Menthalia Magazine - Agosto Settembre 2014

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sulla comunicazione e dintorni d’informazione Periodico NUM. 6 - ANNO III AGOSTO/SETTEMBRE 2014

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Periodico d'informazione sulla comunicazione e dintorni.

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sulla comunicazione e dintornid’informazione

Periodico

NUM. 6 - ANNO III AGOSTO/SETTEMBRE 2014

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Editoriale

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Registrazione al Tribunale di Napoli

N. 27 del 6/4/2012

Direttore Responsabile: Fabrizio Ponsiglione

Direttore Editoriale: Stefania Buonavolontà

Art Director: Marco Iazzetta

Grafi ca & Impaginazione: Diego Vecchione

Hanno collaborato in questo numero:

Stefania Buonavolontà, Maria Grazia Cassese,

Valerio Chiocca, Flaviana Cimmino,

Alessandra De Lella, Alessia Guaccio,

Andrea Ponsiglione, Marco Quadretti,

Loredana Romano, Diego Vecchione

Menthalia srl direzione/amministrazione

80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio

Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445

Sedi di rappresentanza:

20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro

50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino

Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.

La pubblicazione delle immagini all’interno dei

“Servizi Speciali” è consentita ai fi ni dell’ esercizio

del diritto di cronaca.

®

Marco Iazzetta

General Manager

Menthalia

Settembre inizio di un nuovo anno. Avete capito bene,

non parliamo di un immaginario calendario astrale,

ma di quel fenomeno culturale e sociale che proietta

nel mese settembrino l’arrivo di una nuova stagione, non

soltanto atmosferica. Le scuole si riaprono, gli uffi ci pure e

le nostre agende si riempiono di buoni propositi.

Chi meglio di tutti ha capito l’importanza di questo perio-

do sono le grandi aziende dell’intrattenimento e dell’indu-

stria culturale. Tante le novità in arrivo anche nel settore

tecnologico, con in primis l’attesissimo nuovo iPhone 6,

protagonista assoluto dell’importante fi era internazionale

IFA di Berlino. Non solo tecnologia in questo numero, ma

anche cultura, sport e musica, con il bis di “Nero a metà”,

storico album del grande artista partenopeo, Pino Daniele,

che ha inscenato uno spettacolo imperdibile nella magica

cornice dell’Arena di Verona .

In questo mensile del magazine l’informazione risulta più

che mai a 360 gradi; la memoria ritorna ad episodi lontani

nel tempo rispetto ad argomenti che, però, sono sempre at-

tuali. Temi che toccano la lotta al razzismo erano e sono da

evidenziare; siamo fi eri dei progressi compiuti nel mondo

della scienza e della tecnologia, ma ancora in troppe parti

del globo c’è chi lotta per i diritti fondamentali e per tutto

ciò che dovrebbe essere la libertà sociale.

Anche il tema ambientale rimane sempre in primo piano

e dopo l’estate, la stagione del divertimento e dell’aff olla-

mento dei parchi e delle zone verdi, non potevano manca-

re considerazioni su quanto sia sempre importante sensi-

bilizzare le persone sul rispetto dell’ambiente. Scoprirete in

questo numero che ulteriori passi in avanti, a tal proposito,

sono stati compiuti.

Le tasche degli italiani anche quest’estate hanno sentito il

peso della crisi e perfi no le aziende della telecomunicazio-

ne ne hanno risentito. Risultato: la delocalizzazione di una

nuova emittente televisiva italiana che, per risparmiare, ha

stabilito le proprie sedi di registrazione all’estero.

L’estate e i ricordi di lunghi viaggi sono ormai alle spalle,

eppure non c’è spazio per essere tristi, un nuovo ciclo si

apre, pronto a sorprenderci; sta a noi costruire un nuovo

percorso.

numero 6 - agosto/settembre 2014

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di Marco Quadretti, Web Developer

La nuova iAge: iPhone 6 e Apple Watch

Una nuova era per Apple è probabil-

mente iniziata, lo è sicuramente per

Tim Cook, neo Ceo Apple.

Il 9 settembre è stato forse uno dei giorni più

attesi per tutti gli appassionati del colosso di

Cupertino e per gli esperti e amanti delle in-

novazioni tecnologiche. È in questa data che i

successori di Jobs hanno riaperto le porte del

Flint Center For Perfoming Arts, lo storico

palco dal quale nel 1984 il compianto Steve

lanciò il Macintosh e successivamente l'iMac,

per presentare il nuovo melafonino che, però,

non è stato il protagonista indiscusso della se-

rata. L'attenzione è ricaduta, infatti, su un'al-

tra grande novità: il primo Watch fi rmato

Apple. Cook ha catturato l’attenzione di tutti i

presenti con una presentazione emozionante

e ricca di dettagli, ponendo enfasi su ciascuna

delle caratteristiche del nuovo iPhone.

In realtà sono stati presentati ben due model-

li: l'iPhone 6 e l'iPhone 6 Plus, con caratteri-

stiche quasi completamente identiche ma di

diverse dimensioni. Molte le novità dei nuo-

vi smartphone che, in termini di grandezza,

sono più grandi dei loro predecessori ma

meno spessi; hanno un display retina Hd e

migliori performance di elaborazione grafi ca

e dati; supportano i chip NFC per le comu-

nicazioni radio a brevissima distanza; hanno

maggiore autonomia della batteria; sono do-

tati di iOs 8, il nuovo sistema operativo mo-

bile della Apple; presentano una navigazione

a pannelli come sull’iPad; grazie ai protocolli

VoLTE (Voice Over LTE) e WiFi, possono ef-

fettuare chiamate sfruttando i pacchetti dati

anziché le normali comunicazioni cellulari;

la registrazione dei video avviene con focus

automatico e anche in timelapse, per realiz-

zare fi lmati dilungati nel tempo da riprodurre

in pochissimi secondi; la fotocamera frontale

FaceTime HD ottiene tutti i controlli già abi-

litati su quella posteriore;  sono equipaggiati

con un chip A8 dual core a 64 bit, realizza-

to con una produzione a 20 nanometri e un

consumo energetico inferiore del 50% rispet-

to a iPhone 5S e a questo si abbina un nuovo

co-processore M8 che, oltre ad analizzare in-

formazioni di movimento come nella prece-

dente versione, è ora dotato di barometro per

rilevare l'altitudine. La fotocamera posteriore

rimane di 8 mega pixel ma è stata assicurata

migliore sensibilità alla luce e un autofocus

fedelissimo e istantaneo. Per quanto riguarda

il piano estetico, la forma si è notevolmente

ammorbidita rispetto agli ultimi modelli, il

jack per le cuffi e è stato spostato sul fondo ed

i tasti fi sici sono stati posti lateralmente.

Un'importante novità a livello di soft ware

è il nuovo sistema di pagamento Apple Pay,

lanciato al momento solo negli Stati Uniti,

che prevede la memorizzazione dei dati della

propria carta di credito su iPhone – attual-

mente sono supportate American Express,

VISA e MasterCard – quindi l'abbinamento

con NFC e Touch ID. Quando ci si trova in

un negozio, sarà quindi suffi ciente avvicinare

il proprio smartphone al lettore alla cassa e

confermare la transazione con una scansione

dell’impronta digitale. Online, invece, sarà

suffi ciente premere il tasto "compra" sui siti

abilitati, senza la necessità di digitare codici

utente e password. Per memorizzare i dati

della propria carta di credito, inoltre, basterà

semplicemente inquadrarla con la fotocame-

ra. Come anticipato la grande novità è stata,

però, l'Apple Watch; sarebbe un eufemismo

defi nirlo semplicemente un orologio, piutto-

sto si tratta di un personal device che svolge

varie funzioni: è un lettore mp3 ma anche un

“fi tness tracker” che consente di monitorare

molte attività fi siche e, in congiunzione con

l’iPhone, consente di ricevere e trasmettere

messaggi e email, fare chiamate telefoniche,

guardare foto, consultare le mappe per avere

indicazioni, giocare. Riesce, inoltre, a mo-

nitorare il battito cardiaco e a registrare lo

scorrere del tempo. Pur non essendo sottilis-

simo, ha un design raffi nato ed è dotato di un

nuovo sistema operativo che consentirà, così

come è stato per l’iPhone, la nascita di molte

app dedicate per ulteriori funzioni. Proprio

l'estetica è stata particolarmente ricercata dai

creatori del Watch e, non a caso, alla presen-

tazione erano presenti vari rappresentanti del

mondo della moda; in eff etti solo l'accettazio-

ne da parte di coloro che determinano cosa è

"trendy" può garantire al device di rientrare a

pieno titolo tra i "wearables", la categoria delle

tecnologie indossabili. A quanto pare, quella

di Cook & Co. è stata un'altra formidabile di-

mostrazione del fatto che al di là di Jobs, Ap-

ple vive e non sopravvive.

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a cura di Alessia Guaccio e Valerio Chiocca, Redazione Menthalia

Speciale IFA Berlino 2014

Ha compiuto proprio quest'anno il

suo novantesimo anniversario la

più importante fi era della tecno-

logia e dell'elettronica di consumo a livello

europeo e, qualcuno obietterebbe, anche

mondiale: l'IFA di Berlino. Più di 250 mila

i visitatori accorsi per l'occasione nella

capitale teutonica e moltissimi i prodotti

presentati tra i vari espositori del Messe

Berlin, l'edifi cio che ha ospitato la manife-

stazione. A farla da protagonista sono stati

come sempre gli smartphone; ormai im-

mancabili compagni di vita del 90% delle

persone, hanno spinto i leader del settore a

cercare continui miglioramenti ed

a proporre nuove funzioni per

accaparrarsi una maggiore

fetta di mercato rispetto

ai concorrenti. È stata,

quindi, una "battaglia" tra

Samsung , Sony, Huawei

e gli altri nel presentare

i propri cellular devices.

Samsung ha voluto ancora

una volta non rendere facile la

vita ad Apple e con Galaxy Note 4 e

Galaxy Edge ha proposto due modelli con

schermi ad altissima risoluzione ed extra-

large per aprire contemporaneamente due

applicazioni, fotocamera potenziata con

120 gradi di visuale per selfi e di gruppo,

display che si estendono al bordo del devi-

ce per gestire il multitasking delle app pre-

ferite. Non ultima la possibilità di collega-

re il telefono ad occhiali speciali con cui

guardare fi lm, giocare ed immergersi in un

mondo virtuale. Huawei ha puntato, inve-

ce, sulle dimensioni realizzando Ascend

Mate 7, smartphone con display da 6 pol-

lici, mentre Sony per recuperare quote di

mercato ha presentato il nuovo Xperia Z3,

lo smartphone impermeabile.

Oltre che dagli smartphone, quest'anno

l'attenzione dei visitatori è stata catturata

anche dai sofi sticati televisori proposti dai

colossi LG, Philips e Samsung; se ne sono

visti di ogni tipologia: schermi in grado di

assumere una forma piatta o curva a se-

conda dell'esigenza, display con risoluzio-

ne 4K che garantisce una qualità delle im-

magini superiore di quattro volte rispetto

al Full Hd e una visione panoramica 21:9

paragonabile a quella cinematografi ca. Da

non trascurare anche la luce d’ambiente in-

tegrata sui lati e la dotazione di un sistema

operativo, per il momento Android, che

garantisce l’accesso gratuito ai contenuti e

ai servizi disponibili su Google Play Store.

Ad unirsi al panorama espositivo della

manifestazione, anche le diverse innova-

zioni nel campo della domotica: dai frigo-

riferi con ante trasparenti, ad aspirapolveri

automatizzati in grado di scattare fotogra-

fi e per sorvegliare la casa, a lavatrici in-

telligenti in grado di valutare i tessuti da

lavare adattandosi ad essi. Il mondo

della SmartHome ha compiuto

passi da gigante negli ultimi

anni, puntando ad una “casa

intelligente” dove sia possi-

bile installare telecamere e

sensori di movimento, pro-

grammare l’accensione del-

le apparecchiature elettriche

e monitorarne i consumi, con-

trollare l’illuminazione, gestire

il  riscaldamento, alzare o abbassare

tende e tapparelle, motorizzare il cancello

e molto altro. Per lo svolgimento di queste

funzioni, il marchio Th omson ha proposto

Th omBox, una centralina dotata di un si-

stema che consente di tenere sotto control-

lo la propria abitazione ovunque ci si trovi

e con qualunque dispositivo. Il tutto avvie-

ne tramite una vasta linea di accessori da

connettere in modalità wireless «plug and

play» alla centralina.

All’IFA non sono mancati neppure

SmartWatch di varie forme e dimensioni

e stampanti 3D che aff ollavano quasi ogni

angolo della fi era esponendo le piccole

creazioni in grado di modellare.

Tirando le somme è facile concordare sulla

mancanza di una vera e propria sorpresa;

i prodotti presentati erano tutti super tec-

nologici, innovativi e dal design sofi sticato

ma nulla che non esistesse già sul mercato

in una forma più primitiva o di cui non si

fosse già parlato. Più che stupire, quest'an-

no l'IFA ha saputo far rifl ettere sulla pro-

spettiva di una vita più comoda, più sicura

e senza dubbio semplifi cata.

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Una città dai mille volti, animata di una

miriade di colori che attraversano le strade

e le piazze. Berlino è una metropoli stra-

ordinaria che unisce innovazione e tradi-

zione, dove non esiste un centro ma decine

di piccoli centri. Dopo essere stata divisa

per decenni dal quel maledetto muro, fi glio

dell’odio e della guerra fredda, la città ha

vissuto dal 1990 una rinascita culturale ed

economica. Di quel lungo muro simbolo di

tante soff erenze, oggi non rimangono che

piccoli tratti, dipinti dai Writers di tutto il

mondo con graffi ti che rappresentano l’es-

senza della Street art.

La capitale tedesca rappresenta un esempio

chiaro di città multietnica. Sono tantissime

le persone straniere, soprattutto giovani,

che scelgono questa città e di abbracciare

il suo spirito di tolleranza e rispetto. Mul-

ticulturalismo che si rispecchia anche nelle

abitudini culinarie.

Oltre ad assaggiare le tipiche salsicce, non

vi perdete un giro nel quartiere turco, dove

nacque il doner kebab.

Dal punto di vista storico e culturale sono

tanti i punti d’interesse da visitare: la por-

ta di Brandeburgo, il checkpoint Charlie,

la Sinagoga, il Reichsteig dove si riunisce

il parlamento. Per chi volesse approfon-

dire la storia della Germania, c’è il museo

Nazionale, mentre per gli appassionati

di storia antica il museo Pergamon . Per

chi vuole vivere fra la folla, non perdetevi

Potsdammer Platz, ideata dalla mente di

Renzo Piano, simbolo della ricostruzione

post muro, o all’antitesi Alexander Platz

con i suoi chioschi dei panini, gli artisti di

strada e i venditori artigianali.

Per chi desidera fare shopping c’è l’imbaraz-

zo della scelta: dai grandi parchi commer-

ciali, come il Kadewe, al mercatino dell’usa-

to più grande d’Europa il Mauerpark.

Infi ne per chi ama gli animali, è d’obbligo

lo Zoo, un posto magico che evoca anche

ricordi più tristi, con l’adiacente stazione

della ferrovia dove furono ambientate le

tragiche vicende di Christiane F e i “suoi”

Ragazzi dello Zoo Di Berlino.

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di Stefania Buonavolontà, Marketing and Communication

Anche i cani pregano?

Cos'è quello a cui tutto pensano

quando vedono un cane che si

aggira all'ingresso di una chiesa?

Che si tratti di un povero amico a quattro

zampe abbandonato o randagio il quale,

girovagando nei dintorni, abbia fatto sosta

anche nella casa di Dio.

A breve la spiegazione potrebbe non essere

più solo quella. Si parte, come molto spesso

accade, dal nord e in particolare da Milano

dove da Palazzo Marino, sede del Comune

del capoluogo lombardo, arrivano interes-

santi novità in tema di tutela degli animali.

Ciò che più suscita curiosità e perplessità è

la notizia che i cani e gli animali domestici

non aggressivi e di piccola taglia, potreb-

bero avere libero accesso ai luoghi di culto.

Se da una parte c'è il benestare della Curia,

dall'altro ci sono le obiezioni di una parte

dei milanesi; c'è, infatti, chi ritiene che gli

animali potrebbero rappresentare motivo

di interruzione della funzione, chi pen-

sa che coloro che si recano in chiesa non

sentano la necessità di farsi accompagnare

dai loro amici a quattro zampe, chi, inve-

ce, ritiene discriminante rendere l’accesso

libero solo ai quadrupedi di piccola taglia.

Soprattutto molti ritengono che ci siano

altri step da superare prima di provvede-

re all’ingresso degli animali nei luoghi di

culto. Ad oggi, infatti, ci sono ancora di-

vieti relativi a luoghi pubblici di maggiore

affl uenza come parchi, giardini, alberghi,

bar e ristoranti, oltre al divieto di trasporto

sui mezzi pubblici.

Tra le proposte presentate dal garante per

gli animali, Valerio Pocar, e dall’Assessora-

to al Benessere al Comune di Milano, oltre

a quelle relative agli animali a quattro zam-

pe, ce ne sono anche alcune riguardanti la

tutela di altri animali: proposte per vietare

petardi e fuochi d’artifi cio che spaventano

gli animali e ne provocano la fuga; per evi-

tare rappresentazioni circensi con animali;

per il reinserimento in comunità di ani-

mali utilizzati in laboratorio; per installa-

re dossi stradali in modo da diminuire la

velocità di transito nelle zone dove sono

presenti colonie feline che potrebbero at-

traversare la strada e rischiare di essere in-

vestite; per introdurre gli animali nei bar,

negli ospizi, negli impianti sportivi, bordo

vasca delle piscine compreso; per vietare la

vendita singola di pesci rossi, i quali, es-

sendo ritenuti “animali sociali” – come li

defi nisce il testo – dovranno essere tenuti

in acquario almeno in coppia e mai soli.

Il nuovo regolamento sarà posto al vaglio

dei nove consigli di Zona e approderà en-

tro ottobre nel consiglio comunale; in base

ai tempi richiesti per legge potrebbe, qua-

lora venisse approvato, essere quindi attivo

già entro la fi ne dell'anno.

Magari alla Sacra Messa di Natale accanto

a ciascuno di noi, il posto potrebbe essere

occupato da un cane!

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di Alessandra De Lella, Events Manager

I have a dream

Sono passati cinquantuno anni dal fa-

moso discorso del reverendo afroa-

mericano Martin Luther King Jr: il 28

agosto del 1963 davanti al Lincoln Memo-

rial  di  Washington, alla presenza di circa

250.000 persone e milioni di telespettato-

ri a seguire la diretta tv, fu pronunciato il

più emozionante ed incoraggiante discorso

della storia americana e mondiale. Le paro-

le di King, anche se forse non ne era real-

mente consapevole, erano destinate a rima-

nere nella memoria non solo dei presenti,

del popolo americano ma anche delle ge-

nerazioni future di qualsiasi razza o colore.

Al termine della Marcia per il lavoro e la

libertà, il famoso pastore segnò una delle

tappe fondamentali della sua instancabile

“battaglia” per il raggiungimento dei diritti

civili dei neri d’America; con un discorso

durato 17 minuti e una frase a racchiude-

re il senso delle sue parole, Martin Luther

King divenne per i posteri il simbolo della

lotta non violenta al razzismo ed a qualsi-

asi forma di ingiustizia e discriminazione

razziale. "I have a dream" fu la frase-mes-

saggio più ripetuta dell'intero discorso, a

sottolineare la speranza riposta da King in

un futuro più giusto, un sogno nel sogno

americano.

Avendo vissuto e subito in prima persona

le ristrettezze riservate al popolo di colore,

si batté a lungo per ottenere l’esercizio del

diritto di voto, la possibilità di usufruire

pari modo dei posti a sedere su autobus,

in chiesa, al bar, al teatro e di ricoprire

cariche istituzionali al pari dei bianchi; si

batté per il diritto al lavoro e per evitare

lo sfruttamento dei neri nelle piantagioni

dei latifondisti americani; gran parte delle

sue battaglie riuscì a vincerle e ad assiste-

re al raggiungimento degli obiettivi che si

era prefi ssato. Anche le battaglie che, però,

non poté combattere fi no in fondo, hanno

portato col tempo a delle vittorie che man-

tengono la sua fi rma. Dopo la sua morte,

infatti, i suoi sostenitori hanno continuato

nella loro lotta pacifi ca e hanno conquista-

to l’uguaglianza civile che King auspicava.

Cosa ha reso "I have a dream" l'eccellenza

dell'espressione in quello che oggi verrebbe

defi nito "public speaking"? Non si può non

concordare sul fatto che il primo fattore

di successo è la convinzione nelle proprie

idee; chi più di King poteva reclamare per il

suo popolo quegli stessi diritti che a lui era-

no stati negati? E quali parole più di quelle

che inneggiano all'uguaglianza e all'amor

di patria possono risultare più coinvolgen-

ti? Non è un caso che buona parte dei soste-

nitori del reverendo non fossero di colore!

Il richiamo agli ideali americani e ai diritti

essenziali furono i principali fattori di sti-

molo e di rifl essione che fecero sì che "sem-

plici frasi" si trasformassero in quello che

è ricordato da tutti come il "DISCORSO":

“E quindi lasciate risuonare la libertà dal-

le cime dei prodigiosi monti del New Ham-

pshire. Lasciate risuonare la libertà dalle

poderose montagne di New York. Lasciate

risuonare la libertà dalle altitudini degli Al-

leghenies della Pennsylvania. Lasciate risuo-

nare la libertà dalle rocce coperte di neve del

Colorado. Lasciate risuonare la libertà dalle

coste tortuose della California. Ma non solo.

Lasciate risuonare la libertà dalla Montagna

di Pietra della Georgia. Lasciate risuonare la

libertà dalla montagna Lookout del Tennes-

see.

Lasciate risuonare la libertà da ogni colli-

na e montagna del Mississippi, da ogni lato

della montagna lasciate risuonare la libertà.

E quando questo accadrà, e quando lasce-

remo risuonare la libertà, quando la lasce-

remo risuonare da ogni villaggio e da ogni

casale, da ogni stato e da ogni città, saremo

capaci di anticipare il giorno in cui tutti i fi -

gli di Dio, uomo Negro e uomo Bianco, Ebreo

e Cristiano, Protestante e Cattolico, potremo

unire le nostre mani a cantare le parole del

vecchio spiritual Negro: Liberi fi nalmente,

liberi fi nalmente; grazie Dio Onnipotente,

siamo fi nalmente liberi.”

1963

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Page 8: Menthalia Magazine - Agosto Settembre 2014

di Marco Iazzetta, Art director

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“Nero a Metà” torna dopo 34 anni

Per festeggiare qualcosa di importante

bisogna fare le cose in grande. Forse

è questo che avrà pensato Pino Da-

niele quando dalla sua mente è nata l’idea

di un mega evento musicale per celebrare

la nuova edizione del suo disco più rap-

presentativo: “Nero a metà”. L’album, che

è ancora oggi inserito nella classifi ca Rol-

ling Stones Italia dei 100 album più belli di

sempre, descrive a pieno quel sound incon-

fondibile che ha reso Pino famoso in Italia

e all’estero. Al grande artista napoletano,

però, un semplice concerto stava stretto,

ecco dunque una sorta di tripla rappresen-

tazione musicale nel palcoscenico più sug-

gestivo d’Italia, l’Arena di Verona. Come

sempre, anche in questo caso Pino ha vo-

luto circondarsi durante il live dei migliori

interpreti nazionali e internazionali e degli

artisti che in vario modo hanno segnato ed

accompagnato il suo percorso artistico. Ciò

che ne è venuto fuori è stato un clima magi-

co che ha coinvolto il pubblico dalla prima

all’ultima nota. La scelta dell’arena non è

stata casuale: oltre all’atmosfera suggestiva

che l’accompagna, è stato il primo palco di

spessore che il cantautore ha calcato. Quel-

la sera in cui stupì e un po’ sconvolse tutti

con “Je so pazzo” – celebre l’esclamazione

fi nale della canzone – non avrebbe forse

mai pensato di ritrovarsi un giorno prota-

gonista indiscusso di un mega concerto, a

celebrare una carriera costellata unicamen-

te di successi (foto di Loredana Romano).

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Concerto evento all’arena di Verona

Pino Daniele, la scaletta del concerto all’Arena di Verona

PRIMA PARTE

(con orchestra e band nuova)Terra mia

Quando (con Elisa)

Viento ‘e terra

Pigro

Sara non piangere

Occhi che sanno parlare

Mareluna

Vento di passione

Resta resta cu’ ‘mme

Senza ‘e te (con Fiorella Mannoia)

Je so pazzo (con Emma)

Io per lei

Anima

SECONDA PARTE

(con orchestra e band originale)

Sotto ‘o sole (con Mario Biondi)

I say i sto cca

Musica musica (con Francesco Renga)

Quanno chiove

Puozze passa’ nu guaio

Voglio di più (con Elisa e Francesco Renga)

Appocundria

Alleria

E so cuntento è sta (con Fiorella Mannoia)

A testa in giù

Nun me scuccià (con Emma)

A me me piace o blues (con Mario Biondi)

BIS

Napule è (con ospiti)

Yes I Know My Way (con tutte le band)

SPECIAL GUESTSFiorella Mannoia, Francesco Renga, Emma Marrone, Elisa e Mario Biondi

Band Originale: James Senese al sax, Gigi De Rienzo al basso, Agostino Marangolo alla batteria, Ernesto Vitolo al piano e tastiere,

Rosario Jermano alle percussioni, Tony Cercola al bongos.

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di Diego Vecchione, Graphic Designer

Alibaba sbarca a wall street

Alibaba, il colosso cinese dell’e-

commerce, è sbarcato in borsa

segnando subito cifre record. Il

collocamento delle azioni ha portato nel-

le casse della azienda circa 22 miliardi di

dollari, ogni azione vale 68 dollari e la

sua capitalizzazione sul mercato è stima-

ta intorno ai 168 miliardi. Si tratta di una

quotazione tra le più alte della storia che

potrebbe superare il record del 2012 di Fa-

cebook, la prima azienda dell’It a riuscire a

raccogliere sul mercato 16 miliardi di dol-

lari. La Alibaba Group è una compagnia

cinese privata, composta di più compagnie

attive nel campo del commercio elettroni-

co: piattaforme di pagamento e compra-

vendita, motori di ricerca per lo shopping

e servizi per il cloud computing. Fu fon-

data da Jack Ma (vero nome Ma Yun) nel

1999 sotto il dominio di Alibaba.com, un

servizio commerciale con lo scopo di con-

nettere produttori cinesi con acquirenti e

distributori stranieri. In Cina i siti Aliba-

ba’s Taobao, TMall e le altre piattaforme

coprono l’80% del mercato cinese on line

e la maggior parte dei suoi 279 milioni di

compratori visita i siti almeno una vol-

ta al mese attraverso i dispositivi mobile.

Il potenziale di utenti raggiunto dalle di-

verse piattaforme si aggira sui settecento

milioni. Numeri impressionanti se pensia-

mo che due colossi in diretta concorrenza

come Ebay e Amazon non raggiungono

insieme i quattrocento milioni di presone.

Negli ultimi anni molti analisti avevano

posto dei dubbi sulle reali potenzialità del-

la new economy; sicuramente saranno sta-

ti in pochi a credere che la risposta sarebbe

arrivata dalla Cina. Il debutto a Wall Street

ha reso milionari i diciotto fondatori di

Alibaba, ma non solo; sono molti i dipen-

denti che erano in possesso di un cospicuo

numero di azioni, un modello aziendale

già diff uso negli Stati Uniti, con Google e

Facebook.

Il padre di Alibaba, Jack Mo è considera-

to una sorta di Steve Jobs orientale. Nelle

settimane scorse è stato protagonista di un

Tour in giro per gli States, intervenendo

come relatore al Clinton Global Initiati-

ve, il simposio newyorkese organizzato

dalla Fondazione Clinton. Considerato

un uomo di grande pragmatismo, ha più

volte sottolineato nelle sue interviste l’im-

portanza dei consumatori, vera linfa vi-

tale delle sue aziende, ma anche un certo

populismo con l’interesse per i temi etici,

come l’ambiente.

Alibaba è ancora oggi vista con sospetto

soprattutto nella tradizionalista Europa,

ma allo stesso tempo è inseguita da gover-

nanti e fi nanzieri per l’apertura al vastis-

simo mercato interno cinese dei prodotti

europei. Il sottosegretario all’Economia,

Simona Vicari, ha confermato di aver sot-

toscritto un accordo con i vertici di Ali-

baba, per implementare una piattaforma

dedicata esclusivamente al made in Italy,

dando l’opportunità alle imprese italiane

di esportare i loro prodotti di qualità.

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di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager

Nasce Agon Channel

Una nuova realtà televisiva arriva

sugli schermi degli italiani, da

questo mese partiranno le tra-

smissioni sperimentali di Agon Channel,

canale trentatré del digitale terrestre. Fin

qui nulla di nuovo nella giungla dell’ete-

re, dove si susseguono a ripetizione lanci

di nuovi neetwork ad alterne fortune, ma

la grande novità risiede nella natura de-

localizzata della produzione. La nuova tv

di proprietà dell’imprenditore Francesco

Becchetti avrà come sede dei propri studi

l’Albania, dove già da un anno va in onda

un canale tv locale omonimo, sempre del-

la stessa proprietà.

Produzione straniera dunque, ma il know

how e soprattutto i volti della nuova tv,

saranno tutti made in Italy. Alla direzio-

ne editoriale dell’area news ci sarà Alessio

Vinci, giornalista con un passato alla con-

duzione di Matrix. Altri volti notissimi al

grande pubblico saranno la presentatrice

Maddalena Corvaglia ed Enzo Ghinazzi,

in arte Pupo. Il noto conduttore, oltre a

essere il testimonial del lancio in Italia, ha

accettato di curare tutta la produzione dei

game show del nuovo canale.

Sembra chiara l’intenzione della proprie-

tà di puntare a una fascia di pubblico ge-

neralista, con news, sport, intrattenimen-

to e una serie di personaggi provenienti

dal classico costume nazional popolare

televisivo.

Una proposta di contenuti tradiziona-

li che vuole però provare a raccogliere

il consenso anche nei giovani. A partire

dall’innovativa scelta per i casting, che si

sono tenuti in maniera itinerante in alcu-

ne regioni dell’Italia meridionale, in par-

ticolare la Puglia.

Agon Channel punterà forte anche sulla

qualità audio video, trasmettendo pro-

grammi in alta defi nizione ma da un’al-

tra nazione, in questo modo si punta

chiaramente all’abbattimento dei costi

di produzione, che in questi anni hanno

rappresentato il problema più pesante per

le emittenti nostrane.

Il conto alla rovescia è partito con la mes-

sa in onda di alcuni spot, ripresi durante

la fase dei provini per aspiranti collabo-

ratori; l’inizio della programmazione è

prevista invece per la fi ne di ottobre. Al

di la della curiosità per vedere i nuovi

programmi, l’attenzione degli esperti di

settore è tutta sulla buona riuscita fi nan-

ziaria del progetto.

In un periodo di grande crisi economica

per la tv di stato, in molti si chiedono se

il futuro non possa essere rappresentato

dalla delocalizzazione televisiva.

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di Loredana Romano, Copywriter

Ice Bucket Challenge Is Getting Hotter…Solidarietà, semplicità, pubblicità?

Ogni estate che si rispetti ha il suo

tormentone, ma questa del 2014,

oltre a distinguersi per le anomalie

climatiche si è contraddistinta per la “sfi da

del secchio ghiacciato’’, che ormai a livello

virale, guadagna sempre più popolarità.

Com’è noto, il “gioco” punta a sensibilizzare

l’opinione pubblica e reperire fondi per la

ricerca sulla Sclerosi Laterale Amiotrofi ca.

Inizialmente promossa in USA dalla ALS

Association, l’associazione che si occupa

dei pazienti aff etti da SLA, la sfi da è sem-

plicissima: chi viene sfi dato ha 24 ore di

tempo per rovesciarsi sulla testa un secchio

di acqua gelata, oppure deve elargire una

donazione all’associazione. Molti scelgono

di fare entrambe le cose e, comunque, una

volta superata la prova, si ottiene il diritto

di sfi dare altre persone. Negli  Stati Uniti

sta avendo un successo senza precedenti:

l’ALS ha comunicato di aver raccolto 94,3

milioni di dollari  in un mese contro i 2,6

milioni dello stesso periodo lo scorso anno.

In Italia, la campagna è partita male, ma sta

lentamente migliorando: l’associazione ita-

liana AISLA ha raccolto al 26 agosto 500

mila euro, come aff ermato dal tesoriere

dell’associazione Alberto Fontana ai mi-

crofoni di Radio DJ in quella stessa data.

Ma si tratta di solidarietà o di altro? Gene-

ralmente, le organizzazioni no-profi t non

hanno possibilità economiche suffi cienti a

pubblicizzare e divulgare le loro campagne

di “fund raising”. Con budget limitati a di-

sposizione, la chiave sta dunque nel mette-

re a punto strategie di marketing creative

ed economicamente effi cienti e di sicuro,

Digital e social media hanno reso loro di-

vertente e gestibile l’arduo compito. Questa

dell’IBC non è certo la prima campagna del

genere, ma c’è qualcosa che la rende diversa

dalle altre, garantendole un successo plane-

tario e su cui ci si interroga in rete. Un’ana-

lisi puntuale a fi rma di Zaareen Muzaff ar,

una “free lance writer” di formazione cana-

dese, ha declinato in un post su LinkedIn la

questione in questi termini:

• Coinvolgere: la bellezza di questa cam-

pagna è che tutti sono coinvolti. Da Ri-

chard Brandson, “patron” del gruppo

Virgin, a Jeff Bezos, fondatore e CEO

di Amazon, da Eminem e Rihanna a

Bill Gates, da Robert Plant a Luciana

Littizzetto, da Mark Zuckerberg al pro-

prio vicino di casa. Se CEO, fondatori

e celebrità sono coinvolti in una causa

di benefi cenza, c’è la possibilità che ne

vogliano far parte tutti. Toccare a livello

emotivo le persone, facendole sentire

apprezzate, e creare un progetto che

porti dietro di sé qualcosa di sostanzia-

le, off re maggiore possibilità di guada-

gnare popolarità e riconoscimenti.

• Provocare emozioni: chi ha detto che

la benefi cenza deve essere seria? Se

l’intento è nobile, l’organizzazione sta

combattendo per una causa e vuoi far-

ne parte, perché essere tanto seri? Se c’è

una cosa che accomuna tutti i video e

i post è la risata. Avete visto Bill Gates

mentre si versava l’acqua addosso? Pro-

vocare risate e felicità è certamente la

chiave che ha aiutato questa campagna

a diff ondersi viralmente.

• Capitalizzare attraverso gli strumenti

dei social media: con Instagram, Twit-

ter, Facebook, Vine, Tumblr e blog vari,

pubblicizzare un prodotto o un’idea è

diventato molto più facile. Ma un’idea

debole non funzionerà, non importa

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quanto la si pubblicizzi attraverso i vari

social. La ALS Ice Bucket Challenge è

stata una fresca e divertente idea, diff u-

sa in modo giusto usando i giusti canali

social.

• Passarsi la sfi da: ogni volta che vediamo

una campagna, ne leggiamo al riguardo

e poi passiamo oltre. Ma per la ALS Ice

Bucket Challenge si è personalmente

invitato dagli altri. Passare agli altri la

sfi da, invitarli personalmente e tutto per

una buona causa non fa che raff orzarne

le ragioni.

Inoltre, portare leaders di pensiero e fi gure

d’ispirazione a promuovere un contenuto è

un modo veramente effi cace di diff onderne

il messaggio.

I commenti al post non si sono fatti atten-

dere; c’è chi ha suggerito, in risposta all’a-

nalisi posta dalla Muzaff ar, un’equazione

secondo cui V = (E x R)2, dove V sta per

Viralità, E per Emozione ed R per Relazio-

ni, chi ha sintetizzato la natura del succes-

so in termini di “Gamifi cation”, basandola

dunque sul metodo di portare le persone

a cambiare atteggiamento o ad assumere

un comportamento positivo nelle loro vite,

attraverso un processo divertente, sfi dante

e non privo di riconoscimenti o chi, addi-

rittura, lo ha proposto come uno tra i più

forti ed emblematici casi di istruzioni di

tipo stigmergico (spiegate in etologia dal

comportamento ad es. delle formiche, che

comunicano tra di loro attraverso le tracce

dei feromoni) combinate ad una risonanza

globale data dal web. Qualcun altro si è li-

mitato a defi nire il successo della sfi da come

una ricaduta sicura in termini di pubblicità

per le celebrities, mentre per la gente co-

mune è lo spirito di appartenenza ad uno

stesso gruppo, comprendente appunto le

celebrities, che fa muovere il gioco in una

giostra di “me too” collettivo. Di sicuro si è

moltiplicato a dismisura il numero di per-

sone che nel frattempo è andato a “googla-

re” l’acronimo ALS, quindi l’obiettivo della

“disease awareness” sembra essere stato as-

solutamente raggiunto. La ALS Ice Bucket

Challenge sembra dunque aver incorporato

e miscelato al meglio tutte le giuste tecni-

che, riuscendo ad ottenere, attraverso la ga-

mifi cazione del fund raising, l’attenzione dei

media non solo digitali e la diff usione virale

del messaggio. Dunque, what else? Rien-

trando nei confi ni nazionali, oltre a rilevare

un andamento ancora lento del fund raising

nostrano, vale la pena segnalare una notizia

sicuramente più piacevole di una secchiata

d’acqua gelida, che dà speranza ai malati e

restituisce orgoglio alla ricerca scientifi ca

italiana. La notizia riguarda uno studio in-

teramente italiano nel quale si dimostra, per

la prima volta, la possibilità di diagnosticare

con alcuni mesi di anticipo la sclerosi la-

terale amiotrofi ca mediante PET, un sem-

plice esame di tomografi a ad emissione di

positroni, condotta mediante un tracciante

analogo al glucosio, già di norma utilizzato

dai centri di medicina nucleare nella pratica

clinica. La tecnica permette di raggiungere

un’accuratezza diagnostica del 95 per cen-

to. Il lavoro, appena pubblicato sulla rivista

internazionale Neurology, è frutto della col-

laborazione fra Marco Pagani, ricercatore

dall’Istituto di Scienze e Tecnologie della

Cognizione del Cnr di Roma, Adriano Chiò,

direttore del Centro SLA dell’Ospedale Mo-

linette della Città della Salute di Torino e del

Dipartimento di Neuroscienze dell’Univer-

sità di Torino, e Angelina Cistaro, ricercatri-

ce del Centro torinese Pet Irmet. Lo studio

vanta grande affi dabilità statistica e clinica

in quanto ha coinvolto 195 pazienti  in cura

al Centro SLA delle Molinette, confrontati

con 40 soggetti sani. È ad oggi la casistica

di gran lunga più consistente rispetto a qua-

lunque altro studio di neuroimaging eff et-

tuato fi no ad oggi nella SLA e costituisce un

importante passo per lo sviluppo della dia-

gnosi precoce della malattia. Finora la SLA

poteva essere individuata solo attraverso

l’indagine clinica e con il supporto di me-

todiche neurofi siologiche, richiedendo un

lungo periodo di osservazione, che poteva

arrivare ad un anno.

“L’accelerazione e la maggiore accuratezza

sono fondamentali sia per lo sviluppo di

nuove terapie sia per l’accesso dei pazienti

alle cure sperimentali” spiega Chiò.

E speriamo che sia di esempio “stigmergi-

co”.

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di Flaviana Cimmino, Account Offi ce

Lavapiatti Mobile

L'attenzione crescente nei confron-

ti di tutto ciò che è ecosostenibile,

ha raff orzato l'impegno di molte

aziende, associazioni e privati nel dif-

fondere i valori ed i benefi ci di una vita

orientata al rispetto e alla tutela dell'am-

biente in tutte le sue derivazioni.

Da questo stesso obiettivo è partito un

progetto realizzato in collaborazione tra

Legambiente Basilicata e il Parco dell'Ap-

pennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese,

con la partnership tecnica dell'Electro-

lux, azienda leader mondiale nella vendi-

ta di elettrodomestici e con una spiccata

attenzione per la sostenibilità

ambientale ed il riciclo dei

propri prodotti. L'idea è

stata quella di realiz-

zare una “lavapiatti

mobile” a noleggio,

un rimorchio fur-

gonato con tre la-

vastoviglie al suo

interno e comple-

to di tutte le stovi-

glie rigorosamente

in policarbonato,

melammina e acciaio,

in modo da essere lavabili

e igienizzabili nell’elettrodo-

mestico.

Si tratta della prima iniziativa di questo

tipo in Italia. In un territorio come il no-

stro, ricco di manifestazioni culturali e

sportive, fi ere e sagre, il messaggio risulta

chiaro: ridurre la quantità di rifi uti che

normalmente si producono in occasione

di questi eventi. Non a caso il progetto è

sostenuto da  Fondazione con il Sud  at-

traverso il Bando ambiente "Verso Rifi uti

Zero".

Dall’origine regionale del progetto deri-

va che per i soli eventi enogastronomici

ricadenti nell’area del Parco nazionale

Appenino Lucano Val D’Agri Lagonegre-

se, come da accordi intercorsi tra l’Ente

e l’associazione, il noleggio sarà gratuito

nel corso del 2014 e 2015. Per quanto ri-

guarda le altre Regioni, però, sarà possi-

bile fare richiesta della lavapiatti mobile

direttamente a Legambiente Basilicata,

da parte di tutti i privati, le associazioni

e gli enti pubblici impegnati nell’organiz-

zazione di manifestazioni con sommini-

strazione di cibo e bevande.

La speranza del presidente di Legambien-

te Basilicata, Marco De Biasi, è quella di

sensibilizzare le comunità cittadine sul

tema della salvaguardia del territorio

e promuovere una cultura ambientale

orientata a comportamenti più consape-

voli, oltre quella di ridurre i costi di smal-

timento dei rifi uti.

Il primo utilizzo della lavapiatti mobile è

avvenuto a fi ne agosto in occasione del-

la Festa del Ferricello a Viggiano

(Potenza) ed è inutile dire

che l'iniziativa ha provo-

cato stupore ma soprat-

tutto ammirazione da

parte dei presenti,

suscitando interes-

se anche a livello

nazionale. Molte

sono le Regioni che,

infatti, hanno già

fatto richiesta del-

la disponibilità della

lavapiatti per le proprie

manifestazioni. Oltre alla

riduzione della quantità di ri-

fi uti, bisogna specifi care anche che le la-

vastoviglie off erte dalla Elettrolux, come

ci tiene a sottolineare Francesco Di Bat-

tista, rivenditore autorizzato del marchio

in Basilicata, sono attrezzature realizzate

in modo tale da consentire risparmio di

acqua, detergenti, corrente elettrica e gas

e ovviamente riciclabili al cento per cento

alla conclusione del loro ciclo di vita.

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Page 15: Menthalia Magazine - Agosto Settembre 2014

di Andrea Ponsiglione, Events Management

Riparte la Givova Napoli Basket

La nuova stagione del campionato

di Basket Seria A2 Lega Gold è or-

mai alle porte. Domenica 5 ottobre

al PalaBarbuto di Napoli, l’esordio per

l’Azzurro Napoli Basket. La squadra da

quest’anno ribattezzata Givova Napoli

aff ronterà nel primo match il Ferentino

Basket.

Anche per il prossimo campionato Men-

thalia e Azzurro Napoli Basket prosegui-

ranno la loro avventura nel mondo del-

la palla a spicchi.. Una partnership che

punta a costruire un percorso ambizioso

e ricco di successi, dentro e fuori dal cam-

po. Come nella scorsa stagione avvieremo

una serie di iniziative promozionali per

far conoscere al grande pubblico il pro-

getto Napoli Basket. Proseguiremo l’espe-

rienza editoriale con la rivista Pick e Roll,

con approfondimenti, curiosità e news

sulla squadra. Ruolo ancora più impor-

tante sarà dato ai tifosi, coinvolti con una

serie di contest per essere sempre al fi anco

del team.

La collaborazione fra le due società si al-

largherà a nuovi orizzonti unendo le ri-

spettive esperienze nella presentazione

dello studio di fattibilità per la costruzio-

ne del Pala Mario Argento. Da tanti anni

la città di Napoli aspetta di avere di nuovo

un palazzetto dello sport all’altezza, un

sogno ambizioso ma realizzabile come

sottolineato dal General Manager di Men-

thalia, Marco Iazzetta, “dopo tanti anni,

a Napoli si proverà a costruire qualcosa di

importante per la città e lo sport”, Mentha-

lia “sarà coinvolta in un progetto unico nel

suo genere”, affi ancando L’Azzurro Napoli

Basket in questo percorso e assumendosi

il compito di promuovere ogni iniziativa

legata allo sviluppo dell’intero progetto.

Non solo impegno sportivo, “proseguire-

mo il lavoro dell’anno scorso, lo scopo non

sarà soltanto realizzare qualcosa legato

all’evento, ma creare eventi negli eventi,

tutta una serie di attività dove tutti gli

appassionati saranno coinvolti”. Impegno

sociale innanzitutto con eventi in collabo-

razione con associazioni ed enti che lotta-

no contro le discriminazioni umanitarie.

Menthalia e Givova Napoli lavoreranno

con il massimo impegno per raggiunge-

re il miglior risultato, onorando sempre i

colori della squadra e i valori dello sport.

Speriamo di avere forte il sostegno dei ti-

fosi e di tutti gli appassionati di Basket.

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Page 16: Menthalia Magazine - Agosto Settembre 2014

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