Menthalia Magazine - Dicembre 2012
-
Upload
menthalia-srl -
Category
Documents
-
view
217 -
download
1
description
Transcript of Menthalia Magazine - Dicembre 2012
num. 7 - Anno I/dicembre 2012Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
WORLDCYCLINGRECORDJuliana Buhring completa il giro
del mondo in bicicletta in 140 giorni
IN QUESTO NUMERO QIo c’ero!Io c’ero!Un arcobaleno… di emozioniUn arcobaleno… di emozioniIl Papa nel nuovo mondoIl Papa nel nuovo mondoIl cielo non è il limiteIl cielo non è il limiteSocial media/salute/alimentazione Social media/salute/alimentazione Le parole più cliccate del 2012Le parole più cliccate del 2012
mm_07_dicembre_2012.indd 107 di b 2012 i dd 1 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 2
Scopri il nostro mondo su
Collabora con NOI
inviaci il tuo articolo
Vuoi diventare
un purple people?
Collegati attraverso il tuo
smartphone all’area dedicata
Editoriale
®
Registrazione al Tribunale di Napoli
N. 27 del 6/4/2012
Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione
Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà
Art Director: Marco Iazzetta
Grafi ca & Impaginazione: Menthalia Design
Hanno collaborato in questo numero:
Valeria Aiello, Rossella D’Elia,
Andrea Ponsiglione, Erica Prisco, Ada Sciculla
Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio
Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445
Sedi di rappresentanza: 20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro
50132 Firenze – 17/A, Via degli Artisti
Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.
La pubblicazione delle immagini all’interno dei
“Servizi Speciali” è consentita ai fi ni dell'esercizio
del diritto di cronaca.
®
numero 7 - dicembre 2012
Marco Iazzetta
General Manager
Menthalia
lacomunicazioneinmoviment
mm_07_dicembre_2012.indd 207 di b 2012 i dd 2 21/12/12 10.2021/12/12 10 20
pagina 3numero 7 - dicembre 2012
®
di Andrea Ponsiglione, Admnistration & Events Management
Io c’ero!
Anche quest’anno, come ormai mi
capita da tempo, ho partecipato
al “Forum ECM” organizzato dal
Ministero della Salute, in collaborazione
con l’Age.Na.S, tenutosi come di consue-
to nella splendida cornice di Villa Erba in
Cernobbio.
Ricordo quando è partita la prima fase di
sperimentazione del programma ECM nel
2002; tutto era diverso e tutto era da svilup-
pare. A distanza di 10 anni, dopo aver se-
guito tutte le fasi del processo di sviluppo
del programma ECM, ho constatato come
esso sia sempre in evoluzione e come sia im-
portante essere sempre aggiornati.
Le tematiche sono state le più svariate e
tra le più interessanti ci sono sicuramente
quelle che riguardano l’Albo dei Provider, il
ruolo di questi ultimi nella qualità della for-
mazione e la certifi cazione dei crediti.
Ho trovato interessante e rinnovato lo spa-
zio interattivo nel quale i Provider hanno
potuto ricevere consulenza dai responsa-
bili dell’Age.Na.S. sulle più svariate proble-
matiche; è stato inoltre allestito un settore
apposito nel quale gli operatori dell’intero
sistema ECM hanno potuto interagire tra
di loro creando una sorta di problem solving
divenendo, allo stesso tempo, forieri di idee
da applicare al lavoro quotidiano.
L’ occasione diventa quindi ghiotta per tut-
to l’indotto del sistema ECM, partendo dal
Ministero della Salute che raccoglie opi-
nioni e nuove idee per erogare un servizio
sempre più adatto alle esigenze di “noi”
operatori del settore, passando per i Pro-
vider, le aziende del farmaco e coloro che
off rono soluzioni tecnologiche a supporto
dell’ECM.
La vera star del Forum ECM 2012 è stata la
FAD (formazione a distanza). La cosa che
più mi rende orgoglioso e allo stesso tempo
rende Menthalia pronta a soddisfare le esi-
genze del mercato farmaceutico per quanto
riguarda la formazione, è che siamo stati tra
i primi a proporre la FAD. Quest’ultima, in-
fatti, è stata al centro di un importante inter-
vento della dott.ssa Linetti, Segretario della
Commissione Nazionale per la Formazione
Continua, nel quale si evidenziava la neces-
sità di affi ancare la formazione a distanza
alla formazione sul campo. Si tratta della
nuova frontiera dell’educazione continua in
medicina e off re la possibilità di formarsi da
casa; basta avere la tecnologia a supporto (e
noi ce l’abbiamo!), un piano formativo e il
gioco è fatto! Il discente non deve fare altro
che seguire le lezioni interattive, scaricare
eventuale materiale durevole e rispondere
al quiz fi nale; avrà, quindi, la possibilità di
formarsi come e quando vuole. Il risultato è:
grande fruibilità, copertura dell’intero terri-
torio nazionale e costi ridotti.
Purtroppo non ci sono state novità in tema
di sanzioni da applicare a coloro che non
acquisiranno il numero di crediti stabili-
ti entro i tempi comunicati, che, con tutta
probabilità, arriveranno entro la fi ne del
2012.
Altra novità importante è stata la costituzio-
ne dell’Albo Nazionale dei Provider, consul-
tabile on line, che prevede un’area feedback
per valutare la qualità dei programmi off er-
ti, dei servizi, delle eventuali sanzioni infl it-
te ai Provider ed anche valutazioni del pub-
blico di discenti che hanno partecipato agli
eventi. Chi come me svolge questa profes-
sione riconosce l’importanza della presen-
za a queste manifestazioni, che forniscono
sempre nuovi spunti per migliorarsi e per
rendere un servizio sempre di alta qualità.
Io c’ero!
mm_07_dicembre_2012.indd 307 di b 2012 i dd 3 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 4numero 7 - dicembre 2012
®
di Ada Sciculla
Un arcobaleno… di emozioni
Un luce già intensa di primo mat-
tino ci dice che il giorno sta per
iniziare. Ci alziamo tranquilli per
osservare dalla fi nestra quello che fi no ad
allora avevamo solo intuito dalla moltepli-
cità dei sordi rumori che ci avevano fatto
da sveglia.
Giunti in piena notte, avevamo trascurato
tanti dei dettagli che adesso ci appaiono
nitidi. Il bianco e nero che ci aveva dato
la buonanotte sembra ora tingersi di mille
colori diversi. Il sole giallo all’orizzonte fa
capolino tra le cime delle montagne, sem-
bra voler esprimere con forza tutta la sua
carica di colore, ma una leggera foschia,
fatta di polvere piuttosto grossolana, ci
riempie le palpebre di un sottile strato che
sembra voglia fungere da censura, voglia
velare un qualcosa che non abbiamo il
diritto di vedere per intero. Tuttavia non
serve stropicciarsi gli occhi più di tanto per
ammirare la meraviglia della moltitudine
di cose che ci circonda.
Scendiamo in strada ed iniziamo il no-
stro tour alla scoperta di un mondo mai
visto prima, un mondo a tratti fi n troppo
anacronistico, ma talmente aff ascinante e
crudamente realistico, che ben presto ci
rendiamo conto di non essere sulla mac-
china del tempo, ma a bordo di una comu-
ne auto, al parasole della quale è appeso un
piccolo calendario che riporta a caratteri
cubitali le cifre dell’anno in corso, 2012.
Uomini con lunghe e folte barbe bianche e
marroni, in sella alle loro moto, procedo-
no su strade dall’incerto contorno, dove la
direzione giusta sembra essere segnata dal
mezzo che precede, si fermano ad un in-
crocio, sembrano indecisi su quale percor-
so intraprendere, ma poi girano, chi a de-
stra chi a sinistra, per andare chissà dove.
Hanno lasciato a casa una moglie, o anche
più di una, ed un discreto numero di fi gli,
i quali, per ammazzare la noia di una gior-
nata senza scuola, corsi di danza, di nuoto,
o altre mille attività senza le quali i nostri
fi gli non sarebbero considerati “alla moda”,
non hanno di meglio da fare che raccoglie-
re sassi e lanciarli alla mucca o al mulo di
passaggio.
Questi ultimi, soff erenti e forse a loro
modo stizziti, si voltano indietro, cercando
il colpevole, ma ricevono in risposta uno
sguardo divertito, di scherno, da parte di
questi piccoli ometti, vestiti con abiti smi-
surati per i loro esili seppur forti corpicini.
mm_07_dicembre_2012.indd 407 di b 2012 i dd 4 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 5numero 7 - dicembre 2012
®
I loro occhioni scuri esprimono felicità,
seppur intervallata da quella patina di ma-
linconia che sembra essere la loro caratteri-
stica peculiare, ma sono contenti. Soprag-
giungono due coetanei che si rincorrono
tenendo per mano un aquilone bianco,
gli altri sembrano meravigliati, estasiati,
non staccano gli occhi dal cielo, se non per
sfuggire ai raggi accecanti del sole che man
mano si leva all’orizzonte.
E l’aquilone si libra silente, o quasi, l’uni-
co suono al suo passaggio sembra essere
un qualcosa di simile ad un leggero battere
d’ali, di un tessuto che urta le canne poste
a croce, quelle stesse canne che all’occor-
renza diventano spade per sfi darsi a duello,
ma che messe in quel modo danno vita ad
un qualcosa che è molto più di un moder-
no videogame, è un sogno il solo fatto di
possederlo. Si corre verso il fi umiciattolo,
torbido, alto poco più di una decina di cen-
timetri, ci si rinfresca e si riempiono pesan-
ti secchi d’acqua da trasportare presso le
proprie abitazioni di pietre e fango, a volte
distanti anche più di un chilometro.
Sono le donne a compiere lo sforzo mag-
giore, si fermano di frequente, sono vicine
le une alle altre ma non sembrano avere
tanto da dirsi, nemmeno si girano a vedere
chi ci sia al loro fi anco, vanno dritte per la
loro strada, coperte dai loro veli dai quali
si intravede soltanto un indizio della loro
fi sionomia, quel tanto che basta per farci
capire che la loro femminilità ha ormai as-
sunto un ruolo di secondo piano, ma ancor
di più che non sembra assolutamente essere
quella la loro principale preoccupazione.
All’angolo c’è un vecchio signore con una
carretta costruita in modo piuttosto rudi-
mentale, con due ruote diff erenti tra loro
per dimensione, sulla quale sembra essere
presente un numero di vivande sproporzio-
nato per le dimensioni della stessa, procede
lento, anzi lentissimo, e sembra comunque
già un miracolo il fatto che proceda.
Trasporta un capretto sgozzato, lasciando
sul terreno una scia di gocce di sangue che
ben presto verranno assorbite dal suolo
poroso ed insabbiato, dei grossi ortaggi co-
lorati di giallo, verde e di un viola sfocato
che sembra essere quello tipico delle me-
lanzane.
“Un breve viaggio per il corpo, un lungo viaggio per l’ anima… per le strade di Kabul”
mm_07_dicembre_2012.indd 507 di b 2012 i dd 5 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 6numero 7 - dicembre 2012
®
Un uomo di circa trent’anni, che ne di-
mostra almeno 50, in un paese in cui l’età
media è di poco inferiore ai 40, aff erra un
comune annaffi atoio, sciacqua un paio di
bicchierini, e ci off re del tea, impossibile
rifi utare, seppur il tutto avviene nel man-
cato rispetto dei nostri più comuni canoni
di pulizia, troppo insistente, e poi prosegue
con un pezzo di uno strano pane sottile,
lontanamente somigliante alla nostra fo-
caccia, che solo dopo scopriremo essere
stato cotto sui mattoni del pavimento resi
roventi dal caldo sole di luglio.
Poi, d’improvviso un bagliore, sentiamo
un rumore assordante, tutti sembrano un
po’ scossi, un po’ più tesi, alcuni scappano
verso casa, ma per fortuna è soltanto un
temporale. La pioggia cade veloce e fi tta,
la polvere che celava parte del mondo che
ci circonda si posa sul terreno, trasfor-
mandosi in fango, evidenziando tutte le
brutture che fi no ad allora ci erano sem-
brate invisibili. Crateri di bombe ormai
utilizzati come pozza per la raccolta delle
acque, bambini che sull’uscio delle proprie
abitazioni sprovviste di porte ci allungano,
per salutarci, una mano priva di un dito,
donne alle quali una folata di vento scopre
quella parte di viso sfi gurata che invano
avevano cercato di tener nascosta, tutto
sembra più cupo.
Una bambina ci corre incontro con un car-
tone tra le mani, come per off rirci riparo,
ci guarda con i suoi intensi occhioni neri,
poi si rigira, come distratta da qualcosa di
molto più interessante, sta per spiovere, il
cartone le cade di mano, e resta lì incanta-
ta, il suo sguardo è attratto da un grosso
arcobaleno, sorride estasiata, e noi a stento
riusciamo a nascondere le nostre lacrime
mescolate con la pioggia.
È ormai sera e, vivendo a ritroso gli even-
ti che si erano succeduti nel corso della
giornata, ci avviamo stanchi verso il no-
stro alloggio, senza poter fare a meno di
voltarci indietro, nella vana speranza che
quell’arcobaleno resti al suo posto, adesso
e per sempre.
mm_07_dicembre_2012.indd 607 di b 2012 i dd 6 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 7numero 7 - dicembre 2012
®
di Valeria Aiello, Project Manager
Il Papa nel nuovo mondo
Chi l’averebbe mai detto. Il Papa è su
Twitter. Con il suo account, @Pontifex,
raggiunge in poche ore 660mila fol-
lowers in tutto il mondo. È la modernità
che varca le mura della Santa Sede, che su-
pera tutte le guardie svizzere e porta ad un
passo epocale: l’apertura della Chiesa alle
nuove tecnologie.
La comunicazione “social” del Papa ha però
ancora un po’ di strada da fare.
Ma partiamo dal principio. Sulla piattafor-
ma di microblogging spunta l’account del
Santo Padre che, per venire incontro alle
diverse realtà linguistiche, viene affi ancato
da 7 profi li paralleli in altrettante lingue
(italiano, francese, tedesco, spagnolo, por-
toghese, polacco e arabo).
I più “fedeli”? L’account principale, in in-
glese, conta al 18 dicembre più di 1 milione
di followers seguito dall’account in spagno-
lo con circa 448mila followers. Poi vengono
gli italiani, 190mila, i portoghesi, 48mila e
i francesi, 45mila. Solo circa 37mila i “se-
guaci” dell’account del Papa in tedesco e
19mila di quello in polacco; ultimo il mon-
do arabo, con i suoi 14mila followers. Qua-
si 2 milioni di persone pronte a ricevere il
tweet del Santo Padre, in uno scambio di
domande e risposte inviate con l’hashtag
#askpontifex.
Ma la rete chiede poco di fede: tanta, tan-
tissima, troppa l’ironia in poche ore… fra
tutti i tweet spunta un “Is the Pope an iPho-
ne or BlackBerry man?” Ad emergere il
lato peggiore della community, quello con
la battuta in 140 caratteri, quello poco per-
tinente e in alcuni casi off ensivo.
E poi le molte sollecitazioni relative al tema
dell’omosessualità e i concetti di Papa, Gesù
e Dio; del fare, potere, dire, sapere, dovere
e pagare, quest’ultimo abbinato in partico-
lare all’IMU; a seguire bambino e Natale,
verità e domenica; Vaticano e Africa, prima
ancora di Roma e Italia.
La rete chiede di tutto. Ma per il momento
il Papa non risponde. La Santa Sede inten-
de utilizzare Twitter solo a scopo divulga-
tivo e solo in chiave religiosa. Il Pontefi ce,
infatti, non utilizzerà Twitter ogni giorno
per comunicare con i fedeli né, con ogni
probabilità, inizierà a seguire altre persone.
Inizialmente, i suoi tweet compariranno il
mercoledì, in occasione delle udienze gene-
rali: i suoi tweet saranno “perle di saggezza”,
come ha spiegato il presidente del Pontifi -
cio Consiglio delle Comunicazioni Sociali,
monsignor Carlo Maria Celli, “che ripren-
deranno il cuore delle sue catechesi”. “Tutti
i tweet saranno parole del Papa. Nessuno
gli metterà delle parole in bocca” spiega il
consulente per la comunicazione della Se-
greteria di Stato, Greg Burke.
E se non vi basta leggere le parole del Santo
Padre… ecco in arrivo l’app!
L’ app “Th e Pope” per iPhone e iPad verrà
sottoposta alla Apple per approvazione in
questi giorni e dovrebbe essere disponibile,
gratuitamente, sull’Apple Store entro fi ne
anno mentre, per la versione per Android,
bisognerà aspettare ancora un po’.
Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore.
Welcome to the offi cial
Twitter page of His Holiness
Pope Benedict XVI
mm_07_dicembre_2012.indd 707 di b 2012 i dd 7 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 8numero 7 - dicembre 2012
®
di Erica Prisco, Giornalista e Blogger
Il cielo non è il limite
Juliana Buhring è nel Guiness dei prima-
ti! Scrittrice, attivista per la promozio-
ne ed il rispetto dei diritti dell’infanzia,
cofondatrice della Safe Passage Founda-
tion, diventata ciclista per caso appena nel
2011, quest’inarrestabile globetrotter è riu-
scita a compiere il primo giro del mondo
in bicicletta, tutto al femminile. Sono stati
mesi di costante impegno fi sico e morale,
dalla sua partenza il 23 luglio scorso fi no
al ritorno il 22 dicembre, sempre a Napoli.
29000 km percorsi, 18 Paesi, 4 continenti,
lungo il suo percorso Juliana ha supera-
to innumerevoli diffi coltà, mentre era in
Nuova Zelanda, ha seriamente rischiato
di ritirarsi, ma grazie alla sua inattaccabile
volontà ed alla sua determinazione, oltre
al sostegno dei numerosi benefattori, ha
infi ne dimostrato che chiunque può rea-
lizzare qualcosa di grandioso nella propria
vita. Del resto la storia di Juliana Buhring
è un vero e proprio inno al coraggio. Cre-
sciuta nella setta apocalittica Children of
God (altrimenti nota come Th e Family of
Love), dopo averne purtroppo sperimen-
tato ogni orrore, ne esce appena ventenne,
alla ricerca della propria identità ed im-
pegnandosi, da subito, per il recupero dei
bambini soldato in Uganda, con la United
Youth Action for Progress.
Successivamente, con la pubblicazione del
libro Not without my sister nel 2007, di cui
è coautrice con Celeste e Kristina (fi glie
dello stesso padre N.d.R.), Juliana è riu-
scita a portare all’attenzione dei media gli
scandalosi retroscena della setta, fondata
da David Berg negli anni ‘60. Raccontare
la propria storia è stata una sorta di auto-
terapia, ma soprattutto un gesto d’amore,
verso gli altri fratelli e sorelle ancora im-
brigliati nelle maglie della setta, ma non
solo. Da fervente attivista per la difesa dei
Non hai bisogno di essere
ricco, famoso o di talento per
fare qualcosa di straordinario.
Il cielo NON è il limite.
”
”
mm_07_dicembre_2012.indd 807 di b 2012 i dd 8 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 9numero 7 - dicembre 2012
®
Diritti dell’Infanzia, la sua missione è vei-
colare la discussione dei media e delle per-
sone, focalizzandosi sulle problematiche
di plagio ed abuso sui minori, ma soprat-
tutto, off rire a questi ultimi la prospettiva
concreta di avere una seconda opportuni-
tà. Fondamentale è quindi l’ideazione di
eventi che siano una cassa di risonanza per
tali tematiche e di campagne di fund rai-
sing a sostegno dell’attività della Safe Pas-
sage Foundation, un’organizzazione no-
profi t che fornisce protezione, supporto
ed assistenza ai minori cresciuti all’interno
di organizzazioni estremiste o in contesti
isolati.
Come per ogni organizzazione no-profi t,
il reperimento dei fondi a sostegno del-
le attività svolte dalla fondazione è molto
diffi cile, ma assolutamente necessario; la
Buhring, in linea col suo essere speciale,
decide quindi di organizzare una campa-
gna di fund raising da record: essere la pri-
ma donna a compiere il giro del mondo in
bicicletta. Forse Juliana, non sarà proprio
un’esperta di marketing, non è un’atleta,
non è una ciclista, di fatto però, pur senza
sponsor, senza fondi, equipe o troupe di
sostegno e con una preparazione atletica
full immersion di soli 8 mesi, è riuscita a
scalare 6 grandi montagne, ad attraversare
il deserto di Nullarbor in Australia, a so-
pravvivere alla dissenteria in India, a pe-
dalare per 4 giorni in un ciclone, a sfuggire
agli attacchi delle gazze in Australia e dei
branchi di cani randagi in Turchia, com-
pletando il giro in 152 giorni, nonostante
la neve ed il rigore delle temperature tro-
vate al suo rientro in Italia.
Ciò che rende Juliana maggiormente or-
gogliosa, adesso, è il fatto che l’impresa sia
stata totalmente autofi nanziata dai sosteni-
tori a lei più vicini, come il suo logistic ma-
WORLD CYCLING RECORDWORLD CYCLING RECORD
La Safe Passage Foundation è un’organizzazione no-profi t che fornisce protezione, sup-porto ed assistenza ai minori cresciuti all’interno di contesti estremisti o isolati. La principale mission di questa ONLUS che ha adottato la Con-venzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini è:• sostenere, proteggere e tutela-
re i bambini, cercando di favo-rire condizioni che consentano loro una crescita ottimale, con-tribuendo ad un’istruzione ade-guata, cura della salute fi sica e mentale, protezione da abusi e sfruttamento;
• assistere i giovani adulti vittime di culti, fornendo loro l’istruzio-ne adeguata, formazione pro-fessionale, lavoro nonché una rete di sostegno per consentire una buona integrazione nelle comunità locali, permettendo loro di avvalersi dei diritti di cit-tadini dei rispettivi Paesi.
Questa ONLUS combina la sen-sibilità culturale e la competenza professionale al fi ne di comuni-care effi cacemente e sostenere coloro che sono a rischio. Juliana Buhring è la principa-le attivista della Safe Passage Foundation impegnata per il re-perimento dei fondi a sostegno delle attività svolte dalla Fonda-zione.
mm_07_dicembre_2012.indd 907 di b 2012 i dd 9 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 10numero 7 - dicembre 2012
®
WORLD CYCWORLD CYC
mm_07_dicembre_2012.indd 1007 di b 2012 i dd 10 21/12/12 10.0021/12/12 10 00
pagina 11numero 7 - dicembre 2012
®
nager Antonio Zullo, i tanti amici in giro
per il mondo che hanno organizzato eventi
di raccolta fondi a sostegno del progetto e
le tante persone conosciute in giro per il
mondo appassionatesi alla sua storia!
“Sicuramente non mi aspettavo una partecipazione economica uffi cia-le così scarsa. Credo di aver fatto qualcosa di unico nel genere fem-minile. Se fossi stata un imprendi-tore, non ci avrei pensato due volte. Il riscontro on the road è stata for-se la mia più grande soddisfazione: ogni giorno, vedendo la reazione delle persone al mio passaggio, mi sono resa conto di quanto unica ed importante fosse quest’impresa”.
Juliana sarà presto l’autrice di un libro
dove racconterà questa sua straordinaria
esperienza in giro per il mondo mentre,
in Italia, è prossima l’uscita del suo pri-
mo libro, edito da Menthalia, Not without
my sister, una storia toccante per un libro
denuncia dai contenuti forti, già best sel-
ler in più di 10 Paesi e fi nalmente tradotto
in italiano. Diritti dei minori, solidarietà,
ecosostenibilità, discriminazione di gene-
re, turismo alternativo, ciclabilità e rete di
percorsi ciclabili, comunicazione mediati-
ca, impegno individuale e responsabilità
civile, a ben guardare il viaggio di Juliana,
ha toccato diversi punti chiave di quella
che potremmo defi nire una scommessa
per l’umanità: ovvero realizzare quella fa-
mosa concomitanza tra progresso tecnolo-
gico ed evoluzione etica e morale che è alla
base del successivo ed imprescindibile step
evolutivo.
Solo attraverso la promozione di uno stile
di vita individuale più critico e responsabi-
le, perlopiù teso all’eliminazione dei disagi
più diff usi a livello globale, come la vio-
lenza sui minori, la discriminazione della
donna, la povertà estrema, l’inaccessibilità
della cultura, solo allora l’umanità potrà
esprimere completamente tutto il suo po-
tenziale. Intanto, Juliana Buhring ha vinto
la sua sfi da.
Spezzando le catene del suo passato è ri-
uscita a volare in alto, col suo “bicicletto”
Pegasus, dimostrando che volendo nem-
meno il cielo è un limite!
CLING RECORDCLING RECORDL'EUROPA È IN BICIÈ di questi ultimi giorni il sì della Commissione Europea Trasporti e Turi-smo alla realizzazione della rete di percorsi ciclabili di lunga percorrenza EuroVelo. La decisione che giunge dopo quasi un anno di intensa cam-pagna promossa dall’European Cyclists’ Federation che in Italia è stata sostenuta dalla Federazione italiana amici della bicicletta, l’Onlus che ha sensibilizzato i cittadini a inviare email a favore del provvedimento ai componenti della Commissione Trasporti del Parlamento europeo affi n-ché prestassero la necessaria attenzione al tema. L’inserimento di EuroVelo all’interno della rete transnazionale dei tra-sporti TEN-T, oltre a garantire il fi nanziamento necessario per portare a compimento i 70 mila km di ciclovie, signifi ca riconoscere alla bicicletta il pieno status di mezzo di trasporto all’interno delle strategie future dell’U-nione Europea. Essendo un progetto volto a promuovere il turismo, risulta evidente che l'Italia, proprio per la marcata vocazione turistica, sarà tra i Paesi che otterrà i vantaggi più evidenti: il completamento della rete EuroVelo inte-resserà infatti il nostro Paese per ben 6.600 km. Le ciclovie previste che attraverseranno l’Italia sono la via Romea Fran-cigena che da Londra conduce a Roma fi no a Brindisi e la Sun Route, una direttrice che dal Polo Nord porta fi no a Malta attraversando Svezia, Danimarca, Germania, Austria.Questo grande progetto strategico, di alta qualità per la sua valenza tra-sportistica apre nuovi scenari comunitari a favore della mobilità ciclistica e delle apposite misure specifi che per la programmazione a livello nazionale.
Per rendersi conto dell’im-portanza del progetto, ba-sti pensare che solamen-te nella regione Trentino, ogni anno, il cicloturismo genera ricadute economi-che per 85 milioni di euro, mentre a livello europeo si stimano circa 44 miliardi di euro solo nell’ultimo anno. Finalmente per il nostro Paese la bicicletta non sarà solo un articolo sportivo o un piacevole strumento per trascorre-re i fi ne settimana sotto il sole, ma un vero mezzo di trasporto a tutti gli effetti!
mm_07_dicembre_2012.indd 1107 di b 2012 i dd 11 21/12/12 10.0121/12/12 10 01
pagina 12numero 7 - dicembre 2012
®
Social media/salute/alimentazionedi Rossella D’Elia, Nutritional Counsellor
Lo sviluppo che hanno avuto negli ul-
timi tempi i social media, compre-
si i social network (Facebook con
17 milioni di utenti e Twitter che cresce
rapidamente), ha avuto uno straordinario
impatto sociale su una fetta molto ampia
della popolazione; questo grazie anche
alla loro prerogativa di strumenti relativa-
mente a basso costo che, rispetto ai media
tradizionali legati ai cospicui investimen-
ti fi nanziari per pubblicare informazioni,
non sono tenuti a rendere conto alla socie-
tà della qualità dei contenuti e dei risultati
delle loro attività in termini di interesse
pubblico, responsabilità sociale ed indi-
pendenza editoriale.
Nonostante oggi si creda che il fruitore
medio dei servizi web sia un adolescente
o un giovane adulto, in realtà sono sempre
di più coloro che ne fanno uso per i mo-
tivi più disparati: organizzare eventi, con-
dividere opinioni, idee, interessi. Inoltre il
numero di pagine visitate, di “followers”,
di “mi piace”, di “amici” nei profi li social,
sono diventati misure di output importan-
ti. Ad oggi risulta che un adulto su tre usa
soprattutto i social media per scambiare
e reperire notizie in ambito sanitario, ma
nulla è chiaro riguardo l’infl uenza e gli ef-
fetti che questi mezzi moderni hanno sul
nostro comportamento. Questo è ciò che
emerge da un recentissimo studio pubbli-
cato su Health Promotion in Practice in cui
si prova a posizionare il ruolo del web 2.0
(cioè l’insieme di tutte quelle applicazioni
online che permettono uno spiccato livel-
lo di interazione tra il sito web e l’utente
come i blog, i forum, le chat, ecc.) nelle
strategie di diff usione di stili di vita sa-
lutari. Non si tratta, dunque, di un mero
esercizio accademico, ma di una proposta
concreta per identifi care e valutare le reali
potenzialità di questi mezzi, discussa an-
che recentemente nell’evento “Web 2.0 e
salute” svoltosi a Venezia.
Emerge è che al momento non ci sono an-
cora evidenze concrete a supporto che dei
nuovi media tradizionali per la promo-
zione della salute e per il miglioramento
e lo sviluppo di settori come, ad esempio,
quello alimentare. Ciò che invece rende
la rete un canale informativo allettante
è soprattutto l’opportunità di disporre di
un contesto di condivisione, di commenti
e consigli utili fruibili anche a chi non è
particolarmente esperto di tecnologia.
Il problema è che le informazioni diff use
con il web sono spesso di carattere gene-
rale e necessitano sempre di una verifi ca
delle fonti o di una presenza “fi data” e
istituzionale a fare da garante, prima di
prenderle tutto per oro colato! Il rischio,
secondo gli esperti in materia di salute, è
anche quello di incappare nella mercifi ca-
zione della malattia, meglio nota come de-
sease mongering o creazione fi ttizia di un
bisogno di salute, argomento già discusso
dal British Medical Journal nel 2005; tale
termine nato e diff uso per favorire l’in-
troduzione in commercio e/o l’aumento
delle vendite di un farmaco attraverso la
sensibilizzazione delle persone al consu-
mo sembra, ad oggi, aver ampliato i suoi
confi ni investendo tutti i settori con enor-
mi interessi di mercato come il campo
sanitario secondo solo al grande mercato
alimentare.
mm_07_dicembre_2012.indd 1207 di b 2012 i dd 12 21/12/12 10.0121/12/12 10 01
pagina 13numero 7 - dicembre 2012
®
Pertanto, quando ad esempio cerchiamo di
reperire informazioni sulle proprietà di un
alimento, sulle sue caratteristiche nutrizio-
nali o sul suo apporto di calorie per soddi-
sfare al meglio il nostro fabbisogno, dove
è meglio acquisire queste informazioni per
garantirci un’attendibilità reale e priva di
rischi?
Sicuramente sui portali web di esperti
dell’argomento come ad esempio la società
italiana di nutrizione umana (SINU) che,
svolgendo le proprie attività attraverso l’in-
terazione con istituzioni, società scientifi -
che e mass media, riunisce gli studiosi e gli
esperti della nutrizione nei suoi diff erenti
aspetti con lo scopo di diff ondere nel pub-
blico una corretta informazione su alimen-
tazione e nutrizione.
Sono da considerarsi però come valide li-
nee guida anche i piani di prevenzione
messi a disposizione sul web dalle regioni
o dal Ministero della Salute e delle Politi-
che Sociali; questi mezzi, costantemente
aggiornati ogni anno, sono capaci di ap-
portare quel valore aggiunto essenziale al
benessere collettivo al fi ne di facilitare l’as-
sunzione, da parte della popolazione, di sti-
li di vita e abitudini alimentari corretti utili
a mettere in atto un’adeguata prevenzione
(vedi ad esempio le patologie croniche in-
dotte da una scorretta alimentazione).
Comunque, in un Paese come il nostro che
si aff accia da poco a questo nuovo modo di
“comunicare la salute”, diventa sicuramen-
te importante riconoscere le potenzialità
che i social media hanno da off rirci, (visto
il coinvolgimento effi cace ed immediato
dell’ampio target che sono in grado di ab-
bracciare rispetto ai media tradizionali) a
patto però che questi mettano sempre al
centro della propria attenzione l’uomo con
i suoi bisogni, le sue necessità, le sue do-
mande.
mm_07_dicembre_2012.indd 1307 di b 2012 i dd 13 21/12/12 10.0121/12/12 10 01
pagina 14numero 7 - dicembre 2012
®
titolodi Beppe Draetta, Giornalista Medico Scientifi co
NON PERDERE IL NUMERO MENSILE SCARICABILE SU IPHONE E IPAD
O SFOGLIABILE ONLINE!OPPURE RICHIEDILO IN NEWSLETTER!
magazine.menthalia.comLA COMUNICAZIONE
DA OGGI HA IL PUNTO DI VISTA!
Be Social!
Il Menthalia Magazine è diventato un portale di informazione sulla
comunicazione e dintorniCon articoli sempre
attuali, interessanti e social addicted!
pagina 3
numero 2 - m
aggio 2012
®
di Martina D
ragotti, Copywriting & Com
munication
La marca che ho in m
ente
L’interessante mondo del Brand Im
age visto dall'occhio dei consumer
S ignore e signori ecco a voi il Brand.
Sì, la marca. Sì, intendo proprio quel-
la scritta più o meno grande che ci
condiziona durante gli acquisti e per la
quale saremm
o disposti a follie fi nanziarie,
pur di averla stampata su di una scarpa o
una borsa. Sì, esattamente, proprio quella
scritta o etichetta che individua uno status
o un modo di essere e di sentirsi, quella
che oltre prodotti e servizi ha etichettato
un’epoca; quella che Andy W
arhol, senza,
avrebbe dipinto i fi ori, quella che condizio-
na anche coloro che la snobbano. Quella
che non lascia superstiti e che non amm
et-
te eccezioni, quella che detta le regole, in-
somm
a, proprio lei, la marca.
“ Ma cosa signifi ca
esattamente m
arca?!”
Nel lontano 1960, l’A
merican M
arketing
Association (AM
A) defi niva il brand com
e
“un nome, un term
ine, un segno, un sim-
bolo, un disegno o una loro combinazione
che identifi ca un prodotto o servizio di un
venditore e che lo diff erenzia da quello del
concorrente”. La defi nizione è ancora ac-
cettata ed insegnata, anche se con qualche
variante che mira solo ad am
pliarne l’ac-
cezione.
È, dunque, il bisogno di diff erenziarsi la
principale prerogativa che connota il si-
gnifi cato della parola marca. Q
uesto, però,
è un signifi cato portatore di un punto di
vista perlopiù unilaterale, quello dei pro-
duttori, che vogliono a tutti i costi marcare
la linea di confi ne che li separa dai concor-
renti.
“ Ma cosa signifi ca
marca per i consum
atori?!”
Procediamo ancora con riferim
enti acca-
demici. L’assunto fondam
entale è che la
marca nasce nella m
ente del consumatore.
Tutto può costituire o divenire brand se
come tale viene percepito, se diviene og-
getto di un insieme di percezioni, com
e
nella defi nizione fornita poco prima.
Quindi possiam
o aff ermare che il brand ha
una vita propria: oltre a trasmettere quello
che le aziende intendono comunicare, esso
si amplia e vive delle per-
cezioni dei consumer, delle
loro esperienze e dei loro
ricordi, delle loro abitudini
di consumo, fi no a costruire
quell’immagine percepita
che caratterizza ogni singola
esperienza di marca.
A tal proposito, con uno studio
molto interessante l’illustratore
“MyHotJuly” ha reinterpreta-
to alcuni dei loghi più famosi,
svestendoli della loro imm
agine
tradizionale e mettendo in evi-
denza, invece, ciò che viene per-
cepito dai consumer. È diverten-
te, ed anche sorprendentemente
verosimile, scoprire com
e il logo
Facebook venga visto come una
scritta bianca che recita “droga on
line” sull’ormai fam
oso sfondo bleu,
o come Google sia istantaneam
ente
associato alla parola “Cerca”, e che
dire del simbolo Lacoste che nel-
la mente dei consum
atori identifi ca
l’intera categoria merceologica delle
polo.Questo avviene quando un brand è ra-
dicato così a fondo nelle abitudini e nei
consumi collettivi, da entrare a pieno
titolo nell’imm
aginario comune, esten-
dendo il signifi cato di marca fi no a m
o-
difi carne la percezione nella realtà. Ed è
così che per moltissim
i
è divenuto sinonimo di Facebook, una
bevanda dissetante corrisponde ad un bic-
chiere di CocaCola ed una corsa in libertà
equivale ad un total look fi rmato
E non pensate di scampare a questa logica
schiacciante, se non rientrate in qualcuna
di queste categorie. Badate bene che se non
fate parte della massa di Facebook, m
agari
è perché il vostro mood si confà m
aggior-
mente a quello snobistico di Twitter, o sta-
chanovistico di Linkedin. E se non siete
web addicted?! Niente paura, m
agari qual-
cosa di voi sarà scritto, che lo vogliate o no,
nella marca delle vostre scarpe o em
anerà
dall’odore del vostro profumo.
magazine
numero 2 - Anno I/m
aggio 2012
Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
© Men
thalia
Vis à Vis con Ilaria Legato
Web e medicina
Navigare in tempesta
Guerra e pace in Irlanda sui muri di Belfast
Ascoltare, un duro lavoro
Curiosità
pagina 3
numero 1 aprile 2012
®
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
L’ algoritmo dell’inciucio
Scoperta la formula matematica che ci svela il web
E bbene sì, da oggi anche l’inciucio,
il pettegolezzo, la chiacchiera o la
ciancia, che dir si voglia, hanno un
algoritmo che ne studia la velocità di dif-
fusione.Il direttore del Dipartimento di Informa-
tica dell’Università la Sapienza di Roma,
Alessandro Panconesi, e due suoi dotto-
randi, che da anni studiano il meccanismo
di diff usione delle voci sulle reti sociali, fi -
nalmente sono approdati alla formulazio-
ne di un “algoritmo dell’inciucio” nel loro
studio
“ Rumour spreading
and graph conductance ”
Sette pagine di matematichese e informa-
tichese, naturalmente in inglese, per spie-
gare una piccola e potentissima formula:
log(N)/C.Necessari un po’ di chiarimenti: N consiste
nel numero delle persone da cui è formata
la rete sociale che prendiamo in considera-
zione e C è la “conduttanza”; quest’ultima
misurerebbe il livello di socialità del grup-
po, pari al rapporto tra le amicizie interne
ed esterne. Più la conduttanza sarebbe alta
e maggiore sarebbe la velocità di diff usione
della notizia. Si tratta di uno studio molto interessante
che ha catturato in men che non si dica
l’attenzione delle grandi aziende .com, en-
tusiasmate dall’idea che una formula sia in
grado di indicare loro la strada delle noti-
zie da veicolare, ma soprattutto di indica-
re a che velocità percorrerla! Controllare,
o quanto meno, prevedere, la velocità di
un fl usso di informazioni è fondamen-
tale: oggi il vantaggio competitivo è dato
dall’asimmetria informativa e dal possesso
delle informazioni giuste. Il fatto che sem-
pre più persone siano in grado di reperire
svariate informazioni su disparati argo-
menti ha diminuito il livello di asimmetria
informativa e dato più valore al vantaggio
competitivo, ovvero chi ha maggiori infor-
mazioni di valore ha più vantaggio e può
giocare d’anticipo. Pensiamo alle ripercus-
sioni che l’asimmetria informativa ha nel
campo della fi nanza e a quanto infl uiscono
i rumors sull’ascesa o sulla caduta dei titoli
in borsa.Le teorie scientifiche sono lo specchio
della società che le partorisce: erano gli
anni ’50 quando Lazarsfeld e Katz met-
tevano a punto la teoria del “two step
flow”, ovvero la cosiddetta teoria sugli
“opinion leaders”, secondo la quale le
comunicazioni di massa non raggiun-
gono una grossa parte del pubblico in
modo diretto, bensì il messaggio viene
prima raccolto da un gruppo di persone
influenti all’interno della comunità che
trasmettono il messaggio ad altre perso-
ne meno attive nell’uso dei mezzi di in-
formazione. Erano gli anni della grande
diffusione della radio, della carta stam-
pata, della tv e del cinema…
Ed oggi, quasi come a suggellare la socie-
tà contemporanea, eccovi lo studio sulla
velocità delle notizie all’interno dei social
network... e quel log(N)/C diventa simbo-
lo di un’epoca. La nostra.
log (N)/C
®
magazinenumero 1 - Anno I / aprile 2012
Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
in questo numero
© m
enth
alia
Device che salvano la pubblicità
L’ algoritmo dell’inciucio
Vis à Vis con Roberto Barone
Dal latino a Google
Curiosità
SPECIALE AMERICA’S CUP
Crediamo che il mondo della co-municazione sia quello della carta stampata, della tv, del cinema, della
pubblicità, della rete, dei social network, del marketing aziendale, delle case editrici e delle radio.Ma non è mica tutto qui. Questi sono solo settori specifi ci. Nonché rami in cui gli studiosi hanno voluto sud-dividere la materia per farne un corso di laurea, l’ennesimo.
“ La comunicazione non è solo questo. È molto di più:
è tutto il resto. ”
Sono i segnali di fumo, quelli stradali, il modo in cui è disposta la merce al super-mercato, i colori scelti per le pareti di un uffi cio pubblico o di un negozio, il layout di un sito internet, l’arredamento di una casa, gli accordi di una chitarra, le parole, i si-lenzi, il design di un’auto, la formazione di una squadra di calcio, gli abiti delle nuove collezioni, i rifi uti nei sacchetti, il colore dei confetti, i fi ori sulle lapidi. Anche? Certamente.Perché una rosa rossa lasciata su una tomba al posto di un crisantemo rivela che qual-cuno ancora ricorda l’amore, la passione, che chi non c’è più gli ha donato in vita.Così come il colore blu di una parete o di un abito trasmette tranquillità e distende lo sguardo, mentre il rosso cattura l’attenzione e centrifuga il cervello, mettendolo in moto ogni volta che prova ad entrare in stand-by, senza dargli tregua.E le informazioni che leggiamo in primo piano in una pagina web o cartacea sono quelle su cui ci viene implicitamente chie-sto di concentrare l’attenzione, mentre ciò che è ai margini, lo dice proprio il termine, è un contorno del quale in primo momento si può fare a meno. Tutto è comunicazione.Nel senso che rende partecipi di informa-zioni, sottotesti; che signifi ca molto altro rispetto a quello che si legge in superfi cie. E anche noi lo siamo.
Lo è quello che diciamo, ovviamente.Ma anche il tono che usiamo nell’esprimer-ci, gli occhi che fi ssano l’interlocutore o che teniamo bassi per nasconderli e nasconder-ci, le mani che tormentiamo per l’ansia o che usiamo per gesticolare e dare forza al pensiero che stiamo esternando, le gambe liberamente accavallate o di contro in buon ordine una accanto all’altra, il volume della nostra voce, le gote che si colorano di rosso contro la nostra volontà. Sì, anche il nostro corpo comunica. A volte da solo, per istintive reazioni che tradisco-no le nostre emozioni, altre volte col nostro aiuto, quando lo usiamo per aff ermare la nostra personalità.Perché un nuovo taglio di capelli dice che abbiamo voglia di aria nuova. E se il taglio è drastico o stravagante, che quella vecchia proprio non la tolleriamo più.Provate a farci caso, a guardare le cose di-versamente, a chiedervi se c’è una scelta precisa o semplicemente dell’altro dietro ad ogni singola cosa su cui posate gli occhi nelle vostre giornate. Fosse anche un sasso che ha spaccato una vetrina.Chiedetevi cosa signifi ca veramente ciò che avete davanti.E vi scoprirete vostro malgrado novelli Sherlock Holmes, capaci di interpretare tutto, di cogliere i segnali di ogni cosa, di vedere oltre, semplicemente guardando a fondo il mondo.Salvo poi capire, probabilmente, che que-sta innata e profonda capacità non volete godervela né usarla, perché in grado di sopraff arvi, rubando magia all’apparente mistero dell’universo.Molto meglio lasciarsi sor-prendere, certe volte.E rinunciare a capire.Ma questo, che lo vo-gliate o no, sve-lerebbe di voi anche la pigri-zia che preferi-reste nascondere.
pagina 3numero 0 febbraio 2012
Tutto è comunicazionedi Stefania Stefanelli, Autrice e Sceneggiatrice Televisiva
®
y fo
tolia
®
numero - Anno / febbraio 20
Tutto è comunicazione
App, fenomeno o fenomenali?Social Business: che confusione!Passa il favore!
Comunicazione, troppi esperti
in questo numero
magazinenum
. 5 - Anno I/settembre 2012
Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
© Marco
Iazze
tta
magazinenum
. 5 - Anno I/settembre 2012
Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
© Marco
Iazze
tta
OSPITE D'ONORE AL FESTIVAL
TEATRO CANZONE GIORGIO GABER
SPECIALE
FESTIVAL TEATRO CANZONE
GIORGIO GABER
pagina 3
®
numero 4 - luglio 2012
T empi duri per i nostri archetipi, In-
ternet li sta mettendo a dura prova,
tutti! Archetipi e paure.
Fino a pochissimi anni fa non avrem
mo
mai lasciato che uno “sconosciuto” con il
quale chiacchieravamo in rete potesse co-
noscere il nostro vero nome. Tutti sotto
alias e/o nicknames.
Fino ad arrivare all’era “social” dove il con-
cetto si è completam
ente ribaltato, niente
più ombra e m
istero. Dati personali, inte-
ressi, lavoro e persino relazioni familiari
resi disponibili a tutti gli “amici”.
Diceva Aristotele nell’Etica Nicomachea che
l’amicizia è fondam
entale alla vita, giacché
senza amici nessuno sceglierebbe di vivere,
anche se possedesse tutti gli altri beni (7,
1, 1155 a, 1-10sgg.). Si riferiva a Facebook?
Non contenti siamo arrivati alla geolocaliz-
zazione: dove sono, con chi, manca solo il
perchè... ma questo sarà un altro post.
Non paghi di aver messo a fattor com
une
tutte le nostre “intimità” adesso stiam
o at-
traversando una nuova fase.“ Il Cloud...
Cos’e’ questo cloud? ”
Wikipedia scrive: “In inform
atica con il
termine inglese cloud com
puting (in italia-
no nuvola informatica) si indica un insie-
me di tecnologie che perm
ettono, tipica-
mente sotto form
a di un servizio off erto
da un provider al cliente, di mem
orizzare/
archiviare e/o elaborare dati (tramite CPU
o soft ware) grazie all’utilizzo di risorse har-
dware/soft ware distribuite e virtualizzate in
Rete”. La correttezza nell’uso del termine è
contestata da molti esperti: se queste tecno-
logie sono viste da alcuni analisti come una
maggiore evoluzione tecnologica off erta
dalla rete Internet, da altri, come Richard
Stallman, sono invece considerate una
trappola di marketing.
Con il “cloud” riusciamo a far fare ai no-
stri aggeggi elettronici molte più cose di
quante potrebbero... Potremm
o parago-
nare il cloud ad un enorme cervellone al
quale inviamo i nostri im
pulsi sensoriali e
dal quale riceviamo in risposta un pensiero
completo.
Fantastico, possiamo avere aggeggini sem
-
pre più potenti e sempre più piccoli e leg-
geri con i quali fare sempre più cose a
patto di avere il collegamento diretto
con la “nuvola”. Ecco la parola magi-
ca del cloud, “connessioni”.
Parlando di etere e connessioni
verrebbe da pensare a qualcosa di
esoterico... ed anche qui rimando
ad un futuro post.“ Nel tem
po presente
cosa sta succedendo? ”
Tutto bello, tutti connessi, un “super-
cervellone” che ci elabora le infor-
mazioni ricevute da program
mi
SaaS (soft ware as a service) e ci
restituisce la nostra bella foto
elaborata. E così mandiam
o
in cantina anche la “prudenza”
dopo la “riservatezza”.
Infatti l’uso estremo del cloud
prevede che i nostri dati personali,
i nostri
soft ware, etc.,
vengano
imm
agazzinati in un data center chissà
dove nel mondo fi sico, perché sulle
nuvole non c’è p osto.
Ed oltre a correre qualche rischio per
motivi geopolitici, oppure sem
plice-
mente di “opportunità com
merciali”
potrebbero iniziare anche i problemi
legati ai “thunder”, termine con il qua-
le si stanno apostrofando i blocchi delle
applicazioni “cloud” dovuti ad inter-
ruzioni delle reti di connessione.
Ultima in ordine di tem
po e nel-
lo stesso tempo m
olto importan-
te per quel che ha creato è stata
l’interruzione dei servizi di “Insta-
gram”, “Pinterest” e “Netfl ix” a causa
di una violenta tempesta m
agnetica che
ha colpito gli Stati Uniti.
Per fortuna i data center hanno “tenuto” e,
dopo qualche ora, tutto è tornato alla nor-
malità.
Il cielo di Internet è quindi pieno di nuvole
portatrici di novità e di nuova vita.
A noi il compito di im
maginarle nelle for-
me e nei colori che più ci piacciono.
Internet, un cielo con tante “nuvole”?
di Maurizio Im
parato, Training & Coaching
ouo
num. - Anno /luglio-agosto 20
in questo numero
© Mar
co Ia
zzett
a
Internet un cielo con tante nuvole
Vis à Vis con Azra Nuhefendic
Speciale Umbria Jazz 2012
Lou Reed. Una vita salvata dal Rock and Roll
Con le pinne, fucile ed occhiali...
Curiosità
SPECIALE
pagina 3
numero 3 - giugno 2012
®di Roberto Gaudioso, Poeta e scrittore – Africanista – Attivista in Human Rights
Appunti sulla Poesia
I poeti difendono il portale che conduce
all’intuizione, sono coraggiosi “guerrieri
della luce”, il loro compito è aff errare le
parole dure e plasmarne il senso. La po-
esia è l’arte di utilizzare in modo partico-
larmente sintetico ed espressivo la lingua
sua costituzione per lo più in ritmi e suoni.
La poesia fa della lingua quotidiana un lin-
guaggio speciale, una costruzione ritmica
e metaforica, cioè fa quello che le altre arti
fanno con i loro “mezzi” rendendo il loro
linguaggio universale. A diff erenza di que-
ste, però, il mezzo che usa la poesia è lo
strumento più infl azionato del mondo: la
lingua.Roland Barthes descrive il dramma della
scrittura con queste parole:
«Davanti alla pagina bianca, nel momento
di scegliere le parole che devono segnalare
con chiarezza la sua posizione nella Sto-
ria e attestare che egli ne accetta i dati, lo
scrittore avverte una tragica disparità tra
ciò che fa e ciò che vede; sotto i suoi occhi il
mondo civile forma ora una vera Natura, e
questa Natura parla, elabora linguaggi vivi
da cui lo scrittore è escluso: al contrario, tra
le sue mani, la Storia mette uno strumento
decorativo e compromettente, una scrittura
ereditata da una Storia passata e diversa, di
cui egli non è responsabile, ma è la sola di
cui possa far uso.
Nasce così una tragicità della scrittura,
poiché lo scrittore, ormai cosciente, si deve
dibattere contro i segni ancestrali e onnipo-
tenti che dal fondo di un passato estraneo gli
impongono la Letteratura come un rituale e
non come una riconciliazione».
Secondo Barthes, il poeta moderno cerca
parole che siano nuove, più dense o lumi-
nose. Nella poesia moderna i concetti sono pa-
role che riproducono la profondità e la
singolarità dell’esperienza, si tratta dell’arte
dell’invenzione. In questo senso sembrano
puntualissimi e precisi, nonostante la loro
enigmaticità, i versi del poeta italiano Giu-
seppe Ungaretti, nella seconda strofa di
“Commiato” in L’ Allegria:
[…] Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso
Questo scavo interiore testimonia e con-
ferma le parole di Barthes a proposito della
poesia moderna. Il poeta moderno è colui
che aff onda nell’abisso dell’esistenza, del-
la vita, e porta alla luce parole più nuove,
più dense o luminose. La prima strofa del
“Porto sepolto” della stessa raccolta recita:“ Vi arriva il poeta
e poi torna alla luce con i suoi canti
e li disperde ”L’autentica poesia non è mai un modo
più elevato della lingua quotidiana. Vero
è piuttosto il contrario: che cioè il parla-
re quotidiano è una poesia dimenticata e
come logorata, nella quale a stento è dato
ancora percepire il suono di un autentico
chiamare.In questo senso la poesia moderna e con-
temporanea appare come una chiamata che
si dissolve verso un linguaggio naturale o
sociale. Solo in questo modo, forse, la lin-
gua poetica riesce ad essere se stessa, pro-
fondamente sempre presente perché mai
inoff ensiva, perché mai compiuta, attra-
versa l’esistenza e tutte le sue componenti,
senza trionfare su queste, ma creando uno
spazio aperto, più ambiguo, inconcluso;
in queste istanze risiede la forza “politica”
della poesia. Ed è così che il poeta contem-
poraneo tenta di calarsi nella realtà, respin-
gendo ogni accusa di astrattezza. “ Naufrago nel mare del sogno
nell’intimo della foresta che s’infi ttisce
nel quale il pensare senza agire è tradire.
Euphrase Kezilahabi ”
magazinenumero 3 - Anno I/giugno 2012
Reg. Trib. di Napoli N. 27 del 6/4/2012
in questo numero
© N
unzio
Fig
liolin
i
Appunti sulla Poesia
Vis à Vis con Cristiano Minellono
Diciamolo con i gomitoli (Speciale Guerrilla Knitting)
Andy Warhol. Alla corte dell’imperatore
Dialetto che passione
La fi ne del mondo: tenetevi liberi per il giorno...
Un “Ulisse” tutto da ridere
Green è trendCuriosità
mm_07_dicembre_2012.indd 1407 di b 2012 i dd 14 21/12/12 10.0121/12/12 10 01
pagina 15numero 7 - dicembre 2012
®
Le parole più cliccate del 2012
BigU
n altro anno di web volge al termi-
ne e Big G pubblica la classifi ca, la
Google Zeitgeist 2012, per sezioni,
delle parole e dei personaggi più cliccati in
oltre un trilione di ricerche eff ettuate dagli
internauti nel 2012.
A dominare le ricerche a livello mondiale è
Whitney Houston, la cantante statuniten-
se deceduta lo scorso 11 febbraio a Beverly
Hills e che, a detta di molti artisti e critici,
è stata la più grande voce femminile della
storia della musica. Segue Gangnam Style,
la hit del momento. Il singolo K-pop del
rapper sudcoreano Psy è anche il video più
cliccato della storia di YouTube. Con ben
970 milioni di visite spodesta dalla vetta
la clip “Baby” dell’idolo delle adolescenti
Justin Bieber, ferma a 812 milioni di click.
Ma di cosa parlerà mai questa canzone per
essere la più cercata di sempre?! Il titolo fa
riferimento al quartiere di Gangnam, il più
ricco è prestigioso di Seoul; un po’ come se
in Italia uscisse un pezzo intitolato “Pario-
li Style”, o “Posillipo Style”. E proprio all’e-
sclusivissimo stile di vita del quartiere chic
della metropoli coreana fa riferimento la
clip nella quale la star se la spassa in spiag-
gia, alle corse, in sauna, in un autobus, alle
giostre... mimando il gesto del cavallerizzo
mentre attorno a lui è tutto un fi orire di
ancheggianti celebrità locali. Un brano sa-
tirico sulla ricchezza e il materialismo nella
società sudcoreana.
In terza posizione, nella classifi ca globale
delle ricerche, spunta l’Hurricane Sandy:
il decimo uragano del 2012 che ha colpito
poche settimane fa l’Est Coast e che ha rag-
giunto una velocità di 175 km/h.
A seguire il nuovo iPad3, l’ultimo nato di
casa Apple, “la fi nestra magica, spalancata
su tutto quello che ti piace fare”.
Il tablet di terza generazione, quarto nel-
le ricerche globali, è il primo della sezio-
ne Elettronica di consumo, seguito dal
Samsung Galaxy S3. Uno scontro tra titani
che entusiasma appassionati e non.
Per quanto riguarda gli utenti italiani, le
query si discostano dal trend globale.
Si scopre che sono gli eventi sismici a “pre-
occupare” maggiormente gli italiani: terre-
moto e INGV (Istituto Nazionale di Geo-
fi sica e Vulcanologia) le parole più cercate
del 2012. A chiudere il podio, uno dei can-
tanti più apprezzati del panorama italiano,
Lucio Dalla, il cantautore bolognese scom-
parso il 1° marzo scorso.
Le principali ricerche degli internauti ita-
liani riguardano anche lo stesso web, come
dimostra la presenza, al quarto posto, del
sito Zalando, forte probabilmente della
grande campagna pubblicitaria che ha reso
famoso nel nostro Paese l’e-commerce ber-
linese.
Immancabili trend di ricerca sono la Costa
Concordia e il Calcolo IMU al quinto po-
sto e sesto posto rispettivamente. La “top
ten” italiana si chiude tra gossip e giochi,
con Sara Tommasi, in settima posizione,
Akinator, il “genio del web” capace di in-
dovinare il nome di personaggi famosi at-
traverso le risposte ad alcune domande, in
ottava, il tormentone Pulcino Pio e Italo, il
nuovo treno ad alta velocità.
A quanto pare, le classifi che pubblicate da
Google, che fi no ad ora dichiara di aver
realizzato 1,4 trilioni di ricerche nell’anno
solare in 146 lingue, rispecchiano al meglio
lo spirito del 2012.
E per saperne di più o per curiosare, non
c’è che da cercare… Google Zeitgeist 2012.
di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communication
mm_07_dicembre_2012.indd 1507 di b 2012 i dd 15 21/12/12 10.0121/12/12 10 01
mm_07_dicembre_2012.indd 1607 di b 2012 i dd 16 21/12/12 10.0121/12/12 10 01