La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

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del Conselvano Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 105 www.lapiazzaweb.it del Conselvano

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La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 105 www.lapiazzaweb.it

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del Conselvano

Arzercavalliesulta per laprova di Fabian

Sport, Olimpiadi

pag. 20

Commerciantiin rotta conil sindaco

La polemica

pag.6

pag. 6

Conselve e la Fiera.Folla ma affari in caloRiuscita la dieci giorni di manifestazionitanta gente in centro, acquisti contenuti

Tanta gente, tanto interesse per la Fiera ma acquisti e affari in calo. La crisi si fa sentire anche sulla manifestazione

clou di fi ne estate che porta a Conselve mi-gliaia di persone e ne fa per dieci giorni un formidabile polo d’attrazione. Quest’anno il bel tempo ha favorito il bagno di folla sia il giorno della Fiera vera e propria che nelle al-tre sere, ma la propensione a mettere mano al portafoglio è stata più limitata negli anni precedenti. Nelle bancarelle si spende di meno e davanti alle “betoe” con le speciali-

tà enogastronomiche ci sono state code ben più corte delle passate edizioni. Interesse per l’esposizione dei prodotti dell’agricoltu-ra, del commercio e dell’artigianato “Città di Conselve in mostra”, ottime le presenze, numerose le richieste di informazioni. Poi si vedrà se si trasformeranno in affari e oppor-tunità concrete per le imprese.

Il giorno della Fiera migliaia di persone hanno preso d’assalto, in maniera ordinata, la città fi n dalle prime ore del mattino. Inte-sa l’attività di controllo e prevenzione della

microcriminalità in centro come nei quartieri residenziali, con pattuglie per strada fi no a notte inoltrata.

Costante anche la presenza fra le ban-carelle, nei giorni di mercato, e nella vasta area divertimento ed esposizione in Prato Comunale. Attenzione anche al rispetto degli orari per il volume delle attrazioni. A parte un infortunio il giorno dell’inaugura-zione su una giostra non si sono registrati altri particolari problemi e tutto è andato per il meglio.

Gemellaggiocon i francesia gonfi e vele

Arre, la festa

pag. 9

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del Conselvano

100 MILA EURO AD AGNAPER LE STRADE SICURE

Non saranno poi molti, ma con i tem-pi di crisi che corrono e le spese sempre

più esose i 100 mila euro che il comune di Agna è riuscito ad ottenere dalla Regione,

costituiranno una boccata d’ossigeno. I soldi serviranno a fi nanziare la messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e

Stanga.pag. 8

MAIS PER IL BIOGASIL CASO DI BAGNOLI

Il granoturco di Bagnoli ormai si coltiva quasi esclu-

sivamente per “alimentare” gli impianti di biogas concentrati sul territorio. Da settimane il raccolto fi nisce direttamente nei biodigestori per la produzione di energia

elettrica, anziché essere destinato all’alimenta-zione e alla produzione di mangimi zootecnici.

pag. 6

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

Terme e sordità rinogena in età

pediatrica

pag. 7

pubbliredazionale

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta di Nicola Stievano

Dopo decenni di crescita “irresistibile”, dopo il boom delle aree industriali - commerciali - residenziali, spuntate

accanto ad ogni campanile, dopo l’ubria-catura del mattone e del cemento armato, dell’asfalto e dei prefabbricati, in Veneto ci si chiede se sia il caso di invertire la rotta, di mettere un freno ad uno “sviluppo” che, oltre a modifi care per sempre il territorio ed il paesaggio, lascia una pesante eredità ai nostri fi gli.

Ad aprire la discussione è stato, a sor-presa, il Governatore Luca Zaia, senza tanti giri di parole. “Nel Veneto si è costruito troppo, non possiamo continuare così.

È necessario fermarsi. Questo vale per i capannoni industriali, ma a maggior ragione per le abitazioni. Il tema è quello dell’archeologia residenziale, ancora più strisciante dei fabbricati industriali. È as-surdo continuare ad approvare nuove lottiz-zazioni urbanistiche, quando esistono già abbastanza case per tutti. Piuttosto, diamo valore al recupero dei volumi esistenti”. La dichiarazione di Zaia non poteva (e non voleva) certo passare inosservata e ha sollevato immediate reazioni, quasi tutte favorevoli, con gli inevitabili distinguo, alle parole del governatore.

continua a pag. 3

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L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

E’ entrata in vigore la Legge n. 92/2012, contenente le di-sposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. La legge arriva dopo lunghe discussioni spesso solo ideologi-

che, ponendo un’ attenzione eccessiva sull’art. 18, concentrandosi più sull’effetto che sulla causa da risolvere.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

di Luca Scalabrin*

CONSELVE e limitrofi 049 9501541

CONSELVEVia Matteotti, 95 - Tel. 049 9501541 - 049 9501537

CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO

Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.

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Per informazionied iscrizioni 392 6953159Segreteria aperta dalle ore 09.00 alleore 21.00 ogni giorno esclusa la domenica. Ogni sabato dalle ore10.00 alle ore 15.00.

• Eros Bonamigo: 349 4651960

• Federico Veronese: 348 3951212

Le altre nostre sedi:• PADOVA (PALESTRA COMUNALE CADONEGHE) • ABANO TERME (NEW FIT VILLAGE) • ALBIGNASEGO BARCHESSA• ESTE (SPORTLIFE) • CINTO EUGANEO(Centro Fitness Evolution) • SOLESINO(Dance Mania Academy)

Corsi MDF Danza Fitnessdi Montagnanavia Papa Giovanni XXIII, 1 Unità 10a fianco del Centro Servizi ZAICO

CORSI FITNESS : Zumba Fitness - Zumba Toning - Walking - Fit Boxe - Circuiti di tonificazione-Stretching Tone - Pancafit (metodo Raggi) - Postural Pilates - Step - G.A.G. -Funzionale - P.T.(Personal Training)

CORSI DANZA :Zumba Fitness - Danze Caraibiche - Hip Hop (con Chiquito) - Ballo Liscio•PER BAMBINI - Zumbatomic•PER ADULTI OVER 50 - Zumba Gold

CORSI DIFESA PERSONALE :• Kravmaga/Kalah • Antiaggressione Donne

fitness

ZUMBA TONING®: alla tradizionale formula Zumba® vengono applicati esercizi mirati a scolpire il corpo e la ginnastica cardio ad alta energia, per creare un party di fitness-danza in cui si bruciano calorie e si sviluppa forza fisica. I partecipanti apprendono come usare i leggeri Toning Sticks, simili a maracas, per aumentare ritmo e tono di tutte le loro zone obiettivo, tra cui braccia, addominali e cosce.

ZUMBA GOLD®: il programma Zumba Gold® si rivolge specificamente agli adulti over 50. Usa la formula Zumba® e ne modifica i movimenti abbas-sando il ritmo, lasciando invariati gli elementi per cui sono noti gli Zumba fitness-party: l’entusiasman-te musica latino-americana, i movimenti divertenti e facili da seguire e l’atmosfera tonificante e festo-sa. Zumba Gold® è l’allenamento perfetto ed è la scelta ideale per le persone che stanno iniziando un percorso verso una vita in forma e salutare.

ZUMBATOMIC®: pensata apposi-tamente per i bambini dai 4 ai 12 anni, il programma Zumbatomic® consiste in lezioni che diventano feste fitness con movimenti alta-mente energizzanti ed esercizi coreografati adatti per i bambi-ni, sulle note dei generi musicali da loro amati, come l’hip hop, il reggaeton, la cumbia e tanti al-tri. I genitori che l’hanno già fatta provare ai loro piccoli amano gli effetti che Zumbatomic® ha su di loro, aumenta infatti concen-trazione e fiducia in sé stessi, mi-gliorando il metabolismo e accre-scendo la coordinazione.

di Eros Bonamigo e Federico Veronese www.erosbonamigo.com - www.adrenalinalatina.com - www.montagnanadanzafitness.com

TONE CIRCUIT: il tone circuit consiste nell’eseguire uno di seguito all’altro una serie di esercizi fisici di tonificazione senza che fra loro ci sia una pausa passiva. Gli esercizi che compongono una seduta di tone cir-cuit sono vari e coinvolgono un po’ tutto il corpo e i suoi muscoli: gambe, braccia, addominali e dorsali. L’alle-namento a circuito consente di mi-gliorare contemporaneamente la for-za, la potenza e la resistenza a livello muscolare, ma anche la funzionalità dell’apparato cardio-respiratorio.

PANCAFIT ®: questo speciale attrezzo consente di allungare la mu-scolatura del corpo in modo globale in modo da assumere una postura corretta. Pancafit® riallunga i muscoli

tesi o retratti attraverso un lavoro sim-metrico e globale. L’uso di Pancafit®, abbinato al metodo Raggi® sotto l’at-tenta supervisione di un esperto qua-lificato, aiuta ad allentare le tensioni muscolari e a ridurre gli acciacchi, instaurando una situazione di armonia e di benessere psicofisico.

STEP E SPRINGENERGIE®: il “re del fitness” e la sua naturale evoluzione, lo Spring Energie®, e cioè lo step elastico. Si tratta di un prodotto al 100% italiano dotato di una piattaforma flessibile che, proprio grazie alle molle che su cui poggia, consente, rispetto all’u-tilizzo del classico step, di compiere un’ampia serie di movimento limitando i microtraumi alle caviglie, alle ginoc-chia e alla colonna vertebrale.

FIT-BOXE: un mix di movi-menti derivati dalle arti marziali al tempo di musica, utilizzando come bersaglio un apposito sac-co. Gli obiettivi della fit-boxe sono la prevenzione delle malattie car-diovascolari, lo scaricamento della tensione accumulata durante le giornate di studio o lavoro, l’ap-prendimento di alcuni movimenti specifici utili anche nella difesa personale.

PILATES: un sistema di allena-mento fisico il cui scopo è non solo quello di potenziare e tonificare i muscoli in modo non aggressivo (e senza farne aumentare il volume), ma anche di ottenere un generale benessere psicofisico. Il program-ma di esercizi si concentra sui mu-

scoli che aiutano cioè a tenere il corpo bilanciato e che sono essen-ziali a fornire supporto alla colonna vertebrale.

WALKING: un’attività spor-tiva adatta a tutte le età e a tutte le esigenze. Può essere adottato per mantenere lo stato di benes-sere, per coadiuvare e integrare un programma dimagrante, per

la riabilitazione post-traumatica e post-fisioterapica e per la pre-

venzione delle patologie correlate all’invecchiamento. Nel Walking Program® il connubio tra esercizio e musica trasforma il semplice ge-sto della camminata e gli esercizi ad essa associati in un programma di allenamento avvincente e entu-siasmante.

KICK-BOXING: una discipli-na sportiva tecnicamente ispirata alle arti marziali orientali, ade-guata nello stile per fini agonistici. Oltre che per la tonificazione e lo sviluppo della coordinazione mo-toria, questo tipo di allenamento è estremamente utile ed efficace come strumento di difesa perso-

nale. Gli allenamenti si basano su un’attenta preparazione fisica, con particolare riguardo al riscalda-mento ed alla tecnica libera per un maggiore sviluppo dell’equilibrio dell’agilità e velocità di esecuzione dei colpi.

STRETCHING TONE: indica un’attività sportiva fatta di esercizi finalizzati al miglioramento mu-scolare. Gli esercizi di stretching coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni e in gran parte con-sistono in movimenti di allunga-mento. Lo stretching tone consiste in esercizi mirati alla tonificazione generale e rivolti a migliorare la flessibilità e la mobilità articolare,

anche per mezzo dell’utilizzo di piccoli attrezzi ginnici.

corsi fitness:

corsi di danza:

KRAV-MAGA KALAH: uno sviluppo aggiornato e corretto del Krav Maga, meto-do di combattimento diffuso in ambienti ebraici dell’Europa centro-orientale sin dalla prima metà del XX secolo. La parola krav maga, in ebraico moderno, significa “combattimento con contatto”. Il Kalah non è un’arte marziale né uno sport, ma un sistema di combattimento alta-mente specializzato.

DIFESA PERSONALE DONNA: i nostri corsi sono rivolti a donne di qualsiasi età. Il lavoro fisico è stato studiato per poter essere affrontato da chiunque, indipendentemente dall’età, dal grado di allena-mento e dalla struttura fisica. Il programma affronta ogni aspet-to della sicurezza. Vengono analizzate con le allieve le varie situazioni di rischio, dati consigli su come comportarsi in auto, in treno, a piedi.

corsi difesa personale:

Corsi MDF Danza Fitnessdi Monselicevia Cristoforo Colombo, n.791° piano - centro commerciale AIRONE

CORSI FITNESS :Zumba Toning - Walking - Fit Boxe - Circuiti di tonificazione - Stretching Tone - Pancafit (metodo Raggi) - Postural Pilates - Step e Spring Energy (novità) - G.A.G. - KICKBOXING - Funzionale - P.T. (Personal Training) -Aerobica.

CORSI DANZA :Danze Caraibiche Hip Hop (con Chiquito)•PER BAMBINI - Zumbatomic•PER ADULTI OVER 50 - Zumba Gold

CORSI DIFESA PERSONALE :• Kravmaga/Kalah • Antiaggressione Donne

GINNASTICA FUNZIONALE: un innovativo metodo d'allenamento che attraverso il miglioramento della forza, della coordinazione dei movimen-ti e della continua ricerca dell'equilibrio, mira al miglioramento globale delle strutture corporee, fondamentale nei movimenti quotidiani.PERSONAL TRAINING: la soluzione vincente per ottenere risultati sor-prendenti. Un medico posturologo professionista del fitness sarà a vostra dispo-sizione in esclusiva con un programma personalizzato e adeguato perfetta-mente alle vostre esigenze di allenamento, ai vostri obiettivi e ai vostri impegni e problemi di tempo.

Salsa e Baciata: Con il termine “Salsa” vengono denominati vari ritmi popolari nell’America latina. La Sal-sa che si balla nei locali di tutto il mon-do è una mezcla di tanti generi diversi: non dimentica la tradizione, ma strizza un occhio alla Rumba, al Timba e alla musi-ca Afro, al Reggaetón e al Pop. Per farvi muovere al ritmo di questo adrenalinico mix Eros è pronto a insegnarvi il suo stile, uno stile innovativo ed originale.

HIP POP: anche quest’anno il talentuosissimo maestro domi-

nicano CHIQUITO è a vostra disposizione per svelarvi tutti i se-

greti dell’Hip-Hop. Sotto la guida di un grande artista di fama mondiale,

imparerete a conoscere le tante tecniche e gli stili che fanno di questa

danza la più spettacolare che ci sia!! I corsi sono suddivisi per fasce d’eta’: bambini, giovani e adulti.Tango Argentino Danze Caraibiche

DOPPIA SEDE MDF danza fitness Montagnana e Monselice(zona Zaico) INFO 392 6953159 (C.C.Airone) INFO 0429 1700686

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Per informazionied iscrizioni 392 6953159Segreteria aperta dalle ore 09.00 alleore 21.00 ogni giorno esclusa la domenica. Ogni sabato dalle ore10.00 alle ore 15.00.

• Eros Bonamigo: 349 4651960

• Federico Veronese: 348 3951212

Le altre nostre sedi:• PADOVA (PALESTRA COMUNALE CADONEGHE) • ABANO TERME (NEW FIT VILLAGE) • ALBIGNASEGO BARCHESSA• ESTE (SPORTLIFE) • CINTO EUGANEO(Centro Fitness Evolution) • SOLESINO(Dance Mania Academy)

Corsi MDF Danza Fitnessdi Montagnanavia Papa Giovanni XXIII, 1 Unità 10a fianco del Centro Servizi ZAICO

CORSI FITNESS : Zumba Fitness - Zumba Toning - Walking - Fit Boxe - Circuiti di tonificazione-Stretching Tone - Pancafit (metodo Raggi) - Postural Pilates - Step - G.A.G. -Funzionale - P.T.(Personal Training)

CORSI DANZA :Zumba Fitness - Danze Caraibiche - Hip Hop (con Chiquito) - Ballo Liscio•PER BAMBINI - Zumbatomic•PER ADULTI OVER 50 - Zumba Gold

CORSI DIFESA PERSONALE :• Kravmaga/Kalah • Antiaggressione Donne

fitness

ZUMBA TONING®: alla tradizionale formula Zumba® vengono applicati esercizi mirati a scolpire il corpo e la ginnastica cardio ad alta energia, per creare un party di fitness-danza in cui si bruciano calorie e si sviluppa forza fisica. I partecipanti apprendono come usare i leggeri Toning Sticks, simili a maracas, per aumentare ritmo e tono di tutte le loro zone obiettivo, tra cui braccia, addominali e cosce.

ZUMBA GOLD®: il programma Zumba Gold® si rivolge specificamente agli adulti over 50. Usa la formula Zumba® e ne modifica i movimenti abbas-sando il ritmo, lasciando invariati gli elementi per cui sono noti gli Zumba fitness-party: l’entusiasman-te musica latino-americana, i movimenti divertenti e facili da seguire e l’atmosfera tonificante e festo-sa. Zumba Gold® è l’allenamento perfetto ed è la scelta ideale per le persone che stanno iniziando un percorso verso una vita in forma e salutare.

ZUMBATOMIC®: pensata apposi-tamente per i bambini dai 4 ai 12 anni, il programma Zumbatomic® consiste in lezioni che diventano feste fitness con movimenti alta-mente energizzanti ed esercizi coreografati adatti per i bambi-ni, sulle note dei generi musicali da loro amati, come l’hip hop, il reggaeton, la cumbia e tanti al-tri. I genitori che l’hanno già fatta provare ai loro piccoli amano gli effetti che Zumbatomic® ha su di loro, aumenta infatti concen-trazione e fiducia in sé stessi, mi-gliorando il metabolismo e accre-scendo la coordinazione.

di Eros Bonamigo e Federico Veronese www.erosbonamigo.com - www.adrenalinalatina.com - www.montagnanadanzafitness.com

TONE CIRCUIT: il tone circuit consiste nell’eseguire uno di seguito all’altro una serie di esercizi fisici di tonificazione senza che fra loro ci sia una pausa passiva. Gli esercizi che compongono una seduta di tone cir-cuit sono vari e coinvolgono un po’ tutto il corpo e i suoi muscoli: gambe, braccia, addominali e dorsali. L’alle-namento a circuito consente di mi-gliorare contemporaneamente la for-za, la potenza e la resistenza a livello muscolare, ma anche la funzionalità dell’apparato cardio-respiratorio.

PANCAFIT ®: questo speciale attrezzo consente di allungare la mu-scolatura del corpo in modo globale in modo da assumere una postura corretta. Pancafit® riallunga i muscoli

tesi o retratti attraverso un lavoro sim-metrico e globale. L’uso di Pancafit®, abbinato al metodo Raggi® sotto l’at-tenta supervisione di un esperto qua-lificato, aiuta ad allentare le tensioni muscolari e a ridurre gli acciacchi, instaurando una situazione di armonia e di benessere psicofisico.

STEP E SPRINGENERGIE®: il “re del fitness” e la sua naturale evoluzione, lo Spring Energie®, e cioè lo step elastico. Si tratta di un prodotto al 100% italiano dotato di una piattaforma flessibile che, proprio grazie alle molle che su cui poggia, consente, rispetto all’u-tilizzo del classico step, di compiere un’ampia serie di movimento limitando i microtraumi alle caviglie, alle ginoc-chia e alla colonna vertebrale.

FIT-BOXE: un mix di movi-menti derivati dalle arti marziali al tempo di musica, utilizzando come bersaglio un apposito sac-co. Gli obiettivi della fit-boxe sono la prevenzione delle malattie car-diovascolari, lo scaricamento della tensione accumulata durante le giornate di studio o lavoro, l’ap-prendimento di alcuni movimenti specifici utili anche nella difesa personale.

PILATES: un sistema di allena-mento fisico il cui scopo è non solo quello di potenziare e tonificare i muscoli in modo non aggressivo (e senza farne aumentare il volume), ma anche di ottenere un generale benessere psicofisico. Il program-ma di esercizi si concentra sui mu-

scoli che aiutano cioè a tenere il corpo bilanciato e che sono essen-ziali a fornire supporto alla colonna vertebrale.

WALKING: un’attività spor-tiva adatta a tutte le età e a tutte le esigenze. Può essere adottato per mantenere lo stato di benes-sere, per coadiuvare e integrare un programma dimagrante, per

la riabilitazione post-traumatica e post-fisioterapica e per la pre-

venzione delle patologie correlate all’invecchiamento. Nel Walking Program® il connubio tra esercizio e musica trasforma il semplice ge-sto della camminata e gli esercizi ad essa associati in un programma di allenamento avvincente e entu-siasmante.

KICK-BOXING: una discipli-na sportiva tecnicamente ispirata alle arti marziali orientali, ade-guata nello stile per fini agonistici. Oltre che per la tonificazione e lo sviluppo della coordinazione mo-toria, questo tipo di allenamento è estremamente utile ed efficace come strumento di difesa perso-

nale. Gli allenamenti si basano su un’attenta preparazione fisica, con particolare riguardo al riscalda-mento ed alla tecnica libera per un maggiore sviluppo dell’equilibrio dell’agilità e velocità di esecuzione dei colpi.

STRETCHING TONE: indica un’attività sportiva fatta di esercizi finalizzati al miglioramento mu-scolare. Gli esercizi di stretching coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni e in gran parte con-sistono in movimenti di allunga-mento. Lo stretching tone consiste in esercizi mirati alla tonificazione generale e rivolti a migliorare la flessibilità e la mobilità articolare,

anche per mezzo dell’utilizzo di piccoli attrezzi ginnici.

corsi fitness:

corsi di danza:

KRAV-MAGA KALAH: uno sviluppo aggiornato e corretto del Krav Maga, meto-do di combattimento diffuso in ambienti ebraici dell’Europa centro-orientale sin dalla prima metà del XX secolo. La parola krav maga, in ebraico moderno, significa “combattimento con contatto”. Il Kalah non è un’arte marziale né uno sport, ma un sistema di combattimento alta-mente specializzato.

DIFESA PERSONALE DONNA: i nostri corsi sono rivolti a donne di qualsiasi età. Il lavoro fisico è stato studiato per poter essere affrontato da chiunque, indipendentemente dall’età, dal grado di allena-mento e dalla struttura fisica. Il programma affronta ogni aspet-to della sicurezza. Vengono analizzate con le allieve le varie situazioni di rischio, dati consigli su come comportarsi in auto, in treno, a piedi.

corsi difesa personale:

Corsi MDF Danza Fitnessdi Monselicevia Cristoforo Colombo, n.791° piano - centro commerciale AIRONE

CORSI FITNESS :Zumba Toning - Walking - Fit Boxe - Circuiti di tonificazione - Stretching Tone - Pancafit (metodo Raggi) - Postural Pilates - Step e Spring Energy (novità) - G.A.G. - KICKBOXING - Funzionale - P.T. (Personal Training) -Aerobica.

CORSI DANZA :Danze Caraibiche Hip Hop (con Chiquito)•PER BAMBINI - Zumbatomic•PER ADULTI OVER 50 - Zumba Gold

CORSI DIFESA PERSONALE :• Kravmaga/Kalah • Antiaggressione Donne

Per informazioniPer informazioni

GINNASTICA FUNZIONALE: un innovativo metodo d'allenamento che attraverso il miglioramento della forza, della coordinazione dei movimen-ti e della continua ricerca dell'equilibrio, mira al miglioramento globale delle strutture corporee, fondamentale nei movimenti quotidiani.PERSONAL TRAINING: la soluzione vincente per ottenere risultati sor-prendenti. Un medico posturologo professionista del fitness sarà a vostra dispo-sizione in esclusiva con un programma personalizzato e adeguato perfetta-mente alle vostre esigenze di allenamento, ai vostri obiettivi e ai vostri impegni e problemi di tempo.

Salsa e Baciata: Con il termine “Salsa” vengono denominati vari ritmi popolari nell’America latina. La Sal-sa che si balla nei locali di tutto il mon-do è una mezcla di tanti generi diversi: non dimentica la tradizione, ma strizza un occhio alla Rumba, al Timba e alla musi-ca Afro, al Reggaetón e al Pop. Per farvi muovere al ritmo di questo adrenalinico mix Eros è pronto a insegnarvi il suo stile, uno stile innovativo ed originale.

HIP POP: anche quest’anno il talentuosissimo maestro domi-

nicano CHIQUITO è a vostra disposizione per svelarvi tutti i se-

greti dell’Hip-Hop. Sotto la guida di un grande artista di fama mondiale,

imparerete a conoscere le tante tecniche e gli stili che fanno di questa

danza la più spettacolare che ci sia!! I corsi sono suddivisi per fasce d’eta’: bambini, giovani e adulti.Tango Argentino Danze Caraibiche

DOPPIA SEDE MDF danza fitness Montagnana e Monselice(zona Zaico) INFO 392 6953159 (C.C.Airone) INFO 0429 1700686

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Conselvano Provincia RegioneRegioneTERRASSA PADOVANA

pag. 8

Sapori e tradizioniin piazza, tre giornidi manifestazione

AGNA

pag. 8

Protezione civile impegnata sullafrana a Borcadi Cadore

TRIBANO

pag. 9

Disco verde al Pat,ora le assembleepubbliche

Bagnoli, l’anniversarioNOZZE DI DIAMANTE

PER PRIMO E ANSELMA

Nozze di diamante per Primo Suman e Anselma Cavallaro che il mese scorso

hanno festeggiato i 60 anni di vita insieme. Si sono sposati nel lontano

23 agosto del 1952 e hanno ricordato quel momento felice insieme ai parenti

e agli amici. A fi ne agosto Primo ha compiuto 90 anni mentre la moglie Anselma ha spento 89 candeline lo

scorso 26 giugno. Festa in famiglia.

Conselve, la festa102 CANDELINE

PER NONNA ADELE

Ha tagliato il traguardo dei 102 anni nonna Adele Girotto, circondata dai fi gli

Luciano, Maurelio e Paolo Degan, con cui vive da molti anni in via Trieste. Si

sono uniti alla festa anche i sei nipoti, i pronipoti ed i parenti, insieme al sinda-co. Vedova di Ottorino Degan, Adele ha

dedicato la sua vita alla famiglia e ad aiutare il prossimo in anni diffi cili.

Conselve, sit-in del ComitatoCASO DISTILLERIA

RACCOLTA DI FIRME

Una raccolta fi rme per bloccare il pro-getto di ampliamento e riqualifi cazione

della Distilleria Bonollo. Mentre conti-nua il presidio ad oltranza davanti allo

stabilimento di via Padova, tutti i giorni dalle 8 alle 20, il Comitato “Lasciateci Respirare” apre anche un nuovo fronte

e avvia la sottoscrizione per chiedere al Comune di fare marcia indietro

sull’ok all’ampliamento della distilleria e individuare delle ipotesi alternative

da condividere con la cittadinanza. Gli attivisti annunciano anche una diffi da a

tutti gli enti coinvolti nel progetto.

Conselve, mercato agricoloPRODOTTI A KM 0AL SABATO IN CANTINA

Appuntamento ogni sabato mattina con il mercato degli agricoltori sul piazzale della Cantina. Le aziende agricole proporranno le tipicità di stagione e del territorio a prezzi convenienti. La presenza di un mercato di vendita diretta all’interno della Cantina è un segnale forte che gli imprenditori agricoli vogliono dare ai consumatori. Il debutto è stato più che positivo, ora ogni sabato mattina il nuovo farmer’s market di Conselve sarà un appunta-mento fi sso. A conclusione della Fiera di Sant’Agostino, Coldiretti Padova ha proposto un ulteriore appuntamento.

Cadoneghe, verde pubblicoCENTO NUOVIALBERI IN PAESE

Nuovi alberi per Cadoneghe: nei mesi autunnali l’Amministrazione ha in programma l’impianto di circa 100 nuove essenze nel territorio comunale. Impianti che, sommati a quelli già realizzati nella scorsa primavera, da-ranno quindi un’impronta ulteriormente “verde” al paese. Si tratta di specie arboree come carpini, tigli, aceri.Ad agosto intanto sono rimossi alcuni alberi morti o pericolosi perché fortemente lesionati o marcescenti, in particolare alcuni pioppi molto vecchi e a rischio caduta. Abbattuti anche alcuni platani lungo la Regionale 307.

Agna, al via a settembreCORSO BABY SITTERULTIMI POSTI LIBERI

Ancora aperte le iscrizioni al corso di formazione per baby sitter ad agna, organizzato dalla coop sociale Sos Edu-cazione con il patrocinio del comune di agna. “Il corso di una quarantina di ore, si svolgerà presso la sala polivalen-te adiacente alle scuole medie e partirà il 13 settembre. Una bella iniziativa“. spiega l’assessore alle politiche sociali e familiari Gianluca Piva.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 30 agosto 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

SCUOLA

pagg. 22-23

Libri di testo, quest’anno i genitori ripiegano sull’usato

ARCHEOLOGIA

pag. 26

Rinvenuti tre insetti di oltre 230 milioni di anni fa

RISPARMIO

pag. 17

Luci a basso consumo per il caro estinto

NOI E GLI ALTRI

pag. 20

Sos servizio civile,spedite 2500 cartoline

CULTURA

pag. 23

Sul grande chermo l’emigrazione veneta

12 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensioni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni di anni fa, sono stati trovati per-

fettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Ampezzo. A rivelarlo uno studio internazionale realizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in colla-borazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila picco-le gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (invertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i cro-stacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi inglobati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esi-stenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di or-ganismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente ritrovamento di organismi inglobati in am-bra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove spe-

cie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive

ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Erio-phyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche co-muni - corpo lungo e segmentato,

due paia di zampe invece delle quattro solitamente pre-senti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piumati – dimostrano che questi artropodi avevano tratti

distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quando necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modifi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termi-ne del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercatori. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organi-smi animali persistenti anche a cambiamenti enormi”.

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Museo Correr

In occasione del terzo centenario della nasci-ta di Francesco Guardi (1712 – 2012), la Fondazione Musei Civici di Venezia dedica

un’ampia retrospettiva che testimonia - con una ricchezza di prestiti mai vista in prece-denza e con opere in alcuni casi per la prima volta esposte insieme - la lunga e complessa parabola artistica di uno degli ultimi grandi maestri della pittura veneta. A cura di Alberto Craievich e Filippo Pedrocco, con la direzione scientifi ca di Gabriella Belli, la mostra, allesti-ta nelle sale espositive del Museo Correr dal 28 settembre 2012 al 6 gennaio 2013, si suddivide in cinque sezioni che ripercorrono l’evoluzione del percorso artistico di Guardi e allo stesso tempo documentano i diversi generi in cui il grande artista si è cimentato. Un iti-nerario insieme cronologico e tematico che si sviluppa attraverso settanta dipinti e altrettanti disegni, scelti per il loro particolare valore qua-litativo e storico, all’interno di un corpus assai vasto ed eterogeneo che va dalle meno note opere giovanili di fi gura, ispirate alla pittura di costume ai dipinti sacri alle prime vedute, dai paesaggi e capricci, in cui risalta la sua origi-nalità rispetto agli altri maestri veneti alle tele che immortalano le feste e le cerimonie della Serenissima, fi no alle splendide vedute di Ve-nezia degli anni della maturità, dove il suo stile

personalissimo si fa sempre più libero e allusi-vo. La formazione di Francesco Guardi avviene all’interno di una modesta bottega a conduzio-ne familiare, dove tutti sono pittori, dal padre Domenico ai fratelli Antonio e Nicolò. Nessuno sarà in grado di raggiungere in vita, se non il successo, almeno una certa agiatezza. Dopo la morte nel 1793, su Francesco Guardi cade l’oblio. La sua riscoperta avviene in Francia alla metà dell’Ottocento, assieme alla generale rivalutazione del rococò. Il successo è improvvi-so quanto straordinario, tanto da sovvertire agli occhi dei critici e dei collezionisti il consolidato rapporto gerarchico nei confronti di Canaletto. Non a caso Francesco sarà il primo artista ve-

neziano del Settecento ad avere una propria monografi a di valore scientifi co. Negli anni suc-cessivi si susseguono i contributi e scoppiano le polemiche: è la famosa querelle guardesca che culmina con la celebre mostra curata da Pietro Zampetti a Palazzo Grassi nel 1965, dove il dibattito sulla distinzione delle opere eseguite da Francesco e dal fratello maggiore Antonio tocca il suo vertice. Da allora Francesco Guardi è diventato una presenza stabile nel pantheon dell’arte veneziana, che al successo presso la critica coniuga quello del pubblico e dei collezio-nisti, come testimoniano le recenti quotazioni raggiunte da alcuni dei suoi dipinti, quasi dei record per la pittura antica.

Retrospettiva su Guardi nel tricentenario della morte

Lynn Davis è considerata una delle più raffi nate fotografe della scena america-na. Allieva di Berenice Abbott, un mito

della fotografi a, e amica di Robert Mapple-thorpe, il fotografo “maudit” della ribalta newyorkese anni Ottanta, Lynn Davis vuole presentarsi a Venezia con una tra le sue più raffi nate raccolte di grandi fotografi e, tutte centrate sull’epifania di luoghi sacri all’uomo: tombe monumentali in mezzo al deserto, templi che si ergono come stalagmiti nella pianura, fi gure ieratiche che emergono dalle montagne, sono le immagini che la fotogra-fa oggi predilige, nella sua costante ricerca di un luogo “senza tempo”, che trasmetta all’essere umano – oggi come ieri – il sen-so dell’assoluto. Per questo, l’esposizione al Museo Archeologico riveste la mostra di un doppio signifi cato: le fotografi e non solo entrano in rapporto, ovviamente, con lo sguardo dello spettatore, ma anche con i reperti custoditi nel museo, che idealmente fanno parte della ricerca di Lynn Davis, sia come oggetti in sé – spesso si tratta di statuaria celebrativa, votiva, funeraria sia come oggetto della memoria dei lungimiranti collezionisti che, a partire dai raffi nati prelati rinascimentali, Domenico e Giovanni Grimani nel XVI secolo, hanno contribuito a creare la

raccolte di antichità del Museo Archeologico veneziano. Così, il viaggio ideale e fi sico di Lynn Davis trova fi nalmente il suo luogo d’elezione, che è il luogo della memoria – e delle memoria antica, ancestrale, quasi atavica -, dove le grandi foto magistralmente stampate su rarissima carta fotografi ca, di-ventano non semplicemente Un’eposizione che durerà ’esposizione temporanea di una stagione, ma il luogo dove “sono sempre sta-te”, e dove potrebbero idealmente rimanere per sempre. Promosso dall’Associazione di Promozione Culturale ASLC. La Città - Progetti per l’arte Organizzazione a cura di Studio la Città, Verona Su progetto di Elena Povellato - Venezia In collaborazione con Galerie Karsten Greve – Colonia, St. Moritz, Parigi Mostra curata dal Prof. Marco Meneguzzo rimarrà aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00, dal 1 novembre dalle 10.00 alle 17.00 dal 21 settembre al 13 gennaio 2013.

Museo archeologico di Venezia

LYNN DAVIS, FOTOGRAFIE DAI LUOGHI SACRI

All’inizio spirava un vento di rivoluzione…e in un certo senso lo fu. Il progressive rock italiano fu un vento che cambiò tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Te-

atro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assie-me sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu pro-clamato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale imprevedibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band stori-ca della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appunta-mento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

Il Banco e le Ome, insieme a alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Francesco Guardi, Santa Maria della Salute, 1780-1785

EDITORIALE

Stop al cemento, il Veneto cambia rotta Una rifl essione che dai toni e dai contenuti potrebbe andare ben al di là della battuta estiva e trasformarsi in atti e decisioni

concrete già dai prossimi mesi. Questo almeno si augurano un po’ tutti, a partire dagli stessi costruttori edili, ormai consapevoli che la corsa sfrenata al mattone si è trasformata in un salto nel vuoto. D’accordo anche i commercianti, che chiedono di iniziare dallo stop alla costruzione di nuove, grandi aree commerciali che insieme con i capannoni hanno cambiato il volto del Veneto nell’ultimo ventennio.

Le associazioni di tutela del paesaggio, le organizzazioni agricole, gli ambientalisti e tutti coloro che sono sensibili a questo tema ora chiedono che dalle parole Zaia passi ai fatti e che la sua denuncia non rimanga una bella promessa estiva. Più di qualcuno mette in luce le contraddizioni l’enunciato e la realtà che vede proprio in Veneto i cantieri di nuove aree commerciali (Veneto City), aree produttive più o meno vaste e infrastrutture.

Il no al cemento, dunque, da cosa dovrebbe partire? Anzitutto da una diversa concezione del territorio, che non deve essere più visto come uno spazio vuoto da riempire con villette e prefabbricati ma come una risorsa che non possiamo perdere. Lo sottolineato da tempo gli agricoltori che proprio in Veneto fanno i conti con una disponibilità di terreno sempre più risicata. Amministratori e ur-banisti dovranno concentrarsi, anziché sulla progettazione di nuove aree, sul recupero di quelle già esistenti. Perché tornare indietro è quasi impossibile una volta che il cemento c’è. Lo stop al cemento non è che il primo passo di un approccio più consapevole e responsabile con il territorio. Almeno è quello che tanti si augurano.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

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Page 8: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

Veneto a secco, crollo della produzione agricola

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4 Argomento del mese

L’ACCESSO AL CREDITO AVEPA HA RIAPERTO LA PROCEDURA INFORMATICA

Alle aziende anticipi per 13 milioni

Denaro contante per dare fi ato alle aziende agricole alle prese con l’emer-genza siccità e le diffi coltà del mercato. Meno burocrazia e risposte più veloci da parte degli organismi regionali da sempre al centro delle proteste

degli agricoltori. E’ il caso dell’Avepa, l’agenzia per i pagamenti in agricoltura, che il mese scorso ha riaperto la procedura informatizzata per l’anticipo dei premi comunitari del 2012. Nei mesi scorsi il progetto “Insieme per l’agricoltura” che ha coinvolto tremila sportelli bancari in tutto il Veneto, ha permesso di erogare 13 milioni di euro. “L’anticipazione ha visto anche una effettiva concorrenza le banche interessate che, a fronte di un tasso massimo applicabile del 4,5 per cento, hanno applicato un tasso medio ponderato del 3,9 per cento. – spiega l’assessore regionale Manzato - Anche la platea dei benefi ciari è stata molto ampia quanto a dimensione aziendale: gli importi erogati sono andati da un minimo di 3 mila ad un massimo di 500 mila euro per azienda”. Avepa è dunque pronta al pagamento anticipato della metà della Domanda unica 2012, autorizzato dall’Unione Euro-pea, che in ogni caso prenderà avvio dal 16 ottobre. L’Agenzia ha inoltre erogato 14 milioni di euro come anticipo del 75 per cento, dei premi richiesti in maggio tramite le domande di conferma presentate nell’ambito di misure agroambientali del Programma di Sviluppo Rurale. Entro il 15 ottobre, infi ne, annunciati 15 milioni di euro ai viticoltori veneti che hanno richiesto il sostegno specifi co sui premi per le polizze di assicurazione per la difesa dell’uva.

Granai vuoti, fi lari deserti, frutteti riarsi, orti assetati: è dram-matico il bilancio dell’agricoltura veneta alle prese con l’annata più calda del decennio, addirittura peggiore del

terribile 2003. Settembre è il mese del raccolto per eccellenza ma questa volta le delusioni saranno cocenti, soprattutto per i prodotti che più degli altri hanno risentito della siccità e del caldo torrido che ha caratterizzato l’estate. La trebbiatura del mais ha confermato i timori delle previsioni: chi non ha potuto irrigare ha fatto i conti con perdite di prodotto tra il 40 e l’80 per cento, con punte del 100 per cento nelle zone più aride tra la parte meridionale delle province di Venezia e Padova e l’intero Polesine. La resa media per ettaro, fa sapere Paolo Martin, direttore del Consorzio Agrario di Padova e Venezia, che si occupa anche del territorio di Rovigo, per il granoturco stando alle prime stime si è ridotta anche dell’80 per cento. Con le successive raccolte di inizio settembre la situazione è migliorata ma il bilancio resta pur sempre negativo. Una perdita solo in parte compensata dal sensi-bile aumento del prezzo del mais, pagato anche il doppio rispetto all’anno scorso. “Sarà diffi cile soddisfare il fabbisogno di materia prima per la nostra Regione – commenta Martin – a causa del crollo della produzione di granoturco particolarmente pesante pro-

prio nelle zone di maggior produzione”. Preoccupazioni anche per la vendemmia, iniziata la seconda metà di agosto sia nelle colline trevigiane che in pianura. Chi non ha risentito della siccità non avrà particolari problemi, anzi potrà contare su un prodotto di qualità, sia per i vini bianchi che per i rossi. Chi invece ha dovuto fare i conti con la penuria d’acqua rischia di perdere anche il 30-40 per cento del prodotto, soprattutto nei vigneti più giovani e non serviti dall’irrigazione. Stando alle prime stime i danni per il Veneto ammontano ad un miliardo di euro e la superfi cie interes-sata dalla “grande sete” è di quasi 400 mila ettari, concentrati fra Venezia, Padova e Rovigo.”Al più presto – spiega Franco Manzato, assessore regionale all’agricoltura - dobbiamo dare il massimo delle risposte agli agricoltori, soprattutto quelli più colpiti: una strada non facile, che richiede un intervento a livello naziona-le, che potrà essere accompagnato da azioni regionali. I sistema ordinario di difesa dalle avversità atmosferiche in agricoltura si basa sull’assicurazione contro i danni, il cui premio è coperto per circa tre quarti da contributo pubblico. Ma conosciamo anche i vin-coli che le assicurazioni pongono, vincoli che in questa situazione sono diventati in molti casi un cappio. Sappiamo anche bene che molte aziende si sono “normalmente” indebitate acquistando a

credito sementi e mezzi tecnici, che a fi ne stagione faranno fatica a pagare per il pesante taglio del reddito a causa della perdita parziale o totale del raccolto. Il nostro obiettivo è salvare il nostro sistema agricolo e impedire che aziende valide collassino a causa di questa situazione del tutto straordinaria, che richiede risposte straordinarie”. Una delle misure da adottare potrebbe essere l’an-ticipo dei contributi della Pac, stabiliti dalle misure della politica agricola comunitaria, insieme alla richiesta di una deroga al piano assicurativo nazionale 2012. A queste si aggiungeranno altre ini-ziative accessorie di carattere fi scale e contributivo, l’integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli nelle aree colpite da avver-sità eccezionali e l’esenzione delle imposte sui redditi dominicali e agrari per le imprese agricole con un danno superiore al 30% della produzione ordinaria. Il presidente del Veneto Luca Zaia lancia un appello al Governo: “Ci vuole più attenzione, vanno trovate le risorse nazionali per sostenere le imprese agricole. Sappiamo che la coperta è corta, che ci sono al momento solo 18 milioni a disposizione del Fondo di solidarietà. Noi però non aumentiamo le accise, non vogliamo farlo: già lo fa Roma in maniera ignobile. I soldi dei veneti sono già lì Roma ce li restituisca. Noi versiamo di tasse più di quello che ci viene restituito”.

di Nicola Stievano

Nella mappa della siccità i danni maggiori

e le perdite più gravi registrate tra Venezia,

Padova e Rovigo

L’assessore Manzato: “Dobbiamo trovare tutti gli strumenti

per salvare le nostreimprese agricole”

AGRICOLTURASettembre è per tradizione il mese

della raccolta e della vendemmia, quest’anno invece sarà protagonista

la conta dei danni, dal vigneto al granoturco, dalle barbabietole

all’ortofrutta. Allarme per il reddito delle imprese agricole e preoccupazione per l’approvvigionamento delle materie

prime. Intanto le quotazioni aumentano. Appello di Zaia al Governo:

“Trovate le risorse ma senza aumentare le accise sulla benzina” Veneto a secco, crollo della produzione agricola

555Argomento del mese

di Nicola Stievano

Meno aziende ma più giovani e specializzate, il rebus del redditoCensimento dell’agricoltura Chiudono le piccole aziende ma le altre crescono

Il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto? Anche i dati veneti dell’ultimo censimento dell’agricoltura si prestano ad essere letti secondo le due opposte chiavi di lettura. Da una parte è confermato il calo costante delle imprese agricole dall’altra, però, le realtà che restano sul mercato sono sempre più specializzate e competitive, grazie anche alla presenza dei giovani, preparati e aperti

alle nuove forme di business. Se la superfi cie coltivata diminuisce, di contro cresce l’estensione media delle singole aziende agricole, soprattutto nei settori più produttivi. Il rebus che il censimento non scioglie è quello della redditività, da sempre il tasto dolente dell’agricoltura alle perse con calamità naturali, speculazioni, emergenze alimentari. Ma sono le stesse organizzazioni agricole a considerare il bicchiere mezzo pieno. “Il calo di superfi cie è collegato soprattutto all’abbandono nelle zone di montagna del prato/pascolo (dei 45 mila ettari andati perduti ben 33 mila sono riferiti a questa tipologia) – afferma Giorgio Piazza, presidente di Coldiretti Veneto - mentre nelle altre aree rurali la superfi cie agricola è stata mantenuta dalle stesse aziende, nonostante le notevoli pressioni determinate dallo sviluppo infrastrutturale, commerciale e residenziale.

I comparti trainanti dell’agricoltura veneta non hanno subito variazioni sostanziali: la vite è costante (73.000 ettari), i seminati-vi risentono di una lieve fl essione (2%). Le fattorie in questo decennio, pur riducendosi da 178 mila a 120 mila si sono specializzate nelle coltivazioni tipiche, incrementando la dimensione aziendale. Le 37 mila aziende vitivinicole hanno raddoppiato la loro superfi cie media (da meno di un ettaro a quasi due ettari), le 13 mila aziende con bovini hanno aumentato del 40% la loro mandria. L’alle-vamento di suini ha registrato un aumento del numero di capi allevati (+ 230.000 capi), così come quello avicolo (+ 10 milioni di capi), anche grazie all’elevato livello di specializzazione raggiunto nelle 1.765 aziende suinicole e 2.976 aziende avicole”.

Veneto a secco, crollo della produzione agricola

Nel Padovano si contano i danni

Vendemmia Amara Dove non c’è acqua la campagna è un desertoDai campi della Bassa Padovana si leva la polvere e le crepe che si aprono sul

terreno fanno capire come l’acqua sia ormai un miraggio da diversi mesi. Il caldo di luglio e agosto ha fatto il resto, cuocendo letteralmente le colture, dai

cereali agli ortaggi, dalla frutta al vino. Anche sui Colli Euganei la siccità sta condi-zionando la vendemmia, anticipata nei fi lari dove si è potuto irrigare con regolarità, posticipata dove l’acqua non arriva per vie artifi ciali. Per diversi produttori sarà una vendemmia amara, ma non tutto è perduto, specie sul fronte della qualità e del prezzo. diffi cile Ovviamente la produzione è data in deciso calo, soprattutto per chi non ha potuto irrigare, o lo ha fatto senza la necessaria regolarità, con una perdita media prevista che oscilla fra il 20-30%, secondo le prime stime. “I vigneti che hanno avuto disponibilità irrigua - spiega Antonio Dal Santo, presidente Consorzio Vini Doc Colli Euganei - hanno meno problemi e daranno dei vini di qualità. Ben diversa, purtroppo, la situazione per i viticoltori che si trovano nelle zone dove l’acqua non arriva, in particolare tutta la parte alta di Teolo, Faedo di Cinto, Boccon di Vo’. Qui e’ a rischio il Moscato bianco, che risente della carenza idrica. Va un po’ meglio invece per i rossi, sperando che la stagione possa ancora cambiare. Ad essere in diffi coltà sono soprattutto le vigne giovani, che non possiedono un apparato radicale in grado di penetrare in profondità nel terreno e trovare così un nutrimento suffi ciente per lo sviluppo dei grappoli. Almeno un quarto dei vigneti dei Colli Euganei avranno un calo di produzione di circa il 60 per cento”. Al momento non è a rischio il moscato Fior d’arancio Docg, fi ore all’occhiello dei viticoltori euganei. Ormai portare acqua anche nei vigneti più alti dei Colli è una necessità, troppo a lungo trascurata, osserva dal Santo. “Da una decina d’anni si parla di mettere a punto una rete di tubature in pressione che per-metta di portare l’acqua dove non c’è. Con il Consorzio di Bonifi ca “AdigEuganeo” ci siamo confrontati in più occasioni, ribadendo che i viticoltori sono pronti a sostenere anche degli investimenti per risolvere il problema dell’irrigazione. Ma fi nché non c’è qualcosa di concreto non facciamo altro che mettere a repentaglio il lavoro di tante aziende. È il momento di darsi da fare e di partire subito con dei progetti da realiz-zare al più presto”. “Non tutti avranno la possibilità di trasformare la migliore uva in vino. – aggiunge Marco Calaon, viticoltore di Vo nonché presidente provinciale della Coldiretti - Il caldo, il vento e le alte temperature hanno contraddistinto questo perio-do, ma sicuramente i viticoltori impiegheranno la loro massima conoscenza tecnica e naturale per aver il miglior risultato. Le condizioni climatiche, anche avverse, non sono per fortuna l’unico fattore che incide sull’annata viticola. Molto del risultato lo si deve al lavoro e all’intervento dell’uomo”.

Anche in pianura la siccità incide negativamente sulla vendemmia: la Cantina Sansovino di Conselve prevede un calo di almeno il 20 per cento. Per frutteti e ortaggi la parola d’ordine è irrigare, costi quel che costi, anche giorno e notte se necessario, per non perdere il raccolto nel periodo più importante dell’anno.

Dal Santo: “Sui Colli Euganei chi irriga non ha problemi, ma gli altri si trovano in seria diffi coltà”

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6 Conselvano66 Conselvano

Tanta gente, tanto interesse per la Fiera ma acquisti e affari in calo. La crisi si fa sentire anche sulla manifestazione

clou di fi ne estate che porta a Conselve mi-gliaia di persone e ne fa per dieci giorni un formidabile polo d’attrazione. Quest’anno il bel tempo ha favorito il bagno di folla sia il giorno della Fiera vera e propria che nelle al-tre sere, ma la propensione a mettere mano al portafoglio è stata più limitata negli anni precedenti. Nelle bancarelle si spende di meno e davanti alle “betoe” con le speciali-tà enogastronomiche ci sono state code ben più corte delle passate edizioni. Interesse per l’esposizione dei prodotti dell’agricoltu-ra, del commercio e dell’artigianato “Città di Conselve in mostra”, ottime le presenze, numerose le richieste di informazioni. Poi si vedrà se si trasformeranno in affari e oppor-tunità concrete per le imprese.

Il giorno della Fiera migliaia di persone hanno preso d’assalto, in maniera ordinata, la città fi n dalle prime ore del mattino. Inte-sa l’attività di controllo e prevenzione della

microcriminalità in centro come nei quartieri residenziali, con pattuglie per strada fi no a notte inoltrata. Costante anche la presenza fra le bancarelle, nei giorni di mercato, e nella vasta area divertimento ed esposizio-ne in Prato Comunale. Attenzione anche al rispetto degli orari per il volume delle attra-zioni. A parte un infortunio il giorno dell’i-naugurazione su una giostra non si sono registrati altri particolari problemi e tutto è andato per il meglio.

La festa è stata animata anche dalla

presenza della delegazione ungherese di Ja-szbereny, da molti anni città gemellata con Conselve. Gli ospiti guidati dal vice sindaco Daniel Juhasz e dal capo delegazione Mihaly Szentesi sono stati protagonisti dell’inaugu-razione, con le creazioni dell’intagliatore del legno Sisa Istvan, del lattoniere Lajos Redei e del bottaio Pal Kalla, affi ancati dal presidente degli artigiani Laszlo Szabo. Gli ungheresi hanno partecipato anche all’inau-gurazione del punto vendita della Conselve Vigneti e Cantine.

Bagno di folla per la dieci giorni di attrazioni,in vetrina le aziende, ungheresi ospiti d’onore

Conselve Tanta gente alla storica manifestazione, ma acquisti in calo

Fiera in tempo di crisi

La cerimonia di inaugurazione dell’edizione 2012 della Fiera

Il granoturco di Bagnoli ormai si coltiva quasi esclusivamente per “alimentare” gli impianti di biogas concentrati sul terri-

torio. Da settimane il raccolto fi nisce diretta-mente nei biodigestori per la produzione di energia elettrica, anziché essere destinato all’alimentazione e alla produzione di man-gimi per gli allevamenti. A denunciare l’ano-malia e a lanciare un appello alle istituzioni e alle organizzazioni professionali agricole è l’associazione “il Moraro”. “A Bagnoli ab-biamo tre impianti di biogas - piega Diego Boscarolo - quest’anno ben 800 ettari di mais e frumento sono coltivati per essere distrutti, un vero e proprio insulto alla fame nel mondo, una presa in giro per tutti i con-tribuenti che devono quotidianamente fare i conti con la crisi economica. Questi impianti usano in maniera esclusiva cereali apposita-mente coltivati il cui utile economico deriva principalmente da contributi statali ed euro-pei. Se il costo dei cereali continuasse ad aumentare, con cosa saranno alimentati gli impianti, almeno una decina, presenti solo nel Conselvano?”.

L’associazione ricorda che a causa della siccità le quotazioni di mais e granoturco vengono spinte sempre più in alto anche dall’uso dei cereali per gli impianti di bio-gas. Senza contare che il prezzo di affi tto dei terreni coltivati a questo scopo non fa che salire, mettendo però in diffi coltà tutti gli altri agricoltori.

A questo si aggiungono le trasforma-zioni del territorio. “Da mesi è in funzione un impianto di irrigazione automatizza-

to - aggiunge Boscarolo - chiamato pivot, che funziona proprio nei terreni dove, nel gennaio 2005, sono stati abbattuti lo stori-co boschetto di San Siro e la boaria Santa Maria, entrambi un tempo tutelati con vincoli paesaggistici e storico ambientali. E l’agricoltura certo non ne guadagna visto che negli ultimi anni un terzo delle aziende agricole e zootecniche hanno dovuto chiu-dere per problemi economici. Cosa fanno le amministrazioni comunali e gli uffi ci regio-nali che vedono in molti casi i proprietari di impianti non rispettare regole e leggi nella costruzione degli impianti?”

L’associazione“Il Moraro” denuncia losfruttamentodelle coltivazioni

MAIS PER BIOGAS, RECORD A BAGNOLI

Commercianti in rotta di collisione l’amministrazione Ruzzon sul caso del bazar cinese di prossi-

ma apertura in zona industriale, nel capannone convertito da artigianale a commerciale. Per protesta i rappre-sentanti dell’Ascom hanno disertato l’inaugurazione della Fiera di Sant’A-gostino, creando un caso che non ha precedenti nella storia recente della manifestazione. Un’assenza polemica che il presidente mandamentale Leo-poldo Toffano spiega in una lettera inviata ai commercianti conselvani ricordando il braccio di ferro che da mesi sta contrapponendo l’Ascom al sindaco Antonio Ruzzon sulla questione della nuova area commerciale in zona industriale.

“L’Ascom ha collaborato anche quest’anno molto attivamente nell’organizzazione della Fiera - afferma Toffano - nella convinzione che essa rappresenti un momento vitale per la valorizzazione delle eccellenze del Conselvano, che rischiano di esser messe an-cora più in diffi coltà dall’irragionevolezza di chi non vuole riconoscere la loro importanza e si preoccupa solo di incassare oneri di urbanizzazione. La variante che ha trasformato in commerciale un capannone artigianale è stata adottata con sorprendente velocità. Inoltre il sindaco ha opposto un netto rifi uto ad ogni tentativo di confronto.

Questo inspiegabile comportamento ci ha costretti ad intraprendere un’azione giu-diziaria per approfondire i molti lati oscuri del provvedimento. Ora il Tar Veneto dovrà pronunciarsi e siamo fi duciosi che verranno accolte le nostre ragioni. Anche in questa occasione abbiamo voluto dare un segnale forte - conclude Toffano - per cercare di sal-vaguardare le nostre imprese, poco considerate da questa amministrazione”. Il sindaco ha fatto presente che il punto vendita avrebbe comunque aperto nei paraggi, in un altro stabile o terreno già destinato al commercio.

LA POLEMICA

L’Ascom diserta il palco delle autorità in contrasto con il sindacoCOMMERCIANTI CONTRO IL MARKET CINESE

Il capannone commerciale

di Nicola Stievano

Un impianto di biogas

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La sordità in età pediatricanell’ otite catarraleL’ otite catarrale o Otite Media Secretiva (OMS) in età pediatrica sta assumendo in questi ultimi anni la più frequente predi-sposizione dei processi catarrali essudativi delle prime vie aeree.

E’ una patologia molto insidiosa in quanto non da dolore ma solo un calo dell’udito

infatti in termini clinici viene anche chia-mata Sordità Rinogena, che non sempre viene riportato dal bambino, il genitore o la maestra se ne accorgono in quanto vedo-no il bambino distratto, poco attento e che non ripete bene le parole.Presso questo centro termale ogni anno vengono trattati per OMS circa 800 bambi-ni, di età compresa tra i 3 e i 12 anni, inviati sia dagli Specialisti ORL sia dai Pediatri di base.Il trattamento termale consiste nell’eradica-re le cause che maggiormente predispon-gono all’otite catarrale infantile attraverso tre obiettivi: Riduzione del numero delle flogosi rinofaringee; Azione diretta sulla funzione tuba-

rica (Tromba di Eustachio) e sui processi infiammatori e infettivi cronici dell’orec-chio medio; Prevenzione delle riacutizzazioni del-le flogosi delle vie aeree superiori.

Tali risultati possono essere ottenuti attra-verso la terapia termale; ciò lo posso affer-mare sia sulla base della mia esperienza clinica, sia sulla base di dati numerosi della letteratura. Il trattamento termale consiste nell’ insuf-flazione tubo-timpanica sempre eseguita dal Medico Specialista ORL .In alcuni casi viene utilizzato il Politzer se-condo la metodica di Salimbani.Nel 90/95% dei casi si assiste ad una riso-luzione del problema uditivo, molto spesso

con recupero totale e a riduzione consi-stente degli episodi catarrali rinofaringei durante la stagione autunno-invernale.Una revisione della nostra casistica ci per-mette di affermare che nei bambini sotto-posti a cure termali (Inalatorie, insufflato-rie) vi è stato un minor tasso di assenteismo scolastico e un minor ricorso sia a terapie mediche farmacologiche sia a terapie me-diche chirurgiche.

Il Direttore SanitarioSpecialista ORL

Dott. ChIappetta Antonio

Terme e Sordità Rinogena in Età Pediatrica pubbliredazionale

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Si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la tradizionale “Festa dei Sapori e delle tradizioni” giunta ormai all’ VIII edizione e che

anche quest’anno avrà luogo la terza domenica di settembre, prevedendo tre giorni molto intensi di manifestazioni per un vero tuffo nel passato. L’even-to, previsto il 14, 15 e 16 settembre, è organizzato dall’associazione Pro Loco Terrassa, con il patrocinio del comune di Terrassa Padovana e della Provincia di Padova e della Regione Veneto, in collaborazio-ne con le numerose associazioni di volontariato del paese.

“Come sempre l’intento è quello di sostenere e mantenere vivi i valori della nostra cultura- spiega il sindaco Ezio Betto- il lavoro nelle campagne e tutti i sacrifi ci che ciò comportava, nonché la promozione e la valorizzazione delle colture locali”. Presso il cam-po sportivo parrocchiale ed il parco comunale Giulio Gasparotto, venerdì 14 settembre, alle ore 21.00, si apriranno i festeggiamenti con il Gruppo folkloristico “Quei del Pajaro” che con i loro canti, i loro balletti e le fi lastrocche di una volta allieteranno il pubblico di grandi e piccini.

Sabato 15, la serata si apre alle ore 21.00 con la sfi lata degli abiti da sposa, e non solo, dagli anni ’20 ai giorni nostri. Si tratta di una serata ricca di emozioni, che ogni anno riscuote sempre più succes-so, tanto sentita dalle ragazze più giovani che con orgoglio indossano il vestito della mamma o della nonna, e con ammirazione seguono lo spettacolo tra il pubblico. In entrambe le serate e per tutta la giornata di domenica 16, funzionerà uno stand gastronomico dove verranno proposti in particolare piatti della cucina tipica della zona.

Momento rievocativo con l’allestimento della grande area attrezzata sarà la giornata di domenica 16: presenti oltre trenta produttori locali con i ga-

L’evento Torna l’atteso appuntamento con l’ottava edizione della manifestazione

Sapori & tradizioni in piazza

La Festadei Saporie delleTradizionirichiamaa Terrassamoltivisitatori

Il sindaco Ezio Betto: “E’ l’occasioneper riconoscere il valore del lavoronelle nostre campagne e per trovarcicon le tante associazioni del paese”

Terrassa P.

Continua l’impegno del gruppo volontari della Protezione Civile di Agna che con una squadra, dall’ 1 all’ 8 settembre prossimo, sarà in ser-

vizio nel presidio di Borca di Cadore (nel Bellunese) per monitorare la frana che tre anni fa causò la morte di due persone. Dall’11 al 16 agosto scorso, in occa-sione della sagra dell’Assunta, presso i giardini delle scuole elementari di Agna, il gruppo della Protezione civile è sempre stato presente con un punto informa-

tivo e con un presidio antincendio. Molto apprezzata anche la mostra fotografi ca con l’esposizione delle foto più signifi cative dell’Abruzzo 2009, l’alluvione 2010 e le varie esercitazioni del gruppo. Nonostante i tagli imposti dallo stato centrale, l’amministrazione comunale di Agna è riuscita ad ottenere un contributo pubblicoper il potenziamento della capacità operati-va della protezione civile. Si tratta di un contributo a fondo perduto di 16.650 euro per l’acquisto del

Pick Up a marca Isuzu del valore di 22.200 euro. La differenza sarà integrata dal Comune, con decisione presa nell’ultimo consiglio comunale. “La scelta si è resa obbligatoria e necessaria – commenta Piva - per sostituire l’attuale Fiat Campagnola anno 1976, inadeguata per la nostra attività e con eccessivi costi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Il nuovo mezzo più performante, permetterà pertanto una razionalizzazione dei consumi e costi”.

AGNA Il gruppo ha ottenuto un contributo per l’acquisto di un nuovo furgone operativoPROTEZIONE CIVILE IN MISSIONE SULLA FRANA DI BORCA DI CADORE

C.L. I volontari durante un’esercitazione

zebo delle associazioni di categoria (Cia, Coldiretti e Confagricoltura), il gruppo antichi mestieri di Ter-rassa Padovana denominato “Le Origini Contadine”, gli stand dei volontari delle associazioni del paese. In un’unica area sarà possibile ammirare la sceno-grafi a dei banchi espositori, l’area dei trattori di una volta, il lavoro artigianale; sarà emozionante, per i piccoli, vedere cose mai viste e l’entusiasmo degli anziani nello spiegare il funzionamento dei vecchi macchinari e l’organizzazione del lavoro, sottoline-ando le curiosità e la vita semplice di un tempo. Nel

pomeriggio della domenica ci sarà la dimostrazione dell’aratura, della battitura dei fagioli, la pigiatura dell’uva, riproposta anche per quest’anno la visita guidata all’impianto a biogas della Stalla Sociale (la visita si terrà nel pomeriggio, prenotazione obbliga-toria entro le ore 17.00).

Novità di quest’anno, l’allestimento, a cura dell’ex sindaco Antonio Gobbato, della mostra di documenti storici inerenti il comune di Terrassa dal titolo “Dal regno Lombardo Veneto alla Repubblica” ( spazio allestito presso P.zza Romano ).

Non saranno poi molti, ma con i tempi di crisi che corrono e le spese sempre più esose i 100 mila euro che il comune di Agna è riuscito a portare a casa dalla Regione, costituiranno

una bella boccata d’ossigeno. I soldi serviranno a fi nanziare la messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e Stanga e rientrano all’in-terno di un progetto regionale di sostegno ai lavori pubblici a cui la Regione Veneto pone grande attenzione, per far fronte alla crisi con-giunturale che tuttora perdura nell’economia veneta. A tal proposito, infatti, l’assessorato ai lavori pubblici ha adottato un nuovo program-ma di fi nanziamento in conto capitale per la realizzazione di opere di interesse locale di competenza delle amministrazioni comunali.

“In particolare, per i comuni di Brugine e Agna– dichiara l’asses-sore Regionale Veneto, Maurizio Conte - sono stati assegnati due contributi, rispettivamente, di euro 100 mila per la realizzazione del nuovo centro polifunzionale presso gli impianti sportivi di via Don Bosco a Brugine, a fronte di una spesa ammissibile di 154 mila euro. Per Agna invece sono stati stanziati 100 mila euro per la siste-mazione e messa in sicurezza dell’incrocio tra le vie Bosco e Stanga nonché per la realizzazione dei relativi stalli di sosta, a fronte di una spesa ammissibile di 114 mila euro. Crediamo – continua Conte – che questo tipo di interventi, a fronte delle restrizioni derivanti dai parametri del Patto di stabilità, siano un aiuto tangibile che le amministrazioni locali si aspettano e che la Regione deve cercare di erogare”.

Gianluca Piva, assessore di Agna manifesta il suo ottimismo: “Sono soddisfatto nel vedere che la Regione dà aiuto e sostegno ai comuni che attualmente si trovano in diffi coltà per colpa dei tagli ai trasferimenti statali, ringrazio l’assessore Conte per essersi interes-sato anche di questa vicenda legata alla nostro territorio”. Grande soddisfazione anche per Michele Giraldo, assessore a Brugine ed il gruppo consiliarecdi maggioranza del carroccio.

AGNA Assegnati dalla Regione VenetoCONTRIBUTO DA 100 MILA EUROPER LA SICUREZZA DELLE STRADE

Uno scorcio dell’incrocio di via Bosco

di Cristina Lazzarin

C.L.

8 Conselvano88 Conselvano

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Organizzato nei minimi dettagli come vuole la tradizione di questo comune, anche quest’anno l’appun-

tamento dedicato al gemellaggio con War-meriville si è svolto nei migliori dei modi con la novità del week end della solidarie-tà. La manifestazione è stata organizzata con la collaborazione dell’associazione Goccia su Goccia, che si occupa di racco-gliere fondi per delle missioni in Kenia.

Agli inizi di agosto la comunità di Arre ha ospitato una sessantina di francesi ac-cogliendoli con un rinfresco di benvenuto presso villa Papafava dove hanno potuto anche assistere al concerto degli “Aironi Neri”, cover dei Nomadi. La settimana è trascorsa allegramente tra bagni a Sotto-marina e serate di musica collettiva presso la villa Papafava (tra i gruppi: i Velvet Dress, e gli Havana Club). Nelle settimana successiva i francesi sono stati accompa-gnati in visita a Venezia e a Pedavena, con la visita alla storica birreria. I 57 francesi sono stati ospitati con grande cortesia presso venticinque famiglie di Arre.

Per cause di forza maggiore sono mancati all’appuntamento, per la prima volta, il Presidente storico del Gemellaggio Liesch Benoit ed il sig. Bianchi Bertand e signora Silvia. L’attività del Gemellaggio ha coinvolto, oltre ai francesi, molti italia-ni: centocinque alla cena del sabato sera, ottanta al pranzo della domenica, diciaset-te nella visita a Venezia e quarantadue per Pedavena. La collaborazione con Goccia su Goccia e la Pro Loco di Arre ha permesso di mettere in piedi un interessante e valido programma di intrattenimento, identifi cato dal Weekend della Solidarietà con le tre cover band di assoluto valore.

Il Comitato del Gemellaggio ha ringra-ziato con grande riconoscenza le famiglie ospitanti, tutto lo staff di amici che si sono prodigati per la buona riuscita dell’even-to, i vari sostenitori pubblici e privati, le Associazioni Goccia su Goccia e Pro Loco, la Protezione Civile e l’Amministrazione Comunale. Durante la cerimonia uffi ciale di domenica 5 agosto sono state conse-gnate alle rispettive famiglie due targhe ricordo a due sostenitori del Gemellaggio, scomparsi recentemente: Sartori Luigino e Tasinato Danilo, la cui partecipazione nel tempo è stata fondamentale per la vita del Gemellaggio.

E’ stata inoltre inaugurata, alla pre-senza della delegazione francese e degli autori dell’intervento, Mastellaro Mario e Favaro Ruggero, la nuova collocazione e sistemazione del monumento di Warmeri-ville con annessa pompa dell’acqua, su via Roma, all’ingresso della via della palestra.

Il presidente del gemellaggio di Arre, Dario e il suo direttivo hanno dato appun-

L’Onlus “Goccia su goccia” ha raccolto fondi a sostegnodelle missioni in Kenya

ll Gemellaggio Ospitati in 57 da Warmeriville per celebrare lo storico sodalizio

Arre accoglie i francesinel segno della solidarietà

Un’immagine “storica” del gemellaggio fra Arre e Warmerivilleoccasione di incontro con gli amici francesci e di scambioanche con le associazioni di volontariato

Nell’ultimo consigl io comunale

oltre all’appro-vazione del bilancio di previ-sione 2012, e’ stato adottato il Pat del Comune di Tri-bano con nove voti favorevoli e quattro astenuti. Dopo ampia illustrazione dei contenuti tecnici e un ampio dibattito consigliare, e’ partito fi nalmente l’iter di approvazione che si spera contenuto nei tempi. L’ipotesi è che sia defi nitiva-mente approvato e pubblicato nel Bur entro il mese di aprile-maggio 2013. L’iter prevede adesso i 60 giorni dalla pubblicazione per le osservazioni e suc-cessivamente l’approvazione defi nitiva da parte del comune e successivo invio in Provincia.

In questi 60 giorni, l’amministra-zione comunale prevede di pubblicare sul sito le caratteristiche essenziali del piano dando la possibilità ai cittadini di scaricare il modulo per le eventuali osservazioni. Sono previste almeno tre riunioni pubbliche, nelle frazioni di Olmo e San Luca e nel centro. “Finalmente anche il nostro comune avrà lo stru-mento per poter incidere, sulle possibili espansioni/riclassifi cazioni delle aree residenziali- spiega il sindaco Piergio-vanni Argenton- Presto inizierà anche l’iter in commissione, del regolamento Imu, che, oltre a rimodulare le aliquote IMU seconde case, per i vari soggetti e attività produttive, formulerà i nuovi va-lori da attribuire alle aree residenziali e produttive”.

TRIBANO

Urbanistica, la novitàAPPROVATO IL PAT“ORA LE ASSEMBLEE”

C.L.

di Cristina Lazzarin

tamento a tutti al prossimo anno, quan-do saranno gli abitanti di Arre ad essere ospitati a Warmeriville seguendo le tappe di avvicinamento che il comitato del Ge-mellaggio proporrà (cene, gite, incontri ed altre attività).

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Sul Parco Colli Euganei si è abbattuta l’en-nesima tremenda scure. Il decreto legge regionale 286 ha infatti riformato l’am-

ministrazione dei parchi, fermando il recente processo di rinnovamento. Il Parco Colli, aveva colto la necessità di un impegno trasversale senza più distinzioni politiche tra maggioranza e minoranza e puntava a porsi come regista di un disegno di valorizzazione e di sviluppo del territorio dei 15 Comuni che lo compongono. “E’ una proposta assolutamente carente e de-leteria – ha tuonato Giancarlo Piva, sindaco di Este – Si sta tentando di demolire il Parco Colli che deve essere considerato una risorsa per il territorio e non uno spreco. Di fatto si sta togliendo la gestione dell’ente da parte dei Comuni: e lo sta facendo una Regione che parla tanto di federalismo. In tempo di crisi è normale che vi sia l’esigenza di riformare, ma in questo modo non si produce un vero rispar-mio. Al contrario, si crea un danno per tutto il territorio. Senza contare che viene a mancare una regia sovracomunale”. E’ sulla stessa linea anche Antonella Buson del Comitato Esecuti-vo Parco Colli. “La nuova legge sui parchi che arriva travestita da proposta tecnica di raziona-lizzazione e risparmio – commenta - si rivela invece come proposta politica che incide non tanto sulla spesa, quanto su ogni profi lo giuri-dico, funzionale ed operativo accentrando il po-tere gestionale e di governo nella Regione. Ri-sulta facile dimostrare che il risparmio previsto dalla Regione non ci sarà in quanto il direttore (che è ora un dirigente già dipendente dell’En-te) e il Presidente (che non percepisce alcuna indennità) sicuramente costano attualmente di meno di quel che costeranno queste fi gure quando saranno nominate dalla Regione. E’ diffi cile giustifi care il fatto che nelle previsioni di questa legge sia soppresso ogni organo deli-berativo territoriale e che ogni decisione venga quindi presa in modo anti-democratico diretta-mente da Venezia”. Insomma, ne risulta un Parco Colli completamente svuotato della sua autorità. Una sorta di fallimento quindi, viste le lungimiranti motivazioni con cui era stato costi-tuito anni fa. “E’ grave che al Parco vengano sottratte tutte le competenze in materia urbani-stica ed in particolare l’autorizzazione paesag-gistica per caricarle sui 15 Comuni che sono già in diffi coltà per le scarse risorse economiche e sono spesso sforniti delle fi gure tecniche per risolvere tali competenze. Inoltre ci si chiede quale tutela paesaggistica sarà assicurata al nostro territorio se ci saranno 15 modi diver-si di applicare le norme urbanistiche. Ritengo che la soluzione giusta sia un potenziamento del Parco, della sua regia sovra-comunale, del suo ruolo di rappresentante e promotore del-lo sviluppo del territorio dei Colli Euganei. In quest’ottica i Comuni del Parco, che sono tenuti dalle recenti normative nazionali a mettere in unione o convenzione i loro servizi, potrebbe-ro trovare proprio nell’Ente Parco Colli la loro unione di servizi”. L’ente era stato costituito proprio perchè i Comuni collinari hanno carat-teristiche territoriali e obiettivi strategici molto simili e la collaborazione doveva permettere

Non piace la riforma introdotta dai vertici regionali, “invece di svuotare l’ente meglio potenziarlo e farne una struttura a disposizione dei Comuni”

Parco Colli Antonella Buson, del Comitato Esecutivo, lancia un’idea ai 15 sindaci

“Unione di servizi locali”segue da pag. 1

Nel nostro territorio, è in atto una profonda trasformazione nella gestione delle attività produttive, nell’ambito delle diverse realtà imprenditoriali.

In Veneto c’è un’ impresa ogni 12 abitanti, di cui quasi il 97% sotto la so-glia dei 15 dipendenti. Un grande sfor-zo, dunque, su un problema che in realtà poteva essere risolto con il semplice abbassamento della durata dei processi del lavoro e dei termini di impugnazione del licenziamento. L’imprenditore veneto non è interessato ad avere una legislazio-ne che gli consenta di licenziare i propri dipendenti, ma al costo del lavoro, as-sente completamente in questa riforma.

In Italia, il lavoro costa il 115% in più rispetto al salario netto spettante al lavoratore. Il problema non è quello di licenziare, ma di assumere.

Fidelizzare il lavoratore con l’inten-to di realizzare un mercato del lavoro dinamico, fl essibile e inclusivo, capace cioè di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, di stimolare lo sviluppo e la competitività delle imprese, oltre che tutelare l’occu-pabilità dei cittadini.

Non serviva demonizzare i titolari di partita iva, che appartengono al mondo delle professioni.

Non serviva stravolgere, i diversi contratti di lavoro, la giusta qualifi ca-zione del rapporto di lavoro, può avve-nire con i principi giuridici già esistenti. Manca attenzione alle donne, ai giovani, spariscono le agevolazioni per i contratti di inserimento utilizzati per far imparare un mestiere, nelle società partecipate dall’ente pubblico.

Si sono introdotti nuovi adempimen-ti, inutili, a carico delle aziende. Una riforma mancata dunque. Le barriere ideologiche e culturali, hanno contribuito a questo scarso risultato.

Quello che però rimane è un’occa-sione perduta con un modello senza cre-scita, in un Italia dove la disoccupazione per i giovani sale al 35% e la cassa integrazione segna punte di più 16%, una presentazione poco proponibile per una seria credibilità internazionale.

Riforma mancata

*Consulente del Lavoro e segretario provinciale Udc di Venezia

Nel nostro territorio, è in atto una

L’Intervento

di Luca Scalabrin*di Emanuele Masiero

10 Sguardo alla Bassapadovana1010 Sguardo alla Bassapadovana

una risoluzione dei problemi molto più celere con un notevole risparmio di risorse. Senza contare che si cercava di ottenere maggiori contributi. “Il Parco Colli potrebbe diventare il vero motore trainante di un modello di valo-rizzazione e sviluppo dell’area per confermare il ruolo strategico che la normativa nazionale riserva alle amministrazioni locali nei processi decisionali delle risorse del territorio – continua Buson - il Parco è una realtà che non può essere sottratta al territorio”.

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Page 15: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

Il Gruppo Missioni Africa raggiunge quest’anno una tappa importantissima: i quarant’anni di storia di solidarietà con

il Corno d’Africa. E per festeggiare questo importante traguardo sono stati organizzati due eventi speciali rivolti a tutta la comuni-tà. Gma è un’organizzazione che si ispira a principi di solidarietà. Fin dalla sua nascita, nel 1972, l’intervento formativo ed educati-vo di Gma in Africa e in Italia è stato rivolto prevalentemente a favore dei minori con l’impegno di diffondere una cultura di soli-darietà, di giustizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popolazioni svan-taggiate per un cammino di autosviluppo.

A testimonianza di un lavoro sempre impeccabile, l’associazione compie 40 anni e vanta più di 6.000 contatti. Per questo sono stati organizzati de grandi eventi: il primo sabato 8 settembre con il concerto di Simone Cristicchi e Funkoff in Piazza Vitto-rio Emanuele II a Montagnana e il secondo domenica 9 settembre con il tradizionale Meeting delle Famiglie in via Luppia Alberi 1 presso la sede di Gma e Istituto Sacchieri. Numerose le presenze di relatori al Meeting delle famiglie: Padre Vitale Vitali, presidente e fondatore di Gma, Sandro Calvani, Elisa Kidane, Jean Leonard Touadi, Antonio Nanni, Guido Barbera, Eugenio Melandri, Luis Badilla

Morales, Amilcare Boccuccia, Vescovo Rodrigo Mejia e Padre Lorenzo Agosti. Con l’occasione verrà presentato anche il nuovo libro di Gma: “Il villaggio della solidarietà. Un cammino di cooperazione” che mette in evidenza il per-corso svolto, la fi losofi a del gruppo e il modo di operare, ma soprattutto apre la strada ad un futuro di solidarietà.

“In 40 anni Gma è stato ricerca, confron-to, crescita e non solo degli africani, ma prio-ritariamente la propria, quella di chi il Gma lo vive – spiegano i responsabili - Tre le doman-de che hanno accompagnato il percorso: che cosa possiamo fare, che senso ha per noi ciò che facciamo e che senso ha per gli Africani,

per capire forse oggi che un “noi ed un loro” non esiste, ma esiste una realtà complessa dove le dipendenze e le relazioni sono un obbligo e non una scelta”. Gma Onlus è un organismo composto da laici volontari che si richiamano ai valori umani universali di soli-darietà. Fin dalla sua nascita nel 1972, Gma si ispira, al carisma del Beato padre Lodovico Pavoni. “L’intervento formativo ed educativo di Gma in Africa e in Italia è rivolto prevalente-mente a favore dei minori poveri o comunque vulnerabili, con l’impegno di diffondere una cultura di solidarietà, di giustizia, di pace, di servizio e di promozione sociale verso popo-lazioni svantaggiate per un cammino di auto-

sviluppo – spiegano - I settori di intervento di Gma nei paesi impoveriti sono sempre legati alla promozione dei diritti di base: sostegno all’infanzia, sviluppo delle zone rurali, promo-zione della donna e accesso all’acqua.

La realtà di Gma Onlus non è circoscritta al territorio veneto, ma è ramifi cata in tutta Italia attraverso una ventina di rappresentanti locali volontari che, in sintonia con la sede, diffondono la cultura della solidarietà e della promozione dei diritti umani tra le famiglie italiane”. Per informazioni su Gma e sulla giornata del Meeting è possibile chiamare lo 0429.800830 oppure visitare www.gmag-ma.org.

La Onlus Gma vanta oltre seimila contatti

Montagnana Concerti e meeting delle famiglie per celebrare l’anniversario

Quarant’anni per l’AfricaUn’immagine dell’attività di Gma nel Corno d’Africadi Emanuele Masiero

111111Sguardo alla Bassapadovana

Donne e arti marziali. Sembrerebbe un binomio atipico, ma nella realtà non lo è. Infatti ogni anno oltre il 35% delle violenze sono perpetrati nei confronti delle donne. Parliamo di violenze

psicologiche, fi siche e sessuali che solo in piccole percentuali poi ven-gono denunciate. Per questo il Comune di Montagnana, attraverso

l’Assessorato allo sport, all’Assessorato ai Servizi Sociali e all’Asses-sorato alla Sicurezza hanno elaborato un Corso di Autodifesa ed Arti marziali. Per dar vita a questa particolare iniziativa, i tre assesso-rati hanno concordato nel dare mandato al Maestro Guido Frison, caposcuola del sistema Kurobushido, cintura nera 4° dan di Karate Goju Usa, 3° dan di Jujtsu, 1° dan di Hakko Ryu, ed attualmente insegnante al “Centro Studi Arti Marziali” di Montagnana del Maestro Roberto Zanini. Il corso come detto sarà riservato alle donne e sarà

gratuito. Il via delle lezioni è fi ssato da martedì 2 ottobre e proseguirà per 10 incontri tutti i martedì sera dalle 20.30 alle 22 all’interno della palestra “G. Mazzini” in Viale Spalato 1, fi no a fi ne dicembre. L’età minima per partecipare è di 16 anni. Per iscriversi basta fornire nome e cognome e residenza all’Uff. Sport del Comune e contestual-mente consegnare un certifi cato di buona salute per l’attività sportiva non agonistica, rilasciato dal medico di base. Il termine ultimo per l’iscrizione è venerdì 28 settembre. E.M.

IL COMUNE PROMUOVE UN CORSI DI AUTODIFESA PER LE DONNE

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Non dovrete più preoccuparvi di rincorrere i vo-stri figli durante i pasti, dato che il ristorante è dotato di un’ ampia area giochi, miniclub RIKI-TITA, sicura, riscaldata e climatizzata, ed anche di un vastissimo parco esterno completamente recintato e chiuso al traffico.Il Ristorante Campagnon è il luogo ideale per una cena romantica a lume di candela, per una bella serata in compagnia, feste di compleanno, incontri aziendali, lauree e cerimonie importanti come battesimi,cresime e matrimoni da favola!!

Siamo aperti anche i seguenti giorni:• 31 Ottobre con menù Halloween• 01 Novembre• 24 Dicembre con Babbo Natale• 25 Dicembre con menù di Natale• 26 Dicembre • 31 Dicembre con cenone di San Silvestro.

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Page 16: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

12 Sguardo alla Bassapadovana1212 Sguardo alla Bassapadovana

Non si placano le polemiche che pe-riodicamente investono la società di pianifi cazione euganea Este Monseli-

ce, conosciuta come Peem. Il suo obiettivo è “la diretta gestione dei servizi pubblici per la produzione di beni ed attività rivolte a realizzare fi ni sociali ed a promuovere lo svi-luppo economico e civile nell’ambito delle aree produttive nuove e da riqualifi care dei territori dei Comuni soci” e le quote azio-narie sono divise tra Comune di Monselice al 25,50%, con identica quota da parte del Comune di Este e con il 49% da un socio privato, la Vibrocemento Veneta Spa.

“L’unica cosa concreta, realizzata da questa società, è stata la costruzione nell’a-rea industriale di Ca’Oddo, di un edifi cio pub-blico ad uso direzionale con spazi destinati a servizi – commenta il consigliere comunale Francesco Miazzi - i lavori di costruzione dell’edifi cio, del costo di 1.703.000 euro, sono stati fi nanziati con i fondi del Patto Ter-ritoriale Generalista della Bassa Padovana. L’agibilità dell’immobile è stata rilasciata a

fi ne del 2005. Il Consiglio d’Amministrazio-ne è composto di due consiglieri nominati dal Comune di Monselice, due dal Comune di Este e due dal socio privato.

Il totale delle perdite in questi 6 anni è di circa 435.000 euro. Questo nonostante che il Comune di Monselice dal febbraio 2009, abbia preso in affi tto un locale vuoto della Peem, per collocare i libri antichi, con un costo annuo di circa 18.500 euro. In questi anni l’edifi cio è stato nella sostanza inutilizzato e salvo sporadiche iniziative, la società non ha svolto alcuna attività signifi -cativa. In compenso al presidente è asse-gnato ogni anno un trattamento economico di euro 8.500 e ai consiglieri si attribuisco-no euro 100 per ogni seduta.

Poi ci sono ogni anno 2.000 euro per i due sindaci del collegio sindacale e 3.000 euro per il presidente di tale collegio. In pra-tica si spendono circa 20.000 euro l’anno per amministrare una società senza una struttura amministrativa-commerciale che produce solo perdite. Non intendiamo ras-segnarci e chiediamo al primo cittadino di illustrare la situazione ed i propositi in atto per questa società”.

Miazzi: “In 6 anni ben 435 mila euro di perdite gli amministratori costano 20 mila euro l’anno”

Monselice La società era nata per promuovere lo sviluppo economico locale

Peem, bufera sui bilanci

Francesco Miazzi

Torna ad accendersi la discussione su ri-fi uti e cementifi ci. Questa volta è il neo segretario cittadino del Pd a lanciare una

nuova proposta. “Possiamo liberare il Parco da impianti con esso incompatibili e nel con-tempo rilanciare lo sviluppo e l’occupazione con l’economia verde anche a Monselice – spiega Pierluigi Giaccarello - l’Ocse parla di 5 milioni di posti di lavoro creati dalla green economy entro il 2020. Perché non favorire la nascita di un vero e proprio distretto indu-striale del riciclaggio formato da aziende ad alto contenuto di innovazione tecnologica proprio nella nostra città? La mia proposta nasce dentro un ragionamento che deve essere attualizzato e prospettivo al contempo: che situazione esiste oggi e quale ci immaginiamo nel futuro medio-breve. Il Veneto è la regione italiana che negli ultimi vent’anni ha conosciuto un tasso di cementifi cazione fra i più alti e che, di fatto, oggi mette in crisi chi produce questa materia prima, proprio per una domanda che via via si è ridotta, anche a fronte di una concorrenza internazionale spietata e ovvia su un prodotto a così basso contenuto tecnologico come il cemento”.

Ma Giaccarello mette in evidenza che il Veneto si è anche distinto per un’altra eccellenza: la raccolta differenziata a cui ormai siamo tutti educati e che verrà sempre più implementata, riducendo costantemente la quantità pro capite di rifi uto secco indiffe-renziato e producendo quantità potenzialmente sempre più elevate di preziosa materia prima da riciclare e trasformare. “Dovremo favorire la creazione di un vero e proprio distretto industriale del riciclaggio, dove venga incentivata la nascita di aziende ad alto contenuto di innovazione tecnologica capaci di mettere a reddito queste buone pratiche a cui i nostri cittadini sono ormai abituati creando buona occupazione – continua Giac-carello - Monselice ha le carte in regola per aggiudicarsi una quantità molto più rilevante di nuovi posti di lavoro”.

DIBATTITO

Dopo le polemiche sui cementifi ci la proposta di Giaccarello (Pd)“IL FUTURO E’ NELLA GREEN ECONOMY”

E.M.

Pierluigi Giaccarello

di Emanuele Masiero

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La parola a chi lavoro l’ha salvato, sfi dando la crisi con la tenacia e la voglia di non arrendersi di fronte alle diffi -coltà economiche, la capacità di fare squadra e di saper

mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni. Anche correndo il rischio di sbagliare, ma con la consapevolezza c che una soluzione va trovata. A salire sul palco è stato chi il lavoro l’ha perso ma ha saputo ritrovarlo e crearlo. Fine estate dedicata al mondo dell’occupazione con “Prima il Lavoro”, l’evento organizzato in piazza del Donatore ad Albignasego dalle associazioni “Speranzaallavoro” e “Oltre Veneto” con il patrocinio della Provincia di Padova e del Co-mune di Albignasego. Per la prima volta è stata organizzata una manifestazione in cui musica e intrattenimento sono stati abbinati a storie di ordinaria autogestione della crisi. Si sono alternate infatti le testimonianze dei lavoratori che ci hanno creduto e hanno portato avanti l’attività dell’azienda fallita fondando una cooperativa e gli imprenditori stranieri che hanno rilevato imprese capaci di tenere alto il nome del made in Italy nel mondo. Start up a compartecipazione pubblica nate sulle ceneri di aziende che hanno scelto di delocalizzare e società costituite da operai e manager per “riprendersi la fabbrica dall’interno”.

“L’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison – ha voluto evidenziare il fatto che la crisi, in tutta la sua gravità, può

essere anche e comunque un’occasione per rimettersi in gioco e per creare nuove opportunità. In questo momento di grande diffi coltà per il lavoro, l’unica strada che si può percorrere per uscire dalla crisi è quella della solidarietà e della collaborazione: i casi aziendali che andremo a pre-sentare lunedì in questo senso sono emblematici, dei veri e propri sogni che si sono trasformati in realtà. Quando il lavoro sembrava perduto, la forza e la determinazione delle persone e delle istituzioni sono riuscite a vincere le diffi coltà, dimostrando che la col-laborazione tra lavoratori e istituzioni è l’unica ricetta per uscire da questa crisi”.

Speranzaallavoro è l’associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro presieduta da Laura Tamiozzo. Oltre Veneto è presieduta da Paolo Messori e ha come presidente ono-rario lo stesso Barison: è un’associazione nata lo scorso anno dalla spinta di tanti giovani che si incontrano e si confrontano nella rete e vogliono essere protagonisti di un futuro migliore incardinato sulla meritocrazia, la partecipa-zione e il ricambio generazionale.

“Si tratta – hanno aggiunto Tamiozzo e Messori - di un’iniziativa concreta per il territorio che riserva una

particolare attenzione ai giovani. Nonostante la crisi, ci sono imprese che ce l’hanno fatta e che riescono ad an-dare avanti. Abbiamo scelto di mettere sotto i rifl ettori le esperienze positive, ricordando che si potrebbe fare molto di più impegnandosi a non lasciare soli gli imprenditori e i lavoratori proprio nel momento in cui avrebbero più bisogno di un sostegno”.

Dopo il concerto degli Hell Boys seguito dall’esibizione del giovane tenore Daniele, le testimonianze sul tema “Ripartire dal lavoro si può e si deve”. Ecco allora la storia di Alberto Grolla, consigliere d’amministrazione della D&C Modelleria, cooperativa di

Vigodarzere nata per volontà dei lavoratori in seguito al fallimento della azienda in cui lavoravano. Antonio Barbie-ro ha raccontato invece lo start up della Galileo Refrigera-zioni, nata sulle ceneri della delocalizzata Carrer grazie alla caparbietà di tre manager, fra i quali Barbiero, e il sostegno della Provincia di Padova e di Veneto Sviluppo. Michele Pra e Marco Distefano, direttore dello stabilimento e presidente della cooperativa dei lavoratori delle Fonderie Zen di Albignasego, hanno spiegato come sono riusciti a salvare l’azienda con un innovativo esperimento societario grazie alla collaborazione fra dirigenti e operai.

di Laura Organte

Le storie delle aziende che ce l’hanno fattaall’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco

Occupazione Evento delle associazioni Speranzallavoro e Oltre Veneto

“Prima il lavoro”come uscire dalla crisi

Corsa contro il tempo per il “riordino” delle Province. Anche la presidente padovana Barbare Degani ha parte-

cipato, a Venezia, alla riunione della Con-ferenza permanente Regione-Autonomie Locali del Veneto per esaminare la nor-mativa che riguarda le amministrazioni provinciali, in seguito al riordino del go-verno del territorio, introdotto dall’appro-vazione defi nitiva della legge sulla Spen-ding review. “Non possiamo nasconderci le grandi diffi coltà che ci attendono nel costruire una ipotesi di riordino territoria-le che coinvolge di fatto tutto il sistema delle autonomie del Veneto e per di più in tempi ristrettissimi” ha sottolineato l’as-sessore regionale Ciambetti, ricordando che il termine entro il quale il Consiglio Regionale è chiamato a trasmettere al Governo la propria proposta di riordino delle Province è il prossimo 24 ottobre.

Corsa contro il tempo

RIORDINO PROVINCEENTRO OTTOBRE

Estate non proprio esaltante negli alberghi delle Terme Euganee, soprattutto a Ferrago-sto e dintorno. “Peggio delle aspettative!” il giudizio di Alessandro Borile, titolare del più lussuoso hotel della zona termale, stupito dalla diminuzione di pernottamenti e di

richieste nonostante l’ottimo calendario di intrattenimenti culinari e di animazione previsti per l’intera settimana. Insoddisfatti anche alcuni titolari di hotel 3 stelle della zona pedonale di Abano che lamentano un 30% in meno di fatturato rispetto agli anni passati. Luca Tognin, invece, esprime un giudizio diverso tra la clientela aponense, costante e di buona disponibili-tà di spesa, che ha riempito le stanze dell’hotel di famiglia, il 4 stelle Europa, e i turisti sam-pietrini che hanno lasciato vuote alcune camere dell’hotel di pari categoria Terme Neroniane.

Il Presidente dell’Assoalbergatori Gianluca Bregolin chiosa: “Abanomontegrottosì, il nostro centro di prenotazioni alberghiere ha segnalato disponibilità di stanze nella stragrande mag-gioranza delle strutture anche per un paio di giorni. Non serve tornare ai tanto sbandierati e felici anni ’70 per trovare una situazione ben diversa. Basta ricordare quanto anche solo nel 2008, anno di nascita del sito, in questo periodo fossimo subissati di richieste e si dovessero rifi utare le domande inferiori alle 3 notti. Non sono certo Pasqua, Capodanno, Ferragosto o i ponti che risollevano le nostre aziende. Ma il fatto di non riuscire a riempire le strutture neppure in queste occasioni è sintomatico di una situazione che ci impensierisce non poco. E, come hanno segnalato i miei colleghi, l’autunno inizia sotto i peggiori auspici.”

FERRAGOSTO AMARO ALLE TERME EUGANEE MENO TURISTI DEGLI ALTRI ANNI

“Abbiamo sceltodi mettere sottoi rifl ettori le esperienzepositive”

Le autorità sul palco durante la manifestazione dedicata al mondo del lavoro ad Albignasego

9Spazi aperti

Un progetto innovativo e totalmente gratuito per i Comuni per ottenere il risparmio energetico anche nelle strutture cimiteriali. Si chiama “VotivA+” ed

è una campagna nazionale per il risparmio energetico che la Provincia di Padova, attraverso l’Agenzia per l’Energia, sta promuovendo nei confronti dei Comuni del territorio. Il progetto è gratuito grazie al patrocinio del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e consiste nella distribuzione di lampade a led per l’illuminazione votiva e di interruttori orari elettronici che dimezzano il numero di ore annue di accensione. I nuovi dispositivi a basso consumo potranno così essere installati nelle strutture cimiteriali di ciascun Comune.

“Abbiamo aderito a questo progetto – ha spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – perché il risparmio energetico oggi è fondamentale sia per la salvaguardia ambientale, sia per il contenimento delle spese sostenute dai Comuni e dagli enti locali per il funzionamento delle proprie strutture o dei servizi. Per questo siamo da tempo impegnati a dare massima dif-fusione territoriale a tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di rendere più effi cienti gli edifi ci pubblici

e di ridurre quanto più possibile i costi delle utenze”.Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia naziona-

le, l’installazione delle lampade votive a led al posto di quelle tradizionali, comporterà un risparmio sulla bolletta cimiteriale fi no a 3,07 euro per punto luce all’anno. Se si applicano anche gli interruttori orari, il risparmio arriva fi no a 6,14 euro per punto luce.

Si aggiungono poi le riduzioni di costo legate alla minore manutenzione visto che le lampadine a incande-scenza hanno una durata non superiore a 2 mila ore, mentre i led distribuiti con il progetto “VotivA+” durano almeno 50 mila ore. Gli interventi di sostituzione neces-sari diminuiscono di ben 25 volte.

“La nostra Agenzia per l’Energia ha elaborato i calco-li di risparmio per il territorio provinciale – ha evidenziato il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche energetiche Roberto Marcato – È emerso che questo in-tervento farà risparmiare ai nostri Comuni oltre 500 mila euro l’anno. Sono soldi che rimarrebbero nelle casse degli enti locali senza contare i benefi ci ambientali. Questo si-stema, infatti, contribuisce ad abbattere circa 1,2 milioni di chili di Co2 all’anno, l’equivalente di quello che assor-

birebbero in un anno circa 62 mila alberi. Sono numeri davvero consistenti che non possono essere ignorati”.

La Provincia ha quindi inviato una lettera ai 104 sindaci del padovano con le istruzioni per aderire a “Voti-vA+”. Per partecipare all’iniziativa e ricevere in omaggio le lampade votive a led, gli interruttori orari e un kit di informazioni da diffondere ai cittadini, basta compilare un modulo allegato alla missiva della Provincia. Una volta inviato il materiale l’Agenzia provinciale inoltrerà la richie-sta all’Autorità nazionale e il materiale sarà consegnato all’indirizzo specifi cato dal Comune. I dispositivi andran-

no montati entro e non oltre 90 giorni dalla consegna che avverrà gratuitamente e con corriere espresso. Nello stesso arco di tempo, il Comune dovrà anche inviare il modulo di avvenuta installazione. L’iniziativa è fi nanziata dal programma d’incentivazione nazionale per l’incre-mento dell’effi cienza energetica. Sil sito www.votiva.it è possibile reperire maggiori informazioni tecniche ed è anche disponibile un contatore dei risparmi per quanto riguarda costi e inquinamento. Inoltre, è disponibile un utile strumento per verifi care l’entità di risparmio tra lam-pade a incandescenza e lampade a led.

Con le lampade a Led la bolletta dei cimiteri cala drasticamente insiemealla manutezione, Padova in prima linea

Energie alternative Approda anche a Padova la campagna nazionale “VotivA+” per la riduzione dei consumi elettrici

Luci a basso consumo per il caro estinto

Le lampade a led consentonodi tagliare i costi per punto luce e di ridurre al minimola manutenzione. Vengonofornite gratuitamentedal progetto nazionaleai Comuni che ne fanno richiesta

L’assessoreMarcato: “Nellanostra provinciarisparmi fi noa 550 mila euro”

Il tema inceneritore resta di scottante attualità. L’impianto di Padova è infatti l’oggetto di una discussione che prose-

gue da mesi sull’opportunità di chiudere la prima linea. Anche secondo l’Assessore all’Ambiente di Padova, Alessandro Zan è giunto il momento di prendere in seria con-siderazione la sua chiusura. Decisione che arriva in un momento tutt’altro che sempli-ce visto che si sta consumando una fusione mastodontica tra Aps e il gruppo Hera.

“E’ importante che la presa di posizio-ne sia arrivata adesso, mentre è nel vivo il percorso per l’accorpamento di AcegasAps con Hera – ha commentato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - infatti questa fusione rischia di azzerare il potere contrattuale del nostro territorio nelle scel-te della nuova azienda. Se poi aggiungia-mo che il nuovo piano provinciale dei rifi uti e il Dgrv regionale del 15 maggio, di fat-to sdoganano lo smaltimento in provincia di Padova dei rifi uti provenienti da fuori, c’è il rischio che per motivi puramente econo-micisti Padova diventi il “distretto dell’in-cenerimento” a partire dalla realizzazione della quarta linea. Quando invece, i numeri della raccolta differenziata ci dicono che nel giro di poco tempo si potranno chiudere tut-te le discariche e basterà solo la terza linea a bruciare tutto il secco non differenziato della provincia. Pertanto ha ragione l’Asses-sore Silvia Clai quando chiede di inserire nel piano industriale, in vista dell’aggregazione con Hera, una clausola che prevede la chiu-sura della prima linea e, aggiungiamo noi

di Legambiente, serve anche l’impegno a non costruirne altri nel padovano”. Ma per Legambiente bisogna frenare sulla fusione per fare un ragionamento complessivo e maggiormente allargato.

“Ce n’è abbastanza per frenare sull’o-perazione ed avviare un vero dibattito che coinvolga la città – conclude Passi - Non basta il Consiglio Comunale previsto tra settembre ed ottobre. Su un tema di tale importanza per il futuro della città andreb-be istituito un forum pubblico ad hoc, che guidi il processo decisionale, nel quale si confrontino i decisori politici con esperti del settore, categorie, associazioni e comitati ei cittadini, organizzazioni sindacali”.

INCENERITORE PRIMA LINEA DA CHIUDERE

E.M.

L’inceneritore a San Lazzaro

Legambiente teme che la fusione possa rallentare il percorso

di Emanuele Masiero

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

La parola a chi lavoro l’ha salvato, sfi dando la crisi con la tenacia e la voglia di non arrendersi di fronte alle diffi -coltà economiche, la capacità di fare squadra e di saper

mettere a frutto anni di esperienza e di relazioni. Anche correndo il rischio di sbagliare, ma con la consapevolezza c che una soluzione va trovata. A salire sul palco è stato chi il lavoro l’ha perso ma ha saputo ritrovarlo e crearlo. Fine estate dedicata al mondo dell’occupazione con “Prima il Lavoro”, l’evento organizzato in piazza del Donatore ad Albignasego dalle associazioni “Speranzaallavoro” e “Oltre Veneto” con il patrocinio della Provincia di Padova e del Co-mune di Albignasego. Per la prima volta è stata organizzata una manifestazione in cui musica e intrattenimento sono stati abbinati a storie di ordinaria autogestione della crisi. Si sono alternate infatti le testimonianze dei lavoratori che ci hanno creduto e hanno portato avanti l’attività dell’azienda fallita fondando una cooperativa e gli imprenditori stranieri che hanno rilevato imprese capaci di tenere alto il nome del made in Italy nel mondo. Start up a compartecipazione pubblica nate sulle ceneri di aziende che hanno scelto di delocalizzare e società costituite da operai e manager per “riprendersi la fabbrica dall’interno”.

“L’iniziativa – ha spiegato l’assessore al Lavoro della Provincia di Padova Massimiliano Barison – ha voluto evidenziare il fatto che la crisi, in tutta la sua gravità, può

essere anche e comunque un’occasione per rimettersi in gioco e per creare nuove opportunità. In questo momento di grande diffi coltà per il lavoro, l’unica strada che si può percorrere per uscire dalla crisi è quella della solidarietà e della collaborazione: i casi aziendali che andremo a pre-sentare lunedì in questo senso sono emblematici, dei veri e propri sogni che si sono trasformati in realtà. Quando il lavoro sembrava perduto, la forza e la determinazione delle persone e delle istituzioni sono riuscite a vincere le diffi coltà, dimostrando che la col-laborazione tra lavoratori e istituzioni è l’unica ricetta per uscire da questa crisi”.

Speranzaallavoro è l’associazione promossa da Filca Cisl, Adiconsum e familiari delle vittime dell’indifferenza al lavoro presieduta da Laura Tamiozzo. Oltre Veneto è presieduta da Paolo Messori e ha come presidente ono-rario lo stesso Barison: è un’associazione nata lo scorso anno dalla spinta di tanti giovani che si incontrano e si confrontano nella rete e vogliono essere protagonisti di un futuro migliore incardinato sulla meritocrazia, la partecipa-zione e il ricambio generazionale.

“Si tratta – hanno aggiunto Tamiozzo e Messori - di un’iniziativa concreta per il territorio che riserva una

particolare attenzione ai giovani. Nonostante la crisi, ci sono imprese che ce l’hanno fatta e che riescono ad an-dare avanti. Abbiamo scelto di mettere sotto i rifl ettori le esperienze positive, ricordando che si potrebbe fare molto di più impegnandosi a non lasciare soli gli imprenditori e i lavoratori proprio nel momento in cui avrebbero più bisogno di un sostegno”.

Dopo il concerto degli Hell Boys seguito dall’esibizione del giovane tenore Daniele, le testimonianze sul tema “Ripartire dal lavoro si può e si deve”. Ecco allora la storia di Alberto Grolla, consigliere d’amministrazione della D&C Modelleria, cooperativa di

Vigodarzere nata per volontà dei lavoratori in seguito al fallimento della azienda in cui lavoravano. Antonio Barbie-ro ha raccontato invece lo start up della Galileo Refrigera-zioni, nata sulle ceneri della delocalizzata Carrer grazie alla caparbietà di tre manager, fra i quali Barbiero, e il sostegno della Provincia di Padova e di Veneto Sviluppo. Michele Pra e Marco Distefano, direttore dello stabilimento e presidente della cooperativa dei lavoratori delle Fonderie Zen di Albignasego, hanno spiegato come sono riusciti a salvare l’azienda con un innovativo esperimento societario grazie alla collaborazione fra dirigenti e operai.

di Laura Organte

Le storie delle aziende che ce l’hanno fattaall’insegna della solidarietà e dell’aiuto reciproco

Occupazione Evento delle associazioni Speranzallavoro e Oltre Veneto

“Prima il lavoro”come uscire dalla crisi

Corsa contro il tempo per il “riordino” delle Province. Anche la presidente padovana Barbare Degani ha parte-

cipato, a Venezia, alla riunione della Con-ferenza permanente Regione-Autonomie Locali del Veneto per esaminare la nor-mativa che riguarda le amministrazioni provinciali, in seguito al riordino del go-verno del territorio, introdotto dall’appro-vazione defi nitiva della legge sulla Spen-ding review. “Non possiamo nasconderci le grandi diffi coltà che ci attendono nel costruire una ipotesi di riordino territoria-le che coinvolge di fatto tutto il sistema delle autonomie del Veneto e per di più in tempi ristrettissimi” ha sottolineato l’as-sessore regionale Ciambetti, ricordando che il termine entro il quale il Consiglio Regionale è chiamato a trasmettere al Governo la propria proposta di riordino delle Province è il prossimo 24 ottobre.

Corsa contro il tempo

RIORDINO PROVINCEENTRO OTTOBRE

Estate non proprio esaltante negli alberghi delle Terme Euganee, soprattutto a Ferrago-sto e dintorno. “Peggio delle aspettative!” il giudizio di Alessandro Borile, titolare del più lussuoso hotel della zona termale, stupito dalla diminuzione di pernottamenti e di

richieste nonostante l’ottimo calendario di intrattenimenti culinari e di animazione previsti per l’intera settimana. Insoddisfatti anche alcuni titolari di hotel 3 stelle della zona pedonale di Abano che lamentano un 30% in meno di fatturato rispetto agli anni passati. Luca Tognin, invece, esprime un giudizio diverso tra la clientela aponense, costante e di buona disponibili-tà di spesa, che ha riempito le stanze dell’hotel di famiglia, il 4 stelle Europa, e i turisti sam-pietrini che hanno lasciato vuote alcune camere dell’hotel di pari categoria Terme Neroniane.

Il Presidente dell’Assoalbergatori Gianluca Bregolin chiosa: “Abanomontegrottosì, il nostro centro di prenotazioni alberghiere ha segnalato disponibilità di stanze nella stragrande mag-gioranza delle strutture anche per un paio di giorni. Non serve tornare ai tanto sbandierati e felici anni ’70 per trovare una situazione ben diversa. Basta ricordare quanto anche solo nel 2008, anno di nascita del sito, in questo periodo fossimo subissati di richieste e si dovessero rifi utare le domande inferiori alle 3 notti. Non sono certo Pasqua, Capodanno, Ferragosto o i ponti che risollevano le nostre aziende. Ma il fatto di non riuscire a riempire le strutture neppure in queste occasioni è sintomatico di una situazione che ci impensierisce non poco. E, come hanno segnalato i miei colleghi, l’autunno inizia sotto i peggiori auspici.”

FERRAGOSTO AMARO ALLE TERME EUGANEE MENO TURISTI DEGLI ALTRI ANNI

“Abbiamo sceltodi mettere sottoi rifl ettori le esperienzepositive”

Le autorità sul palco durante la manifestazione dedicata al mondo del lavoro ad Albignasego

9Spazi aperti

Un progetto innovativo e totalmente gratuito per i Comuni per ottenere il risparmio energetico anche nelle strutture cimiteriali. Si chiama “VotivA+” ed

è una campagna nazionale per il risparmio energetico che la Provincia di Padova, attraverso l’Agenzia per l’Energia, sta promuovendo nei confronti dei Comuni del territorio. Il progetto è gratuito grazie al patrocinio del Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico e consiste nella distribuzione di lampade a led per l’illuminazione votiva e di interruttori orari elettronici che dimezzano il numero di ore annue di accensione. I nuovi dispositivi a basso consumo potranno così essere installati nelle strutture cimiteriali di ciascun Comune.

“Abbiamo aderito a questo progetto – ha spiegato la presidente della Provincia di Padova Barbara Degani – perché il risparmio energetico oggi è fondamentale sia per la salvaguardia ambientale, sia per il contenimento delle spese sostenute dai Comuni e dagli enti locali per il funzionamento delle proprie strutture o dei servizi. Per questo siamo da tempo impegnati a dare massima dif-fusione territoriale a tutte le iniziative che hanno come obiettivo quello di rendere più effi cienti gli edifi ci pubblici

e di ridurre quanto più possibile i costi delle utenze”.Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia naziona-

le, l’installazione delle lampade votive a led al posto di quelle tradizionali, comporterà un risparmio sulla bolletta cimiteriale fi no a 3,07 euro per punto luce all’anno. Se si applicano anche gli interruttori orari, il risparmio arriva fi no a 6,14 euro per punto luce.

Si aggiungono poi le riduzioni di costo legate alla minore manutenzione visto che le lampadine a incande-scenza hanno una durata non superiore a 2 mila ore, mentre i led distribuiti con il progetto “VotivA+” durano almeno 50 mila ore. Gli interventi di sostituzione neces-sari diminuiscono di ben 25 volte.

“La nostra Agenzia per l’Energia ha elaborato i calco-li di risparmio per il territorio provinciale – ha evidenziato il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche energetiche Roberto Marcato – È emerso che questo in-tervento farà risparmiare ai nostri Comuni oltre 500 mila euro l’anno. Sono soldi che rimarrebbero nelle casse degli enti locali senza contare i benefi ci ambientali. Questo si-stema, infatti, contribuisce ad abbattere circa 1,2 milioni di chili di Co2 all’anno, l’equivalente di quello che assor-

birebbero in un anno circa 62 mila alberi. Sono numeri davvero consistenti che non possono essere ignorati”.

La Provincia ha quindi inviato una lettera ai 104 sindaci del padovano con le istruzioni per aderire a “Voti-vA+”. Per partecipare all’iniziativa e ricevere in omaggio le lampade votive a led, gli interruttori orari e un kit di informazioni da diffondere ai cittadini, basta compilare un modulo allegato alla missiva della Provincia. Una volta inviato il materiale l’Agenzia provinciale inoltrerà la richie-sta all’Autorità nazionale e il materiale sarà consegnato all’indirizzo specifi cato dal Comune. I dispositivi andran-

no montati entro e non oltre 90 giorni dalla consegna che avverrà gratuitamente e con corriere espresso. Nello stesso arco di tempo, il Comune dovrà anche inviare il modulo di avvenuta installazione. L’iniziativa è fi nanziata dal programma d’incentivazione nazionale per l’incre-mento dell’effi cienza energetica. Sil sito www.votiva.it è possibile reperire maggiori informazioni tecniche ed è anche disponibile un contatore dei risparmi per quanto riguarda costi e inquinamento. Inoltre, è disponibile un utile strumento per verifi care l’entità di risparmio tra lam-pade a incandescenza e lampade a led.

Con le lampade a Led la bolletta dei cimiteri cala drasticamente insiemealla manutezione, Padova in prima linea

Energie alternative Approda anche a Padova la campagna nazionale “VotivA+” per la riduzione dei consumi elettrici

Luci a basso consumo per il caro estinto

Le lampade a led consentonodi tagliare i costi per punto luce e di ridurre al minimola manutenzione. Vengonofornite gratuitamentedal progetto nazionaleai Comuni che ne fanno richiesta

L’assessoreMarcato: “Nellanostra provinciarisparmi fi noa 550 mila euro”

Il tema inceneritore resta di scottante attualità. L’impianto di Padova è infatti l’oggetto di una discussione che prose-

gue da mesi sull’opportunità di chiudere la prima linea. Anche secondo l’Assessore all’Ambiente di Padova, Alessandro Zan è giunto il momento di prendere in seria con-siderazione la sua chiusura. Decisione che arriva in un momento tutt’altro che sempli-ce visto che si sta consumando una fusione mastodontica tra Aps e il gruppo Hera.

“E’ importante che la presa di posizio-ne sia arrivata adesso, mentre è nel vivo il percorso per l’accorpamento di AcegasAps con Hera – ha commentato Lucio Passi, portavoce di Legambiente Padova - infatti questa fusione rischia di azzerare il potere contrattuale del nostro territorio nelle scel-te della nuova azienda. Se poi aggiungia-mo che il nuovo piano provinciale dei rifi uti e il Dgrv regionale del 15 maggio, di fat-to sdoganano lo smaltimento in provincia di Padova dei rifi uti provenienti da fuori, c’è il rischio che per motivi puramente econo-micisti Padova diventi il “distretto dell’in-cenerimento” a partire dalla realizzazione della quarta linea. Quando invece, i numeri della raccolta differenziata ci dicono che nel giro di poco tempo si potranno chiudere tut-te le discariche e basterà solo la terza linea a bruciare tutto il secco non differenziato della provincia. Pertanto ha ragione l’Asses-sore Silvia Clai quando chiede di inserire nel piano industriale, in vista dell’aggregazione con Hera, una clausola che prevede la chiu-sura della prima linea e, aggiungiamo noi

di Legambiente, serve anche l’impegno a non costruirne altri nel padovano”. Ma per Legambiente bisogna frenare sulla fusione per fare un ragionamento complessivo e maggiormente allargato.

“Ce n’è abbastanza per frenare sull’o-perazione ed avviare un vero dibattito che coinvolga la città – conclude Passi - Non basta il Consiglio Comunale previsto tra settembre ed ottobre. Su un tema di tale importanza per il futuro della città andreb-be istituito un forum pubblico ad hoc, che guidi il processo decisionale, nel quale si confrontino i decisori politici con esperti del settore, categorie, associazioni e comitati ei cittadini, organizzazioni sindacali”.

INCENERITORE PRIMA LINEA DA CHIUDERE

E.M.

L’inceneritore a San Lazzaro

Legambiente teme che la fusione possa rallentare il percorso

di Emanuele Masiero

151515Spazi aperti

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11Noi e gli altri

Da Padova parte il movimento veneto per la difesa del Servizio Civile, con un’iniziativa originale e inci-siva: un’azione di “mail bombing” attuata non per

via telematica ma con vere e proprie cartoline. Con questo singolare atto 2.500 giovani ed operatori di vari settori del pubblico e del privato in Veneto hanno scelto di far giungere la propria richiesta d’aiuto al Presidente del Consi-glio Monti. L’idea nasce a seguito di un convegno dedicato al Servizio civile nazionale come esperienza di valore, dal titolo eloquente “Torno subito”, tenutosi l’ateneo patavi-no. Primo atto di una “lotta” (rigorosamente nonviolenta), portata avanti in Veneto grazie all’istituzione del coordi-namento spontaneo Enti e Volontari del Veneto (il CSEV), questo convegno, che ha ospitato gli interventi di alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del Servizio Civile in Italia, ha visto la presenza di oltre 400 giovani volontari. Una par-tecipazione che la dice lunga sulla preoccupazione che la critica situazione del Servizio Civile ha destato in molti, ma soprattutto nei giovani, che vedono in pericolo una grande opportunità educativa, lavorativa e di crescita personale.

Figlio della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza il Servizio Civile Nazionale è un servizio volontario di 12 mesi svolto dai giovani tra i 18 ed i 28 anni che così scelgo-no di dedicare un periodo della propria vita impegnandosi nella difesa non armata e non violenta dello Stato.

Dalla sua nascita nel 2001 sono stati circa 200 mila i giovani che hanno svolto servizio civile su tutto il territorio nazionale; si tratta di una storia ormai decennale che ha visto questi cittadini dedicarsi in settori strategici dello svi-luppo delle comunità e nella promozione e preservazione del patrimonio culturale, ambientale e sociale italiano.

Ma i tagli che negli ultimi anni hanno pesato sul set-tore sociale non hanno risparmiato neppure questa realtà: sono ormai lontani i tempi nei quali per il bando annuale venivano avviati quasi 50.000 giovani. Ad oggi, con il con-tinuo taglio dei fondi, si assiste al contraddittorio fenomeno di un costante aumento delle domande di partecipazione a cui risponde un inversamente proporzionale taglio dei posti disponibili. Stante così le cose c’è chi parla di un futuro non troppo lontano in cui il Servizio Civile Nazionale sarà solo

un ricordo.Ecco il perché in tutta Italia si stanno moltiplicando

appelli, eventi, petizioni, proposte per salvare il servizio civile, ed ecco il perché dell’originale e creativa iniziativa nata in seguito al convegno patavino, che ha visto recapi-tate all’indirizzo del nostro Presidente del Consiglio 2.500 cartoline, ciascuna fi rmata da un giovane o da un operato-re, contenenti un testo in cui si richiede di non abbandonare il servizio civile al suo destino. “La dissoluzione e l’inde-bolimento del servizio civile implicano il mancato supporto a realtà fondamentali di assistenza e salvaguardia della popolazione e delle bellezze del nostro Paese – afferma Niccolò Gennaro - La speranza è quella che quest’atto pos-sa attirare l’attenzione su questa realtà e spinga ad una più oculata gestione della spesa al fi ne di salvare un’istituzione unica nel suo genere”.

Ampia mobilitazione dei giovani ed operatori dei diversi settori per salvare il volontariato

Appello a Napolitano Parte da Padova il movimento veneto

Sos servizio civilespedite 2500 cartoline

L’immagine di una delle campagne di sensibilizzazione per il “reclutamento” di volontari per il servizio civile nazionale

di Laura Organte

E’ giunto all’ottava edizione il “Premio Gattamelata”, nato per promuovere la cultura e la prati-

ca del volontariato e della solidarietà. Come da consuetudine il premio consi-ste in un’opera ad edizione limitata o unica realizzata grazie alla collabora-zione con artisti locali, per offrire nuo-ve raffi gurazioni del “Gattamelata”. Hanno collaborato fi nora Paolo Saetti, Francesco Lucianetti, Vico Calabrò e Vittorio Riondato.

Quattro le categorie in gara, tra cui verranno scelti altrettanti soggetti che si sono distinti negli ultimi 12 mesi per l’attività di impegno sociale e di solida-rietà: un volontario, un’associazione, un’impresa che abbia promosso o atti-vato iniziative di sostegno del volonta-riato e della solidarietà, un’istituzione, che si sia fatta promotrice di progetti o azioni rivolti a migliorare o salva-guardare la qualità della vita ambien-tale o sociale del proprio territorio. Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre lunedì 5 novembre 2012 al Centro di Servizio per il Volontariato provinciale di Padova

NEWS

Premio “Gattamelata”SOLIDARIETA’E VOLONTARIATO

L.O.

16 Noi e gli altri1616 Noi e gli altri

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L’INIZIATIVA PARTIRÀ DAL MESE DI SETTEMBRE

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11Noi e gli altri

Da Padova parte il movimento veneto per la difesa del Servizio Civile, con un’iniziativa originale e inci-siva: un’azione di “mail bombing” attuata non per

via telematica ma con vere e proprie cartoline. Con questo singolare atto 2.500 giovani ed operatori di vari settori del pubblico e del privato in Veneto hanno scelto di far giungere la propria richiesta d’aiuto al Presidente del Consi-glio Monti. L’idea nasce a seguito di un convegno dedicato al Servizio civile nazionale come esperienza di valore, dal titolo eloquente “Torno subito”, tenutosi l’ateneo patavi-no. Primo atto di una “lotta” (rigorosamente nonviolenta), portata avanti in Veneto grazie all’istituzione del coordi-namento spontaneo Enti e Volontari del Veneto (il CSEV), questo convegno, che ha ospitato gli interventi di alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del Servizio Civile in Italia, ha visto la presenza di oltre 400 giovani volontari. Una par-tecipazione che la dice lunga sulla preoccupazione che la critica situazione del Servizio Civile ha destato in molti, ma soprattutto nei giovani, che vedono in pericolo una grande opportunità educativa, lavorativa e di crescita personale.

Figlio della leva obbligatoria e dell’obiezione di coscienza il Servizio Civile Nazionale è un servizio volontario di 12 mesi svolto dai giovani tra i 18 ed i 28 anni che così scelgo-no di dedicare un periodo della propria vita impegnandosi nella difesa non armata e non violenta dello Stato.

Dalla sua nascita nel 2001 sono stati circa 200 mila i giovani che hanno svolto servizio civile su tutto il territorio nazionale; si tratta di una storia ormai decennale che ha visto questi cittadini dedicarsi in settori strategici dello svi-luppo delle comunità e nella promozione e preservazione del patrimonio culturale, ambientale e sociale italiano.

Ma i tagli che negli ultimi anni hanno pesato sul set-tore sociale non hanno risparmiato neppure questa realtà: sono ormai lontani i tempi nei quali per il bando annuale venivano avviati quasi 50.000 giovani. Ad oggi, con il con-tinuo taglio dei fondi, si assiste al contraddittorio fenomeno di un costante aumento delle domande di partecipazione a cui risponde un inversamente proporzionale taglio dei posti disponibili. Stante così le cose c’è chi parla di un futuro non troppo lontano in cui il Servizio Civile Nazionale sarà solo

un ricordo.Ecco il perché in tutta Italia si stanno moltiplicando

appelli, eventi, petizioni, proposte per salvare il servizio civile, ed ecco il perché dell’originale e creativa iniziativa nata in seguito al convegno patavino, che ha visto recapi-tate all’indirizzo del nostro Presidente del Consiglio 2.500 cartoline, ciascuna fi rmata da un giovane o da un operato-re, contenenti un testo in cui si richiede di non abbandonare il servizio civile al suo destino. “La dissoluzione e l’inde-bolimento del servizio civile implicano il mancato supporto a realtà fondamentali di assistenza e salvaguardia della popolazione e delle bellezze del nostro Paese – afferma Niccolò Gennaro - La speranza è quella che quest’atto pos-sa attirare l’attenzione su questa realtà e spinga ad una più oculata gestione della spesa al fi ne di salvare un’istituzione unica nel suo genere”.

Ampia mobilitazione dei giovani ed operatori dei diversi settori per salvare il volontariato

Appello a Napolitano Parte da Padova il movimento veneto

Sos servizio civilespedite 2500 cartoline

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di Laura Organte

E’ giunto all’ottava edizione il “Premio Gattamelata”, nato per promuovere la cultura e la prati-

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Page 23: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

191919Cultura provinciale

Dopo il successo di pubblico con oltre 24.000 visitatori in pochi mesi e l’interesse dimostrato dalla critica, la

mostra “Le memorie ritrovate”, approda ora a Padova, sua terra d’origine, con un nuovo allestimento, contenuti aggiornati, approfondimenti storiografi ci e iconografi -ci. Dall’inizio di settembre al 18 novembre a Palazzo Zuckermann, corso Garibaldi 33, ingresso libero. Le “memorie” esposte sono state ritrovate nell’antico e perduto Convento di Santa Chiara de Cella Nova a Padova che fi orì tra il XIV e il XVIII secolo, ma che negli anni Sessanta del secolo scorso venne demolito per erigere la Questura. Nel 2000 l’indagine archeologi-ca diretta da Mariangela Ruta e condotta da Petra scrl nel cortile della Questura di Padova ha portato alla luce una struttura esagonale, residuo dell’impianto originario del convento e punto di partenza di una scoperta senza eguali.

A PADOVA

L.O.

Memorie ritrovatedall’antico convento

Storie di emigrazione veneta sul gran-de schermo grazie a tre cortometraggi proiettati nelle sale del territorio pa-

dovano. Testimonianze della gente veneta che, grazie alla realizzazione dei fi lm, pro-dotti dalla casa di produzione Belle Epoque, racconteranno con le immagini la storia dei nostri emigrati in Australia, Brasile, Europa. Si tratta di testimonianze della gente ve-neta che con il duro lavoro si è fatta onore all’estero, raggiungendo spesso posizioni di prestigio. In Australia, i tagliatori di canne da zucchero e minatori sono diventati oggi costruttori e imprenditori. In Brasile molte persone che si erano trovate costrette a so-stituire gli schiavi nelle piantagioni di caffè, hanno saputo nel tempo costruire aziende leader in diversi settori come quello del vino e delle piccole forniture per la cucina. In Europa, percorrendo le classiche rotte dell’emigrazione italiana, fra le quali la Francia, il Belgio, la Germania, la Danimar-ca e la Svizzera, sono numerosi gli esempi di gente veneta che ha saputo distinguersi per la volontà, creatività, impegno. I fi lm che, oltre a favorire la tutela e la divulgazio-ne della memoria storica dell’emigrazione dei veneti nel mondo, sapranno stimolare progetti e collaborazioni di cooperazione internazionale.

La prima proiezione lo scorso 8 agosto, a Piove di Sacco, in ricordo della tragedia avvenuta nella miniera di carbone di Marci-nelle in Belgio l’8 agosto 1956. La seconda serata sarà venerdì 21 settembre alle 21 in sala polivalente, piazza Marconi a Villa-franca Padovana, mentre l’ultima si terrà venerdì 5 ottobre alle 21 nella biblioteca comunale C. Marchesi, in piazza della Li-bertà a Battaglia Terme. Alla presentazione dell’iniziativa hanno partecipato l’assessore provinciale alla Sicurezza e Immigrazione Enrico Pavanetto, il presidente dell’As-sociazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin, l’assessore di Piove di Sacco Lo-rena Stevanato, l’assessore di Villafranca Padovana Guido Rebustello, l’assessore di Battaglia Terme Lucia Boaretto e il regista Tiziano Biasioli della casa di produzione “Belle Epoque” fi lm.

“L’impegno – ha detto Pavanetto – è di continuare a sostenere i veneti che risie-dono all’estero, affi nché il rapporto con il paese d’origine non diventi solo folklore culturale. Compito delle istituzioni è proprio quello di creare delle opportunità, favorire e potenziare, attraverso mezzi idonei, lo sviluppo dei rapporti culturali, sociali, turi-stici, nonché commerciali, industriali e dei servizi”.

“Sono due principalmente – ha detto Rozzi Marin – i periodi storici delle emigra-zioni dei veneti nel mondo. La prima tra il 1890 e il 1920 e la seconda dal 1945 al

di Laura Organte

Dopo Piove di Sacco proiezioni a Villafranca il 21settembee a Battaglia Terme il 5 ottobre

La rassegna Tre cortometraggi raccontano l’epopea dei veneti oltre confi ne tra lavoro e riscatto

Storie di emigrazione al cinema

La presentazione dei tre corti dedicati all’emigrazione padovana

1975. Ora si parla di una nuova emigrazio-ne dei giovani soprattutto verso l’est, ma l’esperienza ci ha dimostrato che la cultura veneta rimane viva nelle città estere e la lingua italiana continua ad essere parlata. I veneti si contraddistinguono per il loro spiri-to di sacrifi cio, la loro onestà e semplicità, valori fondamentali che vanno tramandati anche alle nuove generazioni”.

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14

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Arzercavalli, frazione di Terrassa Pado-vana, ha vissuto il suo sogno olimpico. L’intero paese ha fatto il tifo per il

giovane compaesano Alessandro Fabian, uno dei tre atleti chiamati a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi nella specialità del triathlon. E le soddisfazioni non sono man-cate visto che il giovane ha conquistato un ottimo decimo posto, il miglior risultato mai raggiunto dall’Italia in questa disciplina. I genitori Elia e Rita, insieme ai fratelli Vivia-no ed Eleonora, sono volati a Londra con un seguito di almeno trenta fra parenti ed amici per assistere dal vivo al coronamento del sogno di Alessandro: gareggiare con i più grandi sotto gli occhi del mondo.

Alessandro, classe 1988, è già abituato alle competizioni europee ed internazionali e quest’anno ha centrato il quinto posto in una tappa del campionato del mondo. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio l’appuntamen-to più importante della sua vita. Una compe-tizione durissima che Alessandro ha affron-tato con grinta, sostenuto da tutti i suoi cari. Del resto sono i fratelli Viviano ed Eleonora i

suoi “manager”, da anni al suo fi anco nella dura e competitiva ascesa in una disciplina che in Italia si sta facendo conoscere. Al suo ritorno ad Arzercavalli il carabiniere è stato accolto da oltre 300 persone.

“E’ stato bellissimo salutare tutti questi amici e ancor più bello trasmettere le emo-zioni della gara, commentando insieme il video, passo dopo passo. Quando sono arri-vato non credevo ai miei occhi, tutta questa

gente ad accogliermi mi ha fatto ripensare alle fatiche fatte negli ultimi quattro anni, e qui mi è venuta ancor più voglia di festeg-giare assieme a loro”.

Ora, dopo questa piccola parentesi, l’at-tività è già ripresa a Stoccolma, dove Ales-sandro ha gareggiato nel circuito di World Triathlon Series, valido per il campionato del mondo, conquistando l’ottavo posto. Il sogno continua.

Fabian, sogno olimpicoOLIMPIADI

La prima medaglia d’oro all’Italia l’ha conquistata l’arciere padovano Marco

Galiazzo, sotto gli occhi del mondo. Il campione di Pon-te San Nicolò, già medaglia olimpica nel tiro con l’arco individuale ad Atene 2004, è salito sul gradino più alto del podio assieme a Michele Fran-gilli e Mauro Nespoli dopo aver Messico e Stati Uniti, per una sola freccia. Ottima la prova del Robin Hood padovano che no-nostante l’ultimo brivido, un 8 su 10 che ha costretto Frangilli

all’ultimo punteggio straordinario, ha messo a segno tre bei 10 regalando alla squadra una medaglia d’oro che in questa specialità mancava. Bassa Padovana in tripudio per Jessica Rossi, bolognese di Crevalcore, che si allena a Ponso, e ora ha trovato casa a Santa Margherita d’Adige. Proprio nel poligono padovano la giovane campionessa ha perfezionato la sua abilità puntando il fucile della fossa olimpica. Nella fi nale ha sba-gliato un solo colpo su 100, agguantando medaglia e record del mondo e dedicando la vittoria ai terremotati della sua Emilia. Da non dimenticare, poi, l’impresa del padovano Ruggero Pertile, secondo al traguardo della maratona fra gli atleti europei. L’uomo di punta di Assindustria Sport ha chiuso al decimo posto la sua Maratona alle Olimpiadi di Londra, un buon risultato per Padova e per Pertile.

GALIAZZO UOMO D’OROJESSICA, MIRA DA RECORD

Straordinario successo per il memorial Renzo Biondi e Carmine Lambertucci, gara riservata alla categoria allievi or-

ganizzata dal Gs Monselicense-Rodigino Delta del Po Colli Euganei in collaborazione con la Bici verde di Monselice. La vittoria è andata al bolognese Lorenzo Fortunato che nell’arrivo in salita posto all’interno del ristorante “il Canzo-niere” di Arquà Petrarca ha preceduto Stefano Salmistraro, atleta estense del Gs EsteBosaro e altri dieci compagni di fuga con il quale si era involato sull’ultimo passaggio sullo strappo del Sassonero. Corsa d’altri tempi, condizionata dal gran caldo e da un percorso caratterizzato da continui saliscendi: prima un circuito che prevedeva il passaggio sulla salita di Arquà Petrarca per 4 volte, poi un successivo anello, da ripetere 3 volte con lo scollinamento del temibile Sasso Nero, prima dell’impennata fi nale con pendenze vicine al 10%. Gara su-bito vivace con un attacco del Bolognese Cinti,

che faceva da lepre per una decina di Km, sul fuggitivo si portavano successivamente Alessio Soster ( Scuola ciclismo di Vò) e il padovano Alessandro Barbato (Fiumicello). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo di 26” con il gruppo che non si faceva sorprendere e al km 38 annullava il tentativo. Nasce a questo punto l’azione di Marco Dalle Fratte (Fiumicello) che transitava tutto solo per due volte sull’impennata del Sasso Nero, aggiudi-candosi il Gran Premio della Montagna, il suo sogno di vittoria veniva infranto dalla reazione dei migliori che prima dell’ultima asperità rin-venivano annullando il generoso tentativo, e si giocavano allo sprint l’ambito trofeo. Come detto era il bolognese Fortunato ad esultare, davanti a Salmistraro, da segnalare il quinto posto di Manuel Masiero (Fiumicello) con l’atleta di casa Giacomo Lazzaro, settimo, e Alessio Magarotto (Cartura Nalin) che coglie-va un buon nono posto.

CICLISMO ALLIEVI. La gara sulle celebri rampe dei Colli EuganeiMEMORIAL RENZO BIONDI CONQUISTATODAL BOLOGNESE LORENZO FORTUNATO

W.L.

Triatlhon Ottimo decimo posto del carabiniere di Arzercavalli di Terrassa

Galiazzo e compagni esultano dopola medaglia d’oro a Londra

Alessandro Fabian ( in nero) a Londra con i familiari di Terrassa

La salita degli atleti al Sassonero durante la competizione

Calcio a 7 Accanto all’antica abbazia di S. Stefano di Due Carrare

Si è concluso con notevole successo di consensi l’ottava edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano di Due

Carrare. La kermesse calcistica, un signifi ca-tivo ritorno al passato di quando i tornei not-turni di calcio erano, per gli appassionati il sale dell’estate, si è disputato nel campetto adiacente all’antica abbazia, dove tra l’altro sono conservati i resti di Marsilio da Carrara che fu signore di Padova nel 1329. In un mix di sport e cultura 16 team ( suddivi-si in 4 gironi) sponsorizzati da bar e ditte varie, composti da rose di atleti in attività con squadre dilettantistiche ed ex calciatori di spessore, su tutti l’ex bomber biancoscu-dato Pippo Maniero, arruolato nella MB di Due Carrare, hanno regalato divertimento e spettacolo al numerosissimo pubblico che per quattro settimane ha affollato l’impianto sportivo. Dopo la scrematura delle eliminato-rie, le fi nali hanno visto prevalere la squadra sponsorizzata dalla cooperativa “Volontà di sapere” che vince il trofeo “vivai piante Pa-olo Bottin” battendo nella fi nalissima (3-1) i campioni in carica della ZR impianti elettri-ci di Terrassa Padovana, a cui va la coppa “Antonio Volpin”. I vincitori hanno dedicato il successo al compagno Daniel Barzadighea-nu (eletto miglior calciatore del torneo) che non ha potuto prendere parte alla partita

perché colpito dal grave lutto causato dalla scomparsa della mamma poche ore prima della fi nale. Prima della fi nalissima si è di-sputata la gara valevole per il terzo gradino del podio, vinta dalla squadra sponsorizzata dal bar El Bàcaro di Due Carrare, a loro il trofeo “AC Termoidraulica” che ha prevalso, sull’ MB verde per 6-4 dopo l’esecuzione dei calci di rigore. Sul trono dei cannonieri è salito Marco Zamborlin (6 gol) centrocampi-sta dell’Azzurra Due Carrare per l’occasione inglobato nel team terzo classifi cato, mentre la palma per il miglior portiere è stata asse-gnata a Emanuele Menoncin (ZR impianti). Coppa disciplina, offerta dall’impresa edile

Davide Baù, al Barracuda. Alla fi ne della serata premiazioni per tutti, a cura del co-mitato organizzatore rappresentato da Fabio Gambarato ed Andrea Moscardo, coadiuvati dall’assessore allo sport Mario Romanato. La manifestazione ha vissuto di una gusto-sa appendice con la disputa del tradizionale confronto tra le tifoserie di Inter, Milan e Juventus che rigorosamente addobbati con le maglie di club si sono sfi dati in un triango-lare. Hanno prevalso i tifosi bianconeri, vitto-riosi sul Milan (2-1) e (3-0) sui nerazzurri, ai quali è andato il secondo posto grazie alla netta vittoria (5-2) nel derby.

Trionfa “Volontà di sapere”in campo anche vecchie glorie

I vincitori del torneo con lo staff degli organizzatori

Walter Lotto

202020

Page 25: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

14

LO SPORT in PRIMO PIANO

Arzercavalli, frazione di Terrassa Pado-vana, ha vissuto il suo sogno olimpico. L’intero paese ha fatto il tifo per il

giovane compaesano Alessandro Fabian, uno dei tre atleti chiamati a rappresentare l’Italia alle Olimpiadi nella specialità del triathlon. E le soddisfazioni non sono man-cate visto che il giovane ha conquistato un ottimo decimo posto, il miglior risultato mai raggiunto dall’Italia in questa disciplina. I genitori Elia e Rita, insieme ai fratelli Vivia-no ed Eleonora, sono volati a Londra con un seguito di almeno trenta fra parenti ed amici per assistere dal vivo al coronamento del sogno di Alessandro: gareggiare con i più grandi sotto gli occhi del mondo.

Alessandro, classe 1988, è già abituato alle competizioni europee ed internazionali e quest’anno ha centrato il quinto posto in una tappa del campionato del mondo. Ma le Olimpiadi sono senza dubbio l’appuntamen-to più importante della sua vita. Una compe-tizione durissima che Alessandro ha affron-tato con grinta, sostenuto da tutti i suoi cari. Del resto sono i fratelli Viviano ed Eleonora i

suoi “manager”, da anni al suo fi anco nella dura e competitiva ascesa in una disciplina che in Italia si sta facendo conoscere. Al suo ritorno ad Arzercavalli il carabiniere è stato accolto da oltre 300 persone.

“E’ stato bellissimo salutare tutti questi amici e ancor più bello trasmettere le emo-zioni della gara, commentando insieme il video, passo dopo passo. Quando sono arri-vato non credevo ai miei occhi, tutta questa

gente ad accogliermi mi ha fatto ripensare alle fatiche fatte negli ultimi quattro anni, e qui mi è venuta ancor più voglia di festeg-giare assieme a loro”.

Ora, dopo questa piccola parentesi, l’at-tività è già ripresa a Stoccolma, dove Ales-sandro ha gareggiato nel circuito di World Triathlon Series, valido per il campionato del mondo, conquistando l’ottavo posto. Il sogno continua.

Fabian, sogno olimpicoOLIMPIADI

La prima medaglia d’oro all’Italia l’ha conquistata l’arciere padovano Marco

Galiazzo, sotto gli occhi del mondo. Il campione di Pon-te San Nicolò, già medaglia olimpica nel tiro con l’arco individuale ad Atene 2004, è salito sul gradino più alto del podio assieme a Michele Fran-gilli e Mauro Nespoli dopo aver Messico e Stati Uniti, per una sola freccia. Ottima la prova del Robin Hood padovano che no-nostante l’ultimo brivido, un 8 su 10 che ha costretto Frangilli

all’ultimo punteggio straordinario, ha messo a segno tre bei 10 regalando alla squadra una medaglia d’oro che in questa specialità mancava. Bassa Padovana in tripudio per Jessica Rossi, bolognese di Crevalcore, che si allena a Ponso, e ora ha trovato casa a Santa Margherita d’Adige. Proprio nel poligono padovano la giovane campionessa ha perfezionato la sua abilità puntando il fucile della fossa olimpica. Nella fi nale ha sba-gliato un solo colpo su 100, agguantando medaglia e record del mondo e dedicando la vittoria ai terremotati della sua Emilia. Da non dimenticare, poi, l’impresa del padovano Ruggero Pertile, secondo al traguardo della maratona fra gli atleti europei. L’uomo di punta di Assindustria Sport ha chiuso al decimo posto la sua Maratona alle Olimpiadi di Londra, un buon risultato per Padova e per Pertile.

GALIAZZO UOMO D’OROJESSICA, MIRA DA RECORD

Straordinario successo per il memorial Renzo Biondi e Carmine Lambertucci, gara riservata alla categoria allievi or-

ganizzata dal Gs Monselicense-Rodigino Delta del Po Colli Euganei in collaborazione con la Bici verde di Monselice. La vittoria è andata al bolognese Lorenzo Fortunato che nell’arrivo in salita posto all’interno del ristorante “il Canzo-niere” di Arquà Petrarca ha preceduto Stefano Salmistraro, atleta estense del Gs EsteBosaro e altri dieci compagni di fuga con il quale si era involato sull’ultimo passaggio sullo strappo del Sassonero. Corsa d’altri tempi, condizionata dal gran caldo e da un percorso caratterizzato da continui saliscendi: prima un circuito che prevedeva il passaggio sulla salita di Arquà Petrarca per 4 volte, poi un successivo anello, da ripetere 3 volte con lo scollinamento del temibile Sasso Nero, prima dell’impennata fi nale con pendenze vicine al 10%. Gara su-bito vivace con un attacco del Bolognese Cinti,

che faceva da lepre per una decina di Km, sul fuggitivo si portavano successivamente Alessio Soster ( Scuola ciclismo di Vò) e il padovano Alessandro Barbato (Fiumicello). Il terzetto raggiungeva un vantaggio massimo di 26” con il gruppo che non si faceva sorprendere e al km 38 annullava il tentativo. Nasce a questo punto l’azione di Marco Dalle Fratte (Fiumicello) che transitava tutto solo per due volte sull’impennata del Sasso Nero, aggiudi-candosi il Gran Premio della Montagna, il suo sogno di vittoria veniva infranto dalla reazione dei migliori che prima dell’ultima asperità rin-venivano annullando il generoso tentativo, e si giocavano allo sprint l’ambito trofeo. Come detto era il bolognese Fortunato ad esultare, davanti a Salmistraro, da segnalare il quinto posto di Manuel Masiero (Fiumicello) con l’atleta di casa Giacomo Lazzaro, settimo, e Alessio Magarotto (Cartura Nalin) che coglie-va un buon nono posto.

CICLISMO ALLIEVI. La gara sulle celebri rampe dei Colli EuganeiMEMORIAL RENZO BIONDI CONQUISTATODAL BOLOGNESE LORENZO FORTUNATO

W.L.

Triatlhon Ottimo decimo posto del carabiniere di Arzercavalli di Terrassa

Galiazzo e compagni esultano dopola medaglia d’oro a Londra

Alessandro Fabian ( in nero) a Londra con i familiari di Terrassa

La salita degli atleti al Sassonero durante la competizione

Calcio a 7 Accanto all’antica abbazia di S. Stefano di Due Carrare

Si è concluso con notevole successo di consensi l’ottava edizione del torneo di calcio a sette di San Stefano di Due

Carrare. La kermesse calcistica, un signifi ca-tivo ritorno al passato di quando i tornei not-turni di calcio erano, per gli appassionati il sale dell’estate, si è disputato nel campetto adiacente all’antica abbazia, dove tra l’altro sono conservati i resti di Marsilio da Carrara che fu signore di Padova nel 1329. In un mix di sport e cultura 16 team ( suddivi-si in 4 gironi) sponsorizzati da bar e ditte varie, composti da rose di atleti in attività con squadre dilettantistiche ed ex calciatori di spessore, su tutti l’ex bomber biancoscu-dato Pippo Maniero, arruolato nella MB di Due Carrare, hanno regalato divertimento e spettacolo al numerosissimo pubblico che per quattro settimane ha affollato l’impianto sportivo. Dopo la scrematura delle eliminato-rie, le fi nali hanno visto prevalere la squadra sponsorizzata dalla cooperativa “Volontà di sapere” che vince il trofeo “vivai piante Pa-olo Bottin” battendo nella fi nalissima (3-1) i campioni in carica della ZR impianti elettri-ci di Terrassa Padovana, a cui va la coppa “Antonio Volpin”. I vincitori hanno dedicato il successo al compagno Daniel Barzadighea-nu (eletto miglior calciatore del torneo) che non ha potuto prendere parte alla partita

perché colpito dal grave lutto causato dalla scomparsa della mamma poche ore prima della fi nale. Prima della fi nalissima si è di-sputata la gara valevole per il terzo gradino del podio, vinta dalla squadra sponsorizzata dal bar El Bàcaro di Due Carrare, a loro il trofeo “AC Termoidraulica” che ha prevalso, sull’ MB verde per 6-4 dopo l’esecuzione dei calci di rigore. Sul trono dei cannonieri è salito Marco Zamborlin (6 gol) centrocampi-sta dell’Azzurra Due Carrare per l’occasione inglobato nel team terzo classifi cato, mentre la palma per il miglior portiere è stata asse-gnata a Emanuele Menoncin (ZR impianti). Coppa disciplina, offerta dall’impresa edile

Davide Baù, al Barracuda. Alla fi ne della serata premiazioni per tutti, a cura del co-mitato organizzatore rappresentato da Fabio Gambarato ed Andrea Moscardo, coadiuvati dall’assessore allo sport Mario Romanato. La manifestazione ha vissuto di una gusto-sa appendice con la disputa del tradizionale confronto tra le tifoserie di Inter, Milan e Juventus che rigorosamente addobbati con le maglie di club si sono sfi dati in un triango-lare. Hanno prevalso i tifosi bianconeri, vitto-riosi sul Milan (2-1) e (3-0) sui nerazzurri, ai quali è andato il secondo posto grazie alla netta vittoria (5-2) nel derby.

Trionfa “Volontà di sapere”in campo anche vecchie glorie

I vincitori del torneo con lo staff degli organizzatori

Walter Lotto

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a nor-ma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante rifor-ma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata al-tissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

222222

DIAMO VOCE A CHI NON CE L’HA.ACTIONAID È INSIEME A CHI OGNI GIORNO RIVENDICA I PROPRI DIRITTI. È INSIEME A CHI NON RIMANE IN SILENZIO DI FRONTE A INGIUSTIZIE SOCIALI, FAME E POVERTÀ. È INSIEME A CHI VUOLE FARSI SENTIRE PER CAMBIARE LE COSE. UNISCI ANCHE TU LA TUA VOCE SU ACTIONAID.IT

IL DIRITTO DI CAMBIARE

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riparte la scuola in Veneto fra luci ed ombre. Tagli questa volta non ne sono previsti per fortuna, ma i problemi all’inizio dell’anno scolastico non

mancano e i numeri sono tutti lì a dimostrarlo. I sindacati pongono sul tavolo diversi problemi: aiu-

ti alle scuole parrocchiali, presidi a scavalco, situazione diffi cile degli edifi ci scolastici, le questioni sollevate dal concorsone che permette l’accesso alla scuola per l’ulti-ma volta di persone in possesso dei vecchi titoli di studio di venti anni fa.

Ma partiamo vedendo i numeri. Ai nastri di parten-za il 12 settembre in tutte le provincie si sono presentati 608232 fra studenti e alunni, 13.400 più dello scorso anno.

La media di allievi per classe è di 21,7 unità. Gli affollamenti macroscopici sono previsti alle superiori. “La crescita tumultuosa delle iscrizioni arriva in termini temporali, dalla parte fi nale delle classi di nascita degli anni 90 - spiega Nereo Marcon segretario regionale di Cisl Scuola - Non si tratta solo di stranieri, ma nella stragrande maggioranza dei casi di alunni e studenti

autoctoni (gli stranieri sono il 10%)”. Il personale è all’osso, nonostante il ministro Francesco Profumo ab-bia promesso alla regione Veneto 173 insegnanti in più. Mancano ancora al fabbisogno un centinaio di docenti.

Ha protestato contro questo atteggiamento del Ministero l’assessore alla Pubblica Istruzione della regione Veneto Elena Donazzan. I docenti sono complessivamente circa 45.000. Bidelli, impiegati e tecnici sono 15.716. La Cisl si fa portabandiera dei problemi degli istituti paritari.

“I due terzi delle scuole materne in Veneto sono parrocchiali (il 67%) - dice Nereo Marcon - a differen-za del resto d’Italia, dove le scuole parrocchiali sono molto meno numerose di quelle statali. Non si possono lasciare i parroci da soli. Giustamente loro spiegano che il loro scopo principale non è tenere aperte le scuole. Queste scuole hanno rette molto alte rispetto alle ma-terne pubbliche. Rette che in periodo di crisi i genitori non ce la fanno a pagare. Bisogna perciò aiutare queste

strutture ad abbassare le rette con dei contributi ad hoc. Le scuole parrocchiali in Veneto sono un patrimonio in termini di servizi e qualità che non deve essere perso. Va comunque aumentato in modo considerevole, il nu-mero delle materne statali”.

Sul tappeto restano però anche i problemi sollevati con il nuovo concorsone per l’immissione a ruolo degli insegnanti. In tutta Italia, saranno circa 21.000 inse-gnanti da immettere a ruolo con un bando che dovrebbe essere pronto

il 24 settembre. Nel Veneto il concorso, voluto dal Ministro Profumo,

potrebbe essere riservato solo agli abilitati e non anche ai laureati dell’ultima ora, immetterebbe in cattedra 1500 nuovi insegnanti.

I sindacati puntano i piedi. “Il ministro Francesco Profumo – spiega Salvatore Mazza segretario regio-nale della Cgil Scuola - deve fare attenzione. Ci sono migliaia di persone in Veneto che da decenni vivono

nel precariato. Questi non possono essere lasciati in disparte a fa-

vore dei neolaureati. Ci sono persone di 40 anni, che da anni aspettano di diventare di ruolo e ci sono anche i soprannumerari cioè quegli insegnanti che hanno perso il posto a causa dei tagli degli anni precedenti voluti dal centrodestra. Ora devono ritornare a lavorare priorita-riamente”.

Il ministro Profumo proprio a Venezia a margine di una giornata sulla cultura ebraica nei giorni scorsi, ha ribadito come sia dal “1999 che non si tengono concorsi nella scuola.

La legge prevede il doppio canale: lo svuotamento delle graduatorie e il concorso. È il modo più regolare per diventare un Paese normale”. Nel frattempo la lotta per ottenere il lavoro da parte degli insegnanti supplenti è già partita. Nelle scorse settimane in Veneto sono stati immessi a ruolo 226 insegnanti. Ci sono ancora per le prossime settimane 300 posti a disposizione per 3000 precari.

di Alessandro Abbadir

Riparte la scuola, e la lotta dei precari

Organizzazione dei presidi, sotto dimensionamento, tempo pieno e sicurezza degli edifi ci scolastici, proble-mi davvero importanti nella nostra regione sul versante

scuola. Partiamo dalla questione della sicurezza. Gli edifi ci sco-lastici fuori norma si stima siano un terzo. “Non basta mettere le scale antincendio o controllare la staticità della costruzione. Certo questo è l’abc e va fatto prioritariamente - dice per la Cisl Nereo Marcon - ma vanno controllati anche tutti quegli edifi ci che ad esempio negli anni 70 erano fatti con eternit non solo nei tetti ma anche nei pavimenti“. Ci sono sul tappeto poi una serie di controlli che vanno fatti nello specifi co per le provincie

di Rovigo, di Verona e Padova, dove il terremoto dell’Emilia ha lesionato diverse strutture. “Servono inoltre palestre a nor-ma e mense all’avanguardia - continua Marcon - il sindacato poi mette in risalto un piccolo miracolo ottenuto nella nostra regione. “Si è riusciti nonostante i tagli della devastante rifor-ma del ministro del governo Berlusconi, Maria Stella Gelmini - continua Marcon - a far aprire negli ultimi 4 anni 700 classi a tempo pieno. Erano appena 250 nel 2008. In questo modo ci si alinea ad altre regioni limitrofe come la Lombardia, in cui la percentuale di classi a tempo pieno è sempre stata al-tissima”. C’è poi la questione del sottodimensionamento. Gli

istituti sotto dimensionati in Veneto sono 64 su 654. Ossia il 10% va avanti con meno di 600 studenti, che è la soglia mi-nima stabilita per legge. “Capisco – spiega Marcon – che in certe comunità montane soglie o non soglie le scuole devono restare. Non si capisce invece questa realtà, magari all’interno di aree metropolitane”. Infi ne i presidi a scavalco. “E’ un pro-blema causato soprattutto da atteggiamenti campanilistici dei comuni – conclude la Cisl - che avendo scuole con dimensioni piccole, non accettano accorpamenti con altre realtà limitrofe. La scuola resta, ma il preside a quel punto arriva da fuori paese ed è di tipo comprensoriale” .

CRITICITA’ SICUREZZA E SOTTODIMENSIONAMENTO, NODI DA SCIOGLIERE

Aule aperte per 608.232 studenti, 13.400 più dello scorso anno. Arrivano 173 insegnanti in più. Ne mancano ancora un centinaio

In diffi coltà le materne parrocchiali: sono il 67% del totale

A.A.

7Il Veneto in primo piano

La corsa al libro usato diventa uno sport assai praticato questo settembre da geni-tori che, ancora più degli altri anni, fanno

fatica a sostenere le esose spese necessarie a mandare i propri fi gli a scuola.

Da una indagine svolta dall’Assaciazio-ne Difesa dei Consumatori Adico in collabo-razione con la libreria Pacinotti di Mestre e divulgata a fi ne agosto, risulta che, rispetto all’anno scolastico 2011-2012, il 70 per cento in più degli studenti mestrini ricorrerrà all’acquisto dei libri di seconda mano.

Una scelta dovuta considerato il classico fenomeno del “caro-libri” che ha fatto lie-vitare i costi - com’è tradizione ormai - di volumi e tomi anche in occasione di questo esordio imminente di anno scolastico.

Dall’indagine condotta da Adico, sem-pre nel territorio mestrino, risulta che i ge-nitori che hanno un fi glio iscritto al primo anno delle scuole superiori di Mestre dovran-no sborsare dai 275 euro ai 357 euro (a seconda dell’istituto) per l’acquisto dei libri di testo. La media sull’aumento del tota-le è di 20 euro, con un rincaro dei prezzi sul singolo tomo che oscilla tra lo 0,5% e l’1,2%.

“Su un testo che l’anno scorso costava 30 euro - esemplifi ca il presidente dell’Asso-ciazione Carlo Garofolini - il prezzo di co-pertina oggi indica un aumento tra 30 e 50

centesimi circa. Gli aumenti - prosegue valu-tando la tendenza degli ultimi anni - sono contenuti ma inesorabili sul libro singolo, ma incidono su una lista totale, raramente inferiore ai 10 libri”.

“Un fenomeno - è dunque la conclusione - nel quale è diffi cile capir dove fi nisca la legittima esigenza di rinnovamento e aggior-namento e dove inizi

la speculazione delle case editrici. L’unica certezza è che agosto e settembre restano mesi neri per le famiglie, con le spese per mandare i fi gli a scuola a fare la parte del leone”.

Oltre ai libri di testo incide sonoramente sulle tasche dei genitori anche l’acquisto dei dizionari: 86,70 euro per il Rocci, di greco, 66 per i Castiglioni-Mariotti, di latino, che lievitano a 96 con cd-rom ed espansione on line, 72,68 euro per lo Zingarelli d’italiano, e via via tutti gli altri. C’è poi il corredo scolastico e l’attrezzatura richiesta per le materie tecniche e artistiche: non si spende mai meno di 80 euro, 100 euro in media se non predomina l’ambizione degli adolscenti di “griffare” i propri studi.

Insomma far studiare i propri fi gli ri-mane un investimento impegnativo, per qualcuno anche proibitivo: tra libri di testo, dizionari e corredo è diffi cile rimanere sotto la soglia dei 500 euro.

di Ornella Jovane

Caro-libri Da un’indagine Adico risulta che il 70 per cento di studenti in più acquista volumi di seconda mano

Libri di testo, quest’anno va l’usatoL’acquisto dei libri, un passaggio “doloroso” per il portafogli dei genitori

NEWS

La prima campanella dell’anno scolastico 2012-2013 in Veneto è suonata il 12 set-tembre e si andrà a scuola fi no al prossimo sabato 8 giugno, ad eccezione delle scuole dell’infanzia che termineranno l’attività didattica sabato 28 giugno.Il cammino sarà intervallato dalle vacanze, di cui si potrà pregustare un assaggio già

con il ponte di Ognissanti, dal 1° novembre, un giovedì, a domenica 4. Ci sarà poi la pausa natalizia, in programma da domenica 23 dicembre 2012 a

domenica 6 gennaio 2013. Si concluderanno a casa i festeggiamenti di carnevale da do-

menica 10 al 13 febbraio, mercoledì delle Ceneri compreso. Per Pasqua la scuola rimarrà chiusa dal 28 marzo al 2 aprile.

E poi sarà un tour de force fi no alla fi ne dell’anno, con le sole “interruzioni” gior-naliere del 25 aprile e del 1° maggio. ll 2 giugno, la festa nazinale della Repubblica, quest’anno è di domenica. Rimane tuttavia la “carta” del santo patrono per “rosicchiare” ancora un giorno di festa al calendario delle “fatiche” scolastiche.

IL CALENDARIO: SI COMINCIA IL 12 SETTEMBRE, SI FINISCE L’8 GIUGNO

I libri di testo aumentano, i dizionari sono onerosi, il corredo scolastico non costa quasi mai meno di 100 euro

232323Il Veneto in primo piano

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24 Voci da palazzo2424 Voci da palazzo

Anche dal capogruppo del Pdl, Dario Bond, si augura che il pro-cesso di riorganizzazione e riassetto istituzionale parta dal basso, magari anche attraverso il ricorso al referendum. “La politica

deve fare la politica e quindi ascoltare il territorio - ha sottolineato Bond - In questo momento a Roma non c’è praticamente nessuno attento alle esigenze del Veneto, tocca quindi a noi prendere una posizione su un tema tanto fondamentale per il governo del territorio. In ballo ci sono l’operatività dello Statuto regionale e il pieno riconoscimento delle diverse specifi cità territoriali, dal Bellunese all’area deltizia”.

Dario Bond, PdL“SÌ AL REFERENDUM PER IL RIASSETTO ISTITUZIONALE”

L’opinioneL’opinione

Dal canto suo, il vicecapogruppo del Pdl Piergiorgio Cortelazzo ha ribadito che “non è ammissibile che qualcuno decida sulla nostra testa: con questa proposta di legge vogliamo porre la

questione delle province a 360 gradi”.

Piergiorgio Cortelazzo, PdL “NON È AMMISSIBILE CHE QUALCUNO DECIDA SULLA NOSTRA TESTA”

Taglio delle Provincie, atto secondo. Dopo la generale levata di scudi dietro alla quale un po’ tutti i partiti politici si sono trincerati il giorno dopo il varo del decreto legge sul contenimento della spesa

pubblica (la cosiddetta ‘spending review’, con il quale è stato deciso anche il riordino degli enti locali intermedi sulla base della densità abitativa, 350 mila abitanti, e l’estensione territoriale, non inferiore ai 2500 chilometri quadrati), sostenendone l’incostituzionalità piuttosto che l’assoluta mancanza di effetti economici positivi dalla manovra, in Regione in questi giorni si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare. Ma il tempo stringe. La legge, che di fatto terrebbe in vita solo la provincia di Venezia, quella di Verona e Vicenza, dà tempi strettissimi alle Regioni per procedere all’accorpamento/razionalizzazione del resto del territorio. Infatti, prevede che entro il 2 ottobre prossimo la Conferenza permanente Regione-Autonomie locali deliberi un’ipotesi di riordino delle Province da trasmettere alla Regione, che a sua volta avrà solo 20 giorni di tempo per inviare una proposta al Governo. In caso di inadempienza della Regione è prevista l’acquisizione del parere della Conferenza. Ed è su questo iter che a palazzo Ferro Fini hanno voluto piantare il primo chiodo. A prendere in mano il martello sono stati i consiglieri del PdL, Costantino Toniolo, presidente della commissione Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente della commissione Statuto, che in una proposta di legge, denominata “Norme in materia di funzionali provinciali”, hanno ribadito che dovrà essere il Consiglio il protagonista nel processo di riassetto del sistema istituzionale del Veneto.

I dieci articoli predisposti dai presidenti delle commissioni Statuto e Affari istitizionali vogliono essere “un cavallo di Troia” (la defi nizione è di Bond) o, più prosaicamente, uno “strumento” (secondo Tesserin) per far sì che a decidere il futuro assetto istituzionale del Veneto sia l’assemblea legislativa della Regione, e non un organo tecnico com-posto da 11 amministratori qual è la Conferenza Regione-Autonomie locali o, peggio, il governo di Roma. Con la proposta di legge Tesserin-Toniolo, invece, il Consiglio regionale viene chiamato a disciplinare “il conferimento ai Comuni delle funzioni amministrative attribuite alle Province ed individua quelle che richiedono l’unitario esercizio a livello regionale”. “Abbiamo presentato questo progetto di legge - ha spie-gato Toniolo - perché rispetto alla tempistica e alle scadenze previste dal decreto del Governo, il Consiglio regionale deve potersi esprimere e dare indirizzi signifi cativi alla Conferenza, che dovrà formulare una prima ipotesi di riordino”. “Non condividiamo la scelta nazionale - ha ribadito Tesserin - di affi dare la riorganizzazione dei diversi livelli istitu-zionali all’interno delle Regioni ad un organismo come la Conferenza permanente, che non ha una rappresentanza democratica diretta. Noi crediamo che il Consiglio regionale abbia il diritto-dovere di farsi cari-co di come sarà il Veneto. Crediamo inaccettabile, come stabilisce il decreto, che a determinare la soppressione di alcune province sia solo una questione di dati numerici; crediamo invece che, pur in una logica fi nalizzata al contenimento della spesa pubblica e al riordino delle province, questo comporti un lavoro approfondito con i territori, a cui sono chiamati tutti i consiglieri regionali”.

di Mauro Gambin

Taglio delle Provincie Toniolo e Tesserin hanno presentato un Proposta di legge

“Il riordino degli enti locali spetta al Consiglio”In Regione si stanno prendendo le prime misure sul come intervenire, anzi su chi lo debba fare

E’ un giudizio positivo, seppur con riserva, quello che il consigliere regionale del Pd, Bruno Pigozzo, dà alla Proposta di Legge pre-sentata ieri dal PDL per il riordino delle province. “In merito alla

discussione sul riordino delle province, - dichiara in una nota l’espo-nente democratico - trovo sterile, banale e fuori luogo la querelle circa la primogenitura della proposta che dal Veneto dovrà essere inviata al governo entro il 22 ottobre. E’ chiaro che una proposta di riordino di tale portata - precisa Pigozzo - dovrà obbliga-toriamente essere costruita con il contributo di tutti i soggetti interessati il Consiglio regionale, la Giunta regionale, l’Anci Veneto, le Province, le Comunità Montane, senza competizioni e isolati protagonismi. In effetti, - precisa - non avendo il Veneto provveduto, anche ai sensi del nuovo statuto, ad istituire la Conferenza delle Autonomie Locali, il punto di riferimento oggi operativo è la Conferenza Permanente Regione Autonomie Locali, nella quale, ad inizio legi-slatura, il Consiglio ha nominato in sua rappresentanza il sottoscritto e per la maggioranza il consigliere Cristiano Corazzari della Lega Nord. Ciò, ovviamente, non può e non deve esaurire il potere di iniziativa di tutti i consiglieri, con lo stesso atteggiamento collaborativo già dimo-strato nella stesura dello Statuto. In questo senso - ribadisce - valuto positivamente la proposta di legge del PdL presentata ieri, seppure in modo affrettato, quale spunto di confronto su un tema così importante ed impellente. Da parte mia ho già ricevuto da capigruppo di minoranza utili proposte da mettere sul tavolo e altre arriveranno a breve. Sarà mia cura rappresentare questa volontà del consiglio di lavorare a stretto contatto per una proposta condivisa.”

“STERILE E BANALE LA QUERELLE CIRCA LA PRIMOGENITURA DELLA PROPOSTA”

Bruno Pigozzo, PD

Nelle foto Costantino Toniolo, presidente della commissione

Affari Istituzionali, e Carlo Alberto Tesserin, presidente

della commissione Statuto

Dario Bond

Bruno Pigozzo

Piergiorgio Cortellazzo

Entro il 22 ottobre dovrà pervenire a Governo qualche proposta

Page 29: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

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26 Cultura veneta2626 Cultura veneta

Due acari e un moscerino delle dimensio-ni di pochi millimetri, risalenti al periodo Triassico, databile a oltre 230 milioni

di anni fa, sono stati trovati perfettamente conservati all’interno di goccioline di ambra rinvenute nelle Dolomiti, vicino a Cortina d’Am-pezzo. A rivelarlo uno studio internazionale re-alizzato dall’Istituto di geoscienze e georisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Igg-Cnr) e dall’Università di Padova, in collaborazione con l’Università di Göttingen e con il Museo di Storia Naturale di New York, e pubblicato su Pnas – Proceedings of the National Academy of Sciences. I ricercatori hanno osservato oltre settantamila piccole gocce di ambra fi nora ritrovate nel sito dolomitico, facendo luce sull’evoluzione di un gruppo di artropodi (in-vertebrati che comprendono gli insetti, i ragni e i crostacei) tra i più diffusi al mondo. “Già nel 2006 il team di ricerca aveva pubblicato i risultati sullo studio di batteri e protozoi in-globati nell’ambra dolomitica, dimostratisi incredibilmente simili ai microrganismi ancora oggi esistenti - ha spiegato Eugenio Ragazzi dell’Università di Padova - prima del presente studio, però, le più vecchie inclusioni di orga-nismi animali in ambra risalivano a circa 130 milioni di anni fa: la nuova scoperta sposta quindi le lancette indietro nel tempo di ben 100 milioni di anni rispetto a ogni precedente

ritrovamento di organismi inglobati in ambra”. Grazie all’eccezionale stato di conservazione, per due dei tre artropodi sono state coniate anche nuove specie, chiamate Ampezzoa triassica e Triasacarus fedelei, in onore del cortinese Paolo Fedele che nel 1997 ha se-gnalato il giacimento che ha permesso tutte le successive ricerche. “È sorprendente come la morfologia di tali acari triassici sia simile a quella delle specie odierne appartenenti alla famiglia Eriophyoidea - prosegue Guido Roghi dell’Igg-Cnr - le caratteristiche comuni - corpo lungo e segmentato, due paia di zampe invece delle quattro solitamente presenti negli acari, un peculiare apparato boccale e artigli piuma-ti – dimostrano che questi artropodi avevano tratti distintivi e specializzati già nel Triassico, decine di milioni di anni prima della comparsa delle angiosperme di cui si nutrono oggi, quan-do necessariamente si nutrivano di conifere (gimnosperme)”. Quando apparvero le prime piante con fi ore, quindi, questi artropodi modi-fi carono le loro abitudini alimentari: “Grazie al loro adattamento ambientale hanno superato le grandi estinzioni al termine del Cretacico (65 milioni di anni fa)”, concludono i ricercato-ri. “Se nel Permiano (252 milioni di anni fa) si erano estinte il 96% di tutte le specie marine e il 70% di quelle dei vertebrati terrestri, questo studio chiarisce che nel Triassico (230 milioni di anni fa) esistevano organismi animali persi-stenti anche a cambiamenti enormi”.

Un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto i più antichi artropodi mai inglobati in ambra

Archeologia e fossili Rinvenuti acari e moscerini di oltre 230 milioni di anni fa

Tre insetti portano indietro le lancette del tempo

Nel Triassico esistevano organismi animali persistenti anche a cambiamenti enormi

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

All’inizio spirava un vento di rivoluzio-ne…e in un certo senso lo fu. Il progres-sive rock italiano fu un vento che cambiò

tutto per sempre. Sabato 20 ottobre il Gran Teatro Geox ospita Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme assieme sullo stesso palco. Le due band hanno fatto la storia del rock italiano: insieme alla PFM sono stati gli unici gruppi che hanno fatto breccia in America con il loro stile inconfondibile. Francesco Di Giacomo, voce del Banco di Mutuo Soccorso, ricorda con orgoglio che nel 1972 il loro album Darwin fu procla-mato da 300 critici americani il miglior disco progressive dell’anno. Da allora non si sono mai fermati. Sempre in tour, spesso all’estero, Banco del Mutuo Soccorso, per festeggiare i 40 anni di attività, hanno pensato un tour che è uno degli eventi musicali più interessanti del 2012. Un concerto con in scaletta i classici del gruppo, ma soprattutto con un fi nale impreve-dibile: sullo stesso palco, Le Orme (altra band storica della scena rock italiana) e Banco del Mutuo Soccorso, suoneranno insieme i classici delle due band. Un appuntamento che sa di storia della musica, che proporrà il meglio di quell’avventura musicale che fu il progressive italiano.

Musica Gran Teatro Geox

Banco e Orme insieme al progressive rock

Il Banco e le Ome, insieme alla Pfm e agli Area, sono l’esempio più rappresentativo e noto, anche all’estero, di progressive rock italiano

Nella foto grande gli insetti di pochi millimetri ancora imprigionati nell’ambra e gli autori della scoperta: seduti Eugenio Ragazzi e Schmidt in piedi Guido Roghi

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Molti anni or sono ho letto un saggio universitario che parlava dei giovani, descrivendoli come una generazione invisibile. Molti vizi, non molte prospettive ed obiettivi, troppo spesso poca voglia di fare mascherata da vittimismo. Purtroppo l’argomento è tristemente d’attualità visti i dati sulla disoccupazione giovanile. Ma che rapporto c’è tra disoccupazione giovanile con l’economia ed il mercato attuali? Come sono legati tra loro questi due elementi? Alcuni economisti dicono che il mercato del lavoro è saturo ed in contrazione. Vero. Altri aggiungono che ci sono degli indirizzi formativi poco richiesti o comunque poco adeguati e che i giovani non sono stimolati. Sacrosanto. Ma sono veramente pochi quelli che hanno il coraggio di dire le cose come stanno fi no in fondo. La maggior parte non si vuole piegare all’idea ed adattarsi a fare lavori cosiddetti umili. Gli istituti alberghieri stentano a formare le classi perché nessuno vuole fare il cameriere, il cuoco o l’addetto alla reception. In un paese turistico come il nostro. Fare il fornaio? L’idraulico? Il calzolaio? Il vetraio? Il muratore? Sembra che parlando con i giovani si dica una bestemmia. Meglio web manager, addetto al marketing , ecc. Quasi sempre non sanno neppure ciò che signifi ca ma non importa. Forse a questo punto mi viene da dire che il problema potrebbe essere in un ricambio generazionale di idee e cultura che non c’è stato. I nostri nonni e poi i genitori hanno sacrifi cato tanto per fare e costruire, ma hanno creato un modo di pensare stagno e retrivo, per nulla propenso all’innovazione ed al cambiamento. Non hanno insomma saputo guardare oltre l’uscio di casa, impedendo spesso ai fi gli di vedere oltre, di fare quei sacrifi ci che li avrebbe traghettati nel mondo del lavoro, di lavorare sodo, con un occhio in azienda e l’altro aperto sul mondo, pensando che lo stato del mondo fosse immutabile. Mondo che è cambiato e che ha fatto cambiare il mercato. Non aver saputo cogliere questi cambiamenti ha portato tante aziende e imprese a chiudere. L’imprenditoria italiana ha sempre sofferto di due fattori altamente negativi. Il nanismo imprenditoriale e la sottocapitalizzazione. Una miriade di imprese piccole perennemente in lotta tra loro all’ultimo sangue che hanno utilizzato le banche per fare la maggior parte dell’attività d’impresa. La crisi fi nanziaria ha portato molte aziende ad avere grossi problemi di liquidità e non avendo capitale, si sono viste costrette a chiudere. Durante il periodo fl orido l’azienda va capitalizzata, durante i periodi di crisi l’azienda deve investire per proporsi con prodotti innovativi e

concorrenziali. Purtroppo il nostro tessuto imprenditoriale non ha fatto così ed i risultati sono visibili a tutti. Ed i fi gli di questi e molti altri imprenditori? Immensi patrimoni di know how perduti per sempre, perché i fi gli devono studiare per fare altro. Non è stato tramandato quasi nulla a questa generazione. Solo disoccupazione. I più accorti scappano all’estero (dove in questo sono molto più avanti di noi), molti invece vivono sotto la commiserazione protettiva dei

genitori. Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: “Se devi andare a fare il muratore, l’operaio o l’inserviente piuttosto stai a casa”. Bell’educazione, neanche dovesse andare a lavorare in una miniera di uranio scavando con le mani (e lo facevano nell’ex U.R.S.S. nei Gulag). In compenso magari ha studiato psicologia e le prospettive di trovare lavoro in quel campo sono pari a zero, dato che l’Italia ha il più alto numero di psicologi procapite a mondo.

Poverino è disoccupato. In compenso mancano scuole per calzolaio, addetto alla sicurezza sul lavoro, sulla tutela dell’ambiente, sulle energie alternative, sartoria e design solo per citarne alcune. Si sono riformate distruggendole scuole che servivano, per renderle meno utili al mondo del lavoro e se ne sotto fatte altre che non servono praticamente a niente se non creare percorsi di studio lunghi con disoccupazione matematica. Mai una volta che chiedessero a qualcuno

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

I giovani, la generazione invisibile

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

che lavora cosa serve. Ora quello che doveva essere fatto e costruito è stato fatto, che prospettive quindi potrà avere un giovane di questa generazione invisibile, che non riesce a farsi sentire? Incastrata tra passato remoto dei nonni e genitori che hanno creato un modello ormai obsoleto, ma immutabile e un futuro tutto da inventare e vivere? Tra la certezza di essere prigionieri di un sistema politico ed educativo che non li valorizza e la disperazione di non riuscire a cambiare le cose? Sicuramente bisogna costruire queste prospettive un passo alla volta, ma camminando svelti. La maturazione di un individuo avviene attraverso l’esperienza. Il lavoro ne è una componente fondamentale. Accettare la realtà che se si vuole lavorare bisogna accontentarsi almeno all’inizio, e crearsi le opportunità da soli con sacrifi cio ed impegno. Lo dice uno come me che ha fatto i lavori più umili e per molto tempo. Lavorando di giorno e studiando di notte. Per raggiungere l’indipendenza economica o per sfamare la famiglia non ha importanza. Sono l’ambizione personale, la dignità e l’orgoglio che stimolano la percorrenza di quella lunga corsa ad ostacoli dalla quale non ci può ritirare mai e dove si può soltanto correre che è la vita. Autostima, autodisciplina, rigore morale, senso del lavoro e di responsabilità fosse anche per fare il cameriere o il calzolaio. Sono le doti personali che non passano inosservate nel mondo del lavoro e permettono di tessere quelle relazioni dove poi andare a fare ciò che si vuole, non un titolo di studio. A costo di fare la valigie e andare all’estero. Ma con in testa progetti più grandi, e se magari piace fare un lavoro che inizialmente era solo un ripiego, allora si è anche contenti. Del resto un antico proverbio recita: ”Fai un mestiere che ami e non lavorerai neppure un giorno in vita tua”. Il lavoro fi sso ormai non esiste più, quindi bisogna cercarlo o crearlo, ma con occhi nuovi, non con quelli di chi ci ha preceduto ai quali possiamo dire solo grazie, e proseguire nel mondo moderno.

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Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Per info su questo articolo [email protected]

Caro Giulio,la questione presenta due ordini di problemi da risolvere: il primo attiene alle modalità di esercizio dello ius variandi del datore di lavoro in caso di calo del lavoro, il secondo il problema del licenziamento discriminatorio.Il datore di lavoro, quando si trova in condizioni di avere scarsità di commesse ma il pnullo per ragioni discriminatorie.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Buongiorno Avvocato, sono Giulio e sono dipendente di una catena di offi cine, venivo assunto lo scorso anno e dal titolare mi veniva assicurato che il mio contratto era di tipo dipendente, a tempo pieno e indeterminato. Il titolare dopo quasi un anno dalla mia assunzione, mi convocava per indicarmi che è prossima la scadenza del contratto e che mi darebbe la possibilitsa di un fi glio, il titolare cerchi un modo per liberarsi di me, visto che vi è un altro dipendente con le mie medesime mansioni, senza carichi familiari, con contratto a termine a cui ha già detto che rinnoverà il contratto. Cosa mi consiglia?

Per porre le domande all’avvocato: [email protected]

un censimento per adeguare gli insediamenti industriali! Ecco che il “D.L. post-terremoto”, n. 74 del 6 giugno e la “bozza di linee guida per la messa in sicurezza dei capannoni industriali”, redatte da Protezione civile, Cni, Assobeton e Reluis chiarisce le procedure post-terremoto più urgenti, per conciliare sicurezza e rapidità della ripresa delle attività produttive. Subito i controlli per certifi care l’agibilità sismica, necessaria per la riapertura delle attività produttive, ma massima semplifi cazione nelle procedure autorizzative di inizio lavori ed (eventuale) delocalizzazione delle attività per far ripartire l’economia. LE FASI SONO DUE: una prima rapida procedura di messa in sicurezza affi data dai titolari dei capannoni ai tecnici, per verifi care che l’edifi cio non abbia le carenze strutturali e in caso abbia tali carenze si deve prevedere interventi di ripristino autocertifi cati al Comune, ma «è possibile solo quando il danno sui principali elementi strutturali sia assente o di modestissima entità». La seconda fase per poter certifi care l’agibilità è quella dell’ OTTENIMENTO DI UN LIVELLO DI SICUREZZA SISMICA PARI AD ALMENO IL 60% di quello previsto per un capannone, costruito secondo la vigente normativa antisismica. Entro sei mesi, dall’entrata in vigore del DL, si dovrà comunque procedere a verifi ca di sicurezza ai sensi delle norme vigenti, e gli interventi per il raggiungimento della soglia del 60% dovranno essere eseguiti entro i 18 mesi successivi (inizio giugno 2014). Se per raggiungere questo 60% serviranno interventi edilizi, basterà comunicare ai Comuni l’avvio dei lavori e, solo entro 60 giorni dopo l’inizio dei lavori, si dovrà «presentare la documentazione per la richiesta dell’autorizzazione paesaggistica e del titolo abilitativo edilizio nonché per la presentazione dell’istanza di autorizzazione sismica ovvero per il deposito del progetto esecutivo riguardante le strutture». Qualora si scelga la DELOCALIZZAZIONE, questa «è autorizzata previa autocertifi cazione del mantenimento dei requisiti e delle prescrizioni previsti nelle autorizzazioni ambientali», e le aziende possono partire subito e presentare la documentazione entro 180 giorni. Spetta ai Presidenti delle Regioni defi nire «priorità, modalità e percentuali entro le quali possono essere concessi contributi nel limite delle risorse allo scopo fi nalizzate». Le risorse sono del Fondo per la ricostruzione, quantifi cate in 2,5 MILIARDI DI EURO CERTI (500 milioni di euro dall’accisa sulla benzina e 1 miliardo gli anni 2013 e 2014 da riduzione delle voci di spesa statale). Da defi nire, invece, le somme derivanti dalla riduzione dei contributi pubblici in favore dei partiti politici e dal Fondo di solidarietà Ue. In Veneto vi sono per similarità le stesse strutture colpite in Emilia Romagna. Data l’esperienza appare indispensabile che la Regione Veneto quanto prima proceda attraverso i gruppi politici per una proposta legislativa in grado di incentivare il miglioramento strutturale delle attività produttive. Su questa linea si stanno già muovendo gli Ordini dei professionisti e associazioni di costruttori, che però riusciranno ad avere effi cacia solo con l’accorta attenzione da parte della politica e della Regione del Veneto.

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

L’ARCHITETTO

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Nel nostro Paese negli ultimi 40 anni sono stati spesi 147 miliardi di euro sul patrimonio immobiliare esistente per la riqualifi cazione antisismica (circa 3,6 miliardi l’anno). Fondi per interventi “post terremoto”, mentre, se si fossero investiti per la progettazione di edifi ci antisismici avrebbero ampliamente evitato i crolli. Così dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso e le successive repliche in Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, si corre ai ripari! Case in muratura e capannoni prefabbricati le costruzioni più colpite! Dell’attività delle faglie in Emilia si sapeva dal 2000, tuttavia solo dal 2003-2005 la Pianura Padana è stata riclassifi cata da zona non sismica a grado 3. Nel 2009 sarebbe quindi entrato in vigore l’obbligo di costruire in quell’area con criteri antisismici. Le parole d’ordine ora sono: stima dei danni, valutazioni per la messa in sicurezza, ma anche distribuzione fondi e ripresa urgente delle attività aziendali. Il problema è che molti dei capannoni industriali sono costruiti senza tener conto delle norme antisismiche, urge quindi

30 I nostri esperti3030 I nostri esperti

Dott. Lara TassoCon il termine mobbing si fa riferimento a una serie di molestie e violenze di carattere psicologico, che sono attuate da uno o più individui con intenti lesivi e in maniera sistematica in un contesto di lavoro ai danni generalmente di una singola persona. Negli ultimi anni il termine mobbing è entrato nel vocabolario comune grazie al diffondersi di libri e fi lm sull’argomento; uno su tutti il bel fi lm di Francesca Comencini del 2003 “Mi piace lavorare” con Nicoletta Braschi. Ho l’impressione, tuttavia, che nell’immaginario collettivo il mobbing sia spesso generalizzato, e accade sovente di sentirne parlare in riferimento a qualsiasi comportamento vessatorio che avviene in ambito lavorativo, anche in merito ad un richiamo sporadico di un superiore o a comportamenti poco cortesi da parte di colleghi.Per parlare di mobbing, i comportamenti vessatori non sono sporadici, ma devono avere un’elevata frequenza e si devono protrarre per un lungo periodo (almeno sei mesi).Il mobbing si può manifestare nell’area della comunicazione, per esempio interrompendo continuamente una persona quando parla, impedendole di esprimersi o anche attraverso continui rimproveri verbali. Il fenomeno può riguardare anche l’immagine sociale, diffondendo voci infondate, ridicolizzando la vittima o screditando le sue decisioni. La persona mobizzata può anche essere colpita nell’area delle relazioni sociali, poiché può essere isolata, spostata in altro uffi cio lontano da tutti. Nell’area professionale assistiamo a un eccesso di lavoro assegnato o, al contrario, a una riduzione delle mansioni, oppure compiti senza senso e umilianti, o anche continui cambi di attività. In alcuni casi la sicurezza del lavoratore è messa a repentaglio in quanto deve svolgere attività che possono nuocere alla salute o può essere addirittura oggetto di violenza fi sica.Anche l’intenzionalità è importante: non si può parlare di mobbing se non ci sentiamo a nostro agio a causa di un collega poco sensibile nei nostri confronti, ma non mosso da cattive intenzioni. Chi attua del mobbing, infatti, lo mette in atto con l’intento di emarginare, discriminare e recare danno al lavoratore oggetto delle violenze, il quale è spinto in una condizione d’inferiorità psicologica senza possibilità di difesa.La persona che subisce mobbing arriva spesso a interrompere volontariamente il rapporto di lavoro per cessare le quotidiane violenze psicologiche che le sono infl itte. Questo accade soprattutto nelle piccole aziende, poiché non è possibile non condividere il proprio ambiente di lavoro con chi è causa delle vessazioni. Così facendo, tuttavia, si realizza spesso uno dei fi ni ultimi del mobber, che è appunto l’allontanamento della persona presa di mira. Se il fatto accade in aziende di grandi dimensioni, la vittima può essere spostata in altri reparti o in altri sedi.Come difendersi dal mobbing? È importante per le aziende creare un clima di lavoro positivo, individuando e gestendo le persone o i gruppi problematici. La persona, o le persone, oggetto di mobbing non devono isolarsi, ma devono cercare il sostegno sociale all’interno dei vari gruppi cui appartengono. Spesso, infatti, si tende a non raccontare le vessazioni subite, ci si sente colpevoli dell’accaduto, ci si isola dalla famiglia (spesso ignara di tutto), si adottano comportamenti aggressivi, si limita la propria vita sociale, generando un pericoloso circolo vizioso. Non di rado, infatti, chi subisce mobbing mette in serio pericolo anche la propria vita coniugale e familiare, a causa dei comportamenti sopra citati. E’, invece, importante parlare di ciò che si prova, chiedere aiuto e, se il caso lo richiede,

Il mobbingPSICOLOGIA DEL LAVORO

raccogliere prove dei comportamenti subiti. Documentare i casi di mobbing è, infatti, molto complesso e diffi cile, perché spesso la vittima è lasciata sola da amici e colleghi e non ci sono tracce dei soprusi subiti.Un luogo comune da sfatare è che il mobbing sia attuato solo da superiori nei confronti di sottoposti. Questa è solo una delle tante forme del mobbing, ma ce ne sono anche tra colleghi o di sottoposti verso i superiori. In alcuni casi, addirittura, quello che a uno sguardo veloce può apparire il mobber, si scopre poi essere la vittima.Il mobbing, inoltre, può essere attuato e rivolto non solo da e verso singole persone, ma può riguardare due o più individui.Per terminare, voglio porre l’accento sull’importanza di chiedere aiuto a persone fi date che, secondo i casi, può essere un membro del sindacato, un responsabile dell’azienda o anche un consulente esterno, adeguatamente formato per gestire casi di questo tipo. Sono, invece, da evitare l’isolamento e l’indifferenza.

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Page 35: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

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Caro Giulio,la questione presenta due ordini di problemi da risolvere: il primo attiene alle modalità di esercizio dello ius variandi del datore di lavoro in caso di calo del lavoro, il secondo il problema del licenziamento discriminatorio.Il datore di lavoro, quando si trova in condizioni di avere scarsità di commesse ma il pnullo per ragioni discriminatorie.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Buongiorno Avvocato, sono Giulio e sono dipendente di una catena di offi cine, venivo assunto lo scorso anno e dal titolare mi veniva assicurato che il mio contratto era di tipo dipendente, a tempo pieno e indeterminato. Il titolare dopo quasi un anno dalla mia assunzione, mi convocava per indicarmi che è prossima la scadenza del contratto e che mi darebbe la possibilitsa di un fi glio, il titolare cerchi un modo per liberarsi di me, visto che vi è un altro dipendente con le mie medesime mansioni, senza carichi familiari, con contratto a termine a cui ha già detto che rinnoverà il contratto. Cosa mi consiglia?

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Il sisma nella Pianura Padana, tra ricostruzione e prevenzione

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Un ringraziamento a tutte le amministrazioni locali e alle realtà che, a vario titolo, hanno collaborato alla programmazione e alla realizzazione degli eventi.

Provincia di Padova

Comune

di EsteComune

di Monselice

Comune

di ConselveComune

di Piove di Sacco

Comune

di LoreggiaComune di Ponte S.Nicolò

Comune

di Montagnana

É settembre...solidale!

2 settFesta del volontariato “Teniamoci per mano”

MONSELICEparco Buzzaccarini - dalle ore 10.00

16 settFesta del volontariato “Solidareste”

ESTEpiazza Maggiore - dalle ore 14.30

16 settFesta del volontariato “Teniamoci per mano”

CONSELVEvia Vittorio Emanuele II - dalle ore 9.00

16 settFesta del volontariato - 2^ edizione

PONTE SAN NICOLO’via A. Moro - dalle ore 11.00

23 settFesta del volontariato “GeCo - Generazioni in Gioco”

PADOVAcentro storico - dalle ore 10.00

23 settFiera delle Associazioni

PIOVE DI SACCOpiazza Vittorio Emanuele II - dalle ore 9.00

29 settFesta del volontariato

CONSIGLIO DI QUARTIERE 3Padova - vie Lago, Chilesotti, Maniciati- dalle ore 14

30 settFesta del volontariato - 2^ edizione

MONTAGNANApiazza Vittorio Emanuele II - dalle ore 10.00

14 ottFesta del volontariato

LOREGGIApiazza Papa Luciani - dalle ore 10.00

tel. 049 8686817

CSV provincialedi Padova

Comune di Padova

Page 36: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

32 Oroscopo3232 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO SARETE RIC-

CHI DI FIDUCIA, COMBAT-TIVITÀ E CAPACITÀ STRATEGICHE.

POTRESTE IMBATTERVI IN CONOSCENZE IMPORTANTI · SALUTE POTRESTE RISEN-TIRE DI QUALCHE DISTURBO A CARICO DI SCHIENA O STOMACO. OPPORTUNO GE-STIRE CON SAGGEZZA DIETA ED ENERGIE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO RECU-

PERERETE CHARME E POESIA. IL QUADRO

COMPLESSIVO DEI SENTIMENTI SI FARÀ MENO OSTINATO E BELLICOSO · SALUTE IL TONO MUSCOLARE NON SEMPRE OTTI-MALE REGALERÀ RISULTATI A CHI POTRÀ CONTARE SU UN PERIODO DI PREPARAZ-IONE PREGRESSA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO MOLTI DI VOI SPERIMENTERANNO UN DE-CISO PASSO AVANTI NELLE

QUESTIONI DI CUORE, SI-ATE RAGIONEVOLI E PAZIENTI · SALUTE SCHIENA E GAMBE, DOPO QUALCHE MESE DI RISTAGNO ENERGETICO, RIPREN-DERANNO AD ESSERE SCATTANTI. AT-TENTI ALLA MOTIVAZIONE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO NON DATE

NULLA PER SCON-TATO E SIATE PIÙ APERTI NEL MANIFE-STARE LE EMOZIONI. CONTRASTI DIETRO L’ANGOLO · SALUTE RIPOSATE MOLTO E DOSATE CON SAPIENZA LE ENERGIE. ADOTTATE UN REGIME SPORTIVO LEG-GERO E UNA DIETA NUTRIENTE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO FATE ATTENZIONE ALLA QUALITÀ DELLA COMU-

NICAZIONE E TENETE A BADA AL VOSTRA AUTOSTIMA DAI PICCHI TROPPO ALTI · SALUTE AFFRONTATE LA

STAGIONE ENTRANTE TONICI E SCOPPIET-TANTI DI FIDUCIOSE ENERGIE, POTRESTE SORPRENDERE QUALCUNO!

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO SAPRETE RIMETTERE IN MOTO

FANTASIA E VITALITÀ, CIÒ VI CONSEN-TIRÀ DI APPARIRE PIÙ DESIDERABILI E IN-TRIGANTI · SALUTE IN ARRIVO QUALCHE PICCOLO RALLENTAMENTO DEL METABO-LISMO DA TENERE SOTTO CONTROLLO GRAZIE A DIETA E MOVIMENTO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO MUNITEVI DI UNA BUONA DOSE DI

TATTO E DI PAZIENZA. PER CHI FATICA A CONTENERE LE ENERGIE, POSSIBILI ALTI E BASSI · SALUTE POTRESTE ESSERE VIT-TIME DI UN AUMENTO DI STRESS A CARICO DELL’APPARATO DIGESTIVO. MANTENETE UN ATTEGGIAMENTO COSTRUTTIVO

TORODAL 21/04

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GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN PIACEV-OLE DINAMISMO VI

GARANTIRÀ INTRAPRENDENZA E GRANDE APPEAL SEDUTTIVO. SARETE IRRESIST-IBILI! · SALUTE GRAZIE AGLI STU-PENDI PASSAGGI DEGLI ULTIMI MESI ORA VIVRETE DI RENDITA, LA CURVA DEL BEN-ESSERE NON CONOSCERÀ FLESSIONI

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO VENERE CREA PER VOI ECLATANTI OCCASIONI DI

INCONTRO E VEGLIA CON SOL-LECITUDINE SUI VOSTRI AFFARI DI CUORE · SALUTE TERAPIE DOLCI, BASATE SU MASSAGGI E PROPRIETÀ DELLE ACQUE TERMALI, VI RESTITUIRANNO UN EQUI-LIBRIO OTTIMALE

LEONEDAL 23/07

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GIE, VI SERVIRANNO· SALUTE POTRESTE ESSERE PREDA DI UN PIACEVOLE IN-DULGERE NELLA PIGRIZIA, TUTTAVIA, IL TONO MUSCOLARE SARÀ OTTIMALE

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO DECOLLERANNO EVENTUALI PROGETTI DI COPPIA ACCANTONATI DA

TEMPO E AUMENTERANNO GLI INCONTRI PIACEVOLI · SALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E NON INDUGIATE IN PENSIERI OSSESSIVI, POTREBBERO TO-GLIERVI L’ENERGIA DI CUI NECESSITATE

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEMPO E AUMENTERANNO GLI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

GESTITE BENE LE ENER-GIE, VI SERVIRANNO·

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

VOI ECLATANTI OCCASIONI DI INCONTRO E VEGLIA CON SOL-

LECITUDINE SUI VOSTRI AFFARI DI CUORE

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

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ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

TATTO E DI PAZIENZA. PER CHI FATICA A

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Page 37: La Piazza del Conselvano - 2012ag n105

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