Informare Gennaio 2012

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LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO Informare è un periodico del “Centro Studi Officina VolturnoAnno 8° - Numero 105 - GENNAIO 2012 www.informareonline.com DISTRIBUZIONE GRATUITA Caserta non è africana, lo è il litorale domitio > > > pag. 2 Dissesto rifiuti, retroscena di una differenziata che non va > > > pag.5 Rifiuti tossici, quanto ci costate? Ricerca scientifica sui benefici delle bonifiche > > > pag. 3 Marek uno di noi > > > pag.8 “Lo sport mi ha salvato la vita”, tra sogni e solidarietà. Intervista a Gianni Rivera > > > pag. 7 Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE) Tel. 0823 18 75 291 Federico Lesta GA.SA edicola ga.sa GIOCATTOLI - RICARICHE DVD - FAX - LOTTERIE SCHEDE INTERNAZIONALI ABBONAMENTI E BIGLIETTERIA TRASPORTI PUBBLICI GA.SA L’articolo a firma del Pubblico Ministero della DDA di Napoli, Antonello Ardituro, apparso su Il Mattino dell’11 dicembre 2011, è da leggere tutto d’un fiato ed è difficile non condividere tutte le sue affermazioni, a partire dal titolo: Il trono vuoto di Gomorra ultima chance per lo StatoAggiungerei solo che è l’ultima chance anche per tutti i cittadini del nostro territorio, che dovrebbero avere come primo obiettivo quello di provare a cancellare la parola “Gomorra” per sostituirla con la più antica e conosciuta “Terra di Lavoro”. Perché mi giro intorno e vedo tantissimi lavoratori coraggiosi (operai, artigiani, imprenditori) che hanno voglia di cambiare il proprio presente per avere certezza di un futuro concreto pieno di iniziative, investimenti, crescita e legalità durature. Come non si può condividere un’altra affermazione: …tocca allo Stato assumere la leadership del territorio… quello che non ha mai fatto…Non è ovviamente una critica alle forze dell’ordine o alla magistratura, che fanno sempre ampiamente il loro dovere e svolgono i propri compiti tra mille difficoltà, ma è certamente uno stimolo affinché lo Stato creda di più in sé stesso, investendo il massimo delle risorse disponibili nella lotta alle criminalità e nel sostegno ai tanti cittadini che pagano ogni giorno le difficoltà di resistere ad un Sistema Criminale che ha inghiottito, a vario titolo, tutti i livelli istituzionali. Concludo con un’altra citazione che non necessita di commenti: Oggi l’alibi è caduto… Occorre fare presto e bene… Chi si sfila è peggio di Zagaria!!!Stangata elettrica sotto l’albero > > > pag. 4 Da terre di Gomorra, a terre di Don Diana > > > pag. 8

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Informare apre il nuovo anno con la questione immigrazione, analizzando il Dossier statistico redatto dalla Caritas in collaborazione con la Fondazione Migrantes. La pagina 3 mostra chiaramente i benefici delle bonifiche sul litorale domitio ed in Campania dai rifiuti tossici, analizzando al contempo la tempistica del Registro tumori provinciale che sarà redatto dall'ASL di Caserta. Non mancano le inchieste: come l'accisa sull'energia elettrica di 22 euro per 1000kw imposta ai cittadini di Castel Volturno, o lo scandalo della differenziata nello stesso luogo con costi enormi da sostenere. Importante l'intervista al calciatore Gianni Rivera da parte del nostro Fabio Corsaro

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Page 1: Informare Gennaio 2012

LITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNOLITORALE DOMITIO - CASTEL VOLTURNO

Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno” Anno 8° - Numero 105 - GENNAIO 2012

www.informareonline.com

DISTRIBUZIONE

GRATUITA

Caserta non è africana, lo è il litorale domitio

> > > pag. 2

Dissesto rifiuti, retroscena di una differenziata che non va

> > > pag.5

Rifiuti tossici, quanto ci costate? Ricerca scientifica sui benefici delle bonifiche

> > > pag. 3

Marek uno di noi

> > > pag.8

“Lo sport mi ha salvato la vita”, tra sogni e solidarietà. Intervista a Gianni Rivera

> > > pag. 7

Angolo: Viale Oleandri / Viale Acace

Pinetamare - 81030 Castel Volturno (CE)

Tel. 0823 18 75 291

Federico Lesta

GA.SA

edicola ga.sa

GIOCATTOLI - RICARICHE

DVD - FAX - LOTTERIE

SCHEDE INTERNAZIONALI

ABBONAMENTI E BIGLIETTERIATRASPORTI PUBBLICI

GA.SA

L’articolo a firma del Pubblico Ministero della DDA di Napoli, Antonello Ardituro, apparso su Il Mattino dell’11 dicembre 2011, è da leggere tutto d’un fiato ed è difficile non condividere tutte le sue affermazioni, a partire dal titolo:

“Il trono vuoto di Gomorra ultima chance per lo Stato”Aggiungerei solo che è l’ultima chance anche per tutti i cittadini del nostro territorio, che dovrebbero avere come primo

obiettivo quello di provare a cancellare la parola “Gomorra” per sostituirla con la più antica e conosciuta “Terra di Lavoro”.Perché mi giro intorno e vedo tantissimi lavoratori coraggiosi (operai, artigiani, imprenditori) che hanno voglia di cambiare

il proprio presente per avere certezza di un futuro concreto pieno di iniziative, investimenti, crescita e legalità durature. Come non si può condividere un’altra affermazione:

“…tocca allo Stato assumere la leadership del territorio… quello che non ha mai fatto…”

Non è ovviamente una critica alle forze dell’ordine o alla magistratura, che fanno sempre ampiamente il loro dovere e svolgono i propri compiti tra mille difficoltà, ma è certamente uno stimolo affinché lo Stato creda di più in sé stesso,

investendo il massimo delle risorse disponibili nella lotta alle criminalità e nel sostegno ai tanti cittadini che pagano ogni giorno le difficoltà di resistere ad un Sistema Criminale che ha inghiottito, a vario titolo, tutti i livelli istituzionali.

Concludo con un’altra citazione che non necessita di commenti:“Oggi l’alibi è caduto…

Occorre fare presto e bene…Chi si sfila è peggio di Zagaria!!!”

Stangata elettrica sotto l’albero

> > > pag. 4

Da terre di Gomorra, a terre di Don Diana

> > > pag. 8

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PAG. 2 INFORMAREAttualità

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

Vice: Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Area Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker e grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello. Fotografo ufficiale: Antonio Ocone

di Fotogram

Collaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone (Presidente), Silvio e FulvioTrocchia,Mike Chunda,Vincenzo

Esposito,Sandra Scialla,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco e Salvatore

Trapani,Gianluca D'Amato, Riccardo e Roberto Ciccopiedi,

Mario Mazzella,Chiara Fedele.

La tua posta va indirizzata a:INFORMARE

P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare

81030 Castel Volturno (CE)email:

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Chiuso il: 23/12/2011Numero Copie : 4000

Stampa: LITERSTAMPACorso Umberto I, 297

81039 Villa Literno (CE)Tel. 081/8928482

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Caserta non è africana, lo è il litorale domitio

castel volturno. La scadenza elettorale di primavera, per il rinnovo del Consiglio comunale, apre di fatto una stagione di dibattito, di incontri, di dialettica – anche accesa - che porteranno –alla fine– alla composizione degli schieramenti che si contenderanno gli scranni dell’Assise consiliare. Vincenzo Gatta, che è stato assessore per un certo periodo nella precedente giunta Nuzzo e candidato alle ultime elezioni provinciali, ribadisce, con la consueta passione di essere legato indissolubilmente alla politica e annuncia che a queste elezioni intende essere presente. Quali le motivazioni più profonde? «Continuo a sentirmi figlio di quella grande tradizione - dice - che ha contribuito così fortemente alla nascita del nostro stato democratico e che parte, ancora prima, da Sturzo, nel popolarismo, nella voglia di stare tra la gente, con la quale condividere problemi e speranze e assieme alla quale elaborare progetti ed identità. Il ruolo della politica – diceva Don Lorenzo Milani – è questo: uscire insieme dai problemi! Uscirne da soli è l’avarizia. Ecco: penso che troppo e per lungo tempo sia stata inseguita la seconda strada, quella della ricerca del proprio tornaconto personale, spesso a scapito di tutti. Ora occorre voltare pagina. È quello che ho intenzione di fare con chi ci guarda con fiducia e anche con chi deve essere convinto perché ancora non crede in noi». Ma la politica non è fatta solo di ideali: essi vanno articolati in un progetto, nelle proposte. Quale è il tuo progetto? «Il progetto politico che ho in mente si basa sulla coesistenza del vecchio e del nuovo. Ciò che è vecchio – non è vecchiume – ci garantisce l’ancoraggio a valori sempre validi: l’insegnamento sociale della Chiesa, l’attenzione per la famiglia, i giovani, l’ambiente, la legalità, la creazione di una

rete di rapporti che metta in circolo virtuoso il valore delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi, un’economia solidale, il valore dell’infanzia, della terza età, la partecipazione vera ed effettiva alla vita del palazzo, il valore delle donne. Sono valori del passato proiettati e rinnovati nel presente. Essi, oggi, sono fatti propri da tanti giovani, da una classe dirigente fortemente rinnovata che vuole camminare insieme a quella che su questi temi da tempo lavora e tanto ha da suggerirci e, consentitemi, da insegnarci”. Parli di giovani, che spesso non si sono mai accostati alla politica, eppure hai già svolto il ruolo di amministratore comunale: «Non rinnego – dice Gatta - il passato, i miei trascorsi, i valori a cui mi sono ispirato, il modo di essere e di concepire la politica. Desidero fortemente che questo bagaglio di conoscenze, di sensibilità, di attenzione giunga anche in Futuro e Libertà che è un partito nuovo ma che ha radici nel passato. Se ci facessimo guidare dal compromesso, quale unico motivo dello stare insieme, daremmo vita ad un soggetto debole, le cui contraddizioni esploderebbero il più rapidamente possibile, creando un grande vuoto nella politica e cedendo terreno ad altri soggetti. Per la selezione di una nuova classe dirigente bisogna ripristinare metodi basati sulla capacità politica dimostrata sul campo e non sulla forza elettorale propria o del partito di appartenenza». Dunque, una nuova scelta. Vi saranno motivazioni forti, diversamente che senso avrebbe? «Ho aderito a Futuro e Libertà perché è un soggetto politico plurale, nel quale nessuno rinuncia a ciò che è stato e a ciò che vuole essere. So che c'è curiosità ed attenzione per il prossimo appuntamento elettorale. C'è molta sfiducia e c’è anche chi si

impegna a gettare ombre sulle nostre intenzioni spronando la gente a non partecipare. Purtroppo la politica porta pure questo... ma colui che è convinto della giustezza del proprio cammino non ha bisogno di dimostrare che quello altrui è sbagliato». In attesa del programma, già hai in mente un metodo per procedere in questa fase? «Ritengo indispensabile la collegialità di ogni scelta, per costruire il prossimo progetto politico, un Terzo Polo allargato anche ad altre esperienze e all’associazionismo. Ogni decisione dovrà essere presa in maniera condivisa. Dobbiamo dire no a compromessi da prima repubblica, ad alleanze basate sul nulla. Una scelta ampiamente condivisa determina tempi lunghi ma come è vero che da soli si va più veloci è altrettanto vero che insieme si può andare più lontano... e noi vogliamo andare lontano, vogliamo poter amministrare bene il nostro paese». Quale il campo d’azione sul quale vuoi concentrare maggiormente i tuoi sforzi? «Il sociale deve essere il nostro campo d'azione. Ritengo che sia dovere di ogni amministratore quello di confrontarsi con le realtà sociali della comunità che va a governare. Noi sentiamo l'urgenza di stare in mezzo alle persone per ascoltarne i problemi, i bisogni e le speranze, per coinvolgerle nelle scelte che saremo chiamati a prendere».Dunque un’idea nuova di politica? Ma di idee nuove ne sono tante in circolazione. Tu a cosa pensi? «La politica - conclude Gatta - è essenzialmente un servizio. Un servizio che nessuno ci obbliga a prestare, perciò chi decide di mettersi in gioco deve farlo con la consapevolezza di dover dare il meglio. Lavorerò affinché la componente giovanile sia ampia e valorizzata, trovando il giusto mix tra

entusiasmo ed esperienza che ci consenta sin da subito di rendere quel servizio efficiente che la nostra comunità merita. Saranno, i prossimi, mesi intensi, frenetici, mesi duri; non sarà facile realizzare il nostro progetto ma nulla è impossibile a chi ci crede. Abbiamo il dovere di lavorare tutti, di lavorare uniti per dare al nostro paese il futuro che merita. Su un punto sarò intransigente: rinnovamento e discontinuità».Fin qui il Gatta-pensiero. Ovviamente, al di là delle idealità, occorre puntare l’obiettivo su un programma concreto, che si articoli su vere e proprie proposte. Cosa fare, ad esempio per l’ambiente? E per lo sviluppo? Quale la migliore soluzione per rendere più omogenei i 27 chilometri di lunghezza del territorio (con le comunità che li popolano) e garantire una presenza equilibrata e dignitosa dei servizi? Quale l’impegno per la scuola? Come gestire il bilancio? Come combattere l’evasione della fiscalità locale e il malaffare? Come contenere la marginalità dei giovani e riconvertirla positivamente? E i progetti in itinere quanto incideranno sul benessere della cittadinanza e quale ruolo svolgerà l’ente locale? Tutti temi ineludibili, che attendono di essere inquadrati in una proposta. Se è vero che rimane ancora un po’ di tempo per articolare questa proposta – salvo una dilatazione dei tempi da intervento del C.d.S. – è pur vero che qui tutto appare così complesso, ma straordinariamente motivante e appassionante. E’ la passione, quella che muove l’impegno di Vincenzo Gatta. Gliela leggiamo per intero negli occhi. Essa è leitmotiv della sua scelta politica. Lo era ieri e lo è oggi, indipendentemente dai contesti e dalle scelte di campo. Sarà sufficiente o richiederà ulteriori sforzi? Il dibattito è appena cominciato.giammichele abbate, giornalista de Il Mattino

presentato il dossier immigrazione 2011 al centro fernandes

Monsignor Schettino: Castel Volturno realtà diversa da altre, qui si è formata una parte d'Africa. Non c'è integrazione

Elezioni 2012, Vincenzo Gatta: insieme possiamo uscire dai problemiL'ex assessore scalda i muscoli per le prossime amministrative pensando ad un progetto virtuoso

Antonio Casale incontra Officina Volturno

Foto di gruppo dell'incontro con Casale sull'immigrazione

I ragazzi di “Officina Volturno” questo mese hanno avuto l’onore di ricevere come ospite Antonio Casale, il direttore del Centro d’ac-coglienza Fernandes, il quale ci ha parlato della storia della struttura e di tutte le vicis-situdini che ha dovuto affrontare per essa. In precedenza, infatti, l'edificio veniva utilizzato come colonia estiva per gli orfanelli della pe-riferia di Napoli e solo successivamente, con l’avvento e l’aumento del “problema immi-grazione”, lo stabile venne trasformato in un centro d’accoglienza, il quale rappresentava una delle prime risposte, in termine di civiltà, all’immigrazione. All’epoca, la maggioranza delle persone riteneva come giusta soluzione quella dell’espulsione degli immigrati. Tutta-via, e per fortuna, umili operatori, come quelli della Caritas, ritennero opportuno mettere in essere un qualche cosa che osservasse questo fenomeno, lo governasse e non lo lasciasse nelle grinfie di coloro che potesse-ro approfittare della situazione disagiata di queste persone. Così nel 1996 il Comune di Castel Volturno e la Caritas, grazie alla do-nazione della struttura da parte della signora Adele Fernandes, e con l’aiuto di un contribu-to regionale, riescono ad inaugurare il primo centro d’accoglienza della Campania.Alle prese con un mondo tutto nuovo, gli immigrati che arrivano in Italia hanno delle

difficoltà come: la lingua e l’adattamento alle nostre leggi e abitudini, differenti dalle loro. Lo scopo del centro, dunque, è quello di in-tegrare queste persone alla nostra società, aiutandole a superare tutte queste difficoltà. L’integrazione non solo è più fattibile (visto che la nostra legislatura, per quanto riguarda l’espulsione degli extracomunitari, è talmen-te confusionaria da rendere la pratica pres-soché impossibile), ma potrebbe apportare enormi benefici al territorio. Di fatti, gli immi-grati rappresentano forza lavoro. Una forza lavoro da tutelare, visto che la loro vulnerabi-lità li rende “facili prede” degli sfruttatori che, approfittando delle loro condizioni disagiate, li sottopagano e li tengono in condizioni non conformi alla nostra legislatura. E’ importan-te, dunque, il lavoro svolto dai centri d’acco-glienza, in quanto fa si che l’extracomunitario impari tutto ciò che c’è da sapere sulla nostra società, rendendolo in grado di vivere perfet-tamente integrato in essa. Purtroppo, a causa di una politica ignorante, il Centro Fernandes non riceve più fondi da parte del Comune di Castel Volturno, ma riesce, comunque e con tanti sforzi, a svolgere in maniera ottimale il proprio lavoro. Noi tutti ci auguriamo che con-tinui così, affinché il nostro paese migliori in maniera esponenziale.

vincenzo esposito e mike chunda

castel volturno. Lo scorso venerdì due dicembre al Centro Fernandes, presso Ca-stel Volturno, si è tenuta la presentazione del “Dossier statistico immigrazione, 21° rapporto 2011”, libro redatto dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes per documen-tare il fenomeno migratorio nel 2010. Un fenomeno fortemente avvertito sul territorio castellano e su tutto il litorale domitio.L'incontro, ricco di interventi da parte della platea, ha visto partecipare come oratori: il dottor Antonio Casale, dirigente del Cen-tro Fernandes; il Monsignor Bruno Schet-tino, Arcivescovo della Diocesi di Capua; il professor Francesco Petrarca, docente di Antropologia presso la Facoltà di Sociolo-gia dell'Università Federico II di Napoli; ed il professor Luigi Gaffuri, docente ordinario presso l'Università de L'Aquila nonché au-tore del report stesso.L'autore ha aperto l'incontro con i dati ge-nerali del report, dal grado di istruzione alla provenienza dei migranti, sottolineando la positività dell'immigrazione in termini eco-nomici ed in termini occupazionali, in quan-to la stragrande maggioranza dei migranti presenti in Italia lavora in ruoli non più ri-coperti dagli italiani e necessari alla nostra economia.Petrarca dal canto suo ha annunciato l’attuazione di uno studio sui rapporti tra immigrati e residenti autoctoni in Castel Volturno. «Il problema – riferisce l'antropo-logo - qui a Castel Volturno è la mancanza di diritto, laddove non c’è diritto non può che contare la forza. Ci dovrebbero essere meno discorsi sull’Intercultura, e più fatti» sottolineando in questa maniera la defici-

taria integrazione realizzatasi sul territorio e promettendo di mostrare maggiori dati a la-vori conclusi.Di parere simile anche l'Arcivescovo Schetti-no, che affronta il problema in maniera diretta dichiarando alla platea: «Castel Volturno è una realtà diversa da altre, qui c’è una situa-zione paradossale. Il numero elevato di immi-grati ha portato alla formazione di una parte d’ Africa qui in Italia. Non c’è integrazione ma solo coabitazione». La tesi del Vescovo è semplice: l'integrazione significa coopera-zione e sinergia tra parti via via più interdi-pendenti ed indistinguibili tra loro, mentre a Castel Volturno si sarebbe creata una costola d'Africa totalmente indipendente e legata al territorio solamente dal vincolo geografico. Cosa assurda e preoccupante per la diffiden-za reciproca tra italiani ed immigrati. Lo stes-

so, poi continua: «L’integrazione ha bisogno di tempi lunghi. Non bisogna perdere le spe-ranze, riguardo la cittadinanza bisognerebbe darla solo dopo una accurata selezione, in base a studi, conoscenza dell’italiano, della Costituzione e ovviamente una fedina penale pulita». L'incontro si è concluso con un ampio dibatti-to in cui la platea ha portato il proprio contri-buto sottolineando ancora la “diversità” della tematica a Castel Volturno rispetto ai dati ge-nerali presentati all'interno del dossier stati-stico, sintetizzabile nella dichiarazione di Ca-sale «I dati dicono che Caserta è la Provincia più africana d'Italia, non è la Provincia nel suo complesso ad essere globalmente africana, ma è Castel Volturno e le città direttamente limitrofe ad innalzare esponenzialmente la media in Terra di Lavoro». fabio paradisone

Le bonifiche ambientali sono divenute oggetto di discussione per supera-re l'emergenza rifiuti in Campania e normalizzare le troppe situazioni anomale concretizzatesi nel tempo sul territorio. I costi affrontati nell'ulti-mo ventennio dalla popolazione sono stati enormi, come ha potuto rivelare uno studio condotto dal 1994 al 2001 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo ha evidenziato come nel raggio di tre chilometri dai mag-giori siti inquinati da rifiuti tossici delle Province di Napoli e Caserta siano decedute precoce-mente 848 persone all'anno nel periodo di ri-ferimento, di cui quasi la metà per patologie tumorali evitabili (403 vittime). Un dato plausi-bilmente estendibile anche al periodo succes-sivo, data la mancanza di bonifiche intercor-se, e che fa superare quota 15mila persone decedute per tali motivi, di cui circa 7600 per tumori, dal '94 ad oggi. Rispettivamente più degli abitanti di Villa Literno e quasi gli abitanti di Cellole per intenderci.Ricordiamoci che lo studio si riferisce alle aree in un raggio di soli tre chilometri dai maggiori siti inquinati delle Province di Napoli e Ca-serta, mentre saranno sicuramente di più le vittime riconducibili allo scempio ambientale allargando le aree di riferimento, includendo i siti inquinati conosciuti solo recentemente (o non ancora conosciuti) ed altre tipologie di ri-fiuti. Insomma, una strage.Il valore in termini di costo umano di tutto ciò non è calcolabile, ma in termini di costi eco-

nomici un lavoro congiunto della dottoressa Carla Guerriero, ricercatrice della prestigiosa “London School of Hygiene and Tropical Me-dicine”, e del professor John Cairns, docen-te presso lo stesso istituto di Economia della Salute, ha reso possibile una stima dei costi/benefici di una eventuale bonifica. I due studiosi hanno applicato il metodo VPF (Value of Preventing of a Fatality ovvero valo-re di una morte evitata), fino a quel momento riservato a valutare l'impatto economico delle polveri sottili nell'inquinamento aereo, all'inqui-namento relativo ai rifiuti tossici presenti nelle Province di Napoli e Caserta. In cosa consiste il metodo VPF. Consiste nel sottoporre un questionario scientifico alle persone, solitamente migliaia di persone, chiedendo loro quale somma fossero disposti a pagare per evitare la morte dovuta ad una determinata malattia. Più è alto il dolore e più è lunga l'agonia più cresce il prezzo che si è di-sposti a pagare. Così una morte indolore e ra-pida ha una stima relativamente bassa mentre

le atrocità delle patologie tumorali hanno una cifra nettamente superiore. Presi i riferimenti europei in mancanza di standard italiani utilizzabili ed armoniz-zati al contesto nazionale si è riusciti a stabilire i benefici in un arco temporale di trent'anni raggiungerebbero 11,4 miliar-di di euro, in un arco temporale di dieci anni sarebbero 5 miliardi ed in un ottica di lungo periodo (50 anni) sarebbero 20 i miliardi risparmiabili. Cifre cento volte superiori ai costi per le bonifiche dei siti

inquinati da rifiuti tossici, secondo lo studio Guerriero-Cairns, equiparabili in 143 milioni di euro. Ovvero la cifra sottoscritta dal Ministero dell'Ambiente e dalla Regione Campania nel 2007 per avviare le bonifiche del Litorale do-mitio e dell'Agro Vesuviano.Senza dimenticare che porterebbe alla nor-malizzazione del sistema sanitario campano e della relativa emergenza in atto. Attualmente si calcola un incidenza superiore alla media nazionale del 9,2% negli uomini e del 12,4% nelle donne di tumori connessi agli agenti tos-sici presenti nell'ambiente, senza dimenticare le malformazioni congenite del sistema im-munitario (+84%) e dell'apparato urogenitale (+82%). Inoltre, in soli quattro anni dall'avve-nuta bonifica le malformazioni alla nascita di-minuirebbero del 25% secondo uno studio di quest'anno pubblicato da Currie della Colum-bia University, Greenston del MIT di Boston e Moretti della Berkeley.Allora, cosa stiamo aspettando?elio romano

Attualità

www.informareonline.com

PAG. 3INFORMARE

Registro tumori, se tutto va bene: statistiche pronte dal 2013

Rifiuti tossici, quanto ci costate?Oltre 11 miliardi di euro in 30 anni risparmiati, in appena quattro anni le malformazioni alla nascita crollerebbero del 25 percento

Studio rivela gli eventuali benefici di una bonifica delle provincie di napoli e caSerta

Città della bufala, esaltare le tipicità per sviluppare il territorioCancello Arnone lancia l'associazione istituzionale per valorizzare la mozzarella, un oro bianco point sarà allestito a Roma

La dott.ssa Guerriero durante un recente incontro

cancello arnone. Un incontro interessante all'interno della sala consiliare di Cancello Arnone, un incontro proficuo per la valoriz-zazione della mozzarella di bufala campana Dop ed, ancora, un tassello fondamentale per la collaborazione interistituzionale a livello nazionale. E' un poco tutto questo il progetto “Città della bufala” illustrato lo scorso 6 dicem-bre ed a cui ha partecipato anche lo staff di Officina Volturno – Informare. La discussione si è articolata attraverso gli interventi del sindaco di Cancello Arnone Pa-squalino Emerito; dell'onorevole regionale Angelo Consoli; del Presidente Comunità Montana Matese, professor Fabrizio Pepe; del presidente nazionale Res Tipica, dottor Fabrizio Montepara; e del funzionario provin-

ciale Ciro Costagliola.La discussione ha visto il dottor Montepara illustra-re ai presenti l'importanza dell'organizzazione da lui presieduta, ovvero Res Ti-pica. Questa è un insieme di associazioni di tipicità (ovvero, associazioni che hanno come scopo quello di valorizzare e pubblicizzare il prodotto tipico del luogo nel quale risiedono) istituita dall'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI) e che attualmente conta 27 organizzazioni affiliate, tra cui la Città del Vino e la Città della Bufala

(Cancello ed Arnone). Il progetto presentato a Cancello Arnone è stato spiegato dal sindaco Emerito in tutta la

sua vastità. Nella fattispecie si tratta di ripartire dal setto-re primario (agricoltura/alle-vamento), per incrementare lo sviluppo economico, e di creare delle collaborazioni tra le varie “città”, per aumenta-re l’affluenza e la diffusione del turismo enogastronomico made in Italy sul territorio. Naturalmente, per rendere “più appetitoso” il nostro ter-ritorio, occorrono le bonifiche dei suoli. Bonifiche, che da tempo aspettiamo. Bonifi-

che, perché una camorra ingorda ed igno-rante ha trasformato un territorio agricolo in

discariche pericolose e altamente inquinanti. Fortunatamente, i tempi sembrano essere maturi. D’altronde, ci sono in gioco gli interes-si degli imprenditori, come quelli facenti parte di RES TIPICA, e si è parlato ampiamente di depurazione dei reflui zootecnici così come della ripristino dei luoghi in tutto il compren-sorio della mozzarella devastato da anni di emergenze in campo dei rifiuti e del degrado.Infine, il responsabile della Provincia così come l'onorevole Consoli hanno sottolinea-to l'importanza di recuperare luoghi simbolo del passato territoriale, come la Reggia di Carditello, per riportarli ai fasti di un tempo e renderli il marchio di fabbrica di una nuova impronta territoriale.vincenzo esposito

Caserta. Se tutto va bene vedremo qualche re-port da gennaio-giugno 2013, ma potrebbe an-che non andare così tanto bene e slittare poco più in là. In ogni caso all'Azienda Sanitaria Lo-cale Caserta 1 sembra che si sia avviato l'iter di costituzione del Registro tumori provinciale. Ci sono voluti diversi mesi di discussioni e mandati informarli per raggiungere l'ufficialità, pubblicizzata tramite l'organo ufficiale dell'ASL Ce1 “Caserta Sanità News” del Giugno 2011 (diffuso nelle principali sedi aziendali e poco noto ai più). E' lo stesso Paolo Menduni, dottore ed all'e-poca della pubblicazione Commissario Straor-dinario ASL Caserta, a darne notizia: “Sin da quando mi sono insediato, ho avuto subito ben presente la gravità del pericolo ambientale in questo territorio e la necessità di mettere in campo tutte le risorse possibili per dotare l'Asl di uno strumento d'indagine e di acquisizione di dati utili a chiarire il fenomeno tumori-inqui-namento-disastro ambientale. Un convinci-mento che si è rafforzato nel confronto con altri soggetti istituzionali, Prefettura e Procura della Repubblica in primis. Ecco perché ho deciso di istituire una Unità Operativa Complessa ad hoc per avviare la fase di lavoro, acquisizione ed elaborazione dati”. A presiedere l'UOC Re-gistro Tumori sarà il dottor Angelo D'Argen-zio, come è scritto sull'organo ufficiale.L'iniziativa è inglobata nel “Protocollo di salva-guardia ambientale della Provincia di Caserta” siglato nei mesi scorsi dal Ministero dell'Am-biente, dalla Prefettura di Caserta, dalla Procu-ra della Repubblica di Santa Maria Capua Ve-tere, dalla Questura di Caserta, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dal Corpo Forestale dello Stato, dall'Asl di Caserta, dall'Istituto di Geofisica e Vulcanologia, dal Compartimento Marittimo e del Porto di Napoli e dalla Seconda Università degli Studi di Napoli. Ma veniamo ai tempi. Un secondo articolo di approfondimento rivela una tempistica presun-tiva per la realizzazione dell'Unità Complessa Registro Tumori, che prevede l'individuazione del personale ad hoc, la relativa formazione e la realizzazione di reti adeguate alla mappatu-ra statistica del territorio. Non dimentichiamoci poi la necessità di creare standard adeguati ai parametri europei ed internazionali nonché il processo di informatizzazione da realizzarsi per il “trasporto” delle informazioni sul territorio

tra più organi competenti. Sul fronte del personale addetto l'Asl ha ipo-tizzato l'uso di: un singolo Direttore, medico di professione, dell'Area di Sanità pubblica; di un dirigente sanitario proveniente sempre dall'A-rea di Sanità Pubblica o da quella di Oncolo-gia, oppure laureato in Biologia e Biotecnolo-gie per l'organizzazione ed il coordinamento di tutte le attività del Registro; di quattro unità operative addette alla rilevazione, codifica, archiviazione dei casi (una per ogni 250.000 abitanti); ed uno statistico a tempo pieno con competenze di informatica. Tutte queste unità

dovranno acquisire l'adeguata formazione, sti-mabile in sei mesi circa e poi avviare le proprie attività in seno al Registro Tumori. I sistemi informatici per essere adeguati e per strutturare l'Unità Operativa in maniera oppor-tuna porteranno via presumibilmente altri sei mesi. Infine, una volta avviate le procedure occorreranno dodici mesi circa per stilare i primi report pubblici, che verranno diffusi con cadenza annuale.Insomma, tenuto presente che da quanto è stato ufficializzato l'articolo, giugno 2011, oc-correranno tra i sei ed i dodici mesi per avviare a pieno regime le attività occorrerà l'arrivo di gennaio-giugno 2012 per iniziare a produrre qualcosa. Da questo termine bisognerà addi-zionare ulteriori dodici mesi, sempre secondo scaletta dell'Asl di Caserta, per leggere i report ufficiali del Registro tumori e dunque presumi-bilmente gennaio-giugno 2013.elio romano

Inquinamento ambientale,

i costi in soldoni

6784 morti prematuri vicinoai siti più inquinati tra

il 1994 ed il 2001 secondo l'OMS Altrettanti sarebbero morti tra il 2002 ed

il 2009, secondo stime accreditate

7600 morti per tumore tra il 1994 ed il 2009.

Malformazioni congenite: al sistema immunitario +84%;all'apparato urogenitale +82%

Incidenza oncologica superiore alla media nazionale del:

+9,2% negli uomini;+ 12,4% nelle donne

Con circa 300milioni di euro si risparmierebbero 11 miliardi, più tante vite

umane. Che aspettiamo?

Il sindaco Emerito illustra il progetto Città della bufala

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PAG. 2 INFORMAREAttualità

INFORMARERegistrazione c/o il Tribunale di

S.Maria C.V. N° 678 del 03/04/2007

---------------------------------------------- Periodico edito dall’Associazione

Culturale e PoliticaCentro Studi Officina Volturno.

Presidente:Tommaso Morlando

Vice: Giancarlo Palmese* * *

Direttore responsabile: Elio Romano

* * *Responsabile amministrativo:Antonio Lavadera Lubrano

* * *Responsabile Area Legale:

Avv. Fabio Russo* * *

Grafica: D.Ciccarelli di Bizmaker e grafica prima pagina a cura di

Massimo Panariello. Fotografo ufficiale: Antonio Ocone

di Fotogram

Collaborano i giovani di O.V. Fabio Paradisone (Presidente), Silvio e FulvioTrocchia,Mike Chunda,Vincenzo

Esposito,Sandra Scialla,Antonio La Fata,Fabio Corsaro,Francesco e Salvatore

Trapani,Gianluca D'Amato, Riccardo e Roberto Ciccopiedi,

Mario Mazzella,Chiara Fedele.

La tua posta va indirizzata a:INFORMARE

P.zza Delle Feste 7/8 Pinetamare

81030 Castel Volturno (CE)email:

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Caserta non è africana, lo è il litorale domitio

castel volturno. La scadenza elettorale di primavera, per il rinnovo del Consiglio comunale, apre di fatto una stagione di dibattito, di incontri, di dialettica – anche accesa - che porteranno –alla fine– alla composizione degli schieramenti che si contenderanno gli scranni dell’Assise consiliare. Vincenzo Gatta, che è stato assessore per un certo periodo nella precedente giunta Nuzzo e candidato alle ultime elezioni provinciali, ribadisce, con la consueta passione di essere legato indissolubilmente alla politica e annuncia che a queste elezioni intende essere presente. Quali le motivazioni più profonde? «Continuo a sentirmi figlio di quella grande tradizione - dice - che ha contribuito così fortemente alla nascita del nostro stato democratico e che parte, ancora prima, da Sturzo, nel popolarismo, nella voglia di stare tra la gente, con la quale condividere problemi e speranze e assieme alla quale elaborare progetti ed identità. Il ruolo della politica – diceva Don Lorenzo Milani – è questo: uscire insieme dai problemi! Uscirne da soli è l’avarizia. Ecco: penso che troppo e per lungo tempo sia stata inseguita la seconda strada, quella della ricerca del proprio tornaconto personale, spesso a scapito di tutti. Ora occorre voltare pagina. È quello che ho intenzione di fare con chi ci guarda con fiducia e anche con chi deve essere convinto perché ancora non crede in noi». Ma la politica non è fatta solo di ideali: essi vanno articolati in un progetto, nelle proposte. Quale è il tuo progetto? «Il progetto politico che ho in mente si basa sulla coesistenza del vecchio e del nuovo. Ciò che è vecchio – non è vecchiume – ci garantisce l’ancoraggio a valori sempre validi: l’insegnamento sociale della Chiesa, l’attenzione per la famiglia, i giovani, l’ambiente, la legalità, la creazione di una

rete di rapporti che metta in circolo virtuoso il valore delle associazioni, dei movimenti e dei gruppi, un’economia solidale, il valore dell’infanzia, della terza età, la partecipazione vera ed effettiva alla vita del palazzo, il valore delle donne. Sono valori del passato proiettati e rinnovati nel presente. Essi, oggi, sono fatti propri da tanti giovani, da una classe dirigente fortemente rinnovata che vuole camminare insieme a quella che su questi temi da tempo lavora e tanto ha da suggerirci e, consentitemi, da insegnarci”. Parli di giovani, che spesso non si sono mai accostati alla politica, eppure hai già svolto il ruolo di amministratore comunale: «Non rinnego – dice Gatta - il passato, i miei trascorsi, i valori a cui mi sono ispirato, il modo di essere e di concepire la politica. Desidero fortemente che questo bagaglio di conoscenze, di sensibilità, di attenzione giunga anche in Futuro e Libertà che è un partito nuovo ma che ha radici nel passato. Se ci facessimo guidare dal compromesso, quale unico motivo dello stare insieme, daremmo vita ad un soggetto debole, le cui contraddizioni esploderebbero il più rapidamente possibile, creando un grande vuoto nella politica e cedendo terreno ad altri soggetti. Per la selezione di una nuova classe dirigente bisogna ripristinare metodi basati sulla capacità politica dimostrata sul campo e non sulla forza elettorale propria o del partito di appartenenza». Dunque, una nuova scelta. Vi saranno motivazioni forti, diversamente che senso avrebbe? «Ho aderito a Futuro e Libertà perché è un soggetto politico plurale, nel quale nessuno rinuncia a ciò che è stato e a ciò che vuole essere. So che c'è curiosità ed attenzione per il prossimo appuntamento elettorale. C'è molta sfiducia e c’è anche chi si

impegna a gettare ombre sulle nostre intenzioni spronando la gente a non partecipare. Purtroppo la politica porta pure questo... ma colui che è convinto della giustezza del proprio cammino non ha bisogno di dimostrare che quello altrui è sbagliato». In attesa del programma, già hai in mente un metodo per procedere in questa fase? «Ritengo indispensabile la collegialità di ogni scelta, per costruire il prossimo progetto politico, un Terzo Polo allargato anche ad altre esperienze e all’associazionismo. Ogni decisione dovrà essere presa in maniera condivisa. Dobbiamo dire no a compromessi da prima repubblica, ad alleanze basate sul nulla. Una scelta ampiamente condivisa determina tempi lunghi ma come è vero che da soli si va più veloci è altrettanto vero che insieme si può andare più lontano... e noi vogliamo andare lontano, vogliamo poter amministrare bene il nostro paese». Quale il campo d’azione sul quale vuoi concentrare maggiormente i tuoi sforzi? «Il sociale deve essere il nostro campo d'azione. Ritengo che sia dovere di ogni amministratore quello di confrontarsi con le realtà sociali della comunità che va a governare. Noi sentiamo l'urgenza di stare in mezzo alle persone per ascoltarne i problemi, i bisogni e le speranze, per coinvolgerle nelle scelte che saremo chiamati a prendere».Dunque un’idea nuova di politica? Ma di idee nuove ne sono tante in circolazione. Tu a cosa pensi? «La politica - conclude Gatta - è essenzialmente un servizio. Un servizio che nessuno ci obbliga a prestare, perciò chi decide di mettersi in gioco deve farlo con la consapevolezza di dover dare il meglio. Lavorerò affinché la componente giovanile sia ampia e valorizzata, trovando il giusto mix tra

entusiasmo ed esperienza che ci consenta sin da subito di rendere quel servizio efficiente che la nostra comunità merita. Saranno, i prossimi, mesi intensi, frenetici, mesi duri; non sarà facile realizzare il nostro progetto ma nulla è impossibile a chi ci crede. Abbiamo il dovere di lavorare tutti, di lavorare uniti per dare al nostro paese il futuro che merita. Su un punto sarò intransigente: rinnovamento e discontinuità».Fin qui il Gatta-pensiero. Ovviamente, al di là delle idealità, occorre puntare l’obiettivo su un programma concreto, che si articoli su vere e proprie proposte. Cosa fare, ad esempio per l’ambiente? E per lo sviluppo? Quale la migliore soluzione per rendere più omogenei i 27 chilometri di lunghezza del territorio (con le comunità che li popolano) e garantire una presenza equilibrata e dignitosa dei servizi? Quale l’impegno per la scuola? Come gestire il bilancio? Come combattere l’evasione della fiscalità locale e il malaffare? Come contenere la marginalità dei giovani e riconvertirla positivamente? E i progetti in itinere quanto incideranno sul benessere della cittadinanza e quale ruolo svolgerà l’ente locale? Tutti temi ineludibili, che attendono di essere inquadrati in una proposta. Se è vero che rimane ancora un po’ di tempo per articolare questa proposta – salvo una dilatazione dei tempi da intervento del C.d.S. – è pur vero che qui tutto appare così complesso, ma straordinariamente motivante e appassionante. E’ la passione, quella che muove l’impegno di Vincenzo Gatta. Gliela leggiamo per intero negli occhi. Essa è leitmotiv della sua scelta politica. Lo era ieri e lo è oggi, indipendentemente dai contesti e dalle scelte di campo. Sarà sufficiente o richiederà ulteriori sforzi? Il dibattito è appena cominciato.giammichele abbate, giornalista de Il Mattino

presentato il dossier immigrazione 2011 al centro fernandes

Monsignor Schettino: Castel Volturno realtà diversa da altre, qui si è formata una parte d'Africa. Non c'è integrazione

Elezioni 2012, Vincenzo Gatta: insieme possiamo uscire dai problemiL'ex assessore scalda i muscoli per le prossime amministrative pensando ad un progetto virtuoso

Antonio Casale incontra Officina Volturno

Foto di gruppo dell'incontro con Casale sull'immigrazione

I ragazzi di “Officina Volturno” questo mese hanno avuto l’onore di ricevere come ospite Antonio Casale, il direttore del Centro d’ac-coglienza Fernandes, il quale ci ha parlato della storia della struttura e di tutte le vicis-situdini che ha dovuto affrontare per essa. In precedenza, infatti, l'edificio veniva utilizzato come colonia estiva per gli orfanelli della pe-riferia di Napoli e solo successivamente, con l’avvento e l’aumento del “problema immi-grazione”, lo stabile venne trasformato in un centro d’accoglienza, il quale rappresentava una delle prime risposte, in termine di civiltà, all’immigrazione. All’epoca, la maggioranza delle persone riteneva come giusta soluzione quella dell’espulsione degli immigrati. Tutta-via, e per fortuna, umili operatori, come quelli della Caritas, ritennero opportuno mettere in essere un qualche cosa che osservasse questo fenomeno, lo governasse e non lo lasciasse nelle grinfie di coloro che potesse-ro approfittare della situazione disagiata di queste persone. Così nel 1996 il Comune di Castel Volturno e la Caritas, grazie alla do-nazione della struttura da parte della signora Adele Fernandes, e con l’aiuto di un contribu-to regionale, riescono ad inaugurare il primo centro d’accoglienza della Campania.Alle prese con un mondo tutto nuovo, gli immigrati che arrivano in Italia hanno delle

difficoltà come: la lingua e l’adattamento alle nostre leggi e abitudini, differenti dalle loro. Lo scopo del centro, dunque, è quello di in-tegrare queste persone alla nostra società, aiutandole a superare tutte queste difficoltà. L’integrazione non solo è più fattibile (visto che la nostra legislatura, per quanto riguarda l’espulsione degli extracomunitari, è talmen-te confusionaria da rendere la pratica pres-soché impossibile), ma potrebbe apportare enormi benefici al territorio. Di fatti, gli immi-grati rappresentano forza lavoro. Una forza lavoro da tutelare, visto che la loro vulnerabi-lità li rende “facili prede” degli sfruttatori che, approfittando delle loro condizioni disagiate, li sottopagano e li tengono in condizioni non conformi alla nostra legislatura. E’ importan-te, dunque, il lavoro svolto dai centri d’acco-glienza, in quanto fa si che l’extracomunitario impari tutto ciò che c’è da sapere sulla nostra società, rendendolo in grado di vivere perfet-tamente integrato in essa. Purtroppo, a causa di una politica ignorante, il Centro Fernandes non riceve più fondi da parte del Comune di Castel Volturno, ma riesce, comunque e con tanti sforzi, a svolgere in maniera ottimale il proprio lavoro. Noi tutti ci auguriamo che con-tinui così, affinché il nostro paese migliori in maniera esponenziale.

vincenzo esposito e mike chunda

castel volturno. Lo scorso venerdì due dicembre al Centro Fernandes, presso Ca-stel Volturno, si è tenuta la presentazione del “Dossier statistico immigrazione, 21° rapporto 2011”, libro redatto dalla Caritas e dalla Fondazione Migrantes per documen-tare il fenomeno migratorio nel 2010. Un fenomeno fortemente avvertito sul territorio castellano e su tutto il litorale domitio.L'incontro, ricco di interventi da parte della platea, ha visto partecipare come oratori: il dottor Antonio Casale, dirigente del Cen-tro Fernandes; il Monsignor Bruno Schet-tino, Arcivescovo della Diocesi di Capua; il professor Francesco Petrarca, docente di Antropologia presso la Facoltà di Sociolo-gia dell'Università Federico II di Napoli; ed il professor Luigi Gaffuri, docente ordinario presso l'Università de L'Aquila nonché au-tore del report stesso.L'autore ha aperto l'incontro con i dati ge-nerali del report, dal grado di istruzione alla provenienza dei migranti, sottolineando la positività dell'immigrazione in termini eco-nomici ed in termini occupazionali, in quan-to la stragrande maggioranza dei migranti presenti in Italia lavora in ruoli non più ri-coperti dagli italiani e necessari alla nostra economia.Petrarca dal canto suo ha annunciato l’attuazione di uno studio sui rapporti tra immigrati e residenti autoctoni in Castel Volturno. «Il problema – riferisce l'antropo-logo - qui a Castel Volturno è la mancanza di diritto, laddove non c’è diritto non può che contare la forza. Ci dovrebbero essere meno discorsi sull’Intercultura, e più fatti» sottolineando in questa maniera la defici-

taria integrazione realizzatasi sul territorio e promettendo di mostrare maggiori dati a la-vori conclusi.Di parere simile anche l'Arcivescovo Schetti-no, che affronta il problema in maniera diretta dichiarando alla platea: «Castel Volturno è una realtà diversa da altre, qui c’è una situa-zione paradossale. Il numero elevato di immi-grati ha portato alla formazione di una parte d’ Africa qui in Italia. Non c’è integrazione ma solo coabitazione». La tesi del Vescovo è semplice: l'integrazione significa coopera-zione e sinergia tra parti via via più interdi-pendenti ed indistinguibili tra loro, mentre a Castel Volturno si sarebbe creata una costola d'Africa totalmente indipendente e legata al territorio solamente dal vincolo geografico. Cosa assurda e preoccupante per la diffiden-za reciproca tra italiani ed immigrati. Lo stes-

so, poi continua: «L’integrazione ha bisogno di tempi lunghi. Non bisogna perdere le spe-ranze, riguardo la cittadinanza bisognerebbe darla solo dopo una accurata selezione, in base a studi, conoscenza dell’italiano, della Costituzione e ovviamente una fedina penale pulita». L'incontro si è concluso con un ampio dibatti-to in cui la platea ha portato il proprio contri-buto sottolineando ancora la “diversità” della tematica a Castel Volturno rispetto ai dati ge-nerali presentati all'interno del dossier stati-stico, sintetizzabile nella dichiarazione di Ca-sale «I dati dicono che Caserta è la Provincia più africana d'Italia, non è la Provincia nel suo complesso ad essere globalmente africana, ma è Castel Volturno e le città direttamente limitrofe ad innalzare esponenzialmente la media in Terra di Lavoro». fabio paradisone

Le bonifiche ambientali sono divenute oggetto di discussione per supera-re l'emergenza rifiuti in Campania e normalizzare le troppe situazioni anomale concretizzatesi nel tempo sul territorio. I costi affrontati nell'ulti-mo ventennio dalla popolazione sono stati enormi, come ha potuto rivelare uno studio condotto dal 1994 al 2001 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo ha evidenziato come nel raggio di tre chilometri dai mag-giori siti inquinati da rifiuti tossici delle Province di Napoli e Caserta siano decedute precoce-mente 848 persone all'anno nel periodo di ri-ferimento, di cui quasi la metà per patologie tumorali evitabili (403 vittime). Un dato plausi-bilmente estendibile anche al periodo succes-sivo, data la mancanza di bonifiche intercor-se, e che fa superare quota 15mila persone decedute per tali motivi, di cui circa 7600 per tumori, dal '94 ad oggi. Rispettivamente più degli abitanti di Villa Literno e quasi gli abitanti di Cellole per intenderci.Ricordiamoci che lo studio si riferisce alle aree in un raggio di soli tre chilometri dai maggiori siti inquinati delle Province di Napoli e Ca-serta, mentre saranno sicuramente di più le vittime riconducibili allo scempio ambientale allargando le aree di riferimento, includendo i siti inquinati conosciuti solo recentemente (o non ancora conosciuti) ed altre tipologie di ri-fiuti. Insomma, una strage.Il valore in termini di costo umano di tutto ciò non è calcolabile, ma in termini di costi eco-

nomici un lavoro congiunto della dottoressa Carla Guerriero, ricercatrice della prestigiosa “London School of Hygiene and Tropical Me-dicine”, e del professor John Cairns, docen-te presso lo stesso istituto di Economia della Salute, ha reso possibile una stima dei costi/benefici di una eventuale bonifica. I due studiosi hanno applicato il metodo VPF (Value of Preventing of a Fatality ovvero valo-re di una morte evitata), fino a quel momento riservato a valutare l'impatto economico delle polveri sottili nell'inquinamento aereo, all'inqui-namento relativo ai rifiuti tossici presenti nelle Province di Napoli e Caserta. In cosa consiste il metodo VPF. Consiste nel sottoporre un questionario scientifico alle persone, solitamente migliaia di persone, chiedendo loro quale somma fossero disposti a pagare per evitare la morte dovuta ad una determinata malattia. Più è alto il dolore e più è lunga l'agonia più cresce il prezzo che si è di-sposti a pagare. Così una morte indolore e ra-pida ha una stima relativamente bassa mentre

le atrocità delle patologie tumorali hanno una cifra nettamente superiore. Presi i riferimenti europei in mancanza di standard italiani utilizzabili ed armoniz-zati al contesto nazionale si è riusciti a stabilire i benefici in un arco temporale di trent'anni raggiungerebbero 11,4 miliar-di di euro, in un arco temporale di dieci anni sarebbero 5 miliardi ed in un ottica di lungo periodo (50 anni) sarebbero 20 i miliardi risparmiabili. Cifre cento volte superiori ai costi per le bonifiche dei siti

inquinati da rifiuti tossici, secondo lo studio Guerriero-Cairns, equiparabili in 143 milioni di euro. Ovvero la cifra sottoscritta dal Ministero dell'Ambiente e dalla Regione Campania nel 2007 per avviare le bonifiche del Litorale do-mitio e dell'Agro Vesuviano.Senza dimenticare che porterebbe alla nor-malizzazione del sistema sanitario campano e della relativa emergenza in atto. Attualmente si calcola un incidenza superiore alla media nazionale del 9,2% negli uomini e del 12,4% nelle donne di tumori connessi agli agenti tos-sici presenti nell'ambiente, senza dimenticare le malformazioni congenite del sistema im-munitario (+84%) e dell'apparato urogenitale (+82%). Inoltre, in soli quattro anni dall'avve-nuta bonifica le malformazioni alla nascita di-minuirebbero del 25% secondo uno studio di quest'anno pubblicato da Currie della Colum-bia University, Greenston del MIT di Boston e Moretti della Berkeley.Allora, cosa stiamo aspettando?elio romano

Attualità

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Registro tumori, se tutto va bene: statistiche pronte dal 2013

Rifiuti tossici, quanto ci costate?Oltre 11 miliardi di euro in 30 anni risparmiati, in appena quattro anni le malformazioni alla nascita crollerebbero del 25 percento

Studio rivela gli eventuali benefici di una bonifica delle provincie di napoli e caSerta

Città della bufala, esaltare le tipicità per sviluppare il territorioCancello Arnone lancia l'associazione istituzionale per valorizzare la mozzarella, un oro bianco point sarà allestito a Roma

La dott.ssa Guerriero durante un recente incontro

cancello arnone. Un incontro interessante all'interno della sala consiliare di Cancello Arnone, un incontro proficuo per la valoriz-zazione della mozzarella di bufala campana Dop ed, ancora, un tassello fondamentale per la collaborazione interistituzionale a livello nazionale. E' un poco tutto questo il progetto “Città della bufala” illustrato lo scorso 6 dicem-bre ed a cui ha partecipato anche lo staff di Officina Volturno – Informare. La discussione si è articolata attraverso gli interventi del sindaco di Cancello Arnone Pa-squalino Emerito; dell'onorevole regionale Angelo Consoli; del Presidente Comunità Montana Matese, professor Fabrizio Pepe; del presidente nazionale Res Tipica, dottor Fabrizio Montepara; e del funzionario provin-

ciale Ciro Costagliola.La discussione ha visto il dottor Montepara illustra-re ai presenti l'importanza dell'organizzazione da lui presieduta, ovvero Res Ti-pica. Questa è un insieme di associazioni di tipicità (ovvero, associazioni che hanno come scopo quello di valorizzare e pubblicizzare il prodotto tipico del luogo nel quale risiedono) istituita dall'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI) e che attualmente conta 27 organizzazioni affiliate, tra cui la Città del Vino e la Città della Bufala

(Cancello ed Arnone). Il progetto presentato a Cancello Arnone è stato spiegato dal sindaco Emerito in tutta la

sua vastità. Nella fattispecie si tratta di ripartire dal setto-re primario (agricoltura/alle-vamento), per incrementare lo sviluppo economico, e di creare delle collaborazioni tra le varie “città”, per aumenta-re l’affluenza e la diffusione del turismo enogastronomico made in Italy sul territorio. Naturalmente, per rendere “più appetitoso” il nostro ter-ritorio, occorrono le bonifiche dei suoli. Bonifiche, che da tempo aspettiamo. Bonifi-

che, perché una camorra ingorda ed igno-rante ha trasformato un territorio agricolo in

discariche pericolose e altamente inquinanti. Fortunatamente, i tempi sembrano essere maturi. D’altronde, ci sono in gioco gli interes-si degli imprenditori, come quelli facenti parte di RES TIPICA, e si è parlato ampiamente di depurazione dei reflui zootecnici così come della ripristino dei luoghi in tutto il compren-sorio della mozzarella devastato da anni di emergenze in campo dei rifiuti e del degrado.Infine, il responsabile della Provincia così come l'onorevole Consoli hanno sottolinea-to l'importanza di recuperare luoghi simbolo del passato territoriale, come la Reggia di Carditello, per riportarli ai fasti di un tempo e renderli il marchio di fabbrica di una nuova impronta territoriale.vincenzo esposito

Caserta. Se tutto va bene vedremo qualche re-port da gennaio-giugno 2013, ma potrebbe an-che non andare così tanto bene e slittare poco più in là. In ogni caso all'Azienda Sanitaria Lo-cale Caserta 1 sembra che si sia avviato l'iter di costituzione del Registro tumori provinciale. Ci sono voluti diversi mesi di discussioni e mandati informarli per raggiungere l'ufficialità, pubblicizzata tramite l'organo ufficiale dell'ASL Ce1 “Caserta Sanità News” del Giugno 2011 (diffuso nelle principali sedi aziendali e poco noto ai più). E' lo stesso Paolo Menduni, dottore ed all'e-poca della pubblicazione Commissario Straor-dinario ASL Caserta, a darne notizia: “Sin da quando mi sono insediato, ho avuto subito ben presente la gravità del pericolo ambientale in questo territorio e la necessità di mettere in campo tutte le risorse possibili per dotare l'Asl di uno strumento d'indagine e di acquisizione di dati utili a chiarire il fenomeno tumori-inqui-namento-disastro ambientale. Un convinci-mento che si è rafforzato nel confronto con altri soggetti istituzionali, Prefettura e Procura della Repubblica in primis. Ecco perché ho deciso di istituire una Unità Operativa Complessa ad hoc per avviare la fase di lavoro, acquisizione ed elaborazione dati”. A presiedere l'UOC Re-gistro Tumori sarà il dottor Angelo D'Argen-zio, come è scritto sull'organo ufficiale.L'iniziativa è inglobata nel “Protocollo di salva-guardia ambientale della Provincia di Caserta” siglato nei mesi scorsi dal Ministero dell'Am-biente, dalla Prefettura di Caserta, dalla Procu-ra della Repubblica di Santa Maria Capua Ve-tere, dalla Questura di Caserta, dai Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, dal Corpo Forestale dello Stato, dall'Asl di Caserta, dall'Istituto di Geofisica e Vulcanologia, dal Compartimento Marittimo e del Porto di Napoli e dalla Seconda Università degli Studi di Napoli. Ma veniamo ai tempi. Un secondo articolo di approfondimento rivela una tempistica presun-tiva per la realizzazione dell'Unità Complessa Registro Tumori, che prevede l'individuazione del personale ad hoc, la relativa formazione e la realizzazione di reti adeguate alla mappatu-ra statistica del territorio. Non dimentichiamoci poi la necessità di creare standard adeguati ai parametri europei ed internazionali nonché il processo di informatizzazione da realizzarsi per il “trasporto” delle informazioni sul territorio

tra più organi competenti. Sul fronte del personale addetto l'Asl ha ipo-tizzato l'uso di: un singolo Direttore, medico di professione, dell'Area di Sanità pubblica; di un dirigente sanitario proveniente sempre dall'A-rea di Sanità Pubblica o da quella di Oncolo-gia, oppure laureato in Biologia e Biotecnolo-gie per l'organizzazione ed il coordinamento di tutte le attività del Registro; di quattro unità operative addette alla rilevazione, codifica, archiviazione dei casi (una per ogni 250.000 abitanti); ed uno statistico a tempo pieno con competenze di informatica. Tutte queste unità

dovranno acquisire l'adeguata formazione, sti-mabile in sei mesi circa e poi avviare le proprie attività in seno al Registro Tumori. I sistemi informatici per essere adeguati e per strutturare l'Unità Operativa in maniera oppor-tuna porteranno via presumibilmente altri sei mesi. Infine, una volta avviate le procedure occorreranno dodici mesi circa per stilare i primi report pubblici, che verranno diffusi con cadenza annuale.Insomma, tenuto presente che da quanto è stato ufficializzato l'articolo, giugno 2011, oc-correranno tra i sei ed i dodici mesi per avviare a pieno regime le attività occorrerà l'arrivo di gennaio-giugno 2012 per iniziare a produrre qualcosa. Da questo termine bisognerà addi-zionare ulteriori dodici mesi, sempre secondo scaletta dell'Asl di Caserta, per leggere i report ufficiali del Registro tumori e dunque presumi-bilmente gennaio-giugno 2013.elio romano

Inquinamento ambientale,

i costi in soldoni

6784 morti prematuri vicinoai siti più inquinati tra

il 1994 ed il 2001 secondo l'OMS Altrettanti sarebbero morti tra il 2002 ed

il 2009, secondo stime accreditate

7600 morti per tumore tra il 1994 ed il 2009.

Malformazioni congenite: al sistema immunitario +84%;all'apparato urogenitale +82%

Incidenza oncologica superiore alla media nazionale del:

+9,2% negli uomini;+ 12,4% nelle donne

Con circa 300milioni di euro si risparmierebbero 11 miliardi, più tante vite

umane. Che aspettiamo?

Il sindaco Emerito illustra il progetto Città della bufala

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PAG. 4 INFORMAREAttualità

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Quello dell’Enel è un balzello realmente in-sopportabile. Sarà il pe-riodo in cui arriva (che coincidenza!) ma i citta-dini avvertono un senso di impotenza al cospet-to di questa ennesima imposizione che va ad incidere ancora di più sulle loro tasche. Cer-chiamo però di capire di cosa stiamo parlando. Con l’ultima bolletta dell’Enel recapitata ai cittadini di Castel Vol-turno è stato aggiunto al costo del servizio un aumento vertiginoso dell’addizionale comuna-le sull’accisa dell’energia elettrica. I costi della bolletta in taluni i casi sono quasi raddoppiati. La domanda più ovvia di tutti gli utenti è stata perché? Presto detto. Con la legge 26 febbraio 2011 n. 10, conver-sione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 Dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legi-slative e di interventi urgenti in materia tributa-ria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, il Governo Berlusconi ha stabilito con l’articolo 2 bis che «(…) i comuni possono deliberare un’apposita maggiorazione dell’addizionale all’accisa sull’energia elettrica (…)».

Ebbene, il Comune di Castel Volturno, con deliberazione del consi-glio comunale n°16 del 23/04/2011, su proposta dell’Assessore Raffaele De Crescenzo, con il voto favorevole dei con-siglieri Cesare Diana, De Robbio, Giancotti, Riccardo, Sementini, Na-tale, Milone e dello stesso

Sindaco Scalzone, ed il voto contrario dei con-siglieri Caterino, Caprio, Gravante, Brancaccio e Iovine, ha deciso di avvalersi delle facoltà previste dalla normativa su richiamata, stabi-lendo un aumento dell’accisa sull’energia elet-trica pari ad € 18,59 ogni 1000 kwh utilizzati. Successivamente, il Commissario Prefettizio Crudo, attualmente in carica a seguito dello scioglimento della Giunta Scalzone, ha adotta-to il provvedimento, tuttavia disponendo un ul-teriore aumento dell’accisa, portandola ad € 22 circa ogni 1000 kwh di consumo. Per fare un esempio, un utente che ha consumato, nell’an-no solare 2011, 3000 kwh, pagherà un importo addizionale sulla bolletta Enel pari ad € 66 . Allo stato, inoltre, non è dato sapere se l’ad-dizionale verrà applicata tutti gli anni, oppure se si è trattato di un provvedimento isolato per

Stangata elettrica sotto l’alberoScalzone per pagare i rifiuti aggiunse un accisa di 18 euro per 1000kw, Crudo l’ha aumentata a 22€

via alighieri, riaperti i cancelli alla devastazione

castel volturno. I cittadini residenti in via Dante Alighieri continuano ad invocare con forza un intervento risolutivo da parte delle Autorità preposte. Grandi i disagi che sono costretti a patire ormai da anni. Un viale abi-tato da una decina di nuclei familiari, e da

tantissimi immigrati ammassati a decine in alcuni immobili. L’asfalto arriva sino alla foce dei Regi Lagni, lì dove il fetore è tanto intenso da costringere gli abitanti a rinchiu-dersi in casa quando il vento non è clemente. Adiacente il caseggiato scorrono le acque nere del grande canale borbonico. In questi luoghi una fitta vegetazione nasconde rifiuti di ogni sorta. A Causa di un cancello posizionato proprio a pochi metri dalla strada Domitiana, affian-

co al notorio “American Palace”, chiunque può entrare in quell’area, spacciatori, ecoma-fiosi, criminali di ogni sorta, e fare scempio della natura circostante, oltre a mettere in pericolo la sicurezza delle abitazioni. Già in

passato il problema fu sollevato con una de-nuncia formale sporta ai Carabinieri da alcuni cittadini della zona. Qualche segnale positi-vo si intravide. La Regione Campania, trami-te l’Astir, effettuò degli interventi di bonifica dell’area. In quell’occasione fu addirittura rin-venuta una discarica di amianto. Ciò potreb-be anche essere la spiegazione di alcuni casi di mesioteloma che hanno purtroppo colpito dei residenti locali. Purtroppo, a distanza di tempo il problema si è ripresentato. Il cancel-lo è nuovamente aperto e l’area è accessibile a chiunque. Serve più controllo e maggiore sensibilità da parte delle Forze dell’Ordine affinché venga garantita la sicurezza dei cit-tadini e la salubrità dell’area. Restiamo vigili pronti a segnalare eventuali novità. fabio russo

fare cassa e coprire il deficit determinato dalla mancata riscossione della TIA per i rifiuti. Cosa dire? Benché il provvedimento ammini-strativo sia stato adottato rispettando i parame-tri contemplati dalla Legge, dobbiamo rilevare che sarebbe stato senza dubbio più corretto, da un punto di vista politico, e nell’ottica di una trasparenza dell’azione amministrativa, infor-

mare adeguatamente e con dovuto anticipo i cittadini. Un amministratore non può esimersi dal ricercare il confronto con i cittadini quando bisogna adottare provvedimenti che incidono direttamente sulle loro tasche. Del resto, la Legge contempla una facoltà per gli Enti, per-tanto sarebbe stato corretto spiegare, magari nel corso di un Consiglio convocato ad hoc ed

aperto alla cittadinanza, per quali motivazioni era necessario chiedere un sacrificio ulteriore alla popolazione. Ciò avrebbe consentito ai cit-tadini di sapere in anticipo quali spese avreb-bero potuto affrontare e pertanto regolarsi con i consumi di energia elettrica in vista dell’au-mento dell’accisa. Che bel regalo di Natale! fabio russo

Lo scorso 3 dicembre, presso la Sala Con-siliare “Rega” di Castel Volturno si è svolto il Premio Oasi dei Variconi, concorso forte-mente voluto dall’associazione intercomunale Riviera Domitia e dal suo presidente dottor Vincenzo Buffardi.L’iniziativa si è svolta alla presenza delle au-torità istituzionali e del presidente dell’Ente Riserva Oasi di Falciano – Castel Volturno – Licola architetto Amalia Caivano. Interve-nuti anche i vertici del Club Unesco Caserta, nelle persone del presidente professoressa Jolanda Capriglione e del vicepresidente architetto Alessandro Ciambrone. Entrambi hanno entusiasmato l’atmosfera, rendendo il convegno interessan-te, grazie ai numerosi spunti sulla bellezza

naturalistica dell’Oasi e sull’importanza della stessa quale forte richiamo turistico interna-zionale. Il presidente Buffardi, dal canto suo, ha espresso il proprio pensiero rievocando ricor-di giovanili data la sua origine locale, e sulla trasformazione dello stesso con il passare del tempo. Hanno concluso gli interventi le istituzioni presenti alla manifestazioni, numerosi rappre-sentanti associativi ed i cittadini intervenuti.

Premio Variconi 2011 /2L’Oasi un bene da valorizzare

Capriglione e Ciambrone animano la discussione

Premio Variconi 2011 /1, ritorna il Basettino e la CalandrellaFinalmente qualche buona notizia che giunge direttamente dalla foce del fiume Volturno, a due passi dal centro storico del Comune di Castel Volturno. Sul lato sinistro della foce del fiume, è presente l’Oasi dei Variconi, area umida pluriprotetta e attualmente nelle com-petenze dell’Ente Riserva Regionale “Foce Volturno – Costa di Licola – Lago di Falcia-no”, presieduto dall’arch. Amalia Caivano.L’Oasi dei Variconi ha una superficie di circa 200 ettari (2 milioni di metri quadrati) occupati per oltre la metà da due stagni costieri sal-mastri comunicanti tra loro, in parte alimentati dalle acque del Volturno e in parte alimentati dall’apporto di acqua marina proveniente dai flussi di marea. L’intero sistema di zone umi-de è interessato da flussi di uccelli migratori che provengono dall’Africa e si dirigono verso le zone di nidificazione dell’Europa centro-orientale.La prima buona notizia è il “Premio Variconi 2011”, organizzato e patrocinato dall’Ente Ri-serva, la cui premiazione si è svoltalo scorso 3 dicembre nella Sala Consiliare del Comune di Castel Volturno e a cui hanno partecipato tantissime scolaresche, cogliendo l’obiettivo fondamentale di informare e sensibilizzare soprattutto i più giovani sulle bellezze del proprio territorio, alcune volte a pochi passi

dalle proprie abitazioni.Altri elementi positivi derivano dai risultati delle campagne di ina-nellamento e delle giornate di bir-dwacthing svolte negli ultimi mesi.Dal punto di vista ornitologico, c’è da dire prima di tutto che, dopo ben 35 anni dall’ultimo avvistamento, è stato eseguito recentemente l’ina-nellamento del Panurus biarmicus (uccello comunemente conosciuto con il nome di Basettino). L’impresa scienti-fica è stata compiuta dal naturalista Alessio Usai.L’ulteriore elemento positivo per la biodiver-sità è che durante la prima fase di inanelle-manto del giugno scorso, è stato chiaramen-te individuato il cinguettio della “Calandrella” anche se non è stato possibile identificarla. La presenza di tale specie è importantissima perché, essendo un particolare migratore che si adatta solo a luoghi sani, ci permette di affermare che l’Oasi costituisce ancora un luogo ospitale e non del tutto compromesso.Lo scorso ottobre, inoltre, è stato possibile osservare la Spatola, l’Avocetta, il Falco di Palude, la Marzaiola, il Codone, i Totani mori, il Corriere piccolo, il Corriere grosso, il Frati-no, il Martin pescatore, la Sterna maggiore e

gli Svassi piccoli.All’inizio di novembre, grazie ad una campa-gna marina, sono state registrate le presenze di Sule, di Smerghi minori, di un Gabbiano Corso, di una Gavina e un Gabbiano tridattilo oltre a due Orchetti marini. L’orchetto marino (Melanitta nigra) è una grande anatra marina di particolare interesse ornitologico.Infine, sono di rilievo le iniziative di alcune associazioni locali che hanno permesso di ripulire più volte l’intera area, di ripristinare i capanni per le osservazioni e di incrementare notevolmente il livello di attenzione, informa-zione e di controllo.Per maggiori informazioni:-http://www.riservevolturnolicolafalciano.it/ing. angelo morlando

Ottimi risultati dalla campagna di inanellamento annuale, specie rare ritornano all’Oasi dopo 35 anni di assenza

Il Basettino inanellato all’Oasi

Nella foto da sx: Buffardi, Caivano e Ciambrone

Foce Regi Lagni

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PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Le accuse in merito ai mancati pagamenti da parte degli stabilimenti balneari sono molto forti. Una intera categoria non pagherebbe la Tariffa di Igiene Ambientale, con importi esosi ed importanti per il ruolo spazzatura del Co-mune di Castel Volturno. Un milione di euro all’anno dovuto all’Ente, secondo quanto af-fermato dal palazzo municipale. Di tutto questo, cosa dicono gli operatori del settore? Dicono che «la Tia sugli stabilimenti balneari è una storia estremamente triste e vergognosa allo stesso momento» ci riferisce Marcello Giocondo, segretario provinciale del Sindacato Italiano Balneare ovvero la maggiore sigla sindacale del settore. Lo stes-so poi continua: «In un Comune come Castel Volturno il sindaco Scalzone e l’assessore Cecoro hanno presentato un programma politico ed al capitolo turismo venivano pre-visti alcuni interventi. Il programma politico è espressione viva dell’amministrazione in me-rito a ciò che si vuole fare e me ne sono fatto una copia conforme, per non essere messo in discussione in merito a ciò che dico. Al ca-pitolo “turismo” erano previsti una quindicina di interventi, tra cui la costituzione consorzi, riqualificazione dell’immigrazione territoriale ed anche l’intervento dell’Amministrazione in merito al regolamento della tassa Tia, che

cita “intervento presso stabili-menti balneari per rivedere la tariffa, i tempi in cui devono pagare e le aree soggette alla tassazione”. Il

regolamento non è mai stato modificato, per quanto ci riguarda».Ma perché i balneari non pagano? «Gli stabi-limenti con il regolamento attuale dovrebbero pagare la Tia per dodici mesi all’anno e per tutta l’area, compreso l’arenile, senza alcun abbattimento della tariffa ovvero a tariffa pie-na. L’amministrazione che è andata a casa, ha dichiarato nel proprio programma politico che avrebbe fatto questo intervento, siccome non è stato fatto gli importi sono stati calcolati automaticamente sulle vecchie valutazioni. In varie riunioni gli operatori di tutta la costa hanno espresso opinione di voler fiancheg-giare l’amministrazione nelle intenzioni relati-ve ad una tariffa rimodulata, come è accaduto con i Comuni di Cellole e Mondragone, per non penalizzare ulteriormente la categoria. Il Comune di Cellole in particolare sta rivisitan-do il regolamento TIA per far pagare la tariffa

solo per il periodo di apertura delle strutture, ovvero quattro mesi l’anno, e per applicare la metratura solo ai manufatti, ovvero ai bar ed ai ristoranti. Questo è un atteggiamento di un amministrazione che vuole riscuotere e che equamente si confronta con la categoria». Dunque, il SIB chiede che la TIA sia adegua-ta al criterio di stagionalità del settore e non ritiene congruo il milione di euro da pagare per la spazzatura a Castel Volturno, giusto? «Se vogliono applicare la tariffa piena, è chiaro che quel milione di euro è gonfiato solo da numeri e non verrà mai riscosso. Gli operatori appena ricevono la cartella vanno dall’avvocato e fanno ricorso, vincendolo con facilità. Chi deve pagare diecimila euro alla fine ne paga 1500-2000. E’ mai possibile che stabilimenti con concessioni da 20 mila euro ne debbano pagare il doppio di immondizia? Così si innesca un contenzioso enorme e non riescono a riscuotere le somme iscritte nei ruoli. L’intenzione del Sib è che ci sia un equilibrio ed un confronto con la categoria. Quest’anno abbiamo fatto la differenziata, senza averne alcun beneficio, ma pagando-ne i costi. Quando il Comune di Cellole con-cluderà il regolamento lo notificherò agli altri Comuni, sperando che ne traggano spunto». el.rom.

castel volturno. Anomalie su anomalie, Ca-stel Volturno è una realtà differente dalle altre. Te ne accorgi quasi subito, specie leggendo i libri contabili dell’Ente, freschi di richiesta di dissesto economico da parte del commissario prefettizio Valter Crudo. Qualcosa come 14 milioni di euro solo fino al 2009 per il Consor-zio Unico di Bacino, più altri 2 e mezzo con lo stesso Ente per il periodo successivo ed altri 5 milioni e mezzo con il Governo centrale. Som-ma. 21,5 milioni di euro per i rifiuti, di cui una parte in contestazione tra il Comune e le varie istituzioni in quanto ritenuti importi non dovu-ti (per servizi non erogati, per pagamenti già effettuati ed altro). Se si guarda poi la spesa corrente, quella attuale, si scopre che il 40%

del bilancio comunale è vincolato alla gestione del servizio rifiuti. Troppo. Troppo per essere sostenibile. Inoltre, andando a leggere le tabelle redatte dal CONAI per conto della Provincia di Caser-ta si denota un costo più alto per Castel Vol-turno, 220 mila di canone mensile e per una differenziata garantita almeno del 35%, contro i 370 mila euro versati o da versare alla SENE-SI, ditta vincitrice della gara di appalto in città e che non raggiunge neppure il 3%. Questa mancanza costa al comune e ai cittadini circa 1,5 milioni in più all’anno.Abbiamo chiesto spiegazioni alla responsabile per il controllo della differenziata dottoressa Antonietta Noviello, che immediatamente esordisce dicendo: «Tenete presente che Ca-stel Volturno è una realtà peculiare, in quanto produce rifiuti per circa 48mila persone con una popolazione censita dall’ISTAT di sole 23

mila unità. Dunque quasi il doppio della media nazionale pro capite. Non si dimentichi la di-stanza tra gli agglomerati ed i 27 km di costa che incidono molto fortemente sui costi. Il pro-blema essenziale, però, è che non ci si trova con il conferimento. Castel Volturno produce per 45 mila persone almeno». L’anno 2010 si è concluso con 23 mila tonnellate conferite, le proiezioni per il 2011 cosa indicano? «Le stime confermano i dati precedenti al momento. E’ plausibile una cifra analoga anche per il 2011». Ci sono picchi durante l’anno, per esempio durante la stagione estiva? «No, non ci sono picchi anomali. Durante l’estate la produzione non cresce in maniera così eccezionale».Ci spieghi il piano industriale «Il POS ha un

costo totale di 8 milioni di euro an-nui ed è un piano scritto con cogni-zione di causa, per esempio è stato previsto l’acquisto di mezzi usati per diminuire le spese. La sola gestione del servizio effettuata dalla SENESI (vincitrice di una gara di appalto in cui fu l’unica concorrente, ndr.) costa 4.407.229,17€ a cui bisogna aggiun-gere il conferimento».Scusi, vista l’anomala produzione, l’Ente non ha provveduto a verificare

i luoghi dove si concretizza? «Non si è in gra-do di fare stime su questo, manca personale adeguato e risorse per effettuare queste sta-tistiche. Non siamo in grado. Si potrebbe fare limitatamente alle campane, forse, ma non è neppure indicativo per via della migrazione sul territorio di chi butta l’immondizia». Almeno è possibile capire chi non paga le bol-lette della TIA? «Soprattutto le grandi utenze». Ci sono particolari categorie tra i morosi? «Gli stabilimenti balneari, in quanto è molto difficile ottenere i versamenti. La legge, infatti, impo-ne che venga tassata tutta la superficie con propensione alla produzione di rifiuti ovvero anche gli arenili. Essendo superfici molto am-pie, gli importi dovuti sono elevati. Altri Comuni hanno preferito tassare solo lo stabilimento, il piastrellato, ma la legge impone così. Il loro peso sul ruolo è molto elevato, circa un milio-ne di euro all’anno, ma i versamenti non sono

Dissesto rifiuti, retroscena di una differenziata che non vaProduzione anomala di rifiuti, Tia non pagata e milioni di euro in contenziosi da risolvere

ottenibili».Avete provato anche con le procedure coat-tive? «Si, sono state attivate, ma la maggio-ranza ha dato sempre responso negativo. E’ praticamente impossibile riscuotere».Parliamo di differenziata, la Senesi è presente sul territorio da un anno, quanto tempo anco-ra ci vorrà per farla partire? «Il Commissario ad acta (lo stesso Crudo, ndr.) ha rimodulato il servizio ed occorreranno tre mesi per rior-ganizzare la raccolta. In precedenza sono stati distribuiti i kit per le scuole, per il Villaggio

Coppola, per i commercianti e per il Centro storico». A che livello si è ora? «Ho fatto ri-chiesta all’Ufficio Ecologia per avere un moni-toraggio quindicinale del settore, al 31 ottobre siamo al 2,9%».La Senesi nel recente passato ha rilasciato di-chiarazioni in merito a mancati pagamenti per l’umido da parte dell’Ente, è vero? «Non pa-gava la piattaforma per il conferimento (il rife-rimento è all’Ente e ciò è pazzesco, in quanto l’umido costituisce una porzione elevata per la differenziata e farebbe risparmiare circa 2 mi-

lioni di euro dalla trasferenza coprendo i costi del personale addetto al settore». E’ vero che alcuni vostri mezzi vengono usati anche su cantieri differenti da quello di Castel Volturno? «La commistione tra nostri mezzi e quelli altrui è stata inclusa all’interno del Piano da parte del tecnico incaricato, con previsione di con-trollo GPS del loro effettivo utilizzo». Dunque, la Senesi dovrà usare i mezzi solo in città, ma ha dotato i mezzi di questo dispositivo? «Lo sta facendo...» Quindi nessun controllo! el.rom.

Marcello Giocondo, presidente Sib

tia balneari, Giocondo: il milione di euro annuo è gonfiato, basta un ricorso e la cifra passa da 10mila a 1500 euro

Page 5: Informare Gennaio 2012

PAG. 4 INFORMAREAttualità

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Quello dell’Enel è un balzello realmente in-sopportabile. Sarà il pe-riodo in cui arriva (che coincidenza!) ma i citta-dini avvertono un senso di impotenza al cospet-to di questa ennesima imposizione che va ad incidere ancora di più sulle loro tasche. Cer-chiamo però di capire di cosa stiamo parlando. Con l’ultima bolletta dell’Enel recapitata ai cittadini di Castel Vol-turno è stato aggiunto al costo del servizio un aumento vertiginoso dell’addizionale comuna-le sull’accisa dell’energia elettrica. I costi della bolletta in taluni i casi sono quasi raddoppiati. La domanda più ovvia di tutti gli utenti è stata perché? Presto detto. Con la legge 26 febbraio 2011 n. 10, conver-sione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 Dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legi-slative e di interventi urgenti in materia tributa-ria e di sostegno alle imprese e alle famiglie, il Governo Berlusconi ha stabilito con l’articolo 2 bis che «(…) i comuni possono deliberare un’apposita maggiorazione dell’addizionale all’accisa sull’energia elettrica (…)».

Ebbene, il Comune di Castel Volturno, con deliberazione del consi-glio comunale n°16 del 23/04/2011, su proposta dell’Assessore Raffaele De Crescenzo, con il voto favorevole dei con-siglieri Cesare Diana, De Robbio, Giancotti, Riccardo, Sementini, Na-tale, Milone e dello stesso

Sindaco Scalzone, ed il voto contrario dei con-siglieri Caterino, Caprio, Gravante, Brancaccio e Iovine, ha deciso di avvalersi delle facoltà previste dalla normativa su richiamata, stabi-lendo un aumento dell’accisa sull’energia elet-trica pari ad € 18,59 ogni 1000 kwh utilizzati. Successivamente, il Commissario Prefettizio Crudo, attualmente in carica a seguito dello scioglimento della Giunta Scalzone, ha adotta-to il provvedimento, tuttavia disponendo un ul-teriore aumento dell’accisa, portandola ad € 22 circa ogni 1000 kwh di consumo. Per fare un esempio, un utente che ha consumato, nell’an-no solare 2011, 3000 kwh, pagherà un importo addizionale sulla bolletta Enel pari ad € 66 . Allo stato, inoltre, non è dato sapere se l’ad-dizionale verrà applicata tutti gli anni, oppure se si è trattato di un provvedimento isolato per

Stangata elettrica sotto l’alberoScalzone per pagare i rifiuti aggiunse un accisa di 18 euro per 1000kw, Crudo l’ha aumentata a 22€

via alighieri, riaperti i cancelli alla devastazione

castel volturno. I cittadini residenti in via Dante Alighieri continuano ad invocare con forza un intervento risolutivo da parte delle Autorità preposte. Grandi i disagi che sono costretti a patire ormai da anni. Un viale abi-tato da una decina di nuclei familiari, e da

tantissimi immigrati ammassati a decine in alcuni immobili. L’asfalto arriva sino alla foce dei Regi Lagni, lì dove il fetore è tanto intenso da costringere gli abitanti a rinchiu-dersi in casa quando il vento non è clemente. Adiacente il caseggiato scorrono le acque nere del grande canale borbonico. In questi luoghi una fitta vegetazione nasconde rifiuti di ogni sorta. A Causa di un cancello posizionato proprio a pochi metri dalla strada Domitiana, affian-

co al notorio “American Palace”, chiunque può entrare in quell’area, spacciatori, ecoma-fiosi, criminali di ogni sorta, e fare scempio della natura circostante, oltre a mettere in pericolo la sicurezza delle abitazioni. Già in

passato il problema fu sollevato con una de-nuncia formale sporta ai Carabinieri da alcuni cittadini della zona. Qualche segnale positi-vo si intravide. La Regione Campania, trami-te l’Astir, effettuò degli interventi di bonifica dell’area. In quell’occasione fu addirittura rin-venuta una discarica di amianto. Ciò potreb-be anche essere la spiegazione di alcuni casi di mesioteloma che hanno purtroppo colpito dei residenti locali. Purtroppo, a distanza di tempo il problema si è ripresentato. Il cancel-lo è nuovamente aperto e l’area è accessibile a chiunque. Serve più controllo e maggiore sensibilità da parte delle Forze dell’Ordine affinché venga garantita la sicurezza dei cit-tadini e la salubrità dell’area. Restiamo vigili pronti a segnalare eventuali novità. fabio russo

fare cassa e coprire il deficit determinato dalla mancata riscossione della TIA per i rifiuti. Cosa dire? Benché il provvedimento ammini-strativo sia stato adottato rispettando i parame-tri contemplati dalla Legge, dobbiamo rilevare che sarebbe stato senza dubbio più corretto, da un punto di vista politico, e nell’ottica di una trasparenza dell’azione amministrativa, infor-

mare adeguatamente e con dovuto anticipo i cittadini. Un amministratore non può esimersi dal ricercare il confronto con i cittadini quando bisogna adottare provvedimenti che incidono direttamente sulle loro tasche. Del resto, la Legge contempla una facoltà per gli Enti, per-tanto sarebbe stato corretto spiegare, magari nel corso di un Consiglio convocato ad hoc ed

aperto alla cittadinanza, per quali motivazioni era necessario chiedere un sacrificio ulteriore alla popolazione. Ciò avrebbe consentito ai cit-tadini di sapere in anticipo quali spese avreb-bero potuto affrontare e pertanto regolarsi con i consumi di energia elettrica in vista dell’au-mento dell’accisa. Che bel regalo di Natale! fabio russo

Lo scorso 3 dicembre, presso la Sala Con-siliare “Rega” di Castel Volturno si è svolto il Premio Oasi dei Variconi, concorso forte-mente voluto dall’associazione intercomunale Riviera Domitia e dal suo presidente dottor Vincenzo Buffardi.L’iniziativa si è svolta alla presenza delle au-torità istituzionali e del presidente dell’Ente Riserva Oasi di Falciano – Castel Volturno – Licola architetto Amalia Caivano. Interve-nuti anche i vertici del Club Unesco Caserta, nelle persone del presidente professoressa Jolanda Capriglione e del vicepresidente architetto Alessandro Ciambrone. Entrambi hanno entusiasmato l’atmosfera, rendendo il convegno interessan-te, grazie ai numerosi spunti sulla bellezza

naturalistica dell’Oasi e sull’importanza della stessa quale forte richiamo turistico interna-zionale. Il presidente Buffardi, dal canto suo, ha espresso il proprio pensiero rievocando ricor-di giovanili data la sua origine locale, e sulla trasformazione dello stesso con il passare del tempo. Hanno concluso gli interventi le istituzioni presenti alla manifestazioni, numerosi rappre-sentanti associativi ed i cittadini intervenuti.

Premio Variconi 2011 /2L’Oasi un bene da valorizzare

Capriglione e Ciambrone animano la discussione

Premio Variconi 2011 /1, ritorna il Basettino e la CalandrellaFinalmente qualche buona notizia che giunge direttamente dalla foce del fiume Volturno, a due passi dal centro storico del Comune di Castel Volturno. Sul lato sinistro della foce del fiume, è presente l’Oasi dei Variconi, area umida pluriprotetta e attualmente nelle com-petenze dell’Ente Riserva Regionale “Foce Volturno – Costa di Licola – Lago di Falcia-no”, presieduto dall’arch. Amalia Caivano.L’Oasi dei Variconi ha una superficie di circa 200 ettari (2 milioni di metri quadrati) occupati per oltre la metà da due stagni costieri sal-mastri comunicanti tra loro, in parte alimentati dalle acque del Volturno e in parte alimentati dall’apporto di acqua marina proveniente dai flussi di marea. L’intero sistema di zone umi-de è interessato da flussi di uccelli migratori che provengono dall’Africa e si dirigono verso le zone di nidificazione dell’Europa centro-orientale.La prima buona notizia è il “Premio Variconi 2011”, organizzato e patrocinato dall’Ente Ri-serva, la cui premiazione si è svoltalo scorso 3 dicembre nella Sala Consiliare del Comune di Castel Volturno e a cui hanno partecipato tantissime scolaresche, cogliendo l’obiettivo fondamentale di informare e sensibilizzare soprattutto i più giovani sulle bellezze del proprio territorio, alcune volte a pochi passi

dalle proprie abitazioni.Altri elementi positivi derivano dai risultati delle campagne di ina-nellamento e delle giornate di bir-dwacthing svolte negli ultimi mesi.Dal punto di vista ornitologico, c’è da dire prima di tutto che, dopo ben 35 anni dall’ultimo avvistamento, è stato eseguito recentemente l’ina-nellamento del Panurus biarmicus (uccello comunemente conosciuto con il nome di Basettino). L’impresa scienti-fica è stata compiuta dal naturalista Alessio Usai.L’ulteriore elemento positivo per la biodiver-sità è che durante la prima fase di inanelle-manto del giugno scorso, è stato chiaramen-te individuato il cinguettio della “Calandrella” anche se non è stato possibile identificarla. La presenza di tale specie è importantissima perché, essendo un particolare migratore che si adatta solo a luoghi sani, ci permette di affermare che l’Oasi costituisce ancora un luogo ospitale e non del tutto compromesso.Lo scorso ottobre, inoltre, è stato possibile osservare la Spatola, l’Avocetta, il Falco di Palude, la Marzaiola, il Codone, i Totani mori, il Corriere piccolo, il Corriere grosso, il Frati-no, il Martin pescatore, la Sterna maggiore e

gli Svassi piccoli.All’inizio di novembre, grazie ad una campa-gna marina, sono state registrate le presenze di Sule, di Smerghi minori, di un Gabbiano Corso, di una Gavina e un Gabbiano tridattilo oltre a due Orchetti marini. L’orchetto marino (Melanitta nigra) è una grande anatra marina di particolare interesse ornitologico.Infine, sono di rilievo le iniziative di alcune associazioni locali che hanno permesso di ripulire più volte l’intera area, di ripristinare i capanni per le osservazioni e di incrementare notevolmente il livello di attenzione, informa-zione e di controllo.Per maggiori informazioni:-http://www.riservevolturnolicolafalciano.it/ing. angelo morlando

Ottimi risultati dalla campagna di inanellamento annuale, specie rare ritornano all’Oasi dopo 35 anni di assenza

Il Basettino inanellato all’Oasi

Nella foto da sx: Buffardi, Caivano e Ciambrone

Foce Regi Lagni

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PAG. 6 INFORMAREServizi SpecialiAmbiente PAG. 5INFORMARE

Le accuse in merito ai mancati pagamenti da parte degli stabilimenti balneari sono molto forti. Una intera categoria non pagherebbe la Tariffa di Igiene Ambientale, con importi esosi ed importanti per il ruolo spazzatura del Co-mune di Castel Volturno. Un milione di euro all’anno dovuto all’Ente, secondo quanto af-fermato dal palazzo municipale. Di tutto questo, cosa dicono gli operatori del settore? Dicono che «la Tia sugli stabilimenti balneari è una storia estremamente triste e vergognosa allo stesso momento» ci riferisce Marcello Giocondo, segretario provinciale del Sindacato Italiano Balneare ovvero la maggiore sigla sindacale del settore. Lo stes-so poi continua: «In un Comune come Castel Volturno il sindaco Scalzone e l’assessore Cecoro hanno presentato un programma politico ed al capitolo turismo venivano pre-visti alcuni interventi. Il programma politico è espressione viva dell’amministrazione in me-rito a ciò che si vuole fare e me ne sono fatto una copia conforme, per non essere messo in discussione in merito a ciò che dico. Al ca-pitolo “turismo” erano previsti una quindicina di interventi, tra cui la costituzione consorzi, riqualificazione dell’immigrazione territoriale ed anche l’intervento dell’Amministrazione in merito al regolamento della tassa Tia, che

cita “intervento presso stabili-menti balneari per rivedere la tariffa, i tempi in cui devono pagare e le aree soggette alla tassazione”. Il

regolamento non è mai stato modificato, per quanto ci riguarda».Ma perché i balneari non pagano? «Gli stabi-limenti con il regolamento attuale dovrebbero pagare la Tia per dodici mesi all’anno e per tutta l’area, compreso l’arenile, senza alcun abbattimento della tariffa ovvero a tariffa pie-na. L’amministrazione che è andata a casa, ha dichiarato nel proprio programma politico che avrebbe fatto questo intervento, siccome non è stato fatto gli importi sono stati calcolati automaticamente sulle vecchie valutazioni. In varie riunioni gli operatori di tutta la costa hanno espresso opinione di voler fiancheg-giare l’amministrazione nelle intenzioni relati-ve ad una tariffa rimodulata, come è accaduto con i Comuni di Cellole e Mondragone, per non penalizzare ulteriormente la categoria. Il Comune di Cellole in particolare sta rivisitan-do il regolamento TIA per far pagare la tariffa

solo per il periodo di apertura delle strutture, ovvero quattro mesi l’anno, e per applicare la metratura solo ai manufatti, ovvero ai bar ed ai ristoranti. Questo è un atteggiamento di un amministrazione che vuole riscuotere e che equamente si confronta con la categoria». Dunque, il SIB chiede che la TIA sia adegua-ta al criterio di stagionalità del settore e non ritiene congruo il milione di euro da pagare per la spazzatura a Castel Volturno, giusto? «Se vogliono applicare la tariffa piena, è chiaro che quel milione di euro è gonfiato solo da numeri e non verrà mai riscosso. Gli operatori appena ricevono la cartella vanno dall’avvocato e fanno ricorso, vincendolo con facilità. Chi deve pagare diecimila euro alla fine ne paga 1500-2000. E’ mai possibile che stabilimenti con concessioni da 20 mila euro ne debbano pagare il doppio di immondizia? Così si innesca un contenzioso enorme e non riescono a riscuotere le somme iscritte nei ruoli. L’intenzione del Sib è che ci sia un equilibrio ed un confronto con la categoria. Quest’anno abbiamo fatto la differenziata, senza averne alcun beneficio, ma pagando-ne i costi. Quando il Comune di Cellole con-cluderà il regolamento lo notificherò agli altri Comuni, sperando che ne traggano spunto». el.rom.

castel volturno. Anomalie su anomalie, Ca-stel Volturno è una realtà differente dalle altre. Te ne accorgi quasi subito, specie leggendo i libri contabili dell’Ente, freschi di richiesta di dissesto economico da parte del commissario prefettizio Valter Crudo. Qualcosa come 14 milioni di euro solo fino al 2009 per il Consor-zio Unico di Bacino, più altri 2 e mezzo con lo stesso Ente per il periodo successivo ed altri 5 milioni e mezzo con il Governo centrale. Som-ma. 21,5 milioni di euro per i rifiuti, di cui una parte in contestazione tra il Comune e le varie istituzioni in quanto ritenuti importi non dovu-ti (per servizi non erogati, per pagamenti già effettuati ed altro). Se si guarda poi la spesa corrente, quella attuale, si scopre che il 40%

del bilancio comunale è vincolato alla gestione del servizio rifiuti. Troppo. Troppo per essere sostenibile. Inoltre, andando a leggere le tabelle redatte dal CONAI per conto della Provincia di Caser-ta si denota un costo più alto per Castel Vol-turno, 220 mila di canone mensile e per una differenziata garantita almeno del 35%, contro i 370 mila euro versati o da versare alla SENE-SI, ditta vincitrice della gara di appalto in città e che non raggiunge neppure il 3%. Questa mancanza costa al comune e ai cittadini circa 1,5 milioni in più all’anno.Abbiamo chiesto spiegazioni alla responsabile per il controllo della differenziata dottoressa Antonietta Noviello, che immediatamente esordisce dicendo: «Tenete presente che Ca-stel Volturno è una realtà peculiare, in quanto produce rifiuti per circa 48mila persone con una popolazione censita dall’ISTAT di sole 23

mila unità. Dunque quasi il doppio della media nazionale pro capite. Non si dimentichi la di-stanza tra gli agglomerati ed i 27 km di costa che incidono molto fortemente sui costi. Il pro-blema essenziale, però, è che non ci si trova con il conferimento. Castel Volturno produce per 45 mila persone almeno». L’anno 2010 si è concluso con 23 mila tonnellate conferite, le proiezioni per il 2011 cosa indicano? «Le stime confermano i dati precedenti al momento. E’ plausibile una cifra analoga anche per il 2011». Ci sono picchi durante l’anno, per esempio durante la stagione estiva? «No, non ci sono picchi anomali. Durante l’estate la produzione non cresce in maniera così eccezionale».Ci spieghi il piano industriale «Il POS ha un

costo totale di 8 milioni di euro an-nui ed è un piano scritto con cogni-zione di causa, per esempio è stato previsto l’acquisto di mezzi usati per diminuire le spese. La sola gestione del servizio effettuata dalla SENESI (vincitrice di una gara di appalto in cui fu l’unica concorrente, ndr.) costa 4.407.229,17€ a cui bisogna aggiun-gere il conferimento».Scusi, vista l’anomala produzione, l’Ente non ha provveduto a verificare

i luoghi dove si concretizza? «Non si è in gra-do di fare stime su questo, manca personale adeguato e risorse per effettuare queste sta-tistiche. Non siamo in grado. Si potrebbe fare limitatamente alle campane, forse, ma non è neppure indicativo per via della migrazione sul territorio di chi butta l’immondizia». Almeno è possibile capire chi non paga le bol-lette della TIA? «Soprattutto le grandi utenze». Ci sono particolari categorie tra i morosi? «Gli stabilimenti balneari, in quanto è molto difficile ottenere i versamenti. La legge, infatti, impo-ne che venga tassata tutta la superficie con propensione alla produzione di rifiuti ovvero anche gli arenili. Essendo superfici molto am-pie, gli importi dovuti sono elevati. Altri Comuni hanno preferito tassare solo lo stabilimento, il piastrellato, ma la legge impone così. Il loro peso sul ruolo è molto elevato, circa un milio-ne di euro all’anno, ma i versamenti non sono

Dissesto rifiuti, retroscena di una differenziata che non vaProduzione anomala di rifiuti, Tia non pagata e milioni di euro in contenziosi da risolvere

ottenibili».Avete provato anche con le procedure coat-tive? «Si, sono state attivate, ma la maggio-ranza ha dato sempre responso negativo. E’ praticamente impossibile riscuotere».Parliamo di differenziata, la Senesi è presente sul territorio da un anno, quanto tempo anco-ra ci vorrà per farla partire? «Il Commissario ad acta (lo stesso Crudo, ndr.) ha rimodulato il servizio ed occorreranno tre mesi per rior-ganizzare la raccolta. In precedenza sono stati distribuiti i kit per le scuole, per il Villaggio

Coppola, per i commercianti e per il Centro storico». A che livello si è ora? «Ho fatto ri-chiesta all’Ufficio Ecologia per avere un moni-toraggio quindicinale del settore, al 31 ottobre siamo al 2,9%».La Senesi nel recente passato ha rilasciato di-chiarazioni in merito a mancati pagamenti per l’umido da parte dell’Ente, è vero? «Non pa-gava la piattaforma per il conferimento (il rife-rimento è all’Ente e ciò è pazzesco, in quanto l’umido costituisce una porzione elevata per la differenziata e farebbe risparmiare circa 2 mi-

lioni di euro dalla trasferenza coprendo i costi del personale addetto al settore». E’ vero che alcuni vostri mezzi vengono usati anche su cantieri differenti da quello di Castel Volturno? «La commistione tra nostri mezzi e quelli altrui è stata inclusa all’interno del Piano da parte del tecnico incaricato, con previsione di con-trollo GPS del loro effettivo utilizzo». Dunque, la Senesi dovrà usare i mezzi solo in città, ma ha dotato i mezzi di questo dispositivo? «Lo sta facendo...» Quindi nessun controllo! el.rom.

Marcello Giocondo, presidente Sib

tia balneari, Giocondo: il milione di euro annuo è gonfiato, basta un ricorso e la cifra passa da 10mila a 1500 euro

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Dimitri Russo: «Il 2012 dovrà essere diverso. Io ci credo!»

Il democratico si confronta su ideali e programmi futuri

castel volturno. Lunedì 19 Dicembre, Dimitri Russo in rappresentanza del PD di Castel Volturno ha incontrato i ragazzi di Officina. L’appuntamento fa parte di un programma di confronti che continuerà anche nel prossimo anno, con personaggi del mondo della cultu-ra, delle istituzioni, dell’arte e della politica. Russo, com’è nel suo stile, anticonformista e trasparente, dopo una preliminare e sponta-nea discussione su temi di carattere generale, ha ascoltato i ragazzi che gli hanno rivoto do-mande specifiche sul territorio: e ne è nato un bel confronto. Si è parlato principalmente di ambiente, di una differenziata che non parte, di discariche da bonificare e di un territorio da salvaguardare. I ragazzi hanno insistito su ar-gomenti cruciali come il risanamento dei Regi Lagni, il rilancio imprenditoriale del territorio e la necessità dell’utilizzo, sempre sbandie-rato da tutti ma mai fatto, della pineta come risorsa turistica ed occupazionale. Dimitri ha risposto con idee semplici e paradossalmente

innovative, precisando che queste sono sempre state storici cavalli di battaglia del Partito Democratico castellano. Con cognizione di causa, memoria storica e atti documentali, ha spiegato anche le diffi-coltà insite in una macchina amministrativa dissestata, obsoleta e che per il futuro dovrà essere maggiormente trasparente, vicina ai cittadini, utilizzando anche le nuove tecno-logie telematiche ed un sito istituzionale più

efficiente. Dimitri ha evidenziato anche l’op-portunità di registrare le sedute di consiglio comunale, in modo che i cittadini, finalmen-te, potranno verificare il valore e l’impegno di coloro che hanno votato. I ragazzi hanno trovato pieno appoggio in Dimitri quando ha evidenziato una politica locale poco attenta ai giovani, al lavoro, allo sport, lamentando la mancanza del minimo essenziale per lo svi-luppo creativo, culturale e sociale delle nuo-ve generazioni: assenza d’impianti sportivi, assenza di parchi pubblici e centri di aggre-gazione sociale. Ha invitato inoltre i ragazzi a partecipare attivamente alla vita politica e partitica delle locali sezioni, a prescindere dall’orientamento, ricordando la sua militanza decennale da cui sono nate passioni e ideali che nel tempo si sono evoluti ad una visio-ne più attuale e meno conflittuale, capace di confronti ed alleanze anche con altre forze politiche e sociali del territorio, ma senza venir meno ai dettami di legalità e etica imposti dal

partito e dalla propria onestà riconosciuta da tutti ed evidenziata nell’esperienza di amministratore. L’incontro, infine, è sta-to positivo principalmente sotto l’aspetto umano, quando Dimitri ha parlato in modo semplice, esulando da paroloni e politi-chese, riuscendo a parlare anche di cal-cio e creando un simpatico “battibecco”, con lui Juventino doc, con alcuni ragazzi

tifosi del Napoli (non tutti: purtrop-po anche tra noi ci sono Juventini, milanisti, interisti, laziali e anche uno della Roma). Di seguito alcuni passaggi sintetici dell’intervento di Russo che, dopo la richiesta esplicita dei ragazzi

circa la sua candidatura come Sindaco, si è schernito affermando che non dipendeva da lui, perché una sua eventuale candidatura sarebbe dipesa dalla volontà degli iscritti al Partito Democratico di Castel Volturno in cui milita da anni, ma era comunque orgoglioso di aver trovato tanto entusiasmo inaspettato tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, e di sentirsi

gratificato nel vedersi riconosciuto, in un cli-ma diffuso di antipolitica, come uno dei pochi politici onesti in grado di far rinascere Castel Volturno, apprezzato anche da chi non si rico-nosce nella sua area di appartenenza.«Vi sono cose che non vale la pena dimenti-care, di mettere nel cassetto. Allora è proprio su questi valori che voglio invitarvi a riflettere. Dopo tanto baccano, dopo tante battaglie e dopo tante sofferenze è venuto il momento di inserire una marcia in più, per ripartire, per rielaborare ogni cosa, per distinguere tutti gli errori e cercare di rimboccarsi le maniche e risorgere da un periodo davvero oscuro. Tante cose sono cambiate e tante cose cambieran-no, e lì dove c’era omertà, lì dove c’era acqua stagnante, ora c’è un fermento di giovani, di uomini e di donne, pronti a gridare i propri diritti e le proprie idee libere. Gli abitanti di Ca-stel Volturno vogliono sentirsi finalmente “cit-tadini”, non vogliono più subire le scelte calate dall’alto dalla solita politica fatta da cricche af-faristiche. Anzi c’è finalmente voglia di parteci-pare ed incidere nelle scelte. Il 2011 è stato un anno ricco di episodi, molte volte spiacevoli, che hanno delineato l’immagine di un territo-rio, che è sicuramente tra i più belli d’Italia, come un luogo ostile e di degrado assoluto. Ma noi tutti sappiamo che questo territorio ha due facce: quella che trae in inganno è la prima, quella che troppe volte è stata mono-polizzata dall’informazione nazionale, che ha messo in luce solo gli eventi tristi della nostra terra. L’altra faccia è fatta di persone semplici come me che non hanno paura di prendersi grandi responsabilità e di attuare una vera e propria rivoluzione nell’amministrare la cosa pubblica; è quella pulita, piena di dignità è umanità delle persone che vivono e amano questo paese, che combattono ogni giorno per il diritto ad un futuro migliore. Il 2012 do-vrà essere un anno diverso, in cui “dovrà cam-biare la musica” e tutti noi dobbiamo essere pronti ad esserne contagiati e credere in una svolta un futuro migliore. Io ci credo!».giancarlo palmese; foto: alessandra scialla

Via della Meccanica 23/25 - 36100 Vicenza (VI)Tel +39 0444 963453 http://www.nuoveenergie.com

castel volturno. Il nostro territorio ha tanti di quei problemi che parlare di occasione manca-ta a proposito di un mercatino dell’artigianato sembra fuori luogo.Eppure, in un momento come questo in cui è di vitale importanza recuperare il valore del lavoro “vero" rispetto alla virtualità della finan-za, anche un evento di tal genere assume un significato non secondario.Ecco, in sintesi, i fatti. A fine novembre alcuni artigiani del territorio furono contattati, così come la sottoscritta, per partecipare ad un Mercato dell’Artigianato da tenere all’interno del Centro Commerciale Giolì di Castel Vol-turno. Sembrava una buona occasione sia per far conoscere i propri prodotti sia, come già accennato, per contribuire al recupero di attivi-tà che esprimono creatività, passione, fatica e raramente profitto.Al secondo piano dell’edificio, accessibile me-diante scale mobili ed un ascensore, fu alle-stito un bel villaggio natalizio con alcune baite molto carine dove i singoli artigiani avrebbero esposto le loro creazioni.Le difficoltà per gli operatori sorsero già dai pri-mi giorni sia con la mancata erogazione della corrente fino alle 16:00, che rendeva non solo impossibile il lavoro sul posto per quegli artigia-ni che producevano al momento gli oggetti ri-chiesti dai clienti (eventuali) ma vanificava l’al-lestimento all’interno delle baite che restavano in penombra, sia con il ritardo nel pubblicizza-re all’interno ed all’esterno la manifestazione. Dopo una settimana di solleciti la corrente tornò e partì la campagna pubblicitaria che pur dimostrandosi efficace durò a mala pena dieci

giorni.A dicembre, quando lo sforzo pro-m o z i o n a l e dell’evento si sarebbe do-vuto incrementare, erano rimasti solo i pochi annunci dell’altoparlante e alcuni manifesti disposti qua e là, ed una scala mobile ferma limitando l’accesso al piano alle scale ed a un insufficiente ascensore. I manifesti avrebbero pure potuto funzionare se il Centro, che si av-vale della consulenza e della collaborazione di una “associazione” mostratasi non all’altezza della situazione, non avesse deciso di riempire il piano terra con “bancarelle" che esponevano prodotti di vario genere, natalizio e non. Per carità, nulla da dire verso le bancarelle e chi ci lavorava. Il fatto è che tale iniziativa nulla aveva a che fare con la mostra e, di fatto, ne rende-va inutile la presenza. Morale della favola: gli artigiani delusi abbandonavano il Centro molti giorni prima del previsto. Quel che ci si chiede è per quale motivo il centro commerciale Giolì abbia coinvolto tempo ed energia di lavoratori artigiani in una iniziativa così mal gestita e se ci si rende conto che questa stessa iniziativa, se avesse avuto più respiro, avrebbe potuto rappresentare un motivo di valorizzazione non solo dell’artigianato ma dell’intero territorio.Viene da chiedersi se alla direzione del Giolì interessi veramente questo secondo aspetto. (Sono in molti a chiederselo e le risposte le darà la magistratura quanto prima ndr.) loredana regina [email protected]

Mercatino dell'artigianato al Giolì, un occasione mancata per il territorio

I ragazzi di Officina Volturno con Dimitri Russo

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Servizi speciali

“Lo sport mi ha salvato la vita”, tra sogni e solidarietàGianni Rivera: “Lo sport obbliga a rispettare delle regole, importanti anche per la società civile”

Sogni ed emozioni, rispetto e perseveranza. Occorre crederci, occorre lottare. È ciò che lo sport rappresenta ai giorni nostri: un mezzo di insegnamento etico, allenamento del corpo e della mente. Non ci sono barriere, né fisiche, né sociali. Tra coraggio e lealtà, tenacia e rispetto delle regole, sfidare ai propri limiti fa parte del gioco, per confrontarsi con se stessi e con il mondo. Spesso diventa una battaglia da combattere, soprattutto quando handicap, patologie e invalidità diventano protagonisti. Nasce un’eterna sfida contro un malvagio destino, dalla quale uscirne vincitori significa essere invincibili ed esempi da seguire. “Lo sport mi ha salvato la vita”, un evento sportivo-solidale organizzato dal “Progetto NAPOLI NORD” presso il Centro Polisportivo F.Dennerelin di Barra, in provincia di Napoli, il 13 Dicembre. Con lo scopo di sensibilizzare i giovani allo sport come sinonimo di vita, han-no preso parte alla conferenza Gianni Rivera, Presidente FIGC settore giovanile, Pina Tom-masielli, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Domenico Ciccarelli, manager del Progetto Napoli Nord e altri importanti espo-nenti politici ed episcopali. Un programma lun-go cinque ore tra incontri di calcio, batterie di nuoto, esibizioni di judo di ragazzi non vedenti presentati dal Maestro Gianni Maddaloni, padre del campione olimpico di Sidney 2000, Pino Maddaloni, e testimonianze come quel-le di Dora Sollo e Lorenzo di Marino, ai quali lo sport ha cambiato la vita. Circa quest’even-to e cosa lo sport può rappresentare per i gio-vani, “Informare” ha intervistato Gianni Rivera e Pina Tommasielli.Gianni Rivera, una leggenda del calcio italia-no. Ha inseguito sin da bambino la sua pas-sione di giocare a pallone, nonostante la sua massima ambizione fosse diventare un ragio-nerie. Come lo sport e il calcio possono cambiare la vita di un ragazzo? «Può cam-biare perché li obbliga a rispettare delle rego-le. Spesso non è sufficiente un modo positivo

di crescita e bisogna im-porre certe norme da s e g u i r e . Lo sport insegna a r i spe t ta re : te stesso, i compagni e gli avversari. È utile per la crescita e serve anche per la società di tutti i giorni poi-ché se queste regole si usano in una fabbrica, in un ufficio e nelle scuole rappresentano ri-spetto e disciplina. Ha da sempre avuto un buon rapporto con i giovani, tanto da diventare presidente FIGC del settore giovanile». Come incentiva e sti-mola i ragazzi, nella vita come nello sport?«Non bisogna fare molto. L’importante è fargli capire, guardando dentro se stessi, quali sono le loro possibilità e potenzialità, cercando di appoggiarsi ad un ambiente avviato verso un percorso oppure facendo delle cose sul piano individuale. L’importante è saper individuare dentro se stessi ciò che è utile per il proprio futuro. Cosa pensa di questa manifestazione?Tutto quello che si fa nell’interesse dei giova-ni è positivo. Abbiamo visto nel judo come i ragazzi non vedenti hanno appreso gli inse-gnamenti del maestro, che saranno importanti per la loro vita, e tutto ciò che viene fatto a scopo solidale e didascalico è positivo. Gra-zie. A voi». Pina Tommasielli, come lo sport può rap-presentare un punto di rilancio per una città come Napoli che spesso è diffamata e screditata? «Questa amministrazione ha inteso investire molto sullo sport. A noi inte-ressa lo sport come strumento di formazione fisica poichè siamo “maglia nera” d’Europa per quanto riguarda l’obesità infantile, ma

essenzialmente per la crescita psichica. Per molti ragazzi che vivo-no in contesti sociali e familiari difficili, lo sport diventa un mezzo ludi-co che riesce a veico-lare i valori. Questo è il senso di rilancio dello sport dalle periferie per formare poi cittadini che abbiano chiaro il senso di appartenenza

ad uno stato e del rispetto delle regole. C’è quindi un progetto da portare avanti. Sì, que-sto progetto sarà fatto e sarà alimentato in tut-to il mio assessorato. Il momento dal punto di vista economico è molto difficile, infatti abbia-mo avuto dei tagli dal governo centrale, però questo non ci avvilisce perché i nostri progetti li faremo passare in connessione con tanta buona società civile».Come reagirete a difficoltà come questi tagli economici, che è un problema per voi istituzioni? «Vogliamo partire dalle basi, incominciando a pulire la città e credo che in sei mesi Napoli sarà più pulita». È una pro-messa? «No, è una realtà. Quando ci siamo insediati a giugno, avevamo duemilacinque-cento tonnellate di immondizia per le strade, mentre oggi siamo a circa cento tonnellate o poco meno. Quindi una città più pulita, è una città più sicura. Abbiamo molti più vigili per strada, stiamo facendo un controllo molto più capillare del territorio, una città con ZTL e un centro storico più vivibile. Sono elementi che speriamo possano mettere in movimento il turismo. Infatti questo sarà il primo Natale in cui abbiamo gli alberghi pieni. Questo è un segnale di rinascita e a noi piace immaginare che è così che dobbiamo rilanciare la nostra città e andare avanti». Una Napoli in cresci-ta insomma..Sì, una Napoli in crescita.

fabio corsaro

Giovedì 14 dicembre , nella sede dell’Asso-ciazione Officina Volturno, sita in piazza delle Feste in Pinetamare, Castel Volturno, nell’am-bito degli incontri periodici programmati con i giovani insieme a personaggi del mondo del giornalismo, della cultura, dell’arte e dell’im-pegno sociale, questa volta è stata la volta del dottor Francesco Diana, un psicologo impegnato da tempo con Libera e presso le “ Terre di Don Diana”, oltre ad operare come esperto penitenziario ai sensi dell’art. 80 o.p. presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli . Francesco si presenta in modo informale e simpatico, un gio-vane tra i giovani, e da subito crea un atmosfera “diretta” con i ragazzi. Racconta la storia di Libe-ra, delle Terre di Don Diana, delle mille dif-ficoltà incon-trate, dell’orgo- g l i o per le lotte vinte e anche le sofferenze e le amarezze per le sconfitte. Ricorda i momenti in cui nessuno credeva al loro operato, veni-vano quasi derisi, e si era considerati come “pazzi” visto che si opponevano ad una ca-morra violenta. “Immaginate - racconta con enfasi mista ad emozione - se era immagi-nabile pensare che nella casa sequestrata a Francesco Schiavone (Sandokan) ci potesse andare un associazione per il recupero di bambini con handicap.” Ha spiegato come vengono assegnati i beni confiscati alla ca-morra, e Castel Volturno, con circa 35 immo-

La scelta di aiutare il prossimoI ragazzi di Officina Volturno incontrano il dr. Francesco Diana di Libera

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oppure inviarmi una e-mail al seguente indirizzo:

[email protected] NATALE

bili, risulta di gran lunga il comune con più disponibilità. Ha catechizzato i ragazzi sulle scelte che si fanno, di come testimoniare la legalità iniziando dai piccoli gesti come quel-lo di non comprare materiale contraffatto ed in modo particolare evitare in tutti i modi di dare “soldi” alla camorra con gli indotti che questa gestisce come la “roba” per lo spinel-lo. Si è informato del lavoro svolto dall’as-sociazione e si è complimentato con molti di loro promettendo maggiore informazione e futuri incontri, tra i quali visitare il carcere

minorile di Ni-sida insieme a i ragazzi ed ospitare nell’associa-zione, come già fatto in p a s s a t o , giovani del t e r r i t o r i o inseriti in program-mi di re-c u p e r o sociale.

Alla fine c’è stato lo scambio delle magliette (Libera con quella di Officina) e una foto tutti insieme. Un incon-tro positivo, visto che i ragazzi continuavano a discutere anche oltre il tempo prestabilito .Sul sito ufficiale del dottor. Diana, www.francescodiana.it, si può leggere la seguen-te presentazione:“Chi ha scelto, come professione, di aiuta-re il prossimo, deve essere professionista, avere disposizione gentile, grande pazien-za, autocontrollo, essere particolarmente libero da pregiudizi, comprendere la natura umana, amare profondamente il suo lavo-ro”. (W. Griesinger)

Scambio simbolico di magliette

tra Officina Volturno e Francesco Diana

Gianni Rivera, Pina Tommaselli, Domenico Ciccarelli e Barbara Giardiello

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Dimitri Russo: «Il 2012 dovrà essere diverso. Io ci credo!»

Il democratico si confronta su ideali e programmi futuri

castel volturno. Lunedì 19 Dicembre, Dimitri Russo in rappresentanza del PD di Castel Volturno ha incontrato i ragazzi di Officina. L’appuntamento fa parte di un programma di confronti che continuerà anche nel prossimo anno, con personaggi del mondo della cultu-ra, delle istituzioni, dell’arte e della politica. Russo, com’è nel suo stile, anticonformista e trasparente, dopo una preliminare e sponta-nea discussione su temi di carattere generale, ha ascoltato i ragazzi che gli hanno rivoto do-mande specifiche sul territorio: e ne è nato un bel confronto. Si è parlato principalmente di ambiente, di una differenziata che non parte, di discariche da bonificare e di un territorio da salvaguardare. I ragazzi hanno insistito su ar-gomenti cruciali come il risanamento dei Regi Lagni, il rilancio imprenditoriale del territorio e la necessità dell’utilizzo, sempre sbandie-rato da tutti ma mai fatto, della pineta come risorsa turistica ed occupazionale. Dimitri ha risposto con idee semplici e paradossalmente

innovative, precisando che queste sono sempre state storici cavalli di battaglia del Partito Democratico castellano. Con cognizione di causa, memoria storica e atti documentali, ha spiegato anche le diffi-coltà insite in una macchina amministrativa dissestata, obsoleta e che per il futuro dovrà essere maggiormente trasparente, vicina ai cittadini, utilizzando anche le nuove tecno-logie telematiche ed un sito istituzionale più

efficiente. Dimitri ha evidenziato anche l’op-portunità di registrare le sedute di consiglio comunale, in modo che i cittadini, finalmen-te, potranno verificare il valore e l’impegno di coloro che hanno votato. I ragazzi hanno trovato pieno appoggio in Dimitri quando ha evidenziato una politica locale poco attenta ai giovani, al lavoro, allo sport, lamentando la mancanza del minimo essenziale per lo svi-luppo creativo, culturale e sociale delle nuo-ve generazioni: assenza d’impianti sportivi, assenza di parchi pubblici e centri di aggre-gazione sociale. Ha invitato inoltre i ragazzi a partecipare attivamente alla vita politica e partitica delle locali sezioni, a prescindere dall’orientamento, ricordando la sua militanza decennale da cui sono nate passioni e ideali che nel tempo si sono evoluti ad una visio-ne più attuale e meno conflittuale, capace di confronti ed alleanze anche con altre forze politiche e sociali del territorio, ma senza venir meno ai dettami di legalità e etica imposti dal

partito e dalla propria onestà riconosciuta da tutti ed evidenziata nell’esperienza di amministratore. L’incontro, infine, è sta-to positivo principalmente sotto l’aspetto umano, quando Dimitri ha parlato in modo semplice, esulando da paroloni e politi-chese, riuscendo a parlare anche di cal-cio e creando un simpatico “battibecco”, con lui Juventino doc, con alcuni ragazzi

tifosi del Napoli (non tutti: purtrop-po anche tra noi ci sono Juventini, milanisti, interisti, laziali e anche uno della Roma). Di seguito alcuni passaggi sintetici dell’intervento di Russo che, dopo la richiesta esplicita dei ragazzi

circa la sua candidatura come Sindaco, si è schernito affermando che non dipendeva da lui, perché una sua eventuale candidatura sarebbe dipesa dalla volontà degli iscritti al Partito Democratico di Castel Volturno in cui milita da anni, ma era comunque orgoglioso di aver trovato tanto entusiasmo inaspettato tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, e di sentirsi

gratificato nel vedersi riconosciuto, in un cli-ma diffuso di antipolitica, come uno dei pochi politici onesti in grado di far rinascere Castel Volturno, apprezzato anche da chi non si rico-nosce nella sua area di appartenenza.«Vi sono cose che non vale la pena dimenti-care, di mettere nel cassetto. Allora è proprio su questi valori che voglio invitarvi a riflettere. Dopo tanto baccano, dopo tante battaglie e dopo tante sofferenze è venuto il momento di inserire una marcia in più, per ripartire, per rielaborare ogni cosa, per distinguere tutti gli errori e cercare di rimboccarsi le maniche e risorgere da un periodo davvero oscuro. Tante cose sono cambiate e tante cose cambieran-no, e lì dove c’era omertà, lì dove c’era acqua stagnante, ora c’è un fermento di giovani, di uomini e di donne, pronti a gridare i propri diritti e le proprie idee libere. Gli abitanti di Ca-stel Volturno vogliono sentirsi finalmente “cit-tadini”, non vogliono più subire le scelte calate dall’alto dalla solita politica fatta da cricche af-faristiche. Anzi c’è finalmente voglia di parteci-pare ed incidere nelle scelte. Il 2011 è stato un anno ricco di episodi, molte volte spiacevoli, che hanno delineato l’immagine di un territo-rio, che è sicuramente tra i più belli d’Italia, come un luogo ostile e di degrado assoluto. Ma noi tutti sappiamo che questo territorio ha due facce: quella che trae in inganno è la prima, quella che troppe volte è stata mono-polizzata dall’informazione nazionale, che ha messo in luce solo gli eventi tristi della nostra terra. L’altra faccia è fatta di persone semplici come me che non hanno paura di prendersi grandi responsabilità e di attuare una vera e propria rivoluzione nell’amministrare la cosa pubblica; è quella pulita, piena di dignità è umanità delle persone che vivono e amano questo paese, che combattono ogni giorno per il diritto ad un futuro migliore. Il 2012 do-vrà essere un anno diverso, in cui “dovrà cam-biare la musica” e tutti noi dobbiamo essere pronti ad esserne contagiati e credere in una svolta un futuro migliore. Io ci credo!».giancarlo palmese; foto: alessandra scialla

Via della Meccanica 23/25 - 36100 Vicenza (VI)Tel +39 0444 963453 http://www.nuoveenergie.com

castel volturno. Il nostro territorio ha tanti di quei problemi che parlare di occasione manca-ta a proposito di un mercatino dell’artigianato sembra fuori luogo.Eppure, in un momento come questo in cui è di vitale importanza recuperare il valore del lavoro “vero" rispetto alla virtualità della finan-za, anche un evento di tal genere assume un significato non secondario.Ecco, in sintesi, i fatti. A fine novembre alcuni artigiani del territorio furono contattati, così come la sottoscritta, per partecipare ad un Mercato dell’Artigianato da tenere all’interno del Centro Commerciale Giolì di Castel Vol-turno. Sembrava una buona occasione sia per far conoscere i propri prodotti sia, come già accennato, per contribuire al recupero di attivi-tà che esprimono creatività, passione, fatica e raramente profitto.Al secondo piano dell’edificio, accessibile me-diante scale mobili ed un ascensore, fu alle-stito un bel villaggio natalizio con alcune baite molto carine dove i singoli artigiani avrebbero esposto le loro creazioni.Le difficoltà per gli operatori sorsero già dai pri-mi giorni sia con la mancata erogazione della corrente fino alle 16:00, che rendeva non solo impossibile il lavoro sul posto per quegli artigia-ni che producevano al momento gli oggetti ri-chiesti dai clienti (eventuali) ma vanificava l’al-lestimento all’interno delle baite che restavano in penombra, sia con il ritardo nel pubblicizza-re all’interno ed all’esterno la manifestazione. Dopo una settimana di solleciti la corrente tornò e partì la campagna pubblicitaria che pur dimostrandosi efficace durò a mala pena dieci

giorni.A dicembre, quando lo sforzo pro-m o z i o n a l e dell’evento si sarebbe do-vuto incrementare, erano rimasti solo i pochi annunci dell’altoparlante e alcuni manifesti disposti qua e là, ed una scala mobile ferma limitando l’accesso al piano alle scale ed a un insufficiente ascensore. I manifesti avrebbero pure potuto funzionare se il Centro, che si av-vale della consulenza e della collaborazione di una “associazione” mostratasi non all’altezza della situazione, non avesse deciso di riempire il piano terra con “bancarelle" che esponevano prodotti di vario genere, natalizio e non. Per carità, nulla da dire verso le bancarelle e chi ci lavorava. Il fatto è che tale iniziativa nulla aveva a che fare con la mostra e, di fatto, ne rende-va inutile la presenza. Morale della favola: gli artigiani delusi abbandonavano il Centro molti giorni prima del previsto. Quel che ci si chiede è per quale motivo il centro commerciale Giolì abbia coinvolto tempo ed energia di lavoratori artigiani in una iniziativa così mal gestita e se ci si rende conto che questa stessa iniziativa, se avesse avuto più respiro, avrebbe potuto rappresentare un motivo di valorizzazione non solo dell’artigianato ma dell’intero territorio.Viene da chiedersi se alla direzione del Giolì interessi veramente questo secondo aspetto. (Sono in molti a chiederselo e le risposte le darà la magistratura quanto prima ndr.) loredana regina [email protected]

Mercatino dell'artigianato al Giolì, un occasione mancata per il territorio

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“Lo sport mi ha salvato la vita”, tra sogni e solidarietàGianni Rivera: “Lo sport obbliga a rispettare delle regole, importanti anche per la società civile”

Sogni ed emozioni, rispetto e perseveranza. Occorre crederci, occorre lottare. È ciò che lo sport rappresenta ai giorni nostri: un mezzo di insegnamento etico, allenamento del corpo e della mente. Non ci sono barriere, né fisiche, né sociali. Tra coraggio e lealtà, tenacia e rispetto delle regole, sfidare ai propri limiti fa parte del gioco, per confrontarsi con se stessi e con il mondo. Spesso diventa una battaglia da combattere, soprattutto quando handicap, patologie e invalidità diventano protagonisti. Nasce un’eterna sfida contro un malvagio destino, dalla quale uscirne vincitori significa essere invincibili ed esempi da seguire. “Lo sport mi ha salvato la vita”, un evento sportivo-solidale organizzato dal “Progetto NAPOLI NORD” presso il Centro Polisportivo F.Dennerelin di Barra, in provincia di Napoli, il 13 Dicembre. Con lo scopo di sensibilizzare i giovani allo sport come sinonimo di vita, han-no preso parte alla conferenza Gianni Rivera, Presidente FIGC settore giovanile, Pina Tom-masielli, Assessore allo Sport del Comune di Napoli, Domenico Ciccarelli, manager del Progetto Napoli Nord e altri importanti espo-nenti politici ed episcopali. Un programma lun-go cinque ore tra incontri di calcio, batterie di nuoto, esibizioni di judo di ragazzi non vedenti presentati dal Maestro Gianni Maddaloni, padre del campione olimpico di Sidney 2000, Pino Maddaloni, e testimonianze come quel-le di Dora Sollo e Lorenzo di Marino, ai quali lo sport ha cambiato la vita. Circa quest’even-to e cosa lo sport può rappresentare per i gio-vani, “Informare” ha intervistato Gianni Rivera e Pina Tommasielli.Gianni Rivera, una leggenda del calcio italia-no. Ha inseguito sin da bambino la sua pas-sione di giocare a pallone, nonostante la sua massima ambizione fosse diventare un ragio-nerie. Come lo sport e il calcio possono cambiare la vita di un ragazzo? «Può cam-biare perché li obbliga a rispettare delle rego-le. Spesso non è sufficiente un modo positivo

di crescita e bisogna im-porre certe norme da s e g u i r e . Lo sport insegna a r i spe t ta re : te stesso, i compagni e gli avversari. È utile per la crescita e serve anche per la società di tutti i giorni poi-ché se queste regole si usano in una fabbrica, in un ufficio e nelle scuole rappresentano ri-spetto e disciplina. Ha da sempre avuto un buon rapporto con i giovani, tanto da diventare presidente FIGC del settore giovanile». Come incentiva e sti-mola i ragazzi, nella vita come nello sport?«Non bisogna fare molto. L’importante è fargli capire, guardando dentro se stessi, quali sono le loro possibilità e potenzialità, cercando di appoggiarsi ad un ambiente avviato verso un percorso oppure facendo delle cose sul piano individuale. L’importante è saper individuare dentro se stessi ciò che è utile per il proprio futuro. Cosa pensa di questa manifestazione?Tutto quello che si fa nell’interesse dei giova-ni è positivo. Abbiamo visto nel judo come i ragazzi non vedenti hanno appreso gli inse-gnamenti del maestro, che saranno importanti per la loro vita, e tutto ciò che viene fatto a scopo solidale e didascalico è positivo. Gra-zie. A voi». Pina Tommasielli, come lo sport può rap-presentare un punto di rilancio per una città come Napoli che spesso è diffamata e screditata? «Questa amministrazione ha inteso investire molto sullo sport. A noi inte-ressa lo sport come strumento di formazione fisica poichè siamo “maglia nera” d’Europa per quanto riguarda l’obesità infantile, ma

essenzialmente per la crescita psichica. Per molti ragazzi che vivo-no in contesti sociali e familiari difficili, lo sport diventa un mezzo ludi-co che riesce a veico-lare i valori. Questo è il senso di rilancio dello sport dalle periferie per formare poi cittadini che abbiano chiaro il senso di appartenenza

ad uno stato e del rispetto delle regole. C’è quindi un progetto da portare avanti. Sì, que-sto progetto sarà fatto e sarà alimentato in tut-to il mio assessorato. Il momento dal punto di vista economico è molto difficile, infatti abbia-mo avuto dei tagli dal governo centrale, però questo non ci avvilisce perché i nostri progetti li faremo passare in connessione con tanta buona società civile».Come reagirete a difficoltà come questi tagli economici, che è un problema per voi istituzioni? «Vogliamo partire dalle basi, incominciando a pulire la città e credo che in sei mesi Napoli sarà più pulita». È una pro-messa? «No, è una realtà. Quando ci siamo insediati a giugno, avevamo duemilacinque-cento tonnellate di immondizia per le strade, mentre oggi siamo a circa cento tonnellate o poco meno. Quindi una città più pulita, è una città più sicura. Abbiamo molti più vigili per strada, stiamo facendo un controllo molto più capillare del territorio, una città con ZTL e un centro storico più vivibile. Sono elementi che speriamo possano mettere in movimento il turismo. Infatti questo sarà il primo Natale in cui abbiamo gli alberghi pieni. Questo è un segnale di rinascita e a noi piace immaginare che è così che dobbiamo rilanciare la nostra città e andare avanti». Una Napoli in cresci-ta insomma..Sì, una Napoli in crescita.

fabio corsaro

Giovedì 14 dicembre , nella sede dell’Asso-ciazione Officina Volturno, sita in piazza delle Feste in Pinetamare, Castel Volturno, nell’am-bito degli incontri periodici programmati con i giovani insieme a personaggi del mondo del giornalismo, della cultura, dell’arte e dell’im-pegno sociale, questa volta è stata la volta del dottor Francesco Diana, un psicologo impegnato da tempo con Libera e presso le “ Terre di Don Diana”, oltre ad operare come esperto penitenziario ai sensi dell’art. 80 o.p. presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli . Francesco si presenta in modo informale e simpatico, un gio-vane tra i giovani, e da subito crea un atmosfera “diretta” con i ragazzi. Racconta la storia di Libe-ra, delle Terre di Don Diana, delle mille dif-ficoltà incon-trate, dell’orgo- g l i o per le lotte vinte e anche le sofferenze e le amarezze per le sconfitte. Ricorda i momenti in cui nessuno credeva al loro operato, veni-vano quasi derisi, e si era considerati come “pazzi” visto che si opponevano ad una ca-morra violenta. “Immaginate - racconta con enfasi mista ad emozione - se era immagi-nabile pensare che nella casa sequestrata a Francesco Schiavone (Sandokan) ci potesse andare un associazione per il recupero di bambini con handicap.” Ha spiegato come vengono assegnati i beni confiscati alla ca-morra, e Castel Volturno, con circa 35 immo-

La scelta di aiutare il prossimoI ragazzi di Officina Volturno incontrano il dr. Francesco Diana di Libera

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oppure inviarmi una e-mail al seguente indirizzo:

[email protected] NATALE

bili, risulta di gran lunga il comune con più disponibilità. Ha catechizzato i ragazzi sulle scelte che si fanno, di come testimoniare la legalità iniziando dai piccoli gesti come quel-lo di non comprare materiale contraffatto ed in modo particolare evitare in tutti i modi di dare “soldi” alla camorra con gli indotti che questa gestisce come la “roba” per lo spinel-lo. Si è informato del lavoro svolto dall’as-sociazione e si è complimentato con molti di loro promettendo maggiore informazione e futuri incontri, tra i quali visitare il carcere

minorile di Ni-sida insieme a i ragazzi ed ospitare nell’associa-zione, come già fatto in p a s s a t o , giovani del t e r r i t o r i o inseriti in program-mi di re-c u p e r o sociale.

Alla fine c’è stato lo scambio delle magliette (Libera con quella di Officina) e una foto tutti insieme. Un incon-tro positivo, visto che i ragazzi continuavano a discutere anche oltre il tempo prestabilito .Sul sito ufficiale del dottor. Diana, www.francescodiana.it, si può leggere la seguen-te presentazione:“Chi ha scelto, come professione, di aiuta-re il prossimo, deve essere professionista, avere disposizione gentile, grande pazien-za, autocontrollo, essere particolarmente libero da pregiudizi, comprendere la natura umana, amare profondamente il suo lavo-ro”. (W. Griesinger)

Scambio simbolico di magliette

tra Officina Volturno e Francesco Diana

Gianni Rivera, Pina Tommaselli, Domenico Ciccarelli e Barbara Giardiello

Page 8: Informare Gennaio 2012

INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

www.informareonline.com

I ragazzi di Officina Volturno, insieme a Marek Hamsik (foto), che espone l’ultimo numero d’ Informare. Marek è un “vecchio” amico del nostro periodico, sempre gentile e

disponibile, come d’altronde tutti i calciatori del Napoli che vivono e frequentano Pineta-mare. Girano tranquillamente con le famiglie e nessuno si permette di disturbarli, tranne chiedere cortesemente qualche foto oppure autografi, ma sempre senza essere invaden-ti e rispettando la loro privacy. Marek è una bellissima persona, anche se all’apparenza sembra scostante. In realtà è solo timidez-za, la timidezza di un ragazzo semplice e per bene che spesso incontri a fare la spesa nei negozi come una persona qualunque. Invi-tiamo tutti i cittadini di Pinetamare a vigilare e collaborare per la tranquillità di questi atleti e le loro famiglie che hanno scelto di vivere a Castel Volturno, perché il Napoli rappresenta un immagine ed una economia positiva per il territorio ancora non convenientemente sfruttata. In futuro si devono creare giuste sinergie che portino reali benefici al territo-rio e all’imprenditoria locale, De Laurentis è un imprenditore di livello internazionale ed è cittadino onorario della nostra città, coinvol-giamolo di più per investire anche in settori diversi dal calcio. riccardo antonielli e raffaele quadrano

Da terre di gomorra a terre di don diana

Per tutti i cultori dell’arte non occorre presentare Salvatore Ciaurro, un artista consacrato tra i protagonisti dell’ultimo millennio, ma ancora in continua sperimentazione. Visitando il suo

sito ciaurro-salvatore.i t siamo rimasti colpiti dalle sue opere, dal disegno, d a l l a ritrattistica e dalla forza positiva che il colore riesce a dare agli osservatori. Buongiorno

maestro, ci può illustrare l’evoluzione pittorica che vive e a quale “scuola” si avvicina? Escludendo l’astratto, il mio è un figurativo frammentato, cerco di trarre dai colori il massimo, ma attraverso questa sperimentazione continua della frammentazione dei colori ricerco sempre la forma. Ritrovo in lei una costante sollecitazione alla ricerca, alla sperimentazione e , non a caso, sono nate opere ispirate alla poesia e al teatro di Garcia Lorca, il tema doloroso e inquietante dell’Esodo, legato al destino di popoli transfughi, e la serie di quadri ispirati al Candelaio di Giordano Bruno. Vero, i miei interessi culturali spaziano dalla poesia alla letteratura da cui prendo a piene mani. Ma oltre a quelle citate, col nuovo millennio,

la mia pittura si è aperta alle seduzioni di Baudelaire, e in particolare ai suoi Fleurs du Mal, cui è dedicato un ciclo di opere. Poi il ciclo ispirato a Federico II di Svevia e alla sua corte. Alla conclusione di ogni ciclo c’è con me stesso l’impegno a non aprire un altro. Impegno sistematicamente disatteso. Lei è unanimemente riconosciuto come un grande ritrattista, noti quelli del Maestro Riccardo Muti, Sofia Loren, Pino Daniele, Massimo Ranieri, Lina Sastri e anche politici come Bassolino e Gianni Letta. Oggi quale personaggio ritrarrebbe per significare un napoletano che rappresenti una svolta...insomma un “Masaniello”? Mi aiuti lei, con tutti gli sforzi possibili mi riesce difficile in questo momento immaginarne qualcuno.… Luigi De Magistris esempio,

il nuovo sindaco? No! Assolutamente No! Nel suo personaggio non vedo trasposizione pittorica. Mi spiego: ha un viso belloccio, senza lineamenti forti, una mascella non evidenziata… vede artisticamente il bello non esiste , esiste il vero. Potrebbe inviare un messaggio augurale e di speranza ai giovani della nostra associazione Officina Volturno? La cosa possibile, senza giungere ad inutili utopie, resta la qualità della persona, il suo valore, il suo impegno sociale e la cultura. Occorre ritrovare l’appartenenza per recuperare la civiltà storica .Troppi livellamenti in basso da parte dei giovani, e mancanza di omologazione come popolo. Pertanto i miei migliori auguri per un futuro che veda i giovani protagonisti del loro futuro.elio romano

Intervista al maestro Salvatore Ciaurro

Riceviamo e con piacere pubblichiamo la lettera di Valerio Taglione, coordinatore provinciale Libera Caserta.«Il 25 novembre, sono stato riconfermato referente provinciale di Libera Caserta. Un percorso iniziato nel 2006 quando LIBERA chiese al Comitato don Diana, di cui ero e sono tuttora il Coordinatore, di riprendere le iniziative sul territorio casertano. Grande l’impegno, grande l’entusiasmo, tutto teso alla costruzione delle “terre di don Diana”: bisognava ricostruire un nuovo senso d’identità, da terra di camorra, da terra di Gomorra, bisognava ripartire da qualcosa di

concreto, di reale e visibile nel nome di don Peppe Diana. Il nostro obiettivo: rimettere al centro di questo percorso l’uso sociale dei beni confiscati fino ad arrivare a realizzare la prima cooperativa di LIBERA Terra in Campania e soprattutto in Provincia di Caserta, nelle terre di camorra. Da qui è partita l’idea dell’Osservatorio Provinciale sull’uso sociale dei Beni confiscati in provincia di Caserta. Ce l’abbiamo fatta: a settembre 2010 nasce la cooperativa Le Terre di don Diana a Castel Volturno, un traguardo reso possibile dall’impegno, dalla tenacia di tanti, ma la cosa bella è che nel frattempo

si erano avvicinate a questo percorso altre cooperative che avevano deciso di partire dai beni confiscati e di mettere al centro della loro attività il riscatto del territorio. Tante realtà che si avvicinano, tante collaborazioni che si stringono, tanti incontri, tante storie quelle soprattutto dei familiari delle vittime Nuvoletta, Landa, Di Bona, Del Prete, Imposimato, Riccardo, Diana, Romanò, Noviello, tante scuole coinvolte, tanti ragazzi che partecipano ai campi di volontariato che hanno visto la presenza in tre anni di attività, di circa 3000 giovani provenienti da tutta Italia, 5000 gli studenti che hanno scelto la provincia di Caserta e gli itinerari proposti per le viste guidate. Il Coordinamento Provinciale di Libera Caserta ne esce rafforzato e pronto con nuovo vigore ad affrontare la nuova stagione di impegni, con la certezza che la fine del tunnel è vicina, cominciamo a vedere la luce cominciamo a vedere realmente le Terre di don Diana che giorno dopo giorno con l’impegno di tutti, che lavorano per il vero riscatto sociale, stanno soppiantando le terre di camorra.Auguro a tutti i giovani di Castel Volturno un sereno 2012 per costruire insieme terre rinnovate».Valerio taglione

libera caserta – comitato don PePPe diana

Marek uno di Noi!

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli, Anema e coreper raggiungere i grandi successi

L’Associazione Albergatori e Ristoratori del Litorale Domitio (AARLD) è nata nel 2000 e il Club UNESCO Caserta nel 2005. Sento la necessità di sintetizzare 12 anni d’attività per la tutela e valorizzazione del patrimo-nio culturale. Nel 2000 è stata realizzata una brochure pubblicitaria dal titolo Province of CE, dove l’acronimo, oltre a indicare la sigla Caserta, auspica una rinascita legata al Cultural Entreprise (impresa culturale). Il catalogo, realizzato con il contributo dell’AARLD e dei Comuni di Castel Volturno e Villa Literno è stato promosso alle più importanti fiere turisti-che internazionali. Nel 2002 è stato organizzato un concorso nazionale di architettura dal titolo “Il Sistema delle Piazze” per la progettazione di spazi pubblici d’incontro per la città. Hanno partecipato oltre 100 giovani laureandi delle facoltà di architettura e di ingegneria delle università ita-liane. Quattro piazze sono state realizzate nelle principali località litora-nee. Nel 2003 la Commissione Fulbright ha finanziato un unico progetto nazionale per lo sviluppo della costa Domitia sull’esempio delle spiagge libere in California, modello mondiale di sviluppo sostenibile. Attualmen-te l’AARLD e il Club UNESCO stanno lavorando affinché le autorità provinciali e locali possano lanciare il bando esecutivo delle opere ne-cessarie. Nel 2007 è stato finanziato un progetto dall’UNESCO per la riqualificazione del territorio di Castel Volturo nell’ambito più generale della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico campano. Lo studio di fattibilità è attualmente al vaglio dei principali stakeholders regionali. Successivamente il Club UNESCO Caserta ha elaborato il “Documento sui Beni Culturali” che è stato pienamente accolto dall’Am-ministrazione Provinciale. Nel 2011 è stato proposto in partnership con il Comune di Castel Volturno, L’Ente Riserva foce Volturno-Costa di Li-

cola, l’associazione Sentinelle e la Pro Loco Volturnum Castra Maris, il progetto “Tutela Rigeneratrice per l’Oasi dei Variconi” in risposta a un bando nazionale del Ministero dell’Ambiente. Nello stesso anno il Club UNESCO Caserta ha presentato il progetto “i paesaggi delle acque” che interessa l’Oasi dei Variconi e il sistema dei laghetti nell’ambito di una summer school patrocinata dal Parlamento Europeo e dall’UNESCO. Sono stati inoltre organizzati nel mese di novembre scorso gli eventi di seguito segnalati relativi al tema dell’acqua dal titolo “A come ACQUA: Settimana Unesco per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile”: il 7/11 alla Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” di Aversa; l’8 /11 all’Istitu-to Superiore Statale “Enrico Mattei” di Caserta e il 9/11 con le scuole “Giovanni XXIII” di Pietramelara ed “Enrico Fermi” di Riardo è stata presentata la mostra “il sistema delle acque in Provincia di Caserta. Percorsi per immagini” a cura degli architetti Massimo Carfora Lettieri e Gino Spera; il 12/11 nella Sala Consiliare dell’Amministrazione della Provincia di Caserta si è tenuta la manifestazione “T.V.B. Ti Voglio Bere” con la presentazione del rapporto di ricerca sulla propensione al consu-mo dell’acqua da rubinetto; e infine il 19/11 all’Hyppo Kampos di Castel Volturno sono stati presentati i progetti del corso “Culture Materiali del Mediterraneo” della Facoltà di Architettura della SUN. Le iniziative svi-luppate in questi anni ci dicono che Castel Volturno ha la possibilità non solo di recuperare i propri valori culturali, paesaggistici e intangibili, ma anche di proiettarsi su uno scenario internazionale come modello di sviluppo sostenibile. A chi ci crede, formulo i miei più sinceri auguri. arch. alessandro ciambrone. Presidente aarld. Vice Presidente club unesco caserta [email protected]

Club Unesco e AARLD, 12 anni di successi

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Azzurri ancora deboli in campionato, con qualche segnale positivo

Continua il nostro viaggio ideale alla scoperta di nuovi talenti artistici sul nostro territorio. Questa volta ci occupiamo dei “The Whirl”. La band nasce tra il 2005/2006 con l’incontro fra Giuseppe Bianco, Alessandro Giordano e, successivamente, Giovanni Bellino. L’intento comune era quello di far prendere vita alle proprie idee musicali. Nel gruppo si alternarono vari batteristi con i quali si provava non solo le cover ed iniziava a prendere vita il progetto The Whirl.Dopo un live (il primo) fatto fra amici, ci furono molti commenti positivi e ciò li spinse a registrare la loro prima demo “To The Otherside” che distribuirono gratuitamente ricevendo apprezzamenti positivi.Nel Dicembre 2008 si unì al gruppo Raffaele Coppola che divenne il batterista ufficiale e con lui registrarono l’ Ep Fall Into Rise.Oltre ai live nei vari locali, i The Whirl sono

anche headliner per motoraduni che si sono svolti nella nostra regione. Inoltre il gruppo ha partecipato ad un contest tenutosi ad Alessandria e, nell’estate scorsa, sono stati selezionati dal Lennon Festival che si svolge a Belpasso (CT) approdando in

finale con positive affermazioni sul web in quanto il Festival veniva trasmesso in streaming.Attualmente i The Whirl sono impegnati nella registrazione di un nuovo progetto

musicale, con la speranza che quest’ultimo (totalmente autoprodotto così come i precedenti) li possa far conoscere come una nuova realtà napoletana, capace di produrre anche cultura sottoforma di arte musicale. Contatti: MySpace: www.myspace.com/thewhirltwFacebook: The Whirl, Twitter: The Whirl Band. la redazione

L’arte dei “The Whirl”

Non si è mai domi nel voler cer-care di giustificare il proprio pa-ese con il resto del mondo. Ep-pure, quando ti capita di essere fortunato e di poter viaggiare oltre i confini della “Bella Italia”, tutti quei pochi dubbi malinconi-ci che fino ad allora potevano reggere riguardo le nefandez-ze del nostro vivere all’italiana, sembrano cadere come le tes-sere di un domino. La curiosità che mi ha spinto fino a Berlino nasce dall’insofferenza di uno dei tanti giovani che ha bisogno di respirare un po’ d’aria autentica di civiltà, anche se la passione per musei e viaggi ha contribuito moltissimo. Data la mia scarsa capacità di autocritica non scriverò del confronto tra la mia realtà (Napoli, quartiere San Lorenzo) e quella di una città come Berlino; mi limi-terò a descrivere ciò che dall’aeroporto di Schoenefeld sino alla East Side Gallery si è presentato a me e alla mia compagna. Dall’aeroporto, l’Information-point (con più di 10 lingue) ci ha spiegato in modo sem-plice come raggiungere la nostra casa al centro di Berlino (nella zona Mitte; quartiere Wedding). Piccola premessa: a Berlino non ci si può perdere. La U-Bahn, la rete di me-tropolitana berlinese, è strutturata in modo da abbracciare qualsiasi zona (anche la più periferica). Il nostro aeroporto si trova-va proprio in una di quelle zone periferiche eppure sono bastati due metro e un pullman per arrivare fino sotto casa. Ai semafori ci sono insegne che indicano le principali stra-de o attrazioni dandone un metraggio preci-so. Gli studenti sono agevolati in quasi tutte le attrazioni e i musei: Pergamon Museum, Alte National Gallery, Neue National Galle-ry, Berggruen Museum ecc. In questi so-

pracitati c’è un’organizzazione quasi mania-cale e audio-guide efficienti e multilingue. Per gli amanti della carne questa nazione è perfetta, grazie anche ad un “uomo- hot dog” che passeggia per le piazze principali. Il riciclo di una bottiglia di plastica ti rimbor-sa di venticinque centesimi grazie alle ap-posite macchine presenti nei supermercati. Ciò che davvero sembra avere maggiore importanza è però il sorriso delle persone per strada, la loro disponibilità, umile e forse poco aggraziata. Le persone qui sono dav-vero diverse, i loro sguardi, gli atteggiamen-ti, tutto dipeso forse dalla qualità della vita che in questi anni è salita alle stelle. Chiacchierando con alcuni di loro mi sono accorto che ci sono ancora problemi razziali interni, come la divisione (ancora sentitissi-ma) tra East Berlin e West Berlin dovuta al famoso muro: oggi ne possiamo ammirare una minima parte alla East Side Gallery (la più grande galleria d’arte all’aperto), ul-tima tappa del mio viaggio. Lascio questa nazione con la tristezza nel cuore, con la speranza che tutto questo possa un giorno penetrare nella mentalità italiana, la nostra, la mia.

gioVanni imPeratrice

Berlino, aria autentica di civiltà

Il lungo periodo delle feste natalizie è scan-dito dagli auguri che si rivolgono ad amici, a perenti, a conoscenti, e anche a coloro che magari non si conoscono diret-tamente, ma che si è abituati a vedere nella quotidianità.Gli auguri si rivolgono anche a chi entra ed esce dai luoghi di culto, magari per visitare il pre-sepe e per fermarsi a pregare dinanzi alla natività. Gli auguri sono rivolti dalle diverse perso-nalità politiche a tutti i cittadini. Un augurio di buone feste viene rivolto dai dirigenti delle aziende a tutti i dipendenti, allorchè si sospende l’attività lavorativa. Con gli auguri di buone feste, si tenta anche di ricacciare nell’anno già trascorso ciò che di negativo si è prodotto e si proiettano nell’anno che è alle porte i sogni, le speranze e i buoni proposi-ti con la segreta certezza che il nuovo anno sarà di sicuro più positivo del precedente. Un augurio speciale va, quest’anno, rivolto

a tutti i giovani, perché ne hanno un forte bisogno. Auguri a tutti quei giovani che sono alla ricerca di un senso positivo da dare alla

propria vita, che si sentono a volte smarriti in un mondo che non sempre fornisce loro giuste risposte riguardo all’avvenire. I giovani hanno diritto agli auguri, perché è un dovere degli adulti pensa-re a loro con speranza, con ottimismo. Perciò, ai genitori, agli insegnanti, ai sacerdoti un augurio per gli ammalati, per i carcerati, per chi è solo nella sofferenza o nella ve-

dovanza. Un augurio particolarmente sentito al nostro nuovo governo a cui sono legate le sorti del nostro paese e al futuro di ognuno di noi. L’augurio rivolto a tutti è soprattutto un’e-sortazione al coraggio, perché siamo in grado di farcela. Auguri, dunque, di pace, di bene e, soprattutto, di speranza.

Padre antonio Palazzo

Auguri a tutti gli uomini di buona volontáUn saluto da Padre Antonio Palazzo nell’imminenza del Natale

castel Volturno. Sembrava finita, ma invece dopo il triste fallimento della società, la Junior Domitia è finalmente rinata, e quale migliore augurio festeggiare con una vittoria alla pri-ma di campionato? La squadra composta da Bruno D’avino, Paolo Rizzo, i due portieri, Simone Mendone, Vittorio Drago, Giusep-pe Calabrese, Massimiliano Balsamo, Mi-chelangelo Vargas, Vincenzo Esposito, Lu-igi Piperno, Marco Giordano e Francesco Curcione. Vince per 4-3 dopo essere andata in vantaggio per ben due volte con due goal di scarto, ma poi rimontata durante il corso del-la partita, ma un grande goal di Curcione ha deciso la partita allo scadere. La squadra con un bel gioco e con un fraseggio stretto e molto elegante è riuscita a comandare la partita non trovandosi quasi mai in difficoltà nonostante i tre goal subiti. Un altro fattore che ha determi-nato il risultato è stato lo splendido supporto dei tifosi che non hanno mai smesso durante il corso della partita di supportare la propria squadra. Ha aperto le marcature Curcione con bell’assist di Giordano, a seguire Gior-dano, Esposito e dopo aver iniziato, conclude di nuovo Curcione con un gol bellissimo su suggerimento di Esposito. Curcione è stato il migliore in campo sia per la doppietta e il goal vittoria, ma anche per la sua prestazione mol-to decisa e motivata. Bravi ragazzi, la strada è lunga ma chi ben inizia è alla metà dell’ope-ra… in bocca al lupo. silVio&FulVio trocchia

La Junior Domitia è tornata!

Meravigliosa realtà e aspettative deluse. Come fanno a coesistere entusiasmo ed amarezza nel cuore dei tifosi? È un Napoli dalla doppia faccia: vincente ed esaltante in Champions League, spesso deludente e insoddisfacente in campionato. Azzurri tra le migliori sedici squadre d’Europa. Traguardo straordinario di un progetto portato avanti negli anni con equilibrio ed efficienza. La forza di una società che ha creato un modello da seguire, nelle gesta e nei risultati, che migliora nel corso del tempo aggiornando la storia, rendendola parte dell’immaginario collettivo dei napoletani. Intanto l’urna e il destino hanno deciso: sarà il Chelsea la squadra da battere agli ottavi di finale. Partita tosta ma alla portata del Napoli. I Blues non hanno il buon vecchio gioco di squadra e la giusta quadratura che mostravano fino a due anni fa. Insomma, sfida difficile, ma non impossibile. Napoli vuole sognare ancora in Europa. «La squadra peggiore che potevamo prendere» dice il tecnico del Chelsea Villas-Boas. Questo Napoli è temuto per davvero, eppure in campionato subisce una metamorfosi. Dal bel gioco, frizzante e cinico della Coppa, passa alle distrazioni e ai tanti gol subiti in campionato. Le vittorie copiose ed appaganti con Lecce e Genoa non giustificano l’ingente perdita di punti con squadre ancor più abbordabili. Statisticamente il Napoli, con le cosiddette “piccole”, finora ha perso dai 12 ai 15 punti. Un bottino enorme che avrebbe fatto comodo alla classifica. Ciò che penalizza gli Azzurri è stato un mercato povero di innesti

qualitativi e importanti, capaci di sostituire al meglio gli 11 titolari, r i t e n u t i inamovibili d a Mazzar r i . L’acquisto di Santana, C h a v e z , Donadel e i vecchi innesti di Lucarelli e Mascara, non hanno contribuito a rendere questa squadra forte e sicura anche nelle seconde linee. Di “titolarissimi” dovrebbero essercene di più, tali da allestire una squadra con giocatori di grosso spessore e da un grande potenziale affinchè garantissero una costanza nei successi nelle coppe e in campionato. È un Napoli che spesso si contraddice nelle forze e nei risultati, che però hanno bisogno di continuità per centrare le ambizioni prefissate dal principio. Ma sorprese e rimonte possono essere ancora protagoniste. Intanto i napoletani ricevono il più bel regalo di Natale. Sotto l’albero sei gol al Genoa. Anema e core, è lo spirito su cui deve basarsi questo Napoli: riempirsi d’umiltà e con mente e cuore raggiungere i più grandi successi.Fabio corsaro

[email protected] Fabio su www.informareonline.com

Padre Antonio Palazzo

Fabio Corsaro

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INFORMAREPAG. 8 Cultura e Società

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I ragazzi di Officina Volturno, insieme a Marek Hamsik (foto), che espone l’ultimo numero d’ Informare. Marek è un “vecchio” amico del nostro periodico, sempre gentile e

disponibile, come d’altronde tutti i calciatori del Napoli che vivono e frequentano Pineta-mare. Girano tranquillamente con le famiglie e nessuno si permette di disturbarli, tranne chiedere cortesemente qualche foto oppure autografi, ma sempre senza essere invaden-ti e rispettando la loro privacy. Marek è una bellissima persona, anche se all’apparenza sembra scostante. In realtà è solo timidez-za, la timidezza di un ragazzo semplice e per bene che spesso incontri a fare la spesa nei negozi come una persona qualunque. Invi-tiamo tutti i cittadini di Pinetamare a vigilare e collaborare per la tranquillità di questi atleti e le loro famiglie che hanno scelto di vivere a Castel Volturno, perché il Napoli rappresenta un immagine ed una economia positiva per il territorio ancora non convenientemente sfruttata. In futuro si devono creare giuste sinergie che portino reali benefici al territo-rio e all’imprenditoria locale, De Laurentis è un imprenditore di livello internazionale ed è cittadino onorario della nostra città, coinvol-giamolo di più per investire anche in settori diversi dal calcio. riccardo antonielli e raffaele quadrano

Da terre di gomorra a terre di don diana

Per tutti i cultori dell’arte non occorre presentare Salvatore Ciaurro, un artista consacrato tra i protagonisti dell’ultimo millennio, ma ancora in continua sperimentazione. Visitando il suo

sito ciaurro-salvatore.i t siamo rimasti colpiti dalle sue opere, dal disegno, d a l l a ritrattistica e dalla forza positiva che il colore riesce a dare agli osservatori. Buongiorno

maestro, ci può illustrare l’evoluzione pittorica che vive e a quale “scuola” si avvicina? Escludendo l’astratto, il mio è un figurativo frammentato, cerco di trarre dai colori il massimo, ma attraverso questa sperimentazione continua della frammentazione dei colori ricerco sempre la forma. Ritrovo in lei una costante sollecitazione alla ricerca, alla sperimentazione e , non a caso, sono nate opere ispirate alla poesia e al teatro di Garcia Lorca, il tema doloroso e inquietante dell’Esodo, legato al destino di popoli transfughi, e la serie di quadri ispirati al Candelaio di Giordano Bruno. Vero, i miei interessi culturali spaziano dalla poesia alla letteratura da cui prendo a piene mani. Ma oltre a quelle citate, col nuovo millennio,

la mia pittura si è aperta alle seduzioni di Baudelaire, e in particolare ai suoi Fleurs du Mal, cui è dedicato un ciclo di opere. Poi il ciclo ispirato a Federico II di Svevia e alla sua corte. Alla conclusione di ogni ciclo c’è con me stesso l’impegno a non aprire un altro. Impegno sistematicamente disatteso. Lei è unanimemente riconosciuto come un grande ritrattista, noti quelli del Maestro Riccardo Muti, Sofia Loren, Pino Daniele, Massimo Ranieri, Lina Sastri e anche politici come Bassolino e Gianni Letta. Oggi quale personaggio ritrarrebbe per significare un napoletano che rappresenti una svolta...insomma un “Masaniello”? Mi aiuti lei, con tutti gli sforzi possibili mi riesce difficile in questo momento immaginarne qualcuno.… Luigi De Magistris esempio,

il nuovo sindaco? No! Assolutamente No! Nel suo personaggio non vedo trasposizione pittorica. Mi spiego: ha un viso belloccio, senza lineamenti forti, una mascella non evidenziata… vede artisticamente il bello non esiste , esiste il vero. Potrebbe inviare un messaggio augurale e di speranza ai giovani della nostra associazione Officina Volturno? La cosa possibile, senza giungere ad inutili utopie, resta la qualità della persona, il suo valore, il suo impegno sociale e la cultura. Occorre ritrovare l’appartenenza per recuperare la civiltà storica .Troppi livellamenti in basso da parte dei giovani, e mancanza di omologazione come popolo. Pertanto i miei migliori auguri per un futuro che veda i giovani protagonisti del loro futuro.elio romano

Intervista al maestro Salvatore Ciaurro

Riceviamo e con piacere pubblichiamo la lettera di Valerio Taglione, coordinatore provinciale Libera Caserta.«Il 25 novembre, sono stato riconfermato referente provinciale di Libera Caserta. Un percorso iniziato nel 2006 quando LIBERA chiese al Comitato don Diana, di cui ero e sono tuttora il Coordinatore, di riprendere le iniziative sul territorio casertano. Grande l’impegno, grande l’entusiasmo, tutto teso alla costruzione delle “terre di don Diana”: bisognava ricostruire un nuovo senso d’identità, da terra di camorra, da terra di Gomorra, bisognava ripartire da qualcosa di

concreto, di reale e visibile nel nome di don Peppe Diana. Il nostro obiettivo: rimettere al centro di questo percorso l’uso sociale dei beni confiscati fino ad arrivare a realizzare la prima cooperativa di LIBERA Terra in Campania e soprattutto in Provincia di Caserta, nelle terre di camorra. Da qui è partita l’idea dell’Osservatorio Provinciale sull’uso sociale dei Beni confiscati in provincia di Caserta. Ce l’abbiamo fatta: a settembre 2010 nasce la cooperativa Le Terre di don Diana a Castel Volturno, un traguardo reso possibile dall’impegno, dalla tenacia di tanti, ma la cosa bella è che nel frattempo

si erano avvicinate a questo percorso altre cooperative che avevano deciso di partire dai beni confiscati e di mettere al centro della loro attività il riscatto del territorio. Tante realtà che si avvicinano, tante collaborazioni che si stringono, tanti incontri, tante storie quelle soprattutto dei familiari delle vittime Nuvoletta, Landa, Di Bona, Del Prete, Imposimato, Riccardo, Diana, Romanò, Noviello, tante scuole coinvolte, tanti ragazzi che partecipano ai campi di volontariato che hanno visto la presenza in tre anni di attività, di circa 3000 giovani provenienti da tutta Italia, 5000 gli studenti che hanno scelto la provincia di Caserta e gli itinerari proposti per le viste guidate. Il Coordinamento Provinciale di Libera Caserta ne esce rafforzato e pronto con nuovo vigore ad affrontare la nuova stagione di impegni, con la certezza che la fine del tunnel è vicina, cominciamo a vedere la luce cominciamo a vedere realmente le Terre di don Diana che giorno dopo giorno con l’impegno di tutti, che lavorano per il vero riscatto sociale, stanno soppiantando le terre di camorra.Auguro a tutti i giovani di Castel Volturno un sereno 2012 per costruire insieme terre rinnovate».Valerio taglione

libera caserta – comitato don PePPe diana

Marek uno di Noi!

PAG. 9INFORMARE Cultura e Società

Napoli, Anema e coreper raggiungere i grandi successi

L’Associazione Albergatori e Ristoratori del Litorale Domitio (AARLD) è nata nel 2000 e il Club UNESCO Caserta nel 2005. Sento la necessità di sintetizzare 12 anni d’attività per la tutela e valorizzazione del patrimo-nio culturale. Nel 2000 è stata realizzata una brochure pubblicitaria dal titolo Province of CE, dove l’acronimo, oltre a indicare la sigla Caserta, auspica una rinascita legata al Cultural Entreprise (impresa culturale). Il catalogo, realizzato con il contributo dell’AARLD e dei Comuni di Castel Volturno e Villa Literno è stato promosso alle più importanti fiere turisti-che internazionali. Nel 2002 è stato organizzato un concorso nazionale di architettura dal titolo “Il Sistema delle Piazze” per la progettazione di spazi pubblici d’incontro per la città. Hanno partecipato oltre 100 giovani laureandi delle facoltà di architettura e di ingegneria delle università ita-liane. Quattro piazze sono state realizzate nelle principali località litora-nee. Nel 2003 la Commissione Fulbright ha finanziato un unico progetto nazionale per lo sviluppo della costa Domitia sull’esempio delle spiagge libere in California, modello mondiale di sviluppo sostenibile. Attualmen-te l’AARLD e il Club UNESCO stanno lavorando affinché le autorità provinciali e locali possano lanciare il bando esecutivo delle opere ne-cessarie. Nel 2007 è stato finanziato un progetto dall’UNESCO per la riqualificazione del territorio di Castel Volturo nell’ambito più generale della valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico campano. Lo studio di fattibilità è attualmente al vaglio dei principali stakeholders regionali. Successivamente il Club UNESCO Caserta ha elaborato il “Documento sui Beni Culturali” che è stato pienamente accolto dall’Am-ministrazione Provinciale. Nel 2011 è stato proposto in partnership con il Comune di Castel Volturno, L’Ente Riserva foce Volturno-Costa di Li-

cola, l’associazione Sentinelle e la Pro Loco Volturnum Castra Maris, il progetto “Tutela Rigeneratrice per l’Oasi dei Variconi” in risposta a un bando nazionale del Ministero dell’Ambiente. Nello stesso anno il Club UNESCO Caserta ha presentato il progetto “i paesaggi delle acque” che interessa l’Oasi dei Variconi e il sistema dei laghetti nell’ambito di una summer school patrocinata dal Parlamento Europeo e dall’UNESCO. Sono stati inoltre organizzati nel mese di novembre scorso gli eventi di seguito segnalati relativi al tema dell’acqua dal titolo “A come ACQUA: Settimana Unesco per l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile”: il 7/11 alla Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” di Aversa; l’8 /11 all’Istitu-to Superiore Statale “Enrico Mattei” di Caserta e il 9/11 con le scuole “Giovanni XXIII” di Pietramelara ed “Enrico Fermi” di Riardo è stata presentata la mostra “il sistema delle acque in Provincia di Caserta. Percorsi per immagini” a cura degli architetti Massimo Carfora Lettieri e Gino Spera; il 12/11 nella Sala Consiliare dell’Amministrazione della Provincia di Caserta si è tenuta la manifestazione “T.V.B. Ti Voglio Bere” con la presentazione del rapporto di ricerca sulla propensione al consu-mo dell’acqua da rubinetto; e infine il 19/11 all’Hyppo Kampos di Castel Volturno sono stati presentati i progetti del corso “Culture Materiali del Mediterraneo” della Facoltà di Architettura della SUN. Le iniziative svi-luppate in questi anni ci dicono che Castel Volturno ha la possibilità non solo di recuperare i propri valori culturali, paesaggistici e intangibili, ma anche di proiettarsi su uno scenario internazionale come modello di sviluppo sostenibile. A chi ci crede, formulo i miei più sinceri auguri. arch. alessandro ciambrone. Presidente aarld. Vice Presidente club unesco caserta [email protected]

Club Unesco e AARLD, 12 anni di successi

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Azzurri ancora deboli in campionato, con qualche segnale positivo

Continua il nostro viaggio ideale alla scoperta di nuovi talenti artistici sul nostro territorio. Questa volta ci occupiamo dei “The Whirl”. La band nasce tra il 2005/2006 con l’incontro fra Giuseppe Bianco, Alessandro Giordano e, successivamente, Giovanni Bellino. L’intento comune era quello di far prendere vita alle proprie idee musicali. Nel gruppo si alternarono vari batteristi con i quali si provava non solo le cover ed iniziava a prendere vita il progetto The Whirl.Dopo un live (il primo) fatto fra amici, ci furono molti commenti positivi e ciò li spinse a registrare la loro prima demo “To The Otherside” che distribuirono gratuitamente ricevendo apprezzamenti positivi.Nel Dicembre 2008 si unì al gruppo Raffaele Coppola che divenne il batterista ufficiale e con lui registrarono l’ Ep Fall Into Rise.Oltre ai live nei vari locali, i The Whirl sono

anche headliner per motoraduni che si sono svolti nella nostra regione. Inoltre il gruppo ha partecipato ad un contest tenutosi ad Alessandria e, nell’estate scorsa, sono stati selezionati dal Lennon Festival che si svolge a Belpasso (CT) approdando in

finale con positive affermazioni sul web in quanto il Festival veniva trasmesso in streaming.Attualmente i The Whirl sono impegnati nella registrazione di un nuovo progetto

musicale, con la speranza che quest’ultimo (totalmente autoprodotto così come i precedenti) li possa far conoscere come una nuova realtà napoletana, capace di produrre anche cultura sottoforma di arte musicale. Contatti: MySpace: www.myspace.com/thewhirltwFacebook: The Whirl, Twitter: The Whirl Band. la redazione

L’arte dei “The Whirl”

Non si è mai domi nel voler cer-care di giustificare il proprio pa-ese con il resto del mondo. Ep-pure, quando ti capita di essere fortunato e di poter viaggiare oltre i confini della “Bella Italia”, tutti quei pochi dubbi malinconi-ci che fino ad allora potevano reggere riguardo le nefandez-ze del nostro vivere all’italiana, sembrano cadere come le tes-sere di un domino. La curiosità che mi ha spinto fino a Berlino nasce dall’insofferenza di uno dei tanti giovani che ha bisogno di respirare un po’ d’aria autentica di civiltà, anche se la passione per musei e viaggi ha contribuito moltissimo. Data la mia scarsa capacità di autocritica non scriverò del confronto tra la mia realtà (Napoli, quartiere San Lorenzo) e quella di una città come Berlino; mi limi-terò a descrivere ciò che dall’aeroporto di Schoenefeld sino alla East Side Gallery si è presentato a me e alla mia compagna. Dall’aeroporto, l’Information-point (con più di 10 lingue) ci ha spiegato in modo sem-plice come raggiungere la nostra casa al centro di Berlino (nella zona Mitte; quartiere Wedding). Piccola premessa: a Berlino non ci si può perdere. La U-Bahn, la rete di me-tropolitana berlinese, è strutturata in modo da abbracciare qualsiasi zona (anche la più periferica). Il nostro aeroporto si trova-va proprio in una di quelle zone periferiche eppure sono bastati due metro e un pullman per arrivare fino sotto casa. Ai semafori ci sono insegne che indicano le principali stra-de o attrazioni dandone un metraggio preci-so. Gli studenti sono agevolati in quasi tutte le attrazioni e i musei: Pergamon Museum, Alte National Gallery, Neue National Galle-ry, Berggruen Museum ecc. In questi so-

pracitati c’è un’organizzazione quasi mania-cale e audio-guide efficienti e multilingue. Per gli amanti della carne questa nazione è perfetta, grazie anche ad un “uomo- hot dog” che passeggia per le piazze principali. Il riciclo di una bottiglia di plastica ti rimbor-sa di venticinque centesimi grazie alle ap-posite macchine presenti nei supermercati. Ciò che davvero sembra avere maggiore importanza è però il sorriso delle persone per strada, la loro disponibilità, umile e forse poco aggraziata. Le persone qui sono dav-vero diverse, i loro sguardi, gli atteggiamen-ti, tutto dipeso forse dalla qualità della vita che in questi anni è salita alle stelle. Chiacchierando con alcuni di loro mi sono accorto che ci sono ancora problemi razziali interni, come la divisione (ancora sentitissi-ma) tra East Berlin e West Berlin dovuta al famoso muro: oggi ne possiamo ammirare una minima parte alla East Side Gallery (la più grande galleria d’arte all’aperto), ul-tima tappa del mio viaggio. Lascio questa nazione con la tristezza nel cuore, con la speranza che tutto questo possa un giorno penetrare nella mentalità italiana, la nostra, la mia.

gioVanni imPeratrice

Berlino, aria autentica di civiltà

Il lungo periodo delle feste natalizie è scan-dito dagli auguri che si rivolgono ad amici, a perenti, a conoscenti, e anche a coloro che magari non si conoscono diret-tamente, ma che si è abituati a vedere nella quotidianità.Gli auguri si rivolgono anche a chi entra ed esce dai luoghi di culto, magari per visitare il pre-sepe e per fermarsi a pregare dinanzi alla natività. Gli auguri sono rivolti dalle diverse perso-nalità politiche a tutti i cittadini. Un augurio di buone feste viene rivolto dai dirigenti delle aziende a tutti i dipendenti, allorchè si sospende l’attività lavorativa. Con gli auguri di buone feste, si tenta anche di ricacciare nell’anno già trascorso ciò che di negativo si è prodotto e si proiettano nell’anno che è alle porte i sogni, le speranze e i buoni proposi-ti con la segreta certezza che il nuovo anno sarà di sicuro più positivo del precedente. Un augurio speciale va, quest’anno, rivolto

a tutti i giovani, perché ne hanno un forte bisogno. Auguri a tutti quei giovani che sono alla ricerca di un senso positivo da dare alla

propria vita, che si sentono a volte smarriti in un mondo che non sempre fornisce loro giuste risposte riguardo all’avvenire. I giovani hanno diritto agli auguri, perché è un dovere degli adulti pensa-re a loro con speranza, con ottimismo. Perciò, ai genitori, agli insegnanti, ai sacerdoti un augurio per gli ammalati, per i carcerati, per chi è solo nella sofferenza o nella ve-

dovanza. Un augurio particolarmente sentito al nostro nuovo governo a cui sono legate le sorti del nostro paese e al futuro di ognuno di noi. L’augurio rivolto a tutti è soprattutto un’e-sortazione al coraggio, perché siamo in grado di farcela. Auguri, dunque, di pace, di bene e, soprattutto, di speranza.

Padre antonio Palazzo

Auguri a tutti gli uomini di buona volontáUn saluto da Padre Antonio Palazzo nell’imminenza del Natale

castel Volturno. Sembrava finita, ma invece dopo il triste fallimento della società, la Junior Domitia è finalmente rinata, e quale migliore augurio festeggiare con una vittoria alla pri-ma di campionato? La squadra composta da Bruno D’avino, Paolo Rizzo, i due portieri, Simone Mendone, Vittorio Drago, Giusep-pe Calabrese, Massimiliano Balsamo, Mi-chelangelo Vargas, Vincenzo Esposito, Lu-igi Piperno, Marco Giordano e Francesco Curcione. Vince per 4-3 dopo essere andata in vantaggio per ben due volte con due goal di scarto, ma poi rimontata durante il corso del-la partita, ma un grande goal di Curcione ha deciso la partita allo scadere. La squadra con un bel gioco e con un fraseggio stretto e molto elegante è riuscita a comandare la partita non trovandosi quasi mai in difficoltà nonostante i tre goal subiti. Un altro fattore che ha determi-nato il risultato è stato lo splendido supporto dei tifosi che non hanno mai smesso durante il corso della partita di supportare la propria squadra. Ha aperto le marcature Curcione con bell’assist di Giordano, a seguire Gior-dano, Esposito e dopo aver iniziato, conclude di nuovo Curcione con un gol bellissimo su suggerimento di Esposito. Curcione è stato il migliore in campo sia per la doppietta e il goal vittoria, ma anche per la sua prestazione mol-to decisa e motivata. Bravi ragazzi, la strada è lunga ma chi ben inizia è alla metà dell’ope-ra… in bocca al lupo. silVio&FulVio trocchia

La Junior Domitia è tornata!

Meravigliosa realtà e aspettative deluse. Come fanno a coesistere entusiasmo ed amarezza nel cuore dei tifosi? È un Napoli dalla doppia faccia: vincente ed esaltante in Champions League, spesso deludente e insoddisfacente in campionato. Azzurri tra le migliori sedici squadre d’Europa. Traguardo straordinario di un progetto portato avanti negli anni con equilibrio ed efficienza. La forza di una società che ha creato un modello da seguire, nelle gesta e nei risultati, che migliora nel corso del tempo aggiornando la storia, rendendola parte dell’immaginario collettivo dei napoletani. Intanto l’urna e il destino hanno deciso: sarà il Chelsea la squadra da battere agli ottavi di finale. Partita tosta ma alla portata del Napoli. I Blues non hanno il buon vecchio gioco di squadra e la giusta quadratura che mostravano fino a due anni fa. Insomma, sfida difficile, ma non impossibile. Napoli vuole sognare ancora in Europa. «La squadra peggiore che potevamo prendere» dice il tecnico del Chelsea Villas-Boas. Questo Napoli è temuto per davvero, eppure in campionato subisce una metamorfosi. Dal bel gioco, frizzante e cinico della Coppa, passa alle distrazioni e ai tanti gol subiti in campionato. Le vittorie copiose ed appaganti con Lecce e Genoa non giustificano l’ingente perdita di punti con squadre ancor più abbordabili. Statisticamente il Napoli, con le cosiddette “piccole”, finora ha perso dai 12 ai 15 punti. Un bottino enorme che avrebbe fatto comodo alla classifica. Ciò che penalizza gli Azzurri è stato un mercato povero di innesti

qualitativi e importanti, capaci di sostituire al meglio gli 11 titolari, r i t e n u t i inamovibili d a Mazzar r i . L’acquisto di Santana, C h a v e z , Donadel e i vecchi innesti di Lucarelli e Mascara, non hanno contribuito a rendere questa squadra forte e sicura anche nelle seconde linee. Di “titolarissimi” dovrebbero essercene di più, tali da allestire una squadra con giocatori di grosso spessore e da un grande potenziale affinchè garantissero una costanza nei successi nelle coppe e in campionato. È un Napoli che spesso si contraddice nelle forze e nei risultati, che però hanno bisogno di continuità per centrare le ambizioni prefissate dal principio. Ma sorprese e rimonte possono essere ancora protagoniste. Intanto i napoletani ricevono il più bel regalo di Natale. Sotto l’albero sei gol al Genoa. Anema e core, è lo spirito su cui deve basarsi questo Napoli: riempirsi d’umiltà e con mente e cuore raggiungere i più grandi successi.Fabio corsaro

[email protected] Fabio su www.informareonline.com

Padre Antonio Palazzo

Fabio Corsaro

Page 10: Informare Gennaio 2012

gli operatori lavorino nel rispetto delle comuni nozioni di igiene, e quindi che utilizzino guanti monouso, mascherine protettive, bicchieri monouso e che la poltrona sulla quale ci hanno fatto accomodare sia perfettamente pulita ed efficiente per il suo uso.Anche gli strumenti che vengono inseriti all’interno della nostra bocca devono essere sterili, e questa indicazione ci è data dal fatto che sono sigillati ognuno all’interno di buste che vengono aperte alla nostra presenza. E’ necessario a volte, per una diagnosi precisa, effettuare delle radiografie direttamente nello studio professionale. Non è possibile, a mio avviso, poter praticare la nostra professione senza un apparecchio radiografico. La nostra professione è direttamente correlata agli strumenti di cui disponiamo, perché aggiornarsi vuol dire anche aggiornare le nostre risorse tecniche. Oggi la nostra branca evolve con estrema rapidità, sia per quanto attiene agli strumenti di diagnosi, ma ancor di più per quanto riguarda i nostri strumenti terapeutici. E per strumenti mi riferisco per esempio agli anestetici, molecole al passo con i tempi, che ci permettono interventi, che sino ad alcuni anni fa potevano essere praticati solo in anestesia totale . Dopo aver

raccolto le notizie sulle vostre patologie presenti o meno, aver utilizzato una serie di strumenti sterili e monouso,eseguito una o più radiografie ed espresso una diagnosi con relativo piano di trattamento, non ci si deve meravigliare che ci venga richiesto un giusto compenso. Naturalmente sono numerosi i professionisti che, come forma di cortesia, non l’addebitano

a chi accetti il preventivo e si sottoponga alle cure. Pertanto anche in questo caso se l’operatore rinuncia al corrispettivo della visita a prescindere, è estremamente sospetto, in quanto nessuno di routine regala nulla. Così

come la ricevuta fiscale della prestazione eseguita,normalmente non è necessario doverla chiedere ma autonomamente viene consegnata al momento del pagamento, inoltre non è corretto chiedere l’iva in quanto tutte le prestazioni sanitarie erogate e fatturate direttamente dal professionista sono esenti da IVA. Diversamente, se la prestazione è fatturata da una società di servizi questa è soggetta ad IVA.

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere a Carmelo Pulella, Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel Volturnotel: 081 5094848 e-mail: [email protected]

dr. carmelo pulella

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Egregio Direttore,nell’augurare a Lei ed a tutta la Direzione un Buon Natale e Felice Anno Nuovo, le ricordiamo che il 5 gennaio 2012 “La Befana arriva a Castel Volturno” al Circolo “Teresa Luise” in via Regina Margherita, adiacente il Bar Castello dalle ore 17.00

alle ore 20.00. Ci sarà la distribuzione gratuita di giocattoli per tutti i bambini. Regalare un sorriso anche ad un solo bambino ci riempirà di gioia e soddisfa-zione per l’impegno profuso.

Sentitamente salu-tiamo. Circolo Anziani Te-resa Luise

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Cari lettori, vorrei affrontare con voi uno dei momenti erroneamente più temuti da tutti: la prima visita.E’ buona norma di salute sottoporsi almeno a due visite di controllo all’anno comprensive di seduta di igiene orale.Oggi è mia intenzione darvi una serie di indicatori che vi permettano di valutare se il professionista scelto sia tale, ed operi in un ambiente idoneo, quali i materiali e le manovre corrette prima,durante e dopo la vostra prima visita odontoiatrica. Sin dal momento dell’accoglienza la cura, la gentilezza e la disponibilità può essere un buon indicatore di organizzazione ed efficienza verso il paziente. Già il solo modo di presentarsi, genericamente, come studio dentistico, piuttosto che identificarsi sin da subito con il nome del titolare dello studio, può essere un indicatore di trasparenza e liceità.Infatti , è dal momento che contattiamo lo studio del professionista che possiamo accorgerci come, ed in quale considerazione, sono tenute le nostre necessità. La sola richiesta se il nostro sia, un controllo di routine o un’urgenza ci lascia facilmente comprendere come esista all’interno di quello studio un’organizzazione in grado di prevedere percorsi ed attese differenziate, e questo sicuramente è indice di professionalità. Un altro elemento importante è dato dalla raccolta dei vostri dati, non solo anagrafici,ma principalmente sanitari. E’ logico che un odontoiatra sappia, prima ancora di visitarvi, chi ha di fronte, e quindi se ci siano o meno determinate patologie che possano essere indicatori o, ancor peggio , mascherare altre patologie. Pertanto non meravigliatevi se vi viene chiesto se siete affetti da diabete, da ipertensione o da altre patologie. Non dimentichiamo che la bocca non è un organo a se stante ma parte

integrante del nostro organismo. Spesso queste domande possono estendersi anche allo stato di salute dei vostri familiari. Inoltre ci sono delle condizioni, come la gravidanza o il sospetto di essa, che vanno immediatamente evidenziate. Cosi come, per chi soffre di osteoporosi, l’uso di alcuni specifici farmaci mal si concilia con le cure odontoiatriche. Quindi, bisogna comunicare senza reticenza tutto quanto vi riguarda, allergie comprese, all’odontoiatra di vostra fiducia. All’interno di uno studio professionale è corretto che tutte le informazioni che vi riguardano viaggino, nel tempo, sempre tutte insieme,e pertanto diffidate di coloro i quali non abbiamo una vera e propria cartella clinica dove annotano quanto da voi dichiarato, il piano di trattamento deciso, un preventivo chiaro e controfirmato e tutti i consensi informati. Sappiate che questo passaggio, spesso ci evita di incorrere in errori che possono essere determinanti per la vita stessa del paziente.Dopo di ciò arriviamo alla visita.Sappiate che l’unico autorizzato a visitarvi e lavorare all’interno della bocca vostra e dei vostri cari è l’odontoiatra e/o il medico dentista e l’igienista dentale, su indicazione dell’odontoiatra. L’odontoiatra è laureato così come il medico che ha scelto di esercitare l’odontoiatria, diversamente dall’odontotecnico o dal meccanico-dentista, come alcuni si fanno chiamare per confondere le idee, il quale è un diplomato abilitato alla costruzione delle protesi mobili e fisse solo e su espressa prescrizione/progettazione data dall’odontoiatra. Pertanto, chiedete di conoscere sempre nome e qualifica di chi si appresta a visitarvi, tanto chi è nel giusto non ha nulla da nascondere, anche e perchè tutti gli operatori devono esibire un badge con nome e qualifica. Verifichiamo sempre che

Accanto alle proprietà benefiche e salutari della frutta fresca e di stagione, cerchiamo di non sottovalutare le altrettante qualità della frutta “secca”. Noci, nocciole, mandorle, arachidi, chiamati un tempo “alimenti poveri”, oggi vengono rivalutati da nutrizionisti e medici, che ne suggeriscono il consumo giornaliero dato il loro effettivo toccasana per il cuore, le arterie e per le altre patologie vascolari. Secondo il British Journal of Nutrition mangiare noci, mandorle o altro tipo di frutta secca durante la settimana riduce del 37% il rischio di malattia del cuore legata al colesterolo, perché aumentano i livelli di HDL (colesterolo “buono”) e riducono quelli di LDL (colesterolo “cattivo”).La frutta secca è poverissima di acqua, ma ricca di proteine vegetali, proprietà antiossidanti, vitamine, sali minerali, grassi essenziali, fibre e zuccheri. La si potrebbe dividere in due categorie: lipidica detta secca (ricca di grassi benefici e povera di zuccheri), troviamo arachidi, noci, nocciole, pistacchi, mandorle, noci brasiliane, anacardi; e essiccata detta glucidica (ricca di zuccheri e povera di grassi) come prugne,

datteri, albicocche. Le nocciole per esempio, sono una ricchissima fonte di vitamina A e apportano bellezza e lucentezza alla pelle e agli occhi; le mandorle ricche di fibre e di sali minerali, aiutano a combattere la fastidiosa stitichezza, e sono un toccasana in caso di ansia, stanchezza ed insonnia; i pinoli sono un’ottima fonte di proteine e possono essere l’alternativa a chi mangia poca carne e pesce, ideali se usati per arricchire piatti a base di verdure e pane tostato; le arachidi e i fichi secchi sono abbastanza ‘energetici’ perché ricchi di carboidrati; i pistacchi sono ricchi di ferro e potassio, hanno un’azione cardioprotettiva e attività antiossidante. Le prugne sono ricche di potassio e il loro consumo permette di mantenere un buon livello di pressione arteriosa. Gli studi scientifici mostrano, dunque, che consumare una porzione di frutta secca (30-35gr) al giorno può portare enormi benefici

soprattutto a livello cuore-arterie. Bisogna sempre dosare la quantità di frutta secca da assumere con l’alimentazione e non superare la dose quotidiana di calorie necessaria al nostro fabbisogno.

Da evitare il suo consumo dopo i pasti, specie se abbondanti: apportereste al vostro organismo molte calorie.... e tenetevelo bene a mente anche, e soprattutto, durante le festività natalizie!Non è stato un anno semplice per il nostro territorio, però molte cose sono cambiate e tanti piccoli obiettivi sono stati raggiunti. Con la speranza che il nuovo anno porti soprattutto cambiamenti positivi, vi lascio i miei più sinceri Auguri di un sereno Natale e possa Babbo Natale accontentare grandi e piccini!

dr.ssa giuseppina traettino, nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione,

e-mail: [email protected],tel.: 3383489750

I benefici della frutta secca

Odontoiatria, la prima visita Rubrica a cura del dr. Carmelo Pulella

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

MACELLERIARUSSO DOMENICO

Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

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Il suo utilizzo riduce i livelli di colesterolo cattivo

La Befana arriva a Castel Volturno

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Il servizio di prelievo della nettezza urba-na è la materia de-cisamente più ingar-bugliata nel nostro

paese: diretta derivazione dei continui muta-menti a livello parlamentare e delle contingen-ze di cassa che determinano il mal costume di modificare le Leggi senza curarsi di rendere per lo meno tali modifiche coerenti con il siste-ma precedente, in materia di nettezza urbana coesistono due diverse discipline. a) la TARSU, regolata dal d.lgs. 507/93, teo-ricamente abrogato ma in concreto ancora in vigore giusta le proroghe annuali per i Comuni che effettuano il prelievo secondo lo schema di questa Legge, e con la previsione che sia una tassa, non assoggettata ad IVA, e con una previsione di metodo di calcolo del tribu-to ed una insorgenza del rapporto tributario attraverso l’obbligatorio sistema dell’ autode-

nuncia ex art. 70 sul possesso di un immobile ai fini TARSU, o in mancanza di autodenuncia l’avviso di accertamento ex art. 71, notificato dal Comune al contribuente. In mancanza di denuncia, se cioè il cittadino non si cura di di-chiarare al Comune il possesso dell’immobile, altresì dell’avviso di accertamento o se non viene comunicato nelle forme di Legge, non è dovuto il pagamento. b) TIA : inizialmente prevista dal Decreto Ronchi, poi introdotta teoricamente dal d. lgs. 152/06, in realtà doveva essere regolamenta-ta nel dettaglio, ma ciò non è mai avvenuto, ed attualmente è in vigore presso quei Comu-ni che si avvalgono del servizio a tariffa per il prelievo della nettezza urbana, attraverso regolamento comunale e convenzione con società esterne per la riscossione. In mate-ria TIA la Corte Costituzionale con sentenza 238/09 ha dichiarato la natura tributaria e non privatistica della tassa e quindi del prelievo,

ma il legislatore, cioè governo e parlamento, ha subito vanificato questa pronuncia con la L. 122/10 che ha dichiarato essere tale tassa un servizio a tariffa e soggetto alla giurisdizio-ne ordinaria.In concreto: fino a tutto il 2009, tutti i contri-buenti che hanno pagato nei Comuni che si avvalgono della TIA – quindi, anche Castel Volturno – un importo comprensivo anche di IVA, hanno il diritto di chiedere il rimborso di tale voce illegittimamente richiesta e versata. Dal 2010 in poi, invece, l’importo IVA è dovuto e ogni recriminazione che il cittadino intende fare, va rivolta al Giudice ordinario – Giudice di Pace o tribunale – e non più alla commis-sione Tributaria. Alla prossima puntata per sapere cosa deciderà l’ attuale governo su questa materia…avv . tributarista carlo ponticiello

tel: 0813356649 e-mail: [email protected]

Il Diritto:La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44027 della IV sezione penale, rigetta il ricorso di un automobilista che ha sostenuto la nullità del sequestro dell’auto per guida in stato di ebbrezza disposto dal Giudice penale. Anche se la riforma del Codice della Strada, L. 120/2010, ha modificato la natura della sanzione accessoria del sequestro del veicolo, che ora è unicamente amministrativa, i sequestri penali disposti prima della riforma restano validi e di competenza del Giudice penale che li abbia disposti. La difesa dell’automobilista aveva chiesto il dissequestro argomentando che la sanzione accessoria sul veicolo ai fini della confisca prevista dagli articoli 186, 187 e 224ter del Codice della Strada deve essere disposta all’autorità amministrativa e non dal Giudice penale. Tut-tavia, la Cassazione non ha condiviso le richieste dell’imputato in quanto il sequestro era stato disposto e convalidato prima che la riforma entrasse in vigore. Vale quindi il principio per cui sono valide le regole all’epoca vigenti (“tempus regit actum”). In ogni caso spetta al Giudice penale verificare che i sequestri penali di veicoli disposti prima della riforma siano stati ordinati in presenza dei requisiti alcolemici previsti dall’art. 186 C.d.S.

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TIA E TARSUUn pò di chiarezza ...in una materia ingarbugliata

Viale Gramsci 19 [email protected]. 08119578427

Incentivo alla capitalizzazione (ACE) operativo dal 2012L’Ace (aiuto alla crescita economica), introdotto dall’art. 1 del Dl n. 201/2011 cd. “salva Italia” sarà utilizzabile già in Unico 2012 per il periodo d’imposta in corso fino al prossimo 31 dicem-bre. Il bonus riguarda sia gli apporti dei soci sia la rinuncia alla distribuzione degli utili e opera come deduzione dal reddito d’impresa. E’ applicabile alle società (di capitali o di persone), agli enti commerciali (esclusi i soggetti alla lettera c) del c. 1 dell’art. 73 del Tuir), alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato e alle imprese individuali. Si ispira vagamente alla filosofia della Dit, ma prevede che l’importo corrispondente al rendimento figurativo degli apporti di capitale sia escluso dalla base imponibile. L’Ace si basa su uno schema di tipo incrementale che guarda all’aumento del patrimonio netto considerato rilevante e non al suo stock; evitando così di agevolare ex post gli attuali soci. Il beneficio opera attraverso una riduzione del reddito tassabile in misura pari al rendimento del nuovo capitale investito; il coefficiente è fissato, per il primo triennio di applicazione, nella misura del 3%.Accertamento: no al raddoppio dei termini se il reato è estintoLa CTR dell’Umbria pone un veto al raddoppio dei termini per i reati estinti. La sentenza n. 237/1/11 depositata il 29/11 scorso, chiarisce che se il reato tributario è prescritto, l’ammini-strazione finanziaria non può usufruire del raddoppio dei termini per procedere all’accerta-mento; se invece è intervenuta un’archiviazione, il raddoppio può operare, ma solo se l’atto di accertamento è stato emesso prima della decisione del giudice per le indagini preliminari.

Le moderne tecnologie mediali spesso rendono superflua la comunicazione a voce e “faccia a faccia”. Il rapporto

diretto, comunque, non ha perso il suo valore così come resta di estrema importanza la comunicazione telefonica. Il telefono è tutt’ora un prezioso strumento di contatto non solo nel privato ma anche in ambito lavorativo. Mediante telefono, infatti, si concretizzano appuntamenti, vendite, scambi di informazioni su prodotti e servizi. E’ il caso, perciò, di dedicare alcune riflessioni alla comunicazione telefonica. Riferiamoci, in particolar modo, ai casi in cui si ricorre al telefono per fissare appuntamenti di lavoro con potenziali clienti, con responsabili di azienda a cui presentare un progetto o per chiedere un colloquio di lavoro . Il primo elemento da considerare è che la comunicazione telefonica dura poco. La gestione efficace del fattore “tempo” è essenziale ai fini del successo. La contrazione temporale richiede un accurato uso della

La comunicazione al telefono

Riceve solo per appuntamento presso Tecno Office - Pinetamare

Via Madonna del Pantano nord 11 Lago Patria –Giugliano (Na), [email protected] www.comunicascolto.com - contatto diretto : 334 192 5709. Comunicare con efficacia in famiglia e nel lavoro: - Consulenze individuali e di gruppo

- Seminari e La-boratori teorico-

pratici- Strategie di ascolto e motivazione- Consulenze online - Recupero scolastico per studenti con difficoltà relazionali.LABORATORI SULLA COMUNICAZIONE

INTERPERSONALE

ComunicAscolto Consulenza e Formazione

Alfonso Falanga

Una chiacchierata “costruttiva” con il prof. Cozzolino

C. Ponticiello

Rieccoci al nostro appuntamento mensile e come vi avevo accennato cominceremo ad approfondire il concetto di copione in Analisi Transazionale. Ciascuno di noi da bambino scrive una storia della propria vita, con un inizio, una trama ed una fine. Questa è chiamata Copione: un piano di vita che si basa su una decisione presa nell’infanzia, rinforzata dai genitori e giustificata dagli avvenimenti successivi, che culmina in una scelta decisiva(E.Berne). Tale decisione era la migliore strategia del bambino per sopravvivere in un mondo che percepiva ostile e minaccioso. Quando la persona adulta ripropone tale decisione nel contesto attuale, probabilmente tale decisione non sarà più

funzionale. Si dice allora che la persona è nel Copione. Il Copione viene quindi definito come il risultato di scelte che il bambino prende in modo attivo, “in risposta a ingiunzioni reali o immaginate”. Tale formulazione implica a mio avviso il riconoscimento del significato specifico e individuale che la persona attribuisce ai messaggi ricevuti o fantasticati durante l’infanzia, sottolineando il ruolo dell’individuo, oltre che del contesto, nel processo di percezione ed elaborazione delle informazioni. Evidenziare il ruolo attivo della persona nel processo di costruzione di un Copione che influenzerà concretamente i comportamenti per tutto l’arco della vita, inoltre, conferisce una maggiore rilevanza alla

possibilità di cambiamento. Questo si intende necessita della consapevolezza, da parte dell’individuo dei propri processi di copione che sono oggetto di analisi durante il processo psicoterapeutico, consapevolezza che ci dà la possibilità poi di intervenire, sempre durante una psicoterapia, per modificare questi schemi che non sono piu’ funzionali perché sono stati creati per risolvere questioni e conflitti accaduti durante l’infanzia e che evidentemente, dato l’evolversi della vita, necessitano di una revisione. Per chi volesse approfondire o contattarmi privatamente lo può fare al 320/5595377 oppure via mail: [email protected]. maria pia raimondi

Il copione di vita a cura della dott.ssa Maria Pia Raimondi, psicologa e psicoterapeuta

terminologia non solo riguardo la sintassi ma anche in merito alla semantica ossia ai significati, diretti o indiretti, a cui le parole rinviano. Il poco tempo a disposizione, infatti, impedisce correzioni, aggiunte, chiarimenti. Non ci sono seconde opportunità. Nella comunicazione telefonica vale sempre “la prima che si è detta”.Questa particolarità è accentuata anche dal fatto che, in questo genere di scambio, mancano i segnali non verbali che, nel “ faccia

a faccia “, spesso aiutano a chiarire quello che si sta dicendo e a capire ciò che l’altro dice. Il non verbale al telefono è tutto racchiuso nella voce, variabile che perciò assume un valore fondamentale. Un altro elemento disorientante è che, almeno nei casi a cui ci stiamo riferendo, non si conosce l’aspetto dell’interlocutore. Negli articoli che seguiranno esamineremo più a fondo i vari aspetti della telefonata in ambito professionale.alfonso falanga [email protected]

“La trama della nostra vita”

Piazza delle Feste n° 7/8 - Pinetamare 81030 Castel Volturno (CE) - Tel. e Fax 0815097039

Lo scorso 17 d i c e m b r e , all’interno del più ampio evento di VIA M A R T U C C I D E S I G N , si è tenuto l ’ i n c o n t r o “It’s Mine x C h r i s t m a s ” o r g a n i z z a t o

dall’ADI Campania di cui il prof. Cozzolino è Presidente.“It’s mine”, in generale, è il primo happening in cui ognuno può presentare “liberamente” i propri lavori di design, di comunicazione, di fashion, di architettura, di fotografia, ma anche di riflessione teorica e di arte. Gli incontri sono aperti a tutti: professionisti, imprenditori, mercanti, studiosi, che partecipano ad una specie di

autore: avv. fabio russo e-mail: [email protected]

TEL.: 3476595190

Guida in stato di ebbrezza e sequestro penale dopo la riforma del codice della strada

IT’S MINE: PORTA CON TE IL TUO DESIGN

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando

“instant exibithion” diventando essi stessi il supporto (mobile e temporaneo) della “cosa” da esibire. Un evento informale in cui ogni autore si presenta con quello che ha pensato, fatto, realizzato e lo porta con sé indossando, impugnando, esponendo il frutto del proprio pensiero (preferibilmente un piccolo oggetto solido).Ringraziando il prof. Cozzolino per la disponibilità, consigliamo di seguire le attività dell’ADI direttamente dal sito: www.adi-design.org/homepage.htmlse avete domande e curiosità da proporre al prof. salvatore cozzolino scrivete a: [email protected]

Page 11: Informare Gennaio 2012

gli operatori lavorino nel rispetto delle comuni nozioni di igiene, e quindi che utilizzino guanti monouso, mascherine protettive, bicchieri monouso e che la poltrona sulla quale ci hanno fatto accomodare sia perfettamente pulita ed efficiente per il suo uso.Anche gli strumenti che vengono inseriti all’interno della nostra bocca devono essere sterili, e questa indicazione ci è data dal fatto che sono sigillati ognuno all’interno di buste che vengono aperte alla nostra presenza. E’ necessario a volte, per una diagnosi precisa, effettuare delle radiografie direttamente nello studio professionale. Non è possibile, a mio avviso, poter praticare la nostra professione senza un apparecchio radiografico. La nostra professione è direttamente correlata agli strumenti di cui disponiamo, perché aggiornarsi vuol dire anche aggiornare le nostre risorse tecniche. Oggi la nostra branca evolve con estrema rapidità, sia per quanto attiene agli strumenti di diagnosi, ma ancor di più per quanto riguarda i nostri strumenti terapeutici. E per strumenti mi riferisco per esempio agli anestetici, molecole al passo con i tempi, che ci permettono interventi, che sino ad alcuni anni fa potevano essere praticati solo in anestesia totale . Dopo aver

raccolto le notizie sulle vostre patologie presenti o meno, aver utilizzato una serie di strumenti sterili e monouso,eseguito una o più radiografie ed espresso una diagnosi con relativo piano di trattamento, non ci si deve meravigliare che ci venga richiesto un giusto compenso. Naturalmente sono numerosi i professionisti che, come forma di cortesia, non l’addebitano

a chi accetti il preventivo e si sottoponga alle cure. Pertanto anche in questo caso se l’operatore rinuncia al corrispettivo della visita a prescindere, è estremamente sospetto, in quanto nessuno di routine regala nulla. Così

come la ricevuta fiscale della prestazione eseguita,normalmente non è necessario doverla chiedere ma autonomamente viene consegnata al momento del pagamento, inoltre non è corretto chiedere l’iva in quanto tutte le prestazioni sanitarie erogate e fatturate direttamente dal professionista sono esenti da IVA. Diversamente, se la prestazione è fatturata da una società di servizi questa è soggetta ad IVA.

Per qualsiasi ulteriore informazione ci si può rivolgere a Carmelo Pulella, Viale delle Mimose 60, Pinetamare, Castel Volturnotel: 081 5094848 e-mail: [email protected]

dr. carmelo pulella

PAG. 10 Medicina, Salute e Benessere INFORMARE

Egregio Direttore,nell’augurare a Lei ed a tutta la Direzione un Buon Natale e Felice Anno Nuovo, le ricordiamo che il 5 gennaio 2012 “La Befana arriva a Castel Volturno” al Circolo “Teresa Luise” in via Regina Margherita, adiacente il Bar Castello dalle ore 17.00

alle ore 20.00. Ci sarà la distribuzione gratuita di giocattoli per tutti i bambini. Regalare un sorriso anche ad un solo bambino ci riempirà di gioia e soddisfa-zione per l’impegno profuso.

Sentitamente salu-tiamo. Circolo Anziani Te-resa Luise

www.informareonline.com

Cari lettori, vorrei affrontare con voi uno dei momenti erroneamente più temuti da tutti: la prima visita.E’ buona norma di salute sottoporsi almeno a due visite di controllo all’anno comprensive di seduta di igiene orale.Oggi è mia intenzione darvi una serie di indicatori che vi permettano di valutare se il professionista scelto sia tale, ed operi in un ambiente idoneo, quali i materiali e le manovre corrette prima,durante e dopo la vostra prima visita odontoiatrica. Sin dal momento dell’accoglienza la cura, la gentilezza e la disponibilità può essere un buon indicatore di organizzazione ed efficienza verso il paziente. Già il solo modo di presentarsi, genericamente, come studio dentistico, piuttosto che identificarsi sin da subito con il nome del titolare dello studio, può essere un indicatore di trasparenza e liceità.Infatti , è dal momento che contattiamo lo studio del professionista che possiamo accorgerci come, ed in quale considerazione, sono tenute le nostre necessità. La sola richiesta se il nostro sia, un controllo di routine o un’urgenza ci lascia facilmente comprendere come esista all’interno di quello studio un’organizzazione in grado di prevedere percorsi ed attese differenziate, e questo sicuramente è indice di professionalità. Un altro elemento importante è dato dalla raccolta dei vostri dati, non solo anagrafici,ma principalmente sanitari. E’ logico che un odontoiatra sappia, prima ancora di visitarvi, chi ha di fronte, e quindi se ci siano o meno determinate patologie che possano essere indicatori o, ancor peggio , mascherare altre patologie. Pertanto non meravigliatevi se vi viene chiesto se siete affetti da diabete, da ipertensione o da altre patologie. Non dimentichiamo che la bocca non è un organo a se stante ma parte

integrante del nostro organismo. Spesso queste domande possono estendersi anche allo stato di salute dei vostri familiari. Inoltre ci sono delle condizioni, come la gravidanza o il sospetto di essa, che vanno immediatamente evidenziate. Cosi come, per chi soffre di osteoporosi, l’uso di alcuni specifici farmaci mal si concilia con le cure odontoiatriche. Quindi, bisogna comunicare senza reticenza tutto quanto vi riguarda, allergie comprese, all’odontoiatra di vostra fiducia. All’interno di uno studio professionale è corretto che tutte le informazioni che vi riguardano viaggino, nel tempo, sempre tutte insieme,e pertanto diffidate di coloro i quali non abbiamo una vera e propria cartella clinica dove annotano quanto da voi dichiarato, il piano di trattamento deciso, un preventivo chiaro e controfirmato e tutti i consensi informati. Sappiate che questo passaggio, spesso ci evita di incorrere in errori che possono essere determinanti per la vita stessa del paziente.Dopo di ciò arriviamo alla visita.Sappiate che l’unico autorizzato a visitarvi e lavorare all’interno della bocca vostra e dei vostri cari è l’odontoiatra e/o il medico dentista e l’igienista dentale, su indicazione dell’odontoiatra. L’odontoiatra è laureato così come il medico che ha scelto di esercitare l’odontoiatria, diversamente dall’odontotecnico o dal meccanico-dentista, come alcuni si fanno chiamare per confondere le idee, il quale è un diplomato abilitato alla costruzione delle protesi mobili e fisse solo e su espressa prescrizione/progettazione data dall’odontoiatra. Pertanto, chiedete di conoscere sempre nome e qualifica di chi si appresta a visitarvi, tanto chi è nel giusto non ha nulla da nascondere, anche e perchè tutti gli operatori devono esibire un badge con nome e qualifica. Verifichiamo sempre che

Accanto alle proprietà benefiche e salutari della frutta fresca e di stagione, cerchiamo di non sottovalutare le altrettante qualità della frutta “secca”. Noci, nocciole, mandorle, arachidi, chiamati un tempo “alimenti poveri”, oggi vengono rivalutati da nutrizionisti e medici, che ne suggeriscono il consumo giornaliero dato il loro effettivo toccasana per il cuore, le arterie e per le altre patologie vascolari. Secondo il British Journal of Nutrition mangiare noci, mandorle o altro tipo di frutta secca durante la settimana riduce del 37% il rischio di malattia del cuore legata al colesterolo, perché aumentano i livelli di HDL (colesterolo “buono”) e riducono quelli di LDL (colesterolo “cattivo”).La frutta secca è poverissima di acqua, ma ricca di proteine vegetali, proprietà antiossidanti, vitamine, sali minerali, grassi essenziali, fibre e zuccheri. La si potrebbe dividere in due categorie: lipidica detta secca (ricca di grassi benefici e povera di zuccheri), troviamo arachidi, noci, nocciole, pistacchi, mandorle, noci brasiliane, anacardi; e essiccata detta glucidica (ricca di zuccheri e povera di grassi) come prugne,

datteri, albicocche. Le nocciole per esempio, sono una ricchissima fonte di vitamina A e apportano bellezza e lucentezza alla pelle e agli occhi; le mandorle ricche di fibre e di sali minerali, aiutano a combattere la fastidiosa stitichezza, e sono un toccasana in caso di ansia, stanchezza ed insonnia; i pinoli sono un’ottima fonte di proteine e possono essere l’alternativa a chi mangia poca carne e pesce, ideali se usati per arricchire piatti a base di verdure e pane tostato; le arachidi e i fichi secchi sono abbastanza ‘energetici’ perché ricchi di carboidrati; i pistacchi sono ricchi di ferro e potassio, hanno un’azione cardioprotettiva e attività antiossidante. Le prugne sono ricche di potassio e il loro consumo permette di mantenere un buon livello di pressione arteriosa. Gli studi scientifici mostrano, dunque, che consumare una porzione di frutta secca (30-35gr) al giorno può portare enormi benefici

soprattutto a livello cuore-arterie. Bisogna sempre dosare la quantità di frutta secca da assumere con l’alimentazione e non superare la dose quotidiana di calorie necessaria al nostro fabbisogno.

Da evitare il suo consumo dopo i pasti, specie se abbondanti: apportereste al vostro organismo molte calorie.... e tenetevelo bene a mente anche, e soprattutto, durante le festività natalizie!Non è stato un anno semplice per il nostro territorio, però molte cose sono cambiate e tanti piccoli obiettivi sono stati raggiunti. Con la speranza che il nuovo anno porti soprattutto cambiamenti positivi, vi lascio i miei più sinceri Auguri di un sereno Natale e possa Babbo Natale accontentare grandi e piccini!

dr.ssa giuseppina traettino, nutrizionista specialista in scienza dell’alimentazione,

e-mail: [email protected],tel.: 3383489750

I benefici della frutta secca

Odontoiatria, la prima visita Rubrica a cura del dr. Carmelo Pulella

I commerciantidi Piazza Vittorio Emanuele

del Centro Storico

GIOIELLERIA PICONE

di Sarah e Alessandra* * *

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Sede Legale: Via Zaccagnini snc,

81050 Francolise (CE) Fraz. S.Andrea del PizzoneTel. 0823.502045 - 502053

Fax 823.502079 - 502963

Il suo utilizzo riduce i livelli di colesterolo cattivo

La Befana arriva a Castel Volturno

PAG. 11INFORMARE Utilità, Segnalazioni e Diritto

Il servizio di prelievo della nettezza urba-na è la materia de-cisamente più ingar-bugliata nel nostro

paese: diretta derivazione dei continui muta-menti a livello parlamentare e delle contingen-ze di cassa che determinano il mal costume di modificare le Leggi senza curarsi di rendere per lo meno tali modifiche coerenti con il siste-ma precedente, in materia di nettezza urbana coesistono due diverse discipline. a) la TARSU, regolata dal d.lgs. 507/93, teo-ricamente abrogato ma in concreto ancora in vigore giusta le proroghe annuali per i Comuni che effettuano il prelievo secondo lo schema di questa Legge, e con la previsione che sia una tassa, non assoggettata ad IVA, e con una previsione di metodo di calcolo del tribu-to ed una insorgenza del rapporto tributario attraverso l’obbligatorio sistema dell’ autode-

nuncia ex art. 70 sul possesso di un immobile ai fini TARSU, o in mancanza di autodenuncia l’avviso di accertamento ex art. 71, notificato dal Comune al contribuente. In mancanza di denuncia, se cioè il cittadino non si cura di di-chiarare al Comune il possesso dell’immobile, altresì dell’avviso di accertamento o se non viene comunicato nelle forme di Legge, non è dovuto il pagamento. b) TIA : inizialmente prevista dal Decreto Ronchi, poi introdotta teoricamente dal d. lgs. 152/06, in realtà doveva essere regolamenta-ta nel dettaglio, ma ciò non è mai avvenuto, ed attualmente è in vigore presso quei Comu-ni che si avvalgono del servizio a tariffa per il prelievo della nettezza urbana, attraverso regolamento comunale e convenzione con società esterne per la riscossione. In mate-ria TIA la Corte Costituzionale con sentenza 238/09 ha dichiarato la natura tributaria e non privatistica della tassa e quindi del prelievo,

ma il legislatore, cioè governo e parlamento, ha subito vanificato questa pronuncia con la L. 122/10 che ha dichiarato essere tale tassa un servizio a tariffa e soggetto alla giurisdizio-ne ordinaria.In concreto: fino a tutto il 2009, tutti i contri-buenti che hanno pagato nei Comuni che si avvalgono della TIA – quindi, anche Castel Volturno – un importo comprensivo anche di IVA, hanno il diritto di chiedere il rimborso di tale voce illegittimamente richiesta e versata. Dal 2010 in poi, invece, l’importo IVA è dovuto e ogni recriminazione che il cittadino intende fare, va rivolta al Giudice ordinario – Giudice di Pace o tribunale – e non più alla commis-sione Tributaria. Alla prossima puntata per sapere cosa deciderà l’ attuale governo su questa materia…avv . tributarista carlo ponticiello

tel: 0813356649 e-mail: [email protected]

Il Diritto:La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44027 della IV sezione penale, rigetta il ricorso di un automobilista che ha sostenuto la nullità del sequestro dell’auto per guida in stato di ebbrezza disposto dal Giudice penale. Anche se la riforma del Codice della Strada, L. 120/2010, ha modificato la natura della sanzione accessoria del sequestro del veicolo, che ora è unicamente amministrativa, i sequestri penali disposti prima della riforma restano validi e di competenza del Giudice penale che li abbia disposti. La difesa dell’automobilista aveva chiesto il dissequestro argomentando che la sanzione accessoria sul veicolo ai fini della confisca prevista dagli articoli 186, 187 e 224ter del Codice della Strada deve essere disposta all’autorità amministrativa e non dal Giudice penale. Tut-tavia, la Cassazione non ha condiviso le richieste dell’imputato in quanto il sequestro era stato disposto e convalidato prima che la riforma entrasse in vigore. Vale quindi il principio per cui sono valide le regole all’epoca vigenti (“tempus regit actum”). In ogni caso spetta al Giudice penale verificare che i sequestri penali di veicoli disposti prima della riforma siano stati ordinati in presenza dei requisiti alcolemici previsti dall’art. 186 C.d.S.

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TIA E TARSUUn pò di chiarezza ...in una materia ingarbugliata

Viale Gramsci 19 [email protected]. 08119578427

Incentivo alla capitalizzazione (ACE) operativo dal 2012L’Ace (aiuto alla crescita economica), introdotto dall’art. 1 del Dl n. 201/2011 cd. “salva Italia” sarà utilizzabile già in Unico 2012 per il periodo d’imposta in corso fino al prossimo 31 dicem-bre. Il bonus riguarda sia gli apporti dei soci sia la rinuncia alla distribuzione degli utili e opera come deduzione dal reddito d’impresa. E’ applicabile alle società (di capitali o di persone), agli enti commerciali (esclusi i soggetti alla lettera c) del c. 1 dell’art. 73 del Tuir), alle stabili organizzazioni nel territorio dello Stato e alle imprese individuali. Si ispira vagamente alla filosofia della Dit, ma prevede che l’importo corrispondente al rendimento figurativo degli apporti di capitale sia escluso dalla base imponibile. L’Ace si basa su uno schema di tipo incrementale che guarda all’aumento del patrimonio netto considerato rilevante e non al suo stock; evitando così di agevolare ex post gli attuali soci. Il beneficio opera attraverso una riduzione del reddito tassabile in misura pari al rendimento del nuovo capitale investito; il coefficiente è fissato, per il primo triennio di applicazione, nella misura del 3%.Accertamento: no al raddoppio dei termini se il reato è estintoLa CTR dell’Umbria pone un veto al raddoppio dei termini per i reati estinti. La sentenza n. 237/1/11 depositata il 29/11 scorso, chiarisce che se il reato tributario è prescritto, l’ammini-strazione finanziaria non può usufruire del raddoppio dei termini per procedere all’accerta-mento; se invece è intervenuta un’archiviazione, il raddoppio può operare, ma solo se l’atto di accertamento è stato emesso prima della decisione del giudice per le indagini preliminari.

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Page 12: Informare Gennaio 2012

Su ogni occhiale Mont Blanc una settimana di soggiorno per 4 persone

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Orario invernale dal Martedì al Sabato

8.30 – 19.30

Martedi - Mercoledi - GiovediGiornate promozionaliSi effettuano extension

Il trattamento keratin è un trattamento a base di cheratina che raddrizza i capelli naturalmente senza prodotti chimici.si trat-ta di un trattamento di ricondizionamento che trasforma i capelli morbidi,lucidi e setosi. Quest’ultimo funziona da anticrespo

e lisciante …per saperne di più vieni al nostro salone….

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