Conselvano feb2015 n20

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 20 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015 del Conselvano Unione nella bufera, sindaci “separati in casa” La polemica pag. 6 Fusione si o no? Le ragioni dei due schieramenti Due Carrare pag. 14 Croce Blu Veneto cerca fondi per il nuovo mezzo Bovolenta pag. 17 pag. 8 I ragazzi raccontano la storia del commercio Interviste e foto ai negozianti di Conselve firmate dagli alunni della quarta primaria E mozione e condivisione: queste le pa- role usate dagli organizzatori per de- scrivere la serata di presentazione del laboratorio “Microstorie del commercio”, un’iniziativa che ha coinvolto i ragazzi di quarta della primaria “Da Vinci” e i nego- zianti storici di Conselve. Con entusiasmo e impegno gli alunni sono stati i protagonisti del progetto che ha permesso di raccogliere le testimonianze ed i racconti dei commer- cianti “doc” di Conselve, con l’obiettivo di creare un archivio di memorie storiche da condividere sul web. Il laboratorio è nato da un’idea di Sara Maino e Davide Ondertoller, esperti di nar- razioni digitali che da anni lavorano con le scuole per creare degli archivi digitali che diano la possibilità di far comunicare le nuo- ve generazioni con le vecchie ma anche che facciano riscoprire il piacere dell’ascolto. L’i- niziativa è stata promossa da Confesercenti, in collaborazione con la Fondazione Negozi Storici, Consorzio Promozione Turistica di padova e Gal Patavino. Sotto la guida de- gli esperti, le bambine e i bambini hanno imparato a intervistare con registratori di- gitali, cuffie ed orecchie spalancate, alcuni commercianti. Nelle botteghe storiche si è aperto un mondo di domande e curiosità, di ascolti reciproci e di relazioni inedite. Dalla rivendita di legname al negozio di abbiglia- mento, dalla bottega di generi alimentari alla trattoria, gli incontri tra testimoni nar- ranti e allievi hanno generato scambi pro- fondamente naturali e umani. LA PREVENZIONE ENTRA IN CLASSE CON I LIONS L’educazione alla salute passa dai banchi di scuola, la prevenzione dei tumori si può “insegnare” in classe attraverso lezioni tenute da eperti sui corretti stili di vita, l’importanza della sana alimentazione e dell’attività fisica. pag. 8 a pag. 27 BAGNOLI: ALUNNI INSIEME IN BIBLIOTECA Si chiama Consiglio di Biblioteca dei Ragazzi il nuovo progetto di gestione partecipata della Biblioteca rivolto ai ragazzi e ragazze della quinta prima- ria e della prima e seconda della secondaria di primo grado di Bagnoli di Sopra. pag. 12 dei nostri amici alle pagg. 29-32 nimali A a pag. 26 All’interno del giornale continua a pag. 8 Editoriale “I o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto. “Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it Via Padova,16 - Busa di Vigonza (PD) Tel +39 049 628802 www.coppiello.it - [email protected] Scopri gli inconfondibili Sapori della Tradizione Scopri il Piacere del Gusto di Giovanni Coppiello dal 1°Aprile aperto tutti i pomeriggi Mat. 08:00 •13:00 - Pom. 15:30 •19:30 NUOVI ORARI: dal lunedì a sabato 1000 mq. di esposizione per animali domestici, acquariologia e giardinaggio IL BENESSERE TORNA A SPLENDERE IN VENETO Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 22-23 LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRA NEL VIVO Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 27 ASPETTANDO LA BIENNALE DI VENEZIA Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes- sato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 28

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Conselvano feb2015 n20

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 20 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015

del Conselvano

Unione nellabufera, sindaci“separati in casa”

La polemica

pag. 6

Fusione si o no?Le ragioni dei due schieramenti

Due Carrare

pag. 14

Croce Blu Venetocerca fondi peril nuovo mezzo

Bovolenta

pag. 17

pag. 8

I ragazzi raccontanola storia del commercioInterviste e foto ai negozianti di Conselvefirmate dagli alunni della quarta primaria

Emozione e condivisione: queste le pa-role usate dagli organizzatori per de-scrivere la serata di presentazione del

laboratorio “Microstorie del commercio”, un’iniziativa che ha coinvolto i ragazzi di quarta della primaria “Da Vinci” e i nego-zianti storici di Conselve. Con entusiasmo e impegno gli alunni sono stati i protagonisti del progetto che ha permesso di raccogliere le testimonianze ed i racconti dei commer-cianti “doc” di Conselve, con l’obiettivo di creare un archivio di memorie storiche da

condividere sul web.Il laboratorio è nato da un’idea di Sara

Maino e Davide Ondertoller, esperti di nar-razioni digitali che da anni lavorano con le scuole per creare degli archivi digitali che diano la possibilità di far comunicare le nuo-ve generazioni con le vecchie ma anche che facciano riscoprire il piacere dell’ascolto. L’i-niziativa è stata promossa da Confesercenti, in collaborazione con la Fondazione Negozi Storici, Consorzio Promozione Turistica di padova e Gal Patavino. Sotto la guida de-

gli esperti, le bambine e i bambini hanno imparato a intervistare con registratori di-gitali, cuffie ed orecchie spalancate, alcuni commercianti. Nelle botteghe storiche si è aperto un mondo di domande e curiosità, di ascolti reciproci e di relazioni inedite. Dalla rivendita di legname al negozio di abbiglia-mento, dalla bottega di generi alimentari alla trattoria, gli incontri tra testimoni nar-ranti e allievi hanno generato scambi pro-fondamente naturali e umani.

la prevenzione entrain classe con i lions

L’educazione alla salute passa dai banchi di scuola, la prevenzione dei tumori si può “insegnare”

in classe attraverso lezioni tenute da eperti sui corretti stili di vita, l’importanza della sana alimentazione e dell’attività fisica.

pag. 8

a pag. 27

bagnoli: alunni insieme in biblioteca

Si chiama Consiglio di Biblioteca dei Ragazzi il nuovo progetto di gestione partecipata della Biblioteca

rivolto ai ragazzi e ragazze della quinta prima-ria e della prima e seconda della secondaria di

primo grado di Bagnoli di Sopra. pag. 12

dei nostri amici

alle pagg. 29-32

nimaliAa pag. 26

All’interno del giornale

continua a pag. 8

Editoriale

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“Io sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della uffi ciale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che

si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it +300% di visitatori

Via Padova,16 - Busa di Vigonza (PD)Tel +39 049 628802www.coppiello.it - [email protected]

Scopri gli inconfondibili Saporidella Tradizione Scopri

il Piacere del Gustodi Giovanni Coppiello

COM

UN

ICA

ZIO

NE

STU

DIO

CAN

ALET

TO.C

OM

dal 1°Aprile aperto tutti i pomeriggiMat. 08:00 •13:00 - Pom. 15:30 •19:30

NUOVI ORARI: dal lunedì a sabatodal 1°Aprile aperto tutti i pomeriggiMat. 08:00 •13:00 - Pom. 15:30 •19:30

NUOVI ORARI: dal lunedì a sabato

1000 mq. diesposizione per

animali domestici, acquariologia e giardinaggio

il benessere torna a splendere in veneto

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre

il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo.

pagg. 22-23

la campagna elettorale entra nel vivo

Il lavoro capillare e attento della

Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra.

pag. 27

aspettando la biennale di venezia

Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes-

sato ad un approccio artistico internazionale più che locale.

pag. 28

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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Periodico fondato nel 1994da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL

LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Lo scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri di-cono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite

sono quadruplicate, con un signifi cativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media.

Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affi ancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondi-menti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamen-te il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fi n dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta.

I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assie-me. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di ri-manere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche no-tizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet.

I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di vi-deo secondo le statistiche guarda il fi lmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber.

Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e pro-tagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected] per inviare fotografi e, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Digitali, ma col cuore tra la gente veraAd un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfi da: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

333news da laPiazzaweb

Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino!seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no.Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori.Che facciamo?Una pistola ad ogni veneto?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

Dolci, divertenti, sorprendenti e bisognosi di affetto.Se avete a cuore i nostri amici animali vi preghiamo di mandarci le foto di cuccioli abbandonati che cercano casa. Vi aiuteremo a trovarne uno per ognuno.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

I NOSTRIAMICIANIMALI

Record di lettura giornale: 29.235 persone hanno letto La Piazza attraverso laPiazzaweb.seguici su www.issuu.com/

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI

Bilanci in rosso per le Aziende

Tempi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta esse-re una di quelle più in diffi coltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere

su 24, una percentuale allarmante che vede come capofi la Venezia seguita da Padova, fi nora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni.

Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusiva-mente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica al-ternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato

Un Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le presta-zioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografi a dell’Usl 17 che

arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governa-tore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di atte-sa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifi che. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di effi cienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013

(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti com-paiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fi ssate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccel-lenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fi ssa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del mo-nitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.

La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze ma-gnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività dia-gnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fi no alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifi ci sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospe-dali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sem-pre più sensibile: le mammografi e. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

di Nicola Cesaro

Garantito ancheil servizio

di diagnosi serale due giorni

alla settimana

Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle

richieste entro i tempi stabiliti

LA SANITA’ NELLA BASSABuona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella

classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire

entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione”

dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia

dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi Liste d’attesa ok ma si può migliorare

Piovese

Futuro dell’ospedale I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioniGaranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospe-

dale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’An-

gelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto.

Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha riper-corso le tappe che hanno portato alla defi nizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto.

Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’An-tonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono defi niti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle fi gure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accor-pamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, fi nita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale.

“Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguar-da il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”.

Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre.

“Questa situazione di estrema diffi coltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”.

Martina Maniero

Il sindaco Davide Gianella

555Argomento del mese

di Nicoletta Masetto

L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si miglioraAlta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi

“A essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con

classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”.I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg

Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014.“Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede,

oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fi ne 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fi ore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.

Liste d’attesa ok ma si può migliorareL’ospedale di Camposampiero

Page 7: Conselvano feb2015 n20

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE CRITICITA’ DA RISOLVERE PADOVA FA I CONTI

Bilanci in rosso per le Aziende

Tempi duri per i bilanci dell’Azienda ospedaliera di Padova che risulta esse-re una di quelle più in diffi coltà con il bilancio nel Veneto. Nel complesso sanitario del Veneto risultano essere in rosso ben 22 aziende ospedaliere

su 24, una percentuale allarmante che vede come capofi la Venezia seguita da Padova, fi nora nota per l’eccellenza fra le corsie. Seguita da Verona. L’Azienda Ospedaliera di Padova ha chiuso infatti l’esercizio 2013 sotto di 25, 6 milioni di euro quadruplicando la cifra registrata nell’esercizio 2012. Il debito è stato appianato dalla regione Veneto attingendo la cifra, non solo quella di Padova ma anche tutte quelle degli altri ospedali in rosso, dal fondo per la Gestione Sanitaria accentrata. Una situazione che, secondo gli analisti e manager del settore riunitisi agli Stati Generali della Sanità, viene causata da delle dinamiche che ormai si discutono da anni.

Nell’ambito delle analisi di settore infatti il 25% della popolazione assorbe il 75% delle risorse causando una situazione che può essere arginata esclusiva-mente con la medicina integrata nel territorio, unica via di welfare in grado di arginare la situazione debitoria attuale dei poli ospedalieri più noti e funzionanti del Veneto. La medicina integrata sul territorio rappresenta ad oggi l’unica al-ternativa possibile alla classica degenza ospedaliera ma sembra trovarsi in una situazione di stallo che non permette di sfruttarla al meglio almeno nelle aree segnalate da buchi di bilancio. Martina Celegato

Un Azienda sanitaria pronta e virtuosa per le presta-zioni urgenti, da aggiustare invece per quelle meno impellenti. E’ questa la fotografi a dell’Usl 17 che

arriva dall’indagine della Regione Veneto sui tempi di attesa negli ospedali nostrani, richiesta direttamente dal governa-tore Luca Zaia. L’Azienda sanitaria locale 2 di Feltre è la migliore tra le aziende venete nel rispetto dei tempi di atte-sa delle prestazioni specialistiche. La peggiore, invece, è la numero 5 Ovest Vicentino (Arzignano e Valdagno), fanalino di coda di tutte le classifi che. “Nel 2014 la sanità veneta ha rispettato i tempi di attesa per larghissima parte, diciamo tra l’85% e il 100% dei casi”, è il commento all’indagine dello stesso Zaia, che ha passato al setaccio le liste e i tempi di attesa di tutte e 22 le Usl del Veneto. Nella classe di priorità B, quella che richiede tempi brevi (massimo 10 giorni di attesa), la vetta della speciale graduatoria di effi cienza va a Feltre, seguita da Chioggia (99%), dallo Iov di Padova (97%), quindi dall’Usl di Bassano del Grappa (95%). L’Usl 17 si ritaglia un buon posto, il dodicesimo: nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle richieste, peraltro meno del 2013

(95%) e del 2012 (93%). E’ una posizione più scomoda, invece, quella nella classe di priorità D, con le prestazioni che vanno eseguite entro 30 giorni: ai primi posti com-paiono Feltre, Chioggia e Treviso, mentre l’Azienda della Bassa Padovana è al diciannovesimo posto (83%), meglio solamente di Legnago, Verona, Bussolengo, Aoui Verona e Ovest Vicentino. Di poco migliore è la piazza occupata nella graduatoria per le prestazioni di categoria P, che possono essere fi ssate entro i 180 giorni: diciottesimo posto con il 95%, percentuali comunque che molte altre regioni e Usl italiane invidierebbero. La sanità veneta si conferma non a caso un’eccellenza nazionale: nel 2014 la Regione ha rispettato nella quasi totalità dei casi i tempi d’attesa, che numericamente parlando toccano quota 68.260.125 in un anno. Sottolinea Zaia: “Siamo una sanità d’eccellenza, non una normale e quindi il nostro dovere è puntare all’eccel-lenza in ogni settore. Le liste d’attesa sono state, sono e saranno una mia priorità fi ssa. Da quando siamo partiti sono stati raggiunti importanti risultati, dimostrati dai dati del mo-nitoraggio fatto ma vanno considerati il punto di partenza”.

La stessa Usl 17, protagonista del grande approdo verso l’ospedale unico, conferma sforzi notevoli: nel 2013 l’Azienda della Bassa ha fatto registrare 19.033 Tac (le macchine disponibili per il 2013, anno di riferimento, erano due: una a Este e una a Monselice), 4.769 risonanze ma-gnetiche (una sola macchina a servizio di medici e utenti) e circa 4.500 prestazioni con mammografo. Le prestazioni di radiologia sono state in tutto 175.726, di cui 104.788 per pazienti esterni. L’Usl 17 garantisce inoltre attività dia-gnostica serale (spesso anche per Orl e Neurologia) fi no alle 24 il lunedì e il mercoledì, e poi dalle 14 alle 20 del sabato e dalle 8 alle 14 della domenica. Due focus specifi ci sono stati dedicati da Zaia e dalla Regione proprio alle aperture festive, prefestive e serali (la cosiddetta “operazione Ospe-dali aperti di notte”) che, da settembre 2013 a novembre 2014, hanno erogato ben 200.000 prestazioni, con 1.100 ore lavorative complessive a settimana; e al settore da sem-pre più sensibile: le mammografi e. Questo tipo di esame è passato dalle 254.798 indagini del 2012 alle 296.968 del 2014, con un evidente aumento.

di Nicola Cesaro

Garantito ancheil servizio

di diagnosi serale due giorni

alla settimana

Nel 2014 ha soddisfatto il 90% delle

richieste entro i tempi stabiliti

LA SANITA’ NELLA BASSABuona la posizione dell’Uls 17 per le prestazioni entro i 10 giorni, va peggio invece nella

classe intermedia, per le visite o gli esami da eseguire

entro massimo 60 giorni. L’anno scorso la “rivoluzione”

dell’Ospedale Unico ha richiesto sforzi notevoli sia

dal punto di vista organizzativo che diagnostico, non senza iniziali problemi Liste d’attesa ok ma si può migliorare

Piovese

Futuro dell’ospedale I sindaci della Saccisica chiedono rassicurazioniGaranzie. I sindaci della Saccisica tornano a chiedere rassicurazioni sul futuro dell’ospe-

dale Immacolata Concezione di Piove di Sacco e lo fanno con una lettera (sottoscritta da Piove di Sacco, Arzergrande, Codevigo, Legnaro, Polverara, Pontelongo e Sant’An-

gelo) inviata al presidente della Regione, Luca Zaia e all’assessore regionale alla Sanità, Luca Coletto.

Nella missiva i sindaci esprimono preoccupazione in ordine all’accorpamento dei reparti, alla carenza di personale e per la mancanza di investimenti, in particolare per il completamento dei lavori al pronto soccorso. La questione è stata affrontata anche all’ultimo consiglio comunale di Piove di Sacco su richiesta del consigliere di maggioranza Alessio Dante. In quell’occasione il sindaco Davide Gianella ha riper-corso le tappe che hanno portato alla defi nizione delle schede ospedaliere che hanno previsto un forte ridimensionamento della struttura ospedaliera Piovese in termini di primariati, reparti e posti letto.

Il primo cittadino ha ricordato che le schede ospedaliere sono state riviste dalla Giunta regionale a novembre del 2009 e che in quel documento gli ospedali Sant’An-tonio di Padova e Immacolata Concezione di Piove vengono defi niti come nosocomi di rete a forte integrazione con l’azienda ospedaliera padovana, destinati quindi a rispondere alle esigenze di oltre 500 mila abitanti. La più popolosa di tutto il Veneto. Ha sottolineato Gianella. Oltre che per la riduzione dei posti letto, dei reparti e il taglio alle fi gure apicali, il primo cittadino ha espresso preoccupazione per l’accor-pamento dei reparti. In particolare per Chirurgia e Ortopedia che vedrebbero ridotta l’attività a week surgery. Richiesta, quella di non procedere all’accorpamento, fi nita nelle istanze inviate in Regione insieme a quella di rivedere la scelta di depotenziare il reparto di Pediatria; la ripresa del piano degli investimenti; un nuovo piano delle assunzioni per garantire il personale nei reparti in sofferenze e il rinvio delle scadenze previste dal cronoprogramma regionale.

“Purtroppo – ha rilevato Gianella - sono evidenti forti squilibri per quanto riguar-da il nostro territorio. Situazione che ho avuto modo di evidenziare in più occasioni e in più sedi esprimendo giudizio negativo per le schede e per la loro attuazione ma anche per quelle garanzie che avevamo chiesto per quanto riguarda le competenze dell’ospedale di Piove al momento della stesura delle schede. Promesse che ci sono state fatte a parole ma a cui non sono seguiti i fatti”.

Posizione, questa, condivisa anche dal consigliere Dante che ha parlato di aree di serie A e altre di serie B, dove le prime vengono potenziate a scapito delle altre.

“Questa situazione di estrema diffi coltà è stata condivisa anche con gli altri i sindaci – ha concluso Gianella - con le elezioni regionali alle porte il tutto rischia di ingessarsi ma noi continueremo a vigilare perché la sanità non ha colore politico e merita attenzione, indipendentemente dalla campagna elettorale”.

Martina Maniero

Il sindaco Davide Gianella

555Argomento del mese

di Nicoletta Masetto

L’Uls 15 conferma i propri punti di forza e si miglioraAlta Padovana Il commento del direttore generale Francesco Benazzi

“A essere prese in considerazione sono le prime visite e prime prestazioni diagnostiche-terapeutiche, ovvero quelle che rappresentano il primo contatto del paziente con il sistema - spiega il direttore generale dell’Uls 15 dell’Alta Padovana, Francesco Benazzi -, mentre sono escluse tutte le prestazioni di controllo, quelle di screening e le prestazioni con

classe U, ossia quelle urgenti con percentuale di adempienza obbligata stabilita al 100 per cento”.I dati parlano chiaro: l’Usl 15 dell’Alta padovana rimane tra le migliori in fatto di risposta e percentuali di adempienza. Il dg

Benazzi fornisce gli ultimi dati inviati in Regione, non inclusi nel report, e riferiti al terzo e ultimo trimestre 2014.“Sono state ampiamente superate le soglie previste di adempienza per molte specialità” commenta. L’adempienza prevede,

oltre alla fascia U, altre tre fasce: la B entro 10 giorni; la D entro 30-60 giorni e la P entro 180 giorni. Tra le eccezioni, ossia quelle specialità le cui percentuali rimangono inferiori al tetto obbligato: Urologia che si attesta al 57% nella fascia B rispetto alla percentuale di adempienza obbligata del 90% (il dato era comunque peggiore nel terzo trimestre 2014), 87% nella fascia D (soglia al 90%) e al 96% nella fascia P (soglia al 100%). Un dato negativo di cui bisogna, però, leggere anche l’altra faccia della medaglia: Urologia rimane un’eccellenza e un centro di riferimento anche per pazienti da fuori Usl. “Non è un caso che la Regione ci abbia autorizzato ad assumere un altro medico”. Altre criticità: Dermatologia che, però, dal 44 % del terzo trimestre, a fi ne 2014 è passata all’84%; e ancora, Gastroenterologia, in particolare nelle colonscopie (56%), altra specialità che rappresenta un’eccellenza e un polo di attrazione; quindi Oculistica, altra eccellenza, fi ore all’occhiello nella diagnosi e cura della retinite pigmentosa), Cardiologia, Angiologia ed Endocrinologia.

Liste d’attesa ok ma si può migliorareL’ospedale di Camposampiero

Page 8: Conselvano feb2015 n20

6 Conselve

Ormai non c’è pace per l’Unione del Conselvano, lacerata giorno dopo giorno da divisioni e polemiche. L’ul-

timo colpo di scena ha avuto per protagoni-sta Roberto Milan, sindaco di Bagnoli, che a sorpresa ha rassegnato le dimissioni da presidente dell’Unione durante una seduta di giunta piuttosto movimentata. “I motivi - ha dichiarato - stanno principalmente nella comunicazione della sfiducia da parte del sin-daco di Bovolenta Vittorio Meneghello e nelle difficoltà di rapporti all’interno della giunta. Quando avevo accettato, con riserva, la carica di presidente, avevo espressamente richiesto un appoggio unanime e un atteggiamento di collaborazione. Era la condizione indispensa-bile, ora è venuta meno”.

All’inizio di febbraio, dopo le tre sedute consecutive con le quali il consiglio aveva ap-provato la modifica statutaria per permettere ai Comuni di uscire, il sindaco di Bovolenta aveva inviato alla giunta dell’Unione una mozione di sfiducia nei confronti di Milan, ac-cusandolo di aver temporeggiato nel prendere

provvedimenti che permettessero ai Comuni di uscire in tempi brevi. Bovolenta era stato il primo Comune a dichiarare di voler lasciare l’Unione e tornare a gestire in autonomia i propri servizi e, soprattutto, il personale e il bilancio. Nel frattempo il consiglio dell’Unione è tornato più volte sull’argomento finché una decina di giorni fa, dopo lunghe discussioni e polemiche, ha votato la modifica dello statuto inserendo il recesso anticipato. Ma intanto la tensione in giunta non ha fatto che crescere e la richiesta di sfiducia del presidente avanzata da Bovolenta è stata la classica ultima goccia. I sindaci hanno tentato di ricucire lo strappo respingendo le dimissioni ma Milan ha riba-dito che non ci sono le condizioni per conti-nuare. Anzi, ha aggiunto che anche Bagnoli uscirà dall’Unione, non prima però che siano stati assunti - e assegnati al suo Comune - i responsabili dell’ufficio tecnico e dell’ufficio finanziario.

Le reazioni non si sono fatte attendere. La mossa di Milan ha provocato la reazione di Chiara Brazzo, sindaco di Candiana: “Mi-

lan non può scaricare la responsabilità sugli altri sindaci, si è dimesso perché ha gettato la spugna. Noi comunque andiamo avanti per la nostra strada”. Nel frattempo anche i di-pendenti sono in fibrillazione: “Sono segnali gravi - afferma Franco Maisto della Cisl fun-zione pubblica - che confermano l’incapacità di questo gruppo politico di fare squadra e di superare le divisioni”.

di Nicola Stievano

Il presidente si dimette, dipendenti preoccupati“la politica ha fallito, non ha saputo fare squadra”

Il caso Ennesimo colpo di scena nell’ente che raccoglie i 7 Comuni Conselvani

Milan lascia l’Unione

Roberto Milan

Mancano poco più di due mesi al nuovo appuntamento elettorale e il Movimento 5 Stelle di Conselve

propone di riservare i posti da scrutatore alle elezioni regionali di maggio ai disoccu-pati, in modo che possano contare su una piccola entrata in questo momento difficile. Il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle lancia dunque un appello al sindaco e agli altri consiglieri. “La normativa - spiega il capogruppo Luca Martinello - offre una grande discrezionalità nella formazione del-la graduatoria tra coloro che hanno espres-so la disponibilità ad essere inseriti nell’albo degli scrutatori”. Basterebbe che il Comune adottasse come requisito ulteriore per la nomina degli scrutatori la condizione di di-soccupazione, oltre a quelli già previsti per legge. “Per dare seguito a questa semplice proposta, che va solo ed esclusivamente in direzione dei cittadini in difficoltà - aggiunge Martinello - il Comune deve solo pubblica-re un avviso che inviti gli iscritti negli albi degli scrutatori a produrre autocertificazione relativa al proprio stato di disoccupazione. Il Comune effettuerà i controlli incrociando i dati con quelli per il Centro per l’Impiego. Se il numero dei disoccupati sarà maggio-re dei posti disponibili potrà essere data la precedenza a chi è senza lavoro da mag-gior tempo”. Martinello conclude con un auspicio: “Nonostante la scarsa disponibilità dimostrata nella scorsa tornata elettorale di fronte alla medesima proposta, la rinnovia-mo con ampio anticipo convinti dell’impor-tante opportunità che può rappresentare,

nella speranza che possa essere accolta con esito differente”.

Sempre il Movimento 5 Stelle consel-vano sottolinea però come da tempo aspetti dall’amministrazione risposte che non arri-vano su temi “caldi” per la città. “Doman-diamoci perché il sindaco, - affermano gli esponenti del movimento - quale figura di responsabilità di spicco sia politica che am-ministrativa, da oltre un anno e mezzo non concede l’accesso agli atti richiesti dal M5S, pur rispettando le formalità, e non giustifi-cando in nessun modo il motivo per cui non consegna ciò che è dovuto per legge (vedasi la Interrogazione parlamentare fatta per ri-marcare questo grave atteggiamento e per denunciare questo chiaro illecito). Si può considerare una normale riflessione, allora, pensare che tale condotta nasconda cose particolarmente serie e gravi. Dopo non aver dato una risposta neppure al Difensore Civico della Regione Veneto, al quale il M5S si era rivolto per il mancato accesso agli atti, abbiamo diffidato il sindaco”.

“AI SEggI vADANO I DISOCCupATI”

In breveFesta per il secolo di Madre TeresinaA due settimane di distanza la parrocchia prima ha festeggiato

i cento anni di Madre Teresina Battiston e poi ha partecipato ai funerali della religiosa molto amata in paese. La Canossiana

era arrivata a Conselve intorno agli anni Settanta come insegnante delle classi elementari all’Istituto Canossiano. E’

stata un pilastro in parrocchia per molti anni. Si è spenda nella casa dei Canossiani a Schio dove si era ritirata.

Ennio Mazzucco, un pezzo di storiaConselve saluta Ennio Mazzucco, storico dipendente

comunale per decenni, deceduto a 87 anni. Ha trascorso tutta la sua vita lavorativa in municipio a Conselve, fino alla pensione nella seconda metà degli anni Ottanta. Si è occupato soprattutto dell’ufficio tributi e commercio. Da pensionato lo si poteva trovare spesso in piazza, a

prendersi cura della bacheca del Circolo “La Loza”.

Defibrillatori ai gruppi sportiviUna lezione sull’uso corretto dei defibrillatori e sulle manovre da compiere nei casi di crisi cardiaca per intervenire con efficacia in quei pochi minuti nei quali è ancora pos-

sibile salvare una vita umana. All’incontro promosso dalla Bcc Annia di Cartura hanno partecipato oltre 25 preparatori tecnici e allenatori in rappresentanza di altrettante associazioni sportive padovane e polesane, beneficiarie dei dispositivi salvavita che

saranno donati dalla banca in questi giorni. L’incontro formativo, guidato da docenti abilitati, ha affrontato le tematiche teoriche e le dimostrazioni pratiche, per intervenire

con tempestività ed efficacia nei casi di emergenza.

Luca Martinello

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Page 9: Conselvano feb2015 n20

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2015€ 60.000

25

20

15

10

5

0

Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto

Page 10: Conselvano feb2015 n20

8 Conselve

Emozione e condivisione: queste per parole usa-te dagli organizzatori per descrivere la serata di presentazione del laboratorio “Microstorie del

commercio”, un’iniziativa che ha coinvolto i ragazzi di quarta della primaria “Da Vinci” e i negozianti storici di Conselve. Con entusiasmo e impegno gli alunni sono stati i protagonisti del progetto che ha permesso di rac-cogliere le testimonianze ed i racconti dei commercianti “doc” di Conselve, con l’obiettivo di creare un archivio di memorie storiche da condividere sul web.

Il laboratorio è nato da un’idea di Sara Maino e Davide Ondertoller, esperti di narrazioni digitali che da anni lavorano con le scuole per creare degli archi-vi digitali che diano la possibilità di far comunicare le nuove generazioni con le vecchie ma anche che facciano riscoprire il piacere dell’ascolto. L’iniziativa è stata promossa da Confesercenti, in collaborazione con la Fondazione Negozi Storici, Consorzio Promozione Turistica di padova e Gal Patavino. Sotto la guida de-gli esperti, le bambine e i bambini hanno imparato a intervistare con registratori digitali, cuffie ed orecchie spalancate, alcuni commercianti. Nelle botteghe stori-che si è aperto un mondo di domande e curiosità, di ascolti reciproci e di relazioni inedite. Dalla rivendita di legname al negozio di abbigliamento, dalla bottega di generi alimentari alla trattoria, gli incontri tra testimoni narranti e allievi hanno generato scambi profondamente naturali e umani, e prodotto racconti ricchi di passione, intraprendenza e ingegno. I bambini hanno poi elaborato l’esperienza dell’incon-tro attraverso i loro disegni. Con i disegni dei bambini, le fotografie e i racconti orali sono stati creati undici videoclip e diversi archivi multimediali. Una mappa interattiva e un blog ( https://microstorie-commercio.wordpress.com) consentono di individuare,

ascoltare e condividere le narrazioni delle attività com-merciali storiche.

“Dalle testimonianze - spiega Nicola Rossi, presi-dente di Confesercenti - sono emersi molti tratti salienti. Rievocando l’avvio della propria attività, trasmessa di generazione in generazione, gli intervistati hanno posto

l’accento sull’importanza della fi-ducia come aspetto basilare del commercio: hanno raccontato come il rapporto con le persone sia di fondamentale importanza, dalla piazza del mercato fin den-tro il negozio.

Professionalità, conoscenza approfondita e saperi antichi rappresentano dei tesori da tramandare e inno-vare. L’innovazione passa anche attraverso decisioni rischiose, e però premianti; i testimoni raccontano, ad

esempio, come il primato della qualità sulla quantità si riveli una scelta vincente e sostenibile anche in tempi difficili. In quest’ottica di sperimentazione, - conclude Rossi - riteniamo che il fare memoria aiuti a costruire il futuro del territorio e dia spazio alla creatività nel quale creare contaminazioni culturali con tutta la comunità”.

Questi gli intervistati: Marigo Abbigliamento, Antonio Bottaro Legname, la Bottega Verde di Irma Banzato, il ristorante In Corte dal Capo, agli ambulanti Berto Gianfranco e Cesaron Natalino, il negozio TS Ab-bigliamento, la gioielleria Susan, il panificio Frizzarin, la pasticceria New Style by Zampieri, il negozio di calzatu-re di Franco Banzato.

di Nicola Stievano

Ragazzi “reporter” Laboratorio territoriale e archivio multimediale per i negozi storici

“Microstorie” del commercio

La presen-tazione del progettoin salaDanteallapresenzadei com-mercianti e dei ragazzi coinvolti

Gli alunni di quarta della primaria“Da Vinci” hanno intervistato i negozianti, materiale su internet

Confesercentiha presentatoil risultato del lavoro svoltocon alcuni tutor

L’iniziativa

L’educazione alla salute passa dai banchi di scuo-la, la prevenzione dei tumori si può “insegnare” in classe attraverso lezioni tenute da eperrti sui

corretti stili di vita, l’importanza della sana alimen-tazione e dell’attività fisica, la diagnosi precoce. In queste settimane il Lions Club di Conselve ha or-ganizzato incontri con gli studenti del terzo anno dell’istituto Mattei e dell’Enaip e medici volontari.

“Da nove anni ormai siamo impegnati nel pro-

getto Martina - spiega Massimo Cavazzana, coor-dinatore del progetto insieme a Jacque Amarà - dal nome della ragazza vittima di un tumore al seno. Fino ad aprile organizziamo incontri nelle classi con specialisti, tra cui Susanna Ceravolo, Giuseppe Sguotti, Giuseppe Zanetti e Antonio Dimitri. Grazie alla disponibilità degli insegnanti e dei dirigenti scolastici partecipano gruppi di una cinquantina di studenti per volta. Prima di tutto vogliamo fare in-

formazione sulle modalità di lotta ai tumori, sulla possibilità di evitarne alcuni, sull’opportunità della diagnosi tempestiva e sulla necessità di impegnarsi in prima persona attraverso un sano modello di vita. Inoltre vogliamo trasmettere serenità ai ragazzi. Al termine dell’incontro lasciamo un depliant che rias-sume i punti toccati e un questionario da compilare che ci consente di avere indicazioni utili per migio-rare l’inizaitiva”.

scuola Da nove anni il Lions Club di Conselve promuove gli incontri con esperti alle superioricon il “progetto martina” la prevenzione entra in classe

I relatori del recente incontro al Mattei

segue da pag. 1Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il

benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gio-ielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”.

Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha defi nito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” .

Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebo-ok a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente effi caci? E’ giusto che i cit-tadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto effi caci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportu-nità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine?

E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ulti-me maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

Editoriale“Io sto con il benzinaio”

di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Page 11: Conselvano feb2015 n20

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Page 13: Conselvano feb2015 n20

11Ambiente

La formazione nei tempi ambientali a 360 gradi. E’ questo l’obiettivo del Consorzio Padova Sud che negli ultimi

mesi ha organizzato eventi e iniziative per garantire un futuro più rispettoso dell’am-biente in tutto il territorio della bassa pa-dovana. Grazie al corso di formazione sul network CasaClima, 60 persone tra tecnici comunale e ammini-stratori hanno appreso importanti nozioni sulla sostenibilità ener-getica.

Risanare energe-ticamente un edificio permette di adeguare la costruzione alle nuove esigenze degli abitanti in termini di spazi e di comfort abitativo, ottenendo nel contempo un notevole risparmio energetico.

Da una casa la perdita di calore è note-vole: il 25% dalle finestre, il 30% dall’area-zione, il 25% dal solaio e il 15% dal tetto. “Sono dati impressionanti anche considera-ta la crisi economica attuale e la necessità

sempre più pressante di tutelare l’ambiente del nostro territorio – ha spiegato Stefano Tromboni, Direttore del Consorzio Padova Sud - Per questo il Consorzio ha voluto for-temente, in collaborazione con CasaClima Network Padova Rovigo Venezia, l’organiz-zazione di un corso formativo sull’efficienza energetica e sui sistemi costruttivi di edifici

sostenibili indirizzato a tutti i tecnici e agli am-ministratori dei Comuni del Consorzio”.

I partecipanti hanno ricevuto una certificazione relativa

ai sistemi costruttivi di edifici sostenibili, con particolare riguardo all’efficienza energetica ed alle normative nazionali e regionali che regolano la materia.

Il corso è stato strutturato in 3 moduli di 5 ore ciascuno che si sono tenute all’ostello di Monselice.

“Questo corso formativo rappresenta una risorsa importante per districarsi in un

campo tanto fondamentale quanto com-plesso - ha spiegato Leonardo Ragazzo, presidente del CasaClima Network Padova-Venezia-Rovigo - E’ noto come gli edifici sprechino circa la metà dell’energia globale, e quindi risulta importante e fondamentale costruire edifici che siano efficienti da un punto di vista energetico”. La scadenza del 2018 che richiede edifici a consumo zero diventa sempre più vicina.

“In un momento storico come questo – concludono i responsabili del Consorzio Pa-dova Sud - nel quale i Comuni hanno grosse carenze di risorse e spesso, sono sotto orga-nico dal punto di vista del personale, il ruolo di supporto del Consorzio appare sempre più fondamentale sia da un punto di vista tecni-co che dal lato della predisposizione degli atti amministrativi di supporto”.

Inoltre il Consorzio Padova Sud ha atti-vato un programma di sostegno ai Comuni soci che vogliono aderire e poi sviluppare il Piano d’azione per l’energia sostenibile. Il Paes è un protocollo volontario che vede

coinvolte le autorità locali e regionali impe-gnate ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori. Nel sito padovatre.it/spor-telloenergia è possibile vedere tutti i Comuni aderenti e i relativi dati sulle emissioni. Ma il Consorzio Padova Sud non è solo un so-stegno per i Comuni: grazie al nuovo portale

web dello sportello energia, tutti i cittadini possono prenotare gratuitamente e diret-tamente online, una consulenza gratuita riguardante tutte le tematiche energetiche.

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La tutela dell’ambiente e del territorio passa attraverso l’educazione delle nuove ge-nerazioni. Ne sono convinti i responsabili del Consorzio Padova Sud che hanno orga-nizzato l’undicesima edizione del corso di specializzazione in tecnologie ambientali

all’istituto di istruzione superiore Einstein di Piove di Sacco. Un corso che si inserisce in modo complementare alla formazione che già viene programmata nelle scuole per tutti i gradi di istruzione anche tramite laboratori pratici. Il corso appena tenuto a Piove di Sacco ha avuto uno scopo ancora più specifico: fornire basi tecniche, scientifiche e normative agli studenti ed insegnanti interessati allo sviluppo di tematiche legate all’ambiente, alla difesa ed dalla valorizzazione del territorio in generale. Il percorso è anche finalizzato a presentare i corsi di laurea specifici relativi alle tematiche ambientali e che hanno fatto rile-vare, negli ultimi anni, un continuo aumento di iscrizioni. Tra gli argomenti trattati in classe ci sono la produzione dei rifiuti e la loro gestione integrata, le fonti di energia alternative e le forme di risparmio energetico, dna geni e loro funzionamento, biotecnologie e ogm, la storia illustrata dell’immondizia ed evidenze scientifiche dell’effetto serra e ripercussioni sul sistema ambiente.

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Page 14: Conselvano feb2015 n20

12 Tribano

Nel contesto di difficoltà in cui si tro-va il comune, a causa di tagli dei trasferimenti statali, alla situazione

economica contingente e ai vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità, le situazioni di emergenza sociale che un’amministrazione deve affrontare sono sempre molteplici nel quotidiano. Ma nonostante le scarse risorse a disposizione il comune di Tribano riesce ancora a dare risposte concrete nel settore dei servizi alla persona . Ecco quindi che an-che quest’anno è stato garantito il servizio del doposcuola per la scuola primaria, attivo tutti i giorni dal lunedì al venerdì. Nell’ottica del risparmio, dall’inizio dell’anno scolastico il servizio di trasporto scolastico dei ragazzi di primaria e secondaria di primo grado è stato affidato temporaneamente ad una dit-ta esterna (ditta Rigato), mentre il comune continua a farsi carico di quello dedicato ai bimbi della scuola dell’infanzia. “Stiamo cercando di formalizzare un bando per l’as-segnazione dell’intero servizio di trasporto

scolastico, comprendente scuola materna, primaria e secondaria- spiega l’assessore Stefania Piccolo- , mentre siamo riusciti ad assicurare l’attività dell’asilo nido, appor-tando delle variazioni alle tariffe. Abbiamo infatti constatato che alcune persone, che portavano i bimbi al nido, non presentavano un Isee regolare. Si è così deciso di istituire una tariffa uguale per tutti, differenziata solo in base alle fasce orarie. Speriamo di riuscire ad organizzare i centri estivi anche per la prossima estate”. Va ricordato inoltre che per aiutare i nuclei familiari che hanno problematiche, il comune ha istituito un fon-do sociale, tramite cui eroga un contributo economico per supportare le famiglie nel pagamento della bolletta del gas o della fattura per l’acquisto di pellet e legna per riscaldamento. L’aiuto economico comunale viene concesso in base all’Isee del richie-dente. Per avere maggiori informazioni è necessario recarsi presso l’ufficio dell’assi-stente sociale.

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C.L.

Continuano i festeggiamenti per il 60 esimo anno di attività commerciale della famiglia Toffano a Tribano e per

i vent’anni di presenza a Conselve. Già lo scorso dicembre, Leopoldo Toffano (nella foto, insieme a Bertin dell’Ascom), è stato festeggiato da familiari, collaboratori, ami-ci e colleghi dell’Ascom Confcommercio Padova, e dai sindaci di Tribano e Consel-ve. Nell’occasione sono stati consegnati attestati di stima e riconoscimenti per il lavoro profuso. Il primo cittadino di Tribano ha anche consegnato al festeggiato una targa, in segno di ringraziamento della cittadinanza tribanese alla famiglia Toffa-no, per il servizio offerto alla comunità in questi sessant’anni di presenza in paese. “Leopoldo è una persona che si è sempre messa a disposizione della sua comunità - spiega il sindaco Piergiovanni Argenton - ed è una persona dalla spiccata bravura in campo professionale e dall’alta statura morale”.

neWs

L’anniversario di Toffano60 anni nel segnodel commercio

C.L.

Prevenzione Iniziativa della Pro Loco Tribano

E’ partito alcuni mesi fa il Primo Pro-getto di Cardioprotezione del territo-rio promosso dalla Pro Loco Tribano

in collaborazione con la ditta Life Tree e il Comitato Padova fa battere il Cuore. Il Progetto promosso dalla Pro Loco prevede l’installazione di un defibrillatore a disposi-zione di tutta la cittadinanza in un luogo riconoscibile a tutti al centro del Paese. Il punto scelto è la Farmacia Immacolata al centro del paese. Verrà posto in una teca termoregolabile esterna che sarà videosor-vegliata ed assicurata. “Sussiste il rischio di furti- spiega Daria Schiavolin, la presidente della Pro Loco- Ma prima di installarlo defini-tivamente, organizziamo i corsi di informa-zione gratuiti per informare la cittadinanza che il defibrillatore è di tutti e può servire a tutti. Se spieghiamo alla gente come usar-lo e che può fare la differenza sulla vita e la morte, magari è possibile abbassare la possibilità di furto. Comunque la Pro Loco si farà carico dell’assicurazione e della ma-nutenzione”.

Verranno infatti organizzati vari corsi generali gratuiti alla popolazione, di infor-mazione e formazione (cos’è un arresto cardiaco, chi colpisce, come fare una tele-fonata al 118, il massaggio cardiaco, usare un defibrillatore, ecc) della durata di un paio d’ore in una stanza messa a disposizione da Pro Loco. Al termine verrà rilasciato un

attestato di partecipazione. Chiunque può iscriversi e partecipare. Non sarà uno, ma verranno istituiti di continuo se ci sarà rispo-sta. Saranno inoltre attivati corsi gratuti spe-cifici di Bls-d: il primo corso di formazione specifica BLS-D sarà proposto a 15 persone individuate da Pro Loco Tribano in base alla loro presenza sul territorio (una persone per associazione, i farmacisti, i medici di base, due persone per la scuola, ecc.). Al termine del corso, che sarà tenuto dal Suem 118, verrà rilasciato un patentino riconosciuto dalla Regione Veneto. Fatto questo primo corso specifico, per chi fosse interessato ad avere l’abilitazione BLS-D, può contattare la Pro Loco e che ne organizzerà altri sempre a costo zero (si occuperà Pro Loco a fare una donazione al Comitato Padova fa Battere il cuore con l’aiuto anche delle donazioni, si spera, che arriveranno). Si ringrazia la Pro Loco per aver dato la possibilità al paese di informarsi e formarsi (Tribano è uno dei pochissimi comuni che non ha ancora un defibrillatore!), la ditta Life Tree per aver donato il primo defibrillatore . “Noi speria-mo di avere la possibilità di acquistarne al-tri- spiega la Presidente- Il sogno è di avere successo e partecipazione ai corsi così da installarne uno anche ad Olmo ed uno a San Luca”. Ogni anno circa 60 mila persone in Italia sono colpite da un arresto cardiaco, ma solo 5 mila sopravvivono. C.L.

Defibrillatore in farmaciaa disposizione di tutti

Capita, talvolta, che i progetti prendano piede quasi per caso, in punta di piedi, diventando poi improvvisamente una

realtà fatta di persone e di tanto entusiasmo. È quello che è successo con Tribano E20, la nuova associazione nata in paese alla fine dello scorso anno e che ha già avviato in soli due mesi numerose iniziative sul territorio e si appresta a vararne tante altre nel nuovo anno. Tutto ha inizio con la richiesta, da parte di alcuni cittadini, di un’apertura serale alla settimana della biblioteca per quanti hanno problemi nei normali orari diurni. L’amministra-zione comunale stava valutando quale strada intraprendere e gli oneri da sostenere. Da lì a creare un gruppo di volontari che a turno si presti a tenere aperti i locali e garantire il servizio di prestito e restituzione tutti i venerdì il passo è stato breve. I volontari del gruppo hanno scoperto che lavorare insieme poteva essere una bella esperienza e che il gruppo di certo non era a corto né di idee né di proposte. E’ nato così “Tribano E20” e nell’ultimo scor-cio di 2014 si è occupato dell’organizzazione

di “Note di natale” (serata musicale dedicata agli studenti di musica di Tribano che al suo interno ospita anche la cerimonia della con-segna delle borse di studio) e della ludoteca in Biblioteca nelle festività natalizie, per poi partire subito a gennaio con la notte degli O.S.C.A.R. (riconoscimento agli sportivi meri-tevoli), una serata per le danze popolari e la serata della Memoria, grazie al contributo di Germano e del club fotografico Scacco Matto.

Sono già in itinere nuove date e nuovi ap-puntamenti culturali e ludici, mentre prosegue il servizio presso la Biblioteca con l’apertura serale e l’ormai prossima creazione di uno spa-zio per la navigazione internet e le ricerche in rete degli utenti, con la messa a disposizione di due postazioni informatiche. La volontà è quel-la di riuscire anche a censire elettronicamente tutti i volumi disponibili e a rendere fruibile tale elenco a tutti gli utenti mediante un’area web. L’ideale sarebbe la realizzazione di una piccola app in grado di tenere viva la comuni-cazione e aggiornare in tempo reale l’utenza sulle iniziative della Biblioteca. In primavera i

volontari vorrebbero aprire un canale web che promuova nella rete tutti gli appuntamenti del comune: il turista che cerca gli “eventi a Triba-no” dovrebbe trovarli tutti. Per l’estate si sta poi abbozzando l’idea di una rievocazione sto-rica che porti a riscoprire elementi del passato e delle radici del paese. E poi ancora giochi, iniziative legate all’ambiente, convegni e se-rate pubbliche. Per fare tutto questo “Tribano E20” sta collaborando attivamente con chi ha il compito di amministrare il paese, presentan-do le proprie proposte, ma confrontandosi in termini di risorse e priorità e coordinandosi per rendere più ricca l’offerta culturale e ludica. “Tribano E20 auspica di non essere sola nel suo percorso- spiega Massimiliano Morando, un volontario- Il timido ingresso nel panorama delle associazioni locali, senza inaugurazioni

ufficiali e senza loghi sui volantini, non deve far pensare alla volontà di una corsa in solitaria e di una chiusura alle altre realtà. Anzi. Triba-no E20 avrà bisogno della collaborazione di tutti e vuole offrire il proprio sostegno a tutti, in primis alle associazioni che da anni operano per il bene del paese. Le nostre iniziative si terranno nei momenti e negli spazi liberi, non occupati da nessuno, perché siamo comple-mentari e non alternativi a quanto di buono viene già fatto”. Il prossimo appuntamento dovrebbe essere la “Giornata ecologica” la seconda domenica di aprile.

di Cristina Lazzarin

“Siamo complementari e non alternativi a quanto di buono viene già fatto, collaboriamo insieme”

Volontariato Il gruppo ha organizzato le prime iniziative, dalla biblioteca ad alcune serate

Tribano E20, nuova associazione

E’ partita dalla biblioteca l’attività di Tribano E20

La Biblioteca Comunale di Tribano si sta pian piano proponendo come punto d’incontro culturale. Sono

infatti in aumento le presenze annuali, con quasi duemila tesserati, quasi set-temila libri catalogati, più di duemilacin-quecento i libri prestati nel 2013. Tra le novità l’apertura serale tutti i venerdì (grazie al gruppo di volontari dell’asso-ciazione E20, apertura dalla 20.30 alle 23.00), nuovi corsi formativi, punto di incontro dei due nuovi consigli comunali giovanili e delle rispettive commissioni. Altra novità il processo di catalogazione elettronica dei libri per essere in grado di pubblicare entro l’anno l’elenco on line completo dei libri. La Biblioteca sta attivando un servizio di informazione tramite SMS. Coloro che desiderassero ricevere le news possono richiederlo in biblioteca oppure telefonando al 389.0061413. In Biblioteca è attivo l’accesso wi-fi. E’ in programma anche l’allestimento di una mostra per la ce-lebrazione dei 100 anni dalla Grande Guerra. Per adesioni contattare la Biblio-teca oppure con [email protected] oppure club fotografico Scat-to Matto.

cultura

Attiva anche la rete wi-fibiblioteca apertaogni venerdì sera

Page 15: Conselvano feb2015 n20

Si chiama Consiglio di Biblioteca dei Ragazzi il progetto di gestione parte-cipata della Biblioteca rivolto ai ragaz-

zi e ragazze della quinta primaria e della prima e seconda della secondaria di primo grado. Si tratta di un progetto di promo-zione della partecipazione democratica alla vita del Comune, attraverso la costituzione di un gruppo composto da un massimo di venti partecipanti, che si ritroverà ogni due o tre settimane per decidere, discutere, proporre soluzioni per migliorare l’utilizzo della biblioteca. Il gruppo sarà costituito grazie al coinvolgimento della scuola.

Per questo ci sarà un facilitatore incari-cato dal comune che incontrerà i ragazzi in ogni classe coinvolta nel progetto per pre-sentare l’iniziativa e chiedere le adesioni. Alle famiglie è stata consegnata una lettera con il modulo per l’adesione. Se i ragazzi disponibili saranno più di venti si procederà al sorteggio per individuare i candidati, in ugual misura tra maschi e femmine.

Al primo incontro il gruppo riceverà l’investitura ufficiale da parte degli ammini-

di Cristina Lazzarin

Un gruppo si troverà e metteràa punto soluzioni per migliorarel’uso e l’accesso al servizio

L’iniziativa E’ rivolta agli alunni di quinta elementare, prima e seconda media

Biblioteca dei ragazzicoinvolte le scuole

Grande successo di pubblico per la giornata di San Valentino, organizzata a San Siro di Bagnoli grazie alla collaborazione tra comune, parrocchia di San Siro e Pro Loco e grazie alla presenza del gruppo di Protezione Civile comunale di Agna. Dopo la Santa

Messa presso l’oratorio di San Valentino, curata come ogni anno da Don Remo, e alla quale hanno partecipato decine e decine di fedeli che hanno ricevuto anche la chiavetta benedetta, si sono tenute delle interessanti visite guidate a cura dell’associazione Kaleidoscopio. A tutti i bambini presenti sono state consegnate arance, mandarini, pane di San Valentino e una squisita merenda. Presso l’area antistante alla Barchessa ex Zara, già Zaguri, l’associazione Este Medioevale ha dato vita a coinvolgenti intrattenimenti per tutti i curiosi accorsi. Nella se-rata, in molti hanno risposto al’invito per la cena Medioevale con prodotti a Km zero (a cura dell’associazione El Tamiso). La cena si è tenuta presso il patronato di San Siro e il ricavato è stato interamente devoluto al nido e alla scuola dell’infanzia di San Siro.

La festa è stata anche l’occasione per ammirare i lavori di restauro dell’Oratorio che hanno visto il contributo generoso di un artigiano locale, Pietro Grappeggia che ha lavorato gratuitamente nel tempo libero dai primi anni 90. La giornata speciale è rientrata nel pro-getto “Eidos”, finanziato dal Programma di Sviluppo Rurale e Locale per il Veneto, con il Gal Bassa Padovana, con lo scopo di realizzare attività di promozione del turismo. L’usanza di celebrare una piccola sagra e recarsi all’oratorio era legata anche all’imminente cambio di stagione. “Da S.Valentin el giazo no tien gnanche un gardelin” e così intorno all’Oratorio era piacevole sostare e gustare i frutti della stagione, le arance, i mandarini ma anche le carrube le straccaganasse (castagne secche) e piccoli dolci.

l’evento Festa di San valentinol’antico oratoriotra mito e storia

C.L.

13Bagnoli

L’Alta Padovana cresce. E con la cresci-ta aumenta pure il bisogno di risposte concrete su grandi priorità. Quali?

Trasporti e infrastrutture, ma anche sanità. A esserne convinto Mirco Gastaldon, pre-sidente dell’Unione dei Comuni del Medio Brenta, già sindaco di Cadoneghe e oggi vicesindaco.

“L’Alta padovana è un territorio in forte crescita, numerica ma non solo – spiega Ga-staldon -. È passata dai 225 mila abitanti del 1993 ai 248 mila del 2003 ai 270 mila del 2013”. Dati che, però, sembrano non esse-re presi sufficientemente in considerazione dall’attuale politica. “Pensiamo ai trasporti – prosegue Gastaldon -: la viabilità stradale è la stessa da quasi 20 anni e nessuna nuo-va progettualità punta ad un adeguamento della SR308, della 307, della Valsugana o Contarina a causa di continui veti incrociati che vedono le ipotesi nascere e morire il tempo di una amministrazione comunale. Non c’è alcuna viabilità circolare che possa portare il traffico pesante, generato dall’in-

dustria dell’Alta, ad evitare queste radiali che arrivano, inquinando, fino a Padova”. Ma il tema dei trasporti non si esaurisce qui. «Che dire, poi, del trasporto su rotaia? Alla scarsa qualità e quantità dei treni regionali nella direttrice Padova-Castelfranco segue la tanto celebrata Metropolitana di superficie (SFMR) della quale abbiamo assistito alle inaugurazione di diverse stazioni (Vigodar-zere 2001) senza poi mai vedere i treni per l’esercizio: nel frattempo la Regione paga 40 milioni di penale verso i vincitori della gara per la realizzazione del sistema di trasporto. La sanità non fa differenza per mancanza di programmazione e risposta alle nuove esigenze”.

Il caso sanità è emblematico. “Parliamo ancora di Usl 15 e Usl 16 mentre ciò che darebbe risposta veloce e non burocratica alle esigenze della cittadinanza sarebbe l’Usl unica provinciale evitando così la diffi-coltà provata dai cittadini nello spostarsi con grandi difficoltà amministrative tra diverse Usl, con tassi di esodo anche del 66% (Vi-

gonza, Vigodarzere, Villafranca). Purtroppo il dibattito regionale si è soffermato a lungo sulle nomine dei direttori, mentre si rima-neva con zone con 3 ospedali nell’arco di 16 km (Bassano, Cittadella, Castelfranco) ed altre zone, come Vigonza o Villafranca, che distano oltre 35 km (senza trasporto pubblico) dall’ospedale di riferimento per la cardiologia. Ora gli stessi che governano la sanità da vent’anni parlano di ULS provincia-li e finanziano eliporti a Camposampiero e Cittadella senza curarsi che vi sia prima un trasporto pubblico o della necessità di una

sanità che accompagni gli anziani nel post degenza domestica con gli ausili oggi neces-sari dove mancano le famiglie a supporto”.

Gastaldon conclude sottolineando la ne-cessità di sostenere l’agricoltura e i giovani. “Oggi l’accesso ai contributi regionali ed europei non viene facilitata ma resa sempre più difficoltosa ingenerando spese e compli-canze per quanti vorrebbero nuovamente trovare nel settore primario una forma di sviluppo in passato troppo rivolto all’edilizia con il conseguente consumo di territorio che ci lascia in eredità”.

di Nicoletta Masetto

Dalla sanità alle infrastrutture, dai trasporti all’agricoltura, urgono interventi concreti

L’intervento Mirco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta, indica le priorità per il territorio

“L’Alta cresce, ora le risposte”

MIrco Gastaldon, presidente dell’Unione Medio Brenta

Il 1 marzo prossimo, alle 17 il Pala-sport Olof Palme di Cadoneghe in via Donizetti ospita la celebrazione per i

20 anni di attività dell’associazione Fra-ternità Missionaria onlus. In programma lo spettacolo musicale “Il Risorto”, opera rock. Si tratta di un musical suonato e cantato dal vivo. Un evento realizzato grazie al contributo del Comune di Ca-doneghe che da sempre mostra grande sensibilità ai temi sociali ed appoggia le attività dell’associazione. La storia di Fraternità Missionaria è ricca di aiuti portati a termine in campo educativo, sanitario e socio ambientale. Africa, Sud-est Asiatico, Sudamerica, sono le aree di intervento, grazie ai volontari e ai soci che prestano la loro opera gratuitamente, grazie alla sensibilità dei donatori, degli enti e delle associazioni che sostengono i progetti di Fraternità Missionaria. Nel campo dell’istruzione sono stati costruiti scuole primarie, centri di accoglienza per giovani, centri per i ragazzi di strada, centri di formazione agraria, tecnica e professionale femminile visto il ruolo centrale delle donne nelle famiglie e nel-la società. Info: www.framiss.it.

sociale

Fraternità Missionariavent’anni a Fiancodei più poveri

N.M.

stratori comunali. Dalle prossime settimane, fino a giugno, partiranno gli incontri presso la biblioteca. Dovranno così emergere le esigenze e i bisogni dei bambini. Grazie ai facilitatori i bambini saranno spronati alla costituzione di una identità per la bibliote-ca. Ad esempio si cercherà di trovare un nome e un logo per la biblioteca, visto che ancora non ce l’ha.

Verranno proposte iniziative per i coeta-nei, per i piccoli e per gli adulti. In realtà un programma già precostituito non esiste, in quanto devono essere i bambini stessi, con il loro punto di vista e attraverso le loro intu-izioni a redigere il programma. I facilitatori gestiranno gli incontri cercando di stimolare i ragazzi senza pilotare le loro scelte. Ogni incontro prevede lo sviluppo delle proposte e lo scambio dei punti di vista. Le decisio-

ni saranno assunte solo per maggioranza, mentre sarà sempre necessario verificare la fattibilità delle proposte.

Le tematiche affrontate e le decisioni prese coinvolgeranno anche le classi di appartenenza dei ragazzi. Per questo in classe sarà allestito un piccolo spazio (sia fisico, con una bacheca, sia temporale, con la disponibilità di dieci minuti ogni due o tre settimane) per poter dare risonanza alle attività a cui i ragazzi del gruppo hanno partecipato.

Sarà poi cura del comune dare visibilità al progetto anche al di fuori della scuola. Nei prossimi giorni saranno noti i nomi dei partecipanti, mentre si conoscono già quelli dei due facilitatori: dott. Giovanni Bertozzi e dott.ssa Valentina Codemo.

Page 16: Conselvano feb2015 n20

14 Due Carrare

Fusione sì, fusione no: la cittadinanza di Due Carrare si sta pian pia-

no dividendo tra favorevoli e contrari. Il dibattito in paese è già divampato. Il fronte del no alla fusione può già con-tare su un comitato popolare, resosi promotore di alcune iniziative di informazione, rivolte alla popolazione per evidenziare i supposti “perico-li” derivanti dall’aggregazione di Due Carrare con i comuni limitrofi. Nei giorni scorsi il Comitato No Fusione ha tenuto due incontri pubblici, ai quali sono stati invitati anche sindaco e capigruppo consiliari. Le due serate, molto partecipate, sono state ospitate rispettivamente nella biblioteca di Santo Stefano e nella sala consiliare della Casa dei Carraresi. I due appuntamenti hanno dato l’opportunità agli organizzatori degli incontri di enunciare le motivazioni della loro netta contrarietà all’ipotesi della costituzione di un unico ente locale tra Due Carrare, Cartura e San Pietro Viminario. Le argomentazioni prodotte possono essere sintetizzate in sei punti: innanzitutto il Comitato No Fusione ha evidenziato come non vi sia alcun obbligo di legge che costringa Due Carrare a perseguire un processo di aggregazione, considerato irreversibile, sottolineando come il Comune sia già il frutto di una fusione, istituito ufficialmente nel 1995. Terzo punto indicato, è la mancanza di affinità di Due Carrare con Cartura e San Pietro Viminario. Per quanto riguarda gli ipotizzati vantaggi, in particolare economici, derivanti dalla fusione, il direttivo del Comitato ha sottolineato come non vi sia alcuna certezza al riguardo, arrivando ad immaginare anche le difficoltà d’amministrare un territorio di 57 chilometri quadrati. Infine, è stato posto l’accento sulla perdita di autonomia e di identità per i carraresi.

i contrari

“Non c’è alcun obligo di legge e nessun vantaggio”il comitato no Fusione incontra i cittadini

F.S.

Tra i più fervidi sostenitori della fusione tra Due Carrare, Cartura e San Pietro Vimi-nario figura l’assessore al bilancio, Gra-

ziano Burattin, che non perde occasione per evidenziarne gli ipotizzati vantaggi economici e organizzativi. “Unire le forze e collaborare è una considerazione di buon senso che nella situazione attuale è esigenza necessaria per migliorare. Valga un esempio – ricorda Burat-tin - con i Comuni di Cartura e Pernumia già da tre anni è iniziata una collaborazione che ci ha permesso di ottenere un sostanzioso contributo dalla Regione per l’installazione di telecamere nel territorio.

I comuni di Pernumia e Cartura erano pressati dalla necessità di fare una obbligatoria convenzione entro il 31 dicembre 2014, visto che non superano i cinquemila abitanti: è nata spontanea l’idea di unire i servizi nonostante Due Carrare non fosse nella necessità di aggre-garsi. Nel percorso si è aggiunto anche San Pietro Viminario. Ci siamo chiesti: perché non esaminare l’ipotesi di una fusione, visto che è incentivata fortemente dal Legislatore con

contributo decennale di circa 40 euro per abi-tante e l’esenzione dal patto di Stabilità, che per Due Carrare vuol dire utilizzare subito oltre un milione di euro per manutenzione strade e marciapiedi, e per opere pubbliche?”. Da qui è nata la decisione degli amministratori di far redigere uno studio di fattibilità sulla fusione, finanziato dalla Regione Veneto, e presentato nei rispettivi consigli comunali in estate.

“Il risultato è che i quattro comuni hanno grandi affinità e omogeneità territoriali, sia sotto il profilo produttivo, reddito pro capite, densità demografica e sviluppo urbanistico, sia dal punto di vista dei servizi erogati, inoltre la

spesa corrente pro capite è più o meno la stes-sa e così gli indebitamenti per mutui – com-menta Burattin - Ultimamente il Comune di Pernumia ha deciso di aggregarsi a Monselice, ma l’analisi fatta dallo studio di fattibilità resta valida per i rimanenti tre, che possono proce-dere celermente su questa strada chiamando al referendum i cittadini dei tre enti”. Secondo Burattin, il nuovo comune beneficerebbe di circa 750.000 euro l’anno per 10 anni e Due Carrare potrebbe utilizzare subito il milione di euro in cassa per realizzare varie opere pub-bliche, da anni in attesa di esecuzione. “Le risorse aggiuntive dei 750.000 euro annui possono essere impegnate per diverse opzioni – conclude l’assessore al Bilancio – per esem-pio per ridurre del 30% TASI e IMU, per aiutare le famiglie con figli, per incentivare scelte nel risparmio energetico privato e pubblico”.

di Francesco Sturaro

Grazie alla collaborazione già ottenuto un primo contributo regionale, “in 10 anni 750 mila euro”

Il dibattito sulla fusione Uno dei grandi sostenitori è l’assessore Graziano Burattin

“Avremo più risorse”

Graziano Burattin

Il Comune di Due Carrare ha aderito alla “Carta di Bagnoli”, presentata ufficial-mente lo scorso ottobre e sottoscritta da

alcuni enti locali della Provincia di Padova. Il documento suggerisce alle istituzioni aderenti un nuovo modello di sviluppo del territorio, partendo dall’agricoltura.

La carta impegna gli enti sottoscrittori a orientare le proprie scelte di sviluppo verso la sostenibilità ecologica, sociale ed econo-mica; a rivalutare l’agricoltura e il lavoro agricolo come primario strumento di tutela, valorizzazione ambientale e paesaggistica; a privilegiare forme di gestione agricola compatibili con l’ambiente; a disincentiva-re le attività agricole basate sul dispendio energetico non rinnovabile, su pesticidi, diserbanti e concimi chimici, sullo spreco idrico, sulla produzione energetica specula-tiva, sulle monocolture e gli allevamenti in-dustriali; a concepire il territorio agricolo sia pubblico sia privato come un bene comune, concedendo i terreni pubblici, abbandonati o destinati ad uno sviluppo urbanistico mai

avvenuto, a giovani che intraprendano pro-getti di utilità sociale.

“Per noi questa adesione è molto im-portante per riaffermare l’importanza che diamo ad un settore strategico per l’eco-nomia di Due Carrare, che vede una fetta sostanziosa del proprio reddito derivare pro-prio dall’agricoltura – spiega il vicesindaco Claudio Garbo - Un’agricoltura di ottima qualità, che trova riconoscimenti a livello nazionale e internazionale con i propri vini, ma anche con i prodotti ortofrutticoli quali gli asparagi, il radicchio, le mele e le pe-sche. Il nostro territorio è un bene pubblico che va salvaguardato e reso funzionale ai reali bisogni dei propri abitanti”.

In questa logica, il Comune ha avviato l’iter per la creazione degli orti urbani, por-zioni di terreno da dare in gestione ai citta-dini, perché vi coltivino ortaggi. “L’obiettivo è di favorire un incremento della qualità dei prodotti consumati e un maggiore e più importante consumo – conclude Garbo - ri-ducendo anche il loro costo”.

CARTA DI bAgNOLI pER L’AgRICOLTuRA

F.S.

Uno dei due incontri del Comitato

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17Bovolenta

Ormai l’associazione no profit Croce Blu Veneto raccoglie oltre una qua-rantina di volontari impegnati nel

soccorso sanitario. La sede legale dell’asso-ciazione è a Venezia ma la sede operativa si trova a Bovolenta, in un locale concesso in uso gratuito dal Comune. Il gruppo, nato su iniziativa delle famiglie Leotta - Cappel-ler, ha a disposizione un’ambulanza nuova, allestita per ogni tipo di emergenza medico - sanitaria.

“Oltre ai volontari effettivi - spiega il presidente Nicolò Leotta - possiamo con-tare su diverse persone impegnate nella Guardia Costiera Ausiliaria Veneto, in pos-sesso di abilitazioni idonee per il soccorso. I volontari provengono da Piove di Sacco, Candiana, Codevigo, Ponte San Nicolò, Pa-dova ma anche dalla provincia di Venezia. A Bovolenta collaboriamo con la protezione civile e il Comune per gli aspetti operativi. Abbiamo organizzato corsi di primo soc-corso, con due livelli diversificati, uno per la cittadinanza che vuole saperne di più e

di Francesco Sturaro

Volontariato Bovolenta ospita la sede operativa dell’associazione attiva in Veneto

Croce Blu Veneto cercafondi per l’ambulanza

l’altro per i futuri soccorsi con lezioni più intensive”.

L’associazione sta cercando anche uno sponsor per sostenere l’acquisto di un se-condo mezzo utile alle attività di primo soc-corso durante eventi in Veneto, dai concerti agli spettacoli in piazza, compresi i grandi eventi nelle principali città. “Gli anni scorsi abbiamo prestato servizio durante il capo-danno e il carnevale di Venezia, seguiamo i grandi eventi a Padova, come “Irlanda in Festa”, le manifestazioni di Padova Fiere e molti altri appuntamenti in cui c’è grande afflusso di pubblico. Collaboriamo anche con la Guardia Costiera e siamo in contatto con ambasciate e consolati. Purtroppo per un gruppo come il nostro la burocrazia e le spese sono notevoli. Per fortuna la sede operativa è in comodato d’uso, ma anche qui ci sarebbero delle migliorie da fare. ed aiutare nell’acquisto di nuove uniformi da soccorso. Qualche donazione ci permette-rebbe di non aumentare i costi di trasporto e assistenza e di migliorare il nostro servi-

zio. Ora siamo alla ricerca di uno sponsor “forte” per poter acquistare il secondo mezzo di soccorso. Per chi vuole investire nella sicurezza sanitaria sarebbe un ottimo ritorno di immagine oltre che un’occasione per dare un aiuto concreto. Il nostro diretti-vo è giovane e motivato oltre che altamente addestrato con corsi interni e corsi “Blsd” e traumi. Cerchiamo di fare del nostro meglio per fornire un servizio di qualità, puntuale ed efficiente. In questo settore non ci si improvvisa, anche se non mancano i casi in questo senso, ma è richiesta una gran-de passione e competenza, oltre che una preparazione professionale e la necessaria predisposizione umana ad affrontare deter-minate situazioni.

Tra le novità ricordiamo il supporto di una psicologa per tutelare i volontari in caso di eventi a grande rischio stress oppure per seguire i parenti delle vittime. Un servizio sempre più sentito e richiesto. Contatti al 348 9822569, www.crocebluveneto.it.

Negli ultimi anni Bovolenta ha fatto i conti con numerose emergenze legate al maltempo e all’allerta lungo il Bacchiglione. Non è un caso che sia stata scelta dai circoli del Pd della Bassa Padovana per l’incontro “Veneto Fragile: sicurezza

idraulica e prevenzione dissesto idrogeologico”. Al dibattito sono intervenuti il direttore del Consorzio di Bonifica Bacchiglione Francesco Veronese con il capo settore manuten-zione Leonardo Zerbin, Giuseppe Capparotto e Alessandra Tessarollo del Genio Civile, il consigliere regionale del Pd Piero Ruzzante. In primo piano le occasioni mancate per mettere in sicurezza il territorio. “Tutelare il suolo e il benessere dei cittadini deve essere lo scopo principale della prossima amministrazione Regionale - spiega Davide Caron, segretario del circolo di Pernumia e organizzatore della serata. - La Giunta veneta uscen-te non ha dimostrato la necessaria attenzione alla prevenzione e alla messa in cantiere delle opere necesssarie: si è semplicemente limitata a rispondere solo a valle del dissesto del territorio”.

ambienteDissesto idrogeologico“pocHi interventiper la sicurezza”

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18 Cartura

Il comune di Cartura ha in cantiere alcuni lavori pubbli-ci, che dovrebbero partire già nelle prossime settima-ne. L’ente locale si appresta a realizzare nel cimitero

del capoluogo nuovi loculi e ossari, per rispondere alle necessità dei prossimi anni. Nel frattempo proseguono le operazioni di estumulazione, con successiva cremazio-ne dei feretri dei loculi scaduti. Le nuove nicchie per la sepoltura verranno ricavate all’interno di un fabbricato, realizzato diversi anni fa e mai utilizzato, pensato come cappella per la celebrazione di funzioni religiose, che per dimensioni e conformazione risulta idoneo alla colloca-zione di 32 loculi a destra dell’ingresso e altrettanti alla sua sinistra, disposti su otto file di quattro piani, per un totale di 64 nuovi loculi. Inoltre vi saranno collocati 70 ossari disposti in due gruppi da 35. “Dovendo effettuare i lavori all’interno di una struttura esistente – spiega il sindaco Massimo Zanardo - è stato ritenuto opportuno installare loculi prefabbricati in vetroresina dal peso ridot-to e di facile movimentazione e montaggio, che infatti saranno finiti in tempi particolarmente brevi. È previsto siano pronti all’inizio di marzo”.

Sul fronte delle infrastrutture viarie, entro l’estate partiranno i lavori della pista ciclabile lungo la Sp92, via Padova. L’intervento interesserà un tratto di strada che

dall’incrocio con via Ca’ Orologio prosegue nel territorio comunale di Conselve: si tratta di circa 1700 metri, dei quali 400 ricadenti nell’ambito territoriale carturano. “Il tratto costituirà per Cartura il completamento della pista esistente, che prolungandosi fino a Conselve, complete-rebbe quasi integralmente da nord a sud, la pista ciclabile lungo la strada provinciale 92 – precisa Zanardo - tale intervento sarà per buona parte finanziato con risorse riconosciute dal Ministero dello Sviluppo Economico all’I-PA Bassa Padovana. Il contributo ammonta a 750.000 euro, erogati ai comuni di Cartura e Conselve che allo

scopo hanno siglato tra loro un apposito accordo di pro-gramma”.

Nel corso dell’anno dovrebbero essere avviati anche i lavori del primo stralcio della nuova pista ciclabile lun-go la Sp 17, via Rena. Il primo tratto di ciclopedonale partirà dall’intersezione con via Don Giovanni Sartori e proseguirà in direzione di Terrassa Padovana fino all’esi-stente supermercato. La spesa prevista per l’intervento è di 160.000 euro.

Sempre in tema di piste ciclabili, nel 2015 saranno avviati i lavori di prolungamento, per un tratto di circa 200 metri, della pista ciclabile lungo la Sp 17 in direzio-ne Due Carrare.

L’intervento, dal costo complessivo di 170 mila euro, prevede anche la modifica dell’incrocio tra via Ponte di Riva e via Maseralino.

“Pur in un periodo non facile, continua il nostro impegno per fare quelle opere ed erogare quei servizi necessari alla collettività – conclude il sindaco Zanardo - visto le risorse molto limitate, è stata rivista tutta la pianificazione dei lavori pubblici; alcune opere saranno accantonate o rinviate in attesa di tempi migliori. Cerchia-mo di amministrare al meglio le risorse disponibili, senza dover gravare ulteriormente sui cittadini”.

di Francesco Sturaro

In arrivo anche nuove piste ciclabili. Il sindaco Zanardo: “Nonostante le difficoltà cerchiamo di trovare le risorse”

Lavori pubblici Verrà usato lo stabile costruito anni fa ma finora rimasto vuoto

Cimitero, al via l’ampliamento

Il municipio: varati alcuni lavori pubblici attesi da tempo

La fine della stagio-ne invernale sarà caratterizzata da

vari eventi culturali, promossi dall’assesso-rato alla Cultura. A febbraio ha preso avvio nel teatro parrocchiale la rassegna teatrale “Andiamo in scena”, allestita in collaborazione con l’associazione “Amici del Teatro Veneto” di Cartura. Calato il sipario sui primi due spettacoli proposti (“Acqua in bocca” e “Meio tardi che mai”), il cartellone prevede altri due appuntamenti: il 7 marzo sarà rappresentata la commedia “L’Avvocato veneziano”, mentre la settimana successiva “Il morto in casa”.Il 21 marzo, nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, sarà proiettato il film “Fango e Gloria”. La pellicola, incentrata sulla Prima guerra mondiale, è stata realizzata recuperando rari filmati originali. Il film ricostruisce il tragico conflitto bellico, raccontando in modo coinvolgente un evento che sconvolse il mondo intero. “Devo ringraziare per questa opportunità il vicepresidente della Regione Ve-neto, Marino Zorzato – afferma il sindaco Massimo Zanardo – artefice principale di tutte le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra”.

“Un ringraziamento va alla parrocchia di Cartura per aver messo a disposizione il teatro parrocchiale – dichiara l’assessore alla Cultura, Pasqualina Franzo-lin – e all’associazione Amici del Teatro Veneto per la collaborazione. Riteniamo che diffondere e promuovere la cultura teatrale sia importante e permetta di creare occasioni di aggregazione tra le gente”.

Le prossime iniziative in programmadal palcoscenicoal Film “Fango e gloria”

F.S.

Dal primo gennaio i comuni di Cartu-ra, Due Carrare e San Pietro Vimina-rio condividono in forma associata

le funzioni amministrative fondamentali; nel frattempo è proseguito il confronto tra amministrazioni e cittadini per l’eventuale avvio dell’iter di fusione tra i tre enti locali. In questo contesto politico-amministrativo, la consigliera di opposizione Alberta Ca-stellan del gruppo “Lega Nord” ha assun-to una posizione critica. Membro dell’ap-posita commissione comunale, istituita a settembre con il compito di approfondire la questione fusione, la rappresentante dell’opposizione ha manifestato sin da novembre le sue perplessità circa la cele-rità con cui è stato avviato il percorso di riflessione e confronto, propedeutico alla formazione di un comune unico con Due Carrare e San Pietro Viminario. “È neces-sario vi siano dei passaggi intermedi dove i comuni interessati possano unificare i regolamenti, i bilanci, i piani urbanistici, i piani commerciali, i tributi locali, unificare il segretario comunale – ha dichiarato la consigliera Castellan in commissione – Tale passaggio si configura in una ‘unione’ dei comuni interessati al progetto per un periodo non inferiore ai 3/5 anni. Dopo tale periodo, forse, saremo pronti per chie-dere alla Regione di indire il referendum per la fusione. Questa mia convinzione è data dal fatto che la fusione è paragona-bile ad un ‘matrimonio’ e solo dopo una

approfondita conoscenza e a volte anche una ‘convivenza’ si possono gettare le basi e accordarsi per una vera e propria fusione”.

Le perplessità della consigliera sulla collaborazione, in vista di un’eventuale fusione, tra i tre comuni sono state pale-sate anche in consiglio comunale a fine 2014, al momento della discussione della convenzione per la gestione associata delle funzioni fondamentali, approvata con il voto contrario della stessa espo-nente dell’opposizione. Nell’occasione Alberta Castellan ha anche evidenziato dei supposti vizi formali nell’iter seguito dal documento rimarcando come, a suo dire, la convenzione sarebbe dovuta es-sere condivisa tra gli schieramenti politici, alla stregua dello studio di fattibilità della fusione.

Nella stessa sede il sindaco Massimo Zanardo, difendendo la legittimità del percorso seguito dalla delibera di consiglio sulla convenzione per la gestione asso-ciata dei servizi, ha sottolineato il valore del documento approvato: “Ritengo la convenzione un passaggio iniziale non un punto d’arrivo. Riteniamo opportuno proseguire su questa strada e utilizzare questa convenzione per intraprendere una iniziale riorganizzazione degli enti, basata sulla collaborazione tra segretari e dipen-denti comunali”.

F.S.

Il dibattito sulla fusione Castellan perplessa: “servono tempi più lunghi”

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Page 21: Conselvano feb2015 n20

19Agna

Il forte vento alzatosi su tutta la Regione Veneto la prima settimana di febbraio scorso ha causato forte disagio e critici-

tà in tutto il territorio del conselvano e del Comune di Agna. Alle 7 del mattino si sono attivati gli operai comunali e gli uomini e i mezzi della Protezione civile su convoca-zione del sindaco, Gianluca Piva, per dar risposta alle numerose chiamate da parte dei cittadini. C’è stato anche un black out dell’energia elettrica durato diverse ora che ha interessato parte di via Petrarca, via Me-lato e Papa Giovanni XXIII°. E’ stato attiva-to un COC presso la sede della Protezione Civile chiamando in servizio una decina di volontari.

“Le situazioni più critiche si sono veri-ficate – spiega il sindaco - in via Ceperneo lungo la SP3 ove un platano pericolante a causa del movimento ondulatorio indotto dal forte vento, ha danneggiato le condut-ture dell’acquedotto, richiedendo l’interven-to sul posto di una squadra del CVS con il supporto della nostra protezione civile per la

messa in sicurezza dell’area. Poi il platano è stato tagliato dalla Provincia. Altra zona con forte disagio – continua Piva - è stata via Chiesa ai confini con Borgoforte di An-guillara Veneta, un grosso albero è caduto danneggiando i cavi dell’energia elettrica e telefonica. Anche su via Carrare la viabilità è stata parzialmente compromessa da un al-bero pericolante. Le segnalazioni sono state oltre una ventina per pali telefono caduti, segnaletica stradale danneggiata o divelta e alberi caduti o malfermi. Diverse famiglie del quartiere Papa Giovanni XXIII°, via Melato e via Petrarca sono rimaste senza energia elettrica per diverse ore con disagio, considerato anche le temperature rigide.” Purtroppo il disagio è stato acuito dalla dif-ficoltà di mettersi in contatto con l’Enel per segnalare le situazioni più critiche, essendo la stessa oberata dalle richieste di intervento su tutto il territorio.

Danni anche a Bagnoli: fra i tanti alberi che non hanno resistito alla furia del vento ci sono quelli del giardino della scuola materna

di San Siro. Nel finire a terra hanno travolto anche alcune giostrine e impedito l’accesso dal cancello principale. Fortunatamente non è capitato nell’ora di arrivo dei genitori con i bambini. Qualche disagio anche alla scuola media del capoluogo dove ci sono state del-le infiltrazioni d’acqua all’interno dell’edifi-cio. Anche in questo caso le lezioni si sono svolte senza intoppi. “Fin dal primo mattino abbiamo ricevuto chiamate - spiega il sin-daco Roberto Milan - e numerose tabelle della segnaletica verticale divelte e finite in strada. Diverse anche le abitazioni che han-

no riportato danneggiamenti parziali al tetto perché il vento in alcuni punti ha strappato le tegole. Per questo motivo abbiamo do-vuto chiudere una parte di piazza Marconi, davanti al municipio. Al mattino è rimasta senza elettricità anche una parte della zona industriale”.

Problemi anche a a Candiana dove il vento ha gettato a terra una parte del muro di cinta dell’antico monastero benedettino, già compromesso. Ingenti anche i danni all’agricoltura con serre e cappannoni sco-perchiati, alberi da frutto abbattuti.

di Cristina Lazzarin

Ad Agna una trentina di famiglie sono rimaste senza elettricitàdanni ingenti all’agricoltura

Il bilancio del maltempo La zona più colpita fra Agna, Bagnoli e Candiana

Il vento abbatte alberi e serre

Un albero caduto ha interrotto la linea elettrica ad Agna

Continua il malcostume dell’abban-dono dell’immondizia in svariati punti del territorio. Il sindaco lancia

un appello a non approfittare del mer-cato della domenica per smaltire rifiuti. Infatti alcune domeniche fa sono stati abbandonati dei rifiuti non derivanti dal mercato ma di altra tipologia. Si tratta di diversi sacchi di lana di roccia che è un rifiuto speciale e va smaltito con proce-dure e costi a carico della cittadinanza.

“Sono infuriato – afferma Piva – con questi “furbetti” che hanno sca-ricato questi rifiuti in piazza ad Agna. Se pensano sia finita qui si sbagliano; provvederemo ad indagare con l’uso delle nostre telecamere.

Questa è pura maleducazione – continua il sindaco - il mercato non deve essere la discarica di tutti perché il rifiuto domenicale ha un costo “a peso” e lo pagano tutti i cittadini. As-sieme all’assessore all’ambiente Erika Rampazzo abbiamo già consegnato a ciascun ambulante presente al nostro mercato un avviso di avvertimento a non abbandonare rifiuti extra mercatali nei giorni scorsi”.

il caso

Telecamere in azioneriFiuti gettatinell’area mercato

C.L.

Riuscitissimo il primo Carnevale di Agna organizzato l’8 febbraio scorso, con enorme partecipazione di pubblico da

tutto il conselvano. Hanno sfilato sette tra gruppi e carri. Hanno partecipato il carro delle frazioni unite “Camillo il coccodrillo”, il gruppo materna e nido di Agna, il carro “Peter Pan” di San Siro, il gruppo “ Car-ramba che banda” di Bagnoli di Sopra, il gruppo “Carioche” di Bagnoli di Sopra, il gruppo chiarine, tamburi e sbandieratori di San Cosma e il carro della Lida (Lega ita-liana per la difesa dei diritti degli animali). La giuria composta dal Presidente della Via Annia Santo Corato, dal sindaco Gianluca Piva e dal parroco Don Raffaele ha premiato al primo posto il carro “Camillo il coccodril-lo”, al secondo “Peter Pan” e al terzo posto il gruppo di San Cosma. Musiche di Radio Soul e dj. Denis B. “Enorme soddisfazio-ne - afferma il sindaco Gianluca Piva - per il riuscitissimo evento con oltre settecento persone presenti. Ringrazio tutti coloro che

hanno collaborato e tutte le persone che hanno partecipato dando soddisfazione al Comitato organizzatore. E’ stata un’oppor-tunità per stare assieme nel divertimento e per i nostri esercizi pubblici un’occasione di lavoro. Infine ringrazio la protezione civile che ha coordinato logistica e sicurezza. Dia-mo appuntamento al prossimo anno”.

TORNA IL CARNEvALE: uN SuCCESSO

Sopra: il carro vincitore, in basso: un momento della festa

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Page 22: Conselvano feb2015 n20

20 Cultura

Dopo una lunga e complessa opera di restauro, iniziata nel 2012, lo stra-ordinario crocifisso della chiesa dei

Servi, recentemente attribuito a Donatello, verrà restituito alla città, ma prima di tor-nare alla sua storica e antica sede, sarà al centro di una mostra-evento di grande rile-vanza. Dal 27 marzo al 26 luglio prossimi, per iniziativa della Diocesi di Padova, lo scenografico salone dei Vescovi del Palazzo Diocesano ospiterà infatti, per la prima volta insieme, tre grandi crocifissi che Donatello produsse nel corso della sua vita: quello realizzato per la chiesa di Santa Croce in Firenze (1406-08) - oggetto di una celebre gara con l’antagonista Filippo Brunelleschi raccontata da Giorgio Vasari nelle sue Vite -, quello dei Servi e quello bronzeo della Basilica di Sant’Antonio a Padova (1443-1449). Un’opportunità assolutamente unica e inedita di osservare da vicino i tre capolavori, leggendo attraverso di essi il per-corso compiuto dall’artista dagli anni giova-nili alla piena maturità, e di confrontarsi con

il fulcro del messaggio cristiano attraverso l’interpretazione che un grande artista del Rinascimento ne ha dato nel corso della sua esistenza.

Vero e proprio protagonista dell’esposi-zione, il crocifisso padovano della chiesa di Santa Maria dei Servi vanta una storia del tutto particolare, che lo vide oggetto di un evento miracoloso. Nel 1512 il manufatto sacro trasudò sangue dal volto e dal costato per oltre quindici giorni, attirando l’atten-zione del vescovo vicario di Padova Paolo Zabarella, che raccolse il prezioso liquido in un’ampolla ancora oggi conservata in un reliquiario all’interno della chiesa. La straor-dinaria devozione popolare che conseguì al miracolo offuscò fino a condannare all’oblio la paternità dell’opera, nientemeno che del grande Donatello.

Nel 2008 il colpo di scena: presso la Beinecke Library della Yale University, viene riscoperto il primo volume dell’edizione del 1550 delle Vite di Giorgio Vasari, conte-nente annotazioni manoscritte fino a quel

momento sconosciute, tra le quali una in particolare fa saltare sulla sedia gli studiosi responsabili della scoperta, Marco Ruffini e Francesco Caglioti. La nota recitava: “Ha [Donatello] ancor fato il Crucifixo quale è ora in chiesa di Servi di Padoa”.

Se in un primo momento l’attribuzione ha suscitato qualche perplessità e un at-teggiamento di prudenza all’interno della comunità scientifica, oggi i risultati del re-stauro, realizzato con il finanziamento del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, non lasciano più dubbi. E un’al-

tra sorpresa attende i padovani abituati a vedere il crocifisso sotto le finte spoglie di un manufatto bronzeo: rimossa la ridipintu-ra a finto bronzo che la ricopriva, l’opera rivela ora tutta la qualità dell’intaglio e della policromia originaria, in buona parte conser-vatasi, restituendo a Padova un capolavoro che va ad aggiungersi alle altre opere che Donatello ha lasciato durante la sua per-manenza in città, tra cui la celebre statua equestre del Gattamelata, aggiungendo un ulteriore tassello nella vicenda biografica dell’artista.

di Laura Organte

Mostra evento al termine del lungo restauro del capolavoro attribuito al grande artista e conservato nella chiesa dei Servi

L’esposizione senza precedenti Dal 27 marzo al Palazzo Diocesano per la prima volta tre opere insieme

I grandi crocifissi di Donatello

Un particolare del crocifisso ligneo della chiesa dei Servi

Giunge quest’anno all’ottava edizione il Premio internazionale di poesia religiosa San Sabino, concorso a

scadenza biennale ispirato alla Pieve di San Sabino, antica pieve di Torreglia sui Colli Euganei che custodisce al suo interno il sepolcro dell’abate e letterato Giuseppe Barbieri, allievo del Cesarotti. Il titolo del premio, “Parola e Mistero” suggerisce come l’esperienza poetica sia quella soglia tra suono e silenzio, dicibile e indicibile, finitezza e infinità, che il premio desidera promuovere ed esplorare. La scadenza per l’invio degli elaborati (da spedire a [email protected]) è il 21 marzo, data significativa in cui ricorre la Giornata Mondiale della Poesia Unesco, mentre la premiazione avrà luogo il giorno sabato 30 maggio 2015 alle ore 17 presso la pieve di San Sabino a Torreglia. Info e regolamento: 049 5211544.

torreglia

L.O.

Poesia religiosa“parola e mistero”

La Pieve di San Sabino

teatro e musica

“SNOB” CON PAOLO CONTE Quarant’anni di carriera e un tour per festeggiarli. Paolo Conte, icona del jazz italiano, farà tappa a Padova al teatro Geox venerdì 17 aprile, con i suoi grandi successi e i brani dell’ultimo album “Snob”, 15 brani inediti, uscito a quattro anni dal prece-dente: un concentrato di ritmi e passioni, di donne ed emozioni lontane.Ogni album di Paolo Conte è il proseguimento di quello precedente, ogni canzone è la continuazione del suo lungo romanzo musicale che ha cominciato a comporre quando ha capito che in un’aula di tribunale si tengono jam session interpretative molto simili alle variazioni musicali in un concerto jazz.

TRAVAGLIO RACCONTA L’ITALIAIronico e caustico, il direttore del Fatto Quotidiano arriva a Padova il 23 maggio con il suo show di “teatro verità”. Su palco del Teatro Geox, Marco Travaglio catturerà l’attenzione del pubblico con le sue inchieste, il punto di partenza per raccontare una storia d’Italia, più o meno recente, che non tutti hanno il coraggio di ascoltare o di raccontare. In primo piano ovviamente i temi di attualità, non solo poltica, che stanno tenendo banco in questa delicata fase della vita pubblica, con uno sguardo alle grandi inchieste giudiziarie e una vena polemica sempre accesa.

ALLEVI, PIANO SOLOIl Piano solo tour 2015 di Giovanni Allevi approda a Padova sabato 11 aprile 2015. Chiuso il 2013 con la sfida di un album interamente dedicato alla magia del Natale, “Christmas for you” e la recente certificazione del Disco di Platino per “Alien”, il pianista e compositore riporta sul palco del teatro Geox un programma musicale di pianoforte solo che abbraccia la sua pluripremiata e ventennale attività compositiva. Allevi eseguirà infatti le melodie entrate ormai nell’immaginario musicale di tutto il suo pubblico, le stesse che lo hanno portato ad essere considerato l’enfant terrible della musica classica contemporanea.

a cura di Laura Organte

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21Sport

Lo scorso 26 gennaio il mondo della pallacanestro ha celebrato l’anniver-sario di un record che resiste ormai da

vent’anni. Carlton Myers, indimenticabile leader della nazionale azzurra, segnava ben 87 punti in un’unica partita di palla-canestro. Era il 26 gennaio 1995, sesta giornata di ritorno di A/2: con 14/22 da due, 9/19 da tre e 32/35 ai liberi, Myers e i suoi mitici 87 punti assicuraro-no alla Teamsystem Rimini la vittoria per 147-99 la Libertas Udine. Quel record, in parte, è legato anche alla palla spicchi del-la Bassa Padovana. Già, perché nel quin-tetto che scese in campo quel giorno c’era anche un campione patavino: Damiano Brigo, il totem conselvano che arrivava dagli straordinari successi con la Virtus Bologna e che in quella stagione aveva l’onore di giocare con uno degli atleti più rappresentativi della storia del basket italiano. Ricorda ancora quella partita? “E’ uno dei momenti che in una carriera è difficile dimenticare. Ricordo che dopo un quarto d’ora di gioco Carlton aveva già messo 30 punti. Bombardava da ogni angolo del campo: lui tirava almeno un metro più indietro alla linea dei tre punti, aveva già misure da Nba. A 60 punti lo speaker gridava al record. Carlton aveva la bava alla bocca”. Continua il cestista conselvano: “Che dovesse essere una domenica speciale lo si era capito subito. Il sabato prima, in allenamento, Carlton

si era avventurato in una sessione di tiro da metà campo, segnando con un’incredi-bile continuità”. In quell’occasione Myers ebbe l’appoggio di un’intera squadra e – forse – anche degli avversari… “Si andava sull’onda dell’entusiasmo e non si poteva che affidarsi a Myers, che però non aveva vita facile. Era letteralmente triplica-to, perché ovviamente Udine non ci stava a farsi calpestare così. Non a caso subì 21 falli e finì per 35 volte in lunetta. Quegli 87 punti li ha sudati tutti”. Oggi Myers si è avventurato in un nuovo percorso, quello di conduttore televisivo: è infatti il nuovo volto di “Wild Oltrenatura”. Lo sen-te ancora? “Certo, Carlton è una persona chiusa ma se gli entri in grazia diventa ve-ramente affabile”. Brigo, che calca ancora i parquet e cattura rimbalzi nelle minors padovane, oggi punta tutto sulla carriera di allenatore, che oggi gli regala importan-ti soddisfazioni soprattutto nel mondo del minibasket.

pALLACANESTRO. Anniversario del record del 1995il totem conselvano brigo raccontaQuel giorno storico a Fianco di mYers

N.C.

Carlton Myers in azione

La passione per il tamburello ritorna in auge. Domenica 8 febbraio la tensostruttura di Granze ha ospitato un doppio incontro amichevole fra le società del Tamburello Granze e Tambueo Padova. Uno sport antico, questo, che sta tornando in voga

grazie all’impegno e alla passione di giovani atleti che si dedicano con dedizione ad uno sport elegante e coinvolgente. Coinvolgente la disciplina, coinvolgenti gli incontri che sono andati in scena qualche settimana fa a Granze. Infatti se l’incontro femminile è stata una cavalcata trionfale delle granzesi, che si è conclusa con un perentorio 13 a 3 per le ragazze della Bassa Padovana, l’incontro maschile è stato da cardiopalma con una caparbia compagine patavina che in svantaggio ha saputo riagganciare sul 12 a 12 i padroni di casa, costringendoli al tie-break che ha visto trionfare gli ospiti. Commentano dalla Tamburello Granze: “Al di là del risultato sportivo è da sottolineare il bellissimo clima di sportività e piacere di condivisione che ha contraddistinto i giocatori in azione e gli spettatori a bordo campo. Un clima che fa ben sperare per il prosieguo delle attività e l’affermarsi di uno sport che, seppur considerato minore, sa estasiare ed affascinare”. In Italia l’attività del tamburello è regolata dalla Fipt, che organizza, sia in ambito maschile che femminile, i campionati di serie A, B, C, D, di categoria giovanili, amatori, veterani, la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana. Potrebbe sembrare uno sport semplice, ma in realtà richiede una grande forza e soprattutto riflessi sempre pronti.

padova e granze

Lo sport antico sta tornando in vogatamburello, una passione cHe cresce

N.C.

La formazione di Granze

Non solo promesse ma veri e propri risultati. Continua l’ascesa del gruppo Amatori Nuoto, la squadra legata agli

impianti natatori di Monselice e Casale di Scodosia e al gruppo Canova Sport. Lo scor-so 25 gennaio ha avuto luogo nella piscina di Monselice la terza giornata dell’attività interzonale dedicata agli Esordienti. Oltre ai padroni di casa dell’Amatori Nuoto erano presenti altre cinque società venete: Adria Nuoto, Rovigo Nuoto, Promosport Clodia Sottomarina, Swim Conselve e Acquambien-te. La manifestazione è stata organizzata in due distinte fasi, la prima dedicata agli Esordienti B e la seconda agli Esordienti A. Lo spettacolo e l’agonismo non sono man-cati: sono state quattro ore di competizione piuttosto intensa, in cui i ragazzi hanno battagliato affrontandosi a partire dalle gare più corte e veloci, come i 50 rana, fino alla maratona delle gare acquatiche in piscina, i 1500 stile libero. Tra i ragazzi della squadra di casa si sono messi particolarmente in luce Tommaso Cervellin, argento nei 100 farfalla

B, Martina Pulin, seconda nei 200 dorso B e Davide Costantin alla piazza d’onore nei 100 farfalla, ma anche bronzo nei 200 stile libero della categoria Esordienti A. La bra-vura di un atleta non si misura solamente dalle medaglie conquistate, ovviamente, ed è per questo che anche il bilancio degli altri ragazzi è stato decisamente positivio. Hanno notevolmente migliorato i loro perso-nali Maddalena Fecchio, Caterina Panziera e Giorgia Masiero (13 secondi) nei 200 stile libero A femminile; e ancora Luca Pi-cotin, Cristian Ramazzotto, Matteo Barotti, Federico Ambrosi e Alessandro Panziera nei 200 stile libero e 100 farfalla A maschi; Daniel Vanzan, Marcello Masina, Riccardo

Sacco, Milan Tahir, Pietro Canazza, Girardi Riccardo, Beatrice Businaro, Greta Rosina e Aurora Baldo nei 100 misti, 50 rana e 200 dorso Esordienti B. Contemporaneamente a questa categoria, a Sant’Urbano – nell’altro importante centro natatorio della Bassa Pa-dovana - hanno gareggiato Federica Vanzan e Leonardo e Chiara Bettini, ben figurando nei 200 stile libero, 50 dorso e 100 rana. “L’invito è di seguire quanto compiuto dalla nostra società. - spiegano dalla Amatori Nuo-to - Stiamo facendo tanto per questi ragazzi e i nostri atleti ci ricompensano con ottimi risultati. Le nostre gare e la nostra attività sono aggiornate costantemente sia sul sito della società che sulla pagina Facebook”.

di Nicola Cesaro

Tra gli Esordienti si impongono Cervellin, Puline Costantin, gli altri hanno migliorato i tempi

Nuoto Soddisfazioni per la squadra legata a Monselice e Casale di Scodosia

Amatori ancora sul podio

Gli atleti premiati alle gare di Monselice

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Via libera alla nuova Legge sullo sport della regione Veneto. La VI Commissione a fine Gennaio ha approvato il testo uni-ficato (PDL 457 e 408). “Questo è un grande passo avanti – afferma Claudio Sinigaglia, consigliere regionale e primo firmatario del PdL presentato dal PD – ma la mia corsa non è ancora finita: manca un ultimo “sprint” prima del traguar-do, la sua approvazione!”Con l’approvazione dell’articolato è proseguito in Commis-sione Sport l’iter del progetto di Legge per l’attività motoria e sportiva, sintesi di due distinti PdL, il n.457 presentato dal-la Giunta regionale e il n. 408 presentato da Sinigaglia del Gruppo democratico.“Con questo provvedimento – spiega Sinigaglia – la Regio-ne, nel ribadire il riconoscimento dello sport come funzione sociale per la crescita e lo sviluppo individuale e l’aggrega-zione sociale, intende dotarsi di un adeguato strumento nor-mativo in grado di porre in essere azioni sempre più mirate ed incisive per soddisfare le mutate esigenze del mondo sportivo”. Il provvedimento si rivolge infatti non solo alle 11.200 socie-tà sportive del Veneto e ai quasi 2 milioni di pratiche spor-tive, ma anche ai circa 700 mila studenti dei 1.900 istituti scolastici. Tra le novità previste dal provvedimento, il Piano pluriennale per lo sport, la costituzione della Consulta e dell’Osservatorio regionale per lo sport, la Carta etica dello sport veneto, la definizione dei criteri per la gestione degli impianti sportivi comunali, il piano pluriennale dell’attività an-tidoping. Riconosciuto anche lo sport di cittadinanza come attività motoria e ricreativa svolta in spazi aperti anche in as-senza di specifici impianti. A livello finanziario previsto l’am-pliamento dei possibili soggetti beneficiari dei contributi re-

gionali, sia in materia di impiantistica sia di pratica sportiva, la promozione di eventi, progetti e campagne promozionali a favore dello sport, la promozione della pratica sportiva in ambito scolastico, contributi per la pratica sportiva degli at-leti con disabilità. Previste infine norme a tutela della salute delle persone che frequentano impianti sportivi in cui venga praticata attività motorio-ricreativa, nonché l’introduzione di requisiti di sicurezza degli impianti stessi. “Si tratta di un provvedimento importante – ha sottolineato Claudio Sinigaglia – che modifica la precedente normativa del 1993, riconoscendo allo sport valore agonistico, educa-tivo e relazionale per la crescita personale e della comuni-tà, in grado di superare disagi e discriminazioni. Mi auguro quindi, vista anche l’ampia condivisione a questo testo di legge emersa in Commissione, che possa essere approvato dal Consiglio nel più breve tempo possibile”.

Legge sullo sport: approvato il testo!Sinigaglia: “Questa norma riconosce lo sport come un valore per la crescita personale e delle comunità”

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I soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esempli-fi care il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”.

“Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo defi nisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha fi nito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni.

L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”.

Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifi che sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema econo-mico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fi sico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”.

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil,

prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifi che rivisitate e fotografi e più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in colla-borazione con l’Università Ca’ Foscari di Ve-nezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fi ne gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della clas-sifi ca del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete.

In defi nitiva nel 2014 il Veneto si con-ferma una regione in cui si continua a vive-re ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istru-zione e sicurezza. Nello specifi co Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifi ca delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete.

Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione.

Per quanto riguarda il benessere mate-riale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equiva-lente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosid-detti Neet, coloro che non studiano né lavo-rano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppu-re il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei.

Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali.

Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “par-tecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B.

Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differen-ziata dei rifi uti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazio-nale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcu-ni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media.

In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella clas-sifi ca italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

di Ornella Jovane

Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classifi caa del benessere, tante luci ma qualche ombra

FOCUSOltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionaliUNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE

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23Il Veneto in primo piano 111Il Veneto in primo piano

I veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica catego-

ria in fl essione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ven-tunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, supe-riore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

Le province più ricche si confermano Padova e Bellu-no, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente.

I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scor-so anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale.

I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

di Ornella Jovane

Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare

NEWS

“Scopro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sin-tetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni

fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occa-sione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fl uttuanti e instabili, alle tappe pianifi cate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo for-nisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa.

Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considera-no di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio diffi cile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorati-va e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le diffi coltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di ac-quisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping.

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumiI GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro

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24 Il Veneto in primo piano

Donne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le

donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mer-cato del lavoro.

“Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove profes-sioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni.

Fra le tante storie, abbiamo scelto quel-la di Chiara Schiavon, una giovane di Chiog-gia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi ver-so nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attivi-tà nella sua città.

“Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Gio-vanni Paolo II alle donne per introdurre l’in-tervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’e-stero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfi da poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”.

Chiara, guardando indietro c’è qual-cosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nul-la della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto.

Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fi ne sia inutile pen-sarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori.

Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così diffi cile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!”

Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato fi nora?

“La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fi danzato e che tutt’ora continua a sup-portarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

ogni tanto mi frullano in testa.Ovviamente anche la mia famiglia è

stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”.

Da cosa è nata la tua passione per l’hand made?

“La mia passione per l’handmade cre-do di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avu-to molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far compren-dere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”.

Hai qualche desiderio per il futuro?“Il mio desiderio per il futuro sarebbe

quello di realizzare qualcosa che mi iden-tifi chi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

di Miriam Vianello

Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano”

Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare

4 Il Veneto in primo piano44 Il Veneto in primo piano

Chiara Schiavon

Anche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio de-

gli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spes-

so, anche culturali. La fi gura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione profes-sionale.

Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con pun-te del 65-70% nel sud Italia. Quel che pre-occupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percen-tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi.

Dati che secondo gli analisti sono im-putabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’infl uenza esercitata sui com-portamenti e le attitudini delle ragazze fi n dai primi anni di vita.

Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha diffi coltà fi nanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi.

Grandi diffi coltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percen-tuali nel caso delle femmine. Colpa degli in-dirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del feno-meno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro.

Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavo-rativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

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Dal bilancio della Regione veneto, in discussione in questi giorni, emerge una triste realtà dei fatti che Claudio Sinigaglia, consigliere regionale del Pd e vicepresidente della Commis-sione Sanità denuncia fortemente. “Zaia sta demolendo il so-ciale anno dopo anno! Ho messo a confronto quanto stanziato nei capitoli riferiti al sociale, dal 2010 al 2015 ed emerge un quadro desolante. Tanti capitoli sono stati azzerati, soprattutto quelli per gli investimenti e quelli utilizzati per la pianificazione nell’ambito delle politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indi-stinto di 20 milioni a favore delle persone con disabilità erogato ai Comuni del Veneto. Quindi ogni Comune per mantenere gli stessi servizi dovrà sborsare una quota procapite maggiore. Sugli stanziamenti per la disabilità, inoltre, vige una grande confusione. Tanto che nei centri diurni per i disabili e nelle co-munità residenziali ci sono posti disponibili, ma si creano liste d’attesa dei disabili che non riescono ad entrare in questi centri perché non ci sono sufficienti risorse economiche!” Sinigaglia a questo proposito denuncia anche un caos nel no-stro sistema socio sanitario legato all’applicazione della nuova DGR che fa passare gli assegni di cura a impegnative di do-miciliarità. “C’è una tale confusione che il numero di quelli che ricevevano l’assegno di cura nel 2014 sono diminuiti e nel 2015 diminuiranno ancora di più, ma non perché non c’è il bisogno, ma perché non sono informati, perché manca la capacità da parte del nostro sistema socio sanitario di raggiungere le per-sone e di informarle”.“Anche quest’anno - sottolinea Sinigaglia - i finanzimenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno

ripartiti fintantoché non sarà possibile usare i soldi del Fondo Sociale Nazionale al posto del Fondo per la Sanità. Nel 2014 è successa la stessa cosa e ad oggi le scuole paritarie non han-no ancora ricevuto un euro di quanto spettava loro nel 2014”. Il Fondo per la non autosufficienza rimane invariato. Nessun aumento di valore delle quote sanitarie per le case di riposo che si vedranno così costrette a chiedere un ulteriore aumen-to alle famiglie. Nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali che inseriscono i disabili e altre categorie svantaggiate nel lavoro.Mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione, una gravis-sima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione.La Regione non ha ancora legiferato per decidere quali com-petenze delle Province gestirà in proprio. A rischio da fine feb-braio vi sono i servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole!

“I disabili e le loro famiglie non sono mai stati così soli e abbandonati a se stessi”

Sinigaglia: “Perchè la Sanità finanzia la scuola?”

Il Bilancio regionale sotto la lente del Consigliere regionale Claudio Sinigaglia

Page 27: Conselvano feb2015 n20

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1 Voci da palazzo11 Voci da palazzo

“E’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di

programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e fi nanze lontane dal territorio e dalle sue esi-genze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affi damento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

Clodovaldo Ruffato, Ncd“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

L’opinioneL’opinione

Peccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una

proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare.

“C’è una società consortile che si chiama Vene-to Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la fi nali-tà positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”.

Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Ve-neto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costitu-zione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico di-rettamente dagli uffi ci regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadi-sce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno.

Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle fun-zioni conferite. Per quanto riguarda la norma fi nan-ziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantifi care le minori spese in

350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate im-mediatamente per incrementare il capitolo di bilancio fi nalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ri-cerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

di Maria Pavan

Manovre di fi ne mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerloVeneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione

“Stanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di ori-gine e delle indicazioni geografi che del

settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affi data ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fi ne di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”.

L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che defi nisce “di primaria impor-tanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende pro-duttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografi che protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salva-guardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”.

Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in con-tinuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATEAgroalimentare

“Un ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati,

perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole far-macie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario effi ciente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“In Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia

con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fi bra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fi bra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fi bre spontaneamen-te per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e ope-ratori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Costantino Toniolo

Franco Manzato

26 Voci da palazzo

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111Voci da palazzo

“Tra le conseguenze nefaste del mancato riordino del-le competenze da parte

della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fi no ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendi-mento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorati-va e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A benefi ciare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servi-zio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”.

COMMENTI

ProvinceDISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo

del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero co-alizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i rifl ettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifi ca e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i fi gli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pa-garsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i fi gli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project fi nancing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fi era opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’uffi cio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arre-sto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’uffi cio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’uffi cio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso.

Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescitaCentro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori fi nora in campo

Alessandra Moretti e Luca Zaia

S.B.M.

di Maria Pavan

27Voci da palazzo

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

Stendendo un bilancio del suo lavoro in Consi-glio regionale qual è il risultato che ritiene più importante?“Certamente la stesura del nuovo piano Socio-sani-tario, un risultato importantissimo ottenuto grazie ad un approccio costruttivo perché credo fermamente che il diritto alla salute viene prima di qualsiasi con-trapposizione politica e va salvaguardato per tutti. Il Piano approvato è molto positivo ma adesso va messo in pratica e qui arrivano le note dolenti”.Quali sono le problematicità maggiori che vede nella prossima attuazione del nuovo Piano so-cio-sanitario 2012-2016?“Il potenziamento dei servizi territoriali è rimasto lettera morta finora. Il Piano, infatti, definisce le nuove schede di dotazione ospedaliera-territoria-le che privilegiano la razionalizzazione delle risorse rispetto ai tagli della spesa. L’obiettivo, dunque, è quello di diminuire i ricoveri tramite il rafforzamento delle cure territoriali con la nascita degli ospedali di comunità e delle medicine di gruppo integrate. Tutto questo, però, esiste solo in una minima parte. Non c’è stato il potenziamento di niente nel territorio, zero assoluto, e ciò la dice lunga sull’abbandono delle persone e delle famiglie più fragili e vulnerabili da parte del sistema socio sanitario”.Chi vincerà le prossime elezioni regionali dovrà farsi carico di realizzare quanto sino ad oggi è

ancora solo sulla carta e non a servizio del territorio e dei suoi cittadini.“Bisognerà rivedere le schede e le dotazioni e fare scel-te importanti e, forse, impopolari come la riduzione del numero delle Ulss con la riorganizzazione complessiva del Sistema socio-sanitario. Anche in questo si vede la debolezza di Zaia. Ha tergiversato sulle scelte importan-ti per motivi di convenienza e di gestione del consenso e, intanto, ai veneti vengono tagliati i posti letto senza la dovuta riorganizzazione dei servizi territoriali. Se la politica non decide a rimetterci sono i cittadini”.I cinque anni di governo Zaia hanno visto scendere in piazza a protestare le categorie più deboli della nostra società. Storica la manifestazione dei disabili che chiedevano le dimissioni dell’assessore. Che è successo?“Questa è un’altra nota dolente della pagina scritta da questa maggioranza di governo in Regione: hanno de-molito il sociale, un capitolo che prima era il fiore all’oc-chiello della nostra Regione. Prendiamo ad esempio il fondo per la non autusufficienza ridotto a 717 milioni nell’ultimo bilancio. In tempi di crisi come questi il Fondo dovrebbe aumentare e non calare, specie considerando che in Veneto circa 130mila persone con più di 65 anni vivono da sole. In Giunta ci si inorgoglisce per non aver aumentato le tasse con l’addizionale IRPEF regiona-le. Quando però non si aumenta la quota sanitaria e si aumenta la quota che la famiglia spende per ricoverare

Sinigaglia: “Zaia ha demolito il sociale lasciando sole le famiglie e i comuni”

il proprio caro nella casa di riposo, si va ad applicare una tassa specifica alla famiglia che ha maggiori necessità e bisogni! Oggi inserire un anziano in casa di riposo costa in media 1800 euro al mese ad una famiglia perché i finanziamenti regionali sono gli stessi del 2009”.Le persone in difficoltà non sono solo gli anziani. Anche per i ragazzi con storie difficili alle spalle mancano risposte certe.“Purtroppo questa Giunta ha avuto una scarsa attenzio-ne nei confronti dei minori. E’ mancata totalmente una pianificazione e una programmazione. Una delle ultime Commissioni Sanità ha affrontato la questione rilevando come siano stati chiusi tre dei cinque centri regionali de-dicati ai minori vittime di sfruttamento e abusi generando un risparmio di 400mila euro. Pochissimi se consideria-mo che l’altra faccia della medaglia però è che abbiamo impedito a questi ragazzi di ricevere una risposta ad una situazione traumatica. Adesso i servizi dovrebbero veni-re erogati dai consultori familiari, che però a loro volta soffrono di una riduzione del personale anche del 60%. E’ quindi impossibile la presa in carico di questi bambini, di queste bambine, di questi ragazzi e di queste ragaz-ze. Penso sia un dovere da parte del Consiglio regionale ripristinare i 400mila euro e riprendere l’esistenza e il concreto funzionamento dei centri regionali”.Il quadro è desolante. Che risposte sta dando que-sta Regione alle persone che soffrono per la crisi in corso da troppo tempo?

“Direi che questa Giunta ha amplificato gli effetti della crisi proprio perché è stata assente nell’erogazione dei servizi. Oggi è essenziale aiutare chi non ce la fa a pa-gare l’affitto, rispondere ai lavoratori senza ammortizza-tori sociali. Non può ricadere tutto sulle famiglie e sui comuni come invece sta di fatto avvenendo!”Cosa bisogna fare per invertire la rotta?“Occorre rimettere in piedi l’integrazione socio-sanita-ria perché oggi è solo la sanità che tiene in piedi quel poco di sociale che ancora c’è. Non abbiamo bisogno di interventi monosettoriali guidati dalla Regione, che si vanta poi di avere erogato il piccolo contributo alle famiglie numerose, alle famiglie monoparentali o ai ge-nitori separati; questo deve far parte del sistema socio sanitario, non di interventi spot. Mi dovrà spiegare l’as-sessore Ciambetti come è pensabile che la sanità dia le risorse per pagare i servizi educativi, asili nido e scuole materne. Siccome non potremo assolutamente tagliare i servizi asili e scuole materne, come li finanzieremo? Inoltre bisogna puntare sull’idea del welfare generativo per sostenere le persone disoccupate e prive di ammor-tizzatori sociali. Lo scorso anno abbiamo dato 5 milioni di euro ai Comuni che poi hanno attivato progetti per queste persone, inserendoli nei lavori di pubblica utili-tà: abbiamo dato risposta a 1.300 persone e abbiamo coinvolto 393 Comuni. A parer mio quest’anno dobbiamo almeno raddoppiare”.

Intervista al Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità

Claudio Sinigaglia, Consigliere regionale PD e Vicepresidente della Commissione Sanità e Sociale

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1 Cultura veneta11 Cultura veneta

In un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare fl ussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative

aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografi co totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddop-piati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che defi nisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofi nanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.

MUSEO DEL VETRO UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

Anna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti

del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’otti-mismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

L’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mon-

diale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infi niti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali uffi ciali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal consi-derare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumula-tesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esa-minarla e articolarla? I cambiamenti radicali verifi catisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, com-positori e musicisti. Riconoscendo tale con-dizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che ri-prende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da fi ltro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

Parafrasando le titolazioni alle opere esisten-ti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realiz-zando nuove sculture, fi lm, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un impo-nente progetto bibliografi co elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verifi care se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, met-tendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito.

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo

L’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slon-go ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di

una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte fi gu-rativa del pittore contamina a livello culturale la fi losofi a aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fi ori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una fi gurazione originale di stampo impres-sionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa.

L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana at-traverso la manifestazione di emozioni e liri-cità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore pas-sionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografi co Piero Slongo fi n dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

di Alain Chivilò

La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie

A.C.

passati fi no a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curato-re Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edi-zione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sor-to durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Car-rà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafi siche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una fi gurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

28 Cultura

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Puro divertimento in maschera e di corsa. Questi i Runners e Walkers che hanno partecipato alla CXP del giovedì grasso.

La partecipazione non è mancata in zona Padova Uno. Qua e là, qualche runner mascherato, soprattut-to con parrucconi. Anche lo speaker Dario Bolognesi era mascherato tanto da sembrare invisibile ma sua voce sovrastava tutti e tutto.

Fra gli ospiti della Corri per Padova una rappresentanza del comune di Stra e dell’Apt di Vene-zia: un gruppo di figuranti venuti a presentare il Carnevale in Villa Pisani a Stra di domenica 22 febbraio, evento che atti-ra ogni anno decine di migliaia di visitatori.

Dida sotto foto di quelli in costume veneziano: I fi-guranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)

Ma il freddo di inizio febbraio ha trattenuto qual-

cuno sul divano, specie nella serata in cui si partiva da Palazzo Moroni.

“Mai un detto fu così veritiero: pochi ma buoni”. Così commentano anche gli organizzatori della CXP. “Al di la dei dati ufficiali – continuano – possiamo calcolare in circa 200 le persone che erano presenti alla partenza, più i sempre generosissimi volontari che non

hanno mancato neanche questa volta di offrire la loro presenza; non finiremo mai di ringraziarli per la grande sportività e senso di responsabilità che settimana dopo settimana dimostrano a noi e a tutti i partecipanti: siamo certi che

Runners e Walkers che non hanno partecipato il giovedì grasso per paura di soffrire troppo il vento e il freddo, la prossima volta che incontreranno un volontario con la bandierina lungo il percorso a “proteggere” il loro divertimento si fermeranno e gli daranno la mano rin-graziandolo”.

La Corri per Padova tra costumi e mascherine

Sempre di corsa Runners e Walkers accolgono con entusiasmo le novità e continuano ad allenarsi seriamente nonostante le temperature siano un po’ rigide

I figuranti Giovanna, Flavia, Giuseppina, Mirella, Giovanni (fotografie di Sofia Penazzato)

Sono vere e proprie kermesse gli appuntamenti della CXP

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Sterilizzazione: perché consigliarlaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Cani e gatti fanno sempre più par-te integrante delle famiglie italiane

per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino tor-na grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veteri-nario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso mal-digerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifi-chino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veteri-nario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli:- Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano ab-bandonati aumentando così il randagismo;- Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, special-mente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede inter-vento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi;- Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta;- Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno fre-quente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie.Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allarga-re le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-conte-nuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento

fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate.

Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato.

Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano

casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non

può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione

assieme. Cerchiamo adozione in coppia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza

scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo

ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata,

taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada.

Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che

vogliono un’amica di gioco instancabile.

ADOTTAMI

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa

kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con

altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il

nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato

dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fra-telli. Taglia medio-piccola,

circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma

molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori.

Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un cani-le. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

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Mango Cocker maschio di due anni

circa. E’ stato adotta-to 8 mesi fa, ma per problemi di organiz-zazione familiare è

ritornato al canile. Ha solo due anni, non

facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

Sabbia Maschio, taglia pic-cola, meno di kg.10. Circa

4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora

in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tran-

quillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una

nuova famiglia.

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

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Anche regole, non solo coccole

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendo-no all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione.Sicuramente c’è molta differenza tra adot-tare un cucciolo o un soggetto adulto, pro-veniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cer-cando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reci-proca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragio-ne mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto.Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capi-ta di perdere l’entusiasmo iniziale e di con-seguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la man-canza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono proble-mi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo.E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

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L’art. 456 del codice civile prevede che la successione si apra al momento della morte, nel luogo dell’ultimo domicilio del defunto; se il defunto non ha disposto dei

propri beni per testamento si fa luogo alla successione per legge. Quando si parla di successione a causa di morte bi-sogna tener presente che sono necessarie alcune formalità per completare il subentro degli eredi nei beni del defunto (il “De Cuius”). In particolare, una di carattere giuridico (l’accettazione dell’eredità) ed una di carattere fiscale (la dichiarazione di successione). Analizziamo anzitutto quella di carattere fiscale: gli eredi hanno l’obbligo di presentare la “Dichiarazione di Successione” entro un anno dalla data di apertura della stessa (ovvero dalla data di morte del de cuius). La dichiarazione deve essere compilata esclusiva-mente su apposito modello e va presentata presso l’Agenzia delle entrate competente in base al luogo di ultima residen-za del defunto.

Nella dichiarazione vengono indicati:- i beni immobili sui quali de cuius aveva un diritto reale

(proprietà, nuda proprietà ecc.)

- i depositi bancari intestati o cointestati- i dati dei soggetti cui l’eredità spetta per legge o te-

stamento.Non vanno invece indicati i beni mobili registrati (ad

esempio: macchine o motociclette). Per presentare la di-chiarazione di successione è necessario pagare le relative imposte; anche se è prevista una franchigia di 1.000.000 di Euro per il coniuge e ciascun figlio erede relativamente alle imposte di successione, restano da corrispondere le im-poste ipotecarie e catastali la cui percentuale dipende dalla possibilità di chiedere delle agevolazioni.

L’accettazione è invece il vero acquisto dell’eredità: può essere espressa o tacita. L’accettazione espressa è una dichiarazione formale, resa in un atto pubblico innanzi ad un Pubblico Ufficiale (Notaio o Cancelliere del tribunale), a cura dell’erede. E’ tacita quando, in mancanza di un atto forma-le, il chiamato all’eredità compia uno o più atti che presup-pongono la sua volontà di accettare: ad esempio la vendita di un bene ereditario, che il chiamato erede non avrebbe diritto di compiere se non volesse accettare l’eredità.

Successione e dichiarazione di successione

diritto ereditario

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Quello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità che continua ad essere fonte di conflittualità giuri-

dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) è sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po-sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 è espressamente previsto anche dal codice civile. Quali spese sono contemplate nell’assegno di man-tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento ecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le spese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi-care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun genitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver-

sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richie-sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno durerà all’infinito? Con il raggiungimento della mag-giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno con il raggiungimento di un’autosufficienza economica del figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze di vita. Da tempo il concetto autosufficienza economica corrispon-de a quello di reperimento di un lavoro stabile e non preca-rio. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno qualora il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro o sia del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì meno qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi senza un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di un semplice ritardo nella fine del percorso di studi come ad esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esami universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale che prevede il vostro obbligo.

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Il mantenimento dei figli maggiorennidiritto di famiglia

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I recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina

di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo sog-gettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati.

Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks.

Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurispruden-za per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi appa-rentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Apologia di reatodiritto penale

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti.

Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del par-tito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi.

Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera con-dotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubbli-camente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi.

Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cas-sazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65.La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la que-

stione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera mani-festazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la com-missione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul qua-le, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personali-tà, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settima-na fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le ceso-ie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieu-donné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le se-guenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinio-ni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

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L’EditorialeL’Editoriale

Ho partecipato nei giorni scorsi, invi-tato quale rappresentante della Pro-fessione Medica dal dott. Cristiano

Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa socia-le Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”.

Il gruppo nasce, promosso dall’ Asso-ciazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra co-munità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verifi care e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul signifi cato,sulle iniziative e sul-le prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco soste-gno che Cristiano Draghi così ci racconta:

di Francesco Noce*

IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Continua a pag.

La solidarietà che salva la vita

Una bella bocca… e sei subito bellissima!

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

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Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B?

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L’EditorialeSegue da pag.

“Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimen-sione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene.

IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICAdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’intervento

La professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista

dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale.

Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli im-prenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie.

Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere presta-zioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo strac-ciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi.

Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di cor-rettezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le pro-prie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

dENTISTI: COmE CAmBIA LA PROfESSIONE

di Dott. Bruno Noce*

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Dr. Predebon nel numero precedente ave-vamo accennato all’importanza della bocca. Può spiegare il Suo punto di vista ?

“Certo. Dobbiamo (Medico Estetico e Paziente) aver sempre ben presente che quando andiamo a fare qualsiasi tipo di ritocco sulle labbra (dal banale rossetto al filler) noi lavoriamo su un mezzo di interazione, interpersonale e di comunicazione , superiore anche allo sguardo. Dobbiamo quindi lavorare con un senso dell’Estetica e dell’Armonia estremamente raffinato. Possiamo anche sorridere, se vo-gliamo, ma se pazienti, medici estetici, chirurghi plastici si fossero posti (e la osservazione vale anche per oggi) di fronte alle labbra con maggior senso estetico ed armonico piuttosto che pensare unicamente alle tecniche infiltrative, oggi avremmo in giro meno labbra improponibili, ai limiti a volte del mostruoso”.

E quindi per Lei cosa è la Bellezza?“La domanda è difficile e la risposta, ove ve ne sia

una, è necessariamente complessa. Ma per ridurre all’os-so questa definizione potremmo dire che Bellezza ed Estetica sono due concetti che si fondono tra di loro per esprimersi attraverso armonia, equilibrio e rispetto delle proporzioni che in tutte le epoche hanno sempre rappre-sentato un obiettivo da perseguire nelle varie espressioni dell’arte e delle scienze umane”.

Mi permetta di tornare un attimo ”a ter-ra” con una domanda molto pratica: il tratta-

mento delle labbra è doloroso ?“Assolutamente no. Anzi è completamente indolore!

Prima del trattamento infatti viene eseguita una piccola anestesia, simile a quella del dentista”.

Quale suggerimento puo’ quindi dare alle nostre lettrici e, perchè no, ai nostri lettori ?

“Innanzitutto quello di farsi consigliare (cosa che sembra essere difficilissima) da un professionista serio, preparato, capace e con grande senso dell’estetica, dell’armonia ed anche con una discreta dose di buon senso. Ricordiamoci che ognuno ha una propria bocca: piccola o grande, sottile o voluminosa. Non c’è dubbio che le proporzioni dei vari elementi del viso, naso, occhi, labbra, guance, giochino un ruolo nel definire la propria bellezza. Quindi non cercate di avere all’interno di un viso che non la puo’ contenere la bocca di un’altra (un’amica, un’attrice, un modello mediatico). Ciascuna cerchi di esal-tare la “propria” bellezza attraverso una valorizzazione armonica dei “propri” lineamenti”.

Una bella bocca… e sei subito bellissima!I consigli del Dr. Enzo Predebon , Master in Medicina Estetica

Dr. enzo PredebonMaster Medicina esteticaVia Ferrari 10 - Ospedaletto euganeo (Pd)tel. 0429 90934 cell. 338 5940563

Dott. Enzo Predebon

si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posi-zione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte

inferiore della co-lonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”.

Per dormire bene quali scelte si devono fare?

“Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conforma-zione fisica della persona. La stessa cura va posta nel-la scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento.

Il riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si

riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne ri-sulta rigenerato.

E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormi-re male?

“Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizio-ni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cer-vicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “siste-ma letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale.

In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena?

“Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consiglia-to dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui

Mal di schiena e le posizioni del sonnoCome dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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e fisioterapista

corporeo. Inoltre, le diete molto restrittive allo scopo di ottenere un rapido calo di peso messe in pratica dalle adolescenti sono a rischio in quanto possono essere causa di insorgenza di disturbi del comportamento alimentare quali anoressia e bulimia nervosa.Qual’è il suo giudizio sulle diete iperprotei-che o Dukan?

Queste tipologie di diete “sbilanciate” sono carat-terizzate da una iniziale abolizione dei carboidrati o zuccheri, da un eccessivo consumo di proteine e grassi, da chetosi non controllata (possibile nausea, vomito, cefalea, alitosi) e soprattutto da un sovraccarico renale ed epatico.

Tali diete, molto in voga negli ultimi anni, oltre ad essere diseducative possono essere causa se protrat-te a lungo di iperuricemia, osteoporosi e disturbi del comportamento alimentare. Inoltre alla sospensione di tali diete si ha inevitabilmente nella maggioranza dei casi un recupero abbastanza rapido del peso perso con enormi sacrifici. Quanto è importante che alla dieta venga abbinata un’attività fisica adatta al pazien-te?

L’ attività fisica oltre a favorire uno stile di vita più attivo, comporta numerosi benefici: favorisce il calo ponderale, mitiga la fame nervosa, migliora la funzio-ne respiratoria, migliora l’apparato cardio-circolatorio, riequilibra la concentrazione dei grassi nel sangue con riduzione dei trigliceridi, del colesterolo LDL (coleste-rolo cattivo) e con aumento del colesterolo HDL (co-lesterolo buono), migliora una eventuale ipertensione

Perché nelle diete è bene non adottare il metodo “fai da te” e quanto spesso questo è causa di insuccesso?

Le diete “fai da te” peso possono essere potenzial-mente pericolose in quanto se troppo restrittive e non bilanciate nei macro nutrienti (carboidrati, proteine e grassi) rischiano di mettere a rischio la salute della persona.

Inoltre in presenza di alcune patologie (metaboli-che, renali, epatiche, cardiache ) oppure in presenza di alcune condizione parafisiologiche quali la gravidanza è l’allattamento è necessario l’intervento del medico nutrizionista per garantire la salute.

Spesso, le diete dimagranti “autogestite” sono causa di insuccesso con conseguente recupero del peso perso in breve tempo in quanto la “dieta” così come viene intesa è messa in pratica per un periodo limitato senza il supporto di un attività fisica programmata ne di un educazione alimentare e nutrizionale.

Solo l’intervento del medico specialista sarà in grado di indicare al paziente, quali saranno le strategie dietetiche, comportamentali ed eventualmente fitote-rapiche e farmacologiche per ottenere una riduzione del peso corporeo duratura nel tempo e per migliorare lo stato di salute.Quali sono le conseguenze delle diete lampo che portano in tempi brevi ad un importante calo di peso?

Le conseguenze immediate delle diete “lampo” sono soprattutto una rapida e controproducente per-dita di massa muscolare e successivamente di grasso

Quale dieta per perdere peso: dubbi e certezze

Dr. Iacopetta Salvatore - Medico chirurgo Specialista in Scienza dell’alimentazione Dietologo - Nutrizionista Poliambulatori AquafitVia dei Soranzo, 4 - Scorzè (Ve)tel. 041 5848500

Dott. Iacopetta Salvatore

arteriosa, migliora la tolleranza al glucosio e quindi aiuta a prevenire il diabete di tipo 2 e a compensarlo meglio se già presente, contribuisce alla prevenzione della osteoporosi, riduce il rischio di tumore al seno e all’intestino.

Chi pratica un attività sportiva vive un miglioramen-to del senso di benessere, perché si riducono l’ansia, la tensione e la depressione, aumentano la percezione e la convinzione di essere capaci di continuare positivamente ad affrontare l’impegno, migliora l’immagine che si ha di sé stessi e infine si affinano tute le strategie inerenti alla modificazione del comportamento alimentare al fine di mantenere il risultato raggiunto.Il mantenimento del peso è un altro aspetto fondamentale della terapia, non sempre facile da conseguire

Tre sono gli elementi che consentono di mantenere il peso forma dopo la dieta: l’educazione alimentare, l’attivi-tà fisica e il pensiero positivo.

Alla fine della dieta messa in atto per perdere il peso in eccesso diventa importante una corretta rialimentazione, in quanto scatta il meccanismo della disinibizione. Il termine sta ad indicare proprio la perdita di controllo alimentare che stimola l’assunzione di una quantità di alimenti maggiore di quella necessaria.

Dopo un periodo di restrizione dietetica si assiste sem-pre a una certa progressiva ma limitata ripresa del peso perduto, che non ha possibili spiegazioni e che presenta una estrema variabilità.

Quando una persona in sovrappeso decide di perde-re peso affronta il problema con una dieta e con un pro-gramma che con il tempo ottiene una modificazione del

comportamento e una certa educazione alimentare, un cambiamento delle abitudini di attività fisica e di alimentazione.

Questo programma deve essere mantenuto an-che dopo il raggiungimento del peso ottimale, perché avrebbe ben poca efficacia se venisse applicato sol-tanto durante il periodo di trattamento dimagrante. I principi che aiutano a perdere peso devono essere in-seriti permanentemente nella propria vita quotidiana. L’esercizio fisico è certamente essenziale nel processo di mantenimento del peso perduto.

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