Newsletter n.97

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Anno IV - numero 97 | 21 giugno 2012 |Supplemento al Periodico di approfondimento politico Agorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007 Armando Cusani NEWSLETTER Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina PERCORSO DELLA MEMORIA a pagina 11, 12 e 13 Un monumento all’eroico Agostino Quartulli CANTIERE RIO MARTINO, SOPRALLUOGO AEREO DEL PRESIDENTE CUSANI a pagina 5 « I l fatto grave - afferma Armando Cu- sani - che la delibera assunta dalla Giunta regionale del Lazio di fatto con- ferma l’aumento della bolletta media- mente di 50 euro ad utente, per gli anni pregressi e mediamente 25 euro per gli anni futuri. continua a pagina 2 GRAVERANNO SULLA TARIFFA I COSTI DEI CONSORZI DI BONIFICA Un momento della conferenza stampa nella sede dell’Ato4 PROSSEDI a pagina 6 Inaugurata la nuova centrale di Fiumicello TERRACINA a pagina 16 400mila euro per la Casa Famiglia “G. Antonelli” La Regione Lazio rende l’acqua più cara

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Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina

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Anno IV - numero 97 | 21 giugno 2012 |Supplemento al Periodico di approfondimento politicoAgorà - Registro Stampa del Tribunale di Latina n.877 del 9/3/2007

Armando Cusani NEWSLETTER

Comunicazione politica e attività amministrativa del Presidente della Provincia di Latina

PERCORSO DELLA MEMORIA

a pagina 11, 12 e 13

Un monumento all’eroico Agostino Quartulli CANTIERE RIO MARTINO, SOPRALLUOGO

AEREO DEL PRESIDENTE CUSANI

a pagina 5

«Il fatto grave - afferma Armando Cu-sani - che la delibera assunta dalla

Giunta regionale del Lazio di fatto con-ferma l’aumento della bolletta media-

mente di 50 euro ad utente, per gli anni pregressi e mediamente 25 euro per gli anni futuri.

continua a pagina 2

GRAVERANNO SULLA TARIFFAI COSTI DEI CONSORZI DI BONIFICA

Un momento della conferenza stampa nella sede dell’Ato4

PROSSEDI

a pagina 6

Inaugurata la nuovacentrale di Fiumicello

TERRACINA

a pagina 16

400mila euro per la Casa Famiglia “G. Antonelli”

La Regione Lazio rende l’acqua più cara

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2 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

Questo significa un aumento insostenibi-le, una bolletta media è oggi ferma a

circa 200 euro per utente, ed è facile im-maginare di quanto sia la maggiorazione, in un momento poi di grande difficoltà per migliaia di famiglie.Il provvedimento della Giunta regionale è poi illegittimo perché sia la Cassazione sia il Tar e il Tribunale, hanno ritenuto quest’ap-plicazione del canone imposto in maniera forfettaria sulla tariffa assolutamente fuori legge.Mentre la Regione Lazio, con la sua delibe-ra, conferma un principio che è contro l’or-dinamento.Noi contestiamo con forza questo provvedi-mento - prosegue Cusani - e lo faremo in tutte le sedi.Lo riteniamo grave anche dal punto di vista politico perché si carica sulla cittadinanza della nostra Provincia, ma anche per i citta-dini di alcune città della Provincia di Roma e Frosinone che fanno parte dell’Ato4, un balzello che deve invece andare a carico del bilancio regionale.I Consorzi di Bonifica non possono essere finanziati con la tariffa dell’acqua, perché è

la legge che lo vieta.Vorrei ricordare a tutti che ogni anno i con-tribuenti della Provincia di Latina versano nelle casse regionali più di UN MILIARDO E TRECENTOCINQUANTAMILIONI DI EURO, con un ritorno in termini di servizi di UN MILIARDO E CENTOCINQUANTAMILIONI DI EURO.Alla Provincia di Latina mancano, in termini di servizi, più di 250 MILIONI DI EURO. Siamo determinati a porre in campo tutto quanto è nel nostro potere istituzionale, de-nunciando anche politicamente questo gra-ve e irreparabile atto che hanno compiuto in Regione Lazio.Stiamo inoltre considerando con i nostri legali se si possa ravvisare da parte della Giunta regionale una condotta di altro tipo, perché se fosse un ente locale normale che insiste nell’applicare principi che vengono in qualche maniera definiti illegittimi, ci sa-rebbero probabilmente anche altri profili da valutare.Ma questo - termina Cusani - lo vedremo nei prossimi giorni».

Armando CusaniPresidente della Provincia di Latina

GRAVERANNO SULLA TARIFFAI COSTI DEI CONSORZI DI BONIFICA

La Regione Lazio rende l’acqua più cara

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321 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

LE ORIGINI DELLA VERTENZAATO - Consorzi di Bonifica

La vertenza, con la Regione, ha origini lonta-ne come risulta dalla sintesi che segue.

La legge regionale 53/98, nel riorganizzare le funzioni della difesa del suolo (e della bo-nifica), abolì la contribuenza di bonifica nelle zone urbane servite da pubblica fognatura e stabilì, tra le altre cose, che, in attuazione di un principio generale previsto dalla legge 36/94, la legge Galli, i gestori del servizio idrico inte-grato avrebbero concorso, con oneri a carico della tariffa, alle spese di gestione dei canali di bonifica utilizzati come recapito dei propri scarichi.I corrispettivi da versare ai Consorzi di bonifi-ca per il servizio svolto dovevano essere deter-minati nell’ambito di apposite Convenzioni da stipulare tra ATO e Consorzi.Per assicurare l’equilibrio economico delle gestioni consortili a seguito della soppressio-ne della contribuenza di bonifica nelle zone urbanizzate la Regione agì:• classificando come opere di preminente inte-resse regionale (PIR), di cui assunse a proprio carico gli oneri di gestione, un complesso di opere di bonifica;• organizzando per alcuni ulteriori canali di bonifica, a proprio carico un servizio pubblico di manutenzione (SPM);• tenendo conto dei corrispettivi che le ATO avrebbero versato per l’utilizzo dei canali di bonifica come recapito dei propri scarichi.Nel 1999/2000, dodici anni fa, prima dell’av-vio delle gestioni ATO, la Regione effettuò, ai fini della definizione delle Convenzioni ATO-Consorzi relative al quinquennio 2000/2005, una stima dei predetti corrispettivi, riservando-

si di procedere annualmente ad una loro revi-sione e provvedette ad anticipare ai Consorzi gli oneri relativi.Anni dopo, entrate in funzione le gestioni ATO, fu possibile inquadrare, essendo censiti sia i punti effettivi di scarico che le relative quantità, in modo adeguato gli oneri che avrebbero do-vuto essere posti a carico degli ATO che logi-camente, come poi fu ulteriormente specificato con il D.Lgs 152/2006, dovevano essere rap-portati alla quantità di acqua effettivamente scaricata.In particolare per l’ATO4 si rilevò che gli oneri attribuiti alle ATO con le Convenzioni 2000/2005 erano sproporzionati rispetto alla dimensione effettiva degli scarichi (nel caso del Consorzio di Pratica di Mare addirittura non risultavano scarichi operativi in quanto i depuratori erano dotati di condotte di scarico a mare).ATO4 fin dal 2003/2004 informò la Regione della situazione chiedendo una adeguata revi-sione delle Convenzioni.La Regione, pur continuando a farsi carico della anticipazione degli oneri relativi, non procedette ad un adeguamento delle Con-venzioni, anzi avviò le procedure per il rin-novo delle Convenzioni stesse per il periodo 2006/2010.Di fronte alle contestazioni delle ATO la Re-gione, che a partire dal 2006 aveva smesso di farsi carico della anticipazione degli oneri, procedette nel 2008 al commissariamento delle ATO riproponendo per il periodo 2006/2010 i canoni da corrispondere ai Consorzi nella misura anomala determinata con le precedenti

Convenzioni.Di qui il contenzioso con la Regione che oggi si ripropone.I rapporti con i Consorzi di bonifica La prima cosa da evidenziare è che il contenzioso non è con i Consorzi di bonifica ma con la Regione che ha proceduto a fissare con le prime con-venzioni scadute nel 2005, in modo anomalo, i corrispettivi da corrispondere ai consorzi, non ha dato corso alle modifiche ed agli ade-guamenti richiesto dalle ATO, ha imposto con il commissariamento del 2008 gli stessi corri-spettivi alle ATO per il periodo 2006/2010 e con la delibera 158/2012 intende riproporli nuovamente per il periodo 2011/2015.I Consorzi hanno tutto il diritto di pretendere che a fronte della soppressione della contri-buenza delle aree urbane sancita dalla l.r. 53/98 siano loro riconosciute adeguate en-trate.La manovra a suo tempo, nel 1999/2000, organizzata dalla Regione con i PIR, gli SPM e le Convenzioni ATO aveva proprio questa finalità.Una volta dimostrato dalle ATO, in particolare da ATO4, che i corrispettivi previsti dalle Con-venzioni ATO erano sproporzionati rispetto all’entità degli scarichi, però, la Regione non ha provveduto a modificare il sistema ridimen-sionando i corrispettivi ATO ed adeguando, come era doveroso, PIR ed SPM in modo da assicurare le necessarie entrate ai Consorzi.Pretendendo di lasciare, viceversa, a carico degli ATO, e perciò degli utenti del servizio idrico, oneri sproporzionati, si è esasperato il contenzioso.

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4 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

Se un torto hanno avuto i Consorzi è stato quello di tentare con ogni mezzo di far vale-re nei confronti delle ATO le convenzioni che prevedevano corrispettivi spropositati a carico delle tariffe idriche invece di fare squadra con le ATO per obbligare la Regione a modificare il sistema PIR, SPM, convenzioni ATO in modo coerente assicurando, con l’impegno della Regione e la fine dei contenziosi, sia la corre-sponsione da parte delle ATO di corrispettivi determinati in modo adeguato che la copertu-ra integrale delle esigenze dei consorzi.Il risultato è stato un contenzioso che continua ad ampliarsi ed una “guerra tra poveri”, i Consorzi e le ATO, in cui quando prevalgo-no le ATO i Consorzi rischiano di non porer pagare nemmeno gli stipendi e se prevalgono i Consorzi sono i gestori come Acqualatina che non hanno più le risorse per investimenti e stipendi.Il contenzioso si è esasperato a partire dal 2008 con il commissariamento da parte della Regione delle ATO cui sono state imposte Con-venzioni “illegittime” e canoni spropositati.Un ulteriore aggravamento del contenzioso si è avuto nel 2009 con il pignoramento da par-te di Equitalia dei conti di Acqualatina per il recupero dei canoni previsti dalle Convenzioni che i Consorzi pretendevano come contributi di bonifica.Il pignoramento, non avendo avuto nell’im-mediato esito le diverse iniziative giudiziarie avviate da ATO ed Acqualatina, costrinse la società, per evitare il blocco dei servizi, a sottoscrivere una rateizzazione del presunto debito con pesanti conseguenze sull’equilibrio economico e finanziario della società.La rateizzazione è ancora in corso.Nel frattempo, peraltro, si sono progressiva-mente chiarite sul piano giuridico - ammini-strativo le irregolarità ed illegittimità contenute nelle Convenzioni imposte dalla Regione alle ATO.

La Cassazione e il TAR di Latina hanno stabilito che i canoni in questione sono dei corrispettivi da valutare in contradditorio come prevede il D.Lgs. 152/2006 e come sostenuto dalle ATO annullando quanto contenuto nelle Conven-zioni che ricomprendevano i canoni stessi tra i contributi di bonifica.Il Tribunale di Latina ha annullato le cartelle emesse da Equitalia e poste alla base del pi-gnoramento e della successiva rateizzazione in quanto non essendo i canoni contributi di bonifica i Consorzi non potevamo utilizzare Equitalia per la loro riscossione.Lo stesso Ufficio Legale della Regione ha chia-rito in un apposito parere che la determinazio-ne del canone da corrispondere ai Consorzi deve essere effettuata in funzione della effetti-va quantità di acqua scaricata come sostenuto dalle ATO e sancito dal D.Lgs 152/2006.Il CTU nominato dal Tribunale di Latina su istanza di Acqualatina ha nella sostanza con-fermato la validità dei calcoli di Acqualatina che in funzione dell’acqua effettivamente sca-ricata nelle reti di bonifica ha ridimensionato a meno di 1/4 il canone da corrispondere ai Consorzi.La regione con la delibera 158/2012 mal-grado quanto statuito dalla Cassazione, dal TAR, dal Tribunale di Latina, contraddicendo il parere del proprio ufficio legale ha inteso riproporre la stessa Convenzione “illegittima” imposta nel 2008 alle ATO e i canoni conte-stati instaurando una procedura che, se non venisse bloccata, porterebbe in pochi mesi ad un nuovo commissariamento delle ATO in modo da rendere immediatamente operativi i canoni contestati.Sorprendente, semplicemente sorprendente è il fatto che la Regione, nella stessa delibera, non potendo negare l’evidenza, il fatto cioè che sia le convenzioni che i canoni riproposti sono “il-legittimi”, si ripromette, entro un anno, di defi-nire una nuova metodologia per il calcolo dei

canoni coerente con il D.Lgs 152/2006.Ma, intanto, pretenderebbe, a carico della ta-riffa idrica, il pagamento dei canoni determi-nati in maniera “illegittima” e sproporzionata.Purtroppo la pubblicazione sul BUR e la notifi-ca alle ATO della delibera regionale, malgra-do Assessore e dirigenza regionale si fossero impegnati a procedere immediatamente alla definizione ed approvazione della nuova me-todologia di calcolo dei canoni in modo da sterilizzare gli effetti perversi della delibera, lungi dal risolvere un problema ultradecenna-le, costringe ad una nuova fase di contenzioso sui canoni 2011/2015 mentre sono ancora in corso i procedimenti giudiziari ed amministra-tivi sui canoni 2006/2010 e 2000/2005.Le azioni obbligate per ATO ed Acqualatina sono a questo punto le seguenti:• ricorso al TAR per la sospensiva ed il suc-cessivo annullamento della delibera regionale 158/2012 che ripropone gli schemi di Con-venzione del passato contrastanti con quan-to stabilito da Cassazione, TAR e Tribunale ed impone canoni calcolati in difformità dal D.Lgs. 152/2006 come evidenziato anche dall’Ufficio legale della Regione e dalla stessa delibera regionale;• interruzione da parte di Acqualatina dei pagamenti delle rate relative ai canoni 2006/2010 a seguito della sentenza del Tri-bunale di Latina che annulla le cartelle di Equi-talia relative a quei canoni;• apertura del tavolo di confronto Regio-ne-ATO-Consorzi (già istituito con un’altra delibera regionale cui non è mai stato dato, incomprensibilmente, corso) per affrontare la problematica in modo organico, superando la fase assurda dei conflitti interistituzionali.Ci auguriamo che i Consorzi siano d’accordo con noi nel mettere fine a questa “guerra tra poveri” e inchiodare, dopo oltre dieci anni di assurde vertenze, la Regione alle proprie re-sponsabilità.

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521 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

Questa volta il sopralluogo del presiden-te della Provincia di Latina Armando

Cusani e dei tecnici che stanno lavorando al progetto di Rio Martino si è svolto a bordo di un aeroplano e le foto scattate, comparate con quelle vecchie, dimostrano chiaramente il pregievole lavoro che si sta portando avan-ti per la riqualificazione dell’intera zona.Affidiamo al prof. Alberto Noli, ordinario di “Costruzioni marittime” presso l’università di Roma “La Sapienza” e progettista delle ope-re di riqualificazione della bocca di accesso al canale di Rio Martino, il resoconto degli ultimi lavori eseguiti e di quelli che andranno a chiudere la prima parte del programma tecnico.«I lavori delle due nuove strutture di arma-tura dello sbocco a mare del canale di Rio Martino - spiega il prof. Noli - e la conte-stuale demolizione e salpamento delle vec-chie strutture pericolanti sono ormai giunti alle fasi conclusive. In dettaglio sono stati completati i getti del-le travi di coronamento delle due sponde a parete verticale (ciascuna con uno sviluppo planimetrico di circa 60 m) inserendo anche la realizzazione di due gradonate di raccor-do con le quote dei piazzali retrostanti. Nei prossimi giorni si avvieranno anche i lavori di pavimentazione in pietra arenaria del piano di banchina al margine del quale sono già stati posti in opera i cigli in blocchi di pietra arenaria.

Dal mese di marzo sono iniziati anche i la-vori per la costruzione dei nuovi moli agget-tanti in mare, ciascuno con uno sviluppo di circa 110 m, secondo una forma planimetri-ca arcuata che sostanzialmente, nel rispetto delle prescrizioni progettuali, raggiungono la stessa posizione di estremità dei vecchi moli (isobata del fondale naturale di -1,5 m s.l.m.) anche se realizzano un’imboccatura di accesso più agevole per le manovre di in-gresso ed uscita delle imbarcazioni. La tipologia strutturale di questi moli è quella della scogliera in massi naturali con mas-siccio di coronamento che si sviluppa dalla sezione di radicamento alla struttura di ban-china a parete verticale sino alle testate di estremità. Il massiccio di coronamento è realizzato con getti di calcestruzzo la cui quota di sommità è inferiore a quella del risvolto delle mantel-late in massi naturali e pertanto l’aspetto vi-sivo d’insieme dei nuovi moli a mare è quel-lo tipico delle opere a gettata in materiale lapideo che ben si integrano nel paesaggio litoraneo. Per la realizzazione delle nuove scogliere si è proceduto secondo una sagoma provviso-ria sino alla progressiva delle testate di estre-mità e contestualmente sono stati demoliti e salpati i ruderi dei vecchi moli. Le lavorazioni di demolizione e salpamen-to dei vecchi moli sono terminate alla fine del mese di maggio e nello stesso tempo si

è proceduto alla realizzazione dei massicci di coronamento delle testate dei nuovi moli mettendo in opera i nuovi fanali di segnala-mento marittimo. I lavori di completamento delle scogliere stanno procedendo a “sezione finita” dalle testate sino al radicamento; la scogliera lato Sabaudia è ormai completata; entro la fine del mese di giugno si prevede il completa-mento anche per la scogliera lato Latina. Nella seconda metà del mese di maggio è stato emesso il terzo Stato di Avanzamento dei lavori per una percentuale complessi-va pari all’83% delle opere e degli appre-stamenti previsti dal contratto di appalto e quindi con ampio anticipo rispetto al crono-programma dei lavori. Dopo la necessaria pausa estiva delle attivi-tà di cantiere, che possono interferire con le esigenze della balneazione e della nautica che gravitano sull’ambito di Rio Martino, i lavori riprenderanno con gli interventi di escavazione dei fondali e le finiture di detta-glio relative alla sistemazione dei nuovi piani di banchina ed i piazzali retrostanti. Al riguardo la Direzione dei Lavori - termina il prof. Noli - ha verificato con il RUP (respon-sabile unico del procedimento) la fattibilità tecnica ed economica di introdurre varianti migliorative suppletive rispetto al contratto di appalto, approfittando della somma de-rivante dal ribasso di gara».

Everardo Longarini

SOPRALLUOGO AEREODEL PRESIDENTE CUSANI

Cantiere di Rio Martino

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6 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

Si è tenuta nei giorni scorsi presso la Centrale di produzione di Fiumicello, nel Comune di Prossedi, la cerimonia d’inaugurazione dei lavori di ammodernamento e ampliamento del sito.«Vorrei ringraziare, prima di tutto il Presidente Cusani e i Sin-daci qui presenti, in special modo il Sindaco di Pros-sedi, con il quale abbiamo colla-borato molto per la realizzazione di questa nuova Centrale - ha di-chiarato, in aper-tura, il Presidente di Acqualatina S.p.A., Avv. Giu-seppe Addessi. Tali lavori rappre-sentano un esem-pio perfetto di come le Istituzioni siano in grado di collaborare efficacemente a favore della col-lettività, nel pieno rispetto del valore di mutualità che è alla base del-la struttura degli Ambiti Territoriali Ottimali. Si tratta, infatti, di lavori fortemente voluti dalla Conferenza dei Sindaci ed è doveroso ricorda-re che la Centra-le di Fiumicello, purtroppo, al momento del passaggio di consegna da parte del precedente gestore riportava numerose problematiche legate alla sua obsolescenza, che si ripercuotevano, inevitabilmente, sui cit-tadini dei comuni coinvolti. Questi lavori hanno definitivamente scongiurato future crisi idriche e garantiranno un’efficienza e una continuità di servizio per i prossimi cinquant’anni. Ci tengo a precisare che questi lavori hanno richiesto un investimento di circa 2milioni di euro, totalmente a carico di Acqualatina S.p.A. e, quindi, finanziati da tutti gli utenti dell’ATO4 grazie alla cor-responsione delle bollette. Ne consegue che, se tutti pagassero quanto dovuto, potremmo permetterci di offrire un servizio anco-ra migliore a tutto il territorio».Ha poi preso la parola il Sindaco di Prossedi, Franco Greco: «Ringrazio Acqualatina S.p.A. per questo grosso investimen-to effettuato. Sono anni che stiamo lavorando congiuntamente all’ammodernamento di questa Centrale ed è con orgoglio che posso dire che anche noi, come Comune, abbiamo fatto la nostra parte».

“Questa è una tappa importante nella lotta alle crisi idriche che stiamo portando avanti come ATO – ha affermato il Dirigente del-la Segreteria Tecnico Operativo dell’ATO4, Ing. Sergio Giovan-netti. Ci sono ancora diverse situazioni da sanare sul territorio,

ma molto è stato già fatto. Basti ricordare la ri-soluzione delle crisi idriche che prima interessa-vano i Comuni di Lenola e Valle-corsa, o quelle di San Felice Circeo e Terracina”.Ha chiuso il di-battito, infine, il Presidente del-l’ATO4, Dott. Armando Cusa-ni: «Vorrei fare solo due consi-derazioni: prima di tutto ritengo doveroso ringra-ziare i Sindaci, sono loro i veri protagonisti di oggi poiché, in Conferenza dei Sindaci, hanno deliberato a fa-vore di tali inve-stimenti, come ha ricordato già il Presidente Ad-dessi. Poi, volevo far notare quan-to fosse difficile, anni addietro,

riuscire a servire diversi Comuni attraverso un impianto condivi-so. Oggi, invece, tutto ciò è realizzabile e questa Centrale ne è un esempio, nonostante le difficili condizioni geografiche dei Comu-ni serviti. Realizzare simili opere in un periodo di austerity, come quello che stiamo vivendo, è un risultato davvero pregevole».I lavori effettuati hanno permesso la costruzione di un nuovo edifi-cio all’interno del quale è stata inserita una moderna sala pompe, nonché il completo rifacimento dell’edificio già esistente e l’am-modernamento della sala quadri dell’impianto elettrico.È stato creato, inoltre, un nuovo sistema di pompaggio dedicato esclusivamente all’approvvigionamento del Comune di Prossedi, del tutto indipendente da quello a servizio dei Comuni di Rocca-gorga e Maenza, a differenza di quanto avvenuto in passato.I lavori hanno visto, poi, l’installazione di un sistema di telecon-trollo e di moderne apparecchiature in grado di garantire una completa automazione della centrale, attraverso la regolazione automatica dei volumi di acqua necessari, a favore di un maggio-re risparmio idrico e a tutela delle risorse naturali.

PROSSEDI: INAUGURATA LA NUOVACENTRALE DI PRODUZIONE DI FIUMICELLO

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721 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

POLITICA SANITARIA DELLA REGIONE LAZIO

La vicenda che lega la casa di cura “Sorriso sul Mare” di Formia alla “Città di Aprilia”

conferma l’approssimazione che regna in Re-gione Lazio anche sul tema del riassetto della rete sanitaria.Le case di cura “Sorriso sul Mare” e “Città di Aprilia” sono due strutture di eccellenza, guarda caso poi operanti sul territorio della Provincia di Latina, che rischiano la chiusu-ra con grave nocumento rispetto ai servizi sanitari resi ai cittadini e all’occupazione di decine di medici, paramedici e personale ausiliario.«Sarà forse un caso - afferma il presidente Armando Cusani - ma da anni persiste un in-confutabilmente dato: la Regione Lazio con-tinua imperterrita a non considerare le esi-genze e le urgenze della Provincia di Latina, procurando di fatto notevoli danni economici e sociali. Percorso che meglio si compren-de conoscendo i fatti che coinvolgono e per certi aspetti legano in un sinistro fil rouge la Casa di Cura “Città di Aprilia” e “Sorriso sul Mare”.

Quest’ultima accreditata per 135 posti letto nel dicembre del 2010 con un decreto del Commissario ad acta della sanità della Re-gione Lazio ne ridefinire l’offerta complessiva disponendo la riconversione in struttura sani-taria terapeutico-riabilitativa.Un provvedimento che ha modificato radical-mente i livelli assistenziali dei pazienti e oc-cupazionali, tanto da imporre alla proprietà della clinica il 21 febbraio 2012 di collocare in mobilità 39 lavoratori.Eppure le soluzioni per la salvaguardia della Clinica “Sorriso sul Mare” ci sono tutte, an-che in virtù della legge 9/201 sugli ospedali psichiatrici giudiziari».Altro caso esemplare dello scasso che si sta compiendo sulla sanità laziale, a prescindere dal rientro dal deficit, è quello della Clinica “Città di Aprilia”.«Qui la Regione Lazio - sostiene Cusani - non paga per i servizi che la clinica assicura ad un territorio che va da Pomezia a Latina, con 150 posti letto, 34mila prestazioni del pronto soccorso, 2mila interventi chirurgici l’anno.

Numeri importanti che rappresentano un so-stanziale alleggerimento per gli intasati ospe-dali della Capitale e il Santa Maria Goretti di Latina. Da mesi, però, la clinica lavora al 50% delle sue potenzialità e deve ancora ri-cevere dalla Regione Lazio 3 milioni e mez-zo di euro. Le colpe della Clinica “Città di Aprilia”? Nessuna! Eppure la Regione Lazio ha ritenuto che le spese per la sanità di Apri-lia fossero uno spreco, con il risultato è che sui 150 posti letto disponibili la struttura ne sta utilizzano neanche 60. Però il budget re-gionale è fatto salvo. Chiaramente e ancora una volta a danno della qualità dell’offerta sanitaria che si propone ai cittadini della Pro-vincia di Latina». Per le argomentazioni espresse il presidente Armando Cusani scriverà ancora una volta alla Regione Lazio, sostenendo le giuste ra-gioni della Clinica “Sorriso sul Mare” e “Città di Aprilia” e sollecitando l’Istituzione nel di-spensare a tutti i cittadini, in egual misura, servizi di buona sanità.

Everardo Longarini

L’approssimazione e il menefreghismo che regnasulle vicende delle cliniche “Sorriso sul Mare e “Città di Aprilia”

Il Cal, nella riunione di oggi, ha eletto al-l’unanimità il nuovo presidente del Con-

siglio delle Autonomie locali del Lazio.Si tratta di Fabio Melilli presidente della Provincia di Rieti che prende il posto di Nicola Zingaretti, dimessosi il 5 luglio del-lo scorso anno.

«Esprimo soddisfazione per la elezione di Fabio Melilli - dichiara il presidente Ar-mando Cusani - perché l’assemblea del Cal della Regione Lazio gli ha largamente riconosciuto con un voto plebiscitario le sue notevoli capacità politiche, ammini-strative e umane.

L’elezione di Melilli è inoltre di buon auspi-cio affinchè le autonomie locali possano avere non solo un organismo di confronto serio con il governo regionale, ma anche la capacità di mettere in campo una legi-slazione aderente alle realtà dei territori laziali».

FABIO MELILLI NUOVO PRESIDENTE DEL CAL DEL LAZIO

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8 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

“Allarmismo e polemica strumentale” così han-no definito la protesta sul paventato trasferi-

mento dell’istituto commerciale V. Veneto di Latina, sia l’assessore provinciale alle Politiche della Scuola Giuseppe Schiboni sia il Presidente della Commis-sione Scuola, il consigliere provinciale Vincenzino Palumbo, oggi durante la Commissione Scuola. Alla riunione hanno partecipato inoltre, il vice pre-sidente della Provincia Salvatore De Monaco, una rappresentanza del Comune di Latina e del Con-siglio d’Istituto del V. Veneto. Ha relazionato l’ing. Monacelli, tecnico strutturale incaricato dalla stessa Provincia di Latina per la verifica statica del pavi-mento dell’istituto tecnico commerciale latinense di Viale Mazzini. “L’istituto V. Veneto non verrà trasferito, anzi non l’abbiamo neanche pensato, ma ci preme metterlo in sicurezza per l’incolumità degli studenti, degli insegnanti e per la tranquillità dei genitori. Non ca-piamo in base a quali elementi concreti sia stata or-ganizzata questa contestazione nei nostri confronti - evidenziano Schiboni e Palumbo - Vorremmo tranquillizzare poi, tutti coloro che hanno firmato la petizione, invitandoli ad un approfondimento concreto sulla vicenda.” “I lavori necessari, saranno eseguiti celermente - ribadiscono Schiboni e Palumbo - proprio per la messa in sicurezza dell’edificio e celermente ver-ranno riconsegnati. Nessun timore e nessun trasfe-rimento.”

ALLARMISMOE POLEMICA

STRUMENTALE

LAVORATORI SOCIALMENTE UTILIE PRECARI DELLA GIUSTIZIA

ISTITUTO VITTORIO VENETO

D’Arco: «Comportamenti gravi e inaccettabili da parte della Regione Lazio»

Le vertenze sindacali attualmente in atto, concernenti i Lavoratori Socialmente Utili e i precari della Giustizia, sono giunte ad una fase di implosione sociale

a causa delle gravissime chiusure politico-istituzionali da parte della Regione La-zio nei confronti degli Enti Locali e delle Organizzazioni Sindacali provinciali. Come Provincia di Latina, d’intesa con i comuni e i rappresentanti sindacali dei lavoratori, abbiamo fatto tutto il possibile per aprire un tavolo di confronto unitario e costruttivo con la Regione Lazio al fine di ricercare insieme le soluzioni possibili per il mantenimento dell’occupazione e per assicurare un reddito ai lavoratori e alle loro famiglie. A fronte dell’unità d’intenti raggiunto al Tavolo di concertazione provinciale la Regione ha rifiutato sistematicamente sia la par-tecipazione al tavolo provinciale sia qualsiasi confronto unitario e trasparente in sede regionale con i sindacati e le istituzioni locali interessate, sostenendo invece riunioni pseudo-politiche e sindacali organizzate al di fuori delle sede istituzionali preposte. Ci siamo trovati, di volta in volta, di fronte a proposte informali pasticciate e atti amministrativi assurdi, contraddittori e inattuabili attraverso i quali si tentava e si tenta ancora oggi di scaricare sulla Provincia e sui comuni precise responsa-bilità che attengono alle sole competenze regionali. Sta di fatto che a distanza di diversi mesi i Lavoratori Socialmente Utili e gli stessi precari della Giustizia si tro-vano senza lavoro e senza ammortizzatori sociali. In questo quadro desolante le riunioni, organizzate fuori dalle normali prassi sindacali e le accuse lanciate sistematicamente sui giornali contro i comuni e la Provincia di Latina da parte del rappresentante della UIL Gianfranco Cartisano sono destituite da ogni fon-damenta e fanno solo danno alla causa dei lavoratori e dell’unità sindacale.Credo sia giunta per tutti l’ora della responsabilità sociale e istituzionale : Carti-sano la smetta quindi di raccontare favole ai lavoratori, la Regione Lazio abban-doni al più presto la sua posizione di chiusura facendo prevalere il buon senso ed il confronto alla luce del sole con le istituzioni locali e con le parti sindacali, avendo come unico obiettivo non le beghe politiche ma la salvaguardia dell’oc-cupazione dei lavoratori rimasti senza occupazione e senza alcuna protezione sociale. Come di Provincia di Latina siamo stati, e saremo sempre disponibili a svolgere fino in fondo la nostra parte, aperti al confronto in qualsiasi momento e in ogni luogo con i lavoratori, i sindacati e con l’istituzione regionale. Diver-samente assisteremo all’inevitabile implosione sociale e all’ulteriore disaffezione dei lavoratori verso le istituzioni, sia politiche che sindacali.

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921 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

Siamo entrati nella stagione estiva 2012 con le problematiche turistiche ancora

tutte irrisolte e aggravate da politiche regio-nali profondamente inadeguate. Infatti, al di là delle enfatizzazioni paradossali del-l’assessore Stefano Zappalà sugli “attrattori turistici“ di Valmontone e dello Zoo Marine di Torvaianica, i campeggi di Fondi e di La-tina sono ancora chiusi, mentre sul fronte dei pontili turistici siamo ancora alle prese con i sequestri giudiziari di Ponza, Fondi e Terracina, anche a causa di normative e re-golamenti regionali ancora più farraginosi e complessi del passato. Il famoso PUA (Piano regionale di Utilizza-zione degli Arenili), tante volte annunciato e dato per approvato, appare sempre più uno specchietto per le allodole a fronte della pesante incombenza della famosa Direttiva europea “Bolkestein” che punta alla libera-lizzazione e quindi alla radicale modifica-zione delle concessioni demaniali turistiche. Sul fronte degli investimenti l’assessore al tu-rismo della Regione Lazio Zappalà, da oltre 2 anni mantiene inspiegabilmente bloccati circa 23 milioni di euro destinati ai comuni costieri e assegnati, tra l’altro, dalla pre-cedente giunta regionale ai sensi e per gli effetti della legge regionale n.1 del 2011 concernente lo sviluppo dei litorali laziali.

Nello stesso tempo assistiamo inermi alla mancata programmazione organica degli interventi per fronteggiare adeguatamen-te i gravi fenomeni dell’erosione costiera e l’assenza d’iniziative serie a supporto della portualità turistica e commerciale. Le stesse linee guida per la revisione del Piano di Coordinamento dei porti e degli approdi turistici del Lazio, annunciate dalla presidente Renata Polverini, appaiono im-provvisate e carenti anche rispetto alle pro-poste già in campo avanzate dai comuni e dagli operatori economici privati. A fronte di tali mancanze siamo costretti inoltre ad assistere a un vero e proprio sfa-scio dell’organizzazione istituzionale turisti-ca regionale. La liquidazione delle Aziende di Promozio-ne Turistica e la revoca delle conseguenti competenze turistiche attribuite alle Province dalla legge regionale n. 13/2007, hanno creato nei territori laziali il vuoto più asso-luto. Infatti, le ex APT invece di svuotarsi sono ancora piene e stracolme di nuovi di-pendenti e funzionari provenienti dagli uffici turistici locali costretti, loro malgrado, a non fare nulla mentre la nuova mega Agenzia Turistica regionale appare sempre più un contenitore vuoto e inadeguato alle nuove esigenze di promozione turistica.

Nel frattempo gli operatori turistici, per otte-nere le autorizzazioni amministrative, sono costretti a peregrinare nei diversi uffici della Capitale d’Italia senza avere certezze e ri-sposte immediate. La stessa proposta di assestamento del bilan-cio finanziario 2012, approvato nei giorni scorsi dalla giunta regionale, relega misera-mente il turismo laziale al ruolo di “ceneren-tola” e rischia di stroncare ogni possibilità di sviluppo del turismo nella nostra regione e in particolare nei territori provinciali. Questo mio intervento non deve essere inte-so come una polemica politica fine a se stes-sa, ma vuole essere un forte e chiaro grido di allarme per arrestare l’attuale declino or-ganizzativo, finanziario e programmatico. Stare zitti di fronte ad una situazione del ge-nere significherebbe essere complici di una situazione diventata ormai insostenibile. Tutto questo vale per la politica, per gli am-ministratori locali e per le associazioni degli operatori turistici. Ritengo quindi che a metà mandato regio-nale serva davvero una riflessione schietta e uno scatto di orgoglio sia politico sia ammi-nistrativo, nell’esclusivo interesse dell’econo-mia turistica dell’intera regione Lazio.

Silvio D’ArcoAssessore provinciale allo Sviluppo Economico

IL TURISMO VIRTUALE DELL’ASSESSORE ZAPPALÀ E LA REALTÀ DEI FATTI

D’Arco: «L’organizzazione istituzionale turistica regionale è allo sbando, serve uno scatto d’orgoglio nell’esclusivo interesse dell’economia turistica laziale»

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10 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

LA FORMAZIONECOME SERVIZIO AL TERRITORIO

Oggi è possibile sostenere, senza possi-bilità di smentita, che il “Campus dei

Mestieri”, struttura ereditata dalla Regione Lazio e che, ancora in tempi recentissimi, ritenuta obsoleta e in condizioni tali da non offrire la benché minima possibilità di uti-lizzo, sia tornata al centro dell’azione for-mativa a favore dei giovani e delle politiche del lavoro rivolte più in generale ai cittadini della Provincia di Latina.L’Agenzia Provinciale per i Servizi Formati-vi, che dal 2008 ha in gestione l’intero com-plesso, grazie anche e soprattutto alla sensi-bilità mostrata dalla Provincia di Latina, ha realizzato significativi interventi di adegua-mento strutturale oltreché di potenziamento dei laboratori e delle specifiche attrezzature didattiche, portati a compimento con risorse FSE cospicuamente integrati con risorse del bilancio provinciale, interventi che hanno consentito il ritorno della struttura alla sua funzione originaria, ossia assicurare un si-stema di interventi formativi finalizzati alla diffusione delle conoscenze teoriche e prati-che necessarie per svolgere ruoli professio-nali.L’Agenzia Provinciale per i Servizi Formati-vi si è mostrata dunque rispettosa del ruolo affidato alla Formazione Professionale: Uno strumento attraverso il quale si tende essen-zialmente a favorire l’occupazione, la pro-duzione e l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro in armonia con il progresso scien-

tifico e tecnologico, nell’ambito di più ampi obiettivi di programmazione economica.L’Agenzia, in generale, indirizza la propria offerta formativa verso quelle tipologie di interventi finalizzati a garantire ai cittadini l’accesso alle professioni e l’inserimento nel mondo del lavoro, dunque un accompa-gnamento formativo verso l’acquisizione di titoli che consentono l’esercizio di specifici mestieri.La missione principale dell’Agenzia è dun-que quella di garantire l’assolvimento del diritto/dovere dell’obbligo formativo e del-l’istruzione per tutti quei giovani che mostra-no interesse per i percorsi triennali d’istru-zione e formazione professionale o verso i corsi di qualifica biennali.L’Agenzia “Latina Formazione e Lavoro”, che oggi vanta ben cinque Poli formati-vi, dislocati tra Aprilia, Latina, Terracina e Fondi, è un ente strumentale che opera se-condo il modello dell’house providing, co-stituita dalla Provincia di Latina nell’anno 2005 e da questa oggi interamente parte-cipata, ha progressivamente consolidato la propria presenza sul territorio provinciale, incrementando notevolmente il numero e la qualità degli interventi formativi: Sono ben 1.200 gli studenti frequentanti i 60 corsi av-viati nell’anno formativo 2011/12.In aggiunta ai corsi per acconciatori ed estetiste sono state introdotte nuove tipologie corsuali, così come richieste dal mercato del

lavoro, nell’ambito della ristorazione alber-ghiera, della meccanica e termoidraulica, dell’elettronica, dell’innovazione tecnologica e della grafica pubblicitaria, oltre ad aver incrementato sensibilmente i corsi riservati a soggetti diversamente abili.Lunedì 18 giugno, in occasione della con-clusione delle attività didattiche 2011/12, l’Agenzia Provinciale per i Servizi Formati-vi, ha organizzato presso la sede formativa del Campus dei Mestieri di Via Epitaffio a Latina, una giornata di orientamento e un saggio di fine anno scolastico.L’evento, iniziato alle ore 17.00 e che ha vi-sto coinvolti direttamente docenti ed allievi, ha inteso offrire occasione di presentazione e divulgazione informativa dell’offerta for-mativa posta in essere dall’Agenzia per il prossimo anno scolastico 2012/13; dunque un vero Campus per l’orientamento profes-sionale all’interno del quale sonos tate al-lestite isole dedicate ai vari settori formativi e dove gli studenti stessi hanno dato prova delle capacità ed abilità acquisite nel corso dell’anno scolastico, attraverso dimostrazio-ni pratiche.Nel corso dell’evento si è potuto assistere al saggio di fine anno, caratterizzato da una sfilata di modelle-allieve che si sono fatte apprezzare per le creazioni elaborate nel-l’ambito dell’acconciatura e del trucco, ol-treché per gli abiti indossati.

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1121 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

UN MONUMENTO ALL’EROICOAGOSTINO QUARTULLI

«Percorso della Memoria»

Il “Percorso della Memoria” intrapreso dal Presidente della Provincia Armando Cusa-

ni all’indomani del conferimento della Me-daglia d’Oro al Merito Civile al Gonfalone dell’Ente, ha compiuto a Terracina la sua 13 tappa.Prima della conferenza stampa di presentazione dell’evento, alla quale ha partecipato il sinda-co Nicola Procaccini, l’assessore provinciale Davide Minchella, l’as-sessore comunale e con-sigliere provinciale Ros-sano Alla, è stata resa nota una lettera inviata dal bersagliere Giusto Meazzo di Chioggia, uno degli ultimi reduci del glorioso battaglione “Zara” e commilitone di Quartulli.Scrive Meazzo nella mis-siva inviata al sindaco Procaccini «Ringrazio dell’invito a presenziare alla cerimonia del mio sottotenente Agostino Quartulli, ma per motivi di salute non mi è possi-bile.Ero a pochi passi da lui, quando fu colpito in combattimento in quel luglio del 1942 e cadde con il moschetto ancora caldo.Fui tra i primi - riferisce Meazzo - a soccorrer-lo sotto il fuoco nemico, purtroppo inutilmente. Io stesso fui gravemente ferito.Ricordo bene quel com-battimento che costò la vita ad Agostino e ad altri Bersaglieri tra i quali voglio menzionare il S.Ten. Antonio De Denaro, il Sergente Donati, il Caporale Proni. Eravamo in azione conseguente a un attentato che i partigiani titini tesero a un traghetto che faceva servizio tra Scardona e Zaton.

In quell’attentato furono uccise una donna e cinque civili, e un carabiniere (l’unico ar-mato) che aveva opposto resistenza.Fummo i primi a raggiungere il monte So-palj che era l’obiettivo che c’eravamo posti.

Agostino Quartulli - termina Giusto Meazzo - era un ragazzo eccezionale con il quale era facile andare d’accordo, era d’esempio per gli altri e spronava ad essere sempre in prima fila».«Invito tutta la cittadinanza - esordisce il

sindaco Nicola Procaccini - a partecipare numerosi alla celebrazioni organizzate dal Comune di Terracina e dalla Provincia di Latina in occasione del 60° Raduno Na-zionale dei Bersaglieri. Non sarà una cele-

brazione fine a se stessa, ma sarà anche un’opera di riqualificazione rea-lizzata in tempi record della “rotonda della spiaggetta”. Riqualifi-cata attraverso la siste-mazione delle aiuole e la realizzazione di un mo-numento alla memoria del bersagliere terraci-nese Agostino Quartulli. Il S.Ten. Quartulli è stato un nostro concittadino eroicamente caduto du-rante la Seconda guerra mondiale, decorato con una medaglia d’Argento al Valor Militare, e oggi rappresenta un punto di riferimento soprattutto per i giovani terracinesi.Quello organizzato il 15 giugno prossimo - con-clude Procaccini - è un evento di grande signifi-cato in termini di memo-ria, ma anche in termini di appartenenza alla comunità terracinese e italiana».«È un’iniziativa impor-tante - esordisce l’asses-sore provinciale Davide Minchella - che persegue più obiettivi: promuove l’esposizione di uno de-gli angoli più belli della Città di Terracina per tutti coloro che interverranno all’evento, onora la me-moria di Quartulli, punto di riferimento ideale per

la comunità terracinese, che ha bisogno di uno scatto di orgoglio nella speranza che manifestazioni come queste possono con-correre ulteriormente alla crescita culturale e sociale dell’intera comunità».

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12 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

Nei giorni scorsi si è svolta a Terracina la tredicesima tappa del “Percorso del-

la Memoria” inaugurato dalla Provincia di Latina all’indomani del conferimento della medaglia d’oro al merito civile al proprio Gonfalone per gli eventi bellici 1943.1944: è dedicata al Sottotenente dei bersaglieri Agostino Quartulli, Medaglia d’Argento al valor militare alla memoria, caduto in com-battimento all’età di 22 anni nell’assalto alle postazioni avversarie sul Monte Sopalj (at-tuale Croazia).L’evento è promosso dalla Provincia in col-laborazione con l’Associazione Nazionale Bersaglieri e con il Comune di Terracina ed è inclusa nel programma del 60° Raduno Nazionale dei Bersaglieri che si è concluso domenica 17 giugno a Latina.«Dedicando la tappa di Terracina alla figura di un bersagliere - spiega Armando Cusani, Presidente della Provincia - abbiamo inteso sottolineare la massima attenzione dell’ente per il raduno nazionale dei fanti piumati, ma anche porre Terracina all’attenzione di quanti prenderanno parte a questa grande manifestazione che coinvolge reduci prove-

nienti da tutta Italia». «L’assessorato ai centri storici della provin-cia - aggiunge l’Assessore Davide Minchella - è parte attiva del progetto incentrato sul-la figura del Sottotenente Quartulli perché esso segna una riscoperta dei valori iden-titari della città in un momento in cui Ter-racina aspira a superare le difficoltà degli ultimi anni e a realizzare concrete occasioni di rilancio sociale, economico e culturale». «Questa manifestazione - commenta il sin-daco Nicola Procaccini - è importante per la nostra città ed è un riconoscimento per la sua storia recente quando, sul finire della seconda guerra mondiale, essa fu sottoposta a pesanti bombardamenti che comportaro-no tantissimi morti e distruzione dell’abitato: non è un caso che Terracina sia stato uno dei primi Comuni della provincia ad essere insi-gnito di medaglia d’argento al valor civile».Ospite d’onore della cerimonia: il Vice Presidente della Camera dei Deputati, On. Rocco Buttiglione che, accompagnato dal Prefetto della Provincia di Latina, Dott. An-tonio D’Acunto, passerà in rassegna un reparto d’onore composto dalla Fanfara

della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” e da una compagnia d’onore dell’8° reggimento bersaglieri che della Brigata è uno dei reg-gimenti base. La manifestazione di Terracina ha avuto quattro momenti salienti: lo scoprimento di un monumento con bassorilievo in bronzo dedicato a Quartulli e a tutti i caduti del bat-taglione Bersaglieri “Zara” e di una targa che intitola allo stesso battaglione il parco pubblico adiacente la via Lungomare Mat-teotti all’ingresso da sud della città. Nel parco pubblico sarà anche inaugurata una mostra con esposizione di quaderni, libri e divisa appartenuti a Quartulli resi disponibili dalla nipote, professoressa Benedetta Fiorillo, che sarà poi trasferita presso la Sala Valadier dell’istituto professionale Filosi di Terracina e potrà essere ulteriormente visitata nel perio-do 18-25 giugno (orari 9.30-12.30; 16.30-19.30). Infine, la sera in piazza Garibaldi, la sfilata della fanfara seguita dagli iscritti della Sezione bersaglieri di Borgo Hermada che si concluderà con la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti.

IL BERSAGLIERE LAUREATO ALLA MEMORIA, LE CERIMONIE PROGRAMMATE

«Percorso della Memoria»

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1321 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

ONORE AL SOTTOTENENTE QUARTULLIMEDAGLIA D’ARGENTO AL VALOR MILITARE

«Percorso della Memoria»

Nella sua impeccabile organizzazione, il presidente Armando Cusani, il sin-

daco Nicola Procaccini e tante autorità civi-li, militari e religiose, hanno reso omaggio a Agostino Quartulli, sottotenente del Batta-glione Bersaglieri «Zara», caduto alla testa del suo plotone sulle balze, brulle e sassose, del Monte Sopalj, nell’attuale Croazia, il 24 luglio 1942.«La storia personale e militare di Agostino - afferma nel suo discorso il presidente Cu-sani - è stata ricostruita grazie al contributo della signora Benedetta Fiorillo, una delle due nipoti del coraggioso ufficiale terracinese, a Rino Mioni, icona del Battaglione Bersaglieri «Zara» che, nonostante la prigionia nelle carceri naziste prima, in quel-le slave del famigerato campo di Borovnica poi e di una angusta malat-tia oggi, si arrende alle lacrime solo quando la malinconia dei giorni di festa lo porta a recitare uno per uno i nomi dei suoi 70 e passa amici e commilitoni caduti nei teatri in cui i Bersaglieri Zaratini furono impie-gati.«Faceva un caldo terri-bile e la sete era inde-scrivibile quel 24 luglio del 1942» annota in un breve dattiloscritto Bruno De Monte, caporalmag-giore del Plotone Comando del Battaglione «Zara». E aggiunge parole crude che aiutano a ca-pire cosa sia la guerra: «Poco davanti a noi portano il corpo del Ten. Quartulli. I sob-balzi gli fanno uscire dallo squarcio in testa pezzi di cervello che rimangono sul posto e sollevano i commenti di quanti poi pas-seranno di là. Questo episodio - aggiunge De Monte - mi sconvolge e m’induce a un sacco di considerazioni. È un compleanno che non dimenticherò certamente».Non abbiamo dimenticato neanche noi. Né intendiamo dimenticare tutti i 13 bersaglie-ri caduti con Agostino. Tra loro, il Tenente

Antonio De Denaro, di Sebenico, il Bersa-gliere Pasquale De Frenza di Bari, entrambi medaglia d’Argento al valor militare alla memoria come Quartulli; Armando Caras-sai, marchigiano, Medaglia di Bronzo. E poi, il Sergente Donati, il Caporale Proni, i Fanti Piumati Evangelista, Crisalidi, Ciculi, Terzaroli e altri ancora, mentre 21 furono i feriti di quel giorno. Né, ancora, intendia-mo dimenticare tutti i caduti, militari e civili, morti dall’inizio della guerra fino a giorni in cui Terracina, come il resto della provincia,

divenne scenario delle azioni di guerra al-leate con bombardamenti aerei, martellanti e devastanti. Non è un caso che proprio Terracina sia stato uno dei primi Comuni Pontini a ricevere la Medaglia d’Argento al valor civile, un simbolo che onora, insieme ad una significativa porzione della Meda-glia d’Oro della Provincia, la storia millena-ria di questa stupenda città. Agostino venne sepolto nel cimitero civile di Sebenico e in quella tomba un po’ grezza rimase molti anni, finché il suo vecchio amico e compa-gno d’armi conosciuto nell’aprile del 1942 compilò tutte le carte necessarie e lo riportò

nella sua Terracina. Quell’amico è stato protagonista di grandi battaglie politiche e istituzionali da parla-mentare e Sindaco di Latina ed è il grande assente di oggi: Ajmone Finestra scompar-so da poche settimane.Ajmone ci piace immaginarlo lassù mentre ridere e scherza con Agostino Quartulli, con gli amici e commilitoni del Battaglio-ne Bersaglieri «Zara» in cui pure lui ha militato prima di essere trasferito al Batta-glione «Mussolini», con Bruno Ferniani e

Pietro Caringi, altri due Bersaglieri di Terracina scomparsi su altri fronti dei quali ricordiamo la Medaglia d’Argento al valor Militare conferita alla loro memoria, non-ché i medesimi valori espressi da Agostino Quartulli: onestà, lealtà, senso del dovere, digni-tà, coraggio, dedizione alla patria.Pensate che persona era Agostino: quasi tutto ciò che percepiva di stipen-dio da ufficiale dei Ber-saglieri lo mandava a casa, trattenendo poco per sè. E pensate che persone erano i suoi cari: dopo la notizia del decesso del giovane, non hanno mai voluto per-cepire l’indennità che lo Stato concede a coloro i quali muoiono in guerra e sono decorati al valore.

Gente semplice, gente forte, gente di gran-di e radicati valori. Gli stessi che desideria-mo trasmettere ai nostri giovani soprattutto adesso che il Paese vive una crisi valoriale ed economica molto profonda. È a loro che dobbiamo volgere lo sguardo. È a loro che dobbiamo volgere tutti i nostri impegni. È su di loro che dobbiamo investire perché la politica e il governo delle istituzioni possa-no rinnovarsi nel segno della Democrazia e della Pace in cui viviamo dopo un secon-do conflitto mondiale del quale non si deve perdere memoria perché troppo è costato ai nostri padri, alle nostre madri, all’uma-nità intera».

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14 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER

SPIAGGIADELL’ANGOLO,LA PIÙ BELLADEL LAZIO

Sperlonga

È stato presentato nei giorni scorsi a Gaeta il volume edito dalla Provincia di Latina dal titolo “Enrico Co-

senz. L’eroe il secondo dei Mille, il primo Capo di SME”, scritto dal prof. Giuseppe Monsagrati e curato dal diri-gente del Settore Turismo e Cerimoniale dott. Domenico Tibaldi. «Il saggio del prof. Giuseppe Monsagrati, autorevole sto-rico del Risorgimento- scrive nell’introduzione al libro il presidente Cusani - precede la trascrizione di lettere ine-dite di Enrico Cosenz, che contribuiscono a completare il ritratto del secondo dei Mille e del primo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. È un’opera importante, scientificamente qualificata, che la Provincia di Latina aspira a divulga-re soprattutto tra i giovani. Ritengo che questo volume sia uno dei più im-portanti tra quelli pubblicati in occa-sione del 150° An-niversario dell’Uni-tà d’Italia, nella speranza che nuo-vi cuori intelligenti, saggi e generosi possono illuminare i destini del nostro Paese.»«Enrico Cosenz fu un uomo di ecce-zionali virtù. Per metà della sua vita combatté con somma perizia ed in-superato valore in tutte le campagne del nostro Risorgi-mento nazionale, dalla difesa di Venezia alla presa di Roma - evidenzia nel suo ‘Ricordo’ il Gen. CA Giuseppe Aloia - per l’altra metà, concorse più di ogni altro a che l’unità, conseguita dall’Italia mediante le sofferenze e gli sforzi di tutto il suo popolo, fosse rinsaldata nei nuovi ordinamenti militari.»Nato a Gaeta il 12 gennaio 1820, Enrico Cosenz ebbe nella casa paterna prima, nel collegio militare della Nun-ziatella poi, la migliore educazione a quel forte senti-mento del dovere che costituì regola immutabile della sua vita.«Enrico Cosenz non ebbe non poté avere, per la sua vi-cenda biografica avventurosa e rigorosa, forse non volle avere una famiglia propria - sottolinea il prof. Nicola Terracciano - perché la sua vera famiglia fu l’Italia e una, furono la Patria, che doveva divenire moderna, seria, ci-vile, e l’Esercito, da ristrutturare in modo profondo, per essere all’altezza del nuovo compito storico di difendere la nuova grande Patria italiana contro i suoi nemici in-terni ed esterni, a garanzia di stabilità, di unità, di indi-visibilità, di indipendenza, di dignità nel concerto delle Nazioni, di fierezza e di coscienza nazionali.»

PRESENTATO IL VOLUME EDITO DALLA PROVINCIA

ENRICO COSENZ

È di oggi la notizia che la prestigiosa Guida Blu di Legambiente e Touring Club ha assegnato a Sperlonga l’ambito riconoscimento delle 4 Vele, che

indicano la migliore qualità e sostenibilità ambientale tra tutte le località di mare della Regione Lazio.«Rispetto allo scorso anno - afferma l’assessore all’ambiente Joseph Maric - e rispetto a quanto scrive nella relazione Legambiente e Touring Club, Sperlonga ha prodotto un ulteriore passo in avanti per la salvaguardia dell’ambiente, la qualità delle acque e la cura delle sue spiagge.Dei 128 parametri nei quali sono racchiusi i 21 indicatori della Guida Blu, per le iniziative messe in campo nell’ultimo periodo ma anche storicamente, Sper-longa scala ulteriormente la classifica guadagnando quest’anno 4 Vele.Il riconoscimento giunge non solo per l’istituzione, anche qui storica, dell’area pedonale con una particolare attenzione e cura per il centro storico, e per la raccolta differenziata dei rifiuti, ma anche e soprattutto per la cura che l’am-ministrazione comunale ha posto, nell’ultimo anno, nei confronti della gestione produttiva e paesaggistica delle sue spiagge e più in generale del proprio territorio.Tanto - prosegue Maric - che la Guida Blu di Legambiente e Touring Club segnala e premia la spiaggia dell’Angolo tra le più belle del Lazio, a pari merito soltanto con la spiaggia Graticciare-Murelle di Montalto Di Castro, in provincia di Viterbo.Tutto ciò è stato possibile grazie ad un grande impegno e la voglia di lavorare sodo per gli interessi degli operatori commerciali del Paese, per i cittadini e per i turisti; quello raggiunto è un risultato notevole, che ci soddisfa, ma non ci appaga perché manca all’appello la 5Vela, l’ultima in palio.Un traguardo che il sottoscritto e l’intera amministrazione comunale - termina Maric - ha l’intenzione di perseguire presto».

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1521 giugno 2012 Armando Cusani NEWSLETTER

Dopo la realizzazione degli interventi di manutenzione straordinaria e la ristruttu-

razione degli immobili della Casa Famiglia “Gregorio Antonelli”, sostenuti dalla Provin-cia di Latina, il presidente Armando Cusani e il sindaco di Terracina Nicola Procaccini hanno inaugurato i nuovi locali.«La Provincia di Latina, - afferma il presiden-te Armando Cusani e l’assessore alle politi-che sociali Fabio Bianchi - già da tempo è attiva nell’ambito delle politiche a favore dei minori e soprattutto di quelli in situazioni di disagio.Nel 2003 ha realizzato un primo rapporto sulle comunità di tipo familiare, rilevando le caratteristiche degli edifici, le strutture logisti-che, i servizi, le modalità organizzative e di accoglienza, nonché i collegamenti esistenti con le strutture educative e socio ricreative presenti sul territorio.Ciò allo scopo di avere un quadro completo, che costantemente monitorato evidenzi gli in-terventi di volta in volta necessari per assicu-rare alle case famiglia l’efficace svolgimento delle peculiari funzioni cui sono preposte, per restituire al fanciullo una condizione di serenità che ne favorisca una crescita armo-niosa.Le comunità di tipo familiare presenti sul ter-ritorio provinciale, come prevede la legge 149/2001 riproducono una dimensione il più possibile simile a quella familiare, ospi-tando da un minimo di sei ad un massimo di dodici minori per un periodo più o meno lungo in vista di un rientro nella famiglia di

origine e comunque fino alla maggiore età.Naturalmente è opportuno che anche gli spa-zi fisici siano i più possibili somiglianti a quel-li in cui si svolge la vita di una famiglia.Assolutamente bandite le camerate, retaggio dei vecchi istituti, a valenza fortemente sper-sonalizzante, a favore di camerette ospitanti non più di due o tre ragazzi.Se le nuove strutture che sono per lo più col-locate in edifici residenziali (appartamenti), non richiedono particolari interventi di ristrut-turazione, alcune case famiglia che in passato ospitavano gli antichi orfanotrofi, necessitano sovente di urgenti interventi di adeguamen-to per rendere confortevole il soggiorno ai minori accolti, garantendo che ogni aspetto dello spazio fisico e ogni sua modalità di fun-zionamento consenta ai ragazzi di sentirsi a “casa propria”, in un ambiente sì ordinato ma al contempo accogliente e “sorridente”.Il lavoro di manutenzione straordinaria rea-lizzato dalla Provincia di Latina, si è svilup-pato sui due livelli della struttura: piano terra e primo piano.Al piano terra l’area prima utilizzata come deposito, è stata trasformata in un labora-torio per le attività artistiche e scientifiche, e la zona servizi rimodulata, inserendo nuovi bagni, di cui uno per portatori di handicap. Inoltre è stato interamente ristrutturato il loca-le lavanderia.Al primo piano si è provveduto alla ristrut-turazione dei locali destinati ai servizi e alla sostituzione dei rivestimenti.Tutti gli interventi hanno avuto bisogno del-

l’adeguamento dell’impianto elettrico, idrico-sanitario e termico, e la sostituzione di alcuni infissi interni ed esterni, dei controsoffitti e successiva tinteggiatura degli ambienti. Sono state inoltre rispettate tutte le norme a favore dell’abbattimento delle barriere architettoni-che.Nel cortile interno, è stata realizzata una copertura lungo tutto il percorso pedonale, sottoforma di tunnel in struttura metallica e copertura in plexiglass, peraltro molto grade-vole sotto il profilo estetico.La parte più corposa dell’intervento ha riguar-dato l’ex alloggio del custode, in avanzato stato di degrado, che interamente ristruttura-to, nel rispetto della rilevanza storica dell’ar-chitettura originaria, delle norme antisismi-che e di quelle che favoriscono l’accessibilità degli ambienti ai disabili, ora ospita due mini appartamenti, destinati alle ragazze che compiuti i 18 anni, saranno gradualmente avviate all’autonomia e al reinserimento so-ciale esterno alla comunità.Questa ulteriore disponibilità, considerato che la maggiore età è il termine della per-manenza, ha una valenza emozionale/rela-zionale notevole, il momento del distacco, in-fatti, è molto delicato, richiede grande affetto e attenzione perché scatena nell’adolescente nuove ansie e paure, se accompagnato, preparato, non avrà certo i caratteri di un secondo abbandono, costituendo invece un momento di crescita e l’opportunità di avviar-si verso l’indipendenza».

LA PROVINCIA INVESTE 400MILA EUROPER LA CASA FAMIGLIA “G. ANTONELLI”

Terracina

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16 21 giugno 2012Armando Cusani NEWSLETTER