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sk-REtr's , arì ANNO A 80 IV AG 1915 Pisa, Domenica 30 Maggio 1915. woy: a' eaiXaaaaa a' Num. 22. uiv Ponte di Pisa GIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTA E PROVINCIA t IS Si pubblica la Domenica ABBONAMENTI: per un anno lire 5: per un semestre lire 3. Per abbonarsi basta mandare una cartolina vaglia all'Amministrazione del Ponte di Pisa. Unici di Redazione e Amministrazione: Via Giosnè Carducci, n. 9, Pisa . caarratc, crozerreeeire tre cala•za. area vecaartree PUBBLICITÀ: per avvisi reclarne in prima pagina la 3; in seconda L. 1,50; in terza L. 1.00; in quarta L. 0,50 per ogni linea o spazio di linea (Pag. ant.). Per avvisi finanziari, industriali, commerciali; per inserzioni; per necrologie; por rèclame in cronaca, diffide, comunicati, ecc. ecc. prezzi da contrattarsi. Domenica mattina comparve il decreto del Ministero della Guerra per la mobilitazione dell' esercito; Lunedì fu dichiarata guerra all' Austria; e Sabato il Re, dopo avere assunto il comando supremo delle forze di terra e di mare, ha emanato un ordine del giorno all esercito ed alla icarina per incitarli alla vittoria per il compimento dell' opera con tanto eroismo iniziata-dai padri. Il Re ha inoltre, prima di partire por il campo, affidato al Duca di Genova la luogotenenza generale. Capo dello Stato Maggiore è il generalo Cadorna: e sotto. capo il generale Porro. La partecipazione dell'Italia alla guerra ha sollevato univer- sale entusiasmo in Francia, in Inghilterra ed in Russia; e da ogni parte si levano augurii che or possa la Quadruplioe Intesa affret- tare la fine della guerra, contro i metodi tedeschi della quale ha protestato S. Santità Benedetto XV in una lettera ufficiale tutta vibrante di sentimenti di italianità. Da no capo altro dell' Italia si sono avute dimostrazioni patriottiche bene auguranti alla nostra entrata in guerra contro l' odiato nemico. I giornali austriaci e tedeschi non ci hanno ri- sparmiato i più velenosi attacchi conditi della vecchia accusa di tradimento. Ma l' Italia ha detto giustamente il Times — si è mostrata traditrice per i traditori e fedele a stessa per la civiltà. Dalla Università dove professori e stu- denti con alla testa il Rettore Magnifico prof. David Supino hanno riattinto ai ri- cordi gloriosi del 48 la fede nella patria; dalle officine dove pulsa pià vigoroso ogni sentimento di solidarietà umana e fraterna; dai circoli e dalle associazioni• fra cui si fa di sovente così abbondante consumo di inutile accademia, fino alla curia ed alla magistratura — auspicanti 'aneli' esse nella severa aula della giustizia per - le parole dell' avv. Gattai e dell' avv. Chie- rici ogni maggiore fortuna alla patria — si è avuto in questi giorni un grande con- corde risveglio di amor patrio. E ce ne era bisogno! Ma non è più tempo di divisioni, di polemiche e di censure. Ora per tutti, per tutti, il grido di « Viva l' Italia » sia l'amen di Pisa riunita in una superba comunione di fede, in un augurale sussulto di spera Anche la mobilitazione agraria. Da Pisa é partite la bella iniziativa ; e dalla nostra cit , à dove si è tenuta di urgenza un' as- sembra dei laureati e dei laureandi j Agraria, è stata fetta l'offerte della cooperazione agraria al Ministri di Agricoltura Irelustria e Commercio ed è stato indirizzato un caldo appello agli amici ed ai colleghi perchè sia organizzata in ogni paese, in ogni villaggio, un'opera ordinate a van- taggio della produzione agraria; e per far si che colui che non ha obblighi militari trovi nella campegna il suo campo ci' azione. La Lega Arti Tessili per le fainlglle del richiamati. Questa Lega hi, in un ordine del giorno, espresso il voto che le Ditte pisane e gli Enti pubblici e privati, sentano il dovere di aiutare le famiglie dei richiamati; ed ha trasmesso questo Voti) al voto al Sindaco, al Prefetto, al Presidente della Camera di Commercio, all' Assessore del lavoro ed alla Camera del Lavoro. EsempY da imitarsi. Il personale dell'Ufficio dei Fiumi e Fossi ha deliberato di offrire una giornata di paga per ogni mese finchè dura la guerra a beneficio delle famiglie dei soldati richiamati. — L'Aesociazione e per la Donna • ha effe,rto lire cento per i sigari e le sigarette ai soldati. La Deputazione provinciale ai propri dipendenti. La Thpuirtzlone Provinciale corrisp arciere la intiera paga ai propri dipendenti addetti agi Uffici o al e strade che trovarmi già sotto le armi o che vi saranno chiamati. limardo Bagot Reggia alld unione italo - inglese. Lo scrittore ingleee Baccani() B.gut, insigee romanziere e fine commeutatore indicate, auto e acclamato clel bellissimo libro a Gli iaalieni di oggi a, da Tripalle, dove abbiamo avuto l'onore di conos erlo e di sslutarlo grande amico del- l' Italia, ha seritto al valoroso pubblicista pro- fessor Carlo Paledini, per salutare i suoi emi•i Vembe, Aldo Sorgigli e Riecardo Nobili e per dir loro : a In quanto a me che, come ben saliate, ha cercato da molti anni di spiegare e di illustrare ai miei cornpatriotti la verace fisionomia del ce- rette italiano, è etico questo epico momento una ragione di intimo orgoglio, imperocchè oggi con- stato con indicibile soddisfazione che i nostri due piteei sonn e eareen sempre di qui innanzi uniti e stretti de vincoli molt , più potenti e indisso- lubili di quelli semplieemente sentimentali ed estetici iiitorno ai quali voi ed io abbiamo spesso discusso ed il cui solo mauteuimento non poteva essere suffi iente. E è pure soddisfecentissimo per me il eousiclerare come molti dr.i miei critici inglesi i queli cereevano di inclebIlire o di oscu- rare la mia tele nell'Italie moderna, oggi, invece, si ammireranno che io evevo completa ragione ne' miei giudizi, e, lascietemelo dire, nel mio italico entusiarno a. Con.tro lo spionaggio. L t Leg a Nazionale ha mese«) in guardia gli italiani con il seguente manifesto: I I nostri nemici ri spiano ; sono una culti:ma inineccia per noi. Essi sono fra noi. Ricordetevi di ciò che essi poterono in Francia e nel Belgio. Italiani tutti prestate l'opera vostra a chi si interessa di render velli i loro sforzi denunciando i colpevoli Indirizzate : Lege Nazionale Via S. Pietro all'Ode, Milano. Il Corriere della Sera ed un articoletto del Ponte di _risa. Il nostro erticoletto sulle discordia intel ne eh ori sono di oggi soltanto e che si rivelarono pure nel '48 glorioso, è ateo° riprodotto dal C crriere della Sera a che giustamente ha osser- vato eome non ci era da stupirsi se fra tanto fervore patriottico scoppiavano qua e là delle voci discordi e si mfteifestavano virulente brutalità di plebi. Ma ora, grazie al Cielo, ogni divisione è sfu- mata divauzi alla guerra; e tutti i ceti, tutte le classi sono fusi insieme in un Unico sentimento di italianità. I NOSTRI AMICI SOTTO LE ARMI. ordiamo fra tanti cari amici che sono statti richiamati sotto le armi : il conte Fabio Guidi presidente della Deputezione Provincieni che aveva già il figlio uffiaale di cavalleria; l' ono- revole Ginori-Conti; il conte dott. Giuseppe Giuli; il i av. Alberto Gota-Lega; il cav. uff. a vv. Giu- seppe Raffsello Cerrai ; l' evv. Gino Cristiani ; il cav. dott. Francesco Ruschi col fratello Aroldo ed il cugino evv. Carretto ; il pubblicista Moni il profe~ Tiranti, il signor Guido Supino, l'av- vocato Francesco Brrri ; il tipografo Italo Delli della Tipografia Simoncini ; l' avv. Pegolotti ; e poi Regni,: i Colombi, Nello Bi gilli, Ugo Di Nolo, Selverlore Puecinelli, Rabesio Castellani, Giovanni l'Arti-tern, Alberto Del Guerra, il dott. Angiolino Gherardi, Valentino Cammelli ispettore della Po- lizie. Municipale, Luigi Mandelli presidente della Unione C imrnercianti, Guglielmo Buoneristiani, Augusto Giecomelli vice - ispettore della Polizia Municipale, il prof. Arturo Galli, il rag. Alfredo al , zzoni, il M. Vitaliano Lendi, Tonammo Miche- letti..... e due fra tanti altri volontari partiti come ciclisti : Giuseppe Vernacciui e Ascanio Asceni. E delle nostre vicine cernprigne gli ottimi amici fratelli Alberto e Pietro R issi, Giovanni Bschelli e Archiada Monacci di Iiipafratta, Fran- (tesa:, Carmagnini e Guglielmo Giannelli di Filet- tole, il conte Girolamo Rancioni, Ugo Gagetti già ferito in Libia e Guido Lupetti altro valo- rosa della rampagna libica di Pugnano ; Giu- a•Pee Binas.ra delle Molina di Quosa, il dott. Cali veterinerie di Ponlasserrhio, l' avv. Passetti, i fretelli Carlo e Ralolfo Del Punta del pani di Pie, Franeesm Guesi e ()mero B budini di Bagni S. Gialla 7ì0 Li Serata militare segna il più eletto contar- gaata 1) 1 5 5 11 0 : dal buono e caro prof. Romiti, al aerr. G aaai, ai professori Marcentoni, Magga Niss m, si d. tt. Guernini, dott. Tabucchi, dottor Sbragio. In certi Comuni.... D bbiemo fare l'elogio di molti Comuni della P..oviriniR (sono fortunatamente la grandissima maggioranza) nei quali dal Sindaco, dagli asses- sori e dagli impiegati si prodiga con zelo rad- doppiato ogni più amorosa sollecitudine verso i cittadini. Ma cosa dobbiamo dire di alcuni Co- muni dove fi nasce la e.uccagna del dolce far nulla e dove fra Sindaco, imeessori ed impiegati si fa a scarica-barili per le piccole come per le più gravi esponsabilità ? Ebbene : questa gente balorda ed inutile, che non cornea .e dovevi e sacrifici nella ora più triste che attraversiamo e nella quale ognuno intensi- fi-a per il bene comune le proprie attività, è meritevole della più fiera rampogna. LA GUERRA. Le notizie della guerra sono buone: abbiamo incominciato bene, e chi ben co- mincia è alla metà dell' opra. Le truppe di terra han conquistato nei prind tre giorni importaini posizioni nel Trentino; e già, si è contata la prima vit- toria navale nell'Adriatico: il nonne() ha avuto un sottomarino affondato, una tor- pediniera, e due eacciatorpedinier(', due Ieri si commemorò silenziosamente 67.° anniversario della gloriosa battaglia di Cur• tatone e Montanara con una invocazione alle fu- ture, immancabili camquiste della Patria. «L' insegnamento del Galilei e la morte er dei prcdi caduti a Curtatone e a Montanara sono i più cari ed onorati ricordi dell'Ateneo Pisano Cora ci scriveva per il nostro Numero Unico, pub- blicato in orrore di questa solennità commemori,- tiva bel 1899, Ettore Peis. Questi ricordi sono tutto l' orgoglio, tutto il vanto nostro di oggi. E per ciò in questa altro M-iggio vendicatore, ricordiamo la gloria antica da Pisa perchè sia sprone, incitamento, augurio di fortuna per le imprese del presente. Dalla belle, vibrante commemorazione pro- nunziata dal senatore Fahlella il 29 Maggio 1899 al Teatro Rossi, riportiamo questi scintillanti frammenti Ma era ormai tempo di uscire dalle estasi della demagogia SerilTia. Assai a cura del gio- ge ne e studioso canonico B urtanti si ere celebrata la meAt per la grande anima antica del Ferru cio. Bisognava imitartie il valore in campo. Si erano fugate le gesuitesse da Pisa; bisognava cacciare i tedeschi, ossia gli austriaci e gli austriacanti dall'Italia. Bisognava us-ire dalle accordature e suonare davvero i tedeschl. Assei si era fatto del liberalismo dimostrativo abbaione. Si era ce- lebrato il primo centenario di Balilla; gnava distendere quel trionfo genovese fin sulle terre lornbarde, espellendone i tedeschi. L' Italia, Italia e non vogliarn tedeschi! ecco il Delenda Carthago del Giusti. Nel maggio del '47 a Firenze si erano innal- zati plausi a Dante, a Michelangelo e a Galileo. Era stato uno spettacolo imponente tutti col cappello in mano, inginocchiati sui gradini della Ch'esa di Santa Croce ed onorare le glorie della nazione. Ma bisognava rendarsi degni di quelle glorie affrancando la Patria con la virtù armata. Bisognava cessare la nemere, che si fosse li- berali accademici, poeti arcadi o georgofili, eroi da poltrone. Dopo una stampa clandestina, della cui ca- stità virginea ora si onorerebbe la più libera stampe, dopo i moschetti ed i cannoni delle idee e dei sentimenti, importava I• ffidar e le idee ed i setimenti ali' espressione dei moschetti e dei can- noni. Di ciò si mosti ò capacissima la gioventù uni- versitaria di Toscana, ottimamente dis.aplinate dai suoi professori patrioti, i quali erano co.si saturi di italienità liberale, che mettevano l'Italia persino nelle lezioni sulla glandula pineale, e trovavano il verso di accoppare i tiranni eziadio nelle lezioni di ostetricia '). Sul serio le giovetoù universitaria allenavasi con passeggiate anche macabre, come quella per festeggiare la morte del Duca di Modella, con bravure cli ginnastica e nuoto, ad lestrarelosi nel maneggio delle armi e nei volteggiameuti fomentava il fucco sacro in couventicole di letteratura politica. In mezzo a tale fremito si comprende l'effer- vescenza sublime del giuramento nazionale che qui fece pronunziare il Montanelli. Il magiati anfiteatro del Lueg' Arno, nel cui centro egli abitava, era tutto ornato di bandiere. Egli do- mandava, se, come ora in festa, si troverebbero insieme al pericolo. Chiede alle madri e ai padri, se manderanno al campo i fig'itioli, e la tui ba rispondeva: Si! Chiede ai preti se benediranno gli eserciti, se suoneranno a stormo le campane; e ancora quella santa promesse: Si! si! giuriamo. — Allora riprese il M nitanelii: Vi saremo tutti. E le braccia alzate, le mani tese, le guancie ri- esploratori gravemente danneggiati. Noi - 11.ibiaino soltanto perduto un vecchio cac- ciatorpetliniere. Pensiamo alle famiglie dei richiamati. È dovere di ogni cittadino di rendere meno aspre le condizioni delle povere famiglie provvisoriamente e speriamo per poco, private dell" aiuto e dell' assistenza dei loro uomini. Per queste famiglie sia il nostro sacrificio maggiore. Daremo prova vera di fraternita, incoraggeremo i nostri soldati, ed avremmo rinsaldato questo monumento civile della nostra fede, del nostro alt (risme. gate di lagrime, per tre volte Tutti.' rispondeva la moltitudine con grido immenso e concorde 2 ) Scena e parole da fondersi nel bronzo. Così maggiore del battaglione fu il professore di fisica celeste, Ottavio Fabrizio Mossotti, il Colombo delle nebulose, corre lo chiamava il Mon- tanelli 3 ). EI una stella cosmogonica era certo quel battaglione nella relativa sfera. Commissario civile fu il professore di fisica terrestre, Carlo Metteucci; capitano il geologo Pilla; altro capo il latinista Michele Feta ncei, « il cui solo nome, a detta di Vincenzo Gioberti, rappresenta una antica gloria delle armi e un vivente onore delle gentili lettere italiane 5 ); il Ferrucci, che, con la mediazione di Camillo Ca- vour, era stato professore nella libera Ginevra sa Ega marito della candida scrittrice Caterina Franceschi si traeva in campo l'unico figliuolo Antonio. Capitano designato alla storia scientifica il ce- lebre chirnim calebrese Raffaele Piria, cognato del futuro generale garibaldino Enrico Cosenz. Con il professore Ridatele si arruola il suo ange- lico aiuto Camere Bertagoini, che gli succederà per breve tempo nella cattedra e nel laboratorio di P se e non potendo morire per la patria, mo- rirà per la scienza 'a. Crpitano chirurgo il celebre professore Burci con altre celebrità medico-chirurgiche; capitano di compagnia il professore di fieice matematica e tecnologici., Luigi Pacinotti, degno padre del- l'Antonio, che in questo studio inventerà la mac- china dinamo-elettrica. Altro capitano il prof. Giov. Battista Gior- gini successo al Cermignani nella cattedra di diritto criminale, il Giorgiui genero di Alessandro Mat Allora, iz°oi . - enzichè pretendere la dispensa dal ser- vizio militare, militavano volontari fior di chie- rici, abatini di primo canto; fra essi insigne il canonico Roberto Bonfanti, quel della messa al- l'anima grande ed antica di Francesco Ferrucci, il canonico studente che dal pulpito della catte- drale Pisana aveva celebrato le solenni esequie degli studenti martiri di Padova e Pavia. Fra i militi del Battaglione Universitario mar- ciano alcuni scolari, che saranno deputati, sena- tori e ministri di un Regno d'Italia unita: Au- gusto Barazzuoli, Ranierì Simonelli, Luciano Lu- ciana Giuseppe Toscanelli, Ncccolò Nobili, Dio- nisio Passerini, Enrico Botti ... un futuro con- s;gliere della Caseazione Minane, Paolo Parenti... Correggetemi Voi le gravi dimenticanze tanto involontaria quanto possibili. Ad cgni modo, chiu- dendo in cuore la gloriosa chiama, esclamiamo Quale spettacolo più esemplare della scienza armata, che muove a combattere per la ragione, per la f.de, per la rigenerazione di uu popolo?! Anche negli altri volontarii dei battaglioni civici rifulgeva lo steseci ardore di ideale, che pareva iufianomare e tricolorire eziandio i bianchini stanziali. Basti citare a capo del Battaglione Ci- vico Pisano-Senese Cesare Studiati, che cacciava persino nelle tasche dei prossimo i versi patriot- thi e li faceva entrare in cuore e cantare in coro 7 ); basti citare nei battaglioni fiorentini il porta-bandiera Ermolao Rubieri letterato, econo- mista e storico, futuro deputato al Parlamento Nazionale 8 ); il capitano Marco Tebrrrini, futuro vice-presidente del Senato, presidente del Consi- glio di Stato in R nna capitele d'Italia, ed onore della Crusca fiorentina ; il filologo purista ma non i ccadernico Pietro Pantani, sergente mag- giore, che avrebbe voluto infilzare i tedeschi, come barbarismi 'a; e l'altro portabandiera Au- gusto Conti, il futuro filosofo cristiano ed ita- liano, che Dio conservi per lunghi anni alle let- tere, tal pensiero ed alla fede di Italia! I"), I ricordi pisani del 1848 ala t4ig i awaveranassavairrovaaroernerecea r .a .a ra tt ereaanneraarveveereireora o rtea restalsootwavrinereareaoa r eireaa a:•aaa •aaaaaallaaacl'a.7 7 .4 4TalMfaaralflatraa'ragalM0a9aal allaa rar aa• ' a91l"' a

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80 IV AG 1915Pisa, Domenica 30 Maggio 1915.

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Num. 22.

uiv Ponte di PisaGIORNALE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTA E PROVINCIA

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Si pubblica la DomenicaABBONAMENTI: per un anno lire 5: per un semestre lire 3. Per abbonarsi

basta mandare una cartolina vaglia all'Amministrazione del Ponte di Pisa.Unici di Redazione e Amministrazione: Via Giosnè Carducci, n. 9, Pisa .

caarratc, crozerreeeire tre cala•za. area vecaartree

PUBBLICITÀ: per avvisi reclarne in prima pagina la 3; in seconda L. 1,50;in terza L. 1.00; in quarta L. 0,50 per ogni linea o spazio di linea (Pag. ant.).

Per avvisi finanziari, industriali, commerciali; per inserzioni; per necrologie; porrèclame in cronaca, diffide, comunicati, ecc. ecc. prezzi da contrattarsi.

Domenica mattina comparve il decreto del Ministero dellaGuerra per la mobilitazione dell' esercito; Lunedì fu dichiarataguerra all' Austria; e Sabato il Re, dopo avere assunto il comandosupremo delle forze di terra e di mare, ha emanato un ordine delgiorno all esercito ed alla icarina per incitarli alla vittoria per ilcompimento dell' opera con tanto eroismo iniziata-dai padri.

Il Re ha inoltre, prima di partire por il campo, affidato alDuca di Genova la luogotenenza generale.

Capo dello Stato Maggiore è il generalo Cadorna: e sotto.capo il generale Porro.

La partecipazione dell'Italia alla guerra ha sollevato univer-sale entusiasmo in Francia, in Inghilterra ed in Russia; e da ogniparte si levano augurii che or possa la Quadruplioe Intesa affret-tare la fine della guerra, contro i metodi tedeschi della quale haprotestato S. Santità Benedetto XV in una lettera ufficiale tuttavibrante di sentimenti di italianità.

Da no capo altro dell' Italia si sono avute dimostrazionipatriottiche bene auguranti alla nostra entrata in guerra control' odiato nemico. I giornali austriaci e tedeschi non ci hanno ri-

sparmiato i più velenosi attacchi conditi della vecchia accusa ditradimento. Ma l' Italia — ha detto giustamente il Times — si èmostrata traditrice per i traditori e fedele a sè stessa per la civiltà.

Dalla Università dove professori e stu-denti con alla testa il Rettore Magnificoprof. David Supino hanno riattinto ai ri-cordi gloriosi del 48 la fede nella patria;dalle officine dove pulsa pià vigoroso ognisentimento di solidarietà umana e fraterna;dai circoli e dalle associazioni• fra cuisi fa di sovente così abbondante consumodi inutile accademia, fino alla curia edalla magistratura — auspicanti 'aneli' essenella severa aula della giustizia per - leparole dell' avv. Gattai e dell' avv. Chie-rici ogni maggiore fortuna alla patria —si è avuto in questi giorni un grande con-corde risveglio di amor patrio. E ce neera bisogno!

Ma non è più tempo di divisioni, dipolemiche e di censure. Ora per tutti, pertutti, il grido di « Viva l' Italia » sial'amen di Pisa riunita in una superbacomunione di fede, in un augurale sussultodi spera

Anche la mobilitazione agraria.Da Pisa é partite la bella iniziativa ; e dalla

nostra cit , à dove si è tenuta di urgenza un' as-sembra dei laureati e dei laureandi j Agraria,è stata fetta l'offerte della cooperazione agrariaal Ministri di Agricoltura Irelustria e Commercio

ed è stato indirizzato un caldo appello agli amicied ai colleghi perchè sia organizzata in ognipaese, in ogni villaggio, un'opera ordinate a van-taggio della produzione agraria; e per far si checolui che non ha obblighi militari trovi nellacampegna il suo campo ci' azione.

La Lega Arti Tessili per le fainlglle del richiamati.Questa Lega hi, in un ordine del giorno,

espresso il voto che le Ditte pisane e gli Entipubblici e privati, sentano il dovere di aiutarele famiglie dei richiamati; ed ha trasmesso questoVoti) al voto al Sindaco, al Prefetto, al Presidentedella Camera di Commercio, all' Assessore dellavoro ed alla Camera del Lavoro.

EsempY da imitarsi.

Il personale dell'Ufficio dei Fiumi e Fossi hadeliberato di offrire una giornata di paga perogni mese finchè dura la guerra a beneficio dellefamiglie dei soldati richiamati.

— L'Aesociazione e per la Donna • ha effe,rtolire cento per i sigari e le sigarette ai soldati.

La Deputazione provinciale ai propri dipendenti.La Thpuirtzlone Provinciale corrisp arciere la

intiera paga ai propri dipendenti addetti agi

Uffici o al e strade che trovarmi già sotto le armio che vi saranno chiamati.

limardo Bagot Reggia alld unione italo - inglese.Lo scrittore ingleee Baccani() B.gut, insigee

romanziere e fine commeutatore indicate, auto eacclamato clel bellissimo libro a Gli iaalieni di

oggi a, da Tripalle, dove abbiamo avuto l'onoredi conos erlo e di sslutarlo grande amico del-l' Italia, ha seritto al valoroso pubblicista pro-fessor Carlo Paledini, per salutare i suoi emi•iVembe, Aldo Sorgigli e Riecardo Nobili e per dir

loro : a In quanto a me che, come ben saliate, hacercato da molti anni di spiegare e di illustrareai miei cornpatriotti la verace fisionomia del ce-

rette italiano, è etico questo epico momento unaragione di intimo orgoglio, imperocchè oggi con-

stato con indicibile soddisfazione che i nostri due

piteei sonn e eareen sempre di qui innanzi unitie stretti de vincoli molt , più potenti e indisso-lubili di quelli semplieemente sentimentali edestetici iiitorno ai quali voi ed io abbiamo spessodiscusso ed il cui solo mauteuimento non potevaessere suffi iente. E è pure soddisfecentissimoper me il eousiclerare come molti dr.i miei criticiinglesi i queli cereevano di inclebIlire o di oscu-rare la mia tele nell'Italie moderna, oggi, invece,si ammireranno che io evevo completa ragionene' miei giudizi, e, lascietemelo dire, nel mioitalico entusiarno a.

Con.tro lo spionaggio.L t Leg a Nazionale ha mese«) in guardia gli

italiani con il seguente manifesto:I I nostri nemici ri spiano ; sono una culti:ma

inineccia per noi. Essi sono fra noi.Ricordetevi di ciò che essi poterono in Francia

e nel Belgio. Italiani tutti prestate l'opera vostraa chi si interessa di render velli i loro sforzidenunciando i colpevoli

Indirizzate : Lege Nazionale Via S. Pietroall'Ode, Milano.

Il Corriere della Seraed un articoletto del Ponte di _risa.

Il nostro erticoletto sulle discordia intel neeh ori sono di oggi soltanto e che si rivelaronopure nel '48 glorioso, è ateo° riprodotto dal

C crriere della Sera a che giustamente ha osser-vato eome non ci era da stupirsi se fra tantofervore patriottico scoppiavano qua e là delle vocidiscordi e si mfteifestavano virulente brutalitàdi plebi.

Ma ora, grazie al Cielo, ogni divisione è sfu-mata divauzi alla guerra; e tutti i ceti, tutte leclassi sono fusi insieme in un Unico sentimentodi italianità.

I NOSTRI AMICI SOTTO LE ARMI.• ordiamo fra tanti cari amici che sono statti

richiamati sotto le armi : il conte Fabio Guidipresidente della Deputezione Provincieni cheaveva già il figlio uffiaale di cavalleria; l' ono-revole Ginori-Conti; il conte dott. Giuseppe Giuli;il i av. Alberto Gota-Lega; il cav. uff. a vv. Giu-seppe Raffsello Cerrai ; l' evv. Gino Cristiani ; ilcav. dott. Francesco Ruschi col fratello Aroldoed il cugino evv. Carretto ; il pubblicista Moniil profe~ Tiranti, il signor Guido Supino, l'av-vocato Francesco Brrri ; il tipografo Italo Dellidella Tipografia Simoncini ; l' avv. Pegolotti ; epoi Regni,: i Colombi, Nello Bi gilli, Ugo Di Nolo,Selverlore Puecinelli, Rabesio Castellani, Giovannil'Arti-tern, Alberto Del Guerra, il dott. AngiolinoGherardi, Valentino Cammelli ispettore della Po-lizie. Municipale, Luigi Mandelli presidente dellaUnione C imrnercianti, Guglielmo Buoneristiani,Augusto Giecomelli vice - ispettore della PoliziaMunicipale, il prof. Arturo Galli, il rag. Alfredoal , zzoni, il M. Vitaliano Lendi, Tonammo Miche-letti..... e due fra tanti altri volontari partiticome ciclisti : Giuseppe Vernacciui e AscanioAsceni.

E delle nostre vicine cernprigne gli ottimiamici fratelli Alberto e Pietro R issi, GiovanniBschelli e Archiada Monacci di Iiipafratta, Fran-(tesa:, Carmagnini e Guglielmo Giannelli di Filet-tole, il conte Girolamo Rancioni, Ugo Gagettigià ferito in Libia e Guido Lupetti altro valo-rosa della rampagna libica di Pugnano ; Giu-a•Pee Binas.ra delle Molina di Quosa, il dott.Cali veterinerie di Ponlasserrhio, l' avv. Passetti,i fretelli Carlo e Ralolfo Del Punta del pani diPie, Franeesm Guesi e ()mero B budini di BagniS. Gialla 7ì0

Li Serata militare segna il più eletto contar-

gaata 1) 1 55 11 0 : dal buono e caro prof. Romiti, alaerr. G aaai, ai professori Marcentoni, MaggaNiss m, si d. tt. Guernini, dott. Tabucchi, dottorSbragio.

In certi Comuni....D bbiemo fare l'elogio di molti Comuni della

P..oviriniR (sono fortunatamente la grandissimamaggioranza) nei quali dal Sindaco, dagli asses-sori e dagli impiegati si prodiga con zelo rad-doppiato ogni più amorosa sollecitudine verso icittadini. Ma cosa dobbiamo dire di alcuni Co-muni dove fi nasce la e.uccagna del dolce far nullae dove fra Sindaco, imeessori ed impiegati si faa scarica-barili per le piccole come per le piùgravi esponsabilità ?

Ebbene : questa gente balorda ed inutile, chenon cornea .e dovevi e sacrifici nella ora più tristeche attraversiamo e nella quale ognuno intensi-fi-a per il bene comune le proprie attività, èmeritevole della più fiera rampogna.

LA GUERRA.

Le notizie della guerra sono buone:abbiamo incominciato bene, e chi ben co-mincia è alla metà dell' opra.

Le truppe di terra han conquistato neiprind tre giorni importaini posizioni nelTrentino; e già, si è contata la prima vit-toria navale nell'Adriatico: il nonne() haavuto un sottomarino affondato, una tor-pediniera, e due eacciatorpedinier(', due

Ieri si commemorò — silenziosamente —67.° anniversario della gloriosa battaglia di Cur•tatone e Montanara con una invocazione alle fu-ture, immancabili camquiste della Patria.

«L' insegnamento del Galilei e la morte erdei prcdi caduti a Curtatone e a Montanara sono

i più cari ed onorati ricordi dell'Ateneo PisanoCora ci scriveva per il nostro Numero Unico, pub-blicato in orrore di questa solennità commemori,-tiva bel 1899, Ettore Peis.

Questi ricordi sono tutto l' orgoglio, tutto ilvanto nostro di oggi.

E per ciò in questa altro M-iggio vendicatore,ricordiamo la gloria antica da Pisa perchè siasprone, incitamento, augurio di fortuna per leimprese del presente.

Dalla belle, vibrante commemorazione pro-nunziata dal senatore Fahlella il 29 Maggio 1899al Teatro Rossi, riportiamo questi scintillantiframmenti

Ma era ormai tempo di uscire dalle estasidella demagogia SerilTia. Assai a cura del gio-ge ne e studioso canonico B urtanti si ere celebratala meAt per la grande anima antica del Ferru cio.Bisognava imitartie il valore in campo. Si eranofugate le gesuitesse da Pisa; bisognava cacciarei tedeschi, ossia gli austriaci e gli austriacantidall'Italia. Bisognava us-ire dalle accordature esuonare davvero i tedeschl. Assei si era fattodel liberalismo dimostrativo abbaione. Si era ce-lebrato il primo centenario di Balilla; gnavadistendere quel trionfo genovese fin sulle terrelornbarde, espellendone i tedeschi. L' Italia, Italiae non vogliarn tedeschi! ecco il Delenda Carthagodel Giusti.

Nel maggio del '47 a Firenze si erano innal-zati plausi a Dante, a Michelangelo e a Galileo.Era stato uno spettacolo imponente tutti colcappello in mano, inginocchiati sui gradini dellaCh'esa di Santa Croce ed onorare le glorie dellanazione. Ma bisognava rendarsi degni di quelleglorie affrancando la Patria con la virtù armata.

Bisognava cessare la nemere, che si fosse li-berali accademici, poeti arcadi o georgofili, eroida poltrone.

Dopo una stampa clandestina, della cui ca-stità virginea ora si onorerebbe la più liberastampe, dopo i moschetti ed i cannoni delle ideee dei sentimenti, importava I• ffidar e le idee ed isetimenti ali' espressione dei moschetti e dei can-noni.

Di ciò si mosti ò capacissima la gioventù uni-versitaria di Toscana, ottimamente dis.aplinatedai suoi professori patrioti, i quali erano co.sisaturi di italienità liberale, che mettevano l'Italiapersino nelle lezioni sulla glandula pineale, etrovavano il verso di accoppare i tiranni eziadionelle lezioni di ostetricia '). Sul serio le giovetoùuniversitaria allenavasi con passeggiate anchemacabre, come quella per festeggiare la mortedel Duca di Modella, con bravure cli ginnasticae nuoto, ad lestrarelosi nel maneggio delle armie nei volteggiameuti fomentava il fuccosacro in couventicole di letteratura politica.

In mezzo a tale fremito si comprende l'effer-vescenza sublime del giuramento nazionale chequi fece pronunziare il Montanelli. Il magiatianfiteatro del Lueg' Arno, nel cui centro egliabitava, era tutto ornato di bandiere. Egli do-mandava, se, come ora in festa, si troverebberoinsieme al pericolo. Chiede alle madri e ai padri,se manderanno al campo i fig'itioli, e la tui barispondeva: Si! Chiede ai preti se benedirannogli eserciti, se suoneranno a stormo le campane;e ancora quella santa promesse: Si! si! giuriamo.— Allora riprese il M nitanelii: Vi saremo tutti.E le braccia alzate, le mani tese, le guancie ri-

esploratori gravemente danneggiati. Noi-11.ibiaino soltanto perduto un vecchio cac-ciatorpetliniere.

Pensiamo alle famiglie dei richiamati.È dovere di ogni cittadino di rendere meno aspre

le condizioni delle povere famiglie provvisoriamente esperiamo per poco, private dell" aiuto e dell' assistenzadei loro uomini.

Per queste famiglie sia il nostro sacrificio maggiore.Daremo prova vera di fraternita, incoraggeremo i

nostri soldati, ed avremmo rinsaldato questo monumentocivile della nostra fede, del nostro alt (risme.

gate di lagrime, per tre volte Tutti.' rispondevala moltitudine con grido immenso e concorde 2 )

Scena e parole da fondersi nel bronzo.

Così maggiore del battaglione fu il professoredi fisica celeste, Ottavio Fabrizio Mossotti, il

Colombo delle nebulose, corre lo chiamava il Mon-tanelli 3). EI una stella cosmogonica era certoquel battaglione nella relativa sfera.

Commissario civile fu il professore di fisicaterrestre, Carlo Metteucci; capitano il geologoPilla; altro capo il latinista Michele Feta ncei,« il cui solo nome, a detta di Vincenzo Gioberti,

rappresenta una antica gloria delle armi e un

vivente onore delle gentili lettere italiane 5 ); il

Ferrucci, che, con la mediazione di Camillo Ca-vour, era stato professore nella libera Ginevra sa

Ega marito della candida scrittrice Caterina

Franceschi si traeva in campo l'unico figliuoloAntonio.

Capitano designato alla storia scientifica il ce-

lebre chirnim calebrese Raffaele Piria, cognatodel futuro generale garibaldino Enrico Cosenz.

Con il professore Ridatele si arruola il suo ange-lico aiuto Camere Bertagoini, che gli succederà

per breve tempo nella cattedra e nel laboratoriodi P se e non potendo morire per la patria, mo-

rirà per la scienza 'a.Crpitano chirurgo il celebre professore Burci

con altre celebrità medico-chirurgiche; capitanodi compagnia il professore di fieice matematicae tecnologici., Luigi Pacinotti, degno padre del-

l'Antonio, che in questo studio inventerà la mac-

china dinamo-elettrica.Altro capitano il prof. Giov. Battista Gior-

gini successo al Cermignani nella cattedra didiritto criminale, il Giorgiui genero di Alessandro

MatAllora,iz°oi . - enzichè pretendere la dispensa dal ser-vizio militare, militavano volontari fior di chie-rici, abatini di primo canto; fra essi insigne ilcanonico Roberto Bonfanti, quel della messa al-l'anima grande ed antica di Francesco Ferrucci,il canonico studente che dal pulpito della catte-

drale Pisana aveva celebrato le solenni esequiedegli studenti martiri di Padova e Pavia.

Fra i militi del Battaglione Universitario mar-ciano alcuni scolari, che saranno deputati, sena-tori e ministri di un Regno d'Italia unita: Au-gusto Barazzuoli, Ranierì Simonelli, Luciano Lu-ciana Giuseppe Toscanelli, Ncccolò Nobili, Dio-nisio Passerini, Enrico Botti ... un futuro con-s;gliere della Caseazione Minane, Paolo Parenti...Correggetemi Voi le gravi dimenticanze tantoinvolontaria quanto possibili. Ad cgni modo, chiu-dendo in cuore la gloriosa chiama, esclamiamoQuale spettacolo più esemplare della scienzaarmata, che muove a combattere per la ragione,per la f.de, per la rigenerazione di uu popolo?!

Anche negli altri volontarii dei battaglionicivici rifulgeva lo steseci ardore di ideale, chepareva iufianomare e tricolorire eziandio i bianchinistanziali. Basti citare a capo del Battaglione Ci-

vico Pisano-Senese Cesare Studiati, che cacciavapersino nelle tasche dei prossimo i versi patriot-thi e li faceva entrare in cuore e cantare incoro 7); basti citare nei battaglioni fiorentini ilporta-bandiera Ermolao Rubieri letterato, econo-mista e storico, futuro deputato al ParlamentoNazionale 8 ); il capitano Marco Tebrrrini, futurovice-presidente del Senato, presidente del Consi-glio di Stato in R nna capitele d'Italia, ed onoredella Crusca fiorentina ; il filologo purista manon i ccadernico Pietro Pantani, sergente mag-giore, che avrebbe voluto infilzare i tedeschi,come barbarismi 'a; e l'altro portabandiera Au-gusto Conti, il futuro filosofo cristiano ed ita-liano, che Dio conservi per lunghi anni alle let-tere, tal pensiero ed alla fede di Italia! I"),

I ricordi pisani del 1848

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Ma Udirne madri di questa gentile regione sirivelarono spartano; ad esempio la Caterina Fran-ceschi Ferrucci. che stampò una santa protestanell' Italia di Pisa, e la medre del Luciani chemandò al figlio lo scudo epistolare: Tornerai conquesto o su questo ! 11 ). A Pistoia la buona signo-rina Zeira Capecchi, benché stretta da passioneangelica al fidanzato Pietro Fantani, che l' ado-rava, si rassegnò dicendogli: È tuo dovere, e tuparti ; pregherò Dio per te ' 2). - Le esimie so-relle del Toscanelli ritte sul cocchio signorileavevano salutata la partenza dei volontari pisaniagitando i candidi fazzoletti trinati 13 ).

Era la poesia, la scienza, l'arte, il diritto na-zionale, la civiltà utriversa, tutto quel complessocormeutale, che ora chiamasi cultura ed unavolta chiarnavasi hellamente umanità, in armicontro a ciò che allora chianievasi barbarie. Dilà le nordiche basette rassegate, i caisserlicchi,il kromprinz; di qui gli eredi beneficiati di Dente,disposti ad invocare DOI1 più un Cesare tedesco,ma un Cesare italiano residente in Rema capi-tale d'Italia, Di là bestemmiata I' Italia con vo-caboli da stabbio 14), di qua l'elegante latinità delcapitano universitario Michele Ferrucci intonatae messa ad uscita per attrarre i prodi magieri:Hungarici Milites strenuissimi Mantuae consisten-tes sono invitati male sumpla arma proicere, Ur-bis, quae nostra est, portas aliquando aperite, etnobiscum sancta concordia conjuncli, cornmunemomniurn libertatern iuvale; onde resti vittoriosomagnanimi Regis Sa, diniae Caroli Alberti exerci-lus, e scorciato impius Dux vester Radetskyus...9.Di là chi sa quali fantasie croste, che l'acquavitedel vecchio Radetski rendeva tuttavia feroce-mente riluttanti al sogno fraterno del Sant' Am-brogio del Giusti; di qua gli studiosi classici ri-cordano nei campi Oenei la patria del mite Vir-gilio ; ed Enrico Meyer, il moderno educatore,che il generale De Laugier aveva nominato suosegretario, come se non fosse abbastanza poli-grafo egli stesso, pensa con modernità edu•etricea San Martino dall' Argine Mantovano, patriadell'abate Aporti, istitutore delle scuole elemen-tari e degli asili di infanzia 16). Di là la selvadelle baionette irragionevoli; di qua l'astrolabio

di Fenrizio Ottaviano Mossotti naturale condot-tiero di un battaglione proveniente dalla patriadi Galileo Gablei; di qua la geologia del Pilla,la chimica del Pirie, l' igiene e la fisiologia del

Corticelli, la medicina e la chirurgia del Burci,dello Zanetti e del Ranzi. la botanica del Tassi,la filologia paesana del Fanfeni, la giurisprudenzalarga ed arguta, gentile ed estatica del Monta-nelli, vestito da pellegrino meglio che da cro-ciato di Terra Santa ; di qua le pendette, per-

sino il diritto amministrativo e la procedura ci-vile, persino lo studio del gius canonico, e per-sino i pennelli di Stefano Ussi e del Macciò 17 ),e la gaia scienza, la vis comica di Tommaso Ghe-rardi Del Testa.

Notate carattere di quell' imprese: la santafamiglie, nuc'eo di patria ed umanità, accampata

contro la barbarie conquistatrice e contrabaratteria diplomatice : padre e figlio Molinari,

padre e figlio Ferru lei, padre e figlio Corticelli,padre e figlio B 000lomei con la madre pnetedeeAngelica, due fratelli Nerucci, due Dirci. dueSalvatori, due Bonci-Casuccini, tre Simonelli, ilprof. Pilla col Ginnesi fidanzato di sua sorella,

il Fanfani col futuro cognato Icilin Coperchi ;con le italianissime famiglie a testitrinnianze diumanità fraterna gli inglesi Alfredo Newton, etre Lew:ey, l'oriundo francese Da Tremoul, iljonio Gramaticò e lo spartano Maltsiniotis.

4 ) GIUSTI, Memorie, pagg. 289-293.

2 1 MONTANELLI, Memoria. voi. 2, psg. 25.

2 1 MONTANELLI, Memorie, vol. 1, rete. 150.4) GIORERM, Operette politiche, fase. cit., pag. 145.5 ,1 MATTEO RICCI, Ritratti e profili politici e letterari (2. ediz.,

Firenze, tip. Cellini, 1888, pag. 23o e sogg.).

2 ) NERUCCI, Ricordi cit., pag. 16. - Supplemento perenne alla4• e 5. edizione della .Nuova Enciclopedia Popolare Italiana,(Torino, Unione tipografica editrice, 1865-67), vol. 2., pag. 624. -Virth di scienza e bellezza morale in due nobili rite per 'smortoDEL LUNGO. - Rassegna Nazionale », fase. del 16 gennaio 1909.

2 ) V. il bel profilo di Cesare Studiali, scritto da AMERICA) Lacciper il numero unico • Cullatone o Montanara » del e l'unte di Pisa,.

,) V. nota di ALESSANDRO D'ANCONA nel Carteggio di MicheleAmari, (Torino, Roux., Frassati e C., ed. 1896), vol. 2., p. 43-44.

e) V. I volontari toscani del Quarantotto, saggio della Mi«Pita a, in Novelle, Apologhi e Racconti, di Pumto FANFANI (Mi-

ift13), Libreria di Paolo Carraro, 1873).Augusto Conti moriva a Firenze il 6 marzo 1905.

Il NERUCCI, Ricordi cit.. pmat. 1•8 e 232.12) P. FANFANI, I relontari toscani, nell'edizione citata, p. 185."l Articolo di F. Carega di Muricee, stampato nel Fanfulla

della Domenica » n. 22 del 1891, riprodctto dal Telegrafo diLivorno, 29 maggio 1899.

1.1 ) Porca italiana! Porca Pie Noia! Porehi italiani! V. NE-

RI 1 CCI, Ricordi cit.. pagg. 411-448. - AOC/STIRI, Le !oscene..ecc., pag. 21.

15 1 NERUCCI, Ricordi cit., pagg. 248-250.1.:Naois5, op. cit. vol. 2, pagg. 3:13-352.FANPANI, racconto tit., patrie 207 e 212.

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TESTE e TASTISotto-tenente per merito di guerra.Il Conte Gerolamo Pozzo Di Borgo, che da tanti

mesi presta servizio con onore alla trincee in Francia,

già decorato di una onorificenza dall' Imperatore di

Russia, è stato ora promosso sotto-tenente per merito

di guerra.

Coli' effusione della più affettuosa amicizia mandoal Conte Pozzo Di Borgo rallegramenti ; ed alla patria

di lui come alla mia auguro la sollecita vittoria dellearmi. Iddio lo vuole !

Il rag. Pucci ufficiale contabile.Il In. Alfredo Pucci, nostro concittadino, che

aveva ufficio presso il nostro Comune, giovane distintoe valoroso, ha su migliaia di concorrenti, vinto il con-corso per uno dei 70 posti di ufficiale contabile.

È stata questa una splendida prova che rivela nelrag. Pucci la già matura abilità e la profonda prepa-

razione negli studi di ragioneria.Mi rallegro tanto tanto col giovane amico e penso

alla gioia dei genitori che possono essere orgogliosidavvero di tanta virtù del loro amatissimo figlio.

fer un amico ammalato.

All' amico cortese e collaboratore apprezzato delPonte di Pisa » signor Eugenio Cappelli, distributore

presso la nostra Biblioteca Universitaria, mando colcuore di vecchio amico gli auguri più fervidi di gua-rigione si chè possa superare al più presto e beneI' esaurimento nervoso che ora lo ha tolto alle cure sue

predilette, ed agli studi ed alle ricerche che erano tantoconforto della sua vita combattuta.

Una pianista.Alla R. Accademia musicale di Bologna la gentile

signorina Iride Menichini di Calci, allieva del nostrocaro amico prof. Achille Chioffi, ha conseguito consplendida votazione il diploma di pianista.

Rallegramenti, rallegramenti.

La benedizione della Chiesa di S. Domenico.Venerdì venturo S. E. il Cardinale Maffi benedirà

la Chiesa di S. Domenico di Via Vittorio Emanueleprima che sia riaperta alla devozione dei fedeli.

Questa Chiesa, già decantata fra l'ammirazione delpubblico per quel gioiello di facciata piena di sempli-cità e di austerità artistica, è un tesoro di quadri e dimarmi: dei marmi in colori ve ne è una profusione,ed il pavimento come uno specchio lucido e terso dallaporta di entratura si distende fino alla balaustra del-

l' altar maggio:e.

La convalescenza.

Il chiarissimo prof. Cado Fedeli, dopo la lieve ope-razione a cui si sottopose alcuni giorni or sono, sta •

ora così bene che è già uscito in carrozza a gustatela dolcezza della convalescenza.

Mi rallegro tanto di questa guarigione che ridonaalla Università, agli uffici pubblici, ed alle mansionisapienti di medico uno dei cittadini nostri più colti,più generosi e più eletti.

La

Alla Sapienza.Le lezioni e gli esami. - I professori si sot-

toscrivono per il Comitato pisano.

Le lezioei seno lei mieete de qualche giorno:in settimana avratitto principio gli esami.

* Il Consig:io direttivo delle S»ziotte pisanadella Associezione Nezionale dei professori uni-versitarii ha proines.o 141DA senteDe.rili: ne fra iprefessori, fra i liberi doemeti e gli assistentiper lana somme mensile da devolversi per tuttala durata della guerra al Comitato di prepara-

zir ne civile.

La chiamata delle classi per il 1° GiudiloPer il I.° di Giugno tutti i militari di prima

e seconda categorie iti congedo illimitato provvi-

sorio, nonché quelli che non abbiano ancora pre-

stato servizio militare per essere stati ammessi

al ritardo del servizio ed i volontari di un anno

che non abbiano ancora impreso servizio.

Si presenteranno pure nelle prime ore delmattino del giorno fissato dal precedente epettchioper la classe più giovane della rispei ti ea

e corpo :i militari appartenenti a CIRM4i sotto le armi,

già stati inviati in congedo 111in:diete, sia per

fine di ferma, sia per anticipezionei militari già trasferiti alla milizie t erritoeiele,

benché nati in anni non indicati nella colonna

milizia territoriale;tutti i militari di qualsiaei elesse 'iscritti alla

terza categoria e già istruiti perehe provenientidalle altre categorie

tutti i sott' uffi iali di prima, ~onda e terza

categoria a quelunque arma, corpe, specielità e

classe appartengano.

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Per trattative rivolgersi all'incaricato dottornotar° Emuli" Francesco Lupi - Osseina, Via Maz-zini - Pisa, Via Vittorio Einanu-le I ed alla Am-ministrazione del • Ponte di Pisa »

ENIERENZIDO SALVESTRONIGioielliere e Orefice

PISA . Via Vittorio Emanuele Nani. 43

Oggetti di novità; articoli per regali eper nozze; Orologi delle migliori Fabbricheestere. (Omèga ecc. ecc.).

--------Questi tre componimenti che pubmi-

chiamo favoritici dalla cortesia del mag-giore medico a riposo sig. Giuseppe Nocelli- medico peritissimo, ufficiale distinto, pa-triota integro e letterato egregio - hannotutti la loro nota palpitante.

A leggerli noi salutiamo ed acclamiamola Patria.

I.

11 pane nazionale e la pace del mondo.(Una preghiera a Dio in distai latini).

Summe Deus, super astra sedens quo cuncta moventitr,Pro tuo in aeternum nomine sarda canunt.

Adveniat regnum, tua fiat et alta voluntas

Aeque ac coelicolis, ipsaque terrigenis.Nostrum panem hodie inque dies, miserate dolentes,

Da pacem gnatis omnibus atque tuis.

Sommo Iddio, che sei nei cieli, Tu governi il moto nelmondo, il tuoe nome in eterno i secoli cantano.

Venga il tuo regno, la tua alta volontà sia fatta dagliabitatori del cielo e della terra.

Tu, avendo pietà di noi dolenti, dacci il nostro pane oggie tutti i giorni: dà la pace a tutti i tuoi figli.

IL

13rindisi dei Capodanno 1891-1904 al Reggimento

Genova Cavalleria già dragoni del Re.

Penso sovente ai cari amici che ho lasciato nel-

l'Esercito: giungano ad essi i miei tortesi auguri di

felicità e di speranza nel riscatto delle nostre terre

irredente.Questa poesia fu estratta dal mio opuscolo • Versi

e Bozzetti storici a stampato un' anno fa.

e *

Brindo pur io! Per poco le faticose carte,Dimenticato Ippocrate, son messe da parte.Dian venia i camerati ai frali versi miei:Compenso della forma sia quel che dir vorrei.

Sul labbro veritiero, che parla come sa,

Risorge oggi la cetra della mia prima età

E a te festosamente, a te rivolgo l' ode,

A te Genóva forte, a te Genova prode,

O intrepida guerriera, o amazzone cortese,

Onor di Tarantasia, figlia del PeneveseEroina al Brichetto nelle etati primiere,Equestre sentinella alle patrie frontiere,

Alle rocche granitiche, ai varchi paventati;

Culla di prenci indomiti, magnanimi, aspettati.

Che t' importa se un anno è tramontato jeri?

Se nella mensa splendida, nei ricolmi LicchieriTentiam noi, di sommergere le noie di quaggiù?E furtiva e insidia una ruga di più?

Generosa virago, Genova del cor mio,Per te su nell' empireo veglia un amico, Iddio:Ed il tempo che passa, questa terra che gira,Ogni giorno che muore rinascente ti mira,Ed altera nell' elmo riverberante i raiDell' italico sole tu non invecchi mai.Tutto passa e s'invola; fuggono in un momentoLa gioventù, la vita, rapide come il vento,Del tempo irreparabile librandosi sull' ale;Ma tu, come la Patria, Genova, se' immortale.

* e

Palladio di grandezze nell' etade recente,Due seccali di gloria tu guati fieramente,Te vide il gran riscatto al tuo posto d' onoreE Governolo e Volta narrano il tuo valore.A Novara, a Custoza le desolate areneBagnò l' eletto sangue, disceso alle tue veneDai vetusti Dragoni, che il nome avèan del Sire,E sol per• Lui chiedevano di vincere o morire....

e * *E se un giorno sanguigna risorgesse l' aurora?Se la tromba squillasse? se venisse quell' ora,Che temere è viltate, desiare è delitto?

Avanti, avanti, o Genova, il tuo stendardo invitto!

Per le belle contrade, per le contese valli,Che l' invasore agogna, fremono i tuoi cavalli.Fra le selve di lance, fra le dritte criniere

S' addensano maturano le premute bufere.

a Attenti per la carica: Unanimi, serrati !

Le sciabole lampeggiano, i grandi occhi sbarrati....

Avanti, avanti, o Genova, per la patria ed il Re!

La vittoria o la morte. Tutti noi siam con te.

Rapsodia irredentista della mia età giovanile.Questi due miei sonetti, composti all' età di diciotto

anni, furono pubblicati sulla • Stella dell' Esulel' anno 1878.

III prof. Ippolito Pederzolli esule trentine a Lugano.

Al gemer tuo dai discoverti avelli

Inulti spirti ritornar° a vita,

Italo vate: il gemer tuo con elliAmaramente a lacrimar m' invita.Trento, tu serva agli Alemanni felli,a Tu profanata vergine sopita• Consunta hai nel dolor i di più belli• E amica mano non t' ha porto alta.

Cosi da sponda ramingando a spondaCosi da speco ramingando a specoSensi spiegasti di pietà profonda

Ma sordo fu di Villafranca il biecoGuerriero e solo dalla libera ondaDel tuo Cercato ti rispose l' eco.

eL' eco gentil, diffuse il tuo lamento

Per la bella pianura italiana

E noi, figli d' Italia, qua drentoSentimmo una virtù tutta spartana.

Si mosse una soave aura di vento

Dalt' Alpi alla cerulea onaa sicana,

Che biebigliando pianse: Pala è Trenta;Sui morti d' Aspromonte e di Mentana. •

Fra Trento e l' Aleman v' è una barriera:E se ragion di Stato a noi nefasta

Inchioda il bcrsaglier sulla frontiera,L'armi, qua l' armi, pugnerò sol io.. aSe il sangue già versato a Dio non bastaEcco, amici di Tremo, il sangue mio.

DOTT. GIUSEPPE Noctri.u.Maggioro Medico R riposo per malattia.Pisa, 23 Maggio 1915 - Via Mretzoni u. 15.

Fra li verde e azzurroMarna di Pisa. - Non pare che ci aia la guerra,

almeno per le p une

La nostra spieggia è piena di delizie e ditraequilii1A; e tutti se Ha stenti° qui contenti.

}13 baia^ dire t Otto c , 15 perché 14011 si pendfuori t he questa ridente stezione di bagni possapodere in certi brutti monteoti il suo splendore.Gli amici degli antii scorsi, i frequentatori sitn-patici e cari delle belle gioreate estive, sono

tutti aspettati.

La guerra non deve tiè può alloetenare dalle

mesti a spleggia i suoi ti• voti ineetree ati. 'E qui

tanta p,ce e tanta salute che ni n si ritte veenpiù in mite° luego ; 44 chi ha h mogie. d i p-, t. rei

i bambini in luce sicuro ; • hi RIUa genio e In

ta triste ora Un mnmee lo , d - -strezione, di contorte, 11011 deve indugiars. .11 • - inIl mar..., • ha ci farà un'altra volta vittorioeif iiounati, ci ricorda la più b-Pe, la più fu'gida

storia della nostra gloria. E per ciò anlien1010

ancora di più.Molti amici sono già eri- vati, ed eltri ne ar-

riveranno in questi gioroi. D ,po il 15 di giugnospotiamo di avere la stazione nel M-1.1 -1 lele

brio.Anche Metteueei, col l° di G ugt, ep-i1à il

suo bel negozio in Via della Reeubb lei. PiSP11 , ,

in prossimità della stazione del train. E quesh,

un negozio bene arredato, con ricco Reeortintento

dei ninneli, degli rtiN31', dei geeeri per la vil-

leggiatura esti VH al rne re ; i berebiei sp. , le 'mani e

vi troveranno l'e ppegarnento dei loro bisog i, dei

t

Un lutto.Agli amici signori dott. Augusto Della Longa e

Biunetta Della Longa - Michel mando la schietta espres-sione del mio cordoglio per la moite avvenuta l'altrodi a Livorno del signore Onorato Michel loro rispet-tivo suocero e padre.

Era un bell' esempio di cittadino integro ; era untesoro di capo di famiglia per le tenerezze di cui inonv

dava la casa. E per ciò ne hanno pianto la dipartita

CO,, lacrime amare congiunti ad amici.

Povero e caro uomo, che ni , n ha avuto la conso--'rlazione, prima di chiudere gli occhi, di salutare i figli

generosi, unti e tre nella milizia, un tenente al Garian

ed un capitano ed un ten»nte in sevizio per la santa

guerra in Italia!

,

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ha preparato ed he tetto gli inviti montali cella

istessa tattica di enrtesirs insuperabili.

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Bagni di Casciana i/ hanno poi lenciato il salito

e fervoroso appello.

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cui non si può disebbedire ; e rhi vu de rpnser-

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con l' afflizione dei dolori e eella tri-tazza di

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Su e gib per la Provincia.Bagni S. Giuliano (29) [NiceoLiso}. - Per

la preparazione civile. - ' , svitati del Siodacu Giovedìscorso presero parte ad tp a sdurianza i consiglieri delComune e si pulsò finalmente alla costituzione delComilato per la prepara i .ne civile.

- Il Comitato paesano. - Per sta.ere è indettala riunione dei rappneentanti delle ase edazioni e deicittadini più notevoli e ddle s:ennre e delle sigeorinedel paese per pravvedere in quali he infido alla assi-stenza delle famiglie dei riehiamati e Rpcialmente deibambini.

Calci. (26) [Patmeaao] - Proprietari genero-si. - Come sapete, fu qui la truppa per i tiri; e dietropromessa di indeenizzo si fecero allontanare frani dipericolo i coloni e le loro bestie. La nuova vita di pri-vazioni fu volentieri soppo; tate per il bene della patria.Ed ra da ilualche gior in, dopo dop i la file dei tiri,abitanti ed animali sono ritarnati alle loro atane ed alleloro stalle; e l' indeortizzo è stato plintudinente pa-gato. Se non the due, due sali possid-inti (e bitiogoadirlo ad onore della p ssidenza del i o+tro paese) hatinaritilato - levandole come il pane dalla bicli dei C011-

t adini - le quote di indenniz ,.o p , r Io al'ontanamentodel be , tiaine. Sine censura.

Calcinaia. (27) [Neitiato} - Il cons;glio Co-munale. - SI è adunato Lunedì in 2 convocazione edha approvato il consuntivo 1914 che si chiude con unavanzo di . Itre 5000 un-; ha notificato, alcune dell-beiazioni urgenti li G unta fra le quali quella rela-liva alla CeSPIOIle dei terreni Lswley per la strada disccebso alla stazione e quelta relativa ai lavori del-l' ufficio scolastico in Forgiacene; ha approvato poi laproposta di censiderare come in congedo ad intero sti-pendio gli impiegati richiamati sotto le armi per tuttoil tempo della guerra; ed ha accolto con vera compia-cenza i progetti della Giunta per i 'umidi alle fami-glie dei soldati gicliiamati,

San Benedetto a Settimo (28) 1Pitu.01. -La terribile grandinata. - Domenica 23 Maggio lagrandine ci dette la inala Paaqua.... di rose. N m siera mai vista cosi impetuosa e grossa e devastate ice.Nella nostra Z0118, attraversata dalla barra, ora è uncrrore di raccolti annientati; in cinque solostate disperse le industri fatiche di mesi.

A cura del nostro compaesano conte Antonio pa ia

setti lunedì sera subito fu tenuta una importa .te riu-nione nella sala della Società Operaia per una petizioneal Goveruo. intervennero alla adunanza i siguori Lo-rept° Braccini, cav. Giuseppe Donati, cav. FiancesceSilvi, Domenico Piertni, Alfredo Giorgi, Felice Gio-vanni Menichetti, Ettore Pistoia, Ulderigo Rossi, l'a-gente dei igobili fratelli Felloni, Fedele Fantozzi; emandatono la loro adesione, il dott. Giuseppe Gioia ifratelli Teotilo e Antonio Del Torto, ed FamenegilebMoschini.

Dal Poesidente carne Antonio Pametti furono espostele tristi condizioni nelle quali era stata improvvisa-iiiente lanciato il nostro paese e per ripararvi nel modopiù conveuiente fu deliberato di convocare il maggiornumero di interessati in una più larga ed autorevoleriunione.

Palaia (26) [MattaiNol. - soccorsi alle fami-glie dei richiamati. - La Giunta Comunale ha costi-tuito un Comitato por l' assistenza alle famigde deirichiamati, ha l'umiliato vati stati -Camitati nelle fra-zio] i del Comune ed ha stanziato Lite 500 comeprimo contributo del Comune. .

Anche i signori Giuseppe Sodati e Gino Oi vietohaano sottoscritto ciascuno L. 100.

E ammirevole lo slancio della, Rigore e d Ile si

gnorine del Comune che unitavueete alle eostre inae gareproinaveramto il più caloroso interessamento a questapubblica sottescrizione c pro famiglie richiamati e.

Ponsacco (28) [MARIO]. - 11 prete austria-cante. - Il nastro paese è quieto, è buano, è paziente;ma basta che non sia ferito nei su.d alletti più cari,nelle sue idealità più pure.

11 cappellano Marsilio Mazzantini non lasciava pas-sare occasione per fare l' austriaco. L' Austria è grandeI' Austria è civile, l' Austria è religiosa: era questa la

propaeanda. E per un poco di tempo i paesani lo la-sciarono dire: ma visto che il buon prde non la finivapiù, hen pensato di farla finita loro. E l'altra seraIo hanno accompagnato a casa con i fischi, e poi hententato di dargli una leziane di .. italianità. Il pretesi riparò in casa e nella notte, con una carrozza, sene funi dal paese, salutato ed acclamato come simeritava.

Oggi ci è giunta notizia che anche a Castelfrancodi Sotto, dove il Mazzantini si era rifugiato in casadel padre, egli ha incontrato la istessa accog . ienzaamichevole E gli è stata bene

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Piè del Ponte•Per l' anniversario della battaglia di

Curtatone e Montanara. - II Comitato pi-ARTI° letta « Dante Aaghieri e le Sezioni della

« Tr.'it a Trieste » hanno pubblicato j•ri un

forie gnahifesto che impreca all' eguzzino rabbiosodei i. Stri f atel li irredanti.

A b ehe il R.: toro Magnifiao gli studenti pub-

bliaig rano patriottici manifesti. Quello del Rettore

M agti a) date va casi :

Studenti !« L eommemorezione del 29 Maggio ricorre

qunaeoo rn.litra è già iniziata il supremouuiøit ha deve cnnipiuta la patria flemma.

I torni del prof. Leopaldo Pilla e degli sta-

dauti che con tade li prreursori lascialo lo la

Vita salire i gloriosi campi di °urtatone e Mota

tenera S10110 scolpiti nella Sapienza non lungi

della statua .1.1 Grande Pianeta legis'atore del

mato, e conquistetore del Cielo.

Oggi I hi lo spirito loro esulta al sorgere

dell' Kit) i della 1■110 17* redenzioee, ernate di fiori

qt/gi !temi ed accorrendo sui campi di battaglia

tem uel vostro cuore mentre la storia li ri-

coal à nelle tue p , gine eterne ›.11 Rettore: D. SUPINO.

La dimostrazione ai nostri soldati. -LA fece tutta Pisa : tutte. L' avevano pri 11108188

0(11 Utl manifeeto alato, che era una vibrazione,

una squilla, un augurio ed una fede le associa-

48

zioni : monarchica liberale, repubblicana, dei gio-

vani liberali, radicale, democrativa e cattolica.

Il popolo si recò col suo palpito pù schiettoa salutare i partenti .vi erano le autorità al

completo, le associazioni in bel numero, la scola-

resca plaudente; e si gettò fra i canti ed i suoni

una profusione di fiori sui partenti e ai loro duci

ai Ala!) il bacio del commisto e dell' augurio dal

Sindaco e dal deputato. Un'ora di fervida, toccanteinunzi,oP,

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tuita la Sezione dai giovani apIoratri, le quale,oltre un C imitato d' onore di cui fanno parte le

nota bilità cittadine, ha pure un Comitato ese-autivo can il presidente prof. Nicaolai, i vice.

presidenti cav. avv. Fescetti e G. Pontenorvo

il sogretario prof T. G•gla le vice-presid•nti si-gators Piedini e signorina prof. Salvestroni, se-

greteria prof. B tcigalupo ; a poi il presidente delCantitato infornietore prof. B irtoloin me', il cas-aiara tr f. BsIlagamba, e il eomandiante profes-rara Getti.

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Contro le false notizie. - Già la stampa

italiane ha rileviate la inclemente) gazzarra colla

qu ile ia questi giorni si fa il balletto pettegolo• nielevolo intorno alle notizie ai ventate di Rana

Pia lsoTnt"e; passa giorno cha nati si diffandana falseIl tizie o generali (Ani-ali au'li4 cose della guerra;e iute queste falsità non fanno che deprimere,

traviare, ariguatiiire lo spitito pubblica.

Bisognerebbe che le autorità trovassero ilmodo di dare una lezione asaal pepata a questivolgari inventori e divulgatori.

AL BAR MASOERO.È inutile fare delle scommesse ; tanto non c' è

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La tombola dei perruccliieri. - DJvevaaver luogo Domenica, ma il cattivo tempo molto

opportunamente la fece rinviare. •

Non si sa quando potrai essere esti atte ; tua

i perru tchieri per il loro fondo di benefinenza

aspe:tano una bella Daniela •él di s ile, uua Da-meggica lieta di tutti i canti della vittoria.

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Alla Scuola Festiva delle operaie. -Stante la chiusura improvvisa, a causa dellam .bilitazione, del locale scolastico del Vione delCarline, la Scuola Festiva ha dato, domenica

scorsa, termine alle sue lezioni. Gli esami finalie la premiazione biennale sono stati rimandati,

per opportunità, a ottobr .

Durante questa anno sarlastico la Maestrasig.na Emilia Cherubini ha tenuto regolannenta,e con particolare conipetenza, le sue lezioni ed

hanno vigilato assiduamente la scuola la Presi-

dente, signora contessa Frauceschi Bicchierai,

la dott.ssa Maria di Vestea, le signora Marianna

Jeri-Ciniselli, la direttrice, sig.ra F. Tagliagarnbe,

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Pisa - Marina: 5,45 - 8,35 - 12,5 - 15,17 - 17,30 - 19,40 Marina - risa: 6,50 - 9,29 - 14,11 - 16,24 - 18,27 .20,30 1)1) Noi giorni festivi di Maggio e Giugno questo treno partirà alle ore 21.

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Altra cura importante sarà la scelta deitappi e la loro preparazione.

La più conveniente è quella di tenerliammorbiditi al vapore d' acqua, o megliodi vino' in apposito recipiente chiuso.

Si possono anche semplicemente ilitiepi-dire a secco. E quanto al lubrificante devesiassolutamente abolire l' olio, facile ad ar-rancidire, e ricorrere o alla paraffina fusa,che si preferisce pei tappi da vino spu-mante; o alla vaselina colla quale si spal-mano leggermente i tappi, avvertendo didetergere il fondo circolare del tappo al-l' uscita della macchina tappaarice primache entri nella bottiglia. E ciò per toglierela lieve patina che si è annerita nel pas-saggio attraverso la gola della tappatrice,e anche l'eventuale eccesso di vasellina perquanto non possa recare nocumento, nonalterandosi al contatto del vino.

Con tale lubrificazione il tappo si man-tiene più morbido e'quasi un vien bagnatodal vino; inotti e, quando si stura la bot-tiglia., il tappe esce con maggiore facilità.

Imbottigliando conviene lasciare unospazio fra il tappo ed il vino che basteràsia di un e. utimetro per i vini vecchisecchi e di 2 a 3 per quelli frizzanti ospumeggianti.

Molti cantutie: i hanno ancora l'abitu-dine di applicare tille bottiglie — speciequelle di vini fini e liquorosi — dellecapsule di stagnola, il cui uso è da pro-scriversi. lin ben noto chimico svizzero, ilprof. Chuard, intraprese anni fa una vivacecampagna contro l' uso delle capsule metal-liche nelle bottiglie, asserendo che sonoutt ornamento inutile e dannoso buonaconservazione del vino, cui possono anchecomunicare proprietà venefiche. Infatti sullacapsula, dalla parte che rimane a.centattocol toracciplo, si ridalla Una specie di pa-tina, la quale altro non é che acetato dipiombo, il quale — tramite il tappoviene ad essere assorbito dal vino.

Ti sono poi in commercio delle capsuledi altre m atPrie le quali — se non dan-ti, se — sono però inutili in quanto da nullapreservano il vino. Z.

A TyltFpfl M() l t ERCHT oaratata reaporisabila.

P .1 T , n (!imnevqn; 1015

il vice-direttore prof. S. Cesari, il segretarioSignor A. Controzzi.

La signora di Vestea ha tenuto un corso dipue•ieoltura, trattando, in varie lezioni, con ma-terna cura e praticità, il tema predilatto e tantoutile per gettare nell' animo delle giovinettepopolo, che domani saranno chiamate all'aposto-lato santo della maternità, quella banefica lucedel vero che serba alla vita tanti pioli esseri eli avvia sulla buona strada. La gentfl eze•lante signora fu sempre ascoltata con la mas-sima attenzione dalle giovinette, che riuscivanoanche a riassumere le lezioni, a voce e periscritto, con chiarezza ed efficacia. Domenicascorsa, ultimo giorno di leziane, la sig re Taglia-gamba parlò della ineluttabile necessità dallanostra guerra ormai santa, ormai redentrice evendicatrice, non solo di popoli oppressi che

anelano il bacio della Madre Patria, ma d' inno-centi torturati, di martiri ignominiosamenteimmolati sull' ara teutonica da una gente che i

millenni resero colta, ma non civile. Indi lesse,con commosso accento, la rapsodia del Mar radi:

Tito Speri », chiudendo con augurio cha lastella d' Italia ci guidi alla meta gloriosa.

Il Comitato di preparazione civile.prof. D'Achiardi, a nome di tutto il C onitato,

espose nein adunanza dell' altra sera le pratiche ,

già condotte a termina, indicò il programma dellavoro da attuarsi e fece il più caloroso appelloa tutti i membri del Comitato istesso perchè

volessero intensificare opera loro.

Anche la sottoscrizione pubblica deve avere

maggiora sviluppo; e noi ci auguriamo chi. prestopossa averlo ed imponente per il decoro di Pito, .

Il ringraziamento del colonnello delnostro reggimento. — Il colonnello del reggi-memto a cui fu fatta si balla manifestazione disimpatia e di filucia, ha cosi espresso a nomedella truppa i suoi più vivi ringraziamenti alSindaco della nomtra città prof. Frascani.

« Profondamente commesso indimenticabile di-mostrazione di affetto della cittadinanza pisana,ringrazio associazioni cittadine pregandola farsi

interpetre presso di loro ».

glodiflcazion.i al servizio delle Poste.— Ecco le nuove disposizioni che avranno P fr,.t.todurante la mobilitazione

a) Le corrispondenze postali per il regno P

per le colonie dovranno essera scritte in linguaitaliana o francese ; b) le corrispondenze con lin-guaggio convenzionale. cifre o segni non avrannocorso ; c) non debbono portare valori di nessunaSpecie ; d) non è ammesso l'invio dei giornali edelle opere pericdiche che sogliono essere speditidi seconda mano; e) è temporaneamente sospesoil servizio dei pacchi postali.

il 111attacchio

IL DUCA DEGLI ABRUZZIl'Uomo che non indietreggia dinanzi al-

t' ostacolo, perchè prima di andava ali' assalto hameditato lungamente. La sua tattica è uota: pre-parare i piani con rninuzio:ft , urs4, 5 poi condurlia termine adattandoli alle circostanze di tempoe di luogo. Tutte le sue conventi doti di condot-tiero sono ben dichiarate dall' esame del celebriquatto viaggi da lui compiuti al monte S Elia,nei mari polari artici, al monte Ruvenzori e nelCaracoi

Ogni Italiano, in questa suprema ora dai de-Stilli della Patria, deva sentire venerazione peril Capo della marina da guarra, e conoscere. ap-prezzare, ammirare le sue peculiari qualità Ba-sterà a tale uopa leggaro la biografia che di luifu scritta per il Calendario- Atlante De Agostini

quest' anno. Oltre chs acquistare una nozionechiara, serena, itnparziala dal carattere e del-l' opera del Divo« degli Abluzzi, si avrà modo diaver sotto mano tutti i cisti gmgrefi m-statisticidegli Stati europei e delle colonie. La distinzionedella nazionalità è ne-uratissima. Il misruglioatnica dall'Auatr'a-Ungharia è poato in evidenza.Le ragioni nazionali dalla lotte balcaniche, sonodalinasite con canni sobri e prenisi.

Quosta preziosa pubblicazione è corredata dalritratto e della riproduzione dalla firma autografadel Duca dagli Abruzzi, di 27 carta geografichea colori, di 170 pagine di fitto testo, e di un in-die dei 3500 nomi geografici contenuti nelle°arte.

È proprio una pubblicazione indispensabilenel periodo storico unico e grave di cui siamoSpettatori ed attori. -

Cronachetta Agraria

L' imbottigliamento dei vini ed il migliormodo di eseguirlo. -- Per l'imbottigliamentodei vini si deve anzitutto scegliere la bot-tiglia adattta alla qualità di vino. Sarebbeuna stonatura imperdonabile racchiudereentro panciute bottiglie, di forma Champa-gnolle, a vetro nero, un vino bianco secco,che richiede invece una bottiglia a vetrochiaro di forma 13oi.dolese: o se si trattadi vino più fino, o di vino liquoroso saràda preferirsi la slanciata, elegante bottiglia»nana, non • esageratamente conica elunga, di vetro giallognolo chiaro.

Le bottiglie, qualunque ne sia la forma,a vetro spesso, scuro, quasi nero, che im-pedisce di vedervi attraverso il vino,

possono essere tutto al più adottate dagliosti che hanno da nascondere la imperfettalimpidezza dei loro, chiamiamoli così, vini;o un deposito feccioso più o meno abbon-dante. Ma dovranno essere ripudiate da chivuol presentare al consumatore un vino cheha tutto da guadagnare a mostrare, tra-verso le pareti sottili e trasparenti dellabottiglia, la prima dote che può lusingareil consumatore, la limpidezza dalla cimaal fondo. Anzi più che una civetteria delnegoziante è una cortese e onesta avvedu-tezza quella di applicare un cartellino, ocome dicesi, etichetta, alla bottiglia, duedita al disopra del fondo, in modo chel'occhio sia invitato e favorito nella con-statazione della limpidezza degli strati ul-timi del vino.

Per i vini rossi da pasto, comuni e fini, sipredilige la bottiglia bordolese della capa-cità dì 700 a 800 centim. cubi, un po piùabbondante e di 'vetro chiaro per i vinicomuni da pasto, un po' più scarsa e divetro più denso (verde-oliva o il così dettogiallo-dorato) per i vini fini. Non ho biso-gno di raccomandare una scelta accuratadei vetri e qualora si trattasse di provvistedi una certa importanza, che si faccianoper la prima volta, converrà farne deter-minare la bontà: assicurarsi ciué che ilvetro, per la composizione, cottura, ecc.,non venga intaccato dal vino, né provochialterazioni.

La pulitura delle bottiglie, da farsisenza più ricorrere al vieto sistema deipallini da caccia, è oggi aiutata da con-venienti apparecchi che lanciano un fortegetto d' acqua pulita nell' interno; ovveroda spazzole rotanti in modo da ottenerecon poca briga la più assoluta nettezza, percui la bottiglia deve presentarsi tersa.

Non basta che le bottiglie siano benelavate; bisogna che siano sgocciolate edasciugate.

2 utile avvinarle con lo stesso vino delquale dovranno riempirsi, e ciò si faràimmediatamente prima dell' imbottiglia-mento.

Si potrà anche usare, pei vini meno ro-busti, un po' di vino alcoolizzato con alcooldi buon sapore.

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