N° 43 UGLIO 2016 - La Santa Sede · la misura in cui ciò gli sia possibile; 3. Informare i membri...

23
N° 43 LUGLIO 2016 C redo che tutti noi conosciamo abbastanza bene la frase fondamentale di apertura del- l’Articolo 2 del nostro Statuto che indica lo scopo principale dell’appartenenza all’Ordine del Santo Sepolcro: «rafforzare nei suoi membri la pratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà al Sommo Pontefice e secondo gli insegnamenti della Chiesa…». Secondo i dati in nostro possesso, il 7,3% dei nostri membri sono ecclesiastici, una gran mag- gioranza dei quali sono preti (la percentuale di membri preti varia significativamente da Luogote- nenza a Luogotenenza). Ho la netta impressione che i nostri sacerdoti possano essere impiegati in maniera più efficace per sostenere i nostri membri nel loro scopo di raggiungere la santità personale e vorrei chiedere ai nostri Luogotenenti e Priori di impegnarsi a fa- cilitare questo processo. Certamente, potremmo incoraggiare i nostri sacerdoti a servire più come cappellani che come “cavalieri”. Non ho alcun dubbio che la grande maggioranza del nostro cle- ro accetterà la sfida pastorale di servire i membri ad ogni livello e in ogni campo in cui le nostre Luogotenenze necessitano di un sostegno pastora- le: Programmazione liturgica e consigli sulla litur- gia; Direzione spirituale personale; Disponibilità per la celebrazione del sacramento della Riconciliazione in connessione alle litur- gie; Conferenze per membri e per futuri membri o membri in formazione; Assistenza nell’identificare validi nuovi membri; Organizzazione di iniziative volte a raggiungere membri “non atti- vi”; Meditazioni nelle newsletter. Ciò comporterebbe che il Luogotenente e i suoi collaboratori si impegnassero a: 1. Avere un rapporto familiare e diretto con ogni prete membro e una chiara conoscenza sia della sua volon- tà di prestare servi- zio, sia delle specifi- che aree sopra elen- cate nelle quali po- trebbe mettersi a disposizione; 2. Rendere chiaro ad ogni nuovo membro ecclesiastico che, nell’en- trare a far parte dell’ordine, sta assumendo im- portanti responsabilità spirituali e pastorali nel- la misura in cui ciò gli sia possibile; 3. Informare i membri delle risorse che i “cavalie- ri cappellani” offrono loro. Come ho avuto modo di mettere in evidenza in occasione degli incontri dei Luogotenenti dell’Eu- ropa e dell’America del Nord, abbiamo un vasto potenziale per il rafforzamento spirituale in tutto l’Ordine… Agli ecclesiastici già largamente impegnati: grazie! A coloro che non lo sono ancora: richiediamo il vostro aiuto! La riflessione del Gran Maestro www.oessh.va Pastores dabo vobis, il motto del cardinale Edwin O’Brien, ricorda la promessa di Dio trasmessa dal profeta Geremia: «Vi darò pastori secondo il mio cuore» (Ger 3,15).

Transcript of N° 43 UGLIO 2016 - La Santa Sede · la misura in cui ciò gli sia possibile; 3. Informare i membri...

N° 43 LUGLIO 2016

Credo che tutti noi conosciamo abbastanzabene la frase fondamentale di apertura del-l’Articolo 2 del nostro Statuto che indica lo

scopo principale dell’appartenenza all’Ordine delSanto Sepolcro: «rafforzare nei suoi membri lapratica della vita cristiana, in assoluta fedeltà alSommo Pontefice e secondo gli insegnamenti dellaChiesa…».

Secondo i dati in nostro possesso, il 7,3% deinostri membri sono ecclesiastici, una gran mag-gioranza dei quali sono preti (la percentuale dimembri preti varia significativamente da Luogote-nenza a Luogotenenza).

Ho la netta impressione che i nostri sacerdotipossano essere impiegati in maniera più efficaceper sostenere i nostri membri nel loro scopo diraggiungere la santità personale e vorrei chiedereai nostri Luogotenenti e Priori di impegnarsi a fa-cilitare questo processo. Certamente, potremmoincoraggiare i nostri sacerdoti a servire più comecappellani che come “cavalieri”. Non ho alcundubbio che la grande maggioranza del nostro cle-ro accetterà la sfida pastorale di servire i membriad ogni livello e in ogni campo in cui le nostreLuogotenenze necessitano di un sostegno pastora-le: – Programmazione liturgica e consigli sulla litur-

gia;– Direzione spirituale personale;– Disponibilità per la celebrazione del sacramento

della Riconciliazione in connessione alle litur-gie;

– Conferenze per membri e per futuri membri omembri in formazione;

– Assistenza nell’identificare validi nuovi membri; – Organizzazione di iniziative volte a raggiungere

membri “non atti-vi”;

– Meditazioni nellenewsletter.Ciò comporterebbe

che il Luogotenente ei suoi collaboratori siimpegnassero a:1. Avere un rapporto

familiare e direttocon ogni pretemembro e unachiara conoscenzasia della sua volon-tà di prestare servi-zio, sia delle specifi-che aree sopra elen-cate nelle quali po-trebbe mettersi adisposizione;

2. Rendere chiaro adogni nuovo membro ecclesiastico che, nell’en-trare a far parte dell’ordine, sta assumendo im-portanti responsabilità spirituali e pastorali nel-la misura in cui ciò gli sia possibile;

3. Informare i membri delle risorse che i “cavalie-ri cappellani” offrono loro.Come ho avuto modo di mettere in evidenza in

occasione degli incontri dei Luogotenenti dell’Eu-ropa e dell’America del Nord, abbiamo un vastopotenziale per il rafforzamento spirituale in tuttol’Ordine…

Agli ecclesiastici già largamente impegnati:grazie!

A coloro che non lo sono ancora: richiediamoil vostro aiuto!

La riflessione del Gran Maestro

www.oessh.va

Pastores dabo vobis, ilmotto del cardinale EdwinO’Brien, ricorda lapromessa di Dio trasmessadal profeta Geremia: «Vidarò pastori secondo il miocuore» (Ger 3,15).

II N° 43 - LUGLIO 2016

Il Giubileo della Misericordia, che si chiu-derà il prossimo 20 novembre, festa diCristo Re, ha già visto affluire a Roma cir-

ca 10 milioni di pellegrini, anche se que-st’Anno Santo «decentralizzato» può esserepienamente vissuto in ogni diocesi del mon-do. Durante gli eventi del Giubileo svoltisinegli ultimi mesi il Papa ha parlato, in parti-colare, delle cinque piaghe di Cristo e in que-sta Newsletter desideriamo riprendere le sueparole in quanto illustrano bene il messaggioche trasmette l’emblema dei membri dell’Or-

dine del Santo Sepolcro. «Signore, per le Tuecinque piaghe che portiamo sulle nostre in-segne, noi Ti preghiamo...», dice la celebrepreghiera del Cavaliere e della Dama. «L’im-magine definitiva del ricettacolo dellamisericordia la troviamo attraverso lepiaghe del Signore risorto, immagine del-l’impronta del peccato restaurato da Dio, chenon si cancella totalmente né si infetta: è unacicatrice, non una ferita purulenta. In quella“sensibilità” propria delle cicatrici, che ci ri-cordano la ferita senza molto dolore e la cura

L’Ordine all’unisono con la Chiesa universale

Il Giubileo della Misericordiacontemplando

le cinque piaghe di Cristo

L’Ordine all’unisonocon la Chiesa universale

Gli atti del Gran Magistero

IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA CONTEMPLANDOLE CINQUE PIAGHE DI CRISTO II

IL PUNTO SULL’INDULGENZA GIUBILARE IV

BENVENUTO ALL’AMBASCIATOREALFREDO BASTIANELLI, NUOVO CANCELLIEREDELL’ORDINE V

L’ORDINE DEL SANTO SEPOLCRO DÀL’ULTIMO SALUTO ALL’ASSESSORE D’ONOREMONS. GIUSEPPE DE ANDREA VI

UN NUOVO SITO WEB A DIMENSIONEUNIVERSALE: www.oessh.va VII

L’INCONTRO ANNUALE DEI LUOGOTENENTIDEL NORD AMERICA A BALTIMORA VIII

RIUNIONE ANNUALE DEI LUOGOTENENTIEUROPEI A ROMA IX

ECO DEI VIAGGI DEL GRAN MAESTRO XI

RIPARTIRE DA CRISTO RISORTO XIIUN NUOVO CUSTODE PER LA TERRA SANTA XIVLA PARTECIPAZIONE DELL’ORDINE DEL

SANTO SEPOLCRO AI PROGETTI ROACO XVLA PRIMAVERA 2016 IN TERRA SANTA XVI

TESTIMONIANZA DEL CANCELLIEREDELLA LUOGOTENENZA SVIZZERA XVIII

LA MEDAGLIA DEL SANTO SEPOLCROA MACARENA COTELO, IN SPAGNA XX

DOVE SONO LE RELIQUIE DI SANT’ELENA? XXII

L’Ordine e la Terra Santa

La vita nelle Luogotenenze

ss oo mmmm aa rr ii oo

IMPRESSUM GRAN MAGISTERO DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME00120 CITTÀ DEL VATICANO – E-mail: [email protected]

senza che ci dimentichiamo la fragilità, lì hala sua sede la misericordia divina», ha rias-sunto molto chiaramente Papa Francescoparlando ai sacerdoti venuti per il Giubileonella città eterna nella primavera del 2016.«Nella sensibilità di Cristo risorto che conser-va le sue piaghe, non solo nei piedi e nellemani, ma nel suo cuore che è un cuore pia-gato, troviamo il giusto senso del peccato edella grazia», ha proseguito, precisando chela contemplazione del cuore ferito del Signo-re, permette di ritrovarsi in Lui come in unospecchio: «Si assomigliano, il nostro cuore eil suo, per il fatto che entrambi sono piagati erisuscitati. Però sappiamo che il suo era puroamore e venne piagato perché accettò di es-sere vulnerato; il nostro cuore, invece, erapura piaga, che venne sanata perché ac-cettò di essere amata». Per comprenderemeglio questa logica spirituale nella quale ilSanto Padre ci fa progredire, è bene anche ri-

cordare una confidenza fatta recentemente,durante l’udienza generale di mercoledì 22giugno, quando ha menzionato la sua brevepreghiera prima di andare a letto, «Signore,se vuoi puoi purificarmi!» ispirandosi alle pa-role del lebbroso rivolto a Gesù (Luca 5, 12).Ha detto, inoltre, che ogni sera dice cinquePadre Nostro, «uno per ogni ferita di Gesù,perché Gesù ci purifica con le sue ferite».Non potremmo anche noi pregare invocandola misericordia del Padre celeste grazie allecinque ferite di Cristo che, divenute cicatrici,testimoniamo il suo amore vittorioso? Ognimembro dell’Ordine, chiamato a testimonia-re la potenza della Risurrezione, può ripren-dere coscienza durante l’Anno Santo, secon-do le parole del successore di Pietro, che: «ilvero recipiente della misericordia è la miseri-cordia stessa che ciascuno ha ricevuto e chegli ha ricreato il cuore, ecco l’otre nuovo dicui parla Gesù, la sorgente rigenerata».

III N° 43 - LUGLIO 2016

CCaalleennddaarriioo ggiiuubbiillaarreeffiinnoo aallllaa ffeessttaa ddii CCrriissttoo RRee

Restano ancora alcuni mesi per ricevere la grazia giubilare. I grandi eventi previsti nella Cittàeterna sono il Giubileo degli operatori e dei volontari della Misericordia dal 2 al 4 settembre,

il Giubileo dei catechisti, dal 23 al 25 settembre, il Giubileo mariano dal 7 al 9 ottobre e il Giubi-leo dei carcerati il 6 novembre, prima della chiusura della Porta Santa a San Pietro a Roma il 20novembre, festa di Cristo Re.

La Croce diGerusalemme,simbolo dell’Ordinedel Santo Sepolcro,evoca le cinquepiaghe di Cristo, fontedi purificazioneinteriore e dirinnovamentospirituale per ipellegrini che, comenoi, sono in camminoverso il Regno di Dio.

IV N° 43 - LUGLIO 2016

Mentre percepiamo la potenza della gra-zia che ci trasforma, sperimentiamo

anche la forza del peccato che ci condiziona.Nonostante il perdono, nella nostra vita por-tiamo le contraddizioni che sono la conse-guenza dei nostri peccati. Nel sacramentodella Riconciliazione Dio perdona i peccati,che sono davvero cancellati; eppure, l’im-pronta negativa che i peccati hanno lasciatonei nostri comportamenti e nei nostri pensie-ri rimane. La misericordia di Dio però è piùforte anche di questo. Essa diventa indulgen-za del Padre che attraverso la Sposa di Cristoraggiunge il peccatore perdonato e lo liberada ogni residuo della conseguenza del pecca-to, abilitandolo ad agire con carità, a cresce-re nell’amore piuttosto che ricadere nel pec-cato. La Chiesa vive la comunione dei Santi.Nell’Eucaristia questa comunione, che è do-

no di Dio, si attua come unione spiritualeche lega noi credenti con i Santi e i Beati ilcui numero è incalcolabile (cfr Ap 7,4). Laloro santità viene in aiuto alla nostra fragili-tà, e così la Madre Chiesa è capace con lasua preghiera e la sua vita di venire incontroalla debolezza di alcuni con la santità di al-tri. Vivere dunque l’indulgenza nell’AnnoSanto significa accostarsi alla misericordiadel Padre con la certezza che il suo perdonosi estende su tutta la vita del credente. In-dulgenza è sperimentare la santità dellaChiesa che partecipa a tutti i benefici dellaredenzione di Cristo, perché il perdono siaesteso fino alle estreme conseguenze a cuigiunge l’amore di Dio. Viviamo intensamen-te il Giubileo chiedendo al Padre il perdonodei peccati e l’estensione della sua indulgen-za misericordiosa.

Il punto sull’indulgenza giubilareMolti lettori ci hanno chiesto documentazione sull’indulgenza legata al

Giubileo della Misericordia. È una grazia speciale che libera dalleconseguenze del peccato, da cui l’anima dovrebbe purificarsi nell’aldilà,

anche quando il peccato stesso è stato perdonato. In quest’ambito lacomunione dei Santi – vale a dire la solidarietà nella preghiera e gli atti di

carità, compresi quelli verso i defunti – sono un grande aiuto per ipeccatori in cammino quali noi tutti siamo. Riprendiamo, per essere

chiari, quanto ha detto Papa Francesco nella Bolla d’indizione diquest’Anno Santo, Misericordiae Vultus, n° 22:

Il passaggio della porta santa costituisceuna delle condizioni per ottenere l’indul-

genza giubilare, oltre ad aver ricevuto il sa-cramento della Riconciliazione, partecipatoall’Eucaristia e pregato secondo le intenzionidel Santo Padre. All’aspetto sacramentale,Papa Francesco ha spesso ricordato in que-sti mesi, l’importanza di unire come parte in-tegrante l’attenzione alle opere di misericor-dia corporale e spirituale.

Le opere di misericordiacorporale e sprituale

(vedere Newsletter 42, p. 5)

V N° 43 - LUGLIO 2016

Il Gran Maestro dell’Ordine del SantoSepolcro, il cardinale Edwin O’Brien,

ha nominato Cancelliere, per unmandato di quattro anni,

l’ambasciatore Alfredo Bastianelli, cheè Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine

di San Gregorio Magno eGrand’Ufficiale dell’Ordine al Merito

della Repubblica Italiana. Nato aRoma il 26 gennaio 1951, sposato con

Fiammetta Fiorentino dal 1983, èpadre di tre figli, Giovanni Battista,

Ascanio e Niccolò. Laureato in Giurisprudenza, il

nuovo Cancelliere ha prestato a lungoservizio presso il Ministero italiano

degli Affari Esteri, ricoprendoincarichi presso il Consolato d’Italia a

San Paolo, in Brasile, e nelleambasciate italiane di Canada,

Mozambico e Indonesia, oltre allaRappresentanza permanente presso

l’Unione Europea. Ha poi ricoperto lacarica di Ambasciatore del proprio

paese in Angola, a Cipro e in Belgio. Dal 2007 Alfredo Bastianelli è

anche Gentiluomo di Sua Santità. Imembri dell’Ordine, presenti in tuttoil mondo, augurandogli il benvenuto,si uniscono in preghiera per affidare

la sua nuova missione a NostraSignora di Palestina.

Gli atti del Gran Magistero

Benvenutoall’ambasciatore

Alfredo Bastianelli,nuovo Cancelliere

dell’Ordine

L’arcivescovo Giuseppe De Andreanacque a Rivarolo Canavese il 20aprile 1930. Nel 1953 venne ordinato

sacerdote all’interno dell’Istituto MissioniConsolata, congregazione che si dedica conparticolare attenzione all’evangelizzazionedei popoli.

Il giovane sacerdote servì per più di duedecenni la Diocesi di Gre-ensburg, Pennsylvania(USA), ricoprendo varieposizioni pastorali, educa-tive ed amministrative.Dal 1983 al 1994 fu chia-mato dalla Santa Sede aprestare la propria collabo-razione all’ufficio dell’Os-servatore permanente alleNazioni Unite a NewYork. I cinque anni suc-cessivi lo videro impegna-to in Vaticano come Sotto-segretario del PontificioConsiglio della Pastoraleper i Migranti e gli Itine-ranti.

Monsignor De Andrearicevette la pienezza del sacerdozio nel 2001e fu nominato arcivescovo titolare di Anzioricevendo anche l’incarico di ricoprire il ruo-lo di nunzio apostolico in Kuwait, Bahrein eYemen, oltre a quello di delegato apostoliconella Penisola Arabica. Nell’omelia per lasua consacrazione episcopale, il cardinaleAngelo Sodano ricordava la fedeltà alla chia-mata ricevuta che sempre ha accompagnatoquesto pastore della Chiesa di Dio: «CaroDon Giuseppe, un campo immenso di lavorosi apre dinanzi a te. Come il giovane Samue-le, tu hai ascoltato la voce del Signore, ri-

spondendo con prontezza: “Eccomi, o Signo-re,... il tuo servo ti ascolta” (Samuele, 3, 1-10). Come Maria nel giorno dell’Annuncia-zione hai manifestato il tuo “sì” alla chiama-ta del Signore». Nel 2003 fu nominato anchenunzio apostolico in Qatar. Nel 2005, soprag-giunto il limite d’età, si ritirò dalle carichediplomatiche.

L’Ordine Equestre delSanto Sepolcro di Gerusa-lemme ha avuto la fortunadi beneficiare dell’espe-rienza e della cura pastora-le di Monsignor De An-drea negli anni in cui hasvolto il ruolo di Assessoredell’Ordine (dal 2008 al2013), incarico che haesercitato con particolarededizione nel 2011-2012,nel periodo intercorrentefra le dimissioni del GranMaestro cardinale PatrickFoley e la presa di posses-so del suo successore, car-dinale Edwin O’Brien. Daallora fino agli ultimi gior-

ni, come Assessore d’Onore, egli è semprestato vicino alla missione dei nostri Cavalierie Dame e l’ha sostenuta con l’azione e lapreghiera.

Venuto a mancare il 29 giugno 2016, so-lennità dei Santi Pietro e Paolo, venerdì 1°luglio si sono tenute le esequie presso la Ba-silica di San Pietro. Tutti i membri si unisco-no attorno al Gran Maestro, al GovernatoreGenerale e ai membri del Gran Magisteroper accompagnare nella preghiera il ritornodi questo amico e sostenitore dell’Ordine al-la casa del Padre.

VI N° 43 - LUGLIO 2016

L’Ordine del Santo Sepolcro dàl’ultimo saluto all’Assessore

d’Onore Mons. Giuseppe De Andrea

Un nuovo sito Weba dimensione universale

VII N° 43 - LUGLIO 2016

Durante l’incontro dei Luogotenenti europei a Roma, martedì 28 giugno 2016, in tardamattinata, il cardinale O’Brien, Gran Maestro, ha ufficialmente aperto il nuovo sito in-ternet del Gran Magistero in cinque lingue: www.oessh.va.

È ora possibile a tutti i membri, Cavalieri e Dame, ma anche a tutti gli amici dell’Ordine eai giornalisti, abbonarsi via email alla Newsletter.

Ogni Luogotenenza può inviare testi e immagini da inserire, nonché collegamenti ad articolipubblicati dallastampa. Questo sitopuò quindi ben ri-flettere la diffusioneuniversale dell’Ordi-ne e il dinamismodei suoi membri ecreare collegamenti,per quanto possibile,con le pubblicazionidelle Luogotenenzenegli spazi linguisti-ci corrispondenti.

Sono anche nati isocial media delGran Magistero: unapagina Facebook(Gran MagisteroOESSH) e un ac-count Twitter (GranMag OESSH), con lacroce raffigurante lecinque piaghe diCristo e l’icona diNostra Signora diPalestina. Tutto que-sto contribuisce arinnovare l’immagi-ne dell’Ordine perfar meglio conoscerela sua missione spi-rituale. Venite a tro-varci online e segui-teci!

Per iscriversi

alla Newsletter

VIII N° 43 - LUGLIO 2016

Sua Eminenza, il Cardina-le Gran Maestro EdwinO’Brien e il Governatore

Generale, Agostino Borromeo,sono partiti da Roma per pre-senziare all’incontro. Il Vice GovernatoreGenerale Powers con quattro membri delGran Magistero, hanno partecipato ai duegiorni del meeting, insieme a Mons. John E.Kozar, Presidente della Catholic Near EastWelfare Association (CNEWA) e a Mons. Ro-bert Stern, Presidente emerito di CNEWA econsulente per l’Ordine.

La sera di giovedì 2 giugno, il Gran Mae-stro ha presieduto i Vespri nella basilica sto-rica del Santuario nazionale dell’Assunzionedella Beata Vergine Maria. Il ReverendissimoWilliam E. Lori, arcivescovo di Baltimora, hadato il benvenuto al gruppo nella città. Dopo

i Vespri, nella residenza dell’ar-civescovo ha avuto luogo un ri-cevimento; lo stesso arcivesco-vo Lori ha accolto gli ospiti,fornendo dettagli sulla storia

della prima diocesi cattolica romana degliStati Uniti.

L’arcidiocesi di Baltimora fu fondata, co-me diocesi, il 6 novembre del 1789; il primovescovo fu Padre John Carroll. In seguito,nel 1808, fu istituita l’arcidiocesi. È qui chela Catholic University of America (Universi-tà Cattolica Americana) fu fondata; ed è quiche ebbero luogo il primo Sinodo e i Concilidi Baltimora, nonché dove il catechismo diBaltimora fu promulgato.

Il Gran Maestro ha avviato l’incontro conun discorso di apertura nel quale ha enfatiz-zato l’importanza dell’assemblea annuale e

L’incontro annualedei Luogotenenti del Nord America

a BaltimoraNei primi di giugno i Luogotenenti del Nord America si sono dati

appuntamento per la loro assemblea annuale, tenutasi a Baltimora nelMaryland. Si è trattato del primo incontro dei Luogotenenti nella prima

Sede episcopale degli Stati Uniti.

I Luogotenentidell’America del Nord eloro consorti durante la

riunione che si è tenuta aBaltimora, negli Stati Uniti,

lo scorso giugno.

IX N° 43 - LUGLIO 2016

ha chiesto ai Luogotenenti di continuare i lo-ro sforzi per rinnovare la vita spirituale deiCavalieri e delle Dame. Anche il Governato-re Generale Borromeo si è rivolto al gruppo,fornendo un aggiornamento sull’hotel, finoraaffidato alla società Columbus, e sulla nomi-na recente del nuovo Cancelliere, l’Amba-sciatore Alfredo Bastianelli. Il Vice Governa-tore Generale Powers ha fornito una presen-tazione dettagliata della finanze dell’Ordine.

I due giorni di incontri hanno toccato unagrande varietà di temi, passando dalle opera-zioni giornaliere della Luogotenenza, alle fi-nanze, alla liturgia, ai pellegrinaggi e alla for-mazione dei candidati. Diversi Luogotenentiappena nominati hanno partecipato al mee-ting e questo ha dato loro l’opportunità di os-servare e partecipare alle varie discussioni.

Il professor Thomas McKiernan, Presi-dente della Commissione per la Terra Santa,ha presentato un aggiornamento sullo statodei progetti di costruzione attualmente in

corso nel Patriarcato, fornendo inoltre unostudio dettagliato dei programmi previsti peril 2016.

Mons. John E. Kozar, Presidente dellaCNEWA, tornato di recente dal MedioOriente, ha potuto dare notizie aggiornatesulla crisi dei rifugiati cristiani in Kurdistan.

Il sabato mattina 4 giugno, i Luogotenentie le loro consorti hanno partecipato alla mes-sa nel Santuario nazionale di Sant’Alfonsode’ Liguori, situato nel centro di Baltimora.Mons. Robert L. Stern è stato il celebranteprincipale e omelista.

Nell’ultimo giorno dell’incontro sono statiaffrontati temi come i lasciti testamentari,gli sforzi di reclutamento, le opportunità dimicrocredito, il programma relativo agli“Squires” e le attività pianificate durantel’Anno della Misericordia. Il meeting si è uf-ficialmente concluso con una cena in onoredel Gran Maestro.

John Carmen Piunno

Riunione annualedei Luogotenenti europei a Roma

I Luogotenenti europei dell’Ordine delSanto Sepolcro hanno tenuto, il 27 e 28giugno 2016, la loro riunione annuale

presso la sede del Gran Magistero, a Roma.Il Gran Maestro cardinale Edwin O’Brien,

accogliendoli, ha voluto sottolineare l’impor-tanza di un prossimo pellegrinaggio giubilareal Santuario Mariano di Pompei, il 15 otto-bre, sulle orme del beato Bartolo Longo, pri-mo membro laico dell’Ordine ad essere statobeatificato, modello di santità per tutti i Ca-valieri e Dame. Le Luogotenenze europee so-no particolarmente invitate ad inviare i lorodelegati in questo pellegrinaggio, organizzatodalle Luogotenenze italiane.

In questa dinamica, dando la priorità allapreghiera e alla formazione cristiana, il Go-vernatore Generale, Agostino Borromeo, ha

ringraziato il cardinale per «l’efficace stimoloallo sviluppo spirituale dell’Ordine» che rap-presenta la sua attiva partecipazione alle In-vestiture nei cinque continenti.

Il Governatore ha poi precisato che imembri dell’Ordine, mobilitati a vivere concrescente partecipazione gli impegni assunti,sono stati più che mai generosi considerandoche le donazioni hanno raggiunto, per la pri-ma volta, oltre 13,5 milioni di euro (risultatoda relativizzare a causa della fluttuazione deitassi di cambio).

Inoltre, l’Ordine continua ad espandersi,soprattutto nell’Europa dell’Est e in AmericaLatina, come sottolineato dal Cancelliere re-centemente nominato dal Gran Maestro,l’ambasciatore Alfredo Bastianelli. Questi haanche annunciato l’apertura del nuovo sito

internet del Gran Magistero,in cinque lingue, che pro-muoverà la comunicazioneinternazionale dell’Ordine(www.oessh.va).

L’ingegner Piercarlo Visconti si è felicita-to, presentando i conti del Gran Magistero,dell’andamento favorevole e dell’anno positi-vo, grazie a una riduzione delle spese e a unaumento delle entrate. Come spiegato daPierre Blanchard, membro del Gran Magi-stero, questo buon risultato è anche frutto diuna prudente gestione dei ricavi del GranMagistero a favore della Terra Santa.

Per quanto riguarda le questioni finanzia-rie, è stato fatto il punto dall’arcivescovo An-tonio Franco, Assessore dell’Ordine, sullaFondazione vaticana San Giovanni Battista,istituzione della Santa Sede nata per sostene-re le università cattoliche e in particolarequella di Madaba, in Giordania, che pro-muove la cultura dell’incontro. Lo scorso an-no le Luogotenenze hanno risposto all’appel-

lo del Gran Maestro per as-sistere questa istituzioneecclesiale, il cui sviluppo èoggi promettente, e nel-

l’ambito della Fondazione, la Segreteria diStato della Santa Sede ha fornito un prestitoche il Patriarcato Latino dovrà rimborsare incinque anni.

Tra gli altri argomenti affrontati, i Luogo-tenenti hanno lamentato il ritardo nella rico-struzione di Gaza. Nonostante siano statistanziati fondi considerevoli, per il momentole autorità israeliane continuano general-mente a proibire verso questo territoriol’esportazione di prodotti che non siano der-rate alimentari, abiti e medicinali. I Luogote-nenti sono anche interessati all’evoluzionedelle condizioni sociali in Israele, paese chevede la comunità cattolica di lingua ebraicain espansione a causa del numero di lavora-tori immigrati provenienti, in particolare,dall’Asia, i cui figli vengono educati nellescuole israeliane.

I Luogotenenti europei riunitiattorno al cardinale O’Briendurante la loro riunione diprimavera presso la sede

internazionale dell’Ordine a Roma

XI N° 43 - LUGLIO 2016

Thomas McKiernan, presidente dellaCommissione per la Terra Santa, ha mostratocome l’Ordine sia coinvolto, con il Vicariatoper i migranti in Israele, nell’assistenza ai fi-gli più giovani degli immigrati attraversol’istituzione di un asilo organizzato in manie-ra molto professionale. Ha parlato in detta-glio degli altri progetti del Gran Magistero inTerra Santa per il 2016: un asilo in Giordaniache permetterà lo sviluppo di una scuola,l’ampliamento dell’area giochi in un’altrascuola, i lavori per una casa di riposo a Tay-beh, in Palestina e l’incremento dei salari de-gli insegnanti nelle scuole del Patriarcato,condizione necessaria per preservare la qua-lità dell’istruzione.

La Commissione, a questo proposito, haproposto al Patriarcato l’istituzione di un pia-no quinquennale per semplificare la gestionedelle scuole e prevedere meglio i contributisociali nella prospettiva delle pensioni delpersonale docente. «Vogliamo essere partedella soluzione, non del problema», ha rias-sunto il Vice Governatore in America, Pa-trick Powers, riferendosi a questo dossierche si trova sul tavolo del nuovo amministra-tore apostolico, Padre Pizzaballa, la cui pre-senza a questo incontro, durante la cena di

lunedì sera, ha onorato i Luogotenenti e tut-to l’Ordine. Grazie alla sua collaborazionel’Ordine può contare su un sano coordina-mento degli aiuti, avendo tuttavia ogni Luo-gotenenza la possibilità di dedicare il 10%delle proprie risorse a progetti diversi daquelli del Patriarcato Latino in relazione allecomunità cattoliche di chiese greco-melchiteo maronite, ad esempio.

La riunione è proseguita con un lungoscambio sul modo di raggiungere i membrinon attivi dell’Ordine. Alcuni di questi sonomolto anziani ma ancora in comunione dipreghiera con la Terra Santa, mentre altrihanno preso le distanze, anche moralmente.Sull’argomento una commissione presiedutadal Cancelliere presenterà delle proposte alGran Maestro.

Il cardinale O’Brien ha manifestato, inconclusione, il suo desiderio che i sacerdotimembri dell’Ordine siano sempre più inte-grati nella missione di accompagnamentospirituale di Cavalieri e Dame, particolar-mente in occasione di questo Anno della Mi-sericordia, la cui Porta è ancora aperta finoalla festa di Cristo Re, il 20 novembre prossi-mo.

Il Gran Maestro dell’Ordine del Santo Sepolcro, il cardinale Edwin O’Brien, percor-re il mondo per incontrare i Cavalieri e le Dame che continuamente incoraggia a

vivere la propria vocazione spirituale testimoniando la grazia della Resurrezione diCristo e l’amore misericordioso nel cuore della società alla quale appartengono.

Il cardinale O’Brien era in Polonia, il 10 e 11 giugno, per l’Investitura che ha avu-to luogo nella cattedrale di Pelplin; poi si è recato a Pompei, nel santuario marianodella Vergine del Rosario, fondato dal beato Bartolo Longo, membro dell’Ordine, perl’Investitura organizzata dalla Luogotenenza per l’Italia Meridionale Tirrenica il 24 e25 giugno. Dal 22 al 24 luglio presiede le Investiture a Maynooth, in Irlanda. A set-tembre, il Gran Maestro sarà in Asia, dove è stato invitato a presiedere l’Investituraa Guam l’8, a Taiwan l’11 e nelle Filippine il 15. Sarà poi a Parigi, il 23 e 24 settem-bre, per celebrare l’Investitura della Luogotenenza francese a Saint-Louis des Invali-des. Infine, a conclusione del mese di settembre saranno i membri della Luogote-nenza USA Western ad attenderlo a Tucson, in Arizona.

EEccoo ddeeii vviiaaggggii ddeell GGrraann MMaaeessttrroo

XII N° 43 - LUGLIO 2016

Ripartire da Cristo Risorto

L’Ordine e la Terra Santa

Padre Pierbattista Pizzaballa,quali sono oggi ai suoi occhi levarie sfide della presenza cristia-

na nei territori biblici, specialmentein quelli del Patriarcato Latino che lesono stati affidati dal punto di vistapastorale?Come è noto il Patriarcato si estende dalla

Giordania fino a Cipro, passando per la Ter-ra Santa (Israele e Palestina), con al cuoreGerusalemme. È un territorio vasto e assaidiversificato, dove dal punto di vista politi-co, sociale e pastorale le questioni sono com-pletamente diverse.

In Giordania il quadro politico è stabile.Rispetto alle tragedie dei Paesi che la circon-dano, soprattutto Siria e Iraq, è un’oasi tran-quilla e serena. Ma anche qui, come ovun-que, non mancano i problemi: l’economia re-sta fragile e vi è il grave problema della di-soccupazione giovanile. Il numero enormedei profughi soprattutto siriani sta creandoun grave disagio dal punto di vista sociale.Va detto che è ammirevole lo sforzo di tuttoil Paese per aiutare quei disperati, ma resta

oggettivamente complesso dare prospettive acentinaia di migliaia di persone arrivate al-l’improvviso, soprattutto, come dicevamo, inun contesto economicamente già fragile.

In Terra Santa il conflitto politico israelo-palestinese è realtà nota a tutti e onestamen-te non saprei cosa aggiungere in proposito.Ci auguriamo che il terremoto politico cheha sconvolto tutto il Medio Oriente porti an-che i governanti di Palestina e Israele a in-contrarsi nuovamente per dare una prospet-tiva ai loro rispettivi popoli, che non sia solol’accusarsi vicendevolmente. Ci sembra chesi stiano ridefinendo nuovi equilibri tra i va-ri paesi mediorientali. Anche in Terra Santaè tempo di un nuovo linguaggio che dia pro-spettiva e futuro. L’alternativa a questo è so-lo la guerra.

Anche a Cipro pare che i colloqui tra ledue parti siano diventati più facili. Ci augu-riamo che non siano solo apparenze.

In questo contesto di grandi mutamenti,cambiano anche le nostre attività pastorali. Icambiamenti, infatti, non riguardano solo lamacro-politica, ma anche (direi soprattutto)

Intervista con il nuovoAmministratore apostolico del

Patriarcato Latino di Gerusalemme,Padre Pierbattista Pizzaballa,

nominato da Papa Francesco arivestire questa carica il giorno

della festa di San Giovanni Battistae elevato alla dignità di arcivescovo.

Padre Pizzaballa riceverà laconsacrazione episcopale il

prossimo 10 settembre nellacattedrale di Bergamo, sua diocesi

di provenienza.

le società dei rispettivi Paesi. Il ruolo dellafamiglia, il contesto giovanile, il mondo dellavoro stanno cambiando velocemente anchein Medio Oriente. Il dialogo interreligioso, inun contesto di crescente fondamentalismo,pone nuovi e difficili interrogativi. Il rappor-to tra le chiese cristiane si trova dinanzi acomuni esigenze di coordinamento non solosul piano pastorale.

Le questioni, insomma, sono tante e cer-cheremo di comprendere e, insieme comeChiesa, lavorare per trovare delle possibilirisposte.

Lei conosce perfettamente la TerraSanta dove ha già servito il Vangeloper un quarto di secolo. La situazionedi estrema tensione che regna in Pale-stina sembra in particolare, ai nostriocchi umani, senza via d’uscita. Qualè il segreto della sua speranza e cosaconta di fare per partecipare alla ri-cerca di soluzioni che favoriscano lapace?La nostra speranza, la speranza di ogni

cristiano, è Cristo risorto. Da lì dobbiamo ri-partire. La Chiesa non credo potrà cambiareo influire sulla grande politica. Non ci rie-scono i grandi di questo mondo, figuriamocicosa possiamo fare noi. Possiamo certo cer-care di far conoscere e di portare la nostravoce, ma rimanendo coscienti anche dei no-stri limiti.

Quello che dobbiamo e vogliamo fare ènon perdere mai la speranza e la fiducia erestare caparbiamente appassionati e inna-morati di questa Terra e di questi popoli. Vo-gliamo, in questo contesto, testimoniare conil nostro stile di vita un modo di stare dentroquesto conflitto. Vogliamo innanzitutto esse-re noi in pace e non permettere che il lin-guaggio dell’odio e della violenza prevalgatra noi. Non vogliamo smettere di crederenella bontà delle persone. Vogliamo insom-ma essere un luogo di incontro che superatutti i muri e tutte le barriere. E questa forzanasce e si comprende solo dall’incontro conCristo. Altrimenti è e resta solo una delle

tante astrazioni spirituali.Lei, figlio di san Francesco che hascelto di sposare Sorella Povertà, co-me pensa che l’Ordine del Santo Se-polcro possa far conoscere meglio lasua profonda vocazione, a volte nasco-sta dietro le apparenze del cerimonia-le, e quale messaggio spirituale vor-rebbe far arrivare ai 30.000 Cavalierie Dame impegnati nelle loro diocesi alservizio delle “pietre vive” di TerraSanta?La Terra Santa è testimone della storia

della salvezza. Per questo è santa. Un cava-liere dunque deve farsi portatore, araldo diquell’esperienza di salvezza di cui ha fattoesperienza. San Francesco prima della con-versione voleva diventare cavaliere e conqui-stare così un titolo araldico. Dopo la conver-sione volle diventare l’araldo del gran Re,Gesù.

Un cavaliere del Santo Sepolcro servendole pietre vive, cioè le comunità cristiane diTerra Santa, vuole manifestare con gioia enella concretezza la bellezza di avere incon-trato Gesù e di poterlo ancora “toccare”, far-ne esperienza attraverso la Chiesa Madre diGerusalemme.

Intervista a cura di François Vayne

Padre Pizzaballa, a soli tre giorni dalla suanomina come Amministratore apostolico delPatriarcato Latino di Gerusalemme, è statoaccolto nella sede del Gran Magisterodell’Ordine del Santo Sepolcro dal Gran Maestroe dal Governatore Generale e ha condiviso unpasto conviviale con i Luogotenenti europei.

Padre Francesco Patton ha sostituito, loscorso maggio, Padre Pierbattista Piz-zaballa che era il Custode di Terra San-

ta dal 2004. Il Custode di Terra Santa è il mi-nistro provinciale, vale a dire, il superioremaggiore dei Francescani di buona parte delMedio Oriente. Ha giurisdizione sopra i ter-ritori di Israele, Palestina, Giordania, Liba-no, Siria, parte dell’Egitto, Cipro e Rodi. Invirtù della sua carica, è membro di dirittodell’Assemblea degli Ordinari Cattolici diTerra Santa. La principale missione del Cu-stode, oltre alla sua responsabilità di supe-riore per i confratelli, è quella di vigilare, in-sieme alla Chiesa locale, sulle «pietre vive»della regione: i cristiani che lì risiedono.Questa responsabilità gli viene affidata dallaSanta Sede da oltre 600 anni.

Francesco Patton è nato a Vigo Meano,nella diocesi di Trento,in Italia, il 23 dicembre1963 e appartiene allaprovincia di Sant’Anto-nio dei Frati Minori,

che si trova nel Nord dell’Italia. Oltre all’ita-liano, parla inglese e spagnolo. Ha fatto lasua prima professione religiosa il 7 settem-bre 1983, la professione solenne il 4 ottobre1986 e è stato ordinato sacerdote il 26 mag-gio 1989. Nel 1993, ha conseguito una licen-za in Scienze della comunicazione presso laPontificia Università Salesiana a Roma. Haricoperto varie cariche nella sua provinciad’origine e nell’Ordine. È stato due volte se-gretario generale del Capitolo Generale del-l’Ordine dei Frati Minori (nel 2003 e nel2009), ma anche Visitatore generale (2003),Ministro provinciale del Trentino (2008-2016) e Presidente della Conferenza dei mi-nistri d’Italia e d’Albania. I membri dell’Or-dine del Santo Sepolcro presenti in tutto ilmondo, Cavalieri e Dame, pregano per lesue intenzioni, così come per quelle del suo

predecessore, divenutoAmministratore aposto-lico del Patriarcato Lati-no di Gerusalemme dal-lo scorso 24 giugno.

XIV N° 43 - LUGLIO 2016

Un nuovo Custode per la Terra Santa

Padre Patton (al centro) è il nuovoCustode di Terra Santa, che succede a

Padre Pizzaballa. Superiore deiFrancescani di una gran parte del Medio

Oriente, è incaricato di assicurarel’accoglienza dei pellegrini nei luoghi

santi in coordinamento con i responsabililocali delle diverse chiese cristiane.

Ogni anno, nel contesto della Riunionedelle Opere di Aiuto per le ChieseOrientali (ROACO), l’Ordine del San-

to Sepolcro si impegna su alcuni progetti,espandendo la propria missione di solidarie-tà a tutta la Terra Santa – intendendo tutti iterritori biblici – e a tutte le comunità catto-liche oltre al Patriarcato Latino di Gerusa-lemme. In occasione del recente incontrodi primavera della ROACO, l’Ordine si è im-pegnato in progetti a favore di comunità cat-toliche della Chiesa greco-melchita e de-lle suore del Rosario che accolgono un mi-gliaio di alunni, a Gaza, in condizioni moltodifficili.■ La comunità greco-melchita di Nazareth

conta circa 10.000 fedeli. La chiesa di SanGiuseppe, costruita 50 anni fa, si adoperaper soddisfare i bisogni spirituali dei pro-pri parrocchiani, oltre ad ospitare due vol-te a settimana la preghiera degli studen-ti dell’annessa scuola greco-cattolica e aimpegnarsi nella realizzazione di moltepli-ci attività. Lastruttura neces-sitava di vari la-vori generali diristrutturazioneche sono comin-ciati due anni facon un contribu-to locale che hacoperto il 60%dei costi. L’Ordi-ne del Santo Se-polcro contri-buirà nello spe-cifico a circa il75% delle speseper il progettodi recinzione delcomplesso per

proteggere la chiesa da atti di vandalismoche purtroppo hanno recentemente causa-to danni alla struttura.

■ Nel villaggio di Bi’ina, accanto ad Akko,nel nord di Israele, vive una piccola comu-nità cristiana composta da fedeli cattolicidi rito greco-melchita e da fedeli greco-or-todossi. La chiesa melchita di San Pietro,costruita nel 1907, conta 250 parrocchiani.Il progetto sostenuto dall’Ordine provve-derà alla costruzione di un centro annessoalla chiesa dove poter ospitare attività reli-giose e sociali per la comunità locale e ivillaggi circostanti.

■ L’ultimo progetto che vedrà l’Ordine im-pegnato nel 2016 attraverso la ROACO ri-guarda dei lavori di ristrutturazione nellascuola delle Suore del Rosario a Gaza.Questa scuola gestita da una congregazio-ne cattolica femminile di rito latino acco-glie circa 900 studenti – di cui solo il 9%sono cristiani, considerando il numero esi-guo di cristiani rimasti nella Striscia di Ga-

za – fornendo lo-ro educazionedall’asilo fino ai15-16 anni. Gra-zie ai lavori cheverranno finan-ziati, si avrà lapossibilità di ri-modernare i ser-vizi igienici e lacucina, oltre arealizzare le sca-le di accesso la-terale alla strut-tura e ad instal-lare un nuovo si-stema di drenag-gio.

XV N° 43 - LUGLIO 2016

La partecipazione dell’Ordine delSanto Sepolcro ai progetti ROACO

LL’’OOcccciiddeenntteehhaa bbiissooggnnoo ddeellll’’OOrriieennttee

«Sono grato a tutti per lo zelo che mettete nelportare avanti la missione affidatavi e per l’at-

tenzione alle necessità dei nostri fratelli d’Oriente»ha dichiarato Papa Francesco quando ha ricevuto loscorso giugno i membri della Riunione delle Opere diAiuto per le Chiese Orientali di cui fa parte l’Ordinedel Santo Sepolcro. Il Santo Padre ha salutato anche irappresentanti pontifici a Gerusalemme, in Libano,Siria, Iraq, Giordania ed Ucraina che partecipano aquesti lavori sotto la direzione del cardinale Leonar-do Sandri, prefetto della Congregazione per le ChieseOrientali, e ha citato in chiusura san Giovanni Paolo IInella lettera apostolica Orientale Lumen: «Le paroledell’Occidente hanno bisogno delle parole dell’Orien-te perché la Parola di Dio manifesti sempre meglio lesue insondabili ricchezze».

Gli ultimi mesi hanno riservato impor-tanti novità alla comunità cattolicadi rito latino presente in Terra Santa

con la nomina del nuovo Custode di TerraSanta, Padre Francesco Patton, la fine delmandato del Patriarca Fouad Twal e la nomi-na di Padre Pierbattista Pizzaballa ad Ammi-nistratore apostolico del Patriarcato Latinodi Gerusalemme.

Inserendosi appieno nell’anno giubilareindetto da Papa Francesco, il 12 maggio, allapresenza del Sottosegretario del PontificioConsiglio Cor Unum, Monsignor SegundoTejado Muñoz, è stato inaugurato in Giorda-nia il “Giardino della Misericordia”, una fat-toria sostenibile che offrirà posti di lavoro eche permetterà il commercio di prodotti lo-cali. Quest’iniziativa concreta di misericor-dia è stata voluta e sostenuta da Papa Fran-cesco per aiutare i tanti rifugiati iracheni ar-rivati in Giordania.

Nostra Signorache fa cadere i muri

Una nota più tristeriguarda il seguito deilavori di costruzionedel Muro di separazio-ne nella valle di Cremi-san. Il 26 maggio unadelegazione dell’Unio-ne Europea si è recatain visita per vedere coni propri occhi la situa-zione e ascoltare la te-stimonianza diretta diIssa Al-Shatleh, un pro-prietario i cui alberi diulivo sono stati sradica-ti per erigere il muro.

La preghiera è di sicuro un sostegno per lepopolazioni locali e riviene alla mente la bel-l’icona realizzata sul muro che divide Be-tlemme da Gerusalemme nel 2010 dall’ico-nografo Ian Knowles: Nostra Signora che facadere i muri. Nella preghiera a lei rivoltaleggiamo e condividiamo: “Ti supplichiamo,per la tua ardente intercessione, di far cade-re questo muro, i muri dei nostri cuori, etutti i muri che generano odio, violenza,paura e indifferenza, tra gli uomini e i popo-li”.

Per quanto concerne la situazione dellescuole cristiane in Israele, purtroppo non so-no stati segnalati significativi passi in avantirispetto ai mesi scorsi. I 50 milioni di shekel(valuta locale) promessi dal governo israelia-no per compensare i tagli nei sostegni scola-stici avuti negli scorsi anni non sono statitrasferiti alle scuole nella scadenza convenu-

XVI N° 43 - LUGLIO 2016

La primavera 2016 in Terra SantaBreve resoconto dei fatti che hanno toccato da vicino la comunità

cattolica in Terra Santa negli ultimi mesi.

La bella icona realizzatanel 2010 sul muro chesepara Betlemme daGerusalemme ispira atutti un’ardentepreghiera per la giustiziae la pace.

ta (31 marzo 2016) e le scuole versano in dif-ficili condizioni economiche.

Restaurare il volto della Chiesa

Il 16 giugno papa Francesco ha ricevutoin udienza i partecipanti all’Assemblea dellaRiunione delle Opere di Aiuto per le ChieseOrientali (ROACO) riuniti a Roma per la loroconsueta riunione primaverile. In quell’occa-sione il Santo Padre è partito dal restaurodella Basilica della Natività a Betlemme giàin atto da mesi (per maggiori informazioniwww.nativityrestoration.ps) per mandareun forte messaggio a tutta la Chiesa: «Mi èstato riferito che proprio nel corso dei re-stauri a Betlemme, su una parete della nava-ta, è venuto alla luce un settimo angelo inmosaico che, insieme agli altri sei, formauna sorta di processione verso il luogo checommemora il mistero della nascita del Ver-bo fatto carne. Questo fatto ci fa pensare cheanche il volto delle nostre comunità ecclesia-li può essere coperto da “incrostazioni” do-vute ai diversi problemi e ai peccati. Eppure

la vostra opera deve essere sempre guidatadalla certezza che sotto le incrostazioni ma-teriali e morali, anche sotto le lacrime e ilsangue provocate dalla guerra, dalla violenzae dalla persecuzione, sotto questo strato chesembra impenetrabile c’è un volto luminosocome quello dell’angelo del mosaico. E tuttivoi, con i vostri progetti e le vostre azioni,cooperate a questo “restauro”, perché il voltodella Chiesa rifletta visibilmente la luce diCristo Verbo incarnato».

Pochi giorni dopo la fine del mese di Ra-madan, sacro per i fedeli musulmani, è belloricordare i momenti di condivisione fra lacomunità cristiana e musulmana di TerraSanta, come ad esempio il pasto di rotturadel digiuno (iftar) organizzato dal PatriarcatoLatino e dalla Casa di Abramo il 17 giugno.Sempre all’insegna della chiamata alla comu-nione fraterna e spirituale, il 19 giugno si ètenuta la XIII edizione della Preghiera stra-ordinaria di tutte le Chiese in Gerusalemmeper la riconciliazione, l’unità e la pace, orga-nizzata quest’anno dalla Chiesa maronita.

Elena Dini

XVII N° 43 - LUGLIO 2016

XVIII N° 43 - LUGLIO 2016

La vita delle Luogotenenze

«Ciò che è unico nelnostro Ordine – hadetto il Cancelliere

della Luogotenenza svizzeraDonata Krethlow-Benziger – èla totale uguaglianza fra Damee Cavalieri». La parità di dirittiper uomini e donne come vis-suta all’interno dell’OrdineEquestre del Santo Sepolcro diGerusalemme è un esempioper i laici delle organizzazionidella Chiesa cattolica. DonataKrethlow-Benziger è stata laprima donna in Svizzera ad as-sumere la carica di Cancellierenel 2010.

«La mia appartenenza all’Ordine Equestreè una tradizione di famiglia», ci ha dettoquesta storica di 45 anni. Dopo il suo primopellegrinaggio in Terra Santa con l’Ordi-ne, circa dieci anni fa, la sua prospettivaè cambiata: la teoria dell’impegno socialedell’Ordine Equestre era tangibile in Ter-ra Santa. La vicinanza dei cristiani e la visi-ta ai molti progetti sostenuti dall’OrdineEquestre hanno fatto crescere in lei il de-siderio di diventare più attiva. Era rima-sta impressionata e stimolata nel vedere ilmodo in cui le persone vivono la loro fede inTerra Santa, e quanto questo sembrasse di-

verso rispetto all’Europa.Con circa mezzo milione di

franchi svizzeri all’anno imembri dell’Ordine di questopaese sono i principali sosteni-tori dei progetti umanitari deicristiani in Terra Santa, ha det-to il Cancelliere. Una prossimavisita sarà dedicata alle «Baby-warehouses», ha auspicato Do-nata Krethlow-Benziger, cheora vuole mobilitare gli svizze-ri affinché facciano più dona-zioni per migliorare questestrutture.

Secondo il rapporto delleautorità in Terra Santa, a Tel

Aviv ci sono oltre cento strutture di scuolematerne senza licenza con molti bambini diimmigrati illegali, specialmente africani, fi-lippini e indiani (si stima che siano circa2.600 tra neonati e bambini piccoli). «I cam-pi per neonati» e i «garage per bambini» sonochiamati «Babywarehouses», e si trovanopresso la stazione ferroviaria di Tel Aviv enelle vicinanze abitate a maggioranza da ri-fugiati eritrei cristiani.

Sono le stesse famiglie dei rifugiati che or-ganizzano queste strutture, perché grande èla richiesta di assistenza per l’infanzia. Han-no costruito questi accampamenti come so-

Testimonianza del Cancellieredella Luogotenenza Svizzera

La testimonianza di Donata Krethlow-Benziger, Cancelliere dellaLuogotenenza svizzera dell’Ordine del Santo Sepolcro, in merito al

suo impegno al servizio della Terra Santa e al progetto di un«Babywarehouse» a Tel Aviv.

Prendersi cura dei figli di migranti in Israele

luzione d’emergenza per le madri eritree chedevono lavorare e possono così far assistere iloro figli con poco denaro. Alcune di queste«Babywarehouses» accolgono tra i sessanta ei cento bambini in un’unica stanza. Il perso-nale di assistenza non è qualificato e spessoè inadeguato: fino a 100 bambini possono es-sere presi in carico da una sola persona. Inqueste condizioni, i neonati soffrono, si am-malano e alcuni muoiono.

Il Patriarcato Latino di Gerusalemme, sot-to la direzione del padre gesuita David Neu-haus, Vicario patriarcale per i cattolici di lin-gua ebraica, ha intrapreso l’iniziativa distrutturare questi asili nido: sono stati presiin locazione dei terreni e vengono formatidegli infermieri che a loro volta si occupe-ranno di formare il resto del personale. Ilprogetto attuale prevede la costruzione di ol-tre 400 centri di assistenza all’infanzia e do-vrebbe consentire ai rifugiati e ai migranti diavere una struttura legale e salubre per lacustodia dei loro figli. Questo progetto, chesta particolarmente a cuore a Donata Kre-thlow-Benziger, ha già ricevuto fondi da Au-stria e Germania. Quest’anno anche la Sviz-zera ha dato il suo contributo finanziario nel-la speranza che la «professionalizzazione»nelle Babywarehouses possa migliorare la si-

tuazione sul posto.Nel mese d’agosto 2016 il Cancelliere

Krethlow-Benziger, visiterà insieme a PadreDavid Neuhaus le «Babywarehouses» a TelAviv.

Intervista a cura di Nina Oezelt

Il Cancelliere Donata Krethlow-Benziger davantial Caritas Baby Hospital in Terra Santa e sotto incompagnia di Mons. Pier Giacomo Grampa,Gran Priore della Luogotenenza per la Svizzeradell’Ordine del Santo Sepolcro.

In un’intervista che ci ha accordato, Ma-carena Cotelo ha descritto gli inizi dellaFondazione che dirige in Terra Santa. «

Abbiamo iniziato la nostra attività in MedioOriente, in Libano, nel 1993 dopo un viaggioche la nostra ex presidente, Pilar Lara, Damadell’Ordine del Santo Sepolcro, ha fatto inTerra Santa». «Pilar era rimasta così impres-sionata dalla realtà dei problemi dei cristianiin questa parte del mondo che abbiamo ini-ziato a lavorare in Libano». L’anno seguente,«ci è stato proposto, grazie a una conoscenzache avevamo a Gerusalemme, un progettodel Patriarcato Latino. Lo abbiamo presenta-to ed è stato approvato dal Governo spagno-lo», ha raccontato. Nel dicembre 1995, Ma-carena Cotelo e Pilar Lara, arrivate in TerraSanta, si sono innamorate di questi luoghi e«abbiamo scoperto che c’era molto da fare»,ha detto. Per diversi anni il Patriarcato Lati-no è stato il loro unico partner in loco.

Macarena Cotelo ci ha descritto la delica-ta situazione dei cristiani durante tutti questi

anni: «quando siamo andate in Palestina, ab-biamo appreso che c’erano sempre meno cri-stiani e che vivevano in condizioni moltoprecarie. Questa realtà le ha spinte a rimane-re «impegnate in quei luoghi, a combattere econtinuare ad aiutare dove avremmo potu-to». Parlando della situazione attuale dellecomunità cristiane in Terra Santa, ci ha con-fidato che oggi è drammatica, «più che mai».

Dal Libano alla Palestina finoalle comunità di Iraq e Siria

«Fin dall’inizio del conflitto in Siria, le co-munità cristiane esistenti in tutta la regionestanno lottando per restare sulla loro terra»,ha aggiunto. «Io sono sempre sorpresa quan-do incontro cristiani del Medio Oriente. Mirendo conto che stanno facendo molti sforziper rimanere, sapendo che devono garantireuna presenza cristiana. Molti di loro hannola possibilità di andarsene, alcuni hanno lafamiglia in altri paesi e potrebbero vivere

La medaglia del Santo Sepolcroa Macarena Cotelo, in Spagna

XX N° 43 - LUGLIO 2016

Azioni di solidarietà nello spirito dell’Ordine del Santo Sepolcro

I membri dell’Ordine del Santo Sepolcro ispirano nel cuore della societàazioni di solidarietà verso la Terra Santa. Così per esempio Pilar Lara,

Dama dell’Ordine, ha avviato una collaborazione tra la FondazionePromozione Sociale della Cultura (FPSC), della quale era presidente, e laTerra Santa attraverso il Patriarcato Latino di Gerusalemme. La FPSC ha

infatti sostenuto una rete di scuole del Patriarcato in Palestina e inGiordania attraverso il restauro, l’ampliamento delle strutture, la

costruzione di nuovi edifici, come a Gaza, e il sostegno ad unprogramma di formazione per insegnanti. Un’altra area d’intervento è

stata la costruzione di alloggi e progetti per la creazione di posti dilavoro. Per i vent’anni di questa partnership fruttuosa (sono stati

realizzati una trentina di progetti di cooperazione per oltre 10 milioni dieuro), Macarena Cotelo, direttrice dei progetti della Fondazione

Promozione Sociale della Cultura, ha ricevuto la Medaglia d’oro delSanto Sepolcro dalle mani del Patriarca Latino di Gerusalemme.

molto meglio che neiterritori biblici dovesono nati, tuttavia ri-mangono perché sannoche quella è la loromissione. Purtroppo inOccidente non siamoesattamente a cono-scenza di tutto questo».

«La guerra spinge apartire» ci ricorda, e lecomunità che abbando-nano l’Iraq «purtropponon saranno in gradodi tornare a casa. Lastessa cosa avverrà perle comunità che sonostate costrette a lascia-re la Siria e che proba-bilmente non torneran-no più».

Dall’inizio del con-flitto siriano nel 2011,la Fondazione Promozione Sociale della Cul-tura ha istituito un importante lavoro umani-tario. Gli obiettivi principali sono quelli disalvare vite umane, alleviare le sofferenze esalvaguardare la dignità delle persone. «Acausa della crisi in Siria, abbiamo sviluppatouna serie di azioni umanitarie che stiamocercando di portare avanti sia in Libano siain Giordania». In particolare, in Giordania«da due anni abbiamo una clinica per le cureai rifugiati disabili». Quanto al Libano, laFondazione di Macarena Cotelo sta lavoran-do, in collaborazione con il Ministero dellasanità del paese, in una clinica di cure per irifugiati che soffrono di malattie mentali.

«C’è una popolazione di cultura arabama di confessione cristiana»

«Le persone stanno scoprendo che esisteuna popolazione di cultura araba ma di con-fessione cristiana», osserva Macarena. Il Pa-triarcato Latino di Gerusalemme, che ognianno ospita migliaia di pellegrini, cerca di

far aver loro, quandoarrivano, un contattocon queste comunità dicristiani arabi locali. «Èfondamentale per ren-dersi conto che sonocomunità vive, dove lepersone si sentono infamiglia». Queste co-munità «partecipanomolto attivamente allavita delle parrocchie,che considerano comeuna seconda casa», sot-tolinea la direttrice deiprogetti della FPSC.

Ha aggiunto: «Credoche quei cristiani inMedio Oriente si sianosentiti molto soli, igno-rati da tutti, quando an-cora la guerra non erascoppiata. Poi hanno

cominciato a divulgare le notizie sulla soffe-renza dei cristiani...». Oggi la consapevolezzaè globale.

Macarena ci dice anche che da un annoha ripreso i contatti in modo molto concretocon il Patriarcato Latino per fare progetti in-sieme e la Fondazione è molto «felice di aiu-tare il Patriarcato in questi nuovi progetti»,soprattutto per la ristrutturazione della par-rocchia di Gaza con la sua scuola.

Macarena Cotelo ha concluso l’intervistaringraziando il Patriarcato Latino per la Me-daglia del Santo Sepolcro che le è stata con-ferita: «Sono commossa, onorata... è davveroil riconoscimento dell’avanzamento di tuttaun’istituzione, la Fondazione, e della suasquadra che ha sempre lavorato e servitocon dedizione». Ha sottolineato inoltre l’im-portanza della missione dell’Ordine del San-to Sepolcro che è un’istituzione dalle originie dal percorso estremamente interessante eche «ancora oggi è perfettamente inseritanella realtà del nostro tempo».

Intervista a cura di Mireia Bonilla

XXI N° 43 - LUGLIO 2016

Macarena Cotelo mentre riceve la medagliad’oro del Santo Sepolcro come

riconoscimento per l’aiuto offerto alPatriarcato Latino da parte della

Fondazione che dirige.

Nata in una famiglia di modeste condi-zioni, in Asia minore, verso il 248,Elena era di servizio in una locanda.

Un tribuno, nativo dell’Illiria, di nome Co-stanzo Cloro, rimase attratto dalle qualitàdella ragazza e la sposò. Elena accompagnòil marito in tutte le fasi della sua carriera mi-litare, in Germania, in Inghilterra... Dalla lo-ro unione nacque il giovane Costantino. Nel293, Costanzo Cloro divenne Cesare dellaGallia, Bretagna e Spagna. Fu quindi costret-to, dal diritto romano e dall’uso dell’epoca, aripudiare Elena e sposare la principessa Teo-dora. Costantino, sottratto alla madre, fucresciuto alla Corte di Nicomedia, in parteospite, in parte ostaggio, tuttavia più tardi siunì al padre in Bretagna e lo aiutò nelle suecampagne militari. Alla morte del padre, nel306, le sue truppe lo portarono al potere.Nel 312 il suo rivale, Massenzio, venne pro-clamato imperatore di Roma. Costantinoprese la strada della città eterna e riportò lavittoria a Ponte Milvio, attribuendola a una

visione avuta tempo prima: una croce nelcielo con le parole: “Con questo segno vince-rai”. Costantino favorì l’espandersi della fedecristiana con la promulgazione dell’editto diMilano che mise fine alla persecuzione. Nel317, Costantino nominò Elena “Augusta”,Imperatrice madre.

Elena decise di andare in pellegrinaggionei luoghi santi. Arrivata a Gerusalemme,fece distruggere il Tempio di Venere cheAdriano aveva fatto costruire sul Calvario.Durante gli scavi, furono scoperte molte cro-ci una delle quali venne identificata miraco-losamente come la Croce del Salvatore. Lamadre dell’imperatore posò le prime pietredelle Basiliche volute da Costantino: la chie-sa del Calvario e il Santo Sepolcro, la chiesadell’Ascensione sul Monte degli ulivi, lachiesa della grotta di Betlemme.

Elena morì a Costantinopoli, vicino a suofiglio. La salma fu portata a Roma. Costanti-no decise di trasformare la sua residenza inuna chiesa, la basilica di Santa Croce di Ge-

XXII N° 43 - LUGLIO 2016

Dove sono le reliquiedi Sant’Elena?

Il 18 agosto l’Ordine festeggia una delle sue patrone, sant’Elena, ma iCavalieri e le Dame sanno dove si trovano le reliquie della madre

dell’imperatore Costantino, al quale dobbiamo la conversione dell’imperoromano al Cristianesimo e la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro?

Sant’Elena, tu che sei stata in grado di trasmettere a tuo figlioCostantino la fede cristiana, dacci semplicità, coraggio e giudi-

zio per dire l’amore di Dio a coloro che ci sono vicini.Quando tuo figlio Costantino era il capo dell’impero hai voluto,

per amore di Gesù, trovare il luogo della sua crocifissione e il le-gno della Croce. Aiutaci a capire che, se vogliamo, nulla può sepa-rarci dall’amore che Dio ci ha testimoniato dandoci Gesù. Mostracila croce come un ricordo di questo amore. Fa’ che siamo veri di-scepoli di Gesù. E se la vita ci mette sul cammino della prova, fache sappiamo, come Lui ci ha chiesto, prendere la nostra croceogni giorno e seguirlo con amore. Amen.

PPrreeggaarree ccoonn ssaanntt’’EElleennaa�

rusalemme. Nell’840 circa, un monaco di no-me Theutgise, rubò una parte del corpo dellasanta e lo portò all’Abbazia benedettina diHautviller, dove fu disposto in un reliquariodietro l’altare. Su preghiera dell’arcivescovodi Reims, il Papa volle regolarizzarne il tra-sferimento. Ricca di numerose reliquie, l’Ab-bazia onora da secoli sant’Elena. È principal-mente nel giorno anniversario della sua mor-te, il 18 agosto, e per la festa della Santa Cro-ce, che viene celebrato un ufficio solenne se-guito da una processione dove, con grandefervore, molti pellegrini implorano l’inter-cessione di sant’Elena per ottenere la guari-gione.

Durante la rivoluzione francese Dom Je-an-Baptiste Grossard salvò le reliquie di san-t’Elena, che nel 1820 furono deposte pressola chiesa Saint-Leu-Saint-Gilles di Parigi,chiesa capitolare dell’Ordine del Santo Se-polcro in Francia. Oggi sono oggetto di unculto ecumenico da parte dei fedeli cattolicie ortodossi che vengono numerosi in pelle-grinaggio per invocare colei che tanto amò laTerra Santa.

Le reliquie di sant’Elena si trovano nella criptadella chiesa di Saint-Leu-Saint-Gilles a Parigi,chiesa capitolare dell’Ordine del Santo Sepolcroper la Luogotenenza francese, dove sonooggetto di un culto ecumenico e di unpellegrinaggio in via di sviluppo, dopo ilriavvicinamento del Patriarcato di Mosca e dellaSanta Sede manifestato a Cuba il 12 febbraio2016 dall’incontro di Kirill I e Papa Francesco.