Pavia in Tasca Marzo/Aprile 2013
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Marzo - Aprile 2013D
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Un numero ricco e pieno di spunti, il marzo-aprile targato Pavia in Tasca, in attesa dell’arrivo della tanto agognata primavera.
Ma soprattutto, un numero dove a dominare è il “rosa”.
Conosciamo da vicino “Caratteri di donna” concorso letterario, promosso dal Comune di Pavia e giunto alla nona edizione, per la promozione delle donne che scrivono per passione e non per professione, vinto quest’anno da Serena Gobbo.
Scopriamo Laura Pesce, chef e madrina d’eccezione alla serata inaugurale della prima edizione di “Stasera Chef”, innovativo ed interessante concorso per cuochi amatoriali che si svolgerà al ristorante “Locanda del Carmine” di Pavia a partire dal 21 marzo.
Ma soprattutto rosa come il Cruasé, il rosé naturale DOCG ottenuto da uve Pinot nero attraverso il Metodo Classico, che rappresenta già il nuovo punto di riferimento della spumantistica italiana di qualità, seppur sia ancora un prodotto giovane. Un prodotto unico che oltre a rappresentare sulle migliori tavoli italiane ed internazionali il nostro territorio, sarà il simbolo e punta di diamante dell’offerta vitivinicola del nostro amato Oltrepò alla prossima edizione del Vinitaly, che si aprirà il 7 aprile a Verona.
Non mancheranno approfondimenti legati agli eventi che più di altri hanno attirato la nostra attenzione. Sia appena avvenuti, come “Corrinmaschera”, manifestazione podistica di carnevale, il cui ricavato viene interamente devoluto ad Emercengy, sia di prossima celebrazione, come ad esempio “Dialoghi: jazz per due”, rinomata rassegna musicale alla sua quindicesima edizione.
Insomma un numero ricco, in cui tra tanti altri argomenti, uno spazio importante è dedicato anche al non-profit e al mondo della solidarietà, grazie all’apertura del nuovo dormitorio di San Carlo a Pavia in via San Carlo e al progetto “Trasporto Cellule Staminali Emopoietiche” promosso nell’ultimo anno dall’energica Fondazione Barbara “Fanny” Facchera Onlus.
A voi scoprire le parole dimenticate del mese!
La Redazione
Marzo - Aprile 2013
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XXII
OLTREPÒ PAVESE AL VINITALY IN VETRINA LA CULTURA DEL GUSTO
LA CARICA DEI PAVESIELEZIONI 2013
PORTE APERTE IN ATENEO
editoriAle | MARZO - APRILE 2013
Come prevenire il “mal di Primavera”?
Per prevenire la comparsa dei sintomi appena descritti e godere al meglio delle prime settimane di Prima-vera è bene seguire una dieta sana ed equilibrata, concedersi il giusto numero di ore di sonno ed iniziare gradualmente e senza esagerare a praticare un po’ di sport, meglio se all’aria aperta.Altre regole che è buona norma seguire sono quelle di bere molta acqua, un vero toccasana per il corpo ancora letargico a causa dell’Inverno, e di concedersi qualche ora di relax e tranquillità.Un ultimo consiglio riguarda l’assunzione integratori e vitamine per garantire al corpo la giusta carica quo-tidiana ed il corretto apporto nutrizionale.
COME AFFRONTARE LA PRIMAVERA
Vi sentite stanchi e spossati? Avete problemi di concentrazione? Mal di testa e mal di schiena rovinano le vostre giornate?
Il cambio di stagione è un momento molto delicato per l’organi-smo umano ed una fase di passaggio critica sia per il sistema im-munitario che per il cervello. Un calo delle energie psico-fisiche ed un aumento dello stress sono abbastanza diffusi nella popola-zione quando si passa dall’Inverno alla Primavera.
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Quali sono i sintomi più comuni collegati al cambio di stagione?
Stanchezza frequente, spossatezza, sbalzi d’umore ed irritabilità, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, gastriti e disturbi digestivi, dolore alle ossa o ai muscoli, mal di testa, mal di schiena.
Quali integratori assumere con l’arrivo della Primavera?
Tutte le vitamine del gruppo B, così come il calcio, magnesio e potassio, sono minerali essenziali per la trasformazione dei nutrienti in energia e per la buona funzionalità del sistema nervoso e muscolare, sono preziosi perché aiutano a contrastare il senso di apatia e stanchezza tipiche di questo periodo. Infine vitami-ne A ed E dotate di proprietà antiossidanti, danno una mano a rafforzare ai sistema immunitario. Integratori funzionali: si tratta di integratori che contengono al loro interno diverse sostanze benefiche per l’essere umano, per esempio Fibre, Probiotici, Vitamine e d estratti vegetali.
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HAnno collABorAto A Questo nuMero:BEATRICE ALFIERI, PAUL BAKOLO NGOI, EMANUELE BOTTIROLI, VALERIA MANGIARACINA, FRANCESCO SALA, GAIA VICENZI
redAzione: Via San Giovannino, 4 27100 - [email protected]
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Periodico bimestrale “Pavia in tasca”Sped. in a.p. lettera BRivista Edita da Princi s.r.l. Anno 22 - MARZO - APRILE 2013Euro 0,90
Registrazione del Tribunale di Pavia N°394dell’8 giugno 1991 Copyright La Fenice Editore s.r.l.E’ proibita la produzione anche parziale del contenuto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
6 La carica dei pavesi. Tra Parlamento e Regione
10 Porte aperte in ateneo: il Sistema museale dell’univerità di Pavia
12 “Corrinmaschera” la beneficienza è divertimento
14 Oltrepò Pavese a Vinitaly, in vetrina la cultura del gusto
16 Donna con carattere e con la passione della scrittura
18 Gioielli, non peccati di vanità ma espressione della propria interiorità
20 Stasera Chef. Cuoco per passione
23 Rassegna di musica Pavia, dal 19 marzo al 10 aprile 2013
26 La solidarietà vince a Pavia
29 Il borgo del mese: Casteggio. Piccolo gioiello d’Oltrepò
32 Ghostbusters a Voghera
34 Tradizione, territorio, tipicità: le tre T dell’eccellenza pavese
35 Stradella, vetrina digitale dell’Oltrepò
37 Cigognola al Bando delle idee per valorizzare il territorio
40 Case di riposo: serenità e sostegno per gli anziani
42 Gico, banconote d’artista
44 Rallentare e permettersi di essere imperfetti
47 Parole dimenticate e curiosità linguistiche
indice | MARZO - APRILE 2013
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44
6 | MARZO • APRILE 2013
Il megafono di Pavia e della sua provincia:
chiamata a fare da cassa di risonanza per
le istanze dell’intero territorio. Le ultime
elezioni politiche, pur nell’incertezza di un
risultato mai così instabile, hanno asse-
gnato nuovi volti ala squadra di onorevoli
pavesi chiamati a rappresentarci alla Ca-
mera dei Deputati e in Senato. Pochissime
le riconferme, molti i volti nuovi; alcune
scommesse sono state vinte in partenza,
grazie alle felici collocazioni in lista dovute
alla legge elettorale vigente, in altri casi il
verdetto delle urne è stato stupefacente.
Minimo lo scarto con il Partito Democratico
ha superato, a livello nazionale, le altre for-
ze politiche: un vantaggio che non garanti-
sce la possibilità di governare con serenità
il Paese; ma che ha permesso di portare a
Roma due rappresentanti del nostro terri-
torio. Siederanno vicini, in Camera dei De-
putati, il segretario provinciale del PD Alan
Ferrari e chiara scuvera, assoluta novità
nel panorama politico locale. Perché don-
na, perché under 40, perché lontana dalle
tradizionali logiche di partito; autentica
ventata di aria nuova all’interno di una for-
mazione che ha dimostrato nei fatti di sof-
frire, e non poco, la questione del ricambio
generazionale. Se il centrosinistra porta a
Montecitorio due volti nuovi, il centrodestra
vede carlo nola vittorioso in attesa di con-
ferma per il secondo mandato. L’Onorevole
nel corso della passata legislatura era pas-
sato dal PDL (versante ex Alleanza Nazio-
LA CARICA DEI PAVESI. TRA PARLAMENTO E REGIONE
di Francesco Sala
SPECIALE ELEZIONI
POLITICHE E REGIONALI
MARZO • APRILE 2013 | 7
nale) al gruppo “Popolo e Territorio” crea-
to dai discussi onorevoli Razzi e Scilipoti.
A proiettare Nola in Parlamento è “Fratelli
d’Italia”, soggetto politico che rappresenta
l’anima più conservatrice del centrodestra.
Niente da fare per un altro onorevole pave-
se in carica: il leghista Marco Maggioni non
viene riconfermato.
Sorte analoga, ma in Senato, per il collega
di partito roberto Mura: l’ex sindaco di San
Genesio cede idealmente il testimone a
gian Marco centinaio, vicesindaco del ca-
poluogo. Un’elezione attesa la sua, scelto
dal Carroccio tra i nomi su cui puntare per
un collegio se non “blindato” certo agevole
come quello di Lombardia3. Non è pavese
di nascita, ma considerata la lunga militan-
za dietro le cattedre dell’Università è come
se lo fosse; e non era, almeno fino a queste
elezioni, leghista: benché il suo ruolo all’in-
terno del PDL sia sempre stato di agente di
collegamento tra il partito di Berlusconi e
l’alleato bossiano. Nuova avventura parla-
mentare per giulio tremonti: il quattro volte
ministro dell’economia e delle finanze, già
vice-premier e vice-presidente della Came-
ra si appresta ad affrontare la sua quinta
legislatura. Da un veterano dei palazzi del
potere ad un neofita: entra a Palazzo Mada-
ma anche luis Alberto orellana, animatore
della sezione pavese del Movimento 5Stel-
le. Questo il verdetto del urne per quanto
riguarda le elezioni politiche; ma il 24 e 25
febbraio i lombardi – e dunque anche i pa-
vesi – sono stati invitati a rinnovare anche
il Consiglio Regionale.
Dopo le elezioni del 2010 erano in tre: oggi
sono quattro. Aumenta la rappresentanza
pavese al Pirellone, con una delegazione
che copre l’intero arco costituzionale: seg-
NEL 2010 ERANO IN 3, OGGI AL PIRELLONE SONO IN 4 I RAPPRESENTANTI PAVESI
2010 2013
8 | MARZO • APRILE 2013
gi equamente divisi tra maggioranza e op-
posizione quelli che occupano gli eletti nel
nostro territorio, tra riconferme più o meno
scontate e imprevedibili novità. Tre anni fa
ad entrare nella stanza dei bottoni furono
Angelo ciocca, sorprendente recordman di
preferenze per la Lega Nord, il leader del
PD provinciale giuseppe villani e giancar-
lo Abelli, padre nobile del PDL: che decise
di mantenere l’incarico di parlamentare e
rinunciare allo scranno milanese, passato
dunque a vittorio pesato. Piemontese di
nascita ma pavese d’adozione, cresciuto
politicamente nella dura palestra del con-
testo universitario. Ciocca, Villani e Pesato
hanno chiesto ai propri elettori la riconfer-
ma: ma con risultati tra loro diversi. Quasi
scontata la rielezione del leghista, che ar-
rivava ai nastri di partenza forte delle quasi
19mila preferenze personali ottenute solo
tre anni prima: un bottino in parte disperso,
vuoi per calo fisiologico vuoi per la turbo-
lenta e prematura fine dell’esecutivo For-
migoni (con i ben noti scandali che hanno
interessato il Carroccio). Conferma doveva
essere, per Ciocca, e conferma è stata: an-
che per quanto riguarda la competizione
per il maggior numero di preferenze, pros-
sime alle ottomila. Torna al proprio posto in
Regione anche Giuseppe Villani, che vince
il difficile derby contro il Presidente della
Provincia in carica daniele Bosone: scarto
minimo (5000 preferenze contro 4920),
ma quanto basta per confermare l’ex sin-
daco di Pinarolo come punto di riferimento
per il PD pavese. Niente da fare per Vittorio
Pesato, fermo a poco meno di 5.500 prefe-
renze: il PDL locale, tuttavia, non perde la
75% L’AffLuENZA ALLE uRNE NEL 2013-5% RISPETTO AL 2008
propria rappresentanza a Milano. A risul-
tare eletto con oltre
6.700 preferenze è
Mario Melazzini, me-
dico affetto da scle-
rosi laterale amiotro-
fica, terribile malattia
altamente invalidan-
te che contribuisce
a combattere con il
proprio bagaglio di
conoscenze scien-
tifiche e l’esempio
concreto della sua vi-
cenda personale. Un
nome nuovo della
politica, Melazzini, se
è vero che non si era ancora misurato nella
competizione elettorale; ma certo non uno
sconosciuto nel panorama amministrativo
regionale. A lui era stato affidato il diffici-
le compito di guida-
re il comparto della
sanità lombarda nei
pochi mesi intercor-
si tra la fine forma-
le dell’avventura di
Formigoni e le nuove
elezioni. Un ruolo,
quello di assessore,
che Melazzini sem-
bra destinato a ve-
stire nuovamente.
Lo straordinario suc-
cesso elettorale del
Movimento 5Stelle
premia anche la no-
stra provincia: entra al Pirellone l’energica
iolanda nanni, storica portavoce dei Coor-
dinamento Pendolari Pavesi.
10 | MARZO • APRILE 2013
PATRIZIA CONTARDINI: “VENITE A TROVARCI ANChE SOLO PER CURIOSITà!”
Il museo per la storia dell’università che si
affaccia sul cortile dei Caduti è lo scenario
che accoglie le donne del sistema museale
di ateneo. A Pavia ormai lo sanno tutti: si
dice università ma si legge donna. Le quote
rose qui non fanno più notizie ma si affer-
mano sempre di più. L’impronta della don-
na nella storia dell’Università degli Studi di
Pavia è tangibile. Da Claudia Maccabruni,
direttrice del museo di archeologia a Cle-
mentina Rovati, prima donna direttrice del
museo di storia naturale, tanto per citare
due nomi eccellenti dei nostri tempi. Oggi
la tradizione continua: Patrizia Contardini,
Carla Garbarino, Antonella Berzero, Jessica
Maffei, Valentina Cani, Giulia Casali. Tutte a
vari ruoli custodiscono i segreti dei musei
dell’università. Fanno parte di questo team
anche Lorenza Poggi, Franca Banchieri e
Alessandra Bolognesi.
Nel mese della festa della donna abbiamo
voluto incontrarle e con loro fare una pas-
seggiata tra i cimeli custoditi nel museo
per la storia dell’università. Un modo diver-
so per rendere omaggio a tutte le donne
dell’ateneo pavese passando da queste si-
gnore che curano, custodiscono, fanno da
guide e orgogliose ci portano alla scoperta
dell’eccezionale collezione di vari strumen-
ti scientifici, dei preparati anatomici e dei
documenti d’archivio che fanno di questo
luogo uno dei più importanti d’Italia e d’Eu-
ropa. Per conoscere la città di Pavia non si
può fare a meno della sua università e per
conoscere l’ateneo è consigliabile una visi-
ta al museo. “Anche solo per curiosità – ci
dice Patrizia Contadini, coordinatrice del si-
stema – è interessante venire a dare un’oc-
chiata a quella che è stata la storia della
nostra università. Le testimonianze qui
presenti hanno segnato non solo la storia
dell’università, ma anche quella della città”.
Ricordiamo che tra la fine del ‘700 e l’800
a Pavia si era concentrato il massimo della
scienza europea.
Le donne del sistema museale di ateneo,
ognuna nella sua specificità parlano con
orgoglio del proprio lavoro: Jessica raccon-
ta come al museo di storia naturale si trova
a suo agio a lavorare tra i colleghi maschi e
di come porta avanti il suo lavoro; ad Anto-
nella brillano gli occhi solo ad annunciare
la prossima apertura del museo Golgi di cui
il diploma originale del premio Nobel è cu-
PORTE APERTE IN ATENEO: IL SISTEMA MUSEALE
DELL’UNIVERITà DI PAVIA
di Paul Bakolo Ngoi
MARZO • APRILE 2013 | 11
stodito a Pavia. Insieme a lei c’è Giulia che
si mostra felice di condividere un’avventura
iniziata qualche anno fa; Carla fa la padro-
na di casa in quanto conosce il museo per
la storia dell’università come le sue tasche
e Valentina ci offre tutto il supporto per non
perderci nella storia riportandoci con i piedi
per terra.
L’Università di Pavia ha una tradizione anti-
ca e illustre che ha reso possibile la costitu-
zione di un patrimonio storico scientifico di
straordinario valore, di notevole interesse
e di grande bellezza. Il Museo per la storia
dell’università ha sede all’interno del pa-
lazzo centrale universitario, in Corso Stra-
da Nuova, affacciato sul cortile dei caduti,
l’antico cortile medico dell’Università. Inau-
gurato nel 1936, conserva manoscritti, testi
a stampa, strumenti scientifici preparati
anatomici e naturalistici che costituiscono
una testimonianza della storia dell’Ateneo
a partire dalle sue origini medievali. Il Siste-
ma Museale di Ateneo si è costituito nel
gennaio 2005 con lo scopo di riunire tutti
i Musei e le Collezioni dell’Università di Pa-
via e di promuoverne la conser-
vazione e la valorizzazione. Oggi
ne è il presidente il professore
Paolo Mazzarello. L’ eccezionale
patrimonio di beni culturali si è
accresciuto e si è conservato nel
corso della lunga storia dell’Uni-
versità. Tra gli oggetti conservati
citiamo gli strumenti appartenu-
ti a Volta e ai suoi successori e
i numerosi oggetti e documen-
ti che testimoniano la storia
dell’Ateneo dalla seconda metà
del XIV sec. Oggi i musei dell’u-
niversità sono aperti al pubblico,
ad eccezioni di alcuni aperti sol-
tanto a studiosi.
Il sistema museale dell’Università può
contare su i seguenti musei:
• Museo per la Storia dell’ Università
• Museo della Tecnica Elettrica
• Museo di Storia Naturale
• Museo di Mineralogia
• Orto Botanico
• Museo di Anatomia
• Museo di Archeologia
• Museo di Chimica
• Museo di Fisica
• Museo Camillo Golgi (di prossima apertura)
contatti e indirizzi
Sistema Museale di Ateneo
Museo per la Storia dell’Università
Palazzo Universitario
Strada Nuova 65 27100 Pavia
Tel. + 39 0382 984707
e-mail. [email protected]
http://musei.unipv.it
12 | MARZO • APRILE 2013
L’ORIGINALE CORSA SERALE PER PAVIA ALL’INSEGNA DELLA COMPAGNIA, DELL’ALLEGRIA E DEL SANO MOVIMENTO.
Pavia, martedì 12 febbraio 2013. L’ampio
consenso riscontrato lo scorso dicembre
con la Corsa dei Babbi Natale, si è ripetu-
to a Carnevale con la “Corrinmaschera”,
manifestazione podistica non competitiva
completamente benefica. Il ricavato delle
iscrizioni è stato devoluto interamente ad
Emercengy. Nata da una idea geniale ed
originale dell’Assessore allo Sport del Co-
mune di Pavia, Antonio Bobbio Pallavicini,
l’evento ha avuto l’immediato consenso
della Lega Atletica Uisp Provinciale e di
tutte le società pavesi di podismo, oltre
alla Corripavia, che hanno aderito entusia-
ste all’iniziativa che ha rappresentato una
novità assoluta per la provincia di Pavia.
L’incarico di metterla in pratica è stato poi
affidato all’Amministrazione Comunale di
Pavia, che ha garantito la sicurezza dei par-
tecipanti, offrendo un luogo caldo per cam-
biarsi, basilare visto il freddo della serata.
La manifestazione ha avuto il prezioso sup-
porto di McDonald’s Pavia, il cui Presiden-
te Paolo Talenti è anche il Presidente della
Corripavia. McDonald’s Pavia ha offerto il
tè caldo a tutti i partecipanti, ha messo a
disposizione buoni per una consumazio-
ne gratuita da distribuire a tutti i bambini
presenti e premiato con menù completi le
maschere migliori e più originali. Così, no-
nostante la forte nevicata che ha imper-
versato fino a mezzogiorno, ostacolando
la presenza dei podisti che arrivavano da
fuori Pavia, sono stati oltre un centinaio
coloro che si sono presentati nel tardo po-
meriggio di martedì grasso per partecipare
a questa manifestazione podistica tanto
simpatica quanto singolare e tutti erano
rigorosamente mascherati. Il ritrovo è avve-
nuto alle ore 18,30 in Piazza della Vittoria,
“CORRINMASChERA”LA BENEFICIENZA è DIVERTIMENTO
MARZO • APRILE 2013 | 13
sotto i portici di fronte all’ex comitato di
quartiere è stato allestito un banchetto per
la distribuzione di tè e biscotti a cura di Car-
lo Maestri. A fianco dello stand del Comune
si è posizionato lo stand di Emergency, che
ha raccolto i proventi delle iscrizioni.
Tutti i partecipanti si sono, per l’occasione,
travestiti e mascherati, dando libero sfogo
alla propria fantasia ed immaginazione,
con un pizzico di autoironia. Prima di dare
il via alla manifestazione podistica assolu-
tamente non competitiva, l’Assessore allo
Sport Antonio Bobbio Pallavicini e il Presi-
dente della Corripavia Paolo Talenti, spiri-
tosamente vestiti il primo con un vistoso
parruccone rosa e l’altro da galeotto, hanno
premiato le maschere più belle e più origi-
nali, fra cui due ragazze ed un ragazzo pro-
venienti da Voghera vestiti da zebre. Non
è mancato lo scheletro accanto a Diabolik
ed Eva Kant, ma anche due originalissime
podiste che erano travestite da autostra-
da, oltre alla immancabile fatina. Dopo il
benvenuto dato dall’Assessore Antonio
Bobbio Pallavicini, che ha sottolineato l’im-
portanza di iniziative di questo genere che
l’Amministrazione Comunale da sempre
sponsorizza, la colorata folla di podisti si è
avviata chi camminando, chi correndo con
un automezzo della Polizia Locale, a fare da
apripista. La manifestazione podistica, cor-
sa fra cittadini pavesi stupiti ma che hanno
accolto favorevolmente l’iniziativa, si è svi-
luppata su un percorso interamente pen-
sato nel centro storico cittadino, partendo
da Piazza della Vittoria ed attraversando
Corso Mazzini, Corso Garibaldi, Lungotici-
no, Viale Libertà, Piazzale Minerva e Corso
Cavour, fino a tornare alla partenza in Piaz-
za Vittoria. Al termine tutti i partecipanti
hanno trovato il punto ristoro offerto da
Mc Donald’s, dove hanno potuto rifocillarsi
con del buon tè caldo e dolci, trascorrendo,
in questo modo una serata di vera, sempli-
ce allegria in compagnia di tanti amici e fa-
cendo del sano movimento. Visto il succes-
so, l’Assessore Antonio Bobbio Pallavicini
ha dato appuntamento al prossimo anno.
14 | MARZO • APRILE 2013
L’Oltrepò Pavese è terra di vini come tante
ve ne sono in Italia, ma è anche terra della
spumantistica Metodo Classico a base Pi-
not nero e, a vantare questo blasone, sono
invece solo pochi territori al mondo. Per
questo, durante l’imminente 47^ edizione
di Vinitaly (7-10 aprile) non mutano le stra-
tegie comunicative del Consorzio Tutela
Vini Oltrepò Pavese; si scommette sul Pi-
not nero e sui suoi prestigiosi vini, Cruasé
in testa. Affiancata alle bollicine più nobili
anche la rossa e vivace Bonarda, storica
anima enologica oltrepadana e regina indi-
scussa dei vini ‘da bere’.
“Questa linea duplice – precisa il direttore
del Consorzio, Matteo Marenghi – dal mio
insediamento di poco più di un anno fa è il
filo comunicativo che seguiamo nel raccon-
tare l’Oltrepò; ovvero citare i due estremi
di una produzione enologica che è molto
più variegata, ma che va riassunta in pochi
concetti molto rappresentativi. A Vinitaly, in
scena a Verona dal 7 al 10 aprile prossimi,
ci presentiamo come sempre con una folta
rappresentativa di aziende oltrepadane riu-
nite nell’area consortile presso il padiglione
Lombardia. Le aziende offriranno in degu-
stazione tutti i loro vini, noi, come Consor-
zio, allestiremo due banconi dedicati l’uno
al Cruasé e alla Docg Metodo Classico, l’al-
tro alla Bonarda dell’Oltrepò Pavese. Due
sommelier e due hostess offriranno calici
dei due vini e materiale illustrativo (sia in
Italiano che Inglese) agli avventori. Relati-
vamente alle azioni promozionali abbiamo
organizzato una massiccia campagna di af-
fissioni nella città di Verona e, questo è un
elemento di grande innovazione – proget-
tato slogan radiofonici che, per 4 settima-
ne, verranno trasmessi dalla nota emittente
di Emanuele Bottiroli
oltrepò pAvese A vinitAly, in vetrinA
lA culturA del gusto
LE BOLLICINE ROSé DOCG SUPER GLAMOUR E IL ROSSO DELLA TRADIZIONE ChE PIACE DA SEMPRE. TUTTO PRONTO PER IL
SALONE VERONESE, NUOVI INVESTIMENTI IN COMUNICAZIONE E CAMPAGNA SU RADIO24
‘Radio 24’ sui tutto il territorio nazionale.
Faremo precedere la manifestazione anche
da alcune uscite pubblicitarie su Corriere
della Sera”.
dal vino quotidiano al prodotto edonistico
“A Verona – prosegue Marenghi – con-
centreremo i nostri sforzi nel raccontare
ad operatori ed enoappassionati il nostro
prodotto simbolo nella fascia alta, il Cruasé.
Infatti, l’Oltrepò Pavese Metodo Classico
Docg, frutto del Pinot nero nella sua esclu-
siva versione rosata, si sta rivelando il vero
‘ponte’ verso il futuro della nostra denomi-
nazione. Pur seguendo i tempi lunghi del-
la vitienologia, e non quelli immediati delle
nostre aspirazioni, il Cruasé ha fatto breccia
in un consumatore sempre più desideroso
di prodotti univoci, originali e inimitabili. Un
nome, un vino, un territorio, un vitigno, una
tipologia; questo, assieme all’indiscussa
qualità, è l’antidoto alla surrogabilità che
attanaglia la stragrande maggioranza del-
le produzioni a denominazione nazionali.
Contemporaneamente porteremo avanti
anche i concetti dell’immediata piacevolez-
za, che, unita al deciso carattere ed al co-
sto accessibile a tutti, rendono la Bonarda il
vino simbolo della convivialità. Per questo le
più recenti campagne organizzate dal Con-
sorzio, sotto il nome di ‘Bonarda & Friends’,
si sono tradotte in immagini di diversa ‘sta-
gionalità’ ed un video che sta girando sulla
rete ma anche in alcuni circuiti televisivi a
cui si affianca, come già citato, una ‘frizzan-
te’ comunicazione radiofonica. La forte ori-
ginalità di questo vino è stata declinata l’e-
state scorsa anche in una campagna di af-
fissioni e di visibilità su quotidiani nazionali
incentrata sulla possibilità di refrigerazione
per un consumo, certamente inusuale, per i
vini rossi”.
Il presidente di Ascovilo (Associazione Consorzi Vini Lombardi) Livio Cagnoni, direttore generale di Terre d’Oltrepò, la prima cantina cooperativa vitivinicola regionale nata dalla fusione tra la cantina sociale di Broni e quella di Casteggio, esprime grande soddisfazione per il rinnovato Padiglione Lombardia a Vinitaly: “L’unione fa la forza, oggi più che mai, in ogni settore agricolo e industriale. Sarà certamente avvincente e piace-vole, per le migliaia di visitatori ed enocuriosi che arriveranno a Verona, poter avere ancora una vi-sione d’insieme sul meglio dell’enologia lombar-da. Sento di dover dire grazie a chi, prima di me, ha fortemente voluto un’area espositiva comune per tutte le aree vitate lombarde. Esprimo quindi un forte plauso, in primis, a Regione Lombardia
e al sistema Unioncamere”. Cagnoni chiude con un auspicio: “Alle perle vitivinicole di Lombardia occorrerebbe solo una cosa… più spazio. Siamo certi che nei prossimi anni VeronaFiere saprà venire incontro a questa istanza e, nel frattem-po, siamo pronti alla nuova edizione di un evento che dovrà giocoforza essere sempre più orienta-to al mondo del business. La prima missione è l’export, per allargare i mercati ed essere in gra-do di remunerare di più e meglio l’intera filiera. Per conoscere e capire il mondo del vino non dobbiamo guardare solo all’etichetta sullo scaf-fale. Il vino nasce dal lavoro della terra, dalla cura delle vite, dalla raccolta dell’uva e dal certosino lavoro in cantina. E’ un alimento che ha bisogno di cultura e passione dell’uomo”.
LIVIO CAGNONI, PRESIDENTE ASCOVILO: “Un BEL PADIgLIOnE PER I VInI DI LOMBARDIA, LA VEtRInA DELLE nOStRE ECCELLEnzE”
16 | MARZO • APRILE 2013
DONNA CON CARATTERE E CON LA PASSIONE DELLA SCRITTURA
A SERENA GOBBO IL PREMIO ASSOLUTO DEL CONCORSO LETTERARIO
Da “Ore Contate” a “Caratteri di Donna”.
Così il concorso letterario al femmini-
le giunto alla nona edizione e promosso
dall’assessorato alle pari opportunità del
Comune di Pavia prosegue nella promo-
zione delle donne che scrivono per passio-
ne e non per professione. L’edizione 2013,
ricca in partecipazione, testimonia quanto
nel corso degli anni la manifestazione è
cresciuta. “Il concorso letterario Caratteri
di donna - sottolinea l’assessore Cristina
Niutta - è un’occasione per fare circolare il
pensiero femminile,per innescare dinami-
che di contaminazione e di confronto in cui
le donne siano protagoniste”.
Una giuria formata da esperti e rappre-
sentanti degli enti promotori ha proceduto
all’esame dei racconti e ha decretato Sere-
na Gobbo vincitrice del primo premio asso-
luto per il suo racconto UBERTA (genere
fantasy). L’ocassione è stata anche per as-
segnare i premi delle vincitrici nei quattro
generi ammessi al concorso. Interessanti
anche i premi in palio: un iPad e un Netbo-
ok. I migliori racconti verranno inoltre pub-
blicati in un volume. La giuria ne ha anche
selezionati alcuni nella sezione “Racconti
segnati per pubblicazione”.
“Caratteri di donna” è stato davvero un suc-
cesso se si pensa che sul tavolo dei giurati
di P. B.
MARZO • APRILE 2013 | 17
concorso letterario cArAtteri di donnA 2012/2013
RACCONTI VINCITORIRACCONTI SEGNALATI
PER LA PUBBLICAZIONE
sono arrivati 95 racconti di cui 90 sono
stati ammessi alla selezione. Gli scritti
sono arrivati da ogni angolo d’Italia: dall’A-
bruzzo al Piemonte, dalle Marche al Friuli,
dall’Umbria alla Lombardia, dal Veneto alla
Campania, dall’Emilia Romagna alla Ligu-
ria e dalla Toscana. Dividendoli per genere,
i racconti sono stati suddivisi come segue:
umorismo (31) drammaturgia (20), fantasy
(14). Tra le partecipanti, la concorrente più
giovane è nata nel 1995 e la più anziana
nel 1935. Anche questo è un altro aspetto
che fa del concorso un grande momento di
partecipazione sentito dalle donne di tutte
le età.
Ricordiamo che il concorso, riservato a rac-
conti brevi, ogni anno cambia il tema e per
l’edizione 2013 l’argomento scelto è stato
“donne autrici di speranza”, intesa nel suo
senso più ampio: trovare soluzioni semplici
anche nella complessità, affrontare i pro-
blemi e saperli risolvere, costruire la fiducia
anche nelle difficoltà. “Le donne - hanno
sottolineato gli ideatori del concorso - pos-
sono essere protagoniste, narratrici, osser-
vatrici, destinatarie dei racconti e possono
occupare ogni ruolo della narrazione”.
Inoltre occorre sottolineare che il concorso
è animato dall’ Assessore, Cristina Niutta,
da Paolo Carmassi di Palestra della Scrittu-
ra sponsor dell’iniziativa, Luigia Favalli, do-
cente e componente del Comitato Unico di
Garanzia dell’Università di Pavia partner di
progetto e da Nadia Zambellini Consigliera
di Parità della provincia di Pavia partner di
progetto.
A dimostrazione dell’interesse che nel cor-
so degli anni ha acquisito la manifestazio-
ne è anche l’istituzione di un nuovo premio
speciale per le studentesse messo a di-
sposizione dal Comitato Unico di Garanzia
dell’Università di Pavia.
1° premio in Assoluto assegnato a:titolo: UBERTA genere: fantasydi Serena Gobbo
Di Benedetta Rubai genere: r@ccontotitolo: Cosa c’è dietro la campana?
Di Ilaria De Luca genere: fantasytitolo: Le continuatrici sulla scia della Pulzella d’Orlèans
Di Alessandra Testa genere: drammaturgiatitolo: Una crostata di marmellata
Di Marta Arnaldi genere: drammaturgiatitolo: When tomorrow comes
Di Elena Fiori genere: umorismotitolo: Il maestro
Di Federica Prina genere: fantasytitolo: Nazar e la pianta misteriosa
Di Virginia Pascazio genere: drammaturgiatitolo: La culla
Di Teresa Paturno genere: fantasytitolo: Un ponte per Maho
1° premio sezione drAMMAturgiA assegnato a:titolo: IL MONDO SOLO DI CAMILLA di Federica Adamo
1° premio sezione FAntAsy assegnato a:titolo: ALBERI ABITATI di Gloria Negri
1° premio sezione uMorisMo assegnato a:titolo: LA MIA PARAODISSEA di Paola Raschini
1° premio sezione r@cconto assegnato a:titolo: A COLLOQUIO CON ROSSELLA di Gaia Tommasini
premio speciale per studentessa messo a disposizione dal cug dell’università di pavia:titolo: ChE COSA hAI DETTO?! genere: umorismo di Elisa Ambrosino
18 | MARZO • APRILE 2013
gioielli, non peccAti di vAnità MA
espressione dellA propriA interiorità
DALLA PASSIONE PER I GIOIELLI ALL’ECCELLENZA DELL’ARTE ORAFA ITALIANA: “è TUTTO ORO QUEL ChE LUCCICA”
Da sempre alla base dell’immaginario ro-
mantico comune, i gioielli sono stati anche
protagonisti di film, canzoni, spot pubblici-
tari passati alla storia e collezioni firmate
da artisti di fama internazionale. Tra que-
ste, senza ombra di dubbio, è da ricordare
la preziosa collezione realizzata dall’eccen-
trico artista spagnolo Dalì. I gioielli hanno
anche assunto il ruolo di status symbol in
epoche passate, hanno avuto un forte va-
lore simbolico nella nostra cultura e, in ma-
niera ancor più significativa, in quelle orien-
tali. In queste ultime, in particolare, i metalli
preziosi e le pietre hanno spesso ricoperto
un ruolo protettore, religioso o addirittura
taumaturgico. Sebbene siano cambiate le
credenze e le condizioni sociali e econo-
miche, ancora oggi i gioielli continuano a
essere oggetto di desiderio per moltissime
persone, in larga misura donne, e sono ca-
ratterizzati da un valore economico che è
sorprendentemente in continua crescita. La
particolare congiuntura economica in cui ci
troviamo, però, ha causato un calo negli ac-
quisti di beni di lusso e tra questi è facile
intuire come a risentirne siano stati anche
i gioielli. Nonostante questo fenomeno stia
interessando in larga misura la popolazio-
ne nazionale, i gioielli continuano a rico-
prire quel ruolo (che hanno sempre avuto)
di protagonisti delle aspirazioni più venali
di Valeria Mangiaracina
MARZO • APRILE 2013 | 19
delle persone. Attraver-
so l’uso dei gioielli si
riescono a manifestare
in maniera esplicita i
valori più intimi o, per-
ché no, anche la vanità
propria di ogni persona
che indossa un gioiello.
Prezioso o meno che
sia, d’oro o più sem-
plicemente bigiotteria,
infatti, ogni gioiello
racchiude in sé una mi-
riade di significati che
sono oggi strettamen-
te legati a chi li indossa, non più correlati
a credenze sociali o religiose, ma espres-
sione interiore dotata, peraltro, di una forte
carica emozionale. Si dà il caso, infatti, che
al di là di ogni valore strettamente econo-
mico, i gioielli siano, intrinsecamente, por-
tatori di valori affettivi che prescindono dal-
le caratteristiche tecniche e dalle proprietà
di ogni singolo gioiello. E così, assodata
l’importanza che questo riveste per chi lo
indossa, è da sottolineare anche la lunga
e celebrata tradizione orafa italiana, testi-
moniata oggi dagli ancora illustri distretti
di Firenze, Valenza Po, Vicenza e Arezzo.
L’antica arte dei gioiellieri italiani, inoltre,
trova oggi ampio respiro nelle produzioni di
grandi marchi conosciuti a livello naziona-
le che, essendo meno legati a una produ-
zione artigianale e di nicchia, sono riusciti
a esportare in tutto il mondo la classe, la
raffinatezza e la creatività dei primi gioiel-
lieri italiani. Si tratta di un business che rap-
presenta uno dei pilastri del made in Italy:
i gioielli italiani sono sinonimo di lusso e
massima espressione di equilibrio e classi-
cità e, per questo motivo, sono al centro di
uno dei comparti manifatturieri di maggior
traino per quel che riguarda le esportazio-
ni. Grazie ai punti di forza ereditati dalla
tradizione, quello dei gioielli rappresenta
un mercato che, fortunatamente, continua
a crescere e a dare lustro al nostro Paese,
facendo sì che donne, ma anche uomini, di
tutto il mondo possano desiderare un gio-
iello realizzato e prodotto in Italia.
20 | MARZO • APRILE 2013
LA LOCANDA DEL CARMINE APRE LA SUA CUCINA AL PRIMO CONCORSO
CULINARIO AMATORIALE A PAVIA
Aspetti da una vita l’occasione di dimostra-
re a tutti, non solo agli amici e ai parenti,
quanto sei abile tra i fornelli? Adori cucina-
re ma la tua piccola cucina non ti permette
di esprimere al meglio le tue abilità culina-
rie? Ecco l’opportunità che fa per te. Il 21
marzo parte la prima edizione di “Stasera
Chef”, il concorso per cuochi amatoriali che
si svolge al ristorante Locanda del Carmi-
ne. L’evento, organizzato in collaborazione
con Electrolux Professional, durerà circa
due mesi e mezzo e si concluderà il 7 giu-
gno, mentre la premiazione e l’eventuale
sfida finale avranno luogo il 14 dello stesso
mese. La serata è aperta a tutti gli appas-
sionati di cucina: nonne e nonni, mamme
e papà, fratelli e sorelle, zii e cugini, pro-
fessori, operai, cassieri, … insomma a tutti i
cuochi e tutte le cuoche dilettanti che cuci-
nano per passione e non per professione. I
concorrenti avranno l’occasione di prepara-
re una cena per almeno 20 persone in una
cucina professionale e saranno giudicati
da una giuria di esperti.
Madrina d’eccezione dell’evento, ospite
nella serata di inaugurazione, sarà Laura
Pesce. Sebbene sia cresciuta nel ristorante
di famiglia, chiamato Da Italo in onore del
padre e aperto a fine ‘800 dai Pesce, Lau-
ra non è una cuoca, anche se si diletta nel
tramandare le ricette “sapientemente an-
notate” da mamma Adriana, ma si dedica
ad un’altra delle passioni di famiglia: il vino.
E’ la prima donna a diplomarsi Sommelier
professionista italiana. Fiduciaria dell’A.I.S.
(Associazione Italiana Sommelier) Piemon-
te e Valle d’Aosta, facente parte del Consi-
glio Nazionale AIS, docente nei campi della
storia del territorio e del vino in numerosi
corsi nazionali e internazionali.Laura Pe-
sce, oltre ad essere una degustatrice d’ec-
cezione, nel 2012 ha scritto il libro “Laura
Pesce: una donna, il vino, un destino”, che
è stato pubblicato con esclusive finalità be-
nefiche. Il 21 marzo presenterà quindi i suoi
piatti, che verranno accompagnati dai vini
della cantina Conte di Vistarino, sponsor
del concorso.
La famiglia Giorgi di Vistarino, proprietaria
da molti secoli di questa azienda situata in
di Beatrice Alfieri
MARZO • APRILE 2013 | 21
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un’ampia tenuta agricola e che, con la sua
lunga esperienza, ha contribuito a rinsalda-
re lo stretto legame tra la viticoltura ed il pe-
culiare ambiente dell’Oltrepò Pavese, oggi
come ieri, manifesta la volontà di persegui-
re la qualità e di proporre vini autentici ed
eleganti, che siano fedele espressione del
territorio in cui hanno origine. Intervistata
riguardo a questo evento, la titolare dell’a-
zienda, Ottavia Giorgi di Vistarino, dichiara:
“È importante che a Pavia e in tutta la sua
provincia ci sia più promozione dell’enoga-
stronomia per sensibilizzare le persone sui
prodotti e le risorse del nostro territorio. Da
noi sono numerose le zone vinicole attive
e iniziative come questa sono ottime per
farle conoscere. Inoltre oggi si parla molto
di cucina, della qualità dell’alimentazione
e quindi un evento di questo tipo, che ha
come protagonisti il cibo e il vino, è molto
attuale. E’ sicuramente una cosa buona per
tutti, anche perché mangiar bene non deve
essere una prerogativa degli appassionati
di cucina o comunque di chi ha disponibili-
tà economiche superiori. Se prima infatti la
massa risparmiava i soldi per altre “attività”
e si accontentava di quello che c’era a ta-
vola, oggi il mangiar bene è diventato im-
portante anche per questa.” Ma perché la
decisione di sponsorizzare proprio questo
evento? La risposta arriva chiara e decisa e
la parola chiave è qualità, peculiarità per cui
è conosciuta la Locanda del Carmine: “Con
il vino noi ci affianchiamo a manifestazio-
ni dove c’è un risalto dell’enogastronomia
e del cibo di alto livello. Come sponsor cer-
chiamo sempre di abbinare i nostri vini ai
piatti o agli eventi promossi da ristoranti
attenti alla cucina di una certa qualità, con
lo scopo di farci conoscere e far conoscere
gli eccellenti vini del Pavese. Inoltre i nostri
clienti sono anche nostri partner e se ci pro-
pongono iniziative interessanti come que-
sta noi collaboriamo molto volentieri.”
Detto questo, se la risposta alle domande
che trovi all’inizio di questo articolo è SI,
cosa aspetti? vai sul sito http://www.locan-
dadelcarmine.com/index.html e iscriviti.
Nella foto Laura Pesce, chef e madrina nella serata inaugurale del 21 marzo
ha brillantemente spento la prima candelina il progetto, ideato e promosso dalla Fondazione Bar-
bara “Fanny” Facchera Onlus nel dicembre 2011, denominato “trasporto cellule staminali emopoie-
tiche” a supporto dei malati in attesa di trapianto di midollo osseo.
FondAzione BArBArA“FAnny” FAccHerA onlus
progetto “trasporto cellule staminali emopoietiche”
Fondazione Barbara Fanny Facchera o.n.l.u.s.
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Questa nuova e brillante iniziativa, avviata con il con-
sueto entusiasmo e intraprendenza dalla famiglia
Facchera insieme all’Associazione AEP onlus, con-
sente di ospitare gratuitamente i Corrieri di cellule
staminali (Corrieri di vita!), provenienti soprattutto da
Centri Donatori Esteri, aiutandoli anche a raggiunge-
re i Centri di consegna.
Con il sostegno della Fondazione Banca del Monte,
che ha donato l’Automedica, la Fondazione garanti-
sce H24 uno staff di reperibilità pronto ad accogliere
i Corrieri e ad accompagnarli direttamente presso i
Centri Trapianto Midollo Osseo delle Cliniche Ema-
tologica e Oncoematologia Pediatrica del Policlinico
San Matteo di Pavia. I risultati del primo anno sono
stati significativi. Grazie a questa iniziativa sono stati
infatti supportati 39 trapianti di Midollo Osseo, di cui
26 per la Clinica Ematologica e 13 per la Cinica Onco-
ematologia Pediatrica.
La Fondazione Barbara Fanny Facchera onlus, nata
a Pavia nel 2008 con l’obiettivo di migliorare le pos-
sibilità di cura dei pazienti affetti da malattie oncoe-
matologiche ospitandoli durante i periodi di cura, in
day-hospital, presso la propria struttura residenziale
protetta “Residenza Fanny”, composta da 46 appar-
tamenti completi di vari servizi. Dal 2009 al 2012
la fondazione ha accolto 4.750 famiglie, assistito
11.850 persone, prestato circa 62.300 giornate di as-
sistenza ed effettuato oltre 9.000 accompagnamenti
protetti da e per ospedali e aeroporti con i propri bus
navetta. Tutto senza alcun contributo pubblico ma
solo grazie all’amore per il prossimo e alla dedizione
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MARZO • APRILE 2013 | 23
RASSEGNA DI MUSICA PAVIA, DAL 19 MARZO
AL 10 APRILE 2013“DIALOGhI: JAZZ PER DUE” - QUINDICI ANNI DI SUCCESSO
“Dialoghi: jazz per due”, la rassegna di
musica, organizzata come ormai da anni,
dall’Assessorato alla Cultura del Comune
di Pavia, taglia quest’anno il significativo
traguardo della XV edizione. Quindici anni
e non sentirli. Sotto la direzione artistica di
Roberto Valentino, la manifestazione non è
mai venuta a meno nell’intento di indagare
l’ambito espressivo del dialogo musicale a
due voci nelle sue molteplici sfaccettature,
ospitando artisti di rilievo nazionale e inter-
nazionale, spesso proposti in incontri ine-
diti. “E’ davvero interessante - sottolinea il
direttore artistico - vedere come nel corso
degli anni, questa iniziativa vada avanti con
un budget piccolo e continui a raccogliere
un grande consenso tra il pubblico. In quin-
di anni, abbiamo portato a Pavia nomi im-
portanti del jazz e non solo”.
Qual è dunque il segreto di questo succes-
so? “Credo che la serietà della proposta e
l’impegno delle persone siano i due ingre-
dienti fondamentali. non sottovaluterei
anche la formula dei 4 concerti e la loca-
tion. La sala polifunzionale di Santa Maria
gualtieri, in piazza della vittoria, una corni-
ce suggestiva, aggiunge molto fascino alla
manifestazione”.
Per restare nello spirito che ha segnato
“Dialoghi, Jazz per due” già dalla sua pri-
ma edizione, anche in questo anno non
mancano le novità a cominciare dall’ap-
puntamento inaugurale di martedì 19 mar-
zo, dove saranno protagonisti due tra i più
di Paul Bakolo Ngoi
24 | MARZO • APRILE 2013
ingegnosi jazzisti italiani oggi in
attività: il trombettista giovanni
Falzone e il sassofonista e clari-
nettista Francesco Bearzatti, abi-
tuali partner in variegati contesti
ma per la prima volta impegnati
in un faccia a faccia che si prean-
nuncia dagli stimolanti profumi
cameristici. “Uno degli aspetti da
sottolineare - ha detto Roberto
Valentino - è proprio il fatto che
alcuni concerti vengono confe-
zionati apposta per questa ma-
nifestazione e questo crea molta
curiosità fra il pubblico e diventa
uno stimolo per gli stessi musicisti”.
L’esperienza è un altro elemento
che cattura l’attenzione degli appassiona-
ti. Così sale sul palco, il duo ampiamente
rodato formato dal trombonista gianluca
petrella, altro solista vulcanico, e dal piani-
sta giovanni guidi, di recente entrato a far
parte della scuderia della prestigiosa casa
tedesca ECM, il loro concerto è previsto per
martedì 26 marzo.
Il pavese gianni Mimmo sarà protagonista
di una serata dal sapore molto particola-
re. Il venerdì 5 aprile facendo ricorso alle
rispettive peculiarità espressive, con lui si
esibiranno i sassofonisti claudio Fasoli,
Massimiliano Milesi, e tino tracanna im-
bracceranno i propri strumenti (sax tenore,
soprano e baritono) per dar vita a duetti, trii
e a un quartetto finale, muovendosi anche
nello spazio e sfruttando quindi le risorse
acustiche naturali della sala. “Conoscendo
la bravura di questi musicisti, sono anch’io
curioso di vedere come si svolgerà la serata.
Di certo, c’è da aspettarsi di tutto soprattut-
to nei duetti e nel quartetto. Qui al di là dei
nomi saranno gli strumenti a far sognare il
pubblico. Un concerto così concepito è un’al-
tra particolarità di questa manifestazione”.
La XV edizione di “Dialoghi: jazz per due”
si concluderà mercoledì 10 aprile con una
coppia statunitense: il sassofonista tim
Berne, da decenni personalità di primo pia-
no del jazz contemporaneo, e la chitarrista
Mary Halvorson, il cui talento in costante
ascesa è stato premiato anche dalla critica
specializzata italiana nel referendum “Top
Jazz 2012”, indetto dal mensile Musica
Jazz. Il loro incontro è una prima assoluta
e, anche di questo “Dialoghi: jazz per due”
può vantarsi di essere una grande vetrina.
A questo proposito, ricordiamo che proprio
a Pavia, nel 1999, Stefano Bollani, allora ta-
lento emergente, fece le sue prime appari-
zioni. Da allora sia il musicista che “Dialo-
ghi: jazz per due” ne hanno fatto di strada.
tutti i concerti avranno inizio alle ore 21.
prezzi biglietti:
10 Euro per singolo concerto.
Abbonamento a 4 concerti: 30 Euro.
per informazioni:
0382 399337 / 331 6422303
sito internet:
www.comune.pv.it
Nella foto Gianni Mimmo
Al mattino al Bar Minerva:
vasto assortimento di brioches fresche da accompagnare a cremosi cappuccini,
marocchini, the, caffè o per i più sfiziosi a
delle ottime spremute d’arancio.
con l’HAppy Hour il Bar Minerva si scatena!
Fantastici cocktail alla frutta, alcolici o analcolici ed un ricchissimo buffet di
pietanze fredde e calde.
durante la pausa pranzo ...
primi e secondi piatti, dalla carne al pesce.
26 | MARZO • APRILE 2013
LA SOLIDARIETà VINCE A PAVIA
AL SAN CARLO NUOVI SERVIZI, IMPEGNO E ATTENZIONE DA PARTE DEL COMUNE PER ChI hA PIù BISOGNO
Nel febbraio 2011, dopo i lavori di riqualifi-
cazione e ristrutturazione della struttura,
era stato inaugurato il nuovo dormitorio di
San Carlo, in via San Carlo, a due passi da
corso Garibaldi a Pavia. Un dormitorio effi-
ciente e accogliente, fondamentale risorsa
soprattutto nei mesi invernali, quando il
freddo si fa sempre più rigido e scatta l’al-
larme per i senza tetto della città, ma pa-
rallelamente una struttura volta comunque
al reinserimento anche grazie all’accompa-
gnamento quotidiano da parte delle tante
realtà che tutti i giorni operano nel Terzo
Settore. Perché accoglienza non signifi-
ca assistenza fine a se stessa, bensì deve
essere un gettare le basi verso un futuro
migliore anche per quelle persone a cui la
vita non ha sempre sorriso. Oggi, di fianco
al dormitorio di via San Carlo, sono dispo-
nibili ulteriori servizi che sono stati ricavati
con la ristrutturazione
di una nuova ala dello
stabile. Si tratta di doc-
ce, lavanderia e locali
adibiti all’accoglienza,
all’ascolto e al confron-
to, oltre a spazi dispo-
nibili per gli incontri di
tutte le realtà di volon-
tariato che in questo
modo potranno operare
a stretto contatto con i
più bisognosi fortifican-
do la già articolata rete
di associazionismo e
solidarietà che a Pavia
non manca mai. Tut-Da sinistra, Sandro Assanelli, Alessandro Cattaneo e Don Dario Crotti
to questo grazie a una stretta sinergia tra
istituzioni e Caritas: il Comune di Pavia in
questo senso ha messo a disposizione
della Caritas 11.500 euro per i lavori di si-
stemazione dell’ala sud del dormitorio e i
servizi verranno gestiti proprio dalla Ca-
ritas con volontari e borse lavoro. “Quella
di San Carlo era già una struttura di eccel-
lenza – le parole del Sindaco Alessandro
Cattaneo, intervenuto all’inaugurazione dei
nuovi spazi insieme al Vescovo Monsignor
Giovanni Giudici, a Don Dario Crotti della
Caritas e all’assessore ai Servizi Sociali del
Comune di Pavia Sandro Assanelli – e oggi
vi si aggiungono ulteriori servizi importanti,
utili da una parte a garantire aiuto concreto
a persone in difficoltà e dall’altra a rendere
sempre più efficace la sinergia tra tutte le
realtà che a Pavia si occupano di accoglien-
za, dalle istituzioni alla Caritas passando
per tante, tantissime realtà di impegno e
attenzione. tutto ciò a Pavia è vera e pro-
pria eccellenza: questa città risponde sem-
pre con puntualità ed entusiasmo alle sfide
della solidarietà e da Sindaco sono molto
orgoglioso”.
Monsignor Giovanni Giudici interviene all’inaugu-razione dei nuovi spazi al dormitorio di San Carlo
Via Risorgimento, 7 - 27045 Casteggio PV Tel. 0383.82065 / 0383.890151
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Piccolo gioiello d’OltrepòCASTEGGIO
L’antico centro fortificato, denominato
Clastidium e risalente all’epoca roma-
na, sorge nel III sec. a.C. per volontà del
console Flaminio, che ne intuisce la posi-
zione strategica: il borgo che andava in-
fatti via via costituendosi, si trovava sulla
via Postumia, che univa la costa ligure a
quella adriatica.
Al centro storico più antico, che è posizio-
nato sulla parte alta della cittadina, vi si
può accedere costeggiando Piazza Mar-
tiri della Libertà fino al voltone di Palazzo
Battanoli, che costituisce l’antico ingres-
so al borgo fortificato, le cui costruzioni
sono inglobate negli attuali edifici.
Proseguendo oltre il voltone si incontra la
chiesa di S. Sebastiano, riprogettata nel
XVIII sec. dall’architetto Lorenzo Cassani.
Altre tracce di antiche vestigia sono i ca-
pitelli romanici ed uno scorcio di mattoni
a lisca di pesce, disposti in prossimità del-
la chiesa parrocchiale di San Pietro marti-
re (XIII sec., ricostruita nell’800), con il suo
campanile dotato di orologio e copertura
a cono nella sua porzione terminale.
Interessante anche il portichetto a sud
della chiesa, che reca capitelli e colonne
quattrocentesche.
Non lontano dalla Chiesa di Vittoria Ala-
ta, spicca il monumento ai Caduti realiz-
zato negli anni 20 da Pier Enrico Astorri,
domina sul sottostante Palazzo Carena,
un tempo sede del Municipio ed offre, per
posizione, una suggestiva vista panora-
mica sul resto dell’abitato, il cui elemen-
to di unione è costituito dalle due piazze
principali, Piazza Cavour e Piazza Dante.
Su quest’ultima, arretrata a via Emilia-via
Torino, prospetta la Chiesa parrocchiale
del Sacro Cuore, edificata tra il 1938 ed il
1949.
Le sale del Palazzo della Certosa di Can-
tù, dimora signorile del ‘700, ospitano il
Civico Museo Archeologico di Casteggio
il Borgo del M
ese
e dell’Oltrepò Pavese.
Una piccola lente d’ingrandimento, dei
fusi in avorio, alcune parti di telaio, un
bicchiere a calice (fine III secolo, inizio
IV secolo) di vetro soffiato con filamenti
dello stesso vetro applicati a mano libera,
testina celtica fine II inizio I secolo a.c. e
reperti di origine barbarica ritrovati duran-
te opere di sistemazione edilizia, sono al-
cuni dei piccoli tesori custoditi all’interno
del museo che attestano l’origine antica
del borgo.
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Tra i vigneti limitrofi a Casteggio gio-
cava, nell’estate del 1896, un giovane
pallido e smilzo: Albert Einstein, af-
fezionato frequentatore della famigli
Marangoni. La famiglia Einstein aveva
intrapreso a Pavia un’attività legata alla
produzione elettrica.
32 | MARZO • APRILE 2013
GhOSTBUSTERS A VOGhERA
MISSIONE NOTTURNA ALL’EX OSPEDALE PSIChIATRICO DI VOGhERA
Che il luogo metta i brividi è fuori di dubbio.
Specie se capita di entrarci in una fredda
notte d’inverno. Le inquietanti architetture
tardo ottocentesche, i graffiti lasciati dagli
ospiti sui muri; le piante infestanti che han-
no preso progressivamente possesso di
stanze e corridoi. Le luci al neon coprono
solo parte di una struttura che con i suoi ol-
tre 80mila metri quadri di superficie è vero
e proprio labirinto: per il resto è buio e silen-
zio. La luce tremolante delle torce e degli
smartphone; le voci della comitiva, baldan-
zose, a scaldarsi con un po’ di coraggio.
Cronaca di una serata da film horror: crona-
ca di una missione notturna all’ex Ospeda-
le Psichiatrico di Voghera, nato nel 1876 su
iniziativa di Cesare Lombroso, il discusso e
criticato padre della frenologia, figura fon-
damentale per la nascita della criminolo-
gia. Lo scienziato, associato all’Università
di Pavia, aveva bisogno di un luogo dove
poter studiare al meglio i propri pazienti,
cercando prova inoppugnabile del fatto
che le dimensioni della scatola cranica e i
di Francesco Sala
I sotterranei del manicomio di Voghera
MARZO • APRILE 2013 | 33
lineamenti del volto possono dire
del carattere di un uomo molto più
di quanto non si creda. Teatro dei
suoi studi, appunto, il manicomio
di Voghera: rimasto per decenni
luogo di clausura per centinaia di
malati psichici. Che, secondo alcu-
ni, potrebbero non essersene mai
andati.
Le porte della struttura, chiusa
da anni, si schiudono per l’EPAS,
European Paranormal Activity
Society: etichetta per l’attività di
un gruppo di provetti indagatori
dell’incubo italiani, autentici ac-
chiappafantasmi sguinzagliati sulle
tracce di attività misteriose e inson-
dabili. Entriamo al seguito della squadra
e ci aggiriamo per i lugubri corridoi dell’ex
manicomio, deserto e spogliato di mobili e
suppellettili. Restano, qua e là, inquietanti
segni della presenza degli ospiti più recen-
ti: disegni attaccati ai muri, tratteggiati con
la mano infantile dei malati di mente; letti
e sedie. Faldoni che contengono decine di
pratiche: ci avviciniamo con gusto del ma-
cabro, pensando di entrare in chissà quale
biografia da incubo. I documenti che riguar-
dano i pazienti sono al sicuro, in archivio:
a giacere sul pavimento sono vecchie car-
te dismesse dalla vicina sede della ASL. A
gelare un po’ il sangue, certo complice la
temperatura di un febbraio rigidissimo, è la
discesa nei labirintici sotterranei, infernali
locali caldaia; ma anche la visita alla terri-
bile Rotonda. Un’ala semicircolare, su cui si
affacciavano le celle di rigore: stanze dove
venivano reclusi in punizione i malati vio-
lenti, legati per notti intere. Le grida di quei
disperati restano nella memoria di quell’an-
golo di Voghera: non sono pochi gli anzia-
ni disposti a giurare che la notte, in estate,
quando la città dormiva, dalle finestre aper-
te penetrava l’eco lontana di quel dolore.
Vecchie storie? Chissà.
I volontari dell’EPAS piazzano le loro trap-
pole tecnologiche: registratori audio, ma
anche rilevatori a scatti termografici. Mac-
chine, cioè, in grado di percepire invisibile:
fotografando le variazioni di calore all’in-
terno di un ambiente; dunque il passaggio
di uno o più soggetti. Qualsiasi cosa essi
siano. I fantasmi, oggi, non si aggirano più
bardati di lenzuola; e non si portano dietro
catene sferraglianti: meglio essere previ-
denti e armarsi, dunque, degli strumenti di
ricognizione più appropriati. Il tour finisce,
ci avviciniamo non senza sollievo all’usci-
ta: l’EPAS resta a vigilare, monitorando i
diversi punti del sopralluogo. Giorni dopo
quell’incontro arriva notizia che sì, qualco-
sa le macchine hanno captato. In certi luo-
ghi specifici, in alcuni momenti, hanno regi-
strato anomalie. Oscure e inquietanti pre-
senze? è presto per dirlo: ma il primo son-
daggio invita ad ulteriori approfondimenti.
In primavera l’EPAS promette di tornare a
tastare il terreno dell’ignoto. Regalando alla
placida Voghera il brivido di un’altra notte
insonne.
Sopralluogo notturno al manicomio di Voghera
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L’enogastronomia lombarda vanta secoli di sto-ria e ha alle spalle una tradizione culinaria di tutto rispetto che, passando attraverso diverse dominazioni, ha fatto sì che il nostro territorio possa andare fiero di una produzione agroali-mentare tanto variegata e di prima qualità. Oltre alla tradizione, pilastro fondamentale della no-stra enogastronomia in quanto memoria dei co-stumi di un tempo, anche il territorio e la tipicità sono due parole chiave di cui tenere conto. Ogni prodotto artigianale può considerarsi, infatti, un testimonial delle caratteristiche territoriali e culturali della Lombardia, nonché della tipicità da intendersi come insieme di caratteristiche fortemente distintive. In maniera particolare, la produzione alimentare lombarda emerge per i prodotti a indicazione geografica protetta, DOP e IGP. La Lombardia può vantare infatti ben 26 prodotti la cui qualità è riconosciuta in Italia proprio attraverso queste certificazioni. Più nel-lo specifico, il fiore all’occhiello della provincia di Pavia è rappresentato dal Salame di Varzi DOP, che ha decretato l’importanza produttiva in ambito agroalimentare della Valle Staffora,
nell’Oltrepò padano. Le particolari caratteristi-che territoriali di questa zona hanno permesso ai produttori locali di coltivare con passione l’ar-te della salumeria tanto che, oggi, la qualità del gustoso salame è ufficialmente riconosciuta dal conferimento del marchio DOP. Sebbene si sia dato spazio a alcune tecniche di tipo industria-le, si può affermare che tutte le procedure sono rigidamente controllate, nel pieno rispetto delle norme che la denominazione di origine protetta impone; la produzione del salame di Varzi, inol-tre, segue ancora la stessa ricetta di una volta, il che rende il salame di Varzi un vero erede della tradizione. La produzione artigianale, stretta-mente legata al territorio della Valle Staffora, quindi della Val Tidone e della Valle Ardivestra, è orientata alla qualità assoluta, mentre la tipici-tà locale viene valorizzata dalla profonda capa-cità imprenditoriale locale, testimoniata anche dall’attività del Consorzio di tutela del salame di Varzi. è così che una produzione artigianale di prima qualità offre una gamma di prodotti in grado di competere nel panorama nazionale e internazionale.
trAdizione, territorio,
tipicità: le tre t
dell’eccellenzA pAvese
MARZO • APRILE 2013 | 35
STRADELLA, VETRINA DIGITALE DELL’OLTREPò
INFOPOINT DI STRADELLA, NUOVE TECNOLOGIE PER CONDIVIDERE SAPERI E SAPORI DELL’OLTREPò
Nasce, subito, in ambiente squisitamente
digitale; pronto a diventare, presto, anche
luogo fisico: dove incontrarsi ed imparare a
conoscere uno tra gli angoli più caratteri-
stici della provincia di Pavia. Prove tecniche
di trasmissione per l’Infopoint di Stradella,
progetto che punta sulle nuove tecnologie
per mappare e condividere saperi e sapo-
ri di un’area che, oggi, riunisce attorno alla
città della fisarmonica 17 comuni dell’Oltre-
pò Orientale. Ma che domani potrebbe – e
vorrebbe – essere principale punto di rife-
rimento per la promozione turistica dell’in-
tero territorio. Una raffinata architettura
digitale regge il portale www.infopointstra-
della.it, accesso virtuale ad un complesso
panorama di contenuti che permette un
approccio non convenzionale al tema del
turismo: più che una semplice vetrina pro-
mozionale, dunque, un vero e proprio mu-
seo multimediale; collezione di suggestivi
documenti fotografici, audio e video, me-
moria di un territorio raccontato dalla viva
voce dei suoi protagonisti.
Uno strumento per portare questa fetta di
Oltrepò nel mondo. E che si accompagna
all’altra fase del progetto, destinata a por-
tare il mondo a Stradella. Un accordo tra il
comune e Rete Ferroviaria Italiana conse-
gna alla città, in comodato d’uso, la pos-
sibilità di servirsi dei locali della stazione
ferroviaria e di parte del terreno antistante:
in fase di allestimento, nell’area esterna, un
parcheggio da cento posti auto; nelle sale
interne è ormai prossima la collocazione
della sede della Protezione Civile. E l’aper-
tura, prevista per la tarda primavera, di un
Infpoint che esca dalla rete per accogliere
faccia a faccia i visitatori dell’Oltrepò. Sen-
za rinunciare, naturalmente, alla sua anima
virtuale. Ecco allora prossima alla nascita
una sala multimediale, dove accedere ai
contenuti informativi raccolti sul territo-
rio attraverso coinvolgenti tecnologie im-
mersive; proiezioni, schermi touch screen,
raffinati sistemi di sonorizzazione permet-
teranno di riunire in un solo luogo l’anima
di un intero territorio. Unito da un comune
senso identitario, pur nella affascinante e
molteplice specificità delle sue anime più
diverse e distanti.
Il progetto, sostenuto dalla Provincia di
Pavia e condotto in collaborazione con la
Strada del Vino e dei Sapori, è finanziato
di F. S.
attraverso 165mila euro ottenuti attraver-
so il GAL – Oltrepò e altri 50mila messi sul
piatto direttamente dal Comune di Stra-
della: un investimento che garantisce i la-
vori di ammodernamento di una struttura,
quella della stazione, in stato di evidente
difficoltà; ma anche il lavoro di raccolta
del repertorio di immagini e notizie che sta
alla base dell’Infopoint, oltre che la costru-
zione e continua implementazione delle
sue interfacce digitali. Non è la prima volta
che Stradella sceglie la via della multime-
dialità: il nuovo progetto affonda le proprie
radici nell’esperienza del precedente Os-
servatorio dell’Oltrepò Orientale, soggetto
che aveva avviato un censimento dei beni
intangibili del territorio. Mappando storie,
luoghi, personaggi e racconti; elaborando
i risultati in mostre ed eventi ad alto tasso
tecnologico. L’Oltrepò guarda avanti, in-
somma: ma per farlo osserva a fondo il pro-
prio passato, nell’esaltazione non stucche-
vole la fortemente costruttiva della propria
memoria. E l’esempio di Stradella, città che
sul territorio rappresenta l’avanguardia per
progetti di comunicazione e valorizzazione
di ampio respiro, comincia a fare scuola.
Nel suo piccolo anche Borgoratto Mor-
morolo, minuscolo comune della Valle Ar-
divestra, si sta attivando per la prossima
apertura di un’altra finestra informativa, da
collocare in piazza della Libertà. Il progetto,
sostenuto dal Consorzio Tutela Vini Doc,
manca delle scenografiche installazioni del
modello stradellino, e si basa su forme di
comunicazione più tradizionali. Ma è co-
munque felice segnale di vitalità da parte
di un territorio troppo spesso sopito, inca-
pace di mettere in mostra gioielli di incon-
futabile bellezza.
MARZO • APRILE 2013 | 37
Il Sindaco di Cigognola
Rosanna Rovati, donna
perspicace ed intrapren-
dente, coglie l’opportu-
nità al volo e nel 2012
partecipa al ‘Bando del-
le Idee’ promosso dalla
Provincia di Pavia, supe-
rando ‘l’esame’ con un
progetto in cui vuole an-
dare a toccare diversi ambiti di promozione
turistica-culturale del territorio di Cigogno-
la, presentati su una brochure con varie se-
zioni informative che permettono al turista
di muoversi in autonomia tra cultura, storia
e tradizioni locali.
La ‘Banca della Memoria’ è l’elemento prin-
cipe di approfondimento delle suddette te-
matiche. Produce infatti le testimonianze
degli anziani del paese presentate attraver-
so una mostra di documenti raccolti, come
oggetti, fotografie, pizzi, ricami e merletti
che si ‘raccontano’.
Nell’ambito del progetto, il Sindaco vuole
coinvolgere anche i bambini con un con-
corso di disegni ed idee avente come tema
‘Cigognola, il paese e la campagna’.
domandiamo al sindaco “perché cigogno-
la partecipa al Bando delle idee della pro-
vincia di pavia”
Cigognola partecipa al Bando delle Idee
promosso dalla Provincia di Pavia con la
finalità di valorizzare il patrimonio cultura-
le immateriale, di promuovere il territorio e
le tipicità locali con la proposta “Cigognola,
piccolo borgo, gioiello dell’Oltrepo’, terra di
storia, tradizioni, folklore e …non solo vino”.
L’Amministrazione Comunale vuole così
dare il giusto valore a questo territorio che
offre ancora molte bellezze naturali, gastro-
nomiche e culturali che si possono cono-
scere ed apprezzare solo vivendolo diretta-
mente.
In quale data e perchè si presenterà il pro-
getto e con quale programma.
nell’ambito del concorso di disegni ed idee
proposto alle scuole, quali le invitate?
L’iniziativa presentata dal Comune di Cigo-
gnola è stata approvata dall’Amministra-
zione Provinciale di Pavia in un programma
di valorizzazione dei Comuni, gruppi Asso-
ciativi e di Volontariato che prestano par-
ticolare attenzione alle radici culturali del
proprio territorio; infatti la caratteristica di
un territorio si fonda su un insieme di valo-
ri che si riflettono nella storia, nella cultura,
nelle peculiarità ambientali, nella capacità
di un territorio di comunicare e costruire
una memoria condivisa.
È per questo che il prossimo 25 aprile, gior-
cigognolA Al BAndo delle idee
per vAlorizzAre il territorio
38 | MARZO • APRILE 2013
nata in cui il nostro Comune ricorda la fine
della 2° guerra mondiale, al termine dell’or-
mai tradizionale “Camminata della Resi-
stenza” organizzata in collaborazione con
il vicino comune di Broni, nella bellissima
Piazza Castello, dopo il rinfresco offerto dal-
la ProLoco di Cigognola a tutti i partecipan-
ti, presenteremo anche l’esito del progetto
“Conosci Cigognola: piccolo, borgo, gioello
dell’Oltrepo’, terra di storia, folklore e…non
solo vino”. Avremo infatti l’occasione di pre-
miare ufficialmente i bambini della Scuola
per l’Infanzia di Vallescuropasso e gli alunni
della Scuola Primaria di Pietra de’ giorgi e
Cigognola che erano stati invitati a parte-
cipare al Concorso: “Cigognola, il paese e la
campagna” con disegni e collage ecc..; tra i
disegni, fatti pervenire agli Uffici Municipali
di Cigognola, sarà individuato un vincitore
per ciascun ordine di scuola. I due vincitori
verranno premiati il giorno 25 aprile alle ore
17:00 presso la sala consiliare del Comune.
Molto coinvolgente il progetto della “Banca
della Memoria”, quanti gli anziani presenti
nel vostro territorio? Quali gli obiettivi attesi?
nella sede consiliare del Palazzo Munici-
pale in quella giornata sarà anche presente
una mostra di oggetti e fotografie denomi-
nata: “Banca della Memoria” che ripercorre
le tradizioni di un tempo come gli antichi
pizzi ed i ricami eseguiti a mano.
Infatti a Cigognola vi è una storica tradizio-
ne di ricamatrici, donne che avevano appre-
so l’arte di realizzare raffinati e caratteristici
ricami e pizzi i quali finivano a far parte dei
corredi di nozze e del patrimonio familiare.
L’Amministrazione Comunale vuole dare
il giusto peso al patrimonio rappresenta-
to dalla memoria storica degli anziani, che
compongono la gran parte della popolazio-
ne di Cigognola, vi sono infatti due cente-
nari e svariati novantenni che vivono nella
nostra comunità. In questa giornata verrà
inoltre distribuito il nuovo materiale turisti-
co ed informativo realizzato dal Comune, in
occasione di questo percorso culturale, folk-
loristivo e per la valorizzazione delle risorse
territoriali: una brochure con fotografie del
paese e notizie utili, un percorso turistico
che descrive le bellezze del luogo, la sua
storia e le tradizioni vitivinicole cigognolesi.
Come dimostra la presenza sul territorio
comunale di importanti aziende vitivinicole
con esperienza e professionalità acquisite
con il lavoro di più generazioni e che pre-
sentano una selezione di vini di alta qualità
come ad esempio la Bonarda, il Barbera e
ottimi spumanti.
Vogliamo, con questa iniziativa, perseguire
un obiettivo che pone al centro il passaggio
di conoscenza dagli anziani ai giovani circa
il patrimonio culturale del paese oltre a pro-
muovere il territorio culturalmente e turisti-
camente. Vogliamo raccontare le tradizioni
grazie agli oggetti che ancora oggi fanno
parte del tessuto culturale delle nostre fa-
miglie.
Siamo tutti invitati il venticinque aprile a vi-
vere Cigognla, piccolo borgo, gioiello dell’Ol-
trepò, passeggiando tra le colline e curio-
sando tra i ricordi di un tempo passato.
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40 | MARZO • APRILE 2013
cAse di riposo: serenità e sostegno
per gli AnziAniCON UN AMPIO VENTAGLIO DI SERVIZI, LE CASE DI RIPOSO
ASSICURANO AGLI ANZIANI UNA CORRETTA ASSISTENZA MEDICA E UNA COMUNITà NELLA QUALE POTERSI SENTIRE A PROPRIO AGIO
Se ne parla poco, ma è una realtà di cui si
dovrebbe tenere conto senza trascurarne
gli aspetti più significativi. È fatta di anzia-
ni che necessitano di cure, perché malati
o non più autosufficienti, è fatta di anziani
impossibilitati a comunicare e, per questo
motivo, costretti in alcuni casi a convivere
con le proprie sofferenze. Si tratta di una
“popolazione anziana” che, pur essendo
in crescita, viene spesso trascurata o, co-
munque, non sufficientemente rispettata e
assistita in famiglia perché considerata un
peso o, più semplicemente, perché difficile
da gestire.
A risolvere questo problema sopraggiun-
gono le case di riposo per anziani, o le RSA
(residenze sanitarie assistenziali), nelle
quali viene garantito a questi soggetti un
posto accogliente in cui vivere, in una co-
munità nella quale possono sentirsi a pro-
prio agio e ben integrati, nonché cure medi-
che e servizi assistenziali specifici in base
alle loro esigenze. Più nello specifico, in
Lombardia, le differenze tra case di riposo
e RSA tendono sempre più ad affievolirsi in
direzione di una maggiore commistione di
caratteristiche e servizi offerti; a queste si
accompagnano poi le case di cura e un nu-
di Valeria Mangiaracina
40 | MARZO • APRILE 2013
mero crescente di hospice, strutture resi-
denziali che praticano cure palliative desti-
nate a malati terminali. Per quanto riguarda
gli anziani, il territorio pavese presenta un
buon numero di strutture destinate ad ac-
coglierli, per fornire loro tutta l’attenzione
che meritano nel pieno rispetto dell’ugua-
glianza per il diritto ad accedere alle strut-
ture, della corretta erogazione dei servizi,
del rispetto degli standard e la promozione
della qualità. Generalmente viene offerto
un ampio ventaglio di servizi che vanno
da un’assistenza medica e infermieristica
continua fino all’assistenza religiosa, dal-
la riabilitazione fisica all’assistenza psico-
logica passando, ovviamente, per il vitto e
l’alloggio. Purtroppo, i tagli che negli ultimi
anni sono stati imposti al Servizio Sanita-
rio nazionale e regionale hanno avuto di-
rette conseguenze anche su tutte quelle
persone che potevano contare su un soli-
do sostegno economico per accedere alle
strutture sanitarie. Oggi, infatti, per molti
anziani sta diventando sempre più difficile
sostenere interamente le spese per le pro-
prie cure e, sempre più spesso, si ricorre
a badanti o assistenza infermieristica per
alcune ore al giorno in quanto considerati
meno onerosi. A fronte di questo proble-
ma, negli ultimi anni, è cresciuto enorme-
mente il numero di volontari che decidono
di collaborare in maniera attiva all’interno
di case di riposo, mettendo a disposizione
degli anziani, e di tutti quei soggetti che ne-
cessitano di aiuto, un serio sostegno e una
grande umanità. Scopo primario delle case
di riposo, quindi anche di tutti i soggetti che
con queste collaborano, è quello di mette-
re al centro dell’attenzione l’anziano con
tutte le sue necessità. Seguendo questo
principio fondamentale è possibile regala-
re agli anziani la serenità che spetta loro,
un’atmosfera familiare che renda meno
anonima la struttura, quindi il rispetto della
dignità umana che spesso viene meno nei
confronti di questa categoria di soggetti.
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42 | MARZO • APRILE 2013
GICO, BANCONOTE D’ARTISTA
EURONE, IL PROGETTO POP-ART ChE GUARDA AL BARATTO IN UN MOMENTO STORICO DI CRISI
Il potere d’acquisto? Pressoché nullo. Il va-
lore delle banconote? Impalpabile al punto
da risultare inesistente. Un rapporto con
il denaro completamente stravolto quello
che si è instaurato nel passaggio dalla lira
all’euro. Storia di oltre dieci anni fa, vicenda
drammaticamente attuale: la vertiginosa
discesa nel baratro dell’inflazione è feno-
meno che si ripete con terribile cadenza.
Imponendo continue e costanti riflessioni
sul futuro di un Paese ormai in ginocchio.
Riflessioni tanto amare quanto trasversali,
ad occupare sia i salotti televisivi sia le con-
versazioni dell’uomo della strada. Riflessio-
ni su cui si innesta la visione d’artista: al so-
lito, come si conviene, ironica e dissacrato-
ria. è l’artista a vestire, oggi come sempre, i
panni innocenti del bambino che si accorge
delle nudità del re; è l’artista, allora, a svela-
re una prima ricetta utile per riappropriarsi
– se non del denaro perduto – almeno di un
più sano e sereno rapporto con la pecunia.
Guarda al baratto l’ultima provocazione di
Gigi Conti, per tutti Gico: con l’artista pave-
se che, nella sua casa di Binasco, si mette a
battere moneta. Nasce così l’Eurone, opera
del valore simbolico di un euro, ovviamen-
te: prodotta in serie, diffusa, scambiata, ce-
di Francesco Sala
duta, prestata, regalata, offerta. Una banco-
nota chiaramente fuorilegge, ma sufficien-
te a valere come monito: “i soldi siamo noi”
si legge in filigrana, coraggiosa ed eretica
affermazione di indipendenza; grido d’al-
larme nei confronti di un’economia stra-
niante, avvilente, che annichilisce e cancel-
la ogni brandello di umanità. Con il proprio
minuscolo ritratto stilizzato, lontanissimo
dagli sguardi severi dei Presidenti america-
ni che campeggiano sui dollari, Gico sorride
al mondo intero: riporta al centro dell’atten-
zione collettiva l’essere umano. Non più im-
magine perfetta del fulcro attorno cui ruota
il mondo, come fu per le sublimi armonie
leonardesche dell’Uomo Vitruviano; ma di-
sincantato spettatore di una modernità che
sembra eluderlo ed escluderlo. Pop-art allo
stato puro quella di Gico, che fa proprio il
linguaggio della comunicazione, della pub-
blicità, dello shock e del cortocircuito cultu-
rale. Un progetto, quello dell’Eurone, che si
accompagna al recentissimo omaggio ad
un grande dell’arte italiana, celebrato nel
cinquantesimo anniversario dalla sua pre-
matura scomparsa. Nel febbraio del 1963
scompariva a Milano il grandissimo Piero
Manzoni: certamente conosciuto per i suoi
candidi monocromi, ma noto al grande
pubblico – soprattutto – per la provocato-
ria “Merda d’Artista”. Serie di scatolette in
metallo, repliche perfette di quelle adatte
a conservare la carne in gelatina, etichet-
tate con il volgare riferimento ad un pre-
sunto disgustoso contenuto: l’opera d’arte
è nel nome, nel concetto, a prescindere da
ciò che in effetti sia stato sigillato al suo
interno. Un’intuizione geniale, in grado di
cambiare la storia dell’arte. Una trovata che
raccoglie oggi l’ironico saluto di Gico: ecco
il suo “Sangue d’Artista”, barattolo che
promette un dessert per vanpiri di qualità
“A+”. E si ritorna, allora, alla critica sociale:
nella visualizzazione del lamento più tipi-
co dell’italiano medio, vessato da tasse e
balzelli, in crisi quando si tratta di arrivare
alla fine del mese. Senza più un soldo a di-
sposizione, alla politica non resta altro se
non il prelievo del sangue: eccolo! Pronto
all’uso, inscatolato ed etichettato; merite-
vole dell’esposizione negli scaffali di ogni
supermercato. Dove poter essere compra-
to, magari, proprio con un Eurone: ed ecco
che il cerchio si chiude, in una paradossale
spirale artistica; che è vera e propria perfor-
mance, azione che fotografa con felliniana
autorevolezza un momento di cruda diffi-
coltà. Dal quale è possibile evadere, questa
la ricetta di Gico, nel ribaltamento del po-
pulismo qualunquista che spesso prende
piede nei momenti di più accesa e diffusa
preoccupazione. Attraverso il gioco. E at-
traverso l’arte: splendida via d’uscita dal
tormento della contemporaneità.
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La finestra sulla mente
Ci sono persone che vivono nel paradosso
di essere tranquilli solo quando riescono
ad avere il controllo su ogni cosa. La conse-
guenza è una continua esposizione ad uno
stato di allerta, in cui si è costantemente
vigili nel rispettare le regole autoimposte
che mirano a voler prevedere tutto e risol-
vere tutto. La felicità, l’espressione di sè, la
spontaneità, la tranquillità emotiva, la pia-
cevolezza dello stare nei rapporti intimi, ce-
dono il passo dunque ad una generalizzata
condizione di ipervigilanza in cui domina la
percezione di essere sotto pressione o la
difficoltà a rallentare il proprio ritmo di fun-
zionamento.
Spesso tale stato implica ipercriticismo
nei confronti di se stessi e degli altri, con
un successivo senso di insoddisfazione in
quasi tutte le aree del proprio vivere, pro-
prio perché c’è l’idea che “così non va”.
Il paragone con quello che si desidera è
sempre svantaggioso: le cose (le azioni,
le idee, le situazioni che riguardano il pro-
prio sé e quello degli altri) sono percepite
sempre diverse e più negative di come si
vorrebbe.
Per questo si intensifica il proprio ritmo,
nella convinzione che, se si aumenta l’im-
pegno, l’obiettivo può essere raggiunto.
Ahimè, però, l’obiettivo sfugge sempre per-
ché “non è mai abbastanza”.
Oltre a ciò, percependo di poter controllare
il raggiungimento del risultato con i propri
sforzi, si delega poco o nulla agli altri (che
non agiscono come si vorrebbe e se, agis-
sero, non agirebbero bene).
L’effetto di tale modo di impostare la pro-
pria vita è quello di essere bloccati in un
circolo vizioso dove si ha l’idea di dover
sempre fare qualcosa con attenzione e
perfezione. Solo fatto il proprio dovere, ci
si può concedere un elemento di piacere
ma questo è rovinato dal senso di colpa di
“non star facendo il proprio dovere”. L’effet-
Rallentare e permettersi di essere imperfetti
di Gaia VicenziPsicologa Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale
MARZO • APRILE 2013 | 45
La finestra sulla mente
to è non staccare mai la spina, continuando
in un moto perpetuo degli obblighi autoim-
posti.
Per bloccare questo circuito si può agire
attraverso due strade il cui percorso è più
agevole con l’ausilio di una psicoterapia.
La prima mira a ridurre la convinzione che
le cose debbano essere perfette, altrimenti
non hanno valore. Sottostante a tale cogni-
zione vi è un errore di pensiero chiamato
“ragionamento bianco e nero”: usiamo
questo ragionamento quando cerchiamo
di catalogare le cose in termini opposti
(o bianco o nero, o bello o brutto, o bene o
male) senza vederne le sfumature. Per al-
cuni può essere rassicurante adottare que-
sta modalità perché crea certezze e punti
fissi; allo stesso tempo, però, impoverisce
l’esperienza, non consentendo di vederla
quale essa è, con tutte le sfaccettature con
cui la realtà si presenta.
La seconda strada è definita in inglese con
il termine “downshifting” ovvero “scalare
una marcia”.
Uno dei modi per rallentare è quello di chie-
dere aiuto e delegare, senza l’ansia che il ri-
sultato sia perfetto. Parallelamente, è bene
iniziare a pensare di non essere indispen-
sabili.
Occorre aver bene in mente la distinzione
tra ciò che dobbiamo fare, ciò che invece
possono fare gli altri per noi e ciò che può
anche non essere fatto.
Una parola chiave nella dimensione del
ridurre il ritmo del fare e del pensare è
“tempo libero”. Il tempo libero deve essere
il tempo in cui si riesce a partecipare con
consapevolezza ad un’attività che provoca
piacere. Ciò significa che, nel momento in
cui si è impegnati in ciò che piace, la men-
te è ancorata in quel momento e i pensieri
che la distraggono sono leggeri e privi di
spessore. Il tempo libero può essere anche
un tempo vuoto, nel quale occorre resistere
alla tentazione di riempirlo.
Saper vivere in quello spazio di tempo, ac-
cettando che tutto non sia perfetto e che
tutto non sia stato fatto è, a parer mio, l’e-
lemento che permette di vivere in perfetta
armonia con se stessi e con gli altri.
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parole dimenticate e curiosita’ linguistiche
LA PIù INTIMA RICChEZZA DELLA LINGUA ITALIANA
Á cafagnare [ca-fa-gnà-re] vr. non trans.
Preparare il terreno per piantarvi alberi; fare
buche apposite, larghe e poco profonde.
Á eristico [e-rìs-ti-co] agg.
Contenzioso, polemico, ingannevole
(deriva dalla generazione del sofismo, ossia
l’ “eristica”, l’uso della parola come mero
strumento di confutazione indipendente dal
valore degli argomenti e dal loro contenuto
di verità).
Á segaligno [se-ga-lì-gno] agg. Magro,
asciutto, detto di persona in senso figurato.
Á stentoreo [sten-tò-reo] agg.
Parlare, gridare, proclamare, tuonare con
voce s., robusta, potente. (Dell’eroe epico
greco Stèntore menzionato nell’Iliade per
la sua voce, poderosa quanto quella di 50
uomini insieme).
Á stolido [stò-li-do] agg.
Che ha o dimostra mancanza d’intelligenza,
di prontezza, d’intuito: un vecchio s.; per
estens.: un comportamento s.; una risposta
stolida.
curiosità linguistiche
Vocaboli più lunghi
nonilfenossipolietilenossietanolo (33 lettere - chimica)
pentagonododecaedrotetraedrico (30 lettere - geometria)
esofagodermatodigiunoplastica (29 lettere - medicina)
incontrastabilissimamente (25 lettere)
spettroeliocinematografia (25 lettere)
Vocaboli con la maggior incidenza di consonanti
Á strass (5 consonanti su 6 lettere) Á stress (5 consonanti su 6 lettere) Á sprint (5 consonanti su 6 lettere) Á transfert (7 consonanti su 9 lettere)
Vocaboli con il maggior numero di Vocali consecutiVe
Á ghiaiaiuolo Á cuoiaiuolo Á cuoiaio Á stuoiaio Á ghiaiaio Á cuoio Á aiuola
parole desuete
PAVIA
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