Lazialità Febbraio 2011

17

description

Lazialità febbraio 2011

Transcript of Lazialità Febbraio 2011

Page 1: Lazialità Febbraio 2011
Page 2: Lazialità Febbraio 2011

som

mar

io

EDIZIONI EDITIMEDirettore Responsabile

Guido De AngelisRedazione, Segreteria, Pubblicità e Commerciale:

Casella Postale 16/452 - 00155 RomaTel. 06.41469141 - Fax 06.4130266

[email protected] & C

FotoInside foto - Archivio Lazialità - Calzuola

Grafi caPatrizia Montrone Gian Luigi Staffa

FotocomposizioneGSTAFF

[email protected]

POSTEL SpA – Pomezia (RM)

Per inviare le vostre foto:[email protected]

Per il sondaggio di Lazialità:[email protected]

Versamento a mezzo:C/C POST.: n. 24354003 int. a: Editime Srl,

C.P.16/452 - 00155 Roma CARTA DI CREDITO: Visa

Codice di convenzionamento 007012310.BONIFICO BANCARIO: B. Pop. Sondrio

Ag.16 - RomaIBAN: IT52 G056 9603 2160 0000 4250 X19

Per informazioni: [email protected] o fax 06.4130266

COSTO 10 NUMERIITALIA 39,00 Euro - EUROPA 130,00 Euro

RESTO DEL MONDO 150,00 EuroPer gli arretrati l’importo è pari al doppio

dell’attuale prezzo di copertina (spese di spedizone incluse)

MODALITÀ D’ABBONAMENTOA LAZIALITÀ

inviateci domande, curiosità, consigli, idee e vostre foto all’indirizzoemail: [email protected]

fax: 06.4130266casella Postale: 16/452 - 00155 Roma

vi risponderemo ogni mese

laPOSTAdi

Esclusiva ZoffL’ex tecnico e presidente della Lazio si confi da ai microfoni di Lazialità. “La Lazio deve lottare per la Champions e date fi ducia a Muslera”

30

La storia di SculliIl neo acquisto della Lazio raccontato da chi lo conosce bene: Materazzi, Cavasin e Gasperini

22

La storia di MusleraIl portiere della Lazio fa il bilancio del 2010 e si augura un 2011 ancor più felice

34

Dossier FloccariGli ex biancocelesti danno un consiglio a Reja: “Floccari deve tornare a fare la punta”.

50

Dossier RejaGli esperti consigliano a Lotito la conferma del tecnico:“Bisogna rinnovargli il contratto”

40

Il bomber con la valigiaE’ sempre sul piede di partenza e il suo futuro sembra perennemente in bilico. Ma è sempre decisivo: Libor Kozak

44

Lazialità incontra il CorriereLa nostra redazione ospite per un giorno nella sede del Corriere dello Sport. Ecco come nasce il giornale e i rapporti con la Lazio.

64

Page 3: Lazialità Febbraio 2011
Page 4: Lazialità Febbraio 2011

di Valerio Alessandro Cassetta - Inside foto

Dossier

GIUSEPPE SCULLI...

UN

CORTE DI

JOLLYALLA

REJA

Page 5: Lazialità Febbraio 2011

GIUSEPPE SCULLI...Ecco la storia del nuovo attaccante della Lazio. La sua carriera in giro per l’Italia, con le maglie di Juventus, Crotone, Modena, Chievo, Brescia,

Messina, Genoa ed infine Lazio.

Dossier - pag. 23Febbraio 2011

Si apre il mercato di riparazio-ne e la Lazio è alla ricerca di rinforzi di qualità che pos-sano migliorare l’organico,

fornendo a Reja valide alternative da utilizzare nella seconda parte di sta-gione. Fin qui la Lazio ha dimostrato di possedere un undici titolare compe-titivo, ma le seconde linee non danno affidabilità e così nella breve sessione del mercato di gennaio, Lotito e Tare, contando sui buoni rapporti esistenti con il Presidente del Genoa Preziosi, hanno messo gli occhi su un gioca-tore tecnico, duttile ed esperto, quale Giuseppe Sculli. L’ex genoano, essen-do un attaccante poliedrico, andrà ad infoltire il numero di terminali offen-sivi laziali, tuttavia il suo acquisto va letto soprattutto in relazione alla sua duttilità e non tanto per la sua vena da bomber. Sculli, infatti, è uno di quei giocatori che nel calcio moderno ha saputo la-vorare sulle sue caratteristiche, così da poter ricoprire più ruoli: da attaccante a esterno di centrocampo, da trequar-tista centrale o di fascia. Sono queste le posizioni in cui l’ex genoano è stato impiegato con ottimi risultati. Insom-ma, Sculli è la classica ala, a metà tra attaccante e centrocampista, bravo nei passaggi e nel costruire gioco, abi-le nel fornire palle goal ai compagni e scaltro nella finalizzazione. Nato a Locri, comune della Provincia dei Reg-

gio Calabria, nel 1981 è, secondo molti esperti, un giocatore su cui la Lazio può fare affidamento.

Gli inizi con Gasperini alla JuventusLa carriera calcistica di Giuseppe Scul-li inizia nelle giovanili della Juventus. Veste la maglia della “Vecchia Signora” per ben quattro stagioni, dal 1996 al 2000. In quegli anni è Gian Piero Ga-sperini l’allenatore delle giovanili bian-conere, lo stesso che lo consacrerà alla ribalta del panorama calcistico italiano con il Genoa. Sculli inizia la carriera da attaccante esterno, giocando spesso anche da prima punta. La sua duttilità viene molto apprezzata dall’allenatore, che lo promuove a vero e proprio jolly del reparto offensivo.

Centravanti nel Crotone di MaterazziTerminata la crescita bianconera, Sculli torna in terra natia, la Calabria, esatta-mente a Crotone. I rosso blù riescono ad ottenere il prestito biennale del gio-vane attaccante. Dal 2000 al 2002. Sculli colleziona 51 presenze arricchite da 8 goal. Durante questa esperienza riceve, tra gli altri, gli insegnamenti di un grande allena-tore la cui figura è lieta a tutti laziali: Giuseppe Materazzi. L’ex tecnico bian-coceleste lo schiera spesso da punta centrale, sfruttandone il movimento e

gli inserimenti in zona d’attacco.

L’esordio in A con il Mode-na e il primo gol segnato alla Roma Il 2002 è l’anno della Serie A. Il Mo-dena, squadra allenata da De Biasi, torna in serie A dopo trentotto anni e per cercare di raggiungere la salvezza nella massima serie decide di puntare sul giovane Sculli. Il 14 settembre 2002 l’attaccante calabrese fa il suo esordio in serie A, ma il Modena perde contro il Milan per 3 a 0. Passa una settimana e Sculli è di nuovo in campo. Si gioca

Page 6: Lazialità Febbraio 2011

di Paolo Colantoni - Inside foto

Intervista

“VOGLIO RIMANEREALLA LAZIO”

MUSL ERA

Page 7: Lazialità Febbraio 2011

Intervista - pag. 35Febbraio 2011

MUSL ERA

Il portiere della Lazio si gode il 2010.“E’ stato un anno straordinario per me.Voglio ripetermi nel 2011” e aspetta notizie sul rinnovo. “L’ho detto e lo ripeto, voglio restare alla Lazio e rimanere a lungo nella capitale”

Page 8: Lazialità Febbraio 2011

Febbraio 2001 – febbraio 2011: dieci anni, quasi 400 puntate, 1200 ore circa di trasmissioni rigorosamente in diretta, deci-

ne e decine di ospiti, più di 100 ore di filmati mandati in onda, tante cose si sono succedute nello studio uno della storica emittente romana Teleroma 56, da quando il nostro direttore Guido De Angelis , grazie alla disponibilità della famiglia Caltagirone, in particolare degli

editori Francesco ed Elisabetta Caltagi-rone che hanno trovato lo spazio giusto nei propri palinsesti, ha deciso di realiz-zare questa trasmissione per raccontare la Lazio ai suoi tifosi. Non esisteva nel panorama regionale, né tantomeno in quello nazionale, una trasmissione che potesse far rivivere le gesta della nostra amata squadra, raccontare cento anni della nostra storia, vittorie, sconfitte e tutti i personaggi che in varie vesti han-

no indossato la nostra maglia.

ANNI PARTICOLARIEra all’epoca una Lazio scudettata, for-tissima, stellare, che si stava riprendendo dalla classica sbornia dopo una vittoria tanto esaltante quanto inaspettata che forse aveva tolto quella fame di successi che avevano invece caratterizzato pro-prio l’ascesa di quella favolosa squadra costruita dal presidente Sergio Cragnot-

ti. Il 9 gennaio si era chiuso il Centenario con una festa molto particolare, con il saluto al tecnico che aveva guidato la squadra a tutti i trionfi, Sven Goran Eriksson, che tentato dall’avventura sulla panchina della nazionale inglese, era stato sostituito da uno di famiglia come Dino Zoff. Il nostro cammino in Champions League era già terminato e la nostra rivale cittadina volava in testa alla classifica. Questo lo scenario di quei

Dieci ann i fa, era il febbraio del 2001, nasceva sulla storica emittente roma-na Teleroma 56, Lazialità in Tv. Un pro-gramma, fortemente voluto e condotto dal nostro direttore Guido De Angelis, nato per raccontare la nostra Lazio in tutti i suoi protagonisti e in tutte le sue storie. In questi anni diventato un ap-puntamento imperdibile per chi vuol sapere tutto sul mondo della nostra amata Lazio. Reportage, inchieste, fil-mati, interviste, ospiti illustri si sono susseguiti in quasi 400 puntate.

2001>2011

di Mauro Simoncelli

Page 9: Lazialità Febbraio 2011

giorni, che oggi sembrano così lontani, quando il nostro direttore decise di in-traprendere questa impresa che sembra-va titanica: una trasmissione televisiva settimanale interamente dedicata ai no-stri colori, alla nostra Lazio.Non che non ce ne fossero stati altri di tentativi, ma erano soprattutto trasmis-sioni, alcune davvero storiche, che divi-devano il proprio spazio a disposizione tra le due realtà cittadine, noi volevamo

dedicare tutte le attenzioni alle gesta di una società che aveva da poco compiuto cento anni e che di attenzioni in questo lungo periodo ne aveva avute davvero poche.La finalità era quella di raccontare più da dentro le cose che succedevano nella Lazio, grazie all’aiuto di giornalisti e opi-nionisti che ogni giorno frequentavano Formello e il campo d’allenamento del-la prima squadra, avendo così notizie

fresche e d’attualità. In più, finalmente, raccontare in video le gesta della nostra squadra, le sintesi delle partite, le recenti vittorie, le interviste, i profili dei calcia-tori, raccontati tutti con il perfetto con-nubio immagini e musica, per regalare a tutta la gente laziale quelle emozioni che nessuna televisione pubblica o pri-vata, gratuita o a pagamento, regalava loro, preoccupate come al solito di ser-vire solo le solite tre o quattro squadre

più blasonate.

IMMAGINI E MUSICAProprio questo aspetto fu l’argomento principale del nostro direttore fin dalle prime riunioni alle quali ho avuto la for-tuna, il piacere e l’onore di partecipare, per cercare di costruire una trasmissione come si deve, bisognava regalare emo-zioni. Proprio a me fu dato l’incarico di trasformare quelle emozioni in imma-

Page 10: Lazialità Febbraio 2011

di Alessio Aliberti - Inside foto

Intervista

Libor Kozak è nato il 30 maggio 1989. E’ legato alla Lazio con un contratto fino al 2012. In questa stagione ha portato in classifica 8 punti.

Page 11: Lazialità Febbraio 2011

L’UOMO DELLA PROVVIDENZAAl momento di andare in stampa c’è ancora incertezza sul suo destino.

Comunque andrà a finire Libor Kozak ha già portato in classifica almeno 8 punti. Ecco la storia del bomber con la valigia pronta...

Intervista - pag. 45Febbraio 2011

LIBOR KOZAK

Page 12: Lazialità Febbraio 2011

di Dante Chichiarelli - Inside foto

Dossier

Agostinelli, Pulici, Oddi, Giordano e Rambaudi consigliano Reja: “Floccari si sacrifica troppo per la squadra. Se tornasse a fare la punta sarebbemeglio per tutti”

Page 13: Lazialità Febbraio 2011

FLOCCARIDEVE TORNAREA FARE LA PUNTASei gennaio 2010. Nel giorno

della Befana, data indimen-ticabile per i laziali anche qualche anno prima, fa il

suo esordio con la maglia biancocele-ste Sergio Floccari. Preso dal Genoa in prestito con diritto di riscatto dal pre-sidente Lotito per risollevare le sorti della squadra, l’attaccante di Nicotera esordisce all’Olimpico nella gara con-tro il Livorno. L’ex bomber atalantino ci mette poco ad entrare nei cuori dei tifosi biancocelesti: doppietta ai ri-vali livornesi, 4-1 il finale e la Lazio dell’ex tecnico Ballardini ricomincia a respirare. Due gol, quel giorno, da vero rapinatore d’area: in entrambi i casi azione sulla sinistra di Zàrate e Kolarov, palla a centro area con Ser-gione che la butta dentro. Due reti messe a segno grazie al senso del gol tipico dei grandi attaccanti: quei gio-catori sempre pronti dentro l’area per buttarla dentro. Floccari, però, non è soltanto questo. Già, perché oltre ad avere grandi doti da bomber, è in possesso di una caratteristica molto rara per una punta: la generosità. Il cambio sulla panchina, con Reja che avvicenda Ballardini, non cambia la situazione dell’attaccante calabrese che in breve tempo diventa uno dei pochi intoccabili dell’undici titolare. Saranno proprio i suoi gol, assieme

Dossier - pag. 51Febbraio 2011

a quelli di capitan Rocchi, spesso pre-ferito a Zàrate, a salvare la Lazio da una retrocessione che sembrava qua-si scritta. Il mercato estivo non porta brutte sorprese e, come promesso più volte da Lotito, Floccari viene riscat-tato dal Genoa per circa 9 milioni di euro, facendo la gioia di Reja e dei ti-fosi biancocelesti. Anche il campionato in corso parte bene per l’ex rossoblu, il quale inaugura la stagione del gol regalando un preziosissimo pareggio in casa contro il Milan. La Lazio vola in campionato e Sergio è uno degli ar-tefici di questo grande momento. Ri-spetto alla stagione precedente, però, il giocatore ricopre un ruolo diverso: molto meno presente in area di rigore e sempre più spesso in aiuto dei com-pagni di squadra in quasi ogni ruolo del campo. Addirittura, a volte, lo si è visto rincorrere avversari sulla fascia nella propria metà campo. La meta-morfosi di Floccari ha sì giovato sot-to l’aspetto di squadra, ma allo stesso tempo ha fatto perdere il rapporto con il gol intrapreso nel campionato prece-dente. Meglio, dunque, avere un gio-catore generoso che può ricoprire più ruoli a discapito della finalizzazione, oppure avere un bomber in area che difficilmente fallisce le occasioni sotto porta? Per scoprirlo, Lazialità è andata a sentire il parere di alcuni esperti.

Agostinelli: “E’ un attaccante moderno”

Quanto sia utile Sergio Floccari per una squadra non è di certo una scoper-ta. Chiedere per conferma a due suoi grandi ex allenatori come Gigi Del Neri e Bruno Giordano che hanno sempre parlato con profonda stima dell’at-taccante di Nicotera. Proprio l’attuale tecnico juventino farebbe carte false per riallenare il suo pupillo ai tempi dell’Atalanta: radio mercato ha spesso parlato di un forte interessamento da parte della Juventus per Floccari, ma le offensive del club torinese sono state educatamente rispedite al mittente dalla dirigenza capitolina. Una pun-ta atipica, che può svolgere più ruoli e svariare su tutto il fronte d’attacco. Nella stagione in corso, con il 4-2-3-1, l’ex giocatore del Genoa ha svolto un lavoro più che mai sporco, svariando da una parte all’altra e recuperando importanti palloni spalle alla porta in aiuto dei compagni. “Floccari è un giocatore straordinario, per noi il suo

Gli ex biancoce-lesti chiedono a Reja di riportare Floccari al centro dell’aria di rigore.

“Si sacrifica troppo per la squadra. Come punta centrale può

tornare a fare gol”

Page 14: Lazialità Febbraio 2011

di Samantha Trancanelli

Dossier

In questo numero Lazialità ha realizzato un dossier sul Cor-riere dello Sport-Stadio , uno dei principali quotidiani sportivi

italiani , analizzando i suoi rapporti con la comunicazione e il mondo La-zio . Abbiamo trascorso un pomerig-gio all’interno della sede del presti-gioso quotidiano sportivo e abbiamo sentito il Direttore Alessandro Voca-lelli, cercando di capire con lui come

negli anni sia cambiato il rapporto con la comunicazione biancoceleste, dal Presidente Sergio Cragnotti fino a Claudio Lotito ; i cronisti che seguono da anni sul campo e come inviati la squadra biancoceleste, Fabrizio Pata-nia e Daniele Rindone, facendoci rac-contare come nasce e si sviluppa una giornata- tipo di lavoro in redazione, come si trovano le notizie, le piste da seguire con le relative preziose fonti,

come nasce l’idea di un pezzo e an-che le difficoltà che si possono in-contrare nel loro rapporto quotidiano con la società e la comunicazione della Lazio.Ospiti per un intero pomeriggio nel-la sede di Piazza Indipendenza del Corriere dello Sport- Stadio, uno dei principali quotidiani sportivi italiani e tra i più letti, per conoscere da vicino come nasce la giornata di lavoro di

un cronista che segue tutti i giorni la Lazio e soprattutto per capire ed ana-lizzare come e quanto siano cambiati oggi, per chi fa il mestiere di giorna-lista, i rapporti con le società di calcio rispetto al passato ed in particolare con la Lazio e la comunicazione bian-coceleste.Iniziamo questo nostro viaggio pro-prio con il Direttore del Corriere dello Sport- Stadio, Alessandro Vocalelli,

Lazialità all’interno del CORRIERE DELLO SPORT STADIO

La nostra redazione è stata ospite all’interno della sede del Corriere dello Sport. Un’intera giornata per capire come na-sce il giornale, la sua diffusione e i rapporti con la società biancoceleste. Il Direttore Alessandro Vocalelli e i cronisti che seguono quotidianamente la Lazio ci hanno raccontato come si vive la Lazialità all’interno del quotidiano romano.

Page 15: Lazialità Febbraio 2011

alla guida del quotidiano sportivo dall’agosto del 2003. Entrato come praticante al Corriere nell’80, Voca-lelli ha seguito per anni come inviato la Roma di Dino Viola e la Lazio di Sergio Cragnotti, prima di passare al desk del giornale.Direttore, era più facile prima lavorare?“Rispetto ad ora, prima c’era un rap-porto di maggiore “ familiarità”, con i giocatori e i dirigenti si riusciva ad avere un contatto quotidiano che andava al di là della semplice confe-renza stampa canonica che vale per tutti. Ricordo che quando facevo il cronista , ho cominciato con la Lazio di Giordano, Manfredonia, poi la Ro-ma e di nuovo la Lazio, mi capitava di chiamare a casa i giocatori, di parlare con i dirigenti ed i presidenti. Oggi l’informazione è più chiusa dentro un recinto precostituito. Francamente non sono mai stato amico di nes-suno, neanche quando ero cronista. Avevo un ottimo rapporto, questo sì, ma non amico, perché credo che chi fa questo lavoro deve mantenere, da una parte e dall’altra, un minimo di distacco professionale. Adesso il rapporto tra le parti mi sembra più schematizzato”.Cosa manca oggi nei rapporti con le società e soprattutto quale è secon-do Lei la difficoltà mag-giore che si incontra con la comunicazione?“ Credo che il difetto maggiore da parte degli interlocutori, quindi dei dirigenti in assoluto e delle socie-tà, sia quello di pensare che si sia in “ottimi” rapporti quando uno scrive bene e in “ cattivi” rapporti, magari quando uno non scrive bene. Ma il ruolo del giornalista non è quello di scrivere bene o male “a prescindere”, come direbbe Totò, anche in presen-za di ottimi rapporti, se c’è una cosa da dire non positiva, va detta. A volte dall’altra parte si cerca di interpretare il rapporto con i cronisti nel modo in cui finchè si scrive bene, va bene, nel momento in cui si scrive male, si ha un nemico”.

Lei è Direttore del Corrie-re dello Sport-Stadio dal 2003, il Presidente della Lazio allora era Sergio Ca-gnotti. Che tipo di rappor-to aveva con lui?“ Anche con Cragnotti non ho avuto

rapporti personali. Non ho rapporti personali con nessun presidente.Mi capita di sentire tre volte l’anno Mo-ratti, Della Valle, Galliani, De Lauren-tiis, Rosella Sensi, senza però avere un alcun tipo di rapporto confiden-ziale, ma solo professionale. Era così

anche con Cragnotti”.Quelli però sono stati anni particolari, nel senso che quella era una Lazio che vinceva tutto…“Ricordo che scrissi un articolo che fece discutere molti dicendo che avevo esagerato. Era una trasferta europea e scrissi “ In viaggio con la squadra più forte del mondo”, perché secondo me in quel momento la La-zio era la più forte di tutte, anche se non è diventata campione d’Europa attraverso la Coppa dei Campioni. Mi nacque questa osservazione seduto al gate dove aspettavo di imbarcarmi con i giocatori e vedevo sfilare Ned-ved, Mancini, Salas, Vieri, Simeone, Stankovic. Un’immagine di ricchezza impressionante”.Da Cragnotti al Presidente Lotito: come sono i rap-porti? Com’è gestire la direzione e la difficoltà maggiore che incontra, se c’è, con il mondo Lazio oggi?“Credo che il problema Lazio, il pro-blema Lotito, che è anche una con-

Dossier - pag. 65Febbraio 2011

“L’errore più grande della società è aver creato una spaccatura tra lotitiani e antilotitia-ni. Un presidente dovrebbe unire e non dividere. La forza di un club sono i tifosi”

Il Direttore del Corriere dello Sport, Alessandro Lucarelli

Page 16: Lazialità Febbraio 2011
Page 17: Lazialità Febbraio 2011