L’intesa del 4 febbraio 2011

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L’intesa del 4 febbraio 2011 IL VALORE DELL’ACCORDO IL SIGNIFICATO DELLA SCELTA

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Intorno all’intesa sulla produttività che abbiamo sottoscritto con il governo il 4 febbraio scorso si sta facendo un gran polverone. E i lavoratori pubblici, in attesa di toccare con mano i frutti, hanno il diritto di capire per poter giudicare per conto proprio.Spieghiamo allora cosa c’è scritto veramente nell’intesa.Spieghiamo perché noi l’abbiamo voluta e la consideriamo un grande risultato, che non solo tutela gli stipendi dei lavoratori pubblici ai livelli del 2010 – senza i tagli netti che sono stati fatti in altri paesi europei - ma dà più voce ai loro rappresentanti in tutti i posti di lavoro per contrattare possibili miglioramenti.E cerchiamo di spiegare anche perché qualcun altro, dopo aver condiviso con noi gran parte del percorso, ha ritenuto di sfilarsi all’ultimo momento e adesso si mobilita per protestare, addirittura minacciando uno sciopero generale!

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L’intesa del 4 febbraio 2011

IL VALORE DELL’ACCORDOIL SIGNIFICATO DELLA SCELTA

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Qualche domanda sull’intesa

• Cosa c’è scritto nell’intesa sulla produttività?

• Perché per noi è un grande risultato?• Perché qualcuno si è sfilato e minaccia lo sciopero generale?

Proviamo a spiegare veramente ai lavoratori come stanno le cose…

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Dal 30 aprile 2009 ad oggi:

un percorso coerente

Abbiamo detto subito cosa non andava nel dlg 150/2009.

Ma invece di protestare, abbiamo iniziato un confronto con il governo per definire i punti controversi: 

• Le  fasce  di  merito  25‐50‐25  (art.19):  Come  premiare  la  produttivitàsenza creare penalizzazioni?

• Come  ridare  ruolo a  lavoratori e  sindacati nell’applicazione del nuovo sistema?

Cosa non volevamo: • che una parte dei lavoratori pubblici avesse tagli al salario accessorio• che  a  decidere  i  criteri  di  valutazione  fosse  l’arbitrio  del  singolo dirigente

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L’intesa del 30 aprile 2009

Cosa dice l’intesa di aprile 2009 sul nuovo modello contrattuale nel p.i.:

•Se  eliminando  gli  sprechi  e  ottimizzando  i  processi  lavorativi  l’amministrazione ottiene  dei  risparmi,  una  parte  può  essere  messa  a  disposizione  per  la contrattazione integrativa. 

Con queste risorse aggiuntive si può premiare chi lavora meglio…senza togliere niente agli altri!

•In sede di contrattazione decentrata, le Rsu si confrontano con la dirigenza sui criteri della valutazione e vigilare sulla trasparenza della procedura.

Cisl e Uil hanno sottoscritto questo accordo. La Cgil no.

L’intesa del 4 febbraio è coerente con questo percorso. E di nuovo la Cgil dice no!

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Cosa rischiavanoi lavoratori pubblici ?

• La contrattazione nazionale è stata bloccata per tre anni. • Nel  frattempo  alcune  amministrazioni  volevano  imporre  una 

lettura restrittiva dell’art.19 per applicare il sistema 25‐50‐25 a tutto il salario accessorio. 

• Il  ministro  Brunetta  stava  preparando  un  decreto  per  dare applicazione immediata alla valutazione, chiudendo alcuni spazi importanti di partecipazione.

Alle amm.ni troppo zelanti ci siamo opposti con i ricorsi. E i giudici ci hanno dato ragione. 

Ma con una legge, nessun giudice avrebbe potuto avvalorare le nostre posizioni!

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Senza l’intesa:

• Sulla valutazione, come sull’organizzazione del lavoro negli uffici,  avrebbero  deciso  i  dirigenti,  escludendo completamente i lavoratori e le Rsu

• Le fasce di merito si sarebbero applicate a tutto il salario accessorio. Almeno il 25 per cento dei dipendenti pubblici avrebbe potuto perdere dai 300 ai 1000 euro netti

Con l’intesa invece:• Nessuno perderà soldi per effetto delle “pagelle”• Gli stipendi in godimento al 2010 restano intatti – altrove 

in Europa non è stato così• I rappresentanti sindacali avranno voce in capitolo 

sull’applicazione del nuovo sistema 

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I 5 punti dell’Intesa

1 tracciare un modello contrattuale con più partecipazione dei lavoratori

nel rispetto dall’accordo 30 aprile 2009 sugli assetti contrattuali

2 salvaguardare il salario anche accessorio dei lavoratori al 31/12/2010

che in nessun caso potrà diminuire

3 applicare la valutazione e il sistema delle fasce di merito (25‐50‐25)

solo alle eventuali risorse aggiuntive

4 prevedere commissioni paritetiche nazionali per l’attuazione della riforma

con dentro il sindacato dei lavoratori

5 impegnare il governo e l’Aran a stipulare un contratto quadro

sulle nuove relazioni sindacali nel pubblico impiego

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Spieghiamo l’intesaanche alle Regioni…

Le Regioni dicono :

• Che l’attuazione della riforma è complicata per via delle incoerenze del quadro normativo ed applicativo nazionale…Approfittando di queste incoerenze diversi amministratori locali si stavano giàaffrettando con le loro delibere, complicando ancora di più il quadro… per far tornare i loro conti a tutto danno dei lavoratori! Ora finalmente possiamo trattare anche con loro su basi di chiarezza.

• Che non si è tenuto conto della loro volontà di coinvolgimento nel processo…Sono certi amministratori ad aver cercato di tagliare  fuori  le Rsu. Che hanno reagito per tutelare il diritto dei lavoratori ad essere informati e a partecipare alla riorganizzazione del proprio ente 

• Regioni ed enti del SSN non possono utilizzare le risorse aggiuntive in virtù delle disposizioni della manovra estiva, e quindi non potranno attuare la riforma…Amministrando  meglio,  correggendo  tanti  sprechi  e  inefficienze,  si troverebbero  risorse  sufficienti a  ripianare  i  deficit,  migliorare  i  servizi  ai cittadini, e premiare il buon lavoro pubblico!

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L’intesa l’abbiamo chiesta insieme, 

perché altri si sono sfilati?L’intesa del 4 febbraio è stata fortemente voluta dalla Cisl Fp.

Ma è anche il frutto di uno sforzo unitario con Cgil e Uil. 

Il  26  gennaio  scorso  è stata  presentata  alle  segreterie unitarie una piattaforma  in 12 punti, che riprendevano  le nostre  osservazioni  sugli  aspetti  controversi  del  d.lgs.150/2009.

E’ in base a quei punti che ha preso forma l’intesa firmata a Palazzo Chigi. 

Nessuno può dire di essere rimasto all’oscuro!

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Il documento unitario in 12 punti(1)

L’intesa del 4 febbraio non risolve certo tutti  i problemi che abbiamo posto  sul  tavolo  con  il documento unitario. Ma ne recepisce alcuni punti molto qualificanti : 

• Il  valore  della  contrattazione  collettiva,  nazionale  e integrativa, va ripristinato come principale fonte di diritto per  la  gestione  del  rapporto  di  lavoro  e  delle  risorse umane  nel  pubblico  impiego.  […] è solo  attraverso  la contrattazione  che  possono  essere  compiute  le  scelte idonee a rendere  le nuove normative più compatibili con le specificità di ogni singolo ente ed azienda.L’intesa  riconosce  nel  nuovo modello  contrattuale  una leva della riforma

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Il documento unitario in 12 punti(2)

• […]  bloccando  qualsiasi  decurtazione  del  salario accessorio  che  si  determinerebbe  in  applicazione  delle nuove norme del d.lgs. 150/2009 per  la parte del salario già definito dalla contrattazione locale e nazionaleL’intesa dice  che  il  salario accessorio  in godimento non sarà toccato

• chiediamo  l’attribuzione  di  una  quota  dei  risparmi  sui costi di funzionamento delle amministrazioni a premiare il personale e ad incrementare i fondi per  la contrattazione integrativa.Sono proprio queste risorse, e solo queste, che   saranno assegnate secondo il nuovo sistema premiale

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Il documento unitario in 12 punti(3)

• Deve  essere  favorito  un  nuovo  ruolo  partecipativo  delle organizzazioni  sindacali  […]  sperimentando  reali  sistemi  di valutazione  collettiva  e  individuale  che  abbiano  effetti  di miglioramento organizzativo, della qualità delle prestazioni ai cittadini, delle retribuzioni ai lavoratori.Sedendo  nei  comitati  bilaterali,  il  sindacato  partecipa  al monitoraggio  delle  esperienze  di  applicazione  della riforma

• Serve definire da subito, con il Governo, le Regioni e gli Enti Locali  un  nuovo  modello  sulle  relazioni  sindacali  per sostenere una proposta di contrattazione di qualità. Abbiamo ottenuto l’impegno ad avviare, in tempi brevi, la definizione di un nuovo accordo quadro.

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Un altro accordo che porta risultati concreti

Non  è la  prima  volta  che  qualcuno  ci  critica  perché scegliamo  di contrattare… ma  poi,  dei  risultati  che  otteniamo  beneficiano  tutti i lavoratori!

• Nel 2008 abbiamo  firmato  il protocollo che ha permesso di  iniziare a recuperare i tagli fatti da Tremonti con il d.l. 122. 

• Da  lì abbiamo riportato nelle  tasche dei  lavoratori  l’80% delle risorse decurtate dal  salario di produttività: 750 mln di euro,  cioè 150 euro mensili medi per ogni lavoratore. 

• Sempre grazie a quel protocollo, siamo riusciti a chiudere rapidamente i contratti 2008/2009 con 80 euro di aumento medio. 

Cosa ha ottenuto invece chi è sceso in piazza?

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Accordo serio o accordo truffa?

L’intesa del 4 febbraio non risolve tutti  i problemi aperti nel pubblico  impiego.  Ma  contiene  le  risposte  che  volevamo quando abbiamo chiesto un confronto al ministro Brunetta. 

Il  Ministro aveva risposto positivamente. 

Il  confronto  si è poi  trasferito a Palazzo Chigi, per dare piùrilievo  e  più collegialità a  decisioni  importanti  per  quasi  3 milioni e mezzo di lavoratori pubblici.

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A proposito di rappresentatività• In  un  sistema  di  rappresentatività come  quello  del 

pubblico impiego, dire che l’intesa non vale perché l’hanno firmata  solo  alcuni  non  ha  senso  :  Cisl  e  Uil infatti rappresentano  più del  50%  dei  lavoratori  in  tutti  i comparti .

• Anche  la  polemica  sulle  Rsu è sterile:  è proprio  con  il contratto  quadro  sulle  relazioni  sindacali  previsto dall’intesa e con il rilancio della contrattazione che si daràpiù forza alle rappresentanze!

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Se questa è una presa in giro…

• … perché chi  non  ha  firmato  non  chiede  che  ai  suoi associati  si  applichino  da  subito  l’art.  19  e  le  fasce  di merito,  in  modo  che  possano  constatarne  l’effetto  in busta paga? 

• … perché perfino  il senatore  Ichino ironizza sul no della Cgil:  “compito di ogni sindacato degno di questo nome èbattersi  fino  all’ultimo  sangue  contro  tutti  i  governi  di centrodestra e rifiutare di contribuire a qualsiasi accordo con essi, quale che ne sia il contenuto”…

• … e  sostiene addirittura – esagerando  ‐ che  la  riforma Brunetta è morta e siamo tornati al Memorandum? 

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E adesso, una stagione nuovaLe risorse come sempre sono scarse.  Il percorso sarà lungo. Ma  intanto abbiamo  recuperato  il  ruolo  dei  lavoratori  e  del  sindacato,  e  difeso  i salari. 

Da qui possiamo partire per avviare una stagione nuova di contrattazione.

A chi ha scelto di non firmare chiediamo: •di  essere  di  nuovo  insieme,  almeno  sulle  clausole  che  bloccano  ogni decurtazione agli stipendi •di continuare a confrontarsi sulle sfide della produttività e della qualitàdei  servizi  :    trasparenza,  costi  standard, un  federalismo da migliorare, valutazione anche per la classe politica…

perché i lavoratori e chi li rappresenta 

siano ancora di più protagonisti del cambiamento!