Libertà Sicilia del 07-04-15.pdf

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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Fondatore Giuseppe Bianca nel 1987 A pagina quattro Sanità I comuni dell’area Sud si battono per gli ospedali A pagina sei Cultura Una strada antica che collegava Siracusa a Selinunte A pagina cinque Interessata la zona Sud Si abbattono le barriere in viale Teocrito Il consiglio comuna- le ha dato il via libera qualche settimana fa all’atto di indirizzo che prevede l’abbattimento delle barriere architet- toniche nella zona di viale Teocrito. A pagina cinque EVENTI SPORT INTERVENTI Cronaca. Il territorio si colloca al secondo posto in Sicilia per “costa vietata” L’Uisp aderisce, pro- muovendo lo “sportpertut- ti” all’insegna del diverti- mento e della tutela. A pagina tre Giornata del moto fisico Si sono tenuti gli incontri presso il Centro Distrettuale di cittadinanza, alla presenza del neo Assessore al Welfare Vincenzo Medica, del Dirigente del settore Guido Serra- valle e della Responsabile del Centro Giuseppina Ferli- si, relativamente ai Fondi Pac (Piano azione coesione). Stagione iniziata in anticipo ma con qualche difficoltà Mare vietato in trentasei punti della provincia E’ iniziata ufficialmen- te il primo aprile scorso la stagione balneare in Sicilia. La Regione ha, difatti, ema- nato il decreto che di fatto allunga la stagione balneare di alcune settimane rispetto allo scorso anno. La stagione balneare in Si- cilia durerà praticamente sei mesi pieni. Anziché dal 1 di maggio al 30 settembre, quest’anno la stagione bal- neare si protrarrà fino al 31 ottobre. Buone notizie dun- que per i gestori. A pagina sette martedì 7 aprile 2015 • anno XXViii • n. 81 Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 1,00 L’Assessore alla Sport del comune di Noto, Seba- stiano Ferlisi ha incontrato i rappresentanti. A pagina due Al Palatucci interventi all’erba Nemmeno la lotta alla mafia resta fuori dalla spending review del go- verno Renzi. Gli stanzia- menti per il fondo del pro- gramma di protezione dei i pentiti e i testimoni. A pagina tre La spending review e i pentiti Fondi Pac per progetti per l’infanzia A pagina due Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia TRAFFICO GASOLIO di Marco Giusti Nello scorso mese di marzo in Italia e in al- tri cinque Paesi membri dell’Unione Europea, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Roma- nia e Malta, è stata por- tata a termine una vasta operazione di polizia giudiziaria dalla guardia di finanza del Comando Provinciale di Roma nei confronti di un sodali- zio criminale dedito al traffico internazionale di gasolio commercializza- to “in nero” sul territorio nazionale italiano. Coinvolto anche un aretuseo

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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Giuseppe Bianca nel 1987

A pagina quattro

SanitàI comuni dell’area Sud

si battonoper gli ospedali

A pagina sei

CulturaUna strada antica

che collegavaSiracusa a Selinunte

A pagina cinque

Interessata la zona Sud

Si abbattono le barrierein viale Teocrito Il consiglio comuna-le ha dato il via libera qualche settimana fa all’atto di indirizzo che prevede l’abbattimento delle barriere architet-toniche nella zona di viale Teocrito.

A pagina cinque

EVENTI SPORT

INTERVENTI

Cronaca. Il territorio si colloca al secondo posto in Sicilia per “costa vietata”

L’Uisp aderisce, pro-muovendo lo “sportpertut-ti” all’insegna del diverti-mento e della tutela.

A pagina tre

Giornatadel motofisico

Si sono tenuti gli incontri presso il Centro Distrettuale di cittadinanza, alla presenza del neo Assessore al Welfare Vincenzo Medica, del Dirigente del settore Guido Serra-valle e della Responsabile del Centro Giuseppina Ferli-si, relativamente ai Fondi Pac (Piano azione coesione).

Stagione iniziata in anticipo ma con qualche difficoltà

Mare vietato in trentaseipunti della provincia

E’ iniziata ufficialmen-te il primo aprile scorso la stagione balneare in Sicilia. La Regione ha, difatti, ema-nato il decreto che di fatto allunga la stagione balneare di alcune settimane rispetto allo scorso anno.La stagione balneare in Si-cilia durerà praticamente sei mesi pieni. Anziché dal 1 di maggio al 30 settembre, quest’anno la stagione bal-neare si protrarrà fino al 31 ottobre. Buone notizie dun-que per i gestori.

A pagina sette

martedì 7 aprile 2015 • anno XXViii • n. 81 • Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 • Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 • € 1,00

L’Assessore alla Sport del comune di Noto, Seba-stiano Ferlisi ha incontrato i rappresentanti.

A pagina due

Al Palatucciinterventiall’erba

Nemmeno la lotta alla mafia resta fuori dalla spending review del go-verno Renzi. Gli stanzia-menti per il fondo del pro-gramma di protezione dei i pentiti e i testimoni.

A pagina tre

La spendingreviewe i pentiti

Fondi Pacper progettiper l’infanzia

A pagina due

Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia

TRAffIcO GASOLIO

di Marco GiustiNello scorso mese di marzo in Italia e in al-tri cinque Paesi membri dell’Unione Europea, Germania, Regno Unito, Repubblica Ceca, Roma-nia e Malta, è stata por-tata a termine una vasta operazione di polizia giudiziaria dalla guardia di finanza del Comando Provinciale di Roma nei confronti di un sodali-zio criminale dedito al traffico internazionale di gasolio commercializza-to “in nero” sul territorio nazionale italiano.

coinvoltoancheun aretuseo

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cRONAcA dI SIRAcUSA • 2 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì

la città di Notopartecipaal mesedel documentario

EVENTI Il Collettivo cinematografico FrameOff e Documen-taria Noto comunicano la partecipazione della Città di Noto a “Il mese del Documentario”, insieme con altre 8 città Italiane: Roma, Bari, L’Aquila, Napoli, Nola, Nuoro, Palermo e Trieste e 4 Europee Berlino, Greno-ble, Londra e Parigi.Dal 22 aprile al 24 maggio cinque serate al “Tina Di Lorenzo”ospiteranno altrettanti film, costo del biglietto per singola proiezione sarà di 3 euro, i 5 documentari finalisti del Doc/it Professional Award

L’Assessore alla Sport del comune di Noto, Sebastiano Fer-lisi ha incontrato i rappresentanti di tutte le Società. Non sono poche le progettualità in atto, in merito a si-stemazione e realizza-zione di strutture, ma in itinere è sembrato opportuno fare il pun-to della situazione.

Stato delle cose che era giusto confrontare con chi i luoghi pubblici li frequenta per fare attività sportiva ed in molti casi con bambi-ni e ragazzi, per i quali occorre, sicuramente più attenzione e cura. Lo stesso Assessore ha ribadito che si trat-ta soltanto di un primo incontro anche per ve-

rificare la disponibilità e farne degli altri dove chi era assente ieri, possa partecipare in futuro. Per i presenti i punti base sono sem-pre quelli relativi alle strutture, ai contribu-ti ma anche ad uno spirito collaborativo che deve essere incre-mentato anche da idee nuove. Ad essere po-

sitivo su questa prima riunione è l’Assessore allo Sport: “È stata di indubbia importanza questa riunione, che ha permesso, innan-zitutto al sottoscritto, di prendere contezza della reale portata che queste Società hanno nella nostra Città. Al-cune di esse operano già in ambito nazio-

nale ed anche interna-zionale. Ma ciò che ho percepito è proprio la necessità da parte loro di avere un maggiore presenza istituzionale ed ovviamente nella cura degli impianti. A tal proposito posso dire che dopo Pasqua riprenderanno gli in-terventi al manto erbo-so del Palatucci, dove,

tra l’altro, siamo anche nella fase dell’apertura delle buste per la gara d’appalto che vedrà importanti interventi in tutta l’area sportiva di contrada Zuppar-da. Invece per il velo-dromo di via Cavarra, dove ci saranno anche lavori al rettangolo di gioco in cui ver-rà messo il campo in erba sintetica, ci sarà oltre la realizzazione del nuovo velodromo la sistemazione del-la tribuna e interventi nella palestra e nella palazzina servizi, sia-mo alla stesura del bando. Senza dimen-ticare il tensostatico dove provvederemo a realizzare dei piccoli interventi manutentivi per migliorarne la fru-ibilità. E per conclude-re abbiamo dedicato il nostro incontro alla Consulta dello Sport che ho intenzione di ri-pristinare, con qualche accorgimento rispetto al passato”. L’orga-no sarà composto da un rappresentante per ogni singola Società sportiva legalmente riconosciuta, da un docente di scienze mo-torie per ogni grado di istruzione scolastica, da un consigliere co-munale di minoranza

Intervential mantoerbosodel Palatucci

politica. lo DIce l’ASSeSSoRe FeRlISI

Nella foto, lo stadio Palatucci di Noto.

7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 3 • cRONAcA dI SIRAcUSA

Una destra per la terza Repubblica. A questo l'atto di indirizzo del documento posto a base del convegno svoltosi a Roma e promosso da Prima l'Italia, ForumDestra,Azione Popolare, Giornale d'Italia, Nuove Prospettive, Comitati Tricolore, Mezzogiorno Nazionale,Nazione Sovrana. La molteplicità di anime di cui è fatta la destra ha come conseguenza la necessità di puntare ad un modello di partito che garantisca il plurali-smo e la trasparenza assoluta nella formazione delle classi dirigenti. Dovendo supe-rare gli errori e i fallimenti della vecchia classe dirigente di AN,è necessario azzerare

Il movimento “Prima l’Italia” laboratorioper la nuova forma di partito

La spending review di Renzicolpisce anche i pentitiinsufficienti nell’ultimo semte-stre del 2014 i 42 milioni di euro de-stinati al capitolo

cronaca. uNA RIvoluzIoNe che SPINge A PeNSARe che NoN è coNveNIeNTe

Nemmeno la lotta alla ma-fia resta fuori dalla spen-ding review del governo Renzi. Gli stanziamenti per il fondo del programma di protezione dei i pentiti e i testimoni di giustizia fini-sce con l’essere tagliato, con la conseguenza che molti di loro preferiscono uscire dal programma per sentirsi, paradossalmen-te, più al sicuro, compre-so i propri familiari, fuori dall’ombrello protettivo dello Stato.Sembra assurdo, ma è così. Pentiti e testimoni costano troppo per le cas-se dello Stato. Nonostante il notevole aiuto nella lot-ta al crimine organizzato, mancano mezzi e uomini a sufficienza per garantire la necessaria sicurezza e il sostegno economico. E la situazione aa ben vedere e a ben sentire peggiorerà nei prossimi anni. Infatti, nell’ultimo semestre 2014 sono risultati insufficienti i quasi quarantadue milio-ni impiegati per proteggere collaboratori e testimoni di giustizia, secondo quanto riportato nelle note di va-riazione alla legge di sta-bilità 2015; nel prossimo triennio i programmi per i soggetti a rischio subiranno un taglio di quasi il 30 per cento, passando da 85 a 60 milioni. È la stessa relazione sui “programmi di protezione,

sulla loro efficacia e sulle modalità generali di appli-cazione per coloro che col-laborano con la giustizia” a dirlo in maniera inequivo-cabile: dal 2009 c’è stato un progressivo taglio dei fondi

messi a disposizione per l’assistenza sanitaria, so-ciale e lavorativa per testi-moni e collaboratori di giu-stizia. Ed ecco allora che si riscontrano sempre più pro-blematiche di gestione sia

per la sicurezza personale dei singoli soggetti sia per gli aspetti legati alla situa-zione logistica e dell’assi-stenza economica. Infatti, l’aspetto emergenziale è fortemente aggravato dal-

In foto, palazzo Chigi.

Si sono tenuti gli incontri presso il Centro Distrettuale di cittadinanza, alla presenza del neo Assessore al Welfare Vincenzo Medica, del Di-rigente del settore Guido Serraval-le e della Responsabile del Centro Giuseppina Ferlisi, relativamente ai Fondi Pac (Piano azione coesione). “Importante fase di sviluppo all’as-sistenza infanzia ed anziani -dichiara l’Assessore Medica-. I Pac hanno, infatti, come obiettivo primario quel-lo di ampliare l’offerta complessiva dei servizi distrettuali, il vero futuro dell’intero comparto”. Il Piano infan-zia 1° riparto approvato dal Ministe-ro per l’importo complessivo distret-tuale di € 812.549, questa somma è stata ripartita ai 5 Comuni in base al

numero degli abitanti nel modo seguen-te: Noto 192.574 Avola 225.888 Pachi-no 176.323 Rosolini 182.823 Portopalo 34.939. Verranno realizzati servizi di asilo nido in tutti i Comuni, eccet-to Portopalo, dove verranno realizzati i cosiddetti servizi integrativi, di tipo socio-ricreativo. Fascia d’età: bambini 0-3 anni. Strutture tutte di proprietà dei Comuni. Il 2° riparto ha stanziato per l’infanzia la somma di € 1.603.50, cosi ripartita: Noto 361.589 Avola 472.552 Pachino 347.158 Portopalo 68.950 Ro-solini 353.251. Le indicazioni del Mi-nistero sono di continuare la program-mazione del 1° riparto, potenziandola. “Per i Pac anziani è stato presentato un piano per l’ereogazione del servizio SAD (assistenza a domicilio per la cura

fondi Pac: un pianoper incrementarei progetti infanzia

RIguARDANo I coMuNI DellA zoNA SuD

e l’igiene della casa). – ci spiega sem-pre l’Assessore Medica- Non è stato presentato il servizio ADI (assistenza domiciliare integrata) in quanto è pre-visto in due progetti: uno del piano di zona e un’altro regionale”. La somma destinata gli anziani con il 1° riparto è di € 758.234, mentre con il 2° ripar-to ammonta a circa 800.000 euro. “In queste due giornate abbiamo, dunque, illustrato tutti questi particolari e dati al partnariato locale in modo da confron-tarci e ricevere esigenze e indicazioni. Risulta fomdamentale, per la nostra azione amministrativa, il confronto e la partecipazione che è stata già signi-ficativa in questi incontri e che speria-mo lo sia altrettanto ed anche più prima dell’avvio del secondo riparto.

la carenza di disponibilità finanziaria che si protrae ormai da parecchi anni. E, a fronte di risorse limitate, secondo gli ultimi dati, di-cono che il numero, tra pen-titi e testimoni di giustizia (di coloro che, non essendo interni alle criminalità orga-nizzate, decidono di denun-ciare estorsioni o minacce), è in evidente crescita. Oggi le persone sottoposte a pro-grammi di protezione hanno superato quota 6000, 162 in più rispetto al semestre pre-cedente. Mai così tante dal 1995. Una situazione al col-lasso, dunque. E così ecco che sempre di più le tutele necessarie a collaboratori e testimoni di giustizia ven-gono meno. Con la conse-guenza, paradossale, che gli stessi pentiti preferiscono uscire dal programma di protezione nel momento in cui la protezione non è più assicurata. È il caso di tanti collaboranti di giustizia che per anni sono stati affiliati di Cosa Nostra e concre-tamente inseriti in un altro ambiente, ma che ora ri-schiano grosso insieme alle loro famiglie. Il perdurare di questa siffatta condizio-ne, rapporta una mera man-canza di fiducia verso lo Stato, e potrebbe innescare un meccanismo inverso e controproducente per la lot-ta alla mafia. Purtuttavia, occorre necessariamente ritornare sui propri passi poiché non stiamo parlan-do solamente dell’incolu-mità delle persone, fatto gravissimo, ma di una vera rivoluzione che innesca la regola tra i mafiosi, specie per i più giovani, che non è più conveniente pentirsi e collaborare con la Legge. Già qualcuno nell’ambien-te giudiziario parla di una situazione paradossale; di un’arma potente che viene tolta ai magistrati impegna-ti in prima linea, senza la quale l’apporto dei pentiti potrebbe bruciare anni e anni di duro lavoro e tanto impegno professionale.

M. G.

Academy. Gli spettatori saranno invitati ad esprimere la propria preferenza sui film e da queste, oltre agli altri specifici riconoscimenti, verrà premiato il più votato dal pubblico. Dopo il successo di “Documentaria Noto 2014 a firma del Collettivo FrameOff, questo è un importante riconoscimento per la Città inserita nel circuito interna-zionale. Di seguito tutte le date per le singole proiezioni che si svolgeranno al Teatro “Tina Di Lorenzo” di Noto.26 aprileore 21 Stop the pounding heart.

L’Uisp aderisce, promuovendo lo “sportpertutti” all’insegna del divertimen-to e della tutela e prevenzione della salute.Il 6 aprile, si celebra la Giornata mondiale dell’attività fisica: dal 2002 l’Oms invi-ta in questo giorno tutti gli stati membri a diffondere il messaggio che muoversi è salute ed è benessere. Lo slogan del 2015 è: “La sedentarietà = malattia, l’attività fi-sica = salute! Ogni giorno metti insieme 30 minuti di attività fisica”. L’Uisp ha a cuore la salute come diritto di cittadinanza e promuove un impegno contro le dise-guaglianze, quindi aderisce alla Giornata mondiale dell’attività fisica e invita Comi-tati, Leghe, Aree e Coordinamenti a essere presidi di equità sociale, promuovere l’e-vento e a sensibilizzare cittadini e società sportive, su un tema che è da sempre nelle politiche dello “sportpertutti” Uisp. Ad ogni età, una regolare attività fisica, an-che moderata, contribuisce a migliorare la

oggi la giornata mondiale dell’attiVità fisi-

qualità della vita influenzando positivamen-te lo stato di salute, il piacere e la soddisfa-zione personale. L’attività motoria non deve essere necessariamente intensa: per essere fisicamente attivi sono sufficienti semplici movimenti che fanno parte della vita quo-tidiana, come il camminare, ballare, andare in bicicletta e fare i lavori domestici. Infat-ti, l’attività fisica è definita dall’Organiz-zazione mondiale della sanità (Oms) come “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispen-dio energetico”. Se si parte da una genera-le condizione di sedentarietà non bisogna scoraggiarsi: cercando di sfruttare ogni mo-mento della giornata si può cominciare ad essere fisicamente attivi e raggiungere più facilmente i livelli raccomandati. Il Comi-tato Territoriale UISP Noto invita i cittadini per lunedì 6 Aprile ad essere ancora più at-tenti al “movimento”. Ci auspichiamo che l’attività fisica diventi un’abitudine.

ogni rendita di posizione per costringere tutti a misurarsi sul terreno della rappresentatività politica ed elettorale. La seconda Repubblica è stata segna-ta da leadership personalistiche che,prima nel centro destra e poi nel PD di Renzi,hanno sostituito i vecchi partiti con segreterie di parlamentari,"cerchi magici" e sostanziale inesistenza di regole associative. La terza Repubblica deve trovare un nuovo modello di partito che deve riscoprire i valori delle comunità politiche e militanti,le regole della democrazia interna e ruoli di leadership. A Siracusa il movimento Prima l'Italia vuole diventare il labo-ratorio della nuova forma-partito,utilizzando ogni strumento possibile per dare il massimo di trasparenza e partecipazione alle decisioni politiche,ai finanziamenti,alla scelta delle candidature e all'elezione di ogni carica.

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cRONAcA dI SIRAcUSA • 4 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì 7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 5 • cRONAcA dI SIRAcUSA

L’autostrada archeologicatra Siracusa e Selinunte

storia.Si tratta di una strada che colle-gava le due principali cit-tà dell’antica grecia in Si-cilia riportata in auge da due arche-ologi che la studiano

Fa discutere la recen-te scoperta archeologi-ca, che ha consentito di ricostruire una sorta di autostrada dell’antichi-tà. Sulle orme dell’ar-cheologo Paolo Orsi, nuove indagini testi-moniano l’esistenza di un tracciato costruito dai greci per collega-re la città di Siracusa alle sue colonie Akrai e Kasmenai e anco-ra a Gela e Akragas fino, a Selinunte. La scoperta riguarda la seconda arteria stra-dale più importante della Sicilia sudorien-tale antica, dopo la via Elorina che colle-gava Siracusa a Eloro, nei pressi dell’attuale Noto. Si snodava ver-so est, mentre la via Selinuntina conduceva a ovest. Era attraverso queste vie di collega-mento che gli antichi abitanti delle città sici-liane di epoca greca si dedicavano agli scam-bi commerciali o si spostavano per ragioni strategiche e belliche. Strade percorse a pie-di o da carri trainati dai buoi di cui restano, perfettamente visibi-li, le tracce dei solchi scavati dal passaggio delle ruote. E proprio i resti di carraie antiche sono stati individuati in un’area archeolo-gica aretusea: Cozzo Pantano. L’indagine è scaturita a seguito di uno studio dedicato proprio a questo sito che si trova alle porte

di Siracusa. Qui Paolo Orsi trovò i resti di una necropoli appartenente all’età preistorica e usa-ta sino in epoca preco-loniale, dunque prima dell’arrivo dei Greci che da Corinto venne-ro a fondare la città di Siracusa nel 734 a. C. Era il 1893 quando da-vanti all’archeologo di Rovereto si presenta-rono i resti di 50 tombe a grotticella artificiale (scavate nella roccia) e a forma di tholos, ovvero circolari. Tom-

be databili all’età del Bronzo medio, come affermato dagli arche-ologi Davide Tanasi e Giancarlo Germanà che stanno curando lo studio basandosi sui ritrovamenti di Orsi - e che testimoniano come il sito di Cozzo del Pantano rappresenti un importante luogo della cultura di Thapsos nel territorio siracusano. Secondo solo allo stes-so Thapsos, anzi, come testimoniano i ricchi corredi delle tombe che

includono, oltre alle ce-ramiche indigene, cera-miche di importazione micenea e maltese». Le tombe di Cozzo Pan-tano vennero dunque usate in epoca prei-storica e, in età greca, nuovamente riutilizza-te. «È questo un aspetto certo di grande interes-se - proseguono gli ar-cheologi - anche perché le tombe, ancora dopo, vennero riaperte e usa-te per seppellire i morti di epoca romana e di età successiva. Vuol

Si abbattono le barrierearchitettoniche al museo

la proposta è passata qualche settimana fa in sede di consiglio comunale

Il consiglio comunale ha dato il via libera qualche settimana fa all’atto di indirizzo che prevede l’abbattimento delle barriere architettoniche nella zona di viale Teocri-to. La proposta è stata presentata dalla settima commissione consiliare e riguarda anche interventi per favorire l’accesso ai siti di interesse storico e artistico, come il museo “Paolo Orsi” e le catacombe di San Giovanni, e al vicino santuario della Ma-donna delle lacrime.Il documento, approvato a maggioranza e senza dibattito, è stato illustrato da Fabio Rodante. L'iniziativa, ha spiegato il consi-gliere comunale, fa proprie alcune segnala-zioni giunte dal consiglio di circoscrizione Neapolis e punta anche alla realizzazione di un percorso per ipovedenti. “Possiamo fare diventare questo progetto – ha conclu-so Rodante – un esempio di riqualificazio-ne urbana nel segno della sostenibilità”.Nicoletta Abela, consigliere Circoscrizione Neapolis, esprime piena soddisfazione per l’approvazione della proposta di abbatti-mento delle barriere architettoniche che

Traffico carburanticoinvolto ancheun siracusano

Nello scorso mese di marzo in Italia e in altri cinque Paesi membri dell’Unio-ne Europea, Germa-nia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania e Mal-ta, è stata portata a termine una vasta operazione di poli-zia giudiziaria dalla guardia di finanza del Comando Pro-vinciale di Roma nei confronti di un sodalizio crimina-le dedito al traffico internazionale di gasolio commercia-lizzato “in nero” sul territorio nazionale italiano. Otto gli ar-resti, sei in carcere e due ai domiciliari, di cui uno nel Re-gno Unito.Decine le perquisi-zioni, anche all’e-stero, dove i militari delle fiamme gial-le hanno operato a supporto delle forze di polizia locali.Le indagini, svolte dal Nucleo di Po-lizia Tributaria di Roma e coordinate dalla Procura della Repubblica della capitale, con la pre-ziosa attività di sup-porto dei membri di Eurojust, hanno consentito di disar-ticolare un’associa-zione a delinquere operante tra l’Italia, il Regno Unito, la Repubblica Ceca, la Germania, la Roma-nia e Malta, finaliz-zata all’importazio-ne nel nostro Paese di ingenti quan-titativi di gasolio da autotrazione in completa evasione dell’accisa gravante sul prodotto.Un vero e proprio fiume di carburante clandestino immes-so in circolazione in Italia, dal 2013 ad oggi, per oltre 4.000 tonnellate. Questi i numeri im-pressionanti della frode scoperta dal-le Fiamme Gialle, abilmente realizzata dai 22 indagati con la creazione di so-cietà fantasma lo-calizzate a Londra e Praga, intestate a prestanome loca-li ma amministrate da cittadini italiani

te competitivi di un prodotto “esentas-se”.Il lavoro degli uo-mini delle fiamme gialle, complesso e meticoloso, non avrebbe prodotto gli odierni risultati senza la convinta collaborazione delle Autorità giudizia-rie di ben sei Paesi europei coinvolti nell’illecito traffico, efficacemente coor-dinate da Eurojust che ha gestito, in poco più di un anno, un imponente flusso di dati e informazio-ni tra i singoli Sta-ti, coordinandone e orientandone le investigazioni sulla scorta delle richie-ste di approfondi-mento inoltrate dai pubblici ministe-ri italiani titolari dell’inchiesta.Il significativo pa-trimonio informa-tivo così raccolto è stato analizzato dagli investigatori del Nucleo di Po-lizia Tributaria di Roma e incrociato con i dati già in pos-sesso, permettendo di attribuire ruo-li e responsabilità ben precisi a tutti i soggetti comples-sivamente emersi,

Germania, Repub-blica Ceca, Roma-nia e Malta, 6 ordi-nanze di custodia cautelare in carce-re nei confronti di Giannetti Aristide, Morroni Andrea, Accaputo Sebastia-no di Avola in pro-vincia di Siracusa, Giannetti Beatrice, Chiappelli Andrea, Tulbure Adrian Se-bastian e 2 arresti domiciliari nei con-fronti di Tedesco Francesco e San-tucci Massimiliano nonché perquisizio-ni locali e domici-liari, anche neiPaesi comunita-ri, nei confronti di tutti gli indagati e delle varie socie-tà implicate, con la collaborazione della polizia giudiziaria straniera, coordi-nata da Eurojust e supportata, anche in territorio estero, da militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma.È stato altresì ese-guito, sull’intero territorio nazionale nonché nel Regno Unito, Repubblica Ceca e Malta, uno specifico provvedi-mento di sequestro preventivo finaliz-zato alla confisca di risorse finanzia-rie (denaro contan-te, saldi dei conti correnti personali e aziendali, certificati di deposito, buo-ni fruttiferi, azioni, obbligazioni e altri beni eventualmente contenuti in cassette di sicurezza), im-mobili e partecipa-zioni societarie nel-la disponibilitàdegli indagati e delle società agli stessi riconduci-bili, strumentali alla commissione dell’illecito traffico, con un profitto per l ’organizzazione criminale ad oggi quantificato in oltre 5,7 milioni di euro: sequestrate 21 unità immobiliari, quote societarie, gioiel-li custoditi in una cassetta di sicurez-za, saldi di rapporti bancari nonché di polizze vita.

Marco Giusti

appartenenti all’as-sociazione, l’accen-sione di conti cor-renti di comodo a Malta, nella Repub-blica Ceca e nel Re-gno Unito, sui quali sono transitati flussi finanziari connessi all’illecito traffico, la predisposizione di falsa documenta-zione di scorta del prodotto sulla quale sono state indicate, quali beneficiari, imprese greche e maltesi, che di fat-to non hanno mai ricevuto la merce, clandestinamente immessa nel circui-to commerciale ita-liano.Risultano indagati, allo stato a piede li-bero, gli acquirenti italiani del gasolio, una rete capillare di soggetti compiacen-ti, per lo più titolari di imprese di auto-trasporto o grossi-sti del settore, che hanno impiegato direttamente nelle proprie aziende ov-vero rivenduto a ter-zi il carburante “in nero” alterando, in questo modo, anche le regole del mer-cato e della libera concorrenza, poiché si sono giovati dei prezzi estremamen-

Portata a ter-mine una va-sta operazio-ne di polizia giudiziaria dalla guardia di finanza di Roma nei confronti di un sodalizio criminale: otto gli arre-stiIn foto, autobotte.

dagli organizzatori dell’illecito traffico agli acquirenti finali del prodotto, dagli autisti delle auto-botti clandestine ai funzionari di banca compiacenti, per giungere sino agli studi professionali che hanno fornito un apporto deter-minante per l’ide-azione della rete di società e rapporti fi-nanziari strumentali alla commissione della frode.Un’associazione a delinquere ben ra-dicata in tutti i Paesi europei coinvolti, con cittadini italia-ni stabilmente do-miciliati all’estero per mantenere salda la rete di relazioni criminali, pronta a reagire ed adattare il proprio modus operandi rispetto ai sequestri nel tempo operati dalla Guar-dia di Finanza delle predette autobot-ti clandestine, una volta giunte in Ita-lia. Si così, seque-stro dopo sequestro, si è annotata la pro-gressiva sostituzio-ne delletradizionali autoci-sterne dedicate al trasporto di merce infiammabile con

ordinari autotreni “telonati”, al cui in-terno erano stipati decine di cosiddetti cubi, in plastica, or-dinariamente desti-nati al trasporto di acqua e nell’occa-sione riempiti sino all’orlo con carbu-rante infiammabile, risultato sempre ca-ricato presso depo-siti tedeschi per poigiungere in Italia ed essere rivenduto “in nero”. Le diffi-coltà incontrate dai finanzieri nel disar-ticolare l’organiz-zazione criminale, nella primissima fase delle indagi-ni, hanno riguarda-to, altresì, l’esatta identificazione della natura del prodotto petrolifero traspor-tato, cui i membri del sodalizio hanno aggiunto specifici additivi onde altera-re fraudolentemente l’esito di eventua-li analisi chimiche speditive condotte sul gasolio, masche-randolo, così, come olio destinato alla lubrificazione anzi-chéquale carburante per l’autotrazione.In dettaglio, sono state eseguite in Ita-lia, Regno Unito,

dire che certamente questo sito, sebbene fosse periferico, era frequentato e ciò vie-ne dimostrato dal fat-to che era attraversato dall’importante arteria di collegamento del cui tracciato abbiamo rin-venuto i resti». I sira-cusani di epoca greca, dunque, percorrevano la via Selinuntina per recarsi ad Akrai o Ka-smene (e viceversa) e passavano da quest’al-tura, a Cozzo Pantano, fuori dall’abitato ma

caratterizzano un importante asse viario: Viale Augusto/Viale Teocrito, ovvero il per-corso fra le eccellenze turistiche più gettona-te fuori Ortigia, Teatro Greco, Parco della Neapolis, la Basilica di San Giovanni e le Catacombe, il Museo Regionale Paolo Orsi, ed il Santuario della Madonna delle Lacri-me."La proposta da me presentata - spiega - è stata in primo luogo trattata in seno al Con-siglio di Circoscrizione Neapolis, poi ap-prodata e discussa in sede di settima Com-missione (quella al Decentramento) e oggi esaminata e approvata dal Consiglio Co-munale; prevede una serie di modifiche fa-cilmente realizzabili lungo il suddetto asse, che permetterebbero la percorribilità in si-curezza a tutti i fruitori della strada, pedoni e automobilisti, compreso chi ha difficoltà motorie, più o meno gravi, e famiglie con passeggini al seguito, turisti e cittadini. Un primo approccio per trasformare la nostra città in una meta concretamente accessibile. Il civico consesso ha votato favorevolmente ad una proposta ritenuta assolutamente op-

In foto, l’archeologo Paolo Orsi.

In foto, il museo Paolo Orsi.

portuna e pertinente da applicare a mille altre iniziative in mille altre occasioni e si-tuazioni.

conosciuta così come la sua necropoli prei-storica che rimase ci-mitero anche in età più tarda. Tanasi, docente all’Arcadia University, sta lavorando alla rie-dizione dello scavo di Orsi partendo proprio dagli oltre 200 reperti raccolti dall’archeo-logo alla fine dell’Ot-tocento e custoditi nei magazzini del Museo archeologico regionale “Paolo Orsi”. Qui si trovano gli oggetti rin-venuti da Orsi a Cozzo Pantano e solo in parte descritti in una pub-blicazione scientifica. L’esame dei materiali di età greca è affidata a Giancarlo Germanà, docente all’Accademia di Belle arti di Cata-nia. Dopo una pubbli-cazione preliminare di Orsi, il sito non fu più oggetto di indagini e i pochi materiali dell’età del Bronzo medio in esposizione al museo di viale Teocrito han-no contribuito a dare un’idea generale di una scarsa importanza. La strada, partendo da Siracusa, passava da Akrai e proseguiva per Gela, Agrigento ed He-raclea per arrivare fino a Selinunte. Saranno i Romani a prolungarla fino a Lilibeo come si può vedere nell’Itine-rarium Antonini: una preziosa carta geogra-fica di età tardoantica, in cui è descritta come la principale strada me-ridionale dell’Isola.

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SOcIETà • 6 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì

Noto si batte per evitarela rimodulazione ospedalieraTre ore di consiglio comunale, sono bastati per approvare la mo-zione che con l’esame della rimodulazione della rete ospedalie-ra nella provincia di Siracusa erano i punti all’ordine del giorno. Una seduta dai toni accesi ma lucidi pro-venienti dal pubblico che ha potuto prendere la parola e che nella re-lazione finale del Sin-daco sono stati puntua-lizzati con altrettanta chiarezza e sgombran-do molte di quelle nu-vole che il chiacchie-riccio aveva addensato in questi giorni. Invita-ti a presenziare i depu-tati nazionali e regio-nali, presente il solo Pippo Gianni, mentre in due hanno sentito l’esigenza di rispon-dere all’invito con una comunicazione di indisponibilità a par-tecipare, gli onorevoli Amoddio e Vinciullo. In aula 12 consiglie-ri, che però nel corso delle 3 ore di seduta si sono alternati andan-do al voto sempre in numero di 12, il Sin-daco e l’intera Giunta. Il presidente Corrado Figura, dopo l’appel-lo, la lettura del ver-bale della conferenza dei capigruppo ha poi dato subito la parola al consigliere Pippo Bo-sco, che con i colleghi Cutrali, Pagano, Vene-ziano ed in corsa an-che Trombatore hanno fatto richiesta esplicita della convocazione del civico consesso. “Tut-to ciò che ha prece-duto questo consiglio comunale conferma la nostra massima preoc-cupazione per il futuro dell’ospedale Trigona. Noi non vogliamo es-sere scippati e ancora una volta ricordo che in campagna elettorale ci fu una promessa, un impegno ben preciso, quindi dopo la vittoria doveva esserci prima un impegno morale e poi politico affinchè si richiamassero le autorità competenti a rispettare quegli im-pegni. In questi anni, ed anche prima, sono tante le incongruenze

presenti in tanti hanno chiesto di intervenire tra operatori del setto-re, politici, e semplici cittadini, anche quelli in odor di politica. Pri-mo fra tutti il dottore Rizza, deluso dell’as-senza di rappresentanti dei Comuni viciniori che dovrebbero essere tra i primi interessa-ti allo sviluppo della vicenda, e fa appello alla ricerca di soluzio-ni condivise per otte-nere ciò che spetta di diritto. Subito dopo un altro medico, Tino Di Rosolini, che ha fat-to una distinzione tra rassegnati ed indignati in tale questione, an-che da lui una propo-sta ovvero di chiedere il mantenimento degli acuti sia ad Avola che a Noto e dove il privato venga ad incrementa-re e non a mortificare, ritenendo, anche, che quest’assise potreb-be già fare un passo avanti qualora ci fosse vera condivisione. Tra il pubblico anche chi ricorda che presenta-to il ricorso al Tar si dovrebbe aspettarne l’esito, e poi il segre-tario del Pd cittadino Emanuele Della Luna che richiama alla re-sponsabilità chi ha negli anni deciso per questo territorio, che riafferma i toni di cam-pagna elettorale e fa appello ad una proget-tazione seria per l’o-spedale in particolare

a cui abbiamo assisti-to nei due nosocomi e che, sempre nelle stesse persone, ci in-ducevano a sollevare il dibattito in consiglio comunale. Consiglio che si è sempre espres-so contro indiscrimi-nati trasferimenti che avrebbero condotto ad un unico epilogo, la chiusura del Trigona. Noi agiamo per la cit-tà e respingiamo tutte le accuse di voler stru-mentalizzare l’argo-mento a fini politici ed elettorali. Si parla di ri-sparmi di rifunzionaliz-zazione in tal senso ed allora perchè si punta su Avola, la cui strut-tura avrebbe bisogno di un grosso investimento per l’adeguamento a questo nuovo piano? Una su tutte che deve condurci ad elevare il ragionamento per cui l’impegno deve essere politico. Questa mozio-ne impegna il Sindaco e la Giunta:1) a contestare in tutte le sedi detto piano;2) a mettere in cam-po ogni azione atta a mantenere tutti i reparti attuali ed anche di po-tenziarli;3) a relazionare tem-pestivamente e costan-temente il consiglio comunale sui passi compiuti in tale dire-zione”.Illustrata, dunque, nel dettaglio e nelle moti-vazioni e prima di dare parola ai consiglieri

Attenzione sempre alta dopo la riunione del consiglio comunale netino

e di sanità in generale. Successivamente an-che l’ex vice Sindaco della giunta Bonfanti Costanza Messina che dopo aver ricordato il suo diretto coinvol-gimento nel 2012, ha letto parte del verbale della conferenza dei Sindaci avvenuta nel luglio 2014 a Siracusa, salvo poi registrare sulla stessa, la puntua-lizzazione successiva del Sindaco Bonfanti, a cui non ci sono sta-te repliche. Ed ancora l’On. Pippo Gianni, che indica come unico responsabile il Diretto-re dell’Asp 8 per l’in-tera precaria situazione della sanità aretusea. Successivamente uno degli ex primari al Tei-gona il dottor Adamo, Presidente del Comi-tato per la tutela della salute nella zona sud della provincia, che ha parlato di autentico scempio pepetrato in questi anni ed in cui gli avversari non sono i cittadini di Avola, ma l’Asp e la Regione, e indicando nell’integra-zione pubblico e pri-vato, senza toccare gli attuali reparti, la sua proposta, che prevede anche la costituzione di un vero e proprio gruppo di lavoro. Ed ancora il già Sinda-co Leone che invita i consiglieri a prendere la parola, che propone di riflettere sulla que-stione dei posti letto

incongruente rispetto alle norme di legge, che pone come unica via la pressione poli-tica. Poi come detto i consigliero comunali più per le dichiarazio-ni di voto e qualche spunto di riflessione, Frasca, Veneziano, che propone di coinvolgere gli altri Comuni maga-ri con l’invio della mo-zione da discutere ed approvare anche all’in-terno dei loro consigli comunali. Pronta la risposta del Presidente Figura che ne attesta la validità. E poi i consi-glieri Scatà, Sessa che muove un appunto alla Città, definendola as-sente in questa serata, Burgaretta a favore della mozione con ap-pello per il pronto soc-corso e per l’elisoccor-so, infine il consigliere Tiralongo. Insomma in tutti già si scorge la vo-lontà del si al momen-to della votazione non prima di aver ascolta-to il Primo Cittadino: “Tanti e tutti interes-santi gli interventi di questa sera, non vorrei tornare sui passaggi storici della vicenda, ma qualcosa deve es-sere necessariamente menzionato per con-durci all’oggi – dichia-ra il Sindaco Corrado Bonfanti- Nella confe-renza dei sindaci del 25 luglio del 2014 non si è parlato della rifunzio-nalizzazione ma di una insoddisfazione per la carenza dei medici e del personale, tutti gli interventi, furono volti a questo. Il mio inter-vento pose delle forti condizioni che si rife-rivano proprio a questi aspetto, nelle note fu inserito il permanere delle unità operative con con integrazione tra pubblico e privato. Per questo io posso fir-mare e partecipare al ricorso come cittadino e non come Sindaco, perchè in quella sede io già vincolai il mio parere a successive e imprescindibili azioni a tutela del nosoco-mio. Su una cosa non bisogna transigere ed è quella di salvare le vite umane e per farlo

7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 7 • cRONAcA dI SIRAcUSA

la stagione balneare è iniziata con un mese di anticipo ma presenta delle difficoltà ambientali

Nel Siracusanomare vietatoin trentasei zone

SI collocA Al SecoNDo PoSTo IN SIcIlIA

E’ iniziata ufficialmen-te il primo aprile scorso la stagione balneare in Sicilia. La Regione ha, difatti, ema-nato il decreto che di fatto allunga la stagione balneare di alcune settimane rispetto allo scorso anno.La stagione balneare in Si-cilia durerà praticamente sei mesi pieni.Anziché dal 1 di maggio al 30 settembre, quest’anno la stagione balneare si protrar-rà fino al 31 ottobre.Buone notizie dunque per i gestori degli stabilimenti e delle attività collegate alla balneazione, che avranno la possibilità di poter lavorare

esattamente come l’anno scorso. Seguono: Catania con 27 zone con divieto di balneazione, Messina con 22, Caltanissetta con 20 e Trapani con 8 zone di mare e di costa non accessibili ai bagnanti.La nostra provincia, insom-ma, si presenta alla nuova stagione balneare con un handicap non di poco con-to se si considera che è af-facciata per buona parte sul mare. Le amministrazioni comunali interessate si stan-

per sei mesi pieni.Cattive notizie, invece, sul fronte inquinamento. Nel provvedimento, firmato dal direttore generale dell’I-spettorato Sanità Ignazio Tozzo e dall’assessore Lu-cia Borsellino, sono infatti elencati i tratti di costa in cui è preclusa la balneazio-ne per inquinamento o per altre motivazioni.Quest’anno in Sicilia sono aumentati i punti “non adi-biti alla balneazione” pas-sando dai 184 dello scorso

anno ai 187 di quest’anno. Sono tutti in provincia di Agrigento i tre nuovi tratti di mare inquinato, che dalle 17 zone con divieto di bal-neazione nel 2014 passa alle 20 di quest’anno.La provincia di Siracusa con ben 36 zone con divie-to di balneazione, si collo-ca al secondo posto di una classifica della ‘costa vie-tata’, preceduta soltanto da Palermo che si conferma al primo posto con 41 aree precluse alla balneazione,

Il mare di Fontane Bianche.

no muovendo per arrivare ad una soluzione ai proble-mi di balneazione presenti in alcune parti del territorio. Si stanno dando un gran daffare per la politura stra-ordinaria dei lidi e degli are-nili, luoghi rinomati ma che necessitano di attenzione.Inoltre sul sito del ministe-ro della Salute, in cui sarà possibile controllare quali spiagge e tratti di costa sa-ranno fruibili, dovrebbero essere costantemente pub-blicati anche i campiona-menti che, iniziati già il primo di marzo, dovrebbero proseguire fino al 31 di ot-tobre con cadenza mensile.

Dopo una sosta di quasi due anni, il Senato ha approvato in prima lettura il DDL anticor-ruzione con 165 sì, 74 no,13 astenuti. Tra le novità: il falso in bilancio che torna a essere reato, l'inasprimento delle pene per i reati di corruzione, la corruzione nella pubblica am-ministrazione e negli appalti. Adesso il testo è atteso alla Camera ma la tensione degli ultimi giorni fa sperare in una rapida approvazione.L'imprenditore che si macchia del reato di corruzione non potrà accedere agli appalti pubblici per 5 anni. Inoltre, se si è condannati a una pena non inferiore a 2 anni ci sarà l'e-stinzione del rapporto di lavoro o di impiego con le Pa e società partecipateSul falso in bilancio le false comunicazioni sociali, attualmente sanzionate come contrav-venzione, tornano ad essere un delitto, pu-nibile con la pena della reclusione, da 1 a 5 anni, in caso di società non quotate; il delitto è perseguibile d`ufficio, salvo nelle ipotesi in cui il fatto sia di lieve entità . Quest'ultimo sarà punito con la pena della reclusione da sei mesi a tre anni. Sarà il giudice a valutare la lieve entità del fatto a tenendo conto "della natura e delle dimensioni della società e delle modalità o degli effetti della condotta".Il reato di falso in bilancio nelle società quo-tate sarà punito con un minimo di 3 sino a un massimo di 8 anni di reclusione. L'aumento della pena renderà possibile l'utilizzo di even-tuali intercettazioni, lecite solamente in caso di reati punibili con più di 5 anni di carcere. Saranno inoltre sottoposte alle nuove norme anche le società che fanno appello al rispar-mio o lo gestiscono, le controllate anche se non quotate e quelle che hanno fatto richiesta di ammissione alla negoziazione in un merca-

Legge anticorruzioneEcco che cosa cambia

RIToRNo Al PASSATo e NuovI guAI PeR I coRRoTTI

to. Novità anche per quel che riguarda la cor-ruzione nella pubblica amministrazione. Per poter richiedere un patteggiamento sarà ne-cessaria la restituzione integrale del prezzo o del profitto del reato corruttivo. Questo varrà per alcuni dei principali reati contro lo Stato. Non solo: sulla condizionale, per ottenere la sospensione della pena, bisognerà aver risar-cito la PA.Il pubblico ministero, quando esercita l'azio-ne penale per i delitti contro la pubblica am-ministrazione, avrà l'obbligo di informare il presidente dell'Autorità nazionale anticorru-zione dando notizia dell'imputazione. All'A-nac, inoltre, viene attribuito il potere di vi-gilanza e controllo sui contratti degli appalti segretati, come norma di prevenzione.Con le nuove norme le pene potranno arri-vare anche a 26 anni di carcere. Gli aumenti riguardano le fattispecie previste dal 416 bis del codice penale: per chi partecipa a un'asso-ciazione mafiosa la reclusione va dai 10 ai 15 anni; per chi la promuove, dirige o organizza da 12 a 18 anni; se si tratta di associazione mafiosa armata 12 a 20 anni e per i boss da 15 a 26 anni.Salgono da sei e dieci di detenzione anni le pene minima e massima per i pubblici ufficia-li che compiono il reato di corruzione propria. Aumentano anche gli anni di carcere, previsti sempre da 6 a 10, per i pubblici ufficiali che omettono o ritardano un atto d' ufficio, ovve-ro per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, in cambio di de-naro o altro o ne accettano promessa per sé o per un terzo. Aumentato lo sconto di pena, da un minimo di un terzo a un massimo di due terzi, per i collaboratori di giustizia. La

La riunione del Consiglio comunale di Noto.

non possiamo non ave-re il pronto soccorso a Noto, l’elisoccrso ope-rativo h24, e su questo è stata espressa com-patibilità con il piano. Infine voglio citare risoluzione nr.26 vota-ta dalla Commissione Sanità che impegna il governo della Regione a rivedere questo de-creto dopo un’effetti-va verifica nel trienno 2014-2017″. Ancora un consigliere, un me-dico, l’unico presente nella massima assise della Città che pun-tualizza tre cose: spero tanto ci possa essere la rifunzionalizzazio-ne; le cliniche private saranno sicuramente una risorsa e ciò che va fatto funzionare sono i servizi territoriali. Il tutto non prima di aver evidenziato come sta cambiando, e la dire-zione che sta prenden-do il modo di offrire servizi alla Comunità e agli ammalati. Infine la votazione e il com-mento del Presidente del Consiglio Comuna-le, soddisfatto dell’an-damento dei lavori in un contesto diverso dal solito, ma pacato e pro-duttivo come non mai. “Ho ritenuto per primo importante ed opportu-na la convocazione di un Consiglio Comuna-le aperto per la tutela e la salvaguardia del di-ritto dei nostri concit-tadini e dell’ospedale Trigona, in quanto il Decreto del 23 genna-io scorso penalizza in maniera indiscriminata la zona Sud, in partico-lare per il nostro ospe-dale con una riduzione dei posti letto rispetto alla zona nord degli ospedali di Lentini ed Augusta a cui sono stati assegnati 278 po-sti letto, non conside-rando che il bacino di utenza della zona sud comprende 120 mila abitanti. Quindi – ha proseguito il Presiden-te Figura- non soltan-to bisogna mantenere a Noto i reparti già esistenti, compreso il pronto soccorso, ma è necessario incremen-tarli con altri reparti pubblici e privati’.

pena accessoria dell'interdizione dall'esercizio di una professione per chi viene condannato passa a tre mesi per il minimo e a tre anni per il massimo.Aumenta di due anni la pena per la corruzione in atti giudiziari che andrà da un minimo di 6 a un massimo di 12 anni di reclusione. Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di qualcuno alla reclusione non superiore a 5 anni, la pena prevista va da un minimo di 6 a un massimo di 14 anni di carcere. Se l'ingiusta condanna su-pera I 5 anni o consiste nell'ergastolo, gli anni di reclusione previsti vanno da 8 a 20 anni. Anche nel caso di corruzione per induzione la pena minima passa da 3 a 6 anni e la massima da 8 a 10 anni e 6 mesi. Per l'abuso d'ufficio sarà punito con la detenzione da uno a 5 anni. Aumenta anche la pena massima per il reato di peculato, che passa da 10 anni a 10 anni e sei mesi.Chi è accusato di avere commesso il reato di concussione, corruzione per l'esercizio della funzione e in atti giudiziari, induzione indebi-ta e peculato potrà accedere al patteggiamento della pena solamente se restituirà il prezzo del profitto del reato. Lo stesso varrà per la richie-sta di sospensione condizionale della pena.

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SOcIETà • 14 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì

di Roberto Tondelli

Nel contesto sociale della città di Corin-to – caratterizzato da immoralità, proprio come la società at-tuale – Paolo aposto-lo interviene presen-tando il matrimonio come antidoto alla fornicazione: «Per evitare le fornicazio-ni, ogni uomo abbia la propria moglie, e ogni donna il proprio marito. Il marito ren-da alla moglie quel che le è dovuto; e lo stesso faccia la mo-glie verso il marito. La moglie non ha potestà sul proprio corpo, ma il marito; e nello stesso modo il marito non ha pote-stà sul proprio corpo, ma la moglie. Non vi private l’uno dell’al-tro, se non di co-mune consenso, per un tempo, al fine di darvi alla preghiera; e poi ritornate assie-me, affinché Satana non vi tenti a motivo della vostra inconti-nenza» (1 Corinzi 7).Dunque la sessualità tra moglie e marito è cosa bella e casta. Molti – dopo insen-sibilità di coppia, silenzi, liti, rancori, inimicizie, incom-prensioni per le re-ciproche esigenze (anche sessuali) – naufragano sullo sco-glio del divorzio. Ciò accade, in genere, quando è troppo tardi e la fornicazione ha già inserito il suo cu-neo velenoso. Forse non s’arriverebbe al naufragio se si sapes-se che la sessualità tra moglie e marito è di per se stessa un va-lore ottimo, ma che va coltivato, arric-chito assieme, perché cementa l’unione, al-lontana il male.Va detto che lo sco-po primario del ma-trimonio non sono i figli, ma la mutua compagnia, anche sul piano sessuale. Non solo l’indissolu-bilità (non assoluta) del matrimonio, ma anche questa com-pagnia rientra nel disegno originario di Dio: «Non è bene che l’uomo sia solo; io gli farò un aiuto che gli sia convenevole».

Pasqua di sposati e divorziatiLa donna è per l’uo-mo, e l’uomo è per la donna (Genesi 2, 18; cfr. 1 Corinzi 11, 11). Forse, se ci si atte-nesse alla prospettiva biblica, tralasciando il diritto canonico, sarebbe più facile ri-conoscere la validità del Consiglio divi-no, e affermare che l’etica cristiana sui vari problemi della sessualità è incen-trata e articolata sul-la “responsabilità”. Moglie e marito sono “compagni” che si cibano assieme, con gratitudine per il cibo

quotidiano, per la loro sessualità. Moglie e marito imparano as-sieme a cibarsi del pane e del vino del Signore quando nel culto si avvicinano al Signore come fanno ancor oggi i sempli-ci cristiani. Moglie e marito imparano il valore della fiducia tra di loro, perché imparano giorno per giorno la fiducia nel Signore con la medi-tazione sulla Sua pa-rola, i Suoi Consigli, la fiducia che Egli ha in ciascuno di noi. Così la famiglia di-

sono le fondamenta del loro amore e della loro decisione; quale il senso profondo e concreto dell’essere «una sola carne», e che cosa ciò implichi in termini di affetto, rispetto, responsabi-lità, stima reciproca sul piano umano, ses-suale, psicologico, morale, spirituale: femminile e maschi-le. Bisogna ascolta-re, per comprendere bene quali problemi agitano corpi e co-scienze dell’uomo e della donna oggi. Ma questa è la strada più stretta, anche se sem-bra la più vicina al Vangelo. Ci si ripete che le coppie divor-ziate costituiscono una ferita. Ma le feri-te vere sono per ma-riti, mogli, figli, figlie coinvolti in naufragi famigliari. È vero che «per la durezza dei cuori» si determina-no rotture insanabili. I cuori possono però intenerirsi non sotto i colpi del maglio del diritto ecclesiastico (biblicamente incon-sistente), bensì con la conversione a Cristo: così dice il Vangelo senza artifici, questa è la strada stretta.Questa nostra socie-tà è sterile nei valo-ri. Ha dimenticato il valore centrale della vita: Cristo Gesù. Trovare o ritrova-re la stima verso il Vangelo. È questo è il primo passo per valutare ogni parola detta dalle guide mo-rali del nostro tem-po. Ritrovare Cristo, riscoprire bellezza e serietà della Sua pa-rola significa davvero una “pasqua” per i divorziati, per coloro che vogliono risol-vere i loro problemi. Non una utopia, ma una realtà possibile con l’aiuto del Signo-re. (Chiesa di Cristo Gesù – via Modica 3 – di fronte ingres-so Istituto F. Insolera – mercoledì e vener-dì ore 19:30, con-versazioni bibliche; domenica ore 10:30, culto al Signore - info: 093124639 – 3404809173 – email: [email protected]).

viene luogo di incon-tro, di amicizia. Non luogo chiuso al mon-do e chiuso nella cop-pia in se stessa, ma luogo aperto all’o-spitalità. Nel matri-monio i due vogliono imparare ad essere la persona creata da Dio maschio-e-femmina, a immagine di Dio. Il matrimonio cristiano diviene così un luo-go di imitazione di Dio fatto di preghiera comune dei due, ses-sualità comune, con-divisione del cibo, condivisione della Cena del Signore, decisioni importanti da prendere, momen-ti di difficoltà, tutto contribuisce a fare della loro unione una memoria viva, dono di Dio, una forza che sostiene i due che sono una sola perso-na. Sembra difficile che dei celibi possa-no insegnare le cose di cui sopra a chi deve sposarsi o agli sposati.Il matrimonio somi-glia però al pettine al quale vengono tutti i nodi della società, tutte le contraddizio-ni tipiche della so-cietà in cui viviamo.

Il tempo disponibile alla vita di coppia è insidiato da molte oc-cupazioni (messaggi-ni a tavola o parlare assieme? Ascoltare la TV o ascoltarsi tra marito e moglie?). I condizionamenti del-la cultura tendono a dividere. La mentali-tà dilagante è quella delle scelte “a termi-ne”, non delle scelte definitive. Qui, più che intervenire con la forza dell’autorità – autorevole solo se essa si attiene al Van-gelo di Cristo, e non altrimenti – occorre-rebbe intraprendere la strada stretta. La ragione dei divorzi non sta nel fatto che in Italia c’è una legge sul divorzio. In as-senza di questa, biso-gna riconoscere che ci si troverebbe oggi in condizioni ancor più caotiche di quelle registrate quando la legge non c’era.La questione è più complessa. Occor-re domandarsi sere-namente quali sono le ragioni profonde delle crisi famigliari; quali i modelli se-guiti da chi si sposa e da chi sceglie la relazione compagno-compagna; per quali ragioni molti giova-ni sentono il matri-monio come un peso preoccupante più che come un passo da fare con gioia e aspettative; quando due si sposano, quali

Moglie e ma-rito imparano assieme a ci-barsi del pane e del vino del Signore quan-do nel culto si avvicinano al Signore come fanno ancor oggi i semplici cristiani

 

 

7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 9 • cULTURA

Mostre d'arte, let-ture sceniche, con-certi, incontri con scrittori e storici dell'arte per pro-vare a raccontare, attraverso dipinti, sculture, immagini, musica e parole, la forza e la poten-za generativa del-la scintilla divina espressa nell'arte, che è capace d'il-luminare l'oscurità della condizione umana e orienta-re l'uomo verso la reale esistenza del mondo.È questo in sinte-si l'obiettivo della “Notte della veri-tà”, una manifesta-zione che prevede una serie di eventi culturali a Siracusa e a Modica inizia-ta il 14 marzo che terminerà il 19 aprile, organizzata dall'Associazione culturale “L'arco e la fonte” con il patrocinio dell'as-sessorato alle Po-litiche culturali del Comune di Siracusa, dell'as-sessorato alla Cul-tura del Comune di Modica, della Fondazione Ente Liceo Convitto di Modica e il suppor-to dei Rotary Club di Siracusa “Monti Climiti”, Modica e Pachino e della Nòmos Edizioni.Il primo evento è avvenuto il 14 mar-zo nell'ex chiesa dei Cavalieri di Malta (Piazzetta dei Ca-valieri di Malta, Ortigia) a Siracusa con l'inaugurazio-ne di una collettiva d'arte dal titolo “La notte della verità”. In mostra opere di Andrea Decani, Pa-olo Fichera, Diana Forassiepi, Emily Joe, Jano Lauretta, Arianna Lion, Pie-tro Marchese, Lui-gi Paoletti, Luciano Puzzo, Francesco Rinzivillo, Jano Si-cura, Federico Si-monelli e Annibale Vanetti. La mostra,

“La notte della verità”, mostre, incontri e letture nel segno della scintilla divina dell’artevisitabile fino al 19 aprile, osserve-rà i seguenti orari: tutti i giorni, tran-ne il lunedì, dalle ore 17.00 alle ore 20.00; domeni-ca dalle ore 10.00 alle 13.00 e dal-le ore 17.00 alle 21.00 (catalogo a cura della Nomos Edizioni di Bu-

sto Arsizio). Nel corso della serata inaugurale l'attore Sebastiano Lo Mo-naco ha letto alcu-ni brani tratti dalle opere del poeta David Maria Tu-roldo. La lettura è stata accompagna-ta dalle musiche di Francesco Cataldo. La poesia-preghie-

Orazio Baglieri e l’incontro con il filosofo Giusep-pe Fornari, autore del libro La verità di Caravaggio, e lo storico dell’arte Paolo Nifosì. La mostra reste-rà aperta fino al 19 aprile e potrà essere visitata da venerdì a saba-to dalle ore 17.00 alle 20.00 e la do-menica dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00. Concluderà la manifestazione il doppio appunta-mento con la let-tura drammatizza-ta di alcuni passi del Qohelet a cura dell'attore e regi-sta Antonio Zano-letti, con elementi scenici di Andrea Decani, che si svolgerà sabato 18 aprile alle ore 19.00 nell'ex Chie-sa dei Cavalieri di Malta a Siracusa e domenica 19 apri-le alle ore 21.00 nell'ex chiesa del convento di S. Anna a Modica. La lettura dal libro della Bibbia rie-vocherà le sugge-stioni mistiche di un testo che nella profezia del Cristo trova il significato e la speranza che riempiono il vuoto dell'essere.

ra di Turoldo, che affronta il tema del male e della morte, invita a lasciarci pervadere dal “si-lenzio di Dio”.Il 22 marzo inve-ce nell'ex chiesa del convento di S. Anna e S. Caloge-ro, presso la Fon-dazione Ente Liceo Convitto (Via Li-

ceo Convitto, 33) a Modica è stato inaugurato un pro-getto espositivo con opere diverse degli stessi artisti presenti a Siracusa. Al vernissage han-no seguito l’esi-bizione del Coro polifonico “Mon-teverdi” di Modica diretto dal maestro

In sintesi l'obiettivo della “Notte della verità”è una manifestazione che prevede una serie di eventi culturali a Siracusa fino al 19 aprile

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Lo straordinario impegno civile di Mario franceseUn giornalista che faceva molto bene il proprio lavoro ucciso a Palermo la sera del 26 gennaio 1979

PRovIAMo A RISPoNDeRe AllA DoMANDA: “chI eRA MARIo FRANceSe”

Qualche mese fa per l'anniversario della sua morte, il nome del giornalista si-racusano Mario Francese, innocen-te vittima di mafia, ritorna sulle pagine dei giornali cartacei e online e nei servizi dei network radiote-levisivi della nostra provincia. Soprattutto per i più giovani proviamo a rispondere alla domanda ‘chi era Mario Francese’. Mario Francese è stato un giornalista professionista che faceva molto bene il proprio lavoro. È stato ucciso a Pa-lermo la sera del 26 gennaio 1979. Ave-va da poco lasciato la redazione del ‘Giornale di Sici-lia’, accomiatando-si dai suoi colleghi ed amici col suo saluto abituale ed ironico: ‘uomini del Colorado, vi saluto e me ne vado’. Mario Francese, pa lermi tano d i adozione, è nato a Siracusa il 6 febbra-io del 1925. Terzo di quattro figli, dopo aver completato il ginnasio ha deciso, di comune accordo con la famiglia, di trasferirsi a Pa-lermo, da una zia, sorella della madre, per completare gli studi liceali e poi iscriversi all'univer-sità. Ancora prima di abbracciare con convinzione e forte passione la profes-sione di giornali-sta, è stato a capo

dell’ufficio stampa dell’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici. Successi-vamente Girolamo Ardizzone lo volle

al “Giornale di Si-cilia”. Ha rinunciato al ‘comodo’ lavoro di preparare tranquilli comunicati stam-

pa ed è passato al quotidiano di via Lincoln, diventan-do presto un otti-mo giornalista d’in-chiesta. Si è occu-

pato della tremenda strage di Ciaculli, del processo ai ‘cor-leonesi’ del 1969 a Bari, dell'omicidio del colonnello dei

carabinieri Giusep-pe Russo e di altre drammatiche vi-cende di mafia. E’ stato l'unico gior-nalista a intervi-stare la moglie di Totò Riina, Anto-nietta Bagarella. Nelle sue inchieste è entrato profonda-mente nell’analisi dell'organizzazione mafiosa, delle sue spaccature, delle ‘famiglie’ e dei capi specialmente del territorio di Corleo-ne legato ai sinistri nomi di criminali sanguinari quali Lu-ciano Liggio. Al termine dei processi, per l'as-sassinio di Mario Francese sono stati condannati i capi di Cosa Nostra: Leo-luca Bagarella (che sarebbe stato l'ese-cutore materiale del delitto), Raffaele Ganci, Francesco Madonia, Michele Greco, Totò Riina e Bernardo Provenza-no. Nella sentenza d’appello, tra le motivazioni della condanna, si legge: “Il movente dell' omicidio France-se è sicuramente ricollegabile allo straordinario impe-gno civile con cui la vittima aveva com-piuto un'approfon-dita ricostruzione delle più complesse e rilevanti vicende di mafia degli anni '70”. La lettura di alcuni articoli permette di conoscere da vi-cino il livello alto del personaggio ed apprezzare le sue grandi qualità. Articoli che erano diventati insoppor-tabili agli occhi dei capi di Cosa Nostra perché ‘parlavano troppo di mafia’. Dalla lettura di al-cuni suoi ‘pezzi’ viene fuori anche la constatazione che Mario Francese fos-se consapevole di una giustizia tal-

volta amministrata violando il princi-pio che la Legge è Uguale per Tutti e che in realtà si seguisse troppo frequentemente la logica, da lui certa-mente non condi-visa, di due pesi e due misure. Egli ha scritto di criminali violenti quali Leo-luca Bagarella, Lu-ciano Liggio, Totò Riina e Bernardo Provenzano, spesso assolti per insuffi-cienza di prove o condannati a pene lievi. Ed ha scritto anche di povera gente che rimane impigliata nelle reti della Giustizia per reati minori. Due articoli di Mario FranceseSintesi dell’artico-lo del 23 dicem-bre 1976 - Titolo: ‘Solo 17 condanne, con pene lievi, al processo dei 114’ - “Con un notevole ridimensionamento della sentenza del Tribunale del 29 luglio 1974, si è concluso ieri alle 15, alla Prima Se-zione della Corte d’Appello, il pro-cesso di secondo grado alla mafia del nuovo corso. Sono stati assolti con formula piena 16 imputati per i quali nel primo processo erano state emes-se condanne; tra questi sedici Stefa-no Bontade, Frank Coppola e Salvatore Riina. Hanno avuto condanne ridotte rispetto a quelle emesse al termine del primo processo altri imputati, quali Gaetano Badala-menti, Tommaso Buscetta, Gerlan-do Alberti. Tra la sentenza di primo grado, le richieste del pubblico mi-nistero in appello e la sentenza della Corte d’Appello, si sono registrati giu-dizi profondamente

diversi non soltanto nella valutazione della personalità dei singoli imputati ma soprattutto - ed è quello che più conta - soprattutto nella valutazione sociale e giuridica dell’associazione

mafiosa messa sot-to processo. Un’ associazione che, ridimensionata nel numero dei suoi componenti, è sta-ta ora trattata alla stregua di qualsiasi mini associazione di ladruncoli che,

per sbarcare il luna-rio, si organizzano per piccoli colpi: scippi o furtarelli.”Articolo del 24 apri-le 1977: ‘Ieri ha ottenuto la libertà provvisoria - quat-tordici anni: 8 giorni di carcere per avere

rubato quattro botti-glie di birra’ - “Fug-gito per l’ennesima volta da un collegio di Bagheria e ri-tornato nella natia Polizzi, Vincenzo P., 14 anni, figlio di un bracciante agri-colo disoccupato, è stato arrestato per il furto di due bottiglie di birra e di due bottiglie di Coca Cola. Ha ottenuto la libertà provviso-ria dopo otto giorni di prigione nelle carceri per minori di via Malaspina. Ora è in attesa di giudizio. E il tutto per quasi mille lire. Vincenzo, un ragaz-zo irrequieto, è un pò l’assillo dei suoi genitori. Il padre, bracciante disoccupato e co-stretto a fare qua-lunque mestiere per sfamare la moglie e i tre figli, avrebbe voluto dare ai figli una istruzione, al-meno quella media d’obbligo. Non ne ha i mezzi ed era ri-uscito a far ospitare Enzo, primogenito, in un collegio di Bagheria, dove il

ragazzo frequenta la prima media. Ma Enzo non se la sente di stare in collegio. Da qui, le sue con-tinue fughe e le sue frequenti improv-vise comparizioni a Polizzi. L’ultima fuga risale al 14 aprile scorso e, an-che questa volta, i carabinieri dovette-ro interessarsi di lui. Ma quel mercoledì, purtroppo, oltre che per la fuga dal col-legio, i carabinieri dovettero occuparsi di Vincenzo per un fatto più grave. A Polizzi, Vincenzo incontrò un amico e ‘assetato’ di libertà, cominciò a vagare per il paese. Alla fine, i due ra-gazzi decisero di forzare la porta del deposito di generi alimentari di Giu-seppe Dolce. Si li-mitarono a prendere due birre e due Coca Cola. Non furono, però, fortunati per-ché, notati dal pro-prietario, vennero inseguiti. Il Dolce riconobbe Vincenzo e sporse subito de-nuncia ai carabinieri nella speranza di re-cuperare le quattro bottiglie di bibite. Rintracciato, Vin-cenzo fu portato in caserma ed ammise il furto. Fu perciò trasferito alle carceri di via Malaspina. Poi la Procura ha dovuto attendere il rap-porto, ha dovuto provvedere a citare i verbalizzanti di Po-lizzi e il proprietario del deposito. Il che ha richiesto, pur-troppo, otto giorni. Alla fine, il sostituto procuratore dotto-ressa Morvillo ha immediatamente concesso la libertà provvisoria al ra-gazzo. Vincenzo, interrogato, non ha saputo dare una spiegazione del fur-to”. Domenico Di Stefano

SPEcIALE • 10 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì 7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 11 • SPEcIALE

In foto, Mario con Antonietta Bagarella mogle di Totò Riina.

In foto, Mario Francese in Tribunale per uno dei processi a Luciano Liggio

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SPEcIALE • 12 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì

Non possiamo fare finta di niente, anzi noila definiamo ipocrisia killerE’ tutto un andazzo di casi e situazioni che ci indurrebbe a leggere qualche pa-gina di storia, a con-fronto con quanto sta accadendo attorno a noi. Ci asteniamo a tratteggiare stati e circostanze perché i privi di sentimen-to e di carattere di Popolo con dignità sovrana come l’ Ita-liano, ci appioppe-rebbero l’anatema “apologia”. Usano questo sostantivo perché privi, anzi poveri di argomenti validi. Non solo i due marò “sequestrati” in India, aggiungasi il sangue italiano a Tunisi, a raffronto di un caso 1925 a Corfù. Stop. Il re-sto, gli storici, se li lasciano lavorare, lo troveranno negli atti di Stato della Marina Militare. Quanto sta accadendo ora in di-verse parti del mon-do è la conseguenza della cecità politica e incapacità a sapersi porre le eventua-li, poniamola così, conseguenza che ne sarebbero scaturite con l’aggressione ed eliminazione di due Governi forti, Libia ed Egitto. Nel tempo erano riusciti a “tenere buoni” i nuclei di tribù di stanza nel deserto. I subentrati allo sta-tus di governanti, si sono presentati in lotta fra di loro e non sanno trovare un nesso per reprimere

lo stato barbarico che, a macchia d’o-lio, sta occupando posizioni di forza, non solo in Africa

e Asia, ma tende a espandersi. Oggi, in Europa, domani in America, e il sig. Obama, che fu il

padrino della sven-turata “primavera araba”, nicchia e non dimostra di aver capito il terribile

problema dell’in-vasione barbarica. I barbari hanno colpi-to Tunisi, lordando la città di sangue di

gente civile e tran-quilla nel loro essere umano. Quello che è terribile è che gli autori erano tunisini.Due sono stati uccisi dalle cosiddette teste di cuoio subito, il terzo, l’altro ieri. L’azione di questi era mirata a dare se-gno della loro intol-leranza alla legalità e alla scienza; infatti si è svolta nei pressi del Parlamento e del Museo Bardo, dove sono custodite le vestigie romane e quant’altro. A fronte di questa situazione, gli attuali responsa-bili della politica oc-cidentale, in partico-lare gli Italiani, per lo stato di vicinanza geografica dell’Italia con Libia e Tunisia, dimostrano di non avere capito a che punto siamo. Of-frono un’apertura al dialogo ai barbari taglia teste. La classe politica del mondo occidentale, povera com’è di statisti, non è capace, neanche di trarre insegnamento dagli errori com-messi, non solo nel mondo arabo, ma anche in Asia. Vedi Vietnam.Gli imbecilli dei nostri politici invece di cimentarsi come trovare una soluzio-ne ai matrimoni gay, per tenere buono Vendola e altri, non si pongono il proble-ma come difendere e riservare la civiltà occidentale. Non certamente con la guerra a campo aper-to, Iraq e Afganistan dovrebbero essere di insegnamento, ma scoprire soggetti singoli, capaci di dominare col loro ingegno di dna del loro mondo. Conce-dere a questi spazio di azione per convo-gliarli alle singole

RuBRIcA A cuRA Del DR SAlvAToRe FoNTANA

7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 13• SPEcIALE

popolazioni; stile Gheddafi e Muba-rak. Cioè trovare soggetti con la me-desima capacità di influenza popolare. E anche nei confron-ti di questi la lealtà degli indigeni non è stata mai totale, lo dimostra il fatto che Gheddafi dormiva in una tenda e mai nella stessa zona. Per la imperante me-diocrità politica, nel ventesimo secolo nel mondo occidentale, l’azione da mettere in campo è il dia-logo, lascia frastor-nati. Lo ripetono e lo propongono sino alla noia. Ma con chi intendono dialogare, con le bande armate? Che l’unico modo di sopravvivenza e imperio è l’elimina-zione di chi ragiona diversamente, tenu-to conto che l’unico modo di “ragionare” è la lotta armata e l’eliminazione del nemico. Sì il sogget-to avversario nel loro essere non esiste. Morte tua, vita mea, così si conclude.E’ nel loro dna. I di-stratti della realtà, in particolare in Italia, si sono “addormen-tati” all’abbraccio siamo “tutti fratelli”. Certo, umanamente siamo d’accordo, da tenere presente però che la differenza sta nel dna, non come razza diversa, as-solutamente no, ma come modo di inten-dere la vita. Si parla di integrazione. Non che non si vuole, non ci sarà mai; è il differenziale del dna che lo impedisce. Si vuole porre la pacifica conviven-za, questa sì che è possibile fra coloro che si distinguono e si differenziano dai loro “duri e puri”. I mediocri della vita

sociale direbbero: questo è razzismo.Assolutamente no. Questa è condizio-ne di dna diverso

che non rigetta una pacifica convivenza sociale, anzi cerca di comporla.E’ da crederci e da

sperare. Fra quan-do? Il buonismo non incoraggia, anzi pone le condizioni del contrario. Quan-

do da situazione di identità culturale di costruire la vita sociale in genere, rinunciare un poco

alla volta, si finisce di rinunciare a sé stessi. Integrazione sì, ma sono i nuovi arrivati che deb-bono accettare vita pubblica, leggi e costumi locali, ed è evidente che la so-cietà in cui vogliono o intendono vivere deve rispetto alla loro religione e al loro sistema di vita privata. Questa è integrazione, e non annullare se stessi, in omaggio al più di-struttivo buonismo. La storia è la vita di ogni popolo. Sono la dimostrazione per tutti, come si sono formati gli U.S.A. , il Canada e molti Paesi dell’America del Sud. Paesi di im-migrati. La regola di pacifica convivenza si è determinata da sola, chi arrivava, europei, africani, asiatici, modo pro-prio hanno cercato, e ci sono riusciti, traendo abitudini e stretta osservanza delle leggi locali e modo di vita pub-blica. E quando da qualche settore di immigrati s’è cer-cato di darsi vita di relazione pubblica a modo loro sono stati “spinti” a rinunciare a sé stessi.E tuttora ci sono rigurgiti di impo-sizioni etniche nei suddetti Paesi di immigrati. Sono i buonisti che rovina-no la gente “pros” di integrazione, spin-gendo le coscienze e i sentimenti del popolo “padrone di casa” alla più natu-rale delle reazioni, a non dare “spazio” agli immigrati ne-gando loro così, per autodifesa, la pub-blicizzata integra-zione dei buonisti, privi di senso pratico della vita.

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cULTURA • 14 Sicilia • 7 APRIle 2015, MARTeDì

L’uomo di Keriot. Giuda, nostro fratello. Tradimento e consegna?

Il dott. Antonio Scu-deri è nato a Pachino, si è diplomato al liceo scientifico di Vittoria, ha seguito gli studi uni-versitari di medicina sia normali che di specia-lizzazione in chirurgia a Padova e in quell’o-spedale ha esercitato la professione di chirurgo per ben 40 anni

di Arturo Messina

Il dott. Antonio Scu-deri è nato a Pachino, si è diplomato al liceo scientifico di Vittoria, ha seguito gli studi universitari di medi-cina sia normali che di specializzazione in chirurgia a Padova e in quell’ospedale ha esercitato la profes-sione di chirurgo per ben 40 anni. Voglia-mo ricordare che alla Galleria Roma è stato presentato il suo inte-ressante, importante e originale libro dal prof. Salvo Sequen-zia, che ne ha anche scritto l’egregia pre-fazione, dal titolo “L’uomo di Keriot”, con sottotitolo: “Giu-da, nostro fratello: tradimento o conse-gna?” Ne ho approfittato per una breve intervista, che egli gentilmente mi ha concesso. La prima domanda è sta-ta:-E’ il primo libro che ha pubblicato?“E’ il primo libro, sì; ma quello che, per condurlo a termine, ho impiegato tanti anni, ho fatto tante ri-cerche, partendo però dai miei stessi studi scientifici che ho fat-to sull’argomento e che hanno anche mol-to riferimento con la mia professione”.-Come mai dalla chi-rurgia a quello che ri-guarda la teologia, il vangelo?“Ritengo che la scienza, la religio-ne, anziché essere in antitesi sono stretta-mente collegate. Il mio scopo, infatti, è quello di dimostrar-lo, facendo leva sugli studi teologici che io ho sempre coltivato e sempre più approfon-dito studiando molto seriamente la sacra scrittura”.-Già dal titolo non appare un romanzo qualunque ma fa pen-sare ad un romanzo storico…Non è così?“ Non è né l’uno né l’altro, assolutamen-te! E’ un saggio, un saggio che rivisita tutto quello che noi possediamo su Giu-da Iscariota. Rifiu-

che l’Apostolo delle genti San Paolo, che scrisse ancor prima degli evangelisti, non nomina nemmeno quello che sempre è stato considerato il traditore di Cristo e ciò che è stato detto o scritto lo consideria-mo opera di fantasia. Quei pochi elementi che possediamo ven-gono discussi sia dal punto di vista filoso-fico, sia dal punto di vista esegetico”.-Quindi le sue con-

siracusano Francesco Candelari, che è già alla pubblicazione del suo sesto roman-zo di fantascienza, che già ha ottenuto lusinghieri apprezza-menti anche in cam-po nazionale?“Non è una valvo-la di sfogo, la mia, anche perché ho co-minciato a lavorare su quest’opera già diversi anni addietro e in quel periodo del-la mia intensa attivi-tà professionale era

Uomo Qualunque, ma un uomo senza un partito politico specifico, visto che ha affermato che uno a ciò che lei afferma può essere d’accordo e può non esserlo, es-sendo, il suo, un dia-logo aperto, sereno, costruttivo con tutti?“Si parte da quello che obiettivamente è incontestabile e si espone la propria opi-nione, che essere con-divisa o anche non condivisa, rispettan-do quella degli altri”.E’ ciò che lo stesso chiarissimo dott. An-tonio Scuderi ha di-mostrato nel suo ben pregevole e pondero-so “saggio” (un volu-me di ben 273 pagine, pubblicato dalla nota casa editrice Morrone Editor) già dal sotto-titolo: <Giuda, nostro fratello: tradimento o consegna?>, con cui ha messo in crisi giustamente la comu-ne, radicata credenza non solo dei comu-ni cristiani, ligi alla tradizione, ma anche quella di chi finora, nel passato, l’ha af-fermato ex cathedra.Tuttavia in crisi la-scia ugualmente chi finora ha dato ragio-ne a Sant’Agostino quando il grande san-to (ma anche gran-de filosofo) scrisse sull’argomento < previsione o predesti-nazione> affermando che se si trattasse di predestinazione non vi sarebbe più libe-ro arbitrio e quindi nessuno dovrebbe essere condannato. Egli portò l’esempio dell’esperto nauta e meteorologo che, ve-dendo un pescatore salire sulla sua barca per andare a pesca-re quando ancora fa buon tempo e preve-dendo la burrasca, de-duce che quello non sarebbe tornato. Giu-da fu un prescelto a tradire o a consegnare Gesù o da Dio fu pre-visto, come Maria fu prescelta o prevista? Ha fatto bene San Paolo a non citarne nemmeno il nome di Giuda, come lo stesso dott. Antonio Scuderi ha sottolineato!

“I personaggi sono appena due: Giuda Iscariota e la parola che viene spesa per arrivare ad una sere-na, condivisibile e definitiva conclusio-ne”.-Quindi io ho detto una sciocchezza do-mandandole che tipo di romanzo è la sua così interessante ope-ra prima?“Effettivamente sì!...Infatti è un’opera esegetica sul vange-lo. Uno può essere

cuna affermazione apodittica: presento tutte le insigni per-sone che si sono in-teressate dell’argo-mento, sul peccato di Giuda, esaminandolo nella sua essenza”.-Una domanda im-pertinente uso farla sempre; consideran-do questa sua ulti-ma affermazione, in questo caso è questa: in un certo senso lei non dovrebbe essere come me, un fasci-comunista, non un

tiamo tutto ciò che è stato detto e scrit-to o, meglio, non lo prendiamo in consi-derazione, visto che su Giuda Iscariota abbiamo ben pochi elementi; si pensi

siderazioni non sono che considerazioni squisitamente scien-tifiche della sua at-tività professionale e non una valvola di sfogo, quella del giovane farmacista

veramente faticoso potermi dedicare ad un tale studio, ad una ricerca così impegna-tiva, che però tanto mi appassionava”.-Chi sono i personag-gi?

d’accordo, come può non esserlo; però gli studi filologici e gli spunti storici autoriz-zano alla conferma della conclusione, anche se ci tengo a dire che non c’è al-

Importante e originale saggio, che discute sotto il profilo filologico ed esegetico scritto dall'autore Antonio Scuderi

In alto, dott. Antonio Scuderi; A fianco, libro del dott. A. Scuderi;Sopra, formella su cui è scolpito Giuda.

7 APRIle 2015, MARTeDì • Sicilia 15 • SPORT SIRAcUSA

Tennis, Alessandro Ingarao della Tc Match Ball si aggiudica l'Open maschile under 14 Un mese di tennis agonistico al TC Match Ball di Siracusa, infatti dopo il torneo U. 14 Regionale, si è concluso il torneo Open ma-schile. La finale svolta ad Aprile a ha visto opposti il giovanissimo Alessandro Ingarao classifica 2.7 che si allena al TC Match Ball e Vincenzo Donzello anche egli 2.7 del TC Ispica.Il cammino dei due finalisti è stato faticoso perché entrambi hanno dovuto sconfiggere

taliana da tre squadre ciascuno hanno definito i migliori 18 team, che a loro volta hanno giocato una seconda fase ser-vita a definire le 8 squadre d’élite, le quali sono scese in campo per la con-quista dell’ambito titolo di coppa. Una formula che, considerato l’alto numero di partite, ha visto le prime due fasi di gioco formate da due tempi da 7’ minu-ti, per poi ritorna-re ai canonici 10’ nelle concitate fasi di gioco fina-li. Otto le squadre leader che sono arrivate nell’élite, tutte formazioni di serie A: un Aren-

Aspettando il 2016 che vedrà Siracusa protano-nista per i mon-diali assegnati alla città di Archimede dalla Federazione Internazionale di canoa, perdono la Coppa Italia vin-ta lo scorso anno nella nostra città e con la stessa finali-sta. Spettacolo ed emozioni, con una intensa due gior-ni, dove Roma ha ospitato il meglio della Canoa Polo Italiana. Presso il Mariner Canoa Club, tra i quat-tro campi di gioco montati nell’arena a cielo aperto del Laghetto dell’Eur, si sono svolte più di 150 parti-te, con 44 team e circa 400 atleti in

gara che si sono dati battaglia per la conquista della Coppa Italia 2015. La due giorni ha visto il ritorno della Coppa Italia senior nelle mani del Chiavari, dopo un acceso e tirato scontro finale con il Kst Siracusa. La Polisportiva Catania rimane la squadra leader al femminile, men-tre un agguerrito e giovanissimo CC Napoli vince sia negli U21 che negli Juniores. La location ottimale e la giornata di cal-do sole primave-rile ha visto parte-cipe sugli spalti il pubblico curioso e affezionato.Nove gironi all’i-

zano in crescita che chiude sul 4-3 a finale 7°-8° po-sto con l’Ichnusa; una SS Lazio che si conferma al 6° posto battendo di una sola rete la formazione iso-lana del Katana; i padroni di casa del CC Mariner che al golden goal, dopo una partita tesa e tirata hanno indossato la medaglia di bron-zo davanti ad uno Jomar Club eccel-

lente che nono-stante la mancata vittoria si è dimo-strato in grado di far sognare. Show per le formazio-ni del Chiavari e Kst Siracusa, da sempre rivali in campo, che han-no dato spettaco-lo sotto gli spalti esultanti della Pi-scina delle Rose. Finalissima al cardiopalmo con un Chiavari che ha conquistato la bella vittoria e

con decisione e fermezza è tornata a sollevare la cop-pa. Chiusura sul 2-1 con il “ruggi-to” di Luca Bellini che sul primo goal di Santino (KST), risponde con una rete su rigore por-tando il risultato sull’1-1, per poi bissare la rete nei primi trenta se-condi del secondo tempo di gioco facendo salire i chiavaresi sul po-dio d’oro.

La Kst Siracusa “abdica” al laghetto dell’EurPresso il Mariner canoa club, tra i quattro campi di gioco a cielo aperto si sono svolte più di 150 partite che hanno decretato la vittoria di Chiavari nella finale contro il Kst Siracusa

lA coPPA ITAlIA DI cANoA Polo ToRNA A chIAvARI

in semifinale avversari di classifica supe-riore alla loro. Una finale a sorpresa quindi infatti Ingarao dopo aver sconfitto ai quarti di finale in due set Gabriele Lumera del TC Siracusa con classifica 2.8, batteva in semi-finale al termine di una dura battaglia l’altro giocatore del TC Siracusa Laerte Di Falco classifica 2.6 con il punteggio di 2/6 -7/6 - 6/1. L’altro finalista, Donzello vinceva ai quarti di finale con il compagno di circolo Cassibba Giovanni con il netto punteggio di 6/2 – 6/1 ed in semifinale aveva la me-glio sul fortissimo e sempre in palla Lele Sammatrice, 3/6 - 7/5 - 6/4 il risultato finale partita che ha entusiasmato il folto pubbli-co. La finale vedeva prevalere Ingarao con il punteggio di 2/6 – 6/2 – 6/4. Una Vittoria che è frutto di un miglioramento, soprattut-to fisico del giocatore che è stato impegna-to per 3 giorni consecutivi in partite dure e combattute senza mai accusare un minimo calo fisico.Adesso l’appuntamento per gli appassionati di tennis è per il 3 Maggio alle ore 10, quan-do il TC Match Ball inizierà la sua avven-tura 2015 nel campionato di Serie A2 con la squadra formata dai sioracusani: Antonio Massara, Ettore zito, Lele Sammatrice, Da-niele Di Dio ed inoltre da Valerio Di Gesù e James Cerretani, I capitani Nico De Simone e Paolo Cannova completano la rosa della formazione di Paola e Sabrina Cortese.

"Non dobbiamo cercare alibi per la sconfitta. Ci poteva stari anche un pari, però magari c’è stata scarsa motivazio-ne da parte nostra e i nostri avversari hanno mostrato maggiore cattiveria agonistica e hanno vinto. Non abbiamo rischiato tanto, se riuscivamo a sfrut-tare una nitida occasione avuta magari la gara finiva diversamente. Così non è stato, i nostri avversari hanno sfruttato le due occasioni avute nel secondo tempo portando a casa il risultato. Sfrutteremo i giorni di riposo per rifiatare e recupe-rare qualche giocatore infortunato per la ripresa del campionato in modo da non dover affrontare partite importanti come questa in formazione rimaneggiata come quella di oggi”.

calcio serie d, mister Romano: “contro la Battipagliese ci potesta stare anche un pari”

In foto, i ragazzi della Kst Siracusa e del Chiavari

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SPORT • PAgINA 16 • 7 APRIle 2015, MARTeDìSicilia

Pallanuoto, Ortigia alla ricerca della “vittoria perduta” 7 Scogli di continuità

Mister leone:“D'ora in poi per noi saranno cinque fi-nali, perchè il nostro obbiettivo rimangono i play off”

l’ortigia torna al "Paolo caldarella per ritrovare quella vittoria che manca da diversi turni in casa biancoverde

calcio per la Leonzio festeggia-menti rinviati, Palazzolo ad un passo dai play offLa Leonzio deve ancora at-tendere la gara interna del 12 aprile contro il Macchitella per brindare alla promozione in Eccellenza. La giustizia sportiva infatti ha fatto dietro-front, confer-mando lo 0-0 maturato sul campo tra Atle-tico Gela e Gela e annullando così la delibera precedente con la quale si san-zionava la vi-cecapolista con la sconfitta a tavolino per un presunto errore (che invece non c’è stato) nelle sostituzioni. Cambia poco c o m u n q u e per la squadra bianconera, cui manca un punto per la certezza matematica del-la promozione. Contro il Mac-chitella, in casa, le baste-rà dunque pa-reggiare. Se la Leonzio è con quasi due piedi in Eccellenza, il Palazzolo è quasi certo di disputare i pla-yoff. Ai gialloverdi basterà vincere sul campo del fanalino di coda Comiso per mantenersi a nove punti dalla seconda e avere così la possibili-tà di giocare la semifinale pro-mozione, sep-pur in trasferta.

Dopo le fesrte per la Santa Pasqua, in casa Ortigia è tempo di lavoro. Entrambe le com-pagini stanno lavo-rando in vista dei prossimi impegni di campionato. I biancoverdi saran-no impegnati alla Caldarella, sabato 11 Aprile, contro la Rari Nantes Sa-lerno, mentre l’Or-tigia rosa scenderà in vasca domenica 12, sempre tra le mura amiche, con-tro la Pol. Mimmo Ferrito di Palermo. Nella mattinata di domani, invece, le due formazioni, in-sieme all’Under 20 e al team Master del Circolo Canot-tieri Ortigia si sfi-deranno, a squadre miste, in un torneo amichevole che sarà certamente un momento di svago ma anche un modo per non perdere il ritmo partita.Nonostante le

quattro sconfitte consecutive nel campionato di A2, il tecnico dei sira-cusani Gino Leone non fa drammi e, al termine dell’al-lenamento di ieri sera, ha ribadito quanto sia entu-siasta del lavoro della sua squadra. “Quella di sabato scorso a Roma è stata una sconfitta che mi ha lascia-

to amareggiato a metà, perché ab-biamo perso i tre punti ma ho rivi-sto sprazzi di buon gioco e la giusta cattiveria nei miei ragazzi – ha detto Leone. Sappiamo che d’ora in poi saranno cinque fi-nali, ma il nostro obiettivo rimane quello di centrare i play off. La squa-dra fin qui è stata

impeccabile e non posso che esserne soddisfatto. Sicura-mente questa sosta ci servirà per ritro-vare entusiasmo e quella serenità che nelle ultime setti-mane c’era venuta a mancare, ma noi siamo qui e ce la giocheremo fino alla fine – ha con-cluso.”Infine, sempre ieri, in occasione della

giornata interna-zionale sull’au-tismo, le ragazze biancoverdi (in foto), hanno voluto dare una loro testi-monianza con uno scatto a bordo va-sca che le ha viste ritratte con alcuni palloncini azzurri, simbolo di sensibi-lizzazione e infor-mazione su questa patologia.Anche in casa 7 Scogli è tempo di smaltire le "colom-be" per tornare in acqua e preparare il match che li vedrà opposti venerdì 11 aprile in casa dei campani della T Group Arecchi. Un match da non sot-tovalutare per Ca-milleri e compagni ancora alla ricerca della vera conti-nuità che potrebbe portarla ai verti-ci della classifica quando mancano ancora cinque par-tite alla fine della regular seasion.