La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

48
Scuole in vendita polemica in Consiglio Tribano pag. 12 Sicurezza dei corsi d’acqua garantita Due Carrare pag. 14 pagg. 4-5 Ruzzon resta in sella Fenomeno “5 Stelle” Solida conferma per il sindaco uscente Il Movimento di Grillo conquista il 26% U n risultato a due facce per le ammi- nistrative di Conselve. Da una parte la schiacciante vittoria del sindaco uscente Antonio Ruzzon, il primo sindaco ad essere riconfermato da vent’anni a questa parte. Dall’altra il debutto con il botto del Movimento 5 Stelle che ha raccolto oltre il 26 per cento delle preferenze, un record che non ha eguali nel resto della provincia. Nella maggiornaza le difficoltà degli anni passati sembrano storia antica perché il voto delle amministrative ha senz’altro rafforzato la leadership di Antonio Ruzzon. Il sindaco uscente , nonostante la presenza di quattro liste, è riuscito a raccogliere quasi la metà delle preferenze, andando ben al di là delle previsioni più ottimistiche. Ruzzon è riuscito a tenere a sé buona parte del centrodestra e non ha risentito più di tanto della frattu- ra con una parte del vecchio gruppo che lo sosteneva. Insomma la nuova compagine amministrativa può contare su un’ampia legittimazione anche se va sottolineata l’al- tissima percentuale di astensioni, quasi il 30 per cento, un record negativo alle comunali di Conselve. Al di sopra della media anche il numero delle schede nulle, ben 200 ri- spetto alla dato fisiologico delle 50-60 delle precedenti elezioni, che fa capire come certi messaggi di rottura siano stati colti da parte dell’elettorato. Per il centrosinistra, annichi- lito dai sostenitori di Grillo, entra in consiglio comunale solamente Maria Luisa Nucibella mentre resta fuori la lista “Tutti per Consel- ve” che aveva candidato Mara Tosello. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 63 www.lapiazzaweb.it del Conselvano BAGNOLI: EMOZIONE SCUOLA D’INFANZIA L’anno scolastico volge ormai al termine e nel mese di maggio i bimbi della scuola dell’infanzia parrocchiale “SS Angeli Custodi” daranno il meglio di loro nel saggio finale previsto presso il teatro comunale Carlo Goldoni. Sarà una giornata all’insegna della gioia e i bambini saranno i protagonisti assoluti. pag. 15 CARTURA APPROVA UN BILANCIO DIFFICILE Il bilancio di previsione relativo al 2012 del Comune di Cartura è stato redatto in un contesto generale di incer- tezza e di difficoltà, dovuta a direttive governative non ancora del tutto chiare (vedi Imu) e suscettibili di ulteriori mo- difiche e ad una costante e inesorabile contrazione dei trasferimenti statali. pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin P ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa- naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa- ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. Oltre l’antipolitica *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova di Marco Almagisti * Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità CONSELVE e limitrofi 049 9501541 CONSELVE Via Matteotti, 95 - Tel. 049 9501541 - 049 9501537 CONSELVE: RESIDENCE S. AGOSTINO Nella centralissima area “Ex Consorzio Agrario”, a 50 mt dal Duomo, di fronte ai giardini pubblici, ancora disponibili in vendita: negozi, uffici, garage ed appartamenti di varia metratura e tipologia.

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La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

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Scuole in venditapolemicain Consiglio

Tribano

pag. 12

Sicurezza dei corsi d’acquagarantita

Due Carrare

pag. 14

pagg. 4-5

Ruzzon resta in sellaFenomeno “5 Stelle”Solida conferma per il sindaco uscenteIl Movimento di Grillo conquista il 26%

Un risultato a due facce per le ammi-nistrative di Conselve. Da una parte la schiacciante vittoria del sindaco

uscente Antonio Ruzzon, il primo sindaco ad essere riconfermato da vent’anni a questa parte. Dall’altra il debutto con il botto del Movimento 5 Stelle che ha raccolto oltre il 26 per cento delle preferenze, un record che non ha eguali nel resto della provincia. Nella maggiornaza le diffi coltà degli anni passati sembrano storia antica perché il voto delle amministrative ha senz’altro rafforzato la

leadership di Antonio Ruzzon. Il sindaco uscente , nonostante la presenza di quattro liste, è riuscito a raccogliere quasi la metà delle preferenze, andando ben al di là delle previsioni più ottimistiche. Ruzzon è riuscito a tenere a sé buona parte del centrodestra e non ha risentito più di tanto della frattu-ra con una parte del vecchio gruppo che lo sosteneva. Insomma la nuova compagine amministrativa può contare su un’ampia legittimazione anche se va sottolineata l’al-tissima percentuale di astensioni, quasi il 30

per cento, un record negativo alle comunali di Conselve. Al di sopra della media anche il numero delle schede nulle, ben 200 ri-spetto alla dato fi siologico delle 50-60 delle precedenti elezioni, che fa capire come certi messaggi di rottura siano stati colti da parte dell’elettorato. Per il centrosinistra, annichi-lito dai sostenitori di Grillo, entra in consiglio comunale solamente Maria Luisa Nucibella mentre resta fuori la lista “Tutti per Consel-ve” che aveva candidato Mara Tosello.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 63 www.lapiazzaweb.it

del Conselvano

BAGNOLI: EMOZIONE SCUOLA D’INFANZIA

L’anno scolastico volge ormai al termine e nel mese di maggio i bimbi della scuola dell’infanzia parrocchiale

“SS Angeli Custodi” daranno il meglio di loro nel saggio fi nale previsto presso il

teatro comunale Carlo Goldoni. Sarà una giornata all’insegna della gioia e i bambini

saranno i protagonisti assoluti.pag. 15

CARTURA APPROVA UN BILANCIO DIFFICILE

Il bilancio di previsione relativo al 2012 del Comune di Cartura è stato

redatto in un contesto generale di incer-tezza e di diffi coltà, dovuta a direttive

governative non ancora del tutto chiare (vedi Imu) e suscettibili di ulteriori mo-difi che e ad una costante e inesorabile

contrazione dei trasferimenti statali. pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin

Pochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e

nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa-naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa-ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La clamorosa sconfi tta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo

e il successo del Movimento Cinque Stelle.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

di Marco Almagisti *

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Falcone eBorsellino,vent’annirimastiattualità

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Conselvano Provincia RegioneRegioneAPPROFONDIMENTO

pag. 6

Cala la scuredell’Imu, proprietariin fi brillazione

BOVOLENTA

pag. 13

Villaggio sfollatiin zona industrialedura polemicasui costi

AGNA, AMBIENTE

pag. 16

Tolleranza zeroper chi abbandonai rifi uti

Conselve, inaugurazioneALLA BEGGIATO CUCINE

DA MILLE PASTI AL GIORNO

Dalla nuova cucina della Casa di riposo “Beggiato” escono ogni giorno circa

350 pasti per gli anziani ospiti. Ma le potenzialità della nuova struttura co-

struita con 1,3 milioni di fi nanziamenti pubblici sono assai maggiori e i vertici della Casa di riposo sono intenzionati

a sfruttarle. “La cucina potrebbe arrivare a preparare fi no a mille pasti

al giorno, - afferma il presidente della “Beggiato” Antonio Manta - e stiamo già studiando con il Comune la possi-bilità di preparare i pasti consegnati a

domicilio dai servizi sociali e di trovare una forma di collaborazione con le scuole. Avere una cucina interna è

fondamentale per una casa di riposo con 170 ospiti, tutti non autosuffi cienti, molti dei quali necessitano di una dieta

personalizzata. Inoltre la qualità dei pasti preparati in loco è maggiore”.

Fondi per la struttura di OlmoCASA SAMARITANO

AIUTO DAI LIONS

Due turni di soggiorno CTG LA TORRECAMPUS ESTIVI

Anche quest’anno il gruppo del Centro Turistico Giovanile “La Torre” di Tribano ha elaborato un ricco programma per i Campus Estivi rivolti ai ragazzi dagli 8 ai 14 anni. Previsti due turni di soggiorno di una settimana al mare, dal 17 al 23 e dal 24 al 30 giugno prossimi.In programma escursioni, laboratori naturalistici, cattività di gruppo con gli animatori, conversazioni e giochi in inglese e tanto divertimento in spiaggia e con i giochi acquatici. La quota di partecipazione è di 300 euro, per informazioni tel. 049 2104708, mail [email protected].

Conselve, ad inizio giugnoCOMMERCIO STORICOCHIUDE BERTO

Un pezzo del commercio storico di Conselve se ne va. Ai primi di giugno “Berto Abbigliamento”in centro a Conselve chiuderà nuovamente i battenti. Il gruppo Samada, che nel 2011 aveva rilevato il ramo d’azienda per rilanciare l’attività, ha deciso di sciogliere il contratto e, in vista della chiusura, di procedere alla svendita. Un colpo di scena che riapre un nuovo, pesante, interrogativo sul futuro di uno dei simboli del commercio in centro storico. Lo scorso anno l’attività del grande punto vendita, era stata rilevata dal gruppo Samada dei Soffi antini.

Teatro e solidarietà su iniziativa del Lions Club di Conselve. Il mese scorso

lo spettacolo teatrale a Bagnoli a ha permesso di raccogliere fondi per il

completamento della “Casa del Buon Samaritano” nella frazione di Olmo.

“Si tratta di un centro di accoglienza - spiega Massimo Cavazzana, presidente

del Lions Club conselvano - progettato per assistere e avviare al lavoro e ad una sistemazione più stabile donne

italiane e straniere, anche minorenni, senza una dimora o costrette a fuggire da casa con i fi gli per maltrattamenti,

oppure abbandonate dal marito”.

Conselve, animazioneUN MESE INTEROCON I CENTRI ESTIVI

Dureranno un mese intero, dal 2 luglio al 3 agosto, ie attività estive di animazione organizzate dal Comune per i bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e i ragazzi della scula secondaria di primo grado (media). Come ogni anni un pool di animatori organizzerà le attività per coinvolgere i piccoli partecipanti. Informazioni al settore sociale.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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INTERVENTO24h su 24h

VITA VENETA

pagg. 28-29

Aumenta la criminalità

ECONOMIA

pag. 34

Il “Patto del Veneto”promette la ripresa

CULTURA

pag. 36

A Palazzo Grassi il mondo di Fischer

ECONOMIA

pag. 22

Occupazione con segno meno

SCUOLA

pag. 24

Red Canzian, lezioni di ecologia

SPAZI APERTI

pag. 23

Revamping, il Tar da ragione ai comuni

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti “Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le

scuole, i palazzi, gli immobili affi nché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di impre-vedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affl uenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo signifi ca che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfi ducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fi ducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso.

segue da pag. 1

Mauro Gambin

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

CONSIGLIO COMUNALE SETTE I “DEBUTTANTI”

Matteo Lazzarin nominato vicesindaco

In buona parte rinnovato il consiglio comunale dopo le elezioni. Sette consi-glieri su dieci non erano presenti nella precedente legislatura ma qualcuno era già stato anche assessore in passato. La nuova giunta è formata da quattro

assessori. La carica di vice sindaco va a Matteo Lazzarin, 35 anni, funzionario regionale, che si occuperà di servizi sociali, associazioni e sport. Confermato anche l’assessore uscente Lodovico Calore, 44 anni, dipendente della Regione, che seguirà lavori pubblici, ambiente e sicurezza. Alberta Boccardo, 60 anni, insegnante, invece è assessore all’istruzione e alla cultura mentre a Renzo Car-turan, 59 anni, architetto, vanno le competenze per l’ecologia, l’ambiente e le energie rinnovabili. Il nuovo capogruppo è Umberto Perilli, 42 anni, avvocato, che ottiene anche le deleghe alla sanità, alla revisione statutaria e regolamenti, alla gestione delle forme associative tra enti pubblici. Al sindaco restano invece le competenze su bilancio, edilizia privata, attività produttive, urbanistica e per-sonale. Gli altri due consiglieri di maggioranza sono Ernesta Tinello, 68 anni, pensionata e Renzo Scolaro, 54 anni, artigiano. All’opposizione due consiglieri del movimento ispirato da Grillo: il “portavoce” Luca Martinello, 44 anni, promo-tore fi nanziario, insieme a Valentina Sattin, farmacista di 29 anni. Per il gruppo di centrosinistra “Insieme per il bene comune” entra la candidato sindaco Maria Luisa Nucibella, 61 anni, insegnante in pensione. Nessun rappresentante infi ne per “Tutti per Conselve”.

Le diffi coltà degli anni passati sembrano storia antica per-ché il voto delle amministrative ha senz’altro rafforzato la leadership di Antonio Ruzzon. Il sindaco uscente ,

nonostante la presenza di quattro liste, è riuscito a raccoglie-re quasi la metà delle preferenze, andando ben al di là delle previsioni più ottimistiche. Ruzzon è riuscito a tenere a sé buona parte del centrodestra e non ha risentito più di tanto della frattura con una parte del vecchio gruppo che lo so-steneva. Insomma la nuova compagine amministrativa può contare su un’ampia legittimazione anche se va sottolineata l’altissima percentuale di astensioni, quasi il 30 per cento, un record negativo alle comunali di Conselve. Al di sopra della media anche il numero delle schede nulle, ben 200 rispetto alla dato fi siologico delle 50-60 delle precedenti elezioni, che fa capire come certi messaggi di rottura siano stati colti da parte dell’elettorato.

Le prime parole da vincitore Ruzzon le rivolge alla fami-glia: “Dedico questa vittoria così importante a mia moglie Daniela, che ogni giorno mi sopporta e mi sostiene. Ha vinto il gioco di squadra, da solo non ce l’avrei mai fatta. Ovvia-

mente sarò il sindaco di tutti, come è sempre stato fi nora. Se vogliamo superare questo periodo diffi cile, dovremo cer-care di collaborare come una comunità unita che pensa al bene comune e non alle differenze tra schieramenti.

Voglio sottolineare che in questi vent’anni di elezione diretta del sindaco non era ancora capitato che un primo cittadino uscente venisse riconfermato al secondo mandato. Inoltre essere legittimato da da una percentuale di questa portata aiuta ad amministrare ancora meglio e con il neces-sario entusiasmo”.

“Ho scelto di candidarmi a sindaco per la seconda volta, per fare qualcosa di più che guardare il progressivo impove-rimento della società – ha spiegato Ruzzon – Conselve è il paese che amo di più al mondo. Il paese che ho scelto per la mia vita e per la mia famiglia. Per questo sono sceso in campo insieme ad una squadra di persone fantastiche che sono in grado di garantire esperienza amministrativa e nuove energie. Insomma “volontà, impegno e lealtà”. Per-chè siamo convinti che oggi non sia suffi ciente la capacità di chi amministra da tempo e servano nuove energie per

affrontare le sfi de che ci attendono. D’altra parte, la vitalità dei volti nuovi dev’essere guidata da chi può contare su pro-fessionalità ed esperienza amministrativa, per non rischiare di commettere errori dettati dalla frettolosa volontà di “far bene”.

Non ho messo “maschere” di fi nzione, per essere sicuro di restare “uno di noi”. Perchè sono certo, che un sindaco non debba porsi più in alto di un suo cittadino. Amministrare la nostra Conselve non è una questione personale, ma un impegno che coinvolge tutti”.

Soddisfatto Egidio Vanzetto, segretario comunale dell’Udc, partito che ha calamitato gran parte del voto di centrodestra: “I conselvani hanno premiato il nostro sforzo per qualifi care e consolidare l’esperienza amministrativa, un sano antidoto alla poverizzazione e alla protesta fi ne a se stessa. E non è mancato il tentativo di aiutare un virtuoso rinnovamento stimolando nuove energie a proporsi con spiri-to di apertura e di valorizzazione. Credo sia questa la ricetta che ci ha concesso la fi ducia degli elettori. Fiducia che ci impegneremo a non deludere per nessun motivo”.

di Nicola Stievano

E’ il primo sindacorieletto per il

secondo mandatoda quando c’è

l’elezione diretta

Vanzetto (Udc):ha vinto la voglia

di un governoserio e concreto

per il bene comune

CONSELVE AL VOTOVittoria schiacciante

per il sindaco uscente, Udc,appoggiato da una compagine

di centrodestra che hasbaragliato gli avversari

e portato a casa più votidel previsto. “Sarò il sindaco

di tutti, pronto a lavorare per mantenere servizi e opere

nonostante il periodo diffi cilee i tagli ai fi nanziamenti, un grazie a mia moglie Daniela”

Ruzzon bis, una conferma a pieni voti

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555Argomento del mese

L’exploit del gruppo ispirato da Beppe Grillo

Movimento 5 Stelle“Opposizionesenza sconti”Beppe Grillo con il suo comizio in piazza Matteotti di fronte a duemila persone ha

dato una buona carica e una bella “spinta” al Movimento 5 Stelle conselvano. Ma il resto del lavoro l’hanno fatto loro, i candidati-non-politici che con un budget

ridotto all’osso e una campagna elettorale partecipata sono riusciti a portare a casa il 26 per cento delle preferenze. La percentuale di gran lunga più alta nel Veneto, un gruzzolo di voti che oltre ai due consiglieri tra i banchi dell’opposizione, dà al movimento la carica giusta per affrontare questa nuova stagione politica locale da protagonisti. L’intenzione di farsi sentire e mantenere le promesse c’è tutta. Che un movimento messo in piedi nel giro di pochi mesi e composto in larga parte da giovani fuori da ogni schema politico - partitico sia riuscito ad incassare quasi 1.500 prefe-renze è una piccola rivoluzione che potrebbe portare un nuovo linguaggio in consiglio comunale. Già a partire dalle prossime settimane quando entrerà nel vivo il confronto sul bilancio e l’Imu ma anche su progetti come il biogas di Via Olmo e il cogeneratore in zona industriale.

Il “portavoce” Luca Martinello ha promesso un’opposizione “tosta” a quel-lo che defi nisce il “regime ruzzoniano” sui temi che stanno a cuore al movimen-to, dall’ambiente alla fi scalità, ma si dice anche disposto a collaborare per portare a Conselve nuovi servizi. “Ad esempio mettere in effi cienza energetica tutti gli edifi ci pubblici, controlli severi sulla qualità dell’aria, riorganizzare la viabilità, portare internet wi-fi gratuito, mettere un freno alle consulenze esterne, sostenere le famiglie colpite dalla crisi”. Martinello aveva provato ad affacciarsi alla politica qualche anno fa: prima, nelle fi la dell’Italia dei Valori, candi-dandosi alle provinciali del 2004, quindi alle amministrative di Conselve nel 2007, con la lista del sindaco uscente Luciano Sguotti. “Un’esperienza durata pochi anni, - ricorda - “grazie alla quale ho capito che quel tipo di politica non mi interessava. In seguito mi sono avvicinato al movimento di Grillo partecipando ai V-Day e ai Meet-up, fi no alle elezioni a Cartura l’anno scorso”. Dall’autunno scorso l’impegno a Conselve, fi no all’exploit elettorale. “Il risultato che abbiamo ottenuto determina un cambiamento epocale del pensiero della politica dei partiti. - aggiunge Martinello - Chi ci ha votato ha capito che noi vogliamo mettere al centro i cittadini; coinvolgendoli con la Democrazia Diretta e il Bilancio Partecipativo si mettono le fondamenta per la trasparenza che de-termina la fi ne dell’era della partitocrazia e l’inizio della democrazia. Aver ottenuto un risultato così importante ci rende il punto di riferimento dell’opposizione a Conselve. E’ una responsabilità che ci da’ l’opportunità di contribuire concretamente per migliorare la nostra città con le proposte e le idee del nostro programma condivise con i cittadini”. Chiusa la parentesi elettorale il gruppo si è già messo al lavoro. Il 23 maggio scorso insieme con l’associazione Patti Chiari ha organizzato la “fi accolata della legalità” nell’anniversario della morte del giudice Falcone. In consiglio comunale ha sollevato il problema della sicurezza nelle scuole elementari “Da Vinci”. Ogni lunedì sera il Movimento si incontra all’Abracadabar, di fronte alla Cantina Sociale.

Il portavoceLuca Martinello:“Saremo ilterminale conla cittadinanza”

di Nicola Stievano

Nucibella: “Vogliamo costruire un gruppo per governare”Le altre liste Mara Tosello diventerà mamma e continuerà a fare politica

Le amministrative hanno lasciato il segno e ora il centrosinistra guarda al futuro e lavorerà sul nuovo gruppo costruito in questi mesi. La sconfi tta elettorale non spegne l’entusiasmo e archivia defi nitivamente le polemiche delle settimane scorse. Il dato di fatto è che il Partito Democratico ha sostanzialmente conservato il suo “zoccolo duro” di elettorato. Maria Luisa

Nucibella è pronta a fare la sua parte, da unico consigliere comunale della lista: “Continueremo a lavorare con l’entusiasmo di queste settimane ad un gruppo civico che vuole costruire, non demolire. L’esperienza all’opposizione ci permetterà di dare forma ad un’alternativa che possa essere competitiva.

Una buona parte dell’elettorato ha scelto la protesta invece che dare la propria preferenza ad una vera proposta alternativa. Noi andiamo avanti con il nostro progetto di gruppo civico con l’entusiasmo di queste settimane per costruire qualcosa di concreto. In campagna elettorale abbiamo scelto di non rispondere agli attacchi e alle provocazioni e di concentrarci sul programma, sulle proposte, sulle idee per Conselve. E’ questo il nostro stile e siamo convinti che ci permetterà di ottenere dei risultati”. Cristian Maneo, del Pd conselvano, aggiunge: “una parte del centrosinistra ha scelto il voto di rottura, altri l’astensione, ma in questo modo non si arriva a governare e quello che conta è chi ottiene la maggioranza. Noi puntiamo a formare una vera e propria alternativa concreta. Abbiamo 5 anni per ribaltare il risultato”.

Mara Tosello non riesce ad entrare in consiglio comunale ma si prepara ad affrontare un’avventura ancor più emozionate: fra pochi mesi sarà mamma. “Ringrazio tutti coloro che con il proprio voto ci hanno espresso fi ducia. Continueremo a lavorare insieme per gli obiettivi che abbiamo condiviso. L’esperienza di questo gruppo è destinata a proseguire”.

Ruzzon bis, una conferma a pieni voti

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6 Approfondimento66 Approfondimento

Calcolare l’importo della tanto temuta Imu su abitazioni e terreni di proprietà stan-dosene davanti al computer, evitando le code agli sportelli, ora è possibile grazie al servizio internet ormai messo a disposizione da numerosi Comuni attraverso il

proprio sito internet. Nel Conselvano il primo a dotarsi di questo servizio è stato il Comune di Tribano, già alla fi ne di aprile, in seguito se ne sono aggiunti degli altri, ma non tutti. Dal sito www.comune.tribano.pd.it è possibile entrare nella sezione riservata al calcolo dell’imposta che può essere eseguito da tutti i proprietari di terreni ed abitazioni. Basta avere i dati catastali, che con il codice fi scale si possono recuperare sempre on line sul sito dell’Agenzia del Territorio. “Il sito è operativo dalla fi ne di aprile - spiega il sindaco Pier-giovanni Argenton - e permette di calcolare non solo l’importo da pagare ma anche di applicare le detrazioni e calcolare le rateizzazioni. Sostituisce in tutto e per tutto il servizio allo sportello che abbiamo attivato a maggio e che rimarrà aperto fi no al pagamento della prima rata. Con una piccola spesa siamo riusciti, fra i primi nella nostra provincia, a mette-re on line un sistema di calcolo semplice e affi dabile. Una volta determinata la tariffa sarà possibile anche stampare direttamente il modello per il versamento non appena il Governo renderà noti i modelli e i codici”. Ovviamente gli uffi ci sono a disposizione.

NEWS

Il primo è stato Tribano: sul sito internet del Comune il servizioORA L’IMPOSTA SI PUÒ CALCOLARE ON LINE

Una delle “maschere” per il calcolo on line dell’Imu

Si avvicina il fatidico giorno per il paga-mento della prima rata dell’Imu: la sca-denza è il 18 giugno, perché il 16 viene

di sabato, e tutti i proprietari di terreni, immo-bili e fabbricati sono tenuti a versare l’acconto sulla nuova imposta che sostituisce l’Ici e porterà dolori soprattutto per chi ha seconde case, terreni, capannoni, negozi. A Conselve il sindaco riconfermato Antonio Ruzzon ora do-vrà prendere le decisioni che aveva rimandato in primavera, vale a dire fi ssare le aliquote dell’Imu e approvare il bilancio. Come più volte affermato in campagna elettorale l’in-tenzione è quella di non gravare sulle tasche dei cittadini più del dovuto e di attenersi alle aliquote minime fi ssate dal Governo. “Ricordo che buona parte dell’Imu viene solamente riscossa dai Comuni - spiega Ruzzon - e va direttamente allo Stato. Noi facciamo sola-mente da gabellieri e nelle nostre casse resta ben poco. Abbiamo calcolato rispetto all’Ici un ammanco notevole, soldi che vogliamo recu-perare senza mettere in diffi coltà le famiglie che già devono fare i conti con una pesante crisi economica”. Sempre in campagna elet-

torale il Movimento 5 Stelle aveva proposto invece di dimezzare l’Imu, applicando per le prime case l’aliquota del 2 per mille in modo che praticamente nessuno si trovasse a paga-re l’imposta. Una provocazione che ha trovato numerosi consensi ma che, secondo gli attuali amministratori, non è percorribile.

Per la prima casa infatti i Comuni del Con-selvano che hanno già approvato le aliquote hanno scelto di tenere quella di base dello 0,4

per cento, che prevede oltretutto una detra-zione fi ssa di 200 euro più 50 euro per ogni fi glio fi no a 26 anni. Quindi per un apparta-mento di medie dimensioni chi ha due fi gli potrebbe anche non pagare nulla, mentre chi possiede una bifamiliare si troverà a sborsare poche decine di euro.

Ma solamente per la prima casa e non più, come invece capitava con l’Ici, anche per le abitazioni concesse in uso gratuito a familiari, ad esempio fi gli o genitori. Una pra-tica piuttosto diffusa nella Bassa Padovana, dove sono numerose le giovani coppie che vivono nella casa ancora di proprietà dei ge-nitori, oppure gli anziani, spesso rimasti soli, che cedono la casa al fi glio e continuano a viverci. Ebbene, queste abitazioni d’ora in poi pagheranno l’aliquota più alta, dello 0,76 per cento, e non potranno benefi ciare di nessuna detrazione. Un particolare che per tante fa-miglie si trasformerù in una bella mazzata. “Graziati”, si fa per dire, gli anziani che si trovano in casa di riposo ma sono proprietari di un’abitazione, per loro continua a valere come prima casa.

Il 18 giugno scadono i termini della prima rataStangata sulle case date in uso gratuito ai fi gli

Conselve Subito dopo l’insediamento la nuova giunta ha dovuto decidere

Imu, è tempo di pagare

Case in costruzione a Conselve

Il saldo dell’Imu si pagherà il 16 dicem-bre ma nessuno è in grado di prevederne l’entità perché non passa giorno senza

che arrivino notizie contrastanti. Un dato è certo, comunque, diffi cilmente si pagherà di meno rispetto a quanto già stabilito. Anzi, il timore è che tanti si troveranno con un conto più salato perché per i Comuni sarà dura far quadrare i bilanci con le risorse attuali e le aliquote base. Per denunciare il “mecca-nismo perverso” dell’I-mu i primi cittadini aderenti all’Anci Veneto hanno manifestato a Veneszia lo scorso 24 maggio. L’Imu, affermano i sindaci, è una tassa che non ha niente a che vedere con la fi nanza locale, visto che serve solo per ridurre il defi cit, mentre ai Comuni rischia di arrivare molto meno rispetto a quanto incassavano con la vecchia Ici. Oltre che poco trasparente, insistono i sindaci, l’Imu è pure una tassa ingiusta, perché colpirà

più duramente i Comuni che fi n qui hanno fatto i salti mortali per tenere bassa l’Ici o quelli che applicavano delle agevolazioni, che ora dovrebbero essere fi nanziate una seconda volta. Una bella fetta dell’Imu va direttamente nelle casse centrali tanto che, come hanno suggerito i sindaci, chiamarla

Imposta Municipale è improprio. Infatti, per assicurare il persegui-mento degli obiettivi fi ssati dall’UE, il de-creto “Salva Italia” del Governo Monti

prevede che una quota di I.M.U. sia versata allo Stato. Questa quota è pari alla metà dell’imposta calcolata ad aliquota ordinaria. Restano ai Comuni invece gli introiti per l’abitazione principale e le sue pertinenze, i fabbricati rurali strumentali, le unità immo-biliari appartenenti alle cooperative edilizie, gli alloggi regolarmente assegnati dagli Isti-tuti autonomi case popolari e gli immobili posseduti dai Comuni nel loro territorio.

I primi cittadinidell’Anci hannomanifestato a Venezia: “cosìnon ce la facciamo”

SINDACI IN RIVOLTA “TASSA PERVERSA”

Vuoi un ambiente tranquillo per rilassarti e prendere il sole? Vuoi uno specchio d’acqua in cui un morbido massaggio ti rilassa e ti riconcilia con il mondo? Vuoi un posto per far giocare i bambini in tutta sicurezza? Vuoi evitare code su strade e ai caselli e snervanti maratone in cerca di un parcheggio? A cinque minuti, dieci al massimo e sei a Conselve e la sua bella piscina a otto corsie, la vasca didattica e la laguna estiva sono tutti tuoi!

“Fino a qualche giorno fa eravamo in cerca dell’estate. Non si sapeva dove fosse finita, di riscaldamento globale neanche parlarne! “ il direttore Mario Taglia si consola con l’erba del solarium, che con tutta la pioggia di mag-gio farebbe bella figura anche come campo da golf “Beh, ora che sembra che l’anticiclone delle Azzorre abbia co-minciato a fare il suo dovere, siamo attrezzati nel modo migliore. Abbiamo il doppio impianto di idromassaggio interno ed esterno, c’è pure il bar completamente rinnovato, un bel-lissimo scivolo per i piu piccolini della vasca interna, due divertentissimi gonfiabili per i piu grandini, ombrelloni e lettini non manca più nulla per essere davvero, soprat-tutto per le famiglie, un’alternativa alle spiagge, affollate e certamente meno protette igienicamente delle nostre vasche”.

Una struttura comunale all’avanguardia, che pratica tariffe convenzionate con sconti particolari per mamme e papà con bambini ma offre un servizio da circolo pri-vato di elite. Un modello di gestione che fa emergere l’impianto affidato alla Conselvenuoto come il più bello e accogliente dell’intera bassa padovana.L’arrivo dell’estate ha ridotto l’attività didattica che però continua anche nei mesi di giugno e luglio con i corsi accelerati per bambini e ragazzi e i corsi serali di nuoto e aquagym per adulti.“Non ci fermiamo mai, siamo sempre aperti per gli amici del nuoto di Conselve e di tutti i comuni dell’area” con-clude il direttore “ci vogliono bene, non possiamo delu-derli e lasciarli a secco!”“Importante iniziativa sono i Centri Estivi Sportivi, che ci terranno compagnia dal 4 giugno al 7 settembre dal lunedi al venerdi dalle 8.00 alle 17.30, completamente rinnovati nei programmi e nello staff: oltre agli istrut-tori di nuoto avremo la collaborazione con maestre ele-mentari per strutturare al meglio anche le attività fuori dall’acqua”….l’appuntamento per tutti i bambini ed i ge-nitori è per il 2 giugno alle ore 16.00 con la festa inaugu-rale del Centro estivo, gratuita per tutti i bambini”

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8 Cartura88 Cartura

Il bilancio di previsione relativo al 2012 del Co-mune di Cartura è stato redatto in un contesto generale di incertezza e di diffi coltà, dovuta a

direttive governative non ancora del tutto chiare (vedi Imu) e suscettibili di ulteriori modifi che e ad una costante contrazione dei trasferimenti statali. “Il bilancio dovrebbe essere un momento fondamentale della vita amministrativa di un comune - spiega il sindaco Massimo Zanardo - in quanto si vanno a disciplinare le scelte di ordinaria gestione e quelle di investimento per l’ente locale; purtroppo in questo momento mi sento di dover in parte contraddire tale affermazione, visto che potremo essere chiamati, in corso d’anno, a rivedere le previsioni e le determina-zioni a seguito delle diverse valutazioni del Governo nazionale”.

Stando alle previsioni, nel 2012 il Comune dovrebbe subire un decurtamento delle entrate di 200 mila euro rispetto al 2011. A causa di questo mancato introito, per giungere al pareggio di bilan-cio l’ente locale sarà costretto a percorrere varie strade. Sul fronte tassazione l’amministrazione comunale ha deciso di confermare, senza aumenti, le aliquote Imu imposte dallo Stato: 0,4% per la prima casa e 0,76% per gli altri immobili. L’addizio-nale comunale Irpef viene ritoccata e portata allo 0,775%, stabilendo l’esenzione per i redditi fi no a 7.500 euro. Al contrario rimane invariata, salvo aggiornamento Istat ed eventuali accertamenti, la Tia. “Per coprire il rimanente fabbisogno fi nanzia-rio del 2012 – afferma il sindaco Zanardo - visto che il bilancio 2011 si è chiuso con un attivo di 120.000 euro, risparmi che di norma dovrebbero essere impiegati per effettuare lavori o interventi straordinari, in questa circostanza, al fi ne di non aumentare l’Imu per pareggiare il bilancio e gra-vare ulteriormente sui cittadini, abbiamo deciso di

utilizzare 75.000 euro di avanzo per fi nanziare il bilancio 2012. Questa scelta comporterà, da un lato la rinuncia da parte dell’amministrazione alla realizzazione di qualche intervento, ma ci consen-tirà, dall’altro, di non aumentare l’Imu e di non gravare ulteriormente sui cittadini. Riteniamo che in questo momento sia la scelta più giusta e dovero-sa, vista la diffi cile situazione economica generale che interessa moltissime nostre famiglie. Il bilancio 2012 è un bilancio che, pur tra le diffi coltà, riuscirà a mantenere i servizi fondamentali per i cittadini”.

Per quanto riguarda le opere pubbliche relati-ve al 2012, oltre al completamento dei lavori in

corso (consolidamento sponde canale Altipiano e rifacimento marciapiede via Vivaldi, ampliamento palestra, costruzione nuovi loculi e tombe di fami-glia nel cimitero di Cartura, realizzazione fognature nelle vie Maseralino, San Pietro Viminario e Fos-salta), il Comune ha previsto la realizzazione della nuova biblioteca, della nuova sala civica e di nuovi spazi per le associazioni nel costruendo fabbricato vicino al municipio; interventi fi nanziati in permuta. Inoltre, grazie ad un parziale contributo regionale, è in programma il rifacimento dell’incrocio tra la Sp 17 e via Maseralino, con realizzazione di nuovo tratto di pista ciclabile.

di Francesco Sturaro

I conti del Comune. Il clima di incertezza e di diffi coltà non ha agevolato la stesura

Bilancio, servizi garantiti

Il consigliocomunalealle presecon i contisempre piùpenalizzantiper le cassecomunali.Parte dell’a-vanzova a fi nanziareil bilanciodel 2012

Ritoccata l’addizionale Irpef, restainvariata invese la tariffa sui rifi uti,lavori sttaordinari con i risparmi

Economia

Bcc di Cartura, l’assemblea dei soci ha riconfer-mato alla presidenza Mario Sarti, che nel trien-nio 2012-2014 sarà coadiuvato da un Cda

composto da Piero Baldisserotto (artigiano), Fran-cesco Bettella (imprenditore), Maria Cristina Donà (commercialista), Roberto Faccio (commerciante), Alessandro Terrin (commercialista), e dai nuovi consiglieri Antonio Rampin (avvocato), Alessandra Gruden (imprenditore), Giorgio Bellucco (imprendi-

tore). Nell’occasione è stato anche approvato il bi-lancio 2011 della Bcc, chiuso con il segno positivo. Nel 2011 l’istituto bancario ha registrato l’ingresso di 481 nuovi soci (di cui una buona parte costituita da imprese), portando il loro numero totale a 2853. “Le dinamiche dell’esercizio 2011 hanno visto mi-gliorare alcuni risultati precedenti e nel confronto con altri operatori del settore, in un momento di grande diffi coltà economica – commenta il presidente Sarti

- Basti ricordare le risorse investite a sostegno di 390 interventi alla solidarietà, alle associazioni sportive, alle scuole, al mondo del volontariato e della cultura, per complessivi 190 mila euro. Nel portafoglio pro-getti, avviato con il nuovo Piano industriale 2012-2014, abbiamo numerose proposte innovative in cantiere, che ci consentiranno di scrivere un nuovo futuro al fi anco dei soci, delle famiglie e delle impre-se del territorio”.

NEWS Entrano 481 nuovi soci, 390 le iniziative a sostegno del territorioCREDITO COOPERATIVO, SARTI CONFERMATO ALLA PRESIDENZA

F.S. La sede del Credito Cooperativo di Cartura

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

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segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONECOMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

G.A.L. Antico Dogado

G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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Al via i progetti di cooperazione

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Sono stati emanati due nuovi bandi per la diversificazione di attività quali le fattorie plurifunzionali e gli agriturismi. Si tratta della Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali”. Con questo strumento si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didat-tiche, creative, ecofattorie) mediante la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e la sistemazione delle aree esterne. L’importo complessivo messo a bando è di euro 264.825,82. Il livello d’aiuto è del 40% della spesa ammis-sibile per gli investimenti fissi, del 35% per gli altri investimenti. C’è poi la Misura 311 “Diversificazione in atti-vità non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti strutturali e dotazionali finalizzati a: ospitalità in stanze o alloggi o agricampeggi. E poi: adeguamento di locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti, attività ricreative, escursionistiche e culturali da parte degli ospiti. Non da ultima l’implementazione dei sistemi di qualità certificata. L’importo complessivo messo a bando è di euro 158.342,11. Il livello d’aiuto è del 30% della spesa ammissibile per gli investimenti fissi, del 25% per gli altri investimenti. Per presentare domanda c’è tempo fino al 9 agosto 2012.

Per informazioni, contattare il GAL. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico.

Fattorie plurifunzionali e agriturismi Novità

Il GAL Antico Dogado ha presentato alla Re-gione del Veneto per la sua approvazione, una serie di progetti utili al rilancio dell’economia rurale. Si tratta di due progetti di cooperazione interterritoriale e un progetto di cooperazione transnazionale previsti nel proprio Programma di Sviluppo Locale. Va spiegato però che la Co-operazione prevista dall’Asse 4 Leader, consiste nella realizzazione di progetti su temi comuni a territori rurali diversi. Sono progetti che si svi-luppano attraverso l’incontro e il confronto tra le rispettive culture e realtà. Oltre al raggiungi-mento degli obiettivi prefissati dai progetti, ne derivano benefici indiretti per i territori, indotti dalla nascita di competenze, reti e relazioni, che divengono patrimonio comune dei partner. I progetti di cooperazione possono essere inter-territoriali (con partner nazionali) o transna-zionali (con partner di altri stati dell’Unione Eu-ropea). Tutti puntano a rilanciare e valorizzare l’economia agricola, come volano della ripresa in questo momento di crisi economica. Vediamo però nel dettaglio i vari progetti:

Turismo rurale tra i grandi fiumi. Promozione del turismo rurale nei

territori di pianura attraversati dai grandi fiumi - Tur Rivers

L’obiettivo del progetto è promuovere il turismo rurale nei territori di pianura ancora poco fruibili, compresi nel “triangolo” della Pianura Padana orien-tale, interessata dalla presenza dei due più grandi fiumi d’Italia, il Po e l’Adige, delimitato dalle grandi mete turistiche come le città d’arte (Venezia, Man-tova, Padova, Verona, Ferrara e Ravenna), le zone del turismo balneare del mare Adriatico o del lago di Garda. Si tratta quindi di “captare” e indirizzare il turismo “classico”, attraverso lo sviluppo e la valoriz-zazione degli itinerari “interGAL o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc. In particolare, si qualificheranno alcuni degli itinerari esistenti nel nostro territorio e ritenuti particolarmen-te strategici nel completamento della rete esistente. Questo anche in considerazione dell’intervento a re-gia avviato dal nostro GAL con le Province di Padova e Venezia attraverso la Misura 313 Azione 1 “Itine-rari e certificazione”. I soggetti attuatori saranno i Comuni di Campolongo Maggiore, Pontelongo, Bovo-lenta e Chioggia. La tipologia del progetto è di tipo interterritoriale. Il GAL capofila è il Polesine-Adige. Fra i partner: GAL Polesine Delta Po, GAL Antico Do-gado, GAL Patavino, GAL Bassa Padovana, GAL della

Pianura Veronese, GAL Delta 2000. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 233.966,30 euro.

Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse - Open market

L’obiettivo generale del progetto è di sostenere l’offerta turistica rurale dei territori partner, attraver-so la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati. In tal modo i mercati rionali e contadini diventeranno eventi e l’insieme di essi costituirà l’itinerario attraverso il quale gli abitanti, ma soprattutto i visitatori/turisti, potranno scoprire i tesori dei territori interessati dal progetto. Tra gli interventi previsti, vi è la riqualificazione di una piaz-za nel Comune di Correzzola che ospiterà il mercato rionale. La tipologia è di tipo interterritoriale. Il capo-fila è il GAL Bassa Padovana. I GAL partner sono: il GAL Antico Dogado, GAL Patavino, GAL della Pianura Veronese, GAL Carso. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 200.000 euro.

Rural Emotion - R.EM

L’obiettivo generale del progetto è promuovere una serie di itinerari/mete culturali, che diventeranno una volta messi in rete, “una storia di scoperta del ter-ritorio”. Il valore aggiunto del progetto sarà per cia-scun territorio quello di collegarsi ad altri territori ru-rali attraverso strumenti innovativi di comunicazione, come i fumetti, contribuendo a creare un circuito utile a scoprire ed arricchire l’offerta turistica e culturale delle aree aderenti al progetto. Il territorio del GAL Antico Dogado è famoso anche per aver ospitato e dato i natali a personaggi della storia del teatro come Carlo Goldoni ed Eleonora Duse. Questi artisti, vissuti in epoche diverse ma entrambi di fama internaziona-le, accompagneranno il protagonista del fumetto alla scoperta del territorio del GAL tra ville, barchesse e siti archeologici. Si tratta di un progetto di tipo transnazio-nale. Il capofila è il GAL Patavino. I GAL partner sono: GAL Antico Dogado, GAL Bassa Padovana, GAL della Pianura Veronese, GAL Montagna Vicentina, GAL Terra Berica, GAL AktiivinenPohjois-Satakunta (Finlandia). Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 170 mila euro.

CONFERENZA STAMPA PROGETTO TUR RIVERS - Archivio GAL Polesine Adige

da sinistra: Pier Luigi Parisotto (Presidente GAL Antico Dogado), Eugenio Zaggia (Presidente GAL Pata-vino), Daniele Toniolo (Presi-dente GAL Bassa Padovana), Lorenzo Marchesini (Presiden-te GAL Delta 2000), Alberto Faccioli (Presidente GAL Pole-sine Adige), Valentino Girlanda (Presidente GAL della Pianura Veronese)

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Sono state ultimate nelle settimane scorse le asfaltature ed i lavori di mes-sa in sicurezza delle vie Vivaldi, Caba-

sadonne e Rena nel capoluogo di Terrassa e di via Dossi nella frazione di Arzercavalli.

L’opera è stata eseguita con il contribu-to in conto capitale della Regione Veneto di 135 mila 960 euro mentre la restante parte è stata fi nanziata mediante l’accensione di un mutuo di poco più di 150 mila euro. Gli interventi avevano avuto inizio nel mese di gennaio dello scorso anno e dopo il periodo estivo sono stati conclusi prima dell’inizio

dell’inverno. Non si sono verifi cati particolari imprevisti o diffi coltà che abbiano compor-tato aumenti di spesa e allungamento del tempo utile previsto per eseguirli. L’importo speso è stato di 230 mila euro per lavori e quasi 60 mila euro per spese tecniche ed IVA. I lavori erano stati aggiudicati alla Ditta Morelli di Pernumia.

Per i frontisti di Via Dossi, lungo la quale sono stati anche risezionati i due fossi late-rali, ora è stato chiesto loro di pulire i fossi che portano l’acqua piovana proveniente dai fossi laterali fi no agli scoli consorziali deno-

minati Monea (lato dx) e Barbegara (lato sx). A tutti è pervenuta l’ordinanza di puli-zia con allegata la planimetria del fosso da pulire. “Ringrazio fi n d’ora tutti coloro che si sono già attivati per eseguire il lavoro richie-sto dal comune- dice il sindaco Ezio Betto- e coloro che si stanno accingendo a farlo”.

E’ stata completata poi anche la pista ciclo- pedonale di via Marconi. In contempo-ranea, infatti, con la conclusione dei lavori del tratto ricadente nel territorio comunale di Conselve anche Terrassa ha provveduto a completare l’ultimo tratto di pista ciclabile

che rimaneva per arrivare alla passerella sullo scolo Fossetta (confi ne tra un comune e l’altro). Ad aggiudicarsi la gara d’appal-to sulle cinque ditte invitate è stata la Rs Costruzioni Generali, di Cervarese Santa Croce per l’importo netto contrattuale di euro 27.564,56 oltre l’Iva. Questa cifra si è aggiunta ai 22.435,44 euro dovuti in amministrazione diretta per la progettazio-ne, direzione lavori, oneri per la sicurezza e collaudo.

La pista ciclabile è diventata ora un’o-pera pubblica intercomunale collegando

il centro abitato di Terrassa con quello di Conselve e sarà di fondamentale aiuto per la sicurezza di pedoni e ciclisti in un tratto di strada provinciale molto traffi cato e con la carreggiata di dimensioni limitate. La pedalata organizzata dall’Amministrazione Comunale nella consueta festa delle Asso-ciazioni il pomeriggio del 25 Aprile ha di fat-to inaugurato il nuovo tratto ciclopedonale. Da ricordare che da poche settimane sono partiti gli importanti lavori per la costruzione della nuova scuola media che sarà pronta per primavera 2013.

di Cristina Lazzarin

Asfaltate e messe in sicurezza le vie Vivaldi,Cabasadonne e Rena, via Dossi nella frazione

Viabilità Portata a termine anche la pista ciclabile verso Conselve

Strade più belle e sicureLa nuova pista ciclabile ora conduce fi no in centro a Conselve

Pur non essendo più patrocinata dalla Provincia di Padova già da un paio d’anni, la decennale manifestazione origi-nariamente denominata “Sportivando” non è mai manca-

ta e da quest’anno l’amministrazione comunale ha tramutato il titolo dell’evento in “Lo Sport in Festa”. La manifestazione

si tiene da sabato 26 maggio a sabato 9 Giugno. A supporto della manifestazione ci saranno tutte le associazioni sportive dilettantistiche locali. Le gare, i tornei e le esibizioni si dislo-cheranno sull’intero territorio comunale: dall’impianto sportivo della frazione di Arzercavalli per i tornei di calcetto, alla palestra comunale per le esibizioni delle ginnaste e degli atleti delle arti marziali, alla pedana attrezzata appositamente allestita in via Cattaneo per i tornei di pallavolo e basket e per fi nire le vie

comunali per le camminate, le minimaratone e la gara ciclistica. Proprio la corsa ciclistica amatoriale è una delle novità. Grazie alla Asd Cicli Lazzarin, il mattino di domenica 27 maggio si è te-nuta la gara aperta a tutti e valida per il Campionato provinciale Uisp. Le ragazze dell’Asd Hera capitanate dall’istruttrice Gloria Antico hanno proposto il classico saggio di ginnastica ritmica con protagoniste di ogni età. Nei giorni seguenti Zumba Fitness, pallavolo misto e calcio. C.L.

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Page 13: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

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12 Tribano1212 Tribano

I lavori per la ristrutturazione delle ex scuo-le elementari di Tribano sono ormai av-viati da alcuni mesi, ma la novità uscita

nelle settimane scorse riguarda la possibilità di trasformare una parte della struttura in area commerciale. E’ quello che ha proposto l’amministrazione guidata da Piergiovanni Argenton nell’ultimo consiglio comunale, nel quale si parlava del programma trien-nale delle opere pubbliche. L’idea avanzata dalla giunta è quella di utilizzare il piano terra della struttura (fi no a qualche anno fa sede dell’Auser e seggio elettorale) per del-le attività commerciali. “Stiamo solo dando risposta a delle richieste pervenuteci dalla popolazione- ha spiegato il sindaco- che in mancanza di altri ambienti nel centro cit-tadino ha richiesto al comune degli spazi. Ovviamente non si tratta di grandi ambienti, ma di una metratura prossima ai 100 mq di vendita. Le attività che potrebbero essere ospitate all’interno non saranno certo d’e-lite o di genere alimentari, ma potrebbero prestarsi bene se al servizio delle persone,

come ad esempio una tabaccheria”. I lavori richiederanno circa un anno di tempo. Di-versa invece la questione per le ex scuole elementari della frazione di Olmo, da anni chiuse, poi utilizzate dalla cooperativa Alambicco e negli ultimi anni, solo un’ala, ospita un’associazione culturale che si oc-cupa di danza.

Con il consiglio comunale scorso si è deciso di far rientrare questa struttura all’in-terno del piano delle opere alienabili anche se per voce del sindaco sembra che l’idea di vendere non sia ancora stata presa sul serio.

“Come previsto nel piano delle opere triennali abbiamo inserito anche l’alienazio-ne del fabbricato nell’area festeggiamenti (vedi ex area piscina comunale) e delle ex scuole elementari di Olmo. Naturalmente stiamo facendo in modo che la vendita, qualora dovesse avvenire, venga riservata prioritariamente a qualche IPAB, che potrà così mantenere le fi nalità sociali a cui la struttura è sempre stata deputata”. Insom-ma il comune non ha ancora deciso se ven-

dere e a chi vendere, certo è che la struttura ha comunque bisogno di interventi urgenti e i soldi pubblici per farlo non ci sono. L’inter-vento privato risulta quindi l’unica possibili-tà, meglio se fosse qualche istituto pubblico di assistenza e benefi cienza che si spera di incontrare a breve. “Non vogliamo cambiare gli utilizzi delle ex scuole, ma la necessità di vendere questo patrimonio – spiega Argenton- è dettata dalla grave situazione economica che il comune deve affrontare, in parte ereditata dalla gestione della prece-dente amministrazione”.

di Cristina Lazzarin

Al piano terra il Comune individua un’area di 100metri quadrati con destinazione commerciale

Il progetto Novità nell’ambito della ristrutturazione dell’edifi cio delle elementari

Da ex scuole a negozi

Le ex scuole elementari

Nuovo allarme lanciato nelle settimane scorse dal gruppo consigliare di minoranza

Noi + Voi, che lamenta enormi ed assurdi aumenti nel servizio di asporto rifi uti. Il Comune di Triba-no ha infatti affi dato l’asporto e lo smaltimento dei rifi uti urbani al Bacino Padova Tre. Con l’introdu-zione della raccolta differenziata porta a porta (Tribano è stato il comune ispiratore del servizio), le famiglie tribanesi si sono trasfor-mate in vere e proprie “riciclone” separando quasi il 70 per cento dei materiali riciclabili, raccolti e ora venduti dal Bacino Padova Tre.

Anche l’umido e il verde sono trasfor-mati in biogas e fertilizzante dalla Sesa di Este che ha richiesto alla provincia diverse deroghe per poter far fronte al crescente business. Il rifi uto secco non riciclabile è inviato invece all’inceneritore di Padova gestito dall’APS, che produce energia elet-trica per decine di milioni di euro annui. Da questo ciclo virtuoso dei rifi uti redditizio e spesso avvantaggiato dagli incentivi sulle energie rinnovabili (vedi biogas) i costi per le famiglie dovrebbero diminuire o restare perlomeno stabili. Cosa che invece sembra non accadere: “Quest’ anno il sindaco di Tribano e il responsabile del Bacino Padova 3- spiegano i consiglieri- avevano previsto aumenti tra il 2 e il 3 %. Ora realmen-te ci troviamo dimezzato il servizio per la plastica e la carta passato da una raccolta

settimanale a quindicennale. Il verde per i primi mesi passa da raccolta settimanale a mensile. Il costo del sevizio è aumentato del 3 % ma realmente, avendo ridotto il servizio, è aumentato più del 30%.

Si sta avverando quanto temuto: non avendo più nessun controllo territoriale siamo destinati a pagare salato il servizio. Quindici anni fa si pagavano circa 37 euro ad abitante, nel 2010 si pagavano circa 70 euro ad abitante e ora, con la riduzione del servizio, arriviamo a sfi orare realmente i 100 euro ad abitante. Un aumento a di-smisura dovuto all’incapacità politica di col-tivare un progetto territoriale dei rifi uti i cui profi tti avrebbero dovuto restare realmente in tasca alle famiglie e non andare a rim-pinguare le tasche dei soci privati di turno o degli amministratori delegati”.

“RACCOLTA RIFIUTI SEMPRE PIÙ CARA”

C.L.

Trentasei nuovi cippi per ricordare i caduti della Prima e della Seconda Guerra Mon-diale. Si trovano lungo il marciapiede di via Cimitero e sono stati inaugurati lo scorso 25 aprile durante le celebrazioni per la festa della Liberazione. “Dopo la

guerra - ricorda Alfi o Ruzzon, presidente dell’associazione combattenti e reduci - erano state poste delle targhette metalliche con i nomi dei 141 caduti. Una volta costruito il monumento si era persa ogni traccia di questa forma originale di ricordo che abbiamo voluto ripristinare con i cippi. Abbiamo così riportato alla luce una testimonianza storica di grande valore per la nostra comunità, riportando alla luce un omaggio alla memoria dei nostri caduti di cui si era persa la traccia fi sica ma non la memoria, rimasta in molti concittadini”. Dopo l’inaugurazione è stata celebrata la messa messa seguita dalla commemorazione al monumento dei caduti. Durante il pranzo sociale la consegna degli attestati di fedeltà al centenario Arcangelo Menorello, a Bruno Galzignato, 90 anni, e alla memoria di Fortunato Ruzzon e Mario Albertin.

IN BREVE

Arre, commemorazioneNUOVI CIPPI IN MEMORIA DI TUTTI I CADUTIRECUPERATO L’ANTICO PERCORSO DEL RICORDO

C.L.

L’associazione Sine Modo Fraternità di Betlemme aprirà il prossimo autunno nella frazione di Olmo una casa di accoglienza. Questa associazione nata nel 2002 offre accoglienza a persone che si trovano ai margini della società, aiutandole a ripren-

dere in mano la propria vita. Ospiterà fi no a 11 maschi adulti in reale diffi coltà, senza fi ssa dimora, senza famiglia, nulla tenenti, ex detenuti, carcerati agli arresti domiciliari, rifugiati politici. Non saranno invece accolte persone con dipendenze di nessun genere. Sarà così offerto un alloggio, un pasto e amicizia a coloro che vogliono riscattare la loro esistenza più in fretta. Nella stessa casa si vuole portare avanti il progetto per una cooperativa sociale che si occupi di agricoltura biologica, un punto vendita a km 0 e una fattoria didattica. Tutte queste idee hanno bisogno dell’aiuto di volontari per potersi concretizzare. Chi volesse farlo può contattare www.sinemodo.it

Associazione Sine Mondo Fraternità di BetlemmeCASA ACCOGLIENZA NELLA FRAZIONE DI OLMOPER CHI CERCA UNA DIMORA PIÙ STABILE

C.L.

E’ stata Daria Schiavolin, 26 anni, educatrice d’infanzia, e neo presi-dente della Pro loco di Tribano a

fare gli onori di casa alla festa provin-ciale delle Pro loco padovane che si è svolta la fi ne di aprile scorso. La gio-vane presidente è riuscita a coinvolgere nel suo nuovo direttivo un gruppo di giovani, per cui tre dei sei componenti hanno meno di trent’anni, senza natu-ralmente rinunciare all’importante ruolo e supporto dei veterani del gruppo che hanno reso grandi in questi trent’anni la Pro Loco di Tribano.

Per i festeggiamenti è stata così organizzata la tradizionale Festa dell’a-sparago delle settimane scorse mentre a novembre sarà allestita una mostra fotografi ca in occasione della Festa di San Martino. Nelle manifestazioni saranno inseriti sempre anche degli ap-puntamenti per i giovani con un occhio di riguardo per i prodotti del territorio.

Al tradizionale incontro annuale l’assemblea delle Pro loco ha eletto anche i componenti del comitato pro-vinciale dell’Unpli per i prossimi quattro anni. Il nuovo comitato sarà ora chia-mato, nella prima riunione, a nominare il presidente provinciale e il vicepresi-dente.

NEWS

26 anni, educatricePRO LOCO, DARIANEO PRESIDENTE

L’opposizione Roberto Bazzarello, Pdl, contrario

La decisione di trasformare così radi-calmente i due ex edifi ci scolastici di proprietà comunale, ha trovato parere

negativo da parte del consigliere di oppo-sizione del Pdl Roberto Bazzarello che così ha dichiarato: “Ho votato contrario al provvedimento perché non sono d’accordo alla vendita di un patrimonio immobiliare che per anni ha rappresentato la storia del nostro comune e delle nostre frazioni.

Mi riferisco in particolare alla scuola di Olmo di cui, nonostante l’amministrazione Argenton avesse promesso nel programma elettorale la sua valorizzazione per svol-gervi attività culturali e ricreative, oggi è stata inserita nel piano degli immobili che si pensa di vendere. Non è la prima volta che quello che è stato promesso agli elettori non viene mantenuto, vedi ad esempio lo sblocco della caserma dei carabinieri. Anche la vicenda caserma si è rivelato una storia simile visto che è stato venduto parte del terreno dove doveva sorgervi la nuova strut-tura e oggi ci ritroviamo senza caserma, senza terreno e probabilmente anche con il mutuo da pagare.

Sono contrario anche alla trasformazio-ne in commerciale delle ex-scuole elementa-ri di Tribano dove l’amministrazione pensa di realizzarvi dei negozi. E’ un immobile storico per il nostro comune che dovrebbe essere restaurato e utilizzato magari dalle

associazioni che si ritrovano ad avere sedi molto precarie. La mancanza di un piano commerciale a Tribano è ben nota a tutti ma certamente il problema non si risolve con trasformazioni d’uso al patrimonio pub-blico ma con un serio intervento che vada a regolamentare le nuove costruzioni per non trovarci ad avere grandi palazzi con piccolissimi negozi e senza parcheggi. An-che questo è stato promesso in campagna elettorale ma rimangono sempre promesse se non gli si dà concreta attuazione”.

“In pochi mesiabbiamo ottenutociò che gli altrinon sono riuscitia fare in 20 anni”

C.L.

“Sugli edifi ci scolasticiscelte molto discutibili”

Il sistema di raccolta con le tessere elettroniche fa discutere

Ex scuola della frazione Olmo

C.L.

Page 15: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

131313Bovolenta

L’alluvione del novembre 2010, è ancora nella mente di tutti, visto che in molti hanno dovuto affrontare l’emergenza

all’interno delle proprie case, mentre tutti hanno contributo a portare aiuto alle persone in diffi coltà. A distanza di tempo, le ferite per questo tragico evento sembrano ancora aper-te e le polemiche continuano ad alimentare gli animi. Ecco così spuntare il caso delle abitazio-ni di via Berto, che qualcuno dell’opposizione consigliare sembra non aver molto digerito. Si tratta di moduli abitativi che l’amministrazio-ne aveva collocato in questa zona il 30 no-vembre del 2010, per gli sfollati del villaggio da Zara, già ospitati presso la palestra. Il sin-daco ha così cercato nelle scorse settimane di chiarire, per l’ennesima volta, le motivazioni che hanno portato alla collocazione degli allu-vionati in questi moduli abitativi sottolineando la necessità di liberare la palestra riconsegnan-dola all’uso proprio, eliminando anche l’alto costo per il riscaldamento (in due mesi si sono spesi circa 12 mila euro), e poi una reale in-disponibilità da parte delle strutture ricettive della zona di accogliere queste persone per lungo tempo (con costi poi notevoli, almeno 52 euro al giorno per persona). Gli interventi eseguiti nell’area verde E. Berto sono consistiti in opere per attrezzare l’area, atta ad ospitare

i moduli abitativi, con suddivisione delle uten-ze per ogni singolo modulo, come previsto dagli enti fornitori. Fra l’altro, la stessa area in quel periodo, era stata individuata quale sito idoneo per una possibile nuova edifi cazione di edilizia residenziale pubblica, prevedendo lo spostamento delle unità abitative di via Da Zara. Gli interventi eseguiti sono stati realizza-ti con notevole diffi coltà, dato il periodo pio-voso ed invernale (da ricordare che si era veri-fi cata una seconda emergenza il 25 dicembre 2010) impegnando maestranze durante il periodo natalizio e l’ultimo periodo dell’anno e primo periodo dell’anno 2011, in condi-zioni avverse e dettate dall’estrema urgenza. Gli interventi hanno riguardato in via prelimi-nare la richiesta e il pagamento delle singole utenze per: tutti gli allacci dei contatori enel, gas metano (con contestuale installazione del relativo armadio di contenimento in metallo e muratura), acquedotto; allacci utenze fogna-tura acque nere; assistenza alle ditta fornitrici alla posa dei pubblici servizi (per es. scavi in sede stradale, ripristini per velocizzare al massimo gli interventi); e la realizzazione ex novo delle opere di urbanizzazione. “Si vuole ricordare, per chi se ne fosse dimenticato – ricorda il sindaco, Vittorio Meneghello- che

di Cristina Lazzarin

Il sindaco Meneghello: “E’ tuttochiaro e documentato, nonpotevamo fare diversamente”

Alluvione Polemica sulle spese sostenute per l’area di fronte alla zona industriale

Costi dell’emergenza“interventi necessari”

Ancora polemiche sull’alluvione e sulle spese sostenutedal Comune per le famiglie sfollate dal villaggio da Zara

in quel momento vigeva l’estrema urgenza dell’esecuzione dei lavori, la necessità di dare una collocazione più idonea alle persone sfol-late-alluvionate che vivevano in palestra con gravi disagi, la necessità di utilizzare la pale-stra per le attività scolastiche, la non disponi-bilità a ricevere in affi tto per tempi prolungati le suddette persone, il periodo di fi ne d’anno che certo non ha agevolato i contatti con gli enti erogatori dei pubblici servizi, la nuova emergenza-alluvione del giorno di Natale 2010, quella del 17 marzo 2011. D’altro canto le opere di urbanizzazione eseguite, si dimostrano utili anche in funzione di un futu-ro utilizzo dell’area per nuova edifi cazione di edilizia pubblica o d’utilizzo dell’area ad altri usi (es. sosta camper ecc.. ). Da semplici conteggi del servizio ragioneria sembra che venga dimostrato e confermato che le altre soluzioni (affi tti in strutture alberghiere con vitto-alloggio/pensione completa) sarebbero stati assolutamente di gran lunga più onerosi, diffi cilmente sostenibili e ammissibili per tutto il periodo sin qui trascorso”.

“Ospitare le famiglie sfollatein albergo o in altre strutturenon era possibile”

Sono già 37 le famiglie che hanno ade-rito al servizio di doposcuola pomeri-diano per i ragazzi delle elementari

partito nelle settimane scorse nella scuola “Lombardo Radice”. Tre pomeriggi la set-timana gli alunni si fermano a scuola per pranzo, vengono aiutati a fare i compiti e coinvolti in laboratori e momenti di gioco. Il tutto sotto la guida degli educatori della cooperativa sociale “La Bottega dei Ragaz-zi”. Il servizio, organizzato dal Comune, ripartirà il prossimo settembre. Alle famiglie sarà richiesto un contributo mensile di mo-deste dimensioni per coprire una parte delle spese. “Come amministrazione comunale stiamo attuando tutte le misure in nostro possesso per migliorare l’offerta formativa delle scuole.- spiega il vicesindaco Emiliano Baessato- . In particolar modo i centri po-meridiani andranno incontro alle esigenze di quelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano e non possono lasciare a casa soli i fi gli. I centri non sono un baby parking ma un’ attività educativa”.

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Page 16: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

14 Due Carrare1414 Due Carrare

Rischio idraulico sotto controllo a Due Carrare, nonostante il territorio presen-ti un reticolo idrografi co quasi unico a

livello regionale per estensione, pari a circa 260 km. Nel 2009 l’assessorato all’Am-biente ha effettuato la completa mappatura della rete terziaria di fossature, per inqua-drare la rete in questione, fotografare il suo stato di fatto e avere un giudizio sulla sua funzionalità. L’analisi ha permesso di costi-tuire un archivio informatizzato del reticolo idrografi co ed elaborare una mappa delle criticità esistenti nel territorio. Dallo studio sulla rete terziaria di fossature è emersa che la stessa versa in un buon “stato di salute”. Un risultato conseguito con interventi co-stanti, effettuati in questi anni in ambito sia pubblico sia privato, che hanno scongiurato il verifi carsi di particolari situazioni di ten-sione idraulica. “Consideriamo di estrema importanza, per un’adeguata protezione e valorizzazione dell’ambiente circostante, garantire la pulizia dei fossi – affermano gli amministratori locali - Il Comune, da alcuni

anni, sta operando ai fi ni di un’adeguata funzionalità idraulica della rete terziaria delle fossature private di competenza, in accordo con i Consorzi di bonifi ca. Interventi di sezionatura, di espurgo e asporto delle ostruzioni sono eseguiti regolarmente per rendere funzionale lo scolo delle acque in occasione di particolari precipitazioni. Ab-biamo anche un obiettivo importante man-tenendo funzionale la nostra rete idraulica: garantire un adeguato livello di acqua dispo-nibile per usi irrigui. L’acqua di ottima qua-

lità, distribuita nel nostro territorio, ben si presta ad essere usata per irrigare i giardini e gli orti, con grande benefi cio, economico e ambientale”.

Nel 2011 il Comune ha investito 13.000 euro per l’assetto idraulico del territorio e altri 9.000 euro per la pulizia del sistema di caditoie nei quartieri. L’ente locale ha previsto di ricavare 7 grandi va-sche di laminazione, in altrettante zone del territorio per preservarlo dal rischio idraulico, connesso ad eventi atmosferici di particolare intensità.

“Ci siamo mossi anche per far com-prendere ai proprietari di fondi agricoli, che è di vitale importanza assicurare pulizia e funzionalità idraulica dei fossi di pertinenza e proprietà – concludono gli amministrato-ri - nel novembre 2011 abbiamo emanato un’ordinanza sindacale per regolamentare tali attività di pulizia. Attualmente la poli-zia locale sta effettuando sopralluoghi e verifi che per sensibilizzare la cittadinanza al rispetto dello spirito di tale ordinanza”.

di Francesco Sturaro

Messo a punto un archivio informatizzatocanali e fossi sono in buono stato di salute

Ambiente Sono circa 260 i chilometri di corsi d’acqua sul territorio comunale, l’anno scorso investiti 22 mila euro

Rischio idraulico sotto stretto controllo

L’idrovora “Madonnetta”

La medievale abbazia di Santo Stefano è stata scelta come sede uffi ciale della seconda e terza annualità del percorso

triennale a qualifi ca per Tecnico del restau-ro dei beni culturali, promosso dalla coope-rativa padovana Dieffe, in collaborazione con lo studio Laira (Laboratorio di archeo-logia ingegneria restauro e architettura), e fi nanziato dalla Regione Veneto tramite il Fondo sociale europeo.

Il corso è riservato a una quindicina di diplomati e laureati provenienti da va-rie regioni d’Italia, che hanno già svolto altri interventi di restauro in vari luoghi del Veneto, compreso il comune di Due Carra-re, dove un paio di anni fa hanno portato alla luce parti di un affresco fi no ad allora sconosciuto in villa Fortini Grimani. Nello stesso comune i giovani corsisti hanno messo mano a un mulino trecentesco e nei mesi scorsi hanno effettuato degli studi stratigrafi ci sugli interni e gli esterni dell’abbazia di Santo Stefano.

La struttura già monastica, risalente

all’Undicesimo secolo, è diventata così sede uffi ciale dei corsi, che abbinano studi teorici e interventi pratici. I corsisti, che nel periodo che trascorreranno a Due Carrare saranno ospitati nei locali della parrocchia, hanno frequentato tra fi ne aprile e i primi di maggio una fase introduttiva al progetto presso l’Abbazia e adesso sono impegnati in uno stage di due mesi in varie ditte di restauro, situate anche fuori regione.

In luglio gli studenti ritorneranno a Due Carrare per seguire, fi no ad ottobre, il cantiere-scuola in abbazia, concentrando-si in particolare sulla controfacciata della chiesa e sul campanile. Il loro percorso si completerà con un’esperienza in Dalmazia nell’isola di Lesina, dove sono previsti interventi lapidei su una loggia venezia-na del Quattrocento, che si affaccia sulla piazza principale dell’isola. Al termine, gli allievi del terzo anno saranno chiamati ad affrontare l’esame fi nale per il consegui-mento della qualifi ca triennale di tecnico del restauro e dei beni culturali.

La medievale Santo Stefano ospitail percorso triennale di qualifi ca

CORSO DI RESTAURO IN ABBAZIA

F.S.

Raccolta differenziata dei rifi uti a gon-fi e vele a Due Carrare, a giudicare dai dati relativi al 2011. Lo scorso anno la

percentuale di differenziazione ha raggiun-to quota 75,6. In parole povere, ogni 100 chilogrammi di rifi uti prodotti, oltre 75 degli stessi sono stati riciclati, mentre meno di 25 sono fi niti in discarica o nell’inceneritore. “È un risultato di grande rilievo e che ci pone ai massimi vertici non solo del Bacino PD 4, ma anche a livello provinciale e non solo – commenta l’assessore all’ambiente Claudio Garbo - Riuscire a mantenere questo tipo di percentuale, tenendo conto della vastità del territorio, della quantità di popolazione, che ha raggiunto quota 9.050 cittadini, e delle attività produttive, sta a signifi care che il sistema impostato nel nostro comune funziona e che le famiglie e le stesse attività produttive ci credono”.

L’attenzione posta dai cittadini nel differenziare le varie tipologie di rifi uti si traduce in reali benefi ci. “A livello ambientale si riduce la quantità di rifi uto che va in discarica e, riciclando praticamente quasi tutto, i vantaggi li abbiamo a livello dei costi tradotti in tariffa – prosegue Garbo - La tariffa a Due Carrare è tra le più basse della provincia e questo è il frutto di una politica attenta, che ha impostato il sistema di raccolta e smal-timento in maniera effi cace ed effi ciente. Nel 2011 abbiamo dovuto aumentare la Tia, ma solamente per poter recuperare i minori trasferimenti dallo stato centrale. Nel 2012 questo aumento verrà tolto e si ritornerà alla tariffa legata ai soli rifi uti”.

L’ottimo risultato ottenuto nella raccolta differenziata è anche dovuto ad alcuni servi-zi attivi in ambito comunale, a partire dall’ecocentro, molto utilizzato dai cittadini. “Pur mantenendo una tariffa estremamente bassa, se comparata con altri comuni – precisa Garbo - riusciamo già da anni a dare dei servizi aggiuntivi e importanti per l’ambiente quali la microraccolta dell’amianto a livello domestico. Questo servizio, completamente gratuito in vigore dal 2007, ha visto decine di famiglie aderire allo smaltimento di una tipologia di rifi uto così pericolosa”.

NEWS

L’assessore Garbo: “ottimo risultato con le tariffe più basse”RACCOLTA DIFFERENZIATA SEMPRE PIÙ IN ALTOSUPERATA LA SOGLIA DEL 75 PER CENTO

F.S.

Page 17: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

151515Bagnoli

L’anno scolastico volge ormai al termi-ne e nel mese di maggio i bimbi della scuola dell’infanzia parrocchiale “SS

Angeli Custodi” daranno il meglio di loro nel saggio fi nale previsto presso il teatro comunale Carlo Goldoni. Sarà una giornata all’insegna della gioia visto che fi n dal mat-tino i bambini animeranno la santa messa celebrata da don Angelo, e dedicata a tutte le mamme. Nel pomeriggio invece qualche ombra di mistero sullo spettacolo che verrà messo in scena e che rimane gelosamente segreto fi no all’ultimo. Quel che si sa è che gli oltre sessanta bambini dell’istituto, nelle età comprese tra i tre e i sei anni, sono stati sapientemente guidati nel corso dell’anno dalle insegnanti Francesca, Vanessa e Ca-tia alla scoperta del meraviglioso mondo dell’arte. Non sono mancate le visioni di opere di grandi artisti come Giotto, Beato Angelico, Filippo Lippi. Questa festa è solo l’ultima di una lunga serie di iniziative. Da ricordare la divertente pedalata ecologi-ca, promossa il 29 aprile scorso. 9 km di

chiacchiere in allegria, immersi nella incon-taminata campagna conselvana. A guidare il gruppo di piccoli e grandi ciclisti, i volontari della Protezione civile di Agna, che con l’au-silio di auto e motociclette, hanno scortato in sicurezza l’intero percorso, sia all’andata che al ritorno. A loro è giunto il grazie di tut-te le persone presenti. Bimbi e adulti si sono oltremodo divertiti trascorrendo una giorna-ta di festa insieme, condividendo anche un ricchissimo pic nic. Da non dimenticare poi le numerose visite guidate che la scuola ha promosso nel corso dell’anno. Da ultima la visita a Codevigo nell’Oasi di Cà di Mezzo dove il consorzio di bonifi ca ha realizzato un bacino di fi todepurazione. I bambini sono stati accompagnati in un percorso in mezzo alla natura per vedere la fauna che qui si è insediata. Gli appuntamenti che la scuola ha in programma si concluderanno con il mese di giugno quando sono previste delle feste per salutare i grandi che passeranno alla scuola primaria e anche per gli altri. Cene e momenti di festa allieteranno gli animi

di grandi e piccoli. La scuola continuerà la sua missione educativa anche il prossimo settembre. Ad attendere “vecchi e nuovi” bimbi ci sarà il sorriso di suor Vincenziana, la direttrice dell’istituto che come non cessa mai di stupire con nuove proposte didatti-che e di aggregazione, ma anche di suor Silviana, che con amorevole affetto si pren-de cura di tutti i nuovi arrivati. La calorosa accoglienza della scuola, gli orari fl essibili di ingresso e uscita dall’istituto, la sicurezza di un alimentazione corretta (i pasti sono preparati ogni giorno internamente dalla cuoca) e la professionalità del personale docente, rendono l’istituto uno dei più ap-prezzati del conselvano.

di Cristina Lazzarin

Molte le occasioni per i bambinidi avvicinarsi all’arte e alla natura

Le iniziative A giugno la festa di fi ne anno alla scuola SS. Angeli Custodi

Emozioni alla materna

La biciclettata con i bimbi

Arriva al capolinea la rassegna teatrale “Voglia di teatro”, promossa dall’assessorato alla cultura del comune di Bagnoli e che ha visto una grande partecipazione di pubblico. Sei spettacoli che hanno alternato musica lirica, commedie brillanti e

spettacoli per benefi cenza. Il primo appuntamento è stato il meraviglioso viaggio all’in-terno del mondo del teatro musicale brillante con “Operetta che passione”.

I cantanti e Daniele Nuovo , grazie alla collaborazione dell’associazione Liricamente di Monselice, hanno avvicinato il pubblico al mondo lirico creando uno spettacolo unico nel suo genere. La seconda data è stata riservata ai “Pagliacci”, un dramma lirico in due atti di Ruggero Leoncavallo. Il gruppo di cantanti ha magistralmente reso la complicata trama dell’opera e a tale rappresentazione hanno preso parte alcuni bagnolesi, tra cui anche delle comparse molto giovani, dando così prova di quanto sia educativo il teatro e l’arte lirica. La terza serata ha visto un cambiamento di stile. Grazie alla recitazione dei grandi Eleonora Fuser e Giorgio Bertan , si è portato in scena la Commedia dell’Arte moderna: “Bricola e Regina”, due personaggi in maschera, hanno creato momenti di intimità comico-grotteschi, conditi da un linguaggio popolare. Le successive due date hanno visto sulla scena due compagnie locali, l’associazione Strakaganasse di Dolo e il gruppo amatoriale di Arre, per la raccolta di fondi a scopo benefi co.

“In questi tempi così duri e diffi cili, il teatro non è solo un momento di svago e di divertimento, ma si riveste di uno ruolo più rilevante come la sensibilizzazione verso cause importanti”, spiega l’assessore Maria Teresa Bortolato Finco. Ora si attende con trepidazione il debutto, in doppia data (15 e 17 giugno), dell’ultimo lavoro teatrale della Compagnia “Sottosopra”.

Il gruppo di attori, sotto la regia di Giuliano Scaranello porterà in scena “Donne gelose” di Carlo Goldoni. Nei Mémoires, Goldoni dice di aver composto una commedia da offrire agli spettatori che si recano a teatro per divertimento in una delle sere di carnevale. Quindi si attende un lavoro brillante e divertente che valorizzi appieno le doti degli attori bagnolesi e che allo stesso tempo allieti il pubblico, che da molto tempo li segue fedelmente.

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16 Agna1616 Agna

E’ in programma a giugno la terza edizione della “Festa del volontariato e della solidarietà” che vedrà impegnate tutte le associazioni e i gruppi di

volontariato di Agna. L’iniziativa è organizzata dal Comune, dall’Unità

Pastorale e parrocchia di Agna e con la collaborazione di tutte le associazioni e i gruppi del paese, con il patro-cinio del Centro Servizi Volontariato di Padova e della Città della Speranza e con il contributo della Provincia di Padova.

Il programma prevede venerdì 1 giugno, dalle ore 20.45, preghiera per la comunità, in piazza Roma e a seguire lo spettacolo teatrale con la Pro Loco di Correz-zola “Ea squola de ‘na volta... una giornata diastrosa”.

Durante la serata vi sarà la presentazione di tutte le associazioni di volontariato di Agna. In sala poliva-

lente dal 1 al 4 giugno la mostra fotografi ca della pro-tezione civile con fotografi e sull’emergenza terremoto dell’Abruzzo, sull’alluvione 2010 e altro. Sabato 9 giu-gno, in Piazza Roma, saranno presenti i gazebo delle associazioni e dei gruppi di volontariato, ci sarà uno spettacolo con giochi di prestigio per i più piccoli del “Mago Fedele”, l’intrattenimento del gruppo dei Clown dei Prislop, e alle ore 22, fi accolata della solidarietà per le vie del paese.

Domenica 10 giugno, dalle ore 9 alle ore 12, in piazza, durante il mercato ci saranno dei punti di rac-colta di generi alimentari a lunga scadenza e di materia-le di cancelleria, mentre alle ore 11 la Messa alla chiesa di San Giovanni Battista.

“E’ una grande soddisfazione – commenta Gian-luca Piva, assessore all’associazionismo, volontariato

e politiche sociali ed impegnato nel volontariato da oltre 10 anni – questa terza festa delle associazioni, a testimonianza del percorso di collaborazione che stia-mo portando avanti nel mondo del volontariato locale. Anche quest’anno la manifestazione si snoda in tre giornate, in modo da offrire alla nostra comunità un fi ne settimana all’insegna della solidarietà. Ricordo che il 2011 è stato l’anno europeo del volontariato e che lo slogan coniato era Volontari, facciamo la differenza! Questo slogan è valido sempre e quindi anche quest’an-no questo messaggio semplice e diretto, è un invito a tutti noi a credere nel volontariato e nella solidarietà, in modo puro e disinteressato. Il 2012 invece è l’anno dell’invecchiamento attivo e pertanto anche questo è un invito per le persone ad impegnarsi nel volontariato, anche nella terza età”.

Per due settimane iniziative, esposizioni, incontri e occasioni di aiuto grazie alla festa per tutte le associazioni

GIUGNO DEDICATO AL MONDO DEL VOLONTARIATO LOCALE E DELLA SOLIDARIETÀ

Volontari di Agna in Abruzzo

SOCIALE

Continua la lotta del comune di Agna contro l’abbandono selvaggio di ri-fi uti e stavolta non si scherza visto

che si stanno predisponendo anche degli appostamenti della polizia per individuare i trasgressori. L’amministrazione comunale è infatti al lavoro per individuare i “furbetti” che gettano la spazzatura a bordo strada e nei fossi. La tipologia di rifi uti abbandonati è proveniente sia da abitazioni che da scarti di lavorazioni e cantieristica (es. cartongesso, legno, etc.).

“Il fenomeno è preoccupante – spiega Gianluca Piva, assessore alla sicurezza e vigilanza – e si stanno verifi cando dei veri e propri reati ambientali. Nei mesi scorsi è stata abbandonata e poi data alle fi amme una notevole quantità di rifi uti sempre nella zona in via Cimitero ai confi ni con Rottanova. Da un sopralluogo con-dotto con la polizia locale abbiamo trovato anche rifi uti speciali, come la fi bra di amian-to. Questi comportamenti vanno puniti e faremo di tutto per scovare i responsabili, se necessario anche con appostamenti in loco.

In ogni caso stiamo lavorando sugli indizi ritrovati come ad esempio i numeri di lotto di produzione di alcuni scarti”.

Alcuni responsabili sono già stati scovati e multati nelle scorse settimane per abban-dono sulla base del regolamento di Polizia Rurale, ma con questo

nuovo episodio oltre all’abbandono c’è stato anche l’incendio dei rifi uti e dell’argine del canale e si confi gura un vero e proprio reato ambientale. L’amministrazione procederà con denuncia contro ignoti per abbandono

rifi uti speciali ed incendio doloso. Percorsi di sensibilizzazione sono già in corso negli isti-tuti scolastici in collaborazione con il Bacino PD3, e con la Protezione Civile impegnata nello scorso mese di ottobre in “Puliamo il mondo”. A giugno, la stessa protezione civi-le sarà impegnata nella pulizia degli argini e fossati comunali.

“In ogni caso oltre al nostro controllo e alla nostra sorveglianza sul territorio – con-clude Piva – chiediamo una collaborazione responsabile e attiva della nostra cittadinan-za, con segnalazioni e qualsiasi informazio-ne possa essere utile ad individuare ulteriori trasgressori”.

di Cristina Lazzarin

Piva: “Individuati e multati alcuni responsabili,a giugno la Protezione Civile ripulisce gli argini”

Ambiente Dopo i recenti episodi di abbandono lungo le strade

Rifi uti, caccia ai furbi

Agna negli ultimi mesi fa i conti con l’abbandono di rifi uti

Il gruppo di protezione civile di Agna, da anni impegnato sul territorio, anche nei comuni contermini, è im-

pegnato in un percorso formativo sulla sicurezza con riferimento al Decreto del 13 aprile 2011, che riguarda tutto il sistema di protezione civile in Italia. II Decreto Ministeriale si propone di coniugare la tutela della salute e della sicurezza dei volontari della protezione civile con il perseguimento degli obiet-tivi per i quali è stato istituito il servi-zio nazionale della protezione civile, ossia la tutela dell’integrità della vita, dei beni, degli insediamenti e dell’am-biente dai danni e dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi. Il decreto indica per i volontari di protezione civile l’obbligo della formazione, informazione e addestramento, l’obbligo di sottoporre il volontario a “controllo sanitario”, l’obbligo di dotare il volontario di attrezzature e dei dispositivi di protezione individuale idonei allo specifi co impiego.

Relatore nelle serate di studio è lo stesso assessore alla sicurezza e protezione civile Gianluca Piva che per professione si occupa di sicurezza e qualità nelle aziende ed ha la qualifi ca anche di valutatore Ohsas 18001 per la sicurezza nelle aziende. “Sarà un’opportunità’ per il nostro gruppo di volontari – spiega Roberto Forin, coordinatore del gruppo - per ripassare e approfondire quanto appreso nei corsi base della protezione civile. Abbiamo già tenuto un paio di incontri presso la sede del nostro gruppo ed abbia-mo anche somministrato il test di apprendimento su tali tematiche inviatoci dalla Regio-ne Veneto. Abbiamo la possibilità di sfruttare gratuitamente le competenze di RSPP ed esperto sulla sicurezza dell’assessore Piva per un percorso di approfondimento interno seguendo le direttive che la Regione ci sta dando in ambito di sicurezza. Non sarà sem-plice l’adeguamento alla normativa tenendo conto dei problemi di budget ed i costi”.

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Adeguate alla nuova normativa le procedure del gruppoAGGIORNAMENTO SULLA SICUREZZAPER I VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE

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Un’esistenza dedicata alla musica, allo studio continuo degli spartiti, all’eser-citazione quotidiana, alla passione di

trasmettere anche ad altri un amore incondi-zionato per quest’arte eterea.

Antonio Lollo, 87 anni, è nato e risiede a Cartura, dove da via Ca’ Bianca si è sempli-cemente spostato in via Gazzo. È sposato dal 1951 con Ida Rossetto, anche lei di Cartura, e ha due fi glie, Annalisa e Cristina. Da 70 anni ormai la sua professione è quella di insegnante privato di musica.

Quando è scoccata per lei la scintilla?“Ho maturato la mia passione per la mu-

sica guardando mio padre, Battista, che faceva il direttore del coro parrocchiale a Gorgo. Ve-dendo lui, ho avuto anch’io voglia di impara-re, e ho iniziato a studiare musica con Pietro Ruzzarin, un insegnante sempre del paese. Frequentavo la quarta elementare”.

Il suo strumento?“Suono il piano e l’organo. Mi ha sempre

affascinato anche il violino, ma ci vorrebbe un’altra vita intera per imparare a suonarlo. Mi esercito ancora dalle tre alle quattro ore al gior-no. È fondamentale tenersi in allenamento. Se non si continua a studiare, a suonare, si perde manualità, si perde la tecnica affi nata in tanti anni di duro lavoro”.

Quanti pianoforti ha avuto?“Il primo mi è stato regalato da mia

mamma, appunto quando ho iniziato a studia-re musica mentre frequentavo le elementari. Constava 21 lire, una cifra per allora. Per ben tre volte mia madre era quasi riuscita a mettere via la somma per comprarmelo e, ricordo, ogni volta un imprevisto la costringeva a spenderli altrove, alla quarta, però, ci riuscì. Era un pia-noforte tedesco, vecchio, molto sgangherato, con tasti che non funzionavano. Oggi suono il mio quarto piano”.

Le piace esibirsi in pubblico?“La prima volta avvenne in chiesa a Gor-

go, quando mio padre era direttore della cora-le. Con tanto tremore e paura ho accompagna-to una messa di Haller a due voci, io suonavo l’organo. Negli anni ho suonato spesso anche in occasione di cerimonie. Ma preferisco farlo a casa, mentre mi esercito, e insegnare ai miei allievi”.

Successi e delusioni nella sua carriera di maestro?

“Io ho sempre studiato da solo e con le-zioni private, non mi sono mai diplomato in musica. La soddisfazione è stata insegnare a degli allievi che invece hanno conseguito, gra-zie anche al sottoscritto, i titoli e sono divenuti

di Gloria Cesarotto

Antonio Lollo, 87, insegna nella propria casa, ancora oggi si esercita per 3-4 ore al giorno

Terrassa Padovana Molti suoi allievi hanno intrapreso la carriera

Da settant’anni trasmettela passione per la musica

Antonio Lollo al suo pianoforte

“Ho semprestudiato da solo,grazie ai genitori,a partire dalleelementari”

Sposato, due fi glie, da giovaneha imparatoa suonare organoe pianoforte

anche professionisti affermati. Delusioni, beh, diciamo che avevo provato a trasmettere la mia passione in famiglia, ma nessuna delle mie fi glie era portata, interessata. Così come è capitato anche per alcuni studenti”.

I suoi autori preferiti?“Mozart, Bach, Mendelssohn, ma anche

tanti altri. Spesso, con amici amanti della buo-na musica ci riuniamo qui da me, in salotto.

Ci sediamo sul divano, spegniamo la luce, facciamo partire un disco. Questo per me è il modo migliore per assaporare ogni nota. Solo così raggiungo la concentrazione che mi permette di seguire passo a passo lo spartito, visualizzando nella mia testa i movimenti delle mani, distinguendo la pressione delle dita su ogni singolo tasto. Ogni tanto qualcuno di noi si addormenta, e allora scatta la presa in giro”.

Saranno Candiana e Pontecasale ad ospitare, domenica 17 giugno, la Festa Provinciale del Ctg, il Centro

Turistico Giovanile. Sarà una giornata densa di incontri e iniziative. Alle 9 l’ac-coglienza dei partecipanti sul sagrato del Duomo di San Michele Arcangelo, che sarà oggetto di una visita guidata. Alle 10.30 la Messa seguita dalla visita al Monastero e dalla passeggiata di tre chilometri sulla pista ciclabile verso Ponte-casale. Alle 13 il pranzo al ristorante Can-tine di Villa Renier a Pontecasale e alle 15 i saluti delle autorità e del presidente provinciale del Ctg di Padova Donato Car-bone. Seguirà la presentazione della festa e delle associazioni che collaborano alla giornata. Alle 16 la visita guidata a Villa Renier, Villa Garzoni e alla chiesa parroc-chiale di Pontecasale. Nel giardino di Villa Renier animazione con i giochi di una vol-ta a cura degli animatori del Ctg. Per tutto il pomeriggio visite guidare ed ingressi ad entrata libera. Informazioni e iscrizioni Andrea Ferrante 340 820 3558, Davide Doardo 340 7939639.

Candiana - Pontecasale, 17 giugno FESTA PROVINCIALE CTG TRA VILLE E CHIESE

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di Walter Lotto

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANOCONSELVE

Storica promozione per le ragazze del Cannosa Volley, che agli inizi di maggio han-no centrato l’obiettivo del salto in Seconda Divisione Femminile. “Una soddisfazio-ne immensa, - spiega Egidio Vanzetto, referenze del settore volley - soprattutto

perché la promozione è arrivata nel rispetto delle regole del gioco e degli avversari, come è stabilito dal patto associativo del Canossa. Ovviamente le classifi che contano ma i risultati che più ci piacciono sono la crescita dei nostri ragazzi in un ambiente sano». La polisportiva, oltre al calcio, al minibasket e al tennis tavolo,si è imposta anche nel fronte volley femminile, grazie ai risultati di sette squadre e oltre 100 tesserati, dal minivolley al misto amatoriale. “Premiata la tenacia di allenatori e collaboratori - conclude Vanzet-to - che in tre anni sono riusciti a farne una delle realtà più in vista. Le nostre atlete mettono al al primo posto la voglia divertirsi e crescere in un ambiente cristiano e sano e ciò dimostra che anche una società che opera all’interno del Patronato di Conselve può raggiungere i migliori riulstati sportivi coniugandoli con i valori di crescita ed educazione sportiva dove le classifi che contano ma i risultati che più ci piacciono sono la crescita sana dei nostri ragazzi”.

CANOSSA VOLLEY CONQUISTALA SECONDA CATEGORIA

Francesco Sturaro

Le ragazze del Canossa Volley raggianti dopo la vittoria

Ciclismo giovanile padovano in gran spolvero nel Quinto Gran Premio Eu-rotermoidraulica, Trentesimo memorial

Barbara Rango, gara riservata alla categoria giovanissimi, disputata in un anello ricavato all’interno della zona industriale di Cagnola e organizzata dalla Cartura Nalin. Ciclisti padovani vincitori in tutte le categorie con l’Unione Ciclistica Lupi a fare la parte del le-one. A fi rmare il primo successo, per il team di S. Martino di Lupari è Alessandro Cecchin, che nella categoria G1 precede due atleti del S.Andrea, Mattia Favaro e Giacomo Carraro. Analoga situazione nella G2 con Leonardo Busatto (Lupi) che ha ragione allo sprint di Kevin Pinton e Simone Masiero ancora del Gs S. Andrea.

Nella G3 ancora “Lupi” scatenati con l’assolo di Nicolas Beghetto, terzo posto per Davide Francescon ( Gs Saccolongo). Fuga a 10 nella G4 e volata vincente di Gabrie-le Cecchin ( Gs Fiumicello) Marco Boraso (C.c Este) al posto d’onore. Combattuta e

incerta la G5 fi nita con un acuto di Riccardo Boron ( G.c Noventana) che ha infi lato Ales-sandro Queroli ( Monselice Formaggi Beni) e Alberto Perviero ( Fiumicello). Infi ne nella categoria regina G6 gloria per la società di casa che si impone con Giovanni Sergiano, al terzo centro stagionale, il battuto d’onore è Matteo Marin ( Fiumicello) con Alberto Leoni ( Noventana) a terzo posto. Stefany Giacomello (Uc Lupi) G5 e Marika Botton

(Gs Saccolongo) G6 le reginette tra le fem-minucce.

Alla fi ne della competizione premiazio-ni operate da Eddy Sturaro, patron Euroter-moidraulica, coadiuvato da Enzo Rango, presidente della società organizzatrice con la presenza di Massimo Zanardo primo citta-dino di Cartura, il tutto coordinato da Silvia Rizzotto assesore ai servizi sociali e spiker della manifestazione.

Gran Premio di Cartura

Ancora importanti soddisfazioni dal volley femminile di Agna, dopo il recente titolo provinciale U14 la Po-

lisportiva Agna Asd ha vinto il 1^ Torneo Regionale “la Via Annia” svoltosi dal 30 aprile al 2 maggio a Quarto d’Altino (ve), ottimamente organizzato dalla locale Polisportiva Annia asd. Tre giorni intensi durante i quali si sono scontrate ben 12 squadre rappresentati le città site lungo l’antica strada romana. La fi nale, dall’alto contenuto tecnico, ha visto la Polisportiva Agna asd prevalere sulla quotata squadra del volley Stra’ (Ve) col punteggio di 3 set a 1.

Il responsabile Volley della Polisporti-va Agna Fabio Perosin: “Un altro esaltante successo della nostrasocietà in una sta-gione da incorniciare e che rende onore al nostro paese. Trattasi di un torneo ri-conosciuto dalla Fipav Regionale e per tal motivo il livello tecnico delle squadre era alto, tuttavia le nostre ragazze sono state bravissime in quanto sono rimaste imbat-tute per tutto il torneo. I miei complimenti alle ragazze anche perché, durante questi tre giorni, hanno saputo stringere amici-zia con le altre squadre, a tal punto che durante la fi nale il tifo era quasi tutto per nostra squadra”.

VOLLEY FEMMINILE. Ancora un successo per la PolisportivaLE RAGAZZE DELLA PALLAVOLO DI AGNATRIONFANO ALLA COMPETIZIONE REGIONALE

F.S.

Ciclismo A fare incetta di vittorie l’Unione Ciclistica Lupi di S. Martino di Lupari

Giovani ciclisti al Gran Premio Eurotermoidraulica

La squadra Under 14 schierata dopo la meritata vittoria

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8

VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro relativo alla provincia di Padova, emerge chia-ramente una situazione non proprio rosea del livello

occupazionale nel territorio della provincia patavina. Quello che si può senz’altro affermare è che la crisi economica e fi nanziaria, inizia-ta negli Stati Uniti nel lontano 2008, è riuscita a colpire pesantemente anche il nostro paese, soprattutto in quest’anno corrente, ovvero il 2012. Le profonde ripercussioni economiche che la stagnazione dei mercati mondiali ha causato, si sono tradotte in disoccupazione, saturazione del commercio, e un dilagante utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia da parte delle imprese ed aziende private che da parte dello Stato italiano. Come appena detto, il 2011 è stato segnato da una brusca frenata della produzione industriale che si è inse-rita in un periodo di incertezza delle maggiori piazze affari europee (Parigi, Londra, Francoforte, Milano) e di tensioni di liquidità e credito a cui sono state esposte le imprese padovane.

La generalità delle aziende padovane non riusciva a su-perare i tre mesi di orizzonte ordini verso fi ne anno 2011, ed anche la domanda di esportazione estera risultava in net-to calo. Tuttavia le imprese manifatturiere padovane sono

riuscite a mantenere, anche nelle previsioni per i primi mesi del 2012, un certo livello di stabilità verso il loro patrimonio occupazionale. Nei primi due mesi di quest’anno, infatti, si è registrato una continuità nella moderazione del ricor-

so agli ammortizzatori sociali, seppure con minore intensità, e ciò fa risaltare la possibilità di incidere maggiormente nella situazione attuale di imperante crisi economica nel territorio della pro-vincia di Padova.

Volendo fare una breve analisi della situazione del mondo del lavoro, relativa all’anno 2011, della provincia del territorio padovano, il saldo occupa-zionale del lavoro dipendente e parasu-bordinato nelle aziende padovane nel 2011 è consistito in una perdita totale di 803 posti di lavoro. Il dettaglio setto-riale del saldo occupazionale indica un aggravamento delle perdite nell’industria (in particolare per tessile, meccanica, chimica e costruzioni) e una contemporanea severa perdita di slancio per il terziario (turismo, terziario avanzato, servizi professionali, istruzione innanzitutto).

“Alcuni settori invece, - afferma Massimiliano Barinson, assessore porvinciale al lavoro - che risultano centrali nell’e-

conomia padovana, sono riusciti a non farsi infl uenzare più di tanto dalla crisi economica e sono la metallurgia-compo-nentistica, l’elettronica, la logistica e i servizi di vigilanza e di pulizia rivolti alle imprese. Alcune indicazioni hanno sot-tolineato come la domanda occupazionale ha potuto essere in parte sostenuta da parte di imprese inserite in dinamiche di esportazione in risposta alla ancora crescente domanda estera. L’unico dato positivo dell’anno 2011 riguarda la sensibile crescita delle assunzioni a tempo indeterminato standard (+7,3%)”.

I dati di assunzione, invece, relativi al primo bimestre 2012 derivano dall’analisi delle assun-zioni a termine poste in essere a di-cembre rispetto alla loro durata teorica. I settori più in diffi coltà nel Padovano sono comunque quello dell’edilizia e dei trasporti che risentono molto l’aumento continuo del carburante. Le

piccole e medie imprese della provincia di Padova, che sono l’ossatura non solo del nostro sistema economico, ma anche quella del lavoro privato in Italia, hanno capito che, per po-ter rispondere in maniera effi cace alle sfi de dettate dalla crisi economica mondiale, la loro scelta deve puntare soprattutto sulla qualità, l’innovazione e l’internazionalizzazione del made in Italy.

di Manuel Glauco Matetich

L’anno scorso persi 803 posti di lavoro, peròaumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Osservatorio del mercato del lavoro Diffi coltà per edilizia, trasporti e servizi

L’occupazione arrancatra segnali contrastanti In questi mesi

è stato fatto un uso dilagante degli ammortizzatori sociali

L’assessore al lavoro Barison:“Alcuni settorisono riusciti arestare in attivo”

Un aspetto positivo che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio sul mondo del lavoro nella provincia di Pado-

va, arriva dalla richiesta, decisamente in calo, di ammortizzatori sociali da parte delle imprese padovane. Il primo bimestre del 2012, infatti, ha registrato un -26% di domande, un esito tra i migliori nella regione Veneto. La Cassa integrazione ordinaria nei primi due mesi del 2012 ha confermato la tendenza riduttiva, seppure a ritmo attenuato, pari al -13%. Se si prende a confronto il 2011, il dato risulta realmente inferiore, suffragando in questo modo un netto ridimensionamento del tasso effettivo utilizzato delle ore di cassa integrazione. E’ in atto una vera contrazione dell’uso degli ammortizzatori sociali, eccetto la cassa in deroga che vie-ne utilizzata per le piccole aziende sotto i 15 dipendenti.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

M.G.M.

Sottoscritto a Venezia da 21 categorie il Patto per il Veneto che prevede la somma di un miliardo e duecento milioni di euro di stanziamenti per tentare di arginare la crisi veneta e favorire la ripresa economica. Questo patto è il frutto del lavoro di una forte squadra

ha commentato Roberto Bazzarello (in foto), rappresentante di Anci Veneto (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha partecipato come rappresentante dei Comuni alla realiz-zazione del Patto. “I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini perché ogni giorno i Sindaci si trovano ad essere i primi ai quali le persone in diffi coltà si rivolgono per chiedere aiuto e le parole non bastano più, servono concretezze. - spiega Bazzarello - Il “tavolo anticrisi” e che vuole essere la task force che lavora per rilanciare l’economia veneta. Il lavoro è stato

complesso, dopo un anno di incontri bisognava essere concreti e mettere in campo le misure che avevamo studiato insieme per dare risposte ai giovani, alle famiglie e alle imprese colpite dalla crisi che si aspettano dalla politica una risposta veloce. Il documento fi nale non contiene solo i singoli interventi ma anche le risorse e le tempistiche di attuazione. Il patto sottoscritto permette di movimentare oltre 1,2 milioni di euro per dare risposte ai 150 mila disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, alle imprese. Tra le voci più importanti 10 milioni di euro sono destinati a rafforzare il primato turistico del Veneto verso indirizzi sostenibili, 16 sono riservati a un fondo per la ricerca e innovazione, 30 per il reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione e 11 milioni a sostegno dell’imprenditoria “. M.G.M.

CRISI, ECCO IL PATTO BAZZARELLO (ANCI VENETO): 1,2 MILIARDI PER IL LAVORO

Le esportazioniall’estero fannola differenzae segnano unadecisa ripresa

9Spazi aperti

Con il ricorso dei Comuni di Este e Baone, il Revamping ha subito un altro stop. Un progetto ormai diventato una telenovela a puntate che continua a dividere il

mondo sociale e politico. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei due Comuni che hanno vinto il ricorso di spiegarci il motivo della loro scelta. Giancarlo Piva, sindaco di Este: “Abbiamo subito espresso soddisfazione per la sentenza perchè in sostanza ci da ragione. Segno che in realtà non stavamo dicendo fesserie. Al tempo stesso però siamo mol-to preoccupati per la grave situazione occupazionale. La priorità ora è quella”.

Perchè avete presentato il ricorso?“Primo perchè non sono stati valutati gli aspetti pae-

saggistici del territorio e non siamo stati minimamente coin-volti. Un impianto del genere non può essere una questione che riguarda solo Monselice perchè si trova entro i confi ni comunali”.

Quindi cosa proponete?“Serve subito un piano quadro sui cementifi ci. Al di

là del Revamping bisogna discutere del futuro del nostro territorio. Senza tralasciare il problema occupazionale”.

E della sentenza cosa ci dice?

“Mi pare chiaro che punti il dito contro il Parco Colli. Senza contare che all’epoca, la Presidente della Provincia ha palesemente ignorato il parere negativo della commis-sione tecnica. Teniamo presente che sul Parco potrebbe esserci un’ipotesi di abuso d’uffi cio. Non vogliamo fare giustizialismo, ma è pur sempre un aspetto da non sot-tovalutare....”.

A questo punto cosa chiedete?“Essenzialmente due cose molto importanti..”..Via con la prima...“Problema paesaggistico: l’impatto dei mezzi pesanti

non riguarda solo Monselice. I camion transitano anche attraverso il Comune di Este. I cittadini non hanno forse il diritto di essere tutelati?”

E la seconda?“Problema inquinamento: ci siamo sempre battuti

per la tutela della salute. Si dice che grazie al Revamping, l’impianto inquinerà meno. Questo è vero, ma teniamo presente che da 9,7 tonnellate all’anno di polveri passe-remo a 6,7 tonnellate. Non uscirà mica aria purifi cata! Avevamo chiesto che fossero imposti almeno i limiti degli inceneritori...”.

E adesso?“Ad oggi si dice che l’impianto è incompatibile con

il territorio. Basti pensare che davanti ad una torre di 90 metri passerebbe l’anello ciclabile dei Colli. Vi sembra una cosa possibile? E’ una situazione che sfi ora il ridicolo”.

Quindi cosa prospettate?“Dobbiamo metterci subito attorno ad un tavolo, que-

sta volta tutti insieme, e trovare percorsi alternativi concreti e credibili. Il problema occupazionale va risolto subito”.

Passiamo la parola a Francesco Corso, primo cittadino di Baone.

Cosa ne pensa della sentenza? “Siamo molto soddisfatti. Di fatto, il Tar ha riconosciu-

to le nostre ragioni punto per punto”.Quindi cosa cambia?“Ora abbiamo fi nalmente la possibilità di far valere

le nostre ragioni e di difendere il territorio dove viviamo.

Come sindaci avevamo il dovere di tutelare i nostri cittadi-ni. Pensare che il Revamping riguardi solo Monselice è una forzatura incredibile. Basti pensare che Italcementi si trova a soli 450 metri dal Comune di Baone”.

Adesso cosa vi aspettate?“Dobbiamo tenere presente che anche da parte della

Provincia c’è stato un atteggiamento di poco rispetto nei confronti del Tar. Ora bisogna partire dal fatto che il livello di inquinamento è comunque molto alto anche post Re-vamping. Senza contare che non ci sono ancora soluzioni alternative per la viabilità”.

Come intendete agire?“Questo progetto condiziona lo sviluppo del territorio

per i prossimi 30 anni e non è coerente con l’area in cui in-siste. Chiediamo a tutte le parti in causa, di sedersi attorno ad un tavolo per ripensare immediatamente al futuro del territorio e dei lavoratori”.

Nuovo stop al piano di riconversionePiva: “Un simile intervento non puòriguardare solamente Monselice”

Battaglia legale Accolto il ricorso presentato dai due Comuni contro il progetto dello stabilimento Italcementi

Revamping, Este e Baone la spuntano

Un dettaglio del progettodi Revamping nello stabilimento Italcementidi Monselice, la battaglialegale registra una nuova puntata a favore dei sindaci di Este e Baone

“Ora la nostrapreoccupazioneprincipaleè il destinodei lavoratori”

Il Tar dà ragione ai Comuni di Este e Bao-ne sui procedimenti di autorizzazione al revamping, l’intervento di “restauro” del-

la cementeria di Italcementi. Este e Baone avevano fatto ricorso di fronte all’assenso dato al progetto da Parco e Provincia. Il tri-bunale amministrativo veneto ha annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Parco Colli il 13 dicembre 2010 e la delibera 316 della giunta della Provincia di Padova, approvata il 29 dicembre 2010 e che dava giudizio di compatibilità ambien-tale per il progetto. “Il collegio osserva che il progetto autorizzato si pone in contrasto con le norme di tutela del Piano Ambienta-le” si legge nel dispositivo del Tar (il numero 651), che ricorda come “il primo comma dell’articolo 19 del Piano stabilisce che le cementerie non possono essere ubicate all’interno del perimetro del Parco”.

Il tribunale sottolinea inoltre come inter-venti del genere non possano essere avviati solo “sulla base dell’avvenuta stipula delle convenzioni”.

Viene poi evidenziato un paradosso: “Con l’autorizzazione paesaggistica si afferma che l’intervento autorizzato è in-compatibile con la tutela del paesaggio, ma diventa compatibile se la durata del ciclo produttivo conseguente all’intervento viene limitata a 28 anni”. Contestualmente, il tri-bunale ha condannato il Parco Colli al paga-mento delle spese processuali (per un totale di 4 mila euro) a favore dei ricorrenti e ha chiesto la trasmissione della sentenza alla Procura di Padova, “ai fi ni di della verifi ca se l’illegittimo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica impugnata abbia comportato la commissione di reati, in specie di abuso d’uffi cio”.

IL TAR VENETO CANCELLA LE DELIBERE

Nicola Cesaro

di Emanuele Masiero

222222

Page 25: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio sul mercato del lavoro relativo alla provincia di Padova, emerge chia-ramente una situazione non proprio rosea del livello

occupazionale nel territorio della provincia patavina. Quello che si può senz’altro affermare è che la crisi economica e fi nanziaria, inizia-ta negli Stati Uniti nel lontano 2008, è riuscita a colpire pesantemente anche il nostro paese, soprattutto in quest’anno corrente, ovvero il 2012. Le profonde ripercussioni economiche che la stagnazione dei mercati mondiali ha causato, si sono tradotte in disoccupazione, saturazione del commercio, e un dilagante utilizzo degli ammortizzatori sociali, sia da parte delle imprese ed aziende private che da parte dello Stato italiano. Come appena detto, il 2011 è stato segnato da una brusca frenata della produzione industriale che si è inse-rita in un periodo di incertezza delle maggiori piazze affari europee (Parigi, Londra, Francoforte, Milano) e di tensioni di liquidità e credito a cui sono state esposte le imprese padovane.

La generalità delle aziende padovane non riusciva a su-perare i tre mesi di orizzonte ordini verso fi ne anno 2011, ed anche la domanda di esportazione estera risultava in net-to calo. Tuttavia le imprese manifatturiere padovane sono

riuscite a mantenere, anche nelle previsioni per i primi mesi del 2012, un certo livello di stabilità verso il loro patrimonio occupazionale. Nei primi due mesi di quest’anno, infatti, si è registrato una continuità nella moderazione del ricor-

so agli ammortizzatori sociali, seppure con minore intensità, e ciò fa risaltare la possibilità di incidere maggiormente nella situazione attuale di imperante crisi economica nel territorio della pro-vincia di Padova.

Volendo fare una breve analisi della situazione del mondo del lavoro, relativa all’anno 2011, della provincia del territorio padovano, il saldo occupa-zionale del lavoro dipendente e parasu-bordinato nelle aziende padovane nel 2011 è consistito in una perdita totale di 803 posti di lavoro. Il dettaglio setto-riale del saldo occupazionale indica un aggravamento delle perdite nell’industria (in particolare per tessile, meccanica, chimica e costruzioni) e una contemporanea severa perdita di slancio per il terziario (turismo, terziario avanzato, servizi professionali, istruzione innanzitutto).

“Alcuni settori invece, - afferma Massimiliano Barinson, assessore porvinciale al lavoro - che risultano centrali nell’e-

conomia padovana, sono riusciti a non farsi infl uenzare più di tanto dalla crisi economica e sono la metallurgia-compo-nentistica, l’elettronica, la logistica e i servizi di vigilanza e di pulizia rivolti alle imprese. Alcune indicazioni hanno sot-tolineato come la domanda occupazionale ha potuto essere in parte sostenuta da parte di imprese inserite in dinamiche di esportazione in risposta alla ancora crescente domanda estera. L’unico dato positivo dell’anno 2011 riguarda la sensibile crescita delle assunzioni a tempo indeterminato standard (+7,3%)”.

I dati di assunzione, invece, relativi al primo bimestre 2012 derivano dall’analisi delle assun-zioni a termine poste in essere a di-cembre rispetto alla loro durata teorica. I settori più in diffi coltà nel Padovano sono comunque quello dell’edilizia e dei trasporti che risentono molto l’aumento continuo del carburante. Le

piccole e medie imprese della provincia di Padova, che sono l’ossatura non solo del nostro sistema economico, ma anche quella del lavoro privato in Italia, hanno capito che, per po-ter rispondere in maniera effi cace alle sfi de dettate dalla crisi economica mondiale, la loro scelta deve puntare soprattutto sulla qualità, l’innovazione e l’internazionalizzazione del made in Italy.

di Manuel Glauco Matetich

L’anno scorso persi 803 posti di lavoro, peròaumentano le assunzioni a tempo indeterminato

Osservatorio del mercato del lavoro Diffi coltà per edilizia, trasporti e servizi

L’occupazione arrancatra segnali contrastanti In questi mesi

è stato fatto un uso dilagante degli ammortizzatori sociali

L’assessore al lavoro Barison:“Alcuni settorisono riusciti arestare in attivo”

Un aspetto positivo che emerge dalla ricerca dell’Osservatorio sul mondo del lavoro nella provincia di Pado-

va, arriva dalla richiesta, decisamente in calo, di ammortizzatori sociali da parte delle imprese padovane. Il primo bimestre del 2012, infatti, ha registrato un -26% di domande, un esito tra i migliori nella regione Veneto. La Cassa integrazione ordinaria nei primi due mesi del 2012 ha confermato la tendenza riduttiva, seppure a ritmo attenuato, pari al -13%. Se si prende a confronto il 2011, il dato risulta realmente inferiore, suffragando in questo modo un netto ridimensionamento del tasso effettivo utilizzato delle ore di cassa integrazione. E’ in atto una vera contrazione dell’uso degli ammortizzatori sociali, eccetto la cassa in deroga che vie-ne utilizzata per le piccole aziende sotto i 15 dipendenti.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

M.G.M.

Sottoscritto a Venezia da 21 categorie il Patto per il Veneto che prevede la somma di un miliardo e duecento milioni di euro di stanziamenti per tentare di arginare la crisi veneta e favorire la ripresa economica. Questo patto è il frutto del lavoro di una forte squadra

ha commentato Roberto Bazzarello (in foto), rappresentante di Anci Veneto (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che ha partecipato come rappresentante dei Comuni alla realiz-zazione del Patto. “I Comuni sono gli enti più vicini ai cittadini perché ogni giorno i Sindaci si trovano ad essere i primi ai quali le persone in diffi coltà si rivolgono per chiedere aiuto e le parole non bastano più, servono concretezze. - spiega Bazzarello - Il “tavolo anticrisi” e che vuole essere la task force che lavora per rilanciare l’economia veneta. Il lavoro è stato

complesso, dopo un anno di incontri bisognava essere concreti e mettere in campo le misure che avevamo studiato insieme per dare risposte ai giovani, alle famiglie e alle imprese colpite dalla crisi che si aspettano dalla politica una risposta veloce. Il documento fi nale non contiene solo i singoli interventi ma anche le risorse e le tempistiche di attuazione. Il patto sottoscritto permette di movimentare oltre 1,2 milioni di euro per dare risposte ai 150 mila disoccupati, a quel giovane su 4 che è senza lavoro, alle imprese. Tra le voci più importanti 10 milioni di euro sono destinati a rafforzare il primato turistico del Veneto verso indirizzi sostenibili, 16 sono riservati a un fondo per la ricerca e innovazione, 30 per il reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione e 11 milioni a sostegno dell’imprenditoria “. M.G.M.

CRISI, ECCO IL PATTO BAZZARELLO (ANCI VENETO): 1,2 MILIARDI PER IL LAVORO

Le esportazioniall’estero fannola differenzae segnano unadecisa ripresa

9Spazi aperti

Con il ricorso dei Comuni di Este e Baone, il Revamping ha subito un altro stop. Un progetto ormai diventato una telenovela a puntate che continua a dividere il

mondo sociale e politico. Abbiamo chiesto ai primi cittadini dei due Comuni che hanno vinto il ricorso di spiegarci il motivo della loro scelta. Giancarlo Piva, sindaco di Este: “Abbiamo subito espresso soddisfazione per la sentenza perchè in sostanza ci da ragione. Segno che in realtà non stavamo dicendo fesserie. Al tempo stesso però siamo mol-to preoccupati per la grave situazione occupazionale. La priorità ora è quella”.

Perchè avete presentato il ricorso?“Primo perchè non sono stati valutati gli aspetti pae-

saggistici del territorio e non siamo stati minimamente coin-volti. Un impianto del genere non può essere una questione che riguarda solo Monselice perchè si trova entro i confi ni comunali”.

Quindi cosa proponete?“Serve subito un piano quadro sui cementifi ci. Al di

là del Revamping bisogna discutere del futuro del nostro territorio. Senza tralasciare il problema occupazionale”.

E della sentenza cosa ci dice?

“Mi pare chiaro che punti il dito contro il Parco Colli. Senza contare che all’epoca, la Presidente della Provincia ha palesemente ignorato il parere negativo della commis-sione tecnica. Teniamo presente che sul Parco potrebbe esserci un’ipotesi di abuso d’uffi cio. Non vogliamo fare giustizialismo, ma è pur sempre un aspetto da non sot-tovalutare....”.

A questo punto cosa chiedete?“Essenzialmente due cose molto importanti..”..Via con la prima...“Problema paesaggistico: l’impatto dei mezzi pesanti

non riguarda solo Monselice. I camion transitano anche attraverso il Comune di Este. I cittadini non hanno forse il diritto di essere tutelati?”

E la seconda?“Problema inquinamento: ci siamo sempre battuti

per la tutela della salute. Si dice che grazie al Revamping, l’impianto inquinerà meno. Questo è vero, ma teniamo presente che da 9,7 tonnellate all’anno di polveri passe-remo a 6,7 tonnellate. Non uscirà mica aria purifi cata! Avevamo chiesto che fossero imposti almeno i limiti degli inceneritori...”.

E adesso?“Ad oggi si dice che l’impianto è incompatibile con

il territorio. Basti pensare che davanti ad una torre di 90 metri passerebbe l’anello ciclabile dei Colli. Vi sembra una cosa possibile? E’ una situazione che sfi ora il ridicolo”.

Quindi cosa prospettate?“Dobbiamo metterci subito attorno ad un tavolo, que-

sta volta tutti insieme, e trovare percorsi alternativi concreti e credibili. Il problema occupazionale va risolto subito”.

Passiamo la parola a Francesco Corso, primo cittadino di Baone.

Cosa ne pensa della sentenza? “Siamo molto soddisfatti. Di fatto, il Tar ha riconosciu-

to le nostre ragioni punto per punto”.Quindi cosa cambia?“Ora abbiamo fi nalmente la possibilità di far valere

le nostre ragioni e di difendere il territorio dove viviamo.

Come sindaci avevamo il dovere di tutelare i nostri cittadi-ni. Pensare che il Revamping riguardi solo Monselice è una forzatura incredibile. Basti pensare che Italcementi si trova a soli 450 metri dal Comune di Baone”.

Adesso cosa vi aspettate?“Dobbiamo tenere presente che anche da parte della

Provincia c’è stato un atteggiamento di poco rispetto nei confronti del Tar. Ora bisogna partire dal fatto che il livello di inquinamento è comunque molto alto anche post Re-vamping. Senza contare che non ci sono ancora soluzioni alternative per la viabilità”.

Come intendete agire?“Questo progetto condiziona lo sviluppo del territorio

per i prossimi 30 anni e non è coerente con l’area in cui in-siste. Chiediamo a tutte le parti in causa, di sedersi attorno ad un tavolo per ripensare immediatamente al futuro del territorio e dei lavoratori”.

Nuovo stop al piano di riconversionePiva: “Un simile intervento non puòriguardare solamente Monselice”

Battaglia legale Accolto il ricorso presentato dai due Comuni contro il progetto dello stabilimento Italcementi

Revamping, Este e Baone la spuntano

Un dettaglio del progettodi Revamping nello stabilimento Italcementidi Monselice, la battaglialegale registra una nuova puntata a favore dei sindaci di Este e Baone

“Ora la nostrapreoccupazioneprincipaleè il destinodei lavoratori”

Il Tar dà ragione ai Comuni di Este e Bao-ne sui procedimenti di autorizzazione al revamping, l’intervento di “restauro” del-

la cementeria di Italcementi. Este e Baone avevano fatto ricorso di fronte all’assenso dato al progetto da Parco e Provincia. Il tri-bunale amministrativo veneto ha annullato l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Parco Colli il 13 dicembre 2010 e la delibera 316 della giunta della Provincia di Padova, approvata il 29 dicembre 2010 e che dava giudizio di compatibilità ambien-tale per il progetto. “Il collegio osserva che il progetto autorizzato si pone in contrasto con le norme di tutela del Piano Ambienta-le” si legge nel dispositivo del Tar (il numero 651), che ricorda come “il primo comma dell’articolo 19 del Piano stabilisce che le cementerie non possono essere ubicate all’interno del perimetro del Parco”.

Il tribunale sottolinea inoltre come inter-venti del genere non possano essere avviati solo “sulla base dell’avvenuta stipula delle convenzioni”.

Viene poi evidenziato un paradosso: “Con l’autorizzazione paesaggistica si afferma che l’intervento autorizzato è in-compatibile con la tutela del paesaggio, ma diventa compatibile se la durata del ciclo produttivo conseguente all’intervento viene limitata a 28 anni”. Contestualmente, il tri-bunale ha condannato il Parco Colli al paga-mento delle spese processuali (per un totale di 4 mila euro) a favore dei ricorrenti e ha chiesto la trasmissione della sentenza alla Procura di Padova, “ai fi ni di della verifi ca se l’illegittimo rilascio dell’autorizzazione paesaggistica impugnata abbia comportato la commissione di reati, in specie di abuso d’uffi cio”.

IL TAR VENETO CANCELLA LE DELIBERE

Nicola Cesaro

di Emanuele Masiero

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Page 26: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

24 Mondo scuola2424 Mondo scuola

Page 27: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

Page 28: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

13Cultura provinciale

Un passo importante è stato compiuto nella direzione della restituzione alla città dell’Oratorio di san Rocco in

tutto il suo splendore originale. Il Dossale d’altare con san Rocco tra le sante Barbara e Lucia fi ancheggiato da due scene della vita di quest’ultima, infatti, è ritornato nella sua sede originaria dopo esser stato ospite per ottant’anni al Museo Civico di piazza del Santo e dopo un com-plesso e accurato restau-ro. “Durante il trasloco defi nitivo dei materiali conservati presso l’ex sede museale di Piazza del Santo, dopo aver trasferito i pezzi ceramici e lignei a Palazzo Zuckermann, ci si è trovati di fronte a un ca-polavoro come quello di Tiziano Minio - ricor-da l’Assessore Andrea Colasio - Era pertanto necessario occuparsi dell’opera più importan-te, portando a compimento il lavoro iniziato negli anni trenta da Andrea Moschetti, allora Direttore del Museo Civico, che aveva fatto

trasportare il dossale dall’Oratorio di San Rocco alla sede museale”. Fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo, che ha prontamente risposto all’appello offrendosi come ente fi -nanziatore per la realizzazione del progetto. Commissionato nel 1535 a Tiziano Aspetti detto Minio (Padova, 1511/1512 cir-ca–1552) e collocato nella sua sede origina-

ria l’anno successivo, il dossale costituisce il primo lavoro auto-nomo dello scultore padovano. L’imponen-te manufatto (circa quattro metri sia in al-

tezza che in larghezza), realizzato in stucco forte di marmo e di calce e impreziosito da dorature, si presenta in forma di polittico con quattro ordini di decorazione: nella parte prin-cipale, entro nicchie, sono collocate le grandi statue dei santi Rocco, Barbara e Lucia; sotto la trabeazione, ornata con volute fi tomorfe e mascheroni, vi sono tre riquadri con Dio

Padre e l’Annunciazione, mentre la predel-la, anch’essa tripartita, mostra un rilievo (san Rocco e l’angelo) nel campo centrale. Gli affreschi laterali - Santa Lucia dinanzi al giudice e L’elemosina di santa Lucia - sono opera certa di Stefano Dall’Arzere (Padova, notizie dal 1540 al 1575), che li realizzò nel 1559. La restituzione di questa opera, così intimamente legata alla storia padova-na, consente di recuperare appieno la perce-zione dell’intero complesso e dell’apparato decorativo. E’ questa l’occasione per ripristi-nare e rendere accessibile la sala superiore dell’Oratorio: “Rendere nuovamente fruibile

la sala del Capitolo da decenni preclusa al pubblico – sottolinea l’assessore Colasio - è operazione importante sia da un punto di vista storico-artistico che civico. Costituisce un valore aggiunto e un arricchimento non solo per visitatori e studiosi ma per l’intera città”. L’iniziativa è il seguito di una serie di operazioni di risanamento iniziate negli anni venti del Novecento, quando il Comune di Padova divenne proprietario del complesso. Rimangono ancora opere da compiere per il completo recupero formale e funzionale dell’edifi cio, ma questa era certo la tappa più diffi cile da superare nel percorso.

Restituito all’Oratorio di San Rocco lo splendido dossale d’altarecinquecentesto di Tiziano Aspetti

Arte a Padova Dopo ottant’anni al Museo Civico è stato riportato nella sede originale

Torna a “casa” il tesoro di Minio

Lo splendido dossale d’altare di Tiziano Aspetti detto Minio E’ in preparazione un evento culturale di grande rilievo, che animerà l’estate padovana: in arrivo la mostra agli

Eremitani che proporrà per la prima volta al grande pubblico due opere “inedite” di Tizia-no. Le due opere, un autoritratto e il ritratto di Papa Farnese Paolo III, sono proprietà di un privato che ha scelto di prestarle ai Musei civici patavini dopo una serie di incontri con il prof. Lionello Puppi, responsabile scientifi co dell’Archivio Tiziano, e dopo aver verifi cato l’effi cienza del sistema di sicurezza e della corretta e moderna ergonomia degli impianti museali. Il collezionista ha deciso anche di farsi carico di tutte le spese lasciando al Museo l’onere della tutela delle due preziose opere nel periodo della mostra.

EREMITANI

L.O.

Attesa per i dueinediti di Tiziano

L’autoritratto di Tiziano

La mostra Abano Terme festeggia il secolo di vita del “Trieste & Victoria”

Giusto cento anni fa nasceva ad Abano Terme il Trieste & Victoria, oggi l’ho-tel storico del Gruppo Borile. Erano

gli anni della “La Belle Epoque”, momento irrepetibile della storia europea. A celebra-re questa ricorrenza nei cinque Hotel del Gruppo Borile (Grand Hotel Terme Trieste & Victoria, Abano Grand Hotel, Hotel Terme Due Torri, Hotel Terme Metropole, Hotel La Residence & Idrokinesis, sarà allestita una mostra ideata e curata da Massimo e So-nia Cirulli, con materiali del Cirulli Archive, collezione di affi ches storici tra le più im-portanti in Europa, aperta al pubblico fi no al 30 luglio.

L’esposizione racconta, lungo il fi l rou-ge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco o alle riviere, alle erme, naturalmente, le promenade e i rendez-vous, le sfi late di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca. Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano proprio gli affi chistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di

quegli “anni belli”. Quei colorati cartelloni, esposti nelle

fastose sale di ricevimento dei 5 Hotels del Gruppo Borile, per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la frizzante certezza dell’oggi. Testimoni di un passato carico di ottimismo e vitalità, sem-brano quasi a volerlo trasmettere a chi oggi gode dell’ospitalità, collaudata da un secolo di esperienza di questi magnifi ci alberghi. A chi, scegliendo un soggiorno al Trieste & Victoria entra fi n dentro la grande Storia, scegliendo magari di soggiornare nella Ca-

mera 110, monumento alla storia d’Italia. In questa camera soggiornava il Gene-

rale Diaz e da qui gestiva le ultime fasi della prima Guerra Mondiale. Il testo del celebre Armistizio è stato scritto sulle scrivanie dei salottini riservati del Trieste & Victoria, come ricorda la lapide sulla facciata dell’Ho-tel. Qui D’Annunzio progettò il Volo su Vien-na e tanto si sentiva di casa da voler che il Triste, il suo albergo termale preferito, assu-messe anche il nome di “Victoria”, istanza che venne immediatamente accettata dalla proprietà.

I fasti della “Belle Epoque”dove la storia è in ogni stanza

Lo storico hotel “Trieste & Victoria” del gruppo Borile

L.O.

EVENTI E MOSTRE

FOTOGRAFIA DOCUMENTARIADedicata agli appassionati di fotografi a documentaria, Padova Photo-Graphia, si terrà presso il sottopasso della Stua da giugno a settembre. Coordinatori del progetto saranno Moreno Segafredo, fotografo professionista e Prosdocimo Terrassan, architetto e fotografo. Le tematiche affrontate nel corso degli incontri e dei dibattiti saranno quelle relative alle trasformazioni e permanenze urba-nistiche, architettoniche e sociali nella nostra città. L’attività di ricerca verrà supportata da esposizioni di lavori di affermati fotografi contemporanei.

PERGAMENE DELLA CERTOSAIn mostra nella sala di rappresentanza di palazzo Santo Stefano alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa di san Bernardo di Padova, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di san Bernardo. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’archivio di stato, la Provincia e il lions club, è visitabile fi no al 30 giugno previa prenotazione al numero verde 800800820. Un’occasione unica per conoscere da vicino dei documenti preziosi che raccontano storiche vicende della città e custodiscono un passato ricco di arte e cultura.

“CUORI SULLA TERRA”Una mostra dedicata all’universo animale, con lo scopo di sensibilizzare al rispetto e alla conoscenza, sarà in esposizione fi no al 17 luglio all’ex Macello di via Cornaro. Protagonisti di “Cuori sulla terra” il pensiero e le emozioni di artisti che hanno lavorato su questo tema, che saranno affi ancati da performances, musica e incontri. L’educazione al rispetto degli animali, esseri che non hanno alcuna possibilità di far valere i propri anche più elementari diritti, implica l’educazione al rispetto per il più debole, per il diverso, per il malato, per il disabile, in una società che sta diventando sempre più egocentrica, sempre meno tollerante e solidale.

a cura di Laura Organte

Andrea Colasio:“Abbiamo resofruibile la saladel Consigllio al piano superiore”

di Laura Organte

26 Noi e gli altri2626 Noi e gli altri

V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

Lo Stabilimento termale La Contea è una struttura dotata delle tecnologie più avanzate per tutti i tipi di cure termali.• Cure Fangobalneoterapia

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• Piscine termali immerse nel verde

Lo Stabilimento La Contea apre la stagione termale da APRILE a NOVEMBRE. Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale consente a tutti di fruire di un ciclo convenzionato di terapia termale all’anno presentando la ricetta del Medico di Famiglia o del Pediatra.Il nostro centro termale sito nella bellissima località dei Colli Euganei in provincia di Padova, sfrutta le fonti naturali di acqua ipertermale a 72° supermineralizzata del gruppo salso-bromoio-dico, consente a tutti coloro che ne necessitano di accedervi assistiti da Medici specialisti anche SENZA OBBLIGO DI SOGGIORNO.

Page 29: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

11Noi e gli altri

Nell’ambito della seconda edizione del progetto “Un albero per la Vita”, la presidente della Provincia di Padova,

Barbara Degani, insieme al bassista trevigia-no dei Pooh, Red Canzian, ha consegnato gli alberelli ai bambini delle prime elementari. L’obiettivo principale di questo importante pro-getto ambientale è cer-care di sensibilizzare il più possibile i bambini e le loro famiglie ad amare la natura e la vegetazione che ci circonda.

“Voglio ringraziare innanzitutto - affer-ma la presidente Barbara Degani – tutte le persone che hanno preso parte sia alla conferenza che all’evento al teatro Geox, ed inoltre anche l’enorme lavoro fatto dalla Pro-vincia di Padova che ha creduto fortemente

nella realizzazione di questo ambizioso pro-getto ambientale. Abbiamo voluto insegnare agli alunni delle scuole primarie che si deve prestare più attenzione e più rispetto verso le piante e gli alberi, perché questi sono una

parte fondamentale ed essenziale della nostra vita. E grazie a quest’iniziativa be-nefi ca siamo riusciti a lavorare assieme e a coinvolgere le scuole

primarie della provincia di Padova in un progetto valido ed istruttivo”. L’evento si è tenuto nella mattinata dello scorso 9 mag-gio al Gran teatro Geox. Nonostate alcuni inconvenienti tecici, che comunque non han-no compromesso la giornata, erano presenti circa 14 scuole primarie provenienti da tutto il territorio padovano, con più di 510 stu-

denti iscritti alla prima elementare, ai quali è stato dato in dono un piccolo alberello, che li ha fatti diventare, in questo modo, responsabili in prima persona della piantina, con il compito di farla crescere, prendersene cura e imparare a conoscere i segreti della natura passo dopo passo.

Il programma si sviluppa nell’arco di tre anni scolastici in modo da permettere ai bimbi di studiare il ciclo di vita dell’albero e osservare come cambia nelle varie stagioni. Le piantine possono essere tenute in classe e portate a casa durante le festività. Alla fi ne del terzo anno gli alberi saranno pian-tati in uno spazio del Comune, nel giardino della scuola o in quello di casa. Nel frattem-po, i promotori dell’iniziativa, incontreranno docenti e bimbi per monitorare l’andamento del progetto. Il musicista dei Pooh, Red Can-zian, al termine dell’evento, ci ha rilasciato

un paio di dichiarazioni per spiegare al me-glio il profondo signifi cato e il vero messag-gio che si celano dietro a questo progetto culturale e scolastico.

“Abbiamo regalato a tutti i bambini un albero – ci racconta il musicista dei Pooh - con la speranza che crescendo possano diventare dei buoni tutori della natura. Ci piacerebbe che anche da grandi continuassero a preoccuparsi della natura e di tutti gli alberi del mondo, che sono essenziali per noi in quanto ci aiutano a vivere e a respirare.”

Una settimana dopo altri 400 studenti padovani hanno partecipato in Fiera a Pado-va alla giornata conclusiva del percorso di educazione alimentare promosso da Coldi-

retti e Camera di Commercio di Padova. La sana alimentazione si impara in

classe, anche divertendosi e giocando. L’oc-casione per conoscere l’origine dei prodotti alimentari, la loro stagionalità, le caratte-

ristiche e le qualità è venuta dal concorso per le scuole primarie e secondarie di primo grado padovane “Sce-gli, scatta e… mangia con gusto”.

Decine di classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado (elementari e me-die) padovane hanno raccontato la storia di una ricetta speciale e descritto i segreti per prepararla. I lavori sono stati corredati con le foto dei “protagonisti stagionali”, vale a dire gli ingredienti e i luoghi di produzione e vendita.

Il bassista trevigiano ha incontrato i bambinicon un invito a prendersi cura dell’ambiente

Coinvolte le scuole padovane Oltre 500 ragazzi alla festa conclusiva

Un albero per la vitafi rmato Red Canzian

Il musicista dei Pooh incontra i ragazzi di prima elementare

In quattrocentoospiti in Fieracon Coldirettiper imparare l’alimentazione sana

Il programma sisviluppa nell’arcodi tre anniscolastici e segueil ciclo dell’albero

di Manuel Glauco Matetich

24forChildren Il 22 e 23 giugno in Prato della Valle solidarietà in pista

Con l’arrivo dell’estate è tempo per i padovani di cominciare ad allenarsi in vista dell’ormai tradizionale appun-

tamento con lo sport e la solidarietà, che quest’anno raddoppia: dopo “Swim for children” e “Run for Children” arriva infatti “24forChildren”, 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto per entrare per la terza e quarta volta nel Guinness World Re-cords. La nuova sfi da a favore della Fondazio-ne Istituto di Ricerca Città della Speranza e dell’Associazione Santa Lucia per la coope-razione e lo sviluppo tra i popoli si terrà il 22 e 23 giugno in Prato della Valle a Padova.

Dalle ore 20 del 22 giugno alle ore 21 del 23 giugno si terranno dunque ben due tentativi di record: 12 ore di corsa e 12 ore di nuoto. Per il primo record si cor-rerà la staffetta dei 100 metri sulla pista di atletica già inaugurata lo scorso anno da Run for Children. Gli atleti dovranno passarsi

il testimone per 12 ore consecutive: dalle ore 20 di venerdì 22 giugno alle ore 8 di sabato 23 giugno 2012. Il record da bat-tere è quello delle 2.395 persone che il 23 ottobre 2010, nello stadio Al-Yarmook di Gaza, hanno corso 100 metri a testa inin-terrottamente per 12 ore.

Per il secondo record, in Prato della Valle verrà attrezzata una piscina lunga 18 metri, ad una corsia, nella quale i nuotatori dovranno avvicendarsi

per 12 ore consecutive: dalle ore 9 alle ore 21 di sabato 23 giugno 2012. Dopo il record ottenuto da Swim for Children nel 2010 quest’anno una formula inedita per un nuovo tentativo: l’obiettivo sarà quello di portare in acqua almeno 2.515 persone, il 50 per cento più uno del record sulle 24 ore. Due i record da battere per aiutare al-trettante realtà che operano nel sociale. L’in-tero ricavato delle iscrizioni di 24forChildren

verrà infatti destinato alla realizzazione di progetti dedicati all’infanzia: i progetti di ri-cerca della Fondazione Istituto di Ricerca Pe-diatrica Città della Speranza e un progetto sanitario della missione di Suor Laura Girot-to ad Adua in Etiopia, attraverso l’Associa-zione Santa Lucia. Inaugurato il 6 maggio scorso, l’Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza è destinato a diventare il più grande polo europeo dedicato alla ricerca sulle malattie infantili: ospiterà i laboratori e i ricercatori del Dipartimento di Pediatria dell’Università di Padova e darà spazio alle attività di ricerca scientifi ca di almeno 350 ricercatori. La Fondazione Città della Speranza si è impegnata a coprire tutte le

spese di gestione dell’edifi cio e a sostenere con almeno un milione di euro l’anno i pro-getti di ricerca pediatrica che si svolgeranno all’interno, grazie anche alla partecipazione di partner pubblici e privai. Attraverso l’Asso-ciazione Santa Lucia, 24forChildren sostiene invece uno dei progetti sanitari pediatrici che verranno realizzati nella missione di Suor Laura Girotto ad Adwa in Etiopia. Le suore della missione Kidane Mehret, assieme ad un gruppo di medici italiani volontari, hanno concepito un progetto ambizioso: la costru-zione di un centro ospedaliero che prevede circa 130 posti di degenza, diventando un punto di riferimento ancor più importante per la popolazione locale.

di Laura Organte

La terza edizione unisce le due discipline precedenti: nuoto e corsa, insieme per la ricerca

Staffetta dei record per salvare i bambiniLa presen-tazione dell’ini-ziativa di solidarietà del nuovo record del mondo per fi nanziare ricerca e coopera-zione

Altra novità che accompagna l’e-dizione 2012 della staffetta per la solidarietà è il concorso foto-

grafi co di 24forchildren, organizzato in collaborazione con Rce. Fotografi , aspiranti fotografi e amatori possono rappresentare in libera interpreta-zione il tema Run&Swim e inviare il loro lavoro a [email protected], riportando nome, cognome e numero di telefono, entro il 24 giugno.

Tutte le foto saranno pubbli-cate su www.rcefoto.com e nel sito www.24forchildren.it/pageFoto.php. Da quest’ultimo chiunque potrà votarle utilizzando il pulsante “mi pia-ce” di Facebook. Tra le 10 immagini più votate la Giuria sceglierà il vinci-tore. Ogni concorrente può partecipa-re con un massimo di 3 fotografi e in formato JPG della dimensione massima di 2MB. La premiazione del concorso avverrà in occasione della conferenza stampa fi nale di 24forchildren, mo-mento della consegna del ricavato della manifestazione alle associazioni benefi ciarie. Un altro modo per dare il proprio contributo solidale.

FOCUS

Premiate dieci immaginiCONCORSO FOTOGRAFICO PER LA SOLIDARIETÀ

L.O.

Dopo il successodelle precedentiedizioni, ora una nuova sfi da per i padovani

13Cultura provinciale

Un passo importante è stato compiuto nella direzione della restituzione alla città dell’Oratorio di san Rocco in

tutto il suo splendore originale. Il Dossale d’altare con san Rocco tra le sante Barbara e Lucia fi ancheggiato da due scene della vita di quest’ultima, infatti, è ritornato nella sua sede originaria dopo esser stato ospite per ottant’anni al Museo Civico di piazza del Santo e dopo un com-plesso e accurato restau-ro. “Durante il trasloco defi nitivo dei materiali conservati presso l’ex sede museale di Piazza del Santo, dopo aver trasferito i pezzi ceramici e lignei a Palazzo Zuckermann, ci si è trovati di fronte a un ca-polavoro come quello di Tiziano Minio - ricor-da l’Assessore Andrea Colasio - Era pertanto necessario occuparsi dell’opera più importan-te, portando a compimento il lavoro iniziato negli anni trenta da Andrea Moschetti, allora Direttore del Museo Civico, che aveva fatto

trasportare il dossale dall’Oratorio di San Rocco alla sede museale”. Fondamentale il contributo della Fondazione Cassa di Rispar-mio di Padova e Rovigo, che ha prontamente risposto all’appello offrendosi come ente fi -nanziatore per la realizzazione del progetto. Commissionato nel 1535 a Tiziano Aspetti detto Minio (Padova, 1511/1512 cir-ca–1552) e collocato nella sua sede origina-

ria l’anno successivo, il dossale costituisce il primo lavoro auto-nomo dello scultore padovano. L’imponen-te manufatto (circa quattro metri sia in al-

tezza che in larghezza), realizzato in stucco forte di marmo e di calce e impreziosito da dorature, si presenta in forma di polittico con quattro ordini di decorazione: nella parte prin-cipale, entro nicchie, sono collocate le grandi statue dei santi Rocco, Barbara e Lucia; sotto la trabeazione, ornata con volute fi tomorfe e mascheroni, vi sono tre riquadri con Dio

Padre e l’Annunciazione, mentre la predel-la, anch’essa tripartita, mostra un rilievo (san Rocco e l’angelo) nel campo centrale. Gli affreschi laterali - Santa Lucia dinanzi al giudice e L’elemosina di santa Lucia - sono opera certa di Stefano Dall’Arzere (Padova, notizie dal 1540 al 1575), che li realizzò nel 1559. La restituzione di questa opera, così intimamente legata alla storia padova-na, consente di recuperare appieno la perce-zione dell’intero complesso e dell’apparato decorativo. E’ questa l’occasione per ripristi-nare e rendere accessibile la sala superiore dell’Oratorio: “Rendere nuovamente fruibile

la sala del Capitolo da decenni preclusa al pubblico – sottolinea l’assessore Colasio - è operazione importante sia da un punto di vista storico-artistico che civico. Costituisce un valore aggiunto e un arricchimento non solo per visitatori e studiosi ma per l’intera città”. L’iniziativa è il seguito di una serie di operazioni di risanamento iniziate negli anni venti del Novecento, quando il Comune di Padova divenne proprietario del complesso. Rimangono ancora opere da compiere per il completo recupero formale e funzionale dell’edifi cio, ma questa era certo la tappa più diffi cile da superare nel percorso.

Restituito all’Oratorio di San Rocco lo splendido dossale d’altarecinquecentesto di Tiziano Aspetti

Arte a Padova Dopo ottant’anni al Museo Civico è stato riportato nella sede originale

Torna a “casa” il tesoro di Minio

Lo splendido dossale d’altare di Tiziano Aspetti detto Minio E’ in preparazione un evento culturale di grande rilievo, che animerà l’estate padovana: in arrivo la mostra agli

Eremitani che proporrà per la prima volta al grande pubblico due opere “inedite” di Tizia-no. Le due opere, un autoritratto e il ritratto di Papa Farnese Paolo III, sono proprietà di un privato che ha scelto di prestarle ai Musei civici patavini dopo una serie di incontri con il prof. Lionello Puppi, responsabile scientifi co dell’Archivio Tiziano, e dopo aver verifi cato l’effi cienza del sistema di sicurezza e della corretta e moderna ergonomia degli impianti museali. Il collezionista ha deciso anche di farsi carico di tutte le spese lasciando al Museo l’onere della tutela delle due preziose opere nel periodo della mostra.

EREMITANI

L.O.

Attesa per i dueinediti di Tiziano

L’autoritratto di Tiziano

La mostra Abano Terme festeggia il secolo di vita del “Trieste & Victoria”

Giusto cento anni fa nasceva ad Abano Terme il Trieste & Victoria, oggi l’ho-tel storico del Gruppo Borile. Erano

gli anni della “La Belle Epoque”, momento irrepetibile della storia europea. A celebra-re questa ricorrenza nei cinque Hotel del Gruppo Borile (Grand Hotel Terme Trieste & Victoria, Abano Grand Hotel, Hotel Terme Due Torri, Hotel Terme Metropole, Hotel La Residence & Idrokinesis, sarà allestita una mostra ideata e curata da Massimo e So-nia Cirulli, con materiali del Cirulli Archive, collezione di affi ches storici tra le più im-portanti in Europa, aperta al pubblico fi no al 30 luglio.

L’esposizione racconta, lungo il fi l rou-ge del ritratto femminile, ma non solo, le mode e le pose, le pause dell’intimità e della ricreazione, i momenti pubblici con le escursioni al parco o alle riviere, alle erme, naturalmente, le promenade e i rendez-vous, le sfi late di moda, le gite al lago o al mare, la vita notturna nei teatri e nei tabarin, i veglioni, i casinò, le passeggiate a cavallo, i riti mondani, le galanterie ma anche i vizi e gli eccessi di quest’epoca. Alla divulgazione e alla formazione di miti e modelli provvedevano proprio gli affi chistes, in primis quel Leonetto Cappiello che come pochi altri seppe connotare la pubblicità di

quegli “anni belli”. Quei colorati cartelloni, esposti nelle

fastose sale di ricevimento dei 5 Hotels del Gruppo Borile, per molti rappresentavano l’irragiungibilità di un miraggio, per altri la frizzante certezza dell’oggi. Testimoni di un passato carico di ottimismo e vitalità, sem-brano quasi a volerlo trasmettere a chi oggi gode dell’ospitalità, collaudata da un secolo di esperienza di questi magnifi ci alberghi. A chi, scegliendo un soggiorno al Trieste & Victoria entra fi n dentro la grande Storia, scegliendo magari di soggiornare nella Ca-

mera 110, monumento alla storia d’Italia. In questa camera soggiornava il Gene-

rale Diaz e da qui gestiva le ultime fasi della prima Guerra Mondiale. Il testo del celebre Armistizio è stato scritto sulle scrivanie dei salottini riservati del Trieste & Victoria, come ricorda la lapide sulla facciata dell’Ho-tel. Qui D’Annunzio progettò il Volo su Vien-na e tanto si sentiva di casa da voler che il Triste, il suo albergo termale preferito, assu-messe anche il nome di “Victoria”, istanza che venne immediatamente accettata dalla proprietà.

I fasti della “Belle Epoque”dove la storia è in ogni stanza

Lo storico hotel “Trieste & Victoria” del gruppo Borile

L.O.

EVENTI E MOSTRE

FOTOGRAFIA DOCUMENTARIADedicata agli appassionati di fotografi a documentaria, Padova Photo-Graphia, si terrà presso il sottopasso della Stua da giugno a settembre. Coordinatori del progetto saranno Moreno Segafredo, fotografo professionista e Prosdocimo Terrassan, architetto e fotografo. Le tematiche affrontate nel corso degli incontri e dei dibattiti saranno quelle relative alle trasformazioni e permanenze urba-nistiche, architettoniche e sociali nella nostra città. L’attività di ricerca verrà supportata da esposizioni di lavori di affermati fotografi contemporanei.

PERGAMENE DELLA CERTOSAIn mostra nella sala di rappresentanza di palazzo Santo Stefano alcune pergamene originali dell’Archivio della Certosa di san Bernardo di Padova, in particolare le più antiche del Monastero delle monache benedettine di san Bernardo. L’esposizione, nata dalla collaborazione tra l’archivio di stato, la Provincia e il lions club, è visitabile fi no al 30 giugno previa prenotazione al numero verde 800800820. Un’occasione unica per conoscere da vicino dei documenti preziosi che raccontano storiche vicende della città e custodiscono un passato ricco di arte e cultura.

“CUORI SULLA TERRA”Una mostra dedicata all’universo animale, con lo scopo di sensibilizzare al rispetto e alla conoscenza, sarà in esposizione fi no al 17 luglio all’ex Macello di via Cornaro. Protagonisti di “Cuori sulla terra” il pensiero e le emozioni di artisti che hanno lavorato su questo tema, che saranno affi ancati da performances, musica e incontri. L’educazione al rispetto degli animali, esseri che non hanno alcuna possibilità di far valere i propri anche più elementari diritti, implica l’educazione al rispetto per il più debole, per il diverso, per il malato, per il disabile, in una società che sta diventando sempre più egocentrica, sempre meno tollerante e solidale.

a cura di Laura Organte

Andrea Colasio:“Abbiamo resofruibile la saladel Consigllio al piano superiore”

di Laura Organte

272727Cultura provinciale

Page 30: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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Page 31: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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292929Il Veneto in primo piano

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Page 32: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

30 Il Veneto in primo piano3030 Il Veneto in primo piano

Page 33: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

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Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

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9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

A.A.

32 Il Veneto in primo piano3232 Il Veneto in primo piano

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Page 35: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

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Page 36: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixitIpse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

34 Voci da palazzo3434 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

NEWS

I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

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11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

NEWS

I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

353535Intorno a noi

CONSELVE (PD) Piazza dei Bersaglieri, 6 - Tel. 049 5384539

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Page 38: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

36 Cultura veneta3636 Cultura veneta 13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

V.M.B.

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12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

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24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette fi gli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multi-mediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambien-tale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: [email protected] www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

mortalati nei fi lm. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppo-ne”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fi ume è più largo, con spuntino di pro-dotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto.

Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

Delizioso come le cose buone che propon-gono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vaga-mente il panforte di Siena. Info: www.visitbre-scello.it o uffi [email protected] Tel. 0522 482564.

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORANEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHIE PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATASERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONACON GINO CERVI E FERNANDELDUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO(CON NAVIGAZIONE SUL PO)E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANOGLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATOTRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNIIN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO

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393939Sì, viaggiare24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

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Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

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40 Moda4040 Moda

Corolle variopinte, api e farfalle; orli arrotondati come petali e colletti che diventato una stola avvolgente; fi ori ricamati di jais, perline e canottiglia; micro-stelle

di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi -natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggenda-ria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda fran-cese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprenditore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Ve-neto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Cha-nel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, mo-dernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto, anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di espe-rienza a Valentino ho potuto vedere come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”.

Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantag-gioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

>> Moda

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

“Anche lei era partita in un momento di crisi, ha prosperato a cavallo di due guerre

di Laura Organte

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414141I nostri esperti

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

In Italia un turismo d'improvvisazione

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Pochi giorni or sono, da fonte più che autorevole, è stata resa nota la classifi ca mondiale delle strutture alberghiere. Quelle italiane? Una catastrofe. Non ci sono altre parole per descrivere la situazione in cui versa questo settore. Su una classifi ca di 118 paesi siamo al posto nr. 103. Siamo messi molto peggio di paesi che disprezziamo e che consideriamo del “terzo mondo”. Sicuramente la crisi che stiamo attraversando ha la sua parte di responsabilità, ma la realtà ci dice in modo brutale che non solo non siamo in grado di sfruttare l’immenso patrimonio artistico e culturale che abbiamo, ma anche che non siamo in grado di gestire in modo lontanamente imprenditoriale le strutture che dovrebbero accogliere l’enorme potenziale turistico. Spesso i nostri alberghi non sono solo modesti…sono più propriamente delle stamberghe. Un sistema ricettivo vecchio, non solo dal punto di vista immobiliare, ma anche nella mentalità dell’accoglienza. Struttura vecchia, imprenditoria ferma a 40 anni fa. Una buona metà della riviera romagnola è in vendita, tantissimi alberghi, ristoranti e bar sono chiusi…in attesa di un gestore che faccia investimenti al posto di una proprietà che non solo non ha adeguato le strutture, ma neppure la testa e che pretende pure di vivere di rendita. Ed in molte zone del nostro paese la situazione è la stessa.

Ovviamente ci sono le eccezioni, fatte di realtà piccole e grandi, ma il quadro generale è sconsolante…per non dire depressivo. Il mercato è cambiato, il modo di fare turismo è cambiato, le pretese dei clienti sono cambiate. Non basta più essere cordiali, simpatici all’italiana e cucinare bene. Il turista attuale (e sarà così per molto tempo) vuole due cose che non diamo: servizi e strutture accoglienti. Per servizi non intende la bicicletta, intende reti wi fi , nursery per i bambini, baby club e animazioni per i più piccoli che durino tutto il giorno, strutture kinder friendly, piscine degne di questo nome, Spa, centri wellness, orari fl essibili, all inclusive di tutti i tipi, pulizia, organizzazione e qualità. Assieme ai parcheggi e la sicurezza, vuole trasporti locali effi cienti, percorsi di tutti i tipi calibrati su tutte le misure, economici, per età e per interesse. Troppo spesso (quasi sempre) offriamo invece una viabilità pazzesca, pochissimi parcheggi, biglietti riduzione per i parchi divertimenti, qualche evento importante non dappertutto e non sempre, ed un sistema ricettivo in generale che lascia molto a desiderare. Le pro loco con i pochi stanziamenti a disposizione fanno quello che possono, le amministrazioni locali anche, ma i loro interventi oltre ad essere insuffi cienti talvolta sono ineffi cienti e gravemente ineffi caci. Non adeguati alla richiesta turistica

attuale, che non si accontenta più dell’artista di strada, della sagra della salsiccia e delle feste del mare. Forse sarebbe il caso che anche loro si adeguassero ai tempi. E le associazioni di categoria in tutto questo annaspano. Il folklore va bene, ma non basta più. Non lo si vuole capire e siamo diventati anacronistici a perseguire quella strada. In realtà il motore del rilancio sarebbero proprio gli albergatori e tutte le strutture locali, collegate in ambiti interregionali. Come? Non è diffi cile, o meglio non lo sarebbe stato così tanto come ora fi no ad una decina di anni fa. Reti, consorzi, reti di marketing collegate tra loro, tra strutture ricettive, artistiche e culturali. Costerebbe poco (se partecipassero in tanti) e darebbe risultati stratosferici. Poche poltrone, niente politica e compensi per obiettivi. Molta informatica gestionale, investimenti sulle strutture per adeguarle ai tempi e marketing. Utopia? No. Semplice organizzazione aziendale moderna. Ma, quando si viene a sapere che tante strutture sono ferme ancora al fax, che non hanno un Pos per pagare, che non accettano un pagamento con internet banking perché non sanno cos’è, che hanno acquistato le camere di terza mano, che hanno bagni da meno di due metri quadrati e poi scrivono “totalmente rinnovato” per aver tinteggiato la sala da pranzo, viene da piangere.

Niente cucina a vista, che costa pure meno della cucina tradizionale se correttamente usata con il servizio di sala, frigobar in camera… ma c’è il dondolo nel terrazzo… Non voglio sembrare inutilmente polemico e sterilmente distruttivo. Sono più che sicuro che l’imprenditore moderno ha capito benissimo, così come ha capito benissimo quello fermo a quarant’anni fa che non può più sottrarsi alle proprie manchevolezze. Non si può più vivere negli allori degli anni passati, che il nostro paese è il più bello del mondo (e lo è), che si mangia bene e ci sono tante cose da vedere. Oggi con un semplice clik sul computer il turista che poteva venire qui se ne va da un’altra parte spendendo meno ed avendo molto, ma molto di più, grazie all’arretratezza tecnologica, ad una tassazione troppo forte e nessun tipo di incentivo sugli investimenti degli imprenditori per migliorare l’offerta. Gli indicatori non sono affatto positivi per il settore. Vacanze sempre più corte e sempre più last minute. Clientela non fi delizzata e catturata grazie solo all’iniziativa del singolo. Della serie avanti in ordine sparso. E adesso? Molti imprenditori e tanti amministratori dovranno recitare il mea culpa…

A cura di Lorenzo Sartiè

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di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi -natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggenda-ria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda fran-cese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprenditore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Ve-neto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Cha-nel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, mo-dernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto, anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di espe-rienza a Valentino ho potuto vedere come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”.

Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantag-gioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

“Anche lei era partita in un momento di crisi, ha prosperato a cavallo di due guerre

di Laura Organte

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VINO

IL SAUVIGNON BLANCORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SE-MILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PAR-TICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAU-VIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITA-LIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

DenisMeneghini

CUCINA

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONEDA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO.BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA

COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:380G RISO ROMA

130G PISELLI SECCHI

15G CIPOLLA ROSATA

3 BACCHE DI CARDAMOMO

26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT

4ML AROMA AL LIMONE

4 FOGLIE MENTA

2 DADI VEGETALI OLIO EVO

SALE

PROCEDIMENTOCUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI.A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE.MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Con l’ avvicinarsi della primavera, per chi soffre di allergia, comincia la stagione del naso che gocciola e degli occhi gonfi . Si tratta di una risposta esagerata del sistema immunitario ad una sostanza innocua ma riconosciuta come dannosa detta “allergene”. Si parla genericamente di congiuntivite allergica ma, in realtà, si tratta di forme cliniche ben distinte, spesso non diagnosticate correttamente, essenzialmente a causa di due fattori:• il primo perché nella maggior parte dei casi le congiuntiviti allergiche si associano ad altra patologia importante (quale asma o rinite) più grave di pertinenza dell’allergologo;• il secondo si basa sulla considerazione che le allergie congiuntivali non costituiscono mai un problema invalidante ai fi ni della funzione visiva, per cui c’è spesso l’autoprescrizione di colliri a volte inutili o dannosi .E’ necessario quindi, porre una diagnosi precisa perché ogni forma clinica richiede un trattamento specifi co. Cercherò di semplifi care al massimo per riuscire ad aiutare i pazienti a districarsi su questa patologia che un po’ tutti sintetizziamo con l’espressione “occhio rosso”che tutto include. RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA: è la più diffusa, detta anche pollinosi. I primi pollini sono quelli degli alberi (nocciolo, olmo, pioppo, betulla, cipresso e altri), dell’erba invisibile all’occhio ma percepita dal naso allergico, delle graminacee, delle muffe o delle polveri di casa. Inizia a maggio e ha il suo apice a luglio. Questa forma ha andamento stagionale e c’è sempre sintomatologia nasale, il prurito oculare è lieve. In tali casi è utile la consulenza dell’allergologo che, attraverso esami mirati, potrà porre la giusta diagnosi. Va ricordato che nel 94% dei casi (non è poco) si associa in ordine di frequenza oltre alla rinite, asma, orticaria e dermatite. Non bisogna inoltre dimenticare l’importanza del fattore “familiarità”. La prognosi è buona ai fi ni della funzione visiva, i sintomi tendono a diminuire, sino a scomparire spontaneamente in età avanzata.COGIUNTIVITE PRIMAVERILE: rispetto alla precedente ha andamento cronico, con peggioramenti stagionali nel periodo primaverile. Sono generalmente colpiti i bambini ed è rara sopra i 30 anni. L’associazione con altre patologie già menzionate scende al 60%, può comparire senza antecedenti familiari. I sintomi sono più forti in primavera ed il principale è un prurito forte, intenso, continuo, a volte esasperante che costringe i pazienti a stropicciare continuamente gli occhi nel tentativo di ottenere giovamento peggiorando il quadro con comparsa di fotofobia e “fi li di muco” che sono dovuti alla spremitura meccanica causata dallo strofi namento degli occhi. L’oculista fa diagnosi certa semplicemente con il rovesciamento della palpebra superiore che evidenzierà “papille” giganti, che nel nostro gergo defi niamo a “ciottolato romano”, le quali, a contatto della cornea producono abrasioni a volte molto gravi e diffi cili da curare per la

Occhio al pollineL’OCULISTA

scarsa collaborazione dei piccoli pazienti. Si può avere calo della vista e grave compromissione della cornea .In questa forma clinica, l’oculista deve sempre essere molto vigile per improntare immediata e potente terapia antinfi ammatoria.CONGIUNTIVITE ATOPICA: con questo termine s’intende una congiuntivite allergica, spesso cronica, associata ad eczema cutaneo, con forte familiarità. Le manifestazioni cliniche ci sono già nel primo anno di vita, ma possono presentarsi anche successivamente. Si hanno principalmente aree di eczema al viso, dietro le orecchie, sulle mani. A livello oculare non vi è stagionalità ed i sintomi sono: bruciore, lacrimazione, prurito, ma la complicazione più grave è l’interessamento corneale che porta ad opacità cicatriziali permanenti con conseguente perdita della capacità visiva. Spesso si riscontra cheratocono ed elevata incidenza di cataratta. E’ la forma più diffi cile da trattare, la più grave per le citate complicazioni.

Per astenopia in campo medico, si intende una condizione di de-bolezza anomala degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista.Tale disturbo è frequente nei ragazzi ed è statisticamente associato con miopia. I lavoratori più a rischio sono gli operatori addetti ai vide-oterminali che utilizzano tali appa-recchiature per più di 20 ore a set-timana, ma ancora più a rischio i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile ,tra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: cefalea, ( La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, so-ventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazio-ne, cefalea di tipo tensivo (acro-nimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea musco-lo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, ce-falea psicomiogena. Il termine ten-sivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei musco-li del capo o del collo. Attualmen-te si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa defi nita ).Offuscamento della vista, NauseaPerdita del senso di equilibrio Occhio secco L’ occhio secco è una patologia oculare che consiste in una ridu-zione quantitativa e/o in un’alte-razione qualitativa del fi lm lacri-male, che principalmente ha una funzione umettante della superfi cie oculare. Tale patologia può es-sere dannosa perché può provo-care lesioni alle strutture esterne dell’occhio: il fi lm lacrimale tende a ‘frammentarsi’, con conseguente esposizione alla disidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale, tale debolezza viene causata da un’anomalia muscolare a livello oculare o ciliare. Ai primi segni bisognerebbe staccare la visuale dai videoterminali o da qualunque attività che si stava compiendo al momento e riposarsi per qualche decina di minuti. Lenti di riposo possono dare sollievo.

Bibliografi aWikipedia

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

AstenopiaL’OTTICO

42 I nostri esperti4242 I nostri esperti

35457515

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VINO

IL SAUVIGNON BLANCORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SE-MILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PAR-TICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAU-VIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITA-LIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

DenisMeneghini

CUCINA

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONEDA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO.BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA

COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:380G RISO ROMA

130G PISELLI SECCHI

15G CIPOLLA ROSATA

3 BACCHE DI CARDAMOMO

26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT

4ML AROMA AL LIMONE

4 FOGLIE MENTA

2 DADI VEGETALI OLIO EVO

SALE

PROCEDIMENTOCUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI.A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE.MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

434343A tavola

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Con l’ avvicinarsi della primavera, per chi soffre di allergia, comincia la stagione del naso che gocciola e degli occhi gonfi . Si tratta di una risposta esagerata del sistema immunitario ad una sostanza innocua ma riconosciuta come dannosa detta “allergene”. Si parla genericamente di congiuntivite allergica ma, in realtà, si tratta di forme cliniche ben distinte, spesso non diagnosticate correttamente, essenzialmente a causa di due fattori:• il primo perché nella maggior parte dei casi le congiuntiviti allergiche si associano ad altra patologia importante (quale asma o rinite) più grave di pertinenza dell’allergologo;• il secondo si basa sulla considerazione che le allergie congiuntivali non costituiscono mai un problema invalidante ai fi ni della funzione visiva, per cui c’è spesso l’autoprescrizione di colliri a volte inutili o dannosi .E’ necessario quindi, porre una diagnosi precisa perché ogni forma clinica richiede un trattamento specifi co. Cercherò di semplifi care al massimo per riuscire ad aiutare i pazienti a districarsi su questa patologia che un po’ tutti sintetizziamo con l’espressione “occhio rosso”che tutto include. RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA: è la più diffusa, detta anche pollinosi. I primi pollini sono quelli degli alberi (nocciolo, olmo, pioppo, betulla, cipresso e altri), dell’erba invisibile all’occhio ma percepita dal naso allergico, delle graminacee, delle muffe o delle polveri di casa. Inizia a maggio e ha il suo apice a luglio. Questa forma ha andamento stagionale e c’è sempre sintomatologia nasale, il prurito oculare è lieve. In tali casi è utile la consulenza dell’allergologo che, attraverso esami mirati, potrà porre la giusta diagnosi. Va ricordato che nel 94% dei casi (non è poco) si associa in ordine di frequenza oltre alla rinite, asma, orticaria e dermatite. Non bisogna inoltre dimenticare l’importanza del fattore “familiarità”. La prognosi è buona ai fi ni della funzione visiva, i sintomi tendono a diminuire, sino a scomparire spontaneamente in età avanzata.COGIUNTIVITE PRIMAVERILE: rispetto alla precedente ha andamento cronico, con peggioramenti stagionali nel periodo primaverile. Sono generalmente colpiti i bambini ed è rara sopra i 30 anni. L’associazione con altre patologie già menzionate scende al 60%, può comparire senza antecedenti familiari. I sintomi sono più forti in primavera ed il principale è un prurito forte, intenso, continuo, a volte esasperante che costringe i pazienti a stropicciare continuamente gli occhi nel tentativo di ottenere giovamento peggiorando il quadro con comparsa di fotofobia e “fi li di muco” che sono dovuti alla spremitura meccanica causata dallo strofi namento degli occhi. L’oculista fa diagnosi certa semplicemente con il rovesciamento della palpebra superiore che evidenzierà “papille” giganti, che nel nostro gergo defi niamo a “ciottolato romano”, le quali, a contatto della cornea producono abrasioni a volte molto gravi e diffi cili da curare per la

Occhio al pollineL’OCULISTA

scarsa collaborazione dei piccoli pazienti. Si può avere calo della vista e grave compromissione della cornea .In questa forma clinica, l’oculista deve sempre essere molto vigile per improntare immediata e potente terapia antinfi ammatoria.CONGIUNTIVITE ATOPICA: con questo termine s’intende una congiuntivite allergica, spesso cronica, associata ad eczema cutaneo, con forte familiarità. Le manifestazioni cliniche ci sono già nel primo anno di vita, ma possono presentarsi anche successivamente. Si hanno principalmente aree di eczema al viso, dietro le orecchie, sulle mani. A livello oculare non vi è stagionalità ed i sintomi sono: bruciore, lacrimazione, prurito, ma la complicazione più grave è l’interessamento corneale che porta ad opacità cicatriziali permanenti con conseguente perdita della capacità visiva. Spesso si riscontra cheratocono ed elevata incidenza di cataratta. E’ la forma più diffi cile da trattare, la più grave per le citate complicazioni.

Per astenopia in campo medico, si intende una condizione di de-bolezza anomala degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista.Tale disturbo è frequente nei ragazzi ed è statisticamente associato con miopia. I lavoratori più a rischio sono gli operatori addetti ai vide-oterminali che utilizzano tali appa-recchiature per più di 20 ore a set-timana, ma ancora più a rischio i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile ,tra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: cefalea, ( La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, so-ventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazio-ne, cefalea di tipo tensivo (acro-nimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea musco-lo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, ce-falea psicomiogena. Il termine ten-sivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei musco-li del capo o del collo. Attualmen-te si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa defi nita ).Offuscamento della vista, NauseaPerdita del senso di equilibrio Occhio secco L’ occhio secco è una patologia oculare che consiste in una ridu-zione quantitativa e/o in un’alte-razione qualitativa del fi lm lacri-male, che principalmente ha una funzione umettante della superfi cie oculare. Tale patologia può es-sere dannosa perché può provo-care lesioni alle strutture esterne dell’occhio: il fi lm lacrimale tende a ‘frammentarsi’, con conseguente esposizione alla disidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale, tale debolezza viene causata da un’anomalia muscolare a livello oculare o ciliare. Ai primi segni bisognerebbe staccare la visuale dai videoterminali o da qualunque attività che si stava compiendo al momento e riposarsi per qualche decina di minuti. Lenti di riposo possono dare sollievo.

Bibliografi aWikipedia

Valentino Micaglio

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Page 46: La Piazza del Conselvano - 2012mag n63

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO IL MESE PROM-

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI CON CHI AMATE · SALUTE LASCIATE CHE LE GAMBE CORRANO: MUOVETEVI, A PASSEGGIO O DI CORSA LA SALUTE DEL VOSTRO CORPO AVRÀ I SUOI BENEFICI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO ANCHE

SE LA PASSIONE È IL VOSTRO TERRENO PREF-

ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-ATE CON SEDUZIONI DI TIPO MENTALE · SALUTE E’ IL PERIODO GIUSTO PER EVENTUALI SCREENING O ESAMI APPRO-FONDITI. ATTENZIONE AI PICCOLI SEG-NALI TRASCURATI IN PRECEDENZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO IN VISTA MO-MENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. AT-

TENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · SALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RI-POSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SIATE

PRESENTI E ABBIATE ATTENZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO AMOROSO CHE SI BASI SU FONDAMENTA SOLIDE · SALUTE LA FORMA FISICA SI ATTESTA SU UN BUON LIVELLO GENERALE, CONTINUATE AD IM-PEGNARVI CON LO SPORT E TUTTO AN-DRÀ BENE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO IL CAMPO

DELL’EROS E DELLA SE-DUZIONE PIÙ DIVERTENTE, A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

OCCHIO ALLE SCOTTATURE · SALUTE SFRUTTATE OGNI POSSIBILE MOMENTO DELLA GIORNATA PER FARE IL PIENO DI ENERGIE E DI OSSIGENO SENTENDO IL CORPO VIVO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO RAGIONE E SENTIMENTO QUESTO MESE DOVRANNO VIAGGIARE ALL’UNISONO. FATEVI GUIDARE DALLE AFFINITÀ ELETTIVE · SALUTE RITAGLIAT-EVI UNA PICCOLA OASI QUOTIDIANA DI PACE PER FUGGIRE LA SVOGLIATEZZA, O, AL CONTRARIO, L’IPERATTIVITÀ IM-PRODUTTIVA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO APPROFON-DITE UN HOBBY O UN

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL GRANDE AMORE. SERENITÀ E PIACEV-OLEZZA GARANTITE · SALUTE VI SEN-TIRETE SCATTANTI, IL CORPO REAGISCE CON ELASTICITÀ E LEGGEREZZA, PERCIÒ PREFERIRETE SPORT ALL’ARIA APERTA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO E’

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIF-FIDENTI · SALUTE INSERITE NELLE AT-TIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE

ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACIS-SIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · SALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZI-ONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SFODERATE UN NOTE-

VOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-ZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PER-FETTE LE CURE TERMALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · SALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE PIÙ INSOF-FERENTI CHE TOLLERANTI

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· SALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ES-SERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CON-FLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

RIOSE E STRAVAGANTI. UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOVOLE SENSO DELL’UMORISMO E

UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

TOROTORO DAL 21/04

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL

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DELL’EROS E DELLA SE-

A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

CAPRICORNOCAPRICORNO

PRESENTI E ABBIATE

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TENTI: IL PARTNER SENTE IL

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FASCINOFASCINOSE LA PASSIONE È IL

VOSTRO TERRENO PREF-ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

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GODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

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ARIETEDAL 21/03

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TORO DAL 21/04

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LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

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