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MATERIALI:ALVEOLARI

La forzadellaleggerezza

o schiume, strutture alveolari in allumi-nio. Quali sono gli impieghi tipici diquesti materiali?Innanzitutto direi l’alleggerimento in tut-ti i settori del veicolare e trasporto, dovela ricerca di performances, risparmio ener-getico per i propulsori e contenimento deicosti sono i fronti più caldi della ricerca edella produzione. Poi esiste un settoremolto sviluppato e con ancora moltepotenzialità, che è quello della sicurezzaveicolare; le caratteristiche intrinseche ele capacità di assorbimento dell’energiacinetica dovute all’elevata resistenza uni-direzionale al carico rendono queste strut-ture particolarmente adatte a proteggeredagli urti i mezzi, le merci e soprattutto itrasportati. Si parla ovviamente non solodel settore automotive ma anche di quelloferroviario e aviazione.Esiste poi il mercato dell’edilizia, dove laricerca di materiali robusti, leggeri, sago-mabili, non deteriorabili e trattabili èall’ordine del giorno.Notevole importanza sta avendo anche ilsettore dell’arredo strutturale, per cuianche il mobile deve acquistare caratteri-stiche di forma, robustezza e leggerezzaottenibili solo mediante l’utilizzo di strut-ture cave.Nel nautico, quindi, questo è uno degliimpieghi principali oltre a quello, piùtradizionale, del rinforzo di compositinelle strutture portanti dell’imbarcazio-ne. Quando è avvenuta la svolta versola produzione propria?Affrontando la dinamicità di un mercatonuovo e in espansione, ben presto cisiamo trovati a faticare nel soddisfare leesigenze del cliente. Il prodotto in sé,fortunatamente, è innovativo e adatto amolteplici applicazioni e mercati. Per as-secondare questo andamento occorrevaestrema flessibilità, che non potevamogarantire al cliente essendo semplici in-termediari di una azienda estera. Abbia-mo sentito la necessità di strutturarci inprima persona per andare incontro allerichieste dei clienti, così abbiamo creatoun network di aziende competenti inmateria e in grado di fornire a noi e ainostri clienti la flessibilità e la reattivitàrichieste. La produzione interna nel verosenso del termine, di fatto, esiste solo pergli alveolari in alluminio che produciamointegralmente qui a Villanova. Il restoviene prodotto, appunto, da società eaziende selezionate e a noi collegate. Soloin questo modo siamo riusciti a colmareun vuoto nel panorama italiano dellafornitura di strutture alveolari. E solo cosìsiamo riusciti a mantenere il passo con unmercato europeo ed extra-europeo in ra-pida evoluzione.

Andrea Vacchi Suzziè il direttore di un’ azienda che lavora suqualcosa di invisibile ma che, a pensarcibene, spesso è proprio davanti agli occhidei molti che possiedono un’imbarcazio-ne o uno yacht.CEL Components produce infatti, nellazona industriale limitrofa a Bologna, al-veolari destinati al rinforzo dei compositio adatti come elementi strutturali per gliarredi nel settore nautico e non solo.Con lui facciamo due chiacchiere percapire meglio questa piccola ma tenacerealtà che da quindici anni è presentenello scenario commerciale e produttivoeuropeo e italiano. Esiste un preciso motivo che ha por-tato alla creazione di un’azienda specia-lizzata in strutture alveolari?La società è nata nel 1992. Eravamofocalizzati sulla consulenza per import-export in mercati ancora di nicchia, per iquali si poteva presupporre uno sviluppoabbastanza promettente. Ci imbattemmoin una azienda tedesca che producevaalveolari termoplastici, e con essa ci tro-vammo molto bene sia dal punto di vistadei rapporti commerciali sia da quello deiricavi economici. Quel settore, capimmosubito, era destinato a crescere, e quindifocalizzammo i nostri sforzi nella colla-borazione con questa azienda fino a dive-nire, oltre che consulenti, veri e propriintermediari.Con il tempo, attorno a quel prodottoabbiamo ritenuto necessario affiancarealtre categorie di alveolari, soprattuttodifferenziando il materiale utilizzato perla loro realizzazione e quindi le lorocaratteristiche e il loro impiego.Attualmente CEL è in grado di fornire unasoluzione per ogni tipo di esigenza ri-guardo a materiali d’anima per pannellisandwich leggeri semilavorati o finiti,compositi alleggeriti mediante alveolari

La produzione ecommercializzazione dimateriali innovativirappresenta da sempre unenorme supporto a chiprogetta e realizzaimbarcazioni. Per esserepartner di cantieri esubfornitori non sempreoccorre essere colossi:talvolta non perdere di vistale caratteristiche cherendono prezioso il supportoalla costruzione navale sirivela la chiave permantenere solidi i rapporticon i propri clienti.CEL accetta e porta avanti lesfide che il mercato globalepone ai giorni nostri magarantisce con la suadisponibilità lasoddisfazione di un settoreche, come si sa, è moltoesigente e talvolta severo.

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Nella foto,Andrea Vacchi Suzzi,

titolare di CEL Components

Come si possono classificare i vostriprodotti?Direi che possiamo identificare i materialiin anima leggera per rinforzo di pannellie di compositi, pannelli semilavorati a cuiil cliente applica la finitura, strutture perlaminarizzazione dei flussi di gas, assor-bitori d’urto per i quali è necessaria lacalibrazione della resistenza. Da dove provengono le competenzetecniche e gestionali della vostra azienda?Siamo principalmente autodidatti. La fi-losofia è quella di premiare e sostenere lepersone capaci, quindi chi è riuscito acomprendere e fare proprie le tecnologiee le modalità di produzione e gestione hadi fatto sancito il successo dell’aziendatenendola sempre al passo delle sfideposte dal mercato conquistato. Spesso,inoltre, la richiesta del cliente ha giànotevole contenuto tecnologico e preci-sione nella formulazione delle specifiche.Molti clienti sono essi stessi esperti inmateria, e si tratta quindi di confrontarsicon loro in un rapporto di interscambio dicompetenze. Come si è sviluppato e come sietearrivati al settore nautico e navale?In questo settore l’utilizzo dei materialialleggeriti è già molto sviluppato e sentitoda tempo. Il costante espandersi del mer-cato nautico e navale attira, chiaramente,l’interesse di ogni attività commerciale oproduttiva per le garanzie che offre e chesono deducibili dal trend storico degliultimi anni. CEL ha un prodotto e unamentalità che si adatta in maniera assolu-tamente naturale a questo mercato, edoggi possiamo contare su circa il 30% diforniture che hanno applicazione finalenel nautico, anche se spesso è difficiletracciare la destinazione delle forniture disemilavorati. Non sempre è dato sapereper quale utilizzo vengano impiegate dalcliente. Quali sono le applicazioni tipichenel settore nautico, e quali quelle atipi-che?Le tipiche sono principalmente quelle dellarealizzazione di imbarcazioni a vela, pre-cisamente rivolte al rinforzo delle paratiestrutturali o dello scafo stesso, ma anchenella realizzazione di arredamento alleg-gerito.Le applicazioni atipiche sono nel settoredella nautica a motore, tradizionalmenteorientata a sopperire con l’aumento dellapotenza motore eventuali incrementi dipeso dovuti agli elementi strutturali o dicomplemento. Ultimamente, tuttavia, con-siderate le problematiche di inquinamen-to, contenimento di consumi, emissioniacustiche e ingombri dei propulsori, an-che questo settore nautico sta spostandol’interesse verso soluzioni di alleggeri-mento che nulla tolgano al risultato finale

nel suo complesso. Di questo siamo ov-viamente molto felici, considerato cheproprio la nautica a motore più che quellaa vela rappresenta il vero settore trainan-te della cantieristica e del suo indotto. Quali sono le tecnologie adatteper il settore nautico?Dal punto di vista del prodotto, ribadireigli impieghi di pannelli sandwich ottenu-ti per incollaggio di superfici specifichesulle strutture alveolari. L’alveolare privodi rifinitura superficiale viene invece im-piegato come rinforzo strutturale leggerotra gli strati di materiali compositi realiz-zati per infusione o laminazione manua-le.Dal punto di vista della tecnologia pro-pria degli alveolari si può dire che sono itermoplastici estrusi a fare la parte delleone. Sono materiali inerti che, solo

tramite il processo di estrusione ed incol-laggio delle celle possono diventare pan-nelli resistenti e leggeri grazie al ridottis-simo spessore della parete dell’alveolo; lospessore del pannello è poi ricavato tra-

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LA FORZA DELLALEGGEREZZA

mite il taglio planare in qualsiasi misura.Virtualmente infinita è l’estensione delpannello, considerato che le celle sonoincollate una all’altra per affiancamentosuccessivo all’estrusione.Per realizzare l’incollaggio degli alveoliusiamo una tecnologia di co-estrusione eincollaggio che rappresenta il piccolosegreto di CEL. E’ un procedimento chedetermina la qualità del prodotto. Se si

razione speciale?Posso citare la realizzazione di finiture inmarmo. Qui la planarità è importanteperché la lavorazione del marmo in lastreè molto delicata. Mediante questa tecnicae grazie alla ottima planarità dei pannellialveolari si può arrivare a raddoppiare laresa superficiale delle lastre di marmo. Inpratica si incollano lastre da venticinquemillimetri (rischioso realizzare lastre piùsottili) all’interno di un sandwich di duepannelli con rivestimento in alluminio,dopodiché si separa il sandwich tramitetaglio centrale dell’inserto in marmo. Ilrisultato sono due pannelli con rivesti-mento in marmo da cinque millimetri,molto leggeri e con costo del marmodimezzato. Questo procedimento è resopossibile, come dicevo prima, grazie allaqualità dei pannelli che stringono la la-stra da venticinque millimetri, qualitàsenza la quale la lastra si romperebbedurante la separazione tramite taglio. Prima menzionava l’estrusione comemetodologia per realizzare pannelli conresistenza calibrata. Questo vuol dire chetalvolta si cerca di dosare la capacità direggere il carico anziché spingerla almassimo?Sì, può capitare di giocare al ribasso. Adesempio, per la realizzazione di un assor-bitore d’urto veicolare abbiamo dovutorealizzare un alveolare in grado di nonopporre eccessiva resistenza, ma al con-tempo di garantire un buon assorbimentodi energia cinetica. Era necessario perproteggere le mani del guidatore di unauto in caso di impatto frontale, ed erafondamentale che il materiale collassasseall’impatto con le nocche della manosenza danneggiarle. In questo caso un’ec-cessiva resistenza sarebbe stata deleteria,quindi si è creato un materiale non ecces-sivamente forte. Quante persone lavorano in CEL,e come siete strutturati?In totale siamo sette. Due lavorano inproduzione e magazzino, cinque sonooccupate in ufficio tra ruoli commerciali,amministrativi e di marketing. Avete una rete di distribuzione?E’ molto ridotta. Il prodotto è di nicchia,quindi non è possibile avere esclusivistidato che i numeri in gioco non sono talida garantire la rendita necessaria allarappresentanza di una sola azienda. Gliimpegni di rappresentanza e di marketing(partecipiamo a moltissime fiere) sareb-bero, inoltre, difficilmente sostenibili daagenzie esterne. E’ CEL in prima persona,dunque, a curare la principale azionecommerciale. Che considerazioni si possono fareriguardo alla concorrenza?La principale concorrenza arriva dai ma-teriali tradizionali, molto diffusi e cono-

GLI ALVEOLARIE IL VALORE DI CELIl mercato della nautica sembra esserenaturalmente adatto ad un prodottoche va a colmare le esigenze dicontenimento del peso unito allagrande resistenza meccanica che dasempre è obbiettivo da raggiungerenella realizzazione di scafi per barchea vela e, negli ultimi periodi, ancheper barche a motore.Le tecnologie impiegate nellaproduzione di pannelli alveolari nonsono eccessivamente complesse, anchese non banali. Tuttavia, a partequalche piccolo segreto tecnologico, lavera forza di questa aziendabolognese è rappresentata dallepersone e dalla loro professionalità,dalla loro affidabilità e concretezza.Nella foto,Andrea Vacchi Suzzi,insieme a due collaboratrici.

tenta di separare gli alveoli essi non sistaccano uno dall’altro bensì si arriva astrappare e distruggere la parete dell’al-veolo stesso ma non nel punto di incol-laggio. Qual è il livello di automatizzazio-ne in azienda o nelle collegate del network?Non particolarmente elevato. Si conservauna componente predominante di lavoromanuale, soprattutto nel controllo dellemacchine e nella fase di preparazione deisemilavorati, specie nell’incollaggio. CELvanta un sistema di realizzazione dellasuperficie dei pannelli che porta ad otte-nere planarità di circa tre centesimi. E’chiaro che l’applicazione del rivestimen-to di finitura diventa cosa assai delicatache necessita di occhio e mani esperte, espesso viene per questo affidata a terzistispecializzati.Alcuni concorrenti hanno processi adelevata automatizzazione ma produconopannelli che non trovano applicazionenel settore nautico bensì in quello, menoesigente, dell’edilizia.CEL è, in virtù di questa consistente operamanuale, in grado di realizzare qualsiasitipo di lavorazione che altri potrebberonon arrivare a fare a causa dell’inferioreprecisione o alla scarsa redditività dellaproduzione automatica che, si sa, pagasolo su grandi numeri. Quale può essere un esempio di lavo-

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sciuti e lavorabili con tecniche tradizio-nali da chiunque. Di per sé, a ben vedere,è un aspetto positivo perché significagrande espandibilità del mercato me-diante acquisizione di quote oggi occu-pate, appunto, dai materiali tradizionali.Ma significa anche un grande impegno dirisorse per scalzare la tradizione.Per quanto riguarda la concorrenza nelsettore alveolare, in particolare per i mer-cati dell’edilizia o del ferroviario o del-l’aviazione, sebbene abbiamo clienti ecommesse di dimensioni rilevanti, i nu-meri complessivamente in gioco in quellequote di mercato sono talmente elevatiche sarebbe assurdo considerarsi in con-correnza con i leader mondiali nella pro-duzione di pannelli alveolari.Ci sentiamo abbastanza presenti sui mer-cati che ci interessano, e sappiamo diessere in grado di trattare con clienti erealtà di qualsiasi dimensione. Allo statoattuale e considerate le dimensioni del-l’azienda sappiamo che possiamo solocrescere, e questo ci rende abbastanzatranquilli anche se dobbiamo sempre ri-manere attenti. Qual è il valore aggiunto di CEL?Sicuramente la flessibilità, la reattività,l’adattabilità e la disponibilità verso leesigenze dei clienti.Non nascondo che, in una più attentaanalisi, soprattutto il valore e la profes-sionalità dei singoli individui di questaazienda fa parte delle caratteristiche mag-giormente apprezzate dai clienti, che sonomolto affezionati a noi così come losiamo noi a loro. Possono, queste ultimeconsiderazioni, sembrare poco attinential business, ma noi ci crediamo molto. Epare ci credano anche i nostri clienti. Cosa c’è nell’immediato futuro diCEL?Tante cose vorremmo fare, ma dobbiamoforzatamente dare una priorità a quellepiù strategiche per il futuro prossimo.Direi quindi che entro il prossimo annol’obbiettivo messo nel mirino è quello diportare in casa alcune delle lavorazionieseguite tramite macchine a controllonumerico.Questo comporterà un notevole sforzo,ma ci consentirà di poter maggiormentefornire reattività e flessibilità al cliente.Considerato che la richiesta in questadirezione è sempre più consistente, credoproprio che l’arco temporale dell’annodovrà essere rispettato.Dovremo anche spingere e dare il risaltoche merita ad un tipo di alveolare moltointeressante. Si tratta di pannelli in poli-propilene sigillati mediante rivestimentoa velo in poliestere. Questo materialeesiste da tempo, ma con la certificazioneper impieghi navali del GermannischeLloyd riteniamo che possa rappresentare di Giuliano David

la strada da percorrere per tutti coloro checercano un materiale veramente adatto alrinforzo degli scafi realizzati con mate-riali compositi.Questo tipo di pannello è infatti compo-sto da materiali completamente inertiagli agenti chimici ed atmosferici e, comedetto prima, rimane vuoto dalla resina diinfusione grazie alla barriera del velo inpoliestere.

Saremo attivi quindi nel proporre questotipo di pannello che, tra gli altri pregi, haanche quello di essere veramente econo-mico.Credo che questi due aspetti, uno pretta-mente di crescita tecnologica, l’altro dicrescita commerciale, saranno in cimaalla scaletta delle nostre attività future.