La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

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EDITORIALE Amministrative, prove “tecniche” di politica di Ornella Jovane E ’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibiliz- zare l’assessore preposto. Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tes- serin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politi- ca - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca... E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniami- no Boscolo azzarda una domanda. La intro- duce, la giustifica, tergiversa e poi alla fine si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La doman- da risulta tutt’altro che improbabile. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati. La pesca ha ancora un futuro? *Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto di Enzo Fornaro* Al via i cantieri per le fognature Dolo pag. 8 Malattia del postino, servizio nel caos Fossò pag. 10 Più residenti, matrimoni religiosi ko La demografia è sostenuta dalla ripresa della natalità, incoraggiata dagli stranieri LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 ACRIB-BANCHE, ACCORDO CONTRO LA CRISI E’ stato firmato a gennaio un importan- te accordo di collaborazione (il primo del genere a livello di settore calzaturiero italiano) tra Acrib, Veneto Sviluppo, Cassa di Risparmio di Venezia e Cassa di Risparmio del Veneto. E’ previsto: lo stanziamento di un plafond di 10 milioni di euro da parte di Carive e Cr Veneto... pag. 6 RITORNANO GLI STORTI DI DOLO Un dolce perduto riscoperto con un libro e ristoratori e pasticceri preparati: “I storti dal Dolo”. Diversi abitanti dolesi potranno lamentarsi di essere stati così definiti, soprattutto in passato, per ragio- ni che nulla avevano a che vedere con la loro postura. Vediamo di che si tratta. pag. 16 LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.8 www.lapiazzaweb.it della Riviera ovest Scoppia la questione sicurezza Fiesso pag. 14 pagg. 4-5 N ei principali centri della Riviera del Brenta e cioè Dolo e Mira, la popo- lazione è aumentata soprattutto per l’arrivo di nuovi immigrati. Sempre meno i matrimoni con rito religioso. Ma vediamo i dati. A Mira, i residenti a fine 2011 supera- no quota 39.000. Le donne sino quasi mille in più degli uomini. Gli stranieri sono 3.068, il 7,8. E’ Oriago la frazione più popolosa. I matrimoni civili sono il doppio dei religiosi. L’Ufficio Statistica del Comune di Mira ha reso note le cifre relative alla popolazione, riferite al 31 dicembre 2011. Mira nel corso del 2011 ha superato la soglia dei 39.000 abitanti: sono, infatti, 39.141 i residenti al 31.12.11 (erano 38.952 a fine 2010), 19.141 i maschi, 20.000 le femmine. Un incremento che è conseguenza sia di un po- sitivo saldo naturale (i nati sono 355 mentre i morti sono 331) che del saldo migratorio (1.211 le persone che si sono stabilite a Mira, 1.046 coloro che ne sono usciti). Le famiglie sono in tutto 16.428 (erano 16.145 nel 2010). La frazione più popolo- sa si conferma Oriago con 10.745 residenti, seguita da Mira Taglio con 8.134 e Mira Porte con 6.675. Vengono poi Gambarare con 4.473 residenti e Borbiago con 4.235. In coda Malcontenta, che nella parte di competenza del Comune di Mira, ha 2.557 residenti, e Marano con 2.322. Per quanto riguarda gli stranieri, il numero complessivo dei residenti è di 3.068 (erano 2.865 nel 2010): 203 in più dell’anno precedente. Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a [email protected] Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza. Foto: Jenny Matthews/ActionAid - Grafica: Marco Binelli VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 barendi.m@infinito.it - www.vivaibarendi.com PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI

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La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

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EDITORIALE

Amministrative, prove “tecniche” di politicadi Ornella Jovane

E’ metà gennaio quando dal blog di Chioggiazzurra, il pdellino Beniamino Boscolo, giovane stimato politico di

Chioggia, rivolge a Lucio Tiozzo, consigliere regionale di lungo corso, anch’egli stimato politico di Chioggia, esponente del Partito democratico, alcune domande su questioni chioggiotte portate in Regione per sensibiliz-zare l’assessore preposto.

Il consigliere Tiozzo nel rispondere cita spesso il collega del Pdl, Carlo Alberto Tes-serin - anch’egli stimato ed esperto politico di Chioggia, autorevole presenza in Regione - sottolineando come in Consiglio regionale i chioggiotti si siano mossi insieme e in sintonia - indipendentemente dalla collocazione politi-ca - per portare avanti le istanze della città. Peraltro tutt’altro che semplici: l’ospedale, il turismo e la spiaggia, la pesca...

E sottolinea che insieme hanno ottenuto dei risultati. A questo punto l’acuto Beniami-no Boscolo azzarda una domanda. La intro-duce, la giustifi ca, tergiversa e poi alla fi ne si decide: ma che il “modello” Monti abbia fatto scuola anche a livello locale e in Regione stia prendendo forma quell’assetto politico di una maggioranza multicolore fondata sulla tregua in nome del bene comune?La doman-da risulta tutt’altro che improbabile.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La crisi dei consumi e il rincaro del gasolio hanno determinato, per la pesca di cattura in mare, una situazione insostenibile in quanto le singole imprese non sono i grado di fronteggiare i

costi mediante il ricavo dalla vendita del pesce nei mercati.

La pesca ha ancora un futuro?

*Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

di Enzo Fornaro*

Al via i cantieri per le fognature

Dolo

pag. 8

Malattia del postino, servizio nel caos

Fossò

pag. 10

Più residenti, matrimoni religiosi koLa demografi a è sostenuta dalla ripresa della natalità, incoraggiata dagli stranieri

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

ACRIB-BANCHE, ACCORDO CONTRO LA CRISI

E’ stato fi rmato a gennaio un importan-te accordo di collaborazione (il primo del

genere a livello di settore calzaturiero italiano) tra Acrib, Veneto Sviluppo,

Cassa di Risparmio di Venezia e Cassa di Risparmio del Veneto. E’ previsto: lo

stanziamento di un plafond di 10 milioni di euro da parte di Carive e Cr Veneto...

pag. 6

RITORNANO GLI STORTI DI DOLO

Un dolce perduto riscoperto con un libro e ristoratori e pasticceri preparati: “I

storti dal Dolo”. Diversi abitanti dolesi potranno lamentarsi di essere stati così

defi niti, soprattutto in passato, per ragio-ni che nulla avevano a che vedere con la

loro postura. Vediamo di che si tratta. pag. 16

LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.8 www.lapiazzaweb.it

della Riviera ovest

Scoppia la questione sicurezza

Fiesso

pag. 14

pagg. 4-5

Nei principali centri della Riviera del Brenta e cioè Dolo e Mira, la popo-lazione è aumentata soprattutto per

l’arrivo di nuovi immigrati. Sempre meno i matrimoni con rito religioso. Ma vediamo i dati. A Mira, i residenti a fi ne 2011 supera-no quota 39.000. Le donne sino quasi mille in più degli uomini. Gli stranieri sono 3.068, il 7,8. E’ Oriago la frazione più popolosa. I matrimoni civili sono il doppio dei religiosi. L’Uffi cio Statistica del Comune di Mira ha reso note le cifre relative alla popolazione,

riferite al 31 dicembre 2011. Mira nel corso del 2011 ha superato la soglia dei 39.000 abitanti: sono, infatti, 39.141 i residenti al 31.12.11 (erano 38.952 a fi ne 2010), 19.141 i maschi, 20.000 le femmine. Un incremento che è conseguenza sia di un po-sitivo saldo naturale (i nati sono 355 mentre i morti sono 331) che del saldo migratorio (1.211 le persone che si sono stabilite a Mira, 1.046 coloro che ne sono usciti). Le famiglie sono in tutto 16.428 (erano 16.145 nel 2010). La frazione più popolo-

sa si conferma Oriago con 10.745 residenti, seguita da Mira Taglio con 8.134 e Mira Porte con 6.675. Vengono poi Gambarare con 4.473 residenti e Borbiago con 4.235. In coda Malcontenta, che nella parte di competenza del Comune di Mira, ha 2.557 residenti, e Marano con 2.322. Per quanto riguarda gli stranieri, il numero complessivo dei residenti è di 3.068 (erano 2.865 nel 2010): 203 in più dell’anno precedente.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 30 gennaio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

EDITORIALE

Amministrative, prove “tecniche” di politicaDa lungimirante politico quale egli è, Tiozzo sostiene di aver colto interessanti segnali che invitano a rifl ettere. “Non c’è nulla di concreto

- risponde - ma si respira un’aria nuova anche in Regione. Non escluderei in futuro scenari inediti. E’ evidente che Pd e Pdl politicamente sono su posizioni tanto diverse e lontane, ma ci sono dei momenti in cui la politica deve saper fare un passo indietro per altre più urgenti priorità”. Tiozzo e Tesserin lavorano da anni in tandem e, si potrebbe dire, non fanno testo. Tuttavia che a tutti i livelli i partiti siano stati costretti alla sobrietà e concretezza appare chiaro. E necessario. Il prossimo 6 maggio ci sono le elezioni amministrative che saranno un test anche politico per capire, innanzitutto, come elettori stremati e fortemente provati dalla crisi economica e fi nanziaria torneranno a rapportarsi con partiti e candidati. Il Veneto si rivela un osservatorio interessante. Per via della Lega, forza d’opposizione al governo nazionale, che ha già annunciato per la prossima scadenza elettorale la corsa in solitaria. Sarà da capire il grado effettivo di gradimento della base per la scelta di non sostenere il governo Monti - certi sondaggi sembrerebbero dare indicazioni diverse da quelle uffi cialmente divulgate - e quanto sia stata metabolizzata la lunga - e non proprio gradita soprattutto nell’ultimo anno - alleanza con Berlusconi. Ci sono poi le alleanze. Il Pdl, “scari-cato” dalla Lega, corteggia l’Udc, del resto in Veneto sempre disponibile interlocutore, per sondare nuove unioni. Ma il Pd, che proprio nelle recenti elezioni a Chioggia era riuscito ad affermarsi sostenendo un candidato sindaco dell’Udc e dimostrando vincente la svolta moderata verso il centro, non vuole rimanere spettatore. Insomma in questo clima di fair play prevale il confronto e il dialogo, più sobrio ed elegante dello scontro frontale. Certo è che il prossimo 6 maggio la politica ritorna protagonista sulla scena.

Sarà suffi ciente e credibile per partiti e candidati proporsi in nuove combinazioni per rassicurare gli elettori che tutto è cambiato dopo Monti?

segue da pag. 1

Ornella Jovane

Riviera Provincia RegioneRegioneDOLO

pag. 9

Un parco dedicato a Giorgio Perlasca

VIGONOVO

pag. 12

Labaratori didattici per i bimbi

PIANIGA

pag. 13

Il sindaco protesta contro i tagli al bilancio

CampolongoARRESTATO

LINO BRENTAN

La Guardia di Finanza ha arrestato a inizio febbraio Lino Brentan, amministra-

tore delegato della Società autostrade Venezia-Padova. Il politico e ammini-stratore di Campolongo, ha ricevuto l’ordinanza di custodia cautelare per

corruzione sulla base delle indagini del pubblico ministero di Venezia Stefano Ancillotto. Non andrà in carcere, come

aveva chiesto il rappresentante della Pro-cura, il giudice gli ha infatti concesso da subito gli arresti domiciliari. E’ accusato di corruzione, perché accusato di essere

implicato in un giro di tangenti Mira

CHIUSA CASA PER APPUNTAMENTI

Chiusa una casa per appuntamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di

Mestre, in via Colombara a Oriago di Mira al confi ne con il comune di Venezia. Ad

agire, nell’appartamento che riceveva da settimane, 4-5 clienti ogni giorno, erano due cittadine colombiane che sfruttavano i proventi della prostituzione di una terza

connazionale. La ragazza era pagata circa 50 euro a prestazione.

Ulss 13LA RABBIA

DELL’ ANFFAS

E’ esplosa nei giorni scorsi la rabbia dei disabili e delle loro famiglie. 200

persone si sono presentate in via Mari-utto, sotto i balconi della direzione ge-nerale dell’Ulss13 per dire no alle gare

d’appalto. Bersaglio della protesta è stato il direttore generale dell’Ulss 13 Arturo Orsini, che ha proceduto all’ag-giudicazione dei servizi residenziali e

diurni in gara d’appalto, quando prima avveniva per convenzione diretta. Si

è trattato di un braccio di ferro che ha provocato anche la presentazione di un

ricorso al Tar da parte dell’ Anffas.

MiraNAVALMECCANICA , ECCO GLI STIPENDI

A febbraio saranno pagati una parte degli stipendi arretrati da parte delle Navalmeccanica, cioè 500 euro come anticipo per lo stipendio di novembre che sarà completamente saldato a fi ne mese, cioè il 29 febbraio. A precisarlo dopo un accordo siglato in provincia con la proprietà sono le Rsu dell’azien-da per conto dei 55 dipendenti

MiraASSISTENZA DOMICILIARE

Meno ore per l’assistenza nel 2012 . L’appalto dell’assistenza domiciliare a Mira è stato vinto ancora dalla cooperativa “Elleuno” che però avrà un capitolato d’appalto che prevede molte ore in meno rispetto all’anno scorso. La questione investe direttamente il comune di Mira da qualche mese. Nonostante i numerosi incontri fra il sindacato e il Comune, quest’ultimo ha aumentato le ore di assistenza dalle 10mila previste dalla bozza iniziale (si perdevano 5 posti di lavoro) a 11.800.

VigonovoNUOVA RACCOLTA RIFIUTI

Nelle prossime settimane partirà la riorganizzazione dei servizi di pulizia e raccolta differenziata nei mercati di Vi-gonovo. Il nuovo sistema prevede il po-sizionamento da parte di Veritas, in via Leonardo Da Vinci e via Risorgimento, di due cassoni suddivisi in tre scomparti dove i commercianti provvederanno a conferire in modo differenziato carta, umido e secco non riciclabile.

LAGUNA DI VENEZIA

pag. 18

Basta alle grandi navi nel bacino di San Marco

SPAZI APERTI

pag. 19

Il turismo, le sue pontenzialità e le opportunità del web

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

La tragedia del naufragio del Costa Con-cordia, ha avuto un effetto immediato, far rifl ettere gli enti preposti sul pericolo

rappresentato dalle grandi navi in laguna di Venezia.

Sulla questione è intervenuto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Agli italiani è ap-parso inaccettabile il passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino di San Marco, dopo quello che è successo al Giglio.

Da un sondaggio fatto, il 77% degli italiani intervistati dall’Istituto Demopolis per “Affaritaliani” sostiene il divieto di attraver-samento, per le navi da crociera, dal canale della Giudecca a Venezia.

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è sulla linea dei comitati ambientalisti che da tempo si battono contro questi “palazzi galleggianti“ che transitano a pochi metri da Piazza San Marco e Palazzo Ducale.

Il sindaco e la Giunta in fase di redazione del nuovo Pat del Comune di Venezia, hanno deciso di introdurre una norma che prevede di

“vietare il traffi co di navi di dimensioni incom-patibili con il bacino di San Marco”.

Sindaco e Giunta (e soprattutto l’asses-sore all’Ambiente Gianfranco Bettin), si sono posti il problema. E se succedesse un fatto come quello della Costa Concordia in laguna?

Se fosse sversato petrolio? Se la nave affon-dasse davanti piazza San Marco? Il Comune su questo tema non ha potere decisionale, che spetta invece a Stato e autorità Portuale, ma intanto vuole porre dei paletti.

Il Ministro Clini però non è rimasto a guardare. Da fonti ministeriali è emersa la proposta: un limite di 40 mila tonnellate di stazza (nella prima bozza erano 30 mila) per il passaggio a San Marco.

Nell’immediato però non ci sarebbe alcun divieto, si punta allo scavo del canale Sant’Angelo Contorta la cui profondità sarà portata da 2 a 10-12 metri e in prospettiva il porto off shore. Diversi comitati ambienta-listi sono contrari anche a questa ipotesi. Per gli operatori croceristici invece la soluzione più accettabile sarebbe quella di un “senso unico” per le navi, cioè un solo passaggio (o in entrata o in uscita) davanti a San Marco. Vedono però come fumo negli occhi il fatto di imbarcare e sbarcare i passeggeri fuori da Venezia. “La gente vuol salire in nave qui” ribadiscono.

Infi ne la Provincia con la presidente Francesca Zaccariotto. “Il grave incidente avvenuto all’isola del Giglio - dice - può costi-tuire l’ulteriore occasione per tornare a discu-tere della questione grandi navi da crociere in laguna. Oggi è necessario studiare forme diverse di accoglienza nella nostra laguna, meno invasive e a rischio, senza però pena-lizzare il turismo”.

di Alessandro Abbadir

Il Ministro dell’Ambiente Clini ha espresso la sua preoccupazione, il sindaco Orsoni chiede di vietare il traffi co di navi tanto grandi

Il caso Dopo il disastro della Costa Concordia

Basta grandi navi in laguna di Venezia

Piazza San Marco

Il presidente della Provincia Zaccariotto: “Tempo di pensare aforme diverse di accoglienza”

Liberare il bacino di San Marco dalle grandi navi da crociera è una priorità condivisa a tal punto che in breve ha preso avvio “il percorso progettuale e operativo” per raggiungere l’obiettivo auspicato dal ministro all’Ambiente Corrado Clini e chiesto a

gran voce dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.Il presidente dell’Autorità portuale per Venezia Paolo Costa si è attivato e in una

lettera del 18 gennaio scorso ha sottoposto al ministro Clini e al collega dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, la sua proposta.

Si tratta di un percorso che prevede due fasi, una nel breve periodo e una un po’ più prolungata nel tempo. Nel primo caso si tratterebbe di deviare il traffi co dei “condomini galleggianti” dal bacino di San Marco con un percorso alternativo verso la Stazione Marittima, nel medio-lungo termine invece si pensa alla realizzazione di una nuova stazione marittima per le grandi navi da crociera alla bocca di porto di Malamocco.

Il primo cittadino di Venezia ha innanzitutto espresso il proprio apprezzamento per la prontezza con cui è stata affrontata la questione e quindi per il tipo di soluzioni proposte.

Entusiasta anche il governatore della Regione Luca Zaia. “La proposta del professor Paolo Costa può essere la classica quadratura del cerchio. Ora bisogna passare ai neces-sari approfondimenti tecnici di fattibilità”.

Il progetto per deviare le grandi navi dal bacino di San Marco

IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI VENEZIA PAOLO COSTA SCRIVE A CLINI: ECCO LA SOLUZIONE

O.J.

Chioggia si candida ad ospitare il traffi co crocieristico veneziano. Il sindaco Giuseppe Casson e il vicesindaco e assessore alle attività produttive e portuali, Maurizio Salvagno, lanciano ai vertici nazionali e veneziani la proposta di

considerare lo scalo marittimo dell’Isola Saloni a Chioggia, come terminal in grado di dare ospitalità alle navi da crociera dirette a Venezia.

“Viste le preoccupazioni espresse sul traffi co crocieristico sia dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sia dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per la sal-vaguardia di Venezia e vista la volontà di ridisegnare le rotte di tali colossi nautici attraverso la laguna, invitiamo le autorità competenti a considerare Chioggia come

potenziale scalo nel panorama lagunare, a sostegno della crocieristica veneziana. Grazie alla vicinanza alle bocche di porto, rispetto alle soluzioni fi nora prospettate, risulterebbero infatti necessari investimenti modesti per l’escavo dei canali – spie-gano il sindaco Giuseppe Casson e il Vicesindaco Maurizio Salvagno –. Ci mettiamo a disposizione del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, del Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, e del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e di tutti i rappresentanti degli enti preposti, una volta valutati tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, per verifi care assieme la concreta fattibilità di tale proposta e l’ipotesi di un progetto strategico di porto lagunare unico”. G.G.

CHIOGGIA LA CITTÀ SI CANDIDA AD OSPITARE IL TRAFFICO CROCIERISTICO VENEZIANO

Il porto di Chioggia

COMMERCIO

pagg. 24-25

L’invasione dei grandi centri commerciali

IL VENETOin PRIMO PIANO

I consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disa-stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai

sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capita-nato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodome-stici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Ve-diamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare.

Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di inve-stire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confi ne. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le auto-rizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una po-sizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per di-fendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene com-merciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate an-che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri diffi cili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagna-re. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ri-bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti defi nitivamente i prezzi li decideran-no quasi da monopolisti”.

di Alessandro Abbadir

In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali

L’invasione dei grandi centri commerciali

Aperture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di

Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ri-corso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Com-merciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanifi cato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella del-le 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distri-buzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regiona-le contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture do-menicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fi no a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fi no al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture do-menicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche so-ciale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sareb-be stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modifi care a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”.

APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA

A.A.

SOCIETÀ

pag. 26

La paura, stato d’animo del nostro tempo

Page 4: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

IL CASO NUOVI NATI

Campagna Lupia, tanti bebè

Campagna Lupia supera i 7 mila abitanti, e partono i lavori per l’ampliamento della scuo-la materna di via D’Acquisto. Lo annuncia il

sindaco Fabio Livieri: i lavori termineranno nel giro di 5 mesi e permetteranno per l’inizio del prossimo anno scolastico di avere 25 posti in più per i bimbi del paese. “Al 31 dicembre 2011 – spiega il sin-daco – i residenti a Campagna Lupia sono arrivati a quota 7050. Erano 6992 alla fi ne del 2010. Oltre ad avere un buon saldo positivo fra immigrati ed emigrati, arrivano buone notizie anche sul versante delle nascite. Sono nate circa 80 persone in più,

mentre i morti sono stati 50”. A favorire l’arrivo di nuovi residenti a Campagna Lupia e soprattutto nuove famiglie, è il fatto per il sindaco che il paese offre soluzioni abitative a prezzi più contenuti rispetto a quelli dei comuni limitrofi . Insomma, qui arrivano dai paesi vicini perché nei centri più grossi le case costano di più. “Con l’arrivo di così tanti nuovi bimbi – spiega Livieri – il fatto che a breve partiranno i cantieri per l’ampliamento della scuola materna, non può certo che essere una bella notizia”. Insomma più scuole in arrivo per contenere i tanti piccoli nuovi arrivati. A.A.

Nei principali centri della Riviera del Brenta e cioè Dolo e Mira, la popolazione è aumentata soprattutto per l’arrivo di nuovi immigrati. Sempre meno i matrimoni

con rito religioso. Ma vediamo i dati. A Mira, i residenti a fi ne 2011 superano quota 39.000. Le donne sino quasi mille in più degli uomini. Gli stranieri sono 3.068, il 7,8. E’ Oriago la frazione più popolosa. I matrimoni civili sono il doppio dei religiosi. L’Uffi cio Statistica del Comune di Mira ha reso note le cifre relative alla popolazione, riferite al 31 dicembre 2011. Mira nel corso del 2011 ha superato la so-glia dei 39.000 abitanti: sono, infatti, 39.141 i residenti al 31.12.11 (erano 38.952 a fi ne 2010), 19.141 i maschi, 20.000 le femmine. Un incremento che è conseguenza sia di un positivo saldo naturale (i nati sono 355 mentre i morti sono 331) che del saldo migratorio (1.211 le persone che si sono stabilite a Mira, 1.046 coloro che ne sono usciti). Le famiglie sono in tutto 16.428 (erano 16.145 nel 2010). La frazione più popolosa si conferma Oriago con 10.745 residenti, seguita da Mira Taglio con 8.134 e Mira Porte con 6.675. Vengono poi Gambarare con 4.473 residenti e

Borbiago con 4.235. In coda Malcontenta, che nella parte di competenza del Comune di Mira, ha 2.557 residenti, e Marano con 2.322. Per quanto riguarda gli stranieri, il nu-mero complessivo dei residenti è di 3.068 (erano 2.865 nel 2010): 203 in più dell’anno precedente. Anche in questo caso prevalgono le donne che sono 1.622 contro 1.446 uo-mini. La popolazione straniera è costituita da 924 cittadini comunitari e 2.144 extracomunitari. Le nuove cittadinanze italiane nel 2011 sono state 27. Il dato percentuale degli stranieri (7,84) è inferiore a quello Veneto (10,7). I ma-trimoni sono stati in tutto 144 (131 nel 2010) di cui 96 (67%) celebrati con rito civile e 48 (33%) con rito religio-so, una divaricazione che non era così evidente nell’anno precedente, quando quelli con rito civile si erano fermati al 60%.12 cerimonie nuziali hanno riguardato non residenti. A questo proposito va segnalato il progressivo aumento nell’u-tilizzo della “Sala degli specchi” di Villa dei Leoni come sede della cerimonia, il che ha consentito al Comune di introitare una cifra di 15.420 euro (2.620 euro, invece, le entrate dei matrimoni celebrati nella sala consiliare). Diversa la

situazione a Dolo. Il comune di Dolo ha una superfi cie di 24,17 mq e ha due frazioni: Arino e Sambruson; gli abitanti totali stimati sono 15.276 di cui maschi 7.452 e femmine 7.824; per un numero complessivamente di 6.237 famiglie di cui 7 convivenze aggregative cioè non determinate da singole persone.

Dai questionari non completamente consegnati per dicembre con il censimento era emerso come il numero degli abitanti fosse inferiore ai 15 mila. Sviscerando ulte-riormente questi dati possiamo estrapolare che dagli oltre 15 mila residenti (stimati), 1.346 sono cittadini stranieri che abitano nel comune; quindi una percentuale di più 8% sul totale della popolazione. Nel 2011, la regione Veneto ha realizzato un manuale a cura dell’osservatorio regionale migrazione, dal quale si evince che le etnie più diffuse nella regione sono: Romania, con il 50 percento; Moldavia con il 47 percento; seguita da Ucraina con il 31 e da Cina, Bangla-desh e India con il 29 percento; mentre le province venete con la maggior densità di immigrati sono Verona, Treviso Vicenza e Padova.

di Alessandro Abbadir

A Dolo gli stranieri

sono 1376. Oltre l’8% del totale

Sempre più utilizzata la “Sala

degli Specchi” per i matrimoni

civili

DEMOGRAFIAMigliora la situazione demografi ca di Mira.

Gli abitanti sono più di 39mila,

189 in più di un anno fa.

In positivo il saldo delle nascite e anche

quello degli arrivi sulle partenze

Aumentano gli abitanti, matrimoni religiosi a picco

Sarà il prossimopp

Einstein?

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ZLP12

Milioni di bambini nel Sud del mondo cresco-no malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione.Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruir-si un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

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555Argomento del mese

di Roberta Pasqualetto

Provvedimenti contro la discriminazione Istruzione Interviene l’assessore provinciale Grandolfo

Una informativa dell’assessore ai Servizi sociali Giacomo Grandolfo è stata approvata dalla Giunta provinciale, e riguarda la partecipazione della Provincia di Venezia al progetto “Idee contro la discriminazione”, promosso dall’Unione delle Province d’Italia (Upi) e

fi nanziato nel quadro del Fei, Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di paesi terzi. Il progetto mira a favorire l’inclusione di minori stranieri provenienti da paesi terzi, e frequentanti gli istituti scolastici secondari superiori. Al progetto partecipano anche le Province di Brescia, Catania, Milano, Napoli, Pisa, Prato e Roma. Saranno promossi percorsi integrati educativi, e di informazione legale, rivolti ad alunni italiani e stranieri, docenti, dirigenti scolastici e personale amministrativo. Ad essere coinvolti gli istituti Luzzatto di Portogruaro, Edison-Volta di Mestre e Volterra di San Donà di Piave. Il budget assegnato alla Provincia di Venezia è di 24 mila euro cir-ca. Chiaro il pensiero dell’assessore provinciale Giacomo Grandolfo: “Il percorso di accoglienza e valorizzazione dei migranti avviato dall’amministrazione Zaccariotto - dice l’assessore - prevede anche un’attenzione particolare all’educazione dei nostri ragazzi, che devono essere formati sempre di più ad una cultura di integrazione e valorizzazione delle differenze”. Insomma anche nelle nostre scuole, il germe della discriminazione è sempre in agguato, e la provincia si impegna per combatterlo con effi cacia.

I sindaci

L’appello“Stop ai quartieri-ghetto”Popolazione in aumento grazie agli stranieri e crisi economica, unite a scel-

te sbagliate dal punto di vista urbanistico, sono fenomeni che rischiano di creare, anche nel nostro comprensorio, quella miscela esplosiva costituita dai

“quartieri - ghetto”. In Riviera del Brenta nel passato si sono fatti errori urbanistici importanti. In alcune realtà fortemente urbanizzate, si stanno sommando disagi preesistenti a nuovi disagi, portati da cittadini stranieri in fase di integrazione. Il rischio che poi si creino quartieri diffi cili dove la tensione sfocia in modo pericoloso come è successo ad esempio recentemente a Stra, è reale. Soprattutto in tempi di crisi economica come questi. E’ un modello di sviluppo insomma totalmente da ripensare. A lanciare l’allarme nelle scorse settimane sono stati Fabio Livieri e Mas-simo Calzavara, rispettivamente presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 e della Riviera del Brenta, ma anche sindaci di Campagna Lupia e Pianiga. Le rifl essioni sono arrivate dopo alcune tensioni sfociate in minacce con armi in pugno, che si sono verifi cate in Riviera. In Riviera a dire la verità, di quartieri diffi cili con l’alta percentuale di popolazione straniera residente, ce ne sono parecchi, sono concentrati però per lo più nei comuni dell’asta del Naviglio. A Mira i quartieri dormi-torio, sono nella zona dello stadio Valmarana, a Oriago in via Romagna e Lomellina e laterali. Molti appartamenti acquistati da italiani, sono affi ttati a stranieri. Le liti sono frequenti fra vicini di casa. Stessa situazione nel quartiere di via Marzabotto a Dolo e in alcune zone in via Dauli. Infi ne a Vigonovo- Stra, le aree di via S. Stefano, via Firenze e via Frigimelica. A Fiesso la zona di via Milano. “Spesso – spiega Fabio Livieri – i quartieri popolari ricevono la popolazione straniera perché i prezzi di affi tto di quelle zone sono più bassi. Ma perché succede questo? Semplicemente perché a volte si concentrano palazzoni popolari, che abbassano il prezzo di mercato degli affi tti della zona. Palazzoni che da generazioni portano in eredità casi sociali storici per gli enti locali. Se questo non succedesse, cioè se si facesse attenzione a non concentrare e calamitare tutto il disagio su un solo quartiere, certe tensioni si potrebbero dissipare”. Livieri fa l’esempio del suo comune. “A Campagna Lupia e nelle sue frazioni abbiamo puntato a creare aree residenziali con nuovi residence e bivillette, a basso costo – dice. Questa scelta attira famiglie e giovani coppie e evita il formarsi di quartieri dormitorio. Anche gli stranieri che arrivano in questi quartieri cercano di integrarsi con la popolazione locale, senza creare pericolose isole identi-tarie”. Anche Massimo Calzavara, sindaco di Pianiga concorda con questa analisi. ”Spesso gli stranieri - spiega - vanno dove ci sono già loro connazionali in zone popolari. Dobbiamo invece spingerli a integrarsi con i residenti, a vivere in quartieri residenziali se ne hanno la possibilità e non fare isole etniche chiuse all’esterno e alla popolazione locale”. Certo in un periodo come questo, questi problemi vanno affrontati con i mezzi che gli enti locali hanno a disposizione per le politiche sociali e cioè veramente pochi. Per questo l’invito è anche nelle situazioni più critiche, alla tolleranza e al dialogo, evitando che le differenze culturali e di mentalità sfocino in pericolose tensioni e violenze. A.A.

Aumentano gli abitanti, matrimoni religiosi a picco

Giacomo Gandolfo

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6 Stra66 Stra

E’ stato fi rmato a gennaio un importante accordo di collaborazione (il primo del ge-nere a livello di settore calzaturiero italiano)

tra Acrib, Veneto Sviluppo, Cassa di Risparmio di Venezia e Cassa di Risparmio del Veneto. E’ pre-visto: lo stanziamento di un plafond di 10 milioni di euro da parte di Carive e Cr Veneto, agevola-zione del dialogo tra aziende e banca attraverso la fi gura del “referente territoriale”; autovaluta-zione delle imprese con un sistema di diagnosi da utilizzare attraverso Acrib. “E’ la prima volta nella storia del settore calzaturiero che due banche at-tive nel territorio propongono e realizzano una progettualità e dei servizi a favore delle aziende, a fronte anche di un consistente plafond - ha di-chiarato Siro Badon, presidente Acrib. Altrettanto importante l’accoglimento dell’iniziativa da parte della Finanziaria Regionale, Veneto Sviluppo, che l’affi anca con la sua competenza ed esperienza, garantendo un presidio virtuale presso l’associa-zione stessa. Stabilisce anche un collegamento per sostenere, con i suoi strumenti agevolativi, le esigenze fi nanziarie delle Pmi. C’è soddisfazione per questo fatto, per il segnale importante che ci

giunge, e che ci lascia intendere che non siamo soli ad affrontare le sfi de per restare sui mercati mondiali. Sappiamo bene che non sarà facile, così come siamo consapevoli dei cambiamenti che dovremo affrontare. Poterlo fare contando su importanti e qualifi cati supporti, non solo ci dà forza ed entusiasmo, ma ci mette nella con-dizione di competere al meglio”. “Con l’accordo siglato fra Acrib, Veneto Sviluppo e le due banche del territorio appartenenti al Gruppo Intesa San-paolo - sottolinea Antonio Peretti, vicedirettore di Veneto Sviluppo spa - la Finanziaria Regionale

conferma il suo ruolo istituzionale favorendo il rapporto tra mondo fi nanziario e produttivo. Sup-portando con gli strumenti agevolativi maggior-mente utilizzati quali fi nanziamenti e contributi a cui, di recente, si è affi ancata l’operatività del Fondo Regionale di Garanzia che consente la co-pertura sui fi nanziamenti agevolati ed ordinari a medio-lungo termine per nuovi investimenti pro-duttivi. Ci auguriamo che questo accordo possa essere un esempio da seguire da parte di altre associazioni di categoria e di settore della nostra Regione”.

di Alessandro Abbadir

E’ previsto lo stanziamento di un plafond di 10 milioni per favorire la liquidità

Economia Siglato a gennaio un importante accordo

Acrib - banche contro la crisi

Formazione, innovazione e sviluppo, un bilancio più che positivo nel 2011 per l’associazione artigiani “Città del-

la Riviera del Brenta”. A illustrare l’attività svolta sono il segretario Franco Scantam-burlo e il responsabile della gestione dei corsi di formazione Alessandro Costantino. “L’associazione – spiega Franco Scantam-burlo – ha organizzato tanti corsi di forma-zione ed eventi informativi per soddisfare le numerose richieste dei propri associati che derivano sia da adempimenti di legge sia da prescrizioni dei coordinatori per la sicurezza nei cantieri”. Sono state riproposte tre ses-sioni del corso completo di sicurezza base, di Prevenzione Incendi e di Primo Soccorso; due corsi per conduttori di carrelli elevatori e di piattaforme di lavoro elevabili, un corso ponteggi, un corso per operare in tensione elettrica CEI 11-27; un corso “Preposti” e corsi per la formazione necessaria al primo ingresso in cantiere; un corso per rappre-sentanti dei lavoratori per la sicurezza. La frequenza per ciascuno di questi corsi è sta-ta in media di 25 partecipanti. Sono state anche riproposte alcune serate informative dedicate al settore edile svolte sia nella sede storica dell’associazione nella sala polivalen-te a Dolo, che a Casa Futura a Forte Poerio a Mira. “In entrambe le occasioni – specifi ca Alessandro Costantino – si è discusso della norma in fase di approvazione per l’accesso alla categoria edile e, nell’ultima, anche di controllo dei materiali da costruzione in colla-borazione con l’istituto superiore “8 Marzo” di Mirano. Da ricordare la realizzazione di

un ciclo di serate, per fornire agli impiantisti elettrici e termoidraulici un aggiornamento per quanto riguarda la Variante 3 della CEI 64-8 e un aggiornamento tecnico-normativo agli installatori e manutentori del comparto termoidraulico”. Vista la notevole richiesta di aggiornamento continuo da parte delle varie categorie, l’Associazione Artigiani si è fatta promotrice, attraverso il proprio ente accreditato: Con-Ser Srl attivo alla Confarti-gianato provinciale di Venezia, di una serie di progetti sulla tutela dell’ambiente ed il risparmio energetico, coinvolgendo i settori Termo-idraulico, della Refrigerazione ed Elet-trico. “Va citato – conclude Scantamburlo – anche il progetto Innova Job nel quale sono state valorizzate e messe in trasparenza le competenze acquisite delle fi gure professio-nali dell’artigianato”.

FORMAZIONE I CORSI DEGLI ARTIGIANI

G.P.

Approvato, nel Con-siglio comunale di Fiesso dello scorso

dicembre, il provvedimen-to con il quale si procede alla verticalizzazione del-le scuole di Fiesso e Stra; all’unione cioè, in un uni-co istituto comprensivo, delle scuole dell’infanzia, elementari e medie dei due comuni. Finora, e fi no all’approvazione del Provveditorato, le scuole primarie e quelle secon-darie di primo grado di Fiesso avevano un diverso centro dirigenziale: la scuola media Goldoni è infatti un plesso della Galileo Galilei con sede a Fossò, mentre la sede del circolo che comprende le scuole dell’infanzia e elementari è a Stra. Una divaricazione che rende più diffi cile la collaborazione tra maestri e professori; con la verticalizzazione, che unirebbe oltre mille alunni dai 3 ai 14 anni in un unico istituto comprensivo. Si potrebbero godere diversi vantaggi che alimenterebbero la qualità scolastica: unite, le scuole dei due comuni potrebbero avere un unico dirigente, e la cooperazione tra i vari gradi garantirebbe un percorso didattico educativo più omogeneo dall’asilo alla terza media, e una programmazione che vedrebbe collaborare gli in-segnanti dei vari cicli scolastici. Se il provveditorato accetterà la proposta, l’istituto comprensivo, con sede a Stra, potrebbe nascere già dal prossimo settembre, superando i 500 alunni.

FIESSO

IstruzioneAPPROVATA LA VERTICALIZZAZIONE

S.T.

Bambini delle elementari

Franco Scantamburlo

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segue da pag. 1Credo che il modello di sviluppo

che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivede-re profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve defi nire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifi che

dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamen-te ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodula-zioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe infl uire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggio-re presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della fi liera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono fi nire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dob-biamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre ma-rinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formu-lare proposte gestionali effi caci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo.

La pesca ha ancora un futuro?

*Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

L’Intervento

di Enzo Fornaro*

8 Dolo88 Dolo

Sono cominciati nelle scorse settimane degli interventi per il potenziamento della rete di fognatura bianca e della rete di bonifi ca nella

zona di via Luigi Nono. Ad annunciarlo con una nota stampa, è stato Alessandro Ovizach, assessore ai lavori pubblici, che specifi ca poi l’intervento che viene eseguito dai tecnici di Veritas. “Gli interventi prevedono la costruzione di un canale, con l’ultimo tratto in condotta, per l’invaso delle acque meteoriche nell’area di via Luigi Nono, via Botticelli e via Arino, a ridosso del canale Serraglio. Questo intervento avrà la fi nalità di migliorare il sistema di raccolta e smal-timento delle acque nella zona nord-ovest del centro di Dolo in occasione di eventi meteo di particolare intensità. I lavori avranno una durata complessiva di circa 8 mesi”. Sempre in tema di salvaguardia idrau-lica è stato presentato in una commissione consiliare urbanistica – lavori pubblici – ecologia il “Piano delle Acque” preparato dal comune di Dolo assieme ai con-sorzi di bonifi ca “Acque Risorgive” e “Bacchiglione”. “L’attività svolta in questo periodo – spiega Alessan-dro Ovizach, assessore ai lavori pubblici - ha consenti-to di mappare, per la prima volta, la rete scolante di tutto il comune con la redazione anche di un rilievo plano-altimetrico di gran parte dei pozzetti d’ispezio-ne. Dal piano sono emerse le varie criticità del territo-rio e la necessità di svolgere interventi a breve, medio e lungo termine quali laminazioni, potenziamento o raddoppio degli scoli”. Lo studio ha segnalato due aree “delicate” che sono quella della zona centrale di Dolo (via Picasso, via Luigi Nono, via Raffaello) e di Sambruson sud a confi ne con il comune di Campo-nogara (via Galileo, Casino Rosso, via Brentasecca e via Brentoni) mentre le altre zone hanno delle criticità minori. Sempre in tema di lavori pubblici l’assessore Ovizach ha presentato i progetti per il 2012. “Saran-no eseguiti lavori di asfaltatura in via Andrea Doria e

via Fosse Ardeatine, e la posa di 3 dossi rallentatori in via San Giacomo che subirà anche lavori di messa in sicurezza per i pedoni. Proseguiranno i lavori di am-pliamento della biblioteca comunale di Villa Concina e delle caserma dei carabinieri, che contiamo di fi nire entro l’anno, mentre la giunta ha stanziato 20 mila euro per la sistemazione della palestra di Sambruson.

Insomma una serie di interventi che risistemeranno le aree a rischio idraulico di tutto il territorio comunale e che erano stati richiesti a gran voce dagli abitanti. Per veder completati i lavori, si dovranno aspettare diversi mesi, e si dovranno comunque sopportare anche dei disagi che immancabilmente saranno segnalati dai residenti.

di Giacomo Piran

Lavori pubblici Interventi nell’area di via Luigi Nono

Fognature, al via i lavori

Cantieri con condotte fognarie

Sarà migliorato il sistema di raccolta e smaltimento delle acque, nella zona nord-ovest del comune

Piano delle acque preparato dal comune di Dolo assieme al consorzio

Urbanistica

E’ stato posizionato a gennaio un nuovo ponte ciclo-pedonale che at-traversa il Naviglio Brenta. Questo, oltre quello messo alcuni anni fa a Mira, è il primo ponte ciclopedonale ad essere costruito a Dolo da de-

cenni. Il manufatto, che si chiama “Ponte dell’Alzaia”, è messo tra la zona delle ex Scuderie – Macello e via Matteotti nella zona del deposito Actv. L’opera fa parte del progetto di riqualifi cazione delle Cantine Gottardo dove saranno edifi cati degli appartamenti oltre ad una piazza, un parcheggio pubblico, un portico con negozi, una pista ciclopedonale e il Ponte dell’Al-zaia che fanno parte delle opere di urbanizzazione previste. “Questo ponte

– ha detto in conferenza stampa il vicesindaco Giuliano Zilio – permette di collegare due punti importati di Dolo come l’ex Scuderia e via Matteotti. Si tratta del primo passo per la riqualifi cazione dell’intera zona che può diventare senza ombra di dubbio la Porta Est di Dolo. Dobbiamo ringraziare l’assessore Elisabetta Ballin per il lavoro fatto e il personale degli uffi ci Ur-banistica e Lavori Pubblici”. Il manufatto, progettato dallo studio Salmaso e Associati, è stato realizzato in un’unica campata di ferro e legno lamellare, misura 20,20 metri, è largo all’interno 2,5 metri, pesa 100 quintali e ha un’altezza dal livello dell’acqua di 3,55 metri. Il ponte sarà utilizzabile

anche dalle persone diversamente abili, e sarà illuminato. L’apertura uffi -ciale dovrebbe avvenire entro la prossima primavera. “Contiamo entro la primavera di aprire il ponte – spiega Piervittorio Salmaso, direttore dei lavori – completando le opere nel terreno pubblico. Abbiamo mantenuto le vecchie spalle del ponte che sono state consolidate e sistemate”.

NEWS InfrastruttureUN NUOVO PONTE SUL NAVIGLIO

G.P.

Tra gli interventi, saranno posati tre dossi in via San Giacomo

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Page 9: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

segue da pag. 1Credo che il modello di sviluppo

che ha accompagnato il comparto negli ultimi venti anni sia da rivede-re profondamente e da ripensare a partire dalla nuova Politica Comune della Pesca in corso di elaborazione a Bruxelles che deve defi nire regole generali ma consentire una concreta attuazione nelle situazioni specifi che

dell’Area Mediterranea ma in particolare Adriatica. Temiamo però che anche questa fase di legislazione Comunitaria non ci sarà favorevole. Il governo delle regole della pesca sono di stretta competenza europea ed i margini nazionali assolutamen-te ridotti e subordinati alla regolamentazione Comunitaria. Le stesse Regioni agiscono all’interno di programmi strategici ed operativi che offrono pochi spazi a fantasie compositive dopo l’introduzione del Reg. Mediterraneo. Purtroppo gli incontri tra i pescatori e gli amministratori locali sono quasi sempre uno sfogatoio senza reali vie d’uscita e anche le possibili rimodula-zioni di fondi di pertinenza delle Regioni espongono a percorsi incerti. Ma cosa potrebbe infl uire sul sistema per renderlo più duttile, meno dipendente dai costi energetici e dalla legislazione Comunitaria e da tutto il resto? Noi crediamo che una maggio-re presa di responsabilità da parte di tutte le componenti del sistema pesca potrebbe orientare in modo più consapevole la strategia delle imprese per ritrovare quote di mercato, margini di guadagno all’interno della fi liera del valore e remunerazione per i marittimi. Anche sotto questo aspetto però devono fi nire le ambiguità ed i doppi giochi: il prelievo delle catture deve essere compatibile con la capacità di riproduzione delle scorte naturali marine, messe a repentaglio da una pesca sempre più invasiva e meno attenta alla compatibilità di accesso alla risorsa. Dob-biamo modulare meglio la nostra capacità di cattura e di offerta sul mercato, tenendo conto della concorrenza in particolare sul mercato Adriatico di Croazia e Dalmazia. Serve uno scatto di reni, il potenziale biologico, la tradizione storica delle nostre ma-rinerie dove spiccano Chioggia, Caorle, Pila di Scardovari, centri di eccellenza sul piano quantitativo e per Pila anche qualitativo, possono attraverso la condivisione di strategie di gruppo formu-lare proposte gestionali effi caci, mettendo da parte egoismi e rivalità fuori luogo.

La pesca ha ancora un futuro?

*Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

L’Intervento

di Enzo Fornaro*

999Dolo

Il piccolo parco che si trova davanti al mu-nicipio di Dolo è stato dedicato a Giorgio Perlasca. L’idea di intitolare l’area anti-

stante il municipio a Perlasca era stata del consigliere Giorgio Gei (Ponte del Dolo) che a gennaio dell’anno scorso, proprio in occa-sione della Giornata della Memoria, aveva fatto questa proposta in consiglio comu-nale. Il progetto era stato subito accettato dall’assessore alla Cultura e Grandi Eventi, Antonio Pra che poi ha portato in Giunta la proposta ottenendo l’approvazione della maggioranza. Giorgio Perlasca era diventato

famoso per le azioni compiute a Budapest (Ungheria) nell’inverno del 1944 – 1945, in piena Seconda Guerra Mondiale, salvò dallo sterminio nazista migliaia di cittadini ungheresi di religione ebraica.

Si calcola che grazie all’opera di Per-lasca, nato a Como nel 1910 e morto a

Padova nel 1992, furono salvate oltre 5 mila persone dalla deportazione. La propo-sta dell’assessore Antonio Pra, che è stata approvata all’unanimità dalla Giunta a fi ne novembre, aveva già ottenuto anche il pa-rere positivo del fi glio e della Fondazione dedicata a Giorgio Perlasca. Il connubio tra il comune di Dolo con la famiglia e la Fonda-zione Perlasca è stato confermato proprio il 25 gennaio scorso quando in occasione del-la “Giornata della Memoria” si è svolto un grande evento al cinema teatro Italia orga-nizzato dall’assessorato alla Cultura del co-

mune di Dolo. Davanti ad una platea colma di studenti delle scuole elementari, medie e superiori si è svolta prima un’introduzio-ne, a cura del sindaco Maddalena Gottardo e dell’assessore Pra, e poi si è passati alla proiezione del fi lmato “La storia maestra di vita – l’Esempio di Giorgio Perlasca” cui

è seguito poi un dibattito – incontro con Franco Perlasca, fi glio di Giorgio. Si è poi formato un corteo che si è diretto dal cine-ma Italia fi no a davanti al municipio dove si è svolta l’inaugurazione dell’area verde in onore di Giorgio Perlasca con la posa di una targa commemorativa.

di Giacomo Piran

Grazie a Giorgio Perlasca, furono salvati oltre 5 mila ebrei ungheresi dalla deportazione

Shoah Iniziativa dell’amministrazione comunale

Un parco dedicato a Perlasca

Giorgio Perlasca

Perlasca si fi nse console spagnolo in Ungheria, durante l’occupazione nazista

Il concorso internazionale “Voci nuove della lirica Giovan Bat-tista Velluti”, organizzato dall’associazione Artigiani della Riviera, si conferma tra i più importanti e competenti a livello

mondiale. Ad accertarlo sono il maestro Dario Bisso, direttore artistico del Velluti, e il vicepresidente dell’associazione Luca

Vanzan che raccontano come le due vincitrici dell’ultima edizio-ne stiamo primeggiando a livello internazionale. “Anna Viola, seconda nell’edizione 2011 del Vellutti, – annunciano Bisso e Vanzan – si è aggiudicata il premio “Vittorio Virgili” al festival Internazionale della musica lirica Cantofestival 2011 che si è tenuto a Fermo nelle Marche. Anna ora è lavora negli Stati Uniti nei più importanti palcoscenici lirici”. Rosanna Lo Greco che vinse a settembre il premio giuria popolare Velluti 2011

ha raggiunto un altro grande risultato. “E’stata indicata dalla Fondazione Lirico Sinfonica Carlo Felice di Genova – prosegue il maestro Bisso – per coprire per il ruolo di Musetta in Boheme di Giacomo Puccini. Queste notizie non possono che spronarci a migliorare sempre più il nostro concorso che, voluto e ideato dallo scomparso da presidente dell’associazione Artigiani Nereo Vanzan, offre grandi opportunità ai giovani emergenti nel mon-do della lirica”. G.P.

I VINCITORI DEL VELLUTI FANNO CARRIERA

15° CONCORSO INTERNAZIONALE

VOCI NUOVE DELLA LIRICA “Giovan Battista Velluti”

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Focus

Page 10: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

10 Fossò1010 Fossò

In Riviera del Brenta e a Fossò il 2012 per quanto riguarda il servizio postale comin-cia così, come era fi nito il 2011: nel caso

più totale. Sia dai sindacati sia dai cittadini, infatti, si levano nuove proteste, dopo che le richieste di chiarimento avanzate a Poste Italiane sono state disattese e non si vede alcun miglioramento nelle tempistiche e mo-dalità di consegna della posta. Fossò, assie-me a Dolo, Pianiga e Camponogara, risulta uno dei comuni più colpiti dai disservizi, con molta corrispondenza, spesso delicata e importante (raccomandate, comunicazioni sensibili o urgenti, notifi che di atti giudizia-ri) che sembra sia ancora ferma al centro smistamento di Mestre, o accatastata negli uffi ci postali. E questo non certo per colpa dei portalettere, che, trovandosi in numero inferiore a quello necessario, si trovano a dover svolgere carichi di lavoro immani. A Fossò, ad esempio, sono bastati alcuni giorni di malattia del postino che recapita la cor-rispondenza nell’area della zona industriale per creare grossi disagi nello smistamento

e nel recapito della posta. E se i sindacati stanno ormai premendo in ogni modo e da molti mesi su Poste Italiane per ottenere un miglioramento del servizio, tra i cittadini re-gna un misto di rabbia e frustrazione: “Non sappiamo più cosa dire e pensare – com-mentano alcuni residenti di Fossò -, ormai la situazione è giunta ad un punto che defi nire paradossale è dir poco. Non diamo certo la colpa ai portalettere e a chi lavora negli uffi ci

territoriali, che deve far fronte a una mole di lavoro insostenibile. E allora, perché Poste Italiane non si decide almeno ad aumen-tare il numero dei postini? Non è forse la soluzione defi nitiva, ma almeno aiuterebbe a spalmare i carichi di lavoro e a mettere ordine nella consegna della corrispondenza; fornendo fi nalmente a noi cittadini quel servizio che ci spetta di diritto e che ormai manca da tanto, troppo tempo”.

di Antonio Tosi

Pochi giorni di malattia del postino nell’area della zona industriale hanno creato grossi disagi

Disservizi Il 2012 comincia nel peggiore dei modi

Poste ancora nel caos

Un adetto alle poste

Il mondo della scuola a Fossò… rad-doppia, ma nel segno della razionaliz-zazione, al passo con le nuove leggi in

materia di istruzione pubblica. A partire dall’anno scolastico 2012-2013, infatti, il paese diventerà sede dell’Istituto Com-prensivo Unico di tutte le scuole elementari e medie dei comuni di Fossò e Vigonovo. Nell’ambito del progetto di riorganizzazio-ne dell’istruzione primaria e secondaria di primo grado dei due comuni, è previsto che la presidenza e la segreteria vengano inoltre collocate all’interno dell’edifi cio che ospita le scuole medie “Galielo Galilei” di Fossò. L’accordo è stato ratifi cato dalle am-ministrazioni di Fossò e Vigonovo in confor-mità della Legge n.111 del 15/07/2011 che prevede disposizioni per la stabilizza-zione fi nanziaria e per la razionalizzazio-ne della spesa relativa all’organizzazione scolastica. È, infatti, facoltà in capo ai comuni, quella di poter redigere eventuali piani di revisione sul dimensionamento (con relativi atti di delibera) delle scuole elementari e medie presenti nel territorio di competenza, inviandolo poi in un secon-do momento alla Provincia e alla Regione. Nella creazione del nuovo Istituto Compren-sivo Unico, le amministrazioni di Fossò e Vigonovo hanno condiviso il concetto di verticalizzazione quale modalità organizza-tiva che meglio può garantire la continuità curriculare e un maggiore coordinamento dell’attività scolastica tra i cicli della scuola dell’obbligo, nonché l’utilizzo delle struttu-re scolastiche e dei servizi offerti. Gli istituti

che faranno parte del nuovo polo sono in tutto sette: cinque scuole primarie (“Gu-glielmo Marconi” di Fossò, “Alessandro Volta” di Sandon, “Leonardo Da Vinci” di Vigonovo, “Edmondo de Amicis” di Galta e “Guglielmo Marconi” di Tombelle) e due secondarie di primo grado (“Alcide de Gasperi” di Vigonovo e “Galileo Galilei” di Fossò). Questo, per un bacino complessivo di 1188 alunni, 791 dei quali appartenenti alle scuole elementari dei due comuni, e 397 distribuiti invece nelle scuole medie di Vigonovo e Fossò. Uno degli aspetti fon-

damentali previsto dall’accordo, pensato onde evitare di compromettere o di rendere logisticamente diffi coltosa la frequenza alle lezioni da parte degli alunni, è stato quello di mantenere l’attuale localizzazione dei plessi scolastici che ospiteranno le attività didattiche dell’Istituto Comprensivo Unico a partire dall’anno 2012-2013.. Approvata e fi rmata la delibera, ora il comune di Fos-sò, attraverso una convezione da stipulare con il comune di Vigonovo, provvederà alla defi nizione delle modalità di realizzazione dell’Istituto Comprensivo; un’operazione che non prevede costi di gestione o di altra natura a carico dell’amministrazione vigo-novese.

SCUOLA NASCE L’ISTITUTO COMPRENSIVO

A.T.

Sono scattate le operazioni di messa in sicurezza per gli argini del Brenta a Fossò. Ha preso, infatti, avvio il taglio degli alberi ritenuti pericolosi per la stabilità delle sponde nella

zona che ricade su via Celestia, come previsto dalle disposizioni date dall’amministrazione comunale. A settembre 2011 era stato, infatti, stipulato un accordo in tal senso tra comune, Protezione Ci-vile e Genio Civile, che aveva fatto seguito al sopralluogo da parte dell’Uffi cio Forestale Regionale. Ispezione che aveva evidenziato il pericolo derivante dalle voragini che si creano a seguito dello sradicamento repentino di alberi in concomitanza con le piene. Gli argini del Brenta versano, infatti, in una situazione a dir poco disastrosa e sono fonte di preoccupazione in quanto, a detta degli esperti, diffi cilmente potrebbero reggere una eventuale piena. La

preoccupazione si era fatta nel tempo tanto più forte fra i citta-dini in quanto nel Piano Regionale degli Interventi, varato dopo le alluvioni che hanno colpito il Veneto nel 2010, il Brenta non era nemmeno stato inserito tra i fi umi potenzialmente pericolosi da monitorare. In risposta a questo, nel programma elettorale della sindaco Federica Boscaro, era stato dato ampio spazio fi n da subito alla gestione del rischio idraulico che interessa il territorio comunale; rischio connesso, come detto, sia alla pessima condi-zione degli argini del fi ume Brenta sia al pericolo di allagamenti in caso di precipitazioni di elevata intensità, divenute sempre più frequenti. Su ambedue i fronti l’amministrazione si è attivata in fretta, come dimostra il fatto che nel 2012 continueranno anche i lavori intrapresi per aumentare la capacità di invaso e di defl usso di alcuni fossati comunali, come previsto dal Piano delle Acque. Per le problematiche legate al fi ume Brenta, Fossò sta inoltre partecipando all’organizzazione di una conferenza dei servizi con tutti i Comuni attraversati dal fi ume, da Stra a Chioggia. L’obiettivo è di ottenere in breve tempo dagli enti preposti, Genio Civile e Regione, la messa in sicurezza degli argini stessi attraverso una manutenzione straordinaria completa. Per l’ordinaria manutenzio-ne (gestione del bosco e del prato) il comune sta lavorando invece a un progetto di collaborazione con il Genio Civile per affi darla ad aziende agricole del territorio, nell’ambito di un capitolato di gestione che l’amministrazione provvederà ad emanare. In questo contesto è andato ad inserirsi il progetto ideato dalla Protezione Civile, molto attiva a Fossò, che coglie così un duplice risultato: rispondere all’esigenza di esercitazione dei volontari ed eliminare gli alberi pericolosi per la stabilità degli argini. Allo scopo la Prote-zione Civile sarà coadiuvata, a titolo gratuito, da due aziende agri-cole, idoneamente attrezzate, che potranno in cambio trattenere tutto il legname tagliato.

TERRITORIO

Interventi al via

ARGINI DEL BRENTA IN SICUREZZA

A.T.

Un’immagine del fi ume Brenta

Il Brenta non era stato inserito tra i fi umi potenzialmente pericolosi

Si tratta di un bacino complessivo di 1188 alunni di Vigonovo e Fossò

In breveLa palestra si farà“Vogliamo la costruzione della palestra”. Questa è la

posizione del sindaco Federica Boscaro espressa in una riunione che si è svolta l’altra sera nella scuola elementare di Sandon dopo le proteste di genitori e

di alcuni insegnanti. “La scuola non ha problemi di si-curezza – ha detto il sindaco - inoltre sulla questione

iscrizioni e formazioni delle classi, in accordo con la dirigenza scolastica, saranno applicate le norme della

Regione che prevedono 25 alunni per classe”.

Traffi co di rifi uti, a giudizioL’imprenditore padovano Fabio Cavinato

(residente a Noventa Padovana e titolare della “Sira srl” di Fossò) sarà processato per traffi co

illecito di rifi uti pericolosi. Con lui, indagati per gli stessi fatti, Stefano Corrieri, Lodovico

Ramon, Giovanni Peron, Natalia Ferrai e Giovanna Grisolfi

Furti di biciclette Furti biciclette nei parcheggi pubblici e nei

garage nelle scorse settimane a Fossò e Vigonovo. Sono sparite biciclette dalle aree

sosta, davanti ai supermercati e nei giardini delle abitazioni

ACCORDO SUL RICORSO MILIONARIO FOSSO’ AVRA’ UN NUOVO ASILO NIDO

Sarà ritirato il ricorso che obbligava il comune a pagare 1,2 milioni di euro

Piazza Marconi, 3 - 30030 Fossò (VE), tel. 0415172311 - fax 0415172310 - www.comune.fosso.ve.it

pubbliredazionale

L’ultimo Consiglio Comu-nale del 2011, convocato il 29 dicembre, ha approva-to la delibera di adozione dell’accordo pubblico-pri-vato che chiude una vicen-da, iniziata nel 2009, che poteva portare al dissesto le casse comunali. È del 2009 il ricorso al Tar delle Società Extreme e Tri-logy contro il Comune circa la variante al Piano degli In-terventi operata dall’Ammi-nistrazione di allora (guida-ta da Luciano Compagno) che aveva praticamente dimezzato le volumetrie previste dal Piano stesso. Nel 2010 il Tar accoglieva la richiesta dei ricorrenti e di-sponeva un risarcimento di 1,2 milioni di euro. Subito dopo a Fossò, rimasta senza maggioranza, si insediava il Commissario Straordinario, il quale faceva ricorso al Consiglio di Stato.La vicenda si risolve ora con

una transazione soddisfa-cente sia per il Comune che per i ricorrenti. L’Ammini-strazione sottolinea che “il risultato è il frutto di una trattativa molto impegna-tiva, nella quale entrambe le parti hanno avuto come riferimento il rigoroso ri-spetto delle regole e dei rispettivi ruoli”. La parte sostanziale dell’accordo ri-

guarda un’area di Viale del-lo Sport la cui volumetria è soggetta a piano integrato, una procedura che preve-de che il privato realizzi, a fronte della concessione di consistenti cubature edifi -cabili, un’opera a favore del Comune. Viene restituita ai privati volumetria cambian-do la tipologia costruttiva, mantenuta in sintonia con

gli edifi ci esistenti. I ricor-renti realizzeranno un asilo nido del valore di 464.000 euro: dotato di pannelli fotovoltaici per l’autosuf-fi cienza energetica, avrà una superfi cie di 300 mq, potrà ospitare una trentina di bambini e sorgerà all’in-terno del polo scolastico. Il ricorso sarà ritirato dopo l’adozione della variante al

Piano degli Interventi, tra-scorsi 60 gg. dall’adozione dell’accordo pubblico-pri-vato.Comprensibile la soddisfa-zione del Sindaco Federica Boscaro, e di tutta la mag-gioranza, che con questo risultato onora due punti fondamentali del program-ma elettorale: la risoluzione, per il paese, di un pesante procedimento giudiziario e la realizzazione dell’asilo nido.Ci sono però altri conten-ziosi aperti, anch’essi ere-dità della precedente am-ministrazione e con tutti i ricorrenti sono in corso con-tatti, verifi che e trattative. Il metodo di lavoro è quello già sperimentato: per una buona parte dei ricorsi si sta già profi lando la dirittu-ra d’arrivo e l’obiettivo fi na-le è quello di arrivare, entro il 2012, a soluzioni eque e condivise da tutti.

Sopra il municipio di Fossò, a lato il sindaco Federica Boscaro

COMPAGNOEMILIO

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Page 11: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

ACCORDO SUL RICORSO MILIONARIO FOSSO’ AVRA’ UN NUOVO ASILO NIDO

Sarà ritirato il ricorso che obbligava il comune a pagare 1,2 milioni di euro

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Sopra il municipio di Fossò, a lato il sindaco Federica Boscaro

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12 Vigonovo1212 Vigonovo

L’Associazione Ekoclub International sezione comunale di Vigonovo, con il patrocinio del comune, ha organizzato

un ciclo di laboratori didattici per bambini dedicati ai temi ambientali e all’ecosistema locale, in cui i partecipanti apprenderanno divertendosi, nozioni importanti legate all’ambiente che ci circonda. Il programma comprende 5 appuntamenti gratuiti per gli alunni delle scuole elementari e medie del territorio. Gli incontri si svolgono, fi no al 31 marzo, il sabato pomeriggio dalle 15 alle 17.30 nella sala polivalente del comune. Dopo il laboratorio del 14 gennaio dedicato alle tecniche e ai signifi cati del mimetismo nel mondo animale, sabato 28 gennaio è stata la volta de “Il riciclone”, in cui i bambini costruiranno un simpatico serpente con i rotoli di cartone della carta igienica e dello scottex (che ognuno porterà da casa), dando dunque nuova vita a materiali che altrimenti verrebbero cestinati. Sabato 11 febbraio l’appuntamento è stato dedicato a “La tartaruga palustre europea: progetto di

salvaguardia della tartaruga nostrana”. Ver-ranno affrontati gli aspetti legati all’origine e alla provenienza, poco note ai più, delle tartarughe che comunemente troviamo nei laghetti, nelle cave e nei fossi; questi esem-plari, infatti, risultano quasi sempre essere stati abbandonati da qualcuno. Questo, in un panorama che vede le tartarughe, anche

quelle comuni e nostrane, diminuire sempre più e rischiare seriamente l’estinzione. Nel laboratorio verranno quindi illustrate tutte le iniziative percorribili, per impedire che ciò accada. Il programma prosegue poi sabato 17 marzo con il laboratorio “Il ciclo dell’ac-qua”, in cui gli studenti potranno approfondi-re il tema acqua come risorsa insostituibile e preziosa e fonte essenziale di vita. I ragazzi

saranno impegnati in un divertente gioco in cui, vestendo i panni di piccoli chimici, compiranno esperimenti per capire cosa si intenda per “solido”, “liquido” e “gassoso” e come funziona “il ciclo dell’acqua” in tutte le sue diverse fasi. Il progetto dell’associa-zione Ekoclub e del comune di Vigonovo si conclude sabato 31 marzo con l’ultimo laboratorio dal titolo “Il riciclone”, che, a differenza di quello del 28 gennaio, questa volta porterà i partecipanti a costruire un sal-vadanaio partendo da una comune bottiglia di plastica (che ognuno porterà con sé da casa), imparando così l’importanza del rici-clo dei materiali per evitare l’eccessiva pro-duzione di rifi uti. Per consentire agli organiz-zatori di procurare il materiale necessario per ogni partecipante, è indispensabile iscriversi, fi no al giorno prima di ciascun evento, via telefono al numero 347.9247491 oppure via e-mail all’indirizzo [email protected]. La partecipazione agli incontri è gratuita, ma per la copertura assicurativa è necessario associarsi a Ekoclub International

Onlus pagando 5 euro per i ragazzi fi no ai 14 anni, e 10 euro per i partecipanti dai 15 anni in su. La tessera ha validità di un anno e, oltre alla copertura assicurativa du-rante tutte le manifestazioni organizzate da Ekoclub, riserverà uno sconto particolare alle

gite a pagamento. Per i minori non associati sarà richiesta obbligatoriamente la presenza di un adulto accompagnatore. Ulteriori infor-mazioni e dettagli sui laboratori e le attività di Ekoclub sono presenti sul sito www.eko-clubvigonovo.altervista.org.

di Antonio Tosi

Insieme al comune organizzate lezioni legate all’ecosistema locale. Ultimo appuntamento il 31 marzo

Istruzione Cinque appuntamenti organizzati dall’Associazione Ekoclub

Laboratori didattici sull’ambiente

Bambini giocano nei laboratori

Ci sono anche due cit-tadini di Vigonovo tra le vittime della truffa

della sedicente Sharm El Sheik International Mara-thon, fi nita alcune settima-ne fa sul programma sati-rico di Canale 5 Striscia la notizia. Adriano Cazzaro e Giannino Callegaro fanno, infatti, parte di quel gruppo di podisti, circa 130 perso-ne provenienti da tutta Italia di cui 14 dal padovano, che aveva deciso di coniugare una settimana di sole e mare in Egitto alla loro passione sportiva, aderendo alla sugge-stiva manifestazione proposta da una rivista specializzata del settore running. Ma la tanto sponsorizzata maratona, annunciata nel magazine come un evento imperdibile, si è alla fi ne rivelata un evento fantasma e i partecipanti, se non troveranno il modo di ottenere chiarezza al più presto, oltre alla settimana esotica rischiano di dover rinun-ciare per sempre anche alle centinaia di euro sborsati in anticipo per prendere parte all’e-vento sul Mar Rosso. Pertanto, il gruppo di podisti, tra cui Cazzaro e Callegaro, ha pen-sato di denunciare la truffa rivolgendosi subi-to al noto inviato di Striscia la Notizia More-no Morello. La partenza era stata fi ssata per il 30 ottobre scorso, visto che la maratona era in programma il 4 novembre, previo il pagamento di circa 800 euro a partecipante più 720 euro per gli eventuali accompagna-tori. Due giorni prima della partenza, però,

non avendo ricevuto alcu-na conferma defi nitiva sul viaggio, alcuni dei podisti hanno telefonato all’agen-zia viaggi di riferimento con sede a Roma, la cui risposta pare essere stata che la settimana sul Mar Rosso era saltata a causa di uno o più sponsor che si erano tirati indietro all’ul-timo momento, facendo

mancare l’apporto economico necessario. Lo stesso tour operator, contattato a seguire, sembra abbia confermato che il viaggio era saltato perché all’agenzia non erano perve-nuti i soldi. Da qui, le immediate richieste da parte dei truffati della restituzione del denaro versato, con l’ottenimento della pro-messa che sarebbero stai risarciti prima il 5 dicembre, poi il 15 dicembre e infi ne il 15 gennaio. Ma ad oggi i malcapitati non han-no visto tornare nelle loro tasche nemmeno il becco di un quattrino. Ma, tutt’altro che rassegnati, Adriano Cazzaro e Giannino Cal-legaro, assieme agli altri podisti, dopo aver dato ampia eco al raggiro tramite Striscia la notizia, ora sono decisi ad andare in fondo alla questione: intanto hanno segnalato il caso a Federconsumatori, con l’intenzione poi di sporgere regolare denuncia qualora i soldi non venissero restituiti a breve. E chis-sà che, come per altri casi, prossimamente Striscia la notizia non presenti un nuovo ser-vizio che annunci il lieto fi ne della vicenda per tutti i 130 podisti.

A STRISCIA LA NOTIZIA PODISTI TRUFFATI

A.T.

A marzo l’appuntamento sarà con il sistema del riciclo dei rifi uti

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Page 13: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

Il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara è deciso. Contro i tagli ai bilanci degli enti locali annuncia di essere pronto a

fare un gesto eclatante; spegnerà i lampio-ni dell’illuminazione pubblica se entro qual-che settimana i soldi non arriveranno per far fronte alle incombenze dell’ente locale. ”Spegnerò ogni sera – afferma il sindaco – le luci pubbliche di tutto il Comune se non arriveranno i soldi necessari per far quadrare il bilancio”. Calzavara insomma non le manda a dire, ed è deciso a non ta-gliare i servizi all’assistenza. Il primo citta-dino annuncia però la clamorosa iniziativa, dopo aver studiato nei dettagli le voci dei trasferimenti che comporranno il bilancio di previsione 2012 che sta per essere redatto dall’ente locale. Da calcoli fatti secondo il primo cittadino di Pianiga quest’anno man-cheranno, alla voce entrate e trasferimenti dallo stato, 500 mila euro. E’ una cifra con-sistente che per un comune di dimensione medio piccole è davvero importante.

“Non si può continuare a tagliare ri-sorse in questo modo - sbotta Calzavara”. Il sindaco spiega che tutte le ipotesi sono state valutate. “Da anni – afferma Cal-zavara – non spendiamo più quasi nulla per le manutenzioni, e per le sistemazioni delle strade anche dal punto di vista della segnaletica. Interventi che sarebbero pe-raltro necessari, visto che capoluogo e le frazioni di Mellaredo e Rivale si trovano immerse nell’area del Graticolato Romano. Per il settore cultura abbiamo tagliato quasi tutto, e a fi nanziare le iniziative in questo

campo sono quasi sempre i privati con delle sponsorizzazioni ad hoc“. I tagli oltre che a causa di mancati trasferimenti arriveran-no anche a causa dell’Imu. Questa nuova tassa locale, da calcoli fatti dagli uffi ci delle imposte comunali, di fatto non copre le vecchie imposizioni tributarie del comune. Quello che però non voglio proprio fare è tagliare i servizi alle famiglie, ai disabili e ai casi sociali.

Anche ulteriori tagli al personale appa-iono diffi cili, perché una cura dimagrante all’organico dell’ente, è stata fatta negli ultimi 4 anni”. Calzavara così arriva alla decisione choc: “Già ora l’illuminazione pubblica viene spenta dopo l’una di notte – spiega. Visto che altre soluzioni in vista non ce ne sono, sarò costretto a breve, a spegnerle completamente di sera, per risparmiare sulla bolletta”. Il sindaco di Pianiga comunque se da un lato spiega di

di Alessandro Abbadir

Nel 2012 mancheranno, i trasferimenti dallo stato per 500 mila euro

Amministrazione Il sindaco Massimo Calzavara annuncia iniziative clamorose

“Bilancio a secco? Spegnerò i lampioni”

Il municipiodi Pianiga

voler risparmiare per l’ente locale, dall’altro è stato accusato proprio a febbraio dalle opposizioni di sinistra di aver sprecato de-naro redigendo un giornalino comunale a senso unico sulla questione di Veneto City. Accuse, che il primo cittadino ha respinto al mittente ritenendole prive di fondamento e fortemente strumentali. Le accuse sono arrivate in modo specifi co dal segretario del Pd locale Jessica Pavan e da quello dell’Idv Matteo D’Angelo.

La tassa locale Imu, da calcoli fatti dagli uffi ci comunali, non copre le vecchie imposizioni

Critiche sulla gestione del giornalino dell’ente da parte delle opposizioni

A fi ne gennaio al teatro comunale di Pianiga, è stata celebrata la cerimonia di consegna del secon-

do pulmino “socialmente utile” Fiat modello “Doblò”, attrezzato per il tra-sporto delle persone diversamente abili alla locale Associazione di volontariato “Antea Il Quadrifoglio” e la premiazione con una targa ricordo e un diploma di benemerenza alle 27 aziende che han-no consentito la realizzazione di tale evento tramite l’acquisto degli spazi pubblicitari sull’autovettura o, a mezzo di donazioni. La cerimonia è poi prose-guita presso la chiesa parrocchiale di S. Martino di Pianiga, dove Pdv ha offer-to il Gran Concerto del Coro “Cappella Musicale della Pontifi cia Basilica del Santo”, registrando il tutto esaurito di pubblico presente. ”Dopo l’esperienza del 2007 – ha detto il Sindaco Mas-simo Calzavara – che ha portato ad acquisire in comodato gratuito un pulmi-no per favorire il progetto dei trasporti sociali, adesso il comune raddoppia e chiude un altro accordo con PDV per la fornitura di un secondo mezzo da affi -dare alle associazioni locali”. Insomma un bel esempio di solidarietà per tutto il paese.

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Page 14: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

Recenti fatti tornano a far parlare di si-curezza in Riviera: come, ad esempio, le vicende della cosiddetta banda del

tombino, così chiamata perché i tre criminali che la componevano utilizzavano appunto tombini di ghisa per spaccare la vetrata dei negozi e farvi irruzione. Proprio a Fiesso, lo scorso gennaio, i carabinieri della stazione di Stra avevano bloccato i tre giovani ru-meni, in fuga con un bottino di 2.500 euro dopo aver rapinato con la stessa tecnica una tabaccheria. “Sono fatti che fanno pensare: è sconvolgente – dichiara il sindaco di Fies-so Andrea Martellato – che dopo un atto simile qualcuno possa essere a piede libero in meno di 24 ore. Chi ha combinato il fatto deve per lo meno scontare quanto merita, in funzione anche di monito, e risarcire le parti lese. A Fiesso non c’è un allarme sicu-rezza, e il grado di criminalità è pari se non minore alla media della Rivera; tra i reati, il più diffuso è preoccupante è probabilmente quello dello spaccio. L’amministrazione e i cittadini possono fare molto: la rete delle

segnalazioni aiutano le forze dell’ordine ad individuare situazioni di rischio e a mo-nitorare costantemente il territorio. I fi essesi segnalino, infatti, piccoli reati – occupazio-ne abusiva di alloggi o rifi uti abbandonati in luoghi impropri – che altrimenti potrebbero sfuggire”. “Da parte nostra, c’è grande fi du-

cia verso la giustizia, anche se va sempre caldeggiato un giudizio tempestivo e com-misurato alla gravità dell’atto – commenta il leader dell’opposizione, Alberto Discardi. Certamente, comunque, è necessario un controllo maggiore del territorio, rigorosa-mente da parte delle forze di sicurezza, non dall’iniziativa di privati cittadini, anche se la cittadinanza e l’amministrazione possono aiutare il lavoro delle forze del’ordine con

segnalazioni o strumenti di videosorveglian-za”. La sicurezza non è comunque solo affare di forze dell’ordine e di magistrati: “È importante intervenire fi n da subito sulle situazioni a rischio, affi nché le fasce d’età più indifese o le componenti sociali più di-sagiate siano meno esposte alla criminalità – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Andrea Benetti – da questo punto di vista, i servizi sociali e le associazioni possono fare molto. Ad esempio, quindici volontari di Fiesso, attraverso l’Associazione il Portico, offrono un servizio di trasporto agli anziani: non si tratta solo di un servizio utilissimo, ma anche di un modo per monitorare conti-nuamente la fascia della società più debole e fragile davanti a raggiri e furti. Alcune segnalazioni arrivano proprio attraverso loro”. Un altro problema su cui si può inter-venire a livello sociale è certamente quello del disagio giovanile. “Nonostante i tagli ai comuni, abbiamo scelto di investire ancora sugli Operatori di Strada, un servizio che garantisce un appiglio educativo per i gio-

vanissimi: proprio attraverso la mediazione degli Operatori di Strada, i giovani hanno inviato all’amministrazione comunale una bella lettera, chiedendoci di rimuovere un container abbandonato in un parco pubbli-co vicino alle scuole medie, dietro al quale

operavano gli spacciatori. Siamo intervenuti immediatamente, illuminando anche il par-co. È importante per i giovani sapere che l’amministrazione sa ascoltare, e che il loro aiuto è prezioso per combattere tutto ciò che li minaccia”.

di Silvia Tessari

Il sindaco Andrea Martellato: “Segnalate tutto alle forze dell’ordine”

Sicurezza Una serie di azioni criminose mette in allarme i cittadini

Bande in azione, paura in paese

Pattuglia della polizia nel territorio

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Il problema principale in paese è lo spaccio di droga

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elettrica prodotta in serie ad aver debutta-to sul mercato. La I-MiEV si basa sulla piat-taforma della minicar giapponese “i”, dove il motore a benzina posteriore centrale e il serbatoio montato in posizione centrale all’altezza del pianale vengono sostituiti da un pacco batterie agli ioni di litio, dal mo-tore elettrico e dall’inverter, e da altri com-ponenti necessari alla propulsione “verde”. Per il resto, le modifiche necessarie per trasformare la “i” nella versione elettrica I-MiEV sono state davvero minime. Come un qualsiasi veicolo con motore endotermico, la I-MiEV è un a utilitaria compatta, in grado di ospitare 4 passeggeri con un ingombro di appena 3,475 m e che offre, grazie all’ampio passo di 2,550 m, tutta la comodità di una vettura a 5 porte con un bagagliaio di tutto rispetto (la cui capacità varia da 227 a 860 litri ) e un raggio di sterzata di appena 4,5

metri. Al comfort questa vettura aggiunge un’eccellente autonomia (150 km, secondo gli standard New European Driving Cycle ), ottime prestazioni in situazioni di guida re-ali (velocità massima di 130 km/h, ove con-sentito, e accelerazioni brillanti grazie ai 180 Nm di coppia disponibili già alla partenza da fermi), massima silenziosità e pochissime vi-brazioni, basse emissioni “well-to-wheel”: anche considerando le emissioni di CO2 dalla fase di produzione di energia, emette meno della metà di un corrispettivo a benzi-na (in Italia intorno ai 60 gr/km). Al pari di tutti i veicoli Mitsubishi, I-MiEV è stata progettata secondo elevati standard di sicurezza che hanno interessato anche le specifiche della trasmissione: è equipaggia-ta, infatti, con il sistema “Rise”, realizzato con un progetto brevettato da Mitsubishi e concepito per collegare fra loro gli elementi strutturali, proteggendo attivamente i pas-seggeri in caso di incidente. ■

Page 16: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

16 Cultura1616 Cultura

Un dolce perduto riscoperto con un libro, e ristoratori e pasticceri preparati: “I storti dal Dolo”. Diversi abitanti do-

lesi potranno lamentarsi di essere stati così defi niti, soprattutto in passato, per ragioni che nulla avevano a che vedere con la loro postura. Vediamo di che si tratta. La ragione di questa attribuzione dipendeva da un dolce che veniva prodotto proprio lungo le sponde del Naviglio Brenta. Si trattava di una cial-da croccante, riempita di panna montata e abbinata a una tazza di calda cioccolata. Il nome di queste cialde probabilmente deriva dalla loro forma, ottenuta dalla lavorazione artigiana pressoché manuale, e quindi non con l’uso di stampi. Eppure, incredibilmente, di questo dolce così identitario a Dolo e din-torni si è persa le memoria. La “riscoperta” degli storti dal Dolo è stata fatta nelle scorse settimane a Sambruson, località del comune rivierasco, al ristorante Ca’ Zane Martin, in occasione della presentazione del libro “La cucina ritrovata”, scritto con le recensioni de ilmangione.it e dedicato ai piatti dimenticati

della nostra tradizione gastronomica che al-cuni ristoranti continuano fortunatamente a proporre. Dopo aver presentato due dei piatti inseriti nel libro, savor di gamberi (trattoria La Ragnatela, Scaltenigo di Mirano) e risotto co le secoe (trattoria Da Paeto), è stata la volta della grande sorpresa: lo chef di Ca’ Zane Martin, Paolo Urbani, ha infatti svelato ai presenti il terzo piatto: i storti, accompagna-ti da una breve descrizione. “Le cialde” ha detto lo chef, “sono di origine antichissima, e forse sono state le prime torte di farina del mondo di tremila anni fa. Cotte velocemente tra due piastre di pietra arroventate, poi di ferro. Da quei sistemi primitivi e dalle ricette essenziali di farina e acqua, si è passati nei tempi moderni a cialde assai più elaborate fatte con acqua, farina e latte nella case dei contadini, e con uova, zucchero grezzo, mie-le o vino aromatico, nelle case di maggior prestigio. In realtà il vero storto del Dolo, non si produce e consuma più. E’ stato sostituito da prodotti industriali che molto poco hanno a che vedere con la preparazione originale. I

vecchi dicono che sorgeva in passato a Dolo, e precisamente alla ‘Bassa’, una fabbrica di ‘storti’ che forniva il prodotto non solo ai con-sumatori del paese, ma anche alle vicine cit-tà di Padova e Venezia”. Alla presentazione hanno assistito tra gli altri il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, visibilmente colpita da questa “riscoperta” di una pagina storica del proprio territorio comunale; l’assessore regionale Renato Chisso; il vicepresidente della Provincia di Venezia, Mario Dalla Tor, il segretario regionale di Slow Food, Mauro Pasquali. Erano presenti anche i sindaci di Camponogara, Gianpiero Menin, e Fiesso d’Artico, Andrea Martellato. Due parole sul libro presentato: “La cucina ritrovata” è un volume di circa 350 pagine suddivise, per ciascuno degli 80 piatti selezionati in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, in tre distinte sezioni: descrizione del piatto, breve ricetta, e recensione del ristorante dove vie-ne tuttora preparato secondo la maniera tra-dizionale. Il libro consente inoltre al lettore di disporre di uno strumento diverso dalle guide

in circolazione, perché tramite “La Cucina Ritrovata” l’appassionato di cucina potrà predisporre i propri spostamenti al fi ne di provare non solo piatti sempre più rari e pra-ticamente estinti, ma anche proposte assai diffuse che però non vengono più preparate nella maniera tradizionale, come ad esempio la “vera” cotoletta alla milanese e le “vere” olive all’ascolana.

di Roberta Pasqualetto

La produzione del dolce era a Dolo, alla ‘Bassa’, una fabbrica che forniva il prodotto a Venezia e Padova

Cultura Enogastronomia Presentato il libro del giornalista Andrea Guolo

La cucina ritrovata, ecco gli “storti”

Gli “storti” di Dolo

“Il Giardino” è una nuova associa-zione culturale nata grazie alla collaborazione delle associazioni

Centro Studi Riviera del Brenta e dell’Ex Giardino di Santo Stefano di Martellago. Questa sinergia è nata da un’idea comune di organizzare delle gite culturali giorna-liere e altre di qualche giorno con dei costi contenuti. Le gite di quest’anno sono dal 23 al 25 marzo visita all’Umbria (Assisi, Bevagna, Montefalco, Gubbio); dal 24 al 29 aprile in Dalmazia (Zara, Mediugo-rie, Mostar, Dubrovnik, Spalato, Trogir, Sebenico, Krka). Il 27 maggio una gita giornaliera a Parma per visitare i luoghi verdiani; dal 19 al 23 settembre una visi-ta all’Ungheria per conoscere Budapest e dintorni e, dal 4 giugno al primo di luglio, una gita in Armenia; il 27 ottobre una gita giornaliera a Bergamo. Quasi tutte le gite culturali hanno un fi lo conduttore con Venezia e la sua storia. Per informa-zione sui costi e sulle prenotazioni si può contattare l’associazione Centro Studi al numero 333 2678850 o Il Giardino al 335 8499816; l’organizzazione tecnica delle gite è curata da un’agenzia viaggi di Vicenza.

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Prosegue il cammino del Franco Gomme Venezia nel campionato di serie A di Calcio a 5. La formazione allenata da

Luigi Pagana, che gioca le proprie partite casalinghe al PalaCosmet di Dolo, ha vinto lo scontro salvezza contro l’Augusta per 4-2 grazie alle reti di Chimango, Bellomo, Can-tagallo e del portiere Androni protagonista di una gara strepitosa. Con questo risultato il Venezia accorcia le distanze dalla zona play out e può ancora sognare la salvezza nella sua prima storica apparizione in massima serie. Nel prossimo turno, in programma il 18 febbraio, il Franco Gomme Venezia sarà impegnato in trasferta contro la Lazio attualmente al terzo posto in classifi ca. Il campionato, da fi ne gennaio a metà feb-braio, si è fermato per alcune settimane per permettere alla Nazionale Italia di disputare i Campionati Eurupei organizzati dalla Croa-zia. Tra i possibili partecipanti c’è anche Mar-co Ercolessi, capitano del Franco Gomme Venezia, che è stato inserito nella lista dei

25 azzurri che il commissario tecnico dell’I-talia Roberto Menichelli ha inviato all’Uefa in vista degli Europei. Due anni fa Ercolessi (36 presenze e due reti fi nora con l’Italia) aveva già preso parte agli Europei disputatisi in Ungheria nei quali gli azzurri furono eli-minati nei quarti di fi nale dalla Repubblica Ceca. Nuova convocazione nella Nazionale Under 21 per Michele Penzo, che il commis-sario tecnico Raoul Albani ha scelto assieme

ad altri 14 giocatori. Due amichevoli che gli azzurrini disputeranno in Polonia contro i pari età locali. Una buona notizia, dunque, per il Franco Gomme Venezia e per Michele Penzo che nel giugno 2011 con l’Under 21 aveva preso parte alla Three Nations Cup di Porec (Croazia), torneo internazionale con-cluso al secondo posto in virtù del pareggio 1-1 contro la Croazia padrona di casa, e del successo 4-2 contro la Slovenia.

di Giacomo Piran

Franco Gomme, verso la salvezza NEWS

L’associazione Fiab della Riviera del Brenta - Federazio-ne Italiana Amici della Bicicletta - è nata nel 2007 dalla collaborazione di alcuni genitori che avevano aderito al

Pedibus, e volevano essere uno stimolo per l’amministra-zione affi nché il territorio potesse essere più sicuro per le fasce deboli (pedoni e ciclisti). L’associazione ha 38 iscritti ma, come spesso accade nelle associazioni, chi lavora con-cretamente sono solo alcuni. “Quest’anno abbiamo deciso di fare solo alcuni degli eventi previsti contando solo sulle nostre forze - dice Silvana Zanon una fondatrice dell’asso-ciazione - purtroppo non riusciremo a realizzare i laboratori nelle scuole che invece negli anni scorsi abbiamo fatto; es-sere presenti nelle scuole, per le nostre fi nalità, è molto importante. Inoltre, per quanto riguarda la messa in sicurezza, ci teniamo che si renda concreta almeno per i percorsi casa-scuola con la realizzazione del Bicibus”. Tutti gli anni l’associazione organizza la Bimbimbici, manifestazione nazionale che si svolge all’inizio di maggio, collegandosi a un concorso di disegno rivolto alle scuole. Il tema di quest’anno è “Una strada tutta mia: Gioco Pedalo e Osservo il Mondo”. La mostra precedente ha visto l’allestimento di una mostra di disegni nel Centro Commerciale Mirasole. A febbraio, in occasione di “M’illu-mino di meno”, l’associazione ha organizzato una cena a lume di candela e un’uscita in bicicletta lungo il Taglio con arrivo a Marano assieme agli Amici della Fiab di Mirano. Con l’associazione “Gli Amici di Marano” si terranno una serie d’iniziative comuni e un po’ di “calda” accoglienza in piazza a Marano. Il lunedì di Pasqua, come di consueto, si terrà un’uscita in bici con l’ausilio del treno partendo dalla stazione della “vacca mora” di Mira, e seguendo il percorso della ferrovia che porta ad Adria. Per informazioni si può scrivere a [email protected] o contattare il numero 331.1137151.

CICLISMO AMATORIALE:GLI AMICI DELLA BICICLETTA

R.P.

L’atletica Riviera del Brenta, a febbra-io, si prepara ad affrontare la secon-da competizione Fidal (Federazione

Italiana Atletica Leggera), dopo gli ottimi risultati ottenuti a gennaio. La competi-zione Fidal Venezia Indoor si terrà nel Pa-lazzetto dello Sport di San Pietro in Strà, gli atleti partecipanti sono circa 300, ap-partengono alla categoria esordienti (età compresa dagli 11 ai 12 anni) e proven-gono da tutta la provincia di Venezia. La manifestazione è realizzata in colla-borazione con l’Assessorato allo Sport e l’associazione Uno a Cento. In questa gara i ragazzi sono impegnati in tre spe-cialità base: corsa, salto e lancio; ogni concorrente farà tutte e tre le prove. Gli atleti della Riviera si sono classifi cati al secondo posto nelle Provinciali grazie alla somma di tutte le categorie. “I ragazzi che parteciperanno alla competizione, hanno iniziato due anni fa assieme alla nuova società e adesso siamo fi eri dei loro risultati – dice Michele Stellon pre-sidente dell’atletica Riviera del Brenta – questo è il secondo anno per la nuova società, siamo partiti con zero iscritti e oggi ne abbiamo 460. Dopo due anni di presidenza sono orgoglioso di riconosce-re che la squadra è unita e le cose sono organizzate bene. I genitori partecipano attivamente alla tifoseria e agli incontri dopo gara che loro stessi organizzano; questa partecipazione è lo spirito stesso dell’atletica”.

A credere nelle capacità della società sportiva c’è anche un’atleta rivierasca famosa: Manuela Levorato, che ha deciso di prestare la sua immagine per promuo-vere l’atletica. Sono stati realizzati dai vo-lantini per promuovere questo sport con l’immagine della sportiva accompagnato da uno slogan: “L’atletica leggera siamo noi”. Manuela ha anche partecipato all’acqui-sto di un attrezzo sportivo che adesso si trova a Mira, e tra le altre cose, le ha permesso di tornare ad allenarsi nel suo primo campo sportivo. Stellon spera che la presenza carismatica dell’atleta ispiri un nuovo gruppo di velocisti e si augura che possano raggiungere i risultati della campionessa. Anche la squadra dei Ma-ster si difende bene, infatti, si è classifi ca-ta terza del Veneto, questo dimostra una crescita anche per il settore over 35. Il presidente ci tiene a raccontare alcuni dei risultati delle sue atlete come ad esem-pio Ilaria Collini che è passata all’Atletica di Vicenza con la divisa arancione e che parteciperà alla coppa Europa. Un altro esempio di bravura è sicuramente quello dell’atleta ipovedente Elena Favaretto che ha ottenuto un nuovo record italia-no con il lancio del peso (7,13 metri). Questo risultato porterà la campionessa ai campionati europei in Olanda a giugno e, nel 2013, ai campionati mondiali in Francia.

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

La tragedia del naufragio del Costa Con-cordia, ha avuto un effetto immediato, far rifl ettere gli enti preposti sul pericolo

rappresentato dalle grandi navi in laguna di Venezia.

Sulla questione è intervenuto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Agli italiani è ap-parso inaccettabile il passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino di San Marco, dopo quello che è successo al Giglio.

Da un sondaggio fatto, il 77% degli italiani intervistati dall’Istituto Demopolis per “Affaritaliani” sostiene il divieto di attraver-samento, per le navi da crociera, dal canale della Giudecca a Venezia.

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è sulla linea dei comitati ambientalisti che da tempo si battono contro questi “palazzi galleggianti“ che transitano a pochi metri da Piazza San Marco e Palazzo Ducale.

Il sindaco e la Giunta in fase di redazione del nuovo Pat del Comune di Venezia, hanno deciso di introdurre una norma che prevede di

“vietare il traffi co di navi di dimensioni incom-patibili con il bacino di San Marco”.

Sindaco e Giunta (e soprattutto l’asses-sore all’Ambiente Gianfranco Bettin), si sono posti il problema. E se succedesse un fatto come quello della Costa Concordia in laguna?

Se fosse sversato petrolio? Se la nave affon-dasse davanti piazza San Marco? Il Comune su questo tema non ha potere decisionale, che spetta invece a Stato e autorità Portuale, ma intanto vuole porre dei paletti.

Il Ministro Clini però non è rimasto a guardare. Da fonti ministeriali è emersa la proposta: un limite di 40 mila tonnellate di stazza (nella prima bozza erano 30 mila) per il passaggio a San Marco.

Nell’immediato però non ci sarebbe alcun divieto, si punta allo scavo del canale Sant’Angelo Contorta la cui profondità sarà portata da 2 a 10-12 metri e in prospettiva il porto off shore. Diversi comitati ambienta-listi sono contrari anche a questa ipotesi. Per gli operatori croceristici invece la soluzione più accettabile sarebbe quella di un “senso unico” per le navi, cioè un solo passaggio (o in entrata o in uscita) davanti a San Marco. Vedono però come fumo negli occhi il fatto di imbarcare e sbarcare i passeggeri fuori da Venezia. “La gente vuol salire in nave qui” ribadiscono.

Infi ne la Provincia con la presidente Francesca Zaccariotto. “Il grave incidente avvenuto all’isola del Giglio - dice - può costi-tuire l’ulteriore occasione per tornare a discu-tere della questione grandi navi da crociere in laguna. Oggi è necessario studiare forme diverse di accoglienza nella nostra laguna, meno invasive e a rischio, senza però pena-lizzare il turismo”.

di Alessandro Abbadir

Il Ministro dell’Ambiente Clini ha espresso la sua preoccupazione, il sindaco Orsoni chiede di vietare il traffi co di navi tanto grandi

Il caso Dopo il disastro della Costa Concordia

Basta grandi navi in laguna di Venezia

Piazza San Marco

Il presidente della Provincia Zaccariotto: “Tempo di pensare aforme diverse di accoglienza”

Liberare il bacino di San Marco dalle grandi navi da crociera è una priorità condivisa a tal punto che in breve ha preso avvio “il percorso progettuale e operativo” per raggiungere l’obiettivo auspicato dal ministro all’Ambiente Corrado Clini e chiesto a

gran voce dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.Il presidente dell’Autorità portuale per Venezia Paolo Costa si è attivato e in una

lettera del 18 gennaio scorso ha sottoposto al ministro Clini e al collega dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, la sua proposta.

Si tratta di un percorso che prevede due fasi, una nel breve periodo e una un po’ più prolungata nel tempo. Nel primo caso si tratterebbe di deviare il traffi co dei “condomini galleggianti” dal bacino di San Marco con un percorso alternativo verso la Stazione Marittima, nel medio-lungo termine invece si pensa alla realizzazione di una nuova stazione marittima per le grandi navi da crociera alla bocca di porto di Malamocco.

Il primo cittadino di Venezia ha innanzitutto espresso il proprio apprezzamento per la prontezza con cui è stata affrontata la questione e quindi per il tipo di soluzioni proposte.

Entusiasta anche il governatore della Regione Luca Zaia. “La proposta del professor Paolo Costa può essere la classica quadratura del cerchio. Ora bisogna passare ai neces-sari approfondimenti tecnici di fattibilità”.

Il progetto per deviare le grandi navi dal bacino di San Marco

IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI VENEZIA PAOLO COSTA SCRIVE A CLINI: ECCO LA SOLUZIONE

O.J.

Chioggia si candida ad ospitare il traffi co crocieristico veneziano. Il sindaco Giuseppe Casson e il vicesindaco e assessore alle attività produttive e portuali, Maurizio Salvagno, lanciano ai vertici nazionali e veneziani la proposta di

considerare lo scalo marittimo dell’Isola Saloni a Chioggia, come terminal in grado di dare ospitalità alle navi da crociera dirette a Venezia.

“Viste le preoccupazioni espresse sul traffi co crocieristico sia dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sia dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per la sal-vaguardia di Venezia e vista la volontà di ridisegnare le rotte di tali colossi nautici attraverso la laguna, invitiamo le autorità competenti a considerare Chioggia come

potenziale scalo nel panorama lagunare, a sostegno della crocieristica veneziana. Grazie alla vicinanza alle bocche di porto, rispetto alle soluzioni fi nora prospettate, risulterebbero infatti necessari investimenti modesti per l’escavo dei canali – spie-gano il sindaco Giuseppe Casson e il Vicesindaco Maurizio Salvagno –. Ci mettiamo a disposizione del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, del Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, e del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e di tutti i rappresentanti degli enti preposti, una volta valutati tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, per verifi care assieme la concreta fattibilità di tale proposta e l’ipotesi di un progetto strategico di porto lagunare unico”. G.G.

CHIOGGIA LA CITTÀ SI CANDIDA AD OSPITARE IL TRAFFICO CROCIERISTICO VENEZIANO

Il porto di Chioggia

di Miriam Vianello

ADOTTAMIGigio e Minù. Questi 2 mici hanno bisogno urgentis-simo di una nuova casa. Gigio ha 7 anni Minù è più

giovane. Entrambi vaccinati e sani. La loro proprietaria è mancata. Chi se ne occupa (il loro “papà” che è molto

malato) sta cercando una nuova casa.

Sic. Maschietto non giovanissimo. Taglia piccola. Lascia-to al bordo della strada dopo essere stato investito. Il soccorritore lo ha voluto chiamare Sic. E’ stato più volte visitato. L’appello è rivolto a chi lo riconosce o a chi ha visto chi lo ha investito…

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Yago. Pastore tedesco purissimo cerca famiglia. Ma-schio 8 anni. Vissuto a contatto con persone. Carattere

molto buono. Purtroppo Yago attualmente si trova in un terreno che verrà venduto. Il proprietario non puo’

portarlo a casa e noi in rifugio non abbiamo posto.

Tom. Maschietto giorvane, circa 3 anni. Taglia media, circa 15 kg. Buono con tutti. Tom è stato recuperato in Statale Romea. La speranza è che si sia smarrito. Chi lo riconosca lo aiuti a tornare in famiglia. Altrimenti è in cerca di una nuova casa.

Giotto-Giove. Splendidi maschi incrocio setter irlande-se, circa 10 anni. Carattere tranquillo e molto buoni. Il loro proprietario è mancato e per loro si sono aperte le

porte del rifugio. Cerchiamo per loro una casa che possa accoglierli per gli ultimi anni.

Il convegno Nuove opportunità di un settore in evoluzione

Il turismo, un tema di grande interesse toccato dal convegno organizzato dal Consorzio “Con Chioggia sì” per interro-

garsi sul futuro di un settore dalle enorme potenzialità per tutto il territorio veneto. Grazie ad una ricerca presentata da Fede-rica Montaguti del Centro Internazionale di studi sull’Economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, somministrata ad un campione di aziende di Jesolo, Bibione, Ca-orle e Cavallino tra gennaio e giugno 2011, sono emerse alcune criticità che stanno af-frontando le imprese ricettive.

I risultati possono essere estesi anche alle altre località venete, simili per estensio-ne geografi ca e tradizione. Nello specifi co la ricerca, oltre a evidenziare un netto aumen-to dell’età nella quale si diventa titolari ef-fettivi, evidenzia che per il 74% la stagiona-lità della domanda rappresenta un problema importante, mentre per il 23% non lo è. Nel primo caso quindi sono stati adottati alcuni accorgimenti per incentivare il turismo bal-neare, per esempio a Jesolo e Caorle sono state attuate promozioni in bassa stagione

e in occasione di specifi ci eventi, a Cavallino invece sono state realizzati degli interventi migliorativi per accogliere ospiti anche in bassa stagione, come il riscaldamento delle piscine o la coibentazione delle strutture.

Il ruolo del web però diventa sempre più strategico e peculiare, infatti sono circa il 33% delle imprese intervistate che hanno deciso di potenziare la comunicazione on line, apportando delle migliorie al proprio sito internet e aderendo a portali di prenota-zione on-line. In totale sintonia l’intervento di Claudia Zarabara che ha delineato la fi gu-ra del turista ai giorni nostri, costantemente connesso con il web mediante l’uso dei so-cial network e desideroso di condividere a vacanza ultimata quanto di bello ha potuto scoprire.

Sburocratizzazione, riduzione dei tempi ed immediatezza sono le caratteristiche fon-damentali a cui l’offerta si deve adeguare, gli operatori in particolare sono chiamati a rispondere investendo nei nuovi mezzi di comunicazione con la creazione di pagine web facilmente consultabili e costantemen-

te aggiornate. Superare l’ambito locale per creare un sistema turistico tematico, è un suggerimento che l’assessore al Turismo del-la Regione Veneto Marino Finozzi propone a conclusione, per creare un unico comparto Veneto. La Regione in particolare vede nel turismo la più importante industria e sta pro-muovendo diverse iniziative per superare la legge 33/2002 ormai vetusta così da coor-dinare le attività di promozione nel territorio con le sue città d’arte, balneari e di monta-gna. Cinesi, russi e latino-americani hanno visitato il Veneto in questi anni, son richiesti quindi investimenti sempre più consistenti per formare gli operatori ed aprirsi sempre più ai mercati ancora inesplorati. Giovanna Bellemo

Il turismo nel web e le sue grandi potenzialità Le categorie del turismo fanno squa-

dra, nasce Gruppo Turismo Chioggia. E’ la nuova iniziativa di quattro asso-

ciazioni di categoria cittadine Gebis (ope-ratori balneari e chioschi), Cisa Camping (campeggi), Slow Lagoon (turismo di settore itinerante) e Chioggia Yatch Group (nautica da diporto e darsene), che hanno deciso di lavorare in stretta collaborazio-ne per esaltare la vocazione turistica del territorio.

Il nuovo Gruppo, rappresentato dai presidenti Fabrizio Boscolo, Luciano Se-rafi ni, Marino Masiero e Gianni Boscolo Moretto, si occuperà di mettere a punto di un’offerta integrata con il coinvolgimento dei protagonisti della fi liera del compar-to. “E’ un gruppo aperto e che desidera collaborare – ha spiegato il presidente dell’associazione Cisa Camping Luciano Serafi ni – in sinergia con tutti coloro che hanno a cuore il futuro e il destino della nostra città”. Tra gli obiettivi quello di fare da sprone ed aiutare gli enti territoriali a defi nire le strategie dello sviluppo turisti-co locale. I progetti che Gruppo Turismo Chioggia ha in cantiere sono infatti mol-teplici.

Idee, proposte concrete, priorità per riqualifi care e potenziare il settore come

la realizzazione di piste ciclabili che col-leghi Chioggia a Venezia, per raggiungere l’oasi protetta di Ca’ Roman, Pellestrina e Lido, la realizzazione di parcheggi ac-quei pubblici (come il Marina City Park) per permettere ai diportisti di visitare la laguna e il territorio costiero, la creazione di un sistema di strutture a basso impatto fi no a Bibione per valorizzare le vie navi-gabili lagunari e fl uviali e la sistemazione di via Morosini con aree attrezzate per i campeggiatori. “Alcune di queste idee sono semplici, dai costi contenuti e rea-lizzabili anche in breve tempo, una volta avuta la collaborazione della pubblica amministrazione, per avere velocemente i necessari permessi – spiega il presidente di Slow Lagoon Marino Masiero -. Con investimenti minimi si potranno avere ri-sultati importanti e la creazione di nuove opportunità per il mondo del lavoro”.

Sottomarina, la spiaggia

A Chioggia le categorie decidono di collaborare

STRATEGIE, IL TURISMO FA GRUPPO

Il convegno a Chioggia

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Page 19: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

La tragedia del naufragio del Costa Con-cordia, ha avuto un effetto immediato, far rifl ettere gli enti preposti sul pericolo

rappresentato dalle grandi navi in laguna di Venezia.

Sulla questione è intervenuto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Agli italiani è ap-parso inaccettabile il passaggio delle grandi navi da crociera nel bacino di San Marco, dopo quello che è successo al Giglio.

Da un sondaggio fatto, il 77% degli italiani intervistati dall’Istituto Demopolis per “Affaritaliani” sostiene il divieto di attraver-samento, per le navi da crociera, dal canale della Giudecca a Venezia.

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni è sulla linea dei comitati ambientalisti che da tempo si battono contro questi “palazzi galleggianti“ che transitano a pochi metri da Piazza San Marco e Palazzo Ducale.

Il sindaco e la Giunta in fase di redazione del nuovo Pat del Comune di Venezia, hanno deciso di introdurre una norma che prevede di

“vietare il traffi co di navi di dimensioni incom-patibili con il bacino di San Marco”.

Sindaco e Giunta (e soprattutto l’asses-sore all’Ambiente Gianfranco Bettin), si sono posti il problema. E se succedesse un fatto come quello della Costa Concordia in laguna?

Se fosse sversato petrolio? Se la nave affon-dasse davanti piazza San Marco? Il Comune su questo tema non ha potere decisionale, che spetta invece a Stato e autorità Portuale, ma intanto vuole porre dei paletti.

Il Ministro Clini però non è rimasto a guardare. Da fonti ministeriali è emersa la proposta: un limite di 40 mila tonnellate di stazza (nella prima bozza erano 30 mila) per il passaggio a San Marco.

Nell’immediato però non ci sarebbe alcun divieto, si punta allo scavo del canale Sant’Angelo Contorta la cui profondità sarà portata da 2 a 10-12 metri e in prospettiva il porto off shore. Diversi comitati ambienta-listi sono contrari anche a questa ipotesi. Per gli operatori croceristici invece la soluzione più accettabile sarebbe quella di un “senso unico” per le navi, cioè un solo passaggio (o in entrata o in uscita) davanti a San Marco. Vedono però come fumo negli occhi il fatto di imbarcare e sbarcare i passeggeri fuori da Venezia. “La gente vuol salire in nave qui” ribadiscono.

Infi ne la Provincia con la presidente Francesca Zaccariotto. “Il grave incidente avvenuto all’isola del Giglio - dice - può costi-tuire l’ulteriore occasione per tornare a discu-tere della questione grandi navi da crociere in laguna. Oggi è necessario studiare forme diverse di accoglienza nella nostra laguna, meno invasive e a rischio, senza però pena-lizzare il turismo”.

di Alessandro Abbadir

Il Ministro dell’Ambiente Clini ha espresso la sua preoccupazione, il sindaco Orsoni chiede di vietare il traffi co di navi tanto grandi

Il caso Dopo il disastro della Costa Concordia

Basta grandi navi in laguna di Venezia

Piazza San Marco

Il presidente della Provincia Zaccariotto: “Tempo di pensare aforme diverse di accoglienza”

Liberare il bacino di San Marco dalle grandi navi da crociera è una priorità condivisa a tal punto che in breve ha preso avvio “il percorso progettuale e operativo” per raggiungere l’obiettivo auspicato dal ministro all’Ambiente Corrado Clini e chiesto a

gran voce dal sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.Il presidente dell’Autorità portuale per Venezia Paolo Costa si è attivato e in una

lettera del 18 gennaio scorso ha sottoposto al ministro Clini e al collega dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera, la sua proposta.

Si tratta di un percorso che prevede due fasi, una nel breve periodo e una un po’ più prolungata nel tempo. Nel primo caso si tratterebbe di deviare il traffi co dei “condomini galleggianti” dal bacino di San Marco con un percorso alternativo verso la Stazione Marittima, nel medio-lungo termine invece si pensa alla realizzazione di una nuova stazione marittima per le grandi navi da crociera alla bocca di porto di Malamocco.

Il primo cittadino di Venezia ha innanzitutto espresso il proprio apprezzamento per la prontezza con cui è stata affrontata la questione e quindi per il tipo di soluzioni proposte.

Entusiasta anche il governatore della Regione Luca Zaia. “La proposta del professor Paolo Costa può essere la classica quadratura del cerchio. Ora bisogna passare ai neces-sari approfondimenti tecnici di fattibilità”.

Il progetto per deviare le grandi navi dal bacino di San Marco

IL PRESIDENTE DELL’AUTORITÀ PORTUALE DI VENEZIA PAOLO COSTA SCRIVE A CLINI: ECCO LA SOLUZIONE

O.J.

Chioggia si candida ad ospitare il traffi co crocieristico veneziano. Il sindaco Giuseppe Casson e il vicesindaco e assessore alle attività produttive e portuali, Maurizio Salvagno, lanciano ai vertici nazionali e veneziani la proposta di

considerare lo scalo marittimo dell’Isola Saloni a Chioggia, come terminal in grado di dare ospitalità alle navi da crociera dirette a Venezia.

“Viste le preoccupazioni espresse sul traffi co crocieristico sia dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sia dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, per la sal-vaguardia di Venezia e vista la volontà di ridisegnare le rotte di tali colossi nautici attraverso la laguna, invitiamo le autorità competenti a considerare Chioggia come

potenziale scalo nel panorama lagunare, a sostegno della crocieristica veneziana. Grazie alla vicinanza alle bocche di porto, rispetto alle soluzioni fi nora prospettate, risulterebbero infatti necessari investimenti modesti per l’escavo dei canali – spie-gano il sindaco Giuseppe Casson e il Vicesindaco Maurizio Salvagno –. Ci mettiamo a disposizione del sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, del Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa, e del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e di tutti i rappresentanti degli enti preposti, una volta valutati tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, per verifi care assieme la concreta fattibilità di tale proposta e l’ipotesi di un progetto strategico di porto lagunare unico”. G.G.

CHIOGGIA LA CITTÀ SI CANDIDA AD OSPITARE IL TRAFFICO CROCIERISTICO VENEZIANO

Il porto di Chioggia

di Miriam Vianello

ADOTTAMIGigio e Minù. Questi 2 mici hanno bisogno urgentis-simo di una nuova casa. Gigio ha 7 anni Minù è più

giovane. Entrambi vaccinati e sani. La loro proprietaria è mancata. Chi se ne occupa (il loro “papà” che è molto

malato) sta cercando una nuova casa.

Sic. Maschietto non giovanissimo. Taglia piccola. Lascia-to al bordo della strada dopo essere stato investito. Il soccorritore lo ha voluto chiamare Sic. E’ stato più volte visitato. L’appello è rivolto a chi lo riconosce o a chi ha visto chi lo ha investito…

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Yago. Pastore tedesco purissimo cerca famiglia. Ma-schio 8 anni. Vissuto a contatto con persone. Carattere

molto buono. Purtroppo Yago attualmente si trova in un terreno che verrà venduto. Il proprietario non puo’

portarlo a casa e noi in rifugio non abbiamo posto.

Tom. Maschietto giorvane, circa 3 anni. Taglia media, circa 15 kg. Buono con tutti. Tom è stato recuperato in Statale Romea. La speranza è che si sia smarrito. Chi lo riconosca lo aiuti a tornare in famiglia. Altrimenti è in cerca di una nuova casa.

Giotto-Giove. Splendidi maschi incrocio setter irlande-se, circa 10 anni. Carattere tranquillo e molto buoni. Il loro proprietario è mancato e per loro si sono aperte le

porte del rifugio. Cerchiamo per loro una casa che possa accoglierli per gli ultimi anni.

Il convegno Nuove opportunità di un settore in evoluzione

Il turismo, un tema di grande interesse toccato dal convegno organizzato dal Consorzio “Con Chioggia sì” per interro-

garsi sul futuro di un settore dalle enorme potenzialità per tutto il territorio veneto. Grazie ad una ricerca presentata da Fede-rica Montaguti del Centro Internazionale di studi sull’Economia turistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, somministrata ad un campione di aziende di Jesolo, Bibione, Ca-orle e Cavallino tra gennaio e giugno 2011, sono emerse alcune criticità che stanno af-frontando le imprese ricettive.

I risultati possono essere estesi anche alle altre località venete, simili per estensio-ne geografi ca e tradizione. Nello specifi co la ricerca, oltre a evidenziare un netto aumen-to dell’età nella quale si diventa titolari ef-fettivi, evidenzia che per il 74% la stagiona-lità della domanda rappresenta un problema importante, mentre per il 23% non lo è. Nel primo caso quindi sono stati adottati alcuni accorgimenti per incentivare il turismo bal-neare, per esempio a Jesolo e Caorle sono state attuate promozioni in bassa stagione

e in occasione di specifi ci eventi, a Cavallino invece sono state realizzati degli interventi migliorativi per accogliere ospiti anche in bassa stagione, come il riscaldamento delle piscine o la coibentazione delle strutture.

Il ruolo del web però diventa sempre più strategico e peculiare, infatti sono circa il 33% delle imprese intervistate che hanno deciso di potenziare la comunicazione on line, apportando delle migliorie al proprio sito internet e aderendo a portali di prenota-zione on-line. In totale sintonia l’intervento di Claudia Zarabara che ha delineato la fi gu-ra del turista ai giorni nostri, costantemente connesso con il web mediante l’uso dei so-cial network e desideroso di condividere a vacanza ultimata quanto di bello ha potuto scoprire.

Sburocratizzazione, riduzione dei tempi ed immediatezza sono le caratteristiche fon-damentali a cui l’offerta si deve adeguare, gli operatori in particolare sono chiamati a rispondere investendo nei nuovi mezzi di comunicazione con la creazione di pagine web facilmente consultabili e costantemen-

te aggiornate. Superare l’ambito locale per creare un sistema turistico tematico, è un suggerimento che l’assessore al Turismo del-la Regione Veneto Marino Finozzi propone a conclusione, per creare un unico comparto Veneto. La Regione in particolare vede nel turismo la più importante industria e sta pro-muovendo diverse iniziative per superare la legge 33/2002 ormai vetusta così da coor-dinare le attività di promozione nel territorio con le sue città d’arte, balneari e di monta-gna. Cinesi, russi e latino-americani hanno visitato il Veneto in questi anni, son richiesti quindi investimenti sempre più consistenti per formare gli operatori ed aprirsi sempre più ai mercati ancora inesplorati. Giovanna Bellemo

Il turismo nel web e le sue grandi potenzialità Le categorie del turismo fanno squa-

dra, nasce Gruppo Turismo Chioggia. E’ la nuova iniziativa di quattro asso-

ciazioni di categoria cittadine Gebis (ope-ratori balneari e chioschi), Cisa Camping (campeggi), Slow Lagoon (turismo di settore itinerante) e Chioggia Yatch Group (nautica da diporto e darsene), che hanno deciso di lavorare in stretta collaborazio-ne per esaltare la vocazione turistica del territorio.

Il nuovo Gruppo, rappresentato dai presidenti Fabrizio Boscolo, Luciano Se-rafi ni, Marino Masiero e Gianni Boscolo Moretto, si occuperà di mettere a punto di un’offerta integrata con il coinvolgimento dei protagonisti della fi liera del compar-to. “E’ un gruppo aperto e che desidera collaborare – ha spiegato il presidente dell’associazione Cisa Camping Luciano Serafi ni – in sinergia con tutti coloro che hanno a cuore il futuro e il destino della nostra città”. Tra gli obiettivi quello di fare da sprone ed aiutare gli enti territoriali a defi nire le strategie dello sviluppo turisti-co locale. I progetti che Gruppo Turismo Chioggia ha in cantiere sono infatti mol-teplici.

Idee, proposte concrete, priorità per riqualifi care e potenziare il settore come

la realizzazione di piste ciclabili che col-leghi Chioggia a Venezia, per raggiungere l’oasi protetta di Ca’ Roman, Pellestrina e Lido, la realizzazione di parcheggi ac-quei pubblici (come il Marina City Park) per permettere ai diportisti di visitare la laguna e il territorio costiero, la creazione di un sistema di strutture a basso impatto fi no a Bibione per valorizzare le vie navi-gabili lagunari e fl uviali e la sistemazione di via Morosini con aree attrezzate per i campeggiatori. “Alcune di queste idee sono semplici, dai costi contenuti e rea-lizzabili anche in breve tempo, una volta avuta la collaborazione della pubblica amministrazione, per avere velocemente i necessari permessi – spiega il presidente di Slow Lagoon Marino Masiero -. Con investimenti minimi si potranno avere ri-sultati importanti e la creazione di nuove opportunità per il mondo del lavoro”.

Sottomarina, la spiaggia

A Chioggia le categorie decidono di collaborare

STRATEGIE, IL TURISMO FA GRUPPO

Il convegno a Chioggia

Page 20: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

20 Mondo scuola2020 Mondo scuola

Energia pulita, territorio veneziano e pa-dovano all’avanguardia. Al via a Mira (a Forte Poerio) e a Teolo a “Energy

Villab”, cioè il progetto, un network di Living Lab virtuosi. Il progetto è stato presentato le scorse settimane da Unioncamere del Vene-to, con il titolo ”Energy Living Lab: un nuovo approccio per la condivisione di uno sviluppo energetico sostenibile”. Di cosa si tratta? “I living lab - hanno spiegato gli organizzatori- sono dei momenti di sperimentazione che portano la ricerca fuori dal laboratorio e nelle dinamiche del mondo reale per fondere l’inno-

vazione tecnologica con quella organizzativa e sociale, in un processo di co-creatività che coinvolge tutti i soggetti partecipanti. Sono sperimentazioni legate ad applicazioni per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e rispar-mio energetico, col coinvolgimento di piccole e medie imprese, distretti produttivi. E’ stato approvato nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontalier Italia-Slovenia 2007-2013, il progetto si concluderà nel maggio del 2014. Le prime realizzazioni pi-lota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo. Energy Villab prevede

l’avvio di sei iniziative pilota (quattro in Italia e due in Slovenia),la loro messa in rete, il col-legamento alla valutazione comparativa dei risultati raggiunti, e la creazione di premesse per una condivisione di politiche transfrontalie-re a sostegno degli stessi territori. I partner coinvolti sono: Craca (Centro Regionale di assistenza per la Cooperazione Artigiana); Università di Padova - Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria; Provincia di Treviso; Camera di Commercio di Venezia; ConCentro - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone; Comune di Jesolo; Comune di

Musile di Piave; Fondazione Istituto su Tra-sporti e la Logistica (Itl) – sede Ravenna; Ial Innovazione Apprendimento Lavoro Friuli Venezia Giulia; Ul Iri (Istituto per lo sviluppo dell’innovazione dell’Università di Lubiana); Università di Lubiana; Prc (Centro di Sviluppo della Valle dell’Isonzo); Golea (Agenzia locale per l’Energia della Goriška); Uip (Centro Uni-versitario per lo sviluppo e incubatore universi-

tario del Litorale). ”Con questi laboratori che uniscono territorio ed esperienze innovative- spiegano gli organizzatori - si vuole dare un segnale di rinnovamento nel modo di concepi-re il territorio, non più solo suolo da sfruttare, ma ambiente da difendere e dal quale parto-no iniziative che puntano a cambiare il volto dell’economia locale e segno della green economy e del risparmio energetico”.

di Alessandro Abbadir

Le prime realizzazioni pilota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo

Innovazione tecnologica Unioncamere e altri partner fanno partire il progetto

“Energy Villab”, imprese ed energia pulita

NEWS Indagine di Fondazione ImpresaGLI ITALIANI VOGLIONO LA BIOEDILIZIA

Secondo l’indagine sui comportamenti eco-sostenibili degli italiani realizzata da “Fondazione Impresa” di Mestre, il 25,4% degli italiani ha cercato at-

tivamente informazioni sulla classe energetica della propria abitazione. Il 30,9% ha effettuato interventi di riqualifi cazione energetica della propria abitazione. In

particolare: sostituzione di infi ssi, interventi di isolamen-to e sugli impianti di riscaldamento. ”Nei prossimi due anni - spiega Fondazione Impresa - il 21,8% degli italiani che ha dichiarato di non aver ancora effettuato interventi di riqualifi cazione energetica delle proprie abitazioni ma intende operare in tal senso. In particolare, la sostituzione A.A.

degli infi ssi (48,1%), l’isolamento dell’edifi cio (24,1%) e la sostituzione degli impianti di riscaldamento (13,9%), continuano ad essere gli interventi più richiesti, aumenta-no gli interventi di installazione dei pannelli solari termici (12,7%)”. La bioedilizia o edilizia sostenibile rappresenta uno di quei settori che meglio di altri descrive la sintesi contenuta nell’espressione green economy o crescita so-stenibile. “L’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 anche attraverso la riqualifi cazione energetica degli edifi ci - affer-mano i ricercatori di Fondazione Impresa - rappresenta un

importante volano di crescita offerto all’intero comparto delle costruzioni”.

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Page 21: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

Energia pulita, territorio veneziano e pa-dovano all’avanguardia. Al via a Mira (a Forte Poerio) e a Teolo a “Energy

Villab”, cioè il progetto, un network di Living Lab virtuosi. Il progetto è stato presentato le scorse settimane da Unioncamere del Vene-to, con il titolo ”Energy Living Lab: un nuovo approccio per la condivisione di uno sviluppo energetico sostenibile”. Di cosa si tratta? “I living lab - hanno spiegato gli organizzatori- sono dei momenti di sperimentazione che portano la ricerca fuori dal laboratorio e nelle dinamiche del mondo reale per fondere l’inno-

vazione tecnologica con quella organizzativa e sociale, in un processo di co-creatività che coinvolge tutti i soggetti partecipanti. Sono sperimentazioni legate ad applicazioni per lo sviluppo di fonti di energia rinnovabili e rispar-mio energetico, col coinvolgimento di piccole e medie imprese, distretti produttivi. E’ stato approvato nell’ambito del programma per la cooperazione transfrontalier Italia-Slovenia 2007-2013, il progetto si concluderà nel maggio del 2014. Le prime realizzazioni pi-lota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo. Energy Villab prevede

l’avvio di sei iniziative pilota (quattro in Italia e due in Slovenia),la loro messa in rete, il col-legamento alla valutazione comparativa dei risultati raggiunti, e la creazione di premesse per una condivisione di politiche transfrontalie-re a sostegno degli stessi territori. I partner coinvolti sono: Craca (Centro Regionale di assistenza per la Cooperazione Artigiana); Università di Padova - Dipartimento di Processi Chimici dell’Ingegneria; Provincia di Treviso; Camera di Commercio di Venezia; ConCentro - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone; Comune di Jesolo; Comune di

Musile di Piave; Fondazione Istituto su Tra-sporti e la Logistica (Itl) – sede Ravenna; Ial Innovazione Apprendimento Lavoro Friuli Venezia Giulia; Ul Iri (Istituto per lo sviluppo dell’innovazione dell’Università di Lubiana); Università di Lubiana; Prc (Centro di Sviluppo della Valle dell’Isonzo); Golea (Agenzia locale per l’Energia della Goriška); Uip (Centro Uni-versitario per lo sviluppo e incubatore universi-

tario del Litorale). ”Con questi laboratori che uniscono territorio ed esperienze innovative- spiegano gli organizzatori - si vuole dare un segnale di rinnovamento nel modo di concepi-re il territorio, non più solo suolo da sfruttare, ma ambiente da difendere e dal quale parto-no iniziative che puntano a cambiare il volto dell’economia locale e segno della green economy e del risparmio energetico”.

di Alessandro Abbadir

Le prime realizzazioni pilota sono previste a Forte Poerio a Mira, e nel Comune di Teolo

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“Energy Villab”, imprese ed energia pulita

NEWS Indagine di Fondazione ImpresaGLI ITALIANI VOGLIONO LA BIOEDILIZIA

Secondo l’indagine sui comportamenti eco-sostenibili degli italiani realizzata da “Fondazione Impresa” di Mestre, il 25,4% degli italiani ha cercato at-

tivamente informazioni sulla classe energetica della propria abitazione. Il 30,9% ha effettuato interventi di riqualifi cazione energetica della propria abitazione. In

particolare: sostituzione di infi ssi, interventi di isolamen-to e sugli impianti di riscaldamento. ”Nei prossimi due anni - spiega Fondazione Impresa - il 21,8% degli italiani che ha dichiarato di non aver ancora effettuato interventi di riqualifi cazione energetica delle proprie abitazioni ma intende operare in tal senso. In particolare, la sostituzione A.A.

degli infi ssi (48,1%), l’isolamento dell’edifi cio (24,1%) e la sostituzione degli impianti di riscaldamento (13,9%), continuano ad essere gli interventi più richiesti, aumenta-no gli interventi di installazione dei pannelli solari termici (12,7%)”. La bioedilizia o edilizia sostenibile rappresenta uno di quei settori che meglio di altri descrive la sintesi contenuta nell’espressione green economy o crescita so-stenibile. “L’obiettivo di ridurre le emissioni di Co2 anche attraverso la riqualifi cazione energetica degli edifi ci - affer-mano i ricercatori di Fondazione Impresa - rappresenta un

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Page 22: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

22 Personaggio 2222 Personaggio

Successo anche nella moda per Debora Alibardi, componente del celebre grup-po di cover Nomadi “Status Symbol”

(gruppo che tra l’altro ha aperto il concerto dei Nomadi a Cavarzere). Una passione per l’arte che Debora traduce sia nella musica che nella moda: due lati che vede molto diversi tra loro ma che riescono ugualmente ad ap-passionarla.

L’amore per la musica l’ha portata a fon-dare il complesso di cui fa parte, dopo aver studiato con due musicisti che le hanno dato le basi per intraprendere questa strada (il jazzista Franco Nesti e Gianni Cicogna); pur non avendo iniziato a suonare sin da bambi-na, Debora ha raggiunto ottimi risultati nella musica, soprattutto grazie al suo gruppo.

L’amore per la moda, invece, l’ha portata a diventare stilista di abiti da sposa e da ce-rimonia molto particolari, partecipando anche

a diversi concorsi che le hanno sempre dato soddisfazione.

La giovane bassista, infatti, possiede il diploma di “Tecnico della moda” (ottenuto presso l’Ipsia “Ruzza” di Padova) e il diplo-ma di “Stilista e modellista professionale” (conseguito presso la “Sitam Moda” di Pa-dova).

Grazie a queste sue capacità, Debora Alibardi (alias Maribel) ha partecipato a di-versi concorsi nella moda: l’ultimo in ordine di tempo è “Sposa d’autore 2012” che le ha permesso di aggiudicarsi il “Premio Spe-ciale Sposa 2012”. Il concorso (ideato ed organizzato dall’agenzia “modashow.it” in collaborazione con “Eventi & Co.”) era de-dicato a stilisti emergenti che creano abiti da sposa e da cerimonia, realizzato all’interno e in occasione della ottava edizione di “Udine Sposa”, in programma alla Fiera di Udine.

Maribel ha da poco aperto un atelier a Villatora di Saonara dove disegna e realizza abiti da sposa, da cerimonia e da sera. Ma questo concorso è solo l’ultimo di tante altre esperienze analoghe che la giovane stilista cavarzerana ha già affrontato, come racconta lei.

“Ho studiato moda - racconta - per mol-ti anni e dopo gli studi ho sempre coltivato questa passione. Negli anni 2004 e 2005 ho partecipato alla rassegna Young Fashion di Padova che mi ha portato sulle passerelle di Milano Collezioni Donna e a Roma per l’Alta Moda. Nel 2011, poi, ho partecipato come fi nalista al concorso “Moda d’autore” che si è tenuto a Lignano Sabbia d’Oro. Ora ho avuto il piacere di partecipare a questo concorso con abiti da sposa da me realizzati e sono onora-ta di aver ricevuto questo premio speciale. E’ proprio da quando ho iniziato a partecipare ai

concorsi di moda d’autore che mi è venuta l’ispirazione anche per aprire un atelier tutto mio.”

Il verdetto di “Sposa d’autore” che ha incoronato vincitrice Veronica Piazza della “Vi.Bi. Couture” (laboratorio di design di Udi-ne) e seconda classifi cata Alexandra-Andreea Stanescu nata a Bucarest, studentessa all’”I-stituto di Moda Burgo” di Milano, è giunto al termine di una elegante sfi lata dove tutte le nove stiliste in gara hanno presentato le proprie creazioni.

“Per realizzare i modelli che ho presenta-to al concorso – commenta Maribel - mi sono

ispirata ad uno dei miei miti della moda, ov-vero Fausto Sarli. In qualche modo ho voluto riportare alcuni degli aspetti dei suoi modelli anche nei miei abiti”.

La regia del concorso è stata fi rmata da Paola Rizzotti, la presentazione è stata curata da Michele Capitò. A partecipare all’evento un numeroso ed attento pubblico che ha di-mostrato con calorosi applausi di apprezzare le proposte delle nove stiliste in gara e che, altresì, ha dimostrato anche di condividere le scelte dei giurati, tra cui naturalmente il premio per la stilista e musicista cavarzerana Debora Alibardi.

di Paola Teson

Con i suoi abiti da sposa e da cerimonia ha vinto a Udine il concorso “Sposa d’autore”

Debora Alibardi Musicista e stilista affermata

Dalla musica alla moda, un’unica grande passione

Debora Alibardi, in arte Maribel con suoi abiti da cerimonia

Suona cover del grupo dei Nomadi nel celebre gruppo cavarzerano degli Status Symbol

La canzone “all’italiana”, melodica esiste ancora? Quasi un anno fa scom-pariva la “signora della canzone” Nilla

Pizzi, la famosa protagonista della musica italiana degli anni ’50, cantante con la qua-le il chioggiotto Aldo Cester ha condiviso tanti ricordi sul palco in qualità di presenta-tore dei suoi spettacoli in giro per l’Italia ed

anche all’estero.Forse questo tipo di canzoni è un po’

sul viale del tramonto, ma mantiene ancora un grande interesse e fascino, soprattutto per una certa fascia di pubblico. “La can-zone italiana degli anni ’50 e ’60 è un po’ superata – sottolinea Cester –. Le canzoni ora sono certo culturalmente più complesse, più evolute. Ma specialmente all’estero, tra

le numerose comunità italiane sparse per il mondo, le tournée dei nostri cantanti di que-gli anni hanno sempre ottenuto un clamo-roso successo… soprattutto Nilla Pizzi”.

Aldo Cester aveva conosciuto la famosa cantante in una circostanza un po’ causale e sfortunata, quando la Pizzi era stata coinvol-ta – nel 1954 – in un incidente stradale a Polesella. Si era ferita ad una mano e Cester l’aveva aiutata accompagnandola al pronto soccorso. In seguito Nilla Pizzi convinse Ce-ster a frequentare un corso di dizione alla Rai per abituarsi al microfono e così pre-sentare i suoi spettacoli. “Grazie dei fi ori”, “Vola colomba”, “L’edera”, “Papaveri e pa-pere” sono poi diventati i successi mondiali della lunga e luminosa carriera della cantan-te di Sant’Agata Bolognese – vincitrice nel 1951 del primo Festival di San Remo - che ha continuato ad esibirsi fi no alla fi ne. Il re-pertorio della Pizzi era assai ampio, ricorda Cester, e comprendeva oltre 3000 canzoni che spesso venivano arrangiate seguendo le esigenze più moderne.

Anche il rapporto di Nilla Pizzi con la città di Chioggia è stato assai importante. “Era una città che amava e dove si sentiva a suo agio”. Nel 1985 fu organizzato un grande spettacolo per celebrare i 300 anni del ponte di Vigo che per l’occasione venne tutto infi orato. L’ultima sua visita a Chioggia fu quasi dieci anni fa.

Cester è stato anche il promotore del “Premio Città di Chioggia: una vita per la canzone” e sul palco di piazzetta Vigo furo-no presenti Carla Boni, Gino Latilla, Giorgio Consolini e Nilla Pizzi: una grande serata musicale con la piazzetta gremita in ogni angolo. “Di questi famosi protagonisti della canzone italiana è rimasto solo Giorgio Con-

solini – aggiunge Cester – con il quale con-tinuo a mantenermi in contatto”. Il presen-tatore chioggiotto è ancora in attività e nei mesi scorsi ha lavorato a Montecatini e Via-reggio. Aldo Cester ha ancora un sogno nel cassetto. “Nel 2008 sembrava imminente l’apertura del nuovo teatro comunale e così presentai una proposta all’amministrazione di Chioggia: una grande spettacolo con la collaborazione di tutti i gruppi culturali del nostro territorio… ed io sul palco a presen-tare questa manifestazione”. La proposta rimane tuttora valida: da allora sono passati quattro anni e il teatro comunale non è stato ancora del tutto completato…

di Eugenio Ferrarese

Ad un anno dalla sua scomparsa ricorda commosso l’artista che fu protagonista della musica italiana negli anni ‘50

Il personaggio Il presentatore degli spettacoli della signora della canzone è di Chioggia

Cester, trait d’union tra Nilla Pizzi e Chioggia

Il presentatore chioggiotto Aldo Cester con Nilla Pizzi

“All’estero i nostri cantanti di quegli anni continuano ad avere consensi e ad essere apprezzati”

Inizierà a marzo la nuova sfi da di Libera, l’associazione che fa capo a Don Ciotti, che si occupa di mafi a, ma non solo. I

giovani volontari si recheranno nelle classi quinte del Liceo e nelle seconde e terze dell’istituto alberghiero di Chioggia, con il progetto “Sapere per saper essere. Gli esseri umani non sono merce di scambio”. “Nel territorio chioggiotto vi sono decine di profughi, giunti dalla Libia, ma nativi dei paesi più disparati: Costa d’avorio, Senegal, Nigeria, e molti altri” raccontano i ragazzi che si stanno preparando, “sono qui da maggio scorso, e nessuno sembra chiedersi chi siano, cosa facciano, perché siano qui”. “Conoscere e sfatare gli stereotipi che una politica dell’odio ha instillato nella società, è il primo passo verso una convivenza serena e consapevole”. Hanno scelto questa tematica per raccontare ai ragazzi una realtà vicina ma sconosciuta. “Molti credono che la mafi a sia solo al sud. Nulla di più falso. Nel Nord Italia, e nel Veneto, la mafi a fa affari d’oro: nell’edilizia, nelle grandi opere, nella gestione dei rifi uti, nello sfruttamento della manodopera a basso costo. E il fenomeno del caporalato, che ha provocato la rivolta degli immigrati di Rosarno, è fortissimo anche qui, anche se molti lo ignorano, o fi ngono di non sapere”.

NEWS

F.D.L.

I volontari di Libera nelle classi per parlare di mafi a

Una rassegna dei migliori vini in villa. Questo il senso della manifestazio-ne “I fi umi di Vino” che è stata pre-

sentata nelle scorse settimane in villa dei Leoni dal Comune di Mira e dalla Federa-zione Italiana Sommelier Albergatori e Ri-storatori (Fisar), delegazione di Venezia, con un piccolo evento enogastronomico presenteranno uffi cialmente l’iniziativa il prossimo 11 marzo 2012.

Vediamo l’evento. ”Domenica 11 marzo, dalle 11 alle 19 - spiegano gli or-ganizzatori - le prestigiose sale di Villa dei Leoni a Mira ospiteranno, infatti, la prima edizione di “I Fiumi del Vino”, mostra e degustazione dei vini nati in prossimità dei fi umi italiani e di alcuni dei più noti fi umi europei.

Anche il Comune di Mira si è fatto promotore dell’idea. “L’iniziativa a cui stiamo già lavorando – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Mira Davide Meggiato – vuole presenta-re le eccellenze vitivinicole, italiane e non, accomunate da un fattore particolare: il fi ume”.

Il progetto, sviluppato e seguito dalla Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori), delegazione autonoma di Venezia, oltre a promuove-re il prodotto in sé, vuole far conoscere i territori di cui i vini sono espressione e le differenti tradizioni culturali ed enogastro-nomiche che li caratterizzano, rivolgendo-

si sia ai tanti appassionati del settore che al pubblico più generico.

Oltre 40 le aziende italiane che han-no già garantito la loro partecipazione e offriranno in assaggio le loro eccellenze, permettendo immediati paragoni tra medesimi vitigni e differenti territori e fi losofi e di vinifi cazione. Da corona alle aziende, ed in abbinamento ai loro vini, saranno proposti liberi assaggi di ricette dei diversi territori. Insomma un bel ap-puntamento che coniuga arte culinaria a bellezze architettoniche della Riviera del Brenta come villa Contarini dei Leoni a Mira.

Alessandro Abbadir

A Mira il prossimo 11 marzo

“FIUMI DI VINO” IN VILLA DEI LEONI

Libri fuori di testo. Scrittori dal vivo alla Sabbadino. Sono ricominciati il 18 febbraio gli incontri con gli autori

alla Biblioteca civica “C. Sabbadino” di Chioggia. Nomi cardine del panorama non convenzionale.

Dopo l’incontro con Francesco Per-munian e Tuono Pettinato i prossimi due appuntamenti di marzo saranno dedicati alla presentazione di Marco Rossari e Alessandro Robecchi.

Rossari presenterà il suo ultimo lavoro “L’unico scrittore buono è quello morto” il 3 marzo alle ore 17.

Si tratta di un libro che raccoglie pro-se, epigrammi, pastiches e racconti sulla scrittura e - soprattutto - sugli scrittori.

Alessandro Robecchi parlerà del suo volume “Piovono pietre - cronache marziane da un paese assurdo”, il pros-simo 17 marzo. E’ stato caporedattore di “Cuore, settimanale di resistenza umana” ed è uno degli autori storici di Maurizio Crozza. La sua prsenza offrirà l’occasione di parlare dell’evoluzione della satira in Italia e delle trasgorma-zioni del suo linguaggio.

Gli incontri si terranno presso la Sala espositiva del Museo civico della Laguna Sud a Chioggia.

NEWS

LetteraturaLIBRI FUORI DI TESTO. INCONTRI CON GLI AUTORI

G.G.

Prosa Nella provincia

La stagione fredda non favorisce attività all’aperto e sicuramente il teatro si pre-sta a essere un luogo caldo e accogliente

per gli amanti della cultura. Tra febbraio e marzo i teatri di Camponogara, Marghera, Mestre e Venezia offrono diverse tipologie di rappresentazione. Al teatro Dario Fo di Cam-ponogara, venerdì 24 febbraio, lo spettacolo di Lella Costa: “Arie”; una rappresentazione che racconta un genere musicale molto ama-to nel mondo. Al teatro Aurora di Marghera, il 4 marzo Matteo Latino presenta “InFactory”, Premio Scenario 2011.

“Ancora oggi essere diversi signifi ca non essere adeguati nel quotidiano destreggiarsi tra qualunquismo, ignoranza e omologazione – commenta il cartellone Antonino Varvarà direttore artistico della stagione all’Aurora - eppure in una società che ci desidera tutti uguali, copie conformi di paradigmi di dubbio valore, c’è quanto mai bisogno di diversità.

A questa diversità che accompagna la vita di tante anime, dedichiamo questa edizione ad Andrea Zanzotto, autore recentemente scom-parso, poeta tra i pochi, poeta come pochi”.

Al teatro Toniolo di Mestre il 14 e 15 marzo, Lillo e Greg, presentano: “Sketch & Soda”; lo spettacolo raccoglie alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei comici. Da mercoledì 22 a domenica 26 febbraio Alessandro Preziosi presenta: “Cyra-no de Bergerac”, la rappresentazione è tratta dal libro di Rostand e con la regia di Ales-sandro Preziosi. Il teatro Goldoni di Venezia propone dal 29 febbraio al 4 marzo,“Servo di scena”; questo testo teatrale è uno dei più celebri testi di Ronald Harwood, la trama è un appassionato omaggio al teatro e alla sua gente, ed è una perfetta ricostruzione d’epo-ca che fa da cornice agli ultimi successi di un grande attore, ormai al tramonto.

Roberta Pasqualetto

Gli spettacoli a teatro, luogo caldo e accogliente della cultura

Alessandro Preziosi al Toniolo con “Cyrano de Bergerac”

Page 23: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

232323Cultura provinciale

Successo anche nella moda per Debora Alibardi, componente del celebre grup-po di cover Nomadi “Status Symbol”

(gruppo che tra l’altro ha aperto il concerto dei Nomadi a Cavarzere). Una passione per l’arte che Debora traduce sia nella musica che nella moda: due lati che vede molto diversi tra loro ma che riescono ugualmente ad ap-passionarla.

L’amore per la musica l’ha portata a fon-dare il complesso di cui fa parte, dopo aver studiato con due musicisti che le hanno dato le basi per intraprendere questa strada (il jazzista Franco Nesti e Gianni Cicogna); pur non avendo iniziato a suonare sin da bambi-na, Debora ha raggiunto ottimi risultati nella musica, soprattutto grazie al suo gruppo.

L’amore per la moda, invece, l’ha portata a diventare stilista di abiti da sposa e da ce-rimonia molto particolari, partecipando anche

a diversi concorsi che le hanno sempre dato soddisfazione.

La giovane bassista, infatti, possiede il diploma di “Tecnico della moda” (ottenuto presso l’Ipsia “Ruzza” di Padova) e il diplo-ma di “Stilista e modellista professionale” (conseguito presso la “Sitam Moda” di Pa-dova).

Grazie a queste sue capacità, Debora Alibardi (alias Maribel) ha partecipato a di-versi concorsi nella moda: l’ultimo in ordine di tempo è “Sposa d’autore 2012” che le ha permesso di aggiudicarsi il “Premio Spe-ciale Sposa 2012”. Il concorso (ideato ed organizzato dall’agenzia “modashow.it” in collaborazione con “Eventi & Co.”) era de-dicato a stilisti emergenti che creano abiti da sposa e da cerimonia, realizzato all’interno e in occasione della ottava edizione di “Udine Sposa”, in programma alla Fiera di Udine.

Maribel ha da poco aperto un atelier a Villatora di Saonara dove disegna e realizza abiti da sposa, da cerimonia e da sera. Ma questo concorso è solo l’ultimo di tante altre esperienze analoghe che la giovane stilista cavarzerana ha già affrontato, come racconta lei.

“Ho studiato moda - racconta - per mol-ti anni e dopo gli studi ho sempre coltivato questa passione. Negli anni 2004 e 2005 ho partecipato alla rassegna Young Fashion di Padova che mi ha portato sulle passerelle di Milano Collezioni Donna e a Roma per l’Alta Moda. Nel 2011, poi, ho partecipato come fi nalista al concorso “Moda d’autore” che si è tenuto a Lignano Sabbia d’Oro. Ora ho avuto il piacere di partecipare a questo concorso con abiti da sposa da me realizzati e sono onora-ta di aver ricevuto questo premio speciale. E’ proprio da quando ho iniziato a partecipare ai

concorsi di moda d’autore che mi è venuta l’ispirazione anche per aprire un atelier tutto mio.”

Il verdetto di “Sposa d’autore” che ha incoronato vincitrice Veronica Piazza della “Vi.Bi. Couture” (laboratorio di design di Udi-ne) e seconda classifi cata Alexandra-Andreea Stanescu nata a Bucarest, studentessa all’”I-stituto di Moda Burgo” di Milano, è giunto al termine di una elegante sfi lata dove tutte le nove stiliste in gara hanno presentato le proprie creazioni.

“Per realizzare i modelli che ho presenta-to al concorso – commenta Maribel - mi sono

ispirata ad uno dei miei miti della moda, ov-vero Fausto Sarli. In qualche modo ho voluto riportare alcuni degli aspetti dei suoi modelli anche nei miei abiti”.

La regia del concorso è stata fi rmata da Paola Rizzotti, la presentazione è stata curata da Michele Capitò. A partecipare all’evento un numeroso ed attento pubblico che ha di-mostrato con calorosi applausi di apprezzare le proposte delle nove stiliste in gara e che, altresì, ha dimostrato anche di condividere le scelte dei giurati, tra cui naturalmente il premio per la stilista e musicista cavarzerana Debora Alibardi.

di Paola Teson

Con i suoi abiti da sposa e da cerimonia ha vinto a Udine il concorso “Sposa d’autore”

Debora Alibardi Musicista e stilista affermata

Dalla musica alla moda, un’unica grande passione

Debora Alibardi, in arte Maribel con suoi abiti da cerimonia

Suona cover del grupo dei Nomadi nel celebre gruppo cavarzerano degli Status Symbol

La canzone “all’italiana”, melodica esiste ancora? Quasi un anno fa scom-pariva la “signora della canzone” Nilla

Pizzi, la famosa protagonista della musica italiana degli anni ’50, cantante con la qua-le il chioggiotto Aldo Cester ha condiviso tanti ricordi sul palco in qualità di presenta-tore dei suoi spettacoli in giro per l’Italia ed

anche all’estero.Forse questo tipo di canzoni è un po’

sul viale del tramonto, ma mantiene ancora un grande interesse e fascino, soprattutto per una certa fascia di pubblico. “La can-zone italiana degli anni ’50 e ’60 è un po’ superata – sottolinea Cester –. Le canzoni ora sono certo culturalmente più complesse, più evolute. Ma specialmente all’estero, tra

le numerose comunità italiane sparse per il mondo, le tournée dei nostri cantanti di que-gli anni hanno sempre ottenuto un clamo-roso successo… soprattutto Nilla Pizzi”.

Aldo Cester aveva conosciuto la famosa cantante in una circostanza un po’ causale e sfortunata, quando la Pizzi era stata coinvol-ta – nel 1954 – in un incidente stradale a Polesella. Si era ferita ad una mano e Cester l’aveva aiutata accompagnandola al pronto soccorso. In seguito Nilla Pizzi convinse Ce-ster a frequentare un corso di dizione alla Rai per abituarsi al microfono e così pre-sentare i suoi spettacoli. “Grazie dei fi ori”, “Vola colomba”, “L’edera”, “Papaveri e pa-pere” sono poi diventati i successi mondiali della lunga e luminosa carriera della cantan-te di Sant’Agata Bolognese – vincitrice nel 1951 del primo Festival di San Remo - che ha continuato ad esibirsi fi no alla fi ne. Il re-pertorio della Pizzi era assai ampio, ricorda Cester, e comprendeva oltre 3000 canzoni che spesso venivano arrangiate seguendo le esigenze più moderne.

Anche il rapporto di Nilla Pizzi con la città di Chioggia è stato assai importante. “Era una città che amava e dove si sentiva a suo agio”. Nel 1985 fu organizzato un grande spettacolo per celebrare i 300 anni del ponte di Vigo che per l’occasione venne tutto infi orato. L’ultima sua visita a Chioggia fu quasi dieci anni fa.

Cester è stato anche il promotore del “Premio Città di Chioggia: una vita per la canzone” e sul palco di piazzetta Vigo furo-no presenti Carla Boni, Gino Latilla, Giorgio Consolini e Nilla Pizzi: una grande serata musicale con la piazzetta gremita in ogni angolo. “Di questi famosi protagonisti della canzone italiana è rimasto solo Giorgio Con-

solini – aggiunge Cester – con il quale con-tinuo a mantenermi in contatto”. Il presen-tatore chioggiotto è ancora in attività e nei mesi scorsi ha lavorato a Montecatini e Via-reggio. Aldo Cester ha ancora un sogno nel cassetto. “Nel 2008 sembrava imminente l’apertura del nuovo teatro comunale e così presentai una proposta all’amministrazione di Chioggia: una grande spettacolo con la collaborazione di tutti i gruppi culturali del nostro territorio… ed io sul palco a presen-tare questa manifestazione”. La proposta rimane tuttora valida: da allora sono passati quattro anni e il teatro comunale non è stato ancora del tutto completato…

di Eugenio Ferrarese

Ad un anno dalla sua scomparsa ricorda commosso l’artista che fu protagonista della musica italiana negli anni ‘50

Il personaggio Il presentatore degli spettacoli della signora della canzone è di Chioggia

Cester, trait d’union tra Nilla Pizzi e Chioggia

Il presentatore chioggiotto Aldo Cester con Nilla Pizzi

“All’estero i nostri cantanti di quegli anni continuano ad avere consensi e ad essere apprezzati”

Inizierà a marzo la nuova sfi da di Libera, l’associazione che fa capo a Don Ciotti, che si occupa di mafi a, ma non solo. I

giovani volontari si recheranno nelle classi quinte del Liceo e nelle seconde e terze dell’istituto alberghiero di Chioggia, con il progetto “Sapere per saper essere. Gli esseri umani non sono merce di scambio”. “Nel territorio chioggiotto vi sono decine di profughi, giunti dalla Libia, ma nativi dei paesi più disparati: Costa d’avorio, Senegal, Nigeria, e molti altri” raccontano i ragazzi che si stanno preparando, “sono qui da maggio scorso, e nessuno sembra chiedersi chi siano, cosa facciano, perché siano qui”. “Conoscere e sfatare gli stereotipi che una politica dell’odio ha instillato nella società, è il primo passo verso una convivenza serena e consapevole”. Hanno scelto questa tematica per raccontare ai ragazzi una realtà vicina ma sconosciuta. “Molti credono che la mafi a sia solo al sud. Nulla di più falso. Nel Nord Italia, e nel Veneto, la mafi a fa affari d’oro: nell’edilizia, nelle grandi opere, nella gestione dei rifi uti, nello sfruttamento della manodopera a basso costo. E il fenomeno del caporalato, che ha provocato la rivolta degli immigrati di Rosarno, è fortissimo anche qui, anche se molti lo ignorano, o fi ngono di non sapere”.

NEWS

F.D.L.

I volontari di Libera nelle classi per parlare di mafi a

Una rassegna dei migliori vini in villa. Questo il senso della manifestazio-ne “I fi umi di Vino” che è stata pre-

sentata nelle scorse settimane in villa dei Leoni dal Comune di Mira e dalla Federa-zione Italiana Sommelier Albergatori e Ri-storatori (Fisar), delegazione di Venezia, con un piccolo evento enogastronomico presenteranno uffi cialmente l’iniziativa il prossimo 11 marzo 2012.

Vediamo l’evento. ”Domenica 11 marzo, dalle 11 alle 19 - spiegano gli or-ganizzatori - le prestigiose sale di Villa dei Leoni a Mira ospiteranno, infatti, la prima edizione di “I Fiumi del Vino”, mostra e degustazione dei vini nati in prossimità dei fi umi italiani e di alcuni dei più noti fi umi europei.

Anche il Comune di Mira si è fatto promotore dell’idea. “L’iniziativa a cui stiamo già lavorando – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Mira Davide Meggiato – vuole presenta-re le eccellenze vitivinicole, italiane e non, accomunate da un fattore particolare: il fi ume”.

Il progetto, sviluppato e seguito dalla Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori), delegazione autonoma di Venezia, oltre a promuove-re il prodotto in sé, vuole far conoscere i territori di cui i vini sono espressione e le differenti tradizioni culturali ed enogastro-nomiche che li caratterizzano, rivolgendo-

si sia ai tanti appassionati del settore che al pubblico più generico.

Oltre 40 le aziende italiane che han-no già garantito la loro partecipazione e offriranno in assaggio le loro eccellenze, permettendo immediati paragoni tra medesimi vitigni e differenti territori e fi losofi e di vinifi cazione. Da corona alle aziende, ed in abbinamento ai loro vini, saranno proposti liberi assaggi di ricette dei diversi territori. Insomma un bel ap-puntamento che coniuga arte culinaria a bellezze architettoniche della Riviera del Brenta come villa Contarini dei Leoni a Mira.

Alessandro Abbadir

A Mira il prossimo 11 marzo

“FIUMI DI VINO” IN VILLA DEI LEONI

Libri fuori di testo. Scrittori dal vivo alla Sabbadino. Sono ricominciati il 18 febbraio gli incontri con gli autori

alla Biblioteca civica “C. Sabbadino” di Chioggia. Nomi cardine del panorama non convenzionale.

Dopo l’incontro con Francesco Per-munian e Tuono Pettinato i prossimi due appuntamenti di marzo saranno dedicati alla presentazione di Marco Rossari e Alessandro Robecchi.

Rossari presenterà il suo ultimo lavoro “L’unico scrittore buono è quello morto” il 3 marzo alle ore 17.

Si tratta di un libro che raccoglie pro-se, epigrammi, pastiches e racconti sulla scrittura e - soprattutto - sugli scrittori.

Alessandro Robecchi parlerà del suo volume “Piovono pietre - cronache marziane da un paese assurdo”, il pros-simo 17 marzo. E’ stato caporedattore di “Cuore, settimanale di resistenza umana” ed è uno degli autori storici di Maurizio Crozza. La sua prsenza offrirà l’occasione di parlare dell’evoluzione della satira in Italia e delle trasgorma-zioni del suo linguaggio.

Gli incontri si terranno presso la Sala espositiva del Museo civico della Laguna Sud a Chioggia.

NEWS

LetteraturaLIBRI FUORI DI TESTO. INCONTRI CON GLI AUTORI

G.G.

Prosa Nella provincia

La stagione fredda non favorisce attività all’aperto e sicuramente il teatro si pre-sta a essere un luogo caldo e accogliente

per gli amanti della cultura. Tra febbraio e marzo i teatri di Camponogara, Marghera, Mestre e Venezia offrono diverse tipologie di rappresentazione. Al teatro Dario Fo di Cam-ponogara, venerdì 24 febbraio, lo spettacolo di Lella Costa: “Arie”; una rappresentazione che racconta un genere musicale molto ama-to nel mondo. Al teatro Aurora di Marghera, il 4 marzo Matteo Latino presenta “InFactory”, Premio Scenario 2011.

“Ancora oggi essere diversi signifi ca non essere adeguati nel quotidiano destreggiarsi tra qualunquismo, ignoranza e omologazione – commenta il cartellone Antonino Varvarà direttore artistico della stagione all’Aurora - eppure in una società che ci desidera tutti uguali, copie conformi di paradigmi di dubbio valore, c’è quanto mai bisogno di diversità.

A questa diversità che accompagna la vita di tante anime, dedichiamo questa edizione ad Andrea Zanzotto, autore recentemente scom-parso, poeta tra i pochi, poeta come pochi”.

Al teatro Toniolo di Mestre il 14 e 15 marzo, Lillo e Greg, presentano: “Sketch & Soda”; lo spettacolo raccoglie alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei comici. Da mercoledì 22 a domenica 26 febbraio Alessandro Preziosi presenta: “Cyra-no de Bergerac”, la rappresentazione è tratta dal libro di Rostand e con la regia di Ales-sandro Preziosi. Il teatro Goldoni di Venezia propone dal 29 febbraio al 4 marzo,“Servo di scena”; questo testo teatrale è uno dei più celebri testi di Ronald Harwood, la trama è un appassionato omaggio al teatro e alla sua gente, ed è una perfetta ricostruzione d’epo-ca che fa da cornice agli ultimi successi di un grande attore, ormai al tramonto.

Roberta Pasqualetto

Gli spettacoli a teatro, luogo caldo e accogliente della cultura

Alessandro Preziosi al Toniolo con “Cyrano de Bergerac”

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IL VENETOin PRIMO PIANO

I consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disa-stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai

sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capita-nato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodome-stici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Ve-diamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare.

Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di inve-stire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confi ne. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le auto-rizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una po-sizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per di-fendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene com-merciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate an-che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri diffi cili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagna-re. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ri-bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti defi nitivamente i prezzi li decideran-no quasi da monopolisti”.

di Alessandro Abbadir

In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali

L’invasione dei grandi centri commerciali

Aperture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di

Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ri-corso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Com-merciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanifi cato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella del-le 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distri-buzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regiona-le contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture do-menicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fi no a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fi no al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture do-menicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche so-ciale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sareb-be stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modifi care a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”.

APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA

A.A.

Veneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi

nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la

Regione con il presidente Luca Zaia ha au-torizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercen-ti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Me-stre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.

A gennaio sono scesi i cittadini per pro-testa, in 3 piazze del veneziano (Mirano, Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è stata salutata positivamente dai Cat (comi-tati ambiente e territorio), anche se alla fi accolata, non hanno dato l’adesione. “I comitati salutano po-sitivamente ogni ini-ziativa - ha spiegato il portavoce Mattia Do-nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto City” e le altre grandi opere, con le quali si vuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, anche quelle promosse dai partiti.

Per Cat in particolare, che ha assunto la democrazia partecipativa come tratto fondamentale del proprio modo di agire, la questione del metodo con il quale si costruiscono i percorsi di mobilitazione è

altrettanto importante quanto la sostanza del-le questioni in gioco”.

Con i Cat contro Veneto City, si sono schierate associazioni come Legambiente,

quelle di categoria dei commercianti e i comitati cittadini di Dolo (Ve).

A volere l’opera sono stati oltre ai pro-gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche per ricavarne dei soldi con alienazioni

e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associa-

zioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila fi rme e altrettante osservazioni.

Osservazioni che dai due comuni in-teressati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camio-nabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffi co intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementifi cazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.

di Alessandro Abbadir

Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale

Comitati e Confesercenti contro Veneto City

Sono state presentate per protesta in due comuni oltre 11 mila fi rme

TAR

La Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria

(Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profi lo pa-

esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita diffi cile a chi vuole b le grandi opere subito effi cienti.

PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO

Page 25: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

252525Il Veneto in primo piano

IL VENETOin PRIMO PIANO

I consumi? Crollati con la crisi. I dati delle vendite natalizie in tutta Italia e nel Veneto sono state pressoché un disa-stro e anche i negozi che vendono beni alimentari oramai

sono alle corde. Alla Regione però questo dato, nonostante la recessione in atto dal 2008, non interessa. L’ente capita-nato dal governatore Luca Zaia, insiste nel concedere quasi sempre l’insediamento di grandi centri commerciali :Veneto City o l’Ikea di Casale sul Sile o il parco commerciale sulla Treviso – Mare a Meolo, ne sono l’esempio più lampante. Centri che si trovano a ridosso di snodi viario infrastrutture di competenza regionale. Le associazioni di categoria e il mondo della politica sono in subbuglio. Si perdono tanti posti nei piccoli e medi centri per recuperarne molti meno. Ecco intanto i dati sui consumi natalizi. Per l’Osservatorio nazionale Federconsumatori la spesa complessiva è stata di 4 miliardi di euro, 400 milioni al di sotto delle stime, che indicavano un volume pari a 4,4 miliardi di euro, per una media di 166 euro a famiglia. Per la Coldiretti, il cenone della vigilia e il pranzo del 25 dicembre sono costati 2,3

miliardi di euro, con una contrazione del 18% rispetto al 2010. In tavola sono stati portati soprattutto prodotti made in Italy, legati a ricette del passato. Gli investimenti più onerosi in mobili, oggetti d’arredamento ed elettrodome-stici sono crollati del 24%, abbigliamento e calzature sono precipitati del 18%, mentre la profumeria ha registrato -7%. A tenere solo editoria e libri. Male il turismo, con un -8%. Nonostante questi numeri la Regione non si scompone. Ve-diamo ad esempio il progetto Ikea di Casale sul Sile (Tv) che potrebbe autorizzare.

Qui il negozio Ikea occuperà uno spazio di 35 mila metri quadri, parcheggi esclusi. L’azienda svedese prevede l’apertura tra il 2015 e il 2016. Per sgravare i negozi Ikea di Padova e Villesse, il colosso dei mobili ha deciso di inve-stire 200 milioni di euro a Casale sul Sile, punto vendita a pochi metri dal casello autostradale . La palla è in mano in questo momento alla Regione, chiamata a imprimere il primo timbro sul progetto. In ballo ci sono circa 1.300 posti di lavoro e visto il momento di crisi come nel caso

di Veneto City (dove ne sono promessi 7000) non sarà facile dire di no. Ad esempio una cittadella che funziona da tempo e attira clienti da Croazia Slovenia e Austria è “Veneto Designer Outlet”. La cittadella della moda, di Noventa di Piave richiama visitatori provenienti anche da oltre confi ne. Confesercenti Veneto comunque denuncia poi l’uso di “escamotage”, per ottenere lo stesso le auto-rizzazioni per aree commerciali non ancora perfezionate. Problemi si sono avuti anche per le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice. Proteste per le possibili autorizzazioni dei centri commerciali di Limena e Due Carrare si sono già registrate. A prendere una po-sizione critica contro queste nuove possibili autorizzazioni di insediamenti commerciali è la senatrice del Pd Franca Donaggio. Per la Donaggio “Ci si deve impegnare per di-fendere il piccolo commercio e nello stesso tempo riuscire a dare ai consumatori una vasta scelta. Con grandi centri di distribuzione avulsi dal territorio si rischia la morte della vita sociale nelle città e nei paesi“. Una posizione con la

quale concorda il consigliere regionale del Pd Lucio Tiozzo. Contro le condotte disinvolte delle grandi catene com-merciali si sono schierati anche il presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e critiche sono arrivate an-che dalla consigliere regionale del Pd Simonetta Rubinato. Contrari a logiche di concentrazione in grandi aree anche i sindacati, Cgil in testa. Sconcertati anche diversi comuni come quello di Venezia e Padova che da tempo si battono per il mantenimento di negozi di prossimità nei quartieri. “Quartieri diffi cili come il nostro, cioè quello di Marghera (nel comune di Venezia) – spiega il vicepresidente della Municipalità di Marghera Bruno Polesel - dalla vicinanza di grandi aree commerciali, non hanno nulla da guadagna-re. I piccoli negozi mantengono viva una rete sociale fatta di rapporti fra persone e di aiuto reciproco. Il grande centro commerciale, è spersonalizzante. Ora mettono prezzi ri-bassati per colpire il piccolo commercio. Poi quando i piccoli negozi saranno spariti defi nitivamente i prezzi li decideran-no quasi da monopolisti”.

di Alessandro Abbadir

In pole position oltre a Veneto City, il progetto Ikea di Casale sul Sile, le espansioni dei centri commerciali di Boara Pisani e di Monselice e i nuovi centro commerciali di Limena e Due Carrare. Preoccupazione fra politici e amministratori locali

L’invasione dei grandi centri commerciali

Aperture libere, la Regione si oppone ma il Tar del Lazio gli dà torto. L’effetto della sentenza riguarda il ricorso presentato contro il Comune veronese di

Isola Rizza contro la Regione Veneto. Così dopo il sì alla Bennet a Verona, hanno cantato vittoria i Pam di Padova, Vicenza, Venezia, Treviso e Vicenza e sulla loro scia, grazie al decreto di Monti ‘Salva Italia’, ora hanno presentato ri-corso anche i gruppi Auchan, Coin, Oviesse, Gallerie Com-merciali spa e Upim, con la forte probabilità di vincere . Ma cosa è successo? Il Tar del Lazio, in pratica, ha vanifi cato una circolare inviata il 18 gennaio scorso a tutti i Comuni per invitarli a rispettare la norma regionale. Cioè quella del-le 16 domeniche di apertura, più le 4 di dicembre, norma

prevista dall’accordo sottoscritto anche dalla grande distri-buzione prima del decreto Monti. Ma l’assessore, regiona-le contraria alle aperture deregolamentare ribadisce che sulla questione prima del governo viene la Regione. “Una cosa deve essere chiara a tutti. In materia di aperture do-menicali per il commercio- spiega l’assessore regionale al Commercio Isi Coppola - qui nel Veneto vale la legge regionale fi no a prova contraria. Siamo tenuti tuttavia a prendere atto delle ordinanze d’urgenza adottate in questi giorni dal Tar Veneto, con l’iter di “inaudita altera parte” che è la facoltà di non ascoltare la controparte, cioè la Re-

gione, anche se questo comporterà una situazione caotica fi no al 22 febbraio, data in cui i ricorsi saranno discussi nel merito e in quella sede faremo presenti le nostre ragioni. Il Veneto, inoltre, impugnerà la legge Monti davanti alla Corte Costituzionale perché la competenza in materia di commercio è esclusiva e prioritaria delle Regioni”. Ma non solo. “C’è da dire– aggiunge l’assessore Coppola – che la stessa Federdistribuzione ha un giudizio positivo rispetto a quanto la Regione ha previsto nella sua normativa sui turni di apertura infrasettimanali, provvedimento atteso da molto tempo. E’ evidente che Federdistribuzione, sulle

aperture domenicali, si trova a rappresentare esigenze diverse nei confronti delle attività commerciali, perché ci sono i grandi gruppi, anche e soprattutto non italiani, che possono comunque permettersi di tenere aperto, mentre altre realtà distributive importanti sul nostro territorio, non hanno nessuna intenzione di avvalersi delle aperture do-menicali per tutto l’anno e rivendicano il valore anche so-ciale della legge regionale. Inoltre sottolineo come questo primo periodo di applicazione delle 20 domeniche, sareb-be stato sperimentale e oggetto di attento monitoraggio, proprio per avere poi la possibilità di modifi care a seconda delle esigenze dei consumatori e del mercato il numero più giusto di aperture”.

APERTURE COMMECIALI LIBERE LA REGIONE DÀ BATTAGLIA

A.A.

Veneto City, il mega centro direzionale pensato per tutta la Regione Veneto se non per l’intero Nord Est, è da mesi

nell’occhio del ciclone. Contro questo polo direzionale che la

Regione con il presidente Luca Zaia ha au-torizzato, si sono scatenate le proteste di associazioni di categoria come Confesercen-ti, sindacati e comitati Cat. Confesercenti si è schierata contro Veneto City, perché di fatto, per l’associazione dei commercianti, distruggerebbe il commercio cittadino di Me-stre e Venezia e della zona della Riviera del Brenta. Questo, per creare un centro direzionale che potrebbe davvero portare pochi posti di lavoro, in rapporto a quanti ne farebbe perdere.

A gennaio sono scesi i cittadini per pro-testa, in 3 piazze del veneziano (Mirano, Dolo e Mira). L’iniziativa voluta dall’Idv è stata salutata positivamente dai Cat (comi-tati ambiente e territorio), anche se alla fi accolata, non hanno dato l’adesione. “I comitati salutano po-sitivamente ogni ini-ziativa - ha spiegato il portavoce Mattia Do-nadel - che vada nella direzione di contrastare il “mostro Veneto City” e le altre grandi opere, con le quali si vuole perseguire la distruzione del territorio e della vita delle persone che lo abitano, anche quelle promosse dai partiti.

Per Cat in particolare, che ha assunto la democrazia partecipativa come tratto fondamentale del proprio modo di agire, la questione del metodo con il quale si costruiscono i percorsi di mobilitazione è

altrettanto importante quanto la sostanza del-le questioni in gioco”.

Con i Cat contro Veneto City, si sono schierate associazioni come Legambiente,

quelle di categoria dei commercianti e i comitati cittadini di Dolo (Ve).

A volere l’opera sono stati oltre ai pro-gettisti anche i comuni di Dolo e Pianiga, anche per ricavarne dei soldi con alienazioni

e urbanizzazioni. Contro Veneto City i cittadini e associa-

zioni e comitati hanno depositato oltre 11 mila fi rme e altrettante osservazioni.

Osservazioni che dai due comuni in-teressati sono state quasi tutte respinte. Le grandi opere ne attirano altre secondo i comitati. “Con la nascita di Veneto City – conclude Donadel – arriveranno nella stessa zona, Romea Commerciale, camio-nabile e polo logistico collegato al porto veneziano off shore. Insomma l’area fra Padova e Venezia è stata pensata come un crocevia di traffi co intenso che di fatto con la crisi non esiste più. Le conseguenze della cementifi cazione selvaggia le pagheranno i cittadini”.

di Alessandro Abbadir

Territorio Reazioni alla realizzazione di un mega centro direzionale

Comitati e Confesercenti contro Veneto City

Sono state presentate per protesta in due comuni oltre 11 mila fi rme

TAR

La Pedemontana Veneta si ferma ancora. A bloccarne l’iter è stato il Tar del Lazio che ha accolto un ricorso presentato dal comune di Villaverla, in provincia di Vicenza. Il Tar ha ribadito ancora una volta quanto deciso in seguito al ricorso di un cittadino di Loria

(Treviso) e, particolare non secondario, dando ragione ad una amministrazione pubblica. Gli amministratori di Villaverla difendono le scelte compiute a suo tempo, impuntandosi contro la Pedemontana. Per loro il fatto che: “Una infrastruttura di questo genere sorga a 40 metri dal centro di Villaverla, di fatto compromettendola gravemente sotto il profi lo pa-

esaggistico ed ambientale è una cosa da rigettare”. Una posizione condivisa dai numerosi comitati del vicentino e del trevigiano, che sono sorti contro la Pedemontana, ora riuniti nel “Comitato veneto Pedemontana alternativa”, da cui sono partiti ricorsi, ma anche denunce contro il megacantiere della Pedemontana di Romano d’Ezzellino (Vicenza), inaugurato nel novembre scorso dal presidente del Veneto Luca Zaia. Insomma, i comitati si difendono a colpi di ricorsi e controricorsi, rendendo la vita diffi cile a chi vuole b le grandi opere subito effi cienti.

PEDEMONTANA, STOP DA RICORSO

CONCESSIONARIO PEUGEOT:Piove di Sacco (PD) Vendita 049 9705433 Assistenza/Ricambi 049 9705425 Chioggia (VE) Vendita 041 490292 e-mail:[email protected] srl

Page 26: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

26 Vita veneta2626 Vita veneta

nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”.

“Sul piano emotivo - conclude lo psicolo-go - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle

esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di con-seguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.

Come l’ostrica per difendersi dall’insi-nuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sab-

bia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di so-pravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese.

La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarri-mento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie persona-li, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a se-conda delle età e delle esperienze negli indivi-dui, ma anche dei periodi storici nelle società.

Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata?

“L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato

- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”.

Perché si ha paura?“Incertezza, repentino cambiamento ma-

gari non programmato di situazioni o condizio-ni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambia-mento. La diffi coltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le diffi coltà. La rea-zione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’o-stacolo e quindi della paura stessa”.

Per meglio esemplifi care il concetto lo psi-

cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il compor-

tamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affronta-re un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiet-tivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimen-to che ha suscitato nel bambino diffi denza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”.

“La paura stimola dunque un meccani-smo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-

di Ornella Jovane

In tempi diffi cili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle diffi coltà e consente di ripartire

Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato

Le insospettate “doti” della paura

A raccontarla, ancora oggi ha dell’in-credibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avven-

turoso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpi-ta da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riusci-rono a portare con loro sulla zattera di sal-vataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano per-so 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere.

Un’impresa epica che lo psicologo evo-ca per esemplifi care il concetto di resilienza.

“E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e defi nisce quella proprietà che hanno i materiali o un ma-nufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria fl essibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazio-ne dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in diffi coltà”.

Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condi-zioni ostili riesce a fi orire in tutta la sua bel-lezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi.

“In psicologia - spiega lo specialista - resiliente è colui che ha la forza di andare

oltre l’evento drammatico. La natura con-sente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nel-le acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cica-trizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infi ne vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessa-rio, si tratti di una relazione affettiva, di la-voro o di contesti poco idonei in generale”.

“La persona resiliente - prosegue Busa-to - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvol-ta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fi ducia di poter modifi care col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controlla-re gli eventi”.

Com’è possibile allora sviluppare que-sta forza d’animo?

“Innanzitutto - conclude lo psicologo - “allenandoci” ad osservare in modo consa-pevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi crean-do buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle diffi coltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infi ne riuscire a mantenere con equilibrio le situa-zioni nella giusta prospettiva”.

Resistere agli urti della vita senza “rompersi”LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ

O.J.

Lino Busato

Critico il giudi-zio del vice-presidente del

Consiglio regionale Franco Bonfan-te sulla manovra finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplifi cazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una fi nanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leo-pardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante in-vestono anche gli articoli della fi nanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa no-tare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge fi nanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un signifi cativo risparmio e senza valide motivazioni.

Franco Bonfante, Partito Democratico“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”

L’opinione

L’esponente democratico ha posto in

evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fi ttizia, cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore comples-sivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non ri-nuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme proble-ma adottando misure simili a quelle di al-cune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.

Piero Ruzzante, Partito Democratico“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”

L’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipa-ta da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al

consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumu-lata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge fi nanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusiva-mente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’oppo-sizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha dife-so nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’asses-sore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione stra-ordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garan-tiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della

Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sa-nità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il fi nan-ziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso.

Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposi-zione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle desti-nati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funziona-mento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istru-zione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politi-che sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per fi nanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifi nanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risor-se destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-

lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fi eristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 mi-lioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico set-tore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a fi nanziamenti di fonte statale e comunitaria. In signifi cativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del ter-ritorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i fi nanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infi ne confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la prote-zione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.

di Fortunato Marinata

Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012

Poche conferme, tanti i tagli in bilancioDue milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni

“Il bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i

soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, com-menta con amarezza la manovra fi nanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso anno mancano all’appello 56 milioni e sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosuffi cienza: “I 29 milioni di fi nanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.

“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”

“Rispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazio-ne, nel Sociale c’è un taglio

di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va co-munque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi 30 milioni in meno, un terribile -23%. In un momento di crisi come questo - spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arriva-re a fi ne mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Fran-chetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.

“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”

Claudio Sinigaglia, Partito Democratico

Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia

Gustavo Franchetto

Gustavo Franchetto, Italia dei Valori

Franco Bonfante

Claudio Sinigaglia

Piero Ruzzante

“Da Zaia solo pro-clami ma

il suo fallimento è evidente – ha spei-gato invece Laura Puppato - Non si possono far atten-dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.

Laura Puppato, Partito Democratico“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”

Laura Puppato

Page 27: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

272727Voci da palazzo

nerato dalla paura - quel senso di frustrazione cioè la distanza tra ciò che si ha e ciò che si vuole - che attiva la leva per fare cose che non si sospettava si sarebbero mai fatte”.

“Sul piano emotivo - conclude lo psicolo-go - siamo fatti di contenitori esistenziali, la cui capienza dipende da molteplici fattori, dal carattere, dalle caratteristiche biologiche, dalle

esperienze e dalle persone che ci sono state vicino. Più sono capienti questi contenitori esistenziali, più siamo in grado di accogliere emozioni, anche negative, e reagire di con-seguenza. L’importante è essere in grado di reagire in modo costruttivo, in psicologia si dice resiliente”.

Come l’ostrica per difendersi dall’insi-nuazione nella propria conchiglia di un organismo estraneo - un granello di sab-

bia - che la irrita e la disturba, secerne quella sostanza cristallina che poi produrrà una perla preziosa, così la paura si insinua negli esseri umani per stimolare coraggiose reazioni di so-pravvivenza che spesso producono insperate e straordinarie imprese.

La paura è un sentimento più che mai attuale in tempi di disagio e di diffuso smarri-mento, quali sono quelli che stiamo vivendo. A livello individuale, nelle proprie storie persona-li, e pure in quello collettivo e sociale. Questa emozione assume connotazioni diverse a se-conda delle età e delle esperienze negli indivi-dui, ma anche dei periodi storici nelle società.

Ma che cos’è la paura, come la si affronta e come può essere superata?

“L’equivoco nel quale si può cadere - a rispondere e spiegare i meccanismi della paura è lo psicologo e psicoterapeuta Lino Busato

- sta nell’attribuirvi un’accezione negativa. La paura in realtà è un ancestrale meccanismo che stimola a reagire per riuscire a superare la fase di crisi. Naturalmente in un contesto non patologico, laddove invece può degenerare in angoscia, fobia, ansia”.

Perché si ha paura?“Incertezza, repentino cambiamento ma-

gari non programmato di situazioni o condizio-ni acquisite, - prosegue lo specialista - possono generare paura. Ciascuno di noi la conosce: si può avere paura della malattia, di essere giudicati, di sentirci inadeguati, del cambia-mento. La diffi coltà nasce dal dover convivere con un senso di incertezza che destabilizza. Eppure la paura è una sorta di salvavita perché attiva quel meccanismo di sopravvivenza che consente di andare oltre le diffi coltà. La rea-zione è quasi istintiva, successiva è la presa di coscienza dell’avvenuto superamento dell’o-stacolo e quindi della paura stessa”.

Per meglio esemplifi care il concetto lo psi-

cologo fa riferimento ad un esperimento. “E’ stato osservato - racconta - il compor-

tamento del bambino piccolo che posto sopra un piano ad un certo punto si trova ad affronta-re un passaggio apparentemente “nel vuoto”. Il bimbo istintivamente si ferma. Ma al di là del “precipizio” c’è la mamma che lo chiama e lo incoraggia a raggiungerla. Accade che il piccolo vince la vertigine perché valuta che oltre c’è ciò che cerca e raggiunge il suo obiet-tivo, ottenendo anche un premio (le coccole della madre). Ecco, la paura è quel sentimen-to che ha suscitato nel bambino diffi denza nel punto di passaggio incerto, proteggendolo da eventuali cadute, ma ha stimolato in lui quella forza d’animo e quel coraggio che lo hanno spinto a superare l’ostacolo”.

“La paura stimola dunque un meccani-smo positivo - prosegue Busato - generatore di curiosità che sollecita a conoscere per cogliere le occasioni di cambiamento, per trovare le soluzioni a ciò che spaventa. E’ il disagio ge-

di Ornella Jovane

In tempi diffi cili e dal futuro incerto la paura diventa un sentimento diffuso e collettivo ma non va temuta: si tratta di un ancestrale meccanismo salvavita che mette in allerta di fronte alle diffi coltà e consente di ripartire

Tra individuo e società Intervista allo psicoterapeuta Lino Busato

Le insospettate “doti” della paura

A raccontarla, ancora oggi ha dell’in-credibile l’impresa dell’esploratore Ambrogio Fogar. Era il 1978 l’avven-

turoso viaggiatore si muoveva al largo delle isole Falkland nel Sud dell’Oceano Atlantico. La sua imbarcazione fu probabilmente colpi-ta da alcune orche e affondò in poco tempo. Con lui c’era il suo amico e compagno di viaggio, il giornalista Mauro Mancini. Riusci-rono a portare con loro sulla zattera di sal-vataggio solo un po’ di zucchero, un pezzo di pancetta e due cormorani uccisi a colpi di remi. Dopo 74 giorni furono tratti in salvo. Erano in gravissime condizioni: avevano per-so 40 chili. Mauro Mancini morì poco dopo di polmonite. Fogar riuscì a sopravvivere.

Un’impresa epica che lo psicologo evo-ca per esemplifi care il concetto di resilienza.

“E’ un termine mutuato dall’ingegneria - racconta Lino Busato - e defi nisce quella proprietà che hanno i materiali o un ma-nufatto di resistere agli urti e, grazie alla propria fl essibilità, di ritornare allo stato iniziale. In psicologia l’attenzione viene posta sulla forza d’animo che consente di reagire in modo costruente ad una situazio-ne dolorosa. E’ una qualità individuale, ma può essere anche collettiva: pensiamo ad esempio ai ragazzi di Genova che di fronte alla recente tragedia dell’alluvione, lo scorso novembre, si sono mobilitati in massa per contribuire a portare soccorso alla gente in diffi coltà”.

Nel mondo vegetale, resiliente è - ad esempio - il bucaneve che nonostante condi-zioni ostili riesce a fi orire in tutta la sua bel-lezza, nel mondo animale la lucertola che è in grado di rigenerare la parte della coda che ha staccato volontariamente per difendersi.

“In psicologia - spiega lo specialista - resiliente è colui che ha la forza di andare

oltre l’evento drammatico. La natura con-sente all’uomo di poter contare su alcune fondamentali e spesso insospettabili risorse. Innanzitutto biologiche: pensiamo a Fogar e Mancini che riuscirono a sopravvivere per 40 giorni, praticamente a digiuno persi nel-le acque dell’oceano. Vi sono poi le risorse riparative, in altri termini la capacità di cica-trizzare vecchie ferite, sul piano emotivo, con strutture che consentono di autoriparare il “danno”. Infi ne vi sono le risorse evolutive che permettono di fare il grande salto verso il cambiamento quando questo è necessa-rio, si tratti di una relazione affettiva, di la-voro o di contesti poco idonei in generale”.

“La persona resiliente - prosegue Busa-to - è naturalmente propensa ad assumere un ruolo attivo nella propria vita, è coinvol-ta, impegnata, positiva e speranzosa, nel senso che ha fi ducia di poter modifi care col proprio impegno situazioni avverse. Vive nel presente il tempo, evita cioè di rifugiarsi nel passato o proiettarsi nel futuro per sfuggire all’immediato, ed ha una spiccata capacità di giudicare con equilibrio e quindi controlla-re gli eventi”.

Com’è possibile allora sviluppare que-sta forza d’animo?

“Innanzitutto - conclude lo psicologo - “allenandoci” ad osservare in modo consa-pevole la nostra vita, con un atteggiamento attivo e presente, facendo in modo che la nostra vita sia quello che vogliamo noi e non ciò che gli altri si aspettano, poi crean-do buoni rapporti sociali che ci spingono ad aprirci verso gli altri, anche nelle diffi coltà, e ci consentono di accettare l’aiuto offertoci. Vale la pena crearsi nuove possibilità per imparare sempre qualcosa di nuovo. Infi ne riuscire a mantenere con equilibrio le situa-zioni nella giusta prospettiva”.

Resistere agli urti della vita senza “rompersi”LA RESILIENZA, OVVERO LA RISPOSTA EFFICACE ALLE AVVERSITÀ

O.J.

Lino Busato

Critico il giudi-zio del vice-presidente del

Consiglio regionale Franco Bonfan-te sulla manovra finanziaria.”Zaia – ha dichiarato Bonfante - aveva promesso semplifi cazioni e riduzioni di enti, società, agenzie regionali; ci troviamo, invece, una fi nanziaria che istituisce nuove agenzie, gruppi e fondazioni (come quella per il restauro) che non sembrano essenziali per il futuro dei veneti, a ricapitalizzare società regionali in perdita come Veneto Nanotech, senza avere il coraggio di dire la verità. Si continua a “foraggiare” a macchia di leo-pardo, senza un vero disegno di riordino e di riduzione degli sprechi come più volte richiesto: insomma, si predica bene ma si razzola male”. Le critiche di Bonfante in-vestono anche gli articoli della fi nanziaria dedicati a Veneto Agricoltura, ente - fa no-tare l’esponente Pd - oggetto di una vera e propria riforma condotta in sede impropria, cioè con una legge fi nanziaria e non con un apposito disegno di legge, senza peraltro ottenere un signifi cativo risparmio e senza valide motivazioni.

Franco Bonfante, Partito Democratico“NESSUN RISPARMIO NEGLI ENTI REGIONALI”

L’opinioneL’opinione

L’esponente democratico ha posto in

evidenza altri aspetti di questo bilancio: “Una parte è fi ttizia, cioè deriva solo dalla dismissione di palazzi e sedi. Se si vendono queste sedi per un valore comples-sivo di 79 milioni allora abbiamo entrate necessarie per affrontare le spese. Ma con i tempi che corrono e la crisi del mercato immobiliare queste sono voci di bilancio coperte solo in teoria”. Ruzzante non ri-nuncia a sottolineare i ritardi dei tempi di pagamento ai fornitori: “Una voragine che rende questa Regione come uno dei fattori di crisi delle imprese. E’ necessario ovviare immediatamente a questo enorme proble-ma adottando misure simili a quelle di al-cune amministrazioni comunali. Ad esempio Padova garantisce i pagamenti entro i 60 giorni: questo anche in virtù di un accordo con gli istituti di credito che provvedono, in caso di necessità, a saldare direttamente i creditori senza farli attendere oltre misura”.

Piero Ruzzante, Partito Democratico“ALCUNE ENTRATE SONO FITTIZIE”

L’approvazione del bilancio previsionale è stata anticipa-ta da una serie di polemiche innescate dal ritardo con il quale la Giunta regionale ha presentato il documento al

consiglio di Palazzo Ferro Fini. I tre mesi di dilazione accumu-lata, infatti, avevano messo in forse anche il pagamento degli stipendi ai dipendenti e dei vari enti collegati alla Regione ma il rischio è rientrato lo scorso 17 gennaio quando il bilancio di previsione 2012, e la relativa legge fi nanziaria, ha ottenuto il voto favorevole del consiglio regionale anche se, per essere precisi, è doveroso dire che l’assenso è arrivato esclusiva-mente dalla maggioranza guidata da Zaia, mentre l’oppo-sizione ha espresso voto contrario ad eccezione dell’Idv e di Verso Nord che hanno optato per l’astensione. Un bilancio che tuttavia l’assessore di riferimento Roberto Ciambetti ha dife-so nelle sue linee strutturali soprattutto alla luce del momento di empasse che gli enti locali stanno vivendo. “Nonostante la contrazione delle risorse statali e regionali il bilancio di previsione della Regione Veneto – ha commentato l’asses-sore – è riuscita a conservare pressoché inalterate le voci di spesa per la Sanità, il Sociale, l’Istruzione e la Formazione, le Politiche per il lavoro e la Tutela del territorio. Rispetto al 2011 le manovre governative Tremonti e Monti hanno ridotto il trend delle risorse regionali disponibili a 1303 milioni, 87 in meno rispetto al 2011”. Una riduzione che sempre secondo l’assessore dovrebbe essere mitigata da un’operazione stra-ordinaria di vendita di immobili regionali, il cui ricavato è stato prudenzialmente stimato in 79 milioni di euro. A puntellare il bilancio concorreranno anche i 30 milioni di euro recuperati dall’assessore Giorgetti con un’operazione “pulizia” su mutui e voci riservate all’edilizia pubblica e i fondi dei programmi comunitari (Fesr, Fse, Fpe e programma rurale) che garan-tiranno oltre 220 milioni di euro all’ente. “Grazie a queste entrate – ha spiegato Ciambetti - la Regione Veneto ha la sicurezza di riuscire a tenere in equilibrio i propri conti anche per il prossimo anno”. Complessivamente, il bilancio della

Regione Veneto per il 2012 supererà i 14 miliardi di euro che andranno a impinguare i capitolati dei vari referati. Come sempre a prendersi la fetta più grossa delle torta sarà la Sa-nità, alla quale normalmente va destinato l’80% del bilancio, quest’anno favorita anche dai trasferimenti statali che non diminuiranno rispetto all’esercizio trascorso portando il fi nan-ziamento da 8362 milioni del 2011 agli 8610 nell’anno in corso.

Sostanziali al bilancio anche gli stanziamenti a disposi-zione della tutela del Territorio, dell’Ambiente e quelle desti-nati alle Infrastrutture (1347,7 milioni, di cui 420 stanziati direttamente dalla Regione) e le spese tecniche di funziona-mento della ‘macchina’ regionale (1075 milioni, di cui 476 fonte regionale). Altre destinazioni, invece, sono cadute sotto la mannaia dei tagli. In contrazione, le spese per la Cultura (13,6 milioni, due in meno rispetto al 2011), per l’Istru-zione e la Formazione (89,8 milioni di euro, due in meno rispetto all’anno scorso), per la Sicurezza e l’ordine pubblico (250 mila euro, 100 mila in meno rispetto al 2011), per lo Sport e il tempo libero (1,59 milioni rispetto ai 2,8 dello scorso anno). All’interno di questi capitoli troveranno risposta le scuole materne paritarie (alle quali vengono assicurati 43 milioni di contributi), le borse di studio (13 milioni) e i buoni scuola (7 milioni). Ancora più consistenti i tagli alle politi-che sociali, che potranno disporre di 71,58 milioni rispetto ai 127,77 dello scorso anno. “Il fondo di rotazione di 50 milioni di euro istituito nel 2011 per fi nanziare investimenti nelle strutture sociali e sociosanitarie è stato stoppato dalle disposizioni del decreto governativo 118 e quindi non verrà più rifi nanziato - ha spiegato Ciambetti rispondendo ai rilievi preoccupati dei consiglieri di opposizione - escludendo le risor-se destinate al fondo, i fondi per gli interventi sociali risultano invece in lieve aumento”. Come pure i capitoli riservati alle politiche per il lavoro che passano dai 12,5 milioni del 2011 ai 13 di quest’anno, quelli per l’agricoltura (da 74 a 82 mi-

lioni), per il commercio (da 490 mila euro a 2,3 milioni), per la promozione economica e fi eristica (da 1,7 a 3,1 milioni), per lo sviluppo delle piccole e medie imprese (da 15,7 mi-lioni a 18,47) e per le politiche energetiche (50,5 milioni nel 2012). Nell’area dello sviluppo economico, l’unico set-tore a registrare il segno meno risulta essere il turismo che vede contrarre le risorse regionali da 14,9 a 5,9 milioni di euro e potrà contare su una disponiblità complessiva di 9,5 milioni di euro solo grazie a fi nanziamenti di fonte statale e comunitaria. In signifi cativo aumento, invece, le risorse per l’edilizia residenziale pubblica, dai 20 milioni del 2011 agli oltre 40 milioni di quest’anno, e i fondi per la tutela del ter-ritorio che - tra risorse regionali e risorse statali e comunitarie - assommeranno a 168,5 milioni di euro. In aumento anche i fi nanziamenti per la mobilità regionale e il trasporto locale su gomma e su rotaia che potranno così contare su 253 milioni per bus e tram e su 96 milioni per i servizi ferroviari regionali. Infi ne confermati i 334 milioni per la salvaguardia di Venezia e della laguna, porta a 54 milioni le disponibilità per la prote-zione civile (di cui, peraltro, solo un milione e 200 mila euro di provenienza diretta da parte della Regione) e comprime in poco più di 53 milioni e mezzo di euro le spese istituzionali per il funzionamento di Giunta e Consiglio, con un taglio del 11,5 per cento rispetto ai 61,5 dell’anno scorso.

di Fortunato Marinata

Finanziaria Regionale Approvato dal Consiglio il previsionale 2012

Poche conferme, tanti i tagli in bilancioDue milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno per Cultura, Istruzione e la Formazione. Tagliate anche le Politiche sociali, da 127,77 a 71,58 milioni

“Il bilancio della regione Veneto riduce ai minimi termini la spesa sociale nel 2012. Restano praticamente solo i

soldi per la Sanità”. Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della commissione Sanità e Sociale, com-menta con amarezza la manovra fi nanziaria per l’anno in corso. “Rispetto allo scorso anno mancano all’appello 56 milioni e sparisce la parte collegata alla promozione della sussidiarietà, al terzo settore e a favore dei progetti per aiutare le persone sul territorio - dichiara Sinigaglia - rimangono invariati, senza alcun aumento, i fondi per le scuole dell’infanzia, gli asili nido, i minori e una parte di fondo indistinto”. Per Sinigaglia preoccupano, inoltre, i tagli alle risorse per l’inserimento dei disabili nei Ceod e l’aumento solo virtuale del Fondo per la non autosuffi cienza: “I 29 milioni di fi nanziamenti aggiuntivi rispetto ai 739 del 2011 - afferma Sinigaglia - rappresentano un’operazione puramente virtuale, perché i fondi in più derivano dal fondo sanitario nazionale, il cui riparto deve ancora essere fatto. Dunque al momento non sono soldi garantiti”.

“MANCANO LE RISORSE PER L’INSERIMENTO DEI DISABILI NEI CEOD”

“Rispetto al 2011, se contiamo le risorse a libera destinazio-ne, nel Sociale c’è un taglio

di 56 milioni di euro. Se aggiungiamo anche altri importi vincolati, non va co-munque tanto meglio. Da 127 milioni dell’anno scorso si passa a 98. Quasi 30 milioni in meno, un terribile -23%. In un momento di crisi come questo - spiega l’esponente Idv - in cui le famiglie fanno fatica ad arriva-re a fi ne mese, perché oberate da mille costi sempre crescenti, dalle bollette alla benzina, i servizi alla persona devono essere un’ancora di salvezza”. “Come Regione - afferma ancora Fran-chetto - dovremmo, a costo di togliere soldi da altri capitoli che possono attendere momenti economicamente migliori, garantire un deciso aumento di risorse per il Sociale e costruire un sistema di “welfare” a basso costo, per integrare, in qualche modo, i redditi delle famiglie più pesantemente colpite. Le famiglie venete le aiuti solo se aumenti i servizi sociali, costruendo un ammortizzatore ai contraccolpi del costo complessivo della vita”.

“GRAVE TAGLIO, 30 MILIONI AL SOCIALE”

Claudio Sinigaglia, Partito Democratico

Palazzo Ferro Fini sede del Consiglio regionale sul Canal Grande a Venezia

Gustavo Franchetto

Gustavo Franchetto, Italia dei Valori

Franco Bonfante

Claudio Sinigaglia

Piero Ruzzante

“Da Zaia solo pro-clami ma

il suo fallimento è evidente – ha spei-gato invece Laura Puppato - Non si possono far atten-dere oltre 500 giorni aziende e cittadini - conclude Puppato - senza andare troppo lontani, ricordo che in Lombardia la Regione si è attrezzata per saldare questi debiti entro 60 giorni. Il Veneto invece, che su questo terreno è in linea con le peggiori Regioni del sud Italia, soffre di responsabilità politiche chiare, attribuibili al suo presidente, che pare ben distante dall’operare con coerenza e sforzi adeguati”. Il piccato commento del capogruppo del Pd è stato rivolto al ritardo con il quale è stato presentato il bilancio.

Laura Puppato, Partito Democratico“LA REGIONE PAGA I DEBITO DOPO 500 GIORNI”

Laura Puppato

Page 28: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

28 Intorno a noi2828 Intorno a noi

S imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mon-diale di arrampicata sportiva, sta at-

traverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguar-da milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere bar-riere sono quelle della mente e dei pregiu-dizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce uf-fi ciale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontran-do lungo il percorso. Un’avventura indimen-ticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha do-vuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vet-te: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza gran-diosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfi data”.

Ma l’avventura non si ferma e prose-gue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stan-no percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fi no alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la fi rma uffi ciale della Carta Onu da parte del-la Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ que-sta condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofi la in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.

di Nicola Stievano

Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili

La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem

Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone

Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo

Una fi rma sul testamento può aiuta-re migliaia di persone e dare im-pulso alla ricerca, questo lo scopo

della campagna sui lasciti testamentare avviata in Veneto dall’Aism. “Sostenere con una disposizione testamentaria l’As-sociazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - spiegano i responsabili dell’assiciazione - signifi ca garantire i servizi sanitari e sociali alle 63 mila per-sone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifi ca. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, invalidante e imprevedibile del sistema nervoso centrale che colpisce prevalente-mente i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne, per la quale non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Ai lasciti te-stamentari l’Aism ha riservato un numero vere, 800.094464, al quale si potrà ri-chiedere anche la guida “L’importanza di fare testamento: una scelta libera e di va-lore” scritta in collaborazione con i notai. Uno sguardo in materia di diritto testa-mentario che, in un linguaggio semplice e chiaro, aiuta a districarsi in una materia tanto complessa aiutando le persone in-teressate a prendere scelte consapevoli. La Guida può essere richiesta anche al sito www.aism.it. Solo nel 2010 Aism e la sua Fondazione hanno ricevuto in totale 28 disposizioni testamentarie per un totale di oltre 1,3 milioni di euro che la indicavano come benefi ciaria, confer-mando una tendenza positiva e di valore che si consolida negli anni. Un lascito di 2.500 euro permette all’AISM di coprire i costi di 100 ore di attività del Numero Verde; un lascito di 15.000 euro consen-te di erogare una borsa di studio annuale a un giovane ricercatore impegnato sugli studi della sclerosi multipla con un lasci-to da 45.000 euro si può acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di per-sone con disabilità. Una semplice fi rma può fare molto, per chi ne ha bisogno. Per info: Aism – Sezione Provinciale di Venezia, Tel. 041.916398.

NEWS

Sclerosi multipla, la campagnaUN LASCITO PER L’AISM SCELTA LIBERA E DI VALORE

Di Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro.

Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi pae-saggi innevati che si stagliavano dalle pare-ti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entu-siasmo, ma allo stesso tempo faticoso per-ché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesag-gio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista

sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferi-mento in Friuli: “è stato un caso determi-nato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi defi nitivamente”.

Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso

Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo defi nisco il cantore della neve, perché è riu-scito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfi da in quanto è diffi cile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fi sica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tona-lità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”.

Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a carto-

lina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fi ne.

In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace in-credibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi diffi cilmente tro-viamo la presenza dell’uomo per una rap-presentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contempo-ranea. Mario Solazzo non è solo “alpino”

d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e merca-ti cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafi sica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare fi gure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampez-zo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il pa-esaggio partendo dalla tradizione ottocen-tesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.

di Alain Chivilò

Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna

Incontro con l’artista Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina

Il cantore della neve

Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli,due sue tele con i paesaggi innevati

Page 29: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

292929Cultura veneta

S imone Salvagnin, ventottenne di Schio, ipovedente e campione mon-diale di arrampicata sportiva, sta at-

traverdando la Patagonia in bicicletta dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo per celebrare la Carta Onu dei diritti dei disabili, una conquista che riguar-da milioni di persone che vogliono una vita “senza barriere”, perché spesso le vere bar-riere sono quelle della mente e dei pregiu-dizi. Simone da metà gennaio sta vivendo una grande avventura fra Argentina e Cile, incontrando italiani e rappresentanti delle comunità locali, portando con sé una copia della Carta dell’Onu, di cui è portavoce uf-fi ciale, per condividerla e farla sottoscrivere alle personalità politiche che sta incontran-do lungo il percorso. Un’avventura indimen-ticabile che porta con sé un messaggio di integrazione e condivisione. Passando alla cronaca della spedizione il gruppo ha do-vuto arrendersi ai piedi del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado, 6.981 metri, a causa delle condizioni meteo proibitive, una bufera di neve a oltre 150 chilometri all’ora. Ma la prima parte della spedizione può comunque vantare numerosi successi: in 12 giorni trascorsi tra i 4000 e i 6000 metri, il gruppo ha conquistato due vet-te: Los siete hermanos (4850 m) e San Francisco (6100 m). “Un’esperienza gran-diosa - afferma Salvagnin - porto a casa la vittoria di essere andato per la prima volta oltre i quattromila, ringrazio il gruppo e in particolare la mia guida Enrico Rizzolo. A volte però è la montagna che decide se farti salire. Qui la natura comanda e non va sfi data”.

Ma l’avventura non si ferma e prose-gue alla volta della Patagonia: da inizio febbraio Simone e il compagno Enrico stan-no percorrendo 2500 chilometri in tandem tra Cile e Argentina fi no alla punta estrema della Terra del Fuoco, Ushuaia, la città più a sud del mondo. Ad accompagnarlo un’altra decina di ciclisti, per incontrare le comunità locali di origine veneta, iniziativa dal nome “Bici e Radici”. Una volta rientrato in Italia Simone sarà nuovamente a Venezia per la fi rma uffi ciale della Carta Onu da parte del-la Regione Veneto. “Preferiamo aspettare la conclusione della spedizione e il ritorno di Simone. - spiega l’assessore Marino Finozzi - Con il suo esempio ci sta dimostrando che l’unica vera disabilità è quella montale che vuol dire essere convinti di non farcela o che non ci siano i supporti per farcela. E’ que-sta condizione che dobbiamo contrastare. Come Veneto siamo capofi la in Europa per il turismo senza barriere, e lo ribadiremo a marzo al salone vicentino ‘Gitando All’, dove speriamo di avere con noi Simone”. L’avventura, intanto, continua, sulla spinta di un messaggio universarle di integrazione che non conosce barriere.

di Nicola Stievano

Il ragazzo vicentino campione mondiale di arrampicata, ipovedente, sta portando in Patagonia la Carta Onu dei diritti dei disabili

La missione Dopo aver tentato la scalata del vulcano più alto del mondo il gruppo sta coprendo 2500 km in tandem

Disabilità senza barriere con l’avventura di Simone

Simone Salvagnin fra i ghiacchi dell’Ojos de Salado, il vulcano più alto del mondo

Una fi rma sul testamento può aiuta-re migliaia di persone e dare im-pulso alla ricerca, questo lo scopo

della campagna sui lasciti testamentare avviata in Veneto dall’Aism. “Sostenere con una disposizione testamentaria l’As-sociazione Italiana Sclerosi Multipla e la sua Fondazione - spiegano i responsabili dell’assiciazione - signifi ca garantire i servizi sanitari e sociali alle 63 mila per-sone colpite da sclerosi multipla e dare un futuro alla ricerca scientifi ca. La sclerosi multipla è una grave malattia, cronica, invalidante e imprevedibile del sistema nervoso centrale che colpisce prevalente-mente i giovani tra i 20 e i 30 anni e le donne, per la quale non è ancora stata trovata una cura risolutiva. Ai lasciti te-stamentari l’Aism ha riservato un numero vere, 800.094464, al quale si potrà ri-chiedere anche la guida “L’importanza di fare testamento: una scelta libera e di va-lore” scritta in collaborazione con i notai. Uno sguardo in materia di diritto testa-mentario che, in un linguaggio semplice e chiaro, aiuta a districarsi in una materia tanto complessa aiutando le persone in-teressate a prendere scelte consapevoli. La Guida può essere richiesta anche al sito www.aism.it. Solo nel 2010 Aism e la sua Fondazione hanno ricevuto in totale 28 disposizioni testamentarie per un totale di oltre 1,3 milioni di euro che la indicavano come benefi ciaria, confer-mando una tendenza positiva e di valore che si consolida negli anni. Un lascito di 2.500 euro permette all’AISM di coprire i costi di 100 ore di attività del Numero Verde; un lascito di 15.000 euro consen-te di erogare una borsa di studio annuale a un giovane ricercatore impegnato sugli studi della sclerosi multipla con un lasci-to da 45.000 euro si può acquistare un pulmino attrezzato per il trasporto di per-sone con disabilità. Una semplice fi rma può fare molto, per chi ne ha bisogno. Per info: Aism – Sezione Provinciale di Venezia, Tel. 041.916398.

NEWS

Sclerosi multipla, la campagnaUN LASCITO PER L’AISM SCELTA LIBERA E DI VALORE

Di Mario Solazzo avevo già sentito parlare, ma il destino non aveva ancora posto le basi di un incontro.

Nella passata edizione di Arte Fiera Padova 2011, tra le innumerevoli opere esposte, fui colpito all’improvviso da dei grandi pae-saggi innevati che si stagliavano dalle pare-ti. Forte fu il richiamo che andai a osservarli da vicino, trovando all’interno dello stand il Maestro. Un incontro casuale però sincero, cordiale e disponibile al dialogo tanto da iniziare un’amicizia con l’arte alla base di tutto. Mario Solazzo (Novoli 1944) dalla Puglia arriva all’età di 17 anni a Torino, dove ha “un inizio artistico bello per l’entu-siasmo, ma allo stesso tempo faticoso per-ché non avevo disponibilità monetaria; feci così vari lavori per mantenere questa mia passione. Passo dopo passo la situazione è andata avanti dando coscienza dei miei mezzi”. In quest’ambito Solazzo matura artisticamente e si affascina del paesag-gio montano, infondendogli “la volontà di cambiare la pittura in chiave espressionista

sempre per quanto riguarda il paesaggio partendo da pittori passati come Maggi, Segantini e Solero”. Nel 1978 il trasferi-mento in Friuli: “è stato un caso determi-nato da una delusione amorosa. Andai poi a trovare mio fratello che era maresciallo a Palmanova e così ebbi modo di conoscere il Friuli Venezia Giulia e la sua gente. Il tutto mi piacque molto e decisi così di trasferirmi defi nitivamente”.

Nel prosieguo della sua vita le città di Cividale del Friuli e Cortina d’Ampezzo diventano fondamentali per la sua vita artistica. Il soggetto che ha reso famoso

Solazzo al mondo dell’Arte è rappresentato dalle montagne, soprattutto nella versione innevata dell’inverno. Personalmente lo defi nisco il cantore della neve, perché è riu-scito a rappresentarla con vitalità. La neve per l’artista “è una sfi da in quanto è diffi cile da realizzare perché non è bianca ma ha i colori della fi sica. Ha molteplici colori. Come colorista sono riuscito a dare profondità alla neve facendo prendere a essa diverse tona-lità. Anche la luce ha un ruolo fondamentale nell’equilibrio pittorico”.

Le sue montagne sono rappresentate in chiave contemporanea “non dipinte a carto-

lina ma dando un’impronta espressionista”. Proprio dall’Espressionismo, movimento che si sviluppa agli inizi del Novecento, Solazzo interpreta la primitività e la passionalità all’interno del paesaggio. Pennellate vive, di una matericità non eccessiva ma grassa, rendono le montagne dei luoghi che non risentono dell’orogenesi di questi millenni, diventando così monumenti impetuosi la cui crescita è senza fi ne.

In questi luoghi egli stesso vorrebbe abitare: “io vivrei su un cucuzzolo della montagna. Questo perché da una pace in-credibile e una poesia. Mi chiamano anche il poeta della montagna. Io qui vivo bene”. Analizzando i paesaggi diffi cilmente tro-viamo la presenza dell’uomo per una rap-presentazione della solitudine che l’artista vuole comunque testimoniare, in quanto caratterizza la nostra società contempo-ranea. Mario Solazzo non è solo “alpino”

d’inverno, lo è anche nella stagione calda oltre a dipinge splendide Venezie e merca-ti cittadini. Quest’ultimi rappresentano la seconda importante tematica del Maestro tanto da sembrare in contrapposizione alle montagne, ma non è proprio così, perché la solitudine metafi sica delle montagne diventa più palpabile nei mercati e nelle persone che li compongono, con pennellate veloci e tocchi di colore a delineare fi gure in movimento. Ecco che a Cortina d’Ampez-zo, nella sua galleria, accoglie i visitatori e gli appassionati d’arte che vengono subito rapiti dalla sua neve proprio idealmente di fronte alle Tofane. Mario Solazzo è dunque un’artista che ha reso contemporaneo il pa-esaggio partendo dalla tradizione ottocen-tesca, inserendo però uno stile personale e sincero, proseguendo il suo lungo cammino “gradino per gradino con dignità e grande passione”.

di Alain Chivilò

Il soggetto che lo ha reso famoso nel mondo dell’Arte è la montagna

Incontro con l’artista Mario Solazzo pugliese innamorato di Cortina

Il cantore della neve

Qui sopra il maestro nel suo studio di Cividale del Friuli,due sue tele con i paesaggi innevati

Page 30: La Piazza della Riviera ovest 2012gn n8

30 Oroscopo3030 Oroscopo

La cornea, porzione anteriore e tra-sparente dell’occhio, è costituita da

5 strati:Epiteliomembrana di BowmanStromamembrana di DescementEndotelioquesta trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infi ammatori, meccanici, tossici e di-strofi ci) tra le cause di distrofi a troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corne-ale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Ribofl avina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedente-mente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra-Stromali e nelle forme lievi di Chera-tocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili. Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la To-pografi a, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Chera-tocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’ana-lisi del profi lo della superfi cie corneale come fosse una fotografi a tridimensio-nale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tec-nologia” applicata a torni computeriz-zati a controllo numerico, che consen-tono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografi a seguendo esat-tamente il profi lo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il fi le al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore effi cacia correttiva, riduzione dell’inter-faccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Valentino Micaglio

Per info su questo articolo [email protected]

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Cheratocono e Lac (lente a contatto)

Gentile sig. Paolo,la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale suo rappresentante, il quale dichiarava espressamente di agire in nome e per conto della clidenunzia è pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO L’OTTICO

Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione.

Per porre le domande all’avvocato: [email protected]

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected] abbiamo avuto modo di rilevare, sia negli adulti che nei bambini, la presenza di una piccola tumefazione a forma di pallina, che impropriamente chiamiamo cisti, a livello delle palpebre. Nella maggior parte dei casi si tratta di un orzaiolo o di un calazio. Queste patologie, comunemente ritenute identiche, sono in realtà due alterazioni ben distinte che generano spesso confusione nella loro identifi cazione anche da parte degli stessi medici. Il calazio è un granuloma cronico a carico di una ghiandola palpebrale infi ammata. Tali ghiandole, contenute nello spessore delle palpebre, hanno un ruolo fondamentale nella formazione e stabilità del “fi lm lacrimale” che fa sì che l’occhio sia sempre bagnato. Queste piccole ghiandole possiamo immaginarle a forma di palloncino con un unico sbocco. Nel calazio questo “palloncino” si riempie di materiale sebaceo, spesso per ostruzione del loro unico sbocco, per blefarite (infi ammazione del bordo palpebrale) cronica, seborrea ed acne rosacea. L’ accumulo di secrezione fà aumentare le dimensioni della ghiandola che può raggiungere anche nei casi più evoluti il centimetro. Diversamente, l’orzaiolo è una infezione di origine stafi lococcica (batteri comunemente presenti sulla nostra cute) di una ghiandola palpebrale: quindi è subito chiaro che l’infezione è batterica a differenza del calazio. Anche in questo caso, la causa può essere una blefarite, una caduta di difese immunitarie, un cattivo stato di salute generale, lo stress, una congiuntivite. Qui però il decorso è acuto perché in realtà l’orzaiolo è un piccolo ascesso. Il pus riempie velocemente la ghiandola e, nell’arco di qualche giorno fi stolizza, cioè tende a crearsi una via di sbocco, cosa che non succede nel calazio, che può durare mesi. Tali diversi comportamenti devono orientarci nel riconoscimento delle patologie per la diversa sintomatologia e terapia che ne deriva. L’orzaiolo è un fatto acuto, provocato dallo stafi lococco, con improvviso gonfi ore palpebrale che comporta intenso dolore; una terapia specifi ca permetterà la risoluzione della lesione. Nel caso del calazio non abbiamo mai dolore, la tumefazione insorge lentamente e può, senza terapia specifi ca, perdurare per mesi. La causa, come sopra detto, non è un batterio, bensì un’infi ammazione cronica sterile. La terapia consigliata, nel caso dell’orzaiolo, consisterà in impacchi caldo umidi che possono accelerare l’eliminazione del pus e quindi la guarigione ricordando che la lesione è di per sè autobloccante. Per prevenire infezioni secondarie si possono prescrivere colliri antibiotici. Nel calazio se questa pallina indolore è piccola può sparire spontaneamente nel giro di qualche mese, se di maggiori

Calazio e OrzaioloL’OCULISTA

dimensioni, si consigliano impacchi caldi per almeno tre settimane. Se il calazio non scompare passato questo tempo si dovrà asportarlo chirurgicamente. Le pomate antibiotiche non servono. Può accadere che le due forme coesistano o che una si complichi nell’altra; ciò ostacola una più facile guarigione. Va purtroppo ricordato che anche se fortunatamente in maniera statistica bassa, si può incappare in un tumore palpebrale al suo esordio. Nei casi sospetti l’oculista eseguirà un esame istologico.

professionalità cortesia relaxrisultati igiene

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16VELA

22

RegioneChioggia

14

CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

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Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16

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RegioneChioggiaChioggiaChioggiaChioggia

14

Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

43

Via S. Marco, 1933/CSottomarina (VE)Tel. 041 4968055

Borgo S. Giovanni, 7/zChioggia (VE)Tel. 041 4968379

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L’Intervento

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Gli Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-to in centrale in cambio dell’inquinamento, dell’uso di olio colombiano e della poca ma-nutenzione degli impianti.

li Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-

Eneldevoti ed Eneldipendenti

*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

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Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

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Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

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PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

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L P

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di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

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EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

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La cornea, porzione anteriore e tra-sparente dell’occhio, è costituita da

5 strati:Epiteliomembrana di BowmanStromamembrana di DescementEndotelioquesta trasparenza è soggetta ad un equilibrio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infi ammatori, meccanici, tossici e di-strofi ci) tra le cause di distrofi a troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’origine di questa anomalia. Varie sono le tecniche e le terapie per il Cheratocono: dalla Cheratoplastica (intervento chirurgico di trapianto corne-ale) al Cross-linking (è la tecnica che utilizza l’applicazione combinata di Ribofl avina (Vitamina B2) in soluzione con destrano (uno zucchero) al 20% in una composizione che assomiglia ad una gelatina giallastra messa a contatto con la cornea a cui è stato precedente-mente asportato l’epitelio, e radiazioni ultravioletti. La Cheratotomia radiale asimmetrica (Mini Ark). Gli Anelli Intra-Stromali e nelle forme lievi di Chera-tocono, utili possono essere le Lenti a Contatto gas-permeabili. Si ottimizza la progettazione attraverso un sistema noto con il nome di lente a calco e questa tecnica si è sviluppata grazie a nuove tecnologie d’avanguardia: la To-pografi a, il Topografo è uno strumento molto importante per la stima del Chera-tocono esso evidenzia, in una mappa, la deformità della cornea, ovvero l’ana-lisi del profi lo della superfi cie corneale come fosse una fotografi a tridimensio-nale ed è un esame rapido e pratico e non invasivo, e inoltre dalla costruzione innovativa di macchinari robotici per lenti a contatto, derivati dalla “nano-tec-nologia” applicata a torni computeriz-zati a controllo numerico, che consen-tono lavorazioni precisissime. Quindi le lenti a contatto vengono progettate in automatico da un computer che legge e elabora la topografi a seguendo esat-tamente il profi lo corneale, l’applicatore può così vedere virtualmente e in tempo reale come sarà la lente applicata sulla cornea ed inviare il fi le al costruttore per posta elettronica, quindi una migliore effi cacia correttiva, riduzione dell’inter-faccia meccanica della lente a contatto sull’apice del “cono” corneale e quindi si possono adattare diametri delle lenti molto piccoli, aumentando il confort e la respirazione corneale, in modo da avere un porto più prolungato.

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Valentino Micaglio

Per info su questo articolo [email protected]

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Cheratocono e Lac (lente a contatto)

Gentile sig. Paolo,la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale suo rappresentante, il quale dichiarava espressamente di agire in nome e per conto della clidenunzia è pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO L’OTTICO

Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione.

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