La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

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Le speranze degli esercenti per Natale Commercio pagg. 4-5 Il comune punta su due soli istituti megacomprensivi Mira pag. 8 pag. 12 Allagamenti, è ancora rischio idraulico L’Idrovia, portata alla classe V scongiurerebbe le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione. 2 6 e 27 settembre 2007, novembre 2010, date che resteranno per sem- pre impresse nella memoria di molti cittadini della Riviera del Brenta. L’enorme quantità d’acqua caduta in quei giorni di cinque e due anni fa ha messo a nudo tutta la fragilità del sistema idrogeologico del terri- torio rivierasco, causando le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione, con danni ingenti a colture, abitazioni, strade, edifici pubblici. E tanta paura tra la gente. E anche quest’an- no la paura è stata tanta a ottobre e novem- bre, anche se la conseguenze sono state meno evidenti. Fenomeni meteorologici violenti si sono ripetuti anche di recente, tro- vando impreparata un’area dall’inestimabile patrimonio storico-ambientalistico che però è ancora oggi una zona da bollino rosso per quanto riguarda il rischio idraulico, soprattut- to a causa dell’eccessiva cementificazione ma anche per reti fognarie e canali di scolo che andrebbero riammodernati e resi più ef- ficienti. E allora, come si sono mossi negli ul- timi tempi i Comuni della Riviera del Brenta per la salvaguardia del territorio? L’adozione di un Piano delle Acque è stato il primo im- portante passo per dotarsi di uno strumento utile a definire le criticità dei collettori con- sortili e delle reti di fognatura bianca. Tra i primi ad adottarlo sono stati i Comuni di Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia: “proprio quest’anno, in collaborazione con il Consorzio Bacchiglione-Brenta, abbiamo completato gli interventi previsti dal Piano delle Acque per prevenire il rischio legato alle precipitazioni intense ... Un santuario di epoca romana a Lova Campagna Lupia pag. 12 della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.149 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it GUERRA PER UNA ANTENNA A BOJON A novembre è scoppiata a Bojon, la guerra dell’antenna. Il motivo del contendere è stata la decisione del sindaco Alessandro Campalto, presa con una delibera di giunta di piazzare un’antenna per la telefonia mobile in via Petrarca, nel parcheggio del campo sportivo di Bojon. pag. 10 CULTURA, UN DICEMBRE PIENO DI EVENTI Nel mese di dicembre si terranno una serie di appuntamenti nella Riviera del Brenta, tra conferenze e spettacoli teatrali. Centro studi Riviera del Brenta e Legambiente organizzano due appunta- menti dedicati al territorio: si terrà vener- dì 21 ed è dedicato ad Antonio Gramsci e a 75 anni dalla sua scomparsa. pag. 18 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Un Natale normale di Mauro Gambin* N atale è alle porte ma la caratteristica at- mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali, vetrine, quella frenesia alla quale ci eravamo abituati nel periodo che precede le feste è con- gelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futuro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, se- condo il calendario giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e aumentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apotropaico. E infatti sarebbe dav- vero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una progressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercetti- bile. continua a pag. 3 [email protected] continua a pag. 8 L’Intervento S iamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe- gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di co- struttivo, che porti dei risultati, senza limitarci ad urlarla per strada e nelle piazze. Vogliamo combattere la rassegnazione generale. Per il futuro della scuola indignarsi non basta *Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato) Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova* 575 € mpianto endosseo 70 € Otturazione semplice estetica 45 € Igiene dentale 35 € OPT (panoramica) 395 € Corona ceramica Grazie alla forza della Cooperazione e di un grande gruppo, Dentalcoop è in grado di offrirti la grande qualità italiana, con il massimo del risparmio . Con Dentalcoop, sorride anche la convenienza. Unità di MIRANO Prenota la tua visita senza impegno: tel. 041 410052 All’interno trovi l’inserto Dentalcoop news da pag 23 a pag 26 È EVI_DENTE CHE CONVIENE VIVAI BARENDI P.A. 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La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

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Page 1: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

Le speranze degli esercenti per Natale

Commercio

pagg. 4-5

Il comune punta su due soli istituti megacomprensivi

Mira

pag. 8

pag. 12

Allagamenti, è ancora rischio idraulicoL’Idrovia, portata alla classe V scongiurerebbe le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione.

26 e 27 settembre 2007, novembre 2010, date che resteranno per sem-pre impresse nella memoria di molti

cittadini della Riviera del Brenta. L’enorme quantità d’acqua caduta in quei giorni di cinque e due anni fa ha messo a nudo tutta la fragilità del sistema idrogeologico del terri-torio rivierasco, causando le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione, con danni ingenti a colture, abitazioni, strade, edifici pubblici. E tanta paura tra la gente. E anche quest’an-no la paura è stata tanta a ottobre e novem-

bre, anche se la conseguenze sono state meno evidenti. Fenomeni meteorologici violenti si sono ripetuti anche di recente, tro-vando impreparata un’area dall’inestimabile patrimonio storico-ambientalistico che però è ancora oggi una zona da bollino rosso per quanto riguarda il rischio idraulico, soprattut-to a causa dell’eccessiva cementificazione ma anche per reti fognarie e canali di scolo che andrebbero riammodernati e resi più ef-ficienti. E allora, come si sono mossi negli ul-timi tempi i Comuni della Riviera del Brenta

per la salvaguardia del territorio? L’adozione di un Piano delle Acque è stato il primo im-portante passo per dotarsi di uno strumento utile a definire le criticità dei collettori con-sortili e delle reti di fognatura bianca. Tra i primi ad adottarlo sono stati i Comuni di Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia: “proprio quest’anno, in collaborazione con il Consorzio Bacchiglione-Brenta, abbiamo completato gli interventi previsti dal Piano delle Acque per prevenire il rischio legato alle precipitazioni intense ...

Un santuario di epoca romana a Lova

Campagna Lupia

pag. 12

della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.149 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

guerra per una antenna a bojon

A novembre è scoppiata a Bojon, la guerra dell’antenna. Il motivo del contendere è stata la decisione del

sindaco Alessandro Campalto, presa con una delibera di giunta di piazzare un’antenna per la telefonia mobile in

via Petrarca, nel parcheggio del campo sportivo di Bojon.pag. 10

cultura, un dicembre pieno di eventi

Nel mese di dicembre si terranno una serie di appuntamenti nella Riviera del Brenta, tra conferenze e spettacoli

teatrali. Centro studi Riviera del Brenta e Legambiente organizzano due appunta-

menti dedicati al territorio: si terrà vener-dì 21 ed è dedicato ad Antonio Gramsci

e a 75 anni dalla sua scomparsa. pag. 18

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Un Natale normale di Mauro Gambin*

Natale è alle porte ma la caratteristica at-mosfera che l’accompagna è rarefatta. Il periodo di faccende, acquisti, regali,

vetrine, quella frenesia alla quale ci eravamo abituati nel periodo che precede le feste è con-gelata, malgrado il freddo non abbia ancora iniziato a pungere. E’ pregnante invece la nebbia umida della crisi e l’incertezza diffusa che ne consegue su tutto ciò che in questi ultimi anni e rimasto sospeso: occupazione, economia, futuro. Il Natale pagano celebrava un avvento, non quello del bambinello Gesù, ma la nascita del Sole Invitto, ossia il nuovo anno che inizia dopo il solstizio d’inverno, se-condo il calendario giuliano, con la speranza che fosse un anno migliore. Il fatto, poi, che dopo la ricorrenza le giornate fossero sempre meno buie e aumentassero le ore di sole deponeva a favore dei buoni risultati ottenuti grazie all’augurio. Le ricorrenze hanno sempre qualcosa di apotropaico. E infatti sarebbe dav-vero bello fosse così: che il dono di quest’anno fosse una progressiva ed energica ripresa ma le aspettative in termini di ore di luce non sono sovrapponibili a quelle economiche e dunque, malgrado un sensibile miglioramento sia stato annunciato, sia dal presidente della Bce, Mario Draghi, che dal presidente del Consiglio, Mario Monti, è appurato che sarà quasi impercetti-bile.

continua a pag. [email protected]

continua a pag. 8

L’Intervento

Siamo indignati. Ma l’indignazione non basta, non più. Vogliamo impe-gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di co-struttivo, che porti dei risultati, senza limitarci

ad urlarla per strada e nelle piazze. Vogliamo combattere la rassegnazione generale.

Per il futuro della scuola indignarsi non basta

*Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato)

Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova*

gnarci. Vogliamo incanalare la nostra rabbia in qualcosa di costruttivo, che porti dei risultati, senza limitarci

575 €Impianto endosseo

70 €

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Riviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia Regionemira

pag. 6

Vandali scantenati nelle stazioni ferroviarie

camponogara

pag. 14

La casa di riposo si farà

calcio a5

pag. 29

Francogomme, atleti ai campionati mondiali

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 novembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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EDITORIALE

Un Natale normale Le incertezze continueranno ad accompagnarci anche in questi giorni e prima di slegare i nodi dei fi occhi dei regali dovremmo sciogliere

quelli che riguardano il conguaglio dell’Imu e della detassazione delle tredicesime, ammesso che quest’ultima venga accordata. Certo è una speranza, a Natale è giusto avanzare desideri. Le associazioni dei commercianti ci sperano, “Qualche soldo in più nelle tasche degli italiani - sostengono - potrebbe tradursi in qualche acquisto da mettere sotto l’albero. Di speranza mi ha parlato anche Zeno. Anche lui è della categoria essendo da una vita un ambulante. Ha a più di settant’anni e a dire il vero è in pensione ma i soldi che percepisce sono talmente pochi che ha deciso di lasciare qualcosa all’Inps e fare da solo per arrotondare. Per sette giorni la settimana parte presto di mattina verso mercati a venti, trenta, quaranta chilometri da casa, con fatica: carica, espone e ricarica la merce sul furgone per incassi che spesso sono attorno ai trenta euro. Anche quando piove o tira vento di Tramontana vende bottoni, cerniere, cintole. Sempre trenta euro. “Roba scelta – dice – a me non piace che me la riportino indietro la settimana appresso perché si è rotta. Tenevo qualcosa che costava anche di più ma non va più via”. Ridendo e scrollando le spalle ha girato attorno i trenta denari con i quali dovrà pagare il suo fornitore, la piazzola al comune e il gasolio, con tutte le sue accise, per il camion e poi: la bolletta della luce, la spesa settimanale, l’assicurazione del furgone, il bollo auto, la bolletta del gas, il canone Tv, l’asporto rifi uti, il conguaglio dell’Imu e qualche medicina che ogni tanto serve. L’ho, incontrato al seggio delle primarie del Pd, c’era andato con la speranza di un cambiamento. Non so se fosse trattato di un atto di fede nei confronti di qualcuno, però a Natale è legittimo avanzare desideri.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

Provincia: peculiarità localinovemila euro per

progetti del territorio

Novemila euro di contributi destinati a progetti e inziative di associazioni, scuole

e Comuni del territorio veneziano. A metà novembre la Giunta provinciale

su proposta dell’assessore alle Attività produttive e pro loco Lucio Gianni(in foto)

ha approvato lo stanziamento. A favore dell’Ufficio scolastico regionale per il Veneto sono stati destinati 4 mila euro per la 33^ regata interistituti pro-

vinciale studentesca di voga alla veneta; al Comune di Pianiga 500 euro per la

manifestazione l’Arca di Noè; al comitato festeggiamenti di Robegano 500 euro per la settima edizione della Festa del Baccalà

2012; alla Pro loco di Santa Maria di Sala 2 mila euro per la manifestazione la

Casa delle Fiabe e il Giardino Incantato, edizione 2012; al gruppo micologico

“Bruno Cetto” di Mestre mille euro per il 52° corso di micologia edizione 2012; al Comune di Salzano mille euro per la Festa

della zucca 2012.

A Salzanole ultime...“fiabe d’inverno”

Volge ormai alla conclusione il ciclo di letture animate “Fiabe d’inverno...”, dedicato ai piccoli lettori. Una iniziativa che la Biblioteca civica di Salzano ha allestito per i mesi di novembre e dicembre, grazie alla disponibilità di un gruppo di lettori volontari. Gli ultimi due appuntamenti a ridosso del Natale. Sabato 15 dicembre, dalle 10 alle 11, “Il moscerino di buon cuore” destinato ai bambini dai 4 agli 8 anni. Doppio appuntamento il prossimo 22 dicembre con “Fiocco il coniglietto della neve” e “Le renne di Babbo Natale” per i bambini dai 4 ai 6 anni. Info 041-437002.

ScuoleSaranno garantiti Sicurezza e riScaldamento

La Provincia di Venezia ha recuperato 975 mila euro da una sanzione amministrativa in materia ambientale. Di questi, ha deciso di utilizzare 370 mila euro per garantire il calore quest’inverno nelle scuole superiori, mantenendo fede ad un impegno che la giunta e il Consiglio hanno ritenuto inderogabile. Gli altri 605 mila euro saranno utilizzati per completare l’azione di bonifica dell’amianto ancora presente in alcune scuole del territorio.

Il centro di Pianiga senza barriere architet-toniche. È questo lo scopo dei lavori voluti dal comune che sono partiti a novembre, in piazza San Martino, in piazza Mercato e nei principali accessi ai marciapiedi nella

centrale via Roma. I lavori dureranno fino a Natale e si concentreranno nel capoluogo.

A PianigaStop alle barriere

architettoniche

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente

le temperature ancora alte non fanno spe-rare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo sce-nario disastroso del 2010 e vien da chieder-si come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giuseppe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordina-ri: ciò che accade è semplicemente frutto della cementifi cazione selvaggia e mal gover-nata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi sta cedendo.

Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chie-dere interventi strutturali. Il vicecapogruppo

del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano plu-riennale di opere per la salvaguardia idro-geologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli in-vestimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occor-re che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse econo-miche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è

pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta

di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richia-mando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Go-vernatore Luca Zaia – sono sempre più a

rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica ab-biamo pronti progetti signifi cativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realiz-zare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno.

Hanno oggi, infatti, superato il va-glio degli organi di controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Meglia-dino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i

di Germana Urbani

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggiano, Ponte San Nicolò e Ca-salserugo. I costi di realizzazione ammon-tano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli

pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

Da sinistra Luca Zaia, Giuseppe Romano e Lucio Tiozzo

economia

pag. 20

La crisi rallenta i cantieri delle grandi opere

maltempo

pag. 21

Mareggiate di novembre. Alle spiagge i danni maggiori

perSonaggio

pag. 27

Romeo Perini, piccoli presepi nelle conchiglie

territorio

pagg. 30-31-34

L’acqua è ancora un rischio per la nostra Regione

arte

pag. 36

A Palazzo della Ragione la fucina di Plessi

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4 Argomento del mese

preSepi

Appuntamenti in Veneto

Dicembre, arriva il Natale, e sono tante le proposte di eventi che richiamano visita-tori nei paesi soprattutto per i presepi in

Veneto. A Padova ci sarà il “presepio nella Ba-silica del Santo”, dal 25 dicembre al 6 gennaio; Il Presepio sull’acqua a Battaglia Terme dal 15 dicembre al 15 gennaio, Il “Presepio Vivente” a San Pietro in Gu il 25, 26 e 30 dicembre e il 6, 13, 20 e 27 gennaio, Il “Presepe Vivente” a Vigonza dal 25 dicembre al 28 gennaio. In provincia di Rovigo: “Presepe sull’acqua” di Adria

fi no a metà gennaio); ‘’Presepi nel mondo’’ a Trecenta dall’8 dicembre al 13 gennaio 2013; Il Presepe vivente di Fratta Polesine (il 26 dicembre). In provincia di Venezia la Mostra ‘’100 presepi a Spinea’’, dal 15 dicembre al 6 gennaio; Sand Nativity a Jesolo fi no al 3 febbraio; ‘’Presepi in Villa’’ a Ceggia dal 22 dicembre al 13 gennaio; “Presepio Scenografi co Parrocchiale” di Fossò fi no al 1 febbraio. Per le altre provincie segnaliamo a Belluno fi no al 3 febbraio “Il presepio animato elettronico” di Longarone’. In provincia di Treviso: il ”Presepe vivente” con 100 fi guranti di Revine Lago fi no al 13 gennaio. A Verona la 29a Rassegna Internazionale del Presepio nell’Arte all’Arena: fi no al 20 gennaio. A Vicenza la Mostra del Presepio Missionario fi no all’8 gennaio.

Sottotono, parco, dimesso... si sprecano gli aggettivi per defi nire questo Natale 2012, dal punto di vista dei consumi ma anche dello stato d’animo con cui i Ve-

neti, e tutti gli italiani, si avvicinano alle imminenti festività di fi ne anno. E per il quarto anno consecutivo la tendenza delle famiglie alla “sobrietà” sembra essere confermata, se non accentuata fi no a diventare austerità: in primo luogo con la rinuncia alle vacanze, al ristorante e ai regali, per lo meno agli amici.

E’ quanto emerge da un’indagine Confcommercio-For-mat condotta dalla confederazione nazionale e confermata a livello locale da analoghe ricerche, tra le quali quella di Confesercenti Padova. Emerge, oltre all’evidente conte-nimento dei consumi, anche e soprattutto una pressante necessità da parte della gente di cominciare a pensare che le cose cambino.

Le richieste di una condotta del governo fi nalizzata al rilancio dei consumi e a restituire un po’ di fi ducia alle fami-glie che giungono, ormai insistenti, dal mondo produttivo e del commercio sono andate deluse.

“Dalle tredicesime - osserva a commento dell’indagine che riguada il territorio padovano il presidente di Confeser-centi Padova Nicola Rossi - giungeranno 12 milioni di euro

in meno rispetto al 2011. Per spese, viaggi e regali si spen-deranno 17milioni di euro in meno”.

E quello delle tredicesime più leggere rispetto ad un anno fa è un tema rimarcato anche dal segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi, già a inizio novembre. Un duro colpo dovuto al fatto che “quest’anno - ha spiegato Bortolussi - l’infl azione è cresciuta più del doppio (+3,1%) rispetto agli aumenti retributivi medi maturati con i rinnovi contrattuali (+1,4%)”.

Tredicesime più snelle, dunque, che peraltro serviranno a pagare tasse, bolli e bollette, servizi più pesanti e il saldo - per chi ha rateizzato - dell’Imu. “Una stangata - avverte Bortolussi - che rischia di deprimere ancor più i consumi delle famiglie che già oggi sono ridotti al lumicino”. Dai calcoli effettuati infatti dalla Cgia di Mestre per quest’anno la sosti-tuzione dell’Ici con l’Imu comporterà un maggiore aggravio fi scale per le famiglie italiane pari a 6,2 miliardi di euro.

Un quadro poco confortevole per le famiglie e che non può certo far piacere a commercianti e artigiani che aspet-tano con trepidazione il periodo natalizio per rimpinguare il proprio fatturato. Dall’indagine di Confcommercio - condotta su un campione di 1057 persone - risulta che il 14% degli italiani non ha intenzione di fare acquisti per i regali. Si fa

eccezione per i parenti, al primo posto dei destinatari di strenne e pensierini (50,2%), e se proprio bisogna scegliere lo si fa con un po’ di egoismo sacrifi cando amici e colleghi per privilegiare piuttosto il regalo a se stessi (41,4%).

Gli acquisti destinati ai regali si faranno per lo più entro i primi 15 giorno di dicembre. I commercianti si stanno orga-nizzando con innumerevoli iniziative per proporre un Natale con i fi occhi ai consumatori”, lo rimarca per la provincia di Padova il presidente della locale Confesercenti Nicola Ros-si che rilancia la richiesta di detassare le tredicesime. “Un provvedimento - osserva - che restituirebbe una boccata di ossigeno alle famiglie e necessario per i consumi interni, in attesa di una forte ripresa”.

Una proposta che fa eco a quella del segretario Borto-lussi. “Sarebbe un bel regalo - afferma quest’ultimo - che il governo detassasse una quota parte della tredicesima. Mai come in questo momento abbiamo la necessità di lasciare qualche soldo in più nei portafogli delle famiglie italiane”.

Fra le varie “ricette” anche le associazioni di consuma-tori si sono mosse. Codacons ha proposto al Governo e alle organizzazioni dei commercianti di istituire anche in Italia il cosiddetto “Black friday”, ovvero una giornata di sconti e promozioni straordinarie: potrebbe essere il 14 dicembre.

di Ornella Jovane

Tredicesime più leggere e scadenze fi scali

imminenti comportano un contenimento

dei consumi

Commercianti e artigiani chiedono al governo

di detassare le tredicesime per dare

un po’ di ottimismo

LE FESTE TRA ATTESE E AUSTERITYGrande impegno dei commercianti

per invogliare le famiglie agli acquisti natalizi ma le diffi coltà

non mancano: tredicesime più leggere e l’Imu più pesante dell’Ici incidono sulla condotta

dei consumatori. Codacons propone la giornata delle promozioni e delle offerte

per dare una chance in più a commercianti e acquirenti Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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8 Argomento del mese

Mestre, Venezia e provincia

Eventi e iniziative Crisi: le città non rinunciano al Natale Eventi natalizi e negozi vestiti a festa anche al tempo della crisi. Vediamo come si

prepara il capoluogo e le principali città della provincia. Partiamo da Mestre, festeggerà il periodo natalizio con sobrietà sul fronte delle luminarie, tanti mercatini, ma qualche

possibilità di intrattenimento in più con l’animazione in centro, ogni fi ne settimana. Andia-mo nel dettaglio. Sul fronte luminarie sarà illuminata piazza Ferretto e la torre di Mestre, che come piazza San Marco, si assicura le luci sponsorizzate dalle imprese dell’illumina-zione pubblica. L’albero di Natale in piazza lo porterà l’associazione “Immagina Mestre”. Nel resto dei quartieri si dovranno organizzare i commercianti, contando sulla copertura dei consumi elettrici da parte del Comune. Ma l’impressione, dicono Confcommercio e Confesercenti del capoluogo, è che quest’anno molte zone in terraferma staranno al buio. Non c’è insomma la corsa dei commercianti per l’autotassazione e la raccolta dei contributi per illuminare le strade. Il centro di Mestre sarà illuminato da cascate di luci, stelle bianche e rosse e cerchi. In via Mestrina niente luci ma una ventina di grandi abeti appesi ai pali della luce. Tra Riviera XX Settembre e via Poerio invece, i commercianti puntano su spettacoli di animazione. In via Piave ci pensano il Comune e “Venezia Marketing Eventi”. Fino al 26 dicembre c’è la pista di pattinaggio ai giardini dei ferrovieri vicino alla stazione. Ci saranno anche i gazebo di “Soul Kitchen” (ristorante del Plaza) e di “Santi e Marchini” con stuzzi-chini, bibite calde, cioccolate. La pista di pattinaggio si sposterà in piazza Ferretto da Santo Stefano all’Epifania. Infi ne spettacolini, concertini, animazioni per i bambini con la ludoteca all’aperto, in piazzetta Pellicani. Fra le proposte che al momento in cui andiamo in stampa stanno per essere discusse c’è la proposta di rendere gratis le strisce blu dei parcheggi attorno al centro, dall’ex ospedale a via dei Battuti. Questo potrebbe fare la differenza per il piccolo commercio in tempi di vacche magre. Fra gli eventi organizzati da ricordare invece a Venezia a centro storico c’è quello dell’associazione musicale “Ermanno Wolf-Ferrari”, convenzionata con il Conservatorio “Benedetto Marcello”, che per il Natale 2012, ha in programma due concerti aperti al pubblico: uno a Sant’Erasmo, il 16 dicembre, e uno a Venezia il 21 dicembre, alla Chiesa dei Mendicanti (Ospedale Civile). Se il capoluogo, ha tanti eventi, anche Chioggia il secondo centro più popoloso della provincia, non resta a guardare grazie ad Ascom e comune. Si parte l’8 dicembre con due proposte musicali: il concerto prenatalizio della banda cittadina, all’auditorium, e il classico concerto di Natale dell’orchestra “Vittore Bellemo” alle 21 nella basilica di San Giacomo. Il 14 dicembre Pippo Zaccaria presenta il diario scherzoso “La mia vita xe una barzeleta” in auditorium. Il 15 sempre all’auditorium, fi nale del Premio letterario “Città di Chioggia” e del concorso fotografi co “Immagini di mistero”, promossi dalla Pro Loco. Due i maxieventi proposti da Ascom: “Christimas in love” con animazioni, musica, la casetta di Babbo Natale e sorprese nei negozi dal 16 dicembre, e “Saldi da oscar”. Per i più piccoli il 29 dicembre, alle 17 all’auditorium, “L’Omino della pioggia”, uno spettacolo di clown e teatro visuale promosso da Arteven. Grande festa di piazza per Capodanno con i dj di radio Company e radio 80, dalle 22 in piazza Granaio. A Jesolo città balneare del divertimento per eccellenza, la discussione in città è sugli eventi di San Silvestro e Capodanno. Si sta organizzando un evento diviso tra Pala Arrex, piazza Mazzini e discoteca Muretto. Quest’ultima terrà aperto fi no a mezzogiorno del primo gennaio, come a Ibiza. Ci sarà un biglietto cumulativo, 35 euro, senza contare la festa gratuita in piazza Mazzini, e tante altre iniziative collegate a un Capodanno che si vuole dedicato ai giovani. A.A.

spalla pag 5 per vene-ziane

In alcprese

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Shopping on line attenti alle truffeL’allarme Adiconsum e Federconsumatori

Mese di dicembre, acquisti natalizi, ma occhio alla truffa o a prodotti che costano poco e funzionano male, e sono comprati sempre più on line. Questo l’allarme che lanciano le associazioni dei consumator Adiconsum e Federconsumatori a ridosso del

fatidico 25 dicembre quando sotto l’albero si scarteranno i regali. Adiconsum da i dati del suo Osservatorio. Nell’ultimo anno, da ottobre 2011 a settembre 2012, ha raccolto 2.197 segnalazioni. Il 76 % dei disservizi riguarda proprio il couponing, mentre gli acquisti sui portali di e-commerce causano problemi solo nel 24% dei casi. Nel mirino dei consumatori inferociti, fi niscono soprattutto i coupon (1666 segnalazioni), seguiti a grande distanza dai bazar online (225 reclami), e dai negozi virtuali di elettronica e informatica (121 casi). Adiconsum ha messo a disposizione un decalogo anti truffa. Eccolo: informarsi sul conto del venditore; controllare cosa si sta comprando e leggere il contratto; verifi care il prezzo e cercare online le esperienze di altri con-sumatori; accertare le possibili modalità di pagamento; controllare le date di consegna e i costi in caso di annullamento dell’ordine; sincerarsi sull’esistenza della garanzia; utilizzare metodi di pagamento sicuri e mai servizi di trasferimento di denaro contante. In caso di pagamento con carta di credito il trasferimento dei dati avvenga in maniera cifrata; conservare ricevute e altri documenti d’acquisto; proteggere i dati personali; aggiornare sempre l’antivirus. Per recuperare i soldi dei raggiri ed agire in giudizio Feder-consumatori Veneto mette a disposizione un uffi cio legale” Da queste truffe si può e si deve essere risarciti – dicono il referente Alfeo Babato e l’avvocato Carlo Pognici. Invitiamo chi ha avuto problemi a contattarci”. Info al sito www.federconsveneto.it

Natale, le famiglie festeggiano con sobrietà

555Argomento del mese

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6 Mira66 Mira

Ormai è diventato uno sport: distruggere le stazioni dei treni sulle due linee che attraversano Mira, la Mestre - Adria e la Padova - Venezia. I dati che arrivano sia dalle forze dell’or-

dine, che dalle società che gestiscono le ferrovie sono chiari. “Nel giro di 10 mesi, cioè dall’inizio del 2012 – dice il presidente di Sistemi Territoriali Gianmichele Gambato – sono stati fatti danni da vandali, e furti sulla linea Mestre-Adria, per 40 mila euro. Siamo allucinati per quello che sta succedendo, visto che quasi ogni setti-mana a causa di incivili e ladri dobbiamo far intervenire le squadre della manutenzione“. Sistemi Territoriali denuncia azioni costanti di persone che spaccano vetri delle bacheche, rompono obliteratrici e sottraggono rame alle linee elettriche che servono ad alimentare i convogli provocandone il blocco. Il numero più consistente di azioni vandaliche e furti si verifica nel tratto fra Piove di Sacco e Mestre e cioè quello della Riviera del Brenta. Nella stazione di Oriago Porta Ovest ad esempio, sono state trovate obliteratrici sradicate e gettate nei binari, biglietterie rotte e prese a calci. Sono stati buttati nei binari travi di ferro con il rischio di provocare disastri ferroviari. Le stazioni più visitate? Porta Ovest, Oriago, Mira Buse e Calcroci di Camponogara. Quelle cioè con più utenti. Ci sono poi i furti di rame. “Con l’elettrificazione del tratto fra Mira Buse e Mestre e l’aumento delle corse dei treni con l’avvio del Sistema Metropolitano di Superfi-cie - dice Gambato - i ladri si sono scatenati sottraendo decine di chili di rame alle linee. Con il rischio che qualcuno ci restasse pure folgo-

rato mentre stava compiendo “il colpo”. Ma non finisce qui. Oltre ai danni alle stazioni da ladri e vandali che arrivano a quasi 40 mila euro dall’inizio del 2012, altri danni ancora non calcolati, si sono verificati sui treni, alcuni di nuovissima generazione: hanno avuto in tanti casi i sedili completamente tagliati. Danni che si è cercato di ovviare attraverso la realizzazione di sedili anti strappo. Sono stati danneggiati anche i wc nei vagoni dei treni. Le denunce di Sistemi Territoriali sono state fatte alle forze dell’ordine. In alcune stazioni come Porta Ovest ad Oriago, sono state collocate delle telecamere e gli episodi da qualche mese sono diminuiti. Atti vandalici ci sono stati anche sulla linea Padova - Venezia gestita da Ferrovie italiane a Marano di Mira.

di Alessandro Abbadir

In 10 mesi, danni da vandali e furti sulla linea Mestre – Adria per oltre 40 mila euro

Sicurezza Sempre più azioni di teppisti nelle strutture ferroviarie

Stazioni, vandali scatenati

A Mira una svolta a m b i e n t a l e : colonnine per

la ricarica di auto elettriche e i nuovi acquisti dei mezzi per il parco auto comunale Queste le intenzioni dell’amministrazio-ne del Movimento 5 Stelle di Mira che non nasconde l’interesse con il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Michele Gatti ad un uso massiccio di vet-ture alimentate completamente ad energia elettrica. A fare una dimostrazione pratica è stata nelle scorse settimane “La Boldrin Centro Auto” che ha illustrato al sindaco le caratteristiche e le qualità di una vettura ad alimentazione solamente elettrica, un’auto che rientra dunque a pieno titolo nel proget-to “Patto dei Sindaci” per la riduzione delle emissioni inquinanti. Nel corso della presen-tazione, anche al Comune di Mira è stato chiesto di favorire la circolazione dell’auto elettrica a impatto zero, installando nel ter-ritorio colonnine di ricarica, consentendone la libera circolazione nelle eventuali zone ZTL e prevedendone la gratuità della sosta in tutte le aree parcheggio, senza distinzio-ne. Il comune le prende come accettabili. L’argomento lo spiega l’assessore alla polizia municipale. “Queste richieste sono molto giuste - spiega l’assessore Gatti - per

dare una svolta in termini di utilizzo delle nuove tecnologie ad energie verdi. Le age-volazioni per un’auto che non inquina sono sacrosante, resta da capire dove collocare le colonnine per la ricarica elettrica che dura in questo momento anche 3-4 ore per una city car. Si è pensato allora che potrebbero essere collocate nei parcheggi pubblici, cioè nelle aree sosta come ad esempio le zone a ridosso delle stazioni dei treni di Mara-no, Mira Buse, Oriago e Porta Ovest. Ne servirebbero una decina in tutto il comune. Attivabili dal proprietario del mezzo con un codice identificativo inviabile da un cellula-re. Un altro passo per dare l’esempio sarà quello di acquistare solo mezzi alimentati ad energia elettrica per l’ente locale”. In-somma, una adesione totale alle tecnologie ed energie verdi, che contraddistingue que-sta nuova amministrazione.

ENERGIE PUlITE ARRIVANO lE AUTO ElETTRIChE

In breveE’ morto Paolo Favaretto

E’ morto all’età di 68 anni Paolo Favaretto, storico organizzatore di feste della zona, e operaio per decenni

dell’ex Mira Lanza ora in pensione. Paolo Favaretto abitava in via Boldani fra Mira Porte e Borbiago ed

è stato colto da un malore improvviso che non gli ha lasciato scampo. Aveva organizzato la sagra di Borbiago

e recentemente anche una rassegna musicale estiva di orchestre di ballo liscio.

Droga, preso un grosso spacciatore

Solidarietà per i senzatettoUna castagnata di solidarietà in favore dei senzatetto con una raccolta straordinaria di coperte contro il freddo. L’ini-

ziativa si è tenuta a Mira nella sede dell’associazione in via Enrico Toti. In collaborazione con la cooperativa Caracol, è

stato ripresentato il progetto “Senza Dimora” in una formula che sembra quasi un gioco: porta una coperta da casa e in cambio avrai un bicchiere di vin

brulè, ma nonostante i toni scherzosi, lo scopo nobile ha avuto gran successo.

A.A.

Aveva due etti di hashish occultati tra gli indumenti un vano ricavato nell’auto, ma i carabinieri di Mira lo hanno

tenuto d’occhio finché non sono riusciti a beccarlo. Si tratta di P.G., cinquantaseienne mirese, vecchia conoscen-za delle forze dell’ordine per reati connessi alle sostanze stupefacenti. L’operazione antidroga, si è sviluppata nelle

scorse settimane con una serie di perquisizioni in varie abitazioni. L’azione continuata ha messo nelle mani dei

militari elementi utili per risalire al pusher.

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Page 7: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

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G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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A seguito della conclusione dei seminari di alta formazione sulla strategia “Europa 2020” organizzati dai Gal del basso Veneto (Gal Antico Dogado, Bassa Padovana, della Pianura Veronese, Patavino, Polesine Delta Po, Polesine Adige e Terra Berica) nei mesi di luglio e settembre 2012, prenderà avvio una fase par-ticolarmente strategica che prevede un approccio di tipo partecipativo degli attori locali. E’ prevista una consultazione, attraverso la somministrazione di un questionario, dei partenariati che compongono i Gal veneti in relazione al nuovo ruolo previsto per gli stessi nella futura programmazione Ue 2014-2020, e sulla base della strategia e del comune obiettivo di sviluppo territoriale individuato dai Gal medesimi per le rispettive aree geografiche. Sulla base delle esigenze del territorio verranno individuate le possibili priorità di investimento dei Gal veneti da presentare alla Regione del Veneto, che avrà il compito di predi-sporre i nuovi programmi 2014-2020.

Strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo

Fondi Ue 2014-2020

Il turismo, una delle priorità del Gal “Antico Do-gado”, che ha destinato oltre 1 milione e 400 mila euro ad interventi e bandi che finanziano questo settore. Un settore che considera fondamentale nello sviluppo del territorio. Grazie alla Misura 313 è possibile, infatti, qualificare itinerari, rea-lizzare o adeguare piccole strutture rivolte all’ac-coglienza e all’informazione delle aree rurali, commercializzare pacchetti turistici o intrapren-dere attività informative, promozionali e pubbli-citarie. Ma entriamo nel dettaglio. Le Province di Venezia e Padova hanno attivato un progetto che vuole consolidare i percorsi e gli itinerari di slow mobility, situati nell’entroterra, al fine di intercet-tare i flussi turistici costieri legati ai centri storici (Venezia, Padova e Riviera del Brenta) e al turismo balneare (Chioggia e Sottomarina). Sono risultati strategici i fiumi Brenta e Bacchiglione, oggetto di valorizzazione anche nel progetto di cooperazione interterritoriale “Tur Rivers”. Lungo il Bacchiglio-ne, la Provincia di Padova realizzerà tre itinerari tematici dedicati ai casoni, alle bonifiche benedet-tine e alla storia e all’architettura di Candiana. La Provincia di Venezia, invece, potenzierà il percor-

so che collega il Naviglio del Brenta da Mira fino a Campagna Lupia lungo il Nuovissimo. Entrambi gli interventi contribuiranno alla valorizzazione di una zona della pianura veneta unica per la presen-za di storia, eccellenze paesaggistiche, arte, archi-tettura, tradizione e prodotti tipici. Con i Consorzi di Promozione Turistica di Padova e con Chioggia Si, il Gal si prefigge di potenziare la commercializ-zazione dei pacchetti turistici, facendo conoscere il nostro bel territorio sia attraverso la costituzione di un “Marchio d’area”, sia con la partecipazione a manifestazioni turistiche. Nei mesi di novembre e dicembre 2012 infine, avranno scadenza i bandi destinati all’accoglienza, all’informazione e all’in-tegrazione dell’offerta turistica. I bandi saranno rivolti agli enti locali territoriali, alle associazio-ni agrituristiche, alle associazioni per la gestione delle Strade del Vino e dei prodotti tipici, ai Con-sorzi di promozione turistica e ai Consorzi di as-sociazioni Pro loco. Per informazioni contattare il Gal Antico Dogado allo 041 461157, e-mail [email protected] L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle ore 12, previo appuntamento telefonico.

Il Gal punta sulle attività turistiche

Incontro sui progetti di cooperazione

Il 5 novembre scorso il Gal Antico Dogado ha presentato al “Museo delle Idrovore” di Santa Margherita di Codevigo (Pd), tre progetti di co-operazione che hanno ricevuto l’ammissibilità ai finanziamenti da parte di Avepa e della Regione del Veneto. Si tratta nel particolare del progetto Turismo rurale tra i grandi fiumi-Promozione del turismo rurale nei terri-tori di pianura attraversati dai grandi fiumi-Tur Rivers, che vede coinvolti sei Gal veneti e un Gal emiliano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 233.966 euro e si propone di “captare” e indiriz-zare il turismo “classico” attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli itinerari “interGal o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc.

C’è poi il progetto Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse-Open Market che vede coinvolti quattro Gal veneti e un Gal friulano. L’iniziativa interterritoriale prevede un contributo pubblico di 200mila euro e si propone di sostenere l’offerta turistica rurale dei territo-ri partner attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali.

Infine c’è il progetto Rural Emotion-R.EM che vede coinvolti sei Gal ve-neti e un Gal finlandese. L’iniziativa transnazionale prevede un contributo pubblico di 170 mila euro e si propone di promuovere una serie di itinera-ri/mete culturali, attraverso il personaggio di un fumetto individuato con un concorso unico internazionale. All’incontro ha partecipato un pubblico attento e molto interessato alle opportunità offerte dalle diverse inizia-tive proposte.

INCONTRO INFORMATIVO SUI PROGETTI DI COOPERAZIONE DEL 05.11.2012

Page 8: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

8 Mira88 Mira

Il comune di Mira punta su due soli mega istituti comprensivi. Sulla riorganizzazione scolastica scoppia la polemica. I sindacati vanno su tutte le

furie e paventano la perdita di 10 posti di lavoro. Le critiche sono soprattutto del circolo didattico Mira 1. Gli insegnanti hanno spiegato che c’è anche il rischio che salti il tempo pieno. Per questo l’amministrazio-ne di Mira rassicura le famiglie dopo gli incontri svol-tisi nei giorni scorsi con gli organismi scolastici per discutere della razionalizzazione della rete. “Diciamo subito – spiega l’assessore alle Politiche Educative Orietta Vanin – che quello che stiamo cercando di attuare è una razionalizzazione della rete scolastica, prevista dalla normativa, a cui il nostro Comune giun-ge con notevole ritardo, dal momento che altre realtà da anni hanno già proceduto a creare gli Istituti com-prensivi, in cui sono integrate le scuole dell’infanzia, le primarie di primo grado e le primarie di secondo grado, in altre parole: materne, elementari e medie. L’obiettivo è di creare un progetto di scuola unitaria di base che faccia perno sul territorio, attuando un ef-ficace risparmio gestionale. In questa logica il tempo pieno, così come si realizza attualmente, non viene minimamente toccato e i timori non hanno motivo di esserci”. Anche per quanto riguarda la paura che la riorganizzazione porti a una riduzione del personale l’amministrazione vuole evitare strumentalizzazioni. “Si è parlato di dieci posti a rischio – dice. In realtà le tabelle presentateci dagli Uffici scolastici Regionale e Provinciale ipotizzano scenari che vanno dalla confer-ma della situazione attuale, a una riduzione di una o due unità, comunque da verificare. L’unica variazione certa riguarda i dirigenti scolastici e i responsabili di segreteria che passerebbero da tre a due, con la con-seguenza che i non confermati si sposterebbero in un Istituto limitrofo”. La nuova organizzazione a cui lavora la giunta prevede in sostanza il mantenimen-

to della struttura dei due circoli esistenti, ad ognuno dei quali si andranno ad aggiungere le scuole medie collegate per territorio Mira e Gambarare da una parte, Oriago e Borbiago dall’altra, con Malconten-ta che continuerà ad essere collegata a Marghera. Una decisione delicata, che giunge al termine di un percorso di consultazione che aveva già evidenziato anche nelle “categorie” della scuola, idee diverse tra loro e senza una chiara prevalenza in un senso o nell’altro. “In effetti – osservano il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Vanin – ciascuna scelta ha i pro e i contro, ma ci pare che optare per due Isti-tuti comprensivi, anziché tre, permetta una migliore organizzazione anche nel servizio di scuolabus, con la possibilità di sincronizzare bene gli orari di inizio e fine delle lezione. Un risparmio di spazi che possono tornare utili alla didattica, ai laboratori, al doposcuo-la, ma soprattutto una continuità di dirigenze e di

progetto didattico a chi negli ultimi sei anni si è visto cambiare dirigente quasi ogni anno”. “Anche i timori sul numero eccessivo di studenti che i due possibili Istituti comprensivi verrebbero ad avere, non hanno motivo di essere – aggiunge l’amministrazione – ne è prova l’attuale reggenza del Circolo Didattico di Mira 1 che coordina da anni anche l’Istituto com-prensivo di Campolongo Maggiore, assommando un numero di studenti vicino alle 2.000 unità”. “La scelta che ci apprestiamo a fare – conclude il sindaco Maniero – vuole attuare finalmente anche a Mira il progetto di una scuola di base radicata nel territorio, con un percorso formativo unitario che va dai 3 ai 14 anni. C’è la massima disponibilità ad ascoltare osser-vazioni e critiche ma alla fine, come sempre deve fare chi amministra la cosa pubblica, ci assumeremo la responsabilità delle nostre scelte”.

di Alessandro Abbadir

Riorganizzazione scolastica Il comune di Mira annuncia le scelte in tema di verticalizzazione

Arrivano due mega istituti comprensivi

La scuola Villa Lenzi a Mira Taglio

L’assessore Orietta Vanin: “Non salterà il tempo pieno e non si perderanno posti di lavoro”

Territorio

Navalmeccanica il tormentone continua. Almeno fino al 19 dicembre, quando cioè il Tribunale di Venezia si pronuncerà sulla richiesta di fallimento fatta dalla

Fiom Cgil contro la ditta gestita da Nevio Ferretto. Il titolare dell’azienda che sta cercando di cederla alla Tecnolegno. La nuova proprietà rappresentata dal titolare della Tecnolegno Claudio Pasqualin però insiste nel voler assumere solo 17 persone su 35. Dalle Rsu e dai sindacati un altolà: “non si accettano imposizioni di guerre fra lavoratori. A queste con-

dizioni meglio tutti a casa”. Il rischio secondo il sindacato di maggioranza è che la proprietà firmi accordi sull’occu-pazione con solo alcuni sindacati escludendo la Fiom Cgil che finora ha portato avanti la battaglia anche chiedendo il fallimento della ditta. Fallimento che la Fiom ha evitato di un soffio chiedendo più tempo per decidere. La situazione è tornata molto difficile dopo che la Fiom ha spiegato che la nuova proprietà deve saldare gli 8 stipendi che alcuni operai avanzano e saldare soprattutto a 22 dipendenti una cifra

complessiva arretrata di spettanze di oltre 250 mila euro. “Si è parlato - spiegano le Rsu - di saldare l’arretrato aggre-dendo un bene aziendale come uno yacht superlusso in-venduto e mai consegnato da 5 milioni di euro. Per questo Pasqualin e Ferretto sono andati in Svizzera per cercare di trovare un accordo con un imprenditore. Lo stesso impren-ditore svizzero potrebbe appianare i debiti con i lavoratori e pare voglia entrare in società con Pasqualin e Ferretto. Se così fosse sarebbe opportuno che i lavoratori fossero assunti

a scaglioni nella nuova società tutti 34 e non solo 17“. La paura fra i lavoratori, è che si replichi in miniatura un caso Fiat, cioè in cui saranno firmati accordi sindacali senza la Fiom, sindacato che ha la stragrande maggioranza degli iscritti fra i dipendenti.

l’appello Occupazionenavalmeccanica, reSta lo Spettro fallimento

A.A.

segue da pag. 1Non vogliamo, giunti alla maggiore età, andare a rimpol-

pare le fi la del partito degli astensionisti. Ed è proprio questo che abbiamo fatto durante l’occupazione, tramite assemblee riguardo argomenti di attualità e di cultura generale, con esterni e dibattiti che hanno coinvolto studenti e, talvolta, docenti. Ci siamo responsabilizzati riguardo la gestione di uno spazio, con motivi e scopi precisi, e siamo certi di non aver perso tempo. Os-servando come le violenze che spesso si verifi cano durante cortei e manifestazioni vengano strumentalizzate e facciano passare in secondo piano i motivi profondi delle proteste, abbiamo sentito la necessità di dimostrare che noi quei motivi non li abbiamo dimenticati.

La scuola dovrebbe fornire ai giovani gli strumenti e gli sti-moli affi nché essi si possano formare come cittadini responsabili dotati di pensiero critico. Tuttavia, nella gran parte delle nostre classi ci sono trenta studenti o più: non c’è tempo di fermarsi, approfondire, discutere o confrontarsi; bisogna andare avanti, interrogare e verifi care se si vuole portare a termine il vastissimo programma ministeriale. Ci rimettiamo noi studenti tanto quanto i professori, a cui ci sentiamo davvero molto vicini in questo momento estremamente critico anche per loro. Il problema è che la scuola pubblica, tagliata e riformata all’inverosimile, non solo non ci fornisce gli strumenti per sviluppare la cosiddetta “coscienza critica”, ma mortifi ca quella di chi riesce a crearsene una da solo. Ci sentiamo sottovalutati e non valorizzati. Stiamo assistendo infatti al lento smantellamento delle borse di studio per gli allievi meritevoli, costretti quindi a fuggire all’estero. Ma se tutte le giovani menti brillanti fuggono altrove, chi resterà qui a cambiare questo Paese? Stiamo assistendo inoltre all’enorme dispendio di denaro dello Stato in spese superfl ue, come quelle per l’informatizzazione dell’istruzione, quando moltissimi edifi ci scolastici non sono in sicurezza e vi sarebbero quindi investimen-ti molto più urgenti da effettuare da parte delle Province. L’inno-vazione tecnologica e digitale è di per sé un valore positivo cui non ci opponiamo, ma ora come ora non si può considerare una priorità. Vogliamo un cambiamento reale, non una regressione. Noi, giovani studenti terribilmente preoccupati per il nostro futuro e disposti ad impegnarci per prenderlo in mano e renderlo degno d’esser vissuto.

*Gli studenti dell’I.I.S. “Concetto Marchesi” occupato (sede Fusinato)

L’Intervento

Gli studenti del Fusinato - Marchesi di Padova*

Per il futuro della scuola indignarsi non basta

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Page 9: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

999Mira

Sempre più sono le persone che fini-scono nei guai perché trovate a rubare cibarie negli scaffali dei negozi. Un fe-

nomeno noto anche all’Ascom del compren-sorio. Le forze dell’ordine e le associazioni dei commercianti hanno registrato infatti nei primi 10 mesi del 2012 oltre un 25% in più i furti fatti nei negozi della Riviera. “I furti per necessità – spiega Adelino Car-raro presidente uscente dell’ Ascom della Riviera insieme al nuovo presidente Ennio Materazzo – sono aumentati ad un ritmo impressionante. I negozi più presi di mira

sono i supermercati, i negozi alimentari, ma anche rosticcerie, frutta e verdura. C’è an-cora chi ruba capi di abbigliamento, ma è il settore dei negozi di generi alimentari quello che risente di più di questo fenomeno“. Car-raro fa capire che molti esercenti nemmeno denunciano le persone nonostante le scopra-no a rubare fra gli scaffali. Per capirci se un tempo i furtarelli di mercanzie erano dai 20 ai 30 all’anno nel 2011, ora sono dai 30 ai 40. Gli autori? Per il 70 % italiani secondo i racconti di tanti commercianti dell’area dei 10 comuni. “Molti commercianti si rendono

conto che a rubare sono dei loro clienti abi-tuali- dicono Carraro e Materazzo. Si scopre che a portare via formaggio prosciutto e salami sono spesso anziani con pensioni da 500 euro al mese, che non ce la fanno ad andare avanti, padri o madri divorziate sen-za lavoro, giovani disoccupati, e ovviamente anche l’immigrato che però fa fagotto sem-pre più verso il paese d’origine se vede che qui in Italia la situazione diventa sempre più insostenibile”. I commercianti nella maggio-ranza dei casi non fanno nemmeno denun-cia“. “Le denunce arrivano per lo più quando

“i ladri per necessità” vengono scoperti nei supermercati, - specificano dall’Ascom - con dipendenti che agiscono d’ufficio per ordine delle direzioni centrali. Ciò invece non succe-de quasi mai con il negoziante di quartiere che chiede alla persona scoperta semmai, di non ripresentarsi più in negozio. Sono per-sone conosciute, infatti, che mai fino ad ora si erano comportate come dei ladri, ma che ora lo fanno perché mancano i soldi”. Spes-

so sono le stesse forze dell’ordine nell’area della Riviera e del Miranese che suggerisco-no di non procedere con denunce, visto che non si tratta di furti per arraffare e fare soldi. Sull’aumento dei furti è stato chiaro infine in un incontro fatto a Mira il Prefetto di Vene-zia Domenico Cuttaia, che ha parlato di una diminuzione dei reati ma di un sostanzioso aumento dei furti. Fra questi, anche quelli cosiddetti “di necessità”.

di Alessandro Abbadir

L’Ascom ha registrato, nei primi 10 mesi del 2012, un 25% in più dei furti fatti negli esercizi del comprensorio

Sicurezza Sempre più persone disperate rubano nei negozi

Aumentano i furti per necessità

Un furto in negozio

La Lega Nord di Mira ha eletto il nuovo segretario. Denis Gennari, dopo i 2 mandati previsti dalla statuto, subentra Stefano Deppieri, 54 anni, commerciante di Mira Porte.

Deppieri conosciuto ed apprezzato da molti cittadini miresi è stato eletto con voto unanime da parte di tutti i militanti di

Mira. “Sono felice ed orgoglioso - dice Deppieri - della fiducia dimostrata. Mi aspetta un lavoro duro visto che la Lega Nord deve recuperare credibilità ritornando a parlare ai cittadini. Fa-remo opposizione costruttiva alla maggioranza grillina di Mira, senza nessun pregiudizio ma eventualmente portando avanti istanze comuni, consapevole del fatto che come cittadini di Mira siamo stritolati dai tagli del Governo Monti e dai danni provocati da 60 anni di amministrazione di sinistra”. Nella se-

rata dell’elezione, c’erano Paolo Pizzolato, segretario provin-ciale, e Giovanni Furlanetto, Consigliere Regionale, quando è stato eletto il nuovo Direttivo di Sezione. Ne fanno parte Marco Volpi, Luca Sattin, Denis Gennari e Barbara Rustici. Insomma un cambiamento anche ai vertici del Carroccio, dopo il risul-tato deludente alle comunali. Resta invece ancora confusa la situazione nel Pdl locale in attesa delle primarie che un giorno Berlusconi vuole, e l’altro disdice. A.A.

lega nord, Stefano deppieri nuovo Segretario

Politica

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10 Campolongo101010 Campolongo

A novembre è scoppiata a Bojon, la guerra dell’antenna. Il motivo del contendere è stata la decisione del sin-

daco Alessandro Campalto, presa con una delibera di giunta, di piazzare un’antenna per la telefonia mobile in via Petrarca, nel parcheggio del campo sportivo di Bojon. E’ scoppiata subito la contestazione da parte dei residenti ed esponenti del suo stesso partito. Una contestazione che ha costretto il primo cittadino a fare dietrofront. Cam-palto ha comunque cercato di spiegare, ma non è bastato. “Questa decisione è la conseguenza di una modifica di un re-golamento comunale che a maggio dello scorso anno, – spiega – è stato modificato all’unanimità con il voto favorevole anche del Movimento 5 Stelle. Ho preferito come comune, cedere l’area per l’installazione, per evitare che andasse ad un privato. In questo modo sarà più facile controllare le emissioni con verifiche periodiche”. Il giorno in cui l’antenna 3 - Eriksson doveva essere piazzata è scoppiato il finimondo. La prote-

sta dei residenti una quarantina di persone, di fatto ha impedito che l’antenna fosse collocata. I residenti hanno cominciato a camminare e a correre su e giù per la stra-da, che è un senso unico, per quasi un’ora, ostacolando l’entrata degli operai, che do-vevano collocarla sul basamento. Gli stessi sono stati ostacolati e sono subito venuti a dei diverbi con i residenti. Per evitare liti sono stati chiamati sul posto i vigili urbani. Ma anche in questo caso i residenti si sono messi di traverso sulla strada, impedendo il passaggio dei camion. A questo punto, per evitare il caos, sono arrivati sul posto il sindaco Alessandro Campalto e l’assessore all’Urbanistica Giancarlo Fanton. “Viste le reazioni della popolazione altamente con-trarie al collocamento dell’antenna sopra il quartiere di via Petrarca – ha spiegato il sindaco Alessandro Campalto – siamo in-tenzionati ad andare incontro alle esigenze dei richiedenti e spostare l’antenna in un altro sito, in una zona insomma con meno densità abitativa”. Resta aperto, però, con

questo cambio di decisione, la questione delle penali da pagare all’azienda che aveva già avviato i lavori con la gettata del basa-mento di calcestruzzo. Il sindaco ha cercato di bloccare eventuali rivalse. Critico contro l’atteggiamento del sindaco il segretario del Pd di Bojon Antonio Paggiarin.“Questa retromarcia imposta dalla gente al sindaco – spiega il segretario del Pd Antonio Pag-giarin – gli sia di lezione. Campalto prima di agire senta la gente. Speriamo che da questa decisione e successiva retromarcia,

non ne derivi un danno erariale all’ente”. Una vittoria completa dei comitati insomma. Gli stessi comitati capeggiati da Mirco Gobbi hanno presenziato in massa al consiglio co-munale in Municipio contestando con la loro presenza la scelta del comune di piazzare in quel posto. Hanno poi incontrato il sindaco in una assemblea ad hoc, in cui hanno rice-vuto promesse che l’antenna sopra il quar-tiere di via Petrarca non verrà più collocata. Sono state presentate in comune centinaia di firme.

di Alessandro Abbadir

La Giunta ha preso la decisione per evitare che l’impianto fosse collocato in area privata

Ambiente I cittadini infuriati fanno fare retromarcia al sindaco Campalto

Antenna di Bojon, vince la protesta

L’immagine di una antenna per la telefonia mobile

E’ stato dato il via ufficiale a novembre, al cantiere dei lavori per realizzare il progetto di Affari Puliti chiamato “Il

Giardino della Legalità”: ritorno alla società civile, famiglie e bambini dell’area verde dell’immobile sequestrato alla Mala del Brenta. Il recupero dell’immobile sequestra-to è stato promosso in collaborazione con il Comune di Campolongo Maggiore, la Na-zionale Cantanti e Veneto Agricoltura e dai Collaboratori Speciali, Stampa Veneta Insie-me. Durante la presentazione sono interve-nuti il sindaco Alessandro Campalto, Marino Milani, presidente di Affari Puliti, Salvatore Mazzocca, presidente dell’Associazione Arti-giani e Piccole Imprese “Città della Riviera del Brenta” e Giorgio Volpato, presidente di Stampa Veneta Insieme. Con l’occasione è stato presentato nei dettagli il progetto - tec-nico denominato “Mettiamoci una pietra so-pra e … non solo” realizzato dall’architetto Maurizio Spezzati di Campolongo. Significa-

tivo esempio di riconfermata collaborazione è stata la consegna dalle mani di Mazzoc-ca a quelle di Milani, di un assegno pari a 2.000euro. L’importo è uscito dalla raccolta fondi per il Giardino della Legalità maturata grazie alla Cena Gala, di tarda estate, pro-mossa dall’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Città della Riviera del Brenta a Villa Widmann a Mira. Con l’ occasione il sindaco ha segnalato l’idea di destinare il Giardino a privati ed associazioni interessate ad attività di servizio sociale come pet terapia, centri estivi in collaborazione con Libera, orto terapia, spazi per esibizioni ed esposizioni artistiche. La mattinata di presentazione si è conclusa con l’auspicio di tutti i presenti di ritrovarsi nella futura area verde del Giardino della Legalità che, insieme ad Affari Puliti, si sta proiettando a diventare per Campolon-go, la Riviera del Brenta, la Saccisica e tutto il Veneto, un riconosciuto simbolo dell’anti-mafia sociale.

AFFARI PUlITI GIARDINO DEllA lEGAlITà

S.H.

“Il nuovo regime Iva per cassa e l’apprendistato in azienda”. Questo il titolo del convegno di Informazione – Forma-zione organizzato dall’Associazione Artigiani e Piccola

Impresa “Città della Riviera del Brenta“ che si è tenuto a Dolo e a cui hanno partecipato decine di aziende della Riviera tantissime dall’area di Vigonovo e Fossò e Campolongo. “In questo conve-gno – spiega il segretario dell’associazione Franco Scantamburlo – sono state introdotte tutte le più importanti attività relative al nuovo regime di Iva e all’apprendistato illustrandone in particolar modo i vantaggi e le opportunità per le aziende artigiane e le piccole e medie imprese”. Fra i relatori il dottor Vittorio Comerci commercialista dell’Associazione che ha spiegato il nuovo regime Iva per cassa, e il dottor Giorgio Chinellato che ha parlato dell’ap-prendistato in azienda. “L’Iva per cassa per i soggetti con volume

d’affari sino al massimo di 2 milioni di euro ha trovato attuazione con l’approvazione del recente decreto - ha detto il dottor Comer-ci. È la prima buona notizia della norma, in quanto il costo e le difficoltà di accesso al credito rendono estremamente oneroso per le piccole e medie imprese, considerare immediatamente esigibile l’imposta addebitata in fattura al cliente. Il nuovo regime decorre dal 1° dicembre 2012 e si sostituisce all’Iva per cassa vigente fino al prossimo 30 novembre per i contribuenti con volume d’affari non superiore a 200.000 euro. Il regime può essere utilizzato per le operazioni effettuate dal 1° dicembre 2012. Possono optare solo i contribuenti, esercenti attività d’impresa, arte e professio-ne, che nell’anno solare precedente hanno realizzato, o in caso di inizio di attività, prevedano di realizzare, un volume d’affari non superiore ad euro 2 milioni”. Importante interesse riscuote la figu-ra dell’apprendista nelle piccole imprese della Riviera soprattutto quelle calzaturiere dell’area ovest, ed edili da Campolongo Mag-giore. A maggio 2012 è stato firmato un accordo interconfederale sull’apprendistato nel settore artigianato. “La trattativa interconfe-derale – ha affermato il presidente dell’Associazione Artigiani della Riviera del Brenta - Confartigianato, Salvatore Mazzocca – si è chiusa positivamente. Ha prevalso la posizione, riguardo la tutela della peculiarità dell’apprendistato nell’artigianato. E’ stata garan-tita la possibilità di utilizzo di questo tipo di istituto per cinque anni, a salvaguardia delle durate attualmente previste dai contratti collettivi nazionali di lavoro”. La formazione aziendale non potrà essere inferiore alle 80 ore medie annue. Il piano formativo dovrà essere redatto entro 30 giorni dalla stipula del contratto di lavoro. Ci sarà un bilancio delle competenze formative. Su queste procedu-re l’Associazione ha attivato uno specifico servizio di accompagno per le aziende che vorranno attestare in maniera certa e sicura l’attività formativa dell’apprendista”.

economia

ARTIGIANI

lE AZIENDE PUNTANO SUll’APPRENDISTATO

A.T.

Un’apprendista in un’azienda del comprensorio

La formazione non potrà essere inferiore alle 80 ore medie annue

L’inizio dei lavori

La Regione mette a disposizione an-che a Campolongo somme di dena-ro a favore dei migliori progetti nel

campo del cinema, del lavoro, del volon-tariato e della musica, proposti da giova-ni dai 15 ai 35 anni. C’è la possibilità di avviare una nuova attività imprenditoria-le, realizzare la sceneggiatura di un film, realizzare un brano musicale in omag-gio ad un gran poeta veneto e creare iniziative solidali a favore della propria comunità, e per quest’ultimo progetto il Comune si propone come capofila Per informazioni sulle modalità di partecipa-zione e sulle scadenze (diverse a secon-da dei bandi), si possono consultare le bacheche telematiche del comune. Per ulteriori informazioni contattare l’ufficio cultura telefonando allo 049/5849134 o inviando una e-mail: [email protected]

neWS

Socialefondi per i giovani

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Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Vicini ai cittadini per Un comUne più bello e ViVibile

Al via i lavori di costruzione della nuova scuola elementare di Campolongo Maggiore. Ad inizio ottobre è stato aperto il cantiere, come prevede il contratto stipulato tra il Comune e la ditta ITI Im-presas Generale Spa di Modena, a cui sono stati af-fidati i lavori. Il nuovo edificio scolastico, sorgerà ad est del campo da calcio, in un’ampia area a cui sarà possibile accedere da via Casolo, che con l’oc-casione sarà completata nel tratto oggi mancante, permettendo così la percorribilità da via Roma a via Veneto e viceversa. I parcheggi di lottizzazione esistenti consentiranno di dare adeguata risposta alle esigenze dei genitori che accompagneranno i loro figli a scuola con i mezzi privati, mentre l’area

di pertinenza del plesso scolastico sarà destinata a verde, con la posa di piante ornamentali e ad alto fusto e sarà adeguatamente attrezzata per le atti-vità esterne e ricreative. L’edificio scolastico, che si sviluppa su un unico piano sarà realizzato con la tecnologia più avanzata e rispondente ai moder-ni criteri didattici. L’ambiente interno avrà gran-di spazi molto luminosi in virtù della consistente superficie vetrata, che alleggerisce la struttura del fabbricato. L’andamento ondulato del tetto della scuola, infine, darà movimento all’edificio che si sviluppa su due elementi tenuti insieme dall’atrio d’ingresso. Nell’edificio sono dislocate 8 aule che accoglieranno le singole classi e 2 aule per le atti-vità in comune, una piccola palestra con chiusura mobile, una biblioteca e una sala mensa. Tutti gli spazi rispondono pienamente ai parametri didattici che la legge prescrive (rapporto alunni superficie, luminosità, ecc.) e a quelli igienico-sanitari e di sicurezza. I materiali usati sono all’avanguardia, come pure l’impiantistica, che prevede, in parti-colare per quanto riguarda il riscaldamento, l’im-pianto a pavimento diviso aula per aula, in modo

da consentire l’ottimizzazione dei consumi energe-tici. In caso di rottura si potrà intervenire nella sola zona del guasto senza interrompere la continuità del servizio di tutta la scuola. L’energia è prodotta da pannelli solari che saranno collocati sul tetto del fabbricato tramite la posa di elementi nastriformi e non rigidi, tali da seguire l’andamento ondulato della copertura. Inoltre sono stati previsti specifi-ci interventi di adeguamento della struttura ad una classe sismica superiore a quella prevista dalla at-tuale normativa, in modo da mettere in assoluta si-curezza le persone e gli ambienti qualora si doves-sero verificare fenomeni come quelli che abbiamo purtroppo subito la scorsa primavera. Insomma, alla fine, avremo una gran bella scuola moderna, sicura e al passo coi tempi, che sarà dotata delle migliori e più recenti tecnologie informatiche e dei più aggiornati strumenti didattici: non solo com-puter, ma anche lavagne interattive multimediali (LIM), connessioni di rete in ogni classe e possibi-lità di accesso ad internet. In tempi economicamen-te difficili come quelli attuali, realizzare un’opera come questa per il nostro Comune comporta uno

Le aliquote definitive per l’anno 2012 sono state approvate dal Consiglio Comunale con la delibera n. 20 dello scorso 28 maggio. La delibera fissa inoltre allo 0,96% l’aliquota IMU per le seconde case, per gli altri tipi di immobile e per i terreni. Aliquota allo 0,55% per l’abitazione principale e sue pertinenze, prevedendo nel contempo una serie di age-volazioni:

aliquota dello 0,40% per gli anziani e i malati che vivo-• no nelle case di cura,aliquota agevolata dello 0,40% per proprietari invalidi • civili al 100%, o proprietari che risultano avere all’in-terno del nucleo familiare disabili al 100%;aliquota agevolata dello 0,40% sull’abitazione prin-• cipale anche per coloro che risultano avere un valore ISEE del nucleo familiare inferiore a € 7.500,00;

La quota da destinare allo Stato è rimasta fissata allo 0,38%.Per agevolare i cittadini nel calcolo dell’importo dovuto, sul sito www.comune.campolongo.ve.it è a disposizione un ap-posito programma. Il termine per il pagamento dell’ulti-ma data è stato fissato per lunedì 17 dicembre 2012. AT-TENZIONE. Poiché a breve il Governo potrebbe assumere nuove disposizioni in merito alle modalità e ai termini di pagamento, si consiglia di controllare eventuali aggiorna-menti sul sito www.comune.campolongo.ve.it.

imU: aliQUote, aGeVola-Zioni, come paGare.

INIZIA IL PROGETTO DI PUBBLICA UTILITA’ Anche quest’anno è stato approvato da parte della Regione del Ve-neto il progetto di pubblica utilità presentato dai servizi sociali di Campolongo Maggiore. Il progetto ha sia una valenza sociale, in quanto verranno impiegate 6 persone disoccupate e prive di alcun ammortizzatore sociale indicate dai servizi sociali, sia una ricaduta positiva per la collettività in quanto i lavoratori svolgeranno attività di pulizia delle caditoie stradali e manutenzione del verde pubbli-co. Si confermano quindi gli sforzi di questa Amministrazione Co-munale nell’adottare tutte le iniziative utili ad attenuare il dramma della perdita del lavoro, e ad attrarre le possibili risorse economiche messe a disposizione da altri enti per destinarle a questo scopo, a vantaggio dei cittadini di Campolongo.

Dal prossimo anno anche gli uffici comunali del Comune di Campolongo Maggiore, come quelli di gran parte dei Comuni della Riviera del Brenta, osserveranno l’orario di apertura su cinque gior-ni, con la chiusura al sabato. L’Amministrazione Comunale ha infatti deciso di uniformarsi riorga-nizzando i propri servizi, nell’intento di essere più vicino ai cittadini aumentando gli orari di apertura al pubblico degli sportelli, che saranno così aper-ti anche il giovedì pomeriggio fino alle 19, con un aumento settimanale dalle attuali 165 ore alle future 218 ore. In questo modo chi verrà in Muni-cipio troverà sempre tutti gli uffici aperti, e potrà rivolgersi a chi di interesse con evidenti risparmi di tempo. Novità anche per quanto riguarda il ri-cevimento del sindaco, che sempre per facilitare l’incontro con i cittadini ha deciso di trasferirsi, il sabato mattina, presso la Biblioteca di Bojon. E dunque dal prossimo anno chi vorrà parlare con gli amministratori potrà farlo anche a Bojon, il sabato dalle ore 9.30 alle ore 12.30 in Biblioteca. Insomma, come recita lo slogan, vicini ai cittadini per un comune più bello e vivibile.

DAL PROSSIMO ANNO NUOVO ORARIO DI APERTURA DEGLI UFFICI COMUNALI

sforzo enorme. Se non si fosse perso tanto tempo in discussioni improduttive, oggi avremmo già la scuola realizzata e l’impegno economico sarebbe stato molto meno pesante per il nostro Comune. Oggi grazie alla determinazione di questa Ammi-nistrazione i lavori sono finalmente partiti.

iniZiati i laVori di coStrUZione della nUoVa ScUola di campolonGo

Ancora Assieme. Questo è il titolo della nuova mostra d’arte che sarà allestita prossimamente presso la sala consiliare del municipio a Campolongo Maggiore. E’ un’occasione per rivedere le opere di tre noti artisti del nostro ter-ritorio: Stefano Baschierato, Angelo Maron e Lucio Zatti. Stefano Baschierato, morto nel luglio del 2000, ha lasciato nei nostri paesi un forte ricordo (monu-mento ai caduti di Liettoli, statua della rotonda vici-no al cimitero di Campolongo e altre), grazie alle sue opere vicine alla civiltà contadina e alla vita dei nostri paesi. Un vero racconto dei tempi di una volta quando si viveva a contatto con la natura e gli animali. Angelo Maron, pittore ottantenne di Pontelongo, le cui opere sono caratterizzate da sempre da un tratto espressioni-stico e dall’uso di materiali non abituali come il sac-co di juta che diventa forma espressiva. Lucio Zatti, nostro concittadino, autore del monumento ai caduti di Campolongo Maggiore e, per restare nella nostra zona, gli altorilievi eseguiti per il santuario della Ma-donna delle Grazie di Piove di Sacco. Ama tradurre in arte tutte le tematiche che riguardano la figura umana con opere in bronzo, pietra ed ceramica. Continua in questo modo l’iniziativa di utilizzare degli spazi non convenzionali per mostre d’arte, con l’obiettivo di av-vicinare i cittadini alla fruizione dell’opera frutto del talento artistico di persone, che sono espressione del nostro territorio.

ancora aSSieme. nUoVa moStra d’arte in mUnicipio

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Una scoperta sensazionale a Lova di Campagna Lupia: un santuario di epoca romana ampio 30 metri per

45 metri a pochi passi dalla laguna e lungo l’antico alveo del Medoacus (Brenta). Il santuario, è un recinto sacro a cielo aperto, sorto a ridosso di un sito preesistente di cultura paleoveneta. Per quello che è stato trovato sarà creato un museo ad hoc pro-prio a Lova. Ma di cosa si tratta? Si tratta di un complesso architettonico che sarebbe stato costituito da diversi edifici, porticati aperti su una corte centrale interna e af-fiancati da uno spiazzo. La scoperta è stata fatta dalla campagna di scavi voluta dal comune di Campagna Lupia insieme con la Soprintendenza dei Beni Archeologici del Veneto e l’associazione Ristar Veneto Onlus e tanti sponsor locali.

A spiegare cosa si è scoperto ad ottobre sono stati direttamente il soprintendente, il dottor Alessandro Asta, e il direttore degli scavi, il dottor Rosario Salerno. Ad aiutare i tecnici anche molti volontari dell’associa-zione archeologica Mino Medoacus che hanno da anni le conoscenze giuste in questo settore. ”A Lova – ha spiegato il soprintendente - sono frequenti da tempo i ritrovamenti archeologici nella zona che si trova ad ovest del fiume Cornio, ai margini della Laguna di Venezia. Ritrovamenti che avevano spinto la soprintendenza archeolo-

gica del Veneto ad effettuare una serie di prime indagini conoscitive di tipo geofisico fin dal 1990”. Il direttore dello scavo va ancor più nel dettaglio della scoperta. “A questo primo intervento a partire dal 1991 e fino al 1998 – dice Salerno – sono seguite poi diverse campagne di scavo. L’ultima durata tre settimane ad ottobre di quest’anno, ha rilevato l’esistenza di un complesso architettonico monumentale di notevoli dimensioni. Sulla base dei reperti rinvenuti in particolare di bronzetti figurati riferibili a stipi votive, questo complesso è stato riconosciuto come un luogo di culto attivo fra il II secolo a.C e il I a.C”. All’ester-no dell’area sacrale a pianta rettangolare e con un porticato sono state individuate del-le fosse, legate ad una fase di seppellimen-to rituale. Fosse contenenti concentrazioni di ossa di animali, ceramiche frammenti di collante dei bracciali di bronzo. E’ sta-to rinvenuto anche un monolito di calcare finemente decorato e i resti di un pozzo di epoca romana. “Questo santuario di chiara origine romana – ha spiegato il direttore

di Alessandro Abbadir

Si tratta di un recinto sacro a cielo aperto, sorto a ridosso di un sito preesistente di cultura paleoveneta

Territorio Straordinaria scoperta del gruppo Ristar finanziato da sponsor locali

Un santuario di epoca romana a Lova

Una ripresa aerea dell’area degli scavi

degli scavi – era posto alla foce di uno dei rami del Medoacus, l’antico Brenta, ed è certamente da porre in collegamento con il capoluogo del comprensorio dell’allora città di Patavium ora Padova“. Entusiasta della scoperta il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri che annuncia che i reperti fin dall’inizio del prossimo anno saranno collo-cati all’interno dell’ex scuola elementare di Lova in viale San Marco. “Si tratta di una scoperta importante – dice – per questo siamo pronti a realizzare nell’ex scuola elementare di Lova un museo che raccolga questi reperti. Reperti che andranno ade-guatamente catalogati e conservati”.

Dopo la crisi il rilancio. La Prearo Lampadari dopo l’accordo trovato con i sindacati, vede un futuro più

roseo. La titolare, Valentina Prearo ha spiegato le strategie dopo la crisi. “Abbiamo investito – ha detto – sulla realizzazione di un sito on line molto specializzato, e ad accordi con mobilieri di tutta Italia. Il nostro è un prodotto artigianale e industriale di altissima qualità. Abbiamo accordi in essere per importanti progetti di illuminazione di palazzi e castelli con gli architetti della casa reale spagnola, principi sauditi e magnati dell’energia russi”.

Ci sono già ordinativi per grosse realtà economiche della Corea e del Giappone. Questo restyling alla Prearo Lampadari è potuto avvenire modifican-do completamente il target di riferimen-to come clientela, molto elevato, cioè di lusso ed extralusso. La situazione della Prearo Lampadari, che si trova a Lughet-to di Campagna Lupia, era fino ad ora preoccupante. Dall’ottobre del 2011 i dipendenti si sono ridotti da 25 a 16. A settembre è stato siglato un accordo che prevede la cassa integrazione straordi-naria a rotazione per tutto il personale dipendente. Gli operai saranno saldati entro Natale. Nel 2013 tutti torneranno al lavoro.

la prearo punta al futuro

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8 dicembreMercatino Natalizio a Salzano8-9 dicembreMercatini di Natale a Noale 9 dicembreBotteghe e Sapori a Scorzè22 dicembreIl Filò a Cappelletta di Scorzè23-26-30 dicembre e 6 gennaioLa casa delle fiabe e il Giardino incantato a S. Maria di Sala1°gennaioCapodanno ibernista Lido di Venezia5 gennaioPanevin a Scorzè 5 gennaioPirola Parola a Noale6 gennaioCorsa dea befana a Lido di Venezia

Venerdì 14 dicembre 2012ore 10.30 - 1a Festa dell’AlberoSabato 22 dicembre 2012ore 14.00 - La Scuola in Festaore 20.30 - Saggio natalizio delle associazioni sportiveDomenica 23 dicembre 2012ore 10.00 - Mercatino di Natale e Babbo Natale in piazzaore 17.30 - Concerto Gran Galà di NataleMercoledì 26 dicembre 2012ore 17.00 - Concerto di Natale – Lupia Jazz OrchestraVenerdi 28 dicembre 2012ore 19.30 - Serata di Degustazione di Prodotti Tipici LocaliDomenica 6 gennaio 2013ore 16.00 - “Bruxa ‘a vecia”

Venerdì 14 dicembre 2012Venerdì 14 dicembre 2012Venerdì 14 dicembre 2012Venerdì 14 dicembre 2012Venerdì 14 dicembre 2012

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La casa di riposo di Camponogara si farà. Con l’inizio dell’anno nuovo si cominceranno i lavori per la realizza-

zione della struttura bloccati a causa del sequestro dell’area, e che vedrà processati alcuni impiegati dell’ex amministrazione comunale. Secondo l’accusa l’ex sindaco Desiderio Fogarin e due tecnici comunali avrebbero violato le norme del Piano di assetto territoriale intercomunale, in cui si prevede che la pianificazione urbanistica approvata conservi efficacia unicamente per le parti compatibili del Piano regolatore del Comune al Pati. Inoltre, i tre, avrebbe-ro violato anche le norme che impongono ai dipendenti pubblici l’obbligo di evitare situazioni di incompatibilità e agli ammi-nistratori pubblici l’obbligo di astensione dalla discussione e dall’approvazione di delibere in presenza di un interesse pro-prio o di quello di parenti. Comunque, gli ultimi fatti riguardanti l’approvazione del progetto e della variante sono in via di ultimazione, infatti, il 2 ottobre scorso è

stata fatta l’ultima conferenza servizi de-cisori con tutti gli enti che hanno interessi su quest’ultima: la Provincia di Venezia, il Comune e la Regione Veneto (direzione servizi sociali) che hanno mandato i loro pareri. Questa conferenza servizi ha appro-vato il Pati (piano assetto del territorio e piano intervento) approvando le varianti e il progetto. Ogni ente ha dato parere favorevole, e il progetto definitivo è stato pubblicato; sarà poi ratificato in consiglio comunale probabilmente a dicembre. “Il progetto è già esecutivo – dice Gianpietro Menin sindaco di Camponogara – la ditta proprietaria darà il via ai lavori. Per quanto riguarda i problemi legati all’amministra-zione precedente io non entro in merito, il mio interesse è stato quello di supportare l’iter perché la questione si risolvesse pri-ma possibile, mi sono interessato solo al fatto che si sbloccasse la parte urbanisti-ca”. Il cantiere è stato chiuso prima che ini-ziassero i lavori, le murature non sono mai partite ma se consideriamo che il distretto

sanitario e la caserma di polizia, nello stesso comune, sono stati realizzati in un anno c’e da sperare bene per la fine del 2013. La casa di riposo avrà le dimensioni di un piccolo ospedale: 120 posti letti per i disabili gravi e altri 30 posti dedicati ai non convenzionati; inoltre ci sarà una mensa interna e le palestre per la riabilitazione. La struttura, tra medici e personale vario, porterà un centinaio di posti di lavoro nel comune di Camponogara; risorsa fonda-mentale in un momento come questo dove il lavoro scarseggia. Il sindaco Menin

crede moltissimo nella casa di riposo vista la situazione attuale dell’economia e vista l’età degli abitanti e crede che servirà an-cora di più per il futuro. La realizzazione della struttura comprende anche altri lavo-ri: la messa in sicurezza di via Premaore con la realizzazione del marciapiede e la sistemazione dell’illuminazione. Un’opera che collegherà la casa di riposo al centro del paese. Tra i lavori già eseguiti è stata sistemata l’idraulica della zona e lo scavo dei fossi. Grazie ai quali quest’area non è più andata sottoacqua.

di Roberta Pasqualetto

Avrà le dimensioni di un piccolo ospedale: 120 posti lettoper i disabili gravi e altri 30 per i non convenzionati

Sociale Una svolta dopo la bufera dei mesi scorsi

La casa di riposo si faràIl comune di Campo-

nogara è un comu-ne virtuoso e porta

a casa 670mila euro dal governo Monti. Di cosa si tratta? Di un contributo straordinario che ha premiato il Comune guidato dal primo cittadino Gianpietro Menin. In sostanza il Comune, attraverso l’as-sessore al Bilancio Antonio Fusato e alla respon-sabile del settore finanziario Sandra Mozzato, hanno ceduto allo Stato dei maggiori margini sui limiti del patto di stabilità che si verranno a creare entro dicembre 2012 in seguito alla ces-sione delle reti gas. Tutto questo per un importo di circa 750mila euro che però, non potrebbe essere speso dal Comune, in quanto finirebbe in conto capitale ed entrerebbe a far parte del nuovo esercizio finanziario. Con la richiesta al governo grazie alla nuova legge introdotta, Camponogara è riuscito ad allargare il patto di stabilità. Una scelta che può fare da battistrada a molti Comuni del Veneto che hanno le casse comunali con soldi che non possono spendere. A livello nazionale va ricordato, che sono stati stanziati circa 500 milioni che però, per il mo-mento, sono stati richiesti da pochissimi enti comunali.

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Bilancio arrivano Soldi dal governo

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26 e 27 settembre 2007, novembre 2010, date che resteranno per sem-pre impresse nella memoria di molti

cittadini della Riviera del Brenta. L’enorme quantità d’acqua caduta in quei giorni di cinque e due anni fa ha messo a nudo tut-ta la fragilità del sistema idrogeologico del territorio rivierasco, causando le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione, con danni ingenti a colture, abitazioni, strade, edifici pubblici. E tanta paura tra la gente. E anche quest’anno la paura è stata tanta a ottobre e novembre, anche se la conseguenze sono state meno evidenti. Fenomeni meteorologi-ci violenti si sono ripetuti anche di recente, trovando impreparata un’area dall’inesti-mabile patrimonio storico-ambientalistico che però è ancora oggi una zona da bollino rosso per quanto riguarda il rischio idraulico, soprattutto a causa dell’eccessiva cementifi-cazione ma anche per reti fognarie e canali di scolo che andrebbero riammodernati e resi più efficienti. E allora, come si sono mossi negli ultimi tempi i Comuni della Riviera del

Brenta per la salvaguardia del territorio? L’a-dozione di un Piano delle Acque è stato il pri-mo importante passo per dotarsi di uno stru-mento utile a definire le criticità dei collettori consortili e delle reti di fognatura bianca. Tra i primi ad adottarlo sono stati i Comuni di Fiesso d’Artico, Fossò e Campagna Lupia: “proprio quest’anno, in collaborazione con il Consorzio Bacchiglione-Brenta, abbiamo completato gli interventi previsti dal Piano delle Acque per prevenire il rischio legato alle precipitazioni intense – spiega il sindaco di Fossò Federica Boscaro –. Purtroppo non abbiamo né risorse né titolo per interventi più strutturati, cosa che invece spetta alla Regione Veneto, che dovrebbbe capire che è necessario attivarsi in tempi celeri per tutela-re i beni e le persone che nel nostro territorio sono in serio pericolo”. Anche il Comune di Dolo ha completato le tappe, nel 2011: “‘Abbiamo mappato la rete scolante di tutto il territorio comunale – ha fatto sapere l’as-sessore all’Ambiente Alessandro Ovizach –. Il Piano delle Acque dovrà però essere

utilizzato, aggiornato e integrato costante-mente, dato che territorio e ambiente, così come gli stessi eventi meteorici, cambiano con una velocità sempre maggiore”. Anche i comuni di Campagna Lupia e Campolongo hanno adottato questo importante strumen-to, mentre c’è ancora qualche problema con il comune di Mira il più popoloso del comprensorio. Tra gli altri Comuni dell’area, Pianiga ha già redatto il Piano, mentre è in fase di approvazione quello di Vigonovo. Resta un problema anche la manutenzione delle rive del Naviglio del Brenta aggredite da piene e dal moto ondoso dei battelli tu-ristici, i Burchielli. Le sollecitazioni al Genio Civile sono continue. Questo è il massimo che possono fare i singoli Comuni. Per mi-tigare le ondate di piena del Brenta e del Bacchiglione serve però di più, e qui i sindaci sono concordi: bisogna completare l’Idrovia Padova–Venezia, come da molto tempo pre-dica l’ingegnere Luigi D’Alpaos, ordinario di Idraulica all’Università di Padova. L’Idrovia, già realizzata per il 65% del totale negli

anni ‘70-’80, se venisse portata portata alla classe V scongiurerebbe con i suoi 400 metri cubi al secondo di portata, le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione, a cui si collega tramite il Piovego e canale Scaricatore, ridi-mensionando di conseguenza il rischio alla-gamenti. “Da tempo il nostro Comune è tra i più accaniti sostenitori del completamento dell’Idrovia Padova-Venezia – spiega il sin-daco di Vigonovo Damiano Zecchinato.

Dobbiamo però attendere ancora una volta i tempi della Regione, che ha commissionato uno studio di fattibilità e ora sembra lo stia valutando. Quello che è certo è che bisogna fare presto, altrimenti i nostri sforzi servi-ranno a poco”. E qui i sindaci chiamano in causa la necessità di un percorso congiunto e concertato tra Regione Veneto-Genio Civile, Provincia di Venezia, Consorzi di Bonifica, Ulss13, Veritas, Protezione Civile e Comuni.

di Antonio Tosi

L’Idrovia, se venisse portata alla classe V scongiurerebbe, con 400 metri cubi al secondo di portata, le esondazioni del Brenta e del Bacchiglione

Territorio Dopo le recenti piene dei fiumi del comprensorio i comuni hanno fatto il punto

Rischio idraulico, resta ancora la paura

L’idrovia di Mira

Interessanti iniziative nelle scorse setti-mane del comitato “Brenta Sicuro”. Il comitato ha organizzato una assemblea

pubblica a Campolongo Maggiore sulle con-dizioni attuali delle rive fiume del Brenta. Un convegno dal quale è emerso che per sistemare le rive del fiume Brenta, ci vor-rebbero circa 20 milioni di euro che non ci sono. “Il nostro comitato è nato da poco - spiega il coordinatore Claudio Giraldo - vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica dell’area della Riviera del Brenta sud sulle problematiche del principale corso d’acqua dei nostri territori. Un fiume, il Brenta, che ha visto verificarsi negli ultimi anni perico-lose frane e smottamenti degli argini e il rischio di cedimenti di fronte a piene consi-stenti. Per non avere risultati simili a quelli dell’alluvione del 1966 che sommerse Liettoli e Campolongo bisogna fare investi-

menti importanti in quest’area in sicurezza idraulica”. Il Comune di Campolongo con il sindaco Alessandro Campalto si è fatto capofila di una quindicina di enti locali del padovano e del veneziano e per questo vo-luto un incontro in comune. L’incontro ha visto come moderatore l’architetto Antonio Draghi, ex candidato sindaco del centrosi-nistra a Vigonovo. Il comitato accoglierà le istanze della popolazione recependo quelle più utili che poi saranno girate a Comuni e soprattutto a Genio civile e regione. Fra le altre iniziative del comitato c’è stata una mostra, fotografica e di documenti, nella sala consiliare di Campolongo. La mostra è stata dedicata alle alluvioni degli ultimi cento anni: dal 1905 a oggi. C’è stato an-che un presidio di attivisti del comitato per ricordare l’anniversario della tragica alluvio-ne del 1966.

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Nel mese di dicembre si terranno una serie di appuntamenti nella Riviera del Brenta, tra conferenze e spettacoli

teatrali. Centro studi Riviera del Brenta e Le-gambiente organizzano due appuntamenti dedicati al territorio: quello di dicembre si terrà venerdì 21 ed è dedicato ad Antonio Gramsci e ai 75 anni dalla sua scomparsa. L’appuntamento è curato da Davide Zuin ed è dedicato alla fi gura di Antonio Gramsci, intellettuale, politico, giornalista, linguista e critico letterario italiano. I suoi scritti, nei quali studiò e analizzò la struttura culturale e politica della società, sono considerati tra i più originali della tradizione fi losofi ca mar-xista. Uno dei suoi contributi principali fu il concetto di egemonia culturale, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l’obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condi-viso. L’appuntamento si terrà alle 20.30 e con ingresso libero, fi no a esaurimento dei posti disponibili. Per gli appassionati di tea-

tro ci sono due spettacoli: uno al Dario Fo di Camponogara e l’altro a Villa dei Leoni a Mira. Al teatro Dario Fo di Camponogara, giovedì 13 dicembre, alle ore 21, Vasco Mirandola presenta Una testa piena di far-falle. Un signore stralunato si lascia andare a sfoghi umorali, medita sulla vita, l’amore, la morte, l’aldilà, l’aldiquà. Ma il senso si prende gioco di lui, si nasconde, le parole si staccano dalle cose, si perdono, i ragio-namenti vanno alla stessa velocità delle si-napsi che fi occano nel cervello e poco dopo sono sparite. Un monologo in equilibrio tra comicità e nevrosi, uno strampalato fanta-sticare che sfi ora i confi ni del surreale ma con poesia, in un turbinio che lascia a terra e nell’aria briciole di umanità. Nel teatro di Villa dei Leoni a Mira, sabato 15 dicembre alle 21, Marta Cuscunà presenta La sempli-cità ingannata. Lo spettacolo racconta una vicenda ambientata nel Rinascimento e più precisamente nel convento Santa Chiara di Udine. Le monache del tempo attuarono una forma di Resistenza unica nel suo gene-

re, perché trasformarono il convento in uno spazio di contestazione, di dissacrazione dei dogmi religiosi e della cultura maschile, con un fervore culturale impensabile per l’u-niverso femminile dell’epoca. L’Inquisizione cercò in tutti i modi di ristabilire un ferreo controllo sul convento, ma le Clarisse resi-stettero per anni, facendosi beffe del potere maschile e creando un’alternativa sorpren-dente, per una società in cui le donne erano escluse da ogni aspetto decisionale politico, economico e sociale. L’argomento è eviden-

temente di grandissima attualità perché il ruolo della donna, non è poi così evoluta vista la sua mancanza nel mondo della politica e dell’imprenditoria, in contrasto e nonostante tutta la lotta del Novecento, molte altre, si legano ancora all’immagine di donna oggetto nel mondo dello spettaco-lo. L’autrice Marta Cuscunà, nel 2009, si è aggiudicata il “Premio Scenario Ustica” con “È bello vivere liberi!”, uno spettacolo con lo stesso fi lo conduttore della Resistenza femminile.

di Roberta Pasqualetto

Giovedì 13 dicembre, Vasco Mirandola al Teatro Dario Fo di Camponogara con “Una testa piena di farfalle”

Appuntamenti Gli incontri nel comprensorio da non perdere questo mese

Cultura, un dicembre pieno di eventi

Una scena dello spettacolo “Una testa piena di farfalle”

Il Gruppo Forma & Colore, in collaborazione con il Comune di Mira, in occasione della tredicesima edizione di “Arti di Natale,”

presenta, a Villa Contarini dei Leoni “Natività. La Grande Pala”: un’unica opera realizzata dalle mani di 16 artisti del gruppo. 19 tele, interpretando l’evento della Natività, cucite as-sieme nel vertiginoso allestimento del direttore artistico Dipriori, realizzano un gigantesco puz-zle di 25 metri quadrati. Pittura e fotografi a, creando singolari giochi di armonie e contrasti, consegnano al pubblico una serie di messaggi che, ricomposti nella Grande Pala, omaggiano il rinnovarsi della vita attraverso la contempla-zione della nascita del Bambino. Completano il percorso una scultura in legno ed una serie di presepi. Le modalità di realizzazione saranno raccontate da un back stage fotografi co e da un video. La guida alla mostra sarà proposta in occasione della vernice dell’evento, sabato 8 dicembre alle ore 16.30, La Grande Pala sarà visitabile dal 5 al 16 dicembre 2012: tutti i giorni 15 - 18; nei giorni festivi ed il giovedì an-che al mattino, 10 - 12.30. Artisti protagonisti dell’evento: Paolo Baroni, Guglielmo Barbetti, Stefano Bettin, Sonia Bevilacqua, Alfredo Ca-stellani, Dipriori, Desirè Favero, Sergio Gavin, Maria Lazzarini, Gianni Libralesso, Beatrice Pilotti, Gianni Rasa, Annamaria Salvadori, Pa-trizia Salvalaggio, Mario Scantamburlo, Simo-ne Semenzato, Alberto Varagnolo, Giovanna Zabeo.

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Assessore provinciale Lucio Gianni, lei è l’assessore alle attività produttive e alle Pro Loco; come sta procedendo il suo lavoro in sinergia con tutte le Pro Loco veneziane?“Le Pro Loco rappresentano l’anima popolare, quella vera e genuina, si stanno impegnan-do tantissimo per la promozione enogastronomica e turistica e nell’ambito della riscoperta delle tradizioni e della riqualificazione culturale... sono soddisfatto del loro operato”. Come si sta con-cludendo questo 2012?

“Durante l’attività annuale le Pro Loco hanno proposto, e stan-no proponendo, molteplici mani-festazioni, feste e sagre per risco-prire le tradizioni della Provincia di Venezia; sono iniziative basi-lari per mantenere cultura, iden-tità, origini a stretto legame con “la propria terra”, per rafforzare lo spirito di appartenenza”. Terra affascinante e unica come quella veneziana... “La provincia di Venezia è un territorio ricco di cultura, arte, creatività; la terra affascina con i suoi prodotti agroalimentari e orticoli. E’ una terra ricca di persone che amano il proprio la-voro e si ingegnano per renderla speciale e irripetibile: siamo la prima provincia turistica del-la penisola! I nostri uomini e le nostre donne quando vanno al di là, quando vanno oltre, quando vanno al sodo, quando amano profondamente la propria terra, il proprio territorio, la NOSTRA storia... ecco che allora offrono anche tempo libero, capacità, conoscenze e professionalità per la promozione... allora entrano a far parte della Pro Loco!... sono la Pro Loco!”.

Il CONSORZIO DELLE PRO LOCO DEL DECUMANO

Augura a tutti i lettori un Buon Natale, un felice anno nuovo e vi da appuntamento alle tante

manifestazioni che si terranno nei mesi di dicembre e gennaio.

Roberto GalloriniPresidente Consorzio del Decumano

MIRANO, NOALE, SALZANO, SANTA MARIA DI SALA, SCORZE’ SPINEA, MARTELLAGO, LIDO/PELLESTRINA

Messaggio pubbliredazionale

Assessore provinciale Lucio Gianni

CONSORZIO DEL DECUMANOSede: Palazzo della Loggia - Piazza Castello, 55 - 30033 Noale (VE) tel. 041 432433 fax 041 5702138 - e-mail: [email protected]

1-2 dicembreMostra del Radicchio a Santa Maria di Sala8 dicembreMercatino Natalizio a Salzano8-9 dicembreMercatini di Natale a Noale 9 dicembreBotteghe e Sapori a Scorzè22 dicembreIl Filò a Cappelletta di Scorzè23-26-30 dicembre e 6 gennaioLa casa delle fiabe e il Giardino incantato a S. Maria di Sala

1°gennaioCapodanno ibernista Lido di Venezia5 gennaioPanevin a Scorzè 5 gennaioPirola Parola a Noale6 gennaioRaduno e corsa delle befane a Salzano6 gennaioCorsa dea befana a Lido di Venezia13 gennaioFesta del Radicchio a Mirano

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2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Grandi opere in provincia di Venezia, il 2013 con la ripresa eco-nomica dovrebbe essere l’anno della ripartenza. Sul tavolo ci sono grandi opere come l’elettrodotto Dolo-Camin, la Romea

Commerciale, l’idrovia Padova-Venezia, la camionabile, l’alta veloci-tà nel territorio del Veneto Orientale e Veneto City fra Dolo e Pianiga. Nel frattempo è stato inaugurato lo scorso ottobre il casello di Meolo Roncade, prima opera del progetto terza corsia. Erano presenti il presidente di Autovie Venete Emilio Terpin, l’assessore regionale alle infrastrutture del Veneto Renato Chisso, il Commissario per l’emer-genza in A4 Riccardo Riccardi, i presidenti delle Regioni del Veneto Luca Zaia e del Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo. “E’ un’opera importante per tutti, segno della capacità progettuale e realizzati-va di questo nostro nord est- ha detto il presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. Un’infrastruttura attesa da oltre trent’anni, che è stata possibile grazie al lavoro di squadra delle istituzioni locali. Un plauso va alle imprese e alle maestranze che hanno concluso l’opera in tempi brevissimi, anzi in anticipo sul previsto, e alla Regione del Veneto per aver saputo dare una risposta concreta alle richieste del territorio. Per la Provincia questo casello vuol dire un collegamento all’autostrada, uno sbocco alla via del mare che si completerà speriamo in tempi altrettanto serrati, e meno traffi co congestionato nella viabilità provinciale ed urbana. La nostra provincia è la prima in Italia per affl usso turistico e un’infrastruttura adeguata è sicuramente un buon biglietto da visita per i turisti che amano il nostro litorale e vi soggiornano volentieri”. Fra le opere in

programma, continueranno anche per il 2013 a gran ritmo, i cantieri del Mose a Venezia. Sempre nel comune lagunare c’è in cantiere la ristrutturazione dell’ex Ospedale al Mare. Nel complesso dell’ex nosocomio del Lido nel 2013 si faranno le bonifi che delle aree inqui-nate. Per l’Hotel Des Bains si attende l’inizio dei lavori di ristruttura-zione per trasformarlo, con 58 residenze alberghiere assistite dagli 80 ai 300 metri quadri di dimensioni, più quattro ville nel parco. Già assegnato anche l’appalto, ma il cantiere non è ancora partito ma nel 2013 prenderà il via. Sulle opere infrastrutturali Veneto City partirà solo nel 2014. E’ in corso infatti la pianifi cazione urbanistica che porterà alla presentazione del Pua (piano urbanistico attuativo) entro giugno 2013. Toccherà poi ai Comuni di Dolo e Pianiga analiz-zare il progetto e approvarlo, e questo processo potrebbe durare da-

gli 8 ai 12 mesi. Il passo successivo saranno i piani edilizi del primo stralcio che interessano circa 340 mila metri quadri sui 748 mila to-tali. Di questi, visto l’indice di costruzione pari allo 0,7, si potranno costruire 240 mila mq. L’area interessata è quella più a ovest visto che sarà vincolata alla realizzazione della

stazione Sfmr. Sull’elettrodotto Dolo – Camin, i cantieri sarebbero già stati avviati, ma sull’opera pende un ricorso che potrebbe farli slittare per diversi mesi ancora. Per l’idrovia Padova Venezia invece, richiesta a gran voce da tutti, invece la regione ha fatto uno studio di fattibilità ma non si è ancora espressa. Per la Romea Commerciale invece si è in alto mare. Mancherebbero i fi nanziamenti pubblici e non ci sarebbero nemmeno quelli privati.

di Alessandro Abbadir

Inaugurato il casello di Meolo – Roncade sulla A4. Veneto City al via nel 2014

Infrastrutture ed interventi Il punto della situazione in provincia di Venezia per il 2013

La crisi rallenta le grandi opere

Sabato 24 novembre si è svolta la XVI edizione della Giornata Nazio-nale della Colletta Alimentare che

ha coinvolto più di 9.000 supermercati di tutta Italia. Grazie al sostegno di 130.000 volonta-ri, provenienti da realtà e associazioni presenti nel territorio, 11.000 circa solo nel Veneto, sono state raccolte 9.622 tonnellate di prodotti alimentari, confermando sostanzialmente, nonostante la crisi, il dato dell’edizione 2011 (9.600 tonnellate). Nel Veneto il dato è in crescita, 694 tonnellate (+4%), e il materiale raccolto verrà distri-buito alle oltre 8.600 strutture caritative convenzionate con la Rete Banco Alimentare. Un gesto così concreto che coinvolge tutta Italia e che è il solo ad unire nello stesso giorno l’intera nazione. Sono spesso piccoli dialoghi o semplici sguardi che riempiono quanti da anni partecipano alla colletta alimentare. “Ancora una volta, l’opportunità di donare tocca le radici della persona – sostiene il presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus Andrea Giussani, - e, contro il pessimismo, rilancia una piccola o grande responsabilità individuale”.

la Giornata nazionale della Colletta alimentarc

la caritÀ non conoSce la criSi anche in veneto

Miriam Vianello

“Romea Commerciale: qualcuno al Governo si è fi nalmente accorto che con i livelli di traffi co at-tuali un Project Financing da 10 miliardi di euro

non sta in piedi. Non bastano nemmeno i Project Bond e la defi scalizzazione. Non se ne sono accorti gli “indignados di palazzo”, il Presidente Zaia e l’assessore Chisso, che vogliono quest’opera “a tutti i costi”. A prendere questa posizione sono Rebecca Ruvoletto e Lisa Causin portavoci del comitato Opzione Zero. Per Opzione Zero ”continuare a sostenere quest’opera “ha qualcosa di diabolico, manca un piano economico-fi nanziario del progetto. Il rischio non è

solo la devastazione ambientale ma anche quello di creare un enorme defi cit pubblico che graverà per anni sulle ta-sche di chi paga le tasse, esattamente come la Tav in Val di Susa”. “La “Romea commerciale - dicono i comitati - è un affare da 10 miliardi di euro che da sola vale quattro volte di più di tutti i progetti contenuti nel nuovo piano regionale delle opere pubbliche appena approvato e che vede la can-tierizzazione di un turbinio di nuove strade e autostrade: Padana Inferiore, Nogara-Mare, collegamento A4-Jesolo, nuova Valsugana, tangenziali Verona-Vicenza-Padova, grande Raccordo Anulare di Padova e Camionabile”. Invece

qualcuno al Governo si è reso conto che un Project Finan-cing da 10 miliardi di euro con questi livelli di traffi co e in tempi di crisi, semplicemente non sta in piedi, a meno di non provocare un “buco” nei bilanci pubblici dello Stato che avrà ripercussioni per molti anni sulle tasche dei contribuenti italiani. Per Opzione Zero le “diffi coltà tecniche” sono in realtà diffi coltà economico-fi nanziarie, manca un piano economico-fi nanziario: il giochetto del project fi nancing per opere di questa portata non funziona più da anni, “nemme-no con il sistema dei Project Bond e della defi scalizzazione del ministro Passera”. Dure le conclusioni “A fronte di un

calo vertiginoso dei dati di traffi co - spiegano Causin e Ru-voletto - si continuano a portare avanti progetti concepiti 15 anni fa, trascurando le infrastrutture esistenti che continue-ranno a rimanere insicure e degradate, come per l’attuale Romea. La Romea Commerciale è un’opera insostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale”. A.A.

I COMITATI “OPZIONE ZERO” ROMEA COMMERCIAlE, OPERA SENZA FINANZIAMENTI

La Romea Commerciale rischia di saltare per mancanza di fondi

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3Spazi aperti

di Ornella Jovane

ADOTTAMISperanza. Femmina giovane, forse meno di 1 anno. Recupe-

rata da un signore che, impietosito dalle sue condizioni, l’ha portata in rifugio. Noi volontari l’abbiamo accolta a braccia

aperte. E’ stata visitata dal veterinario che ha confermato lo stato di denutrizione, ora aspettiamo l’esito degli esami.

Mistica. Femmina, circa 2 anni, taglia medio-contenuta circa kg.10. Mistica è stata salvata da una meravigliosa ragazza che ha notato la piccola sui binari del treno zona sant’Anna di Chioggia. Cerchiamo vecchio o nuovo proprietario. Verrà regolarizzata dal veterinario.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Penelope. Giovane micia di un enorme colonia. Solo 5 mesi - sverminata e vaccinata - da sterilizzare

obbligatoriamente a 6 mesi . Carattere socievole e gestibilissima.

Prima dell’inverno le abbiamo promesso una casetta.

Lello. Meraviglioso gattone nero, circa 4-5 anni. Purtroppo la sua amata proprietaria è stata portata in casa di riposo. Una vicina di casa lo accudisce provviso-riamente. Ma se non trova nessuno a breve per Lello ci sarà la strada. Cerchiamo adozione urgente.

Emergenze pioggia La Provincia prova a fare un bilancio

Sono soprattutto le spiagge ad ave-re subito i maggiori danni derivanti dall’ondata eccezionale di maltempo

che il fi ne settimana del 10-13 novembre scorso ha colpito duramente vaste aree an-che del Veneziano.

E’ ciò che emerge dal dettagliato ren-diconto della Quinta commissione consiliare della Provincia (Ambiente, Ecologia, Caccia, Pesca, Protezione civile e Vigilanza) che si è riunita lo scorso 20 novembre a Mestre, pre-sieduta dal consigliere Diego Vianello, e alla quale hanno preso parte anche l’assessore provinciale alla Protezione civile Giuseppe Canali e il dirigente del servizio Massimo Gattolin.

L’impatto sull’ambiente in seguito alle forti precipitazioni, in concomitanza con l’al-ta marea e la conseguente ondata di piena dei corsi d’acqua è stato registrato in varie parti del territorio - è il risultato dell’analisi compiuta - a cominciare proprio dai comuni costieri, dove si sono verifi cati fenomeni di erosione delle spiagge e dove si sono

ammassate enormi quantià di materiale li-gneo e, più in generale, di rifi uti trasportati dalle piene. Il maltempo, del resto aveva già provocato ingenti danni con le violen-te mareggiate delle settimane precedenti (Chioggia con Sottomarina sono state mes-se in ginocchio dalle piogge del week end di Halloween).

Ci vorranno circa 10-20 milioni di euro per provvedere alla pulizia degli arenili, all’asporto dei rifi uti e al ripascimento delle spiagge. Almeno a quanto risulta da una prima stima.

Il maltempo ha colpito duro anche nell’entroterra: nel Portogruarese e nel San-donatese, nel Miranese e nel Cavarzerano “minacciati” dalla critica situazione dei fi u-

mi Piave, Livenza, Adige e Gorzone, oltre a Brenta, Sile, Dese e Marzenego.

Per fronteggiare l’emergenza sono stati impiegati nell’intero territorio provinciale un’ottantina di volontari della Protezione ci-vile che hanno svolto attività di sorveglianza lungo gli argini dei fi umi in piena, resi più a rischio dalle condizioni di alta marea (quella dello scorso 11 novembre è stata la sesta marea eccezionale in ordine storico) che ne ha ostacolato lo scarico in laguna o in mare.

“La Provincia di Venezia - ha commen-tato l’assessore Canali elogiando il lavoro svolto dalla Protezione civile che ha messo a disposizione uomini e mezzi - ha agito in modo puntuale e tempestivo per dare una risposta concreta alle esigenze di intervento che si sono presentate.

Per quattro famiglie di San Donà di Pia-ve, che hanno le loro abitazioni nell’area golenale del Piave, si è reso necessario lo sgombero. Le dodici persone sono state aiu-tate nelle operazioni di sfollamento dagli uomini della Protezione civile.

O.J.

Maltempo, alle spiagge i danni maggiori Il litorale Veneziano paga il tributo maggiore agli effetti del maltempo che ha pro-

dotto danni per circa 20 milioni. A fare i conti sono i sindaci dei comuni costieri del territorio veneziano all’indomani della prima ondata di maltempo, a inizio novembre,

che ha provocato violente mareggiate che hanno spazzato via migliaia di metri cubi di sabbia. I primi cittadini di Caorle, Cavallino-Treporti, Eraclea, Jesolo e San Michele al Ta-gliamento - mancava Chioggia che ha comunque condiviso iniziativa e decisioni - si sono riuniti all’inizio di novembre per chiedere congiuntamente alla Regione fi nanziamenti straordinari, necessari a ripristinare gli arenili della costa veneziana e a pulirla dai rifi uti che si sono accumulati col maltempo.

A complemento, nel corso dell’incontro si è convenuta la necessità di un’azione comune e condivisa delle città costiere affi nché si studi un sistema risolutorio per la protezione delle coste.

Dopo la seconda ondata di maltempo, lo scorso 12 novembre, il governatore del Veneto; Luca Zaia, si è detto pronto a chiedere lo stato di calamità.

“Abbiamo chiesto, e attendiamo dai sindaci dei terri-tori colpiti dagli eventi di questi giorni - ha affermato - un puntuale monitoraggio dei danni. Andando in giro per il territorio, ho constatato personalmente quanto le fami-glie, le imprese, le aziende agricole e i Comuni siano stati danneggiati”. “È impensabile – ha afferma il presidente – che una Regione come la nostra, che paga prontamente le tasse e in misura molto superiore a quanto le viene restituito, rimanga senza il segno concreto di un aiuto da parte del Governo nazionale. Per questi motivi, appena ricevuta la puntuale risposta delle amministrazioni, la Regione si attiverà anche formalmente per chiedere lo stato di calamità”.

I sindaci del litorale veneziano uniti chiedono alla Regione

“FINANZIAMENTI STRAORDINARI PER RIMEDIARE All’EROSIONE”

Il governatore Luca Zaia

“Il VENETO PRONTO A ChIEDERE lO STATO DI CAlAMITà”

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5Mondo scuola

di Melania Ruggini

La lettura aiuta a crescere: ne sono con-vinti il preside e i professori, in testa i docenti di lettere, della scuola seconda-

ria di primo grado Cappon di Cavarzere, che hanno trovato il sostegno e l’appoggio della fondazione Clodiense, tramite l’assegnazio-ne di 2500 euro per il Progetto Biblioteca.

Per merito dei docenti di lettere, Carlo Mantovani e Renza Pavanato, il progetto è stato presentato alla Fondazione della Co-muntà Clodiense, che dal 2001 opera nel territorio di Chioggia, Cavarzere e Cona, sposandone l’idea con questo generoso contributo economi-co. Grazie all’ottimo risultato, dunque, la biblioteca scolastica potrà ampliare signifi -cativamente l’offerta dei libri di narrativa, ma anche i testi di divulgazione e di consul-tazione, per stimolare i ragazzi alla lettura e alla ricerca, con testi coinvolgenti e in buono stato. Inoltre sono previste una serie di iniziative, tra cui un concorso rivolto agli alunni della scuola secondaria di primo gra-do, per stimolare la lettura di uno o più testi e la presentazione di un elaborato in forma

grafi ca e scritta. Il concorso premierà con un libro di narrativa fi no a tre alunni per clas-se e i vincitori potranno partecipare a una visita guidata alla biblioteca e alla città di Chioggia. Alla fi ne dell’anno scolastico sarà allestita una mostra del materiale realizza-to, aperta al pubblico. È prevista, infi ne, l’organizzazione di un incontro tra gli alunni della scuola e un autore di libri di narrativa per ragazzi.

“Si tratta di un importante risultato - commenta il dirigente scolastico Filippo Sturaro - Bisogna sapere che la biblioteca

scolastica ha una lun-ga storia alle spalle, in quanto esiste da circa vent’anni e da sempre ha costituito un punto di riferimento nella vita dell’istituto. Il locale

adibito a biblioteca è spazioso e luminoso, in modo da invogliare gli alunni a frequen-tarlo”.

Come spiega il preside, sono presenti più di quattromila volumi, divisi in settori dedicati ai vari generi della narrativa per ragazzi e alla divulgazione. Inoltre la biblio-teca è anche luogo di raccolta dei lavori di

ricerca svolti dagli alunni, quale memoria storica della scuola.

Nel corso degli anni, la biblioteca è di-ventata parte integrante del processo educa-tivo, in quanto “fornisce informazioni e idee fondamentali alla piena realizzazione di ciascun individuo nell’attuale società dell’in-formazione e della conoscenza” come cita il manifesto Ifl a/ Unesco sulla biblioteca sco-lastica. “La biblioteca scolastica - sostiene Sturaro - offre agli studenti la possibilità di acquisire le abilità necessarie per l’apprendi-mento lungo l’arco della vita, di sviluppare l’immaginazione e li fa diventare cittadini responsabili”

Pertanto il dirigente scolastico, assieme ai docenti responsabili di progetto e la co-munità scolastica dell’istituto comprensivo ringraziano la Fondazione della Comunità Clodiense per aver apprezzato e riconosciu-to l’importanza di un’effi cace promozione della lettura tra i ragazzi della città.

Cavarzere Grazie ad un contributo della Fondazione Comunità Clodiense decolla il Progetto Biblioteca

La scuola punta sulla letturaEdilizia scolastica Inaugurate al Musatti e al Majorana

Nove aule in più e un laboratorio nuo-vo di zecca per le scuole superiori di Mirano e Dolo: rispettivamente

quattro al liceo scientifi co “Majorana” e altre cinque all’Istituto professionale per i Servizi commerciali Turistici Alberghieri e della ristorazione “Musatti”. La cerimonia di inaugurazione lo scorso 15 novembre con il taglio del nastro e la consegna delle chiavi ai dirigenti scolastici degli edifi ci (Carla Ber-to a Mirano e la vicepreside del “Musatti” a Dolo Sonia Flospergher, presente anche il preside del Galilei Luigi Carretta). A fare gli onori di casa il sindaco di Mirano Maria Rosa Pavanello e l’assessore alla Cultura del Comune di Dolo, Cecilia Canova.

Complessivamente la Provincia ha speso 500mila euro (300 mila a Mirano e 200mila a Dolo) per ricavare, ed arredare, spazi che fossero adeguati alla didattica in un contesto in cui si registra da alcuni anni un incremento del numero di studenti.

“Sulla qualità della scuola - ha com-mentato l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Giacomo Gasparotto - non si discute”. E compiacendosi delle aule, am-pie e luminose, ha ricordato come solo 8 mesi fa’ fosse stato approvato il progetto per Mirano. Le nuove aule al “Majorana” sono di circa 66 mq, a rispetto delle norme previste, attrezzate per ospitare fi no ad un massimo di 30-33 persone”. “Negli ultimi

anni - ha proseguito l’assessore - il distretto scolastico di Mirano ha vissuto una profonda inversione di tendenza e gli studenti sono aumentati in maniera signifi cativa. A causa della carenza di aule didattiche l’istituto era costretto a sfruttare una serie di ambiti non idonei alla didattica”. Un ampliamento che non è fi ne a se stesso ma che è stato pensato e organizzato coerentemente con il riodino dell’offerta formativa. Lo ha sotto-lineato l’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari. “Qui a Mirano - ha detto - il Ponti sarà aggregato al Levi e il Lorenz all’8 marzo, andando a completare un’offerta ampia anche per il territorio, le famiglie e le aziende”.

Parole di encomio sono state espresse nell’occasione anche dalla presidente del Consiglio provinciale Marina Balleello.

La cerimonia di consegna si è ripetuta a Dolo: in questo caso sono state consegnate 5 aule e il nuovo laboratorio al primo pia-no dell’ampliamento del “Musatti”. Sono stati completati alcuni spazi didattici che risultavano al grezzo, realizzati tutti i lavori edili di fi nitura, completati gli impianti e l’adeguamento normativo per permettere la totale fruibilità del primo piano. Le cinque aule sono di circa 64 metri quadrati ciascu-na e un’aula speciale è di circa 90 metri quadrati.

O.J.

Nove aule nuove per Dolo e Mirano

Oltre 4000 volumi nella biblioteca che di anno in anno di arricchisce di nuove proposte

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27272727Personaggio6 Personaggio

Artigiano della solidarietà, Romeo Peri-ni, classe 1940, ex muratore e gran lavoratore per tutta la vita, non spreca

il suo tempo neanche in pensione. Oltre ad essere occupato come nonno full time, ha trasformato la sua semplice passione in un vero e proprio lavoro per aiutare gli altri. Le sue opere, piccoli presepi realizzati con le conchiglie, “i lavoreti co le cape”, o creazioni legate alla tradizione marinaresca e religiosa, vengono venduti nei mercatini di Natale parrocchiali, per raccogliere fondi destinati ad opere caritative.

Per il nostro incontro sfi da pioggia e acqua alta in bicicletta, amica inseparabile, come ci confessa, anche se di solito quando il tempo volge al peggio preferisce rintanarsi nel suo laboratorio a creare.

Da quando ha iniziato ad occuparsi di questa attività?

“Dal 1999, ormai più di dieci anni, da quando sono andato in pensione. Prima il mio lavoro, sono un ex muratore, non mi lasciava molto tempo libero. Preferivo accu-dire uccellini, ne avevo oltre 100 di varie razze in casa, ma poi ci siamo trasferiti e ho dovuto regalare tutto. Così ho ripreso quello che avevo iniziato a fare da giova-ne. Avevo cominciato a lavorare con le con-chiglie, da fi danzato, e le mie prime creazioni hanno avuto successo con colei che sarebbe diventata mia moglie. In famiglia la passione era di mio padre”.

Quindi si tratta di una passione “ge-netica”?

“Direi di sì. Mio papà per tutta la vita ha riprodotto bragozzetti e barche tradizionali

in miniatura. Poi di questo si è occupato mio fratello Gianfranco. Quando se n’è andato, ho preso in mano tutto io, a mio modo, con-tinuando la tradizione di famiglia”.

Dove recupera il suo materiale?“Quasi sempre dal territorio. In inverno

dopo le alte maree vado a passeggiare in spiaggia in cerca di conchiglie. Ho anche

qualche amico al mercato ittico che mi passa del materiale. Lavoro anche con il pirografo, ne ho ben sei, con il mosaico, con il legno e con il

cemento o con il gesso a presa rapida. Poi regalo tutto.

Nel mio laboratorio periodicamente vengono a farmi visita associazioni di vo-lontariato che hanno bisogno di materiale

per i mercatini o per le lotterie. Fanno raz-zia di tutto e così sono motivato a creare dell’altro. Ho appena fi nito due crocifi ssi con il mosaico e due quadri con Giovanni Paolo II… sono già stati prenotati!”

Va tutto in benefi cenza?“Sì, i miei lavori vanno o in benefi cen-

za o ad amici. Le ultime creazioni verranno utilizzate dalla parrocchia della Madonna di Lourdes per i mercatini di Natale. Anche gli

ex allievi di Don Bosco, a cui sono iscritto, con le mie creazioni raccolgono fondi per fi nanziare le missioni salesiane in Congo”.

Pensa che la sua passione avrà un futuro?

“Chissà! La mia caneva, il laboratorio, è anche la sala giochi dei miei nipotini. Il più piccolo di sei anni è già alle prese con legnetti, sega e martello. Ci sono buone spe-ranze che segua le orme del nonno”.

di Giovanna Bellemo

Nonno a tempo pieno ed ex muratore, ora in pensione, realizza “i lavoreti co le cape” che poi regala ad associazioni di volontariato

Romeo Perini Lo scultore di Chioggia che con i suoi piccoli capolavori fa benefi cenza

Piccoli presepi nelle conchiglie aiutano il prossimo

In alto Romeo Perini all’opera. Sotto alcune dei suoi lavori

Le associazioni li utilizzano nei mercatini o per le lotterie, il ricavato va in benefi cenza

Page 28: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

28 Cultura provinciale282828 Cultura provinciale 7Cultura provinciale

Quando il giornalismo si fa con le immagini. I grandi fotografi -giornalisti continuano a raccontarsi in un ciclo di sette incontri che ha preso il via lo scorso

23 novembre e proseguirà fi no al prossimo 1 marzo a Camponogara.

Il progetto intitolato “Camponogara Fotografi a” è di fatto una rassegna che è stata organizzata dal fotografo veneziano Michele Gregolin, in collaborazione con l’Univer-sità popolare di Camponogara ed il patrocinio dell’Ordine regionale dei Giornalisti del Veneto.

Ciascun incontro sarà l’occasione per conoscere l’espe-rienza di un fotografo- giornalista attraverso la sua testi-monianza. Il racconto di chi ha scelto la fotografi a come professione, riuscendo a trasformare con successo una passione in mestiere.

Dopo gli interventi di Piermarco Menini - fotografo delle celebrità e docente di fotografi a a Milano - e Alberto Pizzoli - fotoreporter dell’Agenzia France Press- gli incontri proseguono. Il prossimo 14 dicembre l’appuntamento è glamour, con uno dei più talentuosi fotografi italiani, Al-berto Buzzanca.

Si riparte con il nuovo anno, il 25 gennaio quando interverrà Mauro Fermariello, napoletano di nascita e mila-nese d’adozione, che racconterà il percorso a volte trava-gliato che un fotografo deve intraprendere per affermarsi nella sua professione.

L’8 febbraio Claudio Pagan, importante fotografo del settore, descriverà e farà rivivere le atmosfere dello sfavillante mondo mondo della moda attraverso la propria

esperienza in quanto da anni fi rma campagne pubblicitarie di note marche.

Il 23 febbraio si preannuncia una serata di suggestio-ni, in compagnia del veneziano Andrea Pattaro, fotografo in costante ricerca della perfezione anche nelle immagini destinate all’editoria e alle news. Ultimo appuntamento il prossimo 1 marzo con Stefano MIcozzi, fotografo romano che nel reportage sociale ha realizzato il sogno di una vita intera.

Gli incontri inizieranno alle 21 e ternimeranno intorno alle 23, si terranno nella sala Consiliare del Municipio di Camponogara, in via Mazzini 1.

Info www.unpocorsofoto.blogspot.it

Camponogara. In sette serate

GRANDI FOTOGRAFI-GIORNAlISTI SI RACCONTANO

Venezia Museo Peggy Guggenheim

Il museo Peggy Guggenheim di Venezia, fi no a domenica 10 febbraio 2013, ospita una mostra retrospettiva di Giuseppe Capogrossi artista del

Novecento. L’esposizione è curata da Luca Massi-mo Barbero, critico d’arte molto noto nello scenario veneziano, ed è realizzata in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi di Roma, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La mostra veneziana ripercorre i momenti salienti del maestro romano, partendo dal periodo fi gurativo fi no a giungere alle opere astratte che lo hanno reso famoso: i pettini neri; per poi arrivare alle monumentali tele astratte degli anni Sessanta. Questa retrospettiva unica e completa, segue il per-corso del maestro: dall’analisi del rigore del segno per giungere alla grande orchestrazione del segno-colore, tracciando l’evoluzione della complessa vicenda pittorica dell’artista e di quel suo alfabeto, che, nelle sue più svariate interpretazioni, ha fatto identifi care Capogrossi con il gusto di un’epoca, di un’Italia fi orente e ottimista, colta nel pieno del boom economico dei “meravigliosi” anni Cinquan-ta e Sessanta.

“Capogrossi è un artista molto noto per le for-me lunate che lo hanno reso famoso – dice Luca Massimo Barbero curatore della mostra – ma quello che rende particolare questa esposizione veneziana è il percorso e la notevole quantità di

opere esposte che sono oltre 75”. L’esposizione è accompagnata da una pub-

blicazione, un nuovo studio monografi co curato da Barbero e realizzato in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, in doppia edizione italiana e inglese, il catalogo raccoglie undici saggi che ricostruiscono in modo attento e puntuale il percorso artistico di Capogrossi.

La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 18, escluso i martedì e il 25 dicembre e il 9 gen-naio. Il costo del biglietto d’ingresso è 12 euro e ridotto 10; per maggiori informazioni si può visitare il sito www.guggenheim-venice.it

Roberta Pasqualetto

Retrospettiva del maestro Capogrossi

Giuseppe Capogrossi, “Sole di mezzanotte”

Il 2013 sarà un anno importante per ricordare Tullio Serafi n: ad agosto ricorrerà infatti il centenario della sua prima “Aida”, diretta all’Arena di Verona. Ce lo

svela la musicologa Nicla Sguotti, nativa di Rottanova nel Cavarzerano, come il maestro, che ha dedicato i suoi studi e la sua preparazione accademica al glorioso concittadino, uno stimolante percorso tra lettere, foto, video inediti, sfociato in un’originalissima tesi di laurea che sarà pubblicata proprio nel 2013. Nel frattempo, si sta cercando la casa editrice per la pubblicazione.

Questa ricerca rappresenta un notevole passo in avanti nello studio della carriera di Serafi n e del suo innegabile contributo all’interpretazione e alla concer-tazione della musica lirica nel corso del Novecento. Mediante la ricostruzione cronologica delle direzioni, si pone l’accento, per la prima volta, sulle innovazioni portate da Serafi n al panorama lirico internazionale gra-zie alle innumerevoli prime rappresentazioni dirette, alle molte prime esecuzioni italiane nonché alla riscoperta di autori moderni rimasti non eseguiti per secoli. Basti l’esempio de “L’Orfeo”, opera che Serafi n scelse per l’esordio alla direzione del Teatro dell’Opera di Roma nel dicembre 1934, permettendo così all’opera di Mon-teverdi di essere rappresentata per la prima volta in età moderna, dopo secoli di oblio.

Un lavoro certosino, dunque, che Nicla Sguotti ha condotto con passione e competenza e che si è imposto con la forza della sua originalità per tentare di riportare

in luce la grande fi gura di Serafi n, noto a livello naziona-le e internazionale, tuttavia spesso rimasta ai margini, forse perchè Serafi n era un personaggio discreto, schivo, che non amava esporsi o farsi pubblicità e che ha scelto Rottanova anche come luogo di sepoltura, preferendo la quiete della campagna alle sepolture trionfali di qualche grande città.

A livello di diffusione, la tesi è stata presentata nel territorio e anche fuori dai confi ni regionali, nel corso di tre anni, grazie all’associazione “Concetto Armonico”, che ora sbarcherà ad Assisi per un importante concerto nella Basilica Superiore, mentre sarà a Roma in prima-vera per un altro concerto.

Come è iniziata questa tua stimolante ricerca?“La ricerca ha preso il via dal carteggio, diciassette

autografi e quattro copie, contenuto nel fondo, donato dalla nipote del maestro, Donatella Sabetta, al Circolo Amici del Maestro Tullio Serafi n di Rottanova. Si tratta per la maggior parte di lettere di musicisti che scrivono a Serafi n per accordarsi sull’esecuzione di nuove opere o che chiedono l’inserimento di propri lavori nei cartelloni dei teatri in cui egli dirige. Tra queste, quattro di Gian Francesco Malipiero inerenti la prima esecuzione assolu-ta dei Capricci di Callot, avvenuta a Roma nel ’42 negli anni in cui Serafi n era direttore presso il Teatro dell’O-pera. Da esse si può avere un’idea di quello che poteva essere lo scambio di visioni, a volte anche divergenti, tra un autore e il direttore in vista di una première. Vi sono

anche lettere che arrivarono a Serafi n non da composito-ri, bensì da personaggio illustri del mondo della cultura, una per esempio di Gabriele D’Annunzio e da istituzioni che gli conferiscono onorifi cenze. Particolare rilievo han-no, inoltre, le due lettere indirizzate al maestro da Maria Callas, molto legata Serafi n, che la fece debuttare in Italia, aprendole di fatto le porte della celebrità”.

Quale metodologia hai seguito per il tuo impor-tante lavoro?

“I documenti e le altre lettere del fondo sono dapprima state catalogate in ordine cronologico, quin-di riportate in originale e trascritte, cercando di conte-stualizzarle nell’ambito della carriera di Serafi n e dei contatti lavorativi. Prima dell’analisi delle fonti è stata tracciata una breve biografi a artistica di Serafi n, con i fatti più signifi cativi della sua lunga carriera, e ricostruita la cronologia completa delle sue direzioni. Si tratta di quasi settant’anni di carriera che, prima di quest’opera, nessuno aveva mai ricostruito se non lacunosamente. Nella cronologia sono riportate la data, la città, il te-atro, l’opera, l’autore e gli interpreti, dove possibile, di ciascuna rappresentazione, nonché il numero delle recite e l’eventuale registrazione audio o video. Una catalogazione che risulta essere indispensabile per chi si dovesse apprestare allo studio dell’arte di Tullio Se-rafi n, ma anche per coloro che avessero necessità di riferimenti cronologici per la carriera dei tanti interpreti coi quali si trovò a collaborare. È stata inoltre catalogata

la rassegna stampa, contenuta nel fondo, e le numerose incisioni discografi che di Serafi n, tutt’oggi tra le più ven-dute per quanto riguarda la musica lirica, essendo lui il direttore delle più famose incisioni di Maria Callas, che egli lanciò sulla scena lirica italiana ed europea, dirigen-dola alla sua prima performance italiana e contribuendo notevolmente alla sua formazione dal punto di vista interpretativo”.

Qualche altra chicca di questo lavoro? “Parte integrante del libro è anche l’intervista a

Carlo Bergonzi, grande tenore emiliano che tutt’oggi ricorda Serafi n come il direttore migliore, per la com-petenza e l’abilità nella scelta delle voci di ciascuna rappresentazione, con il quale egli abbia mai lavorato. Tale testimonianza, raccolta a Busseto nel febbraio del 2009, è registrata su supporto audio e costituisce parte integrante dell’opera”.

Dopo questa importante pubblicazione, cosa ti aspetti?

“Tanto, anzi tantissimo, rimane da conoscere e approfondire in merito al grande artista che fu Serafi n e l’auspicio è che quest’opera possa essere un primo fondamentale passo verso la riscoperta di uno dei più grandi concertatori che l’Italia e il mondo abbiano mai avuto, oggi purtroppo non ricordato come meriterebbe. Ad esempio il materiale d’archivio potrebbe essere reso fruibile attraverso mostre itineranti e la divulgazione bei diversi teatri nazionali e, perchè no, internazionali”.

di Melania Ruggini

Nel 2013 ricorre il centenario della sua prima “Aida”, diretta all’Arena di Verona. Innegabile il suo contributo alla musica lirica nel Novecento: fu lui che fece debuttare Maria Callas in Italia

Musica Nicla Sguotti ricostruisce vita e opere del grande direttore d’orchestra

Tullio Serafi n, fi gura da valorizzareIl maestro

Tullio Serafi n, in alto la studiosa Nicla Sguotti

La locandina del primo incontro con Piermarco Menini

O.J.

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Javier Adolfo Salas e Pablo Esteban Belsi-to, calciatori del Franco Gomme Venezia (Calcio a 5, Serie A), hanno partecipato

con le loro nazionali ai Campionati Mondiali di Futsal svoltisi dall’1 al 18 novembre in Thailandia. Per festeggiare i suoi due gio-catori, la società veneziana ha organizzato una festa che si è svolta al ristorante - piz-zeria Flag 34 di Marghera. Per entrambi i calciatori si tratta della prima partecipazione alla kermesse iridata di Calcio a 5. Javier Adolfo Salas, paraguaiano di Assuncion, proviene da una famiglia di sportivi e ha disputato i Mondiali assieme al fratello Juan Adrian che milita nella Lazio. “Sono molto emozionato e felice di partecipare ai Mon-diali - aveva spiegato durante la festa - e an-cora di più perché ci sarà anche mio fratello. Mi sono preparato bene durante quest’anno per farmi trovare pronto a questo evento. Un piccolo rammarico è che non ci sarà anche il mio compagno del Venezia, Zaffe”. Anche Pablo Esteban Belsito, argentino di Buenos

Aires, è molto felice per la partecipazione ai Mondiali della nazionale “albiceleste” che lo scorso anno ha vinto la Coppa America. “Questa convocazione mi riempie di gioia - racconta il possente centrale difensivo del Venezia - e sono felice di aver aiutato la mia nazionale in tutte le gare di qualifi cazione per ottenere questo traguardo. Il movimento del calcio a 5 in Argentina è molto giovane perché tutti preferiscono giocare a calcio a

11 ma stiamo crescendo e maturando come squadra”. A nome del Franco Gomme Ve-nezia è intervento il presidente Vladimiro Amato. “Avere due calciatori che partecipa-to ai campionati del mondo è una grande soddisfazione e ci riempie di gioia. Questa festa è per augurare a Javier e Pablo i nostri più sinceri auguri”. Per la squadra veneziana il campionato è ripreso il 24 novembre con l’incontro casalingo contro il Putignano.

di Giacomo Piran

Franco Gomme, calciatori mondialicicliSmo

Grande successo per l’edizione 2012 del “Trofeo D’Autunno Fpt Industrie – 9’ Trofeo

Mauro Santello” di mountain bike, manifestazione in dieci tappe svol-tesi dal 26 agosto al 4 novembre, che ha toccato le province di Vene-zia, Treviso, Padova e Vicenza con una presenza di oltre 300 corridori per tappa. Lo scorso 10 novem-bre, in villa Farsetti a Santa Maria di Sala si è svolta la cerimonia di premiazione degli atleti arrivati tra i primi cinque (dalla categoria Esor-dienti fi no agli Amatori Master 6) e la gara fi nale per l’assegnazione del premio “Top Gold 2012” che vedeva schierati tutti i vincitori della singole categorie. I titoli “Top Gold 2012” sono stati conquistati per le categorie maschili da Nicolò Ferrazzo (Torpado) e per le femminili da Giovanna Troldi (Cicli Olympia). Sono state poi premiate tutte le società organizzatrici delle gare del circuito: Zero5 Bike di Motta di Livenza, Vc Torrebelvicino, Zero Absolute Mtb di Noventa Piave – Magicabike di San Donà di Piave, Mtb Club La Perla Verde di San Stino di Livenza, Mtb Tuttinbici di Adria, Uc Fpt di Santa Maria di Sala, Alessandra il Sorriso di Chioggia, Team Velociraptors di Torre di Mosto e Comitato Cittadino di Rottanova di Cavarzere. Il premio speciale dedicato alla memoria di Mauro Santello, appassionato di mountain bike prematuramente scomparso e assegnato alla squadra che schiera il maggior numero di ciclisti della manifestazione, è stato assegnato al Team Velociraptors.

mountain biKe - trofeo d’autunno, gran SucceSSo

G.P.

Eddi Badoer vive a Chioggia con la moglie e i due fi gli, è un agente di polizia ma è anche un culturista mol-

to affermato. A ottobre dell’anno scorso ha partecipato e vinto una gara nazionale a Vicenza denominata “Gran Prix Body Blast” che l’ha qualifi cato per la compe-tizione internazionale “Arnold Classici Eu-rope” che si è svolta a Madrid Arena il 13 ottobre scorso. A tale gara erano ammessi i migliori atleti selezionati dalle nazioni di tutto il mondo, Eddi ha ottenuto un ottimo quinto posto nella categoria Master fi no a 80 kg; questa competizione è quella con più partecipanti del circuito IFBB con i suoi 650 atleti. In quella competizione c’erano solo 3 italiani, Eddi è stato quello che si è classifi cato nel miglior modo, aggiudican-dosi il pass per il Campionato del Mondo Master che si svolgerà a Budapest dal 14 al 17 dicembre prossimo. La preparazio-ne per questo importante appuntamento è anticipata da altre due importanti gare nazionali il 23 novembre la Notte dei Campioni a Lazise (Vr) e il 5 dicembre il Gran Prix Ludox Maximus IFBB a Roma (qualifi cante per i Giochi del Mediterraneo 2013). “La mia preparazione per questi appuntamenti importanti è iniziata a gen-naio supportata dalla super visione di un amico, Gianluca Degan, che mi ha oltre-ché’ cambiato il modo di approccio alla dieta aiutato nel metodo di allenamento – dice l’atleta Eddi Badoer - ho impron-tato l’alimentazione sulla base del gruppo

sanguigno, io sono 0 RH +. Con Degan abbiamo visto che rispondo molto bene all’alimentazione a base di carne rossa (bovino e manzo molto magri) e mentre negli anni scorsi arrivavo alle competizio-ni molto scarico quest’anno ho sofferto molto meno la riduzione calorica dovuta alla dieta”. L’allenamento di Eddi preve-de 3/4 incontri settimanali cominciando con sedute per l’aumento della forza nel periodo dei primi 2-3 mesi e poi arrivando a lunghi allenamenti ad alta intensità fi no all’aumento dell’attività cardio nel periodo precedente la gara. La giornata dell’atleta inizia alle 5 del mattino con l’attivita’ car-dio per circa un’ora a digiuno e poi, dopo una colazione iperproteica, si reca al Com-missariato di Chioggia dove lavora. Parte-cipare alle nazionali è già un’eccellenza per un italiano, ma Eddi è sicuro di potersi impegnare ancora molto.

Eddi Badoerun culturiSta di chioggia alle nazionali

Calcio A5 Javier Adolfo Salas e Pablo Esteban Belsito sono volati in Thailandia

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Un appassionato di mountain bike

La festa per i due calciatori

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Inizio novembre, metà novembre, fi ne novembre... Cos’accadrà a dicembre non può prevederlo nessuno ma sicuramente

le temperature ancora alte non fanno spe-rare nel meglio.

Eppure tutti ricordano benissimo lo sce-nario disastroso del 2010 e vien da chieder-si come mai oggi siamo ancora al punto di partenza o quasi. Il presidente dei consorzi veneti, Giuseppe Romano, assicura che “Se le precipitazioni dell’11 novembre scorso, durate 8 ore, fossero continuate per altre 24 ore ci saremmo trovati davanti la stessa situazione di due anni fa con relativi danni ingenti”.

Non si tratta più di eventi straordina-ri: ciò che accade è semplicemente frutto della cementifi cazione selvaggia e mal gover-nata che ha generato un fragile equilibrio idraulico che oggi sta cedendo.

Dal 2010 ad oggi si è tamponato, messo delle pezze qua e là, e forse in soli due anni non era possibile fare molto altro specie con le risorse a disposizione.

Dopo l’ennesimo pericolo esondazione sono molte le voci che si alzano per chie-dere interventi strutturali. Il vicecapogruppo

del PD in Consiglio regionale, Lucio Tiozzo, è tra i primi a chiedere “subito un Piano plu-riennale di opere per la salvaguardia idro-geologica, con relative previsioni sia delle risorse da esigere dallo Stato, sia degli in-vestimenti di parte regionale”. “Dalle città come Venezia e Chioggia, - continua Tiozzo – alle prese con l’acqua alta straordinaria, fi no a Vicenza e Padova, che devono fare i conti con la minaccia della tracimazione dei fi umi, passando per le campagne venete, il Veneto è un territorio in emergenza. Occor-re che Zaia metta in campo una strategia a lungo termine con ingenti risorse econo-miche: se pretendere il ‘tutto e subito’ è

pura demagogia, è tuttavia doveroso e ragionevole - conclude Tiozzo - mettere fi n da subito le basi per un percorso a tappe che con certezza permetta

di realizzare quella difesa di cui il Veneto ha assoluta necessità”.

E in merito al pericolo alluvioni anche l’Europa ha fatto sentire la sua voce richia-mando il Governo affi nché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni.

“I nostri territori – ha ribadito il Go-vernatore Luca Zaia – sono sempre più a

rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa. E in fatto di sicurezza idrogeologica ab-biamo pronti progetti signifi cativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realiz-zare è limitato e parziale”.

“Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.

E proprio a inizio mese il Commissario delegato dal Presidente del Consiglio, Pre-fetto di Verona Perla Stancari, ha fi nanziato le prime grandi opere per la salvaguardia idrogeologica del territorio veneto e i bacini di laminazione di Trissino e Caldogno.

Hanno oggi, infatti, superato il va-glio degli organi di controllo le Ordinanze commissariali di fi nanziamento del bacino di laminazione di Trissino che mette in sicurezza i comuni lungo l’asta idraulica Agno-Guà Fratta Gorzone, quali Meglia-dino San Fidenzio, Saletto, Ospedaletto Euganeo, Carceri e Vighizzolo d’Este, e del bacino di laminazione di Caldogno sul torrente Timonchio che mette in sicurezza i

di Germana Urbani

E’ ancora allerta meteo. A rischio l’intera regionePotremmo avere un Natale bagnato da piogge ed esondazioni anziché innevato. La speranza di tutti è che la colonnina di mercurio si decida a scendere

Tiozzo: “Subito un Piano pluriennale di opere per la salvaguardia idrogeologica”

Dopo due anni via libera a fi nanziamenti importanti

comuni lungo l’asta del Bacchiglione, quali Vicenza, Veggiano, Ponte San Nicolò e Ca-salserugo. I costi di realizzazione ammon-tano a euro 26.151.346,00 per il bacino di Trissino, dei quali euro 10.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali, ed euro 46.000.000,00 per il bacino di Caldogno dei quali euro 19.500.000,00 fi nanziati con risorse commissariali.

Tanti sforzi congiunti ma che diffi cil-mente risolveranno la pericolosa questione, l’arretrato è pesantissimo, per troppi anni si è tombinato, eliminato fossi e scoline e ce-mentifi cato senza tener conto di autorevoli

pareri idraulici. Oggi l’equilibrio ambientale è minato in profondità e vien da chiedersi per quali vie potrà tornare in sicurezza. Per i Consorzi di bonifi ca la ricetta per cominciare ha poche parole d’ordine e chiare: “Stop all’urbanizzazione selvaggia – afferma Il presidente Giuseppe Romano -, rispetto assoluto dei pareri di compatibilità sulle nuove urbanizzazioni; accordi con i Comuni e ripristino dell’invarianza idraulica delle zone già edifi cate; recupero degli scoli in aree residenziali private ed estensione a tutto il Veneto dei piani delle acque”. E su tutto questo: un buon governo del territorio.

Da sinistra Luca Zaia, Giuseppe Romano e Lucio Tiozzo

30303030

Camponogara (VE) Tel. 041 [email protected]

Sede Principale: CASALSERUGO (PD) Tel. 049 8740789 Altre sedi: Piove di Sacco (PD) Tel. 049 9705772 - Conselve (PD) Tel. 049 9500920

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9Il Veneto in primo piano

Basterebbe un solo dato per dire stop alla cementifi cazione: secondo le ul-time stime di Legambiente sulla testa

di ogni italiano gravano 415 metri quadri di costruzioni. Un numero esorbitante. Il consumo del suolo sta diventando sempre più pesante nel bilancio economico e sociale del nostro Paese e in testa alla graduatoria delle regioni maglia nera c’è la Lombardia con 14% di superfi ci artifi ciali sul totale, seguita da Veneto 11%, Campania 10,7%, Lazio ed Emilia Romagna 9%.

Basta spostarsi in auto lungo le diret-trici principali di queste regioni per vedere la desolazione prodotta: capannoni costruiti

e vuoti, quartieri nuovi rimasti invenduti, il tutto frutto di una speculazione che non ha più ragion d’essere.

Secondo studiosi e ambientalisti occor-re un’inversione di tendenza radicale da costruirsi mettendo in pratica gli esempi virtuosi che ci vengono da altri paesi euro-pei che hanno adottato precise normative di tutela fi ssando limiti e caratteristiche della crescita urbana. Prediligendo l’edilizia pubblica indirizzata a chi ne ha bisogno e interventi di riqualifi cazione.

Il vero dramma del veneto e dell’Italia sta nel fatto che amministrazioni pubbliche di ogni colore, strozzate da bilanci sempre

più in rosso, cercano di recuperare adope-rando il 75% degli oneri di urbanizzazione per le spese correnti. La legge italiana, para-dossalmente, incentiva a rilasciare permessi a edifi care anche laddove non sarebbero necessarie nuove costruzioni. Una stortura a cui la politica è chiamata a porre rimedio al più presto.

Secondo quanto denunciato dalle as-sociazioni agricole, continuando con i ritmi di costruzioni visti fi no ad ora tra vent’an-ni toccheremo soglie pericolosissime: un consumo di suolo superiore ai 70 ettari al giorno. Solo negli ultimi dieci anni il settore agricolo ha dovuto rinunciare a quasi 2 mi-

lioni di ettari, una superfi cie pari all’intera regione del Veneto. Continuando così si mette a rischio un patrimonio paesaggistico da 10 miliardi l’anno che signifi ca anche dirigersi velocemente verso la non autosuffi -cienza alimentare.

di Germana Urbani

Il caso

Consumo del territorio: dati drammatici

neWS

Dopo l’ultimo allarme esondazione Legambiente lancia un appello alla Regione Vene-to e alle amministrazioni comunali e provinciali per stringere insieme un’alleanza, che coinvolga tutti gli attori, istituzioni regionali, nazionali, e autorità di bacino, in

grado di portare il proprio contributo per attuare una seria e concreta politica di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico.

Dieci le proposte di intervento prioritarie secondo l’associazione per una concreta azione di mi-tigazione del rischio: delocalizzare i beni esposti a frane e alluvioni, se legali, rappresenta una delle soluzioni apparentemente più diffi cili da percorrere, ma risolutive ed economicamente convenienti. Dopo di che occorre adeguare lo sviluppo territoriale alle mappe del rischio e restituire al territorio

corsi d’acqua e aree per permettere un’esondazione diffusa ma controllata. Controllare torrenti e fi umare e avere cura del territorio con una manutenzione ordinaria è d’importanza primaria come il lavoro per la riduzione degli incendi. In molti casi il disboscamento dei versanti causato dagli incendi può aggravare maggiormente il rischio di frana di un versante. Urge, inoltre, applicare una politica attiva di “convivenza con il rischio” con sistemi di allerta, previsione delle piene e piani di protezione civile aggiornati, testati e conosciuti dalla popolazione. Rafforzare le attività di controllo e monitoraggio del territorio per contrastare illegalità come le captazioni abusive di acqua, l’estrazione illegale di inerti e l’abusivismo edilizio. Serve subito una gestione accurata e sistematica da parte del Governo nazionale per l’impiego di adeguate risorse, soprattutto economiche.

legambiente: Serve un patto per il territorio

31313131Il Veneto in primo piano

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10 Il Veneto in primo piano6 Territorio

Estrazioni di petrolio e metano dai fon-dali marini dell’Adriatico, esiste l’ipo-tesi che le trivelle possano tornare in

azione. A far correre tale rischio sarebbe il ‘decreto Sviluppo’, varato dal governo Mon-ti lo scorso 7 agosto con il quale l’Esecutivo ha certamente spostato a 12 miglia dalla costa e dai confi ni delle zone protette pozzi e trivelle, ha vietato nuove autorizzazioni nelle acque territoriali e aumentato del 3 per cento il prezzo delle royalties per le piat-taforme già in essere ma ha anche “sconge-lato” i procedimenti autorizzativi per prospe-zioni ed estrazioni, che erano state bloccate nel giugno 2010 a seguito del drammatico incidente alla piattaforma PB nel golfo del Messico. Le Regioni italiane che affacciano sul mar Adriatico, riunitesi recentemente a Venezia hanno già fatto sapere che sono pronte ad avviare la richiesta di referendum abrogativo se il Governo lascerà varchi, nel piano energetico nazionale, alla ripresa del-le estrazioni.

“Alle 9 piattaforme petrolifere già attive

nei mari italiani - calcola il vicepresidente di Legambiente Stefano Ciafani - con la ria-pertura dei termini prevista dal governo se ne potrebbero aggiungere altre 70, che ver-rebbero a impegnare complessivamente una superfi cie di mare più grande di quella della regione Sardegna”. I pericoli, evidenziati dalle Regioni costiere, sono inquinamento, sprofondamento delle coste e dei territori costieri e grave compromissione di pesca e turismo, a fronte dei modesti quantitativi e della bassa qualità del greggio estraibile che - sempre Legambiente - calcola suffi ciente per coprire appena 7 settimane del fabbiso-gno energetico nazionale, Da parte del mi-nistero all’Ambiente, per voce del direttore generale Renato Grimaldi, però l’articolo 35 del decreto sviluppo non sarebbe da but-tare, perché introduce importanti elementi di salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. “Di fronte al rischio di 70 nuove piat-taforme in mare “le Regioni - suggerisce Gri-maldi - possono organizzarsi in ‘subregione adriatica’ per farsi ascoltare a Bruxelles, a

Roma e presso i governi della sponda balca-nica, e chiedere la ratifi ca del protocollo per le piattaforme offshore della convenzione di Barcellona. Possono inoltre rivendicare, insieme al ministero per l’Ambiente, che l’Europa riconosca l’Adriatico come ‘zona di protezione ecologica’ in quanto area particolarmente sensibile, così come si è già fatto per il Tirreno, consapevoli che i rischi da prevenire non sono solo quelli generati dalle estrazioni di gas e petrolio, ma anche dall’inquinamento provocato da petroliere e navi gasiere che lo solcano quotidianamen-te”. Non sarà facile, in ogni caso, creare un unico asse tra le due sponde dell’adriatico: i rappresentanti di Montenegro e Slovenia hanno lasciato chiaramente intendere ai col-leghi della sponda italiana che c’è un ‘gap’ da recuperare tra paesi industrializzati come l’Italia e i paesi che solo ora stanno imboc-cando la strada dello sviluppo economico. I governi della sponda orientale dell’Adriatico, infatti, hanno fatto sapere di voler senz’al-tro imboccare la strada dello sviluppo soste-

nibile ma senza precludere alle generazioni presenti e future la possibilità di ricavare be-nefi ci dai giacimenti racchiusi al largo delle loro coste. Inoltre il massimo dirigente del dicastero per l’Ambiente ha fatto presente che la possibilità di riavviare le procedure autrorizzative per nuove estrazioni non è stata proposta dal ministro Clini, ma dal ministro Passera. E le commissione parla-mentari nelle quali giacciono attualmente le proposte di legge regionale per stoppare le trivelle sono quelle per le Attività produttive,

non quelle per l’Ambiente. “Da parte nostra massimo impegno per riappropriarci dell’ini-ziativa legislativa e condividere la battaglia delle Regioni assicurando tempi di istruttoria veloci alle proposte legislative depositate - hanno assicurato i presidenti delle commis-sioni Ambiente di Camera e Senato, Angelo Alessandri e Antonio D’Alì - ma non sarà facile perché “la determinazione con cui questo governo ha autorizzato la ripresa di prospezioni e trivellazioni va al di là del semplice interesse economico”.

di Fortunato Marinata

Generale levata di scudi da parte delle regioni rivierasche contro il Governo

Sfruttamento delle risorse Estrazioni di petrolio e metano dal fondale dell’Adriatico

Il “decreto sviluppo“ riaccende le trivelle

I giacimenti di gas dell’alto Adriatico (foto tratta dal sito “geografi camente”)

Sulla possibilità che le compagnie pe-trolifere possano riprendere le ricerche o addirittura le trivellazioni in Adriatico

si sono espressi anche i consiglieri regionali. “Bene ha fatto il Veneto ad esprimersi, con grande rapidità e voto unanime, per impe-gnare il governo e il parlamento a bloccare qualsiasi iniziativa estrattiva di idrocarburi dal sottosuolo marino e costiero e per avviare un piano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio: è questa la più grande e più urgente opera pubblica che il nostro Paese dovrebbe realizzare. Dalle estrazioni di idrocarburi – ha commentato consigliere regionale polesano del Pd, Graziano Azzalin - non arriva nessun vantaggio economico al nostro Paese, solo co-sti enormi per le generazioni presenti e future. Nell’attuale stagione di ‘spending review’ e di razionalizzazione della spesa pubblica Az-zalin ha invitato il Governo e il Parlamento a mettere sui due piatti della bilancia i risparmi che derivano dell’operazione di riordino delle Province (che sta portando all’accorpamento della provincia di Rovigo) con il presunto rica-vo che il decreto Sviluppo calcola di ottenere

dalle royalties sulle concessioni per l’estrazio-ne di idrocarburi. “Una volta chiusi i pozzi - ricorda Azzalin - le società e le compagnie estrattive non pagano più nulla, mentre citta-dini e territorio devono sobbarcarsi l’enorme costo generato dal fenomeno della subsiden-za continua”. In Polesine sono stati spesi oltre 3 miliardi di euro per mettere in sicurezza gli argini, 500 milioni per ripristinare la rete idri-ca e, dal 1961, anno di chiusura delle attività di estrazione del metano, si spendono ogni anno 1,6 milioni di euro per pompare l’acqua di infi ltrazione, al fi ne di evitare che i territori del Delta fi niscano sott’acqua”. “Venezia è già sprofondata di 10 centimetri - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato - a causa delle estrazioni di acqua e di fl uidi per le attività industriali di Porto Marghera. Così pure il Polesine porta ancora viva la memoria della grande alluvione del 1951 i cui effetti furono particolarmente disastrosi a causa della rottura degli argini, del collasso delle reti della bonifi ca determinato dall’abbassamento del suolo per l’estrazione delle acque metanifere”.

AZZAlIN E RUFFATO “DAllE ESTRAZIONI SOlO DANNI”

Graziano Azzalin e Clodovaldo Ruffato

32 Il Veneto in primo piano323232 Il Veneto in primo piano

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Page 33: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

33333333Il Veneto in primo piano 11Il Veneto in primo piano

Occorre dunque ripensare le città in modo da favo-rire lo sviluppo del capitale umano e sociale, delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione

e dei trasporti. Occorre mettere in campo smart cities, cit-tà intelligenti, dove l’intelligenza è un percorso continuo di iniziative, di innovazioni, di capacità di muoversi in maniera sostenibile.

Per ripensare i nostri ambienti urbani occorre incen-tivare i progetti che coinvolgono le imprese, le scuole, i centri di ricerca, i consorzi, i parchi scientifi ci e tecnologi-ci, e promuove il coinvolgimento delle PA nella sperimen-tazione e nell’applicazione dei risultati. E’ necessario, insomma, cominciare a pensare a forme di organizzazio-ne della città che tengano conto della velocità dell’inno-vazione nell’epoca moderna. La progettazione urbana, sanitaria, economica si deve indirizzare alla lunga durata: è la società umana che si adatta al cambiamento e si pre-para alla vita nel lungo tempo, per i nostri fi gli e per i loro fi gli. La città dove viviamo deve diventare sempre di più una rete di persone connesse attraverso infrastrutture: non strade e complanari ma infrastrutture internet. Per realizzare tutto questo, però, occorre l’implementazione della banda larga, condizione infrastrutturale fondamen-tale per poter pensare a qualsiasi progetto di smart cities.

Anche in questo momento di profondi cambiamenti la Regione Veneto, che è stata protagonista del miracolo economico del Nord-Est, sta portando avanti un progetto di sviluppo di Smart Cities elaborato da Confi ndustria Servizi Innovativi Veneto, con il supporto di Between Group Spa, e che coinvolge la Regione del Veneto e tutti i comuni interessati per arrivare a defi nire degli obiettivi condivisi e dei modelli di sviluppo eco sostenibili ad alto contenuto tecnologico.

Oggi sono in arrivo dall’Unione Europea, attraverso il Ministero dell’istruzione, 615 milioni di euro destinati alla ricerca.

Due bandi del ministero dell’Istruzione sblocche-rebbero 415mln destinati ai distretti tecnologici e ai laboratori, e 200mln alle smart cities. Sono risorse a disposizione e la nostra Regione si è dunque attivata perchè la gran parte di questi soldi sono destinati al Nord produttivo.

Ma Smart Cities Veneto è un progetto nato già un paio di anni fa per valorizzare il potenziale d’innovazione della regione e delle sue imprese e che vuole essere una cabina di regia regionale per coordinare e stimolare le iniziative su questi temi: agenda digitale, banda larga e alfabetizzazione digitale che coinvolge tutti i settori, dalla Pubblica Amministrazione alla sanità, ai trasporti e al turismo.

“In questi anni – afferma Marino Zorzato, vice

presidente della regione Veneto - abbiamo investito sulla banda larga e sono in corso interventi per circa 40 milioni di euro. Abbiamo investito sulla formazione dei cittadini e sul superamento del “digital divide”, creando punti di accesso alla rete in 180 comuni veneti per arrivare a con-nettere il territorio. Abbiamo investito sulle infrastrutture di interoperabilità e cooperazione applicativa per favorire la condivisione e lo scambio tra operatori pubblici e priva-ti; poi ricordo il nuovo portale “open data”, il bando sul cloud computing. Nei prossimi anni la Commissione Eu-ropea fi nanzierà molti bandi che avranno come obiettivo il ripensamento urbano intelligente. La Regione da oggi è pronta e ci sarà. La palla passa ora all’intero “sistema Veneto” che deve saper approfi ttare di queste opportu-nità”.

Ad oggi quasi tutte le città capoluogo hanno iniziato dei percorsi per attuare la città intelligente ma gli inter-venti sono a macchia di leopardo. Il progetto, Smart Cities Veneto, nasce invece con l’intento di defi nire una road map delle iniziative che sia condivisa e razionale, ed assegna alla Regione il ruolo di coordinamento necessa-

rio per evitare ulteriori ritardi sul percorso della gestione intelligente delle città.

Certo uno dei primi ostacoli da superare per generare futuro è il Digital Divide, o arretratezza digitale, Infra-strutturale. “Portare la banda larga nei luoghi dove gli operatori commerciali non sono incentivati ad investire è una priorità – afferma Gianluigi Cogo, responsabile della Community Network della regione Veneto - Ora si tratta di scatenare la competizione fra le Telco e gli opera-tori di connettività minori che possono offrire a cittadini e aziende formule contrattuali ad hoc in modo da garantire a tutti di entrare nel business digitale”.

Va poi considerato il digital divide culturale che in Veneto investe sia le famiglie che le aziende. “Con un primo progetto – continua Cogo - cercheremo di aprire in ogni comune del Veneto uno o più centri di alfabe-tizzazione digitale. Come Regione mettiamo i fondi per l’acquisto dei beni (computer, connettività, affi tto, ecc.) mentre i comuni sono liberi di scegliere gli insegnanti più vicini al territorio e più in linea con le esigenze dello stesso.

Il secondo progetto ha messo a concorso le PMI in-centivandole a migrare sul ‘cloud computing’.

Il fi nanziamento mira a persuadere le aziende ICT del territorio e a spronarle verso quei paradigmi che sono il sostegno all’eCommerce e alla globalizzazione dei mercati digitali”.

di Germana Urbani

Per puntare ad una nuova economia, dinamica, veloce e in collegamento con il mondo occorre un territorio smart!

Obiettivo: favorire lo sviluppo del capitale umano e sociale

Anche in Veneto città intelligenti proiettata nel futuro

Tra le città capoluogo alcune non hanno atteso ad avviare processi smat. Padova ha dedicato molta attenzione ai temi della smart health e della smart

mobility. Il miglioramento e il ripensamento dell’orga-nizzazione della rete sanitaria permette ai cittadini di prenotare visite specialistiche, pagare i ticket e ritirare i referti on-line in buona parte delle Aziende Sanitarie presenti in città. In previsione c’è anche la realizzazio-ne a breve del “Fascicolo Sanitario Elettronico”. Per quanto riguarda l’area della smart mobility si è puntato sulla diffusione dei servizi informativi per l’utenza del trasporto pubblico locale e ed alla presenza di avanzati sistemi di bigliettazione elettronica.

Verona, invece, punta al miglioramento del traspor-to pubblico locale: pur essendo presente un sistema di bigliettazione elettronica di tipo avanzato (con carta contactless) è già allo studio un sistema per la pianifi ca-zione on-line dei percorsi. Nell’area della smart educa-tion si evidenzia una buona diffusione di infrastrutture digitali a disposizione delle scuole, personal computer, collegamenti wifi e lavagne interattive multimediali. Questo territorio si distingue per l’utilizzo di energie rinnovabili, con una potenza degli impianti fotovoltai-ci installati sugli edifi ci pubblici pari a 18,9 KW ogni 1.000 abitanti.

A Venezia è molto interessante l’implementazione dei servizi di e-government offerti dal Comune. Attra-verso il sito dell’ente il cittadino ha la possibilità di con-sultare on line le proprie pratiche e controllarne lo stato di avanzamento, scaricare la modulistica ed effettuare il pagamento di alcuni tributi. Molto poco è stato fatto nel trevigiano e nel vicentino mentre nel bellunese si è investito in progetti eco sostenibili favorendo esperienze di produzione di energia idroelettrica grazie allo sfrutta-mento delle caratteristiche naturali del territorio e alla presenza di molti corsi d’acqua. Anche a Rovigo han-no sviluppato progetti legati allo sviluppo sostenibile: il risparmio energetico, la qualità dell’aria, l’adozione della raccolta differenziata da parte dei cittadini. Sono inoltre già attivi anche in questo Comune i servizi di smart healt.

Grandi città: a che punto siamo?

Smart Cities Veneto è un progetto che valorizza il potenziale d’innovazione della regione

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13Voci da palazzo

“Svincolarsi dal patto di stabilità e

realizzare gli interventi strutturali e le opere di manutenzione neces-sari per la salvaguardia del territorio, in particolare in una provincia interamente montana come Belluno”. E’ quanto ritiene necessario il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani, a seguito dei danni provocati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta sul Veneto a metà novem-bre. Si è trattato di un episodio di maltempo sicuramente molto intenso, ma è solo l’ultimo di una serie e non possiamo perciò defi nirlo eccezionale. Ad essere eccezionale è invece la necessità di una serie di opere di mitigazione del rischio idraulico e geologico, che solo la deroga al patto di stabilità e maggiori risorse trattenute in loco possono permettere. Il Ve-neto - prosegue - è una Regione che manda fi umi di denaro alle casse senza fondo dello Stato ed ha quindi il diritto di vedere soddisfat-te quanto meno le esigenze primarie dei suoi cittadini: tra queste ci sono oggettivamente le opere che servono a scongiurare vittime, feriti e danni ad abitazioni, infrastrutture e aziende. Dobbiamo quindi avere il coraggio e la forza di mettere la parola fi ne a un patto di stabilità che, di questo passo, metterà defi nitivamente in ginocchio anche le attività produttive delle poche regioni che mantengono gran parte dell’Italia”.

Matteo Toscani, lega Nord“Servono riSorSe, uSciamo dal patto di StabilitÀ”

L’opinioneL’opinione

“Al Bel-l u n e s e servono

immediatamente 5 milioni di euro per i pronti interventi. Altrettanti dovranno essere messi a disposizione per mettere in sicurezza le principali criticità emerse durante l’ultima alluvione”. A dirlo è il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Dario Bond, dopo aver incontrato Sandro D’Agostini e Sil-vano Vernizzi, rispettivamente responsabile bellunese e amministratore delegato di Vene-to Strade, nonché Nicola Salvatore, dirigente del Genio civile di Belluno. “Abbiamo fatto una prima conta dei danni - informa Bond - Il Genio Civile sta già mettendo in piedi dieci pronti intervento, per un totale di due milioni e mezzo di euro. La stessa cifra dovrà essere messa a disposizione di Veneto Strade per le principali urgenze. Insomma, solo al bellune-se servono cinque milioni di euro subito. Altri cinque milioni dovranno essere trovati in un secondo momento, - prosegue il consigliere del PdL - per mettere in sicurezza i luoghi più colpiti e stabilizzarli. Si tratta comunque di un conto aperto, che dovremo aggiornare con le segnalazioni degli amministratori locali e dei cittadini”

Dario Bond, Popolo delle libertà“a belluno Servono 5 milioni di euro”

A due anni dalla grande alluvione, l’acqua è tornata a far paura in Veneto. Come all’ora, infatti, lo scorso 12 no-vembre i fi umi si sono ingrossati per l’effetto combinato

delle precipitazioni insistenti, che hanno riempito gli alvei dei corsi d’acqua, e del vento di Scirocco che alle foci ha alzato il mare di oltre un metro, non permettendo ai fi umi di scaricare. Così il sistema idrologico della nostra regione è tornato in pres-sione, dimostrando di essere ancora un pericolo per le stesse comunità che nel 2010 fi nirono sotto il fango. Gli “osservati speciali” sono sempre gli stessi: il Bachiglione che a Vicenza come a Padova ha fatto rivivere con la sua piena le stesse ore di angoscia di due anni prima, il Brenta, il Frassine che nella Bassa Padovana ha mostrato infi ltrazioni negli stessi punti in cui aveva rotto. Nell’Alta: il Muson dei Sassi, il Tergola, il Vardura, la Roggia Riale sono tornati a fare paura a Torre di Burri e San Giorgio delle Pertiche mentre il Muson Vecchio è tracimato, allagando Loreggiola nel Camposanpierese. Peggio sembra essere andata nel Bellunese, dove oltre duecento sono stati gli interventi per contenere smotta-menti e allagamenti dall’alto Cadore fi no a Feltre. Insomma, una situazione che a molti ha fatto sorgere diversi dubbi su quanto sia stato realmente fatto in Regione per contenere le emergenze provocate dalle piogge. Dubbi, tra l’al-tro, in parte confermati dal presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato, che come un fi ume in “piena” ha sottoli-neato le mancanze della sua stessa maggioranza. “A due anni dalla devastante alluvione – ha spiegato - le piogge di San Martino hanno ricacciato i veneti nell’incubo alluvione. Le aree colpite purtroppo sempre le stesse. Non basta proclamare lo stato di calamità, il Veneto, duole dirlo, di fronte agli eventi di un maltempo nemmeno troppo eccezionale, è ancora al punto di partenza”. In questi anni, secondo l’esponente del PdL, si sarebbe proceduto con troppa lentezza, prova ne è che la Re-gione è ancora alle prese con gli espropri per la realizzazione

della casse di colmata, come quella di Caldogno che nell’agen-da degli interventi programmati dalla Regione dovrebbe esse-re al primo posto. “Le organizzazioni del mondo agricolo – ha precisato Ruffato - hanno segnalato anche nei giorni scorsi all’assessore all’ambiente Maurizio Conte il mancato rispetto

del protocollo d’intesa con la Regione sul calcolo degli indennizzi per il bacino di Caldogno, l’invaso che deve garantire la sicurezza idraulica di Vicenza. Fintanto che la sicurezza idrogeologica del nostro suolo non diventerà la priorità numero uno dell’azione della Regione e del suo

bilancio, cittadini, aziende, campagne e abitati sono purtroppo destinati a dover convivere con l’incubo ricorrente di esonda-zioni e frane, i cui costi ricadono sull’intera comunità veneta”. La chiamata in causa dell’assessore leghista non è piaciuta all’interessato, ai suoi colleghi del carroccio: presidente Zaia in testa. “In questi anni – ha replicato Conte – la Regione non è rimasta certo a guardare, lo stato di interventi ha seguito il suo iter, tanto che entro la fi ne del 2012 verranno completate le casse di espansione di Trissino e Caldogno, il fi nanziamento è appena stato accordato dal Comissario per l’alluvione. Per la difesa idraulica – ha concluso - sono stati spesi 300 milioni

di euro in tutto il territorio veneto e i lavori, per 270 mila euro, sono già stati completati”. Secondo il presidente Luca Zaia invece i soldi spesi sarebbero 137 milioni serviti per la realizzazione di 812 opere mentre secondo Nicola Finco, che è dello stesso partito di Conte e Zaia, le risorse investite dalla Regione ammonterebbero a 150 milioni, mentre i cantieri av-viati sarebbero 300. Una girandola di cifre che dimostra solo quanta confusione esista attorno a questo tema ma resta il fatto, e la recente emergenza lo conferma, che gli interventi rimangono notevolmente al di sotto del necessario. Secondo il presidente Zaia per accelerare il completamento degli espro-pri servirebbe che ai governatori venissero conferiti dei poteri speciali. “La tutela idrogeologica – ha spiegato - deve essere una priorità nazionale e per dare le risposte che occorrono bisogna che il Governo dia poteri speciali ai Governatori. Que-sti interventi – ha aggiunto – contribuirebbero a rilanciare l’economia, perché comunque si tratta di opere pubbliche, e metterebbero in sicurezza i nostri territori, i cittadini, i loro beni e le attività produttive. E’ indispensabile intervenire rapi-damente su questo fronte, che signifi ca meno cemento è più bacini di espansione, l’ultimo in Veneto risale ad un’ottantina di anni fa. Ne abbiamo previsti 12, per una spesa totale di 278 milioni 550 mila euro, dei quali 97 già fi nanziati”.

di Mauro Gambin

Emergenza fi umi Cosa è stato fatto in questi due anni dalla Regione?

Il rischio alluvione rimane altoRuffato ha accusato Conte di lentezza. La Lega snocciola le cifre investite ma è evidente che il pericolo permane

“E’ giusto parlare delle grandi opere, delle lungaggini

burocratiche e della program-mazione su larga scala degli interventi – ha commentato il presidente della quarta com-missione Agricoltura, Davide Bendinelli - ma è altrettanto doveroso concentrarsi sull’ordinaria manutenzione, quella che facevano i nostri genitori e i nostri nonni prima del boom econo-mico, prima del miracolo Nordest. Mi riferisco - preci-sa Bendinelli - alla pulizia delle canalette, degli scoli, ma anche degli alvei dei fi umi. In questo caso non ci troviamo di fronte a un problema economico, ma culturale. Accanto ai grandi piani di programmazio-ne dobbiamo affi ancare delle campagne preventive, che riguardino tutte le fasce della popolazione. La salvaguardia del territorio - conclude Bendinelli - pas-sa attraverso la pulizia del tombino sotto casa, della grondaia, delle canalette”.

“importante anche la manutenzione

“I bacini di laminazione vanno realizzati e l’interesse pubblico vale più degli inte-ressi particolari dei singoli proprietari dei

terreni. Per questo è necessario dare dei poteri straordinari al commissario per l’alluvione”. Lo ha affermato Costantino Toniolo, Presidente della Commissione bilancio in Consiglio regio-nale del Veneto. “Ora che i soldi sono stati stan-ziati è obbligatorio, sottolineo obbligatorio, arrivare in tempi brevissimi alle gare d’appalto. A fi ne mese il commissario per l’alluvione torna ad essere il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ma è necessa-rio che gli siano attribuiti quei poteri straordinari che hanno permesso la costruzione del Passante di Mestre in soli 4 anni: altrimenti non ne veniamo fuori. Come abbiamo visto sono passati due anni dall’alluvio-ne di Ognissanti 2010 e sono state realizzate tante opere di ripristino e rinforzo degli argini (peraltro non del tutto concluse come in viale Trento a Vicenza), ma non le grandi opere strutturali necessarie a regolare e contenere le grandi masse d’acqua che ci troviamo a dover gestire nella stagione autunnale. A Vicenza, come dicono bene gli amministratori locali, è necessario almeno il bacino di laminazione di Caldogno, che conterrà 3 milioni e 800 mila metri cubi d’acqua”.

“l’intereSSe pubblico vale piÙ degli intereSSi particolari”

Davide Bendinelli, Popolo delle libertà

La rotta del Frassine di due anni fa e nelle foto piccole Clodovaldo Ruffato, presidente del Consiglio regionale, e Maurizio Conte assessore regionale all’Ambiente

Costantino Toniolo

Costantino Toniolo, Popolo delle libertà

Matteo Toscani

Dario Bendinelli

Dario Bond

“No ai contrasti, ma interve-nire per sanare il dissesto idrogeologico del nostro

territorio”. Lo ha sollecitato in una nota Gennaro Marotta, consigliere regiona-le di Italia dei Valori, all’indomani della nuova emergenza idrogeologica. “Le polemiche - scrive Marotta - non impedi-scono gli allagamenti, lo fa la programmazione. Abbandonia-mo i contrasti politici, alla gente non interessa chi ha ragione, ma vedere i danni sanati e la paura sparire. Non è il tempo delle parole, ma il momento delle risposte. I progetti di inter-vento di messa in sicurezza idrogeologica - ricorda l’esponente dipietrista - non sono ancora partiti tutti. Ed alcuni interventi di primaria importanza, come i bacini di laminazione, sono spes-so frenati dalle incertezze sui pagamenti delle servitù di alla-gamento ai proprietari dei terreni. Rimediamo alla mancanza di fondi e mettiamo il turbo alla programmazione - conclude Marotta - lo dico al presidente Zaia ed all’assessore Conte, ed avranno il nostro sostegno nell’azione di messa in sicurezza del territorio veneto”.

Gennaro Marotta, Italia dei Valori“baSta polemiche, È il momento delle riSpoSte”

Gennaro Marotta

“Lo Stato conferisca ai governatori dei poteri speciali per intervenire”

34 Voci da palazzo343434 Voci da palazzo

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36 Cultura veneta363636 Cultura veneta14 Cultura veneta

In mostra gli schizzi, gli appunti, le idee che stanno alla base delle opere dell’artista veneziano

Nell’attuale passaggio tra autunno e inverno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, nel contenitore

denominato Ram, assieme al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova propone un’interessante mostra dedicata a Fabrizio Plessi, all’interno del Palazzo della Ragione fi no al 24 febbraio. In questa sede si forniscono gli strumenti per comprendere il lavoro più intimo dell’artista veneziano d’a-dozione. Il titolo della mostra “Plessi. Il fl usso della Ragione” è azzeccato in quanto, se a prima vista potrebbe giustamente richiamare il palazzo ospitante, indica la vera chiave di let-tura: un incessante e costante fl usso produttivo di progetti, ideati dalla mente dell’artista, che coprono 40 anni di lavoro. Schizzi, appunti, illuminazioni, suggestioni, luoghi che sono o saranno in futuro effettivamente realizzati. Durante la vernice il Maestro ci ha rilasciato alcune considerazioni.

Un costante fl usso creativo ben rappre-sentato in questa mostra con il fl uire degli elementi naturali quali l’acqua, la lava, i

fulmini. “Gli archetipi del mio lavoro si muovono

e fl uiscono in questo grande tavolo centrale, termine improprio perché si tratta di una vera e propria installazione, legata al luogo e all’am-biente in quanto creata in simbiosi con il Palaz-zo della Ragione che ci ospita. Il corpo centrale è composto di 2 lunghe teche contrapposte, nelle quali ho inserito tutti i ripensamenti, le prime idee, gli schizzi e i progetti, ossia tutto quello che c’è prima dell’opera. Le persone sono abituate a vedere il lavoro che eseguo già fi nito e in questa sede ho voluto mostrare quello che c’è dietro: una

sorta di back stage di tutto quello che è il mio lavoro. Da navigatore solitario, navigo in que-sto mare di fogli che sono tutta la mia vita. In sintesi è mettersi allo scoperto e far capire come nasce il mio lavoro con tutto quello che c’è dietro a livello di pensiero e ideazione. Una

mostra privata, intima che diventa pubblica”.

Nel suo studio ha moltissimi progetti di cui alcuni sono poi eseguiti site specifi c.

“Parlo sempre di un piccolo iceberg composto di una mole im-mensa di lavoro che sviluppo con la mia testa. Certi progetti si realizzano, altri no ma una volta fi ssati sulla carta diventano parte di me”.

Nei mesi scorsi ad Agrigento ha ideato Monumenta in un contesto storico presti-gioso.

“Monumenta ad Agrigento è un’instal-lazione grande e importante, nella quale ho cercato d’innestare delle strutture contempora-nee nel contesto archeologico ricco di storia. In sintesi ricalca il mio lavoro che consiste nell’in-serire, all’interno di un contesto, elementi contemporanei in modo tale da farli convivere perfettamente con la parte storica”.

In estrema sintesi elementi quali fuoco, acqua, lava, pietra sono legati dal mondo digitale ed elettronico. Come nasce la pro-gettazione e il relativo utilizzo?

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000. Progetto e

disegno sempre ogni giorno con nuove idee. Successivamente ho un’equipe, composta d’ingegneri, tecnici del video e del suono, che cerca di tradurre tutto tecnologicamente, scientifi camente e architettonicamente. Una struttura che mette in funzione quelle che sono le mie idee, ovviamente sempre controllate, in ogni piccolo dettaglio, da me. Una sorta di bot-tega del 1400 attualizzata, che può produrre opere anche di mille, duemila metri quadrati. Tra l’altro sono un megalomane per cui vedo tutto in grande, penso in grande. Sono anche un maniaco della precisione e dell’ordine men-tale. In sintesi un lavoro di gruppo, di cui tengo le redini dei risultati. Un modo interessante di operare con un gruppo di persone, che ha un progetto specifi co.

di Alain Chivilò

Arte contemporanea A Palazzo della Ragione di Padova fi no al 24 febbraio

La fucina delle idee di Fabrizio Plessi

Fabrizio Plessi in occasione della presentazione e alcuni dei suoi progetti in esposizione

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000”

Capodanno a Rovigo

Si prospetta un grande evento per il ca-podanno 2013 di Rovigo. Una lunga maratona musicale accompagnerà la

città per tutta la notte coinvolgendo sia la piazza che la zona fi era.“Un avvenimento senza precedenti, ha esordito il sindaco Bru-no Piva, che impegna la città in una serie di iniziative sinergiche che renderanno la notte del 31 dicembre veramente indimen-ticabile”. La festa in piazza, che sarà per l’occasione animata dalla Diapason Band, troverà prosecuzione al Censer con il gruppo 7.2, realizzando così una perfetta conviven-za tra i due eventi evitando sovrapposizioni tra l’iniziativa privata e quella del Comune. Anello di congiunzione tra le due realtà sarà anche la diretta radiofonica in simultanea di Delta Radio e Stereocittà. L’assessore Matteo Zangirolami, onorato che la scelta sia ricadu-ta su Rovigo valorizzandone la sua posizione strategica ed una struttura di qualità come il Censer, assicura che“il Comune farà quanto necessario per garantire la sicurezza e gestire

il grande impatto che un evento di tale porta-ta avrà sulla città”.

Notevole il coinvolgimento delle realtà locali, alcune delle quali saranno presenti all’interno del Censer mentre altre saranno di servizio come navette, taxi ed hotel per ospitare i numerosi partecipanti provenienti da altre provincie del Veneto. Il tutto all’in-segna della prevenzione e sicurezza per un divertimento sano garantito dalla presenza di ambulanze, vigili del fuoco e polizia.

“La festa al Censer - ricorda Giuseppe Bergantin - vuole essere un momento di sano divertimento. I costi sono molti perché lo spettacolo sarà di primo livello, tuttavia ab-biamo mantenuto prezzi popolari che vanno da un minimo di 10 euro in prevendita ad un massimo di 25 euro”. Ad accompagnare la notte una ricchissima consolle con il dj Alberti-no e rinomati artisti tra cui Tommy Vee, Baby Marcelo e Oliver dal Privilege di Ibiza, oltre a Mauro Ferrucci con la coppia Keller e Thorn, storici resident del gruppo 7.2”.

Una notte con Diapason Band e gruppo 7.2

Ro.Gi.

Città come Lhasa, Shigatze, Gyantze e le sfaccettature della cultura tibetana non sono mai state così vicine a noi come

nella mostra allestita a Treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno: “Tibet. Tesori dal tetto del mondo”. Un’esposizione che punta direttamente a evidenziare la civiltà tibetana allontanandosi dalla politica e dai fatti con-temporanei. Un sapiente taglio che il curatore Adriano Màdaro è riuscito a dare a una cultura non così semplice da comprendere, rispetto a certe facili mode d’adozione della religione buddista, fatta da qualche vip in passato, spinto più dalla novità di marketing personale che da un’approfondita disamina. A livello sto-rico, come premessa, sono da considerare i rapporti con la Cina, sempre d’interscambio, a partire dal XIII secolo momento in cui Gengis Khan incluse l’altopiano nell’impero mongolo-cinese, i numerosi doni fatti dai vari Dalai Lama agli imperatori succeduti e l’inserimento della lingua tibetana, fi no al 1911, all’inter-no dei 4 linguaggi uffi ciali parlati nell’impero oltre al cinese, manciù e mongolo. Completa questa disamina la presenza di un’interesante foto storica che ritrae l’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo Tenzin Gyatso, insieme a Mao Tse-tung nel 1954 come testimonianza dei buoni rapporti iniziali esistenti successiva-mente interrotti. Dal punto di vista espositivo, il visitatore entra immediatamente in simbiosi con i luoghi originali grazie a gigantografi e dei paesaggi e degli abitanti dell’altopiano tibetano con foto scattate da Màdaro nei suoi

soggiorni, avvolgendo fi guratamente i reperti e le persone lungo tutto il percorso. Dopo la I sala intesa come porta d’accesso a questo mondo, seguono altre X inerenti alla disa-mina del “pantheon” tibetano. A differenza di come si potrebbe pensare, sono rappre-sentati a livello di culto diversi Budda. Una sorpresa, per coloro i quali non hanno avuto modo d’approfondire questa religione, è nel vedere Sakyamuni il fondatore del buddismo Siddharta, Amitabha il Budda “Incommensu-rabile” della “luce senza fi ne”, Mandkesvara il Budda felice, Akhsobhya il Budda “Immuta-bile dell’Est”, Mahakala la versione buddista di Shiva e Yamantaka con le 34 braccia che reggono oggetti sinistri. Alla statuaria si entra a toccare altri aspetti meno conosciuti come la presenza della tradizione Tantrica che ricorre, inaspettatamente per noi occidentali, all’uti-lizzo di ossa umane come nella gabula, una

coppa sacra ricavata dalla calotta di un santo monaco, in alcuni strumenti musicali usati nei rituali, fi no a un rosario con teschio ben raffi gurato. Nel percorso s’incontrano gioielli, vestiti, strumenti musicali, maschere divina-torie, i Dharma Chakra elementi d’altare e i Mandala intesi come oggetti di contemplazio-ne, ossia il “contenitore” (la) “di essenza” (Manda). Ben rappresentati sono i reliquari Gau (corpo di Budda nel reliquario) che per-mettono di professare il culto stando lontani dai templi. Indossati a tracolla cadono sul pet-to come gesto di continua preghiera. Dunque un percorso espositivo che tiene sempre vivo l’interesse di noi occidentali estranei a questa cultura. Si consiglia l’utilizzo dell’audio guida che permette una maggiore comprensione, grazie alla simpatica ma professionale spiega-zione del curatore Màdaro.

Al.Ch.

Treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno

tibet coSÌ lontano, coSÌ vicino

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14 Cultura veneta

In mostra gli schizzi, gli appunti, le idee che stanno alla base delle opere dell’artista veneziano

Nell’attuale passaggio tra autunno e inverno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, nel contenitore

denominato Ram, assieme al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova propone un’interessante mostra dedicata a Fabrizio Plessi, all’interno del Palazzo della Ragione fi no al 24 febbraio. In questa sede si forniscono gli strumenti per comprendere il lavoro più intimo dell’artista veneziano d’a-dozione. Il titolo della mostra “Plessi. Il fl usso della Ragione” è azzeccato in quanto, se a prima vista potrebbe giustamente richiamare il palazzo ospitante, indica la vera chiave di let-tura: un incessante e costante fl usso produttivo di progetti, ideati dalla mente dell’artista, che coprono 40 anni di lavoro. Schizzi, appunti, illuminazioni, suggestioni, luoghi che sono o saranno in futuro effettivamente realizzati. Durante la vernice il Maestro ci ha rilasciato alcune considerazioni.

Un costante fl usso creativo ben rappre-sentato in questa mostra con il fl uire degli elementi naturali quali l’acqua, la lava, i

fulmini. “Gli archetipi del mio lavoro si muovono

e fl uiscono in questo grande tavolo centrale, termine improprio perché si tratta di una vera e propria installazione, legata al luogo e all’am-biente in quanto creata in simbiosi con il Palaz-zo della Ragione che ci ospita. Il corpo centrale è composto di 2 lunghe teche contrapposte, nelle quali ho inserito tutti i ripensamenti, le prime idee, gli schizzi e i progetti, ossia tutto quello che c’è prima dell’opera. Le persone sono abituate a vedere il lavoro che eseguo già fi nito e in questa sede ho voluto mostrare quello che c’è dietro: una

sorta di back stage di tutto quello che è il mio lavoro. Da navigatore solitario, navigo in que-sto mare di fogli che sono tutta la mia vita. In sintesi è mettersi allo scoperto e far capire come nasce il mio lavoro con tutto quello che c’è dietro a livello di pensiero e ideazione. Una

mostra privata, intima che diventa pubblica”.

Nel suo studio ha moltissimi progetti di cui alcuni sono poi eseguiti site specifi c.

“Parlo sempre di un piccolo iceberg composto di una mole im-mensa di lavoro che sviluppo con la mia testa. Certi progetti si realizzano, altri no ma una volta fi ssati sulla carta diventano parte di me”.

Nei mesi scorsi ad Agrigento ha ideato Monumenta in un contesto storico presti-gioso.

“Monumenta ad Agrigento è un’instal-lazione grande e importante, nella quale ho cercato d’innestare delle strutture contempora-nee nel contesto archeologico ricco di storia. In sintesi ricalca il mio lavoro che consiste nell’in-serire, all’interno di un contesto, elementi contemporanei in modo tale da farli convivere perfettamente con la parte storica”.

In estrema sintesi elementi quali fuoco, acqua, lava, pietra sono legati dal mondo digitale ed elettronico. Come nasce la pro-gettazione e il relativo utilizzo?

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000. Progetto e

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di Alain Chivilò

Arte contemporanea A Palazzo della Ragione di Padova fi no al 24 febbraio

La fucina delle idee di Fabrizio Plessi

Fabrizio Plessi in occasione della presentazione e alcuni dei suoi progetti in esposizione

“Disegno tutto a matita su dei fogli di carta, ne possiedo più di 6000”

Capodanno a Rovigo

Si prospetta un grande evento per il ca-podanno 2013 di Rovigo. Una lunga maratona musicale accompagnerà la

città per tutta la notte coinvolgendo sia la piazza che la zona fi era.“Un avvenimento senza precedenti, ha esordito il sindaco Bru-no Piva, che impegna la città in una serie di iniziative sinergiche che renderanno la notte del 31 dicembre veramente indimen-ticabile”. La festa in piazza, che sarà per l’occasione animata dalla Diapason Band, troverà prosecuzione al Censer con il gruppo 7.2, realizzando così una perfetta conviven-za tra i due eventi evitando sovrapposizioni tra l’iniziativa privata e quella del Comune. Anello di congiunzione tra le due realtà sarà anche la diretta radiofonica in simultanea di Delta Radio e Stereocittà. L’assessore Matteo Zangirolami, onorato che la scelta sia ricadu-ta su Rovigo valorizzandone la sua posizione strategica ed una struttura di qualità come il Censer, assicura che“il Comune farà quanto necessario per garantire la sicurezza e gestire

il grande impatto che un evento di tale porta-ta avrà sulla città”.

Notevole il coinvolgimento delle realtà locali, alcune delle quali saranno presenti all’interno del Censer mentre altre saranno di servizio come navette, taxi ed hotel per ospitare i numerosi partecipanti provenienti da altre provincie del Veneto. Il tutto all’in-segna della prevenzione e sicurezza per un divertimento sano garantito dalla presenza di ambulanze, vigili del fuoco e polizia.

“La festa al Censer - ricorda Giuseppe Bergantin - vuole essere un momento di sano divertimento. I costi sono molti perché lo spettacolo sarà di primo livello, tuttavia ab-biamo mantenuto prezzi popolari che vanno da un minimo di 10 euro in prevendita ad un massimo di 25 euro”. Ad accompagnare la notte una ricchissima consolle con il dj Alberti-no e rinomati artisti tra cui Tommy Vee, Baby Marcelo e Oliver dal Privilege di Ibiza, oltre a Mauro Ferrucci con la coppia Keller e Thorn, storici resident del gruppo 7.2”.

Una notte con Diapason Band e gruppo 7.2

Ro.Gi.

Città come Lhasa, Shigatze, Gyantze e le sfaccettature della cultura tibetana non sono mai state così vicine a noi come

nella mostra allestita a Treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno: “Tibet. Tesori dal tetto del mondo”. Un’esposizione che punta direttamente a evidenziare la civiltà tibetana allontanandosi dalla politica e dai fatti con-temporanei. Un sapiente taglio che il curatore Adriano Màdaro è riuscito a dare a una cultura non così semplice da comprendere, rispetto a certe facili mode d’adozione della religione buddista, fatta da qualche vip in passato, spinto più dalla novità di marketing personale che da un’approfondita disamina. A livello sto-rico, come premessa, sono da considerare i rapporti con la Cina, sempre d’interscambio, a partire dal XIII secolo momento in cui Gengis Khan incluse l’altopiano nell’impero mongolo-cinese, i numerosi doni fatti dai vari Dalai Lama agli imperatori succeduti e l’inserimento della lingua tibetana, fi no al 1911, all’inter-no dei 4 linguaggi uffi ciali parlati nell’impero oltre al cinese, manciù e mongolo. Completa questa disamina la presenza di un’interesante foto storica che ritrae l’attuale Dalai Lama, il quattordicesimo Tenzin Gyatso, insieme a Mao Tse-tung nel 1954 come testimonianza dei buoni rapporti iniziali esistenti successiva-mente interrotti. Dal punto di vista espositivo, il visitatore entra immediatamente in simbiosi con i luoghi originali grazie a gigantografi e dei paesaggi e degli abitanti dell’altopiano tibetano con foto scattate da Màdaro nei suoi

soggiorni, avvolgendo fi guratamente i reperti e le persone lungo tutto il percorso. Dopo la I sala intesa come porta d’accesso a questo mondo, seguono altre X inerenti alla disa-mina del “pantheon” tibetano. A differenza di come si potrebbe pensare, sono rappre-sentati a livello di culto diversi Budda. Una sorpresa, per coloro i quali non hanno avuto modo d’approfondire questa religione, è nel vedere Sakyamuni il fondatore del buddismo Siddharta, Amitabha il Budda “Incommensu-rabile” della “luce senza fi ne”, Mandkesvara il Budda felice, Akhsobhya il Budda “Immuta-bile dell’Est”, Mahakala la versione buddista di Shiva e Yamantaka con le 34 braccia che reggono oggetti sinistri. Alla statuaria si entra a toccare altri aspetti meno conosciuti come la presenza della tradizione Tantrica che ricorre, inaspettatamente per noi occidentali, all’uti-lizzo di ossa umane come nella gabula, una

coppa sacra ricavata dalla calotta di un santo monaco, in alcuni strumenti musicali usati nei rituali, fi no a un rosario con teschio ben raffi gurato. Nel percorso s’incontrano gioielli, vestiti, strumenti musicali, maschere divina-torie, i Dharma Chakra elementi d’altare e i Mandala intesi come oggetti di contemplazio-ne, ossia il “contenitore” (la) “di essenza” (Manda). Ben rappresentati sono i reliquari Gau (corpo di Budda nel reliquario) che per-mettono di professare il culto stando lontani dai templi. Indossati a tracolla cadono sul pet-to come gesto di continua preghiera. Dunque un percorso espositivo che tiene sempre vivo l’interesse di noi occidentali estranei a questa cultura. Si consiglia l’utilizzo dell’audio guida che permette una maggiore comprensione, grazie alla simpatica ma professionale spiega-zione del curatore Màdaro.

Al.Ch.

Treviso, Casa dei Carraresi, fi no al 2 giugno

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15Cultura veneta

Vesna Maria Brocca

Il Centro Studi Riviera del Brenta organizza, per venerdì 21 dicembre alle 20.30 in Villa dei Leoni a Mira, una serata dedicata ad “Antonio Gramsci

a 75 anni dalla sua scomparsa” a cura di Davide Zuin, un giovane (classe 1986) dottore magistrale in Scienze politiche, che allo studio ha sempre affi anca-to la passione per la cultura in genere e la politica. La serata si snoda ripercorrendo quanto scritto nel suo li-bro “Per una repubblica federale, la lezione di Antonio Gramsci” dedicato al noto intellettuale, politico, gior-nalista, linguista e critico letterario italiano. “Capire, interpretare ed attualizzare Antonio Gramsci - spiega Davide Zuin che è anche presidente del Circolo Cultu-rale Scorzè, associazione che opera nel territorio del miranese - è stato da sempre un compito non sempli-ce per studiosi e politici, in quanto l’opera gramsciana si distribuisce nel tempo sotto forma di scritti molto di-versi tra loro, dagli articoli di giornale, alle lettere per-sonali scritte dal carcere, fi no ai quaderni del carcere. Il periodo storico in cui Gramsci vive non è certamente avaro di stimoli, anzi, negli stessi anni il mondo vede un fi orire di dibattiti e di personalità che cambieran-no per sempre la storia, nell’anno d’inizio del primo confl itto mondiale l’età dei maggiori leader mondiali

è molto giovane. Nel 1914 Lenin ha 44 anni, Josif Vissarionovic Džugašvili (Stalin) 35, Roosevelt 30, Hitler 25, Adenauer 38, Chirchill 40, Gandhi 45, Mao Zedong 21, insomma si rileva una generazione di personalità ritenute tuttora le più importanti per la formazione del pensiero moderno”. Per approfondire l’argomento si rimanda all’appuntamento ad ingres-so libero organizzato in Villa dei Leoni. Una location animata da diversi eventi culturali proposti dai giovani del Centro Studi Riviera del Brenta, che è un’asso-

ciazione culturale senza scopo di lucro che opera nel territorio della Riviera del Brenta e dintorni, dall’otto-bre 2004, anche in collaborazione con Legambiente. Sono giovani che agiscono seguendo il motto “idee per la cultura, cultura per l’ambiente”, come i due settori in cui è impegnata l’associazione. Dal settem-bre 2010 a maggio 2012 il Centro Studi ha gestito inoltre, per conto del comune di Mira, l’Ecomuseo “Le Terre del Brenta”, che a breve verrà traslocato in Villa dei Leoni a Mira.

Una serata dedicata al libro di Davide Zuin: “Per una repubblica federale, la lezione di Antonio Gramsci”

Appuntamenti A villa dei Leoni di Mira, venerdì 21 dicembre

Quel giovane di nome Gramsci

Il motto dell’associazione: “Idee per la cultura, cultura per l’ambiente”

Nella foto piccola il relatore della serata Davide Zuin

Presso la sede di Peggy Guggen-heim a Venezia

si rende omaggio alla fi gura del pittore Giusep-pe Capogrossi con una retrospettiva fi no al 10 febbraio. Roma è la città iniziale e fi nale della sua vita, nato nel 1900 e deceduto nel 1972. Dal punto di vista rappresentativo la sua fama e celebrità nascono durante il passaggio nella decade tra gli anni ’40 e ’50 quando idea e inserisce nelle sue opere un segno che lo contraddistinguerà per tutta l’intera carriera: l’elemento a forma allunata o a sorta di forchetta nell’aspetto delle sue punte. Un vero e proprio “marchio” identifi cativo in ogni parte del mondo. La retrospettiva annovera oltre 75 lavori, in collaborazione con la Fondazione Archivio Capogrossi, che mappano il suo percorso creativo. Dalle opere fi gurative degli anni ’30, dall’ambientazione metafi sica e mistica con I canottieri (1933), Il temporale (1933) e La piena sul Tevere (1933), all’a-strazione delle fi nestre del decennio successivo, alla mostra presso la Galleria del Secolo di Roma nel 1950 che segna, con le prosecuzioni alla Galleria Il Milione di Milano e alla Galleria del Cavallino di Venezia, il passaggio a questa forma-segno mai vista. Si prosegue al 1951 con la fondazione del gruppo Ori-gine, assieme a Ballocco, Burri, Colla e la partecipazione come unico italiano alla mostra di Parigi “Véhémences Confrontées”. Frequenti furono i rapporti con Michel Tapié, Jackson Pollock, Sam Francis e Georges Mathieu. Lavori quali Superfi cie 399 (1961) e Superfi cie 449 (1962) conducono ad altre fasi della sua carriera con i rapporti con le Biennali di Venezia e San Paolo, gli Stati Uniti d’America e il noto gallerista Leo Castelli, fi no agli ultimi grandi lavori del suo ultimo decennio di vita. Documenti storici e un video arricchi-scono il percorso di Capogrossi che attraverso un tratto distintivo e originale è ricordato ancora oggi.

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Page 39: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

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Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, pro-vando i tipici rituali termali dell’epoca romana - natural-mente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amo-re!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garan-tiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applica-zione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

VIAGGIO SENSORIALE ATTRAVERSO LA REGIONEImpacco Stirasul su lettino ad acqua, seguito da massaggio classico - il rilassamento profondo che fa decelerare!Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti - Durata massaggio intero: ca. 50 Minuti Prezzo pacchetto: € 99,00Durata Impacco Steirasul: ca. 30 Minuti Durata massaggio schiena: ca. 30 Minuti. Prezzo pacchetto: € 79,00

VITALITA’ PER CORPO E ANIMAMassaggio con le spazzole o massaggio con guanto di seta - per sentire il brivido dell’energia che fluisce!Durata: Trattamento con il partner 30 Minuti Prezzo: € 116,00Durata: Trattamento singolo 30 Minuti Prezzo: € 58,00Trattamento singolo 50 Minuti Prezzo: € 78,00

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FLUSSO ENERGETICODALLA TESTA AI PIEDIUn trattamento che combina l’imposizione delle mani al mas-saggio delicato, stimolando il corpo fino in profondita’.Durata: 15 Minuti Prezzo : € 24,00

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RELAX PER LE FUTURE MAMMEMassaggio delicato per schiena, viso e piedi - Godetevi a pieno i momenti straordinari della vostra gravidanza !Durata: 30 minuti Prezzo: € 41,00

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novità

messaggio pubbliredazionale

Page 40: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

18 Concerti e non solo

Al Gran Teatro Geox Sabato 8 Dicembre 2012 il nuovo Spettacolo di giorgio panariello “in mezz@voi”

«Avete col-laborato con me a questo show – rac-conta Giorgio Panariello rivolgendosi ai suoi fans – dalla scelta dei manifesti fi no alle “prima-rie” per decretare quale dei miei vecchi personaggi portare in tournée. Ed ora, per essere ancora più vicini, vi aspetto sul palco insieme a me! ». Con “IN MEZZ@VOI”, l’eclettico Giorgio Panariello riporta in scena la sua fantasia dopo il grande successo del one man show di Canale 5 “Panariello Non Esiste” (che ha registrato una media di 5.000.000 spettatori). Attore ed autore, istrionico e imprevedibile, Giorgio Panariello torna a “dipingere” la realtà con personaggi vecchi e nuovi, per raccontare con la sua amabile ironia vizi, capricci e peccati della nostra Italia. L’attualità e la quotidianità sono ancora prota-goniste dei suoi monologhi esilaranti, ritratti brillanti del nostro tempo in cui ognuno potrà ritrovare un pò di se stesso e ridere, sorridere e rifl ettere. L’8 dicembre Panariello sarà a Padova.

A Roncade è sempre di scena la buona musica a”happY birthdaY neW age!”

Il New Age di Roncade (Tv) è uno di quei locali veneti che stanno facendo “storia” nel panorama dei luoghi che danno maggiore visibilità a bands

emergenti. In effetti spessissimo i titolari accolgono gruppi che hanno all’attivo anche un solo lavoro discografi co ed un solo video. Negli anni scorsi sopra quel palco si sono viste ed ascoltate bands che poi sono diventate oggetti quasi di culto da parte di appassionati del mondo rock. Due esempi? Uno italiano: Afterhours (novembre 1997); uno estero: KASABIAN (20 febbraio 2010). Ma di nomi grossi se ne possono fare altri ancora. I MOGWAI sono stati lì il 20 gennaio 2004; i mitici PORCUPI-NE TREE fecero sold out il 24 novembre 2005; ed a Roncade giunse anche SKIN il 5 maggio 2006. A novembre 2012 di quest’anno, il 16, sono giunti a Roncade THE RASMUS che hanno suonato un robusto rock dalla melodia incisiva, accompagnata da cori d’effetto. Mentre sabato 17 novembre 2012: “HAPPY BIRTH-DAY NEW AGE!” per celebrare la diciassettesima stagione dello storico locale undeground New Age Club: SOVIET SOVIET preceduti dai SERPE IN SENO, un duo di Treviso. Ecco le date al New Age di dicembre 2012 e gennaio 2013: 12 Dicembre: The Vaccines; 14 Dicembre: Rio; 15 Dicembre: Vanilla Sky; 22 Dicembre: Pink Holidays; 26 Dicembre: Airways (presentazione nuovo disco); 4 Gennaio 2013: Plan de Fuga; 5 Gennaio 2013: Punkreas; 18 Gennaio 2013: Amari (presentazione nuovo disco);

Teatroi Sigur roS, annunciano un nuovo brano ed una nuova Struttura live che vedremo a jeSolo il 18 febbraio 2013

Buone nuove dalla band più attesa del 2013! In occasione del concerto all’Iceland Airwaves Festival del 4 novembre 2012, i Sigur Ros hanno presentato un nuovo brano live, senza dichiarare nulla di più se non il titolo: “Brennisteinn”. Qui il video dell’esibizione live: http://www.youtube.com/watch?v=IPEhKNlPLBo. La band ha inoltre

postato sul proprio account facebook alcune foto relative al nuovo palco ed alle nuove luci che verranno utilizzate nei prossimi live, tra cui anche le due attese date italiane del 2013! Noi li abbiamo amati con “Agaetis Byrjun” del 1999, e poi non ce li siamo più lasciati scappare. I Sigur Ros, islandesi, sono diventati non solo una band di culto, ma ormai hanno un successo planetario. A distanza di soli 6 mesi da Villafranca (Vr), da quel 2 settembre 2012 nel quale ottomila fans hanno goduto del loro live show con le scarpe infangate, ritornano nel Veneto lunedì 18 Febbraio 2013 a Jesolo al Pala Arrex in Piazza Brescia. Imperdibili!

in veneto eventi

laborato con me a questo show – rac-conta Giorgio

rivolgendosi

fans – dalla

decretare quale dei miei vecchi personaggi portare

parte di appassionati del mondo rock. Due esempi?

I MOGWAI sono

gennaio 2004; i mitici PORCUPI-

Buone nuove dalla band più attesa del 2013! In occasione del concerto all’Iceland Airwaves Festival del 4 novembre 2012, i Sigur Ros hanno presentato un nuovo brano live, senza dichiarare nulla di più se non il titolo: “Brennisteinn”. Qui il video dell’esibizione live: http://www.youtube.com/watch?v=IPEhKNlPLBo. La band ha inoltre

postato sul proprio

il libro

lo Spettacolo

Andrea Ballarini nasce a Milano il 13 agosto 1961. Dopo il liceo scientifi co si iscrive a

Giurisprudenza e giunge alle soglie della laurea in Lettere Moderne. Fa

dapprima il copywriter per una mezza dozzina di

agenzie di pubblicità internazionali e poi come freelance. Dal 2001 vive a Roma, ma continua a lavorare per la maggior

parte del tempo a Milano, contribuendo in modo signifi cativo a ri-durre il disavanzo del bilancio di Trenitalia. Nel 2003 appare per Lupetti Editori di Comunicazione di Milano il suo primo romanzo

“Giallo Viola - Casanova, il cinema e l’amore”. Nel maggio 2009 pubblica con Del Vecchio Editore di Roma il romanzo

ambientato nel mondo della commedia dell’Arte del Seicento “Il trionfo dell’asino”. Continua a scrivere un pò per sé e un pò per chi lo paga, ma principalmente naviga a vista e tiene la rubrica

del venerdi’ “Manuale di Conversazione” su Il Foglio. Il nuovo romanzo del collega Andrea Ballarini, “Il male degli

ardenti” (Del Vecchio editore), novembre 2012, è nelle librerie, ma non vuole rimanerci molto... L’opera di Ballarini è una

detective story barocca ambientata nella Venezia a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo, in cui la teatralità e l’ironia della vita e della

narrazione si incastrano in un meccanismo perfetto.

il nuovo romanzo di andrea ballarini, “il male degli ardenti” è nelle librerie

Lo spettacolo “Je suis Eleonora Abba-gnato”, previsto al Gran Teatro Geox sabato 17 novembre 2012, è stato

spostato a domenica 24 febbraio 2013 per problemi tecnici.

I biglietti già acquistati rimangono validi con le stesse modalità di

fruizione; i biglietti per la nuova data sono già in prevendita. Questo il co-municato di Andrea Benesso, uffi cio

stampa di Zed! Eleonora Abbagnato, prima ballerina dell’Opéra di Parigi e stella della danza internazionale, si esibirà a Padova per la prima volta. Accompagnata sul palco da una compagnia

formata da grandi artisti provenienti dai più importanti teatri italiani e europei, sarà al Gran Teatro Geox per una straordinaria “soirée” di danza, “Je suis Eleonora Abbagnato”, il 24 febbraio

2013. Lo spettacolo, a cura di Daniele Cipriani, sarà un delicato ed emozionante omaggio alla ballerina francese Zizi Jeanmaire,

alla voce ed alla fi gura di Maria Callas ed al volto indimenticabile di Anna Magnani. Le coreografi e saranno accompagnate dai video artistici di Massimiliano Siccardi, che dialogheranno con i corpi dei ballerini. Lo spettacolo, costruito attorno al talento di Eleonora Abbagnato, sarà anche un toccante viaggio nella

sua carriera, con un protagonista nascosto: il coreografo Roland Petit, che intuì per primo il talento della ballerina italiana e la

portò con sé a Parigi. Dice Eleonora Abbagnato: “Sarà uno spettacolo molto vario, dal repertorio classico al contemporaneo.

Ad accompagnarmi molti grandi ballerini. Il mio sarà anche un omaggio a questa città dove non mi sono mai esibita” Danzano

nello spettacolo: Eleonora Abbagnato (Opéra di Parigi), Sergio Bernal (Balletto Teatro Spagnolo di Rafael Aguilar), Denis Bruno

(Balletto Teatro di Torino), Kristin Furnes (Balletto Teatro di To-rino), Giuseppe Inga (Balletto Teatro di Torino), Maria Yakoleva

(Teatro dell’Opera di Vienna), Kirill Kurlaev (Teatro dell’Opera di Vienna), Manuela Maugeri (Balletto Teatro di Torino), Herve’

Moreau (Opéra di Parigi), Vito Pansini (Balletto Teatro di Torino), Viola Scaglione (Balletto Teatro di Torino), Antonio Sisca (Ballet-

to Teatro di Torino), Video artista Massimiliano Siccardi.

lo spettacolo di eleonora abbagnato spostato al 24 febbraio 2013 al gran teatro geox di padova

live greg laKe in tour in italia. dicembre 2012 a veronaNato a Bournemouth il 10 dicembre 1947 (auguri Greg), dopo aver militato con gruppi dell’underground inglese come Shame, Shy Limbs e Gods, ha debuttato nel 1969 con i King Crimson di “In The court Of the Crimson King”. Sua la voce nell’indimenticabile capolavoro del progressive rock incarnando anche lo slancio melodico e la vocalità suadente. Poi con il supergruppo Emerson Lake & Palmer nel quale canta e suona basso elettrico e chitarre, diventa tra i grandi protagonisti del rock internazionale degli anni ‘70 del secolo scorso. Dopo lo scioglimento del supergruppo arriva la propria carriera solista. E’ un’avventura longe-va e di grande successo, tra collaborazioni importanti (da Bob Dylan a Ringo Starr) e reunion con Emerson e Palmer, come quella del 2010 a Londra. Greg Lake ancora oggi è attivo on stage, con tanta voglia di raccontarsi. Infatti l’11 aprile 2012 ha inaugurato da Quebec City il lungo tour chiamato “Songs Of A Lifetime: An Intimate Evening With Greg Lake”. E’ un’operazione che Greg affronta da solo, con la sua voce, le sue chitarre ed una lunga storia da raccontare

al pubblico. E’ proprio lo spirito di condivisione ad animare ogni concerto, che egli sviluppa narrando i propri trionfi , ma anche le prime esperienze e i miti di gioventù. Lo stesso Greg Lake ha dichiarato: “L’idea di una performance intima ed autobiografi ca è una gros-sa sfi da, è qualcosa di talmente stimolante che il solo pensarci mi emoziona: ho voglia di creare uno show diverso ogni notte, memorabile ed unico, inatteso e d’impatto. Un evento intimo ed imprevedibile insieme al pubblico”. E continua:”Per chi ha amato King Crimson ed Emerson Lake & Palmer si tratta di un live da non perdere!” La stampa ha accolto con grande favore lo spettacolo ed è imminente la pubblicazione dell’autobiografi a di Greg Lake, ispirata proprio da questo emozionante viaggio artistico. Il musicista inglese, voce e basso di King Crimson ed Emerson Lake & Palmer, ha raccontato, dunque, anche a Verona il 3 dicembre 2012, la propria carriera in un’avvincente spettacolo solista dal titolo “Songs of a lifetime”. Musica, gli aneddoti, domande e risposte con il pubblico e molto altro vedono Greg Lake nel

suo “Songs Of A Lifetime”, il nuovo tour solista che fi nalmente, dopo una grande attesa, è approdato nel Veneto il 3 dicembre a Verona (Teatro Camploy). Lake era assente dall’Italia dal 1997, anno dell’ulti-mo tour italiano di Emerson Lake & Palmer. Doveva venire due anni fa con Keith Emerson, a Padova, ma causa operazione alla schiena del buon Keih, quel tour europeo non si fece più. Mancava Greg Lake dal Veneto in effetti da vent’anni. Ci venne con ELP nel settembre 1992 all’Arena di Verona. Io c’ero!

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1027

greg laKe in tour in italia. dicembre 2012 a verona

suo “Songs Of A Lifetime”, il nuovo tour solista che

40 Agenda404040 Agenda

Page 41: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

41414141Sì, viaggiare

Dici Pilsen e pensi alla birra. E viceversa, perchè l’intreccio che lega la bella città della Boemia centrale, nella Repubbli-

ca Ceca, e la bevanda più diffusa al mondo è indissolubile. Ed ha pure un luogo simbolo questo legame, ovvero lo storico birrificio dove il 5 ottobre 1842 nacque la prima birra chiara, la Pilsen appunto. Fu un mastro birra-io bavarese a impostare la cotta e a creare il prodotto che ha cambiato la storia stessa della birra. Josef Groll, così si chiamava il bizzarro personaggio che aveva in tasca la “formula magica” della nuova birra, venne chiamato a Pilsen dalla municipalità locale, incalzata da una protesta popolare. La gente di Pilsen aveva manifestato perchè la birra che si ser-viva fino ad allora in città era imbevibile.Un liquido scuro e torbido, privo di gusto. Proprio così, ci fu una sorta di “sciopero della birra”. Lo stabilimento della birra di Pilsen, oggi come ieri, è il vanto della città. E’ la maggiore at-trazione turistica. Visitatori arrivano da tutto il mondo per conoscere l’origine della “bionda”. Il museo è stato allestito all’interno del grande opificio e interessa anche aree dove tuttora si svolge l’attività produttiva. Oggi il complesso è di proprietà della Plzensky Prazdroj, azienda ceca entrata nell’orbita della SabMiller, la mul-tinazionale di origine sudafricana che in Italia

Pilsen, la città della Bionda

RePuBBlica ceca

Lo storico stabiLimento deLLa PiLsner UrqUeLL a PiLsen (iL PortaLe reca La data

di fondazione, 1842) e aLcUne immagini deLLa beLLa città boema

detiene i marchi Peroni, Nastro Azzurro, Raffo e Wuhrer. A Pilsen viene prodotta la mitica Pilsner Urquell, che tradotto significa “Pilsner dalla fonte originale”. E’ la birra più imitata al mondo ed è in effetti considerata dagli esperti una delle birre più buone al mondo. E’ una birra chiara a bassa fermentazione tutelata dall’Igp europea. L’unicità di Pilsner Urquell deriva innanzitutto dalla qualità superiore delle materie prime: malto chiaro derivante dal mi-

glior orzo boemo e moravo, i fiori di luppolo Saaz che conferiscono alla birra quel piacevole gusto amaro che bilancia la dolcezza del malto e l’acqua ancor oggi estratta dalle falde sot-terranee locali. Infine il lievito segreto Pilsner H, l’artefice del sapore superiore e del corpo di Pilsner Urquell che, secondo una leggenda, fu rubato in un monastero da un monaco in fuga e venduto a Josef Groll. Altra rilevante caratte-ristica è che il sapore distintivo è corposo pur

Il 5 ottobre 1842 Il mastro bIrraIo Josef Groll creò la prIma bIrra chIaraa bassa fermentazIone. lo fecesu ordIne del sIndacoper sconGIurare una rIvolta popolareoGGI Il prodotto è rIconoscobIleIn tutto Il mondo con Il nome stessodella cIttadIna boemalo storIco stabIlImento è sempre lo stessoe oGnI GIorno accoGlIe vIsItatorIprovenIentI da tutto Il mondonove chIlometrI dI GallerIe sotterranee

INTERNATIONAL MASTER BARTENDER

Ogni anno a Pilsen l’azienda organizza l’International Master Barten-der, in cui Pilsner Urquell incorona il miglior bartender al mondo, sia per la tecnica di spillatura che per la conoscenza profonda del Brand e del prodotto. All’importante concorso partecipano bartender di tut-to il mondo, che poi vengono selezionati nel corso di competizioni nei diversi paesi. A Pilsen arrivano i migliori di ogni paese, l’Italia vi partecipa da sei anni. Per i giovani che hanno la fortuna di arrivare alla finale c’è in premio un’esperienza a fianco dei mastri birrai di Pilsen, per conoscere i loro segreti. Quest’anno l’evento è coinciso con i grandi festeggiamenti organizzati per i 170 anni di Pilsner Urquell, culminati con una mega festa di piazza e la presentazione della bottiglia, ambitissima da tutti i collezionisti. L’International Master Bartender quest’anno è stato vinto dal giovane norvegese Kim Daniel Bergesen (nella foto), seguito dal ceco Ota Haurythun e dallo statunitense Bryan Panzica. In finale c’era pure l’italiano Vincenzo De Sanctis, del locale Rock Island di Trevignano (Roma), con altri otto colleghi provenienti da tutto il mondo.

essendo la Pilsner Urquell poco alcolica, solo 4,4 gradi. L’accesso allo storico birrificio av-viene ancor oggi dal monumentale cancello, l’icona stessa dello stabilimento. Tanti sono gli elementi che fanno di questa fabbrica un luogo speciale, come la Torre dell’acqua, quella origi-nale di Pilsen che dona la purezza alla birra, la “casa delle botti”, dove esperti falegnami costruiscono ogni giorno le “barrels”, piccole e grandi botti, nel cui legno verrà contenuta la bionda; la casa del malto, quasi una nursery dove poter assistere alla fermentazione dell’or-zo boemo, le sale della cotta e infine le galle-rie, estese per nove chilometri, che incantano il pubblico inebriato dal profumo della birra non filtrata e non pastorizzata, de degustare diret-tamente nelle grandi botti in legno. Un tempo i sotterranei servivano per lo stoccaggio del

prodotto. La conservazione era ottimle grazie ad un sistema di raffreddamente naturale: una ghiacciaia alimentava un piccolo ruscello d’acqua gelida che scorreva lungo le galleria mentendendo la giusta temperatura per non compromettere la preziosa birra. La visita si conclude al ristorante interno Na Splice o al negozio di souvenir Pilsner Urquell. Merita una visita anche il centro storico di Pilsen, con la sua austera cattedrale gotica di San Bartolo-meo e le case a graticcio di epoca medievale di piazza della Repubblica (Namesti Republiky) che la racchiudono. La torre è alta 103 metri. All’interno vi è la Pilsner Madonna, una delle più belle statue gotiche dell’Europa centrale. Da vedere anche la chiesa francescana e il Museo della Boemia occidentale.

CORTE di Piove di Sacco (PD) Voa Brentella Sx - Tel. 338 6408771

Auguri di Buone Feste

Page 42: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

Gli occhiali sono una protesi di uso comune compo-sta da una montatura e da due lenti atte a corregge-re imperfezioni della vista dovute a vizi refrattivi o a insuffi cienze nella funzionalità oculare.igiene Se gli occhiali non sono puliti adeguatamente, pos-sono formarsi nel tempo depositi che sono il terreno di coltura ideale, un “collante” per lo sviluppo di co-lonie dimicrorganismi patogeni, quali funghi e batte-ri, che si moltiplicano velocemente e quindi possono provocare infezioni oculari. Esiste una fl ora batterica di funghi e batteri che normalmente vivono nell’oc-chio sano. I microrganismi patogeni, che crescono nell’occhiale o nella lente a contatto sporca, si pro-

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Cheratite e Occhiali da soleL’OTTICO

messaggio PUbbLicitario

di Valentino Micaglio

pagano per via aerea e possono giungere a con-tatto della cornea, fi no a provocare una cheratite. La cheratite è un’infi ammazione della cornea, la parte anteriore trasparente del bulbo oculare, la prima lente del percorso ottico, costantemente rico-perta dal fi lm lacrimale. I segni della cheratite sono soggettivi (epifora, fotofobia, blefarospasmo, sen-sazione di corpo estraneo, cefalea frontale, conati di vomito) e/o oggettivi (iniezione pericheratica, congiuntivite peribulbare, infi ltrati stromali, lesioni epiteliali). L’infi ammazione provoca dolore ocula-re e diminuzione dell’acuità visiva; una cheratite superfi ciale punteggiata solitamente bilaterale si sviluppa precocemente e può portare ad un dan-no epiteliale importante, con conseguenti dolore intenso ed accentuata lacrimazione. La guarigione con una completa riepitelizzazione si verifi ca di norma dopo almeno 36 ore dall’esposizione ed è raro che determini un danno permanente. Viene riportato uno studio effettuato tra il settembre 1984 ed l’agosto 2009 in alcune spedizioni alpinistiche nell’ambito della “Outdoor Leadership School”, un’associazione fondata nel 1965 che si occupa di viaggi e spedizioni in zone remote del mon-do. Nel periodo sopraindicato si sono registrati 15 casi nel corso dello studio con un’incidenza dello 0.06% su 23.257 partecipanti che si sono esposti alla neve o all’acqua, e dello 0.02% su 65141 altri individui che hanno preso parte allo studio. L’età media è stata di 23 anni, con il 40% di maschi. Tutti i casi si sono verifi cati in zone di montagna e uno solo su un fi ume, in barca. Tredici soggetti su quindici (87%) non portavano gli oc-chiali da sole. Dieci casi si sono verifi cati con sole splendente, quattro casi con cielo nuvoloso o con scarsa visibilità. I sintomi si sono presentati entro 24 ore dall’esposizione. Non sono state richieste ospedalizzazione o evacuazione. L’occhio possie-de meccanismi interni ed esterni di protezione nei confronti dei raggi UV, ma quando l’esposizione è eccessiva o i sistemi di protezione non sono ade-guati tali meccanismi non bastano a proteggerlo. Si ritiene che un’esposizione ai raggi solari rifl essi dalla neve possa essere suffi ciente a causare una cheratite. La neve e l’acqua rifl ettono oltre l’88% dei raggi UV. Sebbene lo strato di ozono sia in grado di assorbire la maggior parte delle radia-zioni dirette sulla terra, le radiazioni UV aumenta-no con l’altitudine ad una velocità pari a circa il 4% per ogni 1000 piedi di dislivello.Quando il sole è basso nel cielo seguendo l’an-damento ciclico delle stagioni o dei vari momenti della giornata, meno radiazioni raggiungono la terra e viceversa quando è alto più radiazioni sola-ri attraversano l’atmosfera. Molto utile risulta la pre-venzione utilizzando un cappello protettivo e degli idonei occhiali da sole, che trasmettano meno luce (5-10% della luce visibile). Utili possono essere le protezioni laterali da inserire sugli occhiali che im-pediscono ai raggi solari di entrare di lato.- Gli occhiali protettivi vanno acquistati presso un ottico di fi ducia.- Per essere realmente protettiva una lente solare deve essere in grado di fi ltrare i raggi UV e la luce blu.- I bambini che non tollerano gli occhiali da sole vanno protetti con cappellini muniti di visiera.

Bibliografi a. Wikipedia e Wilderness & Enviro-mental Medicine

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

E’ stato a lungo un obiettivo degli oculisti individuare delle procedure e delle tecniche chirurgiche per la correzione permanente dei difetti di vista. E da quasi cento anni si sperimentano tecniche per ridurre o eliminare la completa dipendenza dagli occhiali. La strada per arrivare a questo risultato è stata quindi lunga e costellata da successi ma anche da errori. Attualmente si è arrivati mediante la “cheratectomia” con laser ad eccimeri ad eliminare ( o per lo meno a ridurre notevolmente) la dipendenza dagli occhiali o dalle lenti a contatto. Il laser ad eccimeri rappresenta il “bisturi” più preciso e delicato oggi esistente. La descrizione delle tecniche più raffi nate (PRK - LASIK), la loro esecuzione, la loro affi dabilità e il loro meccanismo d’azione non è sintetizzabile in un così breve articolo. Ritengo più opportuno dare qualche suggerimento di carattere generale. Spesso settimanali, mensili e riviste descrivono le varie tecniche in maniera esauriente dal punto di vista scientifi co, senza approfondire l’individualità del problema che varia da caso a caso. Tutto ciò ha un forte impatto comunicativo che si traduce in grandi aspettative da parte del paziente. In pratica succede che nei nostri ambulatori il paziente dica:” voglio fare il trattamento laser per togliermi gli occhiali” convinto che unica sia la procedura e unico il risultato. In realtà non sa che esiste la miopia, l’ipermetropia, l’astigmatismo miopico semplice, l’astigmatismo ipermetropico semplice., miopico composto, ipermetropico composto e misto e che ogni difetto può essere lieve, medio, o grave, e che un occhio può essere affetto da un difetto e l’altro da una di tutte le altre combinazioni possibili. Molte volte il paziente è convinto di poter correggere il proprio difetto di vista ed inoltre di recuperare quella persa in un occhio pigro (occhio che non vede perfettamente per i motivi già da me descritti in un precedente articolo): questo non è possibile. Se il paziente con occhiali ha 5/10 di visus dopo l’intervento avrà sempre 5/10 di visus senza occhiali. Da ciò si deduce che prima cosa importante è defi nire con esattezza il difetto refrattivo perché le procedure sono diverse come diverse sono le tecniche. Ciò andrà approfondito con il proprio oculista di fi ducia. Spesso i pazienti proprio perché disinformati su questo si affi dano al “passaparola” a riprova del vuoto informativo come sopra detto. In pratica il miope lieve di due diottrie, che ha recuperato benissimo la sua vista, convince l’astigmatico ipermetrope di quattro diottrie della bontà e del recupero del trattamento scoprendo poi che le cose non stanno proprio così. Il paziente non deve rapportarsi all’esperienza di un altro paziente perché ogni difetto ha la sua correzione e la stessa persona può avere due correzioni diverse. Oltre a questo va detto che ci sono sul mercato

correzione laser difettti visiviL’OCULISTA

varie aziende che producono laser ad eccimeri e che sono tutte valide, ma che presentano differenze comprensibili solo ad esperti. Semplifi cando è un po’ quello che succede per le auto; ce ne sono di diverse case produttrici, tutte buone, ma con caratteristiche diverse. Una volta selezionato il paziente i risultati sono comunque sicuri, precisi e stabili nel tempo. L’articolo è sicuramente incompleto sotto molti punti di vista, ma mi ripropongo di ritornare sull’argomento trattando punti specifi ci in base anche ai vostri suggerimenti.

42 I nostri esperti424242 I nostri esperti

RIACQUISTARE IL SORRISO IN UN GIORNO

Una forte causa di disagio e stress è sicuramente quella di avere denti molto compromessi o mancanti.

Altrettanto difficile da accettare è l’attesa della dentatura definitiva dopo un intervento di implantologia. Giorni o addirittura mesi senza denti o con protesi mobili provvisorie.

Tutto questo fa parte del passato! Oggi si può sorridere immediatamente dopo essersi sottoposti all’implantologia.Attraverso la metodica del “carico immediato” si riabilitano intere arcate dentarie ottenendo da subito, nella stessa giornata dell’intervento, denti che assomigliano e funzionano come denti naturali.

Prima di tutto si studiano i singoli casi attraverso l’utilizzo di sofisticate attrezzature e software e poi ci si prepara all’intervento avendo preso tutte le misure possibili per far sì che il paziente non abbia la percezione del dolore, viva con tranquillità le varie fasi della cura e torni a casa sereno con la dentatura fissata saldamente agli impianti.

Tutto questo in una sola giornata, un giorno per riacquistare il sorriso.

I consigli del Dott. Barchitta

ODONTOIATRIA OGGI

Page 43: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

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Impariamo l’inglese The Sports (gli sport) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

CHIAVE (7) - Uno sport........................................................................................

ARCHERINBASEBALLBASKETBALLCRICKETDANCE

FISHINGFOOTBALLHANDBALLPOLOSAILING

SKATINGSKIINGSOCCERSQUASHTENNIS Aforismi sull’amore

• C’è una sola cosa peggiore di un matri-monio senza amore: uno in cui c’è amo-re, ma da una parte sola.• Nell’amore, un si-lenzio val più di un discorso.• L’amore è un cano-vaccio fornito dalla natura e ricamato dall’immaginazione.

• Siamo angeli con un’ala sola. Solo re-stando abbracciati possiamo volare.• L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’a-more maturo dice: ho bisogno di te per-ché ti amo.• L’amore è più teme-rario che l’odio.

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AFRICA - AMORE - BRAD PITTCYBORG - FIGLI - GLOBEGOLDE - GUILD - LARA CROFTLONDRA - ONU - OSCARSCREEN - TATUAGGI - VITA

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - AN - AU - OD - PD - PO’UD - VE - ADE - LEA - LOR- MAOSII - STA - FAST - IDIO - JEEPPOST - RUTA - TANA - CORVE FREUD - LIEVE - MODEL - ARPESEIODATO - VALTER - VIAVAI CADDERO - DESERTO - IPERBOREO

Gli Animali• Due serpenti mamma e figlio parlano tra di loro. Figlio: “Mam-ma, mamma, ma è vero che noi siamo velenosi?” Mamma: “Si fi-gliolo, perché?” Figlio: “Mamma, mamma, mi sono appena movsi-cato la lingua.”

• Perché il bue sbatte la testa contro il muro? Per farsi la bua.• Come si chiama il cane di Dra-cula? Canino.• Qual è il ballo preferito delle scimmie? L’orango-tango.• Cos’hanno in comune la pulce e la gallina? Entrambe fanno i pulcini.

• Un ragno affamato, disteso sulla sua ragnatela, vede passare una mosca molto succulenta e al-lora le dice: “Oh cara mosca, vieni qui che ti insegno a tessere.” E la mosca astuta risponde: “Mi spia-ce ma preferisco filare!”• Alcune formiche stanno giocan-do a calcio sul fondo di un bic-chiere. Una di esse le incita: “For-za! Se vinciamo, l’anno prossimo giochiamo in coppa!”

Un giretto per New-York

1 2

3 4

Sapete riconoscerequesti posti?

1) .........................................................

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2) .........................................................

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3) .........................................................

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4) .........................................................

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1) Central Park;2) Ponte di Brooklyn;

3) Statua della Libertà;

4) Times Square.

44 Crucipiazza444444 Crucipiazza

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NEWS NEWS

RIBASSATO

Page 45: La Piazza della Riviera est - nov2012 n149

VINO

Il cremant

ARRIVA IL NATALE. IO ADORO QUESTO PERIODO DELL’ANNO, TUTTE LE CITTÀ BRILLANO DI UNA LUCE DIVERSA E LA GENTE SORRIDE UN PO’ DI PIÙ. QUESTO NATALE PERÒ AVRÀ UN SAPORE TOTALMENTE DIVERSO PER COLPA DI QUESTA CRISI PESANTE CHE CI ATTANAGLIA TUTTI, CHI PIÙ E CHI MENO.

QUINDI PER QUESTO NATALE VI PROPONGO UN BRINDISI CON UN VINO POCO COSTOSO, MA DI UNA BONTÀ SENZA EGUALI. VI PARLO DEL CREMANT, VINO SPUMANTE PRODOTTO UN PO’ IN TUTTA LA FRANCIA, MA CHE NON SI PUÒ CHIAMARE CHAMPAGNE PERCHÉ NON VIENE PRODOTTO NELLA OMONIMA REGIONE. IL METODO DI PRODUZIONE È IL MEDESIMO DELLO CHAMPA-GNE, SOLAMENTE CHE LA PRESSIONE ATMOSFERICA CONTENUTA NELLE BOTTIGLIE È INFERIORE A QUELLA DELLO CHAMPAGNE. E’ MOLTO SIMILE AD UN NOSTRO SATEN. NATURALMENTE I VINI DI PARTENZA NON SONO GLI STESSI DELLO CHAMPAGNE, PERCHÉ LE DIVERSE ZONE DI PRODUZIONE HANNO DIVERSE COLTURE.IN FRANCIA I MIGLIORI CREMANT SONO QUELLI ALSAZIANI, OTTENUTI DA PINOT BIANCO; ED I CREMANT DE BOURGOGNE, OTTENUTI DA CHARDONNAY E PINOT NERO. LA PRODUZIONE COMUNQUE COINVOLGE TUTTE LE ZONE VINICOLE D’ OLTRALPE. IO MI AUGURO CHE ALMENO UN PO’ TUTTI AVREMO LA POS-SIBILITÀ DI FESTEGGIARE QUESTO NATALE CON ALMENO UN PO’ DI SERENITÀ, ANCHE PERCHÉ UNA VOLTA UN SAGGIO MI DISSE: IL NATALE È LA FESTA DEI BAMBINI, MA ANCHE DEI GRANDI CHE PER UN GIORNO RITORNANO AD ESSERE BAMBINI.BUON NATALE E BUON BRINDISI A TUTTI.

DenisMeneghini

[email protected]

CUCINA

un albero dI natale tutto medIterraneo

INGREDIENTI:100g farina 045g farina manitoba

215g Pomodorini PacHino

origano

1 cUccH.no mieLe

1 cUccH strUtto

7g LieVito secco

saLe

PROCEDIMENTOtagLiare i Pomodorini e farLi aPPassire neL forno a microonde, senza

aggiUngere condimenti.setacciare Le farine con iL LieVito, Unire i Pomodorini, iL mieLe e Lo

strUtto ammorbidito.insaPorire con origano e saLe, qUindi amaLgamare bene.Versare iL comPosto neLLo stamPo ad aLbero e Lasciare LieVitare Per circa 2ore in Un LUogo Umido.cUocere in forno a 180° con fUnzione VentiLata Per circa 35 minUti.serVire decorando aLLa base con oLiVe Verdi.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B

45454545A tavola

Hai bisogno di un trasporto privato? Hai bisogno di un ambulanza per la tua società sportiva? A queste esi-genze risponde, da poco più di anno, Croce Blu Veneto onlus, associazione di soccorso e trasporto sanitario attiva 24 ore su 24 e con sede operativa a Bovolenta (PD). Questa realtà di volontariato è nata il 23 novembre 2011 grazie alla volontà della Famiglia Leotta-Cappeller, con lo scopo primario di dare un servizio di soccorso e assistenza a mezzo di ambulanza. Grazie al Comune di Bovolenta, in particolare alla sensibilità verso il so-ciale dell’assessore Pietro Tangianu, i volontari hanno a disposizione una sede operativa che si trova in Via Mazzini, 18 e che permette alla Croce Blu Veneto onlus di avere un punto di raccolta per la formazione e per le esercitazioni, ma soprattutto una base operativa per tutte le attività logistiche e burocratiche richieste per un corretto sviluppo dell’associazione. La prima ambulan-za, LIMA BRAVO 02, è arrivata a fine luglio e con essa l’ente ha superato senza alcun problema i controlli sta-biliti dalla L.Reg. 1080/2007. Ad oggi si contano ben 23 soccorritori operativi e formati per fronteggiare ogni tipo di emergenza medico-sanitaria. A disposizione, inoltre, personale medico ed infermieristico per eventi ed as-

sistenze in cui se ne richieda la presenza grazie alla preparazione e alla disponibilità del direttore sanitario Francesco Leotta. Per quanto riguarda, invece, le man-sioni prettamente operative-logistiche, l’ente si affida al delegato ufficiale Luigi Nardone. L’obiettivo primario dell’associazione è quello di diventare una realtà solida nel padovano a favore del cittadino e delle istituzioni, senza dimenticare il veneziano dove l’ente ha sede le-gale e coordina la sua stessa gestione. Croce Blu Vene-to, ente di soccorso e formazione, cerca sempre nuovo personale da inserire nel proprio organico a titolo volon-taristico, per il soccorso, la formazione e la divulgazione della cultura sanitaria. Possono partecipare tutti i mag-giorenni, senza limiti d’età. L’iscrizione è gratuita e i mo-duli possono essere richiesti direttamente al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]. Per maggiori informazioni è possibile anche telefo-nare al seguente numero di cellulare: 342 5066745.L’associazione ringrazia l’Assessore Pietro Tangianu e in generale dell’Amministrazione locale di Bovolenta, perché mette a disposizione dell’associazione la sede operativa, in Via Mazzini,18 è in comodato d’uso a titolo gratuito.

CROCE BLU VENETO

CROCE BLU VENETOBOVOLENTA (PD)

Via Mazzini, 18Cell. 342 5066745

[email protected]

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BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO Un’arietta

frizzante di conqUista renderà ciVettUoLi e ricHies-

società. dedicateVi a Una seLezione accUrata · SALUTE forma in netta riPresa, gLi imPegni Vi Pe-sano meno, siete PiÙ tonici e resis-tenti. sUccessi in ogni genere di sPot

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

L’amore foLLe Vi traVoLge, con tUtto

iL coroLLario di romanticismo straPPaLacrime e di Passioni imPos-sibiLi · SALUTE Per LieVi maLesseri, L’eVentUaLe ricorso aLLe cUre ter-maLi (o aLL’aLimentazione macrobi-otica) sarà efficacissimo

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO Vi attendono incontri daVVero inter-essanti, magari neL beL

mezzo di Un Vernissage o di Una cena cULtUraLe · SALUTE La forma mentaLe e qUeLLa mUsco-Lare saranno Perfette e L’infLUsso dei Pianeti Vi renderà imbattibiLi an-cHe negLi sPort

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO desid-

erosi di noVità: cHi È in coPPia da LUngo temPo Potrà concedersi Un Viaggio o nUoVe esPe-rienze · SALUTE Le forze Vi sosten-gono ma non esagerate con Le ore PiccoLe e Le mini Porzioni a taVoLa. dieta sÌ ma eVitate La fame

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO affascinanti e sicUri Vi diVertite a fLir-

tare e a sedUrre soLo Per gioco. attente a non creare iLLUsioni Perico-Lose · SALUTE se doVete

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22/07ASCINO iL Partner Vi

Potrebbe troVare freddi, o Voi a Patire Un senso

di distacco. faVorite Un diaLogo PiÙ efficace· SALUTE attenzione aLLo stomaco e aLLe somatizzazioni, sarà bene esegUire con regoLarità aLcUni esercizi di riLassamento

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO emerge iL Vostro Lato PiÙ maL-andrino e iL Vostro natUraLe carisma farà ProseLiti, sia

fUori daLLa coPPia · SALUTE Partirete aLLa grande an-cHe se gLi acciaccHi non si faranno attendere. L’infLUenza di stagione Potrebbe attaccarVi

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO riscHiate di aP-ProcciarVi ai sentimenti

Un atteggiamento Poco costrUttiVo. consigLio? Una mini-Vacanza · SALUTE non cedete a difficoLtà di concentrazione e tono mUscoLare non ottimaLe: ridi-mensionate Le asPettatiVe

Oroscopo

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