La Riviera 25

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Il maggior nano della corte di Berlusconi, insofferente ad ogni criti- ca, ha gridato che i precari sono l'Italia peggiore, essendo, evidente- mente, il lavoro o la richiesta di lavoro cosa degna dei servi. Non vale indignarsi. Sta semplicemente che “ la Natura con un pugno lo tappò- Gli disse : «Abbaia» e lui abbaiò”. In Italia anche i tappi fanno rumore. La prima pagina dei nostri quotidiani è scrupolosamente riserva- ta ai delitti di mafia e alle retate giudiziarie. Mai che emerga una lotta per il lavoro . E, Dio ne liberi, dal dare notizia risaltante della ribellione contro chi governa sotto l'usbergo di Berlusconi, anche se ormai sfiancato e fiaccato dalla sconfitta delle elezioni amministrative e dallo schiaffo redentore dei trionfati referen- dum.

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Il maggior nano della corte di Berlusconi, insofferente ad ogni criti-ca, ha gridato che i precari sono l'Italia peggiore, essendo, evidente-mente, il lavoro o la richiesta di lavoro cosa degna dei servi. Non vale indignarsi. Sta semplicemente che “ la Natura con unpugno lo tappò- Gli disse : «Abbaia» e lui abbaiò”. In Italia anche i tappi fanno rumore.

La prima pagina dei nostri quotidiani è scrupolosamente riserva-ta ai delitti di mafia e alle retate giudiziarie. Mai che emerga unalotta per il lavoro . E, Dio ne liberi, dal dare notizia risaltantedella ribellione contro chi governa sotto l'usbergo di Berlusconi,anche se ormai sfiancato e fiaccato dalla sconfitta delle elezioniamministrative e dallo schiaffo redentore dei trionfati referen-dum.

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VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 02

LIDIA STRANGIO direttrice artistica

della scuola didanza Tersicore di

Roccella Jonica

Sabato e domenica unostracolmo Auditorium, a

Roccella, ha reso omaggio alsaggio di danza della scuola

diretta da Lidia Strangio

Uno strepitoso successo. Anche quest’anno la scuola di ballo Tersicore, come sempre magistralmente diretta dallamaestra Lidia Strangio, ha regalato una miriade di emozioni ai tantissimi spettatori che sabato e domenica serahanno riempito l’Auditorium di Roccella Jonica. Un saggio di danza che ha coinvolto decine e decine di provetteballerine, impegnate in difficili coreografie, e che, nonostante l'evidente emozione, non hanno tradito le attese diparenti, amici e dei semplici curiosi e appassionati di danza che hanno gremito in entrambe le serate la struttura

roccellese. Variopinto il programma delle due serate presentate da Nuccio Pansera. Dopo la presentazione della scuola alpubblico, gli alunni sono passati con estrema disinvoltura dal Rondò, a una interpretazione libera di Figaro, dal Valzer, alCharleston, dall' Hip Hop al Tango, o ancora alla danza dei piccolissimi cigni in tutù. Tutto è stato reso possibile solo gra-zie a un anno di duro lavoro, quello svolto da Lidia Strangio, e dai suoi assistenti Maria Rosa Franco, Melissa Ieraci e RosaLollo che hanno preparato le allieve con dedizione e passione. I loro passi hanno battuto, per una sera, al ritmo del loro cuore. Ad affiancare l'esibizione dei giovanissimi allievi della Tersicore, gli artisti della Gurfata. Giullari, clown, mangiafuoco e tram-polieri hanno reso ancora più speciale l' atmosfera grazie a giochi di luci e di colori che hanno coinvolto tutti, anche grazie a una sug-gestiva colonna sonora che ha reso ancora più magico l'auditorium. Il saggio è solo la somma finale del lavoro svolto dalla scuola di LidiaStrangio, che, tornerà ancora l'anno prossimo, con più entusiasmo, ma con la stessa passione che ha reso possibile tutto ciò. Con la stes-sa voglia di fare danza. Con gli stessi sorrisi stampati sui volti dei ballerini, dai più piccoli ai più grandi...

magiadanza e Tersicore

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VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 03

la Riviera

Controcopertina

RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA CRONACA D’UNA SCOMMESSA GIA’ VINTA

Rispetto agli altri centri dellaRiviera dei Gelsomini, cosa puòoffrire Roccella Jonica di diver-so a residenti e turisti? Niente.Tranne: un servizio idrico effi-

ciente, un servizio di depurazione delle acquefunzionante (sia d’estate che d’inverno), 4chilometri di pista ciclabile (che a brevediventeranno 9) con stazione di bike sharing,il secondo più importante FestivalInternazionale di Musica Jazz (dopo UmbriaJazz, che però ha un bilancio di 4 volte supe-riore e l’80% di finanziamenti privati), e,infine, il primo servizio di raccolta differenzi-ata con sistema di controllo mediante codicea barre. La soluzione che l’AmministrazioneComunale di Roccella ha trovato per invertirei trend negativi della locride è molto sem-

plice: gestire in autonomia attraverso unasocietà a capitale interamente pubblico (laMultiservizi) i servizi essenziali: depurazionedelle acque, rete idrica ed ora anche raccoltadei rifiuti, per dirla con le parole del senatoreZito <<non vogliamo rimanere attaccati a untreno la cui velocità è determinata dal vagonepiù lento>>, e così Roccella va avanti dasola. Anche se questo comporta dei rischi.Attualmente la raccolta differenziata si aggiraintorno al 16% (la media in Calabria è del12%) la scommessa è portare questa per-centuale al 68% entro l’anno. In questo modo, oltre a garantire che non siverifichino più episodi di emergenza -spaz-zatura, si ridurrà la quantità di rifiuti conferi-ta in discarica, con un notevole risparmio eco-nomico sia per l’amministrazione che per i cit-

tadini. Luglio e agosto, con una popolazionedi quasi il triplo, saranno mesi decisivi, chemetteranno a dura prova tutto il sistema. Per questo motivo sono già state convocate leassociazioni dei commercianti, gli amminis-tratori condominiali, le organizzazioni gio-vanili, affinchè contribuiscano alla riuscitadell’esperimento. Anche perchè, il sistema dicontrollo posto sui contenitori, prevede dellesanzioni per chi non differenzia: al ritiro dellaspazzatura gli operatori ecologici registranoelettronicamente tramite la lettura dei codicia barre la quantità e la qualità di differenzia-ta per ogni famiglia. Dal 22 al 30 giugno ogni famiglia ritirerà il kitper la raccolta differenziata: contenitori achiusura ermetica di colore diverso per differ-enti materiali: la plastica, la carta, il vetro, lafrazione organica e l’indifferenziata. I cittadini riceveranno anche degli opuscoli eil calendario annuale del ritiro “porta aporta”. A consegnare il materiale informativo

e illustrare il funzionamento del sistemasaranno i promotori dell’iniziativa che hannodeciso di “metterci la faccia” e impegnarsi inprima persona: il Sindaco Giuseppe Certomà,il vicesindaco Sisinio Zito, l’assessore all’am-biente Vincenzo Bombardieri, l’assessore albilancio Vittorio Zito e gli altri componentidella compagine amministrativa.Le associazioni di volontariato di RoccellaJonica hanno invece offerto il loro aiuto perattaccare le 18 mila etichette sui contenitori.Nel comune si trova anche un’isola ecologicadove i cittadini potranno portare diretta-mente i loro rifiuti differenziati, lì siapplicherà il sistema di premialità sulla basedel peso dei rifiuti e a breve scomparirannodalle strade tutti i cassonetti.

Andiamo avanti da soli,non vogliamo rimanereattaccati a un treno la

cui velocità è determinata dal vagone

più lento!

Dal 22 al 23 giugno ogni famigliaritirerà il kit per la

raccolta differenziata: contenitori ermetici

di colori diversi

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ROCCELLA THE DIFFERENTCRISTINA BRIGUGLIO

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VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 04

ParlandoStyle

Start

di...

NORDICI&SUDICI

Fino a qualche hanno fa sidiceva che per ogni cittadino,delle democrazie più evolute,c'erano chili e chili di carta;una sorta di libro, di una bio-

grafia non autorizzata, per ciascuno di noi.Tutte le nostre interazioni col sistema sicondensavano in pagine che descrivevanole pieghe, per intero, della nostra vita.Bollette, ricette, diplomi, multe, sentenze ..Ogni nostro gesto partoriva carta. Chiavesse voluto sapere, pressoché, tutto su dinoi apriva, con gli armadi che contenevanoi fascicoli, le nostre esistenze. Il progressoha semplificato le cose, i malloppi sonodiventati inutili e le montagne di cartasono state sormontate dai files. Siamo unologramma, un'entità digitale che fluttuanella rete. Il nostro passaggio per il mondoviene monitorato e salvato. La rete è unostrumento formidabile di comunicazione elibertà, ma è anche una gabbia mortale perchi abdica alla vita reale. La tecnologia èun vaso di Pandora, colmo di ritrovaticapaci di farci smarrire la strada per casa,o meglio, in grado di fornirci un comodo ealternativo rifugio. Si rischia di entrare inun computer per uscirne solo se costretti.Non bisogna per forza essere anti moder-ni, rifiutare pregiudizialmente l'innovazio-ne. Mantenere, però, il contatto con larealtà è essenziale per continuare a essereuomini. Facebook è il social forum che vaper la maggiore, una piazza virtuale in cuiscambiare e conoscere idee, un luogo didiscussione formidabile. Almeno, questa èla convinzione diffusa. Per chi non l'avesseancora fatto ci entri. E' piacevole starciall'inizio. Poi piano, ti accorgi che qualcosanon và. Più amici si hanno e più essi, inevi-tabilmente si trasformano in folla. La folla,si sa, è urlo indistinto e non dialogo.Ognuno di noi ha delle cose da dire, manon tutto quello che diciamo può risultareinteressante agli altri. Quando tutti parla-no, ognuno finisce per ascoltare solo lapropria voce, fregandosene di quella altrui.Ognuno diventa il bello del vigonzo.Cento, mille amici e si è soli, più si è e piùsi è soli. Non ha senso stare insieme se nonsi fa attenzione alla voce di tutti. E voi, nor-dici e sudici, assisi sulle cattedre di face-book prestate orecchio agli altri. Quandola cosa diventa eccessivamente pesante,fate un pit stop. Fermatevi ai box per unadisattivazione temporanea, o per un ritirodefinitivo.

Disattivazione temporanea

CORSIVO 12

I 51 profughi, richiedenti asilo, sbarcati il nove giugnoa Monasterace, sulla costa ionica, Se ne stanno a grup-pi, seduti ad attendere il loro destino. Quattordici arri-vano dalla Siria, uno dall'Iraq, tre dall'Iran, ventidall'Afghanistan e tredici dovrebbero essere kurdi. Traloro molte donne e bambini. Secondo la ricostruzionedella Guardia Costiera la nave che li ha trasportati dallaTurchia, dove si sono imbarcati, si è fermata a distanzadi sicurezza dalla costa e i migranti sono stati trasborda-ti con uno o più gommoni, fino a essere poi individuatidalle forze dell'ordine mentre marciavano sulla Statale106.

POLAROID di Giovanni Maiolo

NUOVI SBARCHINELLA LOCRIDE

C'è un' interessante finestra a pag. 7 de «il Quotidiano»(giovedì 9 giugno). Tra occhiello in

carattere maiuscolo e titolo in caratteri evidenti leggiamo: “LA PARENTELA- In manette il

nipote del neoconsigliere provinciale”. Il neoconsigliere provinciale, eletto nella lista dei Socialisti

Uniti, è Mario Candido di Stilo. Il nipote, che, secondo i magistrati della Dda sarebbe affiliato

all'associazione mafiosa operante tra la Calabria corrotta e il Piemonte puro, si chiama Vito

Marco Candido. Sapevamo: tale il padre, tale il figlio. Adesso c'è un aggiornamento: tale il nipo-

te, tale il figlio. Dell'aggiornamento prendiamo atto, ma logicamente ci appare strano che lo zio

possa ereditare il sangue malato, se sangue malato è, dal nipote. Semmai, il contrario.

Attendiamo lumi dai genetisti-giornalisti, sublimi altoparlanti delle questure e delle procure. E

intanto vogliamo domandarci se nel Codice penale italiano esista il reato di parentela ristretta.

Talché il parente del parente mafioso, è mafioso anche lui, ovviamente per endovenosa. Così ci

induce a pensare la giornalistica finestra, che s'affaccia nei cortili delle procure. Se così non è,

non riusciamo a comprendere a quale titolo e per quale sottile insinuazione viene fatta notare la

parentela tra Vito Marco Candido e Marco Candido. Con teste, come quella del redattore de LA

FINESTRA, non è possibile, per umanità nei confronti dei nobili equini , neppure consigliare di

darsi all'ippica: azzopperebbero i cavalli.

Reato di parentela ristretta

LA REPLICA DI DE AGETANO A TRIPODI

ALCUNI PEZZI DEL CENTROSINISTRA HANNO IMPEDITOCHE IL VENTO DEL CAMBIAMENTO ENTRASSE A PALAZZO FOTI E A PALAZZO SAN GIORGIO, FAVORENDO IL CENTRODESTRA DI SCOPELLITI”

MARIA G. COGLIANDRO

In seguito all'intervista della scor-sa settimana a MichelangeloTripodi, segretario regionale deiComunisti italiani, che ha lanciatouna serie di accuse, oltre che al Pdreggino - considerato il principaleresponsabile della sconfitta delcentrosinistra - anche al consiglie-re regionale di RifondazioneComunista Nino De Gaetano,quest'ultimo ha deciso di replica-re.Pensa che la sconfitta del centro-sinistra al Comune come allaProvincia di Reggio sia da adde-bitare al Pd e al suo porsi a tutti i

costi come partito guida, cheimpone agli altri le proprie scelte,senza ricercare e promuovere peril centrosinistra una politica uni-taria e condivisa ?“C’è chi predica sui giornali unapolitica unitaria, per poi frapporrenei fatti mille ostacoli al raggiungi-mento del traguardo. Si tratta diuna malattia piuttosto diffusa all’in-terno del centrosinistra, non certoesclusiva del Pd. I risultati conse-gnati dalle urne del Comune e dellaProvincia di Reggio fotografano,infatti, senza pietà l’autolesionismodi una coalizione che di fronte adue candidature forti e credibilicome quelle di Massimo Canale e

del presidente Giuseppe Morabitoha fatto prevalere il consueto maso-chismo, i veti incrociati, le mire per-sonali e progetti minoritari sonora-mente bocciati dagli elettori. Il risul-tato è che il vento del cambiamentoche ha spazzato tutta Italia, sancen-do a Milano, Napoli e Cagliari lafine del Berlusconismo, non è riu-scito ad entrare a Palazzo Foti ePalazzo San Giorgio. Hanno con-tribuito a chiudergli le porte alcunipezzi del centrosinistra, impegnatinel perseguimento esclusivo del pro-prio personale tornaconto e indiffe-renti alla prospettiva di favorire,così, il centrodestra di Scopelliti”.

GIOACCHINO CRIACO

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la Riviera

DIAVOLO NERO

La notizia è di quelle che sipotrebbero definire storiche, sequesto aggettivo non fosse statoormai preso dalle tarme: tantone e è stato il suo abuso. Per la

decisione, officiata sui giornali, d’un suoritorno al Pd, Nicola Adamo dovrà accon-tentarsi d’una aggettivazione più prosai-ca . La notizia è di quelle che appartienealla cronaca, che, per la sua accanitanecessità di fatti, accoglie e raccoglietutto, senza distinguere tra basso e alto.Suonate, o campane. Il ritorno di NicolaAdamo è ciò chemanca ai piddistiper rialzarsi dallatomba : la forza.Poiché non c’èragionevole dubbioche Nicola Adamoè stato l’uomoforte, e potrà anco-ra esserlo, del Pdcalabrese. Non s’èmai misurato conle piccole cose enon s’è mai accon-tato delle piccolecariche. Nel suocammino ha incon-trato, da morto,Giacomo Mancinie contro di lui hainfierito con ilcinismo d’un bec-chino. Ha incon-trato nel suo cam-mino figure lumi-nose di comunisti,come GiovanniLamanna, e ha ten-tato di sfigurarlo,parlando da padro-ne in un partitosenza schiena, dalui dominato. Ed èrimasto indomito,pur quando s’èdovuto dimettereda vicepresidentedella giunta regio-nale per guai giudi-ziari. Il Pd garantista l’ha voluto comun-que in lista alle regionali del 2010.Un sentimentale, Nicola Adamo. Egli oraintende ritornare dove vi fu. Piangono ivertici del Pd calabrese. Ma solo perché ilfigliuol prodigo non potrà essere accoltocon il sacrificio del vitello più grasso.Nicola Adamo, andandosene insieme aGiuseppe Bova, aveva provveduto a ster-minare l’intera mandria. O quasi.

Il ritorno del figliuol prodigo

Lo scultore Rabarama aveva esposto l'«Uomo Ragno»nelle aiuole del lungomare di Reggio Calabria, nel dan-nunziano «più bel chilometro d'Italia», di fronte all'ara-beggiante Palazzo Zerbi, sotto i secolari alberi e in fac-cia alla Sicilia, e nessuno aveva avuto niente da ridire,nemmeno quel noto Assessore alla Cultura e allaContemporaneità di Firenze, Giuliano da Empoli, cheadesso si lamenta della stessa mostra nella sua città, difronte a Palazzo Pitti… Il dilemma contemporaneo è:sono le opere che si devono adeguare agli spazi pubbli-ci, o gli spazi pubblici che si devono adeguare alleopere? Palazzo Zerbi vale Palazzo Pitti.

NOTE di Fabrizio Spinella

PALAZZO ZERBI E PALAZZO PITTI

FEDREALISMO FISCALE

LUIGI PANDOLFI

Da un mese la riforma federalista voluta dalla Legaè legge. Ma non mi sembra che nel Mezzogiorno,ed in Calabria in particolare, si sia aperto un dibat-tito appropriato sulle conseguenze che ne derivano.Si ha l’impressione che la classe politica meridiona-le, sempre più ininfluente sulle scelte che si fanno aRoma, stia vivendo con un misto di fatalismo e dinon curanza questo delicato passaggio, come se sitrattasse di un qualcosa che in fin dei conti non ciriguardasse direttamente. Quella che la Lega ha confezionato, e che anche ipartiti di centrosinistra hanno di fatto avallato, èinvece una riforma che sconvolge l’assetto unitariodel paese, favorendo le regioni ricche del Nord adetrimento di quelle meridionali. Proprio l’ultimodecreto approvato, quello sul cosiddetto fisco regio-nale che ha messo fine al sistema della finanza deri-vata per le regioni, introduce un meccanismo mici-diale in tema di finanziamento dei servizi primari,dalla sanità all’istruzione passando per i trasporti ele altre prestazioni sociali di competenza regionale.

Dal 2013 le regioni del Sud dovranno fare affida-mento su due fonti di finanziamento per la lorospesa sociale: i proventi del gettito fiscale e le quotedel cosiddetto fondo di perequazione, una sorta dicassa dei poveri alimentata dalle regioni con mag-giore capacità fiscale.Al di là delle conseguenze pratiche che potrannoderivare da tale previsione, non v’è dubbio che inuno scenario del genere si vada a strutturare unvero è proprio rapporto di dipendenza formale traregioni del sud e regioni del nord: sono state createle condizioni per cui la quantità e la qualità dei ser-vizi offerti nelle regioni del mezzogiorno dipende-ranno sempre più dal portafoglio delle regioni delnord.E poi: posto che il sistema di perequazione deglisquilibri regionali così concepito non sarà eterno, egià di per sé questo è un problema, chi potrà scom-mettere che la prossima mossa del Partito del nord,che, con ogni evidenza, va ormai al di là dei confinidella Lega, non sarà quella di mettere sotto accusaun sistema che impone alle regioni del nord di farsicarico dei ritardi del sud? Per chi ha seguito in que-sti anni le campagne della Lega su questi temi, nonci vuole tanto a immaginare un leghista di secondao terza generazione che pone una questione di que-sto tipo per dare il colpo mortale all’unitarietà delpaese.È come se da quelle parti si fossero precostituite lemotivazioni per una futura battaglia contro il paras-sitismo del sud, quello che la riforma del federalismofiscale va maldestramente ad istituzionalizzare.

Secondo Michelangelo Tripodi ilrisultato del Pd non è così gratifi-cante. Il 28% ottenuto da Canalemisurandosi con Arena non ha lostesso valore del 25% che LambertiCastronuovo riportò contro unavversario come Scopelliti. È d’ac-cordo?“È vero, non ha lo stesso valore per-ché, considerato lo scenario politicoprofondamente frastagliato in cui èmaturato, il 28% di Canale vale infini-tamente di più. Ciò che MichelangeloTripodi ha infatti omesso di ricordare èche Lamberti Castronuovo è stato nel2007 il candidato unitario di una coa-lizione che schierava, dalla stessaparte, Ds, Margherita, Udeur,Rifondazione Comunista, Pdci eVerdi. Canale è stato invece costret-to, da scelte miopi ed autolesioniste,ad opporsi non solo al candidatodel centrodestra ma anche a DeCaridi e Bova che pescavanonel suo stesso bacino eletto-rale. In questo contesto i31.300 elettori di Canale,9% dei quali hanno deci-so di sostenerlo, pur nonappoggiando le sue liste,sono la migliore confer-ma dell’apprezzamentoper la proposta politica

messa in campo e per chi l’ha incarna-ta. Esattamente come i risultati imba-razzanti incassati dai “competitori” delcentrosinistra ci dicono che quelle pro-poste sono state giudicate inconsistenti.Analisi diverse da queste appartengo-no al campo della fantasia”. Canale ha denunciato che in alcuniseggi ad Archi – da Tripodi definita“la capitale indiscussa della ‘ndran-gheta reggina” – ci sono state delleanomalie: il rapporto dei votiCanale-Arena è di 1 a 10 quandoinvece in città è stato di 2 a 3.Secondo Tripodi un’anomalia c’èstata anche alle scorse elezioni regio-nali in cui lei è risultato il candidatopiù votato ad Archi pur non essendo

di quella zona. In più ha ottenutol’80% delle preferenze grazie alvoto disgiunto, che sceglieva leima contemporaneamente davafiducia a Scopelliti. Come spie-ga questa anomalia?

“È un’anomalia solo agliocchi di chi non ha lettoattentamente i risultatidelle Regionali 2010 o,peggio, di chi sta inutil-mente provando da unanno a sporcare conbasse insinuazioni la miaelezione in Consiglio

regionale. I 4.820 voti che ho conqui-stato a Reggio sono uniformementespalmati su tutta la città (sono risulta-to il candidato più votato in sei dellequindici circoscrizioni). Dunque, quel-lo di Archi (447 voti) non rappresentaaffatto un picco anomalo, come sivorrebbe far credere, ma la confermadi un voto limpido ed omogeneo sul-l’intero territorio cittadino (581 voti aModena, 485 a Sbarre e oltre 500 aRavagnese), frutto di cinque anni dilavoro in Consiglio regionale evidente-mente apprezzati da chi mi ha scelto edi una campagna elettorale capillareche ha visto impegnati iscritti e dirigen-ti di un partito radicato in città. Unrisultato, vorrei far notare ai distratti,pienamente confermato dai 4.800 votiincamerati dalla lista diRifondazione comunista alle ultimeelezioni amministrative. Anche sulvoto disgiunto il livello si è mante-nuto assolutamente nei livelli fisio-logici registrati dagli altri candidatidel centrosinistra: il dato sbandie-rato da Tripodi è assolutamenteinesistente. Solo una rifles-sione finale: seguen-do l’assioma sug-gerito, con evi-denti intenzionidiffamatorie,

da Tripodi Luigi De Magistris, visto il66% delle preferenze ottenute aScampia, sarebbe dunque stato elettocon l’appoggio della camorra”. Si sente uno sponsor di Canale?“Se per “sponsor” si intende un soste-nitore convinto e coerente della candi-datura di Canale alle amministrativedi Reggio Calabria non ho alcun pro-blema a rispondere affermativamente,rivendicando, anzi, orgogliosamente,questa sponsorizzazione.L’appassionata campagna elettoralecondotta in questi mesi a ReggioCalabria - capace di suscitare entusia-smo e di riportare al centro del con-fronto politico i problemi concreti deicittadini - ha rappresentato uno straor-dinario momento di partecipazione

democratica. L’impegno civicosoprattutto di tanti giovaniche hanno deciso di mettersiin gioco in prima persona cidice che la direzione intra-presa è quella giusta. Ora sitratta di non disperdere que-sto patrimonio di energia ed

entusiamo, lavorando per-ché anche a Reggio

Calabria possasoffiare presto ilvento del cam-biamento”.

DIPENDENZADAL NORD

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Primo Piano

Sotto Terra

la Riviera

TrasportiFerrovie Taurensi

Quaranta ferrotramvieri hanno perso il posto di lavoro. Lo scorso 17 giugno ilgovernatore Giuseppe Scopelliti ha incontrato le forze sindacali, i sindacidella Piana, i lavoratori tra contestazione e fischi. Ha potuto lasciare la saladell’incontro protetto da un nugolo di poliziotti

PASQUINO CRUPI(DALLA PRIMA)

La prima pagina dei nostri quoti-diani è scrupolosamente riservataai delitti di mafia e alle retate giudi-ziarie. Mai che emerga una lottaper il lavoro . E, Dio ne liberi, daldare notizia risaltante della ribel-lione contro chi governa sotto l'u-sbergo di Berlusconi, anche seormai sfiancato e fiaccato dallasconfitta delle elezioni amministra-tive e dallo schiaffo redentore deitrionfati referendum. Non merita-va un bel titolo in prima pagina laribellione, gridata in faccia alGovernatore della Calabria, deiferrotramvieri della Piana di GioiaTauro ? Proprio di no. E, infatti, lanotizia è stata confinata, come unmalvivente al domicilio coatto,nelle pagine interne. UnGovernatore è un governatore equalche spicciolo si può pur sem-

pre guadagnare.Ma che cosa è accaduto? Di checosa stiamo parlando?Come si sa, sono state chiuse leLinee Ferroviarie Taurensi, cheservivano i paesi della Piana, qua-ranta ferrotranvieri hanno persoil posto di lavoro, i pianigiani, chenon hanno il privilegio di spostar-si con macchine blu, non sannopiù come raggiungere i loro paesi.E gli studenti s'arrangino: tantonon studiano e vanno a scuola perdivertirsi. E niente catastrofismi.Abbiamo o no un Governatore,che è alla testa della riscossa delMezzogiorno e della Calabria , e,che, con i suoi potenti polmonista facendo alitare il vento del Sudcontro il nemico vento del Nord?Certo e vero. Abbiate pazienza,però. Il 17 giugno sulla chiusuradelle Linee Ferroviarie Taurensi c'è stato un incontro tra ilGovernatore, le forze sindacali , i

sindaci della Piana, i lavoratori. Ildr. Giuseppe Scopelliti, s'aspetta-va una messa cantata ed è anda-to incontro a un venerdì nero. Atal punto che, contestato, inter-rotto, fischiato, ha potuto lasciarela sala dell'incontro, protetto daun nugolo di poliziotti. Il piffero,che era andato per suonare lamusica delle leggi ferree dell'eco-nomia, cioè della giusta decisionedi chiudere le Linee FerroviarieTaurensi, è stato suonato. La luna di miele con i cittadinicalabresi e gli elettori, anche diquelli del Pdl, s' è trasformata inluna di fiele. Ma né ilGovernatore né tanto meno isuoi assessori e i suoi portafiatohanno capito la lezione. Ferrara,Feltri, Sallusti, Belpietro- li deno-miniamo come loro amano deno-minarsi- sono liberi servi diBerlusconi, e al Capo forse utili.Al contrario, la corte di Scopelliti

sembra fatta di servi sciocchi, che, adifesa dell'offeso Capo, hanno rie-sumato l'argomento della stru-mentalizzazione a fini politici d'unproblema reale. Viene da chiede-re: son tutti stupidi i ferrotramvie-ri delle ora spente LineeFerroviarie Taurensi? Son tuttimanipolabili, loro, le loro famiglie,i figli che vanno a scuola? E giàqueste domande sono un omaggioa gente che tanto non merita , e chedovrebbe ormai rassegnarsi all'esaurimento d'una promessa nonmantenuta: il GovernatoreScopelliti, come fu detto del DiRudinì- e il paragone è davverostonato- era parso come un fan-ciullo prodigio. Il prodigio non c'èstato. È rimasto il fanciullo. Che, come tutti i fanciulli, fa icapricci e strilla per le mancatecarezze di Gioia Tauro. È la ribel-lione che esplode, anche se i nostriquotidiani mettono il silenziatore.

La luna di fiele del Governatore

I PROTAGONISTI

L’ex presidente Lula

Cesare Battisti

Il presidente Berlusconi

I brasiliani non dovrebbero, e probabilmente non losono, essere felici per la soluzione del caso Battisti. Ildubbio, di essersi messi in casa una persona considera-ta dai giudici italiani un assassino, non può generaregioia. Il pensiero che gente innocente abbia avutodistrutto il futuro da Battisti da amarezza. La consape-volezza che il Brasile sino ad ora non sia il paese deisogni, ne per la sicurezza ne per le garanzie dei cittadi-ni, dovrebbe far arrabbiare. La mobilitazione coraledella sinistra brasiliana in favore di un ricercato si pre-sta a una serie infinita di critiche. Nonostante ciò, lasituazione dei brasiliani è migliore rispetto a quelladella gente italiana. Il Brasile ha adottato una decisio-ne formalmente ineccepibile, la sua Costituzione nonprevede l’ergastolo, il contesto sociale, carcerario e giu-diziario italiano metterebbe a rischio la sicurezza diBattisti, il processo si è celebrato in assenza dell’impu-tato, quindi, doverosamente ha risposto picche.L’arroganza italiana ha trasformato una vicenda squisi-tamente tecnico-giuridica in uno spot politico, in unbraccio di forza economico. L’Italia prona per decennidavanti alla dottrina Mitterand e alla forza dellaFrancia, all’improvviso si è sentita grande pensandofosse il Brasile un paesello sudamericano. La diploma-zia estera e la politica del belpaese hanno dimostrato dinon capire nulla, si sono infilati in un vicolo cieco. Allafine hanno dovuto abbozzare e rimettere le pive nelsacco. Gli italiani non dovrebbero essere contenti dellapolitica italiana, per come ha gestito la questione.Ancora, dovrebbero porsi delle domande sull’Italia,chiedersi, allarmandosi, perché un grande paese, pro-blematico anche, come il Brasile consideri a rischio undetenuto sul nostro territorio, avanzando dubbi, indefinitiva, sulla nostra democrazia. In più, fuor di ogniipocrisia e al di là delle parole di tanti sepolcri imbian-cati che albergano le istituzioni, quanti degli italianireputano esenti da errori le sentenze dei tribunali?Quanti hanno totale fiducia nella giustizia? Quanti

considerano democratica la vita italiana? E, se intuiscole risposte, perché avrebbero dovuto aver fiducia i bra-siliani nell’Italia? Perché ci si è appassionati tanto a unavicenda che era giusto finisse così? Dietro a chi si èandati? Per vedere alla fine perpetuarsi oltre ogni sop-portazione il dolore dei familiari delle vittime. Personeche avevano il diritto di aver giustizia. Di una giustiziaimmediata e non della sua utilitaristica parodia. Loro,le vittime, comunque non avranno giustizia, e anche seBattisti fosse colpevole dopo quarant’anni qual è ilsenso della disputa. Non sono ne con Battisti, ne con-tro di lui, non ho elementi di giudizio personale, pensoperò che il suo caso alla fine comunque ha fatto male apersone innocenti, colpevole è chi non si è comportatoin modo normale. Colpevole è l’arroganza italiana, tipi-

ca dei piccoli che giocano a fare i grandi, si dovevanoseguire delle regole giuridiche e non minacciare sanzio-ni con un’arma scarica. Si doveva risparmiare doloreagli addolorati e figuracce alla nazione. Gli italianidovrebbero guardarsi intorno, lo schiaffo del Brasile fail paio con quello degli Stati Uniti, in tema di estradizio-ne. Il nazionalismo, l’orgoglio nazionale a volte sonostupidi sentimenti se espressi a occhi chiusi. Gli italianidovrebbero muoversi per dare all’Italia persone meri-tevoli di ricoprire incarichi istituzionali, politici, econo-mici, giudiziari .. Gli italiani dovrebbero cominciare alavorare per rendere l’Italia grande per come la suagente si merita, se non lo fanno questa sarà la societàadatta a loro, e quindi sarà ovvio sentirsi schiaffeggiatise l’arroganza non sarà dei vertici ma di tutti.

Battisti, schiaffo all’arroganza... non agli italianiFERNANDO SAGADO

SAN PAOLO, PORTO FRANCO BRASILIANO

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la Riviera

Provincia

REALTÀ POSSIBILE O SCELTA ELETTORALE?ANTONIO CORMACI

Nel mezzo del cammin di nostravita, mi ritrovai sulla Salerno-Reggio Calabria. Non intendominimamente dissacrare ilsommo poeta ma solamente

descrivere con una metafora, quella di una selvaoscura, impercorribile, una delle più importantiarterie stradali d’Italia, l’A3. Un’autostrada cheautostrada non è; un tratto di strada se voglia-mo “magico”, visto che finisce magicamentedentro la città di Reggio Calabria, si mescoladirettamente con le vie del centro, come lamadre che riaccoglie i figli dopo un lungo viag-gio. Ma tralasciando il lato amarcord dellavicenda, l’A3 è, da diversi anni, e dopo innume-revoli decreti legislativi, un cantiere sistematico,un labirinto di deviazioni, ruspe, cemento e con-tinue nuove costruzioni. Il tratto della provinciadi Reggio Calabria è più simile alla Sarajevopost assedio del ’96, più che ad un’arteria di taleimportanza. Sono lavori di ammodernamento:nuove gallerie, nuovi ponti e allargamento dellecarreggiate. In tutti questi anni, l’ammoderna-mento dell’autostrada ha portato non pochiproblemi. Code infinite, malori per il caldo tor-rido dell’estate e tanti, tantissimi incidenti acausa delle condizioni disastrose del manto stra-dale. Un danno incredibile per il turismo dellaCalabria, che di certo non ha bisogno di spotgoliardici per crescere, tra infrastrutture inesi-stenti e aeroporti che non funzionano. Ma oltreil danno, ecco la beffa: la Lega di Bossi eCalderoli, ha tirato fuori nuovamente l’impegnoa suo tempo votato dal governo, ovvero la pro-posta di introdurre sull’A3 la tassa del pedaggio.Si spera, almeno, una volta ultimata. Il Pd allariunione della Commissione ambiente dellaCamera aveva presentato un emendamento perannullare la decisione governativa di far pagareil pedaggio sulla Salerno-Reggio e altri trattiautostradali di tutta Italia, in particolar modoquelli che non offrono garanzie di sicurezza. MaCastelli è stato caparbio: “Il governo va avanti”in quella che è una decisione che si porta dietroparecchie incongruenze. Numero uno: percostruire adeguate stazioni di riscossione delpedaggio, come quelle del Nord Italia, servonotempo e soprattutto altri soldi dei contribuenti.Numero due: non ha il minimo senso far paga-re ulteriormente, dopo quasi 12 anni di danni,chi la percorre abitualmente. Ma questa ha l’a-ria di essere una subdola manovra elettorale.Tanto per dire, abbiamo evitato il pedaggio ainostri cari elettori, e possiamo ora essere accla-mati come salvatori. Ad infierire sulla vicenda,in una audizione parlamentare, anche Ciucci,nemico della Calabria come dimostra la suagestione dell’Anas, aveva sostenuto il governoin questa sua epocale decisione. Matteoli(PDL), in Commissione Ambiente, si era dimo-strato aperto alla richiesta, da parte degli zom-bie del PD, di attenuare la richiesta di pagamen-to del pedaggio su alcuni tratti Anas. La richie-

sta riguardava l’esclusione del pedaggio nei trat-ti dove “non esiste adeguata e funzionale retestradale alternativa, e su cui non sono stati com-pletati i lavori di ammodernamento e messa insicurezza” e i “i tratti qualificabili come stradeextraurbane”. Inoltre si chiedeva di escluderedal pedaggio “i cittadini residenti e le imprese

sul territorio”. Non si è mai sentito infatti dipedaggi sulla tangenziale di Bologna o diMilano, o sul GRA di Roma.È l’inizio di un ennesimo valzer di promesse inun periodo di instabilità per il Governo. Chi civa di mezzo, come sempre, i cittadini dellaCalabria.

PIETRO CRIACO

L'ospedale “fantasma” di Siderno risorgerà a nuovavita, finalmente una buona notizia per la sanità locri-dea. Ieri mattina, su mandato del Commissariodell'Asp Rosanna Squillacioti, un'èquipe guidata daldottor Vincenzo Mollica, referente locale dell'Asp,composta da medici e tecnici si è recata presso ilnosocomio sidernese per le verifiche necessarieprima del trasferimento degli ambulatori che dovreb-bero caratterizzare il nuovo assetto dell'ospedale. Idipartimenti di medicina territoriale che verrannotrasferiti per primi nell'ex ospedale saranno quelli diLocri e Siderno, seguite in un secondo momentodalla altre divisioni specialistiche sparse sul nostro

territorio. Dopo il sopralluogo abbiamo raccolto ledichiarazioni del dottor Mollica: «Il trasferimentodegli ambulatori è già deciso, il nostro sopralluogo èservito solo per verificare le rispettive allocazionidegli stessi. Abbiamo verificato che non esistono pro-blemi tecnici e che il tutto si può realizzare in tempirelativamente brevi. Credo che nel giro di un mese,un mese e mezzo, si possa già garantire il loro funzio-namento. Non c'è nessun problema neanche per lenuove allocazioni. Ci sono già i finanziamenti e ledecisioni sono state approvate. Ritengo giustoaggiungere, con un pizzico di soddisfazione, che que-sta volta le promesse sono state mantenute». Il tuttoavverrà, naturalmente, in piena sinergia con l'ospeda-le di Locri. La struttura dovrebbe essere dotata anche

di un reparto di venti posti letto di medicina genera-le, con un proprio organico di medici e infermieri e diuna chirurgia elettiva che effettuerà interventi in regi-me day surgery con la possibilità di sfruttare i letti dimedicina per i pazienti che non possono esseredimessi in giornata. Il day surgery, o chirurgia ambu-latoriale, consiste nella possibilità di effettuare inter-venti o altre procedure diagnostiche o terapeutichesu pazienti che vengono dimessi nella stessa giornatadi ammissione, attualmente più della metà degliinterventi chirurgici eseguiti nel mondo avvengonocon questa modalità. In day surgery si possono effet-tuare interventi chirurgici o procedure diagnostiche eterapeutiche invasive in anestesia locale, loco-regio-nale, e generale.

Poco più di due anni fa il Ministro delle infrastruttu-re Altero Matteoli dichiarava: « I porti sono una dellecentralità del nostro paese. Abbiamo dei centri por-tuali che non sono nelle condizioni di accogliere lenavi di un certo tonnellaggio perché non è stata fattal'escavazione, questa è, quindi, una delle prioritàmaggiori insieme alla semplificazione delle procedu-re di sdoganamento delle merci, al decongestiona-mento del contesto urbano intorno ai porti e allacreazione di una rete d'interporti». Affermazioni cherimandavano al porto taurense che, pur possedendole caratteristiche tecniche e le potenzialità commer-ciali e geografiche per rimanere il punto di riferimen-to della portualità nazionale/mediterranea, vive unaprofonda crisi. A fare da contro altare alle parole delministro è stato il suo vice Castelli che il mese scorsoparlando a Trieste promise l'Alta velocità e ilSuperporto, dichiarando: «Per competere con i prin-cipali porti europei non si può pensare solo a Trieste,ma all'intera portualità del nord Adriatico». Prontearrivano le proteste da Venezia, per voce del presi-dente della regione Friuli - Venezia Giulia Tondo,altrettanto prontamente rassicurato da Castelli.Insomma si punta ai “corridoi” tirrenico/adriatico.Gli investimenti portuali verranno concentrati alnord con buona pace di Gioia Tauro e del suo porto.

C. P.

IL GOVERNO LASCIA A SECCO IL PORTO

GIOIA TAUROPEDAGGIO SULLA A3

SIDERNO E’ DAY HOSPITAL?

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Provincia

A proposito

Eventidi...

Si parte con la presentazione di Primo Sangue di Pecora sul delitto Scopelliti

“CENTRO PIERRE” UN LABORATORIO DI IDEEReggio Calabria vuole mostrare il suo lato migliore. E così , in viaSanta Caterina da domenica 12 giugno, è attivo il “Centro Pierre”,che vede insieme docenti, giornalisti, psichiatri, psicologi, avvocati,manager e il cui coordinamento è affidato alla signora IrinaCampitta. Per fare che cosa? Recita il manifesto di presentazioneche il 2Centro Pierre” “opera esclusivamente per fini di promozio-ne della solidarietà civile, sociale e culturale con particolare riferi-mento al campo della formazione, della ricerca specialistica e pro-fessionale, dello studio, dell'orientamento personale e lavorativo,della progettazione di servizi tesi alla promozione degli scambiinterculturali, di servizi sociosanitari, e socio educativi”. Partenzacon la presentazione del libro Primo Sangue di Aldo Pecora. Librotutto centrato sulla figura del giudice Scopelliti, esemplarmenteanalizzato da Carmelina Sicari con eficace introduzione diEmanuela Martino.

Francesca Rappoccio

L’ESCLUSO: SALVATORE GALLUZZOALLA MANIFESTAZIONEORGANIZZATA AGERACE PERPRESENTAREPROGETTOLOCRIDEQUALCUNO HA DIMENTICATOD'INVITARE L'EXSINDACO

Al lancio di “Progetto Locride”, programmad'intervento finanziato attraverso il PonSicurezza, c'erano proprio tutti. L'otto giugno lachiesa di San Francesco a Gerace era gremita diautorità istituzionali locali, sindaci, rappresen-tanti del mondo della scuola e della stampa,autorità ecclesiastiche e semplici curiosi. C'era,naturalmente, il neo sindaco di GeraceGiuseppe Varacalli, il giornalista Pietro Melia, ilPresidente dell'Associazione Sindaci della

Locride Ammendolia, il Vescovo di LocriGiuseppe Fiorini Morosini, c'era, addirittura,“Ringhio” Gattuso e lui no. Il buon Salvatoreche aveva fortemente voluto questo evento nellasua città non è stato invitato. O forse non è potu-to andare?Da sinistra, la giornalista Emanuela Martino, al centro l'Autore Aldo

Pecora e a destra la prof.ssa Carmelina Siclari.

Siderno in Europa attraverso lamusica. Nella pancia di unamanifestazione che permetterà aquesto territorio di alzare losguardo oltre il basso orizzonte a

cui era stato abituato, suonerà MimmoCavallaro con i Taran Project, chiuderannoi Marvanza Reggae Sound.A seguire: Gli Invece, Mujura, Scialaruga.Quartaumentata e Francesco Loccisano:note di Locride che da tempo, grazie allaloro qualità hanno superato più volte ilBrennero.Un traguardo di normalità promosso dallaSocietà Editrice la Riviera srl, che grazie alsuo Tridente Condarcuri - D'Orsa - Nucera,ha convinto L'AIPFM (AssociazioneItaliana per la promozione Festa dellamusica) che ha guardato ed ha visto cheanche nel cuore della Locride si può.Presenteranno la giornalista MariateresaD'Agostino e il regista Alberto Gatto con lacollaborazione di Emiliano, CarlettoRomeo, Ruggero Brizzi e ChiaraCarnevale. Durante la serata altri duemomenti importanti. Nel primo, lo scrittore africeseGioacchino Criaco, presenterà,insieme al Promoter BrunoBuzzaniti, il primo ZefiroFestival, rassegna Mondiale dellaMusica Indie che per tre giorni farà

diventare questa lingua di inferno un para-diso di evasione. Un primo livello assolutonel panorama mondiale. Nel secondo inve-ce verrà presentato il nuovo progetto edi-toriale de larivieraonline.com. Un rinnovatosito web che tra altre cose conterrà un quo-tidiano in pdf che ha l'obiettivo di avvicina-re la Locride a tutta l'altra Locride sparsanel mondo.

FESTA DELLA MUSICA GIORNATA EUROPEA

“La Riviera” nel giornocontinentale della musicapresenta la Riviera&Musica.Martedì 21 giugno, in piazzaPortosalvo a partire dalle ore18:00

Siderno inEuropa

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L’editoriale

Prego segnare questa data: 13 giugno 2011. Una gior-nata da incorniciare. Fior da fiore colgo qualchepetalo. Il Tg3 Calabria manda in onda un servizioda Drapia (VV) nel quale si vede Tino Scopelliti

(fratello di Peppe) che premia con una targa AnnamariaTerremoto, “capa” della Rai di Cosenza. Poi alle 15 cominciala maratona televisiva sul referendum. Tonino Di Pietro, il vin-citore, fa il pompiere (furbizia contadina), mentre Bersani eVendola tentano di incendiare la piazza. Dalle catacomberispunta Daniele Capezzone. Ridicolo come sempre. La Legaaspetta Pontida per ricaricare le batterie. Ma è dura anche perloro. <<La Stampa>> di Torino è ricca di spunti, conMassimo Gramellini, la Jena («La sinistra rivince e s'interro-ga: “Dove abbiamo sbagliato?”»), Ugo Magri, ecc ecc. Ma lachicca viene dall'intervista a Giovanni Udovicich, il miticostopper del Novara degli anni '60. Un chiodo per qualsiasiattaccante gli passasseaccanto. Vittorio Feltri è in apnea.Alessandro Sallusti e Daniela Santanchè sembrano Olindo eSofronia, che fanno a gara a chi per primo e solo debba anda-re a morte per Berlusconi.. Fabrizio Rondolino, ex lothar diD'Alema, sul <<Giornale>> spiega la caduta del caimano«perché gli è mancata la strategia del sorriso». Nell'ora fatalepersino Marco Travaglio appare simpatico. E AntonioPadellaro paragona Quagliarello, Gasparri, La Russa, Scajolaa scudi umani. Ma la cosa più strana accade in Calabria dove una scrutatricedi Montauro è stata pizzicata mentre rubava 18 schede eletto-rali. Forse pensava che fossero titoli al portatore o forse havoluto il souvenir. Referendum, dunque. Anche la Calabria,persino la Calabria ha superato il quorum. Di poco, ma l'ha superato. Sarebbe stata un'onta se non l'aves-se raggiunto. A trascinare la Regione in questo risultato sonostate le province di Cosenza e Catanzaro che si sono tirate die-

tro Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone. I quattro quesi-ti hanno avuto un tracciato omogeneo sul dato bulgaro del SI.Il risultato calabrese rimanda in qualche modo al risultatoreferendario sul divorzio del 1974 allorché in Calabria vinse ilSI con il 50,84 % contro il NO che prese il 49,16 %, mentre inItalia vinceva il NO. Il NO prevalse, ed ecco l'analogia deipesi, nei capoluoghi e nelle province di Catanzaro e Cosenzamentre a Reggio Calabria vinse il SÌ. Non ancora province, aCrotone stravinse il NO e Vibo Valentia prevalse di poco il SI.Il voto calabrese, nella sua complessità, segue la scia naziona-le e non registra controtendenze. Bisogna anche aggiungereche durante questa campagna elettorale, che poi fa un tutt'u-no con quella amministrativa, il centrosinistra si è mobilitatoper quattro SÌ mentre il centrodestra è stato silente. Ed anco-ra: nelle città di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, doveha vinto le elezioni abbastanza agevolmente il centrodestra,c'è stato questo risultato: nel primo caso i quattro SI hannosuperato il 54 %, nel secondo caso addirittura la quota si èattestata sul 57 %, mentre nel terzo caso si è superato il 50 %. Dunque, le amministrative si dimostrerebbero un fatto contin-gente, dovuto per lo più alle divisioni del centrosinistra e allacattiva amministrazione delle giunte passate. E' vero che sitrattava di un comune sentire dei cittadini verso i problemidell'acqua, del nucleare, della legalità; è vero altresì che non èautomatico trasferire il dato politico a quello referendario,ma, insomma, non parrebbe neppure vero che la Calabriaabbia preso una direzione diversa, o che si sia avviata verso unpercorso omogeneo rispetto al quadro regionale. Il paradossoaccade invece a Crotone dove, pur vincendo le elezioni ammi-nistrative il centrosinistra, il capoluogo si ferma intorno al 49%. Questo a dimostrazione che le analisi hanno bisogno diulteriori approfondimenti per coglierne tutte le sfaccettature.Infine Vibo città si attesta al 48 %.

IL DOPO REFERENDUM

La cosa più strana accade in Calabria dove una scrutatrice diMontauro è stata pizzicata mentre rubava 18 schede elettorali. Forsepensava che fossero titoli al portatore o forse ha voluto il souvenir.

Referendum, e cosi sia. Anche la Calabria, persino la Calabria hasuperato il quorum. Di poco, ma l'ha superato.

La Calabriafa rabbia

A propositoTaglie forti

di...

LA SINISTRA LA DESTRA

BRUNO GEMELLI

PIER LUIGI BERSANI

NICHI VENDOLA

ANTONIO DI PIETRO

SILVIO BERLUSCONI

DANIELA SANTANCHÈ

DANIELE CAPEZZONE

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A proposito

elezioni

Locride

di...

SINDACI La sfida

L a musica jazz invade le vie di Roccella chea suon di musica ricorda il 150° anniversa-rio dell'unità di Italia. E' ormai definitivo ilprogramma di “Roccella jazz, Rumori

mediterranei” che da 31 anni attira, meraviglia e deli-zia musici e appassionati. “Unitalia in attesa” è il tema di questa edizione, unpercorso che si aprirà il 12 agosto con Danilo Rea eFlavio Boltro e Al Di Meola Ponzalo Rubalcaba aReggio Calabria; con Fabrizio Basso e RosarioBonaccorso a Roccella Jonica e a Siderno conAntonio Sgambelluri e successivamente Ivo Papasov& His Wedding Band. Il 13 agosto a Roccella si esi-birà Luca Aquino e a Polistena Andre Mehari eGabriele Coen. Giorno 14 ancora a Roccella si assi-sterà al concerto di Dado Moroni e “Solo piano etalks”; in serata sarà, invece, Martone ad ascoltare“Hear in now” trio e il Tingvall trio. Giorno 15 tuttoruoterà intorno a Roccella: il Convento dei Minimiospiterà Cristina Zavalloni e Andrea Rebaudengo, aPiazza San Vittorio si esibirà la banda dei conservato-ri calabresi e al Porto delle grazie si terrà l'esibizionedei Sidony Box Trio e dei Monica Salmaso Group.Un'altra giornata intensa sarà il 16, che vedrà l'orche-stra di Delianova all'auditorium comunale, LarsDanielsson New Quartet e Jazz Giamaica. Giorno 17

EFFETTI COLLATERALI

Africo: si dimettel’assessore Talia

Il consigliere con delega alle Attività produttive eal Commercio, la notizia è stata divulgata nei gior-ni scorsi, avrebbe lasciato il suo incarico poichésarebbe venuto a mancare un chiaro accordo divedute politiche e il necessario rapporto fiduciariotra Talia ed il sindaco Versaci. Molto probabil-mente il rapporto si è incrinato a causa del man-cato sostegno elettorale che Talia, candidato allaprovincia con la coalizione Fuda presidente, siaspettava, come importante membro di governo,dal Sindaco africese. Versaci, invece, ha decisoaccordare, apertamente, il proprio sostegnoall'Udc, con candidato Leo Morabito, altroimportante rappresentante della sua Giunta, chesosteneva la candidatura a presidente di Raffa.Tutto questo, oltre che danneggiare e ridimensio-nare di molto le aspirazioni politiche e le possibi-lità elettorali dei due candidati, avrebbe creato unovvio problema interno che ha portato Talia,dopo quattro anni di governo cittadino e un'atten-ta e sofferta riflessione politica, a scegliere didimettersi.

MONASTERACE

Matrimonioall’italianaIl giorno delle nozze si è trasformato in unincubo per una giovane donna calabrese.Dopo la cerimonia in Chiesa gli sposi e i loroinvitati si sono recati in un noto locale di Riaceper festeggiare. Tutto procedeva per il meglio,ma alla fine del banchetto lo sposo si è allon-tanato di soppiatto, insieme ad una delle invi-tate al matrimonio, portandosi via anche lebuste con i soldi che erano stati donati allacoppia. I fuggitivi hanno quindi fatto perderele loro tracce, lasciando la sposa abbandonatain lacrime. Un ripensamento troppo tardivo ouna truffa ai danni della giovane donna?

ROCCELLA JONICA

Parco fantasma

In stato di totale abbandono. Così si presentaai “temerari” visitatori il parco giochi sito inlocalità Zirgone a Roccella Jonica. Più che aun parco giochi assomiglia ad uno zoo safari.Sistemata la questione raccoltà differenziatasiamo sicuri che la giunta comunale si occu-perà di rendere nuovamente accessibile ai piùpiccoli questa importante area di svago.

E' Sant'Agata del Bianco, il piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, il primo comune atagliare il nastro nella corsa allo scrutinio referendario. Hanno votato in 258 pari al 47,68% deltotale dei 541 elettori e si sono espressi in 254 per il Si' al primo quesito referendario sull'acquapari al 99,61% mentre un solo elettore ha votato no e tre hanno lasciato la scheda in bianco.

Referendum: lo sprint di Sant’Agata del Bianco

RICCARDO RIRORTOsindaco di Sidernoanni 56professione medicoeletto con 5.404 voti (51,40%)

TOTALE 22,5

La città VOTO 8

SIDERNO

Il sindaco VOTO 6+Riccardo Ritorto è un “ragazzo” dall'enorme energia. Sa utilizzare le 24 ore di una giornatameglio della maggior parte dei suoi colleghi alla guida dei comuni della Locride. Inoltre sainterpretare come pochissimi, ed è un merito, un sistema elettorale dove non si vota per opin-ione, ma per rapporti di parentela e amicizia. Ma è anche uno che dice sì a tutti, e questo è unrischio per una città che ha bisogno di scelte illuminate e se necessario impopolari.

Giunta e Consiglio VOTO 5+Tranne Baggetta, assessore al turismo, il governo che affianca Riccardo Ritorto sembrerebbenon possedere assi e grandi croupier. Il difetto è comunque di fabbrica: la Giunta è figlia di unrigido criterio spartitorio. Il consiglio è giovane e dinamico, ma senza donne e capelli bianchi:servivano entrambi. Panetta, vecchia volpe, nel suo ruolo di oppositore potrebbe seriamenteimpensierire i rappresentanti di una destra inesperta: ha dalla sua cinque consiglieri di cui tredonne.

Il braccio destro del sindaco VOTO 3Antonio Trichilo con il soprannome aggiornato (da Paglia a Colin Paglia) sta a Ritorto almenoquanto Emilio Fede a Berlusconi. Studia le strategie per far crescere Siderno insieme al suocapo, quindi oggi osa senza aver mai osato prima, da consigliere comunale. Nessuno infattiricorda un suo intervento quando sedeva sulle poltrone del consiglio di Alessandro Figliomeni.

La capitale commerciale della Locride è tale per spiccata e antica vocazione. Era dedita aitraffici fin da quando era ancora arroccata sulle colline mentre sul mare c'era un piccoloagglomerato di case di pescatori, ingranditosi dopo il terremoto del 1783. Come Roccella,riforniva di pesce il comprensorio, trasportava merci via mare e molte sue genti, da sempre,navigavano in giro per il mondo.

TENDENZE

LA MUSICA

JAZZ INVADE ROCCELLAE DINTORNI

a cura di Ercole Macrì

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la Riviera

I GOVERNI DELLE DUE CITTÀ REGINE DELLA LOCRIDE AI RAGGI X

David Riondino e Massimo Donà quartet darannoavvio alla giornata, che vedrà protagonisti in serataal Castello Roberta Gambarini Quartet. Ricco sarà il calendario precisto per giorno 18: l'au-ditorium a Roccella ospiterà il “Noi crediamo” diMario Martone con Giancarlo De Cataldo, ChiaraCaselli e Rita Marcotulli; in serata al castello si esi-biranno Radar Band e Ahmad Jamal Trio. Il 19ancora a Roccella saranno protagonisti NicolaPiovani, Jaques Morelembaum e Cello Samba Trio.In conclusione, giorno 20, vedrà l'AvvocatoGuerrieri in Le notti, e un concerto. Un evento da non perdere: la musica ci apre mondidove non esistono barriere.. e dove può essere com-presa quell' “unitalia” tanto attesa e da questi con-certi ricordata. Intanto Sisinio Zito, ha lanciato un grido d’allarme,in un’intervista rilasciata al nostro settimanale, per ilfuturo della celebre manifestazione. “Molto probabilmente questa sarà l’ultima edizio-ne, visto che i fondi, ormai risultano insufficenti enon commisurati all’importanza dell’evento. Giàdall’edizione di quest’anno abbiamo dovuto rinun-ciare ad alcuni programmi che erano entrati nellaconsuetudine del festival”.

Sara Caccamo

MIXAFRICO

GIOIOSA MARINA

LOCRI

Eccellente, cristallino

Emergenza carcere

Geppo non si arrende

Oltre all'indiscutibile bellezza della coste, il lito-rale africese si fregia di un importante attesta-to di qualità. Con Decreto del DirigenteGenerale del Dipartimento regionale "Politichedell'Ambiente", infatti, sono state classificate leacque costiere di balneazione della Calabriaper l'inizio della stagione balneare 2011, e, inbase ai criteri di valutazione e classificazionedelle acque previsti dalla nuova normativa inmateria, quelle di Africo risultano essere eccel-lenti. l'ARPACAL ha elaborato i dati relativi alleanalisi effettuate negli anni dal 2007 al 2010.

Locri. I detenuti del carcere di Locri hannoorganizzato una protesta pacifica, aderendo inmassa allo “sciopero del carrello”. Hannomanifestato ricorrendo alla “battitura “ (simbo-lo di protesta, molto diffuso che consiste nelsbattere stoviglie e quant'altro nelle sbarre delcarcere) e infine hanno rifiutato il vitto. Conquesta protesta sperano di attirare l'attenzionesui disagi dei carcerati e degli agenti. I detenu-ti, a Locri, sono circa 190 ( anche se solita-mente il numero sale a 215) quando il peniten-ziario ne potrebbe contenere poco più di ottan-ta, fino ad un massimo di 140. All'insostenibilesituazione occorre trovare soluzioni che tenga-no conto della dignità dei lavoratori e non mor-tifichino i diritti dei detenuti.

Matteo Raschellà

Dopo le dimissioni, in seguito all'inchiesta cheha fatto tabula rasa della giunta di GioiosaMarina, ma che non l'ha mai riguardato, l'exvice sindaco Geppo Femia parla da privato cit-tadino in un incontro informale con alcuni gior-nalisti. Femia difende l'operato della giunta defi-nendola trasparente e ribattendo punto supunto le accuse rivolte all'ex governo di GioiosaMarina. «è un'inchiesta che finirà nel nulla»afferma convinto l'ex vice sindaco.

Nella bella piazza di Bovalino, il senatore Crinò domanda al sindaco Mittiga, cortese, ma anche un po' insinuante:“Ma si può sapere per chi hai votato alle Provinciali?”. La risposta di Mittiga è aspra, o sembra aspra. Ed è guerra.Per fortuna, come nell’episodio manzoniano che vide il non ancora fra Cristofaro in contrasto con un cavaliere, FrancoCrinò non ha chiesto al sindaco di cedergli la destra. Avremmo avuto un morto, e, invece, d'un sindaco un monaco.

Per fortuna, Crinò non chiese a Mittiga di cedergli la destra

LOCRI

TOTALE 28

La città VOTO 6,5

Il sindaco VOTO 7Pepè Lombardo è uomo dal pugno di ferro in guanto di velluto. Mite ed educato, sempredisponibile con tutti, pronto all'ascolto è anche uomo di lunga esperienza amministrativa, diidee chiare e determinazione sufficiente a portarle avanti. Deve fare i conti con un bilanciopressoché disastrato. Per questo tiene per ora un profilo basso in attesa di ruggire e dare lazampata che farà la differenza.

Giunta e Consiglio VOTO 6,5Sono figli dalla scelta e non dei voti. Il sistema elottorale sotto i quindicimila è un beneprezioso. E Locri ne guadagna in competenza rispetto alla città vicina. Questo permetterà aGiunta e Consiglio di tirare la corda o allargare il recinto ai democratici oppositori a propriopiacimento. A fare il bello eil cattivo tempo. Mancano un po’ le idee e avanza grande l’ombradi Carmine Barbaro: ma non è una malaombra

Il braccio destro del sindaco VOTO 8Franco Mammì ha il grande merito di interpretare il suo ruolo di medico pediatra come unamissione, senza mai tirarsi indietro o badare a orari tutte le volte che la cura di un bambino lorichiede. Per fortuna quando può si rilassa andando in bicicletta e assieme al suo Sindaco,altro ciclista, si avvia per sentieri solitari dove pedalando mettono a punto strategie e progettiche possiamo essere certi sono pensate nell'interesse di tutti.

E' tale dal 1934, prima era Gerace Marina. Gli scavi testimoniano la sua origine magnogrecama oggi fra Tribunale e soprattutto Ospedale è città terziaria per eccellenza, quindi vive distipendi, pensioni, reddito fisso insomma. Per questo è immersa in una specie di torpore, senzasogni e colpi d'ala. Il tran tran è il suo modo d'essere, e non si vede all'orizzonte cosa possadavvero scuoterla.

Pepè Lombardosindaco di Locri

anni 70professione segretario didattico

eletto con 3.152 Voti (40,74%)

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A proposito

Web

La Copertina

di...

A dispetto dell’anagrafe che lo smentirebbe tutti sannoche Demetrio Arena è figlio (politico) di GiuseppeScopelliti.

Malgrado i dieci anni esatti di differenza (Arena,1956 - Scopelliti, 1966) essi non sono neanche fratelli(politici) come pure potrebbero per età e trascorsi, maproprio il secondo, più giovane, è il genitore (semprepolitico) del più vecchio.

Infatti, come tutti i padri affettuosi, gli ha tenuto incaldo la carica e alla prima occasione, zacchète, lo hamesso al posto che era stato suo.

Le malelingue vanno dicendo che in questo modocarte nascoste, in puro stile triangolo e compasso,rimarranno tali. Noi possiamo dire e dimostrare chenon è vero, mettendo così a tacere qualunque maldi-cenza.

Da quali archivi segreti abbiamo tratto tale certezza?Chi ci ha sussurrato (non all’orecchio, altrimenticadremmo nella dimensione prima paventata) la veritàche adesso ci apprestiamo a rivelare? Nessuno, nessunafonte documentale finalmente accessibile.

Soltanto la più incontrovertibile verifica, la provaregina che tutto e tutti mette a tacere, la fonte primariaunica e inoppugnabile: la bocca della verità.

Ovvero le stesse dichiarazioni dei protagonisti che nelmentre affrontano un identico argomento dimostranoquanto sia unico il pensiero che lo origina, leggero illoro substrato culturale, angelica la loro ignoranza, con-vinta, pacata ma anche un po’ velenosa l’esposizione,campato in aria il contenuto.

Sì, va bene tutto questo, ma cosa hanno detto papà efigliolo che suffraghi questa periclitante verità? Nulla disconvolgente se fossero stati semplici reggini seduti inun caffè di corso Garibaldi dinanzi a una granita al caffèin un pomeriggio già caldo, mentre si attardano adiscettare di sviluppo turistico, di iniziative conseguenti,di messaggi e tecnica pubblicitari.

Purtroppo per noi invece si tratta del Governatoredella Calabria e del Primo Cittadino di Reggio ovverodue personaggi dai quali potrebbe dipendere una parte(non tutta, altrimenti sarebbe da suicidio) del nostrodestino.

La prima cosa da disvelare, che riguarda entrambi, sipresenta in forma di domanda. E’ la seguente: ci sono oci fanno? Ovvero credono davvero che nel momentodell’elezione e della conseguente occupazione del pote-re diventano improvvisamente onniscienti oppure c’è inessi - come purtroppo in tanti altri loro colleghi calabre-si - una cronica incapacità a scegliersi i collaboratori?

Infatti, come dimostra da oltre un anno Scopelliti,egli o si è circondato di consulenti sbagliati o si limita autilizzare gli “assoluti incompetenti” che la strutturaburocratica gli ha fatto trovare e lui, gli uni e/o gli altrise li porta appresso anche nei Saloni internazionali con-sentendo perfino che prendano la parola in pubblico.

Si tratta di esperti inesperti o di dirigenti amministra-tivi che non hanno mai avvertito la necessità di sfoglia-re un libro di economia del turismo o più semplicemen-

te di tecnica turistica, per suggerire o proporre iniziativeutili per il settore, dalle quali poi consegue la spesa diquantità elevate di euro; i quali invece, date le premes-se, vengono sempre buttati via dalla finestra.

Per controprova si vedano i tristissimi e perennemen-te deludenti dati annuali sulle presenze turistiche nellanostra regione.

Non si sa dunque se per colpa del manico che pensadi sapere o dei suoi scodinzolanti collaboratori certo èche nei giorni scorsi si è raggiunto il punto più basso diuna comunicazione pubblicitaria che più autolesionistanon poteva essere.

E dire che questo livello non era facile da abbassaredopo i costosi (per noi, lauti per lui) interventi diOliviero Toscani o i guasconi ringhi di GennaroGattuso.

Che avrà pure nel cuore, come tutti noi, la propriaterra d’origine ma ritenere che un campione popolaresia in grado di realizzare un transfert collettivo e far

entrare in quelli altrui, i non calabresi, un sentimentopari al suo - che nei reconditi pensieri dei “creativi” sisarebbe trasformato in una corsa degli italiani verso lespiagge calabresi - solo un mentecatto poteva pensarlo.

E infatti Rino Gattuso, che è un ragazzo simpatico ecoi piedi per terra, di suo pensa a creare vivai ittici o ainaugurare reparti ospedalieri.

Scopelliti invece, indipendentemente da chi può averavuto la malsana idea di utilizzare, ridicolizzandoli, iBronzi di Riace (non sarà stato addirittura lui stesso?),quella strampalata idea l’ha pur sempre approvata.Determinando indignazione e proteste in tutta Italia.

Accusato da ogni parte, la sua serafica e autoassolu-toria risposta televisiva è stata di difesa su tutta la lineadi un evidente errore di comunicazione, assolutamentedannoso per l’immagine della nostra regione.

La quale come tutti sanno non avrebbe bisogno diulteriori autogol oltre quelli che quotidianamente siassegna attraverso la cronaca nera e criminale.

Talis pater, talis filiusJIM BRUZZESE

Il dr. Demetrio Arena, Demi per gli amici, èun cattolico apostolico romano di razzamedioevale. Non crede che l'uomo, e ancheil sindaco, sia fabbro del proprio destino,pur quando abbia a fianco un superfabbro,come il Governatore Giuseppe Scopelliti.Cosicché, unavolta eletto capod e l l ' a m m i n i s -trazione comunaledi Reggio Calabria,ha, per impulsodella sua fedesalda e per svalu-tazione dell'azioneumana, rimesso ilmandato nellemani dellaMadonna dellaConsolazione. Che, essendo madre distampo antico, intende badare agli affari difamiglia e di politica non vuole per nullainteressarsi. Non rimane, dunque, a DemiAren che il supefabbro: come artefice esoprattutto come modello. È sempre qual-cosa, se non tutto. Basta non discostarsi, seguire le orme, comele pecore di D'Annunzio sul tracciato anti-

co, del supefabbro, ripetere- non sviluppare-il modello Reggio, che perseguita i vivi e nonlascia dormire i morti. Soprattutto unamorta eccellente ed eccedente, come la sig-nora Fallara. Della quale noi non vorrem-mo parlare, ma sono gli ispettori del

Ministero a rivelareche sono 130 mil-ioni di euro i debitifuori bilancio delComune, accumu-lati per lei e nonsolo per lei. Il suo fuun reato d'ambi-ente. Un miracolodel modello Reggio.Ma a Demi Arenail modello Reggiopiace . Vuol dire

che 130 milioni di debiti gli sembranopochi. Può raddoppiarli. A segno di rad-doppiata d'amicizia con il superfabbro gra-zie al quale Demi Arena, re Travicello calò nel suo regno con molto fracasso; le teste di legno fan sempre del chiasso.

P.C.

Se 130 milioni di debiti sembrano pochi

Basta non discostarsi,seguire le orme, come

le pecore di D'Annunzio sul tracciato antico,( il modello Reggio)

del superfabbro

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la Riviera

Pari mare, dispari montagna

ricettive, sport e tempo libero e altro ancora. Quindinon solo onnisciente ma anche onnipresente. Evviva ilFregoli della politica regionale.

E il figliolo (politico) che fa nel frattempo?Naturalmente segue le orme del papà (politico) e daneosindaco si mette a discettare di cose che non sa.Scegliendosi per la bisogna anche l’interlocutore menoopportuno, colui che rimanendo basito per le cose sus-surrategli avrebbe modo di diffonderle in ambientiinternazionali ampi e qualificati sputtanandoci ancorpiù, ma che pensiamo non le divulgherà per carità dipatria, data la sua caratura scientifica, la sua italianità ele elevate ascendenze familiari.

Insomma, come si è premurato di farci saperel’Ufficio Stampa del Comune di Reggio “il sindacoDemetrio Arena ha ricevuto Franco Einaudi, fino a pocotempo fa direttore della divisione Scienze della Terra pres-so il Goddard Space Flight Center di Greenbell nelMaryland”.

Si tratta di un geofisico di altissimo livello che nellasua carriera svoltasi tutta all’estero ha studiato gli ura-gani, le onde gravitazionali e l’interazione di queste conle turbolenze e le tempeste.

Date queste competenze il neosindaco non ha resisti-to e ha illustrato all’illustre ospite ”nei dettagli, l’idea allabase del progetto Le Terre della Fata Morgana parlandodella realizzazione di una rete integrata di offerta turisticache tragga esempio, specialmente per quel che riguardal’autopromozione, dalla positiva esperienza delle CinqueTerre in Liguria”.

Demetrio Arena ha poi aggiunto al prof. Einaudi (ilcui zio fu nostro Presidente della Repubblica): “Lecaratteristiche del nostro territorio, in particolare nell’areadella Costa Viola (che è fuori dei confini amministratividi Reggio: evidentemente qui parlava da futuro primocittadino della Città Metropolitana e opposotore perconto terzi di Raffa) sono realmente simili a quelle dellenote località liguri, cui si sposa però un panorama ancorpiù suggestivo e dei borghi maggiormente caratteristici”.

Conseguentemente, Arena ha pochi dubbi in propo-sito, “tutto ciò, unito alla capacità di fare sistema (?) con-sentirebbe l’incremento dei flussi turistici attuali, la creazio-ne di nuovi bacini (?), l’attrazione di investimenti sullacittà e sul circondario (?), nonché la valorizzazione dellerisorse locali garantendo al visitatore una differenziazionenell’offerta ed attivando sinergie che assemblino le tradi-zioni locali all’innovazione (?)”.

Il comunicato pudicamente nulla dice circa i compli-menti che certamente lo stremato Einaudi da personaeducata deve comunque aver rivolto al suo autorevoleinterlocutore, ma certo da parte nostra possiamo tran-quillamente affermare da un lato che Demetrio Arenanon ha mai messo piede nelle Cinque Terre e visitatonell’ordine (da nord a sud): Monterosso, Vernazza,Corniglia, Manarola e Riomaggiore e dall’altro che diturismo se ne intende almeno tanto quanto il suo augu-sto genitore.

E per adesso basta, restiamo a osservare. Senzaperaltro molta fiducia nel ravvedimento operoso dipadre e figlio (sempre politicamente parlando, beninte-so).

Materia delicata la comunicazione pubblicitaria -qualunque settore del commercio o dei servizi si tratti -che abbisogna di conoscenza profonda della materiaunita a forti dosi di creatività.

Qualità entrambi assenti in coloro che hanno pensa-to di utilizzare i “bronzi” umanizzandoli in chiave scher-zosa e ottenendo risultati pubblicitariamente catastrofi-ci.

Non serve essere uccelli del malaugurio per prevede-re così fosche conseguenze.

Basti aggiungere allo sbagliato messaggio (convince-re gli italiani a passare le loro vacanze in Calabria conquella indignante animazione), l’errore di pianificazio-ne temporale commesso.

A chi sembra possibile che un italiano che con questichiari di luna può ancora permettersi di portare la fami-glia in vacanza, alla fine di maggio (per non parlare delcorrente giugno) non abbia ancora prenotato la suadestinazione e attenda la campagna pubblicitaria del

signor Scopelliti per rimanere fulminato sulla via diDamasco e decidere d’emblée di precipitarsi in Calabria,convinto da quel meraviglioso spot?

Nessuno, con tutta evidenza. Per cui quei due milionie mezzo di euro che il nostro Governatore afferma esse-re il costo di questa campagna pubblicitaria sono daconsiderarsi totalmente sprecati. Roba da Corte deiConti, se non peggio.

Ma ciò che a mio parere andrebbe maggiormentesanzionata è l’improntitudine di difendere codesta ini-ziativa anziché scusarsi coi calabresi dell’errore com-messo. E assumendosene la responsabilità correre rapi-damente ai ripari.

La prima iniziativa dovrebbe essere quella di abban-donare alcune deleghe che Scopelliti ha assegnato a sestesso a partire da quelle di cui ha dato cattiva prova.Sentite cosa si è attribuito: turismo, promozione turisti-ca, terme, portualità turistica, enti e consorzi turistici.Ma anche spettacolo, industria alberghiera e strutture

L immaginario delle vacanze possiede una duplicedimensione, collettiva e individuale: il turista che sene appropria lo fa attraverso la propria personalità.Si riferisce a un generale immaginario collettivolegato indissolubilmente a due aspetti psicologici:da una parte l´immagine dei luoghi turistici,dall altra le emozioni evocate da queste immagini.

Nel linguaggio pubblicitario, a livello semiotico,la funzione predominante è quella della persuasio-ne del consumatore-spettatore. Tutti gli spot,anche i più logici e informativi, possono far nasce-re delle risposte emotive o affettive, così come valeil contrario: esiste un continuum tra la pubblicitàemotiva pura e quella razionale pura. L ideale èfornire ai consumatori sia le motivazioni reali eprofonde, sia le razionalizzazioni di cui possonoaver bisogno per giustificare gli acquisti. Un buonmessaggio pubblicitario deve quindi nel suo conte-nuto conciliare ragione e fantasia.

Nel mondo turistico la cultura visuale è impe-rante e il ruolo dell immagine assume un valoredeterminante nella scelta della meta e dell orga-nizzazione della vacanza, che viene poi considera-ta sotto una duplice valenza: relax da un lato eriscoperta dei ritmi naturali, massima dinamicità

dall altro, rottura degli schemi normativi quotidia-ni.

Ogni individuo si forma un immagine prototipi-ca dei diversi ambienti, da cui discende la valutazio-ne della bellezza di un luogo, che scaturisce dalconfronto tra i dati percettivi e il modello presentein memoria. Queste immagini si riferiscono e trag-gono origine dall esperienza passata di tutti gliambienti che sono stati visitati, conosciuti o anchesemplicemente solo immaginati.

L’immagine turistica non deve essere né troppovicina, né troppo lontana dal prototipo: la distanzaserve a conferirle un’aura di novità, la vicinanzaattutisce la sensazione di estraneità favorendone lacomprensione.

Va ricordato poi che la pubblicità turistica nonveicola un prodotto fisico ma la promessa di un’e-mozione che diventa reale soltanto dopo la fruizio-ne del servizio offerto. Una promessa che però èfondamentale per orientare le scelte: pubblicitàquindi come profezia che si autoavvera.

Prof. Lapo Baglini,Docente di Marketing Strategico

e Comunicazione Università di Firenze

Amore paterno in salsa calabrese: come tutti i padri (politici) affettuosi Scopelliti ha tenuto in caldo la carica per il figliolo (politico)

e alla prima occasione lo ha messo al posto che era stato suo

Noi ci mettiamo il cuore“

Terroni? Sì, siamo calabresi“

Per saperne di piùSintesi sul tema delle Strategie della Comunicazione

turistica ed effetti del messaggio pubblicitario

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Lagerenza

Lettere, Note e Schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale di Locri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIIn redazione CRISTINA BRIGUGLIO

PIETRO CRIACOMATTEO RASCHELLÀ

Responsabile Sport GIUSEPPE RITORTOArt Director PAOLA D’ORSAImpaginazione EUGENIO FIMOGNARI

HANNO COLLABORATO

Gioacchino Criaco, Lele Nucera, FilippoTodaro, Anna Laura Tringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari, MariaGiovanna Cogliandro, Angelo Letizia,Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio,Mario Labate, Franco Crinò, Ruggero Brizzi,Marco Andronaco, Isabella Galimi,MariaTeresa D’agostino, Giovanna Mangano,

Vi scrivo per replicare all'articolo apparso sul vostrogiornale di Venerdì 10 giugno, in merito al tratta-mento ingrato che riserveremmo ai nostri animali.Per quanto riguarda la temperatura che, secondovoi, gli animali sono costretti a subire, replico dicen-do che i nostri animali sono per lo più esotici quin-di abituati a temperature più elevate. Inoltre i nos-tri animali hanno tutte le cure necessarie e sonotrattati abbastanza bene. Concludo dicendo chequesto è il nostro lavoro e cerchiamo di farlo almeglio, garantendo lo spettacolo e al tempo stessorispettando gli animali.

Signor Sindaco prima di tutto mi complimento perla sua affermazione a Sindaco di Siderno, la NostraAssociazione e io personalmente le auguriamobuon lavoro. Vengo alla missiva per presentarle laNostra Associazione di Arti Marziali Campioned'Italia di kickjitsu della FIKBMS Federazionericonosciuta dal CONI nelle arti marziali cino asi-atiche, diretta dal professore Giuseppe Cavallodirigente tecnico Nazionale. Già nel 2009 ilCommissario tecnico della Nazionale Azzurra haconvocato 8 nostri ragazzi per i campionati Europeia Pula “Croazia” e una delle nostre allieve ha con-quistato una Medaglia di bronzo, nel 2010 per icampionati Mondiali a Belgrado i convocati erano10 e hanno conquistato un’altra medaglia di bron-zo alla pari di Spagna o Olanda. Per il 2011 i convo-cati per i collegiali del 17 giugno a Cagliari i CtFederico Milani e Massimo Casula hanno attinto a15 atleti della Nostra associazione per la coppa delmondo. Come può notare Signor Sindaco i nostriragazzi portano il buon nome della nostra Sidernosia in tutte le regioni d'Italia che all'estero. Le chiedo Signor Sindaco, per non far non farperdere questa grande possibilità ai nostri ragazzi,un piccolo contributo per le spese di viaggio perarrivare a Cagliari, aggiungo che senza di questotanti rimarranno a casa ed esclusi dal giro azzurro,“la nostra associazione è rimasta senza fondi”.Confidando nella sua sensibilità la ringrazio antici-patamente anche a nome dei ragazzi e delle lorofamiglie.

Vincenzo Sgambelluri

nella ricerca di sponsor, partner strategici ed ospiti dieccellenza. In virtù di ciò, ha articolato un progetto che preveda lapartecipazione e la visibilità in 5 eventi di rilievo regiona-le e nazionale (uno per provincia), con adeguata copertu-ra stampa e radio-televisiva, per poter ottenere maggioririsorse da destinare agli eventi stessi ed alla loro maggio-re crescita anche come incubatori di lavoro per i lavorato-ri calabresi nelle professionalità di settore. Primo di que-sti eventi, solo per una questione di mera coincidenza cro-nologica, è stato il Reggio Calabria Film Fest, il quale invirtù di questo indirizzo è stato patrocinato e finanziatodalla Fondazione.Pertanto, non è esatta l’affermazione che indichi ilComune di Reggio Calabria quale organizzatore di que-sta VII edizione, né tantomeno, quindi, quale finanziato-re. Il Comune si è limitato, comunque egregiamente, afornire ogni supporto logistico-organizzativo richiesto,senza, però, contribuire economicamente all’evento.Riguardo, poi, alla Minerva Pictures, titolare dei diritti sulFilm Fest, si sottolinea che quest’ultima, resa partecipedel nostro progetto e condividendolo, facendo un passoindietro, ha ceduto detti diritti a “titolo gratuito” permet-tendo a questa Fondazione di poter procedere all’orga-nizzazione del festival stesso.Ciò detto, in ultimo, un apprezzamento va nella direzio-ne di questa testata che, comunque, ha scelto di informa-re su un evento culturale del nostro territorio, ritenendonoi che la comunicazione sia strumento necessario per farconoscere quanto di buono si possa fare anche inCalabria. Restiamo, quindi, disponibili a dare ogni notiziarelativa ai prossimi eventi che organizzeremo in regione oai prossimi film che qui verranno prodotti con il nostrocontributo.

Prendiamo atto delle precisazionidella Fondazione Calabria Film Commission

e ci cospargiamo sinceramente il capo di cenere

Spett.le Redazione,con riferimento al Vs articolo del 27.05 u.s. dal titolo“Reggio Calabria, è Film Fest”, con la presente nota Viinviamo delle precisazioni che Vi preghiamo di pubblica-re, con le modalità del caso, al fine di rettificare alcuneinesattezze da Voi pubblicate. La Fondazione CalabriaFilm Commission nel suo programma di attività per il2011 haprevisto la creazione di una sorta di“Federazione” tra gli eventi culturali/cinematografici giàesistenti sul territorio della regione Calabria, al fine diottimizzarne la spesa e la fase economico – finanziaria, edanche con l’intento di avere un maggiore peso specifico

IL CIRCO ZAVATTAREPLICA A LA RIVIERA

STILO, ILGEOMETRAMARULLA SIDIFENDE DALLAACCUSA DIESTORSIONE

FUEGO di FRANCO CRINÒ

La piazza amica di Berlusconi produce sconcerto, lapiazza che lo contesta o lo oltraggia merita un salu-to secondo Bersani.Però il giovane del Comitato del referendum per ilsi ai quesiti sull’acqua, in collegamento Tv, chiedeal segretario del Pd di togliersi dalle scatole.Dire la propria direttamente, festeggiare in piazza ilrisultato sperato è un momento di autentica demo-crazia.L’onestà suggerisce di ricordare che le questioni nonvanno rafforzate con allarmi “terroristici” : “l’acquadiventerà proprietà di pochi, con il nucleare finiràovunque come in Giappone, la legge non è ugualeper tutti.”Tanti elettori, di sinistra, di centro e di destra, spa-ventati, “hanno fatto surf tra sentimenti, apparte-nenze, istinti.”Bisogna prendere atto del voto, i partiti debbonoraccogliere le scelte, non andare in direzioni diver-se.Ognuno ha usato i propri argomenti, verità e sug-gestioni, riflessioni e chiassate : tutto lecito, tuttodemocratico.Fino al giovanotto che contesta Bersani.E quello aveva appena finito di dire “insieme stiamoesprimendo il fatto che siamo stanchi diBerlusconi”.Lo schieramento che ha vinto i referendum, al nettodi metà degli elettori della Lega e di un pezzo diberlusconiani disobbedienti, riuscirà a diventarenumericamente e politicamente vincente?Ciò che abbiamo imparato è che il referendum puòtornare di moda, che in piazza possono ballare tutti,che il governo perde consenso, che Di Pietro non cista a fare l’associato ma vuole la cattedra.C’è soddisfazione perché la gente intende parteci-pare alle scelte, concentrazione perché bisognarispettarla nei suoi convincimenti, non scompare latentazione di approfittarne quando si sfoga edenuncia.L’errore, forse, è stato quello di voler dare un carat-tere impositivo alla dismissione di pezzi di gestione,cedendo al privato sino al 40% ,senza spiegare benelo schema pubblico-privato.Il responso degli italiani è netto, ma i problemirestano “10 milioni di cittadini dispongono di acquaa intermittenza, il 20% non hanno fognature, il30% non sono allacciati a impianti di depurazione,l’Acquedotto Pugliese ha una dispersione di acquadel 50% e tante storie di tangenti”Gli imprenditori privati non riusciamo a farli starenelle regole? Il pubblico non è da meno!Gli A.T.O.(Ambiti territoriali ottimali )hanno falli-to. Resteranno ancora in piedi? Se non ci sarannocorrettivi nell’economia c’è il rischio che si taglinoservizi o che aumentino le tasse? Si troveranno i soldi per fare i nuovi investimenti?Dobbiamo rispettare la volontà popolare : difende-re l’acqua, farla avere a tutti, pagarla un prezzo giu-sto. Aver sempre un controllo su tutto questo.Farci aiutare da Bersani quando ci sono quelli chenon ascoltano nessuna osservazione e dicono comequarant’anni fa’ “E’ vietato vietare:”

Ditelo con l’acqua

Calabria Film CommissionPRECISAZIONI

ACCADEMIA DEPAIM,SOS PER IL SINDACO

RUGGERO CALVANO

Potremmo chiamare questi resoconti settimanalicronache dall'inferno, lo evitiamo per non turbareil paradiso in cui vivete. La vostra meritata quieteva preservata a tutti i costi. Oltre a farci carico deidiavoli che di consuetudine ogni eden produce,cercheremo di risparmiarvi i particolari dell'or-renda vita che si conduce nelle isolate valli mon-tane in cui sorge la già colonia penaled'Aspromonte, oggi, e per sempre, KhampusaCity. Certo per quanto idilliaca potrà essere lanostra narrazione, di notte penserete con un po'di pena ai supplizi dei nostri fetenti. Come faretea non dispiacervi per i mostri, anche se vi dirò chehanno avuto una dolce sveglia alle cinque, voicapirete che si tratta di una levataccia. Sanacolazione contadina definirò il desinare all'alba,sperando non sia amaro il vostro sorriso nell'im-maginarvi una tavola ingombra di formaggi, ricot-ta, latte, pane, miele selvatico, tutto senza l'ombradi cornflakes, burro, cornetti e succhi freschi di

supermercato. E se anche vi parlassi di eserciziginnici con attrezzi agropastorali, capireste chesempre zappare sarà. Sano pranzo biologico..come potrò ingannarvi? Intuirete che nelle pancedei picchiatelli finiranno solo i tristi prodotti del-l'orto che essi stessi producono, con sementi cheil popolo dei monti si tramanda da secoli. Poveridiavoli, neanche l'ombra di un ogm di ultima gen-erazione. Riposino pomeridiano chiamerò le dueore di sonno, indotte dalla stanchezza e dalla esi-guità del pranzo, senza aver visto un tg o una mis-era soap. Con quanta pena assisterete a quello che iodefinirò dolce ritorno. Potrò illudervi che ciò siavero? Non vedrete voi la mestizia del ritorno acasa? Con lo sguardo rivolto a quel sole chearrossa l'orizzonte limpido, o a quell'angolo dimare in fondo alla valle. La cena frugale, consalumi e legumi locali e un po' di Caicino che maisazierà l'arsura delle gole. Soffrirete dai vostrimorbidi divani, vi sentirete in colpa davanti aivolti teneri di Vespa e Santoro. Si, per quanto iomi potrò sforzare proverete pena per i miei pri-gionieri, che andranno a letto presto dopo essersiannoiati davanti al camino, cercando di mandargiù col vino qualche caldarrosta ed essersi fattiforza con qualche vecchia storia. Andrete a lettoanche voi, col cuore amaro, accusando voi stessiper la gioia dei racconti di Salvo Sottile, felici,comunque, di aver fatto i bravi nella vita ed evita-to l'inferno aspromontano.

IO NON SCAPPO PIÙ!

SANTORO

RACCONTO BREVE/ il Giulia Catalano

LOQUI E SPROLOQUI/ il Filomena Cataldo

SPAZIO A PAGAMENTO

KhampusaCity (news city)

Stefano sta in silenzio per tutto il tempo, è triste, mi offre conforto, mi abbraccia e mi coccola perinterminabili minuti. I suoi abbracci le sue carezze mi ricordano così tanto la mia casa, la mamma …E' una bellissima sensazione. E' la seconda notte che passo a casa di Stefano, la sua famiglia mi haaccolta come una figlia, ho un letto caldo, cibo e sicurezza, la mamma di Stefano non fa che rimpin-zarmi, sua sorella prova a insegnarmi qualche parola di italiano, il padre scuote la testa desolato, mistanno aiutando davvero molto, ma mi sento comunque di troppo e, quando ne parlo, Stefano mipromette di cercare un posto per farmi vivere dignitosamente e studiare. Mi informa che in una cittànon molto distante c'è un centro, i volontari mi aiuteranno, mi spiegheranno come fare per ottenereassistenza, come fare per essere accolta legalmente in questo Paese. Non ci penso su due volte e lamattina seguente siamo già in viaggio. Il tempo passa, sto imparando l'italiano e svolgo vari lavorimanuali, sto bene. Anche l'amicizia tra me e Stefano … chissà!? Chissà quante altre nuove sorpresemi riserverà la vita, ogni giorno succede qualcosa che vorrei raccontare a mia madre, ogni giorno mimanca da morire, eppure ogni giorno non c'è altro luogo dove vorrei essere. Adesso basta fuggire,paura o non paura io sono qui, io non scappo più!

FINE

Il toro - per consuetudine - va preso sempre per le corna!Anche esoprattutto se santo … non conviene mai fidarsi totalmente. SanTorolascia la RAI e bisognerebbe aver chiaro come: da toro o da santo?Che il fumino giornalista sia fazioso - o almeno che lo sia stato oltremo-do in alcune puntate della sua trasmissione è per tutti evidente ( ancheper la curva SanToro), ma - d'altra parte - perché avrebbe dovuto nonfarlo? In RAI SanToro, in Mediaset niente di meno che la Fede per-sonificata. Come possiamo notare trattasi di situazione televisivo -politica divina, ognuno di loro non può dire altro che il Vero. Uno per-ché Santo, l'altro perché Fede!

Gentile direttore,Le chiedo di pubblicare le precisazioni cheseguono riguardanti alcuni articoli apparsi suquotidiani locali dal contenuto fortemente lesivodella mia immagine personale e professionale. Nella edizione del giorno 9.6. c.m., sono apparsesimultaneamente sui quotidiani CalabriaOra e IlQuotidiano di Calabria, alcune notizie relative aun presunto giro di mazzette che il sottoscritto,nella sua qualità di Responsabile dell’UfficioTecnico del Comune di Stilo (RC). Tali notizietraggono spunto verosimilmente dalle dichiara-zioni rese da VERDIGLIONE Edimondo, nelcorso della sua deposizione nella udienza svolta-si il 7.6. u.s. presso il Tribunale di Locri, dove è incorso di dibattimento un procedimento penale acarico del sottoscritto.Secondo l’accusa rivoltami dal Verdigione avreitentato di estorcergli una somma di denaro, siparla di 60.000 euro poi ridotta a 20.000 euro,per il rilascio di un permesso a costruire nell’areaindustriale del Comune di Stilo, per la realizza-zione di un impianto produttivo. Si tratta di un’accusa priva di fondamento, grave-mente lesiva della mia attività di Tecnico comu-nale, che svolgo da ormai quaranta anni, unavendetta, ordita dal Verdiglione, nei miei con-fronti per avere revocato la concessione di un’a-rea nella zona industriale del mio Comune. I fatti sono questi.

In data 20.10.2000, venne concessa alVerdiglione, o meglio al figlio Luciano, un’areadi mq. 10.000 nella zona P.I.P. per la realizzazio-ne di un insediamento industriale, vennero,naturalmente, stabilite le condizioni per la con-cessione dell’area, tra cui il pagamento dellasomma di £. 130.000.000, che sarebbe dovutointeramente avvenire entro il 30.11.2001. In data 31.10.2001, VERDIGLIONE Luciano,nella qualità di titolare e/o legale rappresentante

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VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 21

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CONTROMANO di FILIPPO TODARO

Può piacere o no lo spot pubblicitario dei Bronzi chedovrebbe promuovere il turismo in Calabria, comeaccade con tutte le cose e le persone, fatti compresi,ma, sicuramente, sta facendo parlare di sé. Addirittura di più di quanto lo avrebbe fatto se fossestato “bello” per tutti, unanimemente, universalmen-te. Persino il Corriere della Sera e una penna di tuttorispetto come quella di Gian Antonio Stella si sonointeressati ai due eroi in edizione inedita, a dire pocosurreale.E, se uno degli obiettivi di un messaggio pubblicitarioè che si parli di esso e del prodotto che pubblicizza, lospot in questione ha raggiunto lo scopo.Che poi più d’uno sottilizzi sul fatto che faccia unacerta impressione (a qualcuno fa persino schifo: lesolite esagerazioni!) che i due guerrieri, sguardo vitreoed espressione un po’ ebete, pisellino al vento con ladisinvoltura tipica di chi sguazza nei campi per nudi-sti, preferiscano, quatti quatti, guadagnare l’uscita delMuseo nel quale sono stati relegati in triste e solitariamalinconia, giocarsi a testa e croce la località delle loroimprobabili vacanza, è tutt’altra cosa.Il primo pensiero in effetti va al fatto che proprio daloro due non ci saremmo aspettato il subdolo ricorsoal sotterfugio e alla fuga ingloriosa per andare invacanza.Riconosciuto il loro diritto a distrarsi un po’ e a lascia-re, sia pure per un tempo breve e determinato, la loroaurea, ma forse anche noiosa e troppo silenziosa, abi-tazione, per andare alla ricerca di nuove e più sedu-centi avventure, magari memori di quella che era statala loro vita, prima di finire in mare a Riace, ci sarem-mo aspettati che, magari solo in mutande (un po’ dipudicizia non guasta mai soprattutto per le missioniufficiali), si fossero recati alla direzione del Museo eavessero avanzato regolare domanda di permessobreve. Magari pure motivandolo.E invece nulla. Come due qualsiasi mascalzoncelli, unpo’ birbanti e irresponsabili, senza tenere conto delleloro funzioni e, soprattutto, del loro blasone e del loropedigree, alla prima distrazione del custode, nonvogliamo neanche immaginare che l’abbiano corrottoe indotto a girare la sguardo da un’altra parte, se lasono svignata.Forse questo ci ha dato fastidio, più d’ogni altra cosa.Questo comportamento da monelli irriguardosi esleali, un po’ tamarri e trucidi, che da loro non cisaremmo aspettato mai. E non sono valsi a nulla gli accostamenti ad altre pub-blicità che hanno avuto come protagonisti altri perso-naggi d’un certo lignaggio, come, ad esempio, ilNettuno raffreddato della fontana di Bologna, laGioconda, il Davide di Michelangelo che ingrassa, ola Statua della Libertà che, a seconda dello spot, appa-re una volta depressa e triste e un’altra arzilla e balle-rina.Ma se raggiungeranno lo scopo siamo pronti a perdo-narli. Se faranno arrivare dalle nostre parti orde dituristi che stazioneranno a turno per almeno due mesi(meglio non fare gli ingordi e accontentarsi di luglio eagosto) e risolleveranno la nostra economia, amen!Ben vengano i Bronzi monelli! Ma non sarà così! Per promuovere il turismo in Calabria, e sulla fasciajonica in particolare, ci vuole ben altro che due Bronziche tentano un’evasione.

I bronzi monelli

RISPONDE / il direttore

SERGIO LAGANÀ CONFERMACaro direttore,non è la prima volta che leggo sulle pagine delsuo giornale attacchi di carattere personale piùche politico, pubblicati con il vecchio espedien-te della rubrica non firmata o dello pseudonimo.Anche quando non mi hanno riguardato da vici-no l'ho trovata una pratica profondamente scor-retta. Chi come noi opera in una terra difficilecome la Calabria, dovrebbe aver sviluppatouna forma di rigetto piuttosto forte nei confrontidi questa sgradevole usanza.[...] Non sono un uomo ricattabile semplicementeperché sono onesto e quindi libero. Allora si atti-va la falsa satira.Mi si attribuisce un insegnamento senza averetitoli all'università Mediterranea. Falso. Ho sem-plicemente collaborato da esterno accreditato(e non retribuito) con la cattedra di diritto pena-le il cui titolare è il mio “maestro”, non certo permeriti politici. Da quando ricopro incarichi politi-ci ho interrotto quella collaborazione.Il presidente Loiero, tre anni addietro, mi offrìuna consulenza che ho rifiutato per rimanerepoliticamente coerente e libero (caso unico in

Calabria), avendo io contribuito a guidare unpercorso che nel 2004, attraverso l'assembleadei grandi elettori, proponeva un diverso meto-do di selezione della classe dirigente e un diver-so candidato alla presidenza della regione. Sulsito della Regione appare la dicitura “consulen-za mai attivata”. Sono stato tra i soci fondatori eportavoce regionale di Progetto Calabrie, movi-mento politico che si è alleato alle regionali del2005 con Italia dei Valori, partito nel quale misono iscritto all'indomani dell'omicidio di FrancoFortugno per non rischiare di stare accanto apersonaggi a me sgraditi. Peraltro, quando ilnostro movimento ha cessato di esistere, nonho seguito Sandro Bianchi al Ministero con ilpartito dei Comunisti Italiani, pur avendo fattoper lui campagna elettorale e avendo contribui-to a quel risultato. Ho avuto per quattro mesi l'in-carico di sottosegretario alla presidenza dellagiunta regionale con delega a Gioia Tauro, chetanto scandalo produce nell'anonimo scrittore.Ho servito la Regione Calabria con dignità eonore, lavorando con passione e ricevendo lastima e gli elogi di tutti i miei interlocutori: dagli

avversari politici ai lavoratori delle aziende, daisoggetti istituzionali ai dirigenti regionali che conme hanno interloquito. Nel 94 sono stato candidato alla Camera con-tro la sinistra e la destra. Non ho avuto una“sberla” ma più di dodicimila voti (molti di più dialtri candidati). Ho perso perché ha perso il par-tito con il quale ero candidato e ho ritenuto diallontanarmi dalla politica, cosa che ho fatto perdieci anni. Oggi sono coordinatore provinciale di un picco-lo partito di centro - nella medesima posizionepolitica di allora - con un grande progetto politi-co: superare questo bipolarismo che non ciappaga e che non è in grado di governare ilnostro paese; e ciò insieme all'on. Tabacci e atante persone che hanno aderito gratuitamentea questa formazione politica.L'amara verità è che dalle nostre parti ottengo-no maggiore solidarietà pseudomafiosi, affaristie politicanti (nessuno osa attaccarli), anzichécoloro che si sforzano di rimanere persone per-bene, magari in possesso di qualche capacità.

Avv. Sergio Laganà

Il Diavolo nero non è né un ignoto né un anonimo. È iscritto all’anagrafe d’uno speciale inferno, che si chiama “la Riviera”. Per il resto, l’avvocatoSergio Laganà che ci guarda a dispetto, mentre noi abbiamo del rispetto per lui, conferma il cursus honorum, da noi raccontato. Complimenti

della omonima impresa agricola, concessionariadell’area P.I.P., presentò domanda di concessio-ne edilizia per la realizzazione di un impiantoper la lavorazione degli agrumi. Lo facevasenza, tuttavia, curarsi di saldare il prezzo diconcessione dell’area, il cui ammontare era di Û49.063,41, avendo provveduto precedentemen-te al pagamento di una prima rata di Û18.078,99.Con nota racc. a.r. del 12.10.2001, essendoimminente il termine di scadenza per il paga-mento del prezzo di cessione dell’area così comeprevisto nell’atto di convenzione, il VERDI-GLIONE venne invitato a provvedere in meritoentro la prevista data del 30.11.2001.Non avendovi ancora provveduto, il VERDI-GLIONE venne invitato per la seconda volta alpagamento del prezzo di cessione dell’area daeffettuarsi entro e non oltre il 28.02.2002. Difatti, era da ritenersi che la convenzione concui si concedeva l’area fosse decaduta per ina-dempienza, come, peraltro, confermava ilT.A.R. di Reggio Calabria con sentenza n. 1356,assunta nella camera di consiglio del 16.12.2009.Non si capisce, quindi, come poteva dare corsoa una pratica edilizia senza che il Verdiglioneavesse assunto la piena titolarità dell’area. Intanto era entrato in vigore il P.A.I. (PianoAssetto Idrogeologico), notificato al Comunedall’Autorità di Bacino con nota dell’1.3.2002,con cui l’intera area P.I.P. assegnata al VERDI-GLIONE veniva classificata R4 (inedificabile).Quindi, oltre al problema del mancato paga-mento dell’area, diventava praticamente impos-sibile il rilascio della concessione edilizia.Seguiva una pausa sino ai primi del 2004, quan-do con nota del 18.2.2004, la sig.ra VERDI-GLIONE Rosanna, subentrata al fratello nellatitolarità dell’azienda, del tutto lontana dal pro-blema concessione edilizia, chiedeva addiritturase l’area P.I.P. a suo tempo concessa fosse anco-ra disponibile. Il che dimostrava l’assoluto disin-teresse verso la domanda di concessione ediliziaprecedentemente avanzata da VERDIGLIO-NE Luciano.Il Comune, sempre per agevolare la realizzazio-ne dell’impianto a costruire, e sempre nella spe-ranza che il Verdiglione, provvedesse al paga-mento dell’area, assecondava una serie di modi-fiche della società alla quale era stata concessa,provvedendo, da ultimo, in data 16.6.2004,all’assegnazione del terreno a favore della ditta“VALLE DI RIBUSA” di VERDIGLIONERosanna & C.Pur essendo cessate le cause ostative del proble-ma del P.A.I., avendo con nota in data29.07.2004, l’Autorità di Bacino Regionale noti-ficato le modifiche al P.A.I. (Piano AssettoIdrogeologico), con cui il grado di rischio dellazona P.I.P., ed in particolare del terreno assegna-to a suo tempo al Verdiglione veniva declassatoda R4 a R3, quindi edificabile, il VERDIGLIO-NE non si fece vivo né per il pagamento dell’a-rea né per completare la pratica giacente ovve-ro per ripresentare, come avrebbe dovuto,

nuova istanza di permesso a costruire, in consi-derazione del fatto che vi erano stati avvicenda-menti e cambi societari e che, quindi, la titola-rità dell’area era cambiata, e perché nel frattem-po, cioè il 30.06.2003, era entrato in vigore ilDPR n. 380/01 (Testo Unico sull’Edilizia), sullabase del quale il progetto doveva essere neces-sariamente rielaborato e diversamente docu-mentato. Nella seduta consiliare del 27.04.2007 l’ammini-strazione comunale si pose il problema se fosse-ro state rispettate le convenzioni da parte degliassegnatari delle aree P.I.P.. Il Sindaco s’impe-gnò in quella circostanza a fare le necessarieverifiche con l’ausilio del responsabiledell’Ufficio tecnico.Nell’ottobre del 2007, la ditta “VALLE DIRIBUSA” di VERDIGLIONE Rosanna & C.,avendo avuto sentore delle intenzioni dell’am-ministrazione, si rifaceva viva fornendo alcunepoco valide giustificazioni per il ritardo nell’uti-lizzo dell’area P.I.P..In risposta con nota racc. a.r. del 6.11.2007, veni-vano contestate le inadempienze di cui si eranorese responsabili ad iniziare dalla ditta AziendaAgricola VERDIGLIONE Luciano, dalla ditta“VALLE DI RIBUSA “ di VERDIGLIONELuciano & C. s.a.s., e dalla ditta “VALLE DIRIBUSA” di VERDIGLIONE Rosanna & C.,da ultimo subentrata. Con la medesima nota,veniva sostanzialmente fornito il preavviso direvoca della concessione dell’area. Venuto a conoscenza di ciò, il Verdiglione sipremurava, insieme al suo tecnico l’ing.Coniglio, di farsi ricevere dall’amministrazionecomunale per chiarire la propria posizione sullaquestione della concessione dell’area P.I.P. nonancora perfezionata. In quella circostanza gliera stato preannunciato che l’amministrazionecomunale avrebbe impartito al responsabile delservizio un preciso atto di indirizzo teso a ripri-stinare la legalità in quelle concessioni di areeP.I.P. il cui iter amministrativo non fosse statoconcluso a norma di legge. Gli era stato anchepreannunciato che i lotti del P.I.P. resisi disponi-bili sarebbero stati dati in concessione a seguitodi bando pubblico, al quale avrebbe ovviamentepotuto concorrere anche la Soc. Valle di Ribusadi Verdiglione Rosanna & C. presentando istan-za con allegata documentazione di rito. Di conseguenza, con determinazione del27.02.2008 lo scrivente revocava la concessionedell’area. Di ciò dava notizia all’interessata connota racc. dell’11.03.2008. Qualche giorno dopo avere ricevuto la comuni-cazione di revoca del 15.03.2008, il Verdiglionesi presentava in caserma (siamo nel marzo del2008), e denunciava i fatti, che sarebbero avve-nuti precedentemente, addirittura nel febbraio2007, cioè tredici mesi prima, e che se fosserostati veri ne avrebbe sicuramente messo a cono-scenza l’A.C. nel corso dell’incontro svoltosi nelfebbraio del 2008 (cui era presente anche l’ing.Coniglio), cioè qualche settimana prima cheavvenisse la revoca .

Appare, quindi, del tutto strano che di frontealla gravità delle pressioni che Verdiglione asse-risce di avere ricevuto dal sottoscritto, questinon ne avesse parlato con nessuno e men chemeno nel corso dell’incontro avuto col Comune,in considerazione del fatto che ciò gli sarebbeservito per evitare la revoca della convenzionestipulata tra il Comune di Stilo e il figlioLuciano.E’ sin troppo evidente che si tratta di una ven-detta, di una accusa costruita a tavolino. IlTribunale lo accerterà.Nel corso del dibattimento il Verdiglione ha cer-cato di costruire intorno a sé la figura dell’im-prenditore vessato e ricattato, rivolgendo pesan-ti accuse alla mia persona senza però mai forni-re alcun preciso indizio.Il Verdiglione ha, difatti, insinuato, facendo rife-rimento a voci che corrono e si dice che da partedel sottoscritto fossero state ugualmente rila-sciate altre concessioni edilizie nella zona P.I.P. afavore di altri soggetti, per interventi ricadenti inzona “rossa”. Poiché il riferimento è alle con-cessioni edilizia rilasciate in zona P.I.P., l’arcotemporale in cui tutto dev’essere inquadrato è ilperiodo che va dal 1998 al 2004. Premesso e precisato che il P.A.I., come giàdetto, veniva notificato al Comune con notadell’1.3.2002, a tale riguardo è il caso di dire chead oggi nell’area P.I.P. risultano insediate, nel-l’ordine, le seguenti aziende:Mangiatorella S.p.A.: concessione edilizia rila-sciata in data 3.3.1998;Eurotruk s.r.l. di Lotti Rinaldo: concessioneedilizia rilasciata in data 20.11.1998;Coniglio Antonio: concessione edilizia rilasciatain data 10.09.1999;Co.G.Eur. s.r.l.: concessione edilizia rilasciata indata 28.06.2001;Sabatino Salvatore: permesso a costruire rila-sciato in data 25.08.2004.Come si potrà ben notare, i primi quattro si trat-ta di permessi rilasciati abbondantementeprima del P.A.I. Nel caso della ditta SabatinoSalvatore, si evidenzia come la stessa avesse pre-sentato istanza il 27.04.2001, fosse in possessodel parere favorevole della C.E. espresso nellaseduta del 29.04.2002, ma essendo subentrato ilvincolo P.A.I., allo stesso veniva comunicata laimpossibilità di procedere momentaneamenteal rilascio della concessione edilizia, che era incorso da parte del Comune una pratica per lariclassificazione dell’area e che il Comune eradisposto alla restituzione delle somme in caso dirinuncia. Tanto mi premeva precisare in relazione alleaccuse che mi vengono rivolte.Confido, comunque, nella giustizia a essa miaffido anche nella consapevolezza che quandosarò assolto, nessun risalto giornalistico mipotrà rendere giustizia e restituirmi la mia ono-rabilità e la mia dignità che oggi vengono cosìpesantemente messe in discussione, solo perchého fatto il mio dovere.

MARULLA geom. Alfonso

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Il primo atto, ha avuto luogo al centroSportivo Sant'Agata, nel giorno del saluto dimister Atzori. E' stato l'ex tecnico amaranto,ad aggiudicarsi il premio "Reggio nel Pallone2011”, speciale categoria istituita quest'anno,per rendere omaggio a chi, più di tutti, si èdistinto all'interno del panorama calcistico,durante l'annata appena trascorsa. Ieri, nellosplendido scenario del ristorante Blue de toi,a Chianalea di Scilla, la serata conclusiva, nelcorso della quale Reggionelpallone.it hacompletato gli ‘oscar del calcio reggino’,comprendenti anche la categoria stampa equella dilettanti. Per quanto concerne lasquadra amaranto, il premio Reggina è anda-to a Daniel Adejo, che la Redazione di Rnp(rappresentata al tavolo dei relatori dal diret-tore Ferdinando Ielasi e dal Capo RedattoreLorenzo Vitto), ha definito come uno deiprotagonisti assoluti della splendida annataamaranto. ‘Purtroppo non siamo riusciti araggiungere la serie A- ha dichiarato Adejo-ma l’annata di quest’anno rimane indimenti-cabile. Siamo stati un gruppo fantastico, den-tro e fuori dal campo, e per il raggiungimen-to di questo premio devo dire grazie anche aimiei compagni”. Nicolas Viola invece, è statopremiato come miglior giovane del calcioreggino: un riconoscimento che segue quelloconsegnatogli da Sky, come miglior talentodella serie Bwin. Anche Viola, ha ringraziato“un gruppo meraviglioso, che è cresciutopartita dopo partita, animato dalla voglia diriconquistare l’entusiasmo ed il calore delmeraviglioso pubblico reggino”. Subito dopo,il talentuoso centrocampista di Taurianova haaggiunto che “l’anno prossimo bisogneràripartite da questo spirito, dall’umiltà e dal-l’attaccamento alla maglia, per proseguire nelpercorso intrapreso”. Infine, SimoneMissiroli si è aggiudicato il premio riservatoal migliore sportivo reggino dell’anno. PerMissiroli, passato a Gennaio al Cagliari, sitratta di una conferma, visto cheReggionelpallone lo aveva già premiato nelGiugno scorso, assegnandogli il premioReggina 2009-2010. “Ricevere due premi inun anno- ha spiegato Missiroli- rappresentaper me una grandissima gioia. Se sono torna-to a giocare in serie A, lo devo ad una squa-dra straordinaria, composta da ragazzi unici”.Pur avendo cambiato maglia, Missiroli èrimasto legatissimo alla Reggina, squadra perla quale fa il tifo fin da quando era bambino.“Si, il mio pensiero è sempre andato ai com-pagni amaranto, anche perché in questaReggina per la prima parte del campionatoc’ero pure io. Ho sperato fino all’ultimo chepotessero riuscire ad andare in A: l’impresanon è riuscita, ma la stagione resta da incor-niciare, soprattutto per l’impegno. Cos’hoprovato al gol di Rigoni? Meglio lasciar per-dere…”. Rimanendo in tema, anche lasocietà ha ricevuto importanti riconoscimen-ti. A Gianpiero Versace, addetto stampadella Reggina Calcio nonché ex vice direttoredi Reggionelpallone, è andato il premio‘stampa nazionale’, mentre a premiare ilresponsabile marketing Paolo Frascati, èstata la Polisportiva San Filippo Neri.

“Reggio nelpallone”premiaAtzori, Adejo, N.Viola e Missiroli

www.reggionelpallone.it

Ha fatto marcia indietro MassimoMoratti, che dopo aver confermatoLeonardo, ha ammesso pubblicamen-te di aver contattato Marcelo Bielsa,

possibilista ad accettare la panchina nerazzurra,dopo che il brasiliano sembra abbia scelto unavita da dirigente (in Francia). Il tecnico argentino, fino a febbraio sulla panchi-na della nazionale cilena, potrebbe arrivare inItalia e sedersi sulla panchina di un club dopo ben13 anni. Infatti, dopo l’esperienza nel 1998all’Espanol è stato per ben 6 anni il tecnico dellanazionale albinceleste, allenando campioni di

valore assoluto. Bielsa risponde alla volontà dei nerazzurri di tor-nare a vincere subito, un passaggio di consegnecon un Leonardo bravino, ma mai capace deiincidere, e soprattutto forse inesperto per i gran-di palcoscenici. Tirando le somme, Massimo Moratti, strizzandol’occhio ha accettato di buon grado, alla scelta deltecnico. Moratti ha scelto l’immediato, accanto-nando un progetto che solo un anno fa avevaimpostando usando il tempo futuro. La vetrina di Bielsa potrebbe essere un suo con-nazionale, Javier Pastore, talento indiscusso del

Palermo, la cui quotazione oggi si aggiorna attor-no ai 60 milioni di euro, ma che potrebbe repen-tinamente crescere. Restano solo fantasie le voci del super regaloKakà destinato a restare a Madrid. Bielsa più Pastore rappresenta un’ottima mossa,ma il presidente nerazzurro, dopo il Benitez-Leonardo, deve stare attento agli isterismi di fineanni 90. Deve evitare gli errori che lo hanno resocelebre nelle barzellette sul calcio. Deve stareattento perchè la sua voglia di tornare a vincerenon faccia si che Leonardo si trasformi inHodgson e Bielsa in Tardelli.

la Riviera

È ’ ufficialmente il nuovo tecnico della Sampdoria, Gianluca Atzori, che messosi inevidenza grazie a una splendida annata reggina, ha avuto da Garrone, l’onere e l’o-nore di tentare il ritorno della compagine blucerchiata in Serie A. Capitolo, quin-di, definitivamente chiuso con il tecnico di Collepardo, ora la dirigenza amaranto

dovrà aprirne uno nuovo. Prima mossa, scegliere il successore, colui che abbia la forza e la pas-sione per poter sposare il progetto Reggina, un progetto che è lontano anni luce da quello sfar-zoso che due anni fa, di fatto, con Walter novellino, ha chiuso il capitolo Grande Reggina. Disicuro il tecnico che arriverà dovrà essere un bravo motivatore, capace di vincere in gran premicon un utilitaria. Per ora, altro la Reggina non può permettersi. Lillo Foti aveva anche individuato l’uomo giusto per la sua squadra, quel Davide Dionigi, giàre di Reggio, ma con la maglia da calciatore. Di sicuro le migliori annate del Dionigi attac-cante di razza. Lo stop è arrivato dal Taranto, la società attualmente guidata dall’ex bomber,che ha blindato il suo attuale tecnico convincendolo grazie a un progetto serio che vorreb-be riportare il Taranto nel calcio che conta. E Davide ha accettato, rispondendo picche aun attapirato Lillo Foti. Presto trovate le alternative. La prima risponde al nome di Beppe Scienza, altra vecchia conoscenza del calcio reggi-no per avervi militato nella stagione 1989-1990. La sua regia sopraffina ha fatto subitointravedere l’occhio lungo per schemi e tattiche, che lo hanno portato a diventare alle-natore, guidando anche la Primavera del Torino, fino ad arrivare, quest’anno a quelladel Viareggio. Scienza sarebbe una soluzione ottimale per la Reggina operaia di Foti,ma nelle ultime ore, ha effettuato il sorpasso, forse decisivo, addirittura RobertoBreda. Il tecnico trevigiano è ancora un ricordo fresco nei cuori amaranto, visto cheha guidato i calabresi dal febbraio 2010, giorno in cui è stato promosso allenatore dellaprima squadra, dopo l'esonero del tecnico Ivo Iaconi, concludendo il campionato conuna salvezza. Foti a fine stagione non decise di scommettere su di lui, ma ora sembre-rebbe pronto a giocarsi nuovamente quella carta.

Giuseppe Ritorto

Andrea Agnelli sul mercato dei bianconeri:"Abbiamo due offerte per Marco Motta: unadal Malaga, l'altra da Lourdes..."

Marco Motta è sul mercato

Sport

Ferninando Ielasi premia Mister Gianluca Atzori

[email protected]’angolo Ritorto

L’Inter anni ‘90

sprinta conBredaScienza

Reggina,

Sfumato Dionigi che giura amore al Taranto, è lotta Scienza - Breda

Roberto Breda Ex calciatore. E’ a un passo dallapanchina dellaReggina

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Culturaproposito

Sport

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DILETTANTI IN PILLOLE

Roccella, il primocolpo è Di Maggio

Guardavalle, per lapanchina è lotta a due

Per il centenario laPalmese si rinnova

Achille Giannitti ha messo a segno il primo colpodella stagione 2011-2012. Infatti il notaio, presidente del Roccella, dopoessersi assicurato il prolungamento dell’accordocon Tonino Figliomeni si è assiurato la firma di uno

degli attaccanti piùforti del calcio dilet-tantistico di tutto ilSud Italia, Vittorio DiMaggio.Di Maggio, dopo aversegnato tantissimi golcon la maglia delBagaladi, la scorsa sta-gione ha militato nellafile del Gaeta, compa-gine di Serie D.

Dalla settimana scorsa il calciatore è la nuovapunta degli amaranto.Di Maggio va ad aggiungersi a Pascu e Saffioti, perun attacco, che senza dubbio diventa il più forte ditutta la categoria.

Dovrebbe concludersi a giorni il passaggio di con-segne della Palmese.Infatti, quasi definito passaggio di consegne chedall’attuale Società presieduta da Giancarlo

Oliveri, passerebbeall’imprenditorepalmese CarmeloCiccone che, insie-me ad altre perso-ne, sta cercando diconcludere il pas-saggio per formareuna dirigenza tuttanuova e riorganiz-zare completamen-te la Società neroverde che il prossi-

mo anno taglierà il traguardo delle cento candeli-ne.I giorni trascorrono e le trattative si intensificanotra l’attuale dirigenza che comunque avrà ancora lagestione della Palmese fino al prossimo 30 giugno,ed un gruppo di imprenditori e professionisti tuttipalmesi che intendono rilevare appunto il clubneroverde e programmare immediatamente laprossima stagione.Per tutto ciò, mancherebbero piccoli dettagli che sistanno valutando e che dovrebbero essere risoltiproprio in queste ore. Ovviamente in città l’atten-zione rimane concentrata sulla U.S. Palmese 1912.I tifosi attendono con trepidazione l’evolversi dellasituazione anche se le poche notizie che trapelanofanno ben sperare.

La questione allenatore è quella che sta tenendobanco in diverse società, in cui cardine sembra siaCiccio Galati. L'allenatore che sabato sarà impe-

gnato con la Junioresdel Soverato a Romacon la finale, comenoto è stato contatta-to dal Guardavalle,Galati dopo un primoincontro sembraabbia chiesto ulterio-re tempo prima diprendere la decisionedefinitiva. La societàdal canto suo si sta

muovendo su altri fronti, nel mirino dei giallorossic'è anche Giuseppe Giovinazzo, che però sta valu-tando anche altre offerte, mentre il nome dell'ulti-ma ora è quello di Fabio Di Sole che avrebbe avutogià un primo incontro con la dirigenza.

sto progetto sono rimasti sempre costantemente vicinial Siderno, o col tempo avete incassato qualche dietro-front?A volte abbiamo vissuto, tutti, momenti di scoramento,come ad esempio dopo la sconfitta di Marina diGioiosa, quando abbiamo inanellato qualche risultatonegativo. Ma guardando allo spareggio di Lamezia sicapisce chiaramente come Siderno si sia stretta attornoalla sua squadra. Un D’Ippolito stracolmo, con 700presenze da Siderno, ha tributato i giusti meriti ainostri ragazzi.Chi ha i maggiori meriti di questa promozione?Non posso fare un nome solo, tutto il gruppo ha lavo-rato bene. L’entusiasmo e i risultati ci hanno ulterior-mente unito e dato la forza per, tutti insieme, tagliareun importantissimo traguardo. Quali sono i primi obiettivi pensando al nuovo cam-pionato, che sicuramente sarà più duro e impegnativodi quello trascorso?Sicuramente dobbiamo allargare ulteriormente lasocietà. Per l’Eccellenza dobbiamo essere ancora piùforti e coesi. Dobbiamo riorganizzarci, stilare un bud-get di spesa, e capire come agire. Poi passeremo allaparte tecnica.Attualmente cosa manca a questa squadra per affron-tare dignitosamente l’Eccellenza?Non posso dirti nulla riguardo al fattore prettamentetecnico. Il primo passo è, come dicevo, organizzarci alivello societario. Ti do però, una mia personalissimainterpretazione; a questa squadra mancano solo 2 o 3elementi per non sfigurare nella categoria superiore.Anche perchè l’Eccellenza è un campionato difficile eimpegnativo. A Bovalino quest’anno hanno avutoqualche problema in tal senso, e sembra che voglianoriporcorrere la strada dell’azionariato popolare sider-nese...Si certo, ormai è difficle che un’iunica forza possa reg-gere il peso e i costi del calcio dilettantistico.La riconferma di Mister Fiorenza appare scontata...Non posso esprimermi, ma dipendesse esclusivamenteda me, riconfermerei non solo Gianni Fiorenza, matutto il blocco della squadra che ci ha portato inEccellenza.Raffaele, un grazie particolare a...A mio padre. E’ mancato tre anni fa, e so che anche eforse soprattutto grazie a lui, ai suoi insegnamenti, orasono ciò che sono riuscito a diventare, anche lui ha con-tribuito a formare la persona, l’uomo che oggi sono...

Il Siderno è in Eccellenza; a 10 giorni dal-l’impresa del D’Ippolito, smaltita la festa,analizziamo il passato, ma soprattutto ilfuturo del sodalizio biancazzuro.

Lo facciamo col presidente, Raffaele Salerno, giovanis-simo imprenditore; al primo anno da dirigente ha gui-dato in modo splendido la cordata che ha regalato sor-risi e soddisfazioni a una città intera, guidando la coraz-zata di Gianni Fiorenza verso la vittoria di un campio-nato che da alcune stagioni era diventato un infernodel quale il Siderno non riusciva ad intravedereviad’uscita. Presidente, cos’ha avuto in più il Siderno rispetto aglianni scorsi? Niente, ci siamo semplicemente organizzati, abbiamounito le forze e riusciti in un obiettivo a cui tutti tene-vamo tanto. La forza della nuova società, la suaunione, ha riportato l’Eccellenza a Siderno.Coloro i quali si sono avvicinati, un anno fa, a que-

Nel numero in edicola la settimana scorsa ave-vamo erroneamente citato De Leo comeprimo marcatore della gara contro il SanLucido. Il gol, invece, è stato realizzato daRiccardo Rumbo (in foto) che dedica la mar-catura al papà.

Raffaele Salernosi gode il suo Siderno

ERRATA CORRIGE

Il giovanissimopresidente sidernese tirale somme e si gode uncampionato daincorniciare. “Tuttoquesto lo devo anchea mio padre”

GIUSEPPE RITORTO

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Tra i premiati anche Francesco VersaciTeatro La Pace gremito, entusiasmo e divertimento hanno caratterizzato la cerimo-nia della settima edizione del Premio Sportivo Nazionale Valentia. L'evento targa-to Vibosport è stato un vero e proprio gran gala dello sport che, tra cultura e spet-tacolo, ha regalato tante emozioni ai protagonisti ed al pubblico presente. Tra unpremio e l'altro si sono esibiti i cabarettisti Battaglia e Miseferi che hanno regalatomomenti di esilarante comicità alla serata, la scuola Real Dance di Reggio Calabriache ha entusiasmato con le coreografie che l'hanno vista trionfare al trofeo Fids diUno Mattina. A condurre la serata è stata con grande e sobria eleganza l'incante-vole Alessandra Giulivo. “In questa edizione si è dato spazio soprattutto ai calabre-si protagonisti dello sport a livelllo nazionale ed internazionale perché sappiamoche ogni successo che viene fuori dalla nostra terra vale il triplo rispetto ad altri, peril sacrificio degli atleti e per la mancanza di impianti”, ha spiegato Michele LaRocca illustrando in apertura la storia del Premio nato nel 2002 e che ha visto tra ipremiati tanti mostri sacri dello sport e del giornalismo sportivo italiano.Premiati quest’anno: Francesco Versaci (Personaggio Sportivo dell'anno) 18 incon-tri, una sola sconfitta ai punti, un titolo mondiale giovanile, un titolo italiano. E' lapromessa della boxe italiana, Massimiliano Mondello (Testimonial dello Sport),nella sua disciplina è l'atleta italiano più forte di sempre. Nel suo palmares figura-no ben 38 titoli italiani. Mondello è nato a Vibo Valentia il primo gennaio 1975, hafatto la storia del tennis tavolo tricolore negli ultimi venti anni. Poi anche la societàsportiva Thunder Pizzo, Nicoletta Normile, campionessa Italiana di marcia, AnnaMaria Terremoto, capo redattore del Tg di Rai Tre Calabria e Francesco Talarico,Presidente del Consiglio Regionale della Calabria.

la Riviera

CALCIO FEMMINILE

Si aggiudica il titolo di campione interregionale lasquadra amaranto dello Sporting Locri. Domenicascorsa sui campi di gioco dello Sporting ClubBocale, la squadra locrese ha sbaragliato le avversa-

rie vincendo la finalissima interregionale. Tre calabresi e tre siciliane a confronto. Ha vinto il gruppoe lo Sporting Locri ha saputo ben governare le tre sfide didomenica. Primo avversario Palma Ganzirri di Messina ( 7-1), secondo il San Nicolò di Acireale (5-2) e il finale tuttoforza e cuore contro Olympia di Acireale (5-0). Una vittoriache permette alle atlete dell'allenatore Ferdinando Armenidi approdare a Salsomaggiore Terme per le finali nazionali.

Dopo 55 anni una squadrareggina rappresenterà, nel cal-cio a 5 femminile, la Calabriaalle Finali Nazionali CSI.Soddisfazione giunge dalcomitato e i complimenti atutta la dirigenza di FrancescoPassafaro, allo staff tecnico edorganizzativo, agli sponsorcome il plauso va rivolto al fansclub ed al settore giovanile chehanno sostenuto sempre lasquadra. Locri sale sul podio equesta vittoria inaspettata, ipronostici davano per favoriteil Prater, squadra coriacea diArchi, e la stessa Olympia, sici-liana caparbia e tosta, riempiedi orgoglio l'ambiente amaran-to. La vittoria è tutta per loroalle ragazze che hanno dato ilmeglio e dimostrato stile ecuore. E' il Csi a premiare leragazze dello Sporting capita-nate da Daniela Taverniti. A fine gara l'allenatore

Armeni, entusiasta del lavoro svolto e della grande vittoria a“sorpresa”, ha commentato: "Abbiamo raggiunto in questagiornata il top, un traguardo epico, un momento in cui pensial sudore buttato negli allenamenti, ai sacrifici fatti, alle gior-nate in cui volevi mollare perché la fatica era tanta. Eppure, apri gli occhi e vedi che il tutto si è concretizzato edha assunto più valore e più sapore, perche la nostra vittoriaè arrivata dal basso, da chi giorno per giorno ha cercato diportare un mattone in più per far crescere questa squadra,da chi non si è arreso e ha combattuto fino alla fine.Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito in questa fanta-stica avventura". Prossimi appuntamenti per lo Sporting Locri Domenica 19giugno al “Memorial Peppe Sansotta” al palazzetto dellosport di Bovalino, il 26 giugno a Melito per la finale del cam-pionato provinciale contro il Prater. E poi tutti in partenzaper Salsomaggiore.

D.A.

BASKET

Lo staff Ymcastreetball rende noto che lanona edizione dell’esaltante torneo 3 Vs3 diSiderno Marina (R.C.) si svolgerà nei giorni5-6-7 Agosto, presso la strutturadell’Associazione Ymca. L’edizone 2011,organizzata dall’Associazione Meet on thestreet, in collaborazione con l’associazioneYMCA, riserverà a tutti i partecipanti tantissi-me novità, iniziando dai nuovi video promorealizzati per la presentazione della manife-stazione, prodotti da Asimmetrici VideoProduzioni, con la regia di Vincenzo Caricari.I Promo sono stati ideati principalmente perdare una importante novità alla campagnapubblicitaria della nona edizione, coinvolgen-do tutti i ragazzi che gravitano intorno all’e-vento. Lo slogan che caratterizzerà l’eventosarà “Player Instinct” (istinto da giocatore),poiché, com’è noto, nessuno riesce a resisterealla tentazione di prendere la palla e mettersia giocare ovunque si trova. Già pubblicato suicanali ufficiali dell’evento (sito internet –social network – youtube) il primo promo, abreve verranno pubblicati gli altri promo rea-lizzati.

Ufficio Stampa - Ymcastreetball 2011

VOLLEY

Nobile Voley San Pietro Vernotico è promosso inserie B1 2011/2012. Questo il verdetto alla fine diuna partita durata 2 ore e 40 minuti. Si ripete ilrisultato di gara 1 e, paradossalmente, anche lasituazione che si era creata nella stessa, cioè unarimonta decisiva delle pugliesi nel quinto set,dopo essere state in svantaggio di sei punti.Risultato finale Golem Cinquefrondi vs NobileSan Pietro Vernotico 2-3 (25-17, 21-25, 27-25, 16-25, 13-15). L'attesissima gara è iniziata sugli spal-ti almeno un ora prima del previsto. Le due tifo-serie, quella locale e quella pugliese, hanno datovita ad uno spettacolo indimenticabile per quantihanno avuto l'onore di presenziare. Cori, tamburie striscioni di incitamento hanno fatto da corniceall'intera serata. Grandissima pallavolo, grandetifo, grande sport e soprattutto fair-play. Alla fineapplausi per tutti, per i vincitori e per gli sconfitti.La pallavolo giocata va ora in vacanza, ma nonmancherà di far parlare da subito in vista dellaprossima stagione che potrebbe riservare dellesorprese per la tifoseria locale.

CALCIOMERCATO

Mafrica mandaScarnecchia al Maiorca?

Golem Cinquefrondi,è sfumato il sogno

Ymca streetball,ecco le date...

Potrebbe avere del sensazionale l’ennesimocolpo di Domenico Mafrica, procuratore sporti-vo, originario di Africo, che annovera nella suascuderia, tantissimi calciatori che militano in

Serie A, B e in cam-pionati stranieri.Sembrerebbe infatti,che un altro suo assi-stito,RobertoScarnecchia, allena-tore attualmente allaguida del Renate,compagine di SerieB, che potrebbesedersi, addirittura,sulla panchina deglispagnoli del

Maiorca. Scarnecchia, con alle spalle una carrie-ra di calciatore professionista, (tra le tante hagiocato anche con il Milan), a breve potrebbetrovare l’accordo e firmare con gli spagnoli chemilitano in seconda divisione, la nostra serie B.

PREMIO SPORTIVO VALENTIA

Sporting Locrifesta al femminile

è

INCARICHI

Massimo Dibrogni, ecco il Palermo Ha conosciuto il mondo del calcio, quando da piccolissi-mo gli è stata cucita addosso la maglia del Siderno. Da lila trafila delle giovanili, fino a divenire un punto fermodel centrocampo biancazzurro degli anni 90. Terminata, abbastanza presto, la carriera di calciatore,Massimo Dibrogni, resta nel mondo del pallone, ma dadirigente; prima con incarichi all’interno della Figc, finoa diventare segretario generale del Varese, compaginedi SerieB. La scalata dell’ex biancazzurro, però, non termina nellacittadina lombarda, visto che in questi giorni il siderneseha risposto alla chiamata del patron del PalermoMaurizio Zamparini, che lo ha voluto in società.A Palermo Dibrogni ricoprirà la stessa carica che rico-priva a Varese, segretario generale. Complimenti.

Soddisfazionegiunge dal comitato

e i complimenti atutta la dirigenza di

FrancescoPassafaro, allo staff

tecnico edorganizzativo, agli

sponsor come ilplauso va rivolto al

fans club ed alsettore giovanile

che hannosostenuto sempre la

squadra.

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la Riviera

Biblioteca meridionalista

Il1959 rappresenta l’anno incui si consuma una delleprime polemiche sui noncalabresi che scrivono di

Calabria. Questa volta è un intellettualescrittore e illustre e questo è forse unodei motivi per i quali la querelle si tra-sforma poi in una polemica politica.Nell’estate del 1959 Pier Paolo Pasoliniall’interno di un reportage sull’Italia perla rivista “Successo” scrive dellaCalabria in questi termini:“L’ Ionio non è mare nostro: spaventa.appena partito da Reggio - città estre-mamente drammatica e originale, diuna angosciosa povertà, dove suicamion che passano per le lunghe vieparallele al mare si vedono scritte “Dioaiutaci”- mi stupiva la dolcezza, lamitezza, il nitore dei paesi sulla costa.Così circa fino a Porto Salvo.Poi si entra in un mondo che non è piùriconoscibile.Vado verso Crotone, per la zona di

Cutro. Illuminati dal sole sul ciglio dellastrada, due uomini mi fanno segno difermarmi. Mi fermo li faccio salire. Midicono - questa è zona pericolosa, dinotte è meglio non passarci. due anni fa,qui, in questo punto hanno ammazzatoa uno, un ricco signore, mentre tornavain macchina da roma - ecco, a un disten-dersi delle dune gialle in una specie dialtopiano, Cutro. Lo vedo correndo in macchina: ma è illuogo che più mi impressiona di tutto illungo viaggio. È, veramente, il paese dei banditi comesi vede in certi western. Ecco le donnedei banditi, ecco i figli dei banditi. Sisente, non so da cosa, che siamo fuoridalla legge, dalla cultura del nostromondo, a un altro livello.Nel sorriso dei giovani che tornano dalloro atroce lavoro, c’è un guizzo di trop-pa libertà, quasi di pazzia. Nel fervoreche precede l’ ora di cena l’omertà haquesto forma lieta, vociante: nel loromondo si fa così. Ma intorno c’è unacornice di vuoto e di silenzio che fapaura”.

Non contenta del giudizio espressodallo scrittore, l’amministrazione comu-

nale di Cutro presentava querela allaProcura della Repubblica di Milano, inquanto riteneva che “la reputazione, l’onore, il decoro, la dignità delle laborio-se popolazioni di Cutro sono stati evi-dentemente e gravemente calpestati…”Inoltre, lo scrittore viene dipinto comeun diffamatore in mala fede, il quale haesposto “una montagna luoghi comunianticalabri”. La denuncia di querela sichiude con un nulla di fatto: il tribunaledi Milano pronuncia sentenza di nondoversi procedere. Lo scrittore si difese sul fatto che moltiritenevano che gli fosse sfuggito di usareil termine “banditi” riferendosi a unpaese della Calabria (Cutro), sostenen-do che aveva usato quel termine insenso etimologico, perché effettivamen-te i poveri sono bandìti (cioè emargina-ti) dalla classe dominante che li sfrutta eli costringe indirettamente al crimine. Il 12 novembre 1959 una giuria di cuifanno parte Carlo Emilio Gadda,Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti,Giorgio Bassani, Giacomo DeBenedetti attribuisce al romanzo diPasolini Una vita violenta il premio lette-rario Città di Crotone.La decisione scatena violenti polemi-che, che a questo punto diventano poli-tiche.Crotone e Cutro, due cittadine a pochichilometri di distanza l’una dall’altra,sono distinte politicamente: Crotone haun amministrazione comunale comuni-sta; Cutro un’amministrazione comuna-le democratica cristiana, che sta perden-do terreno di fronte all’avanzata com-patta del Pci.Il Premio Crotone, assegnato come ha

scritto “Il Messaggero della Calabria”«a chi ha offeso senza alcun ritegno l’o-norabilità della cittadina crotonese diCutro», diventa dunque il pretesto peruna vera e propria battaglia politica.«I comunisti di Crotone hanno tradito

la Calabria» scrive il quotidiano demo-cristiano «Il Popolo», «indignazione intutta la regione per l’assegnazione delpremio a un nemico della nostra terra».I gruppi di minoranza democristiana,missini e liberali, si dimettono dal consi-

glio comunale di Crotone; i tre partitifanno affiggere manifesti insultantiPasolini e «il milioncino» datogli comepremio; il presidente della provincia e ilpresidente della corte di appello diCatanzaro si dimettono dal comitatod’onore del premio; il prefetto cercaaffannosamente appigli procedurali perannullare l’assegnazione del premio «alromanzo del comunista Pasolini».Al momento del conferimento del pre-mio Pasolini esprime in maniera detta-gliata il suo pensiero: “Sono felice dinon avere vinto lo Strega o il Viareggio,perché considero quello che mi avetedato come il più adeguato riconosci-mento alla mia opera. i protagonisti delmio romanzo, anche se vivono nellacapitale, fanno parte del Mezzogiornod’italia, ed è giusto che qui a Crotone,trovassero l’ esatta comprensione, inuna terra giovane, perché nasce ora allavita sociale, e in modo fresco, genuino,prende coscienza della sua forza, deisuoi bisogni”. Una vita violenta diventaun atto di amore per tutte le periferied’italia, Calabria compresa. Al di là delle polemiche, vogliamo nota-re come ciò che scrive Pisolini sia imbe-vuto di una freschezza e purezza che fapropendere per una rigorosa e sinceraanalisi dei problemi che in quegli anniaffliggono la Calabria. Solo uno scritto-

re e poeta di quella sensibilità potevaessere capace di dare un quadro cosìapprofondito della situazione. Egli scri-ve ancora, infatti:“Anzitutto a Cutro, sia ben chiaro,prima di ogni ulteriore considerazione,il quaranta per cento della popolazioneè stata privata del diritto di voto perchécondannnata per furto: questo furtoconsiste poi nell’aver fatto legna nellatenuta del barone.Ora vorrei sapere che cos’altro è questapovera gente se non ‘bandita’ dallasocietà italiana, che è dalla parte delbarone e dei servi politici? E appuntoper questo che non si può non amarla,non essere tutti dalla sua parte, nonavversare con tutta la forza del cuore edella ragione chi vuole perpetuare que-sto stato di cose, ignorandole, metten-dole a tacere, mistificandole”.E ancora nel 1964 dirà:”Il paesaggio calabrese si esalta, con i

suoi meravigliosi contrasti naturali, incui a dolci pendii si contrappongonoviolenti sbalzi rocciosi” ...e ancora... “InCalabria è stato commesso il più gravedei delitti, di cui non risponderà mainessuno: è stata uccisa la speranza pura,quella un po’ anarchica e infantile, di chivivendo prima della storia, ha ancoratutta la storia davanti a sé”.

(10-continua)

Pasolinie la Calabria

CANTAMI O DIVA(Ma in dialetto)

‘U LAMENTU RI BRONZI

Giuseppe Morabito- A vui vi pari ch’esti fantasia, oppuru chi vi vogghiu ntrastulari,ma vi lu giuru supr’a vita mia,chi vitti ‘e Bronzi, a tutt’e ddui, parrari.Sunnu ‘ncazzati forti i ddu’ guerrieri,e non a tortu caru cavaleri!

Ma chi gghiti ricendu, mastru ‘Ndria……parraru i Bronzi… ma chi ssiti pacciu?Vi fici mali ‘u suli, capiscìa,mintìtivi ‘nta testa un pezzu i ghiacciu!Comu parràru…grecu o talianu…’u ciriveddhu…va, è un cocciu i ranu!- Parràvan’u dialettu rriggitanu!E nnò sputtìti cù ssa menza rrisa…‘u sacciu, cavaleri, ‘u fattu è stranu,ora v’u cuntu, si mmi rati ‘ntisa:e ssi nd’avissi aggiùngiri caccòsa,mi mi pigghia ‘nta lingua ‘na trombosa!…

Nnunca, vardavo i Bronzi ‘stasiatu,quandu vitti c’u “giuvini” trimava,battiva ‘u peri supra o tavulatue ccu ‘na vuci rossa mi parrava.Era ‘na vuci surda, rrimbombata,comu quandu si parra nda pignata!…

Riciva: “Vosi còmpiri ‘u prudiggiulu fatu, mi niscimu di lu mari,ammodu chi pì nnui, ‘sta bella Rriggiuputissi finarmenti mprosperari.Pirchìni ‘sta Città ch’è ‘ddurmintata,‘nte sèculi fu sempri spurtunata!

Lu mundu ‘nteru i nui s’interressau‘a genti veni a llava ‘nto Museu,ma ancòra ‘sta Città no’ mprosperau,e nd’avi ntant’anni , ricu jeu,chi ssumu supr’o cubbu, accà ‘mpalati,‘spittandu mi v’arrussigghiati!

Accàni nc’è cu rici e nc’è cu’ sfaci,e nuddhu capiscìu qual è lu scopud’avìri a Rriggiu i “Bronzi di Riaci”.A genti veni, varda, ammira… e dopu?…

…S’accatta ‘nu gilatu e ‘nu mulunie all’altri parti sbota lu burzuni!…Antornu a nnui s’avìssiru a criàriòpiri novi, tanti ‘nnizziativi,pì ffari ‘e furasteri accà fermari,si nnò ristamu sempri a ccogghi livi!…Pirchì si non ti movi, nenti pigghi…mancu si tteni i setti maravigghi!”

A ‘stu puntu si misi a gghiastimari,s’a pigghiava cù Giovi, cù Nettunu,cù ttanti chi non sannu ‘mministrari…i calava i l’Olimpu, a unu a unu.E puru ‘u sguèrciu, ch’era i l’atru latu,pì nerbi aviva l’occhiu rrussicatu!Cusì si lamentaru i ddù guerrieri,(è ssanta virità no’ fantasia!)ancòra non crirìti, cavaleri?- Atru chi non ci criu, mastru ‘Ndria…E siccòmu su veru Rriggitanu,curru ‘nte “Bronzi” mi nci stringiu a manu!!!

( da L’undata, Reggio Calabria 1982)

GIUSEPPE FIORENZA

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Parlando

Estate

Cultura e società

di...

ERRATA CORRIGE

FORTUNATO NOCERA

orrado Alvaro ebbe tre fratellie due sorelle di cui una, Laura,fra quindici giorni compirà 100anni. I primi due maschi gli

erano quasi coetanei, uno Guglielmo, natonel 1897, l'altro Beniamino nato nel 1899.Entrambi condivisero con lui il Collegio deiGesuiti di Mondragone e gli orrori della Iguerra Mondiale riportando ferite nelcorpo e nell'anima come il fratello maggio-re. Guglielmo, ebbe, forse, ferite piùprofonde degli altri nello spirito se, a venti-sei anni decise di lasciare questa vita dram-maticamente. Alvaro gli dedicò il libroVent'anni: A Guglielmo Alvaro, ardito inguerra, caduto nella lotta per la vita.Beniamino, viceversa, abbracciò la vitamilitare diventando ufficiale medico. Sisposò giovane e visse la maggior parte dellasua vita ad Alessandria in Piemonte. Morìnel 1972. I rapporti di Corrado con luifurono di natura quasi esclusivamentefamigliare. L'ultimo dei fratelli, Massimo,don Massimo, morto a 97 anni il 12 giugno,fu il fratello più vicino allo scrittore e forseil prediletto, il più amato. Più giovane didiciannove anni esatti, era nato il 16 aprile1914, e fu avviato alla vita ecclesiastica,prima nel Seminario Vescovile di Gerace esuccessivamente nell'Almo StudioCaprarica, il seminario più esclusivo dellaCapitale, che conta tra i suoi ex studenti:due papi, tra cui Pio XII, molti cardinali etantissimi vescovi. Don Massimo, presi voti,scelse di restare umile prete di campagna,per convinzione, ritenendo che il prete hasoprattutto il dovere di soccorrere le anime

e non di fare carriera. Eppure, la la sua cul-tura religiosa e laica era di livello superiore.Scendere per ascendere, insomma.Chi lo conobbe sa che fu un uomo schivo,quasi timido, al quale piaceva molto ascol-tare gli altri e, una volta conosciuto l'inter-locutore, intrattenersi con lui in discorsi

colti di letteratura, filosofia e storia.Conosceva personalmente molti degli scrit-tori del nostro Novecento, incontrati aRoma presso suo fratello, Segretario delsindacato degli scrittori, di cui fu fondatoree Presidente dell'associazione nazionalescrittori. Di ciò non menava vanto. Aveva

una memoria formidabile, capace di ricor-darsi anche il rigo e il paragrafo dei libri delfratello; e una cultura umanistica formida-bile, specialmente dei classici latini e greciche citava, all'uopo,senza esibizione.Incontriamo la figura di Massimo già neiprimi tentativi letterari di Corrado Alvaro:in La siepe e l'Orto,1920, e qui nel raccon-to Casa nostra, Alvaro ci dà del fratellinoquesto tenero ritratto: “ Infatti c'era unbimbo in terra, coi capelli biondi,col visuc-cio sollevato e le manine in alto per farsiprendere in braccio. Era così bianco quelbimbo, nella carne tenera, che si capivanato quando i capelli del padre cominciava-no ad impallidire”. E più avanti : “il fratellogli stava in braccio come un passerottonidiaco, senza parlare, senza toccarlo”.Massimo era nei pensieri di Corrado anchequando era al fronte. Nella nella poesia Aun compagno scrive: “Se dovrai scriverealla mia casa/ Dio salvi mia madre e miopadre/ la tua lettera sarà creduta /mia e saràbenvenuta./ Così la morte entrerà e il fratel-lino la festeggerà.”Io non so se, come disse Vito Teti, DonMassimo poteva essere un personaggioalvariano, certamente fu un caso antropolo-gicamente interessante, e sicuramente unpersonaggio: per il suo essere così forte-mente fuori delle regole dell'etica consumi-stica, per la sua serietà intellettuale, per lasua sobrietà civile, per l'alto senso del dove-re, per il rispetto verso tutti, per la suamodestia, per la sua umiltà. Certamente fuun uomo di altri tempi, con un credo mora-le ormai non più in uso, e una religiositàprofonda, discreta, vera e mai esibita, raroesempio di prete. Un sacerdote.

Don Massimo, il fratello più amato di Corrado AlvaroLE LUCI DELLA RIBALTA, MA SOLO DOPO LA MORTE

C

La Locride che vuole cambiare la LocrideE' stato attivato nel distretto norddi Caulonia il primo punto unicodi accesso della Locride. Unastruttura necessaria come puntodi accoglienza, valutazione e ascol-to dei bisogni di tutti i residenti deicomuni che vanno da Stilo aSiderno. Molti i servizi offerti tra iquali la valutazione dei disagi deicittadini, la gestione e la valutazio-ne delle richieste di accesso ai ser-vizi sociali e socio-assintenziali.Ma anche la gestione di attività diinformazione e pubblicizzazionedei servizi offerti e la progettazio-ne e predisposizione del piano

degli interventi. Un centro coordinato dal gruppotecnico dei Comuni del distrettonord con la collaborazione di un'assistente sociale, la Dott.ssaStefania Mazzaferro e di unaSociologa, la Dott.ssa FrancescaBarranca. Un punto unico di accesso chediviene, dunque, un punto di rife-rimento per la comunità, le cuiesigenze vengono finalmenteascoltate. Non è più una vocesenza eco quella del distrettonord di Caulonia.

Sara Caccamo

PUNTO UNICO D’ACCESSO. ATTIVATE LE SPERANZE DEL DISTRETTO NORD DI CAULONIA

Per errore, nell’articolo “La Locride che vuole cambiare la Locride” diVenerdì 10 Giugno, abbiamo pubblicato la risposta del regista AlbertoGatto, incompleta. Ecco il testo integrale di domanda e risposta. Che cosa vuoi cercare di fare, nel tuo piccolo, per cambiare la tuaterra?Ho cercato e sto cercando tutt'ora di dare un carattere generale allemie opere, ideandole e creandole comunque sul mio territorio. Credoche oggi più che mai abbiamo bisogno di considerarci all'interno di unmondo, dove chiunque possa liberamente pensare e ideare cio chedesidera nel rispetto di tutti. Premesso questo, dico che vorrei vederenuovi scenari dove l'arte possa essere uno sfogo a tante oppressioni dicarattere vario, che quotidianamente accadono nel nostro territorio.Penso che parlare in termini globali affrontado la qualsiasi attività arti-stica possa dare molta rilevanza al nostro “contesto. sociale”. Almenoquesto è quello che vorrei cercare di fare per cambiare il nostro conte-sto.

AsinistraDon Massimo Alvaro

Adestra Corrado Alvaro

Cerimonia degli addii

5 giugno, a Roma, pressol'Ospedale Bambino Gesù ,Nino Scordoha dato il suoaddio alla vita, che per lui èstata dolce per l'amore delpadre, José Scordo, dellamadre, Rosetta Mollace, dellesorelle, Teresa e Francesca , espaventosa per le ferite infer-tegli da natura matrigna. Eranato a Bova Marina appena16 anni fa. La sua vita, unpoema di dolore, che non saràmai scritto e non sarà mai rac-contato, Ci vorrebbero a ciòpoeti senza anima, e poeti

senza anima non ve ne sono. Èstato un giovinetto eroico. Èriuscito a conservare il sorriso,la limpidezza degli occhi, ilvolto rigato dalla simpatia,nonostante il corpo offerto atutte le acrobazie, purtropponecessariamente inumane,della medicina applicata.Eroici sono stati i suoi geni-tori, che hanno scontato annodopo anno la lotta per farlosopravvivere con l'ottimismoradioso della volontà, con laserenità dei loro volti, e lacroce nel cuore. Così le sue

sorelline. Così la sua vecchianonna. Una famiglia eroica cuisplende l'aureola del martirio,e che non poteva vincere laguerra con l'imperdonabile: lamorte. Ma che contro lamorte, sempre in agguato con-tro il fragile corpo di Nino, havinto tante disperate battaglie,non l'ultima battaglia. Forsestiamo per dire paroleretoriche: l'eroica famiglia diJosé Scordo non è stata vintanella lotta per la vita di Nino.Vinti si è quando non si com-batte, e questa famiglia ha

combattuto in Calabria, inItalia, in Europa , in Americaper strappare il suo virgultoalla morte. Che era, per quan-to a noi possa apparire atrocee inspiegabile , nel piano dellaProvvidenza divina. Dio alquale Nino giunge ormai,finalmente, senza tormenti esupplizi del suo corpo martori-ato, sa quel che fa: questo dicela fede in cui la sua famiglia ètenacissima. L'avrà in glorianostro Signore. E lasciatecisognare: nelle notti, svegliatedal dolore, scenderà con le sue

mani carezzevoli sulla testa diJosé, di Rosetta, di Francescae Roberta, cullando il sonno,che si fa memoria: Nino è quicon me, Nino è qui con voi.Tali sono i sentimenti, che ilDirettore de <<la Riviera” ela Redazione, avvertono, nel-l'ora tremenda dell'estremodolore , raccolto e vissuto dal-l'intero paese, della famigliaalla quale ci sembra poco man-ifestare il nostro cordoglio. Maaltro non possiamo. Anche sealtro vorremmo.

PC

L'URNA VOCALE DI NINO SCORDO

Il

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la Riviera

Il Brizzolato ddii RRuuggggeerroo BBrriizzzzii

Nello straordinario capo-lavoro “modernizzarestanca”, FrancoCassano, sociologopugliese, oltre a propor-

re uno sguardo ad orien-te (l'esemplarità della vita

pensando alla morte) sostiene,con ovvio romanticismo, che il futuro haun cuore antico e bigono di intervalli.Così, chiamati a rispondere su quattroquestioni che, moralmente, non dovrem-mo neanche porci, mi sono domandato,nella cabina elettorale, quali potrebberoessere i prossimi referendum ovvi sulquale andare a dire: certo che non lovoglio!Ovviamente l'atmosfera è stato il tema chemi è balzato subito in testa. Non sarei sor-preso se tra qualche anno dovessimo abro-gare una proposta di legge sulla gestionedell'aria (in mano a una multinazionalecinese che vuole acquistarla per trasferirlaad est, dove ormai si respirano solo gasindustriali) o del sole (le aziende di lampa-de abbronzati italiane hanno in questocampo, attraverso della sana concorrenzasleale, soppiantato i cartelli giamaicani,calabresi e messicani di essicazione florea-le).La terza proposta di legge sulla quale sare-mo chiamati a votare, nei prossimi decen-ni, chiederà la completa rimozione di ognitipo di silenzio. Le ditte del rumore, che ormai imperver-sano nel mercato, ci chiederanno di aboli-re completamente gli ultimi spazi di silen-zio rimasti disponibili: le montagne avran-no una filodiffusione con delle casse audioper ogni albero, nelle chiese i sacerdotidovranno disturbare costantemente ifedeli e verrà legalizzata e amplificata laprocedura di “taglio e cucito” domenicale.Infine, ogni pesce verrà dotato di googlereader per esprimere i propri pensieri inquell'assurdo mare silente.Il quarto quesito invece, tratterà il difficilee spinoso tema dell'amore. In mano a unduopolio formato dalla ministra Brambillae dall'incompiuto Brunetta, saremo chia-mati a rispondere sull'abrogazione di unamisura di legge che tasserà ogni individuoinnamorato. Questo sentimento porta isoggetti a lavorare meno, persi dietro ilpartner amato e, dunque, per compensarele ore di lavoro perse dietro sms, facebooke telefonate ogni individuo pagherà unatassa all'azienda per la quale lavora.“Intanto, per non farci distrarre, abbiamogià abolito il cielo, che nelle notti accecatedall'inquinamento luminoso, non riuscia-mo più a vedere.”Cavalè, ma chi ti pensavi?

L'EVOLUZIONEUMANA PASSERÀATTRAVERSO IREFERENDUM

Le note ddii MMaarraa RReecchhiicchhiiQuando si vuole intra-prendere un viaggio,prima di tutto, occorreconoscerne la destina-zione. Si sa da dove si

parte e bisogna saperedove si vuole arrivare, cer-

cando di non renderlo vano. Dunque,tracciare il percorso, scegliendolo tra lealternative a disposizione: il più rapido, ilpiù economico, quello “consigliato da”, inautostrada, su strada statale,e calibrare itempi.I cittadini italiani hanno deciso, da qualchemese, di intraprendere un viaggio che liporti al punto in cui sia possibile effettuareun’inversione di marcia e dirigersi, poi,verso il cambiamento, verso la democrazia

vera, e verso una politica che si occupi deiproblemi di tutti e non di quelli di pochi.Così si sono messi in viaggio, hanno acce-so i motori, hanno ingranato la marcia,hanno liberato la frizione e leggermentehanno premuto sull’acceleratore, senzascossoni. La prima, la seconda, il motoreinizia i suoi giri di lancio, con la terza rag-giunge una velocità quasi di crociera. Si va.Arrivano al punto buono. Lo trovano il 13febbraio e alla guida ci sono le donne,sostenute dagli uomini. Donna al volante,pericolo costante? Giammai! Viene dimo-strato che questo proverbio ha fatto il suotempo.Il viaggio è poi continuato; non poteva,quella, essere considerata una meta. Lastrada richiedeva una marcia superiore;

così frizione, inserimento della quarta,accelerazione verso il 15 e 16 maggioprima, e il 30 maggio poi. Con i finestriniaperti, il vento a favore, la strada dritta purnon senza insidie, un’aria nuova circonda-va i viaggiatori. Tante di quelle donne alvolante sono state chiamate alla guida dialtre auto: macchine amministrative, digrossa, media e piccola cilindrata. S’è capi-to, forse, che sono pilote nelle quali averfiducia, finalmente!Ancora in viaggio, la strada consente dimantenere la stessa marcia: si va verso il 12e 13 giugno. Ed eccoci qui, ci siamo! Orala strada è aperta, possiamo innescare lamarcia più alta: frizione, quinta, accelera-tore. La velocità è costante, entro i limiticonsentiti, si può viaggiare comodamente.

Siamo tantissimi, siamo i più, abbiamodiversi ideali ma la meta ci accomuna.Possiamo compiere insieme questo viag-gio, la velocità adesso è di crociera, mante-niamo le cinture allacciate e continuiamoad usare carburanti nuovi e vecchi: la retee la piazza. Siamo stati comodamente suldivano davanti al computer, come dice unmio amico, e siamo, contestualmente,andati in piazza, il mio amico sarà felice!E’ questa la novità dell’Agorà, la sua inno-vazione. Rete et Agorà, divano etpiazza,possono convivere e farci convive-re, farci incontrare farci parlare, farci scri-vere, farci cantare. Ora conviene andareavanti, non siamo ancora giunti alla metae i segnali di pericolo si incontrano ancora.Buon viaggio!

UN BUON VIAGGIO

NUOVI ITALIANI MI CHIAMO FATIMA

I 25 ANNI DELLA “ROMANTICAPASSEGGIATA” DI OLINDO LAGANÀ

Sono trascorsi 25 anni dal raid in Topolino,eppure sembra ieri. 1802 Km di sgroppata,a cui sarebbe seguita la rottamazione. Dopoaverla resa perfettamente funzionante, ho

desiderato realizzare - in occasione del cinquante-nario della nascita - un viaggio particolare. Sonostate toccate le Città di Reggio Calabria, Salerno,Roma, Firenze, Parma e Torino. A Roma sono stato ricevuto da SS Papa Wojtila, dalquale ho ricevuto la benedizione. Più che un viaggioè stata un'avventura, con soli 13 CV di potenza eduna velocità massima di 85 Km/h e piccoli difetti difabbrica, temerario sarebbe stato solamente, averlopensato un viaggio senza intoppi. Un viaggio che hacontato 14.805 sorpassi ricevuti e 12 effettuati, tralo stupore dai camionisti che in autostrada strom-bazzavano a festa.

Redatto un vero e proprio “Diario di Bordo” contutte le novità e curiosità. La stampa nazionale hadato grande risalto alla manifestazione, numerosigli interventi nelle emittenti e radio locali e duegrandi servizi televisivi.Un grazie va al Sindaco di Melito Porto Salvo,

Giuseppe Iaria, il primo a credermi ed ad incorag-giarmi, un grazie agli sponsor, alla stampa naziona-le, alle riviste del settore per l'ospitalità, ed agliamici e parenti, intervenuti alla partenza. Un grazieall'organizzazione Fiat per l'assistenza ricevuta eper la concessione della Panda Diesel (novità per il1986) utilizzata per il trasporto della ricambistica edell'attrezzatura necessaria. A tutto oggi, la Topolino, gode ottima salute ed èsempre pronta a nuove sfide. Quando la passione,diventa professione

GIUSEPPE GANGEMI

Mi chiamo Fatima e sonofelice, due mesi fa ho avutoil permesso di soggiorno enon sono più clandestina, è

la mia unica ricchezza insieme ai miei duefigli che vivono con i nonni in Marocco,dove sono nata. Mi mancano molto, mastando qui posso mandare loro un po' disoldi. Appena potrò li farò venire in Italia,mi piacerebbe che crescessero accanto ame, vorrei che imparassero l'italiano senzadimenticare la lingua natia. Ricordo chenon è stato facile arrivare, ho dovuto daretutti i soldi che avevo a un mediatore chemi ha procurato un visto turistico. Sempremeglio che avventurarsi su un barcone. Poiho dovuto imparare di nuovo a leggere e a

scrivere, ho dovuto svolgere lavori precari,sono stata spesso sfruttata ed umiliata. Maho anche incontrato molte persone senzapregiudizi, che mi hanno accolto e aiutato.Ieri ho saputo che è annegata altra genteche cercava di sbarcare in Sicilia. Sta succe-dendo talmente spesso che sembra unacosa normale. Altri esuli che si trovano neicentri di accoglienza hanno ingoiato delle

lamette perché vogliono rimpatriarli. Soche anni fa anche voi eravate in miseria esiete stati costretti a emigrare. Le difficoltànon vi mancano neanche adesso, ma avetescordato le tragedie della fame, della sete edella guerra che anche voi avete subito.Alcuni dicono che vi rubiamo il lavoro, chemettiamo in pericolo la vostra religione,che siamo dei fanatici, dei terroristi.Eppure noi facciamo i lavori che voi rifiu-tate di svolgere: facciamo gli operai, i con-tadini, i domestici, le badanti, contribuia-mo al vostro benessere. La nostra religione è simile alla vostra, ciesorta ad amare il prossimo, a non uccide-re e a non rubare. E' vero, alcuni di noirubano, uccidono, sono dei terroristi masono una minoranza che esiste anche travoi. Anzi alcuni governi occidentali si com-

portano peggio dei terroristi, fomentano leguerre civili, bombardano e affamanochiamando queste azioni interventi umani-tari. Ho letto sul vostro libro sacro cheanche Gesù fu un emigrante, da bambinoper necessità, da grande per scelta.Quando nacque, la famiglia fuggì in Egittoper sfuggire alla persecuzione di Erode.Quando divenne adulto si mise in viaggioper diffondere il suo messaggio di speran-za e di cambiamento come fece il nostroprofeta Maometto. Non dimenticate! Forse anche voi domanisarete costretti a lasciare le vostre case, asepararvi dai vostri cari e a mettervi inviaggio. Anche voi cercherete una portaaperta, un giaciglio e un pezzo di pane. Viprego, spalancate le vostre porte, aprite ivostri cuori!

E’ trascorso un quarto di secolo dallastorica passeggiata Melito - Torino in

Topolino di Olindo Laganà

Caro NONNO, è già passato un anno, per me significa tristezza e lo è ancheper la NONNA. Quando vado da lei non c'è più niente perché manchi tu etu non facevi mancare niente a nessuno alle tue sorelle e i tuo...i fratelli, aituoi nipoti ai, tuoi figli e a tua moglie. Quando tu sei andato via io non cre-devo come un uomo forte come te potesse morire, e anche se sei andato viasei nel mio cuore e di quello della NONNA. Tu sei stato il mio padrino delbattesimo, qualunque cosa volevo tu me la davi ed anche la NONNA, face-vamo di tutto , andando via ci hai fatto cadere le lacrime a tutti, io lo so cheti dispiace,ma è più forte di noi. O nonno da quando tu sei andato via il miocuore non è più guarito e sei sempre nei miei pensieri. Nonno tu te ne seiandato troppo presto avevi lasciato una speranza nei nostri cuori che sarestitornato a casa invece no,non sei tornato te ne sei andato ed in noi è rimas-to solo un vuoto che non rimarginerà più. Nonno avevamo tante cose chedovevamo fare ancora insieme .Oggi 10 giugno 2011 sono qui con te e con NONNA.Da tuo nipote Luca

Cara Lory,a distanza di un mese daquando ci hai lasciati, i nos-tri pensieri sono rivolti sem-pre a te perché si avverte latua assenza nella nostraquotidianità.Che dirti ? Ci manca il tuosorriso, la tua allegria conta-giosa, il tuo pozzo di creativ-ità, la tua ironia e… perchéno? I tuoi rimproveri.Ci mancano il tuo prodigartiper noi, anche quando stavimale, lo spronarci a reagiresempre di fronte alle diffi-coltà della vita, ad essere

forti (ma la vera “leonessa”eri tu!), il tuo coraggio e latua ostinata voglia di viverecon la dignità che ti haaccompagnata sino alla fine.Tu credevi nella vita e nella

sua generosità e hai sempredonato a tutti con gioia apiene mani.Ora che non ci sei più, nonchiediamo a Dio perché ciha privato della tua presen-za ma lo ringraziamo peraverci dato la possibilità diconoscerti e fare tesoro dellatua splendida persona.Grazie per averci dato,assieme alla tua famiglia, lapossibilità di poterti staresempre vicino. Con l'affetto di sempre tiricordiamo.

I tuoi amici

E PER ILMIO NONNO PREFERITO In ricordo di Loredana Tarzia

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Andiamocinema

The end

al

RoccellaJonica

X-MenL’inizioGIUSEPPE RITORTO

E’ un prequel, ma probabilmente anche il filmpiù adulto della serie X-Men, giunta alla suaquinta incarnazione cinematografica. A diri-gere lo spettacolo troviamo Matthew Vaughn.Polonia, 1944. Quando Sebastian Shaw, unoscienziato nazista, uccide la madre del giova-nissimo Erik sotto i suoi occhi, il futuro signo-re del magnetismo giura vendetta.Trascorrono venti anni e la Guerra Fredda traStati Uniti e Russia si consolida nella dram-matica situazione dei missili a Cuba. Questosfondo politico gioca a favore di Shaw chevuole usarlo per far scoppiare la Terza GuerraMondiale e annientare così la razza umana.Solo il gruppo di mutanti guidati da CharlesXavier, un potente telepate, può tentare difermarlo. Erik nel frattempo si è unito aCharles, ma le loro scelte li porteranno su stra-de diametralmente opposte...Bryan Singer lo aveva detto che aveva prontele sceneggiature di tutti i prossimi film degli X-Men dopo il primo e il secondo, e che sarebbestato un crescendo di emozioni, ma nessunogli aveva creduto. E ora, ritrovandosi davantiquesto “X-Men: l’inizio” gli si può credere;questo prequel, che vede Magneto e ilProfessor X per la prima volta insieme unire leforze contro il terribile Club Infernale, è dav-vero il più riuscito film sui mutanti finora rea-lizzato. Grazie anche agli effetti speciali, manon solo. I poteri lasciano come sempre senzafiato, e i combattimenti sono tra i più riuscitidella serie. Ma sono i sentimenti, in questocaso, a fare la vera differenza. Più di uno imomenti toccanti del film, persino commo-venti. L’amicizia tra Erik e Charles; la paura dinon essere accettata per Mistica emerge conla giusta dose di coinvolgimento; e i cattivi -guidati da un grande Kevin Bacon - sono qual-cosa di più di mere pedine sullo schermo.Ottimo il cast, a cominciare da Kevin Baconfenomenale nel ruolo del cattivo Shaw. JamesMcAvoy nel ruolo del Professor X è pratica-mente perfetto. “X-Men: l’inizio” è l’Inno allagioia dei mutanti sul grande schermo.Mancano personaggi di peso come Wolverine(Hugh Jackman concede comunque uncameo divertentissimo), ma in questo caso èun bene. E’ il gruppo a emergere. La coralità.Il “noi”. L’insieme omogeneo di azioni e rea-zioni. Come nel fumetto. E per gli appassiona-ti, beccatevi anche il bellissimo passaggio fina-le. Un guizzo artistico e di regia che sembrasuggerire il nome di Onslaught. I cultori degliX-men sono avvisati! Gran film.

LA RECENSIONE

Peppe Voltarelli torna in Canada per parteci-pare a due importanti eventi della worldmusic: il Luminato - Toronto Festival of Artsand Creativity e Les FrancoFolies de

Montréal, due appuntamenti da condividere con gliamici toscani della Bandabardo, con i quali Peppe hagià suonato insieme sul palco del Primo Maggio aRoma. Les FrancoFolies di Montréal è il piu' grandefestival francofono al mondo e si svolge nel centro sto-rico della città; in nove giorni di programmazione piu'di un milione di spettatori affollano le stradedel centro ad assistere ai concerti.La Bandabardò e Peppe Voltarelli hanno suonatodomenica 12 giugno sul palcoscenico de "Le Lait" men-

tre, il giorno dopo, lunedi 13 sono tor-nati protagonisti con due concerti sulpalcoscenico del "Multiculturelle".L'ultimo album di inediti di PeppeVoltarelli, "Ultima notte a Mala Strana",pubblicato e distribuito in Canada daCasa Nostra e distribuito Dep/Universal,continua a raccogliere ottime recensionidella critica canadese mentre canzonicome gli "Anarchici" e "Scarpe rosseimpolverate" sono regolarmente pro-grammate nei palinsesti di RadioCanada.

LR

AL CINEMA

xxx

Finalmente scaccerete quelsenso di inadeguatezza che viaveva preso alla sprovvista.L'amore farà breccia nel vostrocuore e tanti momenti di sere-nità vi aspetteranno. Al lavoropotreste sembrare inconclu-denti.

È un periodo per voi un po'incerto. Non rimandate un chia-rimento in amore e valutatesempre con obiettività e sensocritico. Non avete trovato ancorauna vostra dimensione, anche daun punto di vista lavorativo

In arrivo momenti di abbon-danza in amore e al lavoro. Itraguardi raggiunti sono statiall'altezza delle aspettative.Siete raggianti e sereni. Nonesponetevi troppo.

Vincete la naturale ritrosia chequalche volta vi porta a prefe-rire la solitudine e ad isolarvi.L'amore ancora si fa attende-re. Al lavoro molte novità pia-cevoli.

Giornate dinamiche e vivaci,ideali per uscire e fare nuoveconoscenze. In ambito finan-ziario fidatevi solo di chi, cono-scendovi da tempo, vi sugge-rirà la strada giusta.

In questa settimana sarà l'am-bizione a farsi sentire e ciò virenderà impazienti e moltoansiosi. Verranno messi allaprova i vostri nervi e quelli delvostro patner. Gli amici visaranno di aiuto.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 30

NIGHT LIVE

GOLOSIA (Marina di Gioiosa Jonica)Venerdì 17 giugno si terrà, apartire dalle ore 22.30, unconcerto live di un gruppopolifonico i Mora Mora che sioccupano di vari generi dimusica, tra cui pop/jazz/soulecc… Standard!

BLUE DAHLIA (Marina di Gioiosa Jonica ),Sabato 18 giugno, con inizioalle ore 22:30, suoneranno ilgruppo denominato “JohnnyFreank”, proveniente daFrosinone. Dinamico!

BEAT WINE (Siderno Marina) Sabato 18giugno, a partire dalle 21.00,sarà allestito all'insegna deldivertimento con il “Dr. Why”un quiz, molto fantasioso, conla possibilità di vincere premi.Creativo!

NOIR2.0(Locri ) Sabato 18 giugno,inizio ore 23.00, ospite ilbassista “Peppe Platani” e ilsuo “Quartet”live.Tradizionale!

CALURA DISCO ( Roccella ), Sabato 18 giugnoh 22.00, andrà in scena “TheLast Lesson” edizione n°6,una festa studentesca caratter-izzata da balli caraibici, ONTHE MIX Henry One vsHenry Two, THE VOICEMr. Ciccio Passerella. Focoso!

A cura di Matteo Raschellà

CINEMA NUOVOSiderno,info:0964/ 342776

Paul18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA ARENA

Siderno,info:333/ 7672151Prossima apertura

CINEMA GOLDENRoccela J, info:333/ 7672151

Fast and Forious 5 18.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA VITTORIASiderno,info:339/7153696

ESP - FenomeniParanormali

18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA GARIBLDI

Polistena,info:0966/ 932622Fast e Furious 5 16.30 - 19.00 - 22.00

CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Cappuccetto Rosso

Sangue18.00 - 21.00

CINEMA ODEON Reggio C.,info:0965/ 898168

Garfield,il super gatto17.30 - 20.00 - 22.00

CINEMA AURORAReggio C.,info:0965/ 45373

Chiuso per ferieNUOVA PERGOLA

Reggio C.,info:0965/ 21515Una notte da leoni 2

22.30MULTISALA LUMIERE

Reggio C.,info:0965/ 51036 SALA DE CURTIS

Priest18.30 - 20.15 - 22.00

SALA MASTROIANNIX-Men L’inizio19.00 - 21.00 - 22.45

SALA SORDILibera Uscita

18.40 - 20.30 - 22.30SALA DE SICA

Guardiani 18.00 - 20.30 - 23.00

Da settembre il nuovo CD dei Marvanza Reggae Sound

L'eterogeneità delle proposte musicalicalabresi riesce a lambire, sfiorare ocentrare in pieno, praticamente, tuttol'arco dei generi musicali. Abbiamo icantautori, il rock, il jazz, il folk, la

musica classica, il blues, l'hip hop, il metal e il reggae.Ci facciamo mancare veramente poco.Tuttavia l'importanza della costanza e della coerenzanella produzione discografica ci insegna che la chiavedel successo passa, sicuramente, attraverso il corag-gio di osare, attraverso una buona comunicazione e,soprattutto, attraverso l'uso del proprio linguaggio.Raccontare le proprie esperienze (positive o nega-tive che siano) in musica, senza fingere vite che nonsi hanno, è il fondamento per il successo. Una formu-la che fa dei Marvanza Reggae Sound una band sem-pre più solida sia sul panorama musicale calabreseche su quello nazionale. I ragazzi di Monasterace, dopo il successo del primolavoro discografico e dopo aver calcato uno deipalchi più importanti d'Italia come quello del PrimoMaggio di Roma, sono pronti, infatti, per il carico:nuovo album e nuovi importanti live.Davanti a una sana birretta, Mimmo Panetta, pro-duttore esecutivo e co-prodotture artistico del nuovodisco dei Marvanza Reggae Sound ci ha svelato

qualche importante indiscrezione che avremo mododi approfondire nelle prossime settimane, ma che èbene condividere coi nostri lettori, per far crescerel'attesa uscita di “Soluziescion” (forse, chissà?!?!),secondo disco dei MRS dal suono “vintage moder-no” (un sano mix tra inner circle e sud sound sys-tem?).Innanzitutto, va detto che è sempre più raro incon-trare una band che fa reggae: negli ultimi anni èmolto facile incontrare artisti accompagnati da basi eloop reggae, dub e hip-hop su cui ci si canta soprasenza l'ebbrezza di uno strumento in mano. E' undato di fatto importantissimo, dunque, che il cres-cente successo, dei quattro ragazzi, è stato possibilesolo grazie al duro lavoro e alla voglia di non omolog-are le proprie idee a quelle delle mode locali eregionali ed è, altrettanto importante, sottolineare lamaturità nell'apprendere i giusti consigli, di personenavigate nell'ambito musicale, per la propria cresci-ta artistica.Il prossimo disco, si presenterà così, sotto la supervi-sione del maestro Peppe Platani (anche corista in“n'euro”) composto da dieci tracce piu una bonustrack di Marvanza reggae sound con un featuringimportantissimo direttamente da Bruxelles. Parole e musica, saranno del frontman della band,Ivan Skankaman Lentini, e per la stagione estiva,oltre a diversi concerti visibili su www.marvanza.it lareggae-band aprirà il concerto, al Roccella Jazz del16 agosto, ai Jazz Jamaica, una delle più famoseband del pianeta, e a settembre a Crotone al festival“una casa per Rino”, voci di corridoio dicono chesaranno sul palco con un certo Caparezza. “Soluziescion” (?!?!)(il sig. Panetta non si sbilanciasul titolo del disco) sarà distribuito dalla CNI (com-pagnia nuove indie) in tutti i negozi, a partire daSettembre (questo possiamo già confermarlo) men-tre, per l'estate, il disco sara' in vendita nei concerti esu iTunes. Un accordo, quello con la compagniaromana che, oltre a segnare l'importanza del proget-to dei MRS, segnala anche l'attenzione di unaetichetta importante come la CNI, verso ciò che suc-cede nella Calabria musicale.Nei prossimi numeri sapremo dirvi ancora di più suquello che si presenta come il disco della con-sacrazione per i MRS, nonostante è una cruda veritàquella che sostiene che “il secondo album è semprepiù difficile nella carriera di un artista”.

RB

“SOLUZIESCION”

FRANCOFOLIES CANADESI PER PEPPE VOLTARELLI

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VENERDÌ 17 GIUGNO 2011 LA RIVIERA 31

la Riviera

I doveri possono aspettare,oggi pensate ai “piaceri”.Non fatevi bloccare dai sensidi colpa e al bando l'eccessivosenso di responsabilità.Cambiamenti in arrivo.

Dovrete cercare di recuperare intutti i campi della vostra vita, maprima di tutto in ambito senti-mentale perché avete perso divista la situazione. Ricordatevil'importanza delle emozioni.

Stranamente sarete ribelli,poco disponibili e anche unpo' accigliati in questo periodoche non porta particolarinovità e non qualche malinte-so a livello sentimentale elavorativo

Un periodo particolare mapieno di intense emozioni e dinovità. Momenti di gioia e didisperazione si alterneranno.Alimentate l'ottimismo eaffronterete i contrasti all'oriz-zonte. Non pretendete troppodagli altri.

Vivrete un periodo dedicatoall'amore ed ai sentimenti, friz-zanti, esuberanti, pieni e con-turbanti. Il lavoro vi regaleràdelle soddisfazioni e l'impossi-bile diverrà possibile.

Sarete malinconici e privi dibrio in amore, ma con passio-ne costruirete il vostro succes-so lavorativo. Abbandonate iricordi nostalgici che vi voglio-no collocare fuori del tempo eadoperate le nuove esperienzeper realizzare nuovi traguardi.

Blob of the weekGino

superstarI primi 50 Annidel nostrocarissimoamico LuigiSerra. PENSANDO

A PASTORIUS

Zona Cesarini

Lingua biforcuta

di Benjamin Bowson

“Sono il più grande bassista del mondo, non pote-te stare senza di me” Jaco si presentò con questeparole davanti ai Wheater Report, uno dei grup-pi più in voga nell'America degli anni settanta. Locacciarono fuori a pedate, ma la sua affermazioneperentoria suscitò la curiosità dei musicisti, “disicuro era un pazzo, però..” si dissero.Ascoltarono il nastro che gli aveva gettato addos-so, mentre cadeva sulla strada. La musica di Jacoli folgorò, oltre a essere stupenda aveva qualcosadi nuovo, sconosciuto. L'arcano lo svelò il bassista,Jaco aveva un suo modo di suonare, usava gliaccordi rovesciati sul basso elettrico. Che era ilmiglior bassista del mondo lo dimostrò subito.Era impareggiabile col basso, ma anche col cuorenon stava dietro a nessuno. Mi diede indietro isoldi che gli avevo dato perché suonasse al fune-rale di Jimmy Levine, mio grande amico e suo fansfegatato. Chi mi segue sempre questa storia laconosce, poco male per chi non mi segue, non si èperso molto. Molto male per chi non ha maiseguito Jaco Pastorius, della musica si è perso ilmeglio. Lui il basso lo ammazzava, nel sensomigliore del termine. Non parlo di lui per farvivedere la mia bravura in campo musicale. Sonopassato davanti al Senegal, tanti anni fa ci sonostato insieme a lui, al funerale di Jimmy. Io pian-gevo e lui suonava. L'anno dopo anche Jaco se n'èandato, un pezzo di merda di Fortlaudersdale gliha fracassato la testa. Io sono un romantico, epiango spesso, per gli amici e per me stesso.Piango per tutti quelli che avevano un gran genio,soprattutto un grande cuore, e hanno sprecatotutto finendo in un carcere o in un fosso, o rifu-giandosi in fondo al cesso. Sono stanco di versarelacrime sulle croci degli amici, per questo navigoin acque profonde. Per un po' voglio scavar fosse,e metterci dentro una caterva di merdosi, convin-ti di avere il potere di vita e di morte, sull'esisten-za degli spiriti fragili. Farò quel che devo, il ricor-do di molti mi resta ed essendo un coglionedemodè quello, almeno, lo rispetterò. Ma se sieteragazzi in gamba, se avete dentro un grandecuore, smettetela di fottervi da soli o di farvi fotte-re, per quanti uomini e mezzi io abbia non potròmai annientare tutti i nostri nemici. E di andare aifunerali col lutto al braccio non ne posso più.

Carlo e la sua “Red Bull”

AffittasiAnche per il solo perio-do estivo. A Locri nellacentralissima via Napoli,casa in stile colonica congiardino, ampia cucina, 2

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Post referendario: Dopo il voto ai referendumesplode l'ira della lega: «Basta sberle». Come nonessere d'accordo? È giunta l'ora del più classico cal-cio nel sedere. Föra da i ball!!!Post referendario2: Prima ancora che venisse uffi-cializzato il raggiungimento del quorum, con unocolpo di reni degno del miglior Buffon, Berlusconisalta sul carro dei vincitori: «Addio al nucleare, pun-tiamo sulle rinnovabili». Gli ambientalisti tremano.Il lupo perde il pelo…: Parlando al telefono, inter-cettati dalla guardia di finanza, gli amici “Bilionari”Briatore e Santanché fanno riferimento ai festini,interrotti ad Arcore dopo l'inchiesta dei pm diMilano e proseguiti a Roma, al castello di TorCrescenza. Briatore spiffera tutto all'onorevola diplastica: «Non più lì (ad Arcore) ma nell'altra villa...tutto come prima». Il dito medio più veloce d'Italiasbotta incredula e sdegnata: «Va bè ma allora quacrolla tutto». In un'altra telefonata, sempre Briatorecommenta con il sottosegretario una nuova festa delpremier: «Ha ragione Veronica, è malato. Perchéuno normale non fa 'ste robe qui... Persino LeleMora è in imbarazzo». Suvvia signori e che sarà mai?Sono solo delle normalissime cene tra amici… ONo?

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

Auguri Mattia per il tuo primo com-pleanno, da Alice, mamma e papa’

Per le idee vincentici vuole “naso”Pietro Naso

Inseguendo unalibellula in un prato...Nino Tarzia

“sei la cosa piu’ prezio-sa per tutti noi...restasempre cosi’ come sei,non cambiare maiNani.” Auguri per i tuoi18 anni .mamma, papa’, Laura eValeria

OROSCOPO

Gente allegra il ciel l’aiuta

King, D’artagnan e SoldatinoLele’,Sasa’,Toto’

Mittica & Mittica

Quelli del Noir 2.0Toto’ del “Caminetto”beccato a Bovalino

“Al primo fiore” Da loro la bonta’ e’ di casa

Amarcord

Da grande fara’ il dottore...Sicuramente...

L’uomo nel bidone hadetto : si !!!

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