Riviera ovest ott2015 n125

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Riviera ovest ott2015 n125

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VIVAIBARENDIP.A. MORENO

Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazziRealizzazione impianti d’Irrigazione

Potature ad alto fusto

Cell. 348 [email protected] - www.vivaibarendi.com via Riviera del Brenta, 287 · FIESSO D’ARTICO (Ve)

tel/fax 041412130 · [email protected] · Da Morenavia Riviera del Brenta, 287 · FIESSO D’ARTICO (Ve)

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Primo Piano

pagg. 4-5

Un turismo a portata dei disabili

Stra

pag. 6

Le slot incassano in Riviera milioni di euro

Fiesso

pag. 14

pagg. 9, 12

Cantieri, Dolo e Fossò cambiano voltoA Sandon è stata rifatta completamente piazza San Giacomo. Per l’ex piazza del Grano a Dolo il Comune ha lanciato, per il suo recupero, un concorso di idee

Si sono conclusi in queste settimane a Fossò i lavori di ripristino della piazza San Giacomo di Sandon. L’intervento

ha riguardato la sostituzione di tutte le fasce di marmo che abbelliscono la pavimentazione della piazza, che da tempo presentavano vistose fessurazioni e che creavano una immagine di degrado. Inoltre sono state ripristinate eventuali betonelle danneggiate con nuove lastre di marmo giallo vittoria

dello spessore di 6 centimetri e il materiale asportato, smaltito. Sulla piazza, collocata al centro della frazione e fulcro della sua vita sociale, si affacciano la chiesa del ‘700, con annessa canonica, e la scuola elementare Alessandro Volta. Intanto è al via a Dolo un concorso pubblico di idee per la riqualifi cazione della ex piazza del Grano nel capoluogo. L’idea è della giunta comunale che ha approvato una delibera appositamente

dedicata alla sistemazione della piazza che si trova lungo la Brentana nelle vicinanze del duomo di San Rocco. La piazza era un luogo storico del centro, dove è ancora presente la statua dedicata a Giuseppe Garibaldi. Intanto sempre sul fronte del riordino urbano a Dolo, è stata presentata in consiglio la cosiddetta variante verde, uno strumento che permetterà di recuperare aree agricole al posto di quelle edifi cabili.

ULSS 13, CHIESTO LO STOP AL PIANO AZIENDALE

I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza

dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la

sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata maggioranza

(8 a favore 3 contrari e 4 astenuti).pag. 18

MARCO ZULIAN, CAMPIONE DEL KUMITE E KATA

Lorenzo Zulian è il papà di Marco e Mattia, 2 giovani

talenti del Kumite: uno dei 3 elementi fondamentali

dell’allenamento nel karate, assieme a kata e kihon. Il Kumite è un allenamento -

combattimento contro un avversario. pag. 19

a pag. 31

alle pagg. 33-35

a pag. 30

All’interno del giornale

della Riviera Ovest

Il Veneto si confronta con l’emergenza profughi

continua a pag. 8

Editoriale

Cambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.

di Germana Urbani*

continua a pag. 8

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di Germana Urbani*

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Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

L’informazione locale è sempre con te: +234% di utenti www.lapiazzaweb.it

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

VENETO IN PRIMO PIANOIL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE

L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”

METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO

da pagg. 22-23

pag. 26

pag. 28

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Siamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www.lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante.

Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fi no a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo.

Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo signifi cativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%

su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori.

E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it

Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori!Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web

333news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe, l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fi ction seguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzèseguici su www.facebook.

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Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

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Piovese Sport, Padova Nord, Miranese Sud, Chioggiaseguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIOLe Ulss del Veneto, secondo i progetti

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

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TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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“Gli uffi ci immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro

Armelao (nella foto a fi anco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo.

Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei fl ussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffi ci stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.

Secondo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre

i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il fl usso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più diffi cile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento uffi ciale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e ineffi cienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia

ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fi no ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca

la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affi tto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affi dare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, signifi cherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fi no ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fi ni elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.

di Germana Urbani

Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno

accettato di rendersi utili in comunità

Prefetto Impresa: “Certe forze politiche

strumentalizzano il tema profughi

per fi ni elettorali”

RISPONDERE ALL’EMERGENZALa gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa

sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti

i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per

evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto

partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

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In Riviera del Brenta e nel Miranese l’arrivo di centinaia di migranti è un tema delicato e molto sentito dalla popolazione. Per questo non sono mancate sul fenomeno prese di posizione contrapposte. Da un lato chi è fautore di una accoglienza completa, dall’altra chi proprio dei

migranti non ne vuole sapere. Sulla discussione si sono inserite poi anche le prese di posizione della Lega Nord che aveva annunciato una manifestazione con il leader nazionale Matteo Salvini, per protestare contro l’arrivo dei profughi, mentre l’area è ancora devastata dalle conseguenze del tornado dell’8 luglio. Uno dei paesi in cui la discussione si è fatta più accesa è stato Mira. Il più popoloso comune rivierasco ha visto l’arrivo a settembre in due strutture ricettive in via Malcanton a Malcontenta di 25 migranti, in questo caso donne e bambini. I profughi a Mira per fi ne ottobre saranno complessivamente 130, visto che 70 sono già ospitati all’ostello di Giare, alla Casa San Raffaele della Caritas e nelle strutture della Cooperativa Olivotti a Mira Taglio. Ad ora sono 95 ma ne sono in arrivo altri 35. Nel resto della Riviera di profughi a Fiesso ne saranno collocati 25, mentre a Dolo ce ne sono già decine, ospitati nella Casa a colori. Sulla questione migranti il sindaco di Mira il grillino Alvise Maniero, ha voluto essere molto chiaro. “Finora- ha spiegato Maniero- non ci sono mai stati problemi di ordine pubblico legati alla presenza di migranti. Tutto è fi lato per il verso giusto e la gente li ha sempre accolti con grande generosità. Abbiamo ottenuto dal Prefetto che l’arrivo fosse cadenzato, così da permettere una accoglienza più qualifi cata e di minor impatto per i residenti”. I profughi che arrivano a Mira di fatto non sono siriani, ma provengono prevalentemente dall’Africa sub sahariana. Cioè da stati come Mali, Ghana, Camerun, Sierra Leone, in cui guerre in atto non ce ne sono. A spiegare le dinamiche delle procedure per la loro accoglienza è Carlo Pizzardi direttore della cooperativa Città Solare, che gestisce l’Ostello di Giare. “All’ostello- dice - per capirci di migranti fi nora ne sono passati un centinaio. Di questi, il 25% ha già avuto un giudizio sulla domanda di asilo politico. Il 90% di queste di queste domande è stata respinta. Ora quegli immigrati hanno diritto di assistenza facendo appello, ma se l’appello confermasse la loro posizione, si tratterebbe a quel punto di immigrati clandestini che non hanno diritto a stare secondo la legge, sul territorio italiano”. Gente come i siriani o gli eritrei che sono passati a Giare o in altre strutture di accoglienza, fanno capire i gestori, nemmeno si fermano in Italia, sapendo di ottenere in tutta Europa lo status di rifugiato politico, proseguono per Paesi come la Germania o i Paesi scandinavi le loro mete più ambite. La discussione sull’accoglienza ai migranti nelle scorse settimane si è fatta molto accesa e a Malcontenta il sindaco Alvise Maniero è stato contestato in una pubblica assemblea dai residenti, per la presenza di queste persone accanto al centro del paese. Una manifestazione a favore dell’accoglienza ai migranti invece era stata fatta sempre a settembre per le strade di Mira da associazioni e partiti. Aveva raccolto circa 500 partecipanti. Nel Miranese i comuni che ospitano rifugiati sono Mirano e Salzano. Ne sono ospitati una trentina al “Villaggio solidale” dei padri giuseppini, mentre altri sono alloggiati nella ex sede della Protezione civile. A Salzano ne sono arrivati 9, e sono ospitati in una struttura privata un tempo una ex cooperativa. A Santa Maria di Sala nelle ultime settimane è scoppiata la polemica perché durante l’estate si era sparsa la voce di un arrivo importante di migranti, da sistemare in alcune case al quartiere di via Martiri-Don Milani a Sant’Angelo, da tempo disabitate e, tra l’altro, al limite dell’agibilità, alcune addirittura allagate. Dell’allarme della gente e dei primi malumori si è fatta portavoce Lista Salese, ma il sindaco Nicola Fragomeni ha smentito categoricamente questa possibilità.

A Mira per ottobre saranno 130. 70 sono già a Giare, alla Casa San Raffaele e alla Cooperativa Olivotti

A.A.

Territorio Enti locali e le cooperative lanciano delle proposte

I migranti non resteranno ad oziare, ma verranno impiegati in lavori socialmente utili. Almeno questa è l’intenzione dei comuni di Mira e Venezia che per loro hanno in mente compiti ben precisi. L’assessore della giunta Brugnaro, Simone Venturini ha le idee chiare

e assicura che i migranti in attesa di sapere se la loro domanda di asilo verrà accolta, saranno impiegati ovviamente con un controllo da parte di personale competente, nella pulizia dei parchi e delle aiuole, la sistemazione delle panchine, a dipingere staccionate o ringhiere. Ora per le centinaia di migranti presenti nel comune di Venezia si dovrà attendere però la fi rma di un Protocollo di Intesa fra Comune e Prefettura. A Mira a dire la verità qualcosa del genere è già stato fatto, con successo, grazie al coordinamento della cooperativa Olivotti. Qui una quindicina di ragazzi sono stati coinvolti in attività come la manutenzione del verde, il lavoro nelle serre, l’affi ancamento nella preparazione dei pasti. Intanto il Comune di Mira ha annunciato che sta preparando un progetto per non lasciare inattive per mesi, se non anni, le persone ospitate nel territorio, però stavolta non limitandolo ad una sola quindicina di persone, ma coinvolgendo la maggioranza dei migranti. Nel frattempo i migranti, questa volta ospitati alla Casa a Colori di Dolo si erano già resi utili questa estate, quando una ventina di loro si è messa a disposizione per rimuovere le macerie e aiutare i residenti in località Cesare Musatti, colpiti dalla furia del tornado.

di Alessandro Abbadir

555Argomento del mese

titolo per riviere-->titolo per riviere-->Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

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E’ stato presentato a settembre, all’interno delle iniziative legate alla Riviera Fiorita il progetto “Una sfi da SuperAbile”. “Si tratta

– dice Mario Ferraresso, assessore ai lavori pubblici, all’ambiente e al turismo di Stra – di un progetto di riqualifi cazione dell’area ex Pescheria e degli imbarcaderi, connubio tra la scelta di sviluppo turistico della Rivera del Brenta, e un esempio innovativo di attenzione ai soggetti a mobilità ridotta. Ciò per rendere superabile il passaggio dal piano acqueo a quello stradale”. E’ un progetto che unisce la promozione turistica del territorio assieme all’idea dei lavori pubblici, per offrire un servizio ai turisti. “Negli ultimi giorni dello scorso anno – spiegano gli ideatori – la Regione ci ha assegnato il fi nanziamento per la realizzazione di un progetto denominato “SuperAbile”, nell’ambito del “Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013”, sostenuto dall’Intesa Programmatica d’Area della Riviera del Brenta. Il progetto parte da un punto di vista particolare, quello dal basso, di chi arriva a Stra via acqua. Un punto di vista unico, lento, antico, privilegiato. Un privilegio di cui però non possono godere le persone che a causa delle proprie condizioni di ridotta

mobilità non possono salire dal livello acqueo al piano stradale, poiché nessuno dei quattro approdi presenti sul Naviglio è dotato delle caratteristiche di accessibilità necessarie per percorrere in autonomia o con l’aiuto di accompagnatori il tratto che va dal molo al piano stradale, e poi ai siti turistici”. Per questo l’amministrazione comunale di Stra ha deciso di intervenire. “L’amministrazione – continuano gli ideatori del progetto – ha quindi avuto l’idea di realizzare un intervento di adattamento strutturale sui punti di attracco lungo il Naviglio Brenta, in modo

da consentire ai soggetti dotati di ridotte capacità motorie, di passare con naturalezza e senza diffi coltà dal “piano acqua” al “piano terra”, aumentando così l’accessibilità dei siti turistici. In particolare è prevista l’eliminazione degli ostacoli fi sici che limitano o impediscono la piena mobilità degli utenti attraverso l’installazione di accorgimenti e segnalazioni per l’orientamento, la riconoscibilità delle fonti di pericolo e la maggiore fruibilità dei luoghi e degli elementi di attrazione”. Insomma, una bella innovazione per abbattere le barriere architettoniche.

di Giacomo Piran

Si punta con forza alla riqualifi cazione dell’area ex Pescheria e degli imbarcaderi sul Naviglio del Brenta

Barriere architettoniche E’ stato presentato a settembre “Una sfi da SuperAbile”

Il turismo a portata di tutti

L’approdo a villa Pisani

Il circolo Auser di Stra e Auser Volontariato “Ieri e Oggi” di Dolo, in collaborazione con il Lions Club Stra – Riviera del Brenta Host, hanno organizzato un convegno sul gioco

d’azzardo dal titolo “Più Gioco Meno Vita”. L’incontro si è svolto ad ottobre nel centro parrocchiale di Stra. Al convegno sono intervenuti quattro relatori molto autorevoli e preparati. Si tratta del dottor Fabio Bui, vicepresidente della Provincia di Padova e sindaco di Loreggia; della dottoressa Monica Lazzaretto, responsabile centro studi Cooperativa Olivotti; della dottoressa Luana Canova, responsabile regionale Movimeto Slotmob, e di Don Luigi Tellatin. L’incontro era moderato dalla dottoressa Margherita Gasparini. L’iniziativa promossa dal circolo Auser di Stra e Auser Volontariato “Ieri e Oggi” di Dolo, in collaborazione con il Lions Club Stra – Riviera del Brenta Host, prosegue poi con un progetto molto interessante e innovativo che sarà sviluppato nelle prossime settimane. Sarà, infatti, allestita una mostra della Fondazione Exodus di Don Mazzi. Un gruppo di vignettisti ha messo a disposizione della fondazione la propria creatività e maestria grafi ca, per offrire in chiave ironica un diverso punto di vista sul gioco d’azzardo. Le vignette saranno esposte presso la sala consiliare presente nel municipio di Stra durante tutto il periodo della sagra paesana, che è in programma dal 10 al 18 ottobre.

SocialeINIZIATIVE CONTRO LA LUDOPATIA

“Acrib Consorzio Maestri Calzaturieri del Brenta, in collaborazione e

con il supporto tecnico di Intesa Sanpaolo, registra nuovi successi nella promozione all’estero delle Pmi della Riviera del Brenta”. Ad annunciarlo, con una nota, è proprio l’associazione Calzaturifi ci della Riviera del Brenta che traccia un bilancio roseo delle iniziative promosse. “Due le iniziative di promozione economica – dicono dall’Acrib – che hanno consetito al sistema “Riviera del Brenta” di raggiungere ottimi risultati di visibilità e conoscenza sui mercati internazionali nella prima metà di settembre 2015”. Viene poi presentata la prima iniziativa. “Il 3 settembre scorso – illustrano – dopo un’attenta valutazione di Intesa Sanpaolo di oltre 1200 candidature e la selezione di 400 realtà d’eccellenza “Made in Italy”, Acrib e il distretto calzaturiero della Riviera del Brenta hanno potuto aprire una fi nestra promozionale e di comunicazione a Expo Milano, ospiti del programma “Ecco la mia Impresa” che Intesa Sanpaolo ha voluto organizzare per il pubblico di Expo, nel proprio padiglione The Waterstone”. La seconda ha visto la presenza di compratori provenienti dal Nord America. “Dal 4 al 9 settembre – spiega Acrib – dieci selezionati top buyers da Stati Uniti e Canada, tra i quali alcuni per la prima volta in Italia, hanno visitato il distretto della Riviera del Brenta. Dopo l’approfondimento della formazione professionale e dei programmi di innovazione

e ricerca del Politecnico Calzaturiero, l’incontro con le aziende ha permesso di far sperimentare i processi produttivi, di sottolineare il valore aggiunto e la qualità dei prodotti e organizzazione delle Pmi brentane. Il tutto nel contesto territoriale di storia, arte, cultura e life style di cui le calzature “Riviera del Brenta” sono testimoni”. Le due iniziative vengono viste con molta soddisfazione. “Un successo che si è tradotto in effi cacia del marketing territoriale e in risultati economici – commenta l’Acrib – grazie ad alcuni ordinativi sottoscritti dai buyers, e soprattutto nella conferma del ritrovato interesse del mercato nord-americano per i prodotti “Made in Italy”. Un’opportunità per le Pmi di riavvicinare e riallacciare le relazioni commerciali con il mercato d’oltre oceano, assicurate da presidi di assistenza specialistica resi disponibili da Intesa Sanpaolo. Con il proprio supporto, attraverso il network estero e servizi sempre innovativi, Intesa Sanpaolo conferma la propria visione programmatica e strategica di accompagnamento alle Pmi italiane, per continuare ad investire e impegnarsi per l’export”.

ACRIB INIZIATIVE DI SUCCESSO

G.P.

Che cosa può comportare, in de� nitiva,il riconoscimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di stru-menti gestionali nonché l’accesso a progetti, program-mi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.

Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e ri-solvere, con la partecipazione della popola-zione, i problemi locali ed i relativi possibili con� itti in una dimensione globale.

Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’asse-gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno.

Progetto Regionale Turismo slownelle aree protette a Parco

gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

IL MONDO CI HA RICONOSCIUTOORA FACCIAMOCI

RICONOSCERE DAL MONDO!

AREA DEL DELTA DEL POriconosciuta a Riserva della

Biosfera del Programma MABdell’UNESCO è supportato dalla

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIOdi Padova e Rovigo.

ph Daniele Soncin

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

Sono stati 211.058 euro i soldi raccolti con il numero solidale 45500, attivato in collaborazione tra la Protezione Civile Nazionale

e la Regione del Veneto per raccogliere fondi da dedicare alla ricostruzione della Riviera del Brenta, travolta dal tornado l’8 luglio scorso. Ad annunciarlo una nota presente sul sito internet della Protezione Civile Nazionale. La raccolta si era aperta lo scorso 6 settembre, e ha consentito ai cittadini di donare 2 euro sia da cellulare che da rete fi ssa. “L’attivazione del 45500, su proposta dalla Regione Veneto – spiega la Protezione Civile Nazionale – è stata possibile in base a quanto stabilito nel protocollo d’intesa siglato nello scorso anno a novembre, dal dipartimento della Protezione Civile e dagli operatori della telefonia e della comunicazione, che vi hanno aderito senza fi ni di lucro. In particolare, hanno attivato il numero solidale Tim, Vodafone, Wind, 3 Italia, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali, Telecom Italia, Infostrada, Fastweb, Twt, Uno Communications e Clouditalia Telecomunicazioni”. Viene poi spiegato il modus operandi.

“Con la chiusura della campagna – informa la Protezione Civile Nazionale – si procederà all’istituzione di un Comitato dei Garanti, che sarà composto da persone di riconosciuta e indiscussa moralità e indipendenza, con il compito di valutare le proposte per l’utilizzo dei fondi e di garantire la trasparenza nella gestione delle risorse stesse. Le somme raccolte dagli operatori telefonici saranno intanto versate su un conto infruttifero aperto presso la Tesoreria Centrale dello Stato, in favore del dipartimento, che le trasferirà alla Regione una volta ricevuta l’autorizzazione del Comitato dei Garanti”. Soddisfazione è stata espressa dal governatore Luca Zaia. “Un bel traguardo perché raggiunto in un momento storico tra i più diffi cili di sempre per la crisi

economica, che costringe tanta gente a fare i conti anche con un singolo euro. Anche per questo sono, noi tutti veneti siamo, profondamente riconoscenti

alle decine di migliaia di persone che hanno voluto contribuire e farci sentire la loro concreta vicinanza”. Luca Zaia vuole ringraziare chi ha reso possibile questo. “Ringrazio anche tutti gli operatori nazionali della telefonia,

senza i quali non saremmo nemmeno potuti partire – ha detto il governatore del Veneto – tutti i media che si sono gettati nella mischia con disponibilità totale, e tutti i personaggi famosi che hanno spontaneamente

fatto da testimonial. Questi 211 mila euro sono come 211 mila gocce di sangue donate a un malato grave, che anche grazie a queste potrà salvarsi”.

Anche il sindaco di Dolo, Alberto Polo, ha commentato positivamente l’esito della raccolta fondi tramite l’Sms Solidale. Inoltre ha lanciato anche la proposta di ripetere l’Sms Solidale in occasione della Venice Marathon, in programma ad ottobre, che parte proprio dalla Riviera del Brenta.

“Sarei dell’idea di sfruttare l’opportunità data dall’imminente Venice Marathon – ha detto Alberto Polo – che ha un respiro internazionale e che passa proprio attraverso il cuore della Riviera del Brenta colpito dal tornado”.

di Giacomo Piran

Territorio La Regione illustra i risultati delle raccolta fondi con il sistema sms

Tornado, un mare di solidarietà

La distruzione causata dal tornado

C’è la proposta di ripetere l’Sms Solidale in occasione della Venice Marathon ad ottobre, che parte proprio dalla Riviera del Brenta

Grande successo per “Mai paura Day” e “Riviera del Brenta, 8 luglio 2015”, 2 eventi benefi ci per raccogliere fondi per la ricostruzione dopo

il tornado che ha colpito la Riviera. “Mai paura Day” è stato un concerto benefi co che si è svolto a settembre nel parcheggio degli impianti sportivi di Dolo. La manifestazione era organizzata dal Comune assieme all’Avis, a “La Grande V” e al gruppo dei Rumatera. Alla serata hanno partecipato circa 8 mila persone con

l’incasso che è stato di circa 36 mila euro. Sui 2 palchi si sono esibiti 8 artisti e band di livello nazionale quali Rumatera, Herman Medrano e The Groovy Monkeys, Los Massadores, Ska J, John See A Day, iBox, Abusivi e l’attesa reunion dei Catarrhal Noise. “Volevamo fare qualcosa di epocale che desse felicità alle persone, lì dove pochi mesi prima di sorrisi c’è ne erano gran pochi – hanno detto Gianrico Cuppari di Grande V, e Giorgio Gozzo dei Rumatera – e per tenere alta l’attenzione su un problema

ancora vivo”. I soldi raccolti sono stati consegnati al Comune. Splendido successo anche per “Riviera del Brenta, 8 luglio 2015” suggestivo spettacolo con Marco Paolini, Natalino Balasso e Gualtiero Bertelli che si è tenuto in via Seriola. L’evento, organizzato da Opzione Zero e da Jolefi lm, ha attirato oltre 4 mila persone che nei campi di via Seriola hanno potuto ammirare l’esibizione di questo fantastico trio che ha raccontato i momenti drammatici del tornado, alcune storie di persone colpite

dall’evento meteorologico e passando poi alla comicità di Balasso. Innovativo il sistema della raccolta fondi. Sono stati allestiti tanti scatoloni ognuno con un nome di una via colpita dal tornado, lasciando scegliere al pubblico a chi destinare i fondi.

SOLIDARIETÀ Spettacoli“MAI PAURA DAY” E “RIVIERA DEL BRENTA, 8 LUGLIO 2015”, SUCCESSO DI INCASSI E PUBBLICO

G.P.

211.058 gli euro raccolti con il numero 45500, attivato con la Protezione Civile Nazionale

8 Dolo88 Dolo

segue da pag. 1A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che

la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cam-bia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra.

Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cam-biano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano.

Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presiden-te della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti.

Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo propor-zionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi ri-marranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato ammini-strativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo.

Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come ammi-nistratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rap-presentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito.

Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi.

Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedi-ni, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni.

La riforma taglia anche i costi: fi ne delle indennità per i sena-tori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.

Editoriale

*[email protected]

di Germana Urbani*

Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

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Due provvedimenti dedicati alla salvaguardia ambientale e alle scuole sono previsti, all’interno delle linee

programmatiche di mandato, dal Comune di Dolo. Il documento è stato presentato nel consiglio comunale che si è svolto a settembre. Il primo provvedimento riguarda la cosiddetta “Variante Verde”. “Tra i provvedimenti licenziati dagli assessori e dal vicesindaco – spiegano – menzione particolare va per la cosiddetta ‘variante verde’, in attuazione della Legge Regionale 4/2015, che prevede la possibilità, per gli aventi titolo, di presentare

al Comune una richiesta di riclassifi cazione di aree edifi cabili”. In poche parole chi vorrebbe, potrebbe chiedere al Comune di “declassare” il proprio terreno da edifi cabile ad agricolo. Viene spiegato in particolare il documento. “In buona sostanza – proseguono dal Comune di Dolo – entro 60 giorni dalla pubblicazione di apposito avviso i cittadini di Dolo, proprietari di lotti edifi cabili, potranno presentare al Comune domanda volta ad “azzerarne” la potenzialità edifi catoria, nella previsione di far ritornare gli stessi, a tutti gli effetti, come aree agricole”. Toccherà poi al

Comune che dovrà analizzare le domande. “L’amministrazione – illustrano – valuterà poi le istanze per accertarne l’ammissibilità. Sarà in seguito approvata una variante urbanistica che porrà vincoli edifi catori sulle aree interessate, iniziando così un cammino virtuoso verso una restituzione “a verde” di molti territori”. L’altro provvedimento riguarda l’accordo sottoscritto dal Comune del Dolo con Actv e Veneto Strade per la realizzazione di una nuova fermata del trasporto pubblico lungo la Brentana. La fermata sarà creata a Ca’ Tron all’altezza del ristorante “Mare

di Giacomo Piran

Arriva anche un accordo fra Comune, Actv e Veneto Strade per la realizzazione di una nuova fermata a Ca’Tron

Territorio Licenziati dal consiglio comunale due importanti provvedimenti

Importante e interessante annuncio fatto da Poste Italiane. E’ disponibile anche nell’uffi cio postale di Dolo il collegamento alla rete internet tramite Wi-Fi, gratuitamente per i cittadini.

“Accedere alla rete è semplice – spiegano da Poste Italiane – basta registrarsi, comunicando il proprio numero di telefono

mobile nella pagina a cui si accede automaticamente al tentativo di connessione alla rete Poste Wi-Fi. Sarà inviato un messaggio con le credenziali di accesso al Wi-Fi e poi attraverso smartphone, tablet o pc sarà possibile navigare in internet, dialogare sui social network o lavorare in attesa del proprio turno allo sportello”. La cosa è ripetibile. “Dopo il primo accesso – proseguono – si potrà avviare la navigazione internet, utilizzando lo stesso terminale con il quale ci si è

registrati, senza doversi autenticare nuovamente. Il codice inviato può essere utilizzato per abilitare altri due dispositivi mobili (ad ogni utenza SIM può essere associato un massimo di 3 device). In questo caso sarà suffi ciente inserire, nella pagina di accesso, il codice personale ricevuto via sms nella fase di registrazione”. Questo è un progetto su cui credono molto in Poste Italiane. Un servizio al quale potranno fare riferimenti gli utenti a Dolo. G.P.

WI- FI GRATUITO ANCHE ALL’UFFICIO POSTALE DI DOLO

Servizi

Al via la variante verde

Divino”. La nuova sosta sarà propedeutica per gli studenti del polo scolastico superiore di Dolo. Il progetto, infatti, prevede anche la realizzazione di un percorso pedonale in sicurezza, che permetterà agli studenti di raggiungere comodamente e in tutta sicurezza la scuola. Il Comune di Dolo ha poi anche chiesto alla Città Metropolitana, ad Actv e Veneto Strade di riunirsi in un

tavolo tecnico. La questione riguarda l’altra fermata di Cà Tron, vicina alla nuova rotonda della Bretella Est. La fermata da alcuni giorni è, infatti, stata sospesa. Il Comune di Dolo auspica, infatti, che rimanga attiva anche l’altra fermata che risulta propedeutica e vicina per il quartiere di via Velluti e via Melloni. Zone tra l’altro colpite a luglio dal tornado.

di Giacomo Piran

10 Dolo1010 Dolo

Un concorso pubblico di idee per progettare la riqualifi cazione di piazza del Grano in pieno centro a Dolo. Questa l’idea avuta dalla

giunta comunale che ha approvato una delibera appositamente dedicata alla sistemazione della piazza, che si trova lungo la Brentana nelle vicinanze del duomo di San Rocco. La piazza era un luogo storico del centro di Dolo, dove è ancora presenta la famosa statua dedicata a Giuseppe Garibaldi. “L’amministrazione comunale – spiega il comune – intende valutare un programma di riqualifi cazione urbana dell’area denominata “ex piazza del Grano”, compresa tra la Regionale 11, il Duomo e la quinta urbana di via Matteotti, nel tratto compreso tra l’incrocio con la strada provinciale 26 e l’entrata dell’ex Cinema Excelsior. La giunta ha evidenziato la necessità di elaborare un progetto di riqualifi cazione e valorizzazione architettonica, volto a creare un nuovo centro di aggregazione dei cittadini, favorendo ed aumentando la fruizione pedonale, atteso che il progetto di massima dovrà prevedere la realizzazione di un’area pedonale collegata ai percorsi esistenti”. Le proposte progettuali che saranno presentate durante il concorso di idee dovrnno seguire delle linee guida.

Nello specifi co la giunta comunale di Dolo precisa che bisogna: mirare alla valorizzazione del contesto urbano, tenendo conto in particolare della presenza del corso fl uviale del Naviglio Brenta. Inoltre si deve promuovere una architettura che favorisca la fruizione dello spazio aperto, valorizzando l’aggregazione sociale e la permanenza di persone nell’area. Così come vanno evidenziati i segni storici ed identitari del luogo e va valorizzata la quinta costituita dagli edifi ci a nord, la prospettiva sul duomo con il suo sagrato ad ovest e il percorso pedonale sulla riva del Naviglio Brenta a sud. “Sindaco e assessori – annunciano dal Comune – hanno deliberato dunque

di pervenire all’idea progettuale attraverso la promozione di un Concorso di Idee così da consentire all’amministrazione di ottenere una valutazione comparata di una pluralità di soluzioni”. A breve sarà pronta tutta la documentazione necessaria. “La giunta – concludono dal Comune di Dolo – ha dato indirizzo al settore Lavori Pubblici e Manutenzioni di redigere, previo studio e raccolta delle necessarie informazioni, un concorso pubblico di idee per la progettazione della piazza del Grano, determinando l’ammontare del premio da corrispondere ai vincitori del concorso e gli oneri da riconoscere alla commissione giudicatrice”.

Urbanistica La giunta promuove una architettura che favorisce la fruizione dello spazio aperto

Concorso di idee per piazza del GranoLa piazza è un luogo storico del capoluogo dove è presente la statua dedicata a Giuseppe Garibaldi An c h e

ques t ’ anno il settore

Servizi Sociali del Comune di Dolo ha avuto il sostegno della Fondazione di Clubs Lions Distretto 108 Ta3 Onlus. Sono quattro bambini di Dolo, come lo scorso anno, individuati dal settore Servizi Sociali tra quelli che frequentano gli istituti scolastici, che usufruiranno della donazione di 440 euro totali destinati a “minori meritevoli” che versano in condizione di bisogno. La somma, pagata dal Lions, servirà per l’acquisto di libri di testo per il prossimo anno scolastico. “Ringrazio da parte di tutta l’amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco Alberto Polo – l’associazione Lions per questo aiuto che si sta manifestando costante e che contribuisce a ridurre le spese in campo sociale, sempre più in aumento, a carico di questa amministrazione comunale”. Il sindaco Polo fa poi una rifl essione. “Siamo soprattutto felici – conclude il sindaco di Dolo – che tali somme vengano destinate a dei giovani che rappresentano il futuro della nostra società. Speriamo che gesti di questo tipo siano di esempio e che i ragazzi benefi ciari sappiano apprezzarli e tramutarli in frutti”.

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G.P.

L’area di piazza del Grano

Negli ospedali di Dolo e Mirano si stringe un’alleanza tra donne e

operatori sanitari. Succede ai reparti di Ostetricia e Ginecologia, dove è stato avviato un protocollo che restituisce al parto “naturale” (quello fi siologico) il giusto ruolo di protagonista. “Nel corso degli ultimi anni – ha spiegato il primario Franco Garbin – le donne hanno vissuto il passaggio naturale costituito dal parto, sempre più come una cosa medicale. E’ giusto che il medico intervenga quando ce n’è davvero bisogno, ma se la donna sta bene ed è in grado di partorire naturalmente, in quel caso, lo deve fare, è un suo diritto. Un momento unico e irripetibile per lei, che deve esserle garantito nella totale sicurezza, professionalità e accoglienza”. L’accoglienza si respira già nel triage medico che è stato organizzato per la presa in carico della donna in dolce attesa. E’ in quel momento che la signora incontra il medico con cui ha un colloquio. Nell’occasione viene visitata e si apre la sua cartella clinica: in questo momento è di fatto entrata nel percorso assistenziale che le garantirà un’équipe esperta e a sua disposizione, pronta ad accompagnarla nel corso della sua gravidanza fi no al giorno del parto. Così non sarà più lei a preoccuparsi di fi ssare esami o visite, perché tutto sarà programmato dagli stessi operatori sanitari dell’Ulss. “Con questo sistema – ha continuato Garbin – sarà possibile anche inquadrare la signora, capire se sarà candidata per un parto fi siologico o un cesareo. Coinvolgerla nei

percorsi e informarla in modo che lei stessa si senta protagonista e non viva passivamente il parto”. Fondamentale è nei parti fi siologici il ruolo dell’ostetrica. “Ogni donna – ha aggiunto – ha una ostetrica al suo fi anco. Una persona preparata che infonde empatia positiva alla donna, l’aiuta a prepararsi, le dà coraggio, la sostiene sia fi sicamente che moralmente. Nei parti fi siologici è l’ostetrica in primo piano e non il medico, il quale però è “dietro la porta”, pronto ad intervenire nel caso in cui dovesse emergere qualche necessità. La donna cioè non si deve mai sentire sola o abbandonata. E’ questo il lavoro che stiamo facendo e da cui stiamo traendo buoni risultati e consensi”. Numerose le donne che partoriscono nella Ulss 13 si defi niscono soddisfatte del servizio offerto. Questa organizzazione ha visto anche maturare i suoi frutti in termini di appropriatezza e “naturalità” del parto. Sono diminuiti i parti cesarei che se prima si attestavano attorno al 30-33%, oggi sono nei due ospedali attorno al 28%. Sono cioè diminuiti nel 2014 di ben 5 punti, ricordando che la media nazionale si aggira attorno ad un 35%.

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12 Fossò1212 Fossò

Da alcune settimane, a Fossò, sono stati completati i lavori di ripristino della piazza San Giacomo della frazione

di Sandon e stanno per iniziare quelli di adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica. I lavori di ripristino, iniziati a fi ne agosto sono insomma fi nalmente terminati. I lavori sono stati realizzati dalla ditta Formenton Marmi di Fossò con un impegno di spesa previsto che ammonta a 20 mila euro. L’intervento ha riguardato la sostituzione di tutte le fasce di marmo che abbelliscono la pavimentazione della piazza, che da tempo presentavano vistose fessurazioni e che creavano una immagine di degrado. Inoltre sono state ripristinate eventuali betonelle danneggiate con nuove lastre di marmo giallo vittoria dello spessore di 6 centimetri e lo smaltimento del materiale asportato. Sulla piazza, collocata al centro della frazione e fulcro della sua vita sociale, si affacciano la chiesa del ‘700, con annessa canonica, e la scuola elementare Alessandro Volta. Per

questo la sostituzione delle fasce di marmo, che contornano la piazza e a raggiera confl uiscono al centro, è stata realizzata con belle lastre di marmo giallo vittoria, che è utilizzato anche per sculture. Piazza San Giacomo è stata rinnovata e abbellita prima di essere restituita alla comunità e torna a essere il fulcro della vita sociale di Sandon. Per gli impianti d’illuminazione pubblica invece sono in fase di completamento le procedure relative al bando ad evidenza pubblica per l’affi damento dei lavori, il cui inizio è previsto a metà ottobre.

“Il progetto defi nitivo è stato approvato dalla giunta il 30 giugno scorso con un impegno di spesa di 150 mila euro, di cui 100 mila fi nanziati dalla Regione Veneto – dice il sindaco Federica Boscaro. Nel 2014, il nostro Comune ha partecipato ad un bando regionale che stabiliva “Nuovi criteri per l’erogazione dei contributi da concedere ai comuni che promuovono interventi per il contenimento dell’inquinamento luminoso”

e nella graduatoria pubblicata lo scorso aprile eravamo fra i comuni ammessi al contributo”. Il progetto è stato impostato per eliminare 100 lampade ai vapori di mercurio, che sono quelle a più alto consumo energetico e, per omogeneità di intervento, 7 lampade agli alogenuri metallici e 13 al sodio ad alta pressione. I 120 punti luce oggetto di intervento sono quelli di via Pisani, parco di via Don Giovanni Bosco, un tratto di via XXV Aprile, via Fiume, via Pola, via Papa Luciani, via Cartile, via Udine, via Trieste, via Pordenone, via Treviso e via Bolzano.

Con le nuove lampade a Led la riduzione di consumo energetico stimata su base annua è di 40.055 kWh/a, corrispondente a 13,30 tonnellate di minori emissioni di CO2. Inoltre, non è da sottovalutare il fattore inquinamento atmosferico: sembrerebbe che le lampade agli alogenuri metallici inquinino quattro volte di più rispetto a quelle al sodio ad alta pressione. Queste lampade sono generalmente riconoscibili per la loro

caratteristica luce di colore bianco brillante. I comuni che sono sensibili al problema dell’inquinamento stanno provvedendo a sostituire le lampade attuali con quelle a Led, adeguandosi così alle nuove normative.

Questa graduale sostituzione sarà

conveniente in due fronti: quello economico per un risparmio da parte delle casse del comune e quello ambientale per la minor emissione nell’aria di CO2. Insomma, una serie di interventi che saranno anche abbellimento del territorio.

Lavori pubblici Una serie di cantieri abbelliranno il territorio comunale

Sandon, nuovo look per piazza San Giacomo Al via anche gli interventi per l’adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica, costeranno complessivamente 150 mila euro

Sono iniziati i laboratori d’informatica e programmazione gratuiti

CoderDojo, i 3 appuntamenti in programma termineranno sabato 12 dicembre. Gli incontri sono organizzati dall’assessorato alla cultura in collaborazione con la Pro Loco e gestiti dall’associazione Digiveneto a.p.s. I laboratori sono rivolti ai bambini e ai ragazzini dai 6 ai 13 anni. I partecipanti devono essere accompagnati da un genitore e muniti di un proprio computer. I mentor volontari, appassionati d’informatica, insegnano, attraverso un linguaggio di programmazione semplifi cato, a costruire software, utilizzando tecnologie gratuite. In provincia di Venezia i primi laboratori sperimentali d’informatica CoderDojo sono stati realizzati proprio a Fossò, nella primavera del 2014, dai mentor volontari dell’allora CoderDojo Club Fossò. Il club, dall’inizio del 2015, è nato come associazione di promozione sociale, con il nome di “Digiveneto a.p.s.”, ha ampliato la sua attività e fi no ad ora ha organizzato 20 laboratori gratuiti d’informatica in più città del Veneto. Dalla scorsa primavera ha iniziato anche una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari e, il prossimo 17 ottobre, gestirà un laboratorio CoderDojo assieme alla stessa Università, nel centro storico di Venezia, al Campus Economico di San Giobbe. Lo scopo è di promuovere la capacità di programmare e la consapevolezza verso l’uso responsabile delle tecnologie e favorisce l’approccio aperto e creativo al coding, cioè alla programmazione, attraverso l’insegnamento del linguaggio didattico scratch, per elaborare ad esempio storie interattive, giochi e animazioni. Da quest’anno sarà insegnato anche l’uso del html: linguaggio di codifi ca ipertestuale utilizzato per creare pagine web, ad esempio siti Internet. Il 12 settembre scorso si è tenuto il primo appuntamento frequentato da 40 partecipanti tra bambini e ragazzini. I prossimi si terranno il 14 novembre e il 12 dicembre nella Casa Quartiero in via IV Novembre 47 a Fossò.

FormazioneLABORATORI D’INFORMATICA E PROGRAMMAZIONE

NEWS

Il Gruppo Arcobaleno, nasce nel 1985 all’interno della

parrocchia e si occupa di volontariato. Nei primi anni i volontari si recavano nelle case dei disabili del paese e, una volta al mese, facevano una festa con la parrocchia che comprendeva la Santa Messa, la colazione e delle attività manuali. In questi primi anni si ricordano Don Piero Casello, Salvatore, Carla, Sabrina e altri, poi nel ‘95 il gruppo ringiovanì e aumentarono i volontari e il numero di partecipanti disabili, provenienti da altri paesi: 25 volontari e 30 disabili. Le visite a casa mensili sono rimaste, le uscite sono aumentate e arricchite con le feste di Natale, pasqua, carnevale, feste mensili dei compleanni e uscite primaverili, articoli sul bollettino parrocchiale e nei giornali locali, partecipazioni ad eventi con A.n.f.f.a.s Riviera del Brenta. “Verso il 2000 il gruppo arcobaleno ha iniziato a fare atletica un’ora a settimana alla palestra di Fossò, e un’ora a Mira in collaborazione con l’associazione il Sorriso di Mira - dice Eros Rovoletto, sostenitore ed organizzatore per 15 anni. Ha partecipato alle Special Olympic nazionali con ottimi risultati, gli eventi sono rimasti invariati e anzi incrementati. Di quel decenni si ricordano Moreno, Laura, Elisa, Alberto, Dario, Cristina e altri giovani e meno giovani del paese e anche da fuori”. Negli ultimi 7 anni il gruppo volontari si è ridimensionato: i giovani si sono sposati e hanno avuto meno tempo da dedicare. Nonostante questo i ragazzi continuano a svolgere le loro attività: 2 allenamenti alla settimana a Fossò, un’uscita all’anno, feste classiche e compleanni e partecipazioni alle Special Olympic sempre con ottimi risultati. “I volontari meno giovani sono rimasti pochi e vanno encomiati per la dedizione Fernanda, Carla e Mara e altri - conclude Rovoletto - siamo arrivati a festeggiare i 30 anni di attività, si ringrazia in modo particolare, il gruppo dei Canarini, e tutte le persone che in questi anni hanno contribuito”.

SocialeI 30 ANNI DEL GRUPPO ARCOBALENO

Dal mese scorso, il Comune di Fossò ha aderito al “Progetto In.te.se”

(Inclusione Territoriale Sviluppo Ecocompatibile) dell’Ulss 13, che offre attività di supporto assistenza domiciliare nel “Centro Sollievo” con sede a Vigonovo. I progetti In.te.se. e i relativi centri sollievo realizzati nelle Ulss del Veneto, sono stati promossi dalla Regione e ricevono specifi ci fi nanziamenti. Il servizio si rivolge a pazienti con decadimento cognitivo di grado lieve o moderato. Nell’Ulss 13 i centri sono 2: uno a Spinea e uno a Vigonovo. Il “Centro Sollievo” di Vigonovo ospita al massimo 20 pazienti che sono seguiti da una psicologa, alcuni volontari e un’assistente domiciliare. I pazienti sono inseriti in un ambiente accogliente, dove sono favorite la socializzazione e la stimolazione delle abilità residue con l’obiettivo di far mantenere, il più a lungo possibile, l’autonomia personale. Contemporaneamente le famiglie ricevono un aiuto concreto e del tempo a disposizione per le proprie esigenze. Fossò ha aderito al progetto in considerazione della presenza nel proprio territorio di persone affette da demenza con caratteristiche rispondenti ai criteri di accesso al servizio. Gli incontri settimanali sono 2. Nelle 3 ore a disposizione si svolgono attività di gruppo, con lo scopo di fare una specie di palestra per la mente, per stimolare le attività residue e alimentare l’autostima dei pazienti. I percorsi di orientamento lavorano sulle reminescenze e puntano a riordinare i ricordi ed esercitare facoltà, quali il linguaggio e la memoria. Gli incontri si chiudono con una attività di ginnastica dolce. Il progetto prevede anche un percorso formativo e di supporto ai familiari per favorire le relazioni personali. Sono previsti incontri a cadenza mensile, per inquadrare la discrepanza tra l’idea che i familiari hanno delle manifestazioni della malattia e la realtà della loro causa. Il centro è aperto il lunedì e il giovedì dalle 9 alle 12.30.

SalutePARTITO IL “PROGETTO IN.TE.SE”

di Roberta Pasqualetto

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Duro colpo a Rivale di Pianiga per l’economia locale. La Vetronaviglio che nei mesi scorsi aveva assicurato

i dipendenti sulla sua continuità produttiva anche per i prossimi anni, ha cambiato idea, e ha annunciato che si trasferirà a Milano. La notizia ha colpito non poco i lavoratori, che sono in sciopero da un mese. Le diffi coltà alla Vetronaviglio sono cominciate all’inizio del 2015, quando lavoratori e operai hanno cominciato a capire che l’azienda aveva deciso di trasferirsi. L’azienda di fatto ha due sedi, una amministrativa per ora a Milano e una produttiva a Pianiga, dove produce stampi di plastica, per capirci i involucri ad esempio in cui sono contenuti profumi. L’azienda ha comunicato la volontà di trasferirsi a Milano, a partire dal gennaio del 2016. Tutto ciò, motivando l’operazione per problemi legati a perdite di bilancio. Per l’azienda chi vorrà potrà trasferirsi in Lombardia. Sono 23 lavoratori, invece secondo i sindacati, che perderanno il lavoro. Per i sindacati e i lavoratori in lotta, si tratta di una operazione che è stata studiata a tavolino e non sono disposti ad alcun trasferimento della ditta. L’azienda ribatte invece che il trasferimento è necessario per rilanciare l’attività produttiva. In queste settimane però i sindacati hanno chiesto ed ottenuto l’invio degli ispettori del lavoro sul posto, ispettori che hanno controllato l’azienda e verbalizzato la situazione trovata all’interno degli impianti. L’ispezione è stata voluta perché secondo i sindacati, l’azienda ha sostituito i lavoratori in sciopero con gente fatta arrivare da fuori regione. I lavoratori hanno anche denunciato il fatto che chi ha scioperato non ha ricevuto lo stipendio di agosto, mentre quelli che hanno lavorato e non hanno fatto sciopero sì. Intanto proprio un gruppo di operai dell’azienda, ha fatto un esposto denuncia alla Procura della Repubblica, per violazione continua dell’articolo 28 dello statuto dei lavoratori, e cioè per condotta anti sindacale. Anche il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara è rimasto molto deluso dall’atteggiamento dell’azienda in queste settimane. ”Purtroppo – dice il primo cittadino – si è capito che questi posti di lavoro per il nostro territorio sono già persi e l’azienda non ha nemmeno la voglia di mitigarne gli effetti. Non credevo ci fosse una chiusura di questo tipo. Speriamo che si riesca a trovare fra le parti qualche forma di mediazione”. Intanto c’è stato nelle scorse settimane in Regione un incontro tra le parti a cui ha partecipato anche il sindaco. In quell’occasione l’azienda è stata irremovibile sul fatto che non intende chiedere o attivare strumenti come gli ammortizzatori sociali, ribadendo l’offerta ai lavoratori di Pianiga. “Secondo noi – spiega Michele Pettenò della Filctem Cgil

di Alessandro Abbadir

I sindacati e i dipendenti hanno fatto un esposto in Procura. L’aziendarespinge al mittente tutte le accuse

Economia Lavoratori in sciopero da un mese a Rivale

La Vetronaviglio si trasferirà nel milanese, grande amarezza

La protesta dei dipendenti della Vetronaviglio

– le possibilità di restare a Pianiga ci sono tutte. Questa scelta di delocalizzare non la capiamo, se non forse in una strategia di Vetronaviglio di specializzarsi in rifi nitura di semilavorati commissionati a terzi e poi commercializzati con il proprio marchio. Ecco in questo caso, di lavoratori anche a Milano ne servirebbero al massimo una decina“. Dall’azienda si respinge con forza tutte le accuse fatte fi nora, al mittente, e si fa capire invece che le strategie individuate sono quelle che permetteranno all’attività industriale di uscire dal periodo di diffi coltà.

Dopo il saluto dei p a r r o c i

delle chiese di San Martino di Pianiga e di San Giovanni Battista a M e l l a r e d o , c’è stato nelle scorse s e t t i m a n e l’insediamento di due nuovi parroci. Quelli che hanno lasciato le parrocchie sono Don Giuseppe Sinigaglia che andrà a dirigere la parrocchia di Cartura nel padovano, mentre il parroco di Mellaredo e Rivale, don Silvano Trincanato è stato incaraicato alla formazioni nei seminari. Don Giuseppe Sinigaglia guidava la parrocchia da 8 anni, don Silvano Trincanato era alla guida della chiesa di San Giovanni Battista da appena 4 anni. I nuovi parroci assegnati dalla diocesi di Padova invece sono don Alberto Baldan di 34 anni originario di Stra e don Moreno Bassarella di 56 della zona del veneto orientale. Nel giro di un anno tutte le parrocchie di Pianiga hanno cambiato i loro parroci. Un anno fa se ne era andato don Franco Marin dalla chiesa di Cazzago sostituito da don Davide Zaffi n. Il giro di valzer dei parroci interessa vari comuni del Miranese e della Riviera. Ma non solo, perché il cambio di sacerdoti alla guida delle parrocchie fa parte di un piano di riorganizzazione avviato anche dalla Curia veneziana.

TerritorioDUE NUOVI PARROCI A PIANIGA E MELLAREDO

A.A.

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14 Fiesso D’Artico1414 Fiesso D’Artico

La febbre del gioco fa incassare alle slot machine milioni di euro. Sono 13 milioni di euro all’anno quelli che sono versati

nelle slot machine e che arrivano nelle casse di 150 bar, ristoranti o tabacchi della Riviera del Brenta, che le inseriscono all’interno dei locali. Il dato choc arriva da Ascom. Il calcolo è presto fatto: si stima che un locale che tiene in media 5 o 6 slot machine, e che è mediamente frequentato, il ricavo è di ben 85 mila euro annui. “In queste condizioni e con questi guadagni – fa una rifl essione il presidente dell’ Ascom Ennio Matterazzo – è diffi cile chiedere ai locali di togliere le macchinette mangiasoldi, nonostante le tante campagne a favore del loro allontanamento”. C’è un dato che poi va sottolineato: i bar in Riviera, sono oramai nel 40 % dei casi nelle mani di cittadini di nazionalità cinese. Questo per Ascom crea un problema di comunicazione. “Mentre con gli italiani in qualche modo su questi temi è possibile intavolare un discorso – spiega Matterazzo

– con i cinesi ci troviamo di fronte ad un muro. Un muro fatto per lo più di diffi cile comunicazione, visto che poi questi operatori non si iscrivono nemmeno alle associazioni di categoria”. In Riviera però ci sono comuni in prima linea contro questa dipendenza dal gioco d’azzardo che ruba alle famiglie la serenità e i soldi. Il Comune di Mira lo scorso novembre ha organizzato una manifestazione provinciale contro la ludopatia e ha censito nel territorio la presenza di 224 slot. Il Comune ha applicato anche un regolamento che vieta le slot nelle vicinanze di luoghi sensibili come scuole o centri anziani. Il sindaco Alvise Maniero a maggio dello scorso anno premiò il bar “Fermo Posta Café” di Oriago in via Veneto che ha rimosso tutte le macchinette mangiasoldi, e le ha sostituite con il karaoke ed altre attività molto più socializzanti, che sul lungo periodo fanno aumentare la clientela. A luglio un altro esempio è arrivato dal bar “Ci voleva” di Fiesso D’Artico. L’iniziativa era stata promossa direttamente da Ascom.

Campagna Lupia invece ha seguito un’altra strada e ha regolamentato con orari fi ssi l’accensione delle macchinette. Il problema della ludopatia in Riviera è molto accentuato. I dati dell’Ulss 13 nel 2014 parlavano chiaro: tra Miranese e Riviera erano una settantina i pazienti ormai seguiti dalle strutture sanitarie. Il 66% di questi sono uomini e il 10% è già dipendente da altre sostanze, come alcol o droga. Nella Riviera ci sono però oltre un migliaio di persone che sono ai limiti della patologia e che ogni mese dilapidano migliaia di euro, sottraendoli ai bisogni delle

rispettive famiglie. Da chi invece gestisce le macchinette arriva una precisazione “I 13 milioni di euro – spiegano i titolari dei locali – non vanno nelle casse dei titolari. Nel 75% sono destinati alle vincite come previsto per legge. Poi gli incassi vanno depurati dai soldi di tasse che vanno allo stato. Si vede così che i guadagni non sono certo stratosferici, anzi”. Va detto però che non sono solo le slot a creare dipendenza, ma anche concorsi come gratta e vinci, superenalotto enalotto, che spesso si trovano in ricevitorie dove ci sono le slot.

Ludopatia L’Ascom della Riviera del Brenta lancia allarme contro un fenomeno sempre più diffuso

Milioni di euro buttati nelle slot machineCi sono però anche esempi di locali a Fiesso D’Artico e Mira che hanno deciso di dire no alle macchinette mangiasoldi

Il Comune di Fiesso ha ora la sua casa di riposo. La struttura, situata in via Pioghella,

è stata inaugurata lo scorso 19 settembre. “Residenza La Salute”, questo è il suo nome, è un progetto realizzato da un gruppo di imprenditori della Riviera del Brenta, che sarà gestito dalla società Veneto Rsa e che è convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale. La nuova casa di riposo, che è attiva da luglio, ha una dotazione di 120 posti letti suddivisi in stanze da 2 persone e alcune singole o da tre letti. Attualmente la struttura ospita 31 persone. Il progetto prevede anche uno spazio riservato a studi medici. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato il sindaco Andrea Martellato, assessori e consiglieri comunali, l’assessore regionale Manuela Lanzarin, il consigliere regionale Alberto Semenzato, altri sindaci o assessori di comuni della Riviera, del Miranese e del Padovano, autorità militari e autorità religiose, tra cui il vicario monsignor Paolo Doni che ha offi ciato la benedizione della struttura e ha pregato per tutte le persone, don Massimo Donà parroco di Fiesso, e don Carlo Targhetta, già parroco di Fiesso per ben 31 anni. Presenti anche Giancarlo Ballin (fondatore “Residenza della Salute”), Lino Nalesso (presidente “Residenza della Salute”) e Giovanni Caprara (presidente Veneto Rsa). “La Residenza – ha detto Enrica Menozzi, direttrice della Residenza La Salute – propone alle persone ospitate attività di riabilitazione, rieducative e di socializzazione, assistenza con attività di base e sanitaria, e una piscina terapeutica”. Soddisfatto il sindaco Andrea Martellato. “E’ una delle strutture più all’avanguardia della zona – ha detto il sindaco – serviva per i cittadini del territorio e potrà offrire risposte alla necessità della Riviera del Brenta e delle aree limitrofe”. La cerimonia si è conclusa con una visita guidata alla struttura, con l’esibizione del Coro “Voci della Riviera” e con un buffet.

ServiziUNA CASA DI RIPOSO PER IL PAESE

NEWS

Il premio internazionale “Scarpetta d’Oro”, giunto alla 20a

edizione, ha proclamato i suoi vincitori. Il primo premio è stato assegnato a Roberta Santi, giovane illustratrice 35 enne residente nella provincia di Padova con l’opera “Incanto”. Secondo posto invece è stato ricevuto dal palermitano Alessandro Coppola che da diversi anni vive a Mestre, e terzo premio per la bergamasca Antonella Fusili. Doppio riconoscimento per Francesco Buzzi di Ferrara che ha ricevuto sia il premio “Fondazione Esposito” che il premio “Qualità Tecnica”, mentre sono state assegnate quattro menzioni e cinque premi speciali. Una giuria di professionisti in materia di illustrazione, arte e comunicazione presieduta dallo scrittore e disegnatore romano Guido Clericetti, si è riunita per valutare le opere digitali e le illustrazioni. Oltre 100 opere realizzate da illustratori provenienti da tutta Italia. Il concorso di quest’anno ha come titolo “Scarpe di Luce”. La cerimonia di premiazione e di inaugurazione della mostra avrà luogo sabato 31 ottobre alle ore 11 nella sede del Politecnico Calzaturiero a Capriccio di Vigonza (Padova). La mostra rimarrà aperta fi no al 19 novembre. “Soddisfazione – riportano dall’Acrib – da parte di Acrib che ha seguito il concorso fi n dalla nascita, nel 1995, quando un gruppo di insegnanti della Riviera del Brenta decise di dare vita a questo progetto didattico-culturale per diffondere il sapere della tradizione calzaturiera alle nuove generazioni. Attualmente è Acrib a curare il progetto in collaborazione con il Politecnico Calzaturiero e Assocalzaturifi ci e con il contributo della Regione Veneto”. Per questo Acrib ha voluto realizzare un sito internet dedicato (www.scarpettadoro.org) dove sono visibili le opere e le favole che sono state premiate in questi vent’anni del concorso.

ConcorsoSCARPETTA D’ORO A ROBERTA SANTI

Sono ripresi, dopo la pausa estiva, gli appuntamenti della

dodicesima edizione di “Incontri sull’Opera Lirica” organizzati dal Concorso Internazionale Voci Nuove della Lirica “Giovan BattistaVelluti” insieme all’Associazione Artigiani Piccola e Media Impresa “Città della Riviera del Brenta”. Si tratta di un ciclo di presentazioni di opere liriche, con l’ausilio di dispositivi audiovisivi, che si terrà nella sala polivalente dell’Associazione Artigiani “Città della Riviera del Brenta” che si trova in via Brenta Bassa a Dolo al civico 34. Ad illustrare l’iniziativa sono Salvatore Mazzocca, presidente dell’Associazione Artigiani; Luca Vanzan,vice presidente; Franco Scantamburlo, segretario; e Francesco Bertini, consulente artistico del Concorso Velluti. “Gli incontri – illustrano Mazzocca, Vanzan, Scantamburlo e Bertini – saranno preceduti dall’introduzione di un relatore, che fornirà notizie in modo sintetico circa l’autore, il libretto, la musica, la trama ed il periodo in cui l’opera fu composta e per la prima volta rappresentata, facilitando perciò la comprensione ed un maggiore coinvolgimento del pubblico”. Ma ecco il calendario delle opere in programma, fi no a fi ne anno. La prima proiezione si è svolta sabato 26 settembre con le opere ”L’amico Fritz” di Pietro Mascagni e “Suor Angelica” di Giacomo Puccini. Si passa poi al 17 ottobre quando ci saranno invece le visioni de “Il signor Bruschino” di Gioacchino Rossini e “Gianni Schicchi” di Giacomo Puccini. Il terzo appuntamento è fi ssato per il 14 novembre con l’opera “Les pêcheurs de perles” di Georges Bizet. La rassegna si concluderà il 5 dicembre con la proiezione dell’opera “La principessa della czarda” di Emmerich Kálmán. La partecipazione è libera e gratuita.

CulturaRITORNANO GLI “INCONTRI SULL’OPERA LIRICA”

di Alessandro Abbadir

G.P. G.P. G.P.

Oltre centomila spettatori hanno partecipato alle manifestazioni organizzate per la 38° edizione

della “Riviera Fiorita” svoltasi a settembre scorso. Tutto il ricavato della manifestazione è stato devoluto alle persone colpite dal tornado. L’evento principale è stato il corteo acqueo che si è aperto a Stra con la rievocazione storica dell’incontro tra il Doge Alvise I Mocenigo ed Enrico III, futuro re di Francia, avvenuto nel 1574. E’ poi partito il corteo acqueo che ha attraversato tutto il Naviglio, toccando i comuni di Stra, Fiesso, Dolo e Mira, arrivando fi no a Malcontenta. Hanno partecipato 250 rematori a bordo della Dogaressa che ospitava le autorità, di 5 bissone e di 50 barche, oltre a 60 fi guranti in abiti d’epoca. Come tradizione molte barche erano addobbate con fi ori, mentre alcuni vogatori hanno indossato i vestiti tradizionali contadini. Molte anche le iniziative di contorno come la “Colazione sul Naviglio” a Fiesso, il “Pranzo Solidale” al ristorante il Burchiello di Oriago e l’iniziativa “Mastergrill - Pazzi per la Griglia” a Stra, ed a Campagna Lupia una “Maratona Musicale”.

EventiIN CENTOMILA A RIVIERA FIORITA

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Il consiglio comunale di Vigonovo, nella seduta del 20 settembre scorso, ha adottato il Pat (Piano assetto territoriale). A votarlo è

stato il gruppo di maggioranza, mentre contrari i consiglieri d’opposizione del gruppo “Insieme Salviamo Vigonovo”. Gli elaborati del Pat (piano assetto territoriale), ai fi ni del successivo procedimento di approvazione, erano stati sottoscritti il 23 luglio scorso dal sindaco Damiano Zecchinato con il commissario prefettizio provinciale Cesare Castelli. A spiegarlo è il sindaco Damiano Zecchinato. “Questo strumento è stato realizzato in copianifi cazione con la Provincia – ha spiegato il primo cittadino. Si tratta di uno strumento che rispetta il verde, non prevede consumo di suolo, è sostenibile e non c’è nessuna freccia di espansione. Ci sono 220 mila metri cubi di residuo da edifi care dal vecchio piano regolatore che non è stato mai realizzato. Abbiamo inserito 100 mila metri cubi che serviranno per la riqualifi cazione di Vigonovo”. Il Pat affronta anche le grandi opere. “Abbiamo ribadito che l’elettrodotto va completamente interrato – ha detto Zecchinato – e che siamo favorevoli all’Idrovia e non alla Camionabile”. Dopo l’adozione del Pat si è aperta la fase per la presentazione delle osservazioni. Successivamente lo strumento urbanistico sarà adottato durante una conferenza dei servizi cui farà parte il Comune di Vigonovo e i rappresentanti della Provincia - Città Metropolitana. Critiche al Pat sono arrivate, attraverso un comunicato stampa, dal gruppo di opposizione “Insieme Salviamo Vigonovo” di cui fanno parte i consiglieri Rossano Moressa

ed Antonio Draghi. “La maggioranza guidata da Zecchinato – dicono nel comunicato la minoranza – che a parole dichiara di aver adottato un Pat a “zero consumo di suolo”, nei fatti ha posto le premesse per una potenziale enorme colata di cemento su Vigonovo, confermando integralmente i 220 mila metri cubi a vocazione residenziale e gli 85 mila metri quadrati a vocazione produttiva e artigianale già previsti nel vigente Piano Regolatore Generale, prevedendo inoltre un sostanzioso incremento di circa il 50 % della volumetria a destinazione residenziale, che è stata aumentata di ulteriori 100 mila metri cubi”. Viene poi analizzato un altro aspetto. “Per rendere concreti i numeri – prosegue il comunicato di Insieme Salviamo Vigonovo – si deve pensare che se nei prossimi anni dovessero essere realizzati i complessivi 320 mila metri cubi a vocazione residenziale (220 mila + 100 mila) previsti dal Pat. La

di Giacomo Piran

“Con il piano i residenti aumenteranno di 1500 unità, ma non sono adeguati i servizi”

Pat Dopo l’approvazione dello strumento urbanistico le opposizioni si scatenano

“La cementifi cazione del territorio aumenterà”

popolazione di Vigonovo aumenterebbe di 1000 - 1500 unità, senza che parallelamente ci sia alcuna previsione su come verrebbero adeguate le strutture pubbliche a servizio della comunità, in primis le scuole. O su come verrebbero realizzate le strutture che mancano completamente a Vigonovo, come il palazzetto dello sport”.

Dopo l’adozione si è aperta la fase della presentazione delle osservazioni

“Ad agosto la raccolta differenziata di 5 comuni Campolongo, Camponogara,

Fossò, Campagna Lupia e Vigonovo ha raggiunto la percentuale del 82.65 per cento piazzandosi al primo posto a livello provinciale”. A dirlo è Filippo Fogarin, assessore all’ambiente. “Una buona differenziata – dice Fogarin – comporta un maggior rispetto dell’ambiente, ma ricordiamo che i costi della raccolta sono anche legati alla qualità del rifi uto. Il progetto, che attua la raccolta “porta a porta” ha avuto inizio da circa un anno a Vigonovo e Campolongo, mentre da circa un anno e mezzo negli altri tre comuni. In questo periodo la percentuale di raccolta differenziata si è sempre attestata su percentuali tra il 76% e il 79%. Il risultato ottenuto, grazie alla collaborazione dei cittadini e delle attività produttive da una grande soddisfazione”. Fogarin è contento del risultato ottenuto. “La soddisfazione – conclude l’assessore di Vigonovo – è grande, considerando che i 5 comuni aggregati hanno un numero abitanti maggiore nella Top Ten della differenziata, con 47.438 abitanti”.

EcologiaRACCOLTA DIFFERENZIATA DA RECORD AD AGOSTO

G.P.

171717Vigonovo

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I sindaci di Riviera e Miranese in Conferenza dei sindaci dell’Ulsl13 hanno chiesto la sospensione del piano aziendale, ma l’ordine del giorno è passato a risicata

maggioranza (8 a favore 3 contrari e 4 astenuti) e la Conferenza dei Sindaci si è spaccata. E’ questo l’esito della assemblea fra primi cittadini dei 17 comuni del comprensorio che si è tenuta nelle scorse settimane in municipio a Mira. Una assemblea che era stata chiesta con urgenza dal sindaco di Dolo, Alberto Polo, preoccupato per il futuro dell’ospedale cittadino e degli accorpamenti previsti con l’inizio del 2016. Ad ascoltare le critiche al piano aziendale dei sindaci c’era anche il direttore generale dell’Ulss Gino Gumirato. Nei piani di riorganizzazione della Regione in parte attuati, e in parte non completati, l’ospedale di Mirano sarà ad orientamento chirurgico e con presenza di Cardiologia e Medicina Generale. Dovrà essere completato il trasferimento di Cardiochirurgia da Mirano a Mestre e conseguentemente il trasferimento di Otorinolaringoiatra e di Ortopedia da Dolo a Mirano. Nel piano è fi ssato il trasferimento da Dolo a Mirano anche del reparto materno infantile, oltre a Ecografi a Diagnostica ed Interventistica. La politica regionale ha stabilito che: l’ospedale di Dolo sarà ad orientamento medico-internistico-riabilitativo con 25 posti

letto in regime di week-surgery diurno ambulatoriale multidisciplinare. Le sale operatorie avranno spazi dedicati nei quali non insista l’attività d’urgenza o emergenza, dalle 8 alle ore 16 nell’arco di 5 giorni lavorativi. “Ho chiesto con urgenza – ha detto il sindaco di Dolo, Alberto Polo – che l’assemblea dei sindaci si esprimesse contro gli accorpamenti voluti dalla Regione e che invece venissero confermati gli investimenti in programma per i vari reparti nel nosocomio rivierasco. La Conferenza ha dato questo indirizzo e chiederà la sospensione dell’atto aziendale alla Regione. Credo che vada perseguita la centralità degli ospedali di Dolo e anche del miranese, anche nei prossimi anni”. Il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin, è esplicito. “La Regione come ha fatto per l’Ulss 10 del Veneto Orientale può se vuole bloccare la riorganizzazione – ha detto. Non capiamo perché lì può essere fatto e qui no“. Incaricato di portare avanti la richiesta sarà il presidente della Conferenza, il sindaco di Spinea, Silvano Checchin. Il sindaco di Scorzè, Giambattista Mestriner, ha replicato duramente ai sindaci della Riviera e del centrosinistra, accusandoli di voler votare un documento fortemente politico, sulla falsariga di quello dei consiglieri regionali del Pd. A favore della richiesta di sospensione dell’atto

hanno votato Dolo, Camponogara, Campolongo, Fossò, Stra, Salzano, Noale, Spinea. Contro Scorzè, S. Maria di Sala e Campagna Lupia (centrodestra). Si sono astenuti il comune di Pianiga, Vigonovo e Fiesso (centrodestra) e Mira (M5S). Intanto è slittata a data da destinarsi all’ultimo momento, la riunione che era stata indetta a Camponogara dal consigliere regionale Franco Ferrari, a cui avrebbe dovuto partecipare il direttore generale della sanità veneta, Domenico Mantoan. Ma sulla decisione

dei sindaci di centrosinistra di chiedere la sospensione dell’atto aziendale interviene anche il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, per il quale questa decisione è un atto politico. “Si tratta – dice Livieri – di un atto politico fatto dai primi cittadini dell’area, quelli di centrosinistra, in quanto questa riorganizzazione porta nuovi investimenti e anche più posti letto”. Critiche politiche invece sono arrivate dal Pd di Mira, al Comune di Mira per la decisione di astenersi durante la votazione.

di Alessandro Abbadir

Contrari i comuni di Scorzè, Campagna Lupia e S. Maria di Sala. Per Fabio Livieri: “Si tratta di un atto politico voluto con forza dagli amministratori del centrosinistra”

Ulss 13 La Conferenza dei sindaci a Mira prende una decisione a maggioranza

“No agli accorpamenti, chiediamo la sospensione dell’atto”

L’ospedale di Dolo

Il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, lancia l’idea di un ospedale unico a Veneto City, a Mirano. Lucio Dalla Costa,

capogruppo Pdl in consiglio, la raccoglie con favore e apre il dibattito. Per la prima volta la città affronta l’idea di un ospedale diverso da quello cittadino. Lo fa dopo che Dalla Costa ha accolto con favore e, anzi, rilanciato, quanto affermato da Calzavara, che aveva sostenuto il progetto di inserire nel discusso polo logistico di Veneto City, previsto proprio a Pianiga, in posizione baricentrica per l’Ulss 13, un ospedale unico per Miranese e Riviera. “La proposta mi trova perfettamente d’accordo sotto tutti i punti di vista – spiega Dalla Costa – anche perché, realizzando un ospedale unico, avrebbero fi ne tutti i campanilismi elettorali che quotidianamente emergono sulla stampa e non solo, che hanno certamente prodotto un dibattito sul tema, ma anche confusione e false aspettative, in quanto completamente disgiunti da una logica di programmazione generale che spetta a un unico soggetto, la Regione”. Dalla Costa spiega: “Il rapporto con la Regione deve essere affrontato in una logica per offrire servizi sanitari ai cittadini in un contesto di sicurezza, alta specializzazione ed effi cienza e quindi, cosa può essere più conveniente e vantaggioso del far convergere il paziente verso un’unica struttura sanitaria, dove si potranno trovare tutti i servizi sanitari necessari fi no all’organizzazione della degenza. Insomma, una struttura sanitaria per la quale investire anche nella semplifi cazione degli accessi viari, nel numero dei parcheggi disponibili per l’utenza, alla possibilità di fare assistenza

al proprio familiare degente, usufruendo di appositi alloggi dedicati. Oggi tutto questo non è possibile, in quanto è necessario rivolgerci a tre strutture ospedaliere diverse (Noale, Mirano e Dolo) con i risaputi problemi di parcheggio e di viabilità intrinseche a ognuna di esse, perché sorte in epoche diverse ed in contesti urbanistici dissimili. Pensiamo poi che in caso di emergenza esiste una sola elisuperfi cie all’ospedale di Mirano che, tra l’altro, necessita di una manutenzione urgente. Se poi si valutano i costi necessari per la manutenzione, ristrutturazione e per l’adeguamento normativo delle attuali tre strutture ospedaliere, credo sia giunto il momento di pensare guardando oltre il confi ne dell’interesse territoriale di ogni singolo comune, coinvolgendo i rappresentanti regionali del territorio che devono garantire le necessità sanitarie e non solo di tutti i cittadini del Veneto. Porterò a livello regionale queste preoccupazioni e le possibili prospettive evidenziate, che hanno trovato nel sindaco Calzavara un corretto ed onesto interprete”.

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Lorenzo Zulian è il papà di Marco e Mattia, due giovani talenti del Kumite: uno dei tre elementi fondamentali

dell’allenamento nel karate, assieme a kata e kihon. Il Kumite è un allenamento - combattimento contro un avversario. Lorenzo è un impiegato tecnico che vive con la famiglia a Fossò e ci racconta con grande entusiasmo i traguardi sportivi dei due fi gli. “Sono orgoglioso di tutti e tre i miei fi gli. Ho una ragazza di vent’anni e poi Marco di quindici e Mattia di otto. Marco è nato il 14 marzo del 2000 e, fi n da piccolo, ha sempre dimostrato attitudine per lo sport. Ha esordito con il calcio, giocando con il Fossò nel ruolo di portiere, dove se la cavava bene ed è stato anche premiato. Poi a sei anni ha iniziato con questa disciplina e oggi è cintura nera Secondo Dan”.

Perché ha scelto proprio questo sport?

“Forse questa disciplina lo avvicina ai

super eroi o forse è stato perché da piccolo guardava il cartone animato delle tartarughe Ninja. Lo abbiamo iscritto nella palestra a Fossò e, fi n da subito, si è visto che aveva delle doti. Ha ottenuto velocemente la cintura arancione e, ogni anno, ha ottenuto degli ottimi piazzamenti. Nel 2012 ha avuto un’annata stupenda: primo posto campionati internazione d’Italia a Trieste e secondo posto ai campionati mondiali di Roma”.

Chi segue Marco in questa passione? “Tutta la famiglia segue le gare più

importanti, io poi lo accompagno agli allenamenti settimanali: due a Fossò e due a Fiesso d’Artico. Lo sprono sempre a porsi degli obiettivi, inoltre ci tengo a fare una nota di merito al suo maestro Pino Rossetti”.

Ultimante anche il fratellino Mattia è stato coinvolto in questa passione.

“Mattia ha solo otto anni, ma si è posizionato quarto ai campionati regionali nella disciplina del kata. Sicuramente tra

fratelli si sono infl uenzati, tanto più che hanno feeling, soprattutto in questa disciplina. Mattia imita Marco perché lo vede come un punto di arrivo e un modello”.

Come se la cava con la scuola Marco?

“A scuola è bravissimo. Frequenta la seconda superiore del liceo scientifi co tradizionale e ha sempre bei voti”.

Quali sono i riconoscimenti sportivi di Marco?

“Nel 2009 era cintura arancione e il suo maestro decise di iscriverlo alle gare a Terni, dove diventò campione italiano. Nello stesso anno, quando era cintura verde, si piazzò secondo posto al trofeo delle nazioni a Caorle. L’anno dopo cintura blu, e si aggiudicò il primo posto al Gran Prix di Pesaro e primo posto al campionato regionale Veneto. Quando era cintura marrone, si aggiudicò il terzo posto agli internazionali d’Italia a Roma terzo posto al campionato italiano Arezzo, nel 2011, con

la cintura marrone, conquistò il primo posto al campionato regionale di Treviso. Nel 2012 un secondo posto ai mondiali di Roma e un primo posto agli internazionali d’Italia a Trieste. A giugno dello stesso anno diventò cintura nera ed è la prima cintura nera della scuola Karate educativo di Fossò, “Uno a Cento”. Poi c’è il primo posto nel campionato regionale a Istrana (Kata) 2014, il terzo posto nel campionato Italiano (Kata) a Roseto degli Abruzzi 2015; il primo posto nel campionato regionale Istrana (Kata) 2015; il secondo posto nel campionato regionale Istrana (Kumite) 2015 e, a giugno di quest’anno, è diventato cintura nera secondo Dan”.

Un curriculum degno di nota,

ma queste sono alcune delle gare più signifi cative di Marco.

“Alle altre gare locali si è piazzato primo o secondo al massimo, sempre eccellendo nella disciplina”.

Progetti? “Per quanto riguarda gli studi preferisco

non dire ancora niente nonostante l’idea ci sia già. Per quanto riguarda la disciplina sportiva, Marco punta a entrare nella nazionale italiana. Le prossime competizioni saranno a ottobre con le regionali. Quest’anno parteciperà a gli eventi e alle gare internazionali sparse per l’Italia. Per questa disciplina si ottengono dei punti a ogni piazzamento per entrare alla nazionale e fare le gare in giro per il mondo”.

di Roberta Pasqualetto

Nel 2012 il ragazzino ha conquistato un secondo posto ai mondiali di Roma e un primo posto agli internazionali d’Italia

Arti marziali La storia di due fratelli raccontata dal papà Lorenzo

Marco Zulian un campione del Kumite e Kata

Marco Zulian alla premiazione a Roseto

di Alessandro Abbadir

1 Cultura provinciale

E’ stata presentata la stagione 2015/2016 di Teatro Villa dei Leoni di Mira. E i nomi che faranno da richia-

mo nel cartellone preparato da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale, e Coopculture ce ne sono davvero tanti. Si tratta di Giuliana Musso, Antonella Questa e Marta Cuscunà, Mario Perrotta e Babilonia Teatri. E ancora Marta e Diego Dalla Via, Carlo & Giorgio e Arianna Scommegna. Linguaggi e stili diversi per un’unica idea di teatro che intreccia relazio-ni tra le persone. Ci sarà così una la rassegna di prosa contemporanea “Punto Teatro” e quella domenicale “Famiglie a Teatro”.

“Ci piace immaginare che il teatro possa tessere relazioni tra le persone, avvicinare le generazioni, cucire e tenere assieme le diffe-renze attraverso il confronto - dice Nina Zano-telli curatrice della programmazione per La Pic-cionaia. - Punto Teatro ricama il nostro tempo, avvicina lembi di realtà, arricchisce vite vissute e intrecciate con intensità. Passando dall’ironia alla satira, dai classici alla storia, dal passato recente a una visione di futuro”.

Punto Teatro. La rassegna serale “Punto Teatro” apre con un progetto corale sabato 14 novembre: Giuliana Musso, Marta Cuscunà,

Antonella Questa porteranno sul palco il nuo-vissimo “Wonderwoman”, uno spettacolo sulla diffi coltà di essere donna, ancora oggi.

Il 12 dicembre va in scena “Inferno” di Babilonia Teatri che continua il lavoro di ricerca con attori-non attori con disabilità accostandosi al mondo della diversità.

Il 31 gennaio appuntamento dedicato a William Shakespeare in occasione del 400esi-mo anniversario della morte. Sarà proposto “Troilo e Cressida” .

Il 6 e 7 febbraio, con Carlo&Giorgio e “I migliori danni della nostra vita”. Il 13 febbraio

ci sarà Mario Perrotta, che presenta l’iniziativa “Milite Ignoto”. Il 27 febbraio ci sarà “Dram-matica elementare”, lo spettacolo di Marca e Diego Dalla Via, con cui i due fratelli hanno vo-luto creare un dissacrante nuovo abbecedario.

Si passa poi all’11 marzo con il Teatro Binario Sette che presenta “Per favore niente eroi” ispirato ai racconti di Raymond Carver. Punto Teatro concluderà l’1 aprile con “Pote-vo essere io” pluripremiato spettacolo e unica regionale di Arianna Scommegna. Continua comunque Atupertu con la compagnia” incontri dopo gli spettacoli con gli artisti che coinvolge-

ranno Babilonia Teatri, Marta e Diego Dalla Via e Arianna Scommegna.

“Famiglie a teatro e non solo”. La sta-gione per famiglie e bambini rinnova poi il suo impegno per l’avvicinamento al teatro e all’arte per le giovani generazioni, proponendo 4 spettacoli in abbonamento, più un evento speciale per Natale e i laboratori domenicali ludico-artistici in Villa dei Leoni.

Saranno proposte nuove drammaturgie e fi abe classiche, da “Il Gigante Soffi asogni” de La Piccionaia, con l’apertura di stagione il 15 novembre a “Le quattro stagioni” del Teatro

Telaio sul tema dell’andamento naturale delle stagioni; da “Bianca corre” (tratto dalla storia di “Biancaneve”) a “La Bella e la Bestia” della compagnia Baule Volante.

La novità di quest’anno sarà uno spetta-colo speciale pre-natalizio il 20 dicembre, fuori abbonamento: “L’omino del pane e l’omino della mela”, un divertente mix di teatro, mu-sica e clownerie.

Si conferma anche l’offerta integrata con i laboratori creativi domenicali in Villa dei Leoni: una proposta per famiglie per tutte le dome-niche fi no a Natale dedicata ai bambini dai 4 ai 10 anni. L’abbonamento “Punto Teatro” alla rassegna di prosa sarà a sette spettacoli a 75 euro, acquistabile da ottobre, mentre lo spettacolo di Carlo & Giorgio sarà fuori abbonamento. Dall’1 novembre si potranno scegliere i carnet a 4 spettacoli al prezzo di 44 euro e i biglietti di tutti gli spettacoli. Dispo-nibile da ottobre, l’abbonamento “Famiglie a Teatro” avrà, come l’anno scorso, un costo di 20 euro per 4 spettacoli per gli adulti e di 12 euro per gli under 14.Stabile rispetto all’anno scorso anche il prezzo dei biglietti che saranno acquistabili dall’1 novembre. Info: www.villa-deileonimira.it

Tanti i nomi di spicco inseriti nel cartellone allestito da La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale per una programmazione che si articola in due rassegne

Teatro Villa dei Leoni di Mira, presentata la nuova stagione

Linguaggi e stili diversi con un unico obiettivo: intrecciare relazioni

Il libro “Il sale del sudore.Ortolani marinanti del Novecento” di Gianfranco Tiozzo Netti

Ortolani si nasce e si diventa. Tra ricordi e testimonianze che partono dagli anni ’40 del secolo scorso i racconti di Gianfranco Tiozzo Netti raccolti nel volume “Il sale

del sudore. Ortolani marinanti del Novecento” (Art&Print editrice) ci riportano alle abitudini che hanno caratterizzato secoli di tradizioni contadine: la sveglia prima dell’alba; una talvolta anche lunga passeggiata per raggiungere gli orti fi no a Cà Lino di Chioggia oppure in barca a remi che poi veniva caricata per andare al mercato “vecio” di Marina o anche fi no a quello di Venezia a Rialto per un viaggio che durava tutta la giornata; un breve pasto frugale con polen-ta riscaldata, verdure e, meno spesso, salame; ore e ore chini sulla terra a seminare, raccogliere, togliere le erbacce, allontanare uccelli e parassiti, riparare e rinforzare le pro-tezioni contro il vento impetuoso della bora; il sole estivo che toglie il respiro e secca la terra che bisogna continuare a innaffi are, l’acqua che bisogna andare a recuperare nei canali e nei fossati non sempre vicini; il freddo e lungo inverno; la raccolta delle primizie o quelle delle specie tardive…

Gianfranco Tiozzo parte da questo passato, che ora sembra lontano, per poi ricondurci man mano alle trasfor-mazioni che ormai fanno parte del presente di Sottomarina quando al posto dei vecchi “casoni” utilizzati per lo più come deposito e magazzino per gli attrezzi da usare nei

campo cominciano a comparire case, alberghi, dove le dune di sabbia, naturale riparo contro le mareggiate e le burra-sche, sono state sbancate prima per poter disporre di altra terra da coltivare e poi per realizzare ampi spazi da destina-re al turismo balneare… e gli ortolani marinanti cominciano a diventare intraprendenti imprenditori, ad affi ttare le loro stesse case per ospitare turisti che giungono da sempre più lontano e poi costruire altre case da affi ttare per la stagione estiva, si trasformano in albergatori, dirigono grandi stabili-menti balneari, lavorano nei negozi…

E’ la “malattia de la piera” quando non si investe più nell’acquisto di altri terreni da coltivare, ma sul turismo, sul-

le nuove costruzioni, su altre attività. Nonostante tutto questo, Gian-

franco, e come lui molti altri marinan-ti, è ancora profondamente ortolano perché il suo mestiere “ti coinvolge troppo, prende la tua mente, le tue braccia, la tua forza e volontà…”: il

sole non scotta più, la fatica si sente ma passerà, la burrasca ha danneggiato i campi coltivati ma si può ancora seminare e recuperare qualcosa, si ritorna al mercato per vendere la propria verdura.

I racconti si snodano tra amici, parenti, qualche per-sonaggio che si caratterizza per qualche vicenda curiosa, utilizzando un linguaggio semplice e immediato dove ac-canto all’italiano compaiono vari termini dialettali e gergali,

ovviamente marinanti, che poi vengono spiegati al termine del volume grazie ad un agile glossario. E così anche per i quadri in stile naif che accompagnano l’opera di Tiozzo insieme a qualche poesia.

“Dopo l’ubriacatura della monocultura del radicchio e dopo gli stravolgimenti legati ai mutamenti dei processi eco-nomici – ha scritto nell’introduzione Pier Giorgio Tiozzo Gobetto, curatore della collana “Profi lo di una comunità” che intende valorizzare Chioggia, i suoi abitanti, la sua cultu-ra e il suo ambiente – con i fenomeni della globalizzazione, gli ortolani e con essi Sottomarina sono alla ricerca di una nuova identità… Permangono l’attaccamento alla terra e brandelli di presenze del paesaggio orticolo novecentesco, ma è evidente che bisogna evitare di stravolgere in modo irreparabile e defi nitivo quel po’ che rimane e cercare piutto-sto modalità di conservazione e di documentazione”.

Il racconto degli ortolani marinanti di Sottomarina

La copertina del volume di Gianfranco Tiozzo Netti

“Sguardo di Donna” è la mostra fotografi ca che at-traverso 25 autrici racconta

25 prospettive differenti di vita, 25 sguardi sul mondo e sulle relazioni. Un approccio che trova ispirazione dai temi più spinosi e complessi dell’esistenza umana: la diversità, la responsabilità, la compassione e la giustizia. E che attraverso il mezzo fotografi co si fa testimonianza, racconto disincantato, talvolta crudo, di tante condizioni uma-ne, di realtà, luoghi e coscienze che si muovono tra passione e coraggio.

La mostra è curata da Francesca Alfano Miglietti.

Le immagini trovano posto all’in-terno di un allestimento che recupera, insieme alle foto, oggetti e abiti di sce-na dai depositi del teatro La Fenice di Venezia, in un contesto simbolico e di grande poesia.

La mostra sarà aperta al pubblico fi no al prossimo 8 dicembre, tutti i giorni, ad eccezione del martedì, dalle 10 alle 19 presso la casa dei Tre Oci a Venezia.

FOTOGRAFIA

Venezia. Casa dei Tre OciSGUARDO DI DONNA, 25 DIFFERENTI PROSPETTIVE

O.J. Eugenio Ferrarese

Con la globalizzazione, anche gli ortolani e Sottomarina sono alla ricerca di una nuova identità

Wonder woman, lo spettacolo che andrà in scena il prossimo 14 novembre e inaugurerà la rassegna serale Punto Teatro

20 Cultura provinciale2020 Cultura provinciale

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2Sport

Domenica 25 ottobre si correrà la trentesi-ma edizione di Venicemarathon una delle competizioni più famose del nostro terri-

torio ma anche all’estero. La Venicemarathon è una gara che si corre sulla distanza olimpica di 42,195 chilometri, la disciplina più classica ed affascinante dell’atletica leggera; una maratona riconosciuta a livello mondiale dalla Iaaf e certi-fi cata Silver Label. Si corre su un percorso unico al mondo, dove ogni chilometro è ricco di fascino e suggestione. La partenza è di fronte a Villa Pisani, la Riviera del Brenta, con le sue ville, e Venezia, con il transito sul ponte di barche, Piaz-za San Marco, il campanile e Palazzo Ducale. La prima edizione risale al 18 maggio del 1986, una giornata di caldo incredibile con partenza a Stra. Sono passati trent’anni e domenica 25 ottobre 2015 la splendida Villa Pisani sarà, an-cora una volta, cornice alla partenza della corsa. È una manifestazione collettiva che nasce dallo sport e crescendo ha fatto di una competizione di forte impronta agonistica un importante even-to promozionale, culturale e sociale. “La Venice-marathon in questi anni è cresciuta molto, sia per importanza a livello internazionale, che per numero di partecipanti – dice Ivano Sacchetto organizzatore da 22 anni. Furono circa 900 i concorrenti della prima edizione, per questa sa-

di Roberta Pasqualetto

Venice Marathon, 8 mila atleti al nastro di partenzaNEWS

Nel mese di ottobre si chiu-de il calendario delle ciclo escursioni di Fiab Mestre

Amici della Bicicletta, ma non terminano le attività dell’associa-zione. A novembre si terranno le iniziative di “Bicidinverno” con incontri nella sede e riprendere la bici per qualche giro fuori porta.

Sabato 4 ci sarà l’escur-sione titolata: colori dell’autunno tra forti e boschi. Con questa uscita si vi-siteranno i forti del campo trincerato e i boschi di Mestre. Una tradizionale pedalata alla scoperta di angoli affascinanti e con rimembranze storiche, nel centenario dell’entrata in guerra dell’Italia nel primo confl itto mondiale, gu-stando i caldi colori d’inizio autunno. Domenica 11, un’altra uscita adatta a tutti: Conegliano da ponte a ponte. Il percorso si terrà lungo il Piave, tra i luoghi della Grande Guerra, visita ai presidi Austro Ungarici tra Falzè, Fontane Bianche, Fontigo, Moriago e Vidor. La fi losofi a di Fiab Mestre condivide il pen-siero di altre città italiane ed europee che dimostrano che la bicicletta può dare un contributo importante per combattere l’inquinamento e per migliorare la qualità della vita delle persone nelle città. Scegliere la bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano comporta molti vantaggi individuali e collettivi: benes-sere psicofi sico, riduzione dei costi di trasporto, riduzione dell’inquinamento e dei costi sociali di varie malattie causate da uno stile di vita sedentario. Per maggiori informazioni si può scrivere a [email protected]

Fiab MestreCICLO ESCURSIONI IN INVERNO

R.P.

Terza vittoria consecutiva per il Team Sportissimo nel-la “6xAndrea” cronometro

a squadre di ciclismo, dedicata ad Andrea Pinarello, che si è svolta il 20 settembre a Jesolo. La formazione modenese ha anche migliorato il record della manifestazione, che lei stessa deteneva, chiudendo i 24 km della prova con il tempo di 27’07” alla media oraria di 52,86 km/h. La squadra era formata da Fabio Bulgarelli, Diego Giuntoli, Giacomo Mazzuola, Fabrizio Amerighi, Massimiliano Grazia e Sandro Di Renzo. Al secondo posto sono giunti i trevigiani del Mem Active Wear (27’37”, media 51,90) seguiti da Stemax Team (27’41”). Per la categoria femminile successo del Team 69 Cronowomen (Cristina Risoli, Elisa Benedet, Monica Messori, Michela Marmiroli, Stefania Bontempo, Annalisa Mon-di) che hanno vinto in 34’21” davanti al Tinky Ladies Pinarello (34’54”) e al Pedale Feltrino Women (36’49”). Tra le formazioni con alme-no due donne, i più veloci sono stati gli atleti del Team New Line Rovolon (31’13”) formata da Carola Skarabela, Stefania Bagnoli, Alberto Salgarolo, Dario Pegoraro, Ermanno Negro, Nicola Muzzolon, davanti al Bielle Team Asd (31’28”) e al Pedale Feltrino Mix (32’20”). Alla manifestazione hanno partecipato oltre 700 ciclisti provenienti da tutta Italia, per dar-si battaglia nel percorso nel cuore di Jesolo in un circuito di 12 km da percorrere due volte. Entusiasta il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia,

accompagnato dalla assessore Daniela Dona-dello e dal consigliere Gino Pasian: “Questa manifestazione ha avuto una crescita esponen-ziale e quest’anno si è gemellata con la bel-lezza di Miss Italia. Direi che l’appuntamento per il 2016 è d’obbligo”. Il grazie è arrivato anche dalla famiglia Pinarello, da Carla, sorella di Andrea che ha voluto ricordare l’importante lavoro dei volontarie e delle forze dell’ordine; di Gloria Piovesan Pinarello, moglie di Andrea: “C’è stato un pubblico incredibile e tantissime squadre hanno partecipato a questa cronometro cui Andrea teneva moltissimo, sono certa che da lassù sarà stato felice di vedere il successo di questa manifestazione”. La cronometro a squa-dre era anche la tappa fi nale del circuito di 4 granfondo del Grand Prix Maglia Nera, dedicato a Giovanni “Nani” Pinarello, fondatore dell’a-zienda di biciclette Pinarello oggi leader nel mondo. Sono stati premiati i leader di classifi ca delle varie categorie e tutti gli ultimi di classifi ca, le cosiddette “maglie nere”. Un premio speciale alle squadre che hanno partecipato più numero-se. Hanno vinto i granfondisti del Team Pinarello che hanno percorso 42149 km.

CiclismoTEAM SPORTISSIMO VINCE A JESOLO

G.P.

Podismo Al via a Stra il 25 ottobre a una manifestazione che compie 30 anni

ranno in circa 8 mila, un numero record, accolti da una struttura minuziosamente preordinata in ogni dettaglio. Fin dalle prime luci dell’alba, ci saranno un gruppo di 150 abilissimi volontari coordinati, da Vladimiro Torturo, coordinatore in Riviera, dal km 0 alla metà, cioè al km 21, con l’ausilio dei comandi di vigili e caabinieri”. Complessivamente saranno circa 2000 i volon-tari che assieme alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine e all’assistenza medica, saranno ope-rativi lungo tutto il percorso fi no al traguardo di Riva dei Sette Martiri a Venezia. L’albo d’oro del-la Venicemarathon ormai da venti edizioni parla straniero. Sono passati infatti più di quattro lustri dalle epiche vittorie di Gelindo Bordin, Orlando Pizzolato e Laura Fogli, tanto per citare alcuni atleti che hanno fatto la storia della maratona in Italia e nel mondo. Nell’edizione 2014 il tra-guardo è stato tagliato da atleti africani con le vittorie degli etiopi Ketema Mamo tra gli uomini (2h 16’ 45”), e di Konjit Biruk (2h 40’ 20”) tra le donne. Tra gli eventi collaterali della mara-tona ci sono le Family Run, corse non competi-tive organizzate in varie località della provincia che uniscono ragazzi, famiglie e tutti coloro che vogliono passare una giornata all’insegna della salute e del divertimento, coinvolgendo i parteci-panti nell’atmosfera della maratona.

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Pranzo di NataleIl Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL NATALE a tavolaaccompagnati dal seguente Menù di Pesce:

Aperitivo della casa con salatiniSchiette fritte con polentaAntipasto “FORNACE” di gambelettiPolipi con sedano e insalata di mareLatticini di Seppia1/2 Astice al ProseccoPennette con Salmone e GamberiGnocchetti di Natale con Scampetti alla BusaraGrigliata di: Orata, Coda di Rospo, ScampoVassoio di Fritto Misto con PolentaInsalatine Miste di StagioneAnanas FrescoGelato Tartufato al LiquorePandoro con Vino MoscatoSorbetto al LimoneCaffé correttoPinot, Prosecco, Acqua Minerale€ 45 a PersonaUn augurio sincero di Buon Nataleda parte di tutto lo staff del“RISTORANTE ALLA FORNACE”

Cenone di San Silvestro31 Dicembre 2015, inizio ore 21.00

Il Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL CAPODANNO a tavola

accompagnati dal seguente Menù di Pesce:

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La serata sarà allietata da musica dal vivoCi sarà la lotteria ed estrazioni

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per un augurio sincero di Buon 2016da parte di tutto lo staff del

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La prenotazione avviene presso il RistoranteInfo 041 932127 · Cell. 335 5294045 · [email protected] fornace.com

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Grandi opere addio o almeno arriveder-ci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento

di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project fi nan-cing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrive-derci a loro, signifi cherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro.

Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interes-se pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità fi gurano infrastrut-ture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project fi nancing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che

ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entu-siasmo per le grandi infrastrutture. Un no defi nitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che

non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver tro-vato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project fi nancing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto

e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chi-lometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defi scalizzazione concessa su base trentennale.

I comitati ambientalisti dell’area del ve-neziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga.

I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera in-sieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo van-no completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da fi nire. Rispetto al 2013, da dati

ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento.

Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali.

La De Berti si è particolarmente concen-trata sul fi nanziamento del progetto per la

variante della Strada Statale 12 che interes-sa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala.

“Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto defi nitivo che compete alla Regione e lo fi nanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fi ne 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il qua-dro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero comple-tate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.

di Alessandro Abbadir

Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015

Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project fi nancing

Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere

La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento

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Pranzo di NataleIl Ristorante “Alla Fornace”Vi propone di Festeggiare IL NATALE a tavolaaccompagnati dal seguente Menù di Pesce:

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1Il Veneto in primo piano

Il Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso

settembre, aveva defi nito interessante il progetto della Orte-Mestre.

Parole che avevano acceso nuove speranze nell’a-nimo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fi n dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al pro-blema dell’isolamento del territorio del Basso Venezia-no che soffre da sempre di un grave isolamento. Condi-zione che necessariamente rende più diffi cile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali

e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson

- è fondamentale dotare di un’adeguata infrastruttura-zione il territorio”.

Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamen-to di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale.

“Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area arti-gianale e con essa tutto l’indotto”.

“Non si tratta di essere un sostenitore della ce-

mentifi cazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impat-to ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”.

“Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confron-tarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”.

Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarze-rano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.

di Ornella Jovane

Defi cit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano

Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo

IL CASO

Scoppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slitta-re per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino

Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata defi nita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché

il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zambo-ni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un

disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su questo slittamento.

Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”

Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia

A.A.

E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il po-tenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45.

E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito.

Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del defi cit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fi no al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classifi cata una delle strade più pericolose d’Italia.

232323Il Veneto in primo piano

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24 Il Veneto in primo piano2424 Il Veneto in primo piano

Quale sarà il futuro?

VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE

Risale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’A-zienda regionale Veneto Agricoltura. La

liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazio-ne nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come

sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno.

Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fi ne ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e fun-zionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per ma-teria, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.

E’ Luca Zaia il primo fi rmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifi ca alla fi nanziaria

regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta.

La volontà di Zaia è quella di raziona-lizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a co-sto zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’ammi-nistrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissa-ri. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-

duti i presidenti e i consigli di amministrazio-ne dei dieci Consorzi di bonifi ca, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore prima-rio, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,

Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Grazia-no Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia

e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità de-cisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pie-no spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistifi cazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di prov-vedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale parte-cipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioran-za quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.

di Nicola Stievano

Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifi ca ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti”

Votata in Consiglio la legge 21 a fi rma dal governatore

La scure di Zaia cala sugli enti strumentali

4 Il Veneto in primo piano

Continua ad agitare (e parecchio) le ac-que la legge numero 21 messa in can-tiere dal presidente della Regione del

Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili.

Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifi ca, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Vene-te, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia.

L’ipotesi sta sollevando numerose reazio-ni contrarie, in Polesine come altrove. Il sin-daco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifi ca provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione - dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifi ca che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità

che gli amministratori locali possano pianifi ca-re il proprio territorio”.

In sintonia anche la posizione dei Gio-vani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modifi care al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifi ca rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritro-varcisi molto spesso”.

Piuttosto, sempre in ottica di contenimen-to dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono pre-senti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifi -ca polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in ma-teria di sicurezza idraulica”.

NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI

Lo.Zo.

Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi

Padova - Venezia - Legnaro - Piove di Sacco - Mirano - Chioggia

GESTIONE SERVIZI DI:- Ristorazione collettiva- Ristorazione Automatica

GESTIONE DI:- Bar- Ristoranti- Aree di servizio stradale

RISTOSYSTEM

1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

non ci fi diamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar-riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven-tare più bravi ad accedere ai fondi europei per fi nanzia-re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere anche la capacità di snellire il più possibile e da subito la pesantezza della macchina burocratica”.

Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non freno”.

Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

di Nicola Stievano

L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia

Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fi diamo di nessuno”L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione

“Tutti davano per spacciate le piccole imprese, invece la ripresa parte proprio da loro”

“Tra la nostra gente avverto forti sentimenti di rabbia e di scoramento”

Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini

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La visita a Pila L’incontro con i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila

Corazzari: “Subito soluzioni concrete per la pesca”“Mi impegno personalmente ad avviare un tavolo di confronto e lavoro perchè gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano risolutivi”

Con voto unanime la Commissione Ambiente, presieduta da Francesco Calzavara (LN), ha approvato il

Progetto di Legge presentato dal Con-sigliere del Pd, Graziano Azzalin, che mira ad escludere ogni tipo di ricerca di idrocarburi nei Comuni compresi nell’area del Parco del Delta del Po, ricacciando indietro ogni possibile ten-tativo di sfruttamento. Dopo averla già presentata durante la scorsa legislatura, raccogliendo sostegni trasversali, ma non riuscendo a farla approvare per il “blocco” imposto dalle incombenti elezioni, il consigliere Azzalin l’ha ripro-posta come suo primo atto della nuova legislatura. La proposta legislativa, che passa ora all’esame dell’aula consiliare, va a modifi care l’articolo 30 della legge istitutiva del Parco del Delta del Po in modo da rendere impossibile la ricerca con ogni mezzo di idrocarburi.

La ratio della norma di impedire ogni tipo di ricerca e di estrazione di idrocarburi nell’area del Delta del Po era già chiara, ma la sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso della Northsun e abrogato la delibera con la quale la Regione non concedeva il permesso di ricerca, ha reso necessaria una precisa-zione e quindi, al posto del comma che recita ‘è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo’ con questo modifi ca si inserisce la dizione ‘ non sono rilasciati permessi di ricerca di idro-carburi, autorizzazioni per l’estrazione di idrocarburi’.

“In questo modo – ha sottolineato Azzalin - sarà possibile evitare ogni tipo di fraintendimento semantico e ribadire una chiara volontà manifestata a più riprese da parte della Regione Veneto, a cominciare dal presidente Zaia, che su questo ha una posizione di totale

AmbienteSTOP ALLE ESTRAZIONE DI IDROCARBURI DELTA DEL PO

L’assessore regionale Cristiano Coraz-zari a fi anco dei pescatori polesani e veneti. Un settore vitale per l’economia

della provincia e della regione, che Coraz-zari ha avuto modo di conoscere a fondo nel corso di una visita, a fi ne settembre, a Pila. Qui ha incontrato i tre presidenti delle cooperative ittiche Pilamare, Villaggio Pescatori e Pescatori Pila rispettivamente Giuliano Zanellato, Fa-brizio Boscolo e Virginio Tugnolo. Si tratta di una realtà che con le sue attività di vene-ricoltura e pesce azzurro, è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie,

che spesso incontrano diffi coltà ad arrivare alla fi ne del mese, per una lunga serie di problemi.

“In quell’occasione mi sono preso l’impegno personale di avviare un tavo-lo di confronto e lavoro per fare in modo

che gli interventi per il settore ittico non siano ‘sporadici’ ma siano soluzioni che risolva-no in modo defi nitivo i problemi - afferma Corazzari - Convoca-

zione che è già stata inviata ai numerosi futuri componenti, dal Parco Delta Po Ve-neto alle associazioni di categoria della pesca al Consorzio cooperativa di Pila, a

di Lorenzo Zoli

“Non basta, i costi della politica possono essere tagliati ancora. Di molto”.

Lo dichiara in una nota Jacopo Ber-ti, capogruppo del M5S in Consiglio regionale, commentando la pubblica-zione del bilancio della Regione Vene-to 2014, che evidenzia, tra le altre cose, un trend in discesa per quanto riguarda gli stipendi dei consiglieri, che sommati ai vitalizi degli ex va dai 23 milioni del 2010 ai 20 del 2014. “Abbiamo appena presentato – ricor-da il capogruppo pentastellato - la nostra proposta di legge “Anti Casta”, grazie alla quale vogliamo abolire i vitalizi, i privilegi dei politici e tagliare ancora gli stipendi. 83 milioni e mezzo di soldi risparmiati dai veneti, questa è la somma che si raggiungerebbe grazie alla nostra legge e questa è la cifra che proponiamo come obiettivo alla Giunta”.

Berti sottolinea poi che un altro dato che emerge dal bilancio è relativo a un “obiettivo non realizzato”, quello della promozione di soluzioni volte alla lotta alla corruzione e all’illegalità. “Quello della corruzione – sottoli-nea - è il reato in maggiore aumento in Veneto, +122% nell’ultimo anno. E non dimentichiamo che questa regione è stata lo scenario della più grande tangente della storia d’Italia, che a sua volta è uno dei Paesi più corrotti al mondo. Quella del Mose. La lotta alla corruzione dovrebbe quindi essere in cima alle priorità del governo regionale. Almeno lo è per noi. Se a loro non interessa, - conclude Berti - ci proponiamo volontariamente per realizzare e coordinare un’agenzia veneta anti corruzione (Avac)”.

“In queste ore l’agenzia nazionale ha fatto arrestare tre persone, col-pevoli di corruzione nel primo appalto del Giubileo – conclude Berti - ieri altri arresti e indagini in Regione Lombardia, per lo stesso reato. Quello di un’agenzia veneta istituita volontariamente da questo Consiglio sarebbe dunque un segnale anche di portata nazionale”.

“NON BASTA, OCCORRE TAGLIARE DI PIÙ” Bilancio 2014. Berti (M5S)

A fi anco l’Assessore Cristian Corazzari

La pesca nel Delta è la prima fonte di sostentamento per oltre 2mila famiglie

Graziano Azzalin, consigliere Pd

“Luca Zaia ieri si è detto preoccupato per la corrente di neo centralismo partita da Roma, una corrente che è pronto a con-

trastare ‘facendo gli amministratori delegati del territorio’. Ma allora dov’è la coerenza se ora il Governatore vuole commissionare tutti gli enti stru-mentali e accentrare la sanità veneta nell’azienda Zero? Dove sono gli amministratori delegati?”. Se lo chiedono i consiglieri tosiani Giovanna Negro e Andrea Bassi, componenti della Commissione Sanità, commentano assieme ai colleghi Maurizio Conte e Stefano Casali le proposte di modifi ca del Direttivo Anci Veneto al Progetto di Legge n. 23 che prevede l’istituzione dell’Azienda Zero quale ente di governance della sanità regionale.

“La relazione dell’Anci – aggiungono i to-siani – portata questa mattina in Commissione Sanità spiega come la creazione di aziende Ulss estremamente ampie, come previsto dal Pdl n.23, comporta la rottura di questo rapporto tra i vertici della gestione sanitaria e il territorio, con ricadute negative sui cittadini-utenti” “Si evidenzia inoltre nella relazione – proseguono Conte, Bassi, Negro e Conte – come il sistema sanitario regionale fi no ad oggi abbia portato ad ottimi risultati in termini di effi cienza/effi cacia con la forte integrazione ospedale-territorio, supportata da uno stretto rappor-to tra vertici Ulss e Sindaci (Conferenza dei sindaci). L’Anci sottolinea anche la mancanza di un adeguato studio di fattibilità organizzativa del nuovo model-lo. E afferma che l’Azienda Zero non deve avere compiti di Programmazione e Controllo che invece restano in carico alla Direzione Generale Sanità e

I CONSIGLIERI TOSIANI: “ZAIA FACCIA UN PASSO INDIETRO”Sanità e Azienda Zero

tutti i rappresentanti del settore ittico e del-la portualità dell’area veneta, alle istituzioni preposte alla sicurezza e all’esecuzione delle opere”. Per Corazzari sono necessarie soluzioni concrete, di somma urgenza in un territorio dove i vincoli che limitano la gestione di ambienti dove convivono attività

dell’uomo e luoghi naturalistici non siano limiti ma opportunità da cogliere, e nei qua-li inoltre venga anche risolta una volta per tutte la problematica della sicurezza della navigazione legata ai porti già presenti nel territorio veneto come Pila a Chioggia.

Sociale, organo tecnico dell’assessorato alla Sanità e al Sociale nonché del Consiglio Regionale”. E ancora si legge nell’ultima parte della relazione: “Quando si dice che questa riforma del sistema consentirà tagli della spesa senza tagli ai servizi, non si presta suffi -ciente attenzione ai servizi del territorio, che saranno necessariamente ridotti e tagliati. Con l’eliminazione della Direzione dei servizi sociali (della quale non si capisce la ragione o i vantaggi economici fi nanziari) verrebbe meno la peculiarità propria del SSR Veneto caratterizzato da una forte integrazione socio-sanita-ria. In tale scenario il Comune dovrebbe versare dei contributi all’Azienda Ulss senza avere nessun con-trollo sull’operato e sui livelli di assistenza erogati ai propri cittadini e il ruolo della Conferenza dei Sindaci viene ad essere totalmente sminuito. La fi gura del direttore dei servizi sociali deve essere mantenuta”.

Jacopo Berti In alto da sinistra: Giovanna Negro, Andrea Bassi. Sotto

Maurizio Conte e Stefano Casali

272727Voci da palazzo1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

non ci fi diamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar-riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven-tare più bravi ad accedere ai fondi europei per fi nanzia-re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere anche la capacità di snellire il più possibile e da subito la pesantezza della macchina burocratica”.

Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non freno”.

Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

di Nicola Stievano

L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia

Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fi diamo di nessuno”L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione

“Tutti davano per spacciate le piccole imprese, invece la ripresa parte proprio da loro”

“Tra la nostra gente avverto forti sentimenti di rabbia e di scoramento”

Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini

1 Cultura veneta

Un viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro-mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot-tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà

Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il crea-tore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che gli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti.

Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu-vato da un comitato scientifi co di respiro internazionale, ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di un’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, il metodo di lavoro e la bottega di un artista controverso e non com-preso nel suo periodo storico, ma defi nito dalla critica moderna un “visionario illuminato”.

El Greco nacque nel 1541 a Creta, territorio all’epoca sotto il dominio veneto.

Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della

cultura fi gurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo.

La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno infl uen-zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie alla signifi cativa adesione di grandi istituzioni museali e collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposi-zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un ar-

tista geniale che continua a stupire per la profonda ispirazione che ha portato nel mondo dell’arte, anche moderna.

La fama del pittore divenne pla-netaria solo a partire dal ventesimo secolo, non solo per l’interesse di

collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo Picasso, a Manet, fi no a Pollock, appassionati studiosi di El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla modernità dei suoi manierismi nel disegnare le fi gure e alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi

inaspettati per la sua epoca.La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta

di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, ca-pace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espres-sionista.

El Greco possedeva un senso della rappresentazione

che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può defi -nirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle re-gole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.

Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione

La mostra Casa dei Carraresi ospita fi no al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”

Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso

Musei Eremitani, Padova

Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni,

bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fi no alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contras-segnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudian-do tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografi che , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche infl uenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fi no al 10 gennaio

Sulla prima tela di Casorati: i Colli EuganeiIl primo concerto della nuova Stagione concertistica, in

programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e

musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso signifi cato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurre-zione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svi-lupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appre-so con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fi ducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno pro-porzionale alle cariche che mi vengono affi date sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente ono-rato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-

Orchestra di Padova e del Veneto

50 STAGIONI CONCERTISTICHE

di Maria Pavan

Ripercorso il complesso iter artistico e spirituale tra Creta, l’Italia e la Spagna

Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio con-temporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orche-stre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Lon-dra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Kor-sten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stes-so Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo fl auto dell’Orchestra della RAI di Tori-no) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.

28 Cultura veneta2828 Cultura veneta

292929Turismo1 Turismo

Noi italiani abbiamo sempre fatto fi nta di non vederlo questo “vicino del mare accanto”. Abbiamo sempre dato l’impressione di igno-

rarlo, di non considerarlo. Prima perché era gover-nato da una dittatura feroce che fi no alla sua caduta (nel 1990) ha alimentato questa distanza ideologica e la conseguente netta separazione fra mondi opposti, poi percé la “terra delle aquile” è diventata di colpo la terra da cui partivano le temute prime ondate di profughi, scaricate quo-tidianamente sulle coste della Puglia da gommono o vecchie carrette del mare.

Lo stereotipo è rimasto e condiziona ancora nell’immaginario collettivo l’idea che abbiamo di questo paese, che si trova ad appena 70 chilmetri da Otranto. Al di là dell’Adriatico.

Niente di più sbagliato e di ingiusto, perché oggi l’Albania si sta aprendo a noi con una sola-rità e un desiderio di buoni rapporti che chiunque può riscontrare recandovisi per la prima volta. Un paese che smania di mostrare i suoi grandi passi in avanti, anche se per misurarli bisogna tener conto che sotto la dittatura marxista-leninista di Enver Hoxha e, negli ultimi anni, di Ramiz Alia non c’erano nemmeno macchine per le strade e lo sta-to di povertà era così palese da lasciare choccati, mitigato solo dalla grande dignità di questo po-polo, sempre mostratosi fi ero di fronte a qualsiasi diffi coltà, anche quando nel corso del XX secolo dovette combattere per la libertà contro nemici più grandi di lui. L’Impero Ottomano prima (che l’ha soggiogato per cinque secoli, fi no al 1912) e l’Italia Fascista poi, che lo trasformò in un suo possedimento dal 1939 al 1943.

Oggi l’Albania si affaccia a pieno titolo nel pa-norama europeo, facendo tesoro dei tanti aiuti ri-cevuti, in termini di cooperazione economica ma soprattutto di formazione (aiuti arrivati special-mente dall’Italia), ma anche di una grande voglia di riscatto. Quello che più colpisce è l’atmosfera che oggi circonda l’ospite straniero, specie quello italiano. Innanzitutto la lingua, visto che tutti co-noscono, parlano e amano l’italiano (imparato grazie alla tv o all’immigrazione di ritorno). Poi la disponibilità all’accoglienza, a fornire un aiuto in qualsiasi circostanza. Persino la polizia sfodera sorrisi non usuali in uomini in divisa. In Albania si può dire senza esagerare che l’Italia è un mito. Forse c’è anche un sentimento di riconoscenza in questo, per tutto ciò il nostro Paese ha fatto nei durissimi anni del post dittatura, quando in ogni angolo dell’Albania spuntavano ancora sinistri i bunker fatti costruire negli anni ’70 da Hoxha (in tutto un milione, una follia) per trasmettere alla popolazione la sindrome da accerchiamento. Non a caso uno dei reati puniti con maggiore fre-quenza allora era l’installazione di rudimentali an-tenne per ricevere i programmi della televisione italiana.

Che l’Albania oggi sia un’altra cosa lo testimo-nia anche il colore. Il colore che si coglie nell’am-biente e nei nuovi quartieri. E che fa risaltare la

Balcani

NELLA IMMAGINE PRINCIPALE IL CASTELLO DI KRUJE CHE OSPITA IL MUSEO DEDICATO A SKANDERBEG, L’EROE NAZIONALE. A DESTRA LA PIAZZA PRINCIPALE DI TIRANA, LOTTOMANA

BERAT (CITTÀ DALLE MILLE FINESTRE) E, SOTTO, SCORCI DI MARE NEL SUD DEL PAESE (IN UNO SI COLGONO ALCUNI BUNKER FATTI COSTRUIRE DA HOXHA) OLTRE ALLE ROVINE

DELLA FORTEZZA DI ROSAFA A SCUTARI. PIÙ SOTTO LA STORICA BANDIERA DELL’ALBANIA, MONUMENTO A SKANDERBEG E UN CAOTICO SBARCO DI PROFUGHI IN PUGLIA NEL 1991

Le migliorate condizioni di sicurezza permettono di viaggiare nella massima libertà

per conoscere la vivace capitale Tirana,città antiche come Berat, Argirocastro

Scutari, Durazzo, Kruje, Valona, Butrintoe le località di mare della splendida costa sud

di Renato Malaman

Lontani i tempi della dittatura di Hoxhae delle ripetute ondate di profughi

il “paese delle aquile” sta crescendoa grandi passi e ama l’Italia e gli italiani

(tutti conoscono la nostra lingua)offrendo le sue bellezze al turismo

SÌ, VIAGGIARE

Sorprendente Albania, il futuro è iniziato

cura dei restauri e delle nuove costruzioni. Certo, molte contraddizioni rimangono, come gli innesti diretti nelle tre autostrade di stradine di campa-gna, come nel traffi co caotico e indisciplinato di Tirana, o come nella volontà di voler copiare anche gli aspetti negativi del modello di sviluppo italiano. Però la sensazione di fondo è quella di un paese in crescita, dove anche le diverse confessioni reli-giose (musulmani, cattolici e ortodossi) convivono in armonia e reciproca tolleranza, secondo un mo-dello molto laico.

L’estate appena conclusa ha registrato un boom di presenze italiane e, forse, la fi ne di un tabù. Tutto ciò favorito dalla semplicità delle forma-lità di ingresso nel paese (basta la carta di identi-tà), della prenotazione di un hotel o del noleggio di un’auto all’aeroporto internazionale “Madre Teresa di Calcutta” di Tirana-Rinas. Facile anche per chi arriva in traghetto a Durazzo o a Valona.

Dire che l’Albania è bella è fi n troppo ri-duttivo. Il Paese è straordinario e si può girare in libertà senza più rischi per la propria sicurezza. L’aumentato benessere ha fatto diminuire furti ed episodi di microcriminalità. Il costo della vita

è basso, tanto che una cena costa dai 5 ai 10 euro, salvo che nelle località più alla moda. E per dormire si spendono dai 15 ai 25 euro per una camera doppia in alberghi dignitosi, prenota-bili anche attraverso booking.com. Il turismo fa perno su ben tre siti tutelati dall’Unesco come “Patrimonio dell’Umanità”, tutti concentrati nel sud del paese: si tratta della città di Berat con le sue splendide architetture ottomane, che le sono valse l’appellativo di “città dalle mille fi nestre”; la città di Argirocastro (o Gjirokaster) arroccata su uno sperone montuoso, rilucente dei suoi tetti d’ar-gento (vi nacquero Enver Hoxha e il poeta Ismail Kadaré, tuttora vivente, più volte candidato al No-bel), il sito archeologico di Butrinto portato alla luce negli anni ’20 dall’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini e la cui età d’oro fu quella augustea (di grande impatto l’anfi teatro). Ma vanno inserite nell’itinerario di un viaggio in Albania la capitale Tirana con i suoi innumerevoli musei; la dinamica Durazzo affacciata dolcemente sull’Adriatico (c’è anche una fortezza veneziana); l’antica Scutari, che è forse la città più elegante, vivace e cultu-ralmente importante dell’Albania; Kruje, vecchia

capitale che celebra le gesta di Georgi Castriota Skanderbeg, l’eroico condottiero albanese che nel ‘400, in trent’anni di sanguinose battaglie riuscì a respingere i turchi (che dilagarono nel paese solo alla sua morte, avvenuta per malaria); Pogradec, cittadina placidamente distesa sul lago di Ocrida, al confi ne con la Macedonia; Korcia, famosa per essere stata la città da cui partì la rivolta contro i turchi nel 1912; la lucente Valona, porto strategico dove l’Adriatico diventa Jonio e poi tutta la spetta-colare costa sud, da Dhermi a Borsh a Saranda (la Rimini albanese) per fi nire nella coccola Ksamil, ameno porticciolo turistico fra gli scogli con piccole spiaggette dove si affacciano graziosi ristorantini, nei quali (udite, udite) si possono ancora trovare anche i proibitissimi datteri di mare.

Certo, l’Albania non offre ancora tutti i comfort di altre destinazioni turistiche, specie di quelle più alla moda, ma il bello in fondo è proprio questo. Lo spirito di accoglienza semplice e sincero degli albanesi, che rende il viaggio un viaggio vero. Alla scoperta delle bellezze di un Paese ma anche dello spirito fi ero di un popolo unico, per lingua a tradi-zione. Andare per credere.

Gatti e gravidanzaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

A noi veterinari capita molto spes-so di ricevere la visita o la telefo-

nata di donne in dolce att esa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatt o perché hanno senti to che può trasmett ere una malatti a, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto.Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia.La toxoplasmosi è una malatti a causata da Toxopla-sma gondii, un protozoo. E’ una malatti a che può essere pericolosa per il feto solo se contratt a nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite defi niti vo il gatt o, che, se infett o, emett e il parassita nell’ambiente att raverso le feci: da qui na-sce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti .La toxoplasmosi viene contratt a ingerendo le ooci-sti presenti nelle feci del gatt o infett o, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatt o infett o e sopratt utt o ingerendo carni crude o poco cott e di animali infetti (cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati , a volte manzo). Il ruolo del gatt o come portatore della malatti a è stato ridimensionato, in parti colare se si tratt a di un gatt o domesti co la cui

letti era viene pulita frequentemente: sono neces-sari infatti 2-3 giorni affi nché il parassita eventual-mente presente nelle feci del gatt o sott o forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infetti vo per l’uomo. Il gatt o normalmente emett e le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatt o che vive in casa si infetti con Toxoplasma, sopratt utt o se non si nutre di rodi-tori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspett o fondamentale: il 60% della popolazio-ne, durante la propria vita, è già entrato in contatt o con l’agente infetti vo sviluppando eventualmente la malatti a (asintomati ca nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si amma-la più perché si sviluppa un’immunità anti corpale permanente. In conclusione, se una donna in gravi-danza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la letti era del gatt o possi-bilmente usando dei guanti ; in ogni caso il rischio di contrarre la malatti a dal proprio gatt o è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cott a.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofi lo

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

Non sempre è facile riconoscere un buon educa-tore, spesso troviamo improvvisati che si spaccia-no come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro.Per tutelarsi da queste fi gure io consiglio di affi -darsi innanzitutt o ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofi lo che lo faccia per mesti ere (e non solo per passione). Ri-correte a professionisti qualifi cati ed iscritti alme-no ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofi lia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curri-culum, gli att estati ed anche i corsi di specializza-zione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifi ca. Diffi -date invece, da chi ha fatt o centi naia di corsi, sta-ge e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verifi care con i vostri occhi il centro cinofi lo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ott enuto. Presso

il centro potrete anche verifi care i metodi edu-cati vi uti lizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi genti li ma si serve di sistemi coerciti vi che stressano il cane facendolo soff rire e peggioran-do la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obietti vo principale è quello di creare armo-nia tra l’amico a quatt ro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educati vo riguar-derà non solo il cane ma anche (anzi sopratt utt o!) il proprietario. Per concludere, un consiglio uti le ed immediato per scegliere l’educatore cinofi lo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il mi-glior bigliett o da visita è proprio lui!

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al RIFUGIO C.I.P.A. DI FENIL DEL TURCO (RO), Via Argine Zucca n° 3/E tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com Facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – Twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

ADOTTAMICHANEL Chanel è una meticcia

femmina sterilizzata,

taglia piccola. E’ dolcissima e socievole. Le piace stare in compagnia delle

persone e degli altri cani. Va a passeggio al guinzaglio. Per lei stiamo cercando una

famiglia che la faccia vivere in casa.

DEVID è un Rottweiler non sterilizzato, taglia medio-grande. Gli pia-ce andare a passeggio

in campagna ed è espansivo con chi conosce. Va d’accordo con le femmine e sta cercando una fami-glia tranquilla composta da adulti che lo

faccia vivere sereno lontano dal trambusto della città che pare non piacergli.

KUROS è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al

guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

LARA è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’am-

biente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

SKINNER è una meticcia femmina sterilizzata, taglia

media. E’ esuberan-te e allegra. Va a

passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa dato che le

piace scalare le recinzioni.

TIGRIS è un meticcio sterilizzato,

taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi pian pianino

prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace

andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.

SIRIA è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ esube-

rante e allegra. Va a passeggio al

guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo

cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa

dato che le piace scalare le recinzioni.

SPARTACO è un meticcio

sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi

pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e

gli piace andare a passeggio. Tende a scala-re le recinzioni. Sta cercando una famiglia

tranquilla che lo tenga in casa con sé.

ANGELO è un meticcio sterilizzato, taglia media. E’ un cane

fantastico! Vapasseggio e gli piace tanto stare in compagnia dei vo-

lontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio da una vita. Per lui cerchiamo persone dai

modi gentili che lo facciano vivere tranquillo lasciandogli i suoi spazi.

WILLY è un incrocio Pastore

Tedesco steri-lizzato, taglia grande. Va a

passeggio e gli piace passare del tempo con le persone. E’ adatto a famiglie con adolescenti e persone

anziane, ma senza cani. E’ un gran buon cane che ha bisogno di avere una famiglia

che gli vuole bene!

Tuteliamo la salute dei nostri ospitinutrendoli solo con Prolife!

nimaliAdei nostri amici Con il

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Descrizione Attività: · Ripetizioni in tutte le materie scolastiche - tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 19.30· Corsi nelle principali lingue Europee: inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo ed italiano per stranieri - in orari diurni e serali· Traduzioni ed interpreteriato per aziende, web agencies, studi legali, case editrici ed enti statali· Si affittano sale per riunioni o corsi privati.

Telefono 049 8257199E-mail: [email protected]: www.csminerva.it

Orari di segreteria : da Lunedì a VenerdìDalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30

CENTRO STUDI MINERVAAssociazione CulturalePiazza Don Serafino Chiarotto n°130030 Vigonovo - VE

CENTRO STUDIM INERVA

STUDIO COMMERCIALISTA

A luglio è scaduto il termine di presentazione telematica del modello 730 per dichiarare i redditi e dedurre gli oneri deducibili del 2014, con il 30.09.2015 è spirata invece

la scadenza per la presentazione telematica del modello UNICO. Ma che fare se ora troviamo nel cassetto una spesa medica, una fattura di ristrutturazione non dedotta o ci accorgiamo di non aver dichiarato l’affi tto di un immobile, un reddito occasionale o un CUD? Ecco cosa possiamo fare per sanare la nostra mancanza. Se abbiamo presentato entro luglio il modello 730 potremmo sanare la posizione rivolgendoci, entro il 25.10.2015, ad un professionista abilitato o ad un CAF per l’integrazione della dichiarazione presentata originariamente e benefi ciare del maggior credito o minor debito che ne scaturirà nella busta paga o nella rata di pensione di novembre 2015. Se entro settembre abbiamo presentato il modello UNICO, o se non siamo riusciti a presentare il modello 730 integrativo entro il 25.10.2015, abbiamo tempo fi no alla presentazione della prossima dichiarazione redditi per presentare un modello UNICO integrativo attraverso un professionista abilitato e benefi ciare del credito o del minor debito nella prossima dichiarazione redditi. Se non abbiamo presentato né il modello 730 a luglio, né il

Rimedi per sanare gli errori nella dichiarazione redditi

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (VE) - Tel. 0415440706 -0415440019

Mail: [email protected] - [email protected]

STEFANO MASIERO E RICCARDO ROVERONI - STUDIO RAGIONIERI COMMERCIALISTImodello UNICO a settembre, possiamo ancora rimediare? La risposta è affermativa, ma abbiamo molto poco tempo. Entro il 29.12.2015 infatti, si dovrà presentare attraverso un professionista abilitato il modello UNICO “tardivo”. In questo caso è dovuta una sanzione amministrativa di 25 euro da pagarsi entro il 29.12.2015 con il modello F24 codice tributo 8911 indicando anno 2015. Se dalla dichiarazione “tardiva” scaturiscono delle imposte a debito, mediante il ravvedimento operoso sarà possibile sanare il ritardato pagamento delle stesse, con il contestuale pagamento delle sanzioni ridotte in misura fi ssa al 3,75% e degli interessi al 0,5% su base annua, calcolati sulle imposte versate in ritardo. Nel caso in cui negli anni passati si sia omesso di indicare redditi di provenienza estera (anche semplici interessi su conto corrente bancario) e/o beni immobili, titoli e conti correnti esteri, omettendo la compilazione del quadro RW, entro il 30.11.2015 è possibile aderire alla “voluntary disclosure” una particolare procedura con la quale sanare le omissioni commesse negli anni precedenti a partire dal 2009, o dal 2004 se relative ai cosiddetti “paesi black list”.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

FISCALITA’, NORME E TRIBUTI

Abbonamenti alle Pay Tv, soggiorni alle Terme o in una Spa, Trattamenti in centri di bellezza ecco alcuni dei nuovi parametri (100 in tutto), che compaiono nel

Redditometro 2015 (pubblicato in G.U. n.223/25.09.2015), lo strumento di accertamento utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per scoprire chi ha un tenore di vita superiore rispetto al reddito dichiarato. Il decreto, oltre a contenere le tabelle aggiornate delle spese ritenute rilevanti dal Fisco, prevede che la loro applicazione sarà retroattiva e riguarderà gli accertamenti già a partire dall’anno 2011. Il nuovo decreto si era reso necessario sia per “adeguare l’accertamento sintetico al contesto socio-economico mutato nel corso dell’ultimo decennio, rendendolo più effi ciente e dotandolo di garanzia di contraddittorio per il contribuente” che, e soprattutto, per recepire le osservazioni del Garante della Privacy contro l’accertamento induttivo relativo a tutte quelle spese che, non potendo essere direttamente conosciute dal Fisco, non potevano costituire uno strumento idoneo all’accertamento fi scale da eseguire sul contribuente. In tale nuova ottica, quindi, la ricostruzione induttiva potrà applicarsi solo ad un ristretto numero di spese: fi tto fi gurativo, acqua, condominio, manutenzione abitativa, ricambi per auto, moto ecc., mentre

Novità del redditometro 2015

A.P.I.V. – Associazione Piccoli Imprenditori, arti giani e lavoratori autonomi delle VenezieCentro CAF - Consulenza Commerciale, Tributaria, Contabile e Crediti zia - Amministrazione del Personale – Successioni

Sede: 30030 Martellago (Ve), P.zza Vitt oria 97 - Info: apivtrieste-confesercenti [email protected] - Cell: 348.3161877

A CURA DI A.P.I.V.

verranno escluse dalla base per l’ accertamento induttivo le voci di spesa relative ad alimentari, bevande, abbigliamento, calzature, elettrodomestici, arredi e, in genere, a tutti gli acquisti che, prima, venivano attribuiti al contribuente in base alla media ISTAT rapportata alla tipologia del nucleo familiare.

In altre parole: nel caso in cui la differenza tra le entrate dichiarate dal contribuente e le uscite risultanti dalle spese effettuate e realmente accertate superasse il 20%, lo stesso contribuente riceverà un invito di comparizione nel corso della quale dovrà chiarire i dubbi del Fisco e poi scegliere se accettare la proposta di accordo o impugnare l’ accertamento. In tale ultima ipotesi, il contribuente dovrà dimostrare l’ infondatezza delle pretese erariali o allegando la dimostrazione che le spese effettuate sono state fi nanziate con redditi diversi da quelli dichiarati nel periodo d’imposta di riferimento (redditi esenti, redditi con ritenuta alla fonte, disponibilità ricevute per eredità o risarcimento danni ecc.) o contestando le spese attribuitegli. Esistono anche altre possibili difese delle quali ci occuperemo nel mese di Novembre.

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

10 anni fa entrava in vigore il Decreto 206 a tutela degli acquisti dei consumatori. Si trattò di un passo importantissimo in

quanto la normativa del Codice Civile poco proteggeva gli acquirenti ed imponeva agli stessi termini molto brevi di decadenza dalla garanzia. Oggi è il venditore che deve fornire la garanzia sul prodotto, detta di conformità, per tutelare il diritto di chi compra (come stabilisce l’articolo 130 del decreto 206 del 2005).

Nel caso in cui il prodotto venduto risulti difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, dobbiamo rivolgerci al punto vendita dove abbiamo fatto l’acquisto. La garanzia copre qualsiasi difetto di conformità esistente al momento dell’acquisto, anche se il difetto si manifesta dopo. Quando ci presentiamo al nostro venditore con il prodotto difettoso, se sono passati meno di due anni dall’acquisto, possiamo scegliere tra queste alternative, tutte lecite:

1. Il venditore ci sostituisce il prodotto;2. il venditore lo porta in riparazione e ce lo

restituisce funzionante e in tempi ragionevoli3. se non è possibile né sostituirlo, né ripararlo o

se il venditore impiega troppo tempo a farlo riparare o a sostituirlo, o se la riparazione ha portato degli inconvenienti notevoli al prodotto, possiamo scegliere di farci restituire una parte dei soldi spesi per l’acquisto, o l’intera somma spesa, purché il difetto non sia di lieve entità;

4. il venditore ci restituisce l’intera somma che avevamo pagato al momento dell’acquisto e noi gli restituiamo il prodotto.

Tale garanzia non deve essere confusa con le offerte “soddisfatti o rimborsati” che rientrano nella facoltà del venditore per offrire un miglior servizio alla propria clientela.

La garanzia presa in esame dalla legge prevede non solo il difetto di funzionamento ma anche la mancanza delle promesse del prodotto fatte al momento dell’acquisto. Non è necessario aver conservato la scatola originale mentre è necessario fornire comunque la prova dell’acquisto.

La normativa vale anche per tutti i paesi europei, mentre occorre un minimo di attenzione per i beni acquistati nei Stati Uniti.

La garanzia negli acquistiDIRITTO PRIVATO

Studio legale Avv. Alberto Ferri - Tel. 041 540 2655 – [email protected] Vitt oria, 97 – Martellago (Ve)

AVV. ALBERTO FERRI

DIRITTO DEL LAVORO

Il diritto al riposo non ha soltanto la funzione di ristoro delle energie psicofi siche del lavoratore, ma anche quello della fruizione di un tempo libero ‘qualifi cato’,

tale da consentire al lavoratore lo sviluppo della propria personalità, dei rapporti familiari e dei rapporti sociali. Occorre innanzitutto precisare che secondo il D. Lgs. n.66/2003 all’art.9 si prevede che il lavoratore ha diritto ogni sette giorni ad un periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con la domenica.

E’ però altresì previsto che il periodo di riposo consecutivo è calcolato come media in un periodo non superiore a 14 giorni: ne consegue che è consentita la prestazione lavorativa anche per più di sei giorni consecutivi, basta non superare il numero di 14 giorni consecutivi di lavoro. Tale regola non è applicabile in alcune tipologie di lavoro. L’individuazione di tale giorno di riposo è rimessa al datore di lavoro nell’ambito dei suoi poteri di organizzazione dell’impresa, sempre tendo conto però che tale individuazione deve rispondere a criteri di ragionevolezza e non può essere dettata da intenti punitivi o comunque idonei a creare particolare disagio al lavoratore.

Altre giornate di riposo sono individuate nella cosiddette “festività civili e religiose”, specifi camente individuate dalla legge, e riguardano i giorni del 1° e 6 gennaio il 25 aprile, il lunedì dopo Pasqua, il 1° maggio, il 2 giugno, il 15 agosto, il 1° novembre, l’8 il 25 e il 26 dicembre. Si è fi no ad oggi ritenuto che anche in occasione di tali festività il datore di lavoro, per comprovate ragioni organizzative, potesse unilateralmente prevedere attività lavorativa, salvo recupero del riposo da parte del lavoratore. Una recentissima sentenza della Corte di Cassazione (n.16592 del 7 agosto 2015) ha invece ritenuto che per quanto riguarda le “festività civili e religiose” il lavoratore ha un diritto assoluto all’astensione dal lavoro, per cui il datore non può pretendere che il lavoratore presti la sua attività in quei giorni, salvo non vi presti implicito o esplicito consenso. E’ evidente che tale decisione, se seguita da altre conformi, è destinata ad incidere profondamente nel regime dei rapporti di lavoro, soprattutto nell’ambito di settori quali la grande distribuzione e il settore commerciale in genere.

AVV. PIERO GALIMBERTI

L’astensione dal lavoro nelle festività: nuovi indirizzi della Corte di Cassazione

Avv. Piero GALLIMBERTI - B.S.Giovanni – via Matt eotti n.1115/A - 30015 - Chioggia (VE) Tel. 041-5542025 fax 041-5541511 - Cell.3296273511 - PEC: piero.gallimberti @venezia.pecavvocati .it

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Gatti e gravidanzaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

A noi veterinari capita molto spes-so di ricevere la visita o la telefo-

nata di donne in dolce att esa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatt o perché hanno senti to che può trasmett ere una malatti a, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto.Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia.La toxoplasmosi è una malatti a causata da Toxopla-sma gondii, un protozoo. E’ una malatti a che può essere pericolosa per il feto solo se contratt a nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite defi niti vo il gatt o, che, se infett o, emett e il parassita nell’ambiente att raverso le feci: da qui na-sce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti .La toxoplasmosi viene contratt a ingerendo le ooci-sti presenti nelle feci del gatt o infett o, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatt o infett o e sopratt utt o ingerendo carni crude o poco cott e di animali infetti (cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati , a volte manzo). Il ruolo del gatt o come portatore della malatti a è stato ridimensionato, in parti colare se si tratt a di un gatt o domesti co la cui

letti era viene pulita frequentemente: sono neces-sari infatti 2-3 giorni affi nché il parassita eventual-mente presente nelle feci del gatt o sott o forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infetti vo per l’uomo. Il gatt o normalmente emett e le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatt o che vive in casa si infetti con Toxoplasma, sopratt utt o se non si nutre di rodi-tori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspett o fondamentale: il 60% della popolazio-ne, durante la propria vita, è già entrato in contatt o con l’agente infetti vo sviluppando eventualmente la malatti a (asintomati ca nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si amma-la più perché si sviluppa un’immunità anti corpale permanente. In conclusione, se una donna in gravi-danza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la letti era del gatt o possi-bilmente usando dei guanti ; in ogni caso il rischio di contrarre la malatti a dal proprio gatt o è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cott a.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofi lo

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

Non sempre è facile riconoscere un buon educa-tore, spesso troviamo improvvisati che si spaccia-no come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro.Per tutelarsi da queste fi gure io consiglio di affi -darsi innanzitutt o ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofi lo che lo faccia per mesti ere (e non solo per passione). Ri-correte a professionisti qualifi cati ed iscritti alme-no ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofi lia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curri-culum, gli att estati ed anche i corsi di specializza-zione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifi ca. Diffi -date invece, da chi ha fatt o centi naia di corsi, sta-ge e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verifi care con i vostri occhi il centro cinofi lo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ott enuto. Presso

il centro potrete anche verifi care i metodi edu-cati vi uti lizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi genti li ma si serve di sistemi coerciti vi che stressano il cane facendolo soff rire e peggioran-do la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obietti vo principale è quello di creare armo-nia tra l’amico a quatt ro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educati vo riguar-derà non solo il cane ma anche (anzi sopratt utt o!) il proprietario. Per concludere, un consiglio uti le ed immediato per scegliere l’educatore cinofi lo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il mi-glior bigliett o da visita è proprio lui!

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al RIFUGIO C.I.P.A. DI FENIL DEL TURCO (RO), Via Argine Zucca n° 3/E tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com Facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – Twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

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tranquilla che lo tenga in casa con sé.

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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare

L’EditorialeL’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novem-bre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfl uenzali e pun-

tuali arrivano campagne mediatiche de-nigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione anti-vaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro con-vegni. Eppure,ad esempio,per quanto ri-guarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la roso-lia che causa questi danni quando con-tratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una coper-tura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

Continua a pag.

di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

La posizione del letto secondo il Feng Shui?

La posizione

il Feng Shui?

Carico immediato: torna a sorridere

Carico Catarratta e lenti bifocali: novità

Catarratta

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

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L’opinione

La visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-tomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale

odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per

costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promo-zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica?E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che

un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio?

È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaf-fermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’EditorialeL’EditorialeSegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSIdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promozione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari. Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica? E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che

sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio? È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaffermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’opinioneL’opinione

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Nonostante la cataratta abbia raggiunto ormai una maturità chirurgica e tecnologica, la ricerca prosegue sempre ed affi anca novità che migliorano le prospet-

tive visive del paziente. Le lenti intraoculari bifocali, ormai utilizzate da oltre 10 anni, hanno subito progressive mo-difi che al fi ne di migliorare la visione alla media distanza e di ridurre i possibili aloni notturni. Esistono diverse tecniche costruttive che permettono ad una lente di mettere a fuoco contemporaneamente per lontano e per vicino, ma qualun-que sia la caratteristica ottica, siamo sempre di fronte ad un compromesso. Il cristallino naturale ha la capacità di modi-fi care la propria forma e quindi di mettere a fuoco in relazione alla distanza dell’oggetto che viene fi ssato. Il cristallino arti-fi ciale invece non modifi ca la propria forma ma mette a fuo-co contemporaneamente due distanze, una per lontano ed una per vicino. Molti pazienti si adattano benissimo a questa visione che comunque differi-sce da quella naturale, altri invece riferiscono aloni notturni e comunque una diminuita sensibilità in condizioni di bassa luminosità. Purtroppo non esistono dei test che permettono di capire a priori come si troverà il paziente con un impianto multifocale ed a volte comunque è necessario qualche mese di adattamento. Pertanto ogni paziente a cui viene proposto questo impianto, è informato circa la possibilità di rimuo-verlo in caso di disturbi. Il problema però è che sostituire una lente intraoculare nel sacco capsulare (contenitore del cristallino naturale), è facile solo nei primi 15 giorni, dopo si creano della aderenze che rendono l’intervento più indagino-so. Sapendo però che un paziente potrebbe adattarsi ad una lente bifocale nel giro di qualche mese, a volte si è in diffi col-tà nel consigliare un espianto. La soluzione nuova, consiste

nell’impiantare una lente nel sacco per correggere il potere del vecchio cristallino ed una lente nel solco con il solo potere bifocale. Le lenti istallate nel solco non contraggono aderen-ze e quindi possono essere espiantate con estrema facilità. In sintesi al paziente vengono impiantati due cristallini, uno nel sacco ed uno nel solco ( zona anatomica anteriore al sacco) e quello nel solco (bifocale) può essere facilmente rimosso anche dopo un anno! Quindi negli interventi di cataratta, non più un cristallino artifi ciale ma 1+1 di cui il secondo con la sola ottica bifocale. Con questa soluzione, che consideriamo una vera innovazione nel campo di questa

chirurgia, abbiamo la possibili-tà di proporre ad ogni paziente un impianto bifocale con la certezza di poterlo togliere facilmente in caso di disturbi. Dallo studio e dalla passione per questa chirurgia sono state qui ideate una formula esclusiva per il calcolo della

lente intraoculare dopo chirurgia refrattiva (Camelli - Calossi 1998), un sistema di controllo digitale della posizione della lente nella correzione degli astigmatismi (Camellin 2013) e recentemente la nuova piattaforma basata sulla doppia len-te intraoculare Camellens (Camellin 2015). L’intervento di cataratta non va comunque mai banalizzato ma possiamo dire che un altro passo avanti è stato fatto!

Cataratta e Lenti Bifocali: Novità!

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Una nuova lente intraoculare “Premium” ideata dal Dott. Camellin rivoluziona i risultati dell’intervento di cataratta

Scopri le soluzioni di questa tecnica implantologica che consente di sostituire i denti persi recuperando

piu’ velocemente funzionalita’ ed esteti-ca. Tornare a sorridere con naturalezza e fi ducia è l’obiettivo di chi decide di ricorrere agli impianti dentali. L’ultima novità in questa direzione?

Il sistema detto di Carico Immedia-to grazie al quale, se le condizioni della bocca lo consentono, il paziente non perderà mai i propri denti.1 IMPIANTI PERSONALIZZATI Gli impianti personalizzati sono radi-ci artifi ciali che ci permettono di so-stituire i denti persi e che, grazie al materiale con il quale sono fabbricati, possono convivere in modo naturale con il resto dei denti e dei tessuti della bocca. Il Carico Immediato e’ una tecnica che permet-te di installare la protesi subito dopo l’inserimento degli impianti2 LA PROTESI FISSA LO STESSO GIORNO Dopo la collocazione degli impianti, il paziente riposa per tre o quattro ore e, nello stesso giorno, qualora le condizioni ossee lo permettano, viene collocata una protesi fi ssa provvisoria. Il principale vantaggio del Ca-rico Immediato va oltre la ragione estetica: per tutta la durata dell’osteointegrazione, il paziente indossa sem-pre la sua protesi fi ssa che gli permette di recuperare la qualità della vita dal punto di vista funzionale, estetico e sociale.

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Con questo sistema il paziente non perderà mai i propri denti

A partire dal terzo mese, sarà possibile collocare la protesi fi ssa defi nitiva. Grazie a questo sistema il paziente recupera la sua funzio-nalità e il suo aspetto estetico più velocemente4 PER QUASI TUTTI Questa tec-

nica è indicata in tutti i casi di mancanza di denti, dove ci siano le condizioni.

Posizione camera lettoLa camera da letto è l’ambiente più importante all’interno dell’abitazione: ognuno di noi passa circa un

terzo della propria vita a letto. Nella camera – e nel letto – ci riposiamo, recuperiamo le nostre energie, passiamo un periodo di convalescenza, viviamo situazioni intime. È comprensibile quindi che nel Feng Shui la camera da letto abbia una rilevanza particolare.

Ma non è solo per questi motivi… Tutti quelli elencati sopra sono motivi già

suffi cientemente importanti, che ci spingono a valutare con attenzione la posizione del letto e l’orientamento della testata. Ma ci sono anche altre motivazioni più profonde. Il Feng Shui ci insegna che il luogo dove dormiamo, la “camera da letto”, è il punto di origine della storia dell’evoluzione delle nostre abitazioni. Tutto è nato, infatti, quando un nostro antenato, tanto tempo fa, cercò una grotta o un buco tra le rocce per ripararsi, forse da un predatore, o forse semplicemente dal freddo e dagli agenti atmosferici.

Lo so, la camera da letto è importante, il letto va posizionato con la testa a nord eccetera…

Tratterremo questi aspetti specifi ci, che riguardano il letto, in altri articoli (tra l’altro, non è assolutamente vero che il letto deve essere posizionato con la testa a nord secondo il Feng Shui!). Ora però stiamo parlando della posizione della camera da letto all’interno dell’appartamento o della casa. Per fare questo, prendiamo la piantina dell’abitazione e consideriamo la posizione e la direzione della camera da letto rispetto alla porta

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La tua camera da letto è posizionata correttamente secondo il Feng Shui?

d’ingresso. Come? Che c’entra la posizione

della camera da letto?C’entra, e spesso è più importante della

posizione e dell’orientamento del letto all’interno della stessa stanza! Com’è possibile? Molto semplice: la struttura e la dislocazione delle funzioni abitative (camere, cucina, ingresso, bagni, studio,…), nonché i collegamenti fra loro, hanno un’importanza superiore rispetto alla dislocazione degli arredi all’interno di ogni ambiente. È come all’interno del corpo umano: i sistemi (= insieme di organi deputati ad una specifi ca funzione, es. il sistema immunitario, digestivo, etc.) hanno un livello di priorità superiore rispetto al singolo organo. Due organi possono anche essere ben funzionanti, ma se non c’è collegamento o se non riescono a coordinarsi, l’effetto complessivo non è benefi co per il corpo. Quindi, nel Feng Shui, la posizione della camera da letto deve essere valutata sempre prima del posizionamento del letto stesso, e dell’orientamento della testata del letto.

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Il pensiero del meseIl segreto della vera amicizia è cercare insieme l’evoluzione dell’anima. L’amicizia non deve avere mai come fine l’otteni-mento di un risultato o di uno stato materiale. L’amicizia è la consapevolezza, sempre più profonda, dell’uguaglianza e della fusione delle anime, con l’esclusione di qualsiasi scopo materiale.(Paramhansa Yogananda)

Soluzioni

che la doveva trovare e fargli fare una fine orribile. Due ore dopo l’appuntato torna e dice al maresciallo: “Ho trovato la talpa!” “L’hai bruciata viva?” “No peggio, peggio…” “L’hai appesa a testa in giù?” “No, peggio…” “Insomma cosa le hai fatto!?” “L’ho seppellita viva!”Fra amiche… • Una signora rivolta alla sua amica: “Oh, cara! Che ca-pigliatura davvero stupenda che hai!” “Beh, sì – ammet-te la donna senza modestia – è quello che mi sono detta spesso anch’io! Per i capelli occorre molta cura!” Intervie-ne allora sua figlia di 5 anni che sentenzia: “Sì, sì! Questo è vero! Tutte le sere li ripone con cura nel cassettone prima di andare a letto!”Come disse… • “Ed io che ti avevo sempre stimato” come disse il geome-tra misurando un campo.• “Non so se mi spiego.” Disse il paracadute. “Spiegati me-glio.” Ribatté il paracadutista. • “Ahi… ahi!” Disse il pisolino mentre tutti lo schiacciavano.• “Mi sento a pezzi” disse il bicchiere caduto a terra.

Il Gioco del Mese: INTARSIO A schema risolto nelle caselle grigie ap-

parirà il nome di una... piccola pianta.

2 lettereUd

3 lettereEPO - OTNPSI - QUAROM - SUBUCT - UDI

4 lettereBASE - RAMISANO - SEMESPOT

5 lettereACQUABOSCO - OPERA

6 lettereALBERICHIOMAPOTARE

7 lettereCASCATAPICCOLE

Call center… • Pronto sono Davide in che cosa posso esserle utile? Sì con la nuo-va promozione lei può inviare an-che mille messaggi tutto il giorno a un suo amico… Sì però se la attiva non credo che resterà suo amico tanto a lungo!Ubriachi… • “Le avevo consigliato un grap-pino e poi un bagno caldo, per il suo raffreddore. Perché non ha seguito la mia prescrizione?” “L’ho seguita dottore, ma il ba-gno caldo non ce l’ho proprio fatta a berlo tutto!”Consigli sugli uomini… • Per un uomo avere senso dell’umori-smo significa ridere alle sue bar-zellette, non raccontargliene di nuove.… e sulle donne! • Se una donna vi dice “5 minuti e scendo” vuol dire che tra 5 mi-nuti scenderà. È inutile citofonare ogni mezz’ora.Carabinieri… • Il giardino del maresciallo Lorus-so è infestato da una talpa. Allo-ra chiama l’appuntato e gli dice

RIDIAMOCI SU…IL PUZZLE: Robert Downey Jr.

Chiave (8,6) - Un suo film ..................................................................

ALBUMAMERICAAPRILEARRESTIATTORECARRIERACENTRI

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MANUELA E SILVIA BIZZO

250g cous cous20g mandorle a lamelle40g ricotta infornata palermitana grattugiata5-6 acciughe sott’olio al peperoncinoolio evo

salePer il pesto di spinaci:250g spinaci precotti1 cucch mostarda venetaaglioolio evosale

Giustifi cate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti.Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali.Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino.Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.

Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri

di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi

sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale

ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire.Lasciare riposare prima di servire.

Ingredienti per 5 persone

COUS COUS AL PESTO DI SPINACI E MANDORLE

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10L’EROS POTREBBE ES-

SERE FIACCO, O MOLTO ROMANTICO E LANGUIDO.

APPROFITTATENE PER COMPREN-DERE APPIENO DI COSA È FATTO IL VOSTRO RAPPORTO

SCORPIONEDAL 23/10

AL 22/11UN MESE BU-

ONO PER FARVI COCCOLARE COME

DESIDERATE DA TEMPO E GUARDARE MOLTE SITUAZIONI DA UN PUNTO DI VISTA DIVERSO DAL SOLITO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

SIATE VIGILI. OC-CHIO AGLI SQUILIBRI, ALLA POLEMICA,

ALL’ACCONDISCENDENZA. ANCHE L’EROS POTREBBE RISENTIRE DI UN CERTO NERVOSISMO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01VENERE E MARTE SONO

VOSTRI ALLEATI E L’AMORE SE NE GIOVERÀ. IN VISTA GRANDI TRASFORMAZIONI ED EVENTI FELICI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02AVETE BISOGNO DI DI-

VERTIRVI, RILASSARVI, GRATIFICARVI E CON-

OSCERE GENTE. MA ANCHE DI DIALOGO, DI STIMOLI MENTALI, DI SITUAZIONI INSOLITE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03METTETE IN

CONTO INCERTEZZA, TENSIONI, NERVOSISMO O INSODDISFAZI-ONE. MA ANCHE LA POSSIBIL-ITÀ DI MIGLIORARE QUELLO CHE NON FUNZIONA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04VIVETE UN PERI-ODO DI PROGRAM-

MAZIONE, DI DECISIONI, DI RI-FLESSIONE, CHE PORTERÀ UN FUTURO SODDISFACENTE, A RE-ALIZZARE I TUOI OBIETTIVI E LA TUA FELICITÀ

TORO DAL 21/04 AL 20/05

M I G L I O R E R À IL VOSTRO MODO DI AFFRONTARE L’AMORE, SI RISVEGLIERANNO EMOZI-ONI E PASSIONE: LASCIATEVI ANDARE TRA LE BRACCIA DELL’EROS

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06

SIATE PRUDENTI E NON PREN-DERE DECISIONI DI CUI UN DOMANI POTRESTE PENTIRTI. LE INSODDISFAZIONI E LE TENSIONI PASSERANNO

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-CEZZA DELLA COMPRENSIONE, ALL’ACCETTAZIONE DEI CAMBIA-MENTI, DEI PROBLEMI O DELLE DIVER-SITÀ. ACCETTATEVI PER COME SIETE

LEONEDAL 23/07

AL 23/08SENTIRETE IL BI-SOGNO DI METTERE ORDINE, DI FARE IL

PUNTO, DI DELIMITARE QUELLO CHE C’È E CHE VI SODDISFA E QUANTO NO, DI CAPIRE COSA VOLETE PER IL FUTURO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09PRENDETE UNA DE-

CISONE. BASTA CON LE STORIE CHE NON VI SODDIS-FANO, CON LE SCELTE CHE NON VI VALORIZZANO, CON I SÌ CHE IN REALTÀ SONO NO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

CISONE. BASTA CON

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

ORDINE, DI FARE IL

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FATE SPAZIO ALLA DOL-

SIATE PRUDENTI E NON PREN-

DAL 21/04 AL 20/05

M I G L I O R E R À

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

ODO DI PROGRAM-

AL 20/03

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