Libertà Sicilia del 21-04-15.pdf

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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Fondatore Giuseppe Bianca nel 1987 A pagina tre Cronaca Naufrago soccorso a largo della baia di Brucoli A pagina sette Società Immigrazione: inchiesta a tappeto sui centri di accoglienza A pagina sei Fs: Augusta-Catania L’istituto Rizza al progetto «Adotta una scuola Expo” L’Istituto “Rizza” è la scuola di Siracusa che sta partecipando al progetto “Adotta una scuola per l’Ex- po” che, in virtù del protocollo d’intesa. A pagina due CRONACA CALCIO POLITICA Sanità. Oggi in Consiglio comunale la mozione per il progetto Sono tutte al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato le cause di un in- cendio. A pagina sette Otto moto bruciate dal rogo E’ stato reso pubblico il bando dalla Italferr per l’e- secuzione dei lavori di velocizzazione della tratta fer- rata Augusta-Catania, un’opera da 32 milioni di euro, 870 giorni di lavoro, che trasformerebbe in maniera strategica il porto commerciale di Augusta. Comune, Isab e Asp insieme per la collettività Prevenzione oncologica Verso la convenzione Sarà discussa e votata il prossimo Consiglio Co- munale previsto per que- sta mattina a partire dalle ore 9.30 la Mozione, pre- sentata dal consigliere co- munale Alberto Palestro, che impegna il Sindaco di Siracusa ad attivare un progetto di prevenzione oncologica nella nostra città in convenzione con l’ Azienda sanitaria pro- vinciale numero 8 e Isab S.r.l. A pagina quattro martedì 21 aprile 2015 • anno XXViii • n. 93 Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 1,00 Momento dellla festa per il Siracusa neo pro- mosso in serie D. Tifosi e squadra al De Simone. A pagina quindici Il Siracusa festeggia la serie D Ha perso ventitré po- sizioni il sindaco di Siracusa Giancarlo Ga- rozzo nella speciale gra- duatoria relativa al gra- dimento dei sindaci dei comuni capoluogo. A pagina due Gradimento Il Sindaco in calo 32 milioni per i lavori alla tratta A pagina due Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia INTERVENTI di Concetto Alota C’è un fenomeno che ritorna periodicamente, tanto antico quanto attua- le: l'estorsione, che appare e scompare come l'Araba Fenice. E i risvolti non sono solamente di natura delittuosa, ma soprattut- to sociale, poiché inve- ste lo stato d'animo della pubblica opinione, della popolazione già provata dai tanti problemi d'ordi- ne economico. La ripresa abbastanza plateale delle intimidazioni contro com- mercianti. Quel gioco sottilissimo delle parti

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www.libertasicilia.it mail: [email protected] Giuseppe Bianca nel 1987

A pagina tre

CronacaNaufrago soccorso

a largo della baia di Brucoli

A pagina sette

SocietàImmigrazione: inchiesta

a tappeto sui centridi accoglienza

A pagina sei

Fs: Augusta-Catania

L’istituto Rizza al progetto«Adotta una scuola Expo”L’Istituto “Rizza” è la scuola di Siracusa che sta partecipando al progetto “Adotta una scuola per l’Ex-po” che, in virtù del protocollo d’intesa.

A pagina due

cRoNAcA cALcIo

PoLITIcA

Sanità. Oggi in Consiglio comunale la mozione per il progetto

Sono tutte al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato le cause di un in-cendio.

A pagina sette

otto motobruciatedal rogo

E’ stato reso pubblico il bando dalla Italferr per l’e-secuzione dei lavori di velocizzazione della tratta fer-rata Augusta-Catania, un’opera da 32 milioni di euro, 870 giorni di lavoro, che trasformerebbe in maniera strategica il porto commerciale di Augusta.

Comune, Isab e Asp insieme per la collettività

Prevenzione oncologicaVerso la convenzione

Sarà discussa e votata il prossimo Consiglio Co-munale previsto per que-sta mattina a partire dalle ore 9.30 la Mozione, pre-sentata dal consigliere co-munale Alberto Palestro, che impegna il Sindaco di Siracusa ad attivare un progetto di prevenzione oncologica nella nostra città in convenzione con l’ Azienda sanitaria pro-vinciale numero 8 e Isab S.r.l.

A pagina quattro

martedì 21 aprile 2015 • anno XXViii • n. 93 • Direzione, Amministrazione e Redazione: via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 FAX 0931 60.006 • Pubblicità: Poligrafica S.r.l. via Mosco 51 • Tel. 0931 46.21.11 Fax 0931 60.006 • € 1,00

Momento dellla festa per il Siracusa neo pro-mosso in serie D. Tifosi e squadra al De Simone.

A pagina quindici

Il Siracusafesteggiala serie D

Ha perso ventitré po-sizioni il sindaco di Siracusa Giancarlo Ga-rozzo nella speciale gra-duatoria relativa al gra-dimento dei sindaci dei comuni capoluogo.

A pagina due

GradimentoIl Sindacoin calo

32 milioniper i lavorialla tratta

A pagina due

Quotidiano della Provincia di Siracusa Sicilia

INTERVENTI

di Concetto Alota

C’è un fenomeno che ritorna periodicamente, tanto antico quanto attua-le: l'estorsione, che appare e scompare come l'Araba Fenice. E i risvolti non sono solamente di natura delittuosa, ma soprattut-to sociale, poiché inve-ste lo stato d'animo della pubblica opinione, della popolazione già provata dai tanti problemi d'ordi-ne economico. La ripresa abbastanza plateale delle intimidazioni contro com-mercianti.

Quel giocosottilissimodelle parti

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cRoNAcA DI SIRAcuSA • 2 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì

la Ddaarrestaventiquattroscafisti

cRoNAcA Sono scattati ieri mattina, su ordine della Dda di Palermo, gli arresti per 24 persone, accusate di associazione a delinquere e favoreggiamento di immigrazione e permanenza clandestina: eritrei, etiopi, ivoriani e ghanesi avrebbero favorito con enormi guadagni l'immigrazione illegale di mi-gliaia di connazionali. Tra i coinvolti nell'operazione, eseguita dalla Po-lizia di Stato, anche Ermias Ghermay, etiope, e

L’I.I.S. “A. Rizza” è la scuola di Siracusa che sta partecipando al progetto “Adotta una scuola per l’Ex-po” che, in virtù del protocollo d’intesa MIUR-Confindustria, prevede l’adozione della scuola da par-te di Confindustria Siracusa che insieme alla agenzia UNI-

POL-SAI Scolaro di Siracusa sta con-tribuendo alle spese affinché gli studenti possano realizzare il sogno di un evento ir-repetibile in Italia.EXPO 2015, turi-smo sostenibile, im-patto sull’ambiente, alimentazione bio ….tutti termini con cui, da alcuni mesi

a questa parte, gli alunni dell’ “Ales-sandro Rizza” stan-no familiarizzando, da quando hanno deciso di aderire al concorso “Together Expo2015”. Alunni della classe III A gui-dati dalla professo-ressa Adriana Zirilli, della III°B sollecitati dalla professoressa

Giovanna Tola e della V°E supportati dalla professoressa Danie-la Castelluccio, stan-no partecipando con grande entusiasmo al progetto con la spe-ranza di classificarsi tra i primi posti per visitare Expo a Mila-no. Il progetto “Toge-ther Expo 2015” pre-vede il superamento

di diverse prove de-nominate MISSION; l’I.I.S. “Rizza” ne ha già completate 54 e si trova al 164 posto su 2674 scuole ma si attende ancora la va-lutazione di 5 lavori inviati.Per arricchire i loro lavori, gli alunni della classe III^B, Indirizzo Grafica e

Comunicazione, ac-compagnati dalla pro-fessoressa Giovanna Tola hanno incon-trato l’assessore ai Trasporti Pubblici del Comune di Siracusa Grasso e l’ingegnere Fortunato per parlare del servizio di auto-bus elettrici “Siracusa da amare”; una scelta non casuale, perché uno dei compiti pre-visti dal concorso è l’ecosostenibilità, ol-tre alla valorizzazione del territorio in senso geografico e gastro-nomico. L’intento è stato quello di coniu-gare il ridotto impatto ambientale di gas tos-sici con la riscoperta di squarci bellissimi della città aretusea. Il “tour”, denomina-to “In viaggio verso Expo 2015” è conti-nuato tra i banchi del mercato; un luogo dove sapori, profumi e sensazioni visive si declinano in un para-digma che ci ricorda che occorre rispetta-re la terra, perché da essa traiamo il nostro sostentamento. Alun-ni e alunne propon-gono attività, scattano foto, girano filmati e la scuola diventa una fucina di idee in con-tinuo divenire.

un istitutoal progettoAdotta scuolaper l’Expo

eVenti. InIzIatIva In confInduStrIa

Nella foto, la scolaresca ieri in Confindustria.

21 APRile 2015, MARTeDì Sicilia 3 • cRoNAcA DI SIRAcuSA

Si terrà questa mattina con inizio alle ore 10,30 alla Sala Stampa “Archimede” di piazza Minerva 5, la conferenza stampa di presenta-zione della manifestazione sportiva “Challenge Ortigia Cup” e il Gran Premio dell’evento intitolato “Città di Siracusa”. All’incontro con i giornalisti saranno presenti, il sindaco Giancarlo Garozzo, l’assessore alle Sport Pietro Coppa, Antonio Marchese, presidente ASD Ortigia

challenge ortigia cupStamattina la presentazione

criminalità e giustizianel gioco delle partiL'elemento sociologico perde l'importanza delle regole che diventa male comune

SoCioloGia. aSPEttI aLarMantI cHE coLPIScono La SocIEtà

C’è un fenomeno che ri-torna periodicamente, tan-to antico quanto attuale: l'estorsione, che appare e scompare come l'Araba Fe-nice. E i risvolti non sono solamente di natura delit-tuosa, ma soprattutto socia-le, poiché investe lo stato d'animo della pubblica opi-nione, della popolazione già provata dai tanti proble-mi d'ordine economico. La ripresa abbastanza plate-ale delle intimidazioni con-tro commercianti in tutta la provincia di Siracusa, met-te in dubbio le affermazioni delle istituzioni sulla limi-tata portata delle estorsioni da parte dei clan malavitosi nel territorio siracusano; ma agli effetti pratici non è affatto così. Al contrario negli ambienti malavitosi si parlerebbe di una recru-descenza dei delitti in tutti i campi. Spaccio della droga, estor-sioni, controllo del gioco d'azzardo, prostituzione, connubi con la pubblica amministrazione per il con-trollo di appalti e sub ap-palti, servizi in concessione e solamente una parte dello scenario delinquenziale che si è presentato fin dall'ini-zio dell'anno. Si scopre che la malavita organizzata ha fatto un salto di qualità, quando elementi di spicco di un tempo, sono oggi inseriti a pieno titolo negli affari pubblici. Nel-

le gestione di aziende che conducono a uomini delle istituzioni e a mafiosi, tut-to appare un fatto normale, una condizione che non stu-pisce più nessuno, nemme-no i più scettici. Ci sono dunque aspetti allarmanti che colpisco-no la società negli valori quotidiani, ma questo non smuove le coscienze che rimangono abulici, chiusi nel silenzio della rassegna-zione. E nemmeno di fronte a tanta immoralità genera-le, le reazioni si limitano a registrare un mal comune mezzo gaudio. Gli aspetti giuridici non apportano un quadro con-solante; la magistratura di-venta impotente di fronte a tanta barbaria sociale dove ad intervenire deve essere il legislatore. L'impegno della politica è tutto indiriz-zato a mantenere il potere che a governare lo Stato di diritto, affrontando temi so-ciali che raffrontano una si-tuazione davvero allarman-te. I furti e le rapine nella

generalità, sono in forte au-mento, e ora il gioco delle estorsioni appare una nor-malità di fronte alla rarefa-zione dell'elemento socia-le che perde l'importanza delle regole della Giustizia fuori controllo. Gli organici delle forze dell'ordine sono ridotti al lumicino, così come le spese che vengo-no tagliate per risparmiare sui servizi essenziali per la popolazione, compresa la sicurezza; gli sforzi di po-liziotti, carabinieri, guardia di finanza, polizia locale e tutto il resto, sono annullati per la mancanza di uomini e mezzi. La situazione dell'ordine pubblico non è eccellente, ma tuttavia occorre discer-nere gli aspetti organizzati-vi da quelli pratici. I piccoli reati si sono moltiplicati a dismisura, tanto da far sce-gliere l'archiviazione per circa l'80% delle notizie di reato che arrivano sui tavoli della procura delle Repub-blica di Siracusa. Infatti, su circa sedicimila denunce,

querele, furti, rapine e de-litti contro il patrimonio, compresi quelli contro la pubblica amministrazione, solo il 25% rimane in piedi per affrontare un processo, il resto viene archiviato. Gli aspetti maligni della delinquenza organizzata, o comune che sia, riflette sempre i risvolti dell'eco-conomia locale. E oggi noi siamo messi male, tanto da far registrare un tasso del-la disoccupazione elevato, mentre i giovani e uomini di mezza età che si sono tra-sferiti altrove è in continuo aumento. Tutto ciò apporta nuova manovalanza per i clan mafiosi che hanno a disposizioni "nuovi solda-ti" da schierare sul fronte malavitoso. Infatti, sullo spaccio della droga sono i minorenni a fare da spola e spacciare per le strade della città, con la doppia garan-zia: la velocità di manovra e l'impunibilità assicurata da norme di legge permissi-ve. Inoltre, il fenomeno del trasporto degli stupefacenti

Ha perso ventitré posizioni il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo nella speciale gradua-toria relativa al gradimento dei sindaci dei comuni capoluogo. La consueta classifica pubblica-ta dal Sole 24 Ore, ha visto un calo significativo da parte del primo cittadino siracusano che lo scorso anno si trovava al tren-taseiesimo posto. Un anno dopo, invece, il suo gradimento è sceso al 63° posto tra i sindaci italiani. Il terzo sondaggio che riguarda Garozzo, quindi, conferma una percezione non più entusiastica da parte dei siracusani nei con-fronti del loro primo cittadino

dopo che appena un anno fa aveva ottenuto un consenso del 54 per cento con un aumento dello 0,7 per cento dal giorno della sua ele-zione.Mentre il gradimento di molti sindaci italiani è in forte ripre-sa, quello del sindaco di Siracusa scende in maniera significativa, quindi, frutto di una serie di con-comitanti coincidenze che non hanno convinto i cittadini sira-cusani. La spallata a Garozzo e alla sua popolarità potrebbero averlo dato alcune scelte adottate dall’amministrazione comunale i tema di tributi quindi tasse e im-poste, che l’amministrazione co-

Lista di gradimentoIl sindaco di Siracusaperde 23 posizioni

PrEcIPIta aL SESSantatrEESIMo PoSto

munale ha attivato già lo scorso anno. Ma sono anche da tenere in considerazione le opere pubbliche che non partono e le vicende lega-te a gettonopoli che, seppur non riguardino da vicino il sindaco, ne hanno certamente scalfito la po-polarità e il consenso.“Questi dati dovrebbero fare ri-flettere quanti usano toni trionfa-listici – afferma il consigliere co-munale Sorbello – per magnificare i risultati di un’amministrazione che, fino ad oggi, ha colleziona-to più brutte figure che successi. Siracusa merita certamente di meglio”.

R.L.

Nella foto, il sindaco Garozzo.

Equiclub (nonché organizzatore dell'evento) e Gaetano Di Bel-la, presidente Comitato FISE (Federazione Italiana Sport Eque-stri) Sicilia. Il concorso rientra tra le manifestazioni di interes-se federale della FISE e si svolgerà a Siracusa negli impianti sportivi di contrada Fusco, all’ingresso di Siracusa, nei giorni 24, 25 e 26 aprile. Saranno tre giorni di grande equitazione, con oltre 250 cavalli al via e un Gran Premio intitolato "Città di Siracusa". Il montepremi complessivo è di 27.000 euro, messi in palio dall'ASD Ortigia Equiclub. E' la prima volta nella storia siracusana che si organizza un evento di questo livello.

ha visto implicare tanti pa-dri di famiglia incensurati, ma disoccupati e tutti con età oscillante tra i qua-rant'anni. Oggi non si vede all'oriz-zonte un barlume di luce; lo sviluppo economico è stato scambiato per qual-cosa di diverso. Un posto di lavoro è una chimera, sia per i giovani, così come per i più maturi padri di fa-miglia. La politica annaspa e di contro non ascolta le la-mentele del popolo, i fab-bisogni della povera gente; un ritorno che somiglia al Faraone che era sordo alle grida del popolo ebraico tenuto in schiavitù per fare i mattoni necessari per co-struire monumenti. La dif-ferenza che allora Dio libe-rò il suo popolo, ma oggi a noi chi ci viene a liberare dal tiranno? Metafora a parte, la ne-cessità è oggi la consape-volezza di essere arrivati in un vicolo cieco; e que-sto si scontra con la lotta alla delinquenza quando gli sbocchi per trovare un lavoro sono tutti chiusi. Non si può giustificare un comportamento fuori dalla legge. Ma come significa-re tutto questo con il pa-dre di famiglia che vede i propri figli soffrire? Può un genitore dare un sasso al proprio figlio che gli chie-de il pane? Il dirimpettaio orgoglio sprona le coscien-ze, specie in una società falsata dall'ipocrisia e dalla menzogna. Ci sono dunque aspetti so-ciali che non sono affron-tati nel giusto modo, nella ragione di una vita dove la morale non è una rego-la, dove ognuno può far ciò che vuole, senza dare tante spiegazioni. Questo imbarbarimento si riflette in una sorta di Far West, dove ognuno decide per conto proprio come rego-lare le questione insorte, e dove c'è chi crede di risol-vere il problema del lavoro collocandosi nella malavita organizzata.

Concetto Alota

Medhane Yehdego Redae, eritreo, ritenuti tra i più importanti trafficanti di migranti che operano sulla cosiddetta 'rotta libica'. Secondo quanto emerso dal-le indagini, ogni barcone di disperati diretti in Italia poteva fruttare all'organizzazione fino a un milione di euro. Nel corso dell'inchiesta, ribattezzata Glauco II, sono emerse diverse transazioni di denaro, preva-lentemente movimentato tramite canali illegali, per centinaia di migliaia di euro.

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Formazioneper farmacia scuolaComincia oggi dal-le 15 alle 19, pres-so la sede della for-mazione dell’Asp di Siracusa, il corso per la somministrazione dei farmaci rivolto al personale scolasti-co. Lo scorso mese di marzo Comune, Azienda sanitaria provinciale e Ufficio scolastico territoriale avevano sottoscritto un protocollo d’inte-sa per regolamentare i percorsi d’inter-vento e di formazio-ne necessari per la somministrazione di farmaci in orario scolastico agli stu-denti portatori di pa-tologie.Il corso sarà coor-dinato dalla respon-sabile Formazione dell’ASP, Maria Rita Venusino, e vedrà la partecipazione, come docenti, di Gioacchi-na Caruso e Paolo Alessi, responsali rispettivamente delle UOS “Unità di crisi” e “Diabetologia.

Nuova udienza al processo contro alcuni componenti del clan

Carlentiniin CarCerepreSUntoSpaCCiatorelentineSeRimane dete-nuto in carcere un lentinese, che era stato arresta-to venerdì scor-so dai carabinie-ri perché trovato in possesso di armi, munizioni e droga. Il Gip del Tribunale, Stefania Scar-lata, ha conva-lidato l’arresto disponendo nei confronti di Sa-muele Grasso, assistito dall’av-vocato Michele Lazzara, la mi-sura cautelare in carcere. L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Carlentini che nel primo pome-riggio di venerdì scorso lo hanno intercettato in piazza Matteot-ti a Carlentini, nei pressi dei giardinetti pub-blici mentre ce-deva una dose di marijuana a un giovane tos-sicodipendente. Non appena ha notato la presen-za dei militari, si è allontana-to in fretta get-tando per terra una mazzetta di banconote di diverso ta-glio per un am-montare di 110 euro e le chiavi dello scooter dentro al qua-le i carabinieri hanno trovato altre tre dosi di marijuana. Nel-la successiva perquisizione, gli investigatori hanno rinvenu-to in un cassetto della camera da letto una pistola a salve modifi-cata calibro 38 e 69 munizioni dello stesso ca-libro.

21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 5 • cRoNAcA DI SIRAcuSA

Knock out: il pentitoviene smentito in aula

CronaCa.Nuova

udienza ieri mattina al

processo per la presunta

presenza a Cassibile della mafia

E’ stata imper-niata dall’escus-sione di un teste citato dalla difesa il processo scatu-rito dall’operazio-ne antimafia della Direzione distret-tuale antimafia di Catania, culminata con l’arresto dei presunti autori di una serie di estor-sioni e di essere responsabili anche del reato di asso-ciazione mafiosa a Cassibile, denomi-nata “Knock out”. L’udienza di ieri mattina, dinanzi al Tribunale penale di Siracusa, è ruotata attorno all’esame di Giampaolo Liggeri, il quale, risponden-

do alle domande del legale difensore del principale imputato, Antonino Linguan-ti, assistito dall’av-vocato Giambattista Rizza, ha confutato quanto in prece-denza affermato dal collaboratore di Giustizia Corrado Di Pietro. In buona

sostanza, il teste ha riferito in aula di non avere mai rice-vuto dal Di Pietro confidenze che atte-nessero all’esisten-za a Cassibile di un gruppo malavitoso che facesse capo a Linguanti. Ha, inoltre, smentito lo stesso collaboratore

quando afferma di avere appreso noti-zie sulle responsa-bilità dello stesso imputato relativa-mente all’omicidio di Salvatore Giaco-na, il cui cadavere carbonizzato è sta-to rinvenuto nelle campagne di Cassi-bile all’interno del-

Estorsione concessionaria: tretesti della difesa escussi in aulaSono stati sentiti tre testi ieri mattina alla nuova udienza del processo, scaturito dall’ope-razione antimafia della Dda di Catania, culminata con l’arresto dei presunti autori di una serie di estorsioni ai danni di Marco Montoneri, ex titolare della con-cessionaria di auto e moto di via Necropoli Grotticelle a Siracusa. L’udienza di ieri mattina, dinanzi al Tribunale penale di Siracusa, è ruotata attorno all’esame di tre clienti della concessionaria i quali, rispondendo alle doman-de dei legali difensori di Miche-le Cianchino, avvocati Antonio Lo Iacono e Sebastiano Troia, hanno riferito attorno ad alcuni episodi che li avrebbero visti vit-time di presunto ostruzionismo nella consegna di documenti e

la propria automo-bile il primo aprile 2009. L’udienza si è limitata esclusi-vamente all’escus-sione di un teste. La prossima, fissata per il 27 aprile, verterà ancora su altri testi citati dalla difesa degli imputati.

R.L.

In foto, Cassibile.

il teste ha riferito in aula di non avere ricevuto dal di Pietro confidenze sull’esistenza a cassibile di mafia

anche di mezzi di locomozione acquistati presso la concessio-naria siracusana. In particolare, sono stati sentiti Veronica Trim-boli, Corrado Piazzese e Silvio

Ingallina, i quali hanno sotto-lineato di avere avuto rapporti commerciali con il Montoneri al quale avrebbero consegnato il corrispettivo in denaro per l’ac-quisto di auto e moto in qualche circostanza senza avere ricevuto il mezzo e in altre non si sono visti perfezionare la pratica del passaggio di proprietà dei veico-li acquistati. In merito all’auto Bmw del-la quale l’accusa sostiene che Cianchino abbia acquisito il possesso senza pagare la rispet-tiva somma di denaro, lo stes-so ha ribadito di avere dato in cambio la sua moto in permuta e che quell’auto, cercata invano su tutto il territorio nazionale, in realtà si troverebbe a Siracusa, sotto la sua abitazione.

cRoNAcA DI SIRAcuSA • 4 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì

Mozione in aulaper la prevenzioneoncologica in città

Sarà discussa e votata in Consiglio Comunale previsto per questa mattina a partire dalle ore 9.30 la mozione, presentata dal con-sigliere comunale Aberto Palestro, che impegna il Sin-daco di Siracusa ad attivare un proget-to di prevenzione oncologica nella nostra città in con-venzione con l’ Azienda sanitaria provinciale nume-ro 8 e Isab S.r.l., rivolto a tutti i cit-tadini residenti a Siracusa. L’ordine del giorno che ha registrato la firma di ben trenta Con-siglieri Comuna-li, si inquadra tra le iniziative che il Consiglio Comu-nale di Siracusa ha spesso intrapreso in materia di tutela della salute pubbli-che e di inquina-mento industriale, di cui il sottoscritto ne è stato tra i pro-motori. Argomenti forte-mente sentiti dalla nostra collettività sempre più preoc-cupata dalle pos-sibili relazioni che alcune forme tu-morali, maggior-mente diffuse tra le statistiche uf-ficiali, possano avere quale nesso causale, la cattiva qualità dell’aria del nostro territorio. La Mozione prevede, in particolare, l’im-pegno attraverso un adeguato sche-ma di convenzio-ne, tra i tre soggetti coinvolti (Comu-ne-Asp-Isab), di impegnarsi, ognu-no per distinti compiti, (logistici, economici, specia-listici), di operare questo importante progetto di preven-zione oncologica che possa determi-nare una diagnosi precoce di alcune forme tumorali particolarmente più diffuse. “Orgoglioso di aver proposto al Con-siglio Comunale questa importante iniziativa. Ci sono

ra del tutto gratuita e senza alcuna for-malità particolare. Lo spirito del pro-getto è anche quel-lo di sensibilizzare il cittadino a mag-giori controlli spe-

tutte le premesse perché il progetto possa decollare e fornire un servizio qualitativamente elevato ai nostri concittadini, natu-ralmente in manie-

cialistici in materia di prevenzione on-cologica. E’ ormai noto, infatti, che le diagnosi precoci attraverso i test di screening, possono determinare una

elevata percentuale di successo contro il male del secolo”. Nella seduta odier-na si parlerà anche delle opere pubbli-che da realizzare al villaggio Epipoli.

Pubblicato il bando per i lavoridi velocizzazione della tratta

Si corre ai ripari per la ferrovia augusta-catania

E’ stato reso pubblico il bando dalla Italferr per l’esecuzione dei lavori di velocizzazione della tratta ferrata Augusta-Catania, un’opera da 32 milioni di euro, 870 giorni di lavoro, che trasformerebbe in manie-ra strategica il porto commerciale di Augusta, sia per l’intera provincia-regione, ma soprattutto per l’inte-ro mediterraneo. Lo ha dichiarato il deputato regionale di Ncd Enzo Vinciullo nel corso di una conferen-za stampa, che ha inoltre chiarito la differenza tra il suddetto progetto di velocizzazione e quello che riguarda la costruzione di panchine, e marcia-piedi di competenza della rete ferro-vie dello stato. “L’opera di velociz-zazione è di tale importanza perché rafforza ulteriormente l’ipotesi che il porto di Augusta diventi il porto stra-tegico per tutta la provincia, la regio-ne e l’intero mediterraneo. Inoltre, la rete ferroviaria della tratta Augusta-Bicocca, favorisce, dopo l’arrivo delle merci ad Augusta, il trasporto immediato delle merci verso lo sno-do di Bicocca e da lì verso Catania e Messina - Ha detto Vinciullo – Ri-vendichiamo inoltre, il diritto che il

porto commerciale di Augusta abbia due linee di trasporto verso Livorno e Genova”. Il progetto di velocizza-zione ferroviaria prevede inoltre l’at-

tuazione di un secondo lotto per la realizzazione di un ponte sul fiume Gornalunga nella Piana di Catania.

F.G.

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alberodi Latta

a SCUoladi Via

aSBeStaSi chiuderà con una conferenza stampa che si terrà oggi alle ore 10,30, presso l’undicesimo istituto Comprensivo “Ar-chia” di Via Asbesta, il progetto Eco soste-nibile “un Albero di Latta per Quartiere” Natale 2014. Nell’oc-casione, la Società SIBEG di Catania, che commercializza la Coca Cola in Sici-lia, per donare a tutte le scuole che hanno aderito all’iniziativa, 62 contenitori per la raccolta differenzia-ta di carta, plastica e alluminio. Alla con-ferenza stampa, che si terrà alla scuola di via Asbesta, saranno presenti il sindaco, Giancarlo Garozzo, l’assessore al Deco-ro, Valeria Troia, i dirigenti scolastici, i presidenti delle circo-scrizioni e il respon-sabile della società Sibeg. Prevista anche la partecipazione del funzionario.

SocIETà • 6 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì

centri immigrazioneRiflettori sui connubi

La lunga manus di “Mafia Capitale” in Sicilia. Il business fiu-tato dove corrompere e lucrare: i centri di accoglienza, in epoca non sospetta, da orga-nizzare direttamente nei luoghi degli sbar-chi, “agevolando” le prefetture e nei comu-ni di competenza la risoluzione dei mille problemi del dopo sbarco. I flussi degli immigrati, migliaia di disperati provenien-ti dal Magreb, sono oro puro. Milioni di euro che finiscono fa-cilmente nelle casse della mafia dell’im-migrazione. A dirigere il “traffico” nazionale erano Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, scoperti nell’opera-zione “Mafia Capi-tale”, attraverso una fitta organizzazione di cui è venuta fuori solamente una mini-ma parte dell’intera vicenda che si ramifi-cherebbe fino nel vici-no Magreb. Tanti soldi pubblici, ma anche e soprattutto il controllo dell’immi-grazione clandestina direttamente alla par-tenza dalle coste libi-che. Secondo quanto rac-contato da alcuni ad-detti ai lavori, da alcu-ni cosiddetti “scafisti”, per un periodo di tem-po nel passato i flussi dei barconi sarebbero stati dirottati di volta in volta verso le coste dove c’erano già pron-ti i centri di accoglien-za controllati dalla mafia dei migranti. Ogni movimento dei natanti sarebbe stato organizzato in base ai posti liberi nelle strut-ture a terra. La Sicilia è il confi-ne a sud dell’Europa dove sbarcano gli ex-tracomunitari, quindi la naturale condizione per poter organizzare a priori per il grande business. Così sono

facciamo prendere… il… gli facciamo apri-re i centri… insomma ci… ci coinvolgono nell’operazione…”. Il “consiglio”, secon-do gli investigatori, doveva essere girato al prefetto Rosetta Scotto Lavinia, dal 15 settembre 2014 di-rettore centrale per le politiche dell’immi-grazione e dell’asilo del Ministero dell’In-terno dopo essere sta-ta direttore centrale dei servizi civili per l’immigrazione al Vi-minale. Luca Odevaine ripe-teva che sarebbe stato sollecitato da alcuni imprenditori del luo-go. Ma chi sono que-sti referenti siracusani collegati con gli uo-mini di “Mafia Capi-tale”? Le operazioni “segnaletiche”, degli investigatori della Dia, che sono ancora al la-voro, parlerebbero di costruttori, proprietari di capannoni, opera-tori turistici, uomini della politica e delle istituzioni, così come personaggi legati alla mafia del territorio catanese, che a sua volta si colleghereb-bero ai centri di rac-colta di mezza Sicilia, compreso il Cara di Mineo. Una cupola af-

nati i centri di acco-glienza di fortuna si-tuati in capannoni e strutture fatiscenti e senza le dovute auto-rizzazioni. L’impor-tante è piazzare più posti letto possibili e preparare pasti caldi, per quei disperati che arrivano qua, dove ad attenderli ci sono gli “sciacalli”, che si sono organizzati per lucrare su quella povera gen-te. Carne umana da macello. Ma un tron-cone d’inchiesta del voluminoso fascicolo denominato “Mafia Capitale” si è spostato ora in Sicilia. Nelle intercettazioni telefoniche in cui Luca Odevaine, ex vice capo di gabinetto di Walter Veltroni, quando spin-geva per far accredita-re dal Ministero degli Interni uno dei centri del siracusano, tra le altre cose, diceva: “Ci dovresti mettere… eh… Melilli, provin-cia di Siracusa, struttu-ra per 200 posti… tra parentesi mettici, per cortesia… ex Rsa… poi Piazza Armerina”. Così suggeriva Luca Odevaine, al quale secondo gli inquiren-ti faceva capo il ramo immigrazione del sistema-Buzzi. E ag-giungeva: “ Se noi gli

Belvedere sul piede di guerra per la paventata destinazione dell’ostello

faristica/mafiosa ben organizzata che, se-condo lo schema de-gli inquirenti, a vario titolo sarebbero tutti accomunati dall’in-teresse specifico per lucrare sull’intero comparto immigra-zione: dalle strutture, ai trasporti, alle for-niture di materassi e degli indumenti, così come della gestione dei servizi generali e del controllo del luo-go degli sbarchi che cambierebbero in base alla disponibilità dei posti letto, attraverso dei mediatori libici che farebbero la spola tra la Sicilia e Tripoli. Sulla vicenda, secon-do le indiscrezioni tra-pelate dagli ambienti investigativi, sarebbe-ro coinvolti a vario ti-tolo e individuati un gruppo di “operatori” del “settore”; uomini della politica e delle istituzioni, tutti resi-denti nei territori della provincia di Ragusa (Pozzallo), Siracusa (Priolo, Città Giardi-no, La Pizzuta) e di Catania, Caltanisset-ta, Trapani, Palermo, Messina; ma le inda-gini risultano chiuse a riccio e dallo stretto riserbo istruttorio im-penetrabile non tra-pela nulla; la verità è

figlia del tempo. Le Direzioni dei vari Distretti Antimafia della Sicilia, insieme ai Servizi segreti di mezza Europa, sono al lavoro per scoprire connivenze istituzio-nali, ramificazioni, connubi e rapporti legati agli interessi economici locali, ol-tre che con personaggi mafiosi, oltre che dai tanti possibili infiltrati terroristi. Ma in meri-to si sarebbero scoper-ti interessi anche sulla tratta dei minori da parte di organizzazio-ni che operano in tutta l’Isola. Dai centri di acco-glienza della Sicilia, i minori non accompa-gnati scomparsi nello scorso anno sono cir-ca duemila, sui circa cinquemila registra-ti; mentre nel resto dell’Italia i numeri sono davvero allar-manti, dove i bambini scomparsi dai centri di accoglienza nel 2014 sono quasi quattromi-la, su un totale di circa quindicimila sbarcati. Secondo la Direzione Nazionale Antimafia, dietro la sparizione dei minori stranieri, ci sarebbero una se-rie di organizzazioni criminali ben radicati nei territori degli sbar-chi e le destinazione sarebbe molteplici: adozioni abusive, ri-duzione in schiavitù e sfruttamento del la-voro minorile, spaccio di droga e via dicendo. Infatti, molti mino-ri scompaiono quasi subito aver toccato terra e molte volte le discrepanze diventano drammatici raccon-ti di sfruttamento, di compravendita e pro-stituzione, e solo po-che volte con l’esito positivo del raggiun-gimento familiare. I migranti arrivati in Sicilia dall’inizio del 2015 sono circa do-dicimila. Negli ulti-

21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 7 • cRoNAcA DI SIRAcuSA

L’allarme è scattato poco prima delle ore 23 quando, i numerosi passanti, presenti a quell’ora nella zona

Incendiate ottomoto nel recintodi concessionaria

CronaCa. cauSE aL vagLIo dEI PoLIzIottI

Sono tutte al vaglio degli investigatori della Polizia di Stato le cause di un in-cendio che ha danneggiato otto moto a Siracusa. Un corto circuito, il racket delle estorsioni, una vec-chia questione: sono que-sti alcuni degli elementi probatori a cui stanno la-vorando gli investigatori della Questura di Siracusa per dare una chiave di let-tura all’incendio che ha danneggiato otto motoci-cli a Siracusa. L’allarme è scattato poco prima delle ore 23 quando, i nume-

anche le fiamme che ave-vano raggiunto la copertu-ra dell’edificio adiacente, annerendone una parete, senza però comprometter-ne la struttura. La violenza del rogo non ha permesso ai tecnici dei vigili del fuoco di risalire al mo-mento alle cause che lo hanno generato. Sul posto, una pattuglia della Polizia di Stato e in particolare la sezione

rosi passanti, presenti a quell’ora nella zona di via del Porto Grande, dove sono ubicati diversi lo-cali pubblici, hanno visto le fiamme svilupparsi dal recinto ed hanno girato la segnalazione al 113 e alla caserma dei vigili del fuo-co, la cui squadra è inter-venuta sul posto. L’incendio è avvenuto all’interno di un’area di pertinenza della nota con-

cessionaria di moto di via Elorina a Siracusa. Sul luogo, i soccorritori, han-no verificato che le fiam-me provenivano proprio dal recinto a ridosso del negozio. Hanno scavalcato il can-celletto di accesso e inter-venuti sull’incendio, limi-tando il veloce propagare delle fiamme ad otto dei diversi motoveicoli cu-stoditi all’interno. Spente

La concessionaria di moto.

Scientifica per rilevare eventuali tracce che pos-sano ricondurre all'origine del rogo e quindi dare una prima lettura investigati-va a quello che rimane un lavoro tutto al vaglio dei poliziotti. Non viene esclusa la ma-trice dolosa anche se non viene esclusa al momento nessun’atra ipotesi per in-dirizzare il filone d’inda-gine necessario per chiu-dere il cerchio attorno a quest’ennesima vicenda che allarma l’opinione pubblica.

Immigrati.

mi anni gli stranieri sbarcati nel territorio siciliano sono stati quasi160 mila e molti sono rimasti in Sici-lia. Questo fa capire l’interesse milionario che si nasconde dietro il dramma dell’immi-grazione. Nell’Isola le strut-ture di accoglienza sono proliferate a di-smisura: Cara, Cpsa, Cie, Sprai, Cas e via dicendo, sono tutti aggrappati al sistema immigrazione per far fronte all’invasione dei migranti, che oggi è diventato esponen-ziale in termini di nu-meri. Ma la gravità risiede nel fatto che i centri di accoglienza non bastano mai; per ogni nuovo sito che si apre, la necessità diventa subito il dop-pio. La maggior parte per la fretta di aprire in stato di necessità risul-ta non essere in regola con le autorizzazioni, le varie certificazioni, le norme igieniche, carenze nelle qualifi-che del personale im-piegato e via dicendo. A Siracusa, l’ultimo edificio ad essere indi-viduato e da destinare quale prossimo centro di accoglienza per mi-granti, sarebbe il nuo-vo Ostello della Gio-ventù di Belvedere, già di proprietà dell’ex Provincia regionale di Siracusa. Una coope-rativa inserita nel si-stema dell’accoglien-za per i clandestini ne avrebbe chiesto l’affidamento a com-penso per trasformarlo in un centro di prima accoglienza. Ma gli abitanti della Frazione di Belvedere sareb-bero già sul piede di guerra; non avrebbero gradito le intenzioni delle istituzioni e si sarebbero già orga-nizzati per protestare contro quest’ennesima occupazione pacifica di un pezzo di territo-rio italiano da parte di extracomunitari. “Non siamo razzisti, dicono i belvederesi, ma que-sta piccola Frazione, a causa della cemen-tificazione selvaggia del passato è già abba-stanza popolosa”.

Concetto Alota1/continua

Soccorsa in mare una imbar-cazione a vela con una persona colta da malore a bordo. L’ope-razione di salvataggio è stata operata dalla Guardia costiera di Augusta ieri pomeriggio, a seguito una segnalazione di soc-corso ricevuta dalla sala opera-tiva della capitaneria di porto sul canale Vhf 16. Il diportista originario di Catania M.E., co-municava di trovarsi in difficol-tà con la sua imbarcazione nei pressi del Golfo di Brucoli, e di avere a bordo una persona colta da malore. Immediate le proce-dure di soccorso della Guardia costiera, che disponeva l'imme-diato invio sul posto via mare di una motovedetta e via terra di un’autopattuglia. Viste le con-dizioni meteo avverse con mare forza 5, la motovedetta raggiun-geva i malcapitati attraverso lo specchio di mare di villa Mari-na. Da qui, vista l’impossibilità di trasbordare in sicurezza l’uo-mo di 30 anni (M.V. originario anch’esso di Catania) per via del mare mosso, è stato disposta l’assistenza all'imbarcazione e di scortarla in sicurezza all'in-terno della Baia di Brucoli. Ad attenderli un natante del locale Circolo Nautico che provvedeva a sbarcare a terra il soggetto sof-ferente, dove successivamente

Naufrago soccorso nel mare di Brucoli dalla Guardia costiera di Augusta

L’IntErvEnto avvEnuto nEL PoMErIggIo dI doMEnIca

è stato preso in consegna dal personale medico e paramedico del 118 per le cure del caso. Per l’occasione, la Guardia costie-ra di Augusta, autorità prepo-sta alla tutela della sicurezza in mare, si pone al servizio di tutti i cittadini e di potere contare sulla

Motovedetta della Guardia costiera.

presenza dell'istituzione. Altre-sì ricorda che bisogna evitare determinati comportamenti che possono mettere a repentaglio, non solo la sicurezza di chi li compie, ma anche dei tanti che invece rispettano le regole.

F.G.

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SocIETà • 8 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì

Come mai così tan-te donne vittime di violenza non spor-gono denuncia? Per-ché, quando questo accade, gli esiti del processo di crimina-lizzazione sono scar-si, a fronte di episodi anche gravi, di ag-gressori conosciuti? Queste due domande sono tratte dall’invito all’incontro informa-tivo-formativo “Se le donne chiedono giustizia” promos-so dalla Questura di Siracusa e fortemen-te voluto dalla Vica-ria del Questore, dott.ssa Giusy Agnello, che ha avuto luogo al Cumi lo scorso gio-vedì 16 aprile. “Visto che i punti interrogativi sono due – commenta Raffaella Mauceri, Presidente della Rete Centri Antiviolenza e del Coordinamen-to Donne Siciliane – si ha l’impressione di trovarsi davanti a due domande. Ma, a ben riflettere, la se-conda domanda altro non è che la risposta alla prima. L’80% delle donne vittime di violenza, infat-ti, non denuncia per una serie di motivi deterrenti ma anche e soprattutto perché “gli esiti del proces-so sono scarsi anche di fronte ad episodi di violenza gravi”. Gravi fino alla mor-te”. E in verità lo hanno confermato e dimostrato, dati alla mano, tutti i relatori: la dott.ssa Elisabetta Melotti, Procuratrice capo presso la procu-ra di Ancona, la dott.ssa Pina Ferraro, so-ciologa esperta nelle politiche di contra-sto alla violenza di genere, e la dott.ssa Giuditta Creazzo, ricercatrice, che ha curato il libro-docu-mento “Se le donne chiedono giustizia” sull’indagine compa-rata, realizzata fra il 2010 e il 2011 in Ita-lia, Spagna, Romania e Inghilterra i cui dati quantitativi proven-gono dall’analisi di circa 1350 fascicoli, e i dati qualitativi da più di 250 interviste in profondità a don-

Quale giustizia per le donne?ne che hanno subito violenza e circa 140 interviste a testimoni privilegiati, operatori e operatrici soprattut-to del sistema penale. E per finire, lo ha di-mostrato il dott. An-tonio Nicastro, rela-tore anche lui, con un caso di femminicidio fra i più agghiaccian-ti, personalmente vissuto nel ruolo di P.M.: quello di Fran-cesca Ferraguto, la ragazza di Augusta che il compagno uccise sbattendole ripetutamente la te-sta contro un termo-sifone fino a spac-cargliela dopodiché fece il suo cadavere in nove pezzi e li gettò nei cassonetti. Per la solita insulsa motivazione della gelosia e per la fero-cia con cui la povera Francesca era stata assassinata, Nicastro chiede trent’anni di reclusione (gli stes-si inflitti a Parolisi), ma il giudice d’Au-gusta decide che 18 vanno più che bene. Nicastro, allora, pre-senta un dettagliatis-simo appello per di-mostrare ciò che era già fin troppo eviden-te: l’efferatezza. Per tutta risposta, la con-danna viene ridotta a

16 anni. “Le sentenze si rispettano – dice il P.M. – ma ancora oggi mi chiedo dove ho sbagliato”. Un esempio eclatan-te, dunque. Uno fra tanti. Che si inserisce nel dato sconfortante e drammatico illu-strato dalla Creazzo: Viene denunciato sol-tanto il 28% dei mal-trattanti, e ne viene condannato solo un misero 8% ! L’impu-nità è garantita.Molti altri sono i mo-tivi per i quali le don-ne che subiscono vio-lenza non denunciano i loro carnefici, primo fra tutti la mancanza di mezzi di sostenta-mento per se stesse e i loro bambini. E non

accolto più di 1700 donne con i figli al seguito. E mi dovete credere sulla paro-la perché sui centri a.v. non c’è alcun controllo. Eppure la legge regionale sul-la violenza di genere l’ho lanciata proprio io ed è legge da gen-naio del 2012 ma è un simulacro vuoto perché ad oggi, dopo più di 3 anni, non sono ancora giunti i decreti attuativi e quindi non è ancora partito alcun con-trollo”. “I Centri a.v. qualificati – ci spie-ga la Mauceri - sono l’espressione più concreta e genuina della politica ‘di ge-nere’: enpowerment, meinstraiming, pari opportunità, azioni positive. I Centri a.v. rappresentano la for-ma più diretta e ca-pillare di contrastare il patriarcato perché lavorano con le don-ne in carne ed ossa per liberarle da una condizione di sotto-missione e umiliazio-ne e per trasmettere loro il bene irrinun-ciabile dell’autostima e dell’autodetermi-nazione. I Centri a.v. sono laboratori politi-ci di cultura e identità femminile e l’identità femminile si afferma attraverso l’autono-mia fisica, psicologi-ca, economica, poli-tica e sociale di tutte e di ciascuna. I Centri sono un luogo sicuro, confidenziale, non giudicante, portatore di valori, di cultura e aggregazione femmi-nile. Un luogo dove la donna può fidarsi e confidarsi senza essere catalogata né marchiata. Un luogo dove apprendere o rafforzare e praticare la fiducia e la solida-rietà fra donne”. La Mauceri, infatti, ha curato la formazione di centinaia di ope-ratrici ed è una sua esclusiva creazione il seminario “Il Cen-tro antiviolenza come scuola di pensiero” cui possono accedere le volontarie che han-no conseguito l’atte-stato di formazione di base.

Guenda Giusto

sanno che alle donne è stato impedito di accedere agli studi e al lavoro retribuito proprio perché, nel-la impossibilità di autodeterminare la propria esistenza, gli uomini possano te-nerle in uno stato di inferiorità sociale. La violenza sulle donne, infatti, è il risultato di un’abnorme disugua-glianza di status fra la vittima e il suo aguz-zino. Ed è al tempo stesso, lo strumento con cui essa disugua-glianza si mantiene.Dall’affollatissima sala gremita di rap-presentanti delle FFOO, di studenti iscritti a giurispru-denza, di rappresen-

tanti delle istituzioni e di volontarie dei centri antiviolenza, emergono numerosi interventi. “I centri antiviolenza – ha det-to Raffaella Mauceri, assoluta pioniera in questo campo - sono una creazione del femminismo. Io sono una femminista sto-rica e in quanto tale ho dato il mio con-tributo alla creazione dei Centri antiviolen-za sia sul piano del pensiero, stante che come giornalista-edi-trice ho scritto diver-si libri e migliaia di articoli, sia sul piano dell’azione stante che mi occupo di violen-za di genere sin dal 1979 quando in que-sto campo Siracusa era un deserto e, com’è noto, ho fon-dato numerosi centri antiviolenza. Ritengo di dover fare questa premessa perché sia chiaro a che titolo co-nosco profondamen-te l’argomento e so come deve essere un centro antiviolenza.Oggi ho 175 volon-tarie solo nella pro-vincia di Siracusa. E mi dovete credere sulla parola perché sui centri a.v. non c’è alcun controllo. Tut-te insieme abbiamo

Dall’affollatissi-ma sala gremita di rappresentanti delle FFOO, di studenti iscritti a giurisprudenza, di rappresentanti delle istituzioni e di volontarie dei centri anti-violenza, emer-gono numerosi interventi

21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 11 • cuLTuRA

canottaggio: uno stile di vitafucina di medaglie per lo sport italiano

La storia del Cir-colo Canottieri a Siracusa ha inizio nel lontano 1928, grazie alla passione di un gruppo di Ca-nottieri che animato dal grande amore per il mare e gli sport acquatici, fon-dò questo sodalizio. Il ricovero barche era ubicato presso l'acquario sito nella piazza antistante il passeggio Aretusa.

Impegno antico quanto la terra, di-sciplina sportiva da oltre tre secoli, re-mare è diventato per lo sport italiano una miniera di metalli preziosi; oro, argento e bronzo coniati in medaglie olimpiche e mondiali, conqui-state dai canottieri azzurri.L’uomo fu in grado di costruire un’im-barcazione mossa da remi già nell’8500 a.C.. Dallo studio di antiche pitture tombali sembra che le prime regate fra imbarcazioni a remi risalgano al tempo della V Dinastia dei Faraoni; molti se-coli dopo, Virgilio descrisse nel V libro dell’Eneide una gara di canottaggio indet-ta dal principe Enea, per onorare la morte del padre, gara svol-tasi tra quattro im-barcazioni a largo di Marsala.La nascita vera e propria del canot-taggio come sport risale, però, agli ini-zi del XIX secolo in Inghilterra, culla del canottaggio moder-no. I primi club in-glesi nacquero sulla spinta di studenti universitari convin-ti della necessità di fare del canottaggio un vero e proprio sport. Fu, infatti, pro-prio in quegli anni che cominciarono le regate più antiche e famose del mondo: la sfida Oxford – Cambridge (1829) e la Royal Henley Re-gatta (1839). In Italia il canottaggio come sport si sviluppò nel-la seconda parte del XIX secolo, con la fondazione nel 1888 della Federazione Italiana Canottaggio (F.I.C.) allora chia-mata Rowing Club Italiano.Nel canottaggio vi sono alcune differen-ze date dal numero di componenti per ogni

mentre nella voga di punta la applica su un solo remo. In Italia ogni anno si svolgono sia gare regionali (in Sicilia prendono parte 16/18 società con circa 150 atleti di diverse cate-gorie), sia gare na-zionali. Tra queste le più importanti sono il 1° e 2° Meeting Nazionale di Piedi-luco. In queste due regate tutti gli atleti delle categorie Ra-

dre nazionali Junior, Senior B e Senior A che, tra il mese di Aprile e Agosto, par-teciperanno prima ai Campionati Europei e poi ai Campionati del Mondo. Abbia-mo poi i Campiona-ti Italiani, in cui gli atleti si sfidano nelle varie specialità per conquistare i titoli di Campione d’Italia, cui mediamente par-tecipano 1200 atleti, provenienti da circa

il settore Adaptive, con imbarcazioni ca-paci di conquistare diverse medaglie ai Campionati del Mon-do, che successiva-mente si sono qualifi-cate per la finale dei Giochi Olimpici.La preparazione atle-tica dei canottieri du-rante l’arco dell’anno è suddivisa in due parti: la prima fase o preparazione in-vernale, comprende lunghi allenamenti (spesso due al gior-no per un totale di 10 o 12 allenamenti settimanali) di corsa, pesi e barca o remo-ergometro (attrezzo che simula la tecnica di voga); la seconda fase è incentrata qua-si del tutto sull’alle-namento in barca, in modo tale che il ca-nottiere possa perfe-zionare la sua tecnica e prepararsi al me-glio per le gare. Tutti i canottieri seguono i programmi di allena-mento federali, che vengono migliorati ogni anno, per far preparare al meglio gli atleti in vista delle gare.In Sicilia si svolge senza dubbio un’ot-tima attività agonisti-ca. Ogni anno, infatti, diversi atleti siciliani riescono a esprimersi brillantemente nel-le gare nazionali, internazionali e ai Campionati Italiani; molti di essi possono vantare di essere sta-ti plurimedagliati ai Campionati Europei e Mondiali, nono-stante le condizioni delle sedi in cui sono costretti ad allenarsi non siano ottimali, a prova del fatto che i canottieri siciliani si dedicano a questo sport con passione e con l’obiettivo di andare sempre più in alto, verso una meda-glia d’oro olimpica.

Galoforo RosarioClasse VA cat,

Istituto Tecnico Juvara, Siracusa

squadre nazionali ed estere, per verifica-re le condizioni dei propri atleti in prepa-razione dei Campio-nati del Mondo o dei Giochi Olimpici e la D’Inverno sul Po, regata internazionale di fondo in cui gli at-leti iscritti gareggia-no su una distanza di 6000 metri, gara più lunga di quella stan-dard di 2000 metri.Fino ai Giochi Olim-pici di Sidney 2000,

Oggi la squadra Se-nior A è in grande crescita, proiettata verso i Giochi Olim-pici di Rio de Janeiro 2016. Anche i settori Junior e Senior B, ogni anno conquista-no ai Campionati del Mondo diverse me-daglie (molte d’oro) nelle varie speciali-tà, primeggiando nei primissimi posti nel-le classifiche. Negli ultimi anni si è mes-so in evidenza anche

equipaggio (che va-ria da 1 a 8 elemen-ti), dalla presenza o meno del timoniere e dal tipo di voga; nella voga di coppia l’atleta applica tutta la spinta su due remi,

gazzi, Junior, Senior Under 23 (Senior B) e Senior Assoluti (Senior A), gareg-giano per riuscire a prendere un posto per i raduni che poi formeranno le squa-

110 società. Sempre in Italia, inoltre, si svolgono ogni anno due delle più impor-tanti gare interna-zionali: il Memorial d’Aloja, cui pren-dono parte diverse

l’Italia presentava una fortissima squa-dra Senior A, riu-scendo a qualificare numerose imbarca-zioni nelle varie fina-li e portando a casa diverse medaglie.

Italia pionera. Il canottaggio moderno nasce a Firenze sull’Arno con la fondazione dei Canottieri Limite, nel 1861; i toscani precedono di poco la nascita del movimento sul Po del 1863

In alto, il canottaggio ha regalato emozioni incredibili agli sportivi italiani, con grandi successi e grandi campioni, come il padovano Rossano Galtarossa (nella foto), che hanno saputo rinverdire un mito. Sopra a sinistra , le prime imbarcazioni sono di un'epoca molto più antica di questa data, si pensa al 7.500 a.C.. A sinistra, esempi di imbarcazioni antiche

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SPEcIALE • 10 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì 21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 11 • SPEcIALE

informativa sintetica sui primi due decreti Legislativi attuativi

Speciale Jobs ActInformativa

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo 2015, è stato pubblicato il Decreto Legislativo , n.22 del 4 marzo 2015, recante disposizioni per il riordino della nor-mativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupa-zione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati. La l. n. 92/2012 ha riformato il “sistema” di protezione contro la disoccupazione invo-lontaria, introducendo due diverse tipologie di prestazioni: l’indennità di disoccupazione di cui all’art. 2, co. 1 della l. n. 92/2012 (di seguito Aspi) e la mini-Aspi, os-sia l’indennità prevista al co. 20 del medesimo articolo 2, destinata ai lavoratori disoccupati che non possedessero i requisiti per accedere all’indennità principale. Il nuovo d.lgs. del 4 marzo 2015, n. 22, ha di nuovo modificato il sistema introducendo, con decorrenza dal 1° maggio 2015, una unica indennità denomina-ta “nuova prestazione dell’assicurazione so-ciale per l’impego” (di seguito “NASpI”). Tale indennità sostituisce dunque, con decorrenza dal 1°maggio 2015 il sistema delineato dalla l. 92/2012. L’impianto del nuovo decreto, sep-pur similare a quello delineato dalla l. n. 92/2012, stabilisce dei requisiti contributivi di accesso all’indennità meno restrittivi rispetto ai precedenti. Il D.lgs. n. 22/2015 oltre che a disciplinare la NASpI prevede la DIS-COLL, l’indennità di disoc-cupazione destinata ai lavoratori con rapporto di collaborazione coor-dinata e continuativa e a progetto, e l’ASDI, l’assegno di disoccu-pazione per i lavoratori che abbiano terminato la fruizione della NA-

SpI e si trovino in una situazione economica di bisogno.NASPICampo di applicazioneIl d.lgs. n. 22/2015 stabi-lisce che a decorrere dal 1° maggio 2015 sarà isti-tuita presso la Gestione prestazioni temporanee ai lavoratori dipendenti una indennità mensile di disoccupazione con la finalità di fornire una tutela di sostegno al reddito a tutti i la-voratori subordinati che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione. La NASpI, che sostituisce le prestazioni di ASpI e mini-ASpI introdotte dall’art. 2 della l. n. 92/2012, fa riferimento agli eventi di disoccu-pazione verificatesi dal 1°maggio ed è destinata ai lavoratori dipenden-ti, con esclusione dei dipendenti a tempo in-determinato delle pub-bliche amministrazioni e degli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.RequisitiPer ottenere il bene-ficio il lavoratore che abbia perduto il lavoro involontariamente deve presentare congiunta-mente i seguenti re-quisiti: trovarsi in stato di disoccupazione ai sensi dell’art. 1, co.2, del D.lgs. n. 181/2000; deve poter far valere almeno 13 settimane di contribuzione nei quat-tro anni precedenti allo stato di disoccupazione; deve poter far valere 30 giornate di lavoro effet-tivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei 12 mesi precedenti lo stato di disoccupazione.Il nuovo sistema di pro-tezione contro la disoc-cupazione involontaria, come anticipato, pone delle condizioni meno restrittive rispetto a quelle stabilite dalla l. n. 92/2012 che stabiliva come requisiti contribu-

tivi per ottenere l’Aspi almeno due anni di an-zianità assicurativa e un anno di contribuzione nei due anni preceden-ti la disoccupazione e come requisiti per ottenere la mini-Aspi almeno 13 settimane di contribuzione nell’ulti-mo anno di lavoro. .Dunque con il nuovo decreto si amplia l’arco di riferimento temporale (dai 2 ai 4 anni) e si riduce notevolmente il numero di settimane di contribuzione richiesto che passa da 52 settima-ne in due anni a 13 setti-mane in 4 anni. I nuovi requisiti contributivi sembrano dunque per-mettere l’accesso alla fruizione dell’indennità ad un maggior numero di lavoratori rispetto al sistema precedente.L’indennità è ricono-sciuta anche ai lavora-tori che abbiano rasse-gnato le dimissioni per giusta causa e nei casi di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro in seguito a procedure di conciliazione o proce-dimenti disciplinari di cui all’art. 7 della L. n. 604/1966.Calcolo e misura dell’indennitàLa NASpI è rapportata alla retribuzione impo-nibili ai fini previden-ziali degli ultimi quattro anni divisa per il numero di settimane di contribu-zione e moltiplicata per il numero 4,33. Nel caso in cui la retribuzione mensile nel 2015 risulta essere pari o inferio-re a 1.195€ mensili, l’indennità corrisposta mensilmente è pari al 75% della retribuzione mensile. Nel caso in cui la retribuzione mensile superi l’importo dei 1.195€ mensili, l’in-dennità è pari al 75% della retribuzione con l’aggiunta di una somma pari al 25% del differen-ziale tra la retribuzione mensile e l’importo di 1.195€. L’indennità da

corrispondere nel 2015, tuttavia, non può essere maggiore di 1.300€ mensili. La NASpI si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione e non è soggetta al prelievo con-tributivo di cui all’art. 26 della L. n. 41/1986. Con riferimento all’A-SpI, invece, si applicava una riduzione del 15%, dopo i primi 6 mesi di fruizione, seguita da un’ulteriore riduzione del 15% dopo il 12° mese di fruizione.DurataL’erogazione dell’in-dennità è corrisposta mensilmente per un nu-mero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione versate degli ultimi 4 anni. I periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle presta-zioni di disoccupazione non sono computati per il calcolo della durata del beneficio. Per gli eventi di disoccupazio-ne che si verificano a partire dal 1° gennaio 2017 la NASpI è corri-sposta per un massimo di 78 settimane.DomandaLa domanda deve esse-re presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.CondizionalitàL’erogazione della NA-SpI è condizionata alla regolare partecipazio-ne alle iniziative di attivazione lavorativa, nonché ai percorsi di riqualificazione pro-fessionale preposti dai Servizi competenti ai sensi dell’art. 1, co. 2, del d.lgs. n. 181/2000.Incentivo all’autoim-prenditorialitàIl lavoratore benefi-ciario dell’indennità può richiederne la li-quidazione anticipata, in un’unica soluzione, dell’importo comples-sivo del trattamento che gli spetta e che non gli

è stato ancora erogato, come incentivo per l’avvio di un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una coopera-tiva caratterizzata da un rapporto mutualistico avente a oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio. Con l’erogazione anticipata in un’unica soluzione della NASpI il beneficiario non ha diritto alla contribu-zione figurativa, né all’assegno per il nucleo familiare. Per ricevere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione il lavoratore deve presen-tare all’INPS, a pena di decadenza, la domanda di anticipazione in via telematica entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale o dalla data di sottoscrizione di una quota di capitale sociale della cooperativa. Qua-lora il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo per cui è riconosciuta la liquidazione anti-cipata dell’indennità deve restituire per intero l’anticipazione ottenuta, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro subordinato sia stato instaurato con la coo-perativa della quale il lavoratore ha sottoscrit-to una quota di capitale sociale. Compatibilità con il rapporto di lavoro subordinato.La NASpI decade qua-lora il lavoratore instauri un rapporto di lavoro su-bordinato il cui reddito annuale sia superiore al reddito minimo escluso da imposizione fiscale, salvo il caso in cui la durata del rapporto di lavoro non sia superiore a sei mesi. Qualora, in-vece, il reddito annuale previsto sia inferiore al

reddito minimo escluso da imposizione fiscale, il lavoratore continua a ricevere l’indennità, ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto, a patto che instauri il rapporto di lavoro con un datore di lavoro nuovo rispetto a quello con cui è cessata l’attività da cui è susse-guita l’erogazione della NASpI. Il lavoratore che cessi uno dei rapporti di lavoro subordinato a tempo parziale di cui è titolare a seguito di li-cenziamento, dimissioni per giusta causa, o di risoluzione consensuale ai sensi dell’art. 7 della L.n. 604/1990 ha diritto a ricevere l’indennità ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto. Nel caso in cui il lavoratore durante il periodo in cui percepi-sce la NASpI intrapren-da un’attività lavorativa autonoma o di impresa individuale, a seguito della quale riceva un reddito inferiore a quello necessario per la conser-vazione dello stato di disoccupazione, riceve la NASpI ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto. DecadenzaIl diritto a ricevere la NASpI decade, oltre a seguito dell’inottem-peranza agli obblighi di partecipazione alle azioni di politica attiva, anche con: la perdita del-lo stato di disoccupazio-ne; l’inizio di un’attività lavorativa subordinata senza aver provveduto a comunicare all’INPS il reddito annuo previsto derivante dall’instaura-zione di un rapporto di lavoro subordinato o dalla cessazione di due o più rapporti di lavoro subordinato a tempo parziale a seguito di li-cenziamento, dimissioni per giusta causa, o di risoluzione consensuale ai sensi dell’art. 7 della L.n. 604/1996; inizio di un’attività lavorativa in forma autonoma o di impresa individuale senza aver comunicato all’INPS il reddito an-nuo previsto; raggiun-gimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato; acquisizione del diritto all’assegno ordinario di invalidità, salvo il diritto del lavoratore di optare per la NASpI.DIS-COLL Tra le novità più signifi-cative introdotte dal de-

creto vi è la DIS-COLL, l’indennità di disoc-cupazione destinata ai lavoratori con rapporto di collaborazione coor-dinata e continuativa e/o a progetto, con esclusio-ne degli amministratori e dei sindaci, iscritti alla Gestione separata INPS, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto invo-lontariamente la propria occupazione. Anche per questo beneficio è pre-vista l’erogazione in via sperimentale per tutto il 2015 e con riferimento agli eventi di disoccu-pazione verificatisi dal 1 gennaio 2015 al 31 dicembre 2015. La fru-izione dell’assegno è ri-conosciuta ai lavoratori che presentino i seguenti requisiti: siano in stato di disoccupazione di cui all’art. 1 del D.lgs. 181/2000; possano far valere almeno 3 mesi di contribuzione nel periodo che va dal 1 gennaio dell’anno sola-re precedente la perdita del lavoro; possano far valere un mese di contri-buzione o un rapporto di collaborazione di durata pari almeno ad un mese e che abbia originato un reddito almeno pari alla metà dell’importo che dà diritto all’accredito di un mese di contribuzio-ne, sempre nell’anno ci cui si verifica la perdita di lavoro. Anche nel caso della DIS-COLL, nel caso in cui la retribu-zione mensile nel 2015 risulti essere pari o infe-riore a 1.195€ mensili, l’indennità corrisposta mensilmente è pari al 75% della retribuzione. Nel caso in cui la retri-buzione mensile superi tale importo, l’indennità è pari al 75% della retri-buzione con l’aggiunta di una somma pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e l’importo di 1.195€ mensili. In ogni caso l’importo dell’indennità non può eccedere i 1.300 € mensili nel 2015.La DIS-COLL, che si riduce del 3% ogni mese a decorrere dal primo giorno del quarto mese di fruizione, è corrispo-sta mensilmente per un numero di mesi pari alla metà dei mesi di contribuzione accredi-tati nel periodo che va dal 1° gennaio dell’an-no solare precedente l’evento di cessazione del lavoro al predetto evento. L’erogazione

della DIS-COLL non può superare la durata massima di sei mesi ed è condizionata alla permanenza dello stato di disoccupazione e alla regolare partecipazione alle iniziative di attiva-zione lavorativa e ai per-corsi di riqualificazione professionale proposti dai Servizi competenti di cui all’art. 1, co. 2, del D.lgs. 181/2000. La do-manda della DIS-COLL è presentata all’INPS entro 68 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro.ASDICon decorrenza dal 1 maggio 2015 e in via sperimentale per tutto il 2015, il decreto prevede un assegno di disoc-cupazione, chiamato ASDI, per i lavoratori che abbiano terminato la fruizione della NA-SpI e si trovino in una situazione economica di bisogno, valutata in termini di ISEE. Nel primo anno di appli-cazione tale beneficio sarà prioritariamente riservato ai lavoratori con nuclei familiari composti da minorenni e a coloro in età vicina al pensionamento. Il sussidio, erogato men-silmente e per una durata massima di sei mesi, è pari al 75% dell’ultimo trattamento percepito ai fini della NASpI perce-pita, incrementato per gli eventuali carichi di famiglia del lavorato-re. La corresponsione dell’ASDI è vincolata all’adesione ad un pro-getto personalizzato redatto dai competenti servizi per l’impiego, contenente specifici impegni in termini di ricerca attiva di lavoro, disponibilità a parte-cipare ad iniziative di orientamento e forma-zione, accettazione di adeguate proposte di lavoro.2) Sulla Gazzetta Uffi-ciale n. 54 del 6 marzo 2015, è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 23 del 4 marzo 2015, con le disposizioni in mate-ria di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Il D.lgs si applica ai lavoratori che rivestono la quali-fica di operai, impiegati o quadri, che siano stati assunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato a decorrere dal 7 marzo. La disciplina del d.lgs. 23/2015 si applica anche

nei casi in cui i contratti a tempo determinato o di apprendistato siano convertiti in contratto a tempo indetermina-to, successivamente all’entrata in vigore del decreto, e nel caso in cui si raggiungano i requi-siti dimensionali ex art. 18 della L. n. 300/1970, in conseguenza della assunzioni a tempo indeterminato avvenute successivamente al 7 marzo. In quest’ultima ipotesi il licenziamento dei lavoratori, anche se assunti precedente-mente, è disciplinato dalle disposizioni del presente articolo.Licenziamento discri-minatorio, nullo e in-timato in forma orale:Per il lavoratore che sia stato vittima di licen-ziamento discriminato-rio, nullo e intimatogli oralmente è prevista la reintegrazione nel posto di lavoro e il risarcimento del danno subito mediante un’in-dennità non inferiore a 5 mensilità dell’ultima retribuzione di riferi-mento per il calcolo del TFR, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione, dedotto l’aliunde perceptum, os-sia quanto percepito dal lavoratore nel periodo di estromissione per lo svolgimento di altre atti-vità lavorative. Nel caso in cui il lavoratore non riprenda servizio entro trenta giorni dall’invito del datore di lavoro il rapporto si intende risolto.Fermo restando il dirit-to al risarcimento del danno, in luogo della reintegrazione il lavo-ratore può richiedere un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferi-mento per il calcolo del TFR e non assoggettata a contribuzione previ-denziale. Il lavoratore deve richiedere l’inden-nità entro 30 giorni dalla comunicazione del de-posito della pronuncia o dell’invito del datore di lavoro a riprendere servizio. Tale discipli-na si applica anche al lavoratore vittima del licenziamento intimato per motivo consistente nella disabilità fisica o psichica.Licenziamento per giustificato motivo e giusta causaNei casi in cui non

ricorrono gli estremi del licenziamento per giustificato motivo og-gettivo o per giustificato motivo soggettivo o giusta causa il lavora-tore ha diritto a ricevere un’indennità pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferi-mento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità. Tale indennità non è assoggettata a contri-buzione previdenziale.Il d.lgs. precisa che esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento soggettivo o per giusta causa in cui sia diret-tamente dimostrata in giudizio l’insussisten-za del fatto materiale contestato al lavoratore è prevista la reintegra-zione oltre all’indennità risarcitoria che non può essere superiore a 12 mensilità. L’in-dennità risarcitoria è commisurata all'ultima retribuzione di riferi-mento per il calcolo del trattamento di fine rapporto, corrisponden-te al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell'effettiva reintegrazione, dedotto l’aliunde perceptum, os-sia quanto il lavoratore abbia percepito per lo svolgimento di altre atti-vità lavorative, nonché l’aliunde percipiendum, vale a dire quanto avreb-be potuto percepire accettando una congrua offerta di lavoro. Il datore di lavoro è te-nuto al versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione.Anche qui il regime pre-visto dal nuovo decreto resta immutato rispetto a quello della Riforma Fornero.Fermo restando il dirit-to al risarcimento del danno, in luogo della reintegrazione il lavo-ratore può richiedere un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferi-mento per il calcolo del TFR e non assoggettata a contribuzione previ-denziale.Licenziamento affet-to da vizi formali e proceduraliNel caso in cui il licen-ziamento sia intimato con violazione del re-quisito di motivazione ai sensi dell’art. 2 della

L.n. 604/1996 o della procedura relativa alle sanzioni disciplinari di cui all’art. 7 della L.n. 300/1970, il datore di lavoro è tenuto al ver-samento di un’indennità risarcitoria non assog-gettata a contribuzione previdenziale di impor-to pari a una mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il trat-tamento di fine rapporto per ogni anno di servi-zio. Tale indennità non deve essere, comunque, inferiore a 2 mensilità e non superiore a 12 mensilità.Revoca del licenziamentoIn caso di revoca del licenziamento, purché effettuata entro il ter-mine di quindici giorni dalla comunicazione al datore di lavoro dell'im-pugnazione del medesi-mo, il rapporto di lavoro si intende ripristinato senza soluzione di con-tinuità, con diritto del lavoratore alla retri-buzione maturata nel periodo precedente alla revoca, e non trovano applicazione i regimi sanzionatori previsti dal decreto in esame. Offerta di conciliazioneIl datore di lavoro può offrire al lavoratore, entro i termini di impu-gnazione stragiudiziale del licenziamento, al fine di evitare la lite, una somma esente da imposizione fiscale e contributiva, pari a una mensilità della retribu-zione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di anzianità aziendale. L’importo, che non costituisce red-dito imponibile ai fini dell’IRPEF e non è assoggettato a contri-buzione previdenziale, è erogato mediante as-segno circolare e non può essere inferiore a 2 mensilità né superiore a 18 mensilità. L’ac-cettazione dell’assegno circolare in una delle sedi protette dove viene offerta la conciliazione comporta l’estinzione del rapporto di lavoro alla data del licenzia-mento e la rinuncia alla impugnazione del licenziamento anche nel caso in cui il lavoratore l’abbia già proposta. Le eventuali ulteriori somme pattuite nella stessa sede conciliativa a chiusura di ogni altra pendenza derivante dal rapporto di lavoro sono

soggette al regime fisca-le ordinario. Computo dell’anzia-nità negli appalti Si computa tutto il pe-riodo in cui il lavora-tore è stato impiegato nell’attività oggetto di appalto ai fini del calcolo dell’indennità.Regole di “computo”Il decreto contiene alcu-ne regole di "computo": l’anzianità di servi-zio del lavoratore che passa alle dipendenze dell’impresa suben-trante nell’appalto si computa considerando tutto il periodo durante il quale il lavoratore è stato impiegato nell’at-tività appaltata; per le frazioni di anno d’an-zianità di servizio, le indennità e gli importi previsti nel licenzia-mento per giustificato motivo oggettivo e sog-gettivo o giusta causa privo degli estremi, nel licenziamento affetto da vizi formali e proce-durali e relativamente all’importo offerto in sede di conciliazione sono riproporzionati e le frazioni di mese uguali o superiori a quindici giorni si computano come mese intero.Piccole imprese e organizzazioni di tendenzaQualora il datore di lavoro non raggiunga i requisiti dimensionali ai sensi dell’art. 18 della L. n. 300/1970 non si applica la norma sul licenziamento per giu-stificato motivo sogget-tivo o per giusta causa in cui sia direttamente dimostrata in giudizio l'insussistenza del fatto materiale e l'ammontare degli importi previsti è dimezzato e non può in ogni caso superare il limite di sei mensilità (quindi da 2 a 6 mensi-lità) . Anche alle orga-nizzazioni di tendenza si applica la medesima disciplina.Licenziamento collettivoQualora il licenziamen-to collettivo ex L. n. 223/1991 sia intimato senza l’osservanza della forma scritta è prevista la reintegrazione dei lavoratori oltre al risar-cimento, come previsto dall’art. 2 del d.lgs. 23/2015. Nel caso di violazione delle proce-dure o dei criteri di scelta previsti agli artt. 4 e 5 della L. n. 223/1991, si applica il regime inden-nitario.

ruBrIca a cura dELLa confESErcEntI dI SIracuSa

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SPEcIALE • 12 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì 21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 13• SPEcIALE

il punto è che la destra italiana non ha memoria di quello che fu pure il punto di sintesi dell’intesa che Sarcozy trovò con la Merkel

“Destra e chi sogna da leader”

Cara Destra, ricordati che Sarkozy è un anti italiano. Vero è che ormai non rappre-senti un’ideologia, o un sistema di Stato organico, monolitico come la storia ci inse-gna, ma è altrettanto vero che ti presenti ai cittadini e non solo in Italia, un coacervo di sigle che dimostrano quanti contrasti hai al tuo interno. A tale riguardo non hai nul-la da “invidiare” alla sinistra. Di questa, la sua sto-ria ci dice che sono centodiciassette anni che litiga e ancora non ha trovato il suo minimo comune denominatore. Ma tu, da Cavour, come destra liberale, ma sempre destra era, sino all’inizio del secolo scorso che ha fatto l’Italia, lasci tutti i benpensanti esterrefatti. Ti pre-senti con gruppi e groppuscoli, ma vuoi spiegare agli Italiani perché sei andata in “solluchero” per la vittoria, nelle elezio-ni francesi di medio tempore, di Sarcozy? Cara Destra “italia-na”, vuoi che par-liamo un “pochino” di Sarcozy, come politico, o come fran-cese, o delle due cose messe assieme? Noi decidiamo di dare dei piccoli cenni storico – politici di entrambe.La Francia si dava per convinta che dove “mise” piede Napoleone era tutto Francia. Questo è stato il motivo di base per il quale

l’Europa ha avuto tre guerre: 1870, a guida Bismark; 1914 – 18 e 1939 – 1945. Ed ha avuto sempre un

punto d’appoggio nell’Inghilterra per-ché questa voleva, e ha avuto “mano libera” nella politica

coloniale, contro la Germania per l’Al-sazia e la Lorena; all’Italia rubacchiò la Savoia, Nizza,

la Corsica ancora prima tramando con Genova con un fal-so referendum, anzi due, prima per la

Corsica, poi Savoia e Nizza, con “l’occhio vigile” della gendar-meria francese già sul posto.Di recente si è incor-porato Breda e Tenta, 1944, e voleva fare un colpo di mano per la Val d’Aosta e il Piemonte, se il Pre-sidente U.S.A. non l’avesse ammonita: “Troverete i carri armati americani”. E’ costui, Sarcozy, il vostro idolo? O non sapevate di queste cose? Ma che politici siete! Andare a ven-dere lumache.Questo il passato. Vogliamo dire un pochino del presente, ossia dei nostri gior-ni? Ecco, il punto. La Destra, che è stata sempre nazionale, o se volete, come punto di riferimento di orgoglio, nazio-nalista, fa estrema-mente male, vedere la Destra italiana scodinzolare gioiosa ai piedi di Nicolas Sarcozy, celebrando-ne la rinascita; dopo “chiuso all’angolo” dalla politica in sen-so generale, per tre anni, fra sconfitte e processi, dimo-stra smemoratezza e dabbenaggine. Non guardando al più recente passato, al-tro non possiamo pensare che oggi inneggia alla vittoria, di questo spregevole francese a modo, a dire poco, elevato a suo idolo, non co-noscono i fatti. Ma quello che fa senso di più è che non ha capito che Sarcozy è stato artefice dell’at-tuale crisi nel mondo arabo e non solo, e non ha capito che la sua azione era mirata contro l’Italia. Da qui l’ira di Berlusconi. Diciamo questo non per elevare la perso-na agli onori della Patria, ma perché vedeva il danno che organizzava contro l’Italia, mirando ad estrometterla dal trat-tamento di favore

ruBrIca a cura dI SaLvatorE fontana che la Libia, dun-que Gheddafi, nella fornitura di petrolio e gas di cui godeva l’Italia. Il “monu-mento” di ipocrisia spinto da Sarcosy era : “imporre” la democrazia. E diede inizio unilateralmen-te ai bombardamenti. Di un Berlusconi furibondo ne parla Hilary Clinton, in un suo libro, nella riu-nione del marzo 2011 tanto da minacciare l’uscita dell’Italia dalla coalizione e la chiusura delle basi militari in Italia.Tuttavia, l’interven-to militare si scatenò e le conseguenze sono state irrepara-bili. Al riguardo non ci vogliamo ripetere; ne abbiamo parlato in altre nostre pre-cedenti riflessioni. Il punto è che la Destra italiana non ha memoria di quello che fu pure il punto di sintesi dell’intesa che Sarcozy trovò con la Merkel per “costruire il tavolie-re” operativo portato nelle “grinfie” della Commissione Eu-ropea, per liberarsi di Berlusconi. Te-niamo a sottolineare che non tentiamo di spezzare una lan-cia a favore della persona Berlusconi, repetita iuvant, ma perché portava in pri-ma linea l’interesse dell’Italia. Purtroppo questo particolare non è stato tenuto in nessun conto da un altro “tutore” del-la “Magna Carta”, 1994; ripetuto nel 2011, senza ritegno, in omaggio all’art. 1 della Corte, baipas-sato da entrambi.Queste argomenta-zioni non sono una “distrazione” dell’ar-gomento Destra, no, sono per ricordare agli adulatori di Ni-colas, che ci sono “mille” motivi per gli Italiani “puro sangue” per potere dire che il soggetto in discussione, nei

confronti dell’Italia è stato e resta un politico equivoco. L’abbiamo detto in altri pezzi che il motivo scatenante dell’infinito danno che ha creato, non solo all’Italia, ma an-che a tutto il mondo medio – orientale, è stato che la Total doveva subentrare all’Enel nel bacino

del petrolio e del gas libico. Se poi gli adulatori del perso-naggio di cui sopra, si vogliono argomen-tare per conoscerlo bene al presente, e non meno al passato, sappiano che la sua marcia verso l’Eliseo è costellata di scan-dali ed errori.La Destra, come sto-ria non esiste più, se

non per auto defini-zione “abusiva”. E’ frantumata in “mille” nuclei ed invasa dal virus dell’arrivismo, i cui capofila, in or-dine di tempo sono Fini, Alfano, Fitto.Di Fini abbiamo det-to molto, ma non abbastanza, per po-tere pareggiare il giuramento fatto in memoria di Almi-

rante e Romualdi “di eterna fedeltà” ai loro insegnamenti. Ora si passa il tempo ai giardinetti.Alfano, Fitto. Costo-ro pensano di restare all’ordine del giorno senza fine; è nel loro essere socio – poli-tico. Ci limitiamo al necessario in asso-luto, per informare o ricordare a chi segue la tragicomicità del-la politica italiana. Archiviato Fini, del quale abbiamo già detto, ora il suindi-cato binomio (Al – Fit) rappresentavano nell’ambito di F.I. i protagonisti della dinamica della liti-giosità permanente. Il primo dei due, esponente delle “co-lombe”, il secondo dei “falchi”. Per non risultare prolissi, ci limitiamo a citare qualche elemento di assoluta essenzialità, tanto per rendere ai nostri lettori chiari indizi di questi due esseri. “A.” chiedeva spazio per contestare i “violenti”. Ora fa il ciambellano al Premier di turno, da Monti, passando da Letta a Renzi, nella

speranza di tenere la poltrona sino al 2018, a condizione che stia buono. “F.” chiedeva altrettanto spazio per dare “genuinità” al partito e flirtava più del primo con Ber-lusconi a beneficio del maggiore ascolto. Esempio, “A.” in-vocava le primarie, il secondo li balla-va di “carnevalate”. Poi le ha invocate. Conseguenza, nasce N.C.D. “F.” avuto campo libero si erge a portatore del “vero” e del “giusto”. Non lo dice, ma nella sua megalomania c’è il dualismo, se non di più, con Berlusconi. E’ al ricatto perma-nente. Vuole il rin-novo, bene, nelle liste per le regionali tutti giovani, l’eccezione solo per chi non ha fatto due legislature, e così sarà in futuro. No, i miei uscenti tutti in lista a pre-scindere, e se non sarà così presenterò liste autonome, e con alleati in opposizione a F.I. Questo guazzabu-glio, fra “A.” e “F.” ha una radice D.C., nell’ambito della quale c’erano più correnti, all’interno di ognuna c’erano più gruppi e gruppetti gestiti autonoma-mente dai cosiddet-ti “capibastoni”. E’ così dimostrato che la Destra non esiste, ed eventualmente per chi non ci crede, in fatto di litigi – osità non è meno della sinistra. Per diffe-renziarsi, entrambe, destra e sinistra, si definiscono con un diversìo, premetten-do l’anticosillabo “centro”.E così Fini, che in politica di alto livello non ne ha “azzecca-ta” una, ora dimostra certezza: ai giardi-netti, nella panchetta dove siede lui, ha prenotato due posti. Ci “azzecca”. Com-pagni a dolo e gran consolo. Amen.

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cuLTuRA • 14 Sicilia • 21 APRile 2015, MARTeDì

una pubblicazione di 60 volumiper la Sicilia come lingua e tradizioni

L’ultima con-versazione del “Cenacolo della siracu-sanità” è stata dedicata ad un altro An-gelo Fortuna che ben presto pubblicherà un libro di 60 volumi

di Arturo Messina

Di Angelo Fortuna pensavamo che ce ne fosse soltanto uno: l’uomo di scuola, di Lettere, e di libri, non-ché esimio e ricercato presentatore di opere altrui, la cui foto, ac-canto al prof. Giusep-pe Burgaretta (autore del libro che era stato da lui presentato) il quotidiano Libertà ha pubblicato nella pa-gina della Cultura il 2 aprile scorso. Invece l’ultima con-versazione del “Ce-nacolo della siracusa-nità” l’associazione culturale recentemente istituita nel suo gara-ge dal poetico sculto-re Antonio Randazzo (che “di siracusanità ne sa un pozzo”) è sta-ta dedicata ad un altro Angelo Fortuna, che libri di fino ad oggi si era sempre interes-sato ma non ne aveva pubblicato alcuno ed ora ne sta pubblicando uno, ma di ben 60 vo-lumi! Non potevamo, per-tanto, fare a meno di conoscerlo e di inter-vistarlo.“C’è un motivo per cui dici di non cono-scermi!- ha egli stesso affermato- Infatti io manco da tanto tem-po a Siracusa, essen-do stato per tanti anni al Nord: quattro anni presso la redazione della casa editrice Gar-zanti a Milano; poi in un convegno conobbi il direttore commercia-le della casa editrice di Parma e lì sono ri-masto per venti anni”.-E ora?“Ora diciamo che sto tirando le reti della mia così lunga e inten-sa esperienza editoria-le; infatti sto per pub-blicare un’opera che comprende 60 volumi …”-Sessanta volumi d’un’unica opera?! Di che si tratta e che titolo porta?.“Il titolo è :<Baccag-ghi e parrati a la carca-

circa cinquantamila tra proverbi, modi dire, voci di paragone, che spesso sono commen-tati per metterne in evidenza la metafora e sono arricchiti da no-tizie storiche o da no-velle e leggende, per spiegarne l’origine” -Vogliamo far capire meglio al lettore?“Possiamo tradurre il titolo dell’opera in <frivolezze e modi di dire dialettali>; il si-

riporta il vocabolario, e sono appunto oltre ottocento indovinelli, distribuiti in quattro volumi”.-Il fatto di aver fatto accenno al vocabo-lario è ovvio che la domanda sia: a quale vocabolario siciliano fai riferimento ?“Ne ho scritto uno di ben 38 volumi, per-ché ritengo che sia la cosa più importante e necessaria, perché oc-

gli notare che già nel 1980 ci fu la proposta di legge “Ordile-Mat-tarella” che riguardava l’insegnamento della lingua siciliana nelle scuole dell’isola, dalle elementari all’univer-sità; ma di cui non si è fatto mai caso! Gli ho invece domandato le fonti di…un’opera così voluminosa:“Tante! Tantissime! C’è stata persino una signora di Scicli che mi ha donato una rac-colta di ricette scrit-te in un quadernetto da sua nonna e ne ho fatto tesoro, come ho fatto tesoro di tanto materiale che avevano in casa amici, parenti, conoscenti, oltre, ov-viamente alle ricerche fatte su tanti scritti consultati sull’argo-mento in tanti parti”.-Una domanda im-pertinente uso sempre rivolgerla nelle inter-viste che faccio. Es-sendo tu di origine sud aretusea, come Avola, Noto… dove per dire per esempio: “ Ho co-nosciuto un cugino venuto dall’America” usano dire e scrive-re “Haiu canusciutu ’n cuscinu vinutu da l’America”, come lo scrivi, con la cediglia o con la sci?“Con la semplice c!” Questa volta non mi sono limitato ad una sola… domanda im-pertinente; gliene ho rivolto un’altra:-Per la pubblicazione ti rivolgi a quella dove hai lavorato per così lunghi anni?“No! Non ho voluto mai approfittare né di una casa editrice ami-ca, né di qualsiasi altra raccomandazione. Per la pubblicazione mi sono rivolto a delle piccole case editrici!”A questo punto non ho potuto fare a meno di stringergli caloro-samente la mano per esprimergli non solo le mie più vive congra-tulazioni, ma anche la più grande ammira-zione!

varie zone geografi-che siciliane. Io ne ho premesso una bre-ve grammatica, dove ho inserito anche il paradigma e la coniu-gazione dei verbi più irregolari. Ho anche inserito le spiegazioni e lo svolgimento dei giochi che c’erano una volta, come pure ho inserito le ricette più tipiche siciliane. Ri-tengo che questa sia la sezione più importante

scrivere anche bene una lingua! E di lin-gua siciliana si deve parlare e non di sem-plice dialetto! Anche l’UNESCO, nel 2010, ha riconosciuto al sici-liano il diritto di essere inserito tra le lingue europee con lo stato di lingua madre, da con-siderarsi, quindi, come lingua separata dall’I-taliano e non dialetto di questo!” A questo punto avrei voluto far-

rara>. L’opera è divisa in varie sezioni. La prima che si intitola <Mutti e ditti>, è for-mata di dieci volumi, in cui sono compresi per ordine alfabetico

gnificato della prima sezione è già quasi in italiano: <Motti e det-ti>, ai quali seguono <’I’nnuminagghi>, dal verbo <annuminari = indovinare>, come

corre tener conto dei vari dilemmi; per cui il mio è un diziona-rio e non un semplice vocabolario, visto che ho tenuto conto delle parlare diverse nelle

perché è con il dizio-nario e la grammatica che maggiormente si apprende qualsiasi lin-gua, anche la lingua siciliana. Non basta saper parlare bene per

L’ultima conversazione del “Cenacolo della siracusanità” è stata dedicata all’opera magna di Angelo Fortuna che abbiamo intervistato

In alto, Cenacolo in brindisi;A fianco, A. Randazzo e Angelo Fortuna;Sopra, il dott. Angelo Fortuna

21 APRile 2015, MARTeDì • Sicilia 15 • SPoRT SIRAcuSA

Basket, l’Aretusa chiude con una sconfitta la stagione agonisticaLa Kama Italia Aretusa chiude con una sconfitta la sua stagione. Contro il Green Palermo ha ceduto con il punteggio di 74-78 al termine di una gara che ha appassio-nato il pubblico siracusano.Avvio equilibrato con un Agosta molto ispi-rato. Suoi i sei punti che fissano lo score sul 6-4 dopo 3’. I palermitani faticano ad attac-care il tabellone e si affidano a Lombardo devastante dalla distanza, sorpasso 6-7 al 4’. Tagliareni da tre permette alla sua squa-dra di andare sul + 3 , 11-14 a 3’48’’ dalla fine del primo tempo. Ancora lo stesso nu-mero 43 ospite è letale dai 6,75, il Green allunga, 14-19.Non c’è un attimo di pausa, e la chiusura di parziale è caratterizzata da numerose con-clusioni dalla distanza,23-24. Nel secondo tempo gli ospiti con Lombardo e Gullo si portano sul + 7 al 13’. Passaggio a vuoto per i padroni di casa che a 5’46’’ dall’inter-vallo lungo accusano un distacco di 12 lun-ghezze, 27-39. Marisi e Bonaiuto suonano la carica, 33-39, poi ancora Alescio per il nuovo -4. Le due squadre si rincorrono pun-to a puntoi, offrendo anche uno spettacolo gradevole. Si va all’intervallo lungo con il

Green Palermo avanti 44-46. Alla ripresa del gioco, Pezzarossa e Bonaiuto scaldano il pubblico, poi Grillo completa l’opera 51-51 al 23’. Ci pensano Gullo e Lombardo a riportare avanti il Green , ma la Kama Italia ribatte colpo su colpo e con Grillo chiude il parziale avanti di una lunghezza, 57-56. Negli ultimi 10’ Maritano con tre punti ri-porta avanti la sua squadra. A 8’39’’ dalla fine entra Anastasi si gioca la carta Messina alla sua ultima apparizione in biancoverde. Palermo si affida alla verve di Lombardo, ma l’esperto numero sei biancoverde non è da meno. Christian Carbone da tre fissa la nuova parità a 6’37’’ dalla fine, 65-65. Gara entusiasmante sino alla fine decisa nelle battute conclusive a favore dei palermitani.

che ha trasforma-to i giocatori del Centro di Acco-glienza di Mineo, scesi in campo per questa parata finale, in perso-ne baciate dalla fortuna, essendo riusciti non solo a raggiungere sani e salvi le nostre coste, ma di aver anche trovato nel calcio, non solo uno svago, ma an-che un modo per impiegare bene il tempo in attesa di una sistemazione migliore. Se poi dovessi-mo trasformare in voti i discorsi che serpeggiavano fra i tifosi, dovrem-mo decretare un vero e proprio plebiscito per Ma-

Fra qualche au-spicabile arrive-derci e i molti ad-dii si è consumata nel tardo pome-riggio di dome-nica, la festa per la promozione del Siracusa che ha fatto registra-re la presenza di un pubblico scar-so rispetto alle previsioni e alla portata dell’avve-nimento che pure da queste parti non si verifica tut-ti i giorni. Ed è apparso chia-ro che il grosso del pubblico non ha dimenticato le peripezie finali per approdare in serie D e il modo come questa pro-mozione è arriva-ta, un modo qua-

si occasionale che ha avuto la forza di trasformare un successo per chia-rissimi meriti, in uno “per grazia ricevuta”. Tutto questo ha finito con l’an-nacquare la gioia della vittoria fina-le e a trasformare la passerella vo-luta dalla dirigen-za in uno spetta-colino sottotono, confermando la scarsa propensio-ne dei siracusani per le manifesta-zioni festaiole. Ad accentuare i chiaroscuri hanno contribuito anche fattori esterni, come l’ecatombe di migranti nel ca-nale di Sicilia di poche ore prima

scara e Pettinato, seguiti dal mani-polo di under, con Liistro, Santama-ria e Palermo in testa, e dal bino-mio di senatori rappresentato da Fabio Arena e da Gerlando Conti-no: Arena per la sua combattività e Contino per le sue doti di incalli-to bucaniere delle aree di rigore av-versarie, che gli hanno permesso

di arrivare alle spalle del giovane giarrese Aleo nel-la classifica dei bomber. Un festa a metà, dunque che sa ancora di incre-dulità e che abbi-sogna della “pro-va pizzicotto” per rendersi conto ch’è tutto vero,, ma che è suscet-tibile di raggiun-gere livelli di maggiore intensi-tà qualora si riu-

scirà a varare per la prossima sta-gione non quello che si dice uno squadrone, ma al-meno una buona squadra, maga-ri non ancora in grado di vincere il campionato, ma capace di appas-sionare e divertire e, soprattutto, di strappare qualche sorriso in più agli intristiti tifosi are-tusei.Armando Galea

una festa senza sorrisifra arrivederci e addiiPoca gente al de Simone alla parata finale e molta quella rimasta a casa che non ha dimenticato come è arrivata la promozione in un pomeriggio di intense

chiusura in chiaroscuro per il neopromosso Siracusa

Si terrà stamane alle 10,30 alla Sala Stampa “Archimede” di piazza Miner-va 5, la conferenza stampa di presen-tazione della manifestazione sportiva “Challenge Ortigia Cup” e il Gran Premio dell’evento intitolato “Città di Siracusa”. All’incontro con i giornalisti saranno presenti, il sindaco Giancarlo Garozzo, l’assessore alle Sport Pietro Coppa, Antonio Marchese, presidente ASD Ortigia Equiclub (nonché organiz-zatore dell'evento) e Gaetano Di Bella, presidente Comitato FISE (Federa-zione Italiana Sport Equestri) Sicilia. Il concorso rientra tra le manifesta-zioni di interesse federale della FISE e si svolgerà a Siracusa negli impianti sportivi di contrada Fusco, all’ingres-so di Siracusa, nei giorni 24, 25 e 26 aprile. Saranno tre giorni di grande equitazione, con oltre 250 cavalli al via e un Gran Premio intitolato "Città di Siracusa". Il montepremi complessivo è di 27.000 euro, messi in palio dall'A-SD Ortigia Equiclub. E' la prima volta nella storia siracusana che si organizza un evento di questo livello.

Equitazione, al via il “challenge ortigia cup” città di Siracusa

Page 9: Libertà Sicilia del 21-04-15.pdf

SPoRT • PagIna 16 • 21 APRile 2015, MARTeDìSicilia

Pallamano, per l’Albatro arriva il “game over” contro il carpi

Adesso per i siracusani, dopo l'uscita di scena dell'Albatro, resta tifare Bolzano squadra allenata da mister Fusina

Per i ragazzi di mister vinci finisce l'avventura play off contro una delle squadre più forti d'italia

calcio, Palazzolo fuori dai play off a testa alta“Si torna a casa dopo l’ennesima battaglia durata 120 minuti in cui abbia-mo lottato, sofferto e sudato e dove solo all'ultimo, per di più in doppia inferiorità numerica, ci siamo dovuti arrendere. Ma usciamo da questi play off testa altissima avendo espresso un ottimo gioco e scendendo in campo, ancora una volta, con tanti under: nessun rim-pianto, dunque, e onore e merito ai vincitori”.Con grande orgo-glio e con un pizzi-co di rammarico, il difensore giallover-de Christian Ric-ca “fotografa” con queste eloquenti parole la bella gara di ieri che, al “Vin-cenzo Presti”, ha vi-sto il Palazzolo ar-rendersi all’Atletico Gela ai supplemen-tari per 2 a 1 nella semifinale dei play off del girone D di Promozione.“Non possiamo re-criminare su nulla, - tiene a sottoline-are l’autore della rete del provvisorio 1 a 1 – come noi, infatti, anche i no-stri avversari han-no fatto una buona prestazione ed il regolamento, per la squadra peggio classificata, è già abbastanza penaliz-zante. Complimenti all’Atletico Gela, dunque, che, gio-cando a calcio, è ri-uscito a sfruttare nel migliore dei modi i vantaggi che si era costruito durante il campionato”.

S’infrange a Chieti ma, soprat-tutto, contro la corazzata Carpi il sogno semifi-nale dell’Albatro. Per i ragazzi di mister Vinci, ar-riva il “cucchiaio di legno” ma an-che tanta espe-rienza da aggiun-gere al bagaglio per ripartire già con lo stimolo ed il piede giusto già dal prossi-

mo campionato. Contro il Carpi, forse anche per le tanto energia utilizzate contro il Trieste, Calvo e compagni non sono riuscite ad ostacolare in nes-sun modo il gio-co degli emiliani allenati da mister Serafini. L’avvio

di Carpi non la-scia spazio a re-pliche siracusane. Gli emiliani sono avanti 3-1 dopo i primi 5' con Be-harevic sugli scu-di. Dopo i primi 15' sono quattro le reti che dividono le due formazio-ni: l’Albatro rin-corre sul 6-2 con

Dedovic al gol. Il divario si riduce a tre reti (7-4) al 20', prima che i carpigiani metta-no a referto il par-ziale che conduce all’11-5 dopo 25' e al +7 di fine primo tempo (14-7). La ripresa non muta le sorti dell’in-contro, il cui esito

resta saldamente nelle mani della Terraquilia Car-pi. I parziali: 21-10 al 35', 27-13 quando la contesa entra nel quarto d’ora conclusivo. Al fischio finale si chiude sul 30-16.Adesso per i sira-cusani resta tifare per il Bolzano al-lenato da un are-tuseo doc: Ales-sandro FusinaSalvatore Cavallaro

Il Real Siracusa gioca bene ma si ar-rende alla Pantanel-li. Come nella gara Allievi, a dominare la scena per lunghi tratti, nella semifi-nale playoff dei Gio-vanissimi Regionali girone F, sono stati gli ospiti che, però, hanno avuto il deme-rito di concretizzare ben poco rispetto alle occasioni crea-te. La Pantanelli ha sfruttato gli episodi, riuscendo a pareg-giare in extremis il gol di Iacono e a pro-

lungare il match sino ai supplementari.Nel primo tempo c’è una sola squadra in campo ed è quella di Ernesto Maiorca. Ci prova subito Iacono che, prima calcia debole dal limite, poi non approfitta di un’uscita alta errata di Cutrale, arrivan-do lungo sul pallone. La Pantanelli si fa vedere con Miranda, che colpisce l’ester-no della rete con un tiro da buona posi-zione. Al 22’ Mido-lo prende la mira su

Real Siracusa ko ai supplementari contro il determinato Pantanelli

caLcIo gIovannISSIMI

punizione, Cutrale riesce a sfiorare la sfera, mandandola sulla traversa. Cinque minuti dopo, però, il Real Siracusa trova il meritato vantaggio: Iacono vince un rim-pallo al limite dell’a-rea e, con un tiro angolato, gonfia la rete. Il Real insiste e Bellaera in diagonale non riesce a battere Cutrale da buona po-sizione. Anche in av-vio di ripresa sono gli ospiti ad andare più vicino al gol. Al 6’ Bellaera da due passi

non riesce a segnare e, un minuto dopo, Midolo di testa, sugli sviluppi di un angolo, manda a lato di poco. Al 15’ bel tiro a volo di Guerci alto di un metro. La Pantanelli sembra alle corde ma al 27’ potrebbe pa-reggiare con Pandol-fo, che va via sulla destra, entra in area ma poi calcia senza forza, propiziando la parata di Genove-se. E’ un campanello d’allarme che il Real probabilmente sotto-valuta perché al 31’ arriva la doccia gela-ta. Incursione in area di Miranda, che si presenta solo davanti al portiere; Genovese tocca il pallone che, però, rimane nella disponibilità dell’at-

taccante, che lo su-pera in dribbling e appoggia nella rete sguarnita. Nel fina-le un palo ciascuno: il primo lo colpisce Miranda, il secondo, nel recupero, Busà. Si va ai supplemen-tari. Il Real accusa la stanchezza e al 3’ Genovese è bravo a chiudere in uscita bassa su Rossitto. Il portiere ospite, impeccabile fino a quel momento, subi-sce gol però con un tiro dalla distanza in apertura di ripresa. Poi saltano i nervi al neo entrato Corallo, che scaglia il pal-lone addosso ad un avversario e viene espulso. Real fuori dalla competizione a testa alta.