La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

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I candidati in Parlamento del Veneziano Politica pag. 6 Il comune si connette con gli Smartphone Pianiga pag. 8 pag. 8 “L’ospedale di Dolo non si tocca” Un polo internistico a Dolo e uno chirurgico a Mirano. I sindaci della Riviera non ci stanno U lss 13, si cambia. Si va verso un polo internistico per l’ospedale di Dolo e uno chirurgico per quello di Mirano. Le linee guida dell’azione contenuta nelle schede ospedaliere, è stata illustrata alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss dal nuovo direttore Gino Gumirato, nelle scorse set- timane. I sindaci della Riviera del Brenta però non ci stanno e danno l’altolà: no a un depotenziamento dell’ospedale di Dolo. “Quello che è chiaro - ha detto durante l’as- semblea dei sindaci Gumirato- è che ci sarà la separazione fra un polo chirurgico e uno internistico. Se sarà Dolo o Mirano ad ospi- tare il chirurgico o l’internistico si deciderà in un una fase successiva. Non mancheranno però in tutti e due gli ospedali di riferimento servizi come esami e diagnostica e sanità territoriale”. Anche se Gumitato non si è sbilanciato, dalle intenzioni della Regione, appare chiaro come si punti su Mirano per realizzare un polo chirurgico e su Dolo come ospedale internistico, con servizi di riabi- litazione, e questo fin da marzo quando le schede ospedaliere ancora in regione saranno rese note (dopo le elezioni). Lo stesso direttore giustifica le scelte. “Non ci devono essere particolari patemi d’animo – ha spiegato Gumirato –. Si è calcolato che mediamente una persona in 75 anni di età ha bisogno di un intervento chirurgico una sola volta. Non è cioè la distanza di 5 – 10 chilometri in più che fa la differenza . Tanto che i ricoveri anche dopo gli interventi chi- rurgici si risolvono con una degenza media di 4-5 giorni”. “I lavori dell’idrovia non partono” Fossò pag. 9 della Riviera Ovest Periodico d’informazione locale. Anno XX n.8 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it STRA, TIRA ARIA DI CRISI IN GIUNTA COMUNALE Nei mesi scorsi si è parlato di tensioni all’in- terno dell’attuale giunta, a riprova di questo erano scoppiate polemiche fra componenti dell’esecutivo che davano voce a questi batti- becchi. Per il sindaco Mario Colllini i problemi non esistono e gli episodi che si sono verificati erano solo schermaglie tra due assessori. pag. 10 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 continua a pag. 12 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio U n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. In condizioni disastrose e senza mezzi *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia) di Franco Maccari* IL LAGUNA VENEZIA CAMBIA ALLENATORE Iniziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento, la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa, unica formazione ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria Elite – Under 23. pag. 20 EDITORIALE L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin* L ’Italia della crisi, cioè quella repenti- namente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consa- pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com- petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u- nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro- crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi- tà, figlia dell’antichità classica e del Rinasci- mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom- ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *[email protected] Comm. resp.: Antonio Magnan CAMERA SENATO VALORE ALLE PERSONE Messaggio elettorale VALORE ALLE PERSONE al centro ci sei tu Comm. resp.: Antonio Magnan Messaggio elettorale

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I candidati in Parlamento del Veneziano

Politica

pag. 6

Il comune si connette con gli Smartphone

Pianiga

pag. 8

pag. 8

“L’ospedale di Dolo non si tocca”Un polo internistico a Dolo e uno chirurgico a Mirano. I sindaci della Riviera non ci stanno

Ulss 13, si cambia. Si va verso un polo internistico per l’ospedale di Dolo e uno chirurgico per quello di Mirano.

Le linee guida dell’azione contenuta nelle schede ospedaliere, è stata illustrata alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss dal nuovo direttore Gino Gumirato, nelle scorse set-timane. I sindaci della Riviera del Brenta però non ci stanno e danno l’altolà: no a un depotenziamento dell’ospedale di Dolo. “Quello che è chiaro - ha detto durante l’as-semblea dei sindaci Gumirato- è che ci sarà

la separazione fra un polo chirurgico e uno internistico. Se sarà Dolo o Mirano ad ospi-tare il chirurgico o l’internistico si deciderà in un una fase successiva. Non mancheranno però in tutti e due gli ospedali di riferimento servizi come esami e diagnostica e sanità territoriale”. Anche se Gumitato non si è sbilanciato, dalle intenzioni della Regione, appare chiaro come si punti su Mirano per realizzare un polo chirurgico e su Dolo come ospedale internistico, con servizi di riabi-litazione, e questo fin da marzo quando

le schede ospedaliere ancora in regione saranno rese note (dopo le elezioni). Lo stesso direttore giustifica le scelte. “Non ci devono essere particolari patemi d’animo – ha spiegato Gumirato –. Si è calcolato che mediamente una persona in 75 anni di età ha bisogno di un intervento chirurgico una sola volta. Non è cioè la distanza di 5 – 10 chilometri in più che fa la differenza . Tanto che i ricoveri anche dopo gli interventi chi-rurgici si risolvono con una degenza media di 4-5 giorni”.

“I lavori dell’idrovia non partono”

Fossò

pag. 9

della Riviera Ovest

Periodico d’informazione locale. Anno XX n.8 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

Stra, tira aria di criSi in giunta comunale

Nei mesi scorsi si è parlato di tensioni all’in-terno dell’attuale giunta, a riprova di questo erano scoppiate polemiche fra componenti

dell’esecutivo che davano voce a questi batti-becchi. Per il sindaco Mario Colllini i problemi

non esistono e gli episodi che si sono verificati erano solo schermaglie tra due assessori.

pag. 10

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

continua a pag. 12

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Un cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli

contro se stesso minacciando il suicidio.

In condizioni disastrose e senza mezzi

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

di Franco Maccari*

il laguna venezia cambia allenatore

Iniziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento,

la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa, unica formazione

ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria

Elite – Under 23. pag. 20

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin*

L’Italia della crisi, cioè quella repenti-namente scopertasi tra i paesi con più diffi coltà in Europa per occupazione ed

economia, pareva aver maturato la consa-pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che fi nalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com-petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u-nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro-crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi-tà, fi glia dell’antichità classica e del Rinasci-mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confi ni nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom-ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria.

continua a pag. 3*[email protected]

Comm. resp.: Antonio Magnan

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VALORE ALLE PERSONE

al centro ci sei tu

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Insieme per la cittàmetropolitana di Venezia

Per una politica sobria,onesta, autorevole.

SCEGLI

www.partitodemocraticovenezia.it - [email protected]

mitt

ente

resp

onsa

bile

Gia

mpi

etro

Mar

ches

e

Committente responsabile Giampietro Marchese

DIAMO FORZA ALLE NOSTRE POTENZIALITÀ.

Il nostro è un territorio ricco di potenzialità. I prossimi anni saranno quelli decisivi per far fruttare la grande miniera di risorse che abbiamo a disposizione, dando così all’intera area veneziana maggior forza, strumenti di governo e di finanza più efficaci,come una nuova Legge Speciale, ed un ruolo di importanza strategica nel processo di rilancio del nostro Paese. È questo lo spirito con il quale i parlamentari veneziani del Pd svolgeranno il loro lavoro nella prossima legislatura. Nell’azione di governo dei democratici guidati da Pier Luigi Bersani, i 44 Comuni del veneziano godranno di certo, e come non mai, di attenzione e centralità. Finalmente.

VOGLIAMO UN NUOVO GOVERNO DEL TERRITORIO.

Il segno più evidente dell’importanza che ha la nostra realtà è arrivato con l’istituzione delle Città Metropolitane. Siamo infatti tra le 10 aree di punta nazionali a cui è stato riconosciuto questo particolare assetto di governo locale. Nei primi mesi di attività i rappresentanti veneziani del Pd chiederanno la rapida entrata in funzione della Città Metropolitana di Venezia, cui attribuire funzioni e poteri, dalla pianificazione urbanistica alla gestione dei servizi pubblici e della mobilità, alle infrastrutture, il tutto guardando al coinvolgimento dell’area padovana e valorizzando le identità territoriali del Veneto Orientale, della Riviera del Brenta, del Miranese e dell’area sud.Contemporaneamente vogliamo che il percorso di cambiamento nel modo di amministrare il territorio preveda la revisione del Patto di Stabilità per i nostri Comuni, liberando risorse a beneficio in primo luogo di scuole, tutela del suolo, servizi di trasporto pubblico locale, manutenzione di impianti sportivi e piste ciclabili.

LAVORO, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ CONTRO LA CRISI.

Nel solo 2012 le crisi aziendali in provincia di Venezia sono state 212 ed hanno coinvolto oltre 6.000 lavoratori. Per invertire questa tendenza proporremo l’approvazione di provvedimenti di facilitazione per chi vuole investire sull’area strategica di Porto Marghera e delle altre importanti realtà industriali territoriali, va messa la

parola fine alla stagione delle dismissioni e degli abbandoni, privilegiando progetti di innovazione industriale e di compatibilità ambientale. Alla parola crescita vogliamo sempre legare la parola sostenibilità. Occorre tutelare i livelli occupazionali dando sostegni concreti anche alle piccole e medie imprese artigianali, commerciali, agricole e della cooperazione e agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro di donne e giovani.

TRASPORTI. DALLA PARTE DEGLI UTENTI E DELL’ECONOMIA.

L’obiettivo cui puntare è di rafforzare le reti infrastrutturali per il trasporto di persone e merci, a beneficio dell’utenza e della nostra economia. Questo favorendo gli interventi di interconnessione tra porto, ferrovia ed aeroporto. Tra le priorità la realizzazione, condivisa e discussa con i territori, della Tav. Necessari sono quindi il completamento della metropolitana regionale di superficie e la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4. Sul fronte del trasporto pubblico bisogna accorpare le aziende locali, potenziare le sinergie per dare servizi migliori, introdurre il biglietto unico integrato. Per una mobilità moderna ed efficiente che insieme alle infrastrutture necessarie garantisca ogni giorno il diritto alla mobilità per studenti e lavoratori.

SANITÀ E SOCIALE PER NON LASCIARE NESSUNO DA SOLO.

Le politiche di welfare devono essere considerate politiche effettive di investimento. Ci impegneremo perché siano fissati i livelli essenziali di assistenza sociale. È necessario aggiornare la legge 381 sulla cooperazione sociale (sono ca. 5000 i lavoratori in questo settore nella nostra provincia). Prioritario sarà il rifinanziamento dei fondi per le politiche sociali e per la non autosufficienza, dando ruolo e peso ai Comuni. E’ necessario porre termine al definanziamento del Fondo Sanitario nazionale. Contro la logica dei tagli lineari vanno valorizzate le Aziende Socio-Sanitarie sottofinanziate (come le ULSS 10, 13 e 14) e tutelate le specificità, come nel caso veneziano. Va riattivato il finanziamento per gli investimenti nelle infrastrutture ospedaliere per realizzare l’ammodernamento degli ospedali della provincia, la realizzazione delle strutture territoriali.

COSTRUIAMO INSIEME UN

PAESE PER DONNE.

Un impegno particolare sarà quello contro la violenza alle donne. Primo obiettivo in questo senso sarà l’approvazione della Convenzione di Istanbul, che prevede misure di prevenzione, di tutela giudiziaria, di sostegno alle donne vittime di violenza. Vanno create misure specifiche per il contrasto alla violenza sulle donne attraverso il sostegno dei centri antiviolenza, la formazione degli operatori, la creazione di campagne di prevenzione e sensibilizzazione. Inoltre vanno rafforzate anche sul nostro territorio le reti dei consultori familiari, per dare piena attuazione alle Legge 194. Vanno avviate iniziative con le imprese locali per incentivare l’occupazione femminile.

I SAPERI E LA CULTURA.

Va riportata al centro e riempita di risorse concrete l’autonomia delle Scuole. È necessario garantire maggiore relazione tra il sistema dell’istruzionee il mondo economico locale, soprattutto con le Piccole e Medie Imprese e con la filiera turistica provinciale. Occorre favorire il coordinamento dei poli universitari metropolitani per creare un’offerta universitaria di eccellenza in grado di dialogare con le imprese regionali e nazionali. Serve uno sforzo per la diffusione dei servizi per la prima infanzia, che costituiscono una leva straordinaria per sviluppare l’occupazione femminile. Sono 19.600 gli occupati della nostra provincianelle filiere produttive culturali. Dare certezza di risorse alle realtà come le Fondazioni lirico-sinfoniche, quelle musicali e teatrali del territorio provinciale. Occorre una nuova Legge che incentivi la defiscalizzazione delle imprese che investono nelle filiere culturali locali. Serve un progetto unitario di promozione del territorio veneziano, che tenga insieme il capitale storico dei territori, la filiera agroalimentare, il patrimonio ambientale della Laguna di Venezia. Turismo e cultura sono due “industrie” straordinarie per lo sviluppo economico della nostra provincia, da integrare con politiche incisive. È necessario promuovere le spiagge della nostra provincia e tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio storico, artistico e monumentale del centro storico di Venezia.

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Insieme per la cittàmetropolitana di Venezia

Per una politica sobria,onesta, autorevole.

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Gia

mpi

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e

Committente responsabile Giampietro Marchese

DIAMO FORZA ALLE NOSTRE POTENZIALITÀ.

Il nostro è un territorio ricco di potenzialità. I prossimi anni saranno quelli decisivi per far fruttare la grande miniera di risorse che abbiamo a disposizione, dando così all’intera area veneziana maggior forza, strumenti di governo e di finanza più efficaci,come una nuova Legge Speciale, ed un ruolo di importanza strategica nel processo di rilancio del nostro Paese. È questo lo spirito con il quale i parlamentari veneziani del Pd svolgeranno il loro lavoro nella prossima legislatura. Nell’azione di governo dei democratici guidati da Pier Luigi Bersani, i 44 Comuni del veneziano godranno di certo, e come non mai, di attenzione e centralità. Finalmente.

VOGLIAMO UN NUOVO GOVERNO DEL TERRITORIO.

Il segno più evidente dell’importanza che ha la nostra realtà è arrivato con l’istituzione delle Città Metropolitane. Siamo infatti tra le 10 aree di punta nazionali a cui è stato riconosciuto questo particolare assetto di governo locale. Nei primi mesi di attività i rappresentanti veneziani del Pd chiederanno la rapida entrata in funzione della Città Metropolitana di Venezia, cui attribuire funzioni e poteri, dalla pianificazione urbanistica alla gestione dei servizi pubblici e della mobilità, alle infrastrutture, il tutto guardando al coinvolgimento dell’area padovana e valorizzando le identità territoriali del Veneto Orientale, della Riviera del Brenta, del Miranese e dell’area sud.Contemporaneamente vogliamo che il percorso di cambiamento nel modo di amministrare il territorio preveda la revisione del Patto di Stabilità per i nostri Comuni, liberando risorse a beneficio in primo luogo di scuole, tutela del suolo, servizi di trasporto pubblico locale, manutenzione di impianti sportivi e piste ciclabili.

LAVORO, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ CONTRO LA CRISI.

Nel solo 2012 le crisi aziendali in provincia di Venezia sono state 212 ed hanno coinvolto oltre 6.000 lavoratori. Per invertire questa tendenza proporremo l’approvazione di provvedimenti di facilitazione per chi vuole investire sull’area strategica di Porto Marghera e delle altre importanti realtà industriali territoriali, va messa la

parola fine alla stagione delle dismissioni e degli abbandoni, privilegiando progetti di innovazione industriale e di compatibilità ambientale. Alla parola crescita vogliamo sempre legare la parola sostenibilità. Occorre tutelare i livelli occupazionali dando sostegni concreti anche alle piccole e medie imprese artigianali, commerciali, agricole e della cooperazione e agevolazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro di donne e giovani.

TRASPORTI. DALLA PARTE DEGLI UTENTI E DELL’ECONOMIA.

L’obiettivo cui puntare è di rafforzare le reti infrastrutturali per il trasporto di persone e merci, a beneficio dell’utenza e della nostra economia. Questo favorendo gli interventi di interconnessione tra porto, ferrovia ed aeroporto. Tra le priorità la realizzazione, condivisa e discussa con i territori, della Tav. Necessari sono quindi il completamento della metropolitana regionale di superficie e la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4. Sul fronte del trasporto pubblico bisogna accorpare le aziende locali, potenziare le sinergie per dare servizi migliori, introdurre il biglietto unico integrato. Per una mobilità moderna ed efficiente che insieme alle infrastrutture necessarie garantisca ogni giorno il diritto alla mobilità per studenti e lavoratori.

SANITÀ E SOCIALE PER NON LASCIARE NESSUNO DA SOLO.

Le politiche di welfare devono essere considerate politiche effettive di investimento. Ci impegneremo perché siano fissati i livelli essenziali di assistenza sociale. È necessario aggiornare la legge 381 sulla cooperazione sociale (sono ca. 5000 i lavoratori in questo settore nella nostra provincia). Prioritario sarà il rifinanziamento dei fondi per le politiche sociali e per la non autosufficienza, dando ruolo e peso ai Comuni. E’ necessario porre termine al definanziamento del Fondo Sanitario nazionale. Contro la logica dei tagli lineari vanno valorizzate le Aziende Socio-Sanitarie sottofinanziate (come le ULSS 10, 13 e 14) e tutelate le specificità, come nel caso veneziano. Va riattivato il finanziamento per gli investimenti nelle infrastrutture ospedaliere per realizzare l’ammodernamento degli ospedali della provincia, la realizzazione delle strutture territoriali.

COSTRUIAMO INSIEME UN

PAESE PER DONNE.

Un impegno particolare sarà quello contro la violenza alle donne. Primo obiettivo in questo senso sarà l’approvazione della Convenzione di Istanbul, che prevede misure di prevenzione, di tutela giudiziaria, di sostegno alle donne vittime di violenza. Vanno create misure specifiche per il contrasto alla violenza sulle donne attraverso il sostegno dei centri antiviolenza, la formazione degli operatori, la creazione di campagne di prevenzione e sensibilizzazione. Inoltre vanno rafforzate anche sul nostro territorio le reti dei consultori familiari, per dare piena attuazione alle Legge 194. Vanno avviate iniziative con le imprese locali per incentivare l’occupazione femminile.

I SAPERI E LA CULTURA.

Va riportata al centro e riempita di risorse concrete l’autonomia delle Scuole. È necessario garantire maggiore relazione tra il sistema dell’istruzionee il mondo economico locale, soprattutto con le Piccole e Medie Imprese e con la filiera turistica provinciale. Occorre favorire il coordinamento dei poli universitari metropolitani per creare un’offerta universitaria di eccellenza in grado di dialogare con le imprese regionali e nazionali. Serve uno sforzo per la diffusione dei servizi per la prima infanzia, che costituiscono una leva straordinaria per sviluppare l’occupazione femminile. Sono 19.600 gli occupati della nostra provincianelle filiere produttive culturali. Dare certezza di risorse alle realtà come le Fondazioni lirico-sinfoniche, quelle musicali e teatrali del territorio provinciale. Occorre una nuova Legge che incentivi la defiscalizzazione delle imprese che investono nelle filiere culturali locali. Serve un progetto unitario di promozione del territorio veneziano, che tenga insieme il capitale storico dei territori, la filiera agroalimentare, il patrimonio ambientale della Laguna di Venezia. Turismo e cultura sono due “industrie” straordinarie per lo sviluppo economico della nostra provincia, da integrare con politiche incisive. È necessario promuovere le spiagge della nostra provincia e tutelare e valorizzare lo straordinario patrimonio storico, artistico e monumentale del centro storico di Venezia.

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Per informazioni: 3929474756 - 041412212 presidente Giuliano Salvagnini e-mail: [email protected].

XXXIV EDIZIONE

SABATO 9 MARZO “FESTA DEI RAGAZZI”

Sotto lo Squero Monumentale dalle ore 14:00 alle 18:00

Ore 16:00 PREMIAZIONE DELLE CLASSI PARTECIPANTI AL CONCORSO

Crea un nuovo logo per la Pro loco di DoloCon animazione per bambini e dolciumi vari

DOMENICA 10 MARZO dalle 14:00

GRANDE SFILATE DEICARRI ALLEGORICI

provenianti da tutto il triveneto

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Riviera Provincia Regionevigonovo

pag. 8

“Per la sicurezza ci sono pochi fondi”

FieSSo

pag. 9

Le multe ora si consultano sul web

Stra

pag. 10

I servizi sociali ai tempi della crisi

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 28 dicembre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Turismo sostenibiledall’auStria a venezia:

ciclovia dell’amicizia

Lo scorso 30 gennaio la Provincia di Venezia

ha rinnovato il contratto di partenariato e la proposta del progetto “Ciclovia dell’a-

micizia - Da Monaco di Baviera a Venezia per lo sviluppo del cicloturismo e la

valorizzazione dei territori transfrontalieri” nell’ambito del programma europeo Inter-

reg IV Italia/Austria. Il progetto prevede la promozione di un percorso ciclabile che

dall’Austria conduce a Venezia. Insieme alla Provincia di Venezia, parteci-pano come partner la Provincia di Belluno (capofila), la Comunità Comprensoriale Valle Isarco di Bressanone, la Provincia

di Treviso e, soci sostenitori, il Consorzio turistico Achensee, il Consorzio turistico

Munchen Oberbyern e il Gect Euroregione Tirolo-Alto Adige-Trentino. Il progetto

intende promuovere la realizzazione di una ciclovia che connetta i percorsi ciclabili

di Alto Adige e Veneto in sinergia con l’analogo progetto presentato da Austria e

Germania.

Viabilità provincialeSottopaSSi e rotatorie Saranno numerati

Il Servizio Manutenzione e Sviluppo del sistema viabilistico della Provincia ha programmato per il 2013 la numerazione di tutte le rotatorie e dei sottopassi con l’installazione di segnali verticali. Questo per il fatto che gli addetti ai servizi di pronto intervento (Protezione civile, Suem, Vigili del fuoco) e del servizio di reperibilità, hanno manifestato difficoltà nell’individuare con le intersezioni in cui sono avvenuti incidenti, o a segnalare eventuali situazioni di pericolo agli enti gestori delle strade; ciò a causa anche del rilevante numero di rotatorie e di sottopassi gestiti da diversi enti. Saranno così identificate le rotatorie e i sottopassi di competenza.

Noalela caSa di ripoSo Sarà inaugurata a giugno

La data è fissata. Sarà sabato 8 giugno 2013 il giorno della nuova casa di ripo-so di Noale, mentre fra un paio di mesi inizierà il trasloco degli anziani all’interno della struttura. Queste le tappe dei pros-simi mesi per la struttura di via De Pol, dopo che la scorsa settimana gli uffici co-munali hanno contattato il segretario del vescovo di Treviso, monsignor Gianfranco Agostino Gardin, per la conferma della sua presenza al taglio del nastro.

Sicurezza e ruolo

delle Polizie locali e

provinciali. Lo scorso

25 gennaio si è tenuta una tavola rotonda sul tema, un’iniziativa promossa dalla

Polizia provinciale, con la collaborazione del comando di polizia locale di Venezia. Si è parlato di sicurezza dei cittadini e dei ter-

ritori, di potenziamento e valorizzazione delle polizie locali. Una giornata formativa

utile agli addetti ai lavori ma anche per gli amministratori interessati ad approfondire i temi della sicurezza e della qualità della

vita urbana.

Sicurezza e territorioconvegno di polizia locale e provinciale occupazione

pagg. 22-23

Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere

economia

pag. 25

Maggiore potere d’acquisto per far ripartire i consumi

Sanità

pag. 27

Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori

occupazione

pag. 16

Aree ricche ko, debole ripresa

ambiente

pag. 17

Tornano i cormorani e gli aironi in laguna

perSonaggio

pag. 18

Mimmo Arena, una vita ad alta quota

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e

fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere fi nalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfi da per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Diffi cile anche non lasciarsi andare al bisogno fi siologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fi ne mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffi ci gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

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4 Argomento del mese

vademecum

Come si vota

Elezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18

anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione

(il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Sena-to della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il se-gno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.

Da anni laboratorio politico sotto osservazione nazio-nale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, in-

sieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fi ni della stabilità di governo.

Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, defi nita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comun-que il suo contributo non è per nulla trascurabile.

Un interesse, del resto, manifestato nel corso della cam-pagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra.

La sfi da tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centro-destra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequen-tatissimo fi n dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affi ancati da quelli locali in corsa. In tutto

in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera.

Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piut-tosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfi ducia verso i partiti e la poli-tica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfi da della globalizzazione.

Le facce nuove messe in campo, in ambito della pro-messa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano suffi cienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.

Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovreb-be riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti.

La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quel-lo 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”.

Il Partito democratico insieme con Sel, che non demor-dono e che fi no all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affi dati alle primarie per la compi-lazione delle liste.

Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifi co ed economico.

Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il decli-no di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.

di Giovanni Giovetti

Le nuove facce della politica

non rimuovono dubbi

e scoramento

Attese risposte per far ripartire

la locomotiva del Nord Est dopo

la recessione

ELEZIONI POLITICHEAppuntamento con il voto

i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli

elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione,

il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere

in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse

i temi più “battuti” in campagna elettorale Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

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5Argomento del mese

Tutte le promesse per alleggerire il fi sco

Dall’Imu alle aliquote sui redditi “Le nostre tasserestino in Veneto”Candidati convinti Meno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le

promesse fi occano generose e la riduzione della pressione fi scale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur

con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche diffi coltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fi sse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le real-tà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. - afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fi scale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una gra-duale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Bep-pe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fi sco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”. Ni.St.

di Nicola Stievano

“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013

Altro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fi sco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fi scale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini

assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifi uti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i fi gli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fi scale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse suffi cienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fi scale sulle famiglie”. Speriamo.

Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

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4 Approfondimento

Camera e Senato, il veneziano si pre-para alle elezioni politiche del 24-25 febbraio. Elezioni che stavolta paiono

essere più aperte rispetto al duopolio che fi nora aveva imperversato dagli anni 90 in poi, cioè lo schema centrodestra contro centrosinistra. Ora i soggetti realmente com-petitivi in grado di eleggere rappresentanti in Parlamento paiono anche nel veneziano almeno 6: centrodestra (Pdl, Lega, Fratelli D’Italia, Grande Sud, Destra) centrosini-stra (Pd, Sel Centro Democratico), area centrista con Monti (Scelta Civica,Udc Fli), Rivoluzione Civile con Ingroia (ambientalisti e ex Idv, sinistra radicale), il Movimento 5 Stelle, e Fare per Fermare il Declino con il giornalista Oscar Giannino. Ma andiamo a vedere da vicino i candidati del territorio per coglierne alcune peculiarità. Tre i partiti che hanno scelto i loro rappresentanti con una votazione interna. Votazione che il Pd e Sel hanno chiamato “primarie” e il Movimento

5 Stelle “Parlamentarie”- Metodi di selezio-ne della classe politica ritenuti necessari per ovviare alla stortura del Porcellum (la legge elettorale), che consegna alle segreterie, il potere di decidere chi mettere in lista. Ma partiamo dal centrodestra con il partito di riferimento il Pdl, egemone da anni in Ve-neto. “Stiamo preparando una campagna elettorale molto importante – dice il coor-dinatore Provinciale Mario Dalla Tor (che è all’ottavo posto in lista alla Camera). Ab-biamo presentato candidature molto legate al territorio e siamo sicuri che avremo un risultato oltre le aspettative”. Fra gli altri nomi noti del Pdl nelle liste, il capogruppo in Comune a Venezia Michele Zuin, il consi-gliere provinciale Beniamino Boscolo Capon, il presidente del consiglio Provinciale Marina Balleello, l’ex consigliere comunale a Mira Eugenio Pasqual. La Lega Nord altro grande pilastro di questa alleanza ha presentato in rampa di lancio l’assessore ai lavori pubblici

della provincia Emanuele Prataviera. Per la formazione politica Fratelli D’Italia“ il nuovo partito non stà ne’ con Monti, ne’ con Bersa-ni - spiegano dalla segreteria - ma si colloca all’interno del centrodestra proponendo un modello nuovo, volendo essere l’alternativa al Pdl e la prospettiva del dopo Berlusconi”. Fra i candidati locali, il capolista alla Camera Raffaele Speranzon Nicola Boscolo Pecchie di Chioggia. Sempre del veneziano Matteo De Marchi e Armando Tiozzo Campanaro. Nel campo del centrosinistra soprattutto nel Pd, tanti i candidati del territorio conosciuti. “Le primarie del nostro partito hanno indi-viduato tantissimi candidati locali- spiega il segretario provinciale Michele Mognato (secondo in lista nella circoscrizione Veneto 2). Stavolta l’aria sta cambiando, possiamo davvero vincere qui in Veneto”. Fra i vene-ziani in lista Felice Casson, senatore uscente, e numero due in lista al Senato. Poi Marco Stradiotto (ex sindaco di Martellago), i par-

lamentari uscenti Rodolfo Viola, Delia Murer. Jacopo Molina, Stefania Busatta e Francesca Zottis, Elisabetta Populin, il candidato dei giovani Pd di Venezia Marco Rizzetto. Anche per Sel tanti candidati locali. “Abbiamo pun-tato su giovani e donne – spiega il segreta-rio provinciale Stefano Lorenzin – per dare il segnale di una società che vuole cambiare”. Nel Movimento 5 Stelle che è andato alle “parlamentarie” primarie sul web, Arianna Spessotto di San Donà e Marco Da Villa di Mestre sono i primi due della lista per la Ca-mera Veneto 2 (Venezia, Treviso, Belluno). Per sostenerli a Marghera è arrivato diretta-mente la guida del Movimento Beppe Grillo. Sul versante centrista, cioè l’area in soste-gno di Mario Monti è stata fatta una lista unica al Senato fra Fli Scelta Civica e Udc. Mentre alla Camera solo Fli e Scelta civi-ca hanno messo propri candidati territoriali. Tanti gli imprenditori e i professionisti. Fra i nomi noti l’avvocato di Dolo Paolo Vannini.

4 su 10 candidati Fli sono donne. Agguerrita anche la formazione di “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia. Fra i nomi noti in lista nel veneziano Franca Marcomin ostetrica e storica esponente femminista; Pierpaola Bortolami scultrice e ambientalista; Cosetta Sartori; Marcello Albanello, esperto sicurez-za sul lavoro; Alfonso Delfi no brigadiere della Guardia di Finanza e consigliere comunale a Spinea; Giampietro Francescon, ex presiden-te della Municipalità di Mestre, Stefano Leo-ni, ex presidente del Wwf. Nel novero delle liste che si presenteranno al voto non manca “Fare per fermare il Declino” capeggiata dal giornalista e polemista Oscar Giannino, gui-data nel veneziano da Alessandro De Nicola, docente di diritto commerciale e cofondatore del movimento. Fra i nomi noti del partito in lista a Venezia, l’imprenditore Michele Boldrin e tra gli altri, l’avvocato Roberto Pea e il coordinatore della Riviera del Brenta del partito Luca Galante (originario di Pianiga).

In lista tanti nomi noti, ma anche tanti giovani e donne. L’offerta politica stavolta è diversifi cata, si va oltre il duopolio centrosinistra-centrodestra

Politica I partiti si preparano con candidature locali alle elezioni del 24-25 febbraio

Parlamento, la carica dei veneziani

di Alessandro Abbadir

In queste settimane sono in distribuzione nel Comune di Venezia e nei comuni della provincia di Venezia, le tessere

elettorali per le persone che sono immi-grate, che hanno acquisito il diritto al voto (cittadinanza) e per i diciottenni che hanno diritto di voto. Gli incaricati. In caso di man-cata notifi ca della tessera, l’elettore può ritirarla presso la Delegazione Anagrafi ca della propria zona di residenza: dal 19 al 23 febbraio con orario 8.45-19 E ancora il 24 febbraio dalle 8 alle 22 e il 25 febbraio dalle 7 alle 15. Sono invece recapitate per posta le etichette da applicare sulle tessere degli elettori già iscritti, che hanno variato la loro residenza all’interno del Comune di Venezia, o che hanno visto cambiare le sedi dei seggi. In caso di tessera smarrita o deteriorata, occorre rivolgersi all’Uffi cio Elettorale (Viale Ancona n. 41, Mestre) per chiedere il duplicato del documento sotto-scrivendo l’apposita dichiarazione di smar-rimento. Stessa procedura anche i comuni di Mira, Dolo, Cavarzere, Chioggia, Mirano, Spinea Noale, Scorzè, San Donà Jesolo,

Portogruaro, tanto per citare i più popolosi della provincia. Si potrà avere una tessera nuova di zecca, facendo una semplice visi-ta all’uffi cio elettorale del Comune che ha informato i cittadini, anche con appositi manifesti, della procedura da seguire. Nella tessera consegnata agli elettori ancora nel 2001, infatti, c’era posto per 18 timbri che attestavano la partecipazione ad altrettante tornate elettorali. I primi votanti in diversi comuni della provincia a causa dei numerosi referendum o caduta anticipata delle giunte comunali hanno esaurito i 18 timbri alle ul-time elezioni comunali Per avere la nuova tessera, comunque, basta recarsi all’uffi cio elettorale del comune di competenza, pre-feribilmente portandosi dietro quella vecchia che potrà essere riconsegnata all’uffi cio, o mostrata o anche solo dichiarata esaurita (a tutela della propria privacy). Negli ultimi due casi l’elettore fi rmerà una dichiarazione che resterà agli atti e, comunque, a tutti ver-rà rilasciata la tessera nuova, con la quale potranno recarsi al seggio per votare

TESSERE ELETTORALI: INDICAZIONI NEI COMUNI

A.A.

6 Approfondimento

Page 9: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

concreti e vicini al territorioLe mie convinzioni:

1) Fine della politica nazionale fatta solo dai soliti noti, centralisti di Roma, spazio anche a chi ha ben amministrato a livello locale

2) Portare a Roma le istanze che si raccolgono dall’ascolto e dal confronto diretto con i cittadini. Ho maturato questa convinzione tanti anni fa nella mia esperienza di Sindaco. Oggi è rafforzata nel mio ruolo di Vice-Presidente della Provincia di Venezia e di Assessore provinciale all’Urbanistica

3) Parlamento e politica nazionale funzionano meglio solo se nei palazzi romani ci vanno persone concrete, sempre in contatto con le esigenze del loro territorio

I nostri impegni:

1) Far ripartire il paese: meno sprechi pubblici, meno burocrazia inutile, meno lacci e laccioli alle nostre imprese

2) Difendere gli interessi nazionali: l’Europa è il nostro destino,ma non al prezzo di posizioni troppo riverenti

3) Calo della disoccupazione e ripresa economica sono due facce di una stessa medaglia. Si raggiungono solo liberandole energie del paese dalla montagna di tasse, adempimenti burocratici e costi inutili

24 - 25 FEBBRAIO 2013 ELEZIONE POLITICHE SENATO DELLA REPUBBLICA

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Mario Dalla Tor un uomo concreto, vicino alla gente,è nella lista PDLper il Senato

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Messaggio elettorale

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8 Dolo - Pianiga - Vigonovo

Ulss 13, si cambia. Si va verso un polo interni-stico per l’ospedale di Dolo e uno chirurgico per quello di Mirano. Le linee guida dell’azio-

ne contenuta nelle schede ospedaliere, è stata illu-strata alla Conferenza dei sindaci dell’Ulss dal nuovo direttore Gino Gumirato, nelle scorse settimane. I sindaci della Riviera del Brenta però non ci stanno e danno l’altolà: no a un depotenziamento dell’ospe-dale di Dolo. “Quello che è chiaro - ha detto durante l’assemblea dei sindaci Gumirato- è che ci sarà la separazione fra un polo chirurgico e uno internistico. Se sarà Dolo o Mirano ad ospitare il chirurgico o l’in-ternistico si deciderà in un una fase successiva. Non mancheranno però in tutti e due gli ospedali di rife-rimento servizi come esami e diagnostica e sanità territoriale”. Anche se Gumitato non si è sbilanciato, dalle intenzioni della Regione, appare chiaro come si punti su Mirano per realizzare un polo chirurgico e su Dolo come ospedale internistico, con servizi di riabilitazione, e questo fin da marzo quando le schede ospedaliere ancora in regione saranno rese note (dopo le elezioni). Lo stesso direttore giustifica le scelte. “Non ci devono essere particolari patemi d’animo – ha spiegato Gumirato –. Si è calcolato che mediamente una persona in 75 anni di età ha bisogno di un intervento chirurgico una sola volta. Non è cioè la distanza di 5 – 10 chilometri in più che fa la differenza . Tanto che i ricoveri anche dopo gli interventi chirurgici si risolvono con una degenza media di 4-5 giorni. Non saranno tagliati servizi, si tratta solo di una necessaria riorganizzazione che eviterà spreco di risorse. Saranno potenziati anche i distretti sanitari in tutto il territorio della Riviera del Brenta e del Miranese”. I sindaci del comprensorio non l’hanno presa bene. I comuni della Riviera del Brenta sono in rivolta. A tremare sono soprattutto quelli dell’area sud della Riviera (Campolongo, Cam-ponogara e Campagna Lupia), che vedrebbero così i propri cittadini (quasi 60 mila), costretti a fare 30 chilometri per raggiungere Mirano, l’ospedale che

a quel punto sarebbe l’unico attrezzato per inter-venti chirurgici. Con questa prospettiva avanzata dalla Regione e adombrata dal direttore generale, per il sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto - “per un intervento chirurgico a questo punto da Campolongo, conviene andare a Padova o Chioggia dal punto di vista delle distanze, visto che anche Piove di Sacco non è attrezzata per fare inter-venti di quel tipo. Chiediamo perciò alla Regione di tener conto delle necessità di questa parte della po-polazione che vede la possibilità di andare a Mirano non proprio come un’attrattiva”. Sulla stessa linea anche il sindaco di Camponogara Giampietro Menin che chiede un’azione comune. Preoccupato ma cau-to il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri, che è anche il presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl 13. “La prospettiva di una specializzazione

internistica e una chirurgica – dice – non va demo-nizzata. Non può essere un grimaldello per smantel-lare l’ospedale di Dolo”. Il sindaco di Fossò Federica Boscaro che di professione è medico crede che sia opportuno non cambiare nulla. “Credo – dice - che la soluzione migliore sia mantenere due ospedali chirurgici per acuti, cioè mantenere sale chirurgiche sia a Mirano che a Dolo. Se vi fossero dei problemi di sicurezza delle strutture andrebbero fatti investi-menti per metterle a norma“. Il comune di Mira con l’assessore Luciano Claut, si esprime per una difesa dell’ospedale di Dolo da quello che vede come un depotenziamento. “Non si deve – dice Claut - porta-re le sale operatorie a Mirano. E’ il primo passo per la creazione di un ospedale di serie B. La Riviera del Brenta deve fare una battaglia comune per salvare queste strutture“.

di Alessandro Abbadir

Sanità Il nuovo direttore generale Gino Gumirato ha illustrato le linee della sanità regionale

“L’ospedale di Dolo non si tocca”

L’ospedale di Dolo

Un polo internistico a Dolo e uno chirurgico a Mirano. I sindaci della Riviera non ci stanno

Pianiga è il primo comune del Veneto con una applicazione digitale dedicata all’informazione immediata.“Siamo

il primo comune del Veneto che mette a disposizione dei cittadini il nuovo App imme-dia Smart City (ISC) – ha spiegato in una nota il comune. Si tratta di una piattaforma tecnologica, unica nel panorama delle appli-cazioni “social”, sviluppata dal centro di ri-

cerca e sviluppo di AccaTre srl di Marcon, che ha realizzato questa rivoluzionaria applica-zione aderente alla filosofia “Smart Cities” proposta dall’Agenda Digitale Italiana”. Il ‘progetto strategico Agenda digitale italia-na’, da attuarsi entro il 2020 è una delle novità principali del decreto ‘Semplifica Ita-lia”. “Smart City Engine -continua il comune di Pianiga- è stata concepita come “Sinapsi

territoriale” per mantenere costantemente in contatto i cittadini, la Pa e le imprese”. “Con Isc (Immedia Smart City)- sostiene la giunta- abbiamo individuato lo strumento che realizza questi obiettivi. Metteremo a disposizione un modello relazionale per mantenere costantemente in contatto i cittadini, la P.A. e le imprese, tramite una comunicazione che verrà ricevuta da una op-

portuna “App” installata sugli smartphone o sui tablet” .

Il servizio è disponibile dal 10 gennaio 2013 e sarà possibile avere info aggior-nate su: trasporti; scuola (orari, mense, scuolabus, scioperi ecc.); cultura e tempo libero (biblioteche, musei, teatro, eventi e manifestazioni); protezione civile (allerta meteo, eventi, ecc.); manutenzione strade,

viabilità; news dal comune sondaggi d’opi-nione. Insomma cittadini collegati per poter interconnettere in tempo reale con il proprio ente locale

pianiga Da gennaio tecnologia: il comune va Sugli Smartphone

La sicurezza delle persone diventa sempre più difficile in Riviera del Brenta, una delle cause è da imputarsi all’ag-gravarsi dei problemi economici dettati dalla crisi e da tutte

le conseguenze collaterali. Anche una piccola cittadina come Vi-gonovo, con i suoi dieci mila abitanti, non è esonerata dai furti, dalle rapine e dagli assalti alle banche che hanno creato preoccu-pazione fra la popolazione. Questo problema è stato dichiarato dal sindaco di Vigonovo, Damiano Zecchinato, e presidente della conferenza dei sindaci della Riviera, che punta al coordinamento delle forze di polizia locale anche per fare prevenzione e costitu-ire un deterrente contro la criminalità dilagante. I furti sono stati fatti in appartamenti e nei negozi di generi alimentari o frutta e verdura cosa che, fino a qualche anno fa, era impensabile con questa frequenza. “Per fronteggiare questo problema - dice il sindaco - sono insufficienti i sistemi di videosorveglianza per la prevenzione, più indicati per scoraggiare fenomeni di spaccio e vandalismi ma non gli assalti ad abitazioni private o furti nei negozi. Le videocamere sono utili ai carabinieri nelle indagini, ma devono essere gestite dai comuni con la stretta collaborazio-ne delle forze dell’ordine. La mancanza di risorse economiche determina l’impossibilità di investire in nuovi agenti effettivi in Riviera del Brenta, unico deterrente per questo tipo di crimina-lità; la crisi, ancora una volta, si rivela un cane che si morde la coda perché alimenta il problema legato alla mancanza di soldi ma non lo risolve per la stessa ragione”.

neWS

Vigonovo“poche riSorSe per l’emergenza Furti”

R.P.

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Page 11: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

9Fiesso d’Artico - Fossò

Il territorio di Fossò, come altre zone della Riviera del Brenta e della provincia di Pa-dova, è interessato da un elevato rischio

di esondazione che deriva dal pericolo di allagamenti rappresentato dal fiume Brenta Cunetta. Fossò ha investito nella messa in sicurezza per quanto riguarda i problemi di allagamento attraverso il risezionamento della rete comunale e privata, lavori eseguiti nel 2011 e 2012, che hanno eliminato i rischi legati alla piovosità, anche quella più importante. Per questi lavori, il comune ha investito un milione di euro collaborando con

il Consorzio di Bonifica Bacchiglione Brenta, intervenendo sugli scoli consortili nell’area nord verso il Corneo (nuovo Scolo Fossò) e in un’altra fossatura del Consorzio sempre a nord. Lo scavo di nuovi scoli e gli interventi sui fossi già esistenti, hanno aumentato la capacità d’invaso e di deflusso. Parte del

problema è quindi risolto, ma la realizzazio-ne dell’idrovia eviterebbe definitivamente la questione. In dicembre è stata fatta un’azio-ne dimostrativa da parte del Cat (Comitati Ambiente e Territorio) e dai comitati alluvio-nati in provincia di Padova per sollecitare il completamento dell’idrovia che risolverebbe molti dei problemi di allagamento. La com-missione dalla Regione, ha dichiarato il pro-getto dell’idrovia fattibile ma, le istituzioni, hanno dato la priorità alla costruzione della Camionabile e di un canale scolmatore con una portata di 250 metri cubi al secondo, in-

sufficienti e inutili per la sicurezza idraulica. “La situazione del Brenta Cunetta è da tene-re monitorata, ma nel piano regionale di in-terventi, varato dopo le alluvioni del 2010, non è nemmeno citata - dice Federica Bo-scaro sindaco di Fossò - la costruzione dell’I-drovia Padova Mare rappresenta una valida risposta a queste problematiche poiché può funzionare sia come canale scolmatore, in caso di piena del Brenta Cunetta, che nel caso di precipitazioni eccezionali. L’idrovia

oltre che una valida difesa per il rischio idrau-lico, potrebbe essere utilizzata anche per il trasporto, e con i lavori si potrebbero inter-rare i cavi del progettato elettrodotto Dolo - Camin”. Il sindaco conclude dicendo che è indispensabile un’inversione di tendenza per risanare e difendere il territorio, occupandosi della qualità della vita, dell’incolumità delle persone e della tutela dei beni e delle attività produttive presenti nel territorio.

di Roberta Pasqualetto

Il comune ha investito un milione di euro intervenendo sugli scoli consortili nell’area nord

Fossò La denuncia del sindaco Federica Boscaro

“I lavori dell’idrovia non partono”

L’idrovia a Vigonovo

Un nuovo servizio per i cittadini di Fiesso (e dell’ Unione dei Comuni della Riviera cioè Dolo-Fiesso-Fossò-Campa-gna). Nel portale dell’Unione (www.cittadellariviera.it)

è presente una sezione che permette la consultazione dei dati relativi ai verbali emessi dalla polizia locale per le infrazioni al

codice della strada e la visualizzazione delle immagini della violazione commessa. Come funziona? “ll servizio - spiegano le amministrazioni comunali - non è aperto a tutti ma per usu-fruirne bisognerà inserire il comune dell’Unione dove è stata fatta la contravvenzione e la data oltre alla targa del veicolo e al numero del verbale”. Ma arrivano anche dei dati: il si-stema “Vistared” per le infrazioni al semaforo posto lungo la Brentana all’incrocio con via Barbariga a Fiesso dopo essere

stato attivato a metà dicembre in forma sperimentale per cir-ca quindici giorni, attualmente conta una media giornaliera di attraversamenti con il “rosso” pari a 10 casi su un totale di circa 20 mila veicoli in transito. I risultati dimostrano come in un solo mese di attuazione del provvedimento sia calato nettamente il numero delle infrazioni. Insomma la presenza di un sistema che sanziona è un ottimo deterrente contro i furbi e gli irresponsabili R.P.

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Page 12: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

10 Stra

Nei mesi scorsi si è parlato di tensio-ni all’interno dell’attuale giunta, a riprova di questo erano scoppiate

polemiche fra componenti dell’esecutivo che davano voce a questi battibecchi. Per il sindaco Mario Colllini i problemi non esisto-no e gli episodi che si sono verificati erano solo schermaglie tra due assessori ambiziosi e cioè Stefano Valentini assessore alle poli-tiche sociali e Maricla Sartori vicesindaco. “Le dichiarazioni uscite con i nomi di due assessori e invece sarebbero dovuto uscire firmate dall’amministrazione comunale – dice Mario Collini sindaco di Strà – il clima interno è sereno e questi piccoli screzi non destano nessuna preoccupazione. Mi han-no anche proposto di ricandidarmi per le elezioni dell’anno prossimo e, se troverò il giusto gruppo, valuterò l’ipotesi”. Il sindaco ci tiene a raccontare quali sono gli obiettivi raggiunti dalla sua amministrazione, e dice che nell’opera pubblica sono stati investiti un milione e mezzo di euro; tra i lavori sono stati sistemati la piscina e la palestra. Per quanto riguarda la sicurezza, dice che si in-terverrà installando nuove telecamere nelle zone più a rischio. La vice sindaco Sartori conferma questa tesi e dichiara che non ci sono situazioni di nervosismo interno, e che tutti i documenti sono approvati all’unanimi-tà. “Il disguido avuto con il collega è già ri-solto e ci siamo riappacificati – dice Maricla Sartori vicesindaco – in giunta va bene e ci impegniamo per arrivare alla fine del man-dato, portando a termine gli obiettivi del programma elettorale; tra i primi quelli sul fronte dell’istruzione e del sociale”. Sartori sostiene che questa ha fatto molte cose per il territorio con l’inaugurazione della scuola materna a Strà, e con la realizzazione della pista ciclo pedonabile da Paluello a via Mal-garo a San Pietro. Non è della stessa opi-nione l’opposizione. “Lo scambio di battute che si sono viste ha portato in superficie un contrasto reale – dice Caterina Cacciavillani lista civica Strada Comune – quello che ci ha colpito, è la durezza dei toni, e questo ha fatto pensare che ogni assessorato è slegato e non ha un filo conduttore con gli altri. Si dovrebbe dare più peso alle questio-ni che riguardano il paese, e non a quelle politiche”. Per quanto riguarda gli obiettivi raggiunti, dall’attuale amministrazione, l’opposizione ha qualche riserva, e vuole fare alcune precisazioni: “Per la piscina il comune ha contribuito economicamente solo con la polizza fideiussoria e la palestra è stata sistemata con le risorse della prece-dente amministrazione. Un dubbio emerge anche parlando della scuola materna, e de-gli effettivi problemi di spazio, non ancora risolti, e che diventerebbero insostenibili con le terze classi. Altro pomo della discordia è il sistema Vista Red collocato nella piazza

di Roberta Pasqualetto

Sulla scuola materna ci sono problemi di spazio, non ancora risolti, insostenibili con le terze classi

Politica Scoppiano le tensioni all’interno della maggioranza

Maretta nella giunta comunale

Il municipio di Stra

(telecamera che fotografa chi passa con il rosso). Ci sono polemiche non tanto perché giustamente puniscono i furbetti ma perché non si occupano di sicurezza ma fanno cas-sa per il comune. Inoltre, questo metodo, ha tolto i vigili dalla strada per collocarli in ufficio per controllare i video realizzati, quando alcune strade quali via Tergola e via Santa Marta sono veramente pericolose ma non sono monitorate”.

Nel comune di Strà, il servizio socia-le, è molto richiesto soprattutto a fronte delle nuove problematiche

legate alla crisi. La cittadinanza che si rivolge a questo ufficio è varia ma molti sono padri separati che, dovendo sosten-tare affitto e alimenti, si trovano in gros-se difficoltà economiche. “Al momento i tagli sono stati fermati ma non eliminati – dice Stefano Valentini assessore alle politiche sociali e giovanili di Strà – e questo contribuisce alla sfiducia delle fa-miglie per le istituzioni. Le associazioni che collaborano con il nostro assessora-to sono diverse: due Caritas, l’Agape, la Croce Rossa, l’associazione 2010, i Servi di Maria e la Pro Loco; il loro con-tributo è molto importante. Dobbiamo creare una rete sociale con le famiglie per aiutare chi ha più bisogno fin dalle piccole cose, questo sistema sarebbe un modo di riportare un po’ di fiducia”. Nel comune di Strà la Croce Rossa paga la bolletta del gas a chi ne ha più bisogno e l’Ater Erp (edilizia residenziale pubbli-ca) ha messo a disposizione 18 alloggi.. Cinque cittadini lavoreranno per tre mesi a servizio del comune”.

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12 Mira

Tanti automobilisti senza assicurazione, e con revi-sione scaduta per effetto della crisi. Raffica di multe ai camionisti per manomissione dei cronotachigrafi.

Tante sanzioni per divieti di sosta. Questi alcuni dei nu-meri emersi dal bilancio dell’attività della Polizia Locale di Mira presentato in comune nelle scorse settimane. Sono stati presentati 2.398 verbali per violazione al Co-dice della Strada, per un totale di quasi 450mila euro di sanzioni. Complessivamente però gli automobilisti sono stati più attenti e rispettosi, perché le multe sono dimi-nuite. Le sanzioni per violazione del Codice della Strada sono infatti 2.398, mentre nel 2011 erano state2.853. Le sanzioni erogate arrivano a 448.941 euro (erano state pari a 542.000 euro nel 2011). Dal bilancio, presentato dal comandante della Polizia Locale Mauro Rizzi, con il sindaco Alvise Maniero e l’assessore Michele Gatti, emerge l’alto numero di verbali emessi nei con-fronti degli autisti di mezzi pesanti (497), come pure per il classico divieto di sosta (733). In quest’ultimo caso i verbali sono aumentati rispetto al 2011 quando erano stati ‘solo’ 477: ma ben 502 sono riferiti ai par-cheggi a pagamento e ai controlli degli ausiliari del traffi-co. Gli accertamenti urgenti sulle persone (pre-test alcool e stupefacenti) sono stati 35. 29 le sanzioni per guida

in stato di ebbrezza, 30 quelle per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Nettamente aumentate le noti-zie di reato passate da 92 a 131, come pure le persone deferite all’autorità giudiziaria: 149 (98 nel 2011). Lo stesso dicasi per le persone segnalate alla Prefettura per detenzione e uso di stupefacenti: 28 rispetto ai 10 del 2011. Le patenti ritirate sono state 161, le carte di circolazione 56. Accertate 133 mancate revisioni, e 86 mancate coperture assicurative. Significativo il numero di sanzioni nei confronti di automobilisti privi di qualsiasi documento: 157. Sono 95 i veicoli posti sotto sequestro amministrativo, 127 quelli sottoposti a fermo, 17 quelli oggetto di rimozione. I sinistri stradali rilevati sono stati 111. Gli accertamenti edilizi e ambientali 126 (con 8 notizie di reato in campo edilizio e 3 in quello ambien-tale). I verbali elevati per violazioni amministrative sono stati 57 (con sanzioni pari a 27.594 euro). “Va sottoli-neato – osserva l’assessore alla Polizia Locale Michele Gatti – come tutta questa attività sia stata realizzata con un numero molto ridotto di agenti rispetto a quelle che sarebbero le esigenze del territorio mirese: 12 in tutto, che si devono poi dividere in due turni lavorativi. E non va inoltre dimenticato che i vigili si occupano an-che degli accertamenti anagrafici (1.818 nel 2012),

garantiscono la sorveglianza e la sicurezza in occasione di iniziative pubbliche e manifestazioni e svolgono un importante lavoro di educazione alle norme del Codice della Strada nelle scuole miresi”. “I dati che emergo-no da questo bilancio dell’attività 2012 – commenta il sindaco Alvise Maniero – stanno anche a dimostrare che non c’è stato l’obiettivo di fare cassa a tutti i costi, massimizzando il numero delle sanzioni. Anzi. Siamo convinti, ed è anche lo spirito con cui chiediamo di ope-rare alla Polizia Locale, che fondamentale sia educare, spingere il cittadino a essere più rispettoso delle norme della circolazione, attraverso un’azione di capillare pre-senza nel territorio che agisca da deterrente per i com-portamenti scorretti”.

di Alessandro Abbadir

Viabilità Il comandante della polizia Locale Mauro Rizzi fa il punto della situazione

Sulla strada senza revisioni e assicurazioniIl bilancio dei vigili del 2012 vede più multe ai camionisti, e ritiri di patente per alcol e droga La maggioranza del

Movimento 5 Stelle boccia la proposta del

Pdl di rinunciare al gettone di presenza in consiglio comunale, e scoppia la pole-mica. “Ma come - si chiede il consigliere Paolino D’Anna del Pdl - proprio i moralizza-tori della politica si tengono stretto il gettone di presenza di 37 euro a seduta? In poco tempo hanno già preso tutti i brutti difetti della politica”. La proposta del consigliere Paolino D’Anna è stata infatti respinta con 12 voti contrari, 3 astenuti (fra le fila della maggioranza) e 5 voti a favore (i presenti dei gruppi Pd, Pdl e “Noi per Mira“). A difendere la decisione del Mo-vimento 5 Stelle di non “mollare” il compenso, è stato l’assessore Luciano Claut. “Il gettone di presenza - dice Claut - non è certamente un privilegio degno della “casta”. Si tratta di fatto, di un rimborso per l’impegno civico di tante persone che sono studenti o disoccupate e che vedono in quella fonte, un aiuto al sostentamento o a far quadra-re un bilancio minimo”. Claut nell’argomentare la decisione, spiega anche che, tante persone fra quelle che siedono in maggioranza e anche in giunta, sono “gente normale che dalla politica non ha mai avuto alcun privilegio e fino ad ora quasi tutti neanche alcun contatto. Compiono un grande lavoro civico. Vanno ripagate o almeno rimbor-sate degli sforzi fatti”. A difendere la maggioranza ci pensa anche il Movimento “Mira Fuori dal comune” per la quale quelle di Pd e Pdl sono accuse davvero fuori da ogni logica visto gli scandali che questi partiti compiono ad ogni livello sia locale che nazionale.

neWS

Costi della politicapolemica Sul gettone di preSenza

A.A.

Il municipio di Mira

segue da pag. 1

L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturato-ri da seguire… Però!

Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto me-glio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo inter-vento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai?

Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa?

Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guada-gnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni?

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

L’Intervento

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13Sguardo alla Riviera

I lavori per la circonvallazione di Bojon sono bloccati e il sindaco Alessandro Campalto protesta. Il primo cittadino di

Campolongo chiede a Regione e Sistemi Territoriali che si riaprano i cantieri al più presto. “La storia della circonvallazione alla Sp 14 - centro di Boion - dice Campalto - ha un lungo passato. I lavori, avviati ormai 2006 a seguito di un accordo di program-ma tra Regione Veneto, Provincia di Ve-nezia, Sistemi Territoriali spa e comune di Campolongo Maggiore, sono costati fino ad oggi oltre 8 milioni di euro. L’opera servirà

a scaricare il traffico pesante di passaggio al di fuori del centro abitato, by passando così il passaggio a livello di Bojon che incrocia la Sp 14 stessa. Il problema: sono finite le risorse. Da oltre un anno i lavori sono fermi, l’impresa ha completato le attività assegnatele e se n’è andata. Il comune si trova un’opera completa al 90% ma com-pletamente inutilizzabile per la sua funzio-ne di circonvallazione, in quanto mancano gli ultimi 500 metri, e nel caso fosse aperta il traffico convoglierebbe tutto su strade lo-cali e all’interno di quartieri residenziali”.

La provincia di Venezia ente gestore della strada, ha manifestato la non volontà di entrare in possesso dell’opera. “Ci troviamo in una situazione paradossale - commenta il sindaco. Abbiamo un’opera necessaria al paese a disposizione, e non possiamo usar-la. Durante lo scorso anno sono stati nume-rosi gli incontri avuti tra comune provincia regione e Sistemi Territoriali ma nulla si è mosso ad oggi. Siamo sollecitati dalle pres-sioni dei cittadini e da numerose interroga-zioni presentate dai consiglieri comunali, chiediamo che si faccia presto. Tanto presto

però non si farà. Una prima risposta, infatti, arriva dal presidente di Sistemi Territoriali, Gian Michele Gambato fra i principali fi-nanziatori dell’intervento. “Purtroppo nel corso d’opera - dice Gambato - i lavori sono lievitati e non c’erano più soldi per finire. Abbiamo però ottenuto recentemente uno stanziamento di 600 mila euro per conclu-

dere l’ultimo tratto. Servirà una nuova gara d’appalto. I lavori partiranno nel 2014 e la strada sarà completata cono ogni probabili-tà nel 2015”. Per il sindaco Campalto e per i consiglieri regionali e provinciali di Rifon-dazione Comunista, è troppo. I consiglieri chiedono soprattutto all’assessore Renato Chisso i motivi di questo ritardo.

di Alessandro Abbadir

I lavori, avviati nel 2006 sono costati finora 8 milioni di euro, ne servono altri 600 mila per completarla

Viabilità Proteste a Campolongo per un’opera attesa, ma incompiuta

La circonvallazione di Bojon è ferma

Un’immagine dell’innesto sulla Sp 14 della circonvallazione

Ormai è allarme: i bracconieri sono scatenati nella laguna sud. Le associazioni ambientaliste e venatorie chiedono più controlli da parte della polizia provinciale. Le aree in

cui si sono verificati danni e abbattimenti indiscriminati anche di specie protette, sono quelle delle barene di Mira e Campagna

Lupia. In laguna sud stanno agendo bracconieri che arrivano con barchini da altre zone della barena, e si mettono a cacciare sparando su tutto ciò che si muove. C’è la sensazione che con la crisi, ce ne siano molti di più. Sparano e poi rivendono la cac-ciagione al mercato nero ai ristoranti e locali tipici della zona. Sono state trovate decine di carcasse non raccolte di alzavole e germani reali a Giare e in cassa di colmata A, e nelle canalette di Lugo e Lova. Danneggiate decine di postazioni di cacciatori

regolari. Un fenomeno certificato da recenti operazioni della polizia provinciale che ha compiuto azioni anti bracconaggio congiunte con la polizia provinciale di Padova. Per i cacciatori regolari, vanno controllate con più attenzione le valli Miana Ser-raglia a Mira e le valli da caccia arginali Figheri , Pirimpiè e Mille Campi. Ci sono segnalazioni di veri e propri massacri di volatili da parte dei bracconieri, facilitati dalla difficile accessibilità delle valli. A.A.

ambientaliSti e cacciatori: ormai è allarme bracconieri

Laguna sud

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Page 16: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

14 Sguardo alla Riviera

Nelle scorse settimane nella sala consiliare del municipio di Camponogara l’assessore provinciale all’Ambiente Paolo Dal-la Vecchia ha partecipato all’approvazione del Piano di Azione

per l’energia sostenibile (Paes). Il Patto prevede che le amministra-zioni locali si impegnino concretamente nella lotta al cambiamento climatico attraverso interventi che modernizzino la gestione ammini-strativa e influiscano direttamente sulla qualità della vita dei cittadi-ni. L’amministrazione comunale ha dato attuazione ad alcune azioni volte al raggiungimento dell’obiettivo del 20-20-20. Prima tra tutte l’acquisto di energia elettrica “verde” per le strutture comunali e per la pubblica illuminazione proveniente da fonti rinnovabili. La scelta ha permesso questi risultati dal 2006 ad oggi: fornitura da fonti rin-novabili kWh 6.223.602; emissioni CO2 evitate 3.006 tonnellate; realizzazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della scuola me-dia di Camponogara, aderendo al progetto “1000 tetti fotovoltaici su 1000 scuole” con una produzione annua di kWh 23840, con una mancata immissione di Co2 pari a 11,5 tonnellate e 15,7 Kg/anno di anidride solforosa. Inoltre si è provveduto alla sostituzione delle caldaie obsolete nelle scuole elementari di Calcroci e Prozzo-lo, ciò ha portato un risparmio annuo dei consumi di circa il 20%, oltre a risparmi manutentivi e di un controllo automatizzato delle temperature. C’è stata la realizzazione di un impianto fotovoltaico sul nuovo distretto sanitario per l’illuminazione pubblica. Il comune sta redigendo progetti per l’installazione di impianti fotovoltaici sulle

scuole elementari di Calcroci, Prozzolo e Camponogara, aderendo al bando del Ministero dell’ambiente “il Sole a Scuola”, e sta adottan-do provvedimenti per l’acquisto di nuovi mezzi comunali a metano o gpl. Soddisfatto il sindaco. “A Camponogara – ha detto – abbiamo colto una sfida che per noi è un’opportunità, perché l’adesione al Patto dei Sindaci, superando la sola azione ambientale non più in grado di esaurire l’obiettivo di sostenibilità, rappresenta una forma progettuale nuova, di integrazione tra ambiente e sviluppo, capace di diventare senso comune. Siamo consapevoli che nei prossimi anni le amministrazioni comunali si troveranno di fronte a minori risorse che ci porteranno a scelte difficili, ma nello stesso tempo dobbiamo essere propositivi, affinché non appena la situazione economica- fi-nanziaria lo permetta, possiamo essere pronti a mettere in campo tutte quelle strategie possibili per un nuovo sviluppo più attento e rispettoso dell’ambiente”. Complimenti al comune sono arrivati dall’assessore Paolo Dalla Vecchia: “Mi complimento con il sindaco e con tutta l’amministrazione comunale di Camponogara – ha detto in consiglio comunale Dalla Vecchia – per aver aderito al progetto della Provincia. Ciò significa comprendere il valore di una pianifi-cazione che riguarda le tematiche della tutela ambientale. Grazie all’adozione di nuove metodologie organizzative, si può adottare un approccio utile per l’applicazione delle politiche energetiche con-crete. Il Comune ha saputo caratterizzare il piano con indirizzi molto chiari e precisi per poter raggiungere gli obiettivi fissati”.

di Roberta Pasqualetto

Impianti fotovoltaici saranno collocati sulle scuole elementari di Prozzolo e Calcroci

Amministrazione Il consiglio comunale ha varato un accordo con la Provincia

La firma del Paes in Consiglio comunale

I cittadini di Camponogara chiedono al comune di installare dei dossi sulle strade per limitare la velocità delle automobili; in base alle richieste raccolte ne servirebbero una trentina.

“Sono molti che mi chiedono di istallare dossi artificiali perché c’è chi corre troppo forte ed esiste un serio pericolo soprattutto per i bambini ma non solo - dice l’assessore ai Lavori Pubblici di Camponogara Paolo Nardo - il problema è sentito da molti ma non ci sono i mezzi finanziari per realizzare tutte le richieste di istallazione di questi “aggeggi” e dobbiamo tener conto che è fatto obbligo, a chi progetta una strada, realizzarla garantendo la massima sicurezza e quindi facendo attenzione alle curve troppo strette, alle pendenze, a bruschi restringimenti, alla corretta livellazione del sedime ecc.. Inoltre i dossi artificiali sono consentiti soltanto alla presenza di strade residenziali, parchi pubblici, residence e luoghi simili”. Sicuramente percor-rere in macchina una strada con molti dossi non è piacevole e si deve tener conto anche della psicologia del guidatore che, dopo l’obbligo di rallentare a causa del dosso, tenta di recuperare il tempo che pensa di aver perduto, e quindi accelera appena superato il dissuasore con il risultato che la velocità non diminuisce.

“Servono 30 diSSuaSori”neWS Viabilità

R.P.

Il comune punta sull’energia pulita con il Paes

PRO LOCO DOLOinfo: 392.9474756 - [email protected] LOCO FIESSOinfo: 328.8821795 [email protected] LOCO STRAinfo: Luigino Ranzato 329.3532921PRO LOCO VIGONOVOinfo: 049.9834932 - [email protected] LOCO FOSSòinfo: 345.2958806 - [email protected] LOCO PIANIGA info: [email protected]

QUESTA E’ LA TERRA DOVE CI SONO LE MIE RADICI ED IO LA AMO!

In quasi tutti i comuni della Provincia di Venezia c’è la Pro Loco; una libera associazione apolitica, apartitica e aconfessionale senza alcun obiettivo di guadagno né del gruppo e neppure della persona singola ma con uno scopo “grande grande”: fare ciò che ogni cittadino, consapevole di vivere “qui ed ora” in un luogo dove ci sono le sue radi-ci, dovrebbe fare e cioè dimostrare la grande riconoscenza che ha per quella “sua” terra che lo ospita e dimostrare quanto la ama; in che modo? Semplicemente gridando al mondo intero quanto è bella la sua città, il suo paese, il suo borgo il suo quartiere e la sua strada; quanto è ricca di storia, di arte, di cultura, di eccellenze agroalimentari e impegnandosi, con tutte le sue forze, perché il massimo

numero di persone vengano a verificare ed ammirare!In questo periodo di crisi complessiva, economica, poli-tica, di valori, di idee e di passione, è necessario più che mai creare momenti di aggregazione che abbattano bar-riere di incomprensioni e “campanili” di partigianeria assurda e antiquata; è necessario “fare squadra” a tutti i livelli ognuno per il suo ruolo, per le sue competenze e capacità; dobbiamo creare una città vivibile, prima di tutto per noi stessi che ci abitiamo, luoghi ospitali e a “misura d’uomo” per noi e per ogni turista o “viandante” che vorrà venire a farci visita; dobbiamo mettere in azione sinergie per utilizzare nel miglior modo possibile le pochissime, residue, risorse economiche rimaste a disposizione degli enti pubblici per poter ottenere il massimo risultato e rag-giungere il nostro obiettivo di creare momenti importanti di promozione turistica; memoria storica; riqualificazione e riscoperta dell’arte, delle bellezze monumentali, delle ricchezze ambientali, paesaggistiche ed enogastronomi-che della MIA TERRA!Dobbiamo tutti insieme imparare ad offrire e “vendere” un territorio; dobbiamo valorizzare tutte le nostre tipicità territoriali e tradizionali dimostrando che sono uniche, e la nostra Provincia di Venezia è unica; occorre essere in gra-do di dimostrare che qui da noi si può trovare ciò che non si può incontrare ovunque, ma quello che offriamo noi solo noi ce l’abbiamo; è necessario creare ricchezza, met-tere in moto attività economiche anche utilizzando proprio l’amore di ognuno di noi per il suo territorio, creare oppor-tunità ed un circuito virtuoso per migliorare le condizioni, sia di vita che economiche, di tutta la comunità.

Gli uomini e le donne delle Pro Loco, pur nella nor-malità umana e quindi con inevitabili “pregi e difet-ti”, “limiti e virtù”, questo lo hanno capito e lo stan-no vivendo e mettendolo in pratica ma è sempre più necessario che lo facciamo tutti e tutti assieme senza che nessuno si senta il primo e nessuno si veda costretto a sentirsi escluso: o vinciamo tutti assieme o non vince nessuno! Un saluto caloroso.

Lucio GIANNI

Assessore Provincia di VeneziaAttività Produttive, Agricoltura, Pro Loco

Manuela Levorato Carolina Manente Giovanna Volpato

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Disoccupazione e problema lavoro, la questio-ne colpisce tutta la provincia di Venezia. Si va dalle aree storicamente in diffi coltà come

Chioggia o i il polo industriale di Marghera, alle zone che fi no ad un tempo fa erano considerate isole felici come il Veneto Orientale. La provincia quest’anno perde complessivamente 14.600 po-sti di lavoro. “Sinceramente - allarga le braccia Pa-olino D’Anna l’assessore al lavoro della provincia di Venezia- a questa crisi non si vede fi ne da circa 5 anni. Speriamo che questo sia l’anno della risalita, ma segnali di una netta ripresa fi no ad ora non ne sono davvero arrivati”. Nella zona della Riviera del Brenta e del Miranese ci sono però anche degli esempi positivi. Si pensi alla Pometon nell’area nord del miranese e anche alla Kelemata che punta ad ingrandirsi nella stessa zona. In Riviera del Bren-ta ci sono state brutte vicende come quella della Nuova Pansac messa all’asta con 1000 dipendenti fra Mira, Marghera e Portogruaro in attesa di capire da chi saranno comprati, tagli in arrivo alla storica azienda del detersivo l’ex Mira Lanza ora Reckitt Benckiser, ma ci sono stati anche esempi positivi. Primo fra tutti quello dell’ex Unitrans di Pianiga ora Transuni che è stata rilevata dopo che era stata

dichiarata la cessata attività. L’azienda che produ-ce cassoni frigoriferi per camion, nel giro di due anni dovrebbe riavere in forze i 53 operai che di fatto erano stati licenziati. Non va male nemmeno la Prearo Lampadari di Campagna Lupia che dopo il rischio chiusura punta ora ad aggredire nuovi mercati per la produzione di lampadari di qualità anche a grossi committenti come gli Emirati Arabi e le case regnanti europee. Tiene meglio degli altri settori il calzaturiero in Riviera del Brenta da anni specializzato nel settore lusso, anche se esiste il brutto fenomeno dei laboratori clandestini cinesi ingaggiati dalle grandi marche. Un fenomeno che carabinieri e personale dell’ispettorato del lavoro puntano a debellare con l’aiuto dei dipendenti e degli stessi imprenditori. Ci sono casi poi come quello della Cosmo di Noale, in cui l’ampliamento dell’azienda si scontra con le necessità a vivere in un ambiente il meno inquinato possibile da parte dei residenti. Dal Veneto Orientale intanto con l’i-nizio del 2013 arrivano dati preoccupanti. Il 30% dei nuovi disoccupati è proprio di questa zona, cioè 4380 persone. Tutti a casa insomma tra le terre del Sandonatese, Portogruarese, Jesolano, terre che gli stessi residenti ritenevano ricche. La Cgil ha

dato dati ancora più preoccupanti nello specifi co Ci sono stati nel 2012 nel Veneto Orientale, 1.616 licenziamenti, di cui 322 in mobilità collettiva e 1.294 individuale. E’ esploso poi il fenomeno dei contratti a chiamata, con assunzioni anche di un solo giorno, per non parlare dei voucher cresciuti del 47,8 per cento. I giovani precari sono circa 1.500, mentre altrettanti cercano fortuna all’este-ro o hanno perso le speranze e stanno in famiglia senza far nulla. E intanto magra consolazione, anche gli ex ricchi piangono. E’ il caso appunto ancora della Nuova Pansac (che ha il maggior sito a Malcontenta di Mira) al cui patron Fabrizio Lori saranno vendute le case di proprietà e di famiglia da parte del commissario straordinario Marco Ca-pelletto. Questo per poter soddisfare almeno una parte dei 2.633 creditori rimasti in attesa di in-cassare quanto spetta loro per forniture, prestiti, lavoro non retribuito, contributi arretrati, tasse. In-somma un 2012 con molte diffi coltà e ora si spera in un 2013 con qualche spiraglio di luce alla fi ne del tunnel di una crisi che in altri paesi nel mondo sembra essere già all’epilogo (Usa), o mai davvero iniziata (Germania).

di Alessandro Abbadir

Il 30% dei nuovi disoccupati è dal Veneto orientale 4380 persone l’anno scorso hanno perso il lavoro

Occupazione nel veneziano I dati che arrivano da città e provincia

Aree ricche ko, debole la ripresa

Cresce del 74% il lavoro svolto dai Centri per l’Impiego della Provincia per seguire persone che hanno perso il lavoro e per gestire la loro posizione sul mercato del lavoro: da 1.383 nel

2011 ai 2.401 del 2012. Numeri più elevati a Portogruaro e San Donà Stabile rispetto

al 2011 il numero dei nuovi ingressi nello stato di disoccupazione, che a fi ne novembre 2012 arrivano a 23.202 persone rispetto alle 25.525 del 2011.

Questi gli indicatori più rappresentativi riguardanti i servizi dei Centri per l’Impiego della Provincia di Venezia che si occupano di accoglienza e gestione dello stato di disoccupazione, dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, di tirocini di formazione e orien-tamento. Da gennaio a novembre 2012 i lavoratori preselezionati alle offerte di lavoro è aumentata: 18.028 rispetto ai 14.990 del 2011. Quelli inseriti nel programma di incrocio tra domanda e offer-ta di lavoro (candidature), sono stati 14.179 rispetto ai 13.193 del 2011. Sale del 44% la media dei Piani d’Azione Individuale: 7829 del 2012 rispetto ai 5.944 del 2011; 356 le controversie collettive seguite rispetto alle 313 del 2011.

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Sarà ancora crisi nel 2013 per le piccole e medie imprese del settore edile dell’area di Chioggia, Cavarzere e Cona. Lo rivela un’indagine dell’Aniem regionale (Associazione nazionale imprese edili Confapi). Si registrano infatti un calo degli ordinativi del 25 per cento, un decremento del

fatturato del 30 per cento e l’aumento della perdita di posti di lavoro dell’11 per cento. Aumentano anche il ricorso alla Cassa integrazione del 12 per cento e la contrazione degli impegni bancari del 30 per cento. E’ un’area quella presa in esame dove la tipologia delle imprese varia dai 7 ai 10 addetti al massimo. L’assessore provinciale Lucio Gianni è chiaro: ”E’ un settore che sta soffrendo in modo particolare la crisi. Ho incontrato i rappresentanti delle categorie economiche e a breve organizzeremo un incontro anche con gli assessori alle attività produttive non per portare avanti un tavolo di parole ma

capire come intervenire. Dobbiamo puntare sui fatti e sulle proposte”. Il presidente della commissione provinciale lavoro Roberto Dal Cin: “E’ doveroso avere una chiara fotografi a della situazione del territorio in questione. In quest’area il volano è rappresentato dal turismo, quindi sarà fondamentale puntare su un’edilizia legata al settore turistico”. Il direttore di Apindustria Pierluigi Roccato: “La situazione è critica dobbiamo far fronte ad una crisi che dura ormai dal 2008 e che ha distrutto ulteriormente un tessuto industriale già di per se’ martoriato in queste aree. Dobbiamo chiedere a chi governerà interventi pesanti per liberare risorse economiche da investire attraverso le imprese per rilanciare le aziende locali, agevolare fi scalmente le stesse per poter assumere ed incrementare l’occupazione che oggi ha raggiunto livelli paragonabili solo al dopoguerra”. A.A.

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socializzati molto bene. Della loro storia i volontari non sanno nulla, solo che sono stati tolti dalla strada e che

hanno bisogno di una famiglia.

di Alessandro Abbadir

La laguna di Venezia è uno degli habitat naturali più belli d’Europa e grazie a dei controlli e protezioni degli ultimi anni, è tornata ad abitarla specie bel-

lissime come le garzette, gli aironi e i cormorani. Un ri-popolamento voluto da una precisa direttiva dell’Unione Europea. I dati di questo ritorno della natura sono conte-nuti nell’Atlante Ornitologico della Laguna stampato da Marsilio per conto del Comune di Venezia. Il prodotto è un manuale con 152 schede a colori che segnalano le caratteristiche e le presenze delle varie specie. Ma ecco i dati censiti in cinque anni, dal 2006 al 2011, da 155 ricercatori coordinati da Mauro Bon, dirigente del Museo di Storia Naturale, nelle varie aree della laguna. Dati raccolti proprio nell’Atlante, Sono state schedate 240, di cui la maggior parte (142) svernanti, le altre nidifi canti in laguna. Si sono trovate la Pavoncella e lo Svasso, il Piro Piro piccolo e il Fraticello, la Folaga e il Tuffetto, l’Alzavola e il Mestolone. E poi Aironi (Bianco, Rosso e Cinerino), i cormorani sempre più numerosi. E non mancano in città merli e gabbiani, alcuni provenienti dall’Ungheria, identifi cati in Riva Sette Martiri , e poi le comuni “seeghete”, le magoghe e i mazorini. Ma

sono tornati anche i rapaci come il Gheppio, il Falco pellegrino e la poiana. Intanto nelle scorse settimane è stato organizzato il convegno “La laguna di Venezia zona umida di importanza internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar. Stato dell’arte dei percorsi di tutela e valorizzazione a confronto, con i confl itti, ver-so un futuro di sviluppo sostenibile”, organizzato dalla Fondazione Sorella Natura. All’incontro sono intervenuti l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia e il vicepre-sidente provinciale e assessore alla Caccia Mario Dalla Tor. L’intenzione degli organizzatori fra cui c’erano anche associazioni venatorie, della pesca e ambientaliste è sta-ta quella di “promuovere una rifl essione a tutto campo intorno agli scenari che la convenzione di Ramsar potreb-be svelare sul bacino lagunare. Bacino che contribuisce largamente a fare di Venezia uno dei luoghi più interes-santi e confl ittuali del nostro paese. La Convenzione di Ramsar ha superato l’ipotesi di parco lagunare”. Per l’assessore Paolo Dalla Vecchia “ la Laguna di Venezia è parte integrante della nostra provincia. Con i suoi 550 km quadrati di estensione, costituisce uno degli ecosiste-mi più delicati. La laguna esprime un valore culturale,

ambientale e sociale assolutamente unico. Difendendo la laguna e la sua naturalità difendiamo pertanto non solo il patrimonio che rappresenta, ma una delle ragioni della nostra qualità di vita, un sistema ecologico indispensabi-le. La piena funzionalità naturale degli specchi lagunari è un elemento da promuovere in ragione del bene collet-tivo, e delle possibilità che il nostro modello di sviluppo attuale possa essere indirizzato sempre più nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente”. L’assessore Mario Dalla Tor ritiene che “l’urgenza più importante per la nostra lagu-na è quella di riuscire a creare un coordinatore unico che metta insieme tutti: enti territoriali, associazioni ambien-taliste e venatorie, proprietari delle Valli lagunari. Ad oggi

non c’è un punto unico di coordinamento, si continua a ragionare per settori. Il Parlamento dovrebbe creare le condizioni affi nché tutte queste realtà lavorino insieme. Per quanto di competenza della Provincia, ci stiamo ap-prestando ad organizzare il 21° censimento degli uccelli acquatici svernanti, che ogni anno conferma la presenza sempre più numerosa di esemplari di avifauna. Lo scorso anno ne abbiamo registrati più di 400 mila. La laguna veneziana è la prima zona umida d’Italia, tra le prime cinque al mondo. Al suo interno ha una ventina di valli, ed è proprio dai proprietari di queste valli che può arriva-re un aiuto concreto, magari attraverso una fondazione”.

Al via il 21° censimento degli uccelli svernanti. Dalla Tor “Serve un coordinamento unico per gli interventi”

Ambiente Presentato dal comune di Venezia l’Atlante Ornitologoco

Tornano i cormorani e gli aironi in laguna

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Page 20: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

6 Personaggio

“L’8 settembre scorso con un grup-petto di amici ho scalato il Pelmo, la più bella vetta delle Dolomiti,

almeno per quanto mi riguarda”, ci racconta con una punta di orgoglio Domenico Are-na, per tutti “Mimmo”, siciliano trapiantato da moltissima anni a Chioggia e presidente da oltre un ventennio, salvo qualche breve parentesi, della locale sezione del Cai (Club Alpino Italiano). “Era la dodicesima volta che salivo su questa vetta che domina la Val Fiorentina, la Val Zoldana e quella del Boite. La prima scalata l’avevo fatta 46 anni fa. Sei ore per salire, sette per scende-re. Partenza dal rifugio Venezia, poi per la via “normale” si raggiunge la vetta a 3168 metri. Quando la giornata è particolarmente limpida, lo sguardo riesce ad arrivare facil-mente alla cima della vicina Marmolada, a quella dell’Antelao, ma anche al ben più lontano Bernina ai confi ni tra Lombardia e Svizzera”.

Mimmo aveva affrontato questo percor-so la prima volta nel luglio del 1966. “Non

avevo ancora trent’anni e mia moglie che mi aveva accompagnato non era certo un’e-sperta della montagna. Nel corso di quella stessa estate sono arrivato alla vetta altre due volte: con un gruppetto di scout guidati dal salesiano don Italo e in settembre con dei compagni di lavoro”.

Negli anni successivi, insiemi alle sva-riate escursioni con i soci del Cai in tutte le più importanti vette delle Alpi e non solo del versante italiano, ma anche in Svizzera, Austria, Francia, Slovenia, più volte Dome-nico Arena è ritornato sul Pelmo: nel ’70 con gli amici del campeggia, nel ’74 con i cognati, nell’82 con il fi glio allora quattordi-cenne, nell’86 per festeggiare il ventennale dalla prima salita insieme ad una trentina di persone “e talvolta anche con altri escur-sionisti che si aggregavano a noi”, aggiun-ge Mimmo; altra salita nel ’92 con il Cai di Chioggia, ancora nel ’97 con degli amici, nel 2001 per il 35° dalla prima scalata e nel 2006 per il 40° anniversario…

“Quarant’anni fa intorno alla vetta si in-

contravano ampi tratti ghiacciati e innevati; negli ultimi anni, salvo quando vi era stata una stagione invernale particolarmente ne-vosa, questi piccoli ghiacciai sono quasi del tutto scomparsi e lo scioglimento della neve ha creato dei pericolosi “imbuti” così come sono comparse delle profonde fessurazio-ni… ma abbiamo anche visto crescere, non lontano dalla vetta del Pelmo, un abete che continua a resistere a tutte le intemperie. E’ diventato un punto di riferimento di scalata in scalata”.

La passione per la montagna ha sempre accompagnato Domenico fi n da giovane ed è poi proseguita nella lunga esperienza con il gruppo Cai di Chioggia: attenzione all’ambiente, ai luoghi visitati, alla cultura locale, ma anche alla sicurezza con cui ci si cimenta in percorsi particolarmente diffi -cili. Una passione condivisa con 350 soci di ogni età e con un occhio di riguardo per le future generazioni. Infatti nella sede del Cai – ospitato nell’ex scuola elementare “Pascoli” a Brondolo – vengono proposti

anche dei corsi alpinistici per ragazzi dai 12 ai 17 anni.

Ogni mese per tutti si organizzano escursioni con percorsi differenziati: itinerari “turistici” per tutte le gambe, salite più fa-cili o più impegnative fi no ad arrivare alle scalate per gli esperti ben più attrezzati. Nel programma annuale del Cai di Chioggia non mancano nemmeno gli itinerari sulla neve sia per sciare sia per andare con le ciaspe.

“Nel mese di aprile dello scorso anno – ci spiega Domenico – eravamo in una quarantina sul Pasubio seguendo il corso del torrente Leogra che poi si innesta sul Bac-chiglione. Qualche decennio fa qui c’erano molte attività legate allo sfruttamento dei corsi d’acqua: falegnamerie, segherie… La Borgata di Sant’Antonio in questi luoghi ora pressoché disabitati allestisce un presepio

con fi gure in movimento che riproducono le fattezze degli abitanti della zona”. A mag-gio i soci Cai chioggiotti si erano trasferiti in Slovenia per una visita storico-artistica a Lubiana, Bled e Bohinj. In giugno altra uscita per attraversare la “Via dell’amicizia” a Riva del Garda: una suggestiva scalinata addossata alla parete di uno spuntone di roccia con vista mozzafi ato sul più grande lago italiano.

Poi le scalate alle vette alpine nel corso dell’estate e infi ne la consueta “Ottobrata” che chiude il programma annuale. “La pri-ma domenica di ottobre eravamo sui colli Euganei nella Villa dei Vescovi, di proprietà del Fai, a Torreglia. E’ stata per noi una bel-la esperienza “scoprire” questo importante patrimonio artistico e culturale”.

di Eugenio Ferrarese

L’alpinista siciliano trapiantato a Chioggia ripercorre le tappe più signifi cative delle sue ascensioni montane

“Mimmo” Arena Da oltre 20 anni presidente del Club Alpino Italiano di Chioggia

Una vita vissuta ad alta quota

Domenico “Mimmo” Arena lo scorso 8 settembre nel corso della sua dodicesima scalata del Pelmo

Quarant’anni fa intorno alla vetta si incontravano ampi ghiacciai che ora sono scomparsi

18 Personaggio

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6 Personaggio

“L’8 settembre scorso con un grup-petto di amici ho scalato il Pelmo, la più bella vetta delle Dolomiti,

almeno per quanto mi riguarda”, ci racconta con una punta di orgoglio Domenico Are-na, per tutti “Mimmo”, siciliano trapiantato da moltissima anni a Chioggia e presidente da oltre un ventennio, salvo qualche breve parentesi, della locale sezione del Cai (Club Alpino Italiano). “Era la dodicesima volta che salivo su questa vetta che domina la Val Fiorentina, la Val Zoldana e quella del Boite. La prima scalata l’avevo fatta 46 anni fa. Sei ore per salire, sette per scende-re. Partenza dal rifugio Venezia, poi per la via “normale” si raggiunge la vetta a 3168 metri. Quando la giornata è particolarmente limpida, lo sguardo riesce ad arrivare facil-mente alla cima della vicina Marmolada, a quella dell’Antelao, ma anche al ben più lontano Bernina ai confi ni tra Lombardia e Svizzera”.

Mimmo aveva affrontato questo percor-so la prima volta nel luglio del 1966. “Non

avevo ancora trent’anni e mia moglie che mi aveva accompagnato non era certo un’e-sperta della montagna. Nel corso di quella stessa estate sono arrivato alla vetta altre due volte: con un gruppetto di scout guidati dal salesiano don Italo e in settembre con dei compagni di lavoro”.

Negli anni successivi, insiemi alle sva-riate escursioni con i soci del Cai in tutte le più importanti vette delle Alpi e non solo del versante italiano, ma anche in Svizzera, Austria, Francia, Slovenia, più volte Dome-nico Arena è ritornato sul Pelmo: nel ’70 con gli amici del campeggia, nel ’74 con i cognati, nell’82 con il fi glio allora quattordi-cenne, nell’86 per festeggiare il ventennale dalla prima salita insieme ad una trentina di persone “e talvolta anche con altri escur-sionisti che si aggregavano a noi”, aggiun-ge Mimmo; altra salita nel ’92 con il Cai di Chioggia, ancora nel ’97 con degli amici, nel 2001 per il 35° dalla prima scalata e nel 2006 per il 40° anniversario…

“Quarant’anni fa intorno alla vetta si in-

contravano ampi tratti ghiacciati e innevati; negli ultimi anni, salvo quando vi era stata una stagione invernale particolarmente ne-vosa, questi piccoli ghiacciai sono quasi del tutto scomparsi e lo scioglimento della neve ha creato dei pericolosi “imbuti” così come sono comparse delle profonde fessurazio-ni… ma abbiamo anche visto crescere, non lontano dalla vetta del Pelmo, un abete che continua a resistere a tutte le intemperie. E’ diventato un punto di riferimento di scalata in scalata”.

La passione per la montagna ha sempre accompagnato Domenico fi n da giovane ed è poi proseguita nella lunga esperienza con il gruppo Cai di Chioggia: attenzione all’ambiente, ai luoghi visitati, alla cultura locale, ma anche alla sicurezza con cui ci si cimenta in percorsi particolarmente diffi -cili. Una passione condivisa con 350 soci di ogni età e con un occhio di riguardo per le future generazioni. Infatti nella sede del Cai – ospitato nell’ex scuola elementare “Pascoli” a Brondolo – vengono proposti

anche dei corsi alpinistici per ragazzi dai 12 ai 17 anni.

Ogni mese per tutti si organizzano escursioni con percorsi differenziati: itinerari “turistici” per tutte le gambe, salite più fa-cili o più impegnative fi no ad arrivare alle scalate per gli esperti ben più attrezzati. Nel programma annuale del Cai di Chioggia non mancano nemmeno gli itinerari sulla neve sia per sciare sia per andare con le ciaspe.

“Nel mese di aprile dello scorso anno – ci spiega Domenico – eravamo in una quarantina sul Pasubio seguendo il corso del torrente Leogra che poi si innesta sul Bac-chiglione. Qualche decennio fa qui c’erano molte attività legate allo sfruttamento dei corsi d’acqua: falegnamerie, segherie… La Borgata di Sant’Antonio in questi luoghi ora pressoché disabitati allestisce un presepio

con fi gure in movimento che riproducono le fattezze degli abitanti della zona”. A mag-gio i soci Cai chioggiotti si erano trasferiti in Slovenia per una visita storico-artistica a Lubiana, Bled e Bohinj. In giugno altra uscita per attraversare la “Via dell’amicizia” a Riva del Garda: una suggestiva scalinata addossata alla parete di uno spuntone di roccia con vista mozzafi ato sul più grande lago italiano.

Poi le scalate alle vette alpine nel corso dell’estate e infi ne la consueta “Ottobrata” che chiude il programma annuale. “La pri-ma domenica di ottobre eravamo sui colli Euganei nella Villa dei Vescovi, di proprietà del Fai, a Torreglia. E’ stata per noi una bel-la esperienza “scoprire” questo importante patrimonio artistico e culturale”.

di Eugenio Ferrarese

L’alpinista siciliano trapiantato a Chioggia ripercorre le tappe più signifi cative delle sue ascensioni montane

“Mimmo” Arena Da oltre 20 anni presidente del Club Alpino Italiano di Chioggia

Una vita vissuta ad alta quota

Domenico “Mimmo” Arena lo scorso 8 settembre nel corso della sua dodicesima scalata del Pelmo

Quarant’anni fa intorno alla vetta si incontravano ampi ghiacciai che ora sono scomparsi

7Cultura provinciale

Tra grandi mostre e nuovi percorsi mu-seali, il palinsesto messo in campo per il 2013 dalla Fondazione Musei Civici

di Venezia si compone di ben 32 eventi. Fra questi 19 tra grandi mostre e mostre temporanee, 9 esposizioni basate sulle rac-colte civiche per il ciclo “Tesori ritrovati” e 4 inaugurazioni di nuovi percorsi e nuclei espositivi delle collezioni permanenti.

Il programma è stato presentato alla stampa a fi ne gennaio dal sindaco di Vene-zia Giorgio Orsoni insieme con il direttore della Fondazione Gabriella Belli, che lo ha messo a punto con i curatori e responsabili delle sedi museali e il Consiglio di ammini-strazione presieduto da Walter Hartsarich.

Nel proseguire la strada e le strategie intraprese lo scorso anno, anche per il 2013 la Fondazione punta sulla qualità delle proposte con prestiti di considerevole interesse provenienti da tutto il mondo. Il restyling dei percorsi museali (a Ca’ Pesaro e a Palazzo Mocenigo in primis) e una particolare attenzione alla didattica e alla formazione rappresentano un ulteriore ele-mento qualifi cante della programmazione.

Da Manet ad Anthony Caro, da Tàpies ad Agatha Ruiz de la Prada, dalle trenta opere della collezione Sonnabend di New York che andranno ad arricchire il percorso permanente di Ca’ Pesaro alla The Panza Collection, dall’Immagine della città euro-pea dal Rinascimento al Secolo dei Lumi agli splendidi vetri di Seguso o il Bestiario contemporaneo: l’elenco di autori, temi e opere è lungo e variegato. Comune è la volontà di dare un taglio inedito a ciascuna delle mostre, nell’intento di aprire una linea di studio nuova, in grado di offrire nuovi contributi alla conoscenza e alla rifl essione.

Spicca la straordinaria esposizione ideata con la collaborazione speciale del Musée d’Orsay di Parigi “Manet. Ritorno a Venezia”. Curata da Stéphane Guégan, con la direzione scientifi ca di Guy Cogeval e Gabriella Belli, la mostra si propone come un autentico evento. Settanta capolavori dell’artista provenienti da numerosi musei internazionali e una decina di importanti dipinti italiani saranno esposti dal 24 aprile al 18 agosto prossimo a palazzo Ducale. Tra i vari spunti offerti dalla mostra anche il confronto “storico” tra due capolavori dell’arte universale. Accanto alla sublime Olympia (1863) di Édouard Manet – ope-ra che non ha mai lasciato prima d’ora la Francia – nella mostra di Palazzo Ducale ci sarà infatti anche la cosiddetta Venere di Urbino, capolavoro del Tiziano, fonte d’ispi-razione per il grande artista francese, nella ricerca de “L’anima italiana della pittura di Manet, tema focale dell’esposizione.

Info www.visitmuve.it

di Giovanni Giovetti

Nella programmazione spicca “Manet. Ritorno a Venezia”, dal 24 aprile al 18 agosto prossimo

Mostre Il programma 2013 della Fondazione Musei Civici di Venezia

Tra grandi mostre e nuovi percorsi museali, 32 eventi

In alto Eduard Manet, Olympia, 1863. In basso Tiziano, la Venere di Urbino, 1538

E’ sempre diffi cile capire quanta autobiografi a contenga un libro o quanto la vita dei personaggi rincor-

ra quella dell’autore. Nel caso di France-sca De Luca non c’è dubbio, il mondo che racconta nel suo libro “Il rovescio del Tao” è quello che incontra ogni giorno grazie al suo lavoro di giornalista e al suo impegno in diversi progetti legati all’immigrazione. Francesca infatti in-segna lingua italiana agli stranieri ed è impegnata in percorsi di accoglienza, integrazione ed inserimento lavorativo. Intrecciando il proprio amore per la lette-ratura e la passione per l’inchiesta socia-le, nelle sue opere narra degli “esclusi” dalla società. Le pagine di Francesca, infatti, presentate lo scorso 30 genna-io, a Chioggia, presso l’Auditorium San Nicolò , parlano di mondi, delle persone che abitano in quei mondi e della loro incapacità di comunicare. Alice e Leo-nardo, ad esempio, due ragazzi appar-tenenti con vite diverse, passati e forse destini diversi, due ragazzi che non si conoscono, eppur si odiano. Accomunati solo da una forza interiore apparente, che cela enormi delusioni, inenarrabili tristezze, sogni infranti. Il destino li ob-bliga a conoscersi e riserva loro piacevoli e terrifi canti sorprese. È la storia di un confronto, di un incontro tra realtà ap-parentemente distanti ma infi nitamente vicine. È la storia di due solitudini e di un fato che gioca con l’esistenza. È l’entra-re in punta di piedi nelle vite di ragazzi e di politici, di suore e di operai, dare uno sguardo fugace per coglierne l’insieme ed avere la voglia di saperne di più.

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Page 22: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Iniziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento, la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa,

unica formazione ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria Elite – Under 23. La squadra lo scorso anno, quando era unita alla Generali Ballan, ha ottenuto 9 vittorie con Daniele Cavasin, Andrei Nechita e Diego Florio collocandosi tra i primi dieci team a livello nazionale. Inoltre ha ottenuto la vittoria nei Campionati Provinciali su Strada, numerosi podi e l’onore di avere un suo corridore, Andrei Nechita, che ha partecipato alle Olimpiadi di Londra con la nazionale rumena. Il team mestri-no, diretto ancora una volta dall’esperto diret-tore sportivo Renato Bonso, farà il suo esordio alla Coppa San Geo in programma a Gavardo in provincia di Brescia. “Sarebbe bello partire con una vittoria alla Coppa San Geo come è accaduto lo scorso anno”, si auspica Renato Marin, presidente del team mestrino, “gli atleti si stanno preparando con impegno e il gruppo si è dimostrato già molto unito e ben amalga-

mato. Questi giorni di ritiro permetteranno alla squadra di mettere a punto tutti i meccanismi che poi dovranno funzionare anche in gara”. In attesa dell’inizio delle competizioni, la forma-zione mestrina ha ingaggiato altri due ciclisti. Si tratta del giovane Flavio Feltrin, proveniente dal formazione del Mogliano 85, al suo primo anno tra i “dilettanti”, e del rientrante Leonardo Masiero che, nonostante gli impegni lavorativi, ha scelto di portare avanti ancora la propria passione per le due ruote. Questi due corridori vanno ad aggiungersi agli altri nuovi che sono Michele Gazzara e Stefano Tonin, entrambi

provenienti dalla Zalf Euromobil Desiree Fior, e i giovani Giovanni Campagnolo e Alvise De Mar-chi. E’ stata fi ssata la data della presentazione uffi ciale della Fausto Coppi Gazzera Videa, che si terrà il 27 febbraio nell’auditorium della Cassa di Risparmio di Venezia in via Torino a Mestre. Questi sono i ciclisti della Fausto Coppi Gazzera Videa per la stagione 2013: Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Diego Florio, Davide Gani, Alessio Larentis, Mat-teo Malucelli, Marco Mazzetto, Michele Gazza-ra, Stefano Tonin, Giovanni Campagnolo, Alvise De Marchi, Flavio Feltrin, Leonardo Masiero.

Al via la stagione del Coppi Gazzera venezia calcio a 5

“Siamo ancora troppo soli per porta-re avanti una Serie A, e un vivaio di cento ragazzi”. Questo è l’ac-

corato appello fatto dai dirigenti del Venezia Calcio a 5, che chiedono un aiuto a tutti per continuare il sogno della Serie A. “Nati nel 1997, quando l’allora Dese Calcio a 5 debut-tò tra gli amatori” spiegano, “per il secondo anno consecutivo la nostra è una delle 14 so-cietà che partecipano al campionato naziona-le di Serie A. Inoltre abbiamo un settore gio-vanile con un centinaio di bambini e ragazzi che, ogni giorno si allenano partecipando ai rispettivi campionati di categoria. All’inizio della stagione sportiva 2012/13 abbiamo come sempre eseguito i bilanci previsionali di spesa e, mai come quest’anno, abbiamo avuto la massima attenzione e cautela nel dosare le risorse disponibili. Rispetto alla sta-gione 2011/12 abbiamo cercato di ridurre gli sprechi fi no ad arrivare ad un taglio del 40 per cento del budget rispetto al passato”. Nonostante questo, la società sta rischiando di non fi nire la stagione. ”Abbiamo bisogno di aiuto affi nché il Venezia Calcio a 5 pos-sa chiudere regolarmente la propria attività sportivo-sociale. Chi può ci aiuti a “salvare”

quanto è stato faticosamente costruito fi no ad oggi. Questo “grido” di aiuto ci auguria-mo possa giungere anche ai nostri tifosi e ai semplici appassionati del futsal, perché ci stiano accanto sempre più numerosi, in occa-sione delle nostre gare casalinghe del sabato pomeriggio al Palacosmet di Dolo”.

“abbiamo biSogno di aiuto”

G.P.

La società Laguna Venezia 2011 che milita nel Campionato di Promozione cambia allenatore, dopo un accordo per

la risoluzione consensuale dall’incarico al tec-nico Claudio Damiani. Al suo posto il tecnico veneziano Aldo Vianello, 47 anni di Marghe-ra, già protagonista di due promozioni dalla Seconda alla Prima categoria sulla panchina di Marghera e Oriago. “Il presidente e la dirigenza dopo l’ultima sconfi tta – spiega il direttore tecnico della società Denis Cecchi – hanno deciso di fare il punto della situazione con Damiani. Ed è stato lo stesso allenatore a farsi da parte consapevole che, giunti a que-sto punto del campionato, serviva una scossa per scuotere la squadra. Noi lo ringraziamo per il grande lavoro svolto al Laguna Venezia 2011 prima con la salvezza della passata stagione, e poi con l’avventura, purtroppo fi n qui sfortunata, in questo campionato e gli auguriamo le migliori fortune come tecnico. Abbiamo scelto di affi darci ad Aldo Vianello, esordiente nella categoria, ma che ha tutte le carte in regola e l’entusiasmo per tentare di risollevare le sorti della stagione”. Due promozioni in 5 anni di panchina con Oriago e Marghera dalla Seconda alla Prima Cate-goria (entrambi agli spareggi) un subentro e

un esonero, classe ’66, origini di Marghera ma veneziano di Canareggio, d’adozione. Al suo fi anco rimangono l’allenatore in seconda Michele Mori e l’allenatore dei portieri Davide D’Este. “E’ un incarico molto stimolante che ho accettato senza pensarci su due volte – sono le prime parole di Vianello da tecnico del Laguna Venezia 2011 – Non ho mai allenato in Promozione ma non penso sia un ostacolo. La classifi ca è quello che è, ma i play out sono alla nostra portata ed è questo l’obiettivo a cui dobbiamo puntare fi n da subito. Io gioco con un 4-4-2 ma prima di tutto mi occuperò dell’aspetto mentale e psicologico della squadra. Damiani è un ottimo tecnico ed ha sicuramente lavorato bene, io proverò a portare solo un po’ di tran-quillità ai giocatori tentando di metterli nella condizione di rendere al massimo per pun-tare all’obiettivo minimo dei play-out”. Nel mercato cosiddetto di riparazione, c’è stato anche qualche cambiamento nella rosa del Laguna Venezia 2011. Se ne sono andati Molin, Robelli e Collauto, e sono approdati alla società del presidente Luca Castagna tre attaccanti Cecchi, Scaramal e Peron, il cen-trocampista Valentini e il difensore esterno destro Gavagnin.

Calcioil laguna venezia cambia miSter

A.A.

Ciclismo Tante novità della società presieduta da Renato Marin

Un’immagine di una gara ciclistica su strada

La rosa della prima squadra

di Giacomo Piran

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LO SPORT in PRIMO PIANO

Iniziata con uno raduno collegiale, svoltosi a Torbole in provincia di Trento, la stagione agonistica della Fausto Coppi Gazzera Videa,

unica formazione ciclistica della provincia di Venezia a gareggiare nella categoria Elite – Under 23. La squadra lo scorso anno, quando era unita alla Generali Ballan, ha ottenuto 9 vittorie con Daniele Cavasin, Andrei Nechita e Diego Florio collocandosi tra i primi dieci team a livello nazionale. Inoltre ha ottenuto la vittoria nei Campionati Provinciali su Strada, numerosi podi e l’onore di avere un suo corridore, Andrei Nechita, che ha partecipato alle Olimpiadi di Londra con la nazionale rumena. Il team mestri-no, diretto ancora una volta dall’esperto diret-tore sportivo Renato Bonso, farà il suo esordio alla Coppa San Geo in programma a Gavardo in provincia di Brescia. “Sarebbe bello partire con una vittoria alla Coppa San Geo come è accaduto lo scorso anno”, si auspica Renato Marin, presidente del team mestrino, “gli atleti si stanno preparando con impegno e il gruppo si è dimostrato già molto unito e ben amalga-

mato. Questi giorni di ritiro permetteranno alla squadra di mettere a punto tutti i meccanismi che poi dovranno funzionare anche in gara”. In attesa dell’inizio delle competizioni, la forma-zione mestrina ha ingaggiato altri due ciclisti. Si tratta del giovane Flavio Feltrin, proveniente dal formazione del Mogliano 85, al suo primo anno tra i “dilettanti”, e del rientrante Leonardo Masiero che, nonostante gli impegni lavorativi, ha scelto di portare avanti ancora la propria passione per le due ruote. Questi due corridori vanno ad aggiungersi agli altri nuovi che sono Michele Gazzara e Stefano Tonin, entrambi

provenienti dalla Zalf Euromobil Desiree Fior, e i giovani Giovanni Campagnolo e Alvise De Mar-chi. E’ stata fi ssata la data della presentazione uffi ciale della Fausto Coppi Gazzera Videa, che si terrà il 27 febbraio nell’auditorium della Cassa di Risparmio di Venezia in via Torino a Mestre. Questi sono i ciclisti della Fausto Coppi Gazzera Videa per la stagione 2013: Maurizio Damiano, Mattia De Marchi, Francesco Flora, Diego Florio, Davide Gani, Alessio Larentis, Mat-teo Malucelli, Marco Mazzetto, Michele Gazza-ra, Stefano Tonin, Giovanni Campagnolo, Alvise De Marchi, Flavio Feltrin, Leonardo Masiero.

Al via la stagione del Coppi Gazzera venezia calcio a 5

“Siamo ancora troppo soli per porta-re avanti una Serie A, e un vivaio di cento ragazzi”. Questo è l’ac-

corato appello fatto dai dirigenti del Venezia Calcio a 5, che chiedono un aiuto a tutti per continuare il sogno della Serie A. “Nati nel 1997, quando l’allora Dese Calcio a 5 debut-tò tra gli amatori” spiegano, “per il secondo anno consecutivo la nostra è una delle 14 so-cietà che partecipano al campionato naziona-le di Serie A. Inoltre abbiamo un settore gio-vanile con un centinaio di bambini e ragazzi che, ogni giorno si allenano partecipando ai rispettivi campionati di categoria. All’inizio della stagione sportiva 2012/13 abbiamo come sempre eseguito i bilanci previsionali di spesa e, mai come quest’anno, abbiamo avuto la massima attenzione e cautela nel dosare le risorse disponibili. Rispetto alla sta-gione 2011/12 abbiamo cercato di ridurre gli sprechi fi no ad arrivare ad un taglio del 40 per cento del budget rispetto al passato”. Nonostante questo, la società sta rischiando di non fi nire la stagione. ”Abbiamo bisogno di aiuto affi nché il Venezia Calcio a 5 pos-sa chiudere regolarmente la propria attività sportivo-sociale. Chi può ci aiuti a “salvare”

quanto è stato faticosamente costruito fi no ad oggi. Questo “grido” di aiuto ci auguria-mo possa giungere anche ai nostri tifosi e ai semplici appassionati del futsal, perché ci stiano accanto sempre più numerosi, in occa-sione delle nostre gare casalinghe del sabato pomeriggio al Palacosmet di Dolo”.

“abbiamo biSogno di aiuto”

G.P.

La società Laguna Venezia 2011 che milita nel Campionato di Promozione cambia allenatore, dopo un accordo per

la risoluzione consensuale dall’incarico al tec-nico Claudio Damiani. Al suo posto il tecnico veneziano Aldo Vianello, 47 anni di Marghe-ra, già protagonista di due promozioni dalla Seconda alla Prima categoria sulla panchina di Marghera e Oriago. “Il presidente e la dirigenza dopo l’ultima sconfi tta – spiega il direttore tecnico della società Denis Cecchi – hanno deciso di fare il punto della situazione con Damiani. Ed è stato lo stesso allenatore a farsi da parte consapevole che, giunti a que-sto punto del campionato, serviva una scossa per scuotere la squadra. Noi lo ringraziamo per il grande lavoro svolto al Laguna Venezia 2011 prima con la salvezza della passata stagione, e poi con l’avventura, purtroppo fi n qui sfortunata, in questo campionato e gli auguriamo le migliori fortune come tecnico. Abbiamo scelto di affi darci ad Aldo Vianello, esordiente nella categoria, ma che ha tutte le carte in regola e l’entusiasmo per tentare di risollevare le sorti della stagione”. Due promozioni in 5 anni di panchina con Oriago e Marghera dalla Seconda alla Prima Cate-goria (entrambi agli spareggi) un subentro e

un esonero, classe ’66, origini di Marghera ma veneziano di Canareggio, d’adozione. Al suo fi anco rimangono l’allenatore in seconda Michele Mori e l’allenatore dei portieri Davide D’Este. “E’ un incarico molto stimolante che ho accettato senza pensarci su due volte – sono le prime parole di Vianello da tecnico del Laguna Venezia 2011 – Non ho mai allenato in Promozione ma non penso sia un ostacolo. La classifi ca è quello che è, ma i play out sono alla nostra portata ed è questo l’obiettivo a cui dobbiamo puntare fi n da subito. Io gioco con un 4-4-2 ma prima di tutto mi occuperò dell’aspetto mentale e psicologico della squadra. Damiani è un ottimo tecnico ed ha sicuramente lavorato bene, io proverò a portare solo un po’ di tran-quillità ai giocatori tentando di metterli nella condizione di rendere al massimo per pun-tare all’obiettivo minimo dei play-out”. Nel mercato cosiddetto di riparazione, c’è stato anche qualche cambiamento nella rosa del Laguna Venezia 2011. Se ne sono andati Molin, Robelli e Collauto, e sono approdati alla società del presidente Luca Castagna tre attaccanti Cecchi, Scaramal e Peron, il cen-trocampista Valentini e il difensore esterno destro Gavagnin.

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Ciclismo Tante novità della società presieduta da Renato Marin

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IL VENETOin PRIMO PIANO

La produzione fa registrare qualche se-gnale di ripresa, ma sempre in un con-testo di contrazione, e la situazione del

mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certifi cano le pesanti ripercussio-ni della crisi anche in Veneto.

Da VenetoCongiuntura, l’analisi con-giunturale sul manifatturiero di Unioncame-re Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzio-ne industriale ha fatto segnare una nuova fl essione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale de-stagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della con-trazione. In una situazione ancora diffi cile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previ-sioni degli imprenditori, che lasciano intrav-vedere una fi oca luce in fondo al tunnel”.

L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microim-prese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52-249), con una fl essione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del mar-mo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile

(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’u-nico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è con-fermato dal -4,8% del fatturato su base an-nua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese.

L’occupazione è segnata da una fl es-sione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa princi-palmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa

(-2,5%). Gli unici settori con dinamiche po-sitive sono macchine ed apparecchi mecca-nici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%).

In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fi ducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfi ducia in un recupero dell’occupazione

(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente).L’occupazione si conferma uno dei nodi

più critici. Non risparmia settori che aveva-no sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavora-tori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma signifi cativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ri-coprono mansioni non qualifi cate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole im-prese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera stranie-ra: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri.

Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stra-nieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).

di Ornella Jovane

Una fi oca luce in fondo al tunnelL’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine

Economia Lavoro e produzione

Va anche precisato che, se fi nora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il tota-le degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%).

Le 14.670 assunzioni previste nel pe-riodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stra-nieri, hanno contribuito ad alleviare mar-ginalmente le diffi coltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.

I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze.

Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regio-nale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elabora-to dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.

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9Il Veneto in primo piano

Il lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul

mondo del lavoro e che ha bisogno di esse-re adeguatamente formato.

L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezza-mento dell’allora ministro al Welfare Forne-ro.

L’assessore provinciale al lavoro Mas-similiano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale

quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra gene-razioni con sgravi fi scali previsti da diverse fi nanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate.

“Questo meccanismo – spiega Ba-rison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I gio-vani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti diffi coltà di inserimento stabile in azienda e

necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acqui-site nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assun-zioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un proble-ma che sta emergendo in seguito all’allun-gamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”.

Da tempo il Consiglio provinciale, su

proposta del Presidente della Terza commis-sione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda.

Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasfor-mato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azien-da avesse assunto (per la differenza tra l’o-rario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.

di Nicola Stievano

La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison

“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione

neWS

Viaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di

a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno

la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entria-mo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.

La coppia padovana ha messo a frutto una lunga esperienza la paSSione per i viaggi traSFormata in impreSa

Massimiliano Barison

23Il Veneto in primo piano

Page 26: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

10 Il Veneto in primo piano

La crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con fl essioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici

ed elettronica di consumo: tiene solo l’in-formatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Ve-neto, presentato il 22 gennaio a Padova.

In un contesto di fragilità socio-econo-mica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta no-nostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la fl essione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è atte-stato sui 19.426 euro pro capite, valore più

elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est.

Questa stretta sul reddito disponibile si è rifl essa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrifi cata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessa-rio, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore ve-neto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est).

Analizzando i principali settori, le auto

nuove, usate e i motoveicoli hanno eviden-ziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più conte-nuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono imma-tricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motovei-coli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro.

In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate fl essioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa comples-siva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.

Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una fl essione del 8,7% contro quella nazio-nale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprat-tutto sull’elettronica di consumo, la cui fl es-sione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro.

Si salva solo il comparto della Informa-

tion Technology, che ha registrato in regio-ne un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condiziona-te dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispet-to al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.

di Ornella Jovane

Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti

Osservatorio Findonestic Banca

La crisi economica si rifl ette anche sui beni durevoli

Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo

Nel 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termi-ni di reddito (19.987 euro) che

in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito di-sponibile si confi gura al di sotto della madia nazionale.

Relativamente al mercato automobili-stico, Padova resta in testa alla classifi ca delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Ve-nezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifi ca delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del com-parto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro.

Nel settore dei mobili, Padova e Vicen-za si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifi ca.

Andamento simile per il settore degli

elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzial-mente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro.

Classifi ca pressoché invariata per i con-sumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vi-cenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro).

Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifi ca l’andamento dei con-sumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Ve-nezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e Belluno (8 mln euro).

IL DETTAGLIO PER PROVINCIA

O.J.

24 Il Veneto in primo piano

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11Il Veneto in primo piano

Sono qualche migliaio le piccole e medie attività com-merciali che entro il 2013 chiuderanno le serrande defi nitivamente. Un dato che viene messo in lucie-

dalle principali associazioni di categoria in prima linea per salvaguardare i negozi di prossimità costretti ad un este-nuante concorrenza con i grandi Centri commerciali che, con la nuova legge promossa da Monti, potrebbero tornare liberamente a nascere ovunque come funghi.

Confesercenti e Ascom puntano fortemente il dito contro il decreto Salva Italia del Professore perchè la libe-ralizzazione spinta di orari di apertura che consente di non avere mai un giorno di chiusura, pesa enormemente sui negozi di prossimità che vedono aumentare le spese ma non gli introiti. Eppure sono costretti tante volte a tenere aperto perchè il grande Centro Commerciale che magari si trova a pochi chilometri – e può contare su risorse molto più ingenti – non abbassa mai le serrande.

“Per ora in Veneto siamo riusciti a bloccare un altro aspetto di questa tremenda deregulation messa in campo dal governo dei tecnici - afferma Maurizio Francescon, di-rettore della Confesercenti di Padova -. Il Consiglio regiona-le ha varato il nuovo Piano del Commercio, l’ultimo risaliva a nove anni fa e prevedeva un numero preciso di superfi ci a disposizione della grande distribuzione e dal 2007 non era stato più possibile realizzare nuove aree commerciali. Questo nuovo Piano permette di arginare un rischio pesan-te dovuto, appunto, alla deregulation voluta dal governo Monti. La legge, infatti, lascerebbe mano libera ad ogni singolo sindaco di decidere su tutto, anche sulle superfi ci a disposizioni da destinare alla grande distribuzione”.

Un bell’affare per i Comuni che, strozzati dal Patto di Stabilità, dando il via libera a nuovi centri commerciali in-casserebbero milioni di euro attraverso gli oneri di urbaniz-zazione, Imu etc. Il rischio è che si assista ad un ulteriore consumo selvaggio di suolo e alla cannibalizzazione del piccolo commercio dei centri storici.

Per non parlare del problema dei Comuni vicini che spesso vengono interessati dal traffi co, dallo smog e dalla chiusura delle proprie attività commerciali senza averne in cambio nulla.

Lo sa bene il comune di Padova che, avendo deciso di non autorizzare più centri per la grande distribuzione, ha rinunciato a entrate ingenti ma si è trovato comunque nel giro di pochi anni a gestire traffi co, smog e concorrenza ai negozi del centro causati dalle Brentelle e dall’Ipercity,

entrambi alle porte delle città ma in territorio di Rubano e Albignasego.

“Perché queste situazione non possano più ripetersi – Continua Francescon - bisogna che la Regione nel rego-lamento che la Giunta è chiamata a redarre al più presto preveda una fi gura o un ente sovracomunale che controlli le autorizzazioni commerciali”

“Il nuovo piano regionale – continua Fernando Zilio, presidente di Ascom Padova – ha affermato concetti im-portanti su cui noi associazioni ci battiamo da anni. E mi riferisco alla valorizzazione dei centri storici e al recupero delle aree dismesse ma questo non basta. Occorre quanto prima che siano messi dei paletti certi attraverso il regola-mento che attendiamo a breve e che stabilisca come e chi decide rispetto al via libera per l’insediamento di nuove grandi aree commerciali”.

Le associazioni hanno le idee chiare su questo: occorre ci sia un ente o una fi gura sovracomunale che tenga in considerazione il parere vincolante dei sindaci contermini all’area dove si intende autorizzare il nuovo centro com-merciale.

“Faremo una battaglia su questo – afferma Zilio – i sindaci dei comuni contermini devono avere voce in capi-tolo visto che anche i loro commercianti risentiranno inevi-

tabilmente della presenza pesante della grande distribuzio-ne. E poi non pesiamo mai abbastanza le conseguenze del dilagare di queste strutture spesso legate fi nanziariamente a multinazionali che hanno tutto l’interesse a conquistare il monopolio commerciale su un territorio stabilendo moda-lità prezzi e prodotti. La libera concorrenza verrebbe certa-mente annullata. Come può una piccola o media impresa resistere a questo tipo di politiche?”

Eppure quando queste grandi strutture vengono pro-poste in un Comune portano con sé la prospettiva di assun-zione per molti giovani disoccupati e di questi tempi non è poco. “C’è questa fi nta credenza – spiega Zilio – che si assumi più personale per coprire tutto l’orario che interessa il centro commerciale. Ma andiamo a verifi care con quali contratti queste persone vengono assunte. La grande distri-buzione si avvale di contratti atipici che prevedono facilità di licenziamento. Quindi queste grandi strutture prometto-no lavoro e producono un triste precariato”.

In attesa del regolamento che dovrà varare la giunta veneta restano le linee guida previste dal nuovo Piano del Commercio. Tra le novità va sottolineata la volontà di valorizzare i centri storici attraverso la semplifi cazione delle autorizzazioni per i negozi fi no a 1.500 metri quadrati. L’obiettivo è favorire i negozi di prossimità affi nché le città non si svuotino e le luci non si spengano. Mantenere vivi i centri storici signifi ca garantire più sicurezza ai cittadini, perchè un negozio aperto è anche un presidio di zona e avere un “giardino” gradevole dove socializzare e passeg-giare all’aria aperta.

di Germana Urbani

Il nuovo piano del commercio regionale varato a fi ne 2012 blocca di fatto la deregulation voluta dal governo Monti ma ora si attende il regolamento

Commercio in diffi coltà

Occorre far ripartire i consumi aumentando il potere d’acquisto della gente

Con l’approvazione della legge regionale n. 50 del 28 dicembre 2012 il Veneto si è dotato di un nuovo Paino per il Commercio. Ora si attende il

varo, entro 4 mesi, del Regolamento di attuazione della legge, che dovrà contenere i criteri per l’individuazione da parte degli strumenti urbanistici delle aree idonee all’insediamento delle medie strutture con superfi cie di vendita superiore ai 1.500 mq. e delle grandi strutture di vendita, le modalità per la valutazione integrata degli impatti e l’individuazione delle misure compensative e di mitigazione atte a rendere sostenibili gli insediamen-ti commerciali, la defi nizione degli ambiti territoriali destinati ad ospitare gli in-sediamenti commerciali di rilevanza regionale (le grandi strutture di vendita con oltre 15.000 mq.) e gli altri indirizzi per lo sviluppo del sistema commerciale veneto.

Di grande interesse la norma contenuta nell’art. 19, comma 4, che dispone che all’interno dei centri storici l’autorizzazione commerciale per le grandi strut-ture di vendita è rilasciata non più tramite la Conferenza di servizi, ma direttamente dallo Sportello Unico per le Attivi-tà Produttive secondo le modalità previste per le medie strutture di vendita, che prevedono tra l’altro una regolamentazione da parte del Comune. In questo modo si intende favorire la realizzazione in centro città di grandi strutture di vendita specializzate.

Altra norma di immediato interesse è quella conte-nuta nell’art. 28, comma 4. Si tratta di una norma tran-sitoria che prevede che le grandi strutture di vendita ed i parchi commerciali già autorizzati alla data di entrata in vigore della legge possano essere ampliati in misura non superiore al 20% della superfi cie autorizzata (e co-munque nel limite massimo di 2.500 mq di superfi cie di vendita), nel rispetto dello strumento urbanistico vi-gente e della normativa in materia ambientale, edilizia e viabilistica prevista dalla precedente legge regionale sul commercio. Tale facoltà va esercitata entro 60 gior-ni a partire dal 1° gennaio 2013, con l’impegno ad iniziare i lavori entro e non oltre 60 giorni dal rilascio dell’autorizzazione.

In breveLa nuova legge regionale

Sulla libera domenica Confesercenti ha presentato una proposta di legge popolare

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13Il Veneto in primo piano

di Fortunato Marinata

Cresce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del

2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumen-tati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In que-sto caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende priva-te che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabi-lisce che le fatture dovrebbero essere onorate

entro 30 giorni. Una situazione insostenibile secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei fornitori – spiega la sigla sindacale in un comunicato stampa diffuso proprio in questi giorni – è un problema gravissimo che si tra-scina da troppo tempo, tanto più in una fase di grave crisi come l’attuale, determina a sua volta, ricadute pesanti, in termini occupazionali oltreché di tenuta delle imprese, già in diffi coltà per l’accesso al credito, e lascia spazi pericolosi alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le uniche che possono permettersi di aspettare anni per i pagamenti, perché dispongono di fonti illecite di fi nanziamento”. Che siano le Ulss a detenere la quota di debito più elevata nei confronti delle imprese private, lo con-fermano anche i dati elaborati della Cgia di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di debiti che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari

al 54% del totale) sono in capo alle Aziende sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno portato al progressivo indebitamento della Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare sarebbe il ritardo con il quale sono state messe in campo le manovre contenitive. “I ritardi nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la

scelta della Giunta Zaia di tenere nel cassetto fi no a dopo le elezioni le schede di dotazione ospedaliera e territo-riale, che dovrebbero costituire lo strumento

operativo per porre mano alla necessaria riorganizzazione dei servizi, la mancanza as-soluta di volontà politica di ridurre il numero delle aziende sanitarie ridefi nendo gli ambiti territoriali di quelle attuali, il persistere di ope-razioni ad alto rischio come la costruzione di nuovi ospedali facendo ricorso alla fi nanza di progetto, disegnano un quadro sempre più preoccupante per la tenuta complessiva del sistema, per le ricadute negative in termini di

servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla rior-ganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccor-so. “Un obiettivo strategico importante – spie-gano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiu-dono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sa-nitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specifi cato, vengono ripianate solo

in parte dalla Regione e il passivo viene riporta-to negli esercizi successivi appesantendo lo sta-to debitorio e legando di conseguenza l’equili-brio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attiva-zione immediata del nuovo Piano sociosani-tario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.

Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni

Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta

Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori

I peggiori bilanci a Verona, Venezia e all’Azienda Ospedaliera di Padova

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28 Cultura veneta14 Cultura veneta

Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici

L’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capaci-

tà di rendere atmosfere, accostamenti e nuan-ce di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore effi cacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fi no al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffi gura un viaggio attra-verso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici. Ne deriva una rappresentazione introspet-tiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefan-no in un clima umido, in cui si respira la salse-dine lacustre. Escono da una sorta di nebbia

magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egit-to, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresen-tazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto me-tafi sico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofi a, sono d’ef-fetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,

in un lontano sapore di Magna Grecia, è trac-ciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di fi nestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefi nite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfi a, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano in-dica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,

tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’im-menso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occiden-tali, dove la diversità culturale, linguistica ed et-nografi ca le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colo-re, rappresentano il vero percorso e signifi cato della fi gurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.

di Alain Chivilò

Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”

Il sottile colore ad acqua di Cano

Intervista a Piero Slongo

Con un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia

della Biennale 2011, rimarca con fi erezza quella pre-senza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’atten-zione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Ar-te in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Ar-te dipingendo con discrezione e con una forte capa-cità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori fi gurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio

Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Sen-za dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del pa-esaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non fi gurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensi-tà espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una

grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica ten-dente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di rife-rimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confi ne tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fi ore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fi ori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del pae-saggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai stan-dardizzato, è la chiave del paesaggio attuale.

“Il mio paesaggio interiore”

In questa sede si propo-ne una rapida carrellata di eventi in corso o che

hanno tracciato un interes-sante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Ti-bet”, fi no al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito fi gurativo, “Confessioni artistiche” e non fi gurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Au-bertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazio-ne in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservan-do dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezioni-smo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Offi cina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come offi cina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Cage 100 anni. Silenzio”.

Arte in breve

POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE

Alcune opere presenti alla mostra

Al.Ch. Al.Ch.

Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni

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30 Cultura veneta 15Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nato e vissuto a Sacile lungo il fi ume Livenza, a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto fu il più grande asso del pedale del primo

Novecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro d’Italia, assegnato in quell’edizione con la formula a squadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre nello stesso anno, 1913, è stato il primo italiano a vin-cere nella storia del ciclismo una corsa in linea all’estero, la Paris-Menin. Colto e dai modi sempre garbati che gli valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvi-sare alla meno peggio. Corse da professionista dal 1908 al 1913, ebbe quindi una carriera ciclistica breve, ma importantissima. Durante la seconda guerra mondiale fece parte del Comitato di Libera-zione Nazionale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì

la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di Por-tobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricor-da con la biografi a “Giovanni Micheletto il Conte di Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo volume l’autore ci racconta che ha “antologizzato

un testo di un giornalista della Gazzetta dello Sport che negli anni Cinquanta aveva seguito una corsa in Belgio. Il giorna-lista, di ritorno, aveva riferito con grande meraviglia che in un’osteria belga, sentendo i

commensali parlare italiano, l’oste andò a prende-re una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descri-vendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi,

era assolutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lungo tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubo-lare di riserva e macinava chilometri con il cambio fi sso. Anche l’alimentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto pas-sa, tranne i grandi come Micheletto.

Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio

Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900

“Il Conte di Sacile”Un nuova pub-

blicazione per gli amanti della

musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc 200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Brocca, che contiene al suo interno anche la prima edizione as-soluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografi a è precedu-ta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è seguita dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio universitario in musicologia storica -spiega Vesna Maria Brocca- sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffi o, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fi no a Liszt e a studiare di persona l’autografo al Goethe- und Schiller-Archiv di Weimar”. Il volume vanta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Generale Onorario di Ungheria – Venezia.

muSica e letteratura

“liSzt Ferenc 200”, la biograFia del genio unghereSe

Durante la seconda guerra mondiale fece parte del CLN

Page 33: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

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Impariamo l’inglese The Music (la musica) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

CHIAVE (6) - Uno strumento musicale.................................................................

BASSCHOIRCOMPOSERDRUMSEFFECTS

HANDHARPMELODYMUSICNOTE

PIANOPOPULARSAXOPHONESCIENCESINGER

SONGSOUNDTHEORYTIMEVOICE

Aforismi sull’amore

• Tutte le passioni ci fanno commet-tere errori, ma l’amore ci induce a fare i più ridicoli.• Perduto è tut-to il tempo che in amor non si spen-de.• Il Signore ascolta le preghiere di co-

loro che chiedono di dimenticare l’o-dio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all’amore.• C’è una sola cosa peggiore di un matrimonio senza amore: uno in cui c’è amore, ma da una parte sola.

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Su Pierino

• Pierino si rivolge a un bambino più pic-colo: “Hai dei buoni denti?” “Purtroppo no.” “Perfetto. Al-lora tienimi il croc-

cante mentre fac-cio questa partita a pallone.”• Pierino e Miche-la sono soli nel bo-sco in una limpida giornata inverna-le. “Michela, leva-

ti il cappotto.” “Si, va bene.” “Brava. Ora levati la gon-nellina.” “Si, Pieri-no” “Ora la sotto-gonna.” “Va bene.” “E ora levati le mu-tandine perché mi serve l’elastico per aggiustare la fion-da!”

Un giretto per Parigi

1) Champs Elysees;2) Piazza della

Bastiglia;3) Place de la

Concorde;4) Place de Vendome

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba.

AGO - AIO - BEA - EVA - IFAOHE - POI - SMS - TAP - UHMGAME - SOAP - UVEA - CALIAIDIOMA - NOSTRO - ORRIDAOSSIAN - GRIDATO AGIOGRAFO - IMPAZZISCEMELODRAMMANEFANDEZZA - PSICROFILOSALVAZIONE - ALFABETISMOOSSIFICAZIONEAZZURRAEDIZIONI

Sapete riconoscerequesti posti?

1) .........................................................

...............................................................

2) .........................................................

...............................................................

3) .........................................................

...............................................................

4) .........................................................

...............................................................

3 4

1 2

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Page 35: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

VINO

La vernaccia di san gimignano

RICORDO PERFETTAMENTE L’ANNO IN CUI ANDAI IN VACANZA IN UMBRIA E, NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO,

ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA. MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO.

DenisMeneghini

CUCINA

crespeLLe ai piseLLini, bUrrata e graneLLa di noccioLeuna preparaZIone all’apparenZa dolce, per la presenZa dI noccIole e pIsellInI, ma In realtà presenta anche note pepate e speZIate. le crespelle preparate

con Il semolIno hanno una consIstenZa pIù ruvIda dI quelle classIche, all’Interno una farcIa con pIsellInI delIcatI e fIlante Burrata che, proprIo graZIe al suo latte, mantIene la preparaZIone molto morBIda. la nota croccante è stata data dalle noccIole, dIsposte In superfIcIe a creare una crostIcIna dolce al punto gIusto ed InsaporIta con Il parmIgIano.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: per le crespelle: 3 cucch semolIno, 3 e ½ cucch farIna 00, latte condensato, latte, 3 uova, 1 cucch margarIna, currY, sale. per la farcIa: 440g pIsellInI dI Baone, 350g Burrata, 50g, noccIole, 2 cucch olIo evo, 1 cucch.no olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, currY, sale. per la BescIamella: 350ml latte, 35g margarIna, 35g farIna 00, 1 cucch formaggIo parmIgIano grattugIato, 2 cucch.nI olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, noce moscata, sale, pepe nero

PROCEDIMENTO: preparare la pastella per le crespelle: sBattere le uova con Il sale; In una cIotola setaccIare la farIna con Il semolIno e, aIutandosI con Il latte, ottenere una pasta morBIda. unIre le uova al composto dI farIne, un po’ dI latte condensato ed InsaporIre Il tutto con Il currY. lascIare rIposare In frIgo per cIrca 20 mInutI. scIoglIere la margarIna sulla pIastra e fare le crespelle, versando Il composto a cucchIaIate e stendendo Bene. In una padella con l’olIo evo, scaldare I pIsellInI; portare a cottura con acqua ed InsaporIre con sale, currY e l’olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno. trItare le noccIole ed unIrne un cucchIaIo aI pIsellInI. per la BescIamella: scIoglIere la margarIna In un pentolIno, unIre la farIna quIndI versare Il latte, facendo attenZIone che non sI formIno grumI. InsaporIre con sale e noce moscata, lascIando sul fuoco fInchè non sI addensa, sempre contInuando a mescolare. frullare due cucchIaI dI pIsellInI ed amalgamarlI alla BescIamella, assIeme all’olIo aromatIZZato alle accIughe e peperoncIno, mescolando Bene. farcIre le crespelle con I pIsellInI e dIstrIBuIre la Burrata; chIudere ad InvoltIno e dIsporre sul pIatto crIsp, precedentemente Bagnato con Il latte della Burrata. coprIre le crespelle con la BescIamella, spolverare dI pepe nero e con la rImanente granella dI noccIole. Bagnare Il tutto con un po’ dI latte per far sI che rImangano morBIde. cuocere In forno a mIcroonde con funZIone crIsp per cIrca 7 mInutI, cospargere con Il formaggIo parmIgIano e cuocere per altrI 3 mInutI. MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B

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messaggIo puBBlIcItarIo

33A tavola

Page 36: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

34 Sì, viaggiare

Il gigantesco elefante avanza minaccio-so, scuote la testa, poi all’improvviso si ferma. Barrisce, alza la proboscide e

“sputa” acqua. Tanta acqua. Un getto che spesso colpisce i turisti incautamente ferma-tisi davanti ad esso quasi per sfidarlo. Il gi-gantesco elefante, alto 12 metri e pesante 50 tonnellate, è la nuova attrazione di Nan-tes. E’ la prima grande macchina realizzata nell’isola della città, al centro dell’estuario della Loira. Dove prima c’era il porto oggi c’è una proiezione del futuro. Quello in cui la città ha deciso di immergersi. Il progetto artistico “Le macchine dell’isola” ha dello sbalorditivo. Contrariamente ad un parco d’attrazione chiuso, esso si integra nel tessuto urbano, con strutture meccaniche monumentali in movimento. Sull’elefante ci possono salire 49 persone, in pancia e in groppa. La “passeggiata” dura mezzora ed è un’emozione vedere le zampe gli in-granaggi mettersi in movimento. Prodotto dalla fantasia di Francois Delarozire e Pier-re Orefice, il progetto turistico “Macchine dell’isola” si nutre dei mondi inventati da Giulio Verne, dell’universo meccanico di Leonardo da Vinci e della storia industriale di Nantes. Questo “bestiario” fantastico vivente occupa il sito degli ex cantieri na-vali. Nel 2012 stata inaugurata il carosello gigante “mondi marini” (25 metri di altez-za, 20 di diametro) popolato da creature che popolano il mare: è costituito da 35 elementi mobili. All’Atelier si possono am-mirare altre macchine e capire come sono state costruite. Un luogo da non perdere. Come pure l’Hangar delle banane, un laboratorio in perenne movimento creativo.

Nella stessa isola, vero e proprio crogiolo creativo della città, sorgono le costruzioni più avveniristiche di Nantes: dal nuovo palazzo di

In copertIna l’elefante meccanIco a spasso per

l’Isola. In alto a destra: Il castello dI cIsson e una

veduta dI quello dI nantes (duchI dI Bretagna); pIù

sotto dettaglIo dello stesso castello, vedute della cIttà,

Il parco delle “macchIne” leonardesche e un’ImmagIne

serale dell’Isola. nel Box: Il rIstorante le cIgalle e

la cantIna del castello dI cassemIchère

giustizia al polo d’affari Euronantes. Architetti di fama stanno costruendo nell’isola un nuovo cuore della città nell’ambito di un progetto ur-bano entusiasmante che tende a trasformare e riutilizzare quanto gi edificato. Intorno sorto il Parco dei cantieri, con percorsi lungo le sponde, pontili, giardini a tema. Persino le vec-chie gru del porto sono diventate monumenti di architettura contemporanea. Sempre in tema di arte contemporanea a Nantes va ricor-data la biennale Estuaire, con sempre nuove realizzazioni a cielo aperto, lungo il fiume fra la città e Saint Nazaire: la casa nell’acqua, il serpente tra i flutti, la barca inarcata. Installa-zioni surreali.

Nantes quest’anno gode del titolo di “ca-

pitale verde europea”, titolo meritato per gli oltre mille ettari destinati a verde pubblico e parchi ma anche per il livello di qualità della vita raggiunto. La città, famosa per l’editto di Enrico IV che nel 1598 pose fine alle guerre di religione, diventata esempio di tolleranza. Ne testimonianza anche il Memoriale sull’abo-lizione della schiavitù con cui la città, guar-dando in faccia la storia, riconciliata con il suo scomodo passato, dato che proprio da Nantes partivano le spedizioni negriere. Il Memoriale è allestito in Quai de la Fosse, luogo simbolo da dove salpavano le navi che trasportavano gli schiavi. Anche nel Castello dei Duchi di Bretagna, che domina la città vecchia con le sue possenti ed eleganti architetture rinasci-

mentali, c’è un percorso espositivo dedicato agli anni bui della tratta degli schiavi. Il castel-lo costruito da Francesco II, ultimo duca della Bretagna indipendente, annuncia l’architettura dei castelli della Loira. Suggestivo il percorso lungo le mura, sorprendente il museo hi tech: propone anche una stupefacente visita virtuale nella Nantes del 1757.

La bellezza e la vastità della città si pos-sono cogliere salendo sulla Torre della Breta-gna, dove si trova anche Le Nid, un artistico bar ispirato al nido della cicogna. Dall’alto è più facile capire che il quartiere Feydeau un tempo era un’isola e avere un’idea della ricchezza dei suoi palazzi. Si può vedere La Tour Lu nell’ex fabbrica di biscotti Lu, oggi sede

degli uffici del turismo. Il Passaggio Pomeraye, del XIX secolo, vale invece la pena di vederlo dal basso, passeggiandovi: è l’antesignano del centro commerciale, caratterizzato da una monumentale scalinata e da bei decori liberty.

Nantes propone moltissimi percorsi cultu-rali e turistici, puntando sull’ecosostenibilità. Mezzi pubblici e bicicletta. Le Voyage a Nan-tes (www.levoyageanantes.fr) è un percorso insolito, sfasato, poetico. Altre informazioni si possono ottenere mediante www.paysdelaloi-re.fr o www.ohlaloireatlantique.com Oltrechè su www.rendezvousenfrance.com Nantes è facilmente raggiungibile da Venezia con i voli low cost di Volotea.

L’Unione eUropea L’ha procLamata“capitaLe verde d’eUropa 2013”per gLi oLtre miLLe ettari di spazi verdima La città affacciata sULL’atLanticoe sUL LUngo estUario deLLa Loiraama anche Le fUghe in avanti:L’isoLa deL porto è stata trasformatain Un Laboratorio d’arte contemporaneae di architettUre avveniristichein onore di Leonardo e di giULio verne(che qUi nacqUe neL 1828)sono state costrUite deLLe gigantesche “macchine” fra cUi L’eLefante che camminasULLe banchine dismesse:è La nUova attrazione nantese

CROSTACEI E MUSCADET

Crostacei e frutti di mare, come se piovesse. Incastonati in piatti a più piani, come le vecchie torte nuziali. A Nantes la gastronomia è di mare e a dominare la scena gastronomica è il plateau royale. Bello anche da vedere con quella ridondanza di ostriche, tartufi di mare, gamberoni, scampi e altre prelibatezze. Imperdibile la sosta al ristorante “La Cigale” (4 place Graslin), locale storico con sale in stile Art decò. Grandi frutti di mare. Curioso il ristorantino “Les Chants d’Avril” (2, rue Laennec), famoso per il suo menu misterio-so che cambia ogni giorno. Tipica la sosta al ristorante “La Civelle” (21 quai Boissard - Trentemoult) con vista sull’isola di Nantes. A “Le Grain de Folie” (150 bd des Ocanides - Pornichet) in faccia al mare, vicino al centro balneare di Le Boule, altri prodotti ittici d’ec-cellenza. Nell’entroterra due tappe imperdibili: a Cisson, borgo medievale, cena romantica al “Restau-rant de la Vallée (1 rue de la Vallèe) vicino al ponte, con vista maniero. Allo Chateau de Cassemichère a La Chapelle - Heulin, piccolo borgo di campagna, si va invece per ammirare lo splendido piccolo castello e per visitare le antiche cantine dove, documenti alla mano, ti dimostrano che vi è nato il Muscadet, il vino simbolo di questa zona. Il bianco ideale per apprezzare crostacei e frutti di mare dell’Atlantico.

Nantes l’audace è già nel futuro

FRANCIA

Page 37: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

Papozze (Ro), arriva Carl Palmer il batteriSta, ex emerSon lake & palmer, Fa tappa in poleSine il 1 marzo 2013

Carl Palmer (nella foto) è oggi uno dei migliori batteristi viventi al mondo. Personalmente lo ritengo migliore di Billy Cobham (ex Mahavishnu Orchestra) e dei due “grandi andati in paradiso” John Bonham (ex Led Zeppelin) e Keith Moon (ex The Who). Gusti personali. Posso?Cito comunque anche i nostri gloriosi italiani Tullio De Piscopo e Franz Di Cioccio (PFM) che ho visto in concerto alcune volte e che sono strepitosi e che, se non “primi”..., sicuramente tra i “secondi” nel mondo.Non divaghiamo, però. Dunque...C’è stato un periodo d’oro del rock progressivo negli anni ‘settanta del secolo scorso nei quali Emerson Lake & Palmer vincevano quasi ogni anno le classifiche strumentali di apprezzamento del pubblico sulle riviste internazionali di musica rock (ho scritto del pubblico, non di critica o di vendita... sia chiaro!).Emerson si sta riprendendo da una malattia. Lake (vedi La Piazza due numeri fa) sono andato ad incontrarlo il 3 dicembre 2012 al Teatro Camploy a Verona e... Pal-mer... eccotelo che arriva in Italia e per la precisione nel Polesine il 1 marzo 2013.Carl Palmer and His Band faranno dunque tappa a Papozze (Ro) al Teatro Caruso il 1 marzo 2013. Cosa proporrà Carl “di suo” e degli E.L.P. ?Immagino che una parte di “Pictures At An Exhibition” sarà inserita nel suo live, così come dovrebbe eseguire un pezzo di “Tarkus”, straordinaria suite progressive del 1971 di oltre 20 minuti nei quali il “nostro” Carl da’ fondo alla sua tecnica eclettica sulle pelli e sui piatti; ma credo che non rimmarranno fuori dal live di Papozze nemmeno alcune composizioni che Carl Palmer incise in “solo” in quel doppio LP, chiamato “Works” del 1977. I tre ELP in effetti si spartirono le 4 facciate per incidervi ognuno “cose proprie” (alcune interessanti, altre no), per poi unirsi nella facciata conclusiva del doppio disco, con due pezzi finali strepitosi (“Fanfare for the Common Man” e “Pirates”) nei quali i Tre giganteggiano con due rock progressivi da “pelle d’oca”. Ecco mi piacerebbe che anche “Fanfare”, Palmer la proponesse dal vivo con questa sua nuova band, in questo suo tour italiano.

Sarà poi interessante vedere montata sul piccolo palco “papozziano” del Caruso la sua batteria che da sola prende parecchio posto... molto “parecchio”!Bene, allora?! 1 marzo 2013 al Teatro Caruso di Papozze: Carl Palmer and His Band in terra polesana dalle 22,30 in poi! 4 marzo 2013, Teatro Filarmonico di Verona gino paolo & danilo rea

“Due come noi” è il nuovo incontro in musica tra Gino Paoli (nella foto) e Danilo Rea. Il disco, è stato tenuto a battesimo un mese fa con un concerto sold out nella sala Santa Cecilia dell’auditorium parco della Musica.Un progetto che mette insieme le più belle canzoni della storia della musica italiana, reinterpretate con grande maestria da questi due straordinari musicisti. Dal vivo, sicuramente una grandissima emozione.

Giovedì 7 Marzo 2013 ore 21,30 Gran Teatro Geox di Padova Franco battiato “apriti SeSamo tour 2013”

Franco Battiato (nella foto) sarà in concerto al Gran Teatro Geox il 7 marzo 2013 dopo essere stato l’11 febbraio 2013 al TEATRO FILARMONICO di Verona.Il successo del “maestro” è sorprendente e la data di marzo a Padova si avvia verso un “glorioso” pienone.E’ uscito nel 2012 “Apriti sesamo”, il nuovo album di inediti, preceduto da singolo “Passacaglia”: su musica di Franco Battiato e testo di Battiato/Sgalambro, libero adattamento della composizione classica “Passacaglia della vita” del sacerdote e compositore seicentesco Stefano Landi, uno dei progenitori dell’opera. Il concerto sarà un viaggio nelle molteplici personalità musicali di uno degli artisti più raffinati della canzone italiana; Battiato si muove con leggerezza tra pop ed arrangiamenti classici, tra elettronica moderna e lirica, tra citazioni colte ed ironia. Compositore forbito, cantautore/filosofo, Franco Battiato ha abbandonato l’anima più avanguardistica dei primissimi dischi “Fetus” e “’Pollution”, per fare due esempi, per abbracciare quella più popolare e redditizia della musica pop italiana. Negli ultimi 3 decenni Battiato ha pubblicato album vendutissimi come “L’era del cinchiale bianco”, “La voce del padrone” o “Cafè de la Paix”, conquistando un pubblico ampio e eterogeneo.

Al Teatro Filarmonico di Verona negrita il 25 marzo 2013

Per la prima volta, Negrita, (nella foto) una delle rock band italiane per eccellenza intraprende un tour teatrale che porta in scena i brani storici del gruppo rivisitati in una chiave diversa.Prosegue il successo di “Dannato Vivere” e dei Negrita, che dopo aver affrontato palasport sold-out ed un infuocato tour estivo 2012, si esibiranno nei teatri italiani. Uno di questi è il bellissimo Teatro Filarmonico di Verona. La band eseguirà il 25 marzo 2013 non soltanto i classici cavalli di battaglia e quelli dell’ultimo album, ma anche brani che da anni non vengono eseguiti dal vivo, il tutto riarrangiato e rivisitato in chiave teatrale. Ovvero in “acustico”. Un mese prima di Verona i Negrita hanno suonato a Padova.

in veneto eventi

band venete del paSSato e del preSente organizzatori tra coverS band e...

Nel Veneto sono parecchi i cantanti ed i gruppi che hanno avuto successo. Ora mi vengono in men-te, mi si perdoni quelli che dimentico, Gigliola

Cinquetti, Patty Pravo, Le Orme, Rettore, Pitura Freska, Massimo Priviero, Sonohra.

Ci sono poi stati gruppi che hanno raggiunto una certa notorietà e poi chissà come o si sono sciolti o sono quasi finiti nel dimenticatoio.

Ho conosciuto e visto bands venete poco note al grande pubblico, ma ottime: che avevano comunque un certo seguito. Mi riferisco a Frigidaire Tango, Ono Di-mensional Man, estAsia, Lola Rent, Carlito (nella foto), Quarto Profilo, Jennifer Gentle, Eden (oggi TWMG). Ai loro concerti mi sono sempre divertito e parecchio. Gran bella musica ed a seguire quasi sempre serate/nottate

a chiacchierare di rock.Di qualcuno dei gruppi sopra citati sono stato anche

ufficio stampa e manager.Mi piacciono molto i gruppi veneti che eseguono

musica propria nel live. Non amo le covers band! Per-ché adoro gli originali alle copie! In effetti il numeretto in alto accanto alla mia foto sta’ ad indicare il numero dei concerti originali che ho visto. Se sommassi anche le performance viste dei gruppi che fanno covers il nu-mero dei miei concerti visti raddoppierebbe!

Giro ancora per i locali del Veneto, ma certi suo-ni, certe novità non riesco a sentirle più. Colpa mia probabilmente che non riesco a seguire tutti i gruppi emergenti.

Ma ormai sembra che le orecchie dei ragazzi e del-

le ragazze si siano addomesticate alle canzoni delle co-vers bands. Un fenomeno che va avanti da anni, tanto che molti gruppi che preparano e registrano materiale loro: non riescono a suonarlo da nessuna parte.

Credo che i nuovi gruppi emergenti con almeno un disco all’attivo meritino spazio all’interno dei vari pubs music veneti d’inverno e nelle feste della birra d’estate.

In effetti gli organizzatori chiamano in continuazio-ne covers bands per riempire i loro locali alla sera. Co-vers bands, sia chiaro, che hanno un cachet da gruppo quasi affermato!

La mia proposta è questa: chi vuole suonare mu-sica propria dimezzi il proprio compenso per un live. Il titolare ringrazierà e, forse, anche una parte delle covers bands tornerenno a produrre musica propria.

mille e ancora mille...pagina a cura di graziano edi corazza1040

35Concerti e non solo

Page 38: La Piazza della Riviera ovest - 2013gen n8

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO l’eros è alle

stelle, glI ormonI scat-enatI. l’Intesa, perÒ, a volte

è complIcata. fate spallucce e go-detevI Il resto · SALUTE questo è Il momento dI entrare In palestra e scatenare l’energIa vulcanIca che preme dentro dI voI. BrucIate calo-rIe

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO rIus-cIrete fInalmente a

rIcomporre un contrasto con la persona del cuore. puntate su dIa-logo e ascolto · SALUTE a tavola è tempo dI moderaZIone e anche nello sport sarà Bene non spIngere troppo. sIete un po’ deBolI, rIguar-datevI

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO sIete tormen-tatI da una IngIustIfI-

cata gelosIa. allentate lo spIonaggIo InvestIgatIvo o rImar-rete solI · SALUTE sIete InstancaBIlI, scattantI e rapIdI. mente e corpo vI regalano soddIsfaZIonI IncredIBIlI. approfIttatene

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO l’amore

allIeta cuore e sensI con una rIcetta fatta dI tenereZZa e sensualItà. sIate apertI e In ascolto dell’altro · SALUTE l’attIvItà non vI attIra per nulla, a meno che non sI svolga sulla poltrona che prefer-Ite. la pIgrIZIa la fa da padrona

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ardete dal de-sIderIo dI trasgressIone

che potreBBe portarvI sulla vIa dell’Infedeltà. chIedetevI se ne vale la pena · SALUTE seden-

tarIetà al Bando: è tempo dI movI-mento per essere In forma sIn dalla tarda prImavera. pIscIna consI-glIata

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO se sIete

sIngle vI attendono dIetro l’angolo amIcIZIe pIccantI. non è quel che Il cuore desIdera ma... · SALUTE sarete fIaccatI dalla stancheZZa. concedetevI momentI dI relax e dedIcate pIù cure e attenZIonI al vostro corpo

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO attentI aI possIBIlI conflIttI.

per evItarlI evItate dI essere pos-sessIvI e pretenZIosI, anche tra le lenZuola · SALUTE vI state rIpren-dendo a rItmo costante. sarete pIù che maI dInamIcI e vItalI, approfIt-tatene per fare sport

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO sIete

travoltI da un rItrovato roman-

tIcIsmo che spIaZZa pure voI stessI. la passIone, Invece, sI fa desIderare · SALUTE I rItmI frenetIcI a cuI vI sot-toponete vI tolgono energIa. sfolt-Ite l’agenda e rInvIate glI ImpegnI mondanI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I rapportI d’amore sono molto

posItIvI, decolla una vera love storY. attentI perÒ al peso della routIne · SALUTE aBBIate grande cura del vostro corpo che sIa In sIntonIa con la leggereZZa dello spIrIto. se esagerate a tavola: smaltIte!

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO non rIuscIte pro-

prIo a trovare l’Intesa de-sIderata e I duBBI sI moltIplIcano. evItate dI provocare Il partner · SALUTE nonostante le Buone ener-gIe psIcofIsIche, allergIe e dermatItI stanno In agguato. preferIte rImedI naturalI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO Il perIodo dI tensIone che state passando mette In fuga romantIcIsmo

e passIone. date una sterZata · SALUTE se fate molto sport lImItate glI ImpegnI. dosate meglIo le ener-gIe o potreBBero rIsentIrne schIena e artI InferIorI

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO entusIasmo e sentImento caratterIZ-

Zano Il mese e lo tIngono dI rosa. attentI a non InnervosIre Il partner · SALUTE potreste soffrIre un po’ a causa dI un ImprovvIso IndeBolImento delle dIfese. rIguar-datevI, raffreddorI In arrIvo

OroscopoL’AMORE COMINCIA MOLTO PRIMA

DI QUANDO CI ACCORGIAMO CHE CI

STIAMO INNAMORANDO...

36 Oroscopo

Menùrisotto ai frutti di mare

fritto misto con verdura

patatine fritte

dolce e spumante

vino – acqua – caffè e liquori

omaggio floreale a tutte le donne

PIOVEGA DI PIOVE DI SACCO (PD)Via Caselle 141 Tel 049 5842135

V

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Diverti-mento per Due

in stile Loipersdorf

il divertimento condiviso vale doppio! nell‘Acquafun potrete trascorrere ore di avventura e divertimento sugli scivoli Formula 1, vortice, Freccia e panorama. non

importa se affronterete audaci duelli o se vorrete raggiugere nuovi record personali: l‘importante è farlo in compagnia!

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