Chioggia feb2015 n14

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 14 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015 di Chioggia e-mail: [email protected] Nuovo sito web: chioggia.gabetti.it Per vendere, acquistare o affittare casa, affidati all’esperienza e alla professionalità Gabetti. Visita il nostro nuovo sito chioggia.gabetti.it e troverai tutte le informazioni che stai cercando. Perché Gabetti ti dà sempre la soluzione ideale.

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Chioggia feb2015 n14

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 14 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015

di Chioggia

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Page 3: Chioggia feb2015 n14

Lucio Tiozzo racconta: “Come abbiamo eletto il Capo dello Stato”

La testimonianza

pag. 8

Il primo consiglio comunale, gli assessori si presentano

Amministrazione

pag. 10

Turismo e grandi navi, Chioggia sta arrivando

Primo Piano

pagg. 4-5

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 14 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015

di Chioggia

pag. 6

Il Vescovo striglia i politici locali: “Ci rimette la città”Monsignor Tessarollo accusa la politica di troppa litigiosità e con la metafora di una filastrocca li ammonisce

Il vescovo striglia la classe politica locale. La massima autorità religiosa della diocesi rom-pe il silenzio e, dopo la crisi di maggioranza,

entra nel teatro della politica, bacchettando la coalizione di governo che ha governato sino alla fine del 2014. Non sceglie un passo del Vangelo per esternare il suo pensiero, bensì una semplice poesia, imparata alle elementari, in grado quindi di far capire anche ai più piccoli “ i problemi dei grandi”.

Intervento inaspettato dalla classe politica,

che è stato poi accolto con scontata eleganza e disponibilità a confrontarsi con il presule.

“Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! M’ha preso i miei giocattoli! E lei m’ha preso i miei! M’ha rotto la mia bambola! M’ha dato un pizzicotto! E il mio cavallo a dondolo ha il naso tutto rotto…! Ora in castigo subito dove-te entrambi andare, e così imparerete a pensar-ci prima di litigare. Era una piccola poesia che narrava la lite tra una sorellina e un fratellino. Una serie di accuse e controaccuse che ognuno

rivolgeva all’altro. Naturalmente nessuno dei due riconosceva le sue colpe o ammetteva i propri soprusi o dispetti! Il tutto comunque si concludeva con l’intervento del genitore che, riconoscendo le colpe di entrambi, metteva in castigo tutti e due!”.

È stata questa la poesia ricordata da monsignor Adriano Tessarollo, in un editoriale apparso nel quinto numero del settimanale diocesano “Nuova Scintilla”.

centri storici alla riscossa col centro commerciale naturale

Gli interventi di tendenza contro la

crisi cominciano dal trasformare i centri storici in veri e propri centri commerciali

naturali. Ascom Confcommercio Chioggia crede da sempre in questo tipo di azione.

pag. 12

a pag. 27

maltempo del 5 e 6 Febbraio, chioggia conta i danni

Scatta il censimento dei danni causati dal maltempo

dello scorso 5 e 6 febbraio. L’amministrazione comunale ha

deciso di avviare una ricognizione di stima per quantificare i danni.

pag. 13

dei nostri amici

alle pagg. 29-33

nimaliAa pag. 35

All’interno del giornale

continua a pag. 8

Editoriale

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“Io sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della uffi ciale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che

si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

il benessere torna a splendere in veneto

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre

il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo.

pagg. 20-21

la campagna elettorale entra nel vivo

Il lavoro capillare e attento della

Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra.

pag. 25

aspettando la biennale di venezia

Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes-

sato ad un approccio artistico internazionale più che locale.

pag. 26

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Page 4: Chioggia feb2015 n14

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 87048840Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 15 febbraio 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

è un marchio registrato di proprietà

di SRL

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Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

Questo periodico è associatoalla Unione Stampa Periodica Italiana

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Periodico fondato nel 1994da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL

LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Lo scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri di-cono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite

sono quadruplicate, con un signifi cativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media.

Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affi ancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondi-menti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamen-te il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fi n dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta.

I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assie-me. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di ri-manere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche no-tizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet.

I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di vi-deo secondo le statistiche guarda il fi lmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber.

Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e pro-tagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected] per inviare fotografi e, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Digitali, ma col cuore tra la gente veraAd un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfi da: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

333news da laPiazzaweb

Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino!seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo.seguici su www.facebook.com/

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Page 6: Chioggia feb2015 n14

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LA PETIZIONE

Raccolte 104 mila fi rme contro i colossi del mare

Spettacoli appelli e raccolta di fi rme. Oltre ai tecnici e agli esperti contro le grandi navi nel bacino di San

Marco sono mobilitati personaggi dello spettacolo e comitati cento quattromila fi rme infatti sono state raccolte contro le grandi navi a San Marco. La petizione on line era stata lanciata dal regista Gabriele Muccino. La petizione è stata consegnata a Roma al ministro per l’Ambiente Luca

Galletti dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Il ministro raccogliendo la petizione ha assicurato che il tema delle grandi navi a Venezia è all’attenzione costante del governo. Adesso il Porto dovrà rispondere al Ministero entro il 21 febbraio. Per l’attore Gabriele Muccino occorre risolvere al più presto l’emergenza e lo scavo di un nuovo grande canale non sembra la soluzione migliore. Intanto anche durante il Carnevale il tema non ha mancato di presenziare. Barche allegoriche contro le grandi opere e le grandi navi hanno infatti sfi lato portando musica e colore tra i canali. Il corteo, organizzato dal Comitato No Grandi Navi e da Laguna Bene Comune, è partito da Rio di Cannaregio, il centro del Carnevale popolare, per arrivare in Pescheria a Rialto, il cuore di Venezia, passando per Fondamenta della Misericordia. Tanti visitatori arrivati per vedere il classi-co Carnevale di Venezia sono stato sensibilizzati così su questa tematica. A.A.

Grandi navi, quasi tutti sono convinti che vanno spostate dal bacino di San Marco, ma su come fare le soluzioni sono ancora aperte. Partiamo dal dato di fatto principale e cioè

dalla bocciatura del progetto di scavo del canale Contorta arrivata al Ministero dell’ambiente dalla commissione Via. Il progetto che è stato affossato a fi ne gennaio per intenderci è quello che è stato presentato dall’Autorità Portuale guidata dall’ex sindaco di Venezia Paolo Costa. Critiche al Contorta erano arrivate da tutte le parti a dire la verità e contro lo scavo del canale si erano mobilitati anche grandi nomi del jet set internazionale. La Commissione ha stolato così ventisette pagine che di fatto demoliscono l’intera relazione pre-sentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo le contestazioni avanzate dai tecnici del ministero. La prima riguarda la verifi ca della compatibilità dell’intervento con i piani urbanistici (Ptrc, Prg) e con il Piano regolatore portuale. Cioè riguarda i sedimenti e gli effetti che lo scavo avrebbe sulla laguna centrale. La commissione Via chiede d quindi “di realizzare una nuova e approfondita campagna di ca-ratterizzazione dei sedimenti”. Questo perché, secondo tecnici del Ministero dell’Ambiente, “la caratterizzazione del proponente non

coincide in alcun modo con le campagne già svolte in laguna”.Para-dossalmente si tratta di una osservazione che era già stata fatta . In questo caso l’osservazione era stata fatta dal Comune di Venezia, che aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme. Secondo la Commissio-ne è necessario avviare una attività di monitoraggio e di valutazione dell’impatto sull’equilibrio lagunare, e anche sulla fl ora e la fauna, sui limiti di inquinamento e sui rumori prodotti dal cantiere. E poi una considerazione che appare un epitaffi o allo studio del Porto. L’impat-to ambientale secondo i tecnici del ministero, è maggiore di quanto ipotizzato nello studio del proponente. I dati forniti dal Porto per sostenere l’ipotesi di scavo insomma non soddisfano la commissio-ne. Che adesso ha rinviato al mittente il progetto, chiedendo nuovi studi. E sul progetto di scavo del canale Contorta, dopo la stroncatura della Commissione Via a fi ne gennaio, è arrivata una pioggia di critiche. Un convegno dal titolo “La verità sul Contorta” si è tenuto a Venezia a febbraio coordinato da Andreina Zitelli, docente Iuav con il “Gruppo di Lavoro” del Pd “Venezia-Città – Laguna”,è stato chiarissimo. Il convegno è arrivato a una conclusione lampante e cioè che: “nell’interesse della città il progetto di scavare il Contorta

va ritirato, puntando su progetti compatibili e non distruttivi. E il go-verno deve emanare un nuovo decreto di tutela paesaggistica che vieti il passaggio delle grandi navi in attesa di soluzioni alternative”. Osservazioni che sono state spedite al premier Matteo Renzi. Ma il il presidente dell’autorità Portuale Paolo Costa non la pensa così e continua a ritenere che il progetto sia percorribile. “Non ritiriamo il progetto Contorta - ha spiegato - Forniremo tutti i chiarimenti richiesti nei termini previsti e andiamo avanti”. Secondo il presidente del Porto, insomma, la partita non è chiusa. Costa informa che gli uffi ci dell’Autorità portuale sono già al lavoro per fornire le integrazioni richieste. Sul tavolo della commissione Via restano comunque gli altri progetti: il nuovo terminal passeggeri a Marghera proposto da Roberto D’Agostino, il Venice Cruise 2.0 di Cesare De Piccoli e della società genovese Duferco che prevede una nuova Marittima al Lido. E poi il progetto di piattaforme rimovibili, anche questo al Lido, fuori della laguna, fi rmato da Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini con il contributo dell’ingegnere Vincenzo Di Tella, autore del progetto alter-nativo al Mose denominato “Paratoie a gravità”. Ora però chiedono comitati e cittadini, bisogna far presto, bisogna lasciare le grandi navi fuori dal bacino di San Marco e intanto la questione infi amma an-che il dibattito politico fra i candidati sindaci al comune di Venezia.

di Alessandro Abbadir

Da un convegno del Pd è arrivata

la richiesta di valutare ipotesi

alternative

Resta da valutare “Venice Cruise 2.0” di Cesare De Piccoli

con una nuova Marittima al Lido

AMBIENTELe ventisette pagine della Commissione Via

di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi

di scavo del nuovo canale Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno

arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Il Comune di Venezia,

aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare.

Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme Grandi navi, si cerca una alternativa al canale Contorta

Il regista Gabriele Muccino

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Energia pulita in mostra con “Green Mobility Show”Teconologie verdi Esposizione alla Stazione Marittima

Un anticipo dell’Expo in direzione dell’economia verde, anche nel settore marittimo. Questo il senso della seconda edizione del “Green Mobility Show” la fi era internazionale in programma il 6 e 7 marzo prossimi. Un fi ne settimana aperto gra-tuitamente a tutti, con possibilità di sperimentare la “potenza silenziosa” dei motori, sia in versione automobilistica che

acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualifi cata.

E’ caratterizzata da una vasta sezione espositiva e da un programma di convegni che vuole coinvolgere le istituzioni, le aziende produttrici di tecnologie innovative e di servizi in questo campo, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca”. Ci saranno così in esposizione modelli di ultima generazione di motori di Bmw, Renault, Citroen e molti altri colossi dell’automobile Per quanto riguarda la nautica le innovative imbarcazioni a propulsione ibrida di Kite Alike e di Torqeedo si potranno sperimentare di persona sui 120 mila metri quadrati di acqua attualmente liberi dal passaggio delle grandi navi.

Si vedranno i motori della “Vicking Star”, la prima nave oceanica da crociere (200 metri di larghezza e 300 passeggeri a bordo) a gas naturale liquido. E’ stata realizzata alla Fincantieri di Porto Marghera e partirà da Venezia verso le isole greche ad aprile. I motori saranno visibili nel Fabbricato 103. In mostra anche il primo vaporetto alimentato a idrogeno a emissioni zero, frutto della ricerca che da anni sta conducendo l’Hydrogen Park di Marghera. Collegherà l’Aeroporto di Venezia al centro storico della città.

Grandi navi, si cerca una alternativa al canale Contorta

Chioggia

Porto e turismo Crocieristica, Chioggia sta per partireLo sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Man-

ca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fi no a 2mila persone) offrendo

un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante set-

tore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza.

Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione.

“Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fi no a 60mila ton-nellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di ca-nal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale.

“Bisogna essere certi di poter adempiere agli impegni con gli armatori – chiari-sce Fedalto – e la priorità, adesso, è quella dell’escavo”.

Nel contempo si stanno affrontando tutte le problematiche relative all’assetto so-cietario dell’azienda che gestirà lo scalo: la neocostituita Chioggia Terminal Crociere srl. Società defi nita utile per una “collaborazione e complementarietà con Venezia”. La Camera di Commercio sta procedendo ad apporti di capitale per permettere a questa nuova azienda a partecipazione pubblica di poter partire.

Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, si mostra molto ottimista e illustra le tappe che hanno permesso di giungere a degli ottimi punti di partenza. Secondo il primo cittadino, il suo impegno a promuovere lo scalo clodiense come alternativa a Venezia, avrebbe portato al riconoscimento del “sistema crocieristico della laguna di Venezia”.

“In base a ciò – spiega Casson -dovranno essere valorizzati nuovi scali lagunari, con particolare riferimento a Chioggia, evitando la concentrazione del traffi co delle navi da crociera sulla sola Venezia. L’avallo del Comitatone ha rappresentato un primo fondamentale passo al fi ne di ottenere, quanto prima, che il mercato delle crociere possa interessare anche Chioggia: molto, peraltro, resta ancora da fare, con principale riferimento alla necessità di realizzare opere di scavo dei fondali per con-sentire anche ai cosiddetti “giganti del mare” di entrare nel nostro porto. Il limite al quale è indispensabile arrivare, comunque suffi ciente allo scopo, è quello dei “meno 11”. Confi do che quanto prima sia possibile iniziare i lavori predetti; peraltro, lo scor-so settembre, con l’arrivo di una nave da crociera di medie dimensioni (circa 40.000 tonnellate con 1.600 passeggeri), Chioggia ha dimostrato di avere tutte le caratte-ristiche per essere un porto crocieristico all’altezza delle aspettative e dei tempi”.

Andrea Varagnolo

Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

TOCCHIAMO FERRO!TOCCHIAMO FERRO!Ma se avessi un incidente e fosse

In caso di incidente con torto non ti lasciamo solo e ti garantiamo:• Recupero e trasporto gratuito dell’auto entro 50Km.• Auto sostitutiva gratuita • Sconto del 25% sui ricambi equivalenti agli originali • Trattamento antipioggia gratuito del parabrezza

Anche in caso di incidente con Ragione puoi affidarti DIRETTAMENTE a noi:Siamo i partner di tutte le maggiori compagnie assicurative.colpa mia, su chi posso contare?

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Page 7: Chioggia feb2015 n14

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

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acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualifi cata.

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Chioggia

Porto e turismo Crocieristica, Chioggia sta per partireLo sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Man-

ca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fi no a 2mila persone) offrendo

un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante set-

tore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza.

Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione.

“Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fi no a 60mila ton-nellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di ca-nal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale.

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Andrea Varagnolo

Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

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Page 8: Chioggia feb2015 n14

6 Chioggia

Il segretario del Pd Christian Boscolo Papo e il sindaco Giuseppe Casson

“Il Partito Democratico si riconosce in quanto detto dal vescovo Adriano Tessarollo, perché il bene comune

è nel dna dei democratici. Crediamo che il bene comune debba corrispondere con il bene della cittadinanza e che debba essere difesa e ricercata la trasparenza, nell’inte-resse della collettività”.

Sono queste le parole del Partito De-mocratico dopo la bacchettata del presule ai politici chioggiotti. Il vescovo è intervenuto sulla recente crisi di maggioranza, tirando le orecchie a tutte le parti in causa e spro-nando la classe politica a farsi un esame di coscienza. Presa di posizione forse inaspet-tata, a cui le forze politiche non hanno potu-to fare orecchie da mercante. Una reazione molto pacata, ma che non ha nascosto la realtà dei fatti.

“Il Pd non ha più potuto tollerare le po-sizioni irrispettose di una figura che dovreb-be essere garante del bene comune, ma che così non è - si legge in un comunicato diffu-so dai democratici -. Concordiamo con il ve-scovo quando afferma che Chioggia merita di essere governata e che si debba lavorare

assieme: noi ci abbiamo provato come si fa in un matrimonio che sino all’ultimo si cerca di salvare e non ci siamo riusciti. È questo il nostro errore? Averci voluto credere per il bene di Chioggia? Se così è siamo orgo-gliosi di aver sbagliato, perché noi abbiamo accettato la sfida, peccato che qualcun altro non ci abbia creduto”.

Anche il primo cittadino ha risposto alla massima autorità religiosa della Diocesi, offrendo il suo punto di vista, ovviamente stridente rispetto alle affermazioni del Pd. Giuseppe Casson ha sottolineato che la rot-tura col Pd, pur potendo apparire un gesto brusco e non giustificato, è stata frutto di una “riflessione lunga e meditata”. Secon-do il sindaco quel rapporto è stato interrotto proprio per preservare il bene comune. Per Casson la rottura con i democratici ha per-messo di dare il via a un nuovo corso della politica locale, al fine di portare avanti un programma concreto. Il sindaco, infine, ha assicurato che con il vescovo è in atto un dialogo fattivo e continuo.

LA RISpOSTE pD: “NOI CI AbbIAMO pROvATO”, CASSON: “MEgLIO COSì pER IL bENE DELLA CITTà”

Il vescovo striglia la classe politica locale. La massima autorità religiosa della diocesi rom-pe il silenzio e, dopo la crisi di maggioranza,

entra nel teatro della politica, bacchettando la coalizione di governo che ha governato sino alla fine del 2014. Non sceglie un passo del Vangelo per esternare il suo pensiero, bensì una semplice poesia, imparata alle elementari, in grado quindi di far capire anche ai più piccoli “ i problemi dei grandi”.

Intervento inaspet-tato dalla classe politica, che è stato poi accolto con scontata eleganza e disponibilità a confron-tarsi con il presule.

“Cattivo è stato lui! Cattiva è stata lei! M’ha preso i miei giocattoli! E lei m’ha preso i miei! M’ha rotto la mia bambola! M’ha dato un pizzicotto! E il mio cavallo a dondolo ha il naso tutto rotto…! Ora in castigo subito dove-te entrambi andare, e così imparerete a pensar-ci prima di litigare. Era una piccola poesia che narrava la lite tra una sorellina e un fratellino.

Una serie di accuse e controaccuse che ognuno rivolgeva all’altro. Naturalmente nessuno dei due riconosceva le sue colpe o ammetteva i propri soprusi o dispetti! Il tutto comunque si concludeva con l’intervento del genitore che, riconoscendo le colpe di entrambi, metteva in castigo tutti e due!”.

È stata questa la poesia ricordata da mon-signor Adriano Tessarollo, in un editoriale appar-

so nel quinto numero del settimanale diocesano “Nuova Scintilla”.

Il vescovo ha scelto questa forma, quasi sar-castica, per punzecchiare e dare una strigliata a

tutta la classe politica che governa la città di Chioggia.

La dialettica dello scaricabarile, delle eter-ne contrapposizioni, dei veti incrociati e - parole del vescovo – degli interessi di parte: questi gli aspetti sotto accusa. Parole schiette, inequivo-cabili, che hanno fatto capire a molti il ruolo di sentinella della Chiesa e che, in qualche modo,

l’hanno ulteriormente avvicinata al pensiero della gente comune, in piena sintonia con lo stile francescano del Pontefice.

“Talvolta – ha scritto il presule - si ha l’im-pressione che l’esercizio della democrazia ab-bia la sua migliore espressione nell’ostacolarsi reciprocamente tra le parti che hanno avuto dal

popolo l’incarico di governare la città con criteri di bene comune. È così impossibile trovare una convergenza sulle cose buone e utili da fare per la città, o prevale così tanto il conflitto degli interessi di parte, per non riuscire a proseguire il governo della città fino alla conclusione della legislatura?”.

Ecco quindi il passo più importante del ragionamento di don Adriano.

“Constato con rammarico che le soluzio-ni dei problemi, la risposta ai bisogni e alle urgenze numerose saranno continuamente rimandate, e il danno ricadrà naturalmente sul-la cittadinanza, che ora non ne avrebbe alcun bisogno. Non è certamente bello vedere che in una città, di meno di cinquantamila abitan-ti, non si riesce a individuare ciò che davvero giova al bene dei cittadini. Forse sarà bene smettere lo stile dell’accusa. Invocare l’inter-vento del popolo come giudice, attraverso le elezioni, difficilmente risolve le cose. Quindi poi ritorneranno comunque in campo ‘quelli di pri-ma’ che, dopo qualche tempo, ricominceranno a litigare, sempre in nome della democrazia e del bene comune!”.

di Andrea varagnolo

Monsignor Adriano Tessarollo ha utilizzato l’immagine della lite tra fratelli per sottolineare le colpe di entrambi gli schieramenti e la necessità dell’intervento di un genitore per mettere in castigo tutti e due!

Politica e società Dopo la crisi di Giunta intervento inaspettato della massima autorità religiosa della diocesi

Il vescovo striglia i politici di Chioggia con una poesia

Monsignor Adriano Tessarollo

A.V.

Constato con rammarico che la risposta ai bisogni e ai problemi sarà rimandata e il danno ricadrà sulla cittadinanza

Page 9: Chioggia feb2015 n14

MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO

CON ZAIAsicurezza

ZERO+ crimini– fondi

regionali

2008€ 25.092.994

2009€ 17.917.994

2010€ 9.480.355

2011€ 1.093.924

2012€ 1.093.924

2013€ 1.078.363

2014€ 2.050.000

2015€ 60.000

25

20

15

10

5

0

Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto

Page 10: Chioggia feb2015 n14

8 Chioggia

C’era anche un politico chioggiotto alla fine di gennaio a Montecitorio, quando il parlamento è stato convo-cato in seduta comune, assieme ai grandi elettori,

per scegliere il nuovo presidente della Repubblica. Lucio Tiozzo, consigliere regionale del Pd, ha viaggia-

to fino a Roma, assieme al governatore del Veneto Luca Zaia e al presidente del consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato. Una chiamata arrivata il 21 gennaio, per Tiozzo, quando il consiglio regionale ha designato i suoi rappre-sentanti per l’importantissima elezione.

“La scelta della mia persona come delegato regionale per l’elezione del Capo dello Stato – afferma Tiozzo – è stata una grande soddisfazione. Mi è stato così riconosciu-to un ruolo di equilibrio e impegno in seno al consiglio regionale. Basti pensare che sono stato votato anche da qualche consigliere della maggioranza”.

Il sogno si è trasformato in realtà otto giorni dopo quando è iniziata, in parlamento, l’elezione per il suc-cessore di Giorgio Napolitano. Tiozzo svela retroscena e curiosità di questo viaggio molto particolare.

“Arrivati a Roma – spiega Lucio Tiozzo - il premier Matteo Renzi ha riunito i 430 grandi elettori del Pd e, in quel contesto, ha presentato all’assemblea la candidatura di Sergio Mattarella. Appena ha proposto questo nome c’è stato subito un applauso caloroso e spontaneo. Io ho capito immediatamente che eravamo nella strada giusta, considerando le grandi qualità e la storia dell’illustre giudi-ce costituzionale”.

Si è quindi palesata la prospettiva di un’elezione rapi-da del nuovo Capo dello Stato.

“Renzi si è giocato bene le sue carte – continua Tioz-zo – la candidatura di Mattarella ha permesso di unire tutte le correnti del Pd: da subito si è rivelato una figura in grado creare una forte coesione”.

Ma com’è stata vissuta, a livello emotivo, una “mis-sione” di questo valore? Ed entrare da protagonisti nei palazzi del potere dello Stato centrale?

“Vedere da vicino e incontrare le personalità di spicco della politica italiana – continua Tiozzo – emotivamente è un’esperienza molto forte. Anche la presenza capillare dei media nazionali e internazionali impressiona e aumenta la frenesia. Durante la trasferta, ogni mattina ci arrivavano, via cellulare, le indicazioni di voto e, quando si procedeva alla vo-tazione, ci cronometravano i tempi di attesa per capire se lasciavamo scheda bianca o meno”.

Sulla scelta di Mattarella, Tiozzo non ha dubbi che si sia trattato di una grande vittoria di Renzi e del Pd.

“Renzi ha ripetuto con forza - continua Tiozzo – che il patto del Nazareno non riguardava l’elezione del Capo dello Stato. Berlusconi ha solo usato la scusa

del mancato accordo sul presidente per percorrere un’altra

strada. Il premier ha capito che c’era voglia di rompere con il passato e Mattarella era proprio il candidato inviso all’ex primo ministro”.

Infine qualche curiosità. “Giorgio Napolitano è venuto sempre a votare e, ogni volta che entrava, veniva sempre accolto con calorosi applausi”. Per Tiozzo la trasferta ro-mana è stata molto significativa e, sulla politica italiana, afferma: “In parlamento ci sono tante donne e tanti gio-vani. Posso dire che è in atto un ricambio generazionale”.

di Andrea varagnolo

A Roma Il consigliere regionale veneto insieme al governatore Zaia e al presidente del consiglio veneto Clodovaldo Ruffato

Lucio Tiozzo: “Vi racconto come abbiamo eletto il Capo dello Stato”

Appena Renzi ha proposto il nome di Sergio Mattarella ai 430 grandi elettori del Pd c’è stato un applauso caloroso e spontaneo. Si è capito immediatamente che eravamo sulla strada giusta

La testimonianza

Alcune immagini scattate da Lucio Tiozzo nei giorni frenetici dell’elezione del Capo dello Stato

“In parlamento ci sono tante donne e tanti giovani. Posso dire che è in atto un ricambio generazionale”

segue da pag. 1Al centro del dibattito la sorte destinata a Gra-

ziano Stacchio, il benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gioielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpen-do il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formag-gio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”.

Sta con Stacchio anche il governatore del Vene-to Luca Zaia che ha definito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” . Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esaspe-rati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizza-no in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passa-parola con facebook a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - teleca-mere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente efficaci? E’ giusto che i cittadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto efficaci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportunità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine?

E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ultime maggiori risorse, introducendo ma-gari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

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Page 12: Chioggia feb2015 n14

di Andrea varagnolo

“Continuità con i programmi redatti dai predecessori”. Que-sta la linea di condotta che

i nuovi assessori manterranno durante il loro mandato “tecnico” fino al 2016. Nella distribuzione degli incarichi stabiliti a gennaio da Giuseppe Casson, torna dopo anni la delega alle frazioni, affidate all’imprenditrice turistica Elena Segato, già assessore all’ambiente, al demanio (turistico e patrimonio), all’innovazione e alle politiche comunitarie.

“Il ripascimento delle spiagge di Sottomarina e Isola Verde, insieme al controllo sull’avanzamento dei lavori per la diga soffolta, in questo momento sono le priorità del mio lavoro - afferma Segato e sulle critiche al grande progetto di sbarramento e ponte sul fiume Brenta, commenta – Sono a rischio molti ettari di terra a causa del cuneo salino, perciò è do-veroso guardare oltre gli interessi di pochi ed essere lungimiranti per la collettività – e aggiunge - Sarebbe un peccato perdere una struttura che ci viene regalata. Il pon-te rivitalizzerà le frazioni, che godranno di un collegamento diretto con il centro, e abbasserà le probabilità di incidenti sul percorso della Romea”.

Il rilancio della città è anche tra i pro-getti dell’attuale vice sindaco, Luigi De Perini, che sulla sua delega al turismo commenta: “Il turismo è la leva strategica della nostra realtà, non solo dal punto di

vista economico. Vogliamo recuperare e rilanciare la fama di cui godeva Chioggia negli anni Sessanta. Per farlo, serve una strategia globale, che permanga agli in-terventi episodici”. Dal punto di vista am-ministrativo, De Perini dovrà occuparsi del recepimento della nuova legge regionale n.11/2013 che, di fatto, sostituisce le vecchie APT con Organizzazioni per la Ge-stione della Destinazione. Le OGD avranno lo scopo di creare un tavolo permanente tra amministrazioni comunali e operatori del comparto per migliorare la commercia-lizzazione di ogni destinazione regionale.

“Chioggia verrà inserita in una rete di servizi turistici con il logo Venezia Tu-rismo – spiega De Perini – all’interno del quale proporremo le nostre peculiarità. Puntiamo a sviluppare un’offerta turistica a tutto tondo, che comprenda percorsi na-turalistici, mare, arte, cultura e tradizioni locali, da troppo tempo considerate solo folkloristiche, ma degne di essere giusta-mente valorizzate per la loro importanza socio-antropologica.”

I nuovi assessori Elena Segato e Luigi De perinisi procede in “continuità con i programmi redatti dai predecessori”

10 Chioggia

È partito il nuovo corso dell’ammini-strazione di Giuseppe Casson, con il rimescolamento degli equilibri che lo

sostengono. Nessun cambio di casacca, ma solo della coalizione. Il primo consiglio comunale post crisi di maggioranza, che si è svolto il 30 gennaio, ha visto la nuova va-riopinta coalizione, targata Udc, Forza Italia e Sel, alle prese con un nuovo copione, tutt’altro che semplice. Primo, fondamenta-le passaggio, che ha decretato il cambio di direzione dell’amministrazione comunale, è consistito nell’elezione del presidente del consiglio. Questo, come si vociferava da giorni, è stato scelto nella persona di Mat-teo Penzo, nota personalità del panorama politico chioggiotto.

Poliziotto, già presidente dell’Ipab di Chioggia, Penzo siedeva sui banchi di Forza Italia e, da gennaio, è passato a sostenere

la nuova giunta Casson per questo impor-tante ruolo super partes.

“Al sindaco e alla giunta – ha affer-mato Penzo – va il mio ringraziamento per l’impegno profuso nell’interesse della città. Il mio impegno politico, con questa carica, assume un significato diverso. Assumo infat-ti un ruolo di responsabilità che mi onora e mi gratifica e che rivestirò con onestà intel-lettuale, scrupolosità e spirito di sacrificio.

Il mio essere espressione di una precisa parte politica non sarà certo di ostacolo ad essere imparziale, al fine di garantire una democratica dialettica fra tutti i consiglieri comunali”.

Dopo l’elezione Penzo ha assunto im-mediatamente le sue funzioni, prendendo il posto del vicepresidente del consiglio, Dario Fornaro.

Matteo Penzo è il nuovo presidente del Consiglio comunale La nuova maggioranza è targata Udc, Forza Italia e Sel

Politica Il primo consiglio comunale lo scorso 30 gennaio

Amministrazione, via al nuovo corso

Il nuovo presidente del Consiglio comunale Matteo Penzo

S.B.M.

Marco Dughiero (in foto) è il nuovo assessore nominato dal sindaco con delega al Bilancio, che porta con sé una buona novella per le casse del Comune: “La nuova legge di

stabilità prevede un allentamento dei parametri imposti alle ammi-nistrazioni italiane dal Patto di Stabilità. Ne consegue la possibilità per il comune di Chioggia di disporre di maggiori risorse, che negli anni scorsi rimanevano vincolate dal Patto”. Una quasi ventennale esperienza in ruoli dirigenziali nel mondo delle cooperative e aziende di pesca, hanno valso a Dughiero anche il compito di occuparsi di questo settore, su cui ha già cominciato a lavorare insieme agli operatori. “Ci troviamo di fronte alla necessità di dover ricostruire un nuovo scenario della pesca, ormai in crisi – afferma – Il vecchio Fondo Europeo per la Pesca (FEP) è stato già completamente sfruttato e ogni sua risorsa esaurita. Ora sarà la Regione a gestire i fondi che arrivano da Bruxelles attraverso il FEAMP (Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca) e che passerà i finanziamenti ai singoli progetti redatti dai Gruppi di Azione Costiera, che nel caso di Chioggia sarà il GAC Chioggia-Delta del Po”. Saranno dunque gli enti costituiti da amministrazioni comunali, operatori e associazioni di categoria a coordinare le iniziative legate alla pesca cui verranno versate le risorse europee. Tuttavia, sui progetti di gestione del sistema costa, fermo pesca compreso, Dughiero dichia-ra di essere pronto a chiedere un’armonizzazione della regolamentazione europea perché venga applicata allo stesso modo anche sulla sponda opposta dell’Adriatico, perché dice:“È assurdo che i nostri pescatori rispettino il fermo biologico, mentre in Croazia, nelle zone dello stesso mare, non è così”. Riguardo il settore delle attività produttive di sua responsa-bilità, Marco Dughiero è pronto ad attuare, insieme alle associazioni di categoria, tutti gli interventi necessari ad arginare la morìa di attività economiche che ha colpito Chioggia in questi anni di crisi, specialmente nel centro storico. “E’ stato riesumato anche il piano di riassetto urbanistico tracciato 10 anni fa - dice - e che potrebbe dare un volto nuovo ai luoghi storici e all’economia della città”.

Focus

Marco Dughiero, il nuovo assessore al bilancio, alle Attività produttive e alla pescasi parte con una buona notizia: “con i parametri più allentati del patto di stabilità ci saranno più risorse da spendere per le casse comunali”

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Page 13: Chioggia feb2015 n14

di Sara boscolo Marchi

Gli operatori turistici sono preoccupati, l’assessore assicura il suo impegno per anticipare la fine del cantiere a Pasqua. Si discute anche dell’assetto del Lungomare dopo i lavori

Lavori pubblici Incontro per discutere sui lavori della maxi condotta che da mesi sta interessando il Lungomare di Sottomarina

Mega tubo, entro il 15 giugno la chiusura dei lavori

Cresce la preoccupazione delle associa-zioni di categoria riguardo i lavori sul-la maxi condotta che sta interessando

da mesi il Lungomare Adriatico di Sotto-marina e che dovrebbe risolvere i problemi idraulici della zona. Dalla riunione svoltasi il 2 febbraio tra amministratori, responsabili dei lavori e operatori turistici, si profila il 15 giugno quale data di chiusura dei cantieri.

Tuttavia, l’assessore ai Lavori pubbli-ci Riccardo Rossi, promette di tentare di anticiparne la conclusione per Pasqua ed evitare, così, di congestionare il traffico dei primi afflussi turistici in città.

“Certamente chiuderemo entro la metà di giugno - spiega Rossi - ma capiamo le esigenze degli operatori e faremo dav-vero di tutto per finire prima, entro Pasqua magari. In questi giorni la ditta partirà con i doppi turni proprio per accelerare le tempi-stiche. Speriamo di farcela”.

Gruppo Turismo parla di incontro po-

sitivo, ma rimane insoddisfatto sulla pre-visione della data di chiusura dei cantieri, ancora troppo incerta.

“Apprezziamo la collaborazione che ci sta dando l’amministrazione comunale – afferma Luciano Serafini, portavoce del Gruppo – c’è consapevolezza sul fatto che il turismo è fondamentale per questa città e non bisogna danneggiarlo. Ciononostante, il cantiere va continuamente monitorato: è necessario fare di tutto per essere pronti entro il 15 aprile. Sappiamo che sono lavo-ri importanti, ma è necessario stopparli il prima possibile e riprenderli a settembre”.

Durante la riunione, oltre al calendario del cantiere, si è discusso anche il tema, fi-nora solo accennato, di come verrà rifatto il Lungomare una volta inserito il megatubo.

“Stiamo racimolando qua e là altre ri-sorse - assicura Riccardo Rossi - per sistema-re le zone del Lungomare più degradate e per inserire alcune rotonde che miglioreran-no la viabilità e la sicurezza. D’ogni modo, rimangono ancora margini per intervenire sull’arredo urbano e sul verde”.

Intanto, è già stato fissato per marzo un nuovo appuntamento tra categorie.

Rossi: “In questi giorni la ditta partirà con i doppi turni proprio per accelerare le tempistiche”

Tr e n t a c i n q u e pratiche te-lematiche in

meno di due mesi. Sono i numeri del Suap, lo sportello unico per le attività produttive, attivo a Chioggia dal primo dicembre ed entrato ormai a pieno re-gime.

“Avviato in tempi record, il Suap si sta dimostrando un ottimo strumento, nonché un esempio di buona prassi in rete – commenta l’assessore alle Atti-vità economiche e produttive, Marco Dughiero - Abbiamo semplificato in maniera notevole l’iter per le imprese offrendo un servizio all’avanguardia per il territorio”.

L’attuale legge italiana fa del Suap l’unico soggetto pubblico territoriale cui rivolgersi per avviare procedimenti riguardanti l’esercizio di attività pro-duttive e prestazioni di servizi, oltre all’avvio di pratiche relative ad azioni di localizzazione, realizzazione, trasfor-mazione, ristrutturazione o riconversio-ne, ampliamento o trasferimento, ces-sazione o riattivazione. Il Suap assicura al richiedente una risposta telematica unica e tempestiva e sostituisce sostan-zialmente gli altri uffici comunali e tutte le amministrazioni pubbliche coinvolte nel procedimento, comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesag-gistico–territoriale, del patrimonio stori-co–culturale o alla tutela della salute e della pubblica incolumità. D’ora in poi, ogni autorizzazione, nulla osta, parere o atto di consenso (anche se negativo) indirizzato al richiedente, sarà trasmes-sa esclusivamente dal Suap.

Gli altri uffici comunali e le ammi-nistrazioni pubbliche interessate, non potranno più trasmettere al richiedente alcun tipo di comunicazione, ma anzi, saranno tenute a trasferire immediata-mente al Suap tutta la documentazione eventualmente ricevuta dal richiedente, informando anche l’interessato.

“Lo Sportello Unico per le Attività Produttive favorisce la creazione di nuove imprese e la valorizzazione del tessuto imprenditoriale già esistente – continua Dughiero – Unifica e sempli-fica la complessità degli adempimenti amministrativi e dei vincoli burocratici a carico degli imprenditori. Il suo scopo è promuovere lo sviluppo locale attraverso il coordinamento dei vari referenti, sia interni che esterni, interessati al proce-dimento – e conclude – In ogni caso, vogliamo assicurare economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, secondo principi di professionalità e re-sponsabilità”.

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Attività produttive. Suaptrentacinque pratiche telematiche in meno di due mesi

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Page 14: Chioggia feb2015 n14

12 Chioggia

di Sara boscolo Marchi

L’ente regionale coprirà parte delle spese solo se verranno fatti degli investimenti da parte dell’amministrazione

Commercio Il progetto di riqualificazione urbanistica dei centri di Chioggia e Sottomarina realizzato da Ascom

Centro commerciale naturale, dalla Regione 161 mila euroGli interventi di tendenza contro la crisi

cominciano dal trasformare i centri storici in veri e propri centri com-

merciali naturali. Ascom Confcommercio Chioggia crede da sempre in questo tipo di azione, tanto da aver preparato un proget-to che spazia dalla riqualificazione urbani-stica dei centri di Chioggia e Sottomarina, alla formazione del personale dei negozi, passando per la proposta di manifestazioni.

Il progetto è piaciuto alla Regione, che ha deciso di finanziarlo con 161 mila euro. In pratica, l’ente regionale coprirà parte delle spese, ma solo se verranno fatti degli investimenti da parte dell’amministrazione comunale, che riguardino nuovi arredi ur-bani o manifestazioni. Complessivamente il

progetto assume il valore di 335 mila euro: 161 mila dalle casse della Regione, 60 mila dal Comune e 114 mila provenienti da finanziamenti di privati.

“E’ un’occasione da non perdere – af-ferma il presidente di Ascom Alessandro Da Re – Il Comune dovrebbe pensarci attentamente e collaborare. Quando rica-piterà la possibilità di poter fare interventi migliorativi nei centri storici cittadini spen-dendo solo la metà dei soldi necessari? – e continua - Contiamo molto anche sulla collaborazione dei nostri commercianti. Il progetto dà la possibilità di riqualificare la propria attività commerciale e analizzarla. Capire se una vetrina è ben preparata o se il personale deve migliorare qualche aspet-to dell’accoglienza è fondamentale per au-mentare il successo della propria attività”.

Un progetto vasto e articolato, che coinvolge il centro storico e chi vi lavora. A febbraio in programma l’incontro per spie-garlo ai possibili partner.

“I tempi per agire sono stretti – con-clude Da Re – anche se c’è comunque la possibilità di ottenere delle proroghe dalla Regione. L’incontro di febbraio è impor-tantissimo per spiegare il progetto ai tanti partner che devono e possono diventare parte attiva”.

I centri storici rappresentano il patrimo-nio culturale di ogni città e riflettono il contesto ambientale e sociale origi-

nario da cui si è sviluppata l’identità del-la sua comunità. Tuttavia, oggi queste aree sopportano con più fatica rispetto ad altre il periodo di crisi economica e Chioggia non è da meno.

“Mancano parcheggi, verde pub-blico e molte case e negozi sono sfitti. Le strade sono congestionate e le calli piene di auto – afferma Beniamino Boscolo, consigliere di Forza Italia - Chi vuole apporre dei correttivi edilizi per migliorare la propria qualità di vita nel centro storico, si scontra con molte difficoltà burocratiche e a volte diventa impossibile trasformare magazzini in garage, oppure costruire altane panora-miche, accorpare abitazioni confinanti, rendere le mansarde abitabili o, ancora,

restaurare immobili notificati”. Secondo l’esponente di Forza Italia,

tutti i centri storici dovrebbero prevedere strutture in grado di garantire l’accessi-bilità ad ogni tipo di servizio per tutti, nonché assicurare alcuni standard di arredo urbano.

“Dopo varie occasioni di confron-to – continua Beniamino Boscolo - ho sollecitato il sindaco, con delega all’Ur-banistica, affinché venga approvato tempestivamente dal Consiglio Comuna-le il “Piano Particolareggiato dei Centri Storici”, dato che sono trascorsi ormai 15 mesi dalla sua adozione in giunta”.

Un monito particolare è poi speso in favore delle frazioni: “Casson non deve dimenticare d’incaricare l’Ufficio Piani-ficazione alla redazione dei piani del centro storico di Ca’ Bianca e Sant’An-na, esclusi dal Piano in oggetto – e con-clude Boscolo - Oggi il sindaco non ha più scuse, perché non è più ostaggio del Pd. La delega all’Urbanistica è nelle sue mani e può invertire la tendenza all’im-mobilismo, leitmotif degli ultimi tre anni e mezzo della sua amministrazione”.

neWs

Centri storicibeniamino boscolo al sindaco: “sia approvato il piano particolareggiato dei centri storici”

S.B.M.

“Sono trascorsi ormai 15 mesi dalla sua adozione in Giunta. Il sindaco non ha più scuse”

Da Re: “E’ un’occasione da non perdere. Il Comune dovrebbe pensarci attentamente e collaborare”

Beniamino Boscolo Capon

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Page 15: Chioggia feb2015 n14

L’amministrazione precisa che l’operazione è di tipo ricognitivo; il rimborso dei danni non sarà automatico ma si avvierà solo nel caso in cui verranno stanziate risorse dagli enti preposti

Maltempo Dopo la pioggia e il vento dello scorso 5 e 6 febbraio

Scatta il censimento dei danni, si spera nei risarcimenti

Scatta il censimento dei danni causati dal maltempo dello scorso 5 e 6 feb-braio. L’amministrazione comunale ha

deciso di avviare una ricognizione di stima per quantificare i danni al patrimonio priva-to e alle attività economiche, causati dagli eventi atmosferici che hanno devastato la città. È partito quindi l’avviso ai cittadini, che hanno tempo fino a mezzogiorno del 23 febbraio per effettuare le segnalazioni. La documentazione dovrà essere consegnata al Protocollo Generale del Comune di Chioggia, Corso del Popolo n. 1193 o spedita tramite posta con raccomandata A/R o ancora trami-te PEC all’indirizzo, [email protected]. Sul sito istituzionale del comune, alla pagina Albo Pretorio, sono scaricabili i moduli di tre tipo (modulo per i privati, modulo per

le imprese e modulo enti non commerciali e attività sociali) da compilare. Il richiedente dovrà utilizzarne soltanto uno, riferito alla categoria di appartenenza. Alle schede dovrà essere allegata la fotocopia di un documento di identità in corso di validità e dovrà essere specificato un recapito telefonico. L’ammini-strazione comunale precisa che l’operazione è esclusivamente a scopo ricognitivo. Il rim-borso dei danni non sarà automatico, ma si avvierà solo nel caso in cui verranno stanziate risorse dedicate da parte degli enti preposti. Ha creato non pochi danni, in effetti il vento e l’acqua eccezionali dello scorso 5 e 6 feb-braio che hanno messo in ginocchio Chioggia. Spiaggia erosa dalle mareggiate, centri storici sott’acqua e allagamenti a Punta Gorzone. Il sindaco Casson chiede lo stato di crisi. L’onda

di marea eccezionale, spinta dalla forza del vento, è arrivata a toccare la punta massima di +1,45 - 1,50 nella notte tra il 5 ed il 6 febbraio ed ha invaso completamente i cen-tri storici di Chioggia e della zona vecchia di Sottomarina. Nella mattina del 6 Febbraio si è verificato un ulteriore episodio di alta marea che ha interessato Chioggia. La fortissima mareggiata inoltre ha eroso l’intero arenile di Sottomarina ed Isola Verde. Precipitazio-ni intense ed abbondanti e venti molto forti hanno interessato tutto il territorio comunale, mentre ci sono state esondazioni di canali in zone rurali e nelle frazioni esterne.

Il sindaco ha quindi inviato alla Regione la richiesta dello stato di crisi per calamità na-turale per l’intero territorio del Comune.

Oltre 100 nuovi tesseramenti per il movimento di Forza Italia a Chioggia. Chiuso il periodo delle iscrizioni 2014, è ora di tirare le somme. Il direttivo azzurro di Calle Olivi, insieme al Club Forza Silvio Chioggia-Sottomarina, entrambi coordinati da

Vincenzo Boscolo, esprimono enorme soddisfazione per il risultato ottenuto. “Non si è sicuramente trattato di una passeggiata - commenta il coordinatore, Vin-

cenzo Boscolo - in una stagione nella quale molti cittadini, compresi i nostri elettori, sono sfiduciati e non vogliono più andare a votare, proporre l’adesione ad un partito o a un movimento politico, non è cosa facile. Tuttavia, il tesseramento è diventato un mezzo importante di contatto con le persone, le loro proposte, i loro problemi e le loro lamen-tele”. La campagna di tesseramento 2014 ha rappresentato per Forza Italia Chioggia anche un momento di riflessione e autocritica. “Il nostro movimento è sempre stato il partito dell’ascolto e del fare in città – continua Vincenzo Boscolo - e il termometro per misurare la risposta è il risultato: 100 persone hanno aderito al nostro progetto politico”.

Ciononostante, il vicecoordinatore provinciale, Beniamino Boscolo, è convinto che non ci sia il tempo di adagiarsi sui risultati ottenuti: “Il vero lavoro inizia proprio adesso. Questo piccolo esercito azzurro chioggiotto andrà ad aggiungersi e ai numerosi altri piccoli eserciti di altri comuni della provincia di Venezia, con cui agiremo in sinergia e massimo coordinamento – e conclude - Le riunioni del 2015 saranno improntate alla stesura di un documento programmatico su quelle che saranno le idee di Forza Italia e le cose da fare per Chioggia. Dobbiamo prepararci al meglio alle elezioni regionali 2015 e alle elezioni amministrative di Chioggia nel 2016”.

Il coordinatore vincenzo boscolo“Forza italia, oltre 100 nuovi tesseramenti a chioggia”

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13Chioggia

Spiaggia daneggiata dalle mareggiate

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Si avvicina a grandi passi l’avvio della Città Metropolitana: con le prossime elezioni di maggio2015 il sindaco di Venezia sarà anche il sindaco metropolitano ed avrà il compito di avviare insieme ai sindaci dei 44 comuni ve-neziani la costituzione di questo nuovo ente che andrà e sostituire la vecchia Provincia assumendo nuove funzioni, oltre a quelle ul-teriori che la Regione potrà assegnarle, per ottimizzare i servizi ai cittadini. Di fatto però, ad oggi, la regione Veneto non ha ancora provveduto a definire queste funzioni per le Province, né per la Città Metropolitana. Inoltre il Veneto è l’unica regione italiana che deve ancora istituire il Consiglio delle Autonomie Locali previsto dall’articolo 123 della Costitu-zione e dal nuovo Statuto regionale. A fronte di questa inerzia, il Gruppo Consigliare del PD, già ad ottobre 2012, ha presentato una proposta di legge a firma di Bruno Pigozzo, componente della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, “Nuove norme in materia di conferimento di funzioni ammini-strative al sistema delle Autonomie Locali”.Questi i contenuti essenziali:1. La Regione cede ai Comuni tutte le funzioni di gestione amministrativa e tiene per sé le funzioni legislative, di programmazione e di individuazione dei livelli minimi di efficienza e di standard qualitativi nella gestione ammini-strativa;2.Le Province esercitano funzioni che richie-dono un esercizio unitario di coordinamento,

dalla tutela dell’ambiente alla gestione dell’e-dilizia scolastica e delle strade provinciali;3. Alla Città Metropolitana vengono assegna-ti i seguenti compiti: partecipazione alla pro-grammazione ed alla pianificazione di livello regionale; pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali portuali, aereopor-tuali, e logistiche; gestione e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale come Sanità e Trasporti; gestione interventi di difesa del suolo e del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti; interventi per lo sviluppo economico: i poli fieristici, le attività turistiche e le reti di servizi materiali ed immateriali alle imprese (banda larga, innovazione e ricer-ca); sviluppo culturale e sociale in sinergia con le istituzioni culturali e universitarie.A giugno 2014 il PD ha presentato, sempre a firma di Bruno Pigozzo, la proposta di leg-ge “Disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali” per rendere più efficiente il rapporto tra la Regione, i Comuni e il territorio. Anche questa proposta non è stata finora accolta. Sollecitiamo Zaia e la sua maggioranza a procedere con urgenza a queste riforme, ri-tenendole un processo indispensabile per la modernizzazione del Veneto e per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.

Riforma Enti Locali Bruno Pigozzo, PD: “Città metropolitana: la Regione faccia la sua parte”

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Page 16: Chioggia feb2015 n14

14 Chioggia

Deve essere certamente uno scherzo di carnevale, non vogliamo credere che il nostro Sindaco non sappia dove si trova Sant’Anna. Sono anni che il comitato cittadino di Sant’Anna lotta per mettere in sicurezza il centro abitato di Sant’Anna e veniamo presi

in giro in questo modo? L’autorizzazione per mettere l’autovelox va dal km 84,500 al km 88 in direzione

Ravenna (cioè dal cavalcavia di B.S.Giovanni a pochi metri dopo il fiume Brenta) e dal Km 83 al km 86,600 in direzione Venezia (cioè da fuori centro abitato fino al cavalcavia di Brondolo centro commerciale).

Il Sindaco non sa che il centro di Sant’Anna parte dal Km 80,000 al Km 82,000. Ci possono spiegare a cosa servono mettere gli autovelox in questi tratti per Sant’Anna?

Siamo veramente amareggiati per questi annunci “elettorali”, fanno male solo agli abitanti si Sant’Anna che sempre più perdono la fiducia nelle istituzioni. Il Comitato Cittadino, che sta, da alcune settimane, raccogliendo firme per una petizione al Sindaco per la messa in sicurezza dell’incrocio di Sant’Anna (ne abbiamo già raccolto più di 250) sarà ancora più “incazzato” al fine di ottenere ciò che i cittadini hanno il diritto di avere, la sicurezza di vivere in un paese sicuro.

Focus

Riceviamo e pubblichiamoda anni il comitato lotta per mettere in sicurezza il centro di sant’anna. questi autovelox non servono

Arrivano gli autovelox sulle strade del Comune di Chioggia. Rivoluzione epocale all’orizzonte per la viabilità

clodiense. Automobilisti e centauri abituati a spingere eccessivamente sull’accelerato-re avranno presto la vita molto difficile. Il Prefetto di Venezia ha esteso, anche alla parte della strada statale Romea, posta a sud del Comune di Chioggia, la possibilità di installare ed utilizzare dispositivi e mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza della velocità. Tappa burocratica, questa, fondamentale all’attiva-zione dei dispositivi di controllo della veloci-tà, annunciati da molti anni.

I tratti interessati riguardano la statale dal Km. 84+500 al Km. 88+000 in dire-zione Ravenna e dal km. 83+000 al Km 86+600 in direzione Venezia. Queste tratti non includono la parte di statale in corri-spondenza del centro abitato di Sant’Anna, ma riguardano percorsi posti a nord del limi-te del centro abitato. Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, ha espresso viva soddisfa-

zione per questo importante risultato. E in-fatti dal 2002 che si aspettava l’assenso del Prefetto. Più volte, infatti, la popolazione di Sant’Anna - dopo i numerosissimi incidenti stradali mortali - ha richiesto l’installazione degli autovelox. Questo tratto di strada, che risulta essere tra i più pericolosi d’Italia, è stato teatro di grandi tragedie familiari, in quanto, a causa di comportamenti irrespon-sabili di chi si è messo alla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di psicofarmaci o premendo troppo sull’acceleratore, ha causato la morte di molti innocenti. E basta rileggere le pagine dei giornali locali degli ul-

timi decenni per fare la conta degli incidenti, che risulta inclemente.

Il sindaco, fin dal suo insediamento, si è attivato nei vari enti competenti, quali la Prefettura, la Polstrada e l’Anas per portare avanti le pressanti richieste dei cittadini.

Ma quando vedremo concretamente gli autovelox all’opera?

Bisognerà anzitutto attendere l’esple-tamento delle necessarie procedure ammi-nistrative per provvedere all’installazione dei sistemi elettronici di velocità e, succes-sivamente, la fase operativa per dar corso all’effettiva installazione e attivazione.

di Andrea varagnolo

Sicurezza sulle strade Lungo la Statale Romea

Nuovi autovelx sulle strade di Chioggia

Sono ciò che mangio? Qual è il nostro approccio con l’alimentazione? I due incontri sul cibo proposti dall’Andos

(associazione nazionale donne operate al seno) di Chioggia hanno avuto quali relatori Giuditta Boscolo, Psicologa Psicoterapeuta, e Alice Gamba, Nutrizionista. Considerata l’affluenza già nel primo incontro, svoltosi il 17 novembre 2014 nella sala convegni del Distretto Socio-Sanitario di Chioggia, l’inte-resse dimostrato dalla popolazione locale è stato davvero notevole. Fin dalla tenera età l’alimentazione non può essere vista come il solo ingerire del cibo. Il bambino molto piccolo ha bisogno della propria mamma per nutrirsi: infatti la sua prima forma di soddisfazione e di relazione avviene in quella che viene definita la fase “orale” freudiana attraverso la bocca.

Ma cosa mangiamo? Quando e quanto? Spesso, quasi quotidianamente, ci alimentia-mo in modo sbagliato, anche se in molti casi, inconsapevolmente. Le relatrici hanno contri-buito a sfatare molti luoghi comuni riguardo ad alcuni cibi ritenuti indispensabili, complici le credenze popolari e il marketing, e tra questi anche il latte e i suoi derivati.

Per favorire una maggior partecipazione visto l’interesse suscitato, il secondo incon-tro è stato organizzato nella più capiente sala parrocchiale della Chiesa di Borgo San

Giovanni il 15 dicembre 2014. Quali sono gli ingredienti degli alimenti che noi abitual-mente acquistiamo? E, soprattutto, quali sono i cibi che ci fanno bene, sono curativi, preventivi e ci permettono di variare la nostra alimentazione? Gli agrumi (arancia, manda-rino, pompelmo, limone) aiutano a ridurre le infiammazioni; cibi vegetali integrali, uva (in particolare quella nera) riducono il rischio di metastasi; curcuma; crucifere (cavolfiore, cappuccio, verza, broccoli) aiutano ad evitare la mutazione cellulare e riducono le recidive; cipolla, cipollotti, scalogno, porri; olive e olio extra vergine di oliva sono la fonte principale di grassi monoinsaturi e vitamine; i legumi aiutano a frenare la crescita di cellule mali-gne; frutta secca e semi oleosi… Occorre comunque tener presente, hanno sottolineato le due relatrici, che una sana alimentazione va supportata da un appropriato stile di vita: attività all’aria aperta, moderata esposizione al sole, pratica regolare di uno sport.

neWs

Due incontri proposti da Andosalimentazione: miti e luoghi comuni da sFatare sui cibi ritenuti indispensabili, i cibi che invece sono curativi

Eugenio Ferrarese

COMITATO CITTADINO DI SANT’ANNAil presidente Valterino Baldin

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Page 19: Chioggia feb2015 n14

Vivere la propria città e farla conoscere anche curando i piccoli spazi verdi a disposizione. E’ questo il progetto pro-

mosso da Nerella Volpin, dell’Uildm (Unio-ne italiana lotta alla distrofia muscolare) di Chioggia e madre di un ragazzo speciale, che ha subito incontrato la collaborazione dell’associazione Amico Giardiniere. Da metà febbraio 2015 Francisco Merli Pante-gheni e 3 apprendisti giardinieri molto spe-ciali si prenderanno cura settimanalmente del piccolo verde di Chioggia Marina.

Se avete una fioriera che non riuscite a curare, uno spazio per ospitare del verde in luogo pubblico, ma temete di non ca-varvela, oppure siete stufi di raccogliere le immondizie depositate dai passanti, potete darli in ‘adozione’ gratuitamente a quanti si occupano di questo progetto “Vivo la mia città e la faccio conoscere”.

“Noi vogliamo una città più verde, ac-cogliente e solidale – sottolinea Francisco Merli Panteghini - Vogliamo dimostrare che ogni persona, anche la più speciale, può es-sere una risorsa per la nostra comunità”.

Per partecipare a questa iniziativa ci si può rivolgere a Francisco cell. 328 7021253 o Nerella cell. 330 463880. E per saperne di più basta visitare il sito www.AmicoGiardiniere.it o Facebook cercando “Amico Giardiniere”.

Questa associazione ha inoltre propo-sto il concorso “Gnomi da giardino”. Basta realizzare un essere di natura – uno gno-

mo, un nano, un elfo… - custode degli elementi, nel proprio giardino, terrazza o casa, usando i materiali che ognuno preferi-sce, possibilmente naturali, poi collocarlo in servizio e scattare 3 fotografie da diverse angolazioni. Di quanto creato si dovrà in-viare una e-mail a [email protected] oppure postarlo sulla pagina Facebook di Amico Giardiniere entro il 10 marzo 2015.

Questi i premi messi a disposizione dall’Azienda Amare la Terra appena fondata a Marcon (VE) per diffondere il giardinaggio biologico: primo premio il libro “Dialoghi con gli esseri elementari”, ed. Novalis e consulenza gratuita di un giardiniere biolo-gico nel proprio giardino; secondo premio il libro “La forma dell’acqua” di Francisco Panteghini e consulenza gratuita di un giar-diniere biologico nel proprio giardino; terzo premio la consulenza gratuita di un giardi-niere biologico nel proprio giardino.

IL pROgETTO: vIvERE LA CITTà E fARLA CONOSCERE CuRANDO I pICCOLI SpAZI vERDI

Il radicchio di Chioggia piace sempre di più. E gli chef locali giocano con la fantasia per proporre abbinamenti nuovi e succulenti in

grado di unire questo delizioso ortaggio ad altre pietanze, per dar vita a qualcosa di originale e in grado di rappresentare la cucina chioggiotta nel mondo.

Ne sono un esempio gli abbinamenti creati dalla fantasia di Luigi Bissacco e Cristi-na Ghirardon, chef del “Tavernino”. Entrée di benvenuto con invol-tino di radicchio cotto al vapore al sapore di baccalà, antipasto con mazzancolle in sa-ore di radicchio accompagnato da baccalà mantecato al radicchio, primo piatto bigoli al ragù di baccalà e radicchio. Sono solo alcuni risultati della fantasia degli chef locali che, adesso, potranno approdare all’Expo, dopo le tante opportunità già colte, come un’im-portante fiera internazionale.

“Siamo andati al Fruit Logistica di Berlino – spiega Giuseppe Boscolo Palo, presidente del Consorzio tutela radicchio di Chioggia Igp – per portare la nostra eccel-lenza. All’estero il radicchio di Chioggia è molto apprezzato e l’indicazione geografica protetta è il marchio di garanzia. I buyer internazionali fanno molto affidamento su

questo. Allo stand di Berlino abbiamo pre-sentato il prodotto e il territorio di produzione e indicato delle ricette della gara gastronomi-ca “Il Principe Rosso”.

Ma adesso si guarda all’Expo”. “Ci stiamo organizzando con una

cordata di altri consorzi veneti – continua Palo – in modo da garantire una presen-za costante dei prodotti con i marchi Igp e Dop del Veneto. Attraverso questo prodotto auspichiamo che venga valorizzato il nostro territorio, in maniera tale da creare un richia-

mo anche per il comparto turistico. Questo potrebbe essere il seme per creare la “Stra-da del radicchio”, un’entità tra privati e am-ministrazioni pubbliche che organizzerebbe la promozione del territorio partendo dalle specificità produttive del radicchio. Mi augu-

ro che il nostro radicchio Igp, garantito dal marchio europeo, continui ad essere propo-sto sulle tavole della ristorazione anche oltre la tempistica della gara. Infatti, nella pro-spettiva dell’Expo 2015, stiamo predispo-nendo un depliant nel quale, presentando il

Radicchio di Chioggia Igp e il suo territorio di produzione, riproponiamo le ricette in gara, indicando i locali dove andare a degustarle”.

di Andrea varagnolo

Il presidente del Consorzio tutela radicchio di Chioggia Igp: “Ci stiamo organizzando con una cordata di consorzi veneti per garantire una presenza costante dei prodotti con i marchi Igp e Dop del Veneto”

Agroalimentare Dopo il Fruit Logistica di Berlino ora l’obiettivo è l’Expo

Il radicchio di Chioggia sempre più internazionale

Giuseppe Boscolo Palo nello stand a BerlinoIn alto la famosa “rosa di Chioggia”

Eugenio Ferrarese

Boscolo Palo: “Questo potrebbe essere un seme per creare la “Strada del Radicchio”

17Chioggia

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Page 20: Chioggia feb2015 n14

Il Coro Popolare Chioggiotto si è esibito lo scorso 8 febbraio presso il teatro di Gui-dizzolo (Mantova), alla presenza di un folto e caloroso pubblico. Diretti dal Maestro Loris Tiozzo, i cantanti chioggiotti, hanno ricambiato la visita del Coro Polifonico dei

Colli Morenici, diretto dalla Maestra Valentina Bellemo, che durante le festività natalizie si era esibito insieme agli autoctoni presso la Chiesa dei Filippini di Chioggia, riscuotendo un notevole successo di pubblico.

Tale “gemellaggio” si è concretizzato con l’esibizione nel teatro di Guidizzolo, una moderna e curata struttura, messa a disposizione delle numerose realtà musicali e non del territorio. Il coro chioggiotto è stato accolto dal sindaco del posto Sergio Desiderati, dal presidente dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo, Franco Marchesini, dal presidente del Coro Polifonico dei Colli Morenici, Renato Azzini, e dalla direttrice del coro stesso, Valentina Bellemo, che ha dato il benvenuto a tutti.

Dai vari interventi succedutisi, è emersa la grande considerazione in cui sono tenute le molte realtà musicali del territorio, supportate dagli enti pubblici, una vera e propria rarità di questi tempi. Terminati i saluti di rito con lo scambio di numerosi e graditi doni alla presidente del Coro Popolare Chioggiotto, Chetti Buseghin e al Maestro Loris Tiozzo, si è passati all’esibizione dei due cori, che hanno trovato l’unione nel commovente canto finale “Signore delle cime”, eseguito insieme tra gli applausi del numeroso pubblico intervenuto.

neWs

Musicail coro popolare chioggiotto in trasFerta a mantova per il gemellaggio

Si è aperta il 31 gennaio la seconda edizione di “CELiBRI. Scrittori dal vivo alla Sabbadino”, rassegna d’incontri

con gli autori organizzata da Stefano Spa-gnolo per conto della Biblioteca Civica “C. Sabbadino” di Chioggia.

La serata inaugurale si è svolta in com-pagnia di Mario Pistacchio e Laura Tofanel-lo, che hanno presentato “L’estate del cane bambino” (66thand2nd), loro romanzo d’esordio ambientato a Brondolo.

Le approfondite ricerche in loco dei due scrittori su luoghi e storie popolari chioggiotte, hanno dato vita ad una fa-vola nera nella quale fantasia e realtà si confondono e i cui protagonisti sono un gruppo di bambini che vivono la misteriosa scomparsa di un loro compagno di giochi durante l’estate del 1961. Il secondo appuntamento, invece, si è svolto sabato 14 febbraio insieme a

Giuseppe Culicchia, che accompagnato dalla clownattrice Federica Mafucci, si esibisce in un’originale antipresentazione del suo ro-

manzo di culto, ora aggiornato, “Tutti giù per terra – remi-xed” (Mondadori).

A seguire, il 28 febbraio Stefano Spagnolo introdur-

rà l’ospite Tiziano Scarpa e il suo libro di avventure sulle esperienze vissute per aver pubblicato i suoi libri, “Come ho preso lo scolo” (Effigie).

Ultimo degli appuntamenti finora con-fermati nel calendario di CELiBRI, è l’incon-tro con Maurizio Torchio, che in “Cattivi” (Einaudi) racconta di sentimenti schiacciati dalla cattività e descrive, senza mai giudi-care, i fili invisibili che legano carnefici e vittime.

Tutti gli incontri si terranno sempre ad ingresso gratuito presso la Sala Espositiva del Museo Civico della Laguna Sud di Chiog-gia alle ore 18. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina Facebook de-dicata a CELiBRI o rivolgersi alla Biblioteca Civica “C. Sabbadino” di Chioggia.

di Sara boscolo Marchi

Libri La rassegna CELiBRI

Scrittori dal vivo alla Sabbadino

La serata organizzata da Stefano Spagnolo insieme con Mario Pistacchio e Laura Tofanello

S.B.M.

Il Coro Popolare Chioggiotto a Mantova

Gli incontri sono ad ingresso gratuito presso la Sala Espositiva del Museo Civico della Laguna Sud di Chioggia

18 Cultura locale

Il 28 febbraio prossimo Tiziano Scarpa presenterà il suo libro di avventure “Come ho preso lo scolo”

E-twinning, una piattaforma che con-sente di mettere in comunicazione, in inglese, le scuole europee. Si tratta

di un progetto che sta coinvolgendo da qualche mese gli studenti della classe 4 C dell’IIS Cestari-Righi di Chioggia indiriz-zo edilizia e il loro docente di inglese il professor Mauro Vido. All’origine di que-sto progetto c’era la necessità, nel reparto edilizia del Righi, di confrontare gli studi sulla città di Chioggia con altre in Europa: tradizioni, usi, costumi e soprattutto il modo di vivere dei giovani chioggiotti con quello di altri giovani europei.

Ancora una volta l’istituto industriale di Chioggia si dimostra attento alla innova-zione e sperimentazione di nuovi metodi didattici e dell’utilizzo delle nuove tecno-logie nella didattica anche per eseguire compiti tradizionali.

Questo progetto E-twinning ha interes-sato oltre al Righi di Chioggia anche istituti turchi, francesi, greci e polacchi: in Turchia ad Instanbul l’istituto tecnico religioso

ALEMDAG ANADOLU IMAM HATIP LISESI, Cekmekoy, e il docente di inglese Emel Bodur; in Francia il Liceo di Bazas e il docente di storia Jean Vincent Raimbault; in Grecia l’istituto secondario di Echedoros e l’insegnante di matematica Evangelia Papapetrou; in Polonia istituto tecnico Zespół Szkół Elektronicznych di Zdunska Wola e il docente di inglese Katarzyna Kaczorowska.

Al progetto che ha per titolo: “Diffe-renze e analogie di città europee” hanno così partecipato oltre 80 studenti che hanno lavorato sia in orario scolastico che extrascolastico usando anche le tecnologie informatiche sempre più diffuse tra i gio-vani come Skype e Hangout, servendosi delle webcam per scopi “professionali”: lo scambio e lo studio dei dati geografici, storici e sociali fra vari gruppi di studenti raggruppati non per nazionalità, ma per l’argomento da confrontare e che porte-ranno alla realizzazione di un blog inter-nazionale.

Scuola. IIS Cestari-Righila quarta c edilizia testa la piattaForma e-tWinning per comunicare in inglese con le scuole europee

E.F.

Ragazzi si cimentano con la piattaforma

C.O

.N.I.

- F

.I.S

.E.

Page 21: Chioggia feb2015 n14

Il primo videoclip musicale a 360 gradi è opera di un gruppo di ragazzi chioggiotti. La pop band Matriàl, insieme al rapper Cris The Real e allo studio creati-

vo the pinch, hanno voluto investire su una tecnologia ancora inedita in Italia per lanciare il progetto #solou-noccasione.

Per la prima volta, chi guarda potrà scegliere il suo punto di vista su ciò che accade durante il video, semplicemente muovendo il proprio Ipad o spostando l’inquadratura con il mouse. Infatti, i nuovi software, gli strumenti e le tecniche di ripresa consentono all’os-servatore di sentirsi parte del videoclip insieme agli altri protagonisti di “Solo un’occasione”.

“Eravamo tutti motivati dall’ambizione di realizzare e condividere un progetto unico nel suo genere e assolu-tamente inedito – afferma Cristiano Carugati, creativo di thepinch – La lavorazione è durata sei mesi, perché non è semplice realizzare un video a 360 gradi, ma ancor più complicato è stato pubblicarlo sul web trovan-do una formula che permettesse di visualizzarlo su più dispositivi possibili”.

Attualmente non esistono piattaforme dedicate a queste produzioni d’avanguardia. I ragazzi chioggiotti sono arrivati sul web addirittura prima di Youtube, che

sta aggiornando in questi mesi i suoi canali per lanciarne uno interamente dedicato a video girati in piano sequen-za a 360 gradi.

“L’idea del progetto #solounoccasione è nata dalla stima reciproca e dall’amicizia che ci legava ai ragazzi di thepinch – racconta Mattia Campanaro, voce dei Matriàl – A loro piaceva molto il messaggio fresco e giovane del nostro pezzo, che è diventato un’occasione d’incontro tra artisti differenti, ma motivati dalla stessa voglia di mettersi in gioco – e continua- Vorremmo che questo video sperimentale diventasse il mezzo per rag-giungere il maggior numero di persone possibili con la nostra canzone e viceversa. Ciò che cantiamo è quello in cui crediamo: le cose belle, prima o poi trovano la loro strada. Siamo convinti che #solounoccasione sia una di quelle”.

Online dal 25 dicembre sul sito www.solounoccasio-ne.it, il video ha totalizzato finora 7000 visualizzazioni. Tuttavia la pubblicazione del clip rimane solo il punto di partenza di questo progetto innovativo, che promette ancora nuovi sviluppi. Chi volesse tenersi aggiornato su #solounoccasione può farlo anche attraverso la pagina Facebook o Twitter.

MuSICA. IL pRIMO vIDEOCLIp A 360 gRADI. E’ OpERA DELLA bAND ChIOggIOTTA MATRIàL E DEL RAppER CRIS ThE REAL. INSIEME hANNO LANCIATO IL pROgETTO INEDITO #SOLOuNOCCASIONE

Per la prima volta chi guarda potrà scegliere il suo punto di vista su ciò che accade durante il video, semplicemente muovendo il proprio Ipad o spostando l’inquadratura con il mouse

“La via del cielo” (Himmelweg) parte da un progetto teatrale iniziato qual-che anno fa con un gruppo di studenti

del Liceo Veronese di Chioggia e che è stato poi ripreso dall’anno scorso dal Centro Formazione Danza e Teatro affinché questi giovani potesse-ro dedicare più tempo alla loro passione per la scena teatrale. Si tratta di un libero adattamen-to del testo del commediografo spagnolo Juan Mayorga che offre una drammatica riflessione sul più tragico evento della storia del Novecen-to: la Shoah.

Racconta di una messinscena per camuf-fare la realtà, per nascondere l’orribile verità. Un commissario della Croce Rossa, insospettito dalla presenza dei vari lager, chiede ed ottie-ne il permesso dell’alto comando nazista di visitarne uno. Questo avvenne nel corso della

Seconda guerra mondiale. E così il comandante tedesco del campo di concentramento architet-ta la trasformazione del lager in un villaggio modello che avrebbe lo scopo di sperimentare la vita ideale per la comunità ebraica. Il coman-dante nazista diventa così il regista di questo gigantesco dramma e i prigionieri del campo sono costretti a recitare le varie parti dello spet-tacolo: i bambini che giocano con i palloncini e i pupazzi, i due fidan-zati seduti sulla panchina del parco, gli artigiani che lavorano, il ristorante dove ci si ritrova per mangiare e conversare… tutto finto e tutti gli ‘attori’ ebrei finiranno anch’essi poco tempo dopo nelle camere a gas.

Nei giorni precedenti all’arrivo del commis-sario della Croce Rossa si susseguono prove di varie scene di vita felice sotto il controllo del comandante del campo; alla fine il commis-sario subirà questa colossale manipolazione e non potrà far altro che scrivere ciò che ha visto

in questo campo, di-ventando suo malgrado complice del massacro di un popolo.

Il testo di Mayorga ci offre anche una gran-de quantità di suggestio-

ni sulla realtà e la sua manipolazione, ma so-prattutto ha un grande valore di conservazione della memoria, utile in particolare a un pubblico giovane: per non dimenticare.

Appassionante e coinvolgente l’interpreta-

di Eugenio ferrarese

Iniziato qualche anno fa, il progetto è stato ripreso dallo scorso anno dal Centro Formazione Danza e Teatro

Teatro Il progetto del Liceo Veronese

Alcuni momenti dello spettacolo. La testimonian-za del pianista Lotoro

Lo spettacolo è stato arricchito dalla testimonianza del compositore e pianista Lotoro

19Cultura locale

Sara Boscolo Marchi

zione offerta dai giovanissimi attori e danzatri-ci: Alvise Renier, Benedetta Fornaro, Dario Pen-zo, Francesca Perini, Gaia Naccari, Giacomo Zampaolo, Giorgia Boscolo Sassariolo, Gloria Bondesan, Laura Bonaldo, Marina Alfiero, Mar-tina Raule, Martino Boscolo Brusà, Marta Via-nelli. La regia e coreografia sono state curate da Patrizia Aricò e Francesca Serafini, il Make Up è stato affidato a Sara Scarpa.

Lo spettacolo, presentato il 30 gennaio 2015 all’Auditorium comunale di Chioggia al mattino alle scuole superiori e alla sera a tutta la cittadinanza, è stato arricchito anche dalla

testimonianza del compositore e pianista Fran-cesco Lotoro noto per la sua attività di ricerca e recupero delle musiche della Shoah – i prigio-nieri erano riusciti a scrivere intere partiture mu-sicali utilizzando anche stoffa, carta igienica… che poi dovevano necessariamente nascondere perché altrimenti i nazisti avrebbero distrutto anche quello.

E proprio per questa encomiabile iniziativa il musicista Lotoro è stato insignito nel 2013 del titolo di Chevalier de l’ordre des Artistes et des Lettres dal Ministero della Cultura Francese.

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Page 22: Chioggia feb2015 n14

20

I soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esempli-fi care il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”.

“Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo defi nisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha fi nito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni.

L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”.

Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifi che sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema econo-mico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fi sico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”.

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil,

prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifi che rivisitate e fotografi e più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in colla-borazione con l’Università Ca’ Foscari di Ve-nezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fi ne gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della clas-sifi ca del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete.

In defi nitiva nel 2014 il Veneto si con-ferma una regione in cui si continua a vive-re ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istru-zione e sicurezza. Nello specifi co Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifi ca delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete.

Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione.

Per quanto riguarda il benessere mate-riale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equiva-lente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosid-detti Neet, coloro che non studiano né lavo-rano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppu-re il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei.

Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali.

Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “par-tecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B.

Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differen-ziata dei rifi uti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazio-nale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcu-ni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media.

In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella clas-sifi ca italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

111

IL VENETOin PRIMO PIANO

di Ornella Jovane

Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classifi caa del benessere, tante luci ma qualche ombra

FOCUSOltre il Pil per rivedere i criteri di misurazione tradizionaliUNA NUOVA CONCEZIONE DI BENESSERE

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Page 23: Chioggia feb2015 n14

21Il Veneto in primo piano 111Il Veneto in primo piano

I veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica catego-

ria in fl essione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ven-tunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, supe-riore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

Le province più ricche si confermano Padova e Bellu-no, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente.

I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scor-so anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale.

I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

di Ornella Jovane

Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare

NEWS

“Scopro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sin-tetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni

fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occa-sione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fl uttuanti e instabili, alle tappe pianifi cate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo for-nisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa.

Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considera-no di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio diffi cile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorati-va e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le diffi coltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di ac-quisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping.

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumiI GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro

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22 Il Veneto in primo piano

Donne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le

donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mer-cato del lavoro.

“Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove profes-sioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni.

Fra le tante storie, abbiamo scelto quel-la di Chiara Schiavon, una giovane di Chiog-gia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi ver-so nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attivi-tà nella sua città.

“Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Gio-vanni Paolo II alle donne per introdurre l’in-tervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’e-stero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfi da poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”.

Chiara, guardando indietro c’è qual-cosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nul-la della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto.

Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fi ne sia inutile pen-sarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori.

Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così diffi cile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!”

Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato fi nora?

“La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fi danzato e che tutt’ora continua a sup-portarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

ogni tanto mi frullano in testa.Ovviamente anche la mia famiglia è

stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”.

Da cosa è nata la tua passione per l’hand made?

“La mia passione per l’handmade cre-do di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avu-to molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far compren-dere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”.

Hai qualche desiderio per il futuro?“Il mio desiderio per il futuro sarebbe

quello di realizzare qualcosa che mi iden-tifi chi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

di Miriam Vianello

Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano”

Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare

4 Il Veneto in primo piano44 Il Veneto in primo piano

Chiara Schiavon

Anche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio de-

gli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spes-

so, anche culturali. La fi gura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione profes-sionale.

Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con pun-te del 65-70% nel sud Italia. Quel che pre-occupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percen-tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi.

Dati che secondo gli analisti sono im-putabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’infl uenza esercitata sui com-portamenti e le attitudini delle ragazze fi n dai primi anni di vita.

Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha diffi coltà fi nanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi.

Grandi diffi coltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percen-tuali nel caso delle femmine. Colpa degli in-dirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del feno-meno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro.

Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavo-rativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

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L’integrazione dei Servizi Sociali di competen-za dei comuni con quelli sanitari di competen-za dell’ULSS è stata la principale caratteristica del modello organizzativo del sistema veneto. Il Piano Socio Sanitario Regionale approvato nel 2012, pur ribadendo a parole tale modello, non ha poi avuto una elaborazione coerente, provocando al settore Sociale progressive re-strizioni di risorse e di servizi che cominciano a far vedere i loro effetti deleteri per famiglie e Comuni. “Se guardiamo gli stanziamenti per il Sociale nei bilanci regionali dal 2010 ad oggi, - sottolinea il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo, componente Commissione Sanità e Sociale - emerge una situazione disperata. Azzerati i fondi per gli investimenti in struttu-re, quelli per le politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indistinto di 20 mi-lioni per i Comuni a favore delle persone con disabilità: ogni Comune, per mantenere gli stessi servizi del 2014, dovrà trovare nel pro-prio bilancio nuove risorse. Analogamente, nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità o svantaggiate: ciò aumenterà il di-sagio sociale”. Se da un lato può consolare il fatto che il Fondo per la non autosufficienza non venga decurtato rimanendo a 717 mi-lioni di euro, dall’altro non aumenta il valore delle quote sanitarie per non-autosufficienti ospitati in case di riposo; dal momento che

i costi di gestione sono aumentati, queste si vedranno così costrette a chiedere un aumento della retta alle famiglie. “E’ dal 2010 che Zaia non aggiorna le quote sanitarie – aggiunge il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo – ed oggi inserire un anziano in casa di riposo può costare alla famiglia più di 2000 euro al mese!” Anche quest’anno i finanziamenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono im-propriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno erogati finché non arriveranno i soldi del Fondo Sociale Nazionale. Per que-sto motivo oggi le scuole paritarie stanno ancora aspettando quanto spettava loro nel 2014. Inoltre, mancano 5 milioni per i corsi di prima formazione professionale, una gra-vissima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione. “Infine, - conclude Pigozzo - sicco-me la Regione non ha ancora definito quali competenze delle nuove Province gestirà in proprio, sta mettendo a rischio la continuità dei servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole, oltre a creare un problema occupazionale per gli operatori. Leggendo il bilancio 2015 ci chiediamo: per-ché Zaia sta smantellato i servizi sociali? E’ questo che i veneti si meritano?”

Servizi sociali “I veneti ci credono, questa Regione no”. Il parere di Bruno Pigozzo consigliere regionale PD

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1 Voci da palazzo11 Voci da palazzo

“E’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di

programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e fi nanze lontane dal territorio e dalle sue esi-genze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affi damento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

Clodovaldo Ruffato, Ncd“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

L’opinioneL’opinione

Peccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una

proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare.

“C’è una società consortile che si chiama Vene-to Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la fi nali-tà positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”.

Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Ve-neto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costitu-zione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico di-rettamente dagli uffi ci regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadi-sce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno.

Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle fun-zioni conferite. Per quanto riguarda la norma fi nan-ziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantifi care le minori spese in

350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate im-mediatamente per incrementare il capitolo di bilancio fi nalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ri-cerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

di Maria Pavan

Manovre di fi ne mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerloVeneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione

“Stanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di ori-gine e delle indicazioni geografi che del

settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affi data ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fi ne di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”.

L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che defi nisce “di primaria impor-tanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende pro-duttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografi che protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salva-guardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”.

Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in con-tinuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATEAgroalimentare

“Un ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati,

perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole far-macie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario effi ciente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“In Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia

con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fi bra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fi bra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fi bre spontaneamen-te per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e ope-ratori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Costantino Toniolo

Franco Manzato

24 Voci da palazzo

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111Voci da palazzo

“Tra le conseguenze nefaste del mancato riordino del-le competenze da parte

della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fi no ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendi-mento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorati-va e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A benefi ciare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servi-zio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”.

COMMENTI

ProvinceDISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo

del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero co-alizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i rifl ettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifi ca e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i fi gli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pa-garsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i fi gli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project fi nancing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fi era opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’uffi cio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arre-sto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’uffi cio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’uffi cio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso.

Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescitaCentro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori fi nora in campo

Alessandra Moretti e Luca Zaia

S.B.M.

di Maria Pavan

25Voci da palazzo

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

In questi anni, per conto del Gruppo Consigliare PD, lei si è occupato di Trasporti. Come valuta la situazione di questo settore?“Dall’analisi dei dati risultati è evidente in Veneto un netto incremento della domanda di mobilità da parte cittadini. Un fenomeno sociale dovuto non solo alla crisi, ma anche ad un cambio culturale della popo-lazione, convinta che il trasporto pubblico sia più conveniente sotto l’aspetto economico ed ambien-tale per una migliore qualità della vita. Ma mentre i cittadini vorrebbero essere più avanti, le politiche dei trasporti della Regione sono pesantemente in ritardo, ancorate a criteri sorpassati”.Ci può fornire qualche numero?“In un periodo di crisi economica, con l’aumento del costo dei carburanti e le difficoltà crescenti per le famiglie nell’utilizzare il mezzo privato, la Regione Veneto ha saputo fare solo tagli al trasporto pubblico. Nel 2010 il trasporto su gomma e navigazione poteva contare su un finanziamento annuo di 283 milioni di euro. Oggi quelle risorse sono scese a 256 milioni riducendo così i servizi. I 150 milioni destinati annual-mente al trasporto ferroviario risultano palesemente insufficienti a rispondere alle esigenze dei pendolari. Eppure, l’orario cadenzato doveva inaugurare una

nuova stagione della mobilità in grado di connettere “a rete” territori densamente abitati e di garantire i servizi es-senziali anche alle popolazioni più periferiche. Ma non è andata così, e i presupposti c’erano già tutti”.Quali sono stati gli errori e le responsabilità?“Come si dice di solito, “il problema sta nel manico”. A nostro avviso le cause vanno ricercate in questi tre fattori: strategia, gestione coordinata, organizzazione”.Che cosa è mancato?“Partiamo dalla strategia. Il primo Piano Regionale Tra-sporti risale al 1990. Il secondo, adottato dalla Giunta nel 2005, non è arrivato al voto del consiglio regionale, cioè non è mai diventato legge. La regione in questi anni ha navigato a vista, privilegiando interventi stradali ed autostradali a scapito della ferrovia. L’unico obiettivo “raggiunto” è il Passante di Mestre, ma mancano molte opere complementari. Le statistiche parlano di un Veneto con due primati opposti: fanalino di coda per investimenti sul trasporto ferroviario, primo per aumento dei pedaggi autostradali. I veneti sono cornuti e mazziati: costretti ad usare l’auto, devono anche sobbarcarsi i costi aggiuntivi di una gestione inefficiente”.E l’orario cadenzato dei treni?“Questo è un problema di organizzazione. Il cadenza-mento, in teoria, è un sistema ottimale per programmare

Trasporto pubblico: “Un diritto che non va tradito”

i propri spostamenti in città, da una città all’altra, dalla periferia ai centri urbani e viceversa, potendo usare un unico biglietto per salire su mezzi diversi come l’autobus, il treno, il tram, il vaporetto, grazie ad un “orologio” che li fa muovere in modo coordinato. Ma in pratica ciò non è possibile”.Perché non funziona?“Perché il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, priorità infrastrutturale del Veneto, è ancora un miraggio: è da completare la Fase 1 e mancano completamente le altre tre fasi, con tratte ancora a binario unico, non elettri-ficate e sottopassi stradali non realizzati. Il cadenzamento non potrà funzionare finché permangono queste condi-zioni. A differenza di altre regioni, il Veneto non aggiunge un euro in più al Fondo nazionale del trasporto: i tagli pe-nalizzano le aree periferiche e le fasce orarie mattutine e notturne con impossibilità dei pendolari di raggiungere il posto di lavoro o di studio. Le restrizioni sulle manutenzio-ni causano guasti ai convogli, ritardi a catena, affollamenti insopportabili”.Lei accennava anche ad un problema di gestione…“Certo, senza strategia la gestione è caotica. Nel traspor-to su gomma il Veneto ha 30 enti affidanti e 40 soggetti gestori. I bacini territoriali ottimali stabiliti dalla Giunta coincidono con i confini provinciali. Nel trasporto ferro-

viario, si mantiene un gestore come Sistemi Territoriali accanto a Trenitalia. Nelle autostrade ci sono ben 5 con-cessionari diversi. Ma dove vogliamo andare con questa visione miope? La frammentazione è di per sè un ostaco-lo all’integrazione efficiente dei servizi: aumentano i costi e le diseconomie. Nonostante la definizione dei servizi minimi e dei costi standard del trasporto su gomma del 2013, i vari sistemi camminano ancora ognuno per conto proprio, non integrati, in sovrapposizione o con scopertu-re di servizio, con evidenti disagi per gli utenti”.Che fare dunque?“Nonostante i nostri appelli continui, ora i nodi sono ar-rivati al pettine. I cittadini stanno pagando errori e negli-genze programmatorie dai quali Zaia e la sua giunta non possono sfuggire. Se la mobilità è un diritto il Veneto lo ha interpretato in modo distorto. Per poter superare i proble-mi quotidiani del trasporto occorre un cambio di passo, rimuovendo le cause di queste anomalie”.

Molti i problemi dei pendolari del Veneto. Un servizio maltrattato che va riorganizzato perché funzioni meglio

Intervista a Bruno Pigozzo PD, vicepresidente Commissione Regionali Trasporti

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1 Cultura veneta11 Cultura veneta

In un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare fl ussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative

aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografi co totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddop-piati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che defi nisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofi nanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.

MUSEO DEL VETRO UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

Anna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti

del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’otti-mismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

L’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mon-

diale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infi niti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali uffi ciali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal consi-derare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumula-tesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esa-minarla e articolarla? I cambiamenti radicali verifi catisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, com-positori e musicisti. Riconoscendo tale con-dizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che ri-prende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da fi ltro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

Parafrasando le titolazioni alle opere esisten-ti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realiz-zando nuove sculture, fi lm, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un impo-nente progetto bibliografi co elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verifi care se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, met-tendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito.

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo

L’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slon-go ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di

una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte fi gu-rativa del pittore contamina a livello culturale la fi losofi a aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fi ori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una fi gurazione originale di stampo impres-sionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa.

L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana at-traverso la manifestazione di emozioni e liri-cità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore pas-sionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografi co Piero Slongo fi n dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

di Alain Chivilò

La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie

A.C.

passati fi no a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curato-re Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edi-zione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sor-to durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Car-rà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafi siche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una fi gurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

26 Cultura

Page 29: Chioggia feb2015 n14

Negli ultimi vent’anni, in Italia, oltre il 50% delle persone che ha subito un sinistro stradale ha ripor-tato danni permanenti da distrazione del rachide

cervicale. Tale dato, di gran lunga superiore rispetto alle percentuali registrate nel resto d’Europa, ha obbligato il nostro Legislatore a promulgare delle norme in grado di arginare detto fenomeno. Difatti, è innegabile che gli esborsi sopportati dalle Compagnie di Assicurazione per il cd. “colpo di frusta” erano oramai divenuti insostenibi-li, soprattutto perché molte persone, in virtù della facilità con cui si potevano ottenere delle cospicue somme, se ne sono approfittate simulando i sintomi di un danno che non avevano per nulla patito. Ovviamente, tale malco-stume ha colpito un po’ tutti noi perché ha determinato, nel corso degli anni, un costante aumento del costo delle polizze RC Auto. Così, con la L. n° 27 del 24.03.12, art. 32 comma 3 ter e 3 quater, è stato stabilito che “le lesioni di lieve entità, che non siano suscettibili di accer-tamento clinico strumentale obiettivo, non potranno dar luogo a risarcimento per danno biologico permanente” e che “il danno alla persona è risarcito solo a seguito di

Incidente stradale: il colpo di frusta viene ancora risarcito?

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Dott. Luca MuLas

Adria, C.so Vittorio Emanuele II n.10/a – tel.042623583 - Porto Viro, Via N. Fregnan n. 14/i - tel. 0426322267e-mail: [email protected] - www.infortunisticamulas.it

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riscontro medico legale da cui risulti visivamente o stru-mentalmente accertata l’esistenza della lesione”.

Quindi, considerando che il colpo di frusta è difficil-mente accertabile attraverso i raggi, la risonanza magne-tica o la TAC, vale ancora la pena di richiederne il risarci-mento? La risposta è sì, soprattutto per coloro che hanno realmente subito un pregiudizio alla propria salute. Difatti, in particolare nel Nord Italia, sono molti i Giudici di Pace, dal Piemonte al Friuli, passando per la Lombardia, il Trenti-no ed il Veneto, che reputano doveroso un accertamento, oltre che strumentale, anche clinico del danno subito. Tale atteggiamento, che le Assicurazioni non possono più igno-rare neppure nella fase stragiudiziale, mira a garantire una corretta applicazione della sopraccitata legge, in maniera che non risulti violato il diritto alla salute garantito all’art. 32 della Costituzione italiana. Pertanto, se si è in pos-sesso di certificati medici che attestino in modo chiaro e scrupoloso la sussistenza dei sintomi tipici del “colpo di frusta”, non bisogna temere la resistenza delle Compagnie Assicurative e occorre invece formulare, in modo corretto e attento, la legittima istanza risarcitoria.

Quello del mantenimento dei figli maggiorenni dentro o fuori del matrimonio è un tema di grande attualità che continua ad essere fonte di conflittualità giuri-

dica. Il dovere di mantenere i figli maggiorenni (e non) è sancito in primis dalla nostra costituzione che ne ha po-sto il dovere in capo ad entrambi i genitori e dal 2006 è espressamente previsto anche dal codice civile. Quali spese sono contemplate nell’assegno di man-tenimento? L’obbligo del mantenimento del figlio ha un contenuto molto ampio, ricomprende al suo interno sia le spese ordinarie della vita quotidiana (vitto, abbigliamento ecc), sia quelle relative all’istruzione tra cui rientrano le spese per i testi scolastici, l’iscrizione universitaria, sia le spese per uno sport o un’altra attività di svago come ad esempio il canto o il ballo. Come viene quantificato l’assegno di mantenimento? Il Giudice nel quantifi-care l’assegno di mantenimento farà riferimento al tenore di vita goduto dai figli durante la convivenza con i genitori, altresì vaglierà il tempo che il figlio trascorrerà con ciascun genitore. Altro parametro è il reddito goduto dal genitore obbligato. A chi dovrà essere versato l’assegno di mantenimento? E ancora pacifico che l’assegno per il mantenimento del figlio maggiorenne dovrà essere ver-

sato al genitore con cui il figlio convive; egli infatti anticipa per il figlio tutte le spese e pertanto ha diritto al rimborso di quanto dovuto dall’altro genitore. Per contro nell’ipotesi in cui il figlio viva già da solo sarà lui a dover avanzare richie-sta di mantenimento ad entrambi i genitori. L’assegno durerà all’infinito? Con il raggiungimento della mag-giore età il figlio non perde il diritto al mantenimento che però non si protrarrà all’infinito. Tale dovere viene meno con il raggiungimento di un’autosufficienza economica del figlio tale da garantirgli di soddisfare le sue esigenze di vita. Da tempo il concetto autosufficienza economica corrisponde a quello di reperimento di un lavoro stabile e non precario. Altresì l’obbligo al mantenimento viene meno qualora il figlio rifiuti ingiustificatamente un’offerta di lavoro o sia del tutto inerte nella ricerca dello stesso; viene altresì meno qualora il figlio studente proroghi oltremisura gli studi senza un rendimento. Tale requisito non sussiste in ipotesi di un semplice ritardo nella fine del percorso di studi come ad esempio il dover ripetere un anno scolastico o alcuni esa-mi universitari. Qualora sussistano i presupposti che fanno cessare l’obbligo al mantenimento tutelatevi rivolgendovi ad un legale per modificare il provvedimento del Tribunale che prevede il vostro obbligo.

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I recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina

di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo sog-gettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati.

Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks.

Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurispruden-za per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi appa-rentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Apologia di reatoDiritto penale

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti.

Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del par-tito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi.

Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera con-dotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubbli-camente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi.

Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cas-sazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65.La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la que-

stione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera mani-festazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la com-missione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul qua-le, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personali-tà, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settima-na fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le ceso-ie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieu-donné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le se-guenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinio-ni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

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L’EditorialeL’Editoriale

Ho partecipato nei giorni scorsi, invi-tato quale rappresentante della Pro-fessione Medica dal dott. Cristiano

Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa socia-le Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”.

Il gruppo nasce, promosso dall’ Asso-ciazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra co-munità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verifi care e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul signifi cato,sulle iniziative e sul-le prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco soste-gno che Cristiano Draghi così ci racconta:

di Francesco Noce*

IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Continua a pag.

La solidarietà che salva la vita

Mal di schiena e posizioni del sonno

Paura del dentista? Mai provatol’Analgesia Sedativa?

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Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B?

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L’EditorialeSegue da pag.

“Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimen-sione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene.

IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICAdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’intervento

La professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista

dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale.

Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli im-prenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie.

Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere presta-zioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo strac-ciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi.

Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di cor-rettezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le pro-prie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti.

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si concentra il peso. Problema superabile scegliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materasso più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posi-zione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte

inferiore della co-lonna. Per diminuire l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”.

Per dormire bene quali scelte si devono fare?

“Con gli attuali materiali a disposizione sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizzare il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e flessibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conforma-zione fisica della persona. La stessa cura va posta nel-la scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento.

Il riposo notturno è importante per il benessere della nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si

riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne ri-sulta rigenerato.

E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormi-re male?

“Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condizio-ni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cer-vicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone accusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “siste-ma letto” adatto alle nostre esigenze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale.

In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena?

“Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consiglia-to dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tempo stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui

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e fisioterapista

mentali che possono portare alla manifesta-zione dell’artrosi. Questi fattori sono: attività lavorative e non che siano particolarmente usuranti per le articolazioni, la sedentarietà e soprattutto l’obesità.

E’ quindi possibile evitare l’insorgenza dell’artrosi (o almeno ritardarne l’evoluzio-ne) seguendo regole di buon senso (non au-mentare di peso, evitare attività di particolare stress per le articolazioni) e soprattutto prati-

cando esercizio fisico in maniera regolare, soprattutto per quei soggetti che presentano una predisposizione familiare per la malattia.

Nel caso in cui l’artrosi si sia già manifestata, è co-munque possibile intervenire per ritardarne l’evoluzione, grazie all’esecuzione di esercizi fisici mirati (meglio se seguiti da personale sanitario) ed all’applicazione di tera-pie fisiche che combattano l’infiammazione e tutte le sue conseguenze (dolore e limitazione funzionale su tutte).

La prescrizione delle terapie fisiche dev’essere effet-tuata da un medico (meglio se specialista della branca) o da un fisioterapista, poichè queste figure sono quelle in grado di indicare la terapia più adatta in base al soggetto ed al tipo di presentazione della malattia artrosica.

“Dall’artrosi non si guarisce”, “Chi ce l’ha se la tiene” e “Si finisce in sedia a rotelle” sono alcune delle

credenze popolari (parzialmente vere, peral-tro) che accompagnano una delle malattie più importanti della nostra epoca: l’osteoartrosi (detta comunemente artrosi). Pur non essen-do una patologia che pone il paziente a rischio per la vita, si dimostra la malattia che, più di tutte, peggiora la qualità di vita delle perso-ne che ne sono affette, particolarmente in un’era come la nostra, in cui anche ai soggetti meno giovani vengono richieste prestazioni sempre superiori (l’allungamento della vita lavorativa, il ruolo di nonni sempre più presenti). Da un punto di vista medico, l’artrosi è una degenerazione di una parte importante delle nostre articolazioni: la cartilagine, cioè quella parte che ha effetto di attutire il carico, assor-bendolo parzialmente.

L’usura a cui va incontro la cartilagine si evidenzia come una riduzione dello spessore della cartilagine stessa, fino alla sua scomparsa. In questo modo, le ossa sono sottoposte ad un carico maggiore all’interno delle articola-zioni che quindi si presentano con tutti i segni dell’infiam-mazione: il gonfiore, il calore, il dolore, l’arrossamento e la riduzione della funzionalità. Questi segni si traducono in rigidità articolare (più evidente dopo il riposo), in dolore du-rante l’attività ed in limitazione nella capacità di eseguire le normali attività di vita quotidiana.

L’artrosi non è una malattia genetica, ma esiste una predisposizione su base genetica (più spesso ereditata dal-le mamme) alla quale si aggiungono altri fattori comporta-

Parliamo un po’ di artrosiIndicazioni utili per una malattia che, più di tutte, peggiora la qualità di vita

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Vengono attualmente effettuati i seguenti esami diagnostici:Ecografia: ecografia del collo: capo e col-

lo, tiroide, ghiandole salivari, linfonodi del collo, paratiroidi; ecografia parti molli: cute-sottocute, lipoma/cisti, neoformazioni, borsiti; ecografia muscolo-tendinea scheletrica: tendini-cisti ten-dinee, muscoli-ematomi-strappi, articolazioni caviglia-polso-spalla-gomito-ginocchio; ecografia dell’addome: completa, arto superiore, arto infe-riore; ecografia pelvica: reni, vescica, utero, ovaie, prostata; ecografia sovrapubica; ecografia testico-lare; ecografia senologica.Infiltrazioni ecoguidate all’anca;Ecocolordoppler vascolare;Elettromiografia arti superiori, arti inferiori, tronco e facciale.L’AMBULATORIO POLISPECIALISTICO OFFRE LE SEGUENTI SPECIALITà:Angiologia - Chirurgia vascolare: visite speciali-stiche, scleroterapia, ecocolordoppler.Chirurgia e Medicina Estetica: Trattamenti medico - estetici ambulatoriali: ridu-zione delle rughe del viso con l’ausilio di: acido ialuronico, botulino, acido polilattico; aumento degli zigomi, delle labbra, delle guance, con acido ialuronico e polilattico. Trattamenti laser: per attenuare le piccole rughe; migliorare il tono e la trama dei tessuti; attenuare le macchie omogeneizzando il colore della pelle;

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i futuri rapporti con il dentista.

LA PAurA DEI DENTISTI NEGLI ADuLTI

Spesso i pazienti adulti, a causa di precedenti esperienze negative, avvenute magari da bambini, provano ansia o paura nel sottoporsi alle cure odontoiatriche. Que-sto li allontana dal dentista e provoca un aggravamento della salute orale.La sedazione è un formidabile mezzo per eliminare questi stati emotivi rendendo la seduta piace-vole e gratificante

E’ un trattamento che serve per rilas-sare, calmare e tranquillizzare agendo sulla componente emotiva che provoca ansia e paura.

L’Analgesia Sedativa si ottiene respi-rando una miscela composta da Ossigeno e Protossido d’Azoto.

MA COSA FA IL PrOTOSSIDO D’AZOTO?

• Toglie ansia,paura,stress,disagio.• Innalza la soglia del dolore e desen-

sibilizza le mucose orali (di grande aiuto durante la pulizia del tartaro e l’esecuzione di impronte delle arcate dentali).

• Potenzia l’effetto dell’anestetico.

• Minimizza la percezione del tra-scorrere del tempo (importante durante gli interventi di implantologia o le sedute lunghe).

• Induce una sensazione di piacevole benessere psico-fisico e lascia un ricordo positivoCOME VIENE uSATO?

Bisogna semplicemente respirare da una mascherina posta sul naso. Sono suffi-cienti 3-5 minuti per ottenere una completa sedazione.

Terminate le cure, dopo pochi minuti l’effetto del protossido d’azoto scompare.E’ SICurA?

E’ usata da più di 70 anni in tutto il mondo su milioni di persone. E’ la tecnica più utilizzata dai dentisti proprio per la faci-lità e sicurezza di utilizzo.CI SONO rISCHI?

Fino ad ora non è stata segnalata al-lergia al Protossido d’Azoto che non viene metabolizzato ma eliminato con la respira-zione; non è irritante né tossico. CONTrOINDICAZIONI:

Primi tre mesi di gravidanza;Persone con gravi problemi polmonari;

malattie acute bronco polmonari; impossi-bilità a respirare con il naso.

Anche tu hai paura del dentista? Hai mai provato l’Analgesia Sedativa?DA NOI LA PAurA DEL DENTISTA NON ESISTE PIù!

La paura del dentista è molto comune e colpisce l’80% delle persone sia uomini che donne, adulti o bambini.

Non per questo bisogna trascurare di an-dare dal dentista perche avere denti sani e belli previene i problemi di salute e migliora le relazioni sociali.

Fortunatamente oggi la moderna tecno-logia mette a disposizione dell’Odontoiatra strumenti e procedure specifiche per elimina-re il dolore, l’ansia e la”paura del dentista”.

LA PAurA DEL DENTISTA NEI BAMBINI

Spesso convincere il proprio figlio picco-lo ad andare dal dentista è un problema che coinvolge tutta la famiglia.un bambino spaventato diventa difficile da trattare.

Per questo nei nostri studi abbiamo predisposto degli spazi e dei servizi specifici per il bambino, e adottato un particolare ap-proccio comportamentale, perché quella dal dentista sia una esperienza piacevole.

La nostra missione è quella di ottenere la collaborazione alle cure, eliminando il trauma emotivo e lo stress.

Un “brutto ricordo” che può condiziona

CeNtRO DI ODONtOIAtRIA ORtODONZIA e ImPLANtOLOGIA del Dott. Oselladore RenzoAmbulatorio di Chioggia Corso del Popolo 1225 tel. 041401830Ambulatorio di Cavarzere via Pescheria,5 (vicino al Duomo) tel. 0426311157Visita il nostro nuovo sito: www.studiodentisticooselladore.it

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• Affrontare con serenità qualsiasi in-tervento odontoiatrico

• Provare dal dentista e ricordare sensazioni piacevoli anziché traumatiche e stressanti.

Alla base della medicina omeopatica c’è la legge di similitudine, simi-lia similibus curentur, concetto già

espresso da Ippocrate molti secoli prima e da Paracelso, ma sperimentato diretta-mente da Hahnemann.Ma non spaventa-tevi del latino ,le cose sono molto semplici ed un esempio pratico potrà chiarire ogni dubbio.Rhus tox(sommaco velenoso), o edera velenosa, è una pianta,il cui con-tatto provoca gravi eruzioni cutanee.Eb-bene in omeopatia, Rhus tox si usa nelle dermatiti,quali varicella,herpes simplex e,in generale,in tutte le dermatiti con pic-cole vescicole. Ma come è possibile? Prima provoca gravi dermatiti e adesso li cura? Non sorprendetevi,ma è proprio così.Similia similibus curentur ovvero “i simili curano i simili”. Questo è possibile perchè il nostro rimedio è diluito centinaio di volte fino quasi a sparire.Ecco quindi la grande intuizione del fondatore dell’omeopatia: una sostan-za assunta a dosi ponderali(che si possono

pesare)può provocare in un individuo sano sintomi e segni patologici(una malattia) mentre la stessa sostanza somministrata in dosi infinitesimali, può guarire una persona malata con gli stessi sintomi(guarigione).

E qui i detrattori dell’omeopatia conte-stano il fatto che non può funzionare un far-maco se c’è una quantità di principio attivo quasi inesistente ,o meglio se ce ne è una dose infinitesimale.In pratica dicono che non c’è niente e quindi non essendoci niente non può funzionare. Riassumendo: se ci basiamo sulle attuali conoscenze farmacologiche l’o-meopatia è una pura invenzione,se invece accettiamo il fatto che molte volte funzio-na e che ci sono milioni di persone che si curano con essa,forse c’è qualcosa che non si spiega scientificamente o forse ci sono aspetti che ancora non conosciamo. I criti-ci sostengono che l’omeopatia sia solo un effetto psicologico,ma allora come si spiega che l’omeopatia si usa con successo anche sugli animali? In venti anni di esperienza

consiglio l’omeopatia quasi ogni giorno e ho potuto riscontrare con mia sorpresa che molte volte funziona anche dove i farmaci allopatici falliscono e questo avviene soprat-tutto senza dare effetti collaterali ed avere interferenze con altri farmaci. La mia speran-za è che un giorno l’omeopatia trovi il giusto riconoscimento che merita e che non venga più considerata medicina di serie B. Nella

speranza di aver fatto un pò di chiarezza lascio al lettore trarre le conclusioni.

Molti dicono che l’omeopatia non fa niente,altri la usano regolarmente e ne sono contenti. Ma cos’è l’omeopatia e qual’è la verità.Cerchiamo di capire meglio con un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.

Omeopatici: farmaci di serie A o farmaci di serie B?

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Page 35: Chioggia feb2015 n14

Ci occupiamo della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti affetti da patologie o disfunzioni congenite o acquisite

in ambito neuro-musco-lo-scheletrico e viscerale attraverso molteplici in-terventi terapeutici qua-li: terapia fisica, terapia manuale/manipolativa, massoterapia, terapia posturale, chinesitera-pia e altre.

L’Osteopatia rap-presenta inoltre un approccio dolce ai pro-blemi strutturali e mec-canici di tipo muscolo-scheletrico. Il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione dell’or-ganismo. L’osteopatia mira a riarmonizzare la struttura scheletrica, al fine di permettere all’organismo di poter trovare equilibrio e benessere.

Accogliamo il cliente in modo funzionale in una struttura di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione con approcci in grado di adeguare medicina tradizionale e alternativa alle necessità

e sensibilità del singolo.Ogni cliente può disporre di un servizio di

consulenza-orientamento. Ci avvaliamo di

un’equipe di specialisti altamente qualifica-ti,: medici-specialisti, chirurghi, ortopedici, fisiatri, fisioterapisti, massofisioterapisti e osteopati, che profes-sionalmente ricono-scono la centralità del cliente.

Applichiamo quin-di all’interno di un programma terapeu-tico, sotto la nostra responsabilità nell’e-secuzione delle stes-se, tecniche di base e speciali di esercizio

terapeutico e di rieducazione funzionale, metodi-che massoterapiche, la fisioterapia strumentale, avvalendoci di macchinari qualificati e innovativi come: Human Tecar – Magnetoterapia – Tens – Interferenziali – Elettrostimolazione – Compex – Diadinamica – Ionoforesi – Ultrasuono – La-serterapia – Infrarossi

Poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo PischeVia Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300- [email protected]

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Page 36: Chioggia feb2015 n14
Page 37: Chioggia feb2015 n14

Sterilizzazione: perché consigliarlaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Cani e gatti fanno sempre più par-te integrante delle famiglie italiane

per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino tor-na grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veteri-nario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso mal-digerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifi-chino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veteri-nario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli:- Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano ab-bandonati aumentando così il randagismo;- Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, special-mente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede inter-vento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi;- Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta;- Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno fre-quente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie.Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allarga-re le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-conte-nuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento

fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate.

Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato.

Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano

casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non

può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione

assieme. Cerchiamo adozione in coppia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza

scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo

ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata,

taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada.

Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che

vogliono un’amica di gioco instancabile.

ADOTTAMI

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa

kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con

altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il

nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato

dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fra-telli. Taglia medio-piccola,

circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma

molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori.

Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un cani-le. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

Mango Cocker maschio di due anni

circa. E’ stato adotta-to 8 mesi fa, ma per problemi di organiz-zazione familiare è

ritornato al canile. Ha solo due anni, non

facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

Sabbia Maschio, taglia pic-cola, meno di kg.10. Circa

4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora

in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tran-

quillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una

nuova famiglia.

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

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Anche regole, non solo coccole

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendo-no all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione.Sicuramente c’è molta differenza tra adot-tare un cucciolo o un soggetto adulto, pro-veniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cer-cando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reci-proca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragio-ne mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto.Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capi-ta di perdere l’entusiasmo iniziale e di con-seguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la man-canza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono proble-mi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo.E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

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SOTTOMARINAAppartamento di 46 mq dotato di spazio terrazzato

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SOTTOMARINAAffi ttasi intero primo piano adibito ad uso uffi cio,

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VALLI DI CHIOGGIAVendesi casa singola disposta su 2 livelli di prossima realizzazione, con ampia zona giorno, 3 camere da letto, doppi servizi, garage e scoperto di proprietà.

Euro 220.000 Cl. Energetica B

SOTTOMARINAVendesi appartamenti in fase di costruzione al piano

4° e 5° in palazzina dotata di ascensore. Composti da zona giorno open space, 2 camere da letto, ripostiglio, bagno e spazi terrazzati. Con vista sul mare e comodo a tutti i servizi. Euro 240.000 Classe Energetica B

SOTTOMARINA Palazzina di prossima realizzazione composta da 12 appartamenti, tutti completi di garage, con ampi spazi

terrazzati o scoperto esclusivo. Ottime fi niture e possibili-tà di personalizzazione degli interni.

Info in agenzia Cl. Energetica “A”

BRONDOLOVendesi lotto di terreno edifi cabile fronte strada in zona B1. Possibilità di edifi care fi no a 300

mq abitativi. Info in agenzia. Classe Ener-getica in via di defi nizione

CHIOGGIASpazioso appartamento di ampia metratura,

situato al primo piano, con cucina separata dal soggiorno, bagno, 3 camere e poggiolo. Cantina

di pertinenza. Non arredato. Info in agenzia. Cl. Energetica G

SOTTOMARINAVendesi zona centralissima casa indipendente disposta su 3 livelli, di recente ristrutturazione, con ampia zona giorno open space, 2 camere da letto, doppi servizi e garage. Arredata. Euro 255.000 Cl. Energetica E

SOTTOMARINAVendesi in zona residenziale porzione di bifamiliare di generosa metratura disposta su 2 livelli oltre seminter-

rato. Ampia zona giorno, 3 camere, 3 bagni, taverna, garage doppio, scoperto esclusivo.

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SOTTOMARINAVendesi casa indipendente in posizione strategi-ca comoda sia al mare che alla laguna, disposta su 3 livelli e internamente predisposta per ricavare

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SOTTOMARINAVendesi casetta indipendente disposta su un unico livel-lo, con cortile esclusivo. Completamente da ristrutturare

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CHIOGGIACasetta indipendente con ingresso e cantina al piano terra, zona giorno al piano primo e zona notte al piano secondo. Terrazzo abitabile con

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