Menthalia Magazine - Aprile 2015

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sulla comunicazione e dintorni d’informazione Periodico N. 4 - ANNO IV APRILE 2015 IN QUESTO NUMERO Cosa si nasconde dietro un brand di successo? Lavoro & Tech: le nuove figure professionali BlaBlaCar: un caso di successo Selfie-mania & face recognition: cosa nascondono gli autoscatti? Novità dal mondo social: Instagram e WhatsApp si evolvono Moda e Social: di che colore è? e Sync Project: la musica come medicina Philographics? Scopriamo cos’è! LogArt: più che una corrente artistica, una sfida Nneka: la voce della speranza Curiosità: la Pasqua nel mondo Da dove salta fuori il pesce d’Aprile? Living Purple: Why not?

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Periodico d'informazione sulla comunicazione e dintorni.

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sulla comunicazione e dintornid’informazione

Periodico

N. 4 - ANNO IV APRILE 2015

in questo numero Cosa si nasconde dietro un brand di successo? Lavoro & Tech: le nuove figure professionaliBlaBlaCar: un caso di successoSelfie-mania & face recognition: cosa nascondono gli autoscatti?Novità dal mondo social: Instagram e WhatsApp si evolvonoModa e Social: di che colore è?The Sync Project: la musica come medicinaPhilographics? Scopriamo cos’è!LogArt: più che una corrente artistica, una sfidaNneka: la voce della speranzaCuriosità: la Pasqua nel mondoDa dove salta fuori il pesce d’Aprile?Living Purple: Why not?

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Editoriale

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Registrazione al Tribunale di Napoli N. 27 del 6/4/2012

Direttore Responsabile: Fabrizio PonsiglioneDirettore Editoriale: Stefania Buonavolontà

Art Director: Marco IazzettaGrafica & Impaginazione: Diego Vecchione

Hanno collaborato in questo numero:Stefania Buonavolontà, Francesca Casadei,

Maria Grazia Cassese, Flavia Cimmino,Alessandra De Lella, Silvia D’Altilia, Marco Iazzetta,

Andrea Ponsiglione, Davide Pistorio, Antonella Salottolo, Elena Serra, Alice Setafina,

Diego Vecchione.

Menthalia srl direzione/amministrazione 80125 Napoli – 49, Piazzale V. Tecchio

Ph. +39 081 621911 • Fax +39 081 622445Sedi di rappresentanza:

20097 S. Donato M.se (MI) – 22, Via A. Moro 50126 Firenze – 20, Via Cardinal Latino

Tutti i marchi riportati appartengono ai legittimi proprietari.

La pubblicazione delle immagini all’interno dei “Servizi Speciali” è consentita ai fini dell’ esercizio

del diritto di cronaca.

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Marco IazzettaGeneral Manager

Menthalia

Parole d’ordine: riflessione e curiosità

Il numero di aprile del Magazine di Menthalia è dedicato alla riflessione e alle curiosità.Avete letto, ad esempio, degli alberi che diventano distribu-tori di libri gratuiti a Berlino?L’idea è quella di far invadere le strade della capitale tedesca da una “Foresta di Libri”.Alcuni, anzi molti alberi, sono stati trasformati in librerie pubbliche per promuovere la lettura.Il progetto, intitolato Book Forest, è stato ideato da BauFa-chFrau e fa parte del programma Book Crossing Club che realizza librerie gratuite in tutto il mondo. A Berlino l'iniziativa della condivisione e diffusione dello scambio dei libri ha preso questa piega insolitamente creativa: i tronchi degli alberi abbattuti sono stati trasformati in teche dove qualunque passante può depositare o pren-dere un libro. E avete sentito di quell’artista argentino che ha modificato un vecchio tank trasforman-dolo in una “biblioteca mobile” per combattere l'ignoranza e diffondere la conoscenza?Raul Lemesoff gira l’Argentina distribuendo libri in tutti i centri urbani e le comunità rurali. Ma addentriamoci tra le pagine del Magazine…Si comincia con un approfondimento sul tema della comunicazione, o meglio, su cosa si nasconde dietro i brand di successo. Abbiamo, infatti, ricercato le origini di alcuni loghi che hanno fatto la storia della pubblicità: come sono nati, chi li ha inventati, cosa richiamano. Abbiamo toccato poi tasti dolenti come il lavoro, affrontando il forte legame che quest’ultimo ha oggigiorno con la tecnologia. Ci siamo chiesti, infatti, quali sono le professioni più richieste nel 2015. Abbiamo dedicato ampio spazio alla comunicazione perché crediamo fermamente che conoscere le best practice del settore possa dare un forte impulso e un’ispirazione creativa, sia agli addetti ai lavori, che ai più curiosi. In questo numero, per questo motivo, si parla di Bla Bla Car, azienda affermatissima nata pochissimi anni fa. Vi è un interessante articolo sui selfie, o meglio su quanto nascondo-no e su delicati temi come la face recognition. Le novità nel campo del mobile però non si fermano ai selfie, infatti, come è nostra abitudine, ci siamo guardati intorno per scovare le novità dei social network. Noi di Menthalia, infatti, siamo sempre attenti a cogliere le news che riguardano il mondo delle app e dei social media. Questa volta è il turno di Instagram e WhatsApp: le nuove funzionalità sono delle vere e proprie rivoluzioni.

Naturalmente in questo numero c’è molto di più!Buona lettura!

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Cosa si nasconde dietro un brand di successo?

Ogni logo non è soltanto un dise-gno,  un’immagine, ma rappre-senta il cuore di un’azienda.

In esso sono racchiuse tutte le sue carat-teristiche.Spesso i brand sono frutto di attente e studiate  analisi, ma altre volte nascono da lampi di genio o fortunate coincidenze.Di seguito vi riportiamo, in breve, la sto-ria di alcuni loghi di successo nati, talvol-ta, per caso.

NikeIl famoso baff o (Swoosh) altro non è che la  stilizzazione delle ali della Nike di Sa-motracia, dea della vittoria.Inventato da Carolyn Davidson nel 1971, che al tempo era una studentessa di grafica alla Portland State University, che disegnò per due dollari l’ora una serie di proposte  per Phil Knight, un insegnante che stava progettando la fondazione della Blue Ribbon Sports (BRS), la futura Nike.Tra le varie proposte venne accettata que-sta strana stilizzazione con il commento: “Non lo amo, ma crescerà con me”.Undici anni dopo Knight regalò a Ca-rolyn  un anello d’oro con lo «Swoosh» e delle azioni della società per ringraziarla.

AdidasIl logo della Adidas di oggi nasce dall’e-voluzione  di un’idea del fondatore Adi Dassler.Nel 1972 l’Adidas adottò il logo “trifoglio”. Solo nel 1996, rimanendo sempre sem-plice e chiaro, il design del logo si evolse in quello a “tre bande”. Oggi il logo Adi-das è composto da tre strisce parallele che simboleggianouna montagna e gli obiettivi e le sfide che ci attendono nella vita.

Air JordanIl logo Jumpman, invece, è nato per caso:Peter Moore stava pensando come allon-tanare Michael Jordan dalla Nike e, dopo

aver visto una sua fotografia scattata per un servizio fotografico di LIFE Magazineper le Olimpiadi del 1984, cominciò a fare degli schizzi. Nacque, così, il famoso logo, il resto è storia.

Le Coq Sportif“Il gallo sportivo” è un marchio francese che, dal 1948 ad oggi, ha subito diverse mutazioni.La costante, però, è sempre stata la ripro-duzione più o meno stilizzata di uno dei simboli della Francia, il “gallo gallico”, icona storica nata durante la Rivoluzione Francese.Il “gallo Chanteclair” utilizzato oggi è sta-to disegnato da Ron Arad ed evoca i con-cetti di dinamismo e di stile.

LacosteIl famoso coccodrillo nasce per una scom-messa.Pierre Gillou, durante la semifinale del-la Coppa Davis del 1927, promise a René Lacoste di regalargli una borsa di pelle di coccodrillo se avesse vinto un match sin-golo.Dal momento in cui Lacoste vinse la par-tita ritenne che il coccodrillo fosse il suo portafortuna e cominciò a portarlo stiliz-zato sulla sua divisa.Lo fece ricamare, infatti, sui blazer bian-chi da tennis e sulle magliette.In seguito continuò ad utilizzarlo per le sue linee di abbigliamento. 

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di Andrea Ponsiglione, Events Manager

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di Alice Setafina, Writer

Lavoro & Tech: le nuove figure professionali

Digital strategist, community manager, interaction designer, project manager, editor e ac-

count manager:  i lavori di oggi parlano inglese e sono tech. Come si sta evolvendo il mercato del la-voro? Il lavoro di oggi e di domani è strettamen-te connesso ai linguaggi dettati dalla sfera “digitale”.Sono diventate fondamentali le compe-tenze trasversali.Il mercato è in costante cambiamento ed è sempre più legato alle innovazioni tecno-logiche. L’attenzione verso le professioni del mobile è enorme.Sempre più aziende ricercano sviluppato-ri iOS e Android, UI/Ux designer (junior e senior).Il suggerimento per chi vuole entrare oggi nel mercato del lavoro è essere sempre cu-riosi e informati su tutto quello che acca-de nel mondo social e delle tecnologie, a prescindere dalle competenze di parten-za. Nell’ultimo anno, infatti, il mondo del lavoro ha visto un lento ma continuo evol-versi verso professionalità nuove. In ter-mini pratici questo si traduce nella neces-sità di avere una gran confidenza con gli strumenti quotidiani utilizzati al lavoro e in quella di essere presenti con un proprio profilo sulle piattaforme più  importanti, comprendendo i meccanismi che  con-traddistinguono le piattaforme social e tenendosi aggiornati sulle evoluzioni del settore.Queste semplici regole sono diventate fon-damentali oggi che il lavoro è diventato più che mai flessibile. Ma quali sono le professioni più richie-ste nel 2015?In Italia al primo posto vi sono le profes-sioni legate al mondo digitale; sono ri-chiesti poi esperti di marketing e comuni-cazione, di biotech e di ingegneria.

Sono queste le figure più ricercate in rete dalle aziende italiane ed europee secondo i dati di Face4Job, il motore italiano che mappa tutte le offerte di lavoro online pre-senti nei siti delle aziende.Quasi il 19% delle posizioni aperte sul to-tale della domanda interna, infatti, riguar-dano il settore Technology/IT. A seguire i settori in cui vi è maggiore richiesta sono:  turismo e ristorazione (intorno al 15%), commercio  (10% del totale della doman-da) e retail con il 7,29%. In cima alle ri-chieste nel settore It troviamo sviluppato-ri, software engineer, It e data architect e sistemisti. In questo ambito molti sono gli annunci anche per le figure legate al web, dall’analista, ai content editor, fino all’e-commerce manager.A livello globale le professioni più ricer-cate sono quelle legate all’accoglienza, all’hospitality e alla ristorazione, che cor-rispondono a più della metà del totale.Al secondo e al terzo posto della richiesta mondiale si trovano il settore Technology/IT (10,36%) e l’Engineering & Manufactu-ring (8,50%).Una delle professioni del futuro, e in par-ticolare del 2015, è quella legata al merca-to dei Big Data, che in Italia, sin dal 2014, si conferma in forte espansione con un trend di crescita del +25%.A fianco delle competenze tecniche ag-giornate, vi è da dire che, per le aziende che assumono, sono sempre più rilevanti le soft skills, quali l’adattabilità, la produt-tività, l’affidabilità e lo spirito imprendi-toriale.Il mercato del lavoro, tra le continue in-novazioni tecnologiche, evoluzioni della società e cambiamenti normativi, sta di-ventando un ambito da tenere sotto osser-vazione in cui le novità sono all’ordine del giorno. 

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di Davide Pistorio, Writer

BlaBlaCar: un caso di successo

BlaBlaCar è il servizio di ride sha-ring, e sottolineamo ride sharing e non car sharing o car pooling, più

popolare del momento.Il sito nasce nel 2010 con il nome Postoi-nauto.it dall’idea di un gruppo di studenti che avevano pensato di “modernizzare” il concetto di autostop e nel 2012 cambia nome in blablacar.it.Il nuovo nome sintetizza lo scopo dei suoi creatori: far condividere il viaggio, ovvero far socializzare, risparmiando e tutelando l’ambiente.Il conducente dell’auto offre un passaggio, specificando data, luogo e orario di par-tenza, tragitto, numero di posti in auto e costo del viaggio e, composto il gruppo, si parte.

Perché è un caso di successo?BlaBlaCar è una piattaforma attiva in 14 Paesi• con oltre 10 milioni di utenti• con più di 2 milioni di viaggi dispo-

nibili• con oltre 3 miliardi di km condivisi• con più di 216 milioni di euro rispar-

miati dai conducenti (fino ad oggi)• con un’app che ha totalizzato 5 milio-

ni di download• il cui servizio registra una media di

oltre 2 milioni di passeggeri ogni mese• che si rivolge ad un target di utilizza-

tori molto ampio, ovvero si tratta di un servizio massificato.

Ma qual è il vero punto di forza?Molti scelgono questo tipo di servizio per-ché i costi di mantenimento dell’auto sono alti, le assicurazioni sono salatissime, il prezzo della benzina continua a lievitare, sempre più persone si stanno sensibiliz-zando e stanno diventando green?Anche…La verità è che chi sceglie di viaggiare con Blablacar ha riscoperto il valore della chiacchiera.

Le persone lo scelgono non solo perché c’è un indubbio risparmio rispetto alle altre alternative di trasporto, ma perché l’espe-rienza sociale, il viaggiare in compagnia, la riscoperta del fare amicizia suscitano curiosità.Il viaggio diventa, infatti, un’occasione per fare conoscenza con altre persone che han-no esperienze di vita molto diverse tra di loro. Così come è strutturata, la commu-nity infonde sicurezza rispetto al tradizio-nale autostop. Ad ogni utente registrato, infatti, viene associato un punteggio di feedback. Prima di scegliere lo sconosciuto che ci porterà a destinazione, si può bene-ficiare dell’esperienza altrui.Possiamo, quindi, ammorbidire il vecchio detto delle mamme: “Non accettare mai passaggi dagli sconosciuti!”BlaBlaCar permette, infatti, di avere diver-se informazioni sui compagni di viaggio: si possono scegliere viaggi tutti al femminile e perfino il “livello di chiacchiera”, si va dall’utente silenzioso “Bla”, a quello dispo-sto a una chiacchierata normale “BlaBla”, per arrivare al più temuto di tutti, l’utente “BlaBlaBla”.La tariffa media calcolata da BlaBlaCar è di circa 5 euro ogni 100 km.Un’esperienza di viaggio sostenibile da provare.

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di Stefania Buonavolontà, Marketing & Communications

Selfie-mania & face recognition: cosa nascondono gli autoscatti?

Senza che quasi ce ne accorgessimo, i selfie sono diventati parte integran-te della nostra vita.

La possibilità di avere sempre a disposi-zione fotocamere digitali, con cui è pos-sibile con pochi e semplici click scattare foto e condividerle con la rete, ha silenzio-samente cambiato le abitudini di tutti noi.Senza esagerare possiamo affermare, in-fatti, che un selfie ogni tanto lo scattiamo tutti.Vere e proprie vittime della selfie-mania ve ne sono più di quante pensiamo.Dato su cui in tanti riflettono è il fatto che la moda degli autoscatti con il cellulare ci ha inconsapevolmente trasformato in am-basciatori digitali dei brand.I selfie, infatti, rappresentano una fonte inesauribile di preziosissime informazio-ni per gli addetti ai lavori del marketing.Non è affatto un caso che i big di Internet e del web come Facebook, Google, Yahoo, Pinterest e Twitter stanno investendo in software di face recognition!Un esempio tra tutti il sistema informati-co che permette a Facebook di riconoscere i volti all›interno di una foto e ci suggeri-sce di aggiungere dei tag.Il face recognition permette di ricavare dalle foto e dai selfie presenti sulle reti so-ciali dati che possono poi essere utilizzati dalle agenzie pubblicitarie o dai cervello-ni del marketing per capire le nuove abitu-dini di consumo dei clienti.I selfie, però, non interessano solo agli esperti di marketing, perché stanno mo-dificando i meccanismi comunicativi dell’uomo e rappresentano un cambia-mento considerevole della società.Gaia Rubera, docente del Dipartimento di Marketing dell’Università Bocconi di Milano, infatti, ha pubblicato sulle pagi-

ne della rivista universitaria “Via Sarfat-ti 25” i risultati di una ricerca condotta per diversi mesi che riguardava appunto quest’ambito.La professoressa nel suo studio ha analiz-zato l›impatto che i selfie hanno avuto sul mondo della pubblicità online e sul modo in cui le aziende concepiscono i propri prodotti.I vantaggi per le aziende individuati da quest›analisi sono davvero molti e i prin-cipali sono:

• la chiara individuazione dei gustii  selfie aiutano le società di marke-ting a scoprire quali sono le abitudi-ni e i gusti degli internauti.Grazie ai selfie è molto più facile per le aziende categorizzare i consuma-tori;

• è più facile spiare la concorrenzal›analisi dei selfie permette di tene-re sotto controllo l›andamento dei concorrenti di mercato e compren-dere quali siano i loro punti di forza e di debolezza;

• è possibile scovare gli evangeliz-zatorigli autoscatti condivisi sul web permettono alle aziende di indivi-duare facilmente gli  “evangelizza-tori”: consumatori così affezionati al  brand  o al prodotto al punto da esser pronti a promuoverla a tutti i costi all›interno della cerchia delle proprie amicizie virtuali.

Occhio agli scatti!  

Per lo studio sui selfie dell’Università Bocconi: http://www.viasarfatti25.unibocconi.it/notizia.php?idArt=14793

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di Antonella Salottolo, Web & Social Developer

Novità dal mondo social:Instagram e WhatsApp si evolvono

Instagram, network basato su imma-gini e video, lancia Carousel Ads, in-troducendo così due importantissime

novità nell’Instagram Marketing.La prima è la possibilità di caricare più im-magini nella stessa inserzione, visibili fa-cendo scorrere la schermata lateralmente.La seconda, invece, è la possibilità di inse-rire dei collegamenti ad altre pagine web.Cosa porteranno di nuovo queste due fun-zionalità?Sbarcheranno su Instagram gli storytelling e i link! Finora, infatti, non era consentito inserire una call to action che permettesse di approdare su una landing page esterna! A breve, invece, gli utenti potranno con un click lasciare il social network per navigare sui siti delle aziende!In pratica Instagram si apre anche al mon-do dell’e-commerce, infatti, potendo in-serire più immagini e, quindi, una vera e propria gallery, si potranno proporre prodotti e pubblicare delle vere e proprie “pagine vetrina” e allo storytelling, ovvero alla possibilità per le aziende di raccon-tarsi con infografiche e slider. Per chi si occupa del monitoraggio delle attività sui social, inoltre, si dice che verrà messa a di-sposizione un piattaforma per l’analisi dei risultati. Il pacchetto di strumenti per il business, che stando all’annuncio ufficia-le dovrebbe essere disponibile per tutti gli inserzionisti nei prossimi mesi, sarà com-posto da:

ü Account Insights per monitorare l’evoluzione della brand awareness sulla piattaforma grazie a im-pression, reach ed engagement;

ü Ad Insights che mostra il rendimento delle campagne (impressions, reach e frequency) per ogni annuncio;

ü Ad staging per gestire gli annunci pubblicitari, visua-

lizzandone le anteprime, salvando bozze e collaborando con i team creativi.

E WhatsApp?La famosa app che ha letteralmente cam-biato il nostro modo di comunicare  per-mettendoci di chattare con i nostri contatti telefonici in maniera gratuita con l’utilizzo di una quantità di traffico dati irrisoria, si espande.L’app di messaggistica istantanea che vanta 600 milioni di utenti e che ha fatto la sua fortuna con i messaggi gratuiti tra smartphone, lascia il mondo dei cellulari e approda anche sul web.Svariate app hanno imitato (e migliorato) le caratteristiche di WhatsApp ma, come spesso accade nel marketing, il primo amore non si dimentica mai e gli utenti hanno continuato ad usare WhatsApp.Molte sono state le novità che nel tempo hanno fatto discutere coloro che utiliz-zano questa applicazione: l’introduzione dell’abbonamento, l’acquisto record da parte di Zuckerberg, la bufala della ter-za spunta, l’ormai famosa spunta blu, ma questa volta la novità è rivoluzionaria.Si tratta, infatti, di una app per utilizzare WhatsApp da PC.

Per accedere a WhatsApp Web?Anche il login non è banale: bisogna scan-nerizzare un codice QR col proprio telefo-no e una volta autenticati si può chattare con i propri contatti direttamente dal web senza più utilizzare lo smartphone, tenen-do il dispositivo di partenza connesso.Come sempre il mondo dei social è in mo-vimento: non resta che stare con gli occhi ben aperti per vedere che altra sorpresa ci riserveranno!

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di Elena Serra, Events Manager

Moda e Social: di che colore è?

Di che colore è questo vestito?Per settimane sul web in tanti si sono interrogati su quale fosse il

colore di un abito.Nero e Blu o Bianco e Oro?La risposta non è così banale.Per quanto possa sembrare incredibile, pare proprio che il mondo di Internet si sia spaccato in due!Ebbene un vestito blu e nero di Roman Originals a milioni di utenti appariva bianco e oro.Come è cominciata questa storia che ha fatto impazzire il web?Tutto è iniziato con una foto che Caitlin McNeill ha pubblicato su Tumblr.La giovane ventunenne scozzese in un post chiedeva alla rete dei suoi contatti di che colore fosse un abito che aveva indos-sato ad un matrimonio.Postata la foto sul web, è diventata virale in poco tempo, scatenando accesi dibatti-ti tra gli utenti.Persino Kim Kardashian e Kanye West sono intervenuti pubblicamente su Twit-ter: per il rapper il vestito è nero e blu, per la bellissima Kim oro e bianco.Sono molti i vip che hanno espresso la loro opinione: il fenomeno in rete è stato di una portata notevole.La vicenda mostra come ognuno di noi percepisce i colori in modo diverso.La didascalia di Caitlin McNeill: «Ra-gazzi per favore aiutatemi: questo vestito è bianco e oro o blu e nero? Io e i miei amici non riusciamo a metterci d’accordo e stiamo impazzendo» ha messo quest’e-videnza sotto gli occhi di tutti.La ragazza ha ricevuto moltissima atten-zione tanto che la discussione è poi passa-ta sui social network.

Per alcuni l’abito era azzurro e marrone, per altri ancora addirittura rosso.Ciò che è accaduto con il vestito è che gli osservatori nel corso della giornata ten-dono a scartare alcune fasce cromatiche per concentrarsi su altre, così alcuni igno-ravano il blu e vedevano il vestito bianco e oro, mentre altri portavano avanti il processo inverso.Un episodio davvero interessante che ci fa riflettere sul concetto di visione, di in-terpretazione e sul punto di vista, nonché sulla viralità al giorno d’oggi.L’abito, infatti, appariva di colore diverso a seconda del luogo dove veniva osser-vata la foto, se il luogo era molto o poco illuminato e da quanto l’occhio dell’os-servatore era stato sollecitato durante la giornata.La visione, per molti versi, è un processo piuttosto soggettivo.BuzzFeed, uno dei primi siti a essersi oc-cupato del colore del vestito, ha annun-ciato di avere raggiunto numerosi record di visite.Nelle prime cinque ore dalla sua pubbli-cazione, il post di BuzzFeed sul vestito è stato visualizzato 16 milioni di volte, e a un certo punto il sito ha avuto 670mila visitatori in contemporanea online a leg-gere l’articolo.In molti hanno anche provato ad analiz-zare le cause di un simile successo “vi-rale”: da un lato c’è stata la curiosità di sapere come vedono il vestito gli altri, dall’altro il fatto che diamo di solito per scontato che i colori siano una cosa ugua-le per tutti, e non così soggettiva.

Un episodio divertente che non può che far sorridere e riflettere!

CurioSitàin molti hanno scherzato sull’episodio creando una serie di parodie per aumentare la propria visibilità o addirittura pubblicizzare i propri prodotti.Un esempio è la campagna della Lego che ha realizzato due personaggi con vestiti a righe bianche e oro e nere e blu, ma in rete si è visto veramente di tutto.

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di Francesca Casadei, Copywriter

The Sync Project: la musica come medicina

Per qualche ragione la gente risponde alla musica, non solo a livello emo-zionale, ma anche biologico. Svariate

ricerche hanno mostrato che la musica ha profondi effetti sul cervello: innesca reti neurali legate al movimento, alla cognizio-ne, all’apprendimento, alla memoria ed alle emozioni e può aiutare per l’ansia, la de-pressione, il dolore, la concentrazione, l’in-sonnia e la fatica. In alcuni casi la musica è in grado di migliorare la capacità cognitiva in pazienti affetti da demenza o sopravvis-suti ad un ictus. È stato dimostrato, inoltre, che può aiutare le persone ad uscire dalla condizione autistica e i malati di Parkinson a regolare la propria andatura. Cosa acca-drebbe se fossimo in grado di trovare un modo per decodificare l’effetto che la mu-sica ha sull’organismo umano? Potremmo usarla per migliorare la salute delle perso-ne? Queste sono le domande che hanno portato alla nascita di una piattaforma per cercare di capire i misteriosi legami tra cor-po, musica e salute: The Sync Project.

Il progettoThe Sync Project, studiando i rapporti tra la musica e il corpo umano, cerca di com-prendere meccanismi fondamentali anco-ra poco conosciuti. Giungendo, infatti, a migliori modelli di comprensione, si potrà usare la musica per modificare il modo in cui il corpo si relaziona con una particolare patologia.La logica che guida il progetto è semplice.Partendo dal fatto che la tecnologia weara-ble consente di raccogliere enormi quantità di dati sui nostri corpi e che servizi come Spotify, invece, consentono di comprendere e selezionare le preferenze musicali perso-nali, si possono raggiungere sorprendenti risultati se si integrano questi ambiti.Cosa accadrebbe, infatti, se si potessero mischiare e sovrapporre questi due insiemi di dati per vedere come i corpi stanno rea-gendo, momento per momento, alla playlist selezionata?

Il progetto prevede una collaborazione a li-vello globale che coinvolge alcune delle menti più appassionate e visionarie della scienza, della musica, della salute e della tecnologia. Questo progetto si rivolge, infatti, a scienziati, appassionati di musica, ingegneri, musicisti, produttori di dispositivi, pazienti e gruppi di difesa dei pazienti. Insomma “to sync” come sincronizzare il potere della musica, della scienza e delle persone.

Il ruolo della tecnologia wearableAncora una volta la tecnologia wearable (tra i trend principali di questo 2015) può dare un contributo più che significativo. The Sync Project, infatti, mira a monitorare le risposte corporee individuali alle canzoni, sfruttando una combinazione di fasce per il rilevamento delle onde cerebrali, un fitness tracker e un cardiofrequenzimetro. Il tutto collegato ad un’app, sviluppata in collabora-zione con la società di design IDEO, che ri-leverà i movimenti facciali e li assocerà alle metriche delle canzoni, col fine di mostrare in tempo reale gli effetti della musica sulle persone, sulla capacità di concentrarsi, sulla frequenza cardiaca e sulle emozioni. Que-sto tipo di collaborazione tra tecnologia we-arable e app mobile potrebbe avere diverse applicazioni: ad esempio, potrebbe rilevare e segnalare agli autisti di camion quando è il momento di fare una pausa.

Ma gli effetti della musica sono uguali per tutti? Certe canzoni ti rilassano, altre ti caricano, altre risultano insopportabili: si cercherà di capire anche quanto incide il gusto musi-cale individuale. È probabile che la musica piacevole per una persona sarà più efficace per alleviare il dolore o l’ansia. La musica può essere davvero considerata una medi-cina? Solo seguendo questo importante e ambizioso progetto si capirà quanti passi avanti si riusciranno a fare in questo giova-ne campo di studio. Stay tuned!

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Grafica e filosofia insieme: una fu-sione che funziona?Spiegare la filosofia con la

grafica, raccontare le grandi idee con la sintesi di forme semplici è l’idea del designer spagnolo Genis Car-reras. Sicuramente una prospetti-va interessante, no?Pensiero filosofico e design, ovve-ro sintesi estrema di concetti com-plessi: da ciò nasce Philographics, grandi idee in forme semplici.Philographics raccoglie il pensiero filo-sofico occidentale in 95 disegni, ognuno dei quali rappresenta un –ismo che ha contraddistinto il pensiero di una deter-minata epoca storica.Dall’edonismo allo stoicismo, passando per l’idealismo, il capitalismo, l’esisten-zialismo, lo scetticismo, il determini-smo, il femminismo, il misticismo e il panteismo, solo per citarne alcuni.Nel lavoro di Carreras, ogni scuola di pensiero si estrinseca in una singolare composizione di forme geometriche, co-lori vividi, toni brillanti, linee minimali e in una breve definizione di ogni teoria, per dare senso e significato a tutto l’in-sieme di elementi.Così, per esempio, l’assolutismo è un pallino nero su fondo bianco, lo scetti-cismo è una barra diagonale che richia-ma la possibilità di scegliere all’infinito, l’individualismo è un rettangolo di trat-tini blu su cui emerge un trattino bianco, e così via. Un progetto ambizioso e affascinante che non può che incuriosire professori, stu-denti di filosofia e di design.L’obiettivo di Carreras era quello di cre-are un nuovo linguaggio per comunicare la filosofia visiva, utilizzando metafore e altre volte reinventando simboli esisten-ti.Dare vita a un nuovo linguaggio visivo, capace di rendere la filosofia accessibile e attraente.

Un progetto che fa riflettere anche per la non unicità delle immagini: ogni figura, infatti, si presta all’interpretazione del singolo. Ogni forma può essere interpre-tata in svariati modi. Dove alcuni fanno un collegamento, altri, invece, leggono significati diversi.Carreras parte dal presupposto che, molto spesso, per cercare di spiegare qualcosa di arduo da comprendere è sempre meglio affidarsi a poche parole e immagini.Il progetto inizialmente constava di una serie di poster in grado di sintetizzare vi-sivamente concetti non immediati come il razionalismo, l’individualismo o il ni-chilismo.In seguito, il designer ha lanciato una campagna su Kickstarter, piattaforma di crowdfunding leader a livello mondiale per i progetti creativi, adattando la sua iniziale idea ad un formato differente.Ha creato, così, una serie di cartoline: una raccolta di 95 teorie filosofiche stampate, pronte per essere appese al muro, inviate a un amico, o usate come per un gioco di carte dal carattere intellettuale.Un’enciclopedia in infografica tutta da sfogliare in cui in 32 caratteri lo spagnolo Carreras ha sintetizzato le più importanti correnti filosofiche della Storia del Pensie-ro.

di Diego Vecchione, Graphic Designer

Philographics? Scopriamo cos’è!

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di Silvia D’Altilia, Blogger

LogArt: più che una corrente artistica, una sfida

La LogArt, corrente artistica e filoso-fica contemporanea, ha l’intento di sferrare un duro colpo al nostro se-

colare bagaglio di credenze e opinioni. Vuole far nascere interrogativi, perplessità e domande. Vuole dare nuova linfa al dialogo e al dibattito. Vuole creare lo stupore nelle coscienze. Vuole trasformare lo spettatore, il fruitore dell’opera d’arte, in elemento par-tecipe e creatore dell’opera d’arte stessa. Si tratta di una corrente contemporanea che vuole far interagire arte, matematica e filo-sofia. Come scrive la fondatrice delle corrente, Maria Angelone, nel libro redatto a quattro mani con Giuseppe Savarese, manifesto di questa nuova arte, la Log Art vuole creare un ponte di collegamento tra la matemati-ca e l’arte, ovvero tra la bellezza artistica del pensiero matematico e la bellezza geome-trica dell’arte. L’intento dell’eclettica artista è quello di creare una nuova forma d’arte in cui piacere estetico, empatia emoziona-le, paradossi, ambiguità e problemi irrisolti della parola si fondano con simboli e segni matematici, oggetti e immagini al fine di dar vita ad opere che aprano al discorso, alla riflessione e all’azione. La LogArt è, possia-mo dire, l’espressione artistica dei paradossi, delle ambiguità, di ipotesi e di congetture e dei problemi irrisolti. Si tratta di intuizioni e riflessioni interessanti che non possono che ammaliare e intrigare chi ama il mondo del-la comunicazione e del linguaggio, nonché matematici e logici. Le installazioni di Ma-ria Angelone, infatti, mettono lo spettatore di fronte a domande, dubbi e perplessità che riguardano da una parte l’opera, ma dall’al-tra la vita stessa del singolo.Ma di cosa stiamo parlando? Di che opere si tratta? Facciamo un esempio: The Energy of a TERNA generates the dance of life.Quest’installazione ha come protagonista l’equilibrio tra energia, umanità, futuro e ambiente e la sopravvivenza del nostro pia-neta. Si tratta di un impianto geometrico in cui, giocando su tre terne pitagoriche e sulla

proporzione matematica che lega il triango-lo rettangolo e i tre quadrati di ogni terna, con un volo pindarico, si vuole far riflettere il fruitore sulla corrispondenza tra queste formule e il legame tra l’energia, l’umanità, e l’ambiente che dovrebbero essere in rap-porto armonico proprio come le forme ge-ometriche. Attraverso un frattale matemati-co posto in correlazione con uno naturale, inoltre, l’opera esprime il senso di ordine e l’eleganza che lega la proporzione al bello, evidenziando che le forme geometriche, nel corrispondersi a quelle naturali, racchiudo-no in nuce energia pura. Letta la spiegazione dell’opera sembra un’impresa immaginarla e vederla raffigurata, invece, paradossalmente quanto detto è rappresentato con una sem-plicità e chiarezza quasi disarmante.Tutte le terne pitagoriche e il frattale mag-giore si raccordano, mediante frecce illumi-nate con LED, in un cerchio, che rappresenta la generazione all’infinito di queste figure. Il circuito rotante delle luci e il brano musica-le Fluens, di Filippo D’Eliso, accompagnano il fruitore nella lettura dell’opera, facendogli cogliere il concetto del dinamico progresso dell’umanità e della prospettiva di un futuro sostenibile. Ogni opera di LogArt, inoltre, non si esaurisce con la parte visuale, ma è corredata da un book, che contiene un te-sto di approfondimento con il suo substrato matematico, nonché brani musicali inediti. La fruizione totale dell’opera si ottiene os-servando i pannelli, spesso, animati da luci e led, ascoltando la musica, leggendo il testo del book e discutendo con chi sta accanto per vedere cosa ha colto l’altro e se la sua posizione rispecchia la nostra.Vi sono, però, anche opere di altro tipo, come ad esempio, 100 Ties, che fa riflettere sul concetto di originalità e di valore espri-mendo uno dei paradossi della modernità.Angelone chiede, infatti, al fruitore dell’ope-ra di individuare la cravatta di Hermes tra 100 cravatte anonime.Una corrente artistica partenopea di cui si parla poco, ma che fa riflettere molto.

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di Maria Grazia Cassese, Medical Project Manager

Nneka: la voce della speranza

“La musica può salvare il mon-do”. Non si tratta dello slogan, or-

mai vintage, dei sessantottini, ma del messaggio che la cantante nigeriana Nne-ka vuole diffondere, dando nuova linfa a queste parole, credendoci fino in fondo. Finora, infatti, con la forza della sua voce e la purezza dello suo sguardo, è arrivata a oltre 10 milioni di visualizzazioni su You-Tube con il singolo Heartbeat.La cantante 34enne, sempre schierata in prima linea contro le ingiustizie commes-se nella sua Africa, crede, infatti, che la musica e l’arte possano cambiare il mon-do e il modo di pensare soprattutto dei giovani.Il nuovo album di Nneka, artista hip hop/soul/reggae, cerca di trasmettere forte e chiaro questo messaggio. My Fairy Tales, infatti, è un vero e proprio viaggio di scoperta e di riflessione in cui la cantante tratta temi politici e sentimentali legati alla sua nazione d’origine, la Nige-ria. Affronta questioni politiche e sociali in un modo spensierato e grazioso, qua-si con leggerezza, raccontando l’amara verità.  Ambasciatrice dell’AWDF,  Afri-can  Women’s  Development  Fund, e so-stenitrice dell’Occupy Nigeria Movement, movimento socio politico che nacque nel

gennaio del 2012 in risposta alla rimozio-ne dei sussidi sul combustibile in Nigeria, da sempre lotta per la sua terra, sfruttando la sua notorietà per dar voce a chi, invece, è stato più sfortunato di lei. La corruzio-ne, l’inquinamento ambientale e il ter-rorismo di Boko Haram è quanto Nneka ha sempre denunciato. My Fairy Tales, è un album da aspettare, sicuramente, con impazienza, che non deluderà chi ama la musica e la potenza che può avere il testo di una canzone.

Vita e carrieraNata in Nigeria da padre nigeriano e ma-dre tedesca ha un nome “potente”.Nella lingua degli  Igbo, popolazione che vive nella zona orientale della Nigeria, in-fatti, il suo nome significa “la Madre su-prema, la Madre migliore”. Fino all’età di 18 anni è vissuta a Warri, in Nigeria, per poi trasferirsi a Amburgo, in  Germania, dove ha intrapreso la carriera di cantan-te continuando, contemporaneamente, a studiare antropologia. Nel 2005 il suo esordio  con Victim of Truth, il primo di una serie di altri tre dischi. Artista interessante che ha colla-borato con diversi grandi della musica come: Massive Attack, Damian Marley e soprattutto Lenny Kravitz, riserva in ogni canzone grandi sorprese.

2005 Victim Of Truth

2008 No Longer At Ease 2010 Concrete Jungle 2011 Soul Is Heavy

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Curiosità: la Pasqua nel mondodi Flavia Cimmino, Account Office

Come si festeggia la Pasqua nel mondo?La Pasqua è una delle ricorrenze

più festeggiate nel mondo, seconda solo a Natale. Le esperienze e le tradizioni che circondano questo evento sono davvero tantissime: cibi, costumi e folclore, ogni Paese ha i suoi.

Gran Bretagna Nel Regno Unito la Pasqua si festeggia mangiando gli hot cross buns. Si tratta di dolcetti, una sorta di brioches, con cannella e uvetta e una glassa in rilie-vo di zucchero sulla cima. Questi dolcetti sono mangiati solo il Venerdì Santo, men-tre in Australia si gustano durante tutto il periodo pasquale e si trovano, inoltre, in numerose versioni, anche, ad esempio, al caffè e con ripieno alla marmellata. Altra tradizione, invece, è quella del Gio-vedì Santo, giorno nel quale si svolgono at-tività caritatevoli per i più bisognosi. Il più famoso è il rituale del Royal Maundy Gifts, nell’abbazia di Westminster, dove vengono donate ai poveri borse di denaro. Le borse vengono distribuite dal sovrano su un vassoio d’argento, dopo una cerimo-nia religiosa.

romania La Romania, Paese dell’Est dell’Unione Europea, spesso sottovalutato, è una terra dal ricco bagaglio di tradizioni. A Pasqua, secondo il rito cristiano-orto-dosso, il pranzo è una vera festa, per certi versi molto simile al pranzo del giorno del Ringraziamento negli USA.Consiste, infatti, di cinque portate.I piatti che non possono mancare sono la ciorba, una zuppa acida e l’agnello al for-no. Dopo il pranzo vengono portate in tavola delle uova, colorate però, con cui si com-batte. Tutti i membri della famiglia, infatti, si sfi-dano alla battaglia delle uova dipinte.

L’obiettivo è far urtare due uova sode una contro l’altra: l’uovo con il guscio più duro vince e il proprietario dell’uovo perdente deve mangiare tutte le uova che vengono rotte. La mattina della domenica di Pasqua, poi, i Rumeni si lavano la faccia con l’acqua in cui la sera prima vengono messe a mollo delle uova dipinte di rosso e una moneta d’argento (l’uovo rosso simboleggia la sa-lute e la moneta la purezza).

FinlandiaAnche in Finlandia la festività della Pa-squa è molto sentita.I Finlandesi credono che gli spiriti maligni vaghino liberamente il sabato prima di Pa-squa e per questo motivo, durante la gior-nata accendono grandi falò e si vestono da streghe. Il giorno di Pasqua, quindi, sem-bra molto simile a quello di Halloween.I bambini si divertono, cercando uova di cioccolato nelle case.Mentre, per quanto riguarda le tradizioni culinarie, va ricordato il mämmi, un eccel-lente dessert composto da farina di segale, melassa e scorza d’arancia. La preparazione di questo dessert dura delle ore e deve essere raffreddato per tre o quattro giorni prima di essere servito con crema o zucchero. La sua origine storica si colloca addirittura nel Medioevo, nel XVI secolo.

Spagna In Spagna, paese estremamente cattolico, si svolgono, in numerose città e soprattut-to in Andalusia, processioni e anche rap-presentazioni teatrali, organizzate dalle confraternite che fanno rivivere le stazioni della via crucis di Cristo. Il clima è molto coinvolgente.Tutte le processioni e gli eventi, infatti, sono molto solenni e carichi di significa-to, richiamando ogni anno moltissimi vi-sitatori. La rappresentazione più celebre è quella di Siviglia con la Semana Santa.

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di Alessandra De Lella, Event Manager

Da dove salta fuori il pesce d’Aprile?

Il mese di Aprile si apre e si chiude come ogni anno con una festa.Si comincia con il “pesce d’Aprile” e

si chiude il Primo Maggio con la Festa dei lavoratori.In più, spesso, come quest’anno, nel mese si festeggia anche la Pasqua.Da non dimenticare, poi, il 25 di Aprile Festa della Liberazione in Italia.Non tutti sanno, però, perché si festeggia il primo di Aprile.In questo giorno in molti Paesi vengono fatti scherzi, detti appunto “pesci d’Apri-le”, con lo scopo di mettere le persone in imbarazzo.L’usanza di burlarsi di qualcuno, appen-dendogli sulla schiena un pesce disegnato su carta, è una tradizione che ha origini molto antiche. La genesi di questa ricor-renza è sconosciuta: attorno alla sua na-scita si sono sviluppate, infatti, diverse teorie. Una delle ipotesi più accreditate si rifà alla riforma gregoriana del calenda-rio. Fino al 1582 il capodanno veniva festeg-giato tra il 25 marzo e il primo aprile. A seguito della riforma da parte di Gregorio XIII, il Capodanno fu spostato al Primo Gennaio. Non tutti però si abituarono su-bito al cambiamento e vennero, quindi, additati come gli “sciocchi d’aprile”.Da qui la matrice burlesca del primo d’A-prile. Un’altra storia racconta che queste usanze sono riconducibili al capodanno pagano, in cui ci si divertiva con lazzi, burle e buffonerie. Quando la Chiesa sop-presse la festa, stabilendo l’inizio dell’an-no il Primo di Gennaio, la vecchia tradi-zione continuò comunque a sopravvivere tra i pagani, che per questo venivano de-risi e scherniti. C’è, però, una leggenda ancor più antica che risale al 40 a.C., addirittura a Cleo-patra, quando sfidò Marco Antonio a una gara di pesca.In quell’occasione, infatti, il generale ro-mano tentò di fare il furbo, incaricando

un servo di attaccare all’amo una grossa preda che lo avrebbe fatto vincere, ma la Regina egizia, scoperto il piano, diede ordine di far abboccare un grosso pesce finto in pelle di coccodrillo.Ecco svelato l’arcano dell’usanza di attac-care sulla schiena di un ignaro un pesce finto.In ogni caso, ciò che è certo è che in Euro-pa i festeggiamenti del primo d’Aprile di-ventano usanza intorno alla fine del 1500.Il re francese Carlo IX e gli Asburgo die-dero il via alle feste scherzose, fino a farle diffondere anche in Inghilterra nel XVIII secolo e poi negli altri Stati europei.In Italia l’usanza del primo d’Aprile è re-lativamente recente: risale al 1860-1880.La prima città ad essere contagiata dalle usanze d’Oltralpe fu Genova, importante porto commerciale.La tradizione si sviluppò prima tra i ceti medio-alti e poi prese piede anche tra il resto della popolazione.In Francia il poisson d’avril richiama l’immagine del sole che, alla fine di mar-zo, lascia il segno dei Pesci per entrare in Ariete.In Inghilterra e negli USA invece, si usa l’espressione april’s fool day (il giorno del-lo sciocco d’aprile), dove il termine fool si rifà al folletto delle corti medioevali per sottolineare la connotazione scherzosa della festa.In Scozia il pesce d’aprile dura due gior-ni: il secondo giorno, chiamato taily day (giorno delle natiche), gli Scozzesi si di-vertono attaccando sul fondoschiena del gawk, lo sciocco, un cartello con la scritta kick me (prendimi a calci).Anche nel Sud-Est Asiatico ci sono trac-ce di questa manifestazione, ma la data è diversa.In India, per esempio, le danze iniziano il mese prima, il 31 marzo, durante una festa secolare chiamata huli nella quale è prassi prendersi gioco dei conoscenti fa-cendo compiere loro peripezie inutili.

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Living Purple: Why not?

Scarica il tuo pallino viola sul nostro sito, scatta una foto e mandacela! Entrerai a far parte della Community

di Purple People.

Di che si tratta?La Purple People Community è una pi-nacoteca di ritratti e selfie di persone più o meno famose con qualcosa che le acco-muna: un pallino viola, o meglio, il pallino viola di Menthalia.La gallery è composta da tutte le fotogra-fie delle persone che decidono di aiutare Menthalia nel suo progetto solidale.Ogni persona che aderisce all’iniziativa, infatti, rappresenterà un tassello “viola” importante per il raggiungimento dell’o-biettivo finale.Purple People ha l’obiettivo di diffondere il living purple e sensibilizzare l’opinione pubblica sul concetto che se si è fortunati è giusto condividere questa fortuna con chi lo è stato meno.Ogni anno Menthalia, infatti, sceglie un ente a cui fare una donazione non appena arriverà al traguardo stabilito.

Quale traguardo?Raccontare del progetto a sempre più perso-ne e raccogliere sempre più #purpleselfie!Quest’anno ha dato il via all’iniziativa adottando un bambino a distanza.

A te cosa viene chiesto?Un selfie con il pallino viola di Menthalia: un #purpleselfie.

Perchè Menthalia ha scelto una pallina viola?Perché il viola è il colore dello spirito che dona forza spirituale ed ispirazione ed il punto è un concetto primitivo privo di di-mensioni che rappresenta l’inizio di ogni cosa.Per partecipare scarica il pallino viola sul sito di Menthalia (http://www.menthalia.it/wp-content/uploads/2012/02/pallina_

purple_web.pdf), scatta la foto e riempi il form che trovi sul sito (http://www.men-thalia.it/purple-people-gallery/).

Vuoi fare di più?Diventa il Purple del mese su #Menthalia-Magazine.

Cosa devi fare?Oltre a quanto appena detto, inviaci anche una mail a [email protected] con oggetto “Purple del mese”.Potrai essere sorteggiato per ricevere una e-mail/intervista e avere una pagina del nostro Magazine mensile dedicata a te.Cosa aspetti? Abbraccia anche tu lo stile di vita “living purple”.

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sImbolo e scatta un selfIe!

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