La Piazza del Delta - 2012mrz n30

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continua a pag. 10 L’Intervento N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la col- pa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insom- ma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* In quattro per il posto da sindaco a Taglio di Po Amministrative pag. 4-5 Il 21 aprile la presentazione di Polesine bastardo Talent pictures pag. 22 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 IMU PORTO VIRO SERVONO 2 MILIONI pag. 10 Il gruppo consiliare di minoranza ha recentemente proposto una mozione da discutere in sede del prossimo consiglio comunale, che mira alla riduzione al minimo tutte le aliquote Imu LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 30 www.lapiazzaweb.it del Delta Addio a Vigor, campione della pallavolo Pallavolo pag. 27 pagg. 6 Riconversione. Nel piano Enel nemmeno un euro La dichiarazione di Fulvio Conti ha diviso gli espoineti della politica polesana L a dichiarazione dell’amministratore dele- gato di Enel, Fulvio Conti, sulle intenzio- ni “non urgenti” del colosso dell’energia italiano in merito alla riconversione a carbone della centrale di Polesine camerini, ha fatto crollare un castello di carte in piedi ormai da sette anni. Spulciando tra le pieghe del piano investimenti dell’Enel infatti non c’è traccia di alcuno stanziamento a favore del progetto polesano fino al 2016 e anche se l’azienda è corsa ai ripari spiegando la flessibilità del bilancio e la possibilità che la somma ven- ga inserita dopo un favorevole responso del Consiglio di Stato, sono sempre di più quelli che credono che un’imminente metamorfosi a carbone dell’impianto sia poco più che una chimera. Nel momento in cui questo giornale è andato in stampa, infatti, non era ancora stata resa nota la sentenza sulla validità del- la modifica della legge regionale 30 istitutiva dell’ente Parco del Po ma il mondo della po- litica locale e quello sindacale era tornato a dividersi tra i sostenitori della vocazione turi- stica e ambientalista del Delta e gli irriducibili del carbone. Nulla di strano ma tra i contrari al carbone, e con sorpresa di tutti, si è schie- rato anche il coordinatore polesano del Pdl Mauro Mainardi. A dire il vero qualcuno lo aveva sospettato che fosse contrario alla ri- conversione della centrale, vista la sua assen- za alla votazione della modifica dell’articolo 30 in Regione, ma l’outing del consigliere ha dato luogo ad un vero e proprio fuoco di sbarramento dentro al quale non è mancato qualche colpo di fuoco amico. EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3 Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a Taglio di Po per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino. BORSEA (RO) Viale Porta Po - C.C. “La Fattoria” Tel. e Fax 0425 471627 [email protected] Orario: 12.00-15.00 e 19.00-24.00 - chiuso Lunedì a pranzo SERVIZIO TAKE AWAY TESSARIN TITO&C. 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La Piazza del Delta - 2012mrz n30

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continua a pag. 10

L’Intervento

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la col-pa della crisi a delle categorie

specifi che di gruppi umani, insom-ma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

In quattro per il posto da sindaco a Taglio di Po

Amministrative

pag. 4-5

Il 21 aprile la presentazione di Polesine bastardo

Talent pictures

pag. 22

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

IMU PORTO VIROSERVONO 2 MILIONI

pag. 10

Il gruppo consiliare di minoranza ha recentemente proposto una mozione da discutere in sede del prossimo consiglio

comunale, che mira alla riduzione al minimo tutte le aliquote Imu

LA PIAZZA È DISTRIBUITA DA Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 30 www.lapiazzaweb.it

del Delta

Addio a Vigor, campione della pallavolo

Pallavolo

pag. 27

pagg. 6

Riconversione. Nel piano Enel nemmeno un euroLa dichiarazione di Fulvio Conti ha diviso gli espoineti della politica polesana

La dichiarazione dell’amministratore dele-gato di Enel, Fulvio Conti, sulle intenzio-ni “non urgenti” del colosso dell’energia

italiano in merito alla riconversione a carbone della centrale di Polesine camerini, ha fatto crollare un castello di carte in piedi ormai da sette anni. Spulciando tra le pieghe del piano investimenti dell’Enel infatti non c’è traccia di alcuno stanziamento a favore del progetto polesano fi no al 2016 e anche se l’azienda è corsa ai ripari spiegando la fl essibilità del bilancio e la possibilità che la somma ven-

ga inserita dopo un favorevole responso del Consiglio di Stato, sono sempre di più quelli che credono che un’imminente metamorfosi a carbone dell’impianto sia poco più che una chimera. Nel momento in cui questo giornale è andato in stampa, infatti, non era ancora stata resa nota la sentenza sulla validità del-la modifi ca della legge regionale 30 istitutiva dell’ente Parco del Po ma il mondo della po-litica locale e quello sindacale era tornato a dividersi tra i sostenitori della vocazione turi-stica e ambientalista del Delta e gli irriducibili

del carbone. Nulla di strano ma tra i contrari al carbone, e con sorpresa di tutti, si è schie-rato anche il coordinatore polesano del Pdl Mauro Mainardi. A dire il vero qualcuno lo aveva sospettato che fosse contrario alla ri-conversione della centrale, vista la sua assen-za alla votazione della modifi ca dell’articolo 30 in Regione, ma l’outing del consigliere ha dato luogo ad un vero e proprio fuoco di sbarramento dentro al quale non è mancato qualche colpo di fuoco amico.

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a Taglio di Po per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative.Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito

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Delta Provincia RegioneRegioneTERRITORIO

pag. 8

La Regione taglia ancora sulla bonifi ca

TURISMO

pag. 12

Stagione alle porte si pensa alla promozione

PARCO

pag. 15

Bilancio ok, si aspetta il nuovo direttore

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srledito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

È distribuito in esclusiva da

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

VinitalyIL POLESINE IN BELLA

MOSTRA

Anche il Polesine ha partecipato al Vinitaly. Il bianco del Delta dell’azienda vitivinicola

La Mainarda di Bellombra ha fatto da pendant ad un menù realizzato con le migliori tipicità deltizie: riso, vongole,

cozze, aglio, zucca e patate americane. L’assessore Claudio Bellan e il presidente

del Consorzio di Sviluppo Angelo Zanellato hanno presentato l’appuntamento dove

“per la prima volta – hanno detto - il Polesine partecipa con un messaggio

uniforme”.

BalneabilitàACQUE DI QUALITÀ “BUONA”

L’Arpav, agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale, ha già dato le pagelle alle spiagge del Veneto e quelle polesane è toccato un voto piuttosto stiracchiato. L’acqua di Rosolina e delle due località di Porto Tolle sono risultate essere di qualità “buona” e non “eccellente” come gli altri 162 punti analizzati sul territorio regionale. L’agenzia ha compito indagini sulle acque di balneazione di 167 stazioni del Veneto, prelevando 1.078 campioni

Ambiente e folklorePARCO IN BICI

Il prossimi appuntamento che verranno realizzato dalla Pro loco di Porto Tolle saranno la Festa di Primavera e Parco in Bici il 20 e 21 aprile. La doppia mani-festazione, giunta ormai alla quattordi-cesima edizione, quest’anno si svolgerà a Ca’ Venier: come da tradizione ricco programma fatto di escursioni a piedi, in bici e in barca oltre al ghiotto stand gastronomico e ad altri piccoli eventi collaterali.

Volontariato8 ASSOCIAZIONI

CON MARCHIO

Sono otto le associazioni che nel 2011 hanno ottenuto il marchio etico “Merita

fi ducia”, certifi cato di gestione corretta e trasparente, promosso da Federazione del

volontariato di Verona e Csv di Rovigo. Avis Lendinara, Avis Lusia, Avis Provinciale,

Blu Soccorso, La Tenda, Renzo Barbujani, Pianeta Handicap e Solidarietà Delta hanno

concluso il percorso formativo e di verifi ca iniziato un anno fa, al termine del quale è

stato rilasciato il marchio etico, garanzia per sostenitori, donatori e volontari

Giornata contro le mafi eSUCCESSO DI PRESENZE

La giornata contro le mafi e organizzata dall’associazione libera si è tenuta anche a Rovigo lo scorso 21 marzo. In piazza deci-ne di studenti che hanno visitato la mostra

fotografi ca su Peppino Impastato e assistito al reading “Mafi a… facciamo il bis? No,

grazie! Sto bene così” con Giancarlo Ratti e l’accompagnamento musicale della “Piccola

bottega Baltazar”. “Siamo molto soddi-sfatti” hanno commentato i volontari del

presidio che dal mattino si trovavano presso il centro commerciale Le Torri per predisporre la mostra fotografi ca ed assicurarsi che tutto

andasse per il meglio.“La giornata è stata intensa e piena di momenti importanti; ora

ci stiamo già attivando per organizzare i numerosi eventi che seguiranno”.

“Incontri con l’autore”MAURO CORONA A VILLADOSE

Il prossimo 18 maggio nella sala Europa di piazza Aldo Moro, Mauro Corona presenterà il suo libro “Come sasso nella corrente”. L’incontro fa parte della VII edizione della rassegna “Incontri con l’autore” organizzata dalla Provincia di Rovigo – Assessorato alla Cultura, dal Sistema Bibliotecario Provinciale in collaborazione con Fondazione Aida. La serata avrà inizio alle ore 21.00.

PALAZZO CELIO

pag. 28

Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

SPAZI APERTI

pag. 29

Le associazioni degli agricoltori dicono no agli Ogm

CULTURA

pag. 33

Sinestesie, ultimo appuntamento con Alberto Mario

SICCITÀ

pag. 34-35

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 36

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

CULTURA

pag. 39

Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt

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4 Elezioni a Taglio di Po44 Elezioni a Taglio di Po

CHI È MARCO FERRO

Marco Ferro, 43 anni il prossimo 9 mag-gio, è il candidato sindaco della lista civi-ca “Taglio di Po nel cuore – Marco Ferro

Sindaco”; è sposato con Barbara e padre di tre fi gli: Francesco, Sara e Giulia. Diplomato ragio-niere presso l’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “G. Maddalena di Adria, attualmente lavora per un Istituto di Credito come Promoto-re Finanziario e come docente per la formazione interna nell’ambito dell’area crediti. Ha ricoperto il ruolo di sindaco dal 2009 al 2 dicembre 2011, fi no alla sfi ducia approvata in sede di consiglio comunale. Sem-pre presente nel mondo dell’associazionismo locale, è stato per oltre 20 anni Capo Scout nel gruppo Agesci di Taglio di Po, è vice presidente per la segreteria del Veneto dell’Associazione Semi per la Sids Onlus. Inoltre, è stato per anni attore nella Compagnia Instabile Tagliolese..

Marco Ferro, sindaco uscente dopo la sfi ducia approvata nel consiglio comunale dello scorso 2 dicembre

2011, si ripresenta alla nuova tornata elet-torale del maggio prossimo, appoggiato dai fedelissimi della sua ex-giunta che mai lo hanno abbandonato negli ultimi mesi. Ferro si ricandida, questa volta senza l’ap-poggio di alcun partito, ma sotto il segno di una lista civica sganciata da partiti e forze politiche, rivolgendosi, nel suo programma elettorale, principalmente alle famiglie e ai giovani tagliolesi.

Un’esperienza, quella degli ultimi due anni e mezzo, defi nita da lui stesso comunque “positiva, che non deve essere perduta ma anzi proseguita”. Il sostegno alla famiglia e alle coppie di giovani si rileva l’elemento dominante nella lette-ra d’intenti della lista Ferro: l’impegno è rivolto al mantenimento del contributo assegnati ai nuovi nati, all’introduzione di un contributo per le nuove coppie di sposi, o comunque contributi in conto interessi per l’acquisto della prima casa. Anche le famiglie disagiate trovano spazio nel pro-gramma di Ferro con la specifi ca volontà di costruire nuovi alloggi popolare e col-laborare con la parrocchia di Taglio di Po per creare una rete di sostegno per i più bisognosi. L’obiettivo di Ferro è quello di utilizzare tutte le energie e le risorse per far decollare Taglio di Po seppur facendo i conti con i pesanti vincoli di bilancio. Dal punto di vista economico, la volontà di favorire il decollo della zona artigianale di Mazzor-no Destro e la bio-edilizia, sono per Ferro gli strumenti necessari per dare lo slancio fondamentale all’economia tagliolese per ripartire dopo il commissariamento forzato. Il programma di Ferro è ampio e concentra gli investimenti maggiori nell’urbanistica e nei lavori pubblici, rimarcando la volontà, per esempio, di completare il secondo pia-no del Municipio, da sempre inutilizzato, di ristrutturare le piazze e la fontana, di risolvere il problema della pericolosità degli incroci di via San Basilio – Strada Provin-ciale e viale Kennedy – via Garibaldi, ed in sostanza, un generale ripensamento della viabilità del centro. Ambiziosa è la volontà di riqualifi care per intero il Polo Sportivo di via Stadio, con la costruzione di nuove strutture e una ristrutturazione generale. Di seguito i nomi dei candidati consiglieri che compongono la lista: Laila Marangoni, Luca Modena, Marco Rosestolato, Lodovico Lio-nello, Silvia Ricchi, Franca Finessi, Mauro Canella, Nazzario (detto Franco) Trombini, Giancarla Molon e Nicola Livieri.

di Silvia Boscaro

Amministrative

Quattro candidati per la poltrona del sindaco

“Taglio di Po nel cuore”MARCO FERRO, TORNAIN PISTA MA SENZA PARTITI

Monica Moro è la candidata sindaco della lista “Per Credere in Taglio di Po – Monica Moro Sindaco”. La

lista trova il supporto dell’area politica di centro destra, in particolare del Popolo del-le Libertà, della Fiamma Tricolore e del par-tito La Destra. Presente il suo nominativo e quello di due candidati consiglieri in lista, tra i fi rmatari della sfi ducia all’ex sindaco Marco Ferro, avvenuta il 2 dicembre 2011. Un dato di non poco valore che renderà sicuramente più accesa e probabilmente carica di qualche rancore la seppur breve campagna elettorale. La Moro si propone ai tagliolesi con un programma elettorale spe-cifi co basato su undici punti fondamentali. L’obiettivo principale della lista è quello di “ricreare una città produttiva, vivibile e dai servizi effi cienti, ovvero una città a misura di tutti, in grado di trovare le motivazioni per essere traghettata oltre la diffi cile con-giuntura economica”. Tra i punti toccati nel programma, ricopre un ruolo prioritario lo spazio dedicato al lavoro e alla disoccupa-zione generalizzata: la volontà della lista Moro è quella di ridare il maggiore spazio possibile all’economia locale con iniziative tangibili volte a creare un volano di ripresa in grado di produrre nuovi posti di lavoro, stimolando lo spirito imprenditoriale del ter-ritorio, un tempo attivo ed effervescente, anche con l’aiuto dell’Amministrazione. Per contrastare l’aumento delle vessazioni di contributi, lo schieramento si propone già di mantenere le aliquote minime di legge in tutte le imposizioni fi scali di propria discre-zione, come segno tangibile per le tasche dei tagliolesi. Un occhio di riguardo è rivol-to anche all’urbanistica ed in particolare al recupero e all’attuazione di interventi e alla pianifi cazione urbanistica. Ulteriori punti trattati nel programma riguardano il sociale, e nello specifi co, l’assistenza agli anziani, la sistemazione e l’adeguamento della viabilità, la riorganizzazione del ser-vizio del trasporto pubblico e l’impegno a mantenere e rafforzare i servizi sanitari del Comune. Completano il quadro l’istituzione di un servizio di videosorveglianza nei punti più sensibili del territorio comunale e la sal-vaguardia delle aree verdi. La lista dei can-didati consiglieri coniuga diverse professio-nalità ed esperienze eterogenee, composta da donne e uomini di diversa estrazione e formazione; di seguito i nomi dei candidati: Luciano Tamburin, Giorgia Zanardi, Lauro Mantovani, Elisa Mancini, Marco Zanellato, Beatrice Arillotta, Damiano Girotti, Cristian Milani, Marco Marafante e Massimiliano Semeraro.

“Per credere in Taglio di Po” MONICA MORO, PUNTA SULLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE

CHI È MONICA MORO

Monica Moro nasce a Contarina nel 1963, sposata dal 1991 con Renato e madre di Giulia e Filippo, rispettivamente di 15

e 8 anni. Dopo la maturità conseguita presso il liceo classico di Adria, ha frequentato l’Università degli Studi di Padova conseguendo nel 1990 la laurea in Medicina e Chirurgia, specializzandosi nel 1994 in Anestesia e Rianimazione. Dal 2009 è consigliere provinciale del Pdl e dal 2011 capogruppo. Ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale di maggioranza nella passata Ammini-strazione Ferro. Da vent’anni lavora presso la Casa di Cura Madonna della Salute di Porto Viro con l’incarico di vice responsabile del servizio di Pronto Soccorso. Svolge il lavoro di anestesista anche come libera professionista presso la stessa struttura

Dopo il commissariamento del comune dello scorso 2 dicembre, le forze politiche locali tornano in campo per contendersi la maggioranza all’interno del consiglio comunale. Tra i candidati torna in lizza l’ex sindaco Marco Ferro appoggiato dai fedelissimi del suo primo mandato. Tra gli ex anche Monica Moro che questa volta scende in campo con una lista tutta sua ad espressione del Centro destra. Anche la Lega ha il suo candidato, individuato in Isabella Ghimello, che qualche anno fa

era tra i candidati della lista Crivellari. Volto nuovo, anche perchè, molto giovane Francesco Siviero sostenuto dal Pd, Verdi, Idv e Federazione della Sinistra

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555Elezioni a Taglio di Po

Quattro candidati per la poltrona del sindaco

Isabella Ghinello, 38 anni, è il candida-to sindaco dello schieramento leghista. Dopo la candidatura da consigliere co-

munale nelle ultime elezioni comunali del 2009, con la lista civica di Margaret Cri-vellari, la Ghinello si propone alla guida del paese sotto il simbolo leghista, supportata da una lista composta da molti giovani. Il programma elettorale della lista punta es-senzialmente sulle peculiarità e le temati-che che caratterizzano il pensiero leghista, ovviamente rapportate ad un comune come Taglio di Po.

Trovano ampio spazio nel programma i temi della sicurezza, dell’ordine pubblico e della famiglia. In particolare, la Ghinello pone la famiglia al centro dell’azione am-ministrativa, attraverso azioni e iniziative dedicate; nello specifi co, vi è la proposta di istituire un contributo economico per i nuovi nati fi gli di cittadini italiani e di creare un servizio di mediazione familiare pubblico e gratuito. Inoltre, sempre nell’ambito del potenziamento dei servizi per la famiglia, viene proposto il potenziamento degli asili nido e dei servizi per l’infanzia con l’ap-poggio di cooperative e associazioni. La sicurezza e l’ordine pubblico, sono punti cardine nel programma elettorale e per la tutela dei cittadini vengono presentate diverse soluzioni, come l’istituzione di un “Uffi cio Sicurezza” che raccolga denunce e segnalazioni, il rafforzamento degli in-terventi di controllo sul territorio da parte della Polizia Locale e il controllo accurato delle licenze commerciali o il loro ritiro nel caso di situazioni illecite. Altrettanto spazio viene dedicato, nel programma elettorale, al territorio e all’ambiente: l’obiettivo della Ghinello è quello di sostenere le attività commerciali attraverso la rivalorizzazione del centro e delle aree periferiche attraver-so contributi della Regione Veneto in colla-borazione con la Camera di Commercio e delle associazioni agricole per la realizza-zione di iniziative e manifestazioni locali. Una campagna tutta puntata sulla tutela del territorio e dei cittadini.

Singolare la presenza nel programma di uno spazio dedicato esclusivamente al benessere degli animali e alla loro salva-guardia, inserito dalla Ghinello in linea con l’impegno quotidiano speso nella sezione provinciale di Rovigo della Lega Naziona-le Difesa del Cane. Di seguito i candidati consiglieri della lista: Roberto Tita, Paolo Berto, Wendy Marangoni, Silvia Pattaro, Andrea Toniolo, Stefano Paparella, Ana Esther Quintero, Claudio Zucconelli, Andrea Trombini e Cosetta Caramore.

Lega NordGHINELLO: SICUREZZA, ORDINE PUBBLICO E FAMIGLIA

Francesco Siviero, ventinovenne origi-nario della frazione di Oca Marina, è di certo il candidato sindaco più giova-

ne che si sia mai proposto per la poltrona di Primo Cittadino di Taglio di Po. La lista “Siviero Sindaco - Insieme per Taglio di Po” è civica ma riceve il sostegno del Partito Democratico, dei Verdi, dell’Idv e della Fe-derazione della Sinistra. Un candidato sin-daco giovane, ma con una profonda e utile conoscenza della progettazione comunita-ria, della gestione fi nanziaria e operativa dei progetti sostenuti dall’Unione Europea. La lista di Siviero, nel suo programma elettorale, pone come punto di riferimento principale il sostegno al sociale, ed in parti-colare, il sostegno alla struttura dell’Utap, agli anziani attraverso la costituzione di un centro diurno, l’implementazione del servizio di trasporto e la riorganizzazione del sistema dell’assistenza a domicilio, utilizzando la struttura del Ciass, nell’ottica dell’Unione dei Comuni.

E proprio l’Unione, è uno dei punti fondamentali del programma, vista come mezzo effi cace per razionalizzare le poche risorse a disposizione, attraverso la realiz-zazione di appalti comuni per l’affi damen-to dei servizi e la promozione di un Pat intercomunale con i Comuni dell’Isola di Ariano, per regolarizzare ambiti territoriali condivisi. Dal punto di vista economico – fi scale, il programma di Siviero punta sullo strumento della perequazione delle tariffe, ovvero far pagare di più chi ha di più, in modo da permettere una maggiore equità sociale, sfruttando la modulistica Isee. Un occhio di riguardo è rivolto al recupero del patrimonio esistente e al turismo attraverso la riqualifi cazione di ambiti paesaggistici, la concretizzazione del Piano Comunale di Effi cienza Energetica, la realizzazione di opere viarie e di un uffi cio di promozione turistica e ambientale per l’Isola di Ariano, strumento utile per far risultare le peculia-rità dell’intero territorio. Sempre nell’am-bito del settore turistico, viene proposta la creazione di “Presidi dell’Ospitalità e della Ristorazione” caratterizzati da specifi che locali, in grado di mettersi in rete fra loro, così da poter creare un “albergo diffuso” attraverso la valorizzazione o il recupero di edifi ci decadenti. Compongono la lista “Siviero Sindaco – Insieme per Taglio di Po” dieci candidati consiglieri: Margaret Crivellari, Dario Altieri, Maria Arillotta detta Marita, Daniele Dian, Gaia Di Giangiacomo, Alberto Fioravanti, Davide Marangoni, Do-riano Moschini, Veronica Pasetto e Gianca-millo Trapella.

Insieme per Taglio di PoSIVIERO: SOCIALE, EQUITÀ

FISCALE E TURISMOCHI È ISABELLA GHINELLO

Isabella Ghinello è nata a Contarina nel 1974; sposata da tre anni con Flavio Mancin, vive a Porto Viro da pochi anni e da due mesi è

madre del piccolo Riccardo. Di professione avvo-cato, si è diplomata al liceo linguistico Sicchirollo (Angelo Custode) a Rovigo e ha poi conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pesaro – Urbino. Politicamente, l’unica sua esperienza risale al 2009, quando il suo nome era presente nella lista dei candidati consiglieri della lista con candidato sindaco Margaret Crivellari. Impegnata nel volontariato, ha ricoperto prima il ruolo di vice e poi quello di presidente nella Pro Loco di Taglio di Po, dal 1999 al 2005. Attualmente è impegnata nell’associazione Lega Nazionale Difesa del Cane, nella quale ricopre per la seconda volta il ruolo di presidente nella sezione provinciale di Rovigo.

CHI È FRANCESCO SIVIERO

Francesco Siviero è nato a Contarina nel 1983; cresciuto a Oca Marina, frazione di Taglio di Po, è fi danzato con Giancarla e at-

tualmente risiede a Taglio di Po. Ha conseguito la laurea di “Storia e Politica Internazionale” all’U-niversità di Padova e attualmente sta terminando gli studi per conseguire anche la laurea magistra-le in “Politica Internazionale e Diplomazia”. Dal punto di vista lavorativo, si occupa delle gestione, sia fi nanziaria che operativa, di progetti sostenuti dalla Comunità Europea. Impegnato sin da giovane attivamente nel Comitato Fiera di Oca Marina e nella Pro Loco, prima come consigliere e poi come revisore dei conti, dal 2004 ha iniziato ad interessarsi al mondo della politica locale, per diventare poi consigliere comunale di minoranza nella lista “Insieme per Taglio di Po – Continuità e Rinnovamento”.

Nei Comuni fi no a 15.000 abitanti si vota con una sola sche-da per eleggere sia il Sindaco che i Consiglieri Comunali. Ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affi ancato dalla

lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consigliere. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia. Il voto per il Sindaco e quello per il Consiglio sono uniti: votare per un candidato Sindaco signifi ca dare una preferen-za alla lista che lo appoggia. Viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti. In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare (ballottaggio) per questi ultimi

la seconda domenica successiva. Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano. Una volta eletto il Sindaco viene anche defi nito il Consiglio: alla lista che appoggia il Sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

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La dichiarazione dell’amministratore delegato di Enel, Fulvio Con-ti, sulle intenzioni “non urgenti” del colosso dell’energia italiano in merito alla riconversione a carbone della centrale di Polesine

camerini, ha fatto crollare un castello di carte in piedi ormai da sette anni. Spulciando tra le pieghe del piano investimenti dell’Enel infatti non c’è traccia di alcuno stanziamento a favore del progetto polesa-no fi no al 2016 e anche se l’azienda è corsa ai ripari spiegando la fl essibilità del bilancio e la possibilità che la somma venga inserita dopo un favorevole responso del Consiglio di Stato, sono sempre di più quelli che credono che un’imminente metamorfosi a carbone dell’impianto sia poco più che una chimera. Nel momento in cui que-sto giornale è andato in stampa, infatti, non era ancora stata resa nota la sentenza sulla validità della modifi ca della legge regionale 30 istitutiva dell’ente Parco del Po ma il mondo della politica locale e quello sindacale era tornato a dividersi tra i sostenitori della voca-zione turistica e ambientalista del Delta e gli irriducibili del carbone. Nulla di strano ma tra i contrari al carbone, e con sorpresa di tutti, si è schierato anche il coordinatore polesano del Pdl Mauro Mainardi. A dire il vero qualcuno lo aveva sospettato che fosse contrario alla riconversione della centrale, vista la sua assenza alla votazione della modifi ca dell’articolo 30 in Regione, ma l’outing del consigliere ha

dato luogo ad un vero e proprio fuoco di sbarramento dentro al quale non è mancato neanche qualche colpo di fuoco amico. La prima ad incendiare la polveri è stata la segretaria della Cisl, Valeria Cittadin, che al numero uno del Pdl polesano ha rimproverato una visione miope delle risorse del territorio in quanto a suo avviso non sarebbe possibile uno sviluppo del Delta puntando solo sul potenziale del Parco. “Non è stata una bella scelta quella del Parco – sono state le testuali parole – dovremmo pensare a come liberarci da questo le-gaccio che nel tempo è stato solo una palla al piede allo sviluppo del territorio”. Anche Mainardi aveva criticato il Parco ma per il motivo opposto, ossia per aver permesso di ospitare una centrale a carbone nel cuore dell’area protetta. “Perché un parco funzioni basterebbe volerlo e sostenerlo attraverso una seria strategia economica – è sta-to invece l’intervento del Wwf diramato con un comunicato stampa dopo essersi sentito chiamato in causa dalle parole della Cittadin – come la politica non dovrebbe pensare alle prossime elezioni, bensì alle prossime generazioni, allo stesso modo un sindacato non può pensare solo a coltivare i propri iscritti con slogan che colpevolizzano le leggi democratiche senza pensare alla conseguenze sui cittadini. E’ proprio il modello economico che la Cittadin ha in mente ad averci portato in questa crisi”.

Il colosso dell’energia ha spiegato che i soldi potrebbero essere stanziati dopo la sentenza del consiglio di stato

Centrale di Polesine Camerini Polemiche dopo la dichiarazione di Fulvio Conti

Riconversione. Nel piano Enel nemmeno un euro Il coordinatore

provinciale del Pdl, Mauro Mainardi, e la segretaria della Cisl, Valeria Cittadin

di Fortunato Marinata

Ho provato a leggere i giornali dell’agosto 2000, quando fu presentato il progetto orimulsion, poi i giornali del maggio

2005 quando è arrivato il progetto del carbo-ne pulito, e adesso gli articoli dei giorni scorsi, c’è proprio da dire che non è cambiato niente. Un orologio praticamente fermo, cominciando dalle facce dei politici che sono rimaste più o meno le stesse, il Polesine nel frattempo è ancora più in crisi, e la questione che ritorna con le elezioni vicine è ancora: “Il Parco o la Centrale Enel?”. Siamo tornati indietro di 12 anni, oppure non ci siamo mai mossi?

Il Parco del Delta può crescere indipen-dentemente dalla Centrale: all’ombra dello stesso camino, c’è riuscito bene in Emilia-Romagna, meno in Polesine, dove l’orologio è sulla stessa ora di sempre. E dove succede anche questo: l’ostello rifugio “Parco del Del-ta” di Gorino Sullam, costato 500 milioni di vecchie lire, non apre i battenti dal primo gen-naio 2012 e non aprirà nemmeno a Pasqua. Questa baruffa politica che si protrae da un de-cennio sarà anche utile volta in volta a portare a casa più voti, stavolta dalle Amministrative del 6 e 7 maggio. Ma mentre si allungano la crisi, le incertezze, la lista dei disoccupati e gli anni per trovare un lavoro stabile o andare in pensione, i politici con l’orologio fermo al-lungano le loro carriere e non capiscono che Parco e Centrale possono crescere insieme.

Le uniche possibilità che abbiamo di svilup-po, non possono diventare materia di accuse senza scuse, per nascondere il fallimento della politica. Dove sono i progetti di sviluppo che vanno oltre la campagna elettorale? Ai lavora-tori e alle imprese del territorio chi ci pensa?

La politica con l’orologio che funziona deve mostrare le lancette a Enel e chiedere perché “non c’è fretta”, e deve trattare subito sui lavori da svolgere nell’impianto di Porto Tolle, perchè non possiamo subire i tempi dell’iter autorizzativo. E’ ora che la politica sia convincente con gli imprenditori e raccol-ga risorse dalla Regione e dallo Stato, perché imprese e fi nanziamenti sono entrambi neces-sari al Delta, che non è solo Parco e Centrale, ma persone, prima che elettori.

Dalmazio Passarella, Rsu Centrale Enel di Porto Tolle

“LA POLITICA HA L’OROLOGIO FERMO”

Ipse dixitIpseI commenti di Gibin, Bellotti e Munerato

Più velenoso l’attacco del deputato Luca Bellotti. “Mi stupisco del fatto che Mainardi si rallegri di aver perso un investimento di 2,5 milioni di euro. Si tratta di una somma ragguardevole, si pensi che rappresenta la metà esatta di quanto l’Italia ha versato per salvataggio della Grecia. Come si pensa di

recuperarli ora? Con il birdwatching e l’anguilla fritta?

Le parole del coordinatore provinciale del Pdl Mauro Mainardi, in merito alla sua contrarietà della riconversione, sono state replicate da molti politici polesani. Oltre alla Cittadin infatti anche Valerio Gibin, del gruppo Indipendenti di Porto Tolle è intervenuto nel battibecco a distanza.

“Queste dichiarazione tradiscono un certo opportunismo – ha spiegato Gi-bin – se il segretario era contrario avrebbe fatto bene a dirlo in consiglio regionale lo scorso luglio quando è stata approvata la modifi ca alla legge

30 istitutiva del Parco”.

Chi invece è già convinta che i fi nanziamenti di Enel siano già stati destinati ad altri siti, fuori dal territorio nazionale, è la parlamentare del Carroccio Ema-

nuela Munerato. “Due miliardi di euro Enel li ha destinati alla Slovacchia, così risulta dal piano industriale. Le scelte di un’impresa cambiano anche

in funzione delle autorizzazioni necessarie ad aprire un cantiere, e le parole di Fulvio Conti sull’investimento a Porto Tolle , “Non c’è fretta”, suonano come una sveglia: Enel si può per-mettere di rinviare un investimento, la provincia di Rovigo di restare in queste condizioni no”.

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E’ emergenza per il pericolo imminente di risalita del cuneo salino dalla foce dell’Adige. Si mate-rializza così il primo risultato dei costanti tagli ai

fi nanziamenti regionali per le opere di bonifi ca e per la subsidenza in Polesine, già denunciati da Coldiretti Rovigo e dalle altre organizzazioni agricole polesane, in occasione dell’ultima proposta di bilancio veneto.

L’acqua salata che risale lungo l’Adige signifi ca ripercussioni sull’e-cosistema e sull’ambiente. La sicci-tà degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata varia-bile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni

’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio.

Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per ri-modernare la barriera antisale.

“La soluzione al problema non può essere la costante dan-za della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo – il Veneto sta dando un brutto esempio di gestione del territorio

e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. Per loro fortuna, le altre province venete non conoscono questi fenomeni

– continua Giuriolo – ma i polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro territorio e non è stata causata dai cittadini polesani, bensì dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni permanenti, lo Stato aveva rico-nosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuan-do ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”.

La Regione Veneto quest’anno nel bilancio di previ-sione ha stanziato 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta, davvero una misera cosa se si pensa che lo scorso anno la cifra ammontava a 6,2 milioni di euro. Ed è già stata tagliata rispetto agli stanziamenti degli anni precedenti.

Nel 2011 erano stati messi a bilancio 6,5 milioni di euro, quest’anno solo 2. Cifra insuffi ciente per le opere di sbarramento

Consorzi Stanziamenti insuffi cienti per contenere le emergenze idrauliche

La Regione taglia ancora sulla bonifi ca

Risalita del cuneo salino. Il vecchio sbarramento non funziona più

Cambiamenti climatici che hanno modifi cato in diminuzione la portata minima dei fi umi in tut-ta la regione, l’introduzione dei Distretti idro-

grafi ci (per una gestione unitaria delle acque pubbli-che) che comunque stentano a decollare, alluvioni e siccità e opere idrauliche obsolete che non vedono interventi strutturali da quarant’anni, l’urbanizzazio-ne che sottrae terreni all’agricoltura e fa crescere il rischio idrogeologico. Si è discusso di tutto questo al convegno che di è tenuto recentemente al Cur di Rovigo, delineando le contraddizioni di una Regione in cui la bonifi ca ed il sistema dei consorzi restano una delle eccellenze riconosciute da tutti gli addetti ai lavori. “E’ necessario quantifi care e riprogettare il bilancio idrico, tenendo conto della tendenza al ri-basso di tutti i fi umi negli ultimi 25 anni. “In Veneto ci sono i piani di gestione delle acque, ma non si riesce a dare attuazione a questi strumenti - ha ricor-dato Antonio Rusconi, dell’Associazione idrotecnica e docente allo Iuav di Venezia –“. “Il rischio idraulico del Veneto è fermo alle alluvioni del 1966 – ha det-to invece Attilio Adami dell’Idrotecnica, già docente di Ingegneria del territorio all’Università di Padova – fi no a 50 anni fa le opere idrauliche venivano viste con favore e vedevano tempi di realizzazione ragionevoli. Ora sembrano passate di moda. Gli iter di approvazioni sono corse ad ostacoli tra concerta-zioni burocratiche infi nite”.

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Page 9: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

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Page 10: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

Il gruppo consiliare di minoranza ha recentemente proposto una mozione da discutere in sede del prossimo consiglio comunale, che mira alla ridu-

zione al minimo tutte le aliquote Imu, in particolare sino a 0,2% per le abitazioni principali, sino a 0,4% per i beni immobili non produttivi di reddito fondia-rio, come i fabbricati strumentali all’impresa, oppure posseduti da soggetti Ires o concessi in locazione, sino a 0,46% l’aliquota base per gli altri immobili come le seconde case e, non ultimo, sino a 0,1% per i fabbricati rurali ad uso strumentale. “L’Imu non grava solo sulla prima casa – ha considerato il capo-gruppo Thomas Giacon - ma anche sugli artigiani, i commercianti le attività produttive senza tralasciare l’agricoltura fi n troppo tartassata. Ancora non si han-no indicazioni precise su come verranno applicate le aliquote Imu a Porto Viro e quale sarà il gettito pre-ciso, sembra però che non ci siano i presupposti per alleggerire la pressione fi scale sui nostri compaesa-ni. Anche mantenendo le aliquote uguali a quelle già applicate con l’Ici, avremmo comunque un aumento della tariffa perché sono aumentati i coeffi cienti mol-tiplicatori delle rendite catastali dei fabbricati urbani e rurali e inoltre il comune dovrà compensare il man-cato incasso in quanto incasserà il 100% del gettito sulla prima casa e 50% di quello dagli altri immo-bili. Auspichiamo che ci sia la volontà e la determinazione da parte di questa maggioranza di andare incontro alle esigenze dei portoviresi alleggerendoli da un’ulteriore e fastidiosa tassazione”. Per tutta risposta il sindaco Geremia Gennari, ha commentato la proposta spiegando il ruolo che l’Imu detiene nel pareggio di bilancio. “Mi viene quasi da ringraziare i

membri dell’opposizione – ha controbattuto Genna-ri - per il contributo positivo e costruttivo che hanno deciso di assumere. Dai conteggi fatti noi dobbia-mo recuperare dall’Imu circa 2 milioni, e 200 mila euro perché è la cifra introitata nel 2011 con l’Ici”.

“Come tutti sanno - ha conti-nuato poi Gennari - il bilancio deve essere in pareggio tra en-trate ed uscite, quindi oltre che proporre una riduzione drastica delle entrate derivanti dall’Imu, bisognerebbe anche dire o qua-

li servizi tagliare o quali altre fonti ricercare, o tutte e due. Credo sia diseducativo nei confronti della popolazione fare proposte che illudono la gente a

credere nei miracoli che, personalmente non riesco a fare, e se il gruppo di minoranza è in grado, sono ben felice di accettare le loro proposte. Pertanto la linea che intendo perseguire è di non andare a toc-care altre tariffe per servizi a domanda individuale, come le scuole e altre cose necessarie, di ridurre le spese per manifestazioni e attività, di non toccare il sociale e di non diminuire i fi nanziamenti per l’istru-zione e la cultura. Siamo costretti, nostro malgrado, ed è sotto gli occhi di tutti e riguarda tutt’Italia, ad applicare questa tassa. Vedremo comunque di stabi-lire le aliquote strettamente necessarie al raggiungi-mento del pareggio di bilancio. Ringrazio comunque la minoranza per la preziosa collaborazione”.

di Elisa Cacciatori

Prelievi e tributi Giaccon chiede all’Amministrazione di tenere basse le aliquote Imu

Il Sindaco: “Servono 2 milioni e 200 mila euro”

Il primo cittadino Geremia Gennari e il capogruppo dell’opposizione Thomas Giacon

Per far quadrare i conti verranno ridotte le spese per manifestazioni e attività. “Gennari: Non toccheremo Siciale, Istruzione e Cultura”

L’aumento delle rendite catastali porterà ad una batosta per i cittadini

Il centro commerciale Prisma ha trovato nuova linfa vitale grazie all’apertura dell’ipermercato Iper L inau-gurato lo scorso 22 marzo. Con l’ampliamento dello

spazio riservato al nuovo punto vendita da 1600 mq agli attuali 3000, l’ipermercato può ospitare oltre al reparto alimentari anche un’area dedicata alla vendita degli hi fi . Si è concluso quindi il periodo buio in cui il centro commerciale mancava di un supermercato che, facendo da traino negli anni, riuscisse ad attirare clienti

nella struttura. Nel corso dei tre anni in cui il supermer-cato ha subito cambi di gestione ed un fallimento di una delle società che lo gestiva con tanto di sfratto esecutivo in presenza delle forze dell’ordine, numerose attività presenti nel centro commerciale hanno di fatto abbandonato i loro spazi per trasferirsi altrove, tanto che delle quarantadue unità locali, ne erano rimaste attive e aperte al pubblico meno della metà. Oggi, la realtà è ben diversa e, come ha spiegato l’imprenditore Paolo

Schiesari titolare del centro commerciale, sono già nu-merose le richieste degli operatori che hanno chiesto di avere degli spazi nel centro che prossimamente subirà anche un restyling esterno. Al taglio del nastro dell’Iper L con i titolari Matteo Lionello e la moglie Cristina, c’era-no il sindaco Geremia Gennari con il consigliere Pierluigi Bagno e, tra le autorità, il Comandante della Polizia Locale, Mario Mantovan e il comandante della stazione locale dei Carabinieri Antonino Zingale.

NEWS Centro commerciale Prisma INAUGURATO IL NUOVO SUPERMERCATO

El.Ca.

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

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Page 11: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

segue da pag. 1C’è la forte tentazione di attri-

buire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succedendo.

Storicamente gli “untori” a cui ve-niva attribuita la diffusione della peste

o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chia-ramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione.

Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state og-getto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”.

I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemi-tismo in Europa sono un monito importante.

Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi.

In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia.

Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole.

Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni.

Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per preve-nire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

L’Intervento

di Amos Luzzatto*

E’ stata approvata in sede dell’ultimo consiglio comunale la convenzione tra il comune di Porto Viro e la provincia

di Rovigo per la gestione in forma associata dei servizi e delle funzioni in materia di Pro-tezione Civile. L’argomento è stato illustrato dall’assessore con delega Doriano Mancin che ha precisato che tutti i comuni della pro-vincia polesana rientrano nella convenzione.

“Si tratterebbe di un rinnovo – ha considerato Mancin – perché la precedente

convenzione approvata nel 2001 con dura-ta decennale è scaduta il 31 giugno 2011”. La protezione civile di Porto Viro è nata nel 2005 e attualmente sono una quarantina gli iscritti e una ventina gli operativi. “Non avere la protezione civile – ha spiegato poi – vorrebbe dire avere qualche vigile in più, quindi è un risparmio enorme che hanno le amministrazioni. L’importo che si è paga-to annualmente sino ad ora era di 6.197 euro. La nuova convenzione ha una durata

di cinque anni invece di dieci e la somma che il comune dovrà sostenere annualmente è stata fi ssata in 4.490 euro. Si è ridotto l’importo considerando anche il fatto che i comuni dovevano sostenere economicamen-

te le diverse incombenze derivanti dalla co-stituzione delle attività dei gruppi comunali nati nel frattempo”.

Prima del parere favorevole del consi-glio comunale all’ordine del giorno,espresso con l’unanimità dei voti favorevoli, il con-sigliere Maurizio Finessi del gruppo di maggioranza “Decidiamo insieme” ha vo-luto dar voce alle sue impressioni positive sull’operato del gruppo portovirese. “I rap-presentanti della protezione civile di Porto

Viro – ha considerato – sono persone che si danno veramente da fare per far risaltare al meglio la sicurezza di Porto Viro e non solo, perché si recano anche nei comuni vicini e in alcune città italiane, tanto da meritarsi dei riconoscimenti a livello nazionale dalla Pre-sidenza del Consiglio dei Ministri. Credo che il consiglio comunale, oltre a dover votare questo ordine del giorno, debba riconoscere loro un grande merito”.

di Elisa Cacciatori

Qui i volontari si sono costituiti nel 2005 e attualmente sono una quarantina gli iscritti e una ventina gli operativi

Sicurezza Il gruppo continuerà ad essere espressione dell’intera provincia

La sensibilità di Porto Viro nei confronti degli animali si è espressa appieno in occasione del convegno formativo “Il cane per l’uomo. Un aiuto a 4 zampe nella quotidianità

e nel disagio”, ideato e condotto dalla psicologa Elisa Bovo-lenta e patrocinato dall’assessorato dei servizi sociali comune

di Porto Viro. L’evento, ha rappresentato per i numerosi in-tervenuti un’occasione per capire a fondo il rapporto con gli animali domestici grazie anche all’educatore cinofi lo Massimo Bertaggia. Attraverso lo studio del rapporto tra uomo e cane e i benefi ci che derivano dal legame nella quotidianità e nel disagio, si è parlato quindi dell’importanza della pet therapy, anche con l’apporto di fi lmati, e di come un animale come il cane possa essere un co-terapeuta nella riabilitazione e nella

rieducazione psico-affettiva. Il successo della serata è stato decretato oltre che dal numeroso pubblico che ha partecipato attivamente alla discussione, anche dalle testimonianze di Rina Bovolenta, presidente l’associazione portovirese Oasi per la protezione di cani e gatti, e di Sara Naccari, direttrice di ApaCanile di Chioggia, che hanno voluto sensibilizzare tutti i presenti all’importanza del rapporto che esiste tra le persone e gli animali. El.Ca.

IL CANE UN CO-TERAPEUTA NELLA RIABILITAZIONE PSICO-AFFETTIVA

Convegni e amici a 4 zampe

Rinnovata la convenzione per la protezione civile

Il consiglio comunale si è espresso con l’unanimità dei voti favorevoli

111111Porto Viro

Page 12: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

12 Porto Tolle1212 Porto Tolle

Il primo soleggiato scorcio di primavera ha contribuito sensibilmente alla voglia di mare dei portotollesi: già da fi ne

marzo tanti residenti – ma anche parecchi visitatori – hanno inaugurato la stagione delle passeggiate sulla sabbia in due dei tre litorali del comune. Rimane chiuso per il momento l’accesso alla spiaggia di Barrica-ta: il ponte che collega la terraferma al lido probabilmente aprirà a fi ne mese. Ma qual è lo stato di salute delle spiagge di Porto Tolle? Si potrebbe dire discreto: nel tavolo

di confronto tra amministrazione comunale e operatori del settore è stato fatto il punto della situazione.

A Barricata gli accorgimenti contro le mareggiate hanno dato esiti buoni e il lido sembra essere in condizioni migliori rispetto

agli anni precedenti. Un po’ meno felice la situazione a Boccasette e Spiaggia del-le Conchiglie: nel primo caso l’inverno ha cambiato decisamente faccia alla spiaggia, tanto che sarà necessario l’ormai consueto spostamento di sabbia per riportare la situa-zione alla normalità; situazione simile per la seconda, in cui verrà avviato il sabbiodotto completato nel 2011.

Operazioni concluse grazie alla colla-borazione del Genio Civile di Rovigo, a cui il vicesindaco Massimo Zaninello, delegato

alle politiche del turismo, ha rivolto un rin-graziamento: “Il Genio Civile in questi anni è sempre stato operativo e presente in qual-siasi circostanza sulle nostre spiagge. Ha avuto modo di confrontarsi per l’attuazione degli recenti interventi con gli operatori: a Barricata ad esempio l’utilizzo di reti ferma-sabbia nelle vicinanze delle dune è stato particolarmente fruttuoso”.

Anche sulle prospettive future il vicesin-daco ha mostrato ottimismo: “La stagione balneare 2011 è stata un periodo favorevo-

le e positivo ed è per questo che abbiamo deciso di promuovere, in previsione della nuova stagione praticamente alle porte, un progetto d’immagine del territorio e delle nostre spiagge condiviso con gli operatori locali.

Tale immagine vuole avere lo scopo di fare da raccordo con le strutture ed i servizi e le istituzioni e proporre un messaggio di accoglienza al turismo che ricerca la qualità nei nostri lidi dediti alla balneazione, alla villeggiatura e a quanto vi si accompagna”.

di Alessandro Orlandin

I sistemi di ripascimento e ferma-sabbia hanno iniziato a dare i loro frutti. Lavori conclusi anche grazie al Genio civile

Turismo Litorali in ordine, interventi solo a Boccasette e alla Spiaggia delle Conchiglie

Stagione alle porte, si pensa alla promozioneLa spiaggia delle conchiglie

di Boccasette

Zaninello: “La stagione balneare 2011 è stata un periodo favorevole e positivo”

L’Ecocentro di via Po di Gnocca a Ca’ Tiepolo con tutta probabilità

rimarrà chiuso ancora per un po’. La struttura, di capitale importanza per le operazioni di raccolta e smistamento dei rifi uti prodotti all’interno del comune, era stata chiusa durante gli ultimi giorni di febbraio 2011 per permet-terne un ammodernamento e avrebbe dovu-to riaprire il 31 marzo, almeno secondo le previsioni dell’amministrazione. Così non è, e da più di un anno si è procede a regime ridotto, con aperture circoscritte a due giorni la settimana. Un accorgimento a quanto pare insuffi ciente se si considerano i cumuli di rifi uti abbandonati accanto al muro di cin-ta del centro. Questo nonostante il cartello bianco contro la recinzione reciti perentorio: “Vietato gettare immondizie”. Un ammoni-mento che suona quantomeno ironico, se non proprio ridicolo, di fronte alla costante inciviltà di chi sceglie di abbandonare i rifi uti a pochi metri dalla strada. “L’unica certezza in questa vicenda – spiega Giacomo Mai-strello, consigliere di centrodestra - è una delibera di giunta che prevede l’affi damento a Ecogest della progettazione e costruzione

di due Ecocentri, uno a Cà Tiepolo e l’altro a Scardovari, per una somma prevista di 597 mila euro, che sarà poi inserita a carico dei cittadini nella tassa dei rifi uti. Il che vuol dire l’ennesimo aumento di tariffa dopo quello dello scorso anno. Senza contare che i por-totollesi dovranno attendere altri mesi di disfunzioni, di rifi uti abbandonati e disservi-zi”. Le informazioni uffi ciali per il momento latitano, ma pare che entro la fi ne di luglio il capitolo possa essere chiuso, almeno per quanto riguarda l’ecocentro di Ca’ Tiepolo. La temporanea chiusura comunque non ha impedito al comune di assestarsi ai vertici della provincia di Rovigo per quanto riguar-da il riciclaggio dei rifi uti: nel 2011 la quota ha raggiunto il 66% facendo di Porto Tolle un “comune riciclone”, come delineato dal rapporto stilato da Legambiente.

Maistrello: “Esiste una delibera di giunta che prevede l’affi damento a Ecogest della progettazione e costruzione di due Ecocentri, uno a Cà Tiepolo e l’altro a Scardovari”

RIFIUTI L’ECOCENTRO È ANCORA CHIUSO

Al.Or.

Tutti pazzi per la Protezione Civile. Può sembrare strano, ma neanche così tanto visto che nel 2011 il gruppo inter-comunale che comprende a Porto Tolle, Ariano Polesine,

Taglio di Po e Corbola ha raggiunto la quota record di settan-ta iscritti. È uno dei dati messi in luce durante la conferenza stampa tenuta dai responsabili del Distretto Ro2 e pensata per fare il punto sulle attività dell’ultimo anno. Giorgio Tioz-zo, responsabile e coordinatore del gruppo non ha nascosto la

soddisfazione: “Le nuove adesioni portano il nostro gruppo di volontari a una quota ragguardevole. Direi che va sottolineato anche il rapido percorso con il quale il nostro gruppo ha con-seguito il livello di professionalità, in tutto circa quattro anni: questo è avvenuto prima a livello regionale e quindi a livello nazionale, riconoscendo lo status a tutti gli effetti”. Il gruppo si era già distinto per il suo apporto in occasione del terremoto in Abruzzo nel 2009 e durante i giorni dell’alluvione in Veneto

due anni or sono. Il 2011 si è rivelato essere più tranquillo, anche se l’azione non è mancata: il responsabile del gruppo di Porto Tolle Mario Robbi ha fatto sapere di aver diretto un totale di cinquantasei interventi sul territorio. Intenso anche lo sforzo profuso nella formazione dei volontari: “L’impegno è sempre stato elevato – ha rimarcato di nuovo Tiozzo – visti i venticin-que i corsi di specializzazione e le cinque le esercitazioni rivolte agli associati”. Al.Or.

LA PROTEZIONE CIVILE RAGGIUNGE I 70 ISCRITTISICUREZZA

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È risaputo che il tema delle tasse sia materia piuttosto delicata, a maggior ragione in tempi di forzata austerità: per questo la minoranza

di centrodestra in consiglio comunale non perde l’occasione di pungolare sindaco e relativa ammini-strazione su alcuni aumenti che di certo renderan-no più leggere le tasche dei portotollesi. “Dopo il raddoppio dell’addizionale dell’accisa sull’energia elettrica – ha spiegato il capogruppo Mirco Man-cin - dobbiamo raccogliere, e farci portavoce, delle lamentele dei cittadini per l’aumento della bolletta dei rifi uti. Un altro 13,5 % in più rispetto allo scorso anno. Tutto questo naturalmente legato alle scelte della giunta Finotti che nel bilancio 2011 ha previsto il raddoppio dell’addizionale Irpef, 165 mila euro, il raddoppio dell’accisa sull’energia elettrica, 316 mila euro, e l’aumento della tassa rifi uti di 121mila euro (da almeno venti euro a famiglia )”. Ovviamente il contesto delineato dai tagli governativi ha fatto la sua parte e questo Mancin lo sa: “Possiamo anche concordare con il sindaco sulla grave situazione in cui versano gli enti locali, sottoposti a continui tagli sui trasferimenti, ma qui torniamo forzatamente ad una questione base, da noi posta più volte: è troppo facile aumentare le tasse senza pensare ad alternati-ve, o tentare altre strade per non cercare i soldi nelle solite tasche dei cittadini. Certo ci vuole fantasia e soprattutto coraggio, cosa che non abbiamo visto albergare in questa amministrazione”. Secondo i rappresentanti della minoranza una tassa di soggiorno per i tu-risti avrebbe potuto alleviare la pressione sui cittadini del luogo: “Viste le 143 mila presenze in strutture e campeggi, si poteva-no recuperare somme impor-tanti. Per le nostre proposte abbiamo ottenuto tanti complimenti tradotti però in zero fatti. D’altronde

cosa si può prendere da un’amministrazione litigiosa che fa perennemente il bilancio a settembre invece di farlo ad inizio anno?”. La risposta del primo cittadi-no, Silvano Finotti, non si è fatta attendere a lungo: “Le preoccupazioni di Mancin sono anche le nostre:

ci troviamo a dover affrontare delle scelte impopolari, ma im-poste da norme statali che non lasciano margini di discreziona-lità, in un contesto di sempre minori trasferimenti. Negli anni abbiamo cercato di ottimizzare

sempre di più l’impiego delle risorse a disposizione”. In altre parole Finotti ha ammesso di avere le mani

discretamente legate. Una sensazione corroborata anche dalla spiegazione tecnica sull’aumento della tassa sui rifi uti: “Con la manovra di bilancio dello scorso anno è stata introdotta una maggiorazione dell’addizionale sui consumi Enel: tale maggiorazio-ne è fi nalizzata per legge, alla copertura del costo di gestione dei rifi uti. Non si tratta quindi di un nuovo tributo, ma bensì di un adeguamento di quanto già esistente. È bene ricordare che il costo del ciclo di gestione dei rifi uti nella nostra comunità è coperto per più del 40% con i fondi di bilancio e in questo contesto rappresenta un’importante voce di spesa corrente”.

di Alessandro Orlandin

Prelievo fi scale Raddoppiano Irpef ed energia elettrica. Aumenta anche la tariffa sui rifi uti

Sempre più tasse. Mancin da la colpa a Finotti

Da sinistra Silvano Finotti e Mirco Mancin

La minoranza accusa l’Amministrazione di cercare i soldi sempre nelle solite tasche. Il Sindaco replica: “Scelte impopolari, ma imposte da norme statali”

Proposta l’introduzione della tassa di soggiorno. Viste le 143 mila presenze ogni anno

La Pro Loco di Porto Tolle è pronta per un 2012 ricco di iniziative e di sfi de, nonostante un bilancio sempre più ristretto. È questo, in sintesi, il dato

emerso dalla recente assemblea dei soci che ha avuto il compito di ratifi care il bilancio consuntivo 2011 e di fare il punto sulle attività dell’associazione. Nella sua relazione il presidente Claudio Pavanati ha riper-corso brevemente i punti salienti dell’anno andato in archivio: parco in bici, fi era del Delta, festa del riso, ini-

ziative natalizie e un costante sforzo per promuovere Porto Tolle sotto il profi lo turistico e d’immagine. Per Pavanati la forza della Pro Loco sta anche nella rete di sostegno creata nel corso degli anni, tenuta assieme dalla collaborazione tra amministrazione comunale, Protezione Civile, l’associazione giovanile I Calabro-ni e i comitati delle frazioni. “Le attività per il 2012 hanno già avuto inizio – ha detto il presidente – e nonostante le numerose diffi coltà di ordine economico

la Pro Loco intende mantenere intatto il suo impegno nei confronti del territorio”. Il primo appuntamento in ordine di tempo sarà quello con la Festa di Primavera e Parco in Bici il 20 e 21 aprile. La doppia manife-stazione, giunta ormai alla quattordicesima edizione, quest’anno si svolgerà a Ca’ Venier: come da tradizio-ne ricco programma fatto di escursioni a piedi, in bici e in barca oltre al ghiotto stand gastronomico e ad altri piccoli eventi collaterali.

NEWS Pro locoPROGRAMMA RICCO DI INIZIATIVE NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ ECONOMICHE

Al.Or.

Dalle stanze dei palazzi romani alle piazze della periferia portotollese: il tema del lavoro e del relativo articolo 18 dello statuto dei lavoratori coinvolge tutti a più livelli. Lo di-

mostra anche la scelta della Federazione della Sinistra, impegna-ta in una due giorni di raccolta fi rme rivolta appunto a chiedere il mantenimento delle tutele in caso licenziamento. L’iniziativa, dal nome “Giù le mani dall’articolo 18!” ha raccolto a dire il vero tiepido entusiasmo: 140 le adesioni raccolte nei due banchetti allestiti a Ca’ Tiepolo e Scardovari. Dalla locale sezione della Fds comunque hanno fatto sapere di essere soddisfatti: “Il nostro impegno è nel proseguire con le giuste rivendicazioni dei diritti basilari della demo-crazia e dei lavo-ratori. Durante la raccolta fi rme ab-biamo avuto modo di sentire le ragioni di tanti uomini e donne che con la loro adesione hanno voluto manifestare una voglia di contare e di segnare fermamente la loro lontananza dalla politica-politicante. Non sarà certo togliendo l’articolo 18 che si può rilanciare l’economia. Come sempre saremo coerenti e combattivi per portare alla nostra gente una speranza di migliore condizione, senza scadere nelle basse compromissioni che oggi sono all’ordine del giorno”. A fi anco dell’iniziativa sull’articolo 18 anche una proposta di sostegno al disegno di legge per il contrasto delle delocalizzazioni: “E’ doveroso limitare le delo-calizzazioni all’estero delle produzioni venete, stanno creando migliaia di disoccupati”.

NEWS

LavoroFDS HA RACCOLTO 140 FIRME PER L’ARTICOLO 18

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Oltre alla petizione una proposta per il contrasto delle delocalizzazioni

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Page 15: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

Nell’ultimo consiglio del Parco Delta del Po sono stati toccati punti importanti per il futuro dell’ente. La prima parte

dell’assise è stata occupata dalle comunica-zioni del presidente Geremia Gennari, che in questo modo ha confermato al resto dei componenti del consiglio l’avvicendamento di Paola Sacchetto con Giorgio D’Angelo nel

ruolo di vicepresidente e il conferimento a quest’ultimo anche della presidenza della commissione tecnico-urbanistica. Il Presidente ha poi illustrato le ultime novità che hanno riguardato i rapporti con il ministero dell’am-biente, ossia l’avvio alla candidatura per il ri-conoscimento Unesco Area Mab, riserva della biosfera, e l’ottenimento del fi nanziamento per l’acquisto di 10 postazioni di bike sha-

ring. Altre intese, inoltre, sono state ricercate in direzione di una profi cua collaborazione con il vicino Parco emiliano romagnolo il cui direttore, in un recente incontro con Gennari, ha manifestato tutta la volontà di portare avanti progetti comuni. “Sono assolutamente convinto della necessità dei rapporti di inter-scambio con le altre realtà simili alla nostra – ha spiegato il Presidente – e sulla scia di questa convinzione che nelle scorse settimane è stato steso un programma di intenti con Tul-cea, cittadina rumena rivierasca al Danubio”. Ma l’intesa con la delegazione proveniente dalla Romania non è stato l’unico momento di valenza internazionale che ha visto l’area deltizia protagonista, infatti nelle scorse setti-mane sono stati ospitati in Polesine dieci gior-nalisti spagnoli e due giornalisti di Panorama Travel a testimonianza che il nome del Parco richiama testate specializzate sul Turismo sempre più importanti e addirittura da oltre confi ne. Oltre alle belle notizie, però, il consi-glio è stato l’occasione per riannodare alcuni fi li che negli ultimi mesi si erano allentati, tra

i quali il primo posto in ordine di importanza va riconosciuto senz’altro alla defi nizione del piano ambientale. “E’ fondamentale che le amministrazioni del territorio tornino a ragio-nare su questo importante strumento – ha spigato Gennari - il ministero ha comunicato che nel caso il Piano non venisse approvato non ci saranno i requisiti per accedere a fi nan-ziamenti comunitari”. Non meno spinoso il punto che ha riguardato la fi gura del direttore, in passato non pochi polemiche hanno riguar-dato Marco Gottardi che comunque coprirà l’incarico fi no al prossimo 30 di giugno. Dopo questa data, infatti, probabilmente l’incarico

passerà a Stefano Marchioro. “Tra i 107 cur-ricula pervenuti alla Commissione – ha conti-nuato Gennari - due sono stati i nomi indivi-duati: Domenico Regina e Stefano Marchioro, quest’ultimo poi ritenuto idoneo e nominato. L’assunzione dovrà ora essere autorizzata dalla giunta regionale”. Altro punto all’ordi-ne del giorno molto atteso dai consiglieri del Parco, l’approvazione del bilancio 2012 e pluriennale 2012-2014 che il presidente del Parco ha riassunto così: “Il trasferimento della Regione è stato confermato nello stesso im-porto del 2011, pari a 873.481 euro mentre dai contributi degli enti locali, dalle sanzioni

amministrative, dalle visite guidate e dagli interessi passivi è stata incamerata e messa a bilancio la cifra di 969.415 euro. Per quanto riguarda invece le uscite sono stati impiegati 574.603 euro per il personale, 30.000 euro per amministratori e per spese legali, per le cariche esterne, per i programmi informatici, per i consumi di energia, acqua e gas. Nel bilancio, inoltre, sono registrati anche i residui di spesa, quali progetti fi nanziati in fase di realizzazione come per esempio uno stralcio delle piste ciclabili, l’ecomuseo, i progetti Life, Slow tourism, 2B parks, climaparks etc, per un valore di 8 milioni 462 mila euro”.

di Fortunato Marinata e Elisa Cacciatori

Dai107 curricula pervenuti alla Commissione, Stefano Marchioro è stato ritenuto idoneo. L’assunzione dovrà ora essere autorizzata dalla Giunta regionale

Ente Parco Gennari su programmi, bilancio e assestamenti in Consiglio

Bilancio in regola aspettando il nuovo direttore

Un’immagine del parco e nella foto piccola l’attuale direttore Gottardi che resterà in carica fi no al 30 di giugnoIl ministero

ha fi nanziato l’acquisto di dieci postazioni per il bike sharing

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16 Rosolina1616 Rosolina

Potrebbero diventare presto realtà i due sistemi in postazione fi ssa per il control-lo automatico dell’eccesso di velocità

sulla strada statale 309 Romea all’altezza del bivio per Albarella e sulla strada Provin-ciale S.P. 65 diretta a Rosolina Mare. Scopo dei provvedimenti sarà prevenire gli incidenti stradali che rappresentano uno dei fattori di maggior allarme sociale per la collettività. Le statistiche dimostrano infatti come le principali cause degli incidenti stradali siano da attribuirsi alle violazioni delle norme di comportamento previste dal Nuovo Codice della Strada, prima tra tutte l’alta velocità. L’organico del Corpo di Polizia Locale inoltre, non è suffi ciente per poter fronteggiare total-mente, specie nelle ore serali e notturne, le condotte che rappresentano le principali cause degli incidenti stradali. E’ risultato quindi ne-cessario, al fi ne di diminuirne il numero e di rendere sicura la circolazione, dotarsi di siste-mi elettronici che consentano l’accertamento in tempi successivi delle violazioni alle norme di comportamento durante la circolazione stradale e di eventuali sistemi per la gestio-ne delle violazioni, in modo da alleggerire le incombenze della polizia locale. Inoltre, da un’analisi effettuata in merito alle proble-matiche emerse sul territorio, la pericolosità dei comportamenti scorretti dei conducenti dei veicoli in transito, sia sulla strada statale

309 Romea che sulla strada provinciale S.P. 65 fi no ad ora ha provocato molti incidenti, anche con esiti mortali, che potrebbero essere limitati se venisse effettivamente rispettato il limite imposto. Entrambi i tratti di strada in questione, sono stati infatti più volte scenari di gravi incidenti soprattutto nel periodo estivo in cui l’affl usso turistico verso il mare è copio-so sia di giorno che di sera. L’incarico dei due dispositivi, una volta attivati, sarà conferito ad una ditta esterna.

L’alta velocità è la principale causa degli incidenti stradali, occorre osservare i liniti

DUE AUTOVELOX IN ROMEA E SULLA PROVINCIALE S.P. 65

El.Ca.

Rosolina Mare è stata lo scenario ideale per mettere in pratica gli insegnamenti acquisiti a conclusione del ciclo formati-

vo per la tutela delle coste dalla “Marine pol-lution”. La Protezione Civile di Legambiente infatti, dopo aver istruito alcuni volontari nella bonifi ca delle coste interessate dall’inquina-mento da idrocarburi, ha trovato nelle spiagge di Rosolina Mare l’ambiente consono all’eser-citazione. Erano circa una trentina i giovani volontari che di buona lena una domenica mattina hanno messo in pratica in presenza dei volontari esperti e già formati della Pro-tezione Civile Provinciale, ciò che hanno ap-preso sui banchi. Dopo il ciclo formativo in aula infatti, e lo studio dal punto di vista logistico del sito prescelto per lo stoccaggio dei rifi uti, l’area ideale di lavoro è quindi stata perimetrata per l’esercitazione. Individuato anche lo spogliatoio per i volonta-ri, fondamentale per depositare gli indumenti

dopo la possibile emergenza di inquinamento da idrocarburi, così come l’area di decontami-nazione necessaria per evitare che i residui possano uscire dalle zone rosse. Durante la

giornata è stato simu-lato anche il soccorso in caso di malore di un volontario, possibilità che potrebbe verifi carsi date le alte temperature cui si trovano i volontari

all’interno delle tute durante le operazioni. Il sistema di bonifi ca delle coste interessate da un inquinamento da idrocarburi brevettato

da Legambiente è stato recepito dal diparti-mento nazionale della Protezione Civile e in caso di sversamento il piano viene attuato coinvolgendo il personale formato. Nell’ot-tica di una cultura per il volontariato per la protezione delle coste, come ha fatto sapere la responsabile del Progetto Neptune, Giorgia Businaro, saranno presto organizzate nuove esercitazioni nelle nostre spiagge. Il rischio per la costa deltizia è infatti reale se si pensa che in questa zona dell’Adriatico, passano le rotte delle navi petrolifere dirette ai porti di Venezia e di Trieste, senza escludere gli incidenti che potrebbero interessare le navi civili.

di Elisa Cacciatori

Il rischio è reale in zona passano le navi petrolifere dirette ai porti di Venezia e di Trieste

Ambiente L’esercitazione del ciclo formativo per la tutela delle coste si è tenuto a Rosolina

Volontari istruiti per contenere l’inquinamento da idrocarburi

I trentina i giovani volontari impegnati durante l’esercitazione

Il rischio per la costa polesana è alto, in questa zona passano le petroliere

La neonata associazione Pro Loco ha scelto il proprio logo attraverso un concorso che ha visto la partecipazione delle scuole del territorio. La premiazione dell’artista che ha riassunto i valori e i concetti che caratterizzano l’associazione si è svolta nella

cornice dell’ex chiesa di Sant’Antonio, di recente scelta come nuovo centro culturale rosolinese. Al termine del concorso che è stato chiamato “un logo per la mia Pro Loco: disegno e invento il mio territorio” il sindaco Franco Vitale, col vicesindaco Daniele Grossato, l’assessore all’istruzione Giovanni Crivellari, il consigliere all’associazionismo Daniele Vallese e il presidente della Pro Loco, Michele Grossato, hanno premiato gli stu-denti che hanno messo su carta, l’immagine per il logo della Pro Loco. La premiazione, defi nita dal presidente Grossato e dal sindaco come il battesimo della Pro Loco, ha visto al primo posto il lavoro di Giorgia Sivieri che frequenta il primo anno della secondaria Sanudo di Rosolina, per lei, una borsa di studio del valore di 80 euro così come per la sua classe. Premiati con due borse di studio dello stesso valore, anche Benedetta Trevisan con Carla Dall’Acqua della classe quarta della scuola Aldo Moro e il disegno di Stefano Scarnera della classe quinta alla primaria Gronchi. Tutti gli alunni delle classi che hanno aderito al progetto sono stati premiati con un ingresso omaggio alla piscina Europa di Rosolina Mare.

NEWSConcorsiI BAMBINI DISEGNANO IL LOGO DELLA PRO LOCO

El.Ca.

Page 17: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

E’ stata pronta la reazio-ne del Consorzio a se-guito dei danni causati al Delta del Po dal prolun-gato periodo tra gennaio e febbraio in cui il vento di bora ha soffi ato oltre i 90 chilometri all’ora lungo le spiagge e gli arenili. La sabbia spostata dal ven-to ha letteralmente som-merso le strutture balne-ari e turistiche e il forte vento ha avuto la meglio anche sui terreni agricoli caratterizzati da matrici sabbiose dove ha divel-to molte strutture a tun-nel e molte pacciamature realizzate per le primizie orticole distruggendo-ne i prodotti. I problemi non arrivano però mai da soli: il forte vento che ha soffi ato con continuità senza trovare ostacoli ha creato anche gravi danni alle strutture di scolo ed irrigue sia pubbliche che private. La sabbia secca, asciugata dal vento, dal periodo di siccità e dal cli-ma gelido, è stata solleva-ta e spostata quindi con facilità andando a posarsi nei fossi privati, nei canali demaniali e consorziali sia di scolo che irrigui. Ai pri-mi di febbraio non esiste-va più la fi tta rete idrauli-ca del territorio, ma tutto appariva un esteso ed in-distinto piano orizzontale di sabbia e polvere. In caso di piogge anche non particolarmente intense le conseguenze sarebbe-ro state disastrose; oltre al danno causato dal ven-to e dalla siccità anche la beffa degli allagamenti. Il Consorzio di Bonifi ca Del-ta del Po ha provveduto ad attivare le procedu-re della somma urgenza così come stabilito dall’art 176 del “Regolamento di esecuzione ed attuazione

L’azione del Consorzio di Bonifi ca Delta del Po a seguito dei danni provocati

dalla bora e dalla sabbia nel territorioIl Comitato di Approvazione di TÜV ha re-centemente autorizzato il rilascio del nuovo Certificato di Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 che avrà valenza fino all’11.06.2014 e il nuovo certificato di Siste-ma di Gestione Ambientale secondo la nor-ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole sino al 24.05.2014, al Consorzio di Bonifica Delta del Po.I certificati ISO 9001 e ISO 14001 indicano che il Consorzio di Bonifica Delta del Po prov-vede a garantire una serie di servizi e di at-tività nel rispetto delle procedure di legge sia per quanto riguarda i servizi che per quanto riguarda la gestione ambientale. Tali attività sono:• l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, alla difesa del territorio e all’irrigazione;• la gestione, la manutenzione e l’esercizio delle opere relative alla rete di bonifica ed ir-rigazione, delle opere complementari e degli impianti di sollevamento acqua;• la progettazione e l’esercizio di opere idrau-liche e di vivificazione ambientale.Avere ottenuto il Certificato di Qualità ISO 9001 è fonte di soddisfazione per gli ammi-nistratori e i dipendenti del Consorzio perché indica che l’Ente è organizzato per garantire e assicurare un servizio di qualità. Il Consorzio è infatti uno dei pochi enti pubblici ad aver intra-preso tale percorso ed aver ottenuto l’impor-tante riconoscimento. Per il raggiungimento di questo obiettivo il Consiglio di Amministra-zione del Consorzio, che ha appoggiato tale iniziativa informato dal Direttore del rilascio dei certificati del sistema di qualità, intende ringraziare tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata du-rante le visite ispettive e per l’impegno pro-fuso nel garantire il superamento di tutti gli step necessari, puntualizzando che il risultato ottenuto va a beneficio di tutti i consorziati. In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani hanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto tali certificazioni è sicuramente un punto di arrivo. Certo è che i requisiti dimostrati de-vono essere mantenuti e migliorati nel tempo e a tale proposito, il Consorzio sarà soggetto a periodiche visite ispettive da parte di TÜV ITALIA S.r.l. che dovrà verificare che l’Ente abbia le carte in regola per mantenere le cer-tificazioni di qualità. L’importanza dell’ottenimento della certifica-zione di qualità è stata poi evidenziata dal vigente D.lgs n.207 del 05.10.2010 “Regola-mento di esercizio ed attuazione del decreto legislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione della direttiva 2004/17/CE e 2004/18/CE” che, nel caso di programmi redatti da progettisti interni come nel caso del Consorzio, consente che la validazione possa essere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora l’ente sia dotato di un sistema interno di con-trollo di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001 e il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha

dimostrato di essere organizzato secondo le norme internazionali di riferimento. Un orga-nismo esterno indipendente, opportunamente autorizzato, ha certificato la corretta applica-zione della norma.Organizzare l’azienda secondo la norma signi-fica implementare il sistema di gestione della qualità dei servizi e della gestione ambientale attraverso un insieme documentato di proce-dure e istruzioni di comportamento tali da es-sere certi di ottenere in termini di qualità ciò

che si promette al consorziato. Creare un si-stema di qualità di certo non è cosa semplice perché varia per ogni ente e deve essere co-struito caso per caso, adattando i meccanismi interni di controllo della qualità alle richieste della norma.Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, uno dei pochi enti pubblici ad aver ottenuto tali riconoscimenti, ringrazia tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata.

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha ottenuto le certificazioni di gestione della qualità

ISO 9001 e di gestione ambientale ISO 14001

Sopra il Consiglio d’Amministrazione, a fianco le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001

IL CONSORZIO IN CIFRE

SUPERFICIE COMPRENSORIALE 62.780 HAUnità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto Viro; Isola di Ariano; Porto TolleTerreni bonificati ed aree litoranee 45.295 haValli da pesca 8.641 ha Lagune 8.844 ha

GESTIONE IDRAULICACanali di scolo 650 KmImpianti idrovori n. 39Acqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in un anno 400.000.000 mcPotenza impegnata 18.000 kwEnergia consumata 10.200.000 Kwh

IRRIGAZIONECanali, canalette e tubazioni 200 KmImpianti irrigui n. 24Impianti pluvirrigui n.4 Potenza impegnata 1.176 KwEnergia consumata 2.200.000 Kwh

DITTE CONSORZIATE: n. 32.000

del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163”. Con un telegramma, il 7 feb-braio 2012 il Consorzio ha immediatamente reso noto lo stato d’emergen-za agli uffi ci del Genio Ci-vile di Venezia e Rovigo ed alla Regione del Vene-to e, data la gravità della situazione, il dottor Fa-brizio Ferro, in qualità di Presidente del Consorzio di Bonifi ca Delta del Po, ha disposto l’intervento immediato per lo scavo di tutta la rete demaniale e privata per l’asporto del-la sabbia accumulata. Le

operazioni sono state at-tivate nei canali metten-do a disposizione i mezzi d’opera del consorzio e provvedendo ad incarica-re le ditte locali resesi im-mediatamente disponibili per l’attività di scavo per un costo stimato di circa 70.000 euro oltre all’ IVA ed alle spese connesse. Le attività hanno garanti-to il ripristino della mag-gior parte della rete di scolo e irrigue dopo soli dieci giorni di lavoro men-tre in un secondo mo-mento si è provveduto al completamento dell’inter-

vento anche nelle zone in cui la situazione era meno pregiudizievole. Si stanno ora quantifi cando le spe-se sostenute per le qua-li si cercherà di chiedere ristoro ai superiori organi regionali. Le aziende agri-cole hanno collaborato fattivamente con il con-sorzio garantendo e facili-tando l’accesso dei mezzi d’opera attraverso le pro-prietà private, rimuoven-do le serre provvisorie ed i tunnel che avrebbe-ro potuto impedire o ral-lentare l’attività. I singoli imprenditori agricoli han-

no inoltre liberato anche i fossi privati dalle sab-bie per garantire da una parte lo sgrondo delle ac-que dagli appezzamenti e dall’altra la possibilità di impinguare la falda tra-mite infi ltrazione laterale. Il problema evidenziato è comunque noto; prima degli anni Novanta veni-va parzialmente risolto con le siepi e con le arel-le posizionate nei campi, che avevano la funzione di evitare il sollevamento ed il trasporto delle sab-bie lontano dall’appezza-mento.

Page 18: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

Nell’ultima assemblea ordinaria della Pro Loco è stato approvato il bilancio di previsione 2012 e quel-

lo di chiusura del 2011. Presenti i soci e la presidente Maria Luisa Tiengo: “Per la nostra associazione, - ha affermato Tiengo – il 2011 è stato un anno ricco di manifestazioni e iniziative, che hanno riscosso un notevole successo, come la Fiera del Carmine, il musical Mamma Mia, la Pasquetta Tagliolese, la fi era di San Martino e la rassegna cinematografi ca in sala Europa. Il bilancio si chiude positiva-mente anche dal punto di vista economi-co, grazie ad entrate che hanno permesso di ridurre, anche se non sensibilmente, i debiti ereditati dalle precedenti gestioni. Purtroppo anche la Pro Loco ha dovuto affrontare inizialmente le problematiche legate al commissariamento del Comune, scontando la mancata erogazione della seconda tranche del contributo previsto dalla convenzione sottoscritta con il Co-mune. Recentemente, tale contributo ci

è stato comunque assicurato. Nonostante i problemi, la dirigenza dell’associazione continua a lavorare attivamente per Taglio di Po e per le manifestazioni in program-ma nei prossimi mesi”. A conclusione del suo intervento, la presidente ha espresso i suoi ringraziamenti ai volontari, linfa vita-le dell’associazione, ai commercianti, alle diverse associazioni che con la Pro Loco collaborano attivamente e a tutti coloro che donano un po’ del loro tempo per la buona riuscita delle manifestazioni. Le entrate del 2011 ammontano a 49.989 euro, mentre le uscite a 42.795, con un avanzo di 6.149 euro.

Pro locoTANTE INIZIATIVE E CONTI IN REGOLA

Si.Bo.

E’ stato davvero un convegno partecipato e affollato di pubblico quello organizzato lo scorso 3 marzo nella sala conferenze accanto al municipio. Tema

fondamentale dell’incontro è stato il lavoro e le idee e proposte contro la crisi del settore in Polesine. L’appun-tamento, organizzato dalla Federazione della Sinistra Veneta, ha visto la partecipazione di Lorenzo Feltrin por-tavoce provinciale Fds, che ha aperto i lavori salutando i presenti e il segretario della locale Fds Giovanni Canella. Feltrin ha quindi sottolineato le fi nalità dell’iniziativa, introducendo il tema scottante delle crisi e del lavoro, inevitabilmente connessi. Nel concreto, l’attenzione si è poi focalizzata sui due casi più emblematici in Polesi-ne, aziende dal futuro incerto: la Bassano Grimeca e i Cantieri Navali Visentini, senza comunque tralasciare le tante piccole e medio imprese che la crisi sta mandando a fondo. Diverse sono state le proposte concrete, ipo-tizzate dalla Fds in Consiglio Regionale, per ostacolare la delocalizzazione all’estero delle produzioni venete, per introdurre il reddito sociale a sostegno dei redditi di cassaintegrati, lavoratori in mobilità, precari e disoccu-pati, per bloccare i licenziamenti. Presente al convegno anche Gugliemo Brusco, vicepresidente della Provincia di Rovigo, che ha delineato le criticità della situazione polesana: “Il tasso di occupazione, - ha spiegato Brusco

– è pari al 74,2%, mentre la disoccupazione aumen-ta, in particolare quella giovanile, arrivando a punte del 20% nei giovani tra i 15 e i 24 anni, così come per il 34% delle donne. Gli iscritti ai centri per l’impie-go di Adria, Badia Polesine e Rovigo sono aumentati arrivando a 20800. L’unico dato sinora positivo è da ricercare nelle 7260 richieste di lavoro avanzate. Sono diminuiti i lavori a tempo indeterminato e di conseguen-za aumentati quelli intermittenti (da 1500 a 4728). Sono numeri impietosi”. Riccardo Bego, della segreteria provinciale Fiom, ha presentato al pubblico una testi-monianza diretta della crisi della Bassano Grimeca e dei Cantieri Navali Visentini, ricostruendone la diversa evoluzione. Valeria Cittadin, segretario provinciale Cisl, ha sottolineato l’importanza del confronto con gli altri sindacati, riconoscendo alla Fds l’impegno e la sensi-bilità nei confronti del tema lavoro: “Seppur divisi sulle vedute in merito a questioni come la riconversione della centrale di Polesine Camerini o il futuro dell’Ente Parco, c’è la massima disponibilità per dialogare in maniera costruttiva. Per questo vi è la massima necessità che il territorio diventi attrattivo, obiettivo necessariamente supportato dalle istituzioni. Infi ne, occorre mettere in atto politiche attive che consentano il reinserimento altrimenti la nostra funzione rimarrebbe relegata al

semplice assistenzialismo”. A seguito degli interventi è scaturito un vivace dibattito. Ha concluso il tavolo dei lavori Pietrangelo Pettenò, consigliere regionale Fds, che ha rivolto l’invito a partecipare alla raccolta fi rme a sostegno delle proposte di legge presentate contro la de-localizzazione e a sostegno del blocco dei licenziamenti e di una riforma per Veneto Sviluppo. Tra i punti toccati nella discussione, rilevanti sono stati i motivi strutturali della crisi e le idee su come ridurne i danni prodotti. Infi ne, per tutti i presenti, fondamentale l’auspicio di un maggiore confronto tra le forze politiche per raggiunge-re obiettivi condivisi.

di Silvia Boscaro

Preoccupante la situazione in provincia. Sono aumentati gli impieghi a tempo determinato: da 1500 a 4728

Convegno sul lavoro La Fds ha fatto il punto sulla situazione rodigina

Disoccupazione al 20% per i giovani

Il tavolo dei relatori del convegno dello scorso 3 marzo alla sala conferenze

L’auditorium della scuola media E. Maestri ha ospitato lo scor-so 1° marzo la cerimonia di

consegna della medaglia d’onore ai famigliari di Ottorino Marangoni, militare deportato e internato nel campo di concentramento di Nordlingen. L’iniziativa è stata orga-nizzata a completamento della cerimonia tenutasi il 27 gennaio scorso a Rovigo, nella sala del Consiglio Provinciale, in occasione del Giorno della Memoria. Marangoni nacque a Taglio di Po il 5 maggio 1910; allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, parte-cipò alle operazioni militari nella Campagna delle Alpi Occidentali. L’8 settembre 1943, fu catturato in Francia e fatto prigioniero dalle truppe tedesche le quali gli imposero di scegliere tra l’adesione alla Repubblica Sociale Italiana, lavorare nell’Organizzazione Todt o la prigionia in Germania. Scelse la prigionia e fu deportato nel campo di concentramento di Nordlingen. Rientrò in Italia l’8 maggio 1945 e morì, in seguito ad una malattia, il 1° giugno 1991. Già nel 1980 gli fu riconosciuto, dal Ministero della Difesa, il distintivo d’o-nore per i patrioti Volontari della Libertà. Alla cerimonia di consegna erano presenti il dirigente scolastico Marina Cassetta, il capitano dei Carabinieri Davide Papasodaro e il comandante Giuseppe Attisani e quello della Polizia Locale Maurizio Finessi, i docenti Margaret Crivellari, Silvana Siviero e Antonella Grandi con gli alunni delle classi terze della scuola media e della classe terza B della scuola elementare. Presente anche il commissario Mariaclaudia Ricciardi: “Occorre rinnovare la memoria di ciò che è stato – ha sottolinea-to - per impedire che accada ancora; questo richiede l’impegno quotidiano di tutti, partendo dal rispetto, a prescindere dalla razza, religione o idee”. A ricevere la medaglia d’onore, era presente il nipote Alessandro Marangoni che tra la commozione ha raccontato episodi legati al ricordo dell’eroico nonno.

Storia e territorioMEDAGLIA D’ONORE AI FAMIGLIARI DI OTTORINO MARANGONI

Si.Bo.

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Page 19: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

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Di certo non si tratta di un gemellaggio destinato a rimanere sulla carta quello tra Taglio di Po e la cittadina croata di Omisalj e numerose sono

state nel tempo, dall’ormai lon-tano 1994, anno in cui i due paesi si unirono per costituire un gemellaggio profi cuo e atti-vo, le iniziative e le manifesta-zioni organizzate per unire an-che i cuori dei rispettivi abitanti. L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, si è svolta poco meno di un mese fa grazie al progetto culturale Labo-ratorio Omisalj, avviato da più di una decina d’anni, dall’insegnante di lettere Margaret Crivellari e da quel-la di inglese Maria Luisa Bullo della scuola media E. Maestri e che vede coinvolti, oltre ai colleghi croati, gli alunni di alcune classi del triennio. Il progetto ha diver-

se fi nalità, tra cui quelle di approfondire la conoscenza reciproca dei due territori, sviluppare rapporti di amici-zia, consolidare il principio di tolleranza nei confronti

di culture diverse e favorire la conoscenza dell’inglese. Gli alunni della scuola media Fran Krsto Frankopan di Omisalj, con gli insegnanti, hanno sog-giornato a Taglio di Po per tre intensi giorni, scanditi da spet-

tacoli, incontri, visite guidate in motonave a Venezia e all’isola di Murano, in pullman a Ferrara e alla storica abbazia di Pomposa. All’arrivo a Taglio di Po, dopo lo scambio affettuoso di saluti, gli studenti tagliolesi assieme agli insegnati dell’indirizzo musicale, hanno dato vita nell’Auditorium ad un vivace spettacolo, com-prendente l’inno di Mameli, l’inno croato, canti, poesie

e danze folkloristiche. A seguire è stato proiettato un fi lmato creato dagli studenti dell’Elia Maestri, denso di momenti che hanno preceduto l’incontro. La prima giornata si è conclusa con una cena di benvenuto al ristorante, alla quale hanno partecipato anche il ma-resciallo dei Carabinieri Giuseppe Attisani, il Comitato Gemellaggi di Taglio di Po al completo e il dirigente scolastico Laura Cassetta, che accogliendo i giovani, ha espresso grande soddisfazione per il progetto e ga-rantito anche per il futuro il suo sostegno. I giovani, dal canto loro, si sono rivelati veri protagonisti dell’i-niziativa partecipando attivamente agli appuntamenti fi ssati. I tre giorni, dopo le intense visite nei luoghi più suggestivi della zona, si sono conclusi al momento del-la partenza tra qualche lacrima, diversi abbracci e un commosso arrivederci a maggio 2012 per il prossimo incontro.

di Silvia Boscaro

I ragazzi della scuola media Fran Krsto Frankopan in città per tre giorni. Tra le attività svolte: gite, concerti e spettacoli

Gemellaggio Concluso con successo il Laboratorio Omisalj

Gli studenti si incontrano al di qua dell’Adriatico

Nella foto il comitato gemellaggi e gli insegnati durante la cena di benvenuto

il progetto è partito più di dieci anni fa, grazie all’interessamento delle insegnanti della scuola media E.Maestri

La profonda com-mozione e la partecipazione

di un numeroso pub-blico hanno celebra-to nel migliore dei modi il centenario dalla morte dell’e-roe tagliolese Gesù Crepaldi, caduto per la patria nella guerra italo – turca alle Due Palme, in Libia, il 12 marzo 1912. Fu insignito della medaglia d’oro al valore militare per gli atti eroici di cui fu protagonista. La cittadinanza di Mazzorno Destro, suo luo-go natale, ha organizzato una cerimonia commemorativa lo scorso 25 marzo, per ricordare le sue gesta e l’eroicità di un personaggio che sacrifi cò la propria vita con coraggio e san-gue freddo all’avamposto, salvando la vita del suo uffi ciale, il Tenente Villasanta. Proprio in merito a questo episodio la medaglia d’oro reca la seguente motivazione: “Si comportò eroicamente in combattimento, dando ai compagni conti-nuo splendido esempio di fermezza e di indomabile valore, fi nché cadde colpito a morte”. Dopo la celebrazione della Santa Messa nella chiesa di Mazzorno Destro e la deposi-zione della corona di alloro al Monumento ai Caduti, diverse personalità politiche e civili hanno ricordato e sottolineato l’impegno di Crepaldi auspicando il recupero di un’identità nazionale condivisa e ricordando i giovani militari recente-mente caduti in Afghanistan.

NEWS

RicorrenzeRICORDATO GESÙ CREPALDI, EROENELLA GUERRA ITALO – TURCA

Si.Bo.

Chi è Francesco Siviero dovrà porre il cittadino al centro della sua

Classe 1983, laureato in “Storia e Politica azione, in modo da costruire insieme un futuro

Internazionale” all'Università di Padova. condiviso.

Consulente nell'ambito della Progettazione

Comunitaria, si occupa della gestione finanziaria Alcuni punti fondamentali del vostro

e operativa di progetti sostenuti dalla CE. programma?

Originario della Frazione di Oca Marina, vive a Il momento complessivo di crisi ha prodotto gravi

Taglio di Po e ha sempre partecipato conseguenze e squilibri, quella che si apre davanti

attivamente alla vita del Paese, impegnandosi, a noi in questo momento è una fase nuova, in cui

fin da giovane, nel Comitato Fiera di Oca Marina e le vecchie schematizzazioni non trovano

nella Pro-Loco di Taglio di Po. riscontro e fondamento.

Dal 2004 ha iniziato a muovere i primi passi in Le limitate risorse a disposizione impongono

politica e nel 2009 è stato eletto Consigliere scelte rigorose e priorità chiare.

Comunale nella lista “Insieme per Taglio di Po – Il sociale, la rivalorizzazione del territorio, la

Continuità e Rinnovamento”. partecipazione attiva dei cittadini, la

razionalizzazione delle risorse, l'Unione dei

Qual è la situazione attuale a Taglio di Po? Comuni, la promozione culturale, il WEB…tutto

Dal 2 dicembre il Nostro Comune, per la prima ciò nel rispetto dei valori di equità nelle scelte, di

volta nella sua storia, è senza il Sindaco e il trasparenza nelle decisioni, con l'ascolto e il

Consiglio Comunale in seguito alla crisi della coinvolgimento di tutti.

precedente maggioranza. La coesione e l'integrazione sociale, la

Attualmente vi è un Commissario, e questo ha di valorizzazione del le r isorse umane ed

fatto aumentato ulteriormente il divario tra le economiche costituiranno obiettivi prioritari

persone e gli amministratori. dell'azione amministrativa.

Chi si propone per amministrare Taglio di Po,

F R A N C E S C O S I V I E R Ocandidato sindaco per la l ista “Insieme per Taglio di Po”

F R A N C E S C O S I V I E R Ocandidato sindaco per la l ista “Insieme per Taglio di Po”

Dai un al passato!tagliotaglio

ELEZIONI AMMINISTRATIVE - TAGLIO DI PO 6 / 7 MAGGIO 2012

Page 21: La Piazza del Delta - 2012mrz n30
Page 22: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

“I pesci volano più alti degli uccelli”. Marino Cacciatori stupisce in questo modo le migliaia di turisti che ogni

anno vengono nel Delta per conoscerne le bel-lezze e la storia. E’ un modo per catturare la loro attenzione e anche se potrebbe sembrare un paradosso, l’affermazione ha un fondo di verità. Lo dimostrano i paleoalvei. Ossia l’an-tico letto di un fi ume andato in secca perché l’acqua ha trovato sboc-co in un’altra direzione. Questi paleoalvei rimasti all’asciutto furono uti-lizzati dalla protostoria all’età contemporanea come strade, in virtù del fatto che svettano di 1-2 metri sul livello della campagna circostante. Questa evidente differenza di altezza è dovuta al deposito dei sedimenti più grossi lungo il fi ume mentre, in caso di alluvione, i materiali più leggeri si di-sperdono per la campagna determinando così il divario. Anche oggi si nota questo fenomeno per cui il fondo del fi ume (alveo) è più alto del piano campagna (fi ume pensile). Altri rilievi

prodotti dall’acqua ancora ravvisabili nel terri-torio deltizio sono i così detti cordoni di dune. Anche in questo caso si tratta di materiale de-positato ma non dai fi umi, bensì dal mare. Per tanto si tratta di rilievi naturali di sabbia lunghi chilometri, alti alcuni metri (massimo 14) e con una base di 30-100 metri, che sono stati creati dall’avanzamento o dall’arretramento del mare. Rappresentano infatti l’antico confi -

ne tra la terra e il mare, prima che il Po, con il trasporto dei detriti verso la foce, costituisse le attuali terre deltizie spostando in questo modo molto più avanti

la linea di costa. Grazie alle fonti storiche ed ai numerosi reperti archeologici ritrovati nel corso di varie campagne di scavo, è stata resa possibile la loro datazione. Si sono in questo modo riconosciuti ben otto cordoni costieri più o meno conservati: dal più antico e quindi il più occidentale, di età preetrusca (circa 3000 anni fa) rinvenibile nei pressi delle località di Loreo e Tombine al più recente che si estende

nella direttrice Fossone (S. Anna) - Caleri fi n quasi al Po di Levante con un’altezza massima di 7 m s.l.m. e con un’età posteriore al 1600 d.C. Molto spesso questi cordoni non sono più visibili a causa della degradazione naturale (fenomeni alluvionali e subsidenza) o a causa di fenomeni antropici (utilizzo agricolo o estra-zioni di sabbia). Oggi, si possono ammirare relitti dunosi alle spalle dei paesi di Rosolina, Porto Viro (Donada) e Ariano nel Polesine

di Davide Pregnolato

Il territorio deltizio è stato creato dall’azione dell’ecqua. Nei secoli la terra è stata depositata in ragione del fl usso dei fi umi e dall’azione del mare

Storia a puntate del territorio Antichi paleoalvei e cordoni di dune

Quando i pesci volavano più in alto degli uccelli

Nelle foto aree sono ancora ravvisisabili i corsi di antichi fi umi

I vecchi letti dei fi umi per secoli sono stati usati come strade

Sarà proiettato il 21 e il 22 aprile presso il cinema Eden di Porto Viro, l’ultimo fi lm della Taiant Pictures, Polesine Bastardo. Niente più supereroi come assicurano i membri della Taiant, ma senza dubbio non mancheranno gli ingredienti che fi no ad oggi hanno decre-

tato il successo del gruppo, quali tanta comicità con gag esilaranti, ma anche azione e avventu-ra con dialoghi come sempre nel dialetto del territorio in un Polesine ostile ai protagonisti della pellicola. Dopo 18 mesi di riprese nei comuni del Delta ed un lavoro certosino di montaggio da parte del regista Michele Pezzolato con cui hanno collaborato Matteo Barbon, Silvia Volante, Alessandro Marafante, Enea Marangoni, Simone Girardi e Digital Video 3, le premesse depo-sitano a favore di un altro successo. Polesine Bastardo riprende il nome di un mediometraggio girato una quindicina di anni fa dalla Taiant Pictures e porterà sul grande schermo la vicenda dei cinque protagonisti Walter, Geki, Manuel, Fabio e Manuele che in una terra in cui il lavoro per i giovani pare essere un’utopia, si ritroveranno addirittura in galera a seguito di una fallita rapina in banca. Le proiezioni del fi lm si svolgeranno sabato 21 aprile con spettacoli alle 21e alle 22.30 e domenica 22 alle 15, 17, 19 e 21 ad ingresso libero. Il ricavato sarà devoluto in benefi cenza alle associazioni “amici di Elena onlus” e “ barriere invisibili”.

AppuntamentiIL 21 E IL 22 APRILE L’ULTIMO FILM DELLA TAIANT PICTURES, POLESINE BASTARDO

El.Ca.

22 Cultura2222 Cultura

IMPIANTI ELETTRICI E FOTOVOLTAICI CIVILI ED INDUSTRIALIdi D’Imperio Fabio e Padoan p.i. Massimo

Un impianto fotovoltaico installato insieme ad una pompa di calore

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L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

PRENOTA SUBITO LA TUA VISITAAperti anche il sabatowww.dentalcoop.it

SPRESIANO (TV)tel. 0422 881130MONTEBELLUNA (TV)tel. 0423 303291SAN DONÀ DI PIAVE (VE) tel. 0421 307034SEDICO (BL)tel. 0437 853391

FONTANAFREDDA (PN)tel. 0434 997994CHIOGGIA (VE)tel. 041 5540222 - 041 5543300VIGEVANO (PV)tel. 0381 78587TREVISOtel. 0422 421927

BERGAMOtel. 035 348111 MODENAtel. 059 303190 LEGNANO (MI)tel. 0331 440011BRESCIAtel. 030 3545278

SALERNOtel. 089 381723MARTINSICURO (TE)tel. 0861 711647MONTECASSIANO (MC)tel. 0733 290556SAVONAtel. 019 807545

Le nostre convenzioni, per una maggiore convenienza

ALTRE UNITÀ LOCALI DENTALCOOP:

Dott. Marco CalzavaraIscrizione Ord. Medici Odontoiatri di Padova n.1367Iscrizione Ord. Medici di Padova n.2429

OCCHIOBELLO

Via Eridania

Via Eridania

Via dell’Artigianato

Via dell’Industria

Mercatone Uno

SR6

SR6A13

AUTOSTRADA

BOLOGNA-PA

DOVA Via d

el Co

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Via Germania

OCCHIOBELLOOUTLETVILLAGE

Uscita Occhiobello

Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

È EVI_DENTE che convieneOtturazione semplice estetica € 70Detartrasi (pulizia) € 45Corona ceramica € 395

Impianti in titanio € 575Moncone su impianto in titanio € 175OPT (panoramica) € 35

Nuova Apertura

Professionisti italiani,

qualità italiana

Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

Page 23: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

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SALERNOtel. 089 381723MARTINSICURO (TE)tel. 0861 711647MONTECASSIANO (MC)tel. 0733 290556SAVONAtel. 019 807545

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UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

In passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbia-no parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed este-tica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale intervento è indicato per quelle persone che vivono la eventualità di usare una protesi mo-bile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

Implantologiaa carico immediato

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UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

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Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

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Page 27: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

In un soleggiato pomeriggio di marzo Taglio di Po ha detto mestamente addio al suo campione. Vigor Bovolenta si è congedato

da questa vita riempiendo all’inverosimile la piazza di fronte alla chiesa San France-sco D’Assisi nella cittadina polesana. Più di un migliaio di persone ha voluto salutare il ragazzone che se ne andò giovanissimo dal Polesine per iniziare una scalata inarrestabile fi no ai vertici della pallavolo mondiale. Vigor è morto a soli trentasette anni durante la partita di serie B2 che stava giocando con la sua squadra, la Volley Forlì, contro la Lube Macerata. Si è accasciato dopo un servizio durante il terzo set ed è morto poco dopo, probabilmente per un problema cardiaco. Bovolenta giocava come centrale e aveva esordito in maglia azzurra nel 1995, negli anni della nazionale di Julio Velasco, consi-derata la più forte squadra di pallavolo di tutti i tempi. Aveva deciso di chiudere la carriera nella cittadina romagnola con la prospettiva di una carriera da dirigente, in modo da poter stare vicino alla sua famiglia dopo quasi un

ventennio speso a ricevere, schiacciare e fare muro. La moglie Federica Lisi, ex pallavolista e madre dei suoi quattro fi gli, ha trovato parole particolarmente toccanti per ricordare “Bovo”: “Hanno deciso di fare una squadra in cielo, mancava il campione, il numero uno, e han deciso di prenderlo mentre giocava”. A portare sulle spalle la bara avvolta nel tri-colore c’erano i suoi compagni di squadra in nazionale, Giombini, Papi, Savani, Rosalba e Zlatanov. Nelle prime fi le tutti i rappresentanti della “generazione di fenomeni” della palla-

volo italiana. “Cerchiamo noi ora di alzare il muro, come faceva Vigor – ha esortato don Damiano Baschini - contro l’egoismo e le pau-re, e voliamo in alto per schiacciare punti di altruismo e di bontà. Più che tutte le sue vit-torie sportive ottenute in carriera, Vigor aveva vinto con la sua famiglia. Era un campione nella vita e della vita”. Ora il campione riposa nel cimitero della natia Taglio di Po, accanto al fratello Antonio, scomparso prematuramen-te nel 1990.

di Alessandro Orlandin

Addio a Vigor BovolentaCALCIO

Oltre a portare con sé belle giornate e allergie da pollini, la stagione primaverile segna il momento più delica-to dei campionati calcistici a ogni livello: i calendari si

accorciano e gli scontri si fanno sempre più decisivi. Poteva essere decisivo lo scontro tra Venezia e Delta Porto Tolle, nel girone C della Serie D: i tifosi portotollesi hanno letteralmente invaso l’ex Serenissima, sospinti dall’entusiasmo dei soli due punti da recuperare alla corazzata dei magnati russi. Allo stadio Penzo i bianco blu di mister Zuccarin hanno rimediato un pareggio per 1-1, rimontando l’iniziale svantaggio grazie a una prova sicuramente coraggiosa. Un risultato che lascia invariato lo scenario in testa alla classifi ca: con cinque turni ancora da disputare la corsa a tre che comprende anche il Legnago si annuncia equilibratissima fi no alla fi ne. Un paio di gradini più in basso, nel campionato di Promozione, sgomitano Porto Viro, Scardovari e Loreo. Il mese di marzo ha portato raccolti non propriamente esaltanti per tutte e tre le compagini: per il Porto Viro si prospetta un fi nale di stagione relativamente tranquillo a metà classifi ca, mentre per le altre due ci sarà ancora da lottare duramente. Segnali positivi sono giunti dal Loreo di mister Ricci che nelle ultime cinque uscite è riuscito a mettere assieme quattro risultati utili, tra cui l’inaspettata vittoria sulla quotata Thermal. Decisamente altalenante i pescatori gialloblu, anche se il pari imposto alla capolista Adriese nel turno del 1 aprile può contribuire a dare morale ai ragazzi di Maistrello. Risveglio primaverile per la Tagliolese di mister Frasson in Prima Categoria: a marzo quattro partite e dieci punti per aggiustare una classifi ca che in inverno si era fatta preoccupante. Ora la salvez-za sembra più vicina. In Seconda Categoria rimangono in scia playoff i Blucerchiati (terzi in classifi ca), grazie a una serie positiva di cinque partite. Sembrano invece sfumati i propositi di gloria dello Zona Marina in Terza Categoria, anche se un colpo di coda nelle ultime quattro gare della stagione potrebbe aprire scenari inediti.

Serie D IL BIG MATCH NON HA RIAPERTO IL CAMPIONATO

Al.Or.

Lutto nel mondo della pallavolo Si è spento a soli 37 anni il campione di Taglio di Po

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Aveva esordito in maglia azzurra nel 1995, negli anni della nazionale di Julio Velasco

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Page 28: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

17Spazi aperti

Le affermazioni del ministro dell’Ambiente, Corra-do Clini sugli Ogm, hanno destato molto scalpore, soprattutto tra le associazioni del settore agricolo.

Il ministro, intervistato dal Corriere della Sera, ha af-fermato che: “Gli Ogm possono portare molti benefi ci, creando dei prodotti che possono crescere anche in condizioni cli-matiche estreme. Perciò, mettere un freno all’ingegneria genetica è un grave danno”. Clini continua poi dicendo che le preoccupazio-ni delle associazioni di categoria sono condivisibili, ma si deve comunque continuare con la ricerca. Inoltre, afferma che: “Senza l’ingegne-ria genetica non si avrebbero oggi alcuni prodotti tipici d’Italia come il Riso Carnaroli, il pomodoro San Mar-zano, il basilico ligure, la cipolla rossa di Tropea…”. Perciò, dall’Italia e da altri paesi dell’Unione Europea, arriva un’inedita apertura agli organismi geneticamente modifi cati. L’Europa, in primis l’Italia, è sempre stata, infatti, contraria all’utilizzo degli Ogm. Contrarietà del-la quale sono fi ere soparttutto le associazioni agricole.

“Il problema principale è quello della salvaguardia del “Made in Italy” – spiegano alla Coldiretti - gli Ogm non centrano niente con i prodotti tipici d’Italia. C’è una grossa differenza tra gli incroci e gli ibridi rispetto all’ingegneria genetica. Infatti, il riso del Delta del Po

nasce dalla tradizione degli incro-ci varietali, ma non dagli Ogm. Nel Polesine non abbiamo biso-gno degli Ogm, perché il nostro obiettivo è quello di rispettare la natura e di valorizzare le nostre produzioni. Abbiamo, infatti, il

marchio Dop sull’aglio bianco e il marchio Igp sul riso, sull’insalata di Lusia e sul radicchio di Chioggia”. Col-diretti, continua affermando che questi prodotti modifi -cati geneticamente, pongono seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, oltre che essere grandi nemici della tipicità e della distintività del Made in Italy. “Noi di Coldiretti, sappiamo bene che la ricerca è importante, ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utili per il benessere della società e non deve creare solo dei profi tti per poche multinazionali”. L’associazione,

di Denise Formigaro

Regione e dalle associazioni di categoria contrarie anche alla ricerca genetica. “Ci si concentri sulle energie rinnovabili”

Agricoltura Le dichiarazioni del ministro Clini hanno messo in apprensione Coldiretti

No agli Ogm, noi puntiamo sulle tipicità

Un campo coltivato con semi selezionati attraverso la manipolazione genetica

Senza l’ingegneria genetica non si avrebbero il Riso Carnaroli o il pomodoro San Marzano

Un albero è qualcosa di più di una semplice deco-razione in giardino o di

un ombrellone che ci protegge dal sole. Un albero rappresenta la vita, non solo per tutti gli es-seri umani, ma anche per tutte le specie di animali. Per questo l’associazione Wwf Rovigo continua la sua opera di pian-tumazione, ovvero l’azione di piantare alberi nei giardini delle scuole, nei parchi pubblici e nelle zone umide semidistrutte dall’azione umana. Un esempio di questo sopruso è la Valle della Buora a Salvaterra. “La Buora era una palude con una ricca ve-getazione. Ma è stata poi completamente distrutta – racconta Eddy Boschetti presi-dente del Wwf provinciale. Dopo una de-nuncia partita dalla nostra associazione, il Consorzio di Bonifi ca ha pensato di costruire degli invasi o cave. Dopo qualche tempo abbiamo notato che iniziavano a crescere dei canneti e che i primi uccelli stavano già ripopolando la zona. Così abbiamo deciso di piantare alcuni specie di alberi autoctoni per far si che sempre più specie di uccelli ritornasse in questa importante zona umi-da”. I problemi che un’assenza di vegeta-zione possono provocare, perciò, rischiano di essere molto gravi, non solo per quanto riguarda gli animali, ma anche per le cala-

mità naturali che ne conseguono. Gli alberi, infatti, sono in grado di contenere le frane e gli smottamenti delle rive e degli argini dei fi umi, sventando così in modo naturale le alluvioni. Per questo la riforestazione è fondamentale e tutti possono aiutare il Wwf in questo “gesto di pace verso il pianeta”. Basta mettere nel proprio orto, in terrazza o in giardino, qualche vaso dove piantare al-cuni semi di piante da frutto. Quando saran-no cresciute si possono donare al Wwf che le metterà a dimora in luoghi pubblici. Per dare un’ulteriore testimonianza di quanto un albero sia importante, è doveroso ricor-dare che il Wwf stanzia un fi nanziamento di quasi 6000 euro per l’acquisto di piante da sistemare nelle zone più a rischio. Questo nonostante le moltissime donazioni private.

L’associazione raccoglie le piante seminate e poi donate dai volontari

WWF IMPEGNATO NELLA CAMPAGNA DEGLI ALBERI

De.Fo.

L’oasi naturalistica di Castelnovo

inoltre, avanza qualche proposta d’azione per il Mini-stro: “Gradiremmo che il ministro Clini si occupasse a tempo pieno di energie rinnovabili, adottando i decreti sugli incentivi che aspettiamo da mesi, così come gra-diremmo la sua attenzione sul tema del recupero ener-getico degli affl uenti di allevamento per la produzione di biogas, invece di creare illusione sugli Ogm”. Anche la Regione Veneto la pensa come Coldiretti: “Dobbiamo cercare di valorizzare i nostri prodotti di qualità, e non certo svendere la nostra agricoltura, il nostro territorio e la nostra società ad aziende multinazionali che si

arricchiscono con gli Ogm – afferma l’assessore all’a-gricoltura Franco Manzato - noi vogliamo che qualità, tipicità, pulizia e sicurezza siano le parole d’ordine dei prodotti Made in Italy e Made in Veneto e vogliamo valorizzare tutti quegli agricoltori che, per fare questo, si spaccano la schiena. Inoltre, vorrei ricordare che il 75% degli italiani e degli europei è contraria all’utilizzo degli Ogm nei propri paesi. Perciò non possiamo permetterci di andare contro l’opinione pubblica. Noi delle Regione Veneto abbiamo sempre detto no a questi Organismi geneticamente modifi cati e continueremo a farlo anche

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Dopo la pubblicazione dei redditi dei parlamentari nazionali, è toccato an-che ai consiglieri provinciali di Rovigo

metterci la faccia, dal momento che sono state pubblicati on line le loro dichiarazioni dei redditi. Tuttavia, dati alla mano, le sorprese non mancano ed alcuni dati sono addirittura sorpren-denti.

Soprattutto un fattore salta decisamente agli oc-chi: tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta (e non solo quella, verrebbe da pensare).

Infatti, tutti i consiglieri hanno un red-dito totale inferiore ai centomila euro, per quanto concerne il 2010.

La più ricca risulta essere una donna,

Monica Moro, che di professione è medico, con quasi 99mila euro, seguita dal consi-gliere Franco Grotto (che ha dichiarato circa 90mila euro), mentre sul podio, al terzo po-sto, si piazza Claudio Marzola (87,386).

Tra gli as-sessori più ricchi ci sono poi Giu-seppe Boscolo (73.299 euro), Claudio Bellan (72.404euro ),

Angelo Sivier (con 72, 489 euro), Filippo Carlin (68,656 euro), Giuliana Gulmanelli (67,568 euro), Francesco Ennio (65,226 euro). Invece si piazza come fanalino di coda, con 36mila euro, Leonardo Raito.

Tra i volti più noti, il presidente Tizia-na Virgili dichiara 63,8mila euro all’anno,

mentre il vicepresidente Guglielmo Brusco ne dichiara 42,9; Laura Negri dichiara un reddito di 38, 778mila.

Altro dato signifi cativo, invece, è la relativa “povertà” di alcuni consiglieri, che ammettono una dichiarazione al di sotto dei 10mila euro annui, ossia Alessandro Rigoni con 9,2 mila euro, Fiorella Cappato con 8,7 mila, Oriana Girardi con 6,9 mila, Antonello Contiero con 1,9 mila e Michele Franchi 1,6 mila euro.

Insomma, la morale della favola sem-bra chiara: Rovigo non è esattamente un paese per ricchi, stando alle dichiarazioni dei politici provinciali, smentendo la diffusa sentenza secondo la quale con la politica ci si arricchisce.

di Melania Ruggini

La più ricca risulta essere una donna, Monica Moro, con quasi 99mila euro il più povero Michele Franchi con 1,6 mila euro

Operazione trasparenza Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

Palazzo Celio sede della Provincia

Tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta

I ragazzi di 57 istituti polesani stanno già preparando i lavori del concorso associato alla nona

edizione di Vado sicuro, l’iniziativa targata “Provincia di Rovigo” per la sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Quest’anno però c’è una novità in più, infatti rispetto alle precedenti edizioni, questa introdu-ce però una importante novità, che si propone di rendere Vado Sicuro ancora più effi cace: il progetto integra la sua tradi-zionale “mission” di sensibilizzazione di bambini e ragazzi sul valore del rispetto delle regole con il concetto di partecipazione attiva alla gestione del territorio. Gli studenti, appunto, sono stati invitati a rilevare se nei tragitti che compiono più frequentemente vi siano dei punti di forte criticità che possano creare pericolo per la loro incolumità o per quella degli altri, e ne l caso vi fossero di segnalarli o di suggerire percorsi alternativi. Tutto il materiale raccolto andrà pubblicato sulla mappa interattiva che la Provincia di Rovigo sta predisponendo su base Google Maps, proprio per raccogliere segnalazioni positive e negative relative alla percezione del rischio legato alla sicurezza stradale.

IX edizione di “Vado sicuro”

I RAGAZZI DENUNCIANO LE CRITICITÀ STARDALI

In Polesine circa 13.000 persone vivono situazioni di povertà e quasi 9.000 sono a rischio. E’ la stima, sulla base di dati Istat, presentata nel secondo incontro del

corso di formazione per volontari dell’accoglienza, pro-mosso dal Csv di Rovigo e dalla Caritas diocesana alla Casa Sant’Andrea di Rovigo.

Una delle principali diffi coltà per chi opera in que-sto settore è avere dati attendibili sul fenomeno, come ha spiegato Donata Tamburin, presidente di Arcisoli-darietà: “I dati uffi ciali non rispecchiano la realtà che incontrano le associazioni. Così chi deve pianifi care le politiche sociali non ha un quadro di riferimento ade-guato”. Vanno inoltre riviste le strategie degli enti loca-

li: “I contributi economici alle persone non aiutano ad uscire dalla diffi coltà - continua - mentre servizi come mense, docce o asili notturni sono gestiti prevalente-mente dal volontariato. In Polesine, su 35 servizi, oltre 30 sono gestiti dalle associazioni”.

Ad abbozzare un quadro del fenomeno a livello locale sono stati Carlo Zagato della cooperativa socia-le Porto Alegre e Alessandro Sovera della Caritas. In provincia di Rovigo si stimano circa 6.700 persone in condizioni di povertà assoluta, 6.400 in povertà rela-tiva e oltre 9.000 a rischio di povertà (10% della po-polazione). Altri dati vengono da associazioni e servizi per i poveri. Nel 2011 sono stati oltre 250 gli utenti

accolti che hanno dormito o soggiornato in strutture di accoglienza, 255 persone hanno ricevuto un pasto caldo alla mensa dell’associazione San Vincenzo de Paoli, 1.163 hanno chiesto aiuto materiale allo spor-tello “Porta Amica”, 148 hanno preso contatto con il camper dell’Emmaus, 425 si sono rivolte alla Caritas, 320 al Centro di ascolto comunale, 160 ai servizi di Portaverta. Nello stesso anno, 160 famiglie erano in attesa di alloggio per emergenza abitativa e 460 hanno chiesto l’assegnazione di un alloggio Ater. Negli ultimi anni, infi ne, i redditi dei polesani hanno mostra-to crescita zero.

13 MILA POVERI IN POLESINE GLI AIUTI ARRIVANO SOLO DALLE ASSOCIAZIONI

A palazzo Celio non c’è “Paperon de’ Paperoni”

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17Spazi aperti

Le affermazioni del ministro dell’Ambiente, Corra-do Clini sugli Ogm, hanno destato molto scalpore, soprattutto tra le associazioni del settore agricolo.

Il ministro, intervistato dal Corriere della Sera, ha af-fermato che: “Gli Ogm possono portare molti benefi ci, creando dei prodotti che possono crescere anche in condizioni cli-matiche estreme. Perciò, mettere un freno all’ingegneria genetica è un grave danno”. Clini continua poi dicendo che le preoccupazio-ni delle associazioni di categoria sono condivisibili, ma si deve comunque continuare con la ricerca. Inoltre, afferma che: “Senza l’ingegne-ria genetica non si avrebbero oggi alcuni prodotti tipici d’Italia come il Riso Carnaroli, il pomodoro San Mar-zano, il basilico ligure, la cipolla rossa di Tropea…”. Perciò, dall’Italia e da altri paesi dell’Unione Europea, arriva un’inedita apertura agli organismi geneticamente modifi cati. L’Europa, in primis l’Italia, è sempre stata, infatti, contraria all’utilizzo degli Ogm. Contrarietà del-la quale sono fi ere soparttutto le associazioni agricole.

“Il problema principale è quello della salvaguardia del “Made in Italy” – spiegano alla Coldiretti - gli Ogm non centrano niente con i prodotti tipici d’Italia. C’è una grossa differenza tra gli incroci e gli ibridi rispetto all’ingegneria genetica. Infatti, il riso del Delta del Po

nasce dalla tradizione degli incro-ci varietali, ma non dagli Ogm. Nel Polesine non abbiamo biso-gno degli Ogm, perché il nostro obiettivo è quello di rispettare la natura e di valorizzare le nostre produzioni. Abbiamo, infatti, il

marchio Dop sull’aglio bianco e il marchio Igp sul riso, sull’insalata di Lusia e sul radicchio di Chioggia”. Col-diretti, continua affermando che questi prodotti modifi -cati geneticamente, pongono seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, oltre che essere grandi nemici della tipicità e della distintività del Made in Italy. “Noi di Coldiretti, sappiamo bene che la ricerca è importante, ma deve avere obiettivi sostenibili, condivisibili e utili per il benessere della società e non deve creare solo dei profi tti per poche multinazionali”. L’associazione,

di Denise Formigaro

Regione e dalle associazioni di categoria contrarie anche alla ricerca genetica. “Ci si concentri sulle energie rinnovabili”

Agricoltura Le dichiarazioni del ministro Clini hanno messo in apprensione Coldiretti

No agli Ogm, noi puntiamo sulle tipicità

Un campo coltivato con semi selezionati attraverso la manipolazione genetica

Senza l’ingegneria genetica non si avrebbero il Riso Carnaroli o il pomodoro San Marzano

Un albero è qualcosa di più di una semplice deco-razione in giardino o di

un ombrellone che ci protegge dal sole. Un albero rappresenta la vita, non solo per tutti gli es-seri umani, ma anche per tutte le specie di animali. Per questo l’associazione Wwf Rovigo continua la sua opera di pian-tumazione, ovvero l’azione di piantare alberi nei giardini delle scuole, nei parchi pubblici e nelle zone umide semidistrutte dall’azione umana. Un esempio di questo sopruso è la Valle della Buora a Salvaterra. “La Buora era una palude con una ricca ve-getazione. Ma è stata poi completamente distrutta – racconta Eddy Boschetti presi-dente del Wwf provinciale. Dopo una de-nuncia partita dalla nostra associazione, il Consorzio di Bonifi ca ha pensato di costruire degli invasi o cave. Dopo qualche tempo abbiamo notato che iniziavano a crescere dei canneti e che i primi uccelli stavano già ripopolando la zona. Così abbiamo deciso di piantare alcuni specie di alberi autoctoni per far si che sempre più specie di uccelli ritornasse in questa importante zona umi-da”. I problemi che un’assenza di vegeta-zione possono provocare, perciò, rischiano di essere molto gravi, non solo per quanto riguarda gli animali, ma anche per le cala-

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L’associazione raccoglie le piante seminate e poi donate dai volontari

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inoltre, avanza qualche proposta d’azione per il Mini-stro: “Gradiremmo che il ministro Clini si occupasse a tempo pieno di energie rinnovabili, adottando i decreti sugli incentivi che aspettiamo da mesi, così come gra-diremmo la sua attenzione sul tema del recupero ener-getico degli affl uenti di allevamento per la produzione di biogas, invece di creare illusione sugli Ogm”. Anche la Regione Veneto la pensa come Coldiretti: “Dobbiamo cercare di valorizzare i nostri prodotti di qualità, e non certo svendere la nostra agricoltura, il nostro territorio e la nostra società ad aziende multinazionali che si

arricchiscono con gli Ogm – afferma l’assessore all’a-gricoltura Franco Manzato - noi vogliamo che qualità, tipicità, pulizia e sicurezza siano le parole d’ordine dei prodotti Made in Italy e Made in Veneto e vogliamo valorizzare tutti quegli agricoltori che, per fare questo, si spaccano la schiena. Inoltre, vorrei ricordare che il 75% degli italiani e degli europei è contraria all’utilizzo degli Ogm nei propri paesi. Perciò non possiamo permetterci di andare contro l’opinione pubblica. Noi delle Regione Veneto abbiamo sempre detto no a questi Organismi geneticamente modifi cati e continueremo a farlo anche

16

VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

Dopo la pubblicazione dei redditi dei parlamentari nazionali, è toccato an-che ai consiglieri provinciali di Rovigo

metterci la faccia, dal momento che sono state pubblicati on line le loro dichiarazioni dei redditi. Tuttavia, dati alla mano, le sorprese non mancano ed alcuni dati sono addirittura sorpren-denti.

Soprattutto un fattore salta decisamente agli oc-chi: tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta (e non solo quella, verrebbe da pensare).

Infatti, tutti i consiglieri hanno un red-dito totale inferiore ai centomila euro, per quanto concerne il 2010.

La più ricca risulta essere una donna,

Monica Moro, che di professione è medico, con quasi 99mila euro, seguita dal consi-gliere Franco Grotto (che ha dichiarato circa 90mila euro), mentre sul podio, al terzo po-sto, si piazza Claudio Marzola (87,386).

Tra gli as-sessori più ricchi ci sono poi Giu-seppe Boscolo (73.299 euro), Claudio Bellan (72.404euro ),

Angelo Sivier (con 72, 489 euro), Filippo Carlin (68,656 euro), Giuliana Gulmanelli (67,568 euro), Francesco Ennio (65,226 euro). Invece si piazza come fanalino di coda, con 36mila euro, Leonardo Raito.

Tra i volti più noti, il presidente Tizia-na Virgili dichiara 63,8mila euro all’anno,

mentre il vicepresidente Guglielmo Brusco ne dichiara 42,9; Laura Negri dichiara un reddito di 38, 778mila.

Altro dato signifi cativo, invece, è la relativa “povertà” di alcuni consiglieri, che ammettono una dichiarazione al di sotto dei 10mila euro annui, ossia Alessandro Rigoni con 9,2 mila euro, Fiorella Cappato con 8,7 mila, Oriana Girardi con 6,9 mila, Antonello Contiero con 1,9 mila e Michele Franchi 1,6 mila euro.

Insomma, la morale della favola sem-bra chiara: Rovigo non è esattamente un paese per ricchi, stando alle dichiarazioni dei politici provinciali, smentendo la diffusa sentenza secondo la quale con la politica ci si arricchisce.

di Melania Ruggini

La più ricca risulta essere una donna, Monica Moro, con quasi 99mila euro il più povero Michele Franchi con 1,6 mila euro

Operazione trasparenza Pubblicati i redditi di consiglieri e assessori

Palazzo Celio sede della Provincia

Tra Montecitorio e Rovigo la differenza dei portafogli è notevole e netta

I ragazzi di 57 istituti polesani stanno già preparando i lavori del concorso associato alla nona

edizione di Vado sicuro, l’iniziativa targata “Provincia di Rovigo” per la sensibilizzazione alla sicurezza stradale. Quest’anno però c’è una novità in più, infatti rispetto alle precedenti edizioni, questa introdu-ce però una importante novità, che si propone di rendere Vado Sicuro ancora più effi cace: il progetto integra la sua tradi-zionale “mission” di sensibilizzazione di bambini e ragazzi sul valore del rispetto delle regole con il concetto di partecipazione attiva alla gestione del territorio. Gli studenti, appunto, sono stati invitati a rilevare se nei tragitti che compiono più frequentemente vi siano dei punti di forte criticità che possano creare pericolo per la loro incolumità o per quella degli altri, e ne l caso vi fossero di segnalarli o di suggerire percorsi alternativi. Tutto il materiale raccolto andrà pubblicato sulla mappa interattiva che la Provincia di Rovigo sta predisponendo su base Google Maps, proprio per raccogliere segnalazioni positive e negative relative alla percezione del rischio legato alla sicurezza stradale.

IX edizione di “Vado sicuro”

I RAGAZZI DENUNCIANO LE CRITICITÀ STARDALI

In Polesine circa 13.000 persone vivono situazioni di povertà e quasi 9.000 sono a rischio. E’ la stima, sulla base di dati Istat, presentata nel secondo incontro del

corso di formazione per volontari dell’accoglienza, pro-mosso dal Csv di Rovigo e dalla Caritas diocesana alla Casa Sant’Andrea di Rovigo.

Una delle principali diffi coltà per chi opera in que-sto settore è avere dati attendibili sul fenomeno, come ha spiegato Donata Tamburin, presidente di Arcisoli-darietà: “I dati uffi ciali non rispecchiano la realtà che incontrano le associazioni. Così chi deve pianifi care le politiche sociali non ha un quadro di riferimento ade-guato”. Vanno inoltre riviste le strategie degli enti loca-

li: “I contributi economici alle persone non aiutano ad uscire dalla diffi coltà - continua - mentre servizi come mense, docce o asili notturni sono gestiti prevalente-mente dal volontariato. In Polesine, su 35 servizi, oltre 30 sono gestiti dalle associazioni”.

Ad abbozzare un quadro del fenomeno a livello locale sono stati Carlo Zagato della cooperativa socia-le Porto Alegre e Alessandro Sovera della Caritas. In provincia di Rovigo si stimano circa 6.700 persone in condizioni di povertà assoluta, 6.400 in povertà rela-tiva e oltre 9.000 a rischio di povertà (10% della po-polazione). Altri dati vengono da associazioni e servizi per i poveri. Nel 2011 sono stati oltre 250 gli utenti

accolti che hanno dormito o soggiornato in strutture di accoglienza, 255 persone hanno ricevuto un pasto caldo alla mensa dell’associazione San Vincenzo de Paoli, 1.163 hanno chiesto aiuto materiale allo spor-tello “Porta Amica”, 148 hanno preso contatto con il camper dell’Emmaus, 425 si sono rivolte alla Caritas, 320 al Centro di ascolto comunale, 160 ai servizi di Portaverta. Nello stesso anno, 160 famiglie erano in attesa di alloggio per emergenza abitativa e 460 hanno chiesto l’assegnazione di un alloggio Ater. Negli ultimi anni, infi ne, i redditi dei polesani hanno mostra-to crescita zero.

13 MILA POVERI IN POLESINE GLI AIUTI ARRIVANO SOLO DALLE ASSOCIAZIONI

A palazzo Celio non c’è “Paperon de’ Paperoni”

292929Spazi aperti

Palazzo Silimbani

Via Grignella, 103/A - Cavarzere (VE) - Cell. 339 [email protected] - www.palazzosilimbani.it

Ambiente adatto per cerimonie, feste a tema, concerti e matrimoni anche numerosi fino a 180-200 persone

Page 30: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

19Mondo scuola

Il prossimo 8 maggio è in programma a livello nazionale per le classi seconde del-la scuola secondaria di secondo grado la

prova Invalsi. L’Istituto nazionale per la va-lutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, secondo il decreto legislativo 286 del 2004, ha l’incarico di effettuare rilevazioni periodiche e sistematiche degli apprendimenti per favorire il miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione. Fino al 2010 l’adesione degli istituti scolastici era volontaria ma dall’anno

scolastico 2010-2011 la prova è diventata obbligatoria per tutte le scuole. E i risultati positivi non si sono fatti attendere: nella pro-vincia di Rovigo si è segnalato in particolare l’istituto superiore “Galileo Galilei” di Adria, comprensivo del liceo scientifi co e dell’isti-

tuto tecnico industriale. L’iniziativa ha coin-volto tre classi del liceo e due dell’istituto tecnico, pari a circa un centinaio di ragazzi. I risultati forniti dall’Invalsi alla fi ne del 2011 hanno evidenziato che gli studenti del Ga-lilei nel complesso hanno ottenuto risultati superiori a quelli dei coetanei del Veneto, del Nord Est e in generale dell’Italia. La pro-fessoressa Licia Melina, docente di matema-tica del liceo e referente del progetto Invalsi per l’intero istituto, ha messo in evidenza che i risultati migliori sono stati ottenuti

di Mattia De Poli

Le migliori sono state lle ragazze. Hanno staccato di 20 punti percentuali i colleghi iscritti a scuole dello stesso tipo nel Nord Est

Primati in classe La prova Invalsi mette in evidenza le capacità degli studenti

Galilei, in matematica e italiano risultati sopra la media

NEWS University day OLTRE SEICENTO STUDENTI ALLE LEZIONI ESEMPLIFICATIVE

Non bisogna mai smettere di sognare e di immagina-re il proprio futuro cercando di costruirlo: è questo il messaggio centrale dell’University day, un appun-

tamento divenuto ormai tradizionale per il Consorzio uni-versitario di Rovigo. Anche quest’anno le lezioni esemplifi -cative hanno coinvolto oltre seicento studenti degli istituti

superiori del Polesine e delle province limitrofe. L’università può favorire il raggiungimento di traguardi importanti: per questo al tavolo degli ospiti è stato invitato Andrea Mali-zia, un giovane ricercatore del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Roma Tor Vergata, vincitore del premio “Sapio Junior” consegnato dal presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano. Il direttore del Cur, Roberto Tovo, lo ha presentato come esempio di successo persona-le e umano conseguito grazie alla preparazione personale. L’University day si è confermato anche un momento di incontro e confronto con esponenti del mondo dei media, dell’informazione, dell’economia e della politica, sul ruolo

che la scienza e la ricerca devono assumere nello sviluppo sociale, culturale ed economico del Polesine e dell’Italia, evidenziando i punti di forza del territorio e segnalando le opportunità che si offrono ai giovani. M.D.P.

Melina: “Questi risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti dell’Istituto”

dalle ragazze: “Nella prova di matematica le studentesse del Galilei hanno dato rispo-ste esatte con una differenza media di 20 punti percentuali in più nel confronto fra le coetanee italiane”. Questa comparazione evidenzia risultati meno brillanti ma ugual-mente positivi anche nella prova di italiano: le risposte esatte sono state superiori di 7 punti percentuali rispetto alla media delle studentesse del resto d’Italia. Il confronto tutto interno all’istituto fra studenti e stu-dentesse vede prevalere queste ultime sia

nella prova di matematica che nella prova di italiano. Isolando i dati relativi ai ragazzi e alle ragazze del liceo scientifi co, si rileva che le risposte esatte nella prova di mate-matica sono state superiori del 20 per cento rispetto a quelle gli studenti iscritti a scuole dello stesso tipo in Veneto e nel Nord Est. La professoressa Melina ha precisato che que-sti risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti e degli studenti e spingono a migliorare negli ambiti in cui sono emerse alcune fragilità.

30 Mondo scuola3030 Mondo scuola

Page 31: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

19Mondo scuola

Il prossimo 8 maggio è in programma a livello nazionale per le classi seconde del-la scuola secondaria di secondo grado la

prova Invalsi. L’Istituto nazionale per la va-lutazione del sistema educativo di istruzione e formazione, secondo il decreto legislativo 286 del 2004, ha l’incarico di effettuare rilevazioni periodiche e sistematiche degli apprendimenti per favorire il miglioramento e l’armonizzazione della qualità del sistema di istruzione. Fino al 2010 l’adesione degli istituti scolastici era volontaria ma dall’anno

scolastico 2010-2011 la prova è diventata obbligatoria per tutte le scuole. E i risultati positivi non si sono fatti attendere: nella pro-vincia di Rovigo si è segnalato in particolare l’istituto superiore “Galileo Galilei” di Adria, comprensivo del liceo scientifi co e dell’isti-

tuto tecnico industriale. L’iniziativa ha coin-volto tre classi del liceo e due dell’istituto tecnico, pari a circa un centinaio di ragazzi. I risultati forniti dall’Invalsi alla fi ne del 2011 hanno evidenziato che gli studenti del Ga-lilei nel complesso hanno ottenuto risultati superiori a quelli dei coetanei del Veneto, del Nord Est e in generale dell’Italia. La pro-fessoressa Licia Melina, docente di matema-tica del liceo e referente del progetto Invalsi per l’intero istituto, ha messo in evidenza che i risultati migliori sono stati ottenuti

di Mattia De Poli

Le migliori sono state lle ragazze. Hanno staccato di 20 punti percentuali i colleghi iscritti a scuole dello stesso tipo nel Nord Est

Primati in classe La prova Invalsi mette in evidenza le capacità degli studenti

Galilei, in matematica e italiano risultati sopra la media

NEWS University day OLTRE SEICENTO STUDENTI ALLE LEZIONI ESEMPLIFICATIVE

Non bisogna mai smettere di sognare e di immagina-re il proprio futuro cercando di costruirlo: è questo il messaggio centrale dell’University day, un appun-

tamento divenuto ormai tradizionale per il Consorzio uni-versitario di Rovigo. Anche quest’anno le lezioni esemplifi -cative hanno coinvolto oltre seicento studenti degli istituti

superiori del Polesine e delle province limitrofe. L’università può favorire il raggiungimento di traguardi importanti: per questo al tavolo degli ospiti è stato invitato Andrea Mali-zia, un giovane ricercatore del Dipartimento di ingegneria meccanica dell’Università di Roma Tor Vergata, vincitore del premio “Sapio Junior” consegnato dal presidente della

Repubblica, Giorgio Napolitano. Il direttore del Cur, Roberto Tovo, lo ha presentato come esempio di successo persona-le e umano conseguito grazie alla preparazione personale. L’University day si è confermato anche un momento di incontro e confronto con esponenti del mondo dei media, dell’informazione, dell’economia e della politica, sul ruolo

che la scienza e la ricerca devono assumere nello sviluppo sociale, culturale ed economico del Polesine e dell’Italia, evidenziando i punti di forza del territorio e segnalando le opportunità che si offrono ai giovani. M.D.P.

Melina: “Questi risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti dell’Istituto”

dalle ragazze: “Nella prova di matematica le studentesse del Galilei hanno dato rispo-ste esatte con una differenza media di 20 punti percentuali in più nel confronto fra le coetanee italiane”. Questa comparazione evidenzia risultati meno brillanti ma ugual-mente positivi anche nella prova di italiano: le risposte esatte sono state superiori di 7 punti percentuali rispetto alla media delle studentesse del resto d’Italia. Il confronto tutto interno all’istituto fra studenti e stu-dentesse vede prevalere queste ultime sia

nella prova di matematica che nella prova di italiano. Isolando i dati relativi ai ragazzi e alle ragazze del liceo scientifi co, si rileva che le risposte esatte nella prova di mate-matica sono state superiori del 20 per cento rispetto a quelle gli studenti iscritti a scuole dello stesso tipo in Veneto e nel Nord Est. La professoressa Melina ha precisato che que-sti risultati coronano l’impegno quotidiano degli insegnanti e degli studenti e spingono a migliorare negli ambiti in cui sono emerse alcune fragilità.

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20 Personaggio

Un’isola che ha per abitanti giovani magri e vecchi grassi; un posto dove poter rifugiarsi dagli affanni della vita

ordinaria. Ecco che cosa può diventare Ro-vigo agli occhi della fantasia di un giovane scrittore rodigino. Il suo nome è Walter Laz-zarin, 29 anni, laureato in economia e in fi losofi a, segretario di una società sportiva di Rovigo, insegnante del dopo scuola pres-so un istituto privato e ora scrittore con il suo primo romanzo appena pubblicato, dal titolo “A volte un bacio”. Un ragazzo con molte passioni che ha iniziato a scrivere quasi per gioco: “Era il 20 gennaio 2005 e avevo ap-pena dato un esame di diritto commerciale che mi ha impegnato moltissimo – racconta Walter - così la sera stessa decisi di annotare su un quaderno tutti i miei pensieri. E da

questi sono nate delle brevi storie”. Ma il suo primo vero libro prende vita a maggio del 2005 sempre per caso: “Un giorno un mio amico mi propone di scrivere un libro di-verso dal solito, sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone. E così ho fatto: ho raccolto tutti gli stereotipi che mi davano fastidio e ne ho fatto una parodia”. Ed è in questo modo che nasce “A volte un bacio” ultimato nel dicembre dello stesso anno, ma pubblicato solo dopo varie correzione da parte dell’autore. “All’apparenza può sem-brare il solito romanzo d’amore, con le soli-te storie e un fi nale scontato. Ma, come ho già detto, non è proprio così, in quanto parto da un format classico, che in questo caso è il romanzo d’amore, ricalco alcuni stereotipi tipici del genere e poi li prendo un po’ in

giro”. Un romanzo innovativo, ambientato in un’isola che non esiste di nome Guado, che però ha delle caratteristiche in comune con Rovigo, e il protagonista, anch’esso in-ventato, che però è molto simile all’autore: “Essendo il mio primo romanzo era quasi inevitabile che raccontassi di vicende real-mente accadute, che mi appartengono. E che raccontassi delle mie idee, che magari ora non condivido più. Il tutto mischiato, però con la fantasia”.

Ma questo romanzo racconta anche un “modus operandi” tipico di Walter, che viene ripreso anche in altri libri che lui ha già scritto: “Io amo molto intrecciare due vicende assieme, in questo caso la storia d’amore la descrizione dell’isola. Quando il lettore si incuriosisce su un versante io

smetto di parlarne e passo subito all’al-tro. Così il lettore è sempre all’apice della curiosità. Inoltre mi piace molto lavorare sui sensi, non solo sull’udito e sulla vista, come accade al cinema, ma anche sul tatto, sull’olfatto e sul gusto”. Uno scrittore che, già dal suo esordio, ha le idee ben chiare e uno stile ben defi nito: “A breve pubblicherò con la mia casa editrice – il foglio letterario - una piccola raccolta di storielle d’amore. E successivamente ho già in programma di

divulgare anche un giallo”. Insomma uno scrittore poliedrico che non ama specializ-zarsi in un solo genere. “So benissimo che il mio primo libro non venderà molte copie perché la casa editrice è conosciuta solo in Toscana. Ma spero che grazie al web e gra-zie al tour che sto facendo per presentare il mio romanzo, molte persone si incuriosi-scano e vogliano leggere questo romanzo e anche quelli che scriverò”.

di Denise Formigaro

Alla prima fatica editoriale il giovane scrittore polesano racconta un po’ di se, un po’ della sua città e prende un po’ in giro l’amore

“A volte un bacio” Il primo libro di Walter Lazzarin

L’isola di Guado che assomiglia un po’ a Rovigo

Nella foto Walter Lazzarin, 29 anni laureato in economia e in fi losofi a

“Mi è stato proposto di scrivere un libro sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone

21Cultura provinciale

“Incontri con l’autore”

Prosegue la rassegna “Incontri con l’autore”, un ciclo di 15 appuntamenti con famosi autori e giornalisti del panorama culturale nazionale. Arrivata alla sua sesta edizione, “In-

contri con l’autore” promuove e diffonde la lettura nel territorio provinciale, creando vari momenti di aggregazione tra le comu-nità più piccole, arricchite di un’importante funzione culturale a favore dell’intero territorio del Polesine. In programma dal 24 febbraio al 19 maggio, questa manifestazione sta raccogliendo molte adesioni e consensi, grazie ai momenti di alta cultura e intrattenimento proposti. Il calendario di questo mese prosegue, sabato 14 aprile ore 21.00 con Michela Marzano sarà a Fiesso Umbertiano (sala Polivalente) con Volevo essere una farfalla, Mondadori. Venerdì 27 aprile ore 21 Filippo Ongaro sarà ad Ar-qua Polesine, in sala consiliare del Castello Estense con Mangia che dimagrisci, Piemme 2011. Sabato 28 aprile alle 21 Lucia Rizzi (la tata Lucia di SoS Tata) sarà ospite di San Martino di Venezze (atrio della scuola media Alighieri) con Fate famiglia, Rizzoli, 2011. Giovedì 3 maggio ore 21.00 Nando dalla Chiesa intratterrà il pubblico di Porto Tolle (sala consiliare del Munici-pio) con La convergenza, Melampo, 2011. Sabato 12 maggio

ore 21.00 Anna Kanakis appoderà a Salara con L’amante di Goebbels. Marsilio, 2011. Venerdì 18 maggio ore 21.00 Mauro Corona sarà a Villadose, (Sala Europa di Piazza Moro) con il libro Come sasso nella corrente. Mondadori, 2011. Sabato 19 mag-gio ore 21.00 Toni Capuozzo spiegherà a Castelmassa (teatro Cotogni) La guerra spiegata ai ragazzi Mondadori 2012.

Me.Ru.

15 appuntamenti letterari

Mauro Corona

Dopo il successo ottenuto lo scorso 25 febbraio al tea-tro Ballarin di Lendinara, “Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale” replica al Politeama di Adria il prossimo

20 aprile alle ore 21, chiudendo la rassegna “Sinestesie. I sensi si incontrano a teatro”, promossa dalla Pro loco adriese. Il dramma in un atto, scritto e diretto da Adriano Farinelli, è dedicato all’insigne personaggio risorgimenta-le, nato a Lendinara dove è sepolto insieme alla moglie Jessie White. Alberto Mario, vissuto fra il 1825 e il 1883, fu scrittore, saggista e fi losofo: la più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, testimonianza dell’epopea garibal-dina a cui partecipò in prima persona. Ed è principalmente a questo racconto che si ispira l’opera teatrale, promossa nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Ita-lia dall’associazione “Amici di Garibaldi”, di cui Farinelli è socio. Sulla scena Alberto Mario dialoga con la moglie, inglese di nascita ma legata al marito per venticinque anni e partecipe a sua volta del movimento guidato da Giuseppe Garibaldi: attraverso la loro conversazione emer-gono gli aspetti principali del pensiero politico, religioso e artistico dell’eroe lendinarese. Gli interventi di una voce fuori campo permettono alcuni stacchi scenici: attraverso alcuni fl ashback Alberto Mario può così discutere con i più noti protagonisti del Risorgimento italiano, da Giuseppe Mazzini a Cavour, da Giuseppe Ga-ribaldi a Carlo Cattaneo. Mario ap-prezzava particolarmente la visione federalista di quest’ultimo, ma nella rappresentazione teatrale emerge chiaramente anche il forte legame di amicizia con Giosuè Carducci che nelle sue visite in Polesine incontrò spesso Alberto Mario e Jessie White. “La camicia rossa”, studiato dagli storici ma ingiustamente poco conosciuto dal grande pubblico, racconta anche il celebre incontro di Teano, a cui lo scrit-tore fu presente: per questo episodio, così come per la colorata descrizione che Alberto Mario propone della fi era

lendinarese di settembre, vengono proiettate anche vec-chie fotografi e. Lo spettacolo è accompagnato da musiche tratte principalmente da celebri canti risorgimentali. Tutto concorre a mettere in evidenza la grandezza degli ideali dell’illustre garibaldino, la fermezza dei valori sostenuti durante tutto l’arco della sua vita, l’intelligenza di un lette-rato curioso e assetato di sapere. “Alberto Mario, il cava-liere dell’ideale” vuole dunque essere una sorta di biogra-fi a in forma drammatica. Adriano Farinelli ha spiegato che

con quest’opera ha inteso rendere un “doveroso riconoscimento ad un personaggio che non è molto cono-sciuto nel panorama risorgimentale nazionale ma a cui dobbiamo mol-to per la cronaca degli eventi”. La produzione è locale come il cast che

rappresenta lo spettacolo: Ruggero Sichirollo (Alberto Ma-rio), Marina Ferlini (Jessie White), Davide Sartori (Carlo Cattaneo), Gino Bazzan (Cavour), Tiziano Fontan (Giosuè Carducci), Morris Furegato (Giuseppe Garibaldi), Ruben Farinelli (Giuseppe Mazzini), Andrea Bagno (Voce fuori campo).

di Mattia De Poli

L’appuntamento con il grande protagonista risorgimentale concluderà la rassegna “Sinestesie”

Teatro Al Politeama di Adria il prossimo 20 aprile alle ore 21

“Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale”

Nella foto i ritratti di Alberto Mario e della moglie Jessie White e un momento tratto dalla pièce teatrale

La più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, sull’epopea garibaldina

Nel 2012 il Gruppo astrofi li polesani compie trent’an-ni di attività e, dopo aver raggiunto prestigiosi risultati, rilancia con nuove iniziative. In un recente

appuntamento presso il planetario “Claudio Tolomeo” di Rovigo, a conclusione del ciclo di incontri “Fra terra e cielo”, il presidente Giorgio Cosco ha manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa e ha annunciato il nuovo ciclo di conferenze dal titolo “La terra è blu”, che avrà inizio il 18 maggio e il cui programma è disponibile sul sito www.astrofi lipolesani.net. Dal 18 aprile l’associazione promuove inoltre un corso di elettronica e di introduzione alla fotografi a digitale, tenuto dall’ingegnere Stefano Costa, mentre dal 14 maggio il dottor Mattia Negrello e il professor Roberto Ragazzoni proporranno un corso di astronomia. Le lezioni si terranno presso l’osservatorio “Vanni Bazzan” di Sant’Apollinare ma potranno essere seguiti anche via web in streaming e le registrazioni rimarranno comunque a disposizione degli interessati anche in seguito presso l’osservatorio. In autunno il dottor Andrea Fasson organizzerà un corso di chimica, ma prima è atteso un fenomeno particolare e raro: il transito di Venere davanti al sole previsto per la mattina del 6 giugno prossimo. Per le osservazioni astronomiche il Gruppo astrofi li polesani, grazie al contri-buto della Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e al sostegno della Provincia e del Comune di Rovigo, ha provveduto a sostituire il telescopio principale con uno strumento più potente e più stabile, adatto in particolare alla fotografi a di interesse scientifi co.

Gruppo astrofi li polesani

M.D.P.

Dal 18 maggio “La terra è blu”

L’associazione musicale “Orazio Tarditi” di Badia Polesine, in collaborazione con il Comune locale e con la Provincia di Rovigo, propone la prima

edizione dei “Pomeriggi in musica 2012”. Nei quat-tro incontri, tutti in programma a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell’abazia della Vangadizza, si esibiranno Silvia Rambaldi e Rezzo Rossi al clavicembalo (20 maggio), Filippo Bergo alla viola e Renzo Rossi al clavicembalo (3 giu-gno), Pietro Tosarello alla tastiera elettrica (17 giugno) e, per fi nire, Mario Marcassa proporrà una lezione-concerto di chitarra basso e di chitarra elettrica (1 luglio) con l’esecuzione di brani di musica jazz di propria composizione. Al termine di ogni appuntamento verrà offerto ai presenti un aperitivo.

L’associazione badiese, intitolata a un monaco camaldolese del Seicento, che fu compositore di musica e trascorse per parte della sua vita presso l’abazia altopolesana, con questa iniziativa intende promuovere l’interesse e la passione per la musica facendola conoscere nelle sue varie forme secondo principi morali ed educativi.

Il presidente Vinicio Ferrigato ha precisato che la rassegna si ispira ad altre iniziative simili realizzate con successo in province limitrofe: “Alcuni aggiustamenti nell’organizzazione dell’evento sono stati resi necessari dal contesto e in particolare dal periodo dell’anno in cui gli incontri verranno proposti. Ma coltiviamo la speranza di ripetere il successo ottenuto da altre esperienze simili e di dare un seguito anche a questa manifestazione”.

NEWS

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Page 33: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

20 Personaggio

Un’isola che ha per abitanti giovani magri e vecchi grassi; un posto dove poter rifugiarsi dagli affanni della vita

ordinaria. Ecco che cosa può diventare Ro-vigo agli occhi della fantasia di un giovane scrittore rodigino. Il suo nome è Walter Laz-zarin, 29 anni, laureato in economia e in fi losofi a, segretario di una società sportiva di Rovigo, insegnante del dopo scuola pres-so un istituto privato e ora scrittore con il suo primo romanzo appena pubblicato, dal titolo “A volte un bacio”. Un ragazzo con molte passioni che ha iniziato a scrivere quasi per gioco: “Era il 20 gennaio 2005 e avevo ap-pena dato un esame di diritto commerciale che mi ha impegnato moltissimo – racconta Walter - così la sera stessa decisi di annotare su un quaderno tutti i miei pensieri. E da

questi sono nate delle brevi storie”. Ma il suo primo vero libro prende vita a maggio del 2005 sempre per caso: “Un giorno un mio amico mi propone di scrivere un libro di-verso dal solito, sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone. E così ho fatto: ho raccolto tutti gli stereotipi che mi davano fastidio e ne ho fatto una parodia”. Ed è in questo modo che nasce “A volte un bacio” ultimato nel dicembre dello stesso anno, ma pubblicato solo dopo varie correzione da parte dell’autore. “All’apparenza può sem-brare il solito romanzo d’amore, con le soli-te storie e un fi nale scontato. Ma, come ho già detto, non è proprio così, in quanto parto da un format classico, che in questo caso è il romanzo d’amore, ricalco alcuni stereotipi tipici del genere e poi li prendo un po’ in

giro”. Un romanzo innovativo, ambientato in un’isola che non esiste di nome Guado, che però ha delle caratteristiche in comune con Rovigo, e il protagonista, anch’esso in-ventato, che però è molto simile all’autore: “Essendo il mio primo romanzo era quasi inevitabile che raccontassi di vicende real-mente accadute, che mi appartengono. E che raccontassi delle mie idee, che magari ora non condivido più. Il tutto mischiato, però con la fantasia”.

Ma questo romanzo racconta anche un “modus operandi” tipico di Walter, che viene ripreso anche in altri libri che lui ha già scritto: “Io amo molto intrecciare due vicende assieme, in questo caso la storia d’amore la descrizione dell’isola. Quando il lettore si incuriosisce su un versante io

smetto di parlarne e passo subito all’al-tro. Così il lettore è sempre all’apice della curiosità. Inoltre mi piace molto lavorare sui sensi, non solo sull’udito e sulla vista, come accade al cinema, ma anche sul tatto, sull’olfatto e sul gusto”. Uno scrittore che, già dal suo esordio, ha le idee ben chiare e uno stile ben defi nito: “A breve pubblicherò con la mia casa editrice – il foglio letterario - una piccola raccolta di storielle d’amore. E successivamente ho già in programma di

divulgare anche un giallo”. Insomma uno scrittore poliedrico che non ama specializ-zarsi in un solo genere. “So benissimo che il mio primo libro non venderà molte copie perché la casa editrice è conosciuta solo in Toscana. Ma spero che grazie al web e gra-zie al tour che sto facendo per presentare il mio romanzo, molte persone si incuriosi-scano e vogliano leggere questo romanzo e anche quelli che scriverò”.

di Denise Formigaro

Alla prima fatica editoriale il giovane scrittore polesano racconta un po’ di se, un po’ della sua città e prende un po’ in giro l’amore

“A volte un bacio” Il primo libro di Walter Lazzarin

L’isola di Guado che assomiglia un po’ a Rovigo

Nella foto Walter Lazzarin, 29 anni laureato in economia e in fi losofi a

“Mi è stato proposto di scrivere un libro sfruttando la mia abilità nel prendere in giro le persone

21Cultura provinciale

“Incontri con l’autore”

Prosegue la rassegna “Incontri con l’autore”, un ciclo di 15 appuntamenti con famosi autori e giornalisti del panorama culturale nazionale. Arrivata alla sua sesta edizione, “In-

contri con l’autore” promuove e diffonde la lettura nel territorio provinciale, creando vari momenti di aggregazione tra le comu-nità più piccole, arricchite di un’importante funzione culturale a favore dell’intero territorio del Polesine. In programma dal 24 febbraio al 19 maggio, questa manifestazione sta raccogliendo molte adesioni e consensi, grazie ai momenti di alta cultura e intrattenimento proposti. Il calendario di questo mese prosegue, sabato 14 aprile ore 21.00 con Michela Marzano sarà a Fiesso Umbertiano (sala Polivalente) con Volevo essere una farfalla, Mondadori. Venerdì 27 aprile ore 21 Filippo Ongaro sarà ad Ar-qua Polesine, in sala consiliare del Castello Estense con Mangia che dimagrisci, Piemme 2011. Sabato 28 aprile alle 21 Lucia Rizzi (la tata Lucia di SoS Tata) sarà ospite di San Martino di Venezze (atrio della scuola media Alighieri) con Fate famiglia, Rizzoli, 2011. Giovedì 3 maggio ore 21.00 Nando dalla Chiesa intratterrà il pubblico di Porto Tolle (sala consiliare del Munici-pio) con La convergenza, Melampo, 2011. Sabato 12 maggio

ore 21.00 Anna Kanakis appoderà a Salara con L’amante di Goebbels. Marsilio, 2011. Venerdì 18 maggio ore 21.00 Mauro Corona sarà a Villadose, (Sala Europa di Piazza Moro) con il libro Come sasso nella corrente. Mondadori, 2011. Sabato 19 mag-gio ore 21.00 Toni Capuozzo spiegherà a Castelmassa (teatro Cotogni) La guerra spiegata ai ragazzi Mondadori 2012.

Me.Ru.

15 appuntamenti letterari

Mauro Corona

Dopo il successo ottenuto lo scorso 25 febbraio al tea-tro Ballarin di Lendinara, “Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale” replica al Politeama di Adria il prossimo

20 aprile alle ore 21, chiudendo la rassegna “Sinestesie. I sensi si incontrano a teatro”, promossa dalla Pro loco adriese. Il dramma in un atto, scritto e diretto da Adriano Farinelli, è dedicato all’insigne personaggio risorgimenta-le, nato a Lendinara dove è sepolto insieme alla moglie Jessie White. Alberto Mario, vissuto fra il 1825 e il 1883, fu scrittore, saggista e fi losofo: la più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, testimonianza dell’epopea garibal-dina a cui partecipò in prima persona. Ed è principalmente a questo racconto che si ispira l’opera teatrale, promossa nell’ambito delle iniziative per i 150 anni dell’Unità d’Ita-lia dall’associazione “Amici di Garibaldi”, di cui Farinelli è socio. Sulla scena Alberto Mario dialoga con la moglie, inglese di nascita ma legata al marito per venticinque anni e partecipe a sua volta del movimento guidato da Giuseppe Garibaldi: attraverso la loro conversazione emer-gono gli aspetti principali del pensiero politico, religioso e artistico dell’eroe lendinarese. Gli interventi di una voce fuori campo permettono alcuni stacchi scenici: attraverso alcuni fl ashback Alberto Mario può così discutere con i più noti protagonisti del Risorgimento italiano, da Giuseppe Mazzini a Cavour, da Giuseppe Ga-ribaldi a Carlo Cattaneo. Mario ap-prezzava particolarmente la visione federalista di quest’ultimo, ma nella rappresentazione teatrale emerge chiaramente anche il forte legame di amicizia con Giosuè Carducci che nelle sue visite in Polesine incontrò spesso Alberto Mario e Jessie White. “La camicia rossa”, studiato dagli storici ma ingiustamente poco conosciuto dal grande pubblico, racconta anche il celebre incontro di Teano, a cui lo scrit-tore fu presente: per questo episodio, così come per la colorata descrizione che Alberto Mario propone della fi era

lendinarese di settembre, vengono proiettate anche vec-chie fotografi e. Lo spettacolo è accompagnato da musiche tratte principalmente da celebri canti risorgimentali. Tutto concorre a mettere in evidenza la grandezza degli ideali dell’illustre garibaldino, la fermezza dei valori sostenuti durante tutto l’arco della sua vita, l’intelligenza di un lette-rato curioso e assetato di sapere. “Alberto Mario, il cava-liere dell’ideale” vuole dunque essere una sorta di biogra-fi a in forma drammatica. Adriano Farinelli ha spiegato che

con quest’opera ha inteso rendere un “doveroso riconoscimento ad un personaggio che non è molto cono-sciuto nel panorama risorgimentale nazionale ma a cui dobbiamo mol-to per la cronaca degli eventi”. La produzione è locale come il cast che

rappresenta lo spettacolo: Ruggero Sichirollo (Alberto Ma-rio), Marina Ferlini (Jessie White), Davide Sartori (Carlo Cattaneo), Gino Bazzan (Cavour), Tiziano Fontan (Giosuè Carducci), Morris Furegato (Giuseppe Garibaldi), Ruben Farinelli (Giuseppe Mazzini), Andrea Bagno (Voce fuori campo).

di Mattia De Poli

L’appuntamento con il grande protagonista risorgimentale concluderà la rassegna “Sinestesie”

Teatro Al Politeama di Adria il prossimo 20 aprile alle ore 21

“Alberto Mario, il cavaliere dell’ideale”

Nella foto i ritratti di Alberto Mario e della moglie Jessie White e un momento tratto dalla pièce teatrale

La più nota tra le sue opere è “La camicia rossa”, sull’epopea garibaldina

Nel 2012 il Gruppo astrofi li polesani compie trent’an-ni di attività e, dopo aver raggiunto prestigiosi risultati, rilancia con nuove iniziative. In un recente

appuntamento presso il planetario “Claudio Tolomeo” di Rovigo, a conclusione del ciclo di incontri “Fra terra e cielo”, il presidente Giorgio Cosco ha manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’iniziativa e ha annunciato il nuovo ciclo di conferenze dal titolo “La terra è blu”, che avrà inizio il 18 maggio e il cui programma è disponibile sul sito www.astrofi lipolesani.net. Dal 18 aprile l’associazione promuove inoltre un corso di elettronica e di introduzione alla fotografi a digitale, tenuto dall’ingegnere Stefano Costa, mentre dal 14 maggio il dottor Mattia Negrello e il professor Roberto Ragazzoni proporranno un corso di astronomia. Le lezioni si terranno presso l’osservatorio “Vanni Bazzan” di Sant’Apollinare ma potranno essere seguiti anche via web in streaming e le registrazioni rimarranno comunque a disposizione degli interessati anche in seguito presso l’osservatorio. In autunno il dottor Andrea Fasson organizzerà un corso di chimica, ma prima è atteso un fenomeno particolare e raro: il transito di Venere davanti al sole previsto per la mattina del 6 giugno prossimo. Per le osservazioni astronomiche il Gruppo astrofi li polesani, grazie al contri-buto della Fondazione della Cassa di risparmio di Padova e Rovigo e al sostegno della Provincia e del Comune di Rovigo, ha provveduto a sostituire il telescopio principale con uno strumento più potente e più stabile, adatto in particolare alla fotografi a di interesse scientifi co.

Gruppo astrofi li polesani

M.D.P.

Dal 18 maggio “La terra è blu”

L’associazione musicale “Orazio Tarditi” di Badia Polesine, in collaborazione con il Comune locale e con la Provincia di Rovigo, propone la prima

edizione dei “Pomeriggi in musica 2012”. Nei quat-tro incontri, tutti in programma a partire dalle ore 17 presso la sala convegni dell’abazia della Vangadizza, si esibiranno Silvia Rambaldi e Rezzo Rossi al clavicembalo (20 maggio), Filippo Bergo alla viola e Renzo Rossi al clavicembalo (3 giu-gno), Pietro Tosarello alla tastiera elettrica (17 giugno) e, per fi nire, Mario Marcassa proporrà una lezione-concerto di chitarra basso e di chitarra elettrica (1 luglio) con l’esecuzione di brani di musica jazz di propria composizione. Al termine di ogni appuntamento verrà offerto ai presenti un aperitivo.

L’associazione badiese, intitolata a un monaco camaldolese del Seicento, che fu compositore di musica e trascorse per parte della sua vita presso l’abazia altopolesana, con questa iniziativa intende promuovere l’interesse e la passione per la musica facendola conoscere nelle sue varie forme secondo principi morali ed educativi.

Il presidente Vinicio Ferrigato ha precisato che la rassegna si ispira ad altre iniziative simili realizzate con successo in province limitrofe: “Alcuni aggiustamenti nell’organizzazione dell’evento sono stati resi necessari dal contesto e in particolare dal periodo dell’anno in cui gli incontri verranno proposti. Ma coltiviamo la speranza di ripetere il successo ottenuto da altre esperienze simili e di dare un seguito anche a questa manifestazione”.

NEWS

Associazione musicale “Orazio Tarditi”POMERIGGI IN MUSICA

M.D.P.

333333Cultura provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

353535Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Maggiore a capo-danno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qual-che giorno dopo Umberto Ventura di San Giorgio

delle Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a di-stanza di appena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquanta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto naufraga-re la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estre-mo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a

dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secondo quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengono corri-sposti a causa del patto di stabilità.

Se al quadro generale creato dalla crisi aggiungia-mo anche che la locomotiva del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo demografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressivamente urbaniz-zata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competiti-vità ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giusep-

pe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando famiglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si identifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carattere che con-traddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione principale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervista a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pa-gare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona

parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’economia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quan-do in un’intervista a Gian Antono Stella aveva confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo editoriale - la morale cattolica è piantata profondamente fi no ad insorgere e dirci: “Ri-durre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specialissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

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Page 36: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

36 Il Veneto in primo piano3636 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

O.J.

Anche i negozi e i prodotti made in Veneto “catturano”

gli stranieri

Page 37: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

8 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

Problema esodatiSI CERCA UNA SOLUZIONE

A.A.

373737Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

NEWS

OspitalitàUN PROGETTO PER RENDERE IL VENETO FRUIBILE DA TUTTI

Un turismo attento alle esigenze delle persone con disabilità motorie, visive, uditive, alimentari e a tutte le situazioni dove anche solo l’accoglienza di bambini e di anziani comporta

un’ospitalità capace di soddisfare le particolari richieste. Un turismo insomma per tutti: è l’obiettivo di un innovativo progetto grazie al quale il Veneto vanta in Europa il suo primato, come regione pilota. Se ne è parlato nel corso di Gitando All, l’evento che si è svolto alla Fiera di Vicenza a fi ne marzo scorso, un’amplissima sezione dedicata all’ospitalità per tutti nell’ambito del salone dedicato al turismo e al tempo libero Gitando.

“Non sono le persone che devono “superare” le loro disabilità, ma è il territorio che deve diventare accessibile a tutti”. ha affer-mato l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi all’apertura della seconda edizione dell’Agorà della Solidarietà, intervenu-to assieme al direttore generale della Fiera Corrado Facco, al

presidente dell’as-sociazione Village for all Roberto Vitali e al presidente del Centro servizi per il volontariato Csv, che organizza l’iniziativa,

momento di incontro e di confronto tra le varie realtà del volonta-riato italiano.

“Trasformare il Veneto in modo da renderlo fruibile a tutti - a osservato l’assessore Finozzi - è anche un affare economico, per-ché dà una spinta ulteriore ad un settore, quello dell’accoglienza, che anche lo scorso anno ha raggiunto risultati da primato e dove il Veneto rappresenta la maggiore realtà italiana. In proposito bi-sogna considerare che solo in Europa sono almeno 60 milioni le persone che hanno problemi di diffi coltà motorie, sensoriali e nutrizionali. Ma non è solo questo, perché signifi ca aiutare nel con-tempo i residenti e creare posti di lavoro”. L’economia dell’ospita-lità richiede tuttavia nuove professionalità e nuova formazione. In questo contesto l’assessore veneto all’Istruzione e al lavoro Elena Donazzan ha sottolineato l’esigenza di formare “professionisti del sorriso”. “Gli operatori - ha ricordato - mi hanno evidenziato la necessità di formare al sorriso, che non è un paradosso, ma un fattore vincente della politica dell’accoglienza”.

Il turismo dell’accoglienza per tutti prevede nuove competenze professionali, tra cui quella del sorriso

L’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte dà l’annuncio e il collega al Turismo Marino Finoz-zi se ne rallegra entusiasta. La questione riguarda

la qualità dell’acqua dei mari, dei laghi e in generale di balneazione che risulta eccellente al 91 per cento nel Veneto.

“Tutti devono sapere” ripete l’assessore veneto in vista dell’imminente stagione estiva e dell’arrivo dei vacanzieri nelle nostre spiagge e località turistiche. “I nostri turisti - commenta Finozzi - cercano, vogliono e hanno diritto di pretendere la qualità dell’acqua di bal-neazione. Invito tutti i nostri tour operators a diffondere i dati assieme alle loro proposte”.

I dati sono quelli uffi ciali della Regione a seguito di controlli e monitoraggi realizzati nel corso degli anni e diffusi in prospettiva della stagione balneare 2012, ormai alle porte.

Nel Veneto, dunque, il bagno dei turisti sarà in acque eccellenti al 91 per cento - non solo in spiaggia ma anche al lago o nei fi umi - buone per il 6 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle) e suffi cienti per il 3 per cento (in alcune zone di Chioggia, Rosolina e Porto Tolle).

“All’inizio della stagione 2012, che va dal 15 maggio al 15 settembre, - assicura l’assessore Conte - tutte le acque di balneazione del Veneto vanno consi-derate idonee alla balneazione”.

“Il Veneto - fa osservare - ha già largamente rag-giunto l’obiettivo che impone la normativa europea 2006/7/CE che tutte le acque di balneazione do-vranno essere dal 2015 almeno di qualità suffi ciente. Con riferimento alla nuova classifi cazione che riguarda il periodo 2008-2011 e che è valida per l’inizio della stagione balneare 2012 in Veneto risulta che nessuno dei punti in campionamento costantemente controllati durante tutta la passata stagione ha fatto registrare qualità scarsa”.

I controlli anche quest’anno, con il rinnovo del protocollo d’intesa, saranno svolti dall’Arpav in stretta collaborazione con le Capitanerie di Porto e la Guardia Costiera della Direzione marittima del Veneto.

“Un impegno fattivo e rilevante - fa presente il Contrammiraglio Tiberio Piattelli, Direttore Marittimo del Veneto - per il quale sono stati messi a disposizione nella stagione 2011 otto mezzi acquei presso i coman-di costieri e sul lago di Garda, per 73 missioni e 235 ore di navigazione complessive”.

L’assessore Conte fa sapere che, nonostante la diffi cile fase economico-fi nanziaria, non ci sarà nessun allentamento del monitoraggio delle acque di balnea-zione. Del resto - aggiunge - il turismo balneare, con oltre 145 km di coste, è un settore strategico sia per l’economia che per la valorizzazione ambientale del Veneto.

“Abbiamo circa 150 km di coste utilizzabili per il turismo, tra spiagge marine e litorali del Lago di Garda - commenta Finozzi - rispetto alle quali la riconosciuta

qualità delle acque è un elemento essenziale”. “Dei quasi 63 milioni e mezzo di presenze turistiche , che generano un fatturato di circa 15 miliardi di euro - pro-segue il suo ragionamento l’assessore - le presenze nelle località balneari sono 26.485.634, pari cioè al 41,77 per cento del totale. Avere le acque a posto, anzi di qualità è un valore aggiunto che mi rende otti-mista sull’andamento della prossima stagione, pur in un oggettivo periodo di generale diffi coltà economica”.

Il direttore dell’Arpav, Carlo Emanuele Pepe, ha sottolineato come 7 anni di risultati favorevoli possano far guardare al futuro in termini ottimistici e ha ricordato che nelle 169 stazioni di campionamento (96 sull’A-driatico, 65 sul Lago di Garda, 8 sugli altri laghi veneti) è prevista nella stagione 2012, inziando dalla fi ne di aprile, la raccolta di 104 campioni e l’effettuazione di 23.322 rilievi e analisi. Sul sito web dell’Arpav, www.arpa.veneto.it, saranno disponibili sia i bollettini perio-dici che i dati analitici per conoscere la situazione in tempo reale.

di Ornella Jovane

Balneazione I dati della Regione a seguito dei monitoraggi

Promossa a pieni voti l’acqua veneta

L’eccellente qualità dell’acqua balneabile alimenta buone aspettative per la stagione turistica estiva

Il 91 per cento delle acque balneabili in Veneto è eccellente, il 6 per cento buona e il 3 per cento suffi ciente

Turismo

Gli ucraini sognano il Veneto quando pensano alle loro va-canze, estive e al mare soprattutto ma non solo.

E’ la conclusione cui è giunto l’assessore regionale al Turismo Marino Finozzi a seguito delle manifestazioni d’interes-se espresse dai locali in occasione della 18esima edizione dell’U-kraine international traverl et tourism exhibition, il più importante salone delle vacanze ucraino. Il Veneto vi ha partecipato per pro-porre la propria offerta turistica sia estiva sia per tutto il periodo dell’anno. E ha riscosso, sorprendendo positivamente anche gli

operatori del settore presenti, un ottimo successo che è stato valutato anche dalla lunghezza della coda formata dagli ucraini interessati a conoscere le soluzioni di vacanza made in Veneto.

La regione che quest’anno ha ottenuto il primato in Italia per quanto riguarda il turismo ha saputo catturare l’interesse degli ucraini in particolar modo per il pacchetto vacanze orientato al mare, ma anche la montagna in inverno ha saputo esercitare il proprio fascino così come le città d’arte.

Località irresistibili ma anche prodotti inimitabili, oggetto di

desiderio di molti aspiranti turisti dell’est attratti dal Veneto an-che per questioni di shopping. “C’è anche la voglia di shopping e di made in Italy - ha commentato l’assessore - che in questo Paese che si sta affacciando prepotentemente sui mercati occi-dentali è rappresentato proprio dal miglior fashion delle aziende venete”. Del resto le presenze degli ucraini in Veneto sono in costante crescita negli ultimi anni anche se complessivamente di fronte ai circa 63 milioni e mezzo di presenze complessive, risultano essere ancora un numero contenuto.

NEWS Turisti stranieriGLI UCRAINI SOGNANO LE VACANZE IN VENETO

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AI BAMBINI DEL SUD DEL MONDO

Page 38: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

38 Voci da palazzo3838 Voci da palazzo 12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

Page 39: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivailò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

393939Cultura veneta

Page 40: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nel 2010, lo stilista di origini trevigia-ne Pierre Cardin aveva proposto il suo Palais Lumière di Porto Marghera, e

ora la giunta veneta si è espressa con la formula dell’interesse regionale prevista dall’articolo 32 delle norme sulla program-mazione (Legge regionale n. 35 del 2001) in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie. Il vicepresidente Marino Zorzato ha inoltre ricordato che sul progetto c’è già un “placet” del Sindaco di Venezia ed è stata sen-tita anche la Provincia di Venezia. La proposta si concretizza in un edi-fi cio alto 244 metri per 60 piani complessi-vi. Nello specifi co, il Palazzo della Luce sarà composto di 6 dischi di forma circolare – distanti 35 m l’uno dall’altro - sostenuti da 3 torri simili ma di diversa altezza disposte a forma di stella. I 6 dischi contempleranno più di 4 ettari di giardini pensili con relativi

laghi e piscine (private o pubbliche). Saran-no inoltre disponibili uffi ci, più di 250 came-re per hotel di lusso, appartamenti disposti su due piani (e tutti con vista panoramica su Venezia), centri commerciali ubicati nel basamento e nei primi 2 piani delle torri, bar e ristoranti a 190 m di altezza, centri benessere e fi tness (anche percorsi su parco pensile), 9 sale cinema, 6 teatri-auditorium

per un totale di 5.000 posti, un ristorante pa-noramico a 225 metri di altezza (al sesto disco), un pronto soc-corso ospedaliero ed un eliporto. Infi ne, ci

saranno più di 8.000 tra posti auto e ga-rage collocati sotto il basamento dell’edifi -cio. Il valore potenziale degli investimenti, interamente a carico dell’investitore, è pari a 1473 milioni di euro, di cui 758 milioni per la realizzazione del Palais Lumière e delle opere di urbanizzazione strettamente

connesse, 240 milioni per opere di interes-se pubblico (tra cui la bonifi ca delle acque e dei suoli e i collegamenti) e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione. Il vicepresidente Zorzato ha fatto presente che la costruzione, una volta ultimata la fase procedurale con la conferenza dei servizi, richiederà 4 anni di tempo e l’impiego di circa 10 mila addetti. A lavori compiuti si prevede che l’intervento procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazio-ne diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40% con alte professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

Un edifi cio alto 244 metri per 60 piani complessivi con hotel, piscine, giardini e centri commerciali

Nel cuore di Porto Marghera Il progetto interessa alla Regione Veneto

Palais Lumière il sogno faraonico di Cardin

Il valore potenziale degli investimenti è pari a 1473 milioni di euro

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

Hobbies e non solo

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

Il progetto con le dimensioni e l’aspetto del futuro palazzo

V.M.B.

La nuova serie di trenini ad imitazione

degli originali

40 Cultura veneta4040 Cultura veneta 24 Sì, viaggiare

Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’ar-te selezionate per la Biennale non

trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’o-pera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’al-bergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre de-scrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con oc-chi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture im-portanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono sol-tanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometrica-mente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecni-che (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, an-che l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della fe-licità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani),

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buf-fet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basa-ta sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

Alexander Museum Palace Hotelviale Trieste 20, Pesaro0721 34441 www.alexandermuseum.it

di Giorio Mauro & Nicola

PAVIMENTI IN LEGNO

Tecnolegno - Via Angeli, 25 - Adria (RO) - Tel. e Fax 0426 54005 - Cell. 333 4374201 - [email protected] da Lunedì a Venerdì 16.00-18.30 e il Sabato 9.30-12.00. Per altri orari su appuntamento al 333 4374201

Page 41: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nel 2010, lo stilista di origini trevigia-ne Pierre Cardin aveva proposto il suo Palais Lumière di Porto Marghera, e

ora la giunta veneta si è espressa con la formula dell’interesse regionale prevista dall’articolo 32 delle norme sulla program-mazione (Legge regionale n. 35 del 2001) in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie. Il vicepresidente Marino Zorzato ha inoltre ricordato che sul progetto c’è già un “placet” del Sindaco di Venezia ed è stata sen-tita anche la Provincia di Venezia. La proposta si concretizza in un edi-fi cio alto 244 metri per 60 piani complessi-vi. Nello specifi co, il Palazzo della Luce sarà composto di 6 dischi di forma circolare – distanti 35 m l’uno dall’altro - sostenuti da 3 torri simili ma di diversa altezza disposte a forma di stella. I 6 dischi contempleranno più di 4 ettari di giardini pensili con relativi

laghi e piscine (private o pubbliche). Saran-no inoltre disponibili uffi ci, più di 250 came-re per hotel di lusso, appartamenti disposti su due piani (e tutti con vista panoramica su Venezia), centri commerciali ubicati nel basamento e nei primi 2 piani delle torri, bar e ristoranti a 190 m di altezza, centri benessere e fi tness (anche percorsi su parco pensile), 9 sale cinema, 6 teatri-auditorium

per un totale di 5.000 posti, un ristorante pa-noramico a 225 metri di altezza (al sesto disco), un pronto soc-corso ospedaliero ed un eliporto. Infi ne, ci

saranno più di 8.000 tra posti auto e ga-rage collocati sotto il basamento dell’edifi -cio. Il valore potenziale degli investimenti, interamente a carico dell’investitore, è pari a 1473 milioni di euro, di cui 758 milioni per la realizzazione del Palais Lumière e delle opere di urbanizzazione strettamente

connesse, 240 milioni per opere di interes-se pubblico (tra cui la bonifi ca delle acque e dei suoli e i collegamenti) e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione. Il vicepresidente Zorzato ha fatto presente che la costruzione, una volta ultimata la fase procedurale con la conferenza dei servizi, richiederà 4 anni di tempo e l’impiego di circa 10 mila addetti. A lavori compiuti si prevede che l’intervento procurerà nuova occupazione per 4500 addetti in occupazio-ne diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40% con alte professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

Un edifi cio alto 244 metri per 60 piani complessivi con hotel, piscine, giardini e centri commerciali

Nel cuore di Porto Marghera Il progetto interessa alla Regione Veneto

Palais Lumière il sogno faraonico di Cardin

Il valore potenziale degli investimenti è pari a 1473 milioni di euro

Il trenino elettrico, quel magico giocattolo che tra gli anni ‘60 e ‘80 ha fatto fantasticare e divertire intere generazioni, è tornato prepoten-

temente di moda. Negli ultimi tre anni ha qua-druplicato le vendite passando da quindicimila set giocattolo venduti nel 2008 ai 60 mila del 2011 con previsioni di toccare quota 80 mila quest’an-no. Friuli Venezia. Giulia, Toscana, Lombardia e Veneto le macroaree maggiormente interessate a questo boom, regioni che hanno scoperto di avere un numero incredibile di collezionisti, gente che dispone delle motrici originali dei Lima anni ‘60 che, oggi, valgono tremila euro, oppure i Rivarossi di soli dieci anni orsono che hanno già quadruplicato il loro prezzo d’origine. Artefi ci di questo nuovo interesse attorno al trenino elettrico sicuramente nonni e papà che, stanchi di vedere i loro fi gli curvi sui videogiochi o sui computer, si sono ricordati di quanto si divertivano, da ragazzi, con locomotori, vagoni, binari, stazioni, scambi, tunnel. Ai fi gli e ai nipoti un regalo diverso, dove poter scatenare la propria fantasia ed ammira-re entusiasti quelle perfette riproduzioni dei Frecciarossa, degli Italo, dei Frecciargento “correre” sui binari dapprima in tondo e poi, con l’aggiunta di qualche binario e qualche scambio, “ sfrecciare” in ogni dove. Hornby italia, l’azienda bresciana che oggi produce e commercializza i Lima e i Rivarossi, ha istituito una linea diretta con i consumatori per venire incontro ad ogni esigenza. C’è chi telefona per sapere il punto vendita più vicino, chi per avere il numero di un artigiano capace di restaurare i modelli di 50 anni orsono. E sapete che molti nomi noti sono grandi collezionisti di trenini elettrici? Marco Paolini, Renato Zero, Riccardo Patrese, Peppino di Capri e indietro nel tempo Sergio Endrigo, l’ex presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, Ronald Reagan. E la cronaca passata ci parla dell’asta della collezione dello scomparso conte Coluzzi Giansante. Valse tre miliardi delle vecchie lire per non parlare del futro avvenuto nella casa di un noto avvocato romano per un cifra elevatissima. trenini elettrici per divertirsi, per investimento. Non importa del perchè, quel che è certo è che hanno trovato un loro nuovo spazio tra i ragazzi ma anche un bel pò di adulti.

Hobbies e non solo

TORNANO DI MODA I TRENINI ELETTRICI

Il progetto con le dimensioni e l’aspetto del futuro palazzo

V.M.B.

La nuova serie di trenini ad imitazione

degli originali

24 Sì, viaggiare

Questa è proprio bella: Vittorio Sgarbi l’ha classifi cato fra le 26 opere d’ar-te selezionate per la Biennale non

trasportabili a Venezia. L’Alexander Palace Museum Hotel, unico albergo italiano nella Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa, è una creazione unica nel suo genere. Un’o-pera d’arte nel suo complesso, appunto. Da Biennale. “Una performance permanente - lo ha defi nito il suo eccentrico proprietario e ideatore, il conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la fi rma di un autore diverso”. Nove piani di arte contemporanea, con 63 stanze fi rmate da 75 artisti diversi, affacciati sul lungomare di Pesaro. Dove l’al-bergo-museo è “annunciato” dalla stele alta 16 metri realizzata da Enzo Cucchi. Un luogo bizzarro e seducente, unico. “La modestia è dei modesti”, dice il conte (che è stato anche ambasciatore d’Italia in Bolivia) mentre de-scrive la stele con alle sue spalle un esercito di manichini rosso fuoco che lo scrutano con oc-chi lucenti. L’Alexander era un vecchio albergo anni ‘60. la cenerentola del gruppo di hotel di Marcucci Pinoli, che vanta altre strutture im-portanti a Pesaro e a Urbino. Ora l’Alexander è il fi ore all’occhiello del gruppo. E’ diventato lo sfondo originale e unico di opere create da Giò e Arnaldo Pomodoro, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Simon Benetton, Primo

Formenti, Nanni Valentini e da tantissimi altri artisti, amici del conte (artista pure lui...). Il bello è che in ogni camera si può entrare attraverso il sito www.alexandermuseum.it Le parti comuni sono state decorate da altri 25 artisti. Ad essere decorate non sono sol-tanto le pareti, ma anche i mobili, i soffi tti, i pavimenti e i bagni. Le porte conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometrica-mente alle pareti, proprio come in un museo.Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sè stante, realizzata con diversi materiali

(dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecni-che (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al decoupage). Le opere d’arte adornano ogni angolo dell’albergo, an-che l’esterno, dove la piscina per un gioco di altezze, si confonde con l’orizzonte del mare.

L’anno scorso, durante il Festival della fe-licità di Pesaro, Margherita Hack ha scritto: “Ho dormito in uno splendido museo di arte moderna”. Mentre per Marcello Veneziani all’Alexander si sogna da svegli e ci si sveglia nel sogno... Il bello è che i prezzi non sono inavvicinabili: per dormire in doppia, con pri-ma colazione (buffet di prodotti marchigiani),

Dormire (e sognare) fra le opere d’arte

MARCHE

SOPRA: IL CONTE NANI MARCUCCI PINOLI NELLA PISCINA DELL’HOTEL; A DESTRA LA STELE DI CUCCHI E UNA CAMERA; PIÙ SOTTO: I FAMOSI MANICHINI, LA RECEPTION E LA PISCINA AL CREPUSCOLO.

SOTTO: ALTRE IMMAGINI DELL’ALEXANDER MUSEUM PALACE HOTEL, LO CHEF MARCO DI LORENZI E UN SUO PIATTO

WEEK END DELL’EDUCAZIONE

Come aperitivo, conversazioni sull’educazione, e poi ospiti a cena. L’invito viene dal conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina che prosegue la sua crociata a favore dell’educazione e dello stile. Ogni settimana organizza all’Alexander degli incontri con personaggi che si distinguono per cultura, stile, savoir faire. Vi sono ammesse solo 10 persone alla volta che avranno così modo di confrontarsi con i relatori e potranno poi proseguire la conversazione a tavola, suoi ospiti. Per conoscere date e tema degli incontri, e prenotarsi, basta telefonare allo 0721 3441 o mandare una mail a [email protected] Non solo, sempre con la primavera partono all’Alexander Museum Palace Hotel gli Week End dell’Educazione. Lo scopo? Far diventare questo straordinario Art Hotel affacciato sul lungomare pesarese il luogo in cui si ritrovano persone che condividono valori di educazione, eleganza, senso del bello, amore per l’arte e la cultura. In programma incontri su questi temi, piacevoli conversa-zioni, tanto relax. Due coppie, fra i partecipanti, a sorteggio, saranno ospiti.

si parte da 120 euro per due persone (non in agosto...). Il modo migliore per approcciare questa realtà è andarci a cena. Sì, perchè il conte ha avuto l’accortezza di aprire il risto-rante anche agli esterni. Durante la settimana cena a la carte (prezzo medio sui 25 euro, bevande escluse), il venerdì e il sabato buf-fet a prezzo fi sso (molto ricco, fi datevi) a 23 euro. Il mercoledì serata sorpresa a 23 euro. Dalla sala da pranzo, molto minimal, luminosa e “marina” si vede l’orizzonte del mare perchè il conte ha calibrato l’altezza delle vetrate. Lo chef è Marco Di Lorenzi, pesarese già allievo di Mei al Four Season.

Esprime le sue qualità con una cucina basa-ta sulla qualità della materia prima e sulla freschezza. Propone anche aperitivi, cocktail e fi nger food a bordo piscina. Il suo piatto preferito è la composizione d’astaco (così i pesaresi chiamano l’astice), buona anche l’insalata di bottarga col pecorino sardo. Nei buffet trionfano il pesce fresco, la carne e i formaggi marchigiani. “I dolci poi - dice Di Lorenzi - sono da sempre la mia specialità”.

Alexander Museum Palace Hotelviale Trieste 20, Pesaro0721 34441 www.alexandermuseum.it

414141Sì, viaggiare

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i nostri EspertiDott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costitu-

ita da 5 strati:Epiteliomembrana di BowmanStromamembrana di DescementEndotelioquesta trasparenza è soggetta ad un equili-brio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infi ammatori, mec-canici, tossici e distrofi ci) tra le cause di distrofi a troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’orvere un porto più pro-lungato.

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Cheratocono e Lac (lente a contatto)

L’OTTICO

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Per info su questo articolo [email protected]

Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due fi gli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione.In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il fi glio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci fi gli almeno 2 non sono del padre che si ritiene uffi cialmente tale.Preso atto di ciò e del progresso scientifi co, divulgato anche tramite internet a prezzi suffi cientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per defi nitivamente chiarire i loro dubbi.C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare.La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il fi glio non è il proprio?Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del fi glio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il fi glio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono).Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del fi glio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi:1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare;3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del fi glio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il fi glio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità.La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità.L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal fi glio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre.Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del fi glio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del fi glio al fi ne di verifi carne la paternità biologica.V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fi ni dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie.Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il fi glio dello status di fi glio legittimo con effetto fi n dalla nascita; 3) acquisto per il fi glio dello status di fi glio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al fi glio disconosciuto e ai suoi discendenti (fi gli); 6) perdita dei diritti successori.

AFFARI DI FAMIGLIA“Questo non e’ mio fi glio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio fi glio

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Calazio e OrzaioloDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, sia negli adulti che nei bambini, la presenza di una piccola tumefazione a forma di pallina, o esordio. Nei casi sospetti l’oculista eseguirà un esame istologico.

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i nostri EspertiDott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Imu tra rincari e aliquote alleggeriteL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costitu-

ita da 5 strati:Epiteliomembrana di BowmanStromamembrana di DescementEndotelioquesta trasparenza è soggetta ad un equili-brio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infi ammatori, mec-canici, tossici e distrofi ci) tra le cause di distrofi a troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’orvere un porto più pro-lungato.

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

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L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costitu-

ita da 5 strati:Epiteliomembrana di BowmanStromamembrana di DescementEndotelioquesta trasparenza è soggetta ad un equili-brio molto delicato e sono molte le malattie che possono provocare una perdita della stessa (problemi infettivi, infi ammatori, mec-canici, tossici e distrofi ci) tra le cause di distrofi a troviamo il CHERATOCONO che provoca un incurvamento a volte progressivo verso l’esterno che prende la forma conica. Nulla di certo sull’orvere un porto più pro-lungato.

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A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

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Gent.li Lettrici e Lettori, traendo ispirazione da alcune Vostre richieste e da un fatto di cronaca di alcuni giorni fa in cui un professore di Padova scopriva quasi per gioco che i suoi due fi gli non erano suoi ma, anzi, di altri due diversi papà, mi accingo a fornirVi alcune indicazioni giuridiche che Vi possono essere utili nell’affrontare, se necessario, la questione.In Italia, da una ricerca effettuata emerge che almeno il 2% dei padri ignora che il fi glio non è il proprio il che in sostanza vuol dire che su dieci fi gli almeno 2 non sono del padre che si ritiene uffi cialmente tale.Preso atto di ciò e del progresso scientifi co, divulgato anche tramite internet a prezzi suffi cientemente contenuti rispetto a quelli di laboratorio, molti padri hanno deciso di fare un salto nel buio acquistando i test del DNA per defi nitivamente chiarire i loro dubbi.C’è da dire che il più delle volte lo stato di incertezza e patimento del padre viene, dopo aver conseguito il risultato, letteralmente travolta dalla tragedia della scoperta con conseguente impossibilità emotiva di proseguire il rapporto

familiare.La comparazione delle tracce genetiche deve essere autorizzata dalle parti e il risultato del test analizzato da un professionista competente atteso che l’esito è da ritenersi preciso al 99,9% in caso affermativo e al 100% in ipotesi di esclusione. Ma cosa fare quando viene scoperto che il fi glio non è il proprio?Dal punto di vista giuridico, per quel che attiene la questione paternità e non anche quella relativa la conclamata infedeltà della moglie, il padre potrà agire in via giudiziale per ottenere il disconoscimento della paternità del fi glio tramite un’azione che dovrà essere proposta, anche se il fi glio è ancora minorenne, avanti al Tribunale ordinario competente (luogo in cui i genitori risiedono).Tuttavia corre il dovere di precisare di come l’azione di disconoscimento della paternità del fi glio concepito durante il matrimonio è ammissibile ex art. 235 c.c. in soli tre casi:1) se i coniugi non hanno coabitato nel periodo compreso fra il 300° e il 180° giorno prima della nascita;

2) se durante il tempo predetto il marito era affetto da impotenza, anche se soltanto di generare;3) se nel detto periodo la moglie ha commesso adulterio o ha tenuto celata al marito la propria gravidanza e la nascita del fi glio. In tali casi il marito è ammesso a provare che il fi glio presenta caratteristiche genetiche o del gruppo sanguigno incompatibili con quelle del presunto padre, o ogni altro fatto tendente ad escludere la paternità.La sola dichiarazione della madre non esclude la paternità.L’azione di disconoscimento può essere esercitata anche dalla madre o dal fi glio che ha raggiunto la maggiore età in tutti i casi in cui può essere esercitata dal padre.Dunque con questa azione è possibile superare la presunzione di concepimento da parte del marito del fi glio in costanza di matrimonio, sussistente ai sensi dell’art. 231 c.c.., atteso che il legislatore, ha ammesso l’esame genetico ed ematologico del fi glio al fi ne di verifi carne la paternità biologica.V’è da dire che importante è stato l’intervento

della Corte Costituzionale che con la sentenza del 6 luglio del 2006 n. 266, ha ritenuto illegittimo l’art. 235 comma I n. 3 c.c. laddove richiedeva ai fi ni dell’azione di disconoscimento della paternità il previo accertamento dell’adulterio della moglie.Conseguono dalla sentenza di disconoscimento, annotata a margine dell’atto di nascita, i seguenti effetti giuridici: 1) perdita per il marito della qualità giuridica di padre con effetto sin dalla nascita; 2) eliminazione per il fi glio dello status di fi glio legittimo con effetto fi n dalla nascita; 3) acquisto per il fi glio dello status di fi glio naturale riconosciuto della sola madre e quindi sua possibilità di essere riconosciuto dal padre naturale ex art. 250 c.c.; 4) perdita del cognome paterno; 5) perdita del cognome del marito alla moglie, al fi glio disconosciuto e ai suoi discendenti (fi gli); 6) perdita dei diritti successori.

AFFARI DI FAMIGLIA“Questo non e’ mio fi glio”. Test del dna per determinare in concreto la paternita’.

Cosa fare quando c’e’ il dubbio e la certezza di non essere il padre del proprio fi glio

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Calazio e OrzaioloDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Tutti abbiamo avuto modo di rilevare, sia negli adulti che nei bambini, la presenza di una piccola tumefazione a forma di pallina, o esordio. Nei casi sospetti l’oculista eseguirà un esame istologico.

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L’ IMU la nuova imposta sostitutiva dell’Ici, introdotta dal decreto «Salva-Italia», è attualmente oggetto di non poche attenzioni da parte degli italiani dato che ha introdotto i cosi detti “moltiplicatori per il valore catastale degli immobili delle categorie produttive”. In particolare negozi e uffi ci vedranno un incremento del valore catastale del 60% e per le imprese del 20%. L’Imu è ancora più severa con l’agricoltura, riportando la tassazione per gli immobili “rurali” e levando le riduzioni sul valore imponibile dei terreni, in particolare di quelli più piccoli. In poche parole le aliquote di riferimento vanno a raddoppiare l’imposta rispetto a quelle della vecchia Ici per quanto riguarda negozi e uffi ci, mentre per i capannoni e gli altri immobili strumentali all’attività d’impresa l’incremento di partenza arriva al 40% e l’imposta si moltiplica di sette-otto volte se parliamo di un terreno agricolo di piccole dimensioni. Adesso, partendo dai valori indicati dalla normativa, i sindaci devono determinare le nuove aliquote IMU, ognuno per il proprio Comune, ma è quasi certo che per recuperare risorse dai tagli già effettuati dallo Stato stanno studiando aumenti di aliquota. In tutt’Italia, cifre alla mano vi sono categorie di contribuenti particolarmente colpite: la prerogativa è di non modifi care ulteriormente le addizionali Irpef, per esempio a Milano, e di concentrare invece tutte le attenzioni sull’ Imu, l’aliquota «ordinaria» (per gli immobili diversi dalle abitazioni principali) che dovrebbe attestarsi al 9,6 per mille! Parlando invece di imprese e spostandoci nella capitale: su un capannone di 2mila

metri quadri in zona industriale a Roma si passera da un’Ici intorno ai 2mila euro a un’Imu sino a quota 40mila! Viste le premesse, dai primi orientamenti delle Amministrazioni appare l’esigenza di differenziare le aliquote Imu. Ora la parola spetta quindi ai Comuni, che sulla carta sembrerebbero avere margini di manovra. Infatti l’art. 13 del DL 201/2011 prevede la facoltà di ridurre l’aliquota fi no al 4 per mille per alcune categorie più penalizzate. Ma quali sono queste categorie? Stiamo parlando degli IMMOBILI LOCATI, dei FABBRICATI APPARTENENTI ALLE IMPRESE e degli IMMOBILI DEI SOGGETTI IRES (imposta sul reddito delle società), che subiscono la penalizzazione derivarne dall’aggravio dell’aliquota del tributo patrimoniale (indeducibile dal reddito di impresa) insieme alla duplicazione con le imposte sui redditi. L’articolo 8 del Digs 23/2011, consente almeno di differenziare le riduzioni di aliquote per categorie di immobili. Si può allora considerare che per “categorie di immobili” si intenda non solo le categorie catastali ma ANCHE LE TIPOLOGIE D’USO cui gli stessi immobili sono destinati. In altre parole, si è dell’avviso che siano legittime le differenziazioni non fondate sulla mera appartenenza ad una categoria catastale. Si deduce quindi che potranno ridurre le aliquote per gli immobili delle imprese artigiane, per quelli delle imprese neo costituite e ancora per gli stabilimenti industriali. Per gli immobili locati, si ritiene senz’altro ammissibile una specifi ca aliquota, anch’essa di vantaggio, per i fabbricati locati con contratti a canone concordato

rispetto a contratti a canone di mercato. In questo caso poi, se non avvenisse una riduzione, è logico pensare che i locatori saranno costretti a riversare tale pesante aggravio di costi sugli inquilini che si vedranno rinnovare e /o stipulare contratti con canoni di locazione più elevati. Al di fuori dei casi delle riduzioni di aliquote previsti da normativa, la differenziazione è ammessa ma conviene una certa cautela. Ad esempio non pare possibile deliberare aliquote diversifi cate a seconda del numero degli immobili posseduti. Difatti le aliquote Imu non sono progressive ma proporzionali e questo limite legislativo non può essere superato dal Comune. Le regole quindi devono ancora essere chiarite, appare chiaro invece che non è fi nanziariamente possibile introdurre aumenti per categorie specifi che, che si trovano ad essere tassate due volte. Infi ne per soggetti che hanno situazioni reddituali o patrimoniali “svantaggiate”, individuate in fase di delibera comunale, sembra opportuno deliberare le riduzioni aggiuntive. Guardando vicino a casa, riportiamo però la soluzione positiva e di valenza sociale adottata dal COMUNE DI VIGONZA (PD), in cui, grazie anche ad uno studio dell’Assessore ai Servizi Sociali Cesare Paggiaro, si è creato un “FONDO DI SOLIDARIETA’ PER L’IMU”, che con l’indispensabile ausilio dei Servizi Sociali contribuisce a destinare dei fondi ai cittadini in disagio fi nanziario. Resta solo da confi dare che anche altre amministrazioni trovino soluzioni altrettanto positive.

La cornea, porzione anteriore e trasparente dell’occhio, è costitu-

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RESIDENZA SALONI CHIOGGIA

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

44 Crucipiazza4444 Crucipiazza

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

6) – Storica casa automobilistica inglese...................................................................................

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VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

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Page 46: La Piazza del Delta - 2012mrz n30

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

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UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOCAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

APPROCCIO GIOCOSO LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ

“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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professionalità cortesia relaxrisultati igiene

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

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CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

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Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

POLITICA

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L’Intervento

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Gli Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-to in centrale in cambio dell’inquinamento, dell’uso di olio colombiano e della poca ma-nutenzione degli impianti.

li Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-

Eneldevoti ed Eneldipendenti

*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

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Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

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Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

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www.lapiazzaweb.itil sito del giornale

PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

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www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

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EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo“LE MANIERE DI UNA PERSONA SONO LO SPECCHIO NEL

QUALE MOSTRA IL SUO RITRATTO” DICEVA GOETHE.

SIATE GENTILI, NE RICEVERETE LUCE E FASCINO

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SERIETÀ E RISERVATEZZA CI CONTRADDISTINGUONO

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