Pd programma europee

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Programma per le elezioni europee del 25 maggio.

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Il Partito Democratico fa parte del gruppo del-l’Alleanza Progressista dei Socialisti e Demo-cratici (S&D) nel Parlamento europeo, primogruppo di centrosinistra, alla cui creazione ha datoun apporto fondamentale.S&D lavora a stretto contatto con altre grandi or-ganizzazioni di sinistra in UE, tra cui il Partito deiSocialisti Europei (PSE) che riunisce i partiti so-cialisti, socialdemocratici e laburisti dell’Unione Eu-ropea, per un totale di 32 partiti da 28 Paesi UE.Dal 27 Febbraio 2014 il Partito Democratico èmembro effettivo dello stesso PSE.

L’Europa cambia verso perché ce lo chiedi tu.

1. IL LAVORO AL PRIMO POSTOI numeri che ci lasciano in eredità le politiche eco-nomiche attuate negli ultimi cinque anni dalla de-stra europea parlano da soli: circa 27 milioni dieuropei non riescono a trovare un lavoro. Unquarto di questi è composto da giovani. Ad oggi 120 milioni di cittadini in Europa vivono

al limite della soglia di povertà o al di sotto di essa. Sono i numeri che ci lascia in eredità la politica eco-nomica attuata da un’ Unione europea a guida con-servatrice negli ultimi anni.

Per questo anche l’Europa, come sta facendol’Italia, deve cambiare verso: la creazione di po-sti di lavoro per i giovani sarà al centro dellanostra azione, per questa generazione e per quellasuccessiva, e rimarrà una priorità fondamentaledel nostro impegno a lungo termine a favore dellapiena occupazione.Il PD e i Socialisti e Democratici europei hannoguidato la campagna per una Garanzia giovanieuropea, un aiuto ad affrontare la catastrofedella disoccupazione giovanile. A febbraio del 2013 il Consiglio alla fine ha con-cordato su uno stanziamento di 6 miliardi ai go-verni per costruire garanzie per i giovani disoccu-pati fino a 25 anni. E’ un inizio ma non è abbastanza – sono necessarialmeno 20 miliardi, secondo l’Organizzazionemondiale del lavoro – non ci fermeremo finché

“Crediamo fermamente che l’Unione euro-pea debba cambiare. A maggio, con le ele-zioni per il Parlamento europeo, il tuo votoci fornirà l’opportunità di realizzare l’UE chetutti i cittadini meritano. Un’Europa cheprogredisce, un’Europa che protegge,un’Europa che raggiunge risultati eccel-lenti. I partiti della nostra famiglia politica,presenti nei 28 paesi membri, si impegne-ranno a fondo per riuscire a garantire unfuturo più sicuro per i cittadini. La destraha creato un’Europa caratterizzata da unclima di inquietudine e austerità.Nel corso degli ultimi 5 anni, connotatidalla presenza di una maggioranza conser-vatrice al potere nell’UE, ci siamo battutiper un’Europa forte, socialmente equa edemocratica.Ora è giunto il momento di passare allaguida dell’Europa e, per farlo, abbiamo bi-sogno del tuo sostegno, del tuo aiuto e deltuo voto.Il nostro programma per il prossimo quin-quennio dell’Unione europea prevede il ri-torno alla creazione di posti di lavoro, aun’economia produttiva e a un senso di co-munità e di rispetto per le persone. Deside-riamo concentrare il nostro impegno su divoi, in quanto cittadini ed elettori, e ridaresperanza ai nostri giovani.Per la prima volta, a maggio, potrai espri-merti su chi governerà l’Europa. Avrai lapossibilità di votare per il prossimo Presi-dente della Commissione europea. Percambiare l’attuale maggioranza di destranell’Unione, gli unici voti che faranno la dif-ferenza saranno quelli espressi a favore deiSocialisti europei, dei Socialdemocratici, deiLaburisti, dei Democratici e Progressisti”.

dal Manifesto del PSE

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non riusciremo a raggiungere l’obiettivo che cisiamo fissati.

Il nostro piano d’azione per il lavoro in 10 punti:

L’Europa torna al lavoro

1. Investire nei giovani: a. La Garanzia Giovani va estesa ai disoccupatisotto i 30 anni e il suo finanziamento deve esseremaggiore: dagli attuali 6 miliardi a 21 – attin-gendoli dal Fondo Sociale Europeo. b. permettere ai giovani laureati o con particolaricompetenze/abilità di partecipare ai progetti in-novativi delle imprese;c. chiedere che gli stage in azienda prevedano limititemporali ben definiti, un compenso economicodignitoso e che siano legati ad un programma diformazione.

2. Un nuovo patto per un’Europa sostenibile:a. adottare un piano di investimento di 582 milionidi euro in trasporti rispettosi dell’ambiente, effi-cienza energetica, energie rinnovabili e collega-menti in rete, investimenti che possono creare3,5 milioni di posti di lavoro nell’Eurozona già neiprimi tre anni; b. estendere i Project Bond comunitari alla ‘greeneconomy’

3. Re-industrializzare l’Europa: a. creare una task force europea permanente cheabbia l’obiettivo di aumentare il peso dell’industrianell’economia europea dal 15% al 20%;b. rafforzare i Project Bond per finanziare progettisu larga scala nel campo dell’innovazione, delle in-frastrutture e della re-industrializzazione.

4. Aiutare le imprese a creare occupazione: a. assicurare l’accesso al credito, anche per le coo-perative e le società non-profit; b. introdurre la tassa sulle transazioni finanziarie,così da riorientare le finanze dai mercati speculativiall’economia reale; c. favorire l’uso dei fondi europei per le piccole emedie imprese; d. contribuire a tenere bassi i costi di produzione;

e. rimuovere le barriere per tutte le PMI che vo-gliono assumere.

5. Investire nelle competenze:a. lanciare un programma europeo per svilupparele competenze dei lavoratori ultratrentenni chepreveda formazione e stage in azienda; b. dedicare il 2% del PIL all’insegnamento superioree il 3% alla ricerca e innovazione;c. adottare misure per assicurare che almeno il40% dei giovani abbiano un diploma secondario ouniversitario.

6. Un mercato del lavoro modernoper un’economia moderna: a. eliminare i contratti a zero ore e gli stage nonremunerati;b. mettere regole più stringenti sui contratti a ter-mine;c. rafforzare gli uffici di collocamento e implemen-tare politiche dinamiche per l’occupazione; d. incoraggiare il dialogo sociale e la contrattazionecollettiva.

7. Salario minimo in tutti gli Stati membri:chiedere al Consiglio Europeo che gli Stati membrisi impegnino a definire entro il 2025 un salariominimo garantito nazionale per garantire condi-zioni dignitose di vita a tutti i cittadini e avviareun percorso di riduzione delle diseguaglianze sem-pre più crescenti.

8. Un’Europa più verde può contribuirea creare occupazione:si stima che l’attuazione del Piano comunitario diefficienza energetica del 2011 possa creare circa2 milioni di posti di lavoro, attraverso politiche diincentivo al riciclo dei rifiuti e all’incremento delPIL che ne deriverebbe.

9. Innovazione e lotta alla burocrazia:a. ridurre la burocrazia per nuove imprese e bre-vetti;b. investire almeno il 3% del PIL nella ricerca e svi-luppo; c. sostenere le imprese con alto profilo innova-tivo;d. far cooperare imprese, università e autorità

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pubbliche per sviluppare strategie regionali.

10. Tutela dei lavoratori:a. assicurare l’accesso a congedi parentali, al part-time e ad altre forme di lavoro flessibile, nonchéagli asili nido; b. chiedere misure legislative contro ogni formadi discriminazione.c. inserire a livello europeo sistemi di rotazioneche permettano ai disoccupati di sostituire tem-poraneamente i lavoratori in formazione;

2. BATTIAMO IL RIGORE:UNA NUOVA POLITICAECONOMICA PER L’EUROPA MADE IN ITALYLe politiche di sola austerità hanno danneggiato lenostre economie: la destra al governo dell’UE in unmomento di crisi ha salvaguardato più gli interessidelle banche e dei mercati finanziari che quelli deicontribuenti e cittadini europei.

La destra ha scelto di trattare la spesa pubblicacome ‘il problema’, prescrivendo una cura letale diausterità crescente e colpendo i livelli di occupa-zione faticosamente raggiunti. Il prezzo inevitabileè stata la disoccupazione crescente, economie sta-gnanti e tagli selvaggi alla spesa pubblica e allostato sociale.

I Socialisti e Democratici europei e il Pd hanno co-stantemente lottato per una risposta diversa allacrisi e per una visione alternativa del futuro del-l’Europa. Abbiamo guardato alle cause sottostantila crisi e definito una strategia alternativa per ri-portare in Europa prosperità ed equità.

Le nostre proposte

Vogliamo un processo decisionale demo-cratico più vicino ai cittadini con una voce forte delParlamento europeo e più voti parlamentari a li-vello nazionale.

Maggior margine di manovra e flessibilitàper gli investimenti effettuati attraverso i bilanci

nazionali (Golden Rule), in grado di far espanderela nostra economia, piuttosto che farla arretrare.Per creare posti di lavoro e far ripartire l'economia,attribuiremo un'importanza prioritaria all'innova-zione, alla ricerca, alla formazione e alla politica direindustrializzazione intelligente.

La nuova Commissione dovrà mettere il la-voro al centro delle politiche economiche, con ilpieno impiego come obiettivo centrale: non ba-stano gli obblighi sulla stabilità dei conti pubblici,ma servono impegni vincolanti anche per la cre-scita e il lavoro.

La riforma della Banca centrale europea. Ad oggi, l’unico obiettivo della Bce è quello dellastabilità dei prezzi . Vogliamo sostenere l’azionedella Bce per la conduzione di politiche monetarieespansive per evitare rischi di deflazione.

Vogliamo vedere progressi sugli Eurobondper ‘mutualizzare’ il debito e ridurre la vulnerabilitàfinanziaria.

Vogliamo rafforzare la protezione dell’Eu-ropa dall’instabilità finanziaria creando una riservafinanziaria di circa l’1% del Pil europeo.

Vogliamo un ‘Patto del progresso sociale’(Social Compact) che integri il ‘Patto di Stabilità ecrescita’ (Fiscal Compact), incluso uno strumentodi monitoraggio degli indicatori occupazionali e so-ciali.Gli obiettivi di politica sociale devono essere inclusinel ‘Semestre Europeo’ (il forum per il coordina-mento economico della Ue), inclusi gli obiettivi perun lavoro qualificato.

Sosteniamo la creazione di un Fondo euro-peo per gli investimenti e di un ruolo più attivodella Banca europea degli investimenti (BEI)

3.UNA FINANZA AL SERVIZIODEI CITTADINI, FINALMENTEI cittadini europei hanno dovuto pagare per gli er-rori di un settore finanziario non regolamentato.

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Il salvataggio delle banche è costato 1,6 trilioni diEUR, prelevati dalle tasche dei contribuenti. Lebanche non dovranno più azzardare con la vita deicittadini, il settore finanziario dovrà essere al ser-vizio della società.

La politica deve tornare ad essere credibile e par-tecipe degli interessi di tutti i suoi cittadini dandol’esempio, anche in Europa. Con i Socialisti e De-mocratici ci siamo battuti per una migliore rego-lamentazione del settore finanziario. I nostri successi includono il nuovo regolamentoper le agenzie di rating, il tetto ai bonus dei ban-chieri, requisiti di capitale e di stabilità più alti perle banche, la creazione di una nuova Autorità eu-ropea di supervisione e il divieto o il controllo di al-cune delle pratiche speculative più rischiose.

Le nostre proposte

La dura presa di posizione del Gruppo S&De dei progressisti europei sulla Tassa sulle transa-zioni finanziarie ha portato la questione al topdell’agenda europea come il modo vitale per fre-nare gli eccessi delle istituzioni finanziarie, garan-tendo che queste avrebbero pagato la loro giustaparte di tasse alleggerendo il carico fiscale sui cit-tadini. La FTT è stata impostata per essere introdotta in11 dei 28 Paesi membri dal 1 gennaio 2014.Ci batteremo perché sia adottata da tutti e 28 iPaesi membri.

Ci batteremo per l'istituzione di una agen-zia di rating del credito pubblica e indipendente

Giro di vite per gli imbroglioni del fisco:l’evasione fiscale in Europa ammonta a circa 1 tri-lione di EUR all'anno. Vogliamo che la nuova Com-missione dimezzi l’evasione fiscale entro il 2020e che si inaspriscano i controlli sui paradisi fiscali

4. VERSO UN’EUROPA SOCIALE,SOLIDA E SOLIDALEPer noi progressisti, l’equità sociale e l’efficienzaeconomica camminano insieme. Ci stiamo bat-

tendo per un’Europa basata sulla solidarietà – traPaesi e tra persone.Vogliamo un’Europa che non lasci indietro nes-suno: un reddito dignitoso, un’istruzione di qualitàe accessibile, la qualità degli alloggi (compresi quellipopolari) e dell’assistenza sanitaria, all’infanzia eagli anziani, nonché l’adeguatezza delle pensioni:sono tutti obiettivi irrinunciabili delle nostre so-cietà.Perché vengano raggiunti, l’UE deve sostenere

gli Stati membri negli sforzi per garantire una ri-distribuzione equa ed efficace della ricchezza edelle opportunità. Gli obiettivi di politica sociale devono essere ri-spettati in tutte le politiche comunitarie. È nostrocompito garantire che l’UE sia una reale Unionesociale, oltre che un’Unione economica: le libertàeconomiche non possono essere tenute in maggiorconto rispetto ai diritti sociali. Daremo ai cittadinieuropei l’opportunità di sviluppare appieno il pro-prio potenziale investendo e garantendo standardvincolanti di spesa di qualità nell’istruzione, nellecompetenze, nell’assistenza all’infanzia, nell’edu-cazione permanente, nella cultura, nella mobilitàdegli studenti, nella ricerca e nella conoscenza.Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fattoper il programma ErasmusIl programma Erasmus è diventato il simbolo diun’intera generazione di giovani europei.Dall’inizio della sua entrata in vigore, 3 milioni distudenti e insegnanti hanno studiato e lavoratoall’estero. Nel 2012 il programma è stato a rischioper i tagli di budget, ma grazie alle negoziazionidel Parlamento europeo è stato salvato, otte-nendo i 6 miliardi necessari a coprire il deficit peril 2012 e quello previsto per il 2013. Lo scorso dicembre Martin Schulz ha firmato lalegislazione che dà vita alla nuova generazione delprogramma Erasmus. Il nuovo programma, che ora si chiamerà Era-smus+, è in vigore dal 1 gennaio 2014 in tutti e28 gli Stati membri. Erasmus+ potrà contare peril periodo 2014-2020 su un budget di oltre 14miliardi di euro, quasi il doppio rispetto al periodoprecedente, e darà ad oltre 4 milioni di giovanieuropei la possibilità di studiare o di formarsi al-l’estero.

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Difendiamo la cittadinanza europea perché haun impatto quotidiano su tanti aspetti della no-stra vita: rapporti Stato-cittadino, tempi dellagiustizia, diritti civili più moderni, funziona-mento dell’amministrazione.

Vogliamo difendere la libertà di movimento,senza eccezioni. Rendiamo il sistema Schengen davvero europeoe trasparente.Sono stati resi più rigorosi e stringenti i controllisulla reintroduzione temporanea degli accerta-menti ai confini interni della Ue, obbligando gliStati membri ad una consultazione preventiva.Questo garantirà che l’immigrazione da Paesi ex-tra-Ue non venga usata come pretesto per il ri-pristino dei confini interni.

Questi sono diritti concreti e principi fondamentalidell’UE.La lotta alla criminalità organizzata è stata unadelle priorità del Pd, anche in Europa. Abbiamospinto con successo per una commissione parla-mentare speciale sul crimine organizzato, il rici-claggio di denaro e la corruzione. Abbiamo so-stenuto la creazione di un procuratore pubblicoeuropeo per salvaguardare gli interesse finanziaridella Ue e ottenuto il riconoscimento a livello euro-peo del reato di associazione di stampo mafioso.Inoltre, abbiamo ottenuto l’istituzione della Giornataeuropea della memoria per le vittime della crimina-lità organizzata, sostenuto la decadenza per gli eu-rodeputati condannati per corruzione e votato perl’abolizione del segreto bancario nella Ue.

Le nostre proposte

Abbiamo bisogno di Regioni forti in un’Eu-ropa forte. Le Regioni meno sviluppate, come ilnostro Mezzogiorno, vanno sostenute e aiutate acamminare finalmente con le proprie gambe. Perquesto dobbiamo saper spendere meglio i fondiche l’Europa mette a disposizione, e in Europadobbiamo rafforzare il principio di sussidiarietà.Vogliamo ricostruire un legame tra livello locale,regionale ed europeo. L’Europa cresce se crescetutta insieme.

Vogliamo proporre uno schema di benefitper i disoccupati a breve termine per garantireun livello minimo di sicurezza economica.

L’Italia è uno dei soli tre Paesi europei anon avere alcuna forma di salario minimo (con Bul-garia e Grecia). Accanto al supporto sociale, vo-gliamo anche in Europa una cornice europeaper un salario minimo, chiedendo agli Stati mem-bri di garantire che tutti i lavoratori full-time rice-vano una paga al di sopra della soglia della povertà,con garanzie proporzionali per i lavoratori part-time.Il Gruppo S&D e in particolare la delegazione ita-liana, ha richiesto alla Commissione una direttivaquadro. E’ stata una battaglia persa nella scorsalegislatura: vogliamo avere la forza per riproporlae farla approvare.

La nostra visione è quella di una vasta pro-tezione sociale europea attraverso la garanziadell’accesso universale alle cure mediche

Una delle priorità più urgenti per l’Europaè la lotta alla povertà. La Commissione deve pro-gettare una strategia per sradicare la povertàinfantile.

5. NELL’EUROPACHE CAMBIA VERSO LA PARITÀ NON È UNO SLOGANIl principio di uguaglianza deve essere al centrodel concetto stesso di cittadinanza europea. Viverein una società più equa è un vantaggio per tutti.I diritti delle donne e la parità di genere sono alcentro delle nostre politiche. I Socialisti e Demo-cratici sono stati la forza che ha trainato la Cartadei diritti delle donne stabilita dalla Commissionenel 2010. Abbiamo spinto per l’adozione dell’Or-dine di protezione europeo e garantito che le di-rettive sui diritti delle vittime e sul traffico diessere umani affrontassero anche la situazionedelle donne.

La conciliazione tra vita professionale e vita lavo-

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rativa deve significare promuovere un bilancia-mento tra le due dimensioni e non un sacrificiodell’una a favore dell’altra.

Lotteremo contro qualsiasi forma di razzismo,sessismo, omofobia, transfobia e intolleranza.

Le nostre proposte

L’uguaglianza di genere è vitale perun’Europa forte e moderna. Stiamo lavorando sumolte questioni , tra queste: sosteniamo l’azioneUe mirata ad aumentare il numero di donne neiboard delle aziende; sosteniamo la convenzionedel Consiglio d’Europa sulla violenza sulle donne;combattiamo per l’approvazione di una direttivasul congedo di maternità, che finora il Consiglioha portato a compimento.

La parità di salario: chiederemo agli Statimembri di ridurre il gender pay gap del 2% al-l’anno.

Ci battiamo per estendere e rafforzare ladirettiva antidiscriminazione: sosteniamo i valoridi uguaglianza e crediamo fermamente che ledonne e gli uomini debbano poter condividereugualmente il lavoro, il potere, il tempo e i ruolinella sfera pubblica e in quella privata.

Vogliamo strumenti concreti vincolantiper gli Stati per garantire che a nessuno venganegato un posto di lavoro, una posizione, un futuroa causa del colore della propria pelle, dell’orienta-mento sessuale, dell’identità, della religione, del-l’età, del genere, della disabilità, delle convinzionipolitiche.

6. LA DIVERSITÀCOME RICCHEZZA:UN’EUROPADELL’INTEGRAZIONEE DELLA SOLIDARIETÀIn opposizione all’escalation di estremismi, ci bat-teremo per un’Europa che rispetti i diritti e gli ob-blighi di ciascuno, che non sia fondata sul pregiu-

dizio, sull’odio e sulla divisione.Ciascun cittadino deve poter avere l’opportunitàreale di partecipare e contribuire alla società in cuivive. È necessario rispettare i diritti dei cittadini edelle loro famiglie, lottando al contempo contro lefrodi e gli abusi. Gli Stati membri devono mostrare una reale soli-darietà in materia di politiche di migrazione e diasilo, per evitare che si verifichino ancora tragedie,oltre quelle innumerevoli che spesso hanno coin-volto direttamente il nostro Paese, mettendo adisposizione risorse economiche sufficienti. Lalotta alla tratta di esseri umani deve essere inten-sificata.Il naufragio di Lampedusa dell’ottobre del 2013,costato la vita a 366 persone tra cui molti bambini,ci ha detto che in questo decennio decisivo, in cuil’immigrazione verso l’Europa è diventata un fe-nomeno permanente e strutturale, è mancata aigoverni nazionali la consapevolezza che l’Ue nonpuò essere solo un’entità operativa, ma deve di-ventare un attore politico e operare un salto diqualità nelle sue politiche.I progressisti europei hanno il compito di dareun segno diverso all’Ue sulle politiche di immi-grazione e asilo e su quello della politica Euro-mediterranea

Le nostre proposte

Promuoviamo una vera gestione co-mune delle frontiere esterne dell’Unione at-traverso la trasformazione di Frontex in unvero corpo europeo di guardie di frontiera: l’Ita-lia non sarebbe più sola nell’affrontare le emer-genze migratorie.

I partenariati avviati dalla CommissioneUe dopo le primavere arabe devono essere ag-giornati, includendo non solo la cooperazionenella lotta all’immigrazione clandestina e al con-trollo delle frontiere, ma anche un sostegno aiprocessi di democratizzazione e allo sviluppoeconomico e sociale dei Paesi coinvolti.

L’UE deve gestire direttamente e megliole politiche di mobilità delle persone, fissandoprincipi e condizioni comuni per l’ingresso per

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lavoro, studio, ricerca, con attenzione ai bisognidel mercato del lavoro ma facendo perno suidiritti umani e dei migranti.

Promuoviamo l’estensione dell’accessoalla cittadinanza per i bambini nati in Europada genitori stranieri (lo ius soli europeo) o per iresidenti di lunga durata.

7. PER I CITTADINI EUROPEIBUFALE SOLO NEL PIATTO,QUELLE DOPI cittadini europei meritano di avere una vita sanae sicura. Intendiamo introdurre normative che con-feriscano più potere ai consumatori. Tuteleremoil diritto dei cittadini europei a disporre di alimentisani, prodotti sicuri e di vivere in un ambiente sano.Riconosciamo il ruolo strategico dell’agricoltura edella pesca per le nostre società e intendiamo pro-muovere uno sviluppo dell’agricoltura sostenibilee florido.

Le nostre priorità

Made in Italy motore dell’economia ita-liana: con l’ok al Regolamento sulla sicurezza deiprodotti, alla fine di questa legislatura abbiamoottenuto un risultato fondamentale: i consumatorieuropei saranno più protetti e le aziende italianeche producono beni di alta qualità, con materiali diottima fattura, saranno finalmente tutelate

Valorizzazione e sostegno del lavoro(agricoltori) e delle imprese agricole, un’otticache ha caratterizzato la riforma della PoliticaAgricola Comune.

Sostegno ai giovani che vogliono pun-tare sull’agricoltura come impresa

Rafforzamento della competitività delleaziende sui mercati esteri (maggiore organiz-zazione e aggregazione)

Contraffazione e sicurezza alimentare:maggiore tutela delle produzioni di qualità , tu-

tela dei consumatori e trasparenza dell’infor-mazione a loro rivolta

Lotta allo spreco alimentare. Il Pd hapromosso la campagna contro il food waste epresentato un documento “passaggio di testi-mone” al nuovo Europarlamento affinché il2016 diventi anno europeo contro lo sprecoalimentare

8. L’AGENDA DIGITALE: BANDA LARGAIN TEMPI STRETTIL’UE deve adattarsi alle nuove sfide dell’agendadigitale, garantendo un accesso diffuso a Internete un utilizzo ottimale delle potenzialità della reteper imprese, ricercatori, professionisti.4 milioni di persone lavorano nelle TLC nell’UE (nu-mero che cresce del 3% annuo, nonostante la crisi),un enorme potenziale di crescita dei mercati delletelecomunicazioni in grado di far crescere l’eco-nomia europea.Secondo un recente studio del Parlamento euro-peo, la creazione di un mercato unico digitale po-trebbe generare 260 miliardi di euro supplemen-tari, ovvero più del PIL della Danimarca stimatonel 2014. La rete deve continuare ad essere uno spazio di li-bertà e creatività. Ma abbiamo anche bisogno diuna normativa comunitaria efficace in materia diprotezione dei dati personali dei cittadini e di ac-cesso all’informazione. È fondamentale trovare ilgiusto equilibrio tra privacy, libertà e sicurezza.Il roaming è una delle ultime barriere rimaste a li-vello europeo. Grazie al lavoro del Parlamento e in particolare delgruppo S&D, entro il 2015 le tariffe di roaming inentrata e uscita all’interno dell’UE non sarannopiù soggette a costi aggiuntivi rispetto a quelli do-mestici.Infine vogliamo standard europei e politiche pergarantire la libertà dei mezzi di informazione: l’ac-cesso dei cittadini all’informazione dipende dallalibertà e dal pluralismo dell’informazione stessa.

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Le nostre proposte

Completamento del Mercato unico digi-tale con misure urgenti e concrete entro i primi100 giorni di legislatura. Un’ indicazione chiaraanche per l’Italia ad accelerare senza scuse sullabanda larga.

Revisione e modernizzazione del copy-right in Europa: sosteniamo e facilitiamo l’accessoai contenuti della Rete garantendo la protezionee il riconoscimento per gli autori.L’illegalità si colpisce facilitando e ampliando le op-portunità di scambio legale e i servizi connessi,non penalizzando i singoli utenti con modalità ar-bitrarie.

Tuteliamo il principio della neutralitàdella rete e della libera circolazione di informa-zioni e contenuti su internet

Introduzione di misure a favore di start-up e micro-imprese nel settore della ICT

Promozione di strumenti europei che fa-voriscano lo sviluppo del commercio online e diuna forte tutela dei consumatori grazie a in-formazioni più facilmente comparabili e mag-giori diritti al momento di cambiare fornitoreo contratto

9. UN’EUROPA PIÙ VERDE È UN’EUROPA PIÙ SMARTL’UE deve riacquisire il ruolo di leader mondialenella protezione della natura e delle risorse naturali,nonché nella lotta all’inquinamento e ai cambia-menti climatici. È fondamentale sostenere gli im-pegni europei in materia di efficienza energetica ecambiamento climatico, adeguando il settore pro-duttivo europeo con scelte di lungo periodo cheportino effetti positivi sull’occupazione.

Le nostre proposte

Tecnologie pulite e processi di produ-zione ecocompatibili.

Definizione di obiettivi ulteriormentevincolanti per la riduzione delle emissioni diCO2, per aumentare il consumo di fonti di ener-gia rinnovabili e migliorare l’efficienza energe-tica.

Project Bonds per finanziare investi-menti per l’economia verde e dell’energia rin-novabile.

Miglioramento del processo di riciclag-gio dei rifiuti. In questo modo saremo in gradodi ridurre la pressione sulle scarse risorse na-turali a disposizione.

Combatteremo la precarietà energeticae garantiremo un accesso minimo all’energiaper tutti.

10. UN’ITALIA PIÙ FORTE IN EUROPA, UN’EUROPAPIÙ FORTE NEL MONDOL’Unione europea è chiamata a contribuire al man-tenimento dei principi fondamentali di democrazia,pace e rispetto per i diritti umani, compresi i dirittidelle donne e dei bambini. In un mondo sempre più globalizzato e in continuocambiamento, caratterizzato da conflitti e cre-scenti disuguaglianze, l’Europa non può essere im-mobile ma deve agire da attore globale. Per rispondere alle sfide comuni è necessario co-struire alleanze solide e dotarsi degli strumentiadatti a difendersi e sostenere pace, democraziae prosperità per tutti.

Le nostre proposte

L’Europa deve unire le proprie risorsein termini di difesa, sviluppo, commercio e di-plomazia per massimizzare gli effetti positividella sua politica estera.

Sosterremo coloro che si battono per lademocrazia, la giustizia sociale, la non discri-minazione e la libertà da ogni forma di occupa-zione in ogni angolo del mondo.

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Rilanciamo la cooperazione euro-medi-terranea rifondando il partenariato e adattan-dola all’enorme opportunità e alla domanda didemocrazia scaturita dopo la Primavera Araba.

Siamo chiamati a sostenere l’allarga-mento dell’Unione. È necessario che i diritti fon-damentali e i valori europei continuino ad es-sere inequivocabilmente rispettati in qualsiasiadesione futura.

Dobbiamo lottare contro gli squilibrimondiali e la povertà promuovendo una coe-renza delle politiche per lo sviluppo, il raggiun-gimento degli Obiettivi del Millennio e di quelliprevisti dall’agenda delle Nazioni Unite per ilpost-2015.

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