La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

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L’incrocio che uccide, “serve il sottopasso” Tribano pag.9 pag. 8 Sanità: incognita sulla Riabilitazione Le opposizioni parlano di rischio chiusura Il sindaco:il servizio resterà a Conselve A ncora polemiche sul futuro del centro di riabilitazione operativo da anni nel monoblocco dell’ex ospedale. Un re- parto più volte indicato come esempio di ec- cellenza della sanità regionale che potrebbe finire sotto la scure della riorganizzazione della sanità veneta. A lanciare l’allarme i gruppi di opposizione del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma il sindaco An- tonio Ruzzon parla di speculazioni politiche e assicura che nessuno oserà chiudere un servizio del genere, oltretutto dopo il mega investimento da quasi 5 milioni di euro per rimettere a nuovo il monoblocco di Consel- ve. Le opposizioni hanno sollevato il pro- blema e chiesto di vederci chiaro. “Nei programmi sulla sanità messi a punto dalla giunta regionale Pdl - Lega - afferma Maria Luisa Nucibella, capogruppo di “Insieme per il bene comune” - la riabilitazione risulta cancellata. Con ogni probabilità la decisione verrà formalizzata solo dopo le elezioni per- ché il centrodestra non vuole perdere voti. E’ un comportamento irresponsabile, che lascia nell’incertezza pazienti, famiglie e personale sanitario. Avevamo già sollevato la questione un anno fa e all’epoca il sinda- co e il direttore generale dell’Uls 17 assicu- rarono che il reparto sarebbe rimasto. E’ un copione già visto, con il lento e progressivo decadimento dell’ospedale di Conselve che ha perso, uno dopo l’altro, tutti i reparti. Pretendiamo rispetto per la salute dei nostri concittadini”. Il Veneto strategico per la vittoria al Senato Elezioni Politiche pag. 4-5 Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 7- Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it del Conselvano BOVOLENTA E IL PIANO DEGLI INTERVENTI Novità all’orizzonte per il nuovo assetto urbanistico del territorio di Bovolenta; il consiglio comunale ha infatti approvato il nuovo piano degli interventi che di fatto ha permesso di individuare alcuni lotti che potranno sod- disfare esigenze familiari permettendo la costruzione della casa per i figli. pag. 9 TERRASSA PADOVANA CERCASI STUDENTI L’inaugurazione del nuovo plesso sco- lastico avverrà solo a settembre prossimo, ma la possibilità che qualche sezione della nuova scuola media possa saltare non è remota. Per questo a Terrassa amministra- tori e dirigente scolastico sono impegnati nel garantire la formazione della prima classe media. pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin* L ’Italia della crisi, cioè quella repenti- namente scopertasi tra i paesi con più difficoltà in Europa per occupazione ed economia, pareva aver maturato la consa- pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che finalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com- petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u- nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro- crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi- tà, figlia dell’antichità classica e del Rinasci- mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confini nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom- ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria. continua a pag. 3 *[email protected] continua a pag. 10 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio U n cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. In condizioni disastrose e senza mezzi *Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia) di Franco Maccari* CONSELVE e limitrofi 049 9501541 CONSELVE Via Matteotti, 95 - Tel. 049 9501541 - 049 9501537 CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia. Comm. resp.: Antonio Magnan CAMERA SENATO VALORE ALLE PERSONE Messaggio elettorale VALORE ALLE PERSONE al centro ci sei tu Comm. resp.: Antonio Magnan Messaggio elettorale

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La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

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L’incrocio cheuccide, “serveil sottopasso”

Tribano

pag.9

pag. 8

Sanità: incognitasulla RiabilitazioneLe opposizioni parlano di rischio chiusuraIl sindaco:il servizio resterà a Conselve

Ancora polemiche sul futuro del centro di riabilitazione operativo da anni nel monoblocco dell’ex ospedale. Un re-

parto più volte indicato come esempio di ec-cellenza della sanità regionale che potrebbe finire sotto la scure della riorganizzazione della sanità veneta. A lanciare l’allarme i gruppi di opposizione del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma il sindaco An-tonio Ruzzon parla di speculazioni politiche e assicura che nessuno oserà chiudere un servizio del genere, oltretutto dopo il mega

investimento da quasi 5 milioni di euro per rimettere a nuovo il monoblocco di Consel-ve.

Le opposizioni hanno sollevato il pro-blema e chiesto di vederci chiaro. “Nei programmi sulla sanità messi a punto dalla giunta regionale Pdl - Lega - afferma Maria Luisa Nucibella, capogruppo di “Insieme per il bene comune” - la riabilitazione risulta cancellata. Con ogni probabilità la decisione verrà formalizzata solo dopo le elezioni per-ché il centrodestra non vuole perdere voti.

E’ un comportamento irresponsabile, che lascia nell’incertezza pazienti, famiglie e personale sanitario. Avevamo già sollevato la questione un anno fa e all’epoca il sinda-co e il direttore generale dell’Uls 17 assicu-rarono che il reparto sarebbe rimasto. E’ un copione già visto, con il lento e progressivo decadimento dell’ospedale di Conselve che ha perso, uno dopo l’altro, tutti i reparti. Pretendiamo rispetto per la salute dei nostri concittadini”.

Il Veneto strategico per la vittoria al Senato

Elezioni Politiche

pag. 4-5

Periodico d’informazione locale. Anno XX n. 7- Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

del Conselvano

bovolenta e il pianodegli interventi

Novità all’orizzonte per il nuovo assetto urbanistico del territorio di

Bovolenta; il consiglio comunale ha infatti approvato il nuovo piano degli interventi che di fatto ha permesso di

individuare alcuni lotti che potranno sod-disfare esigenze familiari permettendo la

costruzione della casa per i figli.pag. 9

terrassa padovanacercasi studenti

L’inaugurazione del nuovo plesso sco-lastico avverrà solo a settembre prossimo, ma la possibilità che qualche sezione della

nuova scuola media possa saltare non è remota. Per questo a Terrassa amministra-tori e dirigente scolastico sono impegnati

nel garantire la formazione della prima classe media.pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale di Mauro Gambin*

L’Italia della crisi, cioè quella repenti-namente scopertasi tra i paesi con più diffi coltà in Europa per occupazione ed

economia, pareva aver maturato la consa-pevolezza che per uscirne sarebbe servita un’inversione ad U rispetto agli ultimi 20 anni. Pareva che fi nalmente l’Italia avesse seriamente preso in considerazione l’ipotesi di diventare un paese normale, un paese in cui la classe dirigente è seria ed onesta, com-petente e capace, un paese in cui si pagano le tasse e non il pizzo. Anche per il mondo dell’impresa il cambio di rotta sembrava l’u-nica via percorribile. “L’Italia in ritardo con le infrastrutture e un po’ ingessata dalla buro-crazia può – si diceva – comunque farcela. L’Italia può contare sulla sua innata creativi-tà, fi glia dell’antichità classica e del Rinasci-mento. La cultura - si insisteva - la cultura è il bene primario inestinguibile che nessuno può copiarci”. Basta con i complessi d’inferiorità, con la nostalgia della lira, il desiderio della new-autarchia e del protezionismo con le cortine di ferro ai confi ni nazionali. Nessun paese, si diceva, è come l’Italia. L’Italia è “Made in Italy” e nel mondo conta. Insom-ma la svolta era li, con il dito già umettato sul bordo della pagina della storia patria.

continua a pag. 3*[email protected]

continua a pag. 10

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

Un cittadino inglese, a Londra, nelle scorse settimane ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli

contro se stesso minacciando il suicidio.

In condizioni disastrose e senza mezzi

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

di Franco Maccari*

CONSELVE e limitrofi 049 9501541

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CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO

Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.

Comm. resp.: Antonio Magnan

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Conselvano Provincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia RegioneProvincia Regioneconselve

pag. 8

Sulla sanità è ancora polemicatra forze politiche

bovolenta

pag. 9

Tutte le operein programmaper le prossimesettimane

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pag. 10

Associazione viaAnnia, rinnovatoil consiglio direttivo

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 30 gennaio 2013Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

occupazione

pagg. 24-25

Il lavoro si conferma un nodo critico da sciogliere

economia

pag. 28

Maggiore potere d’acquisto per far ripartire i consumi

arte

pag. 30

Intervista a Piero Slongo, esordiente a 80 anni

A Padova il 2 marzonidi aperti in cittàper genitori e bimbi

Il Settore Servizi Scolastici promuove anche quest’anno l’iniziativa “Nidi aperti alla città”. La proposta vuole offrire ai genitori la possibilità, nella giornata di sabato 2 marzo dalle ore 10.30 alle ore 12.30, di visitare gli Asili Nido in relazione all’iscrizione e alla scelta della struttura per settembre 2013. Non è necessaria la prenota-zione. Le visite guidate dal personale educativo, potranno aiutare i genitori a soddisfare le prime curiosità e a trovare le rassicurazioni necessarie per la loro scelta. Le educatrici illustreranno le strutture e l’attività in programma.

Fino al 26 maggio a Padoval’arte di de nittisa palazzo zabarella

Oltre 120 capolavori di Giuseppe De Nittis in esposizione a Palazzo Zabarella a Padova fino al 26 maggio. Le opere, provenienti dai più prestigiosi musei e collezioni pubbliche italiane e francesi costituiscono il percorso espositivo della più importante mostra mai realizzata su uno dei protagonisti assoluti della pittura dell’Ottocento europeo.

A Padova con le Aclimaster sull’islamper l’integrazione

“Per il secondo anno consecutivo le Acli regionali del Veneto promuovonodelle borse di studio per il Master in Studi sull’Islam d’Europa. Si trattadella prima iniziativa formativa di alto livello in Europa che affronti latematica attuale sulla fisionomia sociale, culturale e religiosa dellapresenza islamica in Europa e nel nostro Paese”. Con queste parole il delegato della Presidenza delle Acli del Veneto per le Politiche dell’Immigrazione, Marco Ferrero, ha presentato la borsa di studio messa a disposizione dalle Associazioni cristiane lavoratori italiani.

Operazione trasparenza l’università mette

on line i compensi

Con la pubblicazione sul sito internert di una gran mole di informazioni

l’Università di Padova vuole essere casa di vetro trasparente per farsi osser-

vare da chiunque ne abbia interesse. Trasparenza intesa come accessibilità totale, sempre aggiornata, mettendo a disposizione indicatori relativi agli

andamenti gestionali, all’utilizzo delle risorse, ai risultati dell’attività di

valutazione svolta da organismi interni ed esterni, alle sovvenzioni, contributi,

crediti, sussidi e benefici di natura economica, gestione dei pagamenti,

incarichi e consulenze, con l’obiettivo di favorire forme di controllo all’insegna di

una efficiente amministrazione.

Carri, musica e divertimentogrande carnevale

a casale di scodosia

Un successo 65^ edizione del Carne-vale del Veneto. Casale di Scodosia

ha confermato la sua lunga tradizione con grandi carri allegorici, spettacoli,

animazione, musica e tanto altro. In apertura iil concorso canoro “Voci

nuove”, quindi la grandiosa sfilata di carri allegorici musica e animazione con

la scuola di hip hop New Project.

I sindaci: siamo al collassoimmigrazione

comuni in crisi

“La situazione sui territori è al collasso, aspettiamo il rimborso per spese che i

Comuni hanno responsabilmente soste-nuto nei mesi scorsi, sulla base di un

accordo preciso con il Governo. Si tratta di competenze dello Stato centrale che

deve garantire la copertura economi-ca”. E’ quanto è tornato a denunciare il sindaco di Padova e delegato dell’Anci

all’Immigrazione, lo scorso mese suran-te il Tavolo interistituzionale sul tema

dei minori stranieri non accompagnati, istituito presso il Ministero del Lavoro e

delle Politiche Sociali.

EDITORIALE

L’aspirazione di diventare un paese normale Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e

fatto. L’Italia aveva dato prova di poter accettare anche la stagione dell’austerity, pur di diventare normale. Pensioni, lavoro, Imu. Un dolore dietro l’altro ma avanti, pur di essere fi nalmente come gli altri. Basta con le promesse, i proclami, i contratti con gli italiani. No, no basta, non ci saremmo più cascati. Anzi fosse la politica a darsi una regolata: troppi scandali, troppi ladri, in troppi sia alla Camera che al Senato. Con le elezioni politiche tutto sarebbe cambiato. Questa sarebbe dovuta essere la campagna elettorale all’insegna del nuovo corso dell’Italia, la nuova stagione della politica. La crisi, lo imponeva. Si sarebbe dovuto parlare del domani, delle nuove pieghe da dare all’economia, delle speranze per i giovani: il lavoro, la scuola, i servizi. Il momento storico lo richiedeva. Invece, la politica non ce l’ha fatta a resistere e forse nemmeno gli italiani. Dopo appena un mese dall’apertura della sfi da per il governo del Paese la tentazione di promettere quattro milioni di posti di lavoro è stata troppo forte, come pure il desiderio di togliere l’Imu dopo che già l’abolizione dell’Ici i era stata una vera e propria catastrofe per comuni, rimasti senza risorse per gli scuolabus, polizia locale, asili e scuole elementari. Diffi cile anche non lasciarsi andare al bisogno fi siologico dei condoni. E il reddito di cittadinanza? Che dire del reddito di cittadinanza. Meravigliosa l’ipotesi che per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro a fi ne mese ci sia un assegno da mille euro ad aspettarli, se non fosse che siamo in Italia e sai quanti oggi lavorano per uno stipendio con un importo che vale molto meno? E sai quanti davanti ad un prospettiva del genere prenderebbero in seria considerazione l’ipotesi di diventare disoccupati a tempo indeterminato? E poi va a dimostrare che non ne hanno diritto. Dovremmo essere in un paese normale per poterlo fare. Cioè servirebbe una burocrazia che funziona, dei funzionari che si fanno rispettare, enti e uffi ci gestiti in modo ineccepibile ma siamo l’Italia, il Made in Italy, e sono cinquant’anni che parliamo di cultura, di patrimonio artistico di turismo come settori strategici per il rilancio dell’occupazione e dell’economia. Peccato non sentirne mai parlare durante le campagne elettorali, forse perchè riesce più facile convincerci che è possibile ridurre le tasse.

segue da pag. 1

di Mauro Gambin

Il tempo di trovare una classe dirigente in grado di traghettarci oltre vent’anni d’inedia e il salto dalla seconda alla terza repubblica sembrava bell’e

la protesta

pag. 18

Piccole impresescendono in piazza“siamo in mutande”

ambiente

pag. 19

Padova e provinciacon il “fiato corto”preoccupa laqualità dell’aria

mondo scuola

pag. 20

L’autonomia scolastica si apreal territorio

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

vademecum

Come si vota

Elezioni politiche, si vota domenica 24 febbraio, dalle 8 alle 22, e lunedì 25 dalle 7 alle 15. Possono votare per l’elezione della Camera dei Deputati gli elettori che hanno compiuto 18

anni, mentre per il Senato della Repubblica gli aventi diritto al voto che hanno compiuto 25 anni entro il primo giorno della votazione

(il 24 febbraio). Sia per l’elezione della Camera dei deputati che per quella del Sena-to della Repubblica l’elettore esprime la propria preferenza tracciando un solo segno sul simbolo della lista prescelta. Anche nel caso di liste collegate in coalizione, il se-gno va sempre posto sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Non è possibile esprimere un “voto di preferenza”: la lista di candidati è, infatti, “bloccata”, i nomi sono presentati seguendo un ordine prestabilito al momento del deposito della lista stessa, che non è presente sulla scheda elettorale. I parlamentari risulteranno eletti in base al medesimo ordine, a seconda dei seggi ottenuti dal rispettivo partito. Per la Camera il premio di maggioranza del 55 per cento viene assegnato su base nazionale. Diversamente la legge elettorale attuale prevede per il Senato un premio di maggioranza sempre del 55 per cento dei seggi ma calcolato regione per regione. Poichè il numero dei seggi è proporzionale a quello degli abitanti, di conseguenza il premio di maggioranza acquista maggior peso nelle regioni più grandi. In Lombardia dunque si assegnano 49 seggi, in Veneto 24, in Campania 29 in Sicilia 25.

Da anni laboratorio politico sotto osservazione nazio-nale, il Veneto in questa tornata elettorale del 24-25 febbraio si trova sotto la lente di ingrandimento, in-

sieme a Lombardia, Campania e Sicilia, a causa del peso determinante del risultato che uscirà dalle urne venete ai fi ni della stabilità di governo.

Il Veneto infatti è una di quelle regioni che “pesano”, con il sistema elettorale del Porcellum, nell’assegnazione dei seggi in Senato. Non quanto la Lombardia, defi nita l’Ohio di casa nostra per l’apporto decisivo che può portare con il suo premio di maggioranza alla coalizione vincente, ma comun-que il suo contributo non è per nulla trascurabile.

Un interesse, del resto, manifestato nel corso della cam-pagna elettorale da partiti e coalizioni che hanno monitorato con attenzione l’andamento e l’evoluzione giornaliera di sondaggi e previsioni sulle intenzioni di voto dei potenziali 4 milioni di elettori di casa nostra.

La sfi da tra Bersani (centrosinistra), Berlusconi (centro-destra) e Monti passa anche per il Veneto dunque, frequen-tatissimo fi n dalle prime settimane di campagna elettorale dai big nazionali, affi ancati da quelli locali in corsa. In tutto

in Veneto i candidati sono 1600 distribuiti in 75 liste (altre 10 erano da valutare), si contendono 24 seggi al Senato e 51 alla Camera.

Il lavoro e le tasse: sono tutti economici i temi clou che hanno ispirato anche da noi gli interventi dei politici in tour, chiamati a Nordest a convincere una platea di elettori piut-tosto critica e distaccata. In particolare il mondo produttivo della piccola e media impresa, che nel Veneto rappresenta il tessuto portante, provata dalla recessione ha manifestato segni di insofferenza e di sfi ducia verso i partiti e la poli-tica accusata di scarso pragmatismo, mancanza di visione strategica e di moralità. Si aspettavano di capire come far ripartire l’economia e con essa la locomotiva del Nordest, dopo la crisi ancora più sofferente a causa del frazionamento in tanti piccoli distretti produttivi di fronte alla irrisolta sfi da della globalizzazione.

Le facce nuove messe in campo, in ambito della pro-messa di rinnovamento fatta un po’ da tutti i partiti alla vigilia della campagna elettorale, non sembrano suffi cienti a rimuovere i dubbi e lo scoramento. Anche perché poi non sono molte.

Il Pdl, che insieme alla Lega secondo le previsioni dovreb-be riuscire a “mantenere” il suo primato in Veneto, schiera i suoi pezzi migliori e, per questo, volti già consolidati e noti.

La Lega Nord, che con queste elezioni si conta dopo le recenti vicissitudini che l’hanno portata al nuovo corso, quel-lo 2.0, presenta il maggior sforzo di discontinuità col recente passato, imposto non senza tensioni interne dal segretario Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha quindi lasciato a casa per lo più i veterani - avvicinabili alla precedente gestione bossiana del partito - per fare spazio ai “suoi”.

Il Partito democratico insieme con Sel, che non demor-dono e che fi no all’ultimo continuano a credere possibile anche in Veneto il sorpasso dopo un ventennio di dominio del centrodestra, si sono affi dati alle primarie per la compi-lazione delle liste.

Monti ha invece optato in Veneto per le eccellenze di spicco in ambito scientifi co ed economico.

Puntano, con fondate aspettative, ad intercettare anche in Veneto le preferenze dei delusi dai partiti tradizionali il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, Fare per fermare il decli-no di Oscar Giannino e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia.

di Giovanni Giovetti

Le nuove facce della politica

non rimuovono dubbi

e scoramento

Attese risposte per far ripartire

la locomotiva del Nord Est dopo

la recessione

ELEZIONI POLITICHEAppuntamento con il voto

i prossimi 24 e 25 febbraio. In Veneto sono 4 milioni gli

elettori. Lente d’ingrandimento puntata sulla nostra regione,

il risultato che uscirà dalle urne potrebbe concorrere

in maniera determinante a garantire la governabilità in Senato. Lavoro e tasse

i temi più “battuti” in campagna elettorale Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

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555Argomento del mese

Tutte le promesse per alleggerire il fi sco

Dall’Imu alle aliquote sui redditi “Le nostre tasserestino in Veneto”Candidati convinti Meno tasse per i veneti, più risorse al Veneto. In campagna elettorale, si sa, le

promesse fi occano generose e la riduzione della pressione fi scale è sempre un cavallo di battaglia al quale nessuno schieramento vuole rinunciare, pur

con i dovuti distinguo. Ma mai come in questa tornata elettorale si è parlato tanto di tasse e tributi, soprattutto a Nordest, dove per tessuto economico e sociale il gettito è particolarmente elevato e il tema sta a cuore a chiunque. A maggior ragione dopo un anno durante il quale famiglie e imprese sono state spremute per bene, con la prospettiva di continuare su questa china anche nei prossimi mesi. A meno che i vincitori non tengano fede a ciò che hanno promesso con gran fragore in queste settimane. Il governatore del Veneto Luca Zaia dall’accordo Lega - Pdl, fatto digerire non senza qualche diffi coltà alla base, si aspetta che “il 75 per cento dei soldi pagati dai veneti resti nella nostra regione”, perché, aggiunge, è stanco di vedere “anche quest’anno 18 miliardi di tasse dei veneti resteranno dirigersi verso Roma per non tornare mai più nei nostri territori”. Piatto forte del Pdl è la “proposta choc” della restituzione dell’Imu 2012, oltre all’azzeramento dell’aliquota per la prima casa. Per il veneziano Renato Brunetta, che prospetta anche due aliquote fi sse dell’Iperf, la promessa di Berlusconi potrà essere mantenuta: “I 4 miliardi di restituzione dell’Imu diventano consumi immediatamente, - spiega l’ex ministro dell’economia - a cui si aggiungono altri 4 miliardi di euro per la cancellazione strutturale dell’Imu per la prima casa. Sono 8 miliardi di euro, mezzo punto di Pil, è molto probabile che diventino consumi”. In modo particolare in una regione come il Veneto dove le real-tà commerciali e produttive sono preponderanti. Una tesi che il Partito Democratico liquida come pura fantasia, proponendo invece la detrazione di 500 euro per l’Imu sulla prima casa. E poiché in Veneto la stragrande maggioranza dei cittadini possiede la propria abitazione di residenza il risparmio sarebbe concreto, argomenta il senatore veneziano Marco Stradiotto. “E’ ora di smetterla di raccontare balle agli italiani. - afferma riferendosi alla proposta del Pdl - Con la nostra misura l’80% dei proprietari di prima casa saranno esentati da questa tassa. Non si tratta di una generica abolizione, ma di una redistribuzione commisurata alla reale ricchezza. Dall’analisi dei numeri emerge come sia necessario introdurre alcune misure per rendere il sistema fi scale più equilibrato”. Sulle tasse il premier uscente Mario Monti ha scelto come platea proprio il Veneto. Da Padova infatti ha annunciato: “È possibile e necessario avere una gra-duale riduzione dell’Irpef e dell’Irap già dal 2013 e non è necessario avere aumenti dell’Iva”, aggiungendo di non aver mai avuto l’intenzione di applicare la patrimoniale. E proprio dalle piazze piene all’inverosimile di Padova, Mestre, Treviso e Rovigo Bep-pe Grillo ha confermato di voler cancellare l’Imu ed Equitalia e di recuperare risorse mettendo un tetto alle pensioni più alte. Quanto all’Agenzia delle Entrate il fondatore del Movimento 5 Stelle propone un patto: “Serve un fi sco facile e giusto - ha tuonato dal palco - che mi dica con precisione quanto devo pagare senza farmi perdere intere giornate. E poi aboliamo l’Irap, la tassa - rapina sulle imprese”. Ni.St.

di Nicola Stievano

“Quasi 12 mila euro di tasse a testa, dal 1980 più che raddoppiate” L’analisi Dalla Cgia di Mestre previsioni poco confortanti per il 2013

Altro che meno tasse per tutti. Mentre le forze politiche fanno a gara giocando al ribasso sul fi sco alla Cgia di Mestre gli analisti hanno messo in ordine i numeri e le previsioni sono poco confortanti. Secondo le elaborazioni del centro studi nel 2013 la pressione fi scale raggiungerà il record storico del 45,1% del Pil, ben 13,7 punti percentuali in più rispetto al 1980. In termini

assoluti, ciascun italiano (bambini e ultracentenari compresi) verserà quest’anno un carico di imposte, tasse e contributi pari a 11.735 euro. Ben il 125% in piu’ di quanto pagato nel 1980 (5.215 euro pro capite).125%. Il 2013, dunque, si presenta con un “carico” di tasse di 585 euro in più per ciascuna famiglia. Al netto di quanto riusciranno a concretizzare i nuovi governati nei primi mesi di governo, i contribuenti dovranno intanto fare i conti con l’introduzione della Tares sui rifi uti, l’aumento dell’Iva previsto dal primo luglio, il ritocco all’insù dell’Imu sui capannoni (imposta particolarmente dolorosa nel Veneto delle duemila zone produttive su 581 comuni), gli incrementi dei contributi previdenziali degli autonomi e delle addizionali Irpef a livello locale che si tradurranno in 14,7 miliardi di tasse e contributi previdenziali in più rispetto al 2012. “Nonostante la Legge di stabilità abbia alzato le detrazioni Irpef per i fi gli a carico - spiega il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi - la pressione fi scale nel 2013 si attesterà, secondo le previsioni del Servizio Studi della Camera e del Senato, al 45,1%”. Un piccolo spazio di manovra comunque ci sarebbe. “Con l’Imu l’Erario ha incassato circa 3-4 miliardi in più rispetto alle previsioni. - aggiunge Bortolussi - Si tratta di risorse suffi cienti per scongiurare l’aumento di un punto dell’ aliquota Iva del 21% previsto a luglio. Inoltre, se si riuscirà ad agire in maniera ancor più incisiva sul taglio alla spesa pubblica improduttiva, sicuramente ci saranno ulteriori risorse per alleggerire il peso fi scale sulle famiglie”. Speriamo.

Il Veneto verso le elezioni fra previsioni e sfi de

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18 Approfondimento

Bersani, D’Alema, Renzi. A Padova hanno fatto tappa i pesi messimi del Pd. Sia i rottamati che i rottamatori, i seggi del

Veneto, del resto, sono fondamentali per il Se-nato e la città del Santo, come quella del Pal-ladio sono le uniche città rosse in una Regione a predominanza Lega e Pdl. Padova, dunque, conta e lo si nota anche nelle liste dove buona è la rappresentanza di candidati padovani sia alla Camera che al Senato. Dalle primarie dello scorso dicembre sono usciti in buona posizione oltre al già deputato e navigato Alessandro Naccarato, due rappresentanti della Bassa Padovana: il sindaco di Este, Giancarlo Piva, al Senato e la coordinatrice del Pd del Monta-gnanese, Giulia Narduolo, per la Camera. Un vero e proprio “pieno” per questa parte del territorio che, se si esclude Sergio Manzato, di Stanghella per trovare gli ultimi rappresentanti in parlamento bisogna far tornare indietro le lancette dell’orologio agli anni ’90 con Carlo Fracanzani, per Este, e addirittura agli anni ’50 con Gigliola Valandro, per Montagnana. Entrambi appartenenti alla sinistra, certo, ma quella dentro alla Dc. Dunque un bel colpo me-rito delle primarie? “L’attuale legge elettorale è stata giudicata pessima da tutti - anche da coloro che l’avevano votata, tipico esempio di “amnesìa all’italiana” – ha spiegato Giulia

Narduolo -ma l’unico che ha cercato di trovarvi una soluzione riportando la scelta del 90% dei candidati nelle liste ai cittadini elettori è stato il Partito Democratico”. Il punto centrale del pro-gramma che sostieni? “Nel Montagnanese la crisi ha toccato livelli terribili, basti pensare al distretto del mobile di Casale - nei numeri, una piccola Termini Imerese - e alle decine di piccoli esercizi e microaziende che in questi 4-5 anni hanno chiuso. L’Italia deve ripartire dal lavo-ro, questa è la linea del Partito Democratico. I maggiori sforzi del nuovo governo guidato da Bersani dovranno quindi essere concentrati sul liberare risorse da investire nel mercato del lavoro, aprire l’accesso al credito, detassare le

imprese che investono in sostenibilità e inno-vazione, tagliare il costo del lavoro a tempo indeterminato”. Il lavoro è centrale anche per l’agenda Piva. “Tutto il mio impegno rivolto a lavoro e sociale. I cittadini non chiedono privilegi, vogliono solo avere la possibilità di lavorare e avere una casa. C’è un’Italia viva che ancora crede nella possibilità di farcela a superare questo momento diffi cile. Un’Italia fatta da cittadini onesti che hanno il diritto di costruire un futuro migliore. I cittadini non ne possono più dei parrucconi della politica e hanno il diritto di sapere chi è presente o no in aula. Propongo che i parlamentari dichiarino la loro presenza in aula con un post su Twitter”.

Partito Democratico

Piva e Narduolo, in pole per la Bassa

Giancarlo Piva e Giulia Narduolo

Tenere le posizioni il più possibile, anche sfruttando l’alleanza con la Lega che, fra alti e bassi, a Padova non è mai venuta

meno. Puntare tutto sui “big” della panorama locale. Il Pdl padovano schiera per le politiche, nei posti sicuri, l’ex Governatore Galan, capo-lista alla Camera, gli avvocati di Berlusconi Piero Longo alla Camera e Niccolò Ghedini al Senato, giusto dietro al Cavaliere. Marco Marin e Maria Elisabetta Casellati devono sperare in una netta vittoria per farcela. La Lega Nord conferma l’alleanza con il Pdl ma rivendica la propria autonomia. Oltre al deputato uscente Massimo Bitonci, ora candidato al Senato, tra gli otto padovani in lizza, spicca il nome anche di Roberto Caon, in posizione utile per essere eletto. L’ex candidato sindaco al comune di Vigonza alle scorse elezioni comunali ha dato ampia disponibi-lità al partito lumbard, decidendo di seguire in prima persona la campagna elettorale di questi ultimi giorni. “Sono davvero orgoglioso di poter rappresentare il mio partito. – afferma molto emozionato Roberto Caon – So bene che non sarà facile riuscire a cambiare questo nostro Paese in poco tempo, ma dobbiamo iniziare, anche perché, come si suol dire, chi prima inizia è già a metà dell’opera”. Continua il futuro onorevole: “I punti focali sui quali si basa il programma elettorale di noi leghisti è innanzitutto diminuire la pressione fi scale in Italia, abbassare le tasse ai contribuenti, portare a compimento fi nalmente il tanto agognato federalismo fi scale, e cercare di imporci come Paese credibile in Europa. Tutti insieme possiamo farcela, anche se il percorso sarà lungo e purtroppo anche impervio”. “Inoltre, - conclude Caon – siamo convinti che sia fonda-mentale dare un sostegno alle famiglie italiane sempre più in diffi coltà in quest’ultimo periodo. Vogliamo garantire l’ordine pubblico e combattere la criminalità, ma soprattutto ci imporremo per un’assoluta trasparenza nella gestione della cosa pubblica”. Proprio da Padova è partita la campagna elettorale di Fratelli d’Italia, con la leader Giorgia Meloni affi ancata da Raffaele Zanon, candidato al Senato e Romano Pedrina capolista padovano alla Camera. L’alleanza con il Pdl è confermata ma Fratelli d’Italia rivendica la propria autonomia. “Vogliamo dare nuova credibilità alla politica. - dichiarano i candidati padovani - Siamo il centrodestra che si può votare a testa alta, senza compagni di viaggio di cui ci si deve vergognare”.

centrodestra

Il Pdl punta a tenere le posizionicon i big la lega schiera bitonci e la novità caon

M.G.M.

Mario Monti e Beppe Grillo accomunati dalla stessa entusiastica accoglienza a Padova. Pur con stili diversi i due lea-

der “alternativi” al sistema bipolare si sono tro-vati di fronte, in “location” completamente dif-ferenti, ovviamente, migliaia di padovani pronti ad applaudirli e, in maggioranza, a sostenerli. Il Presidente del Consiglio da quando ha scelto di “salire” in politica alla guida dell’alleanza con Udc e Fli, si è sentito a suo agio, ha confessato, per la prima volta proprio a Padova, di fronte ai duemila che l’hanno accolto al Centro Congressi Papa Luciani. Al suo fi anco Ilaria Capua, capolista alla Camera, la virologa che da anni lavora e dà lustro alla ricerca scientifi ca Padovana, al centro negli ultimi mesi delle polemiche sul trasferi-mento del suo staff dallo Zooprofi lattico alla nuova Torre della Ricerca. Finché non ha risposto alla “chiamata” di Monti, il quale l’ha convinta di persona a candidarsi e a misurarsi nell’impegno politico. “Non abbandonerò la ricerca - ha promesso più volte la scienziata - anzi mi impegnerò a portare in Parlamento proprio una maggiore attenzione per la comunità scientifi ca. E’ un impegno temporaneo, non penso proprio di abbandonare il mio lavoro”. Tra i candidati padovani, oltre ad Antonio De Poli, nella lista Monti troviamo Domenico Menorello ed Elisa Gelmini. Lo “tsunami” di Beppe Grillo e del suo Movimento 5 Stelle ha fatto il tutto esaurito a Padova, dove piazza delle Erbe non è bastata a contenere le diecimila persone che hanno voluto seguire dal vivo l’ex comico e gridare con lui “a casa” all’attuale classe politica. “Saremo il disinfettante naturale, rivolteremo il Parlamento come un calzino”, promette Grillo, prima di presentare la squadra dei candidati. Gente comune, tanti giovani, diversi precari, incensurati, fi nora parecchio lontani dalla politica. Sono stati scelti con le “parlametarie” on line, non senza qualche polemica e scintilla interna. Ma a garantite su tutti ci pensa Grillo. Tante facce nuove anche per “Rivoluzione Civile”, il cui leader Antonio Ingroia non ha voluto mancare l’appuntamento con Padova. Del resto è padovano, di Conselve per la precisione, il suo “braccio destro”, Giorgio Ghirello, già segretario organizzativo e oggi referente della campagna elettorale. Non è candidato ma segue da vicino tutta la macchina elettorale di “Rivoluzione Civile”: “un’esperienza appassionante”, assicura. Nella Padova delle imprese e delle mille attività ha fatto breccia anche “Fare per fermare il declino”, ora si tratterà di capire fi no a che punto l’interesse per l’iniziativa di Oscar Giannino, accolto con interesse nel territorio, si tradurrà in voti utili per cercare di entrare in Parlamento.

nÈ a destra nÈ a sinistra

A Padova entusiasmi per i leader e grande impegnol’alternativa ai due poli da monti a grillo

M.G.M.

Massimo Bitonci Roberto Caon

Ilaria Capua e Domenico Menorello

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8 Conselvano88 Conselvano

Ancora polemiche sul futuro del centro di ria-bilitazione operativo da anni nel monoblocco dell’ex ospedale. Un reparto più volte indicato

come esempio di eccellenza della sanità regionale che potrebbe finire sotto la scure della riorganizza-zione della sanità veneta. A lanciare l’allarme i grup-pi di opposizione del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle. Ma il sindaco Antonio Ruzzon parla di speculazioni politiche e assicura che nessuno oserà chiudere un servizio del genere, oltretutto dopo il mega investimento da quasi 5 milioni di euro per rimettere a nuovo il monoblocco di Conselve.

Le opposizioni hanno sollevato il problema e chiesto di vederci chiaro. “Nei programmi sulla sa-nità messi a punto dalla giunta regionale Pdl - Lega - afferma Maria Luisa Nucibella, capogruppo di “In-sieme per il bene comune” - la riabilitazione risulta cancellata. Con ogni probabilità la decisione verrà formalizzata solo dopo le elezioni perché il centro-destra non vuole perdere voti. E’ un comportamento irresponsabile, che lascia nell’incertezza pazienti, famiglie e personale sanitario. Avevamo già solle-vato la questione un anno fa e all’epoca il sindaco e il direttore generale dell’Uls 17 assicurarono che il reparto sarebbe rimasto. E’ un copione già visto, con il lento e progressivo decadimento dell’ospedale di Conselve che ha perso, uno dopo l’altro, tutti i reparti. Pretendiamo rispetto per la salute dei nostri concittadini, che saranno costretti ad andare lontano per avere i servizi sanitari”.

Luca Martinello, del Movimento 5 Stelle, ag-giunge un altro dettaglio: “a confermare il clima di incertezza c’è la richiesta dell’Uls 17 all’Azienda Ospedaliera di Padova per trattenere il comando il personale paramedico che lavora a Conselve fino al 31 marzo prossimo. Dagli atti delle due azien-de sanitarie non è chiaro quale sarà il futuro della

La polemica Non ancora definito stabilmente il passaggio da Padova all’Uls 17

L’incognita Riabilitazione

Il centro di Riabilita-zione diConselve èospitatonel mono-bloccodell’ospeda-le di recentecomple-tamente ristrutturatocon una spesadi quasi5 milioni

Minoranze all’attacco: dalla Regionesegnali preoccupanti per il Centro,il sindaco: fuori le prove, non si puòbuttare un investimento da 5 milioni

Sanità locale

L’ennesimo incidente stradale capitato il mese scorso sull’incrocio della Monselice Mare, a Tri-bano, ha riscaldato la polemica sulla pericolosità

dell’arteria, mobilitando ancora una volta il comita-to “un sottopasso val bene più di una vita”. Questa volta per fortuna non si sono registrati lutti ma la ri-schiosità dell’incrocio permane visto che gli incidenti continuano ad essere frequenti. Il comitato continua ad esprimere a gran voce la necessità che oltre alla

sostituzione del semaforo con una rotatoria venga costruito anche un sottopasso ciclabile e pedonale : “Veneto Strade, Provincia di Padova e Comune di Tribano hanno approvato un progetto di rotatoria ma non è previsto nessun attraversamento ciclabile se non un attraversamento pedonale con semaforo a chiamata. Vogliamo capire quale sicurezza avranno pedoni e ciclisti che dovranno scendere dalla loro bici e attraversare a piedi la pericolosissima Strada

Regionale 104- spiega il comitato- Sopratutto in oc-casione della nebbia che regolarmente si presenta per trenta, quaranta giorni l’anno. Non ci sarà sicu-rezza per i nostri ragazzi, i nostri anziani ed i nostri cittadini. Con questo intervento si va peggiorando di fatto la viabilità ciclo-pedonale”. Agli inizi di feb-braio il comitato ha promosso un affollato incontro pubblico per chiedere la realizzazione di quest’ope-ra indispensabile per la sicurezza.

tribano Secondo il comitato non è sufficiente sostituire il semaforo con la nuova rotatoriaancora incidenti sulla monselice mare, “serve il sottopasso”

C.L. Il pericoloso incrocio con la Monselice - mare

Riabilitazione. Oltre ai disagi per i cittadini, costretti a spostarsi a Padova, la chiusura renderebbe vano anche l’investimento di 3 milioni e mezzo di euro, denaro pubblico speso pochi anni fa per la messa a norma del monoblocco”.

Il sindaco Antonio Ruzzon ribatte però che la Riabilitazione casomai è da potenziare, dopo aver inviato a non usare le indiscrezioni sulla sanità per fini elettorali. “Se i consiglieri di minoranza sono in possesso di documenti, che il sottoscritto non ha, farebbero bene a mostrarli anziché limitarsi a dichiarazioni e dolersi sulle conseguenze. L’argo-mento merita una sensibilità ben diversa, estranea

alla contesa elettorale. Come rappresentanza dei sindaci dell’Uls 17 abbiamo avuto avuto incontri trasversali con le forze politiche presenti in Consiglio Regionale, proprio per ribadire le necessità del ter-ritorio. La Riabilitazione di Conselve è tra i servizi consolidati da potenziare, considerato l’investimento di quasi 5 milioni di euro, il passaggio all’Uls 17 e il grado di eccellenza raggiunto. La Regione, visti i risultati, attraverso le schede sanitarie non potrà che confermare tutto questo. Nessuna forza politica può chiamarsi fuori e punta l’indice, la serietà e il senso di responsabilità sugli impegni presi fanno da confine tra la buona politica e i ciarlatani”.

L’inaugurazione del nuovo plesso scolastico avverrà solo a settembre prossimo, ma la possibilità che qualche sezione della nuova scuola media possa saltare non è remota. Per

questo a Terrassa amministratori comunali e dirigente scolasti-co sono da mesi impegnati nel garantire la formazione della prima classe della scuola media, visto che i residenti nati nel 2002 risultano solo 16. Mancano quindi almeno due ragazzi per assicurare una sezione con il numero minimo di studenti. E’ la quarta volta, negli ultimi otto anni, che il comune di Terrassa Padovana si trova ad affrontare il problema di riuscire a garan-tire la partenza della prima media con il sufficiente numero di alunni. Non è stato facile far partire le classi per le annate 2005/2006, 2009/2010 e 2010-2011, ma l’impegno dell’amministrazione comunale e del distretto scolastico ha sempre dato finora i risultati attesi, visto che alcune famiglie di paesi limitrofi hanno sempre deciso di promuovere l’offerta formativa proposta dalla scuola media di Terassa portando qui i propri figli, garantendo di volta in volta l’avvio delle prime classi. Anche in questa occasione quindi, in modo sistematico, dal mese di gennaio, l’amministrazione comunale sta usando tutte le strategie possibili perché gli alunni del comune, nati nel 2002 possano frequentare regolarmente nella scuola del loro paese la prima media. A fine gennaio si è svolta una riunione organizzativa con i vari addetti ai lavori, alla quale sono stati in-vitati tutti i genitori interessati del comune e dei paesi del com-prensorio per illustrare loro le opportunità offerte dalla scuola media. All’incontro hanno partecipato il dirigente scolastico Massimo Bertazzo e i coordinatori di plesso prof. Francesco Bottaro e prof.ssa Lorenza Carraro per lo strumento musicale. La rassicurazione dell’amministrazione comunale è quella di riuscire a garantire la partenza di tutte le classi. Sarebbe dav-vero un peccato non sfruttare questa nuova scuola, costruita rispettando le attuali legislazioni riguardanti sicurezza e vivibili-tà degli ambienti scolastici e utilizzando moderne tecniche per il risparmio energetico e soprattutto antisismiche. L’assessore Vittoria Banzato riassume l’impegno di amministrazione comu-nale e insegnanti: “Intendo rassicurare i genitori interessati e i cittadini tutti, che la nostra scuola media continuerà a funzio-nare regolarmente garantendo un elevato standard qualitativo della formazione.

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A settembre l’inaugurazione del nuovo plessocercasi alunni per primaclasse della scuola media

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Ormai sono passati quasi due anni e mezzo dall’al-luvione eppure la partita dei rimborsi non si è ancora chiusa. Anzi, proprio nelle settimane in cui

famiglie e imprese si aspettavano i saldi sono arrivare le “sorprese”. Sottoforma di lettere raccomandante, con le quali si comunica l’ammontare della cifra riconosciuta, spesso addirittura inferiore all’acconto già versato, così gli interessati si trovano a dover mettere mano al portafoglio e restituire quanto non sono riusciti a dimostrare di aver speso. Una situazione particolarmente pesante è quella di Bovolenta, dove su almeno una trentina tra famiglie e im-prese alluvionate dovrebbero restituire parte dell’acconto. Alla prova dei fatti il risarcimento riconosciuto a imprese e privati sarà di gran lunga inferiore al 75 per cento di cui si

è parlato dal novembre 2010 in poi perché i limiti imposti dal prezziario e dalle ordinanze permettono di recuperare solo una parte delle spese sostenute. A Bovolenta è scop-piata la bufera dopo l’arrivo delle raccomandate con le quali il Comune chiede la restituzione dell’acconto. Ora famiglie e imprese si sono organizzate per un’azione legale. Nel momento in cui è stato versato l’acconto le regole non erano chiare e questo ha creato confusione. “Con le ordinanze successive - spiega Luciano Giacomet-ti, del comitato alluvionati - il Commissario ha fissato i prezziari e le norme per i rimborsi, le quali però hanno escluso molti cittadini dalla possibilità di poter recuperare buona parte dei danni. Inoltre c’erano famiglie che non potevano certo anticipare somme ingenti”. Gli esempi

non mancano: un residente in via Padova ha presentato fatture per 150 mila euro perché ha dovuto rifare la casa rimasta sott’acqua per sei giorni. Applicando i criteri del Commissario gli è stato accertato un danno di 70 mila euro e riconosciuto un contributo di 36 mila euro, il 25 per cento circa della spesa sostenuta. Un residente in via Macello aveva dichiarato danni per 23 mila euro, ma gli è stato riconosciuto un contributo di 2.800 euro, quindi dovrà restituire oltre 4.300 euro. Spicca poi il caso di un signore che deve restituire i 109 euro ricevuti dalla scuola di Anguillara, perché anche le donazioni sono finite nel conteggio dei contributo ricevuto e quando si supera il tetto anche quei soldi vanno restituiti. Secondo gli alluvio-nati invece i comuni non si stanno comportando tutti allo

stesso modo, creando confusione. Il loro appello è stato raccolto e amplificato anche da Moreno Morello, che ha dedicato un servizio al caso. Secondo il sindaco, invece, non si poteva agire diversamente. “Ci sono casi di famiglie spiega che devono restituire l’intero acconto perché non hanno presentato neanche una fattura. - spiega Vittorio Meneghello - La gente non può pensare di poter tenersi il denaro che non gli spetta. L’acconto era stato versato in tempi brevi proprio per permettere di pagare i lavori e gli acquisti di mobili ed elettrodomestici. Diverso il discorso delle donazioni, anche secondo me quel denaro doveva restare a chi l’aveva ricevuto, ma da Venezia hanno deciso in maniera diversa e quando si supera il tetto massimo previsto anche quei soldi devono essere restituiti”.

Famiglie e imprese in rivolta: “Impossibile rendicontare con quei parametri”

La polemica Bovolenta presenta il maggior numero di casi contrastanti

“Restituite anche l’acconto”

La motonave Tiepolo sarà la novità dell’estate 2013 visto che nel luglio e agosto prossimo sarà possibile navigare sul fiume Bacchiglione proprio partendo da Bovolenta. La gran-

de festa di benvenuto alla motonave si è tenuta il 16 dicembre scorso con una suggestiva sfilata in costume medioevale alla

quale hanno assistito entusiasti le autorità locali e molti citta-dini. L’avvio di questo servizio, già esistente molti decenni fa, è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale che assieme all’associazione Remada a Seconda e alla “Naviga-zione Turistica Padovana” è riuscito a sensibilizzare le società preposte attivando questo servizio di trasporto turistico verso Chioggia. Durante la navigazione è possibile vedere (dall’im-barcazione): l’antico pontile per il carico della farina ai mulini

Camilotti; l’ingresso per le barche all’interno dello zuccherificio di Pontelongo; l’antica chiesetta di S. Geminiano a Terranova; la Corte Benedettina di Correzzola (in parte restaurata); l’an-tica chiesetta di “Ca’ Grossi” a Brenta D’Abba; immissione del Bacchiglione nel fiume Brenta dopo il passaggio nei paesi di Ca’ Bianca e Ca’ Pasqua; immissione nel Brenta del fiume Garzone e passaggio nella chiusa per accedere alla laguna in località Brondolo di Chioggia. C.L.

la motonave “tiepolo”torna sul bacchiglione

L’evento

999Conselvano

di Cristina Lazzarin

La candidatura di Massimo Cavazzana è la dimostrazio-ne che il merito e la competenza hanno ancora un valo-re in politica. Dal territorio, dal basso, dal dialogo con la gente è possibile costruire un rapporto di � ducia tra citta-dini e politica.La politica nazionale ha perso questa relazione fra eletto-ri e candidati. Ad esempio, oggi non è possibile scegliere il proprio parlamentare con il voto di preferenza.E non basta:• Pdl e Lega hanno fallito ancora una volta; • Il rottamatore Renzi si è infranto al ballottaggio delle primarie contro l’apparato gerarchico del Pd (Fiom, Cgil e Vendola);• E’ insensato gettare al vento tutti i sacrifi ci fatti negli ultimi mesi. Un dato su tutti: il debito pubblico costa agli Italiani 75 miliardi di euro di interessi all’anno, ovvero il 5% del Pil. La riduzione di 100 punti base del tasso di interesse vale 20 miliardi di euro. Ebbene, da novembre del 2011 il tasso di interesse è calato di quasi 300 punti. Non c’è più spazio per quella “terra promessa” tanto sbandierata da chi ha fatto del populismo il suo cavallo di battaglia. Per quante perplessità possa suscitare il Governo Monti gli va comunque rico-nosciuto il merito indiscutibile di aver ridato credibilità all’Italia in ambito internazionale con segnali di affi dabilità, impegno e credibilità. Continuando su questa strada esiste la concreta speranza di vedere la fi ne del tunnel. Increduli assistiamo ai siparietti degli “usati” (assolutamente “non sicuri”) che hanno la sfrontatezza di ripresentarsi dopo aver approvato tutti i provvedimenti del Governo Monti, salvo ora disconoscerli, dopo aver fatto saltare la riduzione delle Province e la modifi ca della legge elettorale con l’introduzione del voto di preferenza, la riduzione del numero dei parlamentari e tante altre riforme. Sono gli stessi che oggi propongono innovazioni e ricette magiche mai attuate nei loro periodi di governo. Massimo Cavazzana nella sua esperienza di amministratore pubblico ha dato dimostrazione di impegno, tenacia, competenza, dedizione e amore per il proprio territorio. Ed è per questo che occorre aver � ducia nei bravi politici. Non è eliminandoli che si risolvono i proble-mi. Serve semplicemente ritornare alla buona politica.

Stefano PeraroConsigliere Regionale UDC

ELEZIONI POLITICHE DEL 24 E 25 FEBBRAIO 2013Committente responsabile: Massimo Cavazzana

MASSIMO CAVAZZANA CANDIDATO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI PER L’ UDC NELLA CIRCOSCRIZIONE VENETO 1

INSIEME SI PUO’Quali sono i motivi che hanno convinto Massimo Cavazzana a candidarsi?“Lo spirito di gruppo. La voglia di apportare il mio contributo al partito in cui milito da quando portavo i pantaloni corti… Un partito in cui mi riconosco per ideali e valori con cui la mia fa-miglia mi ha cresciuto. Ho sempre idealizzato la “vera politica” e lo sto dimostrando anche con questa candidatura più di forma che di sostanza in quanto essendo al venticinquesimo posto non ho certo velleità di conquistare nessuna poltrona ma credo nelle persone che con la mia partecipazione supporto facendomi attento interprete delle necessità del territorio! “ Perché l’UDC?“Perché è un partito che ha dimostrato durante le precedenti legislature di non voler scendere a

nessun compromesso per ottenere una posizione in Parlamento ma ha preferito rimanere coerente con i propri principi senza tradire così i suoi elettori dicendo la verità piuttosto che confondere e imbrogliare con false promesse e slogan! L’UDC ha fatto nascere un nuovo schieramento con Monti che rompe il tradizionale e ormai obsoleto Bersani-Berlusconi e propone ed esprime un impegno politico e un rapporto con la gente più etico, competente e sobrio. Il mio partito ha deciso di sostenere Monti in quanto ha salvato l’Italia dal fallimento mettendoci la faccia e facendosi piovere addosso l’ira e i malumori degli italiani so� ocati dall’enorme peso � scale che hanno dovuto subire a causa dell’inadeguatezza di vent’anni di mal governo. Monti ha avuto il coraggio di fare ciò che sia Bersani che Berlusconi sapevano di dover fare per evitare il tracollo dell’Italia ma purtroppo la paura di perdere voti e consensi è stata più grande del “Bene” del nostro Paese , della nostra economia e di ogni nostro singolo bene personale”.Ci sono speranze per il futuro del nostro Paese?“Nonostante sono pienamente convinto che agli occhi stanchi e disillusi della gente la politica sembra un gioco di parte e inconclu-dente sono però persuaso che ci siano speranze per un futuro migliore , perché ho avuto la possibilità di incontrare la determinazione di chi ancora ha la volontà di lottare. Il coraggio di chi si oppone al taglio dei servizi sociali, la voglia di chi cerca di ricomporre le parti positive e seriamente impegnate al di là delle appartenenze , sentire voci di genitori e � gli che dicono con semplice chiarezza che non esiste il diritto di drogarsi , ubriacarsi, di morire per il gioco d’azzardo ma esiste il diritto al lavoro, il diritto di avere un futuro in una società di merito. Ecco io credo in questa POLITICA, ovvero quella che candida Antonio de Poli al Senato per la lista Monti e Massimo Cavazzana alla Camera dei deputati per l’UDC”.E per il territorio ?“Mi candido per la mia Provincia per la Bassa Padovana dove vivo e per il territorio pregiato dei Colli Euganei appena fuori casa mia , territori generosi ,tolleranti,che non temono confronti, dove la gente tra mille fatiche ancora sogna e percepisce che insieme si può. La speranza è così ostinata , dentro le nostre molteplici realtà, nonostante tutto, perchè sappiamo che ci aspetta qualcosa di migliore che potrà valorizzare le nostre bellezze storiche , culturali, paesaggistiche. Con� do inoltre nella nostra imprenditoria, piccolo motore dell’economica locale, che nonostante le molteplici di� coltà del momento storico, grazie alla determinazione e allo spirito di sacri� -cio, sono certo che sarà in grado di dare un futuro occupazionale e valoriale a tutta la nostra comunità ”.

Messaggio elettorale

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10 Conselvano101010 Conselvano

Come per il resto dell’Italia, anche ad Agna è in aumento il numero delle persone in enormi difficoltà economi-

che e prive di mezzi di sostentamento; è per questo che l’amministrazione ha pen-sato ad alcune iniziative. In questi giorni si sta avviando un progetto finanziato da un fondo comunale di solidarietà che prevede l’impiego di forza lavoro retribuita tramite i voucher dell’Inps. “Si tratta di una iniziativa rivolta – spiega l’assessore al sociale Gian-luca Piva – a soggetti attualmente privi di un’occupazione già seguiti dai nostri servizi sociali i quali saranno impiegati dal comune in attività di pubblica utilità. Non si tratta quindi di un intervento di mero assisten-zialismo – prosegue - ma di una iniziativa volta al coinvolgimento attivo e concreto di soggetti deboli, i quali avranno un ritorno po-sitivo in termini di autonomia economica e finanziaria e sul piano dell’autostima e della promozione delle risorse personali”. La crisi di questi ultimi anni ha finito per incrementa-re il numero delle persone che possono defi-nirsi povere, creando difficili situazioni sociali che l’amministrazione comunale si trova ad affrontare. Persone che hanno perso il lavoro o anziani con pensioni molto basse che a causa dell’aumento del costo della vita e della pressione di tasse e imposte, vivono al limite della sussistenza.

“La geografia della povertà, ridisegnata dalla persistente crisi economica – commen-

ta - è in continuo cambiamento e con dati statistici destinati ad aumentare purtroppo sempre di più. Gli effetti si fanno sentire non solo sulla classe media italiana che si impoverisce ogni giorno di più, ma anche sull’esercito degli “invisibili”, gli anziani, le persone sole, gli immigrati. Registriamo un aumento delle richieste di aiuto da parte del-le famiglie o di singole persone – prosegue – che chiedono oltre a beni primari come gli alimenti, anche sostegno nel pagamento delle bollette, mutui, Imu, per l’acquisto dei libri per i figli o per il trasporto scolastico. Inoltre vi sono nuovi bisognosi che da qual-che mese hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione. I servizi sociali – chiari-sce - non possono far fronte a tutte le richie-ste e i nostri contributi sono legati al valore Isee del nucleo famigliare, che ne determina la situazione economica”. L’amministrazio-ne quindi sta studiando nuove azioni e solu-zioni. Nell’ambito degli interventi a supporto e sostegno dei nuclei familiari e dei singoli che stanno attraversando un periodo di par-

Aumentano le persone alle prese con povertà e ristrezzeeconomiche, il Comune cercadi agire con le associazioni

Agna L’analisi dell’assessore al Sociale e le misure messe a punto di recente

Sempre più famigliein seria difficoltà

Previsti bonussulle bollette,aiuti mirati adanziani e allepersone sole

Continua l’attività dell’associazio-ne culturale “Via Amnia”, che a due anni esatti dalla sua nascita

propone quest’anno due importanti appuntamenti: nel mese di maggio è in programmazione un incontro pubblico sulle tracce archeologiche di Agna ed un’escursione storica sul Monte Cen-gio e presso l’Ossario monumentale di Asiago. Prendendo il nome dalla strada romana Via Annia che partendo da Aqui-leia attraversava anche il borgo di Agna nella direzione Adria, l’associazione è stata costituita nel febbraio del 2011 ed ha come fine prioritario lo studio, la valorizzazione e la promozione del pa-trimonio storico, archeologico, culturale e ambientale del territorio locale ed in particolar modo quello del comune di Agna. Si propone di gestire, diffondere iniziative mirate a promuovere il nostro territorio in tutti i suoi aspetti storici, cul-turali ed ambientali. In occasione della recente assemblea dei soci a Presidente è stato rieletto Santo Corato, vice pre-sidenti Ferdinando Nolo e Costantino Mastellaro, segretario Valerio Trovò. I revisori dei conti saranno Vettorato Luigi-no e l’esterno Mastellaro Billitis. Gli altri consiglieri dell’assocazione sono: Attilio Melato, Filippo Toffano, Damiano Stura-ro, Gianluca Piva, Giannicola Scarabello e Franco Mazzucco.

cultura

Rinnovato il Direttivoassociazione“via annia”

C.L.

ticolare difficoltà rientrano anche il “Bonus Gas e il Bonus Energia” che permettono di ottenere uno sconto in bolletta, la social card per le persone con più di 65 anni e per i bambini di età inferiore ai 3 anni, l’esenzio-ne del canone Rai per le persone anziane. Una forma di assistenza viene anche dal mondo del volontariato. Ne è un esempio il progetto di sostegno alle esigenze alimenta-ri che vede l’Auser di Agna impegnato nella distribuzione di generi alimentari a “nuovi poveri”. Da ricordare inoltre l’operato della Caritas del Vicariato di Agna e dalla Croce Rossa Italiana sezione di Maserà.

di Cristina Lazzarin

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12 Sguardo alla Bassa Padovana121212 Sguardo alla Bassa Padovana

La telenovela sul progetto del Revamping sembra non avere fine. Mentre l’Italcementi manda in cassa integrazione 70 lavoratori dell’impianto monselicen-

se, arriva la sentenza del Consiglio di Stato che ribalta le decisioni precedenti. Insomma, si al Revamping. Ma ormai sembra troppo tardi: il colosso del cemento ha annunciato la cassa integrazione di 24 mesi per 669 dipendenti in tutta Italia. “La sentenza del Consiglio di Stato che accoglie la posizione di Italcementi dimostra che il revamping non solo è legittimo ma contribuisce a migliorare le condizioni ambientali – ha commentato il sindaco Francesco Lunghi -, aveva sempre sostenuto il contrario. Questa ragione però rischia di arrivare fuori tempo massimo perché Italcementi ha già spostato l’in-vestimento a Rezzato. Io spero che si possa tornare in-dietro, ma certo stiamo vivendo una situazione parados-sale: tutti gli enti preposti al rilascio delle autorizzazioni hanno sempre dato parere favorevole. Un parere che era perfettamente legittimo: tutto questo è stato vanificato dalla terribile azione di questa tenaglia che non mi stan-cherò mai di chiama tale, composta da ambientalisti e

Dopo la sentenza Il Consiglio di Stato ribalta le decisioni di qualche settimana fa

Revamping storia infinitaAccolta la posizione di Italcementi ma lo scenario ormai è cambiatocon la cassa integrazione di 70 dipendenti e il progetto congelato

magistratura. Alla fine il nostro territorio rischia di tenersi solo le macerie e la responsabilità è tutta e solo di chi ha generato questi ritardi”. Rincara la dose Gianni Mamprin, vice sindaco. “Chi rifonderà ora la città ed i dipendenti di Italcementi che sono stati privati di una grandissima opportunità di crescita? - si chiede Mamprin - Queste cose accadono solo in Italia Chi ha causato tutto questo dovrebbe essere chiamato a risponderne. A questo punto non è escluso che si possa valutare la possibilità di dare vita ad una class action nei confronti di chi ha causato tutto questo”.

Secondo il segretario cittadino del Partto Democrati-co, i Comuni di Este e Baone hanno presentato un ricorso del tutto legittimo. “E’ arrivato il momento di rilanciare un accordo di programma per lo sviluppo del territorio – ha affermato Pierluigi Giaccarello - La tensione che si respira da mesi in città su questo tema, soprattutto a causa della crisi economica, non porta nulla di buono.

Non si chiedano inutili passi indietro ma si faccia tutti insieme qualche passo in avanti affinché lavoratori, citta-dini e buona politica si avvicinino fra loro. Certamente

non aiutano le dichiarazioni irresponsabili del Sindaco di Monselice Lunghi e del suo vice Mamprin che propongo-no una class action. Va favorito da tutti gli attori coinvolti un programma di rilancio del territorio su basi nuove, che prenda atto della realtà e che tuteli lavoro, ambiente e salute del territorio. Gli strumenti ci sono.

Invito nuovamente chi governa questa città a facili-tare un accordo di programma per il rilancio economico del territorio coinvolgendo Provincia, Regione, Ente Par-co, associazioni imprenditoriali, di categoria e rappresen-tanti dei lavoratori”.

La sentenza definitiva del Con-siglio di Stato è stata accolta con grande soddisfazione da

parte dei lavoratori. Insomma, an-che i sindacati ora sperano che sia possibile trovare una soluzione rapida al disastro occupazionale che si sta consumando. “Purtroppo questa sentenza arriva dopo 4 anni dall’avvio delle procedure e dopo la scelta di Italcementi di congelare il piano di investimento a Monselice e investire sullo stabilimento di Rezzato – spiegano le Rsu Italcementi di Monselice, Fillea Cgil e Filca Cisl di Padova - è sacrosanto in democrazia il confronto anche legale per valutare ogni progetto industriale e il suo impatto, ma è necessario che i tempi di decisione definitiva siano brevi e certi. Così si difende il lavoro e la capacità produttiva dell’Italia, non attaccando i diritti di noi lavoratori come avvenuto con le ultime riforme. Noi lavoratori abbiamo scelto di contrattare con l’Italcementi garanzie occupazionali, e migliorie tecniche ulteriori per far arrivare l’abbat-timento delle emissioni al 75% rispetto al 50% iniziale. Invitiamo tutta la comunità locale ad unirsi a noi per verificare tutte le possibi-lità con Italcementi per realizzare il revamping e, in caso contrario, definire i percorsi per garantire l’occupazione e un piano di sviluppo che dia prospettive al territorio per uscire dalla profonda crisi”. Parere negativo al Revamping arriva invece dal comitato Lascateci Respi-rare. “Il motivo principale della nostra opposizione al progetto di Italcementi resta collegato all’incredibile possibilità concessa a questi impianti ad utilizzare rifiuti con limiti di emissione anche 10 volte superiori a quelli di un inceneritore. Abbiamo amministratori che ma-scherano la loro condivisione al business dei rifiuti con la presunta tutela dei posti di lavoro”.

reazioni

Ora i sindacati sperano in una soluzionei lavoratori tornanoe confidano su un ripensamento

di Emanuele Masiero

E.M.

segue da pag. 1

L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato. E così che vanno dunque le cose quando gli operatori della sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturato-ri da seguire… Però!

Ma se tutto fila liscio che gusto c’è? Molto me-glio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo inter-vento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa .Devono pensarla certamente così i nostri governanti e amministratori che si ostinano a non fornire ai poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi operatori e tutti gli altri? E perché mai?

Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa?

Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri. E poi se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guada-gnarci l’immancabile etichettatura di violenti che abusano che va forte… soprattutto quando alle porte ci sono le elezioni?

*Segretario Generale del Coisp (Sindacato Indipendente di Polizia)

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Page 17: La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

La crisi economica sta mettendo in gi-nocchio le famiglie anche nella Bassa Padovana. Con il primo risultato che

a risentirne è anche il commercio locale. Soprattutto quello legato alle piccole at-tività produttive dei centri storici, ormai in fortissima difficoltà. Con i centri commerciali in grado di offrire prezzi oltremodo conve-nienti, i negozi non riescono più a tenere testa alla concorrenza. Non fanno eccezioni Monselice ed Este, i due Comuni principali nella bassa padovana. “Il quadro generale è quasi drammatico – commentano gli

amministratori della giunta comunale di Este – siamo consapevoli che il periodo è veramente difficile. In questo scenario, per quanto possibile, abbiamo messo in campo interventi di supporto”.

Servono pertanto idee nuove che rie-scano a vincere la concorrenza e vadano nella direzione del risparmio per le famiglie residenti nella bassa. “Per prima cosa non abbiamo aumentato l’Imu per le attività produttive e commerciali, mantenendo l’aliquota base del 7,60 – aggiunge l’am-ministrazione – in ogni caso il periodo è

veramente difficile e molti negozi stanno chiudendo, piegati dagli effetti della crisi economica”. Ma gli amministratori rilan-ciano la speranza di uscire da questa fase economica. “Nonostante ci siano defezioni – continuano – è pur vero che qualcuno apre e tenta esperienze nuove. Prendiamo ad esempio una nuova pizzeria aperta ad Este che propone pizze particolari e re-alizzate con prodotti a chilometro zero e insieme abbina vini del territorio. Propone quindi un prodotto diverso, ma al tempo stesso legato al nostro territorio, generan-

do un circolo virtuoso che rappresenta un piccolo volano economico. Un’idea che ha fatto breccia nella gente e sta riscuotendo un discreto successo. Segno evidente che è necessario cambiare strategia e puntare sulle novità. Gli imprenditori del territorio hanno sempre dimostrato di avere voglia di fare e costruire”.

Ma non si tratta solo dei negozi del centro storico. Gli interventi del Comune vanno anche nella direzione delle attività produttive del territorio. “Abbiamo aderito al patto dei sindaci che impone importanti

obiettivi in campo ambientale per questo abbiamo investito nel teleriscaldamento che già oggi è una realtà importantissima ed estremamente funzionale con 6 Mw ter-mici generati per riscaldare grandi utenze. Ma è in cantiere l’ampliamento del teleri-scaldamento con altri 5 Mw che serviranno per le piccole utenze private di via Vicenza. Senza contare i 175 nuovi impianti fotovol-taici realizzati sui tetti delle case di Este. Questi interventi rappresentano un 5% del-le emissioni che finiscono nell’aria. Serve l’impegno e la collaborazione di tutti”.

L’amministrazione conferma il sostegno alleimprese del territorio e al tessuto familiare

L’analisi Attenzione alle attività commerciali e alle iniziative per l’ambiente

Guardare oltre la crisiIl municipio di Este. in tempi di crisi l’ente locale cerca dinon gravare eccessiamente sulle tasche di aziende e privati

Il Comune di Este approda nel mondo dei social network. La prima iniziativa, ancora sperimentale, è partita con la cre-azione di una pagina Facebook e un profilo Twitter, i due

social network più in voga nel territorio nazionale. Per accedere alla pagina Facebook è sufficiente visitare l’indirizzo facebook.

com/esteculturaeventi mentre per “seguire” il profilo Twitter si dovrà digitare nel proprio browser l’indirizzo twitter.com/EsteE-venti. Per quanto riguarda Facebook è stata scelta la pagina istituzionale: a differenza della pagina personale, per seguire la quale è necessaria una richiesta di amicizia, per iscriversi ad una pagina istituzionale non c’è bisogno di alcuna accettazione. A seconda del grado di interazione desiderato si può scegliere di autorizzare o meno gli iscritti alla pagina a scrivere e postare

contenuti in bacheca e a pubblicare foto, video e link. Ogni nuovo contenuto comparirà immediatamente tra le news degli iscritti. La pagina è visibile a tutti ed è indicizzata dai motori di ricerca, ma l’interazione rimane limitata a coloro che hanno già un profilo su Facebook e risultano iscritti alla stessa. “I social network sono ormai una realtà dalla quale non si può prescin-dere” ha commentato Eleonora Florio, assessore alla cultura e ideatrice del progetto. E.M.

este cultura ed eventi sbarcasui social network

Su internet

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I disservizi delle Ferrovie dello Stato conti-nuano senza nessun miglioramento. Se la linea tra Rovigo e Padova è spesso

travagliata, quella tra Mantova e Monselice è in uno stato di abbandono cronico. Questa volta non sono i pendolari a far sentire la loro voce, ma il sindaco Loredana Borghesan che ha inviato una lettera all’Assessore ai Trasporti Regionale Renato Chisso. “Il nuovo orario ferroviario comporta dei forti disagi all’utenza, soprattutto pendolare e scolasti-ca, dei cittadini di Montagnana e dei Comuni limitrofi – ha fatto sapere il primo cittadi-no - I dirigenti scolastici di Montagnana, hanno unito le loro voci per sensibilizzare l’amministrazione comunale nel migliorare il servizio ferroviario. Questo è accaduto lo scorso mese, quando a Palazzo Sanmicheli è giunta una missiva a firma dei 4 dirigenti Scolastici della città e nella quale, hanno espresso, nero su bianco, la loro protesta per l’improvvisa, quanto grave situazione di disagio che si è venuta a creare a Mon-tagnana, dopo che è stato variato, a partire

dal 10 dicembre scorso, l’orario di parten-za del treno diretto a Padova delle 14.10, anticipandolo alle 13.27 e limitato fino a Monselice”.

Il treno in questione viene utilizzato da un folto numero di studenti e personale del-le scuole di Montagnana. Pendolari che ogni giorno utilizzano il mezzo per raggiungere destinazioni anche lontane. L’anticipo della partenza, dalle 14.10 alle 13.27, scardina completamente l’orario delle lezioni per gli studenti. Inoltre sconvolge l’orario di lavo-ro dei professori e l’intera organizzazione scolastica dei plessi cittadini che prevede il termine dell’ultima lezione alle 13.30. “L’appello dei dirigenti scolastici non può che essere portato avanti dall’amministra-zione comunale che rappresento – ha com-mentato il sindaco Borghesan - La questione “ferroviaria” per Montagnana è vitale. Non solo per il comparto scuola che già da solo, con una popolazione di oltre 2 mila studenti, rappresenta una ricchezza culturale ed eco-nomica per la città, per il trasporto e per lo

sviluppo dell’intero mandamento. Gli obiet-tivi che questa amministrazione sta portan-do avanti, vedono il sistema ferroviario al centro del rilancio socio-turistico-culturale del mandamento, oltre alla grande viabilità, data dalle nuove arterie viarie (nuova Sr 10 e Valdastico Sud)”. Ma la situazione non è affatto semplice e l’appello del primo cittadi-no di Montagnana rischia di restare inascol-tato. Una situazione quasi analoga si sta in-fatti vivendo a Monselice, dove una mattina su due, i pendolari si vedono “sopprimere” il

treno delle 7.39 diretto a Padova. Una situa-zione che ha dell’incredibile proprio perchè si tratta di una “sparizione” sistematica. Se-gno evidente che le difficoltà delle Ferrovie dello Stato sono tutt’altro che un problema risolvibile a breve. Intanto però a farne le spese sono le centinaia di pendolari che ogni mattina di spostano dalla Bassa Padovana verso le città e che, pur pagando un regolare abbonamento, non possono contare su un servizio affidabile e puntuale, sopportando disagi quotidiani.

di Emanuele Masiero

La recente variazione di orario ha portato ad una parzialesoppressione di una corsa

Le proteste Il sindaco Borghesan denuncia alla Regione l’ennesimo problema per chi usa il treno

Pendolari, disagio sui binari

Proteste de pensolari per l’ennesima penalizzazione dell’orario

Allarme siccità per le aziende agricole del territorio. A lanciare un appello è il sindaco Loredana Borghesan. “Per

i Montagnanesi investire nell’agricoltura rappresenta una scelta non solo econo-mica, ma soprattutto ecologica e sociale – afferma il primo cittadino – E’ anche vero, che negli ultimi anni il mondo agri-colo è stato al centro di forti cambiamenti e tra questi il più importante è stato sicura-mente quello climatico. E’ un dato di fatto comprovato dall’andamento degli ultimi anni come il clima nella nostra fertile pia-nura stia profondamente cambiando. Non è giusto pensare che quanto accaduto ad esempio nel 2003, 2006 e 2012, abbia avuto estati caratterizzate da una siccità che ha determinato riflessi tremendamen-te negativi sull’attività agricola locale. Basti pensare solamente alla coltivazione dei cereali del 2012 ed in primo luogo del mais: coltivazione che nell’intero territorio locale ha subito perdite calcolabili in oltre il 50% di quantitativo. Per questo è stato pubblicato un decreto ministeriale che dichiara, l’esistenza del carattere di ecce-zionalità per la siccità nel periodo dall’1 giugno al 2 settembre dello scorso anno anche in provincia di Padova”.

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Copito il Montagnanesesiccità tremendaper l’agricoltura

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Le piccole imprese, se la politica continuerà a guardare più ai propri interessi che a quelli del Paese, rischiano di fi nire a fare la fame. Da questa amara considerazoione è nata l’idea della

mobilitazione di Rete Imprese Italia, declinata “alla padova-na” ha visto le quattro organizzazioni di artigiani e commer-cianti (Ascom Confcommercio, Confesercenti, Upa Confarti-gianato e Cna) denunciare una colpevole disattenzione nei confronti del mondo della piccola impresa.

“Ridotti così” era scritto, lettera dopo lettera, sulle mutande maschili e femminili stese di fronte a Palazzo Mo-roni, sede del municipio di Padova, dove un nutrito numero di piccoli imprenditori, incuranti di pioggia e neve, hanno ascoltato dapprima il discorso diffuso in streaming che Car-lo Sangalli, leader di Confcommercio e presidente di Rete Imprese Italia, ha pronunciato in avvio di manifestazione e poi quello di Fernando Zilio, presidente di Ascom Confcom-mercio Padova e presidente, per questo semestre, di Rete Imprese Italia Padova.

“Seppur in periodo di saldi – aveva esordito Sangal-li – non faremo sconti a nessuno” e Zilio ha rincarato la dose nei confronti di antichi, più recenti e futuri governanti, ricordando l’angoscia che attanaglia lavoratori dipendenti e titolari d’azienda che guardano con forte preoccupazione al futuro.

“Le imprese che stanno chiudendo i bilanci – ha detto

Zilio – li chiuderanno in rosso e con quei conti in rosso an-dranno in banca dove gli verrà rifi utato il credito. E di fronte a tutto questo la politica cosa fa?”

Poco, ma meglio sarebbe dire, nulla. E allora ecco l’ar-ringa di Zilio che ha chiesto unione d’intenti per costringere la politica a confrontarsi con questo mondo che non è mar-ginale se è vero, come è vero e come documentava il aper-tura di manifestazione il servizio sui numeri di questo grande comparto, più della metà degli occupati in Italia sono tali perché occupati in piccole imprese.

Lavoro, tasse, credito, allegra fi -nanza, Imu che drena le risorse ed i cui proventi non si sa dove fi niscano: tutti temi affrontati dal presidente di turno di Rete Imprese Italia Padova che ha addossato alla politica distratta da mille altre faccende, la gran parte delle colpe della recessione in atto nel Paese.

“Un Paese – ha detto ancora, e provocatoriamente, Zilio – che ha otto milioni di poveri e che dovrebbe avere anche un “equitometro” per sapere che fi ne fanno i soldi che arrivano nelle casse dello Stato”.

Concluso il suo intervento, più volte sottolineato dagli applausi dei presenti, Zilio ha ceduto la parola ai colleghi presidenti e direttori delle altre organizzazioni: Maurizio Francescon per Confesercenti, Guerrino Gastaldi per Cna

e Roberto Boschetto per Upa Confartigianato, i quali, nel sottolineare la comunione d’intenti, hanno ribadito che l’e-conomia è di fronte ad un’ultima spiaggia: o la politica si fa carico del grido di sofferenza che viene dalle piccole imprese o dalla crisi non sarà possibile venir fuori.

Altro fronte “caldo” è quello relativo alla lotta all’ille-galità e alle situazioni poco chiare, soprattutto in ambito

commerciale. Ultimo capitolo la revoca dell’agibilità al centro ingrosso Cina in zona industriale a Padova.

“Il comune, nel revocare l’agibilità dei tre capannoni dell’ingrosso cinese oggetto, nei giorni scorsi, dell’ordinan-za di chiusura del Prefetto, ha voluto

ribadire un concetto a noi molto caro: la libertà economica è un diritto, ma deve essere svolta all’interno del rispetto più rigoroso delle regole”.

Zilio nei confronti della “cittadella dell’illegalità” sorta e sviluppata in zona industriale, si sta spendendo da anni. “Questa dell’ordinanza – continua Zilio – segna un punto di non ritorno nell’atteggiamento del governo cittadino e ribadisce, che sono tutte le istituzioni e non solo la Guardia di Finanza coi suoi meritevoli controlli e sequestri, a puntare dritte verso un ristabilimento del diritto anche in quelle aree che, fi no ad oggi, sono state appannaggio dell’illegalità più sfrontata”.

Anche i saldi non hanno dato i risultati speratiZilio: “Bilanci in rosso e le banche non aiutano”

La protesta. Rete Imprese Italia porta nel capoluogo gli imprenditori arrabbiati

Piccole imprese locali“ridotti in mutande” Un’immagine

della protestadegli impren-ditori di fronteal Municipiodi Padova

Prosegue con successo in tutta la provincia la mobilitazione di Confe-sercenti e Diocesi di Padova “Libera

la domenica” contro l’apertura no-stop di centri commerciali e negozi lanciata nei mesi scorsi con la raccolta di fi rme davanti al sagrato delle chiese e anche in diversi municipi. I promotori sottolineano che la domenica non è un giorno come gli altri e che lo scopo dell’iniziativa non è fare una “crociata” contro le attività commerciali ma ribadire la necessità di un giorno di festa e di condivisione da dedicare alla famiglia e a sé stessi. Per sottoscrivere la richiesta di una legge che metta un freno all’apertura indiscrimina-ta delle attività commerciali, penalizzan-te per la stragrande maggioranza degli addetti del settore, basterà presentarsi davant alle chiese durante la raccolta fi rme o in municipio.

“Libera la domenica”

migliaia di firmealla petizione

E.M.

“Abbiamo un progetto per il Paese, molto chiaro e ben defi nito, per il quale siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo, con senso di responsabilità e parteci-pazione. Ciascuno di noi sarà chiamato a fare la propria parte, io mi metto al

servizio di tutti”. Con queste parole Federico Miotto si è insediato alla guida di Coldiretti Padova di fronte al Consiglio provinciale della più grande organizzazione agricola della provincia, convocato per eleggere la giunta esecutiva. Laureato in Agraria, 31 anni, giovane allevatore di Piove di Sacco, un passato da scout, titolare dell’azienda di famiglia da tre generazioni dedicata all’allevamento di vitelloni da ingrasso, sposato con Elisa e padre di due bambini, il neo presidente di Coldiretti Padova ha esposto al Consiglio Provinciale il

programma di lavoro e il metodo d’azione sulla strada del Progetto di Coldiretti per una Filiera Italiana fi rmata dagli Agricoltori. “E’ la grande sfi da che ci aspetta – afferma Miotto – è una strategia che va oltre il particolare e che si propone come un disegno più ampio per il nostro Paese. Per troppi anni siamo stati condizionati da particolarismi e logiche individualistiche, ora siamo chiamati invece ad una visione collettiva che superi le posizioni settoriali. Dobbiamo ricreare uno spirito di comunità, metterci al servizio di un’azione col-lettiva e condivisa, perché non ha più senso ragionare in termini di comparti separati e in contrapposizione tra loro. E’ al sistema agricolo nel suo complesso che dobbiamo guardare se vogliamo essere protagonisti sul mercato e nella società civile”. E.M.

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A Padova e provincia l’aria non è delle migliori, è tempo di correre ai ripari. La Giunta regionale ha adottato infatti il Piano di Tutela e Risanamento

dell’Atmosfera. Il provvedimento è stato pubblicato sul bollettino uffi ciale aprendo così la fase della consulta-zione pubblica. Le linee del piano sono state presentate a Teolo, nella sede del Centro Meteorologico dell’Arpav, dall’assessore veneto alle Politiche Ambientali Maurizio Conte che ha fatto il punto sull’attività svolta negli ul-timi mesi. “Il nuovo Piano Aria – ha commentato l’As-sessore insieme ai tecnici dell’Arpav - rispecchia dieci anni di lavoro e di confronto con le amministrazioni provinciali e comunali. Il Veneto, comunque, si trova in una posizione sfavorevole alla dispersione degli inqui-namenti atmosferici. In questi ultimi cinque anni si è registrato un calo complessivo degli inquinanti primari e secondari, mentre dal 2010 al 2012 la situazione si è stabilizzata.

I dati della rete Arpav hanno rilevato per l’ultimo triennio in tutte le città del Veneto, ad eccezione di Belluno, un numero di superamenti del valore limite giornaliero di polveri sottili-pm10 superiore ai 35

giorni per anno”. Per quanto riguarda l’ozono, inqui-nante tipicamente estivo, i dati del 2012 mostrano un peggioramento rispetto al 2011 dovuto ad un’estate caratterizzata da episodi anche prolungati di caldo, soprattutto in giugno e nella seconda metà di agosto. Le centraline Arpav hanno registrato 219 episodi di superamento della soglia di informazione contro i 192 dell’anno precedente.

Oltre agli inquinanti tradizionali il monitoraggio dell’ultimo triennio ha permesso di individuarne di nuo-vi, come il benzoapirene che fa registrare un aumento probabilmente dovuto anche all’utilizzo di biomasse, vale a dire legname e pellet, per il riscaldamento.

“Il nuovo piano per la qualità dell’aria prevede una nuova zonizzazione e attenzione per i nuovi inquinan-ti e per le azioni più appropriate per il risanamento dell’atmosfera – ha detto l’assessore – a partire dalla riduzione dei consumi, dall’utilizzo delle migliori tec-nologie sul mercato e dalla differenziazione delle fonti energetiche, guardando anche agli aspetti economici”.

Nel 2013 dovrebbe vedere la luce anche il nuo-vo piano cave del veneto, atteso ormai da trent’anni.

L’auspicio è stato espresso dall’assessore regionale alle politiche ambientali. Lo scorso ottobre la giunta regio-nale ha approvato infatti il documento preliminare del piano regionale dell’attività di cava e il relativo rappor-to ambientale preliminare.

“Il rapporto non è ancora il piano – ha sottoline-ato l’assessore - ma è il primo passo, previsto dalla normativa della valutazione ambientale strategica, ne-cessario per la fase di consultazione con tutti i soggetti competenti”.

Il documento preliminare prevede che il piano cave sia costituito da tre fasi, strettamente correlate tra loro: la fase conoscitiva, la fase di analisi e la fase propo-sitiva e, soprattutto, individua gli obiettivi strategici, economici ed ambientali, che il piano deve perseguire.

Ma a preoccupare non sono solo le cave. Anche il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili sono due temi di strettissima attualità. L’obiettivo di consumo di energia da fonti rinnovabili rispetto a quello totale è pari al 17% su base nazionale mentre per il Veneto l’obiettivo è del 10,3%.

Focalizzando l’attenzione sul tema delle rinnova-bili si è assistito negli anni più recenti ad una crescita generalizzata: in particolare negli ultimi due anni ha avuto un forte sviluppo il mercato del fotovoltaico, sia nelle istallazioni civili che industriali. Infatti, nel 2011 si è assistito ad incrementi nell’ordine del 600% per quanto riguarda la produzione, del 250% in quanto a potenza istallata e del 120% con riferimento al numero degli impianti.

Dopo un calo degli anni scorsi adessola situazione si è cristallizzata, servononuove misure per risanare l’atmosfera

Qualità dell’aria Le recenti rilevazioni dell’Arpav confermano i continui sforamenti dei limiti di legge, allarme polveri sottili

Padova e provincia con il “fi ato corto”

Il laboratorio mobileusato dall’Arpavper monitorare laqualità dell’aria e scovaregli agenti inquinanti

Quest’annopotrebbe vederela luce ancheil nuovo piano cave

Il piano regionale dei rifi uti urbani, risalen-te al 2004, ha bisogno di essere aggior-nato. E’ questo il verdetto dell’assessore

regionale all’ambiente. Affermazione che tra l’altro arriva in un momento di forte cambiamento, visto che i Consorzi di Bacino per la gestione dei rifi uti del Veneto stanno chiudendo i battenti in questi giorni e saran-no sostituiti da un’unica autorità d’ambito regionale.

Anche per questo motivo, si è deciso di uniformare, all’interno di un unico ela-borato, tutta la pianifi cazione in materia di gestione di rifi uti sia urbani che speciali. “La Regione Veneto – ha dichiarato l’assessore Conte - è dotata, oltre che del piano di ge-stione dei rifi uti urbani del 2004, anche di una serie di altri strumenti che la collocano come una delle regioni più all’avanguardia a livello nazionale sotto l’aspetto della pro-grammazione nel settore dei rifi uti. Nell’ot-tobre del 2011 è stata avviata una proce-dura di riscrittura che ha portato alla stesura di un nuovo documento che include nel suo interno i criteri per la defi nizione delle aree non idonee, le linee guida per la gestione di particolari categorie di rifi uti, il programma per la riduzione dei rifi uti biodegradabili da collocare in discarica, il programma per la ri-duzione della produzione dei rifi uti e il piano per la bonifi ca delle aree inquinate”.

La nuova pianifi cazione è ormai pros-sima alle presentazione e applicherà una gerarchia di priorità per la gestione dei ri-fi uti, a partire dalla riduzione della quantità e pericolosità dei rifi uti, sia mediante azioni

di prevenzione, sia mediante il riutilizzo e il recupero di materia. Ma non sarà l’unica novità visto che nei prossimi giorni si dovrà procedere con l’istituzione dei consigli di bacino che in qualche modo sostituiranno i vecchi consorzi ormai commissariati e pros-simi al pensionamento.

“Strategico, sia dal punto di vista economico che di tutela del territorio, sarà garantire lo sviluppo della competitività nel settore del recupero di rifi uti – ha commen-tato l’assessore regionale - Inoltre il piano rifi uti punterà alla riduzione della pressione sul suolo e del consumo di terreno agrico-lo”.

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La raccolta differenziata

Anche a Padovaandranno in pensione i “vecchi”consorzi ormaicommissariati

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12 Mondo Scuola

L’autonomia scolastica che incontra il territorio. E’ questo il titolo dell’im-portante convegno organizzato vener-

dì 1 febbraio dall’Iis Euganeo di Este. Un evento di rilievo che l’istituto atestino ha voluto organizzare per celebrare degna-mente un nuovo modo di fare orientamen-to scolastico. Alle tradizionali “porte aper-te” e visite guidate, l’Euganeo ha infatti voluto promuovere una serie di incontri e dibattiti per ognuno degli indirizzi proposti dal plesso scolastico. Eventi molto parteci-pati, che hanno visto protagonisti non solo docenti e alunni, ma anche professionisti del settore ed esponenti delle istituzioni locali.

L’evento ha coronato degnamente “l’esperimento” tanto voluto dal nuovo dirigente scolastico Francesco Bussi: “Il titolo impegnativo “Accoglienza, inclu-sione, ascolto per il benessere a scuola e nella città” poteva far pensare ad una passerella di luoghi comuni. Al contrario l’attenzione dei partecipanti è stata trasci-nata per tre ore a partire dalle provoca-zioni lanciate dalla professoressa Rinalda Montani, dell’Università di Padova, fi no alla rilettura democratica e partecipativa degli organi collegiali suggerita dal presi-dente del consiglio di istituto Renato Pado-van, passando per i dati sulle prospettive del benessere nel contesto urbano di qui al 2020 presentati dal sindaco di Este Giancarlo Piva”.

Il dirigente Bussi ha sottolineato il

modo originale di costruire il curricolo per competenze, attivato in quest’anno scola-stico dal collegio dei docenti dell’Iis Euga-neo: l’obiettivo di formare professionisti capaci passa attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, ma soprattutto attraverso la fi ducia nelle nuove genera-zioni.

Elisa Padrin ed Elisa Bussi hanno presentato, quindi, le procedure per l’ac-coglienza degli alunni nelle classi prime spiegando come si siano andate evolven-do nel tempo accompagnando una cresci-ta di consapevolezza e di assunzione di responsabilità. Cristina Minelle, docente a contratto presso l’università Ca’ Foscari di Venezia, ha offerto una prospettiva parti-colare: l’accoglienza dei nuovi docenti per migliorare il benessere organizzativo della scuola.

Stefania Della Sala (Usl 17) ed Eli-sabetta Trivellato hanno valorizzato l’in-

di Nicola Cesaro

Alle tradizionali “porte aperte”l’Istituto ha preferito gli incontrie dibattiti per ciascun indirizzo

L’esperienza All’Euganeo di Este l’esperimento voluto dal nuovo dirigente

L’autonomia scolasticaincontra il territorio

L’aula di fi sica dell’Istituto Euganeo di Este

tervento ormai decennale che la scuola conduce in collaborazione con l’azienda sanitaria attraverso lo sportello ascolto, rivolto in primo luogo agli studenti, ma anche a docenti e genitori, insieme ad al-tre iniziative più specifi che, sempre mirate alla prevenzione del disagio.

Infi ne Marino Martignon ha presenta-to una recentissima esperienza di costru-zione di relazioni positive in un contesto di classe problematico.

“Il tutto è stato suggellato da un mo-mento di musica- chiude Bussi -con l’ese-cuzione del Trio opera 11 per clarinetto, pianoforte e violoncello di Ludwig van Beethoven, da parte di tre giovani mu-sicisti del Conservatorio di Rovigo». L’Iis Euganeo metterà a disposizione le presen-tazioni e la registrazione del Convegno sul proprio sito www.iiseuganeo.it.

Fiducia nei giovaniper formareadeguatamentei professionistidi domani

Sta spopolando nella rete il video promozionale girato dagli studenti del liceo G.B. Ferrari per l’Avis di

Este. Centinaia di utenti hanno visitato il link di Youtube (il titolo è “Spot per l’Avis di Este - 4a linguistico “G.B. Ferra-ri” di Este”). Il video è stato girato con i cellulari degli studenti, grazie alla super-visione del docente Nicola Ruzzenenti e alla regia di Claudio Verza, oltre alla collaborazione di Gino Peotta, storico donatore Avis, e del presidente di man-damento Federico Aghi.

Il successo dell’iniziativa non si è limitata al web: la Regione Veneto ha infatti premiato il video promozionale direttamente per mano del presidente del consiglio Clodovaldo Ruffato, che ha peraltro accolto i giovani attori a Venezia, a palazzo Ferro Fini. Il fi lmato sarà utilizzato dall’Avis atestina per pub-blicizzare la propria attività nel territorio e diffondere la cultura della donazione di sangue. Proprio fra i giovani sono in aumento i donatori iscritti all’Avis, una scelta generosa che conferma la volontà di fare qualcosa di concreto per aiutare chi soffre di malattia.

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15Cultura provinciale

È già tutto prnto per la settimana edizio-ne del River Film Festival, in program-ma a Porta Portello, in riva al Piovego,

dal 28 maggio al 9 giugno 2013: mancano solo i cortometraggi di chi vorrà partecipare al concorso, da inviare entro il 30 marzo. Per le sceneggiature, invece, scadenza il 30 aprile. Quest’anno, alle categorie storiche, si aggiungono due nuove sezioni competi-tive: Supercorto (Extreme Short Film, per corti della durata da un minuto e mezzo fi no a cinque minuti girati con qualsiasi mezzo, dalla macchina fotografi ca al cellulare) e Corto locale, riservato a opere prodotte da fi lm-maker dell’area veneta girati e prodotti in questa regione. Quest’ultima, in particola-re, rappresenta – unitamente alla seconda edizione del premio di sceneggiatura “River Corto” – la concreta occasione, ormai unica nel Veneto, per sostenere gli autori locali e offrire loro la possibilità di farsi conoscere dal pubblico. Le nuove categorie Supercorto e Corto locale si vanno ad aggiungere alle altre 4 sezioni presenti al Festival: Corto

internazionale, Documentario, Animazione e Scuole di cinema. Tante altre sono le novità per l’edizione di quest’anno, sempre più internazionale: “Il Festival - ha spiegato il direttore artistico della manifestazione, Emilio Della Chiesa - nato come costola del Portello River Festival, ha raggiunto la sua maturità. L’edizione 2013 segna la defi ni-tiva acquisizione di una dimensione inter-nazionale: quest’anno infatti i componenti della giuria saranno esponenti del mondo del cinema e della cultura per due terzi pro-venienti da Paesi stranieri». Ad oggi hanno dato la conferma della loro presenza in qua-lità di giurati: Amir Emary (presidente della giuria), giornalista e critico cinematografi co già due volte in giuria al Festival di Cannes, è uno degli intellettuali di punta impegna-ti in queste ore nel movimento di piazza Tahrir, al Cairo; Tony Matteucci, manager dell’industria cinematografi ca; Sourav Sa-rangi, produttore e regista; Barbara Melega, assistente di regia di Ermanno Olmi ed Ezio Leoni, critico cinematografi co e giornalista.

Inoltre, la sezione non competitiva Festival of Festivals, porterà a Padova le opere vinci-trici dei festival internazionali con cui il River Film Festival è gemellato.

Infi ne, un’idea curiosa, che permetterà a tutta la città di essere coinvolta nell’even-to: durante tutta la durata del festival, nei bus, alle fermate Aps, nelle piazze cittadine attrezzate con megaschermi il pubblico po-trà vedere a ciclo continuo i Supercorti in concorso e votarli.

Appuntamento, dunque, per la sera del 28 maggio, con l’evento di apertura, la pro-iezione del fi lm di Marwan Hamed “The Ya-coubian building” (Egitto, 2006), pellicola che si ispira al libro “Palazzo Yacoubian” di Alaa Al Aswany (Feltrinelli), il romanzo più venduto nel mondo arabo. Gran fi nale, inve-ce, previsto per il 9 giugno, con la cerimonia di premiazione.

Tutti i dettagli sul nuovo sito del festival: www.riverfi lmfestival.org.

Al Portello saranno proiettati anche i brevissimi fi lmati realizzatiartigianalmente con i telefonini

La rassegna C’è tempo fi no al 30 marzo per inviare i cortometraggi e al 30 aprile per le sceneggiature

Corti d’autore al River Festival

Il Portello ìn occasione del River Film Festival

Dopo i primi diciotto master realizzati dal 2008, l’Associazione “Accade-mia del teatro in lingua veneta”,

organizza il master: “Dentro la poesia dei Sillabari di Goffredo Parise”, della durata di una settimana “full immersion”, dedicato a ad attrici e attori che vogliano approfondire la loro capacità di leggere la poesia. Le lezioni saranno tenute da Carla Stella, nota attrice professionista e performer, da sempre interessata alla poesia e alla letteratura. Il master, gratuito, si articolerà nell’arco di una settimana – 5/6 ore al giorno – presso il Ridotto del Teatro Verdi di Padova, e si concluderà con una rappresentazione fi nale che si svolgerà sabato 9 marzo 2013 alle ore 21.00 in luogo da defi nirsi. Le domande di iscrizione alla selezione devono perveni-re entro il 24 febbraio. Informazioni sul sito www.accademiateatroveneto.it, o ai numeri 348/4238334 - 347/9756989.

il master

L.O.

Full immersion“dentro la poesia”

Carla Stella

Este dedica una mostra al pittore

IL PENNELLO D’ACCIAIO DI GRADELLA

di Laura Organte

L’originalità dell’arte di Marino Gradel-la raccontata nella mostra “Il Pennel-lo d’acciaio” che aprirà il prossimo

6 aprile a Este nell’ex Pescheria Vecchia. All’inaugurazione dell’esposizione, aperta i fi ne settimana al mattino e al pomeriggio e dal lunedì al venerdì al pomeriggio,m è previsto anche un intermezzo musicale del maestro Roberto Bevilacqua. Marino Gradella nasce nel 1920 a Viadana, in pro-vincia di Mantova, e trascorre sei anni della propria giovinezza nell’esercito italiano (II guerra mondiale - Croce al Merito guerra); dai primi anni ‘50, a causa di varie vicissi-tudini e svolgendo svariate attività, si tra-sferisce prima a Nogara, successivamente a Cinto Euganeo (1970), ove si distingue sia come imprenditore nel settore maglie-ria, sia in ambito sociale come benefatto-re, tanto da essere insignito, nel 1970, dell’onorifi cenza di Cavaliere Uffi ciale della Repubblica Italiana; infi ne, nel 1991, si stabilisce ad Este ove rimane sino alla morte, avvenuta nell’aprile del 2009.Nel corso degli anni si è fatto conoscere soprat-tutto per la propria originalità pittorica che l’ha visto impiegare, per l’esecuzione dei propri quadri, oltre alle tradizionali tecniche di pittura ad olio, acquerello e china, uno strumento particolarissimo, utilizzandone l’ago a guisa di pennello ed i fi li di cotone come tavolozza dalle innumerevoli sfuma-ture cromatiche: la macchina per cucire!

Con questa tecnica, defi nita “rica-

marazzo” ha ottenuto risultati davvero sorprendenti, producendo ritratti, nature morte, paesaggi, riproduzioni di quadri famosi; solo per citarne alcuni: ritratto dell’ex presidente USA, gen. Ike Eisenho-wer (1960) consegnato all’Ambasciata Americana a Roma e ora custodito nel Mu-seo Eisenhower di Abilene in Texas; ritratto di Papa Giovanni Paolo II, consegnatogli personalmente nel 1996 e ora custodito nei Musei Vaticani, una sua opera è inoltre presente nei Musei Civici degli Eremitani a Padova.

La mostra, in concomitanza con la pre-sentazione di un catalogo sulla sua vita e le sue opere, è un’occasione speciale per celebrare la fi gura e l’attività artistica di quest’uomo semplice, ma di indubbio va-lore umano, che ha lasciato una traccia di cui si desidera che non si perda memoria.

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Dopo il prestigioso trionfo nella Coppa Veneto Under 14 dell’anno scorso, la Polisportiva della Sculdascia ci prende

gusto e centra un altro importante risultato per la stagione in corso. Anche se non è ar-rivata una vittoria, gli atleti della Scodosia esultano per l’ottimo quinto posto ottenuto nel campionato italiano di hockey indoor. La fi nali si sono tenute il 2 e il 3 febbraio a Padova, e hanno visto la Polisportiva della Sculdascia a competere per il titolo assieme a Hc Bra (Cn), Hc Pisa, Olimpia Tss (Le), Cus Messina, H. Bonomi (Pv), San Vito Ro-mano (Rm) e Cus Cagliari.

I casalesi si sono qualifi cati dopo aver guadagnato il primo posto del girone nazio-nale B, davanti a Hc Riva (Tn), Cus Padova, Us Grantorto (Pd), Csp San Giorgio Casale (Pd), Ar Fincantieri (Go). A Padova, nelle qualifi cazioni i ragazzi della Sculdascia sono usciti con due vittorie e una sconfi tta, maturata peraltro dal San Vito Romano che diventerà poi campione d’Italia. Prima a pari punti assieme a San Vito e Bonomi, la Scul-dascia è stata condannata dalla differenza reti, che ha costretto a lottare “solamente” per il quinto posto. Nello spareggio, i pado-vani hanno dominato nettamente (10-4) il

Cus Messina. Questa la rosa della Polispor-tiva della Sculdascia: Edoardo Francescon, Marco Furlan, Nicola Missaglia, Lorenzo Rosa, Nicola Carazzato, Filippo Faggion, Riccardo Formaggio, Luca Zorzan, Andrea Nale, Giacomo Caserta, Hamza El Matraji, Yasir Nasrallah, Luca Mingoia e Nicola Pa-risato. Allenatori: Emanuele ed Ulisse Mis-saglia.

“E’ l’ennesimo risultato positivo di una polisportiva nata da appena un anno e mezzo. - commenta Ulisse Missaglia - Gli ostacoli tuttavia non mancano. Basti pensa-

re che abbiamo ottenuto solamente qualche giorno fa la possibilità di allenarci nella pa-lestra di Casale di Scodosia, dove abbiamo la sede e gran parte degli atleti”. Per tutto l’anno la formazione si è infatti allenata tra Ospedaletto Euganeo e Merlara.

“Penso che sia ormai doveroso conside-rare la nostra presenza, anche se in paese esistono pure altre realtà di hockey. Non ru-biamo terreno a nessuno, anzi, siamo pronti a collaborare”. La formazione Under 16 partecipa anche al campionato e per il gi-rone d’andata la squadra guida la classifi ca.

Sculdascia, ottimo risultatociclismo

Da sempre sulla breccia, con oltre 60 iscritti, guidati da quest’anno dal presidente Francesco Zaggia, coadiuvato dal vice Federico Nicolè e dai consiglieri: Vincenzo Materna, Diego Bertocco e Niveo Piovan, l’Asd Ciclisti Casalserugo ha compiuto i

37 anni di vita. Attivo in tutti i settori del ciclismo amatoriale, il club è diventato famoso per i numerosi raid organizzati , tappe di 5-6 giorni in giro per le regioni d’Italia. La scorsa stagione le livree biancoazzurre sono state di scena in Emilia Romagna, Lombar-dia, Piemonte dove si raggiunta la città di Alba, nota per il suo tartufo; le Cinque Terre, la Toscana toccando Firenze e Pistoia. Continuando a riavvolgere il fi lm della passata stagione da ricordare il raid in Umbria, dove oltre alla pedalata ad Assisi la comitiva ha reso omaggio alla tomba di Padre Pio, è stata quindi la volta del Salento in Puglia, raggiunto dopo 6 tappe di circa 150 chilometri al giorno.

Alcuni componenti del “Casalserugo” amano l’agonismo e partecipano a gare su strada ed a cronometro, lo scorso agosto alcuni di loro hanno partecipato alla coppa del mondo per cicloamatori disputata, come da tradizione, a St. Johann in Tirolo ( Austria). I molti amanti delle Granfondo si sono schierati nella “ Sportfull” a Feltre, la Pinarello a Treviso e anche alla maratona delle dolomiti a Corvara, in Val Bdia. Come ogni fi ne stagione il gruppo si è ritrovato per rivivere in allegria i momenti salienti e programmare la nuova stagione.

asd casalserugo, 37 annidi attività per 60 iscritti

Walter Lotto

Hockey indoor La Polisportiva si piazza al quinto posto nel campionato italiano

I portacolori dell’Asd Casalseugo, guidata da Francesco Zaggia

La formazione Under 16 della Polisportiva della Sculdascia

di Nicola Cesaro

Mentre si stilano programmi e tabel-le e si intensifi ca la preparazione invernale in vista delle stagione

2013 la Asd Cicli Lazzarin, dalla sede di Terrassa Padovana, attraverso il proprio di-rettivo, formato dal presidente Dino Milani e dai suoi collaboratori Luca Tasinato e Mi-chele Fusari, rende noto il proprio bilancio agonistico maturato nell’annata da poco conclusa. Oltre all’ottimo lavoro di squadra da segnalare le vittorie di Matteo Zecchin, campione Veneto e Triveneto Asci 2.serie; Pietro Minchillo si è laureato campione della provincia di Padova 2. serie Asci, e ha indossato la maglia nel Trofeo ciclistico del Piovese, primo classifi cato gruppo B. La prestigiosa maglia è stata indossata

anche da Enrico Barison primo classifi cato nel 1. Gruppo B. Acuti importanti anche per Michele Fusari e Sergio Tasso, campioni provinciali Uisp nelle rispettive categorie, mentre Paolo Berto e Filippo Gallocchio sono andati a segno nei tricolori riservati ai donatori del sangue AVIS.

La Cicli Lazzarin è andata a segno anche nella classifi ca a squadre, imponen-dosi nel giro della Riviera del Brenta ed è stata nona al Trofeo ciclistico del Piovese. Questo viatico, per una società nata da poco rappresenta a detta della dirigenza, un punto di partenza per stagioni sempre più all’avanguardia, grazie anche a nuovi inserimenti che si stanno concretizzando in questi giorni. W.L.

CICLI LAZZARIN TERRASSA ZECCHIN CAMPIONE VENETO, MINCHILLO A PADOVA

La vittoria di Matteo Zecchin a Massanzago, primo al traguardo

Si è chiusa con successo l’esperienza del “Winter Camp” organizzato dalla Pallacanestro Montagnana

durante il periodo invernale. Il gruppo cestistico della città murata ha infatti evi-tato di andare in vacanza e ha aperto le porte a tutti i ragazzi, non solo ai propri atleti, anche durante le vacanze natalizie. Una quarantina di iscritti hanno affollato la palestra di viale Trento, nel quale la Pallacanestro Montagnana ha messo a disposizione per una settimana tre dei propri tecnici qualifi cati. L’esperienza ver-rà sicuramente ripetuta anche per il pros-simo anno. Per l’estate, invece, si pensa già al “Summer Camp”.

Pallacanestro Montagnanagia’ si pensaal summer camp

N.C.

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO23232323

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8

IL VENETOin PRIMO PIANO

La produzione fa registrare qualche se-gnale di ripresa, ma sempre in un con-testo di contrazione, e la situazione del

mercato del lavoro resta preoccupante. Le recenti indagini degli organismi veneti più accreditati certifi cano le pesanti ripercussio-ni della crisi anche in Veneto.

Da VenetoCongiuntura, l’analisi con-giunturale sul manifatturiero di Unioncame-re Veneto su un campione di 2.826 imprese della regione con almeno 2 addetti, emerge che nel terzo trimestre 2012 la produzio-ne industriale ha fatto segnare una nuova fl essione, del -4,9%, sullo stesso periodo del 2011. La variazione congiunturale de-stagionalizzata, tuttavia, è stata del -1,1%, “ed un segnale di decelerazione della con-trazione. In una situazione ancora diffi cile per il manifatturiero – spiega Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere Veneto – vanno colti i sintomi che potrebbero portare a un’inversione di tendenza, come le previ-sioni degli imprenditori, che lasciano intrav-vedere una fi oca luce in fondo al tunnel”.

L’andamento negativo della produzione continua a interessare per lo più le microim-prese (2-9 addetti), con un -7%. A seguire le piccole (10-49) e medie imprese (52-249), con una fl essione del -5,1% e -4,1%, e le grandi imprese (oltre 250 addetti), con un -3,6%. Le diminuzioni più marcate sono state rilevate per i comparti del mar-mo, vetro e ceramica (-7%), legno e mobile

(-6,9%) e mezzi di trasporto (-6,6%). L’u-nico settore stabile è l’alimentare, bevande e tabacco (-0,4%). Il trend negativo è con-fermato dal -4,8% del fatturato su base an-nua e dal -4,6% degli ordinativi: anche qui ad andare peggio sono le micro imprese.

L’occupazione è segnata da una fl es-sione del -0,6% su base annua (-0,8% nel trimestre precedente), che interessa princi-palmente le medie imprese (-1%). Il calo maggiore è stato registrato nel comparto del legno e mobile (-3%) e carta e stampa

(-2,5%). Gli unici settori con dinamiche po-sitive sono macchine ed apparecchi mecca-nici e metalli e prodotti in metallo (+0,7% e +0,5%).

In miglioramento, ma sempre negative, le previsioni degli imprenditori per gli ultimi tre mesi 2012, con un saldo pari a -29,8 punti percentuali (-36,6 p.p. nel trimestre precedente) per la produzione. Migliora, di poco, la fi ducia anche per l’indicatore del fatturato (-28,8 p.p. contro -35,1 p.p.) e degli ordini, specie dal mercato estero (-12,3 p.p. contro -19,2). Cresce invece la sfi ducia in un recupero dell’occupazione

(-15,6 p.p., -14,0 p.p. precedente).L’occupazione si conferma uno dei nodi

più critici. Non risparmia settori che aveva-no sempre “tirato”, come l’industria del divertimento, si veda il caso di Gardaland che ha posto in mobilità 63 dipendenti, né gli stranieri, come evidenzia un’indagine della Fondazione Moressa su 600 imprese venete con meno di 20 addetti: i lavora-tori stranieri delle piccole imprese venete provengono per lo più da Paesi europei non comunitari (41,3%), come Albania (16,6%) e Moldavia (8,4%), e comunitari (31,9%), specie dalla Romania (29,8%), ma signifi cativa è anche la presenza degli africani (16,8%); per la maggior parte ri-coprono mansioni non qualifi cate (56,4%). L’occupazione straniera nelle piccole im-prese venete ha fatto registrare nel primo semestre 2012 un calo del -0,8% rispetto ai sei mesi precedenti. La riduzione riguarda in particolare l’edilizia (-2,9%), il comparto che fa più ricorso alla manodopera stranie-ra: su 100 imprese edili, 52 annoverano lavoratori stranieri.

Le previsioni per la seconda parte del 2012 segnalano l’intenzione delle piccole imprese di non investire molto in nuove assunzioni, invariate per gli autoctoni. Va però rimarcato che l’unico aumento è stato previsto proprio per le assunzioni degli stra-nieri, pari all’1%, specie nel settore della produzione (4,0%) e dell’edilizia (4,1%).

di Ornella Jovane

Una fi oca luce in fondo al tunnelL’occupazione si conferma uno dei nodi più critici: non risparmia settori che avevano sempre “tirato” nè gli stranieri che ritornano nei Paesi d’origine

Economia Lavoro e produzione

Va anche precisato che, se fi nora la gran parte degli stranieri (84,5%), come il tota-le degli occupati (85,3%), era inquadrato con contratti a tempo indeterminato, per le future assunzioni gli imprenditori dichiarano di voler privilegiare forme a termine per la manodopera straniera (78,9%) e quella complessiva (60%).

Le 14.670 assunzioni previste nel pe-riodo estivo in Veneto, di cui 2.757 di stra-nieri, hanno contribuito ad alleviare mar-ginalmente le diffi coltà degli ultimi anni, ma occorrerà aspettare ancora del tempo per tornare ai livelli occupazionali pre-crisi.

I 28mila stranieri ancora senza lavoro in Veneto rischiano di diventare clandestini se non trovano una nuova occupazione, con le relative conseguenze.

Non a caso, a fronte di tutte queste problematiche, il segretario generale del Veneto della Cgil, Emilio Viafora, ha voluto dedicare larga parte dell’assemblea regio-nale, tenutasi il 18 dicembre a Vicenza, alla presentazione del Piano del Lavoro elabora-to dalla Cgil nazionale, con proposte mirate a dare una risposta di sistema alla grave crisi del Paese e un futuro ai giovani.

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9Il Veneto in primo piano

Il lavoratore “anziano” e più esperto, passa gradualmente il testimone ad un giovane apprendista che si affaccia sul

mondo del lavoro e che ha bisogno di esse-re adeguatamente formato.

L’idea della “staffetta” fra generazioni è stata lanciata da Padova ma piace in tutta la Regione e ha trovato anche l’apprezza-mento dell’allora ministro al Welfare Forne-ro.

L’assessore provinciale al lavoro Mas-similiano Barison si augura che l’iniziativa possa essere ripresa dal governo che uscirà dalle elezioni e partire in via sperimentale

quanto prima proprio dal Veneto. In pratica, si tratta di un accordo di solidarietà tra gene-razioni con sgravi fi scali previsti da diverse fi nanziarie (l’ultima quella del 2007), ma mai attuate.

“Questo meccanismo – spiega Ba-rison - consentirebbe una “staffetta” tra lavoratori che diventerebbe uno strumento prezioso soprattutto per la realtà produttiva del Nord-Est, caratterizzata da imprese di piccola dimensione e forte know-how. I gio-vani, infatti, seppur in possesso di un’ottima preparazione teorica, hanno ancora forti diffi coltà di inserimento stabile in azienda e

necessitano di una sorta di tutor che possa trasmettere le esperienze e le abilità acqui-site nei processi lavorativi. Si tratta di una sorta di “apprendistato del terzo millennio” che da una parte garantirebbe nuove assun-zioni, dall’altra consentirebbe di mantenere occupati i lavoratori prossimi alla pensione. E’ necessario, infatti, anticipare un proble-ma che sta emergendo in seguito all’allun-gamento dell’età pensionabile a 67 anni e cioè motivare le aziende a mantenere l’occupazione nella fascia d’età tra i 55 e i 67 anni”.

Da tempo il Consiglio provinciale, su

proposta del Presidente della Terza commis-sione Pietro Giovannoni, ha approvato un ordine del giorno che prevede un incentivo erogabile sia al lavoratore sopra i 55 anni di età, che all’azienda.

Il contributo era ottenibile nel momento in cui il lavoratore “anziano” avesse trasfor-mato in tempo parziale il proprio contratto di lavoro e, contemporaneamente, l’azien-da avesse assunto (per la differenza tra l’o-rario parziale e il tempo pieno) un giovane disoccupato di età inferiore ai 25 anni o a 29 se laureato.

di Nicola Stievano

La proposta parte dalla Provincia di Padova Appello dell’assessore Barison

“Staffetta” fra generazioni per salvare l’occupazione

news

Viaggiare costa e ormai sta diventando un lusso per molti. Ma c’è chi è riuscito a trasformare questa passione in un solido lavoro, con soddisfazioni anche dal punto di vista economico. Si tratta di Francesco Canton e Nicoletta Dainese: la coppia di

a Due Carrare, in provincia di Padova, ha creato una speciale agenzia di viaggi on line che organizza vacanze inedite, al di fuori dal soliti schemi, sfruttando anni di esperienze e contatti in giro per il mondo. Francesco, dopo aver prestato consulenza in uno dei più importanti tour operator online italiani, ha deciso di mettersi in proprio insieme alla moglie Nicoletta, con la quale condivide la passione per i viaggi. E’ nato così “Racconti di viaggio”, che sfrutta come meglio non si potrebbe il web. “Vogliamo offrire ad ognuno

la possibilità di fare il viaggio dei sogni. - spiega Canton - Per qualcuno il sogno può essere una settimana in un villaggio turistico, per altri può essere un trekking nella foresta amazzonica, per altri ancora una settimana di vacanza-lavoro in una masseria siciliana o un’avventura nelle praterie del far West”. Per far questo nell’operazione si è unito un gruppo di una quindicina di “consulenti” che mettono disposizione di tutti i frequentatori del sito www.raccontidiviaggio.it le loro proposte e le loro offerte. C’è chi è specializzato nell’Africa del Sud, chi nella Sicilia, chi ancora nella Grecia o nella Micronesia. “Il nostro valore aggiunto sta nella “creazione” di viaggi su misura e proprio per questo non entria-mo in diretta concorrenza con i grandi nomi del turismo internazionale”.

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10 Il Veneto in primo piano

La crisi non ha risparmiato l’acquisto dei beni durevoli, con fl essioni sensibili per auto e moto, mobili, elettrodomestici

ed elettronica di consumo: tiene solo l’in-formatica. E’ quanto emerge dalla 19esima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Ve-neto, presentato il 22 gennaio a Padova.

In un contesto di fragilità socio-econo-mica, anche la spesa delle famiglie venete nel 2012 ha subito evidenti contraccolpi. I consumi sono stati fortemente penalizzati dalla dinamica del reddito disponibile e la contrazione della spesa è intervenuta no-nostante la riduzione della propensione al risparmio. Nel 2012 la fl essione del reddito disponibile pro capite nella regione è stata di poco più ampia della media nazionale (-2,5% contro -2,3%); l’indicatore si è atte-stato sui 19.426 euro pro capite, valore più

elevato della media nazionale per 1.772 euro per abitante, ma più basso di 850 euro per abitante rispetto a quella del Nord-Est.

Questa stretta sul reddito disponibile si è rifl essa in maniera consistente sulla spesa familiare destinata ai durevoli, la tipologia di beni più sacrifi cata e il cui acquisto è stato rinviato quando non strettamente necessa-rio, aumentando così la vita media dei beni in dotazione delle famiglie: l’indicatore ve-neto si è attestato sui 2.307 euro, con un calo del 14,8% (-14,1% in Italia, -14,5% nel Nord-Est).

Analizzando i principali settori, le auto

nuove, usate e i motoveicoli hanno eviden-ziato una contrazione, rispettivamente, del -20,4%, -13% e -19%, anche se più conte-nuta rispetto alla media nazionale (- 22,2% - 12% e -20,4%). Nel 2012 si sono imma-tricolate 106.264 auto nuove, 82.842 da parte delle famiglie, il resto da parte delle aziende, e si sono acquistate 165.515 auto usate per 1.233 mln di euro. Per i motovei-coli si riscontrano 18.550 pezzi venduti per 112 mln di euro e una spesa per famiglia di 53 euro.

In comparti che esercitano un peso consistente sulla spesa complessiva, come i mobili, nel Veneto si sono invece registrate fl essioni più ampie della media nazionale, -7,3% rispetto al -6.8%: la spesa comples-siva è passata dai 1.516 mln di euro del 2011 ai 1.396 del 2012 e la spesa per nucleo è scesa da 735 a 666 euro.

Una performance peggiore di quella media nazionale ha riguardato anche gli acquisti di elettrodomestici, che hanno visto una fl essione del 8,7% contro quella nazio-nale del 6,8% (gli acquisti si sono contratti da 366 a 334 mln di euro; la spesa media è scesa da 177euro a 160 euro), e soprat-tutto sull’elettronica di consumo, la cui fl es-sione in Veneto, del -17,8%, è risultata ben più marcata rispetto alla media dell’Italia (-11,8%). I consumi sono passati da 274 a 225 mln di euro e la spesa per famiglia da 133 a 107 euro.

Si salva solo il comparto della Informa-

tion Technology, che ha registrato in regio-ne un incremento del +2,5%, contro un calo dello 0,6% nazionale. La spesa è passata da 189 a 194 mln di euro e quella media da 92 a 93 euro a famiglia. Ci si attende che nel 2013 le decisioni di spesa delle famiglie venete saranno ancora condiziona-te dagli effetti della manovra di bilancio e della fase recessiva sul reddito disponibile e che, anche se con un’attenuazione rispet-to al 2012, la domanda di beni durevoli resterà in moderato calo, non riuscendo a imboccare un sentiero di recupero delle forti contrazioni degli ultimi anni.

di Ornella Jovane

Tranne l’informatica si contraggono tutti i principali settori. Auto, motoveicoli, mobili ed elettromestici: i veneti preferiscono rinviare gli acquisti

Osservatorio Findonestic Banca

La crisi economica si rifl ette anche sui beni durevoli

Nel 2013 ci si attende un’ulteriore contrazione della domanda anche se in moderato calo

Nel 2012 Venezia fa segnare le performance migliori, sia in termi-ni di reddito (19.987 euro) che

in termini di variazione rispetto al 2011 (- 1,7%). Seguono Padova, con 19.978 euro, Belluno con 19.691 euro e Verona con 19.629 euro. Tra i valori più modesti Vicenza (19.333 euro) e Treviso (18.704 euro). Resta in ultima posizione la provincia di Rovigo (17.345 euro), dove il reddito di-sponibile si confi gura al di sotto della madia nazionale.

Relativamente al mercato automobili-stico, Padova resta in testa alla classifi ca delle spese per auto nuove, con 279 mln euro; subito dietro, con 272 mln euro, c’è Verona, quindi Treviso (238 mln euro), Ve-nezia (214 mln euro), Vicenza (211mln euro), Rovigo (70 mln euro) e Belluno (55 mln euro). Nella classifi ca delle auto usate è, invece, Verona a registrare il volume di vendite più alto, a quota 256 mln euro. Sempre Verona, poi, è la città che ha fatto segnare l’incremento più incisivo del com-parto dei motocicli, per consumi complessivi di 26 mln euro.

Nel settore dei mobili, Padova e Vicen-za si collocano, rispettivamente, al primo e al secondo posto, con 265 e 254 mln euro. Belluno resta la provincia dove il volume degli acquisti è stato il minore (63 mln); quattro mln meno di quelli fatti segnare da Rovigo, penultima, mentre le restanti provincie si mantengono sostanzialmente in linea coi risultati delle prime in classifi ca.

Andamento simile per il settore degli

elettrodomestici grandi e piccoli dove, ad eccezione di Rovigo (16 mln euro) e Belluno (15 mln euro), le altre provincie registrano consumi complessivi sostanzial-mente omogenei: Padova 63 mln euro, Verona 62 mln euro, Vicenza e Treviso 60 mln euro e Venezia 59 mln euro.

Classifi ca pressoché invariata per i con-sumi di elettronica di consumo: Padova al primo posto con 43 mln euro, seconde a pari merito Verona e Venezia con 41 mln euro, seguite da Treviso (40 mln euro) e Vi-cenza (39 mln euro). Restano nelle ultime due posizioni, a grande distanza, Rovigo (11 mln euro) e Belluno (10 mln euro).

Il comparto informatica, unico settore in crescita, verifi ca l’andamento dei con-sumi dei settori precedenti, con Padova e Verona in testa, rispettivamente a 37 mln euroe 36 mln euro. Seguono Treviso e Ve-nezia (35 mln euro) e Vicenza (34 mln euro). Chiudono Rovigo (9 mln euro) e Belluno (8 mln euro).

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13Il Veneto in primo piano

di Fortunato Marinata

Cresce il debito della Sanità veneta. Lo dicono i giudici della Corte dei Conti che hanno rilevato come a dicembre del

2011 il saldo delle somme dovute a enti e aziende sanitarie pubblici, fornitori, tesoriere, dipendenti, più i mutui passivi siano aumen-tati rispetto all’anno precedente del 3,8%. La cifra complessiva è da capogiro: 4 miliardi e 368,2 milioni di euro, 385, 5 milioni dei quali maturati nell’ultimo esercizio. L’esposizione maggiore, informano sempre i magistrati contabili, è nei confronti dei fornitori privati per una percentuale che oscilla attorno al 65% del debito complessivo: 2 miliardi e 896,7 milioni di euro, tanto per essere chiari, ai quali vanno aggiunti i 15,7 milioni di euro degli interessi che dovranno essere pagati agli stessi a causa dell’enorme dilazione dei pagamenti. In que-sto caso manca un vero e proprio report ma, secondo quanto sostenuto dalle aziende priva-te che avanzano soldi dalle Ulss venete, i saldi arrivano con un ritardo che supera i 500 giorni, ossia un anno e mezzo, mentre la legge stabi-lisce che le fatture dovrebbero essere onorate

entro 30 giorni. Una situazione insostenibile secondo la Cgil. “Il mancato pagamento dei fornitori – spiega la sigla sindacale in un comunicato stampa diffuso proprio in questi giorni – è un problema gravissimo che si tra-scina da troppo tempo, tanto più in una fase di grave crisi come l’attuale, determina a sua volta, ricadute pesanti, in termini occupazionali oltreché di tenuta delle imprese, già in diffi coltà per l’accesso al credito, e lascia spazi pericolosi alle imprese poco pulite e trasparenti, quelle legate alla criminalità, le uniche che possono permettersi di aspettare anni per i pagamenti, perché dispongono di fonti illecite di fi nanziamento”. Che siano le Ulss a detenere la quota di debito più elevata nei confronti delle imprese private, lo con-fermano anche i dati elaborati della Cgia di Mestre secondo i quali: dei 70 miliardi circa di debiti che la Pubblica amministrazione ha nei confronti delle aziende, ben 37,8 mld (pari

al 54% del totale) sono in capo alle Aziende sanitarie locali. Sui motivi che invece hanno portato al progressivo indebitamento della Sanità veneta la Cgil non ha dubbi, a pesare sarebbe il ritardo con il quale sono state messe in campo le manovre contenitive. “I ritardi nell’attuazione del Piano Socio Sanitario la

scelta della Giunta Zaia di tenere nel cassetto fi no a dopo le elezioni le schede di dotazione ospedaliera e territo-riale, che dovrebbero costituire lo strumento

operativo per porre mano alla necessaria riorganizzazione dei servizi, la mancanza as-soluta di volontà politica di ridurre il numero delle aziende sanitarie ridefi nendo gli ambiti territoriali di quelle attuali, il persistere di ope-razioni ad alto rischio come la costruzione di nuovi ospedali facendo ricorso alla fi nanza di progetto, disegnano un quadro sempre più preoccupante per la tenuta complessiva del sistema, per le ricadute negative in termini di

servizi e di costi aggiuntivi per i cittadini, per le operatrici e gli operatori che lavorano sempre più in condizioni complicate, per mancanza di risorse e di una seria programmazione”. Una serie programmazione che invece per la sigla sindacale dovrebbe incentrarsi attorno alla rior-ganizzazione degli ambiti territoriali delle Ulss, con una loro sostanziale riduzione numerica, e all’attivazione di una rete territoriale dei servizi di cure primarie, sul modello H24, per ridurre i ricoveri e gli accessi impropri ai Pronto soccor-so. “Un obiettivo strategico importante – spie-gano - peraltro contenuto nel nuovo Pssr, ma che rischia di restare sulla carta se qualcuno immagina di utilizzare la politica dei due tempi nell’attuazione del Piano e cioè prima si chiu-dono gli ospedali poi non si sa cosa succede”. Le stesse conclusioni sono contenute anche nella relazione della Corte dei Conti, là dove è indicato in rosso anche la voce che riguarda il patrimonio netto degli enti del Servizio sa-nitario regionale. Meno 60,2 milioni secondo quanto riportato. Le passività create dalla varie Ulss, viene specifi cato, vengono ripianate solo

in parte dalla Regione e il passivo viene riporta-to negli esercizi successivi appesantendo lo sta-to debitorio e legando di conseguenza l’equili-brio di bilancio a capitali di terzi. A presentare i bilanci peggiori sono le Ulss 12 di Venezia, con quasi 430 milioni di euro di debito, la 20 di Verona, con un saldo passivo di 446,7 milioni di euro e l’Azienda Ospedaliera di Padova, con altri 429,9 milioni di passivo. Insomma ancora una volta troppi debiti a causa di troppe spese che invece andrebbero contenute con l’attiva-zione immediata del nuovo Piano sociosani-tario, intervenendo, dunque, nella riduzione della rete ospedaliera e nel potenziamento del sistema di assistenza territoriale oltre che nell’irrigidimento dei monitoraggi.

Ammonta a 2 miliardi e 896,7 milioni di euro l’importo che deve essere saldato alle aziende private. Per i pagamenti si attendono anche più di 500 giorni

Bilanci La relazione della Corte dei Conti inchioda la Sanità veneta

Gli ospedali hanno troppi debiti con i fornitori

I peggiori bilanci a Verona, Venezia e all’Azienda Ospedaliera di Padova

29292929Il Veneto in primo piano

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14 Cultura veneta

Isole del “Mar nostrum” esplorate attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici

L’acquarello è una tecnica non facile per il margine di errore compositivo e di stesura che deve essere pari a zero e per la capaci-

tà di rendere atmosfere, accostamenti e nuan-ce di colori che solo questa riesce a rendere. Un Maestro, tra gli artisti di livello internazionale, che interpreta con maggiore effi cacia la tecnica del colore ad acqua è Pedro Cano. Spagnolo di Blanca, classe 1944, espone cinquantaquattro tavole negli spazi della Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben, di Treviso fi no al 3 marzo. “IX Mediterranei” è il titolo della mostra personale che raffi gura un viaggio attra-verso le tre isole di Sicila, Patmos, Maiorca e le sei città di Venezia, Napoli, Spalato, Istanbul, Alessandria d’Egitto e Cartagena. Un bacino territoriale, unito idealmente dal mare, che viene esplorato da Cano attraverso la disamina delle tradizioni culturali, della storia e dei luoghi fi sici. Ne deriva una rappresentazione introspet-tiva, originale e non banale. Ecco che le bricole della città lagunare per antonomasia si rarefan-no in un clima umido, in cui si respira la salse-dine lacustre. Escono da una sorta di nebbia

magica o d’improvvisa illuminazione solare o oscurità notturna. Invece in Alessandria d’Egit-to, la storia si fa protagonista con pagine di libri riecheggianti la biblioteca perduta e paesaggi che rimandano, in chiave attuale, a rappresen-tazioni d’ottocentesche memorie. A Cartagena i pesci in essicazione assumono un aspetto me-tafi sico e le anfore scandiscono verticalmente il ritmo dell’opera. Particolari di Istanbul, come i minareti e la cupola di Santa Sofi a, sono d’ef-fetto e si stagliano in uno sfondo informale. Le ghirlande di frutta, come l’uva e i limoni, sono di caravaggiesche armonie ed evidenziano una solarità insita in Patmos. La Sicilia archeologica,

in un lontano sapore di Magna Grecia, è trac-ciata da sculture giunte a noi danneggiate dal corso del tempo, dove una mano umanizzante tiene dei lembi di una veste. A Maiorca, delle grate di fi nestre riparano da atmosfere esterne di luce e indefi nite vegetazioni. A Napoli c’è la smorfi a, ma non quella tradizionale perché si tratta di un dolce ritratto di bimba, mentre una Spalato romanica ritorna a parlare veneziano con una biancheria penzolante dalle corde. Dunque un Mediterraneo che Pedro Cano in-dica come “lo scenario nel quale ho trascorso gran parte della mia vita e ho dedicato alle sue terre e alle sue città migliaia di opere su carta,

tele e soprattutto moltissimi quaderni che mi hanno accompagnato nei miei percorsi. Un viaggio sentimentale saltando attraverso l’im-menso specchio azzurro, il cui nome, secondo lo scrittore croato Predrag Matvejevic, trae origine dal fatto di essere situato tra le terre. In queste sono nate le più grandi civiltà occiden-tali, dove la diversità culturale, linguistica ed et-nografi ca le rende un luogo unico al mondo”. In conclusione, alcuni esempi di una sorta di frammenti di paesaggio che, con acqua e colo-re, rappresentano il vero percorso e signifi cato della fi gurazione contemporanea: una visione che esula dal luogo stesso.

di Alain Chivilò

Treviso, Fondazione Benetton Studi e Ricerche, spazi Bomben Fino al 3 marzo “IX Mediterranei”

Il sottile colore ad acqua di Cano

Intervista a Piero Slongo

Con un “era ora !!!” il pittore nativo di Mogliano Veneto, classe 1928, Piero Slongo, a quasi due anni dalla sua partecipazione al Padiglione Italia

della Biennale 2011, rimarca con fi erezza quella pre-senza che l’ha posto nelle cronache dell’Arte italiana. Come disse Vittorio Sgarbi, durante l’inaugurazione del Padiglione Veneto di Piazzola sul Brenta, “… da Mogliano e precisamente dallo studio di un ottantenne pittore pieno d’entusiasmo è oggi qui tra noi, come esordiente a questa manifestazione, Piero Slongo. Un’artista che voglio onorare portandolo a Venezia, perché sono curioso di scoprire una persona come Slongo piuttosto che imporre, nelle sale espositive, un nome di mio piacimento”. Dunque una vera e propria legittimazione, che Sgarbi convalida e porta all’atten-zione dopo aver conosciuto le opere di Slongo in anni passati durante precedenti incontri. C’è da sottolineare, a onore del vero, che Piero ha sempre dipinto. Però, solo grandi eventi fanno “riscoprire” talenti nascosti. Non dovrebbe essere proprio così, ma il sistema dell’Ar-te in Italia funziona con la logica che l’apprezzamento e il riconoscimento debbano giungere dopo una lunga stagionatura, come in una tradizionale cantina. Piero Slongo, come autodidatta, si avvicina al mondo dell’Ar-te dipingendo con discrezione e con una forte capa-cità di apprendere i segreti dei grandi maestri storici. Lui parte da una cultura paesaggistica storica, che a Venezia aveva trovato terreno fertile nelle prime due generazioni di pittori fi gurativi appartenenti alla così chiamata Scuola di Burano. Tra questi, per esempio, Umberto Moggioli e Gino Rossi come primi e Eugenio

Da Venezia e Fioravante Seibezzi come secondi. Sen-za dubbio, alcune generazioni erano passate da questi maestri, ma la ferrea volontà di portare avanti questa tradizione lo fa divenire oggi l’ultimo testimone del pa-esaggio romantico, in contrapposizione a tutto quello non fi gurativo della nostra contemporaneità. Il ragazzo Piero, ma per favore non chiamatelo Maestro, ha un segreto che consiste nella “voglia di conoscere sempre cose nuove e d’interessarsi sempre di tutto, stando sempre presente informandosi”. Questo si traduce in una costante pittura fresca, che nasce da uno spirito sempre giovane. Un importante momento pittorico avvenne proprio da una visione diretta delle opere di Gino Rossi, durante una storica mostra di Treviso, in cui ebbe inizio un’autentica viva e rinnovata intensi-tà espressiva. Il suo focus è dato dalla tematica del paesaggio, che permette a Slongo d’evidenziare una

grande capacità nel dipingere l’interiorità, attraverso la manifestazione di emozioni e liricità. Una tecnica ten-dente all’opaco, pastosa e di verve coloristica che trova in Chaim Soutine il secondo suo grande maestro di rife-rimento. Le stagioni venete sono così ritratte in modo vitale e luminoso, in un confi ne tra Impressionismo e Espressionismo. Spesso i ciliegi in fi ore gli permettono d’inserire punti luce naturali che equilibrano la scena. Colori caldi, tipici di una terra amata e vissuta. Le sue tematiche si completano anche con soggetti quali fi ori, nature morte e ritratti. Piero Slongo vuole esplorare “di tutto e di più” e in questo viaggio incarna una pittura veneta, in cui è riuscito a rendere la tematica del pae-saggio vicina a noi, trasformando a livello percettivo una natura mai uguale. Ecco che il saper rendere la comprensione dell’ambiente che ci circonda, mai stan-dardizzato, è la chiave del paesaggio attuale.

“Il mio paesaggio interiore”

In questa sede si propo-ne una rapida carrellata di eventi in corso o che

hanno tracciato un interes-sante percorso espositivo. A Treviso presso la prestigiosa sede di Casa dei Carraresi, a contorno degli eventi collaterali alla mostra “Ti-bet”, fi no al 7 marzo si susseguono due mostre collettive d’arte in ambito fi gurativo, “Confessioni artistiche” e non fi gurativo, “Avventure mentali”. Una disamina che mappa lo stato dell’arte di due metodologie espressive ormai in dialogo. A Padova invece, presso la Galleria Cavour “Bernard Au-bertin” e al Centro Culturale S. Gaetano “Cesare Berlingeri”. Il primo svolge il suo concetto artistico partendo dall’azzeramento dei canoni espressivi tradizionali, captando da un lato il colore del fuoco e della nera cremazio-ne in combustioni di oggetti diversi e dall’altro il colore rosso all’interno di monocromi come da incontro con Yves Klein. Nell’altra mostra, dedicata a Berlingeri, viene tracciato il percorso compositivo attraverso le piegature nate da un lampo creativo, che parte da un’interiorizzazione dell’infanzia, quando vedeva sua madre indossare al petto un piccolo involucro piegato per esorcizzare il malocchio e dal teatro, in qualità di scenografo, osservan-do dei macchinisti raccogliere un cielo stellato da una scena. Ci spostiamo ora a Bassano del Grappa con “Novecento italiano. Passione e collezioni-smo”. Qui si traccia attraverso artisti di chiara fama, con opere di pregio, il passaggio dell’Arte nazionale da moderna a contemporanea, ossia dal secolo scorso a oggi. Concludendo il viaggio, approdiamo a Venezia dove ha aperto Offi cina delle Zattere, un nuovo spazio utilizzato precedentemente dall’Istituto degli Artigianelli come offi cina e poi come laboratorio didattico e artigianale dall’Accademia di Belle Arti. Nelle varie sale a tema, hanno esposto Giorgio Merigo in “Sintetiche visioni, sound digital art”, Veronica Croce, Massimo Donà e Raffaella Toffolo in “Il suono delle cose”, Giorgio Faletti in “Da quando ad ora” e Emanuel Dimas De Melo Pimenta in “John Cage 100 anni. Silenzio”.

Arte in breve

POKER DI CITTÀ PER 6 MOSTRE

Alcune opere presenti alla mostra

Al.Ch. Al.Ch.

Due anni fa la partecipazione al Padiglione Italia della Biennale 2011. Un esordiente di 80 anni

30 Cultura veneta303030 Cultura veneta

Page 33: La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

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32 Cultura veneta323232 Cultura veneta16 Cultura veneta

Nato e vissuto a Sacile lungo il fi ume Livenza, a Portobuffolè, il ciclista Giovanni Micheletto fu il più gran-

de asso del pedale del primo Novecento. Cent’anni fa, nel 1912, vinse il Giro d’Ita-lia, assegnato in quell’edizione con la for-mula a squadre. Ricordiamo poi la vittoria nel 1910 del Giro di Lombardia, nel 1911 del Giro di Romagna e nel 1913 la prima tappa del Tour de France. Sempre nello stesso anno, 1913, è stato il primo italiano a vincere nella storia del ciclismo una corsa

in linea all’estero, la Paris-Menin. Colto e dai modi sempre garbati che gli valsero il soprannome de “Il Conte”, viene ricordato per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio. Corse da professionista dal 1908 al 1913, ebbe quindi una car-riera ciclistica breve, ma importantissima. Durante la seconda guerra mondiale fece parte del Comitato di Liberazione Nazio-nale di Sacile e poi per dodici anni ricoprì la carica di presidente dell’Ospedale civile di Sacile portandolo a livelli d’eccellenza. Oggi il Palazzetto dello Sport di Sacile e il Museo del ciclismo di Portobuffolè portano il suo nome e a 100 anni dalla vittoria del Giro d’Italia, Giacinto Bevilacqua lo ricorda con la biografi a “Giovanni Micheletto il Conte di Sacile” (edizioni Sports15). Tra le chicche di questo volume l’autore ci rac-conta che ha “antologizzato un testo di un giornalista della Gazzetta dello Sport che negli anni Cinquanta aveva seguito una cor-

sa in Belgio. Il giornalista, di ritorno, aveva riferito con grande meraviglia che in un’o-steria belga, sentendo i commensali parlare italiano, l’oste andò a prendere una foto di Micheletto scattata nel 1913 alla Parigi-Menin, testimoniando così la fama duratura di questo mito del pedale riscossa lungo le sue tappe”. Giacinto Bevilacqua prosegue il suo racconto descrivendoci un ciclismo da pionieri in cui i corridori non avevano alcun genere di assistenza in gara, anzi, era as-solutamente proibito cambiare bicicletta. Il ciclista si doveva arrangiare a fare tutto lun-go tappe anche di 600 chilometri: portava a tracolla il tubolare di riserva e macinava chilometri con il cambio fi sso. Anche l’ali-mentazione era diversa: uova sode e carne di pollo, portate sempre a tracolla. Tutto passa, tranne i grandi come Micheletto.

di Vesna Maria Brocca

Vinse il Giro e la prima tappa del Tour. Venne chiamato “il Conte” per l’abitudine di soffi arsi il naso -in corsa- con un fazzoletto, anziché improvvisare alla meno peggio

Letteratura Il libro di Bevilacqua che ricorda Micheletto e il ciclismo di inizio ‘900

“Il Conte di Sacile”

Un nuova pubblicazione per gli amanti della musica classica e non. Stiamo parlando di “Liszt Ferenc

200” (Publimedia, 2012) scritto dalla musicologa trevigiana Vesna Maria Broc-ca, che contiene al suo interno anche la prima edizione assoluta del Vexilla Regis prodeunt per orchestra del 1864 del genio ungherese Franz Liszt. La biografi a è pre-ceduta dalla prefazione del compositore e medico Mirco De Stefani, noto anche per le sue numerose collaborazioni con il grande poeta Andrea Zanzotto ed è segui-ta dalla trascrizione e dalla revisione del brano orchestrale a cura del compositore e direttore d’orchestra trevigiano Francesco Pavan. “Durante gli anni di studio uni-versitario in musicologia storica - spiega Vesna Maria Brocca - sono cominciate le mie ricerche sul celebre inno gregoriano di san Venanzio Fortunato sotto la guida del professor Giacomo Baroffi o, ordinario di Storia della musica medievale a Cremona, che mi hanno portata fi no a Liszt e a stu-diare di persona l’autografo al Goethe- und Schiller-Archiv di Weimar”. Il volume van-ta, inoltre, il patrocinio dell’Anno Culturale Italo-Ungherese 2013, dell’Ambasciata di Ungheria – Roma e del Consolato Genera-le Onorario di Ungheria – Venezia.

musica e letteratura

“liszt ferenc 200”, la biografia del genio ungherese

Durante la seconda guerra mondiale fece parte del CLN

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“Conto termico” e incentiviL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Il 2013 è iniziato con interessanti novità per gli incentivi energetici! Infatti il 2 gennaio 2013 è stato pubblicato nella Gazzetta Uffi ciale il DM 28 dicembre 2012, recante “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di effi cienza energetica di piccole dimensioni”. Il provvedimento, denominato “CONTO TERMICO”, si propone il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e di accelerare progetti di riqualifi cazione energetica anche degli edifi ci pubblici. La somma a disposizione è di circa 900 milioni di euro l’anno per migliorare le prestazioni di energia rinnovabile degli edifi ci esistenti, attraverso un sistema di incentivi effi cace e semplice per il cittadino e la Pubblica Amministrazione (PA). Nello specifi co la dotazione per i privati è di 700 milioni di Euro, e per la PA di 200 milioni di Euro! L’obiettivo è di promuovere l’effi cienza energetica, per le riqualifi cazioni dei fabbricati della PA, e la produzione e l’auto-consumo di energia termica verde per i soggetti privati. Il nuovo provvedimento è quindi in linea con il panorama delle leggi incentivanti per le energie rinnovabili, ossia con il “CONTO ENERGIA” già in vigore per il solare fotovoltaico, e crea anche in questo ambito una valutazione di tipo prestazionale, premiando le soluzioni effettivamente produttive. Vi sono però delle differenze: nel vecchio “conto energia”, viene pagato l’incentivo solo sull’energia elettrica generata dai pannelli fotovoltaici, misurata realmente con contatori «bidirezionali» installati presso gli

impianti. Nel nuovo “conto termico”, invece, le produzioni annue (o i risparmi) vengono solamente stimate. Gli incentivi si concentrano su due tipi di intervento: nel primo caso è prevista la posa in opera di sistemi di effi cientamento energetico su pareti e coperture per la sola PA, nel secondo caso gli impianti di produzione di energia termica rinnovabile per le PA ed i privati. In parte il decreto è in sovrapposizione con i procedimenti di “detrazione fi scale del 55%”, ma mentre per le PA la strada del conto termico è l’unica, per i privati fi no al 30 giugno 2013 è possibile ancora scegliere la “detrazione fi scale del 55%”. Ma cosa prevede l’incentivo? E’ importante specifi care che il nuovo incentivo, a differenza di quello che prevede la “detrazione fi scale del 55%”, permette la ricezione di un contributo in rate annuali DIRETTAMENTE SUL PROPRIO CONTO CORRENTE. Inoltre con il conto termico si potrà più comodamente sostenere l’investimento per installare nuovi impianti grazie a un incentivo che coprirà mediamente un rimborso pari al 40% e che sarà erogato in soli 2 anni per gli interventi di taglia domestica, oppure in soli 5 anni per gli interventi più onerosi, rispetto ai dieci anni della “detrazione fi scale del 55%”. Già ora è possibile effettuare i lavori, a condizione che le relative fatture siano successive al 3 gennaio 2013 (data di entrata in vigore del decreto). Ma Come presentare le domande di incentivo? La procedura avverrà esclusivamente per VIA TELEMATICA, ma si dovrà attendere la pubblicazione della “SCHEDA-DOMANDA” sul sito del GSE. Entro il 17 febbraio 2013, ENEA, predisporrà i contenuti tecnici del portale e della

scheda-domanda, compresa la modulistica e gli esempi di compilazione; entro 30 giorni e comunque entro il 4 marzo 2013, il GSE pubblicherà la “scheda-domanda” nel proprio portale (ww.gse.it). La “scheda-domanda” dovrà poi essere presentata entro 60 giorni dalla data di effettuazione dell’intervento. Nel caso in cui a quella data non fosse ancora disponibile la scheda-domanda, i 60 giorni decorreranno dalla data di pubblicazione della stessa sul portale del GSE.I dati della scheda-domanda saranno sottoposti ad una verifi ca dei requisiti d’ intervento e di congruità dei costi. Entro il 3 aprile 2013 a completamento della verifi ca, verrà resa disponibile la “SCHEDA-CONTRATTO”. Il soggetto accederà al regime incentivante previa accettazione informatica della scheda contratto. Naturalmente le richiesta dovrà essere comprovata! Per la sostituzione di fi nestre, l’installazione di schermature, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e l’installazione di collettori solari termici, le richieste di incentivo dovranno essere corredate da “diagnosi energetica precedente l’intervento” e dalla “certifi cazione energetica successiva” quando l’intervento è realizzato su interi edifi ci con impianti di riscaldamento di potenza nominale totale del focolare maggiori o uguali a 100 kW. Inoltre all’istanza si dovrà allegare le schede tecniche dei componenti o delle apparecchiature installate, l’asseverazione di un tecnico abilitato, le fatture attestanti le spese sostenute e un’autocertifi cazione sul mancato cumulo dei bonus con altri incentivi statali.

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cante mentre fac-cio questa partita a pallone.”• Pierino e Miche-la sono soli nel bo-sco in una limpida giornata inverna-le. “Michela, leva-

ti il cappotto.” “Si, va bene.” “Brava. Ora levati la gon-nellina.” “Si, Pieri-no” “Ora la sotto-gonna.” “Va bene.” “E ora levati le mu-tandine perché mi serve l’elastico per aggiustare la fion-da!”

Un giretto per Parigi

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Bastiglia;3) Place de la

Concorde;4) Place de Vendome

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba.

AGO - AIO - BEA - EVA - IFAOHE - POI - SMS - TAP - UHMGAME - SOAP - UVEA - CALIAIDIOMA - NOSTRO - ORRIDAOSSIAN - GRIDATO AGIOGRAFO - IMPAZZISCEMELODRAMMANEFANDEZZA - PSICROFILOSALVAZIONE - ALFABETISMOOSSIFICAZIONEAZZURRAEDIZIONI

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VINO

LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO

RICORDO PERFETTAMENTE L’ANNO IN CUI ANDAI IN VACANZA IN UMBRIA E, NEL VIAGGIO DI RITORNO, DECISI CHE FORSE SAREBBE STATA UNA BUONA COSA ALLUNGARE UN PO’ LA STRADA E PASSARE PER LA TOSCANA PER BERMI UN BICCHIERE DI VINO BUONO; INTENDIAMOCI, NON È CHE IN UMBRIA NON CI SIA IL VINO BUONO, ANZI…RICORDO CHE MI FERMAI IN UN BORGO MOLTO BELLO,

ERO A SAN GIMIGNANO, LA CITTÀ DELLE TORRI, NELLA PROVINCIA DI SIENA. MI FERMAI PER IL PRANZO, E PER ASSAGGIARE IL VINO TIPICO DI QUESTA INCANTEVOLE ZONA: LA VERNACCIA. TRA I VINI TOSCANI È QUELLO CON LE ORIGINI PIÙ INCERTE. PROBABILMENTE PRENDE IL NOME DAL LATINO “VERNACULUM”, CHE SIGNIFICA DEL POSTO, NATIVO. QUESTO SPIEGHEREBBE PERCHÉ MOLTE UVE IN ITALIA SI CHIAMANO IN QUESTO MODO. CI SONO IN ITALIA TRE D.O.C. DI VERNACCIA; LA VERNACCIA DI ORISTANO, IN SARDEGNA, LA VERNACCIA DI SERRAPETRONA, NELLE MARCHE, E LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO. INTRODOTTO DALLA GRECIA NEL XIII SECOLO, DI QUESTO VINO SI HANNO TRACCE SIN DAL 1276, IN QUANTO CITATO IN UN DOCUMENTO DEL COMUNE DI SAN GIMIGNANO. VENNE POI DIVULGATO DA LORENZO IL MAGNIFICO CHE LO FECE PIANTARE NEI SUOI POSSEDIMENTI. VIENE NOMINATO PERSINO DA DANTE ALIGHIERI NELLA DIVINA COMMEDIA. AGGIRANDOSI NEL PURGATORIO TRA I GOLOSI, INCONTRA PAPA MARTINO IV, REO DI ESSERE STATO TROPPO SPESSO VINTO DALLA VERNACCIA. LA VERNACCIA DI SAN GIMIGNANO VIENE PRODOTTA ESCLUSIVAMENTE DAI VIGNETI SITUATI NEI TERRENI COLLINARI DI SAN GIMIGNANO, DAL VITIGNO OMONIMO ED HA UN BELLISSIMO GIALLO PAGLIERINO CHE DIVENTA DORATO NELLE RISERVE. HA UN PROFUMO MOLTO INTENSO E SI ACCOMPAGNA MOLTO BENE A PIATTI A BASE DI PESCE, PRIMI PIATTI CON SALSE BIANCHE, FRITTURE, UOVA E CARNI BIANCHE ED È MOLTO BUONO ANCHE COME APERITIVO. INSOMMA È UN VINO A 360 GRADI, MOLTO VERSATILE E SE UN GIORNO VI CAPITASSE DI ESSERE IN GIRO DALLE PARTI DI SAN GIMIGNANO NON ESITATE E ANDATE A FARVI UN BICCHIERE DI VINO BUONO.

DenisMeneghini

CUCINA

CRESPELLE AI PISELLINI, BURRATA E GRANELLA DI NOCCIOLEUNA PREPARAZIONE ALL’APPARENZA DOLCE, PER LA PRESENZA DI NOCCIOLE E PISELLINI, MA IN REALTÀ PRESENTA ANCHE NOTE PEPATE E SPEZIATE. LE CRESPELLE PREPARATE

CON IL SEMOLINO HANNO UNA CONSISTENZA PIÙ RUVIDA DI QUELLE CLASSICHE, ALL’INTERNO UNA FARCIA CON PISELLINI DELICATI E FILANTE BURRATA CHE, PROPRIO GRAZIE AL SUO LATTE, MANTIENE LA PREPARAZIONE MOLTO MORBIDA. LA NOTA CROCCANTE È STATA DATA DALLE NOCCIOLE, DISPOSTE IN SUPERFICIE A CREARE UNA CROSTICINA DOLCE AL PUNTO GIUSTO ED INSAPORITA CON IL PARMIGIANO.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE: PER LE CRESPELLE: 3 CUCCH SEMOLINO, 3 E ½ CUCCH FARINA 00, LATTE CONDENSATO, LATTE, 3 UOVA, 1 CUCCH MARGARINA, CURRY, SALE. PER LA FARCIA: 440G PISELLINI DI BAONE, 350G BURRATA, 50G, NOCCIOLE, 2 CUCCH OLIO EVO, 1 CUCCH.NO OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, CURRY, SALE. PER LA BESCIAMELLA: 350ML LATTE, 35G MARGARINA, 35G FARINA 00, 1 CUCCH FORMAGGIO PARMIGIANO GRATTUGIATO, 2 CUCCH.NI OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, NOCE MOSCATA, SALE, PEPE NERO

PROCEDIMENTO: PREPARARE LA PASTELLA PER LE CRESPELLE: SBATTERE LE UOVA CON IL SALE; IN UNA CIOTOLA SETACCIARE LA FARINA CON IL SEMOLINO E, AIUTANDOSI CON IL LATTE, OTTENERE UNA PASTA MORBIDA. UNIRE LE UOVA AL COMPOSTO DI FARINE, UN PO’ DI LATTE CONDENSATO ED INSAPORIRE IL TUTTO CON IL CURRY. LASCIARE RIPOSARE IN FRIGO PER CIRCA 20 MINUTI. SCIOGLIERE LA MARGARINA SULLA PIASTRA E FARE LE CRESPELLE, VERSANDO IL COMPOSTO A CUCCHIAIATE E STENDENDO BENE. IN UNA PADELLA CON L’OLIO EVO, SCALDARE I PISELLINI; PORTARE A COTTURA CON ACQUA ED INSAPORIRE CON SALE, CURRY E L’OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO. TRITARE LE NOCCIOLE ED UNIRNE UN CUCCHIAIO AI PISELLINI. PER LA BESCIAMELLA: SCIOGLIERE LA MARGARINA IN UN PENTOLINO, UNIRE LA FARINA QUINDI VERSARE IL LATTE, FACENDO ATTENZIONE CHE NON SI FORMINO GRUMI. INSAPORIRE CON SALE E NOCE MOSCATA, LASCIANDO SUL FUOCO FINCHÈ NON SI ADDENSA, SEMPRE CONTINUANDO A MESCOLARE. FRULLARE DUE CUCCHIAI DI PISELLINI ED AMALGAMARLI ALLA BESCIAMELLA, ASSIEME ALL’OLIO AROMATIZZATO ALLE ACCIUGHE E PEPERONCINO, MESCOLANDO BENE. FARCIRE LE CRESPELLE CON I PISELLINI E DISTRIBUIRE LA BURRATA; CHIUDERE AD INVOLTINO E DISPORRE SUL PIATTO CRISP, PRECEDENTEMENTE BAGNATO CON IL LATTE DELLA BURRATA. COPRIRE LE CRESPELLE CON LA BESCIAMELLA, SPOLVERARE DI PEPE NERO E CON LA RIMANENTE GRANELLA DI NOCCIOLE. BAGNARE IL TUTTO CON UN PO’ DI LATTE PER FAR SI CHE RIMANGANO MORBIDE. CUOCERE IN FORNO A MICROONDE CON FUNZIONE CRISP PER CIRCA 7 MINUTI, COSPARGERE CON IL FORMAGGIO PARMIGIANO E CUOCERE PER ALTRI 3 MINUTI. MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B

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COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO COCKTAIL ROSE STRAWBERRY

INGREDIENTI :4.5 CL VERMONT MARTINI DRY 1 CL KIRSC TOSCHI 1.5 CHERRY BRANDY LUXARDO 3 FRAGOLE FRESCHE SI VERSA NELLA COPPA CH AMPAGNE CHAMPAGNE SI PREPARA NEL BLENDED

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected]

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

35353535A tavola

Page 38: La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO L’EROS È ALLE

STELLE, GLI ORMONI SCAT-ENATI. L’INTESA, PERÒ, A VOLTE

COMPLICATA. FATE SPALLUCCE E GO-DETEVI IL RESTO · SALUTE QUESTO È IL MOMENTO DI ENTRARE IN PALESTRA E SCATENARE L’ENERGIA VULCANICA CHE PREME DENTRO DI VOI. BRUCIATE CALO-RIE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO RIUS-CIRETE FINALMENTE A

RICOMPORRE UN CONTRASTO CON LA PERSONA DEL CUORE. PUNTATE SU DIA-LOGO E ASCOLTO · SALUTE A TAVOLA È TEMPO DI MODERAZIONE E ANCHE NELLO SPORT SARÀ BENE NON SPINGERE TROPPO. SIETE UN PO’ DEBOLI, RIGUAR-DATEVI

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO SIETE TORMEN-TATI DA UNA INGIUSTIFI-

CATA GELOSIA. ALLENTATE LO SPIONAGGIO INVESTIGATIVO O RIMAR-RETE SOLI · SALUTE SIETE INSTANCABILI, SCATTANTI E RAPIDI. MENTE E CORPO VI REGALANO SODDISFAZIONI INCREDIBILI. APPROFITTATENE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO L’AMORE

ALLIETA CUORE E SENSI CON UNA RICETTA FATTA DI TENEREZZA E SENSUALITÀ. SIATE APERTI E IN ASCOLTO DELL’ALTRO · SALUTE L’ATTIVITÀ NON VI ATTIRA PER NULLA, A MENO CHE NON SI SVOLGA SULLA POLTRONA CHE PREFER-ITE. LA PIGRIZIA LA FA DA PADRONA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO ARDETE DAL DE-SIDERIO DI TRASGRESSIONE

CHE POTREBBE PORTARVI SULLA VIA DELL’INFEDELTÀ. CHIEDETEVI SE NE VALE LA PENA · SALUTE SEDEN-

TARIETÀ AL BANDO: È TEMPO DI MOVI-MENTO PER ESSERE IN FORMA SIN DALLA TARDA PRIMAVERA. PISCINA CONSI-GLIATA

PESCIDAL 20/02

AL 20/03ASCINO SE SIETE

SINGLE VI ATTENDONO DIETRO L’ANGOLO AMICIZIE PICCANTI. NON È QUEL CHE IL CUORE DESIDERA MA... · SALUTE SARETE FIACCATI DALLA STANCHEZZA. CONCEDETEVI MOMENTI DI RELAX E DEDICATE PIÙ CURE E ATTENZIONI AL VOSTRO CORPO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ATTENTI AI POSSIBILI CONFLITTI.

PER EVITATE DI ESSERE POS-SESSIVI E PRETENZIOSI, ANCHE TRA LE LENZUOLA · SALUTE VI STATE RIPREN-DENDO A RITMO COSTANTE. SARETE PIÙ CHE MAI DINAMICI E VITALI, APPROFIT-TATENE PER FARE SPORT

TORO DAL 21/04

AL 20/05ASCINO SIETE

TRAVOLTI DA UN RITROVATO ROMAN-

TICISMO CHE SPIAZZA PURE VOI STESSI. LA PASSIONE, INVECE, SI FA DESIDERARE · SALUTE I RITMI FRENETICI A CUI VI SOT-TOPONETE VI TOLGONO ENERGIA. SFOLT-ITE L’AGENDA E RINVIATE GLI IMPEGNI MONDANI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I RAPPORTI D’AMORE SONO MOLTO

POSITIVI, DECOLLA UNA VERA LOVE STORY. ATTENTI PERÒ AL PESO DELLA ROUTINE · SALUTE ABBIATE GRANDE CURA DEL VOSTRO CORPO CHE SIA IN SINTONIA CON LA LEGGEREZZA DELLO SPIRITO. SE ESAGERATE A TAVOLA: SMALTITE!

CANCRO 22/06

AL 22/07FASCINO NON RIUSCITE PRO-

PRIO A TROVARE L’INTESA DE-SIDERATA E I DUBBI SI MOLTIPLICANO. EVITATE DI PROVOCARE IL PARTNER · SALUTE NONOSTANTE LE BUONE ENER-GIE PSICOFISICHE, ALLERGIE E DERMATITI STANNO IN AGGUATO. PREFERITE RIMEDI NATURALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO IL PERIODO DI TENSIONE CHE STATE PASSANDO METTE IN FUGA ROMANTICISMO

. DATE UNA STERZATA · SALUTE SE FATE MOLTO SPORT LIMITATE GLI IMPEGNI. DOSATE MEGLIO LE ENER-GIE O POTREBBERO RISENTIRNE SCHIENA E ARTI INFERIORI

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO ENTUSIASMO E SENTIMENTO CARATTERIZ-

ZANO IL MESE E LO TINGONO DI ROSA TTENTI A NON INNERVOSIRE IL PARTNER · SALUTE POTRESTE SOFFRIRE UN PO’ A CAUSA DI UN IMPROVVISO INDEBOLIMENTO DELLE DIFESE. RIGUAR-DATEVI, RAFFREDDORI IN ARRIVO

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONEDALDALDALDALDAL

ALAL

FUGA. DATE

ALALFFFASCINOASCINO

PRIO

GEMELLIGEMELLIDAL

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TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

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ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALDALDALDALALALALALALFFASCINOASCINOSIDERIO

CHE

PENA

ALLIETA

SAGITTARIOSAGITTARIOSAGITTARIODALDALDAL

CATA

ALALFFASCINOASCINO

CIRETERICOMPORRE UN CONTRASTO

STELLEENATI. L’

L’AMORE COMINCIA MOLTO PRIMA

DI QUANDO CI ACCORGIAMO CHE CI

STIAMO INNAMORANDO...

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Page 39: La Piazza del Conselvano - 2013gen n7

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