Corsocavour.info il periodico del PD città di Pavia: numero di Aprile

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Tagli ai bus. Meno corse e più proteste: vince la petizione. Crolli, chiusure e riforma Gelmini. A rischio scuole e università. Territorio e urbanistica. Perchè lo sviluppo di Pavia è fermo. Bilancio comunale. I conti tornano ma i servizi se ne vanno. Immigrazione. In calo le presenze irregolari in provincia. Cultura. I giovani, poeti studenti e musicisti. ‘Ndrangheta Piacciono forse solo all’assessore Luigi Greco e al sindaco di Pa- via Alessandro Cattaneo i “gazebo” di viale Matteotti, gabbiotti in legno gialli, verdi, rossi costruiti con tanto di fondamenta sull’al- lea che porta in piazza Castello. Col Castello Visconteo, però, non c’entrano proprio nulla, e difatti non piacciono né ai cittadini, che dicono che son brutti né tantomeno ai commercianti che li hanno affittati in vista delle festività natalizie e che, oggi, si lamentano per i mancati introiti. Insomma, l’operazione voluta dalla giunta di cen- trodestra di Pavia suona come un vero e proprio flop. E pensare che per la sistemazione di viale Matteotti sono stati stanziati 150mila euro, alla faccia dei tagli agli autobus, alla sicurezza, alla raccolta rifiuti e alla scuola approvati dall’ultimo bilancio comunale. focus 150MILA EURO DI FLOP periodicodemocratico aprile 2011 numero1 3 4 10 11 12 15 Furti in appartamento, spaccio e prostituzione nelle periferie, rapine a mano armata e scippi in centro nonostante le telecamere, atti di vandalismo contro i monumenti storici e scritte razziste sui muri della città. Il Partito democratico chiede il vigile di quartiere L’ex direttore sanitario dell’Asl in carcere con l’accusa di concorso in associazione mafiosa, l’ex assessore al Commercio di Pavia indagato per corruzione elettorale, e le istituzioni che fanno? Niente. editoriale di antonio maria ricci Di una cosa siamo sempre più convinti, di fronte alle immagini della società e della politica che c’invia la televisione: che, cioè, la parola scritta e la carta stampata hanno, oggi ancor più di ieri, un ruolo cruciale nel dar voce a chi non si riconosce nella società e nella politica dell’immagine. Perché solo con la voce del confronto e con la riflessione della parola scritta si può far crescere il nostro Paese, risolverne i problemi e difenderne gli interessi. Al dibattito civile prim’ancora che politico vo- gliamo dedicare le pagine di questo giornale. l opinione continua pag 2 alle pag 8 e 9 continua pag 6 LE PAROLE CONTANO

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Tagli ai bus.Meno corse e più proteste: vince la petizione.

Crolli, chiusuree riforma Gelmini.A rischio scuolee università.

Territorioe urbanistica.Perchè lo sviluppo di Pavia è fermo.

Bilancio comunale.I conti tornanoma i servizise ne vanno.

Immigrazione.In calo le presenzeirregolariin provincia.

Cultura.I giovani, poetistudenti e musicisti.

‘Ndrangheta

Piacciono forse solo all’assessore Luigi Greco e al sindaco di Pa-via Alessandro Cattaneo i “gazebo” di viale Matteotti, gabbiotti in legno gialli, verdi, rossi costruiti con tanto di fondamenta sull’al-lea che porta in piazza Castello. Col Castello Visconteo, però, non c’entrano proprio nulla, e difatti non piacciono né ai cittadini, che dicono che son brutti né tantomeno ai commercianti che li hanno affittati in vista delle festività natalizie e che, oggi, si lamentano per i mancati introiti. Insomma, l’operazione voluta dalla giunta di cen-trodestra di Pavia suona come un vero e proprio flop. E pensare che per la sistemazione di viale Matteotti sono stati stanziati 150mila euro, alla faccia dei tagli agli autobus, alla sicurezza, alla raccolta rifiuti e alla scuola approvati dall’ultimo bilancio comunale.

focus

150MILA Euro dI fLoP

periodico democratico aprile 2011 numero1

3 4 10 11 12 15

Furti in appartamento, spaccio e prostituzione nelle periferie, rapine a mano armata e scippiin centro nonostante le telecamere,atti di vandalismo contro i monumenti storici e scritterazziste sui muri della città. Il Partito democraticochiede il vigile di quartiereL’ex direttore sanitario dell’Asl

in carcere con l’accusa di concorso in associazione mafiosa, l’ex assessore al Commercio di Pavia indagato per corruzione elettorale, e le istituzioni che fanno? Niente.

editoriale di antonio maria ricci

Di una cosa siamo sempre più convinti, di fronte alle immagini della società e della politica che c’invia la televisione: che, cioè, la parola scritta e la carta stampata hanno, oggi ancor più di ieri, un ruolo cruciale nel dar voce a chi non si riconosce nella società e nella politica dell’immagine. Perché solo con la voce del confronto e con la riflessione della parola scritta si può far crescere il nostro Paese, risolverne i problemi e difenderne gli interessi. Al dibattito civile prim’ancora che politico vo-gliamo dedicare le pagine di questo giornale.

l’opinione

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alle pag 8 e 9

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LE PAroLE ContAno

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in agenda Editoriale Stagione di primarie

“Un giudizio sull’amministrazione pro-vinciale uscente? Se c’era non s’è vista”. Scherza ma non troppo il senatore del Parti-to democratico Daniele Bosone, candidato del centrosinistra alle elezioni provinciali del 15 maggio dopo aver ottenuto l’84% delle preferenze alle primarie del centrosinistra del 20 marzo scorso (contro il 15% dello sfidante Franco Osculati). “Negli ultimi anni la Provincia di Pavia ha svolto un ruolo aset-tico, come se fosse solo un ente deputato a trasferire i fondi comunitari, quelli statali e della Regione ai singoli Comuni, senza un’i-dea precisa del perché”, attacca Bosone. “A noi però serve una Provincia che faccia sintesi di tutto il territorio, attraverso una seria programmazione ambientale, indu-striale, agricola e sulle politiche del lavoro; una Provincia che faccia politica nel senso più nobile del termine. Ad oggi abbiamo invece in Provincia una maggioranza di centrodestra distratta da litigi interni di cui ho perso il conto e il significato, e di fatto bloccata o impotente. Non è un caso che venga approvato un maxi centro commer-

“Solo la Provincia unita può dare buoni frutti”A tu per tu con Daniele Bosone, candidato per il centrosinistra

ELEZIONI PROVINCIALI DEL 15/16 MAGGIO

ciale come Borgarello con tutti contro, che ha del fantascientifico! Credo allora sia sotto gli occhi di tutti che è ora di cambiare”.Cambiare davvero ma come?Con quattro parole: innovazione, cultura, ambiente e solidarietà. Quattro parole chiave su cui costrui-re altrettanti sistemi territoriali dedicati alle voca-zioni produttive delle diverse zone della provincia di Pavia e verso i quali indirizzare le energie e le risorse pubbliche e private, di enti e di fondazioni.E il turismo?Il turismo è, insieme a quello agricolo, un settore trasversale su cui è mancata davvero una sinergia d’intenti e su cui si litiga tuttora a palazzo. Sembra quasi manchi la volontà di valorizzare seriamente la nostra bella provincia: possibile che non sia sta-to ancora attivato un circuito fra Certosa, Pavia e Belgioioso?”, si chiede il senatore. “Provincia e Co-mune dovrebbero guardare nella stessa direzione, mentre oggi c’è un evidente strabismo, forse per-ché nessuno ha dato la direzione di marcia. Si va in ordine sparso su tutto: scuola, lavoro e svi-luppo. Ma se siamo tutti d’accordo sul fatto che Pavia e la sua area urbana hanno una vocazione legata al campo biomedico e

Abbiamo deciso di scrivervida queste pagine perchècrediamo che la politica

“del fare” senzauna condivisione dei cittadini, con le istituzioni, con le parti

sociali si esaurisca in puroslogan o, peggio,

in fallimento.

Non un progetto ambizioso, ma solo alcuni spunti per ri-flettere sulle problematiche che affliggono Pavia e sulle possibili soluzioni, così come sulle ricchezze e sulle po-tenzialità del territorio e dei suo abitanti, giovani o vec-chi che siano, noti o meno noti, professionisti o volonta-ri. Abbiamo deciso di scrivervi da queste pagine perché crediamo che la politica “del fare” senza una condivi-sione con i cittadini, con le istituzioni, con le parti so-ciali si esaurisce in puro slogan o, peggio, in fallimento. Così è stato, per esempio, con la riforma dei plessi sco-lastici voluta dal sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo e dalla sua giunta. Parte dunque ufficialmente con questo numero e con

questo nuovo formato corsocavour.info, il periodico che nasce da una costola del sito omonimo avviato con suc-cesso quasi due anni fa e che il Partito democratico di Pa-via dedica alla città, al mondo della politica e all’associa-zionismo, al volontariato e a tutti i cittadini. L’obiettivo è informare, semplicemente, raccontando come stanno le cose in città secondo il nostro punto di vista, supportati dalle testimonianze che riteniamo più autorevoli, solle-citati dai commenti di chi la pensa diversamente, e spro-nati dalle idee per migliorare la qualità della vita a Pavia (ma forse non solo a Pavia), anche attraverso la cultura, la musica, lo sport. Buona lettura.

editoriale di antonio maria ricci segretario cittadino del partito democratico di pavia

continua da pag 1 LE PAroLE ContAno

di Ottavio G. Rizzo

all’economia della conoscenza, allora credo si debba lavorare all’unisono per la costru-zione di un grande sistema territoriale delle biotecnologie, che equivale a dire ricchezza e occupazione duratura”.

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in primo piano Tagli ai trasporti pubblici

oltre 300 firme raccolte dagli abitanti di Ca’ della terra sembrano aver con-vinto l’assessore alla Mo-bilità del Comune di Pavia a mantenere il bus. A rischio la linea 10, che collega il quartiere perife-rico al centro cittadino e che sarebbe rientrata nel piano di ridimensiona-mento degli autobus av-viato nel 2010 dalla giunta di centrodestra del sinda-co Alessandro Cattaneo. «Vorrei aggiungere ide-almente la mia firma alla protesta», aveva detto al-la stampa Virginio rogno-ni, l’ex ministro degli In-terni e vicepresidente del

Consiglio Superiore del-la Magistratura, che vive a Ca’ della terra; «io vado in città con l’auto ma penso ai tanti vicini anziani che usano il bus», agli studen-ti e ai residenti senz’auto. rispondendo a un’inter-pellanza presentata dal Partito democratico il 12 gennaio e discussa in con-siglio comunale il 10 feb-braio, l’assessore Anto-nio Bobbio Pallavicini ha così fatto sapere che le corse non saranno taglia-te. «Questa vicenda non fa che aumentare il clima d’incertezza sui servizi co-munali», commenta fa-bio Castagna, consiglie-

re comunale del Pd; «nel bilancio comunale sono stati tagliati oltre 200mi-la euro al trasporto pub-blico, senza spiegare quali e quanti tagli saranno concordati con Line», l’a-zienda che gestisce i tra-sporti. «E se è vero che i tagli sono dovuti alle mino-ri risorse stanziate per i Comuni dal governo Ber-lusconi e dalla regio-ne Lombardia, il sindaco Cattaneo ha scelto di ri-durre i bus anziché altre spese, come quella per il giornale del Comune, a cui sono stati destinati oltre 60mila euro».

BUS IN DISSERVIZIOLa petizione popolare è servita, la protesta ha vinto

Pavia avrà meno corse.Chi dobbiamo ringraziare? Berlusconi, Formigonie Cattaneo che ci governanoe decidono quali servizi pubblicitagliare e quali salvare.E in tutto questo la Lega nordcosì vicina ai cittadini dov’è?

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in primo piano Crepe alla De Amicis Tagli al Landini

Scuole a rischio Il 25 ottobre i genitori

dei bambini della scuola elementare de Amicis di via Scopoli scrivono alla direzione e al Comune di Pavia, allarmati dalle crepe evidenti nei muri dell’edifi-cio e dalle macchie delle infiltrazioni d’acqua, ma non si fa nulla. Il 2 novem-bre il primo allarmante episodio: cadono calci-nacci dal soffitto dell’aula di disegno al primo piano. Inizia dunque così, con un allarme lanciato nel vuo-to, la cronaca di un’enne-sima tragedia scampata per caso, annunciata dai genitori e rimasta inascol-tata dai responsabili della sicurezza. Il 3 novembre il sindaco di Pavia Alessan-dro Cattaneo indice infat-ti una conferenza stampa, insieme agli assessori ai

Lavori pubblici Luigi Gre-co e all’Istruzione rodolfo faldini, e alla dirigente del I Circolo didattico Lidia Bertuggia, per tranquilliz-zare “le mamme emotive” spiegando che non ci sono problemi strutturali. «Ab-biamo già messo la scuola nel Piano delle opere pub-bliche», spiega Greco: «un lavoro da 500mila euro, che è una delle nostre priorità». Il giorno dopo, il 4 novembre, la peri-zia dell’ingegner Loren-zo Cobianchi, incaricato

dall’amministrazione co-munale di effettuare le ve-rifiche statiche, riscontra «un ammaccamento degli intonaci nella zona inte-ressata dalle infiltrazioni, dovuti «principalmente alle infiltrazioni d’acqua piovana proveniente dal soprastante terrazzo di co-pertura e non a difetti di carattere strutturale». Il 17 dicembre il secondo crol-lo: cede l’intonaco del sof-fitto del corridoio centrale del piano rialzato, sotto gli occhi dei bambini e

dei genitori riuniti a scuo-la per la recita natalizia. Intervengono i vigili del fuoco e il sindaco decide di chiudere la scuola: nove classi vengono sistemate all’istituto mu sicale Vitta-dini in via Volta, altre cin-que alla Carducci di corso Cavour. A fine gennaio l’as-sessore Greco promette che i lavori di ripristino (costo totale 730mila euro, di cui 500mila dirottati dalla Leonardo da Vinci e 230mila chiesti alla re-gione) dovrebbero iniziare a metà marzo per finire a giugno, ma a fine febbra-io si corregge: i lavori non inizieranno prima di mag-gio, secondo un progetto più ambizioso da 900mila euro e non 500mila e la scuola riaprirà a gennaio 2012. forse.

Una cosa l’hanno ottenuta, i genitori dei bimbi iscritti alla scuola materna comuna-le Landini: la promessa dell’assessore all’I-struzione Rodolfo Faldini di tenere aperta la scuola per il prossimo biennio, fino a conclu-sione del percorso didattico delle coccinelle (i bimbi oggi 3enni). Il Comune di Pavia ha dunque accolto una delle tre richieste avan-zate dai rappresentanti dei genitori, decisi a non rinunciare al percorso educativo garan-tito dalla scuola per i loro figli all’atto dell’i-scrizione.La vicenda inizia a dicembre, quando Faldi-ni annuncia interventi di “razionalizzazione” imposti dal contenimento del debito pubbli-co. Il 12 gennaio viene pubblicato il bando per le iscrizioni 2011-2012, che esclude i nati nel 2008, eliminando di fatto i corsi per le coccinelle. Il 19 gennaio il settore Istruzione comunica ai genitori che l’anno prossimo le sezioni saranno ridotte da 3 a 2, mentre quel-le di 4 e 5 anni avranno garanzia del regolare funzionamento nell’anno 2011-2012 ma non nel 2012-2013. All’invito dell’assessore a con-siderare altre scuole del quartiere – pubbli-che e private – i genitori prendono allora car-ta e penna e scrivono al sindaco Alessandro Cattaneo, avanzando tre proposte: riapertu-ra delle iscrizioni ai nati 2008 e avvio di una fase sperimentale con 2 sezioni miste di bim-bi dai 3 ai 5 anni; funzionamento per il bien-nio 2011/2013 fino al completamento, con le loro insegnanti di riferimento, del percorso didattico dei 17 bambini attualmente compo-nenti la classe dei piccoli; individuazione di una sede alternativa per l’anno 2012/2013, in-dividuata da subito e con le stesse maestre. Le uniche, per ora, in grado di offrire qualche certezza a genitori e figli.

Coccinelle da salvare

Prima le segnalazioni dei genitori, poi i crolli: cronaca di una chiusura

annunciata alla De Amicis

di Eleonora Marchiafava

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in primo piano Luci e ombre della riforma Gelmini

Università sui tetti A sentire qualche tg,

quella del ministro dell’I-struzione, dell’università e della ricerca Mariastel-la Gelmini sembrerebbe una riforma mirata a por-re fine all’egemonia dei ba-roni negli atenei italiani, a far valere il merito nell’as-segnazione delle cattedre e a combattere la casta dei soliti privilegiati, studen-ti o professori che siano. Peccato che basti appro-fondire un poco la lettura della riforma e dei decreti

ministeriali, per non tro-vare conferme alle buone intenzioni. Anzi. Abbiamo infatti chiesto a una per-sona “informata” - Giusep-pe de nicolao, professore ordinario presso la facoltà d’Ingegneria dell’universi-tà degli Studi di Pavia - di guidarci nella lettura del-la riforma in un viaggio a puntate, a luci e ombre. La prima ombra riguarda le cosiddette “università telematiche non statali”: in pratica Cepu & company,

che in Italia sono ben un-dici e che vengono favorite a scapito degli atenei sta-tali. È proprio questo uno dei punti più controver-si del decreto ministeriale di programmazione trien-nale delle università per il 2010-2012, presentato a fine ottobre dal ministero e poi approvato nonostan-te le critiche sollevate dal Cun, il Consiglio univer-sitario nazionale, organo elettivo chiamato a espri-mere in modo autonomo

e indipendente pareri sugli obiettivi della programma-zione universitaria. «Il pa-rere del Cun è significati-vo», ci spiega de nicolao, che nei mesi scorsi ha co-ordinato la Commissione per la salvaguardia dell’u-niversità pubblica della fa-coltà d’Ingegneria di Pavia, «non solo perché rileva che le università telema-tiche sono state di regola “accreditate” con decreto del ministro, malgrado il parere negativo espresso

dal Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario», ma anche perché «denuncia una ‘in-comprensibile asimme-tria fra atenei statali e non statali nella gestione delle modifiche dell’offerta for-mativa’. da un lato, cioè, gli atenei statali vengo-no sottoposti a una rego-lamentazione tale da co-stringerli a ridurre l’offerta formativa, mentre dall’al-tro viene prevista una pro-cedura autorizzativa molto

semplificata per l’istituzio-ne di nuove università non statali, anche attraverso la trasformazione delle uni-versità telematiche. Ma se l’obiettivo della Gelmini è ridurre gli sprechi e mi-gliorare la qualità del si-stema universitario nazio-nale», conclude Giuseppe de nicolao, «come si giu-stifica questo decreto, che allenta i controlli di quali-tà e favorisce la prolifera-zione di nuovi atenei solo nel settore privato?»

di Eleonora Marchiafava

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in primo piano La criminalità organizzata a Pavia

‘NDRANGHETA

Tutto comincia quando Il 13 luglio 2010, nell’ambito dell’operazione “Il

Crimine”, il Gip di Milano Andrea Ghinetti, su ri-chiesta dei pm Ilda Boccassini, Alessandra dolci e Paolo Storari, dispone l’arresto di Carlo Anto-nio Chiriaco, direttore sanitario dell’Asl di Pavia, di francesco Bertucca, imprenditore edile e pa-dre dell’assessore di Borgarello Antonio Bertuc-ca, e di rocco Coluccio, biologo e imprenditore di novara. Le accuse nei confronti dei 3 uomini sono di concorso in associazione mafiosa, dal

momento che avrebbero preso parte attivamente alle attività della ’ndrangheta, costituita da nu-merose organizzazioni mafiose locali coordinate da un organo denominato “la Lombardia”. Quello stesso giorno finisce in manette anche Pino neri, avvocato di stanza a Pavia, reputato dai pm il vero capo dell’organizzazione. E se di neri a Pavia in molti non avevano mai sentito parlare, Chiriaco è uomo noto al mondo politico pavese e non solo. «E chi non ha mai

incontrato Carlo Chiriaco?» si chiede, Ettore fi-lippi, consigliere di amministrazione del Policli-nico San Matteo e “patron” di rinnovare Pavia, la lista oggi in giunta che aveva tra i candidati francesco rocco del Prete, più volte intercettato a colloquio con neri. «Chiriaco – prosegue filip-pi – era un capo corrente del Pdl ed era normale che in molti parlassero con lui.» E molte sono le conversazioni registrate e al vaglio della ma-gistratura.

Pino neri liberato per motivi di salute, Car-lo Chiriaco ancora tra le quattro mura della sua cella. L’ex direttore sanitario dell’Asl, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, si è visto rigettare infatti, dal gip Andrea Ghinetti, tutte le richieste di revoca della misura cautelare a suo carico. Il 9 marzo 2011, dunque, Pietro trivi sarà in aula da solo.dure le accuse del segretario cittadino Antonio ricci al sindaco di Pavia Alessandro Cattaneo, che di trivi si era fidato eccome. «Cattaneo», spiega ricci, «non è stato in grado di fare scelte forti e ripartire». Quali scelte? «Abbiamo chie-sto che venissero azzerate la giunta e le nomine presso tutti gli enti di competenza comunale e che venissero scelte persone al di sopra di ogni sospetto. Il sindaco non lo ha fatto, ha preferi-to citare Borsellino e partecipare a una manife-stazione antimafia organizzata dall’Arci: troppo poco per chi amministra la cosa pubblica. Il Par-tito democratico e i gruppi consigliari del Pd e di democrazia e Solidarietà hanno quindi chiesto le dimissioni di Cattaneo per il suo immobilismo nei confronti delle sospette infiltrazioni mafiose

Il PD chiede le dimissioni del sindaco

di Stanco Canuto

nell’amministrazione del Comune. Stupisce il fat-to che, contrariamente a quanto fatto dal mini-stero dell’Interno», continua ricci, «il Comune di Pavia non si sia costituito come parte civile lesa dal possibile reato. I gruppi consigliari Pd e deS hanno presentato il primo settembre un ordine del giorno affinché ci si muovesse in tal senso, ma la maggioranza di centrodestra ha bocciato la proposta bollando-la come inopportuna. Il 2 settembre Alessandro Cattaneo rispondeva ai giornali che ‘il Pd, aven-do amministrato questa città, dovrebbe sapere che non ci si può costituire parte civile fino al rinvio a giudizio degli indagati’. Ma questo passaggio non c’è mai stato. Se il Co-mune di Pavia si fosse costituito parte civile, sa-rebbe stato attore in causa nell’accusa e quindi il sindaco non avrebbe potuto essere testimone della difesa, come invece sarà! La mancata costi-tuzione di parte civile è quindi un’altro manca-to atto concreto da parte del sindaco Cattaneo, un ulteriore elemento che ci induce a chiedere a gran voce le dimissioni da questa giunta e del suo sindaco».

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I processi in corso

in primo piano La criminalità organizzata a Pavia

Con l’arresto dell’ex direttore sanitario dell’Asl, accusato di concorso in associazione mafiosa, scende un’ombra sulle istituzioni pavesi.

Lombardia infiltrata Indagato per corruzione elettorale, l’avvocato Pietro Trivi si è dimesso dalla carica di

assessore comunale al Commercio (in quota Pdl) il 16 luglio 2010. Oltre a Trivi e a Chiria-co, però, tanti sono i personaggi politici pavesi finiti nelle intercettazioni o nelle foto della procura milanese. Tutti appartenenti a partiti politici, con un nome e cognome preciso e chiaro e tutte intercettazioni nelle quali il linguaggio, che in alcuni passaggi fa inorridire, è altamente simbolico di una politica fatta per tutto tranne che per il bene della collettività.Chiriaco vive a Pavia da molti anni ma è la prima volta che l’azione dell’amministrazione della nostra città offre lo spunto all’azione penale di una procura antimafia, così com’è la prima volta che un piano di governo del territorio venga sequestrato per il sospetto di infil-trazioni mafiose. «Le giunte di centrosinistra avranno avuto tantissimi difetti», commentano dalla sede cit-tadina del Partito democratico, «ma non certo il sospetto di infiltrazioni mafiose avanzato ufficialmente da un’inchiesta della magistratura». Intanto le indagini continuano a Milano, Pavia e in tutta la Lombardia. «Leggendo le cronache quotidiane dei giornali, impressiona la capacità di infiltrazione nel tessuto economico e sociale della mafia calabrese e l’omertà

che circonda gli affari della ‘ndrangheta nella nostra ricca regione. Gravissima appare l’ormai conclamata penetrazione della sanità

lombarda nella sostanziale indifferenza dei vertici amministrativi e politici, che anche dopo le recenti indagini non risulta abbia-

no assunto alcuna iniziativa», lamentano dal Pd. «Stupisce che i lombardi e i pavesi pratichino l’omertà in una regione invasa dalla mafia, la stessa situazione di 15 anni fa in Sicilia, dove però ora invece si parla tranquillamente della mafia e gli industriali si schierano apertamente contro chi paga il pizzo. In Lombardia dobbiamo ancora renderci conto del fenomeno e iniziare seriamente a contra-starlo. Stupisce assai che il partito che dovrebbe difendere il territorio, la Lega Nord, taccia, soprattutto a Pavia».

Il 9 marzo, davanti al collegio dei giudici del Tribunale di Pavia presieduto dal giudi-ce Cesare Beretta, è toccato a Pietro Trivi, ex assessore al Commercio del Comune di Pavia, e a Carlo Chiriaco, ex direttore dell’ASL di Pavia, non presente in aula. Trivi deve rispondere dell’accu-sa di corruzione elettorale in concorso con lo stes-so Chiriaco, che in questa prima tappa processuale è accusato anche di turbati-va d’asta. Questo secondo capo di imputazione si rife-risce alla gara di appalti nel comune di Borgarello, vinta dalla società Pfp che, se-condo gli inquirenti, sareb-be stata collegata allo stes-so Chiriaco e che sarebbe stata truccata in accordo con l’ex sindaco Giovanni Valdes, l’imprenditore Salvatore Paolillo e il bancario Alfredo Introini (del giudizio di que-sti ultimi due se ne occuperà con rito abbreviato il tribunale di Milano).

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il focus Rischio criminalità e degrado sociale Il Partito Democratico: “Ci vuole il vigile di quartiere” Strumenti di legge e di difesa

Crosione, Vallone, rione Maestà, Scarpone, fossarmato, San Pietro in Verzolo e Santa teresa: sono alcuni dei quartieri più periferici di Pavia, le zone più socialmente a rischio, come si dice, e più colpiti dalla microcriminalità negli ultimi anni. Basta sfogliare le pagine di cronaca dei giornali locali per farsene un’idea.

L’elenco delle denuncie è presto fatto: si va dal disturbo della quiete pubblica (celebre, al propo-sito, il caso della baby-gang operante in zona Sant’Alessandro) agli atti di vandalismo a proprietà pubbliche e private; dai furti in appartamento alla prostituzione (soprattutto a fossarmato e nella zona industriale attorno alla riso Scotti) fino allo spaccio di droga e alle rapine a mano armata agli uffici postali, alle farmacie, ai negozi di vicinato. una situazione di rischio, che prolifica nelle peri-ferie dov’è alta la densità abitativa, e dove al degrado sociale si aggiungono le tensioni legate alla forte concentrazione di presenze immigrate.

L’opinione di chi vive in queste zone è che il degrado si può risolvere solo con presidi di polizia locale, che dia un segnale della presenza del Comune e delle forze dell’ordine. Il Partito democrati-co ha raccolto l’appello dei residenti, portandolo in più occasioni in consiglio comunale con istant question (6 nell’ultimo anno) ed emendamenti sia al regolamento di polizia locale sia al bilancio comunale 2011, per convincere l’amministrazione a potenziare l’organico della polizia locale.

«Basterebbe applicare una prescrizione normativa prevista dal regolamento di polizia locale del Comune che prevede esplicitamente all’articolo 29 la figura del ‘vigile di quartiere’», ci spiega il consigliere comunale del Partito democratico di Pavia davide Lazzari. «L’istituzione del vigile di quartiere risponderebbe peraltro agli appelli del comandante della polizia locale Gianluca Giurato, che in più occasioni ha sottolineato quanto il nostro corpo di polizia locale sia costretto ad agire in situazioni di carenza di organico».

Nelle periferie, le zone meno difese della città

Densità abitativa e degrado sociale, un mix pericoloso

No controllo senza vigilanza

Polizia locale sotto organico

Insicurezza periferica1

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il focus

Viaggio intorno a Pavia,dove la criminalità cresceinsieme al clima d’intolleranza.I ladri e i vandali aumentano,anche in centro, sotto gli occhidelle telecamere del sindacoCattaneo.

«Il Comune di Pavia potrebbe istituire il vigile di quartiere sfruttando la legge 122 del 2010 che prevede possibilità, seppur ristrette, di ampliare l’organico della polizia locale nei prossimi anni. Potrebbe cioè destinare i nuovi assunti alla formazione del vigile del quartiere», propongono i con-siglieri d’opposizione, «assicurando così un presidio costante nelle zone più a rischio di Pavia, e dando una risposta concreta agli abitanti. Posizionare qualche telecamera in centro storico, come ha fatto il sindaco Cattaneo nei mesi scorsi, non significa rendere più sicura la città. I frequenti scippi in centro e i furti nei negozi lo dimostrano».

«nonostante l’operato degli agenti del nostro corpo, serve qualcosa in più rispetto alle teleca-mere e agli sforzi ordinari. È da un anno che denunciamo la necessità di interventi straordinari», ci dice davide ottini, consigliere comunale del Pd, «e che chiediamo al sindaco di fare pressione sulle forze dell’ordine dello Stato, affinché venga istituito anche il poliziotto di quartiere, una delle tante promesse fatte e non mantenute dal governo Berlusconi».

Parallelamente all’istituzione del vigile di quartiere, il Partito democrati-co ha chiesto al sindaco di Pavia d’istituire i comitati di quartiere, organismi di partecipazione popolare previsti dal testo unico degli enti locali, dopo che la finanziaria 2007 ha di fatto soppresso i consigli circoscrizionali per le realtà urbane al di sotto dei 100.000 abitanti. «I consigli circoscrizionali aveva-no però un compito importante», ci spiegano dal Pd, «perché rappresentavano il front-office dell’amministrazione sul territorio, una specie d’avamposto a cui i cittadini si rivolgevano per la risoluzione di problemi quotidiani. tra le altre cose, il presidente di quartiere aveva la possibilità di interfacciarsi direttamente con il corpo di polizia locale, operando per disinnescare le situazioni potenzialmente più esplosive». un organo dunque non solo di partecipazione ma anche di controllo del territorio, «venuto meno il quale aumenta il rischio delinquenza e microcriminalità».

Lavoro sicuro

Riattiviamo gli organismi di partecipazione

Promesse non mantenute

Insicurezza periferica5

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«Ci preoccupano anche gli atti di vandalismo contro le sedi di partito e i simboli storici della città, come la stele dedicata al partigiano Cazzamali, la lapide dedi-cata ai partigiani Amati e fondrini in via ferrini o le svastiche disegnate a spray in via Cavallotti», aggiunge il consigliere comunale del Pd Guido Giuliani, che lo scorso dicembre aveva presentato un’interpellanza al sindaco di Pavia Ales-sandro Cattaneo, chiedendo la cancellazione delle scritte a sfondo razzista e discriminatorio nei confronti degli abitanti stranieri, sui muri di via Piave, via Zanachi e vicino alla scuola elementare Canna di via Griffini. «Scritte vio-lente che alimentano un clima d’intolleranza e che preoccupano, alla luce proprio dei recenti oltraggi ai simboli cittadini della memoria collettiva del nostro Paese».

Oltraggio alla memoria7

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sul territorio I ritardi della giunta comunale Che cos’è il Piano di Governo del Territorio

della sua mancata ap-provazione e dei suoi ri-tardi se ne parla ormai da diversi mesi. È finito ad-dirittura sul tavolo della direzione distrettuale an-timafia tranne che a de-stinazione, ovvero in re-gione, per l’ok definitivo. Il Piano di governo del terri-torio di Pavia è ancora fer-mo sulla scrivania del sin-daco di Pavia, Alessandro Cattaneo, che sembra or-mai rassegnato a “bucare” la consegna del documen-to urbanistico prevista dal governo lombardo per il 31 marzo 2011. Il proble-ma, però, è che non si trat-ta solo di iter burocrati-

ci non rispettati. dal Pgt dipende lo sviluppo della città, un po’ come se fos-se il piano d’ammoderna-mento di un’azienda che, grazie all’innovazione tec-nologica, alla risoluzio-ne delle criticità, alla scel-ta delle infrastrutture può aumentare l’efficienza pro-duttiva, e quindi il lavoro e la redditività, a vantaggio di tutti. La regione pare ormai orientata a proroga-re i termini d’approvazione dei Pgt lombardi alla fine del 2012, ma il dato di fat-to rimane: a oggi Pavia è ancora senza un Piano di governo del territorio che permetta di creare case e

lavoro. «Si potrebbero re-alizzare insediamenti sia residenziali sia produttivi, moderni e a basso impatto ambientale, recuperando le aree dismesse», spiega-no i consiglieri comuna-li del Partito democratico e del gruppo di democra-zia e Solidarietà che fanno parte della Commissione consiliare terza, compe-tente in materia, «e sen-za consumare altro suolo, costruendo solo e soltan-to nelle aree dismesse, la cui estensione è più che sufficiente per soddisfare il fabbisogno abitativo di Pavia per decenni, e inve-ce siamo ancora fermi».

CoS’èIL PGT

Attraverso il Pgt, “Piano di governo del territorio” che sostituisce il vecchio Pia-no regolatore, i Comuni lombardi piani-ficano lo sviluppo urbanistico delle cit-tà. Viene elaborato sulla base sia delle analisi ambientali, urbanistiche, viabi-listiche, economiche, sociali e culturali del territorio, sia delle proposte che ar-rivano in Comune da parte dei cittadini e delle associazioni. La sua funzione è quella di stabilire quali strutture pub-bliche si possono realizzare e a quali usi possono essere destinate le diver-se aree del territorio comunale (all’agri-coltura, all’industria oppure alla tutela paesaggistica o storica) in un certo las-so di tempo. Il Pgt è infatti “a sviluppo breve”: prevede cioè opere realizzabili in massimo 5 o 10 anni.

Perché in città lo sviluppo

è fermoPGT

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sul territorio Il bilancio approvato dal sindaco di Pavia Frastuono visivo

Tagli alla scuola e ai trasporti pubblici, alla rac-colta dei rifiuti e alla ma-nutenzione del verde, alla sicurezza. È un bilancio che non dà molta speran-za alla città di Pavia, quel-lo approvato dalla giunta comunale del sindaco Alessandro Cattaneo all’i-nizio dell’anno. Del taglio delle corse degli autobus e di 300mila euro si è det-to a pagina 3 del nostro giornale. Sparisce invece dalla voce “opere pubbli-che” il ventilato progetto della scuola media a Pa-via Ovest, sbandierato un po’ di mesi fa dalla giun-ta, che tra l’altro nel do-

cumento finanziario non spiega come verranno utilizzati i 5 milioni di euro che il Comune ha ricavato dalla vendita dell’immobi-le Asm di via Carlo Alber-to. È invece chiarissimo il taglio di 880mila euro ai servizi della raccolta dei rifiuti, dello spazzamen-to delle strade e della manutenzione del verde effettuati dall’Asm. Altro che sviluppo della città. «Lei, assessore Galandra, soffre di sudditanza psi-cologica nei confronti dei dirigenti del suo settore», ha detto Davide Lazza-ri, Partito democratico, all’assessore al Bilancio

del Comune di Pavia du-rante la seduta del con-siglio comunale del 21 gennaio che ha approvato il documento finanziario. «Il bilancio che ci appre-stiamo a discutere è solo un’operazione ragionieri-stica che non tiene conto della centralità che la poli-tica deve svolgere. Saper

prevedere e governare i cambiamenti sociali in atto, mantenere alti i livelli di assistenza per i pavesi, spostare investimenti su determinati capitoli piut-tosto che altri sono ope-razioni fondamentali per chi vuole aiutare una città e una comunità a saldarsi su valori comuni quali la

solidarietà e la giustizia sociale», ha detto il con-sigliere comunale del Pd.Sulla sicurezza l’investi-mento previsto è pari a zero euro, mentre sono previsti 60mila euro per il giornalino mensile del Comune. Sei le assun-zioni comunali messe a bilancio senza alcun tipo di indirizzo, mentre il fon-do di garanzia per i cas-sintegrati viene tagliato di 70mila euro, passando da 120mila a 50mila euro. «Perché questo taglio?», ha chiesto al sindaco Da-vide Ottini, Pd. «Forse perché pensate che il pro-blema dei cassintegrati

non si ponga più a Pavia? O perché avete utilizzato quei soldi per implemen-tare il fondo sociale affitti, in una sorta di gioco delle tre carte utile ad alimen-tare la vostra propaganda in città? Togliete ad alcuni bisognosi, i cassintegrati, per dare ad altri bisogni, i locatari in difficoltà, ma la coperta è quella e qual-cuno al freddo ci resta comunque. Il problema è che dovreste dare a tutti perché tutti meritano ri-sposte adeguate alle loro esigenze. Con che soldi, dite? Magari coi 60mila euro per il mensile di pro-paganda comunale».

Il Comune di Pavianon ha i soldie i cittadini pagano il conto

Cari lettori, inviateci le foto di tutto ciò che vi sembra sia inutile, antiestetico, ridondante, disinformativo o che porti a un abbruttimento, a un “inquinamento visivo”, a un degrado della città come appunto segnaletica non comprensibile, cartelli mal posizionati, insegne di negozi. Interessante indagare anche all’interno di edifici pub-blici, ospedali, stazioni, ovunque vi sia spreco di risorse pubbliche e mancanza di rispetto al cittadino. Saranno anche graditi contributi scritti.Una città è un luogo pubblico e la corretta organizzazione dei messaggi informativi ne fa un vanto di trasparenza e democrazia. Sì, perché la buona informazione è la libertà e l’autonomia del cittadino.Inviate il vostro contributo alla nostra redazione [email protected]. Verrà attentamente selezionato per la pubblicazione sui prossimi numeri del giornale.

Frastuono visivo

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Alcune idee guardano lontano, lavoriamo per avvicinarle a tutti.

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in comunità L’impegno del volontario al fianco degli immigrati

Pavia multietnicari», ribadisce Giancarlo, «sono pochi coloro che hanno bisogno di un aiu-to economico, perché la maggior parte è arrivata in Italia sapendo di venir assorbiti dal mercato del lavoro, ed è riuscita a in-serirsi aprendo attività in proprio o rispondendo alla domanda di aziende alla ricerca di manodope-ra specializzata e non, se pur con contratti preca-ri». Negli ultimi due anni, però, a causa della crisi economica, molti hanno perso il lavoro, «sebbe-ne questa sia una con-dizione comune a tanti operai italiani non specia-lizzati che sono la fascia lavoratrice più debole, maggiormente esposta ai tagli del personale da parte delle aziende. In se-guito alla crisi, quindi, dal 2008 al 2010» continua il presidente di Babele, «è aumentata vistosamen-te la percentuale degli immigrati stranieri che si sono rivolti al nostro cen-tro per un supporto nella compilazione della richie-

sta del permesso di sog-giorno per ‘attesa occu-pazione’», ma non solo. «È aumentata anche l’u-tenza straniera che si ri-volge a noi per accedere a un progetto finanziato dalla Regione Lombardia che riconosce ai genitori

volontari», spiega Gian-carlo Gatti, presidente e anima fondatrice dell’as-sociazione, «consisto-no nell’offrire servizi che mancano o che sono pre-senti in modo limitato sul territorio. Abbiamo attiva-to, per esempio, un cen-tro di aggregazione rivolto ai ragazzi stranieri presso l’APS Scapolla di corso Garibaldi, a Pavia, aperto dal lunedì al venerdì dalle

in difficoltà economiche, sia italiani che stranieri, beni come pannolini, latte in polvere e omogeneiz-zati, fino a un valore com-plessivo di 500 euro». Tra gli immigrati irregola-ri sono comunque mol-ti di più, fa sapere Gatti, «quelli che si trovano in una condizione di irrego-larità ‘tecnica’, cioè avreb-bero tutti i requisiti per diventare regolari ma la legislazione vigente non

glielo consente facilmen-te, essendo vincolati al decreto flussi». La loro presenza è relativamente bassa: «Circa un migliaio a Pavia e 6mila in tutta la provincia; la maggior par-te vive del proprio lavoro in nero prevalentemen-

14.30 alle 17.30, dove ab-biamo avviato anche corsi di italiano, corsi di alfabe-tizzazione per adulti stra-nieri e, in collaborazione con il polo ospedaliero del San Matteo, uno sportello per le famiglie in ambito sanitario», oltre ad alcu-ne attività realizzate nelle scuole.Ma come vivono gli immi-grati a Pavia? «Tra gli immigrati regola-

te nel settore agricolo, nell’edilizia o nei servi-zi, magari presso piccoli imprenditori che si assu-mono la responsabilità di non registrare il contrat-to. I disperati, gli spaccia-tori che vivono di espe-dienti», conclude Gatti, «hanno solo un’alta visi-bilità mediatica, perché a livello percentuale la loro presenza è davvero irri-soria. Anche fra questa fetta di irregolari che vi-

Molti si trovano in una condizione di irregolarità “tecnica”,

cioè avrebbero tutti i requisiti per diventare regolari

ma la legislazione vigente non glielo consente facilmente,

essendo vincolati dal decreto flussi

L’integrazione come unica possibilepolitica di gestione dei flussi migratori,che non si possono fermare ma che,anzi, sono in crescita

di Alessia Furia

Progettazione comunicazione strategica

grafica e design per la comunicazione

sistemi di identità visivapiani media, ufficio stampaweb e multimedia design

Progettazione e realizzazione allestimenti

design per spazi pubbliciarredo urbanomostre, stands, musei, scuola e didattica

Ideazione e realizzazione eventiprogetti culturaliconvegni e festival

A dispetto di ammini-strazioni comunali, come quella di Pavia, che non disprezzano il ricorso a or-dinanze preventive per li-mitare l’apertura in centro storico di esercizi com-merciali definiti “troppo etnici”, come i take-away di kebab, associazioni come Babele onlus stan-no al fianco degli immi-grati e delle loro famiglie. Piccola realtà nata nel 2001, Babele sta infatti dalla parte del riconosci-mento della dignità degli immigrati in quanto citta-dini, e dei loro diritti. Babe-le offre agli immigrati non tanto un supporto econo-mico, dato che la maggior parte di loro lavora rego-larmente, quanto servizi d’accoglienza e d’integra-zione sociale e scolasti-ca, nel rispetto delle di-verse culture. Che è poi l’obiettivo dell’associazio-ne: favorire l’integrazione di chi proviene da terre e culture lontane. «Le atti-vità proposte da Babele, che coinvolge molti soci, sostenitori e soprattutto

Glifo Associati s.c. | viale Famagosta 75

20142 Milano | t 02.26111640 f 02.2894758

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in comunità La onlus nata nel 2001 non offre supporto economico,ma servizi d’accoglienza e di assistenza

Pavia multietnicaIl presidentedell’Associazione Babele, Giancarlo Gatti, spiega perché non dobbiamo avere paura

IN CALO LE PRESENZE IRREGOLARI IN PROVINCIA

vono in case con affitti in nero, parlare di situazio-ni di degrado particolare sarebbe fuori luogo, ma semmai di singoli casi di effettivo bisogno». Casi di cui i Comuni sono tenu-ti a farsi carico, metten-do a disposizione men-se e dormitori comuni. Finora il sindaco Cattaneo ha allestito 24 posti nella struttura comunale di via San Carlo che fino all’an-no scorso ospitava le fa-miglie rom sgomberate dall’area dell’ex Snia, e che ora è stata adibita a centro di prima accoglien-za. Realizzato invece dalla passata amministrazione di centrosinistra è il Vil-laggio della solidarietà di San Francesco, in viale Sardegna, come ci spie-ga Francesco Brendoli-se, l’ex assessore ai Ser-vizi sociali che lo aveva voluto fortemente. «Potrebbe ospitare una novantina di persone», dice Brendolise, oggi ca-pogruppo del Partito de-mocratico all’opposizio-ne in consiglio comunale, «ma è stato distolto dal-la vocazione che doveva avere ed è sottoutilizza-to».

SECondo L’ISMu – Iniziative e Studi sulla Multietnicità, l’ente che promuove ricerche sulla so-cietà multietnica e multicultura-le, la provincia di Pavia è la meno vivace tra le provincie lombarde per quanto riguarda il fenomeno immigratorio. Se dalla metà degli anni ’90 fino agli inizi del 2000 si è infatti affermata una forte compo-nente maghrebina e nord africana nella composizione etnica dell’im-migrazione straniera, negli ultimi cinque anni è aumentato il flusso migratorio proveniente dall’Est Europa e, in particolare, da roma-

nia, Albania, ucraina e Moldavia. In quasi un decennio, sia per ef-fetto della Convenzione Shenghen sulla libera circolazione, sia per effetto di alcune sanatorie nel no-stro Paese, gli stranieri residenti in provincia di Pavia sono passati da 9mila circa nel 2001 a 18mila alla fine del 2004, per raddoppiare ancora e arrivare a quota 48.000 nel 2009. Per quanto riguarda, in-vece, gli immigrati irregolari, non solo sono meno che raddoppiati, ma sono pure diminuiti, dal picco di 9.200 irregolari nel 2006 a poco più di 6mila nel 2009.

Variazione

Paese di provenienza Assoluta Percentuale

Ucraina 680 25,3

Marocco 390 7,4

Perù 320 30,6

Egitto 190 4,7

Romania 190 1,1

Equador 180 8,3

Brasile 150 25,9

Turchia 110 37,4

Repubblica Dominicana 100 11,4

Macedonia 90 67,8

Bolivia 90 155,7

Camerun 90 18,6

Polonia 80 14,5

Sri Lanka 80 17,6

Albania 80 1,0

Senegal 60 9,6

Serbia e Montenegro 60 92,8

Fonte: n/elaborazioni su dati Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità.

anno 1 n.1 | aprile 2011Periodico in corso di registrazione presso il Tribunale di Pavia.In corso di registrazione al Roc

Direttore responsabile:Ottavio G. Rizzo

Vicedirettore responsabile:Antonio Sacchi

Redazione:via Taramelli 7 - 27100 Paviatel. 0382 304832email: [email protected]

Hanno collaborato a questo numero: Alessia Furia, Stanco CanutoEleonora MarchiafavaChiara Scuvera

Proprietà:Associazione Pavia Democratica

Editore: Glifo Associati s.c. Milano

Progetto grafico, impaginazione epubblicità:Glifo Associati s.c.viale Famagosta 7520142 Milanotel. [email protected]

Stampa: SarNub - Cavaglià (BI)Stampato il 4 aprile 2011Tiratura cartacea 10.000

foto di Valter Molinaro Danza nel villaggio...ROM

periodico democratico

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L’anagrafe pubblica degli elettiLa mafia è una tassa sull’onestà

Il Partito democratico Lombardo lancia con il 2011 una campagna regio-nale per la legalità con i suoi Circoli e i suoi ammi-nistratori locali. Promuo-vendo iniziative pubbli-che e proposte legislative. Affermando buone prati-che, regole e comporta-menti sia interni al Partito che nelle amministrazioni locali. rilanciando propo-ste concrete come l’ana-grafe pubblica degli eletti e attivando nuovi impe-gni contro l’usura anche grazie al coinvolgimen-to attivo degli Enti Lo-cali. Per il Pd questo è uno dei principali obiet-tivi su tutto il territorio lombardo. Perché contro le organizzazioni crimi-nali occorre una grande organizzazione Politica. La presenza delle mafie in Lombardia purtroppo non è né una novità né un fenomeno isolato. La pre-

sa di coscienza dell’opi-nione pubblica, anche a seguito di fatti eclatan-ti e dell’azione preziosa della magistratura e delle forze dell’ordine, è un’op-portunità per una fase nuova di attenzione e un cambio di passo. L’obiet-tivo è isolare i comporta-menti criminali tutelando le comunità, la pubblica amministrazione, il tes-suto economico e produt-tivo. Il Partito democrati-co lavora da tempo a una mobilitazione robusta sul territorio con l’obiettivo di isolare comportamen-ti criminali tutelando le comunità, la pubblica am-ministrazione, il tessuto economico e produttivo lombardo anche in vista dell’Expo. Le nostre co-munità hanno bisogno di regole certe,trasparenza, legalità. Hanno bisogno di sradicare il fenomeno dell’usura. Hanno biso-

gno di più responsabilità da parte di tutti. Il rispetto delle regole fa bene all’e-conomia, abbassa i co-sti per i cittadini, premia chi ha coraggio di inve-stire, chi si mette in gio-co, chi lavora con onestà e correttezza.La Lombardia è purtroppo diventata l’epicentro delle nuove mafie. Per questo il rispetto delle regole è la precondizione per vivere bene nei territori.La Lega nord e il PdL da troppo tempo gover-nano la regione e non si sono mai accorte di nulla?Per la Lega nord la prio-rità è la Padania, che non esiste, e non le infiltrazio-ni mafiose nella nostra re-gione. Preferiscono dare la caccia ad immigrati extra-comunitari piuttosto iso-lare chi ha avuto rapporti con le varie mafie tra cui la ‘ndrangheta.

INSIEME A TAVOLAUNA CLESSIDRA PER BATTERE IL TEMPO

La tavola è il luogo per eccellenza degli incroci e delle mescolanze, dell’ascolto e della pazienza, della curiosità e del rispetto.In un nuovo giornale come questo una piccola rubrica di cibo non po-teva mancare. Ospiterà ricette del nostro e di altri paesi cui abbiamo dato e da cui abbiamo preso profumi e consolazioni. Salute! Mandate le vostre ricette a [email protected]. Ecco la prima.

PESTO DI NOCI, NOCCIOLE E ROSMARINO40 g di nocciole sgusciate e leggermente tostate40 g di noci sgusciatesale integralepepe nero macinato1 spicchio di aglio affettato fine1 cucchiaio e mezzo di aghi di rosmarino secco, non fresco4 cucchiai colmi di olio extravergine di oliva40 g di parmigiano grattugiato

Metterlo nel mixer e lavorarlo. Aggiungere alla fine parmigiano, pepe nero macinato al momento e l’olio a filo. Usarlo come il pesto alla genovese, al-lungandolo con l’acqua di cottura. Messo in vaso e ricoperto d’olio dura a lungo in frigo. La sua morte sono le tagliatelle fatte in casa di farina semi-integrale ma vanno bene anche gli gnocchi o la pasta corta.

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cultura&oltre Mafia tassa sull’onestà L’unione si fa a tavola Una clessidra da ascoltare

Si chiama CLESSIdrA l’ultimo lavoro di Loren-zo riccardi, cantautore pavese. Autodidatta, nel 1989 è tra i vincitori di Pavia rock, e partecipa al Club tenco come nuova proposta su invito diret-to del fondatore Amilcare rambaldi. nel 1990 è tra i vincitori del Primo Premio Città di recana-

ti, assegnatogli da una giuria d’eccezione composta da sette fra cantautori e poeti tra cui fabrizio de Andrè, Mauro Pagani, Giorgio Caproni. nel 1997 esce il primo album StrAdE PErSE, prodotto da Mauro Pagani e Giorgio Cordini. Al lavoro partecipano importanti musicisti, tra cui Walter Calloni, Mark Harris e Massimo Bubola. nel 2003 esce trA fIAMMA E CAndELA, autoprodotto e realizzato con il polistrumentista Stefano Cattaneo, con la partecipazione di Mauro Pagani, Giorgio Cordini e un cameo di fernanda Pi-vano. Clessidra esce nel 2010. È autoprodotto e realizzato con Stefano Cat-taneo e con Beppe Caruso, Max Manfredi, Betti Verri, furio Sollazzi, Cesare Pizzetti, roberto Aglieri, Enrico Mantovani, Max Gabanizza e Michele Gazich. dei dodici brani presenti nove sono originali e tre sono interessanti riletture di canzoni altrui: “Al di là del mare”, traduzione italiana di Jim Jones del bra-no tradizionale che Bob dylan ha interpretato in “Good as I been to you”; “I monti della Savoia”, scritta da fabrizio de Andrè, e “Hear the angel singing” di Larry Johnson, il bluesman con il quale Lorenzo ha collaborato dall’inizio della sua carriera. Se sei interessato all’acquisto del Cd scrivi direttamente a Lorenzo [email protected], oppure rivolgiti al negozio Cdland in via olevano 1, a Pavia.

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GIOVANI E POETI Si chiamano Clo, “Cal-

pestare l’oblio”, e sono un gruppo di giovani poeti che nel 2009 hanno dato vita a un progetto di “re-sistenza in versi” sfociato in un’antologia ebook di-stribuita in rete. «Abbia-mo voluto dimostrare le potenzialità comunicative e la vivacità di un genere, quello poetico, da decen-ni confinato nello speciali-smo e negli studi accade-mici», spiega davide nota (nella foto), uno degli ide-atori del progetto “Calpe-stare l’oblio” . «L’8 gennaio scorso alcune centinaia di giovani si sono incontrati in un locale di roma alter-nando letture di versi a in-terventi politici sulla que-stione culturale italiana». Presenti scrittori, registi, giornalisti, rappresentan-ti dei movimenti studen-teschi e dei partiti politi-ci della sinistra italiana, «a cui abbiamo detto che

In una società devastata da vent’anni di berlusco-nismo, investita da un degrado morale che dai pa-lazzi del potere tracima anche in ambienti più locali e familiari, compito di uno strumento di informazio-ne, che ha evidentemente il suo punto di riferimento nell’area democratica di centro sinistra, è soprattutto quello di mantenere i cittadini vicini alle istituzioni e a un’idea di Paese, di Nazione, una e indivisibile, e di sensibilizzarli su un progetto di cittadinanza coesa e aperta.La parola innanzitutto: per raccontare la vita am-ministrativa della Città e per rivelare le criticità, quando ci sono e ce ne sono, di un’azione di governo, quella del centro destra, che è carente nel program-ma, asfittica nelle strategie, inefficace nelle soluzioni. Un’azione di governo che è solo chiacchiere e distin-tivo. Le pagine di questo giornale sono qui a testi-moniarlo. Ma la nostra sarebbe una visione di parte se non fosse confortata dalle denunce di numerosi cittadini che si sono opposti ai “tagli dei bus” piutto-sto che alle cosiddette “razionalizzazioni” nel settore istruzione, tanto per citare, tra le tante, un paio di inadempienze dell’amministrazione Cattaneo. Ri-tengo tuttavia che la nostra non sia stata e non pos-sa essere soltanto la voce della protesta: a noi tocca anche l’impegno della speranza. Indicare ai cittadini pavesi che un altro modo di governare è possibile. Però non è sufficiente dichiararlo e basta: ecco per-ché i lettori troveranno in questo nostro periodico la critica, ma anche la proposta. Nella convinzione che governare la quotidianità e lo sviluppo di una comu-nità è sempre un problema culturale: occorre studia-re, capire e agire nell’interesse comune.

solo nella consapevolezza di interconnessione potre-mo smuovere qualcosa di un tempo che non è de-stinato per forza a resta-re miserabile e vile». Ma gli intellettuali non han-no una qualche respon-sabilità dell’affermarsi del berlusconismo? «La sini-stra ha reciso ogni rappor-to con il mondo culturale reale, ignorando il dibat-tito in atto. L’importante però ora è giudicare l’epo-ca per superarla. Per que-sto chiediamo di dar voce al fermento culturale dal basso. Ci sono più conte-nuti innovativi nell’opera di un giovane scrittore e poeta che in mille sondag-gi». Pensate a una mobili-tazione di piazza degli ar-tisti? «Più che altro a un convegno unitario col Mo-vimento dei lavoratori del teatro e dello spettacolo, con l’Arci nazionale e, se ci riusciamo, con la Cgil».

I più ascoltati dalla reteGoogle lo ha indicizzato come il terzo sito di giornalismo musicale più visitato in Italia. Alterna-tive rock, indie e wave, post-rock ed elettronica, hard rock and progressive, extreme metal e grunge sono solo alcune delle sezioni che offre, insieme con le interviste alle band, le recen-sioni degli album, i concerti e i locali dove si fa musica. Una ventina i curatori, tutti tra i 15 e i 30 anni d’età, studenti e universitari che hanno tradotto in cultura musicale una passione che unisce. Rockline.it è questo e anche di più. A breve sarà on line la nuova grafica del sito, men-tre dietro le quinte l’associazione culturale, nata col sito, organizza concerti ed eventi culturali come la Festa dei Giovani democratici del settembre scorso a Cava Manara, Pavia. Da qui pro-vengono il presidente Lorenzo Iotti, il vicepresidente Maddalena Gattoni, il segretario nonché direttore responsabile del web-magazine Edoardo Baldini, il tesoriere Matteo Zorzoli e i consi-glieri Alessandro Emmi e Giulia Cribellati. Le altre tre sedi a Roma, Pisa e Palermo. Corsoca-vour.info li seguirà, off line, con questa rubrica dedicata alla musica, ai giovani e alla passione.

La protesta, la speranza, la proposta

musica

cultura&oltre Calpestare l’oblio Rockline Italia

di Chiara Scuvera

di Antonio Sacchi, vicedirettore

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HAI MAI PENSATOA QUANTA STRADA DEVE FAREL’ACQUA PRIMA DI ARRIVARE

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