Iboo Magazine- luglio /agosto 2015

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ph. Riccardo Lanfranchi A ndrea C astrignano n°44 Luglio-Agosto 2015 periodico free press

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Il difficile momento dell’eco-nomia e della finanza ha por-tato molte attività commer-ciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei poten-ziali clienti si sta concentran-do in aree commerciali ag-

gregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situa-zione, comune a molte zone d’I-talia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse forni-re un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazio-ne della qualità del prodotto.Design, Turismo, Cultura, Artigia-nato, Enogastronomia, Intratte-nimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato svilup-pato il rilancio del nuovo Val Vi-brata Village.

DOVE SI TROVA IL VAL VIBRATA VILLAGE?Il Val Vibrata Village si trova in posizione strategica, al centro di un’area commerciale molto im-portante, a soli 500 m dall’uscita A14 Val Vibrata e ad un croce-via di strade che portano verso gli importanti comuni del territo-rio sia montano che costiero. E’ circondato da attraenti destina-

L’UNIONE FA IMPRESAEcco il nuovo piano di rilancio del Val Vibrata Village

CREARE LE CONDIZIONI PER IL RILANCIO DI INIZIATIVE LOCALI E REGIONALI È ARGOMENTO DI DISCUSSIONE DEL QUOTIDIANO.

zioni commerciali come il Centro Commerciale Val Vibrata (IPER), Brico, Pittarello e da innumerevoli outlet e spacci di piccole impre-se locali.I dati indicano oltre 1,5 Milioni di abitanti nell’arco di 60 minuti di auto con circa 700.000 famiglie.Questi numeri non tengono con-to del turismo stagionale che raddoppia le presenze sul terri-torio ed infatti la rotonda di ac-cesso al Val Vibrata Village vie-ne percorsa da circa 4 milioni di auto l’anno.

LA STRUTTURAIl Val Vibrata Village ha una su-perficie di vendita di 10.000 mq e 6.250,00 mq di para-commercia-le e magazzini.La struttura propone un’area parcheggi di 28.458 mq con ol-tre 1000 parcheggi al coperto.Strutturato in 44 esercizi commer-ciali offre tutte le facilities neces-sarie a farne un luogo ideale per questo tipo di attività.

LA PECULIARITÀLa peculiarità di un Centro Com-merciale nasce dalla proposta di prodotti e servizi. Nel caso di Val Vibrata Village le priorità sono legate al rapporto qualità/prez-zo con una forte focalizzazione sul design, sull’artigianalità e sull’innovazione. Nel momento di

massimo sviluppo dell’economia globale, il Centro rappresenta un modo per coniugare le tradizioni all’innovazione nel settore retail.Val Vibrata Village apre le sua attività in relazione a 5 diverse te-matiche di interesse:• DESIGN: arredi e complemen-ti d’arredo delle migliori marche per la casa• MODA/FASHION: Capi di ab-bigliamento ed accessori delle migliori marche del made in Italy ma non solo• ENOGASTRONOMIA: l’eccel-lenza del territorio• RISTORAZIONE: ristoranti mul-tietnici e intrattenimenti vari• TURISMO: accoglienza dedica-ta al cliente/turista a supporto della destagionalizzazione

I NEGOZI PRESENTIOggi sono già presenti alcune attività commerciali che hanno creduto nel progetto e si sono proposte per far tornare a vivere un luogo straordinario, capace di essere trasformato in una “de-stination” per tutta l’area adriati-ca per la qualità del prodotto e l’ unicità dei negozi.Val Vibrata Village propone una formula innovativa che raduna oggi importanti eccellenze italia-ne nel settore dell’Arredamento e del Complemento di Arredo. Con più di 70 marchi si può tro-

vare tutto il meglio del design ita-liano con prezzi ridotti, con ulte-riori riduzioni durante i saldi estivi e invernali.Val Vibrata Village si inserisce all’interno di format distributivi evoluti, che arricchisce il tempo dedicato all’acquisto con espe-rienze coinvolgenti e servizi accu-rati. Una struttura articolata con negozi multisettoriali per offrire ai clienti un percorso emozionale di grande impatto.Importantissime le nuove aper-ture dei punti Ristoro e Diverti-mento quali KING – struttura di eccellenza che propone il mo-dello sushi-wok e THEPLACE, la

innovativa area discoteca dedi-cata a balli latino-americani ma non solo.

LO SPAZIO AI PRODUTTORI LOCA-LILa sfida è anche quella di pro-muovere il territorio con l’offerta di prodotti innovativi, di tradi-zione e di qualità nel segmento dell’arredamento, della moda e dell’ enogastronomia.Saranno create iniziative com-merciali importanti che, inserite in percorsi turistici, potranno dare il giusto elemento di attrazione di un flusso potenziale assoluta-mente rilevante.

Un particolare attenzione viene data al Km ZERO su più fronti, alla disintermediazione (dal produt-tore al consumatore), alla comu-nicazione basata su strumenti in-novativi e alla valorizzazione del rapporto speciale e personale con il cliente.

Collaborazione con le istituzioni per la promozione del turismoVal Vibrata Village, nell’estate 2015, offrirà un Infopoint che si porrà come ufficio turistico del territorio in piena collaborazione con le istituzioni, con le DMC e con le associazioni locali.

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Il difficile momento dell’eco-nomia e della finanza ha por-tato molte attività commer-ciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei poten-ziali clienti si sta concentran-do in aree commerciali ag-

gregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situa-zione, comune a molte zone d’I-talia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse forni-re un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazio-ne della qualità del prodotto.Design, Turismo, Cultura, Artigia-nato, Enogastronomia, Intratte-nimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato svilup-pato il rilancio del nuovo Val Vi-brata Village.

DOVE SI TROVA IL VAL VIBRATA VILLAGE?Il Val Vibrata Village si trova in posizione strategica, al centro di un’area commerciale molto im-portante, a soli 500 m dall’uscita A14 Val Vibrata e ad un croce-via di strade che portano verso gli importanti comuni del territo-rio sia montano che costiero. E’ circondato da attraenti destina-

L’UNIONE FA IMPRESAEcco il nuovo piano di rilancio del Val Vibrata Village

CREARE LE CONDIZIONI PER IL RILANCIO DI INIZIATIVE LOCALI E REGIONALI È ARGOMENTO DI DISCUSSIONE DEL QUOTIDIANO.

zioni commerciali come il Centro Commerciale Val Vibrata (IPER), Brico, Pittarello e da innumerevoli outlet e spacci di piccole impre-se locali.I dati indicano oltre 1,5 Milioni di abitanti nell’arco di 60 minuti di auto con circa 700.000 famiglie.Questi numeri non tengono con-to del turismo stagionale che raddoppia le presenze sul terri-torio ed infatti la rotonda di ac-cesso al Val Vibrata Village vie-ne percorsa da circa 4 milioni di auto l’anno.

LA STRUTTURAIl Val Vibrata Village ha una su-perficie di vendita di 10.000 mq e 6.250,00 mq di para-commercia-le e magazzini.La struttura propone un’area parcheggi di 28.458 mq con ol-tre 1000 parcheggi al coperto.Strutturato in 44 esercizi commer-ciali offre tutte le facilities neces-sarie a farne un luogo ideale per questo tipo di attività.

LA PECULIARITÀLa peculiarità di un Centro Com-merciale nasce dalla proposta di prodotti e servizi. Nel caso di Val Vibrata Village le priorità sono legate al rapporto qualità/prez-zo con una forte focalizzazione sul design, sull’artigianalità e sull’innovazione. Nel momento di

massimo sviluppo dell’economia globale, il Centro rappresenta un modo per coniugare le tradizioni all’innovazione nel settore retail.Val Vibrata Village apre le sua attività in relazione a 5 diverse te-matiche di interesse:• DESIGN: arredi e complemen-ti d’arredo delle migliori marche per la casa• MODA/FASHION: Capi di ab-bigliamento ed accessori delle migliori marche del made in Italy ma non solo• ENOGASTRONOMIA: l’eccel-lenza del territorio• RISTORAZIONE: ristoranti mul-tietnici e intrattenimenti vari• TURISMO: accoglienza dedica-ta al cliente/turista a supporto della destagionalizzazione

I NEGOZI PRESENTIOggi sono già presenti alcune attività commerciali che hanno creduto nel progetto e si sono proposte per far tornare a vivere un luogo straordinario, capace di essere trasformato in una “de-stination” per tutta l’area adriati-ca per la qualità del prodotto e l’ unicità dei negozi.Val Vibrata Village propone una formula innovativa che raduna oggi importanti eccellenze italia-ne nel settore dell’Arredamento e del Complemento di Arredo. Con più di 70 marchi si può tro-

vare tutto il meglio del design ita-liano con prezzi ridotti, con ulte-riori riduzioni durante i saldi estivi e invernali.Val Vibrata Village si inserisce all’interno di format distributivi evoluti, che arricchisce il tempo dedicato all’acquisto con espe-rienze coinvolgenti e servizi accu-rati. Una struttura articolata con negozi multisettoriali per offrire ai clienti un percorso emozionale di grande impatto.Importantissime le nuove aper-ture dei punti Ristoro e Diverti-mento quali KING – struttura di eccellenza che propone il mo-dello sushi-wok e THEPLACE, la

innovativa area discoteca dedi-cata a balli latino-americani ma non solo.

LO SPAZIO AI PRODUTTORI LOCA-LILa sfida è anche quella di pro-muovere il territorio con l’offerta di prodotti innovativi, di tradi-zione e di qualità nel segmento dell’arredamento, della moda e dell’ enogastronomia.Saranno create iniziative com-merciali importanti che, inserite in percorsi turistici, potranno dare il giusto elemento di attrazione di un flusso potenziale assoluta-mente rilevante.

Un particolare attenzione viene data al Km ZERO su più fronti, alla disintermediazione (dal produt-tore al consumatore), alla comu-nicazione basata su strumenti in-novativi e alla valorizzazione del rapporto speciale e personale con il cliente.

Collaborazione con le istituzioni per la promozione del turismoVal Vibrata Village, nell’estate 2015, offrirà un Infopoint che si porrà come ufficio turistico del territorio in piena collaborazione con le istituzioni, con le DMC e con le associazioni locali.

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“Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità;un ottimista vede l'opportunitàin ogni difficoltà.”Winston Churchill

Diamond Media Group s.r.l. comunicazione - concessione pubblicitaria - editoria

Via C.Levi, 1 64027 Sant’ Omero (TE) Tel 0861.887405 mail: [email protected]

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INDICE

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3810 LA BUONA USCITA

12 ARTE IN MOSTRA

14 VIAGGIO A MATERA

18 INTERVISTA A ANDREA CASTRIGNANO

24 FOOD & WINE

26 INTERVISTA A ROMANO BATTISTI

30 UNA META PER GIANCA

32 LA BELLEZZA DI PORTOFINO

34 VOLI IN RITARDO? RISPONDE L'AVVOCATO

37 DIALOGO

38 BEAUTY MANIA

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In questo ultimo numero prima delle vacanze estive torniamo a parlare della potenzialità e professionalità del Made in Italy. Parliamo di artigia-ni professionisti con interviste all’inte-rior designer Andrea Castrignano e alla winemaker Chiara Boschi.

Passiamo allo sport con l’intervista a Romano Battisti, vicecampione olimpico di canottaggio che a fine agosto sarà impegnato con i Mon-diali e dell’evento benefico “Una Meta per Gianca” con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere le ri-cerche del professor Fumagalli sulle cellule staminali prelevate dalle me-ningi, ai fini di curare le lesioni croni-che al midollo spinale.

È tempo di viaggi, relax e divertimen-to. Questo mese Iboo Magazine vi propone, come mete turistiche ita-liane, la splendida Matera alla sco-perta dell’arte moderna e delle sue antiche strade di Sassi e la bellissima Portofino con il suo borgo di mare costruito su una baia, con case alte e colorate addossate al porticciolo e alla celebre piazzetta.

Ancora buone vacanze! Ci vedia-mo a settembre!

VIRGINIA CIMINA’EDITORIALE DIRETTORE RESPONSABILE

Virginia Ciminà

HANNO COLLABORATOLorena Cacace

Chiara Gallo Virginia MaloniRiccardo Sada

EDITOREDiamond Media Group s.r.l.

Via Metella Nuova 84/A Sant’Omero (TE)Tel. 0861 887405

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IBOO MAGAZINEÈ una testata registrata presso

il Tribunale di Teramoal n.546 del 08/11/2005

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STAMPAArti Grafiche Picene s.r.l.

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SITO WEBwww.iboomagazine.com

FACEBOOKIboo Magazine Italia

RESPONSABILE TRATTAMEN-TO DATI Dlgs 196/03

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Riservato ogni diritto e uso.

Vietata la riproduzione anche parziale

BUONE FERIE

88 IBOO MAGAZINE

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la Buonauscita

segnalazioni discograFiche e librariedi Riccardo Sada

il discoIncognito

“Live In London – 35th Anniversary Show”(earMUSIC / Edel)Per celebrare in grande stile il 35° anniversario della band, dello scor-so 12 luglio 2014, gli Incognito hanno fatto uno concerto spettacolo al Bush Empire O2 Shepherd di Londra invitando amici, parenti e fan ad unirsi a loro per una notte di festa selvaggia. Ora il tutto finisce in un doppio cd e in un dvd (e un Blu-ray): “Live In London – 35th Anni-versary Show”, pubblicato il 28 agosto. Con la partecipazione di Mario Biondi, della diva americana Carleen Anderson, degli amici e artisti, attuali e dei vecchi tempi, come Brandis e Imaani, gli Incognito hanno suonato vecchie hit e nuovi brani per una straordinaria performance interpretata con passione, anima e cuore. Nella scaletta di questa notte da ricordare compaiono solo grandi hit.

Jimmy Somerville

“Homage”(Membran / Sony Music)Il cantante dei Bronski Beat pubblica il suo sesto album da solista: “Homage”. Il disco, 12 tracce, è un omaggio al genere che ha ispirato Jimmy durante l’adolescenza. Mentre lavorava con il produttore del disco e amico John Winfield, a Jimmy è venuta l’idea di trasformare le canzoni che stavano lavorando in disco music. John non se lo è fatto dire due volte. I due hanno preso tutte le canzoni e le hanno trasfor-mate. Sono cover classiche da discoteca come “You Make Me Feel (Mighty Real)”, “Never Can Say Goodbye”, “Don’t Leave Me This Way”, “I Feel Love” e tante altre ancora. Il passo logico per un artista che vive con “un’enorme strobo” nella propria testa.

David Gilmour

“Rattle That Lock”(Columbia Records)“Rattle That Lock” di David Gilmour arriva dopo il successo di “On An Island” del 2006, entrato ai vertici delle classifiche. Producono l’album David Gilmour e Phil Manzanera dei Roxy Music. A firmare buona par-te dei testi delle canzoni del quarto album solista di David Gilmour è Polly Samson, storica collaboratrice e compagna di vita di Gilmour. Il suggestivo artwork di Rattle That Lock è stato realizzato da Dave Stansbie di The Creative Corporation sotto la direzione creativa di Aubrey Powell di Hipgnosis. “Rattle That Lock”, brano che dà il titolo all’album, è stato presentato venerdì 17 luglio in anteprima su Bbc Radio 2.

10 IBOO MUSICA

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il libro“Guida Milano 2016 Gambero Rosso”AA.VV.(Edizioni Gambero Rosso)

Dove mangiare bene a Milano? Ce lo dice la nuova Guida del Gambero Rosso 2016, dedicata alla città che sta ospitando l’Expo. Sono 1400 gli indirizzi fra cui scegliere per mangiare ad ogni ora del giorno, per acquisti golosi. La principale novità riguarda la testa della classifica del Gambero Rosso, riconquistata da Andrea Berton che con il suo nuovo locale riporta le tre forchette in città. A un pas-so dal vertice, da segnalare la performance del Vun dell’Hotel Park Hyatt Milan che, oltre a fare un ulteriore balzo in classifica arrivando a 88/100 grazie alla cucina contemporanea di Andrea Aprea, conquista anche il premio per il miglior servizio di sala in albergo. Miglior servizio di sala va invece a Ceresio 7 a palazzo Dsquared2. Due i nuovi premi speciali. Il primo riservato alla novità dell’anno, al debutto più interessante, assegnato ad Essenza, la nuova creatura di Eugenio Boer, autore “di una cucina... coraggiosa che non teme l’azzardo potendo contare su una tecnica sapiente”. Secondo premio è quello dedicato alle “trattorie moderne”, alias bistrot oggi di gran moda (è stata creata in guida un’apposita categoria): ad aggiudicarsi il titolo di bistrot dell’anno è Rebelot del Pont.

AA. VV.

“Tomorrowland - Melodia”(Just Entertainment)La compilation di Tomorrowland è disponibile anche in formato digita-le su iTunes ed in Italia esce su JE | Just Entertainment (distribuzione Sony). JE|Just Entertainment, etichetta discografica italiana indipen-dente fondata nel 2003 dal suo A&R Sergio Cerruti, è particolarmen-te attiva nel mercato della musica elettronica, dance e pop. Tra i suoi artisti e brand in catalogo, insieme a Tomorrowland, spiccano Dimitri Vegas & Like Mike (numeri due nella classifica Top100 di DjMag), il cui primo album sarà pronto ad ottobre, anticipato dai due singoli Dimitri Vegas & Like Mike vs Ummet Ozcan “The Hum” (uscito il 4 maggio) e Dimitri Vegas & Like Mike ft Ne-Yo e “Higher Place” (uscito lunedì 20 luglio).

Peaches

“Rub”(I U She Music / Audioglobe)Esce il nuovo album di Peaches, “Rub”, primo di inediti dopo sei anni di silenzio e di lontananza dalle scene. È sicuramente il suo album più audace e avventuroso ed esce su I U She Music. Il disco prosegue sicuramente il cammino sfacciato e sexy iniziato 15 anni fa e che ha aperto la strada a innumerevoli altri artisti. “Rub” è stato registrato nel corso del 2014 nel garage-studio di Los Angeles di Peaches, in colla-borazione con l’amico di vecchia data Vice Cooler. Il disco si apre con la semi-parlata, “Close Up”, consegnata in una sola take dall’inarrivabile Kim Gordon (Sonic Youth). La traccia che chiude il progetto è invece affidata alla storica collaboratrice di Peaches, Feist, che in “I Mean So-mething” canta con piglio ipnotico.

DJ Fede

“Funk & Dub”(Original Flavour)Nel nuovo progetto di DJ Fede ci sono i remix di Boosta (Subsonica), Bunna (Africa Unite), Cato (The Bluebeaters), Dj Pandaj (“Torino Violen-ta”), Frak, Jolly Mare & B.Kun, Luca Morino (Mau Mau), Magellano, Mao, Michela Danese, Mr. T-Bone (The Bluebeaters), Paolo Baldini (Alambic Conspiracy), Pisti (Motel Connection), Stefano “Piri” Colosimo, Victor Rice (Strikkly Vikkly). Se la black music è l’unico comune denominatore per per DJ Fede, questo è il suo migliore progetto discografico. Il funk, il soul, il reggae incontrano il dub, declinato in tutte le sue forme. Il lavoro viene completato da una litografia in edizione limitata (solo 50 pezzi) realizzata da Sericraft. Inoltre, sono inclusi tre video.

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12 IBOO ARTE

LA GRANDE MADRE - MILANOUn’estate importante quella milanese, ricca di eventi e iniziative che fanno da

cornice a Expo 2015. La mostra La Grande Madre, allestita dal 25 agosto fino al 15 novembre presso la sede di Palazzo Reale, è stata realizzata da Fondazione Trussardi con il supporto del Comune di Milano, curatore della collettiva, Massi-miliano Gioni, già curatore della Biennale di Venezia 2013. All’interno delle sale di Palazzo Reale si cercherà di concentrare l’attenzione del visitatore sulla figura femminile, sul cambiamento del suo ruolo all’interno della società e soprattutto

sull’interpretazione data dal mondo dell’arte a partire dalle avanguardie futuriste, dadaiste e surrealiste. Grazie a questo percorso verrà infatti rivelato il concetto di

donna in quanto Dea Madre, origine di ogni cosa, legame viscerale con la Terra e tutto ciò che da essa è generato. L’obiettivo è offrire una mostra di ampio respiro che ci

consente di analizzare la femminilità, simbolo di vita, nutrimento, crescita. Temi centrali di Expo 2015, rivisitati attraverso le immagini di artisti e artiste tra cui Ana Mendieta, Giannina Censi, Marisa Mori, Frida Kahlo, Dora Maar, Maria Maiolino, Yoko Ono, Barbara Kruger. Palazzo Reale – MilanoFino al 15 novembre 2015 Info: www.comune.milano.it

DIVISIONISMO TRA TORINO E MILANO. DA SEGANTINI A BALLA – TORINOLa Fondazione Accorsi Ometto apre le porte al Divisionismo con una mostra che dal 16 settem-bre al 15 gennaio 2016 presenterà le opere di alcuni dei maggiori esponenti del movimento artistico italiano. Un percorso composto da quaranta opere tutte provenienti dall’epicentro della pittura divisionista ovvero Piemonte e Lombardia. Accanto alle figure storiche come Segantini, alcuni dei rappresentati delle avanguardie novecentesche come Carlo Carrà, Umberto Boc-

cioni, Giacomo Balla e Leonardo Dudreville. Partendo dagli anni ’80 dell’Ottocento, la Fon-dazione offre una bella panoramica sullo stile che divenne uno dei più amati e noti a

livello nazionale e mondiale della storia artistica moderna italiana. Con le loro pen-nellate vorticose, eppure così solide, questi pittori ci mostrano una società in conti-

nua evoluzione, che stupisce per la quotidianità di gesti spesso ormai dimenticati. La mostra, a cura di Nicoletta Colombo, si avvale della collaborazione dello Stu-dio Berman e porta il visitatore alla scoperta del Divisionismo fino alla soglia dei primi anni del 1900. Un’esposizione molto specifica che intende dare visibilità al movimento e ai luoghi che lo hanno visto nascere.Fondazione Accorsi Ometto – Torino

Fino al 15 gennaio 2016Info: www.fondazioneaccorsi-ometto.it

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13IBOO ARTE

MostreMILANO – MITO E NATURAMilano torna indietro nel tempo e fino al 10 gennaio 2016 ospita presso gli spazi di Palazzo Reale una mostra tutta dedicata alla storia, all’uomo e alla natura. Protagonisti statue, vasi, utensili, simboli votivi, risalenti ad un periodo che va dal VIII sec. a.C. al II sec. d.C. Un percorso che da un lato vuole ricomporre il legame che da sempre ci lega all’ambiente e dall’altro riscoprire il fascino che subirono gli uomini di Grecia, Magna Grecia e Roma. Le opere provengono da numerosi musei italiani e internazionali fra cui il Museo Archeologico di Atene, il Kunsthistorich-es Museum di Vienna, il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi. Un viaggio nel tempo e nell’arte, con una particolare attenzione all’evoluzione stilistica e raffigurativa dell’elemento natu-rale: dalle prime rappresentazioni realistiche a quelle simboliche e divine, dall’ambito decorativo a quello illusionista. Importante la presenza di reperti di alto valore come il famoso “Vaso blu” (I sec. d.C.) di Pompei lavorato con la tecnica del vetro-cammeo. Un’altra esposizione milanese che si colloca per-fettamente nel quadro delle tematiche di Expo volte alla sensibilizzazione del pianeta e dell’ambiente. Palazzo Reale – MilanoFino al 10 gennaio 2015 Info: : www.comune.milano.it

FARM CULTURAL PARK – FAVARA L’estate è fatta di destinazioni per tutti i gusti. Per chi ha fame di arte contemporanea il Comune di Favara può essere una soluzione ottimale per coniugare paesaggi antichi, arte, design ed enogastronomia tipi-ca. Il Farm Cultural Park è situato in un piccolo quartiere di Favara, che al suo interno è animato da Sette Cortili, ognuno dei quali si colora di suoni, immagini, sapori della tradizione e, al tempo stesso, di vivace contemporaneità. Una fusione unica tra ciò che era e ciò che sarà. L’idea nasce cinque anni fa dal proget-to di due giovani imprenditori che non volendo rinunciare ad un quartiere storico della città hanno deciso di donargli un volto nuovo, dedicato alla cultura, all’arte, alla musica, sia locale che internazionale. Il visitatore potrà stupirsi tra i vicoli che ricordano Londra, Parigi e Marrakech sotto un’atmosfera tipicamente agrigentina. Al Farm vengono organizzati concerti, mostre, performance, letture che si alternano tutto l’anno, ma che durante il periodo estivo trovano la loro cornice ideale. Non un museo, non una fiera e non una galleria, ma un contenitore di idee e di esperienze artistiche e sociali volto alla sostenibilità e allo sviluppo. Una meta davvero alternativa e originale!Farm Cultural Park – FavaraInfo: www.farm-culturalpark.com

di Chiara Gallo

13IBOO ARTE

Mostre

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Chi dice che il Sud Italia non sia in via di sviluppo sicura-mente non ha ancora tra-scorso qualche giorno a Ma-tera, in Basilicata. Una città che ha subito nel corso del ‘900 cambiamenti radicali e molto spesso contradditori. Oggi è la nuova meta di in-vestimenti per il futuro, Ca-pitale Europea della Cultura nel 2019 e meta ricercata per visitatori che i matera-ni amano definire “cittadini temporanei”. Grazie all’intra-prendenza e alla passione dei suoi giovani imprendi-tori questo comune si sta risollevando, registrando un

aumento dell’affluenza in ristoranti, alberghi, musei e manifestazioni culturali.

Passeggiare lungo le anti-che strade dei Sassi di Ma-tera fa tornare indietro negli anni, una cartolina all’italia-na di altri tempi con nuove ed entusiasmanti prospet-tive. Per coloro che deside-rano vivere una vacanza di alta qualità, con servizi all’a-vanguardia e tradizioni forti, Matera rappresenta sicura-mente la meta ideale.

Se non siete ancora convinti ecco alcuni motivi per pre-

notare subito: Vittorio Sgarbi definisce la città «un luogo assoluto» fatto di bellezza, arte, tradi-zione e innovazione. In vista del 2019 ci si sta preparan-do a capitale europea della cultura: tante le iniziative in campo dell’arte, della mu-sica e della letteratura. Pre-senti anche un importante museo d’arte moderna, al-lestito a Palazzo Lanfranchi, in cui sono esposte alcune importanti opere di Carlo Levi e Luigi Guerricchio, e il più antico museo archeolo-gico della Basilicata, il “Do-menico Ridola”

VIAGGIO A MATERA DAI SASSI

ALL’ARTE MODERNA! DI Chiara Gallo

14 IBOO VIAGGI

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Matera rappresenta un em-blema dell’antichità con la celebre zona de “I Sassi”. Un percorso fatto di piccole strade bianche, che hanno attirato l’attenzione di po-eti, artisti e cineasti, primo fra tutti il regista e attore americano, Mel Gibson, il quale ha scelto proprio la zona dei Sassi per le riprese del suo capo-lavoro “La Passione di Cristo”. Terza città più antica al mondo, con i suoi rioni, le sue chie-se secolari, gli antichi forni, durante il periodo estivo rappresenta uno scenario quasi subsaha-

15IBOO VIAGGI

riano, di incredibile fascino. Questa città non è fatta solo di storia ed arte, ma anche di natura. Ne è una prova

il grande parco della Mur-gia Materana, un altipiano roccioso tra la provincia materana ed il territorio pu-gliese che si estende per circa 8000 ettari e rientra nel “Parco Naturale Regionale Storico ed Archeologico

della Murgia Materana e delle Chiese Rupestri”. Un ambiente all’appa-renza inospitale, brul-lo, ma capace di con-servare quella magia tipica del sud Italia che ancora oggi at-

trae escursionisti e ap-passionati di trekking. A

Matera tuttavia ci si reca anche per l’ottima cucina,

composta da ingredienti semplici ma di alta qualità come il noto Pane di Mate-ra, ottenuto da una miscela di semole di grano duro e lavorato secondo un meto-

do antico risalente al ‘500. E poi ovviamente burrate, ricotte, mozzarelle, magari accompagnate da pomo-dorini freschi e dall’aroma di alcuni pregiati vini lo-

cali DOC, come il Matera Rosso o il Matera Greco. Una località antica, moder-na e ancora tutta da scopri-re!

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vinibiagi.com

Azienda Agricola F.lli Biagi - C.da Civita, 93 - Colonnella (TE) - Tel. 0861 714066 www.aziendaagricolabiagi.com

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vinibiagi.com

Azienda Agricola F.lli Biagi - C.da Civita, 93 - Colonnella (TE) - Tel. 0861 714066 www.aziendaagricolabiagi.com

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Andrea Castrignano è un uomo di classe, elegante, l’immagine perfetta dell’immobiliarista a cui ti affideresti senza timori per la scelta della tua casa. La grande esperienza acquisita negli anni lo ha reso un professionista di alto livello. Il settore immobiliare non è certo nel suo periodo d’oro, ma Andrea è riuscito comunque a rimanere in vetta, continuando a concludere affari importanti dal suo studio di Piazza del Liberty, in pieno centro a Milano. Come ogni persona intraprendente ha saputo adattare il suo talento an-che ad altri settori, primo fra tutti quello televisivo. Dal 2011 infat-ti il canale Real Time lo ha scelto come volto della trasmissione “Vendo casa disperatamente”, insieme alla collega Paola Marella, e del nuovo programma “Cambio casa. Cambio vita”, di cui ne è unico conduttore. Una vita fatta di impegni, tanta passione e an-cora grandi progetti!

Come vi cambio la casa!

Intervista a Andrea CastrignanoChiara Gallo

18 IBOO PEOPLE

ph. Riccardo Lanfranchi

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Parlando del tuo lavoro, cosa significa per te intermediazio-ne immobiliare. Segui qualche filosofia particolare nel consi-gliare i tuoi clienti?

I trucchi del mestiere sono dif-ficili da svelare...certamente il mio approccio con i miei clien-ti è psicologico. I lunghi anni di esperienza, il lavoro svolto e i comprovati risultati ottenuti co-stituiscono un buon elemento di partenza, tuttavia ogni interme-diazione è un’esperienza uni-voca e sempre entusiasmante, ricca di risvolti importanti da scoprire. È essenziale capire le loro reali necessità e aiutarli a fare chiarezza tra di loro, capita spesso che le coppie si trovino in conflitto. A quel punto diven-to anche un po’ un mediatore tra di loro!

Dati i tuoi studi in America, puoi dirci quali sono le mag-giori differenze nell’ambito edilizio con il nostro Paese?

La mia esperienza negli Sta-ti Uniti ha approfondito molto le mie conoscenze nel settore. Il confronto è sempre fonte di grande crescita. Innanzitutto il loro concetto di “casa” è mol-to diverso dal nostro. Per noi la casa è vissuta come “l’inve-stimento” da tramandare, è si-nonimo di radici indissolubili. Siamo molto più restii al cam-biamento, mentre negli States i cambiamenti a livello abitativo sembrano essere più frequenti. È un trend sociale che qui in Ita-lia non abbiamo.

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Meglio vivere a Milano o a New York?

New York è una città di gran-de stimolo, esperienza che suggerisco sempre di vivere. Apprezzerai di più la tua vita milanese. La qualità della vita che abbiamo noi è raro tro-varla altrove!

Adesso una parte della sua giornata è interamente de-dicata alla televisione, in particolare con Real Time, ma come hai iniziato questo risvolto della tua carriera?

Le casualità della vita. Ho partecipato ad un casting con altri 35 colleghi e la sor-te mi ha aiutato. Oggi il talen-to mi permette di continuare quest’esperienza ed essere d’aiuto a tutti coloro che han-no bisogno di suggerimenti nelle scelte che coinvolgono le loro abitazioni. Chi avrebbe mai pensato di raggiungere risultati così importanti e di arrivare alla sesta edizione di “Cambio Casa, Cambio Vita!”!

In passato hai avuto occa-sione di collaborare anche con Paola Marella per il pro-gramma “Vendo casa dispe-ratamente”. Come è stato lavorare insieme a lei e qua-li sono i ricordi più belli che conservi di quell’esperien-za?

ph. Matteo Cirenei

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Sicuramente i ricordi sono belli! Ho iniziato la mia avventura televisiva su Real Time e sono grato a loro per aver creduto in me. Paola è sta-ta un’ottima compagna di lavoro, insieme ci siamo divertiti molto. Per scelte editoriali le nostre strade si sono separate, ma oggi sono felice di avere un format dove mi è possi-bile esprimere la mia creatività.

Al momento stai conducendo un programma tutto tuo, “Cambio casa, cambio vita”. Potresti spie-garci nel dettaglio di che cosa si tratta?

In ciascuna puntata del program-ma, mi occupo di ristrutturare gli interni di un appartamento, allo scopo di dare nuovo smalto ad un’abitazione un po’ lasciata an-

ph. Matteo Cirenei

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dare: mostriamo ogni fase di una ristrutturazione, dall’incontro con il cliente alla scelta dei materiali, dalla visita presso i miei fornitori, fino alla riconsegna dell’immobile. Si trat-ta dunque di un docu-reality. Ogni episodio contiene consigli, prodotti e spunti sempre nuovi, utili a trasfor-mare un’abitazione desueta in una da sogno. Il cambiamento della casa è anche un cambiamento in positi-vo nella vita di chi la abita. Adesso sto cercando di sviluppare un mio grande desiderio, ovvero quello di realizzare un nuovo programma che leghi il mondo del food al quello del design..stay tuned!

Ricapitolando, sei un di successo e affermato, che pratica il proprio la-voro con passione e dedizione, c’è ancora qualcosa che manca nella tua vita?

Ad oggi mi ritengo una persona molto privilegiata, avere per pas-sione il proprio lavoro è un lusso di pochi. Ci ho dedicato anima e corpo e la mia più grande soddisfazione è aver a fianco tanti bravissimi colle-ghi che mi aiutano a portare avanti i miei progetti. What else?

Infine torniamo a parlare di im-mobili: se dovessi consigliare una casa vacanza per l’estate 2015 dove sarebbe e perché?

Per me estate significa nuoto e buon cibo e certo all’Italia non man-cano località da sogno per trascor-rere delle vacanze indimenticabili! Personalmente io amo il mare ed essendo di origini pugliesi, mi sen-to di suggerire le nostre splendide coste pugliesi…storia, buona tavola e mare cristallino, la combinazione perfetta!

ph. Matteo Cirenei

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Elena Di Luigi

Nel 1990 Chiara Bo-schis mette da parte la

laurea in Economia per guidare l’azien-da di famiglia E. Pira. Da winemaker ha un obiettivo: trasfor-mare il rigido Baro-lo tradizionale in un vino rotondo ed el-egante, e ci riesce. Ancora oggi Chiara, da artigiana come ama definirsi, si limi-ta a produrre 25 mila bottiglie l’anno il cui 80% è destinato al mercato estero.

Essere tra le pion-iere della viticoltu-ra italiana ti rende orgogliosa?

Si. È importante far vedere alle raga-zze che ce l’ho fatta. Oggi tante donne studiano Enologia e collaborano a tut-ti i livelli. In passato volevano sposarsi e lasciare la cam-pagna. La mia gen-erazione ha rivoluzi-onato questo status quo grazie anche all’istruzione che ci ha permesso di lot-tare per la parità. Io ho lottato per essere

una produttrice e per fare dei cambia-menti in cantina e in vigna.

La cantina Pira è bi-ologica, perchè?

Nel 2010 ho chiesto la Certificazione Bio-logica ma ne appli-cavo il protocollo da tempo. Ho seguito gli insegnamenti di mio padre che non credeva in diser-banti, antiparassitari e concimi. La mia è stata una scelta di coscienza, un’etica di comportamento che ho nella vita e nel lavoro.

Perchè è impor-tante sapere se il vino che beviamo è biologico?Perchè la viticoltura è la cura delle pi-ante così come la medicina naturale e l’alimentazione sana curano la nos-tra salute. La vita è

Barolo che passione

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produciamo!

Pensando all’Europa vinicola ce da essere pessimisti o ottimisti?

Non so ma sono un’ottimista inguari-bile. Sono abituata a lavorare sodo ma mi rendo conto che il nos-tro destino spesso è in mani poco affidabili. Credo nell’EU ma non di rado l’Italia si ritrova a pagare conti non suoi.

Quali annate dovrem-mo tenere d’occhio?

Un produttore le sost-iene tutte, comunque non perdetevi il 2011 e il 2012.

Il segreto del tuo suc-cesso?

La passione e l’amore per il mio lavoro.

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ma la loro non deve essere una scelta romantica o di rip-iego, devono poter vivere lavorando la terra.

Tuo padre diceva che il vino è come le mucche, produ-cono latte buono solo se brucano i pascoli migliori. È anche la tua filoso-fia?

Certo! Questa è una citazione perfetta perchè con degli amici abbiamo recu-perato una borgata alpina nelle mon-tagne che chiamia-mo Terre Alte. Lì ab-biamo un caseificio in quota dove pro-duciamo il Castel-magno d’Alpeggio (www.Desmart in .it). Ti assicuro che il latte delle muc-che che brucano quell’erba è straor-dinario, come il for-maggio e il vino che

lare le nostre eccel-lenze e le denomi-nazioni è importante per sopravvivere alla concorrenza aggu-errita. Per assurdo si produce più parmi-giano falso all’este-ro che di originale in Italia!

Paesi non vinicoli si cimentano nella produzione di vino, per esempio la Cina. Cosa ne pensi?

Il vino è un business e la Cina presto sarà il primo produttore al mondo per quantità. Per noi è vita e cul-tura millenaria, ma dobbiamo accettare la realtà. L’impor-tante è migliorare i nostri vini e aiutare i consumatori a sce-gliere pensando alla qualità e all’etica. Per esempio facen-do capire che dietro un nostro vino c’è una piccola realtà artigianale.

Tornare a lavorare la terra in tempi di crisi è possibile?

Si ma non è facile, fare il contadino è dura. La terra è sta-ta bistrattata e se non si corre ai ripari presto l’umanità si ritroverà con danni irreversibili. I giovani vanno incoraggiati,

un equilibrio perfet-to che c’è quando siamo forti e sani. Se l’ambiente è in-quinato l’equilibrio si incrina e soprag-giungono malattie. Io voglio scegliere cosa mangiare e bere e per poter-lo fare devo infor-marmi.

Cos’è l’innovazione?

Un grande stimolo che ti rimette sem-pre in gioco e non ti fa mai abbassare la guardia.

Barolo è sinonimo di Italia. Questa iden-tità è salvaguardata a sufficienza?

L’Italia siamo noi che ci siamo rimbocca-ti le maniche e ab-biamo creato l’im-magine della qualità italiana. Alla politica spetta difendere gli interessi dei piccoli produttori contro le agro-industrie del nord Europa. Tute-

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Lorena Cacace

La sua impresa a Londra 2012 è rimasta impressa a chi ha seguito le Olimpiadi. L’argento nel 2 di coppia, sfumato a un passo dalla vittoria, rimane una delle più belle pagine dei Giochi olimpici, replicata da altri

successi a livello internazionale. Ora che si avvicina la sfida dei Campionati del Mondo di canottaggio, al via in Francia dal 30 agosto al 6 settembre, Romano Battisti torna in acqua più battagliero che mai. Solare, dal sorriso che conquista, fisico scultoreo plasmato da anni di canotaggio, l’argento olimpico e mondiale è già pronto per le nuove sfide che lo aspettano, magari per strappare quel per i Giochi di Rio e provare, chissà, a vincere l’oro.

Dal 30 agosto partono i Campionati Mondiali: come procede la preparazione?

Abbiamo appena affrontato i primi dieci giorni di preparazione pre mondiale e abbiamo davanti tre settimane ancora, ma ci stiamo preparando bene. Sappiamo che sarà molto difficile e per questo siamo molto concentrati e non sottovalutiamo molto. Durante gli allenamento lavoriamo

Fatica, abnegazione, disciplina e costanza, ma anche tanta passione. L’argento olimpico di Londra 2012 torna in acqua per i Campionati Mondiali e si racconta, sperando di arrivare a Rio de Janeiro e vincere quell’oro tanto desiderato.

Romano Battisti, cuore di canottiere

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molto sulla tecnica e per incrementare la potenza, senza lasciare nulla al caso.

Come squadra italiana, qual è il vostro obiettivo per i campionati? E il tuo personale?

Puntiamo a qualificare più barche possibili per le Olimpiadi e stiamo provando di continuo per rinforzare gli equipaggi. Per quanto mi riguarda, fino a poco tempo fa il mio obiettivo era continuare a far bene nel doppio per stare tra i migliori, ma ora mi sono messo a disposizione della squadra. Stiamo ancora provando e, a oggi, non c’è niente di sicuro. È una strategia che è stata fatta anche in altre occasioni e ha funzionato. Penso che lavoreremo tutti bene e riusciremo a raggiungere i

nostri obiettivi.

Qual è l’avversario che temi di più?

Nel doppio direi la Croazia: sono due anni che sono sul podio ai Mondiali e possono vincere anche con 3 secondi di distacco.

Parliamo un po’ della tua carriera: come ti sei avvicinato a questo sport? Ho iniziato fin da piccolo: avevo una passione per gli sport acquatici, ma non ero mai riuscito a praticarli. Quando vivevo con i miei genitori, il mare distava non meno di 30 chilometri e per me sport come vela o il windsurf non erano praticabili. Per mia fortuna, un ragazzo che conoscevo, faceva canoa, mi sono incuriosito e ho iniziato a seguirlo. Da allora non ho praticamente mai smesso e, siccome volevo alzare il livello, sono passato al canottaggio.

Cosa ti è piaciuto di più?Stare a contatto con l’acqua, la sensazione di scivolare stando seduti nell’imbarcazione. Ancora oggi è così, quel sentirsi scivolare su un fluido come quando sei sugli sci. Per gareggiare servono forza, intensità e tecnica, ma anche la passione e quel piacere non è mai svanito.

L’emozione di vincere una medaglia olimpica: cosa ricordi di quel giorno?

Mi ricordo che a un certo punto mi sembrava di essere in un sogno. Era una cosa che immagini così tante volte che non sembrava vero. Quella immensa tribuna piena di persone, l’atmosfera: era tutto quello che sognavo e che avevo focalizzato. A un certo punto, durante la gara, quando mi sono accorto che eravamo in testa, pensavo tra

me e me: ‘Romano ti stanno facendo vincere le Olimpiadi’. Mi sembrava che non ero io a vincere. Poi, a un certo punto, sono arrivati i neozelandesi che hanno rovinato la festa. Quando ti abitui a stare avanti e con lo sguardo vedi che hai tanto margine di vantaggio, anche se vedi gli avversari farsi sotto, pensi che ce la puoi fare. Invece, penavamo per poterli tenere, poi loro hanno aumento con un velocità mai vista e, nonostante noi stessimo andando forte, ci hanno passato.

Oggi non ho nessun rimpianto, anche se, quando ci penso, mi fa rabbia perché, dentro di me, mi vedevo già con l’oro al collo. Sono arrivato a Londra che non conoscevo il mio valore, poi ho pensato che potevo vincere un oro e finire lì. Invece, quel secondo posto mi ha dato la voglia di continuare ancora e di fare sacrifici per togliermi altre soddisfazioni. Vedremo cosa succederà.

Ci sono stati momenti difficili nella tua carriera? Se sì, come li hai superati?

Sì, ci sono stati. La parte difficile da superare è stata l’adolescenza, quando inizi a frequentare le ragazze e a uscire con gli amici e ti rendi conto che devi fare delle scelte. Mi sono trovato spiazzato e avevo quasi deciso di arrendermi. Alla fine, mi hanno convinto con una storia che sembrava identica alla mia: il mio ex allenatore e altri dello staff, che erano andati alle Olimpiadi, mi hanno raccontato i loro timori, le loro s c e l t e . Mi sono emozionato e ho pensato

che dovevo riprovare e così è stato.

Cosa rende un atleta un buon canottiere?

Direi la determinazione perché è sport molto duro non solo da praticare ma per gli obiettivi che ti devi dare. Se è per fare una passeggiata n acqua, è un’attività che consiglio a chiunque perché è molto completo, ma se hai degli obiettivi da professionista, devi essere pronto a fare grandi sacrifici. Non mi lamento di come sono andate le cose, ma devo dire che, a 30 anni, rimpiango di non essere andato a studiare nei

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college americani. I loro osservatori arrivano in Europa per cercare nuovi talenti, fanno una sorta di canottaggio-mercato in Europa, con tanto di procuratori sportivi e offrono borse di studio per studiare. È un’ottima opportunità per conoscere altri posti e studiare.

Cosa rende così distante la cultura sportiva degli Stati Uniti con quella italiana?

Gli americani sono molto simili agli anglosassone, solo che loro sono più marcati. A noi manca tanto, per noi lo sport è tale se vissuto a casa e il calcio conta per 90%. Invece, negli stati anglosassoni e negli USA vivono la passione per lo sport a cui si appassionano fino in fondo: non cambia se è calcio, tennis o canottaggio. Un’altra grave carenza è quella della pratica a scuola e intendo far provar davvero uno sport. Se nell’ora di educazione fisica mi fanno fare gli scatti, non posso dire di aver fatto il velocista. Infine, la carenza cronica di strutture adeguate e di canali giusti che possono far davvero appassionare la gente anche agli sport minori.

Come ti prepari prima di entrare in acqua?

Ho i miei riti scaramantici, ma li cambio spesso, un po’ da come mi dice il mio cervello. Cerco di ragionare molto, quello sì, e in base a come mi sento, mi carico mentalmente.

Per mantenere alta la concentrazione, bisogna anche sapersi rilassare: tu cosa fai?

Non riesco davvero a rilassarmi, sono iperattivo. Quando sono in gara devo attivare tutti i sensori per produrre adrenalina, ma poi la devo anche smaltire. Sto iniziando ora a capire come si fa, visto che la gara dura 6 minuti, ma è davvero difficile. Cerco di lavorare con la respirazione, ascolto musica, mi faccio una doccia, ma non ho ancora trovato un metodo universale.

Cosa ti aspetti per il futuro?

Mi sento davanti a un bivio. Ho 30 anni e vorrei tornare alle Olimpiadi, ma devo capire cosa fare in questi anni da grande. Voglio darmi altri obiettivi anche per tentare altre strade. Mi piacerebbe partecipare alla Coppa America, per esempio, ma prima devo capire cosa voglio diventare. Poi ci penserò.

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È stato un successo l’evento “Una Meta per Gianca”, or-ganizzato da La Colonna – Associazione Lesioni Spinali Onlus, svoltosi a Jesolo lo scorso sabato 1 agosto 2015, con l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere le ricer-che del Professor G. Fuma-galli sulle cellule staminali prelevate dalle meningi, ai fini di curare le lesioni croni-che al midollo spinale.

Le sedici squadre parteci-panti hanno dato spettacolo nel corso di tutta la giorna-ta con un torneo di rugby touch senza placcaggi né mischie, pensato apposita-mente per permettere a tut-ti (uomini, donne e bambini) di poter partecipare.

UNA META PER GIANCA”, IL RUGBY IN CAMPO PER SOSTENERE LA RICERCAGrande festa a Jesolo sabato 1 agosto!

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Il torneo ha fatto da sfondo ai tanti momenti di condivisione e aggre-gazione dove i veri pro-tagonisti sono stati gli oltre 1500 presenti “sce-si in campo” per dare il loro contributo.

L’evento è entrato nel vivo con il collegamen-to via Skype con il Presi-dente dell’Associazione Giancarlo Volpato che, dopo aver regalato in-tense emozioni con le sue parole, ha dato il via al terzo tempo par-ty, uno dei tanti modi che hanno permesso di raccogliere oltre 20 mila euro.

Hanno partecipato all’i-niziativa i rugbisti azzurri Francesco Minto, Edoardo Gori, Paul Derbyshire, Mi-chele Campagnaro, Vale-rio Bernabò e Alberto De Marchi.

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PORTOFINO

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Un nome conosciuto in tutto il mondo,

sinonimo di eleganza e dolce vita.

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Attorno alla famosa piazzetta

scorre la voglia di vacanza

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Foto Archivio Agenzia In Liguria

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E’ uno dei luoghi simbolo della Liguria e del turismo nel mediterraneo. Famoso nel mondo e tutto da vede-re: ecco Portofino, borgo di mare costruito attorno a una baia, con le case alte e colo-rate addossate al porticciolo e alla celebre piazzetta. Qui il mare riflette i colori delle case, del cielo e della vege-tazione e ospita gli yacht, i battelli e i traghetti che ar-rivano e ripartono. Tutto in un’armonia perfetta: questa è Portofino. Raggiungetela via mare con i battelli che partono frequentemente dalla passeggiata a mare di Rapallo e Santa Margherita Ligure, oppure da Camogli

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35IBOO VIAGGI

e Genova. Passeggia-te per il borgo e fra le boutique delle grandi firme. Vi consigliamo un percorso pedonale che dalla celebre Piaz-zetta si inerpica a piedi verso ilCastello Brown, con il suo parco immer-so nel verde, fino al faro: da qui avrete un pano-rama indimenticabile

della splendida baia. Prima tappa la Chiesa di San Giorgio (XII secolo), il santo patrono di Por-tofino, festeggiato il 23 aprile con il tradizionale falò in piazzetta.

Sul sagrato un risseu bianco e nero costru-ito con i sassi di mare, tipico della trazione li-gure. Sul lato la sco-gliera a picco sul mare che scende nelle ac-que dell’Area Marina Protetta. Tutto il terri-torio fa parte del Parco Naturale Regionale di

Portofino. Visitate anche il museo en plain air nel giardi-no alle spalle della Marina di Portofino che espone scul-ture d’arte contem-poranea di artisti di fama mondiale.

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Volo in ritardo? Difendersi si può.

Con l’arrivo dell’estate gli aeropor-ti italiani registrano un notevole incremento dei flussi di passeg-geri in transito, alle volte tale da diventare difficilmente gestibile sia per il personale aeroportuale che per le stesse compagnie aeree.

Questo spesso, e soprattutto nel periodo agostano, causa una in-finita serie di ritardi dei voli aerei ed ancora più spesso questi ritardi possono superare le 2 e più ore ris-petto all’orario di partenza od arri-vo previsti.

Chi di noi non si è trovato coinvol-to in passato in situazioni simili?

L’attesa è estenuante e lo stress si sostituisce facilmente alla gioia per la tanto attesa vacanza.

Che fare in questi casi? Esistono delle forme di tutela per il viag-giatore?

Lo abbiamo chiesto all’avv. Antoni-no Chiaramonte, del Foro di Paler-mo, da tempo impegnato sul terri-torio nazionale con il proprio Studio Legale in una quotidiana battaglia alle più note compagnie aeree ed a difesa dei diritti dei passeggeri.

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Avvocato, leggiamo in ques-ti giorni estivi su giornali e sui social network di ritardi aerei e cancellazioni di voli, che in alcuni casi raggiun-gono anche le 11 ore. Come difendersi?

Parto col dirle che ha fatto bene ad accostare il ritardo aereo prolungato con la can-cellazione del volo, perché di fatto i due casi sono trat-tati pressoché nella medesi-ma maniera dal sistema delle norme italiane ed europee.

In che senso? Ci spieghi.

Veda anche se c’e’ davvero scarsa consapevolezza da par-te dei passeggeri sul punto, esiste un Regolamento del-la Comunità Europea che è il 261/2004 che tutela il viaggia-tore in caso di cancellazione del volo aereo, prevedendo un risarcimento del danno - meg-lio definito come “compen-sazione” - quasi automatico e che varia da 250 a 600 euro a passeggero a seconda della distanza chilometrica. Per fare qualche esempio un Palermo – Londra darebbe diritto a 400 euro, un Roma – Milano a 250 euro, ed un Roma – New York a 600 euro. Ebbene, prima del 2009 tale risarcimento era riconosciuto solo ai passeg-geri di voli soppressi, ma una sentenza della Corte di Giusti-zia Europea, del 19 novembre 2009, nota come “Sturgeon “, ha stabilito che tale forma di risarcimento spetta anche ai passeggeri di voli “ritardati” quando il ritardo abbia com-portato di giungere a destina-zione almeno 3 o più ore dopo

l’orario previsto nel piano di volo.

Quindi ci sta dicendo che ogni volo arrivato a destina-zione con un ritardo pari a 3 o più ore dà diritto ad un ris-arcimento di 250 euro mini-mo?

Si certo. Occorrono però al-cune precisazioni. Il risarcimen-to non spetta nel caso in cui il ritardo sia dovuto a cause di forza maggiore e la compagnia possa dimostrare di aver adot-tato tutte le misure idonee ad evitare la cancellazione od il ritardo. La compagnia in ogni caso ha l’obbligo di informare i passeggeri sulle ragioni del ri-tardo o della cancellazione. Vi sono poi una serie di casistiche particolari che possono ridurre il diritto a risarcimento fino al 50%.

Avvocato, facciamo degli esempi per i nostri lettori.

Una tempesta , ad esempio, che abbia costretto a terra tutti i voli è una causa di forza maggiore. Un divieto di sorvolo impartito dalle autorità dell’avi-azione nazionale è una causa di forza maggiore. Un guasto tec-nico dovuto a scarsa manuten-zione, lo sciopero programma-to del proprio personale di volo o la carenza di personale non costituiscono, secondo l’attu-ale giurisprudenza comunitaria e nazionale, idonea giustifica-zione del ritardo. In questi casi scatta il diritto al risarcimento. In ogni caso ribadisco che è onere della compagnia non solo provare la causa d forza maggiore ma anche l’impossi-bilità di farvi fronte. E questa è

Avv. Antonino Chiaramonte

la prova più difficile da fornire.

Quanta consapevolezza cre-de che abbiamo i passeggeri di questi diritti?

Come ho già detto prima poca ma forse sarebbe meglio dire nessuna. Proprio l’altro gior-no mi trovavo a bordo di un Roma – Palermo che portava cospicuo ritardo per gli annosi problemi del Terminal 3 di Fiu-micino. La gente giustamente si lamentava ma nessuno ave-va idea di quali fossero i propri diritti. Quando se n’e’ discusso sono rimasti tutti abbastanza sorpresi, quasi increduli. Come dico sempre ai miei clienti sa-pere non è solo un diritto ma anche un dovere.

Beh, si sarà fatto risarcire al-lora..

No. Purtroppo o per fortuna si-amo arrivati a destinazione con un ritardo di un’ora e mezza. :-)

Avvocato, per concludere, cosa fare allora in caso di ritardo o cancellazione del proprio volo.

Conservare il biglietto, la car-ta di imbarco e prendere nota dell’orario di arrivo. Rivolgersi poi ad un legale che tratti le questio-ni dei disagi aerei che saprà cer-tamente come avviare le proce-dure risarcitorie. In bocca al lupo e buone vacanze a tutti.

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Cosa facciamo dopo una delusione d'amore?

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Virginia Maloni - psicoterapeuta

Continuiamo a guardare il loro profilo sui social per vedere se hanno scritto qualcosa su di noi? Ve-diamo l'ultima volta che si è collegato su wuttup? Cerchiamo di capire con chi abbia iniziato un'altra relazione? Cerchiamo di incontrarlo per caso con la speranza che possa ripensarci? Ci vestiamo carine per riconquistarlo? Fingiamo di avere una nuova persona affianco per farlo ingelosire?

Mettiamo in atto una serie di comportamenti che a vol-te ci riportano indietro con l’età, degli atteggiamenti

fuori controllo e soprattutto sprofon-diamo nel vuoto e nel “senza senso” rispetto alla nostra identità che deve ricostituirsi senza il nostro partner. Dopo la fine di una storia e passata la crisi acuta, quella della delusio-ne e delle lacrime, prende il posto la fase della totale apatia, che porta però ad interagire virtualmente su facebook anche perché si cerca di sopperire il vuoto emotivo: l’aumen-to delle interazioni potrebbe anche suggerire che la persona ‘lasciata’ cerchi di riempire il vuoto emotivo con una maggiore attività sui social, che di certo non può deludere, ferire o piantare in asso come invece può fare un partner reale. Tutti sappiamo che su Facebook si può sorvolare sulla propria situazione sentimenta-le, oppure specificare se si è sposati, fidanzati, single o in una relazione. I ricercatori di Zuckerberg hanno cal-colato l’attività delle persone coin-volte in una relazione (esposta sul social), in termini di post pubblicati sulla propria bacheca o su quella del

partner, di messaggi inviati e ricevuti e di commenti ricevu-ti. Dunque, da questo studio viene a galla che le attività si sviluppano su una linea di

base regolare e durevole du-rante la relazione e che il giorno dopo la separazione si registra un picco di aumento (del 225% del volume medio) delle inte-razioni. A determinare questo incremento netto contribuisco-no i messaggi di supporto degli

amici, pubblici (in bacheca) o in pri-vato (posta).. Spesso ci ritroviamo a criticare le nuove tecnologie, i modi in cui vengono utilizzate, l’eccessiva facilità con la quale inseriamo dati, foto e pensieri personali. Ci sono delle volte, però, in cui la rete può essere il giusto luogo dove smettere di sentirsi soli, dove trovare conforto, aiuto, o semplicemente una mano (anche se virtuale) amica.

Attenzione, dunque, quando si vie-ne lasciati: non pubblicate post malinconici che esprimono il vo-stro stato d’animo o struggenti fotografie dell’ex o di nuovi (e fin-ti) amori per scatenare la gelo-sia di chi ha messo fine alla storia. Internet chiaramente non può es-sere considerata una cura, ma rap-presenta un valido supporto per ren-dersi conto di non essere soli, di non essere gli unici a vivere un disagio e sopratutto per condividerlo con qualcuno che non è esterno a quella situazione, anzi, la vive in prima per-sona. Ci si riconosce in quelle perso-ne, ci si sostiene, si offrono soluzioni e forse, un po’, ci si racconta come sopravvivere ed andare avanti in un momento in cui ci sembra di spro-fondare,

Sono tante, come dicevamo, le per-sone che trovano nei social network o nei blog, il modo per “esorcizzare” la noia o il proprio disagio dopo una delusione d’amore. Quando scri-viamo, mettendo nero su bianco le nostre paure, queste prendono forma ma, nello stesso tempo, si realizzano e si affrontano. Di cer-to dimenticare un amore di dieci anni è diverso dal dimenticare un amore di cinque mesi. In una sto-ria lunga i sentimenti assumono dei connotati profondi e ci si sente pienamente facenti parte della vita dell’altro. Se ciò viene a mancare

sarà più difficile distaccarsi ma asso-lutamente possibile. Con la forza di volontà si può ottenere tutto quel-lo che si vuole, basta avere fiducia! Se reagirai con coraggio scoprirai che una delusione d’amore ti por-terà verso una vita migliore e po-trai innamorarti di nuovo con mag-giore maturità e consapevolezza. Il dolore, la sofferenza e gli er-rori hanno sempre aiutato l’uo-mo a migliorarsi e a renderlo più forte e poi… nessuno è mai mor-to per una sofferenza d’amore! La forza dell’uomo sta proprio nell’affrontare le difficoltà e nel su-perarle, servendosi di esse come fonte di insegnamento per vi-vere una vita sempre migliore. Sii forte e pensa che tra poco sarai più felice di quanto lo sei mai sta-to/a!

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40 IBOO BEAUTY

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Juicy Couture, la maison simbolo del-la moda glamour, svela la sua nuova fragranza, I AM JUICY COUTURE.

I Am Juicy Couture esplode con un bouquet seducente di frutti maturi e polposi, che si fonde poi con un mix inebriante di Gardenia e Legni di Ca-shmere.

VENICE COLLECTION AUTUN-NO/INVERNO 2015

Per il prossimo A/I 2015 i maggiori esperti del colore e professionisti delle unghie OPI hanno creato una collezione che cattura l’essenza di una delle capitali più antiche e romantiche d’Europa.

Le 12 nuove tonalità di Venice Collection evo-cano l’eleganza sontuosa e lo splendore gran-dioso di questa città sull’acqua dallo spirito seducente.

Ogni notte, Supremÿa Baume compensa i danni subiti dalla pelle durante il giorno e la prepara a contrastare lo stress ossidativo del giorno successivo.La sua formula inedita racchiude un cocktail di at-tivi super potenti in una texture baume ricca e fon-dente, che avvolge la pelle con estrema delicatezza.

SUPREMŸA BAUME LA NUIT

LOOK AUTUNNO/INVERNO 2015Collezione Autunno/Inverno 2015. Il make up di Dick Page

“... Per l’Autunno/Inverno 2015 ho realizzato una tavolozza di legni invernali dalle nuance delicate e morbide come i caldi marroni combinati ai lucenti beige per un effetto nude dall’ombreggiatura natura-le.... “ Dick Page.

foto: omar algenii

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ELIZABETH ARDENALWAYS RED EAU DE TOILETTE

Always Red è una fragranza sontuosa, floreale orientale. Un’audace fragranza “rossa” che evoca la nuova donna Elizabeth Arden e ne cat-tura il carattere forte, appassionato, sensuale.

Objet Celeste - Etoile d'Or - Perlerette - Yapana - Brume d'HiverLe cinque fragranze che compongono la gamma dei profumi Vol-

nay - tutte unisex, tranne Perlerette che é femminile - hanno conservato la loro nota do-minante d'origine che Germain Duval aveva battezzato con un semplice numero: 4092 (cipria, rosa, vanilla, garofano). E' un segno prezioso di riconoscimento e di personalita', l'affermazione di una identita' unica.

PARFUMS VOLNAY

SHAPE PLUS SCULPT FACE KIT

Kit Viso Rimodellante Effetto Sculpting di Estee Lauder rimo-della l’ovale all’istante. Questo intuitivo kit rimodellante con-tiene due colori che scolpiscono all’istante e con maestria il viso. Due tonalità cremose coordinate donano luminosità e definizione all’ovale migliorandone profondità e dimensione.

41 IBOO BEAUTY

Page 42: Iboo Magazine-  luglio /agosto 2015