Newsletter n.41

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Anno II - numero 41 |6 agosto 2010 |Supplemento al Periodico di approfondimento politico Agorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007 Armando Cusani NEWSLETTER Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina continua a pagina 2 L a delibera della giunta regionale del Lazio numero 685 dell’11 settembre 2009, con oggetto “contributi alle province per la manu- tenzione delle strade classificate provinciali”, il presidente Armando Cusani l’aveva giudicata subito tecnicamente errata e palesemente pu- nitiva nei confronti della provincia di Latina e delle altre province laziali. IL PRESIDENTE CUSANI RICORRE AL TAR DEL LAZIO E VINCE Contributi regionali per la manutenzione delle strade provinciali FOTOVOLTAICO PARCO DEL CIRCEO Energia pulita e opportunità di guadagno a pagina 6 Martellucci: «No al fondamentalismo ambientale» da pagina 3 a pagina 5 La provincia di Roma dovrà restituire 13.018.120,89 euro Paolo Graziano risponde a Gaetano Benedetto D’Arco: «Fermare il devastante patto contro Sabaudia»

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Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina

Transcript of Newsletter n.41

Anno II - numero 41 |6 agosto 2010 |Supplemento al Periodico di approfondimento politicoAgorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007

Armando Cusani NEWSLETTER

Il Presidente della Provincia di Latina Armando Cusani

Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente alla Provincia di Latina

continua a pagina 2

La delibera della giunta regionale del Lazio numero 685 dell’11 settembre 2009, con

oggetto “contributi alle province per la manu-tenzione delle strade classificate provinciali”, il presidente Armando Cusani l’aveva giudicata

subito tecnicamente errata e palesemente pu-nitiva nei confronti della provincia di Latina e delle altre province laziali.

IL PRESIDENTE CUSANI RICORREAL TAR DEL LAZIO E VINCE

Contributi regionali per la manutenzione delle strade provinciali

FOTOVOLTAICO

PARCO DEL CIRCEO

Energia pulitae opportunità di guadagno

a pagina 6

Martellucci: «No al fondamentalismo ambientale»

da pagina 3 a pagina 5

La provincia di Roma dovrà restituire 13.018.120,89 euro

Paolo Graziano rispondea Gaetano Benedetto

D’Arco: «Fermare il devastante patto contro Sabaudia»

2 6 agosto 2010Armando Cusani NEWSLETTER

La delibera non è stata conce-pita tenendo presente la lun-

ghezza chilometrica della rete viaria di ogni provincia, ma un illogico e incoerente metro di va-lutazione basato sull’usura delle strade dipendente dal numero dei veicoli circolanti “che può ritenersi proporzionale alla po-polazione residente”.Una decisione regionale che pro-seguiva nell’infelice percorso di governo intrapreso della giunta guidata dall’allora governatore Piero Marrazzo e finalizzata a destinare, ingiustamente, più ri-sorse economiche alla provincia di Roma a discapito delle altre.Ed è per tale scorretto e discri-minante sistema di governo che la provincia di Latina, a quella delibera, fece ricorso per il suo annullamento al Tribunale Am-ministrativo Regionale per il La-zio, sezione staccata di Latina (Sezione Prima).In questi giorni il collegio giudi-cante del Tar composto da Francesco Corsaro (presidente), Santino Scudeller (consigliere), Roberto Maria Bucchi (primo referendario, estensore), in accoglimento del ricorso propo-sto dal presidente Armando Cusani, ha emes-so la sentenza di revoca dell’infausto atto di giunta.La delibera regionale è stata ritenuta dai giudi-ci irragionevole e contraddittoria, perché non

prendeva in esame ulteriori parametri possibili per assicurare un’equa ed equilibrata riparti-zione delle risorse tra tutte le province laziali.Illogica è stata considerata anche l’esclusione “tout court” del dato rappresentato dai chilo-metri di strada appartenenti ad ogni singola provincia.L’unico principio individuato dalla regione La-zio - scrivono i giudici nella sentenza - non po-

teva mantenere il preponderante peso nella determinazione del contributo individuale spettante alle singole province, e non ri-spettava il procedimento previsto dall’art. 51 comma 4 dello Sta-tuto e, in particolare, l’obbligo di preventiva informazione agli enti interessati. La ripartizione effettuata solo sulla base della popolazione residente, infine, determinava un’evidente disparità di tratta-mento tra le province interessate a tutto vantaggio di quella di Roma, alla quale veniva attri-buita la metà (il 44%) delle ri-sorse programmate.Con la decisione adottata dal Tar del Lazio la provincia di Roma, sulla somma di 29.250.000,00 euro stanziata dalla regio-ne Lazio, dovrà restituire 13.018.120,89 euro (-44,51%), la provincia di Latina dovrà inve-ce ricevere ancora 875.857,55 euro (+2,99%).

Il ricorso vinto dalla provincia di Latina ha inoltre portato enormi vantaggi economici alle restanti province del Lazio. Alla provincia di Viterbo andranno 4.522.436,80 euro (+15,46%), a quella di Rieti 3.867.584,47 euro (+13,22%), a Frosi-none 3.752.242,08 euro (+12.83%).

Everardo LongariniPortavoce del Presidente Armando Cusani

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DELLA PROVINCIA

ARMANDOCUSANI

IL PRESIDENTE CUSANI RICORREAL TAR DEL LAZIO E VINCE

Contributi regionali per la manutenzione delle strade provinciali

La provincia di Roma dovrà restituire 13.018.120,89 euro

36 agosto 2010 Armando Cusani NEWSLETTER

La recente presa di posizione da parte di Gaetano Benedetto, Presidente del Parco

Nazionale del Circeo, sui tagli operati dal-l’ultima manovra finanziaria che dimezza i trasferimenti statali agli stessi enti parchi nazionali, stimola alcune riflessioni e domande.Gaetano Benedetto sotto-pone a tutti noi il quesito se sia giusto, per rispar-miare qualche milione di euro, mettere a rischio la permanenza in vita del-l’Ente Parco Nazionale del Circeo.Noi sottoponiamo al Presidente Be-nedetto domande diverse: è giusto da parte sua con-tinuare a gover-nare un Ente che negli ultimi anni s e m b r e r e b b e aver smarrito la sua vera voca-zione e ragion d’essere?Non sarebbe il caso tornarsi ad in-terrogare sulle pro-fonde ragioni che indussero nel 1934 l’allora Amministra-zione Forestale, ad istituire un Parco in linea di continuità con una città di fon-dazione simbolo del razionalismo italiano che proprio lo stesso anno vedeva la luce?Allora il senso della sfida fu probabil-mente quello di interrogarsi su come un parco ed una città, e quindi l’ambiente e l’uomo potessero convi-vere; su come i valori della natura potessero rappresentare un’opportunità per la crescita e lo sviluppo di una comunità umana e cit-tadina.La domanda che deve porsi oggi il Presiden-te del Parco Nazionale del Circeo è se ha assolto a tale “ratio”, oppure ne ha stravolto

il senso e la prospettiva.Non possiamo non prendere atto del fatto che nonostante siano decorsi i tempi previ-sti, ancora non risulti approvato il Piano del Parco, ovvero uno strumento indispensabile

per individuare e disciplinare le attività istitu-zionali destinate alla conservazione dell’am-biente.Non possiamo non considerare che nelle more della sua predisposizione, non si sia pensato di ridisegnare il perimetro ed i con-fini del parco al fine di “liberare” da que-st’ultimo quelle aree dove esiste un’urbaniz-zazione consolidata, restituendo così all’ente

Comune il sacrosanto diritto di esercitare il proprio potere pianificatorio.L’incomprensibile posizione sulla navigabilità del Lago di Paola, le barricate alzate dinanzi al progetto messo in campo lo scorso anno

dal l ’Amminis t ra-zione Provinciale di Latina di riqualifica-zione e fruizione so-stenibile dello stesso lago (nel frattempo il cantiere Rizzardi chiude), il continuo terrorismo psicologi-co perpetrato a colpi di presunti abusi e speculazioni che non si sa chi intendereb-be porre in essere, denotano un ap-proccio ideologico nel governo del Par-co che non condivi-diamo e contestiamo con forza.Se non si vuole crea-re una frattura insa-nabile tra l’uomo e l’ambiente bisogna abbandonare la stra-tegia del fondamen-talismo ambientale, e scevri da condizio-namenti ideologici tornare a ragionare sull’opportunità di coniugare la difesa dei valori naturali ed ambientali con l’uti-lizzo produttivo del territorio.Sabaudia, con il suo lago, il suo mare, le sue dune, non può essere solamente “il

giardino estivo dei romani”, ma un territo-rio dove vive una comunità umana che ha il dovere di preservare tali bellezze naturali, ma anche il diritto, proprio grazie a que-st’ultime, di costruire il suo futuro di crescita economica, occupazionale ed imprendito-riale.

Fabio MartellucciAssessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica

«NO AL FONDAMENTALISMO AMBIENTALE»Parco Nazionale del Circeo

L’assessore provinciale Fabio Martellucci e sullo sfondo il Lago di Sabaudia

Intervento dell’assessore alla Pianificazione Territoriale e Urbanistica Fabio Martellucci

4 6 agosto 2010Armando Cusani NEWSLETTER

“FESTAMBIENTE”FUNEREA AL PARCO

Intervento del Consigliere Paolo Graziano

La cosiddetta festa di Legambiente svoltasi nei giorni scorsi a Sabaudia, che ha visto

anche lo sbarco inneggiante della “Goletta verde”, è stata vissuta dagli imprenditori e dalla maggior parte della collettività di Sa-baudia come una sorta beffa e provocazio-ne sociale.L’approccio politicante e i concetti bellico-si che hanno caratterizzato i due convegni dell’adunata ambientalista sono stati tutti all’insegna della “museificazione forzata del Lago di Paola. Ma anche dell’incompatibi-lità ambientale di tutte le attività produttive connesse all’econo-mia del mare, dalla pesca, agli approdi turistici della costa pontina, fino alla ri-chiesta di procedere all’abbattimento di tutte le attività edilizie realizzate all’interno del perimetro del Par-co attualmente, in fase istruttoria per la sana-toria edilizia, giacen-ti in particolare, nei cassetti dei comuni di Sabaudia e San Felice Circeo. Bellicose richieste energicamente avan-zate nei confronti del presidente del parco Gaetano Benedetto e in presenza della neo ambientalista Anna Scalfati e dei massimi dirigenti regionali e nazionali dell’associazione ambientalista. Peccato, che in questo scenario delirante sia venuta a mancare la ministra Prestigiacomo, pur caldamente invitata. Una due giorni ambientalista che avviene nel preciso momento in cui a Sabaudia si vive una crisi economica e occupazionale che non ha precedenti, aggravatesi anche e soprattutto per l’incapacità del presidente Gaetano Benedetto, di espressione ambien-talista. Infatti, l’attuale presidente dopo diversi anni di gestione, dimostra ogni giorno di più e palesemente di non essere in grado di dare al Parco del Circeo uno straccio di Piano Di-

rettore, né definire un Piano socio-economi-co di sviluppo organico e ordinato capace di coniugare seriamente le attività umane con il contesto ambientale. Al contrario è riuscito invece, con le sue po-litiche negazioniste, ad isolare il parco dal-la collettività di Sabaudia, che in tutti questi anni aveva imparato a rispettare e difendere il proprio patrimonio naturalistico comuna-le.I danni causati dall’immobilismo di Benedet-to sono enormi e possono già essere par-

zialmente quantificati: a Sabaudia dal 208 ad oggi, si contano già 13 imprese della nautica e dell’indotto chiuse definitivamen-te, 9 sono in grave sofferenza e circa 800 posti di lavoro persi.In questo quadro desolante, senza un serio piano socio-eco-nomico di sviluppo previsto dalla legge e con gli annunci estre-mistici lanciati dalla Festambiente contro gli approdi turistici e contro qualsiasi atti-vità edilizia all’inter-no del perimetro del parco, si rischia seria-mente di perdere ogni speranza di attrazione

per nuovi investimenti produttivi.Anche per quelli finalizzati alla realizzazio-ne di progetti e servizi connessi allo sviluppo economico e occupazionale di tipo turistico, culturale e ambientale. I veri nemici del Parco del Circeo non sono, dunque, i cittadini e gli imprenditori di Sa-baudia ma le scelte sbagliate portate avanti dallo “snobismo di sinistra”, dall’estremismo ambientalista, dai neo-adepti e finti ambien-talisti in cerca di protagonismi personali e di velleità politiche malcelate. Mi auguro - termina D’Arco - che la ministra Prestigiacomo ritorni presto a rappresentare gli interessi del “popolo” e degli amministra-tori locali e di chi ha contribuito ad elegger-la.

Il presidente del Parco Nazionale del Cir-ceo, Gaetano Benedetto, ancora una

volta si cimenta nell’attività che gli è più congeniale: piangere miseria e prospettare all’orizzonte imminenti catastrofi, compre-so l’annientamento dell’ente pubblico che, diciamocelo, malamente ha gestito negli anni.Questa volta il pianto sfrenato e irresistibile del presidente dell’ente parco è riconducibi-le ai tagli operati in finanziaria dall’insensi-bile ministro Tremonti.Tagli, a sentire Benedetto, senza criterio e tali da compromettere anche l’ordinaria amministrazione di ogni singolo parco ita-liano. Al di là dell’allarmismo ingiustificato e i paralleli da “congregazione dell’ultimo giorno” proposti dal gestore pro tempore del Parco Nazionale del Circeo, c’è da dire invece che il governo non sta facendo altro che ottimizzare le non eccezionali risorse di-sponibili senza penalizzazioni di sorta. Ma, evidentemente, a Benedetto questo non interessa. Affascina, invece, proseguire sulla stampa locale e nazionale la sua crociata ideolo-gica, indossando con nonchalance i panni del cavaliere senza macchia e paura contro il Governo in carica, e quando si spengo-no i riflettori ritornare ad indossare l’abito scuro dell’uomo delle istituzioni: tronfio di formalismi e richiami ai commi di legge. Con l’ennesima esternazione mediatica, Be-nedetto, dimostra ancora una volta di avere le idee confuse sul come gestire un’oasi na-turale di notevole importanza come il Parco Nazionale del Circeo.Si conferma, invece, agli occhi dei cittadini della provincia di Latina come una figura di governo del territorio senza sostanza, inca-pace di produrre dopo anni di presidenza al Parco Nazionale del Circeo, finanche uno straccio di regolamento.Il suo passaggio in terra pontina sarà ri-cordato dalle future generazioni solo per i tanti danni prodotti all’economia della città di Sabaudia e per quelli procurati alle mol-teplici aziende che intorno al Lago di Paola, da sempre, producevano ricchezza occu-pazionale per centinaia di cittadini.Ci piacerebbe sapere, infine, cosa ne pensa di questa ultima esternazione di Benedetto il ministro dell’ambiente, l’on. Stefania Pre-stigiacomo.

Il capogruppo del PDL Paolo Graziano risponde

alle dichiarazioni di Gaetano Benedetto

PARCO DEL CIRCEO

56 agosto 2010 Armando Cusani NEWSLETTER

La città di Sabaudia e il suo tessuto economico-sociale rischiano se-

riamente di collassare a causa di politiche ambientali estremistiche e profondamente sbagliate, operate artatamente dalla precedente giunta Marrazzo e avallate dal Ministero dell’Ambiente. L’accordo di programma tra Regio-ne Lazio e Ministero dell’Am-biente predisposto poco prima delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Re-gionale, ha di fatto bloc-cato gli investimenti pro-vinciali finalizzati alla fruizione e allo sviluppo turistico compatibile del Lago di Sabaudia.Un accordo che ha messo in ginocchio non solo l’impresa Rizzardi ma anche le attività con-nesse alla cantieristica navale e da diporto, con la perdita di centinaia di posti di lavoro.L’accordo sancisce la totale

museificazione del Lago di Paola e vie-ne qualificato addirittura “sito geo-

logico regionale”: con il divieto assoluto di navigabilità e l’avvio di un censimento per la delocalizza-zione di tutte le attività incompati-bili con i valori ambientali del Parco

del Circeo. Inoltre, come se ciò non bastasse, gli indirizzi

recentemente adotta-ti per la redazione del “Piano Direttore per lo sviluppo del Parco” decretano def in i t ivamente ogni possibilità di sviluppo e quindi la paralisi eco-nomica, sociale e turistica della città di Sabau-dia e dei comuni facenti parte del Parco.«Continuando di questo passo - af-ferma l’assessore D’Arco - finiremo

per chiudere anche le attività connesse alla pesca e le produzioni agricole svolte sui territori delle comunità comprese nel Parco Nazionale del Circeo.Gli effetti dell’accordo di programma siglato dal Ministero e dalla Regione Lazio e gli indi-rizzi del “Piano Direttore per lo sviluppo del Parco”, elaborato a tavolino dal direttore del Parco Gaetano Benedetto, rischia di determi-nare una vera e propria implosione sociale.In questi giorni si sta tentando di non far pre-valere le logiche personalistiche e politico-ideologiche rispetto alle legittime esigenze di coniugare lo sviluppo economico e la neces-saria salvaguardia ambientale.Al fine di ripristinare una giusta e armoniosa convivenza tra la comunità di Sabaudia e i legittimi valori naturalistici del Parco Na-zionale del Circeo occorre assolutamente un intervento urgente della presidente Polverini e dell’assessore regionale all’ambiente. È giunto il momento di convocare intorno ad un tavolo tutti gli attori istituzionali, per mo-dificare l’accordo di programma e gli indi-rizzi del “Piano Direttore per lo sviluppo del Parco”, oltre a ricercare insieme - termina D’Arco - le giuste strategie di sviluppo com-patibile».

FERMARE IL DEVASTANTE PATTOCONTRO SABAUDIA

Lago di Paola (Sabaudia)

6 6 agosto 2010Armando Cusani NEWSLETTER

ENERGIA PULITAE OPPORTUNITÀ DI GUADAGNO

Impianti fotovoltaici

Il 28 luglio 2005 (in attuazione dell’articolo 7 del D.L. 387/2003) e 6 febbraio 2006

sono entrati in vigore i decreti legge che permettono di produrre e rivendere energia elettrica.La legge “conto energia” e sua modifica col “nuovo decreto del febbraio 2007” permette, a chiunque abbia la possibilità di installare un impianto fotovoltaico, di ricevere un in-centivo sulla produzione di energia elettrica. Su questi presupposti dal mese di giugno 2008 al mese di luglio 2010, al Settore Eco-logia e Ambiente della provincia di Latina sono pervenute complessivamente 125 ri-chieste di autorizzazione, presentate da im-prese private, per l’installazione di pannelli fotovoltaici. La copertura del suolo stimata, degli impian-ti sul territorio provinciale, qualora tutte le domande in corso fossero autorizzate, è di circa 4 milioni e mezzo di metri quadrati di superficie voltaica, per una produzione di energia solare di 500 MW di potenza. In base al consumo medio annuo pro-capite di energia elettrica, 500 MWp potrebbero soddisfare il fabbisogno elettrico (escluso il riscaldamento) di una città di circa 600.000 abitanti.Quali i benefici attesi, con l’utilizzo di tali fonti energetiche rinnovabili per l’ambiente in sostituzione dei tradizionali combustibili a fonte fossile e conseguente emissione di

inquinanti climalteranti? Per ottenere il dato scientifico e quindi la certezza dell’effettiva riduzione delle emis-sioni climalteranti, derivante dall’installazio-ne dei pannelli fotovoltaici, la Provincia di Latina ha affidato all’Università La Sapienza di Roma, gruppo di ricerca MoSEA della Facoltà di ingegneria, sede di Latina, uno studio di previsione. Secondo i dati desunti dal Piano Energetico Ambientale della Provincia di Latina e il re-lativo studio condotto dall’Università “La Sa-pienza” di Roma, le emissioni evitate ogni anno sono: 440.000 tonnellate di Anidride Carbonica, 828 tonnellate di Ossido di Zol-fo, 496,8 tonnellate di Ossido di Azoto e 33,12 tonnellate di Polveri Sottili Sospese ogni anno. Olio combustibile risparmiato: 207.000 tonnellate ogni anno. Per ottenere il dato richiesto, l’Università ha preliminarmente esaminato le presta-zioni degli impianti: l’attuale tecnologia ha un’efficienza media del 13%, mentre il ren-dimento degli elementi elettrici per il trasfe-rimento di energia (BOS) è di circa l’85%. Ne risulta un’efficienza globale d’impianto pari a circa 11%. Il primo risultato utile è che quindi, conteggiando l’efficienza di conversione dell’impianto, l’energia annual-mente convertibile da 1 m2 di superficie fo-tovoltaica è di 184 kWh/m2 anno. Inoltre, i pannelli fotovoltaici presentano una densità

di potenza di circa 110 Wp/m2, quindi ai 500 MWp in fase di autorizzazione corri-spondono circa 4˙500˙000 m2 di superficie fotovoltaica. Il prodotto tra tale superficie e l’energia convertibile prima calcolata per unità di superficie fornisce dunque l’energia ottenibile annualmente dai 500 MWp degli impianti in via di autorizzazione, pari a 828 GWh/a.Considerando un fattore di conversione di 0,531 kgCO2/kWh, riferito al mix elettrico italiano, la riduzione di emissione ottenibile è pari a 440.000 tonCO2/anno. Inoltre, con gli impianti considerati si evita l’emissione di 828 tonSOx/anno, 496,8 tonNOx/anno e 33,12 tonPTS/anno (PTS: Polveri Sospese Totali).Inoltre, per produrre 1 kWhe nel caso di uti-lizzo di olio combustibile rispetto al mix elet-trico italiano, vengono bruciati mediamente di 0,25 kg di olio combustibile, quindi, ri-spetto all’energia annualmente producibile con gli impianti in oggetto, il risparmio di olio combustibile risulta essere di 207.000 ton/anno.Sottolineiamo, infine, che tanti oggi sono i terreni incolti e non più produttivi per l’uso agricolo su cui è possibile eventualmente au-torizzare la messa a dimora degli impianti fotovoltaici. Come non sarà possibile instal-larli sulle aree di territorio provinciale sotto-poste a vincolo.

Occorre puntare sul concetto di “locale” per valorizzare l’insieme delle risorse ambientali, economiche, produttive e culturali della nostra provincia. La regione Lazio può e deve far molto e il mio impegno sarà massimo per conseguire quel ruolo importante e decisivo che merita. Sento forte il dovere di impegnarmi affinché tutte le realtà produttive locali e regionali siano in condizione di cogliere le opportunità e le dinamiche di un mercato in continuo mutamento

“76 agosto 2010 Armando Cusani

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GINA CETRONE: «PUNTARE SULLE RISORSE CHE ABBIAMO»

Occupazione

La crisi economica in atto non autorizza certo a dichiarazioni d’intento entusiasti-

che e credo che al di là delle macro pro-blematiche che impediscono alla provincia di Latina i brillanti risultati economici di un percorso decennale, diversi dal contesto attuale, si possa tutti iniziare a discutere e ad operare praticamente anche su que-stioni considerate minime da sempre, come ricercare la ricchezza all’interno dei nostri territori. Luoghi ricchi di storia, cultura tra-dizioni, che se ben supportati e sostenuti anche a livello istituzionale possono ren-dere molto in termini di occupazione ed economia. Penso, ad esempio, alle enormi potenzialità del turismo legato al mare, ma anche e soprattutto per tanti luoghi intrisi di millenaria storia e di straordinarie bellezze artistiche e storiche. È un territorio, quello pontino, fatto anche di aree collinari (Lepi-ni, Ausoni, Aurunci) sulle quali si può e si deve insistere sempre più sul percorso di sviluppo economico e commer-ciale legato al remunerativo mondo enogastronomico, naturalistico e reli-gioso, ad esempio realizzare un per-corso monaco-cistercense all’interno delle nostre spettacolari Abbazie. Itinerari che possono integrarsi con quelli già consolidati e collegati alla risorsa mare, rafforzando di molto il tessuto produttivo loca-le, colore importante del Pil eco-nomico pontino. A queste pur minime considerazioni occorre però che le istituzioni, anche e soprattutto regionale, concor-rano seriamente allo sviluppo, risolvendo il pesante problema dell’isolamento infrastrutturale in cui la nostra provincia giace da tempo. Dobbiamo obbliga-toriamente superare il grave deficit infrastrutturale che im-pedisce ai territori la facile accessibilità. Il problema delle infrastrutture per la mobilità è anche il vero nodo da sciogliere. Gravoso gap che impedisce al nostro sistema economico e produttivo di potersi

realmente sviluppare e competere con gli al-tri sistemi locali. Sviluppo delle infrastrutture viarie, dunque, ma anche ricettivo. Rifletto sulle nostre ridotte capacità di accogliere imbarcazioni da diporto, condizione essen-ziale per non essere tagliati fuori dal resto della regione e dalla competitività naziona-le ed internazionale. Come risulta evidente anche l’insieme dei segnali che ci giungono dal mercato globale, che delineano all’oriz-zonte la sfida: superare la crisi proponendo prodotti e servizi distintivi. Occorre puntare sul concetto di locale per valorizzare l’in-sieme delle risorse ambientali, economiche, produttive e culturali della nostra provincia, che nei prossimi cinque anni dovrà realiz-zare il suo meritato sviluppo. La regione La-zio può e deve far molto e il mio impegno

sarà massimo per conse-guire quel ruolo impor-

tante e decisivo che merita. Sento forte

il dovere di impe-gnarmi senza

riserve affinché tutte le realtà produttive locali e regionali siano in condizione di co-gliere le opportunità e le dinamiche di un mercato in continuo mutamento. Come isti-tuzione regionale dobbiamo in fretta porre in campo strumenti adeguati, che passano dall’accesso al credito, agli incentivi fiscali per le aziende che danno stabilizzazione ai lavoratori alla revisione dei criteri e dei metodi di assegnazione dei fondi europei. E poi certamente continuare a lavorare sul-la formazione professionale potenziando il distretto produttivo della nautica nel quale sono inseriti ben 13 Comuni della nostra Provincia. Sostenendo con convinzione il polo Nautico e quello agricolo dell’istituto agrario San Benedetto a Latina. Tutti importanti traguardi raggiunti negli ul-timi anni con molti sacrifici e in un ambito, quello della formazione tecnica, indirizzata sempre più verso le reali esigenze del no-stro tessuto produttivo. Ma, evidentemente, questo non basta, bisogna lavorare tutti e di più.

Il Consigliere regionale Gina Cetrone

8 6 agosto 2010Armando Cusani NEWSLETTER

Quello che è successo e continua ad ac-cadere all’interno del sistema sanitario

laziale, per opera delle Gestioni Commis-sariali, rimane senza ombra di dubbio una delle questioni da risolvere al più presto, per il bene di milioni di cittadini.Notiamo anche che, mentre tutto questo ac-cade, nessun sindaco, assessore, consiglie-re comunale o delegato alla sanità dei 33 Comuni pontini si allarma e produca azioni di distinguo e contrasto. Ritengo per questo che ognu-no di noi debba in questi gior-ni studiare e seguire l’evolversi del dibattito sulla sanità la-ziale, poiché già a settembre saremo coinvolti direttamente dalla trasformazione di buona parte dell’impianto organiz-zativo sanitario regionale.Gli effetti, non proprio posi-tivi, della nuova riorganiz-zazione sanitaria regionale targata Polverini si capiscono poi bene leggendo la relazio-ne, approvata dal Consiglio provinciale, del presidente Ar-mando Cusani.Il dettagliato documento ci conferma come dalle ma-croaree il sistema sanitario pontino venga praticamente riassorbito dall’area romana del San Camillo, con tutte le consequenziali e negative ri-cadute clinico-assistenziali e finanziarie. Un chiaro esempio di quello che può accadere in maniera pratica è la recente cancella-zione dei day hospital onco-logici di Gaeta e Terracina, che sta facendo precipitare indietro i cittadini di oltre dieci anni fa.Per questo non possiamo ac-cettare di far confluire i buoni parametri gestionali delle provincie laziali, soprattutto quelli di Latina, per diluire le inefficienze croniche delle Asl romane, e so-prattutto abiurare la conquistata e in parte realizzata autonomia clinica-diagnostica da Roma portata avanti dalle varie dirigenze Asl negli ultimi 15 anni, con il Santa Maria

Goretti presidio ospedaliero di riferimento e DEA di II livello. Il piano di rientro dei debiti contratti dal-la sanità pubblica del Lazio richiedono, è vero, una sostanziale riorganizzazione del-le Asl, e se quella della provincia di Latina deve accorparsi ad altra la strada naturale porta direttamente a quella di Frosinone, che ci vede uniti da un’omogeneità dei dati clinico-assistenziali e che non determinerà

il detrimento di nessuna delle due originarie realtà.L’indice dei posti letto della nostra provin-cia è già al di sotto della media nazionale (2,8% invece che del 3,3).Si sono già abbattuti in maniera consistente anche i tagli sulla sanità privata accredita-ta, che faceva da necessario supporto al-

l’organizzazione ospedaliera pubblica. Si pensi al caso di Aprilia (seconda città pontina per abitanti) senza ospedalità pub-blica e con la sola clinica accreditata “Città di Aprilia” e si aggiunga che abbiamo un irrisorio numero di posti letto per le degen-ze di lunga durata e per le riabilitazioni. Per questo il dibattito sulla sanità in provin-cia di Latina riteniamo si debba orientare sulla possibilità di uscire al più presto dalla

gestione Commissariale, af-fidata oggi alla governatrice Polverini.Perché così facendo l’ex sin-dacalista non dovrà per forza volgere lo sguardo sull’unica e romano-centrica visione possibile, oltre ad avere il co-raggio di procedere verso una vera razionalizzazione, dove i principi fondamentali devo-no basarsi su concetti come quelli esposti dalla relazione Cusani.Che sono: equa distribuzione del fondo regionale e suo uti-lizzo secondo concetti di tipo privatistico, lotta all’inappro-priatezza, valorizzazione del-la medicina territoriale, inte-grazione del sociale, fiscalità più equa, oltre ad avere anche il coraggio di cambiare le mo-dalità gestionali della sanità pubblica.Auspico, pertanto, che tutti i Comuni della provincia di La-tina facciano propria l’orga-nica relazione del presidente Cusani, per affrontare pros-simamente un leale e onesto confronto con la presidente Renata Polverini.Alla Governatrice della regio-ne Lazio, infine, vorrei ricor-dare che le province laziali non vogliono continuare ad

essere più essere le appendici di Roma e che Latina, in particolare, è stata determi-nante per la sua elezione.Le province del Lazio si meritano l’ascolto e la condivisione, non certo, come qualcuno ha detto nei giorni scorsi: l’ultimo de pro-fundis per la propria sanità territoriale.

INTERVENTO DI EUGENIO FAIOLA, DELEGATO ALLA SANITÀ DI SPERLONGA

Sanità provinciale

Consigliere

OSSERVAZIONI ALLA ORGANIZZAZIONESANITARIA PROPOSTA DALLA GESTIONE

COMMISSARIALEOSSERVAZIONI ALLA ORGANIZZAZIONESANITARIA PROPOSTA DALLA GESTIONE

COMMISSARIALE

PROVINCIA DI LATINA

Luglio 2010

OSSERVAZIONI ALLA ORGANIZZAZIONESANITARIA PROPOSTA DALLA GESTIONE

COMMISSARIALE

MANIFESTO PER LA SANITÀ

L A T I N A 0 4 1 0 0 - V I A C O S T A , 1

Il delegato alla Sanità di Sperlonga Eugenio Faiola, la copertina del Manifesto per la Sanità approvato dal Consiglio procvinciale e il logo della Asl di Latina

96 agosto 2010 Armando Cusani NEWSLETTER

La Provincia di Latina ha finanziato con 312 mila euro la realizzazione

dei laboratori di cucina dell’IPS Filosi di Terracina. Suddiviso in due parti, interamente a carico del bilancio dell’ente di via Co-sta, le opere progettate direttamente dal settore politiche della scuola, prevedono la realizzazione di due cucine profes-sionali nei locali comunali di via don Orione oltre ad una sala di rappresen-tanza e servizi accessori. Il progetto prevede anche un piccolo ristoro e snakeria per gli alunni delle prime classi, dove poter esercitasi con delle lezioni pratiche. «Con l’aumento delle iscrizioni nel set-tore alberghiero abbiamo ritenuto op-portuno potenziare e dare ai ragazzi una didattica migliore, senza turnazio-ne nell’orario delle lezioni - ribadisce il presidente Cusani - Da sempre nelle nostre priorità d’intervento, la scuola, il sistema dell’istruzione e la stessa for-mazione professionale costituiscono i pilastri sui quali reggono i sistemi na-zionali di innovazione che alimentano la maturazione personale di ciascuno, e con questa, la crescita economica e civile della nostra società».

312MILA EUROPER I LABORATORI

DI CUCINA DEL FILOSIDI TERRACINA

SCUOLA

Scuola e viabilità sono le priorità della giunta Cusani prima di andare in va-

canza. L’ente di Via Costa ha deliberato, infatti, una serie di lavori che riguardano: l’IPSIA “E. Fermi” di Formia finanziato per € 500 mila, anticipazione di pesa con fon-di di bilancio III SAL, lavori affidati all’im-presa Gemme di Aversa e progetto redatto dall’ing. Erasmo Picano; l’IPSIA “E. Mat-tei” di Latina, anticipazione di spesa di € 178.556,91 occorrenti per la liquidazione di lavori; l’IPSSAR “A. Celletti” di Formia, finanziato per € 7.226 mila e riguardano i lavori di sistemazione e di adeguamento alle vigenti norme di igiene e sicurezza, li-quidazione 5° SAL. I lavori licenziati dalla giunta riguardano poi, la manutenzione su strade provincia-li. Ovvero, il rifacimento del piano viabile SS.PP Fogliano-Borgo Sabotino-Litoranea e Migliara 45, liquidazione del 1 SAL, pari a 332.617,19 in favore della Ditta Cristini Scavi Srl di Gavignano; la messa in sicurez-za della S.P. Velletri Anzio II per la realiz-zazione di n. 2 rotatoie, approvato il pro-getto definitivo dell’ing. Salvatore Bellardini per un importo complessivo di € 600 mila;

l’estensione del contratto di cottimo per gli interventi urgenti di manutenzione e bonifi-ca del piano viabile da apparati radicali di piante denominate “Pinus Pinea”, radicate a margine della S.P. Fogliano Borgo Saboti-no, liquidazione 1° SAL, anticipazione di € 23.878,80 in favore della ditta Dilani SpA di Boville Ernica; i lavori di rifacimento del piano viabile: SS.PP congiunte Borgo San Michele-Pontinia-Appia-Piccarello e Mi-gliara 47 nei Comuni di Latina e Pontinia, liquidazione 1° SAL, anticipazione pari a € 309.212,40 alla Ditta SIA Srl di Ausonia.La giunta ha infine autorizzato il settore contabile a dar corso all’anticipazione per la sola quota economica delle spese so-stenute per l’importo netto di € 5.854,04, mediante anticipazione di cassa con fondi provinciali di pari importo, da destinarsi al soddisfacimento della richiesta di rimborso spese sostenuto da uno dei professionisti incaricati alle verifiche tecniche da realiz-zare su edifici sensibili di cui all’art. 1 e 2 dell’OPCM 3362/2004 finanziate secondo quanto disposto dal DPCM del 6 giugno 2005 e dalla legge finanziaria 2006 della Regione Lazio.

LA GIUNTA CUSANI DELIBERA...Dalla Provincia di Latina

La sede centrale della Provincia di Latina in via Costa

10 6 agosto 2010Armando Cusani NEWSLETTER