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364. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Risoluzioni in Commissione: III Commissione: Evangelisti .............................. 7-00387 15143 IX Commissione: Meta ........................................ 7-00388 15144 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interrogazioni a risposta in Commissione: Di Biagio ................................ 5-03352 15145 Villecco Calipari .................... 5-03357 15147 Interrogazioni a risposta scritta: Mura ....................................... 4-08336 15148 Turco Maurizio ..................... 4-08337 15149 Barbieri .................................. 4-08340 15151 Affari esteri. Interrogazione a risposta scritta: Di Stanislao ........................... 4-08331 15152 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interrogazione a risposta scritta: Zamparutti ............................. 4-08318 15153 Beni e attivita ` culturali. Interrogazione a risposta in Commissione: Mancuso ................................. 5-03353 15153 Difesa. Interrogazioni a risposta scritta: Turco Maurizio ..................... 4-08323 15154 Di Stanislao ........................... 4-08328 15155 Di Stanislao ........................... 4-08329 15155 Di Stanislao ........................... 4-08335 15157 Economia e finanze. Interrogazione a risposta scritta: Gibiino .................................... 4-08341 15158 Giustizia. Interrogazione a risposta in Commissione: Fiano ....................................... 5-03356 15160 Interrogazione a risposta scritta: Biava ....................................... 4-08339 15160 Atti Parlamentari 15141 Camera dei Deputati XVI LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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  • 364. Allegato B

    ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

    I N D I C E

    PAG.

    ATTI DI INDIRIZZO:

    Risoluzioni in Commissione:

    III Commissione:

    Evangelisti .............................. 7-00387 15143

    IX Commissione:

    Meta ........................................ 7-00388 15144

    ATTI DI CONTROLLO:

    Presidenza del Consiglio dei ministri.

    Interrogazioni a risposta in Commissione:

    Di Biagio ................................ 5-03352 15145

    Villecco Calipari .................... 5-03357 15147

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Mura ....................................... 4-08336 15148

    Turco Maurizio ..................... 4-08337 15149

    Barbieri .................................. 4-08340 15151

    Affari esteri.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Di Stanislao ........................... 4-08331 15152

    PAG.

    Ambiente e tutela del territorio e del mare.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Zamparutti ............................. 4-08318 15153

    Beni e attività culturali.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Mancuso ................................. 5-03353 15153

    Difesa.

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Turco Maurizio ..................... 4-08323 15154

    Di Stanislao ........................... 4-08328 15155

    Di Stanislao ........................... 4-08329 15155

    Di Stanislao ........................... 4-08335 15157

    Economia e finanze.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Gibiino .................................... 4-08341 15158

    Giustizia.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Fiano ....................................... 5-03356 15160

    Interrogazione a risposta scritta:

    Biava ....................................... 4-08339 15160

    Atti Parlamentari — 15141 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

    N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

  • PAG.

    Infrastrutture e trasporti.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Miglioli .................................... 5-03354 15161

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Ascierto ................................... 4-08320 15161

    Oliverio ................................... 4-08321 15162

    Istruzione, università e ricerca.

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    Ghizzoni ................................. 5-03355 15164

    Interrogazione a risposta scritta:

    Di Giuseppe ........................... 4-08317 15165

    Lavoro e politiche sociali.

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Di Stanislao ........................... 4-08333 15166

    Genovese ................................. 4-08338 15166

    Pari opportunità.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Di Stanislao ........................... 4-08334 15167

    PAG.

    Politiche agricole, alimentari e forestali.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Commercio ............................. 4-08330 15169

    Pubblica amministrazione e innovazione.

    Interrogazione a risposta scritta:

    Di Stanislao ........................... 4-08332 15169

    Salute.

    Interrogazioni a risposta scritta:

    Farina Coscioni ..................... 4-08319 15170

    Pepe Mario (PdL) .................. 4-08322 15171

    Farina Coscioni ..................... 4-08324 15171

    Farina Coscioni ..................... 4-08325 15172

    Farina Coscioni ..................... 4-08326 15172

    Farina Coscioni ..................... 4-08327 15172

    Apposizione di una firma ad una mozione .. 15173

    ERRATA CORRIGE ...................................... 15173

    Atti Parlamentari — 15142 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • ATTI DI INDIRIZZO

    Risoluzioni in Commissione:

    La III Commissione,

    premesso che:

    il Parlamento della provincia serbadel Kosovo, una volta decretati falliti inegoziati avviati nel 2006 con le autoritàdi Belgrado sullo status del Kosovo, ap-prova il 17 febbraio 2008 una dichiara-zione unilaterale d’indipendenza dallaSerbia, atto sul quale la Russia ha pron-tamente avanzato richiesta all’ONU di unsuo annullamento;

    riunito nella notte stessa in proce-dura di urgenza, il Parlamento serbo « an-nulla » e dichiara « illegale » l’indipen-denza, invocando la risoluzione del Con-siglio di sicurezza Onu 1244 del 1999, percui il Kosovo « è parte integrante delterritorio serbo »;

    il giorno immediatamente succes-sivo al tale dichiarazione unilaterale, iMinistri degli esteri dell’Unione europea siriuniscono per trovare una risposta con-giunta alla dichiarazione d’indipendenza,in un clima segnato da forti contrasti. Intale occasione, infatti, mentre i quattro piùgrandi paesi dell’Unione Europea, Francia,Germania, Italia e Regno Unito, annun-ciano il pronto riconoscimento del Kosovo,altri stati membri (soprattutto Cipro, Ro-mania, Slovacchia, Spagna e Grecia) insi-stono per non sostenere questa decisioneunilaterale di separazione;

    la nazione del Kosovo, come silegge nel documento impostato in 12punti, è stata creata sulla base del pianodel finlandese Martti Ahtisaari, all’epocainviato speciale dell’ONU per il Kosovo. Ilpiano prevede che l’autoproclamato Statoresti sotto la supervisione internazionale,garantita da una missione dell’Unione eu-ropea (Eulex) e affidata alla Cancelleriacivile internazionale (Ico), oltre all’ampiaautonomia delle municipalità a maggio-ranza serba e dei monasteri serbo-orto-

    dossi sparsi nel territorio kosovaro. PerBelgrado il Piano Ahtisaari e l’Ico sonocontrari alla risoluzione 1244 e perciòillegali; tra l’altro, un piano approvato inlinea di massima dalla maggioranza deiPaesi occidentali ma bloccato al Consigliodi sicurezza dell’ONU dal veto della Rus-sia, ostile alla indipendenza del Kosovo;

    il 22 luglio 2010, la Corte dell’Aja siè pronunciata sulla legittimità dell’indi-pendenza dalla Serbia in quanto la suaproclamazione è coerente anche con larisoluzione 1244 delle Nazioni Unite poi-ché la risoluzione non contiene proibizioniall’indipendenza autoproclamata unilate-ralmente dal Kosovo; si tratta di un pro-nunciamento che, pur non avendo valorevincolante, per la sua autorevolezza po-trebbe arrivare a ridefinire un principiocardine del diritto internazionale vigente:l’inviolabilità dell’integrità territoriale diuno Stato sovrano e ad avere profondeimplicazioni sia sul piano del rapporto trai movimenti separatisti diffusi nel mondoe i Governi dei rispettivi Paesi, sia sulnegoziato di ingresso nell’Unione europeadi Belgrado e di Pristina;

    ben 29 Stati, lo scorso dicembre,hanno accolto l’invito a esprimere pressola Corte dell’Aja il proprio parere orale infavore di una o dell’altra parte. L’Italianon figura tra questi Paesi;

    comunque, a sostenere la capitalekosovara Pristina si sono schierati quantisostengono che dopo i drammi subiti dallaSerbia di Milosevic, gli albanesi del Kosovo– e cioè oltre il 90 per cento dellapopolazione – abbiano diritto ad un pro-prio Stato, mentre, invece, a sostenere leragioni di Belgrado è chi teme che dalparere della Corte possa emergere unpericoloso « precedente » a legittimare leambizioni secessioniste sparse in giro peril mondo. Infatti, non è un caso cheproprio Cipro, Grecia, Romania, Spagna eSlovacchia siano i soli cinque dei 27 Paesidell’Unione europea a non aver ricono-sciuto internazionalmente l’indipendenzadel Kosovo;

    fino a oggi il Kosovo è stato for-malmente riconosciuto come uno Stato

    Atti Parlamentari — 15143 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • indipendente da 69 dei 192 Stati membridelle Nazioni unite mentre tre dei quattroStati confinanti con il Kosovo, ossia l’Al-bania, il Montenegro e la Macedonia, lohanno riconosciuto ufficialmente;

    naturalmente la Serbia, ha fattoprontamente sapere il presidente serboBoris Tadic, commentando il parere dellaCorte internazionale dell’Aja, ha confer-mato che non riconoscerà mai l’indipen-denza del Kosovo; e parallelamente, noncambia nemmeno la posizione della Rus-sia, e della Slovacchia, secondo cui nonesistono basi legali per l’indipendenza delKosovo e che la risoluzione del problemaKosovo sia possibile solo attraverso nego-ziati tra le parti interessate; dello stessoavviso si è dichiarata anche la Cina,

    impegna il Governo:

    ad assumere tutte le iniziative utiliper evitare che i Governi di Pristina eBelgrado radicalizzino le reciproche posi-zioni, compromettendo in tal modo ilprocesso di stabilizzazione della regione;

    a farsi promotore dell’avvio di unprocesso negoziale con il coinvolgimentodell’Unione europea al fine di promuoverequelle iniziative urgenti e necessarie peraddivenire a una soluzione stabile e con-divisa da entrambe le parti;

    ad assumere ogni iniziative affinchéin ambito europeo venga accelerata laprocedura relativa alla domanda di ade-sione della Serbia all’Unione europea.

    (7-00387) « Evangelisti, Leoluca Orlando ».

    La IX Commissione,

    premesso che:

    le infrastrutture ferroviarie sonoparte del capitale sociale di un Paese e diun territorio, fattore di sviluppo da con-siderare valido per ogni settore dell’eco-nomia;

    senza il potenziamento del tra-sporto su ferro delle persone e delle merci

    si accresce la congestione stradale (si cal-cola che in Italia la congestione stradalecosta 25 miliardi di euro l’anno, pari a duepunti del prodotto interno lordo);

    non a caso l’Unione europea con-sidera il finanziamento pubblico nella rea-lizzazione e manutenzione delle infra-strutture ferroviarie un campo in cui nonsi applica la normativa sugli aiuti di Stato;

    i servizi universali ferroviari deb-bono contenere adeguati standard riguar-danti frequenza, copertura territoriale,qualità del servizio medesimo e tariffa-zione;

    al riguardo, è necessario garantireuna puntuale verifica del pieno rispettodelle clausole del contratto di servizioriguardante i servizi di trasporto ferrovia-rio passeggeri di interesse nazionale, comelocale e regionale (verifica che pertantoconcerne sia Trenitalia sia le società eser-centi i servizi a livello regionale);

    presupposto per una efficiente ge-stione del servizio universale è la garanziadelle risorse pubbliche ad esso destinate,affinché sussista a beneficio degli utentiun’adeguata programmazione dei servizi;

    un segmento di particolare soffe-renza è rappresentato dal pendolarismo.Sono più di 13 milioni i pendolari in Italia,dei quali una buona parte utilizza il trenoper spostarsi in ambito locale e metropo-litano come unico mezzo di trasporto o incombinazione con altri mezzi;

    dare un’adeguata risposta alle esi-genze dei pendolari e rafforzare, d’intesacon le regioni e gli enti locali, il trasportoferroviario metropolitano regionale, è unobiettivo la cui realizzazione è in alcuneregioni ostacolato da scelte erronee, tra lequali quella di immettere in circolazionenuovo materiale rotabile e nuovi servizi(come può essere quello dell’S1 nel SudEst Milano) riducendo la frequenza dellecorse nelle ore di punta, al fine di fitti-ziamente razionalizzare il servizio, inrealtà rendendolo solo meno accessibileagli utenti, che così sono mossi ad utiliz-zare maggiormente il mezzo privato;

    Atti Parlamentari — 15144 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • gli utenti dei servizi di trasportopubblico locale rappresentano in granparte quella fascia di cittadinanza che piùrisente degli effetti della crisi economica;

    ogni disservizio che intervenga nelcampo dei trasporti su ferro per i pendo-lari comporta un immediato peggiora-mento delle condizioni di vita di centinaiadi migliaia di cittadini;

    il pur meritorio avvio da parte dialcune regioni di nuovi servizi per i pen-dolari comprendenti l’ammodernamentodel materiale rotabile, la velocizzazionedel servizio, nonché l’introduzione dinuovi servizi metropolitani (ciò, ad esem-pio, risulta per la tratta Milano-Melegnano-Lodi-Piacenza e viceversa), non è statoaccompagnato da adeguate ed efficientiscelte volte ad implementare il servizionelle ore di punta, anche per saturazionedella rete di RFI in tal modo talvoltariducendo l’offerta nelle medesime ore dipunta (risultato ottenuto attraverso la can-cellazione di fermate dei treni regionalipreesistenti, la cui cadenza non è stata piùgarantita, non essendo stata conseguente-mente rilevata da altrettante fermate coneguale cadenza del servizio intervenuto asostituire il precedente);

    in tale quadro, la strategia azien-dale di Trenitalia, in accordo con le re-gioni interessate, tra cui la Lombardia, allaluce di alcune scelte avviate in determinatiambiti regionali, appare contraddire, adavviso dei firmatari del presente atto diindirizzo, la necessità di uno sforzo orga-nizzativo e finanziario volto a potenziare emigliorare gli standard qualitativi del si-stema di trasporto ferroviario offerto aipendolari (contraddizione manifestatasinel caso delle riduzioni di fermate locali ditreni regionali, come è occorso nella trattaPiacenza-Milano);

    non è condivisibile il richiamo allanecessità di pervenire ad accettabili equi-libri finanziari e di bilancio né da partedelle società ferroviarie né delle regioniper mezzo del ridimensionamento del ser-

    vizio, a scapito del diritto alla mobilità edella qualità del servizio offerto dai treniper i pendolari,

    impegna il Governo:

    a definire, d’intesa con le regioni e leamministrazioni locali, una strategia voltaallo sviluppo e al sostegno del sistema deitrasporti ferroviari delle persone, in par-ticolare del servizio ferroviario rivolto aipendolari, a cominciare dalle regioni edalle aree metropolitane milanesi-lom-barde e romana-laziale;

    ad assumere iniziative volte ad inte-grare la presenza di Trenitalia con quelladelle società regionali, secondo un criteriodi efficienza non solo aziendale, ma ancherivolto alla qualità del servizio offerto agliutenti;

    a destinare le necessarie risorse alfine di realizzare questa strategia.

    (7-00388) « Meta, Quartiani ».

    * * *

    ATTI DI CONTROLLO

    PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

    Interrogazioni a risposta in Commissione:

    DI BIAGIO. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premessoche:

    il decreto del Presidente del Consigliodei ministri del 18 novembre 2005, attua-tivo dell’articolo 14-vicies ter – (Disposi-zioni in materia di servizi sostitutivi dimensa) del decreto-legge 30 giugno 2005,n. 115, convertito, con modificazioni, dallalegge n. 168 del 2005, recante « Disposi-zioni urgenti per assicurare la funzionalitàdi settori della pubblica amministra-zione », regola l’attività di emissione deibuoni pasto, le procedure di aggiudica-zione del servizio sostitutivo di mensa resoa mezzo di buoni pasto, nonché i rapportitra le società di emissione e gli esercizi

    Atti Parlamentari — 15145 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • convenzionati, per assicurare l’efficienza ela stabilità economica del mercato deibuoni pasto, garantire la libera ed effettivaconcorrenza nel settore ed un efficienteservizio ai consumatori;

    il medesimo decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri all’articolo 2,comma 1, lettera c), definisce « per buonopasto, il documento di legittimazione, an-che in forma elettronica, avente le carat-teristiche di cui al successivo articolo 5,che attribuisce al possessore, ai sensi del-l’articolo 2002 del codice civile, il dirittoad ottenere dagli esercizi convenzionati lasomministrazione di alimenti e bevande ela cessione di prodotti di gastronomiapronti per il consumo, con esclusione diqualsiasi prestazione in denaro »;

    al successivo articolo 5, comma 1,lettera a), stabilisce che i buoni pasto« consentono all’utilizzatore di ricevere unservizio sostitutivo di mensa di importopari al valore facciale del buono pasto »;

    al successivo articolo 6, comma 1, sistabilisce che « Gli appalti aventi ad og-getto i servizi sostitutivi di mensa sonoaggiudicati ai sensi dell’articolo 23, comma1, lettera b), del decreto legislativo 17marzo 1995, n. 157, privilegiando la ga-ranzia e la qualità della prestazione me-diante la valutazione dell’aspetto tecnicoed economico dell’offerta », mentre alcomma 2 si afferma che « L’offerta èvalutata sulla base dei criteri indicati al-l’articolo 53, comma 1, lettera a), delladirettiva 2004/18/CE del 31 marzo 2004 »,ove si prevede che « Fatte salve le dispo-sizioni legislative, regolamentari o ammi-nistrative nazionali relative alla rimunera-zione di servizi specifici, i criteri sui qualisi basano le amministrazioni aggiudicatriciper aggiudicare gli appalti pubblici sono:a) o, quando l’appalto è aggiudicato all’of-ferta economicamente più vantaggiosa dalpunto di vista dell’amministrazione aggiu-dicatrice, diversi criteri collegati all’oggettodell’appalto pubblico in questione, quali,ad esempio, la qualità, il prezzo, il pregiotecnico, le caratteristiche estetiche e fun-zionali, le caratteristiche ambientali, il

    costo d’utilizzazione, la redditività, il ser-vizio successivo alla vendita e l’assistenzatecnica, la data di consegna e il termine diconsegna o di esecuzione »;

    secondo quanto esposto l’offerta do-vrebbe essere dunque valutata, dall’enteproponente il servizio messo a bando digara, sulla base dei parametri sopra citatie dunque sulla competitività del costo deisoli servizi che le società emettitrici deibuoni pasto sostengono per l’emissione, lagestione e la costruzione della rete con-venzionata al loro utilizzo da parte delsoggetto beneficiario, indipendentementedal valore nominale attribuito al buonopasto;

    a titolo di esempio per quanto sin quiesposto, si cita il quotidiano La Repubblicadi Genova del 25 luglio 2010, a pagina 11,che riportava la notizia della società « Qui!Group » aggiudicataria di due lotti posti abando dalla Consip spa, per la fornituradei buoni pasto agli enti pubblici. Lasocietà in questione si aggiudicava unprimo lotto offrendo alla Consip spa unosconto rispetto al valore nominale delbuono pasto posto a gara, pari al 17,19 percento ed un secondo lotto offrendo unosconto del 17,81 per cento, sempre sulvalore nominale del buono pasto;

    la notizia riportata dal quotidianosopra citato quindi sembrerebbe eviden-ziare come, nell’aggiudicazione delle gare,sia preso in considerazione un parametro,quello dello sconto applicato sul valorenominale del buono pasto (è bene ricor-dare che il buono pasto è per l’utilizzatoreun mezzo di pagamento per l’ottenimentodi un servizio sostitutivo di mensa) e nongià sulla sola quota relativa al valore dellagestione del servizio offerto dalla societàemettitrice. Va da sé che l’applicazione diuno sconto da parte di chi offre il serviziosul valore nominale di emissione delbuono pasto nei confronti della società/ente acquirente non può, ad avviso del-l’interrogante, che lasciare perplessi, allor-ché si cerca di capire dove, poi, la societàemettitrice otterrà il suo margine di pro-fitto;

    Atti Parlamentari — 15146 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • una parte di questo sconto sul valorenominale del buono pasto, evidenziatonell’offerta del soggetto che partecipa allagara, certamente è poi compensata dallacommissione che questi applicherà al-l’esercente che eroga il servizio all’utiliz-zatore finale del buono pasto e recuperatain fattura al momento dell’incasso. Com-missione applicata ai pubblici esercizi che,peraltro, ai sensi del citato articolo 6 deldecreto del Presidente del Consiglio deiministri del 18 novembre 2005, rientra trai criteri di valutazione delle proposte. Nederiva che, di fatto, la società emettitricedei buoni pasto che si è aggiudicata la garasulla base della migliore offerta comples-siva (nella quale ha giocato un ruolodeterminante anche lo sconto applicato sulvalore nominale del buono pasto) finiscecon l’offrire all’acquirente (nel caso dispecie la Consip spa) un servizio a prezzocompetitivo sul quale però la stessa societàemettitrice (in linea teorica) non sembre-rebbe raggiungere il livello di pareggio tracosto del servizio offerto e suo pagamentoda parte dell’acquirente, a cui va aggiuntala commissione pagata dall’esercente;

    da informazioni assunte dall’interro-gante, risulta che questa differenza gene-rata in negativo rispetto al valore delbuono pasto (sconto applicato all’acqui-rente del buono pasto sul valore nominalemeno la commissione pagata dall’eser-cente) che può risultare in fine anchesuperiore al 10 per cento del valore no-minale del buono pasto, verrebbe poi com-pensata dalle medesime società emettitriciapplicando delle commissioni elevate, an-che del 15 per cento sui buoni pastoemessi dalle stesse e non oggetto di garapubblica, ovvero su quei buoni pasto postisul mercato e venduti alle imprese private;

    la situazione che se ne determina èquindi paradossale per quegli imprenditoridei pubblici esercizi che, per la medesimatipologia di buoni pasto, si trovano apagare commissioni differenziate alla so-cietà emettitrice, fattore questo che spingespesso a non accettare i buoni pasto comemezzo di pagamento a causa delle elevatecommissioni applicate, rinunciando quindi

    anche ad una parte di fatturato, con gravepregiudizio per la concorrenza nel mer-cato di riferimento e la qualità del servizioreso all’utente finale, che ne risulta mag-giormente danneggiato, trovandosi adavere così un minor numero di eserciziconvenzionati tra cui scegliere e, spesso,un rapporto qualità-prezzo inferiore allamedia per i servizi acquistabili con i buonipasto –:

    quali iniziative, anche di natura nor-mativa, si intendano avviare al fine di daresoluzione alle problematiche esposte inpremessa in materia di buoni pasto e discongiurare che queste possano tradursi inun danno per gli esercenti, che altrimentiresterebbero esposti al possibile rischio didover decidere se accettare i buoni pastoe vedersi applicare delle commissioni ele-vate o sensibilmente variabili o rinunciarein toto ad accettare i buoni pasto comemezzo di pagamento, rinunciando cosìanche ad una parte del loro fatturato conindubbie conseguenze tanto per la concor-renzialità nel mercato quanto, in caso didiminuzione del fatturato delle imprese,per i riflessi negativi sui livelli occupazio-nali del comparto di riferimento e, infine,per i consumatori che si trovano semprepiù spesso ad avere un minor numero diesercizi convenzionati tra cui scegliere,con un rapporto qualità-prezzo inferiorealla media per i servizi acquistabili con ibuoni pasto. (5-03352)

    VILLECCO CALIPARI, BRESSA e REC-CHIA. – Al Presidente del Consiglio deiministri, al Ministro della difesa. — Persapere – premesso che:

    si apprende da notizie di stampa cheil Ministro della difesa avrebbe istituito,nell’ambito del proprio dicastero, unanuova struttura cui sarebbero state attri-buite funzioni di intelligence;

    a quanto si apprende, inoltre, infor-mazioni in ordine a tale struttura sareb-bero state fornite dal Ministro al Copasiril 6 maggio 2010;

    Atti Parlamentari — 15147 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • qualora la notizia dell’istituzionedella suddetta, ulteriore struttura, rispon-desse al vero, si tratterebbe di un’iniziativadi dubbia legittimità e di significativa gra-vità, in primo luogo perché non è chiarosu quale norma si fondi il potere eserci-tato dal Ministro con l’istituzione di taleulteriore agenzia per la sicurezza, dalmomento che la legge n. 124 del 2007 nonsembra attribuirgli tale competenza;

    essa del resto certamente esula daquelle conferite dalla legge al RIS delloStato maggiore della difesa, che ai sensidell’articolo 8, comma 2, della legge 124« svolge esclusivamente compiti di carat-tere tecnico militare e di polizia militare,e in particolare ogni attività informativautile al fine della tutela dei presidi e delleattività delle Forze amiate all’estero, e nonè parte del Sistema di informazione per lasicurezza »;

    l’attribuzione di compiti di intelli-gence a un’ulteriore struttura, diversa daquelle previste dalla legge, appare di dub-bia compatibilità con la lettera e lo spiritodella legge n. 124, il cui articolo 8 disponeche: « le funzioni attribuite dalla presentelegge al DIS, alPAISE e all’AISI non pos-sono essere svolte da nessun altro ente,organismo o ufficio »;

    inoltre, la medesima legge attribuisceintegralmente al Presidente del Consigliodei ministri (ancorché con facoltà di de-lega all’Autorità, appunto, delegata, aisensi dell’articolo 3 della legge 124) laresponsabilità politica dei servizi di infor-mazione, sottraendo questi ultimi alla di-pendenza funzionale dai Ministri dell’in-terno e della difesa per le rispettive com-petenze (non a caso, AISE e AISI rispon-dono « al Presidente del Consiglio deiministri »);

    significativamente, l’articolo 1 dellalegge dispone che al Presidente del Con-siglio dei ministri sono attribuiti, in viaesclusiva, tra l’altro, « l’alta direzione e laresponsabilità generale della politica del-l’informazione per la sicurezza, nell’inte-resse e per la difesa della Repubblica edelle istituzioni democratiche poste dalla

    Costituzione a suo fondamento ». Ciò, alfine precipuo di radicare nell’organo divertice dell’Esecutivo la direzione e quindila responsabilità politica della gestionedelle politiche di sicurezza;

    tale essendo la ratio ispiratrice dellalegge n. 124, non si comprende come siapossibile per il Ministro della difesa isti-tuire, nell’ambito del proprio dicastero,una simile struttura, che sarebbe quindi,ovviamente, alle dirette dipendenze delMinistro stesso e non già del Presidentedel Consiglio dei ministri, ad avviso degliinterroganti in palese contrasto con ilcitato articolo 1 della legge 124 –:

    se la notizia relativa all’ istituzione diun’ulteriore struttura con funzioni di in-telligence presso il dicastero della difesacorrisponda al vero e, in tal caso:

    a) sulla base di quale norma ilMinistro della difesa abbia esercitato talepotere;

    b) se tale struttura dipenda dallaPresidenza del Consiglio, cui risponda invia esclusiva;

    c) quali rapporti leghino tale or-gano con DIS, AISI e AISE;

    d) se non si ritenga fornire chiari-menti in ordine a tale iniziativa, di assaidubbia legittimità;

    e) se siano stati riscontrati limiti, edi quale natura, alle attività funzionalidella nostra intelligence riconducibili allastruttura organizzativa approvata con lalegge n. 124 del 2007. (5-03357)

    Interrogazioni a risposta scritta:

    MURA. – Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere – premesso che:

    il 2 agosto 1980 nella stazione ferro-viaria di Bologna si verificò, seguito di unvile attentato terroristico, una delle piùgravi stragi della storia italiana nella qualepersero la vita 85 persone ed altre 200rimasero ferite;

    Atti Parlamentari — 15148 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • il 2 agosto 2010 si è svolta la com-memorazione del trentennale della strage,alla quale per la prima volta in trenta anniil Governo non ha inviato alcun Ministro,Viceministro o Sottosegretario di Stato,affidando la propria rappresentanza alprefetto della città di Bologna dottor An-gelo Tranfaglia;

    il Ministro della difesa onorevoleIgnazio La Russa, come riportato dall’edi-zione di Bologna del giornale La Repub-blica del primo agosto 2010, ha motivatol’assenza del Governo alla commemora-zione del trentennale con le seguenti pa-role « Cos’è successo gli altri anni ? IMinistri li avete fischiati. E allora avete giàla risposta al perché non viene nessunoquesta volta »;

    stessa motivazione in merito all’as-senza del Governo esprime il Sottosegre-tario di Stato onorevole Carlo Giovanardiin una dichiarazione pubblicata dall’agen-zia Ansa del 2 agosto 2010 affermando« Ogni anno a Bologna si è riproposto iltriste spettacolo di una piazza che invecedi ricordo e dolore ha espresso odio elivore per coloro che ritiene avversaripolitici. La strage, che colpì cittadiniinermi di tutte le età e di tutti i partiti, sindai funerali del 6 agosto, a cui partecipaicome neo eletto consigliere regionale del-l’Emilia Romagna, fu strumentalizzata percreare una bolgia di insulti e sputi neiconfronti del governo di allora. Bene hafatto quest’anno il governo a non parte-cipare ad un rito che per troppi non è unmomento di ricordo e commemorazionedelle vittime di quella tragedia »;

    poiché il Governo non ha motivatoufficialmente il mancato invio di un suorappresentante, ed essendo quelle di cuisopra le uniche dichiarazioni rilasciate damembri del Governo, si può ritenere le-gittimamente, a giudizio dell’interrogante,che quella espressa dal Ministro La Russae dal Sottosegretario Giovanardi sia laposizione ufficiale del Governo, ovvero chela sua assenza alla commemorazione deltrentennale sia da ascriversi ad un com-portamento eccessivamente polemico nei

    confronti dell’Esecutivo tenuto dai rappre-sentanti delle associazioni dei parenti dellevittime nelle precedenti ricorrenze –:

    quali siano le motivazioni ufficiali inbase alle quali il Governo ha ritenuto dinon inviare nessun Ministro, Viceministroo Sottosegretario di Stato alle commemo-razioni del trentennale della strage diBologna. (4-08336)

    MAURIZIO TURCO, BELTRANDI,BERNARDINI, FARINA COSCIONI,MECACCI e ZAMPARUTTI. — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri. — Persapere – premesso che:

    secondo quanto riportato sul sito webdel Ministero della difesa il II repartoinformazioni e sicurezza, in aderenza aquanto previsto dalla normativa vigente, èl’elemento di staff dello Stato maggioredella difesa preposto alla definizione dellelinee di indirizzo intelligence e guerraelettronica nel settore tecnico-militare, de-finizione degli obiettivi ed allo sviluppodella ricerca informativa nel settore tec-nico-militare, direzione, coordinamento econtrollo delle attività di sicurezza inambito Forze armate, definizione dellelinee di indirizzo per le attività di poliziamilitare in ambito Forze armate; allatrattazione delle problematiche di perti-nenza relative agli uffici degli addetti perla difesa all’estero, degli addetti esteri inItalia, nonché quelle relative agli ufficimilitari delle rappresentanze italianepresso le organizzazioni internazionali(ONU, NATO, CFE, OSCE, e altre), allaemanazione di direttive relative alla sicu-rezza, alle informazioni e alla controin-formazione in ambito Forze armate, allatrattazione delle attività collaborative in-terministeriali e di coordinamento in am-bito difesa nel settore dei materiali d’ar-mamento e ad alta tecnologia;

    il II reparto informazioni e sicurezzaè retto da un maggior generale – o gradicorrispondenti – a rotazione tra ufficialigenerali di Esercito, Marina ed Aeronau-tica che dipende dal sottocapo dello Statomaggiore della difesa;

    Atti Parlamentari — 15149 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • per quanto attiene agli aspetti ine-renti all’intelligence strategico-militare, aquella operativa, alla sicurezza e alla con-troinformazione, il capo reparto può cor-rispondere direttamente con il Capo diStato maggiore della difesa;

    per l’espletamento delle sue funzioniil II reparto informazioni e sicurezza èarticolato in un capo reparto, da cuidipendono la segreteria particolare, la se-greteria di reparto, la sezione amministra-tiva e due vice capo reparto;

    dal vice capo reparto (settore rap-presentanze e sicurezza) dipendono l’uffi-cio rappresentanze militari, l’ufficio ma-teriali di armamento e ad alta tecnologia,l’ufficio sicurezza difesa, l’ufficio analisiminaccia asimmetrica;

    dal vice capo reparto (settore infor-mazioni) dipendono l’ufficio di politicainformativa e guerra elettronica, l’ufficiodi polizia militare, il centro intelligenceinterforze, il centro interforze di forma-zione intelligence/GE;

    un’agenzia stampa del 18 dicembre2009 (Velino) riportava le dichiarazioni delMinistro della difesa « Credo che un ser-vizio di sicurezza di intelligence a strut-tura militare, che una volta c’era e che oranon c’è più, potremmo immaginare diriproporlo nel 2010 »;

    sempre secondo fonti di stampa del-l’epoca, il Ministro della difesa avrebberilanciato l’ipotesi di rendere autonomo ilReparto informazione e sicurezza delloStato maggiore difesa per farne la terzaagenzia di intelligence, affiancandola al-l’Agenzia per l’informazione e la sicurezzainterna ed a quella per la sicurezzaesterna;

    nella citata nota di stampa si leggeinoltre che « il Ris attualmente cooperastrettamente con l’Aise ma da tempo igenerali delle tre forze armate ne chie-dono l’autonomia funzionale ed ancheeconomica identica a quella delle altre dueagenzie »;

    l’articolo 8 della legge n. 124 del2007, nel disciplinare l’esclusività dellefunzioni attribuite al DIS, all’AISE e al-l’AISI stabilisce, al comma 1, che « Lefunzioni attribuite dalla presente legge alDIS, all’AISE e all’AISI non possono esseresvolte da nessun altro ente, organismo oufficio », mentre al successivo comma 2afferma che « Il Reparto informazioni esicurezza dello Stato maggiore della difesa(RIS) svolge esclusivamente compiti di ca-rattere tecnico militare e di polizia mili-tare, e in particolare ogni attività infor-mativa utile al fine della tutela dei presidie delle attività delle Forze armate al-l’estero, e non è parte del Sistema diinformazione per la sicurezza. Il RIS agi-sce in stretto collegamento con l’AISEsecondo la disciplina regolamentare ap-provata con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, emanato previa de-liberazione del CISR, entro centottantagiorni dalla data di entrata in vigore dellapresente legge »;

    sempre secondo fonti della stampa« da tempo lo stato maggiore della Difesachiede che gli 007 militari del Ris venganoequiparati, anche economicamente, ai lorocolleghi delle due agenzie e del Dis, ilDipartimento per l’informazione e la si-curezza. Ma la creazione di una nuovaagenzia di 007, seppure esclusivamentemilitare, contrasterebbe con lo spiritodella legge 124 voluta dal Parlamento perevitare doppioni e razionalizzare il settoredella sicurezza e del controspionaggio.Riforma che ha affidato i compiti a duesoli soggetti, l’Msi e l’Aise, appunto, pre-posti il primo alla sicurezza interna el’altro alle ingerenze esterne. Le resistenzedello Stato maggiore della difesa control’Aise hanno da tempo bloccato il regola-mento attuativo e resi difficili i rapportifra i militari e l’intelligence che, se ilgoverno dovesse approvare la “terza” agen-zia informativa, perderebbe una fonte diprimaria importanza per la sicurezza delPaese e che, fra l’altro, non farebbe piùcapo direttamente alla presidenza del

    Atti Parlamentari — 15150 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • Consiglio. Le schermaglie bloccano il di-battito anche al Comitato per la sicurezzadella Repubblica, ma i ”generali” insistonoed hanno trovato in La Russa il lorosponsor »;

    il 30 luglio 2010 una nota dell’agenziaAGI, riportando fonti del senatore FeliceCasson, dava anche la notizia che, « IlMinistro La Russa avrebbe istituito, nel-l’ambito del proprio dicastero, una nuovastruttura cui sarebbero state attribuitefunzioni di intelligence »;

    ad avviso degli interroganti, se ciòcorrispondesse al vero, si tratterebbe diun’iniziativa di dubbia legittimità e disignificativa gravità, in primo luogo perchénon è chiaro su quale norma si fondi ilpotere esercitato dal Ministro con l’istitu-zione di tale ulteriore agenzia per lasicurezza, dal momento che la legge n. 124del 2007 non sembra attribuirgli tale com-petenza e in secondo luogo perché propriol’articolo 8 citato attribuisce in via esclu-siva tali funzioni al Dis, all’Aise e all’Aisi.Funzioni che l’esistenza di una strutturacome quella ipotizzata dal Ministro LaRussa potrebbero essere deviate per scopiattualmente ignoti e non certo in linea conil dettato legislativo vigente;

    sempre ad avviso degli interroganti,le affermazioni del Ministro della difesasuscitano rilevanti perplessità in punto dilegittimità costituzionale, ma anche di op-portunità politica, considerando l’impor-tanza che l’accertamento di determinateverità riveste in un contesto, quale quelloitaliano, caratterizzato da stragi o comun-que vicende criminali che ancora restanooscure e verso le quali non può escludersila partecipazione di appartenenti ai servizisegreti dell’epoca;

    il decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102,concernente la proroga degli interventi dicooperazione allo sviluppo e a sostegno deiprocessi di pace, di stabilizzazione e dellemissioni internazionali delle Forze armatee di polizia, attualmente in discussione nelramo senatoriale del parlamento, all’arti-colo 4, comma 32, prevede che « È auto-rizzata, per l’anno 2010, la spesa di euro

    10.000.000 per il mantenimento del dispo-sitivo info-operativo dell’Agenzia informa-zioni e sicurezza esterna (AISE) a prote-zione del personale delle Forze armateimpiegato nelle missioni internazionali, inattuazione delle missioni affidate all’AISEdall’articolo 6, comma 2, della legge 3agosto 2007, n. 124 »;

    il combinato disposto delle citate di-sposizioni normative, con particolare rife-rimento alle funzioni attribuite al RIS, cosìcome descritte sul sito web istituzionaledel Ministero della difesa, non sembre-rebbe escludere che l’autorizzazione dispesa possa essere utilizzata a vantaggio diuna ipotetica struttura di intelligence alledipendenze del Ministero della difesa inanalogia a quanto dichiarato dallo stessotitolare del dicastero già lo scorso dicem-bre 2009 –:

    se il Presidente del Consiglio deiministri sia a conoscenza di quanto espo-sto in premessa e, se ciò risponda al vero,quali immediate iniziative intenda intra-prendere affinché sia scongiurato il peri-colo dell’istituzione di una struttura mili-tare di intelligence sotto il diretto controllodel Ministro della difesa che si verrebbe asovrapporre a quelle già previste dallalegge n. 124 del 2007;

    se sia stato emanato il regolamento dicui all’articolo 8, comma 2, della leggen. 124 del 2007, e, in caso contrario,quando se ne preveda l’emanazione;

    al fine di fugare ogni dubbio sul realeutilizzo delle risorse economiche stanziatecon l’articolo 4, comma 32, del decreto-legge n. 102 del 2010, se non ritengaopportuno nel più breve tempo possibilepresentare alle Camere un dettagliato ren-diconto economico sulle attività finanzia-te. (4-08337)

    BARBIERI. – Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere – premessoche:

    nel comune di Modena in fregio a ViaCanaletto esiste un comparto 60.200 metriquadrati facente parte dei programma diriqualificazione urbana approvato dal co-mune di Modena il 12 aprile 1999;

    Atti Parlamentari — 15151 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • il successivo progetto di piano parti-colareggiato di iniziativa privata a queltempo in corso di approvazione, prevedevaun supermercato sulla fronte di via Ca-naletto;

    la società Esselunga acquistò nelmarzo del 2000 per lire 24 miliardi 44.820metri quadrati di quel comparto, (lire540.000m mq), laddove era prevista l’aper-tura di un supermercato;

    all’asta giudiziale del febbraio 2001Coop estense si aggiudicò per 23 miliardidi lire un lotto di 8,834 metri quadrati(lire 2.620.000.000 mq), diventando parte-cipe del comparto;

    il comune di Modena è proprietariodei restanti 8.834 metri quadrati del com-parto;

    il prezzo pagato da Coop Estense,totalmente sproporzionato rispetto al va-lore del terreno sul quale non potevanoessere programmati i supermercati, indi-cava fin dall’inizio il vero obiettivo che eraquello di impedire la realizzazione di unsupermercato ad un gruppo concorrente;

    stando a quanto riportato dall’avvisopubblicato sui quotidiani, in data 24 no-vembre 2008, l’assessore all’urbanistica delcomune di Modena proponeva, per l’en-nesima volta, ad Esselunga di insediarsi inun altro luogo e di cedere a Coop Estenseil proprio lotto in via Canaletto. Se nonavesse accettato o non avesse trovato unaccordo con Coop Estense, il comuneavrebbe cambiato le « destinazioni d’uso »,cancellando l’uso commerciale –:

    se il Governo non intenda chiarire,considerato che per quanto risulta all’in-terrogante a decorrere dall’anno 2000 visarebbe stata una modifica della disci-plina, quale fosse la disciplina applicabileal caso di specie, e in particolare sequalunque azione dell’amministrazionecomunale richiedesse necessariamente ilconsenso dei tre proprietari di lotti nelcomparto. (4-08340)

    * * *

    AFFARI ESTERI

    Interrogazione a risposta scritta:

    DI STANISLAO. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro dell’interno, alMinistro della giustizia. — Per sapere –premesso che:

    nel mese di maggio 2010 è statopresentato, presso l’Associazione dellastampa estera di Roma, il rapporto an-nuale di Amnesty International che tracciaun quadro sul rispetto dei diritti umaninel mondo nell’arco di tempo compresotra gennaio e dicembre 2009. Il rapportosegnala violazioni in 159 Paesi e accusa iGoverni di anteporre i propri interessipolitici al rispetto della giustizia interna-zionale;

    dal rapporto emerge che 111 Paesisono colpevoli di aver perpetrato torture emaltrattamenti, in 55 Paesi si celebranoprocessi iniqui, in 96 Paesi sono in vigorerestrizioni della libertà di stampa, in al-meno 48 Paesi sono imprigionati dissidentipolitici;

    Amnesty International ha lanciato unappello particolarmente forte al Governoitaliano per abolire il reato di « immigra-zione clandestina ». Nel Rapporto si leggeche: « Le autorità italiane hanno messo arepentaglio i diritti di migranti e richie-denti asilo, lasciandoli in mare per giornisenza acqua e cibo ». Bocciata anche l’as-senza del reato di tortura nel codicepenale italiano, che si sarebbe potutoapplicare al caso di Stefano Cucchi, mortodopo una settimana di detenzione persospetti maltrattamenti e abusi da partedelle forze dell’ordine. È inaccettabile, se-condo l’organizzazione per i diritti umani,anche la condizione dei rom italiani, « vit-time di sgomberi forzati illegali a Roma eMilano, e a cui è impedito un equo accessoall’istruzione, all’alloggio, alle cure sanita-rie e all’occupazione »;

    il presidente della sezione italiana diAmnesty International, nel corso della pre-sentazione del rapporto annuale ha affer-mato che: « I governi devono assicurare

    Atti Parlamentari — 15152 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • che nessuno si ponga al di sopra dellalegge e che ogni persona abbia accesso allagiustizia, per tutte le violazioni dei dirittiumani subite. Fino a quando i governi nonsmetteranno di subordinare la giustiziaagli interessi politici, la libertà dalla paurae dal bisogno rimarrà fuori dalla portatadella maggior parte dell’umanità »;

    l’organizzazione per i diritti umaniha pertanto rinnovato la richiesta ai Go-verni di garantire che renderanno contodel loro operato, dare piena adesione allaCorte penale internazionale e assicurareche i crimini di diritto internazionalesaranno sottoposti a procedimenti giudi-ziari ovunque nel mondo. Agli Stati cherivendicano una leadership globale, tra cuiquelli del G20, compete la responsabilitàspecifica di dare l’esempio –:

    quale sia la posizione dell’Italia, inrelazione a quanto denunciato da AmnestyInternational;

    se il Governo intenda illustrare gliobiettivi raggiunti e le iniziative future peril rispetto dei diritti umani. (4-08331)

    * * *

    AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

    Interrogazione a risposta scritta:

    ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BER-NARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCIe MAURIZIO TURCO. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:

    esponenti radicali, tanto in sede par-lamentare quanto in sede locale, da temposono impegnati su questioni ambientalilucane che attengono alla Val Basento e aTito Scalo;

    nei mesi di aprile e marzo 2010 sisono svolte due conferenze di serviziistruttorie e decisorie in merito alle situa-zioni ambientali di Tito Scalo e della ValBasento in Basilicata;

    nonostante reiterate richieste infor-mali tanto presso il Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare a Roma quanto presso la regioneBasilicata a Potenza, non è stato possibileacquisire o almeno visionare i testi relativialla conferenza di servizi della Val Ba-sento, mentre sono stati messi a disposi-zione quelli relativi a Tito Scalo –:

    per quali motivi tali atti non sianostati resi disponibili e se si intenda metterea disposizione dei richiedenti tali atti ed inche tempi. (4-08318)

    * * *

    BENI E ATTIVITÀ CULTURALI

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    MANCUSO. — Al Ministro per i beni ele attività culturali. — Per sapere – pre-messo che:

    il museo diocesano dell’Arcidiocesi diSalerno – Campagna – Acerno è chiuso alpubblico in attesa di interventi strutturalie di messa in sicurezza degli impianti;

    il museo è allocato nell’ex seminarioarcivescovile insieme all’archivio e allabiblioteca a ridosso della preziosa catte-drale e ne completa idealmente la colta ericca visita;

    il percorso museale inizia attraversoil linguaggio di preziosissimi manufattimedievali, dipinti e sculture che dal Me-dioevo conducono al XIX secolo; a tuttociò va aggiunta un’importante raccoltanumismatica, che annovera monete dellaMagna Grecia, della Roma repubblicana eimperiale, del periodo longobardo e nor-manno, fino al Medagliere Pontificio;

    il museo diocesano custodisce, so-prattutto, un tesoro unico al mondo: ilcelebre ciclo di formelle di avorio del XIIsecolo, espressione unica di arte salerni-tana medioevale;

    si tratta della più vasta e completaraccolta eburnea del Medioevo cristiano, si

    Atti Parlamentari — 15153 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • compone di 67 pezzi, distinti soprattuttonei due cicli dell’Antico (18) e Nuovo (19)Testamento, ed è opera di vari autori;

    tra le altre testimonianze antiche dialtissimo livello vanno ancora segnalati:l’Exultet (rotolo membranaceo con 23scene dipinte in stile bizantino); la Crocedel Guiscardo de XI secolo (ottone, smaltie pietre dure); la Croce dipinta del Bar-liario del XIII secolo (dipinto su tavola) –:

    se il Governo intenda verificare lostato dell’arte della progettazione e delleopere inerenti alla restituzione all’usopubblico del museo diocesano dell’Arcidio-cesi di Salerno – Campagna – Acerno;

    se, in subordine, il Governo intendavalutare, per quanto di competenza, l’ipo-tesi di predisporre provvisoriamente unasede museale più ridotta, che consti solo di2-3 sale, al fine di mostrare e valorizzarealmeno la collezione di formelle eburnee,che nel 2008 hanno riscosso un notevolesuccesso di pubblico internazionale, nel-l’occasione di una mostra temporanea, eche ha la capacità di attrarre nella cittàcampana tanto esperti e addetti ai lavori,quanto turisti e visitatori. (5-03353)

    * * *

    DIFESA

    Interrogazioni a risposta scritta:

    MAURIZIO TURCO, BELTRANDI,BERNARDINI, FARINA COSCIONI,MECACCI e ZAMPARUTTI. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso che:

    l’agenzia di stampa ANSA, con unanota del 2 agosto 2010 riportava la notiziache « L’aeroporto militare di Pisa diven-terà un hub nazionale per le forze armate.Lo rivela il portavoce della 46esima Bri-gata aerea, maggiore Giorgio Mattia, cheannuncia per « il maggio prossimo l’iniziodei lavori all’interno della base per ren-derla rispondente alle nuove esigenze en-tro il 2013, quando l’hub diventerà ope-rativo ». « L’aeroporto Dall’Oro – spiega

    Mattia – sarà quindi il punto di riferi-mento per tutte le forze armate cheavranno bisogno di spostarsi per via aereaper tutte le missioni nei teatri internazio-nali. Durante i lavori di ampliamento delloscalo, realizzeremo anche una strutturaricettiva che potrà ricevere circa 30 milauomini perfettamente equipaggiati, per unarco di tempo di almeno un mese ». In-somma, un investimento importante cherilancia il ruolo strategico della base pi-sana e che potrà avere importanti ricaduteeconomiche sul territorio. « Quando saràoperativo l’hub – conclude Mattia – di-venterà l’unico posto per le forze armateitaliane da dove si partirà per le diversemissioni internazionali e rispecchierà intutto e per tutto i grandi hub civili conservizi di check in e check out, poliziadoganale, ma anche movimentazione ba-gagli e altri servizi di terra che potrannoessere gestiti da ditte civili »;

    la legge 30 luglio 2010, n. 122, hainciso profondamente sull’operatività esulle attività delle Forze armate, nonchésul trattamento economico del personalemilitare –:

    se quanto rivelato all’agenzia distampa dal portavoce della 46esima Bri-gata Aerea corrisponda al vero e, in casoaffermativo, a quanto ammonterebbe ilcomplesso degli stanziamenti economiciprevisti per il completamento delle operepreviste per l’ampliamento della strutturamilitare; quale sia il nome dell’impresaaggiudicataria, per quale importo, se siastato effettuato un frazionamento in piùlotti di gara, se sia prevista la possibilità disubappalto ad altre imprese e con qualilimiti;

    vista l’attuale situazione economicain cui versa il Paese, se non ritengaopportuno disporre l’immediata sospen-sione dei lavori fino al 1o gennaio 2014 econseguentemente disporre che le sommecosì risparmiate siano destinate al finan-ziamento delle attività di manutenzionedei sistemi d’arma già acquisiti dalla Di-

    Atti Parlamentari — 15154 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • fesa, nonché all’addestramento del perso-nale militare e al pagamento dei relativiemolumenti accessori e delle indennitàspettanti al personale medesimo. (4-08323)

    DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa, al Ministro degli affari esteri. — Persapere – premesso che:

    nel mese di marzo 2010 è statodiffuso un nuovo rapporto da AmnestyInternational e dalla Omega ResearchFoundation che presenta prove della par-tecipazione di aziende europee al com-mercio globale in « strumenti di tortura »,tra cui congegni fissati alle pareti dellecelle per immobilizzare i detenuti, serra-pollici in metallo e manette e bracciali cheproducono scariche elettriche da 50.000volt;

    il rapporto, intitolato « Dalle paroleai fatti », denuncia che queste attività sonoproseguite nonostante l’introduzione, nel2006, di una serie di controlli per proibireil commercio internazionale di materialedi polizia e di sicurezza atto a causaremaltrattamenti e torture e per regolamen-tare il commercio di altro materiale am-piamente usato su scala mondiale pertorturare;

    dal rapporto emerge che tra il 2006e il 2009, la Repubblica Ceca ha autoriz-zato l’esportazione di prodotti quali ma-nette, pistole elettriche e spray chimici,mentre a sua volta la Germania lo ha fattoper ceppi e spray chimici, verso nove Paesidove le forze di polizia e di sicurezzaavevano usato quei prodotti per praticaremaltrattamenti e torture;

    aziende italiane e spagnole hannomesso in vendita manette o bracciali elet-trici da applicare ai detenuti. Una scap-patoia legale permette tutto questo, nono-stante si tratti di prodotti simili alle « cin-ture elettriche », la cui esportazione eimportazione sono proibite in tuttal’Unione europea;

    nel 2005 l’Ungheria ha annunciatol’intenzione di introdurre l’uso delle « cin-

    ture elettriche » nelle stazioni di polizia enelle prigioni, nonostante la loro esporta-zione e importazione siano vietate inquanto il loro uso costituisce una forma dimaltrattamento o di tortura;

    solo 7 dei 27 Stati membri del-l’Unione europea hanno reso pubbliche leloro autorizzazioni all’esportazione, nono-stante tutti siano legalmente obbligati afarlo;

    gli Stati membri paiono ancora pocoinformati sulle attività commerciali incorso al loro interno. Dopo che cinqueStati membri (Belgio, Cipro, Finlandia,Italia e Malta) avevano dichiarato di nonessere a conoscenza di aziende che com-mercializzassero materiali inclusi nei con-trolli, Amnesty International e Omega Re-search Foundation hanno individuatoaziende operanti in tre di questi cinquePaesi (Belgio, Finlandia e Italia) in cuiprodotti del genere vengono apertamentecommercializzati su internet –:

    se il Governo sia a conoscenza diquanto emerso dal rapporto di AmnestyInternational sul commercio di strumentidi tortura e quali informazioni abbia inmerito;

    quali iniziative il Governo intendaattuare per verificare tali notizie e, qua-lora risultassero vere, quali soluzioni in-tenda adottare. (4-08328)

    DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa, al Ministro degli affari esteri. — Persapere – premesso che:

    il 2 agosto 2010 sei bambini sonorimasti uccisi nell’attentato suicida messoa segno a Kandahar, nel sud dell’Afgha-nistan. Obiettivo dell’attacco era il gover-natore distrettuale, Ahmadullah Nazak, ri-masto illeso;

    secondo il rapporto del Watchlist onChildren and Armed Conflict, un networkdi organizzazioni umanitarie che si battecontro le violazioni dei diritti dei minorinei Paesi colpiti da guerre e conflitti e dicui fa parte Save the Children, « l’Afgha-nistan è di giorno in giorno sempre menoun paese per bambini »;

    Atti Parlamentari — 15155 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • nel 2009 si contano circa 1.050 bam-bini uccisi in attacchi suicidi, raid aerei, inesplosioni di ordigni e di mine, negliscontri a fuoco tra le parti in guerra; oltre200mila minori sono sopravvissuti ad at-tacchi e attentati ma hanno riportato fe-rite permanenti e disabilità. Spesso infor-mazioni errate da parte dell’intelligencesono alla base di operazioni militari chefiniscono con il procurare vittime inno-centi piuttosto fra i civili che fra i gruppiarmati di opposizione. Questi, dal cantoloro, attaccano scuole, ospedali, luoghitrafficati e colpiscono deliberatamente icivili per intimidirli e indebolire il Go-verno, nonostante il « codice » talebanostabilisca che debba essere fatto il possi-bile per evitare morti di donne, uomini ebambini;

    il dato più drammatico emerge dalreclutamento di bambini soldato che èdocumentato sia a carico delle forze disicurezza afghana, sia dei gruppi d’oppo-sizione. Nel primo caso molti reclutamentiavvengono in presenza di certificati dinascita imprecisi o inesistenti, in man-canza di verifiche adeguate dell’età e perla crescente domanda di personale fra leforze di polizia e nell’esercito regolare. Igruppi armati di opposizione impieganobambini soldato per farne dei combattenti,guardie, attentatori suicidi. Il recluta-mento e l’addestramento avvengono so-prattutto nella zona di confine con ilPakistan. Bambini inoltre risultano esserestati tenuti prigionieri dalle forze militariinternazionali: sono stati almeno 90 i mi-norenni detenuti fra il 2002 e il 2008;

    la vendita e il trasferimento di minorisfruttati poi in attività spesso illegali con ilPakistan o l’Iran è documentata ampia-mente e molte sparizioni e rapimenti dibambini in Afghanistan sono collegati altraffico di esseri umani. Talora sono glistessi familiari, ridotti in povertà, chevendono a reti criminali i propri figli. Iminori vengono impiegati come corrieri espacciatori di droga o di derrate alimen-tari. Talvolta vengono rapiti dagli stessisfruttatori e trafficanti, magari nei campidi sfollati interni dove si stima vivano

    circa 80mila minori. Nel 2009 sarebberostati oltre mille i bambini impiegati neltrasporto e trasferimento di farina dall’Af-ghanistan al Pakistan;

    l’Afghanistan e il secondo Paese almondo per tasso di mortalità infantile, con257 bambini con meno di 5 anni morti suogni 1.000 nati vivi e il paese in cuimamme e bambini stanno peggio almondo, secondo l’indice sullo stato dellemadri di Save the Children. Ancora oggioltre il 70 per cento dei parti avviene incasa senza alcuna assistenza specializzata.Un dottore segue in media 5.500 pazienti.Molto preoccupanti sono la diffusione e ilconsumo di droga, che a volte riguardal’intera famiglia. Si calcolano in 60 mila ibambini sotto i 15 anni dipendenti dadroga. Inadeguate sono l’assistenza e lacura dei bambini tossicodipendenti e an-che di quelli colpiti da disturbi mentali epsicologici;

    Save the Children, la più grande or-ganizzazione internazionale indipendenteper la difesa e la promozione dei diritti deibambini, lancia un chiaro allarme e chiede« che venga approntato un piano quin-quennale per la protezione dei bambini,con degli obiettivi misurabili, come peresempio la riduzione del numero di attac-chi alle scuole. Chiede inoltre che siamesso in opera un meccanismo per levittime che renda facile la denuncia delleviolazioni e accessibile l’informazione sulprocedimento in corso. Chiede infine ladefinizione di criteri chiari e validi ovun-que per l’assegnazione di sussidi ai fami-liari delle vittime della guerra e delleviolenze. Il successo degli sforzi di portarela pace in Afghanistan risiede nella nostraabilità di proteggere i bambini di questanazione. È urgente stabilire le giuste prio-rità per riuscire in questa missione »;

    il principale obiettivo delle missioniinternazionali che vedono impegnato inprima linea il nostro Paese è la coopera-zione allo sviluppo e il sostegno dei pro-cessi di pace e di stabilizzazione;

    la strategia europea in materia disicurezza comune adottata dal Consiglio

    Atti Parlamentari — 15156 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • europeo ha rivendicato un ruolo più in-cisivo per l’Unione europea nel contestointernazionale. In particolare, si sottolineala necessità, da parte dell’Unione, di as-sumersi le sue responsabilità di fronte adalcune minacce globali (terrorismo, crimi-nalità organizzata, proliferazione dellearmi di distruzione di massa, conflittiregionali);

    il comma 6 dell’articolo 1 del decre-to-legge n. 102 del 2010, recentementeconvertito rimette al Ministero degli affariesteri il compito di individuare le misureintese ad agevolare l’azione delle Organiz-zazioni non governative che intendanooperare per fini umanitari in Afghanistane Pakistan;

    gli obiettivi della presenza italiana inAfghanistan e Pakistan sono la ricostru-zione, la stabilizzazione e l’addestramentoall’interno di un mandato teso al mante-nimento della sicurezza, nell’interessedella ricostruzione e degli sforzi umani-tari –:

    come il Governo intenda affrontare lemolteplici problematiche che i bambini diquesti territori sono costretti a subire contragiche conseguenze e quali iniziative in-tenda adottare;

    quali misure il Governo intende in-dividuare al fine di agevolare l’azione delleOrganizzazioni non governative che ope-rano per fini umanitari in Afghanistan ePakistan. (4-08329)

    DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso che:

    in queste giorni aumentano le ten-sioni sul confine israeliano-libanese doveopera la missione UNFIL, in cui è coin-volta anche l’Italia;

    il Partito di Dio è pronto ad affron-tare Israele e si prepara a combattere lesue battaglie nei centri urbani del Libanomeridionale, enclavi sciite diventate vere eproprie roccaforti della milizia Hezbollah:questo è l’ultimo allarme lanciato dal-l’Aman, il servizio di controspionaggio

    delle Forze di difesa israeliane (IDF), cheritiene la minaccia reale e imminente eche sarebbe in possesso di migliaia difotografie scattate negli ultimi quattroanni dagli UAV e dai satelliti israeliani;immagini che provano le attività dei mi-litanti sciiti all’interno delle aree urbaneprossimi al confine con lo Stato ebraico;

    il colonnello dell’IDF, Ronen Marley,avrebbe fatto riferimento, tra l’altro, alleattività d’intelligence svolte dai milizianisciiti, alla consistente rete d’infrastrutturesorta per alloggiare le rampe di lancio deirazzi a breve e media gittata e ai sistemimilitari di comunicazioni e di comando econtrollo che Hezbollah potrebbe utiliz-zare in un’eventuale scontro armato;

    il servizio d’informazioni israelianostima che Hezbollah sia attualmente inpossesso di un arsenale composto da circa100 missili Scud ed M-600 e 40 mila razzia corto e medio raggio, armi nascoste neivillaggi e nelle case a sud del fiume Litani,dove inoltre si troverebbero quasi 20 milamilitanti sciiti, ottomila dei quali preparatial combattimento nei campi di addestra-mento iraniani;

    lungo la zona cuscinetto controllatadella forza di interposizione dell’Onu (Uni-fil) ci sono aree interdette ai paschi bludove il braccio armato del Partito di Dioavrebbe a disposizione un arsenale pari aldoppio di quello del 2006 e una fitta retedi comunicazione e di centri comando, allecui dipendenze opererebbero unità dacombattimento formate da non più diduecento elementi ciascuna;

    in un’intervista pubblicata dal quoti-diano londinese in lingua araba Asharqal-Awsat il comandante sciita, Sheik NabilKaouk, avrebbe inoltre dichiarato che ilmovimento di resistenza libanese sarebbein possesso di una lista di obbiettivi mi-litari in territorio israeliano che i milizianisarebbero in grado di colpire in qualsiasimomento;

    la minaccia maggiore è sicuramenterappresentata dai missili terra-terraM-600, copia dei razzi iraniani Fateh-110,

    Atti Parlamentari — 15157 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • che grazie ad un raggio d’azione di circa300 chilometri sono in grado di colpire lametà delle città israeliane, inclusa TelAviv. Gli M-600 consegnati ad Hezbollahsarebbero prodotti ed assemblati daun’azienda bellica siriana, frutto della col-laborazione tra Damasco e Teheran;

    secondo le regole d’ingaggio, se nonautorizzata dall’esercito libanese, Unifilnon può neanche entrare in molti villaggidel Libano meridionale; circa 160 piccolipaesi dove i bunker e le rampe di lanciodei missili che potrebbero arrivare a col-pire il cuore di Israele potranno sempreessere difesi dallo scudo umano rappre-sentato dagli ignari abitanti civili;

    il Ministro israeliano della difesa,Ehud Barak in una recente intervista con-cessa al Washington Post ha dichiarato cheIsraele colpirà direttamente le istituzionigovernative libanesi se il movimento sciitalibanese Hezbollah lancerà razzi controcittà israeliane. Se Hezbollah lancerà unrazzo su Tel Aviv, « noi daremo la cacciaa ogni terrorista e ogni aggressore diHezbollah », ha avvertito il Ministro du-rante l’intervista;

    il Primo Ministro libanese Saad Ha-riri ritiene che Israele si stia preparandoa condurre una nuova guerra contro ilLibano; il Capo del Governo ha ripetuta-mente condannato i voli di sorveglianzacondotti dallo Stato ebraico sopra il ter-ritorio libanese, in violazione dello spazioaereo di Beirut;

    il principale problema di Israele ri-guarda, poi, il programma nucleare del-l’Iran. Israele si è impegnato per impedireall’Iran di procurarsi armamenti nuclearie Hezbollah rappresenta per l’Iran uno deimaggiori deterrenti contro l’azione israe-liana;

    sebbene l’Italia abbia riconfermato lapresenza e l’impegno nella missione UN-FIL con una riduzione di 120 unità, nelprossimo futuro rimane preoccupante lasituazione politica e la sicurezza nel Paese;

    il 29 giugno 2010 nella seduta diinterrogazioni a risposta immediata in

    Commissione difesa il sottosegretario nelrispondere all’interrogazione sulla parte-cipazione italiana alla missione UNIFIL IIin Libano ha affermato: « [...] è in corsouno studio da parte dello Stato Maggioredella Difesa per attuare una rimodula-zione in senso moderatamente riduttivodella configurazione del nostro Contin-gente, tale da mantenerne comunque unaconsistenza tale da garantire all’Italia unruolo preminente in ambito della mis-sione. [...] » –:

    alla luce di quanto recentemente ac-caduto sul confine israelo-libanese, se, e inche modo, sia cambiata la strategia ita-liana all’interno di questo scenario e inche modo il Governo ritenga di potergarantire all’Italia un ruolo preminentenell’ambito della missione. (4-08335)

    * * *

    ECONOMIA E FINANZE

    Interrogazione a risposta scritta:

    GIBIINO. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che:

    dovendosi provvedere a privatizzarela Tirrenia-Siremar, società controllata daFintecna e partecipata interamente dalMinistero dell’economia e delle finanze,entro il 30 settembre 2010, data ultimaimposta dalla Unione europea, nel marzo2010 la regione siciliana costituiva la Me-diterranea Holding SPA, sottoscrivendouna quota capitale del 37 per cento (lacompagine societaria è poi composta dal-l’armatore greco A. Tomasos con il 30,5per cento, il gruppo Lauro con il 18,5 percento, Nicola Coccia 3 per cento, Isolemar8 per cento, e la famiglia Busi Ferruzzi al3 per cento);

    la Mediterranea holding ha presen-tato offerta di acquisto dell’intero pac-

    Atti Parlamentari — 15158 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • chetto azionario per 10 milioni di euro,oltre l’impegno di soddisfare i debiti ma-turati per circa 520 milioni di euro;

    il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti ha ritenuto « formalmente rice-vibile » l’unica offerta di acquisto presen-tata dalla Mediterranea Holding;

    l’offerta è stata successivamente ri-modulata, elevando l’importo per l’acqui-sto del pacchetto azionario a 25 milioni dieuro, fermo restando l’accollo dei debitipregressi;

    Mediterranean Holding ha conte-stualmente chiesto garanzie sulle sovven-zioni statali, allegando all’offerta una let-tera nella quale si chiarisce che nel casole sovvenzioni statali previste per Tirrenia(72,6 milioni di euro l’anno per 8 anni) eSiremar (55,7 milioni l’anno per 12 anni),dovessero decadere, l’offerta verrà ritirata;

    il 28 luglio 2010 Fintecna ha decisodi aggiudicare a Mediterranea Holding ilpacchetto azionario di Tirrenia e Siremar;

    la regione siciliana ha rifiutato laprecedente offerta da parte del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti di ot-tenere la società Siremar (società regio-nale) a titolo gratuito, preferendo parte-cipare all’offerta pubblica promossa dallaFintecna, per rilevare l’intero gruppo Tir-renia-Siremar, adottando una decisionesecondo l’interrogante anomala, che vaoltre l’obiettivo di tutelare le rotte per laSicilia, diversamente da quanto decisodalle regioni Toscana, Sardegna e Campa-nia, che hanno rilevato le società regionalida trasferire agli armatori privati conprocedura ad evidenza pubblica nei modiindicati dalle direttive comunitarie;

    la proposta della Mediterranea Hol-ding, alla luce degli indirizzi comunitari inmateria di partenariato pubblico-privato,che indica di trasferire il rischio ai privati,presenta diverse anomalie secondo l’inter-rogante con una scarsa valenza economicae di mercato;

    la regione siciliana, con la decisionedi aderire alla società mista, ha motivato

    la partecipazione di soggetti economici cheda soli non avrebbero mai deciso di par-tecipare alla gara per l’acquisizione dellaTirrenia, non disponendo di risorse finan-ziarie e di un management in grado disostenere il piano industriale. I soci privatidella Mediterranea Holding con la parte-cipazione della regione siciliana ritengonodi poter acquisire con certezza i contributistatali ed europei previsti per le rottemarittime senza particolari rischi;

    con tale soluzione adottata la regioneassume impegni e rischi che secondo lenuove direttive comunitarie vanno trasfe-rite ai privati e non messi a carico delbilancio delle pubbliche amministrazioni;

    la partecipazione della regione sici-liana nell’acquisizione di Tirrenia-Siremarè stata ritenuta anomala da Confitarma(Confindustria) e dall’intero cluster marit-timo nazionale e internazionale che vedein questo una violazione delle regole dimercato e della concorrenza, con il rischiodi contenziosi in ambito comunitario, conrichiesta di danni, e un rischio di infra-zione comunitaria per lo Stato italiano –:

    se le condizioni indicate in premessasiano tali da soddisfare integralmente lecondizioni individuate da Fintecna per laprivatizzazione della Tirrenia-Siremar;

    se il modello giuridico gestionalescelto (società mista) sia conforme al trat-tato e alle direttive dell’Unione europeaper ottenere i sussidi statali (sovvenzionidi equilibrio) e i fondi comunitari e se lasoluzione adottata possa incorrere in pro-cedure di infrazione che potrebbero bloc-care la nuova società e mettere a rischioi collegamenti col Continente e le Isoleminori, bloccando l’economia regionale.

    (4-08341)

    * * *

    Atti Parlamentari — 15159 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • GIUSTIZIA

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    FIANO, ANDREA ORLANDO e PE-DOTO. — Al Ministro della giustizia, alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:

    notizie stampa di sabato 31 luglio2010 hanno riportato il caso del signorRolando Degli Angioli, medico penitenzia-rio in servizio presso il carcere romano diRegina Coeli, che nel pomeriggio del 16ottobre 2009 visitò nell’istituto penitenzia-rio il signor Stefano Cucchi disponendo ilsuo ricovero in ospedale con estrema ur-genza a causa delle precarie condizioni disalute;

    nel mese di dicembre 2009, con ilrientro in servizio dopo il congedo matri-moniale, il dottor Degli Angioli sostiene glisia stata negata la ripresa della sua attivitàlavorativa senza che gli venissero forniteadeguate informazioni;

    nel periodo a seguire la triste vicendadel signor Stefano Cucchi, deceduto il 22ottobre 2009 presso l’ospedale Sandro Per-tini di Roma, il dottor Degli Angioli so-stiene di avere denunciato all’autorità giu-diziaria pressioni per autosospendersi dalservizio e che su tale ipotesi di reato laprocura della Repubblica di Romaavrebbe aperto un fascicolo –:

    se risponda al vero che il dottor DegliAngioli sia stato contattato al fine dilasciare la sua attività di medico all’in-terno dell’istituto di Roma, Regina Coeli;

    per quali motivi al dottor Degli An-gioli da oltre sei mesi non gli sia consen-tito di riprendere il suo lavoro e se taledecisione sia stata presa dal Dipartimentodell’amministrazione o da altra autoritàfacente capo al Servizio sanitario.

    (5-03356)

    Interrogazione a risposta scritta:

    BIAVA. — Al Ministro della giustizia, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

    da un articolo apparso il 2 agosto2010 sul quotidiano il Tempo si apprendeche un’informativa dei carabinieri di Pa-dova, del 1983, inviata alla procura diVenezia e al giudice Mastelloni – cheindagava sul traffico di armi – contenevauno scritto autografo del brigatista Gio-vanni Senzani, arrestato nel gennaio 1982;

    il documento ritrovato rivela i rap-porti tra Olp e le Brigate rosse;

    il documento è particolarmente signi-ficativo perché fa riferimento ad alcuneazioni militari delle fazioni palestinesi inEuropa, con il coinvolgimento dell’Unionesovietica;

    soprattutto Senzani cita Abu Ijad,nome di battaglia di Khalaf Salah – al-l’epoca capo dei servizi segreti dell’orga-nizzazione di Arafat – e una riunioneavvenuta a Parigi;

    nel manoscritto (la perizia calligra-fica ne ha confermato l’attendibilità), cheSenzani teneva in tasca al momento delsuo arresto a Roma, vi è un passaggio nelquale si fa riferimento a un attentatocompiuto a Bologna;

    il documento redatto da Senzani ol-tre a riportare una breve analisi di politicainternazionale, frutto delle considerazionidel capo dei servizi dell’Olp, fa riferimentoanche ad accordi strategici per attentati inItalia;

    lo stesso giudice Rosario Priore –all’epoca in prima linea nella lotta alterrorismo interno ed internazionale –sottolinea che le informazioni contenutenel documento aprono uno scenario in-quietante –:

    quali iniziative urgenti di competenzasi intendano intraprendere per approfon-dire la sussistenza della pista palestinesein relazione alla strage di Bologna.

    (4-08339)

    * * *

    Atti Parlamentari — 15160 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    MIGLIOLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

    il sottosegretario Mantovani il 29 lu-glio 2010 rispondendo a una interroga-zione riguardante i lavori di completa-mento della variante di Mirandola dellastrada statale n. 12 « dell’Abetone delBrennero » riferiva che i lavori « sono statiaggiudicati, in via definitiva all’impresaCavalieri S.p.A. in data 14 dicembre 2009.In data 19 febbraio 2010 l’aggiudicazionedefinitiva, dopo le prescritte verifiche, èstata dichiarata efficace. Successivamentea tale fase procedurale, tuttavia, sonoemerse, su segnalazione della prefettura diBergamo, complesse e delicate problema-tiche di carattere societario in capo al-l’impresa aggiudicataria. Al fine di trovareuna pronta soluzione alla problematicainsorta, la prefettura di Bergamo e l’Anashanno recentemente ritenuto indispensa-bile interpellare l’autorità per la vigilanzasui contratti pubblici per i necessariadempimenti »;

    come noto sono trascorsi 18 mesidall’aggiudicazione dei lavori della tangen-ziale di Mirandola che da oltre quindicianni è oggetto interventi parziali –:

    quali siano le segnalazioni della pre-fettura di Bergamo relative « a complessee delicate problematiche di carattere so-cietario » dell’impresa Cavalieri s.p.a., sesia noto in quali tempi l’autorità per lavigilanza sui contratti pubblici esprimeràil proprio parere, e se non si ritenganecessario attivare al più presto un incon-tro con l’amministrazione comunale inte-ressata (comune di Mirandola) l’Anas e lostesso Ministero. (5-03354)

    Interrogazioni a risposta scritta:

    ASCIERTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti, al Ministro del-l’interno, al Ministro per le politiche euro-pee. — Per sapere – premesso che:

    il regolamento CE n. 185/2010 dellaCommissione, del 4 marzo 2010, che sta-bilisce disposizioni particolareggiate perl’attuazione delle norme fondamentali co-muni sulla sicurezza dell’aviazione civile,al paragrafo 4.1.1.2. dell’allegato indicache il controllo dei passeggeri deve essereeffettuato mediante un’ispezione manualeoppure un metal detector a transito;

    crescenti esigenze di sicurezza aereae recenti accadimenti nell’ambito dell’avia-zione civile, come ad esempio il fallitoattentato sul volo 253 della NorthwestAirlines diretto da Amsterdam a Detroit,richiedono di porre attenzione sull’intro-duzione di esplosivi a bordo di aeromobili;

    la comunicazione della Commissioneeuropea al Parlamento europeo e al Con-siglio COM(2010)311 del 15 giugno 2010sull’impiego dei body scanner negli aero-porti dell’Unione europea indica che:

    a) nell’ambito della sicurezza aerea,i body scanner potrebbero sostituire inte-ramente i portali elettromagnetici e, inampia misura, la perquisizione manuale(paragrafo 34);

    b) l’unica tecnologia in grado dirivelare oggetti metallici che sono statiingoiati o inseriti nelle cavità corporee èquella delle « Immagini a raggi X » utiliz-zanti radiazioni ionizzanti (paragrafo 35(4));

    c) a causa delle caratteristiche delleradiazioni ionizzanti e la loro pericolositàper la salute dovuta all’accumulo, l’utilizzodella tecnologia del sistema a trasmissionedelle « Immagini a raggi X » non vieneadottato nella sicurezza aerea in Europa(paragrafo 70);

    l’affermazione contenuta nella comu-nicazione della Commissione europeaCOM(2010)311, ovvero che i body scannerpotrebbero sostituire interamente i portalielettromagnetici, all’interrogante appare

    Atti Parlamentari — 15161 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • non corrispondente a verità fisica; i portalielettromagnetici impiegano campi induttiviche rivelano la presenza di armi metalli-che, quali quelle da fuoco e le armibianche, ovunque esse siano trasportate, inparticolare anche se ingoiate o inseritenelle cavità corporee, nel rispetto dellaprivacy (perché essendo una tecnologia dirivelazione non necessita del trattamentodi immagini) e nella massima sicurezzaper la salute (perché il campo generato haintensità inferiore al campo magneticoterrestre);

    i body scanner, presi in considera-zione ai fini della sicurezza aerea, effet-tuano una lettura limitata alla superficiedel corpo e non possono penetrare al suointerno o verificare la presenza di armiinserite nella cavità corporee. Solo i bodyscanner che impiegano raggi X di altaenergia, quindi trasmissivi, come ancheindicato nel paragrafo 35 (4) dellaCOM(2010)311, consentono di ispezionarel’interno del corpo (similmente ad unaradiografia medicale), ma risultano tutta-via inutilizzabili per motivi di salute;

    i body scanner, non possono ispezio-nare la persona all’altezza della caviglia edel piede –:

    quali iniziative urgenti si intendanointraprendere in sede di Unione europeaal fine di chiarire che i body scannerpossono essere utilizzati come misura ag-giuntiva e non sostitutiva dei metal de-tector a transito allo scopo di allargare lacopertura di sicurezza alle masse nonmetalliche, considerato che il metal de-tector a transito è l’unico strumento chegarantisce l’intercettazione automatica diarmi metalliche ovunque disposte sullapersona controllata incluse le cavità cor-poree. (4-08320)

    OLIVERIO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

    nel 2008 la divisione Cargo Fs hadeciso di chiudere sia il centro di LameziaTerme che il centro di Crotone, determi-

    nando così non solo il blocco della liberacircolazione delle merci da e verso i mag-giori centri imprenditoriali della Calabria,ma anche la dismissione delle attivitàlogistiche locali con conseguente licenzia-mento delle maestranze, oltre all’inevita-bile ulteriore diminuzione del personaleaddetto;

    sulla decisione non hanno certamenteinfluito i volumi di traffico registrati nel2007 che, a fronte del traffico diffuso (acarro) in partenza da Lamezia Terme erastato di 3.023 tonnellate per un totale di71.808 carri e il traffico diffuso (a carro)in arrivo a Lamezia Terme abbia contato4.431 tonnellate e 138.271 carri; mentre iltraffico a treno completo in partenza erastato di 63 treni per 954 carri con untotale di 47.018 tonnellate e il traffico atreno completo in arrivo di 61 treni e 730carri per un numero complessivo di 34.699tonnellate;

    solo al centro di Cosenza della divi-sione cargo FS è stato concesso di con-servare l’opportunità dell’allestimento disingoli carri, (e non di treni blocco) con-siderato che nell’anno 2008, quel poloaveva incrementato il proprio trafficomerci del 30 per cento rispetto al 2007,movimentando un totale di circa 2.500carri, quasi tutti relativi a traffico inter-nazionale proveniente dall’estero;

    la convenzione sottoscritta nel 2006dal Governo Prodi, dagli amministratoridelegati Soprano (Rfi) e Moretti (Trenita-lia) con il presidente della regione Cala-bria, Agazio Loiero, stabiliva per RFI eCargo l’uso del complesso ferroviario co-struito a San Ferdinando, l’affidamentodiretto dell’ammodernamento dello stessoe del fascio di binari interessati a fronte diuna spesa a carico della regione di circa 1milione di euro attinti dall’accordo diprogramma quadro fatto per Gioia e conl’obbligo per RFI di una manutenzioneordinaria della tratta percorsa dai treni-blocco che si sarebbero formati al porto,per la quale l’amministratore delegato So-

    Atti Parlamentari — 15162 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • prano pretese di sottoscrivere un ulteriorecontratto manutentivo del valore di circa700 mila euro all’anno;

    il coinvolgimento di Rfi e Cargo, perl’impegno economico assunto, era certa-mente valutato dalla regione Calabria edal Governo Prodi come unica ed ultimachance per facilitare lo sdoganamento aGioia Tauro delle merci a fronte dellapossibilità di far proseguire via terra icontainer arrivati a Gioia con le navigiramondo, attivando il processo port todoor ed ottenendo l’approdo a Gioia Taurocome destinazione finale con i conseguentiimportanti introiti per l’economia del ter-ritorio derivanti dallo sdoganamento inloco;

    una simile convenzione serviva adinterrompere la consuetudine del feede-raggio ormai acquisita dagli agenti dellemaggiori compagnie dirette a Gioia Tauroche trasbordando i Teus dalla nave madrealle navi più piccole senza che la mercetoccasse terra hanno sempre impedito allemerci in arrivo di lasciare un solo euro sulterritorio calabrese;

    consta all’interrogante che il disim-pegno di RFI sarebbe dipendente dalladecisione di non corrispondere all’auto-rità portuale di Gioia Tauro la somma di135 mila euro annui per il servizio sul-l’ultimo miglio; l’abbandono della posta-zione dell’ultimo miglio non è conse-guente alla perdita di traffico, risultatoche lo stesso terminalista Mct non puòpiù avallare, tant’è che con le due nuovelinee aggiunte da Msc la ripresa è nettae obbligherà il terminalista a rivedere ilpiano di cassa integrazione ordinaria av-viato per 13 settimane per 280 addettisulla base di una perdita netta di trafficonel 2010 pari al meno 30 per cento.Previsione senza fondamento visto che iltraffico a Gioia Tauro (dati Autorità por-tuale) è in crescita e a settembre avràsuperato addirittura gli standard raggiuntinegli anni precedenti;

    appare chiaro che s’intende assolu-tamente impedire che a partire da agosto

    2010 il disimpegno di Fs verso la Calabriaimprenditoriale diventi totale –:

    se risponda a verità che a partire daiprimi di agosto 2010 il nodo di GioiaTauro seguirà le stesse sorti dei nodi mercidi Lamezia Terme e di Crotone, consen-tendo così a RFI e Cargo di avvalersi deldiritto di rescindere, fra l’altro, una con-venzione stipulata, all’epoca del GovernoProdi fra il presidente della regione e gliamministratori delegati Moretti e Sopranocon un accordo che, per i contenuti el’impegno finanziario assunto dalla re-gione Calabria, apparve epocale;

    se, come riferiscono fonti attendibili,la decisione di Rfi - Cargo di abbandonareGioia Tauro sia da imputare alla decisionedi non voler corrispondere all’autoritàportuale di Gioia la somma annua di 135mila euro per il servizio sull’ultimo migliogestito finora, da Fs, gratuitamente;

    se non ritenga opportuno organizzareun incontro con i responsabili di Rfi,Cargo, Mct, la regione Calabria, l’autoritàportuale e i sindacati per verificare irisultati conseguiti con l’aggiunta da partedi Mcs di due nuove linee e con l’abbat-timento delle tasse di ancoraggio decisedall’autorità portuale in base al dettato delmilleproroghe (Gazzetta Ufficiale n. 302del 30 dicembre 2009);

    se intenda impegnarsi a far ristabiliresenza ulteriori interruzioni i servizi di Rfie di Cargo a Gioia Tauro per dar modoalle società private GTS Rail, aziendaqualificata nel trasporto merci Gioia-Barie la Rail-Traction, nel trasporto Gioia-Salerno di riprendere le attività senzaulteriori danni per il porto e per il ser-vizio;

    se non si ritenga opportuno che l’au-torità portuale bandisca una gara inter-nazionale per la gestione dell’ultimo miglionel terminal di Gioia Tauro. (4-08321)

    * * *

    Atti Parlamentari — 15163 — Camera dei Deputati

    XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO 2010

  • ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

    Interrogazione a risposta in Commissione:

    GHIZZONI e TOCCI. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

    ai sensi del comma 1 dell’articolo 1della legge n. 165 del 2007 di delega alGoverno – che ha attuato l’autonomiastatutaria degli enti pubblici di ricerca nelrispetto dell’articolo 33, sesto comma,della Costituzione – e del successivo de-creto legislativo n. 213 del 2009, il CNRdeve dotarsi di un nuovo statuto;

    la bozza di testo del nuovo statuto èstata elaborata dal consiglio di ammini-strazione integrato da 5 esperti nominatidal Ministro interrogato, a norma delcomma 1 dell’articolo 27 della legge n. 69del 2009, che ha modificato la disposizionedella lettera c) del comma 1 dell’articolo 1della citata legge delega n. 165 del 2007,che prevedeva la « formulazione e delibe-razione degli statuti, in sede di primaattuazione, da parte dei consigli scientificidi ciascun ente, integrati da cinque espertidi alto profilo scientifico nominati... dalMinistro dell’università e della ricerca ».La modifica apportata dalla legge n. 69del 2009, che ha trasferito la formulazionedegli statuti in capo al Consiglio di am-ministrazione integrato dai componentinominati dal Ministro, ha sortito gli effettiprevisti, cioè la sostanziale esclusione dellacomunità scientifica interna agli enti e, aparere dell’interrogante, il condiziona-mento dell’autonomia degli enti e l’incoe-renza con i principi contenuti nella Cartaeuropea del ricercatore. Una conferma ditali valutazioni viene anche dal caso inparola, poiché il consiglio scientifico ge-nerale del CNR ha espresso parere nonfavorevole alla bozza di testo del nuovostatuto, giudicandolo non innovativo e nonadeguato a rispondere ai criteri e alle lineeguida del decreto legislativo n. 213 del2009;

    in particolare, oltre alla grave mar-ginalizzazione del ruolo della comunitàscientifica nei processi decisionali dell’entesopra richiamata, la bozza di statuto pareprevedere:

    l’organizzazione tipica di un entestrumentale dalla ridotta capacità di au-togoverno, piuttosto che un ente pubblicodi ricerca autonomo con competenze ge-nerali, il cui ruolo è la produzione dinuova conoscenza al servizio del Paese;

    l’inclusione di norme dal caratterefinanziario e regolamentare e non statu-tario, quali la disposizione che prevede cheil costo del personale, a qualsiasi titoloassunto, non possa superare il 70 percento della disponibilità proveniente dalfondo di funzionamento ordinario – ben-ché, già oggi, il costo complessivo delpersonale sia di poco superiore al 40 percento del bilancio totale dell’ente, cheammonta al doppio della disponibilità delfondo ordinario grazie alla capacità dipromozione della comunità scientifica in-terna – e la definizione di un tetto mas-simo alla durata dei contratti a termine,senza prevedere una coerente e fattibileprogrammazione delle assunzioni. A taleproposito, si segnala che tale disposizione,in presenza del sostanziale blocco delturn-over e delle assunzioni previsto dalrecente decreto-legge n. 78 del 2010 « Mi-sure urgenti in materia di stabilizzazionefinanziaria e di competitività economica »,determinerà la cessazione dei r