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Non è ancora designato, ma senza dubbio è immi- nente, il giorno delle elezioni generali dei rappresen- tanti della cittadinanza nel consiglio municipale. — Mai, conte ora, ogni consigliere potrà chiamarsi il rappresentante della cittadinanza pisana; perché se altro non avessero fatto di buono e di lodevole i mo- narchici al Municipio, avrebbero finalmente ricondotto la rappresentanza elettiva a quella generalità, a quella elevatezza, che tutti erano costretti in buona fede a desiderare, ma che solo gli amici nostri hanno tena- cemente e coraggiosamente voluta. Perchè il dire che tanto rappresenta 1' intiero corpo elettorale il consi- gliere della minuscola frazione, quanto quello della grande frazione ch' era la città, è finzione legale e costituzionale; tua tutti comprendono e sentono in buona fede che il rappresentante della frazione è legato agli interessi locali, e spesso inelluttabilmente sacrifica o fa tacere di fronte a essi l' interesse grande e generale di tutto quanto il Comune. Fu dunque saggio proposito quello che animò e condusse gli amici nostri a sopprimere il frazionamento, e chi ne scapiterà saranno le grette picciiterie che pospongono all' interesse superiore e generale quello particolare e locale: senza che con ciò si voglia dire che i giusti interessi locali debbano essere trascurati o fatti ta- cere, perchè anzi una volta che i consiglieri saranno scelti, con le stesse proporzioni di prima. nella città e nella campagna, ognun vede che quest' ultima avrà non solo la propria eguale rappresentanza numerica nel consiglio cittadino, ma di più la avrà. autorevol- mente scelta e nominata da tutto il corpo elettorale e di più ancora influirà coi proprii voti a eleggere anche la rappresentanza della città. Lungi dal perdere in importanza, la campagna la aumenta, generalmente e elevatamente considerate le cose: dunque non fu, la nostra opera di divisione, ma fu opera illuminata di unione e di concordia fra tutti i pisani per un fine alto - il bene di Pisa. Perché dunque i nostri avversari contrastavano tanto la riforma, fino al punto di compiere un vano tentativo di rendere illegale l' adunanza consiliare, uscendo in massa dall'aula al momento del voto sullo sfrazionamento, mettendo così in serio pericolo anche la approvazione degli organici degli impiegati, - anco questi preparati e voluti dai monarchici, - e che do- veano esser discussi subito dopo lo sfrazionamento? Ma ormai la decisione è definitiva: la Giunta pro- vinciale ha approvato la riforma con una elaborata relazione del commissario elettivo av. v. Tito Ceppa- relli, ove son condensati argomenti validissimi, e ha disposto che le elezioni generali avvengano a breve term me. Il dovere del partito monarchtco, - giacche anche alle elezioni comunali e provinciali è impresso un evidente carattere politico, - è questa volta più che I mai preciso e severo: quello di prepararsi subito e a tempo alla battaglia che sarà decisiva, quello di es- sere, concordi e disciplinati. Se, come tutto fa rite- nere battaglia di partito e di principi dev'essere, sia pure: noi che di nessun nome facciamo bandiera, perchè a questa lotta devesi muovere con intenti ben determinati e con programmi obiettivi, abbiamo il do- vere di combatterla serenamente ma con tutta la fer- mezza e la vivacità che il momento esige. Dal punto di vista della scheda che il nostro partito presenterà agli elettori, non abbiamo dobbiamo avere nè pre- concetti personali, nè intenti di prevalenze o di ostra- cismi per l'una frazione o per l'altra del partito che accetta e riconosce le istituzioni plebiscitarie, e fin d'ora la formula nostra è chiara quanto semplice: chi in queste istituzioni, che una Dinastia eroica e leale ci garantisce e presidia, e che sono la ragione prima di ogni miglioramento e progresso della vita nazionale, ha fede salda, francamente dichiarata e lealmente professata senza restrizioni e senza sottin- tesi, è con noi: chi da questa orbita legale, che con- sente esplicazioni di programmi informati e a con- cetti conservatori e a concetti riformisti, vuole scon- finare, non può esser con noi. Gli avversari nostri sembra vogliano rimettere a nuovo l'insegna dei par- ìE I .te TO ti- ;ia di [la .ia ar di 0- ,Si la le a io Le ANNo XI. Pisa. Domenica 3 Maggio 1903. Num. 18. -4 iss~~ P Pisa GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA. MION MENTII :per un anno lire I; per un nemestre lire 3. Per abbonarsi basta mandare una cartolina vaglia all'amministrazione del Ponte di Pisci. (Alci di Redazione e Ananainiatrazione: Piazza dei Cavalieri, num. 6. Pisa. (Conto corrente con la Porita). pregisiicrirl: per avvisi réclame in prima pagina lire 3; in seconda lire 1,50; in terza. lire 1,00; in quarta lire 0,50 per ogni lineao spazio di linea (Pag. aut.) Per avvisi finanziari, industriali, oommeroiali; per inserzioni; per neorologie, per rdciams in oronaes, diffide, oomunieati, eoe. eco. ; prezzi da contrattarsi. Si pubblica la Domenica. Le er s- L'arte e la politica hanno trionfato in questi ultimi giorni: è stata posta la prima pietra del campanile di San Marco ; è stata inaugurata la V Esposizione intoni: sionale di arte. Il dolore dei veneziani è ora scemato, ogni vana discussione è finita, ogni altra idea è caduta; la prima pietra sta oramai ad inizio della grandiosa impresa che Venezia ha assunto di riediticare il monumento che era suo e fu per mille anni se- gnacelo della fede, della libertà e della civiltà di un popolo. L'Esposizione d arte cimenta in gara perenne le più ge- niali attitudini di ogni paese, str uge in lucida sintesi il mo- vimento dell'arte contemporanea, richiama l'attenzione del grande pubblico sui più sottili problemi d'estetica e crea quel mercato artistico che le altre nazioni già vantano Le due visite del Re d'Inghilterra e dell'Imperatore di Germania hanno compreso e rias•unto una grande dimostra- zione politica. Le accoglienze fatte ad Edoardo VII a Napoli ed a Roma e l'ammirazione che Egli ha esternato per tutte le bellezze della nostra terra, per le sontuoAtà dei nostri monumenti, per le geutilezze di nostra gente sono state armo- nicamente corrispondenti Ieri passò dalla nostra stazione l'Imperatore Guglielmo, avviato a Roma a salutare il figlio del suo ottimo e caro e compiant) amico. Rallegramoci di questi avvicinamenti : oggi l'Italia sente raddoppiata la sua riputazione di nazione forte e cortese, e non a torto perciò la salutano gli altri paesi con onore e con orgoglio: sì anche coll'orgoglio di esserle amici. La Camera si è riaperta, ma perora non ha richiamato su di alcuna attenzione. Il primo maggio è passato senza in- cidenti e senza preccupazioni. L'Italia si gloria di potere e- sercitare i doveri dell'ospitalità in modo al splendido: l' impe- ratore Gaglielino, fin da ieri nostro ospite, conferma che la alleanza fra i due popoli italiano e germanico è forte e pa- cifica. VERSO LA BATTAGLIA --••••••-1111 Liti popolari: se occorrerà, l'inietteremo anche noi a nuovo le acerbe critiche, non personali, ma obiettive, che i capi più autorevoli del socialismo e del repub- blicanismo lanciarono contro la organica impossibilità di coesione e alleanza fra quei partiti, ai quali fa co- modo assumere l'appellativo di popolari, perché nulla organicatnente, politicamente, significa e lascia tutti a lotta finita — nell' equivoco originario. E' dunque con fiducia in una virtù di combatti- vità seria, vivace, diffusa, per parte dei nostri amici, che noi vediamo appressarsi le elezioni generali. A essi sta il non tradire questa fiducia, perchè sarebbe anche tradire la propria coerenza, e il dovere che ogni cittadino ha di interessarsi alla vita pubblica specialmente in momenti di eccezionale e decisiva importanza come è questo al quale Pisa si appressa. MILES. JJI rospollsalfilà dolld situziollo Perchè attuale consiglio comunale si è suicidato? Perchè, dicono alcuni, si deve gettare il paese in una agitazione elettorale, che non mancherà di acuir nuo- vamente i dissensi politici fra cittadini? A noi incombe di constatare che la responsabilità delle elezioni spetta alla minoranza del Consiglio,* la quale ebbe il torto di seguire il 3 marzo l'impulsivo prof. Canevari, che presentò un ordine del giorno, cui dette significato di mozione, senza aver calcolato le conseguenze filiali della sua mossa. L' amministrazione Gambini avrebbe potuto vivere ancora lungamente, perché seguiva una guida fonda- mentale, consistente nel rialzare sempre le discussioni col porre in campo i più alti problemi amministrativi; una via completamente diversa da quella solita di amministratori, che troppo si preoccupano di questo o quello fra gli elettori sperati dell' avvenire. In 16 mesi soltanto l' abolizione del dazio sulle farine, una trattativa ben condotta per il riscatto della officina del gaz ed una brillantissima operazione sulle pen- sioni (immaginata in modo nuovissimo dall'assessore Simonelli) sono fatti che si traducono in un miglio- ramento di 191 mila lire nelle entrate di un bilancio di 2 milioni. Di quanto sarebbe necessario risalire nella storia del Comune per trovare un' altra ammi- nistrazione che abbia fatto altrettanto? Ma non basta; la costruzione, già quasi ultimata, del nuovo tuacello si potè ottenere non ostante l' op- posizione inconcepibile dei popolari, i quali non sep- pero trovar pretesto migliore per votar contro al bi- lancio del 1902. Per costruire le case operaie si è potuta fare una convenzione, per cui sarà ceduto al Comune il vasto terreno occupato dalla stazione di Porta Fiorentina ed insieme la società costituirà il tanto desiderato passaggio a livello per S. Giusto. Tutto ciò come cor- respettivo di un concorso di 70 mila lire, per parte del Comune. Così nel corso di pochi mesi ogni parte del pro- gramma, col quale la maggioranza si era presentata agli elettori nell'ottobre 1901, ebbe pratica attuazione. Ma l'amministrazione Gambini si rese conto chiara- mente anche della necessità di riordinare il sistema tributario, diventato intollerabile (specialmente per la complicata altissima tariffa del Comune chiuso) e non esitò a presentare le sue radicali proposte. Le spese (è inutile illudersi) cresceranno continua- mente in ragione della ricchezza e della popolazione; da ogni parte del Comune si chiedono lavori e mi- glioramenti dei pubblici servizi, ed in parte giustifi- catamente. La spedalità è giunta a 220 mila lire, la istruzione è già oltre 200 mila, e se si confrontano queste cifre con quelle del famoso bilancio normale del 1887, si può constatare che le spese per speda- lità ed istruzione sono, in 15 anni, perfettamente raddoppiate. Ora è da notare che queste cifre hanno spostato il bilancio non solo numericamente, ma an- che moralmente perchè spese facoltative, come la re- fezione scolastica, come la beneficenza, non si giu- stificano nè si sopportano altro che con una distri- buzione equa ed a larga base dell'imposta. Perciò la Giunta propose di abolire il Comune chiuso esi- stente e di ridurre il dazio ad una sola categoria, i liquidi uniformemente tassali in città e subborghi, mentre si doveva abolire il dazio su tutto il resto, ossia sopra 115 voci. Tutto ciò era coordinato ad un sistema ammini- strativo chiaro, semplice e pratico, realizzandosi così in gran parte quella abolizione di Comune chiuso, che costituisce il sogno di tutte le città d' Doveva rimanere per qualche anno la tassazione dei liquidi, finche non fosse naturalmente eliminato il personale esistente in servizio e finchè lo Stato ob- bligherà il Comune a pagare 260 mila lire di canone annuale. La riforma non era dunque l'ottimo, ma si avvicinava a ciò che era possibile. Ci proponiamo di svolger in seguito e con ampiezza tali questioni per rimettere le cose al posto e per dimostrare specialmente due cose; che la riforma daziaria fu chiamata maliziosamente allargamento di cinta, mentre è una vera e propria e definitiva abo- lizione del comune chiuso; e che gli stessi subborghi sarebbero molto piú danneggiati dalle proposte Cup- pari, inattuabili o dannose per tutti, anzichè da una sola tassa sui liquidi, lasciando libera circolazione per tutto il resto. Tutto ciò meritava di esser a lungo discusso in Consiglio, e, se i 26 consiglieri dell' opposizione, in- vece della politica fuor di luogo, avessero fatto della amministrazione. l'opera loro avrebbe potuto esser eri ai tre membri, gia della maggioranza, signori Fogliata, Lombard e Cristiani. d. R. proficua. Ma invece la opposizione si componeva di un solo critico, il Cuppari, e di 25 silenziosi. :Ed allora il consigliere Prof. Canevari, sempre impe- tuoso ed un pò acre, colse una palla al balzo per presentare una mozione, che venne accolta dalla mag- gioranza del momento ed investì di aperta sfiducia la Giunta! I responsabili dunque della situazione sono i po- polari, tnal guidati dal Canevari, e che perciò furono i primi a restar sotto le macerie della mina accesa da loro stessi. Ma dopo la constatazione dei fatti si debbono ti- rare le conseguenze. La causa vera, fondamentale di questa confusione nel campo avversario quale è? Evidentemente questa: che i popolari sono incapo- niti nella questione politica e la portano sempre, anche inconsapevolmente, nel campo amministrativo non per forza di argomentazioni, ma con una impe- netrabile compattezza che, strano a dirsi, è stata, fino ad ora in ragione inversa della quantità di idee amministrative presentate. Ora io mi domando; ma in tutte queste questioni di tassare un più i li- quidi o le carni, di riveder le tariffe e così via come c'entrerebbe la Repubblica se a Pisa non ce la por- tassero di fuori e da Camerino? Poichè 4 e 4 fa 8 sotto tutti i governi e le questioni amministrative il più delle volte non sono che necessità o questioni tecniche, dobbiamo proprio seguitare a ripetere con le elezioni ainministrative altrettante prove generali di elezioni politiche? C'è il caso che tutto questo sia così, perchè giova a qualche uomo e niente affatto ai contribuenti pisani? NELLO TOSCANELL.I. Illgilellza delle basso Imperatare tardive sulla vegetazione. A tutti è noto che le basse temperature non dan- neggiano le piante quando si verificano nei mesi d' inverno, quando cioè i vegetali sono assopiti in le- targo, riposandosi delle produzioni date ed aspettando i primi tepori primaverili per novamente sbocciare e produrre. In questo periodo i succhi non circolano, le gemme sono benissimo difese ed i freddi, anche intensi, non possono danneggiare le piante che cotnu- nentente coltiviamo ali' aperto. Ma allorchè le basse temperature sorprendono i vegetali nel momento in cui si ridestano a nuova vita, quando la linfa si mette in circolazione per fare sbocciare le gemme, allora producono danni gravissimi e talvolta la morte delle piante stesse. Il danno poi è tanto maggiore, quanto più la vege- tazione è avanzata. Così rifereudoci alla vite, possiamo dire che mentre le basse temperature primaverili pochissimo la danneggiano, quando la sua vegetazione è appena iniziata, e poco è pure il danno che essa risente nel periodo del pianto, è invece offesa grave- mente quando le gemme si sono aperte, sviluppando i teneri germogli. E ciò lo abbiamo purtroppo constatato nella notte del 19 aprile p. p., nella quale un vento ghiaccio, passante sulla neve caduta nei giorni precedenti sui nostri monti, raffreddò grandetnente l'atmosfera tanto che la temperatura scese qui a Pisa a -0,6 e venne segnalata una discreta quantità di brina. Questo fatto, come è facile immaginare, recò alla vegetazione danni abbastanza forti e nei primi tuo- menti produsse lo sgomento nei nostri agricoltori. Fra le piante legnose, la vite ed il gelso, riportarono danni non lievi, specialmente nei luoghi bassi ed in vicinanza di corsi d' acqua. Fra le piante erbacee, le ortive, patate, fagiuoli, piselli, ecc., furono enorme- mente danneggiate. Il danno, causato da questo repentino raffredda- mento dell'aria può calcolarsi, in base anche alle in- formazioni assunte, ad un terzo del raccolto totale. Specialmente rispetto alle viti è stato domandato dagli agricoltori se nulla poteva farsi per attenuare il danno sofferto e se i rigetti venuti dai sottocchi della vite avrebbero prodotto grappoli ed in quale quantità. Non possiamo parlare di rimedi polche i teneri germogli offesi, rimangono addirittura morti. Piuttosto possiamo consigliare agli agricoltori, che per la giaci- tura dei loro terreni possono andar soggetti di fre- quente ai danni delle brine tardive, a tener presenti le seguenti norme: 1. 0 dare la preferenza nella moltiplicazione della vite, a vitigni serotini; 2.° ritardare alquanto la potatura; 3.° lavorare in profondo i terreni in modo che l'acqua immagazzinata, aumentando la loro freschezza. li faccia riscaldare più lentamente; 4." tenere sgombro il terreno occupato dalle vili, vegetazione ; 5•0 nelle località molto basse è utile tenere la vite ad alta itnpalcatura. Rispetto alla produzione, che saranno suscettibili di dare le viti offese, è bene che gli agricoltori non si facciano soverchie illusioni. dipendendo essa da molte cause inerenti a condizioni fisiologiche della pianta stessa. Pur tuttavia anche dagli studi di emi- nenti viticultori francesi, risulta che generalmente può farsi assegnamento sopra un terzo del prodotto e in casi eccezionalissimi si può contare sopra la metà. A. D. A. NOTE SCIENTIFICHE Il telegrafo funzionante colle correnti magneto-elettriche. Il corrispondente del Secolo riferiva da Firenze giorni sono una nuova applicazione al telegrafo Morse, consistente l'eli' usufruire la corrente generata da una piccola macechina magneto-elettrica, invece di quella data dalle pile. L' idea francamente parlando non è nuova, e legendo la vasta letteratura elle possedia- mo intorno ai sistemi di telegrafia elettrica, troviamo che il Wheastone, elettricista noto in tutta l'Inghil- terra, aveva già applicato nel 1860 al 8uo telegrafo a quadrante, le correnti di una macchinetta inagneto- elettrica. Lasciando da parte che nel sistema Wheastone, gli organi essenziali sono diversi da quelli del Morse, por la semplice ragione che il primo è a segnali fug- gitivi, dati da un ago che si muove sopra un qua- drante, sul cui contorno stanno le lettere dell'alfa- beto, e il secondo imprime segui convenzionali, noi vediamo con un esame molto superficiale che qui non si tratta di una vera e propria invenzione, ma invece di una modificazione all' attuale sistema di trasmis- sione. E dal nostro concetto non appare diverso il modo di pensare del sig. Agazio Falcone, sorgente del Genio di stanza a Firenze, a cui dobbiamo l'attuale appli- cazione: infatti egli ci dice che la manipolazione ri- mane invariata e che l'impianto sarà facilmente mo- dificato. Questo ben si comprende, perchè non si trat- terà altro che di sostituire alle pile d' uso comune una piccola macchina generatrice col relativò motore; il manipolatore poi, come °pini sa, ha la sola e sem- plice funzione di chiudere e aprire alternativamente un circuito elettrico ; poco importa se in questo sarà inclusa una pila, oppure una dinamo, ben s'intende adatta allo scopo. In quanto alla possibilità di trasmettere segnali il grandissime distante, ciò noti può arrecare mera- viglia, poiche sappiamo che tutte le correnti di gran- de tensione sono atte per eccellenza a vincere grandi resistenze, come quelle offerte da un filo telegrafico itnighissimo e di sezione E di questa loro proprietà vediamo tutti i giorni gli esempi: basta citare la corrente d'illuminazione elettrica che prodotta dagli alternator viene lanciata a centinaia di chilometri dalla stazione generatrice, per distribuire, mediante opportuni trasformatori, la luce a migliaia di lampade. Informino pure le mac- chine inagneto-elottriche di chiamata negli attuali apparecchi telefonici, le quali appunto generando colla rapida rotazione di un indotto Siemens fra le bran- che di una forte calamita permanente, una corrente di tensione assai elevata, fanno agire la suoneria del- l' apparato ricevente, per quanto sia lunga la linea e considerevoli le dispersioni per isolamento imper- fetto. dovuto a molteplici cause. Aggiungasi che la corrente di questi piccoli magneti (come si chiamano industrialmente) vinco spesso la resistenza opposta da contatti imperfetti per ossidazione delle parti che, a condizioni normali, dovrebbero costituire un circuito continuo e di buona conducibilità. Certo l' introduzione di una macchina, che viene sostituita alle pile, segna un progresso per le di- stanze maggiori a cui giungono i segnali e presenta dal lato pratico una incontestata utilità, perciò si risparmia lo splzio, nonchè il tempo e la fatica oc- correnti alla manutenzione delle pile, vantaggi che già io parte sono stati ottenuti col sostituire gli accumulatori alle pile del tipo Daniell. Da quel che si è detto, comprenderà bene il let- tore che a rigor di termini, e per mantenerci nel campo della verità, non si può parlare qui di uu ritrovato scientifico, come si potrebbe a prima vista interpretare la notizia, tua invece di una modifica- zione abbastanza semplice, per quanto utile, all'at- tuale sistema di telegrafia. Difetti, lo ripetiamo, non abbiamo apparecchi nuovi nel pretto senso della pa- rola, ma una sostituzione di un mezzo generatore di corrente ad un altro più dispendioso e meno sicuro. A. CAROZZO. TESTE e TASTI La moda. La gonna tonda trionfa. Già si possono ammirare delle sottane graziose che non sollevano più nuvole di polvere e permettono di camminare con sveltezza in campagna ed in città. La calzatura occupa oggi le signore: si usano in modo particolare le scarpe dalle punte lavorate, uso Luigi XV e le calze nere, di filo di Scozia. Ogni tessuto di lana, spesso e leggero, potrà con- venire tanto quanto i tessuti di seta, il piquè, la tela e tutte le stoffe (l'estate per visite, ricevimenti e ce- rimonie diurne, per le quali un tempo non erano ammessi che tessuti ricchissimi. Non si parla ancora dei costumi in taffetas op- pure in organdis. Ciò che ora preoccupa è la forma: si vedranno le sottogonne arrotondate per sostenere le sottane che si devono svagare leggermente al fondo, cloche. Le toilette* in crespo o in voile si prestano alle guar- nizioni di trina applicata. nelle quali le tinte più di- disparate si associano con maestria ed arte squisita. Gli abiti in tela si adornano di trine e di ricami antichi; picots e punti di fantasia su treccie servono spesso per guarnire una sola teletta. Come colore è in voga il verde epinard, molto ap- prezzato anche per guarnire i cappellini. Poi l'azzurro fa7snce che pare tolto a prestito dalle tavolozze orientali. Nozze Galli-Giannessi. Recffo mi manda: Il giorno di mercoledì 29 aprile, un bel giorno al- lietato da un incantevole addobbo primaverile, si celebrava il matrimonio fra l'amico sig. Avv. Mario Galli e la seducente signorina Emma Giannessi.

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Non è ancora designato, ma senza dubbio è immi-nente, il giorno delle elezioni generali dei rappresen-tanti della cittadinanza nel consiglio municipale. —Mai, conte ora, ogni consigliere potrà chiamarsi ilrappresentante della cittadinanza pisana; perché sealtro non avessero fatto di buono e di lodevole i mo-narchici al Municipio, avrebbero finalmente ricondottola rappresentanza elettiva a quella generalità, a quellaelevatezza, che tutti erano costretti in buona fede adesiderare, ma che solo gli amici nostri hanno tena-cemente e coraggiosamente voluta. Perchè il dire chetanto rappresenta 1' intiero corpo elettorale il consi-gliere della minuscola frazione, quanto quello dellagrande frazione ch' era la città, è finzione legale ecostituzionale; tua tutti comprendono e sentono inbuona fede che il rappresentante della frazione èlegato agli interessi locali, e spesso inelluttabilmentesacrifica o fa tacere di fronte a essi l' interesse grandee generale di tutto quanto il Comune. Fu dunquesaggio proposito quello che animò e condusse gliamici nostri a sopprimere il frazionamento, e chi nescapiterà saranno le grette picciiterie che pospongonoall' interesse superiore e generale quello particolaree locale: senza che con ciò si voglia dire che i giustiinteressi locali debbano essere trascurati o fatti ta-cere, perchè anzi una volta che i consiglieri sarannoscelti, con le stesse proporzioni di prima. nella cittàe nella campagna, ognun vede che quest' ultima avrànon solo la propria eguale rappresentanza numericanel consiglio cittadino, ma di più la avrà. autorevol-mente scelta e nominata da tutto il corpo elettoralee di più ancora influirà coi proprii voti a eleggereanche la rappresentanza della città.

Lungi dal perdere in importanza, la campagna laaumenta, generalmente e elevatamente consideratele cose: dunque non fu, la nostra opera di divisione,ma fu opera illuminata di unione e di concordia fratutti i pisani per un fine alto - il bene di Pisa.

Perché dunque i nostri avversari contrastavanotanto la riforma, fino al punto di compiere un vanotentativo di rendere illegale l' adunanza consiliare,uscendo in massa dall'aula al momento del voto sullosfrazionamento, mettendo così in serio pericolo anchela approvazione degli organici degli impiegati, - ancoquesti preparati e voluti dai monarchici, - e che do-veano esser discussi subito dopo lo sfrazionamento?

Ma ormai la decisione è definitiva: la Giunta pro-vinciale ha approvato la riforma con una elaboratarelazione del commissario elettivo av. v. Tito Ceppa-relli, ove son condensati argomenti validissimi, e hadisposto che le elezioni generali avvengano a breveterm me.

Il dovere del partito monarchtco, - giacche anchealle elezioni comunali e provinciali è impresso unevidente carattere politico, - è questa volta più cheI mai preciso e severo: quello di prepararsi subito e atempo alla battaglia che sarà decisiva, quello di es-sere, concordi e disciplinati. Se, come tutto fa rite-nere battaglia di partito e di principi dev'essere, siapure: noi che di nessun nome facciamo bandiera,perchè a questa lotta devesi muovere con intenti bendeterminati e con programmi obiettivi, abbiamo il do-vere di combatterla serenamente ma con tutta la fer-mezza e la vivacità che il momento esige. Dal puntodi vista della scheda che il nostro partito presenteràagli elettori, non abbiamo nè dobbiamo avere nè pre-concetti personali, nè intenti di prevalenze o di ostra-cismi per l'una frazione o per l'altra del partito cheaccetta e riconosce le istituzioni plebiscitarie, e find'ora la formula nostra è chiara quanto semplice:chi in queste istituzioni, che una Dinastia eroica eleale ci garantisce e presidia, e che sono la ragioneprima di ogni miglioramento e progresso della vitanazionale, ha fede salda, francamente dichiarata elealmente professata senza restrizioni e senza sottin-tesi, è con noi: chi da questa orbita legale, che con-sente esplicazioni di programmi informati e a con-cetti conservatori e a concetti riformisti, vuole scon-finare, non può esser con noi. Gli avversari nostrisembra vogliano rimettere a nuovo l'insegna dei par-

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MION MENTII :per un anno lire I; per un nemestre lire 3. Per abbonarsibasta mandare una cartolina vaglia all'amministrazione del Ponte di Pisci.

(Alci di Redazione e Ananainiatrazione: Piazza dei Cavalieri, num. 6. Pisa.(Conto corrente con la Porita).

pregisiicrirl: per avvisi réclame in prima pagina lire 3; in seconda lire 1,50;in terza. lire 1,00; in quarta lire 0,50 per ogni lineao spazio di linea (Pag. aut.)

Per avvisi finanziari, industriali, oommeroiali; per inserzioni; per neorologie,per rdciams in oronaes, diffide, oomunieati, eoe. eco. ; prezzi da contrattarsi.

Si pubblica la Domenica.

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L'arte e la politica hanno trionfato in questi ultimi giorni:è stata posta la prima pietra del campanile di San Marco ;è stata inaugurata la V Esposizione intoni: sionale di arte. Ildolore dei veneziani è ora scemato, ogni vana discussione èfinita, ogni altra idea è caduta; la prima pietra sta oramaiad inizio della grandiosa impresa che Venezia ha assunto diriediticare il monumento che era suo e fu per mille anni se-gnacelo della fede, della libertà e della civiltà di un popolo.

L'Esposizione d arte cimenta in gara perenne le più ge-niali attitudini di ogni paese, str uge in lucida sintesi il mo-vimento dell'arte contemporanea, richiama l'attenzione delgrande pubblico sui più sottili problemi d'estetica e crea quelmercato artistico che le altre nazioni già vantano

Le due visite del Re d'Inghilterra e dell'Imperatore diGermania hanno compreso e rias•unto una grande dimostra-zione politica. Le accoglienze fatte ad Edoardo VII a Napolied a Roma e l'ammirazione che Egli ha esternato per tuttele bellezze della nostra terra, per le sontuoAtà dei nostrimonumenti, per le geutilezze di nostra gente sono state armo-nicamente corrispondenti Ieri passò dalla nostra stazionel'Imperatore Guglielmo, avviato a Roma a salutare il figliodel suo ottimo e caro e compiant) amico.

Rallegramoci di questi avvicinamenti : oggi l'Italia senteraddoppiata la sua riputazione di nazione forte e cortese, enon a torto perciò la salutano gli altri paesi con onore econ orgoglio: sì anche coll'orgoglio di esserle amici.

La Camera si è riaperta, ma perora non ha richiamato sudi sè alcuna attenzione. Il primo maggio è passato senza in-cidenti e senza preccupazioni. L'Italia si gloria di potere e-sercitare i doveri dell'ospitalità in modo al splendido: l' impe-ratore Gaglielino, fin da ieri nostro ospite, conferma che laalleanza fra i due popoli italiano e germanico è forte e pa-cifica.

VERSO LA BATTAGLIA--••••••-1111

Liti popolari: se occorrerà, l'inietteremo anche noi anuovo le acerbe critiche, non personali, ma obiettive,che i capi più autorevoli del socialismo e del repub-blicanismo lanciarono contro la organica impossibilitàdi coesione e alleanza fra quei partiti, ai quali fa co-modo assumere l'appellativo di popolari, perché nullaorganicatnente, politicamente, significa e lascia tutti— a lotta finita — nell' equivoco originario.

E' dunque con fiducia in una virtù di combatti-vità seria, vivace, diffusa, per parte dei nostri amici,che noi vediamo appressarsi le elezioni generali. Aessi sta il non tradire questa fiducia, perchè sarebbeanche tradire la propria coerenza, e il dovere cheogni cittadino ha di interessarsi alla vita pubblicaspecialmente in momenti di eccezionale e decisivaimportanza come è questo al quale Pisa si appressa.

MILES.

JJI rospollsalfilà dolld situziolloPerchè attuale consiglio comunale si è suicidato?

Perchè, dicono alcuni, si deve gettare il paese in unaagitazione elettorale, che non mancherà di acuir nuo-vamente i dissensi politici fra cittadini?

A noi incombe di constatare che la responsabilitàdelle elezioni spetta alla minoranza del Consiglio,* laquale ebbe il torto di seguire il 3 marzo l'impulsivoprof. Canevari, che presentò un ordine del giorno, cuidette significato di mozione, senza aver calcolato leconseguenze filiali della sua mossa.

L' amministrazione Gambini avrebbe potuto vivereancora lungamente, perché seguiva una guida fonda-mentale, consistente nel rialzare sempre le discussionicol porre in campo i più alti problemi amministrativi;una via completamente diversa da quella solita diamministratori, che troppo si preoccupano di questoo quello fra gli elettori sperati dell' avvenire. In 16mesi soltanto l' abolizione del dazio sulle farine, unatrattativa ben condotta per il riscatto della officinadel gaz ed una brillantissima operazione sulle pen-sioni (immaginata in modo nuovissimo dall'assessoreSimonelli) sono fatti che si traducono in un miglio-ramento di 191 mila lire nelle entrate di un bilanciodi 2 milioni. Di quanto sarebbe necessario risalirenella storia del Comune per trovare un' altra ammi-nistrazione che abbia fatto altrettanto?

Ma non basta; la costruzione, già quasi ultimata,del nuovo tuacello si potè ottenere non ostante l' op-posizione inconcepibile dei popolari, i quali non sep-pero trovar pretesto migliore per votar contro al bi-lancio del 1902.

Per costruire le case operaie si è potuta fare unaconvenzione, per cui sarà ceduto al Comune il vastoterreno occupato dalla stazione di Porta Fiorentinaed insieme la società costituirà il tanto desideratopassaggio a livello per S. Giusto. Tutto ciò come cor-respettivo di un concorso di 70 mila lire, per partedel Comune.

Così nel corso di pochi mesi ogni parte del pro-gramma, col quale la maggioranza si era presentataagli elettori nell'ottobre 1901, ebbe pratica attuazione.Ma l'amministrazione Gambini si rese conto chiara-mente anche della necessità di riordinare il sistematributario, diventato intollerabile (specialmente perla complicata altissima tariffa del Comune chiuso) enon esitò a presentare le sue radicali proposte.

Le spese (è inutile illudersi) cresceranno continua-mente in ragione della ricchezza e della popolazione;da ogni parte del Comune si chiedono lavori e mi-glioramenti dei pubblici servizi, ed in parte giustifi-catamente. La spedalità è giunta a 220 mila lire, laistruzione è già oltre 200 mila, e se si confrontanoqueste cifre con quelle del famoso bilancio normaledel 1887, si può constatare che le spese per speda-lità ed istruzione sono, in 15 anni, perfettamenteraddoppiate. Ora è da notare che queste cifre hannospostato il bilancio non solo numericamente, ma an-che moralmente perchè spese facoltative, come la re-fezione scolastica, come la beneficenza, non si giu-stificano nè si sopportano altro che con una distri-buzione equa ed a larga base dell'imposta. Perciòla Giunta propose di abolire il Comune chiuso esi-stente e di ridurre il dazio ad una sola categoria, iliquidi uniformemente tassali in città e subborghi,mentre si doveva abolire il dazio su tutto il resto,ossia sopra 115 voci.

Tutto ciò era coordinato ad un sistema ammini-strativo chiaro, semplice e pratico, realizzandosi cosìin gran parte quella abolizione di Comune chiuso,che costituisce il sogno di tutte le città d'Doveva rimanere per qualche anno la tassazione deiliquidi, finche non fosse naturalmente eliminato ilpersonale esistente in servizio e finchè lo Stato ob-bligherà il Comune a pagare 260 mila lire di canoneannuale. La riforma non era dunque l'ottimo, ma siavvicinava a ciò che era possibile.

Ci proponiamo di svolger in seguito e con ampiezzatali questioni per rimettere le cose al posto e perdimostrare specialmente due cose; che la riformadaziaria fu chiamata maliziosamente allargamento dicinta, mentre è una vera e propria e definitiva abo-lizione del comune chiuso; e che gli stessi subborghisarebbero molto piú danneggiati dalle proposte Cup-pari, inattuabili o dannose per tutti, anzichè da unasola tassa sui liquidi, lasciando libera circolazioneper tutto il resto.

Tutto ciò meritava di esser a lungo discusso inConsiglio, e, se i 26 consiglieri dell' opposizione, in-vece della politica fuor di luogo, avessero fatto dellaamministrazione. l'opera loro avrebbe potuto esser

eri ai tre membri, gia della maggioranza, signoriFogliata, Lombard e Cristiani. d. R.

proficua. Ma invece la opposizione si componeva diun solo critico, il Cuppari, e di 25 silenziosi. :Edallora il consigliere Prof. Canevari, sempre impe-tuoso ed un pò acre, colse una palla al balzo perpresentare una mozione, che venne accolta dalla mag-gioranza del momento ed investì di aperta sfiduciala Giunta!

I responsabili dunque della situazione sono i po-polari, tnal guidati dal Canevari, e che perciò furonoi primi a restar sotto le macerie della mina accesada loro stessi.

Ma dopo la constatazione dei fatti si debbono ti-rare le conseguenze. La causa vera, fondamentale diquesta confusione nel campo avversario quale è?Evidentemente questa: che i popolari sono incapo-niti nella questione politica e la portano sempre,anche inconsapevolmente, nel campo amministrativonon per forza di argomentazioni, ma con una impe-netrabile compattezza che, strano a dirsi, è stata,fino ad ora in ragione inversa della quantità di ideeamministrative presentate. Ora io mi domando; main tutte queste questioni di tassare un pò più i li-quidi o le carni, di riveder le tariffe e così via comec'entrerebbe la Repubblica se a Pisa non ce la por-tassero di fuori e da Camerino? Poichè 4 e 4 fa8 sotto tutti i governi e le questioni amministrativeil più delle volte non sono che necessità o questionitecniche, dobbiamo proprio seguitare a ripetere conle elezioni ainministrative altrettante prove generalidi elezioni politiche? C'è il caso che tutto questo siacosì, perchè giova a qualche uomo e niente affattoai contribuenti pisani? NELLO TOSCANELL.I.

Illgilellza delle basso Imperatare tardivesulla vegetazione.

A tutti è noto che le basse temperature non dan-neggiano le piante quando si verificano nei mesid' inverno, quando cioè i vegetali sono assopiti in le-targo, riposandosi delle produzioni date ed aspettandoi primi tepori primaverili per novamente sbocciare eprodurre. In questo periodo i succhi non circolano,le gemme sono benissimo difese ed i freddi, ancheintensi, non possono danneggiare le piante che cotnu-nentente coltiviamo ali' aperto. Ma allorchè le bassetemperature sorprendono i vegetali nel momento incui si ridestano a nuova vita, quando la linfa si mettein circolazione per fare sbocciare le gemme, alloraproducono danni gravissimi e talvolta la morte dellepiante stesse.

Il danno poi è tanto maggiore, quanto più la vege-tazione è avanzata. Così rifereudoci alla vite, possiamodire che mentre le basse temperature primaverilipochissimo la danneggiano, quando la sua vegetazioneè appena iniziata, e poco è pure il danno che essarisente nel periodo del pianto, è invece offesa grave-mente quando le gemme si sono aperte, sviluppandoi teneri germogli.

E ciò lo abbiamo purtroppo constatato nella nottedel 19 aprile p. p., nella quale un vento ghiaccio,passante sulla neve caduta nei giorni precedenti suinostri monti, raffreddò grandetnente l'atmosfera tantoche la temperatura scese qui a Pisa a -0,6 e vennesegnalata una discreta quantità di brina.

Questo fatto, come è facile immaginare, recò allavegetazione danni abbastanza forti e nei primi tuo-menti produsse lo sgomento nei nostri agricoltori.

Fra le piante legnose, la vite ed il gelso, riportaronodanni non lievi, specialmente nei luoghi bassi ed invicinanza di corsi d' acqua. Fra le piante erbacee, leortive, patate, fagiuoli, piselli, ecc., furono enorme-mente danneggiate.

Il danno, causato da questo repentino raffredda-mento dell'aria può calcolarsi, in base anche alle in-formazioni assunte, ad un terzo del raccolto totale.

Specialmente rispetto alle viti è stato domandatodagli agricoltori se nulla poteva farsi per attenuareil danno sofferto e se i rigetti venuti dai sottocchidella vite avrebbero prodotto grappoli ed in qualequantità.

Non possiamo parlare di rimedi polche i tenerigermogli offesi, rimangono addirittura morti. Piuttostopossiamo consigliare agli agricoltori, che per la giaci-tura dei loro terreni possono andar soggetti di fre-quente ai danni delle brine tardive, a tener presentile seguenti norme:

1.0 dare la preferenza nella moltiplicazione dellavite, a vitigni serotini;

2.° ritardare alquanto la potatura;3.° lavorare in profondo i terreni in modo che

l'acqua immagazzinata, aumentando la loro freschezza.li faccia riscaldare più lentamente;

4." tenere sgombro il terreno occupato dalle vili,vegetazione ;

5•0 nelle località molto basse è utile tenere la vitead alta itnpalcatura.

Rispetto alla produzione, che saranno suscettibilidi dare le viti offese, è bene che gli agricoltori nonsi facciano soverchie illusioni. dipendendo essa damolte cause inerenti a condizioni fisiologiche dellapianta stessa. Pur tuttavia anche dagli studi di emi-nenti viticultori francesi, risulta che generalmente puòfarsi assegnamento sopra un terzo del prodotto ein casi eccezionalissimi si può contare sopra la metà.

A. D. A.

NOTE SCIENTIFICHEIl telegrafo funzionante colle correnti magneto-elettriche.•Il corrispondente del Secolo riferiva da Firenze

giorni sono una nuova applicazione al telegrafo Morse,consistente l'eli' usufruire la corrente generata da unapiccola macechina magneto-elettrica, invece di quella

data dalle pile. L' idea francamente parlando non ènuova, e legendo la vasta letteratura elle possedia-mo intorno ai sistemi di telegrafia elettrica, troviamoche il Wheastone, elettricista noto in tutta l'Inghil-terra, aveva già applicato nel 1860 al 8uo telegrafoa quadrante, le correnti di una macchinetta inagneto-elettrica.

Lasciando da parte che nel sistema Wheastone, gliorgani essenziali sono diversi da quelli del Morse,por la semplice ragione che il primo è a segnali fug-gitivi, dati da un ago che si muove sopra un qua-drante, sul cui contorno stanno le lettere dell'alfa-beto, e il secondo imprime segui convenzionali, noivediamo con un esame molto superficiale che qui nonsi tratta di una vera e propria invenzione, ma invecedi una modificazione all' attuale sistema di trasmis-sione.

E dal nostro concetto non appare diverso il mododi pensare del sig. Agazio Falcone, sorgente del Geniodi stanza a Firenze, a cui dobbiamo l'attuale appli-cazione: infatti egli ci dice che la manipolazione ri-mane invariata e che l'impianto sarà facilmente mo-dificato. Questo ben si comprende, perchè non si trat-terà altro che di sostituire alle pile d' uso comuneuna piccola macchina generatrice col relativò motore;il manipolatore poi, come °pini sa, ha la sola e sem-plice funzione di chiudere e aprire alternativamenteun circuito elettrico ; poco importa se in questo saràinclusa una pila, oppure una dinamo, ben s'intendeadatta allo scopo.

In quanto alla possibilità di trasmettere segnaliil grandissime distante, ciò noti può arrecare mera-viglia, poiche sappiamo che tutte le correnti di gran-de tensione sono atte per eccellenza a vincere grandiresistenze, come quelle offerte da un filo telegraficoitnighissimo e di sezione

E di questa loro proprietà vediamo tutti i giornigli esempi: basta citare la corrente d'illuminazioneelettrica che prodotta dagli alternator viene lanciataa centinaia di chilometri dalla stazione generatrice,per distribuire, mediante opportuni trasformatori, laluce a migliaia di lampade. Informino pure le mac-chine inagneto-elottriche di chiamata negli attualiapparecchi telefonici, le quali appunto generando collarapida rotazione di un indotto Siemens fra le bran-che di una forte calamita permanente, una correntedi tensione assai elevata, fanno agire la suoneria del-l' apparato ricevente, per quanto sia lunga la lineae considerevoli le dispersioni per isolamento imper-fetto. dovuto a molteplici cause. Aggiungasi che lacorrente di questi piccoli magneti (come si chiamanoindustrialmente) vinco spesso la resistenza oppostada contatti imperfetti per ossidazione delle parti che,a condizioni normali, dovrebbero costituire un circuitocontinuo e di buona conducibilità.

Certo l' introduzione di una macchina, che vienesostituita alle pile, segna un progresso per le di-stanze maggiori a cui giungono i segnali e presentadal lato pratico una incontestata utilità, perciò sirisparmia lo splzio, nonchè il tempo e la fatica oc-correnti alla manutenzione delle pile, vantaggi chegià io parte sono stati ottenuti col sostituire gliaccumulatori alle pile del tipo Daniell.

Da quel che si è detto, comprenderà bene il let-tore che a rigor di termini, e per mantenerci nelcampo della verità, non si può parlare qui di uuritrovato scientifico, come si potrebbe a prima vistainterpretare la notizia, tua invece di una modifica-zione abbastanza semplice, per quanto utile, all'at-tuale sistema di telegrafia. Difetti, lo ripetiamo, nonabbiamo apparecchi nuovi nel pretto senso della pa-rola, ma una sostituzione di un mezzo generatore dicorrente ad un altro più dispendioso e meno sicuro.

A. CAROZZO.

TESTE e TASTILa moda.La gonna tonda trionfa. Già si possono ammirare

delle sottane graziose che non sollevano più nuvoledi polvere e permettono di camminare con sveltezzain campagna ed in città.

La calzatura occupa oggi le signore: si usano inmodo particolare le scarpe dalle punte lavorate, usoLuigi XV e le calze nere, di filo di Scozia.

Ogni tessuto di lana, spesso e leggero, potrà con-venire tanto quanto i tessuti di seta, il piquè, la telae tutte le stoffe (l'estate per visite, ricevimenti e ce-rimonie diurne, per le quali un tempo non eranoammessi che tessuti ricchissimi.

Non si parla ancora dei costumi in taffetas op-pure in organdis. Ciò che ora preoccupa è la forma:si vedranno le sottogonne arrotondate per sostenerele sottane che si devono svagare leggermente al fondo,

cloche.Le toilette* in crespo o in voile si prestano alle guar-

nizioni di trina applicata. nelle quali le tinte più di-disparate si associano con maestria ed arte squisita.

Gli abiti in tela si adornano di trine e di ricamiantichi; picots e punti di fantasia su treccie servonospesso per guarnire una sola teletta.

Come colore è in voga il verde epinard, molto ap-prezzato anche per guarnire i cappellini.

Poi l'azzurro fa7snce che pare tolto a prestito dalletavolozze orientali.

Nozze Galli-Giannessi.Recffo mi manda:Il giorno di mercoledì 29 aprile, un bel giorno al-

lietato da un incantevole addobbo primaverile, sicelebrava il matrimonio fra l'amico sig. Avv. MarioGalli e la seducente signorina Emma Giannessi.

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11,11~1rw- 41WOMINIIM

411

Alla fausta cerimonia concorse numerosa e bril-lante schiera di parenti e di intimi amici che al mu-nicipio ed in chiesa fecero festoso il corteo nuziale.

Il matrimonio religioso ebbe luogo alle ore 9 nellachiesa di S. Paolo a Ripa d' Arno, affollata di gente.

Dalla chiesa gli Sposi si recarono direttamente almunicipio, dove dal sindaco Comm. Avv. Garnbini,che presentò un bel bouchet alla Sposa, furono uniti.

Testimoni della Sposa furono i signori Prof. Du-crey e Baldi; dello Sposo: Prof. Cav. Marchionneschied Avv. Bellini.

La Sposa, una bellissima ed incantevole bionda,dagli occhi cerulei e soavi, portava con spigliata ele-ganza un abito in raso bianco liberty, con chiffone ricco velo in seta ricamato, che spiccava sul biondooro dei capelli, scendendo fino alla coda dell' abito,consparso di fiori d' arancio.

La accompagnavano: la signora Galli, madre delloSposo, in ricco abito di velluto in seta guarnito diraso; la signora Ducrey, una bellissima e splendidabruna, in ricco e superbo abito di chiffon pagliettatocon sott'abito di seta verde pisello; la signora Po-letti, sorella della Sposa, un'altra splendida bruna,dagli occhi dolci e dal sorriso affascinante, in unelegantissimo e ricco abito di velluto in seta verde,con ricami e giustacuore in seta bianca ricamata ;la signora Baldacci Giannessi, cognata della Sposa,in abito in seta turchino damascato, molto chic;la signorina Aruch, una figurina avvenente, con ungrazioso abito bianco crema guarnito in seta ; lasignorina Mercanti, in un elegantissimo abito biancolilla, con splendide guarnizioni; le signorine Pezzati,due gentili figurine brune, in bleu e bianco, moltochic; la signora Aruch in seta nera; la signoraVernaccini-Baldacci, in elegante abito seta, e molte,molte altre; e del sesso forte i signori : Comm. Cav.Uff. Gambini nostro sindaco, Comm. Lecci, Cav. Galli,Professori Ducrey, Baldi, Paderi, Zerboglio, Cav. Mar-chionneschi, Pozzolini, Dott. Ferrari, Avv. Bonamici,Avv. Cardella, Ing. Nelli, Ing. Fanti, Avv. Bellini, Gian-nessi, Pezzati, ecc. ecc.

I doni.Alla sposa furono regalati ricchi e splendidi gioielli

ed oggetti; fra i quali noto: orecchini d' oro con perlae giro di brillanti, oreehini di perle legate in oro,anello d'oro con diamanti e zaffiro, porta biglietti inargento con monogramma in perle, orologio argentobrunito con fermaglio oro e perle, dallo Sposo; riccoanello con splendido smeraldo e rosa di grossi bril-lanti in giro, stile rinascimento, signori Giannessi,fratello e cognata della sposa; una ricchissima broched' oro a fiocco con tre grosse perle tempestata tuttadi brillanti, un braccialetto ci' oro con perla, un porta-fiori e dolci in argento, signora Galli, madre dellosposo ; un orologio d' oro cesellato stile liberty conelegantissigna catena d' oro a collana, sig. cav. Galli,padre dello sposo; collier d' oro eon perle e diamanti,signora Poletti, sorella della sposa ; anello d' oro consmeraldo e fibbia di brillanti in giro, servito da ca-mera in cristallo di Boemia con caraffa e bicchieriguarniti in argento e vassoio pure in argento, signoriPaderi, sorella e cognato della sposa; astuccio coneleganti posate di argento, sig. Angelo Galli, cuginodello sposo ; orecchini d'oro con amatista e perle,signora Galli, zia dello sposo; elegante vantagli° inavorio e ricami, signora Vernaccini Baldacci; libroda messa in pelle di coccodrillo con copertina in ar-ento cesellato, sig. avv. Ripoli; orologio in bronzo-oro,

stile Luigi XV, sig. avv. Antoni ; necessaire in argentoper tavola, signori Baldacci ; vaso alla Turca con fiorifreschi, signori Ducrey; vasca in argento per tavolacon corbeille di fiori, signori Baldi; servito in argentoper tavola, signora Balestri ; tavolino etager in metallobianco cesellato con vaso giapponese e fiori, sig. ing.Fanti; porta tovaglioli in argento, sig. dott. Bracci ;servito da tavola in argento, sig. prof. cav. Marchion-peschi ; spillo oro con perla, signori Pezzati ; vaso dafiori elegantissimo con statuetta stile liberty, signoraZanotti; alzata da tavola in argento con statuette dilerinascimento, signorina Aruch ; album in pelle conborchie, fermagli, stemma e cavalletto in bronzo-oro,signorina Mercanti; rosoliera in argento, sig. Balestri;porta ghiaccio e vassoio in argento, sig. Nelli ; alzatada tavola in argento, avv. Bossi; un tavolino etagerin metallo bianco intarsiato, signora Orsini ; una frut-tiera in metallo, signora Bertolla.

Corbeilles, canestri elegantissimi, e magnifici mazzidi fiori furono inviati alla Sposa dai signori Comm.Cav. Uff. Gambini, Comm. Lecci, Avv. Bonamici. Prof.Pozzolini, Prof. Paolini, Prof. Zerboglio, Dott. Ferrari,Avv. Cardella, Ing. Nelli, dai corrispondenti dei gior-nali La Fatria, La Tribuna, Il giornale d' Italia eil Ponte di Pisa.

Anche le persone di servizio dello Sposo e dellaSposa, offrirono diversi eleganti oggetti e fiori.

Circa le 11. in casa della Sposa. in un elegantis-simo salotto, adornato a profusione di fiori per illieto avvenimento, fu servito dalla ditia Bazzel unsontuosissimo luna , durante il quale dal Corani.Cav. Uff. Avv. Gambini, dal Dott. Ferrali e da altri,vennero indirizzati agli sposi affettuosi e ferventiauguri di felicità, ai quali, per lo Sposo, rispose, convibranti parole di ringraziamento, il padre sig. Cav.Galli.

Alle 12 e mezzo, gli sposi, salutali dagli auguri difelicità di tutti. partirono per la via di Pistoni allavolta della Città dei fiori, dki cui poi si recherannoa Venezia.

Sinceri ed affettuosi auguri anche da parte delPonte mando alla coppia gentile.

Nozze 'fronti - Bientinesi.Mercoldì 29 ebbe luogo il matrimonio del signor

dott. Antonio Bientinesi di Orciano pisano con la si-gnorina Lavinia 'fronti. Furono testimoni dello sposo:il sig. Conte Roberto De Selby e il sig. cav. GustavoD'Amico, Ispettore principale delle ferrovie del Me-diterraneo. Testimoni della sposa: il sig. ing. SeverinoBreschi e lo zio sig. Costantino Tronfi. Matrina dellasposa la nobil donna Maria D' Amico nata Fouseca.Dopo la cerimonia religiosa e civile, gli sposi e gliinvitati presero parte ad un lunch servito inappuu-tabilmente dal Nettano nella nuova e splendida saladell' attiguo palazzo Agostini Della Seta.

Alla sposa furono offerti dai parenti ed amici, spleu-didi doni, fra i quali notevolissimi quelli dei testimonie della inatrina. Alle 14 gli sposi, ai quali auguroogni prosperità, pad inni() per il loro viaggio Firenze-Roma.

> <Nozze Salvadori•Moretti.Lunedì la signorina Ida Muretti, figlia del l egregio

doti. Ugo, si univa in matrimonio col sig. Roberto Sal-vadori ragioniere della Cassa di Risparmio di FirenzeNella chiesa di S. Cecina ebbe luogo la cerimonia re-

ligiosa alla quale furono testimoni l'avv. G. B. Bar-sali zio, e l' avv. P. Serragli cugino della sposa, ed isigg. Lawley e Boldrini parenti dello sposo : all'attocivile, celebrato dal sindaco personalmente, furono te-stimoni il dott. Gattai, dott. Lepri, rag. Salvetti e prof.Ercoli.

La sposina vestiva una elegante toilette uscita dallemani abilissime della sarta Del Grande.

Ricchi e splendidi doni in gran numero venneropresentati alla sposa nella fausta circostanza: notatiin modo speciale quello del padre di lei, collier d'orocon borchia in smeraldo e brillanti ; della signoraLawley, servito completo in argento per 12 persone:delle cugine signorine Barsali, etager riccamente ri-camato ; del prof. Ercoli, indirizzo in pergamena ar-tisticamente miniata; della signorina Del Seppia, guan-ciale con fiori splendidamente dipinti a mano, e tantie tanti altri, tutti belli ed eleganti.

> <Nozze, ancora.Il conte Giuseppe Franceschi - Parra ha condotto

sposa sabato 25 aprile a Napoli la bella signorinaClementina dei marchesi Carega.

Tanti auguri, tante felicitazioni.

>s<Gemelli.L' amico scultore Gaetano Gastrucci ha avuto

due modelli invece d' uno ; la sua ottima consortegli ha regalato due bambini sani e vispi come duerosee speranze accoppiate insieme, fiorenti e sorri-denti alla vita ed alla fortuna.

Rallegramenti ai genitori ; ai gemelli auguri disalute e di felicità, sempre, infiniti.

>-<I versi.Sono di Arturo Birga e s' intitolano : Quando voi

passate Bruna fanciulla, quando voi passate,

alta la fronte, l'occhio sfavillante,lungo '1 cammino, tenue lasciateun profumo di rose inebriante ...

Con quel lieve sorriso disprezzanteche vi sfiora le labbra, camminatecon passo fermo, quasi non curantedelle tenere frasi a voi lanciare ...

Ed io. come se foste una visione,in estasi vi seguo, a passo lento,raccolto in una pia contemplazione..

E in questo dolce mio raccoglimentoripenso ad una bella creazionedel suggestivo e mistico trecento!

>- <L' Amaro Salus.Senza confronti è questo del Vaccari, l' amaro più

gustoso, più tonico e più ricostituente. Lo rammentoqui, perchè è il liquore di stagione ed ha diritto allapiù grande riputazione nel bel regno mondano.

Lo prediligono tutti : escursionisti, ciclisti, marinaie cacciatori.

Esso è il ristoro degli stomachi, la delizia dei palati.

I proverbi delle donne.Xe fra le cose ingrate le donne letterate. (Prov.

veneto).Femmina che altri tribola, sè non posa. (Prov.

italiano).

Di San Prospero.Il cuore della donna è come uno strumento: tutto

dipende da chi lo suona.}{Per l'ora della noia.Una sciarada di Lorenzo.

Nega l' uno, dona l' altro, il tutto stringe.

Spiegaz. antecedente: ACQUA-RIO.

><Per finire.In un albergo degli Stati Uniti si legge questo av-

viso Si prendono pensionati per il giorno, per lasettimana, per il mese. Quelli che non pagano pron-tamente, saranno presi per il collo „.

. /i •c.

MAGGIOLATASu lo specchio de i tuoi cieli turchinipassano, o maggio, pioggiarelle brevicome lacrime in occhi di bambini.E il vento ne le rose ha soliti lievi.

E le tue aurore sembrano un velariodi non so qual tessuto immaterialeche mal celi, entro un pallido estuario,ignude donne bianche come sale.

Passa l' anima tua, maggio, e si scioglienel .fruscjo fresco che fanno li erbai;mover su i rami fai tutte le foglie,aprir tutte le rose (le rosai.

Oh! dolce, a notte alta, in un pianòro,su letti di trifoglio alti giacère,mentre cantano i grilli lenti in coro,come echi di lontane sonagliere.

E dolce errar con donna, per sentierierbosi ed infiorarla di un stivalecerchio di gigli su i capelli neri ;o rifugiarsi in qualche cascinale

che ingombrano li aratri, i carri, i grevierpici, se pe' tuoi cieli turchinipassino, o nutggio, pioggiarelle breviconte lacrime in occhi di bambini.

Fontana.

Al Palazzo (Imbuti!•—

(Adunanza del 26 aprile)

Presiede il Sindaco canon. avv. Giuseppe Gambini,assistito dai segretari Berni e Buryalassi.

Sono presenti i consiglieri: Simone/li, Lecci, Fanti,Lessona, Franceschi, Pardo-Roques, Feroci,Gherariii, Supino, Albeggi , Nardi - Dei, Singoneschi,Costa, Gioli, Antonini, Pozzo/lui, Rossolti, Toscanelli,Fogliata,Cuppari, Mazzarini, Poli, Balestri, Canarari,Frascaggi, Di Nola, Martini, Cristiani, Bracci, Bene-dettini, Galli, Baldacci, Baldi, Melani, Sottini,&netti, Monelli, Ferrucci e Campani.

Il Sindaco annunzia al Consiglio il volo della fa-

coltà di giurisprudenza dell'Università di Roma colquale si invita ad occupare la cattedra di filosofiadel diritto in quell'Ateneo il chiarissimo ed illustreprof. senatore C. F. Gabba; e ricorda le alte virtùdel cittadino e l' opera dello scienziato insigne cheè decoro e lustro dell' Università pisana, e di cui ilnome è con singolare riputazione ricordato in Italiae fuori. Propone al Consiglio di esprimere il voto suoperchè l' illustre scienziato sia mantenuto ali' Univer-sità nostra, ed il Consiglio unanime lo esprime, as-sociandosi alla dimostrazione di simpatia promossadal Sindaco.

Si ratifica la deliberazione adottata d'urgenza dallaGiunta, relativa al prelevamento della quinta rata inL. 38 mila sul mutuo di L. 260280 mila concesso alComune dalla Cassa Depositi e Prestiti per la costru-zione dei nuovi macelli.

Si approvano le spese facoltative del Bilancio 1903(2. deliberazione); si approvano i nuovi organici (2.deliberazione); si approva la convocazione colla Po-polare di Milano per il servizio delle pensioni (2. de-liberazione); si rimanda la nomina della Commissionecomunale per le imposte dirette per il bilancio 1904-1905 per vedere se sia il caso di aumentare il nu-mero dei commissari; si nomina lo sculture GaetanoCastrucci quale rappresentante del Comune nel Con-siglio Direttivo della Scuola Industriale.

Lombard, domanda che sia revocata la deliberazionedell'agosto 1900 colla quale si assegnavano lire trentamila come prima rata per la costruzione di unsanatorio, e si riserbino questi denari all'adattamentodi un locale apposito per il ricovero dei tubercolosio si concedano a quella Società che sarà legalmentecostituita e che di tali provvedimenti igienici potràprendere la iniziativa. Si impegna una laboriosa di-scussione a cui prendono parte anche i consiglieri:Frascani, Simonelli, Na;di-Dei, Toscanelli, Gherardi,Baldacci e Cuppari.

Frascani presenta un suo ordine del giorno chesuona così:

Il Consiglio Comunale, facendo proprie le aspirazioni ge-nerali e comuni relative al miglioramento delle condizionidei tubercolosi e quelle della igiene pubblica, fa voti allaAmministrazione del fondo per le Cliniche perchè con lamaggiore sollecitudine possibile faccia costruire per i tuber-colosi un locale isolato da quello in cui sono attualmentecustoditi e curati gli altri infermi ricoverati nello Spedaledi S. Chiara io Pisa.

E' approvato.Si approvano il progetto ed il capitolato d' appalto

per la costruzione di due speciali colonibari nei log-giati 16, 17, sezione cattolica. Feroci raccomanda allaGiunta di studiare se sia il caso di stabilire una ta-riffa unica per i colombari abolendo le diverse classiche sono ora in vigore. Il Sindaco accetta la racco-mandazione.

Lecci legge una proposta particolare, firmata in-sieme coi colleghi Albeggi e Pozzolini per la siste-inazione definitiva del cancelliere del!' ufficio di con-ciliatore comunale, secondo il disposto di legge.

Lessona, riferisce, per la regificazione del Ginnasio.e il Consiglio autorizza le delegazioni al R. Ministerodel Tesoro a garanzia del canone annuo di L. 5000.

In seduta segreta il consiglio nomina ingegnerecapo del Comune l' ingegnere sig. dott. FrancescoBernieri.

• JEDRiunione estiva a San Rossore

del dì. 28 Giugno 1903.

La Direzione dell'Altea riunitasi il di 24 per trat-tare del modo col quale regolare i rapporti coi socidopo la avvenuta soppressione della riunione prima-verde : presa notizia che è assolutamente cessato ognipericolo di infezione nei cavalli in Barbaricina, deli-berò di indire una giornata di corse nel dì 28 giu-guo pross. v. e di aggiungere un'altra giornata dicorse a quella stabilita dal di 8 novembre, dando fa-coltà alla presidenza di preparare i programmi e difare le pratiche opportune percliò sia concesso dalJ. C. il premio già accordato per la riunione prima-verile.

Ecco intanto il programma per la riunione estivaaugurando che l' esperimento sorta buon risultato,come è nel desiderio della popolazione pisana, che datanto tempo la richiedeva.

Sopra tutto auguriamo che non tacciano difetto icavalli e che le scuderie mostrino buon viso a que-sta iniziativa, di corse estive e di vendita ali' asta atermine della stagione primaverile.

Premici Barbaricina (Gentlemen-riders).L. 1000 per cavalli di 3 anni ed oltre d' ogni paese

che nell' annata fino al momento della corsa non ab-biano vinto la somma di L. 10000. Entrata L. 50,forfait L. 25. Sulle entrate L. 200 al secondo. Pesi:anni 3 kg. 66, anni 4 ed oltre kg. 74; le cavalle adi castroni kg. 2 di meno, i cavalli esteri kg. 2 di più.I vincitori nell'annata della somma di L. 3000 kg. 2di sopraccarico, di L. 5000 kg. 3 i(2 , di L. 8000 kg. 5.I cavalli iscritti a vendere per L. 4000 kg. 4 di di-scarico. Distanza in. 2100. 11 vincitore, se vendibile,da mettersi all' incanto subito dopo la corsa.

Chiusura delle iscrizioni : martedì 23 giugno alleore 5 poro. alla Segreteria della Società in Pisa.

Premio Alfea.L. 2000 di cui 300 al secondo per puledri nati in

Italia nel 1901 che non abbiano ancora vinto tranneche in corse a vendere od a reclamare. Entrata L.75, forfait L. 25 se dichiarato giovedì 25 giugno alleore 5 pom. Sulle entrate L. 500 a fondo di corsa.Pesi : puledri kg. 56, puledre e castroni kg. 54. I pu-ledri dichiarati martedì 23 giugno alle ore 5 poni. areclamare por L. 6000 kg. 3 di discarico, per L. 3000kg. 6. Distanza m. 1000 circa.

Chiusura delle iscrizioni: martedì 16 giugno alleore 5 poni. a Pisa presso la Società Alfea ed a Mi-lano presso la società Lombarda per le corse deicavalli, 4, Via Manzoni.

Premio degli Apprendisti (Corsa a vendere).Handicap ascendente.

L. 1000 per cavalli di 3 anni ed oltre d' ogni paesea vendere per L. 3000. Entrata L. 25; le entrate alsecondo. Distanza metri 1500. Pubblicazione dei pesigiovedì 25 Giugno alle ore 5 poni. I soli appiendistisaranno ammessi a montare in questa corsa; quelliche non avranno mai vinto in riunioni riconosciutekg. 2 1/2 di meno. Il vincitore da vendersi alli incantosubito dopo la corsa.

Chiusura delle iscrizioni : martedì 23 Giugno alleore 5 porn. alla Segreteria della Società in Pisa.

Premio del Gombo (Handicap discendente)

L. 2500 di cui 500 al secondo per cavalli di treanni ed oltre d'ogni paese. Entrata L. 100, forfaitL. 50. Sulle entrate L. 1000 a fondo di corsa. Di-stanza metri 2100. Pubblicazione dei pesi: giovedì25 Giugno alle ore 5 pom.

Chiusura delle iscrizioni : martedì 16 Giugno alleore 5 poni. alla Segreteria della Società in Pisa eda Milano presso la Società Lombarda per le corse(lei Cavalli, 4 Via Manzoni.

Corse al trotto a Firenze.La riunione trottistica fiorentina, che si svolgerà

nei giorni 3, 7 e 10 del prossimo maggio, ha inquest'anno un' eccezionale importanza, non solo perla sua dotazione, che ascende complessivamente aL. 18,000, ma anche perciò in essa è compreso ilPremio Reale di L. 5000 elargite da S. M. il Re.

Questa COI'S4 è riservata ai nostri prodotti italianinati nel 1900, e sarà disputata il primo giorno 3maggio sopra una distanza di metri 2413. Certa-mente, data l'importanza del premio, vi prenderannoparte gli stessi cavalli che corsero il Gran Premiodel Trotter di Milano, quindi vedremo sulla pistadei puledri di 3 anni come Nizzardo, Igea e Vi-cenza che in quella corsa hanno trottato colla ve-locità di 1',33" % al chiloinetro, velocità fino ad oranon mai raggiunta da che fu istituito il Gran Premio.

Lo stesso giorno '3 maggio comprende pure il Pre-mio Firenze, internazionale di L. 2500, che col Pre-mio Reale costituiscono le duo maggiori dotazioni ele piú importanti corse della riunione. S. ALA.

ESPOSIZIONE CANNA A FIRENZE,I pisani premiati.

Il canile del ragioniere signor Ciro Matteucci colsuo gruppo di setter irlandesi ha battuto tutti glialtri canili d' Italia.

Il signor Matteucci ha vinto la coppa di S. M. ilRe, lire 1200 in denari, ed una infinità di premi chetroppo lungo sarebbe enumerare.

I cani spinoni dei signori Taddei e Marconi hannoriportato premi ragguardevoli : ed il setter del signorBerchout ha guadagnato in terzo premio.

Rallegramenti a tutti.

All'Accademia di scherma a Budapest.Nel t , rneo schermistico di Budapest il nostro amico,

il fortissimo dilettante Amilcare Pieroni, è riuscitoprimo per classificazione e secondo nella poule por laspada, guadagnando uno dei premi più importanti, lacoppa dell'Arciduca Ferdinando. Per la sciabola nonsi hanno nuove notizie: ieri però deve essere statadefinita la gara nella quale siamo certi che il Pie-roni farà ottima figura.

Al maestro del Pieroni, l'ottimo Enrico Ruglioni,hanno da Budapest mandato saluti e congratulazionidilettanti e maestri per il valore dimostrato dal suoallievo.

La riunione schermistica di Pisa.Per il giorno 17, allo ore 16 e 30, è stabilita la

grande accademia che ogni anno ci prepara il bravoM.° Enrico Ruglioni nella sala dei concerti del Nuovo.Prenderanno parte al convegno i più riputati tiratoridi Toscana e di fuori. Terrà la &narra l'insigne mae-stro Ferdinando

Corda Frat_resL' avv. Enrico Bodoano, già Cunsole Direttore della

Corda Fratres a Genova, ha spedito al ConsolatoC. I?. di Pisa il seguente telegramma:

1 :onsolato Corda Fratres — PISA.Cedendo vive insistenze consolati assumo vice-presidenza

mandando un caldo saluto ai confederati. BonoANo.

Il Console Papanti, a nome dei confederati pisani,gli ha risposto così :

Avv. Esalto BODOANO — GENOVA.Plawliarno tra elezione vico-presidente Corda Fratres fidu-

ciosi che tua solerte attività farà progredire ancora sezioneitaliana

Ricambiamo affettuosi saluti ed auguri. PAPANTI.

nea Paurtieche e (i-ihugLelio Casini.

((i. b.). Il geniale baritono nostro concittadino LelioCasini da qualche mese sta compiendo, con trionfalisuccessi, un giro artistico in varie città della Spagna.

Da un fascio di giornali, che abbiamo sott' occhio,rileviamo in quale alto concetto sia tenuto, dallastampa spagnola, il fine ed intellettuale cantante, equale finezza d' interpretazione egli abbia dato allevarie opere fino ad ora eseguite.

Trovatore, Emani, 'fosca, sono le tre opere che,alternativamente, il Casini sta cantando attualmentea Dorningo, e dal giudizio della stampa locale, che è,unanime, possiamo dedurre che il successo riportatoio questi tre disparati spartiti, é stato pari alla famaeh' egli gode in arte.

Una nota caratteristica vibra, per così dire, in ogniarticolo dei suddetti giornali: quella di distinguere ilnostro concittadino dagli altri artisti con l' appellativodi maestro del bel canto. E questo, mi pare, sia il piùbell' elogio al quale un artista lirico possa ambire.

Intanto noi ci congratuliamo con l'amico Lelio diquesti suoi nuovi successi, e formuliamo il voto diriudirlo presto in uno de' nostri teatri, possibilmentein una delle sue nuove e geniali interpretazioni.

Curiosità musicali.A proposito del Mandolino ecco quanto scrisse Ber-

lioz (l'autore della dannazione di Faust) nella Gaz-zetta Musicale di Milano del febbraio 1842.

Fra gli strumenti a corde pizzicate la sola arpaè al tempo nostro generalmente adoperata. Il mando-lino è cosf fuori d'uso, che nei teatri sui quali si pro-duce il Don Giovanni si è quasi sempre imbarazzatiper fare eseguire l' accompagnamento posto da Mozartal canto della Serenata, sebbene con pochi giorni distudio un suonatore di chitarra od anche un violi-nista comune possa pigliare sufficiente pratica delmanico del mandolino e pizzicarne colla necessariarapidità e colla penna le corde metalliche. Sono sì ..pocorispettale in generale le intenzioni dei grandi maestriove sia necessario distorsi menornamente dalle vec-chie abitudini, che quasi tutte le orchestre (non e-csulsa quella del Grand Opera) si permettono ese-guire la parte del mandolino, nel Don Giovanni, o coiviolini pizzicati o colla chitarra. Il timbro di questistromenti manca della finezza mordace propria a quel-

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I nostri più sentiti rallegramenti all' intellettuale,simpatica, quanto modesta signorina Jody che unisceall'amore degli studi le rare doti di un caratteregeneroso, buono e mite.

4.:4)liessaivetti (2) [Tito]. — Il nostro paeseha accolto con sommo dispiacere la notizia delle di-missioni dali' ufficio di Sindaco del Comune nostropresentate dal nubii giovane sig. ing. dott. GiovanniCannignani; e tutto il popolo fa voti perchè egliritorni al più presto alr aunuis.razione comunale dicui è tanta parte.

fiict toic (2) [Orso]. — Non si capisce benecome l' amministrazione comunale e l'autorità scola-stica vogliano di proposito disinteressarsi del malu-more che serpeggia in paese per la irregolarità co-stante ed antica colla quale sono dirette e mantenutele scuole.

Non si osserva più l'orario, non si svolgono più iprogrammi, non si istruiscono più i bambini, e per-ciò non si presentano più con onore e con successoagli esami. Vi scrivo di ciò a nome del paese indi-gnato che sa di non poter ricorrere alle autorità,comunali ed a quelle scolastiche. Burlette, burlette!

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Io cui vengono surrogati, e Mozart sapeva pur beneil fatto suo allorchè sceglieva il mandolino per ac-compagnare il cantico eroico del suo eroe.

' Quanto al liuto, io non ebbi mai a vederne, sic-chè dubito grandemente se in tutta Parigi si trove-rebbe un artista capace di eseguire il passo nel qualeSebastiano Bach lo adoperò nel suo oratorio dellaPassione.

' Non è questa una mancanza dannosa ? E perchèmai non si provvede a impedire che si perda l'usodi strumenti •gradevoli e d' altronde illustrati dallaparte importante che ad essi affidarono i più grandimaestri nei loro capolavori ? Ufficio dei Conservatorinon è appunto quello di conservare?

L'articolo del Berlioz adunque sia preso in consi-derazione quanto veramente merita, e giacché Pisaha la fortuna di avere anche il Circolo Mandolini-stico, nasca la gara tra gli sparsi ed occulti dilettantidegli strumenti a pizzico a riunirsi una buona voltasotto una direzione, quale potrebbe essere quella delmaestro Armando Malloggi presidente del surricor-dato circolo ' G. Verdi r il quale siamo certi agirà contutte le sue forze per raggiungere quella meta edottenere quel risveglio agognato. MANDOLINO.

D'Insie,a, sira.Come da tempo avevamo preannunziato, il nostro

concittadino Maestro Pecchiai ha avuto l' onore difare eseguire domenica scorsa alla Chiesa della SS.Annunziata di Firenze una sua Mossa corale polifonica.

L' esecuzione, diretta dal Maestro Cappelli, fu inap-puntabile, e l' effetto riuscì di piena soddisfazionedell'autore e del pubblico.

Dello stesso Maestro Pecchiai si eseguirà oggi alDuomo di Pescia un' altra Messa diretta dal MaestroPasini.

Rallegramenti ed auguri.

Teatro Redini.Società Filodrammalica Piuma. — Martedì 27 aprile fu

dato il solito spettacolo settimsnale.Furono rappresentati: " Il Lupo di Mare „ dramma in due

atti, eseguito abilmente dalle signorine Fantozzi, Ancillotti,dalla bambina Gessy Fantozzi o dai signori Pozzolini, Beni,Fantozzi e Nardini ; il monologo " La macchina per volare,,per il sig. G. Nostra: " La mi volo „ scene popolari signorinaO. Fatitozzi e sig. G. Nostra : ed in ultimo la brillantissimafarsa " Telernaco il disordinato „ eseguita dalle sigui.rine Fu-tozzi e AncillAti o dai signori G. Nostra, Rozzi e Manichini.

Lo scelto pubblico, che affollava il teatro, dimostrò più, volte, ai bravi dilettanti, i sensi della sua ammirazione e sim-li. patia.' + La Fr. recita della Francesca da Rimini di gio-

vedi, sebbene fatta altre volte, lasciò nel pubblicogratissima impressione, e la generale soddisfazione simanifestò con applausi frequentissimi e con chiamateal proscenio.

L' orchestra, con a capo l' egregio prof. Luigi Torri,eseguì varii pezzi, fra i quali destò assolutamente1' entusiasmo degli uditori la Danza delle ore dellaGioconda. Fu insomma una serata riuscita col pieno

- godimento di tutti i presenti.-- -- --

..- Su e gin per la ProvilletaCalci (28) [Esse]. — Solenni e imponentissimi

sono stati questa mattina i funerali di MonsignorCapponi. Tutti i parroci del piviere, con unanime ac-cordo, gli avevano iniziati e le alte autorità paesanee il popolo vi hanno partecipato. L' addobbo dellaChiesa propositura era semplice, ma pieno di mestabellezza. Nel suo mezzo sore. oso il catafalco,a tre ordini di grossi ceri, riaoperto dilla ricca coltredella parrocchia, con sopra le insegne vescovili. Fa-ceva serTi'ziò di onore la benemerita R. Confraternitadi Misericordia in cappa, con a capo il presidenteing. David Coi. Verso le 10, ricevute alla porta mag-giore dalla rappresentanza dei parroci, entrano loautorità elio prendono posto in prossimità del pre-sbiterio. Noto il cav. Pascetti rappresentante il sin-daco, gli assessori 'Pallini, Lupetti, Tozzini, Magagni-li; i consiglieri Cardella, Faseetti, Borghini, Bellandiecc., il seg retario Chiellini e tutti gli impiegati delComune.

Intanto al palazzo municipale, già chiuso in tuttii suoi uffici, viene issata la bandiera a inezz'asta, insegno di lutto cittadino. Subito vopo arrivano i mae-stri e le maestre comunali con le rispettive scuole.Alle 10 comincia in coro il notturno funebre, e poicelebra la Messa il molto rev.do Cesare Panicuc,ci,ottimo e zelante proposto. Rendono omaggio di pre-senza all' illustre estinto i parroci della Valle, il su-periore del convento di Nicosia con gli altri padrie il collegio Filosofici), i numerosi chierici studentiin Seminario. Intervengono in posto distinto moltesignore in abito di lutto, e vedo fra tante lo signoree signorine Coi, la signora Magagnini, signora e si-gnorine Fogli, signore Chini , Antony, Coli, Tellini,Somaire e figlia, signorina Bartalena ecc. ecc.

Fra gli invitati scorgo i medici Santoni, Berti,Bogi: i signori Coi, Coppini, Antony, Ribecai, tenentiChini e Soinaire, il signor Del Guerra, Barbuti, Lu-petti e tanti altri.

Dopo la Messa sale al pulpito il molto rev.do Giu-seppe Pratesi, curato di S. Salvadore al Colle, r an-ziano dei parroci, e legge un bellissimo e compitodiscorso, ascoltato con riverente e profondo ossequio.Dice brevemente di tutta la vita del Capponi, fa notele opere di zelo, di carità, le virtù di Lui, terminandocon serie, gravi e sperimentate riflessioni. In fine vienfatta l' assoluzione al tumulo, mentre l'organo pro-segue nella mestizia delle sue note funebri.

Grande il concorso anche dagli altri paesi, beneordinato tutto il servizio della R. Misericordia, solennenel suo lugubre rito la -divota cerimonia, espressionedei sentimenti vivissimi che tutta la cittadinanzaCaléesana ha sempre nutrito per l' Uomo che a Diofu devoto ed amò il popolo, per il Pastore dolce emansueto, per il padre provvido e generoso.

nati (1) [T. 111.]. — Nella sessione di esami testòdati nella R. Università di Pisa per l'abilitazione al-1 insegnamento della lingua francese e che furonopiù dell' usato rigorosi e difficili, fra sette candidati,due soltanto furono abilitati, riuscendo prima clas-sificata la colta e gentile signorina Alberta Jodyfiglia del distinto dott. Enrico nostro benaffetto me-dico condotto.

La commissione esaminatrice tributò elogi e con-gratulazioni alla novella insegnante per avere sibrillantemente superata la difficile prova, specialmen-te nella versione, non trascurando la commissioneesaminatrice di manifestare il proprio convincimentopel razionale e rigoroso metodo di preparazione al-l'esame stesso, dovuto alla chiarissima signora EmmaFresia piofessoressa alla R. Scuola Normale di Reggio

LsiI3a a. (1. maggio) L Tibulloj. — Invitati dalcav. Pietro Feroci, vennero quassù in compagnia dilui domenica scorsa 26 aprile i signori prof. 'rosea,direttore della cattedra ambulante di agricoltura, ilcolonnello Paderni, il maggior Soarez, ing. Niccola,il signor Eliseo Archi e il vostro Mario Razzi. Ilnostro popolo si recò a salutarli all'entrata del paeseinsieme alla Società Operaia di M. S. della quale ilcav. Feroci è Presidente onorario.

Sull'ampia terrazza della villa Feroci aperta alpubblico fu tenuta alle ore 10 la conferenza delr e-gregio prof. 'fosca che fu presentato con affettuoseparole dal nostro cav. Pietro: fu importante, e pra-tica e raccolse perciò l' adesione e l' ammirazione deitimorosi ed autorevoli agricoltori convenuti.

Oltre il popolo nostro, che è eminentemente agii-colo, assisterono ilia conferenza il l'attore di casa Fe-roci signor Pellegro Vannucci che aveva disposto edorganizzato con amore e con solerzia il nobile conve-gno, i signoti: Ugo Lombardi agente ed il sotto-agente per la fattoria Sozzifanti di Crespina, OresteGrossi agente per la fattoria Servadio di Crespina.Tancredi Marrucci agente per la fattoria Niccolai diCrespina, Lorenzo Tognaccini agente per la fattoria'Piazzi di Crirspina, Ottaviano Lapini consigliere co-munale e il sotto -agente e la guardia Cecconi per lafattoria Castelli di Usiliano, Gaetano.Cappagli per lafattoria Piazzesi di Lari, Fortunato Macchi per lafattoria Orsini di Casciana, Rocco Bernardini per lafattoria M.atteucci di S. Ermo, il nepote del Vannuccisotto-agente del cav. Feroci, Adriano Lombardi perla fattoria Gambini di Limitano, i possidenti CesareCardelli e figlio ed Egisto Susini di S. Ernao,-il con-sigliere comunale Ernesto Fracassi di Casciana alta,e i signori Emilio e Luigi Capocaccia, Augiolo Cor-sini, Emilio e Vittorio Fracassi, Augusto Jacoponi,Amerigo Malfanti di Casciana alta, i possidenti Do-menico, Alfonso e Stefano Tardi di San Frediauo, edil signor Gino Biscioni di Calci negoziante riputatts-situo in zolli; il sig. Carlo Meini di Usiliano, il sig.Pio Bandecchi di S. Ermo.

Era pure presente la società. operaia col suo presi-dente, il reverendo priore Cesare Vanni, un prete cheè benefico ed intelligente e che accoppia i doveri delsuo ministero non quelli del cittadino, dell'amico delpovero; e della società. vi erano pure i membri delConsiglio direttivo Ardino Lombardi vice-presidente,Ottaviano Lapilli e Piramo Menicucci sindaci revi-sori, Eugenio Bartoli, Alfredo Gasperini, FerdinandoMeini, David Pratesi, Oreste Talossi, Luigi Bini con-siglieri e Crispino Lupi Cassiere - e Gino Lupi segre-tario e Armando (brilli porta-bandiera.

Il sindaco di Lari conte avv. Curini-Galletti si scusòcon un affettuoso telegramma di non potere interve-nire alla riunione a cui dava il suo saluto facendogli auguri più caldi per la prosperità. della nostraagricoltura.

Il prof. Tosca fu acclamato e festeggiato.Nella villa Feroci fu servito un sontuoso banchetto;

dopo questo la lieta brigata visitò i locali analogicidella bella fattoria per i quali 1' avv. Demetrio Fe-roci aveva avuto sì grande cura e sì vivo interes-samento. Ora questi rammentano l' attività. intelli-gente, studiosa di Lui e l'invidiabile senso praticodel fattore Vannucci. Dalr antibottaio si accede inun grande bottaio contenente quarantaquattro bottigrandi poste su quattro file con relative gallerie; daquesto si discende per oltre sei metri sotto il pianodi campagna e si ammira una spaziosa galleria lunga116 metri ai fianchi della quale stanno 38 celle perogni lato che raccolgono le botti per la conserva-zlitie del vino nella stagione estiva. Tutto il fabbri-cato, di recente costruito, è eseguito in forte mura-tura, con volte reali. Dalla cantina si accede nel ti-naio, in altri bottai, nella stanza dei filtri, in quelladel macchinario, non che sulla piazza del paese.

Guida sapiente e compita fu il bravo fattore Van-nucci che è riputato fra gli agenti come uno dei piùoperosi e volonterosi, che ha gran dose di buon sensoe molta fiducia nella sua attività ammirabile.

Figuratevi: egli, che si intende un poco di tutto,che ha la passione del lavoratore, la tenacia e la forzadell' agricoltore, ed è un enologo distinto, ha fatto an-che da ingegnere ed ha costruito una bella stradache ha preso nome da lui e che ha reso piane e brevi:e relazioni fra il nostro paese e Fauglia!

Il telefono a Calci.Oggi 3 la popolazione dell' industrioso paese di

Calci saluta lietamente il compiersi di un suo desi-derio vivissimo: anche per essa viene inaugurato ilservizio telefonico.

La festa inaugurale sarà modesta ma non per que-sto sarà meno selenne, perché il popolo, composto dilaboriosi industriali e operai, vi porterà largo con-tributo di soddisfazione per vedere finalmente, grazieall'impegno dell'autorità municipale e della direzionedei telefoni, dotato anco questo paese, come già altrilo sono, di tale servizio pubblico, ormai indispensabile.

Sono stati invitati a presenziare l' inaugurazioneil comm. Prefetto Gasperini, l' en. prof. Tizzoni depu-tato del collegio, la presidenza della DeputazioneProvinciale, i quattro consiglieri provinciali di Calci

,cav. uff. Benvenuti, avv. Lecci, prof. Canavari e Poli,oltre ad altre rappresentanze, alla Giunta e al Con-siglio di Calci. Compiuta r inaugurazione, sarà visi-tata la monumentato Certosa e sarà offerto dal muni-cipio un dejeuner agli invitati.

Renderemo conto della simpatica festa.

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aprde — minimo 753,1 a dì 16 aprile.Termometro medio 14,0 — massimo 21,5 a dì

maggio — minimo 6,1 a dì 26 aprile.Acqua caduta nidi. 1,9 in ore 3 — Acqua evapo-

rata min. 34,90.

p. Piè del PonteIl 1. Maggio sa Pista.— La festa dei lavo-

ratori passò Venerdì pacifica e lieta.IL Sindaco fece issare in Ponte di mezzo la ban-

diera nazionale. Il partito monarchico giovanile, ilpartito socialista, i repubblicani, i libertari, la Cameradel Lavoro, i fornai, i garzoni macellai, gli scarpelliui,i riquadratori, i perrucchieri, ed altri pubblicaronomanifesti d' occasione inueggianti alla festa. Brigatenumerose di operai, uomini e donne, si riversaronoper la campagna o andarono ai monti o al mare.Da per tutto letizia ti-esca, vivace, fraterna.

Angusti viaggiatori. — Alle 16,30 di Gio-vedì transitò dalla nostra stazione il treno reale cheportava Re Edoardo VII che ricevette S. A. Il. laDuchessa d'Aosta. Essa gli presentò il Prefetto comm.Gasperini, il Sindaco colino. Gainbini ed il gen. Nztva,

„<. Venerdì sera col treno delle 23,30, da Firenzegiunsero alla nostra stazione e vi pernottarono iPrincipi di Germania Guglielmo e Federigo: alle 8di Sabato mattina ripartirono.

44. ler mattina alle 8,52, passò il treno reale cheportava l' imperatore di Germania. Si trovavano allastazione tutte le autorità: il Prefetto, il generale, ilsenatore I3uonamici, il rettore prof. Supino, la depu-tazione provinciale, il Sindaco comm. Gainbini, gliassessori Gioli, Lessona, Pardo•Roques, Segrè, Auto-nini, il segretario cav. Beati, il deputato Orsini-Baroni,il Presidente del Tribunale, il Procuratore del Re,il capitano dei carabinieri, i consoli germanici diLivorno e di Pisa e molti altri.

il& nuovo ingegnere al Constane. — Convotazione lusinghiera è stato nominato ingegnerecapo del nostro Comune il sig. Francesco Bernieriche dalla Commissione giudicatrice, di cui facevanoparte autorevolissimi ingegneri d'Italia, era stato clas-sificato primo. Il Consiglio Comunale con questa no-mina ha reso giustizia ali' intelligenza, alle attitudinied agli studi di un giovane distinto ; e degnamenteha corrisposto alla sua autorità. Già, anche per me-rito dell'assessore ai lavori pubblici sig. ing. ArnaldoFanti, il concorso e la sua procedura erano stati in-dirizzati sopra una via sinceramente e lealmente di-gnitosa; perchè egli aveva saputo far prevalere lagiustizia sopra tutte le ragioni di riguardi personalie di influenze esteriori.All'Associazione — I soci

sono convocati in assemblea per oggi, domenica 3 aore 11, per discutere sulla partecipazione dell'Asso-ciazione alle elezioni generali comunali.

La sede dell'Associazione è in Lung' Arno Region. 18 p. t. palazzo Dell' Hoste.

Kingraziamento.— Alla Società delle Damedi Carità, benemerita Istituzione che provvede all' as-sistenza dei poveri infermi, i signori fratelli Ciutifecero spontaneamente un cospicuo dono del valoredi lire 130, per il quale la Presidenza della Societàstessa porge loro i dovuti ringraziarnent.

Buona usanza. — In memoria dello studenteFRANCESCO DE FE0 offrono agli Asili infantili di Carità:famiglia Lessona L. 11,40; Baldini Pietro L. 3; avv.Barsotti L. 3; Bolaffi Guido L. 3; Bolla Gastone L. 3;Busi Raoul L. 3; Calvanese Francesco L. 2,80: CameoAnelo L.3; avv. Casavola L.3 ; Del Guerra Nello L. 3;Hayat Vincenzo L. 1; Mulassano Pietro L. 3; Pelliz-zari Achille L. 3; Rocca Giuseppe Emilio L. 1,80;Vaselli Orlando L. 3. — Totale L. 50.

Esami. — La settimana scorsa, nella Scuolanormale della nostra città, le signorine Alberta lodie Margherita Fabris sostennero felicemente l' esamedi abilitazione nell'insegnamento della lingua francese.

La signorina lodi è allieva della professoressa Fresiadi Reggio Emilia, ben nota in quella città. per il ra-zionale metodo d'insegnamento e per l'amore e curache porta nel medesimo.

Ra 11 egra menti.I feriti. — Nella via delle Acciughe martedì

notte, per ragioni intime, certi Collarini e Del Guerrasi azzuffarono e si colpirono gravemente a vicendacon coltello.

Portati allo Spedale, i due feriti furono visitati dalDott. Cosimo Bracci medico di guardia. Si riscontra-rono le seguenti lesioni: nel Collarini una ferita dapunta e taglio nella regione lombare penetrante incavità con grave emorragia interna, stato generalegravissimo; nel Del Guerra una ferita da punta etaglio nella regione precordiale penetrante in cavitàe altra ferita da punta e taglio alla natica destrainteressante cute e muscoli, stato generale non inoltograve.

Intanto per il Collarini fu giudicato urgente l' in-tervento operatorio il quale invece fu potuto scon-giurare per il Del Guerra.

La laparototnia al Collariui fu eseguita con raraabilità dai signori dottori Anzillotti e Gambini-Bottoassistiti dai dottori Papanti-Pelletier e Bracci.

L' operazione fu laboriosissima perchè si trovaronolesioni multiple di un' ansa intestinale e si dovetteresecare porzione di intestino e fare I' enteroana-stomosi.

Sebbene dapprima ben poco ci fosse da speraresulla sorte del Collarini, pure ora sappiamo, per no-tizie assunte dai curatiti dottori Anzillotti e Papauti-Pelletier, che in questi giorni le sue condizioni sonoandate via via migliorando e che, salvo coinplicanze,egli potrà ricuperare la perfetta salute.

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Page 4: NN I. . n M 0. 8. P Pisa - OPACopac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96... · 2008-05-30 · NN I. . n M 0. . 8. ~~ P Pisa4 RNL PLT NTRTV DLL TTÀ PRVN. N MEII:pr

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Ho avuto luogo di sperimentare le Acque di Uli-veto, già da molti anni e su larga scala ; e senza por-tarvi nessuna esagerazione stando puramente e sem-plicemente ai fatti posso asserire quanto segue:

Prima di tutto che sono tolleratissime anche daglistomachi i più deboli, e che possono essere usateper lungo tempo senza i danni ai quali si va incontrocon l'uso prolungato di talune acque alcaline stra-niere. In secondo luogo che le ho esperimentate uti-lissime a dosi diverse, sia nel catarro eretistico, sianel torpido dello stomaco, come pure in vari casi didispepsie nervose per persecuzione cloridrica. Ugual-mente efficaci ebbi a riscontrarle in casi di atoniagastrica, di incipiente ectasia (insufficenza motoriagastrica).

Che conie coadiuvante nelle cure di talune formedi catarro intestinale cronico le ho impiegate purutilmente e del pari in comune alle celebri acque diMontecatini nella terapia di valli stati morbosi cro-nici del fegato e delle vie biliari, segnatainente in casidi litiasi biliare.

Finalmente che ho avuto luogo di verificare lagrande efficacia che queste acque dispiegano nellediatesi urica, nelle sue molteplici manifestazioni aforme (gotta, artriti croniche, reurni muscolari cro-nici, renelle, nevralgie da urocrasia, asma etc.).

Anzi, anche sotto quest' ultimo punto di vista, ioreputo che le Acque di Uliveto siano tneritevolissimedi larga applicazione, e che da una più estesa intro-duzione nella pratica resulterà sempre più la supe-riorità che hanno su acque congeneri importate dal-

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Cose dei dazio. - Il Sindaco di Pisa rendenota con dm) manifesto la deliberazione della GiuntaComunale già approvata dal Consiglio ed ordina l'a-bolizione del dazio sulla semola di farina di grano edi granturco, sui combustibili usati nella fabbricazionedel pane (fascine, fascinotti, gusci di pine e pine sel-vatiche, gusci di pine e pine domestiche libere da pi-noli, i fermenti, le scope ed i fusti Noiosi.

Per nuova disposizione il dazio sul vino, tanto inrecipienti in legno che in vetro fin dal 1. maggio èstato ridotto a L. 7 l'ettolitro; il dazio sul vincilo,mezzo-vino, posca ed agresto di forza alcoolica infe-riore ai cinque gradi centesimali è stato stabilito inL. 3,50 l' ettolitro.

Fra sitatitialltillisi e e hitarre. - All'acca-demia di scherma, indetta dall'esimio maestro Ru-glioni per il giorno diciassette andante nella sala deiconcerti del R. Teatro Nuovo, prenderà parte il Cir-colo mandolinistico " G. Verdi diretto dal suo pre-sidente maestro Armando »alloggi il quale invitatutti i soci alle prove che avranno luogo alle ore 21precise di ogni lunedì e venerdì (a datare da domaniquattro maggio) nella sede del Circolo stesso postoVia S. Giovannino presso il Teatro Redini.

Zostera Marina. - Ad affermare i pregidi questa Zostera Marina, ci limitiamo a riprodurredue dei tanti certificati che rilevano la bontà diquesta merce. Eccoli:

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di materasso, ha dato buoni risultati tanto che si continuaa farne uso.

E' raccomandabile a tutti perchè convenientissima sia dallato economico che da quello igienico.

Livorno, li 10 Marzo 1903.Il Direttore Sanitario Tristo il Presidente Il .S'egretario

E. BRACCIEINI M. FARSI Avv. G. MF:LLINI.

Livorno, 21 Febbraio 1903.La Zostera Marina ò un'alga quanto mai igienica per fare

materassi.Oltre essere imputrescibile e quasi incombustibile, è altresì

una cattiva conduttrice del calore, atta quindi a conservareil calore nell'inverno ed a non aumentarlo nella stagione e-stiva. Utilissima ai sani e soprattutta ai n'alati e special-mente ai bambini, anche perchè si possono agevolmente fa-re più materassi di ricambio data la tenuità del costo dellaZostera. Dott. PIETRO PORCELLI

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CROMACHETTA D'ARTE "11~

Abbiamo osservato in questi giorni come i citta-dini di ogni classe, prendano vivo interesse al restauroche si va eseguendo alla facciata di uno degli stabiliin Borgo. Come già altre volte abbiamo ricordato,un tempo vi fu, come dice il Pollini:, la vecchia fab-brica dello stoffe o tessuti in seta ad imitazione diDamasco, dalle quali gli industriosi Pisani sepperoritrarre un lucroso cuwwercio.

La bellissima galleria posta alla luce, desta 1' am-mirazione generale per la sua eleganza ed anche,perchè rimasta sì lungo tempo sotto la calce, haconservato la sua venuta di torme.

Si vuole che da una delle figure laterali, il grandeNiccula traesse l'idea dell' Ercoie che scolpì nel Pul-pito del Battistero. A. tal proposito il De Fleury nelsuo libro « Les Monuinents de Pise » scrive: Panniles points les plus remar quables de cette chaire,nous devons mentionner l' Hercule placé sur unedes colonnes et dont l' auteur répéta Iidèlenient lapose sui . la fa-ade d'une maison du Borgo.

Nell'infausta epoca per 1' arte, l'epoca del 600, cifurono tolte alla vista tante bellezze artistiche dellequali la città nostra tiene tuttora nascosto, sottol'intonaco, il tesoro: ebbene procuriamo di portarnealla luce con amore e con intelligenza quante piùpossiamo l

Sono stati eseguiti, in questi giorni, alcuni re-stauri alla vetusta chiesa di S. Pierino; dalla partedi via Palestro sono state ricostruite le basi ai pi-lastri; però il lavoro ancora interessante della fac-ciata principale è rimasto incompleto, perchè è statalasciata tuttora chiusa la finestra sopra la porta.

4.14- I lavori della inonamentale chiesa di S. Fran-cesco, sono stati interrotti. Le cappello della crocieraattendono il loro compimento; a Siena sono statiterminati invece i restauri della chiesa che porta lostesso nome, con grande soddisfazione di quei citta-diui, che vanno superbi dei loro monumenti artistici.

Torniamo ancora a parlare del medaglione interra Della Robbia, rappresentante nel centro GesùCristo contornato da una ghirlanda di fiori, attri-buito alr artefice Luca Della Rubbia, che trovasinello stabile ove presentemente risiedono il Montedi Pietà e la Pia casa di Misericordia; e domandiamoche sia tolto all'intemperie per cui va lentamentedeteriorandosi : deve essere collocato nel Museo Civico.

Sappiamo che le pratiche fatte per la remozionedi questo medaglione risalgono tino all'anno 1884!!

Orgb.

Industrie ed ArtiIl gazometro automatico per acetilene.

Abbiamo avuto modo di N'edere in funzionoil nuovo gazometro automatico per acetilene, i-(tonto e costruito nella officina del signor Perdi-dinando Brandi o figli, posta in via S. (Lovan-nino. li gazometro non va soggetto asso lui l'Incutea fughe di gas, e quin li non dà luogo a cAttivnodoro: nou disperdo acqua e può collocarsi inqualsiasi locale, e magari accanto al fuoco, senzatimore idellito di esplodimici.

E' semplicissimo ed è a regolazione automa-tica: la luce da esso prodotta è splendidissima,e di una straordinaria iissità. I costruttori :1850-

risemi() che una lampada della forza di 24 can-dele consuma soltanto due centesimi all' ora.

Come si vede il gazometro offro anche il van-

taggio dell' econamia. Considerando l'utilità diquesto nuovo apparecchio, siamo certi che in-contrerà benevola accoglienza presso tutti coloroche desiderano accoppiare la sicurezza alla e-conomia.

Cronaca Scolastica«MI

Un comizio fra gli insegnanti primari.Fino dai primi giorni del p. p. febbraio la sezione

di Pisa dell' Unione Magistrale Nazionale a mezzo de'suoi delegati Del Ry e Dini (il primo dimissionarioper causa di moltissime sue occupazioni) diramò atutti i maestri di questa provincia una circolare. Conquesta faceva conoscere che il problema della scuolaè pure il problema delle misere condizioni degli in-segnanti stessi e comincia ora a divenire un patri-monio dell'opinione pubblica, della stampa e dei par-titi politici. E' necessaria una organizzazione; ma realee senza timori; o per renderla forte l'intero consiglioprometteva un serio programma ed un' azione con-corde con tutti i colleghi della provincia, ai quali man-dava pure un questionario con la preghiera di rimet-terlo al segretario della sezione stessa sig. Niccoletti.

Circa 100 maestri hanno risposto e in questo mesesiamo sicuri che gli altri pare rimetteranno a questasede le loro adesioni per dar modo al Consiglio di-rettivo di poter continuare i lavori di preparazione perun comizio da tenersi in Pisa, necessario per la scuolae per il maestro.

Calcolando dal materiale già pronto e da quelloche potrà essere preparato durante il maggio, pos-siamo nutrire viva speranza che il comizio avrà luogonella prima quindicina del prossimo giugno.

Gli oratori saranno scelti fra gli on. deputati amicidella scuola, senza distinzione di partito.

Giudici, Giudizi e Giudicati --•■•+-• 4

xoTi, dei gi tirati ordinari e suppienti che do-vranno prestare servizio nella prima quindicinaseconda sessione, della corte d'Assise, circolodi Pisa, la di evii apertura venne fissata per ildì 26 »faggio 1903.Ginrati ordinari. Gravarlo Andrea - Pellegrini dottor

Francesco - Carducci Carlo - Landi dottor Lando - BorriFrancesco - Demegni Agostino - Marchionneschi Angiolo -Reali Valentino - Serri Pietro - Cerboneschi Olivier° - CambiGiovanni - Adarni dott. Giulio - Bartolomei Arturo - Mas-sart Giulio - l'ori Lorenzo - Pierucci Riccardo - SparapaniSilvio - Mettini Pietro - Emanuel cav. Luigi - Macchi Gu-glielino - Leoni Celestino - Susini cav. Ettore - Caldi dott.Felice - Gallichi Dario - Chetoni Marco - Cortesi cav. Gia-cinto - Ghiocchini Giuseppe - Martini Luigi - Levi Samuele- Bandini Augusto - Pellegrini dott. Pietro - Tobler cav. Oscar- Bracci dott. Enrico - Funaioli Francesco - Cossio Carlo -Pellegrini cav. Alberto - Benvenuti Araldo - I3elloni Filippidott. Ferdinando - Verdiani cav. dott. Giuseppe - Rossini cav.Stefano.

Giurati supplenti. Ferella Augiolo - Rossi Mario - Sai-nati dottor Ranieri - Scapaticei Andrea - Fucini Alberto -Milaui Luigi - Di Roma dott. Celestino - Alussini Giuseppe- Marchese Enrico - Casini avv. Pilade.

NeVa notte dal 28 al 29 aprile. uccidevasi, con un colpodi rivoltella alla tempia destra, il giovaue Irra,neetsco DeEco da Campobass, , studente di matematiche nella nostraUniversità.

Sulla causa che lo spinse al triste passo si sono costruitevaghe e numerose versioni, non avendo egli accusato nei breviscritti lasciati se non " motivi suoi particolari „. Ma per laverità, è bene sapere che il poveretto. da una lunga e tor-meutosa malattia cerebrale contratta da bambino, aveva ere-ditato un acuto e quasi fisso dolore alla regione occipitale.che lo aveva reso triste e misantropo specie in quest'ultirnitemp iiA

intensa volontà per lo studio mal reggendo dunque leforze, il suo amor proprio n'era fortemente ferito, come spessodichiarava egli stesso: finchè compreso ed afflitto dall' infe-licità che gli rendeva penosa la vita, decise finirla.

Venerdì, I. maggia intanto, dopo che il padre e il fratelloVincenzo, tenente di vascello sulla " Sardegna „ erano corsiPisa, dietro l avviso del prof. Lessona che dell' estinto eralontano ;Albe. o che con sollecitudine singolare si impegnònel doloroso frangente, ebbero luogo i funerali con rito civilein cui si manifestò tutta la pietà e la delicatezza dei nostristudenti

Essi vollero trasportare a braccia il feretro dall'istitutoanatomico alla Sapieuza, d' onde, dopo una commovente necro-logia letta dallo studente Wertruuller, il corteo proseguì collabandiera universitaria in testa, verso Porta Nuova: ed ivi lostudente Di Nardo salutò con pietoso parole la salma delcompagno, circondata da varie splendide corone.

Intervennero moltissimi studenti, il Rettore, il prof. Los-sona, il prof. Pozzolini, il prof. Tassinari, il fratello, e moltiamici.

La Famiglia del compianto studente FrancescoDe Feo porge vive grazie al Rettore, agli studenti,agli amici per le affettuose onoranze tributate alpovero morto.

STATO CIVILE(tal dì 25 aprile a/ dì 1. .11agyio 1903

NAsCITRMaschi N. 18 - Femmine N. 9 Nati morti N. O.

MATRIMONI.Matueci Enrico con Romoli Ada - Benvenuti Ricciardo

con Fiorelli Artemisia - Piselli Goreno con Favati Elettra- Bertini Adelindo con Banti Novilia - Pasquini Armandocon Ciampi Ines - Cucciagli Paolo eon Pampana Corastica- Luperi Enrico con Viviaui Rotonda - Pasini dott. Re-berto con Bartolini Toscana - Merletti Stono con AcconciMaria - Alamanue con Ceccarelli Assunta - LeniiAnilete cun Ghelardi Assunta - Cini Amedeo COII Ulivi MariaAmelia - 13ardelli Alfredo con Del Sarto Vera - 13ucchioniGuido con Bettini Ida - Dini Luigi con Orcetti Virginia- Bracci Antonio Ranieri con Bracci Isola - Bagliui Giu-seppe coli Matteoli Veronica - Grassini Cesare con Gemi-gliani Egidia - Mussi Pietro con Gambogi Ida - MalloggiOreste con Turini !da - Panerazzi Giovanni con Rossi Nic-celina - Ranieri con Itarsotti Cosariuft - Salva-dori re it. Roberto con Mor etti lda - Giannini Ranieri conLombardi Vittoria - Silvestri Augusto con Vati,iozzi Amelia- N'eccitiecciti Alberto con Bracci Zaira - Picchetti Giuseppecon Pieralli Pia - Scalzini Giuseppe con Masoni Teresa -Galli ftev. Mario con Giannessi Emula - Bientinemi doti.. An-tonio con Tronti Lavinia - Garzella Primo con Carelli Ca-toriva - Neri Ricciardo con Antongiovanni Argeue - DellaRosa Alpinolo con Bersacchì Soffiai - Cerrai Alpinolo conBenvenuti Livia - Bellaui Oreste con Signorini Antonietta- Cartnignani Validoro con Neucioni Dinne - Frizzi Nellocon Sbranti Rosa.

MORTI.Renault Mario, celibe, di anni 18 -- Turato Laura nei Vauni,

69 - Arena Pietro, 8 - Giuntoli Pietro, vedovo, 73 - Giuu-

tini Corinna nei Caponi, 42 - Favilli Sabatino, coniugato,49 - Gozzini A rgia nei Mariotti, 51 - Bottini Assunta ved.Piacentini, 77 - Del Grande Eruditi ved. Botti, 55 - RossiniMaria ved. Innocenti, 44 - Chiellini Giuseppe coniugato,70 - Bertelli Gregorio, coniugato, 65 - li Cocco Giovac-chino, celibe, 82 - Maronelli Pia nei Grilli, 25 - GiorgioGiovanni, coniugato, - Donati Domenico, coniugato, 43 -De Feo Francesco, celibe ; 23 - Cassuolft Giuseppe, couiu-gato, 82 - Baroni Pietro. celibe, 17 - Landi PalnuraBini,- 40.

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