Pavia in Tasca - Aprile 2012

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Aprile 2012 Il saluto dei pavesi a Lucio Dalla Fotografia di ALESSANDRO CRISTALLO DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXI

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Edizione Aprile 2012 dello storico magazine della provincia di Pavia.

Transcript of Pavia in Tasca - Aprile 2012

Aprile 2012

Il salutodei pavesia Lucio Dalla

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DISTRIBUZIONE GRATUITA SPEDIZIONE IN A.P. 45% Art.2 L.662/96 DCO/DC 111/2002 / I-Pavia - Anno XXI

Ben ritrovati amici di Pavia in Tasca! Siamo pronti per accompagnarvi alla scoperta delle novità legate alla nostra Provincia e non solo. E voi? Siete pronti?

Ancora una volta Pavia in Tasca vi prende per mano e vi accompagna alla sco-perta di temi di stringente attualità, proponendovi aggiornamenti in merito alla situazione politica della provincia, reportage ed interviste a grandi perso-nalità del panorama pavese. Non mancano gli approfondimenti dedicati alla realtà culturale, storica ed artistica del nostro territorio.

In questo numero ritornano inoltre gli appuntamenti con le rubriche di ap-profondimento dedicate a psicologia, lavoro e sport.

Come avrete notato la copertina del nuovo numero é dedicata ad un amico, prima che ad un grande talento della canzone italiana: Lucio Dalla. Alzi la mano chi non conosce almeno una delle sue canzoni. Lucio era un innova-tore, pensate ai suoi gorgheggi e ai testi delle sue canzoni, mai qualcosa di banale o smielato, sempre con uno sguardo al passato, un occhio al presente e una tensione positiva verso il futuro. Si potrebbe dire che era sempre alla ri-cerca del senso della vita. (pensate a canzoni come "Com é profondo il mare" e "Cosa sarà"). Abbiamo voluto salutarlo e ricordare i suoi rapporti con la realtà pavese rivelandovi alcune curiosità.

Ciao Lucio.

Claudia Balbi

Società del Gruppo ASM Pavia S.p.a.

ASM LAVORI s.r.l.

Via Donegani, 21 – 27100 PaviaTel. 0382/43.46.11 - 0382/43.46.05Fax 0382/43.48.80

ASM LAVORI s.r.l. società soggetta a direzione e coordinamento di ASM PAVIA, ha per oggetto l’attività di scavo, reinterro, movimento terreno, lavori edili di difesa e di sistemazione terreni, opere di consolidamento dei terreni e opere speciali nel sottosuolo, lavori di impermeabilizzazione di terreni, realizzazione e manutenzione di campi sportivi. Costruzioni, manutenzioni, pavimentazioni e ripristini stradali; costruzioni, manutenzioni e ripristini di selciato in porfi do; lavori stradali in genere.

DIRETTORE RESPONSABILE: FRANCESCO BEVIVINO

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:Chiara Antico, Claudia Balbi, Antonio Bobbio Pallavicini, Mario Fortunato, Marco Galandra, Francesco Sala, Gaia Vicenzi.

REDAZIONE: Via San Giovannino, 4 - 27100 [email protected]

PUBBLICITÀ:VERBENA PUBBLICITÀTel. 328 3974690 – 0382 061235

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Sped. in a.p. lettera BRivista Edita da Princi s.r.l. Anno 21 - APRILE 2012Euro 0,90

Registrazione del Tribunale di Pavia N°394dell’8 giugno 1991 Copyright La Fenice Editore s.r.l.E’ proibita la produzione anche parziale del contenuto senza l’autorizzazione scritta dell’Editore

6 Angelo Ciocca: «Basta concorrenza sleale, regole uguali per tutti»8 Il saluto dei pavesi a Lucio Dalla1012 San Pietro in Ciel d'Oro14171820 Viaggio alle origini della luce22 Settore calzaturiero sulle ali della ripresa24 La gloriosa statua della Minerva torna a risplendere26 Fondazione Barbara Fanny Facchera30 Dipendenza dal gioco d'azzardo, una piaga in rapida espansione32 25 aprile: la Festa della Liberazione36384146 Vigevano dipinge di verde i suoi vuoti urbani48 La proposta avanzata dal consigliere Catarisano52545656 Cento anni di calcio. Tanti auguri vecchio Pavia!62 I lavori di ristrutturazione del convento di S.Chiara66

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Gli stranieri che vorranno aprire un negozio di som-ministrazione alimenti e be-vande dovranno conoscere l’italiano, i centri massaggi orientali dovranno avere precisi requisiti professio-nali, gli ambulanti abusivi, spesso stranieri, dovranno pagare le sanzioni per poter avere le autorizzazioni co-munali; i comuni potranno evitare il formarsi di quar-tieri ghetto e potranno dare la precedenza alla nascita di negozi tradizionali.Sono queste alcune delle no-vità importanti introdotte dalla legge regionale Harlem a cui ha lavorato in questi mesi la Lega Nord.

Angelo Ciocca:«Basta concorrenza sleale,

regole uguali per tutti»

Harlem: per difenderei nostri negozi

Il consigliere regionale Angelo Ciocca

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Spiega Angelo Ciocca, consigliere regionale della Lega Nord: «Sono quattro i punti principali regolati dalla normativa: centri massaggi, commercio su aree pubbliche, somministrazione di alimenti e bevande e programmazione sostenibile per i comuni che avranno strumenti importanti. Con le nuove regole per i cen-tri massaggi, ad esempio, si vuole salvaguardare il cliente da alcuni operatori, per lo più cinesi, che si stanno diffonden-do a macchia d’olio nelle città e che non hanno alcuna abili-tazione. Novità anche per gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande. Il rilascio dell’autorizzazione per l’eser-cizio delle attività è subordina-to alla conoscenza base della lingua italiana». Continua Ciocca: «Le norme sul com-mercio ambulante, poi, tutela-no gli ambulanti che svolgono questo lavoro in modo serio, differenziandoli da quelli abu-sivi. In questo modo si evita la concorrenza sleale che le nostre attività locali devono subire da

chi non rispetta le regole del-la sicurezza, dell’igiene e del lavoro».Il rinnovo o il rilascio di con-cessione di posteggi per il commercio ambulante su aree pubbliche è subordi-nato all’aver pagato even-tuali sanzioni amministrati-ve per violazione di illeciti amministrativi.

I comuni, infine, hanno la possibilità di vietare l’aper-tura di nuovi esercizi per salvaguardare la sostenibili-tà ambientale e sociale; ad esempio, nei centri storici, potranno essere previste aperture solo di attività che non siano in contrasto con il contesto tradizionale e storico.

www.angelociocca.it - email: [email protected] Ciocca è su Facebook

Angelo Ciocca è su Twitter: @AngeloCiocca

Noi chiusi per sempre

La LEGA NORD

NON CI STA

Liberalizzazione degli orari dei negozi

Loro sempre aperti

CINESI CENTRI COMMERCIALI

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Se ne è andato un cantau-tore, una leggenda per il mondo della musica… se ne è andato un uomo rimasto nel cuore di tutti i pavesi. Il legame con Pavia, Lucio Dal-la l’aveva sancito tanto tem-po fa grazie alla grande ami-cizia che lo legava al nostro conterraneo Ron, originario di Garlasco, e grazie alle sue canzoni che hanno fatto di Pavia per Lucio una seconda casa.

Ed era stato proprio Ron a scrivere per lui “Piazza gran-de”, mitico pezzo su cui è nata un leggenda, che poi

magari leggenda non lo è: c’è chi dice che questa can-zone sarebbe dedicata pro-prio alla nostra bella Piazza della Vittoria. “Santi che pa-gano il mio pranzo non ce n'è sulle panchine in Piazza Gran-de – recita Lucio nella sua canzone - Una famiglia vera e propria non ce l'ho e la mia casa è Piazza Grande .. E se non ci sarà più gente come me vo-glio morire in Piazza Grande...”

Ed è ancora la nostra provin-cia a portargli fortuna: un al-tro successo indimenticabile per Lucio è stato “Attenti al lupo”, una canzone che lo

lega al nostro territorio, in particolare alla città di Gar-lasco, per un curioso episo-dio. Si trovava proprio nella cittadina della Lomellina quando il suo grande amico Ron gli fa ascoltare e propo-ne alcuni pezzi... è la volta di Attenti al lupo, Lucio si in-namora subito del motivo e fa una scommessa con il suo collega: “io canto questo pez-zo – gli riferisce – e faccio un milione di copie”...così è stato.

L’ultima apparizione a Pavia è stata il 18 febbraio 2011, sul palcoscenico del Palatre-ves con lui anche l’artista,

Il saluto dei pavesi a Lucio Dalla

Dalla, cittadino onorario della nostra Pavia

di Chiara Antico

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nonché amico, Francesco De Grego-ri: un piacevolissimo ritorno dopo trent’anni che ha rievocato lo storico concerto del passato. Il pubblico en-tusiasta non ha potuto far altro che acclamare a grande voce la mitica cop-pia. Un umile tra i grandi Lucio Dalla, nelle sue canzoni ha sempre ricordato il suo modo di vivere anticonformista e ironico, originale e libero, un amico di Pavia... e dei pavesi.

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Sabato 17 marzo 2012 sarà sicuramente ricordata come una data storica per il pugi-lato di Pavia e di tutta la sua Provincia. Nella prestigio-sa cornice del Palazzo dello Sport “G. Ravizza” allestito

per l’occasione, si è svolto un grande Match valido per il Campionato del Mondo Silver WBC, categoria pesi massimi leggeri, che ha vi-sto fronteggiarsi sul ring Giacobbe Fragomeni e Sil-

vio Branco. Un Palazzetto gremito di appassionati e curiosi per quello che è sta-to unanimemente definito il più importante evento pugi-listico che abbia mai ospita-to la nostra Città. Il pubblico

Pavia sotto i riflettori della grande boxe mondiale

Data storica per il pugilato di Pavia e provincia

di Antonio Bobbio Pallavicini

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prima del Match principale ha potuto assistere alla di-fesa del titolo Europeo “Pesi Leggeri” da parte di Luca Giacon, risultato vincente dopo un incontro spettaco-lare; anche il match del “Su-perleggero” Gaetano Putro-ne, alla sua seconda uscita da professionista, lo ha visto vincente. Altrettanto entu-siasmanti gli incontri dilet-tantistici con protagonisti i giovani pugili delle realtà di Pavia, Vigevano e Voghera ai quali è stato giustamente concesso di esibirsi di fron-te al grande pubblico e che hanno testimoniato, con impegno, la notevole pre-

senza e qualità della nobile arte del pugilato nel nostro territorio. Importante la partecipazio-ne della stampa sia naziona-le sia internazionale per un match che è stato trasmes-so in diretta su Sport Italia e che lo stesso telecronista ha definito paragonabile per intensità con altri grandi incontri del passato. “12 ri-prese” scandite da un ritmo incessante dove si sono con-frontati con grandissimo ri-spetto reciproco, i due sfi-danti e che nell’alternanza del favore dei round, hanno portato a un verdetto di as-soluta parità, testimonianza diretta del livello mondiale di questi due atleti e grandi amici. La serata è stata allieta-ta anche da due artisti, un tenore e un soprano, che hanno interpretato l’Inno Nazionale e altre arie tra cui la famosissima “Caruso” del compianto Lucio Dalla. Per l’Amministrazione co-munale era un importante obiettivo poter ospitare una riunione pugilistica di que-sta portata, il cui successo rappresenta per me motivo di grande soddisfazione e orgoglio. È fondamentale comunicare al circuito spor-

tivo che la nostra Città ha voglia, capacità ed entusia-smo di attrarre importanti eventi di valore nazionale e internazionale. Dobbiamo essere fieri del patrimonio sportivo e uma-no di cui disponiamo, tan-te Società che operano in altrettante discipline e che con responsabilità e pro-fessionalità, soprattutto nei settori giovanili, hanno il compito di crescere in ma-niera sana ed equilibrata tanti ragazzi che attraverso la competizione sportiva sa-ranno in grado di affrontare anche le responsabilità della vita e del lavoro. Un sentito ringraziamento all’Associazione Pugilisti-ca Pavia nelle persone del Presidente Maurizio Niut-ta e del Direttore Sportivo Giancarlo Mezzadra che sono stati forza propulsiva e organizzativa dell’evento e che hanno consentito di ottenere un risultato così prestigioso. Un caloroso grazie va all’O-PI 2000, agli sponsor del nostro territorio, agli uffici del Comune e a tutti coloro che a vario titolo hanno col-laborato per la buona riusci-ta dell’iniziativa.

Antonio Bobbio Pallavicini, Assessore allo Sport del Comune di Pavia

i monumenti della nostra provinciaLente d’ingrandimento

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Secondo lo storico Paolo Diacono esisteva a Pavia già nel VII secolo una chiesa dedicata a San Pietro, che sorgeva a nord della città, poco fuori le sue mura. Qui venne sepolto, verso l’anno 525, il corpo di Severino Boe-zio, senatore romano e filosofo, condanna-to ingiustamente a morte per cospirazione dal re goto Teodorico. In seguito, i re longobardi favorirono parti-

colarmente la chiesa di San Pietro, soprat-tutto Liutprando, che vi fece trasferire nel 720 le ossa di Sant’Agostino, trafugate dalla Sardegna, e che costruì accanto ad essa un chiostro per ospitare una comunità mona-stica benedettina. La basilica paleocristiana venne sostituita nel XII secolo da un’altra, di architettura ti-picamente romanico lombarda ma conser-

di Marco Galandra cultore di storia locale

San Pietro in Ciel d'Oro

i monumenti della nostra provinciaLente d’ingrandimento

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vò la denominazione di San Pietro “in Cielo d’Oro”, dovuta verosimilmente all’esistenza, all’interno della chiesa originale, di un soffitto, o dell’abside, decorati con il prezioso metallo. No-tevole è l’arca marmorea l’arca che custodisce le ossa di Sant’Agostino, capolavoro del XIV secolo, scolpito dai maestri com’acini, ornata da 95 statue e 50 bassorilievi.

La secolare storia della basilica subì un radicale cambiamento alla fine del Settecento, quando venne sconsacra-ta e adibita a magazzino militare.

Solo nel 1884 iniziarono i restauri, che portarono alla sua riapertura nel 1896. Quattro anni dopo, le ossa di Sant’Agostino tornavano, in solen-ne processione, a San Pietro in Ciel d’Oro.

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Quante volte sfogliando le pagi-ne di un qualsiasi quotidiano lo-cale vi siete imbattuti in notizie che sollevano il problema della sicurezza nella vostra città? Si può negare che esista un emer-genza nel momento in cui sono i fatti a parlare? Ogni dubbio sembrerebbe essere spazzato via non appena si aprono i giorna-li: “Allarme Teppisti”, “80enne scippata vicino al Policlinico”, “Villetta svaligiata nella notte”, sono solo alcuni dei titoli che ogni giorno popolano la carta stampata. Furti nei capannoni, in villa, rapine a mano armata nei supermercati, truffe e degrado urbano sono realtà di cui ognu-no di noi ha sentito parlare e che

destano grande preoccupazione. Nessuna zona della Provincia è esclusa da questa piaga. Non è il caso di scatenare inutili allar-mismi, difatti si sa, la criminalità aumenta in modo esponenziale con l’aumento dell’indigenza, ma non possiamo neanche ne-gare il problema. Infatti tutti noi siamo a conoscenza del fatto che esistono luoghi della nostra città più colpiti dal degrado e dalla microcriminalità di altri. Dunque esistono delle soluzioni? E quali possono essere?Riportiamo un esempio positivo in materia di sicurezza. A Pavia la stampa ha sollevato più volte il caso della Galleria Manzoni, centralissima galleria nelle vici-

nanze della stazione considera-ta da commercianti e residenti un luogo ad alto tasso di crimi-nalità, poco sicuro. L’opinione pubblica pavese l’aveva bollata come un luogo preferibilmente da non frequentare a causa degli spacciatori e della sporcizia che faceva si che anche le condizioni igieniche fossero scarse. Il comi-tato di zona in questi anni non si è mai arreso ed ha proceduto al rilancio della galleria: in poco tempo esso è riuscito a trovare soluzioni atte a riqualificare la zona. Una risposta importante è ve-nuta innanzitutto dall’impegno delle pattuglie della polizia che controllano l’area due volte al

PAVIA. SOLUZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA

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giorno, in secondo luogo , un forte disincentivo a comportamenti che vanno contro le civili regole di convivenza, è stato rappresentato dalla scelta da parte del Sindaco di estendere il divieto di bere alcolici in bottiglia fuori dai bar ed infine si è rive-lata vincente la scelta di avvalersi dell’aiuto di un guardiano privato.

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Proprio come avviene negli enti locali, di questi tempi, anche per il comando pro-vinciale della Guardia di Fi-nanza è tempo di bilanci.

Un resoconto sull’attività svolta nel corso del 2011 con un occhio all’anno che si è

appena aperto. Dai settori economico finanziari a quel-li relativi all’attività di polizia giudiziaria: non ha dubbi il comandante provinciale Do-menico Grimaldi definendo lusinghieri i risultati raggiun-ti. 977 sono state infatti le verifiche fiscali realizzate per

un’evasione di 91 milioni di euro e di violazioni all’iva pari a 16 milioni.

Grazie all’attività di verifica sono stati inoltre identificati 42 evasori totali e 13 eva-sori paratotali, ovvero quei soggetti che nascondono più del 50 per cento del loro giro d'affari.

Una battaglia, quella all’e-vasione, che proseguirà anche nel 2012 non solo verso i grandi complessi industriali. “Non dimenti-chiamo, attraverso un’attività capillare su tutto il territorio, di combattere anche l’evasione fiscale di più basso livello” ha dichiarato il Comandante

Guardia di Finanza, è tempo di bilanci

Nel corso del 2011 sono state effettuate ben 977 verifiche fiscali per un'evasione di 91 mln di euro. Il dato provinciale rimane comunque al di sotto della media nazionale

di Mario Fortunato

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Provinciale della Guardia di Finanza Domenico Grimaldi soffermandosi, in particolar modo, su “scontrini, ricevute e prestazioni agevolate che i comuni concedono a persone che spesso non hanno alcun di-ritto. La nostra è quindi un’a-zione sinergica su tutti e due i fronti”.

I 2300 controlli, tra scontri-ni e ricevute fiscali, effettua-ti nei confronti di esercenti della provincia hanno evi-denziato difatti 516 infra-zioni, con un aumento di violazioni pari al 4,94%. Ma il dato provinciale comples-sivo, 22,43%, resta comun-que di 3-4 punti percentuali al di sotto della media nazio-

nale. Soddisfazione, infine, per le operazioni portate a termine: ultima, in ordine di tempo, “Prima Lux” con 7 persone arrestate ai primi di febbraio e la scoperta di un’evasione da 150 milioni di euro. Un’operazione condotta

in due fasi che ha portato all’individuazione dell’otta-vo elemento della banda cir-ca un mese dopo. Personag-gio ritenuto di primo piano all’interno della banda dedi-ta ad evasione e produzione di false fatture.

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Alle origini della luce c’è il tratto, il segno, la forma co-struita con genio assoluto. Alle origini della luce c’è Rem-brandt, tra i più grandi mae-stri dell’arte europea di tutti i tempi, capace di segnare con la sua opera il secolo d’oro dell’arte fiamminga. Quel ‘600 che ha visto il baricentro del continente assestarsi, a li-vello non solo artistico, verso i Paesi Bassi: laboratorio per la nascita di modelli sociali ed economici che hanno cam-biato il mondo. Amato per la propria capacità di modellare le figure attraverso il chia-

roscuro, Rembrandt è stato anche disegnatore ed incisore di straordinaria maturità: cal-ligrafico nella cura del detta-glio ed imponente nell’impa-ginazione di complesse scene di gruppo. Fino al prossimo mese di luglio le scuderie del Castello Visconteo di Pavia accolgono un saggio della sterminata produzione gra-fica del maestro; un greatest hits che arriva da lontano ma parla decisamente – e orgo-gliosamente – pavese.Fulcro della mostra, prodotta da Alef e curata da Laura Al-dovini, è la collezione di circa

5000 stampe raccolte oltre due secoli fa dal marchese Malaspina, collezionista tra i più raffinati del suo tempo, papà di quel corpus di opere che avrebbe poi dato vita allo straordinario scrigno dei Mu-sei Civici. Pavia gioca in casa, quindi: scelta che cade nel solco di una nuova tradizione, che rifiuta le mostre blockbu-ster e gli eventi che non siano espressione del territorio. O che non si intreccino con le ricchezze della città. È capita-to con le opere di De Chirico, accostate ai reperti archeolo-gici della collezione pavese; ed è successo ancora con il trio Degas, Zandomeneghi e Tolouse-Lautrec, con i Ci-vici che hanno svelato pagine preziose dei maestri impres-sionisti, esponendole con pezzi in arrivo da importanti contesti non solo italiani.Ora tocca a Rembrandt: di-versi i nuclei tematici di una

Viaggio alle origini della luce

Alle Scuderie del castello visconteo una mostra dedicata a Rembrandt

di Francesco Sala

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mostra che esalta il ritratti-sta, indagatore dell’uomo e in primis di se stesso; e il fine narratore: capace di analizza-re con magniloquente teatra-lità momenti cruciali dell’An-tico e Nuovo testamento. La sezione dedicata agli autori-tratti del maestro pone l’at-tenzione su una personalità forte e decisa, permette un faccia a faccia di rara emo-zione con una personalità tra le più potenti della storia dell’arte. Narcisi, gli artisti: difficile resistano alla tenta-zione di ritrarsi, immorta-larsi, eternarsi – per quanto magari nascosti – all’interno di scene di genere. Per Rem-brandt arriviamo però a par-lare di ossessione: quasi un centinaio i suoi autoritratti, almeno venti quelli in inci-sione. Di questi, cinque sono in mostra a Pavia: occasione rara per poter guardare ne-

gli occhi il maestro, colto ad età diverse, in atteggiamenti che vanno dall’impacciato all’arrogante, dallo sfuggen-te al superbo. Proprio nello sguardo di Rembrandt, per molti, si nasconde il motivo della sua originalità: l’occhio destro, leggermente strabi-co, sarebbe sintomo della sua incapacità di leggere con perfezione la tridimensiona-lità. Un cenno di debolezza diventato punto di forza per chi, per lavoro, era chiamato a tradurre e costringere la realtà nelle due dimensioni della tela. Tra i grandi temi analizzati da Rembrandt, magnifica espressione del suo tempo, ci sono anche le Sacre Scritture. Eccezionale la Fuga in Egitto proposta in mostra, una delle opere tar-de del maestro, che spinge il chiaroscuro al limite: appena leggibile il volto inquieto del-

la Vergine, la lanterna tenuta in mano da Giuseppe rischia-ra solo un attimo il manto di tenebre che offusca il cam-mino della Sacra Famiglia. Un buio reale che è metafora di incertezza e terrore; una soluzione tecnica ardita per il suo tempo, espressione di una tensione drammatica che sembra anticipare il do-lore di un Van Gogh. Di con-tro è la luce pura a irradiare lo studiolo del Faust, antieroe disposto a sacrificare la pro-pria anima in nome della co-noscenza assoluta, figura di profondità estrema: capace di traghettare nella moder-nità la stessa deleteria sete di sapere di un Prometeo, pre-conizzando la sofferta etica dell’uomo di oggi. In fondo un simbolo dello stesso Rem-brandt: artista che ammicca al passato, ma sa guardare oltre il proprio tempo.

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Un timido ottimismo arriva dal Micam Shoevent, la ve-trina internazionale dedica-ta alle collezioni di calzature per il prossimo autunno/in-verno. In scena a Milano Rho Fiera dal 4 al 7 marzo scorsi, l’esposizione è stata anche occasione di bilanci: buone notizie dal settore calzatu-riero per l’anno 2011. In Italia si è registrato un incremento della produzione del 4,8% rispetto all’anno passato e un aumento dell’occupa-zione dell’ 1%. Anche i dati export fanno ben sperare in una discreta ripresa: il volu-me d’affari ha infatti subìto un incremento del 5,1% con una crescita del fattu-rato pari al 13,4%. Buona l’affluenza di visitatori con elevate presenza di opera-tori provenienti dall’estero: in prima linea Russia, Cina e Giappone. Ma se il mercato

internazionale prosegue con forte successo, è pressoché immobile quello italiano: al-meno cento gli espositori in meno rispetto all’ultima edi-zione. Nonostante questo, all’appuntamento si sono presentate tredici aziende vigevanesi, lo zoccolo duro della calzatura della città ducale. Per sostenere sforzo e impegno di imprenditori lombardi e italiani, Regione Lombardia, che già dedica al

settore moda e accessori po-litiche mirate, rinnova il so-stegno al “made in Italy” e al “made in Lombardy”: “Attra-verso la semplificazione del-le leggi e procedure – spiega il presidente Roberto Formi-goni - incentivi all’innova-zione e al trasferimento di tecnologie; tutela della pro-duzione lombarda e inter-venti a sostegno dei distretti produttivi lombardi”. È poi il presidente Anci (Associa-

Settore calzaturiero sulle ali della ripresa

Timido ottimismo per il Micam 2012

di Chiara Antico

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zione Nazionale Calzaturieri Italiani), Cleto Sagripanti, a sostenere con orgoglio che: “Il settore calzaturiero italiano nel 2011, con un saldo del bilancio commerciale positivo per 3,4 miliardi di euro ha trainato l’econo-mia italiana: assieme al settore meccanico, il calzaturiero ha salvato il nostro Paese”. Ma Micam è anche e soprattutto moda… Il clas-sico per la donna diventa rigoroso. Tradizio-nale e moderno allo stesso tempo. Lo stere-otipo della donna femminile e sensuale ver-rà enfatizzato con tacchi stiletto altissimi e decolletè dalle punte sfilatissime. Non si potrà fare a meno, neanche nella prossima stagione, del plateau incorporato. Scarpon-cini di design ad alto contenuto tecnologi-co, con interni di pelliccia. Blu, bordeaux e l’immancabile nero, i colori moda. Per l’uo-mo i “must” sono scarponcino e stivale alla caviglia. Punta quadrata, borchie e cuciture, imbottiture e allacciature tecniche per chi ama osare. I più tradizionali indosseranno mocassini e polacchini dai volumi decisi ed enfatizzati da suole importanti. Predomina il grigio, in tutte le sue tonalità, che lascia spazio ai marroni neutri ma soprattutto ai rossi autunnali. E in attesa della prossima edizione di settembre 2012, ha destato mol-to interesse l’annuncio che presto Micam andrà all’estero: “Abbiamo considerato di or-ganizzare altri momenti come Micam nel mon-do – spiega Cleto Sagripanti – un’iniziativa pensata soprattutto per quelle piccole aziende che hanno sempre più difficoltà ad accedere ai

mercati esteri. Siamo al lavoro per individuare il partner giusto ed il posto giusto, con particolare focalizzazione sulla Cina. Non abbiamo ancora preso una decisione, ma crediamo che saremo pronti per il primo semestre 2013”.

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Il repentino cambio di look deve aver generato stupore in più di un pavese ricordan-dola vestita di quell’austero e marziale grigio.Con la sua lunga e regale tu-nica rosa e con i bronzi tor-nati a splendere dopo il re-styling totale, comprensivo dei lavori di consolidamento durati sei mesi, la gloriosa statua della Minerva è di nuovo pronta a sorvegliare Pavia e pavesi ancora a lun-go. “Un pezzo storico della cit-tà tornato finalmente all’anti-co splendore” ha sottolineato il sindaco Cattaneo dall’alto delle impalcature che hanno coperto a lungo la statua: “Qui siamo in una posizione ine-dita e credo che poche altre vol-te sarà possibile vedere gli occhi

così da vicino, tranne per chi si deve laureare ovviamente”. Un buon risultato dal punto di vista dell’amministrazione comunale e, soprattutto, un buonissimo esempio di

sinergia tra la sfera pubblica e quella privata. “Ringrazio gli sponsor – ha quindi aggiunto Cattaneo – che hanno reso possibile tutto questo ed anche il nostro settore patrimonio. E’

La gloriosa statua della Minerva torna

a risplendere

Dopo il restyling torna a sorvegliare la città

di Mario Fortunato

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la dimostrazione che a Pavia si possono realizzare delle belle opere”. Emozionato anche l’assessore ai lavori pubblici Luigi Greco: “E’ una di quel-le azioni messe in campo per restituire l’intera piazza agli antichi splendori. Vedere la statua nuovamente splendente è motivo di grande soddisfazio-ne”. L’ultimo restauro risale a circa venti anni fa quando

i livelli di inquinamento a cui era sottoposto il monumen-to risultavano probabilmen-te diversi da quelli attuali ed è stato quindi necessario in-tervenire con un risanamen-to conservativo oltre alla classica pulitura. “La statua è senza dubbio uno dei biglietti da visita della città” ha affer-mato il direttore dei lavori Riccardo Alini, tra lo stupo-

re dei pavesi al momento della caduta dei teloni. La novità, come spesso accade in questi casi, è stata accolta all’insegna della più classica divisione tra chi preferiva l’antico grigio della tunica e chi, molto più semplicemen-te, non era a conoscenza dei lavori che stavano prenden-do forma sotto i cartelloni pubblicitari.

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L’Associazione Amici dell’E-matologia di Pavia (A.E.P.) e la Fondazione Barbara Fanny Facchera (B.F.F.), entrambe presiedute dal Dottor Tullio Facchera, sono ONLUS, orga-nizzazioni non lucrative di uti-lità sociale , fiore all'occhiello della Provincia di Pavia, cono-sciute a livello nazionale per il loro impegno nel settore socio sanitario assistenziale a favore dei malati e nel campo dello sviluppo e della ricerca ematologia. In questi anni in-

fatti l’Associazione Amici del-la Ematologia ha sostenuto la ricerca scientifica del reparto di ematologia del Policlinico San Matteo di Pavia, diret-to dal Prof. Mario Cazzola, tramite risorse finanziarie provenienti da donazioni di liberi cittadini, associazioni e aziende e fondi derivanti dalla campagna del 5x1000. Numerose le attività finanzia-te dall’A.E.P: le donazioni del 2011 hanno infatti consentito di sostenere importanti spe-rimentazioni e ricerche cli-niche, di finanziare contratti per giovani ricercatori, borse di studio e corsi di aggiorna-mento in Italia e all’estero per medici e infermieri della Clinica pavese. I fondi dell’As-sociazione, inoltre, sono stati investiti per sovvenziona-re pubblicazioni, convegni, incontri scientifici e wor-kshop di respiro internazio-nale, come il quarto mee-ting annuale dell’European Leukemia Net. Nell’ambito delle attività di supporto

pratico ai pazienti, l’A.E.P. ha inoltre sostenuto un’opera importantissima di rinno-vamento e riqualificazione dei reparti di ematologia, ad esempio del CTMO (Centro Trapianti Midollo Osseo), tra-mite la donazione di poltrone ergonomiche, sedie imbottite per le camere sterili e piantali porta flebo. Sempre in questo frangente, in questi anni, dal-la collaborazione tra l’Associa-zione Amici della Ematologia di Pavia , la clinica ematolo-gica e la Fondazione Barbara Fanny Facchera è nato il progetto “trasporto cellule staminali”.

DA DIECI ANNI A SOSTEGNO DELLA RICERCA SCIENTIFICA ED ACCANTO A MALATI EMATOLOGICI

2006Quaranta frigoriferi, il regalo di Natale degli

Amici dell'Ematologia al policlinico

PAVIA. Sono arrivati su un camion dalla Francia, scaricati nel capannone

della ditta Neon di Pavia che, a titolo gratuito, li ha inseriti dentro box con

le rotelle. Quaranta minifrigoriferi - donati dalla onlus Aep Amici

dell'Ematologia all'ospedale San Matteo - sono stati installati il 22 dicembre

in ogni stanza della clinica ematologica del Policlinico, diretta dal professor

Mario Lazzarino. Un regalo che l'associazione, nata per volontà di Barbara

Fanny Facchera che in clinica fu ricoverata a lungo, ha voluto fare ai

degenti. Due frigoriferi in ogni stanza, uno per paziente. Acquistati grazie

alla generosità di un socio sostenitore della onlus, il quale aveva

espressamente richiesto che il suo contributo "venisse impiegato per il

sostegno ed il conforto dei ricoverati". "E' il regalo di Natale che gli "Amici

dell'Ematologia" di Pavia hanno voluto destinare ai malati - spiegano

all'associazione - per alleviare il più possibile le problematiche della vita

quotidiana,

come poter disporre di bibite fresche, uno yogurt, un succo di frutta e altri

generi di conforto di necessità quotidiana". (m.g.p.)

MERCOLEDI'27 dicembre 2006

DONAZIONE 40 FRIGORIFERI AL REPARTO DEGENZE

2007 DONAZIONE POLTRONE PER

TERAPIE DAY HOSPITAL E T.M.O. CENTRO

TRAPIANTI

20092008

DONAZIONE CARROZZINE E PIANTANEAL REPARTO DEGENZE

DONAZIONE POLTRONE PER TERAPIEAMBULATORIO DELLA CLINICA

2010 -

2011

I progetti dell’Associazione

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La Fondazione, venuta a conoscenza delle pro-blematiche e delle difficoltà incontrate dai cor-rieri che trasportano cellule staminali nel rag-giungere il Policlinico con mezzi pubblici, ha stanziato dei fondi per finanziare il progetto di accoglienza e accompagnamento di quest’ultimi. Oggi, al fine di ottimizzare i tempi di trasporto e consegna delle cellule staminali emopoietiche destinate ai pazienti in attesa di trapianto presso il CTMO, i corrieri provenienti dai centri dona-tori esteri vengono accompagnati dagli aeropor-ti o stazioni d’arrivo direttamente al Policlinico. L’automedica omologata utilizzata per il tra-sporto di organi e plasma, un Suv Captiva 4WD della Chevrolet donato dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia, è un vero e proprio gioiello della tecnica dotato di navigatore e lo-calizzatore satellitare GPS che permette alla Fondazione, primo referente di tale progetto, di monitorare ogni suo spostamento e di gestirne il tragitto.L’Associazione, oltre alla ricerca scientifica, si dedica con ardore al sostegno della qualità della vita del malato, la Residenza Fanny è il risulta-to di anni di impegno in questo settore. Infatti, l’Associazione Amici dell’Ematologia di Pavia, sorta nel 2001 per volontà della giovane Barbara

RESIDENZA FANNY, A POCHI PASSI DAL POLICLINICO UNA SEDE OPERATIVA

D'ECCELLENZA PER L'OSPITALITÀ E L'ASSISTENZA

DEI MALATIin cura presso le Strutture Sanitarie

d'eccellenza pavesi: Policlinico, Maugeri, Mondino e Clinica Città di Pavia

Automedica Trasporto Cellule Staminali CTMOEmatologia e OncoEmatologia Pediatrica

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Fanny Facchera, desiderosa di aiutare i malati come lei a superare le difficoltà date dai continui spostamenti e dai numerosi ricoveri, è sempre stata in prima linea nel cam-po dell’accoglienza dei malati e delle loro famiglie, metten-do a disposizione fin dalla sua nascita alloggi a prezzi politici. Nel 2008 l’Associa-zione ha delegato il progetto di housing sociale alla neo-nata Fondazione Barbara Fanny Facchera Onlus, in-titolata alla giovane stroncata a soli 20 anni dalla leucemia, affidando ad essa la gestione della struttura d’accoglienza Residenza Fanny in Viale Brambilla inaugurata nel di-cembre del 2008. Il comples-so è composto da 50 appar-tamenti (6 monocali e 44 bi-locali). Tutti gli appartamenti rispondono pienamente agli standard vigenti in materia di sicurezza e delle norme igie-niche, sono arredati, accesso-riati e dotati di servizi privati

con doccia, angolo cottura, aria condizionata, tv, elettro-domestici e wireless gratuita. Nel 2011 sono stati 1297 i malati con oltre 6500 accom-pagnamenti protetti da e per le cliniche.La Residenza Fanny, esclu-sivamente riservata ai mala-ti accompagnati dai propri familiari, è inoltre dotata di parcheggio coperto gratu-ito, servizio bus-navetta in collegamento con le cliniche e per transfer da e per gli aeroporti, biblioteca, studio medico e cappella votiva. In riferimento a questo proget-to è stata ideata l’iniziativa “Addotta una residenza” con la quale privati, aziende, associazioni ed enti, trami-te donazione, possono ap-porre una targa col proprio nome nella residenza “adot-tata”. Ad oggi, con le nuove donazioni, sono ben 39 gli appartamenti “adottati”, un ottimo risultato, ma non basta. La Fondazione Barbara Fanny Facchera ha bisogno di voi: ogni contributo, anche se modesto, ci consentirà di accrescere le possibilità di ospitalità ed accoglienza so-stenibile per quelle persone che stanno attraversando un momento difficile della loro vita e di sostenere la ri-cerca scientifica nella lotta contro le malattie del sangue

come leucemie, mielomi e linfomi. Tutte le Info sul sito: www.aeponlus.it

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Dipendenza dal gioco d'azzardo, una piaga in rapida espansione

Pavia ed il gioco d’azzardo: un rapporto decisamente morboso. Le classifiche sti-late recentmente da “Il Sole 24 Ore”, del resto, non la-sciano spazio a dubbi. La no-stra provincia, non è un mi-stero, primeggia nella poco gratificante graduatoria di

denaro pro capite speso nel-le scommesse. Un fenome-no sempre più diffuso per molteplici motivi: problemi personali, la ricerca di sen-sazioni forti o, molto più semplicemente, di un gua-dagno considerato facile. Ma ciò che emerge, avverte

l’ASL di Pavia, è solo la punta dell’iceberg del fenomeno: nel corso del 2011 sono stati curati infatti settantacinque pazienti nell’intera provin-cia, vale a dire il 5% della popolazione pavese affetta da questa problematica. Una vera e propria patologia,

Nel corso del 2011 la ASL ha assistito ben 75 pazienti

di Mario Fortunato

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assimilabile alle dipenden-ze da alcol e fumo, per cui l’ASL pavese ha richiesto un intervento diretto da parte del garante della pubblici-tà, a causa dell’impatto che gli spot possono avere sui soggetti cosiddetti fragili. “Chiediamo al Garante per la pubblicità televisiva – ha affermato il Direttore Ge-nerale dell’Asl di Pavia Ales-sandro Mauri – che si possa-no almeno mettere degli avvisi in questi spot per avvertire la popolazione che il gioco rischia

di creare dipendenza, determi-nando una vera e propria ma-lattia”.Un fenomeno, numeri alla mano, prettamente maschi-le. Dei settantacinque casi registrati dall’asl sulla no-stra Provincia, ben sessanta sono riferibili a questa fatti-specie e solo quindici a don-ne. Il trend degli ultimi cin-que anni non lascia spazio a dubbi: dai ventuno pazienti curati nel 2007 si è passati ai settantacinque del 2011 con una prospettiva per l’anno in corso ancora più buia. All’8 marzo scorso erano già ben sessantasette infat-ti i casi riscontrati. Persone che nel 60% dei casi presen-tano problemi sociali corre-lati, nel 27% una diagnosi di abuso o dipendenza da sostanze e nel 13% dei casi disturbi psichiatrici. “Il sesso è maschile è il più rappresenta-to – ha evidenziato il dottor Paolo Sanbartolomeo del

Dipartimento Dipendenze dell’azienda ospedaliera – ma anche il titolo di studio è un parametro importante. Le persone con un basso grado di istruzione sono difatti in numero nettamente più alto rispetto ai laureati professioni-sti. Ed anche i pensionati sono presenti in questa particolare graduatoria”.In pochi casi, evidenzia l’ASL di Pavia, i pazienti chiedono aiuto, per lo più quando le condizioni sono ormai gra-vi. Le tre unità operative presenti sul capoluogo, a Vigevano e a Voghera, sono predisposte per una prima accoglienza ma solo Pavia è dotata di strumenti specia-listici per combattere que-sta particolare patologia. “Servizi per contrastare quella che è a tutti gli effetti una pa-tologia” ha quindi concluso amaramente il direttore sa-nitario dell’ASL pavese Gui-do Fontana.

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25 aprile: la Festa della Liberazione

Per capire perché si è scelto di celebrare la festa della Liberazione italiana proprio il 25 aprile dobbiamo fare un tuffo nella storia del nostro paese. Torniamo all’8 settembre del 1943, data dell’armistizio, reso effettivo dal proclama radiofonico del maresciallo Pietro Badoglio. Solo poche ore dopo la comunicazione del maresciallo, a Roma nacque il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), struttura politico-militare, sorta poco più tardi anche a Milano con il nome di CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia), con lo scopo di guidare la Resistenza italiana, fino ad allora organizzatasi clandestinamente, contro l’occupazione tedesca e le forze col-laborazioniste della Repubblica di Salò. Più tardi, quando il fronte di liberazione e gli alleati riuscirono a conquistare la Val-

le del Po, il CLNAI diramò un appello per l’insurrezione armata di Milano e proprio il giorno dell’inizio della rivolta milanese, il 25 aprile, è stato assunto quale data simbolica della liberazione nazionale.

Si sono appena concluse le celebrazioni per il 150°anniversario dell’Unità di Italia. Quale migliore occasione per tornare a riflettere sul significato, la storia e la cultura legate alla festa di liberazione nazionale?

di Claudia Balbi

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I protagonisti indiscussi dell’età della Resistenza fu-rono i partigiani, gruppi ete-rogenei di uomini e donne che combattevano seguen-do pensieri politici diversi, c’erano i “badogliani”, le formazioni anti-fasciste di “Giustizia e Libertà”, le so-cialiste “brigate Matteot-ti” e le comuniste “Brigate Garibaldi”, ma tutti erano uniti da un unico obiettivo, un’aspirazione comune: il desiderio di riscatto, di au-tonomia, di libertà dopo un lungo periodo in cui aveva-no dominato l’apatia e la sottomissione. Molti di essi caddero negli scontri, a ri-cordarlo vi sono i tantissimi monumenti sparsi per tutte le piazze d’Italia dedicati a chi ha sacrificato la propria vita in nome della Patria.Tutti gli italiani dell’epoca furono messi davanti ad una scelta drammatica: agire o non agire per il proprio pa-ese? Cesare Pavese incentrò il famosissimo romanzo “La casa in collina” proprio su questo tema. Infatti Corra-do, il protagonista, messo di fronte a questo bivio, sce-glie di non partecipare alla Resistenza al contrario di molti altri, ma quando tor-

na nelle sue Lan-ghe, di fronte allo scempio causato dalla guerra, ammette la sua viltà e riconosce la necessità dell’azione. Molti altri grandi autori no-vecenteschi hanno riflettu-to su questa realtà e dato il proprio contributo alla cre-azione del filone resisten-ziale, tra questi è d’obbligo citare Beppe Fenoglio con “Il partigiano Johnny”, il romanzo “Uomini e no” di Elio Vittorini e Italo Calvino autore de “Il sentiero dei nidi di ragno”. Sono questi i punti di riferimento per chiunque voglia compren-dere il clima che si respirava nell’ Italia dell’epoca. La Liberazione dell’Italia dal Na-zi-fascismo è una festa importan-tissima non solo perché ci da modo di ricordare e ce-lebrare i martiri della Patria, ma anche perché essa non è altro che il seme della futura Repubblica e del-la futura Costitu-zione italiana, in-somma, dell’Italia

come la co-n o s c i a m o oggi! Concludo con un in-vito: in questo momento in cui ci vengono richiesti sacrifici economici per ri-sanare le finanze del paese, riflettiamo su quello che hanno fatto i partigiani per la Patria e impegniamo-ci ad agire nel quotidiano ispirandoci ad essi, ancora una volta uniti per il nostro paese.

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BILANCIO 2012

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COMUNE DI PAVIA

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Offrire un’opportunità di formazione e lavoro in Eu-ropa nel settore turistico alberghiero. È l’obiettivo del bando denominato Le-onardo: uno stage per cento ragazzi pagato per due terzi dalla comunità europea e per la restante parte dallo Stato. Al progetto ha aderi-to anche la Provincia di Pavia in stretta sinergia con il Cor dell’Università, la Camera di Commercio locale e l’asso-ciazione Porta Nuova.

Un’opportunità che piazza Italia ritiene unica, soprat-tutto alla luce del particolare momento economico, che

potrebbe offrire (qualora il progetto venisse accolto) una possibilità di qualificarsi da un punto di vista cultura-le e professionale.

“Un’iniziativa particolarmente indicata per il settore turistico e alberghiero che mira a for-mare personale qualificato“ ha tenuto a ribadire l’assessore provinciale al turismo Ema-nuela Marchiafava.

La conoscenza delle lingue ed un’esperienza internazio-nale da reimpiegare sul ter-ritorio rappresentano carte a dir poco vincenti alla luce della promozione che le isti-

tuzioni stanno cercando di portare avanti e, soprattut-to, in vista di un appunta-mento fondamentale come Expo 2015 made in Milano.

Tra i promotori del progetto anche il consigliere provin-ciale del Partito Democra-tico Giacomo Galazzo: “Si parla sempre tanto di promuo-vere l’idea di Europa tra i ra-gazzi e allora cosa c’è di meglio se non l’esperienza diretta” le considerazioni del giovane politico di stanza a piazza Italia .

“Il senso dell’iniziativa - ha poi aggiunto Galazzo - è proprio

Bando Leonardo, formazione nel settore

turistico alberghiero

di Mario Fortunato

Uno stage in Europa per cento ragazzi nel settore alberghiero

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questo, ovvero cercare di offri-re ai ragazzi una carta in più, soprattutto in un momento di crisi come quello attuale”. Di-visi dall’appartenenza poli-tica ma uniti nell’intento di sviluppo del territorio: an-che il vicesindaco di Pavia, ed assessore comunale al Turismo Gian Marco Centi-naio, ha sottolineato come il rilancio del prodotto Pavia debba partire dalla forma-zione degli addetti ai lavori.

“Spero che il bando possa por-tare risultati di professionalità e di personale qualificato per dare una risposta ai turisti che vengono a Pavia. Persone che spesso chiedono ma non sempre ottengono la risposta sperata”.

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La celiachia (dal greco Koilìa, cavità, ventre) è un’intolleranza permanente al glutine, com-plesso proteico presente nel frumento, nella segale, nell’orzo, nel farro e nel kamut. Oggi sappiamo che tale patologia è causata da un’alterazione del piccolo intestino che inter-ferisce con l’assorbimento dei diversi nutrien-ti ed è determinata da fattori genetici, ma esistono eventi particolari che nel corso della vita possono favorirne lo sviluppo, ad esem-pio una gravidanza, un intervento chirurgico, un’infezione virale o situazioni di stress acuto. Ad oggi si stima che in Italia vi sia un’incidenza altissima di tale disturbo, una persona su cen-to (i dati comprendono i non-diagnosticati) soffrirebbe di questa particolare intolleranza e

gli studi rivelano che ogni anno

vengono effettuate 20.000 nuove diagnosi. Ma quale terapia deve seguire chi è affetto da tale patologia? Non esiste una vera e propria cura per i celiaci diagnosticati. Al momento l’unico trattamento valido consiste nell’elimi-nazione rigorosa del glutine dalla alimentazio-ne. Ma seguire una dieta glutino-priva è molto impegnativo, difatti gli alimenti che il celiaco può assumere devono essere incontaminati: persino gli strumenti utilizzati comunemen-te in cucina (tagliere, scolapasta, forno, etc.) non devono entrare in contatto con il glutine. Inoltre, contrariamente a quanto si pensa, la proteina in questione non è contenuta esclu-sivamente nella farina di grano duro, ma pos-siamo trovarne tracce anche nei salumi, nei gelati e persino nelle caramelle! Essere celiaci significa essere intolleranti al glutine, ma tale disturbo non dovrebbe com-portare alcuna rinuncia da parte del soggetto interessato: nessuna “discriminazione alimen-tare” dovrebbe esistere per coloro che sof-

frono di tale patologia. Tutto ciò, grazie ai ristoratori informati, è oggi possibile! Con la definizione di ristoratori informa-ti si fa riferimento a tutti i ristoranti e le pizzerie che rispettano le norme vigenti in materia e sono in grado di offrire un servizio idoneo alle esigenze alimentari dei celiaci. La Provincia di Pavia è all’avan-

guardia in questo settore, difatti in tutta la sua estensione sono molti i ristoratori in

grado di offrire pasti senza glutine di altissi-ma qualità e per tutti i gusti!

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FUORI CASA

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Cirano ai tempi della disoccupazione.

Part two.

Ricerca del lavoro, esperienze di stage e disoccupazione, come raccontarli e riderci su in tempi di crisi

Ehi, bamboccioni, vi ricordate di me? Sono Cirano, il difensore dei precari, l’esploratore della jungla del mondo del lavoro. Vi avevo promesso che presto sarei tornato sulle pa-gine di Pavia in Tasca ed eccomi di nuovo qua, pronto a sorridere delle mie e delle vostre disavventure e a seppellire questi tempi di crisi con un’enorme risata. E allo-ra … si parte!

Mi scrive Filippo da Vigevano: Ciao Cirano, sono Filippo, ho studiato economia a Pa-via e vorrei raccontarti cosa mi è successo durante un colloquio di lavoro. Non molto tempo fa ho ricevuto la telefonata da par-te di un’importante realtà finanziaria del nostro paese: ero stato selezionato per so-stenere un colloquio conoscitivo! Potete immaginare l’entusiasmo, ma pur-

troppo la felicità del primo momento si è disintegrata al mio arrivo in azienda. Infatti per accedere al palazzo centrale ho dovuto eseguire una complicatissima procedura di

di Claudia Balbi

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registrazione e solo mezz’o-ra dopo mi hanno fatto entrare in un palazzo im-menso dove mi ha accolto la responsabile delle risorse umane (che poi tanto uma-ne non sono! a volte trovi di quelle str…).

Dopo aver preso l’ascensore con un inserviente delle pu-lizie che si lamentava dei ta-gli al personale, la signorina mi ha condotto per un cor-ridoio lunghissimo fino alla sala riunioni e lì mi ha dato un modulo da compilare.

Passata un ora da solo in quello stanzino vetrato con luci al neon mi sembrava di essere una cavia, ho addi-rittura guardato in alto per vedere se ci fossero delle telecamere!? Poi finalmente

la responsabile è rientrata e mi ha chiesto: “le ha portate le fototessere che le avevo chiesto?”, io timidamente ho risposto: “Sì, certamen-te” e lei: “E allora le esca fuori!”.

Mi sono impegnato per non ridere e le ho dato le foto. Ma la signorina ha peggio-rato la situazione chieden-do: “lei si imbarazza a parla-re con me in inglese? Posso farle qualche domanda?”. A quel punto io ho risposto alle domande ma non ho potuto fare a meno di far-lo con un sorriso da ebete stampato sulla faccia.

Dentro di me pensavo: “se lei non si vergogna di parla-re con me in italiano perché io dovrei avere di problemi

nel fare quattro chiacchiere in inglese?”. P.S. sarà per il sorriso da ebete o per l’in-glese stentato ma alla fine non sono stato selezionato per quella posizione, però ogni volta che racconto questa storiella i miei amici ridono di gusto! Ciao Fil.

Saluto e ringrazio il simpati-co Filippo e rinnovo l’invito ai nostri lettori: scrivete-mi i vostri racconti legati a stage, lavoro e ricerca del lavoro all’indirizzo [email protected]. I più divertenti verranno pubbli-cati nel prossimo numero! (una risata intelligente può aiutare a superare momen-ti difficili!così come la sua condivisione!)

Prima di salutarvi mi piace-

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rebbe allietarvi ancora con qualche storia divertente. Dovete sapere che dopo tanto tempo e varie peripe-zie (circa nove mesi, un vero e proprio parto!) anche Ci-rano è riuscito a trovare uno straccio di stage e che è molto contento di ciò.

Nonostante abbia raggiun-to questo traguardo, si può parlare in questi termini di uno stage? Cirano non ha mai smesso di pensare in-sieme ai suoi amici a nuo-vi modi per sfondare nel mondo del lavoro. Pensare a nuovi buisness può essere

un esercizio davvero diver-tente per esorcizzare la pau-ra del futuro, provare per credere!

Tra quelli macchinati nel corso di questi anni spun-tano numerose trovate fal-limentari ed altre al limite della legalità: pensate che una sera, dopo qualche bic-chiere di troppo, siamo ad-dirittura giunti ad ideare un sistema di guadagno legato al ricatto, per mezzo di un secchio pieno d’acqua, delle signore che escono dal par-rucchiere! Don’t try this at home.

Per non parlare del business dell’allevamento di piccioni catturati con tanto di retino da pesca in Piazza del Duo-mo! Beh, che male c’è? i pic-cioni sono tanti e in questo modo non avremmo alcun costo iniziale per dare il via alla nostra attività!

Concludo con un consiglio saggio che non fa ridere ma fa pensare: sorridete e il mondo vi sorriderà!

Un saluto a tutti dal vostro Cirano.

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Al Pub San Siro, un mix di gusti unisce la bellezza delle serate in compagnia alla prelibatezza di sfiziosi taglieri di salumi e tartine serviti fra un aperitivo e l'altro...2 Grandi sale all'interno ed uno spazio esterno con panche, vi aspettano per deliziarvi con i nostri piatti caldi o fred-di dalle 12.00 alle 15.00 e dalle 19.00 alle 22.30. Il calore di una sala con mega schermo e tavoli in legno, allieterà le serate dei più appassionati di sport, dalle partite di

calcio al rugby.Per chi invece volesse rilassarsi all'in-segna del divertimento e delle tradizioni,come nelle ludoteche di un tempo.. il pub San Siro mette a dispo-sizione i più bei giochi di societàe...allora perchè no una bella partita a Risiko!Il Pub San Siro si differenzia anche per le sue specialità gastronomiche, dal più sfizioso panino alla particolari-tà di servire a tutte le ore stinco e birra

media, per chi ha voglia di qualcosa di buono anche a orari meno consueti..Fra i particolari che lo contraddistinguo-no, troviamo la grossa spinatrice con ben 7 tipi di birra.

Pub San Siro

Corso Garibaldi, 75/A - PaviaTel. 0382 309535

Chiuso la domenica

Tutte le sere dalle 17 alle 20.00

aperitivo con birra media a soli € 3!!!

Servizio fotografico a cura di SANDREFOTOAGENCY

Tutte le birre, vengo-no servite con lo stile di chi conosce a fon-do questa bevanda; un imponente ban-cone dove poter-le gustare su alti sgabelli davanti a qualche stuzzichi-no, rende il tutto ancor più piace-vole.Anche i vini del nostro territo-rio Pavese, non potevano man-

care per gli amanti del buon gusto.Duilio ottimo in-tenditore, saprà a c c o m p a g n a r v i nella vasta scelta di whisky invecchiati e non, questo ren-de il pub San Siro un punto di ritrovo anche per i palati più sofisticati!

Per stupirvi e per of-frirvi sempre qualcosa di nuovo un'allettan-te serata vi aspetta Il I° Maggio, al Pub San Siro con tanta MUSICA DAL VIVO ! NON MANCATE!

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Vigevano dipinge di verde i suoi vuoti urbani

I vuoti urbani nel centro ducale si colorano di verde: grazie al bando indetto da fondazione Cariplo e vinto

dal comune di Vigevano, scorci di natura entrano in città e vanno ad arricchire parchi e aree già esistenti.

Un progetto che, partendo dal Pgt vigente, ridisegna il territorio: i numerosi spazi aperti di proprietà comuna-

“La campagna entra in città”: i cittadini disegnano il territorio

di Chiara Antico

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le, che per ora non hanno alcuna destina-zione d’uso, saranno oggetto di interventi. I primi a ripensare il territorio sono proprio i cittadini chiamati a dare il loro contribu-to durante i cinque incontri pubblici di “La campagna entra in città”, quando avranno la possibilità di proporre idee ed esprimere esigenze.

La parola passa dunque ai vigevanesi: an-che se Vigevano non è certamente una cit-tà giardino con questo progetto avrà una nuova e soprattutto “verde” identità. Le superfici da ridipingere sono parecchie per una rete ecologica che si compone di otto ettari e mezzo di suolo cittadino. E se per il momento si pensa a ridisegnare virtual-mente il territorio entro un anno si darà il via alla fase progettuale.

“Un servizio che grazie alla fondazione Cariplo sarà a costo zero per l’amministrazione – spie-ga l’assessore all’urbanistica Luigi Grechi – infatti la parte di cofinanziamento che il comune impegna si spesa completamente con i costi fissi. Insomma un’iniziativa a beneficio della cittadinanza che non comporta nessuna capitolo di spesa aggiuntiva sul bilancio comu-nale”. Con il progetto “La campagna entra in città” i beni pubblici potranno finalmen-te essere fruiti dalla popolazione senza che questi diventino luoghi di degrado inutiliz-zati. Vigevano in questo caso segue il buon esempio di altri comuni che hanno subito un intervento simile. Le linee guida sono state infatti redatte da un progetto euro-peo sul consumo di suolo, a cui hanno ade-rito otto paesi: presente anche l’Italia con il comune di Milano.

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La proposta avanzata dal consigliere Catarisano

Non la chiameranno “Leg-ge Catarisano”, come acca-de solitamente per i grandi statisti italiani, ma impegno e dedizione restano comun-que ammirevoli. Tra uffici e governi tecnici più o meno qualificati, ci ha dovuto pen-

sare infatti Pavia a offrire un contributo alla causa econo-mica dei sempre più squat-trinati enti locali.

La proposta avanzata dal consigliere comunale del Pdl Armando Catarisano è

molto semplice: permettere all’amministrazione comu-nale di fare cassa, offrendo allo stesso tempo un guada-gno ai proprietari di immo-bili in edilizia residenziale convenzionata, sia pubblica che privata ma anche su altre

Ha ottenuto il via libera da Camera e Senato per la conversione in legge

di Mario Fortunato

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tipologie di fabbricati, ope-rando sui contratti già esi-stenti. Chi compra o riscatta case a canone agevolato, lo fa a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato. Per evi-tare tali speculazioni, però, deve rispettare tali tariffe anche in caso voglia vende-re. La proposta avanzata da Pavia è di concedere a que-sti proprietari la possibilità di confrontarsi liberamente sul mercato immobiliare, purchè firmino una conven-zione integrativa che garan-tisca al Comune il 30% del guadagno ottenuto. Più facile a farsi che a dirsi se è vero che l’idea si è ra-pidamente trasformata in emendamento all’interno del pacchetto “Milleproro-ghe” e dopo il si del Senato ha ottenuto il via libera an-che da parte della Camera per la conversione in legge.

“Si possono avere benefici sia per il privato, che potrà ven-

dere a cifre superiori, sia per il Comune, che incasserà risorse preziose” secondo il sindaco di Pavia Alessandro Catta-neo che ha poi aggiunto: “Il provvedimento va nelle direzio-ne giusta ma non bisogna di-menticare che l’amministrazio-ne ha fatto molto per l’edilizia convenzionata in città. Speria-mo di poter produrre ulteriori benefici”. Un’alternativa, per la macchina comunale, al si-stema impositivo fiscale.

“La vera sfida è quella di ren-dere la nostre amministrazio-ni sempre più vicine a modelli imprenditoriali di efficienza nei servizi, con una razionalizza-zione dei costi” ha dichiarato il consigliere comunale del Pdl Armando Catarisano. “Ma abbiamo il dovere di dare opportunità anche ai cittadini e questa legge è una grande oc-casione”.

Un risultato brillante, reso possibile dal gioco di squa-

dra, visto che l’idea è stata portata all’attenzione di ANCI proprio dal sindaco Cattaneo, nelle vesti di vice-presidente dell’associazione che raggruppa e tutela i co-muni italiani. Iniziativa che ha trovato dunque il riscon-tro positivo degli ambienti romani e di quelli pavesi, in particolar modo tra le file dell’opposizione cittadina.

La norma, che a Pavia è già passata in consiglio comu-nale ed è in funzione, ha portato nelle casse di Palaz-zo Mezzabarba settecento-cinquantamila euro.

“Effettivamente questa inizia-tiva va nella direzione di soddi-sfare le esigenze concrete della cittadinanza” ha dichiarato il consigliere comunale del PD Sergio Maggi dimostrando come la politica, di tanto in tanto, riesca a svestire la casacca di appartenenza per sposare una buona causa.

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La finestra sulla mente

Molte persone dicono di avere poca autostima: si de-scrivono insoddisfatte delle proprie scelte, ritengono di non avere sufficienti capa-cità per affrontare molti dei compiti della vita, conside-rano di essere inferiori alla maggior parte di coloro con cui si confrontano.Una scarsa opinione di sé porta a valutare come dif-ficilmente superabili molte delle richieste provenienti dall’ambiente (e, quindi, a pensare che la richiesta “è troppo difficile”) o a consi-derare come non adeguati gli strumenti di cui si dispo-ne per farvi fronte (e, quin-di, a pensare “non sono ca-pace”).Il risultato è duplice: da un lato, è quello di non prova-re nemmeno ad affrontare un compito, dall’altro quel-lo di affrontarlo già con la convinzione che non sarà

possibile ottenere un suc-cesso, riducendo così dra-sticamente la probabilità di riuscire nell’attuazione di un efficace azione.Un altro aspetto salien-te dell’autostima è quello relativo al confronto: una persona definisce l’immagi-ne che ha di sé stessa anche paragonando tale immagi-ne con quella degli altri e giudicandone il divario. Per esempio, uno studente può definirsi come soddisfatto di sè anche se ha preso una scarsa sufficienza, là dove tutto il resto della classe abbia ottenuto nello stesso compito un voto assoluta-mente negativo.Se il confronto, però, ha come riferimento un mo-dello con qualità di gran lunga superiori alle proprie, la percezione di sé sarà ne-gativa e fallimentare. Per esempio, lo stesso studente

potrebbe considerare con giudicante criticità il pro-prio voto, rapportandolo a quello del compagno (an-che se l’unico) che ha pre-so un voto molto buono e, dunque, concludere di aver avuto un insuccesso.L'autostima ha la caratteri-stica fondamentale di essere una percezione prettamen-te soggettiva e, in quanto tale, non stabile nel tempo ma dinamica e mutevole. Per questo motivo è possi-bile intervenire sulle proprie convinzioni disfunzionali, imparando a credere nelle proprie risorse.Un primo passo per raffor-zare la propria immagine positiva è quello di conside-rare la stessa come la som-ma di più fattori. Ognuno di noi, infatti, è caratterizzabi-le da più e diverse dimensio-ni: i ruoli che ricopre nella società, gli affetti che ha

Tre semplici mosse per imparare a credere

in se stessi

di Gaia Vicenzi

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La finestra sulla mente

saputo creare, la capacità di riconoscere ed esprimere i valori in cui crede, la realizzazio-ne dei propri sogni sono alcuni dei fattori che definiscono il nostro sé e la valutazione che ne diamo. Imparare a differenziare gli elementi che concorrono all’idea che ab-biamo di noi aiuta a dare un peso diverso ad ognuno di essi. Ciò aiuta a comprendere che se è vero che ci sono cose in cui non ci piacciamo, ce ne sono altre che legittimano la possibilità di credere in noi stessi.Un secondo passo è quello di darsi degli obiettivi specifici da raggiungere, motivanti e realizzabili e delle scadenze entro le quali conseguirli. Il fatto di avere uno scopo ben delineato e realistico rende più concreto lo sforzo per realizzarlo. Gli obiettivi non devono mai essere troppo complessi; se lo fossero, occorre scomporli in più step. Per esempio, se voglio diventare una cuoca, ini-zierò con il dedicarmi ad un piatto in parti-colare, o ad un tipo di alimento specifico, o ai soli dolci e non dovrò avere l’obiettivo iniziale di imparare tutti i segreti della cuci-na, per tutti i tipi di alimenti, dagli antipasti alla frutta, perché questa sarebbe una meta utopistica. Un’altra conseguenza positiva della suddi-

visione in passi è quella di abbassare il grado di ansia e di paura nell’affrontare un com-pito. Infatti, se una prova è spezzettata in più parti, la sua difficoltà è percepita come ridotta.Un terzo passo è quello di accettare i propri limiti, senza provare a nasconderli. L’accet-tazione di ciò che non ci piace ha un effetto secondario molto importante. Essa infatti porta a realizzare che ciò che noi abbiamo sempre cercato di celare per paura del giu-dizio degli altri, in realtà è dagli altri ben poco considerato. Infine, osservare che la percezione che ab-biamo di noi è mutevole aiuta a relativiz-zarla, prendendo le distanze da essa quan-do – in certi giorni bui- ci sembra di essere assolutamente senza valore.

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Mafia SPA un brand capace di ammaliare e poi

distruggere...... le aziende al quale la realtà pavese non è affatto immune

Agisce come un vero e pro-prio secondo Stato, confer-mandosi la prima Banca d’I-talia con 65 miliardi di euro di liquidità ed un fatturato da 140 miliardi. Il tredicesi-mo rapporto di Sos Impre-sa, sul binomio criminalità-imprese, non lascia spazio a dubbi: Mafia Spa è un brand pericolosamente vincente, capace di ammaliare e poi distruggere l’imprenditoria italiana, di vampirizzare le aziende presenti sul nostro territorio - sfruttando la crisi - proponendo lavoro e liquidità in tempio rapidi.

“Tutto insieme è un cocktail ideale perché la malavita or-ganizzata possiede invece li-quidità, il cosiddetto ‘capitale fresco’ da poter investire. E’in grado quindi di insinuarsi, corrompere ulteriormente il

tessuto sociale, dando spazio a fenomeni di criminalità e rottu-ra”. Questa la riflessione del Presidente della Provincia di Pavia Daniele Bosone.

Ma il destino di chi accetta il compromesso è invece se-gnato: un lento declino che ha come ultimo passo il fal-

limento. Per questo è neces-sario mantenere alta la guar-dia e l’osservatorio provin-ciale sulla legalità, di pros-sima istituzione, va verso la direzione di una sempre più stretta collaborazione tra le istituzioni e le associazioni del territorio. Un momento di confronto

di Mario Fortunato

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che ha avuto il suo punto di inizio proprio con la pre-sentazione del rapporto. “Abbiamo dedicato una gior-nata del nostro impegno – ha precisato il consigliere pro-vinciale del PD Giacomo Galazzo – alla cultura della legalità. Pensiamo di aver fat-to una cosa buona per i nostri ragazzi ed in vista dell’impe-gno che ci attende nei prossimi mesi e anni”.

L’edilizia continua ad esse-re la prima voce di guada-gno dell’Impresa Criminale: basti pensare che il 42% del capitale investito dalla mafia riguarda solo costru-zioni e movimento terra. Distanziati di circa 30 punti percentuali trasporti e rifiu-ti. Dati che descrivono una realtà nazionale a cui non

è immune nemmeno la di-mensione pavese.”La nostra Provincia, difatti, riflette quella che è la situa-zione generale” il commento dell’economista e Presiden-te della Fondazione Roma-gnosi Andrea Zatti che ha proseguito evidenziando come “una provincia debole economicamente, o comunque senza grandi attività, sotto cer-

ti aspetti possa risultare ancor più vulnerabile”.Dall’infiltrazione alla colo-nizzazione il passo è stato breve, afferma con forza Mariagrazia Trotti presi-dente di Vigevano Libera, ricordando che la Lombar-dia è la seconda regione italiana quanto a delitti per estorsione, secondo dati del 2010. Una tendenza da in-vertire anche con l’aiuto e la denuncia della cittadinanza.

“Senza il contributo del cittadi-no comune, è tutto più difficile. Chiedo espressamente ai pa-vesi di aprire occhi e orecchie, osservando e collaborando con le forze dell’ordine” l’appello lanciato dal Presidente di Vigevano Libera Mariagra-zia Trotti in modo che “l’an-no prossimo non saremo più secondo ma ultimi” in questa poco gratificante classifica.

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Simona Atzori, danza e pittura: “Le mie due ali”

A Vigevano presenta il suo libro: “Cosa ti manca per essere felice?”

La danza e la pittura sono le due “ali” di Simona Atzori, bravissima ballerina e pit-trice che non si è fermata davanti alla sua disabilità ma, amando incondiziona-tamente la vita, è andata

avanti diventando un’artista di fama internazionale. Una giovane grande donna nata senza braccia, fin da picco-la ha scoperto di avere due mani, localizzate un po’ più in basso rispetto al solito: i

suoi piedi. E dunque ha in-ventato una vita tutta sua: con le sue “mani basse” cammina e inoltre mangia, scrive, si trucca, regge il mi-crofono… La ricetta del sor-riso l’ha trascritta nel suo

di Chiara Antico

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libro: “Cosa ti manca per essere felice?” “È una domanda provocatoria – spiega Simo-na - che voglio rivolgere ai miei lettori perché spesso tutti noi tendiamo a vedere in noi stessi e negli altri ciò che non abbiamo senza concen-trarci su ciò che invece abbiamo ... perché in fon-do se ci pensiamo bene per essere felice non ci manca niente”.

Un testo che rappresenta il backstage della sua vita: racconta di lei, dei suoi aneddoti, dei momenti che l’hanno accompagnata e hanno reso la sua esistenza ad essere così com’è oggi.

“Tutto comincia da un sogno – racconta la bal-lerina - e anche la danza lo era, ma ora rappre-senta la mia realtà. Nel libro ho voluto riportare quello che succede quando la danza si mischia alla vita, alla pittu-ra, alle emozione, al crescere e a tutto quello che fa parte di me”.

Il libro è una miscela di emozioni unita a racconti di vita vera, di vita vissuta, di una realtà speciale grazie alle due arti di Simona.

“La danza e la pittura le chiamo le mie due ali perché attraverso di loro io volo – continua l’artista - mi permettono di esprimere davvero quello che ho dentro, la mia voglia di vivere, il mio amore per questa vita, considerare la mia

esistenza un grande dono e attraverso di loro io ho davvero l’opportunità di farlo”.

La trasposizione letteraria del suo libro è di-ventata uno spettacolo in scena anche nella città ducale: sul palcoscenico con lei altri ballerini professionisti del corpo di ballo del teatro alla Scala di Milano. Un appun-tamento ormai tradizionale a Vigevano: la giornata della donna.

È in effetti la terza volta di Simona al teatro Cagnoni … e nella città ducale, per lei, è la prima del suo tour mondiale. “Mi dovranno dare la cittadinanza onoraria – dice sorriden-do Simona - Vigevano ogni anno ci porta dav-vero tanta fortuna speriamo che sia ancora una volta così.”

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Cento anni di calcio. Tanti auguri vecchio Pavia!

Pavia festeggia 'un secolo di emozioni' in occasione del centenario del Club

Il Calcio a Pavia 1911-2011 un secolo di emozio-ni: il titolo del libro sintetizza il significato del centenario del Pavia: un evento della intera città. Il 2011 è stato un anno storico per il Calcio pavese, infatti è stato l’anno del cen-tenario del Pavia Calcio Non capita spesso di festeggiare una ricorrenza cosi importante, ecco perché si è voluto fare le cose in gran-de, attraverso quattro grandi appuntamenti, da agosto a dicembre che hanno coinvolto tutta la città. Il libro dove troviamo i tabellini di tutte le partite, le figurine, gli aneddoti di questi primi cento anni; la partita allo stadio la serata al teatro Fraschini con i presidentis-simi del Pavia che hanno regalato un pezzo di storia calcistica alla città e la presentazione della squadra 2011-2012 in Piazza Vittoria. Ringraziamo per tutti questi bellissimi even-ti: il responsabile Renzo Cavioni, Giovanni Bottazzini per il libro e Luca Bergamaschi per

di L. C.

Allegri

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la presentazione della squadra e l’intratteni-mento alla serata del Fraschini. Abbiamo intervistato per “Pavia in tasca il Re-sponsabile agli Eventi del Centenario Renzo Cavioni al quale chiediamo: come ci si è mossi per questo centenario?

"Abbiamo voluto celebrare per questa straordina-ria occasione attraverso quattro eventi collocati nei luoghi simbolo della città. Piazza Vittoria, ov-viamente il Fortunati, il teatro Fraschini e palazzo Mezzabarba. Ma partiamo dalla presentazione della squadra in Piazza Vittoria: direi una vera rivoluzione rispetto alla tradizione che mai aveva portato la squadra in piazza per il suo vernissage; negli ultimi anni l’avevamo presentata nella Sala Consigliare del Comune di Pavia.

In piazza c’è stata una buonissima affluenza di pubblico circa 800 persone che poi hanno festeg-

giato con risotto e bonarda: i due prodotti tipici del territorio pavese Bonarda offerto dall’azienda vini-cola Brandolini e il risotto offerto da Scotti e cucina-to dalla pizzeria Bella Napoli sede del Pavia Club. Va davvero un grazie davvero speciale ai nostri splendidi tifosi che come sempre hanno voluto far sentire la loro meravigliosa vicinanza alla squadra intonando cori “dai Pavia dai Pavia dai Pavia”.

Secondo appuntamento: “La partita del Secolo” al Fortunati un evento fantastico con tantissimi ospiti del calibro di Massimiliano Allegri allenatore del Milan e prima giocatore del Pavia, Giuseppe San-nino allenatore del Siena e delle giovanili azzurre, Roberto Rambaudi attualmente commentatore sportivo a Mediaset Premium e approdato alla Na-zionale titolare, nel Pavia dall’1986 al 1988, Stefan Schwoch, ex giocatore del Pavia dal 1992 al 1994 insomma tantissimi volti noti per una serata di festa del calcio pavese inoltre Giaccherini giocatore del Pavia e ora alla Vecchia Signora, Paratici giocato-Sannino

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re azzurro e ora D.S. della Juventus, Civeriati anch’egli ex giocatore dell’Inter, Benny Carbo-ne, in più la squadra comunale con il capitano sindaco Alessandro Cattaneo, le telecamere di Sky sport della Gazzetta dello Sport, del Corrie-re dello Sport. Insomma una serata all’insegna della festa sportiva del Pavia Calcio con la par-tecipazione di oltre 70 ex illustri e meno.

Il Fraschini è il luogo degli eventi più prestigiosi nella storia della città. Qui sono stati premiati con una targa gli ex presidenti azzurri del dopo-guerra. Presenti direttamente o attraverso i loro figli: dal Cavalier Fortunati a Pier Lorenzo Zan-chi, attraverso Spada, Rona, Riboni, Migliorini, Rampini, Achili Claudio e Giusy, Secondino Ca-listi. Insomma dalla rinascita fino alla sfiorata serie B dell’era Calisti.

La serata è stata animata in modo davvero fantastico da Luca Bergamaschi, come in piaz-za Vittoria. Luca, un grande artista è stato un vero protagonista di questo centenario. A lui un grande grazie come a Buscon per l’organizza-zione, Fabrizio Bianchi e Tino Rossi per l’impe-gno profuso nel contattare gli ex pavesi per la partecipazione alla partita. Grande merito al

Comune, ottimo partner, con l’impegno diretto dell’assessore Antonio Bobbio Pallavicini e il di-rigente Franco Longhetti. Conclusione a dicem-bre nella cappella di palazzo Mezzabarba con la presentazione del libro. Per il quale dobbiamo ringraziare l’editore Carlo Fontanelli di Empoli che si è sobbarcato il rischio economico e il no-stro amico Giovanni Bottazzini che ne è l’autore principale.

Devo dire che questo è stato un grande impegno. Organizzare, trovare sponsor, fare gli inviti, cu-rare la logistica. Un impegno che ha voluto da parte mia essere un regalo al Pavia Calcio che meritava un grande Centenario anche con il budget minimo disponibile."

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I lavori di ristrutturazione del convento di S.Chiara

Ristrutturato da Leonard Pollack alla fine del ‘700 e trasformato dopo poco tempo in caserma: a trecen-to anni di distanza, la storia dell’ex convento quattro-centesco di Santa Chiara è lontana dall’essere conclu-sa. Una vicenda tormentata che dalla fine degli anni ’80 attende la giusta risoluzione.

Risale ad allora infatti la de-cisione del Comune di Pavia di trasformare questo patri-monio storico della città a nuova sede della Biblioteca Bonetta e di una mediateca.

Ma oltre venti anni non sono riusciti a scrivere la pa-rola fine e così, tra lavori già

realizzati e zone ancora da toccare, il comune denomi-natore resta sempre lo stes-so, ovvero i soldi.

Quattro o cinque milioni di euro la stima per terminare la ristrutturazione e com-prare gli arredi destinati alla biblioteca.

Un tema particolarmente caro alla minoranza di cen-trosinistra: “Bisogna dare continuità alla riqualificazione dell’area – afferma il consi-gliere comunale del Partito Democratico Sergio Maggi – ma per farlo è necessario tro-vare dei fondi per completare l’opera. Per questo motivo la commissione consiliare ha ela-

borato un ordine del giorno da discutere al Mezzabarba al fine di impegnare la giunta a tro-vare le opportunità economi-che per portare a compimento l’opera”.

Che sia la Regione, l’Europa o la partecipazione di priva-ti, l’importante è che i lavo-ri vengano completati per restituire alla città uno dei suoi monumenti storici più importanti.

I lavori già effettuati negli anni scorsi iniziano infatti a presentare segni di degrado ed il freddo polare dell’ulti-mo periodo ha danneggiato le tubature rendendo quan-tomeno avventuroso l’in-

La giunta è pronta a chiedere aiuto alla Regione per la futura sede della Biblioteca Civica Bonetta

di Mario Fortunato

gresso nel vecchio chiostro del convento. I grandi spazi a disposizione e l’impor-tanza architettonica stori-ca dell’edificio impongono una seria riflessione sul da farsi. Ne è convinto anche l’assessore alle biblioteche civiche Marco Galandra che, non solo appoggia l’or-dine del giorno preparato dall’opposizione, ma si dice pronto a chiedere un inter-vento risolutivo da parte di Regione Lombardia.

“Insieme agli altri consiglieri comunali ci faremo promotori

di una missione al Pirellone per capire se esista effettivamente o meno la possibilità di reperi-re i fondi destinati a chiudere il cantiere” ha tenuto a preci-sare lo stesso Galandra. In un momento di crisi eco-nomica come quello attua-

le, la strada che conduce in Regione appare l’unica percorribile per completa-re i lavori e trasferire final-mente alla vecchia caserma la “nuova” Biblioteca civica Bonetta che da anni aspetta una degna collocazione.

64

Punti di distribuzione

PAVIA

BAR LANTERNAVIA S. GIOVANNINO 23/25

BAR VIERVIA SAN PAOLO 19/21

BAR LA DOLCE SOSTAVIA PARCO VECCHIO 19

CARREFOUR LA TORRETTAVIA TORRETTA 1

BAR FORTEVIA VIGENTINA 27/29

STAZIONE SERVIZIO TOTALBENZINAIO FINAVIA VIGENTINA 20

OLD WILD WESTVIA VIGENTINA 1

GELATERIA LA PERLAV.LE LUDOVICO IL MORO 39

LOOK CENTERVIA GOLGI 76

ENI SPA DISTRIBUTOREVIA TASSO 75

BAR CITTÀ’ GIARDINOVIA TASSO 22

BAR LO SPUNTINOVIA OLEVANO 2

BAR/TABACCHI SCALAVIA SCALA 10/A

BAR TRATTORIA IOLANDAVIA RiSMONDO 56

BAR BILJIA COFFEE AND FOODVIA BRAMBILLA 70 C

PIZZA LEGGERAVIA BRAMBILLA 70

BAR MAXIVIA DAMIANO CHIESA 10

INPSINPSV.le CESARE BATTISTI 25

L'ARTE DEL MOVIMENTO VIA CASSANI 7 (Zona Carrefour)

BAR MINERVAP.LE MINERVA

GRAN CAFFE' V.le C. Battisti 1 - Minerva

PANE E RISOC.SO MANZONI

BAR LIBERTYV.le LIBERTA’ 51

FARMACIA DEL BO'P.ZZA EMANUELE FILIBERTO

REMISENFORME CENTERV. Montebello 4

IP BENZINAIOVIA BRAMANTE

MORETTI BARVIA DEI MILLE 214

BAR-TABACCHI DABBENEVIA DEI MILLE 36

LA CREMERIA P.LE PONTE TICINO PONTE COPERTO

BAR IL PONTEP.LE PONTE TICINO PONTE COPERTO

PANNA E CIOCCOLATOP.LE PONTE TICINO PONTE COPERTO

ARTE E CAFFEVia S. Pietro In Verzolo 19

HARRY’S BARV.LE CREMONA 142

STAZIONE ERGVIALE CREMONA 215

EDICOLAVIA PASTRENGO

BAR CAMPARIV.LE CAMPARI 44

BAR GIALLO VIA GILARDELLI

PAUSA CAFFE' P.ZZA E. FILIBERTO

BAR GORIZIA V.LE GORIZIA 38

PANE E SALAMECORSO CARLO ALBERTO

BAR DEL TURISTA CORSO CARLO ALBERTO

BAR GUSMAROLIS.da NUOVA 128

BAR SOPHIEV.LE INDIPENDENZA 34

LOOK CENTER VIA GOLGI

BAR CRISTALVia XX SETTEMBRE 50

CINEMA POLITEAMAC.SO CAVOUR

CINEMA CORALLOVIA BOSSOLARO 15

BAR CIMAVIA BOSSOLARO 12

CAFFE' KOBAN 32P.ZZA DUOMO 9

NUOVO MERCATO SOTTERRANEOP.ZZA VITTORIA (la rivista viene consegnata al bar Victoria Lunch)

COLLEGIO CAIROLIP.ZZA CAIROLI 1

BAR BORDONIVIA BORDONI 26

CAFFE' TRE TORRI VIA SPALLANZANI 1/3

L'ALTRO VERSO BARC.SO MAZZINI 20

BAR AGUSTUSP.ZZA MUNICIPIO

BAR GERRYP.ZZA DEL MUNICIPIO 1

BAR SAN SIROC.SO GARIBALDI

BAR TABACCHI 72C.SO GARIBALDI 72

BAR AMBARABA'C.SO GARIBALDI 70

GEOTECNICA C.SO GARIBALDI 40

VETERINARIO RIBOLDI VIA BREVENTANO 36

FIORE VERBENA VIA VINCENZO MONTI 8/A

SAN MARTINO SICCOMARIO

FARMACIA S.GIOVANNIVIA GRAVELLONE 1

BAR SPORTVIA GRAVELLONE 41

COMUNEMUNICIPIO

BAR Q8Via Turati 31

BAR LA PIAZZETTACENTR. COMM. OTTAGONI

MCDONALD'SC/O CENTRO COMM.LE BENNET

DUCA'SC/O CENTRO COMM.LE BENNET

GRILLANDIA RISTORANTE PIZZERIAVIA FILIPPO TURATI 30

CENTRO SERVIZI "LE CASCATE"VIA DELLA STAZIONE

BELGIOIOSOLATTERIA SAN GIORGIOVIA GARIBALDI 42

MUNICIPIO VIA GARIBALDI 64

BAR BABYLONVIA UGO DOZZIO 5/7

ESSO BENZINAVIALE DANTE 38

SILVY BARPIAZZA VITT. VENETO 8

BRONIBar COMMERCIOVIA EMILIA

PISCINA COMUNALEVia Contardo Ferrini

BAR L’INCONTROVIA EMILIA 352

BAR CAFFE’ FENICE STAT.10VIA MARCONI 20 B

REDAVALLEBAR HAPPY DAYS VIA EMILIA 66

STRADELLAGOLDENBLACKVIA TRENTO

CAFFE' TEATROC.SO XXVI APRILE, 5

CASA DEL CAFFE'Piazzale Trieste

BAR CONCORDIAP.ZZA TRIESTE, 6

DRINK PUB V. C. BATTISTI

BAR ALTERNATIVEVIA C. BATTISTI 24

CAFFE’ AI GIARDINIVIA C. BATTISTI 1

CASTEGGIOCAESARVIA ROMA

REVE CAFFèVIA ROMA

BAR VITTORIAP.zza Vittoria

TOTAL FINA ELF ITALIAVia Milano 42 S.S.

MONTEBELLO DELLA BATTAGLIASHELLVia Casteggio 42 -Fraz. Cerreto

VOGHERAANTICA TRATTORIA LOMBARDIAC.SO XXVI MARZO 139

BAR BON BONC.SO XXVI MARZO

COMUNEMUNICIPIOC.so Rosselli

ASMUFFICI PUBBLICIC.so Rosselli

BLUE BARVIA XX SETTEMBRE 7

CAFFE’ DEPRETISVIA DEPRETIS 23

BAR ALEXBARRONDO' CARDUCCI 15 1

BAR CERVINIAPIAZZA MEARDI ANG.V.EMILIA

INVIDIA CAFFE'P.ZZA F.LLI BANDIERA

BAR LIGURE CORSO 27 MARZO

BAR CRISTALLOVIA GABETTA (piazzetta vicino al Duomo)

P.ZZA DUOMO ESPOSITOREP.ZZA DUOMO 7

CREMERIAP.ZZA DUOMO 38

GALLO RISTORANTE PIZZERIA P.ZZA DUOMO

CARTOLERIA ZOLLA C.SO CAVOUR 23

ILE' CAFE' VIA EMILIA 176

BAR MATTEOTTIVIA MATTEOTTI 61

BAR ROMAVIA DELLA STAZIONE

ESPRESSO ITALIANO TABACCHIVIA CARLO EMANUELE

GELATERIA IL CAPRICCIOVIA XX SETTEMBRE 52

LOCANDA DELLE FATE VIA RINO BALLADORE 23

RIVANAZZANOTABACCHERIA REGGIANIP.ZZA CORNAGGIA

BAR ALBERTINIP.ZZA PRINCIPALE

CAFFE' DE LA TOURP.ZZA PRINCIPALE

SALICE TERMESALA DEI GELATIP.ZZA MARCONI

PROLOCO - APTP.ZZA MARCONI

CAFFE' BAGNI + TERMEP.ZZA MARCONI

VARZIBAR DA MAXP. MAZZA 56

PIZZERIA GAUDI' VIA ORESTE MARETTI 2

BAR DELLA TORREPIAZZA MUNICIPIO

CAFFE' L'ANGOLOP.Fiera

BAR ESSOBAR 16 PIAZZA FIERAP.Fiera 16

SANNAZZARO DE’ BURGUNDICOMUNEVIA CAVOUR 18

RAMPI LUCIA TABACCHERIAVIA PIAVE 17

SOLE LUNA CAFFE'VIA CAIROLI 25

MEDECOMUNEP.ZZA REPPUBLICA 1

BAR ROMAP.ZZA REPPUBLICA 1

BAR CENTRALEP.ZZA REPPUBLICA 1

BAR HAITIc.so italia ang. P.zza della repubblica

BAR ARCOBALENOC.SO VITT. VENETO 17

MORTARAMUNICIPIOPIAZZA MONS. DUGHERA

CAFFE’ GARIBALDI C.SO GARIBALDI 2

CAFFE' SANTI C.SO GARIBALDI 116

GARLASCOEDICOLA PAZZI GIANFRANCOVIA BOZZOLA 13

COMUNE DI GARLASCOPiazza Della Repubblica

BAR COMMERCIOP.ZZA REPUBBLICA 2

BAR PIAZZETTAPIAZZA EUROPA

BAR BLU CAFE' C.SO CAVOUR 38

VIGEVANOCOMUNEVIALE CESARE BATTISTI

LIBRERIA FELTRINELLIP.ZZA DUCALE

BAR TABACCHIVIA P.C. DECEMBRIO 21

BAR STAZIONE FSP.ZZA STAZIONE

BAR GOLD RIVER CAFFE'VIA ROCCA VECCHIA 1

LA NUOVA CAFFETTERIA C.SO PAVIA 62

BAR OMBELICOC.SO PAVIA 23

BIRIMBAO VIA ROCCA VECCHIA 1

BAR CUBEP.ZZA SANT AMBROGIO 2

KIB FUN BAR VIA ROCCA VECCHIA 1/9

BAR CAFFE' PORTA MOKA VIA DECEMBRIO 1

RISTORANTE ROCOCO'VIA XX SETTEMBRE 14 ang. P.zza ducale

TABACCHERIA OSCAR P.ZZA DUCALE 33

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Punti di distribuzione

I punti di distribuzionedi Pavia in Tascain provincia di Pavia

VIGEVANO

MORTARA

MEDESANNAZZARO DE BURGUNDI

GARLASCO

PAVIA

S.MARTINO SICC.

BELGIOIOSO

STRADELLABRONI

REDAVALLECASTEGGIO

VOGHERA

RIVANAZZANO

SALICE TERME

VARZI

MONTEBELLODELLA BATTAGLIA

Il free-press mensile a carta patinata che vanta una diffusione capillare in tutta

la provincia di Pavia

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Re

po

rta

ge

Vigevano sposa la “città dei sassi”

Città ducale e Matera: un gemellaggio che inizia adesso

Matera: una realtà tanto lontana ma allo stesso tempo tanto vicina alla città di Vige-vano. E’ semplicemente una stretta di mano e l’accoglienza di una delegazioni prove-niente da terra lucana a sancire il gemellag-gio tra i due comuni. Vigevano deve molto alla Basilicata, e in modo particolare alla bel-lissima Matera, conosciuta per lo più come la “città dei sassi”: manodopera e cultura fanno del centro ducale uno dei comuni con la più alta percentuale di lucani sul territo-rio. Si contano almeno 1500 presenze, di cui 803 approdate direttamente dalla Basilicata a Vigevano.Un’avventura che inizierà immediatamente con scambi interculturali, incontri pubblici e ospitalità reciproca. Il gemellaggio rap-presenta riconoscimento e solidarietà ai tanti lucani e meridionali presenti nel nord Italia, in questo caso a Vigevano. Un patto d’amicizia che verserà in un arricchimento culturale per entrambi i comuni. Dopo la ri-scoperta di Matera con il romanzo Cristo si è fermato ad Eboli, di Carlo Levi, ora il com-pito di aggiungere ulteriore identità alla cit-tà della Basilicata sarà proprio di Vigevano, che accompagnerà la città nel percorso di

candidatura a capitale europea della cultura nel 2019.“Matera è straordinaria e Vigevano ha un cuore grande – dichiara il sindaco Andrea Sala - Vi-gevano e Matera cominciano un’avventura dove entrambe le realtà potranno interagire sotto l’a-spetto culturale, educativo e, perché no, gastro-nomico”. Parole queste che possono solo es-sere confermate e ribadite dal primo cittadi-no di Matera, Salvatore Adduce: “Possiamo costruire e dare opportunità turistiche, gastro-nomiche ed enogastronomiche… scambiando re-ciprocamente esperienze, prodotti e stili di vita”. Parte da questi presupposti un’amicizia che custodisce tradizioni, memorie, folclori del passato da diffondere nel presente.

di Chiara Antico

DA CINQUANT’ANNI SULLA TUA STRADA

www.pansinigomme.it

Pavia: Viale Cremona, 71

Castel San Giovanni (PC): Via F.lli Bandiera, 46APERTO ANCHE SABATO POMERIGGIO

PROMOZIONI TUTTO L’ANNO