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-••••■• - a ■■■ Z 114 M. l 114. 1111 r.-",aZe. PIS A 3 Dicembre 1893. Anno I. — Num. 5, ••••••■•••• ••••• andoir ~Ma- - 44444r 114.14,■44.4.404. 4. .:»tzetkNt -krrggs‘Te. _ 173 .; 154. 11 P o n i , si i dor:. costa im contendevano il Ponte ; scudo solo. — Gli spurg' Alle lettere senza francol.10 v i, • transito. — La Direzione e i Ani m i anche ad esser ciechi, si trovano subit,, venire o mandare al Ponti>, di I - _ _ - - -••••• I cavolfiori Parrà una stranezza o uno scherzo, ma noi oggi diamo il posto d' onore a questi modesti frutti dell'orto. Quanti cavolfiori mai non ci sono nella poli- tica e nella scienza, e vanno invece per la maggiore, senza recare nessun frutto buono, senza futilità di alcuno, in mezzo all'ammirazione artificiale del volgo che non giudica tanto per la sottile e che si lascia abbagliare dai vuoti miraggi di ambizioni idropiche e di autorità fittizie ! detto presto: nel piano di Pisa ha posto salde radici una Società di esportazione del cavolfiore. La società ha due alti scopi: facilitare il commer- cio del prodotto su base più larga e salvare i coloni dalle rapaci unghie di speculatori che sfruttano l' industria, ricompensano con meschinissima mer- cede tante fatiche ignorate, ed hanno il monopolio esclusivo degli acquisti, guadagnando così lautamente negli af- fari ed arricchendosi in pochi a danno di molti, sulle miserie di moltissimi. La cronaca provinciale di San Be- nedetto ci annunzia lo sviluppo e l'in- corao, on iamento concesso all'idea felicis- sima ed i nomi dai quali vediamo patrocinata 1' impresa — quello del- l'on. Francesco Orsini-Baroni e quello del cav. Antonio Gioli — sono ga- ranzia sicura che l' istituzione nuovis- sima troverà favoreggiamento gene- rale e modo ampio di svolgimento e di successo. Noi che ci sforziamo colle nostre forze modeste di comporre un gior- nale assolutamente dedicato agli inte- ressi del pubblico, applaudiamo di gran cuore alla nobile iniziativa feconda di guadagni, di interessi e di resultati pratici e proficui. Applaudiamo, per- li alla nostra provincia fertilissima 'ome forse poche lo sono, vogliamo he per il senno e l'influenza dei pos- sidenti più ricchi sia assegnato il po- sto che si merita nel benefico lavorio della esportazione. Fra le nostre popolazioni, così emi- nentemente agricole, deve fiorire la molta equità: l' on. Mordi non fece altro che osservar poche cose perchè antiche disposizioni parlamentari non fossero violate da nuovi deliberati; e la Giunta con 12 voti su 16 contestò la elezione perché contro essa erano stati presentati ben dieci gruppi di proteste. Questa, e non altra, è la verità. Che c'entra adunque tutto il calore del te- legramma? SAPI ENZA Gli studenti della nostra Università tennero mercoledì sera, nel cortile della Sapienza, una adunanza numerosissima, per fare atto di so- lidarietà cogli studenti fiorentini, reclamanti dal Ministro della P. Istruzione una sessione straordinaria di esami. Una commissione di essi, composta dei sigg. Segrè, Pozzolini, Giorgi ed altri, si recò negli uffici dèl Rettore Prof. Cesare Studiati, Vice Rettore per l'assenza del Prof. Richiardi, e gli significò i voti della sco- laresca pisana. Il Rettore promise di interessarsi alla que- stione. * * Il Prof. Queirolo arriverà stasera nella no- stra città. Giovedì alle 12 farà la sua prelezione nel- l'aula tnagna della scuola medico-chirurgica. Si sa che il tema sarà interessante e solle- verà critiche e discussioni fra i cultori della scienza medica. Egli porta come suo aiuto il dott. Castellino di Genova. Ha scelto come suo primo assi- stente il dott. Vittorio Casaretti. * * Gli studenti di agraria, per il loro numero accresciuto, non hanno posti sufficienti per ese- guire gli esercizi al Gabinetto di Chimica Generale. Rettore, Professori, tutti in una parola, han riconosciuto la gravità del I' inconveniente, ma fino ad ora non han saputo opportunamente provvedervi. Sappiamo che gli studenti si rivolgeranno al Ministro della P. Istruzione, e faranno be- nissimo. * * Lunedì mattina il Prof. Angiolo Battelli, nuovo professore ordinario, fece la prelezione al suo corso di fisica sperimentale. Salutato da un applauso interminabile al SUO ingresso nell'aula dalla folla numerosa de- gli studenti, il professore ringraziò commosso della cortese dimostrazione dicendosi preoccu- pato di insegnare dalla cattedra che resero illustre Matteucci e Felici; e di quest' ultimo, scienziato e capo-scuola ricordò i grandi me- riti e a lui assente inviò un affettuoso saluto. Entrando nell'argomento, espresse il metodo che avrebbe usato nella scuola, dove seguirà due vie : prima esporrà man mano diversi- fatti , scegliendo fra essi i più opportuni in modo che le leggi, che si vorranno e- nunciare risultino come una conseguenza ne- cessaria di essi: oppure, specialmente quando la prima strada sarà troppo lunga o difficile, enuncierà antecedentemente le leggi ed esporrà poi i fatti che le dimostrano e le conseguenze che ne scaturiscono. Per mostrare, come questi procedimenti pos• sano ambedue bene addirsi insegnamento, presentò agli ascoltatori vari quadri sperime-- tali, che rappresentavano l'uno e 1' alti o soti, gli aspetti più opportuni. Pel procedimento induttivo scelse l' esempio delle leggi dell'attrazione e ripulsione elettrica e dei fenomeni di elettro-magnetismo: pel cedimento deduttivo scelse l'esempio dell'attra- zione universale e dei fenomeni della riflessione e della rifrazione della luce e del calore. Dipoi si fermò ad indicare la via, allorehè si dovranno esporre serie di fenomeni di cui le leggi sono quasi ignote e le correlazioni 111:11 definite. Disse che in tal caso avrebbe mostrato con cura ed esattezza i fatti, esponendoli nel- l'ordine che fosse apparso più logico. aspettan- do che nuove scoperte portino la luce, là dove le ipotesi premature non porterebbero che la confusione. E qui egli illustrò il suo dire col- l'esempio delle scariche elettriche prodotte da una potente Holtz; dalla quale ottenne feno- meni che riprodusse poi col rocchetto di in- duzione, facendo con questa le svariate ed ele- ganti esperienze. delle scariche elettriche nei tubi di Geistler e di Crootzes. Ed è appunto alla classe di questi fenomeni, di cui i fisici ancora non hanno trovato una legge fonda- mentale, che egli riannodò le esperienze del Tesla, celebre scienziato americano. Riprodusse in bre- ve i fenomeni, che hanno in questi ultimi anni tanto interessato il mondo scientifico ed indu- striale, parlando degli effetti luminosi e fisiolo- gici delle correnti alternate a grandissima fre- quenza. E cosi mostrò l' illuminazione di una lampada elettrica e di tubi appositamente co- struiti, per semplice induzione cioè senza che questi abbiano contatto metallico coll'apparec- chio generatore dell'elettricità ma coli' avvici- narli semplicemente ad una persona, che è in comunicazione con un polo solo di un rocchetto speciale. Meravigliosa poi per l' uditorio fu la esperienza, con cui il Battelli fece attraversare il corpo de' suoi assistenti da scariche ottenute dal solito rocchetto speciale, scariche capaci in ;Lltre condizioni di uccidere un uomo. Da ultimo accennò, come la fisica tenda a mettere tutti i fatti sotto il dominio di leggi quanto più generali e quanto più semplici è possibile, e citò fra esse, la legge della con- servazione dell'energia. Chiuse riponendo la sua fiducia negli studenti di Pisa, augurandosi che questa scuola di fi- sica possa colla sua produzione scientifica non essere oscurata dal confronto colle migliori scuole italiane ed estere, e possa non perdere la rinomanza, che i suoi predecessori le hanno acquistata. Il professor Battelli , giovanissimo, di aspetto simpatico e sorridente, disse la sua prelezione con parola chiara ed elegante e fu alla fine - salutato con una lunga ovazione. air 1~44114441~44444mman.44441441444111~11111111111.1114,411.11~1 sede di un grande mercato: oggi si comincia con i cavolfiori per arrivare più tardi, se l'energia e unione non verranno meno, all'esportazione di tutti gli altri prodotti, molteplici e vari, ri- nomati ed apprezzati sempre, dei quali non conosciamo neppur noi la vera importanza. La nostra provincia, per la sua po- sizione, per il suo clima, per_ la bontà dei frutti dati copiosamente dalle fer- tili terre, deve divenire un grandissi- mo centro commerciale agricolo. Ma d'uopo un'alta aspirazione di tutti: nei ricchi deve esser forte la concor- dia affinché non isterilisca danneggiato or) dalla concorrenza il frutto di tante braccia pazienti ed operose; ed ai co- loni deve servire d' impulso la sedu- zione di guadagni maggiori e di ri- compense più eque e più rimunera- trici. A questo modo soltanto si può riu- scire a qualche cosa di buono. Il p tu?. ,-sto Cf-i t _21 4' --- Il pistolotto telegrafico Sabato sera fu telegrafato al Cor- riere dell' Arno laconicamente così « Su proposta Morelli, calorosamente sostenuta, fu dichiarata contestata la elezione Cavallotti ». li telegramma l'aveva lusinghiero, perchè per s , ,stenere una proposta con calore occorre dell'in- gegno; e per farla rius,:xe ci vuole del- l'autorità. Il telegramma pareva lusinghiero ed era invece tendenzioso — giacché con la brevità nuda di quelle frasi si vo- leva certo insinuare, specialmente in questi momenti ne' quali appare tanto simpatica la figura del poeta della de- mocrazia, che l' on. Morelli, deputato Pisa, si era accalorato per conte- stare l'elezione dell'oli. Cavallotti. Troppa grazia Sant'Antonio! L'on Gual tierotti- More! l i che fa parte della Giunta delle elezioni, non ha mai pensato di aver tanto merito. Quel te- legramma potrebbe per amore del vero, essere tradotto invece in un altro modo. La proposta della contestazione fu mossa soltanto dall' on. Gallo e con get A

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-••••■• - a■■■Z 114 M. l 114.1111 r.-",a,«Ze.

PIS A 3 Dicembre 1893.Anno I. — Num. 5,

• ••••••■•••••••••• andoir ~Ma- - 44444r 114.14,■44.4.404.4.

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173.;154.

11 Po n i , si i dor:. •

costa imcontendevano il Ponte ;scudo solo. — Gli spurg'Alle lettere senza francol.10 v i, •

transito. — La Direzione e i Ani m i

anche ad esser ciechi, si trovano subit,,

venire o mandare al Ponti>, di I

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_ --

-•••••

I cavolfioriParrà una stranezza o uno scherzo,

ma noi oggi diamo il posto d' onore

a questi modesti frutti dell'orto. Quanti

cavolfiori mai non ci sono nella poli-

tica e nella scienza, e vanno inveceper la maggiore, senza recare nessunfrutto buono, senza futilità di alcuno,in mezzo all'ammirazione artificiale delvolgo che non giudica tanto per lasottile e che si lascia abbagliare daivuoti miraggi di ambizioni idropichee di autorità fittizie !

detto presto: nel piano di Pisaha posto salde radici una Società diesportazione del cavolfiore. La societàha due alti scopi: facilitare il commer-cio del prodotto su base più larga esalvare i coloni dalle rapaci unghie dispeculatori che sfruttano l' industria,ricompensano con meschinissima mer-cede tante fatiche ignorate, ed hannoil monopolio esclusivo degli acquisti,guadagnando così lautamente negli af-fari ed arricchendosi in pochi a dannodi molti, sulle miserie di moltissimi.

La cronaca provinciale di San Be-nedetto ci annunzia lo sviluppo e l'in-corao,on iamento concesso all'idea felicis-sima ed i nomi dai quali vediamopatrocinata 1' impresa — quello del-l'on. Francesco Orsini-Baroni e quellodel cav. Antonio Gioli — sono ga-

ranzia sicura che l' istituzione nuovis-sima troverà favoreggiamento gene-rale e modo ampio di svolgimento edi successo.

Noi che ci sforziamo colle nostreforze modeste di comporre un gior-nale assolutamente dedicato agli inte-ressi del pubblico, applaudiamo di grancuore alla nobile iniziativa feconda diguadagni, di interessi e di resultatipratici e proficui. Applaudiamo, per-

lihè alla nostra provincia fertilissima'ome forse poche lo sono, vogliamohe per il senno e l'influenza dei pos-

sidenti più ricchi sia assegnato il po-sto che si merita nel benefico lavoriodella esportazione.

Fra le nostre popolazioni, così emi-nentemente agricole, deve fiorire la

molta equità: l' on. Mordi non fecealtro che osservar poche cose perchèantiche disposizioni parlamentari nonfossero violate da nuovi deliberati; e laGiunta con 12 voti su 16 contestò laelezione perché contro essa erano statipresentati ben dieci gruppi di proteste.

Questa, e non altra, è la verità. Chec'entra adunque tutto il calore del te-legramma?

SAPI ENZA

Gli studenti della nostra Università tenneromercoledì sera, nel cortile della Sapienza, unaadunanza numerosissima, per fare atto di so-lidarietà cogli studenti fiorentini, reclamantidal Ministro della P. Istruzione una sessionestraordinaria di esami. Una commissione diessi, composta dei sigg. Segrè, Pozzolini, Giorgied altri, si recò negli uffici dèl Rettore Prof.Cesare Studiati, Vice Rettore per l'assenza delProf. Richiardi, e gli significò i voti della sco-laresca pisana.

Il Rettore promise di interessarsi alla que-stione.

* *Il Prof. Queirolo arriverà stasera nella no-

stra città.Giovedì alle 12 farà la sua prelezione nel-

l'aula tnagna della scuola medico-chirurgica.Si sa che il tema sarà interessante e solle-

verà critiche e discussioni fra i cultori dellascienza medica.

Egli porta come suo aiuto il dott. Castellinodi Genova. Ha scelto come suo primo assi-stente il dott. Vittorio Casaretti.

* *Gli studenti di agraria, per il loro numero

accresciuto, non hanno posti sufficienti per ese-guire gli esercizi al Gabinetto di ChimicaGenerale.

Rettore, Professori, tutti in una parola, hanriconosciuto la gravità del I' inconveniente, mafino ad ora non han saputo opportunamenteprovvedervi.

Sappiamo che gli studenti si rivolgerannoal Ministro della P. Istruzione, e faranno be-nissimo.

* *Lunedì mattina il Prof. Angiolo Battelli,

nuovo professore ordinario, fece la prelezioneal suo corso di fisica sperimentale.

Salutato da un applauso interminabile alSUO ingresso nell'aula dalla folla numerosa de-gli studenti, il professore ringraziò commossodella cortese dimostrazione dicendosi preoccu-pato di insegnare dalla cattedra che reseroillustre Matteucci e Felici; e di quest' ultimo,scienziato e capo-scuola ricordò i grandi me-riti e a lui assente inviò un affettuoso saluto.

Entrando nell'argomento, espresse il metodoche avrebbe usato nella scuola, dove seguiràdue vie : prima esporrà man mano diversi-fatti , scegliendo fra essi i più opportuniin modo che le leggi, che si vorranno e-nunciare risultino come una conseguenza ne-

cessaria di essi: oppure, specialmente quandola prima strada sarà troppo lunga o difficile,enuncierà antecedentemente le leggi ed esporràpoi i fatti che le dimostrano e le conseguenzeche ne scaturiscono.

Per mostrare, come questi procedimenti pos•sano ambedue bene addirsi insegnamento,presentò agli ascoltatori vari quadri sperime--tali, che rappresentavano l'uno e 1' alti o soti,gli aspetti più opportuni.

Pel procedimento induttivo scelse l' esempiodelle leggi dell'attrazione e ripulsione elettricae dei fenomeni di elettro-magnetismo: pelcedimento deduttivo scelse l'esempio dell'attra-zione universale e dei fenomeni della riflessionee della rifrazione della luce e del calore.

Dipoi si fermò ad indicare la via, allorehèsi dovranno esporre serie di fenomeni di cuile leggi sono quasi ignote e le correlazioni 111:11

definite. Disse che in tal caso avrebbe mostratocon cura ed esattezza i fatti, esponendoli nel-l'ordine che fosse apparso più logico. aspettan-do che nuove scoperte portino la luce, là dovele ipotesi premature non porterebbero che laconfusione. E qui egli illustrò il suo dire col-l'esempio delle scariche elettriche prodotte dauna potente Holtz; dalla quale ottenne feno-meni che riprodusse poi col rocchetto di in-duzione, facendo con questa le svariate ed ele-ganti esperienze. delle scariche elettriche neitubi di Geistler e di Crootzes. Ed è appuntoalla classe di questi fenomeni, di cui i fisiciancora non hanno trovato una legge fonda-mentale, che egli riannodò le esperienze del Tesla,celebre scienziato americano. Riprodusse in bre-ve i fenomeni, che hanno in questi ultimi annitanto interessato il mondo scientifico ed indu-striale, parlando degli effetti luminosi e fisiolo-gici delle correnti alternate a grandissima fre-quenza. E cosi mostrò l' illuminazione di unalampada elettrica e di tubi appositamente co-struiti, per semplice induzione cioè senza chequesti abbiano contatto metallico coll'apparec-chio generatore dell'elettricità ma coli' avvici-narli semplicemente ad una persona, che è incomunicazione con un polo solo di un rocchettospeciale. Meravigliosa poi per l' uditorio fu laesperienza, con cui il Battelli fece attraversareil corpo de' suoi assistenti da scariche ottenutedal solito rocchetto speciale, scariche capaci in;Lltre condizioni di uccidere un uomo.

Da ultimo accennò, come la fisica tenda amettere tutti i fatti sotto il dominio di leggiquanto più generali e quanto più semplici èpossibile, e citò fra esse, la legge della con-servazione dell'energia.

Chiuse riponendo la sua fiducia negli studentidi Pisa, augurandosi che questa scuola di fi-sica possa colla sua produzione scientifica nonessere oscurata dal confronto colle miglioriscuole italiane ed estere, e possa non perderela rinomanza, che i suoi predecessori le hannoacquistata.

Il professor Battelli , giovanissimo, di aspettosimpatico e sorridente, disse la sua prelezionecon parola chiara ed elegante e fu alla fine -

salutato con una lunga ovazione.

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sede di un grande mercato: oggi si

comincia con i cavolfiori per arrivarepiù tardi, se l'energia e unione nonverranno meno, all'esportazione di tuttigli altri prodotti, molteplici e vari, ri-

nomati ed apprezzati sempre, dei qualinon conosciamo neppur noi la veraimportanza.

La nostra provincia, per la sua po-sizione, per il suo clima, per_ la bontàdei frutti dati copiosamente dalle fer-tili terre, deve divenire un grandissi-mo centro commerciale agricolo. Ma

d'uopo un'alta aspirazione di tutti:nei ricchi deve esser forte la concor-dia affinché non isterilisca danneggiatoor)dalla concorrenza il frutto di tantebraccia pazienti ed operose; ed ai co-loni deve servire d' impulso la sedu-zione di guadagni maggiori e di ri-compense più eque e più rimunera-trici.

A questo modo soltanto si può riu-scire a qualche cosa di buono.

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_21 4' ---

Il pistolotto telegraficoSabato sera fu telegrafato al Cor-

riere dell' Arno laconicamente così« Su proposta Morelli, calorosamentesostenuta, fu dichiarata contestata laelezione Cavallotti ». li telegrammal'aveva lusinghiero, perchè per s , ,stenereuna proposta con calore occorre dell'in-gegno; e per farla rius,:xe ci vuole del-l'autorità.

Il telegramma pareva lusinghiero edera invece tendenzioso — giacché conla brevità nuda di quelle frasi si vo-leva certo insinuare, specialmente inquesti momenti ne' quali appare tantosimpatica la figura del poeta della de-mocrazia, che l' on. Morelli, deputato

Pisa, si era accalorato per conte-stare l'elezione dell'oli. Cavallotti.

Troppa grazia Sant'Antonio!L'on Gual tierotti- More! l i che fa parte

della Giunta delle elezioni, non ha maipensato di aver tanto merito. Quel te-legramma potrebbe per amore del vero,essere tradotto invece in un altro modo.

La proposta della contestazione fumossa soltanto dall' on. Gallo e con

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TESTE E TASTI

I fiori:Rappresentano quello che di più gentile vi è

nel mondo: lo han detto sempre in tutti i toni.E poi han trovato la grande antitesi di tutte

Le cose anche in loro.La rosa, ad esempio, ha le sue spine; la garde-

nia dà il mal di testa e la camelia, lo scrisse Fran-cesco Domenico Guerrazzi è un fiore da festino.

E sia pure; nia non daranno mai punture all'animai poveri fiori. Anzi all'anima recano conforto e pia-cere coll'efiluvio loro come voci gioconde della na-tura; e serbano tutto il loro fascino nei colori vi-vidi e negli splendori freschi aulenti, come il ba-cio di un fanciullo.

Han la vita di poche ore; ma quanta vita e inten-sa non sboccia fuori, in tanta brevità, dai petaliodorosi!

E son cari? Ne han fatto perfino un abbecedario,grazioso abbecedario di gente dappoco che coi fiori,innocenti creature inconsapevoli hanno volutosignificare l' invidia, la gelosia, i capricci e i disin-ganni.

Ma il fiore non è che l'amore: l'amore che germi-na da quelli di cui si adorna la sposa leggiadranel di delle nozze e dagli altri che van sparsi apiena mano sull'urna lacrimata! Ed è sempre voce d'amore quella che si intende da loro !

Ah! la poesia lugubre o lieta, chi sa mai dovetrascinerebbe tra le aiuole profumate!

I fiori, voi li trovate freschi, odorosi, riuniti incento forme, a dire inni d'amore alla vita ed elegiefuneree alla morte, in quella bottega di RiccardoTravaglini e di Costantino Viti che è come unaserra olezzante lì nel Lung'Arno Mediceo. Nelle orein cui il sole irradia la bella passeggiata, ed untepore dolcissimo avvolge ogni cosa, sù per Paurepure Si eleva da quelle aiuole artisticamente fiorite,il grande profumo della vita —

** *

Nella via Sant' Andrea, una via rispettabilissimadove abitano cospicue e nobili famiglie e special-mente famiglie isdraelitiehe, e' è una casa di quelleche per ischerzo sì chiamano innominabili, mentreinvece sono delle più nominate, e la casa in vistaa quel modo è il convegno della gente che si diverte.Lo scandalo non è indifferente; e come se fosse poco,alle finestre han messo ora un pappagallo che è coniol'uccello di richiamo.

Tutte queste cose io le so, perchè mi han scritto,e sono gli abitanti della via S. Andrea, più. di diecilettere per reclamare.

Reclamare a me? O non c' è la polizia per la tu-tela dei buoni costumi ? O meglio della polizia, ve-dete ironia di certi nomi!, non c' è il proprietariodella casa a cui i buoni potrebbero dirigersi? Ilproprietario è ìsdraelita, ed è facile che per rispettoai suoi correligionari s'induca a levar di mezzo tantapubblica sconcezza !

É questione di dignità per tutti.

*

Le peripezie di un segretario.

A Cecchino Della Pace, segretario del Comune diCastellina Marittima, hanno fatto un brutto tiro.

Quando arrivò l'altra mattina all'ufficio della bar-riera Vittorio Emanuele co' suoi occhiali inforca ti di-plomaticamente sul naso ed i registri di stato civilesotto il braccio, fu fermato, visitato e condannatoa pagare.

Il pacifico e ridente segretario che portava i re-gistri di stato civile del suo comune al presidentedel Tribunale perche li vistasse, non poteva darsiragione del dazio imposto su quella carta e protestò.

Della Pace finchè si vuole, ma si sentiva prontoanche alla guerra!

Non ci furono vie di mezzo e bisognò pagare una

lira e venti.Poi per i denari pagati e per il tempo perduto,

il segretario è stato qui da me a protestare e a

scrivere numerose cartelle furibonde di indignazionee di censura.

La questione per me è semplicemente una questione

di registro: lui ha pagato il dazio dei registri edio debbo registrar fra tasti e teste lo strano paga-mento.

Ma può darsi che abbia inventato ogni cosa ilsegretario per farsi la reclamo?

* *I fiori d'arancio.

Io lì prendo dal Don C7ii,sciotte che da Livorno

tra piume e strascichi, dice così:« É stato celebrato il matrimonio della gentile

signorina Bice Fano con il dottore Ugo Fortini:simpatica coppia elegante alla quale da ogni partevennero cordialissimi augurii e congratulazioni ».

Augurii, congratulazioni e saluti caldi e sinceri,

arrivino alla coppia, per l'amico nostro Ugo, anche

quelli del Ponte.

ti 1

OBLIOLettera a una Signora.

Dite, Signora, vi piace la verdeserenità di praterie sonorad'acque di trilli, che lontan si perde:

dite, Signora ?

Ora l'amate la silente vitade le campagne fresche ventilate?

agreste sulitudine infinitaora l' amate ?

Vi ricordate più quando gli eternicupi affanni del cor mi narravatecol pianto negli afflitti occhi materni ?

Vi ricordate?...

Io la rammento: in una bella sera(spandean le stelle un mite albeggiamento)Voi mi parlaste bianca come cera :

io lo rammento.

Quanta tristezza dentro il cor trentenne,senza una speme, senza una dolcezza,ma sol melanconia muta, perenne!

Quanta tristezza!

lo vi compresi e, al suono dolorosodei vostri detti lagrimati, intesiun desio di conforto e di riposo:

lo vi compresi.

vi dissi tin nido, un nido immacolatodi santa pace. un avvenir più fidoal vostro core infermo a tormentato.

Vi dissi un nido

le,ntan lontano, in seno all'infinitalussureggiante sanità di pianopresso una sponda tepida, fiorita,

lontan lontano.

« È tanto, è tanto che lo sogno anch' io »,Voi mi diceste, « questo nido santo,questo segreto nido dell'oblio

è tanto, è tanto!.. »

Io vi lasciai, nè v' ho più riveduta,delicata Signora che adorai.Dalla cupa tristezza combattuta

io vi lasciai.

E m'hanno detto che dalla sonorariva di quel soggiorno benedettopensate sempre a me, dolce Signora.

E m' hanno detto

che siete lieta in quel soggiorno pio,in quella solitudine segreta,che v'ha donato al cor pace ed oblio:

che siete lieta.

Ora, l'amate la silente vitadelle campagne fresche ventilate?l'agreste solitudine infinita,

ora l'amate?

Ora, vi piace quella solitariacandida villa quella mite pacede' campi, pieni di salute e d'aria.

ora vi piace?

Vi ricordate più quando gli eternicupi affanni del cor mi narravate,col pianto negli afflitti occhi materni

vi ricordate?

Dite, Signora, il cor che delle penel'oblio domanda, dite non imploracoteste profumate aure serene;

dite, Signora?

M. F.

Note bibliografiche

Ricordi, pensieri el affetti in memoria di

Giuseppe Mori per l'am. A. Pisoni.

Sotto questo titolo, l' egregio avvocato sig.Antonio Pisoni, ha licenziato pei tipi del Va-lenti un volumetto che raccoglie le memoriedi Giuseppe Mori, il modesto e colto pedagogospentosi in Pisa nel 1892.

L'avvocato Pisoni di gran lunga differenteda tanti letteratucoli e poetucoli che ingom-brano le anticamere di Parnaso, ha accoppiatoun finissimo gusto letterario a una pietosa mi-nuzia di particolari sul povero estinto, di luiamicissimo; talchè il volumetto si legge colmassimo interesse e ci evoca efficacemente lasimpatica figura del Mori, sulla cui tomba sipotrebbero segnare i versi dello Zanella.

Candido visse e liberai; mercedeN' ebbe dal cielo altissima:Il del, premio sovran, dielli un amico.

V. A. T.

L' Eroe cav. Ghtaffredo Bergia per Fran-cesco Figurelli.

Il volume edito con qualche eleganza dallatipografia Galileia,na, si legge tutto di un fiatoperchè il signor Figurelli ha unito ad uno stilesempre piacevole e forbito la viva e fresca di-pintura dei luoghi, la smagliante descrizionedogli episodi e la fedele e simpatica riprodu-zione dell' eroe così gentile e così valoroso.

M.

e giudicati

La nostra Corte d'Assise è stata per tuttala settimana impegnata nella causa controArnaldo Silvi fu Vincenzo di anni 25, diPontedera, cominesso gerente all' Ufficiodel Registro.

Il titolo dell' ;mputazione era vario : ilSilvi infatti dovea rispondere di peculato,falsità, truffa e concussione.

Lo difesero valoroeamente gli avvocatiIppallomeni di Livorno e N'arsili di Pisa,due giovani difensori, pieni d'ingegno e diabilità. e che sanno, come se fossero pro-vetti nell'arte del fòro, usare l'argomenta,sobrio e vigoroso adornato da una parolalimpida ed elegante.

L' avv. Ippallomeni che porta nell' ora-zione il fuoco della sua te: ra natale, si ri-velò oratore efficace e affascinante, avviticendo all' attenzione religiosa di tuttasua arringa la Corte, il Giuri ed il pub-blico.

In baae al verdetto l'imputato fu condan-nato a 7 anni, 9 mesi e 10 giorni di car-cere ed alla multa di 1500 lire.

te. li- ízeit

ik PIÙ DEL PONTE

Guida del forestiere. — Camposanto ur-bano : aperto tutti i giorni dalle 9 alle 17,biglietto d' ingresso lire 1, 00, la Domenicadalle 10 alle 13, ingresso gratuito.

Museo Civico: presso la chiesa Monu-mentale di S. Francesco, aperto tutti i giornidalle 10 alle 16, biglietto d' ingresso lire1, 00, la Domenica dalle 10 alle 14, ingressogratuito.

comm. Dall'Oglio a Pisa. — Merco-ledì alle ore 14 arrivò nella nostra città ilnuovo Prefetto, comm. Antonio Dall'Oglio.

Erano alla stazione a salutarlo tutte leautorità cittadine.

Il Ponte gli dà oggi il benvenuto.

Una bella onorificenza. — L'avvocatoOttaviano Rossi-Ciampolini di Pomaia, no-tissimo industriale della nostra provincia ecoraggioso e sapiente esportatore, ha gua-dagnato alla mostra mondiale di Chicagola medaglia d'oro per i preziosi blocchi dialabastro statuario, trasparente, e per i nu-merosi e pregevoli oggetti d'arte prodottidalla sua splendida galleria.

L'avvocato Rossi-Ciampolini può andareorgoglioso di onorificenza così cospicua,che è giusta ricompensa al suo ingegno edalla sua attività. Pochi industriali hannocome lui l'energia delle iniziative e la fer-mezza dei propositi. Più di cento famigliedi operai trovano nel lavoro degli alabastril'alimento di ogni giorno e benedicono al-l'uomo generoso che non si preoccupa intanto ristagno commerciale delle critichecondizioni in cui versa il paese e rafforzacon maggior lena lo sviluppo e l'incrementodella industria sua.

Il prof. Manfredi a Torino. — L' illu-stre professore che dirige con tanto onorela clinica oculistica nella nostra ScuolaMedico-Chirurgica, ha avuto incarico dalGoverno di attendere all'inchiesta intornoai fatti gravi lamentati da tutta la stampaitaliana accaduti nell'ospedale oftalmico diTorino.

La voce degli assidui. — A propositodell'idea, oggi così felicemente compiuta,

di un Museo Civico nella nostra città, unassiduo ci scrive per informarci che il ge-nerale Francesco Villaiii fu uno dei primia proporre, quando sedette nel Consigliocomunale, la istituzione di una Pniacotecanella quale fossero raccolti i tesori dell'arteantica.

verissimo.

Infatti riguardando gli atti ufficiali dei-l'amministrazione del nostro Comune, ah-hiamo trovato che il generale Villani nel-l'adunanza consigliare del 18 marzo 1889raccomandò ai colleghi il progetto di unMuseo civico nel quale egli proponeva chefossero deposti anche i quadri artistici dellechiese pisane, e ciò per la ragione che aves-sero posto dìgnitoso e sicuro tanti oggettipreziosi abbandonati all'incuria ed alla ro-vina.

Il generai Villani fece allora osservarecome fosse necessario togliere alle chiesedestinate in tempo di guerra a divenire ca-serme ed infermei le tutti i lavori artisticidi qualche pregio.

Abbiamo trovato che il prof. Nardi-Dei,accogliendo le raccomandazioni del gene-rai Villani lo rassicurò che i quadri dellechiese soppresse erano stati già presi incustodia e che si era fatto tutto il possibileper accumulare il maggior materiale di cuiadornare la Pinacoteca.

Anzi il generai Villani fu allora così lietodelle premure dimostrate dalla Giunta dicui faceva parte il prof. Nardi-Dei, che ebbea dichiarare che se avesse conosciuto tuttele pratiche fatte fino allora con tanta intel-ligenza e tanto zelo, si sarebbe volentieriastenuto da fare delle raccomandazioni.

Di più aggiungiamo che un altro caldapropugnatore della Pinacoteca fu, quandosedette in Consiglio, il prof. Richiardi ret-tore della R. Università.

La beneficenza. — La passeggiata di be-neficenza fatta domenica scorsa dai militidella Compagnia di Pubblica Asaistenza edagli studenti a benetizio delle famiglie li-vornesi danneggiate dal colera ebbe felicerisultato.

Al Comitato livornese furono consegnati1292 oggPtti me la maggior parte di ve-stiario e Lire 1540 e 89 centesimi.

Per le biciclette. — Un regolamentostrano di polizia municipale non concedeai velocipedisti di andare per le strade piùimportanti della città. Tutti sanno a qualiusi la moda é l'interesse han destinato oggicon tanto favore questi instancabili cavallidi acciaio.

Se ai velocipedisti è impedita un'ampiacircolazione per tutte le vie o alméno perquelle principali, resta affatto inutile, peril disbrigo più sollecito degli affari, l'eser-cizio della bicicletta.

L'amministrazione comunale deve pen-sare che a Milano e per vie frequentatis-sime, corrono più di dodicimila velocipedi-sti, e che a Firenze è permesso ad essi il

passaggio anche nei centri più popolosi.Certo nei primi tempi qualche disgrazia èinevitabile; ma la paura ridicola di inci-denti trascurabili ed una male intesa di-

sposizione del servizio di polizia, non deb-bono chiuder la strada a cittadini che perinteresse o per diletto vogliono usufruiredei vantaggi che offrono le celeri macchi-ne a due ruote — divenute quasi indispen-sabili per ogni persona di giudizio come as-sicura Cecchino Manfredini.

Per le cucine economiche. — Poche ini-ziative hanno avuto nella nostra città ausi-lio generoso come quella delle Cucine Eco-nomtche.

La società in così pochi anni di vita, ha

saputo far miracoli, lottando coi bisognicrescenti della popolazione e colla inediadei soci.

Alla miseria dilagante da ogni parte si

deve e si può dare questo grande confortodi tutte le persone caritatevoli : bisogna,ora che incombe l'inverno, aumentare ilnumero dei soci e richiamare i ritrosi alsoddisfacimento dei loro doveri.

Nessuno deve fare atto di defezione, emolti altri debbono di più accrescere ge-

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nerosamente la schiera dei buoni, perchénessuna istituzione è umanamente più be-nefica di questa.

Musica sacra. — La mattina di venerdì8 decembre avrà luogo in S. Frediano lasolenne Incoronazione della immagine dellaMadonna di Lourdes.

Monsignor Arcivescovo dopo tale fun-zione celebrerà ad ore 10 e mezzo la Messapontificale. colla musica del)' egregio mae-stro sig. Oreste Guidotti ; quel'a stessa chefu eseguita al Duomo per San Ranieri, salvoqualche modificazione.

Durante la Messa, l' orchestra eseguiràun Intermezzo sinfonico dello stesso mae-stro Guidotti.

Asili Infantili di Carità. — Il resocontodell'incasso e delle spese avute, per la con-

. ferenza tenuta dal cav. prof. Giustino DeSanctis, il dì 12 novembre 1893 è stato-compilato in questi termini

ENTRATA

Per n. 180 bigtietti venduti aIre 1 ciascuno I 180,00

USCITA

Per il permesso ri-lasciato dalla Autori-tà di pubblica sicurez-za, spese di posta ecc. L. 20, 25

Al custode del regio:teatro nuovo . • . » 10, 00

Nolo di n. 100 sedie » 8,00Al!' esattore . . 10, 00

Totale . .. L.

Residuo netto .

48,

.

25 » 48, 25

. L. 131, 75

Così nelle casse degli asili infantili sono-,:state versate lire 131 e 75 centesimi.

Il metodo riloriglioni. — Coll'abilità suadi litografo accurato, Ciro Valenti ha fattouna edizione bellissima in una litografiatersa e fine del nuovo metodo calligrafico-del prof. Palmiro Moriglioni per le scuoletecniche, normali e magistrali.

Tutti conoscono la perizia del prof. Mo-riglioni nell'arte calligrafica; ma in questolavoro così felicemente eseguito dall'officinaValenti, la forma artistica dél professoreha avuto manifestazioni di correttezza e dieleganza maggiori.

Errata corrige. — Nel parlare dello sco-primento del palazzo dell' Hotel Victoria,omettemmo il nòrne, dell' ing. Modesto Or-zali di Lucca, il quale con amore e con in-telletto d'artista, presiedette alla direzionedi tutti i lavori.

Dobbiamo correggere il nome errato delMichelucci e figlio di Pistoia, che esegliìi lampioni in ghisa.

Una questione agli uffici daziari. Ier. mattina all'uffizio del dazio della Barriera'V. Emanuele nacque una contestazione percerti generi che si dichiaravano non an-nunziati e che invece il cuoco di una fa-miglia di forestieri arrivati al Grande Hotélsosteneva avere fatti conoscere.

Gli agenti daziarY volevano far pagare la-contravvenzione, il cuoco strillava, il car-rozzone dell' albergo stava per un' ora emezzo li fermo e la popolazione da ogniparte raccoltasi intorno agli uffici si beavadi quello scandaletto così attraente. Soprag-giunse intanto il proprietario del GrandeHotél e si intromise nella questione cheebbe per ultimatum il solo pagamento deldazio senza alcuna contravvenzione.

Non sappiamo chi ha ragione, ma ci au-guriamo, se mai dei torti vi sono, che sienoseveramente puniti.

Una cena artistica. — Ieri sera al Cir-colo degli artisti ebbe luogo una cena umo-ristica e originalissima. Neppure Gigi Mo-relli che è un mago come imbanditore me-raviglioso di cene non avrebbe saputo met-tere insieme tanta bontà, tanto gusto etanta arte!

La carità. — Il Presidente del CircoloMonarchico « Sempre avanti Savoia » mi>comunica che dal cassiere di quell'associa-

zione è stata versata nelle mani del Comi-tato di soccorso per le famiglie danneggiatedall'eccidio di Aigues Mortes la somma di

lire SO, ricavate da una nota di sottoscri-

zione fra i soci.

Un concerto. - I Cagnacci darannonella sala del IL teatro Nuovo un concerto.Il nome dei tra Cagnacci è già di per sèun pragramma; basta avere assistito aduna delle loro accademie a Firenze per sa-

pere di quanta simpatia e di quanto inte-resse sono coronate quelle che per i Ca-gnacci doventano vere feste geniali del-l'arte.

Il rompicapo della cronaca.La spiegazione della sciarada precedente:

Barca-menare.Oggi dice così

• Col terzo suo primo4 osava un totale« ghermire una notte« nel bosco fatale• la ninfa più bella;« il tutto crude'« col dolce fardello4 sen corse all'oste':« ma tosto la soglia« fu lì per varcare4 le nubi sul capo« si vide squarciare« la ninfa l'oltraggio« del tutto finì !...

Il bel trovatore cantava così« Oh, quarto! noiata-gli disse Marcella« io voglio attr'arnore-gentile novella! »E il canto a/triamore-rapita ascoltò........Ma come dicesse-davver non lo so.

..(2°1 70°'

NOSTRE INFORMAZIONICon decreto del . 23 novembre u.

s. Fon. Gualtierotti-Morelli fu chiamatoa 'partecipare ai lavori della commis-sione centrale per l'esame dei reclamirelativi alle . domande di privative in-dustriali sospese o respinte dall'ammi-nistrazione in conformità dell'articolo41 della legge 30 ottobre 1859.

La commissione è presieduta dalsenatore Cremona e ne fan parte il-lustri scienziati. L'on. Morelli è statorecentemente nominato in luogo delproli senatore Pierantoni che ne erauno dei componenti.

aseeasas~

FRA PARRUCCHE E GIBUS

È una cortesia quella che usiamo a non par-lare dello spettacolo del Teatro Rossi.

Soltanto il signor Carrimarota, l'artista gen-tile pieno d' intelletto e ricco dì mezzi vocaliefficacissimi, ha potuto far parere meno disgra-ziata quella povera Favorita.

Di certi spettacoli, della sorte dei nostriteatri, delle ragioni per le quali il pubblico viscarseggia miseramente per non subire il giu-dizio già coordinato di artisti e di opere, par-leremo con molta larghezza in uno dei pros-simi numeri.

Un altro che merita la nostra parola di lodee che ha comunicato nuova vigoria e nuovosangue ad un corpo anemico quale era l' or-chestra, è stato il giovane maestro Torri, sue-ceduto nella direzione dell'opera.

.11 Torri, conservando nella battuta la co-sta nte precisione e la eguaglianza veramentematematica che è legge prescritta dal ritmomusicale, dirige la massa orchestrale in modoinappuntabile ; e quel suo nervosismo che allevolte ricorda i contorchnenti di Poldinog-none, imprime a tutta la sua direzione quellacaratteristica individuale che rivela sempre at-titudini, ingegno e coscienza artistica.

Nelr ultima adunanza tenutasi nella setti-mana scorsa dagli accademici del R. TeatroNuovo fu deliberato di accettare le propostedi transazioni presentate dal Comune e dallaCassa di Risparmi salvo a dare facoltà al pre-sidente della Società del Teatro di fare alcunepossibili modificazioni.

Furono accettate altresì le 18 mila lire didote assegnate dall'amministrazione comunaleper uno spettacolo nella stagione di quaresimacoll'assegno di lire 15 mila e per uno spetta-colo da darsi nel carnevale coll'assegno dellealtre tremila lire.

Soltanto, su proposta dell'avv. Carini, la So-cietà deliberò di accettare le tremila lire giàassegnate per il carnevale ma colla facoltà didisporne per un'altra stagione qualsiasi.

Così in quest' anno avremo lo spettacolo digala al Nuovo, e collo spettacolo una granderisorsa per la città.

Su e giù per h ProvinciaDa S. Benedetto. (Mario) — Il 12 novera-

ire seorso si adunavano nel locale della be-nemerita Società operaia di S. B3nedetto eS. Frediano a Settimo (gentilmente conce53o)quasi tutti i produttori di cavolfiori nel pianodi Pisa, invitati da un comitato provvisoriocostituitosi sotto la presidenza del cav. An-tonio Gioli, allo scopo di formare una vastaassociazione cooperativa p3r lo smercio dalproprio prodotto. I signori del paese volente-rosamente si son messi a capo di questa ini-ziativa, commossi dalla misera condiziono diquesti contadini ignari di tutto, e quindispesso sfruttati da poco s3rupolosi specula-tori. La Società che si intitola Società Coo-perativa di Esportazione del piano di Pisa,e che se la fortuna l'assiste, spera poter ten-tare la esportazione anche di altri generi, in-tende di vendere direttamente, senza 13:sognodi intermediari, il suo prodotto ai consuma-tori esteri. Dal Consiglio direttivo fannoparte : l'onorevole Francesco Orsini-Baroni,presidente onorario; il cav. Antonio Gioli,presidente; Nencini Lorenzo, vice preSidente;Zalum Mario, cassiere; Palloni dott. Innocenzo,Landi dottor Lancio, Adorni Giovanni, DelPunta Gaetano, consiglieri revisori; Giovati. -netti Michele, Carosi Barsotti An-tonio, Barsotti Giuseppe, consiglieri; Vinassade Regny dott. Paolo, segretario capo; Ca-sarosa Giuseppe, Del Torto Francesco, segre-tari.

La Società, per comodo dei soci si dividein due sezioni, a capo delle quali sta un Con-siglio speciale; il cui presidente e vice-pre-sidente sono consiglieri nel Consiglio diret-tivo. L'idea ha già fatto cammino, e sonopochissimi quelli che non hanno ancora fattoatto di adesione.

Cecina, 30 (Plinio). — Questo consigliocomunale, visto che a nulla sarebbero ap-prodate nuove insistenza perché la Giuntadimissionaria desistesse dal suo divisatnento,nell'adunanza del 13 andante, prese atto delledimissioni e procedè alla sua rinnovazioneche sarebbe stata completa, se l' assessoreGeri, l' unico di opposizione nella Giuntavecchia, non avesse creduto di mantenere ilsuo posto,

I presenti all'adunanza furono 12 e vota-rono soltanto 7 essendosi astenuti i dimis-sionari ed il consigliere Tonfoni, per lasciarelibera scelta nella costituzione della giuntanuova.

Malgrado che il sig. conte Camillo DellaGherardesoa fosse fra i dimissionari, fu ri-confermato assessore effettivo, assieme alSig. cav. Alberto Bargilli ed al sig.Assessori supplenti riuscirono eletti i signoriPagni Raffaello e dott. Pio Della Chiostra.

Se potessimo essere sicuri che tutti glieletti accettassero il mandato per disimpe-gnare le funzioni loro affidate con quella di-ligenza di cui ha tanto bisogno il Comune,dovremmo pensare che la Giunta nuova,presa collettivamente, sarebbe in grado dipoter continuare, l'opera feconda di ripara-zione economica e morale, iniziata dallaGiunta precedente. Senonchè, al tempo stessoche vediamo dei nomi che ci affiderebberodelle sorti dell'amministrazione, constatiamo

con dispiacere, che si notano già i sogni

del suo disgregamento imperoechè sappiamoche il sig. conte Della Gherardesca, da quel

gentiluomo ch'egli è, darà le dimis3ioni,è naturale, perché non si potrebbe d'altrondecapire come dopo essersi dimesso assiemealla maggioranza della Giunta passata, do-vesse oggi andare a far parte ;della nuova,composta quasi esclusivamente di personache sono state avversarie per il passato.

Nè crediamo che il cav. Bargilli dopo °o-sorsi dimesso da assessore e consigliere edavere insistito nonostante le cortesi preghieredell'intero Consiglio, debba accettare ora lacarica di assessore, chiamato a questo postocon una minuscola votazione, mentre in altrimomenti ebbe splendide e ben diverse provadi simpatia dallo stesso Consiglio.

Si dice poi che il sig. Pegni, il quale sa-rebbe elemento pregevole nell'amministra-zione rifiuterà la carica non piacendogli in-torainente l'insieme della nuova Giunta.

E non possiamo dimenticare la decadenzadel 0-eri, che, respinta dal Consiglio, ritoranerà fuori per mezzo dell'autorità superiore,anche dopo le disquisizioni curialesehe delconsigliere Niccolini.

Dati questi fatti ne emerge chiara la con-seguenza: o trovare il mezzo di allargare fa.baso della maggioranza o sentirei sulle spalleun'altra volta il Commissario Regio.

Nella soluzione starà il bene od il mal. -

del paese, il quale avrà diritto di conoseerea chi spetterà il merito o la colpa del five'turo stato di cose.

Santo Pietro, 30 ( v). — La mia corrispon- -

denza di domenica soorsa pare che a qual-cuno sia andata poco a genio. Non me nePimporta proprio nulla. È un fatto che le no-stre dissensioni non avrebbero ragione di agi-etere, e che gli imparziali ne danno oolptaad ambedue i paesi.

Curiosa che nessuno dei litiganti vuolsere accusato! Nessuno vorrebbe sentir dire:il torto è un po' qui e un po' là. A Caput- ,

noli come a Santo Pietro si crede di averragione da vendere.

Allora mi si permetta di rivolgere pubbli-camente a questa gente battagliera le se-guenti domande :

Ai vecchi consiglieri di Capannoli. — Fttgiusta preferire una maestra di fuori via ad`un'abile maestra del vostro paese ?

Fu giusto togliere all'ufficiale di posta illocale, che egli teneva da sedici anni, peraffittarlo al telegrafista ? E fu giusto in que-ste ultime elezioni escludere i Santopietrini3

Agli ex consiglieri di Santo Pietro. Con--veniva fare della maestra un easus belli,mentre vi mancò il coraggio di farlo per lecondotte medico chirurgiche, che erano un af-fare molto più importante? Qual ragione plau-sibile vi spingeva a dare una seionda voltale dimissioni;, contrariamente al desideriodegli elettori? E il modo, onde le presentaste,non offende ancora ?

Io credo che se faceste ben bene l'esamedi coscienza, rispondereste di aver tutti er-rato, o quindi nessuno mi farebbe rimpro-vero di non aver saputo dire da qual partestia la ragione.

Speriamo che queste ire, queste lotte ver-gognose tra i due paesi cessino una valta eeche l'attuale Prefetto seno °campi seriamente.

San Giuliano. (Niceolino) — Si dormeancora senz'ornbra cli risveglio e di tante graviquestioni alla risoluzione delle quali biso-gni. provvedere, vi parlerò un'altra volta.

Oggi rilevo un fatto di cui si parla conqualche malignità nel p3e53: al comune nonè stato ancora approvato il bilancio preven-tivo per il 1894, quando si sa che per leggel'approvazione deve essere fatta entro la ses-sione ordinaria di autunno!

Ma da che dipende tutto questo silenzio ?

Soiana, 30. (Palmiro). — Anche qui,come a Santo Pietro e Capa,nnoli, lo disoor-die durano da molto tempo o già se no vi-dero giorni sono delle conseguenze gravis-sime. Sarebbe tempo ormai di finirla. Intantoil povero Becciani non è più.... Un assas-sino vigliacco lo uccideva di notte tempo,come sapete, mentre rincasava. I due par-titi in cui è divisa Soiana, si guardano sem-pre più in cagnesco. L' uno vorrebbe attrk

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Imire la causa dell'assassinio a rancori Per-sonali; l'altro invece ad animosità di parte.Chi abtia ragione ? Noi. so. gli onesti fanvoti che il colpevole sia scoperto e giustiziasia fatta. Questo pure è il voto di chi scrive.

Abbiamo pubblicato queste poche righe di cro-naca quasi a comporre dal canto nostro l' augmio

,fe he odiose gare inconsulte fra paese e paese ab-biano presto a cessare ; ma sappiamo però che nel-l'omicidio del povero Beeciani non c'entra la poli-tica. Queste almeno sono le nostre notizie.

N. della i)

Pottsacco 30. (Pindetro) - « Una disgra-zia ». Domenica scorsa, mentre certa LUCi3,

Daini stava asciugando alcuni panni da bam-bini al focolare, le presero accidentalmentefuoco le vesti. La poveretta sarebbe misera-mente bruciata viva, se un uomo, che percaso entrava allora in cucina, non le avesseprestato soccorso.

Ora la misera versa in gravi condizioni.

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