La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

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Campagna Lupia e Mira vanno al voto Elezioni pag. 4 e 5 Trofeo Mancin, amatori in strada Ciclismo pag. 18 pagg. 8 Rischio chiusura per l’ospedale di Dolo Mobilitazione di sindaci, politici e sindacati. Partono anche le petizioni popolari per salvare 365 posti letto T agli agli ospedali veneti: quelli di Dolo e Piove di Sacco sono nel mirino e dovreb- bero chiudere. E’ la prospettiva di lavoro delineata nelle “schede tecniche” abbinate al Piano socio-sanitario all’esame della Pri- ma commissione regionale. Quando arriverà l’approvazione definitiva del documento di programmazione, seguiranno i provvedimen- ti operativi correlati. Insomma una vera e propria “bomba” è scoppiata in Riviera del Brenta a fine marzo, anche se poi come al solito dopo la diffusione della notizia, e viste le reazioni più che preoccupate di istituzioni e forze politiche e sociali, qualche riflessione dalla Regione è arrivata. Nel dettaglio la lista delle dismissioni in Veneto comprende i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bus- solengo e “Borgo Roma” a Verona. Si vuole insomma una pesante riduzione di posti letto di circa 2000 unità. A Dolo per cominciare ne saranno tagliati in questa prospettiva 365 di posti letto, quello di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. I motivi dei tagli? L’adeguamento all’introduzione dei costi standard nel 2013. In Riviera del Bren- ta, a Dolo, ma anche nei comuni limitrofi la notizia è stata vissuta come un vero e proprio shock. Per alcuni territori dell’area sud della Riviera, come Campolongo Maggiore, Campa- gna Lupia e Camponogara, la prospettiva di restare senza gli ospedali di Piove e di Dolo è inconcepibile. o Padova. della Riviera ovest Tasse comunali in aumento Fiesso pag. 13 SANDON, PARTE IL RESTAURO DELLA CHIESA La chiesa di Sandon si “riappro- pria” della propria pala d’altare settecente- sca. Dopo un anno di meticolosi restauri, resi- si necessari visto il progressivo deterioramento di alcune parti della pittura, “Il Crocifisso tra Sant’Antonio di Padova e Santa Marta”... pag. 10 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 36 www.lapiazzaweb.it continua a pag. 9 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3 Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino. VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 barendi.m@infinito.it - www.vivaibarendi.com PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI Dental Med STUDIO DENTISTICO Via Provinciale Sud, 63/D (1° piano) Fossò - Venezia Per appuntamento CHIAMA 041 5170295

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Campagna Lupia e Mira vanno al voto

Elezioni

pag. 4 e 5

Trofeo Mancin, amatori in strada

Ciclismo

pag. 18

pagg. 8

Rischio chiusura per l’ospedale di DoloMobilitazione di sindaci, politici e sindacati. Partono anche le petizioni popolari per salvare 365 posti letto

Tagli agli ospedali veneti: quelli di Dolo e Piove di Sacco sono nel mirino e dovreb-bero chiudere. E’ la prospettiva di lavoro

delineata nelle “schede tecniche” abbinate al Piano socio-sanitario all’esame della Pri-ma commissione regionale. Quando arriverà l’approvazione defi nitiva del documento di programmazione, seguiranno i provvedimen-ti operativi correlati. Insomma una vera e propria “bomba” è scoppiata in Riviera del Brenta a fi ne marzo, anche se poi come al solito dopo la diffusione della notizia, e viste

le reazioni più che preoccupate di istituzioni e forze politiche e sociali, qualche rifl essione dalla Regione è arrivata. Nel dettaglio la lista delle dismissioni in Veneto comprende i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bus-solengo e “Borgo Roma” a Verona. Si vuole insomma una pesante riduzione di posti letto di circa 2000 unità. A Dolo per cominciare ne saranno tagliati in questa prospettiva 365 di posti letto, quello di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166

a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. I motivi dei tagli? L’adeguamento all’introduzione dei costi standard nel 2013. In Riviera del Bren-ta, a Dolo, ma anche nei comuni limitrofi la notizia è stata vissuta come un vero e proprio shock. Per alcuni territori dell’area sud della Riviera, come Campolongo Maggiore, Campa-gna Lupia e Camponogara, la prospettiva di restare senza gli ospedali di Piove e di Dolo è inconcepibile. o Padova.

della Riviera ovest

Tasse comunali in aumento

Fiesso

pag. 13

SANDON, PARTE ILRESTAURO DELLA CHIESA

La chiesa di Sandon

si “riappro-pria” della

propria pala d’altare

settecente-sca. Dopo

un anno di meticolosi

restauri, resi-si necessari

visto il progressivo deterioramento di alcune parti della pittura, “Il Crocifi sso

tra Sant’Antonio di Padova e Santa Marta”...

pag. 10

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 36 www.lapiazzaweb.it

continua a pag. 9

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative.Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito

le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino.

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Riviera Provincia RegioneRegioneSTRA

pag. 14

L’Acrib fa scuola a 600 nigeriani

CULTURA

pag. 16

Maratonina e cultura vanno a braccetto

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

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EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

SICCITÀ

pagg. 26-27

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 28

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

TURISMO

pag. 29

Spiagge e laghi promossi a pieni voti

ECONOMIA

pag. 20

Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio

SPAZI APERTI

pag. 21

Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce

CULTURA

pag. 25

Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi

A Piazza Vecchia di MiraI 100 ANNI DI NONNO GINO

Festa grande nelle scorse settimane a Piazza Vecchia di Mira, dove ha com-

piuto 100 anni Gino Longo. Nonno Gino è nato a Gambarare un secolo fa: il 26 marzo del 1912. Ha sposato Rita Nar-do. Da loro matrimonio sono nati i fi gli

Tullio e Vally. Ha superato le traversie di un secolo: la guerra da cui tornò solo a fi ne 1946. Da qualche anno la moglie è morta. Nella sua abitazione c’erano tante persone a festeggiarlo, anche il

sindaco ha portato il saluto. A Fossò

A GIUDIZIO IN 6

Cinquemila quintali di vetro ricavato dai tubi catodici dei televisori, zeppi di piombo, smaltiti fuori regola e riutiliz-

zati per bicchieri e bottiglie. E’ l’accusa di cui dovranno rispondere davanti al Tribunale l’imprenditore quarantenne

Fabio Cavinato titolare della “Sira srl”di Fossò, il pesarese Stefano Corrieri, il

friulano Lodovico Ramon, Giovanni Pe-ron, Natalia Ferrai e Giovanna Grisolfi .

FederconsumatoriRECLAMI PER

PRATICHE SCORRETTE

Oltre 350 reclami nei 17 comuni

della Riviera del Brenta e del Mira-nese per pratiche

scorrette che rasen-tano la truffa da parte delle compagnie di fornitura dell’energia. E’ il fenomeno che Federconsumatori del comprensorio

denuncia con il suo referente Alfeo Babato e con il legale dell’associazione

l’avvocato Carlo Pognici. E partita da parte dell’associazione,, una lettera in-

dirizzata ai 17 primi cittadini chiedendo una loro collaborazione.

Quasi 3000 persone a Mira potranno usufruire degli sgravi fi scali previsti per le zone non metanizzate. Questa l’im-portante delibera che è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale che si è svolto nel più popoloso comune rivierasco. Per avere informazioni basterà rivolgersi all’uffi cio Urp del comune

PetizioneECOMUSEO A RISCHIO

Il Centro Studi Riviera del Brenta che ge-stisce l’Ecomuseo in villa Principe Pio a Mira Porte ha fatto partire una raccolta di fi rme che continuerà fi no a maggio. La convenzione tra Provincia e Comune di Mira per il “prestito” remunerato di Villa Principe Pio, scadrà il 27 maggio 2012. E sembra che le intenzioni di rinnovarla non ci siano. Centinaia le fi rme già raccolte Pro-Ecomuseo.

Scuole superiori a DoloTANTI STUDENTI AL “MUSATTI”

L’anno scolastico 2012-2013, sarà da record per le iscrizioni all’istituto professionale Musatti. Alle pre-iscrizioni ci sono state fi nora 182 richieste. La scuola, che conta su 650 alunni, offre percorsi scolastici come l’alberghiero l’aziendale, il turistico e i corsi serali. Quest’anno i nuovi diplomati saranno circa un centinaio. Il prossimo anno il Musatti supererà le 700 unità.A MiraSGRAVI FISCALI PER NON METANIZZATI

Quasi 3000 persone a Mira potranno usufruire degli sgravi fi scali previsti per le zone non metanizzate. Questa l’im-portante delibera che è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale che si è svolto nel più popoloso comune rivierasco. Per avere informazioni baste-rà rivolgersi all’uffi cio Urp del comune.

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4 Elezioni a Mira44 Elezioni a Mira

CHI È MARIO BORELLA

Mario Borella 62 anni è il candidato della Lega Nord a

Mira . E’ geometra, ed ha esercitato la professione di restauratore a Venezia dal 1974 al 2000 e costruttore in terraferma dal 1980 a tutt’og-gi. E’ allevatore di cavalli e amante della natura. Il suo programma é di portare tutte le esperienze a disposizione dei cittadini di Mira, per una maggiore tutela del territorio. “Il mio programma, da neofi ta della politica- dice il candidato sindaco - è di portare tutte le mie esperienze a disposizione dei cittadini, per una maggiore tutela del territorio. Lavoro e occupazione, Commercio, Turismo, Urba-nistica e viabilità, assistenza alle persone, sicurezza ed ordine pubblico, agricoltura ed energia, cultura e sport e recupero delle fra-zioni, sono titoli del mio programma che mi impegno di realizzare nel caso di vittoria alle elezioni comunali di Mira”.

La strategia è chiara: la Lega a Mira , comune più popoloso della Riviera non vuole alleanze, punta ad andare al ballot-

taggio e vincere al primo turno. Il candidato Borella ha detto di aver già pronta la squadra e puntare a cambiare una città in cui per un imprenditore è diffi cile lavorare. E a dar manforte al candidato, che di fatto vuol sot-trarre una roccaforte storica al centrosinistra, c’erano i sindaci di Vigonovo Damiano Zecchi-nato, quella di Dolo Maddalena Gottardo e il vicesindaco di Fiesso d’Artico, Flavio Zebellin. Con loro il consigliere regionale Furlanetto, e l’amministratore di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato e l’onorevole Corrado Calligari. Come muoversi? Per il Carroccio a Mira è meglio correre da soli. Per Pizzolato “ Il Co-mune è sempre stato e restato, in decenni ininterrotti del governo della sinistra, un dor-mitorio. Un grande centro di 40 mila abitanti come questo non può continuare a restare in queste condizioni. Alla Mira Lanza c’erano 1.400 dipendenti , ora ne sono rimasti 400, e il rischio è che questa storica fabbrica chiuda per sempre, per non parlare della Pansac”. Il sindaco di Dolo, Maddalena Gottardo, ha sottolineato come “la gente capisca subito di che pasta sono fatti gli amministratori della Lega Nord. Persone oneste, trasparenti, so-litamente affi ancate da tanti tecnici preparati e quasi nessun politicante di professione”. A dare i numeri del successo della Lega nel territorio comunale è stato invece Denis Gen-nari, segretario del partito a Mira. Gennari ha snocciolato i dati dell’aumento del consenso del Carroccio “Dal 3,5 del 2007 – ha detto Gennari – siamo arrivati al 22% dei consen-si in occasione delle elezioni regionali che hanno visto trionfare Luca Zaia per il posto di governatore del Veneto. Ora abbiamo 30 militanti e 120”. La Lega Nord però negli ul-timi giorni ha anche subito il travaglio interno della sua leadership nazionale con le dimis-sioni di Bossi. Ora bisogna vedere quanto peserà il fatto a livello locale. In lista a Mira ci sono persone di ogni categoria: imprenditori operai, artigiani.

Amministrative

Otto candidati per la poltrona del sindaco

Le intenzioni del CarroccioLA LEGA NORD PUNTA AD UN MONOCOLORE

Elezioni in Riviera, si vota a Mira e Campagna Lupia. A Mira , più popoloso centro della Riviera con quasi 40 mila residenti si va alle elezioni con una “fi oritura” di

candidature davvero impressionante, da quando cioè si sceglie il sindaco direttamente con il voto. Di candidature a sindaco ce ne sono 8 e di liste collegate ai candidati ben 15. A Mira che è storica roccaforte della sinistra, saranno chiamati alle urne 31.545 elettori su 39.141 residenti:15.386 uomini e 16.159 donne. Le sezioni elettorali sono 32. Si vota con il sistema del doppio turno. Il sindaco uscente Michele Carpinetti tenta la riconferma dopo aver vinto le primarie, con il centro-sinistra unito e Udc. Fra gli avversari l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna per il Pdl e civiche, Mattia Donadel di “Mira Fuori del Comune”, Alessio Bonetto “Noi Per Mira”,

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

“Il movimento “Noi per Mira” - spiega di se stessa la lista in una nota- è compo-sto da un gruppo di persone unite dalla

volontà di interpretare l’esigenza, sempre più forte tra molti cittadini, di uscire dalle vecchie logiche di amministrare, convinti che bisogna cambiare metodo e mentalità nella gestione della cosa pubblica. Le nostre proposte sono frutto di una scelta precisa: delineare l’Idea di città con una serie di obiettivi chiari e orientati alle vere necessità delle persone, per produrre un programma realistico e concreto, in sintonia con le esigenze di sviluppo sostenibile del co-mune di Mira”. I punti forti sono cambiamento, innovazione e competenza. “Vogliamo condi-videre – spiega il candidato sindaco Alessio Bonetto - lo spirito di partecipazione e la volon-tà di cambiamento dei cittadini, contrastando quella logica di fare politica in cui gli interessi dei cittadini sono fi ltrati dagli interessi dei par-titi”. La lista comprende esponenti provenienti dal mondo delle associazioni e della società civile, tutte persone preparate nello specifi co settore di competenza. Molte di loro fanno il loro ingresso per la prima volta sulla scena poli-tica, nell’ottica, secondo i promotori, di “dare un forte segnale di cambiamento”. Il capolista è l’ex sindaco di Mira Roberto Marcato che, da mesi, che punta ad una “partecipazione dal basso”, mettendo a disposizione la propria esperienza politica. Il 25% della lista sarà com-posto da donne, fra le quali Marie Ohanesian (detta “l’americana”). Nativa di Los Angeles, dove ha vissuto e completato gli studi, è stata vicepresidente e responsabile della politica del consumatore. Attualmente, insegna inglese all’Università di Borbiago e dal 2004 al 2007, è stata presidente della Consulta dei Cittadini Stranieri del Comune di Mira. Farà parte della coalizione anche il gruppo consiliare uscente “Democratici per Mira”, con Francesco Volpa-to, già assessore del Comune di Mira e oggi consigliere comunale all’opposizione, ed il consigliere uscente Mauro Mion, maestro di ka-rate. Nella lista spicca anche il nome di Diego Luparelli, noto psicologo e psicoterapeuta, da anni consulente per la Rai di Miss Italia.

La lista ideata dall’ex sindaco Marcato “NOI PER MIRA” GUARDA AL FUTURO

CHI È ALESSIO BONETTO

Alessio Bonetto è candidato sindaco per la lista “Noi

per Mira”. Ha 32 anni, è sposato, con un fi glio, è responsabile e Direttore Tecnico presso un importante impianto di trattamento rifi uti a Fusina. Dal 2011, coordina la Commissione Rifi uti dell’Ordine Regionale dei Geologi del Veneto ed è vicepresidente dell’associazione scientifi co-culturale “il Reggipoggio”. Laureato in Scienze Geolo-giche, è stato autore di numerosi articoli e pubblicazioni su riviste di ambito geolo-gico e ambientale e sul tema del riciclo. Dal 2002 ad oggi, ha ricoperto a carica di consigliere in comune a Mira con il gruppo “Socialisti Riformisti” restando all’oppo-sizione della giunta Carpinetti. Lo slogan che Bonetto e la lista vogliono adottare per questa tornata elettorale è “ Ritorno al futuro”.

Sono due le liste civiche che appoggiano il candidato sindaco Vanna Baldan. La prima “Gente di Mira”, ideata e sostenuta dalla stessa Baldan, e poi anche un’altra lista civica:“Insieme per Mira”. Il movi-

mento “Progetto Veneto” con la candidatura di Cesare Renier come indi-pendente in “Gente di Mira”, ha annunciato il suo sostegno alla Baldan. Il programma della lista è chiaro. “Vogliamo - spiegano i candidati consi-glieri- lotta agli sprechi con la riduzioni del numero di assessori, dei dirigenti e degli incarichi esterni di portaborse distribuiti dal Sindaco Carpinetti. Un risparmio che nei 5 anni, sarebbe superiore ai 2 milioni di euro e con i quali dovrebbe essere fi nanziato un programma di messa a norma degli edifi ci pubblici, scuole, palestre”. Sull’Imu il programma della Baldan punta a eliminare aumento delle “già alte tariffe minime e dichiari l’esenzione per immobili rurali, edifi ci di interesse artistico e case in cui risiedono persone con disabilità”. Fra le altre idee del programma: bandire un’asta pubblica per la cessione delle farmacie comunali per fi nanziare nuove opere, ren-dere vivibili i parchi pubblici e migliorare i servizi alle frazioni promuovere progetti coordinati con gli altri comuni della Riviera per sviluppare la risorsa del turismo. Per il Distretto Sanitario, si ritiene necessario proporre una di-versa collocazione della struttura, in una zona più vicina ai mezzi pubblici. E poi: concedere in affi tto, con apposita gara, i tetti degli edifi ci pubblici per l’installazione di impianti fotovoltaici e con i ricavi ridurre i costi dei buoni mensa e dei servizi. Sul Pat: bisogna che il Piano Assetto del territorio promesso da due sindaci, sia sviluppato velocemente all’insegna di una minore possibilità di nuove edifi cazioni, favorisca il recupero dell’esistente. Sviluppare l’economia del paese per la creazione di posti di lavoro anche attraverso la riduzione delle lungaggini dei procedimenti amministrativi e lo snellimento degli iter burocratici. Sul polo logistico di Giare, “Gente di Mira” e “Insieme per Mira” sono chiari. “Qualsiasi ipotesi di utilizzo del territorio di Mira- dicono- deve essere subordinata ad una preventiva ed attenta verifi ca sull’utilizzo delle aree dismesse di Porto Marghera.

“Gente di Mira“ ed “Insieme per Mira” CIVICHE DI CENTRODESTRA CONTRO GLI SPRECHI

CHI È VANNA BALDAN

Vanna Baldan, 50enne, vive a Mira con il fi glio, e proviene da una famiglia conosciuta in pae-se. Funzionario Ulss 13, ha la maturità classica ed è laureanda

alla Facoltà di Scienze Politiche di Padova. E’ approdata in politica nel 2006 in Forza Italia. Si è candidata a sindaco di Mira nel 2007. Al ballottaggio, sostenuta da Forza Italia, An, Lega Nord, Udc, col 46% ha sfi orato l’elezione a sindaco contro Carpinetti. In consiglio è stata capogruppo di Forza Italia e Pdl poi. Ha sollevato la vicenda Serimi (pasti grati per gli amministratori) e ha proposto nel 2009 la delibera “Anagrafe degli eletti”. Sua è la battaglia per la realizzazione della Casa di Riposo. In dissenso con la dirigenza locale del Pdl di cui contrasta le primarie tra iscritti, corre alle elezioni con due liste civiche.

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555Elezioni a Mira

Amministrative

Otto candidati per la poltrona del sindaco

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

CHI È PAOLINO D’ANNA

Paolino D’Anna, candi-dato per il Pdl e per la lista civica “ la Voce

delle Frazioni” a sindaco di Mira, è nato a Napoli 46 anni fa. E’ sposato e ha un fi glio di 5 anni. In possesso del diploma di Perito Industriale Elettrotecnico, ha svolto la sua attività lavo-rativa soprattutto nel settore commerciale. Attualmente è in aspettativa per carica pub-blica in ragione del suo incarico di assessore provinciale al Lavoro.“ Ho intrapreso la diffi -cile strada delle elezioni amministrative per la posizione di sindaco- dice di sè - convinto di poter governare la nostra bella Mira con competenza, con passione, con determina-zione. E’ una sfi da importante, per questo impiegherò tutte le mie energie per raggiun-gere l’obiettivo che mi sono dato: dare una svolta al governo della città per risolvere e rimuovere quei problemi che, da troppo tem-po, la tengono “ingessata”.

“Anche per la pregressa esperienza di amministratore a Mira - dice il candi-dato Paolino D’Anna presentando il

programma - conosco a fondo questioni che at-tendono, di essere risolte. L’elenco delle “cose da fare” non può essere, esaustivo. Saranno in ogni caso fari che guideranno la mia azione governativa, il principio che l’amministrazione deve essere al servizio dei cittadini, la rigorosa attenzione nell’impiego delle risorse umane e quelle fi nanziarie, l’applicazione della cultura del risparmio eliminando con determinazione gli sprechi e le spese inutili”. Questi gli interven-ti ed i temi che saranno oggetto di particolare attenzione nel programma delle liste Pdl e “La Voce delle frazioni” che sostengono D’Anna riduzione del numero degli assessori da 8 a 4; potenziamento degli interventi nel settore sociale, un “Progetto sviluppo” fi nalizzato a creare un clima favorevole per le iniziative di ca-rattere economico che dovessero affacciarsi nel territorio. Ciò anche per contribuire nella misura massima possibile a risolvere o, ad alleviare il preoccupante fenomeno della disoccupazione giovanile e femminile. “Lo stato della viabili-tà interna è assolutamente carente - spiega il segretario del Pdl e capolista Jacopo Carraro- per la mancanza di collegamenti pubblici che colleghino le nostre frazioni e i punti nevralgici della nostra comunità. E’ quindi necessario un intervento che, istituendo un servizio pubblico effi ciente e ragionevole, risolva il problema che è particolarmente sentito dai cittadini” . Premesso che il territorio di Mira è interessato da grandi opere viarie come la Romea Com-merciale, la Camionabile, l’Idrovia, Veneto City, la coalizione che sostiene D’Anna punterà a coinvolgere i cittadini su scelte che non “po-tranno essere calate dall’alto”. Attenzione sarà posta anche al tema della sicurezza e al Piano Casa, per incentivare i recuperi delle abitazio-ni più datate. Nelle due liste che sostengono D’Anna, soprattutto nel Pdl tante conferme. Fra le conferme i consiglieri comunali uscenti Giorgio Zorzi, Loris Simionato e Paolo Lucarda. Nella” Voce delle frazioni” spicca la presenza dell’esponente dei comitati Valter Faggian.

Pdl e “La Voce delle Frazioni”L’ASSESSORE PROVINCIALE SFIDA IL SINDACO

La lista “Mira Fuori del comune” can-dida Mattia Donadel alla poltrona di sindaco di Mira. La lista che non ha cer-

cato accordi con i partiti tradizionali, vuol rappresentare una alternativa radicale sia al centrodestra che all’attuale centrosinistra. La lista emerge dal movimento Mira 2030, che vuol ridisegnare un territorio senza speculazioni edilizie e votato a bioedilizia e sviluppo sostenibile. La prima priorità per “Mira Fuori del Comune” si chiama partecipazione. “Per riavvicinare la politica ai cittadini vogliamo - spiega per la lista l’esponente Stefania Porchia - modifi care i regolamenti comunali. Vogliamo avviare un piano per la trasparenza, della gestione del-la macchina comunale che deve essere al servizio dei cittadini”. Ma non solo la lista vuole fermare le grandi opere come Polo Logistico, la Camionabile, Romea Commer-ciale, rifi utandone l’imposizione dall’alto e proponendo alternative con la protezione e la rivalutazione del nostro territorio. Per “Mira Fuori del Comune”. Va ridiscusso il Pat e va avviato un piano dei rifi uti per arrivare all’80% di raccolta differenziata e alla riduzione di almeno il 15%, della quan-tità di rifi uti prodotti (a Mira attualmente si punta ad arrivare al 65 % nel 2013)”. Anche la questione del lavoro assume im-portanza centrale in questo momento di crisi. “Vogliamo aprire subito un tavolo permanente di confronto per defi nire stra-tegie e proposte in risposta alla crisi occu-pazionale - spiegano - puntando su turismo, agricoltura, cultura e lavori verdi. Va ripen-sata a Mira l’offerta di spazi e servizi per la prima infanzia, in una logica di sostegno alla donna. La lista sottolinea anche i punti di contrasto con l’attuale amministrazione guidata dal sindaco Michele Carpinetti e sono sui temi della partecipazione della difesa del territorio e sulle grandi opere”. Sono stati presentati poi anche i candidati consiglieri comunali che rispecchiano la pro-venienza dal mondo dei comitati.

Lista “Mira fuori del comune”COMITATI E ASSOCIAZIONI PER L’ALTERNATIVA

CHI È MATTIA DONADEL

Mattia Donadel 40 anni, laureato in Scienze Forestali

è dipendente pubblico al settore ambiente del Comu-ne di Venezia dal 2008. “Il mio percorso politico - dice di se stesso - inizia all’età di 15 anni con l’impegno nel movimento de-gli studenti medi. Sono stato attivista di Ri-fondazione Comunista dal 1991 al 2005. Con il Comune di Venezia, una sperimenta-zione sul cambiamento degli “Stili di Vita” mi ha permesso di conoscere più da vicino quel mondo di esperienze alternative“. L’impegno maggiore di Donadel è stato sempre sul fronte della difesa dell’ambien-te, del territorio. Dal 2004 segue il comita-to contro la Romea Commerciale, e da 4 anni è tra i coordinatori di Cat, i Comitati Ambiente e Territorio che si battono contro le “grandi opere”. E’ un appassionato di montagna, e di sport all’aria aperta.

CHI È MICHELE CARPINETTI

Michele Carpinetti è il sindaco uscente di Mira. Ha 46 anni, sposato due fi gli, proviene dal Partito Democratico(Pd), è stato sindacalista della Cgil,

è laureato in tecnologie applicate alla comunicazione, ed è sindaco di Mira dal 2007 (alla guida di una coalizione composta da Ds, Margherita, Idv, Verdi, Rc, Pdci e lista civica “Con te a Mira”), attualmente a capo di una giunta Pd- Sel. Con le elezioni che si terranno a maggio, la coalizione è formata da Idv , Federazione della Sinistra, Udc e Lista Nuova Mira “Ci presentiamo agli elettori – dice Car-pinetti – con un programma sobrio, senza “effetti speciali” che illuderebbe i miresi; abbiamo individuato 20 punti, 20 temi strategici su cui ci impegneremo per continuare l’azione amministrativa avviata 5 anni fa”.

“Una coalizione ampia che “è il segno più evidente – ha sottolineato Carpinetti presentandola – che di fronte alla frammentazione di liste e di candidati che caratterizza il panorama elettorale mirese, intende

proporsi come una squadra compatta e coesa, in grado di garantire governabilità e senso di responsabilità di fronte alle sfi de che ci attendono: penso al lavoro, alla crisi economica ma anche al progressivo indebolimento del welfare state in termini di progressiva riduzione di risorse e servizi”. Chiari anche i rappresentanti delle for-ze politiche che la compongono. “La nostra – ha spiegato il segretario comunale dell’Udc, Teresa Morelli – è stata una adesione convinta ad un progetto politico del tutto identico a quello che da due anni governa, e molto bene, Venezia; abbiamo costruito una lista rappresentativa dei tanti modi in cui si articola la società mirese, e dunque aperta all’associazionismo, al volontariato che presta grande attenzione all’uguaglianza di genere e con molti giovani non necessariamente iscritti al nostro partito”. Michele Lionetti, Italia dei Valori, ha sottolineato come “l’attenzione che il programma di Carpinetti mostra di avere per due punti per noi molto qualifi -canti, come la trasparenza e la sicurezza, spiega la volontà dell’Italia dei Valori, di sostenere il sindaco uscente”. Per Giuseppe Ardolino e Stefano Lorenzin (Sel) “il programma si pone come naturale prosecuzione di quello avviato da questa amministrazione; questa volta, nonostante in tanti lo pensassero irrealizzabile, ci presentiamo agli elettori come il vero e autentico centrosinistra”. Renato Spolaor (Pd): “la nostra lista è un giusto equilibrio tra le necessarie esigenze di rinnova-mento della classe dirigente ed esperienza amministrativa; è una lista che fi n dalla riconferma di alcuni consiglieri e assessori uscenti (Maurizio Barberini e ad esem-pio Renato Martin che hanno corso contro il sindaco alle primarie), è elemento di continuità con l’attuale esperienza”. Infi ne Diego Pinton, rappresentante della lista “Nuova Mira”: “la politica è la molla propulsiva della società; la nostra adesione a questo programma è il risultato di un confronto con il Sindaco; una lista civica come la nostra è uno “spazio altro” che arricchisce la coalizione perchè per natura è trasversale”

Cinque liste a sostegno del sindacoIL CENTROSINISTRA UNITO PUNTA ALLA RICONFERMA

Mario Borella Lega, Alvise Maniero per i “grillini” , Ma-rilena Fusco per la civica “Mira che Cambia”, Vanna Baldan con due liste per i dissidenti del Pdl. A Campa-gna Lupia si vota a turno unico, sarà una sfi da a due : si confronteranno il sindaco uscente Fabio Livieri, con la lista “Per il bene comune” sostenuta da Pdl e Lega Nord e Pisana Boscolo candidata del centrosinistra unito (Idv , Sel, Federazione della Sinistra, Socialisti allar-gato all’Udc) con “Impegno e solidarietà”. I residenti sono 7055 di cui i votanti 5190. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15. Subito dopo lo spoglio decreterà il vincitore o, nel caso di Mira, gli sfi danti al ballottaggio.

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6 Elezioni a Mira66 Elezioni a Mira

La presenza di Katia (Catiuscia) Ricciarelli a Mira, in occasione della prima uscita uffi ciale da candidata sindaco di Marilena Fusco, non era a caso. La conferma è arrivata. Il soprano di origine rodigina è la capolista di “Mira che cambia” uno schieramento bipartisan che annovera tra i componenti imprenditori, operai, casalinghe e agricoltori e

che sostiene Marilena Fusco, un volto molto conosciuto in Riviera del Brenta per le sue attività di aggregazione sociale e promozionali. “L’amica Katia sa quanto tengo alla gente e alla città di Mira – spiega la Fusco – per questo non ha esitato e ha raccolto il mio invito, condividendo il mio percorso verso l’incarico di primo cittadino”. “In questi giorni di serrato confronto – continua la Fusco - ho incontrato la disponibilità di molte persone che intendono spendersi per un progetto innovativo capace di far cambiare il governo di un comune che offre molte risorse che possono essere investite sia per creare occupazione che per recuperare dal punto di vista ambientale e turistico il territorio. La cosa che più mi preme è con-dividere quotidianamente le decisioni e il pensiero con i miei cittadini che già da mesi ascolto incontrandoli”. “I tempi sono maturi per affrontare questo cambiamento – conclude Marilena Fusco - con la forza dei cittadini che per primi vogliono diventare i protagonisti di una nuova fase politica. Per questo li invito a votare visto che molti, delusi dalla politica, sono orientati all’assenteismo”. Marilena Fusco ha in programma tra le priorità: il riavvio dell’economia creando posti di lavoro, la condivisione sociale e l’integrazione, il rilancio del turismo attraverso il recupero del paesaggio. Nella sua cordata uno schieramento di imprenditori, agricoltori, casalinghe, operai, commercianti, liberi professionisti e soprattutto amici, uomini e donne con idee ed entusiasmo. “La gente di Mira – spiega Marilena Fusco – che ha voglia di cambiare il governo della sua città troverà in questa squadra proposte, contenuti e progetti”. “Ho sempre curato gli interessi di qualcuno – sottolinea Marilena Fusco – ora sono pronta a prendermi a cuore quelli di Mira”.

La civica “Mira Che Cambia”KATIA RICCIARELLI CAPOLISTA PER LA FUSCO

CHI È MARILENA FUSCO

Mira che cambia: è questo il nome della lista civica che sosterrà la candidata Marilena Fusco.50 anni, con un fi glio, dipendente pubblico, abita a Stra ma è conosciuta in tutta la Riviera per la sua attività di animatrice socio culturale. La Fusco ha seguito personalmente le campagne elettorali di esponenti di

spicco approdando alla segreteria di Oscar De Bona Assessore ai Flussi Migratori nella scorsa legislatura all’attuale incarico nell’assessorato all’Agricoltura Regionale con Franco Manzato. Ha collaborato in Parlamento nello staff dell’ex Presidente della Camera on. Irene Pivetti nel ramo della comunicazione. L’esperienza maturata nelle relazioni pubbliche, la capacità operativa, gli approfondimenti professionali legati al mondo della pesca, l’attenzione alle tematiche agroalimentari e am-bientali, fanno della Fusco una outsider ben introdotta nel “sistema Veneto”.

“Crediamo che il Comune di Mira abbia bisogno di una nuova direzione, di un nuovo sguardo verso i veri interessi di cui il cittadino ha realmente bisogno – spiegano gli attivisti – servizi per i giovani e i meno giovani più vicini, protezione del territorio e valorizzazione, sviluppo di nuove forme di collaborazione tra comune, aziende

e cittadini, difesa del patrimonio idrogeologico, democrazia partecipativa e una nuova idea di comune aperto”. Questi i punti cardine proposti dal Movimento 5 stelle. In particolare il Movimento anche a Mira propone metodi di trasparenza dei Consigli comunali e massima diffusione di tutte le attività comunali, attività per i cittadini di tutte le fasce d’età, una cittadella del lavoro con uno spazio pubblico, un sistema di inserimento al lavoro in collaborazione con le aziende del territorio e riqualifi cazione dei disoccupati e cassaintegrati. Ma il programma il gruppo del Movimento a 5 Stelle lo ha messo a punto sentendo i cittadini di volta in volta ai banchetti, ai gazebo e in discussioni pubbliche che hanno cercato di informare dell’attività del gruppo e le fi nalità. Fra le proposte anche sempre più incentivazione del fotovoltaico tramite convenzioni con banche locali e aziende per edifi ci pubblici e residenziali. All’interno della lista del Movimento a 5 Stelle di Mira, non ci sono professionisti della politica, ma chi politica non l’ha mai fatta ed è stanco di quella fatta fi nora Ma cosa è il Movimento 5 Stelle? Di fatto è un partito politico italiano, che si defi nisce come “libera associazione di cittadini”. È stato fondato il 4 ottobre 2009 sulla scia dell’esperienza delle Liste Civiche a Cinque Stelle create l’anno precedente. Rappresenta l’ala elettorale del movimento politico-culturale grillino da esso separata e reciprocamente in-dipendente[4], uffi cialmente è l’unica rappresentanza politica legittimata dalle idee e dalle rifl essioni del comico e attivista politico Beppe Grillo; che dal 2005 sono raccolte e diffuse dal blog beppegrillo.it. Le 5 stelle rappresentano: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente.

Il Movimento a 5 StelleSENZA ALLEANZE PER CAMBIARE LA POLITICA

CHI È ALVISE MANIERO

Il Movimento 5 Stelle di Mira ha annunciato la sua candidatura alle prossime elezioni ammi-nistrative. Il candidato sindaco è un giovane mirese, Maniero Alvise, di 26 anni laureando in Scienze Politiche a Padova. Il loro motto è. “E’ l’ora di tornare a votare, è l’ora del cambiamento”. ”La nostra

politica- dice Maniero - si basa sul cittadino, ognuno di noi conta uno e noi siamo esclusivamente i portavoce dei cittadini. Basta con i soliti partiti autoritari che, dopo essere stati eletti, non ascoltano la voce del cittadino; noi partiamo dai cittadini per i cittadini”. Alvise Maniero e il gruppo che lo sostiene a Mira, puntano a far fare un buon risultato al Movimento a 5 Stelle che è fatto di persone fuori dalla politica e con tanta voglia di adoperarsi per il bene della città

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8 Elezioni a Campagna Lupia88 Elezioni a Campagna Lupia

Una lista con tanti giovani e persone che si affac-ciano per la prima volta alla politica, insieme a tante conferme. E’ questa la caratteristica di

“Impegno e Solidarietà” la lista civica che ha raccolto l’appoggio di Pd, Idv Sel , Socialisti e anche dell’Udc. La segretaria del Pd Elisa Sturaro durante la presenta-zione della candidata sindaca e della stessa lista, non ha nascosto che “e’ la prima volta che corre un candi-dato donna a Campagna Lupia, e speriamo che questo porti anche una ventata di novità nel fare politica in questo comune”. Fra le cose che “Impegno e solida-rietà” cercherà di riportare, è stato sottolineato, ci sarà la “questione della gratuità dei libri di testo alle scuole dell’obbligo, che era sempre stato un punto forte del centrosinistra ma che la giunta Livieri ha eliminato”. Fra le priorità in questo momento di diffi coltà e crisi economica c’è quella sicuramente del lavoro e della difesa della famiglia. “La questione - hanno spiegato i segretari politici dei partiti che appoggiano la Boscolo-

dei tanti disoccupati nel nostro comune, che sono a casa a causa della crisi è davvero preoccupante.

Per questo abbiamo organizzato per capire ancora meglio il problema, una serie di incontri pubblici con le associazioni di categoria e sindacati che si terranno ad aprile e inizio maggio per raccogliere tutte le istanze utili ”. Anche il tema del miglioramento dei trasporti pubblici sarà uno dei piatti forti del programma. Ma veniamo alla composizione della lista. Tanti i giovani presenti. Fra questi Francesca Bressanin e Luca Vacca-ro. Non si è candidata invece a consigliere comunale il segretario locale del Pd Elisa Sturaro. Restano fuo-ri dalla lista anche gli ex sindaco Angelo Ragazzo e Guido Moressa. E’ molto rappresentata la frazione di Lughetto. Presenti per l’Udc il segretario locale Gino Baldan (che aveva minacciato di correre da solo)e Paolo Bassanello. Il centrosinistra punta insomma a riconquistare il comune che ha perso nel 2007 per la prima volta.

Liga veneta per L’Autonomia LA LISTA “IMPEGNO E SOLIDARIETÀ”

A sostenere la ricandidatura di Fabio Livieri alla guida di Campagna Lupia è la lista civica “Per il Bene Comune”, appoggiata in questa tornata elettorale da Pdl e Lega Nord. Non ci sarà però in questa occasione però l’Udc a sostenerlo che ha fatto il salto di

coalizione, accordandosi con il centrosinistra. Fra i nomi di rilievo della lista del sindaco uscente, ci sono parecchie conferme. Ci sono infatti gli assessori uscenti Lionello Marcato, Alberto Natin e Marino Capuzzo, e Diego Longhin come indipendente. Sono rappresentate all’interno della lista, tutte le frazioni. Il sindaco punta a completare il lavoro fatto nell’ulti-ma amministrazione e a sviluppare imprenditoria e turismo nel territorio. Molta attenzione sarà posta alle grandi opere come Romea Commerciale ed Idrovia, per le quali Livieri ha già presentato con la giunta uscente progetti ad hoc. Livieri arrivò alla guida del paese dopo il dominio incontrastato del centrosinistra. Alle elezioni del 2007 sconfi sse il sindaco uscente Angelo Ragazzo sfruttando con il sistema del turno unico le divisioni che c’erano state nel centrosinistra, che aveva da un lato il Pd e dall’altro Rifondazione e i comitati. Il candidato sindaco però nonostante abbia una lista espressione anche delle forze politiche, vuol dare un’impronta civica alla sua formazione e all’azione amministrativa. “Mi ricandido - dice il sindaco uscente Livieri - per amore del paese. Ma ai partiti chiedo il massimo grado di libertà di azione. Non voglio condizionamenti continui”. Fra i problemi politici che ha dovuto affrontare la giunta uscente di Campagna Lupia, c’è stato anche quello delle dimissioni al penultimo consiglio comunale, dell’assessore al bilancio Fiorella Rigon.“Per il Bene Comune” è una lista conosciuta in paese comunque, da oltre 10 anni, ed ha sempre voluto caratte-rizzarsi più che come una lista espressione dei partiti di centrodestra, come una lista che è radicata nel capoluogo e nelle frazioni e dà risposte alle istanze del territorio. La civica deve far fronte però stavolta ad un centrosinistra unito che non vuole ripetere gli errori del passato.

La lista del sindaco pronta alla sfi da“PER IL BENE COMUNE” TENTA IL BIS

CHI È FABIO LIVIERI

Fabio Livieri 46 anni sindaco uscente è funzionario per l’area del Miranese di Coldiretti. E’ sposato ha 4 fi gli. E’ stato presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta e ora lo è

di quella dell’Ulss 13. Come hobby ha gli sci. E’ amante della mon-tagna e delle passeggiate all’aperto. Ha praticato il calcio , ma da tempo ha messo le scarpette al chiodo E’ stato per anni esponente dell’opposizione di centrodestra per poi vincere le elezioni 5 anni fa contro l’allora sindaco uscente dei Ds Angelo Ragazzo che tentava la riconferma. Con la sua elezione dopo oltre sessant’anni per la prima volta Campagna Lupia ha cambiato colore politico.

CHI È PISANA BOSCOLO

La candidata sindaco che sfi derà Fabio Livieri è Pisana Boscolo 47 anni nata e cresciuta a Campagna Lupia, con una esperienza di consigliere comunale alle spalle. Pisana Boscolo sposata con due fi gli è moglie dell’ex assessore alla Cultura del comune Vittorino Zecchin.

Ha due lauree, una in biologia e l’altra come tecnico ambientale. Ha lavorato nel settore veterinario a San Donà ed ora è tecnico all’Arpav a Mestre. E’ molto stimata per la sua pre-parazione nel campo in cui opera. Nei mesi scorsi il fatto che il centrosinistra avesse candidato una donna era nell’aria, anche se i nomi fatti erano quelli di altre esponenti. Pisana Boscolo è stata designata candidato sindaco dai partiti del centrosinistra senza passare per le primarie .

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Tagli agli ospedali veneti: quelli di Dolo e Piove di Sacco sono nel mirino e dovrebbero chiudere. E’ la prospettiva di lavoro delineata nelle “schede

tecniche” abbinate al Piano socio-sanitario all’esame della Prima commissione regionale. Quando arriverà l’approvazione defi nitiva del documento di program-mazione, seguiranno i provvedimenti operativi correla-ti. Insomma una vera e propria “bomba” è scoppiata in Riviera del Brenta a fi ne marzo, anche se poi come al solito dopo la diffusione della notizia, e viste le reazio-ni più che preoccupate di istituzioni e forze politiche e sociali, qualche rifl essione dalla Regione è arrivata. Nel dettaglio la lista delle dismissioni in Veneto comprende i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Bor-go Roma” a Verona. Si vuole insomma una pesante riduzione di posti letto di circa 2000 unità . A Dolo per cominciare ne saranno tagliati in questa prospettiva 365 di posti letto, quello di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valdagno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. I motivi dei tagli? L’adeguamento all’introduzione dei costi standard nel 2013. In Riviera del Brenta, a Dolo, ma anche nei comuni limitrofi la no-tizia è stata vissuta come un vero e proprio shock. Per alcuni territori dell’area sud della Riviera, come Campo-longo Maggiore, Campagna Lupia e Camponogara, la prospettiva di restare senza gli ospedali di Piove e di Dolo è inconcepibile. I residenti dovranno recarsi per raggiungere gli ospedali più vicini a Mestre, Chioggia o Padova. Cioè ad un’ora o oltre di strada, ora considera-ta dagli standard di sicurezza come la soglia temporale da non superare in caso di soccorso di emergenza. “Cosa faremo - si è chiesto il sindaco di Campolongo Alessandro Campalto - in caso di emergenze? Abbia-mo fatto una convenzione per il primo soccorso con l’ospedale di Piove di Sacco per i codici gialli, proprio

perché da Dolo le ambulanze ci mettono troppo ad arri-vare (circa mezz’ora). Se chiudono Dolo e Piove i nostri cittadini dove andranno”? Vediamo nel dettaglio cosa c’è all’ospedale Dolo a cui si è prospettata la chiusura. L’ospedale di Dolo, è suddiviso in due monoblocchi, uno di recente costruzione mentre l’altro risale agli anni 80. Nella parte est ci sono vecchie strutture dell’ospedale (vecchie anche di 80-100 anni) dove sono ancora at-tivi molti servizi ambulatoriali, il centro prenotazione unico e gli uffi ci. Dolo ha una sezione ambulatoriale e 26 unità operative tra cui Ortopedia, Urologia, Cardio-logia, Chirurgia, Neurologia, Oculistica, Pneumologia, Pediatria, Nefrologia, Geriatria e il Pronto Soccorso. Nel 2011 ha avuto 15 mila ricoveri, 14 mila interventi chi-rurgici e oltre 44 mila accessi al Pronto soccorso. Subito dopo la notizia è scattata la mobilitazione dei sindaci del comprensorio, compresa quella del presidente della

Conferenza dell’Asl 13 Fabio Livieri per il quale però ad ora la chiusura dell’ospedale non è una decisione certa. A difesa dell’ospedale oltre al sindaco di Dolo Madda-lena Gottardo e ai commercianti del paese, si è subito riunito il comitato “Bruno Marcato” chiedendo ai primi cittadini azioni incisive. Il sindaco di Mira Michele Car-pinetti ha subito annunciato di essere pronto a fare “le barricate”. Si sono interessati al problema i consiglieri regionali Leonardo Padrin, Carlo Alberto Tesserin, Bru-no Pigozzo. Sono partite anche petizioni popolari per fermare la chiusura. I rappresentanti dell’associazioni sindacali della sanità (medici ed infermieri) Anpo, Asco-ti, Fials Medici, chiedono un incontro con la Regione. La Regione dal canto suo ne conferma ne smentisce, facendo sapere che ad ora nulla è deciso. Ma ciò sicu-ramente non basta a tranquillizzare un bacino di utenti di quasi 150 mila abitanti.

di Alessandro Abbadir

Sanità Arrivano in commissione regionale le schede tecniche

Ospedale di Dolo a rischio chiusura

Il monoblocco dell’ospedale di Dolo

Mobilitazione di sindaci, politici e sindacati. Partono le petizioni popolari

Il caso

La sala polivalente dell’associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta” era gremita da centinaia di persone a marzo per assistere al concerto delle giovani promesse della lirica dedicato a Nereo Vanzan,

storico presidente per mezzo secolo dell’associazione Artigiani della Riviera, e senatore della Repubblica. A presentare l’evento sono stati l’attuale pre-sidente Salvatore Mazzocca e il segretario Franco Scantamburlo. “Nel feb-braio di due anni fa – hanno spiegato Salvatore Mazzocca e Franco Scan-tamburlo – ci lasciava Nereo Vanzan, storico presidente dell’Associazione “Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”. Nereo fu

un uomo straordinario, di grande cultura e sensibilità, che ha dedicato gran parte della sua vita all’Associazione e al suo territorio che tanto amava. Per primo immaginò la Riviera del Brenta come l’aggregazione delle comunità, esaltandone il grande patrimonio storico e culturale”. A Nereo Vanzan si deve la realizzazione de “l’Expo Art” che per decenni ha rappresentato le eccellenze artigiane della Riviera del Brenta e il Concorso Internazionale Voci Nuove della Lirica “Giovanni Battista Velluti”, nato nel 1995, con lo scopo di realizzare una concreta iniziativa volta all’aiuto delle nuove promesse del “bel canto”, e di creare un vero e proprio punto di riferimento artistico

musicale. “Per questo – hanno raccontato il maestro Dario Bisso, direttore artistico del Concorso Velluti e Luca Vanzan, fi glio del presidente scomparso e vicepresidente dell’Associazione – a due anni dalla scomparsa, la famiglia e l’Associazione hanno ricordato Nereo nel modo più consono al suo modo di sentire, e cioè con un concerto a lui dedicato”. Ad esibirsi sono stati, accom-pagnati al pianoforte dal maestro Matteo Liva, Martina Trevisan (soprano), Chiara Zilio (soprano), Veronica Filippi (mezzosoprano), Ingvar Waernborg (tenore) e Giuseppe Tagliatoro (baritono) che hanno eseguito: diversi brani dal repertorio della musica lirica.

NEWS Eventi UN CONCERTO PER NEREO VANZAN

G.P.

999Dolo

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

TRATTORIA e ALBERGOALLA STAZIONE

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10 Fossò - Vigonovo1010 Fossò - Vigonovo

La chiesa di Sandon si “riappropria” del-la propria pala d’altare settecentesca. Dopo un anno di meticolosi restauri,

resisi necessari visto il progressivo deterio-ramento di alcune parti della pittura, “Il Cro-cifi sso tra Sant’Antonio di Padova e Santa Marta”, opera di cui detiene la proprietà la parrocchia, è tornato a fare bella mostra di sé grazie ai lavori compiuti dall’Istituto Ve-neto per i Beni Culturali di Venezia, che si è fatto interamente carico dei costi, in accordo con la Sovrintendenza. Il restauro compiuto sulla pala che occupa l’altare laterale della chiesa, va a completare il lotto di inter-venti programmati per il refresh dell’intero edifi cio religioso della frazione di Fossò. Un evento, questo, molto atteso dalla comuni-tà locale, che si è riunita per la serata di presentazione uffi ciale del rinnovato “Croci-fi sso”: nell’occasione, le restauratrici hanno spiegato le varie fasi che hanno portato al ripristino dell’opera ed è stato presentato il volume “Sandon, una storia ritrovata” scrit-to da Sara Grinzato. Grinzato che ha col-

laborato attivamente al restauro, avvenuto sotto la direzione della restauratrice Giorgia Busetto e con la supervisione di Monica Pregnolato della Sovrintendenza. Nel libro vengono ripercorse con minuzia di dettagli le varie tappe che hanno condotto alla resti-tuzione della pala d’altare: l’opera appariva non solo quasi illeggibile, ma anche danneg-giata da estesi e pesanti spanciamenti, che avevano causato numerose cadute di pelli-

cola pittorica, specialmente lungo i bordi del dipinto. Da qui la necessità di intervenire in tempi rapidi, per ridare alla pala d’altare i suoi valori storici ed estetici. “Sandon, una storia ritrovata” è un volume di sicuro inte-resse per i cittadini anche perché sviscera le radici della comunità locale: una parte del testo, infatti, porta alla luce notizie storiche importanti e inedite sulla chiesa di San Gia-como e sulle origini del paese.

di Antonio Tosi

L’intervento è durato più di un anno. I costi sostenuti dall’Istituto veneto per i Beni Culturali

Territorio Nuovo look per la pala d’altare settescentesca di Sandon

Restaurato il crocifi sso

La chiesa di Sandon è stata recentemen-te oggetto di interventi per la suaconservazione

Investire sul completamento dell’Idrovia Padova-Venezia, non è più solamente una alternativa alla realizzazione della

camionabile, ma diventa un’azione priori-taria e urgente per cercare di risolvere le numerose problematiche idrogeologiche che storicamente attanagliano ampie aree del padovano e del veneziano. Tra queste, il territorio che fa capo a Vigonovo risulta una delle zone maggiormente a rischio alla-gamenti. L’appello affi nchè venga elaborato e defi nito un progetto per far partire i lavori è stato lanciato tramite una lettera inviata al ministro dell’Interno, a quello dell’Am-biente e delle Infrastrutture e ai Prefetti di Padova e Venezia da parte di un gruppo di nove comitati veneti. Particolarmente attivi nell’operazione, Legambiente Riviera del Brenta e Saonara – Vigonovo, il Comitato Vigonovese per la salvaguardia del territorio “Antonio Canova”, e la Rete No Autostrada Romea. I motivi che hanno portato all’invio della missiva sono stati esposti anche in un recente incontro tenutosi a Padova. Il pro-blema principale messo in luce dai comitati e che sta alla base dei dissesti idrogeologici deriva dalla sezione, nella zona a valle di Padova, dei fi umi Bacchiglione e Brenta. Sezione che risulta sottodimensionata ri-spetto alla portata dei fi umi, e quindi non in grado di contenere i grandi fl ussi d’acqua. Questo provoca di conseguenza frequenti allagamenti e tracimazioni, con rotture, a volte sfi orate a volte avvenute, degli argi-ni ogni qualvolta si verifi cano fenomeni di piena dei due fi umi. Una situazione che più

volte negli ultimi anni, a seguito di impor-tanti precipitazioni, ha messo in ginocchio anche il territorio di Vigonovo con danni alle colture, alle strade e alle abitazioni. Basti ricordare il dispiegamento di forze della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco che un paio d’anni fa sono stati chiamati a monitorare per giorni il livello del Brenta tra Stra e Vigonovo, con il timore costante che il fi ume potesse esondare e allagare intere aree abitate. Per evitare il ripetersi di episo-di simili, i comitati hanno spiegato come il solo rimedio sia quello di completare i lavori dell’Idrovia Padova-Venezia, unica risorsa esistente su cui intervenire per migliorare la situazione. Secondo quanto illustrato, il progetto dovrebbe prevedere innanzitutto la creazione di un nuovo canale scolmatore, dimensionato in modo da contenere l’ec-cesso delle portate di piena del Brenta e del Bacchiglione. Questo permetterebbe di ridurre drasticamente il rischio inondazione e di valutare, in un secondo momento, la realizzazione di opere complementari e collaterali per valorizzare l’intero percorso dell’Idrovia. Ora si attende una prima rispo-sta da parte de Governo e delle prefetture sulla fattibilità degli interventi.

IDROVIA APPELLO AL COMPLETAMENTO

A.T.

È un misto di rabbia, delusione e timore quello che ha assalito i cittadini di Fossò alla notizia che Terna intende avviare i lavori per la realizzazione dell’elettrodotto Dolo-Camin entro

il 2012, visto che il territorio comunale è tra quelli interessati al transito dei nuovi megatralicci dell’alta tensione. Anni di petizio-ni, incontri e battaglie portate avanti da residenti, comitati e dai sindaci dei Comuni interessati per salvaguardare la salute degli abitanti e dell’ambiente attraverso l’interramento del manufatto, sembrano andare in fumo a fronte dell’annunciata apertura dei cantieri per fi ne anno. Il Cda di Terna ha, infatti, approvato il piano strategico 2012-2016 da 6 miliardi di euro, una parte dei quali verrà stanziato dal gestore della rete elettrica nazionale per la realizzazione dell’elettrodotto in Riviera del Brenta. A meno di

clamorosi dietrofront (francamente impensabili), tra pochi mesi verrà posta la “prima pietra” della linea da 380kw lunga circa 15 chilometri, che si snoderà attraverso i territori di Camin, Saonara, Vigonovo, Stra, Fossò e Camponogara per fi nire la sua corsa a Dolo. Il progetto-elettrodotto comprende poi una serie di opere complementari quali il riassetto della rete a 200 e 132kw, sem-pre tra Camin e Dolo, una variante di 800 metri dell’attuale elet-trodotto Dolo-Scorzè e un intervento fi nalizzato ad adeguare la stazione elettrica di Dolo. Il progetto Terna prevede la restituzione ai Comuni oggetto del passaggio dell’elettrodotto, di 285 ettari di terreno attualmente vincolati a servitù: questo lascia presupporre che i lavori della nuova linea occuperanno una porzione inferiore di territorio rispetto a quella attualmente interessata al passag-gio di cavi dell’alta tensione. Se da una parte Terna sembra non guardare in faccia nessuno e tirare dritto per la propria strada, la preoccupazione e i malumori serpeggiano tra i cittadini, alcuni dei quali non temono solamente per i danni alla qualità della vita e all’ambiente che porterebbe l’elettrodotto aereo, ma anche per la svalutazione a cui andrebbero incontro abitazioni e terreni siti nelle vicinanze degli immensi piloni previsti per sostenere le linee dell’alta tensione. “Orami sembra ci si debba rassegnare a veder passare sopra alle nostre teste e a fi anco delle nostre case un’ope-ra di tale impatto – dichiarano contrariati alcuni residenti di Fossò –. La cosa peggiore è che non conosciamo, ma possiamo solo supporre, quali potranno essere le conseguenze per la nostra salu-te. E i timori sono indubbiamente molti. Gradiremmo almeno che Terna, prima di cominiciare le operazioni, ci spiegasse in modo dettagliato attraverso una serie di incontri, il perché di questa scelta all’apparenza unilaterale, nonostante il coro quasi unanime di ‘no’ emerso da più parti nel corso di tutto questo tempo”.

NEWS

Elettrodotto Dolo-Camin

SALE LA PROTESTA FRA I RESIDENTI

A.T.

Un elettrodotto

Il progetto comprende opere complementari quali il riassetto della rete a 200 e 132kw

A fi ne marzo, nella sala poliva-lente del Comune di Vigono-vo, ha preso il via il progetto

“Sette fotografi , sette racconti”, organizzato dal gruppo Mignon, con la collaborazione dell’Associazione Frequenze Visive di Vigonovo e con il patrocinio del Comune di Vigonovo - Biblioteca Civica. La rassegna (tutti gli appuntamenti sono alle ore 21ad ingresso libero), ripercorre una picco-la parte della storia della fotografi a padovana attraverso il racconto degli autori e le loro esperienze fotogra-fi che e umane, nelle più diverse espressioni della fotografi a. Dopo il primo appuntamento con Antonello Satta e “L’obiettivo sulla montagna”, mercoledì 4 aprile è stata la volta di Pierluigi Rizzato e “Nel regno degli animali”. Rizzato si dedica da trent’anni alla fotografi a naturalistica e le sue immagini sono state pubblicate in molte riviste italiane ed estere. L’ 11 aprile l’appuntamento è con “Visioni tecniche sulla foto-grafi a alternativa” di Davide Rossi, fotografo che si dedica allo studio e alla promozione delle antiche tecniche di stampa. Il 18 aprile, Francesco Fantini sarà protagonista di “La fotografi a non esiste: evviva la fotografi a. Rifl essioni fra tecnica e comunicazione”. Mercoledì 2 maggio Maurizio Pavan e Silvia Giaretta presentano invece “Un anno foto-grafando in giro per il mondo”. Penultimo appuntamento della rassegna, il 9 maggio, con Moreno Segafredo e “Ritratti”. Chiude “Sette fotografi , sette racconti”, mercoledì 16 maggio, Giovanni Umicini con “Street photography”: dal 1945, l’attività di Umicini spazia dal campo fotografi co a quello cinematografi co, cosa che lo ha reso punto di riferimento, per tecnica, ricerca ed espressività, di numerosi fotografi .

NEWS

A VigonovoMOSTRA FOTOGRAFICA

A.T.

Una foto di montagna

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CON LA PRIMAVERA ALLE PORTE AL VIA LA DOMENICA ECO LOGICA

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Una nuova iniziativa degli Asses-sorati alla cultura e all’Ambiente. La “Domenica Eco Logica” di do-menica 18 marzo 2012. Un evento di sensibilizzazione e di rispetto per l’ambiente. Un momento di riflessione e un’occasione di festa collettiva. Già al mattino alle 7.30 Via XXV Aprile era chiusa al traffi-co e alle 8.30 tutto era pronto per il via alla manifestazione. C’erano i ragazzi dell’Associazione “Terra-Luna” con i prodotti del Mercato Equo Solidale. La Confederazione Italiana Agricoltori con i prodot-ti lattiero caseari a km. zero e un gazebo con materiali informativi sull’agricoltura. Banchi con pro-dotti dell’artigianato e dell’anti-quariato. L’esposizione di pizzi e ricami dell’Associazione benefi-

ca delle signore che si dedicano all’arte del ricamo. Un’esposizione di quadri di Alessandro Salmaso raffiguranti scorci di Fossò, anche dello storico palazzo Munerat-ti ormai perduto. L’Associazione “Aiutiamoli a vivere” che da anni in estate ospita bambini Bielorussi e raccoglie fondi per i loro orfano-trofi.Contemporaneamente la Pro Loco dirigeva la Marcia di Primavera lungo le vie del capoluogo e della frazione di Sandon. Nel corso della marcia, che ha coinvolto anche ragazzi delle scuole elementari e medie, è stata organizzata la raccolta differenzia-ta itinerante dei rifiuti abbandona-ti negli spazi pubblici. Al termine della marcia nello stand della Pro

Loco era pronto l’aperitivo per tut-ti. L’intrattenimento è stato assicu-rato dallo spettacolo della Show Band di Fossò. Per tutti i bambini una primula offerta dal Gruppo Ar-

cobaleno, a simboleggiare l’arrivo della primavera e sottolineare la festa del papà.Il momento simbolico della gior-nata si è avuto quando il Sindaco

Federica Boscaro, assieme ai bam-bini e alla Giunta, ha piantato un Acero Oppio in un’aiuola nei pres-si del parco dedicato ai bambini di Terezin.

Sopra un momento dell’iniziativa, a lato la locandina della manifestazione

Riparte nel territorio del comune di Fossò l’attività degli Operatori di Strada.L’Ente Locale ha sottoscritto la convenzio-ne tra i Comuni della Riviera del Brenta ed il SEPS, Servizio Prevenzione Educazione alla Salute dell’Ulss 13. La motivazione di fondo di questa scelta è legata alla necessità oggettiva di accom-pagnare e sostenere le giovani genera-zioni. Considerarle una risorsa e costruire percorsi di contrasto del disagio giovanile, in particolare legato all’uso e abuso di sostanze stupefacenti. È nota la proble-maticità di questo territorio e le situazio-

RIPARTE IL PROGETTO DEGLI OPERATORI DI STRADA

ni difficili e talvolta drammatiche che la comunità e le singole famiglie si trovano ad affrontare, spesso senza avere gli stru-menti di conoscenza e di competenza ne-cessari per farvi fronte.Il progetto parte da una fase di lavoro comune fra gli Operatori di Strada e la Comunità Locale per progettare azioni ed interventi rivolti al mondo giovanile. Si svi-lupperà quindi su due direttrici principali. La prima sarà quella di animazione mirata

ad un contatto diretto con i giovani. Esse-re presenti nei luoghi di aggregazione gio-vanile per instaurare relazioni e sondare necessità e bisogni, aspirazioni e difficol-tà. Offrire ai giovani, oltre ad opportunità di scambio di esperienze, la possibilità re-ale di fare nuove esperienze con il loro e con altri gruppi. Far crescere fra di loro la capacità di individuare modalità e stili di vita orientati al benessere psicosociale ed alla responsabilità. Affiancare all’azione

di prevenzione la possibilità di avviare, in caso di necessità, percorsi di accompa-gnamento ai servizi preposti.La seconda direttrice sarà un intervento rivolto alla rete sociale quali Scuola, As-sociazioni, Parrocchia, la stessa Ammini-strazione Comunale, per sensibilizzare gli adulti. La finalità è quella di incrementare, ne-gli adulti, la capacità di osservazione e le abilità necessarie che consentano loro di porsi di fronte ai bisogni dei giovani in modo più autorevole e consapevole.

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12 Pianiga1212 Pianiga

Piste ciclabili e nuovi marciapiedi in ar-rivo a Pianiga, mentre anche le strade a rischio si rifanno il look. Intanto un

pauroso incidente le scorse settimane che ha portato alla morte di un giovane di 18 anni, ha rimesso alla ribalta il problema del Graticolato Romano e della sua rete di strade vecchia di 2000 anni. Ma vediamo le ope-re promesse dal comune. I nuovi interventi sono stati presentati dal sindaco Massimo Calzavara e dalla giunta al Teatro Comuna-le a fi ne marzo. “La Giunta comunale ha approvato la realizzazione delle due piste ciclabili: da Rivale a Pianiga e di via Cavin Maggiore – dice il Sindaco di Pianiga Mas-simo Calzavara commentando i lavori – e questi sono gli interventi pubblici di maggio-re rilevanza, oltre naturalmente all’opera continua di messa in sicurezza degli incroci più pericolosi, che andranno a caratterizzare l’ultimo anno del mio mandato”. Il sindaco poi continua. “Ho fi rmato recentemente con l’assessore alla Viabilità della Provincia di Venezia Emanuele Prataviera, l’accordo di programma per la realizzazione del secondo tratto della pista ciclabile Pianiga-Rivale – rammenta – l’opera è attesa dai cittadini da un po’ di tempo, e il suo fi nanziamento rappresenta la conclusione di un iter che permetterà la messa in sicurezza di questo insidioso tratto della strada provinciale 28”. Sulla questione interviene anche l’assessore Simone Guerra, che va nel dettaglio delle opere previste. “Lo stralcio fi nale di comple-tamento di questa pista ciclabile – informa l’assessore – avrà una lunghezza di 1.100

metri: dall’incrocio di via Bosco con via di Ri-vale, fi no a via Roma di Pianiga capoluogo. Questa opera completerà il collegamento delle frazioni di Mellaredo e Rivale al centro di Pianiga capoluogo, con un percorso in piena sicurezza per i cittadini che segue in sostanza il tracciato della strada provinciale 28 fi no all’innesto con via Roma”. Il costo complessivo per la realizzazione dell’opera è di 800mila euro fi nanziato con 360mila euro dalla Provincia di Venezia - in virtù dell’accordo fi rmato. Sono invece 440 mila gli euro messi a disposizione dal bilancio del comune. Intanto non mancano le polemiche dopo la morte di un diciottenne in via Cavin Maggiore, uscito di strada con la sua auto a fi ne marzo. ”Questa è l’ennesima tragedia – spiega Riccardo Naletto capogruppo del Pd in consiglio comunale – causata dalla inadeguatezza delle strade del Graticolato Romano. Per sistemare quest’area servo-

di Alessandro Abbadir

Verranno sistemati anche gli incroci più pericolisi ma resta il problema del Graticolato Romano

Cantieri Annunciati interventi in una assemblea al Teatro Comunale

Arrivano marciapiedi e piste ciclabili

Il centro di Pianiga

no interventi organici. Il sindaco Massimo Calzavara invece è solo concentrato a far andare avanti il mega centro direzionale di Veneto City. Un’opera che moltiplicherà il traffi co proprio sul Graticolato romano, mol-tiplicandone anche le tragedie”. Il sindaco Calzavara ribatte che quell’incidente è stato solo una fatalità e che non si strumentaliz-zano tragedie di questo tipo a scopi politici.

L’opera costerà complessivamente 800mila euro di cui 360mila dalla Provincia

Al via anche quest’anno a Pianiga al il Bus del benessere”. Un ser-vizio che si farà grazie alla colla-

borazione fra Comune e associazione Quadrifoglio. E’ un servizio di bus navet-ta per Battaglia Terme – Padova che, permetterà ai cittadini di recarsi presso una prestigiosa struttura termale ed usufruire delle cure e dei servizi termali. Il periodo previsto è dal 30 aprile al 12 maggio, con la partenza ogni giorno del bus na-vetta al mattino da Cazzago, Pianiga, Rivale e Mellaredo verso Battaglia Ter-me e ritorno. La visita di ingresso è per il 18 aprile. “E’ con grande soddisfazione e fi ducia - dice l’assessore Federico Cal-zavara - che l’amministrazione comuna-le ha voluto e cercato la collaborazione con l’associazione di volontariato per realizzare questa bella iniziativa a fa-vore della comunità”. “Siamo convinti - afferma la presidentessa dell’associa-zione Ada Collodel - che anche questa iniziativa vada verso una riqualifi cazione del ruolo dell’associazione di volontaria-to il Quadrifoglio di Pianiga. Il servizio che i soci si sono impegnati a svolgere è molto importante e sentito da tutta la comunità”. Sono aperte le iscrizioni alla segreteria dell’associazione dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 11.30 nella sede di via Patriarcato 24 a Pianiga. Info tel 041-469021.

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131313Fiesso D’Artico

In questo periodo, tirare la cinghia è un impera-tivo che non riguarda solo i cittadini ma anche gli enti locali. Negli anni precedenti, l’abolizione

dell’Ici era stato un duro colpo per molti comuni, ma l’istituzione di una nuova imposta municipale non sembra migliorare le cose, anzi. Nonostante sia un’imposta più alta e sia estesa anche alla prima casa, infatti, l’Imu non sembra favorisca i comuni, e in particolare non quello di Fiesso: secondo i primi calcoli, al comune resta la metà dell’imposta, mentre l’Ici nelle casse comunali ci entrava tutta. Inoltre, con l’introduzione della nuo-va tassa sugli immobili, sono stati eliminati anche i contributi statali che erano serviti a compensare l’abolizione dell’Ici. In questo modo, Fiesso, nello specifi co, perderebbe tra gli 80 e i 100 mila euro, una cifra altissima per un comune così piccolo, che ha già visto negli ultimi anni un ridimensionamen-to notevole dei fondi a disposizione. Già lo scorso anno era stato limato tutto ciò che poteva apparire non indispensabile, quest’anno fare il bilancio sarà ancora più diffi cile” spiega il sindaco Andrea Mar-tellato, che in queste settimane lavora, con la sua giunta, al bilancio, la cui approvazione è prevista

per aprile. “Vista la mancanza di altri fi nanziamen-ti, per noi sarà probabilmente d’obbligo ritoccare alcune imposte, ma non vorremmo aumentare l’I-mu, che colpisce indiscriminatamente le famiglie, senza tener conto di reddito né di numero dei fi gli. A questo punto, l’aliquota che potremmo modifi ca-re potrebbe essere quella dell’Irpef, proporzionale al reddito e a Fiesso ancora al 5 per mille, mentre negli altri comuni della Riviera si aggira mediamen-te intorno ai 7-8 per mille; confi diamo che i citta-dini capiscano la diffi coltà della situazione”. Ma se mancano i soldi, ci sono sempre le buone idee: ed è una buona idea la proposta dell’assessorato ai

servizi sociali. Quest’anno, per i cittadini di Fies-so sarà possibile, compilando la dichiarazione dei redditi, devolvere il 5 per mille dell’imponibile alle attività sociali del comune, e in particolare al servi-zio di trasporto sociale e degli anziani. Il servizio, che interessa moltissimi fi essesi, viene reso gratui-tamente da alcuni volontari del territorio comunale dell’associazione “il Portico”: se le devoluzioni sa-ranno abbondanti, sarà possibile anche acquistare un nuovo furgoncino per il trasporto. Per i cittadini interessati, la proceduta è molto semplice: basta una fi rma nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi.

di Silvia Tessari

La leva dell’Imu, la nuova tassa, non sarà utilizzata per fare cassa

Amministrazione Il sindaco Andrea Martellato parla del bilancio dell’ente

In arrivo l’aumento dell’Irpef

Il municipio di Fiesso

Bocciato il ricorso al Tar: Città della Moda sempre più vicina.

Il Tribunale amministrati-vo regionale ha dichiarato inammissibile un ricorso pre-sentato circa quattro anni fa da comitati e associazioni, in opposizione al progetto della Città della Moda. “Abbiamo molti dubbi sulla bontà della sentenza, non perché non ci sia favorevole, ma perché al-cuni punti del ricorso sono stati fraintesi: per questo ricorreremo al Consiglio di Stato” spiega Vittorio Pampagnin, attivista dei Comitati Ambiente e Territorio. Perdere la battaglia non signifi ca comunque perdere la guerra, e i Cat nutrono ancora speranze nella possibilità di fermare il progetto: “Sappiamo che non sarà facile spuntarla, ma se noi continuiamo a chiedere rispetto e tutela per il territorio, è perché c’è ancora possibilità che qualcuno ci ascolti. Non abbiamo la vocazione ad essere perdenti”, continua Pampagnin. La conte-statissima Città della Moda è un progetto destinato al commercio calzaturiero in un territorio che delle scarpe ha fatto uno status, previsto in uno degli ultimi spazi non urbanizzati della Riviera: “Il progetto prevede l’occupazione di 115mila metri quadri di terreno fronte Naviglio” continua Pampagnin “uno spazio che potrebbe essere salvaguardato e rilanciato come parco intercomunale, così come è stato proposto dai Cat”.

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14 Stra1414 Stra

L’Azienda di Promozione Turisti-ca di Venezia (Apt) ha annun-ciato di aver registrato i marchi

“Riviera del Brenta” e “Terra del Tiepolo”, che saranno poi messi a disposizione di soggetti pubblici e privati della fi liera turistica. A fare questa comunicazione è stato Elio Dazzo, presidente dell’ambito tu-ristico di Venezia dell’Apt, che ha risposto alla richiesta fatta da alcuni amministratori di Riviera e del Mi-ranese. I nuovi marchi serviranno per potenziare la comunicazione dell’offerta turistica, il rafforzamen-to della personalità dell’area, e la fi delizzazione nel rapporto con gli ospiti. “L’attenzione che da sempre l’Apt riserva al territorio provinciale – spiega Elio Dazzo – si consolida grazie a questa nuova opportunità messa a disposizione gratuitamente a soggetti pubblici e privati della fi liera turistica. La concessione di utilizzo dei marchi, non prevede particolari vincoli se non il rispetto di alcune regole di base”. I marchi “Riviera del Brenta” e “Terra del Tiepolo” sono caratterizzati da una grafi ca che riprende gli elementi identifi cativi dei territori quali le ville, l’acqua, il Graticolato Romano, e sotto presenta il nome dell’area. “Nell’ambito delle politiche di tutela e difesa del suo patrimonio – conclude Elio Dazzo – l’Azienda di Promozione Turistica di Venezia sta perfezionando la registrazione del logo “Riviera Fiorita”, in fase di gentile cessione da parte dell’associazione “Brenta in Festa”, al fi ne di tramandare il nome di una festa che da 35 anni anima le rive del Naviglio del Brenta”.

NEWS

TurismoAPT REGISTRA E MARCHI

G.P.

Elio Dazzo, presidente dell’Apt

Proseguono i progetti del Politecnico Calzaturiero che ha sancito un accor-do con il governo della Nigeria per

insegnare agli studenti del paese africano le tecniche di produzione della calzatura. L’accordo è iniziato a metà marzo ed avrà una durata quadriennale. Ad essere coinvol-ti saranno circa 125 studenti nigeriani l’an-no che entreranno nelle aule del Politecnico rivierasco a Capriccio di Vigonza per seguire un intero corso formativo. Questo porterà oltre 600 giovani nigeriani a frequentare i corsi del Politecnico nei quattro anni della durata dell’accordo. “E’ con particolare soddisfazione – spiega Franco Ballin, presidente del Politecnico – che abbiamo sancito questa intesa. Ancora una volta è stato apprezzato il livello qualitativo rag-giunto a livello mondiale dal Politecnico nel campo della formazione e dell’innovazione tecnologica. Grazie al questo e all’Acrib vie-ne valorizzato anche il territorio rivierasco con la sua capacità produttiva ed organizza-tiva”. Il processo di internazionalizzazione

del Politecnico, è in continua evoluzione. In queste settimane un gruppo di studen-ti della prestigiosa Parsons School di New York, si è affi ancato agli studenti italiani per apprendere i segreti di un comparto. “Si sta lavorando per istituzionalizzare gli scambi culturali con gli Stati Uniti – pro-segue Ballin – e anche alcune università francesi e turche stanno perfezionando con il Politecnico interessanti rapporti di colla-borazione”. Un altro interessante progetto

che stata portando numerosi frutti, riguar-da i corsi di formazione proposti da Acrib e Umana, che hanno già inserito il 60 per cento dei partecipanti dopo un mese dalla conclusione. A dirlo sono i dati presentati dopo lo svolgimento di due corsi (Opera-tore Addetto al Montaggio di Calzature e Operatore Addetto alla progettazione con strumenti Cad) organizzati in collaborazio-ne dal Politecnico Calzaturiero e da Uma-naForma.

di Giacomo Piran

L’accordo porterà oltre 600 giovani nigeriani a frequentare i corsi a Capriccio di Vigonza

Calzatura Proseguono i progetti internazionali dell’Acrib

Il Politecnico insegna ai nigeriani

La sede dell’Acrib di Stra

Una serata culturale si svolta a marzo in Villa Foscarini Rossi, dove si è tenu-ta la presentazione del libro “Luoghi

e itinerari della Riviera del Brenta e del Mi-rese” scritto dal Cavaliere Architetto Antonio Draghi. L’evento è stato promosso e organiz-zato dall’Associazione dei Cavalieri al Merito della Repubblica della Riviera del Brenta presieduta dal Generale Grande Uffi ciale, Pasquale Di Gennaro. Il libro è stato edito da Panda Edizioni, con la collaborazione dell’associazione “La Specola” dell’avvoca-to Ivone Cacciavillani. Numeroso e qualifi ca-to è stato il pubblico ha partecipato a questa “lectio” dell’architetto Draghi che si è svolta nella splendida “Sala dei Ricevimenti” di Vil-la Foscarini Rossi. Ad aprire la serata è stato il presidente dell’associazione Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana Riviera del Brenta, Generale Grande Uffi ciale Pasquale Di Gennaro, che ha rivolto un signifi cativo saluto alla platea illustrando poi il tema del-la serata. Ha poi preso la parola, l’avvocato Ivone Cacciavillani presidente dell’associa-zione culturale “La Specola”, che oltre a rivolgere a sua volta un caloroso saluto alla

numerosissima platea, ha voluto esprimere un vivo apprezzamento all’associazione dei Cavalieri per lo sforzo organizzativo che ha prodotto nel realizzare l’obiettivo comune. L’avvocato Cacciavillani ha anche voluto tracciare un breve profi lo professionale dell’architetto Antonio Draghi, evidenziando in particolare la sua grande “passione” per la “Terra Brentana” e dei tesori artistici che racchiude che lo porta a condurre ricerche, tenere conferenze e a collaborare a riviste e pubblicazioni su temi riguardanti i centri storici, del paesaggio e del territorio veneto. E’ toccato poi all’autore del libro, architetto Draghi il compito di intrattenere l’attento pubblico con una brillante disamina dei con-tenuti del suo libro illustrandone dottamen-te, con l’ausilio di una lavagna luminosa, le molte illustrazioni contenute alcune delle quali rappresentano delle vere e proprie rari-tà artistiche e storiche. L’architetto Draghi ha evidenziato infi ne come l’equilibrio del no-stro territorio e quindi la conservazione dei tesori artistici e architettonici che racchiude siano legati ai corsi d’acqua che lo hanno formato, in primis il fi ume Brenta.

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Alla tradizionale Maratonina dei Dogi sono stati abbinati una serie di eventi culturali collaterali per animare il centro di Dolo che, per l’occasione, sarà chiuso al traffi co. Per organizzare gli

eventi è stato istituito un team di lavoro composto di otto persone tra queste: Luca Damin responsabile eventi ed esercente, Sabrina Gallo esercente, Giovanna Volpato madrina dell’evento e il giorna-lista e scrittore Lino Perini. “Le iniziative principali sono tre – dice il responsabile degli eventi collaterali Luca Damin – la progetta-zione e realizzazione della medaglia, una conferenza tematica e gli spettacoli il giorno della Maratonina”. Domenica 15 aprile, giornata della Maratonina, via Mazzini sarà animata dagli atleti del raduno federazione nazionale di kung fu che suoneranno i tamburi per dare il via alla gara e per accompagnare il ritmo del cuore dei partecipanti. Gli atleti del kung fu indosseranno una divisa nera-gialla e faranno sfi lare tre dragoni di carta da via Mazzini e fi no allo squero. “Collaboriamo con l’organizzazione della Maratonina dei Dogi e suoneremo i tamburi per riproporre la parata del dra-go tipica vietnamita – dice il responsabile della sezione nord est della scuola Giao Long Francesco Tollin – questa usanza si lega alle grandi manifestazioni vietnamite ed è di buon auspicio. Ci sarà una nostra equipe che suonerà i tamburi, e un’altra che muovere i draghi, uno spettacolo molto coreografi co. Inoltre, in uno stand, esporremo anche delle armi antiche che siamo andati a prendere in Vietnam”. Tutti gli eventi saranno spiegati da uno speaker e, per i

bambini interessati, sarà possibile provare l’arte marziale in strada, proprio come si usa nel paese di origine, dove non sono concepite le palestre per allenarsi. Nella piazzetta dell’Isola Bassa ci saranno una decina di stand con prodotti tecnici sportivi e di fronte alle chiuse, in acqua, ci saranno i ragazzi del gruppo canoa di Oriago e il gruppo remiero che faranno provare l’attività. Durante la gara, ci sarà una manifestazione dell’atletica Riviera del Brenta, uno spettacolo di ballerini funky, e allo squero sarà allestita la mostra con i disegni che hanno partecipato al concorso.

di Roberta Pasqualetto

All’Isola Bassa ci saranno una decina di stand con prodotti tecnici sportivi

Manifestazioni Serie di eventi in piazza il 15 aprile a Dolo

Maratonina, pioggia di spettacoli

L’isola Bassa a Dolo

“Nella società di oggi i gio-vani sono chiamati ad avere cuore, ad abitare

questo tempo e a occuparsi del bene comune. A studiare, amare e servire il mondo. A sconfi ggere il peccato del sapere senza profondità perchè avere più strumenti di conoscenza ci rende più liberi. Sono chiamati a rifl ettere sulla responsabilità come ri-ferimento imprescindibile del nostro agire, e dell’uso delle nostre parole, allo stretto rapporto fra responsabi-lità e democrazia”. È il messaggio forte che Don Luigi Ciotti ha lanciato ai giovani e all’intera comunità di Fossò nel corso dell’incontro sul tema “Carità – Giu-stizia – Legalità” organizzato nella chiesa arcipetrale del paese e previsto all’interno del cammino formativo sul tema della Carità. Un evento molto atteso da tutti i cittadini, a cui hanno preso parte oltre mille persone, senza contare le centinaia che non hanno trovato posto a sedere all’interno della chiesa e che hanno ugualmente seguito in piedi le parole del sacerdote di Pieve di Cadore fondatore del Gruppo Abele. Fra le testimonianze che Don Ciotti ha riportato quali esempi capaci di fondere in sé i concetti di Carità e giustizia ci sono le storie di preti come Don Peppino Diana, ucciso dalla Camorra nel 1994 a Casal Di Principe, e di Don Pino Puglisi ucciso dalla Mafi a nel1993 a Palermo. Del Giudice Livatino, che nei suoi appunti scriveva che il Vangelo è incompatibile con la mafi a. E poi tre donne che ha conosciuto: la mamma dell’agente di scorta Roberto Antiochia, morto nell’agguato al commissario Cassarà; la moglie di uno degli agenti morto con il giudice Falcone; la giovane collaboratrice di giustizia che si suicidò dopo aver appreso dalla televisione dell’attentato in cui perse la vita il Giudice Borsellino.

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Ottimo successo sia dal punto di vista tecnico che di presenza di pubblico per la 22’ edizione del “Gran Premio

Impresa Costruzioni Mancin”, corsa ciclistica riservata agli Amatori Udace o affi ni che si è svolta domenica 4 marzo lungo le strade di Camponogara. La kermesse ciclistica è stata sapientemente organizzata dall’Asd Garpell, storica squadra di Camponogara, e faceva parte del Trofeo Ciclistico delle Province, che si svolge ogni anno nelle province venete. I corridori presenti alla manifestazione sporti-va sono stati impegnati lungo circuito pia-neggiante di 9 km che è stato ripetuto varie volte. Questi sono i risultati per categoria. Cadetti: 1) Renato Sergio (Team Adige), 2) Francesco Camporese (Teo Scapin), 3) Matteo Bruschi (Team Fondriest). Junior: 1) Simone Andreatta (Mem Racing), 2) Luca De Grandis (Passione), 3) Michele Rocchet-to (Piva Teo Sport). Senior: 1) Massimo Cigana (Barbariga), 2) Maurizio Gava (Eu-rovelo Cicli), 3) Amerigo Magro (Alan). Ve-

terani: 1) Alessandro Zonta (Cicli Bassan), 2) Alberto Causin (Zerotino), 3) Mauro Pasqual (Fit Lown). Gentlemen: 1) Tizia-no Rocco (Fior di Frutta), 2) Roberto Dal Corso (Alpilatte), 3) Primo Chiggio (Mobil-tre). Supergentlemen 1: 1) Alfi o Maraccani (Team Bertoldo), 2) Vittorio Parpaiola (Iace Limena), 3) Luciano Guidolin (Tre Bi Elisa). Supergentlemen 2: 1) Mosè Segato (Tre Bi Elisa), 2) Renato Malvestio (Cicli Olympia),

3) Claudio Marcato (Mas Arredamenti). Donne 1: 1) Chiara Brugherotto (Stella), 2) Erika Risciotti (Lunardelli), 3) Evelin Baseg-gio (Iperlando). Donne 2: 1) Sonia Togno-loni (Lunardelli), 2) Gabriella D’Inca (Due Ruote Sport ). Classifi ca società: 1) Team Adige, 2) Tre Bi Elisa, 3) Passione. I pros-simi appuntamenti ciclistici in Riviera sono il 28 aprile con il 15’ Memorial Carlo Valentini e l’1 maggio con il 39’ Circuito delle Chiuse.

di Giacomo Piran

Trofeo Mancin, amatori in stradaNEWS

Il calcio Gambarare Mira ospita uno stage tecnico rivolto ai suoi giocatori di età compresa tra i 6 e i 18 anni,

per gli allenatori e per i tecnici della società sportiva. Lo stage è organiz-zato dagli allenatori Andrea Pagan e Massimiliano Lucchini, fondatori dell’as-sociazione Madfootball Vocational di Padova. Il percorso formativo è iniziato nel mese di ottobre, ad oggi, si sono già tenuti 6 incontri che termineranno con il decimo appuntamento nel mese di giugno. Lo scopo di questo stage è di mettere a confronto gli allenatori del Madfootball con quelli del Gambarare Mira, ispirando così nuove metodologie di allenamento attraverso un confronto diretto. I due allenatori d’eccellenza sono Andrea Pagan ex giocatore di serie D che oggi allena gli allievi nazionali dell’AS Cittadella e Massimiliano Lucchini, che ha iniziato ad allenare vent’anni fa e, da tre, allena la squa-dra giovanissimi sperimentali classe 98 del Calcio Padova. Questi due allenatori hanno grandi competenze umane oltre che tecnico-sportive e basano i loro insegnamenti sulla sensibilità e sulla cura dei ragazzi trasmettendo anche forza emotiva. La società sportiva di Mira ha colto questo aspetto importante e si è messa in gioco con questo stage, dimostrando la coscienza di dover fare un passo avanti aggiornandosi e investendo sui ragazzi e sui tecnici. “Il ruolo dell’allenatore è in continua evoluzione – dice l’allenatore Andrea Pagan - cambiano i ragazzi, cambiano i tempi e cambia anche il linguaggio di gioco, tutte cose che devo essere tenute in grande considerazione”.

CALCIO GAMBARARE, STAGE PER I CALCIATORI

Il circolo di volontariato Auser “Oltre il muro” continua le sue iniziative per l’abbattimento delle barriere architetto-

niche. Dopo il progetto dell’anno scorso: Lo sport abilita tutti “Vuoi il mio parcheggio? Vuoi anche il mio handicap?” che ha otte-nuto successo ed è stato premiato, Pietro Martire presidente del circolo, quest’anno si è avvicinato alle scuole per sensibilizzare i giovani alle problematiche della disabilità. La risposta è stata positiva, probabilmente perché Pietro è una persona semplice ma appassionata, e in grado di comunicare positivamente con i ragazzi. Le prossime scuole che andrà a visitare sono le medie di Oriago, Galta, Fossò e Vigonovo e il liceo di Dolo; nelle classi porta un fi lma-to che racconta la sua storia personale e poi spiega l’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche. “Ho messo a disposizione dei ragazzi una mia vecchia carrozzina affi nché possano provare di per-sona le diffi coltà che si presentano quando una persona in carrozzina si deve muovere - dice Martire - i marciapiedi spesso non hanno le discese, poi ci sono i gradini che sono dei muri invalicabili, e questi sono solo alcuni degli ostacoli da affrontare”. L’anno scorso Pietro ha incontrato tutte le scuole di Camponogara, per un totale di più di mille bambini compresi tra i più piccoli delle elementari, fi no ai ragazzi più grandi delle medie. Qualche settimana fa il circolo ha festeggiare con un pranzo il quarto anno della fondazione, con una

partecipazione di oltre 130 persone, un’occasione per parlare di progetti futuri e per raccogliere fondi da investire nelle iniziative. Per quanto riguarda le iniziative sportive, l’anno scorso, Pietro e altre 16 persone, si sono lanciate con il paracadute con una scuola di Salgareda (TV), quattro persone in carrozzina hanno potuto speri-mentare con Pietro l’emozione del volo; un’esperienza che il circolo ripeterà anche quest’anno. Un’altra iniziativa sportiva è di fare un percorso in montagna che prevede l’attraversamento con un cavo da una val-le all’altra per coinvolgere i ragazzi disabili che, da soli, non proverebbero mai un’e-sperienza del genere. Le iniziative sportive rispettano la stagionalità e, in inverno, si organizzano le uscite sulla neve, mentre in estate le escursioni all’aperto e i lanci con il paracadute; tutto ovviamente utiliz-zando una strumentazione che supporta le disabilità degli sportivi. Per informazioni: [email protected].

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Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

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Page 23: La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

3Spazi aperti

di Ornella Jovane

Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

212121Spazi aperti

Page 24: La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

22 Mondo scuola2222 Mondo scuola

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5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

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6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

24 Personaggio2424 Personaggio

Page 27: La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

252525Cultura provinciale

Page 28: La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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6

IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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272727Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

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8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

292929Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

30 Voci da palazzo3030 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

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333333Cultura veneta

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

Hobbies e non solo

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

V.M.B.

La nuova serie di trenini ad imitazione

degli originaliIl Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire,

una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande evento. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Gi-rasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeggia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddizioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che an-ticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wagner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di

fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann, architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’a-spetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande impatto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso valido e interes-sante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri Klimt

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Impariamo l’inglese On the streets (Sulle strade) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome ……….............

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio caval-lo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma

e mi permette di andare per pri-mo!”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-

ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’an-nuncio dell’imminente visita di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di cannone.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato inte-ressato, riflette un po’ e poi escla-ma: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al primo colpo, gli spa-rano lo stesso gli altri venti colpi?”

Barzellette su Pierino

Chiave (6) – Storica casa automobilistica inglese......................................................

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• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona

senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

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• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona

senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.

Aforismi sull’amore

Giochi e tanto divertimento:

li trovate su Puzzle Zero, tutti i mesi in edicola! 100 pagine solo € 1,20

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Complesso Edilizio Residenziale situato sull’Isola dei Saloni nella città di Chioggia: ubicazione di pregio in prossimità al Centro della Città e affacciato sul mare e su una nuova piazza pubblica. Vicinis-sino al porto turistico di Chioggia “Darsena le Saline”

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Page 38: La Piazza della riviera ovest - 2012mrz n36

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

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UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

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ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

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DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

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VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

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FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

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LEONEDAL 23/07

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VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

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Abbiamo scelto il Mobile Classico perché sia-mo convinti possa degnamente accompagnare la no-stra sapienza nell’arredare, la vostra soddisfazione nell’apprezzare ed un gusto che non muore mai e dura nel tempo.

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