed appro-vato all 'unanimità.

Il Presidente Flaminio PICCOLI, illu-strate alla Commissione le correzioni diforma che il testo richiede, e proposte lemodifiche necessarie ai sensi dell 'articolo90, comma 1, del Regolamento – che laCommissione approva – richiede altresì diautorizzare – ai sensi dell'articolo 90,comma 2 – il coordinamento formale deltesto approvato che si renda eventual-mente necessario . La Commissione auto-rizza.

Parlando per dichiarazioni di voto ildeputato Aristide GUNNELLA rileva lenumerose contraddizioni che caratteriz-zano il testo, e critica sia la frammenta-zione delle competenze che sarà intro-dotta in materia, sia la stratificazionedelle modificazioni apportate dalla Com-missione, esprimendo le sue riserve inproposito ma dichiarando comunque ilsuo voto favorevole, con l 'auspicio che ilGoverno prenda spunto dall'approvazionedi questo testo per apportare, in attesadel suo varo definitivo, quelle modificheal « Decreto Formica » che rendano menocomplesso l'iter burocratico della proce-dura di esportazione del materiale di ar-mamento. Riconosce infine al Presidente

il merito di aver saputo condurre a ter-mine felicemente il complesso provvedi-

mento.

Il deputato Sergio ANDREIS annunciail proprio voto contrario ricordando cheil principio ispiratore della posizione delsuo gruppo è stato ribaltato, disponendoil testo oggi in votazione non il divieto diesportazione con eccezioni, bensì la li-bertà di esportare con alcune limitazioni.

Inoltre, e con riferimento particolareall'articolo 7, l'impianto della legge nonscoraggia adeguatamente la produzione diarmi, né rafforza adeguatamente l'attivitàdi controllo sul commercio delle armi.Rivendica tuttavia al suo gruppo il me-rito degli indubbi passi in avanti chequesto provvedimento fa compiere alla le-gislazione sulla materia, e dà atto al rela-tore Piccoli, del grande impegno dimo-strato per accogliere le numerose solleci-tazioni delle forze politiche e sociali . Con-trario all ' ipotesi formulata dal collegaAristide Gunnella di richiedere una modi-fica, in senso ampliativo, del decreto For-mica, dichiara la propria preoccupazioneper i tempi lunghi e gli eventuali stravol-gimenti che potrebbero avvenire nellafase di discussione al Senato, auspicandocomunque che si arrivi ad una approva-zione definitiva del testo entro questa le-gislatura.

Il deputato Edo RONCHI, ricordato ilparticolare momento che stanno attraver-sando le relazioni internazionali, ed inparticolare la ripresa di un serio processodi disarmo, nonché le sempre più vastearee del mondo interessate dai tragiciproblemi della fame per milioni di per-sone, lamenta il fatto che questa leggenon bandisca il principio stesso della ven-dita delle armi, ma intenda solo regola-mentarlo, con ampie aree di discreziona-

lità . Criticati i singoli aspetti del testo,lamenta che in esso non sia stato possi-bile inserire alcune norme riguardanti ilmateriale strategico, che pure tanta im-portanza ha nei conflitti moderni e mani-festa preoccupazione per le disfunzioniche si potranno avere nelle more del pas-

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Commissione III

saggio delle competenze in materia, dalMinistero per il commercio con l 'estero alMinistero degli affari esteri, auspicandoche tale passaggio si realizzi solo dopoche il Ministero degli affari esteri avràcreato le strutture adeguate ai compitiche gli vengono affidati . Conclude prean-nunciando il voto contrario del propriogruppo.

Il deputato Giuseppe ZAMBERLETTIriconosce alla Commissione affari esteri ilmerito di aver finalmente portato a con-clusione l'iter di questo provvedimentoche era stato affrontato in ben tre legisla-ture precedenti e pur concordando contalune critiche formulate al testo – checerto ha bisogno di miglioramenti e pre-cisazioni – sottolinea l'importanza deiprincìpi che sono stati introdotti nella re-golamentazione della materia sia riguardoal divieto di esportazione verso talune de-stinazioni (paesi in conflitto etc.) sia ri-guardo alle « certezze » che vengono fi-nalmente offerte alle industrie operantinel settore, per una adeguata programma-zione della propria attività . Si augura cheil Senato proceda speditamente alla ap-provazione definitiva e preannuncia ilproprio voto favorevole.

Il deputato Paolo CRISTONI concordacon l 'augurio di una spedita approvazioneanche da parte del Senato, sperando chelo stesso prenda atto positivamente dellagrande mole di lavoro svolta sia dallaCommissione affari esteri che dalla Com-missione difesa in sede di espressione delsuo importante parere . Sottolineata l ' im-portanza del rafforzamento dei controllisull 'attività di esportazione, nonché deiprincìpi guida che sono stati posti perdelimitare tale attività e riconosciutal 'importanza del contributo portato dalleopposizioni, preannuncia il voto favore-vole del suo gruppo sul testo in esame.

Il deputato Giuseppe CRIPPA rilevacome, dopo i tanti tentativi precedenti,l 'odierna approvazione del testo in esamesegni il momento di una grande svoltademocratica, che supera le numerose oppo-

sizioni ed i grandi interessi che ostacola-vano l 'approvazione del testo . E ciò èdovuto – a suo parere – ad almeno treragioni : in primo luogo al formarsi di unacoscienza nazionale che ha saputo reagireagli scandali che si sono avuti nel settore;in secondo luogo alla apertura del relatore,della Commissione e dello stesso Governoalle istanze esterne (forze sociali, sindacati,stessi operatori economici e industriali) ; interzo luogo al grande impegno ed allatenacia mostrata dal Presidente Piccoli sianella qualità di Presidente che di relatoredel provvedimento.

Certo a suo parere il testo è ancoradistante dal meglio possibile ma il risul-tato è comunque da valutare positiva-mente sia perché supera le numerose resi-stenze manifestatesi sulla materia, siaperché rompe con una politica estera pa-rallela, fatta appunto con l 'esportazionedi armi; sia – infine – perché costituisceun contributo importante dell 'Italia all 'at-tuale momento di distensione internazio-nale. Manifesta inoltre il proprio apprez-zamento anche per la formulazione didettaglio del testo, in quanto, pur poten-dosi fare di più, già è importante averintrodotto i limiti e le condizioni postesia riguardo ai paesi destinatari, sia ri-guardo all'eliminazione del segreto mili-tare sul commercio delle armi . Rinviandoad altro testo quella che sarà la regola-mentazione del commercio di materialistrategici, ed auspicando una revisione –in sede di esame al Senato – delle normeriguardanti le sanzioni adesso introdotte– per renderle più coerenti all'importanzadei reati considerati – annuncia il votofavorevole del gruppo comunista.

Il deputato Ettore MASINA dichia-rando l 'astensione del proprio gruppo,mette in luce i pregi ed i difetti del testoin votazione : tra i primi i princìpi ispira-tori, i divieti di esportazione verso paesibelligeranti, paesi destinatari di aiuti allosviluppo, paesi razzisti ; le norme desti-nate a favorire la riconversione delle im-prese produttrici di armamenti . Tra i se-condi la mancata eliminazione di una« cultura delle armi » che ancora pervade

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione III

il testo; il mancato divieto delle mostrededicate agli armamenti . Riconosciutol ' importante contributo offerto dalle forze

sociali esterne, il determinante impegnomostrato dal Presidente e Relatore Flami-nio Piccoli, nonché da numerosi commis-sari, anche delle forze di maggioranza,

lamenta infine la mancanza di norme ri-guardanti i prodotti chimici ed i prodotti

tecnologicamente avanzati utilizzati ascopi militari.

Il relatore Flaminio PICCOLI ritieneche il testo in approvazione riempia una

lacuna normativa lamentata da tutti e dàconto delle ragioni politiche che hannoportato a decidere il passaggio delle com-petenze in materia di commercio ed

esportazione di armi dal Ministero delcommercio con l 'estero al Ministero degliaffari esteri.

Preannuciato poi il suo impegno per

far si che anche presso l'altro ramo delParlamento si addivenga ad una rapida

approvazione del testo, e ringraziati oltrea tutti i gruppi presenti in Commissioneanche quei membri della stessa, ben noti,che più si sono impegnati – pur nelladifferenza della posizioni – per arrivaread una sollecita conclusione dell'iter delprovvedimento, riconosce il positivo con-tributo offerto dal Governo ed in partico-lare dal Sottosegretario di Stato per ladifesa, Clemente Mastella, che ha seguitol ' iter del provvedimento.

Pone quindi in votazione il progetto dilegge nel suo complesso.

La Commissione approva.

La seduta termina alle 12,15.

Comitato permanenteper gli affari europei.

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 15 . —Presidenza del Presidente del Comitato Ari-stide GUNNELLA.

Audizione del Ministro per il coordina-mento delle politiche comunitarie, Pier

Luigi Romita.

Il Ministro per il coordinamento dellepolitiche comunitarie, Píer Luigi RO-MITA, prima di affrontare il tema oggettodella audizione in programma, illustra alComitato i problemi connessi alla primaapplicazione della cosiddetta « legge co-munitaria », sia per quanto concerne isuoi contenuti, sia per quanto riguarda iprofili regolamentari del suo iter presso leCamere, e segnala l 'opportunità di ope-rare affinché il semestre italiano di presi-denza della comunità Europea non debbainiziare, nel prossimo luglio, trovando loStato italiano inadempiente quanto allaricezione della normativa comunitaria.

Il Presidente del Comitato AristideGUNNELLA, rilevata l'estrema impor-tanza dei problemi evidenziati dal Mini-stro, propone che l'odierna audizione siasvolta in sede di Commissione.

Concordi il Presidente della Commis-sione Flaminio PICCOLI ed il MinistroPier Luigi ROMITA, il Comitato decide dirinviare alla seduta della Commissionedel 7 febbraio prossimo venturo lo svolgi-mento dell'audizione.

La seduta termina alle 15,40.

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Commissione IV

IV COMMISSIONE PERMANENTE

(Difesa)

IN SEDE CONSULTIVA

Giovedì 1' febbraio 1990, ore 9,45 . —Presidenza del Presidente Valerio ZANONE.

Testo unificato del disegno e delle proposte di

legge:Riordinamento del Servizio sanitario nazionale e

misure di contenimento della spesa sanitaria (4227-

1058-1107-3593).

(Esame e conclusione).

Il relatore, Salvatore MELELEO, illu-stra i contenuti principali del testo unifi-cato in esame, che contiene principi difondo e criteri per il riordino generale delservizio sanitario nazionale ed il conteni-mento della spesa. Il disegno di legge« capofila » accompagna la legge finanzia-ria 1990, e ciò perché è opinione comuneche il disavanzo pubblico trovi nellaspesa sanitaria un fattore poco prevedi-bile e non commensurabile, e quindi adalto rischio economico-finanziario.

Più che la volontà del legislatore gio-cano qui infatti elementi indipendenti da

essa, ma legati agli operatori sanitari, chehanno una certa autonomia tecnico-pro-fessionale, agli istituti ed enti prepostialla produzione e commercializzazionedei farmaci e materiale d 'uso sanitario,

subordinati ai fenomeni di morbilità chepossono colpire in modo epidemico la po-

polazione.L 'intero testo prevede norme recettive

e rinvia quelle procedimentali ai decretidel Presidente del Consiglio in forma diatti di indirizzo e coordinamento; purtut-

tavia disciplina aspetti essenziali del ser-vizio sanitario e civile, definisce lo statogiuridico delle costituende aziende USL eospedaliere, sancisce i controlli, cura lasalvaguardia del patrimonio e tutela ì di-ritti del cittadino, in un 'ottica che privile-gia ed impegna il tecnico, riservando alpolitico la responsabilità dell ' indirizzo.Tra i punti più salienti, vanno annoveratila possibilità di sperimentazione e le con-cessioni, il maggiore spazio all'assistenzaindiretta ed al settore privatistico munitodi alte tecnologie, la rilegittimazionedelle norme sul ridimensionamento dellarete ospedaliera, la definizione degli or-gani e dei programmi, la disponibilità di

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione IV

posti a pagamento, il blocco del prezzodei medicinali per altri sei mesi, l ' istitu-zione dell'osservatorio dei prezzi e delle

tecnologie, ecc. In particolare l 'articolo 5concerne, insieme agli istituti a caratterescientifico e agli enti di ricerca, anche gli

ospedali militari, enunciando un principioche affida ad apposite convenzioni imodi, i termini ed i limiti del rapporto.

Invita quindi la Commissione ad espri-mere parere favorevole.

Il deputato Giovanni PELLEGATTA, anome del gruppo del MSI-DN, concordacon il relatore.

Il deputato Gastone SAVIO convienecon l'impostazione del relatore, sottoli-neando l'importanza della previsione diconvenzioni nel testo unificato, ed

esprime l 'auspicio del gruppo democri-stiano di una tempestiva approvazionedel testo da parte della Commissione dimerito.

(La seduta, sospesa alle 10, è ripresaalle 12,45).

Il deputato Luigi MOMBELLI è favo-revole sulla previsione contenuta nell 'arti-colo 5 per la parte concernente la difesa,esprimendo però una riserva di ordinegenerale sull ' impianto complessivo del te-sto unificato.

La Commissione approva quindi laproposta del realtore.

La seduta termina alle 13.

Giovedì 1 ° febbraio 1990, ore 10 . —Presidenza del Presidente Valerio ZANONE.— Intervengono il ministro della difesa,Fermo Mino Martinazzoli, ed il sottosegre-tario di Stato per la difesa, Mario ClementeMastella .

Seguito dell'audizione, ai sensi dell'arti-colo 143, comma 2, del regolamento delministro della difesa, onorevole FermoMino Martinazzoli, in materia di obie-

zione di coscienza.

Il Presidente, Valerio ZANONE, ri-corda che nella seduta di ieri, causa con-comitanti votazioni in assemblea, non èstato possibile concludere l'audizione delministro della difesa in materia di obie-zione di coscienza.

Intervengono quindi, formulando os-servazioni e richieste di chiarimento, ideputati Maria Teresa CAPECCHI, France-sco DE CARLI, Paolo Pietro CACCIA, Gio-vanni PELLEGATTA, Renzo LUSETTI,Gaetano GORGONI e Antonino MAN-

NINO.

Dopo una breve precisazione sull'or-dine dei lavori del deputato Maria TeresaCAPECCHI, interviene in sede di replicail ministro della difesa, Fermo Mino

MARTINAllOLI.

Il Presidente Valerio ZANONE con-clude quindi l'audizione.

La seduta termina alle 12,45.

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 12,45. —Presidenza del Presidente Valerio ZANONE.— Interviene il sottosegretario di Stato perla difesa, Stelio De Carolis.

Disegno di legge:Modifiche agli articoli 6 e 7 della legge 19 maggio

1939, n . 894, recante istituzione della « Cassa sot-

tufficiali della regia aeronautica » (3758).

(Parere della I, della V e della XI Commissione).

(Seguito della discussione e rinvio).

N.B. — Il resoconto stenografico della sedutaper l'audizione del Ministro della difesa è pubbli-cato in allegato a pag. 157 .

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Commissione IV

Il Presidente, Valerio ZANONE, comu-

nica che al nulla osta espresso dallaCommissione affari costituzionali 1'8 no-vembre dello scorso anno si è aggiunto, il24 gennaio scorso, il parere favorevoledella Commissione lavoro . Mancando peròil prescritto parere della Commissione bi-lancio, rinvia il seguito del dibattito adaltra seduta.

Disegno di legge:

Aumento della autorizzazione di spesa di cui alla

legge 18 luglio 1984, n . 342, per l ' acquisizione dinavi cisterna per il rifornimento idrico delle isole

minori (Approvato dalla IV Commissione del Senato)(4274).

(Parere della V e della VIII Commissione).

(Discussione e rinvio).

Il relatore, Antonino PERRONE, illu-stra il contenuto del provvedimento conil quale si intende, tramite l 'acquisizionedi due nuove motocisterne, portare acompimento il piano dì sostituzione diquattro unità di trasporto acqua dellamarina militare, costruite nel 1944, alfine di fornire un contributo risolutivo alproblema del rifornimento idrico delleisole minori . Invita quindi la Commis-sione ad approvare il provvedimento neltesto già approvato dal Senato .

Il deputato Antonino MANNINO di-

chiara l 'assenso del gruppo comunista sulprovvedimento in esame, rilevando alcontempo che esso deve costituire l'occa-sione per rendere effettivo il controllo delGoverno sulle convenzioni stipulate con lesocietà armatoriali private.

Il deputato Giovanni PELLEGATTAconcorda con il relatore, ma sottolinea chel 'onere del rifornimento idrico alle isoleminori deve passare dal bilancio della di-fesa a quello della protezione civile.

Non essendovi altri iscritti a parlare,il Presidente Valerio ZANONE dichiarachiusa la discussione generale.

Dopo breve replica del relatore, Anto-nino PERRONE, il sottosegretario diStato per la difesa, Stelio DE CAROLIS,preso atto con soddisfazione dell'unanimeorientamento dei gruppi parlamentari neiconfronti dell ' iniziativa, si riserva di for-nire alla Commissione elementi utili adinquadrare la situazione reale e le con-crete possibilità di controllo in materiada parte del Governo.

Il Presidente Valerio ZANONE rinviaquindi ad altra seduta il seguito del di-battito, in attesa dei prescritti pareri.

La seduta termina alle 13 .

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PAGINA BIANCA

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione V

V COMMISSIONE PERMANENTE

(Bilancio, tesoro e programmazione)

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 10,20 . —Presidenza del Presidente Mario D 'ACQUI-STO. — Interviene il ministro del bilancioe della programmazione economica PaoloCirino Pomicino e il sottosegretario diStato per il tesoro Mauro Bubbico.

Audizione, ai sensi dell 'articolo 143,comma 2 del regolamento, del ministrodel bilancio e della programmazione eco-nomica, onorevole Paolo Cirino Pomicino,sui criteri applicativi della direttiva dellaPresidenza del Consiglio dei ministri

dell ' 11 gennaio 1990.

Il Presidente Mario D 'ACQUISTO ri-corda che nella seduta in sede consultiva,del 23 gennaio scorso, al cui ordine delgiorno erano iscritti provvedimenti com-portanti spese per il 1990 e gli anni suc-cessivi, si è manifestata l'esigenza di chie-dere al Governo un chiarimento in ordinealla direttiva della Presidenza del consi-glio dell ' 11 gennaio, diretta a comprimeree a scadenzare la spesa pubblica in corsod'anno ai fini del raggiungimento degliobiettivi di fabbisogno della manovra . Te-nuto conto della profonda incidenza sui

lavori della Commissione bilancio di taliorientamenti, si è pertanto ritenuto op-portuno procedere alla presente audizionedel ministro del bilancio, sottolineando alcontempo la necessità di una posizioneunitaria del Governo su un tema di talerilevanza.

Il ministro del bilancio e della pro-grammazione economica Paolo CIRINOPOMICINO rileva che la presente audi-zione costituisce un'importante occasioneper chiarire l'orientamento che il Governointende adottare in materia di leggi dispesa e proporre, non soltanto alla mag-gioranza, ma alla Commissione bilancionel suo complesso . Si tratta di assumereregole generali di comportamento, par-tendo dal presupposto che ì bilanci nondevono essere solo approvati, ma anchegestiti, nel rispetto degli obiettivi inerentialla manovra di rientro della finanzapubblica.

Come è stato più volte ricordato esi-stono numerose « aree a rischio »; questo,insieme alla accentuata dinamica dei ti-raggi dalla Tesoreria, rende possibile unosfondamento degli obiettivi di fabbisogno .

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Commissione V

Se si vuole arginare tale situazione, ènecessario un rallentamento nel primo se-mestre dell 'anno in corso della spesanelle aree non a rischio allo scopo dicompensare l 'eventuale sfondamento dialtri settori . Per tali motivi sono statedate delle direttive precise alla pubblicaamministrazione in ordine all'andamentodelle spese discrezionali, alle spese diconto capitale previste da leggi plurien-nali, ai trasferimenti, alle gestioni fuoribilancio . Inoltre, è stata posta la que-stione dei fondi speciali, dei quali sichiede un rallentamento nell'utilizzo nelprimo semestre per circa 5 .000 miliardi:ciò, allo scopo di consentire una verificaa metà anno sull'andamento complessivodella spesa.

Sorge a questo punto il problema diquali accantonamenti bloccare e conquale criterio: naturalmente esistono al-cuni impegni essenziali per le istituzioniche vanno salvaguardati, è il caso dellerisorse destinate agli enti locali e alleregioni ; come pure bisogna tener presentel 'esigenza di funzionamento di alcunienti, quali ad esempio l 'ENEA, che neces-sitano assolutamente un rifinanziamento.Per quanto riguarda l 'utilizzo dei restantiaccantonamenti, il Governo esprimerà pa-rere favorevole su quelli relativi alla co-pertura di disegni di legge di iniziativagovernativa, mentre per quanto riguardale proposte di iniziativa parlamentare l'o-rientamento è di sospenderne l 'esame peril primo semestre o, nel caso di propostedi legge che abbiano oltre a norme dispesa anche una parte ordinamentale, didisciplina cioè di un certo settore, potràessere consentito il prosieguo dell 'esame acondizione tuttavia che siano decurtate lenorme di spesa e

le relative

coperturerelativamente al 1990 . Complessivamentequesto orientamento comporterà il« blocco » temporaneo di circa il 15-20per cento dei fondi speciali per un totaledi 4-5 mila miliardi.

A suo avviso spetta alla Commissionebilancio la decisione di quali provvedi-menti possano andare avanti e quali deb-bano invece essere bloccati, in quantotale decisione si inserisce nel quadro più

generale della tenuta della manovra fi-nanziaria e del rispetto degli obiettivi cheil Governo si è posto e che il Parlamentoha fatto propri con l'approvazione dei do-cumenti di bilancio. Si tratta quindi diuna piena ed esclusiva responsabilitàdella Commissione bilancio . Ove su sin-goli provvedimenti sorgessero problemiparticolarmente delicati, dovrebbero es-sere chiamati personalmente il ministrodel tesoro e il ministro del bilancio che siassumono la piena responsabilità dell 'o-rientamento del Governo su tale materia.

Desidera ricordare un precedente asuo avviso significativo: nel maggio del1985, in seguito all'allarme sull 'anda-mento della spesa pubblica che aveva su-scitato la relazione trimestrale di cassa,la V Commissione aveva deliberato dibloccare tutte le decisioni di spesa ; taledecisione veniva superata due mesi piùtardi a seguito di un invito del Presidentedel Consiglio a rivedere tale orientamentoalla luce del nuovo quadro della situa-zione finanziaria come delineata neinuovi documenti di bilancio . Per quantoriguarda la situazione attuale si tratte-rebbe in sostanza attendere la presenta-zione del documento di programmazioneeconomico-finanziaria e dei documenti dibilancio che costituiscono l 'occasioner percompiere una verifica dell'andamentodelle grandezze finanziarie . Concludendo,

si dichiara disponibile ad accogliere isuggerimenti che la maggioranza e l 'op-posizione vogliano esprimere per consen-tire il raggiungimento dell'obiettivo delfabbisogno per il 1990 in 133 .000 mi-

liardi.

Il deputato Sergio COLONI rileva chele dichiarazioni del Governo costituisconoun fatto politico, un indirizzo in materiadi contenimento e rallentamento delleleggi di spesa che non può non trovarel'appoggio della maggioranza . Sotto que-sto profilo conferma pertanto il sostegnodel gruppo democristiano all'iniziativagovernativa.

Osserva quindi che, detratti i 5 .500miliardi di risorse destinate agli enti lo-cali, la direttiva in esame bloccherebbe

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Commissione V

circa il 50 per cento dei restanti accanto-namenti : si tratta di una misura in qual-che modo « fisiologica », in quanto sa-rebbe difficile, anche se si volessero acce-lerare al massimo i tempi di approva-zione delle leggi di spesa, poter impe-gn4re interamente i fondi speciali nelprimo semestre . Sottolinea questo perpuntualizzare, e anche per sdrammatiz-zare, la portate delle dichiarazioni delMinistro e della direttiva stessa.

Chiede quindi al Governo se la circo-lare abbia già conseguito dei risultaticoncreti sull 'andamento della spesa dellapubblica amministrazione : qualora nonfossero già ora disponibili dei dati è uninteresse preciso del Parlamento chesiano fornite informazioni dettagliatenella prossima relazione trimestrale dicassa.

Il Governo dovrebbe inoltre indicarepiù dettagliatamente quali sono gli accan-tonamenti di fondo speciale che si inten-dono frenare.

Desidera proporre in termini, non dialternativa, ma di concorrenza con laproposta del Governo, anche ai fini diuna maggiore trasparenza, un ricorso piùselettivo alla sede legislativa: ritiene cheper conseguire il rallentamento nei varisettori di spesa, potrebbe essere utile cheil Governo limiti fortemente il suo as-senso alla sede legislativa ; ciò non impe-direbbe gli approfondimenti necessari, oanche una stesura del testo da parte dellaCommissione di merito, ma sottolinee-rebbe che il Governo esprime in tal modouna valutazione di non urgenza del prov-vedimento, salvo un possibile ripensa-mento ai primi di luglio.

Per quanto riguarda la « sterilizza-zione » delle risorse per il 1990, si po-trebbe pensare oltre ad emendamenti di-retti a questo risultato, anche a delle di-sposizioni che vincolino la capacità dispesa del provvedimento ad un terminenon inferiore a dodici mesi successivi al-l 'entrata in vigore della legge . Tale que-stione va valutata caso per caso, a se-conda anche della natura della spesa, sedì parte corrente o di parte capitale. Pro-blemi delicati potrebbero inoltre porsi

per quei provvedimenti che incidono suidiritti soggettivi e che spesso determi-nano effetti quantitativamente poco rile-vanti sulla spesa . Rispetto ad essi laCommissione bilancio ha un suo ruoloineludibile e dovrà esercitare volta pervolta un filtro selettivo.

Concludendo, sottolinea l 'importanzache il Governo segua un medesimo orien-tamento sia alla Camera che al Senato eche esso sia portato a conoscenza dei Pre-sidente e dei colleghi delle Commissionidi merito.

Il deputato Giorgio MACCIOTTA os-serva che la direttiva della Presidenza delConsiglio non sembra avere il significatoattribuitole dal ministro del bilancio,quello cioè di consentire una oculata ge-stione del bilancio pubblico, se non peralcune sue parti ; complessivamente infattisembra essere una implicita confessioneche il programma legislativo contenutonella legge finanziaria è in realtà insuffi-ciente rispetto agli obiettivi di fabbisognoche lo stesso Governo si è posto.

I nodi della finanza pubblica sonoquelli tradizionali : innanzitutto quello fi-scale. Si sta prospettando una situazionegrave rispetto a due questioni : il condonoe la riduzione dell 'imposta sui depositibancari . Per quanto riguarda il primopunto, l'insuccesso del provvedimento im-plica, rispetto alle previsioni governative,un mancato gettito, e quindi un disa-vanzo di 5 .000 miliardi, che è difficil-mente compensabile con maggiori entratein corso d 'anno. Fa riferimento all'IRPEF,all ' IVA, all ' imposta sugli olii combustibili,il cui gettito, a legislazione vigente, puòritenersi stimato correttamente, salvoqualche aggiustamento dovuto all 'anda-mento del tasso di inflazione . Per quantoriguarda l ' imposta sui depositi bancari viè una incertezza in ordine sia al « quan-tum » della riduzione sia alle ricadute intermini di gettito per l'anno in corso eper quelli successivi.

Questi due punti evidenziano come visia una tensione sul fronte fiscale che nonsi può certo risolvere con i provvedimentiindicati nei fondi negativi ; è necessario

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invece, come più volte sottolineato dallasua parte politica, arrivare al più prestoad una riforma fiscale tenendo contodelle nuove fonti di produzione del red-dito.

Altri punti di tensione debbono esseresicuramente individuati nella spesa per irinnovi contrattuali, nonché nella spesaper gli interessi sul debito pubblico chesecondo le ultime stime è nell 'ordine di116 mila miliardi . E ormai evidente che itassi di interesse per il 1990 non si disco-steranno in termini nominali rispetto ailivelli raggiunti nel 1989, oltre ìl 12 percento al lordo dell ' imposizione fiscale.Qualora vi fosse una riduzione del tassodi inflazione, mentre probabilmente nonvi sarebbe nessun effetto sui tassi nomi-nali, si determinerebbe un aumento deitassi reali con effetti negativi sul debito esugli investimenti.

Osserva quindi che se si disaggrega lacategoria IV del bilancio relativa allaspesa per acquisto di beni e servizi tra ladifesa e gli altri ministeri, a fronte diuna lieve riduzione in termini nominaliper questi ultimi, si registra un lieve in-cremento per la Difesa . Non vorrebbe cheda una ulteriore riduzione della spesa incorso d 'anno possa derivare un disavanzosommerso, ad esempio a causa di un rin-vio dei pagamenti da 90 a 180 giorni conconseguente richiesta di interessi da partedei fornitori.

Dopo una breve interruzione del mini-stro del bilancio Paolo CIRINO POMI-CINO che precisa come nella direttiva sifaccia riferimento non alla erogazione maagli impegni di spesa, ricorda il discorsodel Presidente Bush sulla riduzione dellespese militari e le considerazioni dell'Isti-tuto per gli Studi Strategici di Londrasecondo cui le spese per la difesa neipaesi dell 'Est risulterebbero ridotte del14-25 per cento : questo potrebbe compor-tare un ripensamento significativo ancheper l 'Italia ed un conseguente rialloca-mento delle risorse tra la difesa e glialtri ministeri.

Per quanto riguarda il ricorso allaCassa depositi e prestiti, teme che le li-

mitazioni che si intendono apporre aglienti locali possano comportare un forterallentàmento degli investimenti pubblici.Quanto ai tiraggi di tesoreria, ritiene, an-che in relazione alla sentenza della Cortecostituzionale, che la norma non sia ap-plicabile agli enti decentrati . Osservainoltre che non si può applicare la dispo-

sizione in modo uniforme su tutto il ter-ritorio nazionale tenuto conto che, pren-dendo i dati del 1987, i trasferimentidello Stato alla Valle d 'Aosta risultanopari a 4 milioni pro-capite, a fronte disole 900 mila lire pro-capite per quantoriguarda la Sicilia.

Ritiene inaccettabile la proposta delGoverno sull 'utilizzo dei fondi speciali

che sarebbe consentito solo per la coper-tura dei progetti di legge di iniziativagovernativa e non per quelli parlamen-tari . La Costituzione non prevede questaripartizione . In alternativa a tale propo-sta, il Governo potrebbe impegnarsi anon concedere la sede legislativa se nonin casi eccezionali : il filtro che verrebbe

ad operare l'Assemblea comporterebbe unforte rallentamento nella legislazione dispesa . Alternativamente, la sede legisla-tiva potrebbe essere subordinata al parerefavorevole espresso all'unanimità dalleCommissioni filtro . In tal modo non visarebbe una discriminazione tra progettidi legge di iniziativa governativa e quellidi iniziativa parlamentare, ma vi sarebbeuna valutazione su tutti i provvedimentida parte del Governo insieme al Parla-

mento.Contestualmente dovrebbe essere as-

sunto l ' impegno per la predisposizione dinorme quadro che consentano un'ampiadelegificazione, prevedendo al contempoun puntuale controllo parlamentare.

Dopo una interruzione del Ministrodel bilancio circa l'atteggiamento assuntodal gruppo comunista in ordine al prov-vedimento sulla riforma della dirigenza,osserva che se le norme transitorie e fi-

nali di tale progetto di legge fossero ridi-mensionate il gruppo comunista potrebbemutare il proprio orientamento circa laconcessione della sede legislativa .

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Il deputato Raffaele VALENSISE os-serva che la direttiva della Presidenza delConsiglio costituisce un tentativo, peraltronon riuscito, dì risolvere in via ammini-

strativa una insufficienza della legisla-zione di bilancio. Si tratta di una bozzadi moratoria, con cui si chiedono sei mesidi respiro per fronteggiare una situazionedi cassa certo non brillante . Osservaquindi che riguardo all 'utilizzo dei fondispeciali vi è una divergenza tra il testodella direttiva e le dichiarazioni rese oggidal ministro del bilancio, secondo cui vi

sarebbe via libera a tutti i disegni dilegge e un parere favorevole sulle propo-ste di legge condizionato all 'eliminazionedella quota relativa al 1990 . Vuole co-munque precisare che la direttiva costi-tuisce un atto amministrativo cui si con-formeranno i membri del Governo, salvala possibilità del Parlamento e della mag-gioranza di orientarsi liberamente.

Per quanto riguarda le parti restantidella direttiva, il Governo dovrebbe quali-ficare le disposizioni riguardanti i mutui,tenendo conto delle diverse esigenze deglienti locali nelle varie parti del territorionazionale. Dopo aver rilevato che i pro-blemi che si pongono per la tesoreriaunica dovrebbero potersi risolvere sullabase della legislazione vigente, chiede

perché il Governo non acceleri le proce-dure di cessazione delle attuali gestioni

fuori bilancio e ricorda in merito le con-siderazioni contenute nel referto dellaCorte dei conti.

Dopo l ' interruzione del Ministro delbilancio Paolo CIRINO POMICINO cheassicura che il Governo provvederà entrol 'anno alla cessazione di tali gestioni, os-

serva che in ordine alla spesa degli entiappartenenti al settore pubblico allargatosarebbe necessario l'esercizio di un poteredi vigilanza più approfondito e più con-creto a quanto prospettato nella direttiva.

Concludendo ritiene che per il risana-mento della finanza pubblica non sia suf-ficiente la chiusura parziale di alcuni« rubinetti » di spesa, ma che sia necessa-ria una manovra complessiva ed incisiva .

Il deputato Gianfranco ORSINI os-serva che data la gravità della situazionedella finanza pubblica è chiaramentecomprensibile l'indirizzo in materia delGoverno, che non può non essere soste-nuto dalle forze di maggioranza . Ritienetuttavia eccessiva la proposta di tagliarela quota di spesa relativa al 1990 neiprogetti di legge di iniziativa parlamen-tare per quanto riguarda l'utilizzo di ri-sorse di parte capitale ; bisogna infatti

considerare che numerose disposizioniaventi per oggetto interventi di parte ca-pitale richiedono dei tempi piuttosto lun-ghi, all'incirca un anno, per l'avvio delleprocedure e per una effettiva incidenzasulla cassa . Rispetto a questi casi un ul-teriore rinvio comporterebbe un ingiustifi-cato ritardo negli investimenti con effettinegativi su tutta l'economia. Sui restantiaspetti della direttiva condivide la propo-sta del Governo.

Il deputato Maurizio NOCI dichiara diconcordare con l'orientamento del Go-verno, ritenendo necessaria e non prevari-catrice del ruolo istituzionale del Parla-mento l ' indicazione di linee prioritarienella legislazione di spesa ed il fatto chequeste siano individuate nei disegni dilegge di iniziativa governativa.

Dopo aver dichiarato dì non ritenerepertinente il richiamo alle spese della di-fesa dei paesi dell 'est, tenuto conto che inquei paesi le spese per la difesa pesanoper oltre ìl 50 per cento del bilancio,osserva che molte delle leggi approvate insede legislativa che si prestano alle mag-giori critiche sono quelle riguardanti que-

sta o l 'altra regione, che rispondono cioèad interessi che non possono definirsi ri-spondenti ad un 'ottica nazionale . Quanto

all'opportunità di ricorrere più frequente-mente alle leggi quadro, si deve rifletteresul fatto che spesso esse si sono dimo-strate non rispondenti alle finalità che sivolevano raggiungere . Dopo aver sottoli-neato che la parte della direttiva concer-nente i mutui contraibili dagli enti localidovrà comportare una selezione attentadelle opere che si vogliono realizzare,conferma a nome del gruppo socialista il

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Commissione V

proprio sostegno alla proposta del Go-verno.

II deputato Gerolamo PELLICANO ri-tiene opportuno sottolineare il contenutoamministrativo della direttiva, che pre-suppone una forte capacità del Governodi tenuta di tale linea di indirizzo anchenel procedimento legislativo . Dopo averrilevato l 'importanza di tali disposizionirispetto all'obiettivo del fabbisogno, di-chiara di ritenere essenziale che si ab-biano anche degli strumenti di tipo legi-slativo per il controllo della spesa pub-blica, strumenti che debbono essere coe-renti con la logica tracciata dal docu-mento di programmazione economico-fi-nanziaria . È necessario, ribadisce, predi-sporre nuovi e più incisivi strumenti legi-slativi per il rispetto degli obiettivi dirientro della finanza pubblica, in quantoquelli attuali sembrano ormai risultareinsufficienti.

Dichiara quindi di concordare con ledichiarazioni del ministro del bilanciocirca il ruolo primario che la V Commis-sione può assumere nella presente fase : ènecessario tuttavia che ciò sia accompa-gnato da uno sforzo del Governo nellasua collegialità presso tutte le Commis-sioni di merito.

Un'ulteriore questione riguarda l'effi-cacia in corso d'anno della direttiva perquanto riguarda gli impegni di spesa:dati i tempi che intercorrono tra impegnied erogazioni l'effetto massimo dovrebbeaversi nel secondo semestre . Chiede alGoverno chiarimenti in ordine alle rica-dute che questo potrebbe determinare nelprofilo di spesa per quanto riguarda glianni successivi ed in particolare il 1991.

Il deputato Alberto MONACI con rife-rimento alle dichiarazioni del ministrodel bilancio circa il ruolo che dovrebbesvolgere la V Commissione nel valutare laripartizione delle risorse, esprime perples-sità su come di fatto questo possa avve-nire dal momento che la Commissione èchiamata ad esprimere un giudizio ri-spetto a dei testi, sia di iniziativa parla-mentare che governativa, già giunti ad

una fase di maturazione politica . Il Go-

verno chiede una sospensione ed un ral-lentamento nell'esame dei provvedimenti:ciò di fatto significa attribuire alla Com-missione bilancio una funzione di sbarra-mento, che oltre ad essere difficile e pocogratificante, potrebbe essere allo stato an-che inefficace . Anche la strada indicatadal deputato Coloni, quella cioè di unassenso molto limitato alle richieste disede legislativa potrebbe rivelarsi ridut-tiva e parziale . È necessario allora, se siintende proseguire lungo la linea annun-ciata, che il Governo sia in grado diesprimere una forte capacità di scelta edi indicazioone di priorità con una tenutapresso tutte le Commissioni di merito enon solo presso la Commissione bilancio,e con un forte impegno del ministro deltesoro . Appare difficile altrimenti poter

giungere a risultati concreti.

Il dputato Andrea GEREMICCA sotto-linea come i ripetuti interventi dei depu-tati del gruppo comunista stiano a con-fermare l ' interesse e l'utilità che il suo

gruppo attribuisce alla odierna audizionedel Ministro del bilancio.

Quanto al merito delle questioni trat-tate, premesso che la circolare della Pre-sidenza del Consiglio sembra superare ilimiti della potestà amministrativa lad-dove, ad esempio, tende a disciplinare le

modalità dell 'espressione dell 'assenso delGoverno alla sede legislativa, rileva cheoggi il ministro Pomicino ha notevol-mente dilatato quanto previsto dal puntoD) della direttiva riguardante l'utilizzo

dei fondi speciali. Che la direttiva diadisco verde ai provvedimenti del Governoè una interpretazione assolutamente

nuova.La questione in realtà è ben più am-

pia e attiene alla capacità del Governo diporre sotto controllo la spesa pubblica.

Deve inoltre ancora una volta stigma-

tizzare l 'arbitrarietà del comportamentodel Governo che tende a bloccare l'atti-vità parlamentare sottraendosi all 'obbligo

di fornire documenti, quali le relazionitecniche, che la legge gli impone di tra-smettere al Parlamento .

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In ogni caso, per quanto concerne l 'u-tilizzo dei fondi speciali, il gruppo comu-nista ritiene che lo scrutinio vada estesoanche a quelli collegati alla copertura diprogetti di legge di iniziativa parlamen-tare.

Ritiene inoltre importante approfon-dire il confronto con il Governo sullequestioni emerse da ultimo nell 'audizionedel Ministro per i rapporti con il Parla-mento nella seduta del 24 gennaio scorsocon particolare riferimento alla redazionedelle relazioni tecniche richieste dalleCommissioni parlamentari . È necessarioaffermare un principio di responsabilitànei controlli della spesa che sia intera-mente condiviso dal Governo e dal Parla-mento nel rispetto delle rispettive compe-tenze . Da questo punto di vista la defini-zione di un criterio di priorità può pas-sare solo attraverso un parere preventivodella Commissione bilancio su tutti iprovvedimenti in sede legislativa . Sol-tanto attraverso una simile procedura ilconfronto fra le forze politiche potrà svol-gersi valutando i profili attinenti a cia-scun provvedimento e potranno pertantoessere date indicazioni utili anche allaCommissione di merito per un positivoseguito dell 'esame.

Il deputato Bruno SOLAROLI osservacome la direttiva confermi l'assoluta ina-deguatezza dei documenti di bilancio ap-provati poco più di un mese fa . Le aree arischio della finanza pubblica rimangonoquelle indicate dal gruppo comunista giànel corso della sessione di bilancio : sa-nità, pensioni, finanza locale. A quest 'ul-timo proposito sottolinea come le diffi-coltà di funzionamento degli enti locali eil conseguente cattivo funzionamento diservizi essenziali per i cittadini rappre-senti un problema di portata nazionale ecome le difficoltà finanziarie in cui glienti locali si dibattono rappresenta unfattore di grande instabilità . E quanto,d'altra parte, è stato di recente confer-mato dal Procuratore generale della Cortedei conti che ha denunciato la progres-siva creazione di disavanzi sommersi de-gli enti locali ed il rischio che di qui a

breve si renda necessario procedere aduna sanatoria generalizzata.

Vi è poi la questione della Cassa depo-siti e prestiti sia per quanto concerne ilvolume generale del suo intervento siaper quanto attiene al blocco delle eroga-zioni previsto dalla direttiva, blocco chenon potrà che determinare effetti per-versi ; esso, infatti, riferendosi ad opere incorso, indurrà gli enti locali a ricorrereall ' indebitamento esterno con la conse-guenza di aggravare gli oneri a caricodella finanza pubblica . E urgente dunqueprocedere ad un riordino generale dellamateria che garantisca la continuità delfinanziamento ordinario e riconsideri l'in-tervento della cassa per programmi stra-ordinari.

Il deputato Nino CARRUS vuole in-nanzitutto esprimere un ringraziamentoal Presidente per aver consentito di conti-nuare oggi, con l'audizione del ministroPomicino che segue quella del ministroSterpa (in verità non del tutto soddisfa-cente), di sviluppare in Commissione unariflessione su temi che investono un com-plesso sistema di decisioni in cui Governoe Parlamento sono coinvolti con ruoli di-stinti ma altrettanto rilevanti.

Le decisioni che attengono al livellodel fabbisogno o ad una ridefinizione dellivello della competenza investono igrandi aggregati e come tali configuranoimportanti decisioni di finanza pubblica.

In quanto tali il parere alla Commis-sione bilancio non può ridursi ad unamera operazione di riscontro contabilema implica una valutazione di naturaprogrammatica . A tal fine occorrerebbeinnanzitutto valorizzare la natura poli-tico-programmatica della relazione trime-strale di cassa che il Governo non do-vrebbe limitarsi ad inviare burocratica-mente al Parlamento ma su cui dovrebbesvilupparsi una analisi politica da cui faremergere le vere difficoltà in cui si di-batte la finanza pubblica ; difficoltà cheattengono essenzialmente alla dicotomiatra competenza e cassa . In questo sensosarebbe opportuno stimolare la ragioneriagenerale dello Stato affinché introduca

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nella impostazione della relazione dicassa le opportune innovazioni metodolo-giche che consentiranno alla Commissionebilancio di svolgere su tale base l 'azionedi monitoraggio sollecitata dalla direttiva.

Condivide l ' idea che la prevalenza del-

l ' iniziativa del Governo non debba degra-dare l'iniziativa parlamentare e debba co-esistere con una opportuna ricognizioneselettiva anche dei progetti di legge sotto-posti dal Governo al Parlamento.

I fondi speciali rappresentano l'indi-rizzo di politica legislativa assunto dalGoverno e dalla maggioranza in un datomomento: essi però non rappresentanouna indicazione rigida ma un quadro di

riferimento da aggiustare in relazione al-l 'andamento del complesso delle variabili.

Dopo aver ricordato che il Governo haa propria disposizione strumenti più com-plessi ed efficaci per realizzare comporta-menti di self-restraint al proprio interno,sottolinea che occorrerà giudicare i prov-vedimenti caso per caso e valutare atten-tamente la scansione temporale di

ognuno.Sarà ad esempio possibile scindere la

regolazione giuridico-ordinamentale disettori amministrativi o di posizioni sog-gettive dalla decorrenza degli effetti fi-nanziari anche nell 'ottica di garantire lacopertura amministrativa dei provvedi-menti.

La Commissione bilancio dovrà dun-que darsi un codice di comportamento

per evitare di assolvere un ruolo pura-mente notarile e dotarsi degli strumentinecessari a garantire il rispetto degliobiettivi di finanza pubblica . Anche il Go-verno dovrà valutare i singoli provvedi-menti e indicare un disegno globale alcui interno siano specificate priorità e ca-denze temporali che esprimano complessi-vamente un coerente orientamento e so-prattutto escludano che il risultato finaledi una operazione di contenimento non

sufficientemente consapevole implichi unadequalificazione della spesa . Infine racco-manda al Governo che gli orientamenti inmateria di finanza pubblica siano coe-rentemente espressi da tutti i suoi rap-

presentanti in ciascuna delle diverse sedi

parlamentari.

Il Ministro del bilancio e della pro-grammazione economica Paolo CIRINOPOMICINO sottolinea la importanza deldibattito svoltosi che ha manifestato, an-che da parte dell'opposizione, la disponi-bilità a discutere sulle modalità utili agarantire l'effettivo perseguimento degliobiettivi di fabbisogno fissati per il 1990.D 'altra parte il gruppo comunista nonpuò aver dimenticato di avere sostenutola necessità di un fabbisogno per il 1990ancora più basso di quello previsto dalGoverno sia pure nel contesto di una di-

versa manovra di bilancio.Il Governo, da parte sua, non intende

assolutamente riscrivere la legge finanzia-

ria appena approvata . Si tratta invece di

abbandonare la cattiva abitudine di tor-nare ad occuparsi di politica di bilanciosolo al momento dell 'assestamento. L'ef-

fettivo perseguimento di obiettivi signifi-cativi richiede al contrario una gestionepolitica quotidiana che si svolga nell 'arco

dell ' intero esercizio finanziario seguendopasso passo l 'andamento degli aggregati

sotto controllo.Il Governo intende restituire una va-

lenza piena all'esercizio della politica dibilancio e perciò deve rivolgersi ai sog-getti parlamentari per i quali le ragionidi una politica di controllo della finanzapubblica sono valori primari . L'interlocu-tore del Governo, su questo fenomeno,sono pertanto, le Commissioni bilanciopresso i due rami del Parlamento . Un'a-

zione di controllo sui flussi di spesa, so-prattutto di quella derivante da nuovedecisioni legislative, è possibile solo se leCommissioni responsabili della politica dibilancio nell'ambito parlamentare ne con-divideranno le ragioni ed i criteri appli-cativi.

Fa presente poi che non è stato postoalcun tetto o vincolo improprio alla spesadella Cassa deposito e prestiti . La re-

gola definita dalla direttiva al riguardotende a far fronte ad un accumulo distanziamenti di competenza realizzato ne-gli anni precedenti e che giunge alla fase

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di erogazione in questo esercizio finanzia-rio. La regola che limita i flussi di cassaè certamente uno strumento congiunturale,ma proprio per questa ragione essa devecollegarsi ad un 'azione volta ad evitarel 'accumulazione di stanziamenti di compe-tenza nel corso di quest 'anno. In casocontrario si verificheranno nuove tensionisul fabbisogno di cassa per il 1991.

Per questa ragione occorre oggi co-gliere l 'occasione per rallentare la forma-zione di nuove spese in termini di compe-tenza in Parlamento in modo da garan-tire il controllo sul fabbisogno di cassa1990 e 1991 . A questo fine, lo sposta-mento della decorrenza al 1991 non im-pedisce il prosieguo dell'attività legisla-tiva né il perseguimento delle sue fina-lità: ne rende solo più controllabili glieffetti finanziari, graduandoli opportuna-mente.

Il deputato Sergio COLONI, interrom-pendo, osserva che il complessivo stanzia-mento triennale per ciascuna legge reste-rebbe inalterato, scivolando di un anno .

Consiglio non possono comprimere l'auto-nomia dei soggetti parlamentari . Può av-venire, piuttosto, che la Commissione bi-lancio, in presenza della necessità di tute-lare il perseguimento degli obiettivi dellamanovra di bilancio 1990, assuma criteridi regolazione per l 'esercizio dei suoicompiti. Propone pertanto di affidare al-l'Ufficio di Presidenza della Commissioneil compito di concordare – si augura al-l 'unanimità – una griglia dì criteri daapplicare con duttilità, ma anche concoerenza nello svolgimento dell'attività insede consultiva . La previa definizione dicriteri renderà infatti evidente che non siassumono arbitrari canoni di giudizio, masi segue un coerente indirizzo di politicadi bilancio. L'audizione di oggi è statamolto utile per conoscere l'orientamentodel Governo ma a questo punto la Com-missione deve definire una sua imposta-zione.

La seduta termina alle 11,50.

IN SEDE CONSULTIVA

Il ministro Paolo CIRINO POMICINOconcorda con il deputato Coloni.

Condivide, poi, l 'opportunità di unainiziativa della Commissione per accer-tare l 'andamento della spesa sanitaria . Inconclusione ribadisce l ' impegno del Go-verno a non presentare ulteriori iniziativelegislative, assicurando che tutti i provve-dimenti già in corso in sede legislativasaranno esaminati dalla Commissione bi-lancio in presenza del Ministro del tesoroe del Ministro del bilancio . Al tempostesso la Presidenza del Consiglio si impe-gnerà per evitare che sia espresso l 'as-senso del Governo a nuovi passaggi insede legislativa.

Il Presidente Mario D 'ACQUISTO ri-tiene di dover richiamare alcune conclu-sioni dal dibattito svoltosi . Ritiene chepossa essere condivisa la posizione delgoverno che considera la legge finanziariail punto di partenza di una politica dibilancio che deve svolgersi nel corso ditutto l'anno . Tuttavia non vi è alcun dub-bio che le direttive della Presidenza del

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 12 . — Pre-sidenza del Presidente Mario D'ACQUISTO.— Intervengono il ministro del bilancio edella programmazione economica Paolo Gi-rino Pomicino, il sottosegratrio di Stato peril tesoro Mauro Bubbico e il sottosegretariodi Stato per il tesoro Maurizio Sacconi.

Disegno di legge:Disposizioni in materia di ristrutturazione e inte-

grazione patrimoniale e degli istituti di credito di

diritto pubblico (3124-A).(Parere all 'Assemblea).

(Seguito dell 'esame e conclusione).

Il Presidente Mario D'ACQUISTO dopoaver ricordato le diverse tesi emerse nellesedute precedenti in ordine alle questionifinanziarie poste dal comma 3 dell 'arti-colo 7, chiede al relatore di illustrare laproposta preannunciata nella precedenteseduta .

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Il deputato Raffaele VALENSISE, rife-rendosi alle implicazioni finanziarie delterzo comma dell 'articolo 7 rileva che ilServizio Bilancio della Camera dei depu-tati in ordine a tale disposizione si limitaa sottolineare l 'esigenza di acquisire chia-rimenti senza enunciare alcuna certezza.A fronte delle osservazioni del Presidente,che tenderebbero a confermare la sussi-stenza di oneri anche se di difficile quan-tificazione, insiste sulla necessità che ilGoverno fornisca dei chiarimenti richiestinella Commissione di merito.

Il relatore Nino CARRUS, aderendoalla richiesta del Presidente ricorda comea suo tempo la maggioranza concordòcon l 'opposizione nel ritenere non cor-retta la copertura finanziaria indicatadall 'allora ministro Amato per il fiscaldrag.

La sua proposta utilizza la tecnica delsecond best ; infatti se si prevedesse unacopertura finanziaria per un onere quan-tificato in termini, allo stato, inevitabil-mente arbitrari essa potrebbe risultarecensurabile . Di contro, la secca afferma-zione della totale neutralità cancellerebbeanche il dubbio, fondato, dell 'eventualefutura evidenziazione di oneri conseguentialle agevolazioni fiscali relative alle fu-sioni tra privati.

Le condizioni contenute nella sua pro-posta di parere, integrandosi reciproca-mente, tendono a superare ambedue i ri-schi : da una parte si prevede che l 'onereconseguente all 'eventuale saldo negativodelle entrate sia quantificato e copertonell 'ambito della legge finanziaria fermoíl vincolo di copertura per quest 'ultimaprevisto dal comma 5 dell 'articolo 11della legge n . 468 del 1978 in considera-zione del fatto che all 'atto della imposta-zione dei documenti di bilancio sarà pos-sibile conoscere le trasformazioni delibe-rate o deliberande e, grazie alla vigilanzapermanente sul sistema la eventuale cre-scita di redditività.

Nello stesso tempo si prevede che nelcaso di scostamenti rispetto alle previ-sioni di neutralità finanziaria del provve-dimento il Governo attivi la procedura di

cui all 'articolo 11-ter, comma 7 della

legge n . 468 e conseguentemente prov-veda, come già indicato, nell 'ambito dellalegge finanziaria.

Il deputato Vincenzo VISCO constatache la Commissione si rende conto che laquestione sollevata è vera e assai deli-

cata: infatti, qualsiasi risultato di mag-gior gettito possa realizzarsi in futuro èassolutamente certo che in una primafase si registrerà un effetto di minori en-trate sia con riferimento alle operazionidegli istituti privati che in relazione aquelle realizzate dagli istituti pubblici.Da tale premessa discende che non solorisulta impropria la considerazione conte-nuta nel terzo capoverso delle premessedel parere ma che non ha fondamento latesi della neutralità finanziaria.

Si rende peraltro conto del fatto che èimpossibile procedere ad una quantifica-zione fino a quando non sarà stato predi-sposto il piano delle fusioni: ciò rende-rebbe pertanto comprensibile una normache rinviasse la copertura ad un mo-mento successivo ovvero una copertura li-

mitata al 1992 . Le condizioni poste dalrelatore appaiono peraltro troppo generi-che e, in qualche misura, contraddittoriein quanto o si afferma che non è possi-bile operare una quantificazione oppuresi aderisce alla tesi della neutralità finan-ziaria.

Il Sottosegretario di Stato per il te-soro, Maurizio SACCONI, vuole ancora ri-badire che il Governo e il relatore sonopartiti dal presupposto della unitarietàdel testo in esame . Ai fini della valuta-zione degli eventuali maggiori oneri oc-corre realizzare un confronto tra la evolu-zione degli equilibri di bilancio a legisla-zione vigente e quelli conseguenti all 'at-tuazione della nuova legge nel suo com-plesso . Da tale premessa deriva che l'e-ventuale effetto di minor gettito riguardauna realtà molto, ma molto limitata delsistema, pari a circa il 10 per cento, tra

pubblico e privato . Ciò significa che l'u-nico rischio di saldo differenziale tramaggior gettito e minori entrate ovvero

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di possibile sfasatura temporale tra i dueeffetti potrebbe realizzarsi, nel 1992, conriferimento esclusivamente all 'area margi-nale sopra indicata.

Si tratta allora di decidere se utiliz-zare uno strumento certo oppure seguireun metodo più azzardato . Il metodo az-zardato è quello di un indeterminato rin-vio alla legge finanziaria, metodo di cuisi è in passato abusato e che potrebbesuscitare fondate perplessità nell 'altroramo del Parlamento con conseguente ri-torno del provvedimento alla Camera . Lostrumento più certo è quello della attiva-zione di un sistema di monitoraggio checonsentirà di valutare, allorché sarà cono-scibile la crescita di redditività del si-stema, gli eventuali scostamenti delle pre-visioni di compensazione interna delprovvedimento e, a quel punto, interve-nire opportunamente.

Ritiene quindi che, in questi termini,vada accolta la proposta formulata dalrelatore.

Il Presidente Mario D 'ACQUISTO con-corda sulla opportunità di una maggiorelinearità e puntualità del dispositivo delparere cui propone pertanto di apportaretalune correzioni cui il relatore dichiaradi aderire.

Infine, dopo che i deputati RaffaeleVALENSISE e Andrea GEREMICCA, anome dei rispettivi gruppi, hanno annun-ciato il proprio voto contrario risulta in-fine approvato il seguente parere:

La Commissione bilancio,rilevato che il provvedimento, intro-

ducendo norme di grande rilievo ai finidell 'assetto economico-finanziario delpaese, investe la competenza primariadella Commissione bilancio; in quantonon concerne l 'esercizio dell'attività credi-tizia ma definisce aspetti istituzionali delgoverno dell 'economia e forme dell ' inter-vento pubblico in un settore strategico;

premesso che:quanto all 'articolo 3, terzo

comma, che delega al Governo l 'emana-zione di norme sul trattamento previden-

ziale dei dipendenti nulla vi è da osser-vare perché la norma prescrive che l'i-scrizione dei dipendenti all'assicurazioneIVS non comporti oneri per l 'INPS e chel'equilibrio finanziario della Sezione spe-ciale sia garantito per í primi quindicianni a carico degli enti creditizi pubblici;

quanto all'articolo 4, che stanzia

1 .800 miliardi in cinque anni a favore

della ricapitalizzazione degli istituti dicredito di diritto pubblico, l'onere è cor-rettamente imputato ai corrispondentistanziamenti del bilancio triennale 1990-1992 ;

quanto all'articolo 7, commi 1, 2 e3, le operazioni di conferimento e fusionedegli istituti di diritto pubblico si rea-lizzano solo in forza della neutralità fi-

scale della prima trasformazione in so-cietà per azioni e non determinanoquindi un « lucro cessante » a danno delgettito tributario;

quanto all 'articolo 7, comma 3, rife-rito alle sole aziende oggi non organiz-zate in Istituti di diritto pubblico, si pos-sono stimare entrate minori a quelle chein assenza del provvedimento si sareb-bero determinate in misura oggi non

quantificabili e comunque ben inferiori aquelle che lo stesso provvedimento pro-muove in forza della certa ricapítalizza-zione di una parte del sistema bancarioper il rispetto dei ratios patrimoniali egrazie alla nuova ragione sociale di SPA,oltre che per la verosimile maggiore red-

ditività conseguente alle concentrazioni eai nuovi livelli dì efficienza;

ESPRIME PARERE FAVOREVOLEA CONDIZIONE

che, in ogni caso si preveda nel testo conriferimento all'articolo 7, comma 3, chequalora si verifichino scostamenti rispettoalle previsioni di neutralità finanziaria

del provvedimento, il Governo riferisce, aisensi dell 'articolo 11-ter, comma 7, dellalegge n. 468 del 1978, e provvede nel-l'ambito della legge finanziaria, fermi ivincoli di cui ai commi 5 e 6 dell'articolo11 della stessa legge n . 468 .

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Commissione V

Sull 'ordine dei lavori.

Il Sottosegretario di Stato per il te-soro Mauro BUBBICO, a nome del Go-verno, chiede che, in considerazione degliorientamenti oggi espressi dal Ministrodel bilancio in ordine alla esigenza dicontenere e rallentare la spesa pubblicaed alla luce del dibattito svoltosi e delleconclusioni tratte dal Presidente dellaCommissione, sia rinviato l 'esame deglialtri provvedimenti iscritti all 'ordine delgiorno che dovranno essere valutati sullabase degli elementi oggi emersi e delleindicazioni che l 'Ufficio di Presidenzadella Commissione bilancio esprimerà alriguardo .

Dopo che il deputato Gianfranco OR-SINI, nel rilevare che la messa a puntodi nuovi criteri di valutazione comporteràinevitabilmente un certo tempo e che esi-stono provvedimenti ormai maturi e par-ticolarmente urgenti che potrebbero es-sere perfezionati senza tuttavia produrre,data la complessità delle procedure attua-tive, effetti sul fabbisogno, il PresidenteMario D'ACQUISTO ritiene non si possaoggi non aderire alla richiesta di rinvioformulata dal Governo.

La Commissione acconsente.

La seduta termina alle 12,50 .

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Commissione VI

VI COMMISSIONE PERMANENTE

(Finanze)

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 9,20. —Presidenza del Presidente Franco PIRO.

Parere al Governo, ai sensi dell'articolo143, quarto comma del regolamento, sullaproposta di nomina del signor Guido Ce-sati a presidente del consiglio di ammini-strazione della Cassa per il credito alle

imprese artigiane.

(Esame e rinvio).

Il relatore Carlo D'AMATO rileva cheil signor Guido Cesati, candidato alla pre-sidenza del consiglio di amministrazioneper la Cassa per il credito alle impreseartigiane, ha ricoperto e ricopre tuttorauna serie di incarichi che lo qualificanocome un vero esperto della materia, erisulta quindi in possesso dei requisiti dicapacità professionale richiesti dalla leggen . 14 del 1978 . Esprime peraltro l 'auspicioche il candidato voglia dedicare un impe-gno particolare per favorire lo sviluppoeconomico di altre aree del paese, e inparticolare del centro-sud, oltre alla Lom-bardia che è la sua regione di provenienza .

Il deputato Francesco AULETA intenderiproporre un problema di carattere me-todologico, perché anche in questa circo-stanza si conferma il fatto che da partedelle autorità responsabili si continua adignorare la presenza e la disponibilità ditecnici altrettanto validi a ricoprire inca-richi di rilievo, per cui continua a ricono-scersi una sorta di monopolio ad alcuneassociazioni di categoria per nomine diquesto genere.

Probabilmente, il signor Cesati hatutte le capacità e le competenze necessa-rie per assumere la presidenza dellaCassa per il credito alle imprese arti-

giane; tuttavia, anche alla luce di alcunifatti che risalirebbero al 1981 e agli anniimmediatamente successivi e che riguar-derebbero la regione Lombardia, non puòche esprimere dubbi circa l'opportunitàdi procedere alla nomina in esame.

Il deputato Luigi GRILLO, preannun-ciando l 'orientamento favorevole delgruppo democristiano sulla nomina inesame, rileva che il curriculum del signorCesati costituisce la migliore garanzia inordine alla qualità della scelta assunta

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Commissione VI

dal Governo, che non può essere messa indiscussione dalle osservazioni del collegaAuleta, che oltre tutto non appaiono suffi-cientemente argomentate.

Il presidente Franco PIRO sottolineala rilevanza politica della delicata que-stione sollevata nel suo intervento dalcollega Auleta: invita in proposito laCommissione, e in particolare i gruppidella maggioranza, a valutarne con atten-zione la natura, e a questo fine, conside-rando anche la concomitanza dell ' iniziodella seduta in Assemblea, propone che laCommissione, al fine di sviluppare il di-battito in modo conveniente, richieda alPresidente della Camera la proroga deltermine per l 'espressione del parere . Ovela Commissione convenisse con tale pro-posta, il seguito del dibattito, con la re-

plica del relatore, potrebbe essere rin-viato ad una prossima seduta.

Il relatore Carlo D'AMATO concordacon la proposta del presidente, precisandoche i fatti alla base delle valutazioniespresse dal collega Auleta non erano asua conoscenza : necessita pertanto di unamigliore informazione da parte degli or-gani competenti, al fine di predisporreadeguatamente la sua proposta conclusiva

del dibattito.

La Commissione accoglie quindi laproposta del presidente di richiedere laproroga del termine regolamentare . Il se-guito del dibattito è rinviato quindi aduna prossima seduta.

La seduta termina alle 9,30 .

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Commissione VIII

VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

Comitato permanente per i pareri.

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 9,30. —Presidenza del Presidente Amedeo D'ADDA-RIO. — Interviene il sottosegretario diStato per i lavori pubblici, Ettore Paganelli.

Disegno dì legge:

Programma di interventi per la prevenzione e la

lotta contro l'AIDS (4314).

(Parere, ai sensi dell ' articolo 73, comma 1-bis, del

regolamento alla XII Commissione).

(Seguito dell'esame e rimessione inCommissione).

Il Presidente, Amedeo D 'ADDARIO, ri-corda che nel precedente dibattito eraemersa la necessità di un approfondi-mento in ordine agli affidamenti, allaprogrammazione, ai collaudi ed ai con-trolli.

Il relatore Giancarlo GALLI ritiene chela materia affrontata in questo provvedi-

mento è particolarmente controversa : ha

pertanto tentato di predisporre una pro-posta di parere che mantenendo l ' impo-

stazione centralizzata degli interventi, ri-salente alla legge finanziaria del 1989 cheautorizzava il ministro della sanità adintervenire addirittura con decreto, cer-casse di armonizzarla nel quadro dellanormativa di settore . Illustra pertanto laseguente proposta di parere:

all 'articolo 1, comma 1, i numeri« 1989-1991 » siano sostituiti dai seguenti

« 1990-1992 »;

all 'articolo 1, comma 1, lettera a)dopo le parole : « malattie infettive »siano aggiunte le seguenti : « comprese leattrezzature e gli arredi »;

all 'articolo 2, dopo il comma 1, siaaggiunto il comma 1-bis:

« In relazione alle indicazioni tecnichedella Commissione di cui al comma 1, leregioni e le province autonome propon-

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Commissione VIII

gono al Ministro della sanità, entro iltermine perentorio di 30 giorni dalla datadi entrata in vigore della presente legge,la distribuzione e la localizzazione degliinterventi di ristrutturazione edilizia e diedificazione di nuove strutture per malat-tie infettive. In caso di mancata osser-vanza del termine, decide sulla materia ilMinistro della sanità, sentita in via diurgenza la Commissione nazionale per lalotta all 'AIDS »;

all 'articolo 2, sia sostituito il primoperiodo del comma 2, con il seguente:

« Il CIPE, su proposta del Ministrodella sanità, sentito il Consiglio sanitarionazionale, approva entro 60 giorni dalladata di entrata in vigore della presentelegge il programma degli interventi, sud-diviso per regioni e province autonome econ l ' indicazione delle localizzazioni e deldimensionamento delle strutture da rea-lizzare. Con la stessa deliberazione ilCIPE individua tra società con idoneaqualificazione uno o più soggetti incari-cati dell 'espletamento, in concessione diservizi, dei compiti organizzativi afferentiall 'esecuzione del programma ».

Nell 'ultimo periodo dello stessocomma 2 siano aggiunte, dopo le parole:« il soggetto » le parole : « o i soggettiincaricati »;

all 'articolo 2, il comma 3, sia sosti-tuito dal seguente:

« Il concessionario o i concessionariprovvedono alla redazione dei progetti dimassima e dei progetti-tipo e rispondonomediante la previsione di penalità con-trattuali, di eventuali carenze progettuali,nonché del rispetto dei tempi (e dei costi)convenuti per le opere da eseguire »;

all 'articolo 2, comma 4, sia aggiuntoinfine : « sui progetti tipo predisposti dalconcessionario o dai concessionari il pa-rere del nucleo di valutazione si estendealtresì alla congruità della soluzione, aiprezzi applicati, alle singole categorie diopere e ai tempi di realizzazione »;

all 'articolo 2, comma 5, sia aggiuntoinfine: « con riferimento alle opere mag-giori, mentre per le opere dì minore con-sistenza o nell 'eventualità di opere da

realizzare in sedi con lavori già in corso,si provvede utilizzando le più adeguatemodalità previste dalla normativa vigentein materia di esecuzione delle opere pub-bliche »;

all 'articolo 2, dopo il comma 6, siaaggiunto il seguente 6-bis:

« Le funzioni di alta sorveglianza sugliatti tecnici amministrativi delle opere darealizzare sono riservate allo Stato se-condo modalità da definirsi con decretodel Ministro della sanità d 'intesa conquello dei lavori pubblici entro trentagiorni dalla data dell 'entrata in vigore

della presente legge »;

all 'articolo 3, comma 2, siano sosti-tuite le parole : « e valuta » con le se-guenti : « entro il termine perentorio di 30giorni dalla data di invio del progetto aisoggetti tenuti ad esprimere atti di in-tesa » siano sostituite le parole: « ed en-tro quindici giorni dalla convocazione »con la parola: « e » aggiungere, in fine, le

seguenti parole : « nell'apposita seduta al-l 'uopo convocata »;

all'articolo 3, comma 5, le parole

da: « nonché » fino a : « storico monumen-tale » siano soppresse;

all 'articolo 4, comma 1, sostituire inumeri : « 1989-1991 » con i seguenti:

« 1990-1992 »;all 'articolo 4, comma 2, sostituire i

numeri : « 1989-1991 » con i seguenti:« 1990-1992 ».

Il deputato Paolo MARTUSCELLI ri-tiene che la proposta di parere testé illu-strata non risponde alle indicazioni emersenella precedente seduta in ordine alla ne-cessità di definire una norma quanto piùpossibile dettagliata per garantire un'ade-guata trasparenza in ordine all'affida-mento dei lavori . Non è sufficientementechiaro se si preveda una concessionaria peri servizi ed una per la realizzazione degliinterventi o se entrambe le attività deb-bano essere svolte dal medesimo soggetto.

Il relatore Giancarlo GALLI ritienesufficientemente chiaro questo punto inquanto il concessionario fungerebbe dastazione appaltante .

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Commissione VIII

Il deputato Paolo MARTUSCELLI ri-tiene necessaria una maggiore chiarezzain proposito . Si dichiara profondamentesconvolto dal modo in cui sono stati di-sattesi gli accordi intervenuti nella prece-dente seduta per garantire una adeguatatrasparenza negli affidamenti, la possibi-lità di avvalersi esclusivamente della con-sulenza di esperti iscritti in albi profes-sionali e la definizione del soggetto cuispetta la direzione dei lavori . Illustra per-tanto la seguente proposta in ordine alparere da formulare:

All 'articolo 2, comma 2, siano sostituitele parole : il soggetto incaricato con le pa-role: con i soggetti incaricati.

All'articolo 2, comma 2, sono sostituitele parole : La convenzione con il soggettocon le parole : La convenzione con i sog-getti.

All'articolo 2, comma 3, dopo la parola:esecutivi sono aggiunte le seguenti parole:compresa la fornitura in opera di attrez-zature ed arredi.

All'articolo 2, comma 3, sia sostituita laparola : professionali con le parole : a pro-fessionista iscritto all 'albo professionale.

All'articolo 2, comma 3, dopo le parole:aspetti tecnico-sanitari siano aggiunte leparole : per la congruità della spesa e deiprezzi applicati alle singole categorie diopere ai tempi di realizzazione e pertantodetto nucleo è integrato da un rappresen-tante del Consiglio superiore dei lavoripubblici.

All 'articolo 2, dopo il comma 5, sia ag-giunto il seguente comma 5-bis:

5-bis: Il ministro della sanità, perl 'alta sorveglianza sulle procedure ammi-nistrative e sulle opere da realizzare conla presente legge, può avvalersi dei Prov-

veditorati regionali alle opere pubbliche.Il provveditore alle opere pubbliche pro-porrà al ministro della sanità per il rela-tivo decreto i nominativi dei professioni-sti iscritti da non meno di dieci anniall'albo professionale per la funzione diingegnere capo della singola opera e perla funzione di componente della Commis-sione di collaudo.

Essi, inoltre, relazioneranno periodica-mente sull'iter della realizzazione delleopere al ministro della sanità.

Il relatore Giancarlo GALLI precisache nella proposta illustrata sono statidefiniti soltanto alcuni adempimenti peril concessionario onde evitare che una in-sufficiente elencazione ponesse in diffi-coltà il ministro della sanità al momentodella stipula della convenzione.

Il deputato Franco CICERONE ritieneevidente che il meccanismo proposto perfar fronte all 'emergenza AIDS apparesempre più difficilmente gestibile allaluce dell 'estrema difficoltà di costruirenuovi reparti in breve periodo di tempo.Sarebbe pertanto preferibile destinare ifinanziamenti per opere di ristruttura-zione e riorganizzazione dei reparti giàesistenti . E dell 'avviso che debba fissarsiin più d'uno il numero dei soggetti per leconcessioni di servizi e che per la realiz-zazione degli interventi si debbano se-guire le procedure ordinarie. Le funzionidi alta sorveglianza dovrebbero far capoal ministero dei lavori pubblici . Ritieneaccettabile la proposta del relatore in or-dine alle competenze delle regioni anchese avrebbe preferito la previsione diun 'intesa tra il CIPE e le regioni . Rappre-

sentanti delle unità sanitarie locali do-vrebbero far parte delle commissioni giu-dicatrici . Per quanto concerne la confe-renza dei servizi si dovrebbero prevederepareri liberatori per le sole amministra-zioni presenti con l'espressione del parerein separata sede per le altre . Alla luce deirilievi svolti ritiene opportuna un'ulte-riore fase di approfondimento investendola Commissione dell 'esame di questo

provvedimento .

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Commissione VIII

Il deputato Guido D 'ANGELO si di-chiara seriamente preoccupato dal fattoche continuando così si determinerà untotale stravolgimento nell'assetto dellecompetenze. La realizzazione di millecin-quecento posti letto assume una rilevanzatale per l 'assetto urbanistico del territorioda richiedere un adeguato coordinamentodi interventi . La modifica proposta in or-dine alla competenza delle regioni è asso-lutamente inadeguata non essendo possi-bile pensare che queste svolgano l'attivitàpropositiva loro riservata nel termine ditrenta giorni . Illustra pertanto la seguenteproposta in ordine al parere da formu-lare:

Dopo il primo periodo del secondocomma sia aggiunto il seguente:

Entro 60 giorni dalla comunicazionedella deliberazione del CIPE, le Regioni ele province autonome devono deliberarela localizzazione degli interventi previsti.Trascorso inutilmente questo termine,l ' indicazione delle localizzazioni è deter-minata dal CIPE con la deliberazione dicui al seguente comma.

Al comma 2 dell'articolo 2 dopo le pa-role : delle localizzazioni siano aggiunte leparole : decise ai sensi del precedentecomma.

Il comma 6 dell 'articolo 2 sia sostituitodal seguente:

Le funzioni di alta sorveglianza sugliatti tecnici amministrativi delle opere darealizzare e la nomina delle commissionidi collaudo in corso d'opera sono riser-vate allo Stato secondo modalità da defi-nirsi con decreto del Ministro della sanitàdi intesa con quello dei lavori pubblicientro trenta giorni dalla data dell 'entratain vigore della presente legge.

Al quinto comma dell'articolo 3 sianosostituite le parole : le prescrizioni sostan-ziali contenute in vincoli con le parole : ivincoli d'inedificabilità .

Sia sostituito l'ultimo periodo del terzocomma dell 'articolo 3 con il seguente : Adessa si applicano le disposizioni di cui al

quarto e quinto comma dell 'articolo 1

della legge n . 1 del 1978 e successive mo-

dificazioni.

Il Sottosegretario di Stato per i lavoripubblici, Ettore PAGANELLI, dichiara diapprezzare gli interventi fin qui svolti di-retti a salvaguardare le competenze pri-marie del Ministero dei lavori pubblici.

Il Presidente, Amedeo D'ADDARIO,sottolinea che l'assenza del ministro dellasanità non consente di approfondire ta-luni aspetti emersi dal dibattito.

Il deputato Paolo MARTUSCELLI ponein evidenza il problema del rapporto traprogetto tipo e progetto esecutivo.

Il relatore Giancarlo GALLI rileva cheil progetto di massima è il presuppostoper l'applicazione della legge n . 80 del

1987.

Il deputato Paolo MARTUSCELLI ri-tiene che la previsione di progetti tipodeterminerebbe inevitabilmente una com-plicazione delle procedure con un acca-vallamento dei progetti.

Il deputato Manfredo MANFREDI sidichiara favorevole ad un approfondi-mento della materia data la delicatezzadei problemi emersi dal dibattito . All 'ur-genza degli interventi si fa fronte con unmeccanismo che pone il ministro dellasanità in condizione di individuare il sog-getto concessionario il quale può a suavolta avvalersi di professionisti esterni . Ilconcessionario in base all'articolo 3 della

legge n. 80 del 1987 può affidare lavori,realizzare progetti di massima sino adappaltare con trattativa privata il lavoro.Si definisce in sostanza un meccanismoche determina un totale stravolgimentodell 'assetto delle competenze compri-mendo del tutto quelle del Ministero deilavori pubblici . Si rende pertanto necessa-

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Commissione VIII

ria una revisione della normativa per ri-pristinare le competenze del Ministero deilavori pubblici per ciò che concerne ilcollaudo e la direzione dei lavori . Devetenersi nel giusto conto che si dispor-ranno interventi sul patrimonio regionaleper cui la competenza di queste può es-sere salvaguardata soltanto coinvolgen-dole nel processo decisionale. Il CIPE do-vrebbe preventivamente sentire le regioninon essendo sufficiente sentire il Consi-glio sanitario nazionale.

Il Presidente, Amedeo D'ADDARIO, ri-tiene, in considerazione di quanto emersodal dibattito, estremamente difficile defi-nire con esattezza gli aspetti di compe-tenza della Commissione in questa deli-cata materia. Il modello prospettato neldisegno di legge del Governo ricalcaquelli seguiti in occasione delle emer-genze da terremoto. È necessario svolgereuna preventiva valutazione in ordine allatipologia degli interventi per ciò che neconcerne la regionalizzazione . Il sistemadella progettazione e realizzazione degliinterventi è affidato ad un soggetto unicosecondo un modello centralistico, perquesto sarebbe opportuno riferire ad ununico comando centrale tutti i controli edi recuperi necessari a garantire il mas-simo di trasparenza negli interventi . Ri-tiene a questo punto necessario che del-l 'esame del provvedimento sia investita laCommissione.

Il relatore Giancarlo GALLI ritiene chel'ampio dibattito fin qui svolto si sia con-cretato più che in un esame della propo-sta di parere da lui svolta in un 'anticipa-zione della discussione generale sul dise-gno di legge del Governo.

Il deputato Manfredo MANFREDI riaf-ferma l 'opportunità di un approfondi-mento in ordine al coinvolgimento delleregioni nel processo decisionale e di unristabilmento delle competenze in materiadel Ministero dei lavori pubblici.

Il deputato Giuseppe BOTTA ritieneche dall 'approfondito dibattito sia emersa

l'opportunità di un riesame del meccani-smo di intervento che risulta stravolgerel'assetto delle competenze . Si rende aquesto punto opportuno ascoltare le posi-zioni in merito del ministro dei lavoripubblici e del ministro della sanità . An-

nunzia pertanto la convocazione dell 'uffi-cio di presidenza per domani alle ore

9,30.

La seduta termina alle 11,15.

IN SEDE CONSULTIVA

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 11,15 . —Presidenza del Presidente Giuseppe BOTTA.— Interviene il sottosegretario di Stato peri lavori pubblici, Ettore Paganelli.

Disegno di legge:

Proroga dei termini previsti da disposizioni legisla-

tive (4471).

(Parere ai sensi dell 'articolo 93, comma 3-bis, del

regolamento alla I Commissione).

(Esame e rinvio).

Il Presidente Giuseppe BOTTA, ricordapreliminarmente che la Commissione am-biente, è chiamata ad esprimere parerevincolante, ai sensi dell'articolo 93-bis delregolamento della Camera, per le parti dipropria competenza del provvedimento inesame.

Nell'esprimere tale parere emerge inprima istanza l 'opportunità di integrare

le proroghe contenute nel disegno dilegge con il differimento di altri terminiche risultano pretermessi dal disegno dilegge anche in quanto non ancora scadutima la cui scadenza è tuttavia così ravvi-cinata da far ritenere senz 'altro oppor-

tuna la proroga.D'altra parte non può trascurarsi l 'as-

soluta necessità di porre a regime unaserie di disposizioni normative, contenutenel disegno di legge, il cui termine divigenza continua ad essere differito dalungo tempo, che appaiono ormai col-

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Commissione VIII

laudate e che il Parlamento si trova co-stantemente nella necessità di prorogaredi anno in anno.

Ai fini di una disamina delle proroghecontenute nel disegno di legge relative ameterie di competenza dell'VIII Commis-sione, senza addentrarsi nel dettagliodelle singole disposizioni, ritiene, tuttavia,opportuno richiamare brevemente il con-tenuto degli articoli del disegno di leggeall 'esame, valutato che, come si leggenella relazione che accompagna il disegnodi legge « trattasi di differire termini in-dilazionabili al fine di impedire la solu-zione di continuità nell 'azione ammini-strativa ».

Gli articoli 1 e 2 dettano norme ema-nate per la ricostruzione e il risanamentodelle zone della Campania, della Basili-cata e della Puglia, colpite dal sisma del1980 e 1981, differendone al 31 dicembre1990 il relativo termine di applicazione.

In particolare l 'articolo 1 proroga al31 dicembre 1990 l 'efficacia delle normedi cui all 'articolo 11, ultimo comma, deldecreto-legge n . 57 del 1982 riguardantel'attuazione degli strumenti urbanisticinei comuni terremotati della Basilicata eCampania anche in assenza dei pro-grammi pluriennali, sempre che tale eso-nero non sia stato previsto dalla regionecompetente a termini dell 'articolo 13,comma 3, legge 28 gennaio 1977, n . 10.

L 'articolo 2 differisce alla stessa datail termine disposto dall 'articolo 9 del de-creto-legge n . 474 del 1987 per l'affida-mento dei lavori di ricostruzione alle im-prese iscritte nell 'apposito albo tenutodalle camere di commercio, industria, ar-tigianato e agricoltura per quanto con-cerne l'esecuzione dei lavori di importocomplessivo non superiore a 200 miliardinonché l 'efficacia dei vincoli di destina-zione previsti dai piani regolatori dellearee e nuclei di sviluppo industriali ap-provati prima del 15 gennaio 1978.

Per quanto attiene alla norma, si poneil dubbio circa l'opportunità di perpe-tuare ulteriormente nel tempo la derogaalla disciplina dell 'Albo considerato che ilnostro sistema sta andando sempre piùverso una maggior qualificazione deglioperatori anche subappaltatori .

L'esigenza della proroga deriva dalfatto di consentire una certa continuitàdell 'azione della pubblica amministra-zione nei comuni disagiati e gravementedanneggiati della Campania, della Basili-cata e della Puglia non essendosi ancoraultimata l'opera di ricostruzione di dettezone.

All'articolo 3 dispone la proroga di unaltro anno per il comune di Pozzuoli, cherientra tra quelli dissestati e gravementedanneggiati dal terremoto dell'80-'81 con-cernente l 'approvazione del piano regola-tore generale e piani di recupero edilizio.

Si ritiene opportuno proporre tale ter-mine per le complesse situazioni connesseal commissariamento del comune di Poz-zuoli.

L'articolo 4 proroga l 'utilizzo deiFondi INAIL ancora disponibili, destinatiper effetto della legge 11 novembre 1982,n . 828, alla realizzazione di strutture im-mobiliari per finalità sociali e di interessepubblico nelle zone delle Regioni Friuli-Venezia Giulia e Marche ed al completa-mento di tali opere nella Regione Mar-che .

Di sei mesi, l'articolo 5, proroga iltermine relativo alla conferma in serviziodel personale convenzionato con il Mini-stero per il coordinamento della Prote-zione Civile, di cui all'articolo 12 dellalegge 28 ottobre 1986, n . 730, che abbiafatto domanda di immissione nei ruolispeciali fino ad esaurimento degli stessi enon vi sia ancora transitato.

Al comma 2 dello stesso articolo siprevede l'inquadramento del personaleconvenzionato a tempo determinato aisensi della legge surrichiamata, sia con ilMinistro per il coordinamento della pro-tezione civile che con l'Ufficio specialeper l 'attuazione degli interventi attribuitial Presidente del Consiglio dei ministri.

È previsto che l'inquadramento delpredetto personale venga effettuato inspeciali ruoli fino ad esaurimento deglistessi, da istituirsi presso le Amministra-zioni di destinazione, a seguito dell 'appli-cazione delle procedure di mobilità.

Con l 'articolo 6 viene differito al 30giugno 1990 il termine per il colloca-

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mento in aspettativa del solo sindaco delcomune di Senise, scaduto il 30 giugno1989.

L'articolo 7 riguarda il regime di de-roga ai programmi pluriennali di attua-zione, che viene ulteriormente prorogato;col disegno di legge in esame appare,invece, opportuno porlo a regime . Infatti,con tale disposizione verrebbero messi aregime gli interventi attivabili al di fuoridei programmi pluriennali di attuazione,introdotti dall 'articolo 6 della stessa leggen . 94 . Nella elaborazione dei programmipluriennali le amministrazioni hanno po-tuto incentrare la loro attenzione sugliinterventi edilizi ed urbanizzativi di rile-vante dimensione . Gli interventi consen-titi nelle aree non comprese nei pro-grammi hanno caratteristiche tali da nonrendere necessaria la realizzazione diopere di urbanizzazione o, comunque, ri-cadono in aree per le quali, come neipiani di zona, le opere di urbanizzazionesono regolate da apposita convenzione.Essendo il termine scaduto il 31 dicem-bre scorso ed essendosi registrati in que-sti anni effetti largamente positivi nel set-tore, si propone di mettere a regime lanorma piuttosto che procedere con suc-cessive proroghe.

L 'articolo 8 proroga al 31 dicembre iltermine relativo all 'accoglimento delle do-mande di concessione ad edificare in pre-senza delle condizioni previste dall 'arti-colo 8 della legge n . 94 del 1982 . Laprocedura ivi prevista ha costituito unimportante stimolo nei confronti delleamministrazioni locali per accelerare l ' iterdi esame delle domande di concessioneedilizia e ciò è dimostrato dal fatto che,da quando essa è stata introdotta, nellagran parte dei comuni i tempi di attesaper l'ottenimento di una concessione sisono ridotti . Appare, pertanto, preferibilemodificare la disposizione all 'esame pre-vedendo la messa a regime . Allo stessomodo va considerata l 'opportunità di unamessa a regime delle norme la cui ur-genza risulta prorogata dall 'articolo 9 deldisegno di legge al nostro esame . Trattasidella possibilità di localizzare i pro-grammi di edilizia agevolata non soltanto

sulle aree comprese all'interno dei piani

di zona o perimetrate, ma anche su areeesterne purché comunque convenzionate

ai sensi della legge n . 10 del 1977. In talsenso, il convenzionamento degli inter-venti garantisce comunque le caratteristi-che sociali e le compatibilità urbanisti-che, superando i ritardi nell'avvio deiprogrammi in tutti i casi in cui ci siadifficoltà nel reperimento di suoli com-presi nelle zone 167 ed assimilate. Talepossibilità era prevista solo in via speri-mentale ma ha dato buona prova e neappare quindi opportuna una messa a re-gime.

In materia di edilizia e urbanistica sidelinea poi l'opportunità di un ulterioredifferimento del termine non previsto neldisegno di legge al nostro esame . Sitratta della proroga del termine di ven-dita degli alloggi di edilizia agevolatarealizzati sia con i finanziamenti di cuialla legge n . 457 del 1978 che con altriprevisti da precedenti disposizioni . Taledifferimento appare quantomai oppor-tuno. Se difatti la situazione attuale delmercato immobiliare denota una certa ri-presa, non altrettanto si può dire per ilcomparto che fa capo all'edilizia agevo-lata tradizionalmente riservata alle fascedi utenza a basso reddito . Per l'ediliziaagevolata gli effetti della crisi del settoresi stanno ancora manifestando e sono so-prattutto quei programmi costruttivi rea-lizzati in passato a scontarne gli effettinegativi con la mancata collocazione sulmercato. Per gli alloggi di edilizia agevo-lata si evidenziano inoltre particolari si-tuazioni nelle quali non è possibile ot-temperare al termine biennale di cessionee ciò a causa di inadeguate localizzazionidegli interventi per lo più imposte dalleRegioni . Sembra quindi necessario preve-dere, nell'immediato, una proroga del ter-mine di cui all 'articolo 18 della legge 457sulla falsariga di quella prevista dallalegge n . 478 del 1987 con la necessariasaldatura temporale visto che la prorogainterviene dopo la scadenza del terminestesso . D'altro canto è opportuno ricor-dare che la soppressione generica del ter-mine biennale di vendita degli alloggi diedilizia agevolata è contenuta anche nel

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disegno di legge n . 3097 all 'esame dellaCommissione Territorio, Ambiente e La-vori Pubblici.

Vi sono, poi, altre proroghe riguar-danti il settore delle opere pubbliche . Inparticolare, l 'articolo 10 differisce il ter-mine di attività dell 'Ispettorato generaleper le zone colpite dai terremoti del gen-naio 1968 (terremoto del Belice) provve-dendo la relativa copertura finanziariaammontante a 800 milioni per l 'anno1990 . Il decreto-legge 27 febbraio 1968,n. 79 convertito con modificazioni nellalegge 18 marzo 1968, n. 241, ha previstol ' istituzione di tale Ispettorato, quale or-gano decentrato del Ministero dei lavoripubblici, preposto alla realizzazione delleopere di competenza del suddetto Mini-stero e alla gestione tecnico-amministra-tiva ed economica delle opere stesse e deiservizi necessari alla ricostruzione e allaripresa economica delle zone terremotate.Il funzionamento dell 'Ispettorato era di-sciplinato dalle norme concernenti i prov-veditorati delle opere pubbliche e in basealle norme istituite doveva avere duratatriennale. Tale temine è stato più volteprorogato. Si ravvisa la necessità dell'ul-teriore proroga stando il permanere dellasituazione che aveva determinato lanorma.

L 'articolo 11 prevede la proroga di unanno dell 'efficacia delle norme della leggen. 967 del 1977 concernente le procedureeccezionali per lavori urgenti negli istitutipenitenziari . La legge n . 967 del 1977 haautorizzato il Ministero di grazia e giusti-zia a dichiarare con proprio decreto laindifferibile necessità di provedere a la-vori di manutenzione di edifici peniten-ziari da eseguirsi a cura del Ministerocon fondi del proprio bilancio ordinario.A tal fine furono dettate norme tese asnellire le procedure attraverso l 'esecu-zione dei lavori in economia diretta finoall 'importo di 50 milioni e mediante l'af-fidamento dei lavori a trattativa privata elicitazione privata per importi fino a 300e 500 milioni . Per i lavori di importo finoa 500 milioni, inoltre, fu disposta l'esen-zione dal parere del Consiglio di Stato odi altri organi consultivi, nonché dell'ap-

provazione di organi delI'amministrazionedi opere pubbliche (articolo 3) . Tutti ilimiti di importo previsti dall 'articolo 3della legge n. 967 del 1977 sono statisuccessivamente raddoppiati dall'articolo20 della legge n . 119 del 1981 . Tutte le

disposizioni della legge n. 967 che origi-nariamente avevano vigore fino al 31 di-cembre 1982 sono state ripetutamenteprorogate.

Sempre in materia di opere pubblicheappare inoltre opportuno differire un al-tro termine che impedisce la vigenza diuna importante legge del settore.

Si tratta più precisamente della legge17 febbraio 1987, n . 80 che ha regola-mentato nel nostro ordinamento la proce-dura ristretta prevista dalla direttivaCEE . Introdurre la procedura ristretta inun sistema giudiziario estremamente ga-rantista qual è il nostro impone peculiaricautele che sono state attentamente valu-tate dal nostro legislatore . Proprio per i

problemi applicativi concreti cui talenuova normativa poteva dar luogo il legi-slatore aveva infatti previsto un periodotriennale di sperimentazione . Purtroppo,non è stato possibile realizzare un 'ade-guata sperimentazione. Da un lato, poichésolo dopo oltre un anno dall 'entrata invigore della legge, con il decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 27 feb-braio 1988, essa è stata resa concreta-mente operante . Dall 'altro, poiché il si-stema da essa previsto ha richiesto tempiparticolarmente lunghi per l'assimilazioneda parte delle stazioni appaltanti cheerano chiamate ad applicarla, per lequali si trattava di fare proprio un mec-canismo totalmente innovativo e sostan-zialmente impensabile se non modifi-cando l'ordinaria logica della massimapartecipazione alle gare . In queste condi-zioni appare assolutamente indispensa-bile, anche in vista del 1993, prevedereun nuovo periodo di sperimentazionetriennale.

L'articolo 12 dispone che il termineper la realizzazione e attuazione di tuttele opere previste dall 'articolo 9 dellalegge 1549/62 (integrazioni e modifica-zioni della legge 1044/41) per la costru-

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zione del canale navigabile Milano-Cre-mona-Po sia ulteriormente prorogato al31 dicembre 1991 in modo che il consor-zio costituitosi all 'uopo possa continuarela propria attività quale la costruzione diopere di navigazione interna e dei relativiporti, scavi e banchine che rivestono ca-rattere interregionale per le quali le re-

gioni interessate hanno espresso parerefavorevole. La normativa in materia con-sente di operare con notevole accelera-zione delle procedure nonché di derogarea talune forme di controllo permesso peri lavori in economia consentendo di risa-nare innumerevoli situazioni di emer-genza in ordine alla sicurezza e funziona-lità degli istituti.

Gli articoli 13, 14, 15, 16 e 17, poi,dettano una serie di norme in materia diservizio antincendio negli aeroporti non-ché di nulla osta provvisorio prevenzioneincendi . In particolare : a) l 'articolo 13comma 2 proroga al 31 dicembre 1990 iltermine per il trasferimento agli enti ge-stori interessati del servizio antincendioin alcuni aeroporti ; b) l 'articolo 14 differi-sce la data per il decorso del termine di180 giorni per il rilascio del nulla ostaprovvisorio di prevenzione incendi al 10

gennaio 1990; c) l 'articolo 15 differisce al31 dicembre 1990 il termine per la pre-sentazione e il completamento dell ' istanzadi rilascio del nulla osta provvisorio ; d) ilcomma 16 proroga il termine per l 'ade-guamento degli accordi nelle sale di spet-

tacolo la normativa antincendio al 31 di-cembre 1990 ; e) l 'articolo 17 al primocomma differisce al 30 giugno 1994 lavalidità dei nulla osta provvisori com-presi quelli per le attività alberghiere, edal comma 2 il comma 7 differisce al 31dicembre 1989 il termine per l 'emana-zione della normativa tecnica per gli edi-fici di interesse storico e artistico e per

quelli destinati ad attività espositive.Deve inoltre prospettare l'opportunità

che il termine per la denuncia per leiscrizioni al catasto urbano o per le va-riazioni non registrate di cui alla leggen . 47 del 1985, giunto a scadenza, siaprorogato di due anni .

Si sofferma infine sull 'articolo 23

esprimendo perplessità sul trasferimentoivi disposto dei consorzi idraulici di terzacategoria ai consorzi di bonifica . Sichiede se non sia invece il caso di proro-gare di alcuni mesi il termine previstoall 'articolo 34 della legge n . 183 del 1989(Difesa del suolo).

Ritiene, in conclusione, opportunoesprimere parere favorevole sul disegnodi legge; tuttavia, proprio il rilevante nu-mero di proroghe che si rendono indila-zionabili al fine di impedire la soluzionedi continuità nell'azione amministrativa,dimostra la necessità di porre a regimealcune disposizioni e di inserire il differi-mento di taluni termini pure importantiche risultano pretermessi nel disegno dilegge.

Propone, pertanto, di esprimere parerefavorevole alle seguenti condizioni:

L'articolo 6 sia sostituito dal seguente:« L 'ultimo comma dell 'articolo 6 della

legge n . 94 del 25 marzo 1982 è sop-presso ».

L'articolo 8 sia sostituito dal seguente:« Al primo comma dell 'articolo 8 della

legge 94 del 25 marzo 1982, le parole:fino al 31 dicembre 1989, sono sop-presse ».

L'articolo 9 sia sostituito dal seguente:« Sono abrogati i termini di cui all'ar-

ticolo 18, commi quarto e sesto dellalegge 5 agosto 1978, n . 457 e successivemodifiche ».

Dopo l'articolo 9 sia inserito il se-guente:

« Art . 9-bis . I termini per la cessione el'assegnazione di alloggi di edilizia agevo-lata-convenzionata, ancorché scaduti aisensi dell ' articolo 18, comma secondo,della legge 5 agosto 1978, n . 457, e del-l 'articolo 11, ultimo comma, del decreto-legge 6 settembre 1965, n . 1022, conver-tito, con modificazioni, dalla legge 1° no-vembre 1965, n . 1179 come modificati daldecreto-legge n . 901 del 1984, converito,con modificazioni dalla legge 1° marzo1985, n. 42 e dall'articolo 3 del decreto-

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Giovedì 1 ° febbraio 1990

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Commissione VIII

legge 25 settembre 1987, n . 393, conver-tito, con modificazioni, nella legge 25 no-vembre 1987, n. 478, sono prorogabili al31 dicembre 1990 limitatamente agli in-terventi costruttivi ultimati alla data dientrata in vigore della presente legge ».

Dopo l 'articolo 11 sia inserito il se-guente :

ART . 11-bis.All 'articolo 1, comma 1, della legge 17

febbraio 1987, n. 80, le parole : « per unperiodo non superiore a tre anni » sonosostituite con le parole: « per un periodonon superiore a sei anni ».

Dopo l 'articolo 12 sia aggiunto il se-guente :

ART . 12-bis.Il termine per la denuncia per le iscri-

zioni al catasto urbano ovvero per le va-

riazioni non registrate, di cui all 'articolo52 della legge 28 febbraio 1985, n . 47, esuccessive modificazioni ed integrazioni èdifferito al 31 dicembre 1991, con l'appli-cazione di tutte le procedure tecnico-am-ministrative in vigore all 'atto della pro-mulgazione della legge n . 47 del 28 feb-braio 1985 come richiamato nell 'articolo9 della legge n . 48 del 1989.

In considerazione della complessità deiproblemi emersi ed anche per dar modoai colleghi di valutare adeguatamente laproposta di parere testé illustrata pro-pone di rinviare il seguito dell 'esame allaprossima settimana.

La Commissione consente.

La seduta termina alle 11,50.

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione IX

IX COMMISSIONE PERMANENTE

(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

Comitato permanente per i pareri.

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 9,10. —Presidenza del Presidente Girolàmo LAPENNA.

Disegno di legge:

Proroga dei termini previsti da disposizioni legisla-

tive (4471).

(Parere alla I Commissione).

(Esame e conclusione).

Dopo una breve illustrazione, il Presi-dente Girolamo LA PENNA, relatore suldisegno di legge n. 4471, propone l 'e-spressione di un

PARERE FAVOREVOLE

Il Comitato permanente per i pareriapprova.

La seduta termina ale 9,20 .

Giovedì 1 0 febbraio 1990, ore 9,40. —Presidenza del Presidente Antonio TESTA,indi del Vicepresidente Pasquale LAMORTE.

Indagine conoscitiva sullo stato delle ri-sorse e i piani di investimento, i pro-grammi di realizzazione e relative prio-rità e previsioni di indebitamento, glistanziamenti ed il concreto utilizzo dellerisorse nel settore del trasporto ferro-

viario.

Audizione dei rappresentanti delle orga-nizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL.

Il Presidente Antonio TESTA precisache le due audizioni odierne verterannospecificamente, come ieri quella del mini-stro dei trasporti Bernini, sulle ipotesi diriduzione degli organici del personale fer-roviario nel quadro attuale ed alla lucedelle prospettive di gestione dell 'Ente fer-rovie dello Stato.

Intervengono il dottor GiancarloAIAllI, segretario generale della UIL

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione IX

Trasporti, il dottor Luciano MANCINI, se-gretario generale della FIT-CGIL, il signorAntonio PAPA, segretario generale dellaFISAFS-CISAL e il dottor Gaetano AR-CONTI, segretario della FILT-CISL.

Intervengono quindi i deputati Gior-dano ANGELINI, Silvano RIDI, CarloD'AMATO, Giacomo MACCHERONI e Ce-sare CURSI e ancora, conclusivamente, ilPresidente Antonio TESTA.

Audizione dell ' amministratore straordina-rio dell 'Ente ferrovie dello Stato.

Dopo una breve introduzione del Pre-sidente Antonio TESTA, il dottor MarioSCHIMBERNI, amministratore straordi-nario dell 'Ente ferrovie dello Stato, svolgela propria relazione sui temi oggetto del-l'audizione.

Intervengono quindi, ponendo quesiti,il Presidente Antonio TESTA, i deputatiSeverino CANNELONGA, Matteo PI-REDDA, Silvano RIDI, Giacomo MAC-CHERONI, Cesco Giulio BAGHINO, PinoLUCCHESI, Carlo D 'AMATO, Girolamo LA

PENNA, Giordano ANGELINI, PasqualeLAMORTE, Luciano FARAGUTI e CesareCURSI.

Dopo un ulteriore breve intervento, ilPresidente Antonio TESTA rinvia il se-guito della seduta alle ore 17,30.

(La seduta, sospesa alle 13,50, è ripresaalle 17,30).

Il dottor Mario SCHIMBERNI, ammi-nistratore straordinario dell 'Ente ferroviedello Stato, risponde ai quesiti postiglinel corso della mattinata.

Il Presidente Antonio TESTA propone,raccogliendo le indicazioni provenienti dadiversi gruppi politici, che venga convo-cata per domani, alle ore 9, una seduta,nell 'ambito dell ' indagine conoscitiva, perl'audizione dei rappresentanti del Coordi-namento macchinisti uniti e della CI-SNAL sugli stessi temi oggetto delle audi-zioni odierne.

La Commissione concorda.

La seduta termina alle 18,45 .

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Giovedì 1' febbraio 1990

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Commissione X

X COMMISSIONE PERMANENTE

(Attività produttive, commercio e turismo)

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 9,30 . —Presidenza del Presidente Michele VI-SCARDI. — Interviene il sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l'arti-gianato Franco Bonferroni.

Proposte di legge:

Senatori PETRARA ed altri ; ALIVERTI ed altri:

Nonne per l 'installazione di impianti tecnici (Ap-

provata dal Senato) (2241).

(Parere della I, della II, della V, della XI e della

XII Commissione, nonché della VIII Commissione,

ai sensi dell 'articolo 93, comma 3-bis, del regola-

mento).

CRISTOFORI : Disciplina della realizzazione, co-

struzione, installazione e controllo degli impianti

elettrici nelle nuove costruzioni di civile abitazione

(394).

(Parere della I e della XII Commissione, nonché

della VIII Commissione ex articolo 93, comma 3-

bis, del regolamento).

SEPPIA: Disciplina della progettazione, della rea-

lizzazione e del collaudo di impianti tecnologici e

di servizio installati negli edifici civili ed indu-

striali di nuova costruzione (548).

(Parere della I, della Il, della XI e della XII Com-

missione, nonché della VIII Commissione, ai sensi

dell 'articolo 93, comma 3-bis, del regolamento)

LODIGIANI ed altri : Obbligo all 'installazione di

segnalatori di gas (740).

(Parere della I, della II e della VI Commissione)

FERRARI MARTE e DEL PENNINO : Nuove nonne

per la sicurezza degli impianti elettrici (930).

(Parere della I, della XI e della XII Commissione,

nonché della VIII Commissione ex articolo 93,

comma 3-bis, del regolamento)

VISCARDI ed altri : Nuove nonne per l'installa-

zione di impianti elettrici (2102).

(Parere della Il, della V, della VII, della VIII, della

XI e della XII Commissione).

CARIA ed altri : Norme per l'installazione di im-

pianti tecnici (2222).

(Parere della I, della II, della V, della VI, della VIII

e della XII Commissione).

BOATO ed altri : Patentino obbligatorio per elettri-

cisti, idraulici e installatori di impianti a gas

(2244).

(Parere della II, della XI e della XII Commissione).

(Seguito della discussione e approva-zione).

La Commissione prosegue la discus-sione delle abbinate proposte di legge .

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Giovedì 1' febbraio 1990

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Commissione X

Il Presidente Michele VISCARDI ricordal'iter delle proposte di legge, facendo pre-sente che sul testo in precedenza elaborato

la XI Commissione lavoro aveva espressoparere favorevole con una osservazione eche su quello da ultimo elaborato dallaCommissione nella seduta del 25 ottobre1989 la I Commissione affari costituzionaliha espresso parere favorevole con una con-dizione; la V Commissione bilancio parerefavorevole con una condizione ed una os-servazione e la VIII Commissione ambienteparere favorevole con condizioni e unaosservazione.

Il relatore Benito Mario BORTOLAMIfa presente di aver predisposto una seriedi emendamenti riferiti al testo unificatoelaborato dalla Commissione nella sedutadel 25 ottobre 1989 volti a perfezionare,dal punto di vista formale, il contenutodel testo ed a recepire le condizioni indi-cate dalle Commissioni il cui parere èvincolante.

La Commissione, assunto come testobase il testo elaborato nella seduta del 25ottobre 1989, passa alla discussione degliarticoli del testo unificato e degli emen-damenti ad esso riferiti.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 1 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All 'articolo 1, comma 1, sostituire le pa-role : soggetti alla presente legge, con leseguenti : soggetti all 'applicazione dellapresente legge.1 . I .

Il relatore.

All'articolo 1, comma 1, lettera d), dopole parole : consumo di acqua, aggiungere leseguenti : all ' interno degli edifici a partiredal punto di consegna dell 'acqua fornitadall 'ente distributore.1 . 2 .

Il relatore .

All'articolo 1, comma 1, lettera e), dopole parole: allo stato liquido o aeriforme,aggiungere le seguenti : all ' interno degliedifici a partire dal punto di consegnadel combustibile gassoso fornito dall 'entedistributore.1. 3 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gliemendamenti 1 . 1, 1 . 2 e 1 . 3 del relatoreed approva quindi l'articolo 1 del testounificato come modificato dagli emenda-menti ora approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 2 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All'articolo 2, comma 1, sostituire le pa-role : nel registro delle ditte previsto daltesto unificato approvato con regio de-creto 20 settembre 1934, n . 2011 con leseguenti : nel registro delle ditte di cui alregio decreto 20 settembre 1934, n . 2011,e successive modificazioni ed integrazioni.2. 1 .

Il relatore.

All'articolo 2, sostituire il comma 2 conil seguente:

2. L'esercizio delle attività di cui alcomma 1 è subordinato al possesso deirequisiti tecnico-professionali, di cui al-

l 'articolo 3, dell 'imprenditore, il quale,qualora non ne sia in possesso, preponeall 'esercizio delle attività di cui al mede-simo comma 1 un responsabile tecnicoche abbia tali requisiti.2 . 2 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-

tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gli

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione X

emendamenti 2 . 1 e 2 . 2 del relatore el'articolo 2 come modificato dagli emen-damenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 3 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All'articolo 3, comma 1, sostituire le pa-role : I requisiti tecnico-professionali sonocon le seguenti : I requisiti tecnico-profes-sionali di cui all 'articolo 2, comma 2,sono i seguenti.3 . 1 .

Il relatore.

All'articolo 3, comma 1, sostituire lalettera b) con la seguente:

b) oppure diploma di scuola seCbn-daria superiore conseguito, con specializ-zazione relativa al settore delle attività dicui all 'articolo 2, comma 1, presso unistituto statale o legalmente riconosciuto,previo un periodo di inserimento, di al-meno un anno continuativo, alle direttedipendenze di una impresa del settore.3 . 2 .

Il relatore.

All 'articolo 3, comma 1, lettera c), sosti-tuire le parole: titolo o attestato, con leseguenti: oppure titolo o attestato.3 . 3 .

Il relatore.

All'articolo 3, comma 1, sostituire lalettera d), con la seguente:

d) oppure prestazione lavorativasvolta, alle dirette dipendenze di una im-presa del settore, nel medesimo ramo diattività dell'impresa stessa, per un pe-riodo non inferiore a 3 anni, esclusoquello computato ai fini dell 'apprendi-stato, in qualità di operaio installatorecon qualifica di specializzato nelle atti-vità di installazione, di trasformazione, diampliamento e di manutenzione degli im-pianti di cui all'articolo 1.

3 . 4 .Il relatore .

La Commissione avendo il sottosegre-

tario di Stato per l'industria, il commer-cio e l'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gli

emendamenti 3 . 1, 3 . 2, 3 . 3 e 3 . 4 del

relatore ed approva quindi l 'articolo 3 deltesto unificato così come modificato dagliemendamenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI fapresente che all'articolo 4 sono riferiti iseguenti emendamenti:

All'articolo 4, comma 1, sostituire le pa-role da : Per tutte le altre imprese finoalla fine, con le seguenti : Per tutte le altreimprese è espletato da una commissionenominata dalla giunta della camera dicommercio, industria, artigianato e agri-coltura e composta da un minimo di cin-que ad un massimo di nove membri deiquali un membro in rappresentanza degliordini professionali, un membro in rap-presentanza dei collegi, un membro inrappresentanza degli enti erogatori dienergia elettrica e di gas ed i restantimembri designati dalle organizzazionidelle categorie più rappresentative a li-vello nazionale degli esercenti le attivitàdisciplinate dalla presente legge ; la com-

missione è presieduta da un docente uni-versitario di ruolo di materia tecnica oda un docente di istituto industriale di

ruolo di materia tecnica.4 . 1 .

Il relatore.

All'articolo 4 aggiungere il seguentecomma:

2. Le imprese, alle quali siano statiriconosciuti i requisiti tecnico-professio-nali, hanno diritto ad un certificato dìriconoscimento, secondo i criteri che ver-ranno stabiliti dal regolamento di attua-

zione.4 . 2 .

Il relatore.

La Commissione avendo il sottosegre-

tario di Stato per l ' industria, il commer-

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Giovedì l' febbraio 1990

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Commissione X

cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gliemendamenti 4. 1 e 4 . 2 del relatoree l'articolo 4 del testo unificato comemodificato dagli emendamenti testé ap-provati.

Il Presidente Michele VISCARDI fapresente che all'artìcolo 5 è riferito ilseguente emendamento:

Sostituire l 'articolo 5 con il seguente:

ART . 5.

(Riconoscimentodei requisiti tecnico-professionali).

1. Hanno diritto a ottenere il ricono-

scimento dei requisiti tecnico-professio-nali, previa domanda da presentare entroun anno dalla data di entrata in vigoredella presente legge, alla commissioneprovinciale per l'artigianato, coloro chedimostrino di essere iscritti, alla mede-sima data, da almeno un anno nell 'alboprovinciale delle imprese artigiane di cuialla legge 8 agosto 1985, n . 443, come

imprese installatrici o di manutenzionedegli impianti di cui all 'articolo 1.

2. Hanno altresì diritto a ottenere ilriconoscimento dei requisiti tecnico-pro-fessionali, previa domanda da presentareentro un anno dalla data di entrata invigore della presente legge, alla cameradi commercio, industria, artigianato eagricoltura, coloro che dimostrino di es-sere iscritti, alla medesima data, da al-meno un anno nel registro delle ditte dicui al regio decreto 20 settembre 1934, n.

2011, e successive modificazioni ed inte-grazioni, come imprese installatrici o dimanutenzione degli impianti di cui all'ar-ticolo 1.

5 . 1 .Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-

cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva l'e-mendamento 5 . 1 del relatore.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all'articolo 6 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All'articolo 6, comma 1, sostituire le pa-role : la redazione dei progetti con le se-guenti: la redazione del progetto.6 . 1 .

1l relatore.

All'articolo 6, sostituire il comma 2 conil seguente:

2. La redazione del progetto per l ' in-stallazione, la trasformazione e l'amplia-mento degli impianti di cui al comma 1è obbligatoria al di sopra , dei limiti di-

mensionali indicati nel regolamento di at-tuazione di cui all'articolo 14.6. 2 .

Il relatore.

All'articolo 6, comma 3, sostituire le pa-role : Detti progetti vengono depositati conle seguenti : Il progetto di cui al comma 1

è depositato.6 . 3 .

Il relatore.

All 'articolo 6, comma 3, sostituire lalettera b) con la seguente:

b) presso gli uffici comunali, conte-stualmente al progetto edilizio, per gliimpianti il cui progetto non sia soggettoper legge ad approvazione.6 . 4 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l'industria, il commer-cio e l'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gliemendamenti 6 . 1, 6 . 2, 6 . 3 e 6 . 4 del

relatore ed approva quindi l 'articolo 6così come modificato dagli emendamenti

testé approvati .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 7 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All 'articolo 7, comma 1, secondo pe-riodo, dopo le parole : i materiali aggiun-gere le seguenti : ed i componenti.7 . 1 .

Il relatore.

All 'articolo 7, sostituire il comma 3, conil seguente:

3. Tutti gli impianti realizzati alla

data di entrata in vigore della presentelegge devono essere adeguati, entro treanni da tale data, a quanto previsto dalpresente articolo.7 . 2 .

Il relatore.

All'articolo 7, aggiungere in fine i se-guenti commi:

Tutte le nuove installazioni di im-

pianti a gas, sia di utenze individuali siacondominiali, a fare data dal 1° gennaio1993, devono essere dotate di segnalatoridi gas, insensibili ai fumi.

Entro un anno dalla data di entrata invigore della presente legge il ministrodell'industria emana, con proprio decreto,norme per la omologazione dei segnala-

tori di gas.7 . 3 .

Lodigiani.

Avendo il relatore Benito Mario BOR-TOLAMI rilevato che gli approfondimentida lui effettuati in materia hanno con-dotto a ritenere che, allo stato, non visiano segnalatori di gas insensibili aifumi, il deputato Oreste LODIGIANI illu-

stra analiticamente il suo emendamentoinvitando a riflettere sul contenuto delmedesimo: infatti, il testo unificato elabo-rato dalla Commissione contribuirà a de-terminare una riduzione degli incidenticonnessi agli impianti elettrici ma non

Il Presidente Michele VISCARDI os-serva che l 'emendamento Lodigiani 7. 3

riguarda materia che è presente allaCommissione e, tuttavia, esso finisce conl'imporre agli utenti un obbligo non as-solvibile non esistendo ancora rilevatoridi gas quali quelli indicati ; il contenutodell 'emendamento potrebbe trasformarsiin una indicazione impegnativa per il Go-verno affinché questo mettendo insiemerisorse possa dare una risposta plausibile

al problema.

Avendo il deputato Oreste LODIGIANIrilevato come siano in produzione ade-guati segnalatori di gas insensibili aifumi, il deputato Renato DONAllONprospetta la possibilità di prevedere unadisposizione in base alla quale il ministrodell'industria, con proprio decreto, adottanorme per la installazione di rilevatori digas che assicurino la massima sicurezza.

Il Presidente Michele VISCARDI, osser-vato che comunque la materia oggettodell'emendamento potrebbe essere piùadeguatamente inserita nel regolamentodi attuazione della legge, invita il depu-tato Lodigiani a ritirare il suo emenda-

mento.

Avendo il deputato Oreste LODIGIANIritirato il suo emendamento 7 . 3, con ri-

serva di presentare un emendamento con-cernente la stessa materia riferito all'arti-colo 14, la Commissione approva, avendoil sottosegretario Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, gli emenda-

menti 7. 1 e 7 . 2 del relatore e l 'articolo7 nel testo così come modificato dagliemendamenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 8 sono riferiti i se-guenti emendamenti :

ovvierà in alcun modo a quelli conse- All'articolo 8, comma 1,guenti alle fughe di gas che anche di parole : e di prevenzione.recente hanno

determinato

gravissime 8 .

1 .

sopprimere le

conseguenze .

Il relatore.

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Commissione X

All 'articolo 8 sostituire il comma 2 conil seguente:

2 . La somma di cui al comma 1, cal-colata sull 'ammontare del contributo ver-sato dall 'INAIL nel corso dell 'anno prece-dente, è iscritta a carico del capitolo3030 dello stato di previsione della spesadel Ministero dell'industria, del commer-cio e dell 'artigianato per il 1990 e a ca-rico delle proiezioni del corrispondentecapitolo per gli anni seguenti.8 . 2 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva gliemendamenti 8 . 1 e 8. 2 del relatore el'articolo 8 così come modificato dagliemendamenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 9 sono riferiti i se-guenti emendamenti:

All 'articolo 9, comma 1, sostituire le pa-role : il progetto dell 'impianto con le se-guenti: , ove previsto, il progetto.9 . 1 .

Il relatore.

Dopo l 'articolo 9 aggiungere il seguente:

ART . 9-bis.

(Responsabilità del committenteo proprietario).

1 . Il committente o proprietario è te-nuto ad affidare i lavori di installazione,trasformazione, ampliamento e manuten-zione degli impianti di cui all 'articolo 1della presente legge ad imprese abilitateai sensi del precedente articolo 2.9. 01 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-

cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva l'e-mendamento 9. 1 del relatore e l'articolo9 come modificato dall 'emendamento te-sté approvato; approva quindi l 'articoloaggiuntivo 9. 01 del relatore.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 10 è riferito il se-

guente emendamento:

All'articolo 10, comma 1, sostituire leparole : e il certificato con le seguenti : o il

certificato.10. 1 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l'industria, il commer-

cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva l ' e-mendamento 10 . 1 del relatore e l 'articolo

10 come modificato dall'emendamento te-sté approvato.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 11 è riferito il se-

guente emendamento:

Sostituire l'articolo 11 con il seguente:

ART 11.

(Ordinaria manutenzione degli impiantie dei cantieri).

1. Sono esclusi dagli obblighi della re-dazione del progetto, del rilascio del cer-

tificato di collaudo nonché dall 'obbligo di

cui all'articolo 9-bis i lavori concernenti

l 'ordinaria manutenzione degli impiantidi cui all'articolo 1.

2. Sono altresì esclusi dagli obblighidella progettazione e del rilascio del cer-tificato di collaudo le installazioni perapparecchi per usi domestici e la forni-tura provvisoria di energia elettrica pergli impianti di cantieri e similari, fermorestando l 'obbligo del rilascio della di-

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

chiarazione di conformità di cui all'arti-colo 9.11 . 1 .

1l relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approva l'e-mendamento 11 . 1 del relatore.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 12 è riferito il se-guente emendamento:

Sostituire l 'articolo 12 con il seguente:

ART. 12.

(Deposito presso il comunedella dichiarazione di conformità).

1. Qualora nuovi impianti tra quelli dicui ai commi 1, lettere a), b), c), e) e g) e2 dell 'articolo 1 vengano installati in edi-fici per i quali è già stato rilasciato ilcertificato di abitabilità, l'impresa instal-latrice deposita presso il comune, entro30 giorni dalla conclusione dei lavori, ilprogetto di rifacimento dell ' impianto e ladichiarazione di conformità o il certifi-cato di collaudo degli impianti installati,ove previsto da altre norme o dal regola-mento di attuazione di cui all 'articolo 14.

2. In caso di rifacimento parziale diimpianti il progetto e la dichiarazione diconformità o il certificato di collaudo,ove previsto, si riferiscono alla sola partedegli impianti oggetto dell'opera di rifaci-mento . Nella relazione di cui all 'articolo9 dovrà essere espressamente indicata lacompatibilità con gli impianti preesi-stenti.12 . 1 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approvaquindi l 'articolo 12 . 1 del relatore .

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all'articolo 13 sono riferiti iseguenti emendamenti:

All'articolo 13, comma 1, sostituire leparole da : hanno facoltà di avvalersi finoalla fine con le seguenti : hanno facoltà diavvalersi della collaborazione dei liberiprofessionisti, nell'ambito delle rispettivecompetenze, di cui all 'articolo 6, comma1, secondo le modalità stabilite dal rego-lamento di attuazione di cui all 'articolo14.13 . 1 .

Il relatore.

All'articolo 13, sostituire il comma 2con il seguente:

2 . Il certificato di collaudo deve essererilasciato entro tre mesi dalla presenta-zione della relativa richiesta.13 . 2 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole, approvaquindi gli emendamenti 13 . 1 . e 13 . 2 el'articolo 13 come modificato dagli emen-damenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 14 sono riferiti iseguenti emendamenti:

All 'articolo 14, sostituire il comma 1con il seguente:

1 . Entro sei mesi dalla data di entratain vigore della presente legge è emanato,con le procedure di cui all 'articolo 17

della legge 23 agosto 1988, n . 400, il re-golamento di attuazione . Nel regolamentodi attuazione sono precisati i limiti per iquali risulti obbligatoria la redazione delprogetto di cui all 'articolo 6 e sono defi-niti i criteri e le modalità di redazionedel progetto stesso in relazione al gradodi complessità tecnica nell ' installazionedegli impianti, tenuto conto dell 'evolu-

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Commissione X

zione tecnologica, per fini di prevenzionee di sicurezza.

14. 1 .

Il relatore.

All 'articolo 14, comma 2, sostituire leparole : dal competente direttore generalecon le seguenti : dal direttore della compe-tente direzione generale.

14 . 2 .

Il relatore.

All 'articolo 14, comma 2, dopo le pa-role : dai rispettivi consigli nazionali ag-giungere le seguenti : e due rappresentantidegli enti erogatori di energia elettrica edi gas.14. 3 .

Il relatore.

All'articolo 14, comma 2, aggiungere infine le seguenti parole : da tre rappresen-tanti designati dalle organizzazioni sinda-cali dei professionisti competenti.14 . 5 .

Minozzi, Cherchi, Strada.

All 'articolo 14, comma 3, sopprimere leparole : esprime pareri per la redazione el 'aggiornamento del regolamento di attua-zione di cui al primo comma del presentearticolo e.14 . 4 .

Il relatore.

All 'articolo 14, aggiungere in fine il se-guente comma:

Il ministro dell 'industria emana conproprio decreto norme per la installa-

zione di segnalatori di gas aventi caratte-ristiche e requisiti idonei a garantire lesicurezza.14. 6 .

Lodigiani, Bianchini, Prandini,Fiandrotti, De Julio .

II Presidente Michele VISCARDI rilevache la formulazione dell'emendamento14 . 6 non comporta comunque un obbligodi installare i segnalatori di gas per l 'u-

tente ; ritiene, altresì, che l 'emendamentopossa involgere profili, trattando materiaregolamentare, di competenza della Com-missione affari costituzionali e ritienepertanto opportuno che lo stesso debbaessere posto in votazione in linea di prin-cipio affinché sullo stesso si esprima la I

Commissione.

Il deputato Giovanni BIANCHINI, inconsiderazione dello stato dell'iter delprovvedimento ritira la sua adesione al-l'emendamento, rilevando tuttavia che il

contenuto dell 'emendamento stesso potràessere trasfuso opportunamente in una ri-soluzione volta ad impegnare il Governoad affrontare la materia.

Il deputato Onelio PRANDINI si di-

chiara convinto dell 'utilità del contenuto

dell'emendamento; per altro, stante lo

stato dell ' iter del provvedimento, ondepervenire ad una sua rapida e definitivaapprovazione, ritira la sua adesione all'e-mendamento.

Dopo che il deputato Filippo FIAN-DROTTI ha ritenuto possibile acquisire intempi brevi sull'emendamento il pareredella I Commissione, il deputato SergioDE JULIO ritira la sua adesione all'emen-damento, manifestandosi favorevole ad unordine del giorno con cui si impegni ilGoverno a predisporre un disegno dilegge concernente la materia in questione.

La Commissione, avendo espresso pa-rere favorevole il sottosegretario di Statoper l'industria, il commercio e l'artigia-nato Franco BONFERRONI, approva gliemendamenti 14 . 1, 14 . 2 e 14. 3 del re-

latore; respinge quindi, avendo espressoparere contrario il relatore Benito MarioBORTOLAMI ed il sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l'ar-tigianato Franco BONFERRONI, l'emen-damento Minozzi ed altri 14 . 5; approvaquindi, avendo espresso il sottosegretario

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Commissione X

di Stato per l'industria, il commercio el 'artigianato Franco BONFERRONI parerefavorevole, l'emendamento 14 . 4 del rela-tore; respinge quindi, nella votazione inlinea dì principio, l 'emendamento Lodi-giani e Fiandrotti 14 . 6 ; approva quindil 'articolo 14 come modificato dagli emen-damenti testé approvati.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 15 è riferito il se-guente emendamento:

All'articolo 15 sostituire il comma 1 conil seguente:

1 . Alla violazione di quanto previstodall 'articolo 9-bis consegue, a carico delcommittente o del proprietario, secondole modalità previste dal regolamento diattuazione, una sanzione amministrativada lire 100 mila a lire 500 mila . Allaviolazione delle altre norme della pre-sente legge consegue, secondo le modalitàpreviste dal regolamento di attuazione,una sanzione amministrativa da lire unmilione a lire dieci milioni.15. 1 .

Il relatore.

La Commissione, avendo il sottosegre-tario di Stato per l ' industria, il commer-cio e l 'artigianato Franco BONFERRONIespresso parere favorevole e dopo che ildeputato Sergio DE JULIO ha annunciatoil suo voto contrario, approva l 'emenda-mento 15 . 1 del relatore e l 'articolo 15come modificato dall'emendamento testéapprovato.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che all 'articolo 16 è riferito il se-guente articolo aggiuntivo:

Dopo l 'articolo 16 aggiungere il se-guente :

Art . 16-bis.(Disposizioni transitorie).

1 . Fino all 'emanazione del regola-mento di attuazione di cui all 'articolo 14sono autorizzate ad eseguire opere di in-

stallazione, di trasformazione, di amplia-mento e di manutenzione degli impiantidi cui all'articolo 1, le imprese di cui

all'articolo 2, comma 1, le quali sono te-nute ad eseguire gli impianti secondoquanto prescritto dall 'articolo 7 ed a rila-sciare al committente o al proprietario ladichiarazione di conformità recante i nu-meri di partita IVA e gli estremi dellaiscrizione alla camera di commercio, in-

dustria, artigianato e agricoltura.2 . La dichiarazione di cui al comma 1

sostituisce a tutti gli effetti la dichiara-zione di conformità di cui all 'articolo 9.16 . 01 .

Il relatore.

La Commissione approva quindi l 'arti-

colo 16 del testo unificato e, successiva-mente, avendo il sottosegretario di Statoper l'industria, il commercio e l 'artigia-

nato Franco BONFERRONI espresso pa-rere favorevole, l'articolo aggiuntivo 16.01 del relatore.

La Commissione approva quindi l'arti-colo 17 del testo unificato.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che è stato presentato il seguente

ordine del giorno:

La X Commissione attività produttivenell 'approvare le proposte di legge

relative all ' installazione degli impiantitecnici

impegna il Governo

nell 'emanazione del regolamento di attua-zione ad acquisire il parere della Com-missione istituita dall 'articolo 14 in consi-derazione della rilevanza professionale

della stessa.0/2241/1/10

Bianchini, Minozzi, Fiandrotti.

Avendo il sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l 'artigianatoFranco BONFERRONI accolto l'ordine del

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Commissione X

giorno, i presentatori dello stesso non in-sistono per la votazione.

Dopo dichiarazioni di voto favorevoledei deputati Rosanna MINOZZI, LucianoRIGHI e Filippo FIANDROTTI a nome,rispettivamente, del gruppo comunista,

del gruppo della democrazia cristiana edel gruppo socialista, la Commissione ap-prova con votazione a scrutinio palesemediante appello nominale il testo unifi-cato delle proposte di legge all 'ordine delgiorno.

La seduta termina alle 11,10.

Giovedì l' febbraio 1990, ore 11,10 . —Presidenza del

Presidente

Michele VI-SCARDI. — Interviene il sottosegretario diStato per l'industria, il commercio e l'arti-gianato Franco Bonferroni.

Parere al Governo, ai sensi dell'articolo143, quarto comma, del regolamento sullaproposta di nomina dell ' ingegner Gia-como Caldana a presidente della stazione

sperimentale per i combustibili.

(Esame e conclusione).

Il relatore Umberto CORSI, illustrandola proposta di nomina sottoposta all ' e-same della Commissione, sottolinea chel ' ingegner Giacomo Caldana, così come ri-sulta anche dai dati presentati dal Mini-stero dell ' industria, ha già ricoperto lacarica di presidente della Stazione speri-mentale per i combustibili con impegno eprofessionalità. Richiamandosi, quindi, atali dati, propone di esprimere parere fa-vorevole.

Il deputato Onelio PRANDINI prean-nuncia l 'astensione del gruppo comunistache è motivata dalla carenza di informa-zioni, più volte lamentata in relazione adaltre proposte di nomine di cui si ri-chiede il parere della Commissione, for-nite in merito all'attività svolta dai sog-getti di cui si propone la nomina .

Il deputato Sergio DE JULIO dichiarail suo voto. di astensione sottolineandoanch'egli che vi è un 'obiettiva difficoltà, acausa della scarsa trasmissione da partedel Ministero dell'industria di tutti glielementi conoscitivi necessari, a formu-lare un parere motivato.

Dopo che il deputato Giuliano CEL-LINI ha dichiarato, a nome del grupposocialista, il voto favorevole sulla propo-sta di parere favorevole formulata dal re-latore, il relatore Umberto CORSI sottoli-nea che i dati del Ministero dell ' industriariguardano sia il curriculum vitae detta-gliato del presidente della Stazione speri-mentale per i combustibili di cui si pro-pone la riconferma, sia una sintesi delleprincipali attività svolte nell 'ambito della

stessa Stazione sperimentale.

Il sottosegretario di Stato per l'indu-stria, il commercio e l 'artigianato FrancoBONFERRONI fa presente che si trattadella nomina di uno dei massimi espertinel settore e invita, quindi, la Commis-sione ad esprimersi favorevolmente sutale proposta di nomina.

La Commissione approva, quindi, convotazione a scrutinio segreto, la propostadi parere favorevole del relatore.

La seduta termina alle 11,25.

IN SEDE REFERENTE

Giovedì 1 ' febbraio 1990, ore 11,25 . —Presidenza del Presidente Michele VI-SCARDI. — Intervengono il ministro del-l'industria, del commercio e dell'artigianatoAdolfo Battaglia e il sottosegretario di Statoper l'industria, il commercio e l'artigianatoGiuseppe Fornasari.

Disegno e proposta di legge:

Norme per la tutela della concorrenza e del mer-

cato (Approvato dal Senato) (3755).

(Parere della I, della II, della III, della V, della VII,

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

della VIII, della XI e della XI Commissione, nonché

della VI Commissione, al sensi dell 'articolo 73,

comma 1-bis, del regolamento, limitatamente all ' ar-

ticolo 20 ed al titolo V)

d'AMATO LUIGI ed altri : Normativa antimonopo-

lio ed a tutela della libera concorrenza (1365).

(Parere della I, della II, della III, della V e della VI

Commissione).

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l 'esame de-gli abbinati progetti di legge all 'ordinedel giorno.

Il Presidente Michele VISCARDI, rela-tore, ricorda che, come era stato conve-nuto dalla Commissione nella precedenteseduta del 15 dicembre 1989 – e confer-mato nelle diverse riunioni dell 'Ufficio diPresidenza, allargato ai rappresentanti deigruppi – si proseguirà ora nell 'esame delprovvedimento riguardante la disciplinadi tutela della concorrenza e del mercato,in sede referente ; fa altresì presente chenon sono al momento intervenuti tutti iprescritti pareri, presupposto per adot-tare, secondo le volontà espresse dai di-versi gruppi, la delibera di trasferimentoin sede legislativa . Ringraziati quantisono intervenuti nella discussione di ca-rattere generale, sottolinea che già nellasua relazione introduttiva aveva indivi-duato talune questioni fondamentali sullequali aveva richiamato l 'attenzione dellaCommissione, anche in relazione alla va-lutazione dell 'opportunità di pervenire amiglioramenti del contenuto della norma-tiva all 'esame . Si può rilevare da tali in-terventi che esiste una volontà unanimedi dotare il nostro Paese di una legisla-zione in grado di porre le condizioni peruna più efficace tutela del mercato edella concorrenza: si tratta, quindi, nondi imporre vincoli al libero svolgimentodell 'attività economica, ma di indicare gliambiti precisi e chiari all 'interno deiquali tale attività economica può conmaggiore efficacia esplicarsi in modo taleche essa venga resa compatibile con gliinteressi dei cittadini utenti e consuma-tori . Come già ricordato nella sua rela-

zione, occorre coniugare l'iniziativa eco-nomica garantita, tutelata e promossadalla Costituzione, con i principi fonda-mentali del nostro sistema costituzionaleche stabiliscono che essa non debba svol-gersi in contrasto con l'utilità sociale o inmodo da recare danno alla sicurezza, allalibertà e alla dignità umana.

E stata sollevata una falsa polemicacirca la volontà di giungere alla defini-zione della normativa riguardante la di-sciplina antitrust contrapponendo, da unlato, coloro che hanno prospettato la pos-sibilità di proporre alcune modificazionial testo licenziato dal Senato, tra cui il

relatore, e, dall 'altro, coloro i quali, e traquesti il Governo, hanno manifestato l'in-tento di giungere ad una sua approva-zione senza modificazioni . Fortunata-

mente il tempo trascorso dal momento incui è stata svolta la relazione, il 19 otto-bre 1989, fino ad oggi ha avuto ragionedi questa inutile polemica: a quattromesi di distanza, infatti, non è stato an-cora acquisito il parere della VI Commis-sione finanze, ciò che non consente dipoter realizzare il trasferimento in sedelegislativa e pervenire all 'approvazionedefinitiva del provvedimento, richiesta inmerito alla quale è possibile oggi riscon-trare una posizione più critica da partedel gruppo comunista e del gruppo verde.

In coerenza con le considerazioni giàsottolineate nella sua relazione del 19 ot-tobre 1989 ritiene che, anche tenendoconto delle questioni emerse nel corso deldibattito di carattere generale, si possanospecificare le questioni principali sullequali richiamare l 'attenzione della Com-missione con l 'obiettivo di migliorare i

contenuti del testo normativo in modotale anche da pervenire al superamentodi alcune perplessità di merito . Ritiene,in primo luogo, che per ciò che riguardai rapporti tra la disciplina nazionale inmateria di antitrust e quella prevista dal-

l'ordinamento comunitario si possa, po-nendo in relazione l 'articolo 1 e l'articolo9 del disegno di legge approvato dal Se-nato, giungere all'affermazione di unprincipio di carattere generale che garan-tisca l 'autonomia delle procedure attiva-

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bili in ambito nazionale rispetto a quelleattivabili in ambito comunitario, cosìcome peraltro è emerso durante la predi-sposizione del regolamento comunitarioin materia . Per quanto riguarda l 'articolo3, che vieta l'abuso di posizione domi-nante, e che è quindi volto non ad impe-dire la creazione di posizioni dominantiall 'interno del mercato ma solo il loroabuso, ritiene che risulti necessario sotto-lineare l 'esigenza, pur implicita nellanorma, di inserire il concetto di dipen-denza economica tra le fattispecie che ri-sultano vietate e che costituiscono figuresintomatiche dell 'abuso di potere ; ciò ètanto più importante in relazione allastruttura del sistema produttivo italiano edel forte squilibrio dimensionale e di ca-pitali tra le piccole e medie imprese e legrandi imprese.

Per quanto riguarda la disciplina rela-tiva al divieto di intese restrittive dellalibertà di concorrenza è necessario, a suoavviso, che, rispetto ad un giudizio spessovolte ondivago sui rapporti tra politica edeconomia, si predisponga una normativache eviti in questo ambito il più possibilela discrezionalità politica . Per ciò checoncerne quindi il problema delle inteserestrittive e del problema della concor-renza si deve affidare all 'Autorità l 'esclu-sivo potere per la concessione delle dero-ghe nella consapevolezza che il provvedi-mento stesso prevede le necessarie garan-zie e i rimedi giurisdizionali per la tuteladegli interessi eventualmente illegittima-mente lesi ; pertanto è opportuno esclu-dere l ' intervento della parte politica sop-primendo il comma 3 dell 'articolo 4 deldisegno di legge approvato dal Senato . Inmateria di concentrazioni – materia perla quale occorre tener conto anche delregolamento intervenuto in sede comuni-taria che stabilisce ai fini dell ' interessecomunitario il limite per tali operazioniin cinque miliardi di ECU - sottolineache le procedure previste dal comma 3dell 'articolo 6 risultano troppo macchi-nose e si prestano ad interpretazioni con-trarie alle esigenze, da tutti condivise, dinon impedire la crescita dimensionaledell ' impresa. Ritiene pertanto che risultipiù utile, anziché prevedere griglie

particolari di settore, fare ricorso rispettoalle decisioni dell 'Autorità all ' introdu-zione del concetto di interesse pubblicoquale criterio attraverso il quale il Go-verno possa, attraverso le procedure didecisione previste dalla legge n . 400 del1988 e con piena assunzione di responsa-bilità politica decidere se impedire oautorizzare le operazioni di concentra-zione. Tale esigenza d 'altronde va postaanche in riferimento all'articolo 25 rela-tivo alla reciprocità di trattamento conimprese straniere nel caso delle opera-zioni di concentrazione alle quale parteci-pino imprese di altri Stati, che è statopiù volte oggetto di osservazioni critichee che potrebbe essere, quindi, attraversole modifiche da apportare all'articolo 6,coerentemente superato.

Oggetto di proposte di modificazionidovrebbe essere anche la materia concer-nente l ' istituzione ed i compiti della Auto-rità garante della concorrenza e del mer-

cato. In particolare l'articolo 10 che pre-vede le modalità attraverso le quali sicostituisce l'Autorità – e che sono stateoggetto di un approfondito dibattito svol-tosi presso la I Commissione affari costitu-zionali della Camera – merita di essererichiamato all'attenzione della Commis-sione per i profili di carattere ordinamen-tale e politici ad esso sottesi . Si tratta didecidere se la nomina dei componentil'Autorità debba essere affidata al Governo,ovvero, come previsto dal provvedimentoin esame, ad organi ritenuti al di sopradelle parti quali í Presidenti dei due ramidel Parlamento . Al riguardo sottolinea, da

un lato, l 'esigenza di non creare una forza-tura avente riflessi di carattere ordinamen-tale prevedendo in capo ai Presidenti delledue Camere e quindi al Parlamento re-sponsabilità improprie – benché una fatti-specie analoga sia già prevista per la no-mina del Garante dell 'editoria che peròcostituisce un organo monocratico – e,

dall 'altro, di non imbrigliare in qualchemodo l'autonomia dell'iniziativa politicae parlamentare delle forze politiche ; per-tanto tale questione andrebbe forse ricon-dotta alle normali procedure di nominadi Autorità che sono comunque poste a

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Commissione X

garanzia dell 'ordinato svolgimento delleattività in particolari settori come adesempio quelli del credito e delle assicu-razioni . Per altri versi ritiene si debbavalutare l 'opportunità di coinvolgere neipoteri e nella composizione propria del-l 'Autorità anche il CNEL. Sempre sultema dell 'Autorità occorrerà valutare an-che la condizione espressa dalla XI Com-missione lavoro in materia di assunzionee trattamento giuridico ed economico del

personale.Un'altra questione che occorre affron-

tare riguarda la scarsa contundenza dellesanzioni previste a fronte della violazionedei divieti e degli obblighi stabiliti dalprovvedimento ; in particolare occorreprevedere che l 'applicazione della san-zione amministrativa pecuniaria disposta

nei casi di infrazione più gravi in misuranon superiore all ' 1 per cento del fatturatovada aumentata, in coerenza anche aquanto stabilito in sede comunitaria, finoal 10 per cento . Un chiarimento ulterioreandrebbe fatto per ciò che concerne lacommisurazione della sanzione ammini-strativa pecuniaria al fatturato, specifi-cando che il fatturato sia riferito a quellorelativo all 'oggetto dell ' intesa vietata . Allostesso modo andrebbe raddoppiata la san-zione amministrativa pecuniaria previstaper l ' inottemperanza all 'obbligo di noti-fica o al divieto di concentrazione.

Quando si affrontano i problemi rela-tivi ai poteri dell 'Autorità in materia di

divieto di operazione di concentrazioneoccorre aver presente che è necessario tu-telare le legittime esigenze di coloro iquali sono soggetti a tali poteri : pertantoè indispensabile, in primo luogo, che nelmomento in cui si stabilisce l'obbligodella notifica delle operazioni di concen-trazione si preveda che l 'Autorità si pro-nunci in merito entro un termine certoche, potrebbe essere di 30 giorni, fermorestando la previsione di cui all 'articolo16, comma 4; in secondo luogo, è indi-spensabile prevedere, altresì, che dopol'apertura formale dell 'istruttoria se nedia comunicazione all 'interessato ed alGoverno, sia nel caso di archiviazione

dell ' istruttoria stessa, sia nel caso dellasua conclusione, quale che ne sia l 'esito

Per quanto osservato in merito allaquestione del divieto di operazioni diconcentrazione andrebbe, inoltre, conse-guentemente modificato l 'articolo 18.

Per ciò che concerne le disposizionispeciali previste dal capo IV del titolo IIin materia di aziende ed istituti di cre-dito, imprese assicurative e stampa quoti-diana ritiene che si debbano evidenziare inodi fondamentali delle diverse questioniper tentare di individuare soluzioni soddi-sfacenti e coerenti . In particolare per ciòche riguarda il settore dell 'editoria o, più

propriamente, come già sottolineato nellarelazione, il settore dell ' informazione sitratta di ricondurre la complessa norma-tiva in questo campo – che, come denun-ciato anche dal Garante per l 'editoria,non risulta adeguata ad assicurare la tu-tela della concorrenza – ai princìpi gene-rali previsti dal provvedimento in esame.Se si vuole anche in questo campo evi-

tare l 'abuso di posizioni dominanti oc-corre fare uno sforzo di definizione perstabilire cosa debba intendersi per settoredell'informazione, un settore che assumeun peso che va al di là dei contenutimerceologici poiché coinvolge questioniche hanno a che vedere con i princìpifondamentali della libertà di informa-zione e del pluralismo democratico . Que-sta esigenza va assicurata anche al di làdella soluzione da dare alle questioni chela cronaca quotidiana segnala all 'atten-

zione e, d 'altronde, tale esigenza era statagià sottolineata nella relazione svolta nel-l 'ottobre dello scorso anno . È necessarioquindi che anche questi problemi rien-trino nel disegno complessivo del provve-dimento posto a tutela della concorrenzae del mercato attribuendo così all 'Auto-rità i poteri conseguenti . Si potrebbe cosìipotizzare la fattispecie di abuso nel set-tore qualora fosse superata una certa so-glia, che potrebbe essere di possesso dipiù di un quarto del mercato. Ciò presup-pone ovviamente la definizione del settore

dell ' informazione all'interno del quale po-trebbero essere ricompresi la stampa quo-tidiana, la stampa periodica a rilievo na-

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Commissione X

zionale, la radio e la televisione. An-drebbe altresì definito che cosa si debbaintendere per quota di mercato cui rife-rire l 'abuso della posizione dominante nelsettore dell ' informazione: ciò potrebbe es-sere risolto attraverso l'analisi dei ricavi

delle vendite, degli introiti derivanti dallapubblicità e dei contributi di natura pub-blica concessi per i settori indicati (siadel canone radiotelevisivo che dei contri-buti pubblici e non solo statali concessi).Pertanto, in deroga all 'articolo 10 occor-rerebbe prevedere la partecipazione delGarante dell 'editoria come compartecipedei compiti svolti dall 'Autorità garanteper tutte le questioni concernenti il set-tore dell ' informazione lasciando così la ti-picità generale delle procedure poste atutela della concorrenza e del mercatopreviste dal provvedimento in esame.

Per quanto attiene alla vigilanza sulcredito si può consentire sulla disciplinadi cui al comma 2 dell 'articolo 20 chia-rendo che la normativa speciale che disci-plina il settore rappresenta un ambito di-

verso da quello delle regole generali postedal provvedimento in esame; altrettantopuò essere affermato in relazione al set-tore assicurativo dove peraltro occorre ri-solvere il problema, e in tal senso rivolgeun invito al Governo, del ruolo dell ' I-SVAP.

Ritiene in conclusione che vada affron-

tato in modo coerente il problema dellapartecipazione al capitale di enti creditizida parte di imprese o di enti operanti insettori non autorizzati all 'esercizio delcredito; pur non entrando nelle compe-tenze specifiche della Commissione fi-nanze, è importante che in questo settorevenga garantito il contemperamento delladuplice esigenza di tener conto della tra-sformazione delle banche pubbliche in so-cietà per azioni e di impedire anche pergli altri istituti di credito il controllo

maggíoritarío da parte delle imprese nonoperanti nel settore . In questo ambito ladisciplina di carattere generale posta atutela della concorrenza potrebbe trovareuna sua giusta applicazione, magari an-che limitata nel tempo.

Sono questi i problemi fondamentalicon i quali occorre confrontarsi e suiquali in qualità di relatore ha ritenutodoveroso richiamare l 'attenzione dellaCommissione così da mettere tutti igruppi in grado di esprimere le valuta-zioni necessarie . Questa sua responsablitànon risulta in contraddizione con le posi-zioni manifestate dalla maggioranza sulladisciplina in materia di antitrust inquanto ciò attiene al momento conclusivodel dibattito quando si dovrà procederealla definizione delle diverse questioni. Esbagliato quindi liquidare le sue conside-razioni affermando che esse sono miratea rinviare l'approvazione di questa leggeda tutti attesa: qualora infatti si giun-gesse – cosa che non auspica – all 'im-porre l 'approvazione senza possibilità dimodificazioni anche migliorative, nonmancherà di adempiere alle sue responsa-bilità politiche che in qualità di deputatodella maggioranza lo riguardano da vi-cino. Tuttavia poiché resta convinto chenon esistano nella realtà partiti trasver-sali che coordinano le loro posizioni perimpedire la definizione di una efficacelegge a tutela del mercato e della concor-renza, auspica che si possa compiere unutile lavoro per definire in modo com-piuto e coerente i contenuti del disegnodi legge in esame.

Il minstro dell ' industria, del commer-cio e dell'artigianato Adolfo BATTAGLIAfa presente che nella replica che avevapredisposto intendeva soffermarsi, dopoun breve richiamo alle questioni fonda-mentali contenute nel provvedimento inesame, su alcune considerazioni politichevolte a sottolineare l ' importanza delle di-sposizioni a tutela della concorrenza e delmercato; ritiene tuttavia che dopo la re-plica del relatore, le considerazioni politi-che debbano far premio sulle altre ondeavere la necessaria chiarezza dei conte-nuti propri della normativa recata dalprovvedimento in esame . Vanno perciò ri-baditi gli aspetti più qualificanti del dise-gno di legge in materia di tutela dellaconcorrenza e del mercato, che riguar-dano : il riconoscimento del ruolo impor-tante che svolge la strutture concor-

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renziale all ' interno del sistema econo-mico; la posizione equilibrata e coerentenei confronti delle operazioni di concen-trazione ; il rapporto anche qui equili-brato tra la normativa riguardante ilmercato nazionale e quella concernente ilmercato europeo e la distinzione dei ri-spettivi ambiti di operatività; il rapportotra organi politici ed organi amministra-tivi preposti a garanzia della concorrenzae a tutela del mercato, che ha rappresen-tato un difficile punto di equilibrio e dicontemperamento delle diverse esigenzeespresse dai gruppi nel corso dell 'esamedel provvedimento al Senato . Riteneva didover esprimere l 'auspicio di giungere adun'approvazione tempestiva del provvedi-mento attesa l ' importanza che esso rive-ste sia in relazione ai ritardi accumulati,sia in relazione allo stadio di elabora-zione parlamentare e tenuto anche contodel momento cruciale per lo sviluppo delsistema produttivo italiano in cui unatale disciplina interviene . Tuttavia dopola replica del relatore, che non si è limi-tato ad indicare perfezionamenti tecnicidel testo ma ha prospettato modificheche reincidono su punti basilari del dise-gno di legge, è forse opportuno ribadireche con tale progetto di legge s 'intendeaffidare all ' intervento dello Stato nell 'eco-nomia un ruolo più modenro capace difissare le regole di libertà e di funziona-mento del mercato, di stabilire le condi-zioni di pari opportunità di accesso allostesso e di limitare tale intervento ai set-tori strategici . È evidente che chi noncondivide la nuova qualità assegnata al-l ' intervento dello Stato, non ha interessead approvare il disegno di legge inesame.

E politicamente sorprendente il giocoche si è creato di rinvio dell'esame delprovvedimento e della espressione deiprescritti pareri ed è ancora più sorpren-dente che presso la VI Commissione fi-nanze sia stata svolta una relazione daparte di un deputato appartenente al par-tito di maggioranza relativa che si disso-ciato dalle posizioni del suo gruppo svol-gendo delle osservazioni che stravolgonoil senso ed i contenuti della previsionenormativa contenuta dal provvedimento

in esame . Si domanda, quindi, se questotipo di orientamento non implichi perciòuna volontà, magari non intenzionale, cheabbia come conseguenza il blocco dell'iterdi approvazione del disegno di legge inmateria di tutela del mercato e della con-correnza; infatti, come già sottolineatonei suoi precedenti interventi, è inevita-bile che il rallentamento dell ' iter relativoal disegno di legge riguardante la tuteladel mercato e della concorrenza, che èconseguenziale alla continua ricerca diperfezionamenti della normativa, semprepossibili, comporti il rischio di non va-rare una legge tanto attesa . Tutte le leggisono inadeguate rispetto alla situazioneesistente nel momento in cui comincianoad operare, proprio per la mutevolezzadella realtà oggetto dell'intervento legisla-tivo che, nel caso della realtà economica,risulta ancora più accentuato . Pertanto èpiù opportuno, anziché rincorrere conti-nui perfezionamenti, predisporre unalegge che risulti tuttavia immediatamenteoperativa . Pur avendo presente che lamodificazione della previsione relativaalla copertura finanziaria del disegno dilegge comporta la necessità di un rinviodello stesso all 'altro ramo del Parla-mento, occorre avere chiaro che la modi-ficazione del provvedimento va valutatain relazione al tipo ed alla identità dellemodificazioni sempre proponibili : in que-sto caso non si tratta solo della propostadi semplici modificazioni tecniche ma dimodificazioni che investono alcune rile-vanti questioni recate dal disegno dilegge in esame e che sono state al centrodi un delicato accordo politico.

Ritiene pertanto indispensabile chie-dere una riunione di maggioranza per ca-pire e valutare le questioni connesse atali modifìcazionì ; chiede pertanto che laCommissione rinvii di una settimana ilseguito dell 'esame del provvedimento inmodo da consentire i necessari chiari-menti sulle questioni sollevate, ribadendoche questo rinvio non è imputabile alGoverno la cui posizione, da sempre riba-dita, è tesa ad approvare il provvedi-mento in tempi rapidi e nello stesso testolicenziato dal Senato .

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Dopo che il deputato Renato DONAZ-ZON ha sottolineato che a causa di unadivisione nella maggioranza si rischia diritardare l ' iter di approvazione del prov-vedimento in materia di antitrust, il Pre-sidente Michele VISCARDI rinvia il se-guito dell 'esame dei progetti di legge al-l'ordine del giorno ad altra seduta.

Disegno di legge:

Nonne per l'attuazione del piano energetico nazio-nale in materia di risparmio energetico (3423).

(Parere della I, della II, della V, della VI, della VIII

e della XIII Commissione).

(Seguito dell'esame e rinvio).

La Commissione prosegue l 'esame deldisegno di legge all 'ordine del giorno.

Il relatore Bruno ORSINI ricorda chenella precedente seduta si era acconsen-tito ad un rinvio del seguito dell 'esamedel disegno di legge all 'ordine del giornoonde consentire ai gruppi parlamentari diformalizzare gli emendamenti preannun-ciati . Sottolinea al riguardo l ' imbarazzoche si determina dal fatto che, a frontedell'esigenza, da tutti condivisa, di giun-gere ad una rapida definizione della ma-teria concernente il risparmio energetico,si debba registrare un allungamento deitempi che è difficilmente giustificabiledal momento che il Comitato ristretto haterminato da tempo ormai i propri la-vori; propone, pertanto, che si procedaall 'esame degli articoli del disegno dilegge e degli emendamenti ad essi propo-sti .

Il deputato Renato STRADA fa pre-sente di aver partecipato ai lavori delComitato ristretto costituito per l 'esamedel disegno di legge sul risparmio energe-tico, e negli emendamenti che presenterànella seduta odierna ha cercato di indivi-duare i punti chiave emersi nel lavorosvolto da quel Comitato; per parte suagiudica gli emendamenti del relatore, pre-sentati nel dicembre scorso, insufficienti araccogliere ed interpretare per intero tutti

gli elementi emersi nel corso del lavorodel Comitato ristretto. Quanto poi all'at-teggiamento del Governo ricorda che inun recente convegno il ministro dell'indu-stria ha svolto considerazioni che si at-teggiano come un attacco teso e precisonei confronti del Parlamento ; il ministroha di fatto imputato alla maggioranza,ma anche all 'opposizione, i ritardi delParlamento, denunciando un immobilismodi questo e formulando un appello affin-ché questa situazione cambi, sottoline-ando di aver presentato in diverse mate-rie un intero corpus di norme. Ritienenon gli spetti rispondere a quelle accuseanche se è emblematica la vicenda rela-tiva al disegno di legge per gli interventia favore delle piccole e medie imprese: laCommissione aveva deliberato già nel lu-glio 1988 il trasferimento in sede legisla-tiva di un testo unificato delle propostedi legge presentate in materia ed il Go-verno solo nei giorni scorsi ha presentatoil suo disegno di legge, con notevole ri-tardo e palesando, quindi, una non capa-cità di decisione . Quanto al disegno dilegge in esame sottolinea come il Go-verno ha reso difficile l'iter dei provvedi-menti da esso predisposti e concernenti ilsettore dell'energia, poiché non è certofunzionale la divisione in due distinti di-segni di legge delle questioni di merito edi quelle relative agli aspetti istituzionali.A fronte di ciò il gruppo comunista hacompiuto un notevole sforzo per riportareun minimo di ordine collegando i dueaspetti, di merito ed istituzionali, supe-rando anche la pochezza di contenutipropri del disegno di legge . Questo colle-gamento tra merito e strumenti si giusti-fica data la stretta connessione esistentetra i due elementi.

In relazione al contenuto degli emen-damenti che presenterà nella sedutaodierna rileva come questi si muovanonella direzione della creazione di unaagenzia per il risparmio energetico, arti-colata a livello regionale, che deve costi-tuire il supporto tecnico informativo perla stessa domanda di risparmio energe-tico . Gli emendamenti del gruppo comu-nista muovono, altresì, nella direzione diriconoscere il ruolo che deve essere pro-

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Commissione X

prio delle regioni in questa materia ; essitendono poi ad apportare precise e pun-tuali modifiche alle leggi n . 308 e n . 373.Il Governo, per quanto concerne le que-stioni istituzionali, ha presentato un dise-gno di legge al Senato di riforma dell 'E-NEA che, di fatto, si sostanzia semplice-mente in una modifica del Consiglio diamministrazione di quell 'ente : sottolineala contraddittorietà del Governo che, daun lato, sostiene di aver presentato unprogetto di legge di riforma dell 'ENEA,che ha il contenuto da lui evidenziato, e,dall 'altro, afferma che è in preparazioneun provvedimento di modifica dell 'ENEA;al riguardo chiede comunque notizie sulreale intendimento del Governo in ordinealla predisposizione dì tale testo.

Si sofferma, quindi, sulle altre inizia-tive del Governo volte a dare, nella logicadell 'esecutivo, un nuovo assetto agli stru-menti di governo nel settore del rispar-mio energetico, ricordando poi l 'asseritoimpegno di questo per affrontare il pro-blema delle emissioni inquinanti, impe-gno a fronte del quale non vi è alcunainiziativa concreta ; al contrario il gruppocomunista si è fatto promotore di inizia-tive in questo senso, tra l 'altro presen-tando una proposta di legge con la qualesi rende obbligatoria l 'utilizzazione dellemarmitte catalitiche per gli autoveicoliche utilizzano la benzina verde.

Riassumendo in termini generali ilcontenuto degli emendamenti che si ri-serva di presentare ribadisce come questiriguardino la costituzione di una agenziaper il risparmio energetico ; il riconosci-mento del ruolo delle regioni e degli entilocali ; la determinazione di un 'adeguatapolitica tariffaria . Essi affrontano altresì iproblemi del trasporto elettrico nelle cittàcome anche i temi dell 'energia e dell'am-biente . In conclusione auspica che vi sia,a fronte dello sforzo compiuto dalla suaparte politica, un 'adeguata disponibilitàda parte della Commissione per recepire icontenuti degli emendamenti presentatinella prospettiva di affrontare unitaria-mente le questioni di merito e la defini-zione degli adeguati strumenti di governodel settore .

Il deputato Massimo SCALIA sottoli-nea che il gruppo verde ha espresso ilsuo avviso favorevole a che l 'esame deldisegno di legge concernente il risparmioenergetico costituisca una delle prioritàper il lavoro della Commissione . Condi-vise le considerazioni svolte dal deputatoStrada sulle forme e sui contenuti delledichiarazioni del ministro dell ' industriasottolinea che questi non sfugge comun-que alla critica di aver predisposto atti inmateria di politica energetica di bassoprofilo lasciando di fatto mano libera aigrandi enti energetici e alle grandi im-prese costruttrici di centrali termoelettri-che, in evidente contraddizione conquanto stabilito nel PEN. Per quanto ri-guarda gli emendamenti predisposti dalgruppo verde essi si incentrano su duequestioni fondamentali : la costituzione diun'agenzia per il risparmio energetico po-sta alle dirette dipendenze del Presidentedel Consiglio dei ministri che costituiscail centro di coordinamento delle iniziativedi risparmio energetico e la naturale in-terfaccia sotto il profilo tecnico delle re-gioni; il potenziamento del ruolo e dellecompetenze delle regioni in materia dirisparmio energetico . Ribadisce che insede di esame del provvedimento concer-nente il risparmio energetico è piena-mente legittimo porre questioni aventi ca-rattere istituzionale di governo razionaledell 'energia, tanto è vero che dopo chetale esigenza è stata più volte negata, ilrelatore tra i pochi emendamenti presen-tati ha ricompreso quello riguardante ilpotenziamento della direzione generaledelle fonti di energia e delle industrie dibase del Ministero dell'industria : affron-tando così proprio una questione istitu-zionale.

Ritiene quindi che le questioni affron-tate con gli emendamenti presentati costi-tuiscano gli aspetti fondamentali da cuinon si può prescindere per predispone unsesto in materia di risparmio energetico edi uso razionale delle risorse energeticheche non rappresenti semplicemente unaforma di incentivazione . Sottolinea altresìche il dibattito svoltosi nel Paese sullequestioni energetiche ha avuto l'esito po-

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sitivo di registrare il consenso anche dialtri rappresentanti di gruppi sulle propo-ste emendatine al testo del disegno dilegge; rivolge in tal senso un invito algruppo socialista affinché, in coerenzacon posizioni espresse in altre sedi vogliaaderire alle iniziative di modificazionedel disegno di legge portando il propriocontributo per la predisposizione di unabuona politica di risparmio energetico.

Avendo il relatore Bruno ORSINI ma-nifestato l 'intenzione di procedere inmodo rapido all 'esame degli articoli e de-gli emendamenti ad essi proposti, per iquali è necessario che il relatore dispongadi un adeguato margine di tempo perpoterli valutare ed esprimere su di essi lesue valutazioni, il sottosegretario di Statoper l 'industria, il commercio e l 'artigia-nato Giuseppe FOORNASARI, per ciò cheriguarda le questioni sollevate dal depu-tato Strada, rinvia a quanto dichiaratodal ministro dell 'industria nel corso del-l 'audizione svoltasi presso la X Commis-sione del Senato nella giornata di ieri.

Il Presidente Michele VISCARDI av-verte che sono stati presentati i seguentiemendamenti:

Sostituire il titolo con il seguente:Norme per l 'attuazione del piano energe-tico nazionale in materia di uso razionaledell 'energia, di risparmio energetico e disviluppo delle fonti rinnovabili.Tít . 2 .

Strada, Cherchi, Quercini, Pran-dini, Cavagna, Garavini.

All'articolo 1, comma 2, dopo la parola:altresì, aggiungere la seguente : assimilabili.1 . 2 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

Al secondo comma dell'articolo 1, dopoil secondo periodo è aggiunto il seguente:L'uso efficiente dell'energia è peraltroconsiderato quale fonte virtuale dellastessa, in quanto consente o di ridurre

direttamente i consumi in termini difonti primarie o di ottenere, a parità diquantitativi impiegati di fonti primarie,una maggiore disponibilità in termini di

usi finali.1 . 3 .

Scalia, Mattioli, Strada, Tiezzi.

All'articolo 1 sono aggiunti ì seguenticommi:

4. L 'ultima frase del primo commadell'articolo 4 della legge 29 maggio1982, n . 308 è così modificata : « a condi-zione che la potenza degli impianti nonsia superiore a 50 MgW ».

5. Per il raggiungimento degli obiettividi conservazione dell'energia e dì penetra-zione delle fonti rinnovabili è istituitapresso la Presidenza del Consiglio l 'Agen-zia per il Risparmio Energetico e le Fonti

Rinnovabili-AREFR.6. Compiti specifici dell 'Agenzia sono:

il coordinamento e la verifica dell 'attua-

zione delle direttive emanate dal CIPE dicui al successivo articolo 2 ; la formula-

zione di standard per i dispositivi di con-

servazione dell 'energia e di produzioneattraverso fonti rinnovabili ; il supporto e

la promozione delle tecnologie più ade-

guate ; la cooperazione con le regioni e glienti locali per la definizione di un 'appo-sita mappatura delle risorse energetiche

rinnovabili e virtuali ; la predisposizionedi una relazione annuale suì risultati con-seguiti e sulle prospettive di interventoda presentarsi ogni anno alle Camere daparte del Ministro dell'industria.

7. L 'AREFR è dotata di uffici regio-nali, con sedi in ogni capoluogo di re-gione, in grado di coordinare con compe-tenze tecniche adeguate le iniziative nelcampo delle fonti rinnovabili e virtuali.

8. Su proposta del Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato diconcerto con il Ministro delle partecipa-zioni statali, sentiti i presidenti dell'E-NEA, dell'ENI, dell'ENEL, dell 'IRI, delCISPEL e delle associazioni industriali in-teressate il Presidente del Consiglioemana, entro 45 giorni dall'entrata in vi-

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gore della presente legge, il decreto dinomina del Presidente dell 'AREFR e didefinizione dell 'organico con relativi trat-tamenti economici e giuridici nonchénorme attuative e di funzionamento.1 . 4 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 1, comma 1, dopo le parole:Comunità economica europea, sono ag-giunte le seguenti : l 'uso razionale dell 'e-nergia.1 . 5 .

Strada, Quercini, Prandini, Ga-ravini.

All'articolo 1, comma 1, dopo le parole:nei processi produttivi sono aggiunte leseguenti : e nella gestione degli impianti.1 . 6 .

Strada, Quercini, Prandini, Ga-ravini.

All 'articolo 1, dopo il comma 1 aggiun-gere il seguente:

1-bis . La politica di uso razionale del-l 'energia e delle materie prime energetì-che mira a definire un complesso diazioni organiche dirette alla promozionedel risparmio energetico, all 'uso appro-priato delle fonti anche convenzionali, almiglioramento dei processi tecnologiciche usano o trasformano energia, allo svi-luppo delle energie rinnovabili, alla sosti-tuzione delle materie prime energetichedi importazione.1. 7 .

Cherchi, Strada, Prandini, Lava-gna, Garavini.

All 'articolo 2 le parole: le regioni e leprovince autonome di Trento e $olzanosono sostituite dalle seguenti: , d'intesacon la conferenza delle regioni.2. 1 .

Scalia, Mattioli, Strada, Tiezzi .

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART . 2.

(Segretariato Generale per l 'Energiae Consiglio Superiore dell'Energia).

1 . Presso la Presidenza del Consigliodei Ministri è istituito il Segretariato Ge-nerale per l 'Energia con compiti di elabo-razione e coordinamento della politicaenergetica nazionale.

A tal fine il Segretariato, con l'ausiliodel Consiglio Superiore per l'energia dicui al successivo comma 4, espleta i se-guenti compiti:

formula gli indirizzi generali dellapolitica energetica nazionale;

elabora il piano energetico nazio-nale ;

sovrintende all'attuazione del pianoenergetico nazionale;

verifica lo stato di attuazione delPiano energetico nazionale, ne promuovegli aggiornamenti e le eventuali corre-

zioni ;coordina, indirizza e controlla la po-

litica energetica di ENEL, ENI, ENEA;individua la localizzazione degli im-

pianti di produzione di energia con leseguenti caratteristiche:

a) superiori a 25 MWt per im-pianti installati al servizio dei settori in-dustriale, agricolo, terziario, civile e resi-denziale ;

b) superiori a 10 MWe per gli im-

pianti idroelettrici.

2. Al Segretariato è preposto un Mini-stro senza portofoglio.

3 . Con decreto del presidente della Re-pubblica, previa deliberazione del Consi-glio dei Ministri, sentito il parere delConsiglio di Stato che deve esprimersientro 30 giorni dalla richiesta, su propo-sta del Presidente del Consiglio dei mini-stri, sentito il Ministero dell ' industria, delcommercio e dell'artigianato, di concertocon il Ministero del tesoro e con il Dipar-timento della funzione pubblica, si prov-vede al trasferimento del personale at-

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tualmente dipendente dalla Direzione Ge-nerale delle Fonti di energia e delle indu-strie di base del Ministero dell ' industria,dal Ministero dell'industria al Segreta-riato generale per l 'energia . Con il mede-simo decreto si provvede altresì adaumentare la dotazione organica del Se-gretariato generale per l 'energia di nonpiù di 29 unità, di cui 27 con specificaprofessionalità tecnica nel settore energe-tico, per quanto riguarda le qualifiche di-rigenziali e di non piu di 150 unità per ilrestante personale da reperire attraversoforme di mobilità da altri comparti delpubblico impiego.

4. Presso la Presidenza del Consigliodei ministri è istituito il Consiglio supe-riore dell 'energia (CSE), presieduto dalSegretario generale per l 'energia. Il CSEcoadiuva il Segretariato generale per l 'e-nergia nella elaborazione, modifica e ag-giornamento del piano energetico nazio-nale.

Fanno parte del CSE esperti o rappre-sentanti designati, uno per ogni ammini-strazione da:

il Ministro dell 'industria, commercioe artigianato, il Ministro delle partecipa-zioni statali, il Ministro della ricercascientifica e dell 'università, il Ministrodei trasporti, il Ministro dell 'ambiente, ilMinistro dell 'agricoltura, il Ministro deilavori pubblici;

í presidenti delle Regioni;i presidenti delle province autonome

di Trento e Bolzano;

i Presidenti di ENEL, ENI, ENEA;i presidenti di CISPEL, INFN, CNR,

ISTAT, ISS, ISPSL.

5. Il Consiglio stabilisce, con appositoregolamento, le norme per il proprio fun-zionamento.

6. Il Presidente del Consiglio dei mini-stri è autorizzato ad emanare, entro 90giorni dalla data di entrata in vigoredella presente legge e secondo i princìpi ei criteri direttivi in essa stabiliti, uno opiù decreti, recanti norme relative ai po-teri di coordinamento, indirizzo, controlloe di spesa spettanti al Segretariato gene-rale per l 'energia .

7. Il Segretariato generale per l 'ener-gia invia, nel mese di novembre di ognianno al Parlamento informative sulla pro-pria attività e su quella del Consiglio su-periore dell 'energia e, almeno 90 giorniprima dell'approvazione del CIPE, la pro-posta di Piano energetico nazionale.2. 2 .

Strada, Quercini, Provantini, Fi-lippini Giovanna, Garavini.

Dopo l 'articolo 2 aggiungere il seguente:

ART . 2-bis,

(Programmazione energetica regionale e de-leghe alle regioni e alle province autonome).

1 . Le regioni e le province autonomeconcorrono alla definizione ed all 'attua-zione del Piano energetico nazionale at-traverso l 'elaborazione di piani energeticiregionali (PER).

Detti piani sono strumenti di pro-grammazione e di indirizzo della do-manda e dell 'offerta energetiche regionalie dovranno contenere:

il bilancio energetico regionale conrelative valutazioni di impatto ambien-tale ;

l ' individuazione dei bacini energeticiterritoriali;

la localizzazione e realizzazione de-gli impianti di teleriscaldamento;

l'individuazione delle risorse finan-ziarie da destinare alla realizzazione dinuovi impianti di produzione di energia;

la destinazione delle risorse finanzia-rie, secondo un ordine di priorità relativoalla quantità percentuale e assoluta dienergia risparmiata, per gli interventi dirisparmio energetico;

la formulazione di obiettivi secondopriorità di intervento;

l'individuazione e localizzazione diimpianti per la produzione di energiaaventi le seguenti caratteristiche:

a) fino a 25 MWt per impiantiinstallati al servizio dei settori indu-striale, agricolo, terziario, civile e residen-ziale ;

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b) fino a 10 MWe per gli impiantiidroelettrici.

Le regioni e le province autonome siavvalgono, in tutte le fasi di elaborazionedei PER, della collaborazione dell 'AURE,di cui all'articolo 2-quater, degli entienergetici nazionali e delle aziende muni-cipalizzate, nonché degli enti locali.

2. Per espletare gli obblighi di cui alprimo comma le regioni e le provinceautonome si dotano di appositi uffici tec-nici per l 'adempimento dei compiti edelle funzioni previsti dalla presentelegge. A tali uffici possono essere affidaticompiti di studio, ricerca e progettazione.Al fine di contribuire alla realizzazione ditali strutture, il CIPE, su proposta delSegretariato generale per l 'energia, nelledeliberazioni di cui all 'articolo 2-ter,comma 2, provvede ad attribuire a cia-scuna regione o provincia autonoma unaquota di risorse non inferiore all 'uno percento, calcolato sulla base delle risorseerogate dalle regioni stesse e dalle pro-vince autonome nell'anno precedente.

3. Le Regioni e le province autonomeindividuano le aree che, in relazione allecaratteristiche, alle dimensioni, alla den-sità degli insediamenti edilizi, al rispar-mio energetico realizzabile ed alla preesi-stenza di altri vettori energetici, risultanoidonee alla realizzazione di impianti ereti di teleriscaldamento ; nelle aree cosìdelimitate, dotate di reti di teleriscalda-mento e con disponibilità energetiche, èfatto obbligo a tutti gli enti pubblici diprovvedere, per i nuovi impianti, al pro-prio fabbisogno energetico mediante l 'uti-lizzo di tali disponibilità.

4. Qualora una regione o una provin-cia autonoma non presenti il piano, entrosei mesi dall 'entrata in vigore della pre-sente legge, il Segretariato per l 'energia,sentita la regione stessa, incarica l 'AUREdi completarlo o formularlo entro 90giorni .

5. Dalla data di entrata in vigore dellapresente legge è delegata alle regioni ealle province autonome la concessione el 'erogazione dei contributi di cui agli ar-ticoli 5, 6-bis, 7, 8, 10, 12 per gli inter-

venti aventi le caratteristiche indicate nelpresente articolo.2 . 01 .

Strada, Provantini, Caprili, Do-nazzon, Minozzi, Francese,Quercini, Prandini, Cherchi,Garavini.

Dopo l'articolo 2 aggiungere il seguente:

ART . 2-ter.(Procedure).

1. Entro un anno dall 'entrata in vigoredella presente legge il Segretariato gene-rale dell 'energia, sentito il Consiglio supe-

riore per l 'energia, delibera la proposta dipiano energetico nazionale di durataquinquennale e la invia al CIPE e al Par-lamento.

2. Il CIPE, integrato nella sua compo-sizione dal Ministro segretario per l 'ener-

gia e dal Ministro dell 'ambiente, adottale determinazioni in cui si articola ilPiano energetico nazionale : il programmaquadro, nel cui ambito è prevista la ri-partizione dei fondi tra le regioni e leprovince autonome, nonché gli obiettividi intervento e di spesa di competenzadel Segretariato generale per l'energia ; ipiani specifici di intervento ; le direttivedi coordinamento. Il programma quadroè aggiornato entro il 30 novembre di cia-scun anno . Il primo aggiornamento inter-viene sul testo-base del programma qua-dro per il quinquennio 1992-96 e saràapprovato dal CIPE entro il 30 agosto1991.2 . 02 .

Strada, Prandini, Provantini,Francese, Cavagna, Garavini.

Dopo l'articolo 2 aggiungere il seguente:

ART . 2-quater.

(Istituzione dell'Agenzia per l'uso razionaledell'energia).

1 . L'ENEA, anche in deroga all 'arti-

colo 2 lettera d) della legge 15 dicembre

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1971, n . 1240, così come modificata dallalegge 5 marzo 1983, n . 84, provvede acostituire l'Agenzia per l'uso razionaledell 'energia (AURE), riconoscendo allamedesima autonomia operativa, finanzia-ria, contabile, salvaguardando i compitidi controllo sugli indirizzi di gestione edestinando proprio personale al funziona-mento della medesima.

2. L'AURE è dotata di una strutturacentrale e di sedi territoriali in ogni re-gione e provincia autonoma.

3. L'AURE provvede allo svolgimentodei seguenti compiti:

a) promuovere le attività di ricercae di sviluppo tecnologico, di progetta-zione e realizzazione di componenti e im-pianti dimostrativi anche alla scala indu-striale, anche in associazione con altrienti o imprese;

b) predisporre e attuare programmie ogni altra iniziativa utile, nei compartidegli usi civili e produttivi e per i tra-sporti dell'energia, su propria proposta osu proposta di altri soggetti, siano essioperatori economici, pubblici e privati, oenti pubblici territoriali;

c) raccogliere, elaborare e diffonderedati e informazioni;

d) svolgere azioni promozionali, diinformazione e di assistenza tecnicapresso i consumatori e gli utilizzatori dienergia ;

e) svolgere attività di formazioneprofessionale in materia di uso razionaledell'energia, di certificazione energetica;

fl attivare la domanda potenzialediffusa di risparmio energetico e raccor-dare i soggetti utilizzatori con l 'offerta dienergia ;

g) collaborare e svolgere consulenzaper il Segretariato generale per l 'energiasui temi dell'uso razionale dell 'energia;

h) collaborare e prestare assistenzatecnica alle regioni e alle province auto-nome e agli enti locali per lo studio dellasituazione energetica territoriale e per l ' e-laborazione e l 'aggiornamento dei PER;

i) collaborare e prestare assistenzatecnica alle regioni e alle province auto-nome per l 'istruttoria delle domande diaccesso ai benefici della presente legge .

4. Per l'attuazione dei compiti di cui

al comma 3 I'AURE formula un pro-gramma di attività triennale, aggiornato

con cadenza annuale . Il programma viene

trasmesso al Segretariato generale per l 'e-nergia e alle regioni e province auto-

nome. Il programma deve indicare gliobiettivi quantitativi e qualitativi, leazioni, i fabbisogni finanziari, nonché il

raccordo con i programmi di enti e istitu-zioni che operano in campi che presen-tano diretta o indiretta attinenza con la

politica di uso razionale dell'energia edelle materie prime energetiche.

5. Le azioni di cui alle lettere a) e b)

del comma 3 formano oggetto di contrattidi programma stipulati tra l'AURE e altri

soggetti, siano essi operatori economici,pubblici e privati o enti pubblici territo-

riali. Il contratto di programma prevedein ogni caso:

a) l'impegno dell 'AURE a fornire

prestazioni di consulenza tecnico-econo-mica e di assistenza durante le diverse

fasi di attuazione del progetto;

b) gli impegni e le responsabilità de-gli altri contraenti per la realizzazione

del progetto;

c) l 'entità e le modalità di eroga-

zione dell'eventuale finanziamento di cuial comma successivo;

d) le modalità della sospensione e

del recupero delle erogazioni di cui allalettera c) in caso di inadempienza agli

impegni assunti ai sensi della lettera b).

6. Per l 'attuazione dei contratti di pro-gramma di cui al comma 5, 1AURE:

a) rappresenta o assiste i contraenti

nei rapporti con la pubblica amministra-zione ;

b) provvede alla richiesta delle age-volazioni finanziarie e altre misure di in-centivazione, previste da leggi statali e

leggi regionali.

2 . 03 .Cherchi, Strada, Provantini, Do-

nazzon, Francese, FilippiniGiovanna, Garavini .

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Commissione X

Dopo l'articolo 2, aggiungere il seguente:

ART . 2-quinquies.

(Costituzione e finalità dell'Ente grandi ri-schi industriali).

1 . A decorrere dalla data di entrata in

vigore della presente legge è istituitol 'Ente grandi rischi industriali (ENGRI),

con personalità giuridica di diritto pub-blico e autonomia finanziaria, gestionaleed operativa, sotto la vigilanza del Mini-stero della sanità . Le funzioni di cui al-l 'articolo 2, numero 2 e 4 della legge 5marzo 1982, n . 84, sono trasferite all'EN-GRI . L'ENGRI sì avvale del personale inforza alla Direzione per la sicurezza nu-

cleare e la protezione sanitaria (DISP)dell 'ENEA, nonché di personale prove-niente dall 'ISS, dall 'ISPELS, dal Mini-stero della protezione civile, dalle unitàsanitarie locali . Spetta all'ENGRI:

1) controllare la sicurezza e la pro-tezione sanitaria ed ambientale degli im-pianti produttivi industriali ad elevato ri-schio potenziale;

2) controllare la sicurezza e la pro-

tezione sanitaria ed ambientale deigrandi impianti energetici alimentati dafonti convenzionali;

3) controllare l'impiego per usi civilidelle sostanze radioattive, nonché control-lare l ' impatto sanitario e ambientale eproteggere dall ' inquinamento derivantedall'impiego di sostanze radioattive;

4) elaborare, coordinare e realizzarei piani di smantellamento degli impianti

di produzione di energia nucleare, garan-tendo la protezione sanitaria delle popo-lazioni contro il pericolo delle radiazioniionizzanti;

5) elaborare, aggiornare e coordinarei piani di emergenza in caso di situazionidi rischio potenziale.

2 . L 'articolo 2, secondo comma, nu-mero 2 della legge 5 marzo 1982, numero

84 è così modificato : « effettua, promuove

e coordina studi, ricerche e sperimenta-

zioni sulle conseguenze ambientali e sani-tarie per gli addetti e le popolazioni deri-vanti dallo sfruttamento e dall'utilizzodelle fonti di energia ».

3. L 'articolo 2, secondo comma, nu-

mero 5 della legge 5 marzo 1982, n. 84, è

abrogato.4. Organi dell 'ENGRI sono il presi-

dente, il consiglio di amministrazione e ilcollegio dei revisori.

5. Il presidente è nominato, ai sensi

dell 'articolo 3 della legge 23 agosto 1988,n. 400, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, previa delibera-zione del Consiglio dei ministri . Dura in

carica cinque anni e può essere confer-mato solo per un secondo quinquennio.La carica di presidente è incompatibilecon la qualità di amministratore o dipen-dente dì enti pubblici economici o dicomponente degli organi di amministra-zione di società commerciali . E fatto

salvo quanto disposto dalla legge 24 gen-

naio 1978, n . 14.6. Il consiglio di amministrazione è

composto da 7 membri di cui:il Presidente;2 designati dal Ministro della Sa-

nità ;2 designati dal Ministro dell'am-

biente;1 designato dal Ministro dell'indu-

stria, del commercio e dell 'artigianato;1 designato dal Ministro della prote-

zione civile.

I membri del consiglio di amministra-zione sono nominati con il procedimentostabilito dall'articolo 3 della legge 23

agosto 1988, n . 400, e durano in carica

cinque anni.7. il consiglio di amministrazione si

avvale di un comitato tecnico scientificocomposto da nove membri, di cui : cinque

scelti dal Consiglio di Amministrazionetra persone particolarmente competenti inmateria di sicurezza degli impianti, diprotezione della popolazione e di tuteladell 'ambiente; tre esperti designati rispet-tivamente dai Ministeri dell'ambiente,della sanità e dell 'università e della ri-

cerca scientifica e tecnologica; un esperto

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Commissione X

in materia giuridico-amministrativa odeconomico-finanziaria . Il comitato tecnicoscientifico elegge nel proprio ambito unpresidente.

8. Il collegio dei revisori, nominatocon decreto del Presidente del Consiglio

dei ministri, dura in carica cinque annied è composto da tre membri effettivi edue supplenti, dei quali un revisore effet-

tivo, con funzione di presidente, ed unrevisore supplente designati dal Ministrodel tesoro e gli altri scelti tra persone

iscritte nel ruolo dei revisori ufficiali deiconti .

9. Con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri, sentito il Ministro deltesoro, sono fissati gli emolumenti del

presidente e dei componenti del Consigliodi amministrazione, dei componenti delcomitato tecnico scientifico e del collegiodei revisori.

10. Il personale dell 'ENEA in servizioalla data del 31 dicembre 1989 presso la

Direzione per la sicurezza nucleare e laprotezione sanitaria è trasferito intera-

mente, previo consenso degli interessati,all 'ENGRI con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, su proposta delMinistro dell 'industria, del commercio edell 'artigianato, sentito l 'ENEA . Per talepersonale sarà garantito contrattualmenteun trattamento economico minimo noninferiore a quello già goduto.

11. L 'ENGRI si avvarrà inoltre di al-tro personale specializzato, distaccato atempo determinato e indeterminato, pro-veniente dall 'ISS, dall 'ISPELS, dal Mini-stero della protezione civile, dalle unitàsanitarie locali, secondo la normativa pre-

vista con apposito decreto del presidentedel Consiglio dei ministri.

12. All 'ENGRI è assegnato un contri-buto di lire 70 miliardi per l 'anno 1990, e100 miliardi per ciascuno degli anni 1991e 1992 .

13. Il contributo di cui al comma pre-cedente affluisce ad apposito conto cor-

rente infruttifero istituito presso la tesore-ria centrale dello Stato, intestato all 'EN-GRI, dal quale vanno effettuati i preleva-

menti in relazione alle effettive necessitàdi cassa.2 . 04.

Strada, Scalia, Tiezzi, De Julio,Rutelli, Cipriani, Garavini.

Dopo l'articolo 2 aggiungere il seguente:

ART . 2-sexies.

(Nuovi compiti dell 'ENEL).

1 . L'ENEL, nello svolgimento dei pro-pri compiti istituzionali, al fine di conse-guire nella propria azione la finalità del-l'uso razionale dell'energia, oltre ai com-piti previsti dall 'articolo 1 della leggeistítutíva 6 dicembre 1962, n . 1643, e dal-l 'articolo 1 del decreto del Presidentedella Repubblica 21 dicembre 1965,n. 1720, e in coerenza con il decreto delPresidente del Consiglio dei ministri 27dicembre 1988, pubblicato sulla GazzettaUfficiale n . 4 del 5 gennaio 1989, svolgeattività di valorizzazione delle fonti rin-novabili e delle energie alternative.

2 . 05 .Strada, Quercini, Cherchi, Do-

nazzon, Provantini, FilippiniGiovanna, Garavini.

Dopo l'articolo 2 aggiungere il seguente:

ART . 2-septies.

1 . La costruzione di nuovi impiantiper la produzione di energia elettrica,nonché la modifica di quelli esistenti, po-trà avvenire solo nel rispetto dei vincolipaesistici, ambientali ed urbanistici . Laprogettazione di tutti i nuovi impianti,ovvero le modifiche di quelli esistenti,sono sottoposte alle procedute di cui al-l'articolo 6 della legge 8 luglio 1986,n. 349.

2 . 6 .Strada, Provantini, Cavagna,

Caprili, Francese, Garavini,

Testa Enrico .

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Commissione X

Ai commi 1, 2 e 3 dell 'articolo 3 alleparole : le regioni si premettano le parole:d 'intesa con.3 . 1 .

Scalia, Mattioli, Strada, Tiezzi.

Al comma 5 dell'articolo 3 alle parole:di concerto anteporre le parole : su propo-sta dell 'AREFR.3 . 2 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 3, comma 1, le parole: IlMinistro dell 'industria, commercio e arti-gianato, sentiti il CNR, l 'ENEA e le re-gioni sono sostituite dalle seguenti : Il Se-gretario generale dell 'energia, sentito ilConsiglio superiore dell 'energia, nonché leassociazioni di categoria interessate.3 . 3 .

Strada, Francese, Filippini Gio-vanna, Garavini.

All'articolo 3, dopo il comma 1, aggiun-gere il seguente:

1-bis . Il Ministro dei lavori pubblici,

di concerto con il Segretario generale perl 'energia, sentito il Consiglio superioredell 'energia, entro 6 mesi dall 'entrata invigore della presente legge, in relazioneagli obiettivi di cui all 'articolo 1, emanacon decreto la normativa tecnica al cui

rispetto è condizionato il rilascio delleautorizzazioni e la concessione e l 'eroga-zione di finanziamenti e contributi per larealizzazione di opere pubbliche.3 . 4 .

Strada, Caprili, Donazzon, Ga-ravini.

All'articolo 3, comma 2, le parole : IlMinistro dell ' industria, commercio e arti-gianato, sentiti il CNR, l'ENEA e le re-gioni sono sostituite dalle seguenti : Il Se-gretario generale dell 'energia, sentito il

Consiglio superiore dell'energia, nonché leassociazioni di categoria interessate.3 . 5 .

Strada, Quercini, Cavagna, Ga-ravini.

All'articolo 3, comma 3, le parole: Il

Ministro dell ' industria, commercio e arti-gianato, sentiti il CNR, l 'ENEA e le re-

gioni sono sostituite dalle seguenti : Il Se-

gretario generale dell 'energia, sentito ilConsiglio superiore dell 'energia, nonché leassociazioni di categoria interessate, entroquattro mesi dalla data di entrata in vi-gore della presente legge.3 . 6 .

Strada, Quercini, Filippini Gio-vanna, Garavini.

All'articolo 3, comma 3, dopo le parole:consumi di energia aggiungere le seguenti:in particolare nella rete di distribuzione.

3. 7 .Strada, Prandini, Caprili, Gara-

vini.

All'articolo 3, sostituire il comma 4 conil seguente:

4. Per le finalità di cui all'articolo 1della presente legge il Ministro dei lavoripubblici, di concerto con il Segretario ge-nerale dell 'energia, sentito il Consiglio su-periore dell 'energia, entro 6 mesi dall 'en-trata in vigore della presente legge,emana norme per il contenimento deiconsumi energetici in materia di reti, diinfrastrutture, di mezzi di trasporto pub-blico e privato, di persone, merci e cose.3 . 8 .

Strada, Scalia, Tiezzi, Rutelli,Cipriani, De Julio, Garavini.

All'articolo 3, sostituire il comma 5 conil seguente:

5. Con decreto del Presidente del Con-siglio dei ministri, da emanarsi entro 180giorni dall 'entrata in vigore della pre-sente legge, si stabiliscono norme che

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Commissione X

permettano di apprezzare il consegui-mento dell'obiettivo dell'uso razionaledell 'energia e dell 'utilizzo di fonti rinno-vabili nei criteri di aggiudicazione dellegare di appalto per la fornitura di beni oservizi per conto della pubblica ammini-strazione, degli enti territoriali e relativeaziende, degli istituti di previdenza e diassicurazione . Tale normativa sarà inse-rita di diritto nella normativa che disci-plina le gare d 'appalto e nei capitolatirelativi.

3 . 9 .

Strada, Donazzon, Caprili, Ga-ravini.

Dopo l 'articolo 3, aggiungere il seguente:

ART . 3-bis.

1. Le regioni, entro tre mesi dall 'en-trata in vigore della presente legge, d'in-tesa con l 'AREFR individuano i baciniche in relazione alle caratteristiche, alledimensioni, alle esigenze di utenza, alladisponibilità di fonti rinnovabili, al ri-sparmio energetico realizzabile e alla pre-esistenza di altri vettori energetici costi-tuiscono le aree più idonee ai fini dellafattibilità degli interventi e dell'ottimizza-zione del servizio.

2. D 'intesa con gli enti locali inseritinei bacini di cui al precedente comma edin coordinamento con 1 'AREFR le regionientro sei mesi dall 'entrata in vigore dellapresente legge predispongono un pianoregionale relativo all'uso delle fonti ener-getiche virtuali e rinnovabili.

3. In caso di inadempimento delle re-gioni a quanto previsto nei commi prece-denti nei termini individuati, ad esse sisostituisce il Ministro dell'industria, delcommercio e dell'artigianato che prov-vede con decreto su proposta dell 'AREFRsentiti gli enti locali interessati.

3. 01 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi, Strada.

Dopo l 'articolo 3, aggiungere il seguente:

ART . 3-ter.

1 . Le pubbliche amministrazioni e glienti pubblici pongono in essere le oppor-tune intese ed adottano i dovuti provvedi-menti affinché gli edifici in proprietà odin uso siano adeguati, tramite i necessariaccorgimenti ed impianti, alle finalità dirisparmio energetico, in particolare aquelle specificate dall'articolo 21, comma11

2 . I suddetti enti ed amministrazionisi avvalgono dell'Agenzia per il risparmioenergetico e le fonti rinnovabili (AREFR)per l'individuazione dei più efficaci inter-venti da porre in essere ai fini di cui alpresente articolo.3. 02.

Scalia, Mattioli, Tiezzi, Strada.

All'articolo 4, primo comma, sostituirele prime due righe con : Le regioni, nel-l 'ambito delle iniziative previste e dellemodalità fissate dai commi 1 e 2 dell 'ar-ticolo 3-bis.4. 1 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 4, primo comma, le paroleda: in relazione fino a : vettori energeticisono soppresse.4 . 2 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All'articolo 5, comma 1, dopo le parole:all'articolo 1 aggiungere le seguenti: e al-l 'articolo 3-ter.5 . 1 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 5, comma 1, lettera g), ag-giungere in fine le seguenti parole: Nelcaso che tali interventi prevedano l'im-piego di sistemi fotovoltaici si applicanole stesse condizioni previste alla lette-ra e).5. 2 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi .

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Commissione X

All'articolo 5, comma 1, lettera e), ag-giungere in fine le seguenti parole : Nelcaso di interventi finalizzati ad uso pub-blico il contributo è elevato al 95 percento.5 . 3 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 5, comma 1, le parole : nellaclimatizzazione ed illuminazione degliambienti, anche adibiti ad uso indu-striale, artigianale, commerciale, turistico,sportivo ed agricolo sono sostituite dalleparole : nella climatizzazione degli am-bienti, anche adibiti ad uso industriale,artigianale, commerciale, turistico, spor-tivo ed agricolo, nell ' illuminazione.5 . 4 .

Strada, Scalia, Tiezzi, Cipriani,De Julio, Rutelli, Garavini.

All 'articolo 5, comma 1, le parole: nellamisura massima del 30 per cento sonosostituite dalle parole : nella misura mi-nima del 20 per cento e nella misuramassima del 50 per cento. Per gli im-pianti fotovoltaici il contributo massimoè dell '80 per cento.5 . 5 .

Strada, Scalia, De Julio, Ru-telli, Cipriani, Tiezzi, Gara-vini.

All'articolo 5, comma 1, lettera f), dopola parola : installazione aggiungere le se-guenti : negli edifici ultimati prima dellaentrata in vigore della presente legge.5. 6 .

Strada, Prandini, Cavagna, Ga-ravini.

All'articolo 5, comma 1, lettera g), dopole parole : ad alto rendimento aggiungere leseguenti : o alimentati da energia elettricaprodotta da impianti fotovoltaici.5 . 7 .

Strada, Scalia, De Julio, Ru-telli, Cipriani, Tiezzi, Gara-vini .

All'articolo 5, comma 1, dopo le parole:aree esterne aggiungere le seguenti : Per gliinterventi previsti al punto f) e realizzatientro un anno dalla pubblicazione del re-lativo bando regionale il contributo saràdel 50 per cento.5. 8 .

Strada, Scalia, De Julio, Ru-telli, Cipriani, Tiezzi, Gara-vini.

All'articolo 6, comma 7 sostituire le pa-role : avvalendosi anche dell 'ENEA ai

sensi dell 'articolo 13, comma 3 con leseguenti : avvalendosi anche dell'AREFR.

6. 2 .Scalia, Mattioli, Tiezzi.

Sostituire l'articolo 6 con il seguente:

ART . 6.

(Competenza delle regionie delle province autonome).

1. Il Presidente del Consiglio dei mini-stri, su proposta del Segretariato generaleper l'energia, sentiti il Consiglio superioredell'energia e l 'AURE, di concerto con ilMinistro dell'industria, commercio e arti-gianato e con il Ministro del tesoro,emana, con proprio decreto, entro 90giorni dalla data di entrata in vigoredella presente legge, le direttive per uni-formare i criteri di valutazione delle do-mande, le procedure e le modalità di con-cessione e liquidazione dei contributi daparte delle regioni e delle province auto-

nome. Sono ammessi a contributo gli in-terventi realizzati a partire dalla data dientrata in vigore della presente legge.

2. Le regioni e le province autonomedovranno tenere conto nella normativa diindirizzo di cui al comma 4, e conseguen-temente nell 'istruttoria di propria compe-tenza, dei seguenti criteri:

quantità di energia primaria rispar-miata, assoluta e per unità di capitale

investito ;

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Commissione X

tempi di realizzazione delle singoleiniziative;

consumi di energia preesistenti;benefici energetici attesi;minor inquinamento ambientale pro-

dotto dall ' intervento e in particolare dellaminore quantità di anidride carbonicaimmessa nell 'atmosfera;

realizzazione contemporanea dì piùinterventi tra loro coordinati.

3 . Per gli interventi di cui all 'articolo5 le regioni e le province autonome do-vranno tener conto della tipologia e dellavetustà degli edifici, dei soggetti benefi-ciari dei contributi, degli interventi inte-grati; per gli interventi di cui all 'articolo7 dell 'obsolescenza degli impianti, dell'u-tilizzo energetico dei rifiuti, degli inter-venti di recupero calore, dei soggetti ri-chiedenti con particolare riferimento aiconsorzi tra imprese; per gli interventi dicui all 'articolo 10, della tipologia delleunità produttive, delle potenziali risorseenergetiche del territorio, dell 'utilizzodelle biomasse.

4. Le regioni e le province autonome,entro 90 giorni dalla data di pubblica-zione del decreto di cui al comma prece-dente, emanano una legge di indirizzonella quale devono tra l'altro indicare:

a) le priorità per la concessione deicontributi per la realizzazione degli inter-venti di cui agli articoli 5, 6-bis, 7, 8, 9,10, 12 della presente legge;

b) le quantità assolute delle risorsedestinate ad ogni settore;

c) le quote percentuali dei contributiriservati per ogni intervento in ogni set-tore ;

d) i termini entro i quali devonoessere presentate le domande per l'am-missione ai benefici della legge;

e) i soggetti ammessi a contributo.Le regioni e le province autonome si

adoperano inoltre, con la collaborazionedegli enti locali, per garantire la massimapubblicità e informazione riguardo aicontenuti della legge.

5. Le regioni e le province autonomevalutano comunque entro 30 giorni dalladata di chiusura del bando le domande

pervenute ed emanano la relativa gradua-toria, rendendola pubblica ed informandotempestivamente i soggetti ammessi a be-neficio.

6. Dal momento della pubblicazionedella graduatoria, i soggetti ammessi acontributo hanno diritto, qualora ne aves-sero fatto richiesta all'atto di presenta-zione della domanda e previo accerta-mento tecnico dell'avvenuta realizzazione,ad un anticipo pari al 30 per cento deltotale del contributo assegnato.

7 . Qualora l'intervento ammesso acontributo fosse già stato realizzato, ilsoggetto beneficiario ha diritto, previo ac-certamento tecnico dell'effettiva realizza-zione dell ' intervento, all ' immediata liqui-dazione dell ' intero contributo assegnato.

8 . Le regioni e le province autonomesono tenute ad erogare entro 60 giornidalla realizzazione dell ' intervento la tota-lità del contributo assegnato.

9. Ogni anno ciascuna regione, entro il31 gennaio, invia al Segretariato generaleper l'energia un rendiconto di spesa con-tenente tra l 'altro le seguenti specifica-zioni distinte per settori di intervento:

a) il numero delle domande perve-nute ;

b) il numero delle domande am-messe a contributo;

c) il valore delle risorse impegnate;d) il valore dei contributi erogati di-

stinti in:quota per anticipi;quota per interventi realizzati;

e) il valore delle risorse impegnate enon ancora erogate.

Con le stesse modalità ciascuna re-gione invia al Segretariato generale del-l'energia una dettagliata relazione sullastato di attuazione della presente legge,in riferimento agli obiettivi del propriopiano energetico.

10. Le regioni e le province autonome,avvalendosi della collaborazione del-l'AURE, nonché stipulando apposite con-venzioni con Enti, società o soggettiaventi specifica competenza tecnica aisensi dell'articolo 6-bis, commi 2, 3 e 4,provvedono, per gli interventi di propria

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Commissione X

competenza, ad accertare l'effettivo conse-guimento del risparmio energetico dell ' in-tervento ammesso a contributo attraversoidonei strumenti di verifica e secondo cri-teri di priorità . In caso di esito sfavore-vole delle verifiche indicano, se esistenti,le misure necessarie per ottenere il ri-sparmio preventivato, oppure, valutandol'utilità dell'intervento, provvedono all'im-mediata revoca totale o parziale dei con-tributi concessi ed al recupero degli im-porti già erogati, maggiorati di un inte-resse pari al tasso ufficiale di sconto vi-gente alla data dell 'ordinativo di paga-mento, con le modalità di cui all 'articolo2 del testo unico approvato con regio de-creto 14 aprile 1910, n . 639, dandonetempestiva informazione al Segretariatogenerale per l 'energia.6 . 3 .

Strada, Filippini Giovanna, Mi-nozzi, Donazzon, Caprili,Francese, Cavagna, Garavini.

Dopo l'articolo 6 aggiungere il seguente:

ART . 6-bis.

1. Il Segretariato generale per l 'ener-gia stabilisce e aggiorna, previa indica-zione da parte dell 'Aure di soglie minimesignificative di risparmio energetico perogni settore, i contributi minimi e mas-simi da attribuire ai soggetti richiedenti,per unità di energia risparmiata nei set-tori agricolo, industriale, terziario, civilee residenziale.

2. Le regioni e le province autonome,in relazione agli obiettivi di risparmioenergetico previsti nei propri piani ener-getici, definiscono i soggetti beneficiari, leprocedure di assegnazione e l'entità deicontributi da assegnare agli interventi dicui al comma 1, tenendo conto delle so-glie significative di risparmio energeticofissate dal Segretariato generale per l ' e-nergia per ogni settore d 'intervento . L ' e-rogazione di detti contributi è commisu-rata alla quantità assoluta di energia ri-sparmiata, nonché alla capacità di rispar-

mio mostrata dallo specifico interventoed accertata ai sensi del comma succes-sivo.

3 . I soggetti richiedenti dovrànno for-nire alle regioni e alle province autonomeuna specifica certificazione rilasciata se-condo le modalità di cui al comma suc-cessivo e riguardante:

a) la diagnosi energetica riferita allamateria oggetto dell'intervento che si in-tende realizzare;

b) la quantità di energia risparmiatain conseguenza dell'intervento rispettoalla quantità di energia utilizzata.

4. L'AURE, anche avvalendosi deglienti nazionali di normazione, fissa e ag-giorna le normative tecniche che presie-dono alla certificazione energetica di cuialla presente legge, e provvede altresì di-rettamente all'attività di certificazionenonché all'abilitazione di altri soggetticertificatori.

5 . L'AURE individua in ogni regionegli enti e i soggetti abilitati al rilasciodelle certificazioni di cui alla presentelegge ed esercita i controlli sui soggettiabilitati al fine di far rispettare le pre-scrizioni tecniche di cui al comma prece-dente.6 . 1 .

Strada, Cipriani, Scalia, Pran-dini, Garavini, Tiezzi, Testa,De Julio.

Dopo l 'articolo 6 aggiungere il seguente:

ART . 6-ter.

1 . L'articolo 24, lettera b) comma 9,della legge 24 aprile 1989, n. 144, non si

applica alle opere pubbliche realizzabilidagli enti locali tramite gli incentivi pre-visti dalla legge 29 maggio 1982, n. 308,e successive modificazioni, quando la fi-nalità di tali opere sia la produzione el 'uso razionale di energia.6.02 .

Strada, Cavagna, . Quercini, Ca-prili, Minozzi, Garavini .

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Commissione X

All'articolo 7, comma 1, dopo le parole:settore industriale aggiungere le seguenti:artigianale e terziario.7 . 3 .

Strada, Scalia, De Julio, Tiezzi,Rutelli, Cavagna, Quercini,Testa Enrico, Garavini.

All'articolo 7, comma 2, sostituire le pa-role: 5 MWt con le seguenti: 25 MWt.7. 4 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Tiezzi, Prandini, Quer-cini, Testa Enrico, Garavini.

All'articolo 8, comma 1, dopo le parole:Alle regioni, aggiungere le seguenti : alle

province.8. 2 .

Strada, Scalia, De Julio, Tiezzi,Rutelli, Cavagna, Quercini,Testa Enrico, Garavini.

All'articolo 8, comma 1, alle parole: adimprese industriali e loro consorzi sosti-tuire le seguenti : ad imprese e a consorzi'

tra imprese costituiti ai sensi degli arti-coli 2602 e seguenti del codice civile.8 . 3 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Tiezzi, Testa Enrico, Ga-ravini.

All'articolo 8, comma 1, sostituire le pa-role : ed altri enti pubblici con le seguenti:ovvero altri enti pubblici, ovvero aziende

municipalizzate.8 . 4 .

Strada, Quercini, Cavagna.

All'articolo 8, comma 2, sostituire le pa-role : 5 MWt con le seguenti: 25 MWt.8. 5 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Tiezzi, Cipriani, TestaEnrico, Garavini .

All'articolo 8, comma 3, sostituire le pa-role : 5 MWt con le seguenti : 25 MWt.

8 . 6 .Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Tiezzi, Cipriani, TestaEnrico, Garavini.

All'articolo 8, comma 6, sostituire le pa-role: fino al punto di collegamento con larete di distribuzione del calore : con leseguenti : al fine di utilizzarlo in reti didistribuzione, in sistemi di produzionedel freddo e in altre applicazioni sia ci-vili che industriali.8 . 7 .

Strada, Caprili, Minozzi, Donaz-zon, Cavagna.

All'articolo 8, alla fine del comma 6aggiungere le seguenti parole: laddove visia disponibilità di calore prodotto dacentrali Enel, in assenza di utenza orga-nizzata la regione, in collaborazione con

1 'AURE e con l'Enel stessa, provvederàall'individuazione dell 'utenza al fine di

utilizzare tale disponibilità di calore.8. 8 .

Strada, Scalia, Tiezzi, Cavagna,Quercini, De Julio, Rutelli.

All'articolo 8, aggiungere il seguentecomma:

7 . Al di sotto del limite previsto di 25MWt le competenze e l'erogazione di

fondi per gli interventi di cui ai commi 1e 2 spettano alle regioni e alle province

autonome.8 . 9 .

Strada, Scalia, Cipriani, De Ju-lio, Tiezzi, Rutelli, Garavini.

Dopo l'articolo 8 aggiungere il seguente:

ART . 8-bis.

1 . È consentita alle imprese, con lemodalità di cui ai commi successivi e al-

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Commissione X

l'articolo 8-ter, l'autoproduzione di ener-gia elettrica per uso proprio, e, in caso di

imprese costituite in forma societaria, peruso delle società controllate, della societàcontrollante e delle società controllate

dalla medesima società controllante, conammissione di scambi e cessioni tra que-ste ultime, individuate ai sensi dell'arti-

colo 2359, primo comma, numeri 1 e 3del Codice civile.

2. Ferma restando l 'autorizzazione pre-vista dall'articolo 13 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 4 febbraio 1963,

n . 36, e dalle disposizioni di cui all 'arti-colo 21 del decreto del Presidente della

Repubblica 18 marzo 1965, n . 342, l'auto-

produzione di energia elettrica da partedei soggetti di cui all 'articolo 4 n. 6,

della legge 6 dicembre 1962, n . 1643, per

gli usi di cui al comma 1, è subordinataad autorizzazione del Segretariato gene-

rale per l 'energia, da rilasciare tenendoconto della compatibilità con i fini diinteresse generale propri del servizio pub-

blico e della corrispondenza ad esigenzedi natura economica-produttiva del colle-gamento tra le società di cui sopra, anche

in relazione ad esigenze non attinenti anuovi piani produttivi in deroga alle di-

sposizioni di cui all 'articolo 21 del de-

creto del Presidente della Repubblica 18marzo 1965, n. 342.

3. I soggetti di cui all 'articolo 4, n . 6,della legge 6 dicembre 1962, n . 1643, po-tranno stipulare con l 'Enel convenzioni

per la cessione, lo scambio ed il vettoria-mento dell 'energia elettrica, secondo le

condizioni indicate in apposite direttivevincolanti emanate dal Segretariato gene-rale per l'energia, in relazione alla possi-

bilità tecnica delle suddette operazioni edalle esigenze del servizio pubblico esple-tato dall 'ENEL. In caso di mancato ac-

cordo fra le parti i prezzi di cessionedell 'energia elettrica sono stabiliti dalCIP, in relazione ai prezzi correnti sul

mercato internazionale.8 . 1 .

Strada, Prandini, Cavagna, Ga-ravini .

Dopo l'articolo 8, aggiugere il seguente:

ART . 8-ter.

« L 'articolo 4 della legge 29 maggio1982, n . 308, è così sostituito:

ART . 4.

(Regime giuridico e ìncentivazìone degli im-pianti di cogenerazione e di produzione dienergia elettrica a mezzo di fonti rinno-

vabili).

1. La produzione di energia elettrica amezzo di impianti che utilizzano fonti dienergia considerate rinnovabili o assimi-late, ai sensi delle leggi vigenti, e la pro-duzione di energia elettrica a mezzo diimpianti combinati di energia e calorenon sono soggette alla riserva disposta infavore dell 'ENEL dall'articolo 1 dellalegge 6 dicembre 1962, n . 1643, e alle

autorizzazioni previste dalla normativaemanata in materia di nazionalizzazionedi energia elettrica, a condizione che lapotenza degli impianti non sia superiorea 50.000 chilowatt elettrici.

2. Il limite di cui al comma 1 non siapplica ai recuperi di energia effettuati,previa autorizzazione del Segretariato ge-

nerale per l 'energia, all ' interno di stabili-

menti industriali.3. I soggetti che intendono provvedere

all'installazione degli impianti di cui alcomma 1 devono darne comunicazione alSegretariato generale per l'energia, allaregione, all'AURE, all 'ENEL e all'ufficiotecnico delle imposte di fabbricazionecompetente per territorio.

4. Qualora gli impianti di cui alcomma 1 siano di proprietà o gestiti daregioni, comuni, province, loro consorzi oassociazioni, sia direttamente sia tramiteloro aziende speciali o società consortilicon prevalente partecipazione degli stessi,i limiti di potenza sono determinati dalleesigenze della produzione di calore.

5. Qualora gli impianti di cui alcomma 1 siano di proprietà o gestiti da

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Commissione X

imprese, consorzi o società cònsortili traimprese private, ovvero tra imprese pri-vate e gli altri soggetti di cui al commaprecedente, i limiti di potenza sono deter-minati dalle esigenze della produzione dicalore, previo accertamento tecnico effet-tuato dall'AURE.

6. È fatto obbligo all'ENEL di contrat-tare con i produttori l 'acquisto dell 'ecce-denza di energia elettrica prodotta dagliimpianti di autoproduzione in cogenera-zione o da fonti rinnovabili o assimilate.

7. La cessione, lo scambio o il vetto-riamento dell'energia elettrica prodottadagli impianti di cui al presente articolosono regolati da apposite convenzioni conl 'ENEL in conformità ad una convenzionetipo approvata dal Segretariato generaleper l 'Energia, sentita PAURE e le Re-gioni .

8. il prezzo della cessione e delloscambio dell 'energia e dei relativi servizidi vettoriamento e di permuta, salvo chesi tratti di rapporti tra soggetti e privatiè fissato da apposita convenzione stipu-lata tra l 'ENEL e le associazioni di cate-goria . In caso di mancato accordo taliprezzi sono stabiliti dal CIP sulla basedel principio del costo evitato dall'ENEL,nel medio e lungo termine, per produrrela stessa quantità di energia . Una quotadi tale prezzo è posta dal CIP a caricodell'apposito fondo costituito presso laCassa Conguaglio per il settore elettrico.8. 02.

Strada, Prandini, Cavagna, Ga-ravini.

All'articolo 9 aggiungere al comma 1 infine le seguenti parole:

Sono ammessi altresì ai contributi si-stemi utilizzanti le fonti rinnovabili diorigine solare finalizzati a migliorare laqualità dell 'ambiente (potabilizzazionedell'acqua ecc .).9. 1 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 10, comma 1, dopo le pa-role : singole o associate aggiungere le se-

guenti: a consorzi di imprese agricole, ov-vero a società che offrono e gestiscono ilservizio-calore, che prevedano la parteci-pazione dell'Enel, ovvero di aziende mu-nicipalizzate.

10. 1 .Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Tiezzi, Cavagna, Gara-vini.

All'articolo 10, comma 1, sostituire leparole : 5 MW con le seguenti : 25 MWt.

10. 2 .Strada, Scalia, Rutelli, Cipriani,

De Julio, Tiezzi, Cavagna,

Quercini.

All'articolo 10, aggiungere il seguentecomma:

2 . Le Regioni e le Province autonome,in collaborazione con l'AURE, promuo-vono con le associazioni di categoria de-gli imprenditori agricoli e dei coltivatoriaccordi tesi all'individuazione di soggettie strumenti per la realizzazione di inter-venti di uso razionale dell 'energia nel set-

tore agricolo.10 . 3 .

Strada, Scalia, Cavagna, De Ju-lio, Tiezzi, Quercini, Rutelli,Garavini.

Dopo l'articolo 10, aggiungere il se-guente:

ART . 10-bis.(Riserva per le fonti rinnovabili).

1. Il 30 per cento delle somme stan-ziate per gli interventi indicati nell'arti-colo 10 è riservato a realizzazioni cheutilizzino la tecnologia fotovoltaica o diaerogenerazione elettrica o entrambe.

2. Il 20 per cento delle somme stan-ziate per gli interventi indicati nell'arti-colo 10 è riservato all'uso a fini energe-tici di prodotti vegetali che non rappre-sentino quote eccedentarie o derivino dacolture intensive.10. 01 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi .

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Sostituire l'articolo 11 con il seguente:

ART. 11.

(Agevolazioni per la diffusione di mezzi ditrasporto pubblico a trazione elettrica o ali-mentati da fonti di energia meno inqui-nanti delle benzine o del gasolio per auto-

trazione).

1. Ai fini di un uso razionale dell 'ener-gia, e in particolare per ridurre l 'inquina-mento nelle aree urbane favorendo la ri-

conversione delle linee di tasporto utiliz-zanti veicoli a benzina o gasolio per auto-trazione in linee di trasporto utilizzantiveicoli a trazione elettrica su filo o surotaia, possono essere concessi contributiin conto capitale alle aziende di trasportopubblico urbano . Le provvidenze sono cu-mulabìlì con qualsiasi altra forma di con-tributo o finanziamento a carico delloStato, di altri enti pubblici o della Comu-nità economica europea nella misura

massima del 25 per cento della spesa am-messa .

2. È fatto obbligo agli enti pubblici,agli enti locali, alle aziende municipaliz-zate, alle Unità sanitarie locali, alleaziende di trasporto urbano, di riservareuna quota non inferiore al 30 per centodel valore della spesa per il rinnovo delproprio autoparco per l 'acquisto di veicolia trazione elettrica.

3. Per le finalità di cui all 'articolo 1

della presente legge e ai fini di ridurrel 'inquinamento nelle aree urbane, favo-rendo l 'utilizzo di mezzi dì trasporto ali-mentati in tutto o in parte da fonti dienergia meno inquinanti delle benzine odel gasolio per autotrazione, gli enti pub-blici, gli enti locali, le aziende municipa-

lizzate, le unità sanitarie locali, leaziende di trasporto urbano, le aziende ditrasporto pubblico in concessione, sono

ammesse a contributi in conto capitalenella misura massima del 20 per centodella spesa ammessa per l'acquisto dimezzi di trasporto su gomma utilizzantipromiscuamente fonti di energia derivantidalla combustione di benzine o gasoli perautotrazione ed energia elettrica da accu-

mulatori . Le provvidenze sono cumulabilicon qualsiasi altra forma di contributo ofinanziamento a carico dello Stato, di al-tri enti pubblici o della Comunità econo-mica europea nella misura massima del25 per cento della spesa ammessa.

4. I quadricicli alimentati da accumu-latori sono ammessi alla circolazione, an-

che per trasporto di persone ed in esen-zione alla tassa di proprietà, al fine difavorire la diffusione di mezzi di tra-sporto privato sia per merci che per pas-

seggeri.11. 1 .

Strada, Cipriani, Quercini, Mi-nozzi, Testa Enrico, Cava-gna, Cherchi.

All'articolo 12, comma 2, dopo le pa-role : piano finanziario, aggiungere le se-guenti: della valutazione di impatto am-bientale.

12. 2 .Strada, Scalia, Cherchi, Rutelli,

Cavagna, De Julio, Tiezzi,Testa Enrico.

All'articolo 12, comma 2, sostituire leparole : al Ministero dell 'industria, com-

mercio e artigianato con le seguenti: alla

regione nel cuì territorio è situato l 'im-

pianto.

12. 3 .Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Tiezzi, Garavini.

All 'articolo 12, comma 3, alla parola:Enel sostituire la seguente: Aure.12 . 4 .

Strada, Quercini, Cavagna.

All 'articolo 12, comma 3, dopo le pa-role : concessi ed erogati aggiungere le se-guenti: dalle regioni e dalle province

autonome.12 . 5 .

Strada, Prandini, Cavagna .

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Commissione X

All 'articolo 13, comma 3, sostituire leparole : l'Enel, l 'Eni, l 'ENEA, il CNR conla seguente: 1'A.R.E.F.R.13 . 1 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All'articolo 13, comma 3, dopo le pa-role : in base aggiungere le seguenti : allenorme contenute nella presente legge o.13. 2 .

Strada, Quercini, Prandini.

All'articolo 13, comma 3, dopo le pa-role : le regioni aggiungere le parole : le pro-vince.13. 3 .

Strada, Quercini, Cavagna.

All'articolo 14, comma 3, sostituire laparola: l 'ENEA con la seguente: A .R.E.F.R.14. 1 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All 'articolo 14, comma 3, dopo le pa-role : che provvederà aggiungere le se-guenti: ad adottare le misure necessarieper ottenere il risultato preventivato,sempreché non ostino sopravvenuti impe-dimenti tecnici, oppure.14. 2 .

Strada, Prandini, Francese, Mi-nozzi, Caprili, Quercini.

All'articolo 16, comma 3, sostituire leparola: l 'ENEA con le seguenti : 1'A.R.E.F.R.16 . 2 .

Scalia, Mattioli, Tiezzi.

All'articolo 16 sostituire la rubrica conla seguente:

(Responsabile per la conservazione e l'usorazionale dell'energia).

16 . 3 .Strada, Prandini, Quercini, Fi-

lippini Giovanna .

All 'articolo 16, comma 1, le parole : Mi-nistero dell'industria, del commercio e

dell'artigianato sono sostituite con le se-guenti: Segretariato generale per l 'energia.

16 . 4 .Strada, Provantini, Filippini

Giovanna, Caprili.

All'articolo 16, comma 1, dopo le pa-role : la conservazione aggiungere le se-guenti : e l'uso efficiente dell'energia.

16. 5 .Strada, Donazzon, Scalia, Ci-

priani, Tiezzi, De Julio, Ru-

telli, Cavagna, Francese.

All 'articolo 16, dopo il comma 2, ag-giungere i seguenti:

2-bis . I soggetti di cui al primo

comma sono tenuti a comunicare annual-mente all 'AURE, nonché al Segretariato

generale per l 'energia, la diagnosi energe-

tica relativa alla propria impresa, se-condo lo schema predisposto apposita-mente dall'AURE, come prescritto dal

comma successivo.2-ter. Entro 90 giorni dall 'approva-

zione della presente legge, l 'AURE prov-

vede a definire apposite schede informa-tive di diagnosi energetica e di uso delle

risorse, diversamente articolate in rela-zione ai tipi d'impresa e ai settori di

appartenenza.16 . 6 .

Strada, Scalia, Cipriani, Tiezzi,De Julio, Rutelli, Garavini,Donazzon, Filippini Gio-

vanna, Caprili, Quercini.

All'articolo 16, dopo il comma 2, ag-giungere il seguente:

2-quater. È compito dell 'AURE predi-

sporre e pubblicare periodicamente tavoleriassuntive delle informazioni raccolte

sulle diagnosi energetiche delle imprese,al fine di individuare per ogni settore iconsumi energetici medi quale utile riferi-

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Commissione X

mento per le normative di incentivazionedell'uso razionale dell'energia e disincen-tivaziine degli sprechi energetici.16 . 7 .

Strada, Scalfa, Cipriani, Tiezzi,De Julio, Rutelli, Garavini.

All'articolo 16, sostituire il comma 3con il seguente:

3 . Nell 'ambito delle proprie compe-tenze l 'AURE provvede, sulla base di ap-posite convenzioni con le regioni e le pro-vince autonome, a realizzare idonee cam-pagne promozionali sulle finalità dellapresente legge; alla formazione, all 'aggior-namento e all'abilitazione dei tecnici dicui al comma 1 ; a realizzare direttamenteed indirettamente programmi di diagnosienergetica.16 . 8 .

Strada, Cavagna, Cipriani,Tiezzi, De Julio, Rutelli,Quercini.

Dopo l'articolo 16 aggiungere il se-guente :

ART . 16-bis.(Responsabile per l'uso razionale delle ri-

sorse e per la riduzione dei rifiuti).

1 . Entro il 30 aprile di ogni anno,tutti i soggetti operanti nei settori indu-striale e terziario con un numero di di-pendenti rispettivamente superiore allemille ovvero cento unità o che nell 'annoprecedente abbiano avuto un consumo dienergia rispettivamente superiore a10.000 ovvero mille tonnellate equivalentidi petrolio, debbono comunicare al Segre-tariato generale per l 'energia, il nomina-tivo del tecnico responsbile per l'uso ra-zionale delle risorse e per la riduzionedei rifiuti.

2 . I soggetti di cui al primo commasono tenuti a comunicare annualmente al-1 'AURE, nonché al Segretariato generaleper l'energia la diagnosi dei flussi dellerisorse in entrata e in uscita relativa allapropria impresa, secondo lo schema pre-

disposto appositamente dall 'AURE, come

prescritto dal comma successivo.3. Entro 90 giorni dalla data di appro-

vazione della presente legge, l'AUREprovvede al definire apposite schede in-formative di diagnosi dei flussi delle ri-sorse in entrata e in uscita relativa allapropria impresa, diversamente articolatein relazione ai tipi di impresa e ai settori

di appartenenza.4. È compito dell 'AURE predisporre e

pubblicare periodicamente tavole riassun-tive delle informazioni raccolte sulle dia-

gnosi dei flussi delle risorse in entrata ein uscita delle imprese, al fine di indivi-duare per ogni settore dei livelli medi diuso delle risorse e di produzione di ri-fiuti, quale utile riferimento per le nor-mative di incentivazione dell 'uso razio-

nale delle risorse e disincentivazione degli

sprechi.16. 01 .

Strada, Testa Enrico, Garavini.

All'articolo 17, comma 1, sostituire leparole : del presente titolo con le parole:della presente legge.

17. 1.Strada, Cavagna, Quercini, Donazzon.

All'articolo 17, alla fine del comma 1,aggiungere: in modo particolare con riferi-

mento agli obiettivi e ai programmi con-tenuti nel proprio piano energetico.

17 . 2 .Strada, Prandini, Cavagna.

All'articolo 19, modificare la rubricacon la seguente : (Disposizioni finanziarie)

e sopprimere il comma 1.19. 2 .

Strada, Cavagna, Minozzi.

All 'articolo 20, comma 1, sopprimere leparole: di nuova costruzione.

20. 1 .Strada, Cipriani, Cavagna, Quercini .

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Commissione X

All'articolo 20, alla fine del comma 1aggiungere il seguente periodo : La leggedisciplina inoltre l'esercizio e la manuten-zione degli impianti esistenti mediante ildisposto dell 'articolo 25 della presentelegge.20 . 2 .

Strada, Scalia, Quercini, Ci-priani, Tiezzi, De Julio, Ru-telli, Garavini.

All 'articolo 20, sopprimere il comma 3.20. 3 .

Strada, Prandini, Cavagna.

All 'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

Sul patrimonio edilizio di proprietàpubblica, è fatto obbligo agli enti ammi-nistranti di soddisfare il relativo fabbiso-gno energetico anche tramite il ricorsoalla coibentazione ; alla fonte solare, foto-voltaica; eolica; al recupero di calore;alle pompe di calore ; alla produzionecombinata di energia elettrica e calore ; aidispositivi di miglior rendimento per l'il-luminazione, il riscaldamento e il condi-zionamento ed in generale attraverso ilricorso alle fonti energetiche rinnovabili oassimilate.21. 1 .

Scalfa, Mattioli, Strada, Tiezzi.

All 'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

5 . La progettazione di nuovi edificipubblici deve comunque prevedere la rea-lizzazione di ogni impianto, opera ed in-stallazione utili alla conservazione, al ri-sparmio, all'uso razionale dell'energianonché quanto necessario per la fruizionedi energie rinnovabili.21 . 2 .

Scalia, Mattioli, Strada, Tiezzi.

All'articolo 21 alla fine del comma 1aggiungere il seguente periodo : L ' installa-

zione di impianti solari e di pompe dicalore da parte di installatori qualificatied autorizzati, destinati unicamente allaproduzione di aria e acqua calda negliedifici esistenti e negli spazi liberi privatiannessi, è considerata estensione dell'im-pianto idrico-sanitario già in opera equindi non è soggetta ad autorizzazionespecifica.21 . 3 .

Strada, Scalia, Quercini, Ci-priani, Tiezzi, De Julio, Ru-telli, Garavini.

All'articolo 21, comma 3, alla fine delcomma aggiungere le seguenti parole : nonsuperando comunque i 20 gradi centi-gradi nei locali abitati.21 . 4 .

Strada, Scalia, Quercini, Ci-priani, Tiezzi, De Julio, Ru-telli, Garavini, Testa Enrico.

All'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

5. In deroga all 'articolo 1123 del co-dice civile, l 'assemblea di condominio po-trà decidere a maggioranza semplice l 'a-dozione di sistemi di termoregolazione edi contabilizzazione del calore e il conse-guente riparto degli oneri di riscalda-mento in base al consumo effettivamenteregistrato.21 . 5 .

Strada, Scalia, Cipriani, Rutelli,Cherchi, De Julio, Tiezzi,Prandini, Cavagna, Garavini,Testa Enrico.

All'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

6. Negli edifici con impianti centraliz-zati di riscaldamento nuovi o esistenti,qualora ciascuna unità immobiliare siadotata di sistemi di termoregolazione-am-biente e di contabilizzazione del calore, èconsentito il funzionamento dell'impianto

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Commissione X

in deroga alle disposizioni dell'articolo 3della legge 18 novembre 1983, n. 645.21 . 6 .

Strada, Scalia, Rutelli, Cipriani,Tiezzi, De Julio, Cavagna,Quercini, Cherchi, Garavini,

Testa Enrico.

All 'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

7. Gli impianti di riscaldamento alservizio di edifici di nuova costruzione, lacui concessione edilizia sia rilasciatadopo la data di entrata in vigore dellapresente legge, dovranno essere progettati

e realizzati in modo tale da consentirel 'adozione di sistemi di termoregolazionee di contabilizzazione del calore per ognisingola unità immobiliare.21 . 7 .

Strada, Scalia, Tiezzi, De Julìo,Rutelli, Cipriani, Cavagna,Garavini, Testa Enrico.

All 'articolo 21 aggiungere il seguentecomma:

8. Nei casi di ristrutturazione ediliziail comune, in relazione alla tipologia, allavetustà, alle caratteristiche energetichedell 'edificio e alla entità dell 'intervento,può subordinare il rilascio della conces-sione edilizia ai proprietari degli edificiovvero delle singole unità immobiliari al-

l'obbligo di dotare l'impianto di riscalda-mento di sistemi di termoregolazione e dìcontabilizzazione del calore per ogni sin-gola unità immobiliare.21 . 8 .

Strada, Cavagna, Cipriani, Filip-pini Giovanna, Francese.

All'articolo 21, aggiungere il seguentecomma:

9. Negli edifici di nuova costruzione èvietata l ' installazione di impianti di ri-scaldamento primario alimentati da ener-gia elettrica, salvo i casi previsti con ap-posito decreto emanato dal Segretario ge-

nerale per l'energia, sentita 1'AURE.

21 . 9 .Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Cipriani, Cavagna,Tiezzi, Garavini, Testa En-rico.

All'articolo 21 aggiungere il seguentecomma:

10. Nei casi di interventi di ristruttu-razione edilizia, il comune può subordi-nare il rilascio della concessione ediliziaalla condizione che non siano previsti néinstallati impianti di riscaldamento pri-mario alimentati da energia elettrica.

21 . 10 .Strada, Cavagna, Minozzi.

All 'articolo 21 aggiungere il seguentecomma:

11. Sul patrimonio edilizio di pro-prietà pubblica, è fatto obbligo agli entiamministranti, di soddisfare il relativofabbisogno energetico, attraverso il ri-corso alle fonti energetiche rinnovabili oassimilate, salvo impedimenti di naturatecnica e/o di natura economica.21. 11 .

Strada, De Julio, Cavagna,Tiezzi, Garavini, Testa En-

rico.

Sostituire l'articolo 22 con il seguente:

ART . 22.

1 . Al fine di regolare sia i consumi dienergia termica che la potenza elettricanegli edifici e negli impianti, secondoquanto previsto dall 'articolo 3, comma 3,il segretario generale per l'energia, sentitoil CSE, entro quattro mesi dalla data dientrata in vigore della presente legge, de-termina i limiti ammessi, tenendo contodella destinazione d'uso degli edifici,della zona climatica di appartenenza inrelazione a quanto previsto dalla legge 18novembre 1983, n. 645, e, per gli edificiesistenti, del tipo di impianti di cui sonodotati.22. 1 .

Strada, Scalia, Cipriani, Tiezzi,De Julio, Rutelli, Garavini .

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Commissione X

All'articolo 23, comma 3, dopo le pa-role : comma i aggiungere: differenziataper destinazione d 'uso e per categorie ov-vero edifici di nuova costruzione o edificiche prevedono interventi di ristruttura-zione.

23. 1 .Strada, Scalia, Prandini, Cava-

gna, Cipriani, De Julio,

Tiezzi, Rutelli.

All'articolo 24, sostituire la rubrica conla seguente:

(Certificazione degli edifici e collaudo).24. 1 .

Strada, Scalfa, Cipriani, Tiezzi,

De Julio, Rutelli, Garavini.

All'articolo 24, comma 3, sostituire laparola: collaudo con la parola: ispezione.24. 2 .

Strada, Scalia, Cipriani, Tiezzi,De Julio, Rutelli, Garavini.

All'articolo 24, sostituire il comma 4con il seguente:

4 . Entro 60 giorni dalla data di en-trata in vigore della presente legge, il

Segretario generale per l 'energia, sentitoil Ministro dei lavori pubblici, avvalen-dosi dell'AURE, emana norme tecniche

per il collaudo e la certificazione energe-tica degli edifici, sia nuovi che esistentiche ristrutturati . Per gli edifici in cui si è

realizzato o si debba realizzare un inter-vento di ristrutturazione edilizia o di mo-difica o di sostituzione degli impianti,

spetta al comune ove sono ubicati taliedifici, stabilire i casi nei quali debbaessere prodotta la certificazione energe-

tica.24 . 3 .

Strada, Scalia, Cipriani, Tiezzi,

De Julio, Rutelli, Garavini .

All'articolo 24, dopo il comma 4, ag-giungere il seguente:

4-bis . La certificazione energetica co-

stituisce parte integrante del certificato dicollaudo. La certificazione energetica hauna validità temporale di dieci anni, a

partire dal momento in cui viene redatta.Nel periodo che intercorre tra l'entrata invigore della presente legge e l 'emanazione

delle norme di cui al comma 4 valgono le

disposizioni in materia contenute nella

legge 30 aprile 1976, n . 373.24 . 4 .

Strada, Scalia, Cipriani, Tiezzi,De Julio, Rutelli, Garavini.

All'articolo 24, dopo il comma 4, ag-giungere i seguenti:

4-ter. Nel caso di edifici di nuova co-struzione ovvero nei casi di compraven-dita e di contratti di nuova locazione,

contestualmente alla documentazione ine-rente la certificazione energetica, dovràessere prodotta una certificazione concer-nente la sicurezza ambientale e una certi-ficazione relativa alla sicurezza delle abi-tazioni, anche in riferimento a quantoprevisto dal decreto ministeriale del 14giugno 1989, n . 236.

4-quater. Il Ministro dell'ambiente, en-tro sei mesi dalla data di entrata in vi-gore della presente legge, emana con pro-prio decreto la normazione tecnica rela-tiva alle caratteristiche della certifica-

zione di sicurezza ambientale delle abita-zioni.

4-quinquies . Il Ministro dei lavori pub-

blici, anche in attuazione dell'articolo 31della legge 5 agosto 1978, n. 457, avva-

lendosi

del Comitato per l'edilizia resi-

denziale, entro tre mesi dalla data di en-trata in vigore della presente legge,emana con proprio decreto la normazionetecnica relativa alle caratteristiche della

certificazione di sicurezza delle abita-zioni.24. 5.

Strada, Minozzi, Cavagna.

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Giovedì l° febbraio 1990

— 113 —

Commissione X

All'articolo 24, sostituire il comma 5con i seguenti:

5. Il collaudo deve essere eseguito, se-condo i limiti di competenza, da profes-sionisti iscritti agli albi professionali di

appartenenza.5-bis. Le nomine del collaudatore e del

certificatore, scelti tra tecnici che non

siano intervenuti nella progettazione, di-rezione dei lavori ed esecuzione delle

opere e che non risultino titolari di dirittireali o relativi concernenti le opere inoggetto, spettano al comune nel cui terri-

torio è ubicato l'edificio.5-ter. Sarà compito degli enti locali,

avvalendosi della collaborazione del-l 'AURE, promuove corsi abilitanti di for-mazione e riqualificazione dei tecnici cer-

tificatori della efficienza energetica degliedifici.24 . 6 .

Strada, Scalia, Rutelli, Tiezzi,De Julio, Cipriani, Prandini,

Garavini.

All 'articolo 24, comma 8, dopo le pa-role: del certificato di collaudo aggiungerele seguenti : della certificazione energetica.24 . 7 .

Strada, Scalia, Rutelli, Tiezzi,De Julio, Cipriani, Prandini,Garavini.

All'articolo 24, aggiungere il seguentecomma:

10. Nei casi di compravendita o dilocazione, il certificato di collaudo e la

certificazione energetica devono essereportati a conoscenza dell'acquirente o dellocatario, dell 'intero immobile o di una

singola unità abitativa.24 . 8 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Cipriani, Prandini,Tiezzi, Garavini .

All 'articolo 24, aggiungere il seguentecomma:

11 . Il proprietario o il locatario pos-sono richiedere al comune ove è ubicatol 'edificio, la certificazione energetica pergli edifici esistenti, per quelli che abbianosubito interventi di ristrutturazione, ov-vero per le singole unità immobiliari . Il

comune nomina all 'uopo un tecnico certi-

ficatore . Le spese relative alla certifica-zione sono a carico del soggetto che ne farichiesta . Le tariffe relative all 'espleta-mento di tale servizio sono stabilite edaggiornate con apposotio decreto dal Se-gretario generale per l 'energia, sentiti ilMinistro dei lavori pubblici e l 'AURE.

24. 9 .Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Tiezzi, Cipriani, Pran-dini.

All'articolo 25, aggiungere, al comma 1,in fine le seguenti parole : in modo tale chegli impianti oggetto della presente leggesiano condotti entro i limiti di rendi-mento previsti dal decreto del Ministrodell'industria, commercio e artigianatodel 26 gennaio 1981 e sue successive mo-dificazioni.25. 1 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Cipriani, Prandini, Gara-vini.

All'articolo 25, dopo il comma 1, ag-giungere il seguente:

1-bis . L'articolo 16, sesto comma, let-tera a), del decreto del Presidente dellaRepubblica 28 giugno 1977, n. 1052, è

così modificato: « a) per gli impianti esi-

stenti : non inferiore di oltre 10 unità per-centuali rispetto ai valori di rendimentoindicati dal Ministero dell ' industria, del

commercio e dell 'artigianato ».25 . 2 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Cipriani, Prandini, Gara-vini, Testa Enrico .

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Giovedì 1° febbraio 1990

— 114 —

Commissione X

All 'articolo 25, dopo il comma 1, ag-giungere il seguente:

1-ter. L'articolo unico del decreto delMinistro dell'industria, del commercio edell 'artígíanato del 26 gennaio 1981 ècosì modificato : « I valori di riferimentodel rendimento di combustione degli im-pianti termici per il riscaldamento degliambienti e per la produzione di acquacalda per usi igienici e sanitari, con po-tenza termina al focolare superiore a50.000 kcal/h (58 .000 W) ed alimentaticon combustibili liquidi o gassosi, ri-spetto ai quali il rendimento di combu-stione degli impianti esistenti alla datadel 6 febbraio 1978 non può scendere aldi sotto di 10 unità percentuali, sono in-dicati nella seguente tabella:

Q, 51-100 101-150 151-300 301-1000 1001-2000

85% 86% 87% 88% 89%

dove:= Potenza termica al focolare in

[kcal/h] x 10 3 ;= Rendimento di combustione.

I valori di Qc in Watt si ottengonomoltiplicando le kcal/h x 1,16.25 . 3 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Cipriani, Prandini, Gara-vini, Testa Enrico.

All 'articolo 25, aggiungere, al comma 2in fine il seguente periodo : Il controllo deivalori di rendimento di combustione, tra-mite la verifica della avvenuta manuten-zione, è valutato con una prova termicada eseguirsi secondo le modalità stabilitedall 'allegato 3 del decreto del Presidentedella Repubblica n . 1052 del 1977, cosìcome modificato dal comma 1-ter del pre-sente articolo.25 . 4 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-lio, Cipriani, Prandini, Gara-vini . Testa Enrico .

All 'articolo 25, dopo il comma 2, ag-giungere il seguente:

2-bis . I comuni con più di 40.000 abi-

tanti e le province per la restante partedel territorio, devono effettuare i controlli

necessari e verificare con cadenza almenobiennale, l 'osservanza delle norme rela-tive al rendimento di combustione, anche

avvalendosi di organismi esterni aventispecifica competenza tecnica e a questoscopo riqualificati dalla Agenzia per l 'uso

razionale dell 'energia.25 . 5 .

Strada, Scalia, Rutelli, De Ju-

lio, Cipriani, Prandini, Gara-vini, Testa Enrico, Tiezzi.

All 'articolo 25, dopo il comma 2, ag-giungere il seguente:

2-ter. I primi due commi dell 'arti-colo 19 della legge 13 luglio 1966,

n. 615, sono sostituiti dai seguenticommi:

« 1 . I comuni con più di 40 .000 abi-tanti e le province per la restante partedel territorio debbono procedere al con-

trollo con cadenza almeno biennale, non-ché alla vigilanza sugli impianti termici,sulla loro conduzione, sul combustibile e

sulle emissioni, anche avvalendosi di or-ganismi esterni aventi specifica compe-tenza tecnica.

2. Il Governo, con decreto del Presi-dente della Repubblica apporta in attua-zione delle norme contenute nella pre-

sente legge, le necessarie modifiche al de-creto del Presidente della Repubblica 22

dicembre 1970, n . 1391, recante il regola-

mento di esecuzione della legge 13 luglio1966, n. 615 ».

25 . 6 .Strada, Felissari, Scalia, Rutelli,

Cipriani, De Julio, Prandini,Garavini, Testa Enrico,Tiezzi.

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Giovedì 10 febbraio 1990

— 115 —

Commissione X

All'articolo 25, dopo il comma 2, ag-giungere il seguente:

2-quater. Il primo comma dell'articolo12 della legge 13 luglio 1966, n . 615, ècosì sostituito:

« 1 . A decorrere dal 10 gennaio 1991,per il funzionamento degli impianti ter-mici destinati al riscaldamento delle abi-tazioni e/o alla produzione di acqua caldaper usi igienico-sanitari, sono ammessisoltanto i seguenti combustibili:

a) combustibili gassosi (ovvero me-tano e simili);

b) distillati di petrolio (ovvero kero-sene, gasolio, ecc .) con contenuto in zolfonon superiore allo 0,2 per cento in peso;

c) legna.

2 . A decorrere dalla data del 1" gen-naio 1991 il gasolio utilizzato per alimen-tare gli impianti termici destinati al ri-scaldamento delle abitazioni e/o alla pro-duzione di acqua calda per usi igienico-sanitari, non deve essere colorato.

3 . In deroga a quanto previsto dalcomma primo, è fissato al 10 gennaio1992 il termine di adeguamento per gliimpianti termici destinati al riscalda-mento delle abitazioni e/o alla produzionedi acqua calda per usi igienico-sanitari ealimentati da:

a) coke mettallurgico e da gas;b) antracite e prodotti antracitosi;c) carbone di legna ovvero qualsiasi

tipo di carbone.

4 . L'articolo 13 della legge 13 luglio1966, n. 615, è abrogato ».25. 7 .

Strada, Felíssari, Caprili, Ci-priani, Scalia, Tiezzi, De Ju-lio, Rutelli, Testa Enrico,Garavini.

All'articolo 26, sostituire la rubrica conla seguente:

(Certificazioni e informazioniai consumatori).

26. 1 .Strada, Cavagna, Quercini, Ci-

priani, Testa Enrico .

All'articolo 26, comma 1, sostituire leparole : Ministro dell'industria, del com-mercio e dell'artigianato, di concerto conil Ministro dei lavori pubblici con le pa-role: Segretariato Generale per l 'Energia,di concerto con il Ministro dell'industria,del commercio e dell'artigianato e con ilMinistro dei lavori pubblici, entro quattromesi dalla data di entrata in vigore dellapresente legge.

26. 2 .Strada,

Cipriani,

Prandini,

Quercini.

All 'articolo 26, aggiungere il seguentecomma:

3. È fatto obbligo ai costruttori di ap-parecchi di riscaldamento, di refrigera-zione, di lavanderia ed elettrodomestici e,qualora si tratti di apparecchi prodotti

all 'estero, agli importatori o ai rivendi-tori, ciascuno per la parte loro spettante,di munire gli apparecchi stessi di eti-chetta inerente all'informazione sul con-sumo di energia. Le modalità di applica-

zione delle etichette, il loro formato ed illoro contenuto saranno stabiliti con de-creto del Ministro dell'industria, del com-mercio e dell 'artigianato, sentito il Segre-tariato Generale per l'Energia, 1'AURE inrelazione ad una apposita norma tecnicaelaborata dal C .E.I . e in conformità alledirettive comunitarie, entro tre mesi dalladata di entrata in vigore della presentelegge.

26 . 3 .Strada, Cipriani, Scalia, Tiezzi,

De Julio, Rutelli, Garavini,

Testa Enrico.

All'articolo 26, aggiungere i seguenticommi:

4. Sulla base di normative tecniche

predisposte dal C.E .I ., l'AURE definisce e

aggiorna gli standard medi di consumi dienergia elettrica da parte di apparecchia-ture domestiche .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

5. È consentito ai produttori e - ai di-stributori, previa autorizzazione del-l'AURE, l 'apposizione sui prodotti elettro-domestici immessi in commercio, di unmarchio di risparmio energetico, a condi-

zione che le suddette apparecchiature ga-rantiscano un risparmio energetico noninferiore al 30 per cento rispetto aglistandard medi di consumo definiti aisensi del comma precedente.

6. Per gli elettrodomestici contraddi-

stinti con i marchi di cui al commaprecedente si applica l 'aliquota IVA del

4 per cento. Per i produttori, i distribu-

tori, i rivenditori che appongano senzaautorizzazione il marchio di cui al

comma precedente si applica la sanzionepenale della reclusione da due anni asei anni.

26. 4 .Strada, Cipriani, Prandini, Te-

sta Enrico.

All'articolo 27, comma 1, sostituire leparole : può procedere con la parola: pro-cede.

27 . 1 .Strada,

Prandini,

Cipriani,Quercini.

All 'articolo 27, comma 1, alla fine ag-giungere le parole: anche al fine di verifi-care la congruità della certificazione ener-getica di cui all'articolo 24.

27 . 2 .Strada, Cipriani, Scalia, Tiezzi,

De Julio, Rutelli, Garavini,Testa Enrico.

All'articolo 27, comma 2, dopo le pa-role: qualunque momento aggiungere laparola : anche.27 . 3 .

Strada, Cipriani, Scalia, Tiezzi,

De Julio, Rutelli, Garavini,Testa Enrico, Prandini, Ca-vagna .

All 'articolo 28, aggiungere il seguentecomma:

8. L'inosservanza della disposizioneche impone la nomina, ai sensi dell 'arti-

colo 16, del tecnico responsabile per l'usorazionale e la conservazione dell'energia,è punita con la sanzione amministrativanon inferiore a lire cento milioni e nonsuperiore a lire centocinquanta milioni.28 . 1 .

Strada, Provantini, Minozzi.

All'articolo 28, aggiungere il seguentecomma:

9. L'inosservanza della disposizioneche impone ai soggetti, di cui all 'articolo

16 l 'obbligo di informativa all 'AURE

della diagnosi energetica dell ' impresa, èpunita con la sanzione amministrativanon inferiore a lire venticinque milioni enon superiore a lire cinquanta milioni . La

mancanza di detta comunicazione escludel'azienda dai benefici della presente legge.28 . 2 .

Strada, Provantini, Minozzi.

All'articolo 31, sopprimere il comma 3.31 . 1 .

Strada, Scalia, Tiezzi, De Julio,Rutelli, Prandini, Cipriani,

Quercini.

Sostituire l'articolo 32 con il seguente:

ART . 32.

I . All'onere derivante dall'articolo 2,comma 2, della presente legge, valutatoin lire 900 milioni per l 'anno 1990, millemilioni per l'anno 1991 e lire 1 .300 mi-lioni per l'anno 1992, si provvede perl 'anno 1990, mediante corrispondente ri-duzione dello stanziamento iscritto ai finidel bilancio triennale 1989-1991 al capi-tolo 6856 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per l'anno 1989, al-l 'uopo parzialmente utilizzando l 'accanto-namento « attività di ricerca, studi e con-sulenza nei settori industriali, energetico

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

e commerciale » e, per gli anni 1991 e1992, mediante corrispondente riduzionedelle proiezioni dello stanziamento

iscritto, ai fini del bilancio triennale1990-1992, al capitolo 6856 dello stato diprevisione del Ministero del tesoro perl 'anno 1990, all 'uopo parzialmente utiliz-zando l'accantonamento « Automazionedel Ministero dell ' industria ».

2. All 'onere derivante dall 'articolo 2-quater della presente legge, valutato inlire 50 miliardi per l 'anno 1990 e 150miliardi per ciascuno degli anni 1991 e1992, si provvede, nella misura di 50 mi-liardi per l 'anno 1990 e 100 miliardi perciascuno degli anni 1991 e 1992, me-

diante corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto al capitolo 9001 del

Ministero del tesoro per i medesimi anni,all 'uopo parzialmente utilizzando l 'accan-tonamento « Piano di finanziamentoEnea », e per i rimanenti 50 miliardi per

ciascuno degli anni 1991 e 1992, me-diante corrispondente riduzione dello

stanziamento iscritto al capitolo 6856dello stato di previsione del Ministero deltesoro, alla voce « Ristrutturazione del-

l'amministrazione finanziaria ».3. All 'onere derivante dall 'articolo 2-

quinquies della presente legge, valutato inlire 70 miliardi per l 'anno 1990 e 100miliardi per ciascuno degli anni 1991 e1992, si provvede mediante corrispon-dente utilizzo delle proiezioni per gli annimedesimi dello stanziamento iscritto alcapitolo 9001 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per l 'anno 1990, al-l 'uopo parzialmente utilizzando l'accanto-namento « Piano di finanziamento Enea ».

4. Agli oneri derivanti dagli articoli 5,6-bis, 7, 8, 9, 10, 11 e 12 si provvede, pergli anni 1990, 1991 e 1992 mediante ridu-

zione dello stanziamento iscritto al capi-tolo 9001 dello stato di previsione delMinistero del tesoro per i medesimi anni,all 'uopo parzialmente utilizzando gli ac-cantonamenti alla voce « Rifinanziamentodella legge n . 308 del 1982 in materia di

fonti rinnnovabili di energia e di rispar-mio dei consumi energetici » .

5. Il Ministro del tesoro è autorizzatoad apportare, con propri decreti, le occor-renti variazioni di bilancio.32 . 2 .

Strada, Prandini, Donazzon, Fi-lippini Giovanna, Minozzi,Caprili.

Rinvia quindi ad altra seduta il se-guito dell 'esame del disegno di legge.

Proposte di legge:

SCOTTI VIRGINIO ed altri : Norme a favore delle

industrie fonografiche (1744).

(Parere della II, della III, della V, della VI, della

VII, della IX e della XI Commissione).

BIANCHINI ed altri: Norme a favore delle indu-

strie fonografiche (2085).

(Parere della II, della III, della V, della VI, della

VII, della IX e della XI Commissione).

(Rinvio del seguito dell 'esame).

Il Presidente Michele VISCARDI rinviail seguito dell'esame delle abbinate pro-poste di legge all'ordine del giorno adaltra seduta.

La seduta termina alle 13,20.

Svolgimento di interrogazioni.

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 15,15 . —Presidenza del Presidente Michele VI-SCARDI. — Interviene il sottosegretario diStato per le partecipazioni statali Seba-stiano Montali.

Il sottosegretario di Stato per le parte-cipazioni statali Sebastiano MONTALI, ri-spondendo all ' interrogazione Cavagna edaltri n. 5-01019 concernente ì problemiproduttivi ed occupazionali degli stabili-menti SGS-Ates di proprietà della multi-nazionale Thomson, fa presente che i que-siti posti nell 'interrogazione hanno tro-vato adeguata soluzione. Infatti, nel corsodel 1989 sono state raggiunte con le orga-nizzazioni sindacali alcune intese che

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione X

sono valse a ristabilire la normalizzazionedelle relazioni industriali . La SGS-Thom-son nasce dalla fusione di due società,italiana la prima e francese la seconda,resa necessaria per acquisire quella di-mensione critica utile per la sopravvi-venza e la concorrenzialità. La SGS-Thomson è, infatti, oggi il secondo pro-duttore europeo di semiconduttori ed ildodicesimo a livello mondiale . Questa fu-sione ha portato alla necessità di riorga-nizzare, ristrutturare e razionalizzare ledue società che precedentemente erano inconcorrenza in quasi tutti i segmenti dimercato con analoghi prodotti . Questo ov-viamente ha avuto e sta avendo alcuneconseguenze sul dimensionamento degliassetti occupazionali . Su questo tema èstato raggiunto il 25 luglio 1989 un ac-cordo con le organizzazioni sindacali cheprevede l 'utilizzo della CIGS nel biennioluglio 1989-giugno 1991 per un massimodi 500 persone, con l 'impegno di non ri-correre a licenziamenti collettivi e diriassorbire tutto il personale alla fine delperiodo CIGS . Parte del riassorbimentodel personale in CIGS avverrà attraversola realizzazione di un piano industriale,illustrato alle organizzazioni sindacali,che prevede nel triennio un forte impegnoda parte dell 'azienda in termini di inve-stimenti che ammonteranno a circa 160milioni di dollari USA (oltre 200 miliardidi lire). Il riassorbimento del personalesarà completato mediante un maggioreutilizzo degli impianti.

Anche su quest 'ultimo argomento èstata raggiunta una intesa con le organiz-zazioni sindacali il 25 luglio 1989, ratifi-cata operativamente con le modalità ap-plicative il 20 ottobre 1989, che consenteun utilizzo degli impianti su venti turnisettimanali di lavoro (dalle ore 6 delladomenica mattina alle ore 22 del sabatosera) e la possibilità di adibire il perso-nale femminile sul turno notturno in de-roga all 'articolo 5 della legge n . 903 del1977 . I primi reparti a venti turni setti-manali hanno già iniziato ad operaredalla fine di novembre e questo ha giàconsentito un primo recupero di parte delpersonale . I limitati trasferimenti di atti-vità produttive verso la Francia rientrano

nel piano di razionalizzazione delle atti-vità e nella necessità di qualificare í varistabilimenti della società realizzando eco-

nomie di scale . I trasferimenti di alcuneattività verso Singapore o aree simili, ri-guardano invece lavorazioni o prodottimaturi con contenuto tecnologico non ele-vato, ma che richiedono bassi costi diproduzione, per poter competere con la

concorrenza. Localizzare queste produ-zioni in aree a basso costo del lavoro èquindi una scelta obbligata per l'aziendache consente di contribuire a venderequei tipi di prodotto ai prezzi di mercato.D'altra parte questi trasferimenti di atti-vità consentono alle sedi italiane, e adAgrate in particolare, di consolidare equalificare, grazie anche agli investimentiindicati, la presenza di SGS-Thomson inItalia e di creare spazi produttivi per inuovi prodotti che la società sviluppa.Infatti, è grazie alla presenza negli stabi-limenti italiani, di Agrate e Catania, diforti nuclei di ricerca e sviluppo che lasocietà è in grado di rinnovare ed arric-chire continuamente il proprio parco pro-dotti, avviando, nell'area in cui il pro-dotto viene sviluppato, le nuove produ-zioni fino alla loro stabilizzazione in ter-mini di quantità, rese e qualità.

Il deputato Mario CAVAGNA, repli-cando per la sua interrogazione n . 5-01019, osserva che la risposta resa dalrappresentante del Governo affronta iproblemi richiamati nel suo documentodi sindacato ispettivo, ma nella stessanon si evidenzia alcun impegno del Go-verno per l'effettuazione di quegli investi-menti previsti dall'accordo che, per altroverso, hanno comportato grossi sacrifici

per i lavoratori; non può quindi che di-chiararsi solo parzialmente soddisfattodella risposta.

Il sottosegretario di Stato per le parte-cipazioni statali Sebastiano MONTALI, ri-spondendo all'interrogazione Cavicchioli

ed altri n . 5-01525 concernente la realiz-zazione dello stabilimento Lorica nel co-mune di Narni, fa presente che la società

Enimont nel corso dell 'incontro sinda-

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione X

cale svoltosi il 10 luglio 1989 con le se-greterie territoriali di Terni della Fulc, haillustrato le motivazioni che hanno deter-minato il definitivo accantonamento delprogetto Lorica di Nera Montoro, che erastato presentato alle organizzazioni sinda-cali locali in concomitanza dell 'accordodi riorganizzazione di Alcantara, per con-sentire un sostanziale riequilibrio occupa-zionale dell 'area . Elemento nodale è statala difficoltà incontrata nel definire inteseeconomicamente valide con la giapponeseKuraray, sulla quantità e sui prezzi rela-tivi alla fornitura della materia prima(feltro grezzo) da lavorare successiva-mente in Lorica. Nel corso dell ' incontrosono state fornite alle organizzazioni sin-dacali locali le informazioni sui pro-grammi di aumento dei volumi di produ-zione delle Società Alcantara che compor-tano un aumento del personale diretto diproduzione di circa venti unità . La so-cietà Alcantara, dopo aver recuperato ilpersonale professionalmente idoneo dallaCIGS, sta procedendo all 'assunzione sul

territorio di giovani neodiplomati . Per ilpersonale ancora in CIGS (circa sei unità)si sta procedendo con offerte di mobilitàverso le altre realtà produttive, o conincentivazioni alla risoluzione del rap-porto di lavoro.

Il deputato Andrea CAVICCHIOLI, re-plicando per la sua interrogazione n . 5-01525, si dichiara soddisfatto per la ri-sposta del rappresentante del Governonella parte relativa alla riorganizzazionedella società Alcantara, dichiarandosi in-vece insoddisfatto per quella parte in cuisi fa riferimento alla mancata realizza-zione del progetto Lorica.

Il Presidente Michele VISCARDI con-

statata l 'assenza dei presentatori delle in-terrogazioni nn. 5-00794, 5-00795 e 5-00850, fa presente che s 'intende che glistessi vi abbiano rinunciato.

La seduta termina alle 15,30 .

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PAGINA BIANCA

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Giovedì I° febbraio 1990

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Commissione XI

XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì I° febbraio 1990, ore 9,20. —Presidenza del Presidente Vincenzo MAN-CINI. — Interviene il ministro di grazia egiustizia Giuliano Vassalli.

Disegno di legge:

Norme concernenti il personale sanitario incaricato

provvisorio degli istituti e servizi penitenziari (Ap-

provato dalla II Commissione del Senato) (3963).

(Parere della I, della II, della V e della XII Com-

missione).

(Seguito della discussione e approva-zione).

Il Presidente Vincenzo MANCINI av-verte la Commissione che è pervenuto ilparere favorevole della Commissione af-fari costituzionali . Ricorda inoltre checome già comunicato nella seduta prece-dente è pervenuto il parere della Com-missione bilancio sulla base del qualedeve ritenersi esclusa la possibilità insede di applicazione della normativa sifaccia luogo ad interpretazioni suscettibili

di recare nuovi oneri connessi a ricostru-zioni di carriera.

Dopo un breve intervento del relatoreGiovanna TEALDI che concorda con i ri-lievi svolti dal Presidente, prende la pa-rola il deputato Ivana PELLEGATTI laquale ritiene auspicabile, con i chiari-menti di cui sopra una rapida approva-zione del provvedimento che interessaun'ampia platea di destinatari che atten-dono una risposta concreta sui loro pro-

blemi.

Il ministro di grazia e giustizia Giu-liano VASSALLI dopo aver ringraziato ilPresidente e i membri della Commissioneper il proficuo lavoro svolto dichiara cheil Governo accetta pienamente il testoelaborato dal Comitato ristretto auspi-cando che esso sia approvato in tempirapidi anche presso l 'altro ramo del Par-lamento al fine di poter dare quel mi-nimo di assistenza sanitaria necessariaper l'amministrazione penitenziaria.

Il Presidente Vincenzo MANCINI ponein votazione gli articoli l e 2 che la

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Giovedì l° febbraio 1990

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Commissione XI

Commissione approva . Rinvia, quindi, altermine della seduta legislativa la vota-zione finale, per appello nominale, sulprovvedimento.

Testo unificato:

SCOVACRICCHI ed altri : Norme per la ricongiun-zione dei periodi assicurativi ai fini previdenziali

per i liberi professionisti (Approvata dalla XI Com-missione permanente della Camera dei deputati e

modificata dalla XI Commissione permanente delSenato) (399-458-1716-1748/B).

(Parere della I e della V Commissione)

(Rinvio del seguito della discussione).

Il Presidente Vincenzo MANCINI, dalmomento che ancora non è perventuo ilparere della V Commissione, rinvia il se-guito della discussione ad altra seduta .

ridotto in conseguenza del mancato inne-vamento.

Dal momento che nessuno chiedendodi intervenire in questa fase il PresidenteVincenzo MANCINI rinvia il seguito delladiscussione ad altra seduta.

La Commissione passa quindi alla vo-tazione finale del disegno di leggen. 3963.

Il Presidente Vincenzo MANCINI ponein votazione, per scrutinio nominale, nelsuo complesso iI provvedimento n . 3963che la Commissione approva.

La seduta termina alle 9,40.

IN SEDE REFERENTE

Proposta di legge:

CAVERI ed altri : Disposizioni urgenti a favore

delle imprese di trasporto a fune (3564).

(Parere della V, della VI, della IX, della X e dellaXII Commissione).

(Discussione e rinvio).

Il Presidente Vincenzo MANCINI, insostituzione del relatore momentanea-mente assente, illustra il contenuto delprovvedimento che riguarda disposizioniurgenti a favore di imprese di trasporto afune. In particolare osserva che tale pro-posta di legge nasce dall'esigenza di farfronte all 'eccezionale contingenza clima-tico-meteorologica caratterizzata dalla ca-renza di precipitazioni nevose su tuttol 'arco alpino e su gran parte degli Appen-nini durante l ' inverno 1988-89 . Ricordache con l 'articolo 1 si dispone la sopsen-sione per un periodo predeterminato degliadempimenti contributivi e fiscali preve-dendo la rateizzazione per un anno, senzainteressi, delle somme dovute e non corri-sposte da parte delle aziende di trasportoa fune operanti con finalità turistiche interritori montani . Nell 'articolo 2, si pre-vede un 'integrazione salariale per i lavo-ratori dipendenti dalle predette aziendesospesi dal lavoro o lavoratori a tempo

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 9,40. —Presidenza del Presidente Vincenzo MAN-CINI.

Disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 7 dicembre

1989, n . 390, recante norme in materia di tratta-

mento ordinario di disoccupazione e di proroga del

trattamento straordinario di integrazione salarialein favore dei dipendenti dalle società costituite

dalla GEPI Spa e dei lavoratori edili del Mezzo-

giorno, nonché di pensionamento anticipato (4403).

(Parere della I, della V, della X e della XIII Com-

missione).

(Seguito dell'esame e conclusione).

Il Presidente Vincenzo MANCINI, dopoaver ricordato che i lavori del comitatoristretto sul provvedimento in esame sisono conclusi nella giornata dì ieri, dàlettura degli emendamenti presentati:

All'articolo 2:

Al comma 1, sostituire : 28 febbraio1990 con: 31 dicembre 1990.2. 2 .

Sanfilippo, Rebecchi .

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Giovedì I° febbraio 1990

— 123 —

Commissione XI

Dopo il comma 1, aggiungere il se-guente comma:

« 1-bis . La GEPI è autorizzata ad assu-mere i lavoratori appartenenti alle im-prese inserite nell 'elenco 3B previstodalla delibera CIPI del 21 gennaio 1988per il passaggio delle aziende alla GEPI ».2. 3 .

Sanfilippo, Rebecchi, Di Pietro,Petrocelli.

Dopo il comma 1-bis aggiungere il se-guente comma:

« 1-ter. Le aziende che al 31 dicembre1988, abbiano ottenuto dal CIPI il ricono-scimento dello stato di crisi, hanno di-ritto a una proroga di tale riconosci-mento fino al momento dell 'entrata invigore della legge di riforma della cassaintegrazione guadagni, della disoccupa-zione e della mobilità e comunque nonoltre il 31 dicembre 1990 ».2 . 4.

Pallanti, Sanfilippo, Rebecchi.

Al comma 13, sostituire le parole : perun periodo di lavoro effettivo non infe-riore a 18 mesi con le seguenti : con rap-porti di lavoro non inferiori a 18 mesi.2 . 7.

Gelpi.

Al comma 3, al tredicesimo rigo soppri-mere la parola : effettivo.2. 5.

Sanfilippo, Rebechi.

Al comma 3, alla fine del primo periodosopprimere le parole : al 28 febbraio 1990.2 . 1 .

Il relatore.

Al comma 3 sostituire le parole: al 28febbraio 1990, con le seguenti: per un pe-riodo non superiore a 27 mesi.2 . 6 .

Sanfilippo, Rebecchi .

All 'articolo 3:

Dopo il comma 1, aggiungere il se-guente:

« 1-bis. In attesa della riforma della

CIGS e della DS, l 'accertamento dellostato di ristrutturazione delle aziende dicui all'articolo 2, comma 5, della legge 12agosto 1977, n . 675, che abbiano cessatol'attività produttiva ha effetto anche aifini delle proroghe di DS previste dall 'ar-ticolo 4 della legge n. 464 del 1972 ».3 . 1 .

Rebecchi, Sanfilippo.

Dopo il comma 2, aggiungere il se-guente comma:

« 2-bis . Le disposizioni dell 'articolo 2della legge 29 maggio 1982 n . 297 si ap-plicano anche alle imprese sottoposte,giusta legge 3 aprile 1979, n. 95, allaprocedura di amministrazione straordina-ria ».3 . 2 .

Rebecchi, Sanfilippo, Strada.

Dopo il comma 2, aggiungere il se-guente:

« 2-bis . L'articolo 8, comma 8-bis deldecreto-legge 21 marzo 1988, n. 88, con-vertito, con modificazioni, dalla legge 20maggio 1988, n . 160, si interpreta nelsenso che l'esclusione di cui al commastesso si applica a tutte le imprese cheassumano lavoratori al fine di riavviarlial lavoro in iniziative produttive a favoredelle quali venga emanato dal Ministrodel lavoro e della previdenza sociale ildecreto di cui all'articolo 7 della legge 8agosto 1972, n . 464 ».3. 3 .

Gelpi.

All'articolo 4:

Al comma 1, sostituire le parole : 30aprile 1990 con le seguenti : 31 dicembre1990.4. 9 .

Sanfilippo, Rebecchi, Pallanti.

Sopprimere i commi 2, 3, 4, 5 e 6.4 . 10 .

Rebecchi, Sanfilippo .

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Giovedì P' febbraio 1990

— 124 —

Commissione XI

Dopo il comma 2, è aggiunto il se-guente:

« 2-bis . Vengono fatte salve le do-mande di prepensionamento attivate dalleaziende ai sensi dell 'articolo 16 dellalegge 23 aprile 1981, n . 155, e giacenti inistruttoria presso il CIPI alla data del 28febbraio 1989 ».4 . 7 .

Vazzoler.

Dopo il comma 2, è aggiunto il se-guente:

2-bis . Vengono fatte salve le domandedi prepensionamento attivate dalleaziende ai sensi dell 'articolo 16 dellalegge 23 aprile 1981, n. 155, e giacenti inistruttoria presso il CIPI alla data del 28febbraio 1989.4. 13.

Bianchi, Gelpi, Mazzuconi.

Al comma 4, sostituire le parole : il 31agosto 1989 con le seguenti: il 31 dicem-bre 1989.4 . 1 .

Orciari.

Il comma 5 è sostituito dal seguente:

5 . L'impresa che non abbia attivato ladomanda, ai sensi dell 'articolo 16 dellalegge 23 aprile 1981, n . 155, entro il 28febbraio 1989, entro 90 giorni dal ricevi-mento della comunicazione da parte del-l 'INPS, è tenuta a corrispondere, al pre-detto Istituto, per ciascun dipendente cheottenga il pensionamento a seguito dellaprocedura prevista nei commi 2 e 3, intrenta rate mensili, una somma pari a seivolte il trattamento mensile iniziale dipensione spettante al lavoratore, ridottodella metà nei territori di cui all 'articolo1 del testo unico delle leggi sugli inter-venti nel Mezzogiorno, approvato con de-creto del Presidente della Repubblica 6marzo 1978, n. 218.4 . 6 .

Sanfilippo.

Al comma 5, sostituire le parole : pari al50 per cento con le seguenti : pari al 25per cento.4 . 5 .

Vazzoler.

Al comma 5, sostituire le parole : pari al25 per cento con le seguenti : pari al 20per cento.4 . 4 .

Vazzoler.

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente:

« 5-bis . Ai fini del pagamento del con-tributo di cui al comma 5 trova applica-zione l 'articolo 111, comma 1, del regiodecreto 16 marzo 1942, n . 267, per leimprese sottoposte a procedure concor-sualí di cui al predetto regio decreto edalla legge 3 aprile 1979, n . 95 ».4 . 2 .

Il relatore.

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente:

« 5-bis . Le disposizioni di cui all'arti-colo 1 della legge 31 maggio 1984,n. 193, già operanti fino al 31 dicembre1987 a favore del settore del fibrocementoed amianto, sono prorogate a favore dellostesso settore fino al 31 dicembre 1990 ».4. 14 .

Orciari, Angeloni, Rinaldi.

Dopo il comma 6, aggiungere il se-guente:

« 6-bis. La disciplina in materia dipensionamento anticipato di cui all 'arti-colo 1 della legge 31 maggio 1984,n . 193, continua a trovare applicazionefino al 31 dicembre 1991 nei confrontidei lavoratori dipendenti dalle imprese dicui all'articolo 1-bis del decreto-legge 10

aprile 1989, n . 120, convertito, con modi-

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione XI

ficazioni, dalla legge 15 maggio 1989,n. 181, alle condizioni e secondo i limitiprevisti dal medesimo articolo 1-bis. Aiconseguenti oneri valutati in 6 miliardiper il 1990, in 7 miliardi per il 1991 edin 3 miliardi per il 1992 si provvede congli stanziamenti di cui all 'articolo 1-biscomma 2 del decreto-legge 1° aprile 1989,n. 120, convertito, con modificazioni,dalla legge 15 maggio 1989, n. 181 ».4 . 3 .

Il relatore.

Dopo il comma 6, aggiungere infine ilseguente comma:

« 6-bis . Gli oneri derivanti dal pre-sente articolo sono fonti a carico dellagestione di cui all 'articolo 37 della legge9 marzo 1988, n. 88 ».4. 11 .

Pallanti, Ghezzi, Lodi, Rebecchi,Sanfilippo.

Aggiungere dopo l 'articolo 4 il seguente:

ART . 4-bis.

1. La disciplina in materia di pensiona-mento anticipato, di cui all 'articolo 1 dellalegge 31 maggio 1984, n . 193, trova appli-cazione fino al 31 dicembre 1990 per ilavoratori dipendenti dalle imprese pro-duttrici di materiali refrattari e dalle im-prese produttrici di elettrodi di grafiteartificiale per l'industria siderurgica . Lasuddetta disciplina trova applicazione, finoal 30 giugno 1990, anche per i lavoratoridipendenti, da data anteriore al 1° gennaio1988, dalle imprese di costruzione, ripara-zione, demolizione e trasformazione na-vale, nonché dalle imprese del settore can-tieristico a partecipazione statale.

2. Il diritto al pensionamento antici-pato per i dipendenti di cui al comma 1è esercitabile quando intervenga, su do-manda dell ' impresa, una delibera CIPIche accerti l 'esistenza delle eccedenzestrutturali di manodopera e la loro en-tità, dichiarate dall'impresa medesimaper ciascuna qualifica, fissando i terminientro i quali devono essere presentate ledomande di cui al comma 4 .

3. Per ciascun lavoratore posto in pen-sionamento anticipato ai sensi dei commiprecedenti l'impresa è tenuta a versarealla gestione di cui all'articolo 37 dellalegge 9 marzo 1989, n . 88 una sommapari a sei volte l ' importo mensile deltrattamento di pensione spettante al lavo-ratore, ridotto della metà nei territori dicui all'articolo 1 del testo unico delleleggi sugli interventi nel Mezzogiorno, ap-provato con decreto del Presidente dellaRepubblica 6 marzo 1978, n . 218.

4. Il numero dei lavoratori che perciascuna qualifica può esercitare il dirittonon può essere superiore a quello accer-tato ai sensi del comma 2 . Ai fini dell'ap-plicazione del presente comma i lavora-tori che intendano pensionarsi anticipata-mente presentano la relativa domanda ir-revocabile all'impresa nei termini stabilitidalla delibera di cui al comma 2. Nelcaso in cui il numero deì lavoratori siasuperiore a quello accertato, il datore dilavoro opera la selezione sulla base dell ' e-sigenza dell ' impresa e trasmette all'INPSle domande dei lavoratori.

5. Gli oneri derivanti dal presente ar-ticolo, relativamente alle pensioni ed alleindennità di mobilità liquidate dall'INPS,sono a carico della gestione di cui all 'ar-ticolo 37 della legge 9 marzo 1989, n . 88.4. 0. 1 .

Vazzoler, Sanfilippo, Pallanti,Strumendo, Mannino Anto-nino, Chella.

All'articolo 5:

Al comma 3, dopo le parole : e nel-l 'anno 1988 aggiungere : e nell 'anno 1989.5. 3 .

Sanfilippo, Pallanti, Rebecchi,Lucenti.

Al comma 3 aggiungere, dopo le parole:riconosciute nell 'anno 1987 le seguenti:fermo restando il trattamento eventual-mente più favorevole risultante dalla ef-fettiva attività lavorativa svolta.5. 5 .

Relatore .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione XI

Dopo il comma 3 aggiungere i seguenti:

3-bis. In favore dei lavoratori occupatial 20 luglio 1989, nel settore turistico(alberghi, campeggi, pubblici esercizi, sta-bilimenti balneari, agenzie di viaggio) ecommerciale, nei comuni situati entro idieci Km dalla costa nelle regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna,Marche, Abruzzo, interessati dagli ecce-zionali fenomeni di eutrofizzazione verifi-catasi nell 'anno 1989, licenziati entro il20 ottobre 1989, le giornate di disoccupa-zione riferite all'anno 1989 e da indenniz-zare a norma dell'articolo 7, comma 3del decreto-legge 21 marzo 1988, n . 86,convertito, con modificazioni e integra-zioni, comprendono anche quelle non la-vorate fino alla data del 20 ottobre 1989.

3-ter . L'indennità di disoccupazionespetta anche in assenza dei requisiti deidue anni di assicurazione e dell'anno dicontribuzione nel biennio.

3-quater . L'onere di cui al presente ar-ticolo, valutato in lire 20 miliardi è postoa carico della gestione degli interventiassistenziali e di sostegno alle gestioniprevidenziali di cui all 'articolo 37 dellalegge 9 marzo 1989, n . 88.5 . 4 .

Filippini, Rebecchi, Lodi Fau-stini Fustini, Sanfilippo.

Dopo il comma 3, aggiungere il se-guente:

3-bis . Le disposizioni di cui ai commi1, 2 e 3 trovano applicazione anche rela-tivamente ai casi di eccezionali calamitàed avversità atmosferiche verificatesi nel-l 'anno 1989 con conseguente adeguamentodei termini di riferimento.5. 1 .

Il Relatore.

Al comma 4 dopo le parole : valutati inlire tre miliardi aggiungere le seguenti pa-role : per ciascuno degli anni 1989 e 1990.5 . 2 .

Il relatore .

All'articolo 6, al primo comma, alla primariga, dopo: italiani aggiungere : la-

voratori dipendenti ed autonomi,.

6 . 2 .Il relatore.

Dopo il comma 2, inserire i seguenti:

2-bis . L 'importo dei contributi versatidirettamente dai lavoratori all 'Istituto na-

zionale della previdenza sociale per i pe-riodi per i quali viene effettuata la rico-stituzione in base alla presente legge erimborsato, a domanda, agli interessati.

2-ter. I periodi compresi tra la dataterminale dell 'assicurazione in Libia equella della domanda di ricostituzionedella posizione assicurativa, non copertida contribuzione nell'assicurazione ita-liana, sono esclusi dal computo ai finidella determinazione del requisito di con-tribuzione nel quinquennio precedente ladata della domanda di pensione di invali-dità, della morte del lavoratore o la datadella domanda di autorizzazione alla pro-secuzione volontaria dell'assicurazione ge-nerale obbligatoria.6 . 1 .

Il relatore.

All'articolo 7:

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente comma:

5-bis . Al fine di accrescere la produtti-vità del personale, negli stati di previ-sione del Ministero dell'industria, delcommercio e dell'artigianato, e del Mini-stero delle partecipazioni statali èiscritto, a decorrere dal 1990, un fondo diincentivazione pari, rispettivamente, alire 6 .600 milioni ed a lire 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e 1992per la corresponsione di uno specialecompenso collegato con la professionalitàe produttività dei servizi . I criteri, le mi-sure e le modalità di corresponsione delcompenso sono definiti secondo quantodisposto dai commi 2, 3, 4, 5 e 7 dell 'ar-ticolo 3 della legge 29 dicembre 1989, n.412 . intendendosi sostituiti i riferimenti

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Giovedì 10 febbraio 1990

— 127 —

Commissione XI

al Ministro ed al Ministero del commer-cio con l'estero con riferimenti ai Ministried ai Ministeri dell ' industria del commer-cio e dell 'artigianato e delle partecipa-zioni statali, ciascuno per il fondo di ri-spettiva competenza . All 'onere derivantedall 'attuazione del presente comma, paria lire 7 .000 milioni per ciascuno deglianni 1990, 1991 e 1992, si provvede me-diante corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto, ai fini del bilanciotriennale 1990-1992, al capitolo 6856dello stato dì previsione del Ministero deltesoro per l 'anno finananziario 1990, al-l 'uopo parzialmente utilizzando, per 6 .600milioni per ciascuno degli anni 1990,1991 e 1992, lo specifico accantonamento« Riordinamento del Ministero ed incenti-vazioni al personale » e, per 400 milioniper ciascuno degli anni , 1990, 1991 e1992, utilizzando lo specifico accantona-mento « Incentivazione al personale delMinistero delle partecipazioni statali ».7 . 3 .

Minuccí, Rebecchi, Sanfilippo.

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente:

« 5-bis . Al fine di accrescere la produt-tività del personale, negli stati di previ-sione del Ministero dell'ìndustria, delcommercio e dell 'artigianato, e del Mini-stero delle partecipazioni statali èiscritto, a decorrere dal 1990, un fondo diincentivazione pari, rispettivamente, alire 6 .600 milioni ed a lire 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e 1992per la corresponsione di uno specialecompenso collegato con la professionalitàe produttività dei servizi . I criteri, le mi-sure e le modalità di corresponsione delcompenso sono definiti secondo quantodisposto dai commi 2, 3, 4, 5 e 7 dell 'ar-ticolo 3 della legge 29 dicembre 1989, n.412, intendendosi sostituiti i riferimential Ministro ed al Ministero del commer-cio con l'estero con riferimenti ai Ministried ai Ministeri dell ' industria del commer-cio e dell 'artigianato e delle partecipa-zioni statali, ciascuno per il fondo di ri-spettiva competenza . All 'onere derivante

dall 'attuazione del presente comma, paria lire 7.000 milioni per ciascuno deglianni 1990, 1991 e 1992, si provvede me-diante corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto, ai fini del bilanciotriennale 1990-1992, al capitolo 6856dello stato di previsione del Ministero deltesoro per l 'anno finananziario 1990, al-l 'uopo parzialmente utilizzando, per 6 .600milioni per ciascuno degli anni 1990,1991 e 1992, lo specifico accantonamento"Riordinamento del Ministero ed incenti-vazioni al personale " e, per 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e1992, utilizzando lo specifico accantona-mento "Incentivazione al personale delMinistero delle partecipazioni statali " ».7. 4 .

Gelpi, Bianchi, Antonucci.

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente:

« 5-bis . Al fine di accrescere la produt-tività del personale, negli stati di previ-sione del Ministero dell'industria, delcommercio e dell 'artigianato, e del Mini-stero delle partecipazioni statali èiscritto, a decorrere dal 1990, un fondo diincentivazione pari, rispettivamente, alire 6.600 milioni ed a lire 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e 1992per la corresponsione di uno specialecompenso collegato con la professionalitàe produttività dei servizi . I criteri, le mi-sure e le modalità di corresponsione delcompenso sono definiti secondo quantodisposto dai commi 2, 3, 4, 5 e 7 dell'ar-ticolo 3 della legge 29 dicembre 1989, n.412, intendendosi sostituiti i riferimential Ministro ed al Ministero del commer-cio con l'estero con riferimenti ai Ministried ai Ministeri dell ' industria del commer-cio e dell 'artigianato e delle partecipa-zioni statali, ciascuno per il fondo di ri-spettiva competenza. All'onere derivantedall'attuazione del presente comma, paria lire 7.000 milioni per ciascuno deglianni 1990, 1991 e 1992, si provvede me-diante corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto, ai fini del bilanciotriennale 1990-1992, al capitolo 6856

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione XI

dello stato di previsione del Ministero deltesoro per l 'anno finananziario 1990, al-l 'uopo parzialmente utilizzando, per 6 .600milioni per ciascuno degli anni 1990,1991 e 1992, lo specifico accantonamento"Riordinamento del Ministero ed incenti-vazioni al personale" e, per 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e1992, utilizzando lo specifico accantona-mento "Incentivazione al personale delMinistero delle partecipazioni statali" ».7. 1 .

Rais, Rotiroti, Vazzoler.

Dopo il comma 5, aggiungere il se-guente:

« 5-bis . Al fine di accrescere la produt-tività del personale, negli stati di previ-sione del Ministero dell ' industria, delcommercio e dell 'artigianato, e del Mini-stero delle partecipazioni statali èiscritto, a decorrere dal 1990, un fondo diincentivazione pari, rispettivamente, alire 6 .600 milioni ed a lire 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e 1992per la corresponsione di uno specialecompenso collegato con la professionalitàe produttività dei servizi . I criteri, le mi-sure e le modalità di corresponsione delcompenso sono definiti secondo quantodisposto dai commi 2, 3, 4, 5 e 7 dell'ar-ticolo 3 della legge 29 dicembre 1989, n.412, intendendosi sostituiti i riferimential Ministro ed al Ministero del commer-cio con l'estero con riferimenti ai Ministried ai Ministeri dell'industria del commer-cio e dell 'artigianato e delle partecipa-zioni statali, ciascuno per il fondo di ri-spettiva competenza. All 'onere derivantedall 'attuazione del presente comma, paria lire 7.000 milioni per ciascuno deglianni 1990, 1991 e 1992, si provvede me-diante corrispondente riduzione dellostanziamento iscritto, ai fini del bilanciotriennale 1990-1992, al capitolo 6856dello stato di previsione del Ministero deltesoro per l 'anno finananziario 1990, al-l'uopo parzialmente utilizzando, per 6 .600milioni per ciascuno degli anni 1990,1991 e 1992, lo specifico accantonamento

"Riordinamento del Ministero ed incenti-vazioni al personale" e, per 400 milioniper ciascuno degli anni 1990, 1991 e1992, utilizzando lo specifico accantona-mento "Incentivazione al personale delMinistero delle partecipazioni statali " ».7 . 5 .

Pazzaglia, Manna, Fini.

Al comma 7, sostituire le parole : al-l 'anno 1989 con le parole : all 'anno 1990.7 . 6 .

Il relatore.

La Commissione approva, con il pa-rere favorevole del relatore gli emenda-menti 2 . 2 e 2 . 3.

Dopo che l 'emendamento 2 . 4 vieneritirato, viene approvato, col parere favo-revole del relatore l'emendamento 2 . 7.Conseguenzialmente è precluso l'emenda-mento 2 . 5.

La Commissione, di seguito, approvagli emendamenti 2 . 1, 2 . 6, 3. 1 col pa-rere favorevole del relatore.

L'emendamento 3 . 2 viene ritirato.Dal momento che il presentatore del-

l 'emendamento 3 . 3 risulta assente si in-tende che vi abbia rinunciato.

Vengono, quindi ritirati gli emenda-menti 4 . 9 e 4 . 10.

La Commissione approva l 'emenda-mento 4 . 7 con il parere favorevole delrelatore risultanto, contestualmente assor-bito l'emendamento 4 . 13 di identico con-tenuto.

La Commissione approva l 'emenda-mento 4. 1 con il parere favorevole delrelatore.

Dopo che l 'emendamento 4 .

6 vieneritirato, è posto in votazione ed appro-vato, col parere favorevole del relatore,l 'emendamento 4 . 5.

Il deputato Salvatore SANFILIPPOpresenta un subemeridamento all 'emenda-mento 4. 4 il quale prevede che la p' er-

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Giovedì 1° febbraio 1990

— 129 —

Commissione XI

centuale venga ulteriormente abbassata

dal 20 al 12,50 per cento.

La Commissione approva il subemen-damento O. 4. 4. 1 del deputato Sanfi-lippo. Approva, di seguito l 'emendamento4. 4 così come modificato.

Vengono, quindi, approvati, col parerefavorevole del relatore gli emendamenti4. 2, 4. 14 e 4 . 3.

Dopo che l 'emendamento 4. 11 vieneritirato vengono approvati l'articolo ag-giuntivo 4 . 01 e gli emendamenti 5. 3 e5. 5 con il parere favorevole del relatore.

Il relatore Andrea CAVICCHIOLI invitai presentatori al ritiro dell 'emendamento

5. 4 osservando, comunque che i pro-blemi in esso sollevati sono fondati e che

di questi il Governo dovrà in qualchemodo tenerne conto.

Il deputato Salvatore SANFILIPPO ri-tira l'emendamento 5 . 4.

Vengono, quindi approvati con il pa-rere favorevole del relatore gli emenda-menti 5 . 1, 5. 2, 6. 2 e 6 . 1.

La Commissione approva con il parerefavorevole del relatore l 'emendamento 7.3 risultando assorbiti gli emendamenti

7 . 4, 7 . 1 e 7 . 5 di contenuto identico.

La Commissione approva l 'emenda-mento 7 . 6 col parere favorevole del rela-

tore.

Il Presidente Vincenzo MANCINI ponein votazione la proposta del relatore di

riferire favorevolmente e oralmente al-l'Aula sul provvedimento così come modi-ficato dalla Commissione.

La Commissione approva.

La seduta termina alle 9,55 .

Giovedì 1° febbraio 1990, ore 10 . —Presidenza del Presidente Vincenzo MAN-CINI.

Parere al Governo, ai sensi dell'articolo143, quarto comma, del regolamento,sulla proposta di nomina del signor Mo-reno Gori a presidente dell 'Ente nazionaleassistenza agenti e rappresentanti di com-

mercio (ENASARCO).

(Esame e conclusione).

Il Presidente Vincenzo MANCINI illu-stra brevemente il curriculum del signorMoreno Gori proponendo di esprimere pa-rere favorevole aulla proposta di nominadello stesso a presidente dell 'ENASARCO.

Il deputato Novello PALLANTI interve-nendo per dichiarazione di voto prean-nuncia l 'astensione del suo gruppo chenon sta a significare un giudizio negativosulla persona ma sul metodo essenzial-mente spartitorio con il quale si procedeall 'attribuzione degli incarichi.

Il deputato Orazio PAZIENZA, interve-nendo per dichiarazione di voto, rilevache la scelta di Moreno Gori quale presi-dente dell 'ENASARCO risponde ad un ef-fettivo riconoscimento delle capacità pro-fessionali dell 'interessato ed è volto adassicurare una linea di continuità che luicondivide.

La Commissione approva, quindi, ascrutinio segreto, la proposta di parerefavorevole formulata dal Presidente sullanomina del signor Moreno Gori a presi-dente dell 'Ente assistenza agenti e rap-presentanti di commercio (ENASARCO).

Parere al Governo, ai sensi dell'articolo143, quarto comma, del regolamento,sulla proposta di nomina del professorLivio Labor a presidente dell'Istituto per

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

— 130 —

Commissione XI

lo sviluppo della formazione professionaledei lavoratori (ISFOL).

(Esame e conclusione).

Il relatore Fortunato BIANCHI illustrabrevemente il curriculum vitae del profes-sor Livio Labor candidato a ricoprire lapresidenza dell 'Istituto per lo sviluppodella formazione professionale dei lavora-tori (ISFOL).

Dopo aver ricordato che si tratta diuna riconferma di un candidato che hagià dato ampia testimonianza delle pro-prie capacità professionali propone diesprimere parere favorevole sulla propo-sta di nomina.

Il deputato Ivana PELLEGATTI, inter-venendo per dichiarazione di voto, prean-nuncia l'astensione del suo gruppo laquale non sta a significare un giudizionegativo sul candidato bensì un atteggia-mento critico sui criteri sui quali si per-viene a queste nomine.

Dopo che il deputato Andrea CAVIC-CHILI preannuncia il proprio parere favo-revole la Commissione approva, a scruti-nio segreto la proposta di parere favore-vole formulata dal relatore sulla nominadel professor Livio Labor a presidentedell'ISFOL.

La seduta termina alle 10,05 .

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione XII

XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 14,40. —Presidenza del Presidente Giorgio BOGI.

Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente Giorgio BOGI comunicache è pervenuta dal Ministro della sanità,ai sensi dell 'articolo 6, comma 1, del de-creto-legge 25 novembre 1985, n . 667,convertito con modificazioni dalla legge24 gennaio 1986, n. 7, la relazione (incorso di stampa, doc . LXXXVII, n . 2) suirisultati complessivi dei programmi dimonitoraggio sulla produzione, l 'impiego,la diffusione e la persistenza nell 'am-biente delle sostanze usate come sosti-tuenti del fosforo nei detersivi, nonchésullo stato di eutrofizzazione delle acqueinterne e costiere del territorio nazionale,relativa all 'anno 1988.

IN SEDE REFERENTE

Proposte di legge:

ARMELLIN ed altri: Istituzione di una indennità

mensile di frequenza in favore di mutilati ed inva-

lidi civili minori di anni 18 (3625).

(Parere della I e della V Commissione) .

DIGNANI GRIMALDI ed altri : Ripristino dell ' in-

dennità mensile di frequenza ai mutilati ed•invalidi

civili minori di anni 18 (3678).

(Parere della I e della V Commissione).

(Esame, nomina di un Comitato ri-stretto e rinvio).

Il relatore Lino ARMELLIN, dopo averespresso il proprio compiacimento perl ' inserimento dì queste urgenti propostedi legge nell 'ordine del giorno, ricordache esse rientrano tra le forme di inter-vento a favore degli invalidi civili, deiciechi e dei sordi prelinguali, in confor-mità con il dettato dell 'articolo 38 dellaCostituzione, in materia di assistenza so-ciale. La competenza in materia è delMinistero degli interni, così come previstodalle leggi 26 maggio 1970, n . 381 e 27maggio 1970, n . 382, in materia di assi-stenza ai sordomuti ed ai ciechi civili . Intale materia, è fondamentale la legge 30marzo 1971, n. 118, in particolar modoagli articoli 12 (pensione di inabilità), 13(assegno mensile) e 17 (assegno di accom-pagnamento) ; segnatamente, quest 'ultimoprevedeva che venisse attribuito ai muti-

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Giovedì 1° febbraio 1990

— 132 —

Commissione XII

lati ed agli invalidi civili di età inferioreai diciotto anni, che frequentassero lascuola dell 'obbligo o corsi di addestra-mento o centri ambulatoriali, un assegnodi accompagnamento per tredici mensi-lità. Tale assegno è diverso da quello pre-visto dalla legge n . 11 febbraio 1980,n . 18 . Con l 'articolo 17 della legge n . 118si intendeva deistituzionalizzare l 'assi-stenza agli handicappati i quali venivanomantenuti nell 'ambito familiare e pote-vano frequentare corsi di addestramentoed i centri ambulatoriali, dove dovevanoessere accompagnati . La legge presentavauna inopportuna limitazione alla fre-quenza della scuola dell'obbligo, dei corsidi addestramento, dei centri ambulato-riali : durante la passata legislatura ri-corda di avere presentato una proposta dilegge intesa ad estendere il beneficio aifrequentanti

ogni

ordine

di

scuola.Quando la Commissione esaminò il pro-getto, divenuto poi legge n . 508 del 1988,aveva

fatto

presente

l 'opportunità delcontenuto della sua proposta di legge, cheavrebbe introdotto un elemento di mag-

giore equità estendendo il beneficio aifrequentatori di ogni ordine di scuola.Con l 'approssimarsi della sessione di bi-lancio, le esigenze di rapidità dell 'esamedi quel provvedimento ebbero la meglio ela sua proposta venne accantonata . Inol-tre, l 'articolo 6 della legge n . 508 del1988 ha abrogato l 'articolo 17 della legge118 del 1971 : si riteneva erroneamenteche l 'articolo 17 rappresentasse un inutiledoppione (ma non era così) . Il supporto afavore delle famiglie per la cura e l'inte-grazione sociale dei portatori di handicapvenne così a mancare con l 'abrogazionedell 'articolo 17.

Con le due proposte di legge in esame,assai simili, si intende istituire nuova-mente l 'assegno di accompagnamento, chenon è uno strumento nuovo, ma riprendequanto già previsto dalla legge n . 118 del1971 e si differenzia dall 'assegno previstodalla legge n . 18 del 1980 . Quanto allaspesa, secondo suoi calcoli, si dovrebbeprendere come punto di riferimento lacifra per il 1988 (su dati del Ministerodell ' interno) di 10 .700 soggetti disabili . Le

due proposte estendono però il beneficiodell 'assegno a più ampie categorie di di-sabili . Per altro verso, mentre l 'articolo17 della legge n . 118 del 1971 disponevache l 'assegno fosse attribuito per tredicimensilità, secondo le proposte di legge inesame, invece, l 'assegno dovrebbe essereconseguito solamente per i mesi di effet-tiva frequenza (in molti casi, ciò avverràper circa nove mesi) . Dunque, da un latosi aumenta il numero degli aventi diritto,dall 'altro si riducono i mesi di correspon-sione dell'assegno con un conseguente bi-lanciamento della spesa, pari a 24 mi-liardi e 300 milioni, valore invariato ri-spetto a quanto già spendeva il Ministerodegli interni . La copertura di spesa è as-sicurata dalla tabella A del Ministero deltesoro, Provvidenze per i ciechi e per gliinvalidi civili, con lo stanziamento di 200miliardi per il 1990, 400 miliardi per il1991, 400 miliardi per il 1992 . Proponeche all'articolo 4, concernente la coper-tura finanziaria, venga indicato il par-ziale utilizzo di questa voce . Chiede chevenga costituito un Comitato ristretto cheproceda all'esame di un testo unificato.

Il deputato Luigi BENEVELLI con-corda sostanzialmente con le osservazionisvolte dal relatore, ma ricorda che negliultimi anni si sono sovrapposte una seriedi normative che hanno lasciato situa-zioni scoperte. Sarebbe più opportunauna legislazione rinnovata e più organica,senza dover procedere con leggine, chehanno carattere circoscritto. Perciò la si-

tuazione appare spesso confusa . Si di-chiara d'accordo circa l 'opportunità dielaborare un testo, in sede di Comitatoristretto, che raccolga le integrazioni sug-gerite dal relatore, pur nella consapevo-lezza che questo provvedimento ha carat-tere particolare e soddisfa solo in parte ibisogni esistenti, tamponando le urgenzepiù immediate; ricorda che è ancora all'e-same della Commissione il progetto dilegge-quadro sull'handicap, in attesa deipareri delle altre Commissioni . E d ' ac-cordo circa l'opportunità di un trasferi-mento in sede legislativa delle propostein esame.

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione XII

Il deputato Lucia FRONZA CREPAZconcorda circa la necessità di una rivisi-tazione organica della materia in esame,necessità confermata dalle distinzioni in-dicate dal relatore ; è importante perve-nire ad una rapida approvazione, che per-metta un 'adeguata tutela del portatore dihandicap, fino dai primi anni di vita,aiutandolo a superare le eventuali diffi-coltà economiche : in tal senso, è favore-vole al trasferimento in sede legislativa.Il superamento dell 'emarginazione si puòottenere grazie ad una cultura diversa,ma anche attraverso provvedimenti qualiquello all'esame della Commissione.

Il deputato Franca BASSI MONTA-NARI, dopo avere ringraziato il relatoreper il suo contributo, concorda circa l 'esi-genza di una legislazione più organicanella materia in esame . Ritiene che lacorresponsione dell'assegno debba essereassicurata a tutti i livelli formativi, inclu-dendovi anche gli asili-nido : il sostegnoal portatore di handicap deve avere carat-tere globale. Si compiace che il gruppodemocristiano, apprestandosi ad esami-nare questo provvedimento, rimedi all'er-rore compiuto con l 'abrogazione dell 'arti-colo 17 della legge 118 del 1971.

Il deputato Giuseppina BERTONEconcorda con l'esigenza di un rapidoesame e del trasferimento in sede legisla-tiva, onde opporsi più efficacemente allespinte verso l 'emarginazione ed evitare ilrischio di un mancato inserimento deisoggetti portatori di handicap. Le propo-ste di legge in esame consentono di effet-tuare dei risparmi di spesa, in quanto ilricovero comporterebbe esborsi superiori.Esprime rincrescimento per il fatto che sìdebba procedere con leggine, che sananoi vecchi o i nuovi problemi : sarebbe piùadeguato approvare progetti di legge or-ganici; è importante estendere la corre-sponsione degli assegni a favore dei fre-quentanti gli asili-nido, laddove cioè co-mincia il percorso educativo dell ' indivi-duo, anche per i portatori di handicap; intal modo, venendo anche incontro allefamiglie che devono affrontare sia mate-

rialmente che psicologicamente probleminon di poco conto. Si augura che, con

l'approvazione di questo provvedimento,si rimedi ad un errore commesso in pas-

sato.

Il relatore Lino ARMELLIN ritiene chele osservazioni svolte dagli altri deputatipossano essere recepite nel proseguimentodell'esame del provvedimento, in un testounificato, sul quale chiederà il trasferi-mento alla sede legislativa.

Propone, quindi, la costituzione di unComitato ristretto.

La Commissione approva, quindi, laproposta del relatore di nominare un Co-mitato ristretto che elabori un testo unifi-cato delle due proposte di legge.

Il Presidente Giorgio BOGI invita igruppi a far pervenire le loro designa-zioni.

Proposta di legge:

S. 684. — Senatori VENTRE ed altri : Norma tran-

sitoria in materia di gestione delle farmacie urbane

(Approvata dal Senato) (3680).

(Parere della I Commissione).

Il relatore Arnaldo BRUNETTO os-serva che la proposta di legge in esame,« Norma transitoria in materia di ge-stione delle farmacie urbane » (come silegge nel titolo) tende a superare unasperequazione che si è determinata conl 'approvazione della legge 22 dicembre1984, n . 892, avente per oggetto « Normeconcernenti la gestione in via provvisoriadi farmacie rurali e modificazioni delleleggi 2 aprile 1968, n . 475 . e 28 febbraio1981, n. 34 ».

Come è noto, l'assegnazione della tito-larità delle farmacie (per le quali vigeancora la distinzione tra urbane e rurali)avviene, secondo la legislazione vigenteche ha come punto di partenza il testounico sulle leggi sanitarie del 1934 ed ilsuccessivo regolamento del 1938, me-diante concorso provinciale per titoli edesami fra i cittadini iscritti nell 'albo pro-

fessionale dei farmacisti .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione XII

La mancata effettuazione dei concorsiin diverse regioni ha determinato, soprat-tutto in passato, il fenomeno della « ge-stione precaria » prolungata per anni, sa-nata una prima volta con la legge 28febbraio 1981, n . 34.

Con la successiva legge 22 dicembre1984, n . 892, è stato riconosciuto ai farma-cisti che gestivano da almeno tre anni unafarmacia rurale in via provvisoria, il dirittoa conseguire la titolarità della farmaciastessa, precisandone condizioni e modalità.

Sono rimaste escluse dal beneficio lefarmacie urbane e si è venuta perciò adeterminare una disparità di trattamentoche è stata evidenziata già in sede diapprovazione della legge, in seconda let-tura, da parte della Camera dei Deputati.In quella sede, infatti, è stato approvatoda tutti (favorevole il Governo) un ordinedel giorno con il quale la stessa Camerasi impegnava a dare soluzione con unsuccessivo provvedimento anche al pro-blema delle farmacie urbane.

La questione è riemersa in sede diapprovazione da parte della Camera delprogetto di legge sul personale precariodelle USL. In quella occasione veniva in-trodotto un emendamento con il quale siprovvedeva una tantum a sanare le ge-stioni precarie delle farmacie . L 'emenda-mento è stato successivamente bocciatodal Senato; si disse, infatti, che l'argo-mento era eterogeneo rispetto al com-plesso di norme riguardanti solo perso-nale dipendente, con rapporto di impiegocon le unità sanitarie locali.

Dal Senato è stata trasmessa la propo-sta della norma transitoria in esame,norma che ormai potrà riguardare un nu-mero esiguo di farmacie, alle quali è do-veroso tuttavia consentire di operare incondizioni di tranquillità e sicurezza, at-teso che la responsabilità della mancataregolarizzazione definitiva delle posizioniè ascritta esclusivamente alla mancata in-dizione dei concorsi relativi.

Il testo base del provvedimento, di ini-ziativa di un gruppo di senatori (primofirmatario il senatore Ventre), era compo-sto di un solo articolo con un solocomma, secondo cui « le norme di cuialla legge 22 dicembre 1984, n . 892, siapplicano per una sola volta alle farmacie

urbane purché il periodo di gestione provvi-soria sia di almeno cinque anni alla data dientrata in vigore della presente legge ».Durante l 'esame al Senato è emersa lapreoccupazione che potesse ripetersi per ilfuturo la situazione alla quale si intendeora porre rimedio, per cui è stato presen-tato ed approvato un emendamento aggiun-tivo con il quale si è stabilita l 'obbligato-rietà del ricorso alle graduatorie concor-suali per ricoprire i posti che si rendesserodisponibili dopo l 'applicazione del provve-dimento in esame.

Lo stesso Senato ha fissato un limiteminimo di tre anni di gestione precaria peravere diritto alla titolarità, con una anzia-nità professionale di almeno cinque anni.

Ritiene che il provvedimento proposto,semplice e contenuto, meriti di essere ap-provato nella formulazione trasmessa dalSenato.

Esso costituisce un atto di equità versoquei farmacisti che si trovano in condizioninon solo di precarietà per le ricordateragioni, ma anche di disparità nei confrontidi coloro che già hanno beneficiato dellasanatoria, per fattispecie uguali.

Questo provvedimento rappresenta an-che, in forza del comma 2, una salvaguar-dia per il futuro: l'obbligo del ricorso allegraduatorie, anche secondo la motivazioneespressa dal senatore Melotto nell 'altroramo del Parlamento, ha pure lo scopo dievitare che l 'assegnazione delle farmacieconsegua semplicemente a transazioni dinatura esclusivamente commerciale.

Rileva che questa proposta di leggenon comporta alcuna spesa e che, quindi,non è necessario alcun tipo di coperturafinanziaria e ricorda che nella seduta diieri la I Commissione ha espresso parerefavorevole. E necessario valutare l 'oppor-tunità di chiedere, stante la modestia delprovvedimento ed il programma dei la-vori già fissati dall 'Assemblea fino a tuttoil mese di aprile, il trasferimento in sedelegislativa, eventualmente dopo l 'esame insede di Comitato ristretto, qualora daldibattito ne emerga la necessità.

Il Presidente Giorgio BOGI rinvia ilseguito dell 'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 15,20 .

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Giovedì 1° febbraio 1990

— 135 —

Commissione XIII

XIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Agricoltura)

IN SEDE LEGISLATIVA

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 10,10. —Presidenza del Presidente Mario CAMPA-GNOLI. — Interviene il Sottosegretario diStato per l 'Agricoltura e le Foreste, RomeoRicciuti.

Proposte di legge:

PARLATO ; STERPA; STEFANINI ed altri ; LO-BIANCO ed altri ; TORCHIO ed altri : Modifiche edintegrazioni alla legge 3 maggio 1982, n . 203, rela-

tiva alla conversione in affitto dei contratti associa-tivi (Testo unificato già approvato dalla XIII Com-

missione della Camera e modificato dalla IX Com-

missione del Senato) (254-1060-1282-1614-2462-B)

(Parere della I e della II Commissione).

(Seguito della discussione e approva-zione).

Il relatore Giovanni RABINO osservache risulta evidente che mentre alcunedisposizioni della disciplina sottoposta al-l 'esame della Commissione hanno valenzaintegrativa della legge 203 del 1982, lagran parte di essa riveste un chiaro va-lore interpretativo della medesima legge .

In questa ottica devono essere letti l'arti-colo 1 sull 'automatismo della conversione,l'articolo 5, comma secondo, sull 'oneredella prova, l'articolo 6 sulla validità diaccordi in deroga anche pregressi . Rilevainfine che d'altro canto le complesse vi-cende sui contratti agrari che si sono svi-luppate in tutti questi anni, non disgiun-tamente dalle obiettive difficoltà sullalegge 203, consigliano di rinnovare in ter-mini più ampi con provvedimento appo-sito la delega al Governo contenuta nel-l 'articolo 60 legge 203.

La Commissione passa alla votazionedelle modificazioni apportate dal Senato.

La Commissione approva le modifica-zioni agli articoli 1, 2 e 3.

Il deputato Nedo BARZANTI osserva,in relazione all 'articolo 4, che esso suscitaperplessità in alcune sue parti, e che per-tanto il gruppo comunista su di esso siasterrà.

La Commissione approva il nuovo te-sto dell 'articolo 4, l'articolo 6 come inse-rito, e l 'articolo 10 come modificato .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

— 136 —

Commissione XIII

Parlando per dichiarazione di voto, il

deputato Giulio CARADONNA esprime ilsuo voto contrario, in relazione partico-

lare al fatto che il testo penalizza ancorauna volta la proprietà fondiaria.

Il deputato Giuseppe TORCHIO di-

chiara il voto favorevole del gruppo de-mocristiano.

Il sottosegretario di Stato per l'Agri-

coltura e le Foreste, Romeo RICCIUTI,dichiara la coincidenza di interpretazione

del Governo con le dichiarazioni del rela-tore circa il carattere interpretativo dellalegge.

La Commissione approva, con vota-

zione finale palese nominale, il testo uni-ficato nel suo complesso.

Proposta di legge:

BORRI ed altri : Tutela della denominazione di ori-

gine « prosciutto di Parma » (Approvata dalla XIII

Commissione della Camera e modificata dalla IX

Commissione del Senato) (1270-B).

(Parere della X Commissione).

(Seguito della discussione e approvazio-ne) .

Nessuno chiedendo di parlare per di-chiarazione di voto, la Commissione

passa alla votazione delle modificazioniapportate dal Senato, che risultano ap-provate.

Viene quindi approvata, con votazionefinale palese nominale, la proposta di

legge nel suo complesso.

La seduta termina alle 10,40 .

IN SEDE REFERENTE

Giovedì 1 0 febbraio 1990, ore 10,40. —Presidenza del Presidente Mario CAMPA-GNOLI. — Interviene il Sottosegretario diStato per l'agricoltura e le foreste, RomeoRicciuti.

Proposte di legge:

GROSSO ed altri : Norme per la tutela del patrimo-

nio ippico nazionale, per il sostegno e la valorizza-

zione del turismo equestre e delle attività ippiche

minori (4009).

(Parere della I, della II, della V, della VI, della VII

e della XII Commissione).

(Seguito dell 'esame e rinvio).

Il relatore Gianmario PELLIZZARI co-munica che gli è pervenuta un'ipotesi diproposta di legge da parte del collegaBarzanti, non ancora formalmente presen-tata, la quale ha diversità importanti ri-spetto a quella in esame. In tale quadroritiene che si dovrebbe procedere se-guendo la traccia della proposta di leggeall 'ordine del giorno, con particolare rife-rimento agli argomenti in essa conside-rati . Ribadisce che la proposta di legge inesame ha portata limitata e specifica, epuò utilmente essere considerata autono-mamente . È quindi favorevole a proce-dere oltre nell 'esame della proposta, perpassare all'articolato nella prossima se-duta.

Il Sottosegretario di Stato per l 'Agri-

coltura e le Foreste, Romeo RICCIUTI,rileva che suscita perplessità l'ipotesi diampliare la materia in esame, mentre ilGoverno è favorevole a proseguire nell 'i-ter del progetto all'ordine del giorno.

Il Presidente Mario CAMPAGNOLI rin-via il seguito dell 'esame.

Proposta di legge:

DONAllON ed altri : Recupero e restauro ambien-

tale dello spazio naturale e del paesaggio agrario

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Giovedì l° febbraio 1990

— 137 —

Commissione XIII

della zona di pianura e di parte della zona di

collina non compresa nel territorio delle comunitàmontane (2863).

(Parere della I e della V Commissione, nonché della

VIII Commissione, ex articolo 73, comma 1-bis, del

regolamento).

(Seguito dell'esame e rinvio).

Il relatore Giuseppe ZUECH presenta,a nome dell 'unanimità del comitato ri-stretto, i seguenti emendamenti al testo

in esame, nella prospettiva di una richie-sta di passaggio in sede legislativa:

All'articolo 2, comma 2, sopprimere leseguenti parole: i confini dei fondi rustici.2 . 1 .

Il relatore.

All'articolo 2, comma 3, sopprimere leseguenti parole : in alternativa all ' inter-

vento sui confini.2. 2 .

Il relatore.

Sostituire l 'articolo 3 con il seguente:I proprietari, gli affittuari ed i con-

cessionari dei terreni, previo consensoscritto dei rispettivi concedenti, i qualihanno aree assoggettate al recupero ed al

restauro ambientale, presentanto entro itermini stabiliti dalle leggi regionali, aiComuni dove si trovano i terreni, i pro-getti per la esecuzione degli interventi.3. 1 .

Il Relatore.

All 'articolo 4 sopprimere il comma 1.4 . 1 .

Il Relatore.

All 'articolo 4 sostituire il primo alineadel comma 2 con il seguente:

2. Entro sei mesi dalla data di entratain vigore della presente legge, le regioni e

le province autonome di Trento e Bolzanoemanano disposizioni per:4. 2 .

Il Relatore.

Sopprimere l'articolo 5.5 . 1 .

Il Relatore.

All 'articolo 6, sostituire : 1989 con 1990e la dotazione finanziaria di 50 miliardicon 80 miliardi.6. 1 .

Il Relatore.

Dopo un intervento del Sottosegretariodi Stato per l 'agricoltura e le foreste, Ro-meo RICCIUTI, il Presidente Mario CAM-PAGNOLI osserva che bisogna ancora in-dividuare la copertura finanziaria del te-

sto .

Il deputato Francesco BRUNI rilevache è necessario specificare come vieneutilizzato il fondo di cui all'articolo 6 . Èquindi favorevole al trasferimento in sedelegislativa, riservandosi tuttavia un emen-damento in tale senso.

Il deputato Gloria GROSSO auspicaun iter rapido della proposta di legge inesame, sottolineando che è necessario pre-vedere procedure di spesa efficaci e ra-pide, evitando i rischi di lentezza dell'o-perato degli enti locali.

Il deputato Carmine NARDONE evi-denzia l'importanza che la materia ha as-sunto a livello internazionale, osservandoche il meccanismo di attivazione dellaspesa è legato a un intervento regionale,e sottolineando le necessità di approfondi-mento delle problematiche finanziarie.Con ciò si dichiara favorevole alla richie-sta di trasferimento in sede legislativa.

Il deputato Francesco BRUNI ritieneche sarebbe opportuno prevedere deipiani cofinanziati Stato-regioni .

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Giovedì I° febbraio 1990

— I38 —

Commissione XIII

Il Presidente rinvia il seguito dell ' e-same.

La seduta termina alle 11,30.

Giovedì 1 ° febbraio 1990, ore 11,30. —Presidenza del Presidente Mario CAMPA-GNOLI. — Interviene il Sottosegretario diStato per l'agricoltura e le foreste, RomeoRicciuti.

Parere ex articolo 143, IV comma, delRegolamento, sulla nomina del DottorBernardo Meloni a Presidente dell'Entenazionale per il cavallo italiano (ENCI).

(Esame e conclusione).

Il relatore Mario CAMPAGNOLI il-lustra il curriculum del nominato, pro-ponendo l 'espressione di parere favore-vole .

Il deputato Gloria GROSSO dichiara ilsuo voto favorevole, sottolineando le dotidel nominato.

La Commissione approva quindi, convotazione nominale a scrutinio segreto, laproposta di parere favorevole.

Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente, Mario CAMPAGNOLI,avverte che sono pervenute sollecitazioniaffinché si richieda l 'assegnazione in sedeconsultiva anche alla Commissione agri-coltura del disegno di legge n . 4414, at-tualmente assegnato alla competenza pri-maria delle Commissioni riunite giustiziae affari sociali, con il parere della I, III,IV, V, VI, VII, VIII, X e XI Commissione.

La Commissione consente, dando man-dato al Presidente di avanzare la richie-sta al Presidente della Camera.

La seduta termina alle 11,45 .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

- 139 —

Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per il controllo sugli interventi nel Mezzogiorno

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 15 . — Presi-denza del Presidente BARCA.

OSSERVAZIONI SU PROVVEDIMENTILEGISLATIVI

Seguito dell'esame del seguente atto.

Interventi a favore degli enti di gestione delle par-

tecipazioni statali (1914).

(Parere — ai sensi dell 'articolo 4, comma 2, del

testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzo-

giorno — in ordine alla coerenza dei provvedimenti

legislativi con l 'obiettivo dello sviluppo delle Re-

gioni meridionali).

Il relatore D 'Aimmo presenta il se-guente testo di parere:

« La Commissione bicamerale per ilMezzogiorno, dopo approfondito esamedel disegno di legge atto Senato n . 1914che disciplina gli "interventi a favore de-gli enti di gestione delle partecipazionistatali", sentiti i ministri delle partecipa-zioni statali, onorevole Fracanzani, e pergli interventi straordinari nel Mezzo-

giorno, onorevole Misasi, esprime le se-guenti considerazioni che hanno valore diparere.

Il disegno di legge in questione pre-vede l 'assegnazione di 10.000 miliardi inconto capitale all'IRI ed all'ENI (rispetti-vamente 8.450 e 1 .550 miliardi) attra-verso l'autorizzazione alla contrazione dimutui con istituti speciali di credito odemissione di obbligazioni convertibili inazioni (1 .250 miliardi per l 'IRI e 1 .550per l'ENI) a totale carico dello Stato perla quota capitale e con il contributo del 4per cento annuo, sempre a carico delloStato, per gli interessi.

Prevede, inoltre, l 'assegnazione di 200miliardi all 'EFIM e 250 miliardi all 'E-AMO per l 'aumento dei rispettivi fondi didotazione.

La motivazione del rilevante finanzia-mento dello Stato, uno dei più importantidella storia delle Partecipazioni statali, èlegata al rilevantissimo impegno finanzia-rio che gli enti di gestione del settoreprvedono di assumere per l ' impegnativoprogramma di investimento nel quadrien-

nio 19989-1992 : 87 .000 miliardi, di cui

65 .500 nel triennio 1989-1991 .

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Commissione bicamerale

Una quota di copertura molto signifi-cativa è rappresentata dall 'autofinanzia-mento degli stessi enti : lo sforzo non può,però, prescindere da un adeguato apportoda parte dello Stato per non determinarerischi di avvitamento finanziario.

Il Governo, su precise e meditate indi-cazioni della Commissione bilancio delSenato, ha previsto, con alcuni emenda-menti di ricorrere al mercato finanziariocedendo ai privati quote di azioni dellesocietà controllate, anche sotto la formadi sottoscrizione di obbligazioni converti-bili, pur mantenendo il controllo di mag-gioranza del capitale pubblico.

Altra modifica prevista in direzione diuna « normalizzazione degli enti dì ge-stione delle Partecipazioni statali nei con-fronti del mercato è quella che tutti ibilanci devono essere redatti con i conte-nuti e secondo í criteri previsti per ilbilancio delle società per azioni . Le stra-tegie ed i programmi degli enti delle Par-tecipazioni statali per il quadriennio1989-1992 risultano, in termini molto sin-tetici, dalla relazione che accompagna ildisegno di legge, con dovizia di indica-zioni e proposte dalle relazioni dei mini-stri Fracanzani, Cirino Pomicino e Misasi,da quelle dei presidentei dell'IRI, ENI edEFIM ed al conseguente dibattito svoltosiil 30 e 31 gennaio scorso nella Conferenza"Partecipazioni statali – Mezzogiorno" aRoma.

In particolare il ministro Fracanzaniha indicato tre obiettivi strategici per ilMezzogiorno:

promozione di nuove capacità diimpresa;

sviluppo di reti e servizi;nuovi modi di fare finanza.

Rinviando ai contenuti delle relazioniintroduttive dei tre ministri i dettagli deiprogrammi, degli obiettivi, degli stru-menti e delle logiche di coordinamento,la Commissione intende fare alcune osser-vazioni di fondo.

I programmi indicati per il quadrien-nio 1989-1992 ammontano, come si è ri-cordato, a 87 .000 miliardi, compresi 7 .663

miliardi per il piano di risanamento dellasiderurgia a cui il disegno di leggen.1914 concorre con 3 .000 miliardi . Diqueste risorse solo 27 .000 miliardi riguar-dano l 'area geografica del Mezzogiorno.La quota di investimenti così riservati alSud ammonta a circa il 31 per cento deiprogrammi complessivi.

È evidente che qualsiasi discorso cul-turale, strategico ed innovativo per ilMezzogiorno rischia di essere vanificatodal mancato rispetto della riserva di in-vestimenti pubblici prevista dall 'articolo107 della legge 6 marzo 1978, n . 218, che,al comma 5, stabilisce che "fino al 31dicembre 1980 (termine prorogato al 31dicembre 1993 dall 'articolo 17 della legge1 0 marzo 1986, n . 64, sulla disciplina or-ganica dell ' intervento straordinario nelMezzogiorno) gli investimenti effettuati inogni biennio dagli enti di gestione e dalleaziende a partecipazione statale, destinatialla creazione di nuovi impianti indu-striali, saranno nel complesso effettuati,per una quota non inferiore all '80 percento della somma totale, nei territori dicui all 'articolo 1 ; gli investimenti effet-tuati dai detti enti e aziende nei suddettiterritori dovranno comunque rappresen-tare una quota non inferiore al 60 percento degli investimenti totali da essi aqualsiasi fine e titolo effettuati.

Gli enti di gestione delle aziende apartecipazione statale hanno l 'obbligo dipresentare ogni anno programmi quin-quennali di investimento nelle Regionimeridionali in cui vengono indicati l 'en-tità dei livelli occupazionali da raggiun-gere, le ubicazioni per Regioni, l 'importodegli investimenti programmati di cui alprecedente comma, nonché programmi ditrasferimento e decentramento nel Mezzo-giorno delle direzioni amministrative ecommerciali dei gruppi e delle aziendeoperanti nel Mezzogiorno.

In sede di approvazione dei pro-grammi pluriennali delle imprese a parte-cipazione statale il CIPI accerta l 'osser-vanza della riserva di investimenti di cuial quinto comma, del presente articolo.

Nel caso di mancata osservanza dellariserva indicata al quinto comma la ero-

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Giovedì 10 febbraio 1990

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Commissione bicamerale

gazione dei conferimenti ai fondi di dota-zione viene sospesa con decreto del Mini-stro del tesoro, di concerto con il Mini-stro del bilancio e della programmazioneeconomica e il Ministro delle partecipa-zioni statali, previa deliberazione del CIPIsentita la Commissione parlamentare dicui all 'articolo 13 della legge 12 agosto1977, n.675 " .

Il disegno di legge n . 1914 prevedeforme e procedure di controllo nella for-mazione dei programmi, dalla fase degliindirizzi (il CIPE approverà su propostadel Ministro delle partecipazioni statali,entro 60 giorni dall'entrata in vigoredella nuova legge, indirizzi e criteri susettori ed aree geografiche) fino a quelladella esecuzione (la erogazione dei fondi èsubordinata all 'accertamento dell 'effettivautilizzazione degli stessi per nuovi inve-stimenti, con assoluta priorità per inizia-tive nel Mezzogiorno).

È evidente che, se come per il passato,questa norma non viene rispettata neipropositi e nei contenuti, come già an-nunciato nelle relazioni programmatiche,e nei risultati, il parere di questa Com-missione non può essere positivo ».

Il deputato Ridi intende sollevare unaquestione ed auspica che essa trovi ilmodo di essere contenuta nel testo delparere.

Il sistema industriale del Mezzogiornoè costituito in buona parte dalle parteci-pazioni statali . Tuttavia esso versa in unafase di acuto disagio e quasi di decompo-sizione, soprattutto per quanto riguarda ilsettore della siderurgia . A fronte di unapparato industriale privo di prospettive,si chiede che senso possa avere un parereche « non può essere positivo » se certirisultati non saranno conseguiti e certiprogrammi non rispettati . Queste infor-mazioni sono già largamente conosciute.

Chiede pertanto di rovesciare in posi-tivo il parere sforzandosi di indicare icapisaldi dì un progetto strategico chevincoli gli enti ad agire in una certa dire-zione. La sua proposta in definitiva èquella di subordinare il conferimento difondi ulteriori a favore degli enti delle

partecipazioni statali all 'osservanza dìprogrammi concreti che incrementino ilivelli occupazionali e la base produttivanel Mezzogiorno.

Il senatore Tagliamonte si dice sensi-bile alle preoccupazioni testè espresse dal

collega Ridi.Propone di inserire nel testo del pa-

rere il seguente periodo:

« La Commissione ritiene di dover al-tresì osservare che dal disegno di leggen. 1914 non si ricava alcuna indicazionedi una specifica caratterizzazione strate-gica del sistema delle partecipazioni sta-tali in riferimento allo sviluppo del Mez-

zogiorno; caratterizzazione meridionali-stica che la Commissione considera essen-

ziale e pregiudiziale così come resta es-senziale e pregiudiziale il coordinamentoobbligatorio dei programmi delle Parteci-pazion istatali con i programma triennaleper il Mezzogiorno ».

Il senatore Pontone ed il deputato Di-glio si dichiarano favorevoli alla propostadi parere illustrata dal relatore D 'Ammo.

Il presidente Barca propone a suavolta il seguente emendamento aggiun-tivo:

« La Commissione bicamerale propone,anche a fronte dell'entità delle risorsepubbliche che vengono assegnate alle Par-tecipazioni statali, che siano individuatesedi di coordinamento diretto tra pro-grammi delle Partecipazionistatali e i

progetti strategici che il Governo nel suocomplesso e il Ministro per il Mezzo-giorno si sono impegnati a mettere apunto per elevare e rafforzare la capacitàproduttiva del Sud, la competitività conl'Europa ed i livelli occupazionali ».

Il relatore D'Aimo ritiene che le pro-poste aggiuntive, per quanto animate daapprezzabilissime intenzioni, sortiscanol'effetto di rendere indeterminato un qua-dro di indicazioni, criteri e proposte

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Commissione bicamerale

quale si può desumere da atti del Go-verno, dai programmi degli enti di ge-stione e dalla stessa normativa di legge.Di conseguenza il parere finirebbe perperdere parte della sua incisività e nonconseguirebbe il risultato di vincolare l 'e-secutivo alla osservanza di indirizzi pre-cisi. Ritiene tuttavia che sia necessariolicenziare comunque un testo che valga afar pesare nelle fasi successive dell'iter

legislativo il contributo di una posizioneunanime della Commissione bicamerale

per il Mezzogiorno.

Il presidente Barca mette quindi aivoti il testo del parere con le modificheaccolte dal relatore.

Il parere è approvato all'unanimità.

La seduta termina alle 16,25 .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per la ristrutturazione e riconversione industrialee per i programmi delle partecipazioni statali

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 15,30. —Presidenza del Vicepresidente COVELLO. —Intervengono il presidente dell'AvioferBreda, dottor Arsenio Rossoni, e l 'ammini-stratore delegato, dottor Giuseppe Bono.

Indagine conoscitiva sulla internazionaliz-zazione delle partecipazioni statali in rap-porto all'evoluzione dei mercati mondiali.

Seguito dell'audizione del presidente edell'amministratore delegato dell'Aviofer

Breda.

Intervengono nel dibattito sulla rela-zione svolta dal dottor Rossoni nella se-duta del 20 dicembre 1989, il senatoreCARDINALE, i deputati PUMILIA, GUN-NELLA, MARZO ed il Presidente CO-VELLO, i quali formulano domande, ri-chieste di chiarimento e di integrazione.

A questi replicano diffusamente il pre-sidente dell 'Aviofer Breda, dottor ROS-SONI, e l 'amministratore delegato, dottorBONO.

La seduta termina alle 17.30 .

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PAGINA BIANCA

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Giovedì l° febbraio 1990

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Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTAREDI INCHIESTA

sul fenomeno della mafiae sulle altre associazioni criminali similari

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 16 . —Presidenza del Presidente CHIAROMONTE.

SULLA PUBBLICITÀ DEI LAVORI

Il Presidente dispone che la seduta siatrasmessa mediante impianto audiovisivoa circuito chiuso.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Il Presidente comunica che:

secondo quanto stabilito nella se-duta del 25 gennaio scorso, ha provve-duto a trasmettere ai Presidenti deiGruppi parlamentari delle due Camereuna lettera con la quale si prospetta, fral 'altro, l 'esigenza di assumere iniziativeadeguate per dare seguito alle denunce edalle proposte da tempo avanzate dallaCommissione in ordine all 'espansionedella criminalità organizzata nel Paese.Dell ' iniziativa informerà i Presidenti delle

Assemblee, il Presidente del Consiglio deiministri ed altri rappresentanti del Go-verno;

è a disposizione dei Commissari ilprogramma dei lavori della Commissioneper le prossime settimane . I Commissarisono invitati a far pervenire alla Presi-denza le loro adesioni alle singole inizia-tive preannunciate.

DISCUSSIONE SULLE RISULTANZEDELL'ATTIVITÀ DEL GRUPPO DI LA-VORO INCARICATO DI SVOLGERE IN-DAGINI NELLA PROVINCIA DI CASERTA

Riferisce alla Commissione il vice pre-sidente senatore Calvi che illustra ampia-mente – a nome del gruppo di lavoro chesi è recato a Caserta – una bozza direlazione sull 'indagine, già distribuita aiCommissari . Oltre a descrivere la dina-mica del territorio caratterizzato da unamassiccia infiltrazione della criminalitàorganizzata di stampo camorristico, igruppi criminali principali che coordi-

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Giovedì 1° febbraio 1990

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Commissione bicamerale

nano le attività malavitose, i rapporti fracriminalità e pubblica amministrazione, ilrelatore si sofferma sulle conseguenzedella presenza criminale nella vita econo-mica della provincia.

L'oratore analizza successivamente l 'a-zione delle forze di polizia e della magi-

stratura sul territorio e indica una seriedi proposte sul piano legislativo e ammi-nistrativo per un più efficace contrastoalla mafia.

L'impressione complessiva che la Com-missione ricava dalla visita a Caserta èinquietante, malgrado quell'area sia ca-

ratterizzata da una popolazione tradizio-nalmente operosa, che ha contribuito alforte incremento dello sviluppo econo-mico e produttivo.

La microcriminalità sul territorio,come il potere della delinquenza organiz-zata, sono in forte espansione tanto darendere invivibili intere aree della provin-cia casertana ove le attività quotidiane e

le stesse articolazioni della democraziasono seriamente minacciate da prepotenzedi matrice camorristica.

Il controllo del fenomeno, la preven-zione e la sua repressione, si mantengonoinadeguati per le carenze di forze di poli-zia e della magistratura che, per qualitàdell'intervento e per quantità di organicoe strutture, non sembrano in condizionedi poter fronteggiare con efficacia il feno-meno; peraltro sembra diffuso il rícíclag-gio di ingenti somme di denaro, prove-nienti da reati, in attività produttive oimmobiliari; con la conseguenza di ren-dere più difficile la individuazione degliilleciti interessi e di determinare condi-zioni di pesante inquinamento nell ' interaeconomia locale.

La pubblica amministrazione – prose-gue il senatore Calvi – risulta impegnatain maniera insufficiente nelle propriecompetenze istituzionali, sia a livello di

gestione degli enti locali sia nelle nume-rose articolazioni sul territorio. Ci sonostati anche numerosi episodi di denunciagiudiziaria per fatti di collusione o didiretta partecipazione ad attività associa-tive della camorra di esponenti politici

con responsabilità di gestione in organi-smi comunali.

Ma ciò che ha maggiormente impres-sionato la Commissione è la constatazionedi una diffusa demotivazione, quasi diassuefazione, nei confronti di un feno-meno criminale che sembra essere dive-nuto ineluttabile nel senso comune dellagente e nel lavoro di taluni apparati isti-tuzionali.

Si tratta di un fatto preoccupante cherichiede l'immediato intervento di quanti,forze politiche ed istituzioni, hanno ilcompito di porre argini alla diffusione deipoteri criminali ; innanzi tutto della Com-missione parlamentare antimafia che con-sidera la visita a Caserta ed il documentoin discussione solo come punti di par-tenza di un'attività tesa ad effettuare ul-teriori accertamenti e sopralluoghi, conparticolare riferimento alle modalità dierogazione del pubblico denaro e di asse-gnazione di appalti da parte degli entilocali.

Senza un più incisivo intervento ditutte le strutture dello Stato, dei suoiorganismi decentrati, delle forze politiche,sindacali e intellettuali – conclude il se-natore Calvi – anche per la provincia diCaserta si delinea un pericolo serio diaccrescimento della sfiducia nella demo-crazia e nelle istituzioni.

Si apre una discussione.

Il senatore Cabras – espresso un giudi-zio positivo sul documento illustrato, siaper l'analisi della grave situazione dell'or-dine pubblico a Caserta sia per le propo-ste avanzate – ritiene opportuno riconsi-derare, rendendole meno indeterminate egeneriche, alcune valutazioni riguardantiil funzionamento degli enti locali e l 'ope-rato dei componenti gli organi comunali

e provinciali.Ritiene altresì opportuno approfondire

la posizione giudiziaria di alcuni ammini-stratori comunali, valutando con atten-zione l'effettivo coinvolgimento di essi inassociazioni di stampo camorristico. Ingenerale, per quanto concerne le sceltedelle pubbliche amministrazioni ed i casidi collusioni con la camorra, raccomanda,

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Commissione bicamerale

nel dare giudizi severi e formulare propo-ste incisive, di evitare di coinvolgere indi-scriminatamente persone e singole realtàlocali.

Il deputato Caria ritiene che la bozzadi relazione delinei in modo sufficiente-mente preciso la grave situazione esi-stente nella provincia di Caserta . Difronte ad una realtà in cui così forteapparte l 'offensiva delle organizzazionicriminali è essenziale – a suo giudizio –che la Commissione non si divida in basea logiche di schieramento : l'analisi deifatti e l'individuazione delle proposte diintervento deve, infatti, prescindere dal-l'appartenenza politica dei commissari.

Ribadisce quanto aveva già affermatonella precedente seduta in ordine alla ne-cessità che alle denunce della Commis-sione faccia seguito la realizzazione diinterventi concreti . Ciò è importante perrestituire fiducia nelle istituzioni, che ri-schiano di perdere la loro credibilità an-che a causa del condizionamento subìtoda diverse amministrazioni locali e, piùin generale, del distorto sviluppo indu-striale del Mezzogiorno.

Il senatore Cappuzzo, osservato che laCommissione deve sforzarsi di raggiun-gere, nei propri documenti, una sintesipolitica che tenga conto esclusivamente –e senza strumentalizzazioni – degli ele-menti di fatto acquisiti, rileva che i rife-rimenti alla insufficienza dell 'azione delleforze di polizia dovrebbero essere rivisti.A suo avviso, si dovrebbe soprattuttoporre attenzione agli strumenti che lenorme vigenti mettono a disposizionedelle forze dell'ordine, specie per l'attivitàdi prevenzione, al fine di promuovere mi-sure migliorative.

Concorda sull'opportunità di eliminaredal testo presentato ogni riferimento dicarattere generico – come i richiami noncircostanziati alla trasparenza dell'azioneamministrativa – e quelli privi di concre-tezza, come le critiche all 'attività dellaGuardia di finanza. Ritiene che lo scartoesistente tra la conoscenza dei fenomenicriminosi e la capacità di reazione sia

dovuta alla difficoltà di acquisire suffi-

cienti elementi di prova . Ricorda, a que-sto proposito, che le stesse forze di poli-zia forniscono versioni differenziate dellamappa del crimine a Caserta.

Il senatore Imposimato esprime ungiudizio positivo sulla bozza di relazioneillustrata che descrive, a suo avviso,obiettivamente la grave situazione deter-minatasi, dalla fine degli anni '60, con lapermanenza nel casertano di numerosisoggiornati obbligati . Molti di essi hanno

infatti assunto posizioni di vertice nelleorganizzazioni camorriste . Condivide pie-namente il punto di vista testè illustratodal deputato Caria : ritiene che, in rap-porto a numerose zone ad alta densitàcriminale della Sicilia e della Calabria, larealtà casertana è ancora più grave acausa degli atteggiamenti remissivi e dirassegnazione assunti da gran parte della

popolazione.Le scelte economiche degli imprendi-

tori e delle pubbliche amministrazioni ri-sultano inquinate da una soffocante pre-senza della camorra checontrolla, oramaiquasi direttamente e con imprese di cuisono titolari dei prestanome, l'attività diappalto di opere e servizi pubblici: come

risulta da documenti giudiziari di cui laCommissione è in possesso.

Ricordato che numerose interrogazionida lui presentate attendono da grantempo risposte dal Governo, mentre nonè affatto difficile – a suo avviso – risalirea chi controlla le imprese che monopoliz-zano gli appalti pubblici in molte areedel casertano, si sofferma sull'inerziadella magistratura e delle forze dell 'or-dine che non contrastano con la necessa-ria efficacia le organizzazioni criminali.

Il senatore Imposimato si riferisce suc-cessivamente a ben determinati appalti diopere pubbliche che risulterebbero aggiu-dicati ad imprese controllate da un noto

clan camorristico.

Il senatore Azzarà rileva con preoccu-pazione come tale affermazione del sena-tore Imposimato meriti il più attento

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Commissione bicamerale

esame da parte della Commissione e l'a-dozione di conseguenti iniziative di carat-tere giudiziario . Stigmatizza la scelta difare affermazioni di indubbia gravità – lacui fondatezza non intende ora contestare– senza adottare decisioni che si impor-rebbero ad una Commissione cui sono at-tribuiti incisivi poteri.

Il senatore Imposimato, fatto riferi-mento a numerosi episodi di intimida-zione negli ambienti di lavoro, episodiaddebitabili alle organizzazioni camorri-ste, ritiene che la Commissione possa ap-provare il documento illustrato dal sena-tore Calvi senza modificazioni.

Il deputato Cafarelli condivide le allar-manti valutazioni già espresse sulla realtàcasertana. Di fronte ad una gravissimasituazione si assiste ad un 'insufficiente ri-sposta della magistratura e delle forzedell'ordine, incapaci di operare con la ne-cessaria efficacia, a causa di un climacaratterizzato da pressioni, interferenze eintimidazioni.

I segnali inequivocabili di questarealtà vengono da una circolazione in-gente di denaro di illecita provenienza,mentre i prezzi dei fondi immobiliari su-biscono le spinte delle « mani forti » delleorganizzazioni della camorra. E sconcer-tante, in questo quadro, aver riscontratodiffusi atteggiamenti di sottovalutazione equasi di rinuncia.

Soffermatosi positivamente sull'attivitàsvolta dalla prefettura di Caserta, ritieneopportuno espungere dal documento indicussione i giudizi generici, senza riferi-menti precisi alla realtà . Soltanto in talmodo la Commissione potrà dare un con-tributo costruttivo di analisi e proposteconcrete.

Il senatore Benassi, dopo aver espressoil proprio apprezzamento per la bozza direlazione, critica la tendenza dei commis-sari ad assumere posizioni pregiudizial-mente influenzate dalla collocazione poli-tica, cosa che nelle materie oggetto del-l'attività della Commissione non dovrebbeverificarsi . Sottolinea come, nel corso del

sopralluogo a Caserta, si è potuta consta-tare la esistenza di un enorme divario trala gravità della situazione e la insuffi-ciente capacità di reazione della co-scienza civile e dello Stato.

Per rendere più efficace a suo avviso,è necessario dare maggiore risalto ai datinumerici relativi agli omicidi e alle altremanifestazioni della criminalità : tali dati

forniscono, da soli, un quadro precisodella realtà casertana . Ritiene che laCommissione – che non ha approvato al-l'unanimità, fatto che deve considerarsinegativo, la relazione annuale – dovrebbefarsi promotrice di una forte iniziativapolitica allo scopo di influenzare i partitinel momento in cui si accingono a defi-nire le liste dei candidati per le prossimeelezioni amministrative.

Il deputato Antonino Mannino noncondivide alcune affermazioni del sena-

tore Cappuzzo. Ogni volta che viene de-nunciata la presenza della criminalità or-ganizzata occorrerebbe assicurare pronta-mente la reazione attiva dello Stato. Nè

vale evocare la politica del sospetto comefatto negativo, quando l'esperienza delpassato insegna come troppo spesso i so-spetti abbiano trovato conferme, fino allasituazione odierna caratterizzata da unafortissima espansione ' della mafia.

Sulla scorta delle considerazioni svoltedal senatore Benassi, si chiede infine se ipoteri dello Stato, e la stessa Commis-sione antimafia, stiano effettivamente lot-tando con l 'energia che la drammaticasituazione dell'ordine pubblico richiede-

rebbe.

Il presidente Chiaromonte, dopo averricordato il senso della iniziativa che egliha assunto scrivendo ai Presidenti deiGruppi parlamentari del Senato e dellaCamera ed aver ribadito che la Commis-sione deve perseguire con maggiore deter-minazione il raggiungimento di risultaticoncreti per migliorare l 'efficacia dell 'a-

zione dello Stato, osserva che la situa-zione dell 'ordine pubblico nella provinciadi Caserta non può essere in alcun modosottovalutata .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

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Commissione bicamerale

Fa presente che nel rapporto inviatodal Prefetto emerge un quadro molto piùpreoccupante di quanto non appaia nellastessa bozza di relazione illustrata dalsenatore Calvi . Mentre concorda sull 'op-portunità di- rendere più concreto il docu-mento predisposto – eliminando le affer-mazioni più generiche – giudica nel con-tempo necessario non sottovalutare lagravità dell'ínfiltrazíone mafiosa. Per que-sto, a suo avviso, è utile che la Commis-sione svolga ulteriori approfondimenticon riferimento alla gestione degli appaltia S . Maria Capua Vetere ed in altri cen-tri del casertano, così come è importanteche sia compiuta una analisi più precisadell 'efficacia dell 'azione delle forze di po-lizia, che è apparsa – sulla base deglielementi già acquisiti – insufficiente ri-spetto allo stato di profondo degradodella provincia .

Il Presidente propone che la bozza di

relazione sia approvata dalla Commis-sione, con l'intesa che sia affidato al Pre-sidente e al gruppo di lavoro che si è

recato a Caserta l ' incarico di apportaread essa le modifiche di cui si è segnalata

l'opportunità nel corso della discussione,specie per superare la genericità di taluniriferimenti.

La proposta è accolta.

Il deputato Violante propone di consi-derare il resoconto stenografico della se-

duta odierna come parte integrante dellarelazione approvata.

Così resta stabilito.

La seduta termina alle 18,10.

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Giovedì I° febbraio 1990

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Commissione bicamerale

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per il controllo sull 'attività degli enti gestoridi forme obbligatorie di previdenza ed assistenza sociale

Giovedì 10 febbraio 1990, ore 15 . —Presidenza del Presidente COLONI . — In-tervengono il ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale, senatore Donat-Cattin,ed il direttore generale, dottor Palmidoro.

Audizione del Ministro del lavoro e dellaprevidenza sociale.

Il Presidente COLONI avverte che del-l'odierna seduta sarà redatto un resocontostenografico e che, consentendo la Com-missione, la pubblicità sarà assicurata an-che mediante la ripresa televisiva a cir-cuito chiuso.

Ricordati i punti salienti della leggen. 88 del 1989 ed i compiti assegnati allaCommissione, ritiene assai importante ilcontrollo parlamentare in merito allaquantità ed alla qualità del servizio resoai cittadini utenti . Nell'ambito di ciò, ilprossimo martedì 6 febbraio la Commis-sione procederà all'esame di uno schemadi relazione che i presidenti degli entivigilati dovranno esporre, ai sensi delterzo comma dell 'articolo 56 della leggen . 88.

È inoltre programmata per i prossimi

8 e 9 febbraio una visita alle sedi INPS

ed INAIL della città di Catanzaro perpoter affrontare in loco alcuni pro-blemi relativi in particolare all'eroga-zione deì trattamenti pensionistici . Dopoche la Commissione avrà ascoltato i pre-sidenti degli enti vigilati, sarà predispostauna relazione ai due rami del Parla-mento.

Il ministro DONAT-CATTIN, ringra-ziata la Commissione per l 'invito rivolto-gli, si sofferma sulle finalità e sugli or-gani previsti dalla legge n . 88.

In particolare, ritiene che, pur eviden-ziandosi una tendenza dell 'ente pubblico

a trasformarsi in una holding, non si puòdire che di tale parziale trasformazione sisiano manifestati i relativi benefici.

Rileva poi che nella legge n . 88 non

esiste una norma precisa che obblighi l'i-stituto previdenziale ad una destinazionedei contributi secondo lo scopo per cuiessi sono stati raccolti . Sottolinea ancorache non sono stati definiti i regolamentiprevisti nella predetta legge, anche se ilpresidente dell'INPS ha assicurato che

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Commissione bicamerale

essi potrebbero essere approvati entro lafine del mese di febbraio.

La legge n.88, che ha ristrutturatoprofondamente l 'INPS e l 'INAIL, sottraesostanzialmente al controllo del Governogran parte degli atti da essi emanati ; sideve ricordare che lo Stato versa circa 40mila miliardi ed ha una rappresentanzanei consigli di amministrazione che – asuo giudizio – non è proporzionale all'en-tità del suo intervento. Si tratta di unapresenza, quindi, che può essere definita« irrilevante » . Come esempio di ciò, sisofferma sul contenuto di alcuni provve-dimenti approvati dal consiglio di ammi-nistrazione dell 'INPS.

Fornisce successivamente alcune cifresul fabbisogno finanziario dell'Istituto,che ammonta a circa 51 mila miliardi,con uno sfondamento di circa 8 mila mi-liardi sulla cifra che l 'INPS aveva rappre-sentato il 31 agosto scorso alla Commis-

sione bilancio del Senato come fabbiso-gno per il 1990. Tale sfondamento puòessere giustificato sia con i maggiorioneri sostenuti per la riduzione dei ri-tardi nell'erogazione dei trattamenti pen-sionistici, sia con le maggiori somme ne-cessarie a definire i rapporti con il servi-zio sanitario nazionale.

Espresse alcune valutazioni critichesulle attuali modalità di controllo dei bi-lanci degli istituti previdenziali, afferma

che il fenomeno dell'evasione contributivaha assunto dimensioni particolarmente ri-levanti: anche se a partire dal 1985 è

praticamente raddoppiato il numero degliispettori antievasione, è però aumentatala spesa complessiva per il personale . Sipone quindi l 'esigenza di un esame ap-profondito dei criteri di esazione, se sia ilcaso in particolare di scorporarli dal-l 'INPS; cita poi il caso delle erogazioniprestate a favore degli avvocati dell ' Isti-tuto, quantitativamente rilevanti.

Riferendosi alla questione delle pen-sioni integrative, osserva che il lavoratoreche entra oggi nel mondo del lavoro an-drà presumibilmente in pensione nel-l 'anno 2035, quando il rapporto fra occu-pati e pensionati sarà all'incirca di uno a

uno: in tal modo la pensione obbligatorianon potrà che scendere al livello dell'at-tuale pensione sociale, in contrasto peral-tro con il principio costituzionale secondocui devono essere assicurati ai lavoratorii mezzi adeguati alle loro esigenze divita. È evidente quindi che il sistemaattuale non potrà reggere a lungo e cheesso va al più presto « revisionato »prima che si faccia ricorso in massa allepensioni integrative, che fra l'altro po-trebbero essere fruite soltanto dal 50 o 60per cento dei lavoratori occupati.

In merito alla regolarità dell'eroga-zione dei trattamenti pensionistici, ri-corda che esistono sentenze della Cortecostituzionale che non sono sostanzial-mente applicate . E da dire che attual-mente dalla cessazione del rapporto dilavoro sono richiesti mediamente cinquemesi per l'erogazione della pensione daparte dell 'INPS : tempo da considerare no-tevole, anche se debbono essere valutati idati disaggregati a seconda delle posi-zioni assicurative e delle sedi perifericheche provvedono all'erogazione . Per ilprossimo futuro l'INPS ha espresso il pro-posito di poter ridurre tali tempi, ma sene dovrà verificare l 'attuazione concreta.

Ricorda che in passato l 'Istituto haassunto alcune determinazioni in meritoalla dislocazione del personale sul territo-rio nazionale, in modo che fosse impeditaun'eccessiva concentrazione di dipendentinelle regioni meridionali : anche se sonostati ottenuti risultati positivi, è necessa-rio procedere in merito ad un sostanzialeriequilibrio con le esigenze delle altre re-gioni.

Per quanto riguarda l 'INAIL, manife-sta l'intenzione di applicare rigidamentela legge n. 833 per il trasferimento di al-cune competenze al Ministero della sa-nità.

Definisce anomala la situazione finan-ziaria dell 'Istituto, non essendo peraltrostate applicate ad esso le norme di rie-quilibrio che sono valse per l'INPS ; ènoto che il deficit della gestione agricolaè assai rilevante rispetto al settore indu-striale, con un'evidente distorsione nellagestione complessiva .

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Commissione bicamerale

Ritiene che permangano obiettive diffi-coltà nel computo degli infortuni sul la-voro: essi in pratica non vengono denun-ciati dalle aziende agli ispettorati del la-voro, e del resto l 'INAIL non provvede acompilare una statistica infortunistica masoltanto una statistica a fini assicurativi.

In ordine alla gestione del patrimonioimmobiliare, si può convenire sull'esi-genza di un suo scorporo dalla gestionecomplessiva, ma non si può ammettereche essa sia ceduta totalmente nelle manidei privati.

Concludendo, ritiene che l 'articolo 49della legge n . 88, per la classificazione deidatori di lavoro ai fini previdenziali edassistenziali, dovrebbe essere modificatoal fine di evitare un'inutile concorrenzafra le organizzazioni sindacali e con l 'o-biettivo di non recare alcun danno aglioperatori del settore.

Il Presidente COLONI, ringraziato ilministro Donat-Cattin per la relazione te-stè svolta, sottolinea i punti di essa chehanno registrato valutazioni divergenti daparte delle organizzazioni sindacali ascol-tate due giorni or sono dalla Commis-sione.

Intervengono successivamente alcunicommissari.

Il senatore PERUGINI esprime innan-zitutto il suo ringraziamento al ministrodel lavoro per la puntualità e l 'incisivitàdelle valutazioni espresse.

In merito all'articolo 49 della leggen. 88, ricorda che nel corso dell'iter parla-mentare si registrarono differenti posi-zioni sulla sua reale portata, che sembranon abbiano ancora trovato significativipunti di convergenza : potrebbe quindirendersi necessaria una sua modifica perdirimere i dubbi interpretativi a più ri-prese sorti . Sulla questione è peraltrochiara la posizione sostenuta dal ministrodel lavoro.

Ricorda inoltre che dubbi interpreta-tivi sono sorti anche sul contenuto del-l 'articolo 37 della legge n . 88, per la sepa-razione delle gestioni previdenziali ed as-

sistenziali nell'ambito dell'INPS . Quantoalla definizione dei regolamenti previstinella legge, reputa necessario che avvengaal più presto, senza ulteriore indugio.

Conclude riferendosi al parere espressodalla Commissione il 16 gennaio scorsosulle spese di gestione degli istituti diprevidenza presso il Ministero del tesoro:sarà opportuno rivedere la norma vigenteche non permette alla Commissione diesprimersi anche sulle loro entrate.

Il deputato POGGIOLINI ringrazia ilministro Donat-Cattin per le espressionisincere contenute nella sua relazione, cheoffrono ai commissari considerevolispunti di riflessione.

Rileva che non sono stati ancora ap-provati i regolamenti previsti dalla legge

n . 88 : probabilmente lo saranno nel pros-simo futuro, ma non è condivisibile cheessi siano emanati dal medesimo ente chedeve essere sottoposto al controllo. Con-viene circa l'inadeguatezza della rappre-sentanza dello Stato nell'ambito del con-siglio di amministrazione degli istituti

previdenziali . Sottraendo al Governo lapossibilità di effettuare reali controlli, illegislatore ha probabilmente inteso confe-rire al Parlamento tale prerogativa: l 'eser-

cizio di essa però – a suo giudizio – nonsi presenta di facile applicazione ed in-fatti la Commissione sta tentando conqualche ritardo di dotarsi delle strutturenecessarie per svolgere tale compito ; po-trebbe essere opportuno disporre anchedell'ausilio delle strutture ministeriali odi quelle poste all'interno degli enti con-

trollati.Svolge poi alcune considerazioni e for-

mula alcune domande sulla gestione esulla manutenzione del patrimonio immo-biliare dell'INAIL e sulle questioni atti-nenti all'erogazione dei trattamenti pen-sionistici : auspica che il proposito del-l'INPS di pervenire ad una liquidazionepoche settimane dopo la cessazione delrapporto di lavoro divenga effettivarealtà.

Il senatore ANGELONI riconosce chela legge ha conferito alla Commissione

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Commissione bicamerale

compiti di notevole portata, che richiede-rebbero un tempo assai maggiore diquello che i parlamentari possono in pra-tica dedicarvi.

Reputa sicuramente utile per la collet-tività che si affronti al più presto la ri-

forma del sistema pensionistico, che oltread avere un notevole impatto sociale pre-senta una rilevante incidenza sotto il pro-filo economico, riguardando somme di en-tità enorme.

Rileva che si fa un gran parlare dapiù parti del deficit della gestione agri-cola dell'INAIL nei confronti di quella in-

dustriale, ma non si assumono decisionidi sorta: è quindi opportuno passare dalleparole ai fatti per non accentuare l'at-tuale stato di degrado.

Dopo un breve intervento del deputatoBARBALACE, che a fronte dei principaliproblemi sollevati dal ministro ritiene

praticabile anche la via della modificalegislativa, interviene il Presidente CO-LONI, il quale svolge alcune considera-zioni e formula domande al ministro dellavoro e della previdenza sociale.

Reputa stimolanti le osservazioni pro-spettate in merito ai controlli sui provve-dimenti degli istituti previdenziali : cita, atale proposito, un 'affermazione contenutanella relazione al convegno della Confin-dustria sul sistema pensionistico italianosvoltosi recentemente nel palazzo Monte-citorio, secondo cui la rete dei controllidel Ministero del lavoro è così ampia estringente da subordinare ad esso total-mente il comportamento dell ' INPS . Mo-stra meraviglia per la perentorietà di taleaffermazione, che contrasta con quantodetto dal ministro.

Rilevato che alla Commissione noncompete il controllo tecnico delle delibe-razioni dell'INPS, si sofferma sul conte-nuto dell 'articolo 9 della legge n . 88, chesi occupa del controllo governativo suibilanci dell'Istituto : auspica che dall'at-tuazione della norma discenda un effet-tivo ed efficace controllo da parte delministro del lavoro, pur con il rispettopieno dell'autonomia dell'Istituto .

La questione delle pensioni integrativeemerse già nel corso dell'audizione conl'ex presidente dell'INPS Militello, svol-tasi il 23 novembre scorso ; nelle setti-mane successive da più parti sono stateespresse valutazioni in merito, non sem-pre condivisibili . Conviene con il ministroquando afferma che per il futuro deveessere evitata la possibilità che la partepubblica gestisca soltanto i trattamentipensionistici al minimo e che deve esseremodificato l 'attuale sistema al fine diraggiungere tali obiettivi.

Premesso che la questione della capi-talizzazione dell 'INPS va risolta con ilricorso al bilancio dello Stato, si soffermasui conti previsionali dell'Istituto per il1990, precisando che in essi debbono es-sere conteggiati i maggiori oneri conse-guenti alla riduzione dei tempi medi ne-cessari per l'erogazione delle pensioni ; ilbilancio, inoltre, deve risultare il più ve-ritiero possibile . La Commissione è ancheinteressata, e svolgerà la sua azione in talsenso, a che nella legge finanziaria per il1991 siano stanziate le necessarie sommeper una concreta attuazione dell'articolo37 della legge n. 88.

Conviene sulla necessità di porre rime-dio con urgenza al deficit della gestioneagricola dell'INAIL, e si dichiara d'ac-cordo con il ministro circa la necessità dinon cedere ai privati il controllo dellagestione del patrimonio immobiliare del-l'Istituto: lo invita anzi ad esercitare inmerito ogni possibile controllo.

Quanto all'articolo 49 sulla classifica-zione dei datori di lavoro ai fini previ-denziali ed assistenziali, riconosce che viè divergenza di vedute sulla sua attua-zione fra le organizzazioni sindacali, ed èin tale contesto che il ministro intendeproporre una modifica legislativa, ancheper porre fine alle controversie interpreta-tive esistenti.

Il ministro DONAT-CATTIN ritiene chele questioni avanzate da ultimo dal Presi-dente non possano essere risolte con lasola modifica dell'articolo 49, rendendosiprobabilmente necessario procedere allariforma di una serie di disposizioni nor-mative .

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Commissione bicamerale

Precisa poi che i poteri ministeriali inordine al controllo sui bilanci dell ' INPSsono alquanto tenui, e cita come esempioalcuni articoli della legge n .88, soffer-mandosi in particolare sul contenuto del-l'articolo 9 . Deve affermare che restanoeliminati tutti i controlli di merito e chesi registra una spiccata « indipendenza »dell 'Istituto; risulta altresì limitata la re-sponsabilità dei membri del consiglio diamministrazione, ai quali non può essereimputata la colpa lieve.

Precisato che nonostante le afferma-zioni dell'ex presidente il bilancio del-l 'INPS non può dirsi in pareggio, esprimediffuse considerazioni in merito a destina-zioni dei contributi diverse dallo scopoper cui essi sono stati raccolti.

Ricordato che la pianta organica del-l ' INAIL risulta approvata mentre lo stessonon può dirsi per quella dell 'INPS, pre-cisa che gli organi ministeriali non hannoposto in essere alcun atto volto ad impe-dire l'attuazione della legge n. 88 da

parte degli istituti previdenziali . Ribadi-sce poi la sua contrarietà ad ogni ipotesidi cessione ai privati del controllo dellagestione del patrimonio immobiliare del-1 'INAIL.

Conclude ricordando il contenuto delladeliberazione del 27 luglio scorso sul de-centramento degli organi dell'INPS, sucui il Ministero del lavoro non ha potutointervenire in alcun modo.

Il Presidente COLONI ringrazia il mi-nistro Donat-Cattin ed il direttore gene-rale, dottor Palmidoro, che lo ha accom-pagnato, e li congeda.

Avverte che la prossima seduta dellaCommissione è prevista per martedì 6febbraio 1990, alle ore 14,30, per l 'esame

dello schema di relazione da esporre allaCommissione da parte dei presidenti deglienti vigilati e per l'elezione di un depu-tato segretario.

La seduta termina alle 17,30 .

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ALLEGATO

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PAGINA BIANCA

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA — QUARTA COMMISSIONE — SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1990

COMMISSIONE IV

DIFESA

SEDUTA DI GIOVEDÌ 1° FEBBRAIO 1990(Ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento della Camera)

SEGUITO DELL ' AUDIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA, ONOREVOLEFERMO MINO MARTINAllOLI, IN MATERIA DI OBIEZIONE DI COSCIENZA

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE VALERIO ZANONE

INDICE DEGLI INTERVENTI

PAG.

Seguito dell'audizione del ministro della difesa, onorevole Fermo-MinoMartinazzoli, in materia di obiezione di coscienza:

Zanone Valerio, Presidente 161, 169, 174, 177, 183, 189

Caccia Paolo Pietro 167, 168, 169, 170, 171, 172, 173, 174, 177, 183, 184

Capecchi Maria Teresa 161, 164, 165, 166, 185

De Carli Francesco 167, 168, 170

Galante Michele 167

Gorgoni Gaetano 179, 180, 181, 182

La Valle Raniero

164, 165, 166, 168, 170, 178180, 181, 182, 183, 184, 186, 188

Lusetti Renzo 177, 178

Mannino Antonino 167, 175, 182, 184

Martinazzoli Fermo Mino, Ministro della difesa

163, 164, 165, 166, 171, 172173, 174, 175, 184, 185, 186, 188

Pellegatta Giovanni 174, 175

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PAGINA BIANCA

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - QUARTA COMMISSIONE - SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1990

La seduta comincia alle 10.

Seguito dell'audizione del ministro delladifesa, onorevole Fermo Mino Marti-nazzoli, in materia di obiezione di co-scienza.

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca il seguito dell 'audizione, ai sensi del-l 'articolo 143, comma 2, del regolamentodella Camera, del ministro della difesa,onorevole Fermo Mino Martinazzoli, inmateria di obiezione di coscienza.

MARIA TERESA CAPECCHI . Nel corso delnostro primo incontro con il ministroMartinazzoli, tenutosi nel mese di dicem-bre, egli espresse un giudizio positivo sullavoro svolto dalla Commissione in rela-zione al testo unificato dei progetti dilegge riguardanti la materia in esame epresentò una serie di emendamenti comeuna integrazione a tale testo . Desiderorinnovare l'invito, che ho già rivolto alministro nella seduta di ieri, di fornirealla Commissione qualche ulteriore pun-tualizzazione, in quanto a mio avviso gliemendamenti presentati non chiarisconoa sufficienza la linea che si intende perse-guire e che a noi interessa, invece, cono-scere appieno.

Condivido il metodo che l'onorevoleMartinazzoli ha seguito presentando allaCommissione l'insieme degli emendamentie riservandosi di specificare soltanto inun secondo momento, dopo una discus-sione introduttiva, quali siano quelli cheritiene indispensabili . Tuttavia, è necessa-rio che la Commissione sia posta in con-dizione di conoscere più a fondo la posi-zione del ministro .

Una delle questioni che a mio avvisoassumono maggiore rilevanza è quella re-lativa all 'articolo 1 del testo unificato,sulla quale sono già state svolte interes-santi osservazioni da parte del collega LaValle, durante la seduta di ieri . Nellaredazione di tale articolo ci siamo sfor-zati di definire con chiarezza l 'oggettodell 'obiezione di coscienza, riconoscendoappieno il diritto all'obiezione stessa, os-sia, in sostanza, all 'esercizio della libertàdi pensiero: i nostri punti di riferimentosono stati la Costituzione e le sentenzedella Corte Costituzionale in materia.L'oggetto dell 'obiezione di coscienza èstato da noi individuato, in modo preciso,nell 'arruolamento nelle forze armate.L'avversione all'uso personale delle armicostituisce senz'altro, infatti, uno deglielementi fondanti dell 'obiezione, ma l ' og-getto specifico dell'obiezione di coscienzaè stato da noi indicato – ritengo corretta-mente – nell 'arruolamento stesso nelleforze armate : su tale principio era nostraintenzione costruire tutto il complesso deltesto di legge . Se ho compreso bene, gliemendamenti all 'articolo 1 presentati dalministro vogliono rappresentare una ri-sposta all ' interpretazione contenuta nellepiù recenti sentenze della Corte Costitu-zionale – quelle del 1989 -, in cui siprefigura un superamento dell'attualeconcezione dell'obiezione di coscienza, invista di un'alternatività reale tra serviziomilitare e civile, passando dal concetto diobiezione a quello di opzione : è questo,credo, il cammino lungo il quale abbiamotutti interesse ad avviarci . Se tale è an-che l ' intenzione del ministro, a me pareche essa non emerga chiaramente dalleproposte di modifica presentate . Il mini-stro propone di aggiungere all 'articolo 1

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - QUARTA COMMISSIONE - SEDUTA DEL 1 0 FEBBRAIO 1990

un comma 2 – sul quale vorrei alcunichiarimenti – che prevede tra l 'altro laprestazione di un servizio militare nonarmato. Mentre l 'articolo 1 del testo unfi-cato parla di « cittadini che, per obbe-dienza alla coscienza, ( . . .) non accettanol 'arruolamento nelle forze armate », fa-

cendo chiaramente, quindi, riferimentoagli obiettori di coscienza, il comma 2che il ministro propone di aggiungerenon accenna, invece, a questi ultimi, inquanto afferma che « I cittadini possonoaltresì optare per la prestazione di unservizio militare non armato » . Vorrei sa-pere dal ministro se tale comma si riferi-sca ai giovani obiettori di coscienza op-pure, semplicemente, ai cittadini obbli-

gati alla leva, quindi non obiettori . Larisposta a tale domanda può comportaredue tipi di conseguenze tra loro moltodiverse . Se, infatti, il ministro intende farriferimento ai cittadini di cui al primocomma dell 'articolo 1, ossia, in sostanza,agli obiettori di coscienza, ritengo che laprevisione del servizio militare non ar-mato non sia corretta : non tanto perchéin tutti gli anni di applicazione dellalegge n . 772 del 1972 nessun giovaneobiettore ha scelto il servizio militare nonarmato, ma soprattutto perché è stato danoi definito oggetto dell 'obiezione di co-scienza l 'arruolamento stesso nelle forzearmate, non soltanto il servizio militarearmato. Sappiamo benissimo che le forzearmate svolgono alcuni compiti armati edaltri che tali non sono. Per esempio, lasanità militare costituisce un servizio nonarmato.

Per ora intendo limitarmi a svolgereun ragionamento dal punto di vista for-

male, rinviando ad un momento succes-sivo le valutazioni politiche . Mi interessa,infatti, comprendere bene le proposte delministro. In proposito, l 'osservazione cri-tica che si può muovere non consistetanto nel fatto che negli anni di applica-zione della legge n . 772 non è stato ri-chiesto il servizio militare non armato ; amio avviso, invece, si deve rilevare unamancanza di coerenza con quanto previ-sto dall 'articolo 1 .

Se, al contrario, il ministro intendefare riferimento non ai cittadini che perobbedire alla propria coscienza rifiutanol'arruolamento nelle forze armate, ma aicittadini in generale, ovvero a tutti i gio-vani obbligati a prestare servizio di leva,la questione si presenta molto diversa, inquanto non riguarda più l'obiezione dicoscienza, bensì l'apertura verso una va-lutazione relativa al servizio civile nazio-nale, certamente interessante ma per ef-fettuare la quale è opportuno individuarela sede più idonea. In altri termini, dob-biamo decidere se la questione debba es-sere affrontata mediante una nuova leggesull'obiezione di coscienza oppure tramitealtri strumenti . Per esempio, il gruppocomunista ha presentato una proposta dilegge, attualmente in discussione al Se-nato, nella quale, oltre al dimezzamentodel periodo della leva, si prevede l ' istitu-zione del servizio civile nazionale, nonsoltanto per gli obiettori di coscienza, maper tutti i giovani che intendano usu-

fruirne . Questa, pertanto, è la prima que-stione che sottopongo all 'attenzione delministro.

Intendo ora soffermarmi sull 'ulteriorecomma che il ministro propone di ag-

giungere all 'articolo 1, relativamente aicittadini che si trovano in condizioni diesubero rispetto alle esigenze del recluta-mento ; in rapporto a tale comma ci sipuò riallacciare al ragionamento svolto in

precedenza . In proposito, condivido leconsiderazioni del collega La Valle : in-fatti, se il servizio civile rappresenta pergli obiettori di coscienza una scelta ri-spetto ai propri obblighi nei confronti delservizio militare, la proposta del ministrointrodurrebbe in maniera « coatta » unobbligo non accettabile.

Si pone, pertanto, un problema in rap-porto alla situazione dei cittadini « esube-ranti », che vengono considerati tali inbase ad una casistica, che spesso ne con-sente l 'esonero, basata sulle condizioni fa-miliari e socio-economiche; si tratta, co-munque, di criteri che dovrebbero essereapplicati più correttamente rispetto aquanto avviene nella realtà . Si tende,quindi, ad introdurre, in caso di esubero,

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputati

X LEGISLATURA - QUARTA COMMISSIONE - SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1990

la possibilità di esercitare il diritto all 'e-sonero qualora ci si trovi in una determi-nata condizione.

In secondo luogo, il testo che abbiamopredisposto (in una parte che il ministronon propone di modificare) prevede l'esi-stenza di una serie di cause ostative checi siamo sforzati di rendere il più possi-bile oggettive, in virtù delle quali il gio-vane obiettore di coscienza non potrebbeesercitare il suo diritto . Acettando l'emen-damento del Governo, per il cittadino« esuberante » non varrebbero le stessecause ostative, in quanto queste sono rife-rite esclusivamente all 'obiezione di co-scienza.

In sostanza, il ragionamento che hosvolto ha un senso se cì si limita a pren-dere in considerazione un provvedimentosull 'obiezione di coscienza . Se, invece, sivogliono trattare altri argomenti, è evi-dente che le considerazioni dovrebberoessere diverse . In tal caso, però, ci trove-remmo a disciplinare la situazione di co-loro che non hanno chiesto di svolgere ilservizio civile, in quanto avevano accet-tato quello militare, ma risultano in esu-bero rispetto alle esigenze di recluta-mento delle forze armate . Si potrebbetrattare, quindi, di giovani in possessodel porto d'armi, oppure condannati inbase a tutte le condizioni previste dall 'ar-ticolo 2.

Desidero, inoltre, rivolgere al ministroun 'altra domanda partendo dalla pre-messa che attualmente è prevista la reda-zione di un profilo fisio-psicoattitudinaleper i giovani che prestano servizio mili-tare, ma non per quelli che scelgono ilservizio civile . In proposito, si pone ilproblema di definire quel profilo e, so-prattutto, di stabilire chi debba procederea tale definizione . La questione, comun-que, è legata al fatto che non esiste unservizio civile nazionale esteso a tutti icittadini.

Certamente, mi rendo conto che se ungiovane per una serie di problemi non sidimostra ideoneo a svolgere il serviziomilitare, può essere indirizzato versoquello civile . Tuttavia, si tratta di unaquestione molto diversa .

Il problema che dobbiamo affrontare,pertanto, è rappresentato da una ridefini-zione del servizio civile.

Per quanto concerne la questione delladurata, ritengo si tratti di un problemafondamentale, anche perché gli emenda-menti proposti dal ministro continuano a

prevedere, per il servizio civile, una du-rata di quindici mesi . In tal modo si

creerebbe una situazione paradossale percui il servizio militare avrebbe una du-rata di dodici mesi, mentre quello civile,prestato da giovani che non lo hanno ri-chiesto ma si trovano in situazione diesubero, durerebbe quindici mesi.

Quindi, se è condivisibile l'intenzione

del ministro di andare oltre l 'obiezione di

coscienza, anche in osservanza di unasentenza della Corte costituzionale, ri-tengo che non sia questo il modo mi-gliore per attuare tale intenzione. Si fini-

rebbe, infatti, per introdurre condizioni didisuguaglianza non accettabili . Credo chequesto sia il problema di fondo che dob-

biamo affrontare, in rapporto al quale miinteressa molto conoscere l'opinione del

ministro, anche perché non ha certoun ' importanza secondaria la scelta di unasoluzione piuttosto che di un 'altra.

Non mi soffermerò in maniera appro-fondita sulla questione della caccia, che ègià stata affrontata dal collega La Valle.Tuttavia, anche in rapporto a tale tema ènecessario effettuare una valutazione dinatura non formale, ma politico-culturale,

tenendo sempre presente il fatto che l 'og-

getto dell 'obiezione di coscienza è costi-

tuito dall 'arruolamento nelle forze ar-

mate, il quale implica un uso delle armi,per così dire, violento in quanto rivoltocontro altri uomini, sia pure a scopo didifesa. Per quanto riguarda, invece, lacaccia, il discorso sarebbe molto più am-pio .

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Nel nostro paese sono incorso tante guerre, quella dei cacciatori,dei violentatori, della mafia e della

'ndrangheta. L'unico a non aver fatto

guerre è proprio l'esercito .

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Ritengo, quindi, che non sia possibileoggettivare il luogo della violenza nel-l 'ambito delle forze armate.

RANIERO LA VALLE . L'Italia negli ul-timi quarant 'anni non si è trovata coin-volta in alcuna guerra ; tuttavia, gli eser-citi hanno proprio la funzione di fare leguerre.

MARIA TERESA CAPECCHI . Non inten-devo dire che le forze armate sono vio-lente. Volevo riferirmi esclusivamente alfatto che l 'uso delle armi, da parte deglieserciti, è rivolto verso gli uomini, men-

tre la caccia è qualcosa di diverso. Sitratta, comunque, di questioni molto deli-cate che non intendo approfondire ulte-riormente.

Vorrei invece sottolineare che ritengopositiva la proposta del ministro di sop-primere l 'articolo 5, relativo al Consiglionazionale per l'obiezione di coscienza . An-che su tale argomento abbiamo già di-

scusso a lungo, nella consapevolezza cheil nostro obiettivo principale è quello dipoter disporre di uno strumento di garan-zia .

Considero, invece, importante il riferi-mento ai consigli di leva, i quali potreb-bero essere integrati con alcune rappre-sentanze del mondo dell 'obiezione di co-scienza.

Un'altra questione che ritengo di note-vole importanza è collegata all 'articolo 7,in cui il ministro propone di inserire laprevisione di un 'indennità operativa dibase per i giovani che prestano serviziomilitare, mentre gli obiettori di coscienzaavrebbero diritto soltanto alla paga deimilitari di leva.

Credo che, dal punto di vista formale,non ci sia nulla da eccepire. Tutti pos-siamo essere d 'accordo sul principioenunciato dal ministro, che cioè si trattadi servizi diversi cui devono corrispon-dere condizioni diverse.

Vi è però un altro punto sul qualeritengo si debba essere tutti d 'accordo:mi riferisco al riconoscimento dell'inden-nità militare e di quella operativa di

base. Si tratta di una richiesta che da

tempo i giovani militari avanzano el'aumento del soldo è una rivendicazionefatta propria anche dal gruppo comuni-

sta: ma su questo terreno – è recentel 'esperienza della legge finanziaria – nonsi è ottenuto nulla . Tuttavia, pur dovendo

riconoscere che il ministro intende ri-spondere positivamente a tale richiesta, il

problema è di opportunità politica, nelsenso che l ' indennità militare e quellaoperativa non devono essere riconosciute

in questa sede, perché in tal modo ilriconoscimento apparirebbe come un di-

sincentivo all 'obiezione di coscienza.

Pertanto, avanzo una precisa richiestaal ministro. Poiché a tale richiesta, cheda anni viene posta alla nostra atten-

zione, è necessario rispondere, e tenendoconto dei tempi di approvazione dellalegge, chiedo al ministro di stralciare l'e-

mendamento proposto all 'articolo 7, fa-cendone oggetto di un decreto-legge com-

posto da un solo articolo con il quale siriconoscano l'indennità militare e quellaoperativa ai militari di leva . Dopo di

che . ..

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa. Dopo di che si elargiranno

anche agli obiettori di coscienza.

MARIA TERESA CAPECCHI . Non ho dettoquesto; ho solo prospettato l 'opportunitàdi riflettere su una questione.

L'indennità militare è legata alla limi-tazione nell'esercizio dei diritti indivi-duali propria dello status del militare;

quella operativa è legata al tipo di servi-zio e quindi al rischio che il giovanemilitare corre nel corso dell'addestra-

mento. Ebbene, anche nel servizio civilepotrebbero essere svolte attività rischiose;penso al giovane impegnato per spegnere

incendi, attività per la quale potrebbe es-sere prevista un'indennità operativa.

Pongo tali questioni in termini interro-

gativi: se vogliamo decidere in modo ri-goroso, occorre compiere ragionamenticompleti . In questo caso il problema non

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è che non accettiamo il riconoscimentodell'indennità; sarebbe contrario a quantoabbiamo chiesto da tempo. Chiediamo in-vece al ministro che tale richiesta diventioggetto di un provvedimento distinto e

che, esaminando il provvedimento concer-nente l 'obiezione di coscienza, si discutadi quali siano, dal punto di vista econo-mico, le spettanze del giovane.

Non a caso avevamo previsto, nel te-sto da noi proposto, l 'esistenza di un re-golamento, perché al di là del cosiddettosoldo spettante all 'obiettore di coscienza,volevamo una disciplina collegata al tipodi servizio. Mi riferisco anche all 'annosaquestione del vitto e alloggio, che da annicontrappone il Ministero della difesa alleassociazioni . Ho sempre sostenuto, senzaavere il consenso di tutte le associazioni,che anche in questo caso vi dovesse es-sere un collegamento con il tipo di servi-zio e che quindi non si potesse procederesulla base di una legge, bensì emanandouna sorta di regolamento.

Altro punto del provvedimento che miinteressa in modo particolare riguarda lecause di decadenza; mi sembra che sitratti dell'articolo che è diventato il nu-mero 18, essendone stato aggiunto uno altesto originale.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Lei ha ragione : nel testo inesame vi è un articolo in più.

MARIA TERESA CAPECCHI . Corretta-mente la Commissione difesa aveva indi-viduato come uniche cause di decadenzadal diritto di prestazione del servizio ci-vile, la sopravvenuta esistenza delle con-dizioni ostative, cioè quelle che all'arti-colo 2 erano state individuate come lecondizioni che ostacolavano la possibilitàdi esercitare il diritto all 'obiezione di co-scienza . La Commissione aveva altresìrinviato – ritengo in modo corretto – aldipartimento del servizio civile, sentite leCommissioni parlamentari, la predisposi-

zione di un regolamento generale di disci-plina, che si richiamava proprio a quelloche il ministro pone come punto dì riferi-

mento : servizi diversi, condizini diverse,discipline diverse (che non si possono sta-

bilire per legge).Comprendo che un'osservazione critica

a tale ragionamento può venire dal fattoche – a differenza del regolamento mili-tare di disciplina, che nasce dalla leggedei princìpi, la quale stabilisce una sortadi statuto dei diritti e doveri del citta-dino militare – in questo caso non vi èuna legge di princìpi, né uno statuto del-l'obiettore di coscienza cui far riferi-mento . Questa osservazione critica è cor-retta e deve essere tenuta presente. Vi èperò un dato di fondo, cioè che non sem-bra corretto far riferimento alla previ-sione di un regolamento dì disciplina, chestabilisca i diritti e i doveri generali del-l'obiettore, in modo secifico al serviziomilitare, proprio perché si tratta di cosediverse.

Ho un sospetto, che spero il ministropossa dissolvere, che mi deriva dall 'arti-colo precedente a quello al quale ora misto riferendo, articolo che tratta in qual-che modo di norme disciplinari . Ricordoche la Commissione ha svolto un'attentadiscussione in merito e che tale questione– l'onorevole Caccia ed altri colleghi loricorderanno – aveva costituito uno deimotivi per cui era stato previsto il riferi-mento al regolamento generale . Dall ' in-sieme del testo mi sembra invece emer-gere che non sì vuole uno statuto degliobiettori di coscienza, né un regolamentogenerale di disciplina, perché non credosi intenda sostituire l 'articolo 17 (forse ilriferimento al numero può essere sbaglia-to), cioè quello nel quale si prevede ildivieto di assumere impieghi pubblici eprivati.

RANIERO LA VALLE. Tale articolo ri-marrebbe.

MARIA TERESA CAPECCHI . Nel momentoin cui si prevede il riferimento al con-tratto collettivo di lavoro nel caso di asso-ciazioni o enti privati, ovvero allo statutodei diritti dei lavoratori civili dello Statonel caso delle pubbliche amministrazioni,si stabilisce che il servizio civile diventi

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quasi una forma di rapporto d 'impiego.Questo non è possibile, proprio perché lafigura dell 'obiettore di coscienza chesvolge servizio civile è diversa da ognialtra, non soltanto nei confronti del servi-zio militare (se non per il fatto che in talmodo si soddisfa l'obbligo di cui all 'arti-colo 52 della Costituzione) ma neppurerelativamente ad alcun tipo di rapportodi lavoro ; per quanto riguarda quest 'ul-timo, tutto è legato alla carriera, adesempio, agli avanzamenti di natura eco-nomica. Nel caso in esame, quindi, il rife-rimento non si può fare . Esiste inoltre ildiritto di sciopero: ciò significa che l 'o-biettore può esercitarlo ? Si apre, cioè,tutta una serie di questioni che non sonosecondarie.

Pertanto, il fatto che si sopprima ilregolamento generale di disciplina (predi-sposto, tra l'altro, dal dipartimento, ac-quisiti i pareri delle competenti Commis-sioni parlamentari), che si preveda il rife-rimento a contratti collettivi o, comun-que, che lo statuto dell 'obiettore sia inqualche modo equiparato a quello del la-voratore pubblico o privato, che cosa si-gnifica, nel momento in cui il punto diriferimento che il ministro pone all ' iniziodi tutta questa attività va individuato nelfatto di andare oltre l 'obiezione di co-scienza e verso il servizio civile ?

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Non voglio sopprimere nientedi niente, anche perché non posso elimi-nare ciò che non esiste ancora : dovreisopprimere a futura memoria, ciò che miguardo bene dal fare . Oggi esiste l'obie-zione di coscienza, domani vi sarà ancoral'obiezione di coscienza, ma vi sarà ilregolamento. Nel frattempo, il mio riferi-mento è a situazioni di fatto che conosco:oggi un obiettore che non adempia al suodovere non è in alcun modo perseguibile,sanzionabile nei suoi comportamenti.

Pertanto, comprendo che si tratta diun problema di principio, ma mi piace-rebbe che lei considerasse ciò che èscritto in concreto, ciò che proponiamo.Noi diciamo semplicemente che l 'ente chesi è assunto l ' impegno, la responsabilità

della prestazione del servizio da partedell'obiettore di coscienza, debba averequalche strumento per potere, in alcunicasi, indurre l'obiettore stesso ad eserci-tare il suo mestiere . Questo è il sensodella nostra proposta, tutte le obiezionisono buone: non si vuole niente di miste-rioso, ma semplicemente questo.

MARIA TERESA CAPECCHI . Non nutroalcun sospetto del genere: ho soltanto l ' e-sigenza di capire.

RANIERO LA VALLE . Anche il regola-

menti di disciplina avrebbe puntato aquello scopo.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa. Il regolamento di disciplinanon sarà stato ancora predisposto quandola legge sarà emanata.

MARIA TERESA CAPECCHI . Noi avevamoavvertito questa preoccupazione ed ave-vamo pertanto anche previsto i tempi en-tro i quali i due regolamenti – quello didisciplina e l'altro concernente la gestioneamministrativa – dovevano essere predi-

sposti.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Preciso che anch'io mi sonoposto tale problema e la mia opinione –come ripeto, tutte le obiezioni sono buone– è che si sbagli nel demandare al regola-mento il fondamento del dato discipli-nare, perché ì regolamenti applicano ta-luni princìpi normativi. Credo che le fon-

damentali regole disciplinari vadano po-ste con una legge, non con un regola-mento al quale, poi, voi non dite checosa debba ordinare . Questa è la ragioneper la quale mi sono orientato in tal

senso.

MARIA TERESA CAPECCHI . Si tratta diun motivo più che valido, tanto che, all'i-nizio, individuavo come limite il fatto chenoi stabiliamo l 'esistenza di un regola-mento di disciplina, ma non abbiamo ilriferimento generale . Infatti, il riferimentoalla legge dei princìpi è corretto : tuttavia,

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mi chiedo a questo punto se non pos-siamo andare in quella direzione, cioè senon possiamo emendare in quel senso in-vece che in questo . Comunque, taleaspetto è materia di discussione.

Anche l 'altro profilo, quello dellecause di decadenza, va nella stessa dire-zione, poiché mi sembra che non sia giu-sto unire i dati della disciplina con quellirelativi alla decadenza e che, invece, siapiù corretta la posizione che avevamo as-sunto come Commissione.

Concludo a questo punto il mio inter-vento, tralasciando altre questioni perchéquelle sollevate erano, a mio avviso, lepiù interessanti . Ritengo che l 'esigenza difar presto sia avvertita da tutti ed il mi-nistro per primo l 'ha fatta presente ; tral'altro, dobbiamo tener conto che il testoè stato licenziato il 20 aprile, cioè quasiun anno fa, e che su di esso l 'attenzioneè molto forte . In questa sede le forze chesi erano impegnate nella predisposizionedella normativa hanno espresso un giudi-zio, complessivamente positivo, così comesostanzialmente positiva è stata la valuta-zione da parte di associazioni ed organiz-zazioni di obiettori di coscienza . Credoche di ciò si debba tener conto e chetutte le forze che hanno allora votato afavore del testo debbano oggi manteneretale impegno.

Ribadisco l'esigenza di far presto, per-ché i problemi sono effettivi ; sicuramentela normativa di cui si tratta è oggetto diun'attenzione fortissima, ma va rilevatoche è stato anche molto consistente ilcontributo che abbiamo ricevuto dall 'e-sterno (non ho fatto l 'elenco dei docu-menti – molto attenti e molto precisi –che ci sono pervenuti in questo periodo,che ci hanno dato una mano ma, nelcontempo, hanno anche posto una seriedi questioni molto puntuali).

FRANCESCO DE CARLI. Signor presi-dente, il mio intervento sarà breve per-ché, nei riguardi di questa proposta dilegge, io ho due pentimenti . In primoluogo, non ho avuto occasione di seguirnel'iter giorno per giorno e punto perpunto ; me ne pento amaramente, macredo di avere anche il diritto di recupe-

rare questo tempo, per quanto sarà possi-bile. Tuttavia, accanto a questo ramma-rico ho una soddisfazione, perché gliemendamenti proposti dal Governo vannoa sanare o, comunque, a migliorare unasituazione e mi rendono maggiormentepredisposto verso questa normativa.

In secondo luogo, mi pento di averposto la mia firma sotto la richiesta ditrasferimento della proposta di legge insede legislativa ; non so come ora si possafare, ma almeno moralmente intendo riti-rare tale firma e, nello stesso tempo,chiedere al Governo di non assumersi lagrave responsabilità di sottrarre all 'As-semblea una questione così importante.Formalizzo, pertanto, la mia richiesta difar sì che il testo sta soggetto alla discus-sione da parte dell 'Assemblea, alla presadi coscienza di tutti i deputati e non siail frutto di un lavoro, sia pure moltoserio ed approfondito . ..

MICHELE GALANTE. È una sua posi-zione personale o del gruppo ?

FRANCESCO DE CARLI. È una posizione

mia personale che farò in modo diventidel mio gruppo; io spero che diventi tale,

farò l ' impossibile a questo fine ! Parlocome deputato, nessuno parla per il

gruppo !

MICHELE GALANTE . Si può esprimereanche la posizione del proprio gruppo.

FRANCESCO DE CARLI . Noi, qui, siamotanti deputati messi insieme che compon-gono una Commissione . Formalmente si

costituiscono i gruppi per poter ammini-strare . ..

ANTONINO MANNINO. La domanda del

collega è più che legittima.

FRANCESCO DE CARLI. Il collega lo sa-peva benissimo ! Vuole in qualche modo

sminuire l ' importanza . ..

PAOLO PIETRO CACCIA . L'onorevole De

Carli ha già votato contro questa legge il20 aprile !

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FRANCESCO DE CARLI . Appunto, nonc'è problema.

PAOLO PIETRO CACCIA. Non se lo ri-corda, ma ha votato contro.

FRANCESCO DE CARLI. No, lo ricordobenissimo ; ricordo anche le dichiarazioniche ho fatto, onorevole Caccia : però, lei,da amico, mi ha carpito una firma, cosadi cui mi pento.

Non sono d'accordo, signor presidente,signor ministro, con coloro che fannol 'impossibile per mettere sullo stessopiano il dovere di prestare un serviziomilitare ed il diritto di obiezione. Pos-siamo ritenere quest'ultimo un diritto ge-nerale, naturalmente, ma che deve appa-lesarsi con certezza davanti alla comunitàin quanto tale : vi deve essere una condi-zione certa, non dubbia . Quindi, è preferi-bile che siano soggette ad un esame pro-fondo le ragioni per cui un individuo di-

chiara di non voler prestare servizio mili-tare in quanto obiettore; quell'afferma-zione deve essere soggetta a tali e tante

garanzie da rassicurare la società in or-dine al fatto che l 'obiezione esiste, chequel sentimento e quella convinzione esi-stono e non sono il frutto di una posi-zione temporanea, molto comoda pertanti ragazzi che, tutto sommato, vedononell'obiezione un espediente per sottrarsial servizio militare.

In proposito, desidero svolgere alcuneconsiderazioni : i ragazzi che chiedono diprestare servizio civile sono per fortuna

una minimanza dietro la quale vi è unacaterva di organizzazioni, nonché la no-stra continua disponibilità a coltivarequalsiasi obiezione e posizione minorita-ria o minimale nella società per carpirequalche voto o qualche consenso . Sonosorte tante organizzazioni che tra pocoesse saranno in numero maggiore rispettoagli stessi obiettori. Signor ministro,quanti sono effettivamente gli obiettori ?

RANIERO LA VALLE. Ottomila.

PAOLO PIETRO CACCIA . Quattordicimila .

FRANCESCO DE CARLI. Sarebbe interes-sante conoscere anche che percentuale

rappresentino rispetto al totale dei gio-vani in età da prestare servizio militare.

A tale riguardo, signor presidente e

signor ministro, vorrei manifestare inprimo luogo la convinzione che ciascunodi noi ha avuto la possibilità di imbat-

tersi in almeno dieci casi di persone chesi sono dichiarate obiettori di coscienzaper non prestare il servizio militare . Per-

sonalmente sono venuto a conoscenza dicasi di questo genere e sono convinto che

anche i colleghi qui presenti ne abbianoconosciuti, forse addirittura in numero

maggiore rispetto a me.Nonostante gli emendamenti presen-

tati dal Governo, debbo dire di non sen-tirmi ancora de tutto rassicurato, per cui

invito il ministro ad operare affinché siattui un severissimo accertamento dellecondizioni per cui un giovane si dichiara

obiettore di coscienza, in quanto è neces-sario essere sicuri che questi sia effettiva-

mente tale . L'accertamento deve essereestremamente rigoroso : non posso, infatti,non rilevare il modo in cui fino ad ora si

è organizzato il servizio civile per coloroche hanno chiesto di non prestare servi-zio militare . In sostanza, se non vengono

fornite adeguate garanzie, è difficile ac-cordare il proprio consenso al progetto di

legge in discussione.Desidero poi far presente di aver

avuto modo di constatare il modo in cuii giovani hanno prestato servizio civile in

luogo di quello militare direttamentenella mia regione, il Friuli Venezia-Giulia.Intendo sostenere che o lo si regolamenta

seriamente e lo si fa prestare attraversomodalità rigorose, oppure il servizio ci-

vile non ha senso: basti pensare che,

come pure accade, lo si presta nella pro-pria città, a pochi metri dalla propria

abitazione, in mancanza anche di unamotivazione legata allo studio. Questi ra-gazzi non hanno fatto proprio niente ! Sesi ripropone una situazione di questo ge-

nere, altro che regolamento, altro checorsi, altro che accertamenti ! Se non si

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impianta seriamente un'alternativa al ser-vizio militare, il progetto di legge è diffi-cilmente credibile.

Ritengo, in sostanza, che quanto il mi-nistro ha proposto non sia ancora suffi-

ciente sia in termini di addestramentopreventivo, sia in termini di accertamentoriguardo al fatto che il servizio civile siesplichi in base a modalità serie ed accu-rate.

Non ho altro da aggiungere se nonribadire la preghiera al Governo di farein modo che questo provvedimento nonvenga esaminato dalla Commissione insede legislativa ma dall 'Assemblea, conte-stualmente consigliandolo ad un maggior

« appesantimento » dei propri emenda-menti – cosa che in Assemblea si potràfare in modo più adeguato – nel sensodell 'accertamento della serietà nell 'espres-sione dell 'obiezione e nell'espletamentodel servizio civile conseguente all'accogli-mento delle richieste.

PRESIDENTE. Prendo atto che l 'ono-revole De Carli ha ritirato il proprio con-

senso alla richiesta di assegnazione delprogetto di legge in sede legislativa aquesta Commissione, ritenendo che l'im-portanza dello stesso ne consigli l 'esameda parte dell'Assemblea.

PAOLO PIETRO CACCIA. Signor presi-dente, signor ministro, credo che il dibat-

tito apertosi con la relazione del ministroMartinazzoli, che ha dato nuovi spazi alla

discussione di una legge sui princìpicome quella in oggetto, costituisca unfatto estremamente positivo, in quanto ilParlamento è obbligato, anche per manodel Governo, a discutere non su una leggedi opportunità, di economia, ma su unalegge che tocca le coscienze ed i valorifondamentali della Costituzione . Toccare ivalori fondamentali della Costituzione e

discutere su tali principi, tuttavia, nonvuoi dire condividere le scelte, ma esserecapaci, come Parlamento, di permetterel'esercizio di quelle libertà che, pur es-sendo contemplate nella Costituzione, nonsono ancora presenti negli itinerari delle

leggi, in modo tale da permettere a cia-scuno di essere libero nella propria

scelta.Sono questi i motivi per i quali ri-

tengo che il progetto di legge in discus-

sione vada guardato con la giusta e dove-rosa attenzione . Personalmente non sono

obiettore, ma mi pongo nella posizione dicoloro che, ascoltando la voce dei soggettiche credono in questa scelta, ritengonoche a questi ultimi vada garantito l 'eser-

cizio di tale libertà . Sulla base di ciò,non mi rifugio unicamente nel fatto di

essere contro la violenza . Giustamente èstato osservato che esistono nella nostra

società molte violenze, violenze formali edei mass media tali da rendere preoccu-

pate tutte le coscienze più libere.Mi dispiace che da parte di un uomo,

di un partito che ha posto a salvaguardiadella propria presenza politica la garan-zia di tutte le libertà (ricordo che in al-cuni periodi fu chiamato il partito liber-tario) sia venuta una voce discontinua e

differente proprio nel momento in cui sidiscute dei principali valori della libertà

di scelta. Non ho carpito niente a nes-

suno: il gruppo socialista aveva deciso di

aderire; l 'allora presidente Lagorio conattenzione ci indicò l'itinerario per cam-minare ed arrivare ad una conclusione . Il

capogruppo lo seguì e votò contro con la

forza del suo atteggiamento. Ricordo che,con una battuta, gli feci osservare che la

severità alla quale sono improntati tuttigli articoli di questa legge dovrebbe es-sere usata anche per il servizio militare.

Maggior credibilità questa posizioneavrebbe avuto se a parlare fosse stato unamico, un collega del sud, da cui i gio-vani militari di leva partono, dalla Siciliaper esempio, per andare in Friuli ; ma noisappiamo che, invece, i friulani prestanoservizio militare nella propria regione eche addirittura si tende a far restare i

giovani nell 'ambito della provincia d'ori-

gine . Se altrettanto dovessimo prevederenella legge in oggetto, inevitabilmente ca-dremmo vittime di una serie di fattorinegativi di opportunismo e di non seve-rità, la quale ultima, invece, abbiamo

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continuamente ricercato . Ho voluto svol-gere queste osservazioni ritenendole im-portanti dal punto di vista istituzionale.

Che poi esistano modi diversi di rece-pire la libertà e di garantirne l 'esercizio,

questo fa parte del nostro patrimonio sto-rico.

Credo che la sentenza della Corte co-stituzionale, nei confronti della quale va

tutta la nostra attenzione ed alla quale,come parlamentari, dobbiamo adeguarci,abbia aperto nuovi sentieri di opportunità

che sono estremamente importanti e chevanno valutati . Tali sentieri non sono

tutti improntati a caratteri restrittivi oaperturisti. È chiaro che la sentenza dellaCorte costituzionale può far nascere la

tentazione di mantenere lo statu quo per-ché più confacente, più comodo forse ri-spetto a coloro che non compiono la

scelta dell 'obiezione di coscienza e pen-sano di rispondere al dettato dell 'articolo

52 della Costituzione con il minor costopersonale possibile . Dobbiamo far sì cheil testo approvato in sede referente possa

andare avanti, perché esso ha una suavalidità e gli emendamenti presentati dalministro tendono a trovare una omoge-

neità con le varie posizioni.In realtà, poi, ascoltiamo affermazioni,

che si configurano in termini di incon-

gruenza e di una fuga di responsabilità,volte a sostenere la necessità di un atteg-

giamento più restrittivo nei confronti dicoloro che compiono la scelta della obie-zione di coscienza, quasi a voler punire

persone che non cercano di « deviare »dalla legge, ma di operare all'interno diessa.

A coloro che hanno parlato in prece-denza, vorrei ricordare che Gandhi da-vanti ai tribunali inglesi sosteneva di nonvoler sfuggire alle leggi, ma di voler es-

sere punito in base ad esse per dimo-

strare con la non violenza la loro ingiu-stizia e per affermare la sua fede . ..

FRANCESCO DE CARLI. Stai parago-

nando chi presta il servizio militare a chifa violenza ! E assurdo !

RANIERO LA VALLE. È importante il

concetto !

FRANCESCO DE CARLI . È forse un pec-

cato il servizio militare ?

PAOLO PIETRO CACCIA. Ho citatoGandhi per non ripetere Socrate . Stiamo

parlando di una legge di principio, sperodi parlare non di opportunità politiche,ma delle cose vere che sono alla basedella nostra Costituzione. Personalmente,non ho fatto la scelta dell 'obiezione di

coscienza, però mi sento in dovere di ga-rantirla, perché fa parte del nostro cam-mino.

Vorrei ora entrare nel merito delle os-

servazioni formulate dal ministro, sullequali si sono già soffermati altri colleghi.

Per quanto riguarda l'emendamento alcomma 1 dell'articolo 1, volto a soppri-mere l'inciso « in sostituzione del serviziomilitare », devo ricordare che l'introdu-zione di questa espressione nel testo uni-ficato avvenne in seguito ad una battagliadel gruppo democratico-cristiano volta afar sì che l'obiezione di coscienza fossemantenuta all ' interno dei confini previstidall'articolo 52 della Costituzione e non

fosse alternativa ad essi . Riteniamo che

la scelta dell 'obiezione di coscienza debbaessere collocata all'interno di quell 'arti-

colo e non debba essere alternativa adesso.

Il mantenimento dell'espressione « insostituzione » appare conforme sia alla fi-losofia che ha ispirato la redazione del-l'articolo 1 del testo unificato, sia ancheallo spirito che ha indotto la Corte costi-tuzionale ad emanare la sua famosa sen-tenza sulla obiezione di coscienza.

Per quanto riguarda l'emendamentovolto ad introdurre il comma 2 all'arti-colo 1, osservo che il problema di unservizio civile non derivante da obiezionedi coscienza si collega a quello, per esem-pio, delle donne che non possono prestareservizio civile perché perderebbero il loroposto di lavoro, non esistendo alcuna ga-ranzia nei loro confronti.

Ritengo che questo, come altri pro-blemi, non possa essere inserito in questa

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legge. Inoltre, dovrebbe essere ripensatala proposta di destinare al servizio civilecoloro che per motivi fisici non sono statiritenuti idonei a prestare servizio mili-tare. Infatti, l 'attuale formulazione diquesto emendamento potrebbe dare ilsenso di una punizione nei confronti dicoloro che non hanno scelto l 'obiezione dicoscienza ma, in un certo senso, sonostati scelti dai parametri del Ministerodella difesa . Ci troveremmo in una situa-zione molto strana, per cui alcuni giovanisvolgerebbero il servizio civile sostitutivosenza averlo chiesto, senza aver effettuatola scelta di libertà che ne è a fondamentoe, tra l 'altro, per un periodo di temposuperiore di alcuni mesi rispetto al servi-zio militare . Comprendo il tentativo ditrovare risposte giuste e severe, ma ri-schiamo di creare disuguaglianze che nonsono certamente nelle intenzioni del legi-slatore.

Condivido la proposta del ministro diescludere i possessori di licenza di cacciadalla possibilità di esercitare l 'obiezionedi coscienza.

Ritengo che negli emendamenti riferitiall 'articolo 4 vi siano alcuni punti ripeti-tivi e tautologici che, pur non intaccandoalcun principio, necessiterebbero comun-que di una formulazione più consona . Neiconfronti di essi non mi dichiaro contra-rio, anche se esprimo qualche perplessitàsulla sostituzione del comma 2 dell 'arti-colo 4 . L'attuale formulazione fu intro-dotta perché si riteneva di dover consen-tire all 'obiettore di modificare il suoorientamento originario, per cui si ritennedi aggiungere le parole « o comunqueprima della notifica del suo accogli-mento ».

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Il problema è sorto da unsovraccarico di complicazioni derivantedalla ricorrente pratica dell '« ondula-zione » delle vocazioni.

PAOLO PIETRO CACCIA . Ritengo comun-que che la formulazione proposta dal mi-nistro possa soddisfare quella esigenza.

Il ministro propone di sopprimere l 'ar-ticolo 5 istitutivo del Consiglio nazionale

dell'obiezione di coscienza . Quest'organo,mutuato dall 'esperienza spagnola, fu inse-rito nel testo unificato in sostituzione deicosiddetti tribunali di coscienza, giudicatiillegittimi dalla Corte costituzionale, conil compito di salvaguardare la funziona-lità dell'azione amministrativa dello

Stato.Non vi sono comunque motivi di con-

trarietà alla proposta del ministro. Credoche l 'onorevole Pellegatta, presentatore dimoltissime interrogazioni sulla ricongiun-zione dei periodi assicurativi dei dipen-denti degli enti locali, possa confermarel 'esistenza di situazioni in cui l 'interes-sato aspetta per anni un diritto garantitoe in molti casi addirittura muore primadi aver avuto soddisfazione . Tutto ciò av-viene perché non esiste un luogo – io lochiamo un « santuario » – nel quale poterconoscere la situazione della propria do-manda. In materia di obiezione di co-scienza, negli anni passati ciò è stato mo-tivo di veri e propri scandali ed ingiusti-zie. Si pensi alla famosa circolare dei 26mesi, con la quale si compì un atto diprofonda ingiustizia esonerando 5 milagiovani non solo dall 'obbligo di svolgereil servizio militare, ma anche da quellodi prestare il servizio civile.

Per questi motivi si era ritenuto op-portuno introdurre nel testo unificato unorganismo che consentisse di avere cer-tezze sulle decisioni, in modo che nelleprocedure amministrative non si determi-nassero quelle difficoltà che in fin deiconti tornano a vantaggio solo di chicompie una scelta di opportunità e nondi principio.

Ritengo vi sia maggiore semplicità ecompletezza nell 'articolo 7 come risul-tante dal testo approvato in sede refe-rente. Infatti, non si deve avere riguardo

solo all 'aspetto economico, ma anche atutti i diritti di natura previdenziale edamministrativa.

Per quanto riguarda l'attribuzione aimilitari di leva di una indennità definitaoperativa, devo ricordare che questo tipodi indennità è, per i militari di carriera,componente dello stipendio . Ritengo chela sua attribuzione ai militari di leva ri-

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schierebbe di perpetuare i problemi

di sona torna a casa propria per consumareinterpretazione posti

dalla legge che la la colazione e la cena, non ha diritto al

previde nei confronti degli ufficiali e dei controvalore .

sottufficiali . Infatti, quella legge suscitòun dibattito sulla opportunità di conce-dere l ' indennità operativa anche a coloro

che prestano servizio negli uffici e allafine essa fu estesa a tutti indiscriminata-mente, creando in tal modo uno scom-

penso ed una situazione di iniquità ditrattamento.

A mio avviso, più opportunamente

questo aspetto potrebbe essere inseritonella legge di riforma della leva all 'esamedella nostra Commissione in sede legisla-tiva e di cui io stesso sono relatore.

Da questo punto di vista, non vienechiarito nell 'emendamento se si ritengache nel servizio civile, svolto dal giovaneil quale ha diritto alla stessa paga del

militare di leva, sia compreso l 'alloggio eil vitto. Si tratta di un tema delicato, inquanto la comparazione sancita dalla

Corte costituzionale obbliga a fornire algiovane le stesse prestazioni . Occorreràcapire se prevederemo l 'alloggio ed ilvitto: diversamente, a mio avviso, si ri-schierebbe di trasformare l 'opera prestatadall 'obiettore nel servizio civile in un la-voro.

Sono preoccupato di questo aspetto,

anche perché negli emendamenti seguentiviene richiamato lo Statuto dei lavora-tori . Sinceramente gradirei che questo

non venisse ricordato, in quanto un'even-tuale applicazione analogica riguardante icomportamenti inficerebbe un valore fon-

damentale contenuto nella legge Marcora,n . 772 del 1972, da noi recepito, secondoil quale l 'opera svolta dall 'obiettore nondeve sostituire l 'attività lavorativa pub-blica o privata.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Il richiamo valeva per altrifini . Quanto al controvalore, il Consigliodi Stato ha sacrosantemente spiegato atutti, Ministero della difesa compreso, chese non si indossa la divisa non si hadiritto al suo controvalore . Se una per-

PAOLO PIETRO CACCIA . Sono d'accordo;tuttavia se leggessimo la proposta, ci ac-corgeremmo di aver recepito un aspetto,quello cioè di garantire l 'alloggio ed ilvitto. Non a caso, secondo la mia posi-zione personale – peraltro battuta a que-sto tavolo – il problema più rilevante inordine al vitto ed all 'alloggio si pone neiconfronti dei comuni che non possiedononuove foresterie, non degli enti o delleorganizzazioni . Tuttavia, avevamo indi-cato la capacità organizzativa di garan-tire il servizio e l'alloggio: di fronte atale situazione, occorre individuare lastrada che permetta di garantire ciò cheil ministro ha ribadito poc 'anzi, che per-sonalmente ritengo giusto anche per noncreare disparità di trattamento.

In ordine ai controlli, la nostra Com-missione ha individuato la prefettura, aseguito del trasferimento dei poteri alleregioni, come l 'organo centrale più ca-pace di svolgere controlli oggettivi . San-cendo che la verifica sia svolta diretta-mente tramite proprio personale ispettivoo, in via eccezionale, tramite le prefet-ture, si indicano due strade che invece dicreare le premesse indispensabili adun'attenta valutazione, producono diffi-coltà . Non dimentichiamo che ci siamoprefissati un trattamento severo, maequo, eliminando eventuali ambiguità.Aver scelto la prefettura risponde a que-ste esigenze ed elimina le ambiguità e lecompiacenze che deviano i comporta-menti . Pregherei, pertanto, di leggere at-tentamente ciò che è stato indicato.

La riformulazione proposta dal mini-stro circa il quarto comma dell 'articolo10 (il quale rappresenta il punto nodaledella legge), va accettata in quanto eli-mina la possibilità di un'eventuale futuramodifica delle disposizioni legislativequalora si dovesse mutare la durata delservizio militare . Indicare tre mesi in più,destinati all 'addestramento, rispetto alservizio militare risulta meno impegna-tivo per il futuro, poiché consente un

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adeguamento più rapido del trattamentoprevisto da questa normativa . I ventimesi di cui si è discusso ultimamentesono legati al fatto che all'epoca dell'ap-provazione della legge il servizio militaredurava 15 mesi, non 12 e non si è maiproceduto ad un suo adeguamento inquanto ciò avrebbe comportato un nuovoprovvedimento di legge.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Non è impossibile congettu-rare che se fosse esistito un meccanismodel genere, forse la Corte costituzionalenon sarebbe intervenuta dichiarando l'in-costituzionalità . La Corte costituzionale,infatti, non ha sostenuto che la duratadeve essere uguale, ha dichiarato arbitra-ria una distanza così ampia. Se si fosseroprevisti cinque mesi, probabilmente laCorte non sarebbe intervenuta.

PAOLO PIETRO CACCIA . Quanto al rego-lamento generale di disciplina per gliobiettori di coscienza, ritengo che il rife-rimento alla lettera g), di cui il Governoha chiesto la soppressione debba esseremantenuto proprio in virtù delle motiva-zioni espresse dalla collega Capecchi. Insostanza, si tratta di indicare le linee diprincipio, senza penetrare in una casisticache potrà essere prevista dal regolamentomedesimo, al fine di permettere una mag-giore duttilità di atteggiamenti e compor-tamenti.

Nella proposta emendativa all 'articolo12, si intende sostituire il comma 1, let-tera c), dell 'articolato con la seguenteprevisione: « capacità organizzativa, ido-neità di sistemazione logistica degli obiet-tori e possibilità di impiego in rapportoal servizio civile » . In effetti, nell 'emenda-mento è indicato quanto da noi richiesto,ossia il vitto e l 'alloggio . Dire, infatti,sistemazione logistica significa capacitàorganizzativa di ospitare i giovani e cor-rispondere ciò di cui necessitano.

Ritengo che i commi 5, 6 e 7 di cuialla successiva proposta emendativa sianotautologici e pertanto si dovrà esaminarela possibilità di un loro inserimento, datoche investono problemi di funzionalità .

In ordine all 'articolo 15, credo che laproposta del ministro Martinazzoli, uomodi diritto, sia idonea: richiamare l 'arti-colo 453 del nuovo codice di procedurapenale rappresenta la soluzione migliore,da noi ricercata allorché ci siamo indiriz-zati verso il pretore del lavoro . Vorreituttavia una delucidazione . L'articolo 453del nuovo codice di procedura, al primocomma, recita : « Quando la prova appareevidente, il pubblico ministero, previo in-

terrogatorio dell ' imputato, può chiedere ilgiudizio immediato » . Tale dizione nonpuò provocare ritardi, lungaggini proce-durali o differenti interpretazioni ?

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Il nuovo codice di procedurapenale prevede varie forme di giudizioabbreviato . Mi è sembrato giusto sce-gliere questa che, pur essendo rapida,non è la più celere . Ci siamo però posti il

problema dell 'esistenza di situazioni incui la prova non appariva così immediatada consentire il deferimento al giudizioimmediato. Per tale motivo abbiamoscelto il modulo del nuovo processo danoi ritenuto più appropriato.

PAOLO PIETRO CACCIA . Ripeto, credosia la soluzione migliore.

Per quanto riguarda l'emendamentoall 'articolo 17, pregherei la Commissione

di prestare molta attenzione . Richiamare

lo Statuto dei lavoratori per garantire idiritti ed i doveri di questi giovani, signi-fica equipararli ai lavoratori dipendenti.

È un aspetto delicato, ripeto, che invite-rei il ministro ad esaminare attenta-mente . Se esiste un prestatore d 'opera,esiste anche un datore di lavoro e loStatuto dei lavoratori, applicato per ana-logia, potrebbe produrre effetti delicati,rischiando di trasformare il servizio civilein una sottospecie di lavoro dipendente

dello Stato o di enti privati . Si tratta diuna dilatazione del principio che deve es-sere valutata perché noi italiani siamo

capaci di essere creativi anche nel campodel diritto e di continuare a produrrenuove soluzioni .

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L 'articolo 18, al quale mi ero già rife-rito, riguarda il regolamento ; i rimanentiintroducono dei miglioramenti.

A conclusione del mio intervento, vor-rei sottolineare che non è possibile atte-nerci a questo testo e chiedere che vengasottoposto all 'esame dell 'Assemblea, ricor-dando al rappresentante del gruppo socia-lista che ci si è battuti a lungo su prov-vedimenti aventi ad oggetto la libertàsessuale e la violenza contro le donne eche se esiste una « fossa dei leoni » dallaquale non escono che i resti delle leggi èproprio l 'Assemblea.

Desidero anche ricordare che stiamoparlando dell 'obiezione di coscienza e chei rappresentanti di alcuni gruppi distin-guono tra obiezione « di destra » e « disinistra ». Per i cattolici impegnati è obie-zione quella prevista dalla legge n . 194

del 1978 sull ' interruzione della gravi-danza che rappresenta un altro principioe che, per qualcuno, è un'obiezione « didestra » . L'obiezione sulla quale discu-tiamo (che non è « di sinistra » per coloroche sostengono che è « di destra » l 'obie-zione prevista dalla legge n . 194) è quellache, in coscienza, il cittadino può avan-zare in uno Stato che dimostra di nonaver paura che qualcuno possa pensarlain maniera diversa . Uno Stato che siatimoroso di questa libertà è molto debole,mentre noi dobbiamo garantire che essosia tanto forte da consentire ad ogni cit-tadino di essere libero nell 'ambito dell 'or-dinamento.

GIOVANNI PELLEGATTA. Signor mini-stro, onorevoli colleghi, il mio interventoche, come al solito, non sarà lungo, inizialaddove termina quello del collega DeCarli che mi trova perfettamente d'ac-cordo.

Devo dire, innanzitutto, dal momentoche si è verificato un avvicendamentonella titolarità del Ministero della difesa,che considero anomalo il testo unificatolicenziato il 20 aprile 1989 in quanto essoè il risultato della reiezione di quasi tuttigli emendamenti proposti in rappresen-tanza del Governo dal sottosegretarioGorgoni, appartenente al partito repubbli-

cano, che è ancora membro di questaCommissione (mi dispiace che egli nonsia presente alla seduta odierna in quantoavrebbe potuto confermare quanto sto di-cendo).

Lo stesso sottosegretario Gorgoniaveva affermato che il Governo si sarebbeopposto all'assegnazíone in sede legisla-tiva del provvedimento in esame, dopoche tutti i suoi emendamenti erano statirespinti . Lei, signor ministro, ha cercatodi correggere questa affermazione e di ciòla ringrazio.

Il testo in esame è anomalo ancheperché si sono verificati alcuni casistrani . Siamo tutti d'accordo sul fatto chein Commissione ogni collega, qualsiasi siail suo gruppo di appartenenza, possa es-sere sostituito . Se, però, in occasione del-l'esame di un provvedimento così deli-cato, l'onorevole De Carli del gruppo so-ciaista, che è contrario all'obiezione dicoscienza, viene sostituito da un collega,non facente parte della Commissione, cheè favorevole ad essa, si travisa tutto.

Per esempio, l 'onorevole Zamberletti ilquale ha affermato, in occasione di unpubblico convegno tenutosi a Varese, dinon essere favorevole all'assegnazione inCommissione in sede legislativa di unprovvedimento quale quello alla nostraattenzione, è stato sostituito in Commis-sione, quando era assente, da un collegadi contrario avviso . Si tratta di casi vera-mente atipici.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Esiste una convenzione . ..

PAOLO PIETRO CACCIA . L'onorevoleZamberletti non ha votato per l'assegna-zione in sede legislativa.

GIOVANNI PELLEGATTA . Sto portandosolo degli esempi, potrei citarne altri.Non vorrei essere frainteso : colleghi chefanno parte di questa Commissione sonosostituiti . ..

PRESIDENTE . . . . da colleghi favore-voli all'obiezione . La sua, onorevole Pelle-gatta, è una formula semplificata .

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GIOVANNI PELLEGATTA. È una for-mula semplificata nel senso che, magari,chi era contrario all 'obiezione di co-scienza veniva sostituito – correttamenteperché la sostituzione è ammessa – da uncollega favorevole all 'obiezione di co-scienza.

Un altro aspetto importantissimo con-cerne la sentenza n. 470 della Corte costi-tuzionale. A questo proposito, signor mi-nistro, sono d'accordo con lei . Nella suanota aggiuntiva allo stato di previsionedella difesa per il 1990 si legge testual-mente: « La recente sentenza (19 luglio1989, n . 470) della Corte costituzionaleha parificato la durata del servizio ar-mato con quella del servizio civile sosti-tutivo, pur ammettendo la possibilità chequest 'ultimo venga integrato da un pe-riodo aggiuntivo da destinare all 'adde-stramento specifico ».

Tale ipotesi mi trova perfettamented'accordo perché in questo modo i tremesi di addestramento si sommano ai do-dici mesi della durata del servizio mili-tare e si arriva ad un periodo di quindicimesi.

La decisione della Corte costituzionalesi basa senz 'altro su ragioni fondate, mavoglio ricordare, dal momento che il no-stro paese fa parte dell 'Alleanza atlantica,che in Belgio il servizio militare duradieci mesi, mentre quello civile quindici,ossia cinque in più; in Finlandia per ilservizio militare è prevista una durata diotto mesi che sale a dodici per quellocivile; in Francia il servizio obbligatoriodura dodici mesi, mentre quello civileventiquattro; in Grecia si passa addirit-tura dai ventisei mesi del servizio mili-tare ai quarantotto di quello civile ; inSpagna il servizio militare si protrae perquindici mesi che diventano ventiquattronel caso del servizio civile . Questi dati,che il ministro senz'altro conosce, testi-moniano che in tutti i paesi la durata delservizio civile è maggiore di quello mili-tare, come ritengo sia giusto . Mi chiedocosa succederà dopo il 1992 con la sop-pressione delle barriere doganali e comesi pronuncerà la CEE nei confronti delladisciplina adottata dal nostro paese sulservizio civile .

Mi auguro che questa Commissione ol'Assemblea stabilisca che il servizio ci-vile debba durare almeno quindici mesi.

Mi sia anche consentito di sottolinearecome, dopo la sentenza della Corte costi-tuzionale, sia aumentato vertiginosamenteil numero delle domande di obiezione di

coscienza.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . È un dato che ho fornito iostesso nella seduta di ieri.

GIOVANNI PELLEGATTA. Lei lo ha rife-rito, signor ministro, ma ne siamo tutti aconoscenza. Se, dunque, il numero delledomande è cresciuto in misura così consi-derevole, mi chiedo se si tratti effettiva-mente di obiezione di coscienza o piutto-sto di opportunismo. A tale interrogativonon si sa fornire risposta perche la realtàè che ciò che si desidera è solo prestareservizio sotto casa . E una constatazioneche ho già avuto modo di fare, ma cheripeto oggi perché in quell 'occasione ilministro non era presente.

Sempre nella nota aggiuntiva che hogià richiamato vi è un punto interessanteche dice: « Il contenzioso è assai ridotto.I giovani che beneficiano del servizio ci-vile sostitutivo vengono impiegati da ol-tre 1 .500 enti convenzionati, precipua-mente per attività di assistenza » . Taledato si colloca al di là del bene e delmale: mi chiedo, infatti, se sia ammissi-bile che esistano 1 .500 enti di assistenza . ..

ANTONINO MANNINO . Se è per questo,credo che siano ormai quasi 2 .000.

GIOVANNI PELLEGATTA . Ecco a qualepunto si arriva con queste licenze ! Inuna interrogazione presentata dal collegaRonchi, il quale fa parte di questa Com-missione, rivolta al ministro della difesa,si legge che, in data 19 dicembre 1988,l 'obiettore di coscienza Alessandro San-sone, nato a Firenze il 27 ottobre 1962 edivi residente, presentava domanda di am-missione a prestare servizio sostitutivo ci-vile. In tale domanda il Sansone indicavala propria area vocazionale e l'ente con-

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venzionato nel quale prestare servizio.L'ente indicato, signor ministro, era l'u-nione inquilini di Firenze.

Vorrei sapere se a lei risulta che taleassociazione, la quale si oppone alle ver-tenze dei padroni di casa, sia un ente diassistenza. Siamo arrivati ormai a questilimiti !

Signor ministro, non si può soltantocriticare, ma è necessario anche avanzareproposte.

Il movimento sociale italiano-destranazionale propone che gli obiettori di co-scienza possano prestare servizio civileesclusivamente in questi quattro settori:protezione civile, Corpo dei vigili delfuoco, Croce rossa e Corpo delle guardieforestali ed ecologiche ; a nostro pareredovrebbe essere esclusa qualunque altrapossibilità . Infatti, sappiamo tutti perfet-tamente che spesso si diventa obiettori dicoscienza al solo fine di poter rimaneresotto casa.

Di esempi se ne possono fare molti . Ilconsiglio comunale di Busto Arsizio, lamia città, mi ha nominato rappresentantenel locale tiro a segno: una volta mi ècapitato di incontrare un obiettore di co-scienza che chiedeva il porto d'armi perlavorare come guardia giurata ; un'altravolta se ne è presentato uno che volevaiscriversi al tiro a segno. Certamente nonsono tutti così, non bisogna fare di tuttal'erba un fascio; personalmente, comun-que, sono contrario alla concessione agliobiettori di coscienza della licenza di cac-cia, della tessera di tiro a segno e delporto d'armi per esercitare la professionedi guardia giurata.

Quando nella Val Trompia si è parlatodi un referendum contro la caccia, è statoinviato un telegramma al Presidente delConsiglio Andreotti per far presente chesi sarebbe posto il problema della disoc-cupazione per 10 mila persone . Si è an-che verificato che una consultazione elet-torale analoga organizzata dalla regioneEmilia-Romagna sia risultata non validaperché vi hanno preso parte solo il 38per cento degli aventi diritto: sono statiquindi sprecati 14 miliardi.

Sono, inoltre, convinto che chi non in-dossa la divisa non abbia diritto a perce-

pire una paga equivalente a quella di chipresta il servizio militare . Ritengo, infine,che la Commissione incaricata di vagliarele domande degli obiettori di coscienza,dopo la sentenza della Corte costituzio-nale, debba essere molto severa nell'ac-certamento della attendibilità delle richie-ste .

Per quanto riguarda l 'assegnazione del

provvedimento sull 'obiezione di coscienzaalla sede legislativa, il movimento socialeitaliano-destra nazionale non sarebbe con-trario a concederla, purché si arrivi adelineare un servizio di protezione civilecosì come noi lo intendiamo.

Dobbiamo tener conto, però, del fatto

che l 'articolo 92 del regolamento dellaCamera dei deputati è molto chiaro:« Quando un progetto di legge riguardiquestioni che non hanno speciale rile-vanza di ordine generale il Presidentepuò proporre alla Camera che il progettosia assegnato ad una Commissione per-manente o speciale, in sede legislativa,per l 'esame e l 'approvazione » . Mi sembrache la materia di cui ci stiamo occu-pando abbia una rilevanza generale; sitratta, infatti, di un provvedimento giàconosciuto in tutto il paese e sul quale visono grandi aspettative; non è opportunopertanto che le decisioni in merito sianoassunte da un numero così esiguo di de-putati.

In conclusione, desidero ricordare chela nostra Commissione negli ultimi tempiha effettuato visite in Inghilterra e negliStati Uniti; qui ha potuto constatarecome, in seguito al crollo dei regimi co-

munisti nei paesi dell 'Europa orientale,dopo la riduzione del potenziale nuclearee nella prospettiva di una diminuzionedelle truppe statunitensi in Europa (è diqualche giorno fa la decisione di smantel-lare 9 basi americane, tra cui quella diComiso), piano piano si stia arrivando adun esercito di volontari professionisti . Seciò è vero, non si porrà più il problemadell 'obiezione di coscienza.

Il gruppo del movimento sociale ita-liano, comunque, valuterà gli orienta-menti del ministro, apprezzando qualun-que sforzo compiuto per migliorare il te-

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sto al nostro esame, dopo che tutti gliemendamenti presentati dall 'onorevoleGorgoni sono stati respinti.

PAOLO PIETRO CACCIA. Desidero farpresente alla Commissione una questione,che ho dimenticato di illustrare prima.Nell 'articolo 9 del testo della Commis-sione, al punto a), nella parte finale, vi èun'incongruenza, laddove si parla dellapossibilità di impiegare gli obiettori dicoscienza nel Corpo dei vigili del fuoco.Per i giovani di leva che fanno domandadi prestare servizio sostitutivo come vigilidel fuoco prima della chiamata, il servi-zio dura 12 mesi ; per chi, invece, ne farichiesta in quanto obiettore di coscienza,la durata è di 15 mesi.

PRESIDENTE. Esamineremo la neces-sità di questo perfezionamento nel mo-mento in cui arriveremo all 'esame degliarticoli.

RENZO LUSETTI. Signor presidente, si-gnor ministro, mi sembra che nella Com-missione si stia creando un 'asse De Carli-Pellegatta.

Desidero innanzitutto ringraziare ilministro per la sensibilità dimostrata nonsolo venendo a riferire in Commissione,ma anche dichiarando la sua disponibilitàad esaminare in sede legislativa il prov-vedimento sull'obiezione di coscienza . Aldi là delle valutazioni di merito, bisognaprendere atto di questa disponibilità che,tra l 'altro, mira ad accelerare i tempi diapprovazione di una legge che il paeseaspetta da tempo.

Farò osservazioni molto rapide, se-guendo lo schema degli emendamentiproposti dal ministro, visto che questaaudizione ha anche lo scopo di esprimereun parere su di essi.

L 'articolo 1, che rappresenta l 'ossaturaprincipale del provvedimento, merita unapprofondimento . Mi pare che la soppres-sione dell'inciso : « in sostituzione del ser-vizio militare » non tenga conto del di-battito svoltosi in tutti questi anni, a par-tire dagli anni sessanta. Si è detto chel'obiezione di coscienza era comunque

una scelta di frontiera sul piano culturale

prima che politico : si sono contrapposteuna posizione più radicale ed estremista(che considerava l'obiezione di coscienzaed il servizio civile alternativi a quellomilitare) ed una posizione (che convincedi più sia me personalmente sia il gruppodella democrazia cristiana) volta ad intro-

durre nell 'ordinamento il concetto di so-

stituzione . Ribadisco, pertanto, questomio convincimento in ordine al caratteresostitutivo del servizio civile rispetto aquello militare.

Per quanto riguarda il comma 2 del-l'articolo che stiamo trattando, usando iltermine « opzione » in pratica sminuiamoil carattere dell'obiezione di coscienza ocomunque il diritto che il giovane ha inquesta materia . Concordo con quanto hadetto il ministro quando ha osservato chel'equazione « esercito-violenza » è impro-ponibile oggi poiché è fuori del contesto

storico. Debbo comunque concordare conquanto affermato poco fa dal collega Cac-cia a proposito delle suggestioni utopicheche ci impongono di considerare l 'obie-zione di coscienza un vero e proprio di-

ritto della persona. Non so se esista unaobiezione di coscienza di destra o di sini-stra, anzi non so nemmeno se oggi sia ilcaso di ricorrere a queste divisioni; debboperò dire che l'obiezione di coscienza èstata riconosciuta in alcune leggi dello

Stato: mì riferisco in particolar modo

alla legge sull'aborto . Da questo punto divista, chi ha un convincimento contrario,personale, ad essere inserito nell 'esercitodel nostro paese ha diritto a praticarel'obiezione di coscienza svolgendo un ser-vizio civile sostitutivo rispetto a quello

militare.Desidero a questo punto, proseguendo

nell 'analisi del testo al nostro esame,avanzare alcune osservazioni . Sono d'ac-

cordo con quanto ha proposto il ministroin merito all 'articolo 2, poiché si trattadella posizione che avevo assunto – lastessa del collega Caccia – quando inCommissione abbiamo trattato questotema; e ricordo l'ampia discussione svoltain proposito dal collega La Valle ; quindi,

agganciandomi a questi precedenti, mi

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pare di poter affermare che le posizioniodierne sembrano incoerenti . Ricordo an-cora che erano state fatte esemplificazioninonché riferimenti alla resistenza, allelotte di liberazione dei popoli (comequella del Nicaragua), ma a mio avvisonon si tratta di riferimenti esatti poichéil nostro paese non si trova in stato dinecessità; il collega La Valle si è riferitoal problema specifico di Palermo e allamafia, ma non credo si possa generaliz-zare fino ad affermare che esiste unostato di necessità che imponga l 'uso dellearmi per la difesa personale . Mi pare chela coerenza di una persona che si dichiariobiettore di coscienza . ..

RANIERO LA VALLE . Nessuno ha soste-nuto che l 'obiezione di coscienza debbaessere concessa a scopo di difesa perso-nale. Stavamo parlando di cacciatori.

RENZO LUSETTI . Stavi facendo un rife-rimento specifico ; siccome la caccia è unaopzione, non una scelta obbligata, a mag-gior ragione credo che l'obiettore di co-scienza debba praticare un comporta-mento coerente.

Tornando al testo al nostro esame,concordo con quanto contenuto nell 'emen-damento proposto all 'articolo 4, mentrenon mi pare giusto sopprimere quantoprevisto dall 'articolo 5 a proposito delConsiglio nazionale sull 'obiezione di co-scienza . A mio avviso, questa è unanorma di garanzia per il Ministero delladifesa, che si colloca nelle previsioni delMinistero stesso per quanto riguarda lapossibilità di sganciare la gestione delsettore degli obiettori di coscienza . Ri-peto, il Consiglio nazionale in questionepuò rappresentare un elemento, anchestrutturale, che consente di sganciare gliobiettori di coscienza dalla dipendenzadal Ministero della difesa.

Non ripeterò le valutazioni espressepoco fa dal collega Caccia sugli emenda-menti agli articoli 7 e 9, mentre perquanto riguarda il periodo dei tre mesi diformazione (il termine addestramento nonmi sembra giusto), credo che si tratti diun periodo che può venire incontro alle

esigenze del settore, come già avevanodetto i colleghi De Carli e Pellegatta ecome già affermato nella citata sentenzadella Corte costituzionale.

A mio avviso, l 'aumento degli obiettoridi coscienza (il ministro ci ha riferito ieridi un incremento di 8 mila domande)rappresenta anche l 'effetto della citatasentenza, nonché della riduzione della du-rata del servizio civile . Debbo dire, però,al collega Pellegatta che è assolutamenteimpossibile generalizzare questa afferma-zione prendendo a pretesto qualche sin-golo caso rispetto al gran numero degliobiettori di coscienza; pur se va ricono-sciuto che l 'obiezione rappresenta una« opportunità » per alcuni individui,credo che il provvedimento, così come èstato congegnato, serva ad introdurre cri-teri rigorosi nella pratica vera e propriadell 'obiezione di coscienza. Nella rela-zione del ministro si è parlato di 1 .500enti ai quali viene fatto riferimento perpraticare il servizio sostitutivo civile ; eb-bene, il provvedimento che stiamo elabo-rando rende rigoroso il servizio civile me-desimo.

Per quanto riguarda l'articolo relativoalla paga ai militari, desidero citare lamia esperienza. Aprendo una parentesidesidero far rilevare all'onorevole Pelle-gatta che non so chi sia l 'obiettore dicoscienza che ha sostituito l'onorevoleZamberletti in questa Commissione; peraltro aggiungo che sono membro sup-plente del collega Rebulla, quindi non homai sostituito nessuno.

Comunque, tornando alla mia espe-rienza, debbo dire di aver effettuato ilservizio sostitutivo civile in un orfanotro-fio. Distavo 40 chilometri dalla mia abi-tazione, ma ho alternato giornate in cuitornavo a casa a mangiare a giornate incui consumavo i pasti nell 'orfanotrofio inquestione; allo stesso modo ho alternatonotti in cui tornavo a casa a notti in cuiho assistito i bambini all'orfanotrofio.Tutto questo per evidenziare il fatto chenon sempre è necessario occuparsi delvitto e dell 'alloggio per chi presta il ser-vizio sostitutivo civile, ma non è dettoche l 'obiettore torni sempre ed in ognicaso a dormire e a mangiare presso la

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propria abitazione . Per quanto riguardagli enti del settore sociale privato, vi èsempre la possibilità di consumare i pastisul posto; in questo senso sottolineo alministro l 'effettiva necessità di introdurrela modifica preannunciata.

Al collega De Carli vorrei ricordareche il servizio sostitutivo civile, così comecongegnato, non può rappresentare unaopportunità per rimanere nelle vicinanzedell 'abitazione . In effetti la regionalizza-zione, anche se non applicata integral-mente, del servizio di leva dovrebbe ov-viare a tale inconveniente . Il ministro ciha detto, a tal proposito, che ci sonoalcune difficoltà sul piano operativo, matornando al servizio sostitutivo civile,questo non è un modo – evitando il servi-zio militare – per rimanere vicino allapropria abitazione, proprio perché la ri-

partizione del servizio militare avviene subase regionale.

All 'articolo 11 si chiede di sopprimereil riferimento alla lettera g), ma a mioavviso quanto previsto dall 'articolo mede-simo in relazione alle valutazioni espressedal dipartimento per il servizio civiledeve rimanere . L 'organismo previsto dal-l 'articolo è, sempre a mio avviso, rappre-

sentativo delle esigenze degli enti e degliobiettori di coscienza e può contribuire a

migliorare la gestione effettiva del servi-zio civile sostitutivo.

Concordo con quanto detto dal collegaCaccia sull 'articolo 12 e sulle osservazionisvolte dal ministro sull 'articolo 15, chedeve essere adeguato al nuovo codice diprocedura penale, soprattutto per quantoriguarda le sanzioni relative ai reati com-

messi dagli obiettori di coscienza.L 'ultima osservazione riguarda l 'arti-

colo 17, in ordine al quale ritengo nonsia possibile omologare lo status di obiet-tore a quello di lavoratore dipendente.Per questo ho contestato (ponendomi incontrasto anche con la collega Capecchinel corso della discussione del provvedi-mento) il fatto che gli enti pubblici potes-sero essere considerati quali enti conven-

zionati e, comunque, disporre di obiettoridi coscienza. Infatti l 'esperienza – posso

citare al riguardo diversi casi, non quellisingoli di cui ha parlato il collega Pelle-gatta – ha fatto sì che gli obiettori dicoscienza venissero utilizzati per supplirealle carenze di personale. Poiché ci siamosempre opposti a questo principio, perchél'obiettore di coscienza che presta serviziocivile deve essere aggiuntivo rispetto alpersonale già operante presso l 'ente, amaggior ragione riteniamo che l 'emenda-

mento all 'articolo 17 non possa essere ac-colto, in quanto non crediamo che gliobiettori possano essere assimilati ai la-voratori dipendenti.

In questo senso, colgo l'occasione peresprimere le mie perplessità sul fatto chegli enti pubblici possano comunque di-sporre di obiettori di coscienza, a menoche la loro attività non sia finalizzata adun servizio di assistenza reale verso co-loro che ne hanno bisogno . Cito un esem-pio classico : l'obiettore di coscienza cuivengono affidate mansioni di bibliotecarionon credo costituisca un modello auspica-bile di obiettore.

A conclusione di queste mie osserva-zioni molto pacate e riflessive, desiderofar presente ai colleghi De Carli e Pelle-gatta che a mio avviso sarebbe un erroreritirare la firma per la sede legislativa, inquanto sappiamo tutti benissimo che sequesto tipo di provvedimento verrà esa-minato in Assemblea rischierà di subirnei tempi ; poiché attualmente le procedureparlamentari non favoriscono una rapidaapprovazione della legge, a me pare che,rimanendo sulla linea indicata dal mini-stro, su cui molti gruppi si sono espressi,l'approvazione in sede legislativa, con leopportune modifiche, costituisca il modomigliore per licenziare rapidamente unalegge che da tempo molti obiettori atten-dono non per ragioni di opportunità, maper rigorosità nell'impegno.

GAETANO GORGONI . Signor presidente,signor ministro, il mio intervento saràbrevissimo anche perché non ho potutoassistere alla discussione svoltasi fino aquesto momento, in quanto sono stato,impegnato nella seduta congiunta delleCommissioni giustizia e affari sociali, es-

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sendo purtroppo l 'unico rappresentantedel gruppo repubblicano in seno allaCommissione giustizia.

La prima considerazione che vorreiformulare riguarda l'opportunità che ilprovvedimento sia esaminato dalla Com-missione in sede legislativa . Sono estre-mamente perplesso sull'utilità di questaprocedura, perché non mi sembra che laparticolare rilevanza rivestita dalla leggeconsenta alla Commissione ed ai partitipolitici di sottrarla ad un più attento edaccurato esame da parte dell 'Assemblea.In tal senso il gruppo repubblicano siesprimerà nel momento in cui verrà con-sultato sulla concessione della sede legi-slativa.

Ulteriori considerazioni che desideroavanzare mi sembra siano state svolte an-che da altri colleghi . Vorrei far presentecome in questa Commissione tutto l'iterdel provvedimento sia stato da me se-guito in qualità di rappresentante del Go-verno, essendo portatore in questa Com-missione delle posizioni dell 'esecutivo equindi delle direttive che da questo mivenivano date, giammai da quelle disco-

standomi, pur essendo state le mie posi-zioni sistematicamente contestate e fattepassare all 'esterno come posizioni perso-nali. Il ministro di allora, attualmentepresidente della Commissione, ha sistema-ticamente ribadito come le posizioni cheio esprimevo in questa sede fossero quelledel Governo. Ciò nonostante, la maggio-ranza della Commissione ha sistematica-mente votato contro gli emendamenti dame presentati a nome del Governo e con-tro le posizioni che esprimevo in qualitàdi suo rappresentante.

Fra le tante considerazioni che il Go-verno svolgeva (non solo del rappresen-tante del Ministero della difesa, ma anchedi quello del Ministero del tesoro) vi eraquella relativa ai costi di questa legge,che ancora oggi nessuno è in grado diquantificare . Pertanto, prima di appro-vare un provvedimento che poi nonavrebbe copertura finanziaria, sarebbe op-portuno richiedere preventivamente i pa-reri del Ministero del tesoro, per verifi-care i costi . Infatti, dopo la nota sentenza

della Corte costituzionale, potrebbero ag-giungersi alle strutture già previste anchequelle per la formazione professionale dicoloro i quali verrebbero .ammessi al sèr-vizio civile ; ma non sappiamo su chi do-vrebbero gravare i relativi costi, che sa-rebbero quindi di ben altra entità ri-spetto a quelli previsti . Tra l 'altro, dopola citata sentenza della Corte costituzio-nale, non siamo in grado di sapere qualie quanti saranno i veri obiettori di co-scienza. Mi sembra che l'onorevole Pelle-gatta nel suo intervento abbia affermatoche dopo la sentenza vi sarebbero state 8mila domande in più.

RANIERO LA VALLE. L'ha detto ancheil ministro.

GAETANO GORGONI . Certamente. Citroviamo ancora in una fase di non ap-provazione della legge, che ho definito « amaglie larghe », attraverso le quali chiun-que può passare . Questa legge, infatti,non è per gli obiettori di coscienza, per-ché consente a chiunque di dichiararsiobiettore di coscienza per sfuggire al do-vere, sancito dalla Costituzione, di servirela patria.

RANIERO LA VALLE. Attraverso il servi-

zio militare, perché esistono molti altrimodi per servire la patria.

GAETANO GORGONI . Attraverso il servi-zio militare. Poiché esiste qualcuno cheattraverso il servizio militare dovrà ser-vire la patria, se procederemo in questadirezione non troveremo più nessuno di-sposto a servirla in questo modo ; vi sa-ranno coloro che serviranno la patria ma-gari stando in cucina.

Come dicevo, questa legge è « a ma-

glie larghe » . Noi vogliamo invece che siaun provvedimento per gli obiettori di co-scienza, che rispettiamo; non rispettiamo,invece, coloro i quali avrebbero la possi-bilità di servirsi del provvedimento persfuggire ad un dovere cui devono adem-piere tutti i cittadini.

A ciò si aggiunga la scarsa previsionedi regolamentazione degli enti (oggi sono

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1500) che gestiscono questo tipo di atti-vità, anche se poi sappiamo che il 40-50per cento circa degli obiettori vengonogestiti da un solo ente. Da più parti sispara a zero contro la vecchia legge cheregolava l 'obiezione di coscienza e controla sua gestione da parte dell 'amministra-zione della difesa . Lei, signor ministro,conosce perfettamente, molto meglio dime, le cifre e i dati ; delle domande pre-sentate in passato, circa il 95 per centovenivano accolte e solo il 5 per centovenivano respinte. Di queste ultime, lamaggior parte avevano un vizio di forma,magari perché presentate fuori termine.

Ci si lamenta e ci si è lamentati dellacattiva gestione o della gestione repres-siva della vecchia legge da parte del Mi-nistero della difesa, dimenticando chenella maggior parte dei casi quella cheveniva ritenuta attività repressiva era sol-tanto un 'attività di controllo nei confrontidi anomalie, di soperchierie, di truffe chequalche volta venivano effettuate a caricodell 'amministrazione della difesa; vierano casi di giovani assegnati al serviziocivile come obiettori di coscienza che poisvolgevano tale servizio presso il propriodomicilio o effettuavano attività che nonerano assolutamente quelle previste al-l 'atto dell 'accoglimento della domanda diobiezione dì coscienza . Potrei citare de-cine di esempi del genere . Questa sarebbel 'attività repressiva, perché ogni qualvoltal 'amministrazione della difesa ha cercatodi controllare l 'efficienza, la linearità e lamoralità della gestione dell 'obiezione dicoscienza si è scatenata immediatamentela « piazza », la quale ha attaccato il Mi-nistero della difesa accusandolo di tentaredi reprimere la libertà delle coscienze.Non è mai stato così . Vorrei anzi ricor-dare che l 'amministrazione della difesaha costantemente affermato di non volersioccupare della gestione dell'obìezione dicoscienza, che ha sempre sentito come unpeso. Ritengo, pertanto, che tale ammini-strazione consideri con favore l 'attribu-zione di questa competenza ad altri or-gani.

Non rni soffermerò, signor ministro, asvolgere considerazioni sulla sentenzadella Corte costituzionale relativa alla pa-

rificazione del servizio civile con quellomilitare: il rispetto che nutro nei con-fronti della Corte mi impedisce di fareaffermazioni poco gradevoli . Intendo peròaffermare che il gruppo politico al qualeappartengo è favorevole all ' obiezione dicoscienza, ma soltanto a condizione che ilservizio civile venga davvero parificato aquello militare, comportando eguali ob-blighi, responsabilità e sacrifici . Ricono-sco infatti – mi rivolgo al collega Lusetti– che a volte il servizio civile è paragona-bile a quello militare o, in alcuni casi, èancora più pesante e difficoltoso : ma,siamo franchi, quante volte, fino ad oggi,ciò si è verificato ? Tale servizio deveessere allora ristrutturato per renderlodegno di una nazione civile ; è necessarioprevedere che esso possa essere svoltopresso i vigili del fuoco, la protezionecivile, la Croce rossa, le guardie forestalied ecologiche e così via . Non si deveconcedere che esso venga effettuato nelgiardino della propria casa, bensì nei luo-ghi in cui è necessario per le esigenzedella collettività, come avviene per il ser-vizio militare ! Se approveremo una leggeche permetta agli obiettori dì coscienzadi prestare il servizio civile nel posto perloro più comodo, non si potrà certo par-lare di pari oneri e di pari sacrifici e,quindi, di corrispondenza tra i due tipi diservizio.

RANIERO LA VALLE. Ma perché si devesempre pensare che qualunque servizioreso alla patria debba essere penaliz-zante ?

GAETANO GORGONI . Non sto parlandodi penalizzazione, ma di parità ! Sto af-fermando che concordo con l'alternativitàdei due servizi, ma a condizione che ven-gano posti sullo stesso piano, sotto tuttigli aspetti . Non credo, però, che l 'appro-vazione della legge in questione porte-rebbe ad un simile risultato . Il Parla-mento ed il popolo italiano dovranno al-lora svolgere considerazioni di tipo di-verso. Il gruppo al quale appartengo ac-

cetta l 'ipotesi che ci si avvii verso unesercito volontario, è necessario però

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comprendere che ciò comporterà unprezzo che si deve essere disposti a pa-gare, qualunque esso sia . Non si può pre-tendere, infatti, di ottenere due risultatitra loro inconciliabili . Il mio gruppo èdisposto ripeto, ad accogliere la propostadi istituire un esercito di mestiere, tutta-via il Parlamento deve necessariamenterendersi conto che ciò comporterà un co-sto, che dovrà essere sopportato dall ' in-tero paese, anche da coloro che criticanoaspramente il servizio militare . Ritengo,infatti, che nessuna parte politica possapensare ad una nazione disarmata : sa-rebbe assurdo, non esistono attualmentené le condizioni necessarie, né la ragione-vole speranza che si possa adottare unasoluzione del genere.

Mi riservo di esprimere ulteriori- consi-derazioni nel momento in cui il progettodi legge in questione verrà esaminato.Come ho già detto, il mio gruppo non èd'accordo sull 'ipotesi di discuterlo inCommissione in sede legislativa, a menoche prima non si pervenga ad un accordoche porti ad una sostanziale ristruttura-zione della materia nel senso che ho cer-cato di chiarire.

Ribadisco che da parte del gruppo re-pubblicano vi è la più netta contrarietànei confronti del testo unificato elaboratodalla Commissione, il quale, tra l'altro, sitrova in contrasto con le posizioni siste-maticamente assunte dal Governo . Sitrova in contrasto, ripeto, con le posizionidel Governo, non con le posizioni « dell'o-norevole Gorgoni », come è stato affer-mato e persino scritto in un opuscolo : ioho interpretato esclusivamente le indica-zioni del Governo, dalle quali non misono mai discostato.

RANIERO LA VALLE. Lei non dovevatrovarsi poi tanto in disaccordo con leposizioni del Governo, onorevole Gorgoni,dal momento che anche oggi ha affer-mato più o meno le stesse cose:

GAETANO GORGONI. Concordo, infatti,con le posizioni del Governo: ciò da cuidissento sono le linee seguite dalla Com-missione !

ANTONINO MANNINO . La posizione delmio gruppo è già stata egregiamente illu-strata dall'onorevole Capecchi, tuttavia inseguito sono stati svolti altri interventiche mi hanno suscitato alcuni interroga-tivi sulla procedura da seguire per per-mettere alla Camera di varare il progetto

di legge in questione.Desidero ricordare che all'inizio della

legislatura la materia era stata affrontatatramite proposte di legge presentate daivari gruppi parlamentari . Nel corso del-

l 'esame in Commissione emerse che quasitutte le proposte affrontavano un aspettodi merito riguardante la questione dell 'o-biezione di coscienza in se stessa, ossia ilproblema, di ordine politico-culturale re-lativo all'opportunità di riconoscere l 'o-

biezione di coscienza come un diritto op-pure di considerarla alla stregua diquanto veniva fatto nella legge n . 772 del

1972 . Un'altra questione di fondo da af-

frontare era poi quella dell ' istituzione delservizio civile, il quale veniva ritenuto unelemento di compensazione necessario perrisolvere una serie di problemi organizza-

tivi e di garanzia dei diritti . Emerse lanecessità di andare incontro ad una

nuova logica, che si stava affermando, inbase alla quale la difesa della patria nonveniva più concepita soltanto in sensomilitare, ma, più ampiamente, come unadifesa nei confronti di calamità naturali odel sopravvenire di determinate esigenze

sociali.Quindi, si è posta l'esigenza di far

fronte ad un servizio dotato di una pro-pria struttura organizzativa dalla qualederivano inevitabilmente dei costi.

La decisione di stralciare la parte or-dinatoria del servizio civile nacque pro-prio dalla constatazione che l'inserimentodi quella parte avrebbe ostacolato l 'ap-

provazione della legge a causa delle ri-strettezze economiche e della difficoltàcollegata alla definizione di un percorso

comune . Si è ritenuto, quindi, opportunostralciare quella parte e procedere diret-tamente alla riforma dell'obiezione di co-scienza . Il relativo provvedimento è statoassegnato alla nostra Commissione insede legislativa con l'assenso dei maggiori

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gruppi politici . Come è noto, tale proce-dura può essere adottata soltanto con ilconsenso dei capigruppo dell ' Assemblea,laddove sussistano le condizioni politicheper l 'assegnazione di un provvedimentoin sede legislativa.

In tale ottica, avevamo chiesto all 'ono-revole De Carli di chiarire la sua posi-zione, proprio perché a questo punto si

pongono alcuni interrogativi sul modo incui procedere ; infatti, se il gruppo sociali-sta è orientato a ritirare il suo assensoalla sede legislativa, non attenderemocerto che l 'onorevole Pellegatta abbia rac-colto la firma del collega De Carli e dialtri deputati disponibili ad appoggiare la

sua iniziativa, ma sapremo già in par-tenza che il provvedimento sarà esami-nato dall'Assemblea.

In tal caso, mi domando se la nostraCommissione debba riprendere l ' iter delprovvedimento stesso in sede referente.

PRESIDENTE . Dal momento che ilGoverno presenterà alcuni emendamenti,dovremo esaminarli in sede referente

prima di chiedere i pareri sulla base deiquali sl potrà valutare la possibilità dirichiedere l 'assegnazione del provvedi-mento in sede legislativa.

RANIERO LA VALLE . Vorrei ricordareche la nostra Commissione aveva con-cluso i propri lavori in sede referente ap-

provando un testo da inviare all'Assem-blea.

PRESIDENTE. Tuttavia, a quel testosi aggiungono ora gli emendamenti delGoverno. Pertanto, non possiamo conside-rare concluso l'esame del testo stesso edavviare la procedura volta ad ottenere ipareri dalle Commissioni competenti.

RANIERO LA VALLE . In questa fase ilGoverno deve presentare i propri emenda-menti in Assemblea, la quale a sua voltali trasmetterà alla nostra Commissione.Infatti, si è concluso l 'esame in sede refe-rente del provvedimento e quest'ultimodeve essere inviato all'Assemblea . Per-

tanto, se il Governo intende presentareemendamenti, essi dovranno essere tra-smessi direttamente all 'Assemblea.

Desidero, anzi, precisare che stiamo

svolgendo l 'audizione odierna per trovare

una soluzione politica ai problemi in que-stione, senza eccessivi formalismi.

PRESIDENTE . Poiché è stata ventilata

l ' ipotesi di un'assegnazione del provvedi-mento alla nostra Commissione in sedelegislativa, prima di valutare tale possibi-

lità, dobbiamo disporre dei pareri di altreCommissioni, come la I e la V.

Tuttavia, prima di richiedere tali pa-reri, dobbiamo sapere su quale testo leCommissioni competenti siano chiamate

ad esprimersi . Pertanto, in presenza dialcuni emendamenti del Governo, è neces-sario riprendere l'esame del provvedi-

mento in sede referente.

RANIERO LA VALLE . Mi appare impro-prio riaprire un esame in sede referentegià concluso.

PRESIDENTE . Da quanto mi risulta,non è stato conferito al relatore il man-

dato di riferire all'Assemblea.

PAOLO PIETRO CACCIA. Ricordo che era

già stata richiesta l 'assegnazione del

provvedimento in sede legislativa, inquanto erano state raccolte quarantacin-que firme a sostegno dì tale richiesta.Infatti, come è noto, il regolamento dellaCamera prevede l'assegnazione di un pro-getto di legge in sede legislativa qualora

lo richiedano i quattro quinti dei compo-nenti la Commissione . Dal momento che

tale quorum era stato raggiunto, fu richie-sta l'assegnazione in sede legislativa.

Ricordo, inoltre, che il testo in que-stione fu approvato, in sede referente, il20 aprile scorso e venne inviato alle Com-missioni competenti per i prescritti pa-

reri.

PRESIDENTE. In quel momento, però,

il Governo non si era ancora espresso inordine all'assegnazione in sede legislativa .

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PAOLO PIETRO CACCIA . La nostra Com-missione aveva già richiesto l 'assegna-zione in sede legislativa . Ora, in presenzadi alcuni emendamenti del Governo, si

pone il problema se gli emendamentistessi debbano essere esaminati dalla no-stra Commissione oppure se dobbiamo in-viare alle Commissioni competenti per ilparere gli articoli emendati . Ritengo,anzi, che quest 'ultima sia la soluzione piùopportuna.

RANIERO LA VALLE. A questo punto sipone un problema strettamente procedu-rale : infatti, si è concluso l 'esame delprovvedimento in sede referente ed at-tualmente non sappiamo se il provvedi-mento stesso ci verrà assegnato in sedelegislativa o sarà trasmesso all 'Assemblea.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Dopo che la Commissione di-fesa aveva rimproverato il Governo pernon aver aderito alla richiesta di assegna-zione del provvedimento in sede legisla-tiva, ho ritenuto opportuno accogliere larichiesta stessa.

Tuttavia, se ora affermate di non volerperdere tempo e mi chiedete di presen-

tare gli emendamenti direttamente in As-semblea, non posso fare altro che pren-derne atto.

RANIERO LA VALLE . Vorrei ricordare alministro che l'audizione odierna rappre-senta un passaggio, in qualche modo, aldi fuori della procedura, per decidere ilsuccessivo iter del provvedimento in que-stione . A questo punto, infatti, si po-trebbe esaminare il progetto di legge insede legislativa, nel qual caso il Governopresenterebbe formalmente i propri emen-

damenti (che finora sono stati soltantopreannunciati) direttamente alla nostraCommissione. Se, invece, si ritiene chenon sussistano le condizioni per un esamedel provvedimento in sede legislativa, sipuò considerare concluso l 'esame dellostesso in sede referente e trasmetterlo al-l 'Assemblea, alla quale il Governo presen-terebbe i propri emendamenti .

ANTONINO MANNINO. Dal momentoche mi è parso di intravvedere una certadisponibilità da parte del ministro a con-sentire l'esame del provvedimento in sedelegislativa (quindi con un iter piuttostorapido), a mio avviso sarebbe possibile,

senza alcuna forzatura dal punto di vistaprocedurale, aprire una fase di esame delprogetto di legge in sede referente, nel-l'ambito della quale potremmo valutare,nonostante le prese di posizione dell 'ono-revole De Carli e di altri colleghi, la pos-sibilità di raggiungere un 'intesa che portialla sollecita approvazione del provvedi-

mento.Vorrei ricordare che l 'urgenza di defi-

nire il provvedimento era legata alla si-

tuazione concreta in cui si trovano alcunecategorie di obiettori di coscienza, nonchéa pressioni che non sono solo quelle dienti che aspirano a migliorare i loro rap-porti con l'amministrazione della difesa.

Compio tali affermazioni in piena

tranquillità, essendo un parlamentare chenon ha particolare « tenerezza » verso co-

storo: a differenza dell'onorevole Lusetti,ho svolto il servizio militare, pur essendo

già consigliere comunale ed avendoquindi diritto ad essere esonerato . So

quanto « sa di sale lo pane altrui equant 'è duro calle salir per l'altruiscale », soprattutto per i ragazzi che nonhanno possibilità economiche e che hannodovuto rinunciare a lavorare; sono questiinfatti coloro che prestano il servizio mi-litare, perché le leggi approvate fanno sìche siano chiamati alle armi proprio ifigli maschi di quelle famiglie che non

possono sfuggire al pagamento delletasse, che hanno un certo tipo di reddito,che non hanno una finanziaria nel Liech-tenstein e un erede che debba dirigerla.Dunque, la mia solidarietà va a costoro,ai quali il Governo deve provvedere, rico-noscendo il maggior sacrificio che essicompiono nel servire la patria : ma non in

questa sede . Rinnovando l'esortazionedella collega Capecchi, invito il Governoa presentare appositi provvedimenti con-

cernenti l 'aumento del soldo, il riconosci-mento dell'indennità militare o la possi-

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bile riduzione del periodo di leva, affin-ché possano essere approvati con mag-giore rapidità.

Fatta questa premessa, devo riievareche esiste un problema di carattere ur-

gente . Il gruppo comunista se ne fa ca-rico e si appella a tutte le altre forzedemocratiche affinché il provvedimento inesame venga approvato rapidamente, al-meno da questo ramo del Parlamento.Anche se le varie posizioni possono esserericonsiderate alla luce dì un più attentoesame di merito, mi pare che questa ur-genza vada rispettata.

Desidero inoltre sottolineare che citroviamo in una situazione in cui il Go-verno finalmente si è impegnato alla so-luzione politica del problema. Vorrei in-fatti ricordare all'onorevole Gorgoni cheil rimprovero più serio che può esseremosso al comportamento tenuto dell 'ese-cutivo in passato è che non fu subitoesplicitata la posizione di contrapposi-zione e rifiuto all 'esame in sede legisla-tiva; la tecnica usata dal Governo – mi

dispiace dirlo – fu meramente dilatoria:sono state necessarie numerose interroga-zioni e prese di posizione, è dovuta emer-gere la consapevolezza del disconosci-mento del lavoro svolto dalla Commis-sione perché si arrivasse a quella presa diposizione chiara cui ha fatto riferimentol 'onorevole Gorgoni . Cì si è giunti, pur-troppo, troppo tardi.

Giudico che la posizione assunta oggidal Governo costituisca un fatto positivoe che responsabilmente se ne debba te-nere conto, prevedendo eventualmenteritmi di lavoro molto intensi . Il gruppocomunista è pronto ad impegnarsi perdefinire le varie questioni in modo taleda poter trovare un accordo ed approvare

questa parte della legge . Al tempo stesso,

ritengo che il Governo possa prendereatto della volontà, unanimemente

espressa da tutti i gruppi politici, di av-viare immediatamente, in questa sede opresso 11 Senato, le iniziative legislativenecessarie per giungere alla costituzionedel servizio civile con caratteristiche na-zionali . In tal modo si risolverebbe un

arco di problemi più ampio di quanto ineffetti si è voluto fare finora con il prov-

vedimento in esame.

MARIA TERESA CAPECCHI . Desidero bre-vemente intervenire sull'ordine dei lavori.Quando i singoli deputati hanno dato illoro assenso alla discussione in sede legi-slativa, la Commissione si trovava difronte all 'opposizione di alcuni parlamen-tari, già chiarita in quella sede, e ad

un'opposizione del Governo, espressa dal-l'onorevole Gorgoni . Essendo state rac-

colte le firme necessarie, il nuovo mini-stro della difesa ha dichiarato la sua di-sponibilità alla discussione in sede legi-slativa, se non ricordo male, a condizioneche gli emendamenti che avrebbe presen-tato ricevessero un consenso di massimada parte della Commissione. E per questo

motivo che fu deciso di svolgere l'audi-zione.

Il modo in cui proseguiranno i lavoriè dunque conseguente a quello che il mi-nistro dichiarerà a conclusione della di-scussione odierna . Non ha senso allora

discutere se si procederà o meno in sedelegislativa, al di là dei poteri che il Rego-lamento concede ad ogni singolo depu-

tato. Non comprendo, altrimenti il signifi-cato dell 'audizione odierna.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Desidero anch 'io affrontare la

questione posta dall 'onorevole Capecchi,che ritengo particolarmente rilevante:quali che siano le opinioni sui comporta-menti di ciascuno, è importante che sianochiare le responsabilità.

Mi permetterei allora di correggereleggermente l'ultima parte dell ' interventodella collega Capecchi, nel senso che nonè mia intenzione condizionare l'assensoalla sede legislativa all'accoglimento omeno degli emendamenti che ho presen-

tato. Ho chiesto soltanto di discuterne

per deliberare su di essi: quale che sial'opinione della Commissione, rimaneferma la posizione del Governo, che è diconsentire l'esame in sede legislativa.

Desidero sottolineare questa posizioneperché credo – e lo rivendico – di essere

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l 'unico in questo consesso ad attenermialle regole quali che siano i risultati.Questo mi differenzia sia da diversi inter-venti che ho ascoltato, sia dalla posizionedell 'onorevole La Valle, che ho ascoltatonel corso della precedente seduta, il qualeha invece condizionato il proprio assensoalla sede legislativa alla circostanza chenon siano accolti alcuni emendamenti cheil Governo ha presentato.

RANIERO LA VALLE. La sede legislativanon è una regola del gioco obbligatoria,bensì facoltativa.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Certo, lo so anch'io che non èobbligatoria ; io dico che accetto il giococosì, anche perché, tutto sommato, perdifendere le mie ragioni credo di avere lapossibilità di cercare di persuadervene (ilche mi piacerebbe) ; d'altra parte, conoscoanch'io il bicameralismo e so bere che, seil prodotto di questa Commissione insede legislativa non fosse in nessun modoaccettabile dal punto di vista governativo,avrei ancora la sede del Senato per ten-tare di ricostruire la situazione.

Ritengo che questo sia un procedi-mento estremamente leale, perché non miinteressano le « baroccaggini » regolamen-tari. Per altro – credo che tale precisa-zione sia importante – non si tratta diuna posizione dal mio punto di vistaeversiva rispetto ad una continuità di at-teggiamenti del Governo che, a mio av-viso, debbono pure riconoscersi al di làdei cambiamenti dei titolari dei dicasteriod altro . Dichiaro, con grande schiettezza,che le ragioni che mi inducono a dire disì al trasferimento in sede legislativa ed asperare che ad essa si acceda attengonoad un 'esigenza di tempestività che nasce,onorevole Gorgoni, tra l 'altro, esatta-mente dalle considerazioni che lei haespresso in precedenza. Quando lei af-ferma che questa normativa è « a maglielarghe » formula un giudizio che, tuttosommato, io condivido, ma questa non èuna critica da parte mia perché, quandolei descrive la situazione attuale, non siriferisce alla legge che ancora non esiste,

bensì a quella in vigore, che io debbosupporre sia « a maglie strette » . Ma que-ste ultime fanno in modo che accada ciòche lei giustamente ha ricordato, con pre-cisa conoscenza delle situazioni : che, an-che per effetto di interventi giurispruden-ziali a mio avviso corretti, abbiamo sco-perto di fatto, in questi anni, che non viè alcun tribunale al mondo che possaindagare nelle coscienze per conoscere imoventi verso l 'obiezione di coscienza eche vi è stata – debbo ribadirlo – unagestione assolutamente corretta, positivae transitiva della questione da parte delMinistero della difesa.

Anch'io, debbo dirlo, sono un po' infa-stidito, talvolta (ma in tutte le occasioniin cui ho avuto rapporti con i rappresen-tanti di questi obiettori non ho incontratodifficoltà nei confronti di chiarimentiesaurienti), dall ' idea che da parte del Mi-nistero della difesa vi sia una gestione« occhiuta », pregiudiziale, ostile . Ciò non

è per nulla vero; vi è, invece, la constata-

zione di un lavoro che sta diventandoeccessivo, schiacciante, perché le compli-cazioni in questa situazione sono enormi:basti ricordare il numero degli enti con-venzionati per dare già conto di come siadifficile tale gestione. Quindi, ritengo og-gettivamenre giusto per tutti – per gliobiettori, da un Iato, per il Ministerodella difesa, dall 'altro – che sia emanatauna legge che liberi dalla gestione dellaquestione il dicastero, perché non è inte-resse di quest 'ultimo avere a che fare conun problema che rifiuta di essere gestito

a quel livello.Desidero poi affrontare un secondo

aspetto (e vorrei richiamare l'attenzionedell'onorevole Gorgoni) . Può darsi che ilmio atteggiamento sia inteso come reat-tivo, ma non lo è, è molto pacato : ioregistro che, se andremo avanti a lungonella situazione determinata dall'inter-vento della Corte costituzionale, chi,come me, ha ovvie preoccupazioni istitu-zionali su un versante, chi, come credo,voi ha la preoccupazione che l'obiezionesia una cosa seria, si accorgerà che inquesto stato di fatto rischiamo di deter-minare condizioni effettive che rendono

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meno seria l 'obiezione e più preoccupantela situazione dal punto di vista di chideve gestire iI Ministero della difesa.

Intendo dire che, al di là dell 'aspettoquantitativo (non molto preoccupante) ri-mane il fatto che un aumento del 140 percento delle domande di obiezione in seimesi dà conto che, in questa condizione,si stanno aprendo varchi che non consen-tono di garantire in termini non dico diseverità, ma di serietà, l 'accesso al dirittodi obiezione e la sua verifica . Tutto qui.

Pertanto, spero che vi siano disposi-zioni nel senso di un esame del provvedi-mento in sede legislativa ; mi rendo conto,peraltro, che non sono in nessun modosuperabili eccezioni quali, ad esempio,quella secondo cui si tratta di una que-stione di particolare rilievo e che, quindi,dal punto di vista regolamentare sì incon-trerebbe qualche ostacolo. Non entro inquesti problemi perché non spetta a medecidere per tale profilo ; osservo che, sevi sono le condizioni per un esame insede legislativa, io preferisco che si pro-ceda in questo senso, perché non ab-biamo molto tempo da perdere per porreun argine ad una situazione la quale, perl ' intervento della Corte costituzionale, èoggi in larga misura non regolata . Questaè la verità . Non è vero che la Corte abbiaaffermato che i periodi debbano essere dipari durata; no, ricordo che ha semplice-mente segnalato l'arbitrarietà, dal suopunto di vista, di tale distinzione cheappare ad essa, evidentemente, troppoampia e non giustificata ; ma, dall 'altrolato, ha redatto una motivazione a mioavviso molto attenta alle considerazioniche stavo esprimendo adesso, cioè chestiamo andando verso una condizione ditale indominabile asimmetria che, se difatto tale situazione continua ad alimen-tarsi, non sarà più governabile.

Quindi, vi è l'idea di ricostruire unrapporto dì simmetria, di equità, di pa-rità del sacrificio: credo che il termine« sacrificio » si adatti anche a spinte disolidarietà, perché è chiaro che tutto ciòche si fa in nome della gratuità costaqualcosa a ciascuno di noi. Non si chiedemaggiore malessere : si parla di parità di

sacrifici che riguardano, allora, un raf-fronto possibile, che rischia di diventareimpossibile se le condizioni entro le qualisi esercita l'obiezione di coscienza conti-nuano a reiterarsi, a moltiplicarsi, in ter-mini che risultano sempre più inverifica-bili .

Ho ascoltato tutti gli interventi e ne

ho tratto alcune considerazioni in ordineall'ipotesi emendativa che avevo rappre-sentato, considerazioni che mi portano avalutare l'esigenza di non insistere su al-cuni punti, bensì su altri, e di correg-gerne altri ancora.

Vorrei dar conto brevissimamente delmio orientamento . Ascoltando i colleghimi sono reso conto che il tentativo com-piuto con questi emendamenti, certa-mente non esauriente, suscettibile di piùapprofondite correzioni, era forse troppolungo. Io cercavo di capire se, sull'im-pianto di tale legge, si potesse predi-sporre la normativa concernente il servi-zio civile, perché la Corte costituzionalecontinua a dire al legislatore ordinario,nelle sue sentenze, che deve decidersi, inquanto nella cornice più ampia del servi-zio civile va regolata anche la peculiaritàche riguarda l 'obiezione di coscienza (taleera il senso dell'articolo 1).

Rispetto al tentativo che abbiamofatto con questi emendamenti vi sono al-cune eccezioni che riconosco essere moltoeclatanti, insuperabili . Per esempio, mi ri-ferisco alla questione concernente l'am-missione all 'espletamento del servizio ci-vile dei non idonei al servizio militarenel modo indicato; riconosco che la fanta-sia comminatoria ha alcuni limiti, manon si capirebbe davvero come mai chinon l'ha scelto dovrebbe esercitare pertre mesi in più rispetto al periodo di levail servizio civile, muovendo dall 'osserva-zione che coloro cui esso è imposto nonhanno i requisiti per prestare il serviziomilitare . Quindi, registro che in questocaso si incontra una contraddizione chenon è in alcun modo superabile ; pertanto,certamente alcune correzioni debbono es-sere apportate.

Tengo anche conto del fatto che, comespesso accade, probabilmente sul piano

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del servizio civile non realizziamo nulla RANIERO LA VALLE. Ciò significa chenon per avarizia di proposte, bensì per dovrebbe essere ben visto l'aumento deleccesso . Il ministro per il coordinamentodella protezione civile, com'è del resto suodiritto, sta elaborando un ulteriore testonel quale la mia idea di un 'ammissionedei non idonei al servizio militare non èin alcun modo condivisa, se ho ben com-preso, perché si presume, invece, che alservizio civile debbano essere accreditati igiovani abili a quello militare, i quali,però, verrebbero dirottati nell 'altro settoresecondo una decisione del ministro delladifesa, scelta sulla quale io ho molte per-plessità . Infatti, non mi piacerebbe affattoaggravare una condizione che sta diven-tando sempre più arbitraria nel momentoin cui si è chiamati a scegliere chi debbae chi non debba prestare il servizio mili-tare. È una situazione che, ripeto, non mipiace per nulla, ma rischiamo di andareavanti nello stesso modo, il che ci porte-rebbe inevitabilmente alle conclusioni se-gnalate prima dagli onorevoli Gorgoni ePellegatti : mi riferisco all'ipotesi di unesercito professionale.

A tale ultimo proposito, bisognerebbeaprire una discussione molto ampia; milimito ad osservare di non credere a taleipotesi sia per i costi, sia – se possoessere schietto – per le qualità di unesercito professionale in questo tempo.Chi si guarda in giro, constata che glieserciti professionali, laddove esistono,non esprimono una grande qualità perchénel tempo e nella cultura in cui viviamola scelta di quella professione è presa inconsiderazione da pochi, temo solo daquelli che non hanno altre scelte . Per taleragione e per altre che risalgono alla no-stra storia, che non è una storia qual-siasi, ma è qualcosa di vero, continuo acredere che, invece, debba essere salva-guardato il servizio di leva . Tuttavia, bi-sogna sapere che questo comporta la ne-cessità di trovare un equilibrio tra i dueservizi, senza di che – ripeto – divente-rebbe sempre più arbitrario e non inda-gabile il motivo per il quale qualcuno –lo riconosco anch'io, spesso soltanto i piùdeboli – debba prestare servizio militareed altri ne siano esentati .

numero degli obiettori di coscienza.

FERMO MINO MARTINAllOLI, Ministrodella difesa . Ho detto prima, onorevole LaValle, che non provo inquietudine per ildato quantitativo; sono alquanto inquietoperché vedo una coincidenza eccessiva trauna condizione che ha parificato di fatto,con la sentenza della Corte costituzionale,i due servizi e l ' improvviso, straordinarioaumento delle domande di obiezione dicoscienza.

Non credo sia un dubbio gratuitoquello di chi, in queste condizioni, si do-manda se davvero non vi sia il rischio dipagare due prezzi, l'uno sul versante delservizio militare, l 'altro da parte di chicrede davvero nell 'obiezione di coscienza.Tutte le volte che parliamo con chi cicrede, scopriamo che gli obiettori sono iprimi ad esigere una gestione che siponga non dico in termini di severità, madi serietà e di verità sulla valutazione delsenso dell'obiezione.

Se pure riconosciamo, come io ricono-sco, che non è facile – anzi, probabil-mente in questa fase è impossibile –troppo in fretta costruire il dato interodel servizio civile, vi inviterei comunquea riflettere su una circostanza che, a mioavviso, dovrebbe vederci d'accordo: nonpossiamo ipotizzare la possibilità di co-struire in un tempo ulteriore il serviziocivile se la legge che ci accingiamo apredisporre sull'obiezione non contienegià al suo interno potenzialità tali dainserirla coerentemente nel quadro piùampio del servizio civile . Pertanto, alcunedelle disposizioni contenute negli emenda-menti del Governo credo debbano esseremantenute proprio per la ragione che sedeterminassimo per l'obiezione condizionidi fatto e di diritto troppo differenti ri-spetto alla congettura conclusiva del ser-vizio civile, ci troveremmo ad usare stru-menti normativi tra loro incompatibili.Questo riguarda, a mio giudizio, il pro-blema della differenziazione del tempodel servizio, nonché quello della rispostanon eguale a condizione diseguali . Mi in-

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X LEGISLATURA - QUARTA COMMISSIONE - SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1990

teressa, in sostanza, che si predispongauna legge che non ci costringa a prose-guire nella gestione che abbiamo avutonegli anni scorsi, quando si è dovuti an-dare davanti al Consiglio di Stato perchiedere se la divisa dovesse avere omeno una corrispondenza in denaro(quando mi sembra ovvio che, se non vi èdivisa, non debba esservi neppure alcuncorrispettivo per la stessa) e riconoscendoche quella militare è una condizione –anche in questo caso, a mio avviso, siasseconda il dettato della Corte costitu-zionale – diversa e che, come tale, vapareggiata in altro modo se non si pos-sono assicurare condizioni uguali . Questomodo non esiste, in quanto i servizi pre-stati dagli obiettori, anche i più gravosi,non sono paragonabili a quelli militariche, ad esempio, contengono un dato dirischio che nei primi non esiste . Certo,mi rendo conto che diverso è il discorsoqualora l 'obiettore vada ad assistere imalati di AIDS, ma questo lo vedremoeventualmente in un momento successivo.

La seconda condizione contenuta negliemendamenti e che mi riservo di preci-sare ulteriormente riguarda la possibilitàdi gestire una gerarchia di impiego degliobiettori di coscienza che deve essere sta-bilita per legge . Non è possibile che l ' im-piego degli obiettori sia lasciato alla fan-tasia di questi o degli enti che li richie-dono. Questo riguarda anche il problemache tutti avete segnalato indicando il ri-schio del riferimento allo statuto dei la-voratori . In verità, tale riferimento c'èper l'esigenza dì creare una simmetria:infatti, per sostenere l'esistenza di un 'in-disciplina, bisogna pur sapere quale siala regola cui si contrasta . Mi rendo contoche il rischio, che avete segnalato, dell ' e-quiparazione di un obiettore ad un lavo-ratore subordinato esiste; però, il pro-blema era piuttosto quello di segnalarel 'esigenza di determinare nella legge unagerarchia di impieghi e di funzioni . Con-cordo con chi ha sostenuto che gli obiet-tori non debbono sostituire i dipendenti;ciò significa che nella legge dobbiamostabilire che, ad esempio, nelle unità sa-nitarie locali può essere collocato l 'obiet-

tore se viene impiegato per il recuperodei tossicodipendenti, ma che egli nonpuo lavorare nell 'ufficio nel quale si tim-brano fogli della USL.

Mi scuso per essermi dilungato oltrela mia iniziale intenzione. A questopunto, vorrei chiedere il tempo suffi-ciente, perché credo che dopo l'ampia di-scussione alcuni aspetti della legge deb-bano essere rivisti dal punto di vista tec-nico (mi riferisco, ad esempio, ai temidelle sanzioni disciplinari e della deca-

denza) . Concordo sulla necessità di fareriferimento ad un regolamento, ma an-cora una volta la mia idea era quella difondare sulla norma le indicazioni che, semai, andavano sviluppate nel regola-mento . Si tratta, in sostanza, dell'osserva-zione sviluppata dall 'onorevole Capecchi,la quale rappresentava la necessità di dar

vita ad un 'altra norma di principio.Penso che, se vi sarà la possibilità, saràbene introdurre questa norma già nelprovvedimento in discussione.

Pertanto, pregherei il presidente etutti i deputati di consentirmi di rappre-sentare l'opportunità di non esaminare ilprogetto di legge nel corso della prossimasettimana, ma durante quella immediata-mente successiva . In quell'occasione, tor-nerò in Parlamento per presentare le pro-poste che il Governo vuole che siano con-siderate e sulle quali chiede una delibera-zione, quale che sia l 'esito. Per me ri-mane fermo l 'atteggiamento per cui ilGoverno consente alla sede legislativa sevi sono le possibilità, se la Commissioneè d'accordo, se i regolamenti lo consen-tono e quant 'altro. Tutto ciò per la ra-gione che il Governo – lo ripeto, e conquesto concludo – è interessato ad unasollecita regolamentazione della materiala' quale, con il varco aperto dalla Cortecostituzionale, è da considerarsi in questomomento scarsamente e negativamente

regolata.

PRESIDENTE . Ringrazio vivamente il

ministro Martinazzoli per le sue osserva-zioni, che mi sembrano facciano obietti-vamente compiere un notevole passo inavanti al nostro lavoro.

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Resta dunque inteso che il Governomantiene il proprio assenso all 'esame deltesto unificato delle proposte di legge insede legislativa, e conferma la propria va-lutazione circa il fatto che tale testodebba essere sostanzialmente emendatosu una serie di punti e di aspetti, riser-vandosi peraltro – anche in base aquanto è emerso dal dibattito in Commis-sione – di precisare ulteriormente le pro-prie linee emendative nell 'arco di due set-timane.

Occorre dunque decidere ora in chemodo intendiamo procedere nell'esamedel testo unificato, atteso che sappiamonon esservi l 'unanimità dei gruppi parla-mentari circa la discussione in sede legi-slativa e che deve essere verificato il quo-rum previsto, in via sostitutiva, dall 'arti-colo 92, comma 6, del Regolamento, poi-ché taluni sottoscrittori hanno manife-stato l ' intenzione di recedere dall 'ade-sione, in un primo tempo annunciata,alla richiesta di trasferimento della di-scussione dalla sede referente a quella le-gislativa. In ogni caso – e questo mi sem-bra l 'aspetto più importante – è di qual-che interesse comprendere su quale testochiederemo il parere delle competentiCommissioni e si svolgerà il dibattito inAula, quando l 'Assemblea esaminerà la ri-chiesta sopramenzionata : poiché il fatto

che taluni gruppi non concordino su que-

sta procedura può anche lasciar presu-mere che qualcuno voglia pronunciarsi in

quella sede.A me parrebbe quindi che la cosa mi-

gliore (e credo che a ciò non vi siano

ostacoli né impedimenti) sia quella dimantenere l 'esame del testo unificatodelle proposte di legge in sede referente,

esaminando in tale sede e nella formacorrispondente, gli emendamenti del Go-verno, quando ci saranno presentati . Ciò

fatto, disporremo di un testo su cui po-tremo conoscere esattamente le varie po-

sizioni, e quindi procedere alla richiestadei prescritti pareri e alla proposta, daavanzare alla Presidenza della Camera, di

trasferimento del testo medesimo dallasede referente a quella legislativa.

Se non vi sono obiezioni, rimane per-

tanto stabilito che procederemo nel modo

da me esposto.(Così rimane stabilito).

La seduta termina alle 12,45.

Licenziato per la composizione e la stampa dalServizio Stenografia delle Commissioni e degli

Organi Collegiali alle 18,30.

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO

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SEGUONO

CONVOCAZIONI

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CONV"OCAZIONI

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PAGINA BIANCA

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Giovedì 1° febbraio 1990

Convocazioni

COMMISSIONE PARLAMENTARE

DI INCHIESTAsulla condizione giovanile

Mercoledì 7 febbraio

(Via del Seminario, 76 — Aula II Piano)

ORE 15,30

Esame del programma delle missioni della Commissione.

ORE 16,45

Audizione dei professori Ardigò, Benadusi, Cavalli, Corradini, DeMasi, Ferrari Bravo, Landolfi, Milanesi, Saraceno, Zoppi e dei dot-tori Capristo, Moro in relazione ai temi : « I giovani e il lavoro » e« I giovani e la devianza » .

* * *

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

— IV —

Convocazioni

COMMISSIONI RIUNITE

II (Giustizia) e XII (Affari sociali)

—*

Venerdì 2 febbraio

(Aula II Commissione)

ORE 9,30

In sede referente.

Seguito dell'esame del disegno e delle proposte di legge:

Aggiornamento, modifiche ed integrazioni della legge 22 dicembre1975, n . 685, recante disciplina degli stupefacenti e sostanze psico-trope. Prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati dí tossicodi-pendenza (Approvato dal Senato) (4414).(Parere della I, della III, della IV, della V; della VI, della VII, dellaVIII, della X e della XI Commissione).

GARAVAGLIA ed altri : Nuove norme per la prevenzione e la curadelle tossicodipendenze, per il recupero dei tossicodipendenti, per laprevenzione e repressione dei traffici illeciti di sostanze stupefacentie psicotrope (1422).(Parere della I, della III, della IV, della V, della VI, della VII, della IX,della X, della XI e della XIII Commissione).

PELLICANO: Norme relative al traffico degli stupefacenti e al tratta-mento dei tossicodipendenti (2976).(Parere della I Commissione).

TEODORI ed altri: Legalizzazione della cannabis indica (canapaindiana) e modifica della legge 22 dicembre 1975, n . 685, in materiadi disciplina degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope (3095).(Parere della X e della XIII Commissione).

ZANGHERI ed altri : Norme contro il traffico di stupefacenti (3381).(Parere della I, della III, della V, della IX, della X e della XI Commis-sione) .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

V

Convocazioni

RONCHI ed altri : Norme per la prevenzione delle tossicodipendenze,contro il mercato nero, e per il rispetto deì diritti dei cittadinitossicodipendenti (3395).(Parere della I, della III, della IV, della V, della X e della XI Commis-sione).

TEODORI ed altri : Regolamentazione legale delle sostanze psi-coattive per sottrarre il traffico delle droghe alle organizzazionicriminali (3461).(Parere della I, della V, della VI, della IX, della X e della XI Commissio-ne).

BENEVELLI ed altri : Nuove norme per la prevenzione delle tossico-manie e dell'alcoolismo e per la cura e il recupero dei tossicodipen-denti (3659).(Parere della I, della III, della IV, della V, della VII e della XICommissione).

POGGIOLINI ed altri: Norme per la costituzione dei centri di socio-

riabilitazione dei tossicodipendenti (4246).(Parere della I, della V e della XI Commissione).

Relatori: Casini Carlo, per la II Commissione; Artioli, per la XIICommissione .

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Giovedì 1° febbraio 1990

— VI —

Convocazioni

II COMMISSIONE PERMANENTE

(Giustizia)

Venerdì 2 febbraio

Al termine della seduta delle Commissioni riunite II e XII.

Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

* * *

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Giovedì 10 febbraio 1990

— VII —

Convocazioni

VIII COMMISSIONE PERMANENTE

(Ambiente, territorio e lavori pubblici)

Venerdì 2 febbraio

ORE 9,30

Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

* * *

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

— VIII —

Convocazioni

IX COMMISSIONE PERMANENTE(Trasporti, poste e telecomunicazioni)

Venerdì 2 febbraio

ORE 9

INDAGINE CONOSCITIVA SULLO STATO DELLE RISORSE E IPIANI DI INVESTIMENTO, I PROGRAMMI DI REALIZZAZIONE ERELATIVE PRIORITÀ E PREVISIONI DI INDEBITAMENTO, GLISTANZIAMENTI ED IL CONCRETO UTILIZZO DELLE RISORSE

NEL SETTORE DEL TRASPORTO FERROVIARIO

Audizione dei rappresentanti del coordinamento macchinisti uniti.

Audizione dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali dellaCISNAL .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

—IX-

Convocazioni

XI COMMISSIONE PERMANENTE

(Lavoro pubblico e privato)

Venerdì 2 febbraio

ORE 10,30

Comitato ristretto.

Esame della proposta di legge n . 463 (consulenti del lavoro).

* * *

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

X

Convocazioni

XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

Venerdì 2 febbraio

ORE 9,15

Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi .

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Giovedì 1' febbraio 1990

— XI —

Convocazioni

COMMISSIONE PARLAMENTARE

per l'indirizzo generale e la vigilanzadei servizi radiotelevisivi

Martedì 6 febbraio

(Via del Seminario, 76 — Aula II Piano)

ORE 16

Comunicazioni del Presidente in ordine ai lavori della Commissione.

Audizione del dottor Franco Nobili, Presidente dell 'IRI.

Parere ai sensi dell 'articolo 19, lettera b), della legge 14 aprile 1975,n . 103, sui programmi televisivi e radiofonici esteri.

Relatore: Azzolini .

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Giovedì 1° febbraio 1990

—XII—

Convocazioni

COMMISSIONE PARLAMENTARE

DI INCHIESTAsull 'attuazione degli interventi per la ricostruzione e lo svi-luppo dei territori della Basilicata e della Campania colpiti

dai terremoti del novembre 1980 e febbraio 1981

Martedì 6 febbraio

(Via del Seminario 76)

ORE 15

Seguito dell'audizione dell'avvocato dello Stato Aldo Linguiti, funzio-nario incaricato dal CIPE per l'ultimazione del programma straordi-nario di edilizia residenziale nel comune e nell'area metropolitana diNapoli.

Informazioni sull 'attività dei gruppi di lavoro.

Comunicazioni del Presidente .

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Giovedì 1 0 febbraio 1990

— XIII —

Convocazioni

INDICE DELLE CONVOCAZIONI

Venerdì 2 febbraioPag.

COMMISSIONI RIUNITE (II e XII) IV

ORE 9,30 - Referente - (Aula II Commissione).

II GIUSTIZIA VI

Al termine della seduta Commissioni riunite II-XII - Ufficiodi Presidenza.

VIII AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI . .

VII

ORE 9,30 - Ufficio di Presidenza.

IX TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI . .

VIII

ORE 9 - Indagine conoscitiva.

XI LAVORO PUBBLICO E PRIVATO IX

ORE 10,30 - Comitato ristretto.

XII AFFARI SOCIALI X

ORE 9,15 - Ufficio dí Presidenza.

Martedì 6 febbraio

COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L 'INDIRIZZOGENERALE E LA VIGILANZA DEI SERVIZI RADIO-TELEVISIVI XI

ORE 16 - Plenaria .

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Giovedì I° febbraio 1990

— XIV —

Convocazioni

Pag.

COMMISSIONE PARLAMENTARE D 'INCHIESTA SUL-L 'ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA RICO-STRUZIONE E LO SVILUPPO DEI TERRITORI DELLABASILICATA E DELLA CAMPANIA COLPITI DAI TER-REMOTI DEL NOVEMBRE 1980 E FEBBRAIO 1981 . . .

XII

ORE 15 - Plenaria .

Mercoledì 7 febbraio

COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLACONDIZIONE GIOVANILE III

ORE 15,30 - Plenaria.

ORE 16,45 - Plenaria .