Informare Novembre 2012

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 8° - Numero 115 - NOVEMBRE 2012 Ragazzo investito a Pinetamare di Vincenzo Lo Cascio > > > pag.3 Genitori “costretti” alla colletta... Dott.ssa Nicoletta Fabozzi > > > pag.4 Quinta edizione Sum- mer School di Sunty Del Gaudio > > > pag.3 Sport Day Pinetamare > > > pag.5 Facciamo un pacco alla camorra > > > pag.4 So.Ge.Ri. di Marilù Musto e Antonio Pisani > > > pag.10 Il gioco di parole è fortemente voluto, per cercare di affrontare con serenità un’iniziativa forse troppo annunciata, ma sulla quale sono state diffuse po- chissime informazioni. I dati ufficiali sono sempre gli stessi da dieci anni: centinaia di posti barca, milioni di euro di inves- timenti, centinaia di posti di lavoro sicuri, nuove infrastrutture capaci di trasformare radicalmente il territorio... Intanto la realtà è diversa, soprattutto i pochi im- prenditori del territorio e i pochi cittadini che an- cora ci credono nel rilancio di tutto il Litorale, noi compresi, vengono lasciati nel silenzio più asso- luto: nessun comunicato, nessun interlocutore, nessuna iniziativa per informare i cittadini. Mesi di silenzio hanno prodotto solo un enorme malcontento, una grande sfiducia generale, ma soprattutto hanno ridotto, ancor di più, l’attrattiva verso il nostro territorio nonostante ci siano po- tenzialità infinite: un litorale che sta, piano piano, recuperando ampie zone di balneabilità; decine di iniziative pronte a partire su tutto il territorio; mi- gliaia di persone pronte ad investire sull’enorme potenzialità immobiliare. Basterebbe un pò di chiarezza e di buona volontà e, forse, l’ultimo petalo della margherita ci permet- terà di credere che PARTE... IL PORTO DI PINETAMARE... PARTE O NON PARTE ???

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Il Porto, parte o non parte? Questo è il dilemma. Con questa frase Shakespeariana apre il giornale Informare di questo mese. Ragazzo investito a Pinetamare, la causa probabile un malfunzionamento dell’ impianto di illuminazione. “Facciamo un pacco alla Camorra” riparte l’ iniziativa di Pagano e della NCO. Lo Sport Day Pinetamare riscuote successi, le foto dell’ evento. Inchiesta sulla So.Ge.Ri. a cura di Marilù Musto e Antonio Pisani. Inoltre uno speciale di Fabio Corsaro su Felix Baumgartner, il trophy tour Champions Legue e sulla storia di Nico Calabria Per NON DIMENTICARE, la morte di Lino ricordata dai Ragazzi di Officina- Speciale sulla mancata raccolta differenziata a cura di Tommaso Morlando. Incontro recupero ambientale Litorale Domizio a Mondragone. Inoltre le rubriche di Fabio Russo, Carmelo Pulella, Alessandro Ciambrone, Salvatore Cozzolino, Antonietta Morlando e tanto altro ancora … Buona Lettura!

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Page 1: Informare Novembre 2012

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 8° - Numero 115 - NOVEMBRE 2012

Ragazzo investito a Pinetamare di Vincenzo Lo Cascio

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Genitori “costretti” alla colletta...Dott.ssa Nicoletta Fabozzi

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Quinta edizione Sum-mer School di Sunty Del Gaudio

> > > pag.3

Sport Day Pinetamare

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Facciamo un pacco alla camorra

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So.Ge.Ri. di Marilù Musto e Antonio Pisani

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Il gioco di parole è fortemente voluto, per cercare di affrontare con serenità un’iniziativa forse troppo annunciata, ma sulla quale sono state diffuse po-chissime informazioni.I dati uffi ciali sono sempre gli stessi da dieci anni: centinaia di posti barca, milioni di euro di inves-timenti, centinaia di posti di lavoro sicuri, nuove infrastrutture capaci di trasformare radicalmente il territorio...

Intanto la realtà è diversa, soprattutto i pochi im-prenditori del territorio e i pochi cittadini che an-cora ci credono nel rilancio di tutto il Litorale, noi compresi, vengono lasciati nel silenzio più asso-luto: nessun comunicato, nessun interlocutore, nessuna iniziativa per informare i cittadini. Mesi di silenzio hanno prodotto solo un enorme malcontento, una grande sfi ducia generale, ma soprattutto hanno ridotto, ancor di più, l’attrattiva

verso il nostro territorio nonostante ci siano po-tenzialità infi nite: un litorale che sta, piano piano, recuperando ampie zone di balneabilità; decine di iniziative pronte a partire su tutto il territorio; mi-gliaia di persone pronte ad investire sull’enorme potenzialità immobiliare.Basterebbe un pò di chiarezza e di buona volontà e, forse, l’ultimo petalo della margherita ci permet-terà di credere che PARTE...

IL PORTO DI PINETAMARE... PARTE O NON PARTE ???

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POLITICA & AMBIENTE

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INFORMAREINFORMAREINFORMARE

“Per incentivare il compostaggio domestico, la Regione Campania ha provveduto a redigere le linee guida che i Comuni potranno applicare in materia”. Così l’assessore all’Ambiente del-la Regione Campania, Giovanni Romano. “Si tratta - spiega - di una bozza di convenzione che i singoli enti locali dovranno poi far fi rmare a quei cittadini che intendano attivare la prati-ca dell’autocompostaggio della frazione umida dei rifi uti prodotta dal proprio nucleo familiare. Il cittadino che sottoscriverà la convenzione si

impegna a recuperare la frazione umida dei ri-fi uti prodotta dal proprio nucleo familiare presso la sua abitazione per mezzo del compostaggio domestico e ad utilizzare i prodotti solo sul proprio orto, giardino, fi oriere; a non conferire al circuito di ritiro/raccolta rifi uti (porta a porta, ecc.) scarti di cucina, vegetali e sfalci verdi, ramaglie e residui di potatura provenienti dal proprio giardino o orto, esonerando il Comune dalla raccolta della frazione umida prodotta”. “Così facendo - aggiunge Romano - il Comu-

Regione Campania... Approvate linee guida per compostaggio domestico

Il fenomeno dello sversamento abusivo di rifi u-ti pericolosi nelle nostre campagne ha causato e sta causando danni irreparabili alla salute della popolazione del nostro territorio. Quello dei rifi uti, si sa, è un affare di milioni di euro, soprattutto quando si tratta di rifi uti tossico-nocivi prodotti da industrie, per lo più del nord Italia, che non intendono smaltirli seguendo le vie legali, troppo costose, ma che si sono affi dati e che si affi dano tuttora ai cosiddetti ecomafi osi, cioè i criminali dell’ambiente, che hanno compromesso seriamente l’intero ciclo vitale biologico. Molte zone delle nostre terre sono ormai piene zeppe di tonnellate e ton-nellate di rifi uti pericolosi per la salute degli esseri umani che ci vivono, che siano adulti e purtroppo sempre più spesso bambini. Nel ter-ritorio dell’agro aversano, in modo particolare tra Villa Literno e Giugliano,si contano più di 163000 (centosessantatremila) aree inquina-te. Si tratta di una rete di suoli, ed altri invasi usati come discariche illegali dove sono sver-sati e molto spesso bruciati rifi uti solidi di ogni genere insieme a rifi uti di estrema pericolosi-tà, senza che vi sia alcuna coibentazione tesa ad evitare che venissero contaminate le falde acquifere e i suoli circostanti. Di recente sono stati condotti degli studi dall’Agenzia Regio-nale per l’Ambiente della Campania (Arpac) e dall’Osservatorio Epidemiologico Regionale in cui si è messo in evidenza che le popolazioni che vivono nella parte meridionale della Pro-vincia di Caserta (l’agro aversano appunto) ed alcuni comuni della parte nord della Provincia di Napoli si caratterizzano per un elevato li-vello di mortalità per tumori di vario tipo. Lo studio precisa che l’aumento dell’insorgenza

di queste neoplasie è direttamen-te ricondu-cibile alla p r e s e n z a di inqui-n a m e n t o dovuto a discariche i l l e g a l i di rifi uti industriali pericolosi e di pratiche di smaltimento illegali, come l’incenerimento in aperta campagna, che sono frequentissime nel nostro territorio. Basta ritardi! Pretendiamo dalla Regione di provvedere subito, attraver-so progetti e studi seri alla bonifi ca di queste zone contaminate, non possiamo restare an-cora inermi ed indifferenti a questa situazione, dove anche il nostro comune, Castel Volturno, governato da un triade commissariale, che ha nella sua composizione rappresenta lo Stato nell’espressione più ampia e qualifi cata del termine, deve garantire un controllo e quindi una esecuzione trasparente dei suddetti prov-vedimenti, da eseguire al più presto possibile.Questa battaglia possiamo vincerla solo se re-almente tutti diamo un contributo di partecipa-zione nel denunciare e nel rendere produttiva la nostra rabbia interiore, non chiudiamoci nel-le nostre case credendo che questo problema non sia una motivazione per combattere chi distrugge la nostra terra, sperando soltanto che non ci tocchi di persona; abbiamo il dove-re di dare giustizia a tutte le persone bambini compresi purtroppo scomparsi a causa di atti criminali. MAURIZIO FABIANI

Il rapporto dell’Agenzia dell’Ambiente Europea è stato pubblicato recentemente e costituisce un tentativo di mettere a confronto i seguenti aspetti: gestione delle acque, coesione territo-riale, pianifi cazione del territorio. Tale rapporto è conseguenza anche della “Di-rettiva sulle alluvioni” per lo sviluppo e l’attua-zione dei piani di gestione dei bacini idrografi ci. Il problema principale affrontato è il seguente: come bisogna agire nel caso di distretti idrografi ci che coinvolgono molteplici enti, autorità e territori? Di chi sono le compe-tenze e chi coordina le attività? Lo scenario ipotizzato non è, però, quello di un caso di emergenza ambientale (ad esempio come lo scarico accidentale di sostanze indu-striali in fi ume), ma ci si pone il problema di affrontare la questione nell’ipotesi di gestione ordinaria. Per fare un esempio, è il problema di competenze sui Regi Lagni in Regione Cam-pania che attraversa tre province, decine di

comuni, raccoglie gli scarichi di cinque depu-ratori e di alcune aree industriali e, dopo aver percorso circa 80 chilometri, ma scarica tutto sulle coste del Comune di Castel Volturno che paga i maggiori danni ambientali. L’Agenzia Europea si pone il problema in un’ottica ancora più ampia, come ad esempio il caso del Da-nubio, che attraversa più Stati e scarica tutto nel Mar Nero, quindi, un bacino che ha evidenti ripercussioni anche su Stati non europei. Re-centemente, ad esempio, ha destato interesse la seguente notizia: l’innalzamento dei mari registrato nel Nord America è mediamente il triplo rispetto alle medie del resto del mondo. Il rapporto euro-pea contesta apertamente il modo di agire delle politiche nazionali ed europee degli ultimi trent’anni nei confronti, ad esempio, di questa notizia, ossia: se non riguarda direttamente il nostro territorio non è un nostro problema!!! La globalizzazione territoriale nelle tematiche

ambientali è ormai un fatto. La vecchia suddi-visione dei continenti e degli stati può rimanere un semplice fatto amministrativo, ma non può assolutamente prevaricare l’interesse colletti-vo. La sostenibilità è un concetto ormai troppo vincolante e non suffi ciente: è necessaria la durabilità, cioè la sostenibilità a lungo termine.

ANGELO MORLANDO

Siamo alla terza raccolta degli olii esausti alimentari e sempre più riscontriamo interes-se e partecipazione, un piccolo “gesto” che fa bene all’ambiente ed ai cittadini sensibili, oggi, più che mai si è disponibili a “fare ognu-no la sua piccola parte”. Abbiamo ricoperto tutta la fascia costiera individuando come “punti di raccolta” le parrocchie, che hanno dato la loro gentile disponibilità.

Sono ben 300, i litri di olii raccolti e sottratti alle nostre fognature e di conseguenza non immessi nel nostro mare, ciò dimostra che se la cittadinanza è ben informata, educata ed ha a disposizione un concreto ed adeguato servizio “ne fa uso”. Il prossimo evento che sarà promosso dalla nostra associazione “a tutela dell’ambiente” sarà mirato alla raccolta dei “telefonini in disuso” in collaborazione con

la società Celluvale, ed in questo senso sollecitere-mo la collaborazione delle scuole. Cogliamo l’occasio-ne per la collaborazione di tutti i cittadini, responsabili e sensibili e ci sostengono con la loro partecipazione… grazie a tutti. Associazione “L’E.C.O. DELLA FASCIA COSTIERA”

ne potrà applicare una riduzione sulla tassa/tariffa, adeguandola al minore conferimento di rifi uti solidi urbani. La convenzione-tipo e’ già’ stata inviata ai Comuni che dovranno poi materialmente applicarla sui territori di propria pertinenza”, conclude Romano. Ottima iniziati-va, in modo particolare in quelle zone, come le nostre, dove ci sono molte abitazioni costruite su ampi appezzamenti di terreno, adesso biso-gna solo adeguarsi.

TOMMASO MORLANDO

SALUTE: IL TEMPO E’ SCADUTO

Maurizio Fabiani

Pianifi cazione territoriale e gestione delle risorse idricheUn gesto che fa bene all’ambiente

La cassazio-ne conferma la condanna per omici-dio colposo della vitti-ma rimasta

folgorata nei confronti del proprietario dell’immobile che non l’aveva installato. Quello che tutti conosciamo come “salvavi-ta” ossia l’interruttore differenziale che non é altro che un dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il fl usso elettrico di energia in un circuito elettrico di un impianto elettrico sia in caso di guasto verso terra (ossia di di-spersione elettrica) o folgorazione fase-terra

fornendo dunque protezione anche verso macroshock elettrico sia diretto che indiretto sulle persone a rischio é al centro di un’im-portante sentenza della Corte di Cassazione ne certifi ca l’assoluta indispensabilità anche in termini di conseguenze penali per i proprie-tari d’immobili. La Suprema Corte, infatti, con la recentissima sentenza rubricata al numero 40050 del 10 ottobre 2012, ha confermato la condanna per omicidio colposo nei confronti sia della proprietaria di un appartamento, in conseguenza della morte dell’inquilino dell’a-bitazione deceduto a causa di una scossa elettrica che l’aveva folgorato per l’assenza di salvavita.

LA REDAZIONE

Salvavita obbligatorio!

Quella dei balneari contro le gare per le con-cessioni sulle porzioni di spiaggia da essi oc-cupati è una battaglia di retroguardia persa in partenza. Lo dimostra Serena Sileoni, fellow dell’Istituto Bruno Leoni, nel Focus “Stessa spiaggia, stesso mare... stesso concessio-nario?” Per Sileoni, «anche a voler ammettere che la direttiva Bolkestein non si applica alle conces-sioni demaniali o che esse possono benefi -ciare di deroghe e regimi speciali riconosciuti dalla direttiva stessa in presenza di par-ticolari condizioni, resterebbe in piedi il contrasto con il principio della libertà di stabilimento, riconosciuto a livello prima-rio dall’ordinamento europeo, e sanabile solo con una modifi ca della legislazione in vigore».Nella sostanza «da un punto di vista meramente giuridico scioperi e proteste delle categorie interessate fi nalizzati a far fare marcia indietro al governo nel percorso verso una maggiore apertura e trasparenza dei procedimenti di autoriz-zazione allo sfruttamento dei beni dema-niali marittimi per uso turistico-ricreativo risultano del tutto vani, quando non con-troproducenti. Meglio, piuttosto, sarebbe se tali catego-rie, accettato un regime giuridico che si presenta come necessario e irreversibi-le, arrivassero pronte all’appuntamento

delle gare e, volendo, apportassero il loro contributo di conoscenze al legislatore, al fi ne di confezionare un decreto legislativo di riordi-no che, in maniera lungimirante, sappia con-ciliare i principi di libera concorrenza con le aspettative di chi ha già investito nel settore».

(A richiesta può essere fornito il PDF dell’in-tero Focus: informare@offi cinavolturno.com)

FONTE: ISTITUTO BRUNO LEONI

Stessa spiaggia, stesso mare... stesso

concessionario?

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Venerdì 19 ottobre 2012 il Club UNESCO di Caserta ha presentato la quinta edizione della Summer School, intitolata “Paesaggi della sto-ria” all’Hippo Kampos Resort in Castel Volturno e ha visto esibire personalità autorevoli dell’ar-chitettura, toccando temi di grande interesse e attualità relative al territorio di Castel Volturno.La discussione durata più di 6 ore è stata pre-sentata e condotta dalla professoressa Jolan-da Capriglione, presidente del Club Unesco di Caserta. Tra gli ospiti erano presenti: l’ avvo-cato Alfredo Pane (Segretario Generale del Comune di Castel Volturno), dottor Alessio Usai (Presidente dell’Ente Riserva Foce Vol-turno – Costa Licola – Lago di Falciano), Prof. Nicola Pisacane (SUN), Prof. Paolo Bidello (Università Parthenope), Arch. Alessandro Ciambrone (SUN). Inoltre ragazzi del liceo di Caserta e studenti universitari della Facoltà di Architettura di Caserta hanno seguito l’intero congresso presentando anche alcuni progetti da loro elaborati. Discutendo dei paesaggi della storia, Castel

Volturno è stato oggetto di indagine e discussione nell’intera giornata. Pianifi cazione, gestione e salvaguardia delle acque e delle aree protette, re-sponsabilità amministra-tiva, coscienza collettiva, sono questi alcuni dei temi affrontati durante il corso della giornata e oggetto di discussione di dottori e architetti, che analizzato il territorio, hanno proposto delle ini-ziative e soluzioni per la salvaguardia delle nu-merose risorse presenti sul territorio casertano, attraverso strumenti della scienza ma anche in base ad un proprio punto di vista, per chi vive in stretto rapporto con il territorio castellano.Cestel Volturno, un paese ricco di risorse ma abbandonato a sé stesso, poiché frutto di sfrut-tamenti della camorra, di amministrazioni negli-

genti, una politica territoriale poco vigorosa e un forte individualismo dei cittadini, può ritrovare lo slancio se si fonda su una sana gestione e cura delle aree paesaggistiche, una forte responsa-bilità delle amministrazioni locali e una presa di coscienza dei cittadini come parte integrante del territorio.

SUNTY DEL GAUDIO La fi nanza etica, nuove regole per cambiare il mercato.La Banca Popolare Etica - nata a Padova cir-ca 10 anni fa - opera come una qualsiasi altra banca. Raccoglie e gestisce il risparmio, eroga credito alle imprese. Ma diversamente dalle al-tre banche, per dirla con le parole di Ugo Big-geri (presidente della BPE dal 2010) “fi nanzia solo chi lavora per il bene comune”. I principali “clienti” sono quelle persone, asso-ciazioni o enti che credono che l’economia da sostenere sia quella sostenibile e socialmente responsabile. A prima vista potrebbe sembra-re una banca come tutte le altre, se non fosse che concede credito solo a chi promuove la tu-tela dell’ambiente, la difesa dei diritti umani, a chi contrasta le discriminazioni di genere. Una banca che colloca sul mercato fondi co-muni di investimento capaci di garantire rendi-menti migliori dei fondi tradizionali. E che crede che il consumo critico e consapevole possa davvero cambiare il mercato.

La principale differenza tra un istituto di credi-to tradizionale e Banca Etica sta nel fatto che essa rimane l’unica banca italiana che ispira tutta la sua attività ai principi della fi nanza etica. Per statuto viene concesso il credito esclusivamente a quelle realtà che operano mettendo il bene comune al centro delle loro azioni, come le cooperative sociali, associa-zioni di volontariato, ong, imprese sociali atten-te all’ambiente e ai diritti della persona. Allo stato la BPE conta oltre 35 mila soci sul territorio italiano, prevalentemente persone fi -siche. Chi ci affi da i risparmi solitamente è un consumatore attento e responsabile. Una persona che non si limita a guardare il tas-so di interesse ma che pretende che il proprio denaro non sia impiegato in attività nocive per l’ambiente o per le persone ma anzi che serva a fare da volano a quell’economia sociale e so-lidale che sempre più sta crescendo nel nostro Paese. E’ una persona convinta che la giusta remunerazione del risparmio e dell’investimen-to non possa mai essere perseguita ai danni della collettività. Molte banche tradizionali da alcuni anni pro-muovono fondi di investimento etici.

E’ il segnale di un aumento della sensibilità verso questi strumenti fi nanziari (…). Questo signifi ca che nei nostri fondi possono entrare solo i titoli di aziende e Stati che abbia-no superano un’attenta selezione in termini di performances nel campo della responsabilità sociale, della trasparenza. (…).La crescita nel mondo del consumo critico e consapevole sta modifi cando la politica di potenti multinazionali. Il consumo critico e l’in-vestimento etico possono davvero cambiare il mercato. Di fronte a questa situazione nella BPE si è sviluppata una corrente teorica che fa riferimento al cosìddetto “voto con il por-tafoglio”: se masse sempre più numerose di cittadini sceglieranno in modo consapevole e responsabile i prodotti fi nanziari il mercato non potrà che adeguarsi premiando le aziende vir-tuose e penalizzando quelle irresponsabili.Nello tesso tempo va detto che La fi nanza eti-ca in Italia non si è ancora sviluppata al ritmo di altri Paesi europei. Come sostiene l’economista Leonardo Bec-chetti (Presidente del Comitato Etico): “La dif-ferenza è dovuta principalmente alla latitanza degli investitori istituzionali italiani (…)”.Infi ne, vanno ricordati due dati che distinguono fortemente BE rispetto alle altre: è l’unica che investe nel Mezzogiorno (oltre 100milioni di euro nel 2011) cioè il doppio di quanto racco-glie dalla base associativa. (…)Pasquale Iorio, Comitato Etico BPEIn Provincia di Caserta la Banca popolare Etica è rappresentata dal rinnovato GIT Provinciale (Gruppo di Iniziativa Territoriale) composto da oltre 100 soci individuali e rappresentanti di va-rie associazioni del terzo settore e cooperative sociali.Il Coordinatore è Peppe Pagano, titolare della Nuova Cucina Organizzata con sede in San Cipriano D’Aversa; responsabile della comuni-cazione è Pasquale Iorio (anche componente del Comitato Etico a livello nazionale).A Napoli nel Centro Direzionale Isola F/5 è attiva una delle sedi operative con sportelli e servizi bancari per fi di e fi nanziamenti, di cui è direttore Giuseppe Sottile.

LA REDAZIONE

Gentili lettori le foto che potete vedere in que-sto articolo parlano chiaro: I cittadini di Scatoz-za dicono basta all’area depuratore abban-donato. Ebbene sì, stiamo parlando proprio di quel centro idrico in rovina che come una macchia di sporco su un capo bianchissimo, infetta il terreno locale occupando uno spazio in disuso e causando molti disagi al livello so-

ciale ma soprattutto ambientale a causa della straripante cattiva vegetazione che cresce su questo sito pieno di immondizia ovunque, covo di tossicodipendenti e arrugginito in ogni dove. La preoccupazione maggiore viene dalle per-sone che ci hanno segnalato questo piccolo morbo locale, e cioè mamme e nonne che sono costrette in casa o in trasferte lunghissime per passeggiare e stare con fi gli e nipotini invece di potersi godere il verde della loro terra. Re-cuperiamo lo spazio perduto e chiediamo l’in-tervento del Comune per la risoluzione di tale problema e se fosse possibile recuperare un vecchio progetto che in quell’area prevedeva una piazzetta. DANIELE LA FATA

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Venerdì 19 ottobre 2012 il Club UNESCO di Volturno è stato oggetto

Quinta edizione della Summer School

Prevista la ristrutturazione di immobili con-fi scati alla criminalità organizzata a Castel Volturno.

Il Comitato di valutazione del Programma Ope-rativo Nazionale ‘’Sicurezza per lo Sviluppo’’ Obiettivo Convergenza 2007-2013, cofi nan-ziato dall’Unione europea, gestito dal Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicu-rezza e guidato dall’Autorità di Gestione, Nico-la Izzo, ha dato il via libera a 26 nuovi progetti per un totale di risorse ammesse a fi nanzia-mento superiore ai 29 milioni di euro. Nell’am-bito dello stesso Obiettivo Operativo a Licodia

Eubea (CT) e a Caserta nasceranno strutture di accoglienza per immigrati extracomunitari richiedenti asilo, rifugiati o titolari di protezione internazionale. Cinque progetti permetteranno la ristrutturazio-ne e il riutilizzo a fi ni sociali di im-mobili confi scati alla criminalità organizzata si-tuati nei comuni di Castel Vol-

turno, Isola di Capo Rizzuto (KR), Torchiarolo (BR), Balestrate (PA) e Noto (SR).

FABIO PARADISONE

Fondi per nuove strutture di accoglienza per gli immigrati

Rione Scatozza: area in degrado

La fi nanza etica, nuove regole per cambiare E’ il segnale di un aumento della sensibilità

Banca Popolare Etica

La sera del 22 Ottobre un giovane di 26 anni è stato investito in viale delle Acacie. La dinami-ca resta ancora tutta da chiarire, il ragazzo è stato ricoverato alla clinica Pinetagrande e risulta senza docu-menti, era sul mar-ciapiede e sembra che si accingeva ad attraversare, forse colpito da un malo-re, quando un auto l’ha investito a causa della scarsa visibilità, disagio dovuto all’assenza di illuminazione che da mesi manca in quel tratto di strada.La responsabilità dell’accaduto è da ricondurre alla mancata manutenzione dell’impianto che tuttavia non sappiamo se competa al comune o direttamente all’ENEL. L’impianto è stato messo a norma dalla società Coppola e in alcuni trat-ti rifatto ex novo, pertanto oggi è del comune a tutti gli effetti . A detta di alcuni cittadini, nel recente passato è stato investito della proble-matica il commissario Contarino e i tecnici del

settore. Sul punto, secondo alcuni cittadini il dott.Contarino, nell’ottica del risparmio per l’en-te comunale,intende spegnere 500 punti luce

su tutto il territorio. L’accaduto non è un caso isolato. Nu-merosi sono i cani randagi investiti in quel tratto di strada (e li abbandonati) e pedoni feriti da auto

mentre attendevano il pulman nello staziona-mento della CTP li vicino. Senza considerare che il fenomeno favorisce il rischio di rapine in quella zona. Nelle ore successive l’accaduto, il responsabile dell’uffi cio urbanistica, il Geom. Franco Zumbolo, e il Dott.Contarino, sollecitati da un esposto del Responsabile della Proloco Vincenzo Martino, hanno predisposto l’imme-diata ispezione del tratto di illuminazione con-venendo sulla necessità di ispezionare tutta la linea elettrica al fi ne di individuare quale sia la fonte che genera il disservizio. Il geometra Zum-bolo si è impegnato a risolvere defi nitivamente la problematica. E’ necessario un maggior con-trollo del territorio per evitare tali disgrazie. Una vita vale molto più di un effi mero risparmio. Il ragazzo è in rianimazione e speriamo che se la cavi… ma che si intervenga subito!A tal proposito, è notizia dell’ultima ora che pro-prio il giorno successivo all’incidente per “mira-colo” le luci si sono riaccese in zona (foto ).

VINCENZO LO CASCIO [email protected],

www.vincenzolocascio.wordpress.com

Ragazzo investito a Pinetamare. La causa probabile un malfunzionamento dell’impianto di illuminazione

Sera prima: luci spente

pedoni feriti da auto

Sera dopo: luci accese

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SPECIALI

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Incontri tra le Associazioni: si va avanti con l’agendaTutti insieme a difesa del territorio

Continuano gli incontri tra le associazioni del territorio. Lo scorso 25\10\2012 si è tenuto il terzo appuntamento, sempre presso la sede di offi cina Volturno, per programmare in con-divisione gli obiettivi da perseguire in concre-to sul territorio, e sottoporli all’attenzione del Commissario Contarino. Si è già cominciata a preparare l’agenda delle azioni da mettere in essere. Le iniziative da attuare, delle quali si è discusso, sono una raccolta fi rme fi nalizzata a sollecitare una soluzione alla drammatica situa-zione del Parco Saraceno, ed un’altra per solle-citare l’inizio dei lavori del porto di Pinetamare.Alla riunione hanno partecipato l’associazione

Commercianti di Pinetamare, rappresentata da Agostino Marchesano, i Villaggi Globali rappre-sentata da Daniele Manzo, l’associazione An-tiracket, rappresentata da Luigi Ferrucci, don Antonio Palazzo della parrocchia di Pinetama-re, la FITA, rappresentata da Sergio Pagnozzi, l’Associazione AGE, l’Associazione albergatori, rappresentata da Alessandro Ciambrone, la Proloco di Castel Volturno, rappresentata da Vincenzo Martino, l’Associazione Riviera Do-mitia, rappresentata da Buffardi Vincenzo, Of-fi cina Volturno rappresentata da Giancarlo Pal-mese , Informare rappresentato da Tommaso Morlando. Erano presenti inoltre, Ciro Formo-

sa, Franco Pagano, Fabio Paradisone e lo staff d’Informare. Per perseguire gli scopi prefi ssati da tutti i partecipanti e dare corpo e sostanza all’agenda,si è stabilito che il giorno 1 Novem-bre si terrà un ulteriore incontro alle 19.30, op-pure, in seconda convocazione, in un successi-va data da concordare a breve. Inoltre, si è dato incarico ad Alessandro Ciambrone di preparare la richiesta per incontrare uffi cialmente la triade commissariale del comune di Castelvolturno. Si ricorda, che l’incontro è OPEN a tutte le asso-ciazioni, anche a coloro che non hanno parteci-pato alle riunioni precedenti.Addetto stampa: DANIELE LA FATA

Lo scorso 21 ottobre, mentre in Pinetamare si svolgeva una bellissima giornata di sport e divertimento organizzata dall’associazione commercianti, poco più in là un brutto episodio si consumava all’interno del centro commer-ciale Giolì. Alcuni cittadini americani, ospiti di amici che vivono in zona, dopo aver fatto acquisti presso il centro commerciale all’usci-ta hanno trovato una spiacevole sorpresa…ignoti ladri avevano completamente svaligiato l’auto, asportando anche documenti persona-li. E’ intervenuta la polizia locale e adesso si spera che dalle registrazioni delle telecamere si possa risalire agli autori. Qualche giorno dopo un altro cittadino ci ha contattato rac-contandoci che dopo essere stato in Chiesa per un corso matrimoniale, all’uscita, verso le 19.30, i partecipanti hanno accertato che cir-

ca 10 auto erano state completamente svali-giate. I cittadini sono chiaramente spaventati e si domandano cosa stia succedendo, visto che almeno questo tipo di episodi risultavano ancora sconosciuti sulla nostra zona. Si invo-ca un intervento deciso delle forze dell’ordine presenti sul territorio, affi nchè sia garantito il massimo controllo. Qualcuno ritiene che tali episodi siano diretta-mente ricollegabili ad una maggiore presenza di cittadini rom in zona, che come noto sono stanziati nel grande campo rom di Giugliano, che attualmente versa in uno stato di preca-rissime condizioni igieniche e sanitarie. Tale circostanza fa temere ai cittadini che i rom pos-sano decidere di spostarsi in altre zone, con le ovvie conseguenze in tema di sicurezza ed integrazione. Tuttavia ci sentiamo di tranquilliz-

zare i cittadini. Difatti, lo scorso 15 Ottobre si è tenuto un fondamentale incontro al Ministero per la cooperazione internazionale e l’integra-zione, in presenza del Ministro Riccardi, per affrontare “la question rom”,e da cui è emersa la necessità che il comune napoletano trovi le opportune soluzioni. All’incontro era presente anche il Prefetto Morcone, il quale ha solleci-tato l’amministrazione comunale a provvedere alla risoluzione della “question rom” presen-tando programmi e progetti di integrazione e infrastrutture, in quanto ci sono circa 3 milioni di euro stanziati di fondi europei da poter uti-lizzare, in particolare di individuare dei terreni disponibili sul territorio di Giugliano che pos-sano ospitare, anche in via provvisoria questa popolazione di 384 cittadini “rom”giuglianesi”.

FABIO RUSSO

“Pizzo” dai 300 ai 500 euro da versare come canone d’affi tto agli inquilini che avevano occupato, anche abusivamente, gli apparta-menti, pure quelli abbandonati e da abbattere, del famigerato complesso residenziale ‘Parco Saraceno’ sul litorale domizio, noto per essere stato uno dei set del fi lm ‘Gomorra’. Due gli affi liati al clan dei Casalesi fazione Venosa arrestati dai carabinieri di Mondragone, nel Casertano, in un’operazione coordinata dalla Dda di Napoli. Secondo l’accusa, i due inda-gati avrebbero anche costretto i proprietari delle abitazioni a rinunciare alla riscossione di quanto a loro dovuto per la locazione di quelle stesse case. Le estorsioni erano condotte sia nei confronti di cittadini italiani che di extraco-munitari spesso senza permesso di soggiorno, intimoriti con minacce di morte subendo delle vere e proprie aggressioni fi siche. Gli episodi contestati vanno avanti dal 2009 fi no ad oggi. I due arrestati sono stati, infatti, rintracciati proprio all’interno del Parco Saraceno, teatro delle attività illecite. I due sono legati, secondo gli investigatori, al ras del Parco Sarace-no, Giovanni Venosa. In manette l’ex convivente, Anna Iannone, e il suo inseparabile attendente Mar-cello D’Angelo. I tre avevano co-stituito una vera e propria base ope-rativa del crimine

all’interno del parco, nel quale tutto era sotto il loro controllo: dalla gestione degli affi tti degli appartamenti. Adesso non è possibile attendere oltre… ser-vono le RUSPE! Questa situazione ormai è intollerabile, offende le coscienze di una so-cietà civile già provata da troppe diffi coltà, ma che oggi in modo fermo, invita ad intervenire, aiutando e trovando soluzioni e chi ha titoli, diritto e necessità reali … perché le condizio-ni igienico sanitarie, in modo particolare per i bambini sono INACCETABILI. In tal senso, la Rete Associazioni Castelvolturno organizzerà una petizione con raccolta fi rme e inviterà ad organizzare tavoli istituzionali per trovare solu-zione idonee e condivise.

TOMMASO MORLANDO

Estorsioni al posto degli affi ttiBlitz al Parco Saraceno: 2 arresti

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La regione Campania “costringe” i Dirigenti scolastici alla questua pur di ASSICURARE gli alunni.

Istituto Comprensivo Castelvolturno Pine-tamare.Ai Genitori -Albo Sede

Oggetto: richiesta contributi volontari per copertura assicurativa infortuni e RC con la compagnia assicurativa Unipol Assicurazioni – acquisto materiali per le attività didattiche di ampliamento dell’offerta formativa. Si comunica che questa scuola utilizzerà i con-tributi volontari delle famiglie per la copertura assicurativa infortuni e responsabilità civile con la compagnia assicurativa Unipol Assicurazioni per il personale in servizio e per tutti gli alunni, nonché per l’acquisto di materiale da destinare alle attività didattiche di ampliamento dell’offer-ta culturale e formativa.Si precisa che la polizza assicurativa della scuola con la compagnia Unipol Assicurazioni è la sola a garantire i risarcimenti in caso di infortuni e responsabilità civile, poiché la Re-gione Campania non ha rinnovato il contratto assicurativo ed ha delegato le scuole a far fron-te a tale impegno con i contributi delle famiglie.

Seppure il contributo permane a titolo volonta-rio si fa presente che in mancanza dello stesso la scuola sarà costretta, suo malgrado, a limita-re l’impegno degli alunni alle attività curricolari escludendo gli stessi dalle attività di amplia-mento dell’offerta formativa (visite didattiche e di istruzione , progetti extrascolastici, attività sportive, manifestazioni, eventi) . I genitori tutti sono pertanto invitati ad effettuare un versamento minimo di euro 10,00 che sarà utilizzato secondo le priorità sopra indicate. Al termine dell’anno scolastico la scuola ren-

diconterà la gestione dei contributi al fi ne di rendere l’utenza partecipe dei criteri e delle modalità di gestione dei fi nanziamenti ricevuti. I genitori tutti sono invitati, in occasione dell’as-semblea del 16 ottobre p.v., a rivolgersi ai do-centi delle classi e delle sezioni per le informa-zioni necessarie relative ai versamenti.Di quanto sopra i docenti ne daranno comuni-cazione alle famiglie per il tramite degli alunni.

Il Dirigente ScolasticoDott.ssa Nicoletta Fabozzi

Scuola: genitori “costretti” alla colletta...

“Facciamo un Pacco alla Camorra” è il risul-tato di un progetto in rete che vede coinvolte 16 imprese, tra cui cooperative sociali, imprese che hanno denunciato il racket, associazioni ed il Comitato Don Peppe Diana. L’iniziativa intende promuovere una fi liera pro-duttiva etica partendo dalle attività sociali sorte proprio nei luoghi che una volta erano simboli di violenza e di sopraffazione e oggi, invece, sono rinati a nuova vita grazie alla collaborazione tra le istituzioni e tutte le realtà sociali del territorio. Quest’anno l’iniziativa si presenta con un’im-portante novità I prodotti saranno sottoposti a severi controlli di qualità e venduti con marchio

unico ad ombrello “NCO – Nuovo Commercio Organizzato” attraverso il riuso produttivo e sociale dei beni confi scati alla camorra e dei beni comuni su “Le Terre di Don Peppe Diana”. Con il marchio ombrello i produttori si presenta-no sul mercato con un denominatore comune, senza tuttavia rinunciare alla propria identità.. Ma la risposta alla sfi da più grande è stata data con l’inserimento lavorativo di persone svan-taggiate nelle attività di recupero e gestione degli stessi beni confi scati. A ogni cittadino è richiesto un impegno, uno sforzo per voltare pagina. Acquistare il PAC-

CO ALLA CAMOR-RA, o promuoverne la vendita è il modo migliore per contri-buire allo sviluppo di una economia socia-le come antidoto a quella criminale.

GIANCARLO PALMESE

Facciamo un pacco alla camorra

Lo scorso 21 ottobre, mentre in Pinetamare ca 10 auto erano state completamente svali- zare i cittadini. Difatti, lo scorso 15 Ottobre si Furti in zona… si riaccende la questione rom

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SERVIZI SPECIALIinformare@offi cinavolturno.com

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Lo Sports Day Pinetamare è stato un vero suc-cesso. Premiato l’impegno dei soci dell’ Asso-ciazione commercianti che hanno letteralmen-te sudato sette camicie per poter realizzare un evento di dimensioni mastodontiche che ha coinvolto letteralmente un intero paese ed un intera cittadinanza. Tutti in strada, in modo par-ticolare intere famiglie, per poter partecipare ai corsi gratuiti di fi tness, pilates e danza delle pa-lestre Global Fitness e Work in Progress; par-tecipare ai vari tornei di bocce, basket, calcetto, beach volley; ammirare gli spettacoli dei palchi allestiti tanto generosamente al piazzale Dar-sena e davanti al fastoso Grand Hotel; ed infi ne partecipare alla maxi festa serale di chiusura dell’evento con tanto di premiazioni per ogni di-sciplina e fuochi d’artifi cio. Il meteo è stato ami-co con un clima caloroso ed accogliente fi no ad ora di pranzo e mitigato e rilassante nelle ore più avanzate. In defi nitiva non possiamo dire altro se non “Complimenti Pinetamare!”. DANIELE LA FATA

Dopo il grande successo della Seconda Edi-zione dell’August Fest di Pinetamare svoltasi in Agosto u.s. ci stiamo preoccupando di avere una continuità nell’organizzazione di eventi che promuovano Pinetamare.E’ con questa ottica che ab-biamo pro-mosso n e l mese di Ottobre, Lo Sports Day Pine-tamare e La Caccia al Tesoro Pine-tamare. La Caccia al Tesoro ha visto come protagoni-sti famiglie inte-re, gruppi di giovani e tanti tanti altri, ha animato l’intera Pine-tamare per recuperare le prove da portare alla giuria composta da Vincenzo Ammalia-to, Vincenzo Canetti, Dimitri Russo, Ivan Ar-dillo e Raffaele Cortile.

Alla fi ne la squadra che ha trovato il tesoro e’ stata premiata con una Coppa e una cena per 5 c/o la Braca. Mentre invece grazie alla prezio-sissima collaborazione di tanti commercianti, come ad esempio la Global Fitness Center e Work in Progress, grazie anche alla disponibi-lità di cittadini volontari come Teresa Baiano, Vania Di Matteo, Bruno Azzarito e complice anche il clima estivo abbiamo trascorso una giornata meravigliosa all’insegna dello sport e del benessere. Tutti, e dico veramente tutti con un grosso sorriso sulle labbra. Le attività si sono svolte come locations prin-cipali nel piazzale prospiciente il Grand Hotel Pinetamare con il Palco della Global Fitness Pinetamare, dove si sono esibite le Scuole di Danza , Scuole di Arti Marziali e tantissime attività fi tness e nel piazzale della Darsena con il Palco della Work in Progress Fitness Club la quale ha intrattenuto il pubblico dalla mattina fi no alle 21:00 con tantissime attività fi tness,altre Scuole di Danza, il tutto allietato da strutture Gonfi abi-li e un gruppo di ani-matori per i bambini.Oltre a tutto ciò si sono svolti tanti tor-nei ago-

nistici come quello del Basket presso il campo all’aperto del Royal Recidence, il Minibasket Street presso Fontana Blu, Bocce presso il Campo di Boc-ce di Pinetamare, Beach Volley presso ilLido Arcobaleno, Calcetto presso i cam-pi del Royal Recidence e Ping Pong presso il Piazzale Darsena.

L’Associazione Commer-cianti ringrazia di cuore tutti coloro, persone, associazioni, enti ed istituzioni, che hanno consentito, con la loro partecipa-zione e la loro disponibilità, l’ottima riuscita della manifestazione.

Il Presidente: Agostino Marchesano

una continuità nell’organizzazione di eventi che promuovano Pinetamare.E’ con questa ottica che ab-biamo pro-

mese di Ottobre, Lo Sports Day Pine-tamare e La Caccia al Tesoro Pine-

La Caccia al Tesoro ha visto come protagoni-sti famiglie inte-

nei ago-

Via della Meccanica, 23/25 - 36100 Vicenza (VI)Tel: +39 0444 9634 53 http:// www.nuoveenergie.com

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POLITICA e SOCIALE

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Il Partito Democratico di Castel Volturno invita il commissario prefettizio ad attivarsi affi nché il Consorzio di bonifi ca del Bacino Inferiore del Volturno interrompa l’invio di cartelle esattoria-li dato che l’ente non svolge da anni alcun tipo di intervento sul territorio comunale. A sostegno di tale iniziativa i democratici hanno lanciato una petizione popolare che di seguito pubblichiamo, invitando i cittadini a partecipare.

Petizione popolare ai sensi dell’art. 17 dello Statuto comu-nale. Egr. Dott. Contarino, molti cit-tadini di Castel Volturno sono da molto tempo vessati dal Con-sorzio Generale di Bonifi ca del Bacino Inferiore del Volturno che pretendereb-be il versa-mento di un c o n t r i b u t o per fi nanzia-re le opere sul territorio comunale. Vi è da se-g n a l a r e , però, che il Consorzio da anni non svolge alcuna delle attività cui è tenuto (da cui scaturirebbero i “benefi ci” per i quali richiede il contributo) come la manutenzione degli impianti di sollevamento, dei canali e dei fossi di bonifi ca che risultano intasati da una rigogliosa vegetazione spon-tanea (soprattutto canneti) e diventati discariche abusive di RSU e rifi uti speciali e pericolosi, così come accertato dalla stessa Polizia Municipale più volte negli ultimi anni. A questo stato dei fatti si aggiunge anche la circostanza secondo cui i cittadini -in realtà- non sarebbero comunque tenuti al pagamento di alcunché al Consorzio in quanto esonerati da precise disposizioni di legge. Pertanto, al fi ne di tutelare i diritti legittimi dei castellani, il circolo del Partito Democratico di

Castel Volturno intende azionare gli strumenti di partecipazione promuovendo una petizione popolare ai sensi dell’art. 17 dello Statuto co-munale. Si vuole chiedere a questa amministrazione commissariale di adottare con celerità ogni opportuno atto amministrativo volto a statuire l’esonero dal pagamento dei contributi di bo-

nifi ca da parte di tutti i cittadini proprietari di immobili insistenti sulle porzioni del territorio comunale già dotate del servi-

zio di pubblica fognatura. Per l’opportuna au-tenticazione delle stesse, così come previsto dal comma 1 dell’art. 17 dello Statuto, le fi rme verranno raccolte presso gli Uffi ci dei Servizi Demografi ci del Comune – in Piazza Annun-ziata e in Viale degli Oleandri – dal giorno 22 ottobre al giorno 21 novembre 2012.

CIRCOLO DEL PARTITO DEMOCRATICO DI CASTEL VOLTURNO. IL SEGRETARIO, GIUSEPPE SCIALLA

È da tempo ormai che la linea del pullman M1 non attraver-sa più Pineta mare. L’unica fermata più vicina all’ingresso del Villaggio Coppola si trova lungo la via Domitiana. La fermata in questione versa in condizioni di completo de-grado, avvolta dai rifi uti ed è luogo di ritrovo per drogati e barboni (foto). Infatti, non essendo più delimi-tata da una rete di recinzione consente il libero accesso alla

pineta adiacente. I cittadini necessitano di una nuova fermata interna, accessibile a tutti e te-nuta sotto controllo dalle autorità. Inoltre, urge un intervento per ripristinare la re-cinzione della pineta per arginare il degrado e l’abbandono di questa area. Sul punto, segna-liamo che per le vie brevi è stato interpellato il proprietario dell’area posta ai confi ni con la fermata del bus, il quale ha riferito di essere in attesa delle autorizzazioni comunali per poter procedere alla realizzazione del muro. In ogni caso, Offi cina Volturno già da alcune setti-mane, presso la sua sede, sta raccogliendo le fi rme per una petizione popolare al fi ne di

chiedere all’azienda CTP di ripri-stinare la fermata interna al centro di Pinetamare così da agevolare i cittadini. Nel frattempo, alcuni cittadini ci hanno segnalato che stranamente, prima ancora che la petizione sia ultimata, è già stato avvistato un M1 far tappa all’inter-no di Pinetamare!Non possiamo che compiacerci per questa soluzione adottata in via preventiva. Offi cina Volturno comunque procede con la raccol-ta fi rme. MARIO MAZZELLA

Petizione per non pagare più la bonifi ca...

È da tempo ormai che la linea pineta adiacente. I cittadini necessitano di una chiedere all’azienda CTP di ripri-

Fermata M1 a Pinetamare: raccolta firme presso Officina

Il giorno venerdì 12 ottobre, presso l’auditorium della Parrocchia di S. Nicola di Mondragone, si è svolto un costruttivo dibattito tecnico/politico legato al recupero ambientale di tutto il Litorale Domitio. L’incontro è stato organizzato da Aristide Papa, giovane motore del PD locale, ma ha visto una partecipazione numerosa di larga parte della cittadinanza attiva.Il moderatore dell’incontro è stato il caporedattore di “Avvenire”, Antonio Maria Mira. Come tecnici sono interventi il responsabile Scientifi co Regionale di Legambiente Campania, dott. Giancarlo Chiavazzo; l’Ingegnere Angelo Morlando in rappresentanza del Centro Studi “Offi cina Volturno” di Castel Volturno; l ’ O n c o l o g o d e l l ’ I s t i t u t o Nazionale “ G . P a s c a l e ” , Antonio Marfella.Non ha potuto p r e s e n z i a r e il Magistrato Donato Ceglie.Per la parte politica, erano presenti il referente di Libera di Mondragone, Don Lorenzo Langella; la Fondazione “Angelo Vassallo” e alcuni esponenti del PD a livello nazionale, regionale e locale: l’On. Graziano, l’On. Picierno, l’On. Caputo, l’On. Esposito, l’Avv. Stellato, il Dott. Cennami, il Dott. Martucci, il Dott. Supino, l’Avv. Abbate.L’incontro ha avuto inizio con un bellissimo video, girato proprio nei giorni antecedenti il convegno, che ha denunciato il gravissimo degrado di alcune zone del territorio di Mondragone. E’ stato evidente a tutti lo stato pietoso in cui versano alcune zone, stracolme di rifi uti ad alta tossicità come l’amianto, con presenza di percolato, residui chimici di vario genere e ingombranti industriali, oltre

tutta l’immondizia generica che letteralmente inonda questi stupendi centri naturali del nostro territorio. Il primo intervento è stato del dott. Chiavazzo di Legambiente che ha mostrato alcuni dati impressionanti legati

agli scarichi industriali ed alle percentuali di acque e parchi naturali altamente inquinati. Subito dopo ha preso la parola l’ingegnere Angelo Morlando di Offi cina Volturno che, in un intervento sintetico e chiaro, ha cercato di coinvolgere la numerosa platea cercando di trasferire il concetto che “dobbiamo riprenderci il nostro territorio”… se non siamo capaci di curare il nostro “giardino” non è pensabile di potersi occupare di tematiche ancora più grandi… la politica sa cosa fare, lasciamoli

lavorare; dobbiamo essere noi, cittadini comuni, a impegnarli continuamente cercando di trasmettere le nostre necessità…”.L’ing. Morlando, per motivi di tempo, si è soffermato solo sullo stato dei canali

artifi ciali Savone, Agnena e Regi Lagni. Attraverso alcune immagini signifi cative e alcuni dati, è stato possibile avere la sensibilità immediata del grande problema da affrontare; ma l’ing. Morlando, ha ribadito che l’unico modo per affrontare la tematica dei canali è “ritrovare le motivazioni e stabilire cosa sono per noi tutti questi canali… una volta che abbiamo ridato dignità a questi alvei artifi ciali, le soluzioni sono possibili e realizzabili in tempi rapidi, come ad esempio la

fi todepurazione…”L’ing. Morlando ha concluso ricordando che l’ammasso di rifi uti incontrollato chiamato SO.GE.RI. sorge proprio al confi ne tra Castel Volturno e Mondragone e che, a tutt’oggi, scarica fi umi di percolato direttamente nel Canale Agnena e, quindi, a mare… La parte tecnica si è conclusa con

l’intervento del dott. Antonio Marfella, oncologo dell’istituto Nazionale “G.Pascale”, che ha proposto alcuni dati sanitari scioccanti dimostrando quanto l’inquinamento infl uenzi negativamente le nostre vite andando a colpire la salute della popolazione, pertanto sostenere un territorio sano permette a tutti noi di vivere bene.La conferenza si è conclusa con una tavola rotonda, in cui la parte politica ha mostrato interesse per gli interventi tecnici precedenti e si è impegnata, a breve, di rispondere concretamente a quanto denunciato, anche eventualmente con un’interrogazione parlamentare. DANIELE LA FATA

Recupero Ambientale del Litorale Domitio: una speranza c’è…

artifi ciali Savone, Agnena e Regi Lagni. Attraverso alcune immagini signifi cative e alcuni dati, è stato possibile avere la sensibilità immediata del grande problema da affrontare; ma l’ing. Morlando, ha ribadito che l’unico modo per affrontare la tematica dei canali è “ritrovare le motivazioni e stabilire cosa sono per noi tutti questi canali… una volta che abbiamo ridato dignità a questi alvei artifi ciali, le soluzioni sono possibili e realizzabili in tempi rapidi, come ad esempio la

; l’Ingegnere

fi todepurazione…”L’ing. Morlando ha concluso ricordando che l’ammasso di rifi uti incontrollato chiamato SO.GE.RI. sorge proprio al confi ne tra Castel Volturno e Mondragone e che, a tutt’oggi, scarica fi umi di percolato direttamente nel Canale Agnena e, quindi, a mare… La parte tecnica si è conclusa con

l’intervento del dott. Antonio Marfella, oncologo

agli scarichi industriali ed alle percentuali di

Aristide PapaAngelo Morlando

Un’idrovora del Consorzio

però, che il Consorzio da

nifi ca da parte di tutti i cittadini proprietari di immobili insistenti sulle porzioni del territorio comunale già dotate del servi-

Pensilina di sosta in attesa dell’M1Ammasso di rifi uti alle spalle della pensilina

Idrovora Villa Literno, abbandonata...

Da un interessante convengo in Mondragone, sono emerse anche le proposte per il futuro

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SPORT E SPECIALIinformare@offi cinavolturno.com

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Felix Baumgartner abbatte il muro del suono

Come se il destino avesse fatto un dolce gio-co con i napoletani, quasi illudendoli che quel trofeo appartenesse a loro, lasciandoli vagare nell’indefi nito dell’immaginazione di un Napoli campione d’Europa; come se fosse stato un buon auspicio per gli Azzurri che hanno la-sciato lo scorso anno la Champions League agli ottavi di fi nale, non riuscendo a difendere allo Stamford Bridge di Londra contro il Chel-sea il punteggio di 3-1, sudato e guadagnato al San Paolo nella gara d’andata. Il ricordo è amaro, l’esperienza indimenticabile. Ritornare in Champions League signifi cherebbe attribuire

ai napoletani il palcoscenico che essi meritano. Questa è la competizione dei sogni, dove solo i più forti si sfi dano e solo i migliori vincono.Ha potuto Napoli godersi per tre giorni quella magica atmosfera che non viveva da 7 mesi. Il “Trophy Tour” della UEFA Champions League viaggia tra le più importanti città d’Europa, dan-do la possibilità agli appassionati di tuffarsi nella storia del torneo e fotografarsi con la coppa dal-le “grandi orecchie”. Circondata dall’eleganza di Piazza del Plebiscito. l’UniCredit Arena ha ospitato dal 12 al 14 ottobre 21.500 visitatori. Gli appassionati hanno potuto immergersi nel pas-

sato della competizione tra partite, scarpini, ma-gliette e palloni di grandi campioni: Messi, Kakà, Totti, Milito, Ronaldo, Del Piero, Beckham, Ter-ry, Solskjaer e anche Paolo Cannavaro. Un gran successo, apertosi con la presentazione offerta da Careca, ambasciatore del Trophy Tour, e Ferrara, ambasciatore UniCredit, che hanno giocato insieme nel Napoli. «Per me è un vero piacere a livello personale. Mi mancava Napoli, la città e i tifosi», ha detto l’ex attaccante brasi-liano che a Napoli ha giocato dal 1987 al 1993 vincendo la Coppa UEFA e lo Scudetto insieme a Ferrara. «Devo dire che tornare a Napoli è

sempre bellissimo. La mia avventura in questa competizione è iniziata proprio qui. La prima partita fu contro il Real Madrid. Poi sono riuscito a vincere il trofeo con la Juventus». Una mani-festazione importate in una Napoli speranzosa di ritornare in Champions con la stessa fame, grinta e determinazione che hanno distino gli azzurri lo scorso anno. Informare non poteva mancare, presente ad un evento che possa es-sere stato un augurio per una città, una squadra che ha sempre voglia di sognare e sentire sulla pelle il brivido di poter affrontare l’Europa.

FABIO CORSARO

39 chilometri di puro brivido. Nato per volare Nico e quella rovesciata che gli ha cambiato la vita

Trophy tour: che successo !!!La Champions in giro per l’Europa fa tappa a Piazza del Plebiscito. Sarà di buon augurio?

Chiudere gli occhi e lanciarsi nell’infi nito dell’Universo, graffi are l’atmosfera, squarciare le nuove, il cielo, il muro del suono e volare come un uomo emancipato che necessita del brivido e dell’azione per dare un senso alla propria vita: Felix Baumgartner è il silenzio e l’umiltà dello spazio che penetra nel mondo come un fulmine scaricato sulla Terra, carico della forza che nulla è impossibile. Il battito accelerato del cuore, generato da intense emozioni, e lo sguardo che punta in basso, da trentanovemila metri dal suolo del mondo, è adrenalina che diventa speranza, tensione che si trasforma in paura, follia che si mescola alla scienza. Record infranti, vinte incertezze e timori, natura che si fonde con l’uomo e appro-fonditi studi che esaminano il comportamento dell’una e dell’altro: è la sintesi di una giornata destinata a rimanere negli annali, incisa nella storia e mutata in esperienza umana e scien-tifi ca.

14 ottobre 2012, sessantacinquesimo anni-versario del primo uomo a volare più veloce del suono in volo livellato: Charles Elwood Yeager, aviatore statunitense, nel 1947 superò la bar-riera del suono con il Bell X-1, il primo velivolo impiegato nelle prove delle nuove e più segrete tecnologie dell’epoca. Lo festeggia così Felix, con un volo di 39 chilometri in caduta libera, di cui gli ultimi 1500 metri col paracadute aperto. La discesa ha appassionato mezzo mondo e, infatti, è stato stabilito il maggior share della te-levisione austriaca (59%, con più di 3 milioni di

spettatori) e di YouTube, con più di 8 milioni di spettatori collegati a seguire l’evento in diretta. Portato nell’atmosfera grazie ad una capsula trasportata da un pallone a elio, nel momento del lancio, Felix si rende conto della piccolezza dell’uomo nell’universo. Infatti, una volta atter-rato, afferma: «A volte bisogna andare molto in alto per capire quanto siamo piccoli». Un mo-mento di panico lascia col fi ato sospeso chi lo guarda durante la discesa: dopo aver superato la barriera del suono, Felix perde il controllo e inizia a roteare vorticosamente, rischiando di svenire, ma, fortunatamente, riesce ad equili-brarsi dopo pochi secondi. Atterra dopo 9 minu-ti dal lancio, sano, salvo, emozionato e conscio di aver fatto qualcosa di straordinario.

Felix Baumgartner è nato a Salisburgo il 20 aprile di 33 anni fa. Cresciuto nella terra au-striaca, ha col-tivato lì il sogno del paracaduti-smo e di pilotare elicotteri, inspi-rato dagli astronauti che osservava con meravi-glia in televisione. Le ali gli sono spuntate a soli 16 anni, con il primo volo della sua lunga carriera da paracadutista. I pri-mati che accumula nel

tempo lo rendono tra i professionisti più cele-bri del paracadutismo sportivo: record mondia-le per il salto più alto da un edifi cio, lanciandosi dalle Petronas Towers (452 m) in Malesia e dal Taipei 101 (508 m) in Taiwan; record mondia-le per il più basso BASE jump, saltando dalla mano destra del Cristo Redentore (38 m) a Rio de Janeiro. Il 31 luglio 2003, Felix è diventato la prima persona ad attraversare il Canale del-la Manica con una tuta alare in fi bra di carbo-nio. Un angelo materializzato dal sogno eterno dell’uomo di volare. Riuscire a sentire scorrere l’avventura nel sangue, ampliare i confi ni in aria e sentirsi vivo è la sfi da che Felix si pro-pone ogni volta che stacca i piedi dal suolo, si rende leggero, pronto ad una nuova dose di brivido e adrenalina. Felix Baumgartner: nato per volare. FABIO CORSARO

[email protected]

rato dagli astronauti che

La Champions in giro per l’Europa fa tappa a Piazza del Plebiscito. Sarà di buon augurio?

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Non c’è sconfi tta nel cuore di chi lotta. La disabilità, se fi sica, è solo una scortese e fastidiosa compagna con la quale bisogna abituarsi a convivere per tutta la vita, ignorandola in modo tale da sentirsi libero, autonomo e vivo. Nico Calabria trasfor-ma l’impossibilità in norma-lità. Rende semplice quello che può sembrare diffi cile, soprattutto se hai come lui una gamba in meno e giochi a pallone con le stampelle tra i normodotati. Diciassette anni e tanto ta-lento, dotato del sinistro, l’unico piede a dispo-sizione, carico di estro e fantasia. Gioca per la squadra del suo liceo: la “Concord-Carlise High School” che si trova a Concord, vicino Boston, nello stato del Massachusetts, negli USA. Lì dove il blasone del calcio lascia spazio alla magnifi cenza dell’NBA e della Ma-jor League Baseball, dove il football europeo è chiamato soccer, dove giocano importanti cal-ciatori come Beckham, Keane, Henry, Cahill, Friedrich e gli italiani Nesta, Ferrari, Di Vaio e Corradi, Nico Calabria è diventato famoso per la sua impresa tecnica, nonché combinazione di forza di base e atleticità. Le immagini e il vi-deo hanno fatto il giro del mondo in pochi gior-ni. 21 settembre 2012: la sfi da con il Boston Latin è particolarmente sentita, tanto da po-

tersi considerare un vero e proprio derby. Ed è in que-sto match che Nico compie una magia balistica, diffi cile solo a pensarla per un uomo che non ha una gam-ba: sfrutta il cross calibrato del compagno, derivante da un calcio d’angolo, e con una rovesciata sbalordisce chiunque, segnando quella che sarà una rete unica, indimenticabile per lui e per chi l’ha vista, destinata a confermare che nulla è im-

possibile. Nico non è nuovo a queste imprese: a 13 anni scalò il Kilimangiaro e raggiunse la vetta, diventando il primo uomo con handicap fi sico a raggiungere la cima del monte più alto del continente africano. Per uno scherzo del destino, una volta sceso dalla montagna, vide giocare a calcio un gruppo di suoi coetanei del posto. Si fece passare il pallone e iniziò una partita, assistita da gran parte degli adulti del villaggio. Nico ama la vita, lo sport e anche la sua disabilità che gli permette di “sfi dare la sfi -da”, come dice lui, ogni giorno, diventando l’e-sempio da seguire per chi cerca la forza nella disabilità, imprescindibile condizione per una pacifi ca convivenza con la scortese compagna di vita.

FABIO CORSARO

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AMBIENTE E SOCIETÀ

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Raccolta differenziata 2011: buoni e cattivi in provincia di CasertaSu 104 Comuni solo 18 hanno superato la soglia del 50% previsto dalla Legge

Mentre la politica e i governanti attuali stanno “pensando” a come intervenire per migliorare la sicurezza dei cittadini, dobbiamo piangere, tutti insieme, l’ennesima morte innocente: Pasquale Romano. E’ successo nella periferia nord di Napoli, a causa dell’ennesima faida in corso, ma sarebbe potuto accadere ovunque e potrebbe accadere già domani. E’ giusto applaudire le ope-razioni di polizia che hanno portato ad arresti fondamentali per provare a distruggere i principali sodalizi criminali campani, ma è giusto urlare tutta la nostra rabbia affi nché sia possibile poter svolgere una vita “normale”. Non restiamo in silenzio! CENTRO STUDI OFFICINA VOLTURNO

CASERTA - La Regione Campania ha prov-veduto a certifi care i dati della raccolta diffe-renziata della Provincia di Caserta per l’anno 2011. Su 104 comuni solo 18 hanno superato la soglia del 50% prevista dall’art. 1 comma 6 del D.L. 196/2010, convertito con modifi cazioni dalla L. 1/2011, in virtù della quale “nel caso di mancato rispetto da parte dei Comuni de-gli obiettivi minimi di raccolta differenziata - si legge nel testo della legge - stabiliti dall’art. 11

comma 1 del D.L. n. 90 del 23/5/2008 (25% al 31/12/2009, 35% al 31/12/2010, 50% al 31/12/2011), convertito con modifi cazioni dalla L. 123/2008, così come certifi cati dalla Regione Campania, il Prefetto diffi da il Comune inadem-piente a mettersi in regola con il sistema della raccolta differenziata, assegnandogli il termine perentorio di tre mesi. Decorso inutilmente tale termine, il Prefetto attiva le procedura di nomi-na di un commissario ad acta”.

Non pervenuti i dati dei Comuni di Aversa, Calvi Risorta, Capriati a Volturno, Casagiove, Castel Volturno, Cervino, Formicola, Lusciano, Mondragone, Parete, Rocca d’Evandro, Ruvia-no, Sparanise e Vairano Patenora, il cui invio dall’O.P.R. di Caserta all’O.R.R. non è stato completato. Capua si ferma al 45,98%, Ca-serta al 38,13%, Santa Maria Capua Vetere al 43,61% mentre Sessa Aurunca non raggiunge nemmeno il 35%. LA REDAZIONE

La raccolta differenziata nel comune di Castel Volturno nel 2011 ha raggiunto appena il 5% contro il 35% minimo da raggiungere per leg-ge, pena il commisariamento come prevede il regolamento su scritto.Non possono trovare giustifi cazioni i comuni o le le aziende inadempienti visto che le di-scariche hanno funzionato regolarmente. Per il 2012 siamo intorno al 9%, mentre dal sito dell’azienda http://www.senesispa.it/cms/ vengono riportate cifre diverse e con valutazio-ne tutta “aziendale”, confondendo i cittadini, vi-sto che non viene fornito il dato di differenziata REALE raggiunto sul territorio, ma solo delle zone dove la differenziata è stata avviata. Ed è diffi cile comprendere in che modo riusciranno entro fi ne anno a raggiungere il 65% come sta-bilito per legge per il 2012, pena il commissa-riamento. Come associazione denunciamo la mancanza di trasparenza dei dati che dovreb-bero essere comunicati al comune e messi in rete quotidianamente, mentre siamo a fi ne Ot-tobre e ci vengono forniti i dati di Luglio. Non entriamo nel merito di mancanze e competenze della ditta, che sono tante e verranno debitamente segnalate nelle sedi

opportune,come pure, sembra davvero “stra-no” che di fronte a tali dati, il Prefetto di Caserta , si sia complimentata con il signor Rodolfo Bri-ganti ( direttore della SENESI) per il “servizio” svolto dall’azienda sul territorio, come questi ha dichiarata sulla stampa provinciale. Con legge e piano industriale alla mano che non va “solo” interpretato, ma eseguito alla lettera e che comunque fa riferimento alle leggi regionali e nazionali, credo che come “minimo il Prefetto di Caserta avrebbe dovuto “diffi dare” l’Ente Municipale, oltre che stando ai dati ... commissariarlo(?). Alcuni, in modo semplicistico,continuano ad affermare... “il pa-ese si presenta pulito”! Ma quale è il termine di paragone? Non è accettabile che si prende a riferimento negativo Il consorzio provinciale, che non funziona perché i comuni non pagano, … ma questa è un’altra storia. Se anche noi stessimo nel consorzio provinciale avremmo certamente dei problemi, ma pagheremmo molto meno, mentre se si è scelto un azienda privata come la Senesi SPA, dove paghiamo un super canone (circa 380.000,00 euro men-sili) per circa 70 operai che dovrebbero con facilità raggiungere il 50% per cento, avendo

a disposizione mezzi adeguati e attrezzature, visto che gli operai sono degli esecutori, po-tremmo risparmiare oltre 700/800 mila euro all’anno. Infi ne, per cortesia, quando si riportano dei dati tecnici, occorre essere precisi, evitando di trattare i cittadini come sciocchi. Se sul terri-torio c’è stato una minore produzione di rifi uti, durante il periodo estivo, c’è poco da esultare, signifi ca che c’è stata meno gente. Mentre, la percentuale di raccolta differenziata non può essere “truccata” sommando i dati della raccol-ta dei rifi uti urbani a quella degli ingombranti.

A gran voce chiediamo: Mettere in rete il contratto fi rmato con la Senesi?Chi pagherà per eventuali multe che potrebbero arrivare per non aver raggiunto il minimo di raccolta stabilito per legge? Chi risponderà alla Corte dei Conti?Perché non vengono applicate le sanzioni come per legge ? Si è consapevoli che tali ina-dempienze comportano la revoca dell’affi da-mento? E’ troppo chiedere ed ottenere servizi per ciò che si paga.

TOMMASO MORLANDO

Si è conclusa il 24 ottobre, dopo due giornate ricche di appuntamenti, la se-conda edizione del Premio Nazionale Jerry Masslo promossa dalla Flai-Cgil e svoltosi a Villa Literno (CE). “Questa terra è anche la mia terra”, tale è sta-ta la denominazione dell’evento, è ritor-nata dopo la prima edizione del 2010 lanciando un bando accolto da alcune scuole, università, scrittori e poeti pro-venienti da tutta Italia. Il bando richie-deva lo svolgimento di tematiche relati-ve all’integrazione degli immigrati nella nostra nazione con attenzione soprattutto al fenomeno del caporalato. Tantissimi i parte-cipanti alla gara e i lavori vincitori, premiati Il giorno 24 presso l’istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci, sono stati onorati da per-gamene di congratulazioni e ringraziamenti consegnate dai presenti alle deliberazioni del Premio: il sindaco di Villa Literno Nicola Tamburrino, Michele Campanaro(vice pre-fetto di Caserta), Stefania Crogi (segretario generale Flai Cgil), Franco Tavella (Cgil Campania), Camilla Bernabei (Cgil Caser-ta) e sua eccellenza Thenjiwe E. Mtintso, Ambasciatore Plenipotenziario del Sud Afri-ca in Italia. I vincitori del bando sono stati i seguenti: nella sezione dedicata alle scuo-le, per le scuola primaria ha vinto il disegno dell’Istituto comprensivo Rodari-Annecchino di Pozzuoli. Per le secondarie di primo grado ha vinto il video dell’Istituto comprensivo di Castel Volturno Centro. Per le scuole supe-riori di secondo grado ha vinto l’elaborato della IV B del Liceo Margherita di Savoia di Napoli. Per la migliore tesi di laurea, Anna-lisa Di Gilio con una tesi su lavoro e media-

zione nel mercato del lavoro; mentre per la Sezione speciale dedicata ad autori stranieri che hanno prodotto elaborati in italiano è stata premiata la bellissima raccolta di po-esie di Rosanna Crispim. Infi ne, il Premio Jerry Masslo 2012 è andato al documentario ‘Lo sfruttamento degli immigrati in Puglia. Caporalato e raccolta dei pomodori’ di Adam Yameogo e Jean Yameogo. Le due giornate del 22 e 23 sono state altret-tanto piene: Lunedì 22 si è tenuto, in mattina-ta, il convegno “il volto femminile del lavoro migrante”; nel pomeriggio la fi accolata fi no alla tomba di Jerry Masslo, presso il cimitero comunale di Villa Literno; dopodiché, in se-rata, la cena multietnica Cooperative Terre di Don Peppe Diana- Libera Terra, seguita dalla sfi lata di moda etnica dal brand “Made in Castel Volturno”. Martedi 23, invece, gli appuntamenti sono cominciati alle 6:00 del mattino e si sono conclusi alle 19:00 con lo spettacolo teatrale “Voci di lavoro” , presentato dalla compa-gnia Fuori Terra.

FILOMENA DIANA

fi [email protected]

Premio Nazionale Jerry Masslo

Società Senesi: defi cit comunicativo...

ANNO 2012Mese Tot. Produzione

[kg]Tot. R.I.

[kg]Tot R.D.

[kg]Prod. Pro Capite

[kg abitante/giorno]Perc. Di� erenziata

[%]

Marzo 1.557.527 1.383.380 174.147 2,08 39,0% ab/serviti 6.225Aprile 1.664.700 1.447.510 217.190 2,29 50,0% ab/ serviti

6.225Maggio 1.894.090 1.695.600 198.490 2,53 48,0% ab/ serviti

6.225Giugno 2.124.590 1.916.520 208.070 2,93 29,2% ab/ serviti

6.225Luglio 2.804.830 2.607.120. 197.710 3,74 26,1% ab/ serviti

12.345

ANNO 2011Abitanti Tot. Produzione

[kg]Tot. R.I.

[kg]Tot R.D.

[kg]Prod. Pro Capite

[kg abitante/giorno]Perc. Di� erenziata

[%]

24.149 22.793.689 21.635.180 1.158.509 2,6 5,08%

Page 9: Informare Novembre 2012

09

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Napoli, ascolta i tifosi: “Vogliamo vincere!”

Aumento Prostituzione: Allerta a Castel Volturno

È con gioie e vittorie, schiaffi e sconfi tte che nel calcio si accumula l’esperienza giusta per raggiungere grandi traguardi. Vincere anche senza particolari meriti, avendo saputo soffrire, è il

frutto di una maturazione accumulata nel tempo e il seme per un buon raccolto a fi ne stagione. Quelle con Sampdoria e Udinese sono sfi de vinte col sudore alla fronte, i cui tre punti assumono rilevante importanza. Ne sentono ancora il sapore i napoletani, invece, di quell’amaro aperitivo del sabato sera, quando Juventus e Napoli si sono sfi date a casa della Vecchia Signora. Una partita iniziata a Coverciano, tra inutili polemiche sul minutaggio differenziato tra napoletani e juventini in Nazionale e i problemi muscolari di Buffon, e terminata con la querela dei napoletani contro gli atti di razzismo dei tifosi bianconeri, incentivati dallo scandalo giornalistico di Amandola, giornalista della Rai che in un servizio pre-partita per Tg Piemonte, distingueva cinesi e napoletani dalla “puzza”. Un’offesa alla morale giustiziata in modo esemplare: sollevato dall’incarico e negato lo stipendio a Gian Piero Amandola per

l’inqualifi cabile servizio. Sul campo invece ha vinto la Juve, ma subire gol dopo ottanta minuti, lasciando Caceres libero di staccare di testa in area di rigore e insaccare il gol del vantaggio, è qualcosa che fa ancora male napoletani, soprattutto se la sconfi tta arriva da una propria leggerezza difensiva. Poi dopo due minuti Pogba la chiude ma è la conseguenza del primo gol del vantaggio. Il cammino è ancora lungo. C’è tempo per riscattarsi e vendicarsi. Lo scudetto è l’obiettivo annunciato a inizio stagione e in antitesi ad esso c’è l’Europa League, affrontata dagli azzurri non con troppo onore fi nora. 7 gol subiti nelle ultime due partite perse, prima in Olanda col Psv, poi col Dnipro in Ucraina. Le seconde linee non valgono qualitativamente i “titolarissimi”. I napoletani però vogliono rispetto per la maglia e pretendono orgoglio e sudore dagli azzurri, evitando di fare ulteriori fi guracce per una squadra come Napoli che in Europa non le merita. Viaggia quindi su due binari paralleli il Napoli di Mazzarri: in campionato è tra le squadre più in forma del torneo, seconda in classifi ca e meno tre punti dai bianconeri, mentre in Europa League i risultati non gioiscono ma la classifi ca è corta e il Psv, a quota 4 punti, è a solo una lunghezza di distanza. Più fronti quindi a cui badare con l’obbligo di onorare i colori e la maglia. Ora i tifosi hanno solo un obiettivo nella testa: vincere!

FABIO CORSARO

[email protected]

Tutto è cominciato tra la notte del 24 e 25 settembre, quando alcune ruspe e agenti della polizia, verso le 4:00 del mattino, si presentano a casa di Carmine Iaunese, piastrellista di Casal di Principe, con l’ordine del Pm di Napoli di abbattere la sua villetta abusiva di 80 mq. Quella mattina, nonostante l’aggressione contro gli agenti da parte di molti Casalesi accorsi presso l’abitazione in via Borsellino, la modesta villetta viene buttata giù. E’ la rivolta popolare: nei giorni immediatamente seguenti le piazze del Paese sono stracolme di gente, alcuni manifestanti addirittura occupano i binari della stazione di S.Cipriano d’Aversa e la rabbia sembra incontenibile. La chiesa, con la partecipazione dei parroci rappresentativi delle parrocchie di Casal di Principe : Don Franco Picone (chiesa di S. Nicola di Bari), Don Carlo Aversano (chiesa S.S. Salvatore) e Don Franco

Manzo (chiesa Spirito Santo), organizzano una fi accolata silenziosa a cui prendono parte più di trentamila abitanti. Gli slogan sugli striscioni portati in processione per il paese riportano la scritta: “Abbiamo sbagliato! Vogliamo pagare. Sul passato solo silenzio…. Per il presente risposte concrete di legalità.” Ma qualcuno fa troppa fatica a credere ancora alla “favola” della legalità e tutto il risentimento per questo Stato insensibile e

brutale, “forte con i deboli e debole con i forti” non può che manifestarsi chiaramente dalle parole e dalle azioni dei cittadini indignati. A guidare questa sorta di rivolta popolare è l’associazione locale Coordinamento per il riscatto, che cerca di avanzare alla Procura Generale delle proposte ragionevoli con cui affrontare la grave piaga dell’abusivismo. Ciò che il Coordinamento chiede è “una graduazione delle demolizioni, realizzabile attraverso l’adozione di una strategia di abbattimento secondo cui le prime case ad essere abbattute dovrebbero essere

non le prime abitazioni di modesti lavoratori ma piuttosto quelle costruite sui suoli demaniali, per poi procedere nei confronti di chi è proprietario di più case a fi ni speculativi”. Intanto la reazione si fa sentire anche dalle scuole e sono proprio gli alunni del liceo scientifi co di San Cipriano a scendere in piazza gridando: “il futuro del paese siamo noi”. Insomma, a Casale sono giorni di tensione; nessuno sa veramente a chi additare la colpa, forse allo stato, forse alla politica locale che non ha saputo, nel corso degli anni, dare le giuste informazioni e orientamenti alla popolazione, forse ai camorristi. Comunque sia, tra la confusione e la rabbia, gli abbattimenti stanno continuando e il 2 ottobre le ruspe sono tornare per mandare giù altre due abitazioni, con condizioni non dissimili a quella di Iaunese, ubicate all’angolo tra via Borsellino e Val D’Aosta.

FILOMENA DIANA

Fabio Corsaro

I numerosi arresti di extracomunitari e compo-nenti dei clan locali non hanno affatto rallentato il business della prostituzione, ma anzi il campo sembra cresciuto con la nascita di nuove zone e luoghi di incontro. La presenza assidua di Ca-rabinieri e Polizia sul territorio non riesce a fre-nare tale fenomeno che agisce indisturbato da diversi mesi ,anche prima della stagione estiva, svolgendo le proprie attività alla luce del sole sotto gli occhi delle istituzioni e dei cittadini che percorrono tutti i giorni la SS Domitiana.In par-ticolare sono tre le zone che hanno avuto mag-giore sviluppo:In primis la zona Patria frequen-tata da donne dell’est Europa e Transessuali Italiani.A seguire il tratto di domitiana parallelo a Pinetamare frequentato prevalemente da ragazze africane ,ed infi ne la località villaggio del Sole.In Estate molti gestori di alberghi sono stati arrestati con l’accusa di sfruttamento della prostituzione ,ma ciò non ha spaventato affatto l’organizzazione che ha subito ovviato al pro-

blema con il semplice trasferimento delle donne all’interno di appartamenti nelle zone residen-ziali del comune ,prendendo gli appuntamenti attraverso semplici annunci sul web. Una novità è la presenza di individui che agiscono in modo completamente autonomo dai clan locali,per la maggior parte dei casi in case chiuse.Di solito sono Romeni o Albanesi e gestiscono quasi il 70% della prostituzione sul litorale.Tali scena-ri aumentano anche il rischio di reati minori:Ricordiamo il rapinatore che si fi nse polizziotto per rapinare una pro-stituta. La cosa che cade subito all’oc-chio è come tutto ciò si svolga in modo del tutto indisturbato su un territorio controllato ,in un comune sotto la guida del prefetto.A pagarne le conseguenze non sono solo i cittadini che ogni giorno devono assistere a siparietti indecenti ,ma anche i commercianti, disturbati dalle numerose diatribe tra prostitute e

clienti proprio fuori le loro attività ledendo l’im-magine dei negozi e facendo si che i possibili clienti scelgano altrieattività commerciali per fare le propriecompere come centri commerciali o negozi di altri comuni limitrofi .

VINCENZO LO [email protected]

www.vincenzolocascio.wordpress.com

Un’ora del vostro prezioso tempo per pianifi -care un futuro migliore per tutta pinetamare in-contro pubblico dell’associazione commercian-ti di pinetamare, aperto ai cittadini della localita’ di castel volturno, domenica 04/11/2012 ore 11:30 presso il Grand Hotel Pinetamare. Il degrado urbano e sociale di Castel Volturno e la pesante crisi che si è abbattuta sull’intera nazione non può lasciarci come spettatori pas-sivi. Peraltro, la nostra amministrazione comu-nale è in dissesto da oltre un anno ed è priva di uomini e mezzi per garantire anche i servizi minimi alla collettività. Inutile fare l’elenco e de-nunciare agli organi preposti i servizi carenti e, soprattutto, quelli inesistenti. Ci abbiamo pro-vato e ci siamo trovati a confrontarci con muri di gomma. E’ maturata in noi l’idea che occorre organizzarsi con le proprie forze e le proprie risorse, senza ovviamente sostituirsi al Comu-ne, e neanche al soggetto privato della tran-sazione Stato-Coppola, che deve ancora rea-lizzare gran parte degli interventi previsti nella

programmazione negoziata e nell’ atto stesso di transazione. Addirittura, la realizzazione del porto turistico, riteniamo non possa essere la cura per tutti i mali del territorio. Pertanto, l’Associazione Commercianti Pinetamare ha segnato un percorso, che desidera condividere con tutti i cittadini del luogo. Da oltre due anni organizziamo eventi -senza alcun contributo pubblico -per riscattare una località che ha vi-sto ridurre drasticamente le presenze turistiche sia in estate che nei fi ne settimana, nonché una sorta di assopimento e rassegnazione dei cittadini residenti per l’assenza di occasioni di incontro, di svago e di iniziative comuni per il bene di Pinetamare. Riteniamo, i tempi sia-no maturi per rendere continuativa l’opera di

rilancio della zona. Domenica 04/11/2012 alle ore 11.30 presso il Grand Hotel Pinetamare L’Associazione incontrerà i cittadini di Castel Volturno per condividere e programmare altre iniziative fi nalizzate al recupero urbano, socia-le ed economico di Pinetamare. Vi aspettiamo numerosi per decidere del NOSTRO futuro, senza più aspettare che lo facciano gli altri.

IL PRESIDENTE AGOSTINO MARCHESANO

Incontro con i ci� adini di Pinetamare

E’ ancora nel presidio di Legambiente e Libera Casapesenna che si promuovono iniziative di incoraggiamento alla legalità. L’incontro, da-tato il 23 ottobre e organizzato dai presidenti Pasquale Cirillo e Ernesto Piccolo, ha svilup-pato con estrema diligenza alcune tematiche rivolte a sensibilizzare in modo specifi co le nuove generazioni. Ospite d’onore, Catello Maresca, pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafi a di Napoli, affi ancato dal-la dottoressa Paola Galeone, commissaria del comune di Casapesenna. L’animata discus-sione, moderata dalla giornalista del mattino Marilù Musto, si è rivolta ad un uditorio va-riegato e corposo ma soprattutto alla foga di scolari capaci di mostrarsi per nulla indifferenti alle scottanti tematiche affrontate. I ragazzi della scuola media G. Pascoli di Casapesenna assieme con quelli del liceo scientifi co E. Se-gré, hanno partecipato vivamente all’incontro preparando delle proprie domande in merito a quelle problematiche con cui le loro famiglie si scontrano tutti i giorni: quella, ad esempio, dei rifi uti che incombono le strade del paese e del loro diffi cile smaltimento. Ma ciò che più di ogni altra cosa ha felicitato l’incontro è stata la comunicazione della notizia, da parte della commissaria Galeone, che la XIII traversa di corso Europa, in cui ha sede l’associazione Legambiente e il comune , è stata uffi cialmen-te intitolata al nome di Don Peppe Diana, fi -gura emblematica dell’anticamorra. Un gesto, richiesto dai presi-denti di Legambiente Casapesenna, di for-te impatto simbolico, ed è proprio sul ca-rattere del “simbolo” che quest’ iniziativa è stata pensata e rea-lizzata. Denominata, infatti, “Segnale di Cambiamento”, ha voluto offrirsi come la testimonianza di un

punto di svolta, di un’inversione di tendenza, a cui i cittadini di Casapesenna stanno pren-dendo parte, rispetto a tutta quella cultura che ancora si muove seguendo la scia delle attitudini illegali della camorra. Maresca, a tal fi ne, tiene a sottolineare l’importanza “di una sinergia tra cittadini e istituzioni che permetta la crescita civica della comunità e soprattutto delle nuove generazioni che rappresentano il futuro di queste terre”. “Ma c’è ancora tanto da fare”- afferma la com-missaria, che alle buone notizie ne aggiunge delle brutte comunicando il dissesto fi nan-ziario dichiarato dal comune, ma poi subito aggiunge – “ Purtuttavia il dissesto non è da considerare una negatività estrema perché, per quanto possa portare a sacrifi ci e rinunce, esso al contempo rappresenta uno spartiac-que con il passato. Il comune, infatti, disporrà di un nuovo bilancio equilibrato grazie al quale si potrà ripartire da zero.” Tra gli altri presenti all’incontro: il vece-prefetto vicario Michele Campanaro, Michele Buo-nomo (Legambiente Campania), l’avvocato Gianni Zara, legale della Federazione Anti-racket, Valerio Taglione (Libera Caserta), e il parroco Don Vittorio Cumerlato, la cui presen-za a questo tipo di iniziative dimostra che la Chiesa, oggi come ai tempi di Don Peppe, è a sostegno della società civile.

FILOMENA DIANA

Legambiente Casapesenna“Segnali di cambiamento”

Emergenza abusivismo a Casal di Principe: Piazze occupate da manifestanti

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Salve amici lettori, riprendiamo il nostro cammino attraverso questi articoli, verso un’odontoiatria informata provando a dare maggiore attenzione ai nostri denti. Infatti per anni una campagna pubblicitaria ha insistito sul dedicare un mese specifi co alla prevenzione delle malattie della bocca, denti compresi. Teniamo presente che tutti i bambini dai sei anni in poi, tempo dal quale inizia la permuta dei denti,sarebbe buona abitudine verifi care la presenza di tutti gli elementi dentari, la presenza di abitudini viziate, il corretto uso dei mezzi di spazzolamento dei denti, la presenza o meno di una deglutizione corretta, l’eventuale presenza di una postura corretta ed ancora tanti elementi che lo specialista ha ben presenti. Pertanto anche se parliamo di un controllo dei denti è semplice comprendere come l’organo bocca sia collegato e correlato con tanti sistemi e quindi il benessere e/o il corretto sviluppo degli stessi può infl uire su organi anche apparentemente non correlati.Bene, diventiamo operativi!La prima cosa da fare è scegliere un professionista di riferimento, ricerchiamo sempre un “odontoiatra o un medico dentista”, e anche telefonicamente fi ssiamo un appuntamento. Già questo primo contatto vi darà delle indicazioni su chi possa essere

l’interlocutore, infatti uno studio professionale, vi chiederà subito il motivo della visita, l’età del soggetto, se avete già effettuato un esame radiografi co della bocca, questo per quantifi care il tempo utile da dedicarvi.Giunti fi nalmente alla visita vera e propria chiediamo di valutare,principalmente per i più giovani , oltre allo stato di salute dei denti e delle gengive anche la posizione ed il corretto sviluppo sia dei denti che dei supporti ossei .Infatti è sin dalla prima infanzia che, alcune anomalie ortodontiche, vanno diagnosticate e trattate. Fortunatamente queste patologie non sono numerose e la maggior parte dei trattamenti ortodontici sono messi in campo con la fase di permuta dei denti intorno ai 10-11 anni di vita. Anche qui il tipo di trattamento, i tipi di apparecchiatura, i tempi sono sicuramente degli elementi che rappresentano delle variabili individuali. Certamente l’ortodontista è uno specialista che a seconda della problematica sceglie la terapia più corretta e gli strumenti idonei, ma sicuramente è una fi gura che in uno studio di qualità deve essere presente. Così come in medicina generale esiste il generalista ma le terapie migliori ed al passo dei tempi sono messe in campo dai singoli specialisti.Quindi ricapitolando, visita di controllo anche per valutare la necessità di trattamento

ortodontico; far valutare se fosse necessario, nei pazienti più piccoli, l ’ a p p l i c a z i o n e delle sigillature dei solchi dei denti defi nitivi, quali i primi molari che erompono intorno ai sei anni e che puntualmente i piccoli spazzolano poco, e le mamme pensano sbagliando, che anche quei denti andranno sostituiti. Richiediamo la lezione di igiene così da sottolineare a noi stessi ed ai nostri fi glioli quali siano le manovre corrette. Infi ne per noi adulti facciamo valutare anche la presenza di abrasioni da spazzolamento troppo energico, abrasioni che vanno rimpiazzate per evitare che i batteri possano più facilmente aggredire la dentina,con le facile conseguenze che possiamo immaginare.Bene, penso che anche questa volta possiamo fermarci qui, ed attendo sempre numerose le mail per richieste e quesiti specifi ci.

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere presso lo studio sito al Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel Volturno. Tel: 081 5094848, e-mail: [email protected]

Tutti i tipi di pesce hanno un elevato conte-nuto proteico, tra il 15 e 20% delle calorie, ad alto valore nutrizionale. Le proteine del pesce sono paragonabili a quelle della carne e pos-sono essere considerate una valida alternativa alla stessa il cui abuso, come noto, presenta controindicazioni. La composizione dei grassi invece è più variabile ed è strettamente legata al tipo di pesce che viene suddiviso in: pesce magro (branzino, seppia, calamaro, cernia, merluzzo, nasello, orata, polpo, rombo, soglio-la, trota); pesce semi-grasso (orata, cefalo, persico, dentice, pesce spada); pesce gras-so (salmone, anguilla, sgombro, tonno). Altra caratteristica fondamentale del pesce è una netta prevalenza degli acidi grassi polinsaturi, omega-3, essenziali nella lotta all’ateroscle-rosi e alle malattie metaboliche; migliorano il ritmo cardiaco, favorendo la circolazione del sangue; riducono la formazione di trombi ed

emboli; riducono i trigliceridi e l’aggregazione delle piastrine. Il pesce, contenendo gli ome-ga 3, favorisce lo sviluppo fetale, per questo consigliato dagli esperti durante la gravidanza e l’allattamento; è un alimento che non deve mancare nella dieta dei più piccoli (i più indi-cati sono il nasello e il merluzzo grazie al loro sapore delicato e alla morbida polpa). Oltre ad essere indicato per l’alimentazione dei più piccoli, il pesce risulta importante anche per gli anziani, grazie al contenuto ricco di calcio, fosforo e altri sali minerali che aiutano e preve-nire le malattie delle ossa come l’osteoporosi. Anche crostacei e molluschi, a volte conside-rati erroneamente grassi e non dietetici sono in realtà cibi poco calorici. Se da un lato conten-gono importanti quantità di colesterolo, dall’al-tro, essendo praticamente privi o quasi di gras-si saturi, possono essere consumati con una certa libertà, ma come tutto senza esagerare!Ciò che fa la differenza è il metodo di cottu-ra; si consiglia di preferire cotture alla griglia, al vapore, al forno e condire con olio di oliva extravergine.

DOTT.SSA GIUSEPPINA TRAETTINO

BIOLOGO NUTRIZIONISTA

SPECIALISTA IN SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE

E-MAIL: [email protected].: 3471385812

Le qualità del pesce

Potrebbe diventare un nuovo “caso Ilva” la bonifi ca della discarica Sogeri di Castel Volturno, che lo Stato si appresta ad effettuare con un progetto fi rmato Sogesid, società del ministero dell’Ambiente. Da un lato le ragioni di un territorio che dal 1995, anno in cui la discarica è stata chiusa, subisce gli effetti di una contaminazione continua dovuta al pessimo stato di conservazione del sito che, impermeabilizzato solo in piccola parte, non ha mai smesso di vomitare nell’ambiente agenti nocivi come il percolato e il biogas, generando tra la popolazione alti tassi di leucemie e tumori ai polmoni. Sul versante opposto i fondi a disposizione, scarsi, appena 13 milioni, non suffi cienti per una reale bonifi ca ma solo per un intervento tampone, come il posizionamento di una copertura in superfi cie. In entrambe le vicende ruolo rilevante lo svolge la magistratura, intervenuta anche a Castel Volturno nel marzo scorso con il sequestro dell’area di quasi 120mila metri; le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Mondragone hanno accertato infatti il percolato, liquido nocivo prodotto della decomposizione dei rifi uti, aveva inondato le campagne circostanti, in cui sorgono numerose aziende agricole e di allevamento di bufale, fi nendo probabilmente nel vicino Torrente Agnena e quindi in mare. L’ipotesi di reato è di disastro ambientale. Un disastro gridato a gran voce negli anni dalle associazioni ambientaliste, cui la camorra ha contribuito in modo determinante sversando a ripetizione nella Sogeri sia prima che dopo il 1995 i rifi uti speciali provenienti da aziende di tutta Italia, tanto che il boss Augusto la Torre defi nì il sito “bancomat di famiglia”. Le cause del disastro. E’ lo stesso “progetto di messa in sicurezza e bonifi ca della discarica

Sogeri”, già pubblicato tra agosto e settembre sul sito del Comune di Castel Volturno, ad indicare le ragioni del disastro. Le pareti della discarica sono impermeabilizzate solo in piccola parte, si legge nella relazione al piano della Sogesid, ovvero “parte dell’ultimo lotto di 64mila metri quadrati” (la Sogeri si estende per oltre 100mila metri quadrati), sono dunque vere e proprie groviere attraverso cui si infi la il percolato che poi torna in superfi cie o fi nisce nelle falde acquifere, che sono ad appena due metri di profondità. Il progetto riporta i dati di analisi risalenti al 1994 (a cura dell’Enea di Roma) sulle acque in superfi cie, che “evidenziano valori elevatissimi di ammonio e di metalli pesanti”, e del 1995 (effettuate dal professor Giancarlo Morelli della Federico II di Napoli), secondo cui la “falda a valle della discarica è interessata da valori elevati di ph, valori relativamente alti di cloruri e da contaminazione batterica di origine umana in atto”. A tal proposito un altro studio non allegato al piano, risalente al 2001 e commissionato dall’allora pm di Santa Maria Capua Vetere Arcibaldo Miller, ha accertato la presenza del liquido nocivo fi no a 40 metri nel sottosuolo. Per quanto riguarda il biogas, altro prodotto inquinante della decomposizione dei rifi uti, il piano Sogesid constata che “gli impianti di captazione (36 pozzi verticali, ndr) sono ormai in disuso e in stato di abbandono”. Il progetto non cita dati sulle patologie legate all’inquinamento, anche perché non sono mai stati realizzati studi complessivi sul fenomeno. Alcuni dati Asl riportano però un aumento del 500% negli ultimi anni dell’assistenza domiciliare ai malati di cancro, mentre qualche mese fa, alcuni specialisti della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, confermarono

all’Espresso l’altissimo numero di leucemie e di tumori ai polmoni e alla tiroide nella zona mentre un pneumologo affermò che su 400 casi di tumore, il 98% era inoperabile. Del pessimo stato di conservazione della discarica erano consapevoli i vari commissari straordinari delegati all’Emergenza Rifi uti o alle Bonifi che che ciclicamente provavano, invano, a costringere la Sogeri srl dell’imprenditore di Casal di Principe Giacomo Diana ad attuare piani di messa in sicurezza fi nendo per erogare fondi per interventi tampone come il prelievo del percolato al Consorzio Caserta4, ente controllato dal clan dei Casalesi, più interessato agli sversamenti abusivi che alle bonifi che come emerge dai documenti giudiziari. Quasi nove i milioni erogati in 15 anni di cui oltre due solo tra il 2005 e il 2007. Dopo ogni prelievo di emergenza, il percolato si riformava, mentre l’accumulo illegale di rifi uti sia in discarica che all’esterno dell’invaso, complice la mancanza delle recinzione per oltre metà del perimetro, proseguiva indisturbato: la Finanza, sempre a marzo, come attesta lo stesso progetto Sogesid, ha scoperto e sequestrato a fi anco alla Sogeri un mega-sversatoio abusivo formato da 5mila metri cubi di rifi uti ingombranti, tra cui centinaia di elettrodomestici. Le lacune del piano Sogesid. Una reale bonifi ca, secondo molti tecnici, presupporrebbe dunque un’impermeabilizzazione totale della discarica in modo da isolarla per sempre dall’ambiente circostante, o in alternativa, una riapertura dell’ammasso con selezione dei rifi uti non catalogabili tra quelli urbani, da inviare nelle apposite discariche, e l’edifi cazione di un nuovo invaso. Operazioni che costerebbero almeno quattro volte in più degli attuali 13

milioni, ma che potrebbero salvare un territorio devastato da anni. Nulla di ciò è al momento previsto. Il piano Sogesid, sulla cui esecuzione vigilerà attentamente la Procura sammaritana tramite la Finanza di Mondragone restando il sito sotto sequestro, prevede di caratterizzare i rifi uti, ovvero di analizzarne la diversa tipologia, ma non ne prescrive la rimozione nel caso molto probabile che si accerti la presenza di materiali tossici, soprattutto perché i fondi non basterebbero; è evidente che in tal caso i fi nanzieri e la Procura potrebbero bloccare i lavori, con il rischio che i tempi si allungino a dismisura. Il piano interviene altresì solo su alcune delle criticità indicate, ovvero la mancanza di “impermeabilizzazione sommitale”, con il posizionamento di una copertura (capping, ndr), ovvero di un telo per chiudere l’invaso in superfi cie in modo da evitare il passaggio dell’aria e dell’acqua e la formazione di nuovo percolato, il prelievo del liquido formatosi negli ultimi mesi e il ritorno in funzione di un effi ciente sistema di raccolta del percolato e dell’impianto di captazione del biogas; sono poi previsti interventi di lifting, come “il rimodellamento del corpo della discarica con risagomatura e messa in sicurezza delle scarpate”. Il regalo agli inquinatori. Il piano esclude tra l’altro un intervento sul percolato presente in profondità, ed esclude espressamente che parte dei 13 milioni sia utilizzato per la rimozione degli elettrodomestici abbandonati, che resteranno dunque a fi anco alla Sogeri, destinando però quasi il 5% dei fondi, circa 600mila euro, quale indennizzo per i proprietari dei terreni limitrofi che verranno espropriati per far procedere meglio i lavori. Si tratta di un’area di oltre 16mila metri quadrati attorno all’invaso,

che viene valutata a peso d’oro, per un prezzo al metro quadro di circa 36 euro; si parte da un’indennità base di 12 euro al metro quadro, già spropositata trattandosi di aree da anni esposte all’inquinamento proveniente dalla discarica - sebbene inopportunamente il Puc del Comune di Castel Volturno le defi nisca aree agricole – che si moltiplica per tre visto che i soggetti espropriati fi gurano anche come coltivatori diretti. I soldi andranno quasi interamente (oltre il 70%) alla famiglia Cecere, con forti legami di parentela e di affari con i Coppola (la moglie di Cristoforo Coppola è una Cecere, ndr), i costruttori delle otto Torri abusive poi abbattute, i maggiori inquinatori del litorale domizio. I Cecere sono i titolari dell’Azienda Agricola Bortolotto, una volta proprietaria dei terreni dove sorgono la discarica Sogeri e l’altra, più piccola (di circa 40mila metri quadrati), denominata proprio Bortolotto, oggi chiusa ma gestita fi no a qualche anno fa dal Consorzio Ce4. Lo stesso progetto dà poi un’altra indicazione importante, stabilendo che in quei terreni oggetto di esproprio sono “ritenuti ammissibili interventi nel settore dell’agro-energia ed interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili”; l’indicazione potrebbe ritenersi assolutamente superfl ua, trattandosi di un progetto di messa in sicurezza di una discarica, ma non lo è, se si pensa che la stessa Sogesid, o l’Agricola Bortolotto, sono impegnati anche nel settore del fotovoltaico. «Le discariche si possono bonifi care – spiega il geologo Roberto Simeone – non gli ammassi di rifi uti indifferenziati come la Sogeri e la Bortolotto».

MARILÙ MUSTO E ANTONIO PISANI

FONTE: BLOG DOVERE DI CRONACA

ortodontico; far valutare se fosse necessario, nei pazienti più piccoli, l ’ a p p l i c a z i o n e delle sigillature dei solchi dei denti

Prevenzione DentaleRubrica a cura del dr. Carmelo Pulella

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IL DIRITTO:Si chiude il primo capitolo di una delle vi-cende di cronaca che hanno maggiormente destato la curiosità più morbosa dell’opinione pubblica, l’omicidio di Melania Rea. Il 26 otto-bre scorso, il GUp di Teramo, in sede di giudizio abbreviato, ha infl itto la pena dell’ergastolo a Salvatore Parolisi. Nonostante il rito abbre-viato, è stata inferta la pena del carcere a vita, in quanto lo sconto di pena previsto per il rito scelto, un terzo della pena, è stato annullato dalle aggravanti contestate la minorata difesa, la crudeltà, e il vilipendio aggravato sul corpo per depistare le indagini. Sebbene per la collettività la sentenza sia l’epilogo più giusto, da un punto di vista pret-tamente giuridico permangono zone d’ombra nell’impianto accusatorio, che destano non poche perplessità in ordine alla reale dinamica dei fatti. Siamo al cospetto di quello che viene defi nito un processo indiziario, ovvero ba-sato non su prove schiaccianti. In particolare, sembrerebbe che la pronuncia di condanna si fondi sul comportamento ambiguo serbato

dall’imputato, il quale avrebbe addirittura mentito ispirandosi alla realtà. Cosa signifi ca? Parolisi, secondo l’ipotesi dell’organo inquirente, con l’intento di precostituirsi un alibi convincente avrebbe ricostruito i fatti di quella giornata ispirandosi ad episodi avvenuti realmente, ma in giornate diverse. La motivazione della sentenza, in ogni caso, renderà manifesto il ragionamento dei giudici. Di certo è singolare pensare che Parolisi abbia deciso di consumare un tale delitto in una zona in quel momento frequentata da molti militari. Logica imporrebbe che un delitto premeditato venisse consumato in condizioni diverse. Anche il movente non sembra convincere completamente, ovvero la diffi coltà di gestire una relazione exrta-coniugale. Spetta adesso agli avvocati della difesa far rilevare ai giudici di appello tali incongruenze.

Possibile compensare debiti e crediti con il fi sco

Esiste un modo per recuperare un credito nei confronti dall’erario senza dover attendere i biblici tempi dei rimborsi statali: la Com-missione Tributaria Provinciale di Trento [1] ha riconosciuto la possibilità, per i contribuenti che avanzino crediti verso il fi sco, di compensare dette partite con eventuali debiti dovuti al fi sco stesso. Si tratta del meccanismo della compensazione giudiziale, effettua-ta cioè con provvedimento del magistrato su richiesta della parte.

Tale possibilità è sempre stata negata dall’Agenzia delle Entrate che, ritiene che si debba innanzitutto pagare quanto dovuto e, per ottenere poi il pagamento del credito, si debba pro-cedere nelle forme ordinarie con la richiesta di rimborso e la conseguente attesa (che spesso dura degli anni). Tuttavia, sostengono i giudici tributari di Trento, la norma che consente la compensazione del dare/avere, tra il cittadino e l’erario, esiste [2], ma non è mai stata regola-mentata con norme di attuazione. Negare perciò al contribuente un diritto riconosciutogli dalla legge solo perché, a distanza di circa dodici anni, il Ministero dell’economia e delle Finanze non ha ancora emanato i regolamenti di esecuzione signifi cherebbe sovvertire il principio della gerarchia delle fonti e privilegiare un regolamento al posto della legge (che invece è diretta e immediata espressione del popolo) [3].La sentenza – prosegue con queste signifi cative affermazioni: “Se il contribuente è chiamato a versare somme pur dovute, ma in presenza di un suo credito nei confronti dell’Ente imposi-tore, viene a sopportare, anche se solo in via temporanea, un onere economico superiore a quello richiesto dalle leggi d’imposta. Se l’Erario continua ad incassare, pur essendo debitore nei confronti del privato, si viene a trovare nella disponibilità di somme che, in realtà, non gli sono dovute, con evidente lesione anche del principio di capacità contributiva. Tale anomala situazione verrebbe poi sanata all’atto del rimborso ma, sino a quando la restituzione non è compiuta, non sembra potersi negare la violazione del principio costituzionale soprarichiamato“.È bene chiarire, tuttavia, che nel caso di specie la compensazione è stata possibile proprio per-ché è intervenuto un giudice a disporla [4], non potendo invece essere operata in autonomia dal contribuente. [1] Comm. Trib. Prov. Trento, sent. n. 81/01/12 del 19.06.2012.[2] Così previso dall’art. 8, comma 1, legge n. 212/2000, c.d. Statuto dei Contribuenti.[3] Così prosegue la sentenza: “Non solo, ma, signifi cherebbe anche, ledere i principi costituzio-nali della riserva di legge (art. 23 Cost.) e della capacità contributiva (art. 53 Cost.), posto che, ove si dovesse ritenere che l’operatività della compensazione sia condizionata dai regolamenti amministrativi, si verrebbe a ritenere che la disciplina della compensazione sarebbe rimessa non alla legge, ma a regolamenti, cioè ad atti amministrativi”.[4] Si dice “Compensazione giudiziale”.(Fonte: “La Legge per Tutti”

Se il fondo patrimoniale non è annotato sull’atto di matrimonio, la casa è pignorabileIl debitore deve dimostrare che il fondo patrimoniale da lui costituito è stato annotato nell’atto di matrimonio se vuole bloccare il pignoramento della banca sulla propria casa. Com’è noto, condizione per costituire un fondo patrimoniale è che vi sia un matrimonio. Per-tanto, il fondo può essere opposto ai creditori – così bloccando l’esecuzione forzata – a condizione che sia stato annotato sull’atto di matrimonio dei coniugi. Se manca tale ultimo adempimento, chiunque può aggredire gli immobili e ogni altro bene che il notaio abbia vincolato al fondo stesso.La Cassazione, in una recente sentenza [1], ha poi chiarito che è onere del debitore, qualora chieda al giudice di sospendere il pignoramento in atto sui propri beni inseriti nel fondo, di di-mostrare che quest’ultimo è stato trascritto sull’atto di matrimonio. La mancata annotazione, se non documentata dal debitore, può essere rilevata d’uffi cio dal giudice nel corso del processo. Pertanto, in tal caso, il pignoramento sui beni del fondo andrà ugualmente avanti. [1] Cass. setn. 16526/12 del 28.09.2012. (fonte: “la legge per tutti”)

Lo spirito del design di avanguardia incontra la cultura del progetto architettonico nella pre-stigiosa cornice di PIERRE Arredamenti a Marcianise. L’Ordine degli Architetti della Provincia di Caserta e l’ADI Campania, Asso-ciazione per il Disegno Industriale, hanno stilato un programma di iniziative, comuni e coordi-nate, da svolgere nel prossimo anno per l’ag-giornamento professionale, la qualifi cazione dei giovani professionisti e per promuovere la cono-scenza del design tra gli iscritti della Provincia. Il primo evento, dal titolo “Nuove Culture del Progetto”, si svolgerà nel prestigioso Showroom di Francesco Piccolo il prossimo 15 novembre alle 18,00. Il format inedito della manifestazione prevede il confronto fra due architetti operanti nel territorio casertano, Beniamino Servino e Raffaele Cutillo, e due designer operanti in Campania, Marcello Panza e Roberto Monte,

con lo scopo di eviden-ziare le specifi cità e le

coincidenze nel lavoro professionale delle due categorie creative nel confronto con il progetto visto come iniziativa sostenibile e promotore di civiltà. Il confronto pubblico avverrà con brevi interventi dei professionisti che presentano un proprio lavoro in pochi minuti con l’ausilio di modelli e/o di immagini. Il Presidente dell’ADI Campania, Salvatore Cozzolino, regolerà i contributi, mentre l’intervento del presidente dell’Ordine di Caserta, Enrico De Cristofaro, concluderà il dibattito. Lo showroom PIERRE, che da poco ha rinnovato e potenziato i propri spazi espositivi, ha organizzato l’accoglienza a Marcianise, e coordinato, con Delia Gam-bardella e Antonio Luliano, l’intera kermesse che prevede anche la presentazione di mobili e complementi di arredo selezionati tra quelli in mostra al Salone del Mobile di Milano 2012.Ringraziando il prof. Cozzolino per la disponi-

bilità, con-sigliamo di seguire le at-tività dell’ADI direttamente dal sito:

www.adi-design.org/homepage.htmlSE AVETE DOMANDE E CURIOSITÀ DA PROPORRE AL

PROF SALVATORE COZZOLINO SCRIVETE A: [email protected]

La popola-zione di Ca-stel Volturno si è mossa c o m p a t t a per la ria-pertura del cavalcavia di Ischitella che era sta-

to chiuso, con Ordinanza del settore viabilità della Provincia di Caserta il 31 maggio 2012. Lo scrivente in data 5 ottobre 2012 ha incontrato in Provincia l’Assessore al ramo Ing. Giovanni Mancino e i responsabili tecnici l’ing. Alessan-dro Diana e l’ing. Antonino del Prete, fi rmatario dell’Ordinanza. Vista la disponibilità dell’As-sessore e dei tecnici della Provincia, sono sta-te raccolte in soli quattro giorni, attraverso una petizione pubblica, 700 fi rme. Il risultato è stato eccezionale e dimostra come la Collettività lo-cale, in situazioni di emergenza, sia pronta a rivolgersi alle istituzioni per reclamare i propri diritti. La petizione è stata allegata a una rela-zione tecnica fi rmata dal sottoscritto e indiriz-zata al Presidente della Provincia di Caserta On. Domenico Zinzi, al Prefetto di Caserta dott.ssa Carmela Pagano, al Commissario Straor-dinario di Castel Volturno prefetto Antonio Contarino e al Direttore Generale ASL Caserta dott. Paolo Menduni. Di seguito si riportano i tratti più signifi cativi della relazione protocollata l’11 ottobre 2012: “ si segnala che la chiusura del sovrappasso, interdetto alla circolazione per ragioni di pubblica utilità dal 31.05.2012, ha comportato gravissime problematiche rela-tive alla salvaguardia della pubblica e privata incolumità, enormi disagi alla popolazione e, di fatto, il blocco delle attività commerciali. Molti automobilisti non rispettano il percorso alter-nativo predisposto dalla citata Ordinanza della Provincia di Caserta, a parere dello scrivente, per due motivi: 1) evitare di allungare il percor-so di circa 2 km, che diventano molti chilome-tri per chi è costretto a ripetere tale percorso più volte al giorno (in tempi di crisi il costo del

carburante aumenta); 2) accedere alle proprie abitazioni, alle attività commerciali e ai lidi lo-cati lungo la Domitiana, sul lato mare, in corri-spondenza del cavalcavia interdetto (un diritto che non può essere assolutamente negato o ristretto ai solo residenti. Come possono “so-pravvivere” le attività commerciali se l’accesso è riservato ai soli residenti?). Gli automobilisti pertanto, contravvenendo al divieto di accesso, rischiano di scontrarsi con i veicoli che giungo-no nel senso opposto di marcia. i punti di criti-cita’ sono tristemente noti. infatti, proprio qui, in passato si sono verifi cati degli incidenti mortali. Inoltre, gli stessi automobilisti aggirano le bar-riere costituite da “new jerersy” e attraversano il ponte, violando l’Ordinanza. Ciò comporta un rischio per loro e per i veicoli che circolano sot-to il cavalcavia. Si evidenzia, però, che anche il percorso alternativo proposto dall’Ordinanza non rispetta le norme di sicurezza ed è, allo stato, in un pessimo stato di manutenzione. Come già segnalato dalla dott.ssa Santa Mar-tella, titolare della Farmacia “Ischitella”, con una lettera inviata alla Provincia di Caserta il 24.09.2012 “i cittadini della località Ischitella sono esasperati anche per le diffi coltà di rag-giungere la farmacia, quale unico presidio sa-nitario ubicato nella zona, che sovente funge pure da postazione di primo soccorso”. I resi-denti della zona infatti, hanno diffi coltà a ser-virsi delle scuole, dei locali commerciali e delle strutture sanitarie. Il sottoscritto, inoltre, ha effettuato personalmente un’indagine presso le strutture commerciali dell’area in-t e r e s s a t a . I commer-cianti hanno reg i s t ra to , nella mag-gior parte dei casi, un calo di circa il 50% degli introiti eco-

nomici, negli ultimi 4 mesi, ovvero da quando è stata interdetta la circolazione (31.05.2012). Molti dei commercianti stanno anche preve-dendo un’azione legale per risarcimento danni visto che il cavalcavia in questione non è mai stato oggetto di opere di manutenzione ordina-ria e straordinaria da parte dell’Ente preposto, ovvero dal 22.10.2001. Questa informazione ricevuta dai cittadini del territorio, facilmente verifi cabile, è sconcertante. Ciò signifi ca, infat-ti, che il cavalcavia non ha ricevuto interventi di manutenzione, almeno ordinaria, da 11 ANNI!!! Il sottoscritto ha effettuato un sopralluogo tec-nico. L’importo necessario per realizzare i lavo-ri e per mettere in sicurezza il cavalcavia è in-feriore a 100.000 (centomila) euro. Si stimano dei tempi di esecuzione di circa 2 settimane. La strada è costituita da due carreggiate per cui si potrebbero effettuare i lavori in sicurez-za anche su una carreggiata, lasciando libera l’altra carreggiata per il traffi co veicolare.” La Provincia ha dato massima disponibilità per la risoluzione immediata. L’Assessore Mancino, in data 20 ottobre 2012, ha dichiarato al Cor-riere di Caserta “Dandoci da fare e utilizzando dei residui, nonostante le condizioni economi-che non facili, in pochi mesi o al massimo entro l’inizio dell’anno potremo risolvere il problema”.

A CURA DELL’ARCH. ALESSANDRO CIAMBRONE

PRES. ASS. ALBERGATORI E RISTORATORI LITORALE DOMITIO. VICE PRESIDENTE CLUB UNESCO CASERTA.

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AUTORE: AVV. FABIO RUSSO E-MAIL: [email protected]

TEL.: 3476595190

Si chiude il primo capitolo di una delle vi-cende di cronaca che hanno maggiormente destato la curiosità più morbosa dell’opinione pubblica, l’omicidio di Melania Rea. Il 26 otto-

Sentenza Parolisi, troppe zone d’ombra!

ARCHITETTI E DESIGNERSNuove culture del progetto

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando via Gramsci 19, Napoli

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Azione popolare per il cavalcavia di Ischitella

Il cavalcavia di Ischitella, ancora chiuso!

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Viale degli Oleandri, 22 Aperti da Martedì a Sabato

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