L'ALTRO GIORNALE Sambonifacese - Dicembre 2014

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SAMBONIFACESE Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663 ANNO XXVIII - N12 DICEMBRE 2014 - stampato il 04/12/2014

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L'ultima Uscita, per l'anno 2014 de l'Altro Giornale Sambonifacese. Notizie e Avvenimenti nell'Est Veronese.

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SAMBONIFACESEPoste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1,

DCB VERONA Registrazione Tribunale di Verona n° 725 del 13.11.1986. ISCRIZIONE AL ROC N. 18663

ANNO XXVIII - N12DICEMBRE 2014 - stampato il 04/12/2014

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A nome di tutti coloro chedifendono i cosiddetti “valorinon negoziabili”, cattolici omeno, sentiamo il dovere diringraziare non solo il Card.Bagnasco per essere interve-nuto ufficialmente in difesadell’unica, vera famiglia, dalui definita: “cellula fonda-mentale della società umana,oggi maltrattata e disprezza-ta”, ma ringraziamo anchequei Cardinali coraggiosi, tracui Burke, Muller, Caffarra,

Pell e altri che, con i loro chia-ri interventi durante il Sinodo,hanno rinforzato quel baluar-do di difesa dell’unica fami-glia voluta non dalla Costitu-zione e nemmeno dalla Chie-sa, ma da Dio stesso fin dallacreazione, perché fa parteintrinseca e costitutiva del-l’uomo e della donna. Anchese molti commentano: “Cimancherebbe altro che adessola Chiesa decidesse di porre lafamiglia naturale, quella trauomo e donna in un patto vin-colante che è il matrimonio,sullo stesso piano di qualun-que altra tipologia di unione!”Eppure c’è in giro molta con-fusione anche a motivo diquella frase di papa Francesco“Dio non teme ciò che ènuovo”, perché la si puòintendere proprio nel sensoche ci possono essere nuovimodi di pensare la famiglia.Forse che la legge sull’eutana-sia, ad esempio, o le manipo-lazioni genetiche, le feconda-zioni assistite, le unioni gay,peggio ancora l’idiozia delgender addirittura come obbli-go scolastico… diventanolecite solo perché rappresenta-no una novità che tutti devonoaccettare, Chiesa compresa,come fatto ineluttabile, anzi,come “segno di modernità?”Gesù ci ha insegnato che lasua Chiesa deve essere “segnodi contraddizione” nel mondoe non fucina di benedizioniper tutte le novità anche pato-logiche o peccaminose che [email protected]

L Dicembre 2014 3le vostre

Direttore Responsabile:Rosanna Pancaldi

Servizi Fotografici e consulenza GraficaMario Franchino

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Numero chiuso il 04 - 12 - 2014

Gentile Direttoresiamo un Gruppo dipsicomotriciste cheopera da alcuni anniValpolicella. Siamodiplomate presso laScuola Superiore diPsicomotricità di Vero-na e riteniamo sia fon-damentale chiarire unpo' le idee su questaprofessione.Lo psicomotricista“puro” si forma pressoscuole, istituti e fede-razioni private che for-niscono un'ampia pre-parazione teorica, per-sonale e pratica. Ladurata del corso è ditre anni con un mini-mo di 2.400 ore com-plessive. Fondamenta-li sono la formazionepersonale (vissuti), iltirocinio, l' elaborazio-ne delle esperienze ele supervisioni. Lopsicomotricista operain ambito preventivo-educativo: per favorirelo sviluppo psicomo-torio e prevenire disa-gi nella relazione edell'apprendimento.Opera per il sostegnodi bambini e adulti condifficoltà psicomoto-rie, della comunica-zione e dell'apprendi-mento. E' di aiuto apersone in età adultacon disagi connessiall'alterazione dellefunzioni psicomotoriee/o della relazione.

Inoltre gli interventi diaiuto psicomotoriosono indicati per lepersone, nelle varieetà della vita, cheaffrontano fasi di pas-saggio e di cambia-mento. Siamo immersiin una società in cui iparametri psicomotoridi riferimento, qualitono, tempo, spazio eritmo sono fortementealterati provocandodifficoltà nel vivere lerichieste del quotidia-no. Lo psicomotricistainterviene per fornirestrumenti e spazi incui recuperare un rap-porto più armonicocon il proprio corpo,che è la chiave cherende più equilibratigli scambi tra bisogniinterni della persona ele richieste del mondo.E' una figura da nonconfondere con il neu-ropsicomotricista , cheè una figura sanitaria:né con diplomati diScienze Motorie, chesono figure più legateallo sport: né con inse-gnanti che abbianofatto soltanto aggior-namenti di psicomotri-cità.

Speri ElisaRusso Monica

Begali AnnalisaAnselmi Elisa

Piccarisi AndreaDel Re Daniela

Simeoni Arianna

PSICOMOTRICITÀ

“Attenti ai falsi...”Egregio Signor Direttore Si è avuto notizia via internetdella manifestazione pacificadelle "Sentinelle in piedi".Come al solito la notizia è statatrascurata dalla grandestampa,forse anche perché, nonha riempito grandi piazze d'Ita-lia. Anche se le "Sentinelle inpiedi" sono state presenti inalmeno 20 piazze. Gruppiaggressivi hanno urlato insulti eoffese nei loro confronti chedimostravano silenziosamente,accusandoli di essere omofobi.Non solo, ma a Bologna, Napo-li, Rovereto, le contestazionisono sfociate in lanci di oggettie aggressioni ai danni delle per-sone. A questi intolleranti è giu-sto far osservare che è assurdoaccusare di violenza e omofobiachi dimostra silenziosamente econ dignità anche perchè nessu-no si è scomposto o meglioancora si è permesso di alzareun dito o di rispondere offensi-vamente alla provocazione.Questa è la verità. Le "Sentinel-le in piedi" hanno ribadito diessere in piazza per la libertà ditutti, per la libertà di espressio-ne e di esprimere dissenso, cheè la base di una democrazia. Imotivi della manifestazione toc-cano corde molto profonde del-l'uomo: la vita, la famiglia, ifigli, i bambini che sono unaminoranza debole e silente, chenon può esprimersi, e pertantova tutelata. Essi hanno diritto ad avere unpapà e una mamma e soprattut-to a nascere da un atto d'amoregratuito, senza essere fabbricaticome oggetti pronti al consumo.

Ritengono inoltre che il matri-monio sia quello fondato sul-l'unione stabile fra un uomo euna donna e che la famiglia verasia la cellula della nostra socie-tà. Questo non significa esserecontro le persone di altra visio-ne della vita, al contrario esserecontro le persone significainsultarle e aggredirle quandosemplicemente vogliono lasciarparlare la propria coscienzaanche se significa andare con-trocorrente all'imposizione diun pensiero unico. Questi episodi confermano l'ur-genza di mobilitarsi contro undisegno di legge(Scalfarotto)sull'omofobia, dalla portataliberticida. Se infatti, oggi siviene accusati di omofobia, sol-tanto per il fatto di stare insilenzio nelle piazze per dimo-strare il legittimo dissenso versouna proposta di legge, cosaaccadrà domani se la leggeentrasse in vigore? C'è chi ali-menta una presunta contrappo-sizione tra omosessuali e etero-sessuali. Non esiste un noi e unvoi che si combattono, non perle “Sentinelle in piedi” che sirifiutano di classificare le perso-ne in base all'orientamento ses-suale in buoni e cattivi. La libertà ci riguarda e ci inter-pella tutti, per questo occorredimostrare, non per odio versoqualcuno, ma per amore versotutti, e dimostrare fermamentecontro ogni violenza di chivuole imporci un pensiero unicoe tapparci la bocca o zittire lecoscienze.

Giancarlo Maffezzoli

“Non è omofobia?”SENTINELLE IN PIEDIFAMIGLIA

“E i suoi valori”

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Il 2015 sarà l'anno dell'EXPOdi Milano. Il Veneto e anchel'est veronese avranno la pos-sibilità di promuovere le pro-prie eccellenze ed entrare afar parte del calendario dieventi collegati all'esposizio-ne universale. Andiamo conordine, nelle scorse settimaneè stato presentato il progettoExpo Veneto, una piattaformaweb adottata ufficialmentedalla Regione e aperta adaziende ed enti del territorio. La piattaforma www.expove-neto.it si propone di aggregarein maniera strutturata tutta unaserie di eventi legati ai temidell'Expo (che si dovrannotenere dal 1° maggio al 31ottobre 2015) organizzati daaziende, enti e altre realtàvenete, dando loro visibilitàall'interno dei canali ufficiali

dell'esposizione, che nei pros-simi mesi sarà sotto l'attenzio-ne di tutto il mondo. Qui siinserisce il Comune di SanBonifacio che, su iniziativadell'assessore alle Attività pro-duttive Gianni Storari, stavalutando l'opportunità di darvita ad un progetto che per-metta all'est veronese di nonfarsi trovare impreparato.«Per il nostro territorio – spie-ga Storari – questa è un'occa-sione da non perdere. Per que-sto vorremmo farci promotoridi un'iniziativa che non potràche portare dei benefici allenostre aziende. L'idea è quelladi realizzare un evento cheentri a far parte del calendarioExpo; una proposta strutturatae in grado di attrarre un inte-resse concreto. Il tutto cercan-do di far rete tra le aziendedell'est veronese, dalle piùgrandi alle più piccole. Piùrealtà decideranno di aggre-

garsi, più possibilità ci saran-no di promuovere l'enormepotenziale di questa zona agliocchi di un mercato semprepiù internazionale». Il Comu-ne di San Bonifacio si ponecome capofila nel progetto,che realizzerà in collaborazio-

ne con la Consulta del Lavoro,suo organo consociato. «Stia-mo già iniziando a contattarevarie realtà – conclude Storari-, ma invitiamo comunquetutte le aziende interessate afarsi avanti e contattarci peravere tutte le informazioninecessarie. Anche la collabo-razione con gli altri Comuninon potrà che essere un valoreaggiunto. Quello dell'Expo èun treno troppo importanteper il rilancio economico delnostro territorio».

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PASSI CARRABILIC'è tempo fino al 31dicembre per regola-rizzare i passi carrabilidi San Bonifacio e ter-ritorio. L'autorizzazio-ne per lo stesso potràessere richiesta all’Uf-ficio Tecnico Comuna-le e il rilascio all’Ufficiodella Polizia Locale diSan Bonifacio.A questo proposito ilComandante delCorpo di polizia Loca-le Vincenzo Di Carloricorda che «secondo la normativa vigente nel caso in cui il cartello di passo car-raio non vi sia, o per dimenticanza o perché l’interessato sia senza autorizza-zione o perché creda che, trattandosi di passo carrabile a raso, non sia appli-cabile l’ordinaria disciplina, non può essere inibita la sosta, né sanzionatol’utente della strada, né ancora rimosso il relativo veicolo. Stessa conclusionenel caso in cui vi sia un cartello che non rispetti le prescrizioni normative». Se il titolare del passo carrabile non è in regola è soggetto a sanzione ammini-strativa per una somma da euro 41 a euro 168, in caso di mancata esposizio-ne del cartello (art. 22, commi 3 e 12, C.d.s), mentre, e in caso di esposizionedi un cartello non legittimo (art. 22, comma 11, C.d.s.), è soggetto a sanzioneamministrativa da euro 168 a euro 674.Va inoltre ricordato che, a norma di legge, la sosta di fronte al passo carraio èvietata anche allo stesso titolare dell'autorizzazione, che può quindi essere sog-getto alla relativa sanzione.

L’ACQUA È POTABILE, NESSUN PERICOLONessun pericolo nell'acqua di San Bonifacio. Lo conferma l'assessore all'Am-biente ed Ecologia Marta Temellin, che interviene così a smorzare alcunepreoccupazioni sorte anche a causa delle pubblicazione di dati relativi alleacque dei comuni limitrofi.«L'acqua dell'acquedotto di San Bonifacio – assicura Temellin – è perfetta-mente potabile e sotto il controllo costante dell'Ulss e della società AcqueVeronesi. Per quanto riguarda i valori delle PFAS (sostanze chimiche di sin-tesi utilizzate principalmente per rendere resistenti ai grassi a e all'acqua varimateriali e molto usate in applicazioni civili e industriali ndr), va detto cheda noi la concentrazione di sostanze per fluoro alchiliche è estremamentebassa, a differenza di quanto registrato nei comuni limitrofi. La conferma ditutto ciò la si può avere leggendo le analisi pubblicate sul sito del diparti-mento di prevenzione dell'Ulss 20». Proprio per rendere più semplice la con-sultazione di questi dati è presente da qualche mese sul sito del Comune diSan Bonifacio un link dedicato, lo si può trovare cliccano sulla voce Ecologiae Ambiente presente in home page.

In un mondo dove relazio-ni ed esperienze corrono avelocità sempre più soste-nuta, è importante risco-prire un gioco nel qualenon si può prescindere dapazienza, logica e rifles-sione. E' questa la sfidadel Circolo Scacchisticodi San Bonifacio, fondatonel mese di ottobre.Il Circolo, costituitosicome associazione dilet-tantistica, ha sede pressola Biblioteca Civica ed èpresieduto da AndreaPompele, mentre vicepre-sidente è Luisa Zarattini.«Crediamo fortemente –esordisce Pompele – nel-l'altissimo valore educati-vo e formativo del giocodegli scacchi, una disci-plina sulla quale in Italiamanca un po' di cultura,mentre in altri Paesi, peresempio la Russia, èmolto valorizzato. Ilnostro obiettivo principaleè quello di coinvolgeredirettamente i ragazzi delterritorio, mettendo a lorodisposizione tutti gli stru-menti necessari per avvi-cinarsi al mondo degliscacchi». Proprio per rag-giungere quest'obiettivo ilCircolo si propone di atti-vare una vera e propriascuola dove apprendere irudimenti del gioco e pianpiano accrescere la pro-

pria preparazione. Lascuola, che partirà unavolta raggiunto un numerominimo di partecipanti,vedrà come istruttoreCarlo Carli, direttore tec-nico del Circolo, e lelezioni si terranno tutti imercoledì dalle 16.30 alle18.30 presso la biblioteca.Tutti possono diventaresoci del Circolo Scacchi-stico, che sta avviando leprocedure per affiliarsialla FSI (FederazioneScacchistica Italiana) perconsentire ai propri mem-bri di partecipare a tutti itornei ufficialmente rico-nosciuti in ambito nazio-nale. «Il Circolo – conclu-de Andrea Pompele – èaperto a tutti: donne,uomini, giovani, adulti,esperti, novizi o anchesemplici appassionati.Siamo convinti che riuni-re attorno ad una scac-chiera persone con età edestrazioni diverse possarivelarsi un proficuomomento di crescita per-sonale ed esperienziale».Per avere maggiori infor-mazioni sul Circolo, sugliincontri e per iscriversialla scuola è possibilevisitare la pagina Facebo-ok ufficiale oppure con-tattare direttamente il pre-sidente al numero340.8399576.

SAN BONIFACIO

Servizi diMatteo Dani

Circolo ScacchisticoSAN BONIFACIO. Storari: «In cantiere c’è un progetto che porterà benefici alle aziende»

Occhi puntatisu Expo 2015

Il Comandante Vincenzo Di Carlo

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Serpeggia una voce lungo levie di San Bonifacio: «sem-bra che vogliano chiuderel’ufficio della Camera diCommercio del paese» -dicono alcuni. Un servizio,questo, di cui da anni la popo-lazione usufruisce e che, acausa dei tagli statali chehanno colpito anche l’enteCamera di Commercio, sem-bra essere stato messo indiscussione. A fare chiarezzadagli uffici scaligeri dellaCamera di Commercio è ilsegretario generale CesareVeneri. «La nostra Camera diCommercio – afferma – hasubito tagli pari al 35%. Que-sto ci ha ovviamente costrettia rivalutare e vagliare attenta-mente ogni singolo capitolodi spesa all’interno del bilan-cio. In quest’analisi generaleche stiamo effettuando rientraanche la gestione delle tresedi provinciali di Camera diCommercio: Legnago, Villa-franca e, appunto, San Boni-facio. Stiamo dialogando coni Sindaci del territorio pervalutare il da farsi e, in parti-colare con il sindaco di SanBonifacio, sono già stati fatti

sopralluoghi per un possibilecambio di sede. L’ufficiosambonifacese viene ospitatoinfatti ora in sede privata: ilnostro intendimento è quellodi trasferirlo in sede comuna-le. In questo senso il Sindaco,da parte sua, ci ha assicuratola massima disponibilità e noisiamo fiduciosi di arrivare abreve ad una soluzione. Ulte-riori valutazioni – aggiungeancora Veneri – saranno fatte

in merito agli orari di apertu-ra dell’ufficio che verrannoprobabilmente ridotti – finoad ora gli orari di aperturasono stati gli stessi adottatidagli uffici di Verona ndr -:una decisione, questa, chedipenderebbe dall’effettivadiminuzione dell’utenzadovuta all’utilizzo delle “vietelematiche”». Tutto ancorada definire quindi per ilmomento, «tanto che – fa

sapere il segretario Veneri –le decisioni definitive nonsono ancora state prese. Que-sti cambiamenti avverrannonell’arco del 2015, ma non èstata stabilita una data preci-sa. Una certezza c’è: ritenia-mo importante mantenere iservizi esistenti sul territorioe stiamo facendo il possibileper trovare la soluzione piùefficace possibile».

Silvia Accordini

Si è parlato di violenza sulle donne lo scorso 15novembre in sala Barbarani, durante “Mia o di nessunaltro”, l'incontro pubblico organizzato dalla sezioneFidapa di San Bonifacio. Una mattinata di confrontoe dialogo alla quale hanno partecipato alcune classidell'istituto San Gaetano, accompagnate da insegnatie dirigente scolastico, e che ha visto la presenza,come relatrici, della dott.ssa Cristina Martini, ricerca-trice di ProsMedia, di Marisa Mazzi, presidente di“Isolina e...”, associazione veronese per la prevenzio-ne del femminicidio, e di Anna Tantini, avvocato diTelefono Rosa Verona nonchè mediatrice familiare epenale minorile. L'incontro è iniziato con i saluti di Graziella Vetrioli, presidente di Fidapa San Boni-facio, soddisfatta per l'organizzazione di un eventoincentrato su una tematica di così scottante attualità.Nell'intervento di Cristina Martini ci si è concentratisul ruolo dei media nella divulgazione delle notizie.E' stata spiegata la differenza sostanziale che esistetra femminicidio, omicidio della donna in quantodonna, e femminicidio, termine molto utilizzato neicasi di cronaca nera ma che ha in realtà una sfaccet-tatura più ampia, comprendendo anche l'annienta-mento psicologico della persona, che non è poi ingrado di ritornare alla normalità. Marisa Mazzi haillustrato le attività di “Isolina e...”, che si batte perun cambiamento culturale nella concezione del rap-porto uomo-donna e che si è anche costituita partecivile in processi per femminicidio. Di violenzediverse rispetto a quella fisica ha parlato Anna Tanti-ni, riferendosi ad esempio a quelle psicologiche oeconomiche. «Tutte violenze alle quali spesso la donna finisce per abituarsi, finendo per non sentir-si nemmeno più una vittima. Su questo tema, e per quasi tutte le fasce d'età, purtroppo però spessomanca il coraggio di esporsi, di denunciare e chiede-re aiuto».

m.d.

L’INCONTRO

Donne e violenzain Sala Barbarani

SAN BONIFACIO. La voce serpeggia. Veneri: «Stiamo valutando la situazione»

“Commercio”:Camera chiusa?

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VOCI E VOLTI ONLUS/L’INIZIATIVA BENEFICATorna a San Bonifacio con un nuovo evento a scopo benefico l'associazioneVoci e Volti Onlus. Domenica 14 dicembre sul palcoscenico del Teatro Cen-trale, alle ore 16.30, verrà infatti proposto il musical La Sirenetta, a soste-gno del progetto “Bambini Cardiopatici nel mondo”. Lo spettacolo, musical in due atti ispirato alla celebre favola di Andersen etratto dall'omonimo show di Broadway, sarà portato in scena dalla compa-gnia “ABC – Attori Ballerini Cantanti”, parte attiva e integrante dell'associa-zione che un anno fa, sullo stesso palco,ha entusiasmato con il musical LaRupe dei Re. Dopo il successo dello scorso dicembre, Voci e Volti torna quin-di a proporre un evento fondato sulla solidarietà, sul calore e la bellezzadello star assieme.Voci e Volti è una onlus attiva dal 2002 e che promuove interventi di coope-razione nel mondo, principalmente nei Paesi in via di sviluppo, con progettia favore dell'istruzione e della formazione di bambini e giovani, alla loroaccoglienza e alla lotta ad alcune gravi patologie. Il ricavato dall'evento inprogramma a San Bonifacio verrà devoluto al progetto “Bambini Cardiopa-tici nel mondo”, con associazioni e medici impegnati nell'accoglienza dibambini provenienti dalla Guinea Bissau (uno dei paesi più poveri al mondo)e affetti da cardiopatie, la cui unica speranza di sopravvivenza è essere cura-ti all'estero. Dal 2012 sono già 12 i piccoli accolti e curati presso l'ospedaledi Borgo Trento, e che per un periodo di tre mesi sono stati affidati ad unafamiglia veronese, donando loro una nuova speranza di vita.M.D.

Cinque nuove vie, per cele-brare i pionieri del'industriasambonifacese. Davanti afamigliari ed eredi, e fra gliapplausi della cittadinanzaintervenuta, il sindacoGiampaolo Provoli ha gui-dato la cerimonia di intitola-zione nella mattinata disabato 22 novembre. SanteFerroli, Francesco Perlini,Giuseppe “Beppino Lussa-na, Alessandro Novarin eVittorio Mascotto, questi gliimprenditori ai quali sonostate intitolate altrettantenuove vie in località Alba-ron, un riconoscimento a chicon intraprendenza e dedi-zione ha contribuito allacrescita economica e socialedi San Bonifacio. L'idea diintitolare queste vie, ubicateall'interno della nuova zonaindustriale nord, ai “capitani

dell'industria samboniface-se” nasce dall'impegno diGianni Rossi, presidentedell'Unci (Unione Naziona-le Cavalieri d'Italia) di SanBonifacio ed ex presidentedegli artigiani samboniface-si, che ha coinvolto nel pro-getto l'amministrazione

Casu, che nel maggio 2013ha approvato la delibera ariguardo. Un'iniziativa chela nuova Amministrazionecomunale ha poi voluto por-tare avanti in un'ideale lineadi continuità. La cerimoniadi intitolazione, che haanche visto la presenza dei

rappresentanti di associazio-ni di categoria quali Confin-dustria, Apindustria, Com-mercianti, Coldiretti e Arti-giani, è stata condita danumerosi aneddoti legatialla storia dell'impresa sam-bonifacese. Questo grazie airicordi e alle parole di chiquella storia ha contribuito ascriverla. Oltre a quelle cita-te, una sesta via è stata poiintitolata ai Cavalieri d'Ita-lia. L'Unci era presente condelegati e rappresentanti,orgogliosi di poter applaudi-re la seconda via in Italia aloro dedicata.

«Un'iniziativa mai realizzata prima per promuovere Loni-go e il suo territorio». Non usa giri di parole l'assessoreRoberto Nisticò nel presentare il resoconto del progetto“Itinerari Palladiani”, che mira a promuovere il territorioleoniceno inserendolo all'interno dei più importati circuitituristici. Un progetto che ha preso vita attingendo a fondieuropei messi a disposizioni dal Gal Terra Berica per untotale di 40 mila euro, di cui l'80% è stato coperto dai fondicomunitari. Risorse utilizzate per realizzare brochure,video promozionali e stand tutti dedicati alle bellezze cheLonigo ha deciso di esportare. «Al termine dell'analisi fattain avvio del progetto – ha spiegato Nisticò – si è scelto divalorizzare quelli che sono i tre principali monumenti rina-scimentali di Lonigo: la villa Pisani-Bonetti di Bagnolo,opera giovanile di Andrea Palladio, la Rocca Pisana, dise-gnata da Vincenzo Scamozzi e Palazzo Pisani. Partendo daquesti tre elementi abbiamo cercato di promuovere lanostra città e tutto il terriitorio leoniceno». Una volta rea-lizzato il materiale informativo, fase fondamentale del pro-getto è stata la partecipazione, con uno stand dedicato, a treimportanti fiere del settore turistico. Padova, Abensberg esoprattutto Rimini, che hanno pemesso di far conoscere leeccellenze di Lonigo ad importanti tour operator per inse-rirlo all'interno di itinerari frequentati dal turismo naziona-le e internazionale. «I risultati ottenuti sono stati più chesoddisfacenti – ha concluso Nisticò – ma non possiamo fer-marci qui. E' necessaria una continuità di investimenti eidee da destinare alla promozione delle nostro territorio,per attrarre un ben determinato target turistico. Per questostiamo studiando le possibilità di potenziare l'Ufficio Turi-stico e di creare una sorta di Enoteca comunale per pro-muovere i nostri vini e i prodotti tipici della terra leonice-na». M.D.

LONIGO

I PIONIERI DELL’INDUSTRIATrasformare un paese dalla prevalente vocazione agricola in un centro

votato all'industria e in grado di generare indotto per tutto il territorio cir-

costante. Questo il merito principale degli imprenditori ai quali San Boni-

facio ha voluto dedicare una via; nomi che ai più giovani forse non dico-

no molto, per questo è giusto conoscerli meglio.

SANTE FERROLI (1866-1968), capostipite della famiglia Ferroli della

omonima industria costruttrice di caldaie per riscaldamento, stufe e

condizionatori, fondata nel 1955;

FRANCESCO PERLINI (1895-1959), capostipite della famiglia Perlini delle

omonime industrie metalmeccaniche e costruttrice di dumpers, veicoli

industriali e da cava, fondate nel 1957;

GIUSEPPE LUSSANA (“Beppino” 1908-1972) titolare del mobilificio Lus-

sana, fondato nel 1860, molto famoso negli anni cinquanta;

ALESSANDRO NOVARIN (1895-1974) titolare della omonima torneria

del legno da lui fondata, al tempo unica nel territorio tra le provincie di

Verona e Vicenza;

VITTORIO MASCOTTO (1905-1976) progenitore del fondatore della

Datacol Renato Mascotto, industria di produzione e commercializzazione

di accessori per l’industria.

SAN BONIFACIO. Intitolazione ai “pionieri” dell’industria sambonifacese

Le vie del paeseper 5 Capitani

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L’amministrazione comunaledi Soave nelle scorse settima-ne ha incontrato i cittadinidelle diverse frazioni delComune. «Credo che le persone debba-no essere a conoscenza deiproblemi che ha il nostroComune e del motivo per cuinon fa opere pubbliche –afferma il sindaco di Soave,Lino Gambaretto -. Siamoriusciti a non aumentare letasse, anche se lo Stato ci hapenalizzato di 460.000 eurodi trasferimenti per metterlinel fondo di solidarietà afavore dei Comuni disagiati.Lo Stato poi ci ha inviato deldenaro a sopperire il taglioma comunque abbiamo avutoil 18% in meno di trasferi-menti rispetto lo scorso anno.Per questo motivo siamo riu-sciti a fare il bilancio di previ-sione solo poco tempo fa e dapochi giorni si è deciso quan-to destinare a ogni ufficiocomunale. Con grande sor-presa pochi giorni fa ci sonoarrivati 70.000 euro da partedello Stato e qualcosa dallaRegione con i quali realizze-remo una pavimentazionefissa a croce nei quattro cimi-

teri del paese. Inoltre dovràessere sistemato il muro d’in-gresso del cimitero di Costeg-giola. Se non riusciamo aspendere questi soldi entrofine anno torneranno a Roma,come i sei milioni di euro cheabbiamo bloccati in un contoin Banca d’Italia. Un proble-ma serio riguarda le scuole.Ci è stato da poco consegnatolo studio, che avevamo com-missionato, sul rischio antisi-smico della scuola elementa-re – aggiunge ancora il primocittadino -: prima della siste-mazione del tetto eravamo al18% di livello di sicurezza,dopo i lavori siamo passati al40% ma dobbiamo arrivare al65%. Dopo varie prove si èstabilito che il metodo ade-guato per rendere sicura lascuola sarebbe iniettare delle

resine all’interno dei muri.L’intervento costa un milionee 200 mila euro e oggi sap-piamo che le scuole possonorimanere così solo per seianni e dopo devono esserechiuse. Il presidente del Con-siglio Matteo Renzi – precisaancora Gambaretto - hadichiarato che per la sistema-zione di una scuola lo Statolasciava sforare il patto di sta-bilità a un Comune e cosìabbiamo fatto la richiesta inmerito per fare i lavori in duestralci nel periodo estivo nel2015 e nel 2016.Ci hanno garantito che Soaveil prossimo anno sarà inseritoin questo elenco e ci auguria-mo che ci autorizzino a spen-dere tutti i nostri soldi perl’intervento. A giorni cisaranno consegnati i risultati

dello stesso studio fatto per lascuola media e sono sicuroche avremo grosse sorprese:mentre la scuola elementare èstata costruita in sasso e conun lavoro fatto seriamente, lascuola media è stata edificatanegli anni ’60, in modo moltopiù approssimativo. Infineper la questione sicurezza unaltro grosso problema sono lemura: da poco tempo sonocaduti dei sassi a Porta Vicen-tina dove abbiamo posto dellereti e speso 37.000 euro perfare delle indagini. Abbiamoscoperto che sottoterra sisono create delle doline comenella zona carsica, profonde12 metri, provocando lo spro-fondamento del terreno. L’ac-qua sotterranea erode il tutto,in una proprietà privata adieci metri dalle mura. Persistemare il costo è di850mila euro. Alla fine del-l’anno – conclude il sindaco -arriverà a Verona il ministrodei Beni culturali Dario Fran-ceschini e mi è stato garantitoche verrà a Soave, dopo cheho mandato foto e relazionisulla situazione a lui, allaSoprintendenza provinciale ea quella regionale e mi augu-ro che ci possa aiutare alme-no per il lavoro di portaVicentina».

Dicembre 2014 8CRONACHE

Servizi diMaria Grazia Marcazzani

Nel corso del Consigliocomunale di Soave del 27novembre, la maggioran-za ed il Sindaco LinoGambaretto hannoapprovato un protocollod'intesa per la gestioneassociata delle funzionicon i Comuni di Cazzanoe di Montecchia. La minoranza ha votatocontro questa propostaper profili di merito masoprattutto di metodo.Crediamo che l'unionecon Montecchia rispondasolamente a logiche par-titocratiche, un atto d'im-perio che ha il solo scopodi compattare il partitodel Sindaco (il nuovo cen-tro destra di Alfano).Quali sarebbero, altri-menti, le opportunità diordine pratico? È uncomune posto dall'altraparte della vallata, colle-gato a noi da una stradain condizioni precarie econ cui non abbiamo maiavuto alcun rapporto ditipo amministrativo. Nonsi vedono ragioni logicheper le quali i Soavesidovrebbero decidere dilegare il proprio destino aquello di Montecchia! Lanostra principale perples-sità riguarda però ilmetodo scelto dal Sinda-

co per porre in esserequesta decisione: mai unincontro con il consigliocomunale per valutare leipotesi in campo (nono-stante già 2 anni fa noiavessimo posto il proble-ma) e, soprattutto, mai unincontro con la cittadi-nanza per discutereINSIEME del futuro delnostro paese. Come sem-pre il sindaco ha decisosolitariamente, cercandodi mettere insieme alchi-mie di partito nelle quat-tro mura del palazzo etrascinandoci in questoennesimo salto nel buio.Perché questa paura diparlare con i cittadini? C'èforse il timore che l'opi-nione del Sindaco e delsuo partito non coincidacon quella della gente? Crediamo che il coinvol-gimento dei cittadini inquesti casi sia un elemen-to imprescindibile, specieper chi in campagna elet-torale usava slogan come"dialogo diretto con l'am-ministrazione" e "comuneamico". Il Sindaco ha dapoco concluso una seriedi incontri con la cittadi-nanza dove ha parlatotanto delle difficoltà dibilancio e per nulla deglisprechi dell'amministra-zione, non poteva appro-fittare di queste occasioniper confrontarsi libera-mente con la gente? No,meglio un voto frettolosoin consiglio comunale,senza il tempo di leggerele carte e, soprattutto,senza la possibilità di pro-porre delle alternative.Ormai la frittata è fatta,potrà raccontarci tantebelle storie e cercare di"menare il can per l'aia"ma i fatti parlano chiaro:la sua maggioranza havotato e l'iter è avviato ela delibera è esecutiva.Qualsiasi tentativo dirimediare è ormai fuoritempo massimo. Consigliere comuna-

le Matteo PressiGruppo di minoran-

za - comune di Soave

Funzioni associateRICEVIAMO && PUBBLICHIAMO

L’EVENTO. Coro Città di Soave, 44 anni di musica e passioneIl 3 gennaio nel Duomo di San Lorenzo il coro Città di Soave presenterà il “Concerto corale di cori natalizi” con la partecipazione delcoro “Happy Day Group” di Lavagno. L’evento sarà l’ultimo di una serie che ha visto protagonista il Coro Città di Soave nel 2014, chequest’anno ha compiuto 44 anni di attività. Il coro Città di Soave è composto di 30 elementi maschili e il suo repertorio sacro e pro-fano s’interessa di espressioni di folclore nazionale e internazionale. Nel corso degli anni il coro ha tenuto concerti in teatri e catte-drali importanti italiane ed europee, collaborando con notevoli cori a livello nazionale e internazionale.Nel 1998 si è esibito nello stato di Rio Grande do Sul in Brasile, inviato dalla Regione Veneto e dall’associazione Italiani nel mondo,ottenendo ampi consensi di pubblico e critica. Da ottobre 2009 il coro è diretto dal maestro Gianluca Brigo mentre alla fine del 2013è tornato presidente Luigi Rossetto, chiamato per rilanciare le attività del coro, dopo che aveva ricoperto la stessa carica dal 1983 al1997. Nel 2014, oltre al concerto al Duomo di Bled dell’1 e 2 giugno, il coro il 29 giugno ha organizzato la 42ª edizione del FestivalEuropeo di Canto Corale con la partecipazione del Coro Nove-cento di San Bonifacio, del Coro Songworks di Edimburgo in Sco-zia e del Coro finlandese Harjavallan Naislaulaiat ry. L’11 ottobreha partecipato alla 38ª Rassegna Corale di Castelnuovo Garfa-gnana, dove gli è stato riconosciuto un posto di ospiti di riguardo.Il giorno dopo invece ha organizzato una festa a base di marronie torbolin. Lo scorso 8 novembre il coro Città di Soave ha parte-cipato alla 12ª Rassegna Corale di Ciano d’Enza ospite del CoroCanossa che ricambierà la visita l’anno prossimo in occasione delFestival Europeo di canto corale a Soave. Infine il 23 novembreha tenuto un Concerto d’Autunno con il Coro CJastelir di Tombadi Mereto, in provincia di Udine.Per chi fosse interessato alle atti-vità del coro, può visitare la sua pagina facebook o il sitowww.corocittadisoave.it.

SOAVE. L’Amministrazione ha incontrato, nelle scorse settimane, le diverse frazioni

Appuntamentocon i cittadini

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Lo scorso 26 ottobre è statainaugurata la sede soavese di“Casa mamma Anna”, lamensa per i poveri, nata unanno fa a San Bonifacio, daun’idea del ristoratore FulvioSoave. All’evento, oltre aSoave, erano presenti il sinda-co di Soave Lino Gambaretto,molte autorità cittadine, ilgruppo soavese degli alpiniche ha gestito la raccolta delcibo per la mensa, il parrocodon Luigi Verzè che ha bene-detto l’iniziativa e i volontariche ogni giorno offriranno ilpranzo a chi ha bisogno.«L’idea è nata lo scorsodicembre da un incontrocasuale che ho avuto con ilsindaco Gambaretto che haespresso il desiderio di aprireuna sede di mamma Annaanche a Soave – racconta Ful-vio Soave -. Ne sono seguitivari incontri per confrontarcisu come rendere possibile ilprogetto e dopo otto mesisiamo riusciti a renderlo con-creto. È stato fondamentalel’aiuto della Parrocchia e ilComune ha operato perchépotessi incontrare le personeche avrebbero sviluppato ilprogetto a Soave. Il problemaera rintracciare un luogo ade-guato per realizzare la mensa egrazie alla disponibilità del-l’associazione “Noi, voi el’oro” abbiamo trovato chipoteva ospitarci in luogo ade-guato. Hanno aderito all’ini-ziativa 40 volontari che sidedicheranno al servizio perora dal lunedì al venerdì. La

mensa è aperta a tutti perchéchi arriva chiede solo di seder-si per mangiare: non si chiedeloro nome, cognome e docu-mento d’identità. A tutti saràservito un piatto di pasta, unpanino offerto dai panificatoridi Soave, identificabili dallavetrofania “mamma Anna”, equando si può un frutto. Spo-radicamente c’è offerta la pos-sibilità di fare un secondo piat-to, subito preparato e servitocome sorpresa». 140 sono ivolontari impegnati nelle sedidi Soave e San Bonifacio. «Inquesto momento – aggiungeFulvio Soave - stiamo facendodegli incontri per organizzareil pranzo di Natale: stiamodecidendo se fare il pranzo diNatale in un’unica sede o inentrambe. Vorrei sottolineareinoltre l’iniziativa del gruppoalpini soavese, che da quandoha aperto la sede di San Boni-facio, ha organizzato periodi-camente, con la Parrocchia, laraccolta di pasta per la mensa»- conclude Soave che annunciache, se si raggiungerà unaccordo con Parrocchia e

Comune, entro sei mesipotrebbe aprire una mensaanche a Monteforte. «L’amministrazione – affermail sindaco di Soave, Lino

Gambaretto - ha da subitoappoggiato con entusiasmol’iniziativa di “Casa MammaAnna” e con una delibera diGiunta lo scorso 11 novembreabbiamo deciso di dare uncontributo di 500 euro per leattività di servizio mensa epreparazione pasti, a fronte diuna richiesta pervenuta l’8novembre da parte dell’asso-ciazione “Noi, voi e l’oro”. Lamensa potrà essere un piccoloaiuto per alcuni nostri concit-tadini in difficoltà economi-che».

Maria Grazia Marcazzani

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PROVINCIA / L’INCONTRO SULLA CHIUSURA DEGLI IAT

NOTIZIE IN BREVE(D.R.) Nuovo format pedagogico allascuola dell’infanzia Santa Maria Bertil-la. Il nuovo format pedagogico-educativo messo a punto dal teamdocente della scuola dell'infanzia Santa Maria Bertilla della parrocchiadei Santi Fermo e Rustico di Colognola ai Colli, guidata da don Agosti-no Martinelli, sta già raccogliendo consensi. La novità consiste nel con-durre la routine scolastica sull'esempio dei college americani .«Conquesta iniziativa – spiegano le insegnanti – intendiamo offrire allefamiglie, senza oneri aggiunti da parte loro, una scuola arricchita diattività sportive che si alternano, affiancandola, alla programmazionedidattica. Oltre alle consuete lezioni settimanali di psicomotricità e dilingua inglese, da quest'anno gli alunni seguono settimanalmente uncorso di danza creativa e un corso di Viet Vou Dao. Associazione musicale Alisei. L'associazionemusicale Alisei è riuscita nel suo intento portando all'Istituto Villaggiodella Madre Majcino Selo di Medjugorie, in Bosnia Erzegovina, i fondiraccolti nel corso di più eventi.Guidata dal maestro MaurizioMune, direttore dell'orchestraArtEnsemble, l'associazione daqualche anno destina a questoistituto i proventi dei concertinonché della vendita del cdHinneni. Alla consegna ufficia-le della somma, che andrà afinanziare percorsi didatticiper i ragazzi dell'orfanotrofioVillaggio della Madre, eranopresenti il maestro Mune, alcu-ni suoi concertisti e responsa-bili dell'associazione. Per glistessi ragazzi dell'orfanotrofio,inoltre, Alisei ha restauratonumerosi strumenti musicali alfine di iniziarli allo studiodella musica.

70° anniversario dalla fuciliazioneE’ in programma lunedì 8dicembre la commemora-zione del 70° anniversariodella fucilazione da partedei fascisti dei due giovanipartigiani soavesi, ArdineoColoni “Danton” e MatteoBenetton “Perseo”. «Lunedì8 dicembre – afferma Augu-sto Suppi, presidente del-l’assocazione nazionalePartigiani d’Italia – sezioneA. Tebaldi di Fumane - saràl’occasione per ricordaretutti i 68 caduti dei quali 22per la Resistenza, vittimedella sanguinosa repressio-ne del ventennio fascista e46 giovani soldati mandati amorire per le criminaliguerre di aggressione e di

rapina a popoli in pacevolute da Mussolini , sociodi Hitler». La giornata avràinizio alle 8.45 con il radu-no presso il monumento aNikolajewka al Parco delDonatore. La deposizionedi corone e di fiori alle lapi-di, sarà seguita dallaS.Messa per i caduti pressola chiesa parrocchiale diSoave. Alle 10.30 in salaGaribba interverranno ilsindaco di Soave, LinoGambaretto, il presidenteprovinciale ANPI, RaoulAdami e Federico Melotto,direttore dell’istituto vero-nese per la storia della resi-stenza e dell’età contempo-ranea.

TAGLIO DEL NASTRO. Soave racconta l’evoluzione della mensa per i poveri

“Mamma Anna”la nuova sede

I PARTIGIANI COLONI E BENETTON

Lo scorso 6 novembre il neopresidente della Provincia,Antonio Pastorello, ha tenutoun incontro con i rappresen-tanti sindaci della Provincia diVerona toccati dalla chiusuradegli IAT, Verona, Lazise,Malcesine, Peschiera delGarda, Torri del Benaco, Bren-zone, San Pietro in Cariano,San Zeno di Montagna, Soave.Scopo dell’incontro era cerca-re eventuali percorsi da intra-prendere congiuntamente.Dall’1 novembre il territorioveronese deve fronteggiarel'emergenza dell'informazioneturistica, a seguito della chiu-sura degli otto uffici Iat che danove anni svolgevano le fun-zioni di accoglienza e informa-zione a circa 600 mila visitato-ri l'anno. La chiusura - conconseguente cassa integrazio-ne per 30 dei 34 dipendentidella società “Provincia diVerona turismo” che li gestisce- è stata causata dal rispetto delPatto di stabilità che ha impe-dito la prevista erogazione daparte della Provincia (sociounico della società) di 719mila euro necessari all'attività.La nuova legge regionale sulturismo prevede inoltre l'istitu-zione di nuovi organismi per lefunzioni di accoglienza einformazione: le OGD (Orga-nizzazione gestione destina-zioni), chiamate anche con ladicitura inglese DMO (Desti-nation management organisa-tion). Questi organismi devo-no ancora nascere e quindi nel-l'immediato manca il soggetto

che possa garantire i servizituristici. «Ho voluto incontrarei Comuni per chiarire la situa-zione e dire quali mosse inten-do compiere – afferma il presi-dente Pastorello -. Per primacosa andrò la settimana prossi-ma in Regione a parlare con ildirigente e con il presidenteZaia per capire chi fa cosa.Nello stesso tempo disponia-mo della professionalità matu-rata in questi anni dalla nostrasocietà, che sarebbe un pecca-

to disperdere. Per questo dicoche, in un momento di emer-genza come questo, è impor-tante fare squadra: ai sindacinon conviene agire per contoproprio per una questione dicosti. Dobbiamo essere uniti ecombattere, perché i problemivanno risolti insieme. L'obiet-tivo – aggiunge ancora Pasto-rello - potrebbe essere quellodi avere 'Provincia di Veronaturismo' come socio operativodell'OGD. Analizzeremo

insieme ai Comuni costi, pre-senze e ricavi dei singoli ufficiIat per fare e ricevere proposteconcrete. E' necessario pro-grammare e agire tutti insieme,e la mia carriera amministrati-va è dimostrazione del fattoche con me, carrozzoni non sene fanno. Tanto è vero che lasocietà amministrata da LorisDanielli attrae finanziamentiprivati, che di regola nonvanno dove ci sono gli spre-chi».

Fulvio Soave

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Il sindaco di Colognola aiColli, Alberto Martelletto, e ilresponsabile degli ufficidemografici del Comune,Roberto Peruzzi, hannocomunicato che i colognolesi,che necessitino di qualche cer-tificato, possono ottenerlo dacasa visitando il sitowww.comunecolognola.it«Le Amministrazioni pubbli-che e le aziende fornitrici diservizi pubblici – hanno spie-gato primo cittadino e respon-sabile del comparto anagrafe –non devono più chiedere aicittadini quei certificati chepossono essere sostituiti dal-l’autocertificazione. Per averlibasta una semplice dichiara-zione sostitutiva di certifica-zione, firmata dall’interessatosu appositi moduli messi a

disposizione sul sito Internetcomunale alla voce ‘Moduli-stica-Demografici Autocertifi-cazione’. Niente più – hannoaggiunto – autentiche difirma, inoltre, su domande edichiarazioni sostitutive diatto di notorietà rivolte a pub-bliche amministrazioni o adaziende perché basta firmaredavanti a una funzionarioaddetto a riceverle, presentar-le o inviarle via fax allegandofotocopia della carta d’identi-tà. L’autentica della firma, conmarca da bollo rimane, però,necessaria – hanno precisato –quando le domande o ledichiarazioni sono rivolte aprivati, come, ad esempio, lebanche o le assicurazioni, eper le domande di riscossionedi benefici economici da partedi altre persone». Martelletto ha sottolineato che«Il cittadino è responsabile diquello che dichiara con l’auto-

certificazione, pertanto l’Am-ministrazione pubblica dàfiducia e allo stesso tempoeffettua controlli sulla veridi-cità di quanto dichiarato. Incaso di falsa dichiarazione –ha concluso – il cittadinoviene denunciato all’autoritàgiudiziaria, può subire con-danna penale e decade daibenefici ottenuti con l’auto-certificazione». I tipi di certi-ficati che si possono ottenere

on line vanno dai certificati dinascita a quelli di residenza,da quelli di cittadinanza aquelli di godimento di diritti, eancora quelli di stato civile edi famiglia, di esistenza invita, di decesso, di iscrizionein albi, di appartenenza a ordi-ni professionali, di titolo distudio, di esami sostenuti, diqualifica professionale, disituazione di reddito, di assol-vimento di obblighi contribu-tivi, nonché quelli di codicefiscale e partita Iva,di stato didisoccupazione, di qualità dipensionato, di studente e lega-le rappresentante, di adempi-mento del servizio militare, dinon aver riportato condannepenali.

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COLOGNOLA A NAPOLIDue docentidi Letteredella scuolasecondaria diprimo gradoparitaria Cap-pelletti-Turcodi Pieve diColognola aiColli, sonostate le rela-trici nell’am-bito del con-vegno “Tregiorni per lascuola” allaCittà dellaScienza di Napoli. Ilaria Marconcini e Francesca Zampieri hanno parlato aprofessori provenienti da tutta Italia di una loro esperienza didattica incen-trata sull’impiego degli strumenti multimediali e informatici nella scuola,tema centrale del convegno. Un progetto, il loro, che è stato uno dei 120selezionati (di cui solo 6 del Veneto) su oltre 300 pervenuti, e che verte sullarealizzazione di un documentario dal titolo “L’Epicascuola”, girato lo scorsoanno con i ragazzi di prima B della Cappelletti-Turco e della prima dellascuola Provolo del Chievo, affiliata all’Istituto di Colognola.

Servizi diDaniela Rama

Nell'ultimo periodo Colo-gnola è stata al centro del-l'attenzione dei ladri chehanno messo a segnoparecchi furti nelle case. Difronte a questa situazione,il sindaco Alberto Martel-letto non è stato con lemani in mano emettendoun comunicato rivolto allacittadinanza, facendo pre-sente che, seppure Carabi-nieri e Polizia municipalesiano impegnati quotidia-namente nel controllo delterritorio, tutti i cittadinisono tenuti a segnalare cir-costanze sospette. «Questodei furti è un fenomeno chepurtroppo si verifica nelperiodo che va da metàottobre a metà dicembreper poi riprendere nei mesidi gennaio e febbraio. Oltre a quanto le Forze dell’ordinesono già impegnate a fare per contrastare il fenomeno, èimportante – ricorda il sindaco – che i cittadini sianoconsapevoli della possibile evenienza di tali fatti e infor-mati adeguatamente onde attuare tutti gli accorgimenti diautoprotezione possibili per evitare i furti e scoraggiare imalviventi, senza però intervenire personalmente. E’ fon-damentale, infatti, la collaborazione dei cittadini nelsegnalare ai Carabinieri, telefonando al 112, e alla Poli-zia locale, componendo lo 045.6152385 fatti, persone,auto e comportamenti sospetti». Lungi dal voler destare inquietudini e paure nella gente,il primo cittadino puntualizza che la sua comunicazioneha «esclusivamente scopo informativo, per aumentare illivello di attenzione tra i cittadini. Non si vuole, quindi,creare inutile allarmismo, me nemmeno minimizzare ilfenomeno». Martelletto caldeggia le famiglie a consultare il Vademe-cum per la prevenzione di furti e rapine pubblicato qual-che anno fa con la Prefettura, reperibile sul sito delcomune www.comunecolognola.it e in copia cartacea inmunicipio. «Vi prego di leggerlo attentamente – è l’invi-to del sindaco – e di mettere in atto tutti i suggerimenticontenuti per migliorare il livello di sicurezza».

COLOGNOLA. Gli interessati possono visitare il sito www.comunecolognola.it

Per i certificativai su internet

COLOGNOLA / FURTI

Pista ciclo-pedonaleIl Consiglio comunale diColognola ai Colli ha stabi-lito che via Monte Baldo abreve verrà messa in sicu-rezza con la realizzazione diun nuovo tratto di pistaciclo-pedonale che collegaquella di via Zovo e viaVenezia con la pista di viaNaronchi .Per gli amanti delle passeg-giate, dello jogging, per lemamme che spesso la per-corrono con passeggini eper pedoni e ciclisti, si trat-ta di un grande traguardo.La via in questione, che uni-sce, dribblando i semafori,la strada Regionale 11 e lastrada provinciale 10 dellaVal d’Illasi, attraversando ilquartiere di Villaggio, èinfatti molto frequentata

dagli automobilisti che laimboccano troppo di fre-quente a velocità sostenutamettendo in pericolo quantivi transitano, anche perchéè una via piuttosto stretta.«Si tratta di un’opera indi-spensabile – ha affermatol'assessore ai lavori pubbliciAndrea Nogara – per tutela-re i pedoni in un tratto distrada pericolosa, dove leauto corrono e le persone apiedi devono addossarsi aimuri, uno dei quali, tra l’al-tro, è basso e a precipizio suun vigneto più basso dellastrada soprastante. La pista,proseguendo dall’incrociocon via Colombo, passeràoltre il parco giochi e,imboccando via MonteBaldo, uscirà in quella di

via Zovo affiancando, neltratto finale, l’autostrada.Lungo la ciclo-pedonale –ha spiegato Nogara – cheverrà dotata di illuminazio-ne, sarà posta una rete direcinzione che la separa daicampi, con dei varchi incaso di necessità di una viadi fuga. Dato che costeggiaun vigneto, all’occorrenzala pista verrà momentanea-mente chiusa con delle tran-senne mobili giusto iltempo – ha concluso – dipermettere al proprietario ditrattare le vigne con prodot-ti che potrebbero nuocerealla salute dei passanti». L'ammontare della spesache il Comune dovrà soste-nere per la nuova pista è di160mila euro.

COLOGNOLA / VIA MONTE BALDO

Alberto Martelletto

Villa Maffei sede della scuola media Cappelletti-Turco

Foto

M.T

esti

Foto M.Testi

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Il Consorzio ortofrutticolo diBelfiore “COB” ha parteci-pato al Salone del Gusto diTorino 2014, evento orga-nizzato da Slow Food, inattuazione dell'Anno Interna-zionale dell'AgricolturaFamiliare proclamato dal-l'ONU, a fine ottobre scorso.Il presidente COB, AntonelloMarconi ci racconta la loroesperienza: «Sono stati quat-tro giorni intensissimi, era-vamo presenti allo standdella Regione Veneto con ilnostro presidio, nuovo dizecca, il Melo Decio. Tantagente incuriosita dal nostroantico prodotto, rinato nellospirito proprio dell'agricoltu-ra familiare. Con cui si pro-duce soprattutto per mangia-re: l'importante è avere unraccolto, diversificando ilpiù possibile, seguendo iritmi della natura, non con-trastandoli. È quanto hannofatto per decenni i nostriagricoltori, coltivando ilDecio, una varietà di anticaorigine, forse addiritturarisalente ai romani. Il Decio

lo abbiamo presentato in sac-chetti, ma anche lavorato inmarmellate e mostarde e inun panettone “La lievitata”con canditi di melo Decio, ein una grappa con fettine diDecio essiccato - continuaMarconi -. Proprio perchéspecie che sembrava destina-ta a scomparire ed invece èrinata con il presidio SlowFood, abbiamo portato deifrutti e una piantina di Decionell' “Arca del Gusto”, ungrande catalogo mondialeche raccoglie i sapori chestanno scomparendo. Sonomigliaia, ad es. le mele sele-

zionate nel tempo dai conta-dini, ma in commercio se netrovano di solito solo 4-5.Riteniamo importante salva-re la biodiversità, per il futu-ro della nostra agricoltura».Non solo Decio al Salone delGusto, però. Il COB ha por-tato anche un nuovo prodot-to, W-apple. «Il W-apple èun vino spumante ottenutodalla rifermentazione inautoclave di vino con succodi mela. Abbiamo due blendleggermente diversi, uno peri gusti femminili, più dolcecon tre varietà di mela, unopiù secco, maschile, con

quattro tipi di mela - spiegaMarconi -. E' un'idea nataquattro anni fa che siamo riu-sciti a concretizzare, insiemeall'enologo Alberto Marchi-sio. Abbiamo fatto i primitest all'Istituto Enologico diConegliano, contiamo dicompletarli entro il 2014.Prepareremo una nuova bot-tiglia, nuova etichetta e ini-zieremo ad affrontare i testnei mercati USA, Canada,Gran Bretagna, Russia, Ger-mania. Siamo soddisfatti, perun prodotto che abbiamo“battezzato” il 30 settembre2014».

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TEATRO COMUNALE / LA RASSEGNAIl “Teatro Sociale”, oggi “Teatro Comunale”, venne costruito per volontà dei cit-tadini colognesi nel 1856, in stile moresco lungo il fiume Guà, quando ancorascorreva per il centro della città. È stato restaurato nel 1993, con l’ingresso spo-stato sulla via principale, oggi transitabile. La stagione teatrale nasce dalla col-laborazione fra il Comune – Assessorato alla Cultura, Associazione CulturaleTeatro Comunale e Teatro C. Ferrini. La rassegna propone da dicembre a marzocinque spettacoli, che spaziano su molti generi, dal teatro dell’arte, che ripropo-ne in salsa veneziana uno spassosissimo Robin Hood; seguirà la commediamusicale “Il violinista sul tetto” ripresa a Broadway da Moni Ovadia, un raccon-to umoristico in lingua yiddish; poi l’appuntamento con la danza, con l’intrigan-te allestimento di “Carmen” e infine un classico del teatro veronese, La Barcac-cia di Roberto Puliero, con un’irresistibile commedia. Da ricordare anche il con-certo di Natale, con il gruppo Tribù Gospel Singers. Anche quest’anno quindi unrinnovato appuntamento fra palco e platea, per occupare quella poltroncinarossa che sempre ci fa rivivere la magia del teatro. Informazioni al n.349.3746002 – mail [email protected]

IL LIBRO / FRANCESCANESIMO A COLOGNA“Francescanesimo a Cologna Veneta” è il titolo del nuovo libro del professorGuerrino Maccagnan, presentato il 4 ottobre, presso il Santuario della Madon-na di San Felice, il cui eremo è da alcuni anni abitato da una piccola comunitàdi tre frati conventuali. Hanno presenziato Mons. Antonio Corrà, parroco diCologna, il sindaco Silvano Seghetto, il Padre guardiano frà Andrea Avalli, anome dei conventuali residenti. Relatore del libro è stato il prof. Gian MariaVaranini dell’Università di Verona. «Il libro ha una struttura semplice e coerente,segue la cronologia dei fatti: le origini della presenza francescana in Cologna,le varie strutture radicate nel territorio colognese, fino alla crisi e alla ripresa del-l’ordine francescano in questi luoghi - spiega Varanini -. Il libro ha una sua cir-colarità, parte e torna alla crisi iniziale, quando la vita di San Francesco prese lemosse: un momento di profondo mutamento sociale, con la chiesa del tempostanca, antiquata, slegata dal contesto. I monasteri veronesi di San Giorgio inBraida, San Fermo e Rustico erano espressioni di potenza cittadina e territoriale,ma non in grado di parlare al contadino. Per cui le successive esperienze deiPenitenti in quest’area trovano terreno fertile, mettendo in crisi le forme stantiee rituali della Chiesa ufficiale». «A Cologna nascono un primo convento di SanFrancesco, poi quello degli Osservanti di S. Maria delle Grazie, quindi due con-venti dei Cappuccini - continua il relatore -. I quattro siti colognesi hanno storiediverse fra loro, ma che si incontrano e si legano al movimento del francescane-simo». Anche il professor Maccagnan ha spiegato il proprio lavoro: «Ho iniziatoquest’opera 30 anni fa, seguendo le tracce di Bonaguisa di Braco, il primo deiPenitenti colognesi, il cui testamento fu pubblicato dal Cardo nella sua storia delColognese. Una ricerca lunga e complessa, perché solo di recente i docenti uni-versitari si sono avvicinati alla storiografia locale, superando la diffidenza chel’aveva lasciata ai margini, come storia minore».

Servizi diGraziana Tondini

4 novembre:celebrazioni

Quest’anno la ricorrenza del 4 novembre a Belfiore è statacelebrata in modo diverso rispetto gli anni scorsi: graziealla collaborazione della Dirigente Scolastica e degli inse-gnanti della Scuola Media, gli studenti hanno partecipatoalla cerimonia, insieme al sindaco, al parroco, all’Associa-zione alpini, ai cittadini. La mattina del 4, dopo la S. Messacelebrata in chiesa dal parroco, il corteo con il sindaco, ilparroco, le associazioni ed i cittadini ha deposto una coro-na al monumento di Piazza della Repubblica. Ad attender-li c’erano le classi II e III della scuola media, che hannointonato l’inno nazionale e nel corso della celebrazione, sisono esibiti in vari canti patriottici e degli alpini. Neldiscorso ufficiale, il sindaco Davide Pagangriso ha spiega-to ai ragazzi e ai presenti il gesto della deposizione dellacorona: «Lo abbiamo fatto per rendere omaggio e ricorda-re tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita, o anchesolo gli anni della loro giovinezza per la Patria, una Patriache stava ancora per formarsi completamente». Ulterioririflessioni hanno riguardato la fortuna di non avere vissutola guerra in prima persona. «Dobbiamo ancora impararedalle esperienze del passato a conoscere i veri valori dellavita, della tolleranza e della pace» - ha concluso il sindaco.La cerimonia si è conclusa con il presidente della sezionealpini, Fabrizio Tavella, che ha letto ad uno ad uno i 24nomi dei caduti belfioresi nella Grande Guerra, per i qualigli studenti hanno deposto ciascuno un garofano rosso.

BELFIOREL’ESPERIENZA. Il Consorzio ortofrutticolo di Belfiore ha partecipato al Salone del Gusto

Il Melo Deciobrilla a Torino

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Dal 28 al 30 novembre si èsvolta la “2° Festa della verzamoretta di Veronella”, orga-nizzata dalla Parrocchia diVeronella, con l’Amministra-zione comunale, i produttorilocali, Coldiretti e gruppoVeronellando. Nel Palatenda parrocchiale laFesta si è aperta con il Conve-gno “Passato, presente e futu-ro della verza moretta, qualeimpatto sul territorio” conrelatore Lorenzo Bazzana diColdiretti e moderatore ilgiornalista Stefano Cantieroche ha ringraziato i cinqueproduttori di moretta, Antonioe Simone Olivieri, AntonioBoseggia, Tiziano Gobbo,Remigio Cavallon. I puntisalienti del convegno sonostati illustrati dall’agronomoLorenzo Bazzana: «La verzamoretta è un prodotto che haoltre 100 anni di storia, cultu-ra e tradizione. In quest’epocadi omologazione del prodotto,la genetica della verza moret-ta è mantenuta nelle sue carat-teristiche originali, con ripro-duzione per seme. Serve l’oc-chio esperto del contadino nelcampo». Allarme per il calodelle vendite ortofrutticole inItalia: «L’ortofrutta rappre-senta il 23% della spesa ali-mentare italiana. Spesa incalo, per la crisi economica.Da capire che i soldi per orto-frutta sono spesi bene, vanno

nella direzione di preservarela salute propria e dei figli -commenta Bazzana -. Laverza moretta ha un passatoimportante, un presente dirilancio e un futuro in cuibisogna creare filiera, per farsì che questo rinomato ortag-gio sia conosciuto e rintrac-ciabile in tutta Italia». Allaserata era presente GiovanniRana, padrino della manife-stazione, che ha presentato isuoi “tortelli con verza moret-ta”: «Sono un figlio dellabassa veronese, luoghi in cuiamo tornare, a ritrovare i mieiamici e questi prodotti tradi-zionali» - dichiara il commen-datore. In programma treappuntamenti eno-gastrono-mici, con prodotti tipici vero-nesi: la verza presente nei tor-telli, nel risotto con monteveronese e stufata con il cote-chino, vini zona Arcole DOCe mandorlato di Colognacome dolce. Domenica 30

novembre, conclusione con la“Festa del Ringraziamento”,Santa Messa, benedizionedelle macchine agricole e pro-dotti della terra.

VERONELLA. Dal 28 al 30 novembre si è svolta la Festa

Verza morettaHa attirato una folla di visitatori l'accampa-mento militare di Arcole, allestito l’8 e il 9novembre per la “Fiera Nazionale di SanMartino e Arcole DOC”, in cui Piazza Poggisi è ritrovata immersa nelle atmosfere delXIII secolo. La rievocazione storica medie-vale di Arcole è stata realizzata dai gruppiculturali “Confraternita del Leone” di Bre-scia e “In illo tempore…” di Leno (BS).Alessandro, della Confraternita, ci ha spie-gato l’accampamento: «Ad Arcole abbiamoallestito il campo di una compagnia d’armecittadina, di un libero Comune, prospero difiorenti attività artigianali. Il Comune avevaun proprio esercito, uno Statuto simile allaCostituzione, godeva del diritto di batteremoneta. E si opponeva al dominio imperia-le, che voleva occuparne il territorio.

Durante le campagne militari, milites e civi-li si spostavano insieme: ecco allora gliuomini d’arme, ma anche il cerusico (fratechirurgo), lo speziale, il carpentiere, l’arma-iolo, i vivandieri, l’avvocato con il frateesperto in diritto canonico al seguito, i calli-grafi e miniaturisti». Un’altra area interes-sante è il “Borgo lenese”, con i suoi abitan-ti: «Leno fu un luogo importante, nel 758 ilRe Desiderio vi fece costruire una grandeabbazia benedettina - spiega la revocatrice -. Si trovava vicino alla via Francigena, inuna pianura ricca, tanto che vi ospitò Fede-rico Barbarossa, arrivato qui per dirimereuna disputa fra l’abate locale ed il vescovodi Brescia. Con i secoli l’abbazia cadde indisgrazia, tanto che a fine 1700 la Repubbli-ca Serenissima ne autorizzò la demolizio-ne». Ammiratissimi soprattutto dai bambini,i rapaci del gruppo di falconeria di Parma.Bellissimi esemplari di aquila imperiale,aquila americana, allocco delle nevi, falcopellegrino, avvoltoio. Che hanno dato provadella loro abilità di predatori, in una belladimostrazione di falconeria.

ARCOLE. L’accampamento medievale ha attirato la folla

Rievocazione

VERONELLA/MOSTRA FOTOGRAFICAA fare da cornice alla 2° Festa della verza moretta di Veronella, la mostra fotografica “Comeeravamo – 1920-1970” organizzata dai volontari di “Salviamo Corte Grande”. Oltre 80 lefoto d'epoca esposte, suddivise in quattro sezioni, dedicate ai lavori, alle feste e cerimonie,alla vita pubblica e famigliare di 50 anni del Novecento veronellese. Immagini di un passa-to recente, vissuto dai numerosissimi visitatori (tanti da fuori provincia), con tenerezza enostalgia, anche se erano anni di guerra e privazioni.

Flavio Tosi, Giovanna Dal Negro e Roberto Maroni

hanno partecipato all’evento

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Si è recentementechiuso il progetto“Acqua come benecomune” organizza-to dall’associazioneANTEAS -CISL-FNP pensionati incollaborazione conAcque Veronesi,che ha visto coin-volti in una parteteorica e una praticai 43 ragazzi dellaprima media di SanGiovanni Ilarione.Il 14 novembre nel-l’aula magna dellascuola, a tutti iragazzi è stato pre-sentato un filmatosull’acqua e spiega-to il suo valore, leproprietà che possiede. In seguito i ragazzi, suddivisi ingruppi, hanno trascorso un’ora in laboratorio, dove sonostati mostrati, grazie al supporto della professoressa Lucia-na Baldassare, al microscopio alcuni organismi che vivononelle acque pulite e sporche. Il lunedì successivo tutti iragazzi, accompagnati dai loro insegnanti con i volontariANTEAS, si sono recati a visitare l’antico mulino di Seve-rino Panarotto in via Ca’ Rosse, in fase di restauro, dovesembra di tornare indietro nel tempo a più di cinquant’an-ni fa.Gli studenti sono rimasti affascinati dalla spiegazione diPanarotto sul funzionamento del mulino attraverso lapotenza dell'acqua e di com’era macinato il frumento e ilmais. A conclusione della visita i ragazzi sono andati sulponte del Mangano, dove sotto passa il torrente Alpone.Qui il professor Federico Righetto ha spiegato le caratteri-stiche geologiche e idrologiche del torrente, dove nasce edove va a defluire, le caratteristiche di scorrimento e il dis-sesto ambientale. Infine ha elencato i pregi e difetti del-l’Alpone e la forza che acquisisce durante il suo percorso.«Per i ragazzi – commenta Augusto Gambaretto, presiden-te del gruppo ANTEAS e promotore del progetto - è stataun’esperienza bella e interessante e hanno così imparatodel significato di acqua come Bene Comune e di comeimparare a risparmiarla».

Dicembre 2014 17CRONACHE

Il gruppo Gastrofili di San GiovanniIlarione è riuscito a raggiungerel’obiettivo di raccogliere i fondi persistemare il telescopio Antolini, che ciera stato donato, ma nel frattempo stasviluppando molti appuntamenti dicarattere astronomico e non solo. «Dapoco abbiamo terminato la 9ª edizionedi Novembre con l’Astronomia conincontri a San Bonifacio e San Gio-vanni. Il 9 dicembre dedicheremo unaserata alla polenta, mentre il 20dicembre festeggeremo la raccoltafondi per il telescopio - racconta Giu-seppe Prando, uno dei consiglieri emembro del gruppo dei Gastrofoli -.La targa che porremo alla base deltelescopio conterrà i nomi degli oltre200 sostenitori che con stanno ren-dendo possibili i lavori di recuperodell’imponente strumento. Molti imiglioramenti fatti finora: dopo l’al-leggerimento di 24 kg della “cellaprincipale”, abbiamo rivisto e auto-costruito un nuovo sistema per il sup-porto e la regolazione micrometricadella posizione del primario. Abbia-mo aperto due finestre sul tubo dellostrumento per i futuri lavori di manu-tenzione; smontate, pulite, tornite econtrollate le corone dentate in ottonedelle due assi di Ascensione Retta eDeclinazione; sostituiti i motori origi-nali non più funzionanti, con nuovimotori di ultima generazione, ai quali

abbiamo abbinato un’elettronica dicontrollo per la compensazione dellarotazione terrestre e il puntamentoautomatico degli oggetti celesti. Inpiù abbiamo rifatto interamente inmodo più robusto i sopporti dei moto-ri per l’ancoraggio degli stessi al tele-scopio; pulito l’interno del tubo conl’asportazione del rivestimento origi-nale in semil-velluto; realizzato un

nuovo “tappo” all’estremità superioredel telescopio per la sua chiusura.Abbiamo inoltre acquistato – aggiun-ge Prando - altri elementi originaria-mente non presenti. I prossimi lavori riguarderanno la rea-lizzazione del supporto per il nuovospecchio secondario, il posizionamen-to dello stesso e la nuova aperturalaterale sul tubo, dove andrà fissata laflangia con tutta la strumentazione ela camera per l’acquisizione delleimmagini da inviare al pc, inoltre laprogettazione e realizzazione dei car-ter a protezione di motori e coronedentate, la verniciatura completa el’alluminatura dello specchio prima-rio. L’avvenimento della serata del 20dicembre – aggiunge Giuseppe Pran-do - sarà ideale per incontrare e rin-graziare i nostri sostenitori, facendoloro toccare con mano lo strumento,mostrando e descrivendo anche neidettagli i lavori realizzati e da realiz-zare, e l’occasione per consegnare legratifiche previste dal progetto: iDVD, ben 104, dove il GruppoGastrofili Val d’Alpone si raccontaattraverso una raccolta di foto e filma-ti, e le 66 stampe fotografiche profes-sionali tra i 12 oggetti astronomiciproposti nei vari formati».

Per informazioni: www.gastrofili.itMaria Grazia Marcazzani

SAN GIOVANNI ILARIONESAN GIOVANNI ILARIONE. Il punto della situazione sul gruppo Gastrofili

L’Astronomiain primo piano

Giovedì 26 novembre PaoloArena è stato riconfermato presi-dente di Confcommercio Verona.Una riconferma espressa grazie alvoto unanime dell'assemblea eche vedrà quindi Arena impegna-to in quello che è il suo secondomandato alla guida dell'organorappresentativo dell'industriaveronese.A ricoprire un ruolo importanteall'interno di ConfcommercioVerona c'è anche una nutrita rap-presentanza sambonifacese,rimarcando quindi l'importan-tanza del lavoro svolto dall'im-prenditoria di San Bonifacio in

ambito provinciale. Uno di questiè Maurizio Danese, anch'egliriconfermato vicepresidente diConfcommercio Verona e presi-dente della sezione territorio. Danese è poi anche presidenteConfidi Veneto, cooperativa digaranzia collettiva per facilitarel'accesso al credito alle impresedel commercio, del turismo edelle professioni.Cariche di rilievo nelle rispettivecategorie, tutte legate a strettamandata con la Confcommercio,le hanno anche Paolo Ambrosini,Presidente provinciale e Vicepre-sidente vicario nazionale ALI

(Associazione Librai Italiani) eVicepresidente FondazioneArena; Clara Formenti, Presidentedi FederOttica Verona, la piùimportante organizzazione dirappresentanza per la categoriaottici optometristi e anch'essamembro del CdA di Confidi Vene-to; Giorgio Lecca, da quindicianni presidente, appena riconfer-mato per un nuovo mandato, del-l'AVERT, l'associazione delle emit-tenti radio-televisive veronesi. Danese, Ambrosini e Formentisono anche membri del Consigliocamerale della Camera di Com-mercio di Verona, dove è presen-te un altro sambonifacese, ParideGeroli, che è anche presidenteSistema Moda Confartigianato

Verona, presidente settore Servizie Terziario Confartigianato Vene-to e presidente associazionenazionale Calzolai 2.0.

Matteo Dani

I tre presidenti Maurizio Danese Giorgio Lecca Paolo Arena Paride Geroli Paolo Ambrosini

Clara Formenti

CONFCOMMERCIO. Rinnovate le cariche

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Lo scorso 19 novembre nel-l’auditorium della Casa diriposo di Monteforte il sin-daco ha convocato un’as-semblea pubblica per illu-strare l’opera conclusa ilgiorno stesso per l’idrovoraper le vie San Carlo, DeGasperi e Matteotti chiestada molti anni dalla popola-zione per i frequenti allaga-menti che subisce a ogniacquazzone. «Prima di iniziare i lavori -afferma l’ingegnere civileidraulico David Voltan, tito-lare dell’omonimo studioche ha seguito i lavori - sonostate fatte delle indagini suisottoservizi delle vie inte-ressate. Uno scavo profondo15 metri ha inoltre eviden-ziato un terreno con alter-nanza di argilla e sabbia: perquesto al posto delle “paran-cole”, in questo caso moltopericolose, sono stati inseri-

ti dei diaframmi, che cihanno costretti ad unavariante d’opera per garanti-re la sicurezza anche degliedifici circostanti. L’acquache arriva nella vasca dallevie allagate scaricherà neltorrente Alpone (l’impiantoverrà spento al raggiungi-mento della quota 34 metri).E’ stata inoltre realizzatauna cabina di comando,dove è stata inserita la stru-mentazione. I lavori, chehanno richiesto un investi-mento di 587 mila euro, nonsono finiti e l’amministra-

zione ha la facoltà di com-piere delle opere di comple-tamento in via Dante e in viaSan Carlo».«La casa dove abito, tra viaDe Gasperi e via San Carlo,è del 1955 e fino agli anni’70 non ha mai avuto pro-blemi di questo tipo – com-menta Maurizio Perbellini,uno degli abitanti della zonainteressata -. Questi sononati da quando è stata lottiz-zata via Pascoli mentreprima c’era una fognatura invia De Gasperi parallela aquella di viale Europa, ma

purtroppo l’amministrazio-ne dell’epoca ha venduto ilterreno del demanio ai pri-vati e questi hanno fattoquello che volevano». «Ilnostro impegno – commentail sindaco di Monteforte,Gabriele Marini - è metterein sicurezza il territorio. Ilprogetto non è stato stralcia-to ma i lavori saranno ripre-si nel 2015 grazie allesomme che siamo riusciti areperire. Il costo totale dei lavori è920 mila euro di cui 650mila trovati dal Prefettomentre il resto sono soldidell’amministrazione comu-nale e quindi soggetti alpatto di stabilità. Vogliamofinire i lavori e inoltre stia-mo cercando di trovare deifondi per inserire altre duepompe nella vasca e miglio-rare il tutto. Inoltre abbiamointenzione di far tornarearee agricole quelle fabbri-cabili e controllare i fossiche sono stati chiusi e farliriaprire».

Dicembre 2014 18CRONACHE

MONTEFORTE. L’Ateneo della Pontara, l’Università aperta a tuttiPrende il nome de “L’Ateneo della Pontara” l’università popolare aperta a tutti presentata qualche set-timana fa a Monteforte. Il progetto è nato con il dirigente scolastico del paese Giuseppe Boninsegnaper condividere insieme la passione, la conoscenza e la cultura e aprendoci ai paesi vicini e alle lorouniversità. Abbiamo scelto di chiamarlo della Pontara a ricordo del nostro illustre cittadino Bruno Anzo-lin che in un libro ha parlato del parlamento della Pontara» - spiega l’assessore alla cultura e istruzio-ne Rosario Maccarone. «Sono stato invitato da Maccarone a proporre un’idea di come fare un’univer-sità popolare a Monteforte e ho deciso di parteciparvi come rappresentante della scuola perché la for-mazione va portata avanti anche in età adulta – aggiunge Boninsegna -. L’associazione che si occupe-rà dell’Ateneo sarà libera, apartitica, professionale, senza fini di lucro ma per promuovere attività cul-turali in paese». «Sono contento di partecipare a quest’università per far conoscere ai montefortiani laloro storia – puntualizza lo storico locale Massimiliano Bertolazzi -. Ci sono state ancora università popo-lari a Monteforte ma non hanno mai avuto successo a causa soprattutto degli orari poco comodi e dei

luoghi disagevoli, dove si svolgevano. Non sonomolto d’accordo sul nome perché Anzolin hasempre rifiutato la cattedra universitaria e oraaccostare il suo nome a un’università sarebbeirriguardoso nei suoi confronti»I primi appuntamenti dell’Ateneo saranno tuttialle 15 al Palazzo Vescovile: l’8 gennaio Berto-lazzi presenterà il palazzo stesso e farà una visi-ta guidata, il 12 febbraio Gianni Storari parleràdi “Testimonianze della prima guerra mondialein val d’Alpone e d’intorni” e il 12 marzo OrioGrazia tratterà “le opere letterarie di BrunoAnzolin”. Sono previsti anche incontri di grafolo-gia, valorizzazione dei beni culturali e cardiolo-gia.

MONTEFORTE/IL PRESEPIODallo scorso anno l’oratorio San Luigi Gonzaga diMonteforte ospita un presepio tradizionale mamolto scenografico creato da Gianni Bolla conl’aiuto di molte persone. «È da molti anni che rea-lizzo presepi tradizionali grandi e scenografici mafino a due anni fa li creavo a casa mia e venivanoa vederlo solo gli amici – afferma Bolla -. Nonavevo casette in pietra come ora ma semplicemateriale acquistato in negozio e ovviamente tuttoera più piccolo per motivi di spazio. Dall’anno scor-so ho cominciato a fare le casette con pietra dellenostre colline proveniente da Giazza, Campiano,Campofontana ma un po’ pure dalla Val d’Aosta.La novità di quest’anno saranno le statue, a gran-dezza naturale, della Sacra Famiglia dipinte daMichela Bogoni e tutte con meccanismo interno chesi possono muovere. Non faccio mai disegni maparto da un’idea e poi la sviluppo e non ho mai fre-quentato corsi presepistici. Ho deciso di rappresen-tare un borgo della nostra Lessinia e il significatodel presepio di quest’anno è “tutto ha un inizio euna fine, l’unica cosa che resta è Gesù in tutta lasua grandezza”. I personaggi li acquisto ancora innegozio ma poi li modifico inserendo i meccanismiper farli muovere e vestendoli in modo tipico. Perrealizzare il presepio siamo in 13 persone: è daquest’estate che ci lavoriamo e da metà settembreabbiamo iniziato a fare la struttura di legno e poimontarlo». Il presepio sarà inaugurato la notte diNatale con la benedizione del parroco e chiuderàil 18 gennaio, giorno della Montefortiana; finoall’Epifania sarà aperto ogni giorno poi solo neiweek-end. Un altro appuntamento natalizio aMonteforte sarà il mercatino il 13 e 14 dicembre inpiazza Silvio Venturi dalle 8 alle 20.

Val d’Alponea Tenerife

Si è da poco conclusa la visita di alcuni rappresentanti delmondo agricolo della val d’Alpone nell’isola spagnola diTenerife, dell’arcipelago delle Canarie. Il progetto dellavisita studio è stato presentato da Vanni Stanghellini, tecni-co dell’A.N.A.P.I.A Veneto al Fondo Sociale Europeo. ConStanghellini sono partiti altri nove agricoltori di Montec-chia, San Giovanni e Vestenanova: l’assessore all’agricol-tura di Montecchia Simone Carbognin a rappresentanza delComune, Paolo Dal Sacco, Giovanni Battista Olivieri,Adelino Fiorini Carbognin, Natalino Gambaretto, RinoCattazzo, Ivano Dal Cortivo, Fabio Trestini e Osvaldo Tes-sari.

AGRICOLTURAMONTEFORTE. Il Sindaco ha convocato un incontro per illustrare l’opera conclusa

Assemblea pubblicaper il caso idrovora

Servizi diMaria Grazia Marcazzani

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Musicista, autore, maestro e scopritoredi talenti. Forse non basterebbe nemme-no questo per descrivere la vita e il talen-to di Franco Bignotto, scomparso nellescorse settimane a Verona. Centinaia lemanifestazioni di cordoglio, affetto estima per quello che è stato un vero eproprio “maestro” nel panorama dellamusica italiana.Nativo di San Bonifacio, Franco Bignot-to ha iniziato il suo viggio nella musicastudiando pianoforte e fisarmonica e giàa 18 anni si esibiva in tutta Europa, siada solista che all'interno di formazioniorchestrali, sperimentando diversi gene-ri musicali. Nel 1960 ha pubblicato perla Ricordi “Rapsodia verde”, sceltacome pezzo d'obbligo al concorso nazio-nale per fisarmonica; nello stesso annoanche un lp con 12 sue composizioni per

pianoforte e orchestra con la formazionedel celebre maestro argentino AngelPocho Gatti. L'anno successivo, il 1962,arriva la fondazione della celebre scuolaCIM a Verona. Bignotto, poi, è statoautore di innovative produzioni didatti-che musicali con Ricordi, Fonit Cetra,Zaniboni e Demetra, opere di largo suc-cesso e divulgate anche in Germania eInghilterra.Oltre ad affermarsi in campo musicale,Franco Bignotto negli anni ha consolida-to anche la sua fama di scopritore ditalenti. E' stato infatti mentore di nume-rosi artisti: Fabio Testi, Ivana Spagna eAmadeus i più conosciuti. Per confer-mare la sua poliedricità artistica la colla-borazione con Giorgio Totola per corsidi dizione e recitazione, nata nel 1975, ela pubblicazione con Demetra del

romanzo “Chi sei” e della serie “17Racconti” , nonché di una collana diaudiolibri ai quali ha prestato la suainconfondibile voce. Negli ultimi annida segnalare la collaborazione con Gior-gio Lecca, fondatore e mente di RSB,assieme al quale ha realizzato svariatiprogetti. Tra questi una serata a lui total-mente dedicata, “Amore e musica” che,nel febbraio 2011, al Teatro Centrale hacelebrato il maestro nel paese dove ènato assieme a molti suoi allievi. Anchel'Amministrazione comunale di SanBonifacio ha voluto ricordare FrancoBignotto, artista e uomo di straordinariotalento che, in una vita votata alla pas-sione per la musica e la cultura, ha sapu-to portare in alto il nome del propriopaese d'origine.

Matteo Dani

Dicembre 2014 20CRONACHE

IL PERSONAGGIO. Si è spento Franco Bignotto, musicista e scopritore di talenti

Addio Maestro

"Sogno o son desto" è il nuovo recital diMassimo Ranieri, grande mattatore dellospettacolo italiano o meglio "cantattore"che porta da sempre il teatro nel cuorealternandolo alla canzone.Torna nei teatriitaliani con questo show unico, tratto dal-l'omonimo programma televisivo per RaiUno mescolando i suoi successi con quellidi grandi autori di musica e teatro. Canzo-ni e monologhi che sono un inno alla vita,all'amore e alla speranza. Sogno o son desto, così s'intitola questonuovo spettacolo teatrale già affollatis-simo ovunque…«Questa volta non abbiamo lustrini, paillet-tes, balletto, ma uno spettacolo fatto diprosa e musica e soprattutto di luci conun'orchestra di magnifici musicisti uomini euna sola bassista donna. Il successo c’è esperiamo che continui così. Lo spettacolo èmolto piacevole perchè rispetto al prece-dente qui c'è un pò di prosa. E' il teatro chemi ha forgiato e formato per cui all'internodi questo show ci sono dei momenti digrande poesia come può essere Alda Meri-ni, Palazzeschi, Shakespeare, Oriana Fallaci».Quest'anno festeggi 50 anni di carriera.Se chiudi gli occhi e ripensi a questolungo percorso, qual è la prima istanta-nea che ti viene in mente? «Mi rivedo ragazzino al porto che mi stoimbarcando per l'America. E' stato unochoc imbarcarsi su una nave e non su unabarchina a remi come ero abituato quan-do portavo da mangiare a mio nonno.Quella è l'immagine più forte in assolutoche mi è rimasta e rimarrà tutta la vita. Epoi ci sono i miei Maestri: Patroni Griffi,Strehler, Del Lullo, Valli, De Sica, Visconti,Garinei, Giovannini...Li ho conosciuti e hoavuto il privilegio di conoscerli tutti».

Questo spettacolo è anche l'occasionebuona per presentare il tuo nuovoalbum "Senza 'na ragione" arrangiatodall'immancabile Mauro Pagani. Unomaggio ai tuoi amici cantautori napo-letani dagli anni '70 ad oggi (PinoDaniele, Gigi D'Alessio…). Una ragionec'è anche perchè la vostra ricerca è par-tita 13 anni fa all'interno della canzonenapoletana.«Sì, se Dio vuole sono 13 anni e mi auguroancora altri 13 e 13 ancora ovviamente. Laragione c'è ed è quella di omaggiareappunto questi grandi cantautori daglianni '70 in poi perchè mi hanno sempredetto: "ma canti sempre solo i classici".Sì,canto solo i classici perchè sono la miaculla, il mio letto di rose diciamo così. Conquesti mi sono messo di nuovo in gioco,alla prova, toccando gli Almamegretta, i'99 Posse, Pino Daniele, Teresa De Sio, EnzoAvitabile, Bonocore. Mi sono buttato comeal solito senza paracadute e fortunata-mente ancora devo cadere giù e non so semi si aprirà il paracadute. Ci credo moltoperchè è un disco riarrangiato in unamaniera sublime come al solito dal miogrande Maestro Pagani. Sono felice diaverlo fatto perchè mi sono messo allaprova cantando completamente altrigeneri, a parte Nino D'Angelo dove c'èanche lui. C'è una bellissima canzone diGigi D'Alessio "Apri le braccia" di Mogol eGigi. Mi piace molto e lo presento nellospettacolo. Ovviamente all'interno c'è ilpiù giovane cantautore di tutti questi cheè stato Renato Carosone. Una canzonebellissima che pochi hanno cantato da 50anni a questa parte che è "O' Mafiuso"». Aspettando una canzone che ti ha pro-messo Francesco de Gregori, uno dei

magnifici ospiti con cui hai duettato neltuo programma televisivo. Lui è moltoriservato e in Tv non si vede spesso.«Lui era felice di stare con me quella seraanche perchè io gli canto una canzone datanti anni ormai che è "La leva calcisticadel '68" e mi ha detto che era contento dipartecipare in questo piccolissimo viag-gio. Mi ha promesso anche una canzonema io nel frattempo prenderò in prestitoun'altra sua canzone che è "La valigia del-l'attore" di una bellezza sconvolgente». Ho visto la tua agenda ricca d'impegnifissati fino al 2015. Non hai tregua.Viaggi con tre spettacoli perchè oltre a"Sogno o son desto" hai Riccardo III eVarietà Viviani. Raccontami brevemen-te quello che il pubblico non vede: tuttala fatica che fai.«Il pubblico non la vede la fatica perchè iolavoro con quella filosofia di cui parlavamoall'inizio:con gioia. Cerco di lavorare conleggerezza poi ovvio che dopo tanti spet-tacoli vado in albergo e la stanchezza lasento però è un attimo perchè poi c'è que-sto afflato,questa sintonia con il pubblicoche è meravigliosa che alleggerisce tutto». Quando rientri in hotel un pò di solitu-dine non l'avverti? «Sì, ma dopo 50 anni di lavoro la solitudinefa parte di te stesso. E' una tua amica enemica anche a volte. In certi casi è nemi-ca ma rare volte perchè poi penso agliaffetti,agli amici,alle cose belle che misono rimaste al di là delle quattro murache sono come dice Aznavour: "quandoentro in teatro queste tre mura davanti ame e poi io sul palcoscenico". Solitamentela solitudine me la porto a letto tranquil-la,si tranquillizza anche lei e non mi dàfastidio più di tanto».

Per comodità vivi da tanti anni a Romama quando capita di tornarci per motiviprivati a Napoli con che occhio la vedioggi?«Napoli è una città particolare, comunquec'è sempre questa voglia di riscatto, divivere, di sollevarsi. Il napoletano è moltoforte: basti pensare a tutto quello che ècapitato in questa città, tutto quello cheabbiamo avuto e vissuto. Quando sonoper strada io vedo i giovani che hannoquesta grande malinconia negli occhi per-chè che se ne dica Napoli è una cittàmalinconica e non è vero pizza e mandoli-no. Il napoletano porta dentro questodolore secolare di popolo che è stato sem-pre sottomesso però sono lì e oltre allamalinconia negli occhi di questi ragazzivedo una grande voglia di riscatto e divivere, di rifarsi, di ridare a questa città ifasti di un tempo».

Unica data per rivedere Massimo Ranie-ri in Veneto: 31 DICEMBRE, AL TEATROGEOX DI PADOVA....PREVENDITE ZEDLI-VE.COM

Massimo Ranieri: “Sogno o son desto”

Franco Bignotto

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Amore e rispetto per laterra, fiducia nell'uomo enelle sue capacità. Unaricetta semplice ma di gran-de sostanza quella cheaccompagna da cinquegenerazioni la famiglia Tes-sari, cuore e motore di Ca'Rugate, azienda vitivinicolache si sta sempre più confer-mando realtà d'eccellenza inambito nazionale e interna-zionale.Nelle parole di Michele Tes-sari, oggi alla guida di Ca'Rugate, tutto il sapore di«un viaggio iniziato ai primidel Novecento sulle collinedi Brognoligo, dove avevasede l'azienda agricola difamiglia. Un'avventuraintrapresa dal bisnonnoAmedeo e, dopo la sua pre-matura scomparsa, mante-nuta in vita dalla moglieAdele, quindi portata avantida mio nonno Fulvio, miopadre Amedeo e arrivatafino ad oggi». La cultura del vigneto comebase di partenza per affron-tare tutte le sfide è un prin-cipio cardine a Ca' Rugate,«la gestione della vigna edella materia prima – prose-

gue Michele Tessari – sonoelementi fondamentali perapprocciare un mercato,soprattutto quello straniero,che vuole sempre più cono-scere l'origine del prodotto.Per questo, negli anni,abbiamo sempre investitonell’ acquisizione di nuoveterre sino ad arrivare ad oggiad una superfice aziendaledi oltre 60 ettari complessi-vi, divisi tra le colline patriadelle grandi DOC Soave ,Valpolicella e LessiniDurello. All'interno deinostri vigneti inoltre abbia-mo messo in atto un proces-so di “mappatura”, duratovari anni, che ci ha permes-so di individuare delle zoneCRU dove viene prodottaun'uva di qualità superiorealla media. Da quei terreninascono oggi Monte Fioren-tine e Campo Lavei, duevini che ogni anno ottengo-no riconoscimenti tra i piùprestigiosi».La vocazione alla ricercadelle peculiarità territorialid'eccellenza non può pre-scindere dalla professionali-tà di chi nei vigneti ci lavo-ra. Un concetto ben chiaro a

Ca' Rugate «dove lavora unteam specializzato in cuiagronomo e responsabile divigneto si confrontanocostantemente per garantirela produzione di un'uvad'eccellenza. La professionalità - spiegaTessari - di chi nella vigna èchiamato a lavorarci è ladiscriminante che permettedi produrre vini di qualitàanche in annate particolar-mente difficili come quellaappena vissuta, dove siamostati chiamati ad effettuaretre fasi di vendemmia perogni singolo vigneto. Laquantità di vino prodottasarà minore rispetto aglianni passati, ma non abbia-mo voluto abbassare il livel-lo di qualità». Oggi, nella cantina situatanel cuore della Val D'Alpo-ne, Ca' Rugate è un'aziendafortemente votata all'export,il 60% dei suoi vini raggiun-ge oltre 40 Paesi nel mondo.«Crediamo fortemente nellacapillarizzazione distributi-va dei nostri prodotti nelmondo, dai mercati europeie nordamericani, più maturi,a quelli ancora in fase di

esplorazione, come il sud-est asiatico. Non abbando-niamo però il mercato italia-no, tutt'altro, anche perchéper essere credibili nelmondo, bisogna essereapprezzati anzitutto in casapropria: se i tanti turisti chevisitano il Veneto non tro-vassero qui le mie bottiglie,

perché mai dovrebberocomprarle quando tornano acasa propria. La filosofiaproduttiva di Ca’ Rugate –conclude Michele Tessari -,proseguirà rafforzando lospirito di innovazione chel’ha sempre contraddistinta,non cullandosi sugli alloridei pur lusinghieri risultati

raggiunti. Ricordandosialtresì che si tratta diun’azienda agricola, che hanel frutto dei vigneti la pro-pria ragion d’essere e chesempre dalla terra occorrepartire per ottenere nuovisuccessi».

pubbliredazionale

Dicembre 2014 21CRONACHE

MONTECCHIA. Da cinque generazioni, i Tessari portano avanti l’attività. Amore e rispetto per la terra sono gli ingredienti vincenti

Famiglia vitivinicola:Ca’ Rugate è passione

La famiglia Tessari

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Dicembre 2014 22SPORT

SPORTSAMBONIFACESE

CAMBIO DI PRESIDENZA

Una rivoluzione atinte rossoblù. E' unvero e proprio stravol-gimento quello avve-nuto dalle parti dellostadio Tizian nellescorse settimane, conil cambio di presiden-za che ha riportato insocietà e al ruolo dipresidente l'avvocatoMariano Dalla Valle.Non un neofita, vistoche negli scorsi anniDalla Valle già avevaricoperto lo stesso ruolo, ma un samboniface-se doc che ha deciso di rimettersi in gioco perimpedire il naufragio della società rossoblù.«Già negli scorsi mesi – spiega il neo presiden-te – c'erano stati dei contatti con i vecchi diri-genti e ora, che ci è stata garantito il 100% diautonomia nella gestione tecnica e ammini-strativa del club, il passaggio di testimone èufficiale. Non ci nascondiamo, la situazione èdifficile sotto molti punti di vista, ma faremodel nostro meglio per salvare la categoria einiziare poi a ricostruire».La prima iniziativadel presidente Dalla Valle è quella di costituirel'associazione “Amici della Sambonifacese”,che si propone di riunire tutti coloro che, conidee e fondi, vogliono contribuire a riportare inauge il nome della Sambonifacese. Il primo adunirsi a quest'avventura è un nome che hafatto la storia del calcio sambonifacese: Giu-liano Giusti, storico presidente che guidò laSambo al ritorno in serie D. «La Samboniface-se deve tornare ad essere un punto di riferi-mento per il movimento calcistico dell'est veo-nese – continua Dalla Valle – e per far questodovremo lavorare molto sull'immagine e sullegame col territorio, puntando sul SettoreGiovanile e sulla Scuola Calcio». La svolta diri-genziale ha portato anche ad una rivoluzionetecnica. A guidar dalla panchina la compaginerossoblù è stato infatti chiamato FiorenzoBognin, ritorna in rossoblù anche Carlino Fac-chin, che fungerà da vero e proprio bracciodestro del presidente Dalla Valle, aiutandolonella gestione tecnica e organizzativa dellasocietà. Inizia quindi un nuovo capitolo nell'ul-tranovantennale storia della Sambo, l'auspiciodi tutti è che il club rossoblù possa tornare pre-sto ad un ruolo da protagonista nel calcio deltriveneto. In bocca al lupo. Matteo Dani

Davide Reggiani accende ilturbo. E conquista il titolodi campione regionale Uisp(Unione italiana sport pertutti). Con la sua moto vaveloce, velocissimo. Lasezione Esperti Mx2 è aisuoi piedi. Fa festa, il pilotadel Team Events di Settimodi Pescantina, sbaraglia gliavversari e conclude la sta-gione 2014 da autenticoprotagonista. I numeri, d’altronde, sonodalla sua parte: Reggiani hainfatti totalizzato tredici vit-torie su venti manches e tresecondi posti, terminando lacompetizione veneta intesta alla graduatoria conben novantadue punti divantaggio dal secondo clas-sificato, Matteo Rosso delVenice Pro Race, e con 155lunghezze dal terzo, AlbertoVitaliani del Veronasport.Un’abbuffata di successi(Davide, lo precisiamo hachiuso l’annata conquistan-do 431 punti ed è pronto apartecipare alla categoriaagonisti nel 2015) che hapermesso al giovane talentoveronese di arrivare per laprima volta, davanti a tutti,nel campionato regionale.«Reggiani ha meritato lavittoria, disputando un’otti-ma stagione – spiega Stefa-no Simonato, responsabileVeneto del motocross Uisp -. Davide è un bravo ragaz-zo, educato e sempre corret-to in pista, non mostra maicomportamenti antisportivi,ed è migliorato a dismisuranegli ultimi due anni. Lasua è stata una crescita stre-pitosa: in pista, ora, ha unpasso davvero veloce».L’annata 2014 si è chiusadomenica 12 ottobre con lagara conclusiva svolta aPincara, in provincia diRovigo.

E il numero uno regionalefa il punto della situazione,tracciando il bilancio: «Lastagione è andata bene –racconta Simonato -. Abbia-mo riscontrato cifre impor-tanti a livello di partecipan-ti, i migliori dati della nostrastoria: nelle prime corsec’erano circa 250 moto alvia, e con il passare dei mesisiamo riusciti ad avere ainastri di partenza sempre150 moto. Un bel risultato,che ci riempie di orgoglio:le voci del paddock diconoche stiamo lavorando bene,pertanto la Uisp proverà amigliorare ancora di più nel2015. I piloti si divertono,hanno entusiasmo, e forma-no compagnie belle e uniteanche fuori dal motocross.Inoltre, nonostante tuttivogliano vincere, c’è moltasportività: questo aspetto èfondamentale». E la «rispo-

sta» veronese? «Ottima –sottolinea Simonato -. Più omeno, la metà dei tesseratidel Veneto appartengono auna società o a un motoclubscaligero, o sono nati nelterritorio di Verona. Gliobiettivi per la prossimaannata? Crescere in termini

di numeri e non solo. Conimpegno e tanta passione.Inoltre, cercheremo diaumentare il livello di sicu-rezza grazie a piccoli accor-gimenti: per esempio, nel2014 abbiamo inserito ilsecondo medico».

Matteo Sambugaro

MOTOCROSS UISP. Il pilota veronese vince il titolo Regionale nella categoria Mx2 esperti

Foto ERIK MORETTI

Davide Reggiani “in volo”

Davide Reggiani Stefano Simonato

Mariano Dalla Valle

Davide Reggianicampione Veneto

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