Miranese nord ott2015 n120

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VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Cell. 348 6046422 [email protected] - www.vivaibarendi.com via Riviera del Brenta, 287 · FIESSO D’ARTICO (Ve) tel/fax 041412130 · [email protected] · Da Morena Spensierati e sistemati. Da Morena Tabaccheria Edicola FASHION SHOP Cartolibreria Cartucce per stampanti Bigiotteria Cosmesi Pelletteria servizi: Packaging Vetrinistica Fax Fotocopie Mail Servizio postale del Miranese Nord Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.120 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Ottobre 2015 Primo Piano pagg. 4-5 Nuovo look per il centro storico Noale pag. 9 Tutto pronto per la tradizionale “Festa della Zucca” Salzano pag. 15 pag. 14 Ilnor di Scorzè verso il trasferimento a Brescia A rischio 132 posti di lavoro. L’ età media dei dipendenti oscilla tra i 40 e i 50 anni e con 25-30 anni di anzianità aziendale U n altro gruppo di lavoratori di un’azienda del Miranese vive giorni di apprensione. Sono 132 i dipendenti della Ilnor di Gardigiano che stanno vivendo con angoscia, dopo la notizia della proprietà, la Eredi Gnutti di Brescia, di trasferire la fonderia e alcuni uffici proprio nella provincia lombarda, interessando 25 dipendenti di via Moglianese. Si tratta di una fabbrica storica del territorio, nata nel 1961 e operante nel settore dei semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. E’ considerato uno degli stabilimenti migliori ed è visto come un fiore all’occhiello dell’industria scorzetana. Ma Fiom Cgil e Fim Cisl temono che il quadro poi si aggravi e, a cascata, ci siano altri esuberi nei settori laminazione e manutenzione. E sono stati proclamati giorni di sciopero, presidi fuori dai cancelli della fabbrica, distribuzione di volantini ai passanti. Insomma, scene già viste in passato e che ora stanno toccando altre famiglie. A Gardigiano sono quasi tutte del Miranese, e temono davvero che nel giro di poco tempo si possa chiudere baracca e burattini, anche perché la notizia arriva dopo quasi tre anni di contratto di solidarietà. Ma sulla vicenda Ilnor, si sta muovendo anche la politica nazionale e regionale. pag. 17 LUIGI SOVEGNI, UNA VITA DA MACELLAIO Luigi Sovegni è nato a Santa Maria di Sala il 27 ottobre 1931 e ha lavorato nella sua macelleria di Salzano per 45 anni. La sua famiglia aveva umili origini: il padre era un operaio e la madre casalinga. Luigi aveva 8 fratelli. ULSS 13, CHIESTO LO STOP AL PIANO AZIENDALE I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti). pag. 6 Il Veneto si confronta con l’emergenza profughi METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO” IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE VENETO IN PRIMO PIANO continua a pag. 8 Editoriale C ambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma. di Germana Urbani* *[email protected] Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito L’informazione locale è sempre con te: +234% di utenti www.lapiazzaweb.it da pagg. 20-21 pag. 25 pag. 29 a pag. 35 alle pagg. 37-39 All’interno del giornale

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Miranese nord ott2015 n120

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VIVAIBARENDIP.A. MORENO

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazziRealizzazione impianti d’Irrigazione

Potature ad alto fusto

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del Miranese Nord

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n.120 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Ottobre 2015

Primo Piano

pagg. 4-5

Nuovo look per il centro storico

Noale

pag. 9

Tutto pronto per la tradizionale “Festa della Zucca”

Salzano

pag. 15

pag. 14

Ilnor di Scorzè verso il trasferimento a BresciaA rischio 132 posti di lavoro. L’ età media dei dipendenti oscilla tra i 40 e i 50 anni e con 25-30 anni di anzianità aziendale

Un altro gruppo di lavoratori di un’azienda del Miranese vive giorni di apprensione. Sono 132 i dipendenti

della Ilnor di Gardigiano che stanno vivendo con angoscia, dopo la notizia della proprietà, la Eredi Gnutti di Brescia, di trasferire la fonderia e alcuni uffi ci proprio nella provincia lombarda, interessando 25 dipendenti di via Moglianese. Si tratta di una fabbrica storica del territorio, nata nel 1961

e operante nel settore dei semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. E’ considerato uno degli stabilimenti migliori ed è visto come un fi ore all’occhiello dell’industria scorzetana. Ma Fiom Cgil e Fim Cisl temono che il quadro poi si aggravi e, a cascata, ci siano altri esuberi nei settori laminazione e manutenzione. E sono stati proclamati giorni di sciopero, presidi fuori dai cancelli della fabbrica, distribuzione di

volantini ai passanti. Insomma, scene già viste in passato e che ora stanno toccando altre famiglie. A Gardigiano sono quasi tutte del Miranese, e temono davvero che nel giro di poco tempo si possa chiudere baracca e burattini, anche perché la notizia arriva dopo quasi tre anni di contratto di solidarietà. Ma sulla vicenda Ilnor, si sta muovendo anche la politica nazionale e regionale.

pag. 17

LUIGI SOVEGNI, UNA VITA DA MACELLAIO

Luigi Sovegni è nato a Santa Maria

di Sala il 27 ottobre 1931 e ha lavorato nella sua macelleria

di Salzano per 45 anni. La sua famiglia aveva umili origini: il padre era un operaio e la madre casalinga.

Luigi aveva 8 fratelli.

ULSS 13, CHIESTO LO STOP AL PIANO AZIENDALE

I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei

sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del

piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza (8 a favore

3 contrari e 4 astenuti).pag. 6

Il Veneto si confronta con l’emergenza profughi

METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO

L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”

IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE

VENETO IN PRIMO PIANO

continua a pag. 8

Editoriale

Cambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.

di Germana Urbani*

continua a pag. 8

xx

di Germana Urbani*

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Editoriale

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Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

L’informazione locale è sempre con te: +234% di utenti www.lapiazzaweb.it

da pagg. 20-21

pag. 25

pag. 29

a pag. 35

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All’interno del giornale

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Geom. Dante

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Siamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www.lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante.

Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fi no a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo.

Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo signifi cativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%

su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori.

E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it

Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori!Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web

333news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe, l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fi ction seguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzèseguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIOLe Ulss del Veneto, secondo i progetti

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

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TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

Uffi ci stranieri al collasso

“Gli uffi ci immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro

Armelao (nella foto a fi anco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo.

Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei fl ussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffi ci stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.

Secondo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre

i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il fl usso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più diffi cile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento uffi ciale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e ineffi cienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia

ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fi no ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca

la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affi tto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affi dare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, signifi cherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fi no ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fi ni elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.

di Germana Urbani

Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno

accettato di rendersi utili in comunità

Prefetto Impresa: “Certe forze politiche

strumentalizzano il tema profughi

per fi ni elettorali”

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontarioMigranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

RISPONDERE ALL’EMERGENZALa gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa

sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti

i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per

evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto

partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

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In Riviera del Brenta e nel Miranese l’arrivo di centinaia di migranti è un tema delicato e molto sentito dalla popolazione. Per questo non sono mancate sul fenomeno prese di posizione contrapposte. Da un lato chi è fautore di una accoglienza completa, dall’altra chi proprio dei

migranti non ne vuole sapere. Sulla discussione si sono inserite poi anche le prese di posizione della Lega Nord che aveva annunciato una manifestazione con il leader nazionale Matteo Salvini, per protestare contro l’arrivo dei profughi, mentre l’area è ancora devastata dalle conseguenze del tornado dell’8 luglio. Uno dei paesi in cui la discussione si è fatta più accesa è stato Mira. Il più popoloso comune rivierasco ha visto l’arrivo a settembre in due strutture ricettive in via Malcanton a Malcontenta di 25 migranti, in questo caso donne e bambini. I profughi a Mira per fi ne ottobre saranno complessivamente 130, visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Taglio. Ad ora sono 95 ma ne sono in arrivo altri 35. Nel resto della Riviera di profughi a Fiesso ne saranno collocati 25, mentre a Dolo ce ne sono già decine, ospitati nella Casa a colori. Sulla questione migranti il sindaco di Mira il grillino Alvise Maniero, ha voluto essere molto chiaro. “Finora- ha spiegato Maniero- non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico legati alla presenza di migranti. Tutto è fi lato per il verso giusto e la gente li ha sempre accolti con grande generosità. Abbiamo ottenuto dal Prefetto che l’arrivo fosse cadenzato, così da permettere una accoglienza più qualifi cata e di minor impatto per i residenti”. I profughi che arrivano a Mira di fatto non sono siriani, ma provengono prevalentemente dall’Africa sub sahariana. Cioè da stati come Mali, Ghana, Camerun, Sierra Leone, in cui guerre in atto non ce ne sono. A spiegare le dinamiche delle procedure per la loro accoglienza è Carlo Pizzardi direttore della cooperativa Città Solare, che gestisce l’Ostello di Giare. “All’ostello- dice - per capirci di migranti fi nora ne sono passati un centinaio. Di questi, il 25% ha già avuto un giudizio sulla domanda di asilo politico. Il 90% di queste di queste domande è stata respinta. Ora quegli immigrati hanno diritto di assistenza facendo appello, ma se l’appello confermasse la loro posizione, si tratterebbe a quel punto di immigrati clandestini che non hanno diritto a stare secondo la legge, sul territorio italiano”. Gente come i siriani o gli eritrei che sono passati a Giare o in altre strutture di accoglienza, fanno capire i gestori, nemmeno si fermano in Italia, sapendo di ottenere in tutta Europa lo status di rifugiato politico, proseguono per Paesi come la Germania o i Paesi scandinavi le loro mete più ambite. La discussione sull’accoglienza ai migranti nelle scorse settimane si è fatta molto accesa e a Malcontenta il sindaco Alvise Maniero è stato contestato in una pubblica assemblea dai residenti, per la presenza di queste persone accanto al centro del paese. Una manifestazione a favore dell’accoglienza ai migranti invece era stata fatta sempre a settembre per le strade di Mira da associazioni e partiti. Aveva raccolto circa 500 partecipanti. Nel Miranese i comuni che ospitano rifugiati sono Mirano e Salzano. Ne sono ospitati una trentina al “Villaggio solidale” dei padri giuseppini, mentre altri sono alloggiati nella ex sede della Protezione civile. A Salzano ne sono arrivati 9, e sono ospitati in una struttura privata un tempo una ex cooperativa. A Santa Maria di Sala nelle ultime settimane è scoppiata la polemica perché durante l’estate si era sparsa la voce di un arrivo importante di migranti, da sistemare in alcune case al quartiere di via Martiri-Don Milani a Sant’Angelo, da tempo disabitate e, tra l’altro, al limite dell’agibilità, alcune addirittura allagate. Dell’allarme della gente e dei primi malumori si è fatta portavoce Lista Salese, ma il sindaco Nicola Fragomeni ha smentito categoricamente questa possibilità. A.A.

“Rifugiati impiegati in lavori socialmente utili”Territorio Enti locali e le cooperative lanciano delle proposte

I migranti non resteranno ad oziare, ma verranno impiegati in lavori socialmente utili. Almeno questa è l’intenzione dei comuni di Mira e Venezia che per loro hanno in mente compiti ben precisi. L’assessore della giunta Brugnaro, Simone Venturini ha le idee chiare

e assicura che i migranti in attesa di sapere se la loro domanda di asilo verrà accolta, saranno impiegati ovviamente con un controllo da parte di personale competente, nella pulizia dei parchi e delle aiuole, la sistemazione delle panchine, a dipingere staccionate o ringhiere. Ora per le centinaia di migranti presenti nel comune di Venezia si dovrà attendere però la fi rma di un Protocollo di Intesa fra Comune e Prefettura. A Mira a dire la verità qualcosa del genere è già stato fatto, con successo, grazie al coordinamento della cooperativa Olivotti. Qui una quindicina di ragazzi sono stati coinvolti in attività come la manutenzione del verde, il lavoro nelle serre, l’affi ancamento nella preparazione dei pasti. Intanto il Comune di Mira ha annunciato che sta preparando un progetto per non lasciare inattive per mesi, se non anni, le persone ospitate nel territorio, però stavolta non limitandolo ad una sola quindicina di persone, ma coinvolgendo la maggioranza dei migranti. Nel frattempo i migranti, questa volta ospitati alla Casa a Colori di Dolo si erano già resi utili questa estate, quando una ventina di loro si è messa a disposizione per rimuovere le macerie e aiutare i residenti in località Cesare Musatti, colpiti dalla furia del tornado.

di Alessandro Abbadir

titolo per riviere-->Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

A Mirano una trentina di sono nelle strutture del “Villagio Solidale”. A Salzano 9 in una ex cooperativa

555Argomento del mese

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I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata

maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti) e la Conferenza dei Sindaci si è spaccata. E’ questo l’esito della assemblea fra primi cittadini dei 17 comuni del comprensorio che si è tenuta nelle scorse settimane in municipio a Mira. Una assemblea che era stata chiesta con urgenza dal sindaco di Dolo, Alberto Polo, preoccupato per il futuro dell’ospedale cittadino e degli accorpamenti previsti con l’inizio del 2016. Ad ascoltare le critiche al piano aziendale dei sindaci c’era anche il direttore generale dell’Ulss Gino Gumirato. Nei piani di riorganizzazione della Regione in parte attuati, e in parte non completati, l’ospedale di Mirano sarà ad orientamento chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Dovrà essere completato il trasferimento di Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente il trasferimento di Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano. Nel piano è fi ssato il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile, oltre a Ecografi a Diagnostica ed Interventistica. La politica regionale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medico-internistico-riabilitativo con 25 posti

letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi. “Ho chiesto con urgenza – ha detto il sindaco di Dolo, Alberto Polo – che l’assemblea dei sindaci si esprimesse contro gli accorpamenti voluti dalla Regione e che invece venissero confermati gli investimenti in programma per i vari reparti nel nosocomio rivierasco. La Conferenza ha dato questo indirizzo e chiederà la sospensione dell’atto aziendale alla Regione. Credo che vada perseguita la centralità degli ospedali di Dolo e anche del miranese, anche nei prossimi anni”. Il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin, è esplicito. “La Regione come ha fatto per l’Ulss 10 del Veneto Orientale può se vuole bloccare la riorganizzazione – ha detto. Non capiamo perché lì può essere fatto e qui no“. Incaricato di portare avanti la richiesta sarà il presidente della Conferenza, il sindaco di Spinea, Silvano Checchin. Il sindaco di Scorzè, Giambattista Mestriner, ha replicato duramente ai sindaci della Riviera e del centrosinistra, accusandoli di voler votare un documento fortemente politico, sulla falsariga di quello dei consiglieri regionali del Pd. A favore della richiesta di sospensione dell’atto

hanno votato Dolo, Camponogara, Campolongo, Fossò, Stra, Salzano, Noale, Spinea. Contro Scorzè, S. Maria di Sala e Campagna Lupia (centrodestra). Si sono astenuti il comune di Pianiga, Vigonovo e Fiesso (centrodestra) e Mira (M5S). Intanto è slittata a data da destinarsi all’ultimo momento, la riunione che era stata indetta a Camponogara dal consigliere regionale Franco Ferrari, a cui avrebbe dovuto partecipare il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan. Ma sulla decisione

dei sindaci di centrosinistra di chiedere la sospensione dell’atto aziendale interviene anche il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, per il quale questa decisione è un atto politico. “Si tratta – dice Livieri – di un atto politico fatto dai primi cittadini dell’area, quelli di centrosinistra, in quanto questa riorganizzazione porta nuovi investimenti e anche più posti letto”. Critiche politiche invece sono arrivate dal Pd di Mira, al Comune di Mira per la decisione di astenersi durante la votazione.

di Alessandro Abbadir

Contrari i comuni di Scorzè, Campagna Lupia e S. Maria di Sala. Per Fabio Livieri: “Si tratta di un atto politico voluto con forza dagli amministratori del centrosinistra”

Ulss 13 La Conferenza dei sindaci a Mira prende una decisione a maggioranza

“No agli accorpamenti, chiediamo la sospensione dell’atto

L’ospedale di Mirano

LA PROPOSTA UN OSPEDALE A VENETO CITY

Il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, lancia l’idea di un ospedale unico a Veneto City, a Mirano. Lucio Dalla Costa,

capogruppo Pdl in consiglio, la raccoglie con favore e apre il dibattito. Per la prima volta la città affronta l’idea di un ospedale diverso da quello cittadino. Lo fa dopo che Dalla Costa ha accolto con favore e, anzi, rilanciato, quanto affermato da Calzavara, che aveva sostenuto il progetto di inserire nel discusso polo logistico di Veneto City, previsto proprio a Pianiga, in posizione baricentrica per l’Ulss 13, un ospedale unico per Miranese e Riviera. “La proposta mi trova perfettamente d’accordo sotto tutti i punti di vista – spiega Dalla Costa – anche perché, realizzando un ospedale unico, avrebbero fi ne tutti i campanilismi elettorali che quotidianamente emergono sulla stampa e non solo, che hanno certamente prodotto un dibattito sul tema, ma anche confusione e false aspettative, in quanto completamente disgiunti da una logica di programmazione generale che spetta a un unico soggetto, la Regione”. Dalla Costa spiega: “Il rapporto con la Regione deve essere affrontato in una logica per offrire servizi sanitari ai cittadini in un contesto di sicurezza, alta specializzazione ed effi cienza e quindi, cosa può essere più conveniente e vantaggioso del far convergere il paziente verso un’unica struttura sanitaria, dove si potranno trovare tutti i servizi sanitari necessari fi no all’organizzazione della degenza. Insomma, una struttura sanitaria per la quale investire anche nella semplifi cazione degli accessi viari, nel numero dei parcheggi disponibili per l’utenza, alla possibilità di fare assistenza

al proprio familiare degente, usufruendo di appositi alloggi dedicati. Oggi tutto questo non è possibile, in quanto è necessario rivolgerci a tre strutture ospedaliere diverse (Noale, Mirano e Dolo) con i risaputi problemi di parcheggio e di viabilità intrinseche a ognuna di esse, perché sorte in epoche diverse ed in contesti urbanistici dissimili. Pensiamo poi che in caso di emergenza esiste una sola elisuperfi cie all’ospedale di Mirano che, tra l’altro, necessita di una manutenzione urgente. Se poi si valutano i costi necessari per la manutenzione, ristrutturazione e per l’adeguamento normativo delle attuali tre strutture ospedaliere, credo sia giunto il momento di pensare guardando oltre il confi ne dell’interesse territoriale di ogni singolo comune, coinvolgendo i rappresentanti regionali del territorio che devono garantire le necessità sanitarie e non solo di tutti i cittadini del Veneto. Porterò a livello regionale queste preoccupazioni e le possibili prospettive evidenziate, che hanno trovato nel sindaco Calzavara un corretto ed onesto interprete”.

F.D.G.

Lucio Dalla Costa

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Che cosa può comportare, in de� nitiva,il riconoscimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di stru-menti gestionali nonché l’accesso a progetti, program-mi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.

Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e ri-solvere, con la partecipazione della popola-zione, i problemi locali ed i relativi possibili con� itti in una dimensione globale.

Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’asse-gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno.

Progetto Regionale Turismo slownelle aree protette a Parco

gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

IL MONDO CI HA RICONOSCIUTOORA FACCIAMOCI

RICONOSCERE DAL MONDO!

AREA DEL DELTA DEL POriconosciuta a Riserva della

Biosfera del Programma MABdell’UNESCO è supportato dalla

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIOdi Padova e Rovigo.

ph Daniele Soncin

Page 8: Miranese nord ott2015 n120

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

8 Noale88 Noale

Pochi mesi alla fi ne del 2015 e, almeno sentendo i propositi dei mesi scorsi, nelle prime settimane del prossimo anno si sarebbe dovuto dare il via

alla rivoluzione sanitaria a Noale, con l’arrivo di 264 lavoratori dalle strutture di Mirano e Dolo. Invece la situazione è ancora in alto mare, perché bisognerà capire come evolverà la riorganizzazione a livello regionale. Dall’Ulss 13 fanno sapere che, comunque stanno andando avanti come da programma, ma è indubbio che le scelte provenienti da Palazzo Balbi e Ferro Fini saranno decisive. Si prosegue, così, per trasferire i dipendenti nei prossimi mesi, non certo a inizio 2016 come si pensava fi no a poco tempo fa, e l’iter non ha particolari intoppi se non quelli burocratici. Infatti, il progetto ha avuto il via libera a livello di fattibilità, presto dovrebbe essere approvato pure il preliminare, in attesa del defi nito ed esecutivo per appaltare i lavori. Se tutto dovesse viaggiare senza ostacoli, durante il 2016 i dipendenti troveranno a Noale la nuova casa. Ma l’anno prossimo potrebbe vedere una svolta pure su altre strade. La Regione pensa di istituire un’azienda sanitaria per le 7 province, con Riviera e Miranese che fi nirebbero sotto quella denominata Serenissima. Si tratta della riforma sulla bocca di tutti in queste settimane, e della fatidica Azienda Zero, che dovrebbe centralizzare la gestione, i servizi e gli acquisti. Poi il futuro direttore generale deciderà come muoversi di conseguenza. Se si continuerà con l’attuale Gino Gumirato o qualcuno che la pensi allo stesso modo, allora il “trasloco” andrebbe avanti, altrimenti si ripartirebbe se non da zero, quasi. “L’assessore veneto alla Sanità Luca Coletto – spiega il sindaco, Patrizia Andreotti – venga a Noale per vedere le condizioni dell’ospedale e il degrado della casa di riposo, ormai chiusa da due anni mezzo. Vogliamo sapere qual è il loro futuro e ribadire che il nostro Comune dev’essere centrale nei servizi

sanitari. E come s’inquadra la riorganizzazione sanitaria con le schede regionali?”. E Noale aspetta una risposta da Venezia, anche per capire come muoversi nei prossimi mesi.

Lo stesso Gumirato è andato a fare un giro per le vecchie strutture del Pier Fortunato Calvi, rendendosi conto di come siano ridotte. Per ora resta fermo il progetto dell’Ulss 13 di riformare il servizio tra Riviera e Miranese. Noale dovrebbe diventare il “centro direzionale” dell’azienda sanitaria, con l’arrivo di

264 lavoratori da Mirano e Dolo: troverebbero posto al terzo e quarto piano del Pier Fortunato Calvi. Interessati anche i reparti di Mirano e Dolo, con il trasferimento di Chirurgia, Ortopedia e Urologia nel primo, e Neurologia e Oncologia nel secondo dove arriverà anche Lungodegenza di Noale. Nelle intenzioni dell’Ulss 13, spostare gli uffi ci dal Mariutto di Mirano nella città dei Tempesta, permetterebbe di avere un risparmio di circa 600 mila euro annui sull’affi tto. Fin qui tutto bene, se non fosse che negli ultimi mesi il dibattito sulla sanità veneta si sta facendo sempre più incessante.

di Alessandro Ragazzo

Sanità Si attende per l’inizio del 2016 l’arrivo di 264 lavoratori dalle strutture di Mirano e Dolo

Dipendenti Ulss, trasferimento a rischio

L’ospedale Pier Fortunato Calvi

Spostare gli uffi ci dal Mariutto a Noale permetterebbe di risparmiare di circa 600 mila euro annui

Ultima fatica letteraria per Alessandro Tiberini, lo scrittore noalese, che negli ultimi giorni ha pubblicato il suo nuovo lavoro dal titolo

“Noam era malato di desiderio”. Edito da Andrea Moro editore e realizzato con il gruppo culturale Idea (Interdisciplinare diritto etica ambiente), il volume è diviso in quattro capitoli per un totale di 138 pagine che si possono leggere anche tutte d’un fi ato. Protagonista della storia è un israeliano, Noam, che

ha abbandonato la società americana del Texas per creare un kibbutz. Si tratta di una forma associativa volontaria di lavoratori di Israele basata su regole di eguaglianza e sul concetto di proprietà comune. Questo comporta per ogni singolo elemento l’obbligo di operare per tutti gli altri e in cambio, al posto di denaro, ricevere i frutti di quanto fatto, evitando così alla collettività di cadere nelle mani di quello che viene considerato il consumismo di stampo

occidentale. Noam, infatti, era nauseato dal tipo di società tecnologica e capitalistica perché l’uomo era trattato come merce, mancando di umanità. Ma essendo il kibbutz privo di gerarchie, per lui diventa la società ideale. Noam ha il desiderio di conoscenza e dopo aver creato questo genere di società, gira l’Europa, ripercorrendo le tappe dell’uomo dalle sue origini. E arriva fi no alla Spagna. “Da qui – spiega Tiberini – poi si dirigerà verso l’Australia, dove trova

dei parenti irlandesi. E’ ambientato nella seconda metà del Novecento. Mi ci sono voluti due anni di lavoro, per un testo dove si esalta l’agricoltura, e riassume un po’ quelli precedenti”. Il costo è di 8 euro ed è in vendita nelle librerie della zona, mentre la prefazione è curata dal fi losofo Michele Cappellesso e l’introduzione dall’avvocato ed ex consigliere provinciale all’Ambiente, Paolo Dalla Vecchia.

LIBRI CulturaL’ULTIMA FATICA LETTERARIA DI ALESSANDRO TIBERINI

A.R.

I lavoratori sarebbero sistemati al terzo e quarto piano del Pier Fortunato Calvi

segue da pag. 1A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che

la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cam-bia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra.

Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cam-biano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano.

Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presiden-te della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti.

Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo propor-zionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi ri-marranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato ammini-strativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo.

Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come ammi-nistratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rap-presentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito.

Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi.

Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedi-ni, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni.

La riforma taglia anche i costi: fi ne delle indennità per i sena-tori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.

Editoriale

*[email protected]

di Germana Urbani*

Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

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patto di stabilità. A pochi metri di distanza, invece, dovrebbe arrivare un nuovo locale. In consiglio comunale è stata confermata la vendita di alcune porzioni di Palazzo Scotto, esclusa la biblioteca, proprio per invogliare i privati ad acquistarle e poi metterci mano. Ma il processo di riqualifi cazione non si sta fermando. Il parlamentino locale, infatti, ha inserito ancora una volta nella lista delle cessioni da fare, alcuni immobili proprio di

Piazza X Settembre. E veniamo all’area ad ovest di Palazzo Scotto. Il piano terra e quello superiore, sono già stati sede di uffi ci pubblici (associazioni), commerciale (bar) e residenziale e prevedono una nuova destinazione urbanistica per un valore presunto di 850 mila euro. Si tratta della zona sopra l’attuale bar, ma anche le sedi delle associazioni: con le piccole porzioni, si avrebbero più privati interessati.

999Noale

Cantieri che aprono e cantieri prossimi a essere conclusi nel centro di Noale, dov’è in corso il rifacimento di diversi

immobili. Una città dei Tempesta in versione “new look”, che dovrebbe ridare un po’ di slancio all’economia locale e risplendere con il restauro di molti edifi ci storici. L’obiettivo è avere nuove residenze, uffi ci e negozi, confi dando anche in un rilancio del benessere globale che non guasterebbe. Un percorso avviato ancora negli anni scorsi e che piano piano sta venendo alla luce. In questi anni ci sono stati dei nuovi

arrivi a livello commerciale, qualcuno ha continuato, altri hanno cambiato gestione, altri ancora vorrebbero provare a investire, a testimonianza di come si stia cercando di far muovere il cuore pulsante del centro medievale. Nessuno nella zona, infatti, può vantare sue piazze (Castello e XX Settembre) così grandi, vicine e in grado di attirare visitatori e clienti. Qualche imprenditore ci sta provando, nella speranza che altri possano seguire il suo esempio. Intanto sta prendendo forma Palazzo Picchini, vecchia sede di uffi ci comunali (Cultura e Pubblica

istruzione, Servizi sociali, Sport e casa di riposo) poi spostati nel padiglione Ferrante dell’ospedale, che diventerà il proseguimento del ristorante Al Gallo. I gestori contano di farci un giardino estivo per il 2016. Al piano superiore, invece, spazio al residenziale. L’edifi cio Picchini è stato acquistato da un gruppo di imprenditori nell’estate del 2010 per 951 mila euro, quando la base d’asta era di 950 mila. All’inizio il Comune pensava di incamerare 95 mila euro in più ma la prima asta andò deserta. Poi si fece un nuovo bando e i soldi permisero di rispettare i vincoli del

di Alessandro Ragazzo

L’edifi cio Picchini è stato acquistato da un gruppo di imprenditori nell’estate del 2010 per 951 mila euro

Lavori publici E’ in corso la ristrutturazione

Torna sabato 17 ottobre la rassegna “Autunno teatrale noalese” promossa da Avis Aido, con quattro appuntamenti, due in ottobre e altrettanti a novembre, ogni sabato con

inizio alle 20.45 in Sala San Giorgio in piazza Castello. L’apertura sarà con la compagnia Cst Il Palco di Dolo,

che metterà in scena “Vendesi appartamento con suocera”, ambientata negli anni Cinquanta.

Si proseguirà il 24 con lo spettacolo “L’anatra all’arancia” di William Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon con la compagnia Gad Città di Trento.

A novembre, si riprenderà il giorno 9, quando a Noale arriverà la compagnia Mods Vivendi di Verona, con la commedia dal titolo “Mejo da morto”, tratto da “Con tutto il bene che ti

voglio” di Luciano Longhi. Infi ne il giorno 14, ultima serata con “La donna dalla testa debole” di Carlo Goldoni con la compagnia Fata Morgana.

L’ingresso al singolo spettacolo sarà di 7 euro, mentre gli abbonamenti saranno in vendita a 25 euro, con posti riservati nelle prime fi le. Per la prevendita, bisogna rivolgersi a “Libro e Libri” di Largo San Giorgio a Noale e alla sede locale di Avis.

A.R.

TORNA L’ ”AUTUNNO TEATRALE NOALESE” PROMOSSO DA AVIS AIDO

Aprono nuovi cantieri in centro

Spettacoli

Palazzo Scotto a Noale

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Da Noale parte un progetto per sviluppare il cinema: interessati imprenditori non solo veneti, ma pure friulani. Nella

città dei Tempesta è stata aperta la sede del progetto che si chiama “My hearth”, pensato dall’artista locale Andrea Rusin e a cui partecipano la sceneggiatrice Emanuela Galliussi e il regista Dean Ronalds. L’obiettivo è mettere in relazione e collegare il mondo degli affari con quello dell’arte per trovare percorsi e interessi comuni nelle strategie dell’uso delle risorse, creando un sistema che faccia da incentivo e risponda alle esigenze di tutti. L’idea è stata presentata durante l’ultima Mostra del Cinema di Venezia e a fi ne novembre cominceranno le riprese del fi lm “Voi siete qui” con Isabella Ferrari. Dureranno quattro settimane, la gran parte saranno fatte all’interno di un centro commerciale della zona, e l’uscita è prevista per la prossima primavera per lanciare la pellicola in alcuni concorsi. Nelle sale dovrebbe arrivare per fi ne 2016. A pochi mesi dalla nascita del progetto, sono in molti ad avere dato il loro contributo come l’attrice e sceneggiatrice Emanuela Galliussi, gli attori Alessandro Averone, Angelo Orlando, Antonio Morales, Chris Barrow, Daniele Pecci, Don Harvey, Tom Malloy, Winsor Harmon, il tenore Alessandro Luciano, le attrici Amanda Wyss, Giorgia Lepore, Iris Fusetti, Jennifer Tajlor, Jennifer Tropeau, Nicole Fox, Romina Caruana, il regista e produttore Dean Ronalds, il direttore della Film Commision della Valle d’Aosta Igor Tonino. Jerome Butler aiuterà

gli attori a impadronirsi di un determinato dialetto. Ci saranno anche il sassofonista Jim Snidero e il contralto Mika Kunii. “Il made in Italy – spiega Emanuela Barbiero, già presidente del Lions Club di Noale e ora vice presidente e responsabile con gli imprenditori per l’associazione Art for Environment – è molto ricercato all’estero. La cultura gioca un ruolo rilevante nelle strategie di vendita delle aziende che vogliono sviluppare i loro affari”. Di fatto, gli imprenditori sono per ora una trentina, ma il numero è destinato a crescere. “Pensiamo a sviluppare e i capitali destinati alla promozione dei marchi e dei prodotti – osserva Rusin – e, così facendo, un’azienda se dovesse investire 10, a fi ne stagione ritroverebbe il suo investimento ancora disponibile se non, addirittura, aumentato. Questo potrebbe essere reinvestito nella stagione seguente. Se la cultura è un valore dev’essere capace di produrre delle risorse,

di Alessandro Ragazzo

L’obiettivo è mettere in relazione e collegare il mondo degli affari con quello dell’arte

Il progetto Al via“My hearth”, pensato dall’artista locale Andrea Rusin

A Noale una sede cinematografi ca

altrimenti è solo un costo. Far diventare dei musei le città, molto spesso diventa un peso per le economie locali che devono mettere, di continuo, dei soldi per mantenere il patrimonio artistico. Dobbiamo sviluppare un sistema sostenibile di diffusione della cultura perché si possa rifl ettere sui problemi reali del mondo della produzione, per non assorbire solo soldi ma contribuire a creare un benessere collettivo”.

Sono già 30 gli imprenditori che hanno aderito, ma il numero è destinato a crescere

Sei leggii metallici che riportano i nomi dei 289 militari italiani deceduti all’ospedale da campo

in Villa Sailer a Noale durante la prima guerra mondiale. Sono stati scoperti durante le celebrazioni per ricordare i cent’anni dallo scoppio del confl itto al cimitero di Cappelletta dov’è intervenuto anche il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi. Il camposanto, risistemato nell’immediato dopoguerra con la cura delle sepolture individuali e il muro perimetrale, fu censito quale Cimitero Militare di Cappelletta di Noale, rimasto tale fi no al 1936, anno in cui i resti dei caduti furono traslati nel Sacrario Militare di Fagarè (Treviso), dove ora riposano. Nessuna attenzione fu più rivolta alla vecchia area noalese che, con il tempo, andò incontro al completo decadimento. Poi nel 2009, per iniziativa delle locali Associazioni d’Arma e della Federazione di Venezia dell’Associazione Nazionale del Fante, basandosi sulla testimonianza di Maria Marcon, l’area dell’antico Cimitero Militare fu restaurata, restituendo così l’antico decoro a questo luogo della memoria. In futuro potrebbe essere fatti dei laboratori didattici per le scuole e coinvolgere, così, le nuove generazioni.

La scopertaINDIVIDUATI I MILITARI MORTI DURANTE LA GRANDE GUERRA

A.R.

10 Noale1010 Noale

Un momento della presentazione del progetto

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Topogra� aLa topogra� a corneale è l’esame d’elezione per l’analisi e lo studio del cheratocono e della curvatura corneale.Aberrometria qualità e capacità visiva.Retro illuminazione controllo del cristallino.

Fe.I.S, testValutazioneo delle caratteristiche quantitative e qualitative del � lm lacrimale. Nella Sindrome da occhio secco e nella dislacrimia.

Retinogra� a

Esami refrattiviRefrattometriaSistema computerizzatoper determinare un errore refrattivo.CheratometriaMetodica rivolta a misurare l’entità dell’astigmatismo della super� cie anteriore della cornea.

TonometriaPressione oculare a sof� onon midriatica (senza gocce)

PerimetriaFondo oculare.Fondo oculare.

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Dopo anni di attesa, l’ultima parte del 2015 dovrebbe essere quella buona per togliere i camion dal centro.

Questa è l’intenzione del Comune che, dopo l’apertura della tangenziale a nord (la scorsa primavera), vuole completare il progetto di interdire il traffi co ai tir e salvaguardare residenti e studenti delle scuole. Servono alcuni passaggi in consiglio comunale, però, con alcuni già fatti e altri che dovranno essere discussi nelle prossime settimane. Quello già fatto è il declassamento di via Roma, la strada provinciale che da Spinea arriva fi n davanti alla chiesa di Martellago, mentre in autunno, si presume tra ottobre e novembre, lo stesso accadrà per una porzione di Castellana. Questo permetterà al Comune di organizzarsi per eventuali chiusure e dare spazio a iniziative o altro ancora. Dunque a Martellago va il segmento dalla rotatoria d’innesto dalla variante di Robegano all’incrocio con la Castellana (davanti alla chiesa) aperta a metà 2012. A questo punto, si aspettano i cartelli

che impediranno ai camionisti, provenienti da Maerne e da Scorzè, di proseguire per il centro di Martellago ma d’imboccare, in via obbligatoria, la bretella. “Finalmente abbiamo l’atto defi nitivo – dice l’assessore alla Manutenzione urbana, Serenella Vian – perché il tratto di via Roma passi da Ca’ Corner a noi”. Per Moreno Bernardi (Un comune per tutti), dopo tanti anni si è riusciti a risolvere il problema dei tir. “Dopo tante proteste e anni di attesa – commenta – arriva questa buona notizia, anche grazie ai lavori del Passante, che metterà in sicurezza i tanti residenti e i bambini dell’asilo nido di via Roma”. L’ex sindaco, e ora presidente del consiglio comunale, Giovanni Brunello rivendica l’accordo per sgravare via Roma dai mezzi pesanti. “Quando governavo questo Comune – replica – l’intesa è stata raggiunta dal sottoscritto”. A prescindere dalle polemiche, però, le tangenziali a nord e a ovest dovranno ridare un volto nuovo al cuore cittadino e, al tempo stesso, riqualifi carlo.

Viabilità Il Comune è deciso ad introdurre una importante novità nei prossimi mesi

Traffi co, via i mezzi pesanti dal centroLa gestione tra la rotonda di via Boschi e quella all’altezza della Kelemata andrà al Comune, mentre le tangenziali saranno cura di Veneto Strade

Prosegue il tavolo sulla sicurezza di Martellago, anche la sua composizione

non è più quella di partenza. Infatti la minoranza se n’è andata via poco a poco, dopo che il Movimento 5 Stelle ha deciso di lasciare tutto giusto un anno fa, mentre subito dopo l’estate, hanno fatto altrettanto Moreno Bernardi (Un comune per tutti), Gianfranco Pesce (gruppo Misto) e Alberto Ferri (Lega). Colpa, a loro detta, di una situazione che non accenna a muoversi, con iniziative che tardano ad arrivare, soprattutto le telecamere, mentre la criminalità non è stata ridotta. Dunque sul tema i quattro gruppi faranno opposizione in consiglio comunale, luogo dove porteranno le loro proposte. Così a decidere quali provvedimenti prendere per far diminuire il numero di furti e trovare delle soluzioni da deterrente, saranno la maggioranza e il comitato “Martellago Sicura”. Quest’ultimi ricordano che è partito il cambio di illuminazione in alcune strade del territorio, mentre per le telecamere si stanno facendo i rilievi per dove installarle. “Martellago Sicura” ha chiesto di poter dire la propria opinione, ribadendo che una dovrebbe essere installata pure nella zona industriale di Maerne. Riguardo il controllo di vicinato, a metà ottobre sarà fatta una nuova riunione per raccogliere altre adesioni da aggiungere alla quindicina attuale: l’obiettivo è arrivare a 25. Ma su questo versante si andrà ancora avanti, e se ci fosse qualche volontario interessato a farne parte, lo può segnalare allo stesso comitato. E’ formato da un gruppo di persone che sono diventati dei riferimenti nelle singole zone dei tre paesi. Sarebbero utili per quei piccoli accorgimenti, da adottare ogni giorno, a partire dallo scambiarsi le notizie su eventuali assenze e i numeri di telefoni, oltre a mettere dei cartelli che avvisino la presenza dei controlli. In caso di necessità, si chiamano le forze dell’ordine. Per aderire, entrare nella pagina Facebook del comitato o inviare mail a [email protected].

TerritorioPROSEGUE IL TAVOLO SULLA SICUREZZA

NEWS

Sta facendo discutere, e non poco, la vicenda della case Ater, con la

giunta che, dovendo inserire un luogo nel Piano degli interventi adottato a luglio, per non perdere questa opportunità, ha scelto la superfi cie tra via Poma e via Saragat a Olmo, anche se poi in consiglio ha ribadito che si cercherà di trovare un accordo con un privato per andare altrove. I residenti, però, non l’hanno presa troppo bene, e nel quartiere si è deciso di andare per vie legali. E per difendersi hanno interpellato l’avvocato Ivone Cacciavillani, già avvicinato da un cittadino proprio su questa vicenda. Di più, perché stanno portando avanti una raccolta fi rme. La vicenda è uscita dopo che l’Ater, con un contributo regionale di 800 mila euro, vorrebbe fare otto alloggi a Martellago. E il Comune pronto a metterne altri 400 mila per arrivare a una dozzina di appartamenti. La notizia positiva, comunque, arriva dal bando indetto dal Comune per trovare dei privati pronti a mettere a disposizione un’area dove costruire l’edifi cio e “risparmiare” quell’appezzamento di Olmo. Infatti sono cinque offerte per consentire di realizzare gli 8 alloggi Ater nel comune. Gli uffi ci del municipio hanno preso atto che più d’uno è interessato alla proposta, capoluogo e due frazioni comprese, e il prossimo passo sarà prenderle in esame, analizzarle a fondo, e poi si prenderà una decisione. “Le valuteremo con attenzione – spiega l’assessore all’Urbanistica, Valerio Favaron – per poi vedere dove costruire”. La notizia non ha potuto che far piacere ai residenti di via Poma e via Saragat, anche se non hanno intenzione di abbassare la guardia e seguiranno comunque l’evolversi della situazione. “E’ positivo che ci siano altre domande – dice il rappresentante degli abitanti Giancarlo Carraro – e ora la palla passa al Comune, che dovrà decidere su quale area edifi care le future case Ater. Da parte nostra, continueremo a monitorare la vicenda”.

Il casoCASE ATER PER VIE LEGALI

Entro fi ne anno il Comune di Martellago dovrà appaltare il cantiere per dare un volto

nuovo al centro di Maerne. Grazie a un contributo regionale da 970 mila euro, infatti, potrà mettere mano al cuore della frazione con l’obiettivo di rilanciarla. La somma andrà a fi nanziare, per l’80 per cento, la riqualifi cazione del paese che costerà 1,4 milioni. Questo è stato possibile grazie all’Intese programmatiche d’area (Ipa) e il quadrilatero d’intervento sarà compreso tra gli incroci con via Manzoni e Roviego, l’ingresso a piazza Giotto e il ponte su via Rialto a due passi dalla chiesa. Ci saranno delle novità abbastanza sostanziali rispetto all’idea iniziale, quando la giunta aveva pensato a un senso unico in piazza IV Novembre in direzione via Roviego. Infatti quest’ultimo provvedimento non sarà attuato, perché i commercianti si sono detti contrari e i tecnici hanno cercato un’altra soluzione. Così, invece dell’attuale parcheggio a fi anco dell’asilo, saranno tolti i 23 posti auto e sorgerà un pavimento rialzato con materiale di pregio. Le soste per macchine saranno recuperate in parte (totale 19) nel lato nord di piazza IV Novembre e altre 3 all’inizio della strada con direzione stazione. Più avanti, dove si trova il supermercato Despar, ne nasceranno altre 13, portando il numero totale in questo punto a 26. Inoltre nascerà una pista ciclabile, a lato sud di piazza IV Novembre, fi no a via Manzoni. Questo per quanto riguarda l’ammodernamento ma ci sono altri punti dove lavorare. Uno dei nodi da sciogliere, infatti, è la messa in sicurezza dell’incrocio della chiesa, che tecnici e giunta pensavano di risolvere proprio con il senso unico. Per i mezzi provenienti da via Roviego, che spesso tirano diritti nonostante lo stop, ci sarà un lieve restringimento della carreggiata per invitare gli automobilisti a rallentare. Saranno messi dei dissuasori in via Manzoni, via Stazione, via Roviego e via Rialto.

A MaernePIAZZA IV NOVEMBRE A SENSO UNICO

di Alessandro Ragazzo

A.R. A.R. A.R.

Negli ospedali di Dolo e Mirano si stringe un’alleanza tra donne e operatori sanitari. Succede nei

due reparti di Ostetricia e Ginecologia dove, è stato avviato un protocollo che restituisce al parto “naturale” il ruolo di protagonista. “Nel corso degli ultimi anni – ha spiegato il primario Franco Garbin – le donne hanno vissuto il passaggio naturale costituito dal parto, sempre più come una cosa medicale. E’ giusto che il medico intervenga quando ce n’è davvero bisogno, ma se la donna sta bene ed è in grado di partorire naturalmente, in quel caso, lo deve fare, è un suo diritto. Un momento unico e irripetibile per lei, che deve esserle garantito nella totale sicurezza, professionalità e accoglienza”. Le donne che partoriscono nella Ulss13 sono soddisfatte del servizio offerto. Non solo: questo tipo di organizzazione ha visto anche maturare i suoi frutti in termini di appropriatezza e “naturalità” del parto. Sono diminuiti i parti cesarei che prima si attestavano attorno al 30-33 per cento, oggi sono nei due Ospedali attorno al 28 per cento. Sono cioè diminuiti nel 2014 di ben 5 punti, ricordando che la media nazionale si aggira attorno ad un 35%. Insomma, un bel risultato che rende il momento della nascità più naturale.

SaluteULSS 13, AUMENTANO I PARTI NATURALI

A.A.

“L’obiettivo è tenere i camion fuori dal centro di Martellago – spiega il sindaco Monica Barbiero – e presto saranno affi ssi i cartelli su via Roma. Poi toccherà alla Castellana, non appena il documento sarà discusso nel nostro parlamentino. Dobbiamo limare ancora delle cose con Veneto Strade”. Ora si guarda al medio periodo, quando lo stesso parlamentino di Martellago dovrà discutere il declassamento della Castellana, che sarà distinta in vecchia e nuova. Tutto nasce dalla

costruzione delle strade di collegamento al casello del Passante, inaugurato lo scorso aprile. Così la gestione tra l’attuale rotonda di via Boschi e quella all’altezza della Kelemata andrà al Comune, mentre le tangenziali per accedervi (da Scorzè e da Martellago) saranno cura di Veneto Strade. Non appena il documento sarà approvato dall’aula, allora il centro di Martellago potrà essere liberato dai mezzi pesanti e si potrà pensare a come riorganizzare tutta la circolazione interna.

La rotonda di via Boschi

131313Martellago

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14 Scorzè1414 Scorzè

Gardigiano Brutta notizia per i lavoratori della storica fonderia

Illnor verso il trasferimento a Brescia A rischio 132 posti di lavoro. L’ età media dei dipendenti oscilla tra i 40 e i 50 anni e con 25-30 anni di anzianità aziendale

Torna a novembre il tradizionale appuntamento con la “Festa del radicchio di Rio San Martino”, organizzata dalla Pro loco di

Scorzè. Giunta alla 34a edizione, l’iniziativa si snoderà in tre periodi. Il primo, il più corto sarà da venerdì 6 a domenica 8, il secondo, più lungo, da martedì 10 a domenica 15 e, infi ne, da giovedì 19 a domenica 22. Proprio il giorno 19 ci sarà un momento dedicato alla Riviera del Brenta colpita dal tornado dell’8 luglio. Si tratta di una manifestazione che attira ogni anno dai 60 ai 70 mila visitatori. In mezzo ci saranno musica, concerti con le orchestre della zona che animeranno le serate, esibizioni e iniziative dedicate all’enogastronomia, con l’immancabile concorso rivolto agli istituti alberghieri della zona. Una vetrina dove gli studenti possono dimostrare quanto imparato sui banchi di scuola, ma anche nelle lezioni pratiche in cucina. Il cosiddetto “fi ore che si mangia” si conferma il capofi la dell’iniziativa “La casa degli Igp Veneti”, presentata ancora due anni fa, che riunisce i più importanti consorzi di tutela delle tipicità agroalimentari della regione. Nello stand gastronomico non mancheranno i piatti e anche la birra proprio a base di radicchio.

EventiSAGRA DEL RADICCHIO A RIO SAN MARTINO

A.R.

di Alessandro Ragazzo

L’estate appena conclusa ha fatto riemergere i problemi di traffi co nel centro di Scorzè. Complice ogni martedì

la chiusura dell’area attorno al municipio per lasciare spazio al mercato settimanale, con i veicoli riversatisi tutti sulla Castellana. Una situazione vissuta anche nei precedenti due anni, perché la giunta di Giovanni Battista Mestriner, per il periodo di chiusura scuole, ha scelto di spostare da piazzale Donatori di Sangue le 51 bancarelle per ravvivare il cuore del capoluogo. Ma quest’anno c’era un però, perché l’apertura del casello del Passante, avvenuta lo scorso primo aprile, ha fatto aumentare il numero dei mezzi, anche pesanti, che si dirigono verso Castelfranco, Trebaseleghe e Scorzè. Dunque devono passare per il centro di quest’ultima. E questo ha fatto saltare all’occhio il fatto che ancora manchi un’opera fondamentale per tenere lontani i veicoli di attraversamento: la tangenziale sud, che unirà via Milano a via Boschi (rotonda della Castellana). In Comune si sta aspettando che aprano i cantieri della tangenziale sud di oltre 3 chilometri, per mettere in collegamento via Milano a via Boschi, e permetterebbe di togliere molti mezzi. Ma sull’appalto pensa un ricorso al Tar di una ditta che ha chiesto la sospensiva sull’assegnazione del cantiere. Il valore totale dei lavori supera di poco i 6 milioni di euro e l’azienda aggiudicatrice deve predisporre pure i progetti esecutivo e defi nitivo. Fino a questi giorni tutto sarà fermo e poi i tempi restano incerti, anche se si sta andando avanti con il pagamento degli espropri. Poi, a seconda del contratto stipulato con Veneto Strade,

ciascun proprietario dovrà liberare l’area entro un periodo di tempo prestabilito. L’obiettivo sarebbe aprire il cantiere per la fi ne dell’anno ma, a prescindere da quando gli operai si metteranno al lavoro, è probabile che la strada possa essere percorsa non prima del 2017. “La tangenziale sud non è in discussione, gli espropri sono già conclusi – assicura Mestriner – e ci auguriamo che presto si sblocchi la vicenda”. Più critico il consigliere di minoranza Maurizio Civiero. “Doveva essere pronta con l’apertura del casello – dice il rappresentante della lista Scattolin-sindaco – mentre in passato sono stati fatti degli errori: quella tangenziale ci serve”. Sarà lunga tre chilometri e avrà due corsie per senso di marcia larghe 3,75 metri. Il progetto prevede quattro rondò: in via Milano, via De Gasperi, via Volta e via Boschi (questa già esistente), da dove ci sarà la bretella di collegamento al casello del Passante. Su via Milano e via De Gaspari, la rotonda avrà due corsie e un diametro interno di 50 metri, quello in via Volta, stesso diametro ma a tre corsie.

VIABILITA’ TROPPO TRAFFICO IN CENTRO

A.R.

Un altro gruppo di lavoratori di un’azienda del Miranese vive giorni di apprensione. Sono 132 i dipendenti della Ilnor di Gardigiano che stanno

vivendo con angoscia, dopo la notizia della proprietà, la Eredi Gnutti di Brescia, di trasferire la fonderia e alcuni uffi ci proprio nella provincia lombarda, interessando 25 dipendenti di via Moglianese. Si tratta di una fabbrica storica del territorio, nata nel 1961 e operante nel settore dei semilavorati in rame e leghe dello stesso materiale. E’ considerato uno degli stabilimenti migliori ed è visto come un fi ore all’occhiello dell’industria scorzetana. Ma Fiom Cgil e Fim Cisl temono che il quadro poi si aggravi e, a cascata, ci siano altri esuberi nei settori laminazione e manutenzione. E sono stati proclamati giorni di sciopero, presidi fuori dai cancelli della fabbrica, distribuzione di volantini ai passanti. Insomma, scene già viste in passato e che ora stanno toccando altre famiglie. A Gardigiano sono quasi tutte del Miranese, e temono davvero che nel giro di poco tempo si possa chiudere baracca e burattini, anche perché la notizia arriva dopo quasi tre anni di contratto di solidarietà. Ma sulla vicenda Ilnor, si sta muovendo anche la politica nazionale e regionale. Dopo il senatore Antonio De Poli, dell’Udc Area Popolare, anche “Fare! Con Flavio Tosi” hanno presentato un’interrogazione ai ministri per

il Lavoro, Giuliano Poletti, e allo Sviluppo economico, Federica Guidi, per chiedere di aprire un tavolo di confronto che coinvolga gli enti locali, la Regione e sindacati. “La chiusura dello stabilimento di Gardigiano – si legge nel documento – rappresenterebbe un altro durissimo colpo per il territorio, impoverendolo di posti di lavoro con evidenti ricadute sull’intero sistema economico”. Il vice presidente del consiglio veneto ed esponente Pd, Bruno Pigozzo, presenterà un’interrogazione alla giunta. “E’ necessario scongiurare il trasferimento delle attività produttive e amministrative a Brescia – osserva Pigozzo – evitando la chiusura del sito di via Moglianese nonché il licenziamento dei lavoratori. Mi sono già messo in contatto con i rappresentanti sindacali per seguire gli sviluppi da

vicino. Sono preoccupato per gli almeno 25 esuberi, in realtà tutti i 132 dipendenti sono in apprensione. La loro età media oscilla tra i 40 e i 50 anni e alcuni hanno alle spalle oltre 25-30 anni di anzianità aziendale e, di questi tempi, trovare un nuovo posto è diffi cile per tutti”. Pure i consiglieri regionali Gabriele Michieletto della lista “Zaia Presidente” e Alberto Semenzato della Lega, ha fatto sapere di voler portare la questione in Regione, per tutelare i 132 addetti. “Se l’azienda è sana – fanno sapere – lo si deve anche ai suoi dipendenti che vanno ascoltati e rispettati. Crediamo sia fuori luogo lasciare a casa 25 persone per trasferire altrove”. E ai lavoratori è arrivata la solidarietà dal Partito Comunista d’Italia, che chiede di fare il possibile per evitare di ridurre gli addetti.

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Ritorna anche quest’anno, con la sua 22^ edizione, la ”Festa della Zucca” di Salzano, patrocinata dal Comune e dalla Regione Veneto,

che prenderà vita, nella splendida cornice della Filanda Romanin-Jacur, per i fi ne settimana del 16-18, 23-25 ottobre e 30-1 novembre. Quest’appuntamento si è oramai affermato a tal punto da diventare una tra le più importanti iniziative autunnali proposte dalle Pro Loco del consorzio del “Decumano”. Si impone, da sempre, l’obbiettivo di recuperare e proporre la cultura, la tradizione e la gastronomia locale. E’ infatti per la molteplicità dell’offerta che questa festa si contraddistingue dalle altre. Tra la mostra dell’artigianato locale e percorsi tra i sapori regionali, sono inseriti, con momenti dedicati, i bambini e le famiglie. Mille approcci accattivanti e pronti a soddisfare chiunque per mettere in primo piano un ortaggio di natura povera che in quest’area non ha grande mercato, ma che si è imposto per la sua bellezza e semplicità. Partendo dal venerdì 16 ottobre chi ha coltivato, con tanta passione, questi ortaggi arancioni, potrà partecipare a uno o più dei quattro concorsi interamente dedicati alla zucca: per la piccola, la più pesante, la miglior composizione e la più lunga. Il concorso è gratuito e aperto a chiunque,

la premiazione verrà fatta durante l’ultima serata. Ma la vera festa inizierà domenica 18 ottobre con l’inaugurazione uffi ciale e un momento di animazione e di gioco interamente dedicato ai bambini di ogni età. Altri eventi importanti sono l’apertura della rassegna di pittura, scultura e grafi ca dal titolo “Cenacoli d’arte” e della mostra fotografi ca “Paesaggi e luoghi teatro della Grande Guerra 1915-1918”. Inoltre domenica 18 e sabato 24 ottobre, sarà possibile prendere parte alla visita guidata all’oasi Lycaena a cura dell’associazione Terraviva. L’ultimo weekend del mese sarà quello più ricco di eventi e con un fuori programma. Infatti, giovedì 29 ottobre sarà la volta della cena Expo,

mentre la notte del 31 sarà interamente dedicata alla festa di Halloween. Domenica 1 novembre la manifestazione sarà chiusa con una serata ricca di dimostrazioni di arti marziali, danza del ventre e di hip hop, e con la premiazione dei vincitori dei vari concorsi. Ma le opportunità che offre questa 22^ edizione non si fermano solamente all’aspetto ludico, ogni sera, infatti, viene proposto un menù completamente dedicato alla zucca. Durante la festa sarà presente lo chef veneziano Mauro Busato, apprezzato maestro di intaglio su vegetali a livello internazionale, che farà dimostrazione della sua bravura nella tecnica di intaglio e nella composizione con zucche e altri vegetali.

Eventi Arriva alla 22° edizione la festa patrocinata dal Comune e dalla Regione

Tutto pronto per “Festa della zucca” Si terrà nella splendida cornice della Filanda Romanin-Jacur il 16-18, 23-25-30-31 ottobre e il primo novembre Con l’inizio

d e l l ’ a n n o s c o l a s t i c o

riprendono anche i corsi di formazioni per giovani e adulti organizzati dal Comune di Salzano, in c o l l a b o r a z i o n e con l’Università

Popolare di Mestre, e che, dal 2003, rappresentano una risposta effi cace a un’esigenza reale di formazione e approfondimento, che, negli anni si è consolidata, arricchita nei contenuti ed è diventata un punto di riferimento anche per i residenti nei comuni limitrofi . Oltre ai tradizionali, e ormai storici, corsi di lingua inglese e d’informatica, sono stati introdotti due corsi base di lingua tedesca, i corsi di fi losofi a e di psicologia, e vengono riproposti i corsi di storia locale e di arte, incentrati, rispettivamente, sull’epoca romana a Salzano e dintorni e sulle scuole devozionali a Venezia.

Al tema della conoscenza reciproca tra popoli di diversa origine e cultura, nonché della condivisione di tradizioni, usi e costumi è dedicato il corso “A Tavola con le Religioni”, che si concluderà con una cena multietnica in cui sarà possibile gustare cibi e pietanze di varia provenienza. I corsi prenderanno luogo nell’Aula Consiliare nella Filanda Romanin-Jacur a Salzano. Il calendario e i programmi sono disponibili sul sito www.comune.salzano.ve.it.

SOCIALE

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16 Salzano1616 Salzano

Si chiama Samantha Muffato, ha solo 26 anni, è di Salzano, ed ha un sogno che parte dai piedi e le arriva

al cuore: la danza hip hop. La sua passione inizia già da giovanissima, anzi, proprio da bambina, quando al posto di correre o giocare a nascondino, passava i suoi pomeriggi dopo scuola a ballare e creare le coreografi e più disparate. Comincia così, a 13 anni, con la ginnastica artistica per poi proseguire, l’anno successivo,con un vero e proprio corso di danza a Noale. “La prima volta – commenta Samantha – che sono entrata in sala è stata un’emozione indescrivibile. La stanza era piena di specchi e tutte le bambine erano sedute sul parquet, per loro era la cosa più naturale e normale che ci fosse, per me invece è stata un’emozione indescrivibile, un ricordo che, ancora oggi, rimane impresso in me”. Inizia così un percorso che avrebbe portato questa ballerina davvero lontano, ma non senza diffi coltà. A 18 anni la giovanissima si sposta da Noale alla scuola di danza di Luka Raimondi a Mestre ed entra a far parte dei i Pnc Project, crew storica di Mestre e primo vero corpo di ballo, (o meglio “famiglia” come dice Samantha) di cui tutt’ora fa parte. Nel frattempo nascono anche le Cdm, crew formata da sei ragazze nel 2009 di cui anche Samantha è fondatrice, che, ancora oggi, partecipano, seppur con qualche diffi coltà, a contest di ballo e sono molto attive nell’organizzare e realizzare workshop in tutta la zona del mestrino e del miranese. Ricordando la sua formazione, Samantha racconta che la prima gara importante è stata il MC hip hop contest che l’ha messa in competizione con persone di tutta Italia, e ancora, un posto particolare nei suoi pensieri, è occupato dal Wod: contest mondiale in cui ha partecipato a livello europeo con i funboyz. Oltre alle gare anche gli studi di Samantha non si fermano solo all’Italia. E’ volata infatti fi no in Germania e oltre oceano, a Los Angeles, per inseguire il suo sogno. “Ho sempre fatto tutto in funzione del ballo – ammette la ballerina. Ho fatto anche tre lavori per pagarmi le lezioni e fi n da piccola non facevo altro che ballare, è una passione che non mi so spiegare, ma che mi sale da dentro, dal cuore”. Questa passione l’ha portata davvero lontano, tanto che ha partecipato, come ballerina, a diversi eventi, come nel 2008 a Verona al concerto di Elisa e al concerto di Genova del 2011 di Fabri Fibra. “Da grande io volevo fare la ballerina – continua Samantha – ed è quello che sto facendo. Il mio sogno sarebbe aprire una scuola tutta mia, ma l’aspirazione massima sarebbe andare a ballare in qualche compagnia o concerto per qualche cantante, ma si sa che qui è ben diffi cile”. Ad oggi Samantha, durante il giorno fa un lavoro normale, poi appena fi nito corre in sala, indossa le sue

di Anna Michieletto

Ha partecipato nel 2008 a Verona al concerto di Elisa e al concerto di Genova del 2011 di Fabri Fibra

La storia Una giovane di 26 anni e la sua passione per la danza

Samantha Muffato, ballare per un sogno

Samantha Muffato

scarpe e trasmette la sua passione ai suoi allievi del Victoria center di Salzano, del Pnc dance project di Mestre e allo Studio 25 di Spinea. Una passione, la sua, che l’ha spinta lontano e che è impossibile non percepire, guardandola ballare.

Sabato 17 ottobre sarà una giornata ricca di eventi con delle iniziative organizzate dal Comune per il 70°

anniversario della Liberazione. Alle ore 10 sarà inaugurata una nuova piazzetta dedicata ai Martiri della Resistenza, e successivamente aprirà le porte anche Coop Salzano. Saranno presenti il sindaco, il parroco e il presidente di Coop Adriatica. La nuova piazzetta, che si posizionerà all’altezza della nuova rotonda in cui confl uiscono via Roma e via Circonvallazione, vuole simboleggiare “un tributo che l’amministrazione di Salzano sente come doveroso per ricordare i 3 giovani salzanesi, Ivone Boschin, Primo Garbin e Cesare Spolador, trucidati tra il dicembre ‘44 e il gennaio ‘45, ma anche per far memoria di tutti che hanno dato la propria vita in un passato non troppo lontano per i valori della democrazia e della libertà”, spiega Alessandro Quaresimin. Alla commemorazione si unisce anche l’apertura di Coop Salzano, che si defi nisce come “un negozio costruito con lungimiranza, all’insegna dell’ecosostenibilità, del rispetto ambientale, del risparmio energetico - come afferma l’assessore Lino Manente - per garantire un futuro sostenibile alle generazioni future”. Per presentare le sue caratteristiche “a energia zero”, nell’ambito della Festa della Zucca, ci sarà un incontro per illustrare la fi losofi a di consumo che Coop propone da anni e le peculiarità dei prodotti Coop. A.M.

Il 17 ottobreINAUGURATA LA COOP ECOSOSTENIBILE

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171717Personaggio

Luigi Sovegni è nato a Santa Maria di Sala il 27 ottobre 1931 e ha lavorato nella sua macelleria di Salzano per 45 anni. La sua famiglia aveva umili origini: il padre era

un operaio e la madre casalinga. Luigi aveva otto fratelli e, come di consueto per quegli anni, doveva andare a lavorare per aiutare economicamente la famiglia. Dopo la terza elementare inizia a lavorare come garzone da un macellaio, gli altri fratelli vanno a lavorare nelle fabbriche. “In quegli anni abitavamo a Veternigo e per aiutare la famiglia e portare a casa una paga sono andato a lavorare da un macellaio. Portavo al pascolo le pecore, poi quando le hanno macellate mi hanno affi dato l’incarico di lavare le trippe nel fi ume”.

Erano gli anni a ridosso della seconda guerra mondiale, una situazione economico-sociale sicuramente diffi cile.

“Erano anni diffi cili e di miseria, io sono venuto a Salzano perché c’era la cooperativa che vendeva la carne, venivo in bicicletta o a piedi per lavorare. Poi ho saputo che vendevano la cooperativa e, grazie al mio compare Fracasso, ho deciso di comprarla io per un milione e cinquanta mila lire. In quegli anni erano soldi, ma io ci credevo e ho chiesto un prestito. Ho lavorato tanto per pagare il debito. All’epoca il

negozio non era quello attuale, eravamo in una casa vecchia, poi anni sucessivi abbiamo costruito una struttura nuova”.

La carne era un lusso per quegli anni. “Era appena fi nita la guerra e la gente veniva nel mio

negozio con un libretto dove segnavamo il debito di quello che acquistava e dopo, quando poteva, veniva a saldare. Sembrerà strano, ma le persone più povere sono quelle che hanno fatto di tutto per saldare il debito, mentre quelle che stavano anche meglio di me, hanno lasciato il debito insoluto”.

Nel negozio ha sempre lavorato da solo? “No, assieme a mia moglie Ofelia! L’avevo conosciuta

alla sagra paesana di Noale. Lei mi ha sempre aiutato nel mio lavoro. Io andavo a comprare gli animali da macellare e lei rimaneva nel negozio”.

Ha provato a tramandare il suo lavoro ai fi gli? “Ho sempre lasciato che i miei fi gli scegliessero da soli

la strada da intraprendere, a me basta che siano felici e che stiano bene. Massimo ha lavorato per un po’ con noi, ma non era tagliato per questo lavoro e adesso è un agente immobiliare, mentre Walter, il maggiore, è un medico. Sono entrambi bravissimi in quello che fanno”.

Come si diventa macellaio? “Io ho imparato il mestiere in bottega come si usava

una volta. In seguito ho fatto il salto e ho deciso di lavorare in proprio”.

Una vita dedicata al lavoro? “Può dirlo forte! Lavoravo anche 20 ore il giorno perché

in quegli anni le macellerie lavoravano tutto il giorno e non solo la mattina come adesso. Avevo fatto un debito davvero importante per aprirmi un’attività, pensi che quando Ofelia ha saputo dei debiti che avevo, non voleva più sposarmi. Ci sono stati periodi in cui macellavo fi no a 4/5 maiali alla settimana per fare i salami. Cominciavo alle 3 del mattino, andavo al macello di Noale. Gli animali me li sono sempre scelti personalmente, andando per le case dei contadini”.

Come sono cambiate le mode alimentari nel settore della carne?

“Oggi si vendono tanti preparati di carne. Ai miei tempi c’era il taglio della carne, ma questa forse è una scelta di

comodità e perché si hanno più varietà”. Soddisfazioni? ““Tante. La gente in paese ci ha voluto bene e sapeva

che la carne da noi era di qualità e ci ha sempre dimostrato di riconoscerlo. Tutti ci salutano, anche i giovani hanno grande rispetto per noi”.

Non le dispiace che la sua attività non abbia avuto continuità?

“Onestamente no. I miei ragazzi hanno preferito altre strade e io sono contento per loro. Adesso nella nostra macelleria ci sono due bravi ragazzi che usano gli stessi metodi che usavamo noi”.

Le manca il suo lavoro? “Sono arrivato all’età di 84 anni e nella mia vita ho

lavorato tantissimo. Sono contento di potermi godere la pensione. Oggi passo il tempo giocando a carte con gli anziani, sono sempre stato una persona riservata e sto bene tranquillo”.

di Roberta Pasqualetto

“Lavoravo anche venti ore il giorno perché in quegli anni le macellerie della zona lavoravano tutto il giorno e non solo la mattina come adesso”

I mestieri di paese La storia di una attività a Salzano, lunga 45 anni

Il macellaio Luigi Sovegni

Luigi Sovegni, una vita da macellaio

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di Alessandro Abbadir

1 Cultura provinciale

E’ stata presentata la stagione 2015/2016 di Teatro Villa dei Leoni di Mira. E i nomi che faranno da richia-

mo nel cartellone preparato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, e Coopculture ce ne sono davvero tanti. Si tratta di Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà, Mario Perrotta e Babilonia Teatri. E ancora Marta e Diego Dalla Via, Carlo & Giorgio e Arianna Scommegna. Linguaggi e stili diversi per un’unica idea di teatro che intreccia relazio-ni tra le persone. Ci sarà così una la rassegna di prosa contemporanea “Punto Teatro” e quella domenicale “Famiglie a Teatro”.

“Ci piace immaginare che il teatro possa tessere relazioni tra le persone, avvicinare le generazioni, cucire e tenere assieme le diffe-renze attraverso il confronto - dice Nina Zano-telli curatrice della programmazione per La Pic-cionaia. - Punto Teatro ricama il nostro tempo, avvicina lembi di realtà, arricchisce vite vissute e intrecciate con intensità. Passando dall’ironia alla satira, dai classici alla storia, dal passato recente a una visione di futuro”.

Punto Teatro. La rassegna serale “Punto Teatro” apre con un progetto corale sabato 14 novembre: Giuliana Musso, Marta Cuscunà,

Antonella Questa porteranno sul palco il nuo-vissimo “Wonderwoman”, uno spettacolo sulla diffi coltà di essere donna, ancora oggi.

Il 12 dicembre va in scena “Inferno” di Babilonia Teatri che continua il lavoro di ricerca con attori-non attori con disabilità accostandosi al mondo della diversità.

Il 31 gennaio appuntamento dedicato a William Shakespeare in occasione del 400esi-mo anniversario della morte. Sarà proposto “Troilo e Cressida” .

Il 6 e 7 febbraio, con Carlo&Giorgio e “I migliori danni della nostra vita”. Il 13 febbraio

ci sarà Mario Perrotta, che presenta l’iniziativa “Milite Ignoto”. Il 27 febbraio ci sarà “Dram-matica elementare”, lo spettacolo di Marca e Diego Dalla Via, con cui i due fratelli hanno vo-luto creare un dissacrante nuovo abbecedario.

Si passa poi all’11 marzo con il Teatro Binario Sette che presenta “Per favore niente eroi” ispirato ai racconti di Raymond Carver. Punto Teatro concluderà l’1 aprile con “Pote-vo essere io” pluripremiato spettacolo e unica regionale di Arianna Scommegna. Continua comunque Atupertu con la compagnia” incontri dopo gli spettacoli con gli artisti che coinvolge-

ranno Babilonia Teatri, Marta e Diego Dalla Via e Arianna Scommegna.

“Famiglie a teatro e non solo”. La sta-gione per famiglie e bambini rinnova poi il suo impegno per l’avvicinamento al teatro e all’arte per le giovani generazioni, proponendo 4 spettacoli in abbonamento, più un evento speciale per Natale e i laboratori domenicali ludico-artistici in Villa dei Leoni.

Saranno proposte nuove drammaturgie e fi abe classiche, da “Il Gigante Soffi asogni” de La Piccionaia, con l’apertura di stagione il 15 novembre a “Le quattro stagioni” del Teatro

Telaio sul tema dell’andamento naturale delle stagioni; da “Bianca corre” (tratto dalla storia di “Biancaneve”) a “La Bella e la Bestia” della compagnia Baule Volante.

La novità di quest’anno sarà uno spetta-colo speciale pre-natalizio il 20 dicembre, fuori abbonamento: “L’omino del pane e l’omino della mela”, un divertente mix di teatro, mu-sica e clownerie.

Si conferma anche l’offerta integrata con i laboratori creativi domenicali in Villa dei Leoni: una proposta per famiglie per tutte le dome-niche fi no a Natale dedicata ai bambini dai 4 ai 10 anni. L’abbonamento “Punto Teatro” alla rassegna di prosa sarà a sette spettacoli a 75 euro, acquistabile da ottobre, mentre lo spettacolo di Carlo & Giorgio sarà fuori abbonamento. Dall’1 novembre si potranno scegliere i carnet a 4 spettacoli al prezzo di 44 euro e i biglietti di tutti gli spettacoli. Dispo-nibile da ottobre, l’abbonamento “Famiglie a Teatro” avrà, come l’anno scorso, un costo di 20 euro per 4 spettacoli per gli adulti e di 12 euro per gli under 14.Stabile rispetto all’anno scorso anche il prezzo dei biglietti che saranno acquistabili dall’1 novembre. Info: www.villa-deileonimira.it

Tanti i nomi di spicco inseriti nel cartellone allestito da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per una programmazione che si articola in due rassegne

Teatro Villa dei Leoni di Mira, presentata la nuova stagione

Linguaggi e stili diversi con un unico obiettivo: intrecciare relazioni

Il libro “Il sale del sudore.Ortolani marinanti del Novecento” di Gianfranco Tiozzo Netti

Ortolani si nasce e si diventa. Tra ricordi e testimonianze che partono dagli anni ’40 del secolo scorso i racconti di Gianfranco Tiozzo Netti raccolti nel volume “Il sale

del sudore. Ortolani marinanti del Novecento” (Art&Print editrice) ci riportano alle abitudini che hanno caratterizzato secoli di tradizioni contadine: la sveglia prima dell’alba; una talvolta anche lunga passeggiata per raggiungere gli orti fi no a Cà Lino di Chioggia oppure in barca a remi che poi veniva caricata per andare al mercato “vecio” di Marina o anche fi no a quello di Venezia a Rialto per un viaggio che durava tutta la giornata; un breve pasto frugale con polen-ta riscaldata, verdure e, meno spesso, salame; ore e ore chini sulla terra a seminare, raccogliere, togliere le erbacce, allontanare uccelli e parassiti, riparare e rinforzare le pro-tezioni contro il vento impetuoso della bora; il sole estivo che toglie il respiro e secca la terra che bisogna continuare a innaffi are, l’acqua che bisogna andare a recuperare nei canali e nei fossati non sempre vicini; il freddo e lungo inverno; la raccolta delle primizie o quelle delle specie tardive…

Gianfranco Tiozzo parte da questo passato, che ora sembra lontano, per poi ricondurci man mano alle trasfor-mazioni che ormai fanno parte del presente di Sottomarina quando al posto dei vecchi “casoni” utilizzati per lo più come deposito e magazzino per gli attrezzi da usare nei

campo cominciano a comparire case, alberghi, dove le dune di sabbia, naturale riparo contro le mareggiate e le burra-sche, sono state sbancate prima per poter disporre di altra terra da coltivare e poi per realizzare ampi spazi da destina-re al turismo balneare… e gli ortolani marinanti cominciano a diventare intraprendenti imprenditori, ad affi ttare le loro stesse case per ospitare turisti che giungono da sempre più lontano e poi costruire altre case da affi ttare per la stagione estiva, si trasformano in albergatori, dirigono grandi stabili-menti balneari, lavorano nei negozi…

E’ la “malattia de la piera” quando non si investe più nell’acquisto di altri terreni da coltivare, ma sul turismo, sul-

le nuove costruzioni, su altre attività. Nonostante tutto questo, Gian-

franco, e come lui molti altri marinan-ti, è ancora profondamente ortolano perché il suo mestiere “ti coinvolge troppo, prende la tua mente, le tue braccia, la tua forza e volontà…”: il

sole non scotta più, la fatica si sente ma passerà, la burrasca ha danneggiato i campi coltivati ma si può ancora seminare e recuperare qualcosa, si ritorna al mercato per vendere la propria verdura.

I racconti si snodano tra amici, parenti, qualche per-sonaggio che si caratterizza per qualche vicenda curiosa, utilizzando un linguaggio semplice e immediato dove ac-canto all’italiano compaiono vari termini dialettali e gergali,

ovviamente marinanti, che poi vengono spiegati al termine del volume grazie ad un agile glossario. E così anche per i quadri in stile naif che accompagnano l’opera di Tiozzo insieme a qualche poesia.

“Dopo l’ubriacatura della monocultura del radicchio e dopo gli stravolgimenti legati ai mutamenti dei processi eco-nomici – ha scritto nell’introduzione Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, curatore della collana “Profi lo di una comunità” che intende valorizzare Chioggia, i suoi abitanti, la sua cultu-ra e il suo ambiente – con i fenomeni della globalizzazione, gli ortolani e con essi Sottomarina sono alla ricerca di una nuova identità… Permangono l’attaccamento alla terra e brandelli di presenze del paesaggio orticolo novecentesco, ma è evidente che bisogna evitare di stravolgere in modo irreparabile e defi nitivo quel po’ che rimane e cercare piutto-sto modalità di conservazione e di documentazione”.

Il racconto degli ortolani marinanti di Sottomarina

La copertina del volume di Gianfranco Tiozzo Netti

“Sguardo di Donna” è la mostra fotografi ca che at-traverso 25 autrici racconta

25 prospettive differenti di vita, 25 sguardi sul mondo e sulle relazioni. Un approccio che trova ispirazione dai temi più spinosi e complessi dell’esistenza umana: la diversità, la responsabilità, la compassione e la giustizia. E che attraverso il mezzo fotografi co si fa testimonianza, racconto disincantato, talvolta crudo, di tante condizioni uma-ne, di realtà, luoghi e coscienze che si muovono tra passione e coraggio.

La mostra è curata da Francesca Alfano Miglietti.

Le immagini trovano posto all’in-terno di un allestimento che recupera, insieme alle foto, oggetti e abiti di sce-na dai depositi del teatro La Fenice di Venezia, in un contesto simbolico e di grande poesia.

La mostra sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 8 dicembre, tutti i giorni, ad eccezione del martedì, dalle 10 alle 19 presso la casa dei Tre Oci a Venezia.

FOTOGRAFIA

Venezia. Casa dei Tre OciSGUARDO DI DONNA, 25 DIFFERENTI PROSPETTIVE

O.J. Eugenio Ferrarese

Con la globalizzazione, anche gli ortolani e Sottomarina sono alla ricerca di una nuova identità

Wonder woman, lo spettacolo che andrà in scena il prossimo 14 novembre e inaugurerà la rassegna serale Punto Teatro

18 Cultura provinciale1818 Cultura provinciale

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Domenica 25 ottobre si correrà la trentesi-ma edizione di Venicemarathon una delle competizioni più famose del nostro terri-

torio ma anche all’estero. La Venicemarathon è una gara che si corre sulla distanza olimpica di 42,195 chilometri, la disciplina più classica ed affascinante dell’atletica leggera; una maratona riconosciuta a livello mondiale dalla Iaaf e certi-fi cata Silver Label. Si corre su un percorso unico al mondo, dove ogni chilometro è ricco di fascino e suggestione. La partenza è di fronte a Villa Pisani, la Riviera del Brenta, con le sue ville, e Venezia, con il transito sul ponte di barche, Piaz-za San Marco, il campanile e Palazzo Ducale. La prima edizione risale al 18 maggio del 1986, una giornata di caldo incredibile con partenza a Stra. Sono passati trent’anni e domenica 25 ottobre 2015 la splendida Villa Pisani sarà, an-cora una volta, cornice alla partenza della corsa. È una manifestazione collettiva che nasce dallo sport e crescendo ha fatto di una competizione di forte impronta agonistica un importante even-to promozionale, culturale e sociale. “La Venice-marathon in questi anni è cresciuta molto, sia per importanza a livello internazionale, che per numero di partecipanti – dice Ivano Sacchetto organizzatore da 22 anni. Furono circa 900 i concorrenti della prima edizione, per questa sa-

di Roberta Pasqualetto

Venice Marathon, 8 mila atleti al nastro di partenzaNEWS

Nel mese di ottobre si chiu-de il calendario delle ciclo escursioni di Fiab Mestre

Amici della Bicicletta, ma non terminano le attività dell’associa-zione. A novembre si terranno le iniziative di “Bicidinverno” con incontri nella sede e riprendere la bici per qualche giro fuori porta.

Sabato 4 ci sarà l’escur-sione titolata: colori dell’autunno tra forti e boschi. Con questa uscita si vi-siteranno i forti del campo trincerato e i boschi di Mestre. Una tradizionale pedalata alla scoperta di angoli affascinanti e con rimembranze storiche, nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo confl itto mondiale, gu-stando i caldi colori d’inizio autunno. Domenica 11, un’altra uscita adatta a tutti: Conegliano da ponte a ponte. Il percorso si terrà lungo il Piave, tra i luoghi della Grande Guerra, visita ai presidi Austro Ungarici tra Falzè, Fontane Bianche, Fontigo, Moriago e Vidor. La fi losofi a di Fiab Mestre condivide il pen-siero di altre città italiane ed europee che dimostrano che la bicicletta può dare un contributo importante per combattere l’inquinamento e per migliorare la qualità della vita delle persone nelle città. Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano comporta molti vantaggi individuali e collettivi: benes-sere psicofi sico, riduzione dei costi di trasporto, riduzione dell’inquinamento e dei costi sociali di varie malattie causate da uno stile di vita sedentario. Per maggiori informazioni si può scrivere a [email protected]

Fiab MestreCICLO ESCURSIONI IN INVERNO

R.P.

Terza vittoria consecutiva per il Team Sportissimo nel-la “6xAndrea” cronometro

a squadre di ciclismo, dedicata ad Andrea Pinarello, che si è svolta il 20 settembre a Jesolo. La formazione modenese ha anche migliorato il record della manifestazione, che lei stessa deteneva, chiudendo i 24 km della prova con il tempo di 27’07” alla media oraria di 52,86 km/h. La squadra era formata da Fabio Bulgarelli, Diego Giuntoli, Giacomo Mazzuola, Fabrizio Amerighi, Massimiliano Grazia e Sandro Di Renzo. Al secondo posto sono giunti i trevigiani del Mem Active Wear (27’37”, media 51,90) seguiti da Stemax Team (27’41”). Per la categoria femminile successo del Team 69 Cronowomen (Cristina Risoli, Elisa Benedet, Monica Messori, Michela Marmiroli, Stefania Bontempo, Annalisa Mon-di) che hanno vinto in 34’21” davanti al Tinky Ladies Pinarello (34’54”) e al Pedale Feltrino Women (36’49”). Tra le formazioni con alme-no due donne, i più veloci sono stati gli atleti del Team New Line Rovolon (31’13”) formata da Carola Skarabela, Stefania Bagnoli, Alberto Salgarolo, Dario Pegoraro, Ermanno Negro, Nicola Muzzolon, davanti al Bielle Team Asd (31’28”) e al Pedale Feltrino Mix (32’20”). Alla manifestazione hanno partecipato oltre 700 ciclisti provenienti da tutta Italia, per dar-si battaglia nel percorso nel cuore di Jesolo in un circuito di 12 km da percorrere due volte. Entusiasta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia,

accompagnato dalla assessore Daniela Dona-dello e dal consigliere Gino Pasian: “Questa manifestazione ha avuto una crescita esponen-ziale e quest’anno si è gemellata con la bel-lezza di Miss Italia. Direi che l’appuntamento per il 2016 è d’obbligo”. Il grazie è arrivato anche dalla famiglia Pinarello, da Carla, sorella di Andrea che ha voluto ricordare l’importante lavoro dei volontarie e delle forze dell’ordine; di Gloria Piovesan Pinarello, moglie di Andrea: “C’è stato un pubblico incredibile e tantissime squadre hanno partecipato a questa cronometro cui Andrea teneva moltissimo, sono certa che da lassù sarà stato felice di vedere il successo di questa manifestazione”. La cronometro a squa-dre era anche la tappa fi nale del circuito di 4 granfondo del Grand Prix Maglia Nera, dedicato a Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’a-zienda di biciclette Pinarello oggi leader nel mondo. Sono stati premiati i leader di classifi ca delle varie categorie e tutti gli ultimi di classifi ca, le cosiddette “maglie nere”. Un premio speciale alle squadre che hanno partecipato più numero-se. Hanno vinto i granfondisti del Team Pinarello che hanno percorso 42149 km.

CiclismoTEAM SPORTISSIMO VINCE A JESOLO

G.P.

Podismo Al via a Stra il 25 ottobre a una manifestazione che compie 30 anni

ranno in circa 8 mila, un numero record, accolti da una struttura minuziosamente preordinata in ogni dettaglio. Fin dalle prime luci dell’alba, ci saranno un gruppo di 150 abilissimi volontari coordinati, da Vladimiro Torturo, coordinatore in Riviera, dal km 0 alla metà, cioè al km 21, con l’ausilio dei comandi di vigili e caabinieri”. Complessivamente saranno circa 2000 i volon-tari che assieme alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine e all’assistenza medica, saranno ope-rativi lungo tutto il percorso fi no al traguardo di Riva dei Sette Martiri a Venezia. L’albo d’oro del-la Venicemarathon ormai da venti edizioni parla straniero. Sono passati infatti più di quattro lustri dalle epiche vittorie di Gelindo Bordin, Orlando Pizzolato e Laura Fogli, tanto per citare alcuni atleti che hanno fatto la storia della maratona in Italia e nel mondo. Nell’edizione 2014 il tra-guardo è stato tagliato da atleti africani con le vittorie degli etiopi Ketema Mamo tra gli uomini (2h 16’ 45”), e di Konjit Biruk (2h 40’ 20”) tra le donne. Tra gli eventi collaterali della mara-tona ci sono le Family Run, corse non competi-tive organizzate in varie località della provincia che uniscono ragazzi, famiglie e tutti coloro che vogliono passare una giornata all’insegna della salute e del divertimento, coinvolgendo i parteci-panti nell’atmosfera della maratona.

191919Sport provinciale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Grandi opere addio o almeno arriveder-ci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento

di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project fi nan-cing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrive-derci a loro, signifi cherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro.

Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interes-se pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità fi gurano infrastrut-ture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project fi nancing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che

ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entu-siasmo per le grandi infrastrutture. Un no defi nitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che

non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver tro-vato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project fi nancing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto

e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chi-lometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defi scalizzazione concessa su base trentennale.

I comitati ambientalisti dell’area del ve-neziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga.

I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera in-sieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo van-no completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da fi nire. Rispetto al 2013, da dati

ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento.

Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali.

La De Berti si è particolarmente concen-trata sul fi nanziamento del progetto per la

variante della Strada Statale 12 che interes-sa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala.

“Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto defi nitivo che compete alla Regione e lo fi nanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fi ne 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il qua-dro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero comple-tate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.

di Alessandro Abbadir

Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015

Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project fi nancing

Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere

La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento

202020

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1Il Veneto in primo piano

Il Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso

settembre, aveva defi nito interessante il progetto della Orte-Mestre.

Parole che avevano acceso nuove speranze nell’a-nimo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fi n dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al pro-blema dell’isolamento del territorio del Basso Venezia-no che soffre da sempre di un grave isolamento. Condi-zione che necessariamente rende più diffi cile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali

e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson

- è fondamentale dotare di un’adeguata infrastruttura-zione il territorio”.

Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamen-to di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale.

“Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area arti-gianale e con essa tutto l’indotto”.

“Non si tratta di essere un sostenitore della ce-

mentifi cazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impat-to ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”.

“Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confron-tarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”.

Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarze-rano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.

di Ornella Jovane

Defi cit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano

Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo

IL CASO

Scoppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slitta-re per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino

Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata defi nita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché

il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zambo-ni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un

disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su questo slittamento.

Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”

Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia

A.A.

E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il po-tenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45.

E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito.

Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del defi cit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fi no al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classifi cata una delle strade più pericolose d’Italia.

212121Il Veneto in primo piano

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22 Il Veneto in primo piano2222 Il Veneto in primo piano

Quale sarà il futuro?

VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE

Risale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’A-zienda regionale Veneto Agricoltura. La

liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazio-ne nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come

sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno.

Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fi ne ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e fun-zionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per ma-teria, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.

E’ Luca Zaia il primo fi rmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifi ca alla fi nanziaria

regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta.

La volontà di Zaia è quella di raziona-lizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a co-sto zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’ammi-nistrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissa-ri. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-

duti i presidenti e i consigli di amministrazio-ne dei dieci Consorzi di bonifi ca, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore prima-rio, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,

Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Grazia-no Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia

e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità de-cisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pie-no spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistifi cazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di prov-vedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale parte-cipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioran-za quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.

di Nicola Stievano

Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifi ca ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti”

Votata in Consiglio la legge 21 a fi rma dal governatore

La scure di Zaia cala sugli enti strumentali

4 Il Veneto in primo piano

Continua ad agitare (e parecchio) le ac-que la legge numero 21 messa in can-tiere dal presidente della Regione del

Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili.

Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifi ca, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Vene-te, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia.

L’ipotesi sta sollevando numerose reazio-ni contrarie, in Polesine come altrove. Il sin-daco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifi ca provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione - dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifi ca che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità

che gli amministratori locali possano pianifi ca-re il proprio territorio”.

In sintonia anche la posizione dei Gio-vani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modifi care al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifi ca rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritro-varcisi molto spesso”.

Piuttosto, sempre in ottica di contenimen-to dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono pre-senti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifi -ca polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in ma-teria di sicurezza idraulica”.

NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI

Lo.Zo.

Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi

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1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

non ci fi diamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar-riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven-tare più bravi ad accedere ai fondi europei per fi nanzia-re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere anche la capacità di snellire il più possibile e da subito la pesantezza della macchina burocratica”.

Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non freno”.

Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

di Nicola Stievano

L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia

Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fi diamo di nessuno”L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione

“Tutti davano per spacciate le piccole imprese, invece la ripresa parte proprio da loro”

“Tra la nostra gente avverto forti sentimenti di rabbia e di scoramento”

Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini

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La visita a Pila L’incontro con i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila

Corazzari: “Subito soluzioni concrete per la pesca”“Mi impegno personalmente ad avviare un tavolo di confronto e lavoro perchè gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano risolutivi”

Con voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Francesco Calzavara (LN), ha approvato il

Progetto di Legge presentato dal Con-sigliere del Pd, Graziano Azzalin, che mira ad escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell’area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile ten-tativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata durante la scorsa legislatura, raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Azzalin l’ha ripro-posta come suo primo atto della nuova legislatura. La proposta legislativa, che passa ora all’esame dell’aula consiliare, va a modifi care l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi.

La ratio della norma di impedire ogni tipo di ricerca e di estrazione di idrocarburi nell’area del Delta del Po era già chiara, ma la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisa-zione e quindi, al posto del comma che recita ‘è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo’ con questo modifi ca si inserisce la dizione ‘ non sono rilasciati permessi di ricerca di idro-carburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi’.

“In questo modo – ha sottolineato Azzalin - sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale

AmbienteSTOP ALLE ESTRAZIONE DI IDROCARBURI DELTA DEL PO

L’assessore regionale Cristiano Coraz-zari a fi anco dei pescatori polesani e veneti. Un settore vitale per l’economia

della provincia e della regione, che Coraz-zari ha avuto modo di conoscere a fondo nel corso di una visita, a fi ne settembre, a Pila. Qui ha incontrato i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila rispettivamente Giuliano Zanellato, Fa-brizio Boscolo e Virginio Tugnolo. Si tratta di una realtà che con le sue attività di vene-ricoltura e pesce azzurro, è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie,

che spesso incontrano diffi coltà ad arrivare alla fi ne del mese, per una lunga serie di problemi.

“In quell’occasione mi sono preso l’impegno personale di avviare un tavo-lo di confronto e lavoro per fare in modo

che gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano soluzioni che risolva-no in modo defi nitivo i problemi - afferma Corazzari - Convoca-

zione che è già stata inviata ai numerosi futuri componenti, dal Parco Delta Po Ve-neto alle associazioni di categoria della pesca al Consorzio cooperativa di Pila, a

di Lorenzo Zoli

“Non basta, i costi della politica possono essere tagliati ancora. Di molto”.

Lo dichiara in una nota Jacopo Ber-ti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, commentando la pubblica-zione del bilancio della Regione Vene-to 2014, che evidenzia, tra le altre cose, un trend in discesa per quanto riguarda gli stipendi dei consiglieri, che sommati ai vitalizi degli ex va dai 23 milioni del 2010 ai 20 del 2014. “Abbiamo appena presentato – ricor-da il capogruppo pentastellato - la nostra proposta di legge “Anti Casta”, grazie alla quale vogliamo abolire i vitalizi, i privilegi dei politici e tagliare ancora gli stipendi. 83 milioni e mezzo di soldi risparmiati dai veneti, questa è la somma che si raggiungerebbe grazie alla nostra legge e questa è la cifra che proponiamo come obiettivo alla Giunta”.

Berti sottolinea poi che un altro dato che emerge dal bilancio è relativo a un “obiettivo non realizzato”, quello della promozione di soluzioni volte alla lotta alla corruzione e all’illegalità. “Quello della corruzione – sottoli-nea - è il reato in maggiore aumento in Veneto, +122% nell’ultimo anno. E non dimentichiamo che questa regione è stata lo scenario della più grande tangente della storia d’Italia, che a sua volta è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Quella del Mose. La lotta alla corruzione dovrebbe quindi essere in cima alle priorità del governo regionale. Almeno lo è per noi. Se a loro non interessa, - conclude Berti - ci proponiamo volontariamente per realizzare e coordinare un’agenzia veneta anti corruzione (Avac)”.

“In queste ore l’agenzia nazionale ha fatto arrestare tre persone, col-pevoli di corruzione nel primo appalto del Giubileo – conclude Berti - ieri altri arresti e indagini in Regione Lombardia, per lo stesso reato. Quello di un’agenzia veneta istituita volontariamente da questo Consiglio sarebbe dunque un segnale anche di portata nazionale”.

“NON BASTA, OCCORRE TAGLIARE DI PIÙ” Bilancio 2014. Berti (M5S)

A fi anco l’Assessore Cristian Corazzari

La pesca nel Delta è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie

Graziano Azzalin, consigliere Pd

“Luca Zaia ieri si è detto preoccupato per la corrente di neo centralismo partita da Roma, una corrente che è pronto a con-

trastare ‘facendo gli amministratori delegati del territorio’. Ma allora dov’è la coerenza se ora il Governatore vuole commissionare tutti gli enti stru-mentali e accentrare la sanità veneta nell’azienda Zero? Dove sono gli amministratori delegati?”. Se lo chiedono i consiglieri tosiani Giovanna Negro e Andrea Bassi, componenti della Commissione Sanità, commentano assieme ai colleghi Maurizio Conte e Stefano Casali le proposte di modifi ca del Direttivo Anci Veneto al Progetto di Legge n. 23 che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero quale ente di governance della sanità regionale.

“La relazione dell’Anci – aggiungono i to-siani – portata questa mattina in Commissione Sanità spiega come la creazione di aziende Ulss estremamente ampie, come previsto dal Pdl n.23, comporta la rottura di questo rapporto tra i vertici della gestione sanitaria e il territorio, con ricadute negative sui cittadini-utenti” “Si evidenzia inoltre nella relazione – proseguono Conte, Bassi, Negro e Conte – come il sistema sanitario regionale fi no ad oggi abbia portato ad ottimi risultati in termini di effi cienza/effi cacia con la forte integrazione ospedale-territorio, supportata da uno stretto rappor-to tra vertici Ulss e Sindaci (Conferenza dei sindaci). L’Anci sottolinea anche la mancanza di un adeguato studio di fattibilità organizzativa del nuovo model-lo. E afferma che l’Azienda Zero non deve avere compiti di Programmazione e Controllo che invece restano in carico alla Direzione Generale Sanità e

I CONSIGLIERI TOSIANI: “ZAIA FACCIA UN PASSO INDIETRO”Sanità e Azienda Zero

tutti i rappresentanti del settore ittico e del-la portualità dell’area veneta, alle istituzioni preposte alla sicurezza e all’esecuzione delle opere”. Per Corazzari sono necessarie soluzioni concrete, di somma urgenza in un territorio dove i vincoli che limitano la gestione di ambienti dove convivono attività

dell’uomo e luoghi naturalistici non siano limiti ma opportunità da cogliere, e nei qua-li inoltre venga anche risolta una volta per tutte la problematica della sicurezza della navigazione legata ai porti già presenti nel territorio veneto come Pila a Chioggia.

Sociale, organo tecnico dell’assessorato alla Sanità e al Sociale nonché del Consiglio Regionale”. E ancora si legge nell’ultima parte della relazione: “Quando si dice che questa riforma del sistema consentirà tagli della spesa senza tagli ai servizi, non si presta suffi -ciente attenzione ai servizi del territorio, che saranno necessariamente ridotti e tagliati. Con l’eliminazione della Direzione dei servizi sociali (della quale non si capisce la ragione o i vantaggi economici fi nanziari) verrebbe meno la peculiarità propria del SSR Veneto caratterizzato da una forte integrazione socio-sanita-ria. In tale scenario il Comune dovrebbe versare dei contributi all’Azienda Ulss senza avere nessun con-trollo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini e il ruolo della Conferenza dei Sindaci viene ad essere totalmente sminuito. La fi gura del direttore dei servizi sociali deve essere mantenuta”.

Jacopo Berti In alto da sinistra: Giovanna Negro, Andrea Bassi. Sotto

Maurizio Conte e Stefano Casali

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1 Cultura veneta

Un viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro-mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot-tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà

Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il crea-tore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che gli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti.

Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu-vato da un comitato scientifi co di respiro internazionale, ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di un’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, il metodo di lavoro e la bottega di un artista controverso e non com-preso nel suo periodo storico, ma defi nito dalla critica moderna un “visionario illuminato”.

El Greco nacque nel 1541 a Creta, territorio all’epoca sotto il dominio veneto.

Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della

cultura fi gurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo.

La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno infl uen-zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie alla signifi cativa adesione di grandi istituzioni museali e collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposi-zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un ar-

tista geniale che continua a stupire per la profonda ispirazione che ha portato nel mondo dell’arte, anche moderna.

La fama del pittore divenne pla-netaria solo a partire dal ventesimo secolo, non solo per l’interesse di

collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo Picasso, a Manet, fi no a Pollock, appassionati studiosi di El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla modernità dei suoi manierismi nel disegnare le fi gure e alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi

inaspettati per la sua epoca.La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta

di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, ca-pace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espres-sionista.

El Greco possedeva un senso della rappresentazione

che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può defi -nirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle re-gole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.

Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione

La mostra Casa dei Carraresi ospita fi no al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”

Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso

Musei Eremitani, Padova

Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni,

bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fi no alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contras-segnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudian-do tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografi che , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche infl uenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fi no al 10 gennaio

Sulla prima tela di Casorati: i Colli EuganeiIl primo concerto della nuova Stagione concertistica, in

programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e

musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso signifi cato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurre-zione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svi-lupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appre-so con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fi ducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno pro-porzionale alle cariche che mi vengono affi date sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente ono-rato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-

Orchestra di Padova e del Veneto

50 STAGIONI CONCERTISTICHE

di Maria Pavan

Ripercorso il complesso iter artistico e spirituale tra Creta, l’Italia e la Spagna

Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio con-temporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orche-stre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Lon-dra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Kor-sten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stes-so Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo fl auto dell’Orchestra della RAI di Tori-no) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.

292929Cultura

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30 Turismo3030 Turismo2 Turismo

Noi italiani abbiamo sempre fatto fi nta di non vederlo questo “vicino del mare accanto”. Abbiamo sempre

dato l’impressione di ignorarlo, di non consi-derarlo. Prima perché era governato da una dittatura feroce che fi no alla sua caduta (nel 1990) ha alimentato questa distanza ideologica e la conseguente netta separa-zione fra mondi opposti, poi percé la “terra delle aquile” è diventata di colpo la terra da cui partivano le temute prime ondate di profughi, scaricate quotidianamente sulle coste della Puglia da gommono o vecchie carrette del mare.

Lo stereotipo è rimasto e condiziona ancora nell’immaginario collettivo l’idea che abbiamo di questo paese, che si trova ad appena 70 chilmetri da Otranto. Al di là dell’Adriatico.

Niente di più sbagliato e di ingiusto, per-ché oggi l’Albania si sta aprendo a noi con una solarità e un desiderio di buoni rapporti che chiunque può riscontrare recandovisi per la prima volta. Un paese che smania di mo-strare i suoi grandi passi in avanti, anche se per misurarli bisogna tener conto che sot-to la dittatura marxista-leninista di Enver Hoxha e, negli ultimi anni, di Ramiz Alia non c’erano nemmeno macchine per le strade e lo stato di povertà era così palese da lasciare choccati, mitigato solo dalla grande dignità di questo popolo, sempre mostratosi fi ero di fronte a qualsiasi diffi coltà, anche quando nel corso del XX secolo dovette combattere per la libertà contro nemici più grandi di lui. L’Impero Ottomano prima (che l’ha sog-giogato per cinque secoli, fi no al 1912) e l’Italia Fascista poi, che lo trasformò in un suo possedimento dal 1939 al 1943.

Oggi l’Albania si affaccia a pieno titolo nel panorama europeo, facendo tesoro dei tanti aiuti ricevuti, in termini di cooperazio-

Sorprendente Albania, il futuro è iniziato

Balcani

di Renato Malaman

Lontani i tempi della dittatura di Hoxhae delle ripetute ondate di profughi

il “paese delle aquile” sta crescendoa grandi passi e ama l’Italia e gli italiani

(tutti conoscono la nostra lingua)offrendo le sue bellezze al turismo

ne economica ma soprattutto di formazio-ne (aiuti arrivati specialmente dall’Italia), ma anche di una grande voglia di riscatto. Quello che più colpisce è l’atmosfera che oggi circonda l’ospite straniero, specie quello italiano. Innanzitutto la lingua, visto che tutti conoscono, parlano e amano l’italiano (imparato grazie alla tv o all’immigrazione di ritorno). Poi la disponibilità all’accoglienza, a fornire un aiuto in qualsiasi circostanza. Persino la polizia sfodera sorrisi non usuali in uomini in divisa. In Albania si può dire senza esagerare che l’Italia è un mito. Forse c’è anche un sentimento di riconoscenza in que-sto, per tutto ciò il nostro Paese ha fatto nei durissimi anni del post dittatura, quando in

ogni angolo dell’Albania spuntavano ancora sinistri i bunker fatti costruire negli anni ’70 da Hoxha (in tutto un milione, una follia) per trasmettere alla popolazione la sindrome da accerchiamento. Non a caso uno dei reati puniti con maggiore frequenza allora era l’in-stallazione di rudimentali antenne per riceve-re i programmi della televisione italiana.

Che l’Albania oggi sia un’altra cosa lo testimonia anche il colore. Il colore che si coglie nell’ambiente e nei nuovi quartieri. E che fa risaltare la cura dei restauri e delle nuove costruzioni. Certo, molte contraddizio-ni rimangono, come gli innesti diretti nelle tre autostrade di stradine di campagna, come nel traffi co caotico e indisciplinato di

SÌ, VIAGGIARE

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313131Turismo 3Turismo

NELLA IMMAGINE PRINCIPALE IL CASTELLO DI KRUJE CHE OSPITA IL MUSEO DEDICATO A SKANDERBEG, L’EROE NAZIONALE. A SINISTRA LA PIAZZA PRINCIPALE DI TIRANA E, SOTTO, SCORCI DI MARE NEL SUD DEL PAESE (IN UNO SI COLGONO ALCUNI BUNKER FATTI COSTRUIRE DA HOXHA)

OLTRE ALLE ROVINE DELLA FORTEZZA DI ROSAFA A SCUTARI. A DESTRA: IL MARE DI KSAMIL, LA STORICA BANDIERA DELL’ALBANIA, IL MONUMENTO A SKANDERBEG E UN CAOTICO SBARCO

DI PROFUGHI IN PUGLIA NEL 1991. PIÙ SOTTO: BERAT, LA CITTÀ DALLE MILLE FINESTRE

Le migliorate condizioni di sicurezza permettono di viaggiare nella massima libertà

per conoscere la vivace capitale Tirana,città antiche come Berat, Argirocastro

Scutari, Durazzo, Kruje, Valona, Butrintoe le località di mare della splendida costa sud

SÌ, VIAGGIARE

Tirana, o come nella volontà di voler copiare anche gli aspetti negativi del modello di svi-luppo italiano. Però la sensazione di fondo è quella di un paese in crescita, dove anche le diverse confessioni religiose (musulmani, cattolici e ortodossi) convivono in armonia e reciproca tolleranza, secondo un modello molto laico.

L’estate appena conclusa ha registrato un boom di presenze italiane e, forse, la fi ne di un tabù. Tutto ciò favorito dalla sem-plicità delle formalità di ingresso nel paese (basta la carta di identità), della prenota-zione di un hotel o del noleggio di un’auto all’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” di Tirana-Rinas. Facile anche per chi arriva in traghetto a Durazzo o a Valona.

Dire che l’Albania è bella è fi n troppo riduttivo. Il Paese è straordinario e si può gi-rare in libertà senza più rischi per la propria sicurezza. L’aumentato benessere ha fatto diminuire furti ed episodi di microcriminali-tà. Il costo della vita è basso, tanto che una cena costa dai 5 ai 10 euro, salvo che nelle località più alla moda. E per dormire si spendono dai 15 ai 25 euro per una camera doppia in alberghi dignitosi, prenotabili an-che attraverso booking.com. Il turismo fa perno su ben tre siti tutelati dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, tutti con-

centrati nel sud del paese: si tratta della città di Berat con le sue splendide architetture ottomane, che le sono valse l’appellativo di “città dalle mille fi nestre”; la città di Argirocastro (o Gjirokaster) arroccata su uno sperone montuoso, rilucente dei suoi tetti d’argento (vi nacquero Enver Hoxha e il poeta Ismail Kadaré, tuttora vivente, più volte candidato al Nobel), il sito archeolo-gico di Butrinto portato alla luce negli anni ’20 dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini e la cui età d’oro fu quella augustea (di grande impatto l’anfi teatro). Ma vanno inserite nell’itinerario di un viaggio in Albania la capitale Tirana con i suoi innumerevoli musei; la dinamica Durazzo affacciata dolce-mente sull’Adriatico (c’è anche una fortezza veneziana); l’antica Scutari, che è forse la città più elegante, vivace e culturalmente importante dell’Albania; Kruje, vecchia capi-tale che celebra le gesta di Georgi Castriota Skanderbeg, l’eroico condottiero albanese che nel ‘400, in trent’anni di sanguinose battaglie riuscì a respingere i turchi (che dilagarono nel paese solo alla sua morte, avvenuta per malaria); Pogradec, cittadina placidamente distesa sul lago di Ocrida, al confi ne con la Macedonia; Korcia, famosa per essere stata la città da cui partì la rivolta contro i turchi nel 1912; la lucente Valona,

porto strategico dove l’Adriatico diventa Jo-nio e poi tutta la spettacolare costa sud, da Dhermi a Borsh a Saranda (la Rimini albane-se) per fi nire nella coccola Ksamil, ameno porticciolo turistico fra gli scogli con piccole spiaggette dove si affacciano graziosi risto-rantini, nei quali (udite, udite) si possono ancora trovare anche i proibitissimi datteri di mare.

Certo, l’Albania non offre ancora tutti i comfort di altre destinazioni turistiche, spe-cie di quelle più alla moda, ma il bello in fon-do è proprio questo. Lo spirito di accoglienza semplice e sincero degli albanesi, che rende il viaggio un viaggio vero. Alla scoperta delle bellezze di un Paese ma anche dello spirito fi ero di un popolo unico, per lingua a tradi-zione. Andare per credere.

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1 Concerti e non solo

IN VENETO EVENTI

IN VENETO

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I Jennifer Gentle sono un gruppo di rock psichede-lico/acid rock veneto nato nel 1999 a Padova e primo gruppo europeo a ricevere un contratto dalla

Sub Pop di Seattle (USA). Dopo aver realizzato la colonna sonora di un fi lm indipendente, pubblicano il loro primo album “I am you are” nel 2001. L’album era stato già composto da Marco Fasolo quando egli chiamò Alessio Gastaldello alla batteria, Isacco Maret-to alla chitarra e Nicola Crivellari al basso: per registra-re il disco. Le sonorità del lp richiamano fortemente le atmosfere acide della scena musicale inglese dei tardi anni Sessanta, Syd Barrett su tutti; non a caso il gruppo prende il nome da una strega citata in un brano dei Pink Floyd, ossia “Lucifer Sam”, pezzo inserito nel primo album del gruppo, “The piper at the gates of dawn”, del 1967 (relazionato nel mio libro “50 anni di Rock” con voto 8+ !). Il loro secondo album, “Fun-ny creatures lane” (2002) è considerato tra i migliori lp di rock indie mai pubblicati in Italia.

Sempre nello stesso anno viene stampato “The wrong cage”, contenente tre brani registrati dal vivo e che vede la collaborazione del chitarrista giapponese Kawabata Makoto dei Acid Mothers Temple (album ristampato nel 2008 da A Silent Place).

Il loro terzo album, “Valende”, uscito nel gennaio del 2005, è il primo disco italiano dall’etichetta di Se-attle. I Jennifer Gentle diventano cosi’ il primo gruppo italiano ad essere messo sotto contratto dalla casa discografi ca statunitense Sub Pop Records, celebre per aver lanciato i Nirvana.

Subito dopo partono per un primo lungo tour negli Stati Uniti, 40 date in 45 giorni, coast to coast da New York a San Francisco.

A novembre 2006 esce per la A Silent Place, etichetta indipendente di Andria (Puglia), il disco “A New Astronomy”, uscito in precedenza solo in tiratura

limitata per la Sub Pop. L’album contiene tredici tracce tra le più sperimentali scritte dalla band ed è ispirato alla vita di Giovanni Paneroni. Qualche mese prima per la stessa etichetta è uscito un lp su insolito vinile rosa, dal titolo “Sacramento Session/5 of 3”, testimonian-za di una jam session registrata negli studi della radio KDVS durante il loro precedente tour negli Stati Uniti; sul secondo lato, invece, sono incisi dei brani di Fasolo risalenti presumibilmente allo stesso periodo delle re-gistrazioni di “A new astronomy”.

Esce nel giugno 2007 “The Midnight Room”, quarto album in studio dei Jennifer Gentle e secondo per l’etichetta americana Sub Pop Records. Scritto, prodotto e suonato dal solo Marco Fasolo. Le registra-zioni si sono svolte a Cavarzere (Ve), in una vecchia scuola anni Trenta che durante la guerra fu ospedale da campo.

Vengono invitati da Jarvis Cocker, leader dei Pulp, nella sua unica data italiana e aprono per i Sebadoh a Londra.

L’attenzione inglese per la band si concretizza an-cor più quando il brano “Take My Hand” viene incluso in un allegato curato dalla rivista Mojo e nella tradizio-nale compilation Rough Trade Shops, che segnala le migliori uscite indie dell’anno.

Nella primavera 2008 esce l’EP “Evanescent Land”, edito dalla neonata etichetta inglese Heron Recordings, contenente l’inedita “She’s alright” e la rivisitazione fedele ai live di tre brani contenuti in “Funny Creatures Lane”.

Nell’inverno del 2008, durante le sessioni di regi-strazione di “Concentric”, disco sperimentale che usci-rà solo nel 2010, i rapporti interni alla band si fanno sempre più tesi. Malumori e dissapori portano ad un cambio di formazione, lasciando i soli Marco Fasolo e Liviano Mos a condurre un tour in Svizzera, Germania,

Paesi Bassi e Belgio.Dopo qualche mese il duo si completa con Stephen

Gilchrist, batterista londinese già nel progetto solista di Graham Coxon dei Blur.

Nel novembre 2009 al duo Marco Fasolo-Liviano Mos si uniscono per alcune date live due terzi dei Ver-dena, ossia Alberto Ferrari al basso e Luca Ferrari alla batteria.

Nella primavera 2010 esce “Concentric”, album di musica d’avanguardia e sperimentale per l’etichetta A Silent Place.

Nell’estate e successivamente anche nell’autunno del 2012 il duo Marco Fasolo-Liviano Mos torna in tour accompagnati nuovamente dai membri dei Verdena: Alberto Ferrari (al basso) e Luca Ferrari (alla batteria).

Il 17 aprile 2013 Marco Fasolo, con l’aiuto del manager Marco Damiani e del produttore Jean-Charles

Carbone, pubblica a nome Universal Daughters l’album di covers “Why Hast Thou Forsaken Me?”. Il disco è un progetto benefi co per La Città della Speranza, fon-dazione di Padova che si occupa di sostenere la ricerca sulle neoplasie infantili, a cui hanno partecipato musi-cisti italiani e stranieri tra cui Verdena, Lisa Germano, Chris Robinson, Jarvis Cocker dei Pulp, Mark Arm dei Mudhoney, Swamp Dogg ed altri.

L’8 giugno 2013 suonano al festival MI AMI di Rockit con una formazione completa che vede, oltre al duo storico Fasolo-Mos, il ritorno di Francesco Candura al basso, Diego Dal Bon alla batteria e Guido Giorgi a vari strumenti (chitarra, tastiere, percussioni).

Nel 2015 sono stati in tour come gruppo spalla dei Verdena ed hanno ristampato i primi due albums (“I Am You Are” e “Funny Creatures Lane”) per Bom-ba Dischi. (tratto da Wikipedia).

GRUPPI VENETI questo mese parliamo dei padovani JENNIFER GENTLE

Pagina a cura di Graziano Edi Corazza1152

Gran Teatro Geox - Padova - venerdì 23 ottobre 2015, ore 21:30- sabato 24 ottobre 2015, ore 21:30JESUS CHRIST SUPERSTARTorna in scena l’opera rock più amata di tutti i tempi: con Ted Neeley, storico interprete della prima versione dello show. Sul palco l’Orche-stra diretta dal Maestro Emanuele Friello e una compagnia di 24 acrobati e balleriniJesus Christ Superstar, il capolavoro di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice in arrivo al Gran Teatro Geoxo di Padova il 23 e 24 ottobre, è ormai passato alla storia come uno dei Musical più fa-mosi e amati di tutti i tempi, nel mondo intero. La versione italiana in lingua originale fi rmata da Massimo Romeo Piparo ha compiuto 20 anni e vanta ormai numerosi record, con numeri di tutto rispetto: quattro diverse edizioni, 11 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre 1.100.000 spettatori, più di 120 artisti che si sono alternati nel cast, e più di 1.200 rappresentazioni. La chiave del grande successo sta nell’ottimale combinazione fra la musica rock, il musical e una grande storia immortale. Il musical, nell’imponente allestimento prodotto dalla PeepArrow Entertainment, ha partecipato come unica pro-duzione italiana ospite al celebre Uitmarkt di Amsterdam, uno dei principali eventi culturali del Paesi Bassi. Nell’ambito del Musical Sing-a-Long, la serata in diretta tv dedicata ai musical con le migliori produzioni provenienti da tutto il mondo, l’ama-tissimo attore americano Ted Neeley nei panni di Gesù è stato protagonista di una spettacolare esibizione aerea che ha letteralmente mandato il pubblico in delirio. Con lui sul palco anche Feysal Bonciani nel ruolo di Giuda, accompagnato dal corpo di ballo. Un vero e proprio bagno di folla che consacra Jesus Christ Superstar come il Musical più amato di tutti i tempi e che conferma il valore del lavoro artistico e produttivo di Massimo.

Al Teatro Toniolo di Mestre il 30 ottobreJACK SAVORETTIJack Savoretti ritorna dal vivo in Italia. Ospite di Veneto Jazz, sarà venerdì 30 ottobre al Teatro Toniolo di Mestre (Ve), inizio concerto ore 21.00, per la rassegna Cultnet, nell’evento organizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Cultu-rali del Comune di Venezia. Sul palco vibreranno le atmosfere e i suoni del suo nuovo disco “Written in Scars” (BMG), disponibile dal 18 settembre nel nuovo repackaging dal titolo Written in scars new edition con i due inediti Back where I belong, bra-no dalle atmosfere seventies, e la ballad Catapult dove gli strumenti si aggiungono a ogni strofa e l’emotività cresce progressivamente. Ad imprezio-sire la nuova versione dell’album, cinque brani live (Written in scars, Back to me, Fight ‘till the end, Home, Broken Glass) registrati dal vivo a Roma nel suo ultimo tour e due remix (Jack in a box e The Other side of love) realizzati dal dj danese Alexander Brown che rivelano le inedite declinazioni della musica del cantautore e ci portano direttamente alle atmosfere dei migliori club internazionali. A fi anco al giovane talento del rock internazionale ci sarà la sua band ori-ginale: Pedro Vitor Vieira De Souza, alla chitarra elettrica, Jesper Lind Mortensen, alla batteria e percussioni, John Michael Bird, al basso elettrico, e Henry William Bowers-Broadbent, alle tastiere. Quest’anno Jack Savoretti è stato premiato agli ONSTAGE AWARDS 2015, concorso indetto dalla rivista ONSTAGE MAGAZINE dedicato ai migliori performer ed eventi live dell’anno, come Miglior Nuova Proposta Internazionale con 520.000 voti del pubblico e le preferenze di una giuria di addetti ai lavori. “Molti dei brani sono stati scritti insieme a Sam Dixon, che è il produttore musicale di Adele e il co-autore principale di Sia” commenta Jack Savoretti “Ho scritto anche con Matt Benbrook che ha lavorato con Jake Bugg e Faithless e per fi nire, naturalmente, ho scritto con il mio chitarrista Pedro Vito e Seb Sternberg (già al fi anco di Pedro in diverse produzioni). Ho preso ispirazione da tutti loro”.

Prima di partire live 2015 - 14 novembre e 4 dicembre - Gran Teatro Geox, PadovaNEK RADDOPPIA LA DATA DI PADOVANek sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 14 novembre ed a grande richiesta, tornerà in scena il 4 dicembre 2015. Prosegue dunque il successo del nuovo tour di NEK, “Prima di Parlare Live 2015”, che farà tappa nei teatri delle principali città italiane. Dopo il raddoppio delle date di Milano e Torino e l’aggiunta di nuove date al già fi tto calendario, il Gran Teatro Geox di Padova ospiterà il nuovo spettacolo di NEK non solo il 14 novembre ma anche il 4 dicembre. Il nuovo tour segue la pubblicazio-ne dell’ultimo album di NEK, “Prima di Parlare” (War-ner Music), già certifi cato disco d’oro, che contiene i brani “Fatti Avanti Amore”, con il quale l’artista si è piazzato al secondo posto nella categoria Big” al Fe-stival di Sanremo, “Se Telefonando”, con il quale ha vinto il premio Miglior Esibizione Cover a Sanremo, e il terzo attesissimo singolo estratto “Io Ricomincerei”, da pochi giorni in radio.

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STUDIO COMMERCIALISTA

A luglio è scaduto il termine di presentazione telematica del modello 730 per dichiarare i redditi e dedurre gli oneri deducibili del 2014, con il 30.09.2015 è spirata invece

la scadenza per la presentazione telematica del modello UNICO. Ma che fare se ora troviamo nel cassetto una spesa medica, una fattura di ristrutturazione non dedotta o ci accorgiamo di non aver dichiarato l’affi tto di un immobile, un reddito occasionale o un CUD? Ecco cosa possiamo fare per sanare la nostra mancanza. Se abbiamo presentato entro luglio il modello 730 potremmo sanare la posizione rivolgendoci, entro il 25.10.2015, ad un professionista abilitato o ad un CAF per l’integrazione della dichiarazione presentata originariamente e benefi ciare del maggior credito o minor debito che ne scaturirà nella busta paga o nella rata di pensione di novembre 2015. Se entro settembre abbiamo presentato il modello UNICO, o se non siamo riusciti a presentare il modello 730 integrativo entro il 25.10.2015, abbiamo tempo fi no alla presentazione della prossima dichiarazione redditi per presentare un modello UNICO integrativo attraverso un professionista abilitato e benefi ciare del credito o del minor debito nella prossima dichiarazione redditi. Se non abbiamo presentato né il modello 730 a luglio, né il

Rimedi per sanare gli errori nella dichiarazione redditi

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (VE) - Tel. 0415440706 -0415440019

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STEFANO MASIERO E RICCARDO ROVERONI - STUDIO RAGIONIERI COMMERCIALISTImodello UNICO a settembre, possiamo ancora rimediare? La risposta è affermativa, ma abbiamo molto poco tempo. Entro il 29.12.2015 infatti, si dovrà presentare attraverso un professionista abilitato il modello UNICO “tardivo”. In questo caso è dovuta una sanzione amministrativa di 25 euro da pagarsi entro il 29.12.2015 con il modello F24 codice tributo 8911 indicando anno 2015. Se dalla dichiarazione “tardiva” scaturiscono delle imposte a debito, mediante il ravvedimento operoso sarà possibile sanare il ritardato pagamento delle stesse, con il contestuale pagamento delle sanzioni ridotte in misura fi ssa al 3,75% e degli interessi al 0,5% su base annua, calcolati sulle imposte versate in ritardo. Nel caso in cui negli anni passati si sia omesso di indicare redditi di provenienza estera (anche semplici interessi su conto corrente bancario) e/o beni immobili, titoli e conti correnti esteri, omettendo la compilazione del quadro RW, entro il 30.11.2015 è possibile aderire alla “voluntary disclosure” una particolare procedura con la quale sanare le omissioni commesse negli anni precedenti a partire dal 2009, o dal 2004 se relative ai cosiddetti “paesi black list”.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

FISCALITA’, NORME E TRIBUTI

Abbonamenti alle Pay Tv, soggiorni alle Terme o in una Spa, Trattamenti in centri di bellezza ecco alcuni dei nuovi parametri (100 in tutto), che compaiono nel

Redditometro 2015 (pubblicato in G.U. n.223/25.09.2015), lo strumento di accertamento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per scoprire chi ha un tenore di vita superiore rispetto al reddito dichiarato. Il decreto, oltre a contenere le tabelle aggiornate delle spese ritenute rilevanti dal Fisco, prevede che la loro applicazione sarà retroattiva e riguarderà gli accertamenti già a partire dall’anno 2011. Il nuovo decreto si era reso necessario sia per “adeguare l’accertamento sintetico al contesto socio-economico mutato nel corso dell’ultimo decennio, rendendolo più effi ciente e dotandolo di garanzia di contraddittorio per il contribuente” che, e soprattutto, per recepire le osservazioni del Garante della Privacy contro l’accertamento induttivo relativo a tutte quelle spese che, non potendo essere direttamente conosciute dal Fisco, non potevano costituire uno strumento idoneo all’accertamento fi scale da eseguire sul contribuente. In tale nuova ottica, quindi, la ricostruzione induttiva potrà applicarsi solo ad un ristretto numero di spese: fi tto fi gurativo, acqua, condominio, manutenzione abitativa, ricambi per auto, moto ecc., mentre

Novità del redditometro 2015

A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, arti giani e lavoratori autonomi delle VenezieCentro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Crediti zia - Amministrazione del Personale – Successioni

Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vitt oria 97 - Info: apivtrieste-confesercenti [email protected] - Cell: 348.3161877

A CURA DI A.P.I.V.

verranno escluse dalla base per l’ accertamento induttivo le voci di spesa relative ad alimentari, bevande, abbigliamento, calzature, elettrodomestici, arredi e, in genere, a tutti gli acquisti che, prima, venivano attribuiti al contribuente in base alla media ISTAT rapportata alla tipologia del nucleo familiare.

In altre parole: nel caso in cui la differenza tra le entrate dichiarate dal contribuente e le uscite risultanti dalle spese effettuate e realmente accertate superasse il 20%, lo stesso contribuente riceverà un invito di comparizione nel corso della quale dovrà chiarire i dubbi del Fisco e poi scegliere se accettare la proposta di accordo o impugnare l’ accertamento. In tale ultima ipotesi, il contribuente dovrà dimostrare l’ infondatezza delle pretese erariali o allegando la dimostrazione che le spese effettuate sono state fi nanziate con redditi diversi da quelli dichiarati nel periodo d’imposta di riferimento (redditi esenti, redditi con ritenuta alla fonte, disponibilità ricevute per eredità o risarcimento danni ecc.) o contestando le spese attribuitegli. Esistono anche altre possibili difese delle quali ci occuperemo nel mese di Novembre.

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10 anni fa entrava in vigore il Decreto 206 a tutela degli acquisti dei consumatori. Si trattò di un passo importantissimo in

quanto la normativa del Codice Civile poco proteggeva gli acquirenti ed imponeva agli stessi termini molto brevi di decadenza dalla garanzia. Oggi è il venditore che deve fornire la garanzia sul prodotto, detta di conformità, per tutelare il diritto di chi compra (come stabilisce l’articolo 130 del decreto 206 del 2005).

Nel caso in cui il prodotto venduto risulti difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, dobbiamo rivolgerci al punto vendita dove abbiamo fatto l’acquisto. La garanzia copre qualsiasi difetto di conformità esistente al momento dell’acquisto, anche se il difetto si manifesta dopo. Quando ci presentiamo al nostro venditore con il prodotto difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, possiamo scegliere tra queste alternative, tutte lecite:

1. Il venditore ci sostituisce il prodotto;2. il venditore lo porta in riparazione e ce lo

restituisce funzionante e in tempi ragionevoli3. se non è possibile né sostituirlo, né ripararlo o

se il venditore impiega troppo tempo a farlo riparare o a sostituirlo, o se la riparazione ha portato degli inconvenienti notevoli al prodotto, possiamo scegliere di farci restituire una parte dei soldi spesi per l’acquisto, o l’intera somma spesa, purché il difetto non sia di lieve entità;

4. il venditore ci restituisce l’intera somma che avevamo pagato al momento dell’acquisto e noi gli restituiamo il prodotto.

Tale garanzia non deve essere confusa con le offerte “soddisfatti o rimborsati” che rientrano nella facoltà del venditore per offrire un miglior servizio alla propria clientela.

La garanzia presa in esame dalla legge prevede non solo il difetto di funzionamento ma anche la mancanza delle promesse del prodotto fatte al momento dell’acquisto. Non è necessario aver conservato la scatola originale mentre è necessario fornire comunque la prova dell’acquisto.

La normativa vale anche per tutti i paesi europei, mentre occorre un minimo di attenzione per i beni acquistati nei Stati Uniti.

La garanzia negli acquistiDIRITTO PRIVATO

Studio legale Avv. Alberto Ferri - Tel. 041 540 2655 – [email protected] Vitt oria, 97 – Martellago (Ve)

AVV. ALBERTO FERRI

DIRITTO DEL LAVORO

Il diritto al riposo non ha soltanto la funzione di ristoro delle energie psicofi siche del lavoratore, ma anche quello della fruizione di un tempo libero ‘qualifi cato’,

tale da consentire al lavoratore lo sviluppo della propria personalità, dei rapporti familiari e dei rapporti sociali. Occorre innanzitutto precisare che secondo il D. Lgs. n.66/2003 all’art.9 si prevede che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica.

E’ però altresì previsto che il periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni: ne consegue che è consentita la prestazione lavorativa anche per più di sei giorni consecutivi, basta non superare il numero di 14 giorni consecutivi di lavoro. Tale regola non è applicabile in alcune tipologie di lavoro. L’individuazione di tale giorno di riposo è rimessa al datore di lavoro nell’ambito dei suoi poteri di organizzazione dell’impresa, sempre tendo conto però che tale individuazione deve rispondere a criteri di ragionevolezza e non può essere dettata da intenti punitivi o comunque idonei a creare particolare disagio al lavoratore.

Altre giornate di riposo sono individuate nella cosiddette “festività civili e religiose”, specifi camente individuate dalla legge, e riguardano i giorni del 1° e 6 gennaio il 25 aprile, il lunedì dopo Pasqua, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1° novembre, l’8 il 25 e il 26 dicembre. Si è fi no ad oggi ritenuto che anche in occasione di tali festività il datore di lavoro, per comprovate ragioni organizzative, potesse unilateralmente prevedere attività lavorativa, salvo recupero del riposo da parte del lavoratore. Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n.16592 del 7 agosto 2015) ha invece ritenuto che per quanto riguarda le “festività civili e religiose” il lavoratore ha un diritto assoluto all’astensione dal lavoro, per cui il datore non può pretendere che il lavoratore presti la sua attività in quei giorni, salvo non vi presti implicito o esplicito consenso. E’ evidente che tale decisione, se seguita da altre conformi, è destinata ad incidere profondamente nel regime dei rapporti di lavoro, soprattutto nell’ambito di settori quali la grande distribuzione e il settore commerciale in genere.

AVV. PIERO GALIMBERTI

L’astensione dal lavoro nelle festività: nuovi indirizzi della Corte di Cassazione

Avv. Piero GALLIMBERTI - B.S.Giovanni – via Matt eotti n.1115/A - 30015 - Chioggia (VE) Tel. 041-5542025 fax 041-5541511 - Cell.3296273511 - PEC: piero.gallimberti @venezia.pecavvocati .it

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare

L’EditorialeL’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novem-bre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfl uenzali e pun-

tuali arrivano campagne mediatiche de-nigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione anti-vaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro con-vegni. Eppure,ad esempio,per quanto ri-guarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la roso-lia che causa questi danni quando con-tratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una coper-tura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

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di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Miopia e stress, cause e rimedi

Miopia Carico immediato: torna a sorridere

Carico

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Catarratta e lenti bifocali: novità

Catarratta

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinioneL’opinione

La visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-tomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale

odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per

costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promo-zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica?E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che

un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio?

È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaf-fermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’EditorialeL’EditorialeSegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSIdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Consulenza scientifi ca

ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA – OSSIGENO/OZONO TERAPIADr. Fulvio Veneri - specialista in ORTOPEDIA – OSSIGENO-OZONO TERAPIA- P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD – www.unixpoliambulatorio.it tel. 0499708688

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La miopia è spesso causata dallo stress. La tensione può manifestarsi quando ci sia una scarsa assun-zione o un insuffi ciente assorbimento del calcio. Gli

adolescenti sono particolarmente predisposti a questo tipo di disturbo visivo a causa dello stress della crescita, di allergie e spesso di un’alimentazione squilibrata. I sintomi della miopia sono astenopia, strabismo, ver-tigini, stanchezza, mal di testa e spesso ipotensione. Questo disturbo può essere prevenuto o alleviato con le vitamine B2, C, D ed E, acido pantotenico, calcio, proteine e gli acidi grassi insaturi.

La cecità notturna è l’incapacità di vedere bene con poca luce o quando fa buio. La causa principale della cecità notturna è la carenza di vitamina A. La vitamina A è necessaria per la formazione della porpora retinica, la sostanza negli occhi che permette di passare dalla luce viva all’oscurità. Altre cause di cecità notturna sono stanchezza, disturbi emotivi o fattori ereditari. Un’assunzione adeguata di vitamina A protegge dalla

cecità notturna. Anche la ribofl avina, niacina, tiamina e zinco sono effi caci contro la cecità notturna nel caso la vitamina A non abbia dato risultati. Tutte queste vitami-ne devono essere assunte in dosaggi adeguati.

La retinite pigmentosa è una degenerazione gra-duale della retina che causa la cecità. La fase iniziale è caratterizzata da cecità notturna e da altri disturbi tipici di una carenza di vitamina A. Sembra che le persone colpite da questo disturbo abbiano uno scarso assorbimento della vitamina A. La somministrazione giornaliera di iniezioni di vitamina A e di vitamina A idrosolubile, di acidi grassi insaturi, compresse di bile, lecitina e vitamina E, ha dato risultati positivi.

Miopia e stress, cause e rimedi

Ottico Optometrista Barbara Micaglio

Ottico Optometrista Barbara Micaglio Ottica Optometria Barbiero Via Montello 2 - 30033 Noale (VE) - Tel. 041-440485 - 041-440484 - e-mail: [email protected] - www.otticheriunite.com

Qualunque dolore o sofferenza o malattia cronica è causata anche da un’ insuffi ciente ossigena-zione delle cellule del nostro organismo. L’OZO-

NOTERAPIA è una metodica che viene utilizzata con successo nella cura di diverse patologie. Con i suoi effetti: antiinfi ammatorio, battericida, analgesico, antiossidante, immunostimolante e riattivatore del-la circolazione, l’OZONO esercita un notevole effetto sia sui fattori interni sia su quelli esterni (ambiente e vita sedentaria) che indeboliscono il nostro organismo. Nell’ambito dell’ortopedia traggono giovamento dalla terapia con OZONO: ernie discali e protrusioni (cervi-cali e lombari) con o senza dolori irradiati (sciatalgie, cruralgie), artropatie (grandi e piccole articolazioni), artriti di varia natura, tunnel carpale, reumatismo ar-ticolare acuto ed infi ammazioni tendinee. Al di fuori dell’utilizzo dell’OZONO in ambito ortopedico, questa terapia, trova grandi applicazioni anche in: medicina interna, oculistica, ginecologia, dermatologia, malattie rare (SLA, fi bromialgie, sclerosi multipla, demenza se-nile precoce).

Oltre al dato confortante di tutte le patologie che possono trarre benefi cio da questa terapia, è importate sapere che l’OZONOTERAPIA è una metodica di facile somministrazione e soprattutto, praticamente, priva di controindicazioni. La somministrazione di OZONO non è assolutamente incompatibile con altre terapie che il pa-ziente stia già seguendo.

In alcuni casi, (ernie del disco, artrosi del ginocchio) questa terapia riesce ad evitare l’intervento che non sem-pre è risolutivo in quanto possono residuare dolori dovuti alle cicatrici.

Dr. Fulvio Veneri – specialista ORTOPEDIA-TRAU-MATOLOGIA trattamento OSSIGE-NO-OZONO TERAPIA ernie discali e artropatie grandi e piccole articolazioni. P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, ango-lo via Montagnon) – Piove di Sacco PD – www.unixpoliambulatorio.it tel. 0499708688

Ozono terapia: la soluzione di molti problemi con 3 atomi di Ossigeno

Il Dott. Fulvio Veneri

Cos’è L’osteopatia?Dal “World Osteopathic Health Organi-

zation” (WOHO)l’osteopatia è un sistema affermato e riconosciuto di prevenzione sa-nitaria che si basa sul contatto manuale per la diagnosi e per il trattamento. Rispetta la relazione tra il corpo, la mente e lo spirito sia in salute che nella malattia: pone l’enfasi sull’integrità strutturale e funzionale del cor-po e sulla tendenza intrinseca del corpo ad auto-curarsi. Il trattamento osteopatico viene visto come infl uenza facilitante per incorag-giare questo processo di auto-regolazione. I dolori accusati dai pazienti risultano da una relazione reciproca tra i componenti musco-lo-scheletrici e quelli viscerali di una malattia o di uno sforzo.

Osteopatia in ambito sportivo.Le potenzialità del lavoro osteopatico a

favore del mantenimento e al miglioramento delle performance atletiche e alla prevenzio-ne di danni conseguenti a squilibri scheletrici e motori si possono così sintetizzare:

liberazione di mobilità articolare, miglioramento dell’elasticità e dell’al-

lungamento muscolare, controllo ed armonizzazione della

postura, riequilibrio delle funzioni neuro-mu-

scolo-scheletriche perturbate da sistemi bio-meccanici disarmonici.

L’osteopatia può essere utile anche allo sportivo non professionista, occasionale, amatoriale aiutandolo ad evitare traumi causati da tensioni articolari e muscolari , e ripristinando le corrette funzionalità circola-torie e respiratorie...

L’osteopatia si rivela effi cace inoltre in diversi disturbi che spesso affl iggono l’in-dividuo impedendogli di condurre una vita serena, quali: dolori cervicali, dolori lombari, dolori sciatici, Ernie al disco, dolori interver-tebrali, Scoliosi, mal di testa, dolori articolari e muscolari da traumi, alterazioni dell’equili-brio, stanchezza cronica, affezioni congesti-zie come otiti e sinusiti, disturbi ginecologici e digestivi

Lei quindi segue pure atleti pro-fessionisti?

Si, collaboro con lo staff medico del settore giovanile del calcio Padova e seguo qualche atleta della prima squadra, collaboro con lo staff medico del Petrarca Padova e da anni seguo pugili professionisti a livello mondiale.

Cos’è la Posturologia?È la Scienza Medica che studia il funzio-

namento del Sistema Posturale ed analizza la relazione tra lo squilibrio del Sistema Posturale e le patologie dell’apparato loco-motore.

Cosa cura la Posturologia Clinica?Tutte le patologie conseguenti ai com-

pensi che il nostro organismo mette in atto in seguito agli squilibri del Sistema Postu-rale: contratture muscolari, mal di schiena, cefalea, problemi articolari, artrosi, scoliosi, ernie del disco ed altro.

Perché è importante l’approccio posturologico?

Perché, fi n dalla nascita, il nostro cervel-lo memorizza gli errori del Sistema Postura-le come riferimenti di normalità, per cui non possono correggersi da soli.

La possibilità di modifi carli è uno stru-mento cruciale sia per prevenzione che per la terapia.

Come si svolge la visita postu-rologica?

E’ prevista una analisi strumentale seguita da un esame clinico.L’indagine strumentale consiste nell’analisi compute-rizzata del baricentro, del tono muscolare, delle oscillazioni posturali e dell’assetto della colonna vertebrale nelle tre dimensio-ni dello spazio. Nella sezione clinica viene studiato l’assetto posturale, il tono musco-lare, l’appoggio del piede, la convergenza degli occhi, il parallelismo degli assi visivi, l’occlusione mandibolare e tutto ciò che può interferire con lo schema corporeo ottimale per ogni individuo. Sulla base della diagnosi viene impostato un programma di rieduca-zione e di terapia individualizzato.

Poliambulatorio TerrassaMedicaVia Marconi n. 6 - 35020 Terrassa Padovana - PadovaTel.: 347/4143070 - 049/0998352

Postura e saluteL’equilibrio posturale come base della salute

Il dott. Cristian Viola

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psicoterapia• ecocolordoppler

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risonanza magnetica• ecografi a• mammografi a• ginecologia-ostetricia• cardiologia• ortopedia

APERTURAAL PUBBLICO

sede di Spinea

Dal lunedì al venerdìdalle 7.30 alle 12.30

e dalle 14.00 alle 19.00

Il sabatodalle 8.00 alle 12.00

404040

Posizione camera lettoLa camera da letto è l’ambiente più importante all’interno dell’abitazione: ognuno di noi passa circa un

terzo della propria vita a letto. Nella camera – e nel letto – ci riposiamo, recuperiamo le nostre energie, passiamo un periodo di convalescenza, viviamo situazioni intime. È comprensibile quindi che nel Feng Shui la camera da letto abbia una rilevanza particolare.

Ma non è solo per questi motivi… Tutti quelli elencati sopra sono motivi già

suffi cientemente importanti, che ci spingono a valutare con attenzione la posizione del letto e l’orientamento della testata. Ma ci sono anche altre motivazioni più profonde. Il Feng Shui ci insegna che il luogo dove dormiamo, la “camera da letto”, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Tutto è nato, infatti, quando un nostro antenato, tanto tempo fa, cercò una grotta o un buco tra le rocce per ripararsi, forse da un predatore, o forse semplicemente dal freddo e dagli agenti atmosferici.

Lo so, la camera da letto è importante, il letto va posizionato con la testa a nord eccetera…

Tratterremo questi aspetti specifi ci, che riguardano il letto, in altri articoli (tra l’altro, non è assolutamente vero che il letto deve essere posizionato con la testa a nord secondo il Feng Shui!). Ora però stiamo parlando della posizione della camera da letto all’interno dell’appartamento o della casa. Per fare questo, prendiamo la piantina dell’abitazione e consideriamo la posizione e la direzione della camera da letto rispetto alla porta

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La tua camera da letto è posizionata correttamente secondo il Feng Shui?

d’ingresso. Come? Che c’entra la posizione

della camera da letto?C’entra, e spesso è più importante della

posizione e dell’orientamento del letto all’interno della stessa stanza! Com’è possibile? Molto semplice: la struttura e la dislocazione delle funzioni abitative (camere, cucina, ingresso, bagni, studio,…), nonché i collegamenti fra loro, hanno un’importanza superiore rispetto alla dislocazione degli arredi all’interno di ogni ambiente. È come all’interno del corpo umano: i sistemi (= insieme di organi deputati ad una specifi ca funzione, es. il sistema immunitario, digestivo, etc.) hanno un livello di priorità superiore rispetto al singolo organo. Due organi possono anche essere ben funzionanti, ma se non c’è collegamento o se non riescono a coordinarsi, l’effetto complessivo non è benefi co per il corpo. Quindi, nel Feng Shui, la posizione della camera da letto deve essere valutata sempre prima del posizionamento del letto stesso, e dell’orientamento della testata del letto.

Nonostante la cataratta abbia raggiunto ormai una maturità chirurgica e tecnologica, la ricerca prosegue sempre ed affi anca novità che migliorano le prospet-

tive visive del paziente. Le lenti intraoculari bifocali, ormai utilizzate da oltre 10 anni, hanno subito progressive mo-difi che al fi ne di migliorare la visione alla media distanza e di ridurre i possibili aloni notturni. Esistono diverse tecniche costruttive che permettono ad una lente di mettere a fuoco contemporaneamente per lontano e per vicino, ma qualun-que sia la caratteristica ottica, siamo sempre di fronte ad un compromesso. Il cristallino naturale ha la capacità di modi-fi care la propria forma e quindi di mettere a fuoco in relazione alla distanza dell’oggetto che viene fi ssato. Il cristallino arti-fi ciale invece non modifi ca la propria forma ma mette a fuo-co contemporaneamente due distanze, una per lontano ed una per vicino. Molti pazienti si adattano benissimo a questa visione che comunque differi-sce da quella naturale, altri invece riferiscono aloni notturni e comunque una diminuita sensibilità in condizioni di bassa luminosità. Purtroppo non esistono dei test che permettono di capire a priori come si troverà il paziente con un impianto multifocale ed a volte comunque è necessario qualche mese di adattamento. Pertanto ogni paziente a cui viene proposto questo impianto, è informato circa la possibilità di rimuo-verlo in caso di disturbi. Il problema però è che sostituire una lente intraoculare nel sacco capsulare (contenitore del cristallino naturale), è facile solo nei primi 15 giorni, dopo si creano della aderenze che rendono l’intervento più indagino-so. Sapendo però che un paziente potrebbe adattarsi ad una lente bifocale nel giro di qualche mese, a volte si è in diffi col-tà nel consigliare un espianto. La soluzione nuova, consiste

nell’impiantare una lente nel sacco per correggere il potere del vecchio cristallino ed una lente nel solco con il solo potere bifocale. Le lenti istallate nel solco non contraggono aderen-ze e quindi possono essere espiantate con estrema facilità. In sintesi al paziente vengono impiantati due cristallini, uno nel sacco ed uno nel solco ( zona anatomica anteriore al sacco) e quello nel solco (bifocale) può essere facilmente rimosso anche dopo un anno! Quindi negli interventi di cataratta, non più un cristallino artifi ciale ma 1+1 di cui il secondo con la sola ottica bifocale. Con questa soluzione, che consideriamo una vera innovazione nel campo di questa

chirurgia, abbiamo la possibili-tà di proporre ad ogni paziente un impianto bifocale con la certezza di poterlo togliere facilmente in caso di disturbi. Dallo studio e dalla passione per questa chirurgia sono state qui ideate una formula esclusiva per il calcolo della

lente intraoculare dopo chirurgia refrattiva (Camelli - Calossi 1998), un sistema di controllo digitale della posizione della lente nella correzione degli astigmatismi (Camellin 2013) e recentemente la nuova piattaforma basata sulla doppia len-te intraoculare Camellens (Camellin 2015). L’intervento di cataratta non va comunque mai banalizzato ma possiamo dire che un altro passo avanti è stato fatto!

Cataratta e Lenti Bifocali: Novità!

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Una nuova lente intraoculare “Premium” ideata dal Dott. Camellin rivoluziona i risultati dell’intervento di cataratta

Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

Carico immediato: torna a sorridere con Vitaldent

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Con questo sistema il paziente non perderà mai i propri denti

A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

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Il Gioco del Mese: LE 12 DIFFERENZE IL PUZZLE: Robert Downey Jr.

Call center… • Pronto sono Davide in che cosa posso es-serle utile? Sì con la nuova pro-mozione lei può inviare anche mille messaggi tutto il giorno a un suo amico… Sì però se la attiva non credo che resterà suo amico tanto a lungo!Ubriachi… • “Le avevo con-sigliato un grappino e poi un bagno caldo, per il suo raf-freddore. Perché non ha segui-to la mia prescrizione?” “L’ho

seguita dottore, ma il bagno caldo non ce l’ho proprio fatta a berlo tutto!”Consigli sugli uomini… • Per un uomo avere sen-so dell’umorismo significa ridere alle sue barzellette, non raccontargliene di nuo-ve.Carabinieri… • Il giardino del maresciallo Lorusso è infesta-to da una talpa. Allora chiama l’appuntato e gli dice che la doveva trovare e fargli fare una

fine orribile. Due ore dopo l’appuntato torna e dice al ma-resciallo: “Ho trova-to la talpa!” “L’hai bruciata viva?” “No peggio, peggio…” “L’hai appesa a te-sta in giù?” “No, peggio…” “Insom-ma cosa le hai fat-to!?” “L’ho seppellita viva!”Fra amiche… • Una signo-ra rivolta alla sua amica: “Oh, cara! Che capigliatura davvero

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stupenda che hai!” “Beh, sì – ammette la donna senza mode-stia – è quello che mi sono detta spesso anch’io! Per i capelli oc-corre molta cura!” Interviene al-

lora sua figlia di 5 anni che sen-tenzia: “Sì, sì! Questo è vero! Tutte le sere li ripone con cura nel cassettone prima di andare a letto!”

2 Crucipiazza42 Crucipiazza4242 Crucipiazza

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A U T U N N O / I N V E R N O / 2 0 1 5 / 1 6

Page 44: Miranese nord ott2015 n120

Pranzo di NataleIl Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL NATALE a tavolaaccompagnati dal seguente Menù di Pesce:

Aperitivo della casa con salatiniSchiette fritte con polentaAntipasto “FORNACE” di gambelettiPolipi con sedano e insalata di mareLatticini di Seppia1/2 Astice al ProseccoPennette con Salmone e GamberiGnocchetti di Natale con Scampetti alla BusaraGrigliata di: Orata, Coda di Rospo, ScampoVassoio di Fritto Misto con PolentaInsalatine Miste di StagioneAnanas FrescoGelato Tartufato al LiquorePandoro con Vino MoscatoSorbetto al LimoneCaffé correttoPinot, Prosecco, Acqua Minerale€ 45 a PersonaUn augurio sincero di Buon Nataleda parte di tutto lo staff del“RISTORANTE ALLA FORNACE”

Cenone di San Silvestro31 Dicembre 2015, inizio ore 21.00

Il Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL CAPODANNO a tavola

accompagnati dal seguente Menù di Pesce:

Aperitivo della casa con salatiniSchiette fritte con polenta

Antipasto “FORNACE” di gambelettiPolipi con sedano e insalata di mare

Latticini di Seppia1/2 Astice al Prosecco

Pennette con Salmone e GamberiGnocchetti di S. Silvestro con Scampetti alla Busara

Grigliata di: Orata, Coda di Rospo, ScampoVassoio di Fritto Misto con Polenta

Insalatine Miste di StagioneAnanas Fresco al Liquore

Gelato Tartufato al LiquorePandoro con Vino Moscato

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Pinot, Prosecco, Acqua Minerale€ 75 a Persona

La serata sarà allietata da musica dal vivoCi sarà la lotteria ed estrazioni

di magni� ci premi di CapodannoBrinderemo al Nuovo Anno con Spumante

per un augurio sincero di Buon 2016da parte di tutto lo staff del

“RISTORANTE ALLA FORNACE”

Via Padana, 198 · Statale 11 Riviera del BrentaMalcontenta - Ca’ Sabbioni (Ve)

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a tavolaVi propone di Festeggiare

accompagnati dal seguente Menù di Pesce:accompagnati dal seguente Menù di Pesce:accompagnati dal seguente Menù di Pesce:

per un augurio sincero di Buon 2016da parte di tutto lo staff del

“RISTORANTE ALLA FORNACE”

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La prenotazione avviene presso il RistoranteInfo 041 932127 · Cell. 335 5294045 · [email protected] fornace.com

Quest’anno, non le andrebbe di fare qualcosa per la propria salute, e recarsi in vacanza in un luogo noto come centro climatico? Passeggiare a lungo nella natura, stare seduti sulla terrazza dell’hotel con una vista straordi- naria sulle cime delle Alpi Giulie, visitare delle bellezze culturali e naturali della Valle Superiore della Sava, nuotare e rilassarsi nelle piscine.

Kranjska Gora che giace nella parte nord-occidentale della Slovenia, al con�ne fra Italia e Austria, è rinomata come il miglior centro sportivo, di ricreazione, intrattenimento e congressuale di tutte le Alpi Giulie. D´inverno si copre di un candido mantello che si ri�ette in una cornice romantica, d´estate invece la parola d´ordine è la frescura. Durante tutto l´anno la località ospita turisti desiderosi di relax e di rigenerarsi per essere sempre pronti per nuove avventure. I nostri ospiti sono escursionisti, atleti professionisti, giovani famiglie, manager che creano dei progetti per il futuro e tutti coloro che si lasciano coccolare presso i nostri centri wellness. Alcuni desiderano fare shopping nei centri commerciali dei paesi limitro� (Italia, Austria) altri invece decidono di s�dare la dea bendata ai tavoli da gioco o alle slot machines dei centri del gioco ed intrattenimento. A Kranjska Gora ogni stagione si veste di un proprio colore con cui attrae gli ospiti, vicini e lontani che siano.

L’o�erta degli hotel della catena Hit holidays Kranjska Gora è arricchita da una vasta selezione di trattamenti wellness dove potrete a�darvi alle abili mani delle nostre massaggiatrici, nuotare in una delle piscine o riscaldarvi in una delle saune. Nei centri benessere degli Hotel Hit Holidays Kranjska Gora provvederemo al totale relax del vostro corpo.

Lasciati viziare e concedici il piacere di coccolarti e farti sentire bene...

INFO: +386 4 588 44 77 [email protected] www.hitholidays.si

HIT Alpinea, Družba za turizem, d.d., Borovška cesta 99, 4280 Kranjska Gora, Slovenija

Relax nell’abbraccio della natura

Pacchetto benessere con massaggio incluso Fino al 2.11.2015

3 giorni (2 notti) a partire da

89 €

3 giorni (2 notti) a partire da

78 €

Autunno aKranjska Gora Fino al 27.11.2015

I prezzi valgono per persona in camera standard doppia.

Le ultime novitá le trovate su:

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MANUELA E SILVIA BIZZO

250g cous cous20g mandorle a lamelle40g ricotta infornata palermitana grattugiata5-6 acciughe sott’olio al peperoncinoolio evo

salePer il pesto di spinaci:250g spinaci precotti1 cucch mostarda venetaaglioolio evosale

Giustifi cate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti.Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali.Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino.Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.

Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri

di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi

sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale

ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire.Lasciare riposare prima di servire.

Ingredienti per 5 persone

COUS COUS AL PESTO DI SPINACI E MANDORLE

LA RUBRICA DI CUCINA

Procedimento

2A tavola

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

454545A tavola

Page 46: Miranese nord ott2015 n120

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10L’EROS POTREBBE ES-

SERE FIACCO, O MOLTO ROMANTICO E LANGUIDO.

APPROFITTATENE PER COMPREN-DERE APPIENO DI COSA È FATTO IL VOSTRO RAPPORTO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11UN MESE BU-

ONO PER FARVI COCCOLARE COME

DESIDERATE DA TEMPO E GUARDARE MOLTE SITUAZIONI DA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO DAL SOLITO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

SIATE VIGILI. OC-CHIO AGLI SQUILIBRI, ALLA POLEMICA,

ALL’ACCONDISCENDENZA. ANCHE L’EROS POTREBBE RISENTIRE DI UN CERTO NERVOSISMO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01VENERE E MARTE SONO

VOSTRI ALLEATI E L’AMORE SE NE GIOVERÀ. IN VISTA GRANDI TRASFORMAZIONI ED EVENTI FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02AVETE BISOGNO DI DI-

VERTIRVI, RILASSARVI, GRATIFICARVI E CON-

OSCERE GENTE. MA ANCHE DI DIALOGO, DI STIMOLI MENTALI, DI SITUAZIONI INSOLITE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03METTETE IN

CONTO INCERTEZZA, TENSIONI, NERVOSISMO O INSODDISFAZI-ONE. MA ANCHE LA POSSIBIL-ITÀ DI MIGLIORARE QUELLO CHE NON FUNZIONA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04VIVETE UN PERI-ODO DI PROGRAM-

MAZIONE, DI DECISIONI, DI RI-FLESSIONE, CHE PORTERÀ UN FUTURO SODDISFACENTE, A RE-ALIZZARE I TUOI OBIETTIVI E LA TUA FELICITÀ

TORO DAL 21/04 AL 20/05

M I G L I O R E R À IL VOSTRO MODO DI AFFRONTARE L’AMORE, SI RISVEGLIERANNO EMOZI-ONI E PASSIONE: LASCIATEVI ANDARE TRA LE BRACCIA DELL’EROS

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06

SIATE PRUDENTI E NON PREN-DERE DECISIONI DI CUI UN DOMANI POTRESTE PENTIRTI. LE INSODDISFAZIONI E LE TENSIONI PASSERANNO

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-CEZZA DELLA COMPRENSIONE, ALL’ACCETTAZIONE DEI CAMBIA-MENTI, DEI PROBLEMI O DELLE DIVER-SITÀ. ACCETTATEVI PER COME SIETE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08SENTIRETE IL BI-SOGNO DI METTERE ORDINE, DI FARE IL

PUNTO, DI DELIMITARE QUELLO CHE C’È E CHE VI SODDISFA E QUANTO NO, DI CAPIRE COSA VOLETE PER IL FUTURO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09PRENDETE UNA DE-

CISONE. BASTA CON LE STORIE CHE NON VI SODDIS-FANO, CON LE SCELTE CHE NON VI VALORIZZANO, CON I SÌ CHE IN REALTÀ SONO NO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

CISONE. BASTA CON

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

ORDINE, DI FARE IL

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-

SIATE PRUDENTI E NON PREN-

DAL 21/04 AL 20/05

M I G L I O R E R À

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

ODO DI PROGRAM-

AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02AVETE BISOGNO DI DI-

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CAPRICORNOCAPRICORNODAL 22/12DAL 22/12AL 20/01AL 20/01

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SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

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46 Crucipiazza4646 Crucipiazza

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