Pavia in Tasca Maggio/Giugno 2014

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DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXII Maggio - Giugno 2014 Racconti di arte Foto di Mauro Negri

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Il BIMESTRALE della Provincia

Transcript of Pavia in Tasca Maggio/Giugno 2014

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Ci addentriamo nella stagione estiva e con l’edizione di maggio-

giugno, facciamo il punto sulla Pavia da scoprire sotto il sole. I

luoghi green, le gite fuoriporta on the road e le vacanze di benessere

in provincia, la tanto attesa kermesse di eventi Festa del Ticino, il

tutto consigliando gustose ricette per un pic-nic made in Pavia.

Ma non solo. Con questo numero tenteremo di presentare l’arte

underground pavese, i luoghi e i racconti dei giovani talenti che

stanno per emergere, i loro sogni e il significato dell’arte oggi.

Sogni che potrebbero sembrare un’illusione per la fascia giovanile,

costretta a fare i conti con la crisi economica e la mancanza di

lavoro. E faremo il punto anche su questo, scoprendo un nuovo

sbocco professionale: l’agricoltura.

Compieremo insieme un viaggio affascinante alla scoperta della

psicologia del consumer, ma anche nella difficile realtà delle carceri.

E ancora, il nostro occhio sempre vigile sulla politica, non poteva

non addentrarsi nella nuova “era” pavese, che vede De Paoli

sindaco, vincitore sul tanto amato Alessandro Cattaneo.

Per le donne infine, piccole regole ironiche su come divertirsi

guardando i Mondiali di calcio… e su come affrontare la tanto

temuta prova costume.

Una Pavia in Tasca culturale, ironica e piena di spunti per l’estate

ormai alle porte, tutta da leggere sotto l’ombrellone.

La Redazione

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EDITORIALE | MAGGIO - GIUGNO 2014

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Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l.Via Donegani, 21 – 27100 Pavia

Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno,

lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di

terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

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DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:VINCENZO ANDRAOUUS, DEBORA BORGOGNONI, SABRINA CAPEllI, MAURIZIO MAIOCChI, GAIA VICENZI

REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 27100 - [email protected]

PUBBLICITà:PER lE VOSTRE INSERZIONI lA CONCESSIONARIAESClUSIVA è FV SRl - VERBENA [email protected]. 347.2592659

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Periodico bimestrale “Pavia in tasca”Sped. in a.p. lettera BRivista Edita da Princi s.r.l. Anno 23 - MAGGIO - GIUGNO 2014Euro 0,90

Registrazione del Tribunale di Pavia N°394dell’8 giugno 1991 Copyright la Fenice Editore s.r.l.E’ proibita la produzione anche parziale del contenuto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore

Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

6 Palazzo Mezzabarba. Comincia l’era De Paoli

10 Cento giorni e cento notti

13 Non solo Scuderie. I musei nascosti di Pavia

15 Racconti di arte underground

23 Una vacanza low cost in tempo di crisi? l’Irlanda

25 Il lavoro giovanile nell’era 2.0

27 Il backstage che fa Mondiale

32 Che viaggiatore sei?

34 Pavia green

36 E anche la prova costume sarà un divertimento

38 Pic-Nic chic pavese

40 Stato, Società e Carcere

42 Natuzza, la mistica del popolo, in un libro che è più di una biografia

44 Psicologia del consumatore

47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche

INDICE | MAGGIO - GIUGNO 2014

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Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l.Via Donegani, 21 – 27100 Pavia

Tel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05 | Fax 0382/43.48.80

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno,

lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di

terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfido; lavori stradali in genere.

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di D. B.

Palazzo Mezzabarba. CoMinCia l’era De Paoli

A sorpresA CAttAneo non ottiene il seCondo mAndAto

Con la vittoria di Massimo De Paoli e del centrosinistra (53,9% contro il 46,1%) termi-na l’era Cattaneo e del centrodestra a Pa-lazzo Mezzabarba. Il Sindaco “più amato d'Italia”, appellativo datogli nel 2013 dal quotidiano Il Sole 24 Ore, non senza sorprese ha perso la corsa e il secondo mandato per amministrare il capoluogo. Sul risultato pesano sia fattori di politica locale che di politica nazionale.Il primo dato da prendere in considerazione è l’affluenza, scesa dal 69,5% al 55,7%, con-siderando, però, che il 25 maggio si votava anche per le Europee. Il secondo è che De Paoli, rispetto alla prima tornata, con i suoi 17.068 consensi ha guadagnato 2.700 voti, mentre Cattaneo ne ha persi 3.300, arrivan-

do a 15.060. Nessun apparentamento con liste civiche di minoranza, e questa decisio-ne, presa già all’indomani del 25 maggio, ha messo d’accordo entrambi i candidati. «Al-leanze non sono all’ordine del giorno – dice Cattaneo alla Provincia Pavese del 28 mag-gio – Mi rivolgo a tutti gli elettori: ai grillini, a chi ha votato Fraschini e Niutta e anche a chi ha votato Pd sull’onda di Renzi perchè sono convinto che l’innovazione passa più dal governo cittadino che altrove». E lo stes-so giorno De Paoli conferma che «gli elet-tori non capiscono gli apparentamenti e poi decidono con la loro testa. Nessun disprez-zo per gli altri, ma credo che la chiarezza delle idee sia fondamentale». Se si analizzano le ragioni della vittoria di

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De Paoli sono molteplici e, con tutta proba-bilità, dovute anche alle “debolezze” dello schieramento avversario. Da non sotto-valutare l’effetto traino di Matteo Renzi, così come il fatto che il Movimento Cinque Stelle, al di là del calo evidenziato alle eu-ropee, si contraddistingue per una generale debolezza a livello locale, seppur con le de-bite eccezioni. Debolezza che non avrebbe quindi inciso, almeno per la città di Pavia, sui risultati, spalmandoli in parte su PD e su altre liste. Alessandro Cattaneo sperava di aggiudi-carsi la poltrona già al primo turno, forte del sostegno di ben sei liste, ma le uscite di Niccolò Fraschini e Cristina Niutta, alla guida di liste personali, ossia in ordine Idea Pavia e Scelta Civica e Fare per Fermare il Declino, seppur di poco, hanno comunque impedito di superare il traguardo.Non va nemmeno dimenticata la perdita so-stanziale del centrodestra a livello nazionale, che sta vivendo una stagione sospesa tra la presenza ancora forzata di Silvio Berlusconi e la necessità di trovare un nuovo leader. Tornando alle vicende pavesi, i dieci punti del primo turno non sono quindi bastati; tanto più che De Paoli ha vinto con un tota-le di voti inferiore rispetto a quanti ricevuti da Cattaneo nel primo turno. Il ballottaggio favorisce tradizionalmente il centrosinistra, forte di un elettorato maggiormente portato a recarsi alle urne, che anche per le elezioni comunali 2014 non ha smentito l’abitudine.All’indomani del ballottaggio, i pavesi tro-vano un Cattaneo che con forte orgoglio e grande sportività ringrazia i suoi cittadini e augura al nuovo Sindaco lo stesso entusia-smo che gli è appartenuto per tutti questi cinque anni. Nella – probabile – attesa di una nuova avventura politica, gli scappa una sola nota amara: «Ha vinto la politica del contro», mentre per il nuovo Primo cit-tadino, il prof del Copernico Massimo De

Paoli, il suo è stato un «successo costruito soprattutto al di fuori del partito».

lA politiCA dellA ComuniCAzionei messAggi dellA CAmpAgnA elettorAle 2014Non che ci stupisca: le campagne eletto-rali cittadine sono molto sentite e intense. E dove vi governa un Sindaco dall’impatto fortemente mediatico come Alessandro Cattaneo, tanto da essere addirittura defini-to il più amato d’Italia, l’aspettativa è ancora maggiore. la vera gara aperta è sempre stata tra lui e Massimo De Paoli, e si sapeva. le luci sono state quindi puntate sui due candidati e sulle loro scelte comunicative, che seppur molto differenti, hanno mirato al cuore dei propri cittadini. Il claim del Sindaco uscente non smenti-sce il suo messaggio di cambiamento nella continuità, il che parrebbe un ossimoro: e così quel il cambiamento continua è la sua promessa alla tanto amata Pavia. Aria nuova, chiaramente, per De Paoli, che ha giocato sul cambiamento in senso stret-to, e col punto fermo su quel davvero che potrebbe risultare simil-sarcastico. Del re-

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sto, l’intera sua campagna elettorale ci ha poi dato conferma dell’ironia del professore di filosofia del Liceo Copernico. Manifesti dalla grafica pulita – scritte arancio e blu su sfondo bianco per la lista civica Pavia con Cattaneo – hanno in effetti dato a Catta-neo un senso di continuità e di ordine. Azzur-ro e rosso i colori dell’avversario, che ci sem-bra richiamino la squadra di calcio del Pavia e contemporaneamente il centrosinistra. Dopo il 25 maggio è partito il conto alla rovescia per le due settimane di comuni-cazione ai cittadini. Cattaneo ha sfoggiato taxi con scritte su sfondo blu che hanno annunciato la “corsa decisiva”. Sui Social Network l’impatto maggiore è stato dato da De Paoli, che ha esibito un’ironia contagio-sa e un ovvio entusiasmo per i risultati della prima tornata. Con frasi come “ballottiamo ballottiamo” e “convinci una persona a vo-tare Massimo De Paoli: a 1000 cambiamo davvero” – frase peraltro utilizzata per l’or-ganizzazione di un banchetto di ciliegie in cui si regalava una ciliegia per un voto – il nuovo Sindaco ha puntato sulla leggerezza e sul sorriso. Ancora, insieme l’appello di Cattaneo, che ha mostrato con orgoglio il suo impegno per Pavia e l’attuazione delle promesse fat-te al primo mandato.

De Paoli ha voluto invece regalare ai citta-dini pavesi la sua presenza on the road con il Depa-camper e la sua iniziativa 100 piaz-ze per De Paoli. Non sono mancati gli eventi mondani. Per Cattaneo ha suonato Ron in un concerto di acustic set. Per De Paoli i Collywoobles e i The Sixties. Ironia e cambiamento, continuità ed emo-tività: i due sfidanti, con stili diversi, hanno omaggiato la loro Pavia. la politica della comunicazione ci ha strappato sorrisi, fa-cendoci conoscere più da vicino gli ancora aspiranti sindaci e i loro programmi, e fa-cendoci sentire la voglia di risollevarci dal-la crisi economica e di guardare al futuro.

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di B. D.

l’estAte pAvese si ChiAmA Festa Del ticino

Cento giorni di musica, arte, cinema, sport, poesia. Ma anche laboratori, conferenze, vi-site guidate. E così anche questa’anno Pa-via non smentisce l’appellativo di città cul-turale e torna con la tanto amata edizione della Festa del Ticino. Il programma è stato annunciato mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 12 al Broletto, all’in-terno di una conferenza stampa cui erano presenti l’allora Sindaco Alessandro Cat-taneo con il Vicesindaco e Assessore alla Cultura, Turismo e Marketing territoriale, Matteo Mognaschi. Il 5 giugno l’avvio al lungo evento, o meglio, alla kermesse di eventi, che terrà compa-gnia ai pavesi fino al 7 settembre. Il cartel-lone è già fatto, e alterna momenti e per-sonaggi legati al territorio a esperienze di carattere internazionale, per non dimenti-care che viviamo in una città al passo con i tempi, seppur dalle solide radici e bellezze artistiche.

Ed ecco il Cinema sotto le Stelle, che ci re-galerà una ricca selezione di film Sul vuoto. Ma in volo. Sarà un’importante riflessione sul significato di precarietà, in cui analizza-re la vita dell’uomo nell’era 2.0 e al contem-po, di contro, il valore del cinema e dell’arte, visti proverbialmente con un sentimento di immortalità. I percorsi dell’arte porteranno il cittadino all’interno dei luoghi cult pavesi: il Castel-lo e lo Spazio per le Arti contemporanee del Broletto. Alcuni nomi? Davide Iodice, luigi Camarilla, Renzo Chiesa. Mostre personali quindi, tra pittura, fotografia e contamina-zione stilistica.Conversazioni pavesi vedrà protagonista, negli spazi del Teatro Fraschini, un big indi-scusso del mondo dell’arte, anche mediati-ca, Philippe Daverio. I capolavori delle collezioni museali, quelli che normalmente vengono osservati sotto-vetro, irraggiungibili e storici, saranno ora

Cento giorni

e Cento notti

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scoperti uno alla volta, in una visita guidata ad hoc. Ed ecco che nasce Uno:Uno. A tu per tu con l'opera. Mentre Notte in Museo vedrà l’apertura straordinaria dei Musei ci-vici con visite guidate, performance, espo-sizioni di aeromodelli e volo notturno. La bella Piazza Vittoria sarà il palcoscenico degli stili musicali più disparati, riempiendo le calde serate pavesi con concerti free.Per i patiti degli eventi sportivi, Pavia vedrà una grande varietà di discipline. Pattinag-gio, tennis, beach tennis, ping pong, cicli-smo, canoa, ginnastica pavese. E poi… aperitivi musicali dell’ISSM Vittadi-ni, omaggi ai poeti, alle letture sceniche, ai recital e alle mostre di illustrazione della Biblioteca Bonetta, passando per i labo-ratori creativi e fantasiosi della Bilblioteca Ragazzi Rosy Paternicò, e visite guidate tra immagini sacre e profane, palazzi storici e basiliche, pellegrinaggi cittadini, passeg-giate sulle tracce dei film girati a Pavia, e verso la via Francigena. Ma ancora, il mer-cato europeo, la Notte bianca, il Gran Mer-cato delle bancarelle. la kermesse di eventi culturali, ludici e sportivi si concluderà con scenografici fuochi d’artificio. Quattro mesi densi di cultura, spettacolo, sport e divertimento, quindi. Per i pavesi ma non solo. la Festa del Ticino è appena cominciata, per un’estate pavese che farà bene a tutti i nostri sensi. Non mancate!

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Ma allora chi è stato?

Io non sporcoTu non sporchiNoi non sporchiamo

Non basta pulire.Serve il tuo aiuto per non sporcare

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I musei di Pavia? A questa domanda tutti risponderebbero con due nomi: Scuderie del Castello e Museo di Storia Naturale. Ep-pure ce ne sono altri, meno conosciuti ma meritevoli di essere scoperti. è il caso del Museo per la Storia dell’Università di Pavia.I cimeli raccolti nelle sue sale hanno un grande valore storico. Il museo è sito nella sede centrale dell’Università, in Corso Stra-da Nuova, e si divide nelle sezioni di medi-cina e fisica. la prima sezione si articola in tre sale in-titolate a grandi maestri della Medicina: l’anatomico Antonio Scarpa, il patologo chirurgo luigi Porta e l’istologo e patologo Camillo Golgi. la sezione comprende strumenti, cimeli e preparati anatomici relativi soprattutto alla seconda metà del 1700 e del 1800, espo-sti nelle scansie fatte costruire dallo stesso Scarpa nel XVIII secolo in stile veneziano, in verde chiaro, con decorazioni scure, fregi e fi-gure allegoriche di notevole pregio artistico. I pezzi principali sono i preparati anatomici, conservati in una soluzione di formaldeide o a secco, di grande impatto visivo e rea-lizzati allo scopo di illustrare particolari in-terventi chirurgici o per dimostrare distretti anatomici di peculiare interesse. Accanto a questi cimeli si possono trovare

anche diversi strumenti medici risalenti a quel periodo, come ad esempio i kit che si usavano per far partorire le donne o quello per l’amputazione degli arti. Inoltre, sono presenti diversi documenti e relazioni di esperimenti firmate dai personaggi più il-lustri dell’epoca, con la chicca del decreto di Napoleone del 23 giugno 1800 nel quale vengono date istruzioni per la riorganizza-zione dell’Ateneo pavese nelle tre facoltà di Filosofia, Medicina e Giurisprudenza. I più coraggiosi possono anche ammirare la testa e le dita di Antonio Scarpa, con-servati in alcol in una teca di vetro. Alcuni spiegano l’esistenza di questi oggetti asso-ciandoli al vero e proprio culto che sarebbe nato attorno al professore, mentre secondo altri fu talmente odiato dai suoi collabora-tori da giungere a mutilarlo dopo la morte avvenuta nel 1832.

non solo scuDerie. i musei nascosti Di Pavia

di Maurizio Maiocchi

AllA sCopertA dellA mediCinA AntiCA Al museo per lA storiA dell’universitàMa allora

chi è stato?

Io non sporcoTu non sporchiNoi non sporchiamo

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la sezione di Fisica comprende due sale: il gabinetto di fisica di Alessandro Volta, che insegnò Fisica sperimentale a Pavia a par-tire dal 1778, e il gabinetto di fisica dell’800. I pezzi più interessanti sono sicuramente gli strumenti realizzati da Alessandro Volta. Elettrofori, elettroscopi a pagliuzze ed elet-troscopi condensatori, elettrometri, scarica-tori, quadri di Franklin e conduttori di varie forme venivano utilizzati per le ricerche e per esperienze pubbliche, alle quali partecipava-

no, oltre agli studenti, numerosi spettatori. Non tutti questi strumenti sono purtroppo giunti sino a noi: alcuni dei più preziosi, in-sieme alle pile originali di Volta, delle qua-li oggi si può ammirare una riproduzione, furono distrutti nell'incendio del padiglio-ne della mostra allestita nel 1899 a Como, dove il Gabinetto di Fisica aveva inviato gran parte degli strumenti. Ciò che è stato risparmiato dall’incendio rappresenta una ricca collezione, la cui peculiarità consiste nell'offrire una visuale sull'evoluzione della ricerca e della didatti-ca universitaria del secolo scorso.Il Museo per la Storia dell’Università di Pavia è un viaggio all’interno di due discipline che hanno attirato nella nostra città le migliori menti dell’epoca. Sale assolutamente imperdi-bili, e non solo per gli appassionati di scienza e fisica. Il museo è aperto il lunedì dalle 14 alle 17, dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12 e ogni quarto sabato del mese dalle 15,30 alle 18,30.

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di Debora Borgognoni

Questa PiCCola pAviA sotterrAneA fatta di tAlenti nAsCosti

Al 17 di Quai d’Anjou, Parigi, c’era un hotel barocco, il Primodan. Proviamo a immagi-nare quelle stanze fumose dove l’arte pren-deva forma e le grandi idee emergevano. Era il Club des haschischins. Baudelaire, Gautier, Delacroix. Scrittori, poeti, artisti. Sbuffi di fumo, luci di candele, bicchieri d’assenzio gettavano le basi per quello che oggi studiamo ancora sui libri universitari. l’arte nasce in spazi intimi, è condivisa ma sorge in sordina. Per questo la vogliamo de-finire underground. Pavia non è Parigi. Non è New York, non ha musei celebri e garage leggendari dove l’arte fa notizia immediata. Eppure è madre di nomi importanti. Marco lodola e le sue sculture luminose, Mino Milani con i suoi personaggi familiari, Max Pezzali e gli 883, il compositore Pino Calvi, il pittore degli scapigliati Tranquillo Cremona. Tanto per citarne alcuni. loro sono i Maestri ma noi vogliamo trova-re gli eredi.C’è Mauro Negri, bronese, fotografo. Ritratti alla Modigliani, fiori in movimento, paesag-gi tipicamente oltrepadani. Dal suo libro “ink, needles and passion”, edito da Greta Edizioni, emergono bianchi e neri che sono Mauro Negri, Selfie

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schizzi perfetti e immortali, spezzati dal contrasto del vero soggetto: il tatuaggio. E i luoghi? «Ti parlavo del Santuario di Tor-ricella Verzate – racconta Mauro di quello che sarà lo scenario fotografico per il suo secondo libro, “Visitatio Parrochialis Ec-clesie Torricelle”, in uscita per il 29 giugno – un gioiello edificato sulla roccia, un posto mistico, inaspettato in questo suo silenzio surreale». I suoi soggetti sono evanescenti eppure profondi. Il suo pensiero è «odierno e mute-vole. Sono sulla strada della semplicità, che in molti hanno abbandonato per seguire vie basate sullo stupore ad ogni costo. Questo non vuol dire che sia un reazionario, anzi, adoro tutto quello che porta innovazione. Caravaggio se avesse avuto Instagram avrebbe fatto dei selfie. Il suo Narciso in fon-do cosa fa?»

Non si può parlare di arte senza fare un excursus nella musica. Ovviamente. Andrès Villani è un saxofonista e flautista jazz, impegnato nell'orchestra dell'ultima edizione del programma tv The Voice. ha suonato con nomi come Collins e Boublé, e ha un’adorazione per Miles Davis. Il suo carattere swing è emerso nel tempio della musica pavese, Spaziomusica, «un luogo casalingo, piccolo, la cui bellezza consiste nell’avere gli spettatori a pochi centimetri, nel poterli guardare negli occhi. Il mio sax era mischiato alle voci, al divertimento del pubblico, all’energia che da musicista provo sempre nel contatto con chi mi ascolta». An-drès insegna al Civico Istituto Musicale Vit-tadini e chissà se qui troverà il suo erede. Essendo affascinati dai luoghi dell’arte, continuiamo il nostro percorso metropoli-tano in garage tappezzati di contenitori di cartone per le uova, incollati sopra uno stra-to di lana di roccia. I Gordon provano fino a notte, compongono musica, testi, stringono amicizie sempre più profonde. E sognano

di vivere di musica. Il leader e voce, Stefano Bertelegni, è l’autore della canzone Fragi-le con la quale la band ha aperto la fiera di Voghera che si è tenuta il 29 maggio, dopo averla presentata la prima volta a un festival nazionale lo scorso marzo. Nicolò Colombo, chitarra solista, e Marcello Saglia, alla batte-ria, raccontano: «Il nome Gordon è un tributo

Andrès Villani, saxofonista

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ai Nomadi. Siamo una tribute band, ma ab-biamo identità differenti, dal metal al blues al rock italiano. Il bello è mischiare il tutto in un unico obiettivo». Giacomo Versace suona il basso e sa che quella è la sua strada. Parla di sé con sinestesie: «sono composto dai co-lori dell’arcobaleno. Ogni giorno ne indosso uno.» Per Francesco Mapelli, chitarrista con anima blues, e Cosmanuel De Siato, tastie-ra, «in sala prove e nei live è sempre un’e-mozione, perché nel sound che ricreiamo c’è qualcosa di magnetico che ci trasmette sen-sazioni positive». E poi l’arte visiva universalmente nota: la pittura. Chiara Luise è una giovane pavese appena laureata in lingue. Ma è solo una copertura. In realtà è un’artista della Pavia underground. Il suo stile è una sorta di di-cotomia: sogno e incubo, colori e sbavature, morbidezza e forza, si intrecciano in dise-gni, dipinti, opere di digital art, in acrilici su legno o carta, nel colore di gessetti e pastel-

li. Scrive: «Dipingere è l’unico modo per an-nullarmi/ io non so più chi sono, è l’unica via per me/di pensare ad altro, di essere altro.

Chiara luise, pittrice

Mariangela Schiappelli, Lisbona

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[…] Oltre a voi. Oltre a me. Malgrado me».Mariangela Schiappelli e Luciana Casatti hanno esposto insieme al Paviart. Marian-gela lavora «intorno a un’idea usando i co-lori schiaffeggiati sulla tela con decisione e armonia». Non è questione di significato, l’arte non si deve spiegare, perché «il tutto deve suggerire uno stato d’animo. La spa-tola ti costringe a usare una generosa dose di colore puro che trova quasi da solo le sue sfumature mischiandosi. Il colore ti porta

dove vuole e dove vuole è nella direzione dell’energia che emani, dell’essere che si vela dietro l’ego». la sua tecnica è quindi un affascinante gioco di colori: «Io uso pig-menti acrilici, paste acriliche, olio, tutto ciò che in quel momento mi serve per esaltare un punto». Pavia è la sua città, di nascita e di cuore. E racconta così il confronto con un luogo apparentemente invisibile. «Le atmosfere particolari c’erano in tempi non sospetti, quando la necessità di esprimersi

luciana Casatti in arte lula

l'inizio è contemplazione.

La Natura ha già indicato la strada.

Mi basta guardare intensamente ciò che ho attorno

per aver l'urgenza della tela, dei pennelli.

Mi basta un battito d'ali per accendere un'emozione così grande che ha bisogno di un colore.

Mi trovo a miscelare gli acrilici, i pigmenti fino a che il colore esce con tutta la sua forza.

Dipingo l'emozione, costruisco la mia storia, semplice.

Chi guarda, ritorna. è un ritorno temporale.

Di quando tutto era stupore e bastava il nulla da contemplare per sentirsi vivi.

la Natura è il nulla e il tutto.

Emoziona.

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con la propria arte era nascosta e compres-sa dalla fatica di costruirsi un’identità inve-ce che lasciarla fluire».E infine, ciliegina sulla torta, la letteratura. Giadadea Canobbio è una piccola scrittrice al suo libro d’esordio, autopubblicato. Ce lo spiega via whatsapp in un monologo sciolto e senza filtri, e anche un po’ dolce-mente enfatico. “Ginni, hermione e luna e l’erede del Ser-peverde” è un romanzo fantasy, pieno di illustrazioni create da Giadadea, ambien-tato in una città immaginaria, che noi vo-gliamo credere sia una Pavia magica vi-sta da una tredicenne piena di creatività. «Quando sono nel mio mondo, nessuno può disturbarmi. E qui adoro descrivere dettagliatamente i miei pensieri».E i suoi pensieri sono il frutto di una Pa-via che ha ancora molte voci da ascoltare, molti luoghi d’arte da scoprire. Molti pezzi di noi in cui specchiarci.

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Giadadea Canobbio , la copertina del suo libro

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Programma dei FesteggiamentiDOMENICA 29 GIUGNO

Tenuta “Il Vignone”, Via del Portoore 12,30 FAMILY PIC-NIC Simpatico pic-nic per famiglie Iscrizioni presso i negozi del paese Animazione musicale Work in Progress di Bellinzago NovareseSempre alla Tenuta “Il Vignone”ore 18,00 S. Messa animata dal gruppo OFTAL parrocchiale

DOMENICA 6 lUGlIO

ore 7,30 Chiesa Parrocchiale - S. Messa Celebra il Parroco Don Giorgio Amiottiore 8,30 Chiesa di S. Giorgio - S. Messa cantata Celebra Don Adriano Negrelliore 10,00 Sfilata per le vie del centro storico del CORPO MUSICALE CASSOLESEore 10,30 Chiesa di S. Giorgio S. Messa cantata della comunità parrocchiale animata dalla Corale, Celebra Sua Ecc. Mons. Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano. INAUGURAZIONE DEL PRESBITERIO RESTAURATOore 11,30 Premiazioni del XIV Trofeo S. Defendente Gara individuale di pesca alla trota organizzata dalla Società Pescatori Dilettanti Cassolese

Per tutta la giornata in via San Giorgio: BANCARELLE

ore 17,00 Sfilata del gruppo WANNA GONNA SHOW sosta presso la Casa di Riposo Lavatelliore 18,00 Chiesa di S. Giorgio - S. Messa vespertina Celebra Don Mario Tarantola, Parroco di Cilavegna Ricordando il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotaleore 19,30 WANNA GONNA SHOW - Esibizione presso il Bar Ristorante “La Badocia”ore 21,30 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio

lUNEDì 7 lUGlIO

ore 10,00 Chiesa di S. Giorgio S. Messa cantata in ricordo di tutti i defunti della Parrocchia Concelebrazione presieduta da Monsignor Giorgio Piccoliniore 15,30 Chiesa di S. Giorgio S. Messa per i ragazzi del Grest parrocchialeore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio CONCERTO del CORPO MUSICALE CASSOLESE Località Depuratoreore 22,30 Fantasmagorico Spettacolo aereo di Fuochi Artifi cialiore 23,00 Pesciolini fritti! Degustazione gratuita In collaborazione con la Società Pescatori Dilettanti Cassolese

MArtEDì 8 lUGlIO

Sagrato della Chiesa di S. Giorgioore 20,00 Iscrizioni partecipantiore 20,30 Partenza della XIX Corsa Podistica non competitivaa passo libero Trofeo Massimo Manazza e Antonio Baratto Coppa Emanuele Delfrate - Al termine: PREMIAZIONI

GIOvEDì 3 lUGlIO

ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendenteore 19,00 HAPPY HOUR presso il bar della festa Concorso Nonna Papera Estateore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio SAGGIO DI DANZA di HDEMIA Gonfi abili in via S. Giorgio

vENErDì 4 lUGlIO

ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendenteore 21,15 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio SAGGIO DI DANZA del CENTRO ARTE E SPORT Gonfiabili in via S. Giorgio

sAbAtO 5 lUGlIO

ore 8,00 Chiesa di S. Giorgio: S. Messa e preghiera a San Defendenteore 20,45 Sfilata per le vie del centro storico delle quattro contrade accompagnate da: LA BANDA DI STUNAA di Sesto Calende e i TAMBURINI DEL PALIO di Vigevanoore 21,30 Sagrato della Chiesa di S. Giorgio Disputa del 41° PALIO DELLE CONTRADE Consegna da parte del Sindaco del Defendentino d’oro al cassolese dell’anno a cura dell’amministrazione comunale

Banco di BeneFicenzaPer tutta la durata dei festeggiamenti funzionerà

un accurato servizio bar e ristoro pressoLA BADÒCIA: Ravioli - Gnocchi - Salami dla Duja

Grigliata Casulata - Salamelle - Fritto Misto

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di Sabrina Capelli e A. M.

"Sì, viaggiare, evitando le buche più dure...", come ricorda una celebre canzone di lucio Battisti si può fare anche in tempo di crisi. Basta scegliere il momento ma soprattut-to il posto giusto. l'Irlanda, colpita forse più di altri paesi del vecchio continente da una profonda crisi economica, da qual-che anno è considerata dai turisti di tutto il mondo un'ottima meta per trascorrere le cosiddette vacanze low cost, vale a dire per tutte le tasche.la Repubblica dell’EIRE, meglio conosciu-ta come "Isola smeralda d'Europa", è un territorio suddiviso in 26 contee, in cui la presenza di praterie, boschi e prati è pre-valente rispetto ai centri urbani. Circondata dall'Oceano Atlantico, dal Canale del Nord, dal Mare d'Irlanda e dal Mare Celtico, la patria di San Patrizio vanta preziose mera-viglie naturalistiche, che lasciano a bocca aperta chi le visita. Raggiungibile dall'Italia con i voli economici made in Irland, l'isola si presta a un’innumerevole varietà di itine-

rari. Non solo è la terra dei divertimenti ma anche della cultura: perfetta per studiare in-glese ma anche per visitare musei, castelli o siti archeologici a prezzi agevolati. l’itinerario non può che iniziare con un'im-mersione nei vivaci e frenetici ritmi di Dubli-no, una delle capitali più giovani d'Europa. Un’atmosfera inconfondibile grazie all’ani-ma cosmopolita della capitale irlandese e alla compresenza di siti di interesse storico e artistico (in cima a tutti Chester Beatty li-brary e il Trinity College), con decine di pubs che servono la Guinness, oramai la birra che si identifica con il paese. E’ davvero impos-sibile non subire il fascino di questa città, da sempre legata anche a grandi nomi del-la musica e della letteratura come gli U2 o James Joyce, con il suo "Gente di Dublino". In ogni caso basta spostarsi di poco, in tre-no, in bicicletta o con un'auto a noleggio, per scoprire paesaggi naturali di grande suggestione visiva e scoprire luoghi legati a leggende oppure alla diffusione del catto-

una VaCanza loW cost in teMPo Di Crisi? l’irlanDa

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licesimo. Uno svago che appassiona molti cultori di tradizioni folcloristiche, celtiche e vichinghe. le proposte non mancano anche per gli amanti dell'avventura: ci si può misu-rare con le tavole da surf su onde alte fino a 3 metri nella contea del Donegal, oppure ar-rampicarsi sulle spettacolari scogliere della contea di Kerry. Esperienze decisamente rilevanti, a costo zero, si possono vivere nella selvaggia regione Connemara, nella contea di Galway, ricca di castelli, villaggi di pescatori e con le celebri Cliff of Mother, nella contea di Clare, fatta di falesie alte ol-tre 200 metri rispetto all'oceano oppure vo-lando sino alle tre isole Aran dalla bellezza intramontabile. A rendere magica e indimenticabile ogni vacanza in Irlanda contribuiscono di sicuro lo spirito accogliente e caloroso delle cit-tà: non solo la capitale Dublino ma anche

Cork, Galway, limerick, Shannon, Belfast, svelano al turista come possono felicemen-te convivere tradizioni e modernità, senza mai dimenticare l'importanza della musica, della buona cucina e della condivisione.Con pochi soldi la cucina irlandese offre menù completi perlopiù a base di carne, ma talvolta compare sulle tavole anche il pesce. Piatti famosi sono l'Irish Stew, uno stufato di agnello o montone con verdure e la Seafood Chowder, una prelibata zuppa bianca di pesce composta da molluschi e crostacei rigorosamente freschi. Ricordandosi che il brutto tempo non fer-ma chi vuole visitare per davvero l’Irlanda, questo paese rimane una delle mete turi-stiche di maggiore richiamo grazie anche a un popolo tra i più cordiali e disponibili d’Europa. Da non dimenticare? l’ombrel-lo…of course!

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di Debora Borgognoni

Il lavoro nell’era 2.0 è un cruccio che sem-bra attanagliare tutte le generazioni. In par-ticolare i giovani devono combattere contro un clima ormai rarefatto in cui tentano di costruirsi un futuro. Futuro che però sem-bra ancora lontano, lento e incerto.Crisi: la parola che turba la fascia giovanile nel nostro Paese. Questa è l’era che vede un lungo susseguirsi di licenziamenti, bloc-co del turn over nel pubblico impiego, pre-carizzazione della popolazione under 40. Questa è l’era del tecnologico a tutti i co-sti, della necessità di stare un passo avanti alla concorrenza. E spesso la cosa appare un problema insormontabile, che preclude l’ingresso nell’età adulta e la costituzione di un proprio nucleo familiare.

Eppure una nuova realtà emerge. Anche se ‘nuova’ non è la parola adatta. Il ritorno all’agricoltura è una tendenza inaspettata, come evidenzia un sondaggio Coldiretti/Ixè: se l’ambito lavoro in banca raccoglie solo il 13% e la prestigiosa multinazionale raccoglie il 21%, ben il 54% degli intervistati culla il desiderio di gestire un agriturismo.Questa tendenza verso il settore primario, che si lega anche a una ripresa consape-vole dell’utilizzo delle risorse, porta con sé storie interessanti, di chi a un certo punto della propria vita ha deciso di mollare tutto e dedicarsi alla coltivazione. Come all’un-der quaranta Davide Stocco, viticoltore in quel di Zenevredo, che ha deciso di lasciare l’attività di geometra e portare avanti, insie-

il lavoro giovanile nell’era 2.0

C’è un nuovo spirAglio di futuro. si ChiAmA AgriColturA

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me al fratello, la cantina di famiglia dopo la scomparsa dei genitori. E da questa scelta afferma di non voler più tornare indietro. la Bassa dei campi di riso, che talvolta ar-rivano fino all’orizzonte, vede tra i protago-nisti Stefano Ogliari, ventottenne, nativo di Certosa. Ha rinunciato anche lui all’attività di geometra e ha deciso di entrare nell’a-zienda di famiglia, dove appunto si coltiva il cereale.Qualche settimana fa al Circolo della Stam-pa di Milano, nell’ambito della manifesta-zione “lombardia Expo Tour”, con la con-segna degli Oscar Green 2014, sono state raccontate storie di idee e lavoro di chi in tempo di crisi ha scommesso sull'agricoltu-ra come leva per rilanciare il Paese e, molto spesso, con la forte presenza della tecnolo-gia, anche del mondo del Web.All'Oscar Green 2014, promosso da Col-diretti Giovani Impresa su tutto il territorio nazionale, erano iscritte ben 80 aziende lombarde, di cui 10 sono state premiate, tra cui il pavese Alex Carenzio per la categoria “in filiera”: a 24 anni è entrato nell’azienda fondata dal nonno, affiancando alla coltiva-zione la novità della filiera di trasformazio-ne, che significa aver portato sul mercato prodotti come le gallette e i risotti pronti. Le opportunità offerte sia dalla globaliz-zazione che dalla tecnologia, ad esempio, arrivano da Gianluca Bombana, che da Gui-dizzolo riesce ad esportare in Germania e Russia ben il 40% della sua produzione

mantovana di cavoli, radicchio e zucca Deli-ca, o da Silvano Sonzogni, 22 anni, che dalla sua azienda di Zogno, in provincia di Berga-mo, ha creato una carta d’identità elettroni-ca e interattiva per i suoi salumi, verificabile anche attraverso un codice QR che i con-sumatori possono leggere con un qualsiasi smartphone. Fantasia, innovazione e antichi mestieri. Se anni fa unire queste parole poteva sembrare paradossale, oggi c’è una possibilità in più. Per dare un colpo di spugna al termine “crisi”.

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All in one rhythm è il claim ufficiale dell’even-to. Tutti allo stesso ritmo, con un logo che si chiama Inspiration, creato dall’agenzia bra-siliana Africa. Brazuca è il nome scelto per il pallone, e Fuleco quello della mascotte. la canzone si intitola We are one ed è interpre-tata da Pitbull, Jennifer lopez e Claudia leitte. Troppi simboli?

Tutti ne parlano, tutti chiedono chi saranno i protagonisti. Una cosa è certa: lo scenario sarà il temutissimo Brasile. E Brasile 2014 è la più familiare abbreviazione per gli addet-ti ai lavori, che poi in fondo sono i tifosi di tutto il mondo.Stiamo parlando del ventesimo Campio-nato Mondiale di calcio, noto anche come Coppa del mondo FIFA 2014.

Proverbialmente le donne capiscono poco di calcio. Eppure l’evento dei Mondiali riuni-

sce famiglie, amici e persino nemici davanti a uno schermo con pizza in braccio e birra sul tappeto. All’improvviso tutte noi mogli conosciamo formazioni, vita, morte e mira-coli dei bei calciatori della maglia azzurra, con una punta di rimprovero verso i nostri mariti che ci stressano tutto l’anno con il fa-migerato sport nazionale. Il mercoledì non me la posso perdere, il sabato c’è l’anticipo, la domenica vado allo stadio, devo guardare pure il posticipo del lunedì. Ma il vero rimprovero è quello che facciamo con gli occhi, in un misto di pietà e rasse-gnazione: perché, amore, non hai quei mu-scoli? E c’è chi poi va oltre, e conosce a menadi-to tutte le maglie. Quella degli allenamenti, quella del riposo, della trasferta, l’ufficiale, da campo… Forse ne abbiamo nominata qualcuna in più.

di Debora Borgognoni

il backstage Che fa monDialeun mondo di simboli intorno A brAsile 2014.

Con gli oCChi delle donne

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Gli occhi delle donne sono vigili e intransi-genti, e si preparano al fanatismo con me-todo. E allora ecco un elenco di imperativi fondamentali da scrivere sulle nostre agen-de sempre piene.

Conoscere il gossip per divertirci insieme al marito stratifoso. Dopo aver letto con soddisfazione, ne-gli scorsi mesi, che la lopez ha messo su qualche chiletto, ci organizziamo con squa-dra e righello per analizzare il fatto. Piccola delusione. Può anche essere che le cosce misurino qualche millimetro in più di circonferenza, ma il suo fisico abbronzato rimane invidiabile. E subito ci ritroviamo a ballare con lei sulle note di We are one, guar-dando il video ufficiale, dove il rapper ame-ricano Pitbull e la cantante carioca Claudia leitte (ci chiediamo nel frattempo se l’ab-biano lopezizzata all’improvviso) tengono il ritmo, che poi è la vera identità del Brasile. In portoghese si traduce Juntos num sò ritmo, e in quel juntos c’è tutto il senso dei Mondiali: l’unione, l’anti-razzismo, il diverti-mento per qualcosa di semplice e di globa-le allo stesso tempo.

Ma non facciamo le sentimentali, e conti-nuiamo con gli imperativi.Familiarizzare col Brasile in modo da farci

scappare una promessa di viaggio indimen-ticabile nel caso vincessimo la Coppa. E qui ci conviene cominciare dal logo. Per-ché la Coppa creata da tre mani che si uni-scono è proprio un’ispirazione, come ben dice il suo nome, Inspiration. Ufficialmente rappresenta il benvenuto al mondo da par-te del Brasile; le mani verdi e gialle sono di certo i colori della bandiera carioca. Ma c’è di più: un sottofondo di lotta al razzismo. Infat-ti il logo è stato presentato a Johannesburg nel luglio 2010 dall’agenzia brasiliana Afri-ca. E chi non sente l’eco della fratellanza tra i popoli nella città di Nelson Mandela?

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Tanto per rimanere in tema, ricordiamoci di appuntare anche il Sudafrica tra le mete indimenticabili, e di riferirlo al marito feli-ce per il primo goal di Balotelli. Complici le clacsonate per strada.Ora ritorniamo alla realtà.Convincere i nostri figli che lo sport è una cosa giusta – e che le merendine a lungo andare fanno venire la pancia di papà. Bisogna sempre unire l’utile al dilettevole, diceva la nonna in tempi non sospetti. E noi donne, rese un po’ bisbetiche dalla quoti-dianità, abbiamo imparato la lezione.Ci imponiamo quindi di regalare al figlio già destinato alla pancetta, il pallone dei Mondiali, con quel nome così simpatico: Brazuca. Il termine, scelto da una votazione pubblica, in gergo significa proprio ‘brasi-liano’. La piccola curiosità sta nella grafica dinamica composta da tre fasce colorate, ispirate ai braccialetti portafortuna diffusi nel Paese.

E noi vogliamo andare oltre…Coinvolgere anche le figlie femmine, che in futuro avranno lo stesso nostro problema. Meglio conoscere il nemico.Qui utilizziamo la mascotte, Fuleco, un ar-madillo dal corpo giallo, dai pantaloncini verdi e dalla corazza blu. le nostre bimbe se ne innamoreranno. è stato scelto perché abita la savana brasiliana, ma soprattutto perché quando è in pericolo, si arrotola su se stesso diventando una palla.Il nome è una composizione delle parole futbal e ecologia, un messaggio chiaro che punta alla tutela delle bellezze naturali del Paese. la corazza blu dell’armadillo non è forse un richiamo al meraviglioso mare bra-siliano?Questi i simboli e il backstage in un Brasile che durerà un mese. Notti insonni e magiche, inseguendo un goal, tanto per citare la Nanni-ni che ci ha fatto sognare nel 1990. E noi don-ne siamo pronte a esultare. A modo nostro.

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all’ortoPeDia Passonilo sPort È Per tutti

presentAte le AttrezzAture All’AvAnguArdiA Che ConsentonoAi diversAmente Abili di CimentArsi in numerose disCipline

Sabato 7 giugno la sede di via Vigentina ha ospitato l’Open Day Sportmania

la sede di via Vigentina 106 dell’Ortopedia Sanitaria Succes-sori Passoni ha ospitato sabato 7 giugno, l’Open Day Sportmania, un grande evento durante il quale le persone diversamente abili hanno potuto conoscere le nuove attrez-zature e cimentarsi in varie disci-pline sportive. Una giornata ludica che voleva presentare e invogliare le famiglie ad avvicinarsi ai molti sport. Il programma della giornata è stato intenso. Alle ore 10 i titola-ri e alcuni addetti ai lavori hanno accolto il vasto pubblico facendo visionare le carrozzine esposte. Poco più tardi alcuni sportivi e professionisti delle varie catego-rie hanno raccontato e mostrato la propria esperienza, tra cui quella nel tennis.In tarda mattinata tutti hanno po-tuto mostrare le proprie abilità in una sfida al calcio balilla e al ping pong. Alle 12,30 un ricco buffet ha ricaricato il pubblico, pronto a proseguire con le iniziative pome-ridiane: alle 14 una dimostrazione di basket in carrozzina e alle 15 la dimostrazione di tiro con l’arco. In tutta la giornata è stato inoltre pos-sibile vedere filmati esemplificativi e provare le attrezzature anche per sport come la scherma, l'handbike e il rugby.In molti hanno partecipato a que-sto evento, quindi entriamo nel merito della giornata e del lavoro svolto dei due titolari facendoci raccontare questa iniziativa nello specifico e la loro storia.Giovanni Saccà, uno dei due titolari ci spiega «Abbiamo rilevato ormai dal 1996 l'ortopedia Passoni.

All'inizio io, che sono un tecnico ortopedico, e la mia collega Pa-trizia Caffa abbiamo sviluppato quello che era l'ambito sanitario collaborando anche con ospedali come il Mondino di Pavia o il Don Gnocchi di Salice Terme. Poi cin-que anni fa abbiamo ampliato il settore facendo riabilitazione con carrozzine adatte proprio a que-sto scopo e a correzioni posturali. Oggi - continua - si fanno carroz-zine sempre più specializzate e di vario genere a seconda dei casi e delle esigenze, da quelle manuali a quelle elettriche, dalle attive alle super attive. Ora ci stiamo espan-dendo nel settore che viene defini-to del “tempo libero”: avevamo già qualche articolo da far provare, ma volevamo creare proprio un settore specializzato. Lo scopo oggi è quel-lo di raggiungere le famiglie e di entrare assolutamente in un'ottica più nordica in cui il diversamente

abile non deve stare chiuso in casa ma deve e può uscire per la pas-sione per uno sport oltre che per molto altro. E questo è possibile qualunque siano le proprie abilità fisiche anche grazie a strumenta-zioni che rendano più semplice lo svolgimento di determinate attività. Qui mostriamo carrozzine adatte al basket, al ping pong, al tiro con l'arco, al tennis, al rugby, alla scher-ma, allo sci e all'handbike. Questa sede è predisposta per la prova del-le attrezzature avendo degli spazi consoni e l'intento è stato quello di pubblicizzare ai clienti la possibilità di tutto questo mondo per le perso-ne disabili e far loro scoprire che si può andare avanti. Lo sport è vita e l'appassionarsi ad uno sport è una cosa meravigliosa. Penso al mio amico Gabriele Ferrandi che oggi non c'è proprio perché ha una gara ed è un grande campione interna-zionale nel tiro con l'arco».

unA delle sfide di ping pong AndAte in sCenA nel Corso dellA giornAtA

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REDAZIONALE A PAGAMENTO

A collaborare con i titolari dell'or-topedia ci sono varie associazioni come l'Anmic (Associazione Na-zionale Mutilati ed Invalidi Civili) di cui incontriamo il presidente provinciale Antonio Valdi. «Noi - spiega - siamo venuti qui ad ap-poggiare l'ortopedia Passoni con cui collaboriamo e a cui siamo le-gati da molto tempo. Noi da anni siamo impegnati come associazio-ne a rimuovere tutti quegli ostacoli che impediscono ai disabili di acce-dere ad attività sportive, ricreative, culturali e sociali. E' una battaglia difficile anche perché le risorse dei comuni sono limitate, chiaramente gli interventi di cui parliamo com-portano una serie di modifiche che hanno un costo, ma escludere chi è disabile non è socialmente giu-sto. Essendo convinti del valore di questa battaglia, proseguiamo su questa strada con la sicurezza che con il tempo riusciremo ad ottenere sempre maggiori risultati».Incontriamo poi Davide Bellingeri, dirigente dell'Aics (Associazio-ne Italiana Cultura e Sport) che spiega: «La nostra associazione è di nuoto agonistico ed esiste dal 1969. Ha sempre avuto come pro-tagonisti gli agonisti e i master oc-cupandosi sempre dei normodota-ti. Da tre anni abbiamo creato una sezione per portatori di handicap fisici con disabilità motorie e visive. L'idea è nata perché avevamo due atleti con problematiche fisiche che volevamo proseguissero con la loro attività. Ora siamo passati a quat-tro atleti, vale a dire Camilla Luscrì, Giulia Bellingeri, Monica Boggiano e Alessandro Caravani, che hanno

ottenuto anche risultati importanti a livello nazionale. Siamo presenti all'evento per far conoscere que-sta realtà e dire alla gente che tutti hanno la possibilità di partecipare ci sono addirittura 10 categorie diverse per le varie disabilità. Noi non teniamo dei corsi di nuoto ma prendiamo atleti già formati che per qualche disabilità o perché de-motivati dall'assenza di una strut-tura che permetta loro di andare avanti lasciano la loro passione per il nuoto. La nostra associazione è giovane ma sta crescendo e ha già bravissimi atleti anche grazie al supporto e alla collaborazione che ci offre il presidente regionale dell'associazione nuoto olimpico che ci segue fiducioso. A noi pre-me trovare sportivi nella provincia di Pavia che abbiano amore per

il nuoto e che vogliano misurarsi con altri con le loro stesse poten-zialità e possibilità in modo sano e competitivo». Conclude Bellingeri: «Questo del nuoto per disabili è un ambiente diverso dall'ambiente agonistico normale, è un ambien-te dove la competizione è ancora pura e la gente va ancora per di-vertirsi anche a grandi livelli». An-che il Cus di Pavia ha supportato l'evento e la Uildm (Unione Italia-na Lotta alla Distrofia Muscolare) è presente con un piccolo stand ricco di gadget e molto motivan-te nel tentativo di far capire che a volte si possono superare i propri limiti e che, come recita il cartello preparato per questa meravigliosa giornata, “lo sport è per tutti!”. Po-tete trovare l'ortopedia Passoni e la sua competenza presso le due sedi di Pavia. Una in Via lombroso 12, in zona Policlinico San Matteo, e quella in via Vigentina 106 dove si è tenuto l’evento. l'ortopedia si è sempre occupata di prodotti sa-nitari, elettromedicali, di noleggi, di calzature, di sistemi di postura di carrozzine, di scooter, di poltrone elevabili, letti e molto altro. Negli ultimi anni punta al “tempo libero” sperando che sempre più persone, dai giovani ai meno giovani, pos-sano appassionarsi a questi di-vertimenti potendo grazie a questi nuovi mezzi reintegrarsi nel mon-do dello sport e superare molte barriere fino a diventare, perché no, grandi atleti.

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che viaggiatore sei?

Estate 2014. Finalmente ci affacciamo sul tri-mestre vacanziero che in Italia è da sempre un must. Eppure negli ultimi anni la sensazio-ne di vacanza non è del tutto viva. Sarà per la crisi economica, o per il fatto che le rilevazioni a campione dell’O.N.F. – l’Osservatorio Na-zionale Federconsumatori – segnalano che solo il 32% degli italiani è partito, l’anno scor-so, per le tradizionali ferie estive con durata di almeno una settimana. Non allarmiamoci dei comunicati non proprio confortanti e corriamo ai ripari scegliendo il nostro viaggio in provincia di Pavia. Perché le terre pavesi non deluderanno nessun tipo di viaggiatore: relax termale o avventura on the road? Basta chiedere.

Il benessere made in Pavia. Anche i giappo-nesi ne fanno un culto. E così modernità e tradizione coesistono in rituali antichi, dove il benessere ha come simbolo stazioni termali di origine vulcanica, chiamate onsen. Senza andare così – geograficamente – lontano, ma

con un occhio al passato remoto, nell’antica Roma il fenomeno termale è legato a una vera e propria cultura edonistica dell’acqua. L’influenza Romana entra in contatto con la cultura Bizantina in Turchia e nasce l’ham-mam, o bagno turco, un incontro fra Oriente e Occidente, fra terme Romane e rito della pu-lizia fisica e spirituale, propria della religione islamica. E vogliamo parlare della sauna finlandese, altro esempio di purificazione? Origini mito-logiche e sacre – la sauna era considerata un vero e proprio tempio, e il fuoco un dono degli dei – per un caldo secco, in un ambiente in legno e pietre che emanano aromi e diffon-dono calore.

Salice Terme, Rivanazzano Terme e Miradolo Terme. Ecco le tre mete pavesi dove il comu-ne denominatore è la rigenerazione. Sorgenti sulfuree tra le più ricche di idrogeno solforato in Italia, e salsobromojodiche, ideali per pre-parare fanghi naturali fortemente mineraliz-

un’estAte in provinCiA di pAviA trA benessere e strAde AntiChe,

storiA e riti di purifiCAzionedi D. B.

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zati. Alle acque calde e sulfuree delle piscine, si uniscono percorsi di “vapore”: bagno turco, sauna, docce emozionali. Ma anche spuntini di frutta e tisane drenanti, aree dove rilassar-si ascoltando musica new age di sottofondo, profumo di incenso e luci soffuse. Una vacan-za alle terme, o meglio, un tour per le terme delle terre pavesi, è un viaggio di armonia che travolge corpo e mente.

On the road tra Storia e commercio. la strada affascina da sempre il viaggiatore, così come insegna Jack Kerouac, mescolando la narra-tiva alla vita vissuta e impregnando il tutto di una cultura magica che ci porta a sognare le lunghe Highway e gli sconfinati scenari de-sertici. Da anni anche il turismo è cambiato, spostan-dosi più sul fai-da-te e cercando un maggiore significato culturale nella propria vacanza. Tutto questo è possibile anche in provincia di Pavia. Certo, non saremo a bordo di una ber-lina anni ’50 a percorrere strade californiane, ma le nostre terre offrono percorsi ancora sconosciuti a molti, e forse non del tutto valo-rizzati. La via del sale è una di questi. l’antico tracciato che metteva in comuni-cazione Pavia con Genova è un tragitto dal grande fascino che si inerpica sulle strade e sulle mulattiere che una volta conducevano a Voghera, passa per Varzi, risale il fondovalle fino al paese di Castellaro, e percorre il crinale che divide la Val Borbera, Alessandria, dalla Val Boreca, Piacenza, fino a scendere in Val Trebbia, per raggiungere agevolmente Geno-va attraverso il passo della Staffora.

l’antica via commerciale è oggi una meta di escursione e trekking, e si può percorrere pensando ai tempi della caduta dei longo-bardi e respirando la Storia dei feudi imperiali che Carlo Magno costituì per mantenere un passaggio sicuro verso il mare e garantire il flusso delle merci. E così la città di Varzi diventava un centro commerciale. Dal castello cinto da mura e per le vie pullulanti di negozi si potevano vedere uomini e muli che trasportavano i grandi sac-chi di sale.Ripercorrendo quei sessanta chilometri, non dimentichiamoci di visitare le riserve protette. Il giardino botanico alpino di Pietra Corva a Romagnese, in Val Tidone, il Parco naturale regionale dell’Antola in provincia di Genova, e la Riserva naturale del monte Alpe in provin-cia di Pavia.

Buon viaggio!

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di Maurizio Maiocchi

Con l’arrivo della bella stagione Pavia si tro-va di nuovo immersa nel verde. Sono tanti i parchi e i giardini sparsi per tutta la città; aree verdi di grande pregio, che raramente trovano riscontri in altre città italiane. Esse rappresentano la testimonianza della foresta che un tempo ricopriva buona parte della pianura padana e sono un’ottima meta per chi vuole concedersi una giornata all’aria aperta.

Il parco della Vernavola, situato nella zona nord di Pavia, si estende per 35 ettari ed è considerato il polmone verde della città. Non

è solo un importante corridoio ecologico che collega l’ambiente urbano con

gli agro-ecosistemi circo-stanti, ma anche

un luogo che conserva una propria biodiver-sità in termini di flora e fauna. Basti pensare che annovera la presenza di 34 specie di uc-celli nidificanti, 54 specie di ragni, 42 specie di carabidi e 17 specie di farfalle. Dall'ingresso di via della Torretta è possibile trovare un la-ghetto recintato dove si possono ammirare germani reali e anatre, cigni reali e cigni neri, qualche airone cenerino e gallinelle d'acqua, ma anche diverse specie di carpe, tinche e carassi. Il parco è sempre aperto, e vi si può accedere dai tanti ingressi nella zona tra via Folperti e via Olevano.

In via S. Epifanio 14, l’orto botanico è parte del Sistema Museale di Ateneo e della Rete de-gli Orti Botanici della lombardia, e partecipa

quindi alle relative attività coordinate di carattere museale, scien-

viAggio All’interno dei pArChi e dei giArdini urbAni, il lAto verde dellA Città

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tifico e didattico. È aperto al pubblico dalle 9 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17 dal lunedì al giovedì, mentre al venerdì solo dalle 9 alle 12. Il suo roseto è stato fondato dopo la Seconda Guerra Mondiale per restituire morale a una città devastata dai combattimenti. È compo-sto da rose selvatiche, ibridi naturali e mo-derni, formando un complesso di grande im-patto visivo. Il giardino ospita diverse specie arboree e arbustive, originariamente in pre-valenza esotiche, attualmente arricchito con diverse specie delle foreste dell’Italia boreale, anche se l’elemento di maggior rilievo è un monumentale platano di 45 metri d’altezza e 7 di circonferenza, risalente al 1700. Interessanti le serre che ospitano piante da ogni zona del mondo: in quella tropicale si possono trovare palme, tra cui alcuni esem-plari che sono estinti in natura, felci e altre piante tipiche del Sud America, oltre che qualche tartaruga abbandonata dai padroni perché diventata troppo grande. è presente anche una serra con le piante abi-tuate ai climi più aridi e secchi, quindi cactus, piante grasse e succulente, oltre ad alcune

dai fiori di grande bellezza. Il giardino circon-dante tutte le strutture è adatto a chiunque voglia trascorrere del tempo all’aperto.

Tra le altre zone verdi, meritano una menzio-ne le varie aree adiacenti al Ticino, adatte ai pic-nic e all’attività fisica, accessibili da varie scalinate nei pressi del fiume e dei ponti. Per gli amanti del genere è da provare il per-corso ciclabile che parte dalla zona nord vici-no a via Olevano e che costeggia il Naviglio, passando per vari posti caratteristici delle campagne pavesi, come Certosa, e che per-mette di arrivare fino a Milano.

Pavia si conferma dunque una città assoluta-mente vivibile anche nel periodo estivo, dalla quale non è necessario scappare se si vuole stare all’aperto e respirare aria buona.

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di B. D.

Estate nuova, problema nuovo. Appena la primavera si inoltra un tantino, appena i fio-ri sbocciano sui rami, appena l’atmosfera si riempie di profumi e colori e raggi di sole, ecco che sui giornali compare il nome del temutissimo protagonista dell’estate che si accinge ad arrivare: la prova costume.Consigli, rimedi improbabili, diete di sola acqua, svenimenti sotto il sole, parchi zeppi di jogger improvvisati. Già tutto visto.E allora perché non cambiare le regole?la palestra ancora una volta ci corre in aiuto, e non è più solo sinonimo di fatica. Scriviamo sul dizionario anche la parola di-vertimento.

IL FITNESS A PASSO DI DANZA Cosa vi evoca la parola Tangolates? la pri-ma parte è inconfondibile. Buenos Aires, rose rosse, passionalità. Il ballo del Tango qui si unisce al Pilates, la disciplina che mi-schia Yoga e Do-In e si propone di usare la

mente per controllare i muscoli. Il Tangola-tes si pratica in coppia, su una piattaforma dotata di quattro barre attorno alle quali si eseguono movimenti di danza alternati a step, flessioni e torsioni.lo Swing invece vi farà immergere nell’at-mosfera anni ’40. Sulle note di un sax e con scarpe lucide ai piedi, via ai passi fino ad arrivare all’improvvisazione.

E che dire della magica Africa? Il corso tutto nuovo chiamato Afro dance propone movimenti ondulatori e simbolici ispirati ai quattro elementi. Acqua, fuoco, terra e aria sono quindi ricreati sulle note di ritmi tribali e djembé, il tamburo tipico dell’Africa Occi-dentale.

Altro corso su base musicale è il M.E.T., os-sia il Metabolic Exercise Training. Ma non è complicato come sembra. Si avvale di musi-ca, aerobica e stretching, con l’aiuto di step, pesetti, bande elastiche, body bar e palle.

e anChe la Prova costume

sarà un Divertimento

guidA AllegrA Ai Corsi Che fAnno tAnto fAshion-fitness

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QUANDO CERCHIAMO L’ARMONIA DEI SENSIIl Dainami mixa la filosofia ayurvedica, che vede la vita come un’onda di energia, con lo Yoga, la disciplina dell’equilibrio e dell’ar-monia interiore. In questo tipo di allena-mento saranno usati ben ventun tipi diversi di respirazione, a corpo libero o con attrez-zi. Il tutto per giungere alla consapevolezza che il corpo non va controllato ma liberato nei suoi movimenti.

I principi dell’armonia mente-corpo inse-gnati dalle discipline orientali sono presen-ti anche nella Nia Technique, abbreviazio-ne di Neuromuscular Integrative Action. Si tratta di un’attività che integra Danza Jazz, Moderna e Duncan con Arti Marziali come Aikido, Tai Chi, Tae Kuon Do, e con le Arti di Movimento Terapeutiche come Yoga, Feldenkreis, Alexander. Il risultato è una fusion di discipline da praticare scalzi, che promuove concentrazione, relax, ma anche molto divertimento.

I cinque sensi saranno coinvolti nell’E-motional Cycle. Se la cyclette vi annoiava, ora dovrete ricredervi. Intanto le lezioni si svolgono in gruppo, come in un vero cor-so fitness. I ciclisti saranno accompagnati lungo un percorso fatto di immagini, suoni e odori. Verranno proiettate immagini di paesaggi e diffusi aromi, con fasci di luce colorata… emotional per davvero.

GLI ATTREZZI DEL FASHION-FITNESSl’Hula fit è la nuova frontiera del funny fit-ness. Utilizzando il famoso attrezzo anni ‘50 chiamato hula hoop, si arrivano a perdere 100 calorie ogni 10 minuti di lezione, e si rafforzano addominali, qua-dricipiti e pettorali.

Ancora più nuovo è il Power Pla-te, un corso fitness che utilizza una piatta-forma vibrante che stimola meccanicamen-

te i muscoli con effetti rassodanti e tonifi-canti. Easy line è un allenamento a circuito, che si pratica su attrezzi disposti in circolo. Viene chiamato allenamento metabolico perché si prende cura di chi soffre della sindrome metabolica, ossia sovrappeso, ipertensio-ne, diabete. In ogni stazione si sosta per circa 30 secondi con una pausa tra un at-trezzo e l’altro, aumentando gradualmente l’intensità e la velocità dell’esercizio.

Per i più pigri è nato anche lo Slow Fitness. Insomma, pigri non proprio, è pur sempre un allenamento, però il corso cambia l’ap-proccio rispetto alle vecchie tecniche di fitness, e pone al centro l’uomo anziché il semplice attrezzo. Attrezzo che si chiama appunto SlowFit, caratterizzato da un tap-peto con tre angoli, che compongono una sorta di prisma, molto simile a un cuscinet-to triangolare. Si può utilizzare in varie di-scipline: pilates, stretching, yoga…

le ore di fatica possono diventare anche svago e divertimento, e in palestra la fan-tasia non manca. Fashion-fitness in ar-rivo, perché quest’anno la prova costume non deve più essere un incubo.

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CAPPONE MARINATO ALL'ANTICA CON UVETTA PASSA

ingredienti per 4 persone:500 g di carne di cappone; succo di limone; 1 pezzetto di scorza di limone;

prezzemolo tritato; 1 manciata abbondante di uvetta; olio extravergine di oliva; pepe in grani; sale

Preparazione:tagliate a pezzetti la carne di cappone già lessata e fatta raffreddare e mettetela a

marinare in una capace zuppiera con una salsa fatta di quattro parti di olio d’oliva e una di succo di limone, aggiungendo anche una manciata di prezzemolo tritato e

un cucchiaino di scorza di limone grattugiata.Questa salsina deve arrivare a coprire a filo il miscuglio posto

nella zuppiera.lasciate macerare per un’ora e intanto fate rinvenire

una manciata di uvetta in acqua tiepida, aggiungendo un goccio di succo di limone.

scolate l’uvetta e unitela alla marinata.Aggiungete sale e pepe appena macinato.

lasciate riposare in frigorifero fino al momento del pic-nic.

Pic-nic chic0 pavese

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INSALATA DI RISO CARNAROLI CON GAMBERI DI FIUME E URTIS

ingredienti per 4 persone:350 g di riso Carnaroli; 400 g di gamberi di fiume; 300 g di urtis (luppolo selvatico); 200 g di fagiolini; 2 carote piccole; 1 cipollotto; 150 ml di brodo vegetale già caldo;

pepe nero macinato al momento; sale grosso e fino; 4 cucchiai di olio extravergine

Preparazione:lessate il riso in acqua bollente salata per circa 17/18 minuti. scolatelo e conditelo

con un cucchiaio d’olio. lavate: gli urtis sotto acqua corrente; la carota, raschiatene la superficie e tagliatela a julienne; i fagiolini, tagliateli a pezzetti;

il cipollotto, affettatelo. in una padella fate rosolare il cipollotto con un cucchiaio d’olio.

Aggiungete le verdure e lasciate cuocere per un paio di minuti a fiamma vivace. salate, pepate, aggiungete poco per volta

il brodo, cuocendo coperto per 15 minuti circa. nel frattempo sciacquate i gamberi sotto acqua corrente e puliteli.

in una padella con olio, fate saltare i gamberi su fiamma vivace. regolate di sale e pepe. unite al riso le verdure, i gamberi e olio. lasciate riposare almeno un’ora in frigorifero prima del pic-nic.

Pic-nic chic0 pavese

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di Vincenzo Andraous

Quanto più forte è uno Stato, più forte è il diritto di indignarsi di quanti non vedono riconosciuti i propri diritti: fare giustizia si-gnifica sanare una ferita, una lacerazione, costringendo il dolore a trasformarsi nella sofferenza, nella scoperta di essere meno indifesi e impreparati se esiste la possibi-lità concreta di affidarsi agli altri, a quegli altri che siamo noi.Il carcere come unico baluardo al ripristi-no della legalità, all’assunzione di respon-sabilità, all’educazione da ritrovare: riesce difficile convincersi che sia la strada più efficace da percorrere per raggiungere gli obiettivi di cui sopra, un luogo deputato a saldare conti in sospeso con la collettività, uno spazio adibito alla moltiplicazione del dolore, una sorta di terra di nessuno, dove solo pochi intendono posare lo sguardo.Non c’è capacità di osservare quel che ac-cade dentro una cella, soprattutto ciò che non accade, è lecito discuterne per ideologie d’accatto, per pancia buttata sottosopra, ma non ci sarà mai abbastanza onestà intellet-tuale per rimettersi in gioco, per ritrovarsi e

stAto, soCietàe CArCere

il CArCere Con lA suA letterAturA poCo Comprensibile

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infine riparare al male fatto. Finchè la Giusti-zia permarrà signora costretta di spalle, con gli occhi bassi, non potrà varcare con auto-revolezza i cancelli di una galera, per offrire forza sufficiente al riappropriarsi del proprio ruolo e della propria utilità al carcere e alla pena, nella differenza che intercorre tra chi entra in carcere, alla meno peggio rimane affondato al punto di partenza, e chi invece azzera la propria esistenza con un po’ di sa-pone e un laccio al collo.Progetti a rimbalzare sulla realtà che non è di carta, dove ci sono le persone, che fanno ben sperare in una condizione umana mi-gliore, persone che sebbene detenute non ci stanno a essere punite due o tre volte da una sopravvivenza imposta.Esistono le persone in questo pianeta, chec-chè ne faccia dubitare il disprezzo estremo cui è ridotto il carcere, la disperazione delle parole obbligate a rimanere monche, inuti-li, perciò impreparate a dare importanza ai morti che si accatastano dentro gli spazi

iniqui, agli altri mascherati da vivi ma an-nientati ulteriormente nella propria dignità.C’è in atto una neanche tanto sottile stra-tegia a significare che è tutto esagerato, eccessivo, un film squinternato nella sua sceneggiatura, eppure la prigione non è re-cinto per i soli brutti, sporchi e cattivi, anche chi sta ai piani alti, nel reame dei peren-nemente onesti, dei buoni a tutti i costi, si muovono le pedine sacrificali, perché non solamente la libertà è comandata a sparire, con essa la dignità dell’ultima volontà di un perdono.Occorre davvero nutrirsi di resilienza, rifiu-tando la quotidianità della deresponsabi-lizzazione, facendo un passo indietro, sce-gliendo la fatica, la rinuncia, per non dichia-rarsi sconfitti alla propria ritrovata umanità, anche all’umanità di chi è disposto a tende-re significativamente la mano: non si tratta di una mera concessione statuale, bensì di una nuova condivisione che diventa con-quista di coscienza.

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Chi era Natuzza Evolo? Che cosa rimane della sua eredità spirituale? Che significato bisogna dare ai fenomeni che hanno accom-pagnato tutta la sua vita? Come interpretare quella sorta di Bibbia vivente che era diven-tato il suo stesso corpo? Italo Roberto Zanini conduce il lettore, per la prima volta, a scoprire il mondo interiore della mistica di Paravati, ri-costruendo la relazione decisiva tra la storia personale e la vicenda interiore di una donna che continua a invitare ad alzare gli occhi al cielo, verso quel Paradiso che troppo spesso dimentichiamo e verso un Dio che, come papa Francesco non smette di ripetere, ha un unico desiderio: amare le donne e gli uomini, soprat-tutto quelli che soffrono.

Inizia così la prefazione al libro di Roberto Italo Zanini. Natuzza Evolo. Come Bibbia per i semplici è una biografia impregnata di spiri-tualità. L’autore descrive la vita di una donna

semplice e grandissima, attraverso il senso mistico della sua esistenza, in una Paravati che in lei ha acquisito il mistero degno dei luoghi di culto. Natuzza Evolo (23 agosto 1923 – 1 novembre 2009) si definì per tutta la vita “una serva del Signore”, accettando il dono della bilocazio-ne, che la mise in contatto con Gesù, la Ma-donna, angeli, santi e defunti. Fu moglie e madre di cinque figli, trascorse l’intera vita in una piccola frazione calabrese, Paravati ap-punto, nella quale oggi sorge la Fondazione e la chiesa da lei voluta, Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime. Il libro di Roberto Italo Zanini, Natuzza Evolo. Come Bibbia per i semplici, edito da Edizioni San Paolo, è stato presentato per la prima volta a Pavia venerdì 13 giugno alle ore 18,00 presso l’Aula Magna del Collegio Fratelli Cai-roli, con l’intervento del gesuita, teologo e po-litologo Padre Bartolomeo Sorge, del giorna-

natuzza, la mistica Del PoPolo, in un libro Che è Più

Di una biografialA mAmmA di pArAvAti presentAtA A pAviA in un ColloQuio

intimo Col lettore

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COSTRUZIONI EDILIdi CESARANO GIUSEPPE

F.ne Cascine CalderariVia Pavia, 10/18CERTOSA DI PAVIA - PVTel. 0382-92.52.80

Giuseppe 335-6870412Luigi 329-2143310

Angelo 339-7298001

lista di Avvenire e autore del libro, Zanini, di Padre Michele Cordiano, direttore della Fon-dazione di Natuzza Evolo a Paravati, e del te-ologo Natale Benazzi, autore del best seller Il libro nero dell’Inquisizione. Un incontro intimo con il lettore quindi, che ha permesso ai pavesi di addentrarsi nel mondo di una donna che nella sua semplici-tà ha rappresentato un punto fermo di fede, carità, misticismo. “Ti ho scelto nel grembo di tua madre”, ripete-va spesso Gesù a Natuzza.E lei, povera e incolta, incapace di leggere e scrivere, diventò un riferimento per milioni di persone. Mistica, veggente e madre, rese evidenti a tutti le realtà della vita eterna. Nella sofferenza il suo stesso corpo diventò “Come Bibbia per i semplici”. la sua tomba, a Para-vati, è un invito ad alzare lo sguardo al cielo. “Non cercate me – diceva a chi andava a tro-varla – ma alzate lo sguardo verso Gesù e la Madonna. Io sono con voi e prego”. la presentazione è stata interamente orga-nizzata e promossa dal Cenacolo di Pavia.

COSA RAPPRESENTA IL CENACOLO?

E’ il 15 agosto del 1994, la data in cui la Madonna

consegna a Natuzza la missione dei Cenacoli.

Si costituiscono a Paravati il 15 settembre 1994.

Vengono denominati “Cuore Immacolato di Ma-

ria rifugio delle Anime”. Dall’esempio di Natuzza,

da quello che Ella più volte ha comunicato, si può

delineare l’identità dei Cenacoli. I Cenacoli voglio-

no vivere e operare all'interno della Chiesa, come

lievito, luce e sale, con lo spirito di quella prima

comunità cristiana, che si trovava unita intorno

all'insegnamento degli Apostoli, nella frazione del

pane, nella preghiera e nella comunione fraterna".

Per maggiori informazioni: www.fondazionenatuzza.org

Dove a Pavia: chiesa san Pietro Apostolo Email [email protected]

Incontro promosso e organIzzato dal cenacolo dI pavIa Info 335.6678597 e-mail: [email protected]

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La finestra sulla mente

Psicologia Del consumatore

di Gaia Vicenzi

Psicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale

In tempo di crisi economica, ognuno di noi

mette più attenzione alle proprie spese e,

prima di mettere mano al portafogli, decide

con più attenzione su quali siano le scelte

più vantaggiose.

Talvolta, però, le nostre decisioni non sono

le più razionali, anche se ci abbiamo dedi-

cato del tempo per prenderle.

Questo è dovuto al fatto che gli esperti di

marketing creano sul mercato delle situa-

zioni capaci di indirizzare le preferenze (e le

scelte) di noi consumatori.

Proprio l’altro giorno mi sono imbattuta in

un “tranello” del marketing, quello che vie-

ne definito “l’effetto esca”.

Ero in un negozio sportivo per comprare

una bicicletta da bambino e il commesso

me ne ha mostrati tre modelli: uno costava

119,95 euro, l’altro 164, 95 e il terzo modello

179,95 euro.

la prima bicicletta era molto semplice e

modesta, con colori poco sgargianti; la se-

conda non aveva nulla di particolare e la

terza aveva moltissimi optional che la fa-

cevano sembrare, nel suo rosso sgargiante,

completa.

Quale avreste scelto?

Se la terza, avreste scelto ciò su cui è cadu-

ta anche la mia decisione. Questo perché

siamo tutti caduti nell’ “effetto esca”.

Se il commesso mi avesse mostrato solo

il primo e il terzo modello, io avrei potuto

scegliere liberamente tra la bici con il van-

taggio di essere economica e la bici con il

vantaggio di essere completa, secondo un

criterio assolutamente personale che attri-

buiva il peso più importante o al risparmio

o alla miglior qualità del prodotto.

Introducendo il secondo modello, questo è

servito da “esca”: non essendo accessoria-

to, ma costando solo leggermente di meno

della bici accessoriata (ma molto di più di

quella economica), la preferenza si è spo-

stata magicamente verso l’alternativa che a

questo punto è apparsa “la migliore”.

Infatti, la bicicletta accessoriata non solo

ha avuto ora questo vantaggio ma anche

quello di non costare tanto di più di un altro

modello di qualità decisamente inferiore.

Alcuni marchi creano prodotti fittizi proprio

per indirizzare le scelte dei consumatori in

certe direzioni.

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La finestra sulla mente

E’ famoso nella letteratura l’esempio di una

nota casa produttrice di forni microonde:

questa ha messo sul mercato un forno sen-

za molte funzioni ma di prezzo di poco in-

feriore a quello di un altro modello, ricco di

optional ma di un costo abbastanza eleva-

to. Risultato? le vendite di quest’ultimo si

sono impennate, coprendo di molto il disa-

vanzo prodotto dall’aver messo in commer-

cio un microonde che sin dall’inizio si sape-

va nessuno avrebbe mai comprato. Questo

anche perché l’effetto riduce le possibilità

che i clienti acquistino modelli di microon-

de meno costosi.

L’ “effetto esca” è ritrovabile anche nelle of-

ferte dei piani telefonici: un operatore spes-

so crea delle campagne pubblicitarie in cui

sono descritti tre piani tariffari. Tra queste

tre opzioni, una solo è davvero attraente,

ovvero in grado di spostare l’attenzione (e

la preferenza) su sé stessa. E’ il caso, per

esempio, di queste tre offerte:

1. 7,50 € (che diventeranno presto 15€) al

mese per 500 minuti, 500 messaggi e

2 GB di Internet

2. 9,90 € al mese per 350 minuti, 350

messaggi e 1 GB di Internet

3. 10€ al mese 400 minuti, 1000 messag-

gi e 2 GB di Internet

In questo caso, cosa scegliereste?

Se avete scelto la terza opzione, siete nuo-

vamente caduti nel tranello.

Pensateci prima di mettere mano al porta-

fogli!

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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche lA più intimA riCChezzA dellA linguA itAliAnA

Á Badalucco [ba-da-lùc-co] s.m. (pl. -chi)

1. MIl Scaramuccia per tenere a bada il

nemico; 2. fig. Trattenimento, trastullo,

passatempo.

Á Imago [i-mà-go] s.f. 1. poet. Immagine: della

fatal quïete / tu sei l'immago Foscolo, Figura

umana; 2. ZOOl Stadio di sviluppo della

vita dell'insetto nel quale si manifesta la sua

maturità sessuale e riproduttiva di adulto;

3. PSICOAN Nella teoria junghiana, ricordo

di una persona amata nell'infanzia che,

proiettato nell'età adulta, diventa modello

inconscio per il soggetto.

Á Obsecrazione [ob-se-cra-zió-ne] s.f. (pl. -ni)

1. lett. Preghiera fervida, supplica;

2. ST Presso gli antichi Romani, preghiera

pubblica di espiazione indetta dal Senato.

Á Latebra [la-tè-bra] o [là-te-bra] s.f. lett.

Nascondiglio, luogo occulto fig. Profondità

insondabile.

Á Probo [prò-bo] agg. 1. lett. Di individuo

moralmente integro, onesto, retto: un giudice

p. SIN. virtuoso; 2. ant. Valoroso, prode.

Á Solipsismo [so-li-psì-mo] s.m.

1. FIlOS Teoria secondo la quale il soggetto

pensante si pone come la sola realtà, per

cui il mondo esterno appare solo come una

sua momentanea percezione. Concezione

etica che fonda l'agire dell'uomo sul

principio dell'egoismo e del tornaconto

individuale; 2. estens. Individualismo

assoluto; egoismo.

Parole Desuete

curiosità linguistiche

Á Con le pive nel saccol’espressione risale al tempo in cui abitualmente si suonavano le pive, che erano antichi strumenti musicali, simili alle più conosciute cornamuse, usate anche in Italia fino a dopo la Seconda guerra mondiale, quando le pive, insieme alle trombe, venivano utilizzate proprio dai reparti militari durante le avanzate – dunque nella fase di attacco–, ma mai quando le truppe erano costrette alla ritirata.

Á Piove sul bagnatoè un modo di dire italiano molto usato. Questa espressione trae origine da Giovanni Pascoli che nelle sue Prose scrive "Piove sul bagnato: lagrime su sangue, sangue su lagrime". l'espressione in seguito ha avuto molto successo ed è rimasta nella lingua comune ad indicare che le disgrazie spesso non vengono mai sole o così appare a chi soffre e crede di essere tormentato dalla sfortuna.

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PAVIA

BAR LANTERNA VIA SAN GIOVANNINO 23/25BIERHAuSVIA SAN GIOVANNINO 9BAR VIER VIA SAN PAOLO 19/21PASTICCERIA BORDONIVIA SAN PAOLO 5BAR LA DOLCE SOSTAVIA PARCO VECCHIO 19CARREFOuR LA TORRETTAVIA TORRETTA 1PALESTRA L’ARTE DEL MOVIMEVIA CASSANI 7BAR FORTE VIA VIGENTINA 20BuFFETTI VIA VIGENTINA 14/fPuB OLD WILD WEST VIA VIGENTINA 1BENZINAIO ENIVIA TASSO 4 HAYASHIVIA BANDELLO, 4BAR GIALLO VIA GILARDELLI BAR LO SPuNTINO VIA OLEVANO 2BAR TRATTORIA IOLANDA VIA RISMONDO 56BAR BIJLIA COFFEE AND FOODVIA BRAMBILLA 70 CPIZZA LEGGERAVIA BRAMBILLA 70BAR MAXI VIA DAMIANO CHIESAINPS V.LE CESARE BATTISTI 25BAR MINERVAP.LE MINERVA BAR GRAN CAFFE’V.LE CESARE BATTISTI 1 MINERVAPANETTERIA PANE E RISO VIA MANZONI BAR LIBERTY V.LE LIBERTA’ 51BENZINAIO IP VIA BRAMANTE BAR MORETTIVIA DEI MILLE 214BAR TABACCHI DABBENE VIA DEI MILLE 36BAR LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO-PONTE COP.BAR IL PONTE P.LE PONTE TICINO-PONTE COP.GELATERIA PANNA E CIOCCOLATOP.LE PONTE TICINO-PONTE COP.BAR ARTE E CAFFE’ S. PIETRO IN VERZOLO 19BAR HARRY’SV.LE CREMONA 142BAR CAMPARI V.LE CAMPARI 44BAR PAuSA CAFFE’ P.ZZA EMANuELE FILIBERTO

FARMACIA DEL BO’P.ZZA EMANuELE FILIBERTOBAR PANE E SALAMEC.SO CARLO ALBERTO 72LA TIGELLERIA C.SO CARLO ALBERTO 28CAFFE’ ANNABELLASTRADA NuOVA 2BAR GuSMAROLI STRADA NuOVA 128NEW STREET BAR STRADA NuOVA 29CAFFE’ DEL TEATRO STRADA NuOVA 75TAVERNA ABBIGLIAMENTOSTRADA NuOVAVIGONI PASTICCERIASTRADA NuOVA BAR CRISTAL VIA XX SETTEMBRE 50F.LLI CARRARAVIA XX SETTEMBRE 52CINEMA POLITEAMA C.SO CAVOuR CAFFè MILANIC.SO CAVOuR 30/GBAR CAFFE’ KOBAN P.ZZA DuOMO 9 CAFFè DuBLINOC.SO CAIROLI 24/ABAR BORDONI VIA BORDONI 26CAFFE’ TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3BAR L’ALTRO VERSO C.SO MAZZINI 20BAR AuGuSTuSP.ZZA DEL MuNICIPIO BAR GERRYP.ZZA DEL MuNICIPIO 1ASLC.SO GARIBALDIBAR SAN SIRO C.SO GARIBALDI TABACCHI 72C.SO GARIBALDI 72BAR ITALIA C.SO GARIBALDI 31BAR AMBARABAR C.SO GARIBALDI 70GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40ASLV.LE INDIPENDENZA 3BAR SOPHIE V.LE INDIPENDENZA BAR CASTELLO P.ZZA EMANuELE FILIBERTO CAFFE’ PETRARCAVIA MATTEOTTI 28F.LLI CARRARAVIA XX SETTEMBRE 42/ACLINICA MONDINOVIA MONDINO 2FONDAZIONE MAuGERIVIA MAuGERI 4MC DONALD’SVIA BRAMBILLACASAVIVAVIA GIuSEPPE PIERMARINI

BELGIOIOSO LATTERIA SAN GIORGIO VIA GARIBALDI 42BAR BABYLONVIA uGO DOZZIO 5/7BENZINAIO ESSOV.LE DANTE 8BAR CARREFOR MARKETV.LE DANTE 38SILVY BARP.ZZA VITT. VENETO 8BAR LO STORICO LONDRAP.ZZA VITTORIO VENETO 14ACI BELGIOIOSOVIA GARIBALDI 23

SAN GENESIO ED UNITI F.LLI CARRARAVIA PORTA PESCARINA 62HOLLYWOOD CAFèVIA ENRICO FERMI 5

SAN MARTINO SICCOMARIO BAR SPORTVIA GRAVELLONE 41COMuNE VIA ROMA 1BAR Q8 E BENZINAIOVIA TuRATI 31BAR LA PIAZZETTACENTRO COMM. OTTAGONICENTRO LE CASCATE VIA DELLA STAZIONE MC DONALD’SC/O CENTRO COMM.LE BENNETDuCA’S PARRuCCHIERIC/O CENTRO COMM.LE BENNETGRILLANDIA VIA TuRATI 30BRICO OKVIA PIEMONTE 14

CAVA MANARA PIZZERIA IL BuuS DEL RAT VIA GARIBALDI 2BAR CAMPANAVIA GRAMSCI 38ACIVIA XXV APRILE 22

BRONI BAR COMMERCIOVIA EMILIA BAR L’INCONTROVIA EMILIA 352PISCINA COMuNALE VIA CONTARDO FERRINI CAFFE’ MARCONI VIA MARCONI 20/B

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MONTEBELLO DELLA BATTAGLIA BENZINAIO SHELLVIA CASTEEGGIO 42

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SANNAZZARO DE BURGONDI COMuNE VIA CAVOuR 18SOLE LuNA CAFFE’ VIA CAIROLI 25 CAFFE’ MAGNOLIAVIA MAZZINI 36

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