DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI...

84
CAMERA DEI DEPUTATI 98 MARTEDÌ 29 NOVEMBRE 1994 XII LEGISLATURA DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI INDICE GIUNTA DELLE ELEZIONI Pag. 3 COMMISSIONI RIUNITE ( V I I e X ) » 15 AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI (I) » 27 GIUSTIZIA (II) » 41 BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) » 55 FINANZE (VI) » 63 CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE ( V I I ) » 69 TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI ( I X ) » 73 AGRICOLTURA ( X I I I ) » 75 COMITATO PARLAMENTARE PER I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA E PER IL SEGRETO DI STATO » 83

Transcript of DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI...

Page 1: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

CAMERA DEI DEPUTATI

98 MARTEDÌ 29 NOVEMBRE 1994

XII LEGISLATURA

DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI

I N D I C E

GIUNTA DELLE ELEZIONI Pag. 3

COMMISSIONI RIUNITE (VII e X ) » 1 5

AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E

INTERNI (I) » 2 7

GIUSTIZIA (II) » 4 1

BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE (V) » 5 5

FINANZE (VI) » 6 3

CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE (VII) » 6 9

TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI ( IX) » 7 3

AGRICOLTURA ( X I I I ) » 7 5

COMITATO PARLAMENTARE PER I SERVIZI DI INFORMAZIONE E SICUREZZA E PER IL SEGRETO DI STATO » 8 3

Page 2: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 3: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 3 - Giunta delle elezioni

GIUNTA DELLE ELEZIONI

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Antonio MAZZONE.

La seduta comincia alle 18.

Verifica dei poteri della VII Circoscrizione - Veneto 1.

La Giunta, dopo aver ascoltato la rela­zione del Relatore Giacomo GARRA, la approva ed apporta le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle cifre indivi­duali relativi ai candidati dei Collegi uni­nominali nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21 e 22 della Circoscrizione.

Collegio uninominale n. 1. Alfredo MEOCCI: voti validi, - 50; Paolo BERTEZZOLO: voti validi, - 1;

cifra individuale, + 0,01; Carlo PEL AND A: cifra individuale +

0,01; Dosolina FAGNANI: voti validi - 40; ci­

fra individuale - 0,04;

Collegio uninominale n. 2. Enzo FLEGO: voti validi - 120;

Nadir WELPONER: cifra individuale -0,05;

Guariente GUARIENTI: voti validi -100; cifra individuale - 0,15;

Nicola PASETTO: cifra individuale -0,02;

Massimo Pier Giuseppe GUERRA: voti validi - 72; cifra individuale - 0,08;

Franco CANTERI: cifra individuale -0,01.

Collegio uninominale n. 3. Angelo PERETTI: cifra individuale +

0,01; Filiberto SEMENZIN: cifra individuale

+ 0,01.

Collegio uninominale n. 4. Giovanni VINCENZI: voti validi + 5; ci­

fra individuale + 0,02; Pierpaolo BRUGNOLI: cifra individuale

+ 0,01.

Collegio uninominale n. 5. Stefano SIGNORINI: voti validi - 13; Giuseppe PIUBELLO: voti validi + 16;

cifra individuale + 0,01;

Page 4: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - A - Giunta delle elezioni

Ida COLLU: voti validi + 2; cifra indivi­duale - 0,01;

Raffaele BAZZONI: voti validi + 14; ci­fra individuale + 0,01.

Collegio uninominale n. 6. Antonio PIVA: voti validi + 100; Moreno MORANDO: cifra individuale -

0,02; Silvia MOSTARDA: cifra individuale -

0,01; Giorgio TURRINA: cifra individuale -

0,01.

Collegio uninominale n. 7. Paolo ANDREOLI: voti validi + 4; cifra

individuale + 0,01; Claudio VALENTE: voti validi - 104; ci­

fra individuale - 0,12; Francesco SALVATORE: voti validi -

10; cifra individuale - 0,01.

Collegio uninominale n. 8. Enrico HULLWECK: voti validi + 8; Aurelio DEL RIO: cifra individuale +

0,01; Adriano MARCHETTO: voti validi -

100; cifra individuale - 0,09

Collegio uninominale n. 9. Antonio MAGNABOSCO: voti validi +

204; Pio TURCHETTI: cifra individuale -

0,01.

Collegio uninominale n. 10. Romano FILIPPI: voti validi + 80; Maria Elisabetta DE TONI: voti validi +

70; cifra individuale + 0,02; Bernardo MACULAN: voti validi - 2;

cifra individuale - 0,04; Marziano BRAZZALE: voti validi + 6;

cifra individuale - 0,01.

Collegio uninominale n. 11. Alberto Paolo LEMBO: voti validi -

69; Alessandro BRENDOLAN: cifra indivi­

duale - 0,02;

Michele COLASANTO: cifra individuale - 0,01.

Collegio uninominale n. 12. Bruno Oliviero OBOE: voti validi + 6;

cifra individuale + 0,01; Giovanni BATTILOTTI: cifra indivi­

duale - 0,02.

Collegio uninominale n. 13. Enrico GRANDIS: voti validi - 99; cifra

individuale - 0,11; Marcello SPIGOLON: voti validi - 160;

cifra individuale - 0,18.

Collegio uninominale n. 14. Guido PETTER: cifra individuale +

0,02; Elisabetta GARDINI: cifra individuale +

0,01; Franco PERL ASC A: cifra individuale +

0,01.

Collegio uninominale n. 15. Mariella MAZZETTO: voti validi + 7; Giulio BRESCIANI detto Alvarez: cifra

individuale + 0,01; Mario CARENZA: cifra individuale +

0,01; Alvaro GRADELLA: cifra individuale +

0,01.

Collegio uninominale n. 16. Giorgio VIDO: voti validi + 20; Sergio MANZATO: cifra individuale +

0,06; Giovanni BAU: voti validi - 201; cifra

individuale — 0,19; Andrea FASOLATO: cifra individuale +

0,02; Mauro FANTINI: voti validi + 9; cifra

individuale + 0,02; Gianni BARALDO: voti validi - 100; ci­

fra individuale - 0,10.

Collegio uninominale n. 17. Mariano SCHIAVON: cifra individuale

- 0,03;

Page 5: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 5 - Giunta delle elezioni

Mario FIORIN: cifra individuale -0,02;

Carlo VALERIO: cifra individuale -0,01.

Collegio uninominale n. 18. Riccardo PERALE: voti validi - 10; Armando GENNARO: cifra individuale

+ 0,02; Riccardo RONCHITELLI: cifra indivi­

duale + 0,01.

Collegio uninominale n. 19. Luigi Angelo FINCO: cifra individuale +

0,03; Lucia Maria ZANARELLA: cifra indivi­

duale + 0,02; Italo TASSINARI: voti validi - 240; ci­

fra individuale - 0,26. Collegio uninominale n. 20. Giuseppe CALDERISI: voti validi + 10; Giulio MASETTO: cifra individuale +

0,01; Stefano BERNI: voti validi - 100; cifra

individuale - 0,10; Roberto LA CARIA: cifra individuale +

0,01.

Collegio uninominale n. 21. Alberto MENON: cifra individuale +

0,03; Vincenzo MILAN: cifra individuale +

0,02; Luca BELLOTTI: cifra individuale +

0,01.

Collegio uninominale n. 22. Luca AZZANO CANTARUTTI: voti va­

lidi - 99; Giampaolo SCHIESARO: cifra indivi­

duale + 0,05 Marina BOVOLENTA: voti validi - 94;

cifra individuale - 0,08; Luciano TAMBURIN: cifra individuale

+ 0,02.

In conformità alle verifiche compiute e non sussistendo ricorsi pendenti relativi

alla posizione dei deputati proclamati nei Collegi uninominali, la Giunta, non es­sendo contestabili le proclamazioni e con­correndo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone quindi la convalida delle elezioni dei seguenti deputati:

Collegio uninominale n. 1: Alfredo MEOCCI

Collegio uninominale n. 2: Enzo FLEGO

Collegio uninominale n. 3: Ettore PE-RETTI

Collegio uninominale n. 4: Mauro BO-NATO

Collegio uninominale n. 5: Stefano SI­GNORINI

Collegio uninominale n. 6: Antonio PIVA

Collegio uninominale n. 7: Danilo MONTANARI

Collegio uninominale n. 8: Enrico HÙLLWECK

Collegio uninominale n. 9: Antonio MAGNABOSCO

Collegio uninominale n. 10: Romano FILIPPI

Collegio uninominale n. 11: Paolo Al­berto LEMBO

Collegio uninominale n. 12: Mario BORTOLOSO

Collegio uninominale n. 13: Domenico Antonio PASINATO

Collegio uninominale n. 14: Emma BO­NINO

Collegio uninominale n. 15: Mariella MAZZETTO

Collegio uninominale n. 16: Giorgio VIDO

Collegio uninominale n. 17: Vittorio ALIPRANDI

Collegio uninominale n. 18: Riccardo PERALE

Collegio uninominale n. 19: Flavio RO-DEGHIERO

Collegio uninominale n. 20: Giuseppe CALDERISI

Page 6: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 6 - Giunta delle elezioni

Collegio uninominale n. 21: Vanni I O ­NIZZO

Collegio uninominale n. 22: Luca AZ­ZANO CANTARUTTI.

La Giunta apporta inoltre - per le liste ammesse alla ripartizione dei seggi in ra­gione proporzionale - le modifiche alle graduatorie dei candidati collegati con le medesime liste non proclamati nei Collegi uninominali della Circoscrizione e, conse­guentemente, le nuove graduatorie, che comportano le seguenti variazioni nelle posizioni individuali:

Lista n. 1, Alleanza Nazionale. Roberto LA CARIA passa dal diciasset­

tesimo al sedicesimo posto; Pio TUR-CHETTI passa dal diciottesimo al dicias­settesimo posto; Italo TASSINARI passa dal sedicesimo al diciottesimo posto;

Lista n. 12, Partito Popolare Italiano. Bruno Oliviero OBOE passa dal terzo

al secondo posto; conseguentemente Ma­riano SCHIAVON passa dal secondo al terzo posto; Giovanni VINCENZI passa dal sesto al quinto posto; conseguentemente Guariente GUARIENTI passa dal quinto al sesto posto.

Le variazioni esposte non hanno conse­guenze sulle proclamazioni dei deputati compresi nella graduatoria.

La Giunta apporta infine le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi per l'at­tribuzione dei seggi in ragione proporzio­nale conseguiti dalle liste nella Circoscri­zione ed ai valori delle cifre da detrarre per ciascun Collegio della Circoscrizione in cui è stato eletto un candidato collegato alle medesime liste e, conseguentemente, le seguenti rettifiche ai valori delle cifre elettorali circoscrizionali delle liste mede­sime:

lista n. 1 Alleanza Nazionale: voti va­lidi + 1.299; cifra elettorale circoscrizio­nale + 1.299;

lista n. 2 Federazione dei Verdi: voti validi + 155; cifra elettorale circoscrizio­nale + 155;

lista n. 3 Forza Italia: voti validi + 4.080; cifra da detrarre + 7.198; cifra elet­torale circoscrizionale - 3.118;

lista n. 4 Partito Socialista Italiano: voti validi + 223; cifra elettorale circoscri­zionale + 223;

lista n. 5 Patto di Rinascita Nazio­nale - Patto Segni: voti validi + 994; cifra elettorale circoscrizionale + 994;

lista n. 6 Alleanza Democratica: voti validi + 90; cifra elettorale circoscrizionale + 90;

lista n. 7 Rifondazione Comunista: voti validi + 489; cifra elettorale circoscri­zionale + 489;

lista n. 8 Lega Autonomista Veneta: voti validi + 269; cifra elettorale circoscri­zionale + 269;

lista n. 9 Lega Nord: voti validi + 3.017; cifra da detrarre - 7.463; cifra elet­torale circoscrizionale + 10.480;

lista n. 10 Partito della Legge natu­rale: voti validi + 55; cifra elettorale circo­scrizionale + 55;

lista n. 11 Iniziativa Popolare e De­mocratica: voti validi + 68; cifra elettorale circoscrizionale + 68;

lista n. 12 Partito Popolare Italiano: voti validi + 2.564; cifra elettorale circo­scrizionale + 2.564;

lista n. 13 Partito Democratico della Sinistra: voti validi + 1.639; cifra elettorale circoscrizionale + 1.639.

I dati approvati e riportati nella rela­zione e negli allegati riguardanti i risultati elettorali nella Circoscrizione, le cifre indi­viduali e le graduatorie dei candidati colle­gati con la medesima lista non eletti nei Collegi uninominali, nonché i dati sulla determinazione della cifra elettorale circo­scrizionale delle liste sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.

Verifica dei poteri nella Vili Circoscrizione - Veneto 2.

La Giunta, dopo aver ascoltato la relazione del Relatore Francesco LA SAPONARA, la

Page 7: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 7 - Giunta delle elezioni

approva e delibera di procedere alla veri­fica delle schede bianche, nulle e conte­state per le elezioni nei Collegi uninomi­nali relative al Collegio n. 3.

La Giunta apporta quindi le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle ci­fre individuali relativi ai candidati dei Col­legi uninominali nn. 1, 2, 4, 5, 6, 7, 8, 10, 11, 12, 13, 14 e 15 della Circoscrizione.

Collegio uninominale n. 1. Riccardo RAB AGLI ATI: voti validi, -

10; cifra individuale - 0,01.

Collegio uninominale n. 2. Sandro TREVISANATO: voti validi, -

4; Stefano BOATO: voti validi, - 1; cifra

individuale - 0,01; Raineri CHINELLATO: voti validi, - 1.

Collegio uninominale n. 4. Mario ZOLLI: cifra individuale, + 0,02; Luigino BUS ATTO: cifra individuale, +

0,01.

Collegio uninominale n. 5. Giuseppe MARCHESE: cifra indivi­

duale, + 0,01; Piergiorgio BIGHIN: voti validi, - 10;

cifra individuale - 0,01.

Collegio uninominale n. 6. Enrico CAVALIERE: voti validi + 30; Michele ZANETTI: cifra individuale, -

0,05; Andrea SANSON: cifra individuale, -

0,04; Mario PEZZOLI: cifra individuale, -

0,03.

Collegio uninominale n. 7. Lucio STRUMENDO: cifra individuale,

+ 0,03; Luciano MORETTO: cifra individuale, +

0,02; Alessandro FLOREAN: cifra indivi­

duale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 8. Mauro MICHIELON: voti validi - 20;

Giancarlo ZIZOLA: cifra individuale, + 0,03;

Bruno CESCON: cifra individuale, + 0,02;

Paolo GIRARDI: cifra individuale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 10. Mario FRASSON: cifra individuale, -

0,02;

Nazzareno BOLZON: cifra individuale, - 0,02;

Pier Francesco CAPPELLETTO: cifra individuale, - 0,01.

Collegio uninominale n. 11. Gian Mario BOZZO: cifra individuale,

~ 0,20; Vittorio TOLLARDO: cifra individuale,

- 0,18; Gianpaolo BUCCIOL: cifra individuale,

- 0,09; Luigi MEI: cifra individuale, - 0,07.

Collegio uninominale n. 12. Franco BENTIVOGLI: cifra individuale,

- 0,22; Gaetano ZAMBONI: cifra individuale,

- 0,20; Sergio ROÀ: cifra individuale, - 0,11; Emanuele SCHENARDI: cifra indivi­

duale, - 0,08.

Collegio uninominale n. 13. Marco PERALE: cifra individuale, -

0,09; Bruna SARTENA: cifra individuale, -

0,09; Guido DE ZORDO: cifra individuale, -

0,05.

Collegio uninominale n. 14. Renzo POLONI: voti validi, + 4.

Page 8: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 8 - Giunta delle elezioni

Collegio uninominale n. 15. Gerardo ZANNIN: cifra individuale, -

0,01.

In conformità alle verifiche compiute e non sussistendo ricorsi pendenti relativi alla posizione dei deputati proclamati nei Collegi uninominali, la Giunta, non es­sendo contestabili le proclamazioni e con­correndo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone la convalida delle ele­zioni dei seguenti deputati:

Collegio uninominale n. 1: Maurizio MENEGON

Collegio uninominale n. 2: Sandro TREVISANATO

Collegio uninominale n. 4: Sante PER-TICARO

Collegio uninominale n. 5: Giuliano GODINO

Collegio uninominale n. 6: Enrico CA­VALIERE

Collegio uninominale n. 7: Lucio LEO-NARDELLI

Collegio uninominale n. 8: Mauro MI-CHIELON

Collegio uninominale n. 9: Giovanni MEO ZILIO

Collegio uninominale n. 10: Gianpaolo DOZZO

Collegio uninominale n. 11: Giacomo ARCHIUTTI

Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA

Collegio uninominale n. 13: Paolo BAMPO

Collegio uninominale n. 14: Flavio DE-VETAG

Collegio uninominale n. 15: Flavio TRINCA.

La Giunta delibera infine la costitu­zione di un Comitato di verifica delle schede nulle del Collegio uninominale n. 3, formato oltre che dal Relatore, dai deputati Maria Anna CALABRETTA MAN-ZARA, Riccardo PERALE e Luca AZZANO CANTARUTTI.

I dati approvati e riportati nella rela­zione e nell'allegato n. 1 riguardanti i ri­sultati elettorali nei Collegi uninominali della Circoscrizione sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.

Verifica dei poteri nella XII Circoscrizione - Toscana.

La Giunta, dopo aver ascoltato la rela­zione del relatore Antonio SODA e dopo interventi dei deputati Elio VITO, Maria Anna CALABRETTA MANZARA, Luigi ROSSI e Francesco LA SAPONARA, deli­bera di procedere alla verifica delle schede nulle e contestate per le elezioni nei Col­legi uninominali nn. 18 e 19, nonché di acquisire con urgenza le schede valide delle sezioni elettorali del Collegio unino­minale n. 22 al fine di procedere alla loro verifica.

La Giunta delibera quindi la costitu­zione di un Comitato di verifica, formato oltre che dal Relatore, dai deputati Paolo ROMANI, Benito FALVO, Sonia VIALE e Angelo MUZIO.

La Giunta apporta inoltre le seguenti rettifiche ai valori dei voti validi e delle ci­fre individuali relativi ai candidati dei Col­legi uninominali nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 20, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28 e 29 della Circoscrizione:

Collegio uninominale n. 1. Luigi BERLINGUER: voti validi, + 63; Umberto CECCHI: voti validi, + 5; cifra

individuale + 0,02; Alberto TIRELLI: cifra individuale, -

0,52; Marco CELLAI: voti validi, - 3.

Collegio uninominale n. 2. Alessandra BONSANTI: voti validi, +

10; Augusta BASSI LAGOSTENA: voti va­

lidi, + 60; cifra individuale, - 0,02; Fiordalisa BOZZETTI DRAGHI: cifra

individuale, - 0,05; Giuseppe CANCEMI: cifra individuale,

- 0,04;

Page 9: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 9 - Giunta delle elezioni

Matteo MALLARDI: voti validi, + 10; ci­fra individuale, - 0,01.

Collegio uninominale n. 3. Valdo SPINI: voti validi, + 13; Sergio ORTINO: voti validi, + 10; cifra

individuale, + 0,02; Rodolfo TURCO DONI: cifra indivi­

duale, + 0,01; Enrico BOSI: cifra individuale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 4. Armando COSSUTTA: voti validi, + 1; Alessandro CORSINOVI: cifra indivi­

duale, - 0,08; Giuseppe MATULLI: cifra individuale,

- 0,06; Piergiuseppe MASSAI: cifra indivi­

duale, - 0,03; Paolo VANNINI: cifra individuale, -

0,02.

Collegio uninominale n. 5. Giuseppe ARLACCHI: voti validi, -

142.

Collegio uninominale n. 6. Andrea TORTI: cifra individuale, +

0,01; Angelo PASS ALEVA: cifra individuale,

+ 0,01; Giuseppe CIPRIANI: cifra individuale, +

0,01.

Collegio uninominale n. 7. Vassili CAMPATELLI: voti validi, + 10; Pietro POZZOLINI: cifra individuale, +

0,01; Maurizio ROSSI: cifra individuale, +

0,01.

Collegio uninominale n. 8. Enrico Beniamino STUMPO: cifra indi­

viduale, - 0,04; Federico SCIANO: cifra individuale, -

0,04; Ovidio MONTECCHI: voti validi, - 7;

cifra individuale, - 0,03;

Franco ASTE: cifra individuale, -0,01.

Collegio uninominale n. 9. Stefano SOLARI: cifra individuale, -

0,01; Mario VITIELLO: voti validi, - 50; cifra

individuale, - 0,06.

Collegio uninominale n. 10. Alessandro GORI: cifra individuale, +

0,02; Carlo Piero CARLESI: voti validi, - 91;

cifra individuale, - 0,08; Patrizio Adolfo GIUGNI: voti validi, -

111; cifra individuale, - 0,10.

Collegio uninominale n. 11. Antonio Ludovico PRINCIPATO: cifra

individuale, + 0,01; Beppino MONTALTI: voti validi, - 1.

Collegio uninominale n. 12. Alessandro GIORGIETTI: voti validi, +

1.

Collegio uninominale n. 13. Paolo NEPI: cifra individuale, - 0,02; Roberto NASCOSTI: voti validi, + 60;

cifra individuale + 0,05; Pier Luigi PERUZZI: cifra individuale,

- 0,01.

Collegio uninominale n. 14. Gianni CANTALONI: cifra individuale,

- 0,03; Albano BRAGAGNI: cifra individuale,

- 0,03; Gherardo GRANDI: voti validi, - 1; ci­

fra individuale, - 0,02.

Collegio uninominale n. 15. Enrico BOSELLI: voti validi, + 23; Paola BOMBIERI: voti validi, + 37; cifra

individuale, + 0,03; Alberto PINZUTI: voti validi, + 14; cifra

individuale, + 0,02; Enzo DALL'AVO: voti validi, + 33; cifra

individuale, + 0,03;

Page 10: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 10 - Giunta delle elezioni

Sandra NERI: voti validi, - 90; cifra in­dividuale, - 0,09.

Collegio uninominale n. 16. Fabrizio VIGNI: voti validi, + 108; Antonio COTTINI: cifra individuale, +

0,01; Mario BECATTELLI: cifra individuale,

+ 0,01; Mario ASCHERI: voti validi, + 5.

Collegio uninominale n. 17. Domenico PANDOLFI: cifra indivi­

duale, - 0,03; Franco VALLEGGI: cifra individuale, -

0,03; Marco PASQUINUCCI: cifra indivi­

duale, - 0,03.

Collegio uninominale n. 20. Enrico FERRI: cifra individuale, +

0,02; Stefano TOME: cifra individuale, +

0,01; Elena DEL NERO: voti validi, - 28; ci­

fra individuale, - 0,02; Franco BEDINI: cifra individuale, +

0,01; Lorenzo GESTRI: voti validi, + 5; cifra

individuale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 21. Fabio EVANGELISTI: voti validi, +

100; Riccardo FRAGASSI: voti validi, + 20;

cifra individuale, + 0,05; Cesare UGOLOTTI: cifra individuale, +

0,02; Nicola SILVESTRI: cifra individuale, +

0,02.

Collegio uninominale n. 23. Domenico MASELLI: voti validi, + 100; Gianmarco MANCINI: cifra individuale,

- 0,18; Agnese GARIBALDI: cifra individuale,

- 0,12;

Enrico GRABAU: voti validi, - 10; cifra individuale, - 0,12;

Massimo Ignazio BULCKAEN: cifra in­dividuale, - 0,04.

Collegio uninominale n. 24. Virgilio LUVISOTTI: voti validi, + 7; ci­

fra individuale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 25. Antonio TOGNARELLI: voti validi, + 5;

cifra individuale, + 0,02; Piero Leonardo ANDREUCCI: cifra in­

dividuale, + 0,02; Andrea MARCUCCI: cifra individuale, +

0,01; Mario PELLEGRINETTI: cifra indivi­

duale, + 0,01.

Collegio uninominale n. 26. Alberto BARSOTTI: cifra individuale, +

0,07; Michele PARENTI: cifra individuale, +

0,04; Sauro SARTINI: cifra individuale, +

0,04.

Collegio uninominale n. 27. Fabio SQUARCINI: voti validi, - 1.

Collegio uninominale n. 28. Roberto BIASCI: cifra individuale, +

0,02; Altero MATTEOLI: cifra individuale, +

0,02; Lorenzo DI COSIMO: cifra individuale,

+ 0,02.

Collegio uninominale n. 29. Fabio MUSSI: voti validi, - 59; Paolo COSTANTINO: cifra individuale,

+ 0,01; Leandro PALADINI: voti validi, + 37;

cifra individuale, + 0,04; Giovanni GRASSI: voti validi, + 10; ci­

fra individuale, + 0,01; Francesco Mario PIGA: voti validi, -

10.

Page 11: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 11 - Giunta delle elezioni

In conformità alle verifiche compiute, la Giunta, non essendo contestabili le pro­clamazioni e concorrendo negli eletti le qualità richieste dalla legge, propone la convalida delle elezioni dei seguenti depu­tati:

Collegio uninominale n. 1: Luigi BERLINGUER;

Collegio uninominale n. 2: Alessan­dra BONSANTI;

Collegio uninominale n. 3: Valdo SPINI;

Collegio uninominale n. 4: Armando COSSUTTA;

Collegio uninominale n. 5: Giuseppe ARLACCHI;

Collegio uninominale n. 6: Francesca CHIAVACCI;

Collegio uninominale n. 7: Vassili CAMPATELLI;

Collegio uninominale n. 8: Leonardo DOMENICI;

Collegio uninominale n. 9: Mauro VANNONI;

Collegio uninominale n. 10: Silvano GORI;

Collegio uninominale n. 11: Renzo INNOCENTI;

Collegio uninominale n. 12: Galileo GUIDI;

Collegio uninominale n. 13: Sergio Andrea GARAVINI;

Collegio uninominale n. 14: Vasco GIANNOTTI;

Collegio uninominale n. 15: Enrico BOSELLI;

Collegio uninominale n. 16: Fabrizio VIGNI;

Collegio uninominale n. 17: Giovanni BRUNALE;

Collegio uninominale n. 20: Riccardo CANESI;

Collegio uninominale n. 21: Fabio EVANGELISTI;

Collegio uninominale n. 23: Dome­nico MASELLI;

Collegio uninominale n. 24: Mauro PAISSAN;

Collegio uninominale n. 25: Rosanna MORONI;

Collegio uninominale n. 26: Maria Gloria BRACCI MARINAI;

Collegio uninominale n. 27: Roberto PAGGINI;

Collegio uninominale n. 28: Anna Maria BIRICOTTI;

Collegio uninominale n. 29: Fabio MUSSI.

I dati approvati e riportati nella rela­zione e nell'allegato n. 1 riguardanti i ri­sultati elettorali nei Collegi uninominali della Circoscrizione sono ostensibili presso gli uffici di segreteria della Giunta.

Verifica dei poteri nella XIX Circoscrizione - Campania 1.

II Relatore Flavio CASELLI riferisce sullo stato delle operazioni preliminari di verifica nella Circoscrizione e propone alla Giunta di procedere alla verifica delle schede nulle dei Collegi uninominali nn. 8, 12 e 16, di cui sono state completate le operazioni preliminari di verifica e per i quali sono stati presentati ricorsi. Propone inoltre alla Giunta di acquisire con ur­genza le schede dei voti validi delle sezioni elettorali nn. 242 e 287 del Comune di Napoli, Collegio uninominale n. 6, neces­sarie per il completamento delle predette operazioni preliminari di verifica.

La Giunta approva la proposta del Re­latore e delibera la costituzione di un Co­mitato di verifica formato, oltre che dal Relatore, dai deputati Antonio DEL PRETE, Magda NEGRI e Giacomo GARRA.

Seguito della verifica dei poteri nella XXI Circoscrizione - Puglia.

Il Relatore Luciano CIOCCHETTI riferisce sulle deduzioni e richieste istruttorie per­venute nei termini regolamentari dal de-

Page 12: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 12 - Giunta delle elezioni

putato Francesco CAPITANEO, propo­nendo di accoglierle limitatamente alla ve­rifica delle schede dei voti validi per le ele­zioni nei Collegi uninominali relative ai Collegi uninominali nn. 1 e 28 della Circo­scrizione.

La Giunta approva la proposta del re­latore e delibera quindi di acquisire con urgenza le schede valide dei Collegi unino­minali citati.

Esame delle cariche ricoperte dai deputati ai fini del giudizio di compatibilità con il mandato

parlamentare.

La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, delibera quanto segue:

1) di dichiarare compatibili con il mandato parlamentare le seguenti cari­che:

consigliere di amministrazione della Banca popolare meridionale, soc. coop.r.l. con sede in Grottaminarda, rico­perta dal deputato Ferdinando SCHET­TINO;

sindaco del comune di Boscochie-sanuova, ricoperta dal deputato Mauro BONATO;

2) di dichiarare incompatibili con il mandato parlamentare, ai sensi dell'arti­colo 2 della legge n. 60 del 1953, le cari­che di:

componente del collegio sindacale del Consorzio trasporti della Valle del Tronto, ricoperta dal deputato Giovanni FERRANTE;

presidente dei revisori dei conti del Consorzio di bonifica « Pedemontano Brentella di Pederobba » - Montebelluna, ricoperta dal deputato Flavio TRINCA.

La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, prende atto inoltre delle dimissioni tempestivamente presen­tate dalle seguenti cariche dichiarate in­compatibili con il mandato parlamentare:

revisore dei conti dell'Associazione Irrigazione Est Sesia con sede in Novara, ricoperta dal deputato Giacomo DE GHI-SLANZONI CARDOLI;

revisore dei conti dell'Ente di svi­luppo nelle Marche, ricoperta dal deputato Giovanni FERRANTE;

sindaco supplente del Credito Berga­masco s.p.a., ricoperta dal deputato Gior­gio JANNONE;

presidente del consiglio di ammini­strazione della « Don Rizzo » Banca di cre­dito cooperativo con sede in Alcamo, rico­perta dal deputato Francesco Paolo LUC­CHESE;

componente dei collegi sindacali delle società FINBEST e Brussa Finanzia­ria, ricoperte dal deputato Daniele MOL-GORA;

presidente del collegio dei revisori dei conti dell'Istituto autonomo per le case popolari della provincia di Chieti, rico­perta dal deputato Giovanni PACE;

componente del collegio sindacale del Consorzio per l'aeroporto di Salerno-Pon-tecagnano, ricoperta dal deputato Teodoro TASCONE;

presidente dei collegi sindacali della Banca popolare di Asolo e Montebelluna e della Società bancaria di partecipazioni, ricoperte dal deputato Flavio TRINCA;

nonché delle dimissioni presentate dalle cariche di:

consigliere del Distretto scolastico della Versilia, ricoperta dal deputato Carlo CARLI;

consigliere di amministrazione del Consorzio di bonifica Riviera Berica, rico­perta dal deputato Alberto Paolo LEMBO;

consigliere di amministrazione dell'I­stituto di credito delle Casse rurali ed arti­giane (ICCREA) e dell'AGRILEASING s.p.a., ricoperte dal deputato Francesco Paolo LUCCHESE;

componente dei collegi sindacali delle società 4-ENNE-FIN e BI-FIN, rico­perte dal deputato Daniele MOLGORA.

Page 13: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 1 3 - Giunta delle elezioni

Le predette dimissioni sono state se­guite, ai fini della procedura di compatibi­lità, da dichiarazioni di effettiva asten­sione dalle funzioni.

La Giunta, su proposta del Comitato per le incompatibilità, prende atto infine del collocamento in aspettativa del depu­tato Mauro AGOSTINI dalle funzioni di direttore generale di Sviluppumbria e del deputato Vittorio SGARBI dalle funzioni di direttore storico dell'arte presso la So­printendenza per i beni artistici e storici

del Veneto; della decadenza del deputato Riccardo CANESI dalla carica di consi­gliere del Distretto scolastico n. 2 della Toscana e del deputato Eugenio BARESI dalla carica di consigliere di amministra­zione della società Nuova Scaini; nonché dell'esonero del deputato Ferdinando SCHETTINO dalle funzioni di preside del­l'Istituto tecnico commerciale « V. Volpe » di Grottaminarda.

La seduta termina alle 19,15.

Page 14: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 15: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 15 - Commissioni riunite VII e X

COMMISSIONI RIUNITE VII (Cultura) e X (Attività produttive)

IN SEDE REFERENTE

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente della X Commissione Alessandro RUBINO. — Interviene il sotto­segretario di Stato alla Presidenza del Con­siglio dei ministri Gianni Letta.

La seduta comincia alle 8,45.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 562, recante riordino delle funzioni in materia di turismo, spettacolo e sport (Approvato dal Senato) (1566). (Parere della I, della II, della V, della VI, della XI e della XII Commissione).

{Seguito dell'esame e conclusione).

Le Commissioni riprendono Tesarne del provvedimento.

Alessandro RUBINO, presidente, av­verte che si passerà all'esame degli emen­damenti presentati. Comunica di ritenere inammissibili l'emendamento Peraboni 1.8 in quanto volto a prevedere una delega al Governo, nonché gli emendamenti Maz-zuca 3.10 e Manzini 7.3, in quanto volti ad

introdurre materia estranea al testo del decreto-legge n. 562 del 1994.

Sergio CHIESA (gruppo forza Italia), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VII Commissione, esprime parere contrario su tutti gli emen­damenti presentati.

Luciano CIOCCHETTI (gruppo CCD), relatore per la VII Commissione, ritiene che, a prescindere dal merito degli emen­damenti presentati, l'intento dev'essere quello di consentire la rapida conversione del provvedimento in esame, ormai pros­simo alla scadenza. Il decreto-legge n. 562 del 1994 rappresenta uno strumento per permettere alle regioni di esercitare deter­minati poteri nel settore dello spettacolo, settore che altrimenti continuerà ad essere gestito esclusivamente dallo Stato. Invita, quindi, tutte le forze politiche a riflettere seriamente sull'esigenza di convertire il decreto-legge in esame.

Il sottosegretario di Stato alla Presi­denza del Consiglio Gianni LETTA esprime parere contrario su tutti gli emen­damenti presentati, facendo propria la

Page 16: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 16 - Commissioni riunite VII e X

raccomandazione che il relatore per la VII Commissione ha ora rivolto a tutte le forze politiche. Certamente il testo in esame po­trebbe essere migliorato; alcuni degli emendamenti presentati avrebbero meri­tato maggiore attenzione, ma il decreto è ormai prossimo alla scadenza e rappre­senta già la settima reiterazione.

Adriano VIGNALI (gruppo rifonda­zione comunista-progressisti) osserva che, nel corso della discussione di carattere ge­nerale, i relatori e il rappresentante del Governo hanno illustrato la finalità poli­tica del provvedimento in esame: quella di gestire una fase di transizione. Il decreto-legge n. 562 rappresenta solo una tappa di un percorso la cui conclusione è ancora lontana. Ritiene, quindi, che sarebbe op­portuno che le forze politiche si confron­tassero su una seria riforma; intanto l'at­tuale fase di transizione continuerebbe an­cora per un po'. Le forze di maggioranza dovrebbero, quindi, proporre le linee di tale riforma su cui le forze di opposizione esprimerebbero la loro posizione. Sul tema in discussione si pongono due nodi fondamentali: il primo attiene al rapporto tra Stato e regioni, il secondo al principio per cui la cultura non può essere conside­rata « a fasce », di livello basso, medio o alto. Osserva, infine, che tutti gli emenda­menti dovrebbero essere discussi prima di essere posti in votazione.

Le Commissioni respingono gli emen­damenti Porta 1.12, Bracco 1.1, 1.2 e 1.3, Andreatta 1.15, Monticone 1.4, Bracco 1.5, Servodio 1.6, Peraboni 1.14 e Porta 1.13.

Paola MANZINI (gruppo progressisti-federativo) richiama i contenuti del suo emendamento 1.9 teso a specificare la ri­partizione del fondo nazionale per lo svi­luppo turistico alle Regioni. Con le modifi­che approvate alla legge finanziaria alla Camera sono stati stanziati 50 miliardi per ciascuno degli anni 1995, 1996, 1997 in fa­vore del turismo ed è quindi necessario, per rendere immediatamente spendibili tali risorse finanziarie, specificare i criteri in base ai quali il fondo sarà ripartito.

Viene infine previsto dal suo emenda­mento che tale fondo possa essere gestito dalle Regioni anche avvalendosi di appo­site convenzioni con istituti di credito. In­vita quindi le Commissioni ad approvare tale emendamento.

Le Commissioni respingono gli emen­damenti Manzini 1.9, Servodio 1.7 e 1.8, Porta 1.11, 1.10 e 2.5, Peraboni 2.3 e 2.4, Bracco 2.1 e 2.2.

Nadia MASINI (gruppo progressisti-fe­derativo), intervendo sull'ordine dei lavori, ritiene che la decisione di fissare l'inizio della seduta odierna alle 8.30 del mattino è stata inopportuna. Infatti molti colleghi presentatori di emendamenti non hanno avuto la possibilità di partecipare ai lavori e quindi di illustrarli. Fa presente che nel momento in cui si è deciso di convocare la seduta alle 8,30, il suo gruppo non era presente.

Alessandro RUBINO, presidente, con ri­ferimento all'intervento appena svolto dal deputato Masini, sottolinea che la seduta odierna è iniziata circa venti minuti dopo le 8,30, per consentire a tutti di parteci­pare. Ricorda inoltre che l'esame del de­creto-legge n. 562 è stato già rinviato di una settimana e che esso è stato inserito nel calendario dei lavori dell'Assemblea per la seduta di domani. La decisione di convocare la riunione in corso alle 8,30 del mattino è stata adottata, nell'ultima se­duta, svoltasi il 19 novembre scorso e, in quella sede, nessuno ha avuto nulla da obiettare, nemmeno i rappresentanti del gruppo dei progressisti presenti.

Le Commissioni respingono gli emen­damenti Bracco 3.1, Servodio 3.2, 3.3 e 3.4, Mazzuca 3.9 e Bracco 3.5.

Luciano CIOCCHETTI, relatore per la VII Commissione, intervenendo sull'emen­damento Monticone 3.6, sottolinea che tutti i gruppi sono concordi sull'esigenza di tutelare i minori nella visione di film e programmi televisivi. Ricorda che, nella relazione da lui svolta sul provvedimento in esame il 17 novembre scorso, ha sottoli-

Page 17: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 17 - Commissioni riunite VII e X

neato l'opportunità che il Governo pro­ponga un emendamento volto ad inserire nel disegno di legge n. 1366 « Ulteriori di­sposizioni concernenti la finanza pub­blica » una norma di delega all'emana­zione di un decreto legislativo che fissi nuove regole atte a tutelare i minori nella visione di film, fiction e programmi televi­sivi.

Alberto MONTICONE (gruppo PPI) ri­tiene la proposta formulata dal relatore per la VII Commissione, insufficiente per affrontare un tema centrale della politica dello spettacolo qual è quello della tutela dei minori. Constatato l'andamento dei la­vori della seduta odierna, non ritiene op­portuno illustrare il suo emendamento 3.6.

Angela NAPOLI (gruppo alleanza na-zionale-MSI) fa presente che il suo gruppo condivide pienamente le osservazioni svolte dal relatore per la VII Commissione nell'intervento svolto poc'anzi.

Le Commissioni respingono l'emenda­mento Monticone 3.6.

Nadia MASINI (gruppo progressisti-fe­derativo), intervendo sull'emendamento Bracco 3.7, coglie l'occasione per espri­mere talune osservazioni sull'articolo 3, in parte già formulate nel corso dell'esame preliminare, inerenti al rapporto tra Stato e regioni. Su tale aspetto l'articolo 3 non definisce in modo chiaro le competenze dello Stato e delle autonomie locali, la­sciando un'ambiguità che, una volta con­vertito il decreto in esame, sarà fonte di molti problemi. Gli emendamenti presen­tati dal suo gruppo sono volti proprio a chiarire questa ambiguità, su cui chiede ai membri della Commissione di riflettere. Si tratta, infatti, di un problema che deve es­sere affrontato, nonostante il decreto-legge n. 562 rappresenti la settima reiterazione.

Il sottosegretario di Stato alla Presi­denza del Consiglio Gianni LETTA rileva che il testo in esame rappresenta il risul­tato di una riflessione lunga e sofferta, di un dialogo con i rappresentanti delle re­

gioni e dell'opposizione. Si è proceduto per approssimazioni successive sino a raggiun­gere un testo che senz'altro è perfettibile, ma non si può affermare che sia fonte di confusione e di problemi, come ha ora so­stenuto il deputato Masini.

Le Commissioni respingono gli emen­damenti Bracco 3.7 e l'emendamento Manzini 7.2.

Paola MANZINI invita le Commissioni ad approvare il suo emendamento 7.1 con il quale si intende apportare una modifica al regime dell'obbligo di compilazione e trasmissione delle schede di informazione per i clienti delle strutture ricettive. L'e­mendamento intende snellire tali adempi­menti e finalizzarli ad un uso di tipo stati­stico; esso tende altresì ad evitare l'obbligo per le imprese di conservare tale schede per un periodo di tempo di 5 anni.

Le Commissioni respingono quindi l'e­mendamento Manzini 7.1.

Fabrizio Felice BRACCO (gruppo pro­gressisti-federativo), osserva che i rappre­sentanti delle regioni hanno richiesto di essere auditi dalle Commissioni riunite. È vero che si sono svolti incontri tra rappre­sentanti del Governo e rappresentanti delle regioni, ma non c'è stato l'incontro di questi ultimi con il Parlamento, contatto che invece è molto importante. Il testo in esame conserva tutti i difetti di quello ori­ginario, anzi per certi aspetti si presenta peggiore, posto che non chiarisce in alcun modo il riparto di competenza tra Stato e regioni. Inoltre ritiene che il decreto-legge n. 562 sollevi problemi di legittimità costi­tuzionale laddove rinvia all'emanazione di un successivo decreto del Presidente del Consiglio la disciplina delle funzioni attri­buite alle regioni, in violazione quindi del­l'autonomia regionale. Anche se è vero che il provvedimento in esame rappresenta la settima reiterazione, occorre considerare che esso è stato trasmesso alla Camera soltanto dieci giorni or sono e non c'è stato il tempo di un esame approfondito. Il suo gruppo pertanto ripresenterà in As­semblea gli emendamenti presentati in

Page 18: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 18 - Commissioni riunite VII e X

Commissione e solleverà quelle questioni su cui in questa sede ci si è rifiutati di di­scutere. Il suo gruppo, quindi, è contrario al testo in esame.

Le Commissioni riunite deliberano quindi di conferire il mandato ai relatori a

riferire favorevolmente sul provvedimento; nominano, quindi, il Comitato dei nove, ri­servandosi il Presidente di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

La seduta termina alle 9,35.

Page 19: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 — 1 9 — Commissioni riunite VII e X

ALLEGATO

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settem­bre 1994, n. 562, recante riordino delle funzioni in materia di turismo,

spettacolo e sport (1566).

EMENDAMENTI AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE

ART. 1.

Al comma 1, sopprimere la parola: am­ministrative.

1. 12. Porta, Peraboni, Arrighini, On-

garo, Miroglio, Bistaffa, Ghi-roldi, Graticola.

Al comma 1, sopprimere le parole: in materia turistica e alberghiera. 1. 1.

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.

Al comma 3, alinea, sostituire il secondo periodo con il seguente: Alle regioni sono trasferite le seguenti funzioni:. 1. 2 .

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini.

Al comma 3, alla lettera a) premettere la seguente:

Oa) funzioni di sostegno, promozioni e vigilanza delle attività di spettacolo per le quali le competenze non siano riservate allo Stato.

1. 3 . Bracco, Nadia Masini, Grignaf-

fini.

Al comma 3, lettera a), sopprimere le parole: trasformazione, adattamento e uti­lizzo.

1. 15 . Andreatta.

Al comma 3, lettera d), dopo le parole: altri vantaggi di tipo economico in favore, inserire le seguenti: di spettacoli promossi da giovani,.

1. 4 . Monticone.

Sostituire il comma 5 con il seguente:

5 . Con decreto del Presidente della Re­pubblica, emanato ai sensi dell'articolo 1 7 della legge 2 3 agosto 1 9 8 8 , n. 4 0 0 , su pro­posta del Presidente del Consiglio dei mi­nistri, d'intesa con la Conferenza perma­nente per i rapporti tra lo Stato, le regioni, le province autonome di Trento e di Bol­zano, previo parere delle competenti Com­missioni parlamentari, si provvede a preci­sare le materie indicate al comma 3 , ad in­dividuare altre funzioni da trasferire alle regioni e, determinando altresì scadenze temporali anche dilazionate, le attività e le istituzioni di carattere nazionale sulle quali è fatta salva la competenza dello Stato. Con il medesimo decreto si procede al trasferimento alle regioni entro il 3 1 di-

Page 20: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

cembre 1995 dei necessari mezzi finan­ziari. 1. 5.

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini.

Al comma 5, primo periodo, sostituire la parola: annuali, con la seguente: plurien­nali. 1. 6.

Servodio, Zen.

Sostituire il comma 6 con il seguente: 6. Il personale del soppresso Ministero

del turismo e dello spettacolo viene ricol­locato, in relazione alla nuova distribu­zione di competenze attuata dal presente decreto, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri entro 60 giorni dalla conversione in legge del presente decreto. 1. 14.

Peraboni.

Al comma 6, sostituire le parole: e il trattamento economico acquisito con le se­guenti: acquisito e il trattamento econo­mico percepito dai lavoratori svolgenti le stesse funzioni dei dipendenti trasferiti. 1. 13.

Porta, Peraboni, Ghiroldi.

Sostituire il comma 7 con i seguenti: 7. Il Presidente del Consiglio dei mini­

stri, d'intesa con il Ministro del tesoro e con la Conferenza permanente per i rap­porti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, istitui­sce il Fondo nazionale per lo sviluppo tu­ristico, da iscrivere nello stato di previ­sione della Presidenza del Consiglio dei ministri, avente il fine di raccogliere ri­sorse pubbliche nazionali e comunitarie da versare ad un apposito capitolo di en­trata da riassegnare al Fondo per essere destinata all' ammodernamento, alla razio­nalizzazione e sviluppo dell'offerta turi­stica italiana, accordando priorità alle proposte progettuali finalizzate all'adegua-

Commissioni riunite VII e X

mento delle strutture turistiche-ricettive, agli adempimenti previsti dalla legisla­zione nazionale e dalle normative comuni­tarie.

1-bis. Il Dipartimento delle politiche del turismo ripartisce annualmente il 70 per cento delle risorse del Fondo nazio­nale per lo sviluppo turistico tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bol­zano, secondo i seguenti criteri:

a) il 40 per cento in base al movi­mento turistico, quale risulta dai dati delle ultime tre stagioni turistiche;

b) il 30 per cento in base alla consi­stenza del patrimonio ricettivo regionale;

c) il 30 per cento in base alla superfi­cie del territorio.

Il rimanente 30 per cento delle risorse è ripartito con gli stessi criteri di cui al comma 2, tra le aree di cui all'articolo 1, comma 1, lettere a) e b), del decreto-legge 20 maggio 1993, n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1993, n. 236.

Il Fondo è gestito dalle regioni anche avvalendosi di apposite convenzioni con istituti di credito. 1. 9.

Manzini, Aloisio, Carli, De Mur-tas, Domenici, Galdelli, Gritta Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Set­timi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.

Al comma 7, primo periodo, sostituire la parola: sentite, con le seguenti: d'intesa. 1. 7.

Servodio.

Al comma 7, sostituire il secondo pe­riodo con il seguente:

L'intervento finanziario dello Stato a favore delle imprese e delle professioni tu­ristiche si attua attraverso il Fondo nazio­nale per lo sviluppo turistico istituito presso il Dipartimento delle politiche del turismo che ripartisce il Fondo secondo

- 20 -

Page 21: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

criteri stabiliti dalla Presidenza del Consi­glio d'intesa con la Conferenza Stato-re­gioni.

1. 8. Servodio.

Al comma 7, sopprimere le parole: dello Stato e e aggiungere, in fine, le seguenti pa­role: o regionali.

1. 1 1 . Porta, Peraboni, Ghiroldi.

Al comma 7, sopprimere le parole: a prevalente partecipazione pubblica.

1. 10. Porta, Peraboni, Ongaro, Bi-

staffa.

ART. 2 .

Al comma 1, lettera a), sostituire le pa­role da: definizione fino a: fissare le con le seguenti: definizione delle.

2. 5 . Porta, Peraboni, Ongaro, Bi-

staffa.

Al comma 1, lettera d), sopprimere le parole: della promozione unitaria dell'im­magine dell'Italia all'estero. 2 . 3 .

Peraboni.

Al comma 1, sopprimere la lettera f).

2 . 4 . Peraboni.

Al comma 1, lettera g) aggiungere, in fine, le parole: e per i quali le competenze siano rimaste affidate alla Presidenza del Consiglio;.

2 . 1. Bracco, Nadia Masini, Grignaf-

fini, Stampa.

Commissioni riunite VII e X

Al comma 1, lettera h), sostituire le pa­role da: in ragione di competenze concor­date fino alla fine della lettera, con le se­guenti: per la parte assegnata allo Stato nell'ambito della ripartizione di cui all'ar­ticolo 1, comma 5-bis. 2 . 2 .

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.

ART. 3 .

Al comma 1, sostituire le parole: di un'autorità di Governo con le seguenti: del Ministero. 3 . 1.

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa, De Julio.

Al comma 1, sopprimere la lettera a). 3 . 2 .

Servodio.

Al comma 1, lettera b), sopprimere le parole: dello spettacolo e. 3 . 3 .

Servodio.

Al comma 2, sopprimere le lettere a) e b). 3 . 4 .

Servodio.

Al comma 2, lettera a), secondo periodo, sostituire le parole da: Dipartimento dello spettacolo fino a: legge 2 1 aprile 1 9 6 2 , n. 1 6 1 , con le seguenti: dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria, nei modi pre­visti dalla legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , come modificata dai commi 2-bis e se­guenti del presente articolo. 3 . 9 .

Mazzuca.

Al comma 2, lettera a), dopo le parole: legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , aggiungere le

- 2 1 -

Page 22: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

seguenti: entro sei mesi dall'entrata in vi­gore del presente decreto vengono emanati i regolamenti e le disposizioni circa la composizione della Commissione in pa­rola.

3. 5. Bracco, Nadia Masini, Grignaf-

fini, Stampa.

Al comma 2, lettera a), secondo periodo, dopo le parole: legge 21 aprile 1962, n. 161, inserire i seguenti periodi:

Le predette Commissioni dovranno es­sere composte da tre esperti di diritto, di psicologia dell'età evolutiva, di pedagogia, con particolare competenza nei problemi della comunicazione sociale, nonché da quattro rappresentanti dei genitori desi­gnati dalle associazioni più rappresenta­tive. Per ogni membro è nominato un supplente. 3. 6.

Monticone.

Al comma 2, lettera b), sopprimere il se­condo e il terzo periodo. 3. 7.

Bracco, Nadia Masini, Grignaf-fini, Stampa.

Al comma 2, sostituire la lettera d) con la seguente:

Con riguardo all'ENIT, entro 180 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, il Governo è delegato a provvedere alla ri­forma dell'ente secondo i seguenti prin­cipi:

1) l'Ente nazionale italiano per il tu­rismo viene trasformato in SpA regolata ai sensi degli articoli 2325 e seguenti del co­dice civile;

2) all'ENIT sono affidate le seguenti funzioni:

a) esercizio dell'attività di coordi­namento della promozione svolta dalle re­gioni, anche al fine della promozione uni­taria dell'immagine dell'Italia all'estero, e

Commissioni riunite VII e X

per sviluppo del mercato turistico nazio­nale;

b) raccolta ed elaborazione di dati, anche attraverso sistemi informativi com­puterizzati;

c) organizzazione e produzione di servizi di consulenza, assistenza e collabo­razione in favore di soggetti pubblici e pri­vati purché compatibili con la finalità isti­tuzionale della società;

d) gestione all'estero nei paesi mag­giori fruitori di turismo italiano, messi a disposizione delle regioni italiane;

e) elaborazione e realizzazione di un piano annuale di investimento nel quale devono essere indicati i progetti e gli strumenti promozionali utilizzati;

f) garantire ai produttori di servizi, con particolare riguardo alle piccole e me­die imprese, condizioni di trasparenza dei mercati e facilitare il loro accesso agli stessi;

g) stipulare contratti o convenzioni con enti o soggetti pubblici o privati per la gestione di uffici di rappresentanza e di progetti operativi volti alla promozione dell'offerta turistica italiana all'estero;

h) realizzazione di progetti inte­grati interregionali elaborati d'intesa con le regioni italiane ovvero specificamente delegati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, o, tramite quest'ultima, da altre organizzazioni pubbliche nazionali.

3) per l'esercizio delle attività che l'ENIT svolge su incarico della Presidenza del Consiglio dei ministri viene ad essa ri­conosciuto un corrispettivo di lire 80 mi­liardi nell'anno 1995, elevato a 90 e 100 miliardi nei due esercizi successivi.

In seguito il corrispettivo verrà incre­mentato annualmente di una percentuale pari alla media del tasso di inflazione.

L'ENIT ha facoltà di reperire sul mer­cato ulteriori mezzi finanziari.

4) La Presidenza del Consiglio dei ministri ha diritto di effettuare la vigilanza sull'osservanza degli obblighi derivanti dalla convenzione mediante acquisizione degli atti e verifiche ispettive.

- 22 -

Page 23: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

L'ENIT si impegna ad assolvere alla ri­chiesta di acquisizione di atti inoltrata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri entro 2 0 giorni dalla data di ricezione della richiesta stessa ed a consentire l'ac­cesso, in qualsiasi momento, agli uffici in Italia ed all'estero a funzionari della Presi­denza del Consiglio dei ministri, formal­mente incaricati della verifica dalla Presi­denza stessa.

Il potere di vigilanza e controllo si estende a tutta la gestione dell'ENIT.

L'ENIT invierà alla Presidenza del Con­siglio dei ministri, entro il mese di marzo di ogni anno, una relazione generale sul­l'andamento della gestione, comparando i risultati conseguiti nell'anno di riferi­mento con quelli dell'anno o degli anni precedenti;

5 ) il capitale dell'ENIT dovrà essere a partecipazione dello Stato, delle regioni e dei privati.

Il Ministro del tesoro, con propri de­creti:

a) determina la quota di capitale proprio;

b) determina la quota del capitale delle regioni;

c) determina la quota dei privati; d) esegue il frazionamento per le

singole regioni del capitale a partecipa­zione regionale, sentita la conferenza Stato-regioni.

Gli organi sociali ed i loro compiti ver­ranno determinati con successivo decreto. 3 . 8.

Periboni.

Dopo il comma 2, aggiungere i se­guenti:

2-bis. L'articolo 1 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sostituito dal seguente:

«ART. 1.

1. La proiezione in pubblica sala o la trasmissione via etere, via cavo, a mezzo satellite o in codice da parte di qualsiasi emittente di film, telefilm o opere per la

Commissioni riunite VII e X

televisione di qualsiasi tipo e durata e su qualsiasi supporto prodotti, sono subordi­nate a nulla osta rilasciato dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria, su pa­rere conforme delle commissioni di revi­sione di primo e secondo grado di cui al­l'articolo 2 della presente legge.

2 . Sono subordinate a nulla osta anche la produzione, la riproduzione per la ven­dita o il noleggio di videocassette e video­dischi contenenti opere filmiche, teatrali o per la televisione, ivi compresi i telefilm.

3 . All'atto della richiesta di nulla osta una copia del film, anche su supporto ma­gnetico, deve essere consegnata dal richie­dente alle commissioni di revisione, che ne disporranno la successiva conservazione presso la cineteca del Centro sperimentale di cinematografia di Roma ».

2-ter. I commi 2 e seguenti dell'articolo 2 della legge 2 1 aprile 1 9 6 2 , n. 1 6 1 , sono sostituiti dai seguenti:

« 2 . Il Garante per la radiodiffusione e l'editoria provvede a ripartire le opere e le videocassette da visionare fra le sezioni di primo grado.

3 . Ciascuna sezione è composta da: a) un professore in quiescenza o un

esperto di diritto, che la presiede; b) un esperto di psicologia dell'età

evolutiva; c) un pedagogista, esperto dei pro­

blemi della comunicazione sociale; d) quattro rappresentanti dei geni­

tori, designati dalle associazioni di genitori più rappresentative.

4 . I componenti di cui alle lettere a), b) e c) del precedente comma sono nominati dal Garante per la radiodiffusione e l'edi­toria. Quelli di cui alla lettera d) sono no­minati dal Garante su conforme parere dei rappresentanti degli utenti nel Consi­glio consultivo degli utenti, previa designa­zione da parte delle associazioni, che de­vono provvedervi entro 1 5 giorni dalla richiesta.

5 . Le deliberazioni delle sezioni sono assunte a maggioranza assoluta dei com­ponenti. Per ogni membro delle sezioni è

- 2 3 -

Page 24: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

nominato un supplente con le stesse mo­

dalità previste per la nomina dei compo­

nenti effettivi. I membri effettivi e sup­

plenti delle sezioni durano in carica un anno.

6. Le funzioni di segretario delle se­

zioni sono espletate da un funzionario ap­

partenente alla carriera direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri. Gli atti delle sezioni sono soggetti alle disposi­

zioni della legge 7 agosto 1990 , n. 2 4 1 . 7. Ai membri delle sezioni spetta, oltre

al rimborso delle spese sostenute, un get­

tone di presenza pari a lire centomila per ogni giorno di riunione, nonché il diritto ad assentarsi dal luogo di lavoro abituale per il tempo necessario allo svolgimento dell'incarico ».

2­quater. Il comma dell'articolo 3 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sostituito dal seguente:

« 2 . La Commissione è presieduta dal più anziano fra i presidenti delle se­

zioni ».

2­quinquies. Il comma 2 dell'articolo 5 della legge 2 1 aprile 1962 , n. 1 6 1 , è sosti­

tuito dai seguenti:

« 2 . Non può essere espresso parere fa­

vorevole per il rilascio del nulla osta alla visione da parte dei minori dei prodotti di cui all'articolo 1 della presente legge che possano in qualsiasi forma nuocere al loro sviluppo psichico e morale, oppure con­

tengano scene violente di qualsiasi genere, ovvero presentino crimini in forma tale da indurre o addestrare alla loro imitazione.

2­bis. Quando siano ammessi alla vi­

sione i minori di 1 4 anni il concessionario ed il direttore del locale sono tenuti a darne avviso al pubblico mediante la scritta Spettacolo visibile a tutti Quando siano ammessi i minori di età compresa tra i 1 4 e i 1 8 anni la scritta deve indicare Visibile ai maggiori di anni 14 ».

3 . 10. Mazzuca.

Commissioni riunite VII e X

Al comma 1, sopprimere la lettera a).

7. 2.

Manzini, Aloisio, Carli, Dome­

nici, Gritta Grainer, Lom­

bardo, Raffaelli, Ranieri, Re­

becchi, Rizza, Settimi, Ugo­

lini, Viviani, Voccoli, Zani.

Sostituire il comma 1 ­bis con i se­

guenti:

l­bis. L'articolo 1 0 9 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con regio decreto 1 8 giugno 1 9 3 1 , n. 7 7 3 , come modificato dall'articolo 1 6 della legge 3 0 settembre 1 9 9 3 , n. 3 3 8 , è sosti­

tuito dal seguente:

«ART. 1 0 9 . — 1. I gestori di esercizi al­

berghieri ed extralberghieri о di altre im­

prese e attività ricettive hanno l'obbligo di far compilare e firmare personalmente dai clienti alloggiati una scheda conforme al modello approvato con decreto del Mini­

stero dell'interno. Per i nuclei familiari e per i gruppi guidati, la compilazione e la sottoscrizione dell'apposita scheda può es­

ser effettuata da uno dei coniugi anche per l'altro e per i figli minorenni e dal capo­

gruppo anche per gli altri componenti del gruppo ».

I­ter. I gestori degli esercizi alberghieri ed extralberghieri о di altre imprese e atti­

vità ricettive hanno l'obbligo di tenere, ai fini statistici, un registro nel quale sono indicati il numero e il luogo di prove­

nienza delle persone alloggiate. La tra­

smissione dei relativi dati alle autorità competenti è effettuata entro la fine di ogni mese anche tramite l'utilizzo di tec­

nologie telematiche. \­quater. Entro centottanta giorni dalla

data di entrata in vigore della presente legge, il Presidente del Consiglio dei mini­

stri, sentito l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT) e le regioni, provvede con proprio decreto ad approvare il modello di registro

­ 2 4 ­

Page 25: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 25 - Commissioni riunite VII e X

e a dettare norme attuative finalizzate a regolamentare la trasmissione dei dati di cui al comma l-bis. 7. 1.

Manzini, Aloisio, Carli, De Mur-tas, Domenici, Galdelli, Gritta Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Set­timi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.

Dopo il comma 1 -bis, aggiungere i se­guenti:

l-ter. L'articolo 4 del regolamento per le migliorie igieniche negli alberghi, appro­vato con regio decreto 24 maggio 1925, n. 1102, come modificato dall'articolo 1 del decreto del Presidente della Repub­

blica 30 dicembre 1970, n. 1437, è sosti­tuito dal seguente:

« ART. 4. — Nelle strutture turistico-ri-cettive la cubatura minima delle camere è calcolata tenendo conto del numero dei letti e della categoria di appartenenza. La superficie minima, servizi esclusi, è fissata nei limiti della tabella allegata al presente regolamento. L'altezza utile interna è quella stabilita al punto 1 del decreto del Ministro della sanità del 5 luglio 1975, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, n. 190 del 18 luglio 1975.

l-quater. Al regolamento per le miglio­rie igieniche negli alberghi, approvato con regio decreto 24 maggio 1925, n. 1102, e successive modificazioni, è annessa la ta­bella di cui all'allegato A alla presente legge.

ALLEGATO A.

TABELLA

Superficie minima delle camere in metri quadrati, esclusi i servizi.

Num. Affitta­ Alberghi Alberghi Alberghi Alberghi Alberghi persone camere 1 stella 2 stelle 3 stelle 4 stelle 5 stelle

1 persona 7 8 8 8 8 8

2 persone 8 9 9 10 12 14

3 persone 10 11 11 12 14 16

4 persone 12 14 14 15 17 19

7. 3. Manzini, Aloisio, Carli, De Murtas, Domenici, Galdelli, Gritta

Grainer, Lombardo, Raffaelli, Ranieri, Rebecchi, Rizza, Settimi, Ugolini, Viviani, Voccoli, Zani.

Page 26: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 27: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 27 - Commissione I

I COMMISSIONE PERMANENTE (Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni)

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Gustavo SELVA.

Comunicazioni del Presidente sul calendario dei lavori.

Gustavo SELVA, presidente, comunica che nella riunione di sabato 19 novembre 1994 dell'ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi è stato deli­berato il seguente calendario dei lavori per il periodo 29 novembre - 7 dicembre:

Martedì 29 novembre - seduta pomeri­diana:

Esame, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento dei disegni di legge di conversione eventualmente asse­gnati;

Sede referente: esame delle proposte di legge Marti-

nat n. 214 ed abbinate di modifica della legge 28 febbraio 1990, n. 39 (legge Mar­telli);

seguito dell'esame della proposta di legge costituzionale Bassanini ed altri n. 889 sul riconoscimento agli stranieri ed apolidi residenti in Italia dei diritti di riu­

nione, di associazione e di elettorato attivo e passivo;

seguito dell'esame della proposta di legge Bassanini ed altri n. 1013 concer­nente disposizioni in materia di sciogli­mento anticipato dei consigli comunali e provinciali;

seguito dell'esame della proposta di legge La Russa n. 738 in materia di ineleg­gibilità alla carica di deputato dei sindaci dei comuni con popolazione superiore ai 20 mila abitanti;

esame della proposta di legge Poli Bortone n. 241 sul collocamento fuori ruolo dei professori universitari associati;

seguito dell'esame delle proposte di legge costituzionale di modifica dello Sta­tuto della regione Sicilia;

esame del disegno di legge n. 1549 di conversione del decreto-legge n. 601 del 1994 sul differimento dei termini.

Mercoledì 30 novembre e giovedì 1° dicem­bre - sedute pomeridiane: Sede referente per il seguito dell'esame

dei progetti di legge indicati.

Page 28: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 28 - Commissione I

Martedì 6 dicembre - seduta pomerdiana:

Esame ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del regolamento dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge even­tualmente assegnati;

Sede referente:

seguito dell'esame dei progetti di legge indicati.

Mercoledì 7 dicembre - seduta pomeri­diana:

Sede referente:

seguito dell'esame dei progetti di legge indicati.

Nel periodo considerato avranno altresì luogo le riunioni:

del Comitato ristretto per l'esame delle proposte di legge relative alla modi­fica del sistema elettorale per le regioni a Statuto ordinario;

del Comitato ristretto nominato per l'esame delle proposte di legge sul voto de­gli italiani all'estero;

potranno avere altresì luogo ulteriori riunioni per l'esame in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 2, del re­golamento, di disegni di legge di conver­sione dei decreti-legge eventualmente asse­gnati;

in sede legislativa per il seguito della discussione del disegno di legge n. 1306 sul riacquisto della cittadinanza.

Saranno infine presi contatti con il Presidente della Commissione Giustizia af­finché possa essere iscritto all'ordine del giorno delle Commissioni riunite I e II il disegno di legge n. 1614 per la conver­sione in legge del decreto-legge n. 627 del 1994 recante disposizioni urgenti per l'at­tuazione dell'articolo 68 della Costitu­zione.

La Commissione prende atto.

La seduta termina alle 15,20.

IN SEDE CONSULTIVA AI SENSI DELL'ARTICOLO 96-BIS, COMMA 2, DEL REGOLAMENTO.

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Gustavo SELVA, indi del Vicepresidente Roberto RONCHI. — In­tervengono i Ministri per la famiglia e la solidarietà sociale Antonio Guidi e per la pubblica istruzione Francesco D'Onofrio e il Sottosegretario di Stato per il tesoro Sal­vatore Cicu.

La seduta comincia alle 15,20.

Disegno di legge:

Conversione in legge del decreto-legge 18 novembre 1994, n. 633, recante disposizioni urgenti per l'at­tuazione del testo unico sulle tossicodipendenze, ap­provato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 (1659). (Parere all'Assemblea). (Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Diana BATTAGGIA (gruppo lega nord), relatore, nel ricordare che il decreto-legge in esame rappresenta in parte la reitera­zione di precedenti decreti-legge non con­vertiti in legge nei termini costituzionali, si sofferma brevemente sull'articolato del provvedimento.

Innanzitutto, l'attuale decreto-legge opera, all'articolo 1, la reistituzione del fondo nazionale di intervento per la lotta alla droga, mediante l'unificazione degli stanziamenti già iscritti nello stato di pre­visione della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell'interno.

Il Fondo è destinato alla erogazione dei contributi previsti dal testo unico sulle tossicodipendenze, agli articoli 127, 131, 132 e 134. I finanziamenti riguardano pro­getti di prevenzione e recupero elaborati da amministrazioni statali, enti locali ed unità sanitarie locali, soggetti privati, e re-

Page 29: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 29 - Commissione I

gioni; queste ultime possono accedere a contributi per progetti di formazione degli operatori dei servizi pubblici e privati, nonché per progetti per la realizzazione di sistemi di verifica, anche a distanza di tempo, e di valutazione dell'efficacia degli interventi sul territorio.

L'articolo 2 del decreto-legge prevede i meccanismi contabili per l'erogazione dei contributi, che vengono trasferiti a livello locale mediante aperture di credito a fa­vore di funzionari delegati.

Le procedure per l'approvazione dei progetti sono dettate all'articolo 3. L'indi­viduazione dei termini e le modalità di presentazione delle domande, i criteri per l'esame della congruenza e validità dei progetti ed i criteri di ripartizione dei fi­nanziamenti, è demandata ad apposito de­creto del Ministro per la famiglia e la soli­darietà sociale, da emanare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge.

Con l'articolo 4, che introduce nuove disposizioni, si prevede il trasferimento alle regioni delle somme da destinare al fi­nanziamento di enti, organizzazioni di vo­lontariato, cooperative e privati, a decor­rere dall'anno 1996.

Con l'articolo 5 è istituito, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Di­partimento per gli affari sociali, un nucleo operativo per la verifica degli interventi attivati sul territorio nei settori della tossi­codipendenza, dei minori a rischio di cri­minalità e del volontariato. Il nucleo opera compiendo verifiche a campione sui pro­getti finanziati dalla Presidenza del Consi­glio dei ministri e dalle altre amministra­zioni dello Stato che ne facciano richie­sta.

L'articolo 6 del decreto-legge rafforza l'attività dell'Osservatorio permanente sulle tossicodipendenze, stabilendo che l'acquisizione dei dati va effettuata se­condo le corrette metodiche statistiche po­ste in essere dall'ISTAT, in armonia con quanto disciplinato dal decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, e che tutte le strutture pubbliche che operano nel campo dell'acquisizione di dati sulle tossi­codipendenze devono comunicare periodi­

camente all'Osservatorio medesimo i dati in loro possesso. La disposizione, inoltre, crea un importantissimo punto di riferi­mento per la collettività, denominato « sportello per il cittadino », in analogia con quanto già avviene in relazione ad al­tre gravi emergenze sociali e sanitarie: lo sportello offrirà in modo semplice e im­mediato, a chiunque ne faccia richiesta, informazioni, assistenza ed indirizzo nel campo della prevenzione, del recupero e della riabilitazione.

L'articolo 7, al comma 1, aggiunge un comma all'articolo 128 del testo unico ap­provato con decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, inteso a pre­vedere il rilascio della concessione edilizia gratuita per gli immobili destinati ad uso delle comunità terapeutiche disciplinate dalla medesima norma. Il comma 2 del medesimo articolo aggiunge un comma (3-bis) all'articolo 129 del testo unico appro­vato con decreto del Presidente della Re­pubblica n. 309 del 1990, che prevede la concessione di edifici e strutture apparte­nenti allo Stato, ad enti che intendono de­stinarli a centri di cura e recupero dei tossicodipendenti.

L'articolo 8 si riferisce all'esigenza di rendere funzionali i cosiddetti « SERT » (servizi per le tossicodipendenze delle unità sanitarie locali). La norma prevede la possibilità di coprire i posti di dirigente e di coadiutore di tali servizi mediante concorsi interni.

L'articolo 9 reca una norma destinata al potenziamento degli interventi in favore delle persone immigrate extracomunitarie, rispondendo in tal modo alle urgenti ne­cessità evidenziatesi nel campo.

Con l'articolo 10 si modifica e si inte­gra la legge 22 giugno 1990, n. 164, re­cante « Norme sulla composizione ed i compiti della Commissione di cui al comma 2 dell'articolo 21 della legge 23 agosto 1988, n. 400».

Propone in conclusione che la Commis­sione esprima parere favorevole.

Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI) annuncia il voto favorevole del suo

Page 30: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 30 - Commissione I

gruppo sul provvedimento in esame che è volto a potenziare gli interventi a sostegno del recupero delle tossicodipendenze.

Appare positivo, in particolare, l'arti­colo 4 che introduce disposizioni volte alla regionalizzazione delle somme statali da destinare al finanziamento di enti per la lotta alla droga; si augura comunque che il Governo eserciti i poteri di vigilanza che gli competono soprattutto per ciò che at­tiene alla rapidità nell'erogazione di tali fondi. Nel condividere l'istituzione di un nucleo operativo per la verifica degli inter­venti nonché l'esigenza di rafforzare i ser­vizi per le tossicodipendenze delle unità sanitarie locali, chiede in particolare al Governo di impegnarsi per una celere at­tuazione delle disposizioni previste dal comma 2 dell'articolo 7 del decreto-legge.

Sergio COLA (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) annuncia il voto favorevole sul provvedimento pur osservando che, a ri­gore, nel testo sono contenute alcune norme che avrebbero dovute essere intro­dotte mediante un disegno di legge ordina­ria.

Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) annuncia il voto favorevole del suo gruppo sul provvedimento.

Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), nel condividere il parere favorevole proposto dal relatore, chiede alcuni chiarimenti al Ministro in ordine all'esistenza o meno di parametri alla cui stregua valutare la concessione e l'efficacia dei finanziamenti pubblici alle strutture private. Come è emerso dal di­battito aperto in questo periodo, è neces­sario verificare ciò che avviene all'interno delle comunità terapeutiche, non poten­dosi pensare a comunità chiuse, senza rapporti con l'esterno. Condivide inoltre il decentramento di fondi alle regioni che si propone il provvedimento in esame, men­tre osserva che il contenuto degli articoli 9 e 10 del decreto-legge appare eterogeneo con il resto del provvedimento; tali norme dovrebbero costituire l'oggetto di un appo­sito provvedimento.

Luigi ROSSI (gruppo lega nord) an­nuncia il voto favorevole del suo gruppo su un provvedimento necessario per stron­care il flagello della droga. È inoltre con­vinto che tale obiettivo potrà essere prima raggiunto proprio seguendo la linea di una forte regionalizzazione dei fondi statali in materia.

Domenico MASELLI (gruppo progres­sisti-federativo), nel condividere il parere favorevole proposto dal relatore, sottolinea in particolare l'importanza delle disposi­zioni previste dall'articolo 8 del decreto-legge. Ritiene invece che l'articolo 10 del decreto-legge rappresenti un corpo estra­neo in un provvedimento abbastanza omo­geneo.

Il Ministro Antonio GUIDI, nell'augu-rarsi che quella attuale rappresenti l'ul­tima reiterazione, osserva che, rispetto alle versioni precedenti, il decreto-legge attuale contiene alcune modifiche che auspica possano consentire una definitiva conver­sione in legge del decreto. Su molte delle questioni che sono state affrontate nell'e­same odierno, come ad esempio quella delle comunità terapeutiche, si tratta di intervenire sintetizzando le esperienze fin qui fatte e creando dei parametri a livello scientifico, approfittando del dibattito acuto e sofferto che su questi temi è at­tualmente in corso nell'opinione pubblica. Il nucleo di controllo è stato reso più agile per favorire la snellezza operativa. Il de­creto-legge, come osservato da molti degli intervenuti, si muove nel senso della regio­nalizzazione delle attività di sostegno nella lotta alle tossicodipendenze; in proposito va peraltro rilevato che attualmente non tutte le regioni sono sempre pronte ad at­tuare subito interventi previsti da disposi­zioni legislative. Più in generale si augura che l'esame del decreto-legge in oggetto sia l'occasione per avviare su queste tematiche un serio dibattito parlamentare, trattan­dosi di argomenti che non possono essere lasciati soltanto agli organi di informa­zione o alle strumentalizzazioni politiche.

Page 31: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 31 - Commissione I

La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussi­stenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 novembre 1994, n. 642, recante interventi per il settore del­l'autotrasporto di cose per conto di terzi (1673) (Parere all'Assemblea).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia Tesarne del provvedimento.

Paolo BECCHETTI (gruppo CCD), rela­tore, ricorda che a seguito dell'accordo, in­tervenuto presso la Presidenza del Consi­glio dei ministri il 4 agosto 1994, durante il quale si è convenuto di tener fermo l'im­pegno politico di corrispondere anche per il 1994 un bonus fiscale all'autotrasporto merci dello stesso ammontare stabilito nel 1993, pari a 570 miliardi di lire, è stato predisposto il provvedimento legislativo in esame con il quale si concede tale bonus fiscale alle condizioni previste nel mede­simo.

Nel 1994, come per gli anni precedenti, in via generale, l'aumento per gli autotra­sportatori, delle singole voci di costo, che è maggiore della media europea, ha compor­tato un incremento dei costi dell'autotra­sporto che del resto non ha potuto trovare adeguata compensazione in un corrispon­dente aumento delle tariffe avendo il Go­verno scelto di consentire solo un aumento tariffario compatibile con i tassi di infla­zione programmata.

Pertanto si è ritenuto di compensare tali costi, mediante la concessione del cre­dito d'imposta, ripetendo le modalità già concertate tra il Ministero dei trasporti e della navigazione ed il Ministero delle fi­nanze, che hanno come riferimento il nu­mero e la portata dei veicoli in circola­zione di ciascuna impresa di autotra­sporto.

Il beneficio fiscale potrà essere utiliz­zato ai fini del pagamento dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, delle persone

giuridiche, dell'imposta locale sui redditi, dell'imposta sul valore aggiunto, nonché in sede di versamento delle ritenute alla fonte, operate dai sostituti d'imposta, sulle retribuzioni dei dipendenti e sui compensi da lavoro autonomo.

Propone quindi che la Commissione esprima parere favorevole.

Rolando FONTAN (gruppo lega nord), nell'annunciare voto favorevole fa presente che da parte degli autotrasportatori è per­venuta la richiesta che il loro lavoro venga ricompreso tra le professioni considerate usuranti: questa considerazione dovrà es­sere senz'altro valutata dalla Commissione di merito che procederà all'esame del provvedimento.

Sergio COLA (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) si associa al parere favorevole proposto dal relatore.

Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), nell'annunciare voto favorevole, fa peraltro osservare che su materia del genere non si può conti­nuare ad intervenire con provvedimenti di urgenza.

La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussi­stenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 22 novembre 1994, n. 643, recante norme di interpretazione e di modificazione del decreto-legge 19 dicembre 1992, n. 487, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio 1993, n. 33, e successive integrazioni, con­cernente la soppressione dell'EFIM (1674) (Parere all'Assemblea).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Antonio DEL PRETE (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, fa presente che quella attuale rappresenta una ennesima

Page 32: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 32 - Commissione I

reitera di un decreto-legge rispetto al quale nella precedente versione, la I Com­missione già si espresse favorevolmente sui requisiti di necessità e di urgenza.

Nel soffermarsi brevemente sull'artico­lato, ricorda che il primo comma dell'arti­colo 1 consente alle società controllate di poter ricorrere ad una cassa integrazione « ponte » che copra il periodo intercor­rente tra la cessazione dell'intervento or­dinario o straordinario e l'alienazione della società o dell'azienda. Il comma 2 consente al commissario liquidatore di soddisfare contingenti necessità economi­che e finanziarie delle società che non sono in grado di far fronte al pagamento delle retribuzioni e dei relativi oneri per il personale in servizio che assicuri il mante­nimento del minimo livello produttivo aziendale.

L'articolo 2 viene incontro alla neces­sità di interpretare e di chiarire il rap­porto fra le posizioni delle società control­late dall'EFIM operanti nel settore della difesa ed aerospaziale, debitamente auto­rizzate all'esercizio di queste attività, e le aziende gestite dalle stesse società che hanno assunto una individualità operativa differenziata. Il comma 4 dell'articolo 2, in particolare, prevede un subentro automa­tico, ex lege, degli acquirenti di aziende o rami di aziende ex EFIM nei consorzi di progettazione e costruzione e nelle iscri­zioni all'Albo nazionale dei costruttori (purché in possesso dei requisiti richiesti). Si tratta, in sostanza, di perseguire l'im­portante obiettivo di salvaguardare le pro­fessionalità acquisite.

L'articolo 3 estende il potere del com­missario liquidatore di richiedere la liqui­dazione coatta amministrativa per tutte le società controllate dall'EFIM, potere prima limitato alle società non suscettibili di utile trasferimento.

L'articolo 4 introduce tra l'altro un'e­quiparazione delle vendite effettuate prima del concordato o della liquidazione coatta da parte del commissario liquida­tore a quelle compiute nell'ambito delle procedure di cui alla legge fallimentare, in modo che in nessun caso possa aversi

un'azione di creditori delle aziende trasfe­rite nei confronti degli aventi causa.

Il comma 3 rende inoltre possibile la conversione dei crediti infragruppo in ca­pitale da parte delle società controllate dall'EFIM in liquidazione anche nell'ipo­tesi in cui le stesse siano poste in liquida­zione volontaria ovvero in liquidazione coatta amministrativa.

L'articolo 5 permette, in presenza di si­tuazioni urgenti, di pagare non solo i de­biti a breve termine ma anche quelli a me­dio e lungo termine prima dell'approva­zione dell'elenco dei crediti di cui all'arti­colo 5, comma 4, del decreto-legge n. 487 del 1992, mentre con l'articolo 7 il com­missario liquidatore viene esonerato dal-l'obbligo di riversare in Tesoreria le somme riscosse che costituiscono mezzi propri. Questo per consentire una diretta e flessibile gestione delle risorse affluite alla gestione liquidatoria a seguito di di­smissioni o altri recuperi di liquidità, so­prattutto al fine di concludere al meglio le operazioni di pagamento in sede di con­cordato in particolare con riguardo ai cre­diti di scarsa entità.

Con gli articoli 8 e 9, per ragioni di equità, si è ritenuto giusto estendere anche alle imprese commerciali con meno di 50 dipendenti e a quelle di servizi con meno di 100 dipendenti, i benefìci della « legge Prodi », tenendo anche conto della diffe­renza di numero di occupati che esiste con le imprese di carattere industriale.

Per quanto riguarda i successivi articoli 10 e 11, osserva che l'articolo 10 consente 11 recupero delle professionalità ancora utilizzabili da parte della pubblica ammi­nistrazione, assicurando garanzie di effet­tiva utilizzabilità del personale attual­mente dipendente dall'EFIM. Peraltro, la possibilità di configurare un nuovo rap­porto di impiego pubblico viene subordi­nata alla cessazione del preesistente rap­porto di lavoro con conseguente novativa riassunzione presso le amministrazioni dello Stato. L'articolo 11 dispone un ulte­riore stanziamento di lire 5.000 miliardi in aggiunta ai 9.000 previsti dal decreto-legge 19 dicembre 1992, n. 487, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 febbraio

Page 33: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 33 - Commissione I

1993, n. 33, e definisce altresì ulterior­mente le competenze del commissario li­quidatore dell'EFIM, fissando al contempo vincoli più stringenti per l'utilizzazione dei fondi messi a sua disposizione.

Propone in conclusione che la Commis­sione esprima parere favorevole.

Luigi ROSSI (gruppo lega nord), nell'e-sprimere un vivo elogio al relatore per la diligenza con cui ha illustrato il provvedi­mento, fa tuttavia presente che ci si trova di fronte alla settima reiterazione di un decreto-legge la cui prima versione risale al novembre dello scorso anno. La vicenda dell'EFIM, un'istituzione parassitaria ti­pica della I Repubblica, avrebbe già do­vuto essere chiusa da tempo con la sua li­quidazione. Ancora una volta la Commis­sione si trova di fronte alla necessità di esaminare cascate di decreti-legge che le impediscono di iniziare un'autentica atti­vità legislativa. Chiede pertanto al Presi­dente della Commissione di farsi portatore presso il Governo della insostenibilità di tale situazione che impedisce, come il suo gruppo vorrebbe, che la Commissione si impegni in questa legislatura a varare ri­forme legislative di decisiva importanza per il Paese.

Gustavo SELVA, Presidente, nel pren­dere atto delle osservazioni del deputato Rossi, fa presente peraltro, come è ben noto alla Commissione, di aver più volte sollecitato il Governo in vario modo a porre termine alla continua emanazione di provvedimenti di urgenza e che la Com­missione ha altresì svolto l'audizione del ministro per i rapporti con il Parlamento sui temi della decretazione d'urgenza.

Giuseppe PERICU (gruppo progressi­sti-federativo) osserva che, se dovesse per­durare l'atteggiamento del Governo la­mentato dal deputato Rossi, si potrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di sol­levare conflitto di attribuzione tra Parla­mento e Governo davanti alla Corte costi­tuzionale per l'abuso che il Governo fa della decretazione di urgenza. Nel merito, ricorda che il precedente decreto-legge,

approvato dai due rami del Parlamento, è stato successivamente rinviato alle Camere con un messaggio da parte del Presidente della Repubblica che ha censurato che nel testo approvato vi fossero norme che pre­vedevano maggiori oneri non quantificati e la mancata indicazione dei mezzi per far fronte all'incremento di spesa, tutto ciò in violazione del quarto comma dell'articolo 81 della Costituzione: chiede chiariamenti al Governo sul modo con cui è intervenuto per superare tali censure.

Fa infine presente che qualora il prov­vedimento non fosse aperto a quei miglio­ramenti introdotti nel precedente iter par­lamentare, il suo gruppo non potrebbe che confermare la posizione già assunta nella precedente occasione.

Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti) fa presente che ri­spetto alla precedente versione del de­creto-legge su cui il suo gruppo si era aste­nuto, l'attuale versione appare senz'altro peggiore. Non solo infatti si prosegue con l'abuso della decretazione d'urgenza, ma nelle successive reitere si ampliano i poteri del commissario liquidatore, fino a preve­dere una sorta di delega in bianco senza alcun controllo. Per questi motivi annun­cia il suo voto contrario.

Antonio DEL PRETE (gruppo alleanza nazionale-MSI), relatore, nel ricordare che nel corso dell'esame, ai sensi dell'articolo 9-bis del regolamento, del precedente de­creto-legge il gruppo rifondazione comuni­sta-progressisti si espresse favorevolmente, ribadisce l'urgenza del provvedimento che viene incontro al grave disagio in cui ver­sano i lavoratori dell'azienda.

Il sottosegretario Salvatore CICU, nel rammentare che il precedente decreto-legge, approvato dai due rami del Parla­mento, venne rinviato dal Presidente della Repubblica alle Camere in conseguenza del fatto che il testo del provvedimento presentato dal Governo aveva subito nel corso dell'iter parlamentare alcune modifi­cazioni talune delle quali comportavano oneri finanziari che risultavano privi della

Page 34: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 34 - Commissione I

necessaria copertura, ribadisce l'urgenza del provvedimento che auspica possa es­sere rapidamente convertito in legge.

La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussi­stenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 7 novembre 1994, n. 621, recante attuazione di regolamenti co­munitari relativi alla riforma della politica agricola comune (Approvato dal Senato) (1685). (Parere all'Assemblea).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda come il provvedimento rechi mi­sure di accompagnamento dirette a ren­dere meno gravoso per gli agricoltori il passaggio dalla vecchia alla nuova politica agricola comune. Il decreto-legge attua tre diversi regolamenti comunitari: il regola­mento n. 2078 del 1992 che prevede aiuti per gli imprenditori che si assumono im­pegni con effetti positivi per l'ambiente ru­rale; il regolamento n. 2079 del 1992 che promuove l'inserimento nel settore di ele­menti più giovani e dotati di mentalità im­prenditoriale e il regolamento n. 2080 del 1992 che rappresenta forse il primo atto della politica forestale dell'Unione euro­pea. Il provvedimento autorizza una spesa complessiva di lire 100 miliardi da asse­gnare all'Ente per gli interventi nel mer­cato agricolo che dovrà erogare gli aiuti ai beneficiari individuati con provvedimento delle regioni o delle province autonome. Invita quindi la Commissione ad espri­mere parere favorevole sulla sussistenza dei requisiti costituzionali.

Nessuno chiedendo di parlare, la Com­missione delibera quindi di esprimere pa­rere favorevole circa la sussistenza dei re­quisiti di necessità e urgenza di cui all'ar­ticolo 77 della Costituzione.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 25 novembre 1994, n. 650, recante misure urgenti in materia di trattamento economico del personale statale e in materia di pubblico impiego (1689). (Parere all'Assemblea).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La commissione inizia l'esame del provvedimento.

Rolando FONTAN (gruppo lega nord), relatore, ricorda come il provvedimento si proponga di assicurare uniformità di trat­tamento economico per la generalità del personale statale. In particolare, l'articolo 8, risolvendo dubbi insorti in sede applica­tiva, estenda al personale dell'Istituto di vigilanza delle amministrazioni private di interesse collettivo (ISVAP) una disciplina di natura privatistica; l'affrancamento così determinato dai vincoli del comparto pub­blico a suo tempo imposti dalla legge n. 537 appare giustificato dalla circo­stanza che 1TSVAP utilizza per le proprie necessità il contributo di vigilanza, al cui pagamento sono tenuti i soggetti vigilati senza alcun aggravio per l'erario. Ritiene invece che non sia né opportuno né ur­gente il raddoppio dell'organico dell'Agen­zia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni previsto dal­l'articolo 6 del decreto-legge. Propone quindi alla Commissione di esprimere pa­rere favorevole sull'esistenza dei requisiti costituzionali di necessità e di urgenza.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo), nel concordare con il ri­lievo del relatore all'articolo 6, osserva come il decreto legislativo n. 29 del 1993 avesse previsto che l'Agenzia per la rap­presentanza negoziale delle pubbliche am­ministrazioni si avvalesse di soli venticin­que dipendenti e si dichiara stupito per il fatto che ora, a distanza di un anno e mezzo, si disponga il raddoppio di tale personale. Con riferimento all'articolo 8, osserva come l'estensione all'intero perso­nale dell'ISVAP dell'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo n. 29 del 1993 stra­volga i criteri cui è ispirata tale disposi-

Page 35: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 35 - Commissione I

zione che assoggetta a una disciplina di natura pubblicistica i vertici di determi­nati enti e non l'intero personale di questi ultimi. Nel ritenere ampiamente ingiustifi­cata la soluzione recata dall'articolo 8, ri­tiene che la Commissione, nella sede op­portuna, debba formulare una specifica osservazione in merito. Osserva infine come il provvedimento, accanto a norme di carattere economico con carattere di urgenza, presenti anche norme strutturali prive dei requisiti costituzionali: conside­rando prevalenti queste ultime manifesta la sua contrarietà.

Rosa RUSSO JERVOLINO (gruppo PPI), nel concordare con i rilievi relativi agli articoli 6 e 8 dei deputati in prece­denza intervenuti, osserva come rispetto all'articolo 8 sia forse possibile sollevare una questione di costituzionalità per in­giustificata disparità di trattamento dei di­pendenti pubblici. Con riferimento all'arti­colo 5 chiede per quali amministrazioni i rapporti di lavoro a tempo determinato debbano intendersi prorogati al 31 maggio 1995.

Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), ritiene che sa­rebbe opportuno avere dei chiarimenti da parte del Governo e dichiara che, se que­sto non sarà possibile, esprimerà un voto contrario.

Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), sottolinea come il Go­verno nel reiterare il provvedimento abbia introdotto le modifiche approvate all'una­nimità dal Senato in occasione dell'esame della precedente versione del decreto-legge e osserva come di tale circostanza la Com­missione debba tener conto nell'esprimere il parere.

Il Ministro Francesco D'ONOFRIO os­serva come la necessità e l'urgenza siano riscontrabili in questa come nella prece­dente versione del provvedimento. Racco­manda quindi alla Commissione di espri­mere un parere favorevole.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo), preannuncia che, conside­rato che il provvedimento riproduce un te­sto approvato all'unanimità dal Senato, il suo gruppo si asterrà.

La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussi­stenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 ottobre 1994, n. 607, recante disposizioni urgenti concernenti abolizione degli esami di ripara­zione e di seconda sessione ed attivazione dei relativi interventi di sostegno e di recupero (Approvato dal Senato) (1676). (Parere all'Assemblea).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ricorda come il provvedimento, che si in­quadra nella complessiva riforma dell'or­dinamento scolastico avviata dal Governo, preveda l'abolizione degli esami di ripara­zione e la contestuale attivazione di appo­siti interventi di sostegno a favore degli alunni con profitto insufficiente. Nel ricor­dare come il provvedimento reiteri un pre­cedente decreto-legge non convertito nei termini costituzionali, fa presente che il Senato, nell'esaminare il precedente dise­gno di legge di conversione, aveva delibe­rato di stralciare dal provvedimento le norme relative alle complete modalità di svolgimento e di verifica dei risultati degli interventi didattici ed educativi al fine di renderli oggetto di una specifica proposta di legge. È questa la ragione per cui l'at­tuale versione del provvedimento risulta più succinta di quella originariamente pre­sentata.

Luigi ROSSI (gruppo lega nord), ri­corda come la scuola sia essenziale per qualsiasi nazione civile e come egli si sia sempre battuto per una complessiva ri­forma scolastica che non è mai arrivata.

Page 36: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 36 - Commissione I

Auspica che all'abolizione degli esami di riparazione segua la riforma complessiva dell'ordinamento scolastico da tempo at­tesa; quella riforma che in quaranta anni il vecchio regime non è riuscito a fare.

Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI), registra con soddisfazione la pre­senza quest'oggi in Commissione dei Mini­stri Guidi e D'Onofrio ed auspica che altri membri del Governo seguano il loro esem­pio.

Venendo al provvedimento, ritiene che la discussione non debba essere impostata sulla distinzione tra vecchio e nuovo re­gime: ed infatti, nel provvedimento colle­gato alla finanziaria dello scorso anno, era contenuta una delega per l'attuazione del­l'autonomia scolastica in esecuzione della quale il Ministero ha predisposto una serie di decreti delegati che il Governo in carica non ha ritenuto opportuno fare propri; inoltre il Senato ha a suo tempo approvato a larga maggioranza un disegno di legge di riforma della scuola secondaria superiore che poi ha incontrato alla Camera la ferma opposizione di una forza politica che attualmente fa parte della maggio­ranza. Ritiene condivisibile la scelta di abolire gli esami di riparazione e di atti­vare contestualmente appositi interventi di sostegno poiché in tal modo si evita di ad­dossare alle famiglie l'onere di sostenere gli alunni con profitto insufficiente. Si di­chiara tuttavia perplessa poiché il provve­dimento interviene nel corso dell'anno scolastico e questo renderà difficile atti­vare i corsi di sostegno e di recupero. Os­serva inoltre come il provvedimento venga finanziato a valere sui fondi destinati alla riforma della scuola e sarebbe stato quindi opportuno esaminarlo contestualmente alla riforma degli esami di maturità.

Domenico MASELLI (gruppo progres­sisti-federativo), dichiara che il suo gruppo avrebbe preferito che la materia fosse di­sciplinata con un disegno di legge e non con un decreto-legge. Esprime inoltre per­plessità sulla possibilità di attivare dei corsi di recupero quando l'anno scolastico è già avviato. Invita altresì a riflettere nel­

l'opportunità di fare svolgere gli esami di idoneità in un'unica sessione estiva. Coglie infine l'occasione per invitare il Ministro a rivedere la composizione delle commis­sioni per gli esami di maturità che, se­condo una normativa di recente appro­vata, debbono essere composte in ambito provinciale con il rischio di far sorgere in tal modo dei conflitti di interesse.

Il Ministro Francesco D'ONOFRIO ri­corda come la precedente versione del provvedimento, di contenuto più ampio, fosse stata presentata al Senato dove il Governo non ha una maggioranza preco­stituita. In tal modo il Governo intendeva delineare la sua politica scolastica non in un contesto di contrapposizione ma di col­laborazione tra maggioranza e opposi­zione. Tale scelta non intendeva peraltro escludere l'altro ramo del Parlamento che sarebbe stato comunque libero di valutare le scelte compiute al Senato. Il provvedi­mento all'esame della Commissione rap­presenta solo l'avvio della riforma della scuola mentre il punto di arrivo di que­st'ultima è costituito dal disegno di legge approvato dal Senato che disciplina tra l'altro gli interventi didattici ed educativi da attivare nelle scuole secondarie supe­riori in relazione all'abolizione degli esami di riparazione. Ricorda come il Governo si sia risolto ad intervenire con un provvedi­mento di urgenza solo dopo aver valutato l'impossibilità di approvare un apposito disegno di legge agli inizi dell'anno scola­stico ed avere altresì constatato l'ampia di­sponibilità dei gruppi politici all'abolizione degli esami di riparazione. Si è peraltro scelto di procedere con un decreto-legge a valenza annuale mentre l'abolizione defi­nitiva degli esami di riparazione è stata ri­servata ad un apposito disegno di legge. Inoltre, recependo in pieno gli emenda­menti del Senato alla precedente versione del provvedimento, si è omesso di dettare qualsiasi disciplina degli interventi didat­tici ed educativi rimettendone provvisoria­mente la regolamentazione ad un'ordi­nanza del Ministro della pubblica istru­zione da lui adottata. Per quanto riguarda la copertura del provvedimento si è dovuto

Page 37: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 37 - Commissione I

fare ricorso al fondo globale di cui al capi­tale 6856 dello stato di previsione del Mi­nistero del tesoro poiché nella finanziaria per il 1995 non era disponibile uno speci­fico accantonamento che è invece previsto nel disegno di legge finanziaria per il 1996. Ricorda come in materia di politica scola­stica siano attualmente incardinati presso la Camera due provvedimenti in materia di edilizia scolastica e di introduzione del­l'insegnamento della seconda lingua stra­niera obbligatoria. Dichiara inoltre che il Governo non ha attuato la delega in mate­ria di autonomia scolastica cui ha fatto ri­ferimento il deputato Jervolino sulla base di una scelta che ritiene vada discussa in altra sede. Il Governo ha altresì ritenuto opportuno interrompere a giugno qualsiasi attività scolastica ed ha pertanto previsto l'abolizione degli esami di seconda ses­sione. Ricorda infine alla Commissione che, sulla base del decreto-legge in esame, ha potuto adottare una direttiva volta a consentire che l'anno scolastico 1995-1996 iniziasse in modo regolare.

Per questi motivi raccomanda alla Commissione di esprimere un parere favo­revole sulla sussistenza dei requisiti costi­tuzionali di necessità e di urgenza.

Rosa JERVOLINO RUSSO (gruppo PPI), preso atto che il provvedimento si in­quadra nella riforma complessiva dell'or­dinamento scolastico, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

Nicola MAGRONE (gruppo progressi­sti-federativo), esprime perplessità per il fatto che il provvedimento, pur sottoli­neando la necessità e l'urgenza di abolire gli esami di riparazione e di attivare i rela­tivi interventi di sostegno e di recupero, non rechi tuttavia alcuna disciplina di tali interventi rinviandone la definizione ad una apposita legge regolatrice della mate­ria nonché, per l'anno scolastico 1994-1995, ad un'ordinanza del Ministero della pubblica istruzione. Pertanto, la seconda esigenza da affrontare con carattere di ne­cessità e di urgenza non risulta in alcun modo disciplinata dal provvedimento. La

Commissione non è quindi in grado di esa­minare la materia oggetto del decreto-legge nella sua integrità poiché la disci­plina di una parte di essa viene rinviata ad un'ordinanza ministeriale. Si dichiara inoltre perplesso sui contenuti di tale ordi­nanza che prospettano un iter formativo particolare per gli alunni con un profitto insufficiente. Per questi motivi, preannun­cia il suo personale voto contrario.

Il Ministro Francesco D'ONOFRIO ri­corda come l'attuale versione del provvedi­mento recepisca le modifiche introdotte dal Senato all'originaria versione del de­creto-legge. Ricorda altresì come il Senato, prima di approvare il provvedimento in esame, abbia approvato una proposta di legge che disciplina tra l'altro gli interventi didattici ed educativi da attivare in rela­zione all'abolizione degli esami di ripara­zione. La proposta di legge ora ricordata ha quindi di fatto assorbito la disciplina in materia di interventi didattici ed educativi originariamente contenuta nel decreto-legge. Peraltro, il provvedimento in esame presenta i requisiti di necessità e di ur­genza perché solo un intervento imme­diato consente di abolire gli esami di ripa­razione e rende possibile che l'anno scola­stico in corso si svolga in modo ordinato.

Giuseppe PERICU (gruppo progressi­sti-federativo), osserva come la situazione di necessità e di urgenza venga ad essere determinata da una legge inesistente, in quanto il progetto di legge cui si è fatto ri­ferimento non è stato ancora definitiva­mente approvato, mentre il decreto-legge produce effetti immediati. Inoltre, non può essere data per scontata la trasforma­zione in legge del disegno di legge all'e­same del Senato ed è pertanto possibile che il decreto-legge entri in vigore senza una normativa organica di riferimento. Ri­tiene che in materia di istruzione seconda­ria sia necessario procedere in modo orga­nico e non affrontando singole questioni, altrimenti si producono effetti deleteri. Per questi motivi, non ritiene sussistano la necessità e l'urgenza di provvedere.

Page 38: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 38 - Commissione I

Elio VITO (gruppo forza Italia), ritiene che la Commissione si trovi di fronte ad una classica situazione in cui ricorrono i requisiti previsti dall'articolo 77 della Co­stituzione. Non è infatti il decreto-legge a giustificare il disegno di legge del Senato ma è il secondo che giustifica il primo. Non è inoltre possibile intervenire nel­l'anno scolastico 1994-1995 se non adot­tando un provvedimento di urgenza al quale dovrà poi seguire una legge che di­sciplini compiutamente la materia. Di­chiara quindi il suo voto favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

Valter BIELLI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), osserva come se­condo il deputato Vito sarebbe sempre possibile adottare un decreto-legge anzi­ché legiferare. Nel concordare con il ri­lievo del deputato Magrone, osserva come, pur essendo condivisibili la necessità e l'urgenza di abolire gli esami di ripara­zione, non si possa chiedere alla Commis­sione di esprimersi al buio senza sapere in cosa consistano gli interventi didattici e formativi la cui istituzione potrebbe tra l'altro determinare nuove tensioni negli istituti scolastici. Pertanto, pur essendo fa­vorevole ad abolire gli esami di ripara­zione, non ritiene sussistano la necessità e l'urgenza di provvedere e preannuncia il suo voto contrario.

Giuseppe PERICU (gruppo progressi­sti-federativo), osserva come la necessità e l'urgenza debbano essere valutate con rife­rimento all'attuale sistema scolastico e non agli effetti del provvedimento. Ritiene che l'obiettivo di abolire gli esami di ripa­razione, condiviso sia dal Governo che dal Parlamento, debba essere realizzato tra­sferendo i contenuti del provvedimento in esame nel disegno di legge licenziato dal Senato di cui va accelerata la definitiva approvazione. Dichiara quindi il suo voto contrario sulla sussistenza dei requisiti costituzionali.

Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), osserva come il Parla­

mento, nel porre mano alle riforme costi­tuzionali, dovrebbe anche evitare che, presso i due rami del Parlamento si svol­gano due discussioni analoghe sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti-legge. Osserva inoltre come la reiterazione dei decreti-legge avvenga spesso per responsa­bilità del Parlamento. Venendo al provve­dimento in esame, rileva come vi sia un'ampia convergenza in merito all'oppor­tunità di abolire gli esami di riparazione e sottolinea come sarebbe sbagliato impe­dire l'avvio della riforma preannunciata dal Ministro della pubblica istruzione. Preannuncia quindi il voto favorevole del suo gruppo.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo), ritiene che fosse sicura­mente criticabile il testo originario del provvedimento i cui contenuti sono stati poi però parzialmente trasfusi dal Senato in un provvedimento legislativo esaminati in parallelo all'attuale versione del de­creto-legge. Pur riconoscendo inoltre che sarebbe stato più opportuno avviare la ri­forma della scuola con un altro strumento, dichiara che il suo gruppo concorda con gli obiettivi perseguiti dal provvedimento. Per questi motivi, ritiene che il giudizio sul provvedimento vada sospeso e preannun­cia l'astensione del suo gruppo.

Michele VIETTI (gruppo CCD), relatore, ritiene che la Commissione non possa ri­partire da zero senza tener conto del di­battito svoltosi presso il Senato e della di­sponibilità che, in quella sede, il Governo e la maggioranza hanno dimostrato verso l'opposizione. Il Governo infatti, dopo aver accertato la disponibiltà di tutte le forze politiche ad abolire gli esami di ripara­zione, ha acconsentito alla richiesta del­l'opposizione di stralciare dal provvedi­mento la parte relativa agli esami di ripa­razione affinché potesse essere disciplinata da un apposito disegno di legge. È quindi singolare che l'opposizione ritenga ora che si sia in tal modo compiuta una sorta di prevaricazione e valuti negativamente le scelte operate dal Senato.

Page 39: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 39 - Commissione I

Giuseppe PERICU (gruppo progressi­sti-federativo), ritiene che si debba dare conto non solo dell'abolizione degli esami di riparazione, ma anche della disciplina dei corsi di sostegno.

Nicola MAGRONE (gruppo progressi­sti-federativo), sottolinea come il titolo del provvedimento riguardi anche gli inter­venti di sostegno e di recupero.

Gustavo SELVA, presidente, osserva come i rilievi svolti invitino in sostanza il Governo a presentare un nuovo decreto-legge e questo quando il Governo, venendo incontro ad esigenze più volte evidenziate da questa Commissione, ha deciso di ri­mettere alla legge la disciplina di una ma­teria precedentemente affrontata con un decreto-legge.

Giuseppe PERICU (gruppo progressi­sti-federativo), ritiene che il Governo è in­tervenuto con un decreto-legge in una ma­teria che andava interamente disciplinata con legge.

La Commissione delibera quindi di esprimere parere favorevole circa la sussi­stenza dei requisiti di necessità e urgenza di cui all'articolo 77 della Costituzione.

La seduta termina alle 17,50.

IN SEDE REFERENTE

Martedì 29 novembre 1994. Presidenza del Vicepresidente Roberto RONCHI. — In­terviene il sottosegretario di Stato per l'in­terno Maurizio Gasparri.

La seduta comincia alle 17,50.

Abbinate proposte di legge: MARTINAT e FINI: Modifiche ed integrazioni al de­creto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, recante norme urgenti in materia di asilo po­litico, di ingresso e soggiorno dei cittadini extraco­

munitari ed apolidi già presenti nel territorio dello Stato (214). (Parere della II, della III e della X Commissione). MUZIO ed altri: Modifica all'articolo 4 del decreto-legge 30 dicembre 1989, n. 416, convertito, con mo­dificazioni, dalla legge 28 febbraio 1990, n. 39, in materia di concessione del permesso di soggiorno ai cittadini extracomunitari (972). (Parere della XI e della XII Commissione). TANZARELLA ed altri: Disposizioni in materia di soggiorno dei cittadini stranieri extracomunitari nel territorio dello Stato (1314). LUIGI NEGRI ed altri: Disposizioni in materia di asilo politico, ingresso, soggiorno e tutela dei citta­dini extracomunitari nel territorio dello Stato (1327).

(Rinvio dell'esame).

Roberto RONCHI, Presidente, avverte che dovrà passarsi ora all'esame delle ab­binate proposte di legge in materia di asilo politico, ingresso e soggiorno dei cittadini extracomunitari nel territorio dello Stato.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che fra pochi minuti avrà inizio un'assemblea del suo gruppo; chiede pertanto che sia rinviato a domani l'esame dei progetti di legge.

Il Sottosegretario di Stato Maurizio GASPARRI sottolinea che da parte della Commissione era stata richiesta la pre­senza del Governo per avviare l'esame delle proposte di legge in oggetto. Proprio per assicurare la rappresentanza del Go­verno, egli stesso è stato presente in Com­missione fin dal primo pomeriggio in at­tesa della conclusione della riunione in sede consultiva e dell'inizio della seduta in sede referente. Personalmente non ha mo­tivi per opporsi alla richiesta del deputato Vigneri; invita tuttavia il Presidente della Commissione a voler garantire una pro­grammazione più esatta dei lavori della Commissione al fine di consentire che ven­gano esaminati quei provvedimenti pun­tualmente iscritti all'ordine del giorno.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo) osserva che la Commissione

Page 40: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 40 - Commissione I

sta proseguendo i lavori da circa tre ore e soltanto ora si è potuti giungere alla previ­sta seduta in sede referente a causa dei-Tingente numero di decreti-legge che la Commissione ha dovuto finora esaminare per il prescritto parere ai sensi dell'arti­colo 96-bis, comma 2, del regolamento.

Vincenzo NESPOLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) rileva come indubbia­mente oggi vi sia stato un numero assai elevato di decreti-leggi da esaminare ai sensi dell'articolo 96-bis del regolamento e ciò è stata la causa del protrarsi della se­duta in sede consultiva. È però necessario evitare che continui ad essere ulterior­mente rinviato l'inizio dell'esame delle proposte di legge all'ordine del giorno.

Roberto RONCHI, presidente, sottoli­nea come i progetti di legge in esame siano già iscritti all'ordine del giorno della se­duta di domani; si potrebbe perciò rin­viarne a domani l'inizio dell'esame.

Il Sottosegretario Maurizio GASPARRI fa presente che per impegni già assunti il Governo non può assicurare per domani una presenza in Commissione: il Ministro Maroni è infatti impegnato a Bologna mentre egli si troverà a Bruxelles per la riunione dei Ministri degli interni e della giustizia dell'Unione Europea.

Chiede pertanto se non sia possibile rinviare l'esame a giovedì.

Roberto RONCHI, presidente, avverte che da parte del relatore sui progetti di legge concernenti la riforma del sistema elettorale regionale è stata rappresentata l'esigenza di destinare il pomeriggio di gio­vedì una seduta del Comitato ristretto per proseguire l'esame di quei progetti di legge: non sembra perciò opportuno rin­viare l'esame del provvedimento nella stessa giornata di giovedì.

Il Sottosegretario Maurizio GA­SPARRI, nel ribadire i ricordati impegni del Governo nella giornata di domani, fa tuttavia presente che ciò non impedisce certo alla Commissione di avviare domani stesso l'esame delle proposte di legge. Il Governo sarà senz'altro presente in Com­missione nel prosieguo dell'esame.

Adriana VIGNERI (gruppo progressi­sti-federativo) condivide l'opportunità di iniziare domani stesso l'esame delle pro­poste di legge pur in assenza del Go­verno.

Roberto RONCHI, presidente, non es­sendovi obiezioni, rinvia quindi a domani l'esame dei provvedimenti iscritti all'or­dine del giorno in sede referente.

La seduta termina alle 18.

Page 41: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 41 - Commissione II

II COMMISSIONE PERMANENTE (Giustizia)

IN SEDE REDIGENTE

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Tiziana MAIO LO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico Contestabile.

La seduta comincia alle 16,25.

Proposte e disegno di legge: SIMEONE ed altri: Modifiche al codice di procedura penale in materia di conoscibilità degli atti proces­suali e di misure cautelari (759). FINOCCHIARO FIDELBO ed altri: Nuove norme in materia di custodia cautelare e di diritto alla difesa (988). SARACENI ed altri: Nuove norme in materia di cu­stodia cautelare e di tutela delle persone detenute (1005). GRIMALDI ed altri: Modifiche alla disciplina della custodia cautelare (1007). Modifiche al codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti, di misure caute­lari e di diritto di difesa (1033). MILIO: Modifiche agli articoli 291 e 294 del codice

di procedura penale, in materia di applicazione delle misure cautelari (1203). (Parere della I Commissione).

(Seguito della discussione e rinvio).

La Commissione prosegue la discus­sione del testo unificato degli abbinati pro­getti di legge all'ordine del giorno.

x Tiziana MAIOLO, presidente, avverte

che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso la trasmissione degli stessi mediante l'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Ne dispone l'attivazione, ai sensi dell'articolo 65 del regolamento.

Ricorda che il testo unificato del dise-gnos e delle proposte di legge in materia di custodia cautelare, quale pubblicato sul Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari del 18 ottobre scorso, è stato trasferito in sede redigente il 9 novembre 1994 dall'Assemblea, che ha assegnato alla Commissione il termine del prossimo 13 dicembre per la conclusione della discus­sione. Fa altresì presente che il 15 novem-

Page 42: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 42 - Commissione II

bre scorso è stata dichiarata chiusa la di­scussione sulle linee generali.

La Commissione deve quindi passare all'esame degli articoli del testo unificato e degli emendamenti ad essi riferiti.

Ricorda che in tale fase ha luogo un'u­nica discussione su ciascun articolo e sugli emendamenti ad esso riferiti. Ciascun de­putato può intervenire nella discussione una sola volta per non più di venti minuti, anche se sia proponente di più emenda­menti, subemendamenti ed articoli aggiun­tivi. Su ciascun articolo, emendamento, subemendamento ed articolo aggiuntivo è consentita una dichiarazione di voto per non più di cinque minuti ad un deputato per gruppo. Non possono effettuare tale dichiarazione di voto i presentatori dell'e­mendamento, del subemendamento o del­l'articolo aggiuntivo già intervenuti nella discussione sull'articolo, sempre che il te­sto non sia stato modificato dalle votazioni precedenti. Il Presidente concede poi la parola ai deputati che intendono espri­mere un voto diverso rispetto a quello di­chiarato dal proprio gruppo, stabilendone le modalità e i limiti di tempo.

Constata che è stato presentato un am­pio numero di emendamenti. Auspica, nondimeno, che la Commissione proceda celermente nei propri lavori, rispettando il termine del 13 dicembre prossimo fissato dall'Assemblea per la conclusione dell'e­same. Ribadisce, in proposito, che il testo unificato elaborato dal Comitato ristretto e trasferito in sede redigente rappresenta un buon punto di equilibrio, anche se sempre suscettibile di eventuali migliora­menti.

Avverte quindi che la I Commissione, in data 20 ottobre 1994, ha espresso il se­guente parere sul testo unificato assunto come base per l'esame:

La I Commissione,

premesso che è necessario approvare norme penali e processuali conformi ai princìpi della Costituzione, in particolare a quelli di cui agli articoli 13 e 27;

e che è ugualmente necessario con­cretizzare l'aspettativa del cittadino a che

siano applicate le norme in modo da assi­curare la legalità e la giustizia;

esprime

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni: la custodia cautelare, misura dal ca­

rattere eccezionale prevista dall'articolo 13 della Costituzione, presuppone sempre e comunque gravi indizi di colpevolezza. Ne consegue che la sua applicazione deve principalmente fondarsi su elementi, in possesso dell'autorità giudiziaria, tali da rendere verosimile una rapida conclusione delle indagini. Da qui la necessità che le norme di legge limitino al minimo possi­bile la durata massima della custodia. Ogni altra esigenza di prevenzione sociale va esaudita con le misure e gli istituti pro­pri (misure di prevenzione ed altro). Biso­gna inoltre evitare che, sostanzialmente, si reintroduca l'obbligatorietà della cattura preventiva dal momento che le « necessità investigative » vanno individuate e moti­vate volta per volta;

sarebbe opportuno evitare che nella legge vengano scritti princìpi assoluta­mente acquisiti che attribuirebbero alla stessa una portata inutilmente contingente e polemica.

La Commissione passa alla discussione dell'articolo 1 del testo unificato, a cui ri­sultano presentati emendamenti.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, esprime parere contrario sull'emendamento Fragalà 1. 5, nonché su­gli identici emendamenti Ayala 1. 1, Peco­raro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4; esprime al­tresì parere contrario sugli emendamenti Finocchiaro Fidelbo 1. 2 e Fragalà 1. 6.

Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE esprime parere contrario sull'emenda­mento Fragalà 1.5, parere favorevole sugli identici emendamenti Ayala 1. 1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4, e parere contrario sull'emendamento Finocchiaro Fidelbo 1.

Page 43: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 43 - Commissione II

2. Si rimette alla Commissione sull'emen­damento Fragalà 1. 6.

Dopo che Giampiero BROGLIA (gruppo misto) ha rinunciato all'illustra­zione dei propri emendamenti, Giuseppe AYALA (gruppo misto) raccomanda l'ap­provazione del suo emendamento 1. 1.

Sebastiano BONGIORNO (gruppo pro­gressisti-federativo) ritira l'emendamento 1. 2, preannunciando il voto favorevole del suo gruppo sugli identici emendamenti Ayala 1. 1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4.

Sebastiano NERI (gruppo alleanza na-zionale-MSI) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1. 4 sottolineando l'eccezionalità della fattispecie recata dal­l'articolo 104 del codice di procedura pe­nale, concernente il differimento del collo­quio del difensore col deputato in stato di custodia cautelare.

Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo in dissenso dal suo gruppo, preannuncia la sua astensione sull'emendamento Ayala 1. 1. Osserva an­che che, sin dalla discussione dell'articolo 1, il Governo manifesta segni di cedimento in materia di garantismo.

Dopo che Marco TARADASH (gruppo forza Italia) ha condiviso l'ultima valuta­zione del deputato Saraceni, Ernesto STA-JANO (gruppo misto) dichiara di condivi­dere il contenuto dell'articolo 1 del testo unificato, sottolineando l'esigenza di re­stringere al massimo la limitazione del di­ritto di difesa prevista dall'articolo 104 del codice di procedura penale, con riguardo al differimento del colloquio del difensore con l'imputato in stato di custodia caute­lare. Dichiarandosi sorpreso del parere fa­vorevole del rappresentante del Governo sull'emendamento Ayala 1. 1, manifesta la sua contrarietà sull'emendamento Fragalà 1. 6, poiché il contenuto dello stesso deve ritenersi già ricompreso nella attuale for­mulazione dell'articolo 104 del codice di procedura penale.

Emanuele BASILE (gruppo lega nord), Eugenio BARESI (gruppo CCD), Tullio GRIMALDI (gruppo rifondazione comuni­sta-progressisti), Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) preannunciano il voto contra­rio dei rispettivi gruppi su tutti gli emen­damenti riferiti all'articolo 1.

Tiziana MAIOLO, presidente, accingen­dosi la Commissione alla prima votazione, dà lettura delle sostituzioni pervenute alla Presidenza, con riferimento all'odierna se­duta.

Contrari relatore e Governo, la Com­missione respinge quindi l'emendamento Fragalà 1. 5. Contrario il relatore e favore­vole il Governo, la Commissione approva quindi gli identici emendamenti Ayala 1.1, Pecoraro Scanio 1. 3 e Neri 1. 4. Respinge poi l'emendamento Fragalà 1. 6.

La Commissione approva quindi l'arti­colo 1 del testo unificato, come modifi­cato.

Si passa quindi alla discussione dell'ar­ticolo 2 del testo unificato, cui risultano presentati emendamenti ed un articolo aggiuntivo.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia) esprime parere contrario sugli emendamenti del Governo 2.1 e 2.2 e sul­l'emendamento, Finocchiaro Fidelbo 2.3; si riserva di esprimere il parere, in modo da acquisire i necessari chiarimenti, sull'e­mendamento Saraceni 2.5; esprime parere contrario sugli identici emendamenti Ac-quarone 2.7 e Fragalà 2.8, sull'emenda­mento Fragalà 2.14, sugli identici emenda­menti Pecoraro Scanio 2.12 e Ayala 2.13, sugli emendamenti Mirone 2.10, Simeone 2.11, Bindi 2.4, Fragalà 2.15, Saraceni 2.6, Mirone 2.9 e sull'articolo aggiuntivo Fra­galà 2.01.

Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE raccomanda l'approvazione dell'emenda­mento del Governo 2.1 o, in subordine, dell'emendamento del Governo 2.2. Con­corda, quanto agli altri emendamenti, con il parere espresso dal relatore.

Page 44: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 44 - Commissione II

Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo) dichiara la sua contrarietà sul­l'emendamento del Governo 2.1 soppres­sivo dell'articolo 2. Tale articolo, infatti, ri­sponde ad esigenze di certezza e garanzia in ordine dell'interrogatorio della persona in stato di detenzione. Raccomanda l'ap­provazione dei suoi emendamenti 2.5 e 2.6 che intendono anche prevedere le idonee soluzioni rispetto alla carenza di dotazioni strutturali dell'amministrazione giudiziaria.

Dopo un intervento di Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia) relatore, Erne­sto STAJANO (gruppo misto) esprime preoccupazioni sull'emendamento 2.1 del Governo, soppressivo dell'articolo 2 del te­sto unificato. La documentazione integrale dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione rappresenta, infatti, una garan­zia non solo per gli imputati ma anche per i magistrati. Dunque tale norma rende im­possibili eventuali contrattazioni che si po­trebbero realizzare tra avvocati, imputati e magistrati. Condivide quindi l'articolo 2 del testo unificato che è suscettibile di al­cuni miglioramenti. Peraltro il contenuto degli identici emendamenti Acquarone 2.7 e Fragalà 2.8 appare condivisibile nella sostanza.

Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) richiede chiarimenti in ordine all'emendamento del Governo 2.1 soppressivo dell'articolo 2: si chiede infatti se tale emendameno esprima un giudizio contrario sostanziale oppure sconti soltanto un eventuale problema di carenza di strutture dell'amministrazione giudiziaria.

Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE, dopo aver ricordato che, in questa sede, doverosamente esprime la posizione del Governo e non valutazioni od opinioni personali, rileva che l'emendamento 2.1 del Governo è motivato dalla carenza dei mezzi necessari per procedere alla docu­mentazione integrale degli interrogatori. Il Governo quindi si riserva di assumere le necessarie iniziative legislative in materia,

anche utilizzando lo strumento del de­creto-legge, per dotare l'amministrazione giudiziaria delle opportune strumenta­zioni. Con queste precisazioni, lo spirito dell'articolo 2 del testo unificato non è in discussione.

Felice SCERMINO (gruppo progressi­sti-federativo), dopo aver sottolineato l'esi­genza di dotare le strutture giudiziarie delle necessarie dotazioni strutturali, non condivide l'emendamento 2.1 del Governo soppressivo dell'articolo 2: non si possono infatti avere perplessità quando si deve documentare la verità. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emenda­mento 2.3, che viene anche incontro alle esigenze legate alla carenza delle strutture giudiziarie.

Dopo un intervento di Rosy BINDI (gruppo PPI) che raccomanda l'approva­zione del suo emendamento 2.4, Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), rela­tore, dichiara che potrebbe condividere lo spirito di tale emendamento.

Dopo che il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTE­STABILE ha ribadito la contrarietà del Governo sull'articolo 2 del testo unificato, in forza delle considerazioni in prece­denza esposte, Giuseppe AYALA (gruppo misto) rileva che i problemi della giustizia sono spesso legati a questioni di tipo strut­turale ed organizzativo. L'articolo 2 del te­sto unificato rischia quindi di introdurre una disposizione che poi non potrà trovare attuazione. Raccomanda quindi l'approva­zione del suo emendmento 2.13, vista la posizione espressa dal rappresentante del Govenro che ha sottolineato l'insufficiente dotazione delle strutture dell'amministra­zione giudiziaria.

Avendo Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ribadito la sua contarietà sull'emendamento Ayala 2.13, Tullio GRIMALDI (gruppo progressi­sti-federativo) prende atto delle motiva­zioni dell'emendamento del Governo 2.1, soppressivo dell'articolo 2 del testo unifi­cato, dettate da esigenze organizzative.

Page 45: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 45 - Commissione II

D'altra parte le risorse a disposizione del Ministero di grazia e giustizia potrebbero essere utilizzate in maniera più produt­tiva. Manifesta quindi la sua contrarietà sugli emendamenti del Governo, auspi­cando che si possa procedere alla formula­zione di un emendamento sostitutivo del­l'articolo 2 che tenga conto del contenuto degli emendamenti Saraceni 2.5 e Fragalà 2.8.

Giampiero BROGLIA (gruppo misto), condividendo l'ultima considerazione svolta dal deputato Grimaldi, manifesta la sua contrarietà sull'emendamento del Go­verno soppressivo dell'articolo 2. Ritira poi il suo emendamento 2.14.

Giuseppe SCOZZARI (gruppo progres­sisti-federativo), intervenendo in dissenso dal suo gruppo, preannuncia il voto favo­revole sull'emendamento del Governo 2.1, soppressivo dell'articolo 2 del testo unifi­cato. Tale emendamento rappresenta la confessione del fallimento del Governo circa la dotazione di strutture adeguate per l'amministrazione giudiziaria. Sta di fatto che, allo stato, l'articolo 2 del testo unificato potrebbe recare un danno alle inchieste di mafia, soprattutto dal punto di vista delle difficoltà logistiche connesse agli interrogatori dei collaboratori di giu­stizia.

Dopo che Eugenio BARESI (gruppo CCD) ha dichiarato di condividere il conte­nuto dell'articolo 2 del testo unificato, volto a favorire la massima trasparenza degli interrogatori dei detenuti, Antonino MIRONE (gruppo misto) raccomanda l'ap­provazione del suo emendamento 2.10, il cui contenuto è ricompreso negli identici emendamenti 2.12 e 2.13, che dichiara di condividere. Preannuncia poi il voto favo­revole sull'emendamento 2.1 del Governo soppressivo dell'articolo 2, vista la carenza di mezzi per dare attuazione alla disposi­zione relativa alla documentazione inte­grale dell'interrrogatorio della persona in stato di detenzione.

Marcello LAZZATI (gruppo lega nord), dopo aver sottolineato che il principio

della trasparenza degli interrogatori con­tenuto nell'articolo 2 del testo unificato ri­sulta condiviso alla luce del dibattito fi­nora svoltosi, ritiene pleonastico il riferi­mento all'articolo 140 del codice di proce­dura penale contenuto nell'emendamento Saraceni 2.5. Ritiene poi che si debba pro­cedere alla documentazione integrale degli interrogatori attraverso la registrazione degli stessi. Occorre infine evitare che il magistrato, discrezionalmente, possa di­sporre la documentazione in forma rias­suntiva dell'interrogatorio.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, preannuncia la presenta­zione di una ulteriore proposta emenda­tiva interamente sostitutiva dell'articolo 2, che tenga conto dei rilievi emersi nel di­battito. A tal fine, è disponibile a recepire ogni spunto che possa emergere dal dibat­tito. In concreto, si potrebbe prevedere una formulazione dell'articolo 141 -bis che stabilisca che ogni interrogatorio di per­sona che si trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, che non abbia conte­nuto di limitata rilevanza e che non si svolga in udienza, debba essere documen­tato integralmente, a pena di inutilizzabi­lità, con mezzi di riproduzione fonografica od audiovisiva.

Dopo che Emanuele BASILE (gruppo lega nord) ha ribadito l'esigenza di non af­fidare al magistrato la valutazione discre­zionale circa la documentazione in forma riassuntiva dell'interrogatorio del dete­nuto, Tiziana MAIOLO, presidente, so­spende brevemente la seduta.

La seduta, sospesa alle 17,45, è ripresa alle 18,25.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ribadisce la necessità di trovare una effettiva convergenza sul me­rito dell'articolo 2, vista la delicatezza della materia. Auspica quindi il più fattivo contributo dai gruppi circa la riformula­zione dell'articolo 2, sulla base dell'ipotesi poc'anzi illustrata.

Page 46: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 46 - Commissione II

Tiziana MAIOLO, presidente, chiede che i rappresentanti dei gruppi si pronun­cino in ordine alla possibilità di una rifor­mulazione dell'articolo 2 nel senso pro­spettato poc'anzi al relatore.

Vincenzo SIMONELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) dichiara di condividere la proposta di riformulazione prospettata dal relatore eliminando però l'inciso sul fatto che l'interrogatorio non abbia contenuto di limitata rilevanza.

Marcello LAZZATI (gruppo lega nord), auspicando di pervenire ad una riformula­zione tecnicamente corretta dell'articolo 2, ribadisce la necessità di sottrarre al magi­strato ogni valutazione discrezionale circa la documentazione in forma riassuntiva dell'interrogatorio. Occorre, quindi, preve­dere una norma chiara che tenga conto della carenza dei mezzi strutturali del­l'amministrazione giudiziaria. Ritiene poi che i cancellieri potrebbero opportuna­mente svolgere le mansioni collegate alla registrazione degli interrogatori con mezzi fonografici o audiovisivi.

Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) ritiene che la discussione dell'articolo 2 debba tener conto dell'emendamento soppressivo del Governo, che ha sottolineato chiaramente l'insufficienza dei mezzi a disposizione dell'amministrazione giudiziaria per pro­cedere alla documentazione integrale degli interrogatori. Reputa quindi che la Com­missione debba responsabilmente tener conto di tale posizione espressa dal Go­verno. Peraltro la sanzione della inutiliz­zabilità dell'interrogatorio non documen­tato integralmente appare assolutamente eccessiva, soprattutto se si tiene conto della carenza frequente dei mezzi neces­sari per procedere a tale documentazione. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.3.

Marco TARADASH (gruppo forza Ita­lia), ritiene che l'emendamento 2.1 del Go­verno abbia posto una questione politica: il Governo infatti deve chiarire perché non si possano assicurare i necessari mezzi

tecnici per dare attuazione alla disposi­zione recata dall'articolo 2 del testo unifi­cato, in vista di una maggiore garanzia dei diritti del cittadino.

Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE fa presente che la motivazione di base del­l'emendamento 2.1 soppressivo dell'arti­colo 2 non è di tipo ideologico, ma con­cerne la difficile attuazione della disposi­zione sotto il profilo strutturale ed orga­nizzativo. Il Governo si impegna anche a presentare un provvedimento - anche un decreto-legge - sulla materia in questione quando saranno superati gli attuali pro­blemi organizzativi.

Tiziana MAIOLO, presidente, esprime stupore per le dichiarazioni rese dal rap­presentante del Governo. La Commissione deve pervenire alla formulazione di un te­sto equilibrato sulla materia della docu­mentazione dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione, e non dovrebbe es­sere condizionata da ragioni organizzative, oltretutto apparentemente di non improba soluzione.

Dopo che Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) ha dichiarato di non condividere la posizione del rappresentante del Governo, ed ha auspicato l'approvazione dell'arti­colo 2 del testo unificato, Roberto PAG-GINI (gruppo misto) ritiene necessario prevedere adeguati strumenti per assicu­rare la trasparenza degli interrogatori. Raccomanda quindi l'approvazione del suo emendamento 2.13.

Tullio GRIMALDI (gruppo di rifonda­zione comunista-progressisti), sottolineata la necessità di un utilizzo corretto delle ri­sorse della giustizia, condivide l'opportu­nità di procedere alla riformulazione del­l'articolo 2 nel senso prospettato dal rela­tore, senza però il riferimento al fatto che l'interrogatorio non abbia contenuto di li­mitata rilevanza.

Eugenio BARESI (gruppo CCD), dopo aver ribadito la priorità del principio della trasparenza degli interrogatori, dichiara di

Page 47: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 47 - Commissione II

non condividere la posizione manifestata dal Governo sull'articolo 2.

Rosy BINDI (gruppo PPI) non ritiene opportuno prevedere nell'articolo 2 il rife­rimento alla sanzione della inutilizzabilità dell'interrogatorio che non sia documen­tato integralmente, senza che siano effetti­vamente disponibili gli adeguati strumenti per procedere a tale documentazione. Condivide quindi il senso della proposta emendamentiva del relatore per la rifor­mulazione dell'articolo 2, purché sia sop­presso il riferimento alla sanzione della inutilizzabilità dell'interrogatorio non do­cumentato integralmente.

Il sottosegretario di Stato per la grazia e la giustizia Domenico CONTESTABILE prende atto che la Commissione pressoché unanimemente ha manifestato la propria contrarietà sul contenuto degli emenda­menti del Governo 2.1 e 2.2: si assume quindi la responsabilità politica di ritirare tali emendamenti. Il Governo quindi assi­cura che, ove si procedesse all'approva­zione dell'articolo 2 del testo unificato, sa­ranno assunte tutte le iniziative possibili per dare una effettiva attuazione a tale norma.

Giuseppe SCOZZARI (gruppo progres­sisti-federativo), Sebastiano BONGIORNO (gruppo progressisti-federativo) e Anto­nino MIRONE (gruppo misto) dichiarano di far proprio l'emendamento 2.1 testé ri­tirato dal Governo.

Dopo che Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, ha preso atto con soddisfazione della posizione testé manifestata dal Governo con il ritiro degli emendamenti 2.1 e 2.2, Tiziana MAIOLO, presidente, avverte che è stato presentato dal relatore l'emendamento 2.16, intera­mente sostitutivo dell'articolo 2.

Emanuele BASILE (gruppo lega nord), Eugenio BARESI (gruppo CCD), Emiddio NOVI (gruppo forza Italia) e Sebastiano NERI (gruppo alleanza nazionale-MSI) preannunciano, a nome dei rispettivi

gruppi, il voto favorevole, sull'emenda­mento del relatore 2.16, dichiarando la propria contrarietà su tutti gli altri emen­damenti riferiti all'articolo 2.

Roberto PAGGINI (gruppo misto) preannuncia il voto favorevole sull'emen­damento 2.1 e dichiara di condividere il contenuto degli emendamenti Ayala 2.13 e Mirone 2.10.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, precisa, in ordine al suo emendamento 2.16, che dovrà essere diffe­rita nel tempo l'entrata in vigore di tale norma attraverso una disposizione transi­toria che tenga conto delle carenze strut­turali dell'amministrazione giudiziaria. In tal senso, si impegna a presentare un ap­posito articolo aggiuntivo, da collocare in chiusura del provvedimento.

Giuseppe DI LELLO FINUOLI (gruppo progressisti-federativo), sottolinea la ne­cessità di prevedere con realismo il differi­mento nell'entrata in vigore dell'articolo 2 in modo da tener conto delle carenze strutturali del settore della giustizia.

Luigi SARACENI (gruppo progressisti-federativo), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che il Governo si esprima in modo motivato sul suo emendamento 2.6.

Dopo che Tiziana MAIOLO, presidente, ha ricordato che il rappresentante del Go­verno ha già espresso parere contrario sul­l'emendamento Saraceni 2.6, Ernesto STA-JANO (gruppo misto), intervenendo per di­chiarazione di voto in dissenso dal suo gruppo, rileva che il codice di procedura penale già prevede apposite disposizioni per la documentazione degli interrogatori. Dichiara quindi di condividere il conte­nuto dell'emendamento Acquarone 2.7.

Dopo un intervento di Achille MA­RIANO (gruppo alleanza nazionale-MSI), Tullio GRIMALDI (gruppo di rifondazione comunista-progressisti) ritiene che il Go­verno dovrà comunque apprestare gli ap­positi mezzi per dare attuazione alla di­sposizione recata dall'articolo 2 del testo

Page 48: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 48 - Commissione II

unificato, anche come riformulato dall'e­mendamento 2.16 del relatore.

Dopo interventi dei deputati Antonino MIRONE (gruppo misto), Sebastiano NERI (gruppo alleanza nazionale-MSI) e Giu­seppe SCOZZARI (gruppo progressisti-fe­derativo) sulla priorità delle votazioni de­gli emendamenti riferiti all'articolo 2, Ti­ziana MAIOLO, presidente, avverte che porrà preliminarmente in votazione, ai sensi dell'articolo 87, comma 3 del regola­mento, l'emendamento 2.1, fatto proprio dai deputati Scozzari, Mirone e Bongiorno, soppressivo dell'articolo 2 del testo unifi­cato e successivamente l'emendamento 2.16 del relatore, interamente sostitutivo dell'articolo 2.

La Commissione respinge quindi l'e­mendamento 2.1.

Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo) sottolinea l'opportunità di prevedere, nell'ambito dell'emendamento 2.16, una apposita norma transitoria che differisca l'entrata in vigore della disposizione subordinata­mente all'acquisizione dei mezzi idonei per la documentazione integrale degli in­terrogatori da parte dell'amministrazione giudiziaria.

Raffaele DELLA VALLE (gruppo forza Italia), relatore, si impegna a presentare nel successivo iter del provvedimento un apposito emendamento che contenga una norma transitoria relativa all'entrata in vi­gore della disposizione contenuta nel suo emendamento 2.16.

Dopo che Alfonso PECORARO SCANIO (gruppo progressisti-federativo), ha sottoli­neato l'opportunità che tale norma transi­toria sia già prevista nell'emendamento 2.16 del relatore, Giacomo GARRA (gruppo forza Italia) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sull'emenda­mento 2.16 del relatore.

Giuseppe SCOZZARI (gruppo progres­sisti-federativo), propone una sospensione della seduta in modo da procedere alla ri­

formulazione dell'emendamento 2.16 del relatore in modo da prevedere nell'ambito dello stesso una apposita norma transito­ria.

Tiziana MAIOLO, presidente, fa pre­sente che la Commissione ha già iniziato la fase di votazione dell'emendamento 2.16, con le dichiarazioni di voto sul mede­simo.

Dopo che Sebastiano BONGIORNO (gruppo progressisti-federativo), ha dichia­rato il suo voto contrario sull'emenda­mento del relatore 2.16 e che Luigi SARA­CENI (gruppo progressisti-federativo), in dissenso dal suo gruppo ha preannunciato che si asterrà nella votazione di tale emen­damento, Luigi MARINO (gruppo alleanza nazionale-MSI), preannuncia il voto favo­revole del suo gruppo sull'emendamento 2.16 del relatore, sottolineando comunque l'esigenza di prevedere una norma transi­toria relativa all'entrata in vigore della disposizione.

Anna FINOCCHIARO FIDELBO (gruppo progressisti-federativo), richiama l'attenzione della Presidenza sul fatto che l'emendamento 2.16 del relatore può pre­sentare riflessi finanziari. È quindi neces­sario acquisire su esso il parere della Commissione bilancio.

Tiziana MAIOLO, presidente, ricorda che la formulazione dell'articolo 2 del testo unificato corrisponde ad una norma della proposta di legge n. 1005 sulla quale non è stato previsto il parere della V Commissione e che in ordine ad una norma analoga la Commissione bilancio, nella scorsa legislatura, si espresse per la insussistenza di profili finanziari. L'e­mendamento 2.16 non sembra introdurre dati nuovi, sotto il profilo finanziario. Tuttavia, ritiene che, essendo stata posta formalmente la questione dalla deputata Finocchiaro Fidelbo, e concordando la Commissione, sia utile acquisire una va­lutazione della V Commissione sul punto. Avverte pertanto che l'emendamento 2.16 del relatore verrà votato in linea di prin-

Page 49: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 49 - Commissione II

cipio, ai fini della successiva trasmissione per il parere alla V Commissione.

La Commissione approva quindi in li­nea di principio l'emendamento 2.16 del relatore.

Tiziana MAIOLO, presidente, rinvia, concordando la Commissione, il seguito della discussione del testo unificato degli abbinati progetti di legge alla seduta di do­mani 30 novembre 1994, alle ore 15,00.

La seduta termina alle 20,10.

Page 50: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 50 - Commissione II

ALLEGATO

Progetti di legge in materia di modifiche al codice di procedura penale in tema di semplificazione dei procedimenti, di misure cautelari e di

diritto di difesa (759, 988, 1005, 1007, 1033 e 1203).

EMENDAMENTI AGLI ARTICOLI 1 E 2

ART. 1.

Sostituire l'articolo 1 con il seguente:

1. Sono abrogati i commi 3 e 4 dell'ar­ticolo 104 del codice di procedura penale.

1. 5. Fragalà, Broglia.

All'articolo 1, comma 1, sostituire la pa­rola: tre con la seguente: cinque.

* 1. 1. Ayala, Paggini.

All'articolo 1} comma 1, sostituire la pa­rola: tre con la seguente: cinque.

* 1. 3. Pecoraro Scanio.

All'articolo 1, comma 1, sostituire la pa­rola: tre con la seguente: cinque.

* 1. 4. Neri.

All'articolo 1, comma 1, sostituire la pa­rola: tre con la seguente: quattro.

1. 2. Finocchiaro Fidelbo, Bongiorno,

Scermino, Cesetti. Bonfietti, Porcari, Di Lello Finuoli, Gri­maldi, Bonito, Grasso, Scoz-zari.

All'articolo 1, dopo il comma 1, aggiun­gere il seguente:

ì-bis. Dopo il comma 4 dell'articolo 104 del codice di procedura penale è ag­giunto il seguente:

« 4-bis. È fatto salvo in ogni caso il di­ritto della persona arrestata, fermata o in stato di custodia cautelare di conferire con il difensore prima di qualsiasi interrogato­rio e di ogni altro atto di indagine al quale sia chiamato a partecipare ».

1. 6. Fragalà, Broglia.

ART. 2.

Sopprimerlo. 2. 1.

Il Governo.

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2.

1. Nell'articolo 140 del codice di proce­dura penale è inserito il seguente comma:

« 2-bis. Quando si procede fuori dell'u­dienza all'interrogatorio della persona in stato di detenzione, la riproduzione fono­grafica è effettuata in ogni caso, a richiesta di parte ».

2. 2. Il Governo.

Page 51: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 5 1 - Commissione II

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2 .

1. Dopo l'articolo 1 4 1 del codice di pro­cedura penale è inserito il seguente:

«ART. \4\-bis. - (Interrogatorio di per­sona in stato di detenzione). — 1. Ogni in­terrogatorio di persona che si trovi, per qualsiasi titolo, in stato di detenzione, e che non si svolga in udienza, deve essere documentato integralmente, a pena di inu­tilizzabilità, con mezzi di riproduzione fo­nografica o audiovisiva. La trascrizione della riproduzione è disposta solo se ri­chiesta dalle parti ». 2 . 16.

Il Relatore.

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2 .

1. Dopo l'articolo 1 4 1 del codice di pro­cedura penale è inserito il seguente:

«ART. Ì4l-bis. - (Interrogatorio di per­sona in stato di detenzione). — 1. Salvo quanto previsto dall'articolo 1 4 0 del codice di procedura penale, l'interrogatorio di persona che si trovi, a qualsiasi titolo, in stato di restrizione della libertà, e che non si svolga in udienza, deve essere documen­tato integralmente, a pena di inutilizzabi­lità, con la stenotipia o con mezzo di ri­produzione fonografica o audiovisiva ». 2 . 3 .

Finocchiaro Fidelbo, Bongiorno, Scermino, Di Lello Finuoli, Bonito, Cesetti, Scozzari.

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2 .

1. Dopo l'articolo 141 del codice di pro­cedura penale è inserito il seguente:

«ART. 141 -bis. — 1. Salvo quanto previ­sto dall'articolo 140, comma 1, parte prima, l'interrogatorio da parte del pub­blico ministero e del giudice per le inda­gini preliminari di persona che si trovi, a

qualsiasi titolo, in stato di detenzione, deve essere documentato integralmente, a pena di inutilizzabilità, con la stenotipia o con altro mezzo di riproduzione meccanica ». 2 . 5 .

Saraceni, Di Lello.

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2 .

1. Dopo l'articolo 141 del codice di pro­cedura penale è inserito il seguente:

«ART. \4\-bis. - (Dichiarazioni di per­sona in stato di detenzione). — 1. Ogni in­terrogatorio o colloquio o esame o dichia­razione di persona che vi trovi, per qual­siasi titolo, in stato di detenzione, quando non si svolga in udienza, deve essere docu­mentato integralmente, a pena di inutiliz­zabilità, con la registrazione fonografica o con altro mezzo di riproduzione mecca­nica ». * 2 . 7.

Acquarone.

Sostituire l'articolo 2 con il seguente:

ART. 2 .

1. Dopo l'articolo 141 del codice di pro­cedura penale è inserito il seguente:

«ART. 141-£>/S. - (Dichiarazioni di per­sona in stato di detenzione). — 1. Ogni in­terrogatorio o colloquio o esame o dichia­razione di persona che vi trovi, per qual­siasi titolo, in stato di detenzione, quando non si svolga in udienza, deve essere docu­mentato integralmente, a pena di inutiliz­zabilità, con la registrazione fonografica o con altro mezzo di riproduzione mecca­nica ». * 2 . 8.

Fragalà, Broglia.

All'artìcolo 2, comma 1, primo capo­verso, sopprimere le parole: e che non si svolga in udienza. 2 . 14 .

Fragalà, Broglia.

Page 52: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

All'articolo 2, comma 1, capoverso, dopo la parola: deve inserire le seguenti: a ri­chiesta del difensore; sopprimere poi le pa­role: a pena di inutilizzabilità; infine, dopo le parole: riproduzione meccanica aggiun­gere le seguenti: Soltanto in caso di impos­sibilità di ricorso a tali mezzi, si potrà procedere alla documentazione dell'atto mediante verbale redatto ai sensi dell'arti­colo 134, comma secondo.

*2 . 12. Pecoraro Scanio.

All'articolo 2, comma 1, capoverso, dopo la parola: deve inserire le seguenti: a ri­chiesta del difensore; sopprimere poi le pa­role: a pena di inutilizzabilità; infine, dopo le parole: riproduzione meccanica aggiun­gere le seguenti: Soltanto in caso di impos­sibilità di ricorso a tali mezzi, si potrà procedere alla documentazione dell'atto mediante verbale redatto ai sensi dell'arti­colo 134, comma secondo.

*2 . 13. Ayala, Paggini.

All'articolo 2, comma 1, capoverso, sop­primere le parole: a pena di inutilizzabi­lità.

2. 10. Mirone.

All'articolo 2, al comma 1, capoverso, sostituire le parole: con la stenotipia o con altro con le seguenti: con la stenografia o la stenotipia, nonché con mezzo di ripro­duzione meccanica.

2. 11. Simeone, Simonelli, La Grua,

Cola.

Commissione II

All'articolo 2, comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: o fonografica. 2. 4.

Bindi, Acquarone.

All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiun­gere il seguente:

ì-bis. Dopo il comma 2 dell'articolo 373 del codice di procedura penale è inse­rito il seguente:

« 2-bis. Quando il verbale è redatto in forma sintetica e in ogni caso in cui il ver­bale documenta dichiarazioni di persone informate sui fatti, di persone sottoposte a indagine e di persone imputate o sottopo­ste a indagine in procedimenti connessi o collegati, è effettuata anche la riprodu­zione audiovisiva ovvero quella fonogra­fica. In mancanza di questa riproduzione, il verbale e le dichiarazioni sono inutiliz­zabili ». 2. 15.

Fragalà, Broglia.

All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiun­gere il seguente:

ì-bis. A tal fine, ove non possa trovare applicazione l'articolo 51 del decreto legi­slativo 28 luglio 1989, n. 271, si provvede con consulenza o perizia. 2. 6.

Saraceni, Di Lello.

All'articolo 2, dopo il comma 1, aggiun­gere il seguente:

\-bis. L'articolo 141 -bis del codice di procedura penale entrerà in vigore dopo che il Ministero di grazia e giustizia avrà dotato i competenti uffici dei mezzi idonei all'attuazione di quanto in esso previsto. 2. 9.

Mirone.

- 52 -

Page 53: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 53 - Commissione II

Dopo l'articolo 2, aggiungere il se­guente:

ART. 2-bis.

1. Dopo il comma 2 dell'articolo 273 del codice di procedura penale è inserito il seguente:

« 2-bis. Nessuna misura cautelare può essere applicata o mantenuta al fine di ot­tenere dichiarazioni sotto qualsiasi forma dall'imputato o dalla persona sottoposta alle indagini.

2 . 0 1 . Fragalà, Broglia.

Page 54: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 55: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 55 - Commissione V

V COMMISSIONE PERMANENTE (Bilancio, tesoro e programmazione)

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Antonio MARTU-SCIELLO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il tesoro Salvatore Cicu.

La seduta inizia alle 9,45.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 561, recante misure ur­genti in materia di pesca e acquacoltura (Approvato dal Senato) (1521).

(Esame e conclusione - Parere favorevole).

Eugenio OZZA (gruppo alleanza nazio­nale-MSI), relatore, osserva che l'articolo 1 prevede autorizzazioni di spesa per com­plessivi 70 miliardi destinata: alla realizza­zione degli interventi di cui alla legge 28 agosto 1989, n. 302, in materia di credito peschereccio di esercizio e alla ricapitaliz­zazione dei consorzi di garanzia collettiva fidi; per l'attuazione del quarto piano della pesca marittima e dell'acquacoltura nelle acqua marine a salmastre per il triennio 1994-96; per l'attuazione degli interventi a

carico del fondo di solidarietà nazionale della pesca istituito dalla legge 5 febbraio 1992, n. 72 e per l'attuazione della misure concernenti la ricapitalizzazione delle coo­perative di pesca e degli accordi di pro­gramma previsti dal citato piano triennale. L'articolo 3 prevede che all'onere di cui al­l'articolo 1 per ciascuno degli anni 1994-95-96 si provveda mediante corrispon­dente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 1994-1996, al capitolo 6856 dello stato di previ­sione del Ministero per il tesoro par l'anno 1994, parzialmente utilizzando l'accanto­namento relativo al Ministero delle risorse agricole, alimentari e forestali.

Considerato che l'emanazione del de­creto è avvenuta in concomitanza dell'ado­zione del disegno di legge finanziaria, non sembrano esservi problemi dal punto di vista dell'utilizzo, per la copertura, del fondo speciale 1994-1996. Per i provvedi­menti successivi al 30 settembre occorre infatti imputare l'onere per il secondo e terzo anno al fondo speciale della nuova finanziaria.

Propone quindi di esprimere parere favorevole.

Page 56: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 56 - Commissione V

Il sottosegretario Salvatore CICU con­corda.

Il Comitato approva la proposta del relatore.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 7 ottobre 1994, n. 571, recante modificazioni delle leggi 21 novembre 1991, n. 374, istitutiva del giudice di pace, e 26 novembre 1990, n. 353, con­cernente provvedimenti urgenti per il processo civile (Approvato dal Senato) (1541-A).

(Esame e conclusione - Parere favorevole con condizioni sul testo e parere sugli emendamenti).

Eugenio OZZA (gruppo alleanza nazio­nale-MSI), relatore, ricorda che il provve­dimento prevede la conversione in legge con modificazioni, del decreto-legge 7 ot­tobre 1994, n. 571, recante modificazioni delle leggi 21 novembre 1991, n. 374, isti­tutiva del giudice di pace, e 26 novembre 1990, n. 353, concernente provvedimenti urgenti per il processo civile. Il provvedi­mento è stato già approvato dal Senato, che ha apportato alcune modifiche ri­spetto al testo originario. La Commissione giustizia ha invece concluso Tesarne in sede referente senza modificare il testo dal Senato.

Il decreto-legge in esame introduce al­cune modifiche nel codice di procedura ci­vile, nel testo già a sua volta modificato dalla legge n. 353 del 1990, proroga ulte-rioriormente l'entrata in vigore della ri­forma del processo civile, modifica i requi­siti per la nomina e lo stato giuridico ed economico dei giudici di pace, proroga l'entrata in funzione dei giudici di pace e il termine per l'esercizio della delega da parte del Governo per definire la compe­tenza penale del giudice di pace. Oltre a queste norme, di carattere puramente or-dinamentale, ne esistono altre volte a faci­litare, nella fase di prima applicazione, la regolare costituzione e funzionamento dei nuovi uffici.

In particolare, l'articolo 18 prevede che il Ministro di grazia e giustizia sia autoriz­zato sino al 31 dicembre 1996 a procedere

alla copertura dei posti vacanti nelle dota­zioni organiche delle cancellerie e segrete­rie giudiziarie e degli uffici notificazioni e protesti, in deroga al blocco disposto dal­l'articolo 3, comma 22, della legge n. 537 del 1993, utilizzando le graduatorie dei concorsi pubblicate a decorrere dal 1° gen­naio 1994. In proposito, fa presente che la Commissione bilancio del Senato ha espresso parere contrario su tale norma, « in quanto sono previste deroghe alla legge n. 537 del 1993, che comporta deter­minati risparmi iscritti in bilancio. La norma presenta un problema di copertura finanziaria: infatti anche ritenendo che le assunzioni avrebbero avuto corso a partire dagli esercizi successivi, nel presupposto che il bilancio a partire dal 1995 già sconti gli effetti di tali assunzioni, la procedura sarebbe stata ugualmente non accettabile in quanto si sarebbero coperti amplia­menti di organico con risorse di bilancio, ciò che è vietato dall'articolo 81 della Costituzione ».

Ritiene pertanto indispensabile un chiarimento da parte del Governo. In par­ticolare andrebbe chiarita la portata della norma con riferimento al numero dei po­sti che potranno essere coperti, tenendo presente che è in corso la revisione - da effettuare entro il 30 giugno del 1995 -delle dotazioni organiche delle ammini­strazioni pubbliche e che sino a tale adem­pimento l'articolo 19, comma 6, del dise­gno di legge A.S. 1158, collegato alla legge finanziaria per il 1995, pone il divieto as­soluto di assunzione nelle pubbliche am­ministrazioni. Andrebbe infine specificato l'effetto finanziario della disposizione, an­che con riferimento ai saldi finanziari pre­visti per il prossimo anno.

Ricorda infine che la Commissione bi­lancio del Senato ha altresì espresso per­plessità sui commi 2 e 3 dell'articolo 15, che, in favore dei soggetti che abbiano presentato domanda per essere nominati giudice di pace entro il 15 ottobre 1993, prevede facilitazioni di tipo previdenziale, come l'esenzione dalle penalizzazioni pre­viste in caso di prepensionamento. Anche su tale questioni si ritiene opportuno un chiarimento da parte del Governo.

Page 57: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 57 - Commissione V

Propone quindi di esprimere il se­guente parere:

PARERE FAVOREVOLE sul testo, a condizione che sia soppresso il comma 1 dell'articolo 18, in quanto deroga alla legge n. 537 del 1993 ed è pertanto suscettibile di recare maggiori oneri finan­ziari.

PARERE FAVOREVOLE all'emendamento Grimaldi 18.2;

PARERE CONTRARIO all'emendamento Neri 18.1;

NULLA OSTA sugli altri emendamenti pubblicati nel fa­scicolo n. 1.

Il sottosegretario Salvatore CICU, dopo aver manifestato perplessità anche sull'ar­ticolo 11 -bis e sull'articolo 15, concorda con la proposta di parere del relatore, sot­tolineando a sua volta la possibilità che l'articolo 18 rechi maggiori oneri finan­ziari.

Il Comitato approva la proposta di pa­rere formulata dal relatore.

La seduta termina alle 10.

COMITATO PERMANENTE PER LA PROGRAMMA­ZIONE ED IL RIEQUILEBRIO ECONOMICO E TER­

RITORIALE

Martedì 29 novembre 1994. - Presi­denza del Presidente Nicola BONO. — In­terviene il sottosegretario per il bilancio e la programmazione economica Ilario Floresta.

La seduta inizia alle 17.

Comunicazioni del Presidente sull'attività del Comitato.

Nicola BONO, presidente, rileva che il tema del rinnovamento della politica per le aree depresse è stato di recente oggetto di grande attenzione, anche a livello istitu­zionale, come dimostra la sensibilità dimo­strata dai Ministri del bilancio e dell'indu­

stria. Di ciò costituisce segno la costitu­zione di un fondo di garanzia per le ban­che che stipulano prestiti nel meridione, finalizzato a consentire l'abbattimento dei tassi di interesse.

Il Comitato dovrebbe essere al centro di questo dibattito, svolgendo funzioni non solo di studio, ma anche propositive nei confronti della Commissione. Ricorda in­fatti che al Comitato non competono fun­zioni decisionali, in quanto esse spettano alla Commissione. Occorre, però un impe­gno del Comitato sollecito e fattivo, in quanto vi è un vuoto legislativo da coprire in conseguenza della soppressione dell'in­tervento straordinario. Non si tratta di fare una politica meridionalistica, ma di individuare strumenti nuovi per realizzare una politica di sviluppo.

Propone quindi di definire un pro­gramma di attività del Comitato che si ar­ticoli, al momento, sullo svolgimento di una serie di audizioni, al termine delle quali potranno definirsi percorsi utili per proporre una linea di indirizzo alla Com­missione.

Florindo D'AIMMO (gruppo PPI) prende atto innanzitutto delle buone in­tenzioni espresse dal Presidente. Ricorda peraltro che il problema delle aree de­presse corrisponde, non a caso, all'obiet­tivo n. 1 dell'Unione europea. Se questa ultima intende infatti allargare propri confini, deve preventivamente procedere al riequilibrio delle varie aree territoriali. Per quanto riguarda il ruolo del Comitato, ricorda che già la Commissione bilancio ha svolto numerose audizioni in occasione dell'esame delle varie reiterazioni del provvedimento sull'ex Agensud. Tuttavia tale decreto non è poi stato convertito. È stata poi deliberata l'indagine creditizia sul Mezzogiorno, che però non è stata mai avviata. Nel frattempo la situazione nel Meridione si va aggravando, per cui pro­pone di utilizzare il materiale istruttorio già acquisito per passare immediatamente ad un'attività più concreta.

Giuseppe SORIERO (gruppo progressi­sti-federativo) condivide le osservazioni

Page 58: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 58 - Commissione V

svolte dal Presidente e da Florindo D'Aimmo, ma fa presente la necessità di precisare i compiti del Comitato per evi­tare che la sua attività si svolga in paral­lelo e in modo ininfluente rispetto a quella della Commissione. Sarebbe utile che il Comitato definisca proposte sulle quali la Commissione ha dimostrato di essere in ritardo. Deplora il fatto che il rinnovato dibattito intorno al tema del riequilibrio territoriale sia sorto in conseguenza non di un'azione propositiva a livello istituzio­nale, ma perché la stampa ha sensibiliz­zato l'opinione pubblica, in base a dati ot­tenuti da fonti qualificate, sul fatto che il divario tra Nord e Sud diventa sempre più rilevante.

Il Comitato dovrebbe perseguire due obiettivi: la ricognizione delle risorse effet­tivamente disponibili e la definizione delle norme e delle procedure nuove che pos­sono consentire di recuperare il tempo fino ad oggi perso. Il primo obiettivo ap­pare prioritario, considerati i dati diver­genti forniti sia alla Camera che al Senato nel corso di audizioni da parte del presi­dente dell'Osservatorio per le politiche re­gionali, del commissario liquidatore del­l'Agensud e del Ministro del bilancio. Per realizzare un salto di novità rispetto al passato occorre una reale trasparenza in merito alle risorse disponibili e alla loro finalizzazione. Fa presente che il suo gruppo ha presentato una proposta di legge diretta alla costituzione di una com­missione bicamerale d'inchiesta, che abbia anche poteri propositivi e di controllo, sulla ripartizione territoriale della spesa pubblica. Ricorda inoltre che, fino alla de­cima legislatura, vi è stata una commis­sione per l'intervento straordinario nel Mezzogiorno, ma che la sua attività si era progressivamente svuotata. L'idea dell'isti­tuzione di una commissione di inchiesta costituisce un'utile risposta alla considera­zione che il Comitato costituisce uno stru­mento meramente istruttorio della Com­missione e che quindi è necessario dotare il Parlamento di efficaci strumenti di in­tervento. La commissione d'inchiesta non dovrebbe durare anni, ma avere un'attività contenuta e mirata diretta alla verifica­

zione dello stato di attuazione della spesa e all'individuazione di criteri per la sua accelerazione.

Con riferimento all'istituzione di un fondo bancario di garanzia, cui ha fatto ri­ferimento anche il presidente, fa presente che occorre acquisire ulteriori informa­zioni e rileva che comunque esso sembra diretto ad operare un trasferimento di ri­sorse dal sistema delle imprese a quello delle banche. Occorre invece muoversi nel senso inverso, cioè della valorizzazione del sistema imprenditoriale. Sarebbe utile quindi dedicare una riunione del Comitato ad approfondimenti sull'istituzione di tale fondo.

Considerato che la Commissione non è stata in grado di approvare il disegno di legge di conversione del decreto legge sul-l'Agensud, potrebbe essere utile approfon­dire la questione nell'ambito del Comitato, al fine di verificare la possibilità di licen­ziare il provvedimento.

Inoltre, sarebbero opportune audizioni di esponenti del mondo della cultura per acquisirne l'orientamento in merito alla possibilità di un nuovo intervento ordina­rio nelle aree di cui agli obiettivi I, 2, e 5b, che vada oltre il concetto di area depressa, in quanto, altrimenti, l'intervento si ridur­rebbe ad una compensazione tra aree de­boli con spartizione di risorse al ribasso.

Si dovrebbe anche valutare la possibi­lità di predisporre una nuova legge quadro sulla politica regionale, individuando forme federalistiche di coordinamento della spesa e di valorizzazione delle auto­nomie regionali. Se non si riforma l'inter­vento nelle aree depresse, il Governo ten­derà sempre più alla centralizzazione a detrimento di ogni prospettiva federali­stica.

Benito PAOLONE (gruppo alleanza na­zionale-MSI), esprime il timore che la que­stione possa essere esaminata in base a posizioni preconcette e parziali. Ritiene che l'intervento nel Mezzogiorno sia stato fino ad oggi in realtà un'azione sistematica di banditismo della classe politica. Non vi è mai stata infatti una reale programma­zione di interventi, ma soltanto un calcolo

Page 59: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 5 9 - Commissione V

clientelare. Perciò oggi è necessario verifi­care quali risorse sono state spese, quali sono state impegnate e quali sono disponi­bili, considerato che dalle informazioni as­sunte dalla Commissione emergono dispa­rità di dati. Occorre però evitare che fede­ralismo e regionalismo siano delle mistifi­cazioni ed impedire che si ceda a facili scandalismi. È utile, invece, una seria atti­vità di verifica che non si presti ad alcuna strumentalizzazione. In caso contrario è disposto a denunciare con chiarezza le reali ragioni per le quali le risorse disponi­bili per l'intervento nel Mezzogiorno sono state invece oggetto di scandalose sparti­zioni clientelari. Le parole chiave per un intervento serio da operare in futuro sono costituite dalla solidarietà e dalla respon­sabilità.

Vanni TONIZZO (gruppo lega nord), dopo aver sottolineato che molti problemi attuali sarebbero stati evitati se in passato ci fosse stata maggiore onestà, dichiara di concordare sulle proposte formulate per i lavori del Comitato, cioè la ricognizione delle risorse esistenti, la loro destinazione, le agevolazioni, il prospettato fondo di ga­ranzia e le politiche regionali di inter­vento. Sulla proposta di istituire una Com­missione bicamerale d'inchiesta, sottolinea che fra tale proposta e i decreti-legge sul­l'ex Agensud rischia di nascere una so­vrapposizione di interventi. Dopo aver ri­levato che nella scorsa legislatura il Comi­tato non sembra aver svolto un lavoro molto incisivo, sottolinea l'esigenza che il Comitato stesso si dia precise finalità. In questo senso, suggerisce di far agire il Co­mitato in stretta strumentalità con le fun­zioni della Commissione bilancio in mate­ria di politica per le aree depresse, nonché dell'istituenda Commissione d'inchiesta.

Roberto ROSSO (gruppo forza Italia) fa presente che tra pochi giorni la Com­missione bilancio dovrà rinnovare l'esame del decreto-legge sull'ex Agensud, la cui at­tuale versione è ormai prossima alla sca­denza. Preannuncia sin d'ora la presenta­zione di una proposta di legge-quadro per gli interventi nelle aree depresse. In parti­

colare occorrerà dare idonea sistemazione alla questione del cofinanziamento degli interventi comunitari, verificando moda­lità, procedure e qualificazione delle aree individuate. Altro nodo da risolvere è quello della revisione delle decisioni as­sunte in merito all'inclusione negli obiet­tivi comunitari delle singole zone. An­dranno poi approfonditi gli aspetti che hanno portato al sostanziale blocco del­l'accesso ai fondi comunitari. Gli stru­menti normativi e gestionali degli altri paesi dovranno essere oggetto di atten­zione, in modo da utilizzare al meglio an­che l'esperienza altrui.

Avanza inoltre il dubbio che le regioni attuali non siano in grado di attivare i fondi comunitari, occorrendo invece un vero federalismo. Dal punto di vista orga­nizzativo, suggerisce una forma di collega­mento con la Commissione speciale per le politiche comunitarie.

Giancarlo MALVESTITO (gruppo lega nord), ritiene che, in conformità alle attri­buzioni costituzionalmente spettanti al Parlamento e al Governo, il Comitato, in quanto espressione parlamentare, dovrà costituire la fonte di indirizzo per i sog­getti che istituzionalmente hanno respon­sabilità esecutive di gestione in materia di politiche di sviluppo e di riequilibrio terri­toriale. Infatti, la formulazione di strategie di intervento da parte del Governo, senza la partecipazione attiva da parte del Parla­mento, costituirebbe un'impostazione cen-tralistica non condivisibile.

Una modalità concreta per aiutare il Paese è costituita dalla accelerazione, quanto più possibile, dell'integrazione eu­ropea. Purtroppo, una reale intenzione in tal senso non emerge dalle dichiarazioni del ministro Martino che da un lato in Parlamento afferma che si è vicini alla moneta unica e che dall'altro, pochi giorni dopo, osserva che non è interessato alla moneta unica. La costituzione di un nu­cleo duro per il rilancio dell'integrazione europea, erroneamente interpretato come volontà di costituire un'Europa a due velo­cità, può essere utile per raggiungere l'o­biettivo della moneta unica. Pertanto ap-

Page 60: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 60 - Commissione V

pare strano che l'Italia non abbia ancora manifestato la volontà di aderire a quel nucleo.

Il problema del riequilibrio territoriale deve trovare spazio in un quadro europeo di reale integrazione. Perciò il Comitato deve avere la necessaria forza d'urto, in ambito europeo, che consenta un arretra­mento delle difficoltà che i burocrati e le multinazionali hanno creato, al fine di ot­tenere per l'Italia ciò che le compete.

Occorre considerare che la questione meridionale non è la questione del sud in Italia, ma la questione italiana in Europa. Se si pensa che nel paese ci sono circa otto milioni di abitanti che vivono sotto la so­glia di povertà, costituita da un reddito di 13 milioni annui, l'Italia appare una vera polveriera sociale. Non vi è infatti certezza di sbocchi occupazionali e molti provvedi­menti varati rispondono ad interessi parti­colaristici che non soddisfano, dal punto di vista macroeconomico, l'esigenza della ripresa occupazionale.

Da tutto ciò risulta l'urgenza di iniziare l'attività del Comitato, pur deplorando il fatto che ad esso non siano attribuiti altri poteri se non quelli di studio e di propo­sta.

La società degli anni '80 è stata caratte­rizzata da una eccessivo amore per la forma che mascherava l'assenza di so­stanza. Se il Comitato vuole realizzare una inversione di tendenza occorre sottoli­neare le reali carenze per sottoporle al Parlamento e al Governo. A tal fine però, considerato che si è in un'epoca postideo-logica, è necessario rinunciare a schemati­smi precostituiti e guardare ai reali inte­ressi del Paese.

Per portare i fondi strutturali in Italia occorre rafforzare la capacità del Comi­tato di formulare proposte al Parlamento che abbiano ampia eco sull'opinione pub­blica. Sarebbe inoltre utile approfondire l'idea dell'istituzione di tavoli regionali per lo sviluppo.

La divaricazione dei tassi bancari tra il nord e il sud si spiega con la ricerca del profitto da parte delle Banche e con la paura di sopportare i rischi di impresa. Una tale impostazione da parte del si­

stema bancario italiano appare eccessiva­mente ragionieristica ed antiquata: il ma­nagement bancario dovrebbe invece essere propenso al rischio finanziario per entrare in un'ottica moderna.

Occorre inoltre soffermare l'attenzione sul sistema industriale, in particolare ipo­tizzando una politica di sviluppo per le piccole e medie imprese, anche con la pre­visione di distretti industriali. Infine, oc­corre non trascurare l'ambito sociale, pre­stando, invece, ad esso la dovuta atten­zione.

Sembra utile la responsabilizzazione al massimo delle regioni, ma vi è il timore che esse non siano in grado di gestire il cambiamento, anche a causa dell'intru­sione di soggetti che mirano ad ostacolare il rinnovamento. Esprime inoltre perples­sità sull'introduzione di un modello di Stato federale che potrebbe condurre verso lo scontro etnico.

Pur considerando che il Comitato nasce come uno strumento debole, a causa dei poteri limitati di cui è fornito, ritiene che con la valida collaborazione di tutti i gruppi esso possa divenire molto forte, fino a costituire una effettiva forza d'urto nei confronti degli organismi comunitari.

A tal fine ritiene opportuno che una delegazione del Comitato possa recarsi a Bruxelles per verificare i fondi comunitari disponibili.

Roberto DI ROSA (gruppo progressisti-federativo) ritiene che l'efficacia dei lavori del Comitato dipenda innanzitutto dal me­todo di lavoro che verrà adottato. Occorre in primo luogo riflettere sul concetto di programmazione, che Governo e Parla­mento non sembrano tenere in gran conto. Proprio con il già citato decreto legge del­l'ex Agensud sono stati introdotti istituti, quali gli accordi di programma ed altri, destinati a f?¿cilitare l'attività di program­mazione. Tuttavia, le prime esperienze re­gistrate non hanno dato risultati partico­larmente incoraggianti, anche perché il Ministero del bilancio non ha poi la forza o gli strumenti per coordinare le altre am­ministrazioni pubbliche. Ritiene pertanto utile individuare un criterio per selezio-

Page 61: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 61 - Commissione V

nare le aree di cui occuparsi e in questo senso Tunico riferimento utile è costituito dalle aree oggetto dell'intervento comuni­tario. In proposito, propone di seguire l'at­tuazione degli interventi comunitari con riferimento non solo alla capacità di spesa, ma anche alla qualità dei progetti.

Nicola BONO, presidente, rileva che l'ampio dibattito svoltosi ha fatto emergere varie ipotesi di intervento del Comitato. In proposito, sottolinea che per quanto ri­guarda la materia dei cofinanziamenti co­munitari il materiale acquisito dalla Com­missione bilancio non sia soddisfacente, per cui il Comitato potrà svolgere adegua­tamente il suo ruolo di approfondimento. Per quanto riguarda l'indagine conoscitiva sul sistema creditizio nel Mezzogiorno, ri­corda che essa era stata autorizzata con l'invito ad un raccordo con la Commis­sione finanze, per cui il Comitato non po­trà occuparsene autonomamente. Ritiene invece interessante l'ipotesi di formulare una proposta unitaria di legge per la costi­tuzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sull'intervento nel Mezzogiorno. Per quanto riguarda peraltro i lavori del Comitato, ritiene che potrebbe utilmente essere avviata un'indagine conoscitiva sul­l'uso dei proventi per l'intervento straordi­nario. Altra materia meritevole di inter­vento è data dalle politiche di coesione e dal raccordo con le politiche comunitarie. In proposito, dichiara di concordare con il

suggerimento del deputato Malvestito, ag­giungendo che potranno rivelarsi utili an­che contatti diretti con realtà territoriali del nostro paese.

Dal punto di vista operativo, ritiene che il Comitato potrebbe trarre giovamento dall'audizione - da effettuarsi possibil­mente entro la prossima settimana - del Ministro del bilancio in riferimento alla politica creditizia e al fondo di garanzia per le banche che concedono mutui nel Mezzogiorno, nonché sulle politiche di coesione. Sono infatti materie su cui il materiale a disposizione è contraddittorio o addirittura assente, a parte le notizie di stampa. Altro soggetto istituzionale di ri­lievo è il Ministro dell'industria. Su un al­tro fronte ritiene che notevoli apporti po­trebbero essere forniti dalla Confindustria e dalle altre categorie imprenditoriali ope­ranti nel commercio e nel turismo.

Sottolinea inoltre che un ruolo pregiu­diziale è costituito da un chiarimento defi­nitivo sullo stato di attuazione dell'inter­vento straordinario.

Assicura infine che si farà carico di ri­ferire gli orientamenti emersi nella seduta odierna all'ufficio di Presidenza della Commissione, che delibererà in ordine al­l'attività da affidare al Comitato nel qua­dro della complessiva programmazione dei lavori.

La seduta termina alle 19.

Page 62: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 63: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 63 - Commissione VI

VI COMMISSIONE PERMANENTE (Finanze)

IN SEDE REFERENTE

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del vicepresidente Roberto PINZA, indi del presidente Paolo AGOSTINAC-CHIO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le finanze Roberto Asquini.

La seduta comincia alle 14,50.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato della Repubblica) (1371-B). (Parere della I, della II, della IV, della V, della Vili, della IX, della X, della XI, della XII e della XIII Commissione).

(Esame e conclusione).

La Commissione inizia Tesarne delle modifiche apportate dal Senato al disegno di legge di conversione n. 1371-B.

Edouard BALLAMAN (gruppo lega nord), relatore, sottolinea la necessità di una sollecita approvazione del provvedi­mento, già esaminato in prima lettura dalla Camera e modificato dal Senato, che

vi ha inserito numerose norme già conte­nute nel decreto-legge n. 538 del 1994, de­caduto per non tempestiva conversione e reiterato col decreto-legge n. 630 del 1994.

Per quanto riguarda il contenuto origi­nario del decreto-legge n. 564, le modifi­che introdotte dal Senato riguardano anzi­tutto il comma 4 dell'articolo 2, ove è stata inserita una precisazione - non indispen­sabile, ma certo utile - in ordine alla com­prensione delle riserve indivisibili nel pa­trimonio netto ai fini del calcolo dell'im­posta patrimoniale ordinaria e straordina­ria; è stato inoltre introdotto il comma 1-bis dell'articolo 5 che riguarda le province autonome di Trento e Bolzano, alle quali restano applicabili le norme di cui al titolo VI del decreto del Presidente della Repub­blica n. 670 del 1972.

Gli articoli da 2-bis a 2-quattuordecies riproducono, con alcune modificazioni, il testo di alcuni articoli del decreto-legge n. 538, come modificato dal Senato e ri­prodotto nel decreto di reitera. Le sud­dette modificazioni riguardano l'articolo 2-quinquies, al cui comma 4, dopo la let­tera b), sono state inserite la lettera c), in virtù della quale quando manca un avviso

Page 64: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 64 - Commissione VI

di accertamento e quando i processi ver­bali prevedono una sanzione indicata tra un valore minimo ed uno massimo, Firn-porto della sanzione per il calcolo del va­lore della lite è il minimo previsto, e la let­tera d), che considera pendente la lite an­che nel caso in cui il ricorso presentato sia dichiarato o ritenuto inammissibile dal­l'ufficio, ciò che corrisponde ad una prassi interpretativa consolidata.

Dopo che Roberto PINZA, presidente, ha precisato che rispetto al testo del de­creto-legge n. 630 sono stati altresì ag­giunti i commi 11 e 12 dell'articolo 2-quinquies, Edouard BALLAMAN (gruppo lega nord), relatore, ricorda che l'articolo 2-octies concerne la sanatoria per i ritar­dati versamenti dell'imposta sul gas me­tano, l'articolo 2-nonies la regolarizzazione della posizione dei soggetti titolari di par­tita IVA per la mancata presentazione delle dichiarazioni IVA, l'articolo 2-decies sopprime l'obbligo della tenuta dei conti individuali per alcuni soggetti finora ingiu­stamente sottopostivi, l'articolo 2-undecies riguarda il personale imbarcato e contiene inoltre norme agevolative per il settore agricolo, l'articolo 2-duodecies sopprime la tassa speciale erariale annuale sugli aero­mobili privati, raddoppiando invece i di­ritti di approdo e partenza, l'articolo 2-ter-decies consente il mantenimento, limitata­mente alle cessioni di beni e prestazioni di servizi, anche professionali, relativi ad opere già regolarmente iniziate, del regime di agevolazione fiscale previsto, per le zone terremotate del Friuli, da precedenti normative. Infine, l'articolo 2-quattuorde-cies dispone la cessazione dell'efficacia dei corrispondenti articoli del decreto-legge n. 630, attualmente all'esame del Senato.

Il sottosegretario Roberto ASQUINI concorda con le considerazioni del rela­tore: precisa che il comma 11 dell'articolo 5-quinquies mira a sopprimere una serie di adempimenti formali gravosi, cioè l'ob­bligo di deposito della copia conforme del

provvedimento di sanatoria o della relativa domanda di anno in anno.

Mario SOLDANI (gruppo misto) pre­cisa che il citato comma 11 concerne be­nefìci fiscali relativi alla prima casa: la previsione è dunque corretta poiché sa­rebbe inaccettabile che il mancato adem­pimento formale del deposito della docu­mentazione indicata dal sottosegretario determini la perdita delle agevolazioni. Quanto all'articolo 2-quinquies, comma 1, condivide l'applicazione dell'istituto della chiusura delle liti fiscali pendenti - alla data del 17 novembre 1994 - alle liti pen­denti dinanzi alle commissioni tributarie in ogni grado del giudizio e a quelle che possano insorgere per atti notificati entro la stessa data.

Edouard BALLAMAN (gruppo della lega nord), relatore, invita i presentatori di tutti gli emendamenti a ritirarli, espri­mendo altrimenti parere contrario: ciò vi­sta la necessità di approvare entro domani il provvedimento senza modifiche, pena la sua decadenza.

Il sottosegrario Roberto ASQUINI con­corda con il relatore.

La Commissione respinge quindi gli emendamenti Muzio 2. 1, Soda 2-bis. 5 e Muzio 2-bis. 1.

Dopo che Paolo AGOSTINACCHIO, presidente, ha dichiarato l'emendamento Turci 2-bis. 6 precluso dalla reiezione del­l'emendamento 2-bis. 1, la Commissione respinge gli emendamenti Muzio 2-bis. 2, 2-bis. 3, 2-bis. 4 e 2-quinquies. 1, identico all'emendamento Visco 2-quinquies. 2, Vi-sco 2-sexies. 1, Turci 2-septies. 1 e 2-sep-ties. 2, Visco 2-septies. 3, Boselli 2-no­nies. 2, Muzio 2-nonies. 1, Sitra 2-no­nies. 3, Muzio 2-duodecies. 1 e Agostini 2-duodecies. 2.

Page 65: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 65 - Commissione VI

La Commissione dà quindi mandato al relatore a riferire in Assemblea in senso favorevole sul testo approvato, procedendo alla nomina del Comitato dei nove, i cui componenti saranno indicati sulla base delle designazioni dei gruppi.

Lanfranco TURCI (gruppo progressisti-federativo), parlando sull'ordine dei lavori, chiede per quando sia previsto il termine

per la presentazione degli emendamenti in Assemblea.

Paolo AGOSTINACCHIO, presidente, ri­tiene che il termine sarà fissato per le ore 18. Avverte che il Comitato dei nove è con­vocato per domani alle ore 8,30 per l'e­same degli emendamenti.

La seduta termina alle 15,25.

Page 66: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 66 - Commissione VI

ALLEGATO

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settem­bre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale

(1371-B)

EMENDAMENTI AL TESTO DEL DECRETO-LEGGE

ART. 2 .

Al comma 4 aggiungere, in fine, il se­guente periodo: L'imputazione non deter­mina alcuna tassazione aggiuntiva.

2. 1. Muzio, Pistone, Garavini.

ART. 2-bis.

Al comma 2, secondo periodo, dopo le parole: rapporto della Guardia di finanza, inserire le seguenti: o denuncia da parte di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio.

2-bis. 5. Soda.

Al comma 3, secondo periodo, soppri­mere le parole da: anche parziale fino a: 1° settembre 1 9 3 1 .

Conseguentemente, al medesimo pe­riodo, sostituire le parole: del comma 1 e del presente comma con le seguenti: del presente comma e del comma 1.

2-bis. 1. Muzio, Pistone, Garavini.

Al comma 3, sopprimere le parole da: nel caso in cui ricorrano fino a: 1° settem­bre 1 9 3 1 .

2-bis. 6. Turci, Agostini.

Sostituire il comma 5 con il seguente:

5. L'accertamento definito con adesione non è soggetto ad impugnazione e non ri­leva a fini extra tributari fatta eccezione per i contributi previdenziali e per il servi­zio sanitario nazionale. È integrabile dal­l'ufficio sulla base della sopravvenuta co­noscenza di nuovi elementi entro il quinto anno successivo a quello in cui è stata pre­sentata la dichiarazione. Le pene pecunia­rie conseguenti all'infedeltà delle dichiara­zioni presentate ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta sul valore aggiunto sono ridotte alla metà del minimo.

2-bis. 2 . Muzio, Pistone, Garavini.

Al comma 6, lettera b), aggiungere, in fine, il seguente periodo: In nessun caso gli atti di accertamento possono derivare dalla utilizzazione di automatici pro­grammi matematico-statistici di valenza generale diversi dagli studi di settore, rela­tivi a categorie o gruppi di contribuenti, o dall'applicazione di coefficienti uniformi per categorie o gruppi di contribuenti, ri­cavati dai dati dell'anagrafe tributaria o da analoghe fonti che prescindano dall'analisi della situazione specifica di ciascun contri­buente.

2-bis. 3 . Muzio, Pistone, Garavini.

Sopprimere il comma 8.

2-bis. 4. Muzio, Pistone, Garavini.

Page 67: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 67 - Commissione VI

ART. 2-quinquies.

Al comma 4 sopprimere la lettera e). * 2-quinquies. 1.

Muzio, Pistone, Garavini.

Al comma 4 sopprimere la lettera e). * 2-quinquies. 2.

Visco, Brunale, Manca, Soda.

ART. 2-sexies.

Al comma 1, al capoverso 5, sostituire le parole: di un terzo con le seguenti: della metà. 2-sexies. 1.

Visco, Mariani, Vannoni.

ART. 2-septies.

Al comma 2, dopo le parole: delle loro funzioni inserire le seguenti: dell'audizione dei contribuenti prima dell'emanazione di atti di accertamento o rettifica. 2-septies. 1.

Turci, Magda Negri.

Al comma 2, dopo le parole: dei com­portamenti inserire le seguenti: , con parti­colare riferimento al mancato esercizio del potere di autotutela. 2-septies. 2.

Turci, Agostini, Vannoni.

Al comma 2, dopo la parola: creazione inserire le seguenti: o prosecuzione. 2-septies. 3.

Visco, De Benetti, Manca.

ART. 2-nonies.

Al comma 1, primo periodo, sostituire le parole: nonché delle dichiarazioni dei red­diti, limitatamente ai redditi d'impresa e di lavoro autonomo con le seguenti: non­ché dalla mancata compilazione quadri della dichiarazione dei redditi riguardanti il reddito d'impresa e di lavoro auto­nomo. 2-nonies. 2.

Boselli, Visco.

Al comma 1, primo periodo, sopprimere le parole: , con importi pari a zero.

Conseguentemente, al medesimo pe­riodo, dopo le parole: per gli anni prece­denti inserire le seguenti: nel corso dei quali non siano state effettuate opera­zioni. 2-nonies. 1.

Muzio, Pistone, Garavini.

Al comma 1, primo periodo, dopo le pa­role: di lire 100.000 inserire le seguenti: ov­vero di lire 500.000 per i soggetti diversi dalle persone fisiche. 2-nonies. 3.

Sitra, Cennamo.

ART. 2-duodecies.

Sopprimerlo. 2-duodecies. 1.

Muzio, Pistone, Garavini.

Sopprimere il comma 1. 2-duodecies. 2.

Agostini, Turci.

Page 68: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 69: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 69 - Commissione VII

VII COMMISSIONE PERMANENTE (Cultura, scienza e istruzione)

IN SEDE REFERENTE

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Vicepresidente Domenico BENE­DETTI VALENTINI. - Interviene il sotto­segretario per le poste e le telecomunica­zioni Antonio Marano.

La seduta comincia alle 16,50.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 28 ottobre 1994 n. 606, recante disposizioni urgenti in materia di bilanci per le imprese operanti nel settore dell'e­ditorìa e della radiodiffusione, nonché di prosecu­zione dell'attività per le emittenti televisive e sonore autorizzate in ambito locale (1554).

(Esame e rinvio).

La Commissione inizia Tesarne del provvedimento.

Domenico BENEDETTI VALENTINI, presidente relatore, osserva che il decreto-legge n. 606 del 1994 si è venuto arric­chendo di contenuti vari. La materia di un decreto-legge viene determinata dal Go­verno che presenta il testo al Parlamento, ma il regolamento della Camera, applicato in modo rigoroso, esclude Tammissibilità

di emendamenti non strettamente atti­nenti alla materia e alla finalità del testo di un decreto-legge. In particolare nel provvedimento in esame è contenuta una norma che attribuisce contributi straordi­nari a favore degli enti lirici, norma che si presenta del tutto eterogenea rispetto al testo. Osserva, inoltre, che la tematica de­gli enti lirici meriterebbe una discussione ampia e approfondita e che non solo il Teatro dell'Opera di Roma e il Teatro alla Scala di Milano hanno Tesigenza di rice­vere contributi straordinari, ma tanti altri teatri.

Il testo del provvedimento in esame è sostanzialmente identico a quello del pre­cedente decreto-legge; la ratio è la stessa. In particolare il Garante per la radiodiffu­sione e Teditoria ha segnalato talune ina­deguatezze della disciplina vigente in ma­teria di produzione dei bilanci delle im­prese editoriali e radiotelevisive, sugge­rendo Timmediata introduzione di nuove regole. Si è molto discusso sul ruolo del Garante per la radiodiffusione e Teditoria: alcuni, infatti, ritengono opportuno esten­dere le sue competenze, mentre altri rile­vano che non può spettare al Garante al­cuna potestà. Il provvedimento in esame

Page 70: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 70 - Commissione VII

distingue dagli altri taluni soggetti, indicati nell'ultima parte del comma 1 dell'articolo 1, ai quali attribuisce obblighi semplificati. L'articolo 2 disciplina l'obbligo di pubbli­cazione del bilancio. L'articolo 3 riguarda le sanzioni prescritte per eventuali ina­dempienze: si prevede la sanzione ammi­nistrativa del pagamento di una somma da dieci a cento milioni di lire. Nel corso del dibattito sul precedente decreto-legge ta­luni hanno auspicato la previsione di una sanzione da uno a dieci milioni per i sog­getti indicati nell'ultima parte del primo comma dell'articolo 1, ma in proposito vi è da chiedersi se sia ammissibile differen­ziare le sanzioni per la medesima viola­zione, a seconda dei soggetti che l'hanno commessa. Come relatore ricorda di aver proposto un abbassamento del minimo edittale, in modo da consentire la gradua­zione dell'entità della sanzione in rela­zione a circostanze soggettive e oggettive. L'articolo 4 consente l'utilizzazione della Guardia di finanza al Garante per la ra­diodiffusione e l'editoria per l'espleta­mento delle sue funzioni; l'articolo 5 detta una disciplina transitoria. L'articolo 6 in­dica una serie di norme abrogate; va se­gnalato che tale articolo, nel testo in esame, non reca più quella disposizione che nel corso del dibattito sul precedente decreto-legge aveva sollevato notevoli per­plessità, secondo la quale, per il mancato o irregolare adempimento - nel periodo an­teriore alla data di entrata in vigore del decreto - degli obblighi previsti dalle di­sposizioni abrogate, non si sarebbe fatto luogo all'applicazione delle relative san­zioni. L'articolo 8 disciplina le somme che le emittenti locali sono tenute a pagare alla Società italiana autori ed editori, fis­sando il relativo importo allo 0,1 per cento degli introiti derivanti dall'attività di ra-diotelediffusione, laddove la disciplina precedente prevedeva il 2 per cento. Si tratta di una norma condivisa dalle emit­tenti locali che accampano ragioni essen­ziali per la loro sopravvivenza che giustifi­cherebbero una diminuzione dell'importo da pagare alla SIAE; quest'ultima obietta che l'innovazione recata dal provvedi­

mento in esame intacca un principio fino ad ora incontrastato secondo il quale l'im­porto da pagare alla SIAE non viene fis­sato per legge, ma attraverso trattative, e che se lo Stato intende garantire il plurali­smo delle emittenti non può certamente farlo a danno degli autori e degli editori. Obietta inoltre che la norma in questione implica gravi ripercussioni a livello inter­nazionale sullo scambio delle creazioni ar­tistiche. Quanto al comma 2 dell'articolo 8, la SIAE ritiene che ciascuna delle espres­sioni ivi contenuta è destinata a sollevare un contenzioso, essendo suscettibile di di­verse interpretazioni. Infine l'articolo 9, come si è detto, autorizza la concessione di contributi straordinari all'Ente auto­nomo Teatro dell'Opera di Roma e al­l'Ente autonomo Teatro alla Scala di Mi­lano. Conclude, quindi, osservando che il dibattito che ora si apre sul provvedi­mento in esame dovrebbe assumere carat­teri diversi rispetto a quello svoltosi sul precedente decreto-legge, sia per le modi­fiche che il testo in esame reca, sia per la diversità del contesto politico.

Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 17,10.

AUDIZIONE

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Vittorio SGARBI.

La seduta comincia alle 17,40.

Audizione del presidente del Comitato olimpico na­zionale italiano (CONI), dottor Mario Pescante, sui

problemi dello sport in Italia.

(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'ar­ticolo 143, comma 2, del regolamento e rinvio).

Vittorio SGARBI, presidente, avverte -non essendovi obiezioni - che la pubbli­cità dei lavori sarà assicurata anche me­diante la trasmissione audiovisiva a cir­cuito chiuso. Svolge quindi un breve inter­vento introduttivo.

Page 71: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 71 - Commissione VII

Il dottor Mario PESCANTE, presidente del CONI, svolge una relazione sul tema oggetto dell'audizione.

Pongono, quindi, quesiti Vittorio SGARBI, presidente, e Benito PAOLONE (gruppo alleanza nazionale-MSI), cui ri­sponde il dottor Mario PESCANTE, presi­dente del CONI.

Nadia MASINI (gruppo progressisti-fe­derativo), intervenendo sull'ordine dei la­vori, chiede che, a causa di una concomi­

tante riunione del suo gruppo, il seguito dell'audizione sia rinviato ad altra seduta.

Vittorio SGARBI, presidente, propone quindi - consentendovi la Commissione -di rinviare il seguito dell'audizione a mer­coledì 7 dicembre 1994.

La seduta termina alle 18,35.

N.B. Il resoconto stenografico dell'audzione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.

Page 72: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

PAGINA BIANCA

Page 73: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 7 3 - Commissione IX

IX COMMISSIONE PERMANENTE (Trasporti, poste e telecomunicazioni)

INDAGINE CONOSCITIVA

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Sante PERTICARO.

La seduta comincia alle 16,15.

Indagine conoscitiva sull'economia della pesca e dei trasporti marittimi.

Audizione dei rappresentanti di Filt-Cgil, Flai-Cgil, Fit-Cisl e Uil-trasporti.

(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'ar­ticolo 144 del regolamento).

Introduce Sante PERTICARO, presi­dente, ringraziando gli intervenuti.

Riferiscono poi sulle materie oggetto dell'audizione Giovanni MOSCHERINI, se­gretario nazionale della Filt-Cgil, Remo DI FIORE, responsabile del settore marittimo della Fit-Cisl, Giuseppe CARONIA, segre­

tario nazionale della Uil-trasporti e Anto­nio COGONI, responsabile del settore pe­sca della Flai-Cgil.

Pongono quindi domande e richieste di chiarimenti Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI), Ugo BOGHETTA (gruppo rifondazione comunista-progressi­sti), Roberto CASTELLI (gruppo lega nord), Eugenio DUCA (gruppo progressisti-federativo) e Giuliano GODINO (gruppo forza Italia).

Dopo che Sante PERTICARO, presi­dente, ha sollecitato la trasmissione dei dati preannunciati, rispondono Giuseppe RODIA, Giovanni MOSCHERINI, Remo DI FIORE e Giuseppe CARONIA.

Dopo un ulteriore intervento di Euge­nio DUCA (gruppo progressisti-federativo), risponde Remo DI FIORE.

Sante PERTICARO, presidente, nel rin­graziare gli intervenuti, dichiara conclusa l'audizione e avverte che il relativo re-

Page 74: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994

soconto stenografico sarà pubblicato in un fascicolo a parte.

La seduta termina alle 18,5.

Audizione dei rappresentanti di Cisnal-mare.

(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'ar­ticolo 144 del regolamento).

La seduta comincia alle 18,5.

Introduce Sante PERTICARO, presi­dente, ringraziando gli intervenuti.

Riferisce sulle materie oggetto dell'au­dizione Diodato RUSSO, segretario nazio­nale della Cisnal-mare.

Dopo un ulteriore intervento di Sante PERTICARO, presidente, pongono do­mande e richieste di chiarimenti France­sco MARENCO (gruppo alleanza nazio-nale-MSI) ed Eugenio DUCA (gruppo pro­gressisti-federativo) cui risponde Diodato RUSSO.

Sante PERTICARO, presidente, nel rin­graziare gli intervenuti, sollecita la tra­smissione dei documenti preannunciati ed avverte che il resoconto stenografico rela-

Commissione IX

tivo all'odierna audizione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.

La seduta termina alle 19,5.

Audizione dei rappresentanti della Federmar.

(Svolgimento dell'audizione ai sensi dell'ar­ticolo 144 del regolamento).

La seduta comincia alle 19,10.

Introduce Sante PERTICARO, presi­dente, ringraziando gli intervenuti.

Riferiscono sulle materie oggetto del­l'audizione Alessandro PICO, segretario generale della Federmar, e Raffaele DE LUCA, rappresentante della Federpesca.

Pongono domande e richieste di chiari­menti Mauro MICHIELON (gruppo lega nord), Sante PERTICARO, presidente e Francesco MARENCO (gruppo alleanza nazionale-MSI) cui rispondono Raffaele DE LUCA e Alessandro PICO.

Sante PERTICARO, presidente, nel rin­graziare gli intervenuti, dichiara conclusa l'audizione e avverte che il relativo reso­conto stenografico sarà pubblicato in un fascicolo a parte.

La seduta termina alle 19,50.

- 74 -

Page 75: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 75 - Commissione XIII

XIII COMMISSIONE PERMANENTE (Agricoltura)

DISCUSSIONE DI RISOLUZIONI

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Alberto Paolo LEMBO. — Interviene il sottosegretario di Stato per le risorse agricole, alimentari e forestali, Paolo Scarpa Bonazza Buora.

La seduta comincia alle 15,5.

7-00133 Cabrini ed altri: sulla delimitazione delle zone svantaggiate.

(Esame e approvazione).

Emanuela CABRINI (gruppo forza Ita­lia), illustrando la sua risoluzione, eviden­zia la necessità di superare le discrimina­zioni esistenti tra i comuni riguardo alla loro collocazione nelle diverse fasce terri­toriali (pianura, collina e montagna).

Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO­NAZZA BUORA ricorda che l'articolo 15 della legge n. 984 del 1977 ha disciplinato la delimitazione dei territori di collina e di

montagna ed ha previsto, tra l'altro, la preventiva individuazione delle zone di in­tervento. Per l'individuazione delle relative aree il CIPAA, a suo tempo, escludendo ogni forma di discrezionalità, nell'apposito capitolo del Piano Agricolo Nazionale, in assenza di indicazioni specifiche, fece rife­rimento ai territori già individuati in ap­plicazione di normative precedenti, rife-rentisi appunto a « territori di collina e di montagna ». La delimitazione così ottenuta fu sottoposta al vaglio delle regioni e suc­cessivamente all'approvazione del CIPAA, che la adottò con delibera del 6 aprile 1983. Tale delimitazione è stata poi utiliz­zata ai fini delle agevolazioni recate dal decreto-legge n. 402 del 1981, convertito dalla legge n. 537 del 1981 (riduzione del pagamento dei contributi agricoli unificati) e dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504 (esenzione dall'ICI sui terreni agri­coli). Pur riconoscendo che la più volte ci­tata delimitazione, quando venga utilizzata ai fini dell'applicazione di tali due ultimi provvedimenti, crei in molti casi situazioni di squilibrio, poiché a zone omogenee in

Page 76: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 76 - Commissione XIII

termini di svantaggi di varia natura non corrispondono benefìci identici, resta il fatto che l'attuale quadro normativo non consente l'inclusione di nuovi comuni nel­l'elenco di cui all'articolo 15 della legge n. 984 del 1977. Al fine peraltro di riesa­minare tutta la problematica relativa alle zone svantaggiate, il Ministero ha intra­preso la realizzazione di un programma operativo di ricerca applicata relativo al­l'individuazione di obiettivi criteri di svan­taggio, a livello di singola regione e per circoscrizione territoriale, tramite l'utiliz­zazione di parametri fisici, demografici, insediativi e socio-economici (« Progetto Atlante »). Detto programma è stato ulti­mato per dieci regioni, mentre per le ri­manenti si è proceduto compatibilmente con le disponibilità finanziarie. Attual­mente è all'esame del Consiglio di Stato il testo della convenzione per il completa­mento del programma. Con delibera del 21 dicembre 1993 il CIPE ha manifestato l'intendimento di rifarsi alle conclusioni del suddetto programma per porre mano al problema del riesame della delimita­zione delle zone svantaggiate.

Nicola PARENTI (gruppo alleanza na-zionale-MSI), sottolineando l'importanza del problema trattato dalla risoluzione, chiede che il Governo si impegni ad indivi­duare zone omogenee, prescindendo dalle attuali divisioni territoriali amministrative.

Emanuela CABRINI (gruppo forza Ita­lia), replicando per la sua risoluzione, rin­grazia il Sottosegretario anche per la rapi­dità della risposta, che dimostra l'impegno del Governo al fine di ripristinare condi­zioni di equità.

Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA ribadisce il proprio impe­gno a far sì che vengano superate tutte le discriminazioni esistenti.

Alberto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione la risoluzione Cabrini ed altri 7-00133, che risulta approvata.

7-00093 Tattarini ed altri e 7-00104 De Angelis ed altri: sulle garanzie e procedure di cui alla legge

n. 237 del 1993.

(Esame e rinvio).

Flavio TATTARINI (gruppo progressi­sti-federativo) ritiene che il testo della sua risoluzione si illustri da sé.

Angelo ALTEA (gruppo rifondazione comunista-progressisti), intervenendo per la risoluzione 7-00104, di cui è cofirmata­rio, si rimette al testo scritto.

Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA ricorda che l'articolo 1-bis della legge n. 237 del 1993 pone dei li­miti temporali all'accertamento dello stato di insolvenza, in quanto espressamente prevede che l'insolvenza stessa debba es­sere stata accertata « previamente ». Il de­creto ministeriale 2 febbraio 1994 ha sola­mente precisato che il termine « previa­mente » si doveva intendere riferito alla data della propria emanazione. Tale preci­sazione è da considerarsi più favorevole, in quanto altrimenti si sarebbe dovuto far riferimento alla data di emanazione della legge. La necessità dell'accertamento del­l'esistenza dell'insolvenza in diritto e non solo in fatto discende direttamente dalla legge, che espressamente statuisce che l'in­solvenza stessa debba essere « accertata », riferendosi evidentemente alle forme di legge. Per quanto concerne la richiesta di estendere l'ambito di applicabilità della ci­tata legge, mediante l'abrogazione del ter­mine del 2 febbraio 1994 per l'accerta­mento dello stato di insolvenza e mediante l'accessibilità ai benefici previsti anche per i soci garanti in proprio nei confronti di cooperative di secondo grado, si osserva che una tale estensione sarebbe in contra­sto con le disposizioni della legge e dei provvedimenti applicativi. Va tenuto inol­tre presente che la limitatezza dei fondi disponibili per l'accollo da parte dello Stato delle garanzie prestate dai soci costi­tuisce una difficoltà di non poco conto per una eventuale estensione dell'ambito di applicabilità della legge. Infatti, precisa che le istanze pervenute nei termini fissati

Page 77: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 77 - Commissione XIII

dalla circolare applicativa n. 17/94 sono state superiori alle aspettative e, da un primo esame di parte di esse, risulta che le risorse stanziate saranno ampiamente as­sorbite da coloro che sono già in possesso dei requisiti previsti dalla legge e dal de­creto ministeriale.

Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), condividendo il contenuto della risoluzione, pone in risalto il pro­blema del riconoscimento dell'insolvenza.

Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI), ringraziando i presentatori delle risolu­zioni, che hanno sollevato un'importante questione, ricorda che l'articolo ì-bis della legge n. 237 del 1993 è una disposizione transitoria ed eccezionale la quale si giu­stifica perché segna la transizione delle cooperative verso una nuova situazione in cui esse dovranno raggiungere una idonea capitalizzazione. In precedenza, essendo le cooperative povere di mezzi propri, ricor­revano alla garanzia dei soci per ottenere prestiti dalle banche, con il risultato che i soci divenivano « ostaggi » delle banche stesse. Occorrerebbe pensare un meccani­smo ulteriore per superare tale fase tran­sitoria e per liberare gli « ostaggi ».

Giacomo DE GHISLANZONI CARDOLI (gruppo forza Italia) condivide l'intervento del collega Gerbaudo, rilevando che si è in presenza di un periodo transitorio da cui si uscirà con una ricapitalizzazione delle cooperative. Ritiene necessaria una data certa per l'operatività della legge n. 237 del 1993 per evitare il rischio che le coo­perative, al fine di rientrare nell'ambito di applicazione della legge stessa, si pongano in liquidazione.

Francesco CAPITANEO (gruppo al­leanza nazionale-MSI) rileva che la legge n. 237 del 1993 ha risolto in maniera del tutto parziale lo stato di crisi di molte coo­perative, operanti soprattutto nel sud. Ri­leva altresì la necessità di risolvere il pro­blema dei rapporti tra le cooperative e le banche anche in funzione della riforma del credito agrario e con una diversa uti­lizzazione del fondo interbancario.

Francesco ONNIS (gruppo alleanza na­zionale-MSI) ricorda che il problema in discussione ha due aspetti: uno di merito, affrontato con considerazioni che si sente di condividere, e uno di metodo. Riguardo a quest'ultimo ritiene che lo strumento della risoluzione non sia il più opportuno in quanto occorre procedere ad una modi­fica della legge n. 237 del 1993.

Carmine NARDONE (gruppo progressi­sti-federativo) ricorda che la legge n. 237 del 1993 nacque per salvare centinaia di cooperative in crisi. Segnala altresì che la legge dovrebbe essere applicata a tutti co­loro che hanno concesso garanzie fino alla data della sua entrata in vigore. L'inter­pretazione data dal Governo con provvedi­menti applicativi della legge stessa non ap­pare pertanto corretta dato che in essi si fa riferimento al momento dell'accerta­mento dell'insolvenza.

Flavio TATTARINI (gruppo progressi­sti-federativo), replicando per la sua riso­luzione 7-00093, condividendo quanto af­fermato dal collega Nardone sottolinea che i correttivi vanno posti al decreto attuativo della legge, che ha posto un limite ultro­neo rispetto alle disposizioni contenute nella legge stessa. L'esiguità delle risorse non deve condizionare l'applicabilità della legge, in quanto il diritto non può accet­tare limiti di compatibilità con le disponi­bilità finanziarie. Si dichiara comunque disponibile ad apportare alla risoluzione le modifiche che si riterranno opportune.

Angelo ALTEA (gruppo rifondazione comunista-progressisti), replicando per la risoluzione 7-00104, di cui è cofirmatario, si associa alle considerazioni svolte dal collega Tattarini, evidenziando come il problema sia stato ben sviscerato nel corso del dibattito.

Il Sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA si dichiara d'accordo con le considerazioni dell'onorevole Tattarini circa l'impossibilità che le disponibilità fi­nanziarie costituiscano un limite al rico­noscimento di un diritto, condividendo le finalità della risoluzione ed assicurando il

Page 78: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 78 - Commissione XIII

suo impegno per modificare lo stato delle cose, facendo salve le considerazioni del­l'onorevole Onnis e ricordando che la defi­nizione di insolvenza contenuta nella legge fallimentare va applicata anche alle coope­rative. Dichiara infine la disponibilità del Governo ad accogliere il testo della risolu­zione con le modifiche che la Commis­sione riterrà opportune.

Alberto Paolo LEMBO, presidente, rias­sumendo i termini del dibattito, propone di rinviare a domani il seguito dell'esame al fine di addivenire alla stesura di un'u­nica risoluzione che accolga le osserva­zioni emerse nel corso del dibattito.

Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), intervenendo per una pre­cisazione, suggerisce alcune modifiche ai dispositivi delle risoluzioni in discussione.

La seduta termina alle 16.

IN SEDE CONSULTIVA

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente Alberto Paolo LEMBO, indi del Vicepresidente Giuseppe ALBER­TINA indi del Presidente Alberto Paolo LEMBO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per le risorse agricole, alimentari e fo­restali, Paolo Scarpa Bonazza Buora.

La seduta comincia alle 16.

Disegno di legge: Ratifica ed esecuzione degli Atti concernenti i risul­tati dei negoziati dell'Uruguay Round, adottati a Marrakech il 15 aprile 1994 (Approvato dal Senato) (1487). (Parere alla III Commissione).

(Esame e conclusione — Parere contrario).

Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, si sofferma sulla genesi degli ac­cordi conclusi a Marrakech illustrandone i contenuti, con particolare riguardo agli ac­cordi relativi al settore agricolo. Propone quindi di esprimere un parere contrario sul disegno di legge di autorizzazione alla

ratifica, motivato con le penalizzazioni che l'agricoltura europea e segnatamente ita­liana subiscono in forza di tali accordi e con la difficoltà di organizzare un effi­ciente sistema di esportazioni e di intra­prendere uno sviluppo generale ed inte­grato delle aree rurali ai fini occupazio­nali, anche a causa della inefficienza del sistema normativo, burocratico, program­matico e strutturale nazionale.

Giacomo GALLI (gruppo forza Italia) sottolinea l'importanza degli accordi GATT per l'economia agricola, evidenzian­done tre aspetti, relativi alla forma e al­l'entità del sostegno al mercato interno, alla riduzione dalle sovvenzioni alle espor­tazioni e alle condizioni di accesso dei prodotti agro-alimentari provenienti dal mercato internazionale. Ritiene che l'in­tento originario della piena liberalizza­zione entro il 2000 non appare realistico anche per l'individuazione di un periodo di transizione; giudica altresì gli accordi vincolistici, in particolare per quanto ri­guarda il settore dei semi oleosi. Ritiene infine che occorrerebbe in molti punti del­l'accordo una maggiore flessibilità e si as­socia al parere contrario espresso dal rela­tore.

Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI) ritiene che, data l'importanza capitale del­l'argomento in discussione per il futuro dell'agricoltura mondiale, il dibattito debba essere ampio ed approfondito. Ri­tiene opportuno, in proposito, che prima di esprimere il parere sul disegno di legge in esame la Commissione si confronti con i Ministri degli affari esteri e delle risorse agricole, alimentari e forestali al fine di valutare l'impatto sull'agricoltura degli ac­cordi GATT. Rilevando infine che a tali ac­cordi sembra sottesa una logica neocolo­nialista, che attribuisce ai paesi poveri le produzioni agro-alimentari, da barattare con le produzioni industriali del paesi svi­luppati, esprime un giudizio fortemente critico.

Carmine NARDONE (gruppo progressi­sti-federativo), condividendo il suggerì-

Page 79: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 7 9 - Commissione XIII

mento avanzato dal collega Gerbaudo circa un confronto con i rappresentanti del Governo, ritiene che molte questioni meriterebbero approfondimenti anche teo­rici. Il problema posto dagli accordi non si esaurisce infatti con l'espressione di un parere contrario ma occorre una strategia di adeguamento alla nuova realtà dise­gnata dagli accordi stessi a livello nazio­nale e comunitario. Sottolinea, in partico­lare, tre punti fondamentali relativi all'in­dividuazione delle regole per il confronto internazionale di mercato, al riconosci­mento dell'utilità collettiva dell'agricoltura non soltanto sul piano produttivo ma an­che su quello culturale, e alla necessità di riformare il complesso delle istituzioni che governano il settore.

Il sottosegretario Paolo SCARPA BO-NAZZA BUORA si scusa con la Commis­sione ma ha necessità di intervenire prima che si concluda il giro degli interventi dal momento che è impegnato al Senato con la sessione di bilancio. Ritiene importante riferire la posizione assunta dal Ministro, che si è dichiarata disponibile al confronto con la Commissione per valutare l'impatto degli accordi GATT. Ricorda infine che il Ministro ha apposto la sua firma al dise­gno di legge di ratifica, insieme a numerosi altri Ministri concertanti, e non intende quindi assumere atteggiamenti velleitari, pur giudicando negativamente l'accordo relativo al settore agricolo.

Nedo BARZANTI (gruppo rifondazione comunista-progressisti) ritiene necessario un approfondimento dell'argomento in di­scussione, condividendo le considerazioni svolte dal relatore ma si chiede se tutto è già stato compiuto ed è immodificabile o vi siano ancora margini per mutare perlo­meno atteggiamento e per far sì che anche l'azione del Governo sia guidata da una vi­sione nazionale dei problemi, che sventi il tentativo egemonico compiuto da alcuni paesi a danno degli altri. Cita a tal propo­sito la questione del controllo dei semi oleosi ed in particolare della soia. Ritiene che il parere contrario al disegno di legge

in esame espresso da tutti gli intervenuti sia ampiamente motivato e possa pertanto produrre effetti benefici.

Nicola TRAPANI (gruppo forza Italia) ricorda che gli accordi sono stati ampia­mente contestati anche all'estero. Ritiene necessario non limitarsi all'espressione di un parere contrario ma avanzare proposte concrete a salvaguardia dell'agricoltura italiana e in particolare delle produzioni mediterranee. Rileva in proposito che in Italia l'agricoltura non è mai stata adegua­tamente considerata e per porre rimedio a tale situazione si rende necessaria un'o­pera di sensibilizzazione da parte dei membri della Commissione.

Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI) ritiene che l'approfondi­mento da più parti richiesto vada com­piuto più in generale con riferimento al ruolo dell'agricoltura e per produrre pro­poste concrete.

Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, ritiene che le osservazioni emerse nel corso del dibattito possano trovare una eco adeguata riformulando lo schema di parere sintetizzato nella relazione intro­duttiva.

Alberto Paolo LEMBO, presidente, con­divide l'opinione del relatore e sospende pertanto la seduta al fine di consentire la riformulazione dello schema di parere.

La seduta, sospesa alle 17,15, è ripresa alle 17,40.

Gianpaolo DOZZO (gruppo lega nord), relatore, dopo gli interventi dei deputati Renzo GUBERT (gruppo PPI), Nedo BAR­ZANTI (gruppo rifondazione comunista-progressisti), Carmine NARDONE (gruppo progressisti-federativo) e del presidente Alberto Paolo LEMBO, che propongono al­cune modifiche di natura formale, ritiene che i membri della Commissione potreb­bero opportunamente perseguire la loro opera di sensibilizzazione presentando, nel corso della discussione in Assemblea, un

Page 80: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 80 - Commissione XIII

ordine del giorno che riprenda il conte­nuto del seguente schema di parere:

La XIII Commissione,

esaminato il disegno di legge di auto­rizzazione alla ratifica ed esecuzione degli atti concernenti i risultati dei negoziati dell'Uruguay Round, adottati a Marrakech il 15 aprile 1994;

pur considerando la ratifica in esame strategica per la permanenza dell'Italia nel contesto del mercato internazionale;

valutati gli effetti che la ratifica del­l'accordo determina per l'agricoltura ita­liana in relazione alle sue caratteristiche produttive e strutturali;

considerato che la competitività del sistema agro-alimentare è data dalla strut­tura e dall'efficienza di tutte le sue compo­nenti; che l'applicazione delle clausole, ac­centuando la competitività dei mercati, avrà un impatto sulla condizione struttu­rale delle aziende agricole, determinando difficoltà soprattutto per i comparti più deboli dell'agricoltura italiana, che svol­gono importanti funzioni ambientali e so­cio-culturali;

considerato che si prospetta più forte la diversificazione, esistente nella struttura produttiva agricola italiana, fra un ri­stretto numero di aziende competitive e la realtà ben più ampia di aziende di dimen­sioni modeste che hanno crescenti diffi­coltà di rapporti col mercato;

considerato che, in complesso, non sono state presenti nella conduzione nego­ziale le esigenze dell'agricoltura italiana e che risultano penalizzati comparti di fon­damentale rilevanza qual è quello delle produzioni ortofrutticole;

considerate le conseguenze d'ordine, oltre che economico, sociale ed ambientale che discendono dalla ratifica degli ac­cordi;

ESPRIME PARERE CONTRARIO

sul disegno di legge in esame.

Alberto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione il parere testé letto, che ri­sulta approvato all'unanimità.

Disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 16 novembre 1994, n. 629, recante modifiche alla disciplina degli scarichi delle pubbliche fognature e degli insedia­menti civili che non recapitano in pubbliche fogna­ture (1639). (Parere alla VIII Commissione).

(Esame e conclusione - Parere favorevole con osservazioni).

Salvatore BELLOMI (gruppo lega nord), relatore, dando conto del contenuto del decreto in esame, illustra il seguente schema di parere, che forse va al di là del ristretto ambito di competenze della Com­missione ma contiene alcune puntualizza­zioni a suo giudizio necessarie:

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti osservazioni: 1) andrebbe soppresso il comma 2 del­

l'articolo 1, che introduce un nuovo comma nell'articolo 14 della legge 10 mag­gio 1976, n. 319. Tale disposizione po­trebbe creare qualche incertezza interpre­tativa considerato che l'articolo 1 della medesima legge estende l'applicazione della stessa a qualsiasi tipo di scarico;

2) appare riduttivo l'obbligo al pretrat­tamento, da parte delle aziende, degli sca­richi da insediamenti produttivi contenuto nel comma 2 dell'articolo 2, con l'esclu­sione della possibilità che le aziende rien­trino nei limiti di accettabilità agendo sul ciclo di produzione;

3) appare improprio considerare sullo stesso piano, ai fini sanzionatori (articoli 3 e 6), gli scarichi provenienti da pub­bliche fognature e quelli provenienti da insediamenti civili. Al criterio della per-

Page 81: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 81 - Commissione XIII

centuale di tossicità andrebbe aggiunto quello relativo all'entità dello scarico;

4) l'articolo 5 contiene una disposizione che sembra superflua e alla quale an­drebbe piuttosto sostituita una definizione generale del concetto di scarico, il cui pre­supposto è nell'esistenza di un insedia­mento che origini lo scarico medesimo.

Giuseppe PETRELLI (gruppo alleanza nazionale-MSI), condividendo le conside­razioni svolte dal relatore, giudica ecces­sive le sanzioni previste dal decreto. Ri­tiene inoltre che le sanzioni dovrebbero essere commisurate non soltanto alla per­centuale di tossicità ma anche all'entità dello scarico.

Francesco ONNIS (gruppo alleanza na­zionale-MSI) ritiene pericoloso modificare ulteriormente il sistema sanzionatorio, che già risulta più blando rispetto a quello ori­ginariamente previsto dalla legge 19 mag­gio 1976, n. 319, a seguito delle modifiche introdotte a tutela dei pubblici ammini­stratori trovatisi in difficoltà a causa di ir­regolarità degli scarichi pubblici.

Flavio TATTARINI (gruppo progressi­sti-federativo) annuncia l'astensione del gruppo progressisti-federativo sullo schema di parere, in quanto il decreto in esame contiene una soluzione meramente transitoria e non fa distinzione tra le re­sponsabilità dei pubblici amministratori e quelle dei privati.

Salvatore BELLOMI (gruppo lega nord), relatore, condivide la considerazione del collega Petrelli, da egli fatta propria nel parere letto in precedenza.

Giovenale GERBAUDO (gruppo PPI), intervenendo per dichiarazione di voto, esprime giudizio favorevole sullo schema predisposto dal relatore, segnalando il problema degli scarichi provenienti dai piccoli frantoi oleari.

Giuseppe ALBERTINI, presidente, pone in votazione lo schema di parere, che ri­sulta approvato.

Disegno di legge: Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, recante disposizioni urgenti in materia fiscale (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (1371-B). (Parere alla VI Commissione).

(Esame e conclusione - Parere contrario).

Alberto Paolo LEMBO, presidente e re­latore, ricorda che nella seduta del 15 no­vembre la Commissione si è già espressa su un articolo aggiuntivo al decreto-legge 17 novembre 1994, n. 538, contenente di­sposizioni identiche a quelle su cui è chia­mata a pronunciarsi oggi. Ritenendo per­tanto che non si possa far altro che riba­dire il giudizio già espresso nella prece­dente occasione, illustra il seguente schema di parere:

La XIII Commissione,

nell'esaminar e l'articolo 2 -undecies del decreto-legge 30 settembre 1994, n. 564, introdotto dal Senato in sede di conversione, rileva che esso affronta in­sieme due temi di grande rilevanza ma tra loro scollegati: i commi 1 e 2 riguardano i contratti di arruolamento del personale imbarcato su navi che esercitano la pesca marittima; il comma 3 individua la coper­tura finanziaria per l'onere derivante dal comma 2 nell'aumento dell'accisa gravante sul gasolio per uso agricolo, introducendo altresì un'agevolazione per la benzina usata al medesimo scopo;

esprime perplessità circa il metodo seguito nell'introdurre nel corpo del de­creto-legge in esame materie ulteriori, già oggetto di un articolo aggiuntivo introdotto in sede di conversione del decreto-legge 17 settembre 1994, n. 538, e che meritereb­bero maggiori approfondimenti in ambito parlamentare di quelli consentiti dalla presentazione di emendamenti in Assem­blea. Analoghe perplessità solleva la co­pertura con un onere aggiuntivo per il set­tore agricolo, non compensato dall'intro­duzione dell'agevolazione per la benzina, il cui utilizzo è ormai residuale rispetto a quello del gasolio;

Page 82: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 82 - Commissione XIII

pur condividendo la disposizione contenuta nel comma 2, relativa all'esen-zione dal pagamento dell'imposta di bollo e di registro per contratti di arruolamento del personale imbarcato su navi che eser­citano la pesca marittima, che recepisce istanze già avanzate in Parlamento ed og­getto alla Camera di due proposte di legge (Di Stasi ed altri, n. 1217; Lembo ed altri, n. 1618),

ESPRIME PARERE CONTRARIO

sul complesso dell'articolo in esame.

Nessuno chiedendo di intervenire, Al­berto Paolo LEMBO, presidente, pone in votazione lo schema di parere, che risulta approvato.

La seduta termina alle 18,20.

Page 83: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 8 3 - Comitato parlamentare

COMITATO PARLAMENTARE

per i servizi di informazione e sicurezza e per il segreto di Stato

Martedì 29 novembre 1994. — Presi­denza del Presidente BRUTTI.

La seduta inizia alle 15,45.

Audizione del generale Carlo Ciacci, capo del Servi­zio informazioni operative e situazione (SIOS) del­

l'Esercito.

Il presidente Brutti, ricordato che la legge n. 801 del 1977 prevede, all'articolo 5, che i reparti e gli uffici addetti alla in­formazione, sicurezza e situazione esi­stenti presso ciascuna forza armata agi­scano in stretto collegamento con il SISMI, rileva che il Comitato ha avvertito l'esi­genza, nel quadro di una complessiva rico­gnizione del sistema della sicurezza, di procedere alle audizioni dei responsabili dei Servizi informazioni operative e situa­zione dell'Esercito, della Marina e dell'Ae­ronautica.

Su invito del Presidente, il generale Ciacci, responsabile del Servizio informa­zioni operative e situazione dell'Esercito, illustra quindi le articolazioni e la riparti­zione delle competenze interne al SIOS, le modalità operative del Servizio, l'attività di

intelligence militare nonché il collega­mento con il SISMI.

Rispondendo successivamente a quesiti dei senatori Boso e Marchetti, del depu­tato Di Muccio e del presidente Brutti, il generale Ciacci fornisce ulteriori informa­zioni e precisazioni, in particolare sulle procedure seguite dal SIOS in ordine al ri­lascio delle abilitazioni di sicurezza.

Al termine dell'audizione, il presidente Brutti sottolinea il particolare rilievo del­l'odierno incontro con il generale Ciacci -che ringrazia per il contributo ai lavori del Comitato - responsabile di un SIOS di forza armata, per la prima volta interlocu­tore diretto dell'organismo parlamentare di controllo sui Servizi.

Audizione del generale Rodolfo Guarino, direttore dell'Ufficio centrale per la sicurezza (UCSI).

Il presidente Brutti, tratteggiate le competenze dell'Ufficio centrale per la si­curezza, particolarmente sotto il profilo delle procedure per la concessione del nulla osta di segretezza, dà la parola al ge­nerale Guarino che, ringraziato prelimi­narmente il Comitato per aver deciso di

Page 84: DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARIlegislature.camera.it/_dati/leg12/lavori/Bollet/39994.pdfARCHIUTTI Collegio uninominale n. 12: Franco ROCCHETTA Collegio uninominale n.

Martedì 29 novembre 1994 - 84 - Comitato parlamentare

procedere, per la prima volta, all'audi­zione del responsabile dell'Ufficio centrale per la sicurezza, invita l'organismo parla­mentare di controllo sui Servizi a effet­tuare un sopralluogo nella sede della struttura da lui diretta.

Il generale Guarino risponde quindi a una serie di questioni, poste dal presidente Brutti, dal deputato Di Muccio e dai sena­tori Boso e Marchetti, in ordine alle con­crete modalità seguite nell'attività istrutto­ria, centrale e periferica, per la conces­sione del nulla osta di segretezza, alla con­servazione dei dati di archivio, alla suddi­visione delle competenze e dei connessi li­velli di responsabilità, ai criteri di recluta­mento e alla composizione del personale attualmente dipendente dall'UCSI nonché

ai rapporti con il CESIS, il SISMI e il SISDE.

Al termine dell'audizione, il Comitato, accogliendo l'invito formulato dal generale Guarino, concorda sull'opportunità di ef­fettuare un sopralluogo nella sede dell'Uf­ficio centrale per la sicurezza.

Il Presidente ricorda, infine, che il Co­mitato tornerà a riunirsi giovedì 1° dicem­bre 1994, alle ore 15, per procedere all'au­dizione del generale Sergio Biraghi, capo del Servizio informazioni operative e si­tuazione della Marina, e del generale Ser­gio Triches, capo del Servizio informazioni operative e situazione dell'Aeronautica.

La seduta termina alle 19.

Stabilimenti Tipografici Carlo Colombo S. p. A.

Stampato su carta riciclata ecologica SMC12-98 Lire 2900