La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

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Ricorso al Tar contro Veneto City Mirano pag. 10 Demografia, Spinea la più popolosa Spinea pag. 16 Il consorzio pulisce canali e fossati S.M. di Sala pag. 17 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 32 www.lapiazzaweb.it del Miranese sud VILLA BIANCHINI E’ NEL DEGRADO Villa Bianchini a Zianigo cade a pezzi. Il fatto è noto, e pure da molti anni ormai, ma una recente intrusione di balordi scoperta per caso da un cittadino di passaggio, ha riacceso i riflettori sulla conservazione dello storico edificio. pag. 12 EDITORIALE Sindaci eroi o parafulmini? di Mauro Gambin* I l prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran- no alle votazioni per il rinnovo dei sinda- ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene- to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfida importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfida inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito finora e infine nella stagione dei tagli a 360 gra- di, solo di sfida si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira- no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 14 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio N ei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifiche di gruppi umani, insomma riparte la caccia di manzoniana memoria agli untori. Crisi e caccia agli untori *Presidente della Comunità Ebraica di Venezia di Amos Luzzatto* Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative. Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino. da pag. 4 a 6 Salzano, S. Maria di Sala e Mirano vanno al voto Si presenteranno 18 candidati sindaci e 24 liste nei tre paesi del comprensorio M iranese al voto in tre Comuni su sette. I candidati che si sottoporranno al giudi- zio dei cittadini sono in tutto 18, 24 le liste in campo a sostenerli: se non è un record poco ci manca. La sfida più interessante è senza dubbio quella che riguarda Mirano: Mirano è arri- vata in anticipo all’appuntamento con gli elettori rispetto alla scadenza naturale del mandato. A rimescolare le carte è stata la caduta anticipata della giunta Cappelletto che ha aperto le porte a 10 mesi di commissariamento. A sfidarsi sono 7 candidati: Maria Rosa Pavanello per il centro- sinistra, Marina Balleello per il Pdl, Giampietro Saccon per la Lega, Martina Pasqualetto per i grillini e Chiara Corò per Veneto Stato. Poi due civiche: la 585 di Antonio Toniolo e la doppia lista a sostegno di Ivano Dell’Olivo. Se il 6 e 7 maggio nessuno raggiunge il 50 per cento più uno dei voti, si va al ballottaggio il 20 e 21 maggio tra i due candidati con più voti. A Santa Maria di Sala, a turno unico, ma sono lo stesso 7 i candidati: si ripresenta il sindaco uscente Pao- lo Bertoldo, a sfidarlo troverà Nicola Fragomeni. Le loro civiche si rifanno al centrodestra. La Lega corre da sola con Pier Luigi Masiero, mentre saranno due anche le liste di centrosinistra: una del Pd con Giuseppe Rodighiero, l’altra da Valter Stevanato, dell’Idv. Outsider sono i grillini, con Rossella Carolo e Veneto Stato, che lancia Federico De Marchi. Salzano è il Comune più piccolo al voto. Alle urne in 4: Alessandro Qua- resimin è il sindaco uscente per il centrosinistra. Se la dovrà vedere col candidato di centrodestra Graziano Busatto, con quello della Lega Giuliano Stevanato e col giovane Matteo Zanellato a capo di una civica. NUOVA APERTURA A SPINEA Via Roma, 84 (di fronte Polizia Locale) per info e/o appuntamento: 3278811442 (Tramonte Cristian) Costruzione, restauro e manutenzione di immobili residenziali, commerciali ed industriali. Urbanizzazioni.

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La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

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Ricorso al Tar contro Veneto City

Mirano

pag. 10

Demografi a, Spinea la più popolosa

Spinea

pag. 16

Il consorzio pulisce canali e fossati

S.M. di Sala

pag. 17

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 32 www.lapiazzaweb.it

del Miranese sud

VILLA BIANCHINI E’ NEL DEGRADO

Villa Bianchini a Zianigo cade a pezzi. Il fatto è noto, e pure da molti anni ormai, ma una recente intrusione di

balordi scoperta per caso da un cittadino di passaggio, ha riacceso i rifl ettori sulla

conservazione dello storico edifi cio.

pag. 12

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?di Mauro Gambin*

Il prossimo 6 e 7 maggio saranno più di mille i comuni in tutta Italia che andran-no alle votazioni per il rinnovo dei sinda-

ci o per la riconferma di quelli che possono candidarsi per il secondo mandato. In Vene-to saranno 86, con solo la città di Verona tra i capoluoghi di provincia con i cittadini alle urne. Il resto medi, piccoli e piccolissimi comuni. Per tutti sarà una sfi da importante, a prescindere dalla durezza della campagna elettorale e dall’intensità dello scontro con le altre compagini in lizza, perché la vera sfi da inizierà il giorno dopo dello scrutinio. Infatti, nella condizione in cui si trovano i bilanci degli enti locali, negli anni in cui la crisi impone di immaginare uno sviluppo diverso da come lo si è concepito fi nora e infi ne nella stagione dei tagli a 360 gra-di, solo di sfi da si può parlare perché non credo si possa trattare di opportunismo. Nella galassia delle nostre piccole e medie municipalità, stipendi e poltrone non attira-no i professionisti della politica alla ricerca di stipendi comodi, anzi la riduzione degli onorari e del numero dei rappresentanti è iniziato proprio dai consigli comunali, dove già l’indennizzo per gli eletti era poco più che simbolico, nella maggior parte dei casi gettoni presenza.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 14

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Nei periodi di crisi di qualunque tipo, emerge la tentazione all’interno delle società di attribuire la colpa della crisi a delle categorie specifi che di gruppi umani, insomma riparte

la caccia di manzoniana memoria agli untori.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

Noi giornalisti del mensile la Piazza saremo presto a nel tuo comune per incontrare, in un’assemblea pubblica aperta a tutta la cittadina, i candidati che si presenteranno al voto per le prossime elezioni amministrative.Aiutaci nell’intervista inviandoci al sito

le domande che vorresti venissero rivolte al prossimo primo cittadino. da pag. 4 a 6

Salzano, S. Maria di Sala e Mirano vanno al votoSi presenteranno 18 candidati sindaci e 24 liste nei tre paesi del comprensorio

Miranese al voto in tre Comuni su sette. I candidati che si sottoporranno al giudi-zio dei cittadini sono in tutto 18, 24 le

liste in campo a sostenerli: se non è un record poco ci manca. La sfi da più interessante è senza dubbio quella che riguarda Mirano: Mirano è arri-vata in anticipo all’appuntamento con gli elettori rispetto alla scadenza naturale del mandato. A rimescolare le carte è stata la caduta anticipata della giunta Cappelletto che ha aperto le porte a 10 mesi di commissariamento. A sfi darsi sono 7 candidati: Maria Rosa Pavanello per il centro-

sinistra, Marina Balleello per il Pdl, Giampietro Saccon per la Lega, Martina Pasqualetto per i grillini e Chiara Corò per Veneto Stato. Poi due civiche: la 585 di Antonio Toniolo e la doppia lista a sostegno di Ivano Dell’Olivo. Se il 6 e 7 maggio nessuno raggiunge il 50 per cento più uno dei voti, si va al ballottaggio il 20 e 21 maggio tra i due candidati con più voti. A Santa Maria di Sala, a turno unico, ma sono lo stesso 7 i candidati: si ripresenta il sindaco uscente Pao-lo Bertoldo, a sfi darlo troverà Nicola Fragomeni. Le loro civiche si rifanno al centrodestra. La Lega

corre da sola con Pier Luigi Masiero, mentre saranno due anche le liste di centrosinistra: una del Pd con Giuseppe Rodighiero, l’altra da Valter Stevanato, dell’Idv. Outsider sono i grillini, con Rossella Carolo e Veneto Stato, che lancia Federico De Marchi. Salzano è il Comune più piccolo al voto. Alle urne in 4: Alessandro Qua-resimin è il sindaco uscente per il centrosinistra. Se la dovrà vedere col candidato di centrodestra Graziano Busatto, con quello della Lega Giuliano Stevanato e col giovane Matteo Zanellato a capo di una civica.

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Miranese Provincia RegioneRegioneSPINEA

pag. 14

Via Prati, la Regione perde al Tar

CULTURA

pag. 18

I concerti di primaverada Scorzè

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mirano, Spinea, S.Maria di Sala per un numero complessivo di 16.394 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 29 marzo CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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SICCITÀ

pagg. 26-27

Allarme agricoltura e scarseggia anche l’acqua potabile

SOCIALE

pag. 28

I dati Inps: pensionati sempre più tartassati

CULTURA

pag. 31

Museo Correr, tanti auguri a Gustav Klimt

ECONOMIA

pag. 20

Stretta creditizia, aziende sempre più a rischio

SPAZI APERTI

pag. 21

Pierre Cardin sceglie Marghera per il suo palazzo di Luce

CULTURA

pag. 25

Poesia, dal 1° al 3 giugno i prossimi Flussidiversi

EDITORIALE

Sindaci eroi o parafulmini?I veri stipendifi ci sono rimasti intatti e soprattutto altrove. Nei comuni invece sono rimasti i sindaci “parafulmine” a prendersi le scariche

di improperi per le scuole con le pluriclassi, per le politiche della Sicurezza alquanto incerte, per le opere da gestire con i bilanci ingessati dal patto di stabilità, per i servizi sociali da affrontare quasi esclusivamente con il solo volontariato.

E poi le emergenze. Siano esse il tracimare dei fi umi, della disoccupazione, dell’incertezza sociale. Nei primi cento giorni degli ammi-nistratori che verranno eletti ci sarà sicuramente l’Imu. Nessuno dei sindaci uscenti si è preso la briga di calcolare le aliquote da applicare alle prime case, alle seconde, ai capannoni, ai fi enili, ai pollai. La spiegazione più plausibile è che nessuno abbia voluto associare, prima del voto, il proprio nome alla stangata che con ogni probabilità colpirà famiglie e imprese. Qualche primo cittadino si è limitato a protestare e a rigettare l’ingrato compito di fare da gabelliere allo Stato. Restando così la legge, infatti, il 40% dell’imposta sulla seconda casa andrà a Roma, che non si può neanche più defi nire “ladrona” vista la scoperta di sodali di Ali Babà anche negli uffi ci della Regione Lombardia e in via Bellerio sotto le mentite spoglie di chi si autodefi niva simil-teutonico e per questo irreprensibile.

La politica è un deserto nel quale, al pari degli altri, dovrebbe regnare il silenzio. Ma per tornare ai futuri sindaci va detto anche che tra le cose rimaste da fare, c’è il bilancio previsionale, di solito approvato prima del 31 dicembre ma quest’anno è prorogato fi no a alla fi ne di giugno. Cosa potranno prevedere quei sindaci freschi di mandato è diffi cile da spiegare ma una cosa, con una certa attendibilità, si può già anticipare: amministrare sarà più duro che in passato.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin - [email protected]

SPORT

pag. 19

La Pallacanestro Mirano è promossa

A MaerneECCO LA STATUA

“IL VOLO”

“Il biglietto da visita per chi entra a Maerne”. Così il sindaco di Martellago

Giovanni Brunello ha commentato la posa della statua in marmo di Carrara,

Il volo”, all’interno della rotonda tra via Circonvallazione, via Stazione. La

statua è alta 2,40 metri, e nella parte superiore ci sono quattro uccelli, che vogliono simboleggiare la Fiera degli

uccelli, che Maerne ospita da 47 anni.A Spinea

TROPPE RISSE, CHIUSO IL BAR SPORT

Troppe risse nel locale in centro a Spinea e così i carabinieri il mese scorso, hanno

chiuso l’attività del bar Sport. E’ stata sospesa per sette giorni la licenza alla

titolare, una cittadina cinese, dopo che i clienti sono risultati essere in tanti

casi pregiudicati. Il provvedimento è stato emesso dal questore di Venezia su proposta dei carabinieri della compagnia

di Mestre.A Noale

UCCISA IN STRADA DAL MARITO

E’ stata accoltel-lata e uccisa in

strada dal marito. Questa la morte a fi ne marzo di una

donna albanese di 46 anni, in via

Moniego a meno di 200 metri dalla chiesa del paese. Sono stati alcuni

passanti a vedere il corpo della donna e la sua bicicletta. Il marito della donna,

albanese di 55 anni è stato rintracciato poco dopo dai carabinieri nelle vicinan-ze e portato in caserma a Noale e poi

in carcere per l’orribile delitto.

A NoaleNUOVA CICLABILE IN ARRIVO

E’ stato consegnato a Veneto Strade lo studio di fattibilità per la pista ciclope-donale che dovrà essere costruita lungo la Noalese, da Noale a Briana. L’idea è di prevedere un percorso lungo due chilometri dopo che Noale aveva fatto richiesta alla Regione e a Veneto Strade di avere il fi nanziamento attorno ai 2 milioni e 800 mila euro. A NoaleAL VIA LA FESTA DEI FIORI

Si terrà fi no al 22 aprile a Noale la tradizionale Festa dei Fiori dedicata nella città dei Tempesta, al settore della fl oricultura, giardinaggio e tempo libero. E’ una festa che ogni anno attira decine di migliaia di visitatori da tutta la provincia e dal resto del Veneto .

Da aprile a Scorzè BENZINA SUPER SCONTATA

Una quarantina di lavoratori delle province di Venezia e Treviso del Gestori impianti stradali di carburanti (Gisc) aderenti alla Confcommercio hanno protestato nelle scorse settimane al distributore di via Venezia a Scorzè per dire no alla “Iperself H24” che parte questo mese. In pratica, in ogni impian-to è previsto un distributore automatico notte e giorno dove il carburante sarà a prezzo scontato.

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4 Elezioni a Mirano44 Elezioni a Mirano

CHI È MARINA BALEELLO

Il Popolo della Libertà punta su Marina Bal-leello 57 anni, inse-

gnante presidente del Consiglio provinciale in carica e in passato consigliera comunale e provinciale di lungo corso. È stata anche per un breve periodo assessore della giunta Cappelletto a Mirano. Il suo nome è stato individuato dal Pdl attraverso la consulta-zione degli iscritti. Sarà sostenuta da due liste, quella del partito e una propria civica. L’obiettivo e riconquistare la città persa dopo lo sgambetto del centrosinistra e dei dissidenti: “Possiamo vincere perché abbia-mo dalla nostra la forza delle idee e di un progetto valido che si è interrotto non per nostra volontà – afferma – ripartiamo da dove abbiamo lasciato vogliamo: riqualifi -cazione del patrimonio artistico e ambien-tale di Mirano, erogazione di nuovi servizi, rilancio in chiave turistica della città”.

È la candidata del Popolo della Libertà, ma corre sostenuta anche da una civica che porta il suo nome. Marina Balle-

ello sfodera la doppia lista per tentare di strappare il comune al centrosinistra. Molti gli ex consiglieri e assessori nella lista del Pdl: fi gurano Maurizio Marchiori, Alice Patron, il capogruppo Luigi Zavan, l’assessore Lucio Dalla Costa e la presidente del Consiglio co-munale Maria Giovanna Boldrin. Capolista è il giovane segretario del Pdl miranese Alberto Scantamburlo. Non c’è, per scelta, Enrico Ba-schiera, in rotta di collisione con la candidata sindaco, mentre l’altro ex assessore Maurizio Spolaore, è tornato a correre per il partito nella sua Salzano. Assente illustre anche l’ex consigliere e assessore Luigi Corò. La civica di appoggio invece si chiamerà “Lista Balleello sindaco”: nomi noti, tra molti giovani, sono quelli di Nico Bolgan e Mauro Alessio. Quella della civica è una novità dell’ultim’ora e con-sentirà alla candidata di avere maggior presa sull’elettorato, proponendo candidati espres-sione, più che dei partiti, della società civile. Una Marina Balleello per nulla intimorita dal-lo squadrone messo in campo del centrosini-stra e che si dice sicura del buon risultato. La presidente del consiglio provinciale è partita in quarta organizzando incontri nei quartieri e sparando a zero su temi scottanti come il recupero di villa Bianchini, con l’affresco del Tiepolo e l’alleanza tra Udc e centrosinistra, defi nito “un accordo di palazzo utile solo a spartirsi le poltrone”. Nel Pdl la sua candi-datura ha visto diverse polemiche nel partito come è successo di fatto anche a Mira con quella di D’Anna. La candidata però non se ne è curata ed ha tirato dritto forte delle procedure uffi ciali adottate dal partito con il coordinatore provinciale Mario Dalla Tor. Insomma il Pdl di Mirano è quasi sicuro di farcela con Marina Balleello e anche se le “macerie politiche” lasciate dall’ex sindaco Roberto Cappelletto non sono poche, la vo-glia di fare è molta e con lei anche una squa-dra di candidati consiglieri molto affi atata.

Amministrative

Sette candidati per la poltrona del sindaco

Due liste per il centrodestraMARINA BALEELLO PUNTA A FERMARE IL CENTROSINISTRA

Corrono in 5 a sostegno di Maria Rosa Pavanello. A garantire l’appoggio alla candidata del centrosinistra sono il Pd, la

Federazione della sinistra, l’Italia dei valori, la civica di Luisa Conti e Renata Cibin “Io scelgo Mirano” e l’Udc. I centristi locali hanno sanci-to l’accordo dopo la vittoria di Pavanello alle primarie, sciogliendo subito le riserve in nome “di valori comuni e programmi perfettamente sovrapponibili”. A sostenere la quarantaduenne democratica quindi sarà una larghissima allean-za che va da Rifondazione Comunista al centro cattolico moderato. Nella lista del Pd fi gurano molti volti noti della politica locale degli ultimi anni: il segretario Giuseppe Salviato, gli ex con-siglieri Pietro Brillo, Roberto Salviato, Gabriele Petrolito e Fiorenzo Rosteghin. Col Pd anche Massimo Coletto, segretario di zona della Con-federazione italiana agricoltori, che in un primo momento sembrava dover essere il candidato sindaco a Santa Maria di Sala. L’ex consigliere di Rifondazione Luigi Gasparini è capolista per la Federazione della sinistra, che annovera an-che il segretario Cristian Zara e l’ex consigliera Adalgisa Serpellon. Annamaria Tomaello è prima in lista per l’Udc, davanti a Giorgio Ba-bato, anche lui ex consigliere centrista. Lauro Simeoni, candidato alle primarie di coalizione, guida la lista dell’Italia dei valori, mentre nella civica di Luisa Conti e Renata Cibin, anche loro candidate alle primarie, ha trovato posto l’ex coordinatore del Pd Roberto Artuso, da tempo in rotta coi Democratici. Per il centrosinistra a Mirano almeno nelle intenzioni, sembra giunta l’ora di una rivincita e di strappare la città al centrodestra che l’ha tenuta per pochi anni con la giunta Cappelletto, prima che il comune fosse commissariato. Il centrosinistra in questi ultimi mesi ha puntato molto sul metodo del-le primarie per scegliere chi come candidato avesse dovuto sfi dare il centrodestra. L’Udc si è aggregato al centrosinistra però a primarie compiute. Il segretario provinciale di quel parti-to Luca Scalabrin ha spiegato di voler replicare con successo anche qui il modello Venezia che vede il partito di Casini allearsi con il centrosi-nistra.

In 5 a sostegnoCON MARIA ROSA PAVANELLO L’ORA DELLA RINASCITA PER IL CENTROSINISTRA

CHI È MARIA ROSA PAVANELLO

Maria Rosa Pava-nello, 42 anni, è la vincitrice

delle primarie del cen-trosinistra, dove ha cor-so per il Pd. Corre sostenuta da 5 liste: oltre al Pd , la appoggiano la Federa-zione della sinistra, l’Italia dei Valori, la civica di Conti e Cibin “Io scelgo Mira-no” e l’Udc. Di professione consulente per le attività formative, è stata eletta in maggioranza nel 1998, nel 2003 nominata assessore all’Istruzione nella giunta di Gianni Fardin e negli ultimi tre anni è stata consigliera d’opposi-zione e capogruppo del Pd. “Recupero urbanistico, gestione associata di alcuni servizi in ottica di area vasta e recupero di fondi europei per varare una green economy che faccia di Mirano una città sostenibile” sono i punti principali del suo programma.

Alleanza impossibile col Pdl, a mettere i bastoni tra le ruote c’è quell’appoggio al governo Monti che al Carroccio proprio non va giù. Nella sua campagna elettorale la Lega Nord agita quella foto

che ritrae Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio e urlano il loro no alle ammuc-chiate, a Roma, come nei piccoli comuni dove si va la voto. Così la Lega Nord, anche a Mirano, va da sola. Giampietro Saccon è il dopo-Semenzato: l’ex vicesindaco che non fi gura nemmeno in lista dopo il divorzio consumato coi vertici provinciali del movimento e ormai fa il barista a tempo pieno. Semenzato si era proposto, autocandidato, poi sconfessato dai vertici: lui ha preferito mettersi da parte, non senza lanciare anatemi contro i vertici territoriali del Carroccio. Ci sono però consiglieri e assessori dell’ultima giunta, tra cui Adriano Prete, Luigi Simionato ed Elena Coi, oltre al segretario Fabiano Dalla Venezia e molti giovani. A chiare lettere nel programma del Carroccio fi gurano la famiglia al centro dell’azione amministrativa, col potenziamento di servizi e interventi a domanda individuale: “Spesso – si legge nel pro-gramma – prevaricati, se non addirittura esclusi, a causa di un’ondata migratoria che si riversa sul sistema di servizi sociali cittadini”. Previsti contributi economici ai nuovi nati, kit di accessori e sconti per i neonati, sportelli preferenziali per anziani, progetti educativi per diversamente abili e lotta alle dipendenze. Poi ancora potenziamento della sicurezza cittadina con l’istituzione di un uffi cio sicurezza, corsi antiaggressione per donne e vigilanza sui mezzi di trasporto pubblico. Politiche per il recupero dei centri storici e delle radici storico culturali locali sono gli altri punti del programma, col recupero dell’esistente, il no ai grandi centri commerciali a favore dei piccoli negozi, case popolari ai residenti e più verde urbano. Insomma una Lega tutta territorio e ambiente, che vuol rinforzare le radici con il tessuto urbano che rappresenta e lasciarsi alle spalle l’avventura con il Pdl nella giunta Cappelletto.

Il Carroccio punta a un monocolore LA LEGA NON VUOLE INCIUCI E LASCIA IL PDL

CHI È GIAMPIETRO SACCON

La Lega Nord corre da sola anche a Mirano, come nella maggior parte dei comuni del nord chia-mati al voto. Il candidato scelto è Giampietro Saccon, 50 anni

che compirà proprio il giorno del voto. Ragioniere commercialista con studio in centro a Scaltenigo, maratoneta di passione, con numerose imprese sportive alle spalle, era già in lista nel 2008 con l’allora can-didato sindaco Alberto Semenzato. “Farò politica sul territorio – è il suo programma in sintesi – ma è inutile promettere tanto con questi bilanci, a Mirano la priorità è mettere mano alle fi nanze: lo farò con le competenze del mio mestiere, poi però anche in lista vorrò solo persone che abbiano competenza”. Corsa in solitaria dunque, contro quelle che il Carroccio defi nisce “ammucchiate”. di Filippo De Gasperi

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555Elezioni a Mirano

Amministrative

Sette candidati per la poltrona del sindaco

Saranno 46.775 i cittadini del Miranese chiamati alle urne per eleggere il nuovo sindaco nei rispettivi Comuni. In tutta la provincia sono 145.503. A Mirano potranno concorrere ad eleggere il nuovo sindaco, dopo 10 mesi di commissariamento, 22.538 miranesi: 10.859 sono maschi, 11.679 femmine. Si voterà in 26 sezioni, col doppio turno, visto che la popolazione supera i 15 mila abitanti: chiamata al voto il 6

e 7 maggio, eventuale ballottaggio due settimane dopo, il 20 e 21. Si vota anche nei Comuni più piccoli, sia a Santa Maria di Sala che a Salzano (scadenza mandato), con turno unico e sindaci uscenti a tentare il bis. A Santa Maria di Sala si va alle urne per l’ultima volta col turno unico, anche se la popolazione ha abbondantemente superato i 15 mila abitanti (fa fede l’ultimo censimento valido): saranno 13.684 i salesi chiamati alle urne: 6.840 gli elettori, 6.844 le elettrici. Diciotto le sezioni aperte. Nel comune di Salzano si vota con un turno unico, le sezioni sono 12 e, gli elettori iscritti sono 10.572 di cui maschi 5.184 e femmine 5.388. I votanti 10.553 di cui maschi 5.172 e femmine 5.381. Si vota domenica 6 maggio dalle 8 alle 22 e lunedì 7 maggio dalle 7 alle 15, presentandosi con scheda elettorale e documento di identità valido. Subito dopo lo spoglio decreterà il vincitore o, nel caso di Mirano, gli eventuali sfi danti al ballottaggio.

ELEZIONI, C’È DA SAPERE...

CHI È CHIARA CORÒ

Chiara Corò, 32 anni, è la più giovane candida-

ta in corsa in questa tornata amministra-tiva miranese. Una di quelle cittadine che si dice uscite dalla società civile. Sposata, mamma di due bambine, è diplomata vetrinista e lavora come operaia in una ditta di Scorzè. Scende in campo da militante indipendentista alla guida di una civica che ha dovuto scansare molti ostacoli, soprattutto negli ultimi giorni in vista del-la scadenza della presentazione delle li-ste, fi nita nel mirino anche a causa dello scandalo delle fi rme false. Al suo interno c’è anche il referente per l’area del Mi-ranese, Pietro Bortolin, che insieme alla candidata sindaco rimanda al mittente ogni accusa e anzi ritiene Veneto Stato vittima esso stesso di un complotto.

Una lista di Veneto Stato anche a Mira-no, per attuare il progetto di indipen-denza e la creazione con metodi legali

e democratici di un Veneto stato sovrano in Europa. È questo il progetto della lista capi-tanata da Chiara Corò, che si presenta per la prima volta a Mirano. Un percorso ad ostacoli quello della lista dei venetisti, che è riuscito a presentare una sua squadra solo nell’ultimo giorno utile e nel pieno della bufera scatenata dallo scandalo delle fi rme false: cittadini che si sono trovati la loro fi rma nei moduli pre-stampati di Veneto Stato, pur non avendola mai messa. Al di là delle polemiche Veneto Stato, che ha in piedi anche una diatriba tutta interna che riguarda la rappresentanza del partito, a Mirano schiera uomini e donne che hanno lavorato mesi per presentarsi nono-stante le diffi coltà e che ritengono di essere i primi danneggiati dalla scandalo. In una nota i responsabili affermano: “In merito alle noti-zie apparse riguardo le fi rme false la sezione Miranese di Veneto Stato ribadisce l’assolu-ta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio”. A Mirano la candidata Corò, assieme a tutta la sua lista, ha rifi utato apparentamenti con altre realtà presenti in città. “E’ ferma intenzione di Veneto Stato non apparentarsi con alcun partito – spiega Pietro Bortolin, coordinatore per il Miranese – nemmeno in caso di ballottaggio: sarebbe un controsenso dato che siamo gli unici ad avere in maniera chiara e precisa l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano”. Una battaglia tut-ta da giocare quella dell’indipendentismo ve-neto nel comune di Mirano: i venetisti infatti sono convinti che anche la nostra regione pos-sa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno nel Regno Unito. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. Un malcontento però che potrebbe premiare anche altre forme di protesta..

La lista indipendentista ci prova VENETO STATO, PER

FARE COME IN SCOZIA

Al momento di presentare la sua lista, Ivano Dell’Olivo era stato chiaro: “Ci saranno sorprese”. Due sono senz’al-

tro degne di nota: la prima è che la lista a sostegno della candidatura dell’ex primario di Chirurgia non è una soltanto. La seconda è che una delle due ad appoggiarlo è “Obiet-tivo Mirano”. Chi ha seguito con attenzione l’ultima tornata elettorale la ricorderà: è la lista creata dall’ex sindaco Roberto Cappel-letto per la sua discesa in campo. E Cap-pelletto infatti è di nuovo in lizza. Correrà come capolista della sua civica, ma stavolta in appoggio all’amico Dell’Olivo. Dietro il professore c’è anche Elisabetta Bonato, consigliera comunale eletta con la Lega nel 2008, poi passata con Viviani Lorenzon, nel Pdl sponda An e quindi indipendente. La lista dell’ex sindaco inoltre è ad alta percentuale di donne: ben 9 su 13. Cappelletto insom-ma ci riprova e sfodera molte novità, inten-zionato a riprendersi una rivincita personale soprattutto nei confronti di chi l’estate scor-sa ha architettato il commissariamento ai suoi danni. Avrà di fronte una lunga schiera di nemici, dal centrosinistra ai dissidenti e nemmeno il Pdl è stato benevolo con lui dopo aver appreso la notizia di una sua nuo-va avventura elettorale. La civica prima di Dell’Olivo si chiamerà invece “Cominciamo da Mirano”. Una squadra di slegati dai par-titi, come vuole il candidato sindaco. Anche lui sfodera 13 assi, tre in meno del massimo consentito. Primario e professore insomma non sembrano proprio essere scaramantici. Nei piani di Dell’Olivo, in passato vicino ai Ds, poi eclissatosi dalla scena politica locale e tornato in auge lo scorso mandato soste-nendo da esterno proprio l’amico Cappellet-to, c’è una squadra capace di scardinare il sistema tradizionale dei partiti, responsabili a suo dire di tutti i gravi problemi che atta-nagliano il paese. Potrebbe risultare il terzo o quarto incomodo e certamente tra tutte le civiche in campo le sue sono quelle con più chance.

Due liste seguono l’ex primario“OBBIETTIVO MIRANO” E “COMINCIAMO DA MIRANO” FRA CONTINUITÀ E RINNOVAMENTO

CHI È IVANO DELL’OLIVO

Ivano Dell’Olivo, 70 anni, ex primario di Chirurgia all’ospedale

di Mirano e attualmente consulente nella clinica mestrina di Villa Salus. Un paio di mesi fa ha provato a candidarsi alle primarie del centrosinistra, ma la coalizione lo ha respinto per via del suo appoggio dato di recente all’ex sindaco Cappelletto. “La cri-si? – dice – Non raccontiamoci storie, è colpa dei partiti: siamo tutti vittime della partitocrazia che ha sostituito la democra-zia, oggi serve una riscossa della società civile. In lista con me ho voluto solo tecnici con competenze specifi che”. La sua lista si chiamerà “Cominciamo da Mirano”, l’altra a sostenerlo è “Obiettivo di Mirano” dell’ex sindaco Roberto Cappelletto, che dunque rilancia dopo l’esperienza iniziata tre anni fa. Stesso nome, stesso simbolo per il professore.

Filippo De Gasperi e Roberta Pasqualetto

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6 Elezioni a Mirano66 Elezioni a Mirano

Martina Pasqualetto guida la lista del Movimento 5 Stelle, all’esordio a Mirano. I punti del programma ricalcano appieno i dettami del movimento fondato da Beppe Grillo, a cominciare dalla prospettiva di cambiamento radicale della politica. I “cittadini attivi”, come amano chiamarsi i grillini, partono dal risparmio: dell’acqua soprattutto, con

la proposta di monitorare le perdite della rete idrica, iniziative di sensibilizzazione al risparmio dell’acqua, installazione di fontane pubbliche e inserimento nel regolamento edilizio comunale dell’obbligo di installazione di impianti per il riutilizzo di acque chiare. Poi la voce energia, col censimento degli edifi ci e delle utenze in base all’effi cienza energetica, l’appli-cazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certifi cati di effi cienza energetica, lampioni e gruppi semaforici a led e dispositivi per la riduzione del livello di illuminazione in funzione della densità di traffi co. I rifi uti, con la revisione della gestione a livello comunale e la riduzione della quantità prodotta attraverso il passaggio al porta a porta e l’elimina-zione della plastica nelle mense. La mobilità, col completo ridisegno delle linee di trasporto pubblico e delle modalità di fi nanziamento e la difesa della stazione ferroviaria di Ballò minacciata da Veneto City. Infi ne l’inserimento dei referendum per cambiare norme dello statuto comunale e l’impegno a non realizzare alcuna nuova strada. Una forte impronta di partecipazione popolare dunque, slegata dai partiti. I grillini puntano ad intercettare lo scontento suscitato in questi anni dalla politica tradizionale, raccogliendo quell’elettorato deluso e in parte anche i cittadini che non hanno ancora le idee chiare su chi preferire tra chi ha governato Mirano negli ultimi trent’anni. In lista come sempre molti giovani, in un gruppo collegato al movimento di altri comuni vicini attraverso i cosiddetti “meetup”. Nei comuni limitrofi i “ grillini” sono scesi in campo infatti anche a Mira, e anche in questo caso a rappresentare il movimento, tante persone che politica non l’hanno mai fatta e che vogliono cambiare le cose dal basso.

Il Movimento 5 StelleI “GRILLINI” NEOFITI DELLA POLITICA SENZA TESSERE DI PARTITO IN TASCA

CHI È MARTINA PASQUALETTO

I grillini ci provano anche a Mirano: il Movimento 5 stelle punta su Martina Pasqualetto, 35 anni, impiegata nel reparto commerciale di un’azienda tessile di Santa Maria di Sala. Attiva nel Movimento 5 Stelle da molti anni, prima a Venezia e poi come responsabile nel miranese, è a capo di una

lista che da mesi raccoglie le idee del proprio programma tra la gente, girando le varie piazze delle frazioni e del capoluogo: gli attivisti miranesi di Beppe Grillo sono infatti scesi in piazza con una cassetta dove i cittadini hanno potuto imbucare la loro proposta concreta per Mirano. Slegati dagli schieramenti e dai partiti, il movimento si pone come alternativa al vecchio modo di fare politica e annovera nella sua lista cittadini senza tessere.

La civica popolare 585, altrimenti detta dei comitati per la viabilità e l’urbanizzazione, corre da sola. È questa la principale novità della lista che candida a sindaco Antonio Toniolo e che nel 2008 esordì a Mirano appoggiando il candidato sindaco della Lega, che allora era Alberto Semenzato. Stavolta nessun apparentamento, ma più che

una decisione propria, quella della 585 sembra essere una scelta altrui. Il portavoce Pietro Curreli, nel presentare la lista, aveva già tracciato il percorso: allearsi con l’Udc, come successo nella vicina Spinea. Lì in effetti l’apparenta-mento è riuscito, se non altro perché ha permesso alla civica di esprimere un consigliere comunale di maggioranza, che per la cronaca è proprio Curreli. E poco importa se il gruppo si avvicina di più all’area di centrodestra: a Mirano era disposto a sostenere pure Maria Rosa Pavanello pur di correre legata ai centristi. Ma evidentemente al centro-sinistra l’apparentamento non è sembrato così conveniente. La 585 dunque correrà da sola, magari riservandosi un appoggio esterno in caso di ballottaggio. Capolista sarà Martino Minto, ma in lista a far rumore è soprattutto la presenza di Viviani Lorenzon, ex An e uno dei tre dissidenti che ha decretato la caduta di Cappelletto. Ha passato mesi all’interno del Pdl, ormai suo ex partito, a lanciare anatemi contro la candidata sindaco Balleello, col partito che lo ha escluso a priori dalle sue liste. Ora prova a continuare a dire la sua dalle fi la di una civica. Toniolo dal canto suo guida una lista che gioca fuori casa: resta pur sempre Spinea il feudo dove la civica, che è anche associazione, ha il suo miglior appeal. A Mirano però il gruppo comincia a prendere forma da qualche anno e nonostante la chance siano poche, l’obiettivo è riuscire a piazzare anche qui almeno un consigliere, magari garantendosi un’alleanza al secondo turno con il centrosinistra di Pavanello. Insomma prima contarsi e poi decidere come muoversi se non ci sarà un vincitore al primo turno.

Sfuma l’accordo con centrosinistra e Udc LA LISTA POPOLARE 585 NON SI ALLEA

CHI È ANTONIO TONIOLO

La civica popolare 585 si ripresenta dopo l’esperienza del 2008, ma stavolta corre da sola, candidan-do sindaco Antonio Toniolo. Tentato l’apparentamento con l’Udc, come avvenuto a Spinea, a Mirano però l’alleanza non si è concretizzata. Toniolo, 48 anni, libero professionista nel settore della radiologia medica, in

passato ha lavorato per 15 anni negli ospedali di Mirano e Noale. “No a Veneto City, legalità e controllo del territorio e lotta senza quartiere allo spreco di denaro pubblico e alle lobby affaristiche”, sono i punti principali del programma della ci-vica popolare, che mette nel suo simbolo le altre intenzioni: comitati viabilità e urbanizzazione. Per identifi care l’impegno, per una nuova visione globale delle principali questioni all’ordine del giorno negli ultimi anni in città.

INTERVISTA AL CANDIDATO SINDACO DI MIRANO MARINA BALLEELLOSignora Balleello, facciamo una presentazio-ne per quelli che ancora non la conoscono?

Mi chiamo Marina Balleello, sono sposata con figli e sono un’insegnante. L’impegno per la mia città è iniziato sotto il segno dell’atten-zione al sociale e al mondo della scuole, nel Consiglio di amministrazione della casa di ri-sposo “Mariutto”. L’attenzione per il sociale, per le fasce più deboli, ha contraddistinto tut-to il mio percorso, dal Consiglio comunale di Mirano, dove sono risultata prima degli eletti nelle ultime tre consultazioni, fino al Consiglio provinciale, di cui sono stata vicepresidente e dal 2009 presidente.

Per quale motivo ha accettato la candidatu-ra a sindaco di Mirano?

Perché ho sentito il sostegno di molte persone attorno alla mia candidatura e sono convinta che Mirano si meriti molto di più di quello che ha avuto negli ultimi anni. È necessaria una po-litica di maggiore tutela per questo territorio, per le famiglie, per le imprese. La complessità della nostra comunità locale è tale per cui la pubblica amministrazione non può più essere solamente erogatrice di servizi ma deve anche qualificarsi come produttrice di politiche pub-bliche.

Se dovesse essere eletta sindaco, quali sono le prime cose che vorrebbe realizzare?

La priorità di un amministratore, a qualunque livello, è affrontare la crisi. Perciò la prima norma sarà un’applicazione dell’Imu al mini-mo sia per i proprietari della sola casa di abita-zione sia per le imprese e le aziende agricole. L’obiettivo è fornire una boccata d’ossigeno ai bilanci familiari e sgravare i costi delle imprese per favorirne la ripresa.

Quali i primi interventi per realizzare il suo programma?

Intervenire sulla viabilità, con un ripensamento e una riqualificazione complessiva dell’esisten-te ma senza realizzare nuove strade; tutelare la rete del piccolo commercio che rende viva e si-cura la città anche con la riduzione dei costi di plateatico per i mercati di quartiere e frazione; riduzione degli oneri urbanistici e semplifica-zione delle procedure per ottenere permessi e accedere ai servizi; riduzione dei costi di ge-stione del Teatro rinegoziando il mutuo. E, so-prattutto, tenersi l’ospedale. La sua tutela non è una questione di parte politica ma un punto fermo per tutta la nostra comunità. Il mio no a ipotesi di smantellamento dell’ospedale, da qualunque parte provengano, è e sarà assoluto. La presenza del nostro ospedale è un valore aggiunto irrinunciabile per la città.

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8 Elezioni a S.Maria di Sala88 Elezioni a S.Maria di Sala

Veneto Stato corre anche a Santa Maria di Sala. Anzi, a Santa Maria di Sala gli indipendentisti ripongono gran parte delle loro speranze di inserirsi nello scacchiere politico tradizionale e iniziare dal basso ad attuare quel progetto di indipendenza regionale, con la creazione dei presupposti legali e democratici per creare un Veneto stato sovrano in Europa. A guidare la civica è l’architetto Federico De Marchi. Anche qui la lista di Veneto Stato ha risentito delle questioni legate allo

scandalo delle fi rme false emerso a Mirano e alla sentenza sulla rappresentanza del partito ai vertici. Ma proprio perché a Santa Maria di Sala Veneto Stato ne è uscito pulito, De Marchi rilancia il suo progetto e afferma: “In merito alle notizie sulle fi rme false, intendiamo ribadire l’assoluta bontà e correttezza del lavoro svolto da tutti sul territorio, confermando nel modo più assoluto la regolarità ed autenticità delle liste presentate a Santa Maria di Sala nonché delle fi rme a loro supporto”. Anche nel Salese Veneto Stato ha rifi utato apparentamenti con altre realtà e liste civiche presenti in città, unico a mettere chiaro nel programma l’obiettivo di far diventare il Veneto, attraverso un percorso legale, uno stato sovrano. A Santa Maria di Sala De Marchi si presenta con la ferma intenzione di far diventare il comune uno dei primi in Veneto ad organizzarsi affi nché la maggior parte delle risorse sia gestita direttamente sul territorio. Una battaglia tutta da giocare quella dell’indipendentismo veneto, anche nel Salese: i venetisti sono convinti che anche la nostra regione possa arrivare a promuovere un referendum di sovranità popolare come quello che attende, ad esempio, la Scozia il prossimo anno. La strategia è partire dal basso, dai comuni, dove maggiore è il malcontento verso lo stato italiano. De Marchi e soci sono convinti che nel Graticolato a tradizione contadina questo malcontento non manchi. Un malcontento che dovrebbe rimpolpare le fi la del loro Movimento.

La lista indipendentistaVENETO STATO VUOL ENTRARE IN CONSIGLIO COMUNALE

CHI È FEDERICO DE MARCHI

Federico De Marchi ha 42 anni ed è il candidato sindaco per la lista di Veneto Stato. Laureato, di professione fa l’architetto. Nato a Mestre è residente a Santa Maria di Sala da oltre

dieci anni. È sposato ed è padre di due fi gli. Come per Mirano la lista per cui corre ha dovuto scansare diversi ostacoli, soprattutto a causa della sentenza che, alla vigilia della scadenza per la presentazione delle liste ha stabilito l’illegittimità dei vertici del movimento. Punta sul coinvolgimento dei cittadini, che hanno lavorato per mettere in piedi una lista che punta molto sulla par-tecipazione al voto a Santa Maria di Sala: “Noi con le fi rme false scoperte a Mirano non c’entriamo nulla – afferma – confermiamo la regolarità e autenticità della lista presentata”.

Anche a Santa Maria di Sala la Lega Nord fa corsa in solitaria. Anche a Santa Maria di Sala i colonnelli del movimento hanno deciso di far pesare nella loro campagna elettorale quella foto che ritrae

Angelino Alfano, Pierluigi Bersani e Pierferdinando Casini in udienza dal presidente del consiglio Mario Monti, dicendo di no ad accordi di palazzo a Roma, come nei piccoli comuni. Eppure nel Salese si pensava che ci potesse essere una deroga, visti i buoni rapporti all’opposizione in particolare col gruppo di Zamengo. Nel cuore del Graticolato il Carroccio può contare comunque su un appoggio importante: quello della civica “la Voce”: a rappresentarla c’è Giuseppe Masetto, consigliere Udc eletto a suo tempo con Lista Salese, da cui ha divorziato durante l’ultimo anno di amministrazione e che ora i ripresenta fedele alleata di Pier Luigi Masiero. “La voce di Veternigo” è stata per mesi spina nel fi anco di Bertoldo e della giunta comunale, avversando in particolare il progetto di riqualifi cazione del centro e di trasformazione della viabilità su via Desman voluto da Lista Salese per rilanciare e unifi care la frazione. Una sorta di comitato che ora scende in campo con proposte precise e concrete, ovviamente alternative a quelle della giunta uscente, e lo fa prendendosi metà simbolo di Masiero. Una sola civica, di stampo chiaramente leghista, ma con candidati non leghisti. I leghisti più duri e puri non faranno salti di gioia ma Masiero, al momento di presentare la sua nuova discesa in campo era stato chiaro: “Nel 2007 – ricorda – la sezione della Lega a Santa Maria di Sala era appena nata: eravamo in 7, oggi siamo 90 e in più avremo il sostegno di una civica. Il 7 maggio puntiamo a srotolare la nostra bandiera in municipio”. Sicuri di una crescita di militanti e di voti dunque Masiero e Masetto sfi dano Bertoldo sul campo della trasformazione del territorio, della viabilità e dell’urbani-stica. Sarà interessante vedere che risultato faranno alle elezioni

Il Carroccio da soloMASIERO CORRE PER UN MONOCOLORE LEGA

CHI È PIER LUIGI MASIERO

La Lega ripropone Pier Luigi Masiero, consiglie-re comunale uscente del Carroccio e anche a Santa Maria di Sala corre da sola. Masiero, 46 anni, ammini-

stratore di un istituto di vigilanza, era già stato candidato sindaco 5 anni fa, stavolta corre con una civica che si è presa metà del simbolo tanto caro alla Lega e denominata la Voce. Non solo Lega dunque. “Lavoro e crisi economica saranno le priorità del nostro mandato in caso di vittoria – ha afferma il candidato durante la sua presentazione, presenti gli stati maggiori del Carroccio – la crisi qui, con la zona industriale, ha colpito più che altrove. Ma puntia-mo anche alla rivisitazione del Pat, che propone centri commerciali svuotando le frazioni e nei primi 100 giorni armeremo i vigili.

Il centrosinistra unito rimane per ora un sogno. Il Pd non è riuscito a saldare i rapporti con Italia dei Valori e Si-nistra Ecologia e Libertà, che andranno da sole con un loro candidato sindaco. Pd e Federazione della Sinistra corrono dunque con una loro lista, battezzata “Civica Insieme” Il candidato è Giuseppe Rodighiero, colui che

aveva avuto mandato dal coordinatore provinciale del Pd Michele Mognato di tentare l’accordo con l’altra lista riformista. Archiviate le diffi cili settimane delle trattative, Pd e Fds guardano ora al voto: “Promuoverò tavoli di concertazione tra i soggetti economici locali, le associazioni di categoria e gli enti sovracomunali per garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e delle potenzialità produttive che il territorio da tempo esprime – anticipa il giovane candidato – per quanto riguarda il territorio l’approvazione del Piano di assetto del terrtiorio ha costituito un’occasione parzialmente sprecata: ha prevalso infatti nella sua stesura la mancanza di un disegno organico di salvaguardia ambientale e del graticolato. Va rigettata totalmente l’ipotesi della realizzazione di un nuovo centro commerciale e direzionale in località Tre Ponti, perché danneggerebbe le “botteghe sottacasa” e aumenterebbe il traffi co e l’inquinamento in tutta la zona”.

La lista del Pd e della Federazione della Sinistra punta anche sugli interventi di salvaguardia dal rischio idro-geologico, in particolare a Caltana e nella zona industriale e l’incentivazione delle forme di risparmio energetico e utilizzo di energie pulite e rinnovabili, oltre al miglioramento delle strutture scolastiche di capoluogo e frazioni. Una lista, quanto a volti e nomi, fatta di sole novità o quasi: l’unica consigliera uscente, vicina a Rifondazione Comunista, è Beatrice Damin, attuale capogruppo della civica Uniti per Santa Maria di Sala. Il centrosinistra dunque nella sua parte maggioritaria (almeno a livello nazionale) a Santa Maria di Sala corre diviso e non realizza la foto di Vasto (Vendola, Bersani e di Pietro insieme. Forse questo favorirà il centrodestra? A deciderlo saranno le elezioni.

La lista di Pd e Fds “CIVICA INSIEME“ PUNTA ALLA SVOLTA CHI È GIUSEPPE RODIGHIERO

Giuseppe Rodighiero, 35 anni, celibe. Laureato in Scienze politiche all’U-

niversità di Padova, operatore culturale. In politica proviene dai Ds ed è stato tra i fondatori del circolo salese del Pd. Attivo nell’associazionismo culturale e politico, è iscritto all’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia che a Santa Maria di Sala ha da poco aperto una sua sezione. La lista che porta il suo nome annovera esponenti Pd, della Federazione della sinistra e provenienti dalla società civile. “Ho deciso di candidarmi a sindaco di questo comune – spiega Rodighiero – per con-tribuire a migliorare la qualità della vita di tutti noi, impegnandomi a favorire la partecipazione attiva dei cittadini nella formazione delle decisioni ammi-nistrative. Mi adopererò per cercare di migliorare i servizi alla persona e alle famiglie”.

Bertoldo ha rotto gli indugi quando ancora non era chiaro la conformazione dello scacchiere politico locale. Da sindaco uscente aveva annunciato la sua ricandidatura per altri 5 anni a primo cittadino, consapevole del grande molo di lavoro da portare a termine.

In testa c’è il centro scolastico, il gioiellino che in questo mandato non è stato possibile portare a casa, ma per cui l’iter è ormai iniziato con la redazione del Pat e la sottoscrizione degli accordi coi privati. Per portare avanti questi e altri progetti Bertoldo ha inaugurato una nuova versione di Lista Salese, dove sono presenti molti assessori e consiglieri uscenti e alcune novità. Della vecchia giunta restano Primo Bertoldo, Francesca Scatto, Giovanni Vanzetto, Michele Granziero e Giuseppe Sambati. Ci sono anche il presidente del Consiglio Michele Vecchiato e il delegato al Commercio Angelo Pegoraro. Arriva infi ne Giorgio Minto, eletto 5 anni fa col gruppo di Zamengo, anche se da tempo entrato nella squadra di Bertoldo. Assenti illustri invece Tino Testolina, Fidenzio Dal Corso e Bruno Ragazzo.

Nome e simbolo della lista sono gli stesi dell’ultima tornata, nel segno di una continuità col lavoro svolto. Purtroppo a venire notate sono anche le defezioni: nell’ultimo mandato Lista Salese ha governato sì, ma non senza problemi. Molti hanno salutato, come Enrico Merlo, Alessandro Arpi, Giuseppe Masetto. Per Bertoldo però questo non rappresenterà un problema: “Come in tutte le grandi famiglie si è discusso e qualcuno se n’è andato, più che altro per opportunità personali.

Ma la squadra è solida, mi è stato chiesto di ricandidarmi e ho accettato”. La lista si rifà all’area di cen-trodestra: ne fanno parte esponenti che appartengono al Popolo della Libertà e all’Unione di centro, uno dei pochi comuni rimasti dove i centristi hanno deciso di collocarsi ancora nell’area di centrodestra, come avveniva ovunque fi no a pochi anni fa. Insomma il sindaco uscente vuol mantenere la poltrona di primo cittadino

Lista Salese corre per il sindaco uscenteBERTOLDO PUNTA ALLA RICONFERMA CHI È PAOLO BERTOLDO

Paolo Bertoldo punta al bis. Il sindaco uscente, 62 anni, è di nuovo alla

guida di Lista Salese, che ri-unisce esponenti Pdl e Udc, e si ripropone per un nuovo mandato con l’obiettivo di completare l’opera. Sposato, con una fi glia, Bertoldo è dipenden-te di Veneto Agricoltura e ha alle spalle una lunga attività amministrativa come sindaco, durante precedenti mandati, consigliere comu-nale e provinciale. “Da un debito residuo di 15 milioni di euro siamo passati a 9 milioni e mezzo, estinguendo quindi oltre 6 milioni di mutui – afferma – abbiamo approvato il Pat, rivalutato villa Farsetti realizzando parco e tea-tro, spendendo 4 milioni per la viabilità, 5 per l’istruzione e 2.200.000 per l’edilizia scolasti-ca, 7 milioni per il sociale e 1.800.000 per gli impianti sportivi

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999Elezioni a S.Maria di Sala

Valter Stevanato dà il nome alla sua lista, appoggiata da Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà. Trattative febbrili a inizio anno per tentare l’unifi cazione con l’altra lista di cen-trosinistra, la “Civica Insieme” di Rodighiero, poi ognuno è andato per la sua strada. L’Idv

ha tenuto duro sul nome di Stevanato, il primo a venire allo scoperto in tempi non sospetti: alla fi ne i vertici dipietristi non si sono risparmiati nel dare la colpa del fallimento dell’accordo alla volontà del Pd di non indire le primarie per l’individuazione di un candidato unico. Archiviata la questione unifi cazione, Stevanato ha personalizzato la sua lista, che si chiamerà appunto Valter Stevanato sindaco. Nel suo blog i militanti dell’Italia dei Valori spiegano così i motivi per cui dare il voto alla sua lista: “Non è un professionista né un proprietario terriero, non è un impresario edile e non lavora per l’industria edilizia, non è presidente di nessuna società”. Chiara dunque la presa di distanza dalle altre formazioni politiche, non solo salesi. Una distanza che vuol essere soprattutto un segno distintivo. “Vogliamo governare con trasparenza, effi cienza e nel segno della solidarietà – afferma Stevanato – come primo obiettivo puntiamo alla salvaguardia dei posti di lavoro nella nostra zona industriale garantendo diritti e mantenendo le competenze dei lavoratori del nostro territorio. Occorre poi un piano di infrastrutture e di crescita per le nostre industrie e per le imprese artigianali salesi. Puntiamo anche alla difesa dell’ambiente recuperando il patrimonio storico del Graticolato Romano (una rete di strade vecchia di 2000 anni fonte di tanti incidenti ma anche patrimonio storico da valorizzare). Vogliamo infi ne strutture scolastiche dignitose per i nostri ragazzi, la sicurezza personale, famigliare e collettiva dei cittadini e infi ne un bilancio che sia trasparente e partecipato”. Insomma un programma alternativo nei contenuti e nelle persone che vogliono portarlo avanti. Stevanato è intenzionato a giocare le sue carte fi no in fondo per vincere.

Sel e Italia dei Valori insiemeECCO LA LISTA “ VALTER STEVANATO”

CHI È VALTER STEVANATO

Valter Stevanato guiderà una delle due liste di centrosinistra. La civica che porta il suo nome è appoggiata dall’Italia dei valori e da Sinistra ecologia e libertà ed è stata la prima ad uscire allo scoperto. Quarantotto anni, sposato, con due

fi gli, Stevanato è dipendente Speedline dal 1985. In passato ha ricoperto la carica di consigliere comunale per i Ds, nell’ultima tornata elettorale sedeva in Consiglio comunale per la lista Uniti per Santa Maria di Sala, recentemente è passato all’Idv. Si è sempre interessato di tematiche ambientaliste. “Da 10 anni mi prodigo per costruire una città migliore e possibile – afferma – consapevole di tutte le problematiche connesse al nostro territorio. Siamo contro i poteri forti e contrari ad alcune scelte attuate dal governo Monti”.

L’ex sindaco Ugo Zamengo cede il passo: a guidare la lista che nel 2007 perse per un pugno di voti le elezioni ora sarà Nicola Fragomeni. Civica che per l’occasione cambia anche nome: da “Per crescere” di 5 anni fa, diventa “Generazioni per crescere”, con

l’idea di aprire una fase nuova, proiettata verso il futuro. Fragomeni, 50 anni, consigliere comunale uscente, dovrà vedersela con l’avversario di sempre, il sindaco Paolo Bertoldo. E per farlo può contare su una squadra consolidata impreziosita dall’arrivo di un paio di consiglieri comunali eletti 5 anni fa in Lista Salese: Enrico Merlo e Alessandro Arpi, che fruttarono a Bertoldo non pochi voti. Perde però quelli di Giorgio Minto, passato all’avver-sario. Rimane in lista anche il consigliere uscente Gabriele Ragazzo e volti noti della società salese come Luigino Miele e Stefano Pistore, portavoce di uno dei comitati contrari alla centrale a biogas di Caselle. L’obiettivo è recuperare il gap di voti che nel 2007 portò a una sconfi tta, pur sul fi lo di lana, impedendo a Zamengo la rielezione. Ci prova ora quello che è stato il suo vicesindaco, in quello che ha tutta l’aria di essere un cambiamento sì, ma nel segno della continuità. Nel programma non mancheranno riferimenti contro il Piano di assetto del territorio voluto e votato da Lista Salese, contro il centro scolastico e contro il centro commerciale di Tre Ponti. Temi per cui la lista Zamengo-Fragomeni si è spesa molto in questi ultimi mesi di mandato all’opposizione e che saranno di sicuro argomenti di disputa in vista del voto di maggio. In ballo c’è anche una rivincita che dev’essere ancora riscattata: sei anni fa il gruppo di Zamengo e Fragomeni, aperto all’allora Margherita dopo il ribaltone, venne spodestato prima della scadenza naturale del mandato proprio da Bertoldo e soci, che aprirono così le porte al commissario prefettizio. Una battaglia che dura quindi da oltre un decennio.

La civica dell’ex sindaco Zamengo“GENERAZIONI PER CRESCERE” CANDIDA FRAGOMENI

CHI È NICOLA FRAGOMENI

La lista che fi no a ieri era di Ugo Zamengo passa al suo vice. Il candidato della civica che si rifà al Pdl stavolta è Nicola Fragomeni, 50 anni. Imprenditore, sposato e ha un fi glio, risiede a Caselle.

Consigliere comunale uscente, in passato è stato vicesindaco e assessore all’Urbanistica con sindaco Ugo Zamengo e prima ancora Paolo Dalle Fratte, oltre che sindaco facente funzioni. La sua lista si chiamerà “Generazioni per crescere”, mutuata dalla vecchia civica “Per crescere” di Zamengo. Anche il programma deriva dall’ultima legislatura, in linea con l’attività del gruppo consigliare di cu fa parte: no al Pat voluto da Lista Salese, al centro commerciale di Tre Ponti e al centro scolastico che non risolve i problemi della scuola a Santa Maria di Sala.

“La vera alternativa siamo noi”. Nessun timore reverenziale per i grillini che a Santa Maria di Sala schierano anche l’unica candidata sindaco donna, Rossella Carolo. È anche la più giovane in corsa, con i suoi 24 anni. Dietro di lei c’è una squadra di 15

attivisti che si propongono di portare anche nel Salese la rivoluzione antipartitica lanciata a livello nazionale dal movimento per scardinare il sistema politico, nazionale e locale. “Credia-mo che il Comune di Santa Maria di Sala abbia bisogno di una nuova direzione, di un nuovo sguardo verso i veri interessi di cui il cittadino ha realmente bisogno – spiegano gli attivisti nel presentare la loro lista – servizi per i giovani e i meno giovani più vicini, protezione del territorio e valorizzazione, sviluppo di nuove forme di collaborazione tra comune, aziende e cittadini, difesa del patrimonio idrogeologico, democrazia partecipativa e una nuova idea di comune aperto”. Questi i principi cardine proposti dal Movimento 5 stelle. In particolare il Movimento propone nuovi metodi di trasparenza delle decisioni prese in sede di Consiglio comunale e massima diffusione di tutte le attività comunali in genere.

Si impegna per la realizzazione di centri civici nelle frazioni con l’inserimento di attività per i cittadini di tutte le fasce d’età, la realizzazione di una cittadella del lavoro con uno spazio pubblico per le aziende dove sia possibile vendere ognuno i propri prodotti e di un sistema di inserimento al lavoro in collaborazione con le aziende del territorio che consenta tra le altre cose anche la riqualifi cazione dei disoccupati e dei cassaintegrati, che certo non mancano in quella che è la seconda zona industriale della provincia di Venezia. Infi ne l’incentivazione del fotovoltaico tramite convenzioni con banche locali e le aziende per tutti i nuovi edifi ci pubblici e residenziali. Linee programmatiche che certo non sono simili a quelle di formazioni più paludate sia nel centrosinistra che nel centrodestra.

Movimento 5 StelleUNA LISTA CHE VUOL ESSERE L’ALTERNATIVA AI PARTITI

CHI È ROSSELLA CAROLO

Rossella Carolo, 24 anni, nubile, studentessa al quarto anno di Medici-na e Chirurgia a Padova, abita a Santa Maria di Sala con i genitori e il fratello. Ha diversi hobby : suona il clarinetto nell’Orchestra di fi ati

del Veneto e la chiarina nel Gruppo Storico “Contrada della Cerva” di Noale, oltre a studiare canto lirico. È impegnata nel sociale, ha collaborato in parrocchia e con la Pro Loco, dove ha svolto servizio civile. “Mi sono avvicinata alla politica- dice- ma non ho trovato una colloca-zione, un’idea, un partito dove potessi trovarmi a mio agio e sentirmi libera senza nessuno che “la sa più lunga” per forza. Ho scelto il Movimento 5 stelle, fatto da persone come me, dove ognuno di noi vale come un altro”.

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10 Mirano1010 Mirano

Terminate le modifi che alla viabilità in via Porara: chiuso il cantiere ai piedi del cavalcavia sul Passante è spunta-ta una rotatoria. Sono infatti entrati nel vivo i lavori per

la modifi ca dell’incrocio con via Porara Gidoni, per mettere in sicurezza la svolta delle auto verso la laterale e facilitare l’immissione sulla provinciale. Nei mesi scorsi l’ultimo tratto di via Porara Gidoni era stato deviato verso nord proprio per

allontanare il nuovo rondò dal cavalcavia ed evitare così che le auto provenienti da Vetrego arrivassero a dare la precedenza proprio ai piedi della rampa. A marzo gli ope-rai hanno iniziato a realizzare l’aiuola centrale del rondò, terminato il quale la rotatoria sarà interamente percorribile. Proseguono anche i lavori dell’area del cantiere a est, dove si sta ultimando il parco verde lungo il Passante. Già com-

pletate le dune, ben visibili proprio percorrendo via Porara e i vialetti pedonali che attraverseranno il parco. Nelle prossi-me settimane verrà completato anche il piccolo parcheggio ai piedi del cavalcavia che consentirà il posteggio di una ventina di auto proprio a servizio dell’area verde. Riaperta anche la pista ciclabile, con percorso tutto nuovo lungo il lato est della via Porara.

LAVORI PUBBLICI VIA PORARA, CANTIERE CONCLUSO

F.D.G.

Contro Veneto City Mirano ricorre al Tar. Ha quasi del clamoroso il provvedimento fi rmato il 15 mar-zo scorso dal commissario straordinario Antonino

Gulletta che ha recepito le clamorose proteste di alcuni movimenti e partiti, decidendo di dare un’opportunità al prossimo sindaco: se lo vorrà, il primo cittadino po-trà proseguire la battaglia legale contro il colosso del terziario avanzato oppure decidere di lasciar perdere. Il Comune è passato dunque dalle parole ai fatti: quasi nell’ultimo giorno utile, essendo scaduti il 17 marzo i 60 giorni entro i quali presentare ricorso, Mirano pro-va a fermare Veneto City, unico comune a presentare

ricorso, dopo essere rimasto escluso dall’accordo di programma che non risparmia conseguenze per la città. “Lo abbiamo fatto in via cautelativa - spiega Gulletta - creando le condizioni per tutelate Mirano nei confronti di progetti che la riguardano: l’accordo di programma è una dichiarazione di pubblica utilità che deroga ad aspetti sottordinati, quindi Mirano non ha altre voci in capitolo per opporsi”. Il Comune aveva già presentato in agosto alcune osservazioni riguardanti incongruenze nella cartografi a delle strade. Osservazioni che, al di là di accoglimenti a parole, non erano state prese in considerazione nel merito. Il commissario aveva perciò

chiesto un parere legale agli avvocati, i quali hanno riscontrato la presenza di un interesse sulla vicenda da parte del Comune. “Se non l’avessimo fatto - conti-nua - avremmo pregiudicato eventuali azioni future del prossimo sindaco, che qualunque posizione abbia nei confronti di Veneto City, potrà partire da una questione aperta. Se invece avessimo lasciato scadere i 60 giorni nessuna azione sarebbe stata più possibile”. Anche in caso di rigetto del ricorso quindi, il prossimo sindaco potrà, se vorrà, continuare la battaglia e ricorrere in appello. A sollecitare il ricorso era stata in particolare l’Udc: “A Dolo - sostengono - erano state presentate

osservazioni a fi rma del commissario Vittorio Capocelli, per la presenza nelle carte di strade bianche e comunali individuate come provinciali o regionali, con lo stravolgi-mento della viabilità, del traffi co e della conservazione della centuriazione romana. Nella conferenza dei servizi del 2 dicembre scorso, le controdeduzioni hanno piaz-zato Mirano fuori dall’ambito di Veneto City, spostando l’intervento di qualche centinaio di metri. Ma è una furbata e non sono state presentate, né in Regione né ai comuni interessati, planimetrie diverse da quelle del progetto su cui Mirano aveva predisposto osservazioni”.

di Filippo De Gaspari

Mirano prova a fermare il grande centro direzionale. E’ rimasto escluso dall’accordo di programma

Urbanistica L’ente locale contro il mega progetto

Veneto City, arriva il ricorso al Tar

Il progetto di Veneto City

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12 Mirano1212 Mirano

Villa Bianchini a Zianigo cade a pezzi. Il fatto è noto, e pure da molti anni ormai, ma una recente intrusione di

balordi scoperta per caso da un cittadino di passaggio, ha riacceso i rifl ettori sulla conservazione dello storico edifi cio. Cade a pezzi la villa, cade a pezzi il suo parco esterno, cade a pezzi anche il celebre affre-sco “Il merito e la fama” dipinto da Gian-domenico Tiepolo sul fi nire del Settecento e custodito all’interno della villa, coperto solamente da una grata arrugginita da can-tiere. A riaccendere il dibattito sul degrado e le prospettive di recupero della villa è anche il voto imminente e ovviamente la politica non fa sconti e le soluzioni, a parole, si sprecano. “Porre la scritta “Mirano terra dei Tiepolo” su tutti i cartelli di accesso alla città e farne lo slogan di Mirano – propone Marina Balleello, Pdl – è una soluzione praticamente a costo zero e servirebbe per identifi care Mirano con gli artisti maggiori a cui ha dato i natali, facendone un richiamo turistico”. Balleello ha anche portato all’in-terno della villa l’assessore provinciale alla Cultura Raffaele Speranzon, per mostrare le condizioni in cui versa l’edifi cio. “L’obiettivo – aggiunge Balleello – è trovare attraver-so Provincia e Regione, modalità e risorse per affrontare le emergenze conservative della villa. Il rilancio di Mirano deve partire proprio dalla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico: è il nostro petrolio, lasciare la villa e il suo parco nel degrado è come avere una miniera e tenerla chiusa”. “Quella di Balleello in villa Bianchini è stata

una passeggiata elettorale – replica per il centrosinistra Maria Rosa Pavanello – la villa sotto la giunta Pdl-Lega è stata lasciata nell’abbandono più totale, il piano elabora-to dall’ex sindaco Cappelletto è rimasto sul-la carta, il degrado è solo peggiorato”. Il Pd rivela intanto di essersi impegnato in un ap-profondito studio di fattibilità che vede coin-volta un’importante associazione no-profi t di livello nazionale, e che potrebbe portare al recupero totale di questo patrimonio cit-tadino sottraendolo al degrado in cui versa. Sul dibattito interviene anche Italia Nostra: “Quello di villa Bianchini è un disastro an-nunciato e purtroppo non isolato. Dietro al Tiepolo che va in malora – affermano i soci miranesi dell’associazione – c’è un patrimonio di ville e parchi storici che alcuni amministratori negli anni Settanta avevano messo a disposizione dei cittadini e che ora versa in uno stato di abbandono e trascura-

di Filippo De Gaspari

Cade a pezzi l’affresco “Il merito e la fama” del pittore del 700 Giandomenico Tiepolo

Zianigo Un sortita di balordi ha riacceso l’attenzione sullo storico gioiello

Villa Bianchini nel degrado

La villa Bianchini a Zianigo

tezza”. E propongono: “Per villa Bianchini l’affresco del Tiepolo deve rimanere al suo posto con le opportune misure di protezio-ne: vanno inoltre portati in villa gli altri affreschi, strappati dalla vicina abitazione di campagna del pittore. La villa potrebbe diventare così la sede di un “Museo della civiltà delle ville” inserita in un pregevole percorso formato da altre ville comunali, dal corso del Muson coi suoi Mulini e dal vicino bosco del Parauro”.

Sul dibattito interviene anche Italia Nostra: “Si tratta di un disastro annunciato”

Enel Cuore sostiene con 200 mila euro

il Villaggio Solidale voluto dalla Fonda-zione Guido Gini. Arrivata la prima tranche del prezioso contributo dell’asso-ciazione del Gruppo Enel destinato alla costruzione di alcuni appartamenti pro-tetti per persone con disabilità psico-fi si-ca: gli alloggi troveranno posto al primo piano di casa Nuova Aurora, realizzata all’interno del villaggio ai Padri Giusep-pini. La conoscenza con Enel Cuore è sorta nell’autunno del 2010, con una prima presentazione del progetto. Nella primavera del 2011 è seguito un primo incontro istituzionale a Roma, al quale è seguita poi una fi tta serie di contatti diretti. Grazie al contributo di Enel Cuore, gruppi di 3 o 4 persone con disabilità psico-fi sica di media o lieve entità avran-no la possibilità di sperimentare una vita autonoma, supportati da operatori socio-sanitari, che li affi ancheranno negli orari e nei momenti più critici della giornata. La consegna di casa Nuova Aurora è prevista per metà del 2013. Nell’attesa, la Fondazione Gini sta intrattenendo col-loqui conoscitivi con persone interessate ad accedere a questa e alle altre soluzio-ni abitative che il Villaggio Solidale offre alle persone e alle famiglie in diffi coltà del territorio.

NEWS

Enel CuoreFONDI PER IL VILLAGGIO SOLIDALE

F.D.G.

MARIA ROSA PAVANELLO

LA MIRANO dI dOMANI... ...cOMINcIA OggI

Incontriamo Maria Rosa Pavanello, alla testa della coalizione formata da PD, UDC, IDV, Federazione della Sinistra e la civica Io scelgo Mirano. Uniti per LA MIRANO dI dOMANI.

chi è Maria Rosa Pavanello?Ho 42 anni, sono sposata, con due figli. Ho una formazione universitaria in Giurispru-denza e ho lavorato come consulente per le attività formative, specializzata nel settore della cooperazione sociale e internazionale Attualmente ho deciso di prendere un po’ di tempo per dedicarmi a tempo pieno alla mia famiglia e alla mia città. Il mio im-pegno per Mirano è iniziato nel 1998 come consigliere comunale di maggioranza ed è proseguito nel 2003 con la nomina ad Assessore a Pubblica Istruzione e Politiche Giovanili. Dal 2008 al 2011, sono stata con-sigliere d’opposizione, capogruppo del PD.

come sta Mirano? da dove bisogna par-tire?Mirano deve uscire dall’immobilismo in cui l’ha fatta sprofondare l’ultima – fallimentare – Amministrazione di centro-destra. Deve tornare ad essere punto di riferimento del territorio che la circonda, come è stato fino a pochi anni fa. Non con le parole, ma con l’esempio, con soluzioni capaci di essere in-novative e coraggiose, oltre che efficaci. Mi-rano ha bisogno di riprendere a guardare al futuro con sicurezza, con scelte che abbia-no come riferimento la compatibilità tra ne-cessità e relative risposte, tra l’interesse del singolo e quello della collettività. Conside-

riamo imprescindibile la partecipazione dei cittadini, perché siano assicurate rappresen-tatività e democrazia. Vogliamo rimettere al centro dell’azione amministrativa le perso-ne e la loro vita concreta, quotidiana.

Vita quotidiana che in questo periodo di crisi è messa a dura prova in più settori.È fondamentale non lasciare nessuno da solo di fronte all’aggressività della crisi. Le politiche per il lavoro saranno una nostra priorità. La strada per fronteggiare la crisi passa anche per una maggior attenzione al sociale: vogliamo una comunità soli-dale, basata su principi di sussidiarietà e pluralismo. In quest’ottica, va sostenuta il più possibile la famiglia. Vanno aiutati tutti i nuclei famigliari, con particolare attenzio-ne a quelli più vulnerabili (quelli numerosi o colpiti da problemi, così come le coppie giovani). Lavoreremo per un welfare che assicuri le migliori condizioni possibili per tutti, si tratti di bisogni abitativi, di sostegno economico, di servizi per la prima infanzia, ecc. Assieme alla famiglia, va protetta e va-lorizzata l’altra istituzione educativa fonda-mentale: la scuola. L’istruzione ha un ruolo di primo piano e noi vogliamo sostenere ogni aspetto del ciclo formativo, dalla cura delle strutture al supporto all’attività didat-tica, dai trasporti ai contatti col mondo del lavoro.

Sappiamo che da sempre pone partico-lare attenzione alle tematiche relative all’ambiente.La città è un’entità intimamente connessa con il territorio circostante. Questo territorio va protetto. Si deve considerare conclusa la fase di consumo del territorio e concentrar-si sulle opportunità del riuso, della riquali-ficazione, del ripristino di aree e quartieri secondo criteri di sostenibilità ambientale e sociale. L’ambiente sarà il centro della nostra

azione amministrativa. Vogliamo fare di Mi-rano una smart city, una “città intelligente”, sostenibile dal punto di vista ambientale, senza intaccare la qualità della vita. Voglia-mo favorire il risparmio energetico, la bioe-dilizia, l’uso di fonti energetiche rinnovabili, la riduzione e il riciclo dei rifiuti solidi urbani. Favoriremo un’economia verde, investendo per l’efficienza energetica e programman-do abbattimento delle emissioni di CO2, mobilità sostenibile e riduzione del traffico.

Mirano, negli ultimi tempi, ha sofferto proprio per problemi legati al traffico. La realizzazione del Passante ha causato per Mirano pesanti ricadute su viabilità e inqui-namento dell’ambiente. Per salvaguardare efficienza della mobilità e qualità dell’aria, la soluzione principale è non realizzare al-cune nuova infrastruttura stradale. Bisogna allontanare il più possibile il traffico, specie quello pesante, dai centri abitati. Assoluta opposizione anche a Veneto City, un pro-getto deleterio, che, oltre a intensificare i flussi di traffico, porterà gravi conseguenze per l’ambiente e per le attività economiche del nostro territorio.

A Mirano, grazie allo straordinario patri-monio storico-paesaggistico, ambiente vuol dire anche cultura. Quali sono le linee-guida?La cultura deve tornare ad essere fattore determinante nella qualità della vita della città. Il Teatro, attraverso una gestione ocu-lata dei costi, dovrà diventare luogo di cul-tura a tutto tondo, centro di riferimento per Mirano e per il territorio circostante. Grazie a straordinarie risorse (Graticolato, ville ve-nete, i Tiepolo, ecc.), a Mirano la cultura può e deve diventare traino per l’economica e il turismo, settore da rilanciare per dare un futuro migliore alla città di domani, alla Mi-rano di domani.

6-7 MAggIO 2012 Elezioni Amministrative

CANDIDATA SINDACO PER LA COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA

Messaggio publiredazionale

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14 Spinea1414 Spinea

Vincono Spinea e Mira, tirano un grosso sospiro di sollievo le loro amministrazioni e i loro cittadini. Il Tar ha annullato la delibera con cui la Regione ap-

provò il progetto di ricarica superfi ciale di rifi uti inerti in via Prati. La Regione decise di riaprire la discarica, situata al confi ne tra i comuni di Mira e Spinea, e i cittadini scesero immediatamente in strada con proteste, cortei e altre ma-nifestazioni di dissenso. Ma anche le due amministrazioni si sono subito mobilitate, ritenendo che la Regione avesse violato alcune normative per consentire la riapertura della discarica tanto osteggiata dagli abitanti. Ha deciso dunque di presentare un ricorso congiunto al Tar chiedendo l’annul-lamento di quella delibera. E il Tar ha dato loro ragione. Il Tribunale Amministrativo Regionale, ha riconosciuto che gli atti della Regione contenevano carenze procedurali di vario tipo. “Gli atti impugnati sono illegittimi anche per il manca-to rispetto delle distanze dal corso d’acqua. Ci sono difetto di motivazione, difetto di istruttoria, e contraddittorietà, perchè dalla lettura del parere di compatibilità ambientale emerge una costante sottovalutazione delle problematiche attinenti alla presenza del corso d’acqua” si legge nel do-cumento uffi ciale fi rmato dai giudici amministrativi. “Negli atti regionali – proseguono – è stata omessa la valutazio-

ne delle maggiori sollecitazioni indotte dall’intervento sugli argini del corso d’acqua che già versano in una situazione di grave dissesto”. Come se non bastasse, il Tar ha sottoli-neato anche, che non sono state correttamente considera-te le distanze della discarica dalle abitazioni private, quelle dei cittadini che per primi fecero sentire la propria voce contraria. Il primo commento è dell’assessore all’Ambiente del comune di Spinea, Stefania Busatta: “E’ una bella giornata per la nostra città, perché il Tar ha riconosciuto in pieno la validità delle nostre ragioni. Molto soddisfatto anche il primo cittadino Silvano Checchin: “Sono state riconosciute tutte le nostre osservazioni: non erano state rispettate la distanza di 30 metri dalla ferrovia e la fascia minima di confi ne dai corsi d’acqua e inoltre l’istruttoria ha presentato carenze evidenti relative alla vicinanza di abitazioni e alla tutela del canale, iscritto nel registro delle acqua pubbliche”. Ma ad esultare sono anche i comitati, da sempre molto attivi nel territorio di Spinea. “Siamo riusciti a fermare questa ulteriore offesa al territorio, ma siamo consapevoli che dobbiamo tenere la guardia molto alta, perché gli interessi economici sono molto grandi e la partita potrebbe non essere fi nita” spiega Vincenzo Rino Franzin del coordinamento “No discarica di Fornase”.

Negli ultimi mesi anche il Movimento 5 Stelle si era mobili-tato più volte: “I giudici hanno smontato pezzo per pezzo la procedura seguita dagli uffi ci regionali e sottolineano che gli atti impugnati sono illegittimi”, afferma Massimo De Pieri.

di Gabriele Pipia

Il sindaco: “Non erano state rispettate le distanze di 30 metri dalla ferrovia e la fascia minima dai corsi d’acqua”

Ambiente I comuni di Mira e Spinea vincono al Tar

Discarica di via Prati, Regione ko

La discarica di via Prati

13 milioni e 200mila euro di entrate, 12 milioni e 600mila euro di uscite. Il bilancio di previsione del comune di Spinea parla chiaro: come in tutti gli

altri comuni, sarà un altro anno di piccoli tagli e ristrettez-ze economiche, anche se l’amministrazione si propone una gestione oculata e tutti gli investimenti possibili e necessari. “Di questi tempi far quadrare i conti comunali è veramente un’impresa ardua – ha spiegato l’assessore al Bilancio Piercarlo Signorelli – e possiamo farcela solo attraverso un’oculata gestione delle spese e un’attenta valorizzazione delle risorse, visto che dobbiamo assoluta-mente rispettare il Patto di stabilità”. Il Comune prevede di spendere 2 milioni e 271mila euro se si realizzeranno tutte le entrate previste, relative a oneri di urbanizzazione e vendite del proprio patrimonio immobiliare per poco più di un milione di euro. Ma vediamo nel dettaglio quali sono gli investimenti già messi in programma: il sinda-co è intenzionato a spendere 1,2 milioni per ottenere il certifi cato prevenzione incendi alla scuola Frank, rifare il ponte di via Petrarca (atteso da mesi dai residenti), più vari interventi per migliorare la viabilità e l’illuminazione pubblica. Prevista anche la ristrutturazione della vecchia scuola Disney, che presto diventerà una moderna sede di uffi ci pubblici. Ma ciò che interessa i cittadini è soprattutto la nuova Imu: dall’imposta municipale unica l’ammini-strazione dovrebbe ottenere circa due milioni e mezzo di euro, una vera e propria boccata d’ossigeno per la casse comunali.

NEWSBilancio DALL’IMU 2,5 MILIONI DI EURO

G.Pip.

Quale sarà il futuro delle ex cave di via Luneo? La Federazione della Sinistra prova a scuotere la questione con un

attacco durissimo del consigliere regionale Pettenò alla maggioranza di centrodestra che governa la Regione. “Il Consiglio re-gionale ha bocciato i due emendamenti proposti dal nostro partito con i quali si prevedevano delle somme specifi che per la bonifi ca delle ex cave di via Luneo e per la messa in sicurezza della discarica di via Pra-ti – spiega Pettenò – ma la maggioranza composta da Lega e Pdl non ha dato per l’ennesima volta ascolto alle istanze dei re-sidenti che da anni chiedono una soluzione per questi siti”. Nelle cave di via Luneo sono stati scaricati negli anni Ottanta fanghi di depuratori industriali e rifi uti solidi urbani provenienti da Porto Marghera, e negli anni scorsi alcune analisi hanno confermato che nel terreno sono presenti diossina, benzene, zinco e arsenico, tanto che la magistratura ne aveva disposto il sequestro giudiziario. “Dato che nell’ultimo decennio sono morti quattro trentenni per patologia neoplastica

che proprio negli anni ottanta giocavano in quelle cave – prosegue Pettenò – e pre-occupante è lo stato di contaminazione del substrato e delle falde acquifere, perché la maggioranza di centrodestra ha bocciato l’emendamento alla fi nanziaria regionale da noi presentato?”. La proposta prevedeva due milioni di euro da destinare al comune di Spinea per l’intera bonifi ca del sito, più altrettanti per la bonifi ca della discarica di via Prati. “Ora ci chiediamo: chi sono i veri ambientalisti?” conclude il consigliere. Un bel sasso è stato lanciato nello stagno, e ulteriori sviluppi potrebbero esserci nei pros-simi mesi.

CAVE DI LUNEO ATTACCO FDS

G.Pip.

Le cave di via Luneo

Sono partiti i lavori per la realizzazione della grande strada che collegherà via Martiri e via Capitanio, l’ormai nota “Bretella sud” più volte osteggiata dai residenti, che i primi di marzo sono scesi

in strada per fermare l’abbattimento di un tratto di recinzione del ter-reno dove dovranno passare le ruspe. La protesta si caratterizzò per un acceso diverbio tra cittadini ed operai, con il conseguente intervento dei carabinieri per riportare la calma. Oltre dieci abitanti hanno piaz-zato la loro auto lungo la recinzione da abbattere, impedendo così di proseguire con i lavori appena cominciati. Dopo qualche ora, gli operai hanno potuto rimettersi all’opera per segare la recinzione e abbattere il muro che divide il terreno dalla strada, creando dunque l’accesso al cantiere da via Martiri. Da quel tratto passeranno infatti i camion che opereranno nei prossimi mesi sul terreno, dove fi no a pochi mesi fa sorgevano anche due campi da calcio. I cittadini minacciano altre azioni clamorose e promettono che la questione non fi nisce così, ma l’amministrazione tira dritta per la propria strada, convinta della neces-sità dell’opera. A spiegare la posizione dell’amministrazione ci pensa il sindaco Silvano Checchin: “La strada è prevista da tutti i documenti di pianifi cazione fi n dagli anni Sessanta ed è stata approvata all’u-

nanimità anche la variante urbanistica per realizzarla. Veneto Strade ha poi predisposto il bando di gara, non solo per il collegamento via Martiri-Capitanio, ma anche per altre opere”. Parole chiare e precise, a cui sono seguiti i fatti. Le altre opere a cui si riferisce Checchin sono quelle per cui ha sollecitato più volte Veneto Strade, a partire dalla richiesta del dicembre 2010. Le opere in questione sarebbero: la pista ciclabile tra via Martiri e via Rimini, la messa in sicurezza di via Martiri e di via Capitanio, dalla nuova rotatoria della bretella fi no alla rotonda Bersaglieri, la realizzazione del sottopasso sulla rotatoria della Fossa, la pista ciclabile tra via Costituzione e Mirano e la risoluzione della criticità idraulica nell’area compresa tra via Solferino e via Capitanio.

NEWS

Bretella sud

LAVORI AL VIA

G.Pip.

I cantieri di via Martiri

segue da pag. 1

C’è la forte tentazione di attribuire le colpe della crisi e del disagio che si sta vivendo a delle specifi che categorie che vengono individuate fra le minoranze indifese e chiaramente identifi cabili. “Bisogna” perciò trovare il colpevole e perseguitarlo per quello che sta succeden-do. Storicamente gli “untori” a cui veniva attribuita la diffusione della peste o di altre calamità, sono stati identifi cati nei gruppi umani degli ebrei degli zingari degli omossessuali, categorie di persone chiaramente identifi cabili per cultura atteggiamenti, orientamento sessuale religione. Ma negli ultimi anni anche altre categorie sono state oggetto di attacchi razzisti, diffamatori e si sono aggiunte a quelle storicamente perseguitate: si tratta di categorie più generiche e sfumate: gli extracomunitari, di chi arriva da fuori e ruba il lavoro “nostro”, della “gente dell’est europeo” i “musulmani”. I fatti di Tolosa in Francia in cui sono stati uccisi dei bambini ebrei in una scuola, e tanti altri segnali di rinascita dell’antisemitismo in Europa sono un monito

importante. Sono episodi di una intolleranza antica, di un odio, di un mostro che può rinascere e attecchire nelle società occidentali, soprattutto in questo momento di crisi. In Italia segnali che episodi come quelli accaduti in Francia si verifi chino per il Governo non ce ne sono al momento, questo però non basta ad abbassare la guardia. Anzi. Fatti del genere accadono quando chi vuole colpire ha la sensazione che l’altra parte sia debole. Il metodo migliore per combattere il terrorismo però è non farsi prendere dal panico e non cambiare il proprio modo di vivere, che è proprio lo scopo invece di chi organizza attentati ed uccisioni. Bisogna però nello stesso tempo tenere alta la guardia e lavorare in ogni direzione, con tutti gli strumenti utili, per prevenire e disinnescare in momenti di crisi come quello che stiamo attraversando, fenomeni che purtroppo anche se ora con nuove modalità, abbiamo già visto svilupparsi nel corso della storia.

Crisi e caccia agli untori

*Presidente della Comunità Ebraica di Venezia

di Amos Luzzatto*

L’Intervento

Page 17: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

pagina a cura del comune

www.comune.spinea.ve.it - Posta Certificata: [email protected]

In foto: i bimbi della scuola Collodi mentre assistono alla piantumazione di un ciliegio e alla preparazione dell’orto

Tutte le scuole di Spinea sono coinvolte in progetti ambientali sostenuti grazie alla sponsorizzazione di Alcoa. nella scuola Collodi in particolare, si sviluppano due interessanti progetti ambientali seguiti dalle insegnanti De Pieri Antonella, Maz-za Giuseppina, Martinis Margherita, Loppo Marica, Scanferla Carla, Ballarin Silvia. Di cosa si tratta?

PIANTIAMO ALBERI: il progetto coin-volge i bimbi dai 3 ai 5 anni da settembre a giugno. Scopo del progetto è avvicinare i bambini a un consumo più naturale del-la frutta attraverso esperienze concrete. I bambini imparano così a conoscere e a prendersi cura della pianta che ha pro-dotto il frutto e che ne seguano il ciclo vitale.

L’ORTO A SCUOLA CON I NONNI: il progetto coinvolge 77 bambini e si pro-pone di recuperare un’area verde inutiliz-zata, contornata da una siepe nel giardi-no della scuola. Nell’anno internazionale

dell’anziano attivo e della solidarietà inter-generazionale, bambini e nonni faranno giardinaggio insieme. Con questa iniziativa si vogliono promuovere atteggiamenti col-laborativi tra bimbi e anziani e favorire la modalità di apprendimento dell’ “imparare facendo”. I bambini sono coinvolti in tutte le azioni: dalla semina al raccolto. Insieme agli adulti sceglieranno le varietà da colti-vare e prepareranno dei “sentierini” dove andranno a seminare.

Il 2012 è un anno cruciale per questa Amministrazio-ne. Ci troviamo a metà del mandato ed è il momento di verificare quanto è sta-to fatto ma soprattutto è il momento di concretizzare una nuova Spinea. Quali sono le azioni più impor-tanti già realizzate? • Oltre 2 milioni di euro

impegnati e spesi per migliorare i plessi sco-lastici.

• La riadozione del Piano di Assetto del Territorio. Un nuovo protocollo d’intesa per l’attua-zione del Piano Norma 22 che pre-vede la realizzazione di una piscina.

• Avvio e ultimazione dei lavori della Casa di riposo e di una vera e propria cittadella della salute comprendente il distretto sanitario, una sede di Me-dicina di Gruppo Integrata, farmacia e appartamenti per anziani che po-tranno usufruire dei servizi sanitari ed assistenziali. Un approccio pro-gettuale unico nel Veneto.

• L’avvio di progetti innovativi nel cam-po del sociale, della cultura, della scuola, del volontariato nel segno della città partecipata in connessione con tutte le associazioni di volonta-riato e le parrocchie.

• Il convinto impegno sul fronte am-bientale con la sottoscrizione del Patto 20-20-20, per la bonifica delle cave di via Luneo, per impedire la ri-apertura della discarica di via Prati, una decisa e costante attività di ma-nutenzione del verde pubblico.

Come vogliamo la nostra città?A marzo la Giunta ha incontrato i quar-tieri. Per sei serate abbiamo spiegato le linee del bilancio preventivo 2012 ma, soprattutto abbiamo raccontato, dati e tabelle alla mano, quello che questa Giunta ha realizzato in tema di Ambiente, Lavori Pubblici, Viabilità, Urbanistica, Cultura, Scuola, Servizi Sociali. Tanti cittadini hanno partecipa-to alle assemblee, tanti cittadini hanno

chiesto chiarimenti e dato suggeri-menti. Di tutto questo faremo tesoro. Ascoltare le richieste è prezioso per capire dove dobbiamo agire con più risolutezza. Tre sono gli ambiti che ora stanno particolarmente a cuore agli abitanti di Spinea: Ambiente, Viabilità-Lavori pubblici e Urbanistica. Su questi tre ambiti la Giunta è molto impegnata e le osservazioni pervenute durante gli incontri serviranno per meglio definire alcune scelte già in atto e che voglio ricordare.

Ambiente: Aumentare la percentuale di rifiuto riciclabile con l’uso su tutto il territorio dei cassonetti a calotta. Te-nere pulite le aree verdi attraverso an-che progetti di sussidiarietà come “Mi prendo cura della mia città”. Avviare in collaborazione con VERITAS la bonifi-ca delle cave di via Luneo. Definire in tempi rapidi la redazione del Piano dell’energia sostenibile per ridurre l’in-

quinamento ambientale. La realizzazione delle barriere fono-assorbenti e fotovoltaiche lungo il Passante per ridurne l’in-quinamento atmosferico ed acustico.

Urbanistica: La nostra città deve diventare dal punto di vista logistico una “Porta” per Venezia potenziando la nuova Stazione SFMR che do-vrà integrarsi con tutto

il territorio ed in partico-lare con Piazza Marconi.

La nuova definizione urbanistica del PN 22 con la previsione di una piscina inserita in 20 mila mq di verde potreb-be essere l’occasione per creare un corridoio di interesse paesaggistico-ambientale che metta assieme Piscina, Parco Nuove Gemme, Pieve di Santa Maria Assunta, Corridoio ecologico Rio Cimetto, Via Luneo. Le due Piazze (S. Bertilla e P.zza Marconi), un corridoio paesaggistico-ambientale, e un polo culturale in località Bersaglieri con Bi-blioteca, Cinema Bersaglieri e il Forno Pasqualetto ormai ristrutturato, daran-no una forte caratterizzazione a tutto il nostro territorio.

Viabilità Lavori Pubblici: Puntiamo alla mobilità sostenibile in primo luogo valorizzando la stazione SFMR che po-trebbe essere integrata sostenuta da ben 3 linee urbane 6, 7 e 10. Più pi-ste ciclabili e più sicurezza nelle strade mediante gli interventi complementari al Passante e non solo, come l’inizio tra poco dei lavori della pista ciclabile su Via Roma.Su tutto questo confrontiamoci con serietà e passione, perché si tratta di scelte fondamentali ed importanti che determineranno il futuro della nostra città.

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LA SPINEA DEL PROSSIMO FUTURO

PROGETTI AMBIENTALI PER LE SCUOLE DI SPINEA

(in foto: la Giunta durante la presentazione del Bilancio 2012 ai quartieri).

(in foto: la Giunta durante la presentazione del Bilancio 2012 ai quartieri).

La principale novità del Bilancio 2012 dei co-muni è l’introduzione dell’Imposta Municipale Unica Sperimentale.

VENIAMO AI NUMERI DI SPINEA:Per definire le aliquote da applicare è stato necessario effettuare delle simulazioni sui dati catastali disponibili: i risultati sono i seguenti.Le entrate previste “ad aliquota base” sono risultate di 2.480.000 euro.La quota di Bilancio da coprire con le entrate da IMU è di circa 3.900.000 euro. Questa quo-ta deve essere reperita tramite IMU o variazio-ne dell’ addizionale Irpef per coprire la quota mancante derivante da minori trasferimenti dello Stato, entrate ICI preesistenti, minori entrate una tantum previste nel 2012 rispetto al 2011.La differenza tra le due cifre individuate, va coperta modulando le aliquote IMU all’interno dei limiti definiti dalla legge e ridefinendo l’ad-dizionale Irpef.Il bilancio approvato venerdì 30 marzo dal Consiglio, fissa al 4,5 per mille l’aliquota per la prima abitazione ed al 9,5 per mille quella per la generalità degli immobili.

Relativamente alle prime case l’aliquota è minore di quella adottata nell’ultimo anno di applicazione dell’ICI prima casa (2008). No-nostante l’aumento dei coefficienti catastali e grazie però alle maggiori deduzioni, IMU pri-ma casa produrrà mediamente un carico per i cittadini inferiore a quello del 2008 (gettito netto di circa 1.290.000 euro contro 1.623.000 euro del 2008). La scelta del Comune di Spinea quindi cerca di limitare gli effetti negativi per le tasche dei cittadini e in particolare oltre 6000 abitazioni pagheranno di meno che nel 2008.Relativamente agli altri immobili ci siamo pro-posti di non ricorrere al valore massimo dell’a-liquota: il gettito per il Comune in tal caso è stimato in circa 2.300.000 euro, con un incre-

mento di circa il 20% rispetto a quanto pagato nel 2011. È stata approvata una riduzione al 7.6 per mille per gli immobili locati secondo la legge 431/1998.Per completezza è necessario ricordare che per gli altri immobili esiste anche la quota del 3,8 per mille riservata allo Stato (circa 1.500.000 euro), che è almeno in parte compensata dall’esclusione degli immobili dal carico Irpef. L’addizionale comunale Irpef è fissata allo 0,6% con un’entrata prevista di 2.210.000 euro.Nelle prossime settimane sul sito internet comunale comparirà un banner per il calcolo automatico dell’Imu. Nel frattempo è possibile calcolare approssimativamente quanto dovu-to utilizzando i grafici coi quali si può anche effettuare un confronto con la situazione pre-cedente.

IMU: APPROVATE LE ALIQUOTE. SCOPRI TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE

Trovare casa in affitto a prezzi accessibili è sempre più difficile. Se poi chi cerca sta attraversando un periodo di fragilità trovare abitazione è quasi impossibile. Per questo l’Assessorato ai Servizi Sociali ha dato il via ad un nuovo strumento per aiutare i cittadini e le famiglie in difficoltà. Ognuno deve diventare parte attiva per cercare una soluzione ai problemi dell’abitare. È con questo approccio che nasce il progetto di Sportello di Mediazione Sociale all’Abitare in convenzione con la Cooperativa Sociale Il Villaggio Globale. Cosa significa? È uno sportello al quale si accede in base ad una selezione effettuata dai Servizi Sociali. Si accede tramite appuntamento. Lo sportello agisce come mediatore tra proprietario/agenzia e potenziale inquilino nella stipula del contratto, nelle visite agli appartamenti. “La Cooperativa ha relazioni consolidate con le agenzie immobiliari del territorio - spiega l’Assessore ai Servizi So-ciali Gianpietro Buiatti - e con le Associazioni di categoria. Lo scopo dello Sportello di Mediazione Abitativa è quello di stare accanto, orientando e supportando chi cerca casa ma lo Sportello agisce anche per sensibilizzare i piccoli proprietari. È un modo nuovo di incrociare chi cerca e chi offre nel campo degli affitti”. Per maggiori informazioni 041 5071107 o www.comune.spinea.ve.it sezione servizi sociali.

TROVARE CASA IN AFFITTO? SPORTELLO DI MEDIAZIONE SOCIALE ALL’ABITARE

Editoriale del Sindaco

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Spinea sorpassa Mirano e si consacra come “capoluogo” del Miranese, al-meno dal punto di vista demografi co.

Le statistiche annuali dicono che Spinea può contare su 27.447 residenti, contro i 27.164 di Mirano. Martellago invece con-serva il terzo gradino nella particolare clas-sifi ca di un comprensorio che, nel totale, ha 141.231 abitanti, quasi mille in più rispetto al 2010. Ma l’inversione di tendenza e la crescita di Spinea erano prevedibili, perché già negli anni scorsi Mirano era stata sensi-bilmente avvicinata. In termini di percentuale Spinea ha fatto meglio di chiunque altro: 1,5 per cento di crescita, quasi il doppio di Santa Maria di Sala, mentre Mirano ha guadagnato solo 87 nuovi residenti (più 0,32 per cento). Se Spinea presenta infatti quartiere molto po-polosi (su tutti quello del Villaggio dei Fiori), a Mirano le nuove aree residenziali presen-tano condomini mezzi vuoti (pensiamo per esempio alla nuova area dietro via Gramsci). Mirano ha un territorio tre volte più vasto rispetto a Spinea, ovvero 45,62 chilometri quadrati contro i 15,02. E questa cifra è ben evidente anche negli abitanti per chilometri quadrato: a Mirano la densità di popolazione è di 595,44 abitanti, a Spinea di 1827,36. Come spiegato prima, la conclusione che ne traiamo è che Spinea sfrutta meglio il suo territorio mentre Mirano continua a costruire ma molte case restano vuote e le giovani coppie preferiscono andare ad abitare in comuni meno costosi come ad esempio Salzano e soprattutto Veternigo, frazione di Santa Maria di Sala. Ma vediamo altri dati: a Spinea i bambini compresi tra gli 0 i 5 anni sono rappresentati dallo 5.4% della popola-zione, un valore nella media che si posizione a metà via tra i 4.8% di Mirano e i 7.8 di Santa Maria di Sala. La fascia d’età più rap-presentata è naturalmente quella compresa tra i 15 e i 65 anni (64%), ma stiamo par-lando anche del comune con il più alto tasso di anziani: 22% di over 65, media di poco superiore a quella di Mirano e, in generale, della Provincia di Venezia. Il 53% dei resi-denti è coniugato, mentre il 37% è celibe e il 7% è vedovo. Rispetto agli altri comuni del Miranese, Spinea è anche la città che conta il maggior numero di cittadini divorziati, il 2%. Le famiglie presenti nel territorio sono 11.539, con in media 2,3 componenti per ogni nucleo famigliare. Numeri che sancisco-no anche in questo caso la superiorità demo-grafi ca rispetto a Mirano, ferma a 10.919

di Gabriele Pipia

La città conta il maggior numero di cittadini divorziati di tutto il comprensorio: il 2%. Ci sono 1700 imprese attive in paese

Statistiche Arrivano i dati demografi ci del 2011

Spinea più popolosa di Mirano

Il municipio di Spinea

Tanto divertimento al centro diur-no Ceod “Il Girasole” di Fornase a Spinea dove si è svolta la Festa

dell’albero organizzata dall’assessore all’Agricoltura della provincia Lucio Gianni con l’Ulss 13 il Ceod Il Girasole, il Corpo Forestale dello Stato e il Comune di Spinea. Durante la festa che si è tenu-ta il 21 marzo sono stati piantumati un acero e un carpino di quatto anni. Sono state poi invasate dagli ospiti del centro assieme ai propri familiari, 40 piante a radice nuda di circa 100-150 cm delle specie bagolaro, carpino bianco, tiglio e acero campestre, dono del Corpo Fo-restale dello Stato. Sono state quindi fornite delle schede tecniche delle piante e spiegato come coltivarle. Alla fi ne tutti i ragazzi del centro hanno avuto la pos-sibilità di portare a casa la propria pianta o di continuare a curarla direttamente al Centro. “La festa che si è tenuta nel primo giorno di primavera, è una festa della speranza – ha spiegato l’assesso-re Gianni. Abbiamo bisogno di segni di speranza e di gioia. Ringrazio le persone che hanno lavorato per questa iniziativa e che sono accanto ogni giorno agli ospiti del Centro, compresi i genitori che hanno partecipato alla festa”.

NEWS

Al Ceod di FornaseFESTA DI PRIMAVERA

A.A.

famiglie. Passando dagli aspetti demografi ci a quelli imprenditoriali e commerciali, Spinea torna dietro a Mirano. Ovviamente i dati sono costantemente fl essibili, ma secondo le statistiche relative al 2010 in città ci sono quasi 1700 imprese attive, contro le 2500 che fanno di Mirano il capoluogo dell’impren-ditoria miranese. Nell’ultimo quinquennio si è verifi cata una grande crescita dei servizi alle imprese (addirittura +27%) mentre è calato del 12% il numero di agricoltori e pescatori. Al primo posto della graduatoria c’è il settore del commercio, con circa 600 imprese. A seguire le costruzioni (250 circa), l’ambito manifatturiero (200), i trasporti (100), l’a-gricoltura (87), il turismo (80) e infi ne le società di credito, circa una cinquantina.

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Page 19: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

Più sicurezza contro gli allagamenti, a partire dai fossi. Il consorzio di bonifi ca Acque Risor-give ha iniziato il mese scorso a Santa Maria

di Sala i lavori di pulizia delle sponde e del fondo di alcuni fossati. Previsti abbattimenti di alberi e pian-te cresciuti all’interno dei fossati e lo scavo del ma-teriale depositato negli anni sul fondo degli scoli, che ha ridotto drasticamente la capacità di invaso della rete secondaria. E si è visto, soprattutto nelle ultime alluvioni, quelle dello scorso anno, che ripe-tutamente hanno creato problemi mandando sotto decine di case e interi tratti stradali. L’intervento si inserisce tra le iniziative previste dalla convenzione siglata di recente con il Comune per la messa in sicurezza idraulica del territorio, primo vero pas-so per risolvere gli annosi problemi soprattutto a Caltana, Caselle e nella zona industriale. “La collaborazione con l’amministrazione comunale – ricorda il direttore del Consorzio, Carlo Bendo-ricchio – è fondamentale per poter realizzare gli interventi che mirano a dare soluzione alle criticità evidenziate dal piano delle acque”. In particolare è stata interessata dai lavori un’estensione di circa 10 chilometri di fossi riguardante: l’affossatura di

via Santa Lucia lato est e ovest, l’affossatura di via Einaudi, l’affossatura di via Einaudi e via Caltana, l’affossatura di via Pianiga, l’affossatura di via Ca-gnan a ovest via Gorgo, l’affossatura di via Mari-noni a valle centro Caltana, l’affossatura Stigliano a lato lottizzazione Raffaello Sanzio, l’affossatura di via Masi, l’affossatura del centro di Caltana, l’affossatura di via Cagnan e l’affossatura lungo la strada regionale Noalese. L’importo complessivo dei lavori, fi nanziato interamente dal Comune è pari a 67.880 euro. “Con questo fi nanziamento inserito nel bilancio 2011 – spiega il sindaco Pa-

olo Bertoldo – abbiamo voluto dare una prima risposta alle criticità emerse negli anni più recenti e che, come evidenziato anche dal piano delle acque, interessano in modo particolare l’area di Caltana e la zona industriale. Altre risorse sono previste per i prossimi anni in modo da proseguire l’azione di messa in sicurezza del nostro territorio, anche grazie alla fattiva collaborazione del con-sorzio”. I lavori hanno creato qualche disagio alla circolazione nei tratti interessati dai cantieri, ma senza particolari problemi al traffi co.

di Filippo De Gaspari

Saranno interessate dall’operazione soprattutto le aree di Caltana e di Caselle

Territorio Intervento a favore della sicurezza idraulica

Il consorzio pulisce canali e fossati

La pulizia di un fossato

Completata a febbraio in tutto il comune la disloca-zione dei nuovi cassonetti a

chiave. Il territorio è totalmente coperto dal nuovo sistema a ca-lotta, dopo essere stato il primo del Miranese ad introdurlo. Il sistema prevede l’apertura del cassonetto con una chiave perso-nale, consentendo un solo conferimento alla volta. L’operazione è stata pianifi cata dal Comune insieme a Veritas per arrivare al 65% di raccolta differenziata entro il 2012, come previsto dalla legge. Obiet-tivo a portata di mano per Santa Maria di Sala. Il Comune presentava almeno due criticità sul fronte della raccolta e smaltimento dei rifi uti: molto alto nel territorio il fenomeno di conferimento abusivo, cosid-detto dei portoghesi, che portavano rifi uti da fuori comune, in parti-colare dai paesi confi nanti che attuano il porta a porta. La seconda ragione era la bassa percentuale di differenziata che nel 2007 non raggiungeva neppure il 40%. Il nuovo sistema di raccolta è stato spe-rimentato a partire dal 2010, coinvolgendo circa il 10% del territorio comunale. I risultati incoraggianti, sia sul fronte della differenziazione che su quello del conferimento improprio, hanno consigliato al Comu-ne di estendere a tutto il territorio il sistema, mentre i cassonetti a calotta venivano adottati per la prima volta anche a Scorzè, Mirano e Spinea. Lo scorso anno la percentuale di differenziata ha raggiunto quota 45%, oggi copre l’intero territorio comunale. Nel 2011 sono state raccolte 8.587 tonnellate di rifi uti contro le 9.705 del 2009 e la differenziata ha superato il 55%.

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Page 20: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

Continua la rassegna “Concerti di pri-mavera”, organizzata da Asolo Musi-ca, in collaborazione con il Lions club

di Noale e l’associazione Amici della lirica di Villa Guidini. L’evento, partito il 29 mar-zo, coinvolge il teatro Elios di Scorzè e, ap-punto, Villa Guidini di Zero Branco. Il ciclo di esibizioni prevede quattro eventi, divisi in modo equo fra i due comuni, sempre di giovedì con inizio alle 20.45. A questo, va aggiunto un progetto musicale dedicato ai bambini, in agenda l’11 aprile a Zero Bran-co e poi il 17 maggio a Scorzè. Entrambi si tengono alle 11. Per quanto riguarda i con-certi, il primo ha fatto tappa a Scorzè, con la Magical Mystery Orchestra, formazione dedita da tempo al repertorio dei Beatles e che esegue in modo originale. Il 12 aprile si andrà a Zero Branco, stavolta per il duo formato dal bandoneonista Mirko Satto e il chitarrista Alberto Mesirca. I due artisti, che portano il nome di “El dia que me quieta” da una celebre canzone di Carlos Gardel, proporranno alcune composizioni di Piazzolla, Lacalle, Mores e dello stesso Gardel. Il 19 aprile si ritornerà a Scorzè, con l’Orchestra regionale Filarmonica vene-ta, diretta da Stefano Romani. A chiudere questa fase della rassegna, il Venice Cello ensemble il 26 aprile a Zero Branco, for-mato da giovani musicisti allievi del con-servatorio Benedetto Marcello di Venezia. Il gruppo eseguirà composizioni di Bach, Vivaldi e Verdi ma anche di Scott Joplin e dei Beatles. Il biglietto d’ingresso per ogni spettacolo costerà 10 euro per gli adulti, 5

euro per i giovani fi no a 18 anni. Ci sarà, poi, l’appuntamento dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo, degli allievi del-le scuole elementari e delle medie. Si tratta di un evento di musica e fumetti intitolato “Vivaldi e le formiche” e si esibiranno l’en-semble cameristico “I virtuosi della roton-da”, interpreti delle “Quattro stagioni” del Prete Rosso, e il disegnatore Fabio Vettori, che dal vivo creerà le sue formiche. I bam-bini vedranno realizzare dal nulla i suoi elaborati, mentre una videocamera seguirà le creazioni: il tutto sarà proiettato su uno schermo. E’ l’unione di due arti, la musica e il disegno, il progetto è nato per avvici-nare i bambini al linguaggio musicale, per facilitare l’approccio all’ascolto della musi-ca dal vivo e far conoscere i diversi stru-menti. Per preparare gli studenti, i docenti hanno lavorato in classe con il materiale messo a disposizione dalla responsabile del

di Alessandro Ragazzo

Il ciclo di esibizioni prevede 4 eventi, divisi in modo equo fra i comuni, sempre di giovedì

Eventi La rassegna è organizzata da Asolo Musica, con il Lions club di Noale

Arrivano i concerti di primavera a Scorzè

Un concerto

progetto, la professoressa Claudia Lapolla. “Abbiamo messo in piede un cartellone di qualità – dicono i sindaci di Scorzè Gio-vanni Battista Mestriner e Zero Branco Mirco Feston – e siamo convinti di aver intrapreso un percorso interessante su cui puntare”. Info www.asolomusica.com, op-pure inviare una e-mail a [email protected], o telefonare allo 0423-950150.

Fra gli appuntamenti quello dedicato ai bambini dell’ultimo anno dell’asilo

Il primo dei concerti era della laMagical Mistery Orchestra con brani dei Beatles

Radicchio Rosso di Treviso Igp e Mozzarella di Bufala Campana Dop insieme per creare una fu-

sione di sapori di eccellenza. La pre-giata mozzarella campana e il “fi ore d’inverno” per antonomasia si sono incontrati a Mirano, al ristorante “19 Al Paradiso”, per svelare nuove intrecci e sinergie tra due prodotti simbolo della tradizione culinaria italiana di qualità. La manifestazione “La Bufala incontra il Radicchio”, organizzata dal ristoratore Vincenzo Fusco, è iniziata con l’esposi-zione di una selezione di Radicchio Ros-so Tardivo Igp e una dimostrazione dei maestri caseari campani.

Subito dopo, è stata la volta di Miche-le Potenza, chef uffi ciale della trasmis-sione televisiva di Rai1 “La prova del cuoco”. E’ stata la fantasia di Michele Potenza a dare origine, dal vivo, a piatti inediti e a nuovi ed originali abbinamen-ti che hanno visto protagonisti proprio il Radicchio Rosso Igp e la Bufala Cam-pana Dop. Un momento di creatività culinaria che però non è andato perdu-to: alcuni dei piatti realizzati durante la giornata sono andati a formare un menu che sarà poi proposto proprio nel corso di una delle future puntate della “Prova del Cuoco”.

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Serie C, ventiquattro anni dopo. Espugnando il palazzetto di Piom-bino Dese, la Pallacanestro Mirano ha ottenuto la matematica certezza della promozione in una categoria che mancava ad-

dirittura dalla stagione 1987/88, e con ben tre turni d’anticipo. La squadra del coach Minincleri ha sbaragliato la concorrenza con una seconda fase di campionato giocata da vero e proprio rullo compres-sore, vincendo quattordici delle ultime quindici partite e collezionando una lunga serie di vittorie in trasferta. La stagione sportiva del rilancio è iniziata lo scorso 22 agosto, ma la squadra ha iniziato a prendere forma negli anni passati. La promozione, infatti, è il frutto del lavoro di programmazione gestito dal presidente Federico Polo. “Se oggi parliamo di promozione è perché ieri parlavamo di squadre giovanili - spiega lo stesso Polo -. La formazione di quest’anno è costituita da ben dieci giocatori, di cui nove under, che hanno vestito le maglie bianco blu nelle categorie giovanili. Questo per noi è stato motivo di enorme orgoglio. Un grazie particolare ad Angelo Minincleri - prosegue - che lo scorso anno ha accettato di mettersi in gioco quando si è deciso di rifondare il gruppo che da anni aveva affrontato il campionato di serie D da protagonista, dando spazio e fi ducia a quei ragazzi che negli ultimi anni si erano distinti nelle squadre giovanili. Lui e i suoi ottimi collaboratori, decisivi nella crescita tecnica ed atletica della squadra. Bandiera della squadra è senza dubbio capitan Federico Casarin, classe 1966, giocatore a Mirano e direttore sportivo di successo con

la Reyer Venezia. Anche Minincleri esprime la sua soddisfazione: “Ringrazio la società per la fi ducia e lo staff con cui ho lavorato. Ho avuto la possibilità di allenare un gruppo super. E’ bello per un tecnico allenare giocatori forti ed esperti, e qui ce ne sono tanti. Ma dà ancora maggiore soddisfazione allenare dei ragazzi, che pur giocando meno, non mancano mai agli allenamenti e che in palestra hanno dato tutto dal 20 di agosto”. Molto interessanti anche le parole di Casarin: “Da addetto ai lavori posso dire che non siamo probabilmente la squadra più forte del campionato, siamo però di sicuro La Squadra. Siamo stati un gruppo eccezionale che ha affrontato le partite come una sola cosa. Vorrei ricordare chi in questi anni ha giocato con me a Mirano e magari solo per meno fortuna non è riuscito in quello che abbiamo ottenuto ora. Se siamo qui a festeggiare è un po’ anche merito loro”.

di Gabriele Pipia

Pallacanestro Mirano, è promozione

Dopo una stagione vissuta da prota-gonisti, caratterizzata dai prestigiosi successi tra cui il titolo di Campione

Italiano categoria esordienti conquistato da Andrea Zorzetto, la squadra biancone-ra guidata dal presidente Paolo Bustreo e dal fi do collaboratore Attilio Benfatto si presenta ai nastri di partenza della stagio-ne 2012 con una rosa di atleti di grande qualità. Anche quest’anno l’U.C. Mirano mette su strada la freschezza dei propri atleti delle categorie allievi, esordienti e giovanissimi, categorie nelle quali sono state indiriz-zate da tempo tutte le risorse economiche ed umane con la speranza di confermarsi ancora una volta uno dei club più in vista del panorama nazionale. “Lasciamo alle spalle stagioni ricche di successi e di grandi soddisfazioni – commenta il presidente Bustreo –, nelle quali abbiamo ottenuto oltre cento vittorie e quindici titoli italiani, risultati che speriamo si pos-sano ripetere. Il nostro obbiettivo è comunque continuare a investire nel settore giovanile con l’impegno di trasmettere i veri valori di uno sport sano e ricco di umanità che oggi sta vivendo momenti diffi cili e di poca credibilità”. La categoria “Allievi”, composta da otto atleti, sarà affi data quest’anno alla guida di Nicola Pennazzato e Otello Pennazzato. La categoria “Esordienti”, composta da 12 atleti, sarà seguita dal giovane Francesco Castelli, supportato dall’aiuto di Rodolfo Boaga e Oscar Giacomello. La categoria dei giovanissimi, una ventina di atleti in tutto, è stato affi dato a Claudio e Alberto Favaretto, con la preziosa assistenza di Emilio Favaretto e Franco Cazzin. La direzione tecnica di tutte le categorie sarà invece competenza dei Fratelli Sandro e Marino Bettuolo, importanti personaggi del ciclismo locale e protagonisti delle recenti vittorie miranesi. Il direttore di corsa sarà invece Giorgio Manera. “Ma ci sono anche molte persone che lavorano nelle retrovie e sono al-trettanto fondamentali, – spiega ancora Bustreo – penso per esempio al coordinatore Italo Bevilacqua e al meccanico Beppi Favarotto, Gianni Gallo, Gianfranco Cazzin, Luigi Cassella, Ferdinando Carraro, Flavio Merlo, Antonio Cherubin e Franco Bincoletto”. La presentazione uffi ciale è avvenuta a metà marzo in una piazza gremita di atleti e sostenitori. In un periodo storico molto delicato per questo sport, che con il passare del tempo e con il progredire di continui scandali che hanno macchiato la sua purezza (pensiamo agli innumerevoli esempi di doping che hanno contraddistinto le competizioni nazionali ed internazionali), c’è sicura-mente bisogno di realtà locali passionali come il Mirano.

G.Pip.

Basket Grande risultato in serie C

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

CICLISMO A MIRANO TANTI SUCCESSI

Calcio, il Noale punta all’eccellenzaIl Calvi Noale punta con decisione all’Eccellenza. Dopo qualche stagione in chiaroscuro, una delle società più antiche e ricche di tradizione del panorama calcistico

Miranese, potrebbe tornare fi nalmente nella principale categoria regionale. Il Calvi Noale sta guidando il cam-

pionato in coabitazione con la corazzata Adriese, dando vita ad un interessante testa a testa che si protrarrà fi no

a fi ne stagione.

Accademia di danza, ancora soddisfazioniAncora soddisfazioni per l’Accademia Veneta Danza e

Balletto, con sede a Spinea. Il giovane Edoardo Sartori si è aggiudicato il primo premio al prestigioso concorso

nazionale di danza ad Arluno, in provincia di Milano. E’ solo l’ultima di moltissime soddisfazioni ottenute

nell’ultimo anno dalla società di Spinea, una delle più vincenti dell’intero panorama italiano.

Nordic Walking, sempre più iscrittiPrende rapidamente piede il Nordic Walking, sia a Mira-no che a Salzano. L’associazione miranese in primavera organizzerà moltissime manifestazioni di prova destinati

agli appassionati e coloro che intendono provare per la prima volta la camminata nordica con i bastoncini. Per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri 349-

6145724 e 346-3266661.

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3Spazi aperti

di Ornella Jovane

Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

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Page 23: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

3Spazi aperti

di Ornella Jovane

Si tratta di un’opera monumentale che ospiterà l’Ateneo internazionale della moda. La Regione Veneto interessata

Pierre Cardin sceglie MargheraIl Palazzo della luce. Fonte Regione Veneto

ADOTTAMIBianca. Bellissima femmina, circa 3 anni, carattere

stupendo tg. media: è un incrocio tra un bracco italiano ed uno tedesco. Per lei solo disavventure, la sua fortuna

è stata trovare nel suo cammino un valido volontario Che l’ha accolta curata ed amata ora bianca è pronta

per una buona famiglia.

Jason. Maschietto, futura taglia medio-contenuta cerca casa. Ora il piccolo ha tre mesi. Recuperato da una situazione molto brutta e triste. Purtroppo ora è stato riportato in rifugio. Per lui cerchiamo una famiglia per sempre.

L’associazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ariel e Ugo. Sono due fratelli, uno maschietto e fulvo, l’altra una femminuccia nera focata. Entrambi uniti dallo

stesso destino. Abbandonati in un posto infame, recuperati e portati in salvo. Sarebbe bello se fossero adottati assie-

me. Per Ariel obbligo di sterilizzazione a 6 mesi.

Adamo ed Eva. Meravigliosa coppia di fratelli, circa 4 mesi, taglia medio-contenuta. Abbandonati e poi accolti da una volontaria di grande cuore. Ora sono pronti per l’inserimento in famiglia. Sarebbe importante che fossero adottati insieme. Carattere bello, equlibrato e solare.

Sarà Pierre Cardin lo stilista francese di origini italia-ne, trevigiane per la precisione, a regalare un fu-turo “luminoso” a Porto Marghera? Pierre Cardin

come il nuovo Lorenzo il Magnifi co, in tempi moderni generoso mecenate per Venezia e il Veneto?

Il suo straordinario progetto, il Palais lumière, trion-fale, imponente e avveniristico monumento architettoni-co, potrebbe dare avvio ad una nuova fase in un’area industriale ora degradata. Presentato nel 2010 e accolto già all’epoca con attenzione, il progetto ha ottenuto lo scorso 20 marzo l’interesse della Regione Veneto - una formula prevista dall’articolo 32 delle norme sulla pro-grammazione in deroga alle procedure urbanistiche ordi-narie - che fa seguito al “placet” del sindaco di Venezia Orsoni e all’entusiastica accoglienza della presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.

Il Palazzo della luce, grandioso e ambizioso, è una monumentale costruzione alta 244 metri distribuiti in 60 piani dove dovrebbero essere collocate residenze, al-berghi e ristoranti, attività direzionali e commerciali ma soprattutto una prestigiosa università della moda, con il centro congressi e centri di istruzione superiori. Intorno 60 ettari di aree verdi.

Un sogno, la torre Eiffel del Veneto, ma anche l’ina-

spettata svolta per un contesto avvilito e fatiscente come si presenta oggi quell’area, di fronte a Venezia, posta nella prima ex zona industriale di Porto Marghera, tra il canale industriale ovest, via del Commercio, via Fratelli Bandiera e la stazione ferroviaria di Mestre.

Di fatto la realizzazione dell’edifi cio comporterebbe il recupero e la valorizzazione urbanistica e paesaggisti-ca dell’area e presenta anche un’ipotesi di sistemazione della viabilità, con la connessione diretta alla stazione ferroviaria di Mestre e il prolungamento del sistema metropolitano di accesso a Marghera. Oltre alla realiz-zazione della torre e la dismissione degli attuali edifi ci in stato di forte degrado, e alla necessaria bonifi ca dei suoli e delle acque, nel progetto è inserita la creazione di un grande parco con servizi, opere viarie, percorsi ciclo-pedonali, parcheggi. E’ previsto anche un polo nautico.

Il vipresidente della Regione Veneto, Marino Zor-zato, lo defi nisce “un grande complesso polifunzionale che rappresenterà un polo di economia creativa e di in-novazione di grande interesse per la città di Venezia ma anche per l’intera regione”.

“Voglio fare il Palais Lumière qui per dare lavoro alla gente e per dare una forma unitaria simbolica all’area” ha ribadito lo stilista italofrancese che è disposto ad in-

vestire quasi un miliardo e mezzo di euro per consentire la realizzazione di questa ambiziosa aspirazione.

Di questa somma, 758 milioni sono destinati alla realizzazione del Palazzo e delle opere di urbanizza-zione strettamente connesse, 240 milioni per opere di interesse pubblico e 475 milioni per altri oneri e opere di riqualifi cazione.

Sarà un intervento innovativo a impatto zero sul piano dei consumi energetici, in quanto verrà realizzato sfruttando fotovoltaico, eolico e geotermico.

“Cardin si presenta come il nuovo Lorenzo il Ma-gnifi co - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia -. Si tratta di un’operazione che va a risanare cir-ca 200 ettari ma soprattutto che dà un’opera simbolo al Veneto. A noi serviva un mecenate per riuscire a bonifi care e fare un’opera simbolo. A Pierre Cardin per questo va tutto il mio ringraziamento per aver scelto Venezia”. “Posso dire che il suo disegno è fare qualcosa di unico. Sarà un’opera di alta ingegneria ma anche di alta architettura, - ha aggiunto - con il fi or fi ore delle fi rme internazionali. Alla fi ne il ragionamento di Cardin è che chi verrà a Venezia - ha concluso Zaia - non potrà fare a meno di vedere il Palais Lumière, anche per la sua caratteristica di essere un palazzo pieno di luce, di

grande visibilità soprattutto di notte. Diventerà la porta d’ingresso alla città di Venezia”.

“Confermo la mia grande soddisfazione” ha com-mentato la presidente della Provincia di Venezia Fran-cesca Zaccariotto che ha parlato di vera e propria “ri-nascita” per Marghera. “Un Ateneo internazionale della moda potrà signifi care - ha detto - il rilancio di Marghera, e soprattutto la possibilità di bonifi care l’area e di offrire occupazione qualifi cata”.

La ricaduta occupazionale è infatti l’altro tema di forte interesse per il territorio. Si prevede l’impiego di circa 10mila addetti per la realizzazione dell’opera. A lavori compiuti la struttura procurerà nuova occupazio-ne per 4500 addetti in occupazione diretta e indiretta nell’ambito del Palais (di cui il 40 per cento con altre professionalità) e altri 2500 nell’indotto.

In quattro anni potrebbe essere costruito il Palazzo della Luce ma la strada è ancora lunga. Innanzitutto si dovrebbe passare alla convocazione della Conferenza dei servizi tra i soggetti interessati e quindi all’Accordo di programma. Cardin ha fretta e ha chiesto tempi conte-nuti. In caso di lungaggini, le alternative non mancano: i russi hanno manifestato vivo interesse, i cinesi sono già “candidati”.

Il caso Il Palazzo della Luce

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Il credito dalle banche alle imprese ve-neziane in diffi coltà? Un sogno per le piccole imprese anche se gli istituti di

garanzia tentano in tutti i modi di sbloccare liquidità. La situazione è quella di impren-ditori che in Veneto e anche in provincia di Venezia sono stretti dai debiti. Debiti di cui le banche chiedono i rientri in tempi rapidissimi.

Sopraffatti dalla disperazione questi imprenditori nei casi estremi si suicidano (il caso del falegname di Noventa di Piave di qualche settimana fa è esemplare).

I dati emersi da una analisi di Cofi di Veneziano sono a luci ed ombre: per le imprese la stretta creditizia rischia di rap-presentare la loro fi ne.

Cofi di Veneziano è una delle strutture di garanzia del credito più importanti in Veneto con oltre 8.000 aziende associate in provincia di Venezia e ha fatto il quadro della situazione con il suo direttore genera-le Mauro Vignandel.

“Il 2011- dice Vignandel - si è stato un

anno durissimo per le piccole e medie im-prese di tutta la provincia. La lieve crescita nei fondamentali nel primo trimestre ha la-sciato il posto a numerose problematiche: una nuova stretta creditizia si è aggiunta al periodo di “crescita zero” per l’occupa-zione e alla questione legata alla cassa integrazione, con lo stallo delle politiche di ristrutturazione delle imprese. Una situazio-ne pesante, aggravata dal crollo dei fatturati e dal conseguente ab-bassamento del rating, cosa che ha impedito alle imprese di ottenere fi nanziamenti da parte delle banche”.

Vignandel sottolinea un incremento nell’operatività di Cofi di Veneziano. E’ passato dai 191.103.000 del 2010 ai 205.007.366 milioni dell’anno appena trascorso (+7,28% di volumi). Credito ottenuto e destinato prevalentemente a operazioni di ristrutturazione del debito.

Rispetto al 2010 si registrano variazioni positive nelle richieste di prestiti per inve-stimenti (43,4 milioni di euro contro 36,5 milioni di euro del 2010), a indicare un tentativo di nuova apertura delle aziende sui mercati. Ma i problemi restano tutti.

“E’ un segnale positivo - conclude il direttore di Cofi di - non supportato però

dalla dinamica degli affi damenti: rispetto al 2010, infatti in provincia di Venezia, gli affi damenti a bre-ve termine segnano una forbice ancora più

ampia su quelli a medio termine 141,587 milioni contro 63,419 milioni (69,06% contro 30,94%) sintomo del perdurare dell’incertezza nelle politiche aziendali”. Cresce l’importo medio deliberato da Co-fi di Veneziano alle imprese, passato dai 55.072 euro emessi nel 2010 ai 59.199 del 2011.

Il fenomeno del credit crunch va ad aggiungersi al periodo di crescita zero, allo stallo nella ristrutturazione delle imprese, al crollo dei fatturati e al declassamento del rating delle aziende

Economia e fi nanza I dati di Cofi di Veneziano nel 2011

Stretta creditizia, aziende a rischio

Il direttore di Cofi di Venezia, Mauro Vignandel

Cofi di Veneziano sottolinea un incremento nell’operatività: da191milioni nel 2010 a oltre 205 milioni

“A fronte della drammatica si-tuazione che stanno vivendo moltissimi piccoli imprenditori

a corto di liquidità - dice Giuseppe Bor-tolussi segretario della Cgia di Mestre - la nostra proposta è quella di istituire un fondo di solidarietà per mancanza di cre-dito gestito in stretta collaborazione con i Consorzi Fidi. Uno strumento che possa essere utilizzato da chi, dopo aver subito un rifi uto dalla banca, non sa più a chi rivolgersi. Le modalità potrebbero essere simili al fondo di solidarietà già esistente per chi è vittima dell’usura e del racket”. Da anni, ricorda la Cgia di Mestre, le vitti-me dell’usura e del racket possono farne uso: stiamo parlando del fondo che può risarcire coloro che abbiano subito danni a causa di attività estorsive, per aver deciso di collaborare con le istituzioni per com-battere il racket o di smettere di pagare

il “pizzo”. Con un plafond ini-ziale di qualche decina di milioni di euro, questo fondo di solidarietà per mancanza di liquidità, po-trebbe essere utilizzato secondo la Cgia, da quei piccoli imprenditori che in questa situazione di forte contrazione del credito non sanno più dove “sbattere” la testa, magari per aver subìto un rifi uto per qual-che migliaia di euro. Precise le conclusioni di Bortolussi. “In buona sostanza –dice– bisogna in tempi celerissimi realizzare un intervento straordinario per ammortizzare una situazione che rischia di diventare esplosiva. Lo strumento è solo abbozzato e merita ancora dei forti approfondimenti. Tuttavia, bisogna far presto: questo in-tervento deve essere messo in campo il prima possibile”.

La proposta di Bortolussi (Cgia)

“SERVE UN FONDO DI SOLIDARIETÀ”

A.A.

“Oggi si muore per i troppi crediti. A sostenerlo sono i rappresentanti delle categorie economiche, e mi trovo completamente d’accor-do. La maggior parte delle nostre piccole imprese oggi è “stroz-

zata” dai crediti, e il suicidio di un artigiano di Noventa di Piave ci addolora profondamente, un gesto estremo che spinge tutti, e per tutti intendo il mon-do del credito, le istituzioni e le associazioni delle imprese a trovare presto una soluzione praticabile e condivisa”. A dirlo è la presidente della provincia di Venezia Francesca Zaccariotto dopo che le categorie economiche nelle scorse settimane hanno inviato una lettera alla Provincia sul problema del credito che stritola le imprese. “Tre le richieste avanzate nella loro accorata

lettera - spiega la Zaccariotto - una legge che garantisca pagamenti in tempi certi e tuteli l’imprenditore, la collaborazione delle banche, norme urbanisti-che che spingano verso un’edilizia a impatto zero. Sul primo punto desidero ricordare che la Provincia negli ultimi due anni di questa amministrazione, ha raggiunto l’obiettivo prefi ssato di pagare tutti i fornitori in circa in quaranta giorni, il dato medio è 39,5 giorni. Tempi accettabili, considerati i ritardi ab-normi che si registrano un po’ ovunque nella pubblica amministrazione“. La Zaccariotto torna sulla questione suicidi. “Questi suicidi - afferma - vengono chiamati “omicidi legalizzati”. Ciò fotografa una piaga del nostro sistema im-prenditoriale, costituito quasi prevalentemente dalle piccole e medie imprese,

dove tanti piccoli imprenditori coraggiosi sono stritolati tra debiti e crediti, non più in grado di rispettare i loro impegni, di dare risposte alle loro famiglie, ai loro di-pendenti. Non possiamo lasciarli soli, bisogna fare i fatti, non si può abbandonarli. Ci sono ampi spazi di lavoro con le banche, e come Provincia possiamo condividere l’esperienza che stiamo conducendo in campo ambientale”. Chiara la richiesta fi nale. ”Chiedo a viva voce di organizzare un tavolo tra istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e mondo del credito. Cerchiamo di fare in modo che le banche collaborino allo sviluppo aprendo i cordoni della borsa al credito”.

LA PROVINCIA ZACCARIOTTO: “PAGHIAMO IN TEMPI RAPIDI”

212121Spazi aperti

Page 24: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

22 Mondo scuola2222 Mondo scuola

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5Scuola

Le scuole si rifanno il look con interventi di manutenzio-ne ordinaria e straordinaria deliberati dalla Provincia a marzo e che ammontano ad 1 milione e 155mila euro. Gli interventi in programma si faranno durante tutto il

2012 , ma i principali cantieri saranno avviati soprattutto in estate, quando cioè le scuole sono chiuse.

A spiegare cosa si farà è l’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto.

“Il nostro patrimonio edilizio - spie-ga - è costituito da oltre un centinaio di edifi ci distribuiti su tutto il territorio, da Cavarzere a Portogruaro. Si tratta di un patrimonio immobiliare di carattere storico nel caso di Venezia; costituito da ville importanti lungo la Riviera del Brenta, e da edifi ci di recente costruzione nelle altre zone dove sono ospitate scuole, impianti sportivi, uffi ci, caserme ed altri pubblici servizi. Tutti gli edifi ci richiedono sia interventi di manuten-zione costante nel tempo per poterne garantire l’utilizzo in sicurezza; sia interventi di manutenzione straordinaria per garantirne la conservazione e l’adeguamento alle normative per lo specifi co utilizzo. Nel corso di quest’anno investiremo

oltre un milione di euro (1.155.000)”. L’assessore va poi nello specifi co e spiega in che modo saranno suddivisi gli interventi.

“Gli interventi per il 2012 – dice l’assessore - saranno suddivisi in quattro aree: a Venezia e nel comprensorio lagu-nare 390.000 euro; a Mestre, Mirano e Riviera 410.000 euro; a San Donà di Piave e Portogruaro 160.000 euro;

a Chioggia e Cavarzere 195.000 euro. I lavori saranno affi dati a diversi operatori economici procedendo per interventi che riuniscano sia la manu-tenzione ordinaria e straordinaria per gli edifi ci scolastici, sia l’uso patrimo-niale per gli altri edifi ci. Nello specifi -

co prevediamo interventi ordinari come la manutenzione di serramenti, la dipintura dei locali e le piccole manutenzioni delle coperture”. Per quanto riguarda la manutenzione straordinaria si prevedono interventi specifi ci come l’adegua-mento alla normativa antincendio di una parte di palazzo Savorgnan sede dell’istituto Algarotti a Venezia; nella caser-ma dei Vigili del Fuoco di San Donà di Piave e di Chioggia, e all’istituto scolastico Alberti sempre a San Donà.

di Alessandro Abbadir

Sono destinati a Venezia e al comprensorio lagunare 390mila euro, a Mestre, Mirano e Riviera vanno 410mila euro, a San Donà e Portogruaro 160mila, a Chioggia e Cavarzere 195mila

Manuntenzione ordinaria e straordinaria nel 2012 L’assessore all’Edilizia scolastica della Provincia Giacomo Gasparotto

Un milione di euro per rimettere a posto le scuole

L’istituto Alberti a San Donà. In alto l’assessore Giacomo Gasparotto

Tutto pronto per la seconda edizione del concorso fotografi co, e grafi co, rivolto agli studenti delle classi quarte

e quinte delle scuole superiori della pro-vincia di Venezia sul tema della sicurezza stradale.

Il concorso, è realizzato da Pasav (Precedenza Alla Sicurezza Associazione Venezia) in collaborazione con la Provincia di Venezia. Due le sezioni proposte per il 2012: “Velocità” e “Uso dei cellu-lari alla guida”. Il concorso è aperto a tutti gli studenti che, nell’anno scolastico 2011/2012, sono iscritti alle quarte e quinte delle scuole superiori della provin-cia. I partecipanti dovranno realizzare un’opera grafi ca o fotografi ca su uno dei due temi in cui si articola il concorso per comunicare un messaggio educativo sulla sicurezza stradale, rivolto agli utenti della strada. La consegna dei lavori è prevista entro il 4 maggio 2012. Per info, iscrizioni e bando www.provincia.venezia.it oppure www.pasav.it. La partecipazione al concorso è gratuita.

FOTOGRAFIA

A.A.

Il concorso sulla sicurezza stradale

Gli interventi sono per lo più programmati durante la pausa estiva

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Page 26: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

24 Personaggio2424 Personaggio

Page 27: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

6 Personaggio

Quella di Laura Andreotti per la danza è una vera e propria passione che na-sce praticamente insieme a lei, oggi a

26 anni ha alle spalle molti anni di studio e perfezionamento.

Laura abita da sempre a Cavarzere, ha iniziato frequentando i corsi di danza contemporanea, con Romina Zangirolami e danza del ventre con Sabrina Scarpati, presso l’associazione Akcademia di Adria, perfezionandosi poi come ballerina di danza del ventre presso la scuola di Catrine Rouillet e partecipando a diverse edizioni del Con-gresso internazionali delle danze orientali e del Convegno internazionale delle danze orientali di Venezia, nei quali ha preso parte a lezioni di grandi artisti a livello mondiale.

Ha ottenuto poi il diploma di insegnan-te di danza orientale frequentando il corso di formazione del Centro studi di danza e

cultura orientale tenuto dal maestro di fama mondiale Zaza Hassan.

Da un paio d’anni, unendosi ad altre ballerine e insegnanti, Laura ha fondato l’associazione “Occhi d’Oriente”, scuola per la promozione della danza orientale che insegna e realizza spettacoli nelle province di Venezia e Rovigo.

Da anni collabora con le scuole elemen-tari e dell’infanzia e con l’animazione estiva di Cavarzere, preparando programmi speci-fi ci per avvicinare i bambini al mondo della danza e del movimento, inoltre tiene diversi corsi per allieve di tutte le età che sono oggi circa una quarantina.

Qualche giorno fa per Laura è arrivata una grande conferma: la medaglia d’oro, insieme alle altre atlete della compagnia di danza Bellysimo Company della pluri-campionessa mondiale Simona Minisini, al

World Dance Tophy, competizione interna-zionale che ogni anno riunisce a Lignano Sabbiadoro migliaia di danzatori. Quest’an-no i partecipanti si sono esibiti davanti a una giuria di veri e proprio mostri sacri della danza, presieduta da Carla Fracci, che ha as-segnato al gruppo della Bellysimo Company il primo posto, regalando a Laura Andreotti la sua prima medaglia d’oro.

Cosa signifi ca per te questo riconosci-mento?

“Il trofeo – così Laura – mi ha dato l’occasione di misurarmi con colleghi di ogni nazionalità e quindi di fare un’esperienza formativa davvero signifi cativa. La medaglia d’oro rappresenta sicuramente una grande conferma, mi fa capire la validità della strada che, con tenacia e mille sacrifi ci, ho deciso di intraprendere e mi dà un’ulteriore motiva-zione per continuare a studiare e impegnarmi

nella danza”.Tu hai molte allieve e sei spesso chia-

mata a esibirti, qual è il segreto del succes-so della danza orientale?

“Oltre a essere una specialità raffi nata e di grande fascino, la danza orientale offre a chi la pratica la possibilità di entrare totalmen-te in armonia con il proprio corpo, accresce la capacità di autostima e in più dona benes-sere all’intero organismo. È però necessario affi darsi a insegnanti competenti che abbiano

alle spalle anni di formazione perché deve essere praticata in maniera corretta e non improvvisata”.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?“Sicuramente continuerò a perfezionar-

mi e a benefi ciare degli insegnamenti della grande Simona Minisini nella sua compagnia, proseguirò nella strada della danza e magari proverò a realizzare qualche sogno sul qua-le però, per il momento, non voglio svelare nulla”.

di Nicla Sguotti

E’ stata premiata da Carla Fracci alla competizione internazionale World Dance Tophy

Laura Andreotti Da anni studia per perfezionarsi in danza orientale

Una ballerina da medaglia d’oro

Laura Andreotti durante una sua esibizione

“Il trofeo è una grande conferma e mi stimola a continuare ad andare avanti

7Cultura provinciale

Venezia Il 20 maggio, rievocazioni storiche nel segno della tradizione

Domenica 20 maggio a Venezia si ter-rà la tradizionale festa della Sensa: lo sposalizio del Mare. Ogni anno que-

sto evento richiama molti visitatori attratti da una situazione che fa rivivere la mille-naria storia della Serenissima, il suo intimo rapporto con il Mare e con la pratica della voga alla veneta.

La festa della Sensa era una festività della Repubblica di Venezia in occasione del giorno dell’ascensione di Cristo (Sensa è il termine in dialetto veneziano). Questa festività commemora due eventi importanti per la Repubblica: il 9 maggio dell’anno mille il doge Pietro II Orseolo soccorse le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi, mentre il secondo evento è collegato all’anno 1177, quando, sotto il doge Se-bastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’im-peratore Federico Barbarossa stipularono a Venezia il trattato di pace che pose fi ne allo storico scontro tra papato e impero.

In occasione di questa festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare e oggi, in quel giorno, si propone la storica cerimonia dove il Doge a bordo del Bucintoro, raggiun-geva Sant’Elena all’altezza di San Pietro di Castello, per ricevere la benedizione del Ve-scovo, anche lui a bordo di una barca dalle

sponde dorate. Per sottolineare il dominio della Sere-

nissima col mare, la festa culminava con una sorta di rito propiziatorio: il Doge, una volta raggiunta la Bocca di Porto, lanciava nelle acque un anello d’oro. L’attività del comitato festa della Sensa, che dal 1965 è tornata a celebrare l’evento, oltre la rievo-cazione: il “Gemellaggio Adriatico” riunisce oggi alla Serenissima una città o un’area geografi ca che ha avuto nella storia un par-ticolare rapporto con Venezia, unite in un vincolo culturale, di amore per il mare e per le attività ad esso collegate.

Nel 2011 l’anello che lo simboleggia è passato da una città di Cipro ai comuni di Forno di Zoldo e Zoldo Alto nel bellunese.

Durante la giornata si consegna il “Premio Osella d’Oro della Sensa” assegnato ad enti, istituzioni e privati cittadini che, con la loro attività nel settore della cultura, dell’ar-tigianato e del commercio, hanno dato lustro alla città. Tra gli eventi collaterali si allestisce il mercatino della Sensa presso la chiesa di San Nicolò di Lido, si tengono delle competizioni di voga alla veneta, si disputa il corteo acqueo delle associazioni remiere e numerose altre manifestazioni, per ricordare che questa storica data rimane per Venezia un momento di grande unione, di presa di coscienza della storia e delle tra-dizioni dell’isola.

Una festa dei tempi della Repubblica di Venezia per rievocare la fi ne dello scontro tra papato e impero

Roberta Pasqualetto

Ritorna la festa della Sensa

La mediazione della Serenissima Repubblica fra l’imperatore Federico Barbarossa e papa Alesandro III

“William Congdon è l’unico pittore, dopo Turner, che ha capito Venezia, il suo miste-

ro, la sua poesia, la sua passione. Il suo modo d’esprimersi è moderno, la sua com-prensione vecchia quanto la città stessa. Egli ha saputo cogliere l’effettiva essenza di molti secoli e fonde questa visione in un sogno così fantastico e bello che i suoi dipinti lasciano senza respiro. Sono fatti di lava; sono lampeggianti; palpitano della vita e della passione di tutti i veneziani che da lungo tempo riposano nella loro ultima dimora”. Così scriveva Peggy Guggenheim nel 1953, esprimendo il suo entusiasmo di fronte alle Venezie di Congdon.

Ora, l’occasione del primo centenario della nascita di colui che è uno dei mag-giori anche se più trascurati protagonisti dell’Action Painting americana è colta dall’Università Ca’ Foscari per realizzare, in collaborazione con la William G. Congdon Foundation di Milano-Washington e con As-sicurazioni Generali, una mostra “William Congdon a Venezia (1948-1960): uno sguardo americano” con oltre 40 opere sul lungo soggiorno dell’artista nella città lagunare. La mostra sarà aperta al pub-blico dal 5 maggio al l’8 luglio prossimi, dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 18,

Pittura. La mostra organizzata dall’Università Ca’ Foscari

La poesia come linguaggio universale, profondo, sostanziale nella sua capaci-tà di cogliere l’essenza e, per questo,

spirituale, assoluto. In tempi di maggiori diffi coltà e di crisi

le coscienze avvertono più marcata l’esigen-za di ritemprarsi guardando oltre l’effi mero. La prospettiva si fa più ampia, nell’ambi-zione di trovare una risposta all’assillo che spesso riaffi ora nell’animo quando cerca un senso più alto, duraturo e motivante della vita e dell’esistere.

E di poesia ne zampillerà tanta, come sottili getti d’acqua, per ogni dove - in stra-da, per mare, in chie-sa - e chiunque potrà confrontarsi con essa da compositore e da fruitore, indifferentemente, nel corso della tre giorni che si terrà a Carole dal 1° al 3 giugno prossimi.

E’ la quinta edizione di Flussidiversi, il meeting annuale che fa incontrare, tra loro e con il pubblico, i poeti di quell’ampio terri-torio che oggi viene defi nito Alpe-Adria e che storicamente si richiama alla Mittleuropa. Sarà un susseguirsi di incontri, readings, se-minari, eventi, laboratori per bambini orga-

nizzati e programmati all’interno del centro storico della città di Caorle: nelle sue calli, campi e piazze, tra lo splendido campanile cilindrico in stile romanico e il suggestivo santuario della Madonna dell’Angelo, ma anche su motonavi cariche di poeti e poesie da cui diffondere versi lungo le spiagge del-la laguna cara ad Hemingway.

Il linguaggio universale della poesia troverà la sua espressione in una varietà di lingue - italiano, tedesco, ungherese, slove-

no e croato - e dialetti, quelli che si parlano nei sei stati nazionali e nelle regioni che appartengono alla Co-munità di Alpe-Adria.

L’ospite d’onore della kermesse 2012 sarà il vicentino Fer-nando Bandini, “un poeta eccezionale tra pacatezza e meditazione” lo defi nì Zanzot-to che gli fu molto amico. Bandini ha pub-blicato poesie in italiano, vicentino e latino. E per i suoi versi in latino ha ottenuto impor-tanti riconoscimenti al Certamen poeticum Hoeufftianum di Amsterdam e al Certamen Vaticanum della Fondazione Latinitatis.

Poche settimane fa è stato insignito anche di quel premio che per il suo prestigio

viene defi nito il “Nobel italiano” della lirica, il Premio Librex Montale.

Bandini sarà dunque il protagonista di questa edizione di Flussidiversi, raccoglien-do il testimone dal poeta magiaro Géza Szocs che fu “incoronato re del meeting 2011” iscrivendo il proprio nome nell’al-bo d’oro della manifestazione insieme ad Andrea Zanzotto, Christoph Wihelm Aigner e Patrizia Valduga, già iscritti negli anni precedenti.

Per tre giorni la poesia, con la sua comunità di poeti, occuperà la scena con readings uffi ciali e altri improvvisati che prenderanno vita in ogni angolo della ca-ratteristica e suggestiva città lagunare. La musica e l’amicizia, nata dal “bel piacer” di stare insieme poetando, ascoltando e improvvisando renderanno ancora più unica l’esperienza.

In omaggio ad Andrea Zanzotto, verrà allestita nel Centro civico una mostra foto-grafi ca, che rimarrà aperta al pubblico fi no al 1° luglio prossimo. Verranno esposte una cinquantina di immagini realizzate dal foto-grafo e amico Graziano Arici.

Flussidiversi continua la sua collabora-zione con la Mostra internazionale dell’In-fanzia di Sarmede che ha prodotto anche

per questa edizione la mostra “Segnidi-versi” e i laboratori per i bambini dove si insegna a disegnare la poesia.

E’ previsto inoltre un intervento di Davi-de Rondoni con il suo “Apocalisse Amore”.

Sarà Fernando Bandini a chiudere l’ori-ginale festival con la cerimonia, il pomerig-gio di domenica 3 giugno, di incisione sulla scogliera del lungomare di Caorle di alcuni suoi versi, come hanno già fatto i poeti che lo hanno preceduto nelle edizioni passate.

Il meeting annuale di poesia Flussidiversi è promosso dalla Co-munità di Lavoro Alpe Adria, dalla Regione Veneto e dal Comune di Caorle, con il soste-gno del gruppo Euromobil.

“Flussidiversi - spiga il curatore scienti-fi co dell’evento Antonio Cassuti - indica il divenire dinamico, ma sereno al tempo stes-so. Suggerisce il modifi carsi della realtà e la centralità del movimento della parola. Porta il lettore a mettere in moto la sua fantasia: farla cosa viva attraverso il fl uire del verso, alla scoperta (ri-scoperta meglio) di ciò che sta altrove, ma più reale della realtà, più vero del vero. Vita e sogno si mescolano. E

la signoria del tempo viene accolta, amata, giusto perché riusciamo ad andare oltre il tempo che l’amore per la vita riasssume in una dimensione di compiaciuta, riscoperta sacralità”.

“Non si tratta di una ribalta estempo-ranea ed autoreferenziale - conclude il se-gretario alla Cultura per la Regione Veneto Angelo Tabaro - nella quale i poeti vengo-no ad esibirsi e il tutto viene fruito solo al momento in cui avviene; fl ussidiversi vuole

essere un momento di incontro per costruire qualcosa nel territorio: sono coinvoltele scuole e i bambini delle città, con progetti didattici mirati e laboratori ad

hoc; ci sarà un primo nucleodi una sorta di offi cina degli editori di poesia che potranno incontrarsi tra di loro e incontrare il pubbli-co; ci saranno letture che potranno poi conti-nuare a cena, con i poeti a leggere poesie di altri poeti; e momenti di studio e momenti di ascolto, ma tutto pensato per rimanere, per lasciare una traccia, per essere un primo mattone di una casa che voremmo solida e forte per il futuro del territorio”.

di Ornella Jovane

Caorle Dal 1° al 3 giugno prossimi Flussidiversi

Il trionfo della poesia, autori e fruitori di versi si incontrano

La città di Caorle che diventa con le sue calli, i campielli e il mare la cornice ideale per readings spontanei e programmati di poesie. A destra Fernando Bandini

Il meeting fa incontrare, tra loro e col pubblico, i poeti di quel territorio defi nito Alpe-Adria, un tempo Mittleuropa

Ospite d’onore della quinta edizione il poeta Fernando Bandini, dedicata una mostra fotografi ca a Zanzotto

escluso il martedì. Congdon, come aveva avuto modo di osservare ancora Peggy, “non appartiene a nessun gruppo di pitto-ri. Sta a parte. Non appartiene a nessuna scuola. Nessuno ha cercato di dipingere alla sua maniera prima di lui. I veneziani non vedono mai i suoi quadri...”, e infatti questa sarà la prima rassegna di opere di Congdon che avrà sede a Venezia.

La mostra ospitata negli spazi di Ca’ Foscari Esposizioni, curata da Giuseppe Barbieri e Silvia Burini, con l’apporto di Rodolfo Balzarotti, riunisce molti degli esiti più signifi cativi della produzione di William Congdon sul soggetto veneziano. Oltre che dalla Fondazione Congdon le opere provengono da collezioni private italiane e americane, nonché da numerosi musei americani e da quello inglese dell’Univer-sità di Cambridge. Le tele di Congdon sa-ranno esposte nelle sale del piano nobile, affi ancate da gigantografi e, da bacheche con lettere e schizzi.

Info 0412346947 - [email protected]

WILLIAM CONGDON A VENEZIA

252525Cultura provinciale

Page 28: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

grande sete del 2003Niente pioggia e neve in inverno e primavera,

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

TORNA IL CONTRIBUTO AI CONSORZI DI BONIFICA PER TUTTI I PROPRIETARI

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TRATTORIA e ALBERGOALLA STAZIONE

MIRANO DI MIRA (VE) Via Miranese, 77 - Tel. 041 479690 - Cell. 349 5387193 - www.locandallastazione.it - [email protected] DI MIRA (VE) Via Miranese, 77 - Tel. 041 479690 - Cell. 349 5387193 - www.locandallastazione.it - [email protected]

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IL VENETOin PRIMO PIANO

“Potrebbe andare peggio del 2003”: gli addetti ai lavori sperano tanto di sbagliare ma questo inizio di primavera, dopo un inverno completa-

mente all’asciutto, non promette niente di buono. Manca-no ancora due mesi al periodo più caldo dell’anno eppure fi no ai primi di aprile di pioggia se ne è vista veramente poca. Da metà dello scorso novembre sono caduti in media fra i 50 e gli 80 millimetri di pioggia in pianura e in montagna la neve non si e quasi vista al di sotto dei 1800-1500 metri. I laghi alpi-ni e i bacini nel Bellunese, Trevigiano e Vicentino sono in secca e la portata dei fi umi è ridotta al minimo. Insomma niente pioggia e pochissima neve in montagna, una conco-mitanza di fenomeni che hanno lasciato a secco le riserve d’acqua e stanno mettendo a rischio anche l’approvvigio-namento degli acquedotto, tanto che si parla addirittura di razionalizzare l’acqua per uso potabile. Alla fi ne di marzo la Regione Veneto ha dichiarato lo stato di crisi dopo l’en-nesimo incontro con i tecnici e gli amministratori di tutti i consorzi di bonifi ca, delle autorità di bacino regionali e interregionali, degli enti gestori degli impianti idroelettrici.

Nel frattempo gli agricoltori sono i primi a risentire della penuria d’acqua: il mais appena seminato fatica a germo-gliare e le altre colture, dalla vite al granoturco, dalla frutta agli ortaggi, senza acqua non maturano. L’irrigazione è già iniziata, con oltre un mese di anticipo, ma rischia di non po-

ter proseguire perché la poca acqua disponibile non basta per tutti, anzi dovrà essere razionalizzata.

A fi ne marzo nella nostra regio-ne, stando ai dati dell’Anbi, l’associa-zione nazionale delle bonifi che, man-cano all’appello oltre 140 millimetri

di pioggia, che signifi ca 140 litri d’acqua per metro quadra-to. Come se non bastasse la falda nell’area centrale delle risorgive si abbassa di oltre un centimetro al giorno, mezzo metro al mese, e le portate di tutti i principali corsi d’ac-qua della pianura veneta risultano inferiori ai valori medi. Rispetto alla media che viene calcolata a partire dal 1994, i bacini idrografi ci del nostro territorio hanno registrato un defi cit pluviometrico medio del -34%, in particolare: Leme-ne -49%; Piave -35%; Brenta Bacchiglione -30%.

Le organizzazioni agricole regionali Coldiretti, Cia e Confagricoltura lanciano l’allarme: “Dopo i rincari di inizio

anno di gasolio e tasse come l’Imu – spiegano i rappre-sentanti degli imprenditori del primario – che già hanno eroso il reddito delle imprese, ora ci troveremo a fare i conti con i danni della siccità e del maltempo che in qualsiasi momento potrebbe abbattersi nella nostra regione. Ormai le condizioni climatiche sono cambiate e non possiamo passare da un’emergenza all’altra”.

In campagna le diffi coltà sono evidenti. “La stagione delle semine si è concentrata in pochi giorni – spiega Pa-olo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia – perché fi nché hanno potuto gli agricoltori hanno aspettato che la situazione cambiasse. Così la richiesta di sementi e prodotti correlati si è concentrata in un periodo di tempo ristrettissimo, provocando anche problemi di ap-provvigionamento. Con la siccità del 2003 l’agricoltura ha perso oltre la metà del mais veneto e gran parte delle altre colture. Quest’anno partiamo con il grosso handicap di un inverno praticamente all’asciutto, che ha costretto ad anti-cipare le irrigazioni, dove questo è possibile. Le prossime settimane saranno ancora più critiche”.

“Stiamo lavorando al piano contro il rischio di allaga-menti causati da eventi alluvionali – ha aggiunto – ma do-vremo pensare ad un piano per affrontare i ricorrenti periodi

di siccità, in cui anche le casse di espansione potrebbero tornare utili”. Tra gli interventi strutturali si è convenuto di dare priorità al potenziamento della barriera contro la risali-ta del cuneo salino sull’Adige.

A Venezia la Regione ha deciso di procedere con la ra-zionalizzazione dell’acqua. “In base alla specifi cità di ogni singolo bacino, - spiega l’assessore all’ambiente Maurizio Conte - sarà prevista la riduzione dei valori del defl usso minimo vitale, accompagnata dalla contestuale riduzione dei prelievi irrigui o dalla turnazione nell’ambito dell’opera-tività dei singoli consorzi di bonifi ca. I soggetti gestori degli invasi idroelettrici dei bacini montani dovranno trattenere integralmente le risorse idriche così risparmiate nei serba-toi, allo scopo di renderla disponibile nel periodo estivo. L’Arpav verifi cherà le effettive portate prelevate e effettuerà i necessari periodici controlli sulla situazione generale”.

Conte ha fatto presente che l’applicazione di queste misure avrà effetto sull’intero sistema di gestione dell’ac-qua, compreso il recupero dei livelli delle falde idriche sot-terranee anche mediante il risparmio idrico dei prelievi e il controllo sull’uso della risorsa, a benefi cio principalmente degli impianti acquedottistici e dei prelievi attraverso pozzi da falde di qualità.

di Nicola Stievano

Fa più paura della grande sete del 2003

Un “effetto collaterale” della siccità è il rischio speculazione, con l’immancabile impennata dei prezzi che si registra ad ogni nuova emer-

genza. A denunciarlo è l’assessore regionale all’a-gricoltura Franco Manzato. In queste settimane le colture venete sono in sofferenza e la produzione certamente ne risentirà, specie quella di colture come l’asparago e altre produzioni primaverili. Però attenzione: il vero rischio è che a pagare gli effetti di

questa vera e propria calamità naturale siano solo i consumatori e i produttori”. “A fronte dei potenziali danni alla produzione – spiega l’assessore – gli agricoltori possono ricorrere al sistema assicurativo agevolato, mentre la Regione opererà per regimare nel modo più razionale l’utilizzo delle risorse idriche in modo da annullare o limitare i danni. Per contro, e per questo ho atteso a fare dichiarazioni su que-sto argomento, la sola parola ‘siccità’, così come

‘gelo’, ‘alluvione’ e così via, rischia di far lievitare i prezzi sui banchi di vendita, senza che i produttori ne abbiano alcun benefi cio, né diretto né indiretto, con un peso aggiuntivo per le tasche già ben impo-verite dei consumatori, mentre a guadagnarci sarà ancora una volta la speculazione che si manifesta in diverse fasi della catena distributiva. Avremo il paradosso che potrebbero rincarare, come già acca-duto in passato, anche i prodotti agricoli provenienti

da Paesi dove il problema non esiste”.Manzato invita tutti a vigilare su eventuali

sbalzi e impennate nel prezzo fi nale delle produ-zioni agricole e a segnalarle alle autorità locali, alle associazioni dei consumatori o anche direttamente agli uffi ci regionale della tutela dei consumatori, “Perché questo ci aiuta molto a contrastare un fe-nomeno negativo e meschino, che provoca un vero e proprio danno sociale”.

EFFETTO SICCITÀ SUI PREZZI MANZATO METTE IN GUARDIA: “OCCHIO ALLE SPECULAZIONI”

Franco Manzato

Niente pioggia e neve in inverno e primavera, fi umi e laghi a secco

Allarme per l’agricoltura ma scarseggia anche l’acqua ad uso potabile

Siccità record in pianura e montagna

7Il Veneto in primo piano

Non è solo la mancanza d’acqua a pre-occupare perché un’altra minaccia arri-va dal mare, soprattutto per il Polesine

e la Bassa Padovana. Si tratta del fenomeno del cuneo salino, vale a dire della risalita dell’acqua del mare lungo i fi umi durante i pe-riodi di magra. L’assenza di piogge e la scar-sità delle risorse idriche ha prosciugato i corsi d’acqua principali, dal Brenta all’Adige, ora esposti alla minaccia del cuneo salino. L’ac-qua salata può risalire anche per diversi chilo-metri per poi inoltrarsi nelle falde sotterranee, inquinandole, e “bruciando” le coltivazioni in vaste zone fra Chioggia, Adria, Cavazere, Piove di Sacco e Conselve. Preoccupa il livel-

lo dell’Adige. La siccità degli ultimi tempi ha abbassato la portata del fi ume a meno 3,66 metri rispetto allo zero idrometrico al livello di Boara Pisani. A questa quota corrisponde una portata variabile tra gli 80 ed i 100 metri cubi d’acqua al secondo: insuffi ciente perché possa funzionare lo sbarramento antisale po-sto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90 e non più adeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio. Il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimodernare la barriera antisale. “La soluzione al proble-

ma non può essere la costante danza della pioggia dei polesani – commenta amaro il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giu-riolo – Il Veneto sta dando un brutto esem-pio di gestione del territorio e, per il secondo anno consecutivo, stanzia zero euro per le opere di contrasto all’abbassamento del suolo (e al conseguente fenomeno del cuneo salino). Sono tagli devastanti e autolesionisti. I polesani sanno bene che la subsidenza sta pericolosamente continuando nel nostro terri-torio ed è conseguenza anche dalle estrazioni metanifere degli anni ’50. Per riparare questi danni, lo Stato aveva riconosciuto dei fondi speciali ai territori colpiti: Polesine, ferrarese

e ravennate. Infatti, al contrario del Veneto, la regione Emilia Romagna nei propri bilanci sta continuando ad indirizzare i fondi statali verso le opere di bonifi ca dei propri territori colpiti dalla subsidenza”. “Per fermare l’ac-qua dolce che si disperde in mare e impedire la risalita del cuneo salino nell’asse Brenta-Bacchiglione-Gorzone - spiega l’ingegner Giu-seppe Gasparetto, direttore del consorzio di bonifi ca Adige Euganeo - abbiamo già pronto e fi nanziato il progetto dello sbarramento a Chioggia. Un’opera da quasi 25 milioni di euro che ci permetterebbe di risolvere una volta per tutte il problema. I soldi ci sono già, ma non c’è tempo da perdere”.

L’emergenza Dal Polesine alla Bassa Padovana si aggrava la minaccia di inquinamento delle falde

L’acqua del mare risale i fi umi in secca e “brucia” le colture

IL CASO

Tassa sulla bonifi ca, la Regione ci ripensa e cancella l’esenzione per i contribuenti “urbani” e per tutti coloro che pagavano meno di 16,54 euro. Dopo due anni viene reintrodotto il contributo ai consorzi di bonifi ca per tutti i proprietari di terreni e fabbricati. La legge non

funzionava, hanno ammesso gli amministratori regionali, perché ai consorzi di bonifi ca vengono a mancare ben 10 milioni di euro, che comunque sono dovuti. A quanto pare non è praticabile la strada che siano le aziende di gestione dell’acquedotto a pagare i consorzi di bonifi ca per la loro attività relativa agli scoli nei centri abitati serviti di fognatura. Quindi verrà riammesso il tributo

anche in zona urbana, anche se c’è da stabilire cosa accadrà per le zone urbane che scaricano di-rettamente in fi umi come il Bacchiglione, che non è di competenza dei consorzi stessi. Non solo: sparisce l’esenzione per chi doveva pagare meno di 16,54 euro, ma il meccanismo stabilito è che la Regione vedrà quanti soldi ha a disposizione per far fronte al mancato incasso dei consorzi e poi deciderà a che livello far scattare la possibile esenzione. Dagli ambienti di Palazzo Ferro Fini pare che la quota di esenzione sarà a 7 euro, ma sarà una delibera di Giunta a stabilirlo. E sarà da vedere anche se ci sarà un effetto retroattivo del tributo, relativo al 2011.

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Per informazioni chiama lo 02/742001, vai sul sito www.actionaid.it o scrivi a [email protected]

ZLP12

Milioni di bambini nel Sud del mondo crescono malnutriti e senza diritti. Ma chissà cosa potrebbero fare se potessero avere cibo, acqua potabile, cure mediche e un’istruzione.Adotta un bambino a distanza, aiuterai lui e la sua comunità a costruirsi un futuro migliore. Oggi cambiare il mondo dipende da te. Un giorno, dipenderà da lui!

Aiutalo a diventare grande, con l’adozione a distanza.

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11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

Vivere di pensioni all’epoca della crisi, un dramma nel dramma anche in Veneto. A rendere sempre più pe-

sante una situazione che già lo era, sono stati i provvedimenti presi da qualche mese dal governo Monti. Spesso i pensionati si devono far carico anche della situazione di disperazione dei fi gli che in diversi casi sono sposati e non riescono a dare una vita dignitosa ai loro bimbi. Dai dati Inps, disponibili alla fi ne del 2011 in Veneto c’erano quasi 1 milione e 300 mila pensio-nati di fondi pensione, compresi tutti quelli autonomi considerando anche le pensioni assistenziali. Ma andiamo alle pensioni più basse, quelle cioè con meno di 1000 euro al mese, sono in tutto 550 mila e di queste 210 mila riguardano trattamenti di invalidi-tà civile (210 mila). E poi: le pensioni ero-gate dal Fondo Lavoratori Autonomi (196 mila) per effetto della bassa contribuzione prevista per queste categorie e, le restanti, sono pensioni dei superstiti, generalmente pagate alle vedove di lavoratori deceduti e

rendite per infortuni subiti. Per queste non c’è stato il blocco degli adeguamenti. Quelle che invece hanno subito il blocco sono state 374.000, ossia coloro che percepiscono più di 1.405 euro al mese e subiranno il blocco dell’importo della pensione nel 2012 e nel 2013, pari al 29% di tutti i pensionati vene-ti. A livello regionale le cose sono differenti provincia per provincia. “I pensionati più “ricchi” dalle statiche Inps sembrano es-sere quelli di Venezia e provincia. Qui sono 8.645 quelli con pensioni superiori a 1.405 euro che non avranno così l’adeguamento.

Continueranno, invece, a benefi ciare dell’a-deguamento dell’importo della pensione all’aumento del costo della vita per il 2012 e gli anni futuri circa 919 mila pensionati in tutto il Veneto che percepiscono una o più pensioni per un importo inferiore ai 1.405 euro mensili. Il primato regionale di questi pensionati “poveri” con più di 170 mila casi spetta a Verona, ultima Belluno (anche per motivi demografi ci) con 47 mila. Ma vivere di pensione, una pensione che per le giovani generazioni è un vero e proprio sogno, che forse non sarà raggiunto, per molti anziani

sta diventando un dramma sociale. “Abbia-mo avuto – spiega Don Dino Pistolato di-rettore di Caritas Venezia – tanti casi in tut-ta la regione di anziani che si sono suicidati, perché non erano in grado di far fronte alle esigenze della vita. Gli anziani sono in que-sto momento di crisi l’unica risorsa per tan-te giovani coppie che hanno fatto famiglia, hanno bambini e sono disoccupati . Molti genitori ospitano in casa queste famiglie senza lavoro . Diventano “baby sitter” e sopperiscono a servizi di welfare che non ci sono. Ridurre le loro entrate rischia così, in

questo momento di crisi economica, di esse-re un dramma, oltre che per loro, anche per i fi gli e nipotini”. Si assiste poi alla caduta nell’indigenza soprattutto delle vedove che si vedono decurtata la pensione del marito alla sua morte e che magari vivono ancora in affi tto. A dire il vero poi la “botta“ contro i pensionati sarebbe potuta essere ancora più pesante, ma per fortuna le pressioni dei sindacati hanno fatto innalzare il tetto originariamente previsto a 1000 euro del non adeguamento.

di Alessandro Abbadir

Aumentano i suicidi e quelli che si accollano le spese dei fi gli disoccupati con bimbi piccoli

Sociale I dati Inps regionali parlano di situazioni di estrema diffi coltà

Pensionati sempre più tartassati

Problema esodati, il governo pro-mette una solu-

zione , ma a tre mesi dal varo della Riforma della Previdenza non si sa nemmeno quanti siano. Ad ammettere che il numero è incer-to, ma sicuramente superiore a quello calcolato inizialmente, è stato direttamente il direttore dell’Inps nazionale Antonio Mastropasqua che su questo tema è stato sentito direttamente alla Camera dei Deputati. Ma chi sono gli “esodati”? Con questo termine si va ad indicare quei lavoratori che, in seguito alla riforma della previdenza varata dal ministro per il Welfare, Elsa Fornero, rischiano di restare senza lavoro e senza pensione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. La riforma di Natale ha conservato le regole precedenti per chi, prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva accettato di lasciare il lavoro o era stato licenziato. Con questa riforma viene garantita la pensione secondo i requisiti preesistenti, ma le risorse sono limitate e non tutti potranno acce-dervi. Qualche calcolo sulle “platee“ di persone interessate comunque è stato fatto. Si pensa che siano circa 350mila gli italiani interessati a questo problema (e con loro deci-ne di migliaia di veneti) e che non sanno cosa sarà del loro destino. Cioè se riusciranno ad andare in pensione o meno. Su questo problema stanno lavorando alacremente da settimane al ministero del Lavoro dove è stato creato un tavolo di coordinamento a cui partecipano anche Ragioneria generale dello Stato e Inps. Si spera che per l’inizio dell’estate si trovi una soluzione o almeno si dica esattamente a queste persone quale sarà il loro destino. Fra le ipotesi che il governo sta mettendo in campo ce ne sono diver-se ma arriva anche il conto salato dell’operazione. Il costo potrebbe sfi orare i 3 miliardi l’anno, per un risarcimento massimo di cinque anni. Emerge così l’ipotesi di una sorta di indennità di mobilità transitoria che accompagni questi lavoratori alla pensione. Tutto dovrebbe essere deciso con un decreto ad hoc che sarà emanato entro il 30 giugno. Nel frattempo sono scesi in campo i sindacati e il 13 aprile la Cgil anche per questo problema ha indetto uno sciopero.

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DEL SUD DEL MONDO

Page 31: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

11Voci da palazzo

Esprime soddisfazione il con-sigliere della lega Nord per l’approvazione da parte del

Consiglio veneto di un proprio emendamento alla fi nanziaria che introduce nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica per gli strumenti urbanistici attuativi. “Questo emendamento - spiega Bassi - determina in quali casi deve essere disposta la Vas (Valutazione Ambientale Strategica), seguendo da un lato la direttiva comunitaria e dall’altro il codice ambientale. I benifi ci derivanti da queste nuove disposizioni sono molteplici, a partire dalla semplifi cazione amministrativa, che consente fi nalmente di chiarire le modalità di intervento in una selva di leggi nazionali confuse e in continuo cambiamento.

Andrea Bassi, Lega Nord NUOVE DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VAS

Soddisfatti e non

“Nonostante le ristrettez-ze economiche spiega Corazzari - abbiamo

cercato di dare una risposta anche al Polesine. A tal proposito voglio sottolineare l’importanza di alcu-ni provvedimenti, a cominciare dall’approvazione dell’ordine del giorno che impegna la Giunta al reperimento delle risorse a favore dell’ex Ospeda-le Psichiatrico di Ficarolo che oggi versa in grave situazione debitoria. Non meno signifi cativa è l’approvazione della rateizzazione in 10 anni dei canoni pregressi dal 2003 al 2009 per i passi carrai lungo la rete di Veneto Strade, che consentirà di dare un sostegno a quei privati e alle piccole imprese. Altri vantaggi sono rappresentati dallo stanziamento di 2 milioni di euro per la bonifi ca dei territori del Delta e il milione di euro per interventi di ripascimento e difesa delle coste marittime.

Cristiano Corazzari, Lega NordDIVERSI INTERVENTI RIGUARDANO IL POLESINE

“Prima i veneti” era uno degli slogan usati dal presidente Luca Zaia durante la campagna elettorale. Durante le fasi che hanno portato

all’approvazione della legge fi nanziaria e del bilancio previsionale per il 2012, è stato usato come un fa-stidioso pungolo dagli esponenti dell’opposizione per sottolineare il ritardo con il quale il Consiglio è andato al voto. Il primato, infatti questa volta è negativo. Il Veneto è arrivato dopo le altre 19 Regioni ricorrendo inoltre all’istituto dell’esercizio provvisorio. L’iter è stato lungo anche a causa del quadro economico fi nanziario nazionale alquanto incerto, il dibattitto è stato comun-que acceso e i temi importanti. Tanto per fare un esem-pio, nelle settimane che hanno preceduto il voto si è parlato di un sostanziale riordino di Veneto Agricoltura, in chiave più “economica” ovviamente; degli stanzia-menti per salvare Veneto Strade dal default; di equi-parare i costi del difensore civico e del difensore dei minori a quelli delle fi gure apicali di enti regionali o di società controllate. Insomma spendere meno o risparmiare di più? Con le idiosincrasie politiche non è sempre possibile spigare le ragioni di un bilancio che tra le tante cose avrebbe dovuto risolvere almeno in minima parte anche le ur-genze delle imprese in balia dei rovesci provocati dalla crisi. Ma su questo fronte non è stato deciso molto, anzi niente, niente nemmeno sulla riorganizzazione di Veneto Agricoltura il cui articolo è stato stralciato, niente sulla costituzione del gruppo regionale di Protezione Ci-vile e anche l’articolo 3, riguardante l’Attribuzione alla Regione del gettito derivante dalla lotta all’evasione in materia di compartecipazione regionale all’Iva, è rima-sto un cassetto vuoto dentro al quale non è stato messo gran che. Non per questo sono mancati scontri, accesi diverbi e rimarcati distinguo anche all’interno della stes-

sa maggioranza se non dello stesso partito. Qualche collaborazione, certo, ma il grosso della discussione è girato attorno a tre articoli. Infatti le parole più grosse sono volate per l’emendamento presentato dal Pdl, con il quale sono state prorogate al triennio 2013-15 le riduzioni di pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali, seguito dalle nuove modalità per l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci mentre per il ritor-no del tributo ai consorzi di Bonifi ca c’è stato addirittura uno smarcamento del Consigliere Nicola Finco dal suo compagno di partito Maurizio Conte che ne ha propo-sto il rinserimento, salvo poi votare complessivamente la legge insieme al resto della Lega. Temi importanti, dunque, non solo perché su questi si sono accapigliati gli esponenti di palazzo Ferro Fini ma piuttosto perché riguarderanno da vicino le tasche dei cittadini. Con l’emendamento presentato dal Pdl per prorogate fi no

al triennio 2013-2015 le ridu-zioni del pagamento dei diritti di prelievo di acque minerali in scadenza a fi ne 2012, la mag-gioranza che guida la Regione ha scelto di non incassare una bella cifra per i prossimi anni. Infatti,

alle aziende che imbottigliano l’acqua è stato fatto un sconto: pagheranno 1,50 euro per ogni metro cubo di acqua e suoi derivati anziché i 3 euro di canone. Per la Regione ciò si traduce in un mancato incasso di 3,5 mi-lioni di euro l’anno che moltiplicato per i tre previsti dal provvedimento porta alla cifra di i 10 milioni di euro. Somma che a molti sarebbe parso più giusto incassare per destinarla alle aziende in diffi coltà. “Esisteva l’idea di un fondo di rotazione per il sostegno delle piccole im-prese - ha commentato Stefano Peraro dell’Udc – ma in questo modo si è deciso di aiutare solo quelle che im-bottigliano l’acqua”. “La Regione non ha soldi – gli ha fatto eco Pietrangelo Pettenò, della Federazione della

Sinistra – ma decide di aiutare chi ogni anno spende quattro miliardi di euro in pubblicità”.

Toccherà le tasche dei veneti anche il reinserimento del tributo ai consorzi di Bonifi ca anche per coloro che sono allacciati alla rete fognaria, voluto dell’assessore del Carroccio, Maurizio Conte, e le nuove modalità con le quali verrà accordata l’esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci. In precedenza la dispensa avveniva sulla base dell’Isee, ora invece come parametro verrà usato il reddito complessivo familiare legato all’Irpef, diminuendo in questo modo il numero di coloro che in futuro potranno benefi ciare dell’esenzione. Dal lungo dibattito costitutivo della legge fi nanziaria e quello le-gato all’approvazione sono rimasti fuori alcuni problemi che verranno affrontati con provvedimenti legislativi ad hoc nei prossimi mesi. Tra questi esiste l’intenzione di un riordino dei servizi di trasporto pubblico locale in un’ottica di razionalizzazione e di una più equa ripar-tizione delle risorse fi nanziarie tra le aziende di tutto il territorio veneto da applicare con criteri diversi da quelli della spesa storica. Un impegno in questo senso è stato formalizzato con un ordine del giorno che, tra l’altro, affi da ad una commissione tecnica lo studio della defi -nizione dei servizi minimi per il trasporto pubblico locale nei settori automobilistico, lagunare e tramviario. Il di-battito, dunque, è destinato a continuare.

di Mauro Gambin

Consiglio regionale Approvata la legge fi nanziaria per il 2012

Polemiche su consorzi, ticket e acque minerali Con 31 voti favorevoli e 22 contrari approvati i primi 27 articoli

“Siamo riusciti a garantire la sopravvi-

venza di alcune realtà fondamentali che faticano quotidianamente ad an-dare avanti, malgrado la funzione di prevenzione e di tutela sociale che sanno svolgere sul territorio”. Questo il com-mento della capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Laura Puppato, dopo l’annuncio dell’inserimento a bilancio di 470 mila euro nell’ambito delle pari opportunità, come ri-chiesto dai democratici. “Avevamo chiesto 1,2 milioni ed è dunque chiaro che in sede di assestamento bisognerà ritoccare in alto queste cifre. Ritengo comunque importante, dopo gli azzeramenti che inizialmente la Giun-ta voleva imporre, lo stanziamento per i centri anti-violenza (130 mila) così come quello per le politiche comunali e scolastiche sulla parità di genere (300 mila) fondamentali per la sen-sibilizzazione dei giovani”.

OTTENUTI FONDI PER LE PARI OPPORTUNITÀ

“Il contributo che il Pd ha dato a questa fi nan-ziaria è importatnte –

spiega Graziano Azzalin – del resto Lega e Pdl sono sempre più divisi fra loro e al loro interno. Isi Coppola ha rivendicato a se il merito dei due milioni per il ripascimento degli arenili ma nel bilancio presentato con la sua fi rma tale cifra non compariva nemmeno e che il fi nanziamento è arrivato grazie a un emendamento fi rmato da me e dal collega Lucio Tiozzo e a tal proposito vorrei ricordare che all’appello ancora mancano tre milioni per la subsidenza e per i maggiori costi sostenuti per la difesa idraulica in Polesine. Importanti ritocchi sono stati ottenuti dal Pd anche per quanto riguarda la piccola pesca costiera, l’allevamento, i Caa, gli impianti di sollevamento delle acque, la messa in sicurezza degli edifi ci scolastici, le borse di studio, la cooperazione, la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, il contrasto della criminalità organiz-zata, i centri antiviolenza. Azzerati, invece i Confi di, i fondi di rotazione e i fondi di sostegno agli affi tti”.

“IL NOSTRO CONTRIBUTO È STATO DETERMINATE”

Laura Puppato, Pd

Il Consiglio regionale presso palazzo Ferro Fini

Graziano Azzalin, Pd

“E’ una prima importante risposta al comparto della pesca che versa in condi-

zioni drammatiche. Ora dobbiamo andare avanti su questa strada dia-logando sia con il Governo nazionale che con l’Unione europea”. Così il presidente della commis-sione Statuto Carlo Alberto Tesserin ha commentato lo stan-ziamento di 400 mila euro a favore del settore della pesca in accoglimento di un emendamento “dedicato” presentato dallo stesso Tesserin con il collega del Pdl Mauro Mainardi. “L’utilità di questo emendamento è dimostrata anche dalla convergenza trovata in aula con i consiglieri Lucio Tiozzo e Pietrangelo Pettenò”, rimarca il presidente della Commissione Statuto che rileva anche il sostegno degli assessori Manzato e Ciambetti. “Manzato deve proseguire negli sforzi in corso e saper dialogare con tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Dobbiamo dare risposte urgenti”.

Carlo Alberto Tesserin, Pdl “BENE PER GLI AIUTI ALLA PESCA”

Maglia nera per il Veneto, il Consiglio al voto per ultimo

“La bocciatura dell’ordine del giorno sull’articolo 18 dello Statuto dei la-voratori da parte di un inedito asse

Lega-PD è di fatto una vittoria del PDL”. Lo affermano il vicepresidente della Giunta re-gionale Marino Zorzato e il capogruppo del PdL Dario Bond dopo il voto del documento presentato dal gruppo del Popolo della Libertà e respinto in aula da una maggioranza rosso-verde. Il documento ha come obietti-vo l’estensione dei contenuti della riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori anche ai dipendenti pubblici. “Crea stupore - afferma Zorzato - che nel 2012 la classe politica esprima ancora valori discriminatori come questi. Nella nostra visione del mondo liberale - prosegue il vicepresidente della Giunta - non vediamo dif-ferenze tra tipologie di lavoratori e vogliamo che vengano superate le eventuali disparità di trattamento tra dipendenti pubblici e privati e tra lavoratori di piccole aziende e di grandi aziende. Quando si riforma il mercato del lavoro non ci possono essere lavoratori di serie A e di serie B - sottolinea Marino Zorzato - ma solamente lavoratori con uguali livelli di protezione sociale. Ringrazio, infi ne, i colleghi del mio gruppo politico del Pdl in Consiglio regionale del Veneto - conclude Zorzato - per aver sollecitato un argomento così importante per il futuro del nostro Paese”.

“ARTICOLO 18 ANCHE AI DIPENDENTI PUBBLICI?”

Marino Zorzato, Pdl

292929Voci da palazzo

Page 32: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

30 Intorno a noi3030 Intorno a noi

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Page 33: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

12 Cultura veneta

Intervista a Vittoria Chierici

Nell’ambito della fase organizzativa della mostra “Variazioni, riproposizio-ni, modifi che” di Budrio (Bologna)

presso le Torri dell’Acqua, fi no al 5 maggio, l’intervista con l’artista poliedrica Vittoria Chierici è diventato d’attualità grazie ad una notizia: da Firenze, Palazzo Vecchio, sono stati rilevati dei pigmenti sottostanti l’affre-sco di Vasari compatibili con colori usati da Leonardo Da Vinci in diverse opere e di con-seguenza nella “Battaglia di Anghiari” del 1503, che per l’incompiutezza complessiva fu coperta nel 1557 dagli affreschi Vasariani. Il richiamo dunque è d’obbligo e all’artista chiediamo: qual è stato il fascino che ha tro-vato in tale scena di battaglia?

Nel 1996 ho iniziato a studiare la vicen-da della Battaglia di Anghiari, un murale di Leonardo da Vinci perduto nel tempo, mai completamente realizzato dallo stesso Leo-nardo. Ho portato avanti questa ricerca per quasi dieci anni, cercando di capire quale

fosse stato il progetto compositivo di Leonar-do. Avevo appena terminato due anni prima gli studi di cinema e questo mi ha aiutata a costruire un contesto quasi cinematografi co. Ho posizionato gli episodi della Battaglia tratte dai disegni originali di Leonardo come se fossero state scene di un fi lm, utilizzando la fotografi a e non la prospettiva per dare al mio dipinto profondità di campo.

Non ho mai avuto un vero rapporto con la storia del Rinascimento, per quanto cerchi nel mio lavoro un tipo di semplicità che si può defi nire classica, ma è un’idea molto generica e non propriamente del rinasci-mento. Nel ciclo sulla Battaglia di Anghiari, volevo dare un signifi cato emblematico alla guerra, passando attraverso un’icona famosa e sfortunata come quella rappresentata da quest’opera incompiuta. Mi sono divertita a usare tecniche digitali assieme alla pittura gestuale.

Non ho interpretato le fi gure Leonardo,

ho ingrandito i disegni originali per poterli spostare da un piano all’altro della superfi cie pittorica, seguendo non certo l’istinto, ma gli studi compiuti dagli studiosi vinciani sulla ri-costruzione della Battaglia. In fondo, è stato tra i miei lavori, quello più teorico. Va detto, che nella storia dell’arte le battaglie rappre-sentano anche delle scuole stilistiche e que-sto mio sviluppo lungo il percorso della Bat-taglia di Anghiari, mi ha dato l’opportunità di mettere in relazione tra loro tecniche diverse, vecchie e nuove. Quando sono in Italia, mi è quasi impossibile non “vedere” la tradizione. Il passato è ovunque, nel cibo, per le strade. Persino negli astrattisti milanesi.

Si nota dalla composizione, dalla divisio-ne dello spazio, dall’eleganza delle forme. Le battaglie nascono da questo atteggiamen-to, ma anche dal mio passato personale. E’ impensabile per me esprimermi solo in un modo autobiografi co su una solida piattafor-ma storica.

L’Anghiari leonardesco ritrovato e reinterpretatoVittoria

Chierici

Il Museo Correr di Venezia fi no all’otto luglio si può vantare di avere la seconda esposizione al mondo, per qualità e importanza, di opere di Gustav Klimt dopo

il Museo Belvedere di Vienna. Inoltre poter esibire, una di fronte all’altra, per la terza volta nella storia Giuditta I (1901) dal Belvedere e Giuditta II (Salomè 1909) da Cà Pesaro è senza dubbio sinonimo di grande even-to. Da Vienna arriva anche l’olio su tela “Girasole” del 1907 recentemente acquisito dal Belvedere e esposto per l’occasione come prima mondiale. “Klimt nel segno di Hoffmann e della Secessione” è la mostra che festeg-gia in Italia il 150° dalla nascita di Klimt (Vienna 1862 – Neubau 1918) e nel contempo richiama i 102 anni dalla IX Biennale di Venezia del 1910, in cui il Maestro esibisce 22 opere tra cui Giuditta II (Salomè) acquisita poi dalla Biennale stessa. Venezia per Klimt rappresenta il suo primo viaggio all’estero, avvenuto nel maggio 1899, dove dalla visita della Basilica di San Marco è colpito talmente dai mosaici d’oro che nasce in lui l’ispirazione, consolidata poi dal soggiorno a Ravenna, per il suo “periodo d’oro”. Storicamente la “Secessione” nasce tra 1800 e ‘900 con grandi trasformazioni politico, sociali ed economiche. Un periodo di sentite e forti contraddi-zioni dove la mentalità ottocentesca s’imbatte in una voglia di cambiamento data dal nuovo secolo. Vienna è un laboratorio intellettuale e artistico che anticipa queste problematiche con la nascita nel 1897 della “Secessione” con i primi aderenti quali G. Klimt, Wa-gner, Olbrich, Hoffmann, Moll, Moser e Roller. Il rifi uto di quanto è stato, unito al clima del Simbolismo, porta a un

linguaggio di allegorie, metafore, con una stilizzazione di fi gure e una forte impronta decorativa. In Italia è il Liberty, Art Nouveau in Francia e Belgio, Modern Style in Gran Bretagna. L’architettura per la prima volta è in simbiosi con le arti fi gurative e decorative e il focus su Hoffmann,

architetto e interior design, vuole dimostrare proprio quest’aspetto. L’esposizione che ne deriva, si articola nell’evoluzione storica del movimento con documenti e opere di Gustav Klimt e fratello Ernst, Moll, Match, Hoffmann e altri. Grande im-

patto è sicuramente l’allestimento della sala con il “Fregio di Beethoven” di Klimt disposto su tre pareti, che decorava la sala di Beethoven nella sede della Secessione a Vienna. Una mostra evento, che ha saputo esporre un percorso va-lido e interessante nell’anno in cui tutto il mondo reclama opere di Gustav Klimt e della “Secessione”.

di Alain Chivilò

In esposizione il “Fregio di Beethoven”, il “Girasole” e per la terza volta nella storia le due Giuditte

Museo Correr di Venezia Fino all’otto luglio la mostra sulla Secessione viennese

Tanti auguri KlimtNella sede di moda e sperimen-

tazione d’arte di Venezia, ossia Palazzo Fortuny, fi no al 26 giugno

è in essere un’esaustiva mostra dedicata a Diana Vreeland (Parigi 1903 – New York 1989) donna poliedrica, complessa e originale del mondo del fashion. Un percorso per interpretare il suo pensiero e relativo stile fornendo varie letture: “Diana Vreeland after Diana Vreeland”. Tre sono i cardini della sua carriera nella moda: nel 1936 è scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel, iniziando così la collabo-razione con la rivista “Harper’s Bazaar” di cui diventa fashion editor nel 1939. Dal 1962 lavora per Vogue America, passando quasi subito alla direzione, fi no al 1971. L’anno successivo entra nel Metropolitan Museum of Art di New York presso il Costume Institute in qualità di consulente speciale. Il percorso espositivo tocca queste diverse fasi con documenti personali, pubblicazioni e vestiti di Yves Saint Laurent, Givenchy, Balenciaga, Chanel, Schiapparelli, Missoni, Pucci e costumi dei Balletts. Le sue sentenze e diktat sono conosciuti come “non amo il narcisismo, ma approvo la vanità”, “la maggiore volgarità è qualsiasi imitazione della giovinezza e della bellezza”, “perché non trasformare la vostra pelliccia d’ermellino in un accappatoio?”, “il bikini è l’invenzione più importante dopo la bomba atomica” e infi ne “l’eleganza è rifi utare”. Vivace, brillante, carismatica ha introdotto argomenti inesplorati per l’epoca come il benessere, la cura del corpo e della pelle, la chirurgia plastica, traducendo ai più un mondo della moda in continuo cambiamento. Il noto fotografo Richard Avedon, che collaborò con la Vreeland a Harper’s Bazaar, di lei disse: “Diana è vissuta per un’immaginazione governata dalla disciplina. Nessuno l’ha eguagliata”.

A PALAZZO FORTUNYIl fashion dalla Vreeland

Al.Ch.

Per Klimt Venezia fu il suo primo viaggio all’estero. Rimase folgorato da San Marco

Alcuni suoi cicli pittorici: le stelle, le coca-cola, i fi ori. Una breve disamina. Molti cicli sono pensati come processi, come giochi mentali che si evolvono nel tempo anche tecnicamente. Sono nati negli anni ‘80 e c’è l’infl uenza della Pop Art e del minimalismo

con uno spirito ludico tipico di Alighiero Bo-etti. Tutti questi argomenti hanno un nesso con la storia e si ripetono per anni oltre ad appartenere a un’unica installazione come i 10 pezzi Coca Cola Classic e le Stelle di Galla Placidia.

313131Cultura veneta10 Intorno a noi

Antonio Tamiazzo di Montecchio Mag-giore a capodanno di quest’anno ha deciso di farla fi nita. Qualche giorno

dopo Umberto Ventura di San Giorgio del-le Pertiche ha scelto di compiere lo stesso gesto. Il 9 marzo sulle pagine dei giornali veneti è comparso il nome di Ivano Polita di Noventa di Piave seguito a distanza di ap-pena undici giorni da quello del bellunese Giampietro Benvegnù.

Li chiamavano imprenditori ma prima di tutto erano e restano uomini. Cinquan-ta, secondo i calcoli della Cgia di Mestre che dall’inizio della crisi hanno visto nau-fragare la loro attività, impotenti davanti all’insensibilità della banche a concedere loro credito e all’indifferenza delle regole europee che non permettono agli enti locali di pagare le prestazioni già ottenute.

Per questo, si dice, hanno compiuto il gesto estremo. Ed infatti secondo i dati di Bankitalia da novembre a dicembre 2011 sono stati accordati 2,7 miliardi di euro in meno alle imprese regionali, mentre secon-do quelli di Unioncamere ammontano a circa 900 milioni i crediti verso la pubblica amministrazione che l’intero sistema delle Pmi matura ogni anno ma che non vengo-

no corrisposti a causa del patto di stabilità. Se al quadro generale creato dalla

crisi aggiungiamo anche che la locomoti-va del Nord Est ha esaurito la sua spinta propulsiva già da qualche anno, a causa di mancanze strutturali dovute: al calo de-mografi co; alla carenza di lavoratori locali; alla gestione familiare delle imprese, alla diffi coltà nel passaggio generazionale; alla saturazione di una campagna progressiva-mente urbanizzata e senza più spazi per le infrastrutture, si comprende perché Marco Paccagnella di Federcontribuenti parla di una sfi da che per il futuro “non riguarda più la competitività ma la sopravvivenza”. Ne è convinto anche Giuseppe Bortulussi. della Cgia di Mestre: “Sicuramente – ha spiegato - qualcosa si è rotto. Quando fa-miglia e impresa sono tutt’uno, come qui nel Veneto non c’è più nessuna distinzione di ruoli. Il lavoro, è vissuto come un valore

di Mauro Gambin

Camon: “C’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare”

Tragedia e impresa Dall’inizio della crisi 50 imprenditori si sono tolti la vita

Le ragioni dei suicidi nel dna dei veneti

in grado di garantire il benessere senza il quale non si può vivere”.

Non c’è dubbio che la società veneta sia laburista, ossia che fortemente si iden-tifi ca con il lavoro. Infatti, come conferma uno studio della Fondazione Nordest, il 53,4% dei veneti vede nel lavoro il carat-tere che contraddistingue i suoi conterranei ed è dunque ovvio che in questo momento di crisi rappresenti la preoccupazione princi-pale della popolazione. “La sparizione del lavoro diventa spartizione della vita – ha dichiarato Ferdinado Camon in un’intervi-sta a Linkiesta – quando l’azienda entra in crisi il padrone soffre a dismisura il non poter pagare i suoi dipendenti e vederli in ristrettezze. Una buona parte dei suicidi è avvenuta anche per questa ragione. Non è una ragione marxiana che sta nell’eco-nomia. È una ragione freudiana che sta nel sentimento”. Anche Ilvo Diamanti se ne era accorto nel lontano 1996 quando in un’intervista a Gian Antono Stella ave-va confi dato il pericolo di un’idolatria del produttivismo. “Occorre fare attenzione – spiegava – il denaro sta diventando il nuovo dio”. “Siamo nel cuore del Veneto – spiegava ancora Camon in un suo edito-riale - la morale cattolica è piantata profon-damente fi no ad insorgere e dirci: “Ridurre lo spazio della vita all’azienda è un errore della cultura imprenditoriale”. Ma qui c’è una cosa delicata da capire, ed è la specia-lissima natura dell’imprenditore di questa parte d’Italia: c’è qui un tipo di padrone d’azienda che non stacca mai l’azienda dalla vita, il suo modo di essere padre-marito-nonno è lavorare e far lavorare. Non è questione di soldi, ma di vita”.

2,7 miliardi di euro il taglio al credito rivolto alle imprese regionali

Le Pmi vantano crediti per 900 milioni. Non vengono corrisposti a causa del patto di stabilità

Page 34: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

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Page 35: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

333333I nostri esperti

Il CR39 o poliallil-diglicol-carbo-nato (PADC) è un polimero plasti-co appartenente alla classe dei poliesteri. Il suo nome deriva dal fatto di essere il trentanovesimo composto studiato nell’ambito di un progetto per la ricerca di re-sine trasparenti da parte di una divisione della PPG Industries; tale progetto era denominato “Colum-bia Resins”.[1] Questo polimero garantisce proprietà ottiche e meccaniche vantaggiose rispetto al vetro, con lo stesso indice di rifrazione (circa 1,5) e bassa di-spersione cromatica (numero di Abbe 58) ma peso specifi co 1,3, circa la metà del vetro con resi-stenza all’impatto 4 volte superio-re. L’utilizzo principale di questo materiale è nelle lenti infrangibi-li ad uso oftalmico (occhiali). Vi sono altri materiali organici ad uso oftalmico ma il CR39 rimane quello di uso più comune e diffu-so. Il CR39 è inoltre ampiamente impiegato per la rivelazione di tracce nucleari (particelle alfa, prodotti di fi ssione) mediante at-tacco chimico della superfi cie e successiva analisi con microsco-pio ottico. Il confronto con altri materiali ottici quali il metacri-lato con cui sono costruiti alcuni accessori ottici di qualità medio-bassa quali gli occhiali premon-tati permette di comprendere la bontà del materiale e la sua dif-fusione. Il metacrilato pur avendo caratteristiche ottiche molto simili al CR39, ha invece caratteristiche fi sico-meccaniche molto inferiori quali la resistenza all’impatto, la durezza superfi ciale (graffi ), alta termolabilità (si altera se espo-sto al sole) e un basso numero di Abbe con la conseguenza di un’alta aberrazione cromatica (di-sperde la luce come l’arcobaleno) che ne pregiudica la qualità ottica rispetto al CR39. Il CR39, nelle leggere varianti prodotte da ogni azienda, risulta essere il materiale di base per le lenti oftalmiche di medio basso potere. La resisten-za chimica del CR39 è ottima, la superfi cie non viene intaccata da diversi solventi: acqua, alcool etilico, trielina, acetone e diluente nitro. La resistenza alle abrasioni del CR39 è media, per migliorar-la si può effettuare un trattamento antigraffi o sulle superfi ci in modo da aumentarne la resistenza alle abrasioni. Un ulteriore trattamento disponibile e consigliato è l’anti-rifl esso, che permette di ridurre drasticamente i rifl essi residui del-

Valentino Micaglio

L’OTTICO

le superfi ci. I trattamenti antiri-fl esso odierni sono molto evo-luti e sempre combinati a un trattamento indurente apposito per la lente base e a un trat-tamento per rendere la superfi -cie esterna (del trattamento) più resistente, meno sensibile allo sporco e all’appannamento. Il CR39 si può colorare normal-mente per immersione in un ba-gno apposito e si possono ot-tenere tutte le tinte possibili. Le lenti fotocromatiche organiche o infrangibili, nelle quali si ha il fotocromatismo (cioè un au-mento della tonalità della lente proporzionale alla luce), non utilizzano come materiale base il CR39 per incompatibilità con il trattamento di superfi cie. Per realizzare lenti fotocromatiche infrangibili viene utilizzato in-vece un prodotto leggermente diverso quale il CR330. L’uni-co limite di questo materiale è la ridotta elasticità e resistenza meccanica, tale per cui il CR39 non risulta essere il materiale migliore per occhiali cosiddetti “a giorno”, comunemente nomi-nati “senza montatura” o “Gla-sant”. In questi occhiali le lenti sono agganciate alla montatu-ra con delle viti o supporti simi-li. Anche se il montaggio è tec-nicamente possibile, si rischia, quando lo spessore è meno di 4-5 mm, un’eccessiva fragilità delle lenti. Anche per montature in cui la lente è tenuta con un fi lo di nylon (chiamate Nylor) il problema è più o meno lo stes-so, si rischia sempre una rottura o scheggiatura della lente data da urti, pressioni eccessive o schiacciamenti. In questi casi è consigliato l’uso di lenti, sem-pre infrangibili, ma di materiale idoneo a questo tipo di monta-ture, cioè policarbonato, trivex o altri materiali organici ad alto indice.BIBLIOGRAFIA - Wikipedia

Lenti oftalmiche

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Hai paura del dentista?

La paura del dentista è una delle paure più comuni ed intense che si nascondano nell’animo umano. Si rimandano le cure odontoiatriche perché non si riescono a superare con i propri timori.

Oggi si possono abbattere gli ostacoli di queste paure ricorrendo alla sedazione cosciente, una tecnica che induce nel paziente una calma diffusa , una sensazione di benessere consentendo di portare a termine con serenità anche gli interventi più complessi.

Inoltre il dentista oggi sa quanto sia importante avere un atteggiamento di ascolto verso il paziente,

di rassicurazione, mettendo a disposizione tutta la professionalità , la competenza e la tecnologia di cui ci si può avvalere per una diagnosi e una cura estremamente precise e risolutive.

Anche coloro i quali si sentano impauriti al solo pensiero di entrare in un ambulatorio medico dentistico, trovando un ambiente accogliente e personale altamente specializzato che sa prendersi cura dei timori del paziente ansioso, verranno accompagnati verso la risoluzione del problema.

Page 36: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

34 Crucipiazza3434 Crucipiazza

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - DA - EL - LO - OP - ADEDON - NAA - NOR - RIO - RNASIR - SOS - TOR - TOT - UFOANNA - ARGO - IERI - ONORSUSA - ATONO - DUALEETERE - OFIDE - IDROPEARGENTO - SORELLA

Chiave (4) - Il nome...........................

• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Soluzioni:

Barzellette su Pierino

AUTO RACINGBICYCLEBOOTSBRAKESCARCHAINCIRCUITFUELHELMETHIGHWAYINJECTORLAMPSLIGHTSMOTORCYCLEROADSPEEDTRAVELWIND

ANNA - CANORA - CORADARIO - DEBUTTA - FAITHFILM - FIORE - FRANCIAHORROR - LIEBESTODMORGAN - ZOO

On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

6) – Storica casa automobilistica inglese...................................................................................

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Page 37: La Piazza del miranese sud - 2012mrz n32

VINO

I VINI BIODINAMICI

RECENTEMENTE SI È SVOLTA A VERONA LA FIERA PIÙ IMPORTANTE DEL PANORAMA VINICOLO MONDIALE: IL VINITALY. MIGLIAIA I PRODUT-TORI CHE HANNO DATO LA POSSIBILITÀ A SVARIATE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE DI ASSAGGIARE I LORO PRODOTTI. MA FORSE NON TUTTI SANNO CHE C’È UN ALTRO EVENTO, CERTAMENTE POCO CONOSCIUTO, CHE RACCOGLIE MOLTISSIMI APPASSIONATI DI VINO.

E’UNA MANIFESTAZIONE TOTALMENTE DIVERSA DAL VINITALY, SIA PER NUMERO DI PRODUTTORI CHE PER AFFLUENZA DI PUBBLICO. SI CHIAMA VINI VERI ED È UN PROGETTO CHE VUOLE SALVAGUARDARE I VINI FATTI “COME UNA VOLTA”. SONO VINI FATTI ESATTAMENTE COME TANTO TEMPO FA, COME LI FACEVANO I NOSTRI NONNI, ALLEVATI IN VIGNA CON POCHISSIMI INTERVENTI E PRODOTTI SOLO CON L’AMORE PER IL VINO BUONO E NON COSTRUITO. A QUESTO CONTESTO SI UNISCONO I VINI BIODINAMICI. LA BIODINAMICA È UNA CULTURA LE CUI BASI FURONO GETTATE DAL FILOSOFO AUSTRIACO RUDOLF STEINER E CHE CONSIDERA IL SUOLO E LE PIANTE CHE VI CRESCONO COME PARTE DI UN UNICO ORGANISMO CHE È L’INTERO UNIVERSO. L’AGRICOLTURA BIODINAMICA SEGUE DETERMINATE REGOLE CHE RIGUARDANO LA ROTAZIONE DELLE COLTURE, L’UTILIZZO DI PREPARATI BIODINAMICI, AD ESEMPIO PER LA VITE VENGONO USATI L’ORTICA, LA CAMOMILLA, LA VALERIANA, IL ROVERE, DILUITI OGN’UNO NELLA SUA GIUSTA DOSE IN GRANDI QUANTITÀ DI ACQUA, IL RISPETTO DEL CALENDARIO LUNARE E ASTRALE PER LA SEMINA E PER LE OPERAZIONI IN CAMPO, E LA CONCIMAZIONE CON MATERIALE BIOLOGICO. LA VITICOLTURA BIODINAMICA NON TOLLERA FERTILIZZANTI E DISERBANTI, MA BEN VENGANO I PRODOTTI A BASE DI RAME E ZOLFO, PURCHÈ LA PIANTA PRENDA DAL TERRENO LE SOSTANZE NUTRITIVE E NON SI ALTERI IL SUO ECOSISTEMA. I PRIMI VITICULTORI A SPOSARE QUESTA CULTURA FURONO I FRANCESI NEL CORSO DEGLI ANNI OTTANTA ED ORA ANCHE DA NOI QUESTA MENTALITÀ SI STA FACENDO STRADA.

HO VOLUTO PARLARVI DEI VINI BIODINAMICI PERCHÉ MI È SEMBRATO GIUSTO DARE UN PO’ DI RILIEVO A QUESTA REALTÀ, SOPRATTUTTO PERCHÉ, ESSENDO ABITUATI AI SOLITI VINI, CI SI PUÒ SBIZZAR-RIRE CON UN ALTRO MONDO E CON ALTRI TIPI DI PEN-SIERO E QUESTO MI SEMBRA PROPRIO INTERESSANTE.

DenisMeneghini

CUCINA

SFORMATINI DI ZUCCHINE CON CUORE FILANTE AI FIORI

PERCHÉ I FIORI DI ZUCCHINA SONO BUONI NON SOLO PASTELLATI E FRITTI. QUESTI SONO PICCOLI BOCCIOLI DI ROSA SONO STATI REALIZZATI CON GLI INGREDIENTI MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVI DELLA TIEPIDA PRIMAVERA: LE ZUCCHINE ED I LORO FIORI.MOLTO RICERCATO IL CONTRASTO TRA IL GUSCIO DOLCE E DELICATO, RISPETTO AL RIPIENO FILANTE E DECISAMENTE SAPORITO GRAZIE ALLA PRESENZA DELLE ACCIUGHE. OCCORRE PERÒ FARE ATTENZIONE: LE ZUCCHINE SONO UNA VERDURA RICCA DI ACQUA, PER NOI QUINDI È STATO NECESSARIO RIDURRE LE DOSI DEL LATTE ED AUMENTARE DI POCO LA FARINA, PER DARE COSÌ MAGGIORE SOLIDITÀ AL COMPOSTO.

INGREDIENTI PER 10 SFORMATINI6 ZUCCHINE LUNGHE; 2 UOVA; 100G FARINA; 1 CUCCHIAIO MARGARINA; 125G MOZZARELLA VACCINA; FILETTI DI ACCIUGHE SOTT’OLIO; COLATURA DI ALICI; FIORI DI ZUCCHINA; 150ML LATTE; FOGLIE DI BASILICO FRESCO; 1 CUCCHIAIO PARMIGIANO GRATTUGIATO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE

TAGLIARE A JULIENNE LE ZUCCHINE E LESSARLE, POI FRULLARLE CON IL BASILICO.SBATTERE LE UOVA CON LA FARINA.SCALDARE IL LATTE CON LA MARGARINA ED IL FORMAGGIO GRATTUGIATO; VERSARLO NEL COMPOSTO DI UOVA E MESCOLARE BENE. UNIRE LE ZUCCHINE ED INSAPORIRE CON AGLIO E SALE.NEL FRATTEMPO SCALDARE IN UN PADELLINO I FIORI CON UN FILO D’OLIO, AGGIUNGERVI LA COLATURA E LE ACCIUGHE.VERSARE METÀ DEL COMPOSTO DI ZUCCHINE NEGLI STAMPI IN SILICONE, METTERE I FIORI, I DADINI DI MOZZARELLA E COPRIRE CON IL RESTANTE COMPOSTO.CUOCERE IN FORNO A 200° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA UN’ORA, DI CUI I PRIMI 45 MINUTI NEL RIPIANO PIÙ BASSO DEL FORNO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

353535A tavola

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

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• “Pierino, che cosa seguì all’età del ferro?” “L’età della ruggine.”• Pierino è fermo ad una ferma-ta dell’autobus e continua a dire fra se e se: “88, 88, 88.” Quan-do arriva il bus, si aprono le por-te, Pierino sale e nel mettersi in un posto del bus affollatissimo e continua a dire: “88, 88, 88. “Continua a dire la stesa frase per diverse fermate e finalmente, arrivato nei pressi della sua fer-mata, preme il pulsante per pre-notare la sosta sempre dicendo: “88, 88, 88.” L’autobus si ferma, si stanno aprendo le porte. Pieri-no sta per scendere continuando con: “88, 88, 88.” Quando un ti-zio gli chiede: “Scusa, ma perché continui a dire “88, 88, 88,”?” Pierino di rimando: “89, 89, 89. Eccone un altro che non si fa mai gli affari suoi.”• Un bambino racconta ad com-pagno di scuola: “Sai, il mio ca-vallo è molto gentile. Ogni volta che dobbiamo fare un salto si ferma e mi permette di andare per primo!”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un

po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• Il padre legge sul giornale l’annuncio dell’imminente visi-ta di un capo di stato straniero: “L’illustre ospite sarà accolto dai tradizionali ventuno colpi di can-none.” Il figlio di sei anni, che ha ascoltato interessato, riflette un po’ e poi esclama: “Scusa papà, ma se riescono a centrarlo al pri-mo colpo, gli sparano lo stesso gli altri venti colpi?”• C’è Pierino che torna a casa dallo stadio con i vestiti tutti sgualciti. La madre preoccupata: “Ma cosa ti è successo Pierino? Sei tutto pieno di graffi.” “Sa-pessi mamma è stata una rissa terribile! Botte da orbi! Pensa 2 contro 100!” “E come è andata a finire?” “Li abbiamo battuti tutti e due!”• Pierino va a trovare la mam-ma che ha avuto un altro figlio. Guardando il fratellino appe-na nato, ancora rosso e pelato esclama: “Accidenti, quanto è brutto! Adesso capisco perché l’hai tenuto nascosto per nove mesi.”• Interrogazione di geografia. L’insegnante: “Pierino, sai dirmi dov’è il canale di Suez?” Pierino: “Si, sul digitale terrestre.”

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Barzellette su Pierino

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On the roads (Sulle strade) Impariamo l’inglese

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I PUNTINI Unisci i puntini dal 1 al 61

Aforismi sull’amore• La gioia non la si trova negli oggetti che ci circondano, ma nel più profondo dell’anima. (Madre Teresa di Calcutta)• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• Amare è breve, dimenticare è lungo.

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

DELL’ANIMA GEMELLA POTRÀ CONTARE SU FORMIDABILI

OCCASIONI DI NUOVI INCONTRI, PURCHÉ SI METTA IN GIOCO · SALUTE NESSUN MUSCOLO INDOLENZITO, LA PELLE È LISCIA E DISTESA. EVITATE EXPLOIT IM-PROVVISI SEGUITI DA LUNGHE PAUSE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO COME

SEMPRE IL VOSTRO APPROCCIO GIOCOSO

LA FARÀ DA PADRONE MA QUESTO VI GARANTISCE LA LEGGEREZZA DI CUI AVETE BISOGNO· SALUTE SE NE AVETE BISOGNO IL PERIODO È INDICATO PER REGIMI DEPURATIVI O DIETETICI. DECIDE-TEVI UNA VOLTA PER TUTTE!

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO L’AUMENTO DELLE OCCASIONI DI SOCIALITÀ CREERÀ UN’ATMOSFERA MAG-

ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI CONOSCENZE E DI SINTONIE SPECIALI· SALUTE PER CHI HA PROBLEMI, EVEN-TUALI MASSAGGI LINFODRENANTI SOR-TIRANNO EFFETTI MIRACOLOSI, REGA-LANDOVI LEGGEREZZA E BENESSERE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO IL PARTNER

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE MENO RIGOROSI E PIÙ ELASTICI, MENO PUNTIGLIOSI E PIÙ GIOCOSI. SEGUITE I SUOI CONSIGLI· SALUTE RINFORZATE LE ZONE DEL CORPO PIÙ A RISCHIO IN QUESTO PERIODO, COME I BRONCHI E LA COLONNA VERTEBRALE. SÌ AL PILATES

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

VI SOLLECITERÀ AD ESSERE

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

UN’ATMOSFERA MAG-ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI ICA, CON SPLENDIDE OPPORTUNITÀ DI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOTERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI

VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOCAN- TONATE L’ECCESSIVO

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-

CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

CAPRICORNOCAPRICORNO

CURA QUOTIDIANA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER

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FASCINOFASCINOSEMPRE IL VOSTRO

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BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO CHI È IN CERCA

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SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO NON AMATE LA TRANQUILLITÀ E SPESSO SEMBRA CHE ANDIATE PRO-

PRIO A SCEGLIERVI PARTNER “DIFFICILI”, O INACCESSIBILI· SALUTE ASCOLTATE I SEGNALI DEL VOSTRO CORPO E CURATE RIPOSO E ALIMENTAZI-ONE. EVITATE LO STRESS DA TROPPA PALESTRA, NON SERVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ABBIATE

CURA QUOTIDIANA PER UN RAPPORTO DI COPPIA BASATO SU DIALOGO E CONDIVISIONE, PIÙ CHE SU SLANCI BRUCIANTI · SALUTE CHI SI IMPEGNERÀ OTTERRÀ RISULTATI OTTIMALI NELLA CURA DI SE’ CON L’APPLICAZIONE QUOTIDIANA ALLO SPORT EQUILIBRATO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO NUOVO OS-SIGENO E SMALTO ALLE

VOSTRE STRATEGIE SEDUT-TIVE, CON SPLENDIDE OC-CASIONI DI CONOSCENZE CHE AVRANNO FUTURO·

SALUTE SI SCIOGLIERANNO BLOCCHI ENERGETICI, APRENDO LA MENTE E LO SPIRITO A NUOVE DISCIPLINE E REGA-LANDOVI SCIOLTEZZA E AGILITÀ

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO ATTEN-

ZIONE AL CARATTERE: POSSIBILI DIS-ARMONIE NASCERANNO IN AMBITO DOMESTICO, PER QUESTIONI DI PRIN-CIPIO. EVITATE!· SALUTE NON AF-FATICATE STOMACO E BRONCHI CON UN’ALIMENTAZIONE SREGOLATA E CON PESSIME ABITUDINI COME FUMO E DOL-CIUMI VARI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO IL PIANETA DELL’AMORE VI CON-

DUCE PER MANO. COME SIETE FORTU-NATI, POTETE PERMETTERVI DAVVERO DI TUTTO. APPROFITTATENE! · SALUTE CHI HA PROBLEMI DI SALUTE POTRÀ IMBOCCARE LA STRADA PER LA GUARI-GIONE, O PER MIGLIORAMENTI DI RIL-IEVO. FATEVI CORAGGIO

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AC-

CAN- TONATE L’ECCESSIVO BISOGNO DI SICUREZZA E DI ABITUDINI CONSOLIDATE, PER METTERVI IN GIOCO CON LEGGEREZZA E ALLEGRIA · SALUTE VI SENTIRETE SCATTANTI E LEGGERI. TEN-DERETE QUINDI A PREDILIGERE SPORT DOVE LA PRONTEZZA DI RIFLESSI AVRÀ LA MEGLIO SULLA RESISTENZA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO LE RELAZIONI

IMPOSSIBILI POTREBBERO DIVENTARE PROBABILI, CON QUALCHE RITORNO DI FIAMMA: SENZA DI VOI SI STA MALE! · SALUTE APPROFITTATE DELL’OTTIMA FORMA PER DARE L’ADDIO A QUALCHE CATTIVA ABITUDINE UN PO’ DIFFICILE DA SRADICARE, COME IL FUMO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SARETE CAPACI DI IN-

TERCETTARE LE PIÙ IMPERCETTIBILI VIBRAZIONI DELL’ANIMO MA NON DI-MENTICATE DI FARE UN PERIODICO ESAME DELLA REALTÀ · SALUTE EVITATE COSE SCONTATE PER TENERVI IN FORMA. LEZI-ONE DI ACQUA-GYM A RITMO DI MUSICA FARÀ BENE AL CORPO E ALL’UMORE

LEONEDAL 23/07

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