nn XV, n. E I C PR ICIA I Popac.bibliotecauniversitaria.pi.it/opacpisa/opac/pisa/96/La Provincia di...

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■■•■••■ 13( - )1■111EN I C 22 gennaio 1882. l'.«!!!! ABBUONAMENTI PUBBLICAZIONE: P VINCIA PI PISA INSERZIONI: RO GIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO UFFICIALE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE Dre n t Tia Wirà, 17••••■11., .19/• Anno, 1.. 10. Semestre, L. 5, Triniestre L. 2,50 (Con :tumento delle spese postali per l'esterol, I corpo del tziornale, ceni. 50 per linea o spa- zio di linea. Dopo la firma del gerente, cent. 25 CS. AnnUllZi commerciali, industriali ce., per la prima pubblicazione, 5 centesimi ogni centimetro qua- drato; per le ristampe successive, non inter- rotte, si fanno abbuonamenti. Nei giorn; GIOVED1e DOMENICA. Un numero. centesimi 10. DIREZIONE: Sella Tipografia Vannucchi. piazza s. Frediano. AVVERTENZE: L'Amministrazione, F.11i Va.nnueehi, risponde dei soli incassi di cui ha emesso ricevuta. I manoscritti non si restituiscono. Le lettere non affrancate si respingono. Anno XVIII, num. [ire ,ti- si le— al MEM. e a E ■• le NOTIZIARI() — Notizie di Pietroburgo accennano al se- guente accidente toccato all'. imperatrice. L' imperatrice usciva dal castello di Gat- scina in slitta accompagnata da una dama di corte. Siccome l' imperatore desidera che l'im- peratrice non si mostri nelle vie più frequen- tate, il cocchiere diresse la slitta nella parte più remota della città. Imboccando in una via strettissima, vide venirgli incontro passo passo un carro da con- tadino. L'uomo che dovea sorvegliare i cavalli dormiva. Il cocchiere gridò, ma l'uomo conti- nuò. Allora cercò di parare l' urto, ma i ca- valli s'adombrarono e la slitta si capovolse. La dama di corte cadde sulla neve; l'im- peratrice, impigliatasi colle vesti nelle ruote della carrozza fu trascinata dai cavalli per un tratto di 20 metri di strada. Un ufficiale che casualmente passava da quelle parti corse in aiuto delle due signore, e, poichè al cocchiere era riuscito di frenare i cavalli; salì con esso sulla slitta e le ac- compagnò al castello. Siccome l'imperatrice è incinta fu man- dato subito per il medico. Egli constatò che l' accidente non avrà veruna conseguenza. iffit■••■ Corriere dei lavori pubblici Galleria sottomarina tra il continente e la Sicilia. A. proposito del progetto dell' ingegnere Gabelli per la costruzione di una galleria sot- tomarina destinata a mettere in comunica- zione ferroviaria il continente e la Sicilia tra Reggio-Calabria e Messina, il Giornale di Sicilia reca i seguenti particolari. La lunghezza della galleria sarebbe di metri 13,200; la profondità massima dell' a- cqua sulla linea della progettata galleria sot- tomarina di metri 110; l' altezza del terreno sodo sopra la volta della galleria nel punto Appendice della Provincia di Pisa. LA SOCIETÀ INGLESE PER PREVENIRE LA CECITÀ L' occhio è il più bel gioiello del corpo, scriveva il vecchio Carron.— La vue est le rOi des sens, soggiunge Genly. La perdita della vista è senza contrasto una delle più grandi sventure che possano accadere ai mortali. Niun essere inspira tanta compassione quanto il cieco anche quando per il maggiore sviluppo degli altri sensi vediamo alcuno di questi in- felici comportarsi quasi come colui che gode della funzione visiva in tutta la sua integrità. Nella stessa città nostra esistono di tali es- seri, noti certo alla maggioranza dei lettori, e li vediamo ogni giorno per la via, soletti, recarsi dalla propria abitazione in vari punti della città disimpegnando vari servigi con la massima precisione. In questo caso però ci spaventa il pensiero dei gravi pericoli ai quali si espongono; una pietra smossa per la via, una fogna aperta, un ostacolo qualunque può della massima depressione del fondo del mare, metri 35. La direzione del tratto propriamente sot- tomarino è quasi esattamente da sud-est a nord-ovest tra la punta del Pizzo e S. Agata. Le rampe discendenti, ognuna delle quali della lunghezza di metri 4500, corrono per un primo tratto parallelo alla spiaggia, si av- volgono poi in galleria elicoidale ( raggio di metri 350) e il tratto propriamente sottoma- rino riesce naturalmente tangente al punto più basso delle gallerie elicoidali. Le rampe discendono colla pendenza del 35 per mille, cioè colla pendenza medesima della galleria dei Giovi fra Busalla e Ponte- decimo, sulla quale la pratica dimostra pos- sibile un esercizio perfettamente regolare. Al punto di tangenza delle gallerie eli- coidali col tratto sottomarino, la disposizione altimetrica s' inverte e si ascende andando verso il mezzo dello stretto col rapporto del mezzo (0,50) per mille. Al centro delle eliche sarebbero perforati due pozzi, dai quali due gallerie sussidiarie per ogni pozzo aperto a diversa altezza con- durrebbero a raggiungere la galleria princi- pale. Le gallerie sussidiarie hanno la pendenza del mezzo per mille in ascesa dal pozzo alla gal Iena principale. Tutte queste disposizioni hanno per og- getto di portare e durante i lavori e dopo durante gh acque di filtrazione al fondo dei pozzi stessi, facilitando per tal modo l' opera. Altri scopi sarebbero raggiunti colle di- sposizioni indicate e principalmente questi : a) Colla perforazione dei pozzi che do- vrebbero raggiungere la massima profondità di avanzamento, si otterrebbe la conferma delle previsioni geologiche; b) I pozzi e la galleria sussidiaria bassa darebbero un criterio e quasi una misura delle difficoltà da incontrarsi prima di avven- turare il grande stabilimento per l' opera in- tera della galleria; c) 11 tratto che primo sarebbe attuato, sarebbe quello in cui si prevedono le massime cagionare al disgraziato cieco lesioni gravis- sime, può ucciderlo. E purtroppo il numero di questi infelici non è piccolo. L' occhio, que- st' organo sovrano è, per così dire, tanto de- licato quanto complicato. Le cause della ce- cità quasi altrettanto numerose che le malattie stesse, abbracciano, per così dire, tutta la pa- tologia. Non abbiamo sott' occhio le statisti- che italiane, ma tanto per dare una idea della grandezza di questa sciagura notiamo che in Francia nel 1851 vi erano 37,662 ciechi, circa I sopra 900 abitanti. Questo numero, grazie ai progressi della medicina e della chirurgia, oggi è ridotto a 31,000. Se estendiamo la statistica data per la Francia a tutto il mondo troviamo un totale di 1,700,000 ciechi. Questa cifra che ci rnaraviglia e ci addolora sarebbe ridotta ad un terzo, lo possiamo asserire, se i consigli suggeriti dalla igiene fossero uni- versalmente accettati, se certi pregiudizi fos- sero sradicati . dalla mente del volgo. Una recente statistica, basata sopra un numero considerevole di osservazioni, mostra che sopra cento ciechi un terzo poteva guarire con una operazione, un terzo con la rigorosa osserva- zione delle leggi dell' igiene, un solo terzo resterebbe incurabile. L' importanza della igiene difficoltà e quindi, qualora condizioni impre- viste di forze superiori obbligassero ad abban- donare la impresa, ciò avverrebbe col minimo dei sacrifici sprecati. Secondo le previsioni dei_ geologi, il fondo del lo stretto dev' essere costituito da rocce cristalline (graniti, gneiss, micoschisti). I ter- reni quaternari che tanto da parte della Ca- labria, quanto da quella della Sicilia coprono le rocce cristalline, non possono avere tale potenza da raggiungere le profondità cui si arriva colle rampe discendenti. Considerazioni geologiche ed idrauliche si accordano nella conclusione dell' impossibilità che l' istmo sot- tomarino esistente fra Punta del Pizzo e S. Agata, sia costituito da materie facilmente corrodibili e prive di compattezza. Esistessero anche delle faglie, esse devono essere ottu- rate da detriti di terreni quaternari tanto compatti da eliminare seri pericoli per infil- trazioni di acque. Per la esecuzione credonsi sufficienti 65 mi- lioni e sei anni di tempo. BIBLIOGRAFIA PIETRO LAPUCCI. — Nuovo COMPENDIO DI GEOGRAFIA E DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI, approvato dai consigli scola- stici delle provincie di Pisa e Livorno. Editrice la Libreria Galileo già FF. Nistri. Tipografi -í Nis•ri C. — 1.882. Pisa Fra le utilissime pubblicazioni destinate a servire alle scuole ci piace annoverare quella recente del sig. Pietro Lapucci, il quale ad un compendio di geografia, ha unito una guida dei diritti e dei doveri dei cittadini. Questo del sig. Lapucei ci è parso un ot- timo pensiero e l'utilità pratica apparisce in- contestabile. Ai giovanetti che frequentano le scuole ora è dovere di buoni cittadini far conoscere il proprio paese, non solamente con nozioni di geografia dalle quali apprendano ad aver cognizione della terra su cui vivono , ma pure delle leggi che regolano la vita degli individui. e la benefica influenza delle sue leggi si ma- nifestano qui da se stesse. Il dotttor Rodi di Londra, uomo che si moltiplica con maravigliosa rapidità nelle riu- nioni scientifiche che hanno uno scopo filati- tropico ed umanitario, impressionato da questa sventura ha fondata una importante associa- zione che ha per scopo di migliorare le con- dizione dei ciechi , di prevenire la cecità. Nell' anno decorso questa società stabiliva un premio, (medaglia d'oro del valore di L. 2000) destinato a ricompensare l' autore del miglior lavoro sulla profilassi di quelle malattie che arrecano la cecità, e si rivolgeva alla società francese di igiene chiedendo il di lei concorso per la elaborazione del programma. Tale pro- posta era ben volentieri accolta in Francia e tosto sorgeva una commissione incaricata della redazione di questo programma e che subito si poneva all' opera presentando in breve il resultato dei propri studi col seguente Programma della società francese d'igiene : La commissione accetterà qualunque lavoro sul modo di prevenire qualsisia causa di ce- cità. Essa chiama particolarmente l'attenzione dei medici sopra i punti seguenti: l° Studio delle cause della cecità: Quando si è insegnato quali sono i nostri confini, non si è detto tutto: bisogna che i giovanotti imparino per tempo quali sono i cardini principali della vita sociale e politica nella quale o prima o poi dovrà svolgersi la loro azione; che cosa la patria richiede da essi, quali sono i doveri che loro incombono in cambio dei diritti che, fatti uomini, saranno chiamati ad esercitare. Il sig. Lapucci pertanto mentre ha avuto di mira di istruire la gioventù con nozioni di geografia, ha voluto dir loro: « Questi sono i vostri doveri, rispettateli se volete essere buoni cittadini ». In questo intendimento il sig. Lapucci diviso il suo interessante libro in due parti nella prima si occupa dei diritti e dei doveri dei cittadini ; nella seconda della geografia. Esordisce col parlare della famiglia, dei doveri che i figli hanno verso i genitori, delle cure che questi hanno verso i figli, non che dei doveri dei figli respettivamente tra loro. Parla delle leggi, del governo ed in special modo del governo italiano. Descrive il comune di Pisa e tutti i comuni della provincia pi- sana; il comune di Livorno ed i comuni di quella provincia. Il lavoro del sig. Lapucci è un' ottima guida pei giovanetti i quali per tempo impa- rano a conoscere l' organizzazione politica del- l' Italia, le norme fondamentali dello statuto, l'organizzazione dei comuni ed il modo procedere nella elezione della rappresentanza nazionale e di quella amministrativa. Abbiamo accennato sommarissimamente alla tessitura ed allo scopo di questo libro che non solo si rende utile ai giovanetti ma può servire di ottima guida arie° per gli a- dulti. Aggiungiamo che nella compilazione il signor Lapucci si è rigorosamente at- tenuto alle odierne massime della pedagogia e come in modo facile ed adattato alle gio- vani menti abbia completamente sviluppato i programmi scolastici per l' insegnamento della geografia universale. Parole di elogio per questo libro è inutile farne perchè non ha bisogno di raccomanda- a) Cause ereditarie. — Sifilide. — Ma- trimoni consanguinei, ecc. b) Malattie dell'infanzia.— Oftalmie di varia natura. c) Influenza di febbri eruttive. d) Periodo della vita da 8 a 18 anni. — La scuola. — Il laboratorio. — Ferite od accidentalità. — Oftaltnie simpatiche. e) Età adulta e vecchiaia. — Miopia progressiva. — Influenze diatesiche, professio- nali, climateriche ecc. — Intossicazioni. Tracciare per ciascuna di queste cate- gorie i mezzi più pratici di prevenzione. Noi abbiamo voluto trattenere i nostri lettori sopra questo argomento perchè cre- diamo che un' opera sommamente benefica ed umanitaria quale è quella dell'associazione in- glese debba essere portata a conoscenza di tutti ; perchè da questa conoscenza" potrebbe resultarne un qualche benefizio a favore di tanti infelici, ma specialmente perchè facendo riflet- tere come tanti individui non sarebbero ciechi se avessero per tempo preso riparo alla ma- lattia che li ha colpiti o se, meglio ancora, avessero osservata qualche regola elementare di igiene. m/m. e- a -e r- 1- a li

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13( -)1■111EN I C 22 gennaio 1882.l'.«!!!!

ABBUONAMENTIPUBBLICAZIONE:

P VINCIA PI PISA INSERZIONI:ROGIORNALE POLITICO-AMMINISTRATIVO

UFFICIALE PER GLI ATTI DEI CONSIGLI PROVINCIALE E COMUNALE

Dren t

Tia Wirà, •17••••■11., .19/•

Anno, 1.. 10. Semestre, L. 5, Triniestre L. 2,50(Con :tumento delle spese postali per l'esterol,

I corpo del tziornale, ceni. 50 per linea o spa-zio di linea.

Dopo la firma del gerente, cent. 25 CS.

AnnUllZi commerciali, industriali ce., per la primapubblicazione, 5 centesimi ogni centimetro qua-drato; per le ristampe successive, non inter-rotte, si fanno abbuonamenti.

Nei giorn; GIOVED1 e DOMENICA.

Un numero. centesimi 10.

DIREZIONE:

Sella Tipografia Vannucchi. piazza s. Frediano.

AVVERTENZE:

L'Amministrazione, F.11i Va.nnueehi, risponde deisoli incassi di cui ha emesso ricevuta.

I manoscritti non si restituiscono.Le lettere non affrancate si respingono.

Anno XVIII, num.

[ire,ti-

si

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NOTIZIARI()

— Notizie di Pietroburgo accennano al se-guente accidente toccato all'. imperatrice.

L' imperatrice usciva dal castello di Gat-scina in slitta accompagnata da una dama di

corte.Siccome l' imperatore desidera che l'im-

peratrice non si mostri nelle vie più frequen-tate, il cocchiere diresse la slitta nella partepiù remota della città.

Imboccando in una via strettissima, videvenirgli incontro passo passo un carro da con-tadino. L'uomo che dovea sorvegliare i cavallidormiva. Il cocchiere gridò, ma l'uomo conti-nuò. Allora cercò di parare l' urto, ma i ca-valli s'adombrarono e la slitta si capovolse.

La dama di corte cadde sulla neve; l'im-peratrice, impigliatasi colle vesti nelle ruotedella carrozza fu trascinata dai cavalli per untratto di 20 metri di strada.

Un ufficiale che casualmente passava daquelle parti corse in aiuto delle due signore,e, poichè al cocchiere era riuscito di frenarei cavalli; salì con esso sulla slitta e le ac-compagnò al castello.

Siccome l'imperatrice è incinta fu man-dato subito per il medico. Egli constatò chel' accidente non avrà veruna conseguenza.

iffit■••■

Corriere dei lavori pubblici

Galleria sottomarinatra il continente e la Sicilia.

A. proposito del progetto dell' ingegnereGabelli per la costruzione di una galleria sot-tomarina destinata a mettere in comunica-zione ferroviaria il continente e la Sicilia traReggio-Calabria e Messina, il Giornale diSicilia reca i seguenti particolari.

La lunghezza della galleria sarebbe dimetri 13,200; la profondità massima dell' a-

cqua sulla linea della progettata galleria sot-tomarina di metri 110; l' altezza del terrenosodo sopra la volta della galleria nel punto

Appendice della Provincia di Pisa.

LA SOCIETÀ INGLESE

PER PREVENIRE LA CECITÀ

L' occhio è il più bel gioiello del corpo,scriveva il vecchio Carron.— La vue est le rOides sens, soggiunge Genly. La perdita dellavista è senza contrasto una delle più grandisventure che possano accadere ai mortali.Niun essere inspira tanta compassione quantoil cieco anche quando per il maggiore sviluppodegli altri sensi vediamo alcuno di questi in-felici comportarsi quasi come colui che godedella funzione visiva in tutta la sua integrità.Nella stessa città nostra esistono di tali es-seri, noti certo alla maggioranza dei lettori,e li vediamo ogni giorno per la via, soletti,recarsi dalla propria abitazione in vari puntidella città disimpegnando vari servigi con lamassima precisione. In questo caso però cispaventa il pensiero dei gravi pericoli ai qualisi espongono; una pietra smossa per la via,una fogna aperta, un ostacolo qualunque può

della massima depressione del fondo del mare,

metri 35.La direzione del tratto propriamente sot-

tomarino è quasi esattamente da sud-est anord-ovest tra la punta del Pizzo e S. Agata.

Le rampe discendenti, ognuna delle qualidella lunghezza di metri 4500, corrono perun primo tratto parallelo alla spiaggia, si av-

volgono poi in galleria elicoidale ( raggio dimetri 350) e il tratto propriamente sottoma-rino riesce naturalmente tangente al puntopiù basso delle gallerie elicoidali.

Le rampe discendono colla pendenza del35 per mille, cioè colla pendenza medesimadella galleria dei Giovi fra Busalla e Ponte-decimo, sulla quale la pratica dimostra pos-sibile un esercizio perfettamente regolare.

Al punto di tangenza delle gallerie eli-coidali col tratto sottomarino, la disposizionealtimetrica s' inverte e si ascende andandoverso il mezzo dello stretto col rapporto delmezzo (0,50) per mille.

Al centro delle eliche sarebbero perforatidue pozzi, dai quali due gallerie sussidiarieper ogni pozzo aperto a diversa altezza con-durrebbero a raggiungere la galleria princi-pale. Le gallerie sussidiarie hanno la pendenzadel mezzo per mille in ascesa dal pozzo allagal Iena principale.

Tutte queste disposizioni hanno per og-getto di portare e durante i lavori e dopodurante gh acque di filtrazione alfondo dei pozzi stessi, facilitando per tal modol' opera.

Altri scopi sarebbero raggiunti colle di-sposizioni indicate e principalmente questi :

a) Colla perforazione dei pozzi che do-vrebbero raggiungere la massima profonditàdi avanzamento, si otterrebbe la confermadelle previsioni geologiche;

b) I pozzi e la galleria sussidiaria bassadarebbero un criterio e quasi una misura

delle difficoltà da incontrarsi prima di avven-

turare il grande stabilimento per l' opera in-

tera della galleria;

c) 11 tratto che primo sarebbe attuato,sarebbe quello in cui si prevedono le massime

cagionare al disgraziato cieco lesioni gravis-sime, può ucciderlo. E purtroppo il numerodi questi infelici non è piccolo. L' occhio, que-st' organo sovrano è, per così dire, tanto de-licato quanto complicato. Le cause della ce-

cità quasi altrettanto numerose che le malattiestesse, abbracciano, per così dire, tutta la pa-tologia. Non abbiamo sott' occhio le statisti-che italiane, ma tanto per dare una idea dellagrandezza di questa sciagura notiamo che inFrancia nel 1851 vi erano 37,662 ciechi, circaI sopra 900 abitanti. Questo numero, grazieai progressi della medicina e della chirurgia,oggi è ridotto a 31,000. Se estendiamo lastatistica data per la Francia a tutto il mondotroviamo un totale di 1,700,000 ciechi. Questacifra che ci rnaraviglia e ci addolora sarebberidotta ad un terzo, lo possiamo asserire, sei consigli suggeriti dalla igiene fossero uni-

versalmente accettati, se certi pregiudizi fos-

sero sradicati . dalla mente del volgo. Una

recente statistica, basata sopra un numero

considerevole di osservazioni, mostra che sopracento ciechi un terzo poteva guarire con unaoperazione, un terzo con la rigorosa osserva-zione delle leggi dell' igiene, un solo terzoresterebbe incurabile. L' importanza della igiene

difficoltà e quindi, qualora condizioni impre-

viste di forze superiori obbligassero ad abban-

donare la impresa, ciò avverrebbe col minimodei sacrifici sprecati.

Secondo le previsioni dei_ geologi, il fondo

dello stretto dev' essere costituito da roccecristalline (graniti, gneiss, micoschisti). I ter-reni quaternari che tanto da parte della Ca-labria, quanto da quella della Sicilia copronole rocce cristalline, non possono avere talepotenza da raggiungere le profondità cui siarriva colle rampe discendenti. Considerazionigeologiche ed idrauliche si accordano nellaconclusione dell' impossibilità che l' istmo sot-tomarino esistente fra Punta del Pizzo eS. Agata, sia costituito da materie facilmentecorrodibili e prive di compattezza. Esistesseroanche delle faglie, esse devono essere ottu-rate da detriti di terreni quaternari tantocompatti da eliminare seri pericoli per infil-trazioni di acque.

Per la esecuzione credonsi sufficienti 65 mi-lioni e sei anni di tempo.

BIBLIOGRAFIA

PIETRO LAPUCCI. — Nuovo COMPENDIO

DI GEOGRAFIA E DIRITTI E DOVERI DEI

CITTADINI, approvato dai consigli scola-stici delle provincie di Pisa e Livorno.Editrice la Libreria Galileo già FF. Nistri.Tipografi -í Nis•ri C. — 1.882. Pisa

Fra le utilissime pubblicazioni destinate aservire alle scuole ci piace annoverare quellarecente del sig. Pietro Lapucci, il quale ad uncompendio di geografia, ha unito una guidadei diritti e dei doveri dei cittadini.

Questo del sig. Lapucei ci è parso un ot-timo pensiero e l'utilità pratica apparisce in-contestabile.

Ai giovanetti che frequentano le scuoleora è dovere di buoni cittadini far conoscereil proprio paese, non solamente con nozionidi geografia dalle quali apprendano ad avercognizione della terra su cui vivono , mapure delle leggi che regolano la vita degliindividui.

e la benefica influenza delle sue leggi si ma-nifestano qui da se stesse.

Il dotttor Rodi di Londra, uomo che simoltiplica con maravigliosa rapidità nelle riu-nioni scientifiche che hanno uno scopo filati-tropico ed umanitario, impressionato da questasventura ha fondata una importante associa-zione che ha per scopo di migliorare le con-dizione dei ciechi , di prevenire la cecità.Nell' anno decorso questa società stabiliva unpremio, (medaglia d'oro del valore di L. 2000)destinato a ricompensare l' autore del migliorlavoro sulla profilassi di quelle malattie chearrecano la cecità, e si rivolgeva alla societàfrancese di igiene chiedendo il di lei concorsoper la elaborazione del programma. Tale pro-posta era ben volentieri accolta in Francia e

tosto sorgeva una commissione incaricata della

redazione di questo programma e che subito

si poneva all' opera presentando in breve ilresultato dei propri studi col seguenteProgramma della società francese d'igiene :

La commissione accetterà qualunque lavoro

sul modo di prevenire qualsisia causa di ce-cità. Essa chiama particolarmente l'attenzionedei medici sopra i punti seguenti:

l° Studio delle cause della cecità:

Quando si è insegnato quali sono i nostriconfini, non si è detto tutto: bisogna che igiovanotti imparino per tempo quali sono icardini principali della vita sociale e politicanella quale o prima o poi dovrà svolgersi laloro azione; che cosa la patria richiede daessi, quali sono i doveri che loro incombonoin cambio dei diritti che, fatti uomini, sarannochiamati ad esercitare.

Il sig. Lapucci pertanto mentre ha avutodi mira di istruire la gioventù con nozionidi geografia, ha voluto dir loro: « Questi sonoi vostri doveri, rispettateli se volete esserebuoni cittadini ».

In questo intendimento il sig. Lapuccidiviso il suo interessante libro in due partinella prima si occupa dei diritti e dei doveridei cittadini ; nella seconda della geografia.

Esordisce col parlare della famiglia, deidoveri che i figli hanno verso i genitori, dellecure che questi hanno verso i figli, non chedei doveri dei figli respettivamente tra loro.Parla delle leggi, del governo ed in specialmodo del governo italiano. Descrive il comunedi Pisa e tutti i comuni della provincia pi-sana; il comune di Livorno ed i comuni diquella provincia.

Il lavoro del sig. Lapucci è un' ottimaguida pei giovanetti i quali per tempo impa-rano a conoscere l' organizzazione politica del-l' Italia, le norme fondamentali dello statuto,l'organizzazione dei comuni ed il modo dìprocedere nella elezione della rappresentanzanazionale e di quella amministrativa.

Abbiamo accennato sommarissimamentealla tessitura ed allo scopo di questo libroche non solo si rende utile ai giovanetti mapuò servire di ottima guida arie° per gli a-dulti. Aggiungiamo che nella compilazioneil signor Lapucci si è rigorosamente at-tenuto alle odierne massime della pedagogiae come in modo facile ed adattato alle gio-vani menti abbia completamente sviluppato iprogrammi scolastici per l' insegnamento dellageografia universale.

Parole di elogio per questo libro è inutilefarne perchè non ha bisogno di raccomanda-

a) Cause ereditarie. — Sifilide. — Ma-trimoni consanguinei, ecc.

b) Malattie dell'infanzia.— Oftalmie divaria natura.

c) Influenza di febbri eruttive.d) Periodo della vita da 8 a 18 anni.

— La scuola. — Il laboratorio. — Ferite odaccidentalità. — Oftaltnie simpatiche.

e) Età adulta e vecchiaia. — Miopiaprogressiva. — Influenze diatesiche, professio-nali, climateriche ecc. — Intossicazioni.

2° Tracciare per ciascuna di queste cate-gorie i mezzi più pratici di prevenzione.

Noi abbiamo voluto trattenere i nostrilettori sopra questo argomento perchè cre-diamo che un' opera sommamente benefica ed

umanitaria quale è quella dell'associazione in-

glese debba essere portata a conoscenza di

tutti ; perchè da questa conoscenza" potrebberesultarne un qualche benefizio a favore di tantiinfelici, ma specialmente perchè facendo riflet-tere come tanti individui non sarebbero ciechi

se avessero per tempo preso riparo alla ma-lattia che li ha colpiti o se, meglio ancora,avessero osservata qualche regola elementaredi igiene. m/m.

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zione alcuna, avendo ottenuto la più bella ela più efficace delle raccomandazioni ognora-chè i consigli scolastici di Pisa e di Livornohanno dato il loro giudizio su quest'operascegliendola per le scuole che sono sottopostealla loro giurisdizione.

Non possiamo però fare a meno di con-gratularci sinceramente col sig. Pietro La-pucci il quale anzichè sciupare il tempo nelleciarla e nel dolce far nulla, consacra allo stu-dio quello che gli avanza dalla scuola ad essoaffidata.

Giovane ancora il signor Lapucci, ha giàfatto conoscere come i suoi studi siano statiben condotti e coltivati con amore.

Avanti dunque sig. Lapucci; ella ha co-minciato bene; prosegua animoso per la suavia e coglierà quel frutto che è sempre ser-bato a chi studia ed a chi lavora.

Il processo contro gli studenti signori Gori-Montanelli, Santernecchi, Ottolenghi e Pos-senti per la dimostrazione anticlericale in oc-casione del pellegrinaggio francese, avvenutoil 14 dicembre scorso, è ormai giunto al suotermine.

Dell' udienza del primo giorno facemmoun resoconto assai dettagliato riportando ledichiarazioni dei giudicabili, i deposti dei te-stimoni dell'accusa e quelli di alcuni a difesa.

Ci resta pertanto a parlare delle udienzedel 19 e 20, e dar conto della sentenza chevenne pronunziata ieri.

L' udienza del 19 fu tutta impiegata nellaudizione dei testimoni a difesa, dei quali cidispensiamo dal dare le singole deposizioniperché presso a poco tutti depongono di iden-tiche circostanze.

Diremo pertanto che da tutte quelle depo-sizioni è venuto a resultare chiaramente comela dimostrazione nascesse spontanea fra glistudenti che si trovavano al Caffè dell' Arno,e ciò per aver saputo che uno dei pellegrinifrancesi aveva proferito parole ostili all'Italia,e per conseguenza rimane escluso che nè dagliincolpati nè dagli altri venisse organizzata.Resultò pure che il sig. Ottolenghi ed il si-gnor Passanti non erano alla stazione dellaferrovia, che il sig. Santernecelii ed il signorGori-Montanelli non erano al Caffè dell' Arnoquando gli studenti si mossero di là, ma fu-rono da questi incontrati, il primo in Ponte,il secondo in Banchi; che insieme alli studentici erano molti ragazzi ed altre persone ; chefurono veduti dei ragazzi lanciare i sassi egloriarsene facendo vedere le mani intrise dimota; che un delegato di P. S. avrebbe ar-restato uno di coloro che gettavano i sassistessi il quale poi potè fuggire; che i pelle-grini mentre erano nel treno in partenza siaffacciarono alli sportelli sogghignando, e cheuno dei pellegrini medesimi fece con una manole corna; che la dimostrazione non aveva altroscopo che quello dì affermare i principi libe-rali e protestare contro le parole che eranostate dette in duomo; che il sig. Gori-Mon-tanelli ripetè più volte che la dimostrazionedoveva restare nei limiti della convenienza epregava che si mantenesse la calma.

Nella udienza del successivo dì 20 ebbe laparola il pubblico ministero il quale esaminatii fatti ed analizzati i deposti dei testimoniscese nella conclusione che nella dimostra-zione avvenuta si trovassero gli elementi delreato e venne quindi a parlare della respon-sabilità degli accusati.

Ritenne provato che la dimostrazione na-scesse all' improvviso e che gli accusati nonne fossero- gli organizzatori ma solo parte-cipanti.

Ammesse che il sig. Ottolenglii ed il si-gnor Possenti non facessero parte della dimo-strazione e quindi non doversi pronunziarealcuna condanna contro di essi.

Concluse che i signori Gori-Montanelli eSanternecchi dovevano esser ritenuti comesemplici partecipanti e non come istigatori e

chiese che i medesimi fossero condannati allapena di 15 giorni di carcere per ciascuno.

Primo tra i difensori ebbe la parola il pro-fessar husi il quale disse che, senza esordio,senza preoccupazioni politiche, entrerà subitoin argomento e lasciando agli altri colleghidella difesa lo •svolgere le questioni di dirittoesso si fermerà all esame dei fatti.

Raggruppa questi fatti in tre momenti;al duomo, alla stazione, ed a ciò che si riferi-sce ai signori Gori-Montanelli ed Ottolenghi.

E qui 1' egregio professore scende ad esa-minare una per una le deposizioni dei testi-moni dell'accusa, dimostrando le contradizioni,le inesattezze, la inattendibilita ; esamina purei deposti dei testimoni a difesa; parla del di-scorso fatto in duomo da uno dei pellegrini elo dimostra provato.

Scendendo a parlare dei signori Gori-Mon-tanelli e Ottolenghi, dimostra come nessunodei due sia imputabile.

Tener dietro allo stupendo discorso delprof. Busi e darne un sunto dettagliato ci èimpossibile: diremo soltanto come questo pro-ducesse profonda impressione nen' uditorio.

Concluse dicendo che la magistratura ita-liana, qui ha continuato le gloriose tradizionidella magistratura toscana la quale fu sempretutrice delle libertà civili.

A nome della scolaresca bolognese rivolseun fratellevole saluto alli studenti pisani edaggiunse che la scolaresca bolognese divide laresponsabilità dei fatti con la scolaresca pi-sana la quale nel 1882 seguitò la storia dellesue gloriose tradizioni sempre iniziatrici diriforme.

Appena il prof. Busi ebbe terminato diparlare scoppiarono nella sala lunghi e ripe-tuti applausi che furono acquietati dalla vocedel presidente il quale minaccio di fare sgom-brare la sala se quelli si ripetessero.

L' udienza fu sospesa per un' ora.Gli studenti ed i cittadini che si trova-

vano nella sala uscirono ed attesero il pro-fessor Busi il quale al suo mostrarsi nellungarno fu di nuovo e lungamente applaudito.

Ripresa l' udienza, si alza l'avv. Pelosiniil quale dice essere suo dovere di far notocome in quello stesso momento i suoi giovanistudenti della scuola di giurisprudenza di Fi-renze, all'affetto dei quali è stato strappato,eli hanno rimesso il seguente telegramma.b

« Studenti istituto superiore di Firenzedichiaransi solidali operato studenti pisanicontro pellegrini provocatori ».

A questo punto si odono nella sala deirumori, per cui il presidente ordina che siatosto sgombrata; però intromessosi l' avv. Pe-!asini, il quale aveva parlato con alcuno di co-loro che alzavano la voce perché non riusci-vano ad entrare, il presidente ha revocatol'ordine per deferenza all'avv. Pelosini stesso,dichiarando che al più piccolo rumore la salasarebbe stata sgombrata.

Il presidente dette allora la parola al-l'avvocato Tribolati Pio.

Esso esordisce col dire che se il principedei criminalisti, il prof. Carrara, non era albanco della difesa ciò avveniva per le condi-zioni di salute in cui si trova; egli è assentecome il prof. Ceneri, esso è onorato di rap-presentarli.

Parla della non colpabilità dei signori Pos-senti e Santarnecchi e dimostra insussistentel'accusa per cui nè l' uno nè l'altro sono re-sponsabili di alcun delitto nè passibili di con-danna.

Scende poi a parlare della questione didiritto, la quale svolge con molta dottrina emolto argutamente.

Parla lungamente del!' art. 206 del co-dice penale toscano, ne fa la storia e sostieneche l'operato degli studenti non può caderesotto la sanzione dell'articolo stesso. In ap-poggio del suo dire cita le interpretazionifatte e la relativa giurisprudenza.

Sostiene non trattarsi della radunata po-polare contemplata da quali' articolo, ma in-vece di una riunione pacifica permessa dal-l'art. 32 del nostro statuto.

Potremmo seguire passo a passo l' egre-gio oratore nelle sue erudite argomentazioni,ma dovremmo impiegarvi uno spazio di cuinon possiamo disporre e ci limiteremo a direche l'avv. Tribolati riuscì chiaro e stringente.

Ebbe dipoi la parola l'avvocato Pelosini ilquale si accinse a provare e provò ad evidenzacome in quella dimostrazione non fosse mi-nimamente a parlarsi di violenza.

Il Pelosini svolse dottamente il suo argo-mento dimostrando come il fatto di cui e-rano chiamati a rispondere gli studenti nonpuò mai cadere sotto la censura dell'art. 206del codice penale toscano, che analizza in tuttele sue parti, ma piuttosto, sotto la censuradel paragrafo 3 dell'art. 368 del codice stesso;ma in questo caso non potrebbe procedersi chea querela di parte e questa non esiste.

Anca per l'avv. Pelosini dobbiamo renun-ziare a parlare diffusa mente della questionedi diritto da esso svolta con tanto ingegno econ tanta dottrina.

Infine l'avv. Pelosini si è rivolto agli stu-denti e, prendendo occasione da ciò che èresultato dal dibattimento , che cioè fossenella dimostrazione gridato ancora « viva laFrancia liberale » ha esclamato:

« I nostri giovani hanno gridato - viva laFrancia liberale - che cosa è? Io non lo so,non conosco Francia liberali, se c' è, insegna-temela ».

Il presidente ha richiamato all'ordine l'o-ra tore

Il Pelosini al lora, dicendo che parlava discienza, si è di nuovo rivolto agli studentiinvitandoli a cacciare da loro « questa ser-vitù francese » ed ha parlato del dovere chei giovani hanno di tornare grande e virilegioventù; di serbare intatto ciò che ci è co-stato tanta fatica, l' italianità di pensiero, disentimento, d'arte.

Stringiamoci in un grido solo, ha dettol'avv. Pelosini, « Benedetta la patria ».

A questo punto è scoppiato nella sala unuragano di applausi che non cedevano nè allavoce del presidente e degli useeri, nè alla pub-blica forza che si accinse a fare sgombrarela sala.

Finalmente la voce del presidente ha po-tuto udirsi, la calma si è ristabilita, la sala èstata sgombrata.

Il pubblico ministero ha replicato breve-mente sostenendo la sua tesi.

Il presidente ha detto che attesa l' oramolto tarda ed essendo esso sofferente rinviavala causa all' udienza del successivo giorno, altocco.

Ieri, apertasi la seduta, replicò brevementel'avv. Tribolati: quindi, dopo alcune dichiara-zioni del sig. Possenti, il tribunale si ritiròper deliberare.

Alle ore quattro, ritornato in sala d' udien-za, il presidente dette lettura della sentenzache in conformità alle conclusioni del pub-blico ministero condannava a quindici giornidi carcere i signori Gori-Montanelli e San-terneechi.

Sappiamo elle del processo verrà pubbli-cato un resoconto stenografico.

Si vedano in cronaca alcuni telegrammi.

«OD INK ji•

- Dalli studenti dell' università diModena è stato trasmesso il seguentetelegramma:

Studenti università - Pisa.< Studenti universita Modena riuniti as-

semblea associansi a voi nell'affermare dirittosupremo patria al mantenimento dalla piùgrande conquista della civiltà moderna sulpotere temporale dei papi.

«Compagni! con voi e per voi nella lottadel nuovo contro il vecchio.

« Per gli studenti« Malavosi, Tedeschi, Tiranti, Gramigna ».

Gli studenti della nostra uuiver-sità hanno inviato il seguente tele-gramma in risposta a quello ricevutodurante l' udienza del 20.

« Studenti istituto superiore - Firenze.« Studenti pisani ringraziano loro colleghi

Firenze dichiarata solidarietà, affermando so-lennemente comuni principi anticlericali.

« Paretti, Pizzarro, Franchini, Buri-chetti, Galli ».

A.-ro CIVILEDal di 4 al di 15 decembre 1881 inclusive;'

NASCITE DENUNZIATE:

Maschi n. 39. - Femmine n. 27.Nati morti n. 4.

MATRIMONI

Vannetti Pilade, di Volterra, con DiandaAngelica, di Pisa, ambedue celibi. - ParlantiUlderigo, vedovo, di S. Marco alle Cappelle,con Contini Marianna, nubile, di Pisa. - Ba-rachini Emilio con Melani Maria, ambeduecelibi, di Pisa. Pasquini Olinto con So-riani Zelinda, ambedue celibi, di S. Giovannial Gatano. - Gini Giovanni con Grassini Clo-tilde, ambedue celibi, di S. Marco alle Cap-pelle. - Bigongiali Teodoro con Nelli Zelinda,ambedue celibi, di Pisa. - Bianchi Alfredocon Puceetti Emilia, ambedue celibi, di Pisa.- Carmignani Domenica, di S. Giovanni alGatano, con Barabotti Isabella, di S. Marcoalle Cappelle, ambedue vedovi. - PardiniAlberto con Cappelletti Amalia, ambedue ce-libi, di Pisa.

MORTI.

Cianelli, vedova Caprili, Maria, di anni 79,di Pisa. - Franconi Maddalena, nubile, 70,di Casale. - Stagnini nei Rossi, Rosa, 28,di Pisa. Balatresi dott. Ugo, coniugato, 31,di Pisa. - Michelotti Giuseppe, coniugato, 75,di Pisa. - Carri, vedova Campani, Annun-ziata, 61, di Pisa. - Bellucci Ersilia, nubile,21, di Pisa. - flauti Antonio, vedovo, 35,di Pisa. - Gabbricei, vedova Panattoni, Ca-terina, 70, di Pisa. - Briglia Carlo, vedovo,71, di Livorno. - Parola, vedova Soriani,Carlotta, 78, di Pisa. - Pannocchia, nei Ba-stianelli, Cesira, 39, di Riglione. - ColombiNatalina, nubile, 14, di S. Marco al!e Cap-pelle. - Franeesconi. vedova Cambi. Elisa-betta, 82, di Pisa. - Chiellini Elvira. nubile,59, di Firenze. - Franchi Domenica, vedovo,89, di S. Marco alle Cappelle. - CastelliVirgilio, celibe, 14, di Oratoio. - Aole,Assunta, 8, di Barbaricina. - Meiffre Paolo,celibe, 21, di Lione (Francia). - Bindi Lo-renzo, coniugato, 78, di Pisa. - Denii Gio-vanni, vedovo, 70, di Vicarello. - Pu peschi,vedova Pasquinelli, Annunziata, 59, di SanMarco alle Cappelle. - Feich, nei Bergstein,Attilia, 44, di Revel ( Russia ). - ParentiErminia, nubile, 81, di Pisa. - Masi Giu-seppe, coniugato, 53, di Riglione. RigaliBenedetto, coniugato, 81, di Pisa. - Mala-soma Angiolo, coniugato, 65, di S. Giovannial Gatano. Neri, nei Benedetti, Elettra, 27,di Pisa. - Fabiani Ernesto, celibe, 18, diS. Giovanni alla Vena.

E più 23, al disotto di 5 anni.

CAMBI AMENTI DI RESIDENZA.

Filippi Giovacchino, da Vicopisano a Pisa.- Nencioni Alfredo, dai Bagni di S. Giulianoa Pisa. - Menetti Francesco, da Vicopisanoa Pisa. - Berti, vedova Bini, Laura da MassaCarrara a Pisa. - Melloni Natale, da Og-giono a Pisa. - Mazza Achille, da Roma aPisa. - Baccani Oliato, da Pistoia a Pisa. -Susini Attilio, da Pistoia a Pisa. - SbragiAlessandro, da Arezzo a Pisa.- Venturi, ve-dova Benassi, Giulia, da Camaiore a Pisa. -Micheli Paolo, da Capannori a Pisa. - Riccinei Gonnelli, Natalina, da Roma a Pisa. -Lorenzi Giovanni, dai Bagni di S. Giuliano aPisa. -Viviani Attilio, da Firenze a Pisa. -Arcangeli prof. Giovanni, da Torino a Pisa. -Bertacchi Ettore, da Firenze a Pisa. - Per-tici Sabatino, da Lucca a Pisa. - Di CosciaAngiolo, da Lucca a Pisa. Bertini Luigi,da Cecina a Pisa. - Innocenti Pietro, daPistoia a Pisa. - Arrighini Luigi, da Pec-cioli a Pisa. Petriccioli Luigi, da Li-vorno a Pisa. - Carrani Pilade, da Cecinaa Pisa. - Racchi Paolo, da Livorno a Pisa.- Ottone Gaetano, da Savona a Pisa.

CRONACA GIUDIZIARIA

Milllallanwmnalmenwswa

STATO DEL CIELO.Gennaio 18. Caliginoo-sereno.Gennaio 19. Sereno.Gennaio 20. Caliginoso-sereno.

OSSERVATORIO METEORICO della scuolasuperiore di agraria della R. univer-sità di Pisa.

11 barometro è ridotto a 0° e al mare.Altezza della stazione sul livello del mare: metri 10.

19

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20

784774

804985

876988

4,685,964,67

4,226,395,00

4,526,055 07

PENESOSO

ENEESEESE

ESESE

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mass. 17°3 17'5

1°5 -2°01004

- 2°0Temperatura t min.

GENN.9 ant.18 3 pom.

,9 pom.

(9 ant.19 13 pom.

(9 pom.

9 ant.20 3 pom.

, s9 poni.

780,19779,04778,61

778,18776,82776,72

2°1 776,429°6 775,273°2 775,62Gennaio 18

4°115°13°3

1°615°2

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Vento

C. 0

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0 .0

r. Ea.,

307;

Umidità

"Z)

Prezzi delle grasce vendute in Pisanel mercato del dì 21 gennaio 1882.

N 13. I prezzi segnati nella 1.a colonna sonorelativi ai generi venduti in partita fuori dazio, e perogni ettolitro.

I prezzi segnati nella 2.a colonna riguardano igederi venduti in dettaglio dazio compreso, t per ogniettolitro.

,a.ionosa

a

gi

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Ed anche della critica dei giornali di Pisa

può esser contenta la Nevada. - E a questoproposito debbo dar piena ragione al corri-spondente del Telefono dello sue lagnanze elle

nel mio articolo Amina non abbia anche fattocenno delle lodi, eh' egli nelle sue critichecertamente imparziali ha pur' tributato allaNevada. Ma gli dirò questo; che non ne fecimenzione perchè quanto avevo accennato alprincipio di polemica fra il Telefono e il Te-legrafo era stata una pura digressione, e poianche perché le sue critiche essendo stateparecchie dovevano essere abbastanza note alpubblico. Quanto poi al canto riferito nellastoria antica e moderna di cui scrive inquell'articolo, io, che non la pretendo a tantaerudizione, gli farò notare che io non ho ap-provato ma scusato quel di fato nei grandiartisti e che del resto rispetto la sua opi-nione, ma, dico il vero non abbandono la mia.E non l'abbandono neppure nella quistione semanchi slancio e passione al canto della Ne»vada, perché come ripeto, negare slancio opassione ad una tale artista é lo stesso cheannientarne ogni suo pregio.

Dopo quanto ho detto come mia opinionesul merito artistico della Nevada, credo inu-tile parlare di proposito della parte di Mar-gherita da lei rappresentata.

Così di volo dirò che la parte di Mar-gherita ci trasporta in una vera e straziantetragedia dove non bastano le sfumature, ledelicatezze e le fioriture del canto. Si capisceche un'artista come la Nevada riesca a con-durre bene anche una parte che le riesca fati-cosa.- Ma l' impressione eh' io ne ricevetti fuquesta che, sebbene anche nel Faust si tro-vasse nel campo elegiaco (infatti nell'articoloAmina pronosticava di vedere in Margheritala sorella maggiore di Amina) pure la si tro-vasse un poco spostata dal suo centro eh' èl'elegia nell' iddilio, non nella tragedia.

A questo proposito voglio rammentare inquesto articolo un'altra egregia artista, la si-gnorina Bianca Lablanche che nel teatro Bel-lini a Napoli quest' ottobre passato riscossereplicati applausi nella Traviata e nel Faust.Ma la Lablanche rappresenta un altro generedi arte; è il singulto che ti strazia l' animaé l'onda sonora del canto che ti fa vibrarefino a spezzartele tutte le corde del senti-mento! - Due grandi artiste ambedue, benchèla Lablanche sia molto più provetta nell'arteche la Nevada, ma due generi diversi di arte.

Cuique suum, ecco la conclusione, ab-bastanza ingrata per fra' Fazio che non in-tende il latino.

Pisa, giovedì 19 gennaio 1882, ore 2 a. m.F. M.

Asili infantili di caritàI.. Pisa.

Nota di sottoscrizioni per l' esenzione dalle

visite del capo d' anno.

Riporto L. 307,-

Gandus Guido i> I ,50

Solai Emilia . . » 1,50

O' Connell Giulio 1,50

Domenici Alamanno. . » 1,50

Barghi ni Antonio. . . » 1,50

Meueci Ugo - rappresentante laditta Giuseppe Meucci. 1,50

(Continua) I,. 316,-

'I A_ rilr IR I

Giovedì scorso ebbe luogo al R. teatronuovo la serata d'onore della signorina Emma

Nevada.Trionfo più grande, più splendido , più

entusiastico la celebre artista non poteva a-vere. Fiori, applausi, chiamate innumerevoli

non mancarono, come non mancò pure unagraziosa poesia del nostro amico Pietrino.

Dopo la rappresentazione la signorina Ne-vada fu fatta segno ad una imponente dimo-

strazione.

Il sig. Frizzo ed il sig. Campi fecero de-

cisamente furore al R. teatro Ernesto Rossi.Bellissimi i giuochi di prestigio del signorFrizzo; graziose ed oltremodo divertenti leombre del sig. Campi: è un genere di trat-tenimento che merita d' essere veduto perchèvi è da uscirne soddisfatti.

colgo pure l'occasione di scriver tutt'insieme

quello che avrei dovuto scriver prima.Un saluto dunque alla gentile Amina, alla

giovane artista, ehe ricorderà certo con pia-cere questi suoi primi trionfi, quando inol-trata nella splendida via che l'è aperta saràstanca delle ovazioni e degli applausi.

Signorina Nevada , 1' umile scrittore diquesto articolo non crede di mettere alcunaadulazione nelle sue parole dicendole che leicosì giovane occupa già un posto eminentenell'arte del canto, e che, contrariamente alleinfauste predizioni di qualcheduno, il generedi arte ch'ella rappresenta non morrk cosìpresto.

Sl, a parer mio (per quel valore che puòavere l'opinione di chi, senz'essere intendentedi musica e di canto, non sente però menol'arte) in lei, egregia artista, vedo riprodottoil tipo casto e verginale di quell'arte, chespazia nel campo sereno del sentimento ele-giaco ed idillico, non meno profondo di quelsentimento più robusto ed intenso che amaun'espressione più tragica ed un accento piùvibrato. In questa regione serena della melo-dia l' è dato piena libertà di spaziare a suomodo e lei, troverà sempre (mi perdoni l' u-mile paragone) un pascolo sufficiente ed ade-guato.

Ha trovato la sua nota prediletta? E lacoltivi e prosegua sempre meglio in quella efarà sempre bene per sè e per l' arte, cheglie ne sarà grata. - La sua brillantissimaserata d' onore, quel rondò della Lucia chelei ha eseguito così bene, mi ha confermatoanche più in questa opinione e gliel'esprimo cosìalla buona in queste parole, che lei, ne sonsicuro di animo delicato e gentile come lasua musica accetterà in cambio dei bouquets,o delle poesie e dei madrigali, che non le hofatto per la sua serata.

Fu un vero trionfo quella sera per laNevada! Quanti fiori, quanti applausi, quantoentusiasmo! Tutt' un teatro affollatissimo, do-ve si stava pigiati da soffocare, dal sommodel lubbioue a' palchi eleganti ed alle ultimefile della platea, tutto unanime ad applaudire!Ma quello, che avrei voluto vedere, cioè lospettacolo dell' interno del teatro sul palco-scenico doveva essere anche più commovente.Quanta gente commossa di entusiasmo unitoad un' affettuosa ed intima cordialità ho po-tuto qualche volta intravedere quando si a-privano le tendine del sipario alla Nevadache fu chiamata dal pubblico più di sei voltealla ribalta! - Un bravo alla artista CleliaCappelli che coronò la Nevada con ghirlandedi fiori e non seppe ritenersi dal darle unbacio. E come doveva esser felice il padrefortunato dell' artista, quando dietro il sipario(come mi parve di vedere dalla portiera semi-aperta) attendeva la figlia applaudita, che inquel momento si può dire non gli apparte-nesse, perchè era l'idolo di un pubblico entu-siasta!

Tutto andò bene quella sera e special-mente la musica; si distinse il flauto che ac-compagnava la Nevada in quelle sue squisitesfumature di canto tanto da non distinguersile note dello strumento da quelle del canto !- E quel bravo maestro Alfonso Genovesiebbe il bel premio meritato di una coronache gli dette la Nevada.

Se volessi descrivere tutti i particolari diquella serata non vi sarebbe più modo di fi-nirla. In conclusione fu proprio un bel trionfoper la Nevada, trionfo ripeto, di cui le saràdolce la memoria anche quando sarà giuntaad un più alto gradino nella sua vita artistica.

E le ovazioni non si fermaron mica alteatro, chè fu accompagnata con fiaccole esuon di musica fino al Grand H6tel, dove lefu aperto a fatica un passaggio in mezzo allafolla, dove affacciatasi alla finestra salutòtutti con le parole « Mille grazie alla caraPisa ». Indi i coristi le cantarono il coro

del 1° atto della Sonnambula che lei ha

applaudito e poi gettò un mazzo di fiori, checerto sarà cascato in mani più fortunate

delle mie.

ATTI GrIUDIZIARII

Sunto degli atti legali inseriti nel n. 5(17 gennaio ) del Supplemento al foglio pe-riodico della R. prefettura di Pisa.

- Fino dal di 4 gennaio 1882 i signoriCesare, Antonietta, Edwige e Tommasa fra-tello e sorelle Cilotti dichiararono nella can-celleria della pretura di Peccioli di accettarecon benefizio di legge e d' inventario la ereditàrelitta del fu Agostino Cilotti loro respettivozio.

- Il di 24 gennaio 1882 avanti il tribu-nale civile di Pisa avrà luogo un nuovo in-canto con lo sbasso del trenta per cento perla vendita della casa Pupi posta in Pisa viaCarraia, e così per lire 2165 e cent. 10.

- Il dì 27 febbraio 1882 avanti il trivu-nale civile di Volterra avrà luogo l' incantoper la vendita dell'immobile escusso in dannodel sig. Ottaviano Giorgi impiegato nello sta-bilimento penale dell'Ambrogiana., consistentein uno stabile posto nel comune di Volterra,fuori la porta S. Francesco di detta città, co-stituito da due fabbricati che uno per uso diabitazione, e uno non finito, con orto, rimessae capanne, valutato il tutto lire 14,415.- Il dì 9 marzo 1882 avanti lo stesso

tribunale avrà luogo l' incanto per la venditadegli immobili escussi in danno del sacerdotedon Giuseppe Fiaschi parroco a Monterotondo,

L. e O.Grano gentile rosso I .a qualità 23,95Detto di 2.a 23,30Detto mazzocchio 1.a q. nuovo 22,60Detto 2.a 21,90Detto di Maremma il quin-

tale da . 28,00 a 28,50Detto Romagna cs. 28,25 a 29,25Segale nuovo Vecce schiette Orzo nostrale Fave nostral i Avena di Maremma, monella.Detta mista o biancaGranturco di 1.a q. .Detto di 2.a Riso 1.a q. il quintaleDetto di 2.a Fagiuoli bianchi grossi t• •

Detti mezzani Detti tondini Detti coli' occhio Lupini Saggina Olio di 1.a q. perDetto di 2.a Detto da lumi Vino del Piano (li Pisa 1.a

q. ogni ettolitro nuovo. .Detto 2.a Fieno 1.a q. il quintaleDetto di 2.a Paglia, il quintale . • •Detta a manne il quintale.Pane 1.a q. il chilogrammoDetto di 2.a . .Detto di 3.a

PASCIA.LE FINALI, gerente resp.

Asciano, 21 gennaio 1882.

Sento il dovere di ringraziare la levatricecondotta di questo comune, signora Cinacchi,per avere essa, con l'abilitt per cui si di-stingue. assistito, in un parto laborioso, la mianuora Cesira; e tanto più la ringrazio perchèessendo sopraggiunta una grave emorragiaseppe scongiurare i pericoli che potevano de-rivarne e far tutto quello che in quel fran-gente avrebbe potuto fare un chirurgo.

ULIVO POGGI.

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della eredità giacente del fu Averardo Fiaschidi Guardistallo, non elie in danno della sigi,Maria Marchionneschi nei Toninolli, consistenti1° in una casa con orto e annessi in Guardi-stallo, via Palestro, valutata lire 1,950; 2' unpezzo di terra detto - l'errignatio - postoin comune di Guardistallo, lire 2,000 ; 3° dueappezzamenti di terra detti - Sondraie e laFontaccia - posti in conumita di Casale, li-re 600; 4° un podere con casa colonica postocome sopra, detto - Sondraie - lire 1,600;5 0 due appezzamenti di terra detti - Verzi-cola e Camperi - posti comò sopra, L. 1,700.- LI prefetto della provincia di Pisa rende

noto che il sig. Pietro Orsi ha fatto domandaper ottenere la concessione di deviare inter-mittentemente a scopo d' irrigazione una limi-tata porzione d'acqua dal canale demaniale diRipafratta, sponda sinistra, o precisamentesotto corrente la fabbrica Labi in comune diBagni S. Giuliano. Detta istanza e relativo di-segno rimarranno depositati nella segreteriadel comune dei Bagni dal 17 a tutto il 31gennaio 1882 perchè chiunque voglia possaprendere cognizione.

- Il dì 28 gennaio 1882 scade il termi-ne utile per farsi luogo all'aumento del sestosopra i beni escussi in danno dei signori Gio-vanni ed altri Peruzzi, dei quali alla udienzadel 13 gennaio detto si rese acquirente il si-gnor avv. Gambini in proprio e nei nomi perlire 2,162, 40 ; detti beni consistono in unacasa posta in Pisa via dell'Annunziata, segnatadi n. 9.

- Il dì 28 gennaio 1882 scade pure iltermine utile per farsi luogo all' aumento delsesto sopra i beni escussi in danno del signorGuglielmo Sammuri, dei quali alla udienza (lei13 gennaio detto si rese acquirente la signoraLuigia Augias nei Sammuri per lire 1,236, 60:detti beni consistono in un appezzamento diterra in parte lavorativa olivata, in parte vi-tata, posta in comunità di Lari.

Scrivo sotto la grata impressione dellabella serata (I' onore della Nevada, e sentoancora il fascino del dolce canto di Amina,

g- • che questa volta forse sarà stata veramentel' ultima che l'avremo inteso.

lo ho già avuto occasione di scrivere sudi Amina nel n. 3 di questo giornale, di cuimi fu gentilmente concesso lo spazio.Dall'egregio corrispondente del Telefono hoavuto una gentile e garbata risposta in un

a articolo erudito e ben fatto nel n. 13 di quelgiornale, dove quell' ottimo articolista usa amio riguardo del le espressioni superiori al

r- mio merito e di cui mi sento in dovereio di ringraziarlo. - Avrei dovuto farlo prima

ma me ne mancò il tempo. - All' articoloA)nina, dove facevo alla Nevada i miei auguriper la futura rappresentazione del Faust. avreivoluto far succedere l' articolo gemello Mar-gherita ma anche questa volta me ne mancò iltempo. - Onde in questo articolo, sentendoil bisogno di dare un addio all' illustre artista,

Ci viene gentilmente comunicato il se-guente scritto, in occasione della serata d' o-nore della signorina Nevada.

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