Delta ott2015 n119

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Delta ott2015 n119

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Festa del riso:edizione oke nuovi progetti

Porto Tolle

pag. 12

Marcia della Pacepartecipano500 ragazzini

Porto Viro

pag. 6

San Basilio,il centro attiravisitatori e famiglie

Ariano Polesine

pag. 14

pag. 17

Quando la solidarietàsconfi sse l’alluvioneCommovente cerimonia per ricordare lo sforzo della Croce Rossa norvegese che consentì la costruzione di Villaggio Norge a Rosolina: strette di mano e lacrime

Villaggio Norge ricorda assieme all’intera comunità rosolinese il gesto di solidarietà della Croce rossa norvegese

e lancia le basi per un futuro scenario di condivisione. Attraverso una cerimonia volta a rinsaldare i rapporti con la nazione europea, una delegazione proveniente dall’isola di Rost è stata di recente in visita al villaggio realizzato dopo l’alluvione del 1951 grazie agli aiuti della popolazione scandinava.

Per ricordare il gesto e farlo conoscere alle nuove generazioni la piazza del villaggio è stata teatro di una celebrazione a cui hanno partecipato le autorità civili, militari ed ecclesiastiche con l’accompagnamento della fi larmonica Vincenzo Bellini.

Alla cerimonia hanno preso parte a fi anco del sindaco Franco Vitale e dell’amministrazione, il sindaco di Rost Tor Arne Andreassen e il presidente della

regione Nordland Thomas Norvoll che sono venuti in visita assieme ad una delegazione composta da 70 persone, in particolar modo studenti e famiglie. Il cerimoniale, che si è aperto sulle note degli inni europeo, norvegese e italiano, ha visto sfi lare le autorità dalla piazza sino al monumento principale per l’alzabandiera e la deposizione della corona commemorativa.

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del Delta

METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO

L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”

IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE

VENETO IN PRIMO PIANO

continua a pag. 8

Editoriale

Cambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.

di Germana Urbani*

continua a pag. 8

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di Germana Urbani*

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Editoriale

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Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

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da pagg. 26-27

pag. 30

pag. 33

pag. 19

SI RINSALDA IL VINCOLOD’AMICIZIA CON OMISALJI

Il viaggio della delegazione è

stato un successo e così si rinsalda ulteriormente il

vincolo che unisce l’amministrazione comunale di Taglio di Po

e tutti i tagliolesi con i “cugini gemellati” della città di Omisalji

FESTA GRANDE PER IL TAGLIOCOL PALIO DELLA CARRIOLA

Il palio della carriola, ma non solo: è stata una edizione davvero

intensa, quella appena conclusa,

della commemorazione dello storico “taglio” che ha modifi cato per sempre la geografi a e

la storia del nostro Delta del Popag. 18

a pag. 36

alle pagg. 39-42

All’interno del giornale

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per ricordare e farsi ricordare...

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Siamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www.lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante.

Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fi no a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo.

Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo signifi cativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%

su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori.

E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it

Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori!Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web

333news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe, l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fi ction seguici su www.facebook.

com/lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzèseguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Piovese Sport, Padova Nord, Miranese Sud, Chioggiaseguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIOLe Ulss del Veneto, secondo i progetti

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

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TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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LA DENUNCIA DELL’UGL POLIZIA

Uffi ci stranieri al collasso

“Gli uffi ci immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro

Armelao (nella foto a fi anco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo.

Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei fl ussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffi ci stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.

Secondo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre

i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il fl usso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più diffi cile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento uffi ciale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e ineffi cienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia

ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fi no ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca

la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affi tto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affi dare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, signifi cherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fi no ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fi ni elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.

di Germana Urbani

Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno

accettato di rendersi utili in comunità

Prefetto Impresa: “Certe forze politiche

strumentalizzano il tema profughi

per fi ni elettorali”

RISPONDERE ALL’EMERGENZALa gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa

sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti

i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per

evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto

partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

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di Elisa Dall’AglioStatus di rifugiato non concesso per il 60%Contro i nuovi arrivi si è mobilitata Forza Nuova

Il 60% delle prime mille domande, su un totale di 2.400 a oggi presentate, di concessione dello status di rifugiato politico sono state bocciate dalla Commissione padovana che vaglia queste istanze. E adesso che succede? La domanda non è banale, poiché dal momento del rigetto della domanda di fatto chi era un profugo diviene un

clandestino, non legittimato a restare in Italia. Per quanto sia diritto costituzionale di ognuno dei diretti interessati proporre ricorso prima al Tar, contro questa

decisione, poi al Consiglio di Stato. Pratiche che possono richiedere anni.Era un esito che era nell’aria, così come era nell’aria - sollevato per esempio più volte dai sindacati di polizia - il

problema del “che fare?” per i non profughi conclamati. Nondimeno, la diffusione dei primi dati della commissione ha scatenato la rabbia a 5 Stelle, con il capogruppo in consiglio regionale Jacopo Berti che pone alcune domande sacrosante, ma alle quali sarà diffi cile trovare una risposta.

“Per quanto riguarda l’espulsione dei clandestini - spiega Berti - Ci domandiamo se ed entro quanto tempo queste persone che sono qui illegalmente saranno rimpatriate? Dobbiamo essere certi che questo avvenga. Cosa non scontata visto che l’Italia è al 24esimo posto (su 28) in Europa per numero di rimpatri. Altra questione è quella relativa ai ricorsi: a che serve riconoscere i clandestini, se poi questi restano in Veneto? Per trattare i ricorsi entro termini certi chiediamo l’istituzione di una corsia preferenziale in tribunale. Parliamo di un’emergenza e della nostra sicurezza. Credo quindi sia più che ragionevole”.

Ragionevole, ma non facile: anche in termini di costi, rimpatriare tutti coloro che non hanno avuto un responso positivo è impresa titanica. Senza contare che il diniego della commissione può essere impugnato prima al Tar, poi al Consiglio di Stato.

Polemica a Frassinelle

Vana la protestaEcco gli arriviRidimensionatiA Frassinelle alla fi ne i profughi sono arrivati, una decina. E’ accaduto l’8 ottobre,

quando per tutta la giornata in paese si sono susseguiti i lavori di arredo e gli ultimi ritocchi agli alloggi che dovevano alloggiare i migranti destinati qui dalla

Prefettura. Uno sviluppo ineluttabile, come aveva ben chiarito il prefetto Francesco Provolo. Dal momento che un privato aveva regolarmente partecipato al bando pubblicato per l’accoglienza dalla Prefettura, era risultato in regola ed era stato ammesso, non sarebbe stato in alcun modo regolare non inviare nessuno. Sia come sia, l’arrivo dei migranti a Frassinelle ha un sapore particolare, dal momento che il piccolo centro dell’Alto Polesine era stato il primo a mobilitarsi contro gli arrivi.

Era scesa in campo Forza Nuova, ma anche un movimento spontaneo, per dire no all’accoglienza, perlomeno nella maniera e con i numeri paventati in un primo tempo. Nella notte tra il 3 e il 4 agosto scorsi era anche stato messo a segno un raid vandalico contro il residence deputato all’accoglienza. Un episodio increscioso, certo, condannato immediatamente - giusto riconoscerlo - dalla stessa Forza Nuova.

Alla fi ne, alle parole del rappresentante del Governo in Polesine sono seguiti i fatti. A fronte dei 70 profughi dei quali si era parlato in un primo tempo, ne arriveranno comunque molti meno. Persone che hanno chiesto, dopo lo sbarco sulle coste italiane, di ottenere lo status di rifugiato politico in quanto in fuga dalle guerre, dalla persecuzione, dal genocidio. Starà ora alla apposita commissione valutare se le cose stiano davvero così. Equilibrata, come nel suo stile, la posizione del sindaco di Frassinelle Ennio Pasqualin: in questa complessa vicenda non si è mai arroccato su situazioni di principio, non ha mai posto aprioristici ultimatum. Nonostante questo, magari avrebbe gradito almeno essere informato degli arrivi imminenti. Invece no. “Ho ricevuto varie telefonate, gente che chiedeva informazioni. Nonostante questo, nessuno si è preso la briga di avvertire il sindaco”. Pasquali è rimasto amareggiato, ma non ha mai fatto polemica e non comincerà ora. Resta il fatto che è evidente che proprio schifo non gli avrebbe fatto, se qualcuno, nella giornata di giovedì 8 ottobre, si fosse preso la briga di avvisarlo che sì, i profughi alla fi ne erano arrivati nel suo paese.

Non è stato così. E ora Frassinelle tocca con mano ciò che il sindaco di Rovigo Massimo Bergamin dice da tempo: nessuno avverte i primi cittadini in questi casi. Bergamin lo aveva ribadito di recente, anche di fronte alle telecamere di “Dalla Vostra Parte”, in diretta da Piazza Vittorio Emanuele.

“Da parte mia - prosegue Pasqualin - posso solo dire che abbiamo sempre avuto un atteggiamento di piena collaborazione, non abbiamo fatto le barricate, non abbiamo cavalcato il sentimento di contrarietà di parte della popolazione. Se mi avessero avvertito di certo non sarei corso a protestare”. Come dire: proprio non si capisce perché non possa arrivare una telefonata se non altro di gentilezza, di cortesia istituzionale.

“Posso solo sperare, e in questo senso mi ha confortato il Prefetto - chiude il primo cittadino - che gli arrivi non saranno particolarmente ingenti”. Questo, in effetti, lo aveva garantito di persona il rappresentante del Governo in Polesine: i profughi a Frassinelle sarebbero arrivati, come in effetti accaduto, ma non certo i circa 70 dei quali si era parlato in un primo tempo. E. D. A.

Il sindaco Pasqualin amareggiato: “Nessuno si è degnato di avvertirmi...”

555Argomento del mese

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

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“Pesca e acquacoltura: tra tradizione e nuovi mercati” è la tematica che è stata al centro del convegno organizzato

dal Gac Chioggia e Delta del Po al visitor center del Parco del Delta. L’intento dell’organismo, in attesa di conoscere se la Regione intende continuare a sostenere acquacoltura e pesca in Veneto, è stato quello di approfondire ed esporre i risultati conseguiti attraverso i progetti cominciati a partire dal 2012 attraverso i fi nanziamenti del Gac Chioggia e Delta del Po, secondo gruppo nel territorio veneto assieme a Gac VeGal, grazie al fondo europeo per la pesca a sostegno delle piccole e medie imprese del settore ittico. Proprio come evidenziato da Maurizio Salvagno, presidente Gac Chioggia e Delta del Po l’intento è di consentire per mezzo del fondo per la Politica marittima e della pesca stanziato dall’Unione europea per il periodo 2014-2020 il tragitto cominciato per il sostegno della pesca e dell’acquacoltura. Attraverso l’organismo di partenariato pubblico privato sono distribuiti i fi nanziamenti del Feamp (Fondo europeo per le attività marittime e la pesca) a benefi cio dei progetti presentati dalle imprese e dagli enti locali per l’ammodernamento della fi liera e degli standard produttivi e il Gac. Dal 2012 il Feamp ha erogato un milione e 200mila euro che tramite il Gac sono stati utilizzati per realizzare 16 progetti con un investimento triplicato con il concorso delle imprese e degli enti proponenti.

NEWS

Il progetto del GacLA PESCA IN ATTESA DELLA DECISIONE CRUCIALE

El. Ca.

Pescatori in attesa

Che cos’è la pace? A rispondere a questa domanda ci hanno pensato oltre 500 studenti dell’istituto

comprensivo di Porto Viro che, all’insegna dei concetti di pace, fraternità e dialogo per la prima volta si sono dati appuntamento per celebrare i temi dell’unione e della condivisione tra i popoli.

Striscioni colorati, bandiere, cori e slogan hanno accompagnato gli alunni durante una mattinata inedita realizzata dall’amministrazione comunale in linea con l’enciclica “Laudato si” di papa Francesco e promossa dal coordinamento nazionale degli enti locali e la rete nazionale delle scuole per la pace e dei diritti umani. In concomitanza con l’attivazione del nuovo anno scolastico la rifl essione sul concetto è stata veicolata non solo ai bambini attraverso l’iniziativa ma anche, di conseguenza, ai numerosi adulti che hanno partecipato alla mattinata in veste di volontari delle associazioni, agli insegnanti, agli agenti di polizia locale, ai nonni vigili

dell’Auser di Porto Viro, ai volontari della protezione civile, ai carabinieri e ai genitori che hanno voluto accompagnare i propri fi gli. Grandi e piccoli provenienti dai plessi del comprensivo si sono dapprima radunati in piazza Caduti Triestini per raggiungere conseguentemente in corteo il centro giovanile salesiano di San Giusto.

Al saluto introduttivo del consigliere comunale Rita Ferrari è seguito il canto dei bambini “pace sia, pace con voi”. Accolti dal direttore del centro Nicola Munari gli studenti hanno poi ascoltato il signifi cato della pace secondo il parroco seguito dalle

parole del sindaco Thomas Giacon che ha scelto di rivolgersi direttamente a genitori e insegnanti per ribadire l’importanza della storia nell’evitare di commettere gli errori del passato.

Il dirigente scolastico del comprensivo portovirese Giovanni Beltrame ha quindi incentrato il proprio intervento sulla necessità di una sinergia tra le istituzioni per garantire una cultura di pace. A concludere la mattinata si è tenuta la consegna del pane ai bambini quale gesto simbolico di condivisione. Una manifestazione tanto importante quanto riuscita.

di Elisa Cacciatori

“La proposta all’insegna della solidarietà raccoglie una importante adesione dei giovani”

La manifestazione I ragazzi del comprensivo hanno partecipato in massa

Marcia della pace: la fanno in 500!

In tanti e convinti: i giovani partecipanti

La parrocchia di Scalon Santa Maria Madre della Chiesa

saluta il parroco e vicario foraneo don Agostino Pieretti e dà il benvenuto a don Gianantonio Trenti. Dopo nove anni don Agostino ha lasciato la comunità portovirese. Per richiesta del superiore don Roberto Dal Molin, sotto il vincolo dell’obbedienza, il parroco è stato destinato alla parrocchia Santa Croce in Verona gestita dai Salesiani. Il saluto a don Agostino è avvenuto durante la celebrazione della domenica, momento in cui non è mancata la commozione da parte dei fedeli. Dapprima infatti il parroco si è rivolto ai portoviresi che hanno gremito la chiesa per la lettura della lettera di arrivederci rivolta alla comunità, mentre a seguire, il sindaco Thomas Giacon, ricordando come il prete abbia lasciato il segno nella comunità in cui è particolarmente benvoluto, ha consegnato una targa ricordo raffi gurante il palazzo municipale. Anche il direttore del coro Pino Paesanti ha donato in ricordo al parroco una cornice con all’interno foto ed una poesia a lui dedicata. Infi ne, don Nicola Munari con la comunità di Scalon ha dato a don Agostino un computer portatile quale mezzo per mantenere i contatti nonostante la distanza. All’emozione del commiato è seguita quella del benvenuto a

don Gianantonio Trenti, presentato ai portoviresi durante la successiva messa domenicale a cui ha partecipato il vicario generale monsignor Francesco Zenna per la lettura del decreto di nomina. Don Gianantonio, ordinato sacerdote nel 1979 è originario di Cogollo del Cengio, comune

del Vicentino in cui è nato nel 1949. A Porto Viro è arrivato dalla parrocchia di San Giovanni Bosco di Belluno. Distinguendosi fi n da subito per umiltà e simpatia, il parroco

si è detto a servizio della comunità come collaboratore per la gioia: “ il mio desiderio è proprio questo, perché al giorno d’oggi abbiamo bisogno della gioia del Vangelo”. Rifacendosi poi alla lettura sui gesti di Cristo il primo gesto che ha voluto compiere a Porto Viro è stato quello di abbracciare alcuni dei bambini in chiesa e poi, a seguire, le autorità civili e militari presenti alla cerimonia tra cui il sindaco Thomas Giacon e il comandante dei carabinieri Emanuele Salvagnin.

Il nuovo sacerdote comunque ha già colpito la comunitàa per simpatia e gentilezza

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El. Ca.

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63mila euro alle famiglie indigenti, riduzione delle rette scolastiche e contrazione dei costi per l’uso delle palestre pubbliche per

le associazioni. La giunta Giacon agli albori del periodo autunnale snocciola la serie di interventi messi in campo per andare incontro alle esigenze delle famiglie in un momento di particolare diffi coltà economica.

Da maggio ottobre si conta che siano stati stanziati 63mila euro per aiutare le famiglie in diffi coltà alle prese ad esempio con il pagamento di bollette le tasse comunali, con le spese sanitarie. La somma aumenta se si considera inoltre la quota di 28mila euro erogata all’Auser per i servizi gestiti mediante la convenzione stipulata con il comune. La richiesta di attenzione in questi casi, come confermato dall’assessore ai Servizi sociali Tania Azzalin, è in costante crescita e riguardano sia famiglie che anziani che necessitano di sostentamento. Tra i casi seguiti dal Comune, proprio come ha avuto occasione di ricordare Azzalin, ci sono famiglie che necessitano non solo di un contributo per il pagamento delle utenze domestiche e dei buoni spesa ma anche che possono contare sull’inserimento lavorativo di un coniuge con i progetti del Sil dell’Ulss 19 di Adria per i quali il comune eroga una quota parte.

In concomitanza con la ripresa del periodo scolastico per far fronte alle richieste di aiuto alle famiglie è stata ridotta del 50% la retta per i bambini che frequentano la prima classe del tempo pieno. L’annuncio giunto direttamente dal sindaco Thomas Giacon porta la spesa per le famiglie dai 110 euro a 55 euro comprendendo comunque i pasti e una quota parte delle spese di gestione. L’agevolazione interessa anche le altre classi del tempo pieno attraverso una riduzione che varia dal 10 al 30% secondo il reddito

Isee purchè al di sotto dei 15mila euro. Anche per le famiglie con Isee inferiore a 7.500 euro con fi gli che vanno alla scuola dell’infanzia sono state previste delle riduzioni sulla retta. Dimezzato anche il costo

del trasporto pubblico scolastico. Chi necessita di una sola corsa si trova quindi di fatto a pagare una retta ridotta da 30 a 15 euro mensile mentre restano riconfermate le agevolazioni per le famiglie con più fi gli.

Riduzioni fi no al 50% sono state previste anche per l’uso di edifi ci pubblici adibiti a sedi per le associazioni e il dimezzamento delle tariffe ha interessato anche le associazioni che utilizzano le

palestre oltre le 20 ore settimanali. In questi casi dai 10 euro per il costo orario della palestra comunale le associazioni pagheranno cinque euro l’ora, mentre per quanto riguarda le società che hanno sede in altro comune rispetto a Porto Viro, ma che qui esercitano da 15 euro pagheranno 7,5 euro l’ora.

L’intento, espresso dall’assessore allo sport Roberto Tortello è di promuovere lo sport tra le giovani generazioni e in genere, andando ad agevolare le associazioni sportive. Anche in un momento di forte crisi economica quindi la giunta del Comune di Porto Viro dimostra la propria grande attenzione sia verso le famiglie e le persone in diffi coltà che verso le nuove generazioni: tutto il possibile, insomma, è stato fatto.

di Elisa Cacciatori

Comune La giunta Giacon elenca i sussidi e le agevolazioni messe in campo nei mesi

Un aiuto per chi non ce la fa

La giunta del sindaco Thomas Giacon, pur in un periodo molto diffi cile dal punto di vista economico, ha confermato la propria attenzione verso le persone in diffi coltà, intervenendo con aiuti

Non solo contributi economici, ma anche inserimenti lavorativi e tariffe agevolate a seconda dell’Isee

Previsto anche uno sgravio destinato alle associazioni sportive della città

“Puliamo il mondo” attiva oltre sessanta volontari nella pulizia della pineta di San Giusto situata proprio nel centro cittadino.

Ad accogliere l’invito della progettualità nazionale recepita e promossa da Legambiente Rovigo è stata l’associazione Le Dune di Porto Viro presieduta da Dismo Milani. A rimboccarsi le maniche sono stati con i volontari gli studenti dell’istituto Enaip Veneto e alcuni degli insegnanti in quella che è stata una vera

e propria lezione di educazione ambientale e civica nel rispetto del territorio naturale che caratterizza l’ambiente e che necessita di cura ed attenzione. Nel dare impulso alla mattinata Dismo Milani, è stato coadiuvato dai volontari della Legambiente di Rovigo diretta da Giorgia Businaro con la collaboratrice Ilaria Boldrin. Per l’amministrazione comunale, che ha permesso la distribuzione dei kit per la pulizia, hanno presenziato alla mattinata l’assessore all’ambiente

Alessandro Palli e la consigliera Raffaella Bovolenta. All’insegna dello slogan “stiamo lavorando per voi” che ha contraddistinto le pettorine gialle indossate dai volontari con i cappellini dello stesso colore, la raccolta ha permesso di recuperate una gran quantità di rifi uti abbandonati nella vasta area, tristemente presa di mira dall’inciviltà di chi sceglie la zona verde per liberarsi dei più disparati tipi di immondizia.

NEWS Manifestazione LegambientePULIAMO IL MONDO RACCOGLIE OLTRE SESSANTA VOLONTARI DEL VERDE

El. Ca. In tanti sono accorsi all’appello

segue da pag. 1A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che

la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cam-bia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra.

Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cam-biano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano.

Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presiden-te della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti.

Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo propor-zionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi ri-marranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato ammini-strativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo.

Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come ammi-nistratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rap-presentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito.

Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi.

Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedi-ni, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni.

La riforma taglia anche i costi: fi ne delle indennità per i sena-tori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.

Editoriale

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di Germana Urbani*

Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

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La sana competizione sportiva ancora una volta porta alto il nome di Porto Viro a livello globale. Andrea Fregnan e

Stefano Moregola si confermano sul podio del mondiale di Kata. E’ stata una sfi da dalle grandi soddisfazioni quella che si è tenuta al Palazzetto dello sport Sporthannel Zuid di Amsterdam a settembre in occasione del Campionato del mondo Kata Judo 2015. I tre volte campioni italiani, quattro volte campioni europei, 5 volte vincitori del Grand Prix Kata Judoe già vicecampioni del mondo nel 2014 a Malaga in Spagna, conquistano

il terzo gradino del podio al mondiale di Amsterdam.

I due portoviresi dell’Asd Eurobody allenati dal maestro Fabrizio Gazzignato nel Kata della lotta atterra si sono ancora una volta fatti notare tra le 19 coppie in gara provenienti da 18 diverse nazioni del

mondo. Con un distacco di 34 punti dai giapponesi, gli italiani e la coppia spagnola, hanno ottenuto lo stesso punteggio pari a 405 punti. La coppia composta da Fregnan e Moregola, con una somma di falli, è stata retrocessa al terzo posto. Si tratta del terzo bronzo al mondiale; una sfi da che lo scorso anno è valsa un argento ai due portoviresi che portano a casa comunque un bagaglio di soddisfazioni e di esperienze maturate sul campo con l’essenza del kata. “Ringraziamo tutti quelli che in questi cinque anni ci sono stati e ci sono vicini sostenendoci – hanno

detto i due atleti -, in particolar modo le nostre famiglie, l’amministrazione comunale di Porto Viro che e, per questa trasferta, gli sponsor che ci hanno aiutato con un contributo”.

Lo stimolo ora è quello di allenarsi intensamente in vista delle prossime sfi de. “Tutti gli atleti partecipanti hanno dimostrato una preparazione tecnica veramente ad alto livello – ha espresso il maestro Gazzignato

– che dà ancor più stimolo e determinazione a me che li alleno ma soprattutto ai nostri campioni che continuano con la preparazione per poter spodestare l’egemonia dei senza dubbio fortissimi giapponesi”.

La prossima competizione che vedrà la coppia portovirese dare il meglio di sé si terrà a fi ne gennaio a Giaveno in provincia di Torino per la prima prova del Grand Prix Kata Judo 2016.

di Elisa Cacciatori

Andrea Fregnan e Stefano Moregola si piazzano terzi alla competizione iridata in Olanda

La storia Il sogno e l’obiettivo resta battere la fortissima coppia giapponese

Prestazione Mondiale!

Una coppia da sogno: atleti da podio

E’ da anni che i due atleti sono ai vertici della disciplina del kate: “Grazie a tutti”

Le foto di Maria Burgato sono state apprezzate alla personale allestita nello spazio espositivo Photo Market Video Gallery di Mestre grazie alla collaborazione di Paolo

Croci. La portovirese da sempre nutre uno spiccato interesse per

la fotografi a, un’arte a cui si è approcciata progressivamente.“La mia passione per la fotografi a è nata quando per la prima volta ho cominciato a scattare su una piccola Ferrania – spiega - Da allora ho avuto tante macchine fotografi che che mi hanno dato diverse soddisfazioni, catturando immagini che mi trasmettevano varie emozioni. Nel corso del tempo ho partecipato a più eventi e mostre che mi hanno dato modo di esporre le mie creazioni; ho ricevuto varie premiazioni spaziando in vari temi tra i quali il

primo premio la creazione della famiglia, il secondo premio con chiaro scuro di un volto. Ho partecipato alla creazione di due calendari riguardanti il tema della natura e sono stata seconda classifi cata al Giro foto fi les Veneto con il tema del lavoro”. I lavori della signora Burgato sono stati apprezzati non solo in Italia ma anche all’estero. Un’esposizione di fotografi e legate dal tema del lavoro è stata allestita in Croazia.

El. Ca.

Molto gradita la sua personaleLE FOTO DI MARIA BURGATOCONQUISTANO ANCHE MESTRE

La mostra

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Quest’anno, ad aprire la nuova edizione dell’anno accademico dell’università del tempo libero prevista sabato 17

ottobre alle 21 alla sala della musica ci sarà Lorenzo Mantovan, con uno spettacolo musicale live, arricchito dalla presenza di Paki Canzi, nota voce del gruppo de “I Nuovi Angeli”.

Una iniziativa organizzata dall’assessorato alla Cultura del comune polesano.”Sarà una performance teatrale musicale, in cui oltre a raccontare e cantare le canzoni degli anni d’oro della musica Italiana con aneddoti e curiosità , porterò in scena alcuni brani del progetto ‘Una città per cantare’”, spiega Lorenzo Mantovan, portotollese doc, classe 1962 e artista per professione.

Un polesano cresciuto fi no all’età di 15 anni all’ombra dello zio materno, il cantante professionista Fulvio Pregnolato, che gli ha trasmesso la passione per la musica e poi emigrato per motivi di lavoro con la famiglia in Piemonte. Dove cominciò a intraprendere con le proprie gambe una sua carriera come cantante e intrattenitore affi ancata al lavoro che svolgeva in un’azienda meccanica. Una passione, il mondo della musica, che nel tempo è diventata una professione a tutti gli effetti da vent’anni a questa parte. E da oltre dieci anni, l’artista d’adozione piemontese è il curatore di “E20 & musica” una progettualità che prevede l’ organizzazione di spettacoli e concerti musicali e dirige da oltre un anno la scuola di musica “E20 & musica school”.

Nel corso della sua carriera artistica, Lorenzo Mantovan, oltre ad aver collaborato con cantanti come Sandro Giacobbe, Little Tony, Mal e Marco Ferradini, continua ad esibirsi in spettacoli teatrali musicali, prediligendo la musica degli anni 60-70, i brani dei Pooh e anche quelle canzoni che hanno fatto la storia perché gli autori hanno venduto milioni di dischi, come Franco Simone, Alan Sorrenti al più recente Marco Ferradini.

Tra gli spettacoli molto richiesti c’è “Parlami d’amore” dove Lorenzo Mantovan interpreta e racconta aneddoti sulle canzoni d’amore dagli anni 50 ad oggi e quello dedicato al grande Lucio Battisti, che l’ha segnato positivamente nel corso della sua vita. ”Mi ritorna in mente - racconta Mantovan - è quella canzone che riesce a suscitarmi sempre una sensazione da pelle d’oca, perché mi riporta indietro agli anni

di Guendalina Ferro

Figlio d’arte, i suoi spettacoli sono molto richiesti. E’ portotollese d’origine e ora torna

La storia Lorenzo Mantovan protagonista all’Università del tempo libero

Dell’amore per il cantoha fatto il suo lavoro

Lorenzo Mantovan, cantante noto e molto apprezzato

della mia infanzia, quando a casa di mia nonna ritagliavo le pagine delle canzoni dalla rivista sorrisi e canzoni e le mettevo in una scatola, mentre mia nonna, seduta sulla sua sedia, lavorava ai ferri”.

Una vita dedicata alla musica nella quale non sono mancate tante collaborazioni , ma anche tanto lavoro, che hanno portato il cantante professionista a realizzare un nuovo progetto: “Una città per cantare”.Un titolo che è anche il nome della “tribute band “ uffi ciale di due noti cantanti: Ron e Lucio Dalla. “Due artisti che nel corso della loro carriera, si sono sempre ben intrecciati artisticamente - commenta Lorenzo Mantovan - nel senso che Ron è stato scoperto come artista da Lucio Dalla e nel corso delle loro due carriere hanno scritto delle canzoni l’uno per l’altro che a sua volta le cantava”.

Tra i suoi artisti preferiti, Lucio Battisti, ma anche Ron e Lucio Dalla

I cittadini residenti in Italia avranno tempo fi no al 30 ottobre per presentare all’uffi cio Casa del

Comune di Porto Tolle le domande per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Mentre per i residenti all’estero la scadenza è fi ssata al 14 novembre.”Una volta raccolte tutte le domande, che quest’anno prevediamo saranno più numerose rispetto al passato - commenta l’assessore alle Politiche della casa Mirco Mancin - verrà stilata la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari”. “Nel frattempo, in questi giorni abbiamo terminato l’assegnazione dei sette appartamenti che Ater ci ha consegnato nelle scorse settimane e a breve assegneremo l’ultimo appartamento legato alle emergenze abitative. Per il futuro prevediamo di avere a disposizione altri alloggi pronti ad ospitare nuclei famigliari disagiati. Mentre per quanto riguarda il Piano di vendita entro qualche giorno fi rmeremo la convenzione con Ater che sarà quindi incaricata a seguire l’iter di vendita, sia degli appartamenti affi ttati che quelli sfi tti”.

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Il riso e il pesce sono le due effi gie sul gonfalone del Comune di Porto Tolle, fi n dal 14 Luglio 1867, momento in cui re Vittorio Emanuele II, decretò la

nascita del comune di Porto Tolle , dalle basi del Comune di San Nicolò. “Si tratta di due prodotti che identifi cano il nostro territorio in termini di storia e di fonte economica - commenta il sindaco Claudio Bellan - Un prodotto, il riso, al quale abbiamo dedicato il 12 e 13 settembre una due giorni di festa. Un prodotto con tanto di marchio Igp riconosciuto a livello comunitario, che rappresenta la locomotiva per il nostro Comune, perché ci può portare ad una crescita economica, sociale e di valorizzazione del nostro territorio, il delta del Po, ora riconosciuto dall’Unesco come Mab, riserva della biosfera”.

Quest’anno, per la quinta edizione della festa del riso, i relatori del convegno, hanno risaltato le proprietà organolettiche, genuine e salutari del cereale prodotto nel delta, con un moderatore d’eccezione come il professore Francesco Miggiani che in collaborazione con

l’amministrazione comunale portotollese ha curato in questi mesi la presenza del Comune polesano con i suoi prodotti tipici a Venice Expo e Milano Expo, attraverso la coldiretti.

Una due giorni, la Festa del riso, che ha registrato nel programma iniziative all’insegna del movimento, come la pedalata in mountain bike e la passeggiata

per diversi chilometri, oltre ai momenti conviviali, proposti dai ristoratori del territorio allo stand allestito per l’occasione negli spazi adiacenti a palazzo municipale.

“Una delle novità di questa edizione - commenta il sindaco

Claudio Bellan - è stato il coinvolgimento dei risicoltori e dei ristoratori del territorio, che di fatto si sono costituiti come squadra, sotto al marchio di Osterie del Po. Un contenitore che in queste settimane sta prendendo sempre più forma come nuova realtà aggregativa in termini di azioni sinergiche per un’apertura, un confronto e una collaborazione con manifestazioni del calibro della festa del riso di Isola della Scala di Verona”.

”Una kermesse – prosegue il primo cittadino Claudio Bellan - che riesce a registrare 600mila presenze, rispetto al migliaio di persone della festa del riso di Porto Tolle. Una realtà, quella veronese, lontana anni luce dalla nostra manifestazione, toccata con mano dai componenti delle osterie del Po, con una trasferta avvenuta qualche settimana fa per quantifi carne il potenziale e nello stesso tempo un’occasione dalla quale prendere spunti per far crescere la prossima

edizione della festa del riso, coinvolgendo l’intero territorio dei parchi del delta del Po”.

L’altra novità della due giorni è stata caratterizzata dalle pietanze proposte dai cuochi dello stand, che hanno proposto menù a base di risi e fasoi duri, risotti di pesce, con tartufo, con zucca e pancetta, e baccalà mantecato;di secondi come le seppie e baccalà in umido, frittura mista e delicati semifreddi con riso e succo d’uva(sugoli).

di Guendalina Ferro

Per la prima volta i ristoratori del Delta si sono riuniti sotto un’insegna comune e ora hanno tante idee

La tradizione Ottimo successo di pubblico il 12 e il 13 settembre in paese

La Festa del riso ora sogna di crescere

Buon cibo, tanto buonumore e tradizione alla Festa

Davvero varie anche le attività di contorno che sono state proposte nei due giorni

Duvilia Tommasini e Arnaldo Girardi, sono i due nonni simbolo del 2015 per il Comune di Porto Tolle. Due celebrità

in paese, che verranno premiati in occasione della festa dei nonni, prevista nel pomeriggio del 23 ottobre nell’isola di Albarella.

Lei, pensionata 87enne (classe 1928)madre di tre fi gli e nonna di sei nipoti, ogni giorno cura e tiene pulita la piazza di Pila, località dove abita e trascorre le giornate dilettandosi a preparare dolci per gli amici e conoscenti, per i quali riscuote sempre un notevole apprezzamento. Lui, classe 1932, nato a Porto Tolle, dove abita con la moglie e uno dei fi gli maschi, nonno di due nipoti, è stato tra i fondatori negli anni 80, del centro documentazione della civiltà contadina e della pesca di Porto Tolle. Un’esposizione composta da materiali messi insieme in tanti anni da lui e dagli altri soci fondatori.

La mostra è divisa in diverse sezioni: il lavoro (agricoltura, pesca, mestieri di una volta), la vita quotidiana, la scuola, i giochi dei bambini. ”L’obiettivo del Centro Documentazione – fa sapere l’assessore alla cultura Leonarda Ielasi - è mantenere viva la memoria delle nostre tradizioni e della nostra storia. Far conoscere ai giovani com’era la vita dei loro nonni e quali erano gli oggetti della quotidianità”.

Da diversi anni Arnaldo Girardi è presidente dell’associazione di volontari che lavora per il Centro e per la mostra, continuando a raccogliere oggetti e testimonianze orali, con interviste agli anziani su quella che era la vita di una volta nelle nostre zone. Grazie al suo

contributo di lavoro, ricordi ed esperienze, sono stati realizzati fi lmati riguardanti in particolare la semina del riso. Girardi, dipendente in pensione del Comune di Porto Tolle, ha avuto un ruolo importante durante l’alluvione del 1966, accompagnando in barca i soccorritori e gli studenti provenienti dall’estero (chiamati “Angeli del fango”) nelle zone allagate. Il giorno della premiazione dei nonnini dell’anno, il 23 ottobre, sarà previsto dalle 17, un giro panoramico in trenino nell’isola di Albarella, la santa messa, verso le 18.30.

L’assessore Ielasi illustra l’iniziativa che si terrà sull’isola di Albarella

LA NUOVA IDEA DEDICATO AI NONNI

Gu. Fe.

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14 Ariano1414 Ariano

Anche il Centro turistico culturale San Basilio ha aderito, domenica 4 Ottobre, alla “Giornata nazionale delle famiglie

al museo – Nutriamoci di Cultura”, giunta quest’anno alla sua terza edizione.

Un’occasione colta al volo dalla cooperativa Cose del Po, che gestisce il sito archeologico di San Basilio, da un lato, per favorire l’incontro famiglie-museo dando dimostrazione di come un museo possa essere accogliente e come i bambini con le famiglie possano essere ottimi “fruitori di cultura”, dall’altro per promuovere e valorizzare l’ampia offerta culturale di San Basilio.

Nel pomeriggio di domenica, infatti, le guide della cooperativa hanno ospitato ed accolto 40 bambini che con i propri genitori si sono presentati al museo per partecipare all’attività-laboratorio di scavo archeologico simulato “Archeologo per un giorno”, che ha visto i bambini impegnati presso l’immobile dell’area bike-sharing di San Basilio nel comprendere le varie fasi di scavo, nell’utilizzo degli attrezzi del mestiere e nel ritrovamento

dei reperti con relativa compilazione della documentazione tecnica.

Per gli adulti è stato programmato un appuntamento parallelo con una visita guidata al Centro culturale, alla chiesetta romanica e agli scavi di San Basilio. Un momento di scoperta del territorio e delle importanti emergenze culturali ed archeologiche che San Basilio custodisce.

Le condizioni meteo favorevoli hanno dato modo, altresì, di utilizzare le biciclette a pedalata assistita a disposizione gratuita

presso l’Area Bike-Sharing della Provincia di Rovigo, attiva da agosto e in gestione a Deltapoolservice. Una giornata riuscitissima, sia per il riscontro di adesioni che in termini organizzativi, dove i servizi dell’area di San Basilio sono stati attivati e messi a sistema per offrire alle famiglie e agli ospiti un ventaglio variegato e completo di offerte turistico-culturali.

La giornata si è conclusa con un momento di ristoro/merenda e consegna a tutti i bambini di un piccolo gadget.

di Elisa Dall’Aglio

Non solo simulazioni di scavi, ma anche bike sharing e le guide della coop a disposizione

La visita Al centro le famiglie hanno passato una domenica davvero speciale

San Basilio conquista bimbi e genitori

Alcuni momenti della bella giornata al centro

Page 15: Delta ott2015 n119

w w w . a r t i g i a n a l a m p a d a r i . c o m · i n f o @ a r t i g i a n a l a m p a d a r i . c o m

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PREZZOPREZZO3 0 0 1 4 Ca v a r z e re ( Ve ) · v i a G . M a z z i n i , 1 1 · t e l . - f a x 0 4 2 6 5 4 1 3 6

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171717Rosolina

Villaggio Norge ricorda assieme all’intera comunità rosolinese il gesto di solidarietà della Croce rossa norvegese e lancia le basi per

un futuro scenario di condivisione. Attraverso una cerimonia volta a rinsaldare i rapporti con la nazione europea, una delegazione proveniente dall’isola di Rost è stata di recente in visita al villaggio realizzato dopo l’alluvione del 1951 grazie agli aiuti della popolazione scandinava.

Per ricordare il gesto e farlo conoscere alle nuove generazioni la piazza del villaggio è stata teatro di una celebrazione a cui hanno partecipato le autorità civili, militari ed ecclesiastiche con l’accompagnamento della fi larmonica Vincenzo Bellini. Alla cerimonia hanno preso parte a fi anco del sindaco Franco Vitale e dell’amministrazione, il sindaco di Rost Tor Arne Andreassen e il presidente della regione Nordland Thomas Norvoll che sono venuti in visita assieme ad una delegazione composta da 70 persone, in particolar modo studenti e famiglie. Il cerimoniale, che si è aperto sulle note

degli inni europeo, norvegese e italiano, ha visto sfi lare le autorità dalla piazza sino al monumento principale per l’alzabandiera e la deposizione della

corona commemorativa. Il sindaco Vitale ha quindi ringraziato tutti coloro che si sono stretti attorno a Norge ricordando come ancora oggi alcuni anziani chiamino semplicemente la località

“Oslo”, una realtà che è una testimonianza di solidarietà fondamentale. Entusiasta dell’iniziativa è stato il sindaco di Rost, che ha espresso come la

storia di Norge fosse sconosciuta alla popolazione venuta in visita, così come il Delta che hanno avuto modo di visitare. A far da trait d’union tra le due realtà europee è stato Sandrigo, paese gemellato con Rost che è zona di produzione del baccalà, elemento alla base della cucina tradizionale vicentina. Alla celebrazione rosolinese non è quindi mancato il sindaco Giuliano Stivan che ha auspicato una buona continuazione dell’iniziativa. Il senatore Bartolomeo Amidei, che ha partecipato alla cerimonia con la senatrice Emanuela Munerato ha ricordato il gesto concreto di solidarietà che ha cambiato le sorti della popolazione.

di Elisa Cacciatori

Fu grazie all’aiuto della nazione scandinava che sorse Villaggio Norge: commozione e gioia

La visita Una delegazione norvegese in paese per ricordare i tempi dell’alluvione

Un gesto commovente da non dimenticare

Un momento delle celebrazioni che hanno rinsaldato il vincolo di eterna gratitudine tra Polesine e Norvegia

L’educazione all’ambiente passa attraverso il mondo della scuola. E’ quanto posto alla base dell’azione

ad oggi portata avanti attraverso varie iniziative dal circolo Legambiente di Rosolina e Loreo presieduto da Giovanni Carlin. La giovane realtà del volontariato è stata infatti al centro di “Puliamo il mondo” che ha coinvolto in più occasioni non solo le classi quarte e quinte delle primarie del comprensivo di Loreo con delle lezioni sull’importanza del rispetto dell’ambiente, ma anche alcuni ragazzi soci del circolo nella pulizia dell’oasi in zona Via Mariangela Marangon. “E’ fondamentale spiegare ai giovani l’educazione ambientale – considera in merito Carlin - se non c’è rispetto per l’ambiente non può esserci per noi stessi. Quello che insegniamo a bambini e ragazzi è che chi inquina lo fa due volte, lo fa a se stesso e anche agli altri. Per questo sin da piccoli bisogna imparare a fare la differenziata a scuola e a casa”. Il circolo che ad oggi conta quasi quaranta soci volontari ha in cantiere due progetti a favore del territorio rosolinese. L’intento è di ripristinare il parco giochi vicino alla primaria di Volto di Rosolina che potrà tornare ad essere utilizzato dai bambini e di realizzare assieme al Wwf un’oasi accessibile a tutti tramite pedane in cui le scuole possano svolgere delle lezioni sull’ambiente. Nell’oasi saranno disposte delle panchine, dei cestini e sarà realizzato un capanno ecocompatibile. Altri progetti coinvolgeranno inoltre i pescatori e i contadini rosolinesi.

PICCOLI VOLONTARILa teoria unita alla pratica, per imparare a volere bene all’ambiente

In tutto settanta le persone che sono giunte per rinnovare il legame e la memoria

La biblioteca civica di Rosolina entro la fi ne del 2015 sarà realtà. La conferma giunge direttamente da via Marconi dove pare

si stiano defi nendo gli ultimi dettagli per la realizzazione del servizio approvato con voto unanime dal consiglio comunale nell’ottobre 2014.

Ad ospitare il tanto agognato servizio sarà l’edifi cio che si trova dietro l’ex chiesa di Sant’Antonio oggi adibita ad auditorium, dove da qualche tempo si incontrano alcuni sodalizi rosolinesi per le riunioni periodiche. L’intento, con la creazione della biblioteca, è di realizzare un vero e proprio polo culturale per la cittadina che vedrà fi nalmente nella struttura un punto di riferimento non solo per i prestiti ma anche per incontri ed approfondimenti e per la vita associativa. Se l’auditorium garantisce già da qualche tempo i giusti spazi per presentazioni letterarie, seminari e laboratori, la biblioteca situata su due piani nei locali dell’ex canonica accoglierà il servizio di prestito dei libri regalati dalla cittadinanza attraverso l’iniziativa “dona un libro” e in parte acquistati dall’amministrazione. Ma non solo. Il progetto prevede inoltre delle sale per la lettura in cui gli studenti potranno trovare un posto adeguato, ad oggi assente in zona, per l’approfondimento degli argomenti trattati tra i banchi di scuola.

Oltre al prestito e alla consultazione, il regolamento approvato in consiglio comprende infatti anche la funzione di centro di raccolta di documenti e testimonianze relative al territorio e alla comunità, oltre all’accesso ad Internet, una risorsa fondamentale per

chi a casa ne è sprovvisto e necessiterebbe della consultazione per motivi di studio o di lavoro. La biblioteca sarà gestita mediante una convenzione da un’associazione culturale del territorio comunale che presterà servizio a titolo volontario e gratuito. Attualmente l’amministrazione sta mettendo a punto le ultime operazioni e i dettagli necessari per la stesura della convenzione che concretizzerà la gestione, dopo la catalogazione dei volumi e la fase di arredo dei locali il servizio.

Il servizio dovrebbe diventare del tutto attivo entro la fi ne dell’anno in corso

LA BIBLIOTECA ORA E’ SICURA

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18 Taglio di Po1818 Taglio di Po

I festeggiamenti per il 411° anniversario del Taglio di Porto Viro sono uffi cialmente terminati con il tradizionale “Palio d’la

carriola”. Vincitore per il secondo anno consecutivo è stato Fabio Converso, portabandiera del Comune di Loreo.

I festeggiamenti del palio, svoltosi nel pomeriggio di domenica 20 settembre, sono iniziati nel primo pomeriggio con la rievocazione storica del Taglio di Porto Viro con sfi lata e animazione teatrale con costumi d’epoca sotto la direzione artistica della Compagnia Teatro Insieme di Sarzano. Il corteo, formato da tamburini, sbandieratori, doge, dogaressa, delegato pontifi cio, dame, cavalieri e fanti, e preceduto dai gonfaloni dei Comuni del Delta, ha attraversato via Roma, il centro cittadino, via san Marco e via Dante per poi tornare nelle piazze centrali, animate dalla presenza di equilibristi, sbandieratori e giocolieri. Una giornata intensa e animata da un folto pubblico. Un bilancio quindi decisamente positivo, come tracciato dagli assessori di Taglio di Po Doriano Moschini, Davide Marangoni e Alberto Fioravanti e di Porto Viro Silvia Gennari.

Con una conferenza stampa appositamente organizzata, i due Comuni hanno fatto il punto sull’esito della manifestazione, per la prima volta organizzata in modo congiunto in collaborazione con la Pro Loco di Taglio di Po. “Le manifestazioni hanno riscosso un grande successo – ha esordito Marangoni – grazie alla numerosa partecipazione di spettatori e alla nuova formula che

ha consentito ai cittadini di Taglio di Po e Porto Viro di partecipare insieme ad eventi organizzati in entrambi i Comuni. Dopo la prima serata, partita con la premiazione delle eccellenze del Delta, le iniziative dei giorni successivi hanno raccolto sempre un maggiore consenso. Tra queste, ovviamente la rievocazione storica del Taglio e il Palio del Delta; da ricordare, inoltre, le escursioni in barca verso i luoghi dello storico taglio avvenuto nel 1604, con partenza sia dalla sponda tagliolese del Po di Venezia che da quella di Porto Viro, con oltre 250 persone, la visita in bici lungo la “Via delle Ville” a Taglio di Po e la “Passeggiata nel Tempo” a Porto Viro”.

“Quest’ultima escursione – ha spiegato l’assessore Gennari – si è svolta in tre tappe durante le quali alcuni personaggi hanno raccontato storie di vita vissuta nel territorio: la prima con Rosalba che ha preso spunto

di Silvia Boscaro

La festa Tante novità per la ricorrenza numero 411 della storica data

Ricorrenza del Taglio:la Carriola e tanto altro

Un momento del famoso Palio della carriola

da aneddoti di Mario Nava, la seconda con Amalia che ha raccontato la sua prima esperienza lavorativa a Roma vista con gli occhi di un imprenditrice portovirese, la terza con la maestra Mirella, che ha raccontato la storia degli imprenditori di Piazza Garibaldi”.

“Il lavoro insieme con Porto Viro – ha specifi cato Fioravanti – non si limita di certo ai soli festeggiamenti di questa settimana appena terminata, ma è nostra precisa volontà quella di intensifi care i rapporti di collaborazione con scelte condivise, lavorando insieme per contenere i costi”. Concorde anche l’assessore Moschini che però ha lamentato l’assenza dei Comuni di Adria e Papozze ai festeggiamenti. “Desidero complimentarmi con l’amministrazione comunale di Taglio di Po”, ha concluso l’assessore Gennari.

Nel palio, per il secondo anno, havinto Fabio Converso

Sono iniziati da poco, venerdì 2 ottobre, i corsi di ginnastica dolce e ginnastica per il mal di schiena

(Afa) organizzati dal Comune di Taglio di Po in collaborazione con Uisp e Ulss 19. Il corso di ginnastica dolce permette di migliorare e mantenere l’autonomia della vita quotidiana attraverso esercizi adatti a tutti, riscoprendo il piacere di muoversi e di stare insieme.

Il corso sarà effettuato nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 11 alle ore 12.

Il corso di ginnastica per il mal di schiena è mirato per le persone che presentano problematiche legate al mal di schiena.

Gli esercizi proposti sono legati ad un protocollo studiato da medici e laureati in scienze motorie per favorire il miglioramento della qualità di vita. L’appuntamento è fi ssato per il martedì e venerdì dalle ore 18 alle 19.

Istruttrice dei corsi Paola Pavanello. Per partecipare ad un corso è necessario versare la quota di 10 euro per l’iscrizione e 20 euro come quota mensile.

NEWS

Come iscriversi e partecipareGINNASTICA DOLCE,ECCO IL CORSO!

Si. Bo.

Per la prima volta ci sono stati eventi in entrambi i paesi: l’idea ha funzionato molto bene

Page 19: Delta ott2015 n119

191919Taglio di Po

In occasione del 22° anniversario del gemellaggio con la cittadina di Omisalji in Croazia, una delegazione tagliolese, guidata

dall’assessore all’associazionismo Doriano Moschini e composta dal presidente del Comitato Gemellaggi Piero Di Giangiacomo, Giuseppe Crepaldi del Comitato Amici di Omisalji e altri rappresentanti di associazioni locali, ha fatto visita all’Amministrazione Comunale e ai cittadini della cittadina croata. Ad accogliergli il sindaco Mirela Ahmetovic, il vicesindaco Nikola Brozic, il presidente del consiglio Kresimir Kraljic, l’assessore Josip Durdevich, la presidente del Comitato Amici di Taglio di Po Ani Zuvic e i componenti Beta e Branko Antolic. Dopo un primo scambio di saluti, gli ospiti si sono trasferiti nella sede municipale per la visita a una mostra dedicata alla 100° edizione della Gazzetta Comunale Glasnik seguita dalla cena di benvenuto. Il giorno seguente, la delegazione di Taglio di Po ha incontrato a Palazzo Modello a Fiume, la Comunità degli Italiani di Fiume, rappresentanta dal vicepresidente Mario Simonovich, che ha intrattenuto i presenti tratteggiando la storia della città e della comunità italiana che ne è parte integrante. Ha preso poi

la parola il sindaco di Omisalj Mirela Ahmetovic, parlando del gemellaggio, siglato a Omisalj nel settembre 1993, sempre più rafforzato dalla rete

di incontri.“Grazie anche al

ricambio generazionale – ha commentato il sindaco - la collaborazione ha assunto aspetti nuovi, legati anche da un forte vincolo

di amicizia”. L’assessore Doriano Moschini, dopo aver ringraziato le autorità e il vicepresidente Simonovich per la splendida accoglienza, ha presentato il Comune di Taglio di Po, spiegando i

motivi della visita che è poi proseguita con diverse escursioni tra le quali quella alla città di Fiume, al nucleo storico – culturale di Trsat e alla Cattedrale di Veglia nel capoluogo dell’Isola di Krk.

La visita è stata inoltre una gradita occasione per discutere di nuove progettualità e di proposte destinate all’attivazione di nuove forme di nuove partnership. “Ad ogni nostra visita – commenta l’assessore Moschini – siamo sempre accolti in modo caloroso e cordiale. In un clima di grande amicizia abbiamo vissuto momenti emozionanti con l’augurio fi nale di ritrovarsi presto”. Una visita importante, che ha ulteriormente suggellato il patto di amicizia tra due comunità.

di Silvia Boscaro

L’occasione era rappresentata dall’anniversario numero 22 del gemellaggio col comune croato

Il gemellaggio Una delegazione ha fatto visita alla città di Omisalji

Si rinnova il legame

Una bella foto di gruppo per i partecipanti

Sono stati recentemente inaugurati a Taglio di Po nuovi alloggi popolari in via V° strada nella zona Villaggio Perla. Grande soddisfazione per il Comune di Taglio di Po e i rappresentanti

dell’Ater, presenti rispettivamente con l’assessore ai servizi sociali Veronica Pasetto e il direttore dell’Ater Franco Rossi assieme ai tecnici Enrico Baldan e Antonio Frighi.

“Siamo davvero soddisfatti – ha affermato l’assessore Pasetto – per il termine di questa importante opera di costruzione che dà una signifi cativa risposta a quattro famiglie tagliolesi. Questo è il frutto di un lavoro in sinergia con Ater: dall’inizio dell’anno, infatti, siamo riusciti ad assegnare ben otto alloggi a persone che attendevano in graduatoria da troppo tempo. Di questa piccola vittoria siamo senz’altro soddisfatti data la diffi cile situazione di crisi che sempre più sta investendo il nostro territorio e che ha causato un tendenziale aumento del numero di sfratti per morosità nel nostro Comune”. I nuovi alloggi sono stati costruiti su un terreno donato dal Comune di Taglio di Po all’Ater e i lavori sono stati eseguiti dalla ditta Bardella di Loreo seguendo i canoni per far rientrare le abitazioni in classe energetica A: gli appartamenti, infatti, sono dotati di pannelli solari per la produzione di energia elettrica e termica. “Anche l’Ater è soddisfatta di questa nuova assegnazione – ha specifi cato il direttore – dato che questo è l’unico progetto di case nuove che siamo riusciti a concludere negli ultimi due anni nell’intera provincia di Rovigo”.

ALLOGGI POPOLARIInaugurate le nuove case Ater,l’amministrazione è soddisfatta

Nella realtà croata vive una grande comunità italiana

Il Comune di Taglio di Po ha approvato all’unanimità in consiglio comunale l’adesione all’iniziativa del Patto dei Sindaci Mayors Adapt relativa all’adattamento ai cambiamenti climatici.

Difatti, secondo la strategia nazionale di Aaattamento ai cambiamenti climatici – Ministero dell’ambiente, del territorio e del Mare – del novembre 2013, gli effetti dei cambiamenti climatici si fanno sempre più sentire e sono destinati ad avere sempre più incidenza oltre che ambientale, anche economica e sociale.

Di conseguenza, le comunità locali, amministratrici del territorio e delle risorse circostanti, sono estremamente coinvolte. Con la fi rma, il Comune di Taglio di PO si impegna in prima fi la nel ricercare soluzioni nelle azioni di adattamento, in grado di offrire nuove opportunità per migliorare la qualità di vita, promuovere uno sviluppo sostenibile, stimolare gli investimenti e rafforzare la partecipazione e cooperazione dei soggetti coinvolti.

“Da oggi – ha spiegato il vicesindaco e assessore all’Ambiente Alberto Fioravanti, nel chiarire quali siano e conseguenze concrete di questa importante decisione presa – comincia l’iter per raggiungere questi obiettivi. Tra questi un progetto pilota sul tema acqua per i piccoli Comuni come Taglio di Po. Questo è solo un primo piccolo passo e spero saremo in grado, a breve, di presentare un progetto più concreto, in partnership con il Consorzio di Bonifi ca Delta del Po”.

“Come Comune certifi cato Emas – prosegue - siamo orgogliosi di porci nuovi obiettivi, tra questi: valutare i rischi e le vulnerabilità connessi ai cambiamenti climatici; individuare e valutare le azioni di adattamento entro i due anni da oggi; attuare azioni locali di adattamento; monitorare e valutare i progressi; riferire con cadenza biennale i risultati“.

Decisione presa all’unanimitàIL COMUNE SI METTE IN PRIMA FILACONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Si. Bo.

NEWS

Una nuova associazione no profi t è nata a Taglio di Po: Kairos Relazioni

& Cambiamento è una nuova realtà volta alla costruzione del benessere della persona nelle sue relazioni fondata dalle dottoresse Roberta Manzin psicologa psicoterapeuta, Elisa Bovolenta psicologa psicoterapeuta e Elisa Bardella pedagogista clinica. L’associazione, con sede in via Roma 63, ha inaugurato la sua attività, incontrando la cittadinanza, lo scorso 15 settembre presso la sala conferenze. Relatori dell’incontro, che ha seguito il tema del “mal d’amore”, la dottoressa Paola Scalari psicoterapeuta e il dottor Francesco Berto insegnante, che hanno accompagnato il numeroso pubblico nei meandri dell’amore. La capacità di negoziare le differenze e diffi coltà in amore si apprende nella relazione base tra genitori e fi gli ed è nella costruzione della tolleranza che ci si accompagna verso il vero incontro. Emozionante l’ascolto, attraverso l’intervento di Berto, la voce e i pensieri dei bambini sull’argomento. Durante l’incontro sono stati eseguiti intermezzi musicali da Chiara Parolo e Monica Bonafè. L’amministrazione Comunale di Taglio di Po ha voluto portare i suoi saluti attraverso le parole dell’assessore ai servizi sociali Veronica Pasetto. Kairos organizza eventi e momenti d’incontro aperti a soci e futuri soci, oltre che al pubblico. Nei mesi di ottobre e novembre partiranno gli ApeBenessere a Adria, Mesola e Porto Tolle su prenotazione.

Il racconto delle tre fondatriciIN PAESE C’È UNA NUOVA REALTA’:E’ NATA L’ASSOCIAZIONE KAIROS

Si. Bo.

E’ stata inaugurata a Taglio di Po il 6 ottobre scorso il nuovo Anno Accademico 2015/2016 dell’Università Popolare Polesana per la terza età e il tempo libero. L’inaugurazione è stata allietata dallo

scrittore Simone Martinello, autore del libro “Come un Vento Dimentico” con l’accompagnamento musicale del professor Gildo Turolla. I corsi si terranno tutti i martedì sera, ad eccezione delle festività e periodo natalizio, presso la sala conferenze del municipio dalle ore 21 e inizieranno uffi cialmente martedì 13 ottobre con la professossa Maria Angela Lionello che tratterà l’enogastromia e nello specifi co la cucina vegana, Expo il cibo internazionale, la patata dolce e la tradizione in tavola. È poi il turno della professoressa Anna Volpe con “Le donne nella Storia”: Agrippina, Lucrezia Borga e Valentina Tereshkova. Il professor Mario Marafante impegnerà gli studenti con il tema “Incontri con la Musica” e, nello specifi co, una breve storia delle operette di Offenbach, di Strauss, Lehar e operette italiane. Il dottor Enrico Duò tratterà un breve percorso di storia dell’arte tra arte greca e romana in architettura, scultura e pittura.

Seguirà il professor Natalì Rosestolato con “Proposte Culturali nel Delta del Po: la Repubblica di Bosgattia” e “Loreo – antichità e curiosità”. La professoressa Vilma Milani tratterà la medicina alternativa e l’alimentazione naturale, in particolare, i probiotici e prebiotici (uso e benefi cio), le piante e i rimedi per la depurazione e l’aloe. E’ poi il turno dell’avvocato Giancarla Domenicale con tre serate dedicate alla giurisprudenza. Infi ne, le ultime serate saranno dedicate alla salute con la dottoressa Silvia Tiengo: differenze e sintomi tra artrite e artrosi, Parkinson e Alzheimer e la psoriasi e altre malattie della pelle. Saranno inoltre attivi corsi pratici di informatica e inglese. Per informazioni è possibile contattare l’uffi cio servizi sociali del Comune di Taglio di Po.

Tutte le date delle lezioni 2015 - 2016L’UNIVERSITA’ POPOLARE RIPRENDE:TANTE SERATE CON PROF D’ECCEZIONE

Si. Bo.

Page 20: Delta ott2015 n119

1 Cultura provinciale RO

La duecentesima stagione lirica e di bal-letto del Teatro Sociale di Rovigo, che parte il 23 ottobre, sarà ricordata per

la netta riduzione del cartellone. Tutta colpa della crisi che ha prodotto i pesanti tagli alla cultura e come sempre anche il teatro ne viene investito.

Ne risulta una programmazione pove-ra, che vede quattro appuntamenti con la lirica, Aida, Norma, Madama Butterfl y e Simon Boccanegra, otto per il Teatroragaz-zi, tre con la danza. Il piano fi nanziario ne è la riprova, con 916mila euro, ai quali vanno aggiunti i fi nanziamenti degli sponsor Cas-sa di risparmio del Veneto e Guerrato, cifre esigue se si confrontano con i 2,5 milioni di qualche anno fa. Non sono solo le diffi coltà economiche a mettere in crisi il mondo del teatro rodigino, al quale si aggiungono infat-ti i problemi tecnici per l’agibilità del teatro Sociale.

Come si apprende dall’assessore alla cultura Andrea Donzelli, per l’utilizzo il sindaco rilascerà un permesso di agibilità temporaneo e non defi nitivo. La prima spetta all’Aida di Verdi nella regia e allesti-mento che Franco Zeffi relli produsse per il piccolo teatro di Busseto nei primi anni del

2000; sarà Sefano Trespidi a riproporne le scene. Secondo appuntamento il 18 e il 20 dicembre con Norma di Vincenzo Bellini; a dirigerla Tiziano Severini. Toccherà poi a Madama Butterfl y, fi ssata per il 23 e il 24 gennaio, interpretata da Maria Luigia Bor-si per la regia di Sandro Pasqualetto e per la direzione di Valerio Galli. La stagione si chiuderà ad aprile, il 29 e il 30, con Simon Boccanegra, l’unica produzione coordinata dal teatro rodigino, con cantanti del calibro di Stefano Antonucci, Valeria Sepe e Ro-berto Scandiuzzi. Gli spettacoli di danza, a cura di Claudio Ronda, iniziano il 15 e 16

novembre con la prima nazionale di A cuore aperto, prodotta dalla compagnia rodigina Fabula Saltica, liberamente ispirata ai sonet-ti di Shakespeare, con musiche originali di Paolo Zambelli suonate dal vivo dai Giovani archi veneti, per la regia di Alessio Pizzech e coreografi e dello stesso Ronda.

L’8 dicembre vanno in scena classico e contemporaneo, ossia la tradizione sulle punte con Coppelia e la coreografi a moder-na con La stravaganza, a cura del corpo di ballo del teatro dell’opera di Tirana. Il lago dei cigni chiuderà la rassegna con il corpo di ballo La Russian State Ballet.

di Melania Ruggini

Al Sociale, stagione in tono minoreCINEMA

Dopo il successo del lungome-traggio “L’ultimo giorno dello scorpione” e del fi lm “Come

mirano giusto costoro”, coprodotto dal Tpo con Polesine Film Commis-sion e con il Comune di Occhiobello, alla 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia trionfa “Ce la possiamo fare” di Ferdinando De Laurentis, realizzato nell’am-bito della campagna “Siamo tutti diversamente abili perché ognuno di noi possiede qualità diverse dagli altri”. Come spiega il regista rodi-gino la partecipazione a Venezia è stata preparata in modo accurato già dall’estate scorsa, raccogliendone i frutti grazie all’avvio di contatti concreti con case di produzione, con le quali sta iniziando un sodalizio importante. L’alta qualità dei lavori del gruppo di Occhiobello è stata sottolineata su più fronti alla mostra del Cinema, anche da parte del numeroso pubblico. “Il Tpo, insieme alla Polesine Film Commission, ha portato idee nuove e con temi legati al territorio su cui opera, cioè il Polesine”, ha commentato l’architetto Roberto Pescarollo. E a proposito delle critiche di un professore universitario che si era opposto alla realizzazione dell’opera, inversamente giudicata un po’ da tutti un capolavoro alla Mostra del cinema di Venezia, il presidente del Tpo Roberto Chianura ha dichiarato: “Ognuno ha la propria opinione, ma noi abbiamo creduto in quello che stavamo facendo, portando in porto ciò che ci eravamo proposti di fare”.

L’opera di Ferdinando De LaurentisLA MOSTRA DI VENEZIA APPLAUDE

Me. Ru.

Per cambiare il futuro è necessario conoscere il passato; anche la storia più recente ha un valore che merita

di essere compreso nelle sue sfaccettature per essere declinato al futuro.

E’ questo uno dei principali obiettivi del progetto “Novecento passato prossimo – Morti e resurrezioni” promosso dall’Ar-ci in collaborazione con l’Accademia dei Concordi e l’Archivio di Stato, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pa-dova e Rovigo, e diversi sponsor tra i quali Enel, Berto’s, Fulvia Tour e Edil Mebas, ed il patrocinio della Provincia di Rovigo. Un’i-niziativa che è stata ideata già nel 2013 ed è giunta al secondo anno di vita, dopo i tanti eventi che l’hanno caratterizzata nel 2015: qualcosa come 70 incontri, a cui faranno seguito altri 90 incontri, oltre alle mostre, programmati per il 2016.

Il progetto si snoda in una trentina di Comuni, coinvolgendo non solo il Polesine ma anche la bassa padovana e il comune di Cavarzere. Come spiega il presidente dell’Arci, Lino Pietro Callegarin, il pro-getto nasce dall’esigenza di cogliere le memorie, idee e conoscenze del secolo appena trascorso, in tanti suoi fenomeni e svolgimenti, attraverso eventi, esperien-ze, vicende, personaggi, in campo cultu-rale, sociale e civile. Il progetto, che gli organizzatori defi niscono “aperto”, vuole richiamare e riconsiderare il ‘900 polesa-no in tanti momenti ed espressioni della sua vita collettiva e si struttura attraver-

so conferenze, lezioni, proiezioni, spazi multimediali, mostre, rappresentazioni sceniche, esecuzioni musicali, momenti di partecipazione e dialogo attivo dei parte-cipanti stessi.

Che cosa è stato il Novecento, quali le memorie, le idee, le conoscenze che portiamo con noi, quali gli eventi signifi -cativi, sono alcuni degli interrogativi che il ciclo di appuntamenti, in programma nelle varie sedi coinvolte, come l’Accademia dei Concordi, le sale civiche, cercherà di chiarire. “Oggetto degli incontri – spiega-no il presidente dell’Arci e Antonio Lodo, coordinatore del progetto – sono i risultati nei più importanti ambiti, le eredità scien-tifi che e fi losofi che che orientano le nostre scelte, gli eventi signifi cativi nelle diverse forme, pensiamo all’arte o alla musica, con un’attenzione anche all’evoluzione della società polesana”.

Secondo appuntamento con l’iniziativa di ArciUN PROGETTO DEDICATO AL SECOLO BREVE

Me. Ru.

Teatro Cartellone ridotto all’osso, la crisi non lascia scampo a nessuno

Adria Il 3 ottobre l’inaugurazione uffi ciale dell’esposizione

Il nuovo museo della Cattedrale di Adria è stato uffi cialmente inaugurato il 3 ottobre, alle 10,30 con la benedizione

del vescovo Lucio Soravito de Franceschi. Situato nei locali annessi alla Chiesa di San Giovanni con entrata da piazzetta Campa-nile, ha lo scopo di presentare al pubblico una documentazione preziosa della storia di fede della Cattedrale, costituita da materiali lapidei, suppellettili e arredi liturgici. Se cer-ta non è la data di fondazione della diocesi di Adria, che la tradizione affi da a Sant’A-pollinare vescovo di Ravenna sul fi nire del II secolo, indubbia é l’importanza di questa nel contesto storico-culturale del Veneto e centrale è il ruolo della chiesa cattedrale, oggetto nei secoli di molteplici trasformazio-ni e adattamenti.

“E’ la realizzazione di un sogno, il com-pimento di un progetto partito nove anni fa e oggi porta a dar vita al Museo della Cattedrale”, ha commentato l’arciprete monsignor Mario Furini. A curare il proget-to: Nicola Azzi, progettista e direttore dei lavori, John Volpato e Sebastiano Trevisan con la ditta Marcelloeventi Srl per la pro-gettazione e lo sviluppo dell’allestimento e degli spazi multimediali, Aldo Rondina per il supporto al comitato scientifi co. Merito della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e

Rovigo la realizzazione del progetto, che ha generosamente fi nanziato l’opera. Ambienti che il tempo aveva trasformato in depositi avranno una nuova visibilità e un nuovo ruolo, la cui funzione sarà di arricchire i con-tenuti ora sono aperti al pubblico.

Il percorso procede verso lo spazio che raccorda il fondo della chiesa con la cattedrale. Un grande volume fatto di mat-toni faccia vista, che permette di scoprire la struttura dell’edifi cio dal livello del piano terra fi no alla sua copertura. Nell’affron-tare l’allestimento, si è voluto costruire un spazio in cui questa storia fosse fi nalmente

accessibile, consentendo al visitatore di ri-costruire le vicende nel loro luogo naturale e creare il giusto ambiente, perché il tesoro della cattedrale, non troppo differente dalle altre collezioni di oggetti sacri di analoga provenienza, trovasse un modo effi cace di farsi conoscere senza apparire soltanto uno sfoggio di argenteria. Il museo è stato concepito come qualcosa di coinvolgente, sentimentale, istruttivo ed educativo, un’e-sposizione viva con la quale il visitatore può interagire. Infatti sono stai allestiti diversi sistemi tecnologici.

Il tesoro della Cattedraleora ha un museo tutto suo

La presentazione del museo della Cattedrale

Me. Ru.

20 Cultura provinciale2020 Cultura provinciale

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Una azienda specializzata nel fornire ai clienti i migliori prodotti sul mercato dell’arredo bagno, termoidraulica e piastrelle. Sono queste le caratteristiche di Crima di Mauro Ruzza, che si trova a Porto Viro in via Carrer 51. L’azienda è nata nel 2013 in un periodo in cui la crisi economica mordeva forte (crisi

che tutt’ora non è ancora passata), ma grazie alla grande professionalità e qualità dei prodotti e dei servizi offerti, è riuscita ad affermarsi in questo difficile momento. A raccontare la storia dell’azienda è lo stesso titolare Mauro Ruzza. ‘’La mia esperienza nel campo della termoidraulica e dell’arredo bagno – spiega Mauro – è lunga oltre trent’anni. Lavoravo come dipendente per una grossa catena di termoidraulica e arre-do bagno, che aveva una sua filiale in zona. L’azienda nel 2010, visto il momento di for-te crisi, ha deciso di chiudere, ma io e una mia collega che era anche lei dipendente in quell’azienda, abbiamo deciso che per noi questa esperienza lavorativa non era finita. Nel settore avevamo una esperienza importante, che non intendevamo sprecare. Per questo contro tutte le difficoltà che si ponevano di fronte, abbiamo deciso di andare avanti. Abbiamo pensato che potevamo dire la nostra e mettere a disposizione per una nostra attività, le capacità che avevamo affinato nel corso di tanti anni di lavoro nel settore. Così nel 2013 è nata la “Crima”.

Ora Crima di Ruzza Mauro è diventata una bella realtà nel settore. ‘’L’attività ci sta dando delle grandi soddisfazioni – spiega il titolare. Quando siamo partiti in po-chi scommettevano su di noi. C’è tantissimo lavoro da fare ancora. Sia chiaro, fare l’imprenditore significa non avere orari e lavorare media-mente dalle 10 alle 12 ore al giorno. Per ora abbiamo una gestione dell’azienda di tipo familiare, potremmo dire, e siamo convinti che sia que-sta la dimensione vincente. Il cliente, che viene da noi trova cortesia, disponibilità e gran-de preparazione. Nel nostro punto vendita abbiamo uno show room e un magazzino fornito per ogni esigenza. Diamo risposta alle richieste per arredo bagno, ma anche tutti i tipi di impiantistica, piastrelle, caldaie e ricambi termoidraulici”.

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A Porto Viro Mauro Ruzza spiega la storia e il successo della sua azienda

“Ci occupiamo di arredo bagno, impiantistica e termoidraulica”

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Page 23: Delta ott2015 n119

La vittoria della Coppa Veneto porta be-nefi ci. Eccome se li porta. A Porto Viro ne sanno qualcosa perché dopo il secon-

do posto in Seconda e la vittoria del trofeo regionale, la società è salita comunque in Prima. Questo il premio che la Figc conferi-sce alla vincente.

Ed è per questo che la squadra blu royal disputa la Prima categoria quest’anno. In estate la società del presidente Franco Bre-sciani ha deciso di non confermare il tecnico della promozione Roberto Zaia, puntando su un navigato timoniere come Pino Augusti (ex Loreo e Adriese fra le altre). La squa-dra è rimasta quella. In attacco è arrivato Alessandro Sabatini, attaccante chioggiotto che l’anno scorso ha fatto vedere i sorci verdi alle difese avversarie con la maglia dello Scardovari, sempre in Prima. Il Porto Viro, spinto anche da un pubblico caloroso e di altra categoria, ha già staccato il pass per i 16esimi di coppa Veneto di Prima ed è già in testa al campionato. Sintomo che il potenziale per andare diretti in Promozione c’è e la società ha lavorato bene fi n dallo scorso anno. Nel girone 32 del trofeo, ca-pitan Bresciani e compagni sono riusciti a sbarazzarsi di Scardovari, Papozze e infi ne

della Tagliolese. Prima un 2-1 con i Pescato-ri, poi il 4-1 ai gialloneri e infi ne l’1-1 contro la squadra giallorossa hanno portato in dote 7 punti. Ai 16esimi il Porto Viro troverà il Medio Polesine (squadra già battuta nella coppa di Seconda l’anno scorso).

Per quanto riguarda il campionato tutto è partito alla grande con il successo per 2-1 al debutto contro il Castelbaldo Masi. Nel secondo turno addirittura risultato tennistico contro l’altra matricola del girone, la Nuova Audace Bagnolo. Contro la formazione al-lenata da Antonio Marini (poi esonerato), Finotti e compagni hanno gonfi ato la rete

sei volte. Nel terzo turno di campionato si è replicato il derby con la Tagliolese ed è arrivato un 1-1 come in coppa.

L’armata blu royal ha ripreso la marcia vincente nella quarta giornata con il 5-1 sul Papozze. I prossimi impegni serviranno per capire se questa squadra potrà vincere il campionato o meno. Di fronte ci saranno Medio Polesine, La Rocca Monselice, Scar-dovari, Azzurra Due Carrare e Boara Pisani. Tutti impegni sulla carta diffi cili vista la ca-ratura delle formazioni avversarie. Il Porto Viro però ha qualità per uscirne fuori alla grande.

di Riccardo Pavanello

Per il Porto Viro, buona la Prima!TENNIS

Il titolo regionale D3 a Taglio di Po. Il circolo del tennis locale si è aggiudicato il

gradino più alto del podio della competizione. Nella fase fi na-le, sul campo neutro di Acqua-viva di Padova, la squadra del-tina ha battuto il Circolo tennis di Vicenza con un perentorio 3-1. L’inizio non è stato facile, considerato il fatto che il primo singolare è fi nito con una sconfi tta per 6-2, 7-5 da parte di Luca Prescendi contro Giorgio Faggian. Nelle altre due partite invece il Circolo tennis di Taglio di Po si è rifatto con Simone Bovo che ha battuto 6-1,6-3 Andrea Pigliapoco. Sauro Banin invece ha battuto 6-1, 6-3 Alberto Orso. Sul 2-1 bastava la vittoria nel doppio che è arriata dopo tre set. Simone Bovo e Luca Prescendi se la sono vista brutta dopo il primo parziale perso per 6-1. Poi la rimonta nel secondo set sul 6-3. Nel terzo e decisivo parziale è stata una lotta sul fi lo del rasoio. Sul 6-6 la coppia è riuscita a infi lare tre punti consecutivi, portandosi sul 9-6 fi no al 10-7 conclusivo. Tanta la gioia fi nale da pte dei protagonisti della realtà tagliolese considerato il fatto che la società si è trovata di fronte a squadre blasonate da Vicenza, Verona, Padova e Treviso. Il Ct Taglio di Po ha avuto anche un exploit ai campionati assoluti provinciali che si sono disputati ad Adria. Nelle fi nali dei singoli maschili si sono sfi dati quattro atleti tagliolesi. Lo stesso Luca Prescendi (3.2) ha battuto Sauro Banin (3.4) in fi nale per 6-0, 6-3. Nella fi nale di Quarta invece Riccardo Bonandini (4.5) ha avuto la meglio su Mattia Girotti (4.5) per 6-1, 6-2.

Sia negli assoluti che per il titolo regionale D3DOMINIO IN SALSA TAGLIOLESE

Ric. Pav.

Il Delta volley Porto Viro da questa stagione sarà una delle matricole del campionato di serie B2 maschile. Una

nuova compagine pronta ad emozionare i tifosi come ha fatto nella scorsa stagione conquistando la Coppa Veneto, la Coppa Triveneto ed essere salita in serie B2 at-traverso la coda dei play off. Peccato per la Coppa delle Alpi, sfumata solamente in fi nale ma che comunque ha portato a un ottimo secondo posto.

Per il 2015-2016, il Delta Volley Porto Viro è stato inserito nel girone C di serie B2. A guidare la formazione nerofucsia è stato riconfermato, già in estate, il tecnico Leonardo Falcini Per questa nuova annata c’è anche una novità. Le squadre che man-terranno la categoria avranno la possibilità il prossimo anno di partecipare alla serie B unica. Insomma, per la compagine basso-polesana sarà importante non fare brutta fi gura e tenere sotto mano la classifi ca per cercare di ottenere la salvezza il prima possibile.

Per la nuova annata si cercherà di svi-luppare al meglio il bacino del volley a parti-re dalle categorie inferiori. E’ per questo che è stata instaurata una collaborazione con la società Adria volley e dal questa stagione ci sarà anche una squadra di Prima divisione e due under. Una sotto i 17 anni e l’altra sot-to i 15. Se la pallavolo è stato da sempre considerato come uno sport per sole donne, di questi ultimi tempi anche il Polesine sta riservando un ottimo incremento dei questo

sport. Oltre al settore giovanile del volley, la Prima divisione e la squadra in serie B2, ci sarà una squadra di mini volley che sarà gestita da Alessia Doria.

La formazione maggiore ha iniziato gli allenamenti il 24 agosto a Porto Viro. Per questa nuova stagione i ragazzi indi-viduati a schiacciare sul campo opposto palloni vincenti sono: Egon Lamprecht, Dario Bovolenta, Federico Zambon, Mattia Zennaro, Mattia Perini, Enrico Zorzi, Marco Gallo, Christian Rebeschini, Carlo Trolese, Emanuele De Grandis, Paolo Fusaro, Filip-po Siviero, Franco Bartoletto. Per quanto riguarda invece la seconda squadra, quella che disputerà il campionato di Prima divi-sione, la rosa è composta da: Alessandro Granzarolo, Andrea Ferrari, Andrea Ghezzo, Andrea Targa, Dario Laurenti, Davide Meaz-zo, Denis De Grandis, Federico Bertaglia, Matteo Crepaldi, Mattia Fregnan, Michele Varagnolo, Stefano Zorzan.

Per il ragazzi del Delta Volley Porto Viro nuova sfi daIL NUOVO SALTO DI CATEGORIA E’ POSSIBILE

Ric. Pav.

Calcio Il campionato inizia alla grande per i ragazzi di mister Augusti

3Sport Delta

L’allenatore Pino Augusti

L’allenatore Leonardi Falcini

232323Sport provinciale

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BOARETTOMASSIMILIANO

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Chirurgia oraleImplantologia

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CARIE - ZERODentalcoop offre ai vostri figli, di età compresa tra i 3 e 14 anni, una visita specialistica annuale che aiuterà a ridurre drasticamente lo sviluppo delle carie e di tutti gli effetti secondari.

I nostri professionisti sapranno consigliarvi con semplici istruzioni di igiene orale e terapie preventive, come la fluoro profilassi, le sigillature o la terapia ortodontica.

PEDODONZIA: La salute dentale nel bambinoFondamentale è il ruolo che riveste la prevenzione nel campo dell’odontoiatria pediatrica. Per questo motivo una prima visita di controllo è consigliata a partire dai 3-4 anni.L’ ortodonzia intercettiva, permette di intercettare e gestire il problema al suo insorgere.Ogni bambino oggi può affrontare con maggiore serenità la cura dei dentini grazie alle nuove tecnologie e alle figure specializzate in odontoiatria pediatrica che sanno mettere a proprio agio il piccolo paziente per evitare qualsiasi tipo di trauma. Grazie ai nostri pedodonzisti, sarà possibile ottenere utili consigli dietetici e visite di controllo educative senza impegno.

L‘igiene orale è essenziale durante ogni stadio della propria vita.La sua importanza è vitale per tutti i membri della famiglia iniziando dai più piccoli. La motivazione alla salute del cavo orale va di pari passo con la crescita del bambino. Maturare delle

sane abitudini quotidiane sin dall’età pediatrica può garantire al bambino una buona salute orale e una migliore qualità di vita sia attuale e futura.Dentalcoop mette a disposizione un’equipe di esperti igienisti. Professionisti esperti che, dopo un’accurata visita di controllo, potranno fornire tutte le indicazioni utili a una corretta igiene del cavo orale e identificare, anche precocemente, patologie di varia natura e consigliare gli opportuni provvedimenti. Grazie all’unione di prevenzione e l’igiene dentale possono scongiurare o ridurre le principali patologie odontoiatriche, tra cui carie e malattie infiammatorie dei tessuti di sostegno dei denti. Grazie alla prevenzione si può ottenere il miglior risultato con il minor costo

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L‘igiene orale è essenziale durante ogni stadio della propria vita.La sua importanza è vitale per tutti i membri della famiglia iniziando dai più piccoli. La motivazione alla salute del cavo orale va di pari passo con la crescita del bambino. Maturare delle

sane abitudini quotidiane sin dall’età pediatrica può garantire al bambino una buona salute orale e una migliore qualità di vita sia attuale e futura.Dentalcoop mette a disposizione un’equipe di esperti igienisti. Professionisti esperti che, dopo un’accurata visita di controllo, potranno fornire tutte le indicazioni utili a una corretta igiene del cavo orale e identificare, anche precocemente, patologie di varia natura e consigliare gli opportuni provvedimenti. Grazie all’unione di prevenzione e l’igiene dentale possono scongiurare o ridurre le principali patologie odontoiatriche, tra cui carie e malattie infiammatorie dei tessuti di sostegno dei denti. Grazie alla prevenzione si può ottenere il miglior risultato con il minor costo

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Grandi opere addio o almeno arriveder-ci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento

di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project fi nan-cing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrive-derci a loro, signifi cherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro.

Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interes-se pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità fi gurano infrastrut-ture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project fi nancing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che

ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entu-siasmo per le grandi infrastrutture. Un no defi nitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che

non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver tro-vato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project fi nancing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto

e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chi-lometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defi scalizzazione concessa su base trentennale.

I comitati ambientalisti dell’area del ve-neziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga.

I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera in-sieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo van-no completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da fi nire. Rispetto al 2013, da dati

ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento.

Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali.

La De Berti si è particolarmente concen-trata sul fi nanziamento del progetto per la

variante della Strada Statale 12 che interes-sa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala.

“Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto defi nitivo che compete alla Regione e lo fi nanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fi ne 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il qua-dro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero comple-tate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.

di Alessandro Abbadir

Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015

Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project fi nancing

Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere

La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento

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Page 27: Delta ott2015 n119

1Il Veneto in primo piano

Il Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso

settembre, aveva defi nito interessante il progetto della Orte-Mestre.

Parole che avevano acceso nuove speranze nell’a-nimo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fi n dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al pro-blema dell’isolamento del territorio del Basso Venezia-no che soffre da sempre di un grave isolamento. Condi-zione che necessariamente rende più diffi cile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali

e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson

- è fondamentale dotare di un’adeguata infrastruttura-zione il territorio”.

Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamen-to di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale.

“Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area arti-gianale e con essa tutto l’indotto”.

“Non si tratta di essere un sostenitore della ce-

mentifi cazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impat-to ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”.

“Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confron-tarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”.

Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarze-rano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.

di Ornella Jovane

Defi cit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano

Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo

IL CASO

Scoppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slitta-re per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino

Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata defi nita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché

il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zambo-ni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un

disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su questo slittamento.

Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”

Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia

A.A.

E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il po-tenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45.

E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito.

Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del defi cit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fi no al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classifi cata una delle strade più pericolose d’Italia.

272727Il Veneto in primo piano

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28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

Quale sarà il futuro?

VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE

Risale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’A-zienda regionale Veneto Agricoltura. La

liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazio-ne nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come

sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno.

Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fi ne ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e fun-zionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per ma-teria, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.

E’ Luca Zaia il primo fi rmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifi ca alla fi nanziaria

regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta.

La volontà di Zaia è quella di raziona-lizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a co-sto zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’ammi-nistrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissa-ri. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-

duti i presidenti e i consigli di amministrazio-ne dei dieci Consorzi di bonifi ca, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore prima-rio, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,

Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Grazia-no Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia

e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità de-cisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pie-no spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistifi cazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di prov-vedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale parte-cipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioran-za quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.

di Nicola Stievano

Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifi ca ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti”

Votata in Consiglio la legge 21 a fi rma dal governatore

La scure di Zaia cala sugli enti strumentali

4 Il Veneto in primo piano

Continua ad agitare (e parecchio) le ac-que la legge numero 21 messa in can-tiere dal presidente della Regione del

Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili.

Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifi ca, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Vene-te, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia.

L’ipotesi sta sollevando numerose reazio-ni contrarie, in Polesine come altrove. Il sin-daco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifi ca provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione - dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifi ca che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità

che gli amministratori locali possano pianifi ca-re il proprio territorio”.

In sintonia anche la posizione dei Gio-vani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modifi care al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifi ca rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritro-varcisi molto spesso”.

Piuttosto, sempre in ottica di contenimen-to dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono pre-senti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifi -ca polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in ma-teria di sicurezza idraulica”.

NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI

Lo.Zo.

Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi

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1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

non ci fi diamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar-riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven-tare più bravi ad accedere ai fondi europei per fi nanzia-re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere anche la capacità di snellire il più possibile e da subito la pesantezza della macchina burocratica”.

Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non freno”.

Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

di Nicola Stievano

L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia

Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fi diamo di nessuno”L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione

“Tutti davano per spacciate le piccole imprese, invece la ripresa parte proprio da loro”

“Tra la nostra gente avverto forti sentimenti di rabbia e di scoramento”

Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini

30 Voci da palazzo3030 Voci da palazzo

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Che cosa può comportare, in de� nitiva,il riconoscimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di stru-menti gestionali nonché l’accesso a progetti, program-mi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.

Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e ri-solvere, con la partecipazione della popola-zione, i problemi locali ed i relativi possibili con� itti in una dimensione globale.

Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’asse-gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno.

Progetto Regionale Turismo slownelle aree protette a Parco

IL MONDO CI HA RICONOSCIUTOORA FACCIAMOCI

RICONOSCERE DAL MONDO!

AREA DEL DELTA DEL POriconosciuta a Riserva della

Biosfera del Programma MABdell’UNESCO è supportato dalla

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIOdi Padova e Rovigo.

ph Daniele Soncin

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C O N C E S S I O N A R I O D I Z O N A

C.so Risorgimento, 154 - Porto Viro (Ro) - Tel. 0426 [email protected] - seguici su

w w w . g i o i e l l i v a l e n z a s h o p . i t

P O R T O V I R O ( R O )

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1Voci da palazzo

La visita a Pila L’incontro con i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila

Corazzari: “Subito soluzioni concrete per la pesca”“Mi impegno personalmente ad avviare un tavolo di confronto e lavoro perchè gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano risolutivi”

Con voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Francesco Calzavara (LN), ha approvato il

Progetto di Legge presentato dal Con-sigliere del Pd, Graziano Azzalin, che mira ad escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell’area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile ten-tativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata durante la scorsa legislatura, raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Azzalin l’ha ripro-posta come suo primo atto della nuova legislatura. La proposta legislativa, che passa ora all’esame dell’aula consiliare, va a modifi care l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi.

La ratio della norma di impedire ogni tipo di ricerca e di estrazione di idrocarburi nell’area del Delta del Po era già chiara, ma la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisa-zione e quindi, al posto del comma che recita ‘è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo’ con questo modifi ca si inserisce la dizione ‘ non sono rilasciati permessi di ricerca di idro-carburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi’.

“In questo modo – ha sottolineato Azzalin - sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale

AmbienteSTOP ALLE ESTRAZIONE DI IDROCARBURI DELTA DEL PO

L’assessore regionale Cristiano Coraz-zari a fi anco dei pescatori polesani e veneti. Un settore vitale per l’economia

della provincia e della regione, che Coraz-zari ha avuto modo di conoscere a fondo nel corso di una visita, a fi ne settembre, a Pila. Qui ha incontrato i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila rispettivamente Giuliano Zanellato, Fa-brizio Boscolo e Virginio Tugnolo. Si tratta di una realtà che con le sue attività di vene-ricoltura e pesce azzurro, è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie,

che spesso incontrano diffi coltà ad arrivare alla fi ne del mese, per una lunga serie di problemi.

“In quell’occasione mi sono preso l’impegno personale di avviare un tavo-lo di confronto e lavoro per fare in modo

che gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano soluzioni che risolva-no in modo defi nitivo i problemi - afferma Corazzari - Convoca-

zione che è già stata inviata ai numerosi futuri componenti, dal Parco Delta Po Ve-neto alle associazioni di categoria della pesca al Consorzio cooperativa di Pila, a

di Lorenzo Zoli

“Non basta, i costi della politica possono essere tagliati ancora. Di molto”.

Lo dichiara in una nota Jacopo Ber-ti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, commentando la pubblica-zione del bilancio della Regione Vene-to 2014, che evidenzia, tra le altre cose, un trend in discesa per quanto riguarda gli stipendi dei consiglieri, che sommati ai vitalizi degli ex va dai 23 milioni del 2010 ai 20 del 2014. “Abbiamo appena presentato – ricor-da il capogruppo pentastellato - la nostra proposta di legge “Anti Casta”, grazie alla quale vogliamo abolire i vitalizi, i privilegi dei politici e tagliare ancora gli stipendi. 83 milioni e mezzo di soldi risparmiati dai veneti, questa è la somma che si raggiungerebbe grazie alla nostra legge e questa è la cifra che proponiamo come obiettivo alla Giunta”.

Berti sottolinea poi che un altro dato che emerge dal bilancio è relativo a un “obiettivo non realizzato”, quello della promozione di soluzioni volte alla lotta alla corruzione e all’illegalità. “Quello della corruzione – sottoli-nea - è il reato in maggiore aumento in Veneto, +122% nell’ultimo anno. E non dimentichiamo che questa regione è stata lo scenario della più grande tangente della storia d’Italia, che a sua volta è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Quella del Mose. La lotta alla corruzione dovrebbe quindi essere in cima alle priorità del governo regionale. Almeno lo è per noi. Se a loro non interessa, - conclude Berti - ci proponiamo volontariamente per realizzare e coordinare un’agenzia veneta anti corruzione (Avac)”.

“In queste ore l’agenzia nazionale ha fatto arrestare tre persone, col-pevoli di corruzione nel primo appalto del Giubileo – conclude Berti - ieri altri arresti e indagini in Regione Lombardia, per lo stesso reato. Quello di un’agenzia veneta istituita volontariamente da questo Consiglio sarebbe dunque un segnale anche di portata nazionale”.

“NON BASTA, OCCORRE TAGLIARE DI PIÙ” Bilancio 2014. Berti (M5S)

A fi anco l’Assessore Cristian Corazzari

La pesca nel Delta è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie

Graziano Azzalin, consigliere Pd

“Luca Zaia ieri si è detto preoccupato per la corrente di neo centralismo partita da Roma, una corrente che è pronto a con-

trastare ‘facendo gli amministratori delegati del territorio’. Ma allora dov’è la coerenza se ora il Governatore vuole commissionare tutti gli enti stru-mentali e accentrare la sanità veneta nell’azienda Zero? Dove sono gli amministratori delegati?”. Se lo chiedono i consiglieri tosiani Giovanna Negro e Andrea Bassi, componenti della Commissione Sanità, commentano assieme ai colleghi Maurizio Conte e Stefano Casali le proposte di modifi ca del Direttivo Anci Veneto al Progetto di Legge n. 23 che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero quale ente di governance della sanità regionale.

“La relazione dell’Anci – aggiungono i to-siani – portata questa mattina in Commissione Sanità spiega come la creazione di aziende Ulss estremamente ampie, come previsto dal Pdl n.23, comporta la rottura di questo rapporto tra i vertici della gestione sanitaria e il territorio, con ricadute negative sui cittadini-utenti” “Si evidenzia inoltre nella relazione – proseguono Conte, Bassi, Negro e Conte – come il sistema sanitario regionale fi no ad oggi abbia portato ad ottimi risultati in termini di effi cienza/effi cacia con la forte integrazione ospedale-territorio, supportata da uno stretto rappor-to tra vertici Ulss e Sindaci (Conferenza dei sindaci). L’Anci sottolinea anche la mancanza di un adeguato studio di fattibilità organizzativa del nuovo model-lo. E afferma che l’Azienda Zero non deve avere compiti di Programmazione e Controllo che invece restano in carico alla Direzione Generale Sanità e

I CONSIGLIERI TOSIANI: “ZAIA FACCIA UN PASSO INDIETRO”Sanità e Azienda Zero

tutti i rappresentanti del settore ittico e del-la portualità dell’area veneta, alle istituzioni preposte alla sicurezza e all’esecuzione delle opere”. Per Corazzari sono necessarie soluzioni concrete, di somma urgenza in un territorio dove i vincoli che limitano la gestione di ambienti dove convivono attività

dell’uomo e luoghi naturalistici non siano limiti ma opportunità da cogliere, e nei qua-li inoltre venga anche risolta una volta per tutte la problematica della sicurezza della navigazione legata ai porti già presenti nel territorio veneto come Pila a Chioggia.

Sociale, organo tecnico dell’assessorato alla Sanità e al Sociale nonché del Consiglio Regionale”. E ancora si legge nell’ultima parte della relazione: “Quando si dice che questa riforma del sistema consentirà tagli della spesa senza tagli ai servizi, non si presta suffi -ciente attenzione ai servizi del territorio, che saranno necessariamente ridotti e tagliati. Con l’eliminazione della Direzione dei servizi sociali (della quale non si capisce la ragione o i vantaggi economici fi nanziari) verrebbe meno la peculiarità propria del SSR Veneto caratterizzato da una forte integrazione socio-sanita-ria. In tale scenario il Comune dovrebbe versare dei contributi all’Azienda Ulss senza avere nessun con-trollo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini e il ruolo della Conferenza dei Sindaci viene ad essere totalmente sminuito. La fi gura del direttore dei servizi sociali deve essere mantenuta”.

Jacopo Berti In alto da sinistra: Giovanna Negro, Andrea Bassi. Sotto

Maurizio Conte e Stefano Casali

333333Voci da palazzo

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1 Cultura veneta

Un viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro-mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot-tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà

Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il crea-tore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che gli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti.

Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu-vato da un comitato scientifi co di respiro internazionale, ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di un’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, il metodo di lavoro e la bottega di un artista controverso e non com-preso nel suo periodo storico, ma defi nito dalla critica moderna un “visionario illuminato”.

El Greco nacque nel 1541 a Creta, territorio all’epoca sotto il dominio veneto.

Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della

cultura fi gurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo.

La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno infl uen-zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie alla signifi cativa adesione di grandi istituzioni museali e collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposi-zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un ar-

tista geniale che continua a stupire per la profonda ispirazione che ha portato nel mondo dell’arte, anche moderna.

La fama del pittore divenne pla-netaria solo a partire dal ventesimo secolo, non solo per l’interesse di

collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo Picasso, a Manet, fi no a Pollock, appassionati studiosi di El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla modernità dei suoi manierismi nel disegnare le fi gure e alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi

inaspettati per la sua epoca.La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta

di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, ca-pace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espres-sionista.

El Greco possedeva un senso della rappresentazione

che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può defi -nirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle re-gole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.

Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione

La mostra Casa dei Carraresi ospita fi no al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”

Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso

Musei Eremitani, Padova

Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni,

bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fi no alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contras-segnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudian-do tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografi che , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche infl uenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fi no al 10 gennaio

Sulla prima tela di Casorati: i Colli EuganeiIl primo concerto della nuova Stagione concertistica, in

programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e

musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso signifi cato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurre-zione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svi-lupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appre-so con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fi ducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno pro-porzionale alle cariche che mi vengono affi date sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente ono-rato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-

Orchestra di Padova e del Veneto

50 STAGIONI CONCERTISTICHE

di Maria Pavan

Ripercorso il complesso iter artistico e spirituale tra Creta, l’Italia e la Spagna

Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio con-temporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orche-stre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Lon-dra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Kor-sten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stes-so Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo fl auto dell’Orchestra della RAI di Tori-no) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.

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DIRITTO AUTOMOBILISTICO

Una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 113/2015) ha affrontato l’annosa problematica della necessità della taratura e della periodica verifi ca delle

apparecchiature predisposte per l’accertamento della velocità. Investita al riguardo, la Consulta, ha chiarito che “qualsiasi strumento di misura, specie se elettronico, è soggetto a variazioni delle sue caratteristiche e quindi a variazioni dei valori misurati dovute a invecchiamento delle proprie componenti e a eventi quali urti, vibrazioni, shock meccanici e termici, variazioni della tensione di alimentazione. Si tratta di una tendenza disfunzionale naturale direttamente proporzionata all’elemento temporale”. Concretamente, ciò si traduce nella necessità di verifi che periodiche degli strumenti di rilevamento, anche successive a eventi di manutenzione, poiché l’uso delle apparecchiature di misurazione risulta strettamente collegato al valore probatorio delle risultanze nei procedimenti sanzionatori (i c.d. “verbali di accertamento”) e un deterioramento è in grado di pregiudicare anche la fede pubblica. In altri termini, viene di fatto imposta una taratura periodica delle attrezzature di rilevamento della velocità, sia che trattasi di misuratori automatici (già periodicamente controllati), che presidiati (prima esentati

La taratura dell’autovelox

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dai controlli). Pertanto, gli organi di polizia stradale, a pena di annullamento delle contestazioni, dovranno dotarsi di protocolli di manutenzione dei misuratori di velocità. Automobilisti, dunque, sul piede di guerra. Perlomeno, per tutte le contestazioni non ancora defi nite (e cioè per quelle in cui non sia stato effettuato il pagamento in misura ridotta, siano decorsi i termini per la proposizione di un ricorso, ovvero sia già stato defi nito un procedimento giurisdizionale). In tutti questi casi, infatti, ove non risulti direttamente riportato nel verbale la recente taratura, si potrà richiedere la stessa all’organo accertatore, mediante l’accesso agli atti, ovvero l’esibizione del documento o la sua produzione direttamente in udienza, pena, in difetto, l’annullamento del verbale e della correlativa sanzione amministrativa.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

DIRITTO DEL LAVORO

Il diritto al riposo non ha soltanto la funzione di ristoro delle energie psicofi siche del lavoratore, ma anche quello della fruizione di un tempo libero ‘qualifi cato’,

tale da consentire al lavoratore lo sviluppo della propria personalità, dei rapporti familiari e dei rapporti sociali. Occorre innanzitutto precisare che secondo il D. Lgs. n.66/2003 all’art.9 si prevede che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica.

E’ però altresì previsto che il periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni: ne consegue che è consentita la prestazione lavorativa anche per più di sei giorni consecutivi, basta non superare il numero di 14 giorni consecutivi di lavoro. Tale regola non è applicabile in alcune tipologie di lavoro. L’individuazione di tale giorno di riposo è rimessa al datore di lavoro nell’ambito dei suoi poteri di organizzazione dell’impresa, sempre tendo conto però che tale individuazione deve rispondere a criteri di ragionevolezza e non può essere dettata da intenti punitivi o comunque idonei a creare particolare disagio al lavoratore.

Altre giornate di riposo sono individuate nella cosiddette “festività civili e religiose”, specifi camente individuate dalla legge, e riguardano i giorni del 1° e 6 gennaio il 25 aprile, il lunedì dopo Pasqua, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1° novembre, l’8 il 25 e il 26 dicembre. Si è fi no ad oggi ritenuto che anche in occasione di tali festività il datore di lavoro, per comprovate ragioni organizzative, potesse unilateralmente prevedere attività lavorativa, salvo recupero del riposo da parte del lavoratore. Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n.16592 del 7 agosto 2015) ha invece ritenuto che per quanto riguarda le “festività civili e religiose” il lavoratore ha un diritto assoluto all’astensione dal lavoro, per cui il datore non può pretendere che il lavoratore presti la sua attività in quei giorni, salvo non vi presti implicito o esplicito consenso. E’ evidente che tale decisione, se seguita da altre conformi, è destinata ad incidere profondamente nel regime dei rapporti di lavoro, soprattutto nell’ambito di settori quali la grande distribuzione e il settore commerciale in genere.

AVV. PIERO GALIMBERTI

L’astensione dal lavoro nelle festività: nuovi indirizzi della Corte di Cassazione

Avv. Piero GALLIMBERTI - B.S.Giovanni – via Matt eotti n.1115/A - 30015 - Chioggia (VE) Tel. 041-5542025 fax 041-5541511 - Cell.3296273511 - PEC: piero.gallimberti @venezia.pecavvocati .it

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

DIRITTO CIVILE

Le condizioni di separazione sono concordate consensualmente tra i coniugi o decise d’imperio dal giudice.

I provvedimenti relativi all’assegnazione della casa coniugale ed al mantenimento del coniuge economicamente più debole possono sempre essere rimessi in discussione, ma solo a condizione che sopravvengano elementi nuovi e che questi determinino un signifi cativo squilibrio rispetto alle pregresse condizioni patrimoniali. La Suprema Corte, con ordinanza n° 5109 del 2015, ha recentemente ribadito che nel giudizio di revisione il coniuge istante ha” l’onere di dedurre ed allegare fatti diversi (non conosciuti né conoscibili) o sopravvenuti rispetto a quelli che hanno costituito il fondamento materiale e fenomenico delle pregresse condizioni”. La modifi cabilità delle condizioni è, pertanto, “condizionata dalla rappresentazione di situazioni e fatti non coincidenti con quelli posti a base delle condizioni contestate”. Siffatto concetto era già stato più volte espresso dalla Corte di Cassazione, non ultimo anche con sentenza n° 10.720 del 2013. Ne consegue

Revisione delle condizioni di separazione: quando è possibile?

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AVV. LAURA GIOLOche la diversa valutazione di utilità ed adeguatezza dei patti consacrati in un verbale di separazione omologato dal Tribunale non costituisce fatto nuovo. Quindi: attenzione, non c’è spazio per i ripensamenti!

Ma quali sono in concreto i fatti nuovi suscettivi di modifi ca? A

titolo esemplifi cativo: la perdita di lavoro o un rilevante aumento o calo di reddito di un coniuge, l’instaurarsi di una stabile convivenza more uxorio in capo ad uno dei due , il sopraggiungere di un fi glio da una nuova relazione, una malattia o il sensibile peggioramento delle condizioni psico-fi siche dell’uno o dell’altra, il pervenire di una eredità, una importante vincita alla lotteria… ed innumerevoli altri, purché incidano signifi cativamente sull’equilibrio economico che sorreggeva le pregresse condizioni di separazione. Ogni caso, comunque, è un caso a sé e va esaminato singolarmente.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

INFORTUNISTICA

Negli ultimi anni, con l’introduzione del Decreto Monti nel 2012 si è diffusa la (errata) notizia che il cosiddetto “colpo di frusta” non sia più oggetto di risarcimento.

Questo argomento, invece, necessita di doverose precisazioni. Per “colpo di frusta” si intende quell’evento traumatico la cui defi nizione medica è “distorsione del rachide cervicale”. Solitamente tale lesione si verifi ca a seguito di tamponamenti di una certa entità, dovuta alla brusca ipertensione del capo. L’introduzione del decreto legislativo della L. 27/2012 recita quanto segue: “il danno alla persona per lesioni di lieve entità ..., è risarcito solo a seguito di riscontro medico legale da cui risulti visivamente e/o strumentalmente accertata l’esistenza della lesione”. Questo articolo del codice delle assicurazioni ha generato quindi l’errata convinzione che il “colpo di frusta” non sia più risarcibile. Così non è, in quanto le compagnie assicurative devono sempre risarcire al danneggiato le spese mediche per le cure, i giorni di prognosi e l’eventuale danno patrimoniale riportato. Per ottenere anche il giusto risarcimento del danno biologico (invalidità permanente) il danneggiato deve documentare “strumentalmente” l’entità delle lesioni riportate. Ecco quindi che per essere adeguatamente risarciti di un danno riportato in seguito ad incidente stradale è di primaria importanza

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GERMANA MOZZATOrivolgersi tempestivamente alle cure del più vicino ospedale. L’esame clinico, ossia la visita effettuata dallo specialista e quello strumentale , ovvero gli esami radiografi ci ed ecografi ci (o altri eseguiti con l’uso di macchinari) consentono alla persona infortunata di poter produrre la documentazione adeguata per dimostrare l’effettiva presenza della lesione. Non sempre però il “colpo di frusta” viene evidenziato dalle radiografi e, spesso infatti porta fastidiosi effetti collaterali, quali nausea, vertigini, cefalea che non sono certo visibili ai raggi X. Tali malesseri vengono però evidenziati strumentalmente da alcuni esami che il medico avrà cura di prescrivere al fi ne di documentare compiutamente lo stato clinico del paziente. Quindi, alla luce di quanto fi n qui esposto, nulla è cambiato rispetto al passato, poiché il danno da colpo di frusta trova piena risarcibilità da parte delle assicurazioni. E’ necessario però che il danneggiato abbia maggiore cura nel documentare l’aspetto clinico delle lesioni riportate,consentendo così al proprio patrocinatore di poter ben sostenere la richiesta risarcitoria. Infortunistica Scudo, con esperienza e professionalità, segue da anni questo tipo di danni ottenendo risultati brillanti e soddisfacenti.

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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare

L’EditorialeL’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novem-bre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfl uenzali e pun-

tuali arrivano campagne mediatiche de-nigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione anti-vaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro con-vegni. Eppure,ad esempio,per quanto ri-guarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la roso-lia che causa questi danni quando con-tratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una coper-tura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

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di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

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Poliambulatorio Vespucci, 35 anni al servizio della salute

Poliambulatorio La Cefalea: sintomi, tipologie, cure e rimedi

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L’opinioneL’opinione

La visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-tomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale

odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per

costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promo-zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica?E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che

un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio?

È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaf-fermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’EditorialeL’EditorialeSegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSIdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Il Poliambulatorio Vespucci lavora nel territorio Clodiense dal 1980. Dal 2000 ha ottenuto, tra le prime strutture della Regione Veneto, la prestigio-

sa Certifi cazione di Qualità ISO 9001/2008 IQNet che, insieme all’Accreditamento Regionale, impone alle aziende sanitarie dei severi controlli professio-nali a Medici e Fisioterapisti con almeno 3 corsi di aggiornamento all’anno. Le apparecchiature medicali subiscono controllo interno mensile, e annuale da ditta esterna certifi cata che rilascia documentazione applicata sulla macchina e quindi controllabile dal Paziente stesso.

Il Poliambulatorio Vespucci si impone un aggior-namento della “Carta dei Servizi” di almeno due vol-te all’anno sia cartacea che del sito internet, oltre ad eventuali edizioni straordinarie per tenere i Pazienti informati riguardo le novità terapeutiche e normative.

Il Poliambulatorio Vespucci nel 2014 ha effet-tuato 2.984 visite fi siatriche prime e di controllo.

Il numero di prestazioni di fi sioterapia erogate nello stesso anno in convenzione sono state 57.000 relative all’Ulss 14; 7.000 da altre Ulss; 30.000 prestazioni private (dati riferiti a cicli di 10 sedute).

I Pazienti che hanno svolto queste prestazioni sono suddivisi nelle seguenti patologie:

Riabilitazioni ortopediche da intervento chirurgico o fratture 44%.

Riabilitazione per Pazienti in infortunio INAIL 10%.

Riabilitazione per Pazienti con artriti, periartriti, tendinopatie invalidanti 15%

Riabilitazione per sciatalgie 5%.Riabilitazione per Pazienti artrosici 20%.Riabilitazione per patologie oncologiche, respira-

torie, urologiche 198 prestazioni.Riabilitazione a domicilio 36 prestazioni. Prestazioni erogate per prescrizioni plantari ed

ausili 114.Per tutti i Pazienti in terapia vengono compilate

delle Scale di Valutazione (scale di vas o altre nel caso di Pazienti neurologici o urologici) che permet-tono di valutare il risultato individuale raggiunto nella riabilitazione.

Di recente il Poliambulatorio Vespucci ha svi-luppato l’ambulatorio polispecialistico con servizi di diagnostica strumentale (elettromiografi e, ecografi e, ecodoppler)riabilitazione logopedica, visite specialisti-che in ortopedia, ginecologia, dermatologia, psicolo-

gia, urologia, otorinolaringoiatria, nutrizionali.Il Poliambulatorio Vespucci partecipa a congres-

si ed esposizioni in Italia ed all’estero per acquisire quanto di meglio e nuovo esiste sul mercato per l’ag-giornamento continuo dell’offerta terapeutica.

Ogni tre mesi vengono distribuiti i sondaggi di opinione che permettono di valutare il grado di soddi-sfazione dei Pazienti che vengono fatti partecipi attivi con suggerimenti ed osservazioni.

Il Poliambulatorio Vespucci è convenzionato con il SSR (Sistema Sanitario Regionale) con il SSN (Si-stema Sanitario Nazionale) con l’INAIL, con la Mutua dei Marittimi e con i maggiori Network Sanitari (Uni-salute, Previmedical ecc.). È collegato al Cup dell’A-zienda Ulss14 per prenotazioni dirette.

Vogliamo ringraziare chi ha riconosciuto la nostra professionalità in questi 35 anni.

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di chirurgia vertebrale; terapia con onde d’urto; me-soterapia antalgica; artrocentesi; manipolazioni ver-tebrali; infi ltrazioni articolari; infi ltrazioni ecoguidate all’anca; perizie medico legali.

Visite specialistiche di chirurgia vascolare: scleroterapia. Visite specialistiche ginecologiche: infantili, adolescenziali e

adulti; pap test; colposcopia. Visite specialistiche di chirurgia generale, di chirurgia e medicina estetica, urologiche, endocrinologiche, derma-tologiche, reumatologiche, podologiche; Consulenze ses-suologiche, psicologiche, nutrizionali.

PRESTAZIONI DI DIAGNOSTICA STRUMENTALEElettromiografi e - Ecografi e - Ecocolordoppler

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La cefalea, detta comunemente “mal di testa”, è uno dei disturbi più comuni tra le sindromi dolorose; si presenta come un dolore alla testa diffuso o circo-

scritto, pulsante o fi sso, talora associato a dolorabilità di faccia e/o collo, talvolta accompagnato da altri sintomi (vomito, febbre, vertigini, aumento della lacrimazione, fotosensibilità). Questo stato spiacevole può durare da qualche minuto fi no a molte ore, ripresentandosi ad intervalli regolari (cefalea cronica) o soltanto sporadica-mente, anche a distanza di molto tempo. Le cause della cefalea non si conoscono ancora perfettamente, alcuni studiosi sono concordi nell’affermare che la cefalea ha una forte componente ereditaria: se uno dei genitori (in particolare la madre) ne soffre, i fi gli potrebbero essere più soggetti al disturbo; altri sostengono che chi soffre di frequenti cefalee produrrebbe poche endorfi ne, gli ormo-ni deputati al mantenimento di uno stato di benessere e tranquillità.

Di certo gli elevati stress fi sici ed emotivi causano una forte cefalea al loro termine, così come possono fa-vorirla un’eccessiva esposizione ai raggi solari, la priva-zione di sonno, le variazioni altimetriche troppo brusche, i cambiamenti di clima, l’inquinamento atmosferico; an-che l’alimentazione ha le sue responsabilità: alcuni cibi dalla digestione particolarmente complessa (cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, agrumi, fritti e caffè ad esempio) hanno un vero e proprio effetto va-sodilatatore, per cui favoriscono l’insorgere della cefalea; il digiuno e le diete troppo drastiche, l’eccessivo consu-mo di alcool, il fumo possono scatenare cefalea. Nella donna da non dimenticare il ciclo mestruale o l’entrata nella menopausa, eventi che comportano una variazione

del fl usso ormonale nell’organismo. Talvolta può essere utile anche fare una visita oculistica: alcune cefalee sono causate da difetti della vista o da stato di affaticamento degli occhi; può essere indicata una visita odontoiatrica: un’alterazione dell’occlusione può scatenare cefalea.

Vi sono vari tipi di cefalea, che vengono distinti a seconda della durata, dell’intensità del dolore e della regione della testa interessata: l’emicrania (con o senza aura), la cefalea cronica parossistica, la cefalea a grappo-lo, quella muscolo-tensiva, ecc. Vi sono poi delle cefalee che sono sintomo di una patologia più grave: nevralgia del trigemino, cefalea neoplastica, cefalea da emorragia sub-aracnoidea, ecc. La diagnosi della cefalea deriva da un’attenta anamnesi dato che le sue varie forme, non presentano differenze sostanziali da poter essere chiara-mente percepite dal paziente: il momento della giornata in cui si manifesta ci può indirizzare sulla causa scatenan-te. Si hanno ottimi risultati con il trattamento osteopa-tico che dovrà ricercare una corretta biomeccanica delle strutture cervicali, delle spalle, dell’ATM (articolazione temporo-mandibolare, sono molto frequenti problemi di mal occlusione e di bruxismo), un corretto equilibrio della postura, la pervietà di importanti passaggi vascolari (particolarmente importanti nei casi di cefalee di origine vascolare); inoltre si analizzeranno ed eventualmente si tratteranno disfunzioni dell’osso sacro e del meccanismo cranio-sacrale (frequente nei colpi di frusta).

Dott. Andrea Bellato - Fisioterapista e Osteopata - Via Marcanta 15, Adria (Ro)tel 388 0441845 mail: [email protected]

La Cefalea: sintomi, tipologie, cure e rimedi Il Dott.

Andrea Bellato

1° uscita ottobre

Posizione camera lettoLa camera da letto è l’ambiente più importante all’interno dell’abitazione: ognuno di

noi passa circa un terzo della propria vita a letto. Nella camera – e nel letto – ci riposiamo, recuperiamo le nostre energie, passiamo un periodo di convalescenza, viviamo situazioni intime. È comprensibile quindi che nel Feng Shui la camera da letto abbia una rilevanza particolare.

Ma non è solo per questi motivi… Tutti quelli elencati sopra sono motivi già suffi ciente-

mente importanti, che ci spingono a valutare con attenzione la posizione del letto e l’orientamento della testata. Ma ci sono anche altre motivazioni più profonde. Il Feng Shui ci insegna che il luogo dove dormiamo, la “camera da letto”, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Tutto è nato, infatti, quando un nostro antenato, tanto tempo fa, cercò una grotta o un buco tra le rocce per ripararsi, forse da un predatore, o forse semplicemente dal freddo e dagli agenti atmosferici.

Lo so, la camera da letto è importante, il let-to va posizionato con la testa a nord eccetera…

Tratterremo questi aspetti specifi ci, che riguardano il letto, in altri articoli (tra l’altro, non è assolutamente vero che il letto deve essere posizionato con la testa a nord secon-do il Feng Shui!). Ora però stiamo parlando della posizione della camera da letto all’interno dell’appartamento o della casa. Per fare questo, prendiamo la piantina dell’abitazione e consideriamo la posizione e la direzione della camera da letto rispetto alla porta d’ingresso.

Come? Che c’entra la posizione della ca-

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La tua camera da letto è posizionata correttamente secondo il Feng Shui?

mera da letto?C’entra, e spesso è più importante della posizione e

dell’orientamento del letto all’interno della stessa stanza! Com’è possibile? Molto semplice: la struttura e la disloca-zione delle funzioni abitative (camere, cucina, ingresso, bagni, studio,…), nonché i collegamenti fra loro, hanno un’importanza superiore rispetto alla dislocazione degli arredi all’interno di ogni ambiente. È come all’interno del corpo umano: i sistemi (= insieme di organi deputati ad una specifi ca funzione, es. il sistema immunitario, digestivo, etc.) hanno un livello di priorità superiore rispetto al singolo organo. Due organi possono anche essere ben funzionanti, ma se non c’è collegamento o se non riescono a coordinarsi, l’effetto complessivo non è benefi co per il corpo. Quindi, nel Feng Shui, la posizione della camera da letto deve essere valutata sempre prima del posizionamento del letto stesso, e dell’orientamento della testata del letto.

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Giustifi cate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti.Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali.Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino.Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.

Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri

di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi

sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale

ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire.Lasciare riposare prima di servire.

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GEMELLIDAL 21/05AL 21/06

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CANCRODAL 22/06AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-CEZZA DELLA COMPRENSIONE, ALL’ACCETTAZIONE DEI CAMBIA-MENTI, DEI PROBLEMI O DELLE DIVER-SITÀ. ACCETTATEVI PER COME SIETE

LEONEDAL 23/07

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PUNTO, DI DELIMITARE QUELLO CHE C’È E CHE VI SODDISFA E QUANTO NO, DI CAPIRE COSA VOLETE PER IL FUTURO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09PRENDETE UNA DE-

CISONE. BASTA CON LE STORIE CHE NON VI SODDIS-FANO, CON LE SCELTE CHE NON VI VALORIZZANO, CON I SÌ CHE IN REALTÀ SONO NO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

CISONE. BASTA CON

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

ORDINE, DI FARE IL

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-

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