La Piazza della riviera est - 2012mag n65

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Quartieri fantasma, mille case sfitte Mira pag. 8 Il premio Pavesi donato alla scuola di Brindisi Campolongo pag. 10 pagg. 4-5 Terremoto politico, a Mira vince Maniero Sconfitto al ballottaggio il centrosinistra di Michele Carpinetti. Campagna Lupia, bis di Livieri R ivoluzione a Mira. Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Maniero 26 anni studente di Scienze Politiche del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballot- taggio il sindaco uscente del centrosinistra Mi- chele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Un terre- moto politico senza precedenti. A Mira è stato spazzato via dal ballottaggio, un sistema di potere che era immobile secondo tanti cittadini da decenni. Ma cosa è successo? Partiamo dal primo turno, quando cioè, le cose nonostante tutto sembravano più semplici per il centrosini- stra. Il sindaco uscente e la sua coalizione di centrosinistra erano arrivati al 43% , meno del 44% del primo turno di 5 anni fa Il Pd a Mira però aveva mantenuto i suoi punti di forza soprattutto nelle frazioni di Oriago, Borbiago e Mira Taglio. Il dato del Pd supera il 28,3%. Gli alleati di coalizione non hanno brillato. Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sel. La lista Nuova Mira ferma intor- no al 2,45% mentre sulla stessa percentuale anche la Federazione della sinistra che ha il 2,5% dei consensi. Nessuno degli alleati di Carpinetti entrerà in consiglio. Al ballottaggio ci era arrivato Alvise Maniero con il 17,5 % e già questo al Movimento 5 Stelle sembrava un miracolo. Pdl e La Lega Nord? Un disastro, Paolino D’Anna assessore provinciale al lavoro non è arrivato al ballottaggio. Ha fatto solo l’11%. Vanna Baldan ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha corso con le li- ste “Insieme per Mira” e “Gente di Mira”, 7% circa dei consensi ma non entra in consiglio. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 65 www.lapiazzaweb.it della Riviera est GARE PODISTICHE A STRA E DOLO Nel mese di giugno si terranno due marce podistiche nella Riviera del Brenta: una a Dolo e l’altra a Strà. Domenica 3 giugno, a Dolo, si terrà la ventottesima Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta con partenza da Piazza Cantiere alle ore 8.15 e per tre lunghezze. pag. 18 RIVIERA SUD, ALLARME NUTRIE E VOLPI Volpi e nutrie, si riaffaccia nella zona sud della Riviera del Brenta, lo spettro di animali che sono l’incubo degli agricoltori. A lanciare l’allarme erano state le associazioni di categoria alle autorità provinciali e comunali dell’area. Sono state colpite alcune aziende agricole dei comuni di Campagna Lupia, ... pag. 12 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin P ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa- naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa- ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. Oltre l’antipolitica *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova di Marco Almagisti * Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 barendi.m@infinito.it - www.vivaibarendi.com PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI Dental Med STUDIO DENTISTICO Via Provinciale Sud, 63/D (1° piano) Fossò - Venezia Per appuntamento CHIAMA 041 5170295 Ciottoli di Fiume Srl Bojon di Campolongo Maggiore (Ve) III Strada Zona Artigianale, 2 Tel./Fax 049 97 25 636 Cell. 329 88 92 024 / 328 42 64 253 [email protected] - www.ciottolidifiumesrl.it PAVIMENTAZIONI IN PIETRE NATURALI PER ESTERNO

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Quartieri fantasma, mille case sfi tte

Mira

pag. 8

Il premio Pavesi donato alla scuola di Brindisi

Campolongo

pag. 10

pagg. 4-5

Terremoto politico, a Mira vince ManieroSconfi tto al ballottaggio il centrosinistra di Michele Carpinetti. Campagna Lupia, bis di Livieri

Rivoluzione a Mira. Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Maniero 26 anni

studente di Scienze Politiche del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballot-taggio il sindaco uscente del centrosinistra Mi-chele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Un terre-moto politico senza precedenti. A Mira è stato spazzato via dal ballottaggio, un sistema di potere che era immobile secondo tanti cittadini da decenni. Ma cosa è successo? Partiamo dal primo turno, quando cioè, le cose nonostante

tutto sembravano più semplici per il centrosini-stra. Il sindaco uscente e la sua coalizione di centrosinistra erano arrivati al 43% , meno del 44% del primo turno di 5 anni fa Il Pd a Mira però aveva mantenuto i suoi punti di forza soprattutto nelle frazioni di Oriago, Borbiago e Mira Taglio. Il dato del Pd supera il 28,3%. Gli alleati di coalizione non hanno brillato. Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sel. La lista Nuova Mira ferma intor-no al 2,45% mentre sulla stessa percentuale anche la Federazione della sinistra che ha il

2,5% dei consensi. Nessuno degli alleati di Carpinetti entrerà in consiglio. Al ballottaggio ci era arrivato Alvise Maniero con il 17,5 % e già questo al Movimento 5 Stelle sembrava un miracolo. Pdl e La Lega Nord? Un disastro, Paolino D’Anna assessore provinciale al lavoro non è arrivato al ballottaggio. Ha fatto solo l’11%. Vanna Baldan ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha corso con le li-ste “Insieme per Mira” e “Gente di Mira”, 7% circa dei consensi ma non entra in consiglio.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 65 www.lapiazzaweb.it

della Riviera est

GARE PODISTICHE A STRA E DOLO

Nel mese di giugno si terranno due marce podistiche nella Riviera del Brenta: una a Dolo e l’altra a Strà. Domenica 3 giugno,

a Dolo, si terrà la ventottesima Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta con

partenza da Piazza Cantiere alle ore 8.15 e per tre lunghezze.

pag. 18

RIVIERA SUD, ALLARME NUTRIE E VOLPI

Volpi e nutrie, si riaffaccia nella zona sud della Riviera del Brenta, lo spettro di animali che sono l’incubo degli agricoltori. A lanciare

l’allarme erano state le associazioni di categoria alle autorità provinciali e comunali dell’area. Sono state colpite alcune aziende agricole dei comuni di Campagna Lupia, ...

pag. 12

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin

Pochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e

nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa-naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa-ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa.

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continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La clamorosa sconfi tta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo

e il successo del Movimento Cinque Stelle.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

di Marco Almagisti *

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G.A.L. Antico Dogado

G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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Al via i progetti di cooperazione

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Sono stati emanati due nuovi bandi per la diversificazione di attività quali le fattorie plurifunzionali e gli agriturismi. Si tratta della Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali”. Con questo strumento si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didat-tiche, creative, ecofattorie) mediante la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e la sistemazione delle aree esterne. L’importo complessivo messo a bando è di euro 264.825,82. Il livello d’aiuto è del 40% della spesa ammis-sibile per gli investimenti fissi, del 35% per gli altri investimenti. C’è poi la Misura 311 “Diversificazione in atti-vità non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti strutturali e dotazionali finalizzati a: ospitalità in stanze o alloggi o agricampeggi. E poi: adeguamento di locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti, attività ricreative, escursionistiche e culturali da parte degli ospiti. Non da ultima l’implementazione dei sistemi di qualità certificata. L’importo complessivo messo a bando è di euro 158.342,11. Il livello d’aiuto è del 30% della spesa ammissibile per gli investimenti fissi, del 25% per gli altri investimenti. Per presentare domanda c’è tempo fino al 9 agosto 2012.

Per informazioni, contattare il GAL. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico.

Fattorie plurifunzionali e agriturismi Novità

Il GAL Antico Dogado ha presentato alla Re-gione del Veneto per la sua approvazione, una serie di progetti utili al rilancio dell’economia rurale. Si tratta di due progetti di cooperazione interterritoriale e un progetto di cooperazione transnazionale previsti nel proprio Programma di Sviluppo Locale. Va spiegato però che la Co-operazione prevista dall’Asse 4 Leader, consiste nella realizzazione di progetti su temi comuni a territori rurali diversi. Sono progetti che si svi-luppano attraverso l’incontro e il confronto tra le rispettive culture e realtà. Oltre al raggiungi-mento degli obiettivi prefissati dai progetti, ne derivano benefici indiretti per i territori, indotti dalla nascita di competenze, reti e relazioni, che divengono patrimonio comune dei partner. I progetti di cooperazione possono essere inter-territoriali (con partner nazionali) o transna-zionali (con partner di altri stati dell’Unione Eu-ropea). Tutti puntano a rilanciare e valorizzare l’economia agricola, come volano della ripresa in questo momento di crisi economica. Vediamo però nel dettaglio i vari progetti:

Turismo rurale tra i grandi fiumi. Promozione del turismo rurale nei

territori di pianura attraversati dai grandi fiumi - Tur Rivers

L’obiettivo del progetto è promuovere il turismo rurale nei territori di pianura ancora poco fruibili, compresi nel “triangolo” della Pianura Padana orien-tale, interessata dalla presenza dei due più grandi fiumi d’Italia, il Po e l’Adige, delimitato dalle grandi mete turistiche come le città d’arte (Venezia, Man-tova, Padova, Verona, Ferrara e Ravenna), le zone del turismo balneare del mare Adriatico o del lago di Garda. Si tratta quindi di “captare” e indirizzare il turismo “classico”, attraverso lo sviluppo e la valoriz-zazione degli itinerari “interGAL o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc. In particolare, si qualificheranno alcuni degli itinerari esistenti nel nostro territorio e ritenuti particolarmen-te strategici nel completamento della rete esistente. Questo anche in considerazione dell’intervento a re-gia avviato dal nostro GAL con le Province di Padova e Venezia attraverso la Misura 313 Azione 1 “Itine-rari e certificazione”. I soggetti attuatori saranno i Comuni di Campolongo Maggiore, Pontelongo, Bovo-lenta e Chioggia. La tipologia del progetto è di tipo interterritoriale. Il GAL capofila è il Polesine-Adige. Fra i partner: GAL Polesine Delta Po, GAL Antico Do-gado, GAL Patavino, GAL Bassa Padovana, GAL della

Pianura Veronese, GAL Delta 2000. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 233.966,30 euro.

Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse - Open market

L’obiettivo generale del progetto è di sostenere l’offerta turistica rurale dei territori partner, attraver-so la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati. In tal modo i mercati rionali e contadini diventeranno eventi e l’insieme di essi costituirà l’itinerario attraverso il quale gli abitanti, ma soprattutto i visitatori/turisti, potranno scoprire i tesori dei territori interessati dal progetto. Tra gli interventi previsti, vi è la riqualificazione di una piaz-za nel Comune di Correzzola che ospiterà il mercato rionale. La tipologia è di tipo interterritoriale. Il capo-fila è il GAL Bassa Padovana. I GAL partner sono: il GAL Antico Dogado, GAL Patavino, GAL della Pianura Veronese, GAL Carso. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 200.000 euro.

Rural Emotion - R.EM

L’obiettivo generale del progetto è promuovere una serie di itinerari/mete culturali, che diventeranno una volta messi in rete, “una storia di scoperta del ter-ritorio”. Il valore aggiunto del progetto sarà per cia-scun territorio quello di collegarsi ad altri territori ru-rali attraverso strumenti innovativi di comunicazione, come i fumetti, contribuendo a creare un circuito utile a scoprire ed arricchire l’offerta turistica e culturale delle aree aderenti al progetto. Il territorio del GAL Antico Dogado è famoso anche per aver ospitato e dato i natali a personaggi della storia del teatro come Carlo Goldoni ed Eleonora Duse. Questi artisti, vissuti in epoche diverse ma entrambi di fama internaziona-le, accompagneranno il protagonista del fumetto alla scoperta del territorio del GAL tra ville, barchesse e siti archeologici. Si tratta di un progetto di tipo transnazio-nale. Il capofila è il GAL Patavino. I GAL partner sono: GAL Antico Dogado, GAL Bassa Padovana, GAL della Pianura Veronese, GAL Montagna Vicentina, GAL Terra Berica, GAL AktiivinenPohjois-Satakunta (Finlandia). Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 170 mila euro.

CONFERENZA STAMPA PROGETTO TUR RIVERS - Archivio GAL Polesine Adige

da sinistra: Pier Luigi Parisotto (Presidente GAL Antico Dogado), Eugenio Zaggia (Presidente GAL Pata-vino), Daniele Toniolo (Presi-dente GAL Bassa Padovana), Lorenzo Marchesini (Presiden-te GAL Delta 2000), Alberto Faccioli (Presidente GAL Pole-sine Adige), Valentino Girlanda (Presidente GAL della Pianura Veronese)

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Riviera Provincia RegioneRegione

APPROFONDIMENTO

pag. 15

Imu e Irpef, come cambiano i tributi

MIRA

pag. 6

Residenti contro l’antenna nel cimitero

CULTURA

pag. 17

Un concorso fotografi co ricordando Deborah

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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A MiraFUNGHI CHE

PASSIONE

Funghi che passione. Successo a villa Widmann Foscari a Mira nelle scorse settimane, per la nona edizione del

seminario- convegno organizzato dalla Provincia di Venezia, in collaborazione con i gruppi micologici. Erano presenti un centinaio di studiosi del mondo dei

funghi da tutta Europa.

A Dolo NONNA GIOVANNA HA

COMPIUTO 101 ANNI

Alla Residenza Riviera del Brenta di Dolo, sede di via XXI aprile, ha

festeggiato i 101 anni della Giovanna Piran. A festeggiarla con tanti familiari

e con gli ospiti della Residenza, c’era il coro di Oriago che è venuto a cantare

per l’occasione, e a fare insieme il taglio della torta.

A FossòRAPINA CON

OSTAGGIO

Rapina con ostaggio nelle

scorse setti-mane a Fossò alla Banca di Credito Coo-perativo del

Veneziano di via Provinciale

Nord 39 a Fossò. I banditi, tutti veneti e giovani,

hanno arraffato circa 200 euro ma per compiere una rapina dal misero bottino, hanno puntato alla gola di

una 45enne un coltello.

A MiraFIRME PER IL QUORUM ZERO

A Mira si fi rma per la Legge di iniziativa popolare “Quorum Zero Più Democra-zia”, per migliorare gli strumenti di democrazia diretta. Il comitato promo-tore della Legge ha consegnato anche in Comune a Mira gli stampati per la raccolta delle fi rme da parte dei citta-dini. I punti qualifi canti della Legge di iniziativa popolare sono il quorum zero in tutti i referendum. Si potrà fi rmare fi no al 28 di luglio all’Uffi cio Urp tutti i giorni dalle ore 9 alle 13 e martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17.

CamponogaraRECUPERO DEI VECCHI PERCORSI

Il comune di Camponogara sta lavorando a un progetto per rendere fruibile nei prossimi mesi alcuni percorsi pedonali. Il primo percorso avrà una lunghezza di 6 chilometri di cui 2 e mezzo interamente verdi, con mille e cinquecento metri di marciapiede. Il secondo sarà lungo 4 chilometri; di questi, più di tre, saranno strade verdi. Il terzo invece si snoderà su un percorso di 4 mila metri costruiti per metà da strade verdi.

MiraCONCORSO MUSICALE

Porte aperte per il “Coorsal Music Summer Contest”, il concorso dedicato alle band e a cantanti locali che mette in palio una produzione discografi ca. E’ possibile iscriversi, sino al 15 giugno, compilando il modulo che si trova sul sito www.coorsalmusicsummercontest.net.

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti “Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le

scuole, i palazzi, gli immobili affi nché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di impre-vedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affl uenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo signifi ca che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfi ducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fi ducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso.

segue da pag. 1

Mauro Gambin

ECONOMIA

pag. 20

Le imprese tornano a cercare lavoratori

SOCIALE

pag. 22

L’importanza della donazione del sangue del cordone ombelicale

SPAZI APERTI

pag. 21

In estate riaprono al pubblico le oasi

VITA VENETA

pagg. 26-27

Aumenta la criminalità

ECONOMIA

pag. 32

Il “Patto del Veneto”promette la ripresa

CULTURA

pag. 34

A Palazzo Grassi il mondo di Fischer

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE NOVITÀ IL CONSIGLIO COMUNALE

Partiti tradizionali in minoranza

Consiglio comunale rivoluzionato a Mira. Il Movimento 5 Stelle in pratica governa con un monocolore senza alleanze. Come

imposto dal “megafono“ del Movimento Bep-pe Grillo. In consiglio entrano 15 consiglieri di maggioranza del Movimento 5 Stelle. Si tratta di: Riccardo Barberini, Michele Pieran, Mauro Berti, Allen Biasiotto, Andrea Pesce, Elisa Bo-scaro, Serena Giuliato, Gino Biasiolo, Elisa Mar-chiori, Mauro Novello, Simone Bastianello, Me-

lania Canova, Giuseppe Siffano, Luisa Mazzariol e Davide Morello. Una squadra di ragazzi alla prima esperienza politica, ma con tanto entusiasmo. Alcuni sono al liceo. All’opposizione ci fi niscono tutti i partiti tradizionali e le liste civiche: ci sono 6 consiglieri del Pd: il sindaco uscente Michele Carpinetti e poi i consiglieri Renato Martin, Vilma Minotto, Gabriele Bolzoni, Francesco Sacco, Fabio Zaccarin Per il Pdl ci sarà l’assessore provinciale al lavoro Paolino D’Anna, Alessio Bonetto per “Noi per Mira”, e Mattia Donadel per il Movimento Mira Fuori del Comune. Non entrano in consiglio il candidato sindaco della Lega Nord Mario Borella, e Vanna Baldan per le liste “Gente di Mira” e “Insieme per Mira”.

A.A.

Rivoluzione a Mira. Il comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra, nelle mani di Alvise Ma-niero 26 anni studente di Scienze Politiche del “Movi-

mento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballottaggio il sindaco uscente del centrosinistra Michele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5. Un terremoto politico senza precedenti. A Mira è stato spazzato via dal ballottaggio, un sistema di potere che era immobile secondo tanti cittadini da decenni. Ma cosa è successo? Partiamo dal primo turno, quando cioè, le cose nonostante tutto sembravano più semplici per il centrosinistra. Il sindaco uscente e la sua coalizione di cen-trosinistra erano arrivati al 43% , meno del 44% del primo turno di 5 anni fa Il Pd a Mira però aveva mantenuto i suoi punti di forza soprattutto nelle frazioni di Oriago, Borbiago e Mira Taglio. Il dato del Pd supera il 28,3%. Gli alleati di coalizione non hanno brillato. Male l’Udc fermo al 2,1%. Mediocre l’Idv e deludente Sel. La lista Nuova Mira ferma intorno al 2,45% mentre sulla stessa percentuale anche la Federazione della sinistra che ha il 2,5% dei consensi. Nessuno degli alleati di Carpinetti entrerà in consiglio. Al

ballottaggio ci era arrivato Alvise Maniero con il 17,5 % e già questo al Movimento 5 Stelle sembrava un miracolo. Pdl e La Lega Nord? Un disastro, Paolino D’Anna assessore provinciale al lavoro non è arrivato al ballottaggio. Ha fatto solo l’11%. Vanna Baldan ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale ha corso con le liste “Insieme per Mira” e “Gente di Mira”, 7% circa dei consensi ma non entra in consiglio. La Lega Nord con Mario Borella si è fermata sotto al 5%. Un buon risultato lo ha ottenuto la lista “Mira Fuori del Comune” legata ai Cat e ai movimenti di protesta con Mattia Donadel: 7,5% delle preferenze. La civica “Noi per Mira” che ha candidato a sindaco il consigliere uscente dei Socialisti Riformisti, Alessio Bonetto, totalizzando oltre il 6,5%, va in consiglio. Malissimo “Mira che Cambia” la civi-ca con la candidata Marilena Fusco, non ha superato il 2%. Poi il secondo turno e il cataclisma. In sala consiglio il 21 maggio all’arrivo dei primi dati qualcuno nel centrosinistra e soprattutto nello staff del sindaco è atterrito. Sezione per sezione arriva la valanga Maniero. L’uffi cio comunicazione del sindaco, che era aperto fi no a qualche minuto prima,

verso le 16,30 chiude temporaneamente. E’ il segnale della disfatta. Maniero vince in maniera massiccia a Mira Taglio, un po’ meno ad Oriago dove Carpinetti tiene. Sfonda a Do-galetto e Malcontenta a Marano e Gambarare. Alle 17,45 il dato è uffi ciale. Mira come Parma. I vecchi, militanti del Pd sono increduli. E ora cosa succederà? Intanto subito dopo la vittoria il neo sindaco e il gruppo dei 15 consiglieri grillini di maggioranza (alcuni hanno 19 anni) hanno festeggiato pri-ma con un brindisi in piazza dove qualcuno si è mascherato da Anonymus, poi con una pizza in compagnia. Il sindaco Alvise Maniero intanto la squadra di governo, almeno 4 dei 6 assessori previsti, l’aveva già annunciata dal palco di un comizio insieme a Beppe Grillo, che era tornato a Mira due giorni prima della chiusura della campagna elettorale. Ci sa-ranno Michele Gatti, poliziotto assessore al bilancio (fi glio dell’ex assessore al bilancio socialista Renzo Gatti). E poi Orietta Vanin insegnante alla Pubblica Istruzione e scuola e servizi sociali. Nicola Crivellari architetto, al turismo e cultu-ra. Infi ne Luciano Claut architetto 54 anni all’Urbanistica e alla Viabilità.

di Alessandro Abbadir

Male l’Udc fermo al 2,1%.

Mediocre l’Idv e deludente Sinistra

ecologia e libertà

Per il Pdl Paolino D’Anna non va al ballottaggio.

Lega fuori dal consiglio

POLITICAIl comune passa dopo 60 anni di egemonia del centrosinistra,

nelle mani di Alvise Maniero 26 anni studente di Scienze Politiche

del “Movimento 5 stelle” di Beppe Grillo. Ha battuto al ballottaggio

il sindaco uscente Michele Carpinetti. I dati 52,5 a 47,5.

Maniero vince a Mira Taglio, un po’ meno ad Oriago dove Carpinetti ha tenuto. Sfonda a Dogaletto

e Malcontenta a Marano e Gambarare Mira, vince il Movimento 5 Stelle, Maniero sindaco

Non dimenticare questo numero quando andrai a � rmare per il 5x1000.È il numero che ogni anno ci aiuta a � nanziare la ricerca contro la sclerosi multipla. Scegli anche tu di donare il 5x1000 alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, � rmando sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “� nanziamento della ricerca scienti� ca e della università” e inserendo il codice � scale 95051730109.

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555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“Lavoro e ambiente le priorità” Le dichiarazioni Il neo sindaco Alvise Maniero dopo la vittoria

Alvise Maniero, subito dopo aver saputo della notizia della vittoria, commenta a caldo la vittoria. “Ho vinto a Mira - ha detto davanti ad una selva di telecamere e giornalisti - perché il sistema di partiti che fi n qui ha governato questa città,

non ha dato risposta alle semplici istanze dei cittadini. Vogliamo dare una risposta importante, alle esigenze di Mira in modo chiaro e puntuale sentendo le esigenze di tutti. Maniero però subito dopo i festeggiamenti parla subito del lavoro da fare. Ci sono subito delle priorità dice e non le nasconde. “Da subito - dichiara - c’è da fare i conti con le emergenze rappresentate dai problemi sociali come il lavoro e la disoccupazione, e l’aiuto alle persone disabili. Vogliamo adottare un metodo partecipativo in ogni scelta che faremo. Al comune di Mira c’è del personale molto qualifi cato che sentiremo e di cui ci avvarremo per poter lavorare e far funzionare la macchina comunale. Macchina comunale che però dovrà essere razionalizzata. Si dovranno razionalizzare soprattutto le fi gure dirigenziali”. Infatti il giorno dopo l’elezione, lo stesso Maniero si è recato in municipio ed ha incontrato tutti i dirigenti dell’ente locale. Avrà bisogno di loro se vorrà procedere nella sua azione amministrativa. Ma intanto fa una promessa. “Sono intenzionato - dice – a non usare per nulla tutti i 3000 euro di stipendio che fi n qui sono stati dati ai sindaci. Si è fi ssato un tetto con il Movimento di 2000- 2500 euro. Il resto sarà devoluto al comune o chi ne avrà più bisogno. Abbiamo preso voti dai cittadini comuni che vogliono prima di tutto un cambiamento culturale nella gestione degli enti che non sia più quello spartitorio classico dei partiti”. Fra le altre priorità che ha fi n da subito sottolineato, c’è l’emergenza ecologica con 11 discariche presenti sul territorio e la questione della sanità.

Campagna Lupia

Sconfi tta la BoscoloLivieri trionfa e fa il bis Campagna Lupia, Livieri si riconferma e straccia le possibilità di ritorno del cen-

trosinistra per altri 5 anni. Il sindaco uscente si conferma in controtendenza. Il centrosinistra con la candidata Pisana Boscolo aveva pensato che Livieri potesse

perdere per il pesante fardello che era costituito dai partiti che lo appoggiavano e cioè da Pdl e Lega, ma il sindaco ha giocato una carta, quella personale e dell’impegno sul territorio, e alla fi ne ha vinto. Si è imposto con il 53,62% dei voti contro il 46,38 della Boscolo. Ma vediamo gli schieramenti e i numeri nel dettaglio. La lista per il “Bene comune“ che appoggiava il sindaco uscente, ha portato a casa 1.952 voti, su 3782 votanti. Contro si trovava il tecnico Arpav Pisana Boscolo, 48 anni, con la sua lista “Impegno e Solidarietà” e cioè Pd, Sel Udc, Idv, Socialisti, Fds. Lista che è uscita dalla urne con una sonora sconfi tta e non è riuscita a riconquistare quella che era considerata una roccaforte rossa. Un comune che per 60 anni prima dell’arrivo di Livieri era sempre stato nelle mani del centrosinistra. Dal punto di vista della distribuzione del voto per la Boscolo si è rivelata una debacle la frazione di Lova, da sempre feudo di Livieri e anche a sorpresa Lughetto, frazione da sempre rossa che stavolta ha voltato le spalle al centrosinistra. Il capoluogo si è rivelato complessivamente pro-Livieri. In consiglio comunale siederanno perciò 10 consiglieri della lista per il” Bene comune” e tre di Impegno e Solidarietà. In quest’ultimo caso Pisana Boscolo, Mario Minozzi e Francesca Bressanin Dopo la pesante sconfi tta elettorale del candidato sindaco Pisana Boscolo, nel centrosinistra si è aperta la resa dei conti. Guido Moressa ex sindaco del paese (per oltre un decennio) con il Pci-Ds e chiede l’azzeramento del Pd locale. “Il centrosinistra e il Pd - afferma Moressa - ha sbagliato tutto. Si sono fatti vivi con la gente solo da gennaio di quest’anno per chiedere i voti. In paese erano scomparsi dal giorno della sconfi tta del sindaco Ds Angelo Ragazzo e cioè dal 2007. Hanno creduto che si potesse vincere con la forza dei simboli dei partiti. E logicamente hanno perso”. Ammette Pi-sana Boscolo: “Abbiamo sbagliato nel non calcolare la popolarità di Livieri - dice - che era di tipo personale ed andava ben oltre il valore dei partiti che lo sostengono cioè Pdl e Lega Nord. Bisogna ripartire dal territorio, agire riappropriandosi di piazze e frazioni e contrastando le azioni del centrodestra subito. Bisogna riaprire il dialogo con comunità come Lughetto e soprattutto Lova, feudo di consenso per Livieri. Sono pronta a farmi da parte per lasciare spazio ai giovani”. Intanto il sindaco Livieri, da poco ha nominato nuova giunta. La giunta è composta da quattro assessori di cui uno esterno (pescato fra i non eletti della lista per il Bene Comune). Vicesindaco è Andrea Tramonte con la delega all’Urbanistica e all’Edilizia privata. Gli assessori nominati poi sono Lionello Marcato con la delega ai Lavori pubblici e Ambiente, Alberto Natin con la delega alle Politiche sociali e alla Persona. Assessore esterno Linda Martinello con delega al Bilancio. Il sindaco si è te-nuto le deleghe a Personale, Pubblica istruzione, Attività produttive e Turismo. Vengono coinvolti anche i consiglieri nominati e che non rientrano direttamente in giunta, dando loro un incarico in delega per seguire determinati settori. Ecco gli incarichi ai consiglieri comunali: il consigliere Diego Longhin sarà delegato a Sport, Cultura e rappresentante nella Consulta dello sport; Federico Onoranti sarà delegato all’Ecologia e Protezione ci-vile; Michele Rampado alla Sicurezza idraulica, Viabilità e Sicurezza dei cittadini; Chiara Moressa alle Politiche della famiglia e Politiche giovanili. A.A.

Mira, vince il Movimento 5 Stelle, Maniero sindaco

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6 Mira66 Mira

Azione dei residenti contro l’installazio-ne di antenne per la telefonia mobile ad Oriago di Mira. Il fatto è successo

nelle scorse settimane, e ora la collocazione dell’impianto è stata bloccata per almeno un mese. Il posto contestato è l’interno del cimi-tero di Oriago. Qui a metà maggio, una deci-na di residenti ha bloccato i cantieri, fermato i lavori e provocato l’intervento di carabinieri e vigili urbani. Davanti al cantiere hanno ap-peso uno striscione. “No all’antenna a 50 metri da casa”. I residenti hanno capito che qualcosa stava succedendo, quando hanno visto i tecnici predisporre lo spazio per una gettata di cemento. Hanno aspettato che gli operai vadano a mangiare, e prima del ritor-no si sono piazzati davanti all’ingresso dei cantieri impedendo agli operai stessi l’acces-so. Il direttore dei lavori ha chiamato i vigili e i carabinieri, che sono giunti sul posto per alleggerire la tensione, ma alla fi ne la gettata di cemento non si è potuta fare. I residenti si sono rifi utati di andarsene se i lavori non fossero stati sospesi. “Non sapevamo nulla

- hanno detto - che stava per esser montata una potente antenna per la telefonia mobile nel cimitero di Oriago. Non vogliamo vivere con quell’impianto a 50 metri da casa. Nelle case della zona ci sono bambini piccoli, e non sappiamo che effetti possano avere sulla sa-lute questo tipo di emissioni. Questa antenna non deve sorgere”. Sul posto al momento del blitz dei residenti c’era la Polizia Municipale e una prima risposta arriva dal comandante dei vigili urbani Maurizio Rizzi. Rizzi sulle

responsabilità è chiaro. “Quell’antenna – spiega - è stata autorizzata da un piano, che è stato predisposto nel 2004, e che prevede dei punti all’interno di are pubbliche ad hoc, dove collocarle, per evitare la proliferazione in terreni privati. Sono stati scelti dei punti considerati meno sensibili per la popolazio-ne e il cimitero di Oriago è uno di questi”. Il sindaco uscente Carpinetti ha promesso di incontrare i residenti e di parlarci insieme, ora lo farà il nuovo sindaco Alvise Maniero.

di Alessandro Abbadir

Il comune: “Il cimitero è un posto individuato da un piano ad hoc”

Salute Un gruppo di cittadini blocca l’installazione di un impianto

“Non vogliamo l’antenna”

La protesta dei residenti

Sono partiti all’Ecomuseo “Le terre del Brenta” in villa Principe Pio a Mira Porte una serie di appuntamenti dal titolo “Incontri d’acqua” per realizzare un gemellaggio tra il Cadore e Riviera del Brenta. Il gemellaggio è stato ideato dal Centro Studi Riviera del Brenta,

e la Magnifi ca Comunità del Cadore e Unione Ladina del Cadore de Medo e ha ricevuto il patrocinio del Comune di Mira del comune di Lozzo di Cadore, del Cai Veneto, del Cai Comi-tato Scientifi co Veneto Friulano e Giuliano. All’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” di Mira Porte si è presentata Francesca Larese Filon, presidente dell’Union Ladina del Cadore de Medo e rappresentante dei Ladini del Cadore, Comelico e Agordino, che è venuta a parlare de: Il Cadore tra terra e acqua. A Palazzo Pellegrini a Lozzo di Cadore (Bl) con Elisabetta Vulcano, presidente del Centro Studi Riviera del Brenta e direttrice dell’Ecomuseo “Le Terre del Brenta” si è parlato di: Riviera del Brenta: ideale prolungamento del Canal Grande. L’obbiettivo è fi rmare per giugno un protocollo che sancisca il gemellaggio fra i due comuni. Sono collegate anche due uscite sui territorio per i cadorini che vogliano scoprire le bellezze della Riviera del Brenta, una gita in Riviera per domenica 27 maggio 2012. Una giornata all’insegna dell’ac-qua e delle bellezze locali, attraverso la visita di un paio di ville patrizie, la visita all’Ecomuseo “Le Terre del Brenta”, la passeggiata guidata nel centro storico di Dolo, il tutto condito con la pausa pranzo in un ristorante con un menù tipico. Per i rivieraschi che vogliano scoprire le bellezze del Cadore, una gita alla scoperta delle “bellezze minori” domenica 10 giugno 2012. Una giornata, anche qui, all’insegna dell’acqua e delle bellezze locali, attraverso la visita al Museo del Cidolo di Perarolo di Cadore, alla Roggia dei Mulini di Lozzo di Cadore, e al Museo della Latteria senza dimenticare la sosta per assaporare il pranzo in un ristorante con un menù tipico.

GEMELLAGGIO LA RIVIERA E IL CADORE

In breveE’ morto Aldo Golfetto

E’ morto all’età di 88 anni Aldo Golfetto lo storico co–titolare con la moglie Nives del panifi cio “Drago Nives”.

Panifi cio produttore dal dopoguerra in poi, di pane e grissini e pane biscottato per tutta l’area del Nord Italia.

Golfetto aveva anche una grande passione per la musica. Fin dalla gioventù è stato un ottimo saxofonista che si

esibiva in diversi locali e rinomati teatri italiani e veneti.

Vandali nei parchi, chiesti controlliAtti vandalici a Mira nei parchi pubblici. A denunciare il fenomeno sono stati i residenti delle frazioni di Mira e Oriago. Sconosciuti si sono accaniti contro le panchine nei parchi pubblici Natura Allegra di Mira Porte e Gaz-

zetta di Oriago. Hanno danneggiato i cestini dei rifi uti e sono state buttate bottiglie di birra dappertutto.

Droga, è allarme giovaniIn Riviera del Brenta è allarme droga per giovani e

minorenni. Il grido d’allarme arriva dalla direttrice della cooperativa Olivotti Monica Lazzaretto che gestisce la

comunità di recupero per tossicodipendenti a Mira Taglio in via Nazionale. “Nel corso dell’ultimo anno – spiega Monica Lazzaretto – abbiamo accolto in comunità una quarantina di giovani fra i 18 e i 25 anni provenienti

dalla Riviera”.

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8 Mira88 Mira

Case fantasma a Mira ce ne sono parecchie e sono aumentate con la crisi, ma il Pat ne pre-vede ancora di nuove. Vediamo i numeri. Le

case sfi tte alla fi ne del 2011 sono 937. Il Pat di Mira calcola che da oggi al 2020 il numero delle famiglie miresi cresca di altre 653 unità, lasciando ancora 284 vuote. Queste case sfi tte coprirebbero il fabbisogno del Comune per altri 4 anni. Questo poi senza considerare gli oltre 7 ettari di terreno impe-gnati da nuovi cantieri sparsi in tutto il territorio che dovrebbero portare alla realizzazione di 300 abita-zioni. A lanciare l’appello sono stati gli esponenti della lista “Mira Fuori del comune“ in campagna elettorale toccando però un tema molto sentito dalla popolazione mirese che convive da anni con quartieri fantasma inutili e privi di servizi, e sempre in espan-sione. “Nonostante l’eccesso di offerta abitativa il Piano di Assetto Territoriale proposto dall’Ammi-nistrazione uscente – spiega l’esponente di “Mira Fuori del Comune” Mattia Donadel – il Pat prevede altri 395.000 mq di residenziale (circa 2100 nuovi alloggi), e 200.000 mq di aree destinate a commer-ciale produttivo. E questa sarebbe pianifi cazione?”. Donadel va nel dettaglio. “Con queste superfi ci previste hanno superato la Superfi cie Agricola Utiliz-zabile, pari a 50,5 ettari in Comune di Mira” sotto-linea l’esponente di Mira Fuori del Comune. “Bisogna fermare questa cementifi cazione ma-scherata – dice Donadel in una nota stampa – che consuma tanto suolo quanto Veneto City, e che viene proposta senza adeguamenti infra-strutturali basati, che considera il terreno agricolo ancora terreno di conquista per la speculazione immobiliare e relega gli agricoltori in riserve, che assomigliano sempre di più a quelle

indiane che a quelle naturali”. Donadel conclude: “Mira Fuori del Comune proporrà di azzerare queste volumetrie nel nuovo Pat, riconfermando il nostro

no deciso alla svendita del ter-ritorio in cambio di elemosine da parte delle lobby edilizie. A chi vogliamo lasciare queste case? Ai fantasmi?”. E proprio le case vuote e i fantasmi sono un tema video di “Mira Fuori

del Comune” visibile sul canale youtube infomi-ra2030. Da parte sua l’amministrazione uscente ha tentato di difendersi. “Nel Pat – ha detto Michele Carpinetti, sindaco uscente – abbiamo mantenuto

inalterata la superfi cie dedicata all’agricoltura e cioè 3700 ettari. Quello che “Mira Fuori del comune” denuncia è il risultato del vecchio Prg. Un Prg che è stato fatto nei primi anni 90, e con delle successive varianti. Va incentivato il recupero dell’esistente al posto delle nuove edifi cazioni selvagge”. Insomma il sindaco uscente ha fatto capire che come ammini-strazione la sua, dal 2007 al 2012 ha sempre cer-cato di preservare le aree verdi e le aree agricole e bloccare le espansioni cementifi catorie. La questione dello sviluppo sostenibile e delle energie rinnovabili è stata una costante per tutta la campagna elettorale a Mira, e tutti i partiti e movimenti e liste civiche si sono fatti portavoce di questo disagio.

di Alessandro Abbadir

Urbanistica Il Movimento “Mira fuori del comune“ fa un censimento

Stop ai quartieri fantasma

Un cantiere edile a Mira

Le case sfi tte alla fi ne del 2011 sono 937. Il Pat di Mira prevede fi no al 2020 altre 653 unità

200.000 mq di aree sono destinate a commerciale produttivo

Territorio

Approvata in provincia delibera relativa alla pro-gettazione preliminare dell’intervento denomi-nato “PSR per il Veneto 2007-2013, Asse 4,

Leader Misura 313, Incentivazione delle attività turi-stiche” Azione 1. Si tratta di itinerari che riguardano la realizzazione di un “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta”. Per il progetto saranno in-vestiti 633 mila euro, dei quali 380 mila derivanti dal fi nanziamento del Fondo europeo agricolo e 253

mila euro da parte della Provincia. Sarà realizzato un percorso di collegamento con l’itinerario Rev (Rete escursionistica veneta) Naviglio del Brenta, median-te un percorso già esistente a Campagna Lupia, per ampliare la rete ciclabile con l’entroterra veneziano verso Chioggia. Il progetto prevede inoltre altri tre in-terventi: una passerella ciclopedonale a Porto Menai nel Comune di Mira; la sistemazione di un percorso ciclabile a Mira e Campagna Lupia, e l’installazione e

quindi il potenziamento della cartellonistica turistica. L’assessore Prataviera: “La Provincia sta realizzan-do l’impegno per il potenziamento delle piste ciclabili e dei percorsi ciclopedonali”. La presidente Zaccari-otto: “Proseguiamo con il programma di ampliamen-to dell’offerta turistica, per proporre la conoscenza del territorio attraversato dai fi umi, in linea con le nuove proposte turistiche coniugate all’ambiente e alla sostenibilitá”.

Progetti Sul NaviglioAL VIA LE PISTE CICLABILI

S.H. Una pista ciclabile

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

Page 11: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

999Mira

Questione lavoro a Mira, sulla vicenda della Nuova Pansac, sembra aprirsi uno spiraglio, almeno da quanto è

emerso dall’ultima riunione al Ministero dello Sviluppo Economico che si è tenuta a Roma nelle scorse settimane. Entro giugno, infatti, partirà per la Pansac International il Bando Internazionale di Gara per la vendita della società. A comunicarlo alle parti sociali (istituzioni e sindacati) è stato direttamente il commissario straordinario l’avvocato Mar-co Cappelletto. Ma vediamo nel dettaglio le prospettive per questa storica attività

mirese. L’avvocato Cappelletto ha diviso in due l’analisi, esaminando da una parte i dati economici e occupazionali del gruppo, e dall’altra la procedura. Attualmente vi sono 7 linee in marcia a Mira, 8 a Ravenna, 4 a Marghera e 2 a Zingonia con circa 230 la-voratori impiegati su un totale di 716. Le li-nee funzionanti prima della crisi solo a Mira erano 43. Anche i sindacati dicono la loro e precisano le posizioni dopo l’incontro. ”Per quanto concerne la procedura – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Mas-simo Meneghetti in una nota – il Commis-

sario Cappelletto ha ribadito che si è in fase di nomina del comitato di sorveglianza che, dopo il suo insediamento, dovrà approvare il programma di amministrazione straordi-nario”. Non si possono però fare i nomi di chi potrebbe essere interessato all’acquisto della fabbrica. Capelletto ha spiegato che non è possibile divulgare chi siano i soggetti, che fi no ad ora hanno manifestato interesse all’acquisto dell’azienda, anche per volontà di segretezza degli stessi. Si è però di fronte ad una fase decisiva. Nelle prossime setti-mane il commissario perizierà il patrimonio

della Pansac per far partire entro giugno il “Bando Internazionale di Gara”, come pre-visto dalle normative vigenti. “I tempi per l’avvio del Bando – ha ribadito la Femca Cisl – devono essere accelerati. Abbiamo anche confermato la necessità di privilegiare quelle offerte che salvaguarderanno la mas-sima occupazione e che saranno accompa-gnate da piani industriali e fi nanziari seri e credibili, per contrastare così possibili tenta-

tivi di speculazione immobiliare o interessi non prettamente industriali”. Il commissario ha deciso di accogliere tutte queste richie-ste. Le offerte che saranno fatte, saranno accompagnate da delle cauzioni ad hoc. Il tavolo di consultazione al Ministero dello Sviluppo Economico sarà riconvocato a Roma per metà giugno, quando si farà il punto della situazione per il futuro della Pansac International.

di Alessandro Abbadir

I sindacati: ”Servono piani fi nanziari seri per contrastare possibili speculazioni”

Occupazione Sviluppi dall’incontro al Ministero a Roma

Pansac, ecco il bando

Una delle proteste degli operai della Nuova Pansac

Sala Consiglio stracolma nelle scorse settimane per ospita-re i ragazzi di quinta elementare del primo Circolo Didat-tico delle scuole Mira Porte, Mira Taglio e Marano e della

Paritaria “San Pio X” di Mira. Ad essi il sindaco Michele Car-pinetti uscente e il presidente del Consiglio Comunale uscente

Fabio Zaccarin hanno consegnato una copia della Costituzione italiana. L’iniziativa è stata voluta congiuntamente dal Comune e dalla Direzione Didattica, inserita in un progetto che ormai si protrae da qualche anno. Sono state illustrate con parole effi caci, il signifi cato e l’intatto valore della Costituzione scritta sessant’anni fa, “unica tra le Carte fondamentali europee – hanno detto – che guarda più al futuro che al presente e al passato”. “Nella Costituzione – hanno dichiarato gli ammini-

stratori – sono riconosciuti i diritti fondamentali di ognuno di noi, tra cui anche quello allo studio, che non è solo un dovere ma un vero e proprio diritto, perché solo se istruiti e informati potremo giudicare e scegliere con competenza sulle questioni che riguardano il nostro futuro”. Al termine dell’incontro gli alunni della scuola “Leopardi” di Mira Porte hanno donato al Sindaco un volume con una loro attenta ricerca sulla Costitu-zione. A.A.

CONSEGNATE LE COSTITUZIONI AI BAMBINI

Focus

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

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10 Campolongo1010 Campolongo

Il terzo premio della terza edizione del concorso letterario Cristina Pavesi è stato devoluto dalle associazioni organizzatri-

ci, alla scuola “Morvillo Falcone” di Brindisi oggetto di un attentato a metà maggio in cui è morta la studentessa sedicenne Me-lissa Bassi. A spiegarlo è Oriana Boldrin della segreteria organizzativa del premio. “La segreteria organizzativa del premio inti-tolato a Cristina Pavesi a Campolongo Mag-giore - spiega la Boldrin - dopo aver sentito le notizie dal telegiornale che arrivavano da Brindisi, ha deciso d’uffi cio di donare il 3° premio consistente in un plico di libri sulla legalità offerto per l’occasione dalla casa editrice milanese Chiarelettere che co-spon-sorizza il concorso, alla scuola, di Brindisi”. Le associazioni di Campolongo trovano delle analogie tra la morte di Cristina e quella della studentessa brindisina Melissa Bassi. “Cristina - spiegano - stava tornando dall’Università di Padova e la defl agrazione dell’attentato al treno portavalori a Barba-riga di Vigonza l’ha uccisa, Melissa stava andando a scuola e la defl agrazione della

bomba le ha tolto la vita”. Oriana Boldrin afferma con durezza che “quando la violen-za colpisce la scuola signifi ca che teme la cultura della legalità, e quindi non dobbia-mo mai abbassare la guardia, qui a Campo-longo da 10 anni proponiamo cultura della legalità, da oggi noi adulti dobbiamo inizia-re a rifl ettere perchè i ragazzi non possono andare a scuola, luogo di cultura per eccel-lenza e morire. Chiediamo allo Stato giusti-zia con La G maiuscola, perché a qualsiasi genitore o insegnate, o persona di buon senso fa venire i brividi vedere i quaderni

e i libri dei ragazzi tra le macchie di san-gue sull’asfalto”. Sulla vicenda interviene poi anche l’Auser del paese. “Proporremo dopo di oggi - afferma Luciano Silvestri di Auser associazione copromotrice del concor-so Pavesi - all’amministrazione comunale di Campolongo un gemellaggio con questa scuola, chiediamo a tutti gli adulti d’Italia di battere un colpo, non si può assolutamente accettare in un paese civile, che oggetto di attentato possano essere ragazzi indifesi, che si recano a studiare con profi tto.”

di Alessandro Abbadir

Proposto un gemellaggio con l’istituto colpito dalla bomba

Cultura della legalità Decisione delle associazioni organizzatrici

Premio Pavesi alla scuola dilaniata

Il luogo dell’attentato

Ad aprile alla Chiesa di San Luca Evangelista a Venezia – San Marco 4042, è stata celebrata la solenne funzione religiosa per la tradizionale

ricorrenza della “Madonna della Sfi da”. Nel corso della cerimonia patrocinata anche dal Comune di Campolon-go Maggiore, sono stati ricordati coloro che sono caduti nell’adempimento dei propri doveri istituzionali di tutela dell’ordine pubblico, della legalità e della dignità umana e le vittime del terrorismo. La giornata non è un ricordo di qualcosa di passato, è una le-zione di legalità e difesa della propria patria anche per chi negli anni tristemente noti come “anni di piombo” non era ancora nato. “Oggi, la funzione di una giornata della memoria sul terrorismo, promossa con unanime convergenza politica – ha detto il vicesindaco di Campolongo Andrea Zampieri – deve dunque essere il segnale della volontà comune di invitare i giovani, ad una rifl essione attenta sulla storia più prossima ai nostri giorni, e per questo serve una coscienza civile che onori chi si è sacrifi cato per la tutela della legalità e dell’ordine pubblico”. Insomma, un segnale importante dato dal comune di Campolongo nella vicinanza alle forze dell’ordine, e chi ha perso la vita per la legalità.

RICORRENZA “LA MADONNA DELLA SFIDA”

A.A.

La chiesa San Luca Evangelista a Venezia e sotto il vice sindaco Andrea Zampieri

“La nuova sfi da: biomassa e fotovoltaico, la cooperazio-ne punta sull’innovazione”. La Cmev di Campolongo Maggiore ha festeggiato oggi i suoi primi 25 anni e

ha lanciato la sfi da delle produzioni a biomassa e degli impian-ti fotovoltaici, a testimoniare che la cooperazione non lavora in ambiti marginali ma punta sull’innovazione. Del resto la storia della società cooperativa montaggi elettrostrumentali veneta ne è la conferma. L’azienda poi sottolinea come non voglia in alcun modo alimentare il circuito delle gare al massimo ribasso che han-no contraddistinto sempre più, il mondo produttivo e gli appalti pubblici. Ma vediamo nel dettaglio la storia della società. La Cmev ha cominciato nel 1987 ed è nata dalle ceneri del vecchio gruppo Cncv. La politica è sempre stata quella di uno sviluppo di nicchia

verso l’alta professionalità che col tempo ha fatto della Cmev, una società partner dei più grandi Gruppi industriali che lavora-no in Veneto come l’Enel, la Sapio e l’Arkema. La cooperativa, infatti, si occupa principalmente di progettazione, costruzione e produzione di impianti elettrici e elettronici, di strumentazione, impianti pneumatici, impianti di protezione incendio, di sistemi di analisi ambientale e gascromatografi che, oltre che essere service tecnologico per grandi sistemi di produzione industriale. La parte dell’attività riguardante l’assistenza alla produzione, è stata con-solidata e ha portato la Cmev ad avere contratti con Eni, ma anche con l’Aps di Padova. “La nostra è una attività di nicchia, ma di alto valore – dice il presidente Tiziano Venturini, che è anche vice-presidente di Confcooperative Venezia –. Adesso stiamo cercando di espanderci nel mondo agricolo con la produzione a biomassa, tanto che è consolidato un rapporto con l’ex Eridania Coprobi, e negli impianti fotovoltaici per i quali siamo specializzati nella produzione, installazione e avvio. Il nostro obiettivo è quello di diventare partner dei produttori”. É questa la nuova frontiera della Cmev, superare il meccanismo delle continue gare all’appalto, e diventare partner di produzione: l’azienda si occupa del core busi-ness, e la cooperativa risolve tutti i problemi del mantenimento de-gli impianti. “Auspichiamo che fi nisca il vecchio gioco al massacro dei massimi ribassi, che mettono al repentaglio qualità, sicurezza e ambiente, facendo apparire le nostre cooperative come la nuova frontiera dello sfruttamento della manodopera – precisa Venturini. Noi puntiamo alla giusta remunerazione per il lavoro svolto, evi-tando aperture di gara a tutto il sistema Italia, che portano spesso alla concorrenza con aziende che offrono prezzi bassi ma non garantiscono qualità, sicurezza e ambiente”. Insomma, quasi a sottolineare in occasione delle nozze d’argento che un altro tipo di procedure economiche sono possibili.

ECONOMIA

Cmev. Fotovoltaico e biomasse

25 ANNI DI STORIA E IL DOMANI SULL’INNOVAZIONE

S.H.

L’azienda a Bojon di Campolongo Maggiore

La cooperativa lavora con grandi gruppi industriali come l’Enel, la Sapio e l’Arkema

In breveFurti in giardini e garage

Furti nei garage e negli appartamenti a Mira, Pianiga e Campolongo Maggiore nelle scorse settimane. Biciclette

e attrezzi da giardino sono stati portati via in via Rovine, la strada che collega la frazione di Bojon di Campolongo

Maggiore a quella di Premaore di Camponogara. I carabinieri in Riviera proseguono i controlli sul territorio

per prevenire il crimine.

Muore a 47 anni per leucemiaMuore a 47 anni stroncato da una leucemia. È questa la tragica fi ne di Davide Zornetta (nella foto), residente da un anno a Bojon di Campolongo Maggiore ma originario

di Ca’ Sabbioni nel comune di Venezia. Per tanti anni aveva abitato nella casa dei genitori in via Don Gedeone

Zorzi. La notizia della sua morte ha sconvolto tutto il rione.

Brentan, fi ssato il processoProcesso tra meno di un mese per Lino Brentan: a

celebrarlo, con rito abbreviato come hanno voluto i suoi difensori (gli avvocati Giovanni Molin e Stefano Mirate), sarà il giudice veneziano Roberta Marchiori. Si svolgerà

in una giornata, il 14 giugno: parleranno il pubblico ministero Stefano Ancillotto, che ha svolto le indagini

e che ne chiederà la condanna, e i due difensori, che si batteranno per l’assoluzione.

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Pagina a cura dell’amministrazione comunale

Vicini ai cittadini per Un comUne più bello e ViVibile

Si sta procedendo a passo spedito nel lungo e complesso percorso che porterà all’approvazione del nuovo strumento urbanistico del Comune di Campolongo Maggiore, denomi-nato Piano di Assetto del Territorio (PAT), che deve essere adottato da tutti i comuni in forza della Legge urbanistica Regionale n. 11/2004. Lunedì 23 aprile presso la Provin-cia di Venezia c’è stata la firma con-giunta del Sindaco di Campolongo Maggiore Alessandro Campalto, e del Vice Presidente della Provincia Mario Dalla Tor sugli elaborati che precedono l’adozione del Pat (Pia-no di Assetto del Territorio) da parte del Consiglio comunale di Campo-longo. E’, infatti, la Provincia, in base alla citata Legge Regionale, ad

avere la competenza istruttoria sui piani comunali, vale a dire il compi-to di verificarne la coerenza con gli strumenti di pianificazione regiona-le e provinciale. Con l’apposizione delle firme del Sindaco e del Vice Presidente, si chiude dunque la fase istruttoria sovra comunale e viene suggellato l’accordo tra i due enti, che in questo modo manifestano identica valutazione sullo strumen-to urbanistico del Comune di Cam-polongo Maggiore. I due enti hanno scelto la strada della concertazione e della co-pianificazione, prevista dalla stessa legge urbanistica re-gionale, accorciando così i tempi di esame degli elaborati del piano. I tempi celeri stanno a sottolineare il positivo rapporto di collaborazio-ne istituzionale tra Provincia e Co-mune, che ha consentito un lavoro proficuo e un prodotto finale di qua-lità. Rimane l’adozione del piano in Consiglio comunale, alla quale se-guirà il periodo riservato alle even-tuali osservazioni e alle risposte a queste osservazioni. Questo porterà a concludere il cammino, con la ap-provazione definitiva del Pat, che è prevedibile possa avvenire entro la

fine del 2012. “E’ un passo impor-tante prima dell’adozione del Pat in Consiglio comunale, ha commenta-to il sindaco Alessandro Campalto. Si è trattato di un buon lavoro por-tato avanti tra Provincia e Comune condividendo gli stessi obiettivi, in primis di fare un disegno del futu-ro del territorio orientato più sulla qualità che sulla quantità. I nuovi insediamenti, infatti, saranno realiz-zati seguendo una tipologia di alta qualità e rispetto ambientale. Nei centri si punterà soprattutto sulla ri-qualificazione dell’esistente. E, pro-prio in tema di ambiente, partendo dall’asse del fiume Brenta, che oggi divide in due il territorio, si pensa alla creazione di un grande parco naturale agricolo come importante punto di riferimento. Non dimenti-chiamo che lo slogan di questo Pat è “Paesaggi del Brenta”.” Una tappa importante di un lungo e impegnati-vo percorso, che evidenzia l’ottimo livello di collaborazione tra la Pro-vincia ed il Comune, due Enti che hanno co-pianificato con l’obiettivo di migliorare la proposta contenuta nel Piano”, ha sottolineato l’asses-sore Giancarlo Fanton.

Dopo ben 4 incontri con la cittadinanza avvenuti in tutte le frazioni del comune, dove l’amministrazione ha condiviso con i cittadini delle decisioni non facili, il Consiglio Co-munale di Campolongo Maggiore si accinge ad approvare il bilancio di previsione 2012. Dal 2001 al 2010 il comu-ne ha visto un taglio progressivo dei trasferimenti statali di 280.000 Euro, fronteggiato attraverso un capillare lavoro di contenimento della spesa, e introiti straordinari da sanzioni codice della strada. Ma negli ultimi due anni i tagli sono sta-ti ben più massicci. Tra le finanziarie del governo Berlusco-ni (DL 78/2010) e il DL 201/2011 “Salva-Italia” varato dal governo Monti, arriviamo ad una riduzione di oltre 650.000 Euro tra il 2011 e il 2012, oltre ad un ulteriore inasprimento del patto di stabilità che limita fortemente gli investimenti in nuove opere. In sintesi, l’entità dei nuovi tagli pesa nel-le casse comunali oltre il doppio rispetto al decennio pre-cedente. A fronte di questa grave penuria di risorse, in un momento di estrema crisi con ricadute profonde anche nel nostro territorio, lo stato “impone” al comune lo strumento

della leva fiscale. In pratica il governo con una mano to-glie risorse e con l’altra consente l’applicazione dell’IMU e dell’IRPEF, canali che il comune sarà perciò costretto a uti-lizzare. Campolongo, come tantissimi altri comuni italiani, sarà dunque indotto a richieder ai propri cittadini una nuova imposta per sostenere il debito pubblico generale, senza che ciò comporti un centesimo in più per le nostre casse. Lo faremo per far vivere i servizi essenziali nella vita delle no-stre comunità, dagli asili, alle scuole primarie, dalla mensa al trasporto, per sostenere i servizi sociali e per le famiglie già colpite da diffuse situazioni di difficoltà. L’obiettivo dell’amministrazione è però quello di operare secondo prin-cipi di proporzionalità ed equità, sia sul prelievo fiscale, sia nell’erogazione dei servizi. Sul primo saranno applicate del-le esenzioni: i redditi più bassi avranno aliquote agevolate. Sui servizi a domanda individuale, sarà attuata una diversifi-cazione delle tariffe: è corretto che in un periodo di difficoltà chi “ha di più” contribuisca maggiormente ai bisogni della collettività. Sebbene molti risparmi siano già stati attuati nei

bilanci di questi anni, l’amministrazione farà la sua parte nel contenimento della spesa. Prima di tutto procedendo ad un risparmio nei consumi energetici dell’ente, attraverso spegnimenti programmati e sostituendo i vecchi corpi illu-minanti con lampade nuove a basso consumo. Contempo-raneamente sarà avviato un percorso di rinnovo dei servizi locali. L’idea è ricercare alternative, come ad esempio il car sharing per il trasporto scolastico, con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni, ricercando la disponibilità di genitori e anziani. Un’altra prospettiva è l’associazione con altri comuni, nella gestione di alcune attività come, ad esempio, la polizia municipale. In sintesi, la sfida nei pros-simi anni sarà di ripensare assieme i servizi locali, mante-nendoli nella qualità, ma facendoli costare meno. Anche sul fronte degli investimenti i programmi dell’amministrazione sono ambiziosi e orientati prevalentemente alla sicurezza e manutenzione del patrimonio comunale. Innanzitutto por-tare a compimento la realizzazione della nuova scuola ele-mentare nel capoluogo, un opera importante già discussa e progettata, ma che vedrà coinvolta questa amministrazione nella sua effettiva realizzazione. Contemporaneamente si sono programmati per il prossimo triennio investimenti per 860.000 Euro. In questo caso ci si è concentrati sulle priori-tà: opere per sicurezza idraulica del territorio proseguendo nell’attuazione del piano delle acque comunale, interventi sulla viabilità e interventi sulla pubblica illuminazione volti a introdurre dispositivi per contenimento dei consumi ener-getici. Rispetto al passato, dove le opere erano finanziate attraverso i mutui, l’amministrazione realizzerà questi inter-venti con entrate derivanti da oneri di urbanizzazione e da alienazioni (vendita di beni di proprietà comunale). Questa è una scelta obbligata, sia per rispettare il vincolo del patto di stabilità, che per rientrare nei nuovi limiti d’indebitamen-to previsti dalla legge, considerando che il nostro comune si colloca al di sopra di questi, avendo in passato contratto numerosi prestiti.

Firmati gli elaborati del pat di campolongo maggiore IMU 2012: la prima scadenza per il versamento

dell’acconto della nuova imposta è prevista per il 18 giugno 2012 (il 16 cade di sabato). La prima rata sarà calcolata applicando l’aliquota base del 4 per mille sulla prima casa e del 7,6 per mille sugli altri immobili e terreni, a prescindere da quanto stabili-to dai Comuni e si dovrà utilizzare esclusivamente il modello F24 per effettuare il versamento. Per il 2012 l’IMU sull’abitazione principale e pertinenze (una sola per ognuna delle categorie catastali C2, C6, C7) si potrà pagare in due rate del 50%, oppure in tre rate pari al 33,33% dell’imposta complessiva. La detrazione sulla prima casa, pari a € 200, sarà unica per ogni nucleo familiare e verrà concessa soltanto in presenza dei requisiti di dimora abituale e residenza anagrafica del possessore e dei suoi fa-miliari. Per ogni figlio residente e di età inferiore ai 26 anni compiuti è concessa una ulteriore detrazione di € 50, fino a un massimo di € 400. Per i coniugi separati, varrà il diritto di abitazione, cioè l’imposta graverà sul coniuge che abita nella casa coniugale assegnatagli dal giudice. L’ultima rata (scadente il 16 dicembre) rappresenterà il conguaglio di quanto complessivamente dovuto e sarà calcolata in base alle aliquote decise dai Comuni entro il 30 set-tembre 2012. Entro il 10 dicembre 2012, il Gover-no potrà imporre ulteriori ritocchi alle aliquote. Per informazioni è possibile chiamare l’Ufficio Tributi del Comune di Campo-longo Maggiore, ai nu-meri 0495849128 oppure 0495849129.

IMU 2012. Le cose che bisogna sapere

il bilancio di preVisione 2012

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Volpi e nutrie, si riaffacciano nella zona sud della Riviera del Brenta lo spettro di animali che sono l’incubo

degli agricoltori. Nelle scorse settimane a lanciare l’allarme erano state le associazio-ni di categoria alle autorità provinciali e co-munali dell’area. Sono state colpite alcune aziende agricole dei comuni di Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Vigonovo e Camponogara. Con il ritorno del bel tempo, gli animali che da qualche tempo si ripro-ducono con facilità in queste zone, hanno razziato diversi pollai facendo strage di ani-mali. “Il problema volpi – hanno spiegato Paolo Capuzzo Coldiretti e Silvano Borile responsabile Cia del comprensorio – nell’a-rea sud della Riviera si sta facendo sempre più acuto. Le volpi, se lasciate in libertà, si riproducono velocemente e assaltano pollai e allevamenti di conigli e tacchini. Bisognerebbe limitarne il numero”. Anche il sindaco di Campagna Lupia Fabio Livieri è convinto che bisogna far intervenire le guardie provinciali preposte al contenimen-to del numero degli animali, o organizzare una loro caccia per limitarne la riproduzione per evitare danni alle colture e soprattutto a pollai. “Le volpi – dice Livieri – si stanno diffondendo sempre più nel nostro territo-rio. Recentemente hanno razziato diversi pollai, provocando danni per centinaia di euro a incursione. Ogni volta uccidono una decina di polli. Chiediamo perciò l’interven-to della polizia provinciale. Persiste anche il problema delle nutrie che, però, a diffe-renza delle volpi sono erbivori e producono

forti danni alle colture e alle arginature dei canali come il Novissimo”. Ma la questio-ne volpi non riguarda solo il comune di Campagna Lupia. Nel Veneto orientale ad esempio a Cinto Maggiore le volpi hanno ucciso trenta polli, tutti oltre i tre chili di peso, uccisi e sbranati, una decina lasciati sul terreno, mentre la maggior parte sono stati portati via dalle bestie affamate che hanno lasciato numerose orme sul terreno, a signifi care che il branco era abbastanza numeroso. Neanche però le squadre di cac-ciatori e guardiacaccia, che si erano trovati proprio nel Veneto Orientale per, per stana-re e uccidere le volpi che erano state avvi-state, diversi mesi fa, erano riuscite a risol-vere il problema. Per dare una seria caccia alla volpe servono decine di cani. Senza un’azione seria di caccia, le volpi sono ri-maste in quella zona particolarmente ricca di rifugi offerti da case abbandonate o da

di Alessandro Abbadir

Il sindaco Fabio Livieri: ”Serve l’aiuto della polizia provinciale per limitarne il numero”

Ambiente Nell’area sud della Riviera è emergenza

Volpi e nutrie, fl agelli per gli agricoltori

Il numero delle volpi si fa di anno in anno più consistente

anfratti lungo la riva del fi ume. Il problema è che nessun ente risarcisce i danni causati dalle volpi nei pollai di privati, a meno che non si tratti di un’azienda agricola come in questo caso, che sia però in possesso del permesso per l’allevamento di animali da cortile. Resta perciò da arrangiarsi come si può, contro questo antico fl agello dei pollai in fase di espansione.

Stragi di polli si sono verifi cate anche a Cinto Maggiore nel Veneto orientale Feste che passione a Campagna

Lupia. Tre sono quelle che hanno caratterizzato il capoluogo e le

due frazioni. Si è partiti con quella di Lova dove è stata organizzata la “Fe-sta dello Sport”. Un evento promosso dalla parrocchia che ha visto la parte-cipazione di circa 5 mila persone. Fra i motivi di richiamo c’era il Museo dei Mestieri della Laguna alle ex scuole elementari. Un’altra festa che è andata a gonfi e vele è stata la “Notte bianca” di Campagna Lupia. I negozi del centro del capoluogo sono rimasti aperti fi no ad oltre mezzanotte, accogliendo tanti curiosi e cittadini. Non è andata bene in-vece “la Festa di Primavera” annullata a causa delle avverse condizioni meteo. Infi ne un gran successo l’ha ottenuto la festa della famiglia organizzata dall’as-sociazione Pro Lughetto. Sono state fat-te nell’occasione escursioni e giochi per bambini oltre che a stand gastronomici e a ballo liscio di sera.

FESTE, CHE SUCCESSO

NEWS

Aggregazione

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Il centro di Campagna Lupia

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Il migliore amico dell’uomo sta creando dei problemi igienici importanti al comune di Cam-ponogara. I cittadini proprietari di cani, quando

portano a passaggio i loro amici, non sempre si preoccupano di raccogliere i “ricordini” che lascia-no sul territorio. La norma per i proprietari di cani è di pubblica conoscenza: oltre alla museruola, ci si deve munire di sacchetti e paletta per raccogliere gli escrementi dei cani. Ma non tutti i cittadini si dimostrano civili nel rispettare queste normative che hanno lo scopo di mantenere pulito il territo-rio pubblico e di comune utilizzo. L’assessore ai lavori pubblici di Camponogara –, Paolo Nardo –, si rivolge direttamente ai cittadini per risolvere civilmente il problema delle deiezioni dei cani. “Il problema, oltre che igienico, sta diventando sociale e divide due fazioni: tra chi porta fuori il cane e chi non sopporta le deiezioni canine e poco anche i proprietari dei cani; ormai le lamentele e le denun-cie diventano sempre più frequenti”. Non tutti sono contro i cani e alcuni li difendono così: “io raccolgo sempre lo sporco”; “non è giusto trattarci tutti come dei maleducati”; “è diffi cile ragionare con chi non ama gli animali”; “per molti di noi il cane

è un vero amico”; “viste le cicche per terra, perché non vietiamo a tutti di fumare?”. Ovviamente è diffi cile prendere le parti di una fazione o dell’al-tra, ma il problema è concreto, e gli escrementi sono troppi per far fi nta che non creano un disagio, inoltre non è giusto che i bambini debbano giocare dove ci sono escrementi considerando anche i rischi igienici che comporta il contatto diretto. “Come amministrazione abbiamo pensato di istituire zone riservate esclusivamente ai cani – dice l’assessore Nardo – purtroppo le fi nanze locali non permet-tono di fare molto ma, per iniziare, abbiamo indi-viduato un’area a Camponogara, vicino al campo

da tennis, che sarà idoneamente recintata, grazie anche all’apporto di alcuni volontari, e destinata allo sgambettamento dei cani, che non potranno più accedere al parco Parolini. Una seconda area sarà individuata a Prozzolo e una a Calcroci”. Inol-tre, la polizia municipale è stata sensibilizzata a far desistere chi viola le norme dei parchi pubblici introducendo cani, con o senza museruola, è in-dubbio che chi parte da casa per portare il cane nell’area riservata, non può avere certezza che du-rante il percorso non succeda niente, ma è giusto addebitare a chi porta il cane in quell’area di essere comunque attento a non sporcare strade e piazze.

di Roberta Pasqualetto

Il comune: “Creeremo zone riservate agli amici a quattro zampe”

Educazione civica Lamentele per la scarsa attenzione dei proprietari di animali

“I cani sporcano dappertutto”

Un cane nel parco

Do m e n i c a 24 giugno, l’assessorato

alla cultura di Cam-ponogara propone una gita ad Au-ronzo e al Lago di Misurina. Il ritrovo dei partecipanti è a Camponogara e il viaggio si terrà in autobus. Auronzo è un luogo di storia e di modernità con le sue antiche borgate e con gli scavi romani. La gita, proseguirà in tarda mattinata con la partenza per Misurina, frazione di Auronzo di Cadore, ad un’altitudine di 1754 metri, anche denominata “La Peral” delle Dolomiti, è situata proprio sotto le Tre Cime di Lavaredo, accessibili in partenza proprio da Misurina, sia via sentiero sia tramite una strada carrozzabile. Nel tardo pomeriggio partenza per il rientro previsto du-rante la serata. La quota individuale di partecipazione è di 55 euro e comprende il viaggio in autobus e il pranzo in ristorante. Per maggiori informazioni si può contattare l’uffi cio cultura del comune martedì, giovedì e sabato dalle 9 alle 12.30 allo 041/5139923. Insomma l’ente locale intende promuovere anche nei prossimi mesi i tour di piacere e viaggi per i propri cittadini. Viaggi pensati per tutte le età e sicuramente non molto costosi visti i tempi di crisi che si corrono. Le gite fatte negli anni scorsi di questo tipo hanno dato ottimi risultati in termini di partecipazione

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Irpef e Imu, due tasse locali che non fan-no prendere sonno ai cittadini per paura dell’arrivo di una vera e propria stangata

sulle casse famigliari già dissestate in tanti casi dalla crisi. Ma come si paga questa fa-migerata Imu? Si dovrà provvedere entro il 18 giugno a versare la prima rata delle case principali e delle pertinenze, il 17 settembre la seconda, il 17 dicembre il resto. Il contri-buente può scegliere se pagare in tre rate o in due. Per tutti gli altri immobili, entro il 18 giugno la prima rata, ovvero la metà del dovuto, per il 17 dicembre tutto il resto. Il pagamento dovrà essere effettuato, in ac-conto, solo con il modello F24 (come per le tasse), per il saldo si potrà usare il bollettino postale. Ma vediamo nell’area dei comuni della Riviera Est e cioè Mira, Camponogara, Campolongo e Campagna Lupia che cosa accadrà. Le tasse a Campolongo Maggiore non diminuiranno. Nonostante le proteste dei residenti a Bojon e di parte del suo stes-so partito il sindaco Alessandro Campalto tira dritto e fi ssa l’Imu allo 0,55% per la

prima casa e allo 0,96% per la seconda. Si tratta di fatto di un aumento di 0,15 ri-spetto al minimo dello 0,4% per la prima casa fi ssato dal governo. Si registra anche un aumento dello 0,2% sulla seconda casa rispetto al minimo dello 7,6. Anche l’Irpef aumenterà di un punto in percentuale ri-spetto alla soglia minima. Contro il sindaco a Bojon erano stati fatti dei volantini dal Pd della sezione locale che chiedevano di ripensare l’aumento delle tasse. Ad andare all’attacco del sindaco era stato il segretario Antonio Paggiarin. Il sindaco ha spiegato che non si può fare altrimenti visti i tagli di trasferimenti che l’ente subirà quest’anno. Il Comune solo dall’aumento dell’Imu della prima casa pensa di raccogliere 300 mila euro. A Campagna Lupia invece le aliquote restano ai minimi: 4 per mille per la prima casa, 7,6 per la seconda. Irpef invariata. A Camponogara l’Irpef resta allo 0,7 per cento mentre l’Imu è stata leggermente aumentata per la prima casa. A Mira, sia il sindaco uscente Carpinetti, che il nuovo

sindaco Alvise Maniero, hanno promesso che l’Imu resterà ai minimi e cioè al 4 per mille e allo 7,6 per mille. Il bilancio deve essere prima approvato però “Penso che ragionamenti su tributi come l’Imu e l’Irpef - spiega anche se i cittadini devono pagare il meno possibile. Il neo sindaco non ritiene invece giusto che i comuni utilizzino per far

cassa gli oneri di urbanizzazione. E’ una soluzione che è solo temporanea e non risolve i problemi si bilancio dell’ente. Solu-zioni invece che puntino ad incentivare uno sviluppo urbano sostenibile e legato alle rinnovabili e ad esempio all’uso del legno nella realizzazione degli edifi ci, sono invece da augurarsele.

di Alessandro Abbadir

A Campana Lupia e a Mira si resta ai minimi. Leggera variazione per Camponogara

Tasse locali Viaggio nei comuni dell’area su Imu e Irpef

Aliquote, a Campolongo forti aumenti

151515Approfondimento

L’Imu fa au-mentare gli affi tti. La pri-

ma conseguenza della nuova tassa sulla casa è che l’11% dei con-tratti di locazione in Italia avrà un aumento. L’indagine condotta da “Solo affi tti” ha messo in evidenza come siano le grandi città a soffrire di più questo fenomeno. Gli in-crementi sono stati più numerosi, fi no alla punta massima del 90%, in alcune zone del centro di Milano, con canoni aumentati sino a 100 euro al mese. In media insomma, l’89% ha dichiara-to che fra i contratti di affi tto stipulati nel primo trimestre di quest’anno, non hanno registrato aumenti del canone da parte dei proprietari degli immobili. Ma non tutto, in tutta Italia, è la stessa si-tuazione, il nord-ovest e il centro rispec-chiano la media nazionale mentre nel nostro nord-est si arriva fi no al 93% di non aumento del contratto di locazione nel 2012. Nel sud Italia, si aggirerebbe sul 25% l’aumento del canone registra-to per effetto della nuova Imu.

NEWS

IndagineAUMENTANO GLI AFFITTI

A.A.

Le nuove tasse preoccupano le associa-zioni in difesa dei cittadini. A lanciare un grido d’allarme nelle scorse settima-

ne è stata la Federconsumatori della Rivie-ra del Brenta e del Miranese. Il referente comprensoriale Alfeo Babato ha preso carta e penna e ha scritto ai 17 sindaci dell’area chiedendo che vista la crisi in atto, manten-gano tutti insieme I’Imu al minimo previsto e cioè al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per la seconda. Molte pole-miche su questo versante ad esempio sono scoppiate nelle scorse settimane a Campo-longo Maggiore, dove il comune ha deciso di portare l’Imu della prima casa al 5,5 per mille e quello per la seconda al 9,6. “L’Imu peserà fortemente - scrive nella nota Alfeo Babato ai sindaci - sulle tasche dei cittadini. L’effetto non si dispiegherà solo in termini diretti, per le abitazioni di proprietà o per le ricadute sugli affi tti, con aumenti medi annui di circa 405 euro annui a famiglia. Le ripercussioni della rivalutazione (sia in termini di aliquota, sia in termini catastali)

dell’Imu per i locali commerciali e per gli uffi ci, e la reintroduzione di questa impo-sta sui casolari agricoli determineranno inevitabilmente un incremento di prezzi e tariffe”. L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che, solo per tali ricadute indirette, ogni famiglia dovrà “sborsare” oltre 185 euro annui, pari ad un incremento dello 0,6% del tasso di infl a-zione. In totale, quindi, gli effetti dell’Imu comporteranno un aggravio medio di 590 euro annui a famiglia, solo se si mantiene la tariffa minima. Vista la crisi in atto Feder-consumatori lancia l’idea di una moratoria nel comprensorio. “I sindaci della Riviera del Brenta e del Miranese prendano l’im-pegno tutti insieme – spiega Babato – di allineare tutte le Imu al 4 e al 7,6 per mille in 17 comuni. Questo almeno darebbe un po’di più fi ducia ai cittadini. Incalzeremo inoltre il Governo affi nchè non avvii un’ul-teriore manovra depressiva, come il nuovo incremento dell’Iva da settembre”.

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Il ricordo di Deborah Bettini è e resterà vivo in tutta la comunità di Fossò, naturalmente tra i suoi cari e tra chi la conosceva, ma anche tra

chi non l’ha mai incontrata ed è rimasto comunque scioccato dalla sua prematura scomparsa. Deborah era una giovane studentessa di Sandon di Fossò, che frequentava il quarto anno di indirizzo turistico all’I-stituto Tecnico Commerciale Statale “Maria Lazzari di Dolo”. Un giorno dello scorso settembre è venuta a mancare all’improvviso, gettando nel più profondo dolore moltissime persone. Ora dai suoi compagni di scuola, che a Deborah erano molto legati, è par-tita l’idea, in collaborazione con l’amministrazione comunale, di indire un concorso fotografi co in sua memoria: un omaggio per ricordare la più grande passione di Deborah, quella per la fotografi a. “Il de-siderio di scoprire, il gusto di catturare” è l’iniziativa che l’istituto “Lazzari” e il Comune hanno aperto a tutte le scuole superiori di Dolo: lo stesso l’Itc “Maria Lazzari”, il liceo “Galileo Galilei” e l’Ipssctar “Cesare Musatti”. Dopo la valutazione delle fotografi e per-venute sul tema “Gioie invisibili – La felicità in una fotografi a”, i vincitori verranno premiati il 7 giugno prossimo durante una cerimonia pubblica che si terrà

nell’auditorium dell’istituto “Lazzari”. La giuria sarà composta dai fotografi Antonio Concolato e Amedeo Fontana, dall’artista Cristina Gori, dal fi lm maker Sirtio Luginbühl, dai critici d’arte Lucia Mayer e My-riam Zerbi e dall’assessore alla Pubblica Istruzione, Cultura e Sport del Comune di Fossò Matteo Forin. L’obiettivo è quello di rendere il concorso “Il deside-rio di scoprire, il gusto di catturare” un appuntamen-

to fi sso all’interno del carnet delle proposte culturali promosse dall’amministrazione comunale di Fossò. Un’iniziativa per mantenere vivo il ricordo di Debo-rah, una giovane ragazza scomparsa troppo presto. L’arte fotografi ca recentemente è stata anche rivalu-tata e messa in rilievo, con una serie di iniziative del Circolo Fotografi co di Dolo. Nonostante l’avvento del computer e del digitale.

di Antonio Tosi

Si intitola “Il desiderio di scoprire, il gusto di catturare”, l’iniziativa promossa dall’istituto “Lazzari” di Dolo

Arti visive Premiazione il 7 giugno del concorso dedicato alla giovane scomparsa

Una fotografi a, ricordando Deborah

L’istituto Lazzari e immagini in ricordo di Deborah

Francesco Danieletto è uno scrittore di Dolo che ha già pubblicato diversi libri di poe-

sie e di racconti, ma è stato grazie ad una raccolta di poesie che ha vinto il premio nazionale Albero Andronico. Il premio Albero Andro-nico è stato assegnato a Danieletto grazie alla silloge “La follia dell’uomo” e consegnato lo scorso 30 marzo presso la sala Promoteca del Campidoglio di Roma. Danieletto scrive dagli anni Novanta, quando aveva cominciato a trascrivere i suoi pensieri in alcuni quaderni. Nel 2000 ha raccolto le sue poesie nel libro ‘Strani Fiori’, di seguito ha pubblicato il libro di racconti ‘Luigia ed altre storie’. “Io a Roma non ci volevo andare perché con la carrozzina è complicato spostarsi - dice Francesco Danieletto - hanno insistito le mie fi glie perché mi presentassi alla premiazione; e poi ero convinto che con tutti quei partecipanti (più di 800 persone) avrei preso solo un attestato di merito. In effetti, le categorie erano tante, nella mia, sono arrivato sesto ex aequo (pari merito) e sono stato premiato con una targa. L’anno scorso, avevo partecipato a un concorso con una rivista di Bari dove mi sono entrato nella cinquina vincente”. Danieletto ha già pronto un altro libro di racconti: ‘Le ragioni della follia’; una raccolta di cinque sto-rie legate dal fi lo rosso della follia dell’uomo. Lo scrittore ha creato un blog dove inserisce continuamente poesie e scritti checcus.blogspot.com, e un blog di musiche dagli anni ses-santa a oggi checcusmusik.blogspot.com.

Poesia

A RomaA DANIELETTO IL PREMIO ANDRONICO

R.P.

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Pietro Martire e Luca Gasparato, sono due atleti dolesi che hanno

partecipato alla Maratona del Santo gareggiata ad aprile. Pietro ha partecipato con la sua bicicletta nella categoria Handbike (categoria dove ha partecipato anche Zanar-di) e Luca ha corso a piedi. Insieme hanno gareggiato sostenendosi come una vera squadra; ripetendo la situazio-ne creata nella competizione Venice Marathon. “Da molto tempo mi allenavo con la bici per migliorare la mia situazione fi sica - dice Pietro Martire - poi mi sono appassionato perché si era creato un bel gruppo accanto a me che stimolava. Poi, fra una birretta e le chiacchiere fra amici, con Luca che è un campione, ci siamo detti: possiamo farcela. Io sono sempre stato uomo di squadra, sia a livello sportivo sia personale, affronto tutto in questo modo. Nello sport aver incontrato Luca e gli altri amici, che affrontavano con me gli allenamenti, mi ha permesso di vincere ogni nuova sfi da”. I primi 8 chilometri di que-sta competizione padovana, Pietro, li ha fatti da solo ma abituato a fare squadra, andava piano per aspettare che arrivasse il compagno Luca, una volta insieme hanno ingranato la marcia. 42 chilometri molto intensi e con momenti di spinta, e questo si è visto sul tempo fi nale che è migliorato rispetto a quello di Venezia per circa 10 minuti. L’arrivo, anche se non è stato determinato dalla vittoria, è stato trionfale. Pietro è molto soddisfatto e quasi si commuove nel raccontare l’infi nità di messaggi e post nei social network da parte delle persone che hanno creduto in loro e li hanno sostenuti e conclude dicendo: “C’erano tanti vip, e quasi 20 mila persone, e tra tutte, la gente ha scelto me e Luca, questa cosa mi fa venire i brividi, vuol dire che abbiamo trasmesso alla grande il nostro messaggio e siamo andati “oltre il muro!”. Nella categoria di Handbike Pietro è arrivato ultimo, ma ha sicuramente vinto una sfi da ben più grande tagliando un traguardo umano, con Luca, e dimostrando che l’amicizia, nello sport e nella vita, vince sempre su tutto.

Maratona del Santo PIETRO E LUCA VERI VINCITORI

R.P.

Nel mese di giugno si terranno due marce podistiche nella Riviera del Brenta: una a Dolo e l’altra a Strà.

domenica 3 giugno, a Dolo, si terrà la ven-tottesima Marcia dei Storti lungo la Riviera del Brenta con partenza da Piazza Cantiere alle ore 8.15 e per tre lunghezze: 7, 12 e 18 chilometri mentre domenica 10 giugno si terrà la diciottesima Marcia dei Sarmati a Strà con partenza alle ore 8 e per tre lun-ghezze: 6, 12 e 18 chilometri. La marcia di Dolo è una manifestazione podistica non competitiva a passo libero, aperta a tutti, omologata dal comitato provinciale Fiasp di Venezia. Il termine della manifestazione è previsto per le ore 12.30 o comunque all’ar-rivo dell’ultimo partecipante. “La marcia si tiene lungo la Riviera del Brenta verso Mira, attraverso la Seriola passando per Sanbru-son. La corsa, in ventotto edizioni è rimasta tradizionale, abbiamo cambiato leggermen-te il tracciato perché passiamo per il Macello di Dolo sia all’andata sia al ritorno; entriamo

in villa Fattoretto e in villa Bon – dice il presidente Antonio Spinello – io organizzo la marcia da 4 anni e parteciperemo anche alla festa delle associazioni che si terrà il giorno prima. A causa della crisi siamo co-stretti a organizzarci in tutto e ci arrangia-mo con gli sponsor, anche se quest’anno c’è stato un calo. Per l’edizione di quest’anno prevediamo 1500 partecipanti”. Domenica 10 giugno si terrà la diciottesima Marcia dei Sarmati con partenza e arrivo dal cam-po sportivo di Strà. La corsa è organizzata dall’Asd I Sarmati, dalla Fiasp e da Marce-padova. Il percorso più breve attraversa villa Pisani e villa Rossi, quello medio passa per San Pietro (villa Lazara Pisani detta la Bar-bariga) e quello più lungo va a Vigonovo e passa per villa Segredo. “Questa marcia è fatta in concomitanza con la Marcia della Famiglia, dove partecipano scolaresca per la chiusura dell’anno scolastico delle elemen-tari e delle medie – dice il presidente Al-berto Franceschi – l’anno scorso abbiamo

avuto 2400 partecipanti di cui 55 gruppi e il resto persone singole. In questa giornata ci sono anche altre corse a causa delle male oculatezza di Marcepadova; comunque ogni anno, mediamente, abbiamo avuto 200 iscritti in più”. Gli sponsor, con i tempi di crisi, vanno diminuendo al posto del denaro mettono a disposizione prodotti di ristoro e bibite da offrire ai partecipanti. Info: As-sociazione Sportiva Dilettantistica Podisti Dolesi allo 041411363.

di Roberta Pasqualetto

Marce podistiche ...che passione CICLISMO

Grande successo per le due corse ciclistiche che si sono svolte a cavallo tra fi ne aprile e i primi di maggio lungo la Riviera. Si trat-

ta della 15’ edizione del “Memorial Carlo Valen-tini” corsa ciclistica riservata agli Elite – Under 23 che si è disputata a Camponogara e della 39’ edizione del “Circuito delle Chiuse” corsa ciclistica riservata agli Allievi che si è svolta a Mira. Al “Valentini”, kermesse organizzata dalla Coppi Gazzera assieme alla famiglia Valentini, con un lunghezza di 132,2 km, la vittoria è andata a Rino Gasparrini (Uc Tre-vigiani) che ha battuto Loris Paolo (Hopplà) e il compagno di squadra Andrea Dal Col. La manifestazione quest’anno era valida anche come Campionato Provinciale di categoria con i titoli che sono stati assegnati a Stefano Presello per gli Elite e a Marco Mazzetto per gli Under 23, entrambi ciclisti della Generali Videa Ballan Coppi Gazzera. Ordine d’arrivo. 1) Rino Gasparrini (Uc Trevigiani) che ha percorso 132,2 km in 2h 48’09’’ alla media oraria di 47,172. 2) Loris Paoli (Hopplà), 3) Andrea Dal Col (Uc Trevigiani), 4) Paolo Simion (Zalf Euromobil Desirée Fior), 5) Mirko Nosotti (Team Casati), 6) Alex Buttazzoni (Cycling Team Friuli), 7) Stefano Perego (Team Casati), 8) Marco Mazzetto (Generali Videa Ballan Coppi Gazzera). Al “Circuito della Chiuse” corsa di 64 km, organizzata dalla Daina Mira di Gianni Frattina, a vincere è stato Giacomo Lazzaro (Delta del Po – Colli Euganei) che allo sprint ha avuto la meglio su Nicolò Barbato (Gs Fiumicello) mentre il gruppo, regolato da Nicola Francescon (Sc Giulio Zanon), è arrivato con un ritardo di 9 secondi. Ordine d’arrivo. 1) Giacomo Lazzaro (Delta Del Po – Colli Euganei), 2) Nicolò Barbato (Gs Fiumicello), 3) Nicola Francescon (Sc Giulio Zanon) a 9’’, 4) Andrea Zorzetto (Uc Mirano) a 11’’, 5) Stefano Grassi (Gs Cartura Nalin), 6) Fabiano Tonon (Pedale Marenese), 7) Francesco Toffoli (Ss Sanfi orese).

MEMORIAL CARLO VALENTINI E “CIRCUITO DELLE CHIUSE”

G.P.

Appuntamenti A Stra e a Dolo il 3 e 10 giugno

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Una corsa podistica

181818

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3Spazi aperti

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIMax. Il tempo passa ed è ancora ospite Apa. La sua dolcezza, la sua bontà non

hanno toccato il cuore di nessuno. Max è uno dei pochissimi pelosi che interagisce

bene con i suoi simili maschi. I volontari vi invitano a venire in rifugio per conoscerlo. Maschio, taglia media, colore marrone fo-

cato. Carattere adatto a qualsiasi contesto familiare. Ha solo 2 anni ed è già passato in molte situazioni diverse.

Max è stato adottato l’anno scorso. Ma poi è tornato in rifugio. Max è veramente buono e cerca un po’ d’affetto.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Tre maschietti e due femminuccie. Futura taglia grande. Hanno 2-3 mesi e sono bellissimi.

Non hanno il sangue blu, sono “comuni mortali”. Cercano famiglie disposte ad amarli anche dopo la fase del cucciolo.

Ambiente e turismo Tanti luoghi da visitare, iniziative in tutta la Provincia

Arriva l’estate e con la bella stagione riaprono in tutta la provincia le varie oasi naturalistiche presenti sul territorio.

Prima fra tutte l’oasi di Valle Averto a Lughet-to di Campagna Lupia che si trova nell’area della Laguna sud di Venezia. Qui si possono ammirare rare specie di uccelli, anatre di tutti i tipi, civette, bufali maremmani. Famiglie e scolaresche possono trascorrere una giornata immersi nella natura.

“Le visite guidate partiranno fi no a settembre - spiegano gli organizzatori del Wwf di Valle Aver-to - dal Centro Visite della Riserva ogni domenica e festivo alle ore 10 e alle 16. Con l’occasione, ricordiamo inoltre che le scolaresche ed i gruppi organizzati possono accedere alla Riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita con la segreteria dell’oasi al momento della pre-notazione”.

Ulteriori informazioni e prenotazioni chiaman-do il 345.4524609 (lun-sab, 9-13) o scrivendo a [email protected].

Ma ci sono anche altre oasi che riaprono. Ad esempio l’oasi Lycaena che si trova in via Villetta a Salzano.

Per l’estate ci sarà la possibilità di visitarla ogni terza domenica del mese dalle 10 alle 18. Visite aperte fi no ad ottobre. Parte del percorso attrezza-to dell’oasi Lycaena, si sviluppa lungo l’argine del Marzenego, mentre all’interno c’è un’importante biodiversità legata alla fauna.

Numerose, infatti, sono le specie animali pre-senti e osservabili direttamente dai visitatori. Nelle aree boschive sono sempre presenti il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello. Le zone

umide ospitano invece il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore.

Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. Per informazioni ci si può rivolgere al Comune di Salzano 041 5709720.

Fra le altre aree visitabili su richiesta con visite guidate ci sono poi il bosco del Parauro di Mirano, le Cave di Noale, e le cave di Gaggio di Marcon. In tutti i casi i visitatori dovranno informarsi per le visite su richiesta ai comuni di riferimento.

Alcune belle iniziative che riguardano queste aree naturalistiche a dire il vero si sono già svolte. Ad esempio “Oasi sotto le Stelle “ e la “Notte della Civetta” a Valle Averto, mostre fotografi che dedica-te alle “zone umide“ organizzate dalla Provincia a Mirano.

Per informazioni sulle visite e per conoscere le iniziative dei prossimi mesi, si può contattare Pro-vincia di Venezia, Servizio Parchi Boschi e Riserve, tel. 041.2501201/08. Via email: [email protected] oppure LIPU – sezione Venezia, tel. 339.2378105 www.oasigaggio.com.

Estate, alla scoperta delle oasi

Valle Averto a Lughetto di Campagna Lupia

Loassociazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Valle Averto, aperta ogni giorno su prenotazione. Altre mete: Oasi Lycaena a Salzano, Cave di Noale, Gaggio e Marcon La riserva naturale integrale Bosco Nordio è situata sul sistema

di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia e il fi ume Po che probabilmente risale ad almeno 2 millenni fa.

L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare sono la risultante dell’opera costruttiva dei fi umi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni. Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565. Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971. Oggi è gestito da Veneto Agricoltura. Il Bosco Nordio è un residuo dell’ampia fascia boscata che caratterizzava, in pas-sato, gran parte del litorale veneto. Caratterizzata dalla presenza dell’orno-lecceta, formazione rara che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico. La particolare collocazione geografi ca di Bosco Nordio, unitamente alla molteplice diversità dei biotopi esistenti, determi-nano interessanti presenze faunistiche.

Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fau-na era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini (Dama dama), introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso (Meles meles). Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola.

Per le visite su prenotazione ci si deve rivolgere a CEA di Chiog-gia, HYLA Società Cooperativa – Sottomarina. Tel. 3398389925 - E-mail: [email protected]. Sito uffi ciale: http://www.parks.it/riserva.bosco.nordio

NEWS

Sant’Anna di ChioggiaLA RISERVA NATURALE INTEGRALE

DI BOSCO NORDIO

G.G.

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Sono 7.660 le assunzioni che le im-prese private appartenenti ai settori dell’industria e dei servizi in provincia

di Venezia prevedono di fare nel secondo tri-mestre 2012, fi no al prossimo giugno, con-tro le 3.110 dei primi tre mesi dell’anno. E’ quanto emerge dai risultati della quarta edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e che presenta il quadro dei fabbisogni di mano-dopera a cadenza trimestrale anche a livello provinciale. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statisti-ca della Camera di Commercio di Venezia.

In un contesto economico provinciale caratterizzato da an-cora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, risulta che le imprese del Vene-ziano, nel secondo trimestre di quest’an-no, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, collegate all’imminente avvio della stagio-ne turistica estiva. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustifi cata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. La maggioranza delle assunzioni program-mate (il 60% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

I SETTORILa percentuale più consistente di as-

sunzioni - l’86% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa l’11% l’industria,

mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% del totale. Nei tre mesi in questione, il turi-smo e la ristorazione assorbiranno il 53% delle nuove assunzioni preventivate in pro-vincia, i servizi alle persone il 13% e le altre industrie (escluse quelle metalmeccaniche ed elettroniche) il 9%.

IL TIPO DI CONTRATTO Alle assunzioni a tempo indeterminato,

che costituiscono solo l’11,4% del totale, si contrappongono, quelle a tempo determina-to, la cui quota sul totale delle entrate assu-me in questo trimestre un’incidenza sempre più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore

molto elevato e mag-giore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nel trimestre considerato

rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tempo determinato, mentre solo il 10,2% dei contratti è fi nalizzata a coprire picchi di attività e il 9,6% alla sostituzione tempora-nea di personale.

ASSUNZIONI NON STAGIONALI Le nuove assunzioni di lavoratori dipen-

denti non stagionali previste sono 2.490, il 32,6% del totale delle entrate, in aumento quasi del 12% rispetto al trimestre prece-dente: si concentrano in prevalenza nel terziario (78,3%), meno nell’industria in senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni (6,8%).

Le imprese cercano, soprattutto, profes-

sionalità qualifi cate nelle attività commer-ciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richie-sta per professioni non qualifi cate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota signifi cativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e im-piegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di fi gure dirigenziali.

Tra le professioni più richieste: in testa alla classifi ca troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmec-canici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di tra-sporto e di macchinari mobili (200 assun-zioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifi -ca di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati.

Le imprese veneziane intendono assu-mere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali ri-spetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richie-sta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata doman-da di lavoratori con una qualifi ca professio-nale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifi ca.

Le assunzioni previste di personale im-migrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel

Veneziano, con una notevole riduzione ri-spetto al trimestre precedente.

Tra le assunzioni non stagionali, le im-prese della provincia prevedono di incontra-re diffi coltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi profes-sionali, le diffi coltà più marcate riguarderan-no le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualifi cate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%).

Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagiona-li . Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate.

ASSUNZIONI STAGIONALI Le imprese del Veneziano prevedono

di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da repe-rire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle fi gure da assumere, infatti, le imprese segnalano diffi coltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è fi -nalizzata soprattutto a ricoprire la professio-ne impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualifi cato, nel 22% del totale dei casi.

di Giovanni Giovetti

Nel secondo trimestre 2012 si prevedono 7660 assunzioni, più del doppio del primo trimestre

Occupazione I dati veneziani dell’indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro

Le imprese tornano a cercare lavoratori Le imprese prevedono

fi no a giugno di riservare ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali

Crosta: “Il turismo può essere una chiave di rilancio per tutto il sistema economico provinciale”

“I dati relativi al secono trimestre, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre

precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – com-menta il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chia-ve di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda diffi coltà”.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

G.G.

Roberto Crosta

Il 32,6% sono assun-zioni non stagionali, il 67,4% stagionali, legate all’avvio della stagione turistica

Le imprese assumeranno solo l’8,2% di laureati, cresce la richiesta di diplomati

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Page 23: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

3Spazi aperti

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hanno toccato il cuore di nessuno. Max è uno dei pochissimi pelosi che interagisce

bene con i suoi simili maschi. I volontari vi invitano a venire in rifugio per conoscerlo. Maschio, taglia media, colore marrone fo-

cato. Carattere adatto a qualsiasi contesto familiare. Ha solo 2 anni ed è già passato in molte situazioni diverse.

Max è stato adottato l’anno scorso. Ma poi è tornato in rifugio. Max è veramente buono e cerca un po’ d’affetto.

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Non hanno il sangue blu, sono “comuni mortali”. Cercano famiglie disposte ad amarli anche dopo la fase del cucciolo.

Ambiente e turismo Tanti luoghi da visitare, iniziative in tutta la Provincia

Arriva l’estate e con la bella stagione riaprono in tutta la provincia le varie oasi naturalistiche presenti sul territorio.

Prima fra tutte l’oasi di Valle Averto a Lughet-to di Campagna Lupia che si trova nell’area della Laguna sud di Venezia. Qui si possono ammirare rare specie di uccelli, anatre di tutti i tipi, civette, bufali maremmani. Famiglie e scolaresche possono trascorrere una giornata immersi nella natura.

“Le visite guidate partiranno fi no a settembre - spiegano gli organizzatori del Wwf di Valle Aver-to - dal Centro Visite della Riserva ogni domenica e festivo alle ore 10 e alle 16. Con l’occasione, ricordiamo inoltre che le scolaresche ed i gruppi organizzati possono accedere alla Riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita con la segreteria dell’oasi al momento della pre-notazione”.

Ulteriori informazioni e prenotazioni chiaman-do il 345.4524609 (lun-sab, 9-13) o scrivendo a [email protected].

Ma ci sono anche altre oasi che riaprono. Ad esempio l’oasi Lycaena che si trova in via Villetta a Salzano.

Per l’estate ci sarà la possibilità di visitarla ogni terza domenica del mese dalle 10 alle 18. Visite aperte fi no ad ottobre. Parte del percorso attrezza-to dell’oasi Lycaena, si sviluppa lungo l’argine del Marzenego, mentre all’interno c’è un’importante biodiversità legata alla fauna.

Numerose, infatti, sono le specie animali pre-senti e osservabili direttamente dai visitatori. Nelle aree boschive sono sempre presenti il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello. Le zone

umide ospitano invece il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore.

Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. Per informazioni ci si può rivolgere al Comune di Salzano 041 5709720.

Fra le altre aree visitabili su richiesta con visite guidate ci sono poi il bosco del Parauro di Mirano, le Cave di Noale, e le cave di Gaggio di Marcon. In tutti i casi i visitatori dovranno informarsi per le visite su richiesta ai comuni di riferimento.

Alcune belle iniziative che riguardano queste aree naturalistiche a dire il vero si sono già svolte. Ad esempio “Oasi sotto le Stelle “ e la “Notte della Civetta” a Valle Averto, mostre fotografi che dedica-te alle “zone umide“ organizzate dalla Provincia a Mirano.

Per informazioni sulle visite e per conoscere le iniziative dei prossimi mesi, si può contattare Pro-vincia di Venezia, Servizio Parchi Boschi e Riserve, tel. 041.2501201/08. Via email: [email protected] oppure LIPU – sezione Venezia, tel. 339.2378105 www.oasigaggio.com.

Estate, alla scoperta delle oasi

Valle Averto a Lughetto di Campagna Lupia

Loassociazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Valle Averto, aperta ogni giorno su prenotazione. Altre mete: Oasi Lycaena a Salzano, Cave di Noale, Gaggio e Marcon La riserva naturale integrale Bosco Nordio è situata sul sistema

di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia e il fi ume Po che probabilmente risale ad almeno 2 millenni fa.

L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare sono la risultante dell’opera costruttiva dei fi umi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni. Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565. Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971. Oggi è gestito da Veneto Agricoltura. Il Bosco Nordio è un residuo dell’ampia fascia boscata che caratterizzava, in pas-sato, gran parte del litorale veneto. Caratterizzata dalla presenza dell’orno-lecceta, formazione rara che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico. La particolare collocazione geografi ca di Bosco Nordio, unitamente alla molteplice diversità dei biotopi esistenti, determi-nano interessanti presenze faunistiche.

Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fau-na era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini (Dama dama), introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso (Meles meles). Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola.

Per le visite su prenotazione ci si deve rivolgere a CEA di Chiog-gia, HYLA Società Cooperativa – Sottomarina. Tel. 3398389925 - E-mail: [email protected]. Sito uffi ciale: http://www.parks.it/riserva.bosco.nordio

NEWS

Sant’Anna di ChioggiaLA RISERVA NATURALE INTEGRALE

DI BOSCO NORDIO

G.G.

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Sono 7.660 le assunzioni che le im-prese private appartenenti ai settori dell’industria e dei servizi in provincia

di Venezia prevedono di fare nel secondo tri-mestre 2012, fi no al prossimo giugno, con-tro le 3.110 dei primi tre mesi dell’anno. E’ quanto emerge dai risultati della quarta edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e che presenta il quadro dei fabbisogni di mano-dopera a cadenza trimestrale anche a livello provinciale. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statisti-ca della Camera di Commercio di Venezia.

In un contesto economico provinciale caratterizzato da an-cora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, risulta che le imprese del Vene-ziano, nel secondo trimestre di quest’an-no, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, collegate all’imminente avvio della stagio-ne turistica estiva. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustifi cata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. La maggioranza delle assunzioni program-mate (il 60% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

I SETTORILa percentuale più consistente di as-

sunzioni - l’86% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa l’11% l’industria,

mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% del totale. Nei tre mesi in questione, il turi-smo e la ristorazione assorbiranno il 53% delle nuove assunzioni preventivate in pro-vincia, i servizi alle persone il 13% e le altre industrie (escluse quelle metalmeccaniche ed elettroniche) il 9%.

IL TIPO DI CONTRATTO Alle assunzioni a tempo indeterminato,

che costituiscono solo l’11,4% del totale, si contrappongono, quelle a tempo determina-to, la cui quota sul totale delle entrate assu-me in questo trimestre un’incidenza sempre più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore

molto elevato e mag-giore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nel trimestre considerato

rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tempo determinato, mentre solo il 10,2% dei contratti è fi nalizzata a coprire picchi di attività e il 9,6% alla sostituzione tempora-nea di personale.

ASSUNZIONI NON STAGIONALI Le nuove assunzioni di lavoratori dipen-

denti non stagionali previste sono 2.490, il 32,6% del totale delle entrate, in aumento quasi del 12% rispetto al trimestre prece-dente: si concentrano in prevalenza nel terziario (78,3%), meno nell’industria in senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni (6,8%).

Le imprese cercano, soprattutto, profes-

sionalità qualifi cate nelle attività commer-ciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richie-sta per professioni non qualifi cate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota signifi cativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e im-piegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di fi gure dirigenziali.

Tra le professioni più richieste: in testa alla classifi ca troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmec-canici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di tra-sporto e di macchinari mobili (200 assun-zioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifi -ca di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati.

Le imprese veneziane intendono assu-mere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali ri-spetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richie-sta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata doman-da di lavoratori con una qualifi ca professio-nale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifi ca.

Le assunzioni previste di personale im-migrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel

Veneziano, con una notevole riduzione ri-spetto al trimestre precedente.

Tra le assunzioni non stagionali, le im-prese della provincia prevedono di incontra-re diffi coltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi profes-sionali, le diffi coltà più marcate riguarderan-no le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualifi cate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%).

Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagiona-li . Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate.

ASSUNZIONI STAGIONALI Le imprese del Veneziano prevedono

di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da repe-rire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle fi gure da assumere, infatti, le imprese segnalano diffi coltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è fi -nalizzata soprattutto a ricoprire la professio-ne impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualifi cato, nel 22% del totale dei casi.

di Giovanni Giovetti

Nel secondo trimestre 2012 si prevedono 7660 assunzioni, più del doppio del primo trimestre

Occupazione I dati veneziani dell’indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro

Le imprese tornano a cercare lavoratori Le imprese prevedono

fi no a giugno di riservare ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali

Crosta: “Il turismo può essere una chiave di rilancio per tutto il sistema economico provinciale”

“I dati relativi al secono trimestre, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre

precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – com-menta il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chia-ve di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda diffi coltà”.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

G.G.

Roberto Crosta

Il 32,6% sono assun-zioni non stagionali, il 67,4% stagionali, legate all’avvio della stagione turistica

Le imprese assumeranno solo l’8,2% di laureati, cresce la richiesta di diplomati

212121Spazi aperti

Page 24: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

5Noi e gli altri

Nella magnifi ca cornice della Chiesa della Santissima Trinità a Chioggia si è svolta la conferenza a carattere divulgativo-

scientifi co per illustrare un tema, come la donazione del sangue del cordone ombelica-le, ancora poco conosciuto. L’incontro, orga-nizzato dal Lions Club Chioggia-Sottomarina e reso possibile grazie alla collaborazione del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, con i patrocini del Comune di Chioggia e dell’Ulss 14 di Chiog-gia, ha affrontato la questione del trapianto

di cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale.

Il trapianto infatti è una procedura al-quanto complessa che salva la vita del malato spesso colpito da malattie come la leucemia. Ad introdurre l’incontro è stato il direttore ge-nerale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. Il pre-sidente del Lions Club Gianpaolo Parolini ha sottolineato che donare il sangue del cordone ombelicale signifi ca acconsentire la raccolta di sangu ombelicale destinato altrimenti ad esse-re gettato. Questo sangue è ricco di preziose

cellule staminali in grado di riparare organi o tessuti danneggiati.

Successivamente ci sono stati gli inter-venti della professoressa Chiara Messina e della dottoressa Roberta Destro, rispettiva-mente responsabile e collega del reparto di Oncoematologia pediatrica.

Dalle relazioni è emerso che una donna in stato interessante può donare il sangue cor-donale, al momento del parto, e offrire così concrete possibilità, a chi è affetto da malattie ematologiche, di guarigione. Grazie infatti

al trapianto di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, capaci di rigenerare globuli rossi, bianchi e piastrine, vengono curate molte malattie ematologiche. La donazione è indolore, le coppie vengono informate di questa possibilità durante i corsi preparto e naturalmente vengono poi effet-tuati tutti i relativi esami, così da valutare fi no all’ultimo lo stato di salute della donatrice.

Successivamente viene poi inviata la sacca con il sangue cordonale alla Banca del San-gue Cordonale, da dove poi si smostano le donazioni in base alle esigenze richieste.

Sono ancora molte le persone da sensi-bilizzare per incentivare le future mamme ad una cultura del dono in grado di rigenerare la vita, grazie ad un semplice, ma grande e encomiabile gesto.

di Miriam Vianello

Le azioni terapeutiche delle cellule staminali contenute sono molteplici nella cura di sempre più numerose patologie

Chioggia Il convegno informativo dei Lions Club

Il sangue del cordone ombelicale: una risorsa per l’umanità

NEWS La procedura è sempliceTUTTE LE FUTURE MAMME POSSONO DONARE

Le azioni terapeutiche delle cellule sono staminali mol-teplici nella possibilità di cura di pazienti affetti da leucemia, tumori, talassemia. Le prospettive future

stanno coinvolgendo i campi di rigenerazione o ricostru-zione di tessuto coinvolto in patologie quali il diabete, l’infarto, il danno per trauma del midollo spinale, il morbo di Parkinson, il mordo di Alzheimer, le degenerazioni o

atrofi e muscolari.Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il

sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’o-stetrica durante il parto. La procedura non modifi ca in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi

ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono esse-re trasmesse al paziente.

Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione e un possibile utilizzo. Le cellule staminali cordonali conservate si possono man-tenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità a lungo termine.

La possibilità di effettuare trapianti con sangue

cordonale ha indotto la costituzione di vere e proprie “banche”, dove vengono conservate le unità di sangue cordonale raccolte.

I relatori del Convegno

22 Noi e gli altri2222 Noi e gli altri

Page 25: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

5Noi e gli altri

Nella magnifi ca cornice della Chiesa della Santissima Trinità a Chioggia si è svolta la conferenza a carattere divulgativo-

scientifi co per illustrare un tema, come la donazione del sangue del cordone ombelica-le, ancora poco conosciuto. L’incontro, orga-nizzato dal Lions Club Chioggia-Sottomarina e reso possibile grazie alla collaborazione del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, con i patrocini del Comune di Chioggia e dell’Ulss 14 di Chiog-gia, ha affrontato la questione del trapianto

di cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale.

Il trapianto infatti è una procedura al-quanto complessa che salva la vita del malato spesso colpito da malattie come la leucemia. Ad introdurre l’incontro è stato il direttore ge-nerale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. Il pre-sidente del Lions Club Gianpaolo Parolini ha sottolineato che donare il sangue del cordone ombelicale signifi ca acconsentire la raccolta di sangu ombelicale destinato altrimenti ad esse-re gettato. Questo sangue è ricco di preziose

cellule staminali in grado di riparare organi o tessuti danneggiati.

Successivamente ci sono stati gli inter-venti della professoressa Chiara Messina e della dottoressa Roberta Destro, rispettiva-mente responsabile e collega del reparto di Oncoematologia pediatrica.

Dalle relazioni è emerso che una donna in stato interessante può donare il sangue cor-donale, al momento del parto, e offrire così concrete possibilità, a chi è affetto da malattie ematologiche, di guarigione. Grazie infatti

al trapianto di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, capaci di rigenerare globuli rossi, bianchi e piastrine, vengono curate molte malattie ematologiche. La donazione è indolore, le coppie vengono informate di questa possibilità durante i corsi preparto e naturalmente vengono poi effet-tuati tutti i relativi esami, così da valutare fi no all’ultimo lo stato di salute della donatrice.

Successivamente viene poi inviata la sacca con il sangue cordonale alla Banca del San-gue Cordonale, da dove poi si smostano le donazioni in base alle esigenze richieste.

Sono ancora molte le persone da sensi-bilizzare per incentivare le future mamme ad una cultura del dono in grado di rigenerare la vita, grazie ad un semplice, ma grande e encomiabile gesto.

di Miriam Vianello

Le azioni terapeutiche delle cellule staminali contenute sono molteplici nella cura di sempre più numerose patologie

Chioggia Il convegno informativo dei Lions Club

Il sangue del cordone ombelicale: una risorsa per l’umanità

NEWS La procedura è sempliceTUTTE LE FUTURE MAMME POSSONO DONARE

Le azioni terapeutiche delle cellule sono staminali mol-teplici nella possibilità di cura di pazienti affetti da leucemia, tumori, talassemia. Le prospettive future

stanno coinvolgendo i campi di rigenerazione o ricostru-zione di tessuto coinvolto in patologie quali il diabete, l’infarto, il danno per trauma del midollo spinale, il morbo di Parkinson, il mordo di Alzheimer, le degenerazioni o

atrofi e muscolari.Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il

sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’o-stetrica durante il parto. La procedura non modifi ca in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi

ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono esse-re trasmesse al paziente.

Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione e un possibile utilizzo. Le cellule staminali cordonali conservate si possono man-tenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità a lungo termine.

La possibilità di effettuare trapianti con sangue

cordonale ha indotto la costituzione di vere e proprie “banche”, dove vengono conservate le unità di sangue cordonale raccolte.

I relatori del Convegno

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Page 26: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

6 Personaggio

Il primo italiano a disegnare l’Uomo Ra-gno per la Marvel Comics America. E’ Marco Checchetto 36 anni nato a Dolo

considerato da tutti fra i più importanti di-segnatori italiani. Checchetto abita a Piani-ga e nel suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. A raccontarci la sua storia è direttamente lui stesso che ci spiega come un sogno di bambino sia diventato realtà. ”Spider-Man – spiega Checchetto – è il fumetto che mi ha fatto conoscere questo mondo. Non ho iniziato con Topolino o con il Corriere dei Piccoli come sarebbe naturale pensare. Quand’ero bambino, mi è stato regalato un volume di SuperGulp dove com-parivano storie di Thor, Fantastici 4, Asterix, Tex, Tnt e Nick Carter, ma è stato l’Uomo Ragno a farmi sognare ad occhi aperti. Non so cosa mi abbia colpito in particolare, si è creata un’alchimia fi n da quel momento.

Quando mi hanno proposto di disegnare The Amazing Spider-Man ho pianto. Il bam-bino che ripeteva fi no alla nausea che un giorno avrebbe disegnato Spider-Man alla fi ne aveva ragione.” Ma come è iniziata la carriera di Checchetto? “Ho cominciato – dice – come tutti, con la gavetta: fanzine, piccoli progetti, e delusioni. Diciamo che il mio primo lavoro importante è stato come copertinista per la rivista di videogiochi Psm Playstation Magazine. Per quanto riguarda i fumetti veri e propri il mio esordio è avvenu-to contemporaneamente sulle serie italiane L’Insonne e Jonathan Steele. L’anno succes-sivo approdo al Giornalino dove disegno la serie Teenage Mutant Ninja Turtles con cui vinco il premio Coccobill come miglior nuovo autore”. Con il Giornalino comincia anche l’avventura con Spider-Man. “Insieme ai miei soci del Voc studio – dice Checchetto

– invento e realizzo delle storie create appo-sitamente per il mercato italiano. La Marvel comics dopo aver visto una sola pagina del mio lavoro mi ha contattato per iniziare a disegnare i suoi personaggi direttamente per il mercato americano”. Dal 2007 rea-lizza storie per Deadpool, Squadron Supre-me, X-Men fi no ad arrivare a The Amazing Spider-Man, diventando il primo italiano a disegnare la storica serie del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. “Ho fi r-mato – continua – un contratto di esclusiva con la casa editrice. Negli anni successivi ho realizzato storie sia di Spider-Man che di Daredevil. Nel 2011 insieme a Greg Rucka Checchetto dà vita alla nuova serie di The Punisher considerata dalla critica una delle migliori serie del 2011. Cosa pensa succe-derà per il futuro? “Oltre a continuare il mio lavoro su The Punisher e sui personaggi della

Marvel – dice Checchetto – lavoro anche come character designer per la serie di gio-cattoli Dinofroz della Giochi Preziosi e su una mia serie a fumetti. Il mio lavoro non è una passeggiata, arrivo a lavorare anche per 18 ore al giorno, festività comprese. Sono mol-to pratico nonostante poi vada a realizzare storie di fantasia con personaggi incredibili. Sto legando sempre di più la mia carriera all’estero dove il fumetto è riconosciuto come forma d’arte e d’intrattenimento ed ha lo stesso peso degli altri media“. Su que-sto arriva anche una amara constatazione. ”In Francia – dice Checchetto – ad esempio i fumetti sono venduti in libreria e hanno la stessa importanza dell’ultimo romanzo usci-

to. In Italia si è ancora legati alla concezione che il fumetto sia una cosa per bambini o un passatempo di poco conto, il nostro media è trattato con un pressapochismo imbarazzan-te. E’ una cosa molto triste, visto che i di-segnatori italiani sono apprezzati all’estero, come lo sono tutti i professionisti in genere che decidono di lavorare (loro malgrado) fuori dall’Italia”.

di Alessandro Abbadir

Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men e The Amazing Spider-Man

Arti grafi che Un fumettista di Dolo al lavoro per la Marvel Comics

Checchetto, il disegnatore di Spider-Man Al lato fumetti

dell’autore, sotto Marco Checchetto

7Cultura provinciale

Il premio letterario Campiello si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni sfoggiando una verve e una vitalità davvero invidiabili.

Il famoso premio letterario degli industriali ve-neti, che di anno in anno ha saputo presentar-si con formule sempre nuove e attuali, porrà al centro della 50esima edizione, un’ampia rifl essione sulla cultura, quale straordinaria opportunità di rinascita, ricostruzione e ri-lancio in una fase di stagnazione e diffi coltà diffusa, non solo sul piano economico ma più in generale sul piano sociale e morale.

Così come i tempi impongono, sarà un’e-dizione all’insegna della sobrietà, lo prean-nuncia il presidente di Confi ndustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat alla conferenza stampa di presentazione, lo scorso 4 maggio a palazzo Balbi, alla quale hanno preso parte anche il nuovo presidente del Comitato di gestione del premio, Piero Luxardo, e il vicepresindete della Regione Veneto e assessore alla Cultura, Marino Zorzato.

“Oggi parlare di cultura - ha sostenuto

Zorzato - vuol dire anche parlare di economia, di sviluppo, del nostro stesso futuro”.

“Il mutamento del panorama socio-economico in un momento così delicato per il nostro Paese - ha ribadito Tomat - deve indur-re tutti a rifl ettere, ma non bisogna rinunciare ad investire in cultura”.

“La cultura - ha sottolineato il rappre-sentante degli imprenditori veneti - è l’in-grediente base da cui ricostruire, sviluppare e progredire: senza cultu-ra non c’è futuro”.

L’edizione del mez-zo secolo si proietta per-ciò in avanti partendo però dalle radici venete del Premio, dalle or-gini veneziane, che quest’anno saranno cele-brate e valorizzate anche con la presenza di illustri rappresentanti della città lagunare, fra i quali l’umanista e fi losofo, Massimo Cacciari, chiamato a presiedere la Giuria dei letterati.

Nell’intento di diffondere e sostenere la narrativa italiana, attraverso la promozione

e l’invito alla lettura, principio fondante del-la manifestazione, sono state programmate numerose iniziative che si svolgono in pro-spettiva dell’appuntamento conclusivo di fi ne estate.

Da citare la presenza, per la prima volta, del Premio Campiello al Salone del Libro di Torino, lo scorso 13 maggio con un convegno cui hanno preso parte alcuni degli scrittori

vincitori delle passate edizioni. Il 25 maggio poi l’assegnazione del premio Campiello Ope-ra prima e la scelta dei cinque romanzi fi nalisti selezionati dalla Giuria,

che oltre a Cacciari, è composta da nomi pre-stigiosi del mondo della cultura italiana.

Tra giugno e luglio gli autori fi nalisti sa-ranno impegnati in un ciclo di incontri che si terranno a Venezia, Castelfranco, Milano, Vicenza, Roma e Assisi, oltre che a Punta Ala, Asiago e Cortina.

Ampio spazio è dedicato pure alle nuove

di Ornella Jovane

Sarà un’edizione dedicata alla valorizzazione delle radici veneziane e all’enfatizzazione del carattere culturale del Premio

Letteratura Presentato il 50esimo Premio promosso da Confi ndustria Veneto

La presentazione del Premio Campiello a palazzo Balbi

A Dacia Maraini il Premio Fondazione Il Campiello, omaggio a una delle scrittrici italiane più conosciute

G.G.

Ottocento anni di storia e cul-

La secolare presenza camaldolese a Ve-nezia rivissuta attraverso una mostra. E’ stata inaugurata lo scorso 12 maggio

e si protrarrà fi no al prossimo 2 settembre la mostra ideata e allestita per celebrare gli ottocento anni dalla fondazione del cenobio camaldolese veneziano di San Michele in Isola, proprio nell’anno in cui ricorre il millenario della fondazione dell’Ordine dei Camaldolesi.

Il Monastero veneziano fu un centro di fervida vita religiosa e d’intensa attività cul-turale che ha esercitato una forte infl uenza e svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della cultura umanistica della città laguna-re. E vuole celebrare proprio questo ruolo la mostra ospitata presso il Museo Correr, il Museo archeologico nazionale e le sale monumentali della Biblioteca nazionale marciana, come si evince fi n dal titolo “San Michele in Isola. Isola della conoscenza. Ot-tocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia”. Un allestimento che nasce dalla stretta collaborazione tra Fondazione musei civici di Venezia, Biblio-teca nazionale marciana e Soprintendenza speciale per il patrimonio artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, con il contributo della Regione Veneto.

A cura di Marcello Brusegan, Matteo Ceriana e Camillo Tonini e con la direzione

scientifi ca di Paolo Eleuteri, Gianfranco Fiac-cadori e Maria Letizia Sebastiani, la mostra consente di ammirare materiale storico, ar-tistico e documentario di grandissimo pregio e per lo più inedito, in parte conservato a Venezia e in parte presso l’Eremo di Camal-doli (Arezzo), dove fu raccolto per salvarlo dalle dispersioni ottocentesche.

Tra le opere esposte di maggior pregio e interesse vi è lo straordinario Mappamondo di fra’ Mauro, “monumento” geografi co prodotto a San Michele nella metà del sec. XV, e ora nella Biblioteca nazionale mar-ciana, restituito per l’occasione al pubblico dopo un recente intervento di restauro.

Il Comune di Venezia ha organizzato alcune iniziative a latere, tra le quali in col-laborazione con l’Associazione Guide Turisti-che di Venezia un servizio di visite guidate gratuite alla Chiesa, alla Cappella Emiliana e ai Chiostri dell’Isola di San Michele. La pros-sima, su prenotazione, è in programma il 9 giugno, con partenza alle 15.30.

Info e prenotazioni correr.visitmu-ve.it; [email protected]; call center 848082000.

STORIA E CULTURA CAMALDOLESI A VENEZIA

G.G.

Archeologia Da giugno ad ottobre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Da giugno a ottobre, alla Scuola Gran-de di San Giovanni Evangelista di Venezia, il fotografo Paolo Renier e

l’Associazione Friends Of Abydos presenta-no una grande mostra sull’area archeologica di Abydos: i misteri del tempio di Osiride: reperti e segreti dell’antico Egitto.

Un percorso espositivo che attraversa i millenni, e si trasforma in un viaggio alla scoperta di una delle civiltà più misteriose della storia: è dedicata al mondo dei fara-oni: “Il Tempio di Osiride svelato - L’Antico Egitto nell’Osireion di Abydos”.

La mostra espone le foto originali e 23 reperti provenienti dal museo egizio di Firenze (molti dei quali mai esposti prima d’ora), l’antica storia egizia dalle prime dinastie dei faraoni fi no agli splendori dell’e-poca di Ramses II. Per la prima volta inoltre sarà esposto al pubblico il Sarcofago della Dea Nut, che è stato anche completamente restaurato per l’occasione.

Il percorso si dipana tra gigantografi e e pannelli che ricostruiscono il fascino e gli ambienti dei templi di Abydos: un sito arche-ologico, tra i più importanti anche se meno noti, situato nell’Egitto meridionale, a circa 500 chilometri dal Cairo. La mostra ospiterà anche incontri, conferenze e seminari con studiosi ed egittologi di fama internazionale che si daranno appuntamento a Venezia da tutto il mondo per dare il loro contributo alla mostra.

Il Progetto Abydos è un’iniziativa cultu-

rale nata dalla volontà di Paolo Renier di far conoscere il sito archeologico di Abydos, “ in passato, questo sito, ha avuto una note-vole importanza e ancora oggi è altamente considerato dal punto di vista prettamente artistico - spiega Ezz El-Din Kamel, ex vice-direttore dell’Accademia d’Egitto di Roma. I suoi muri sono ricchi di sapienti e incredibili disegni rappresentanti situazioni e riti della vita di un tempo. L’insieme di tutti questi elementi ha spinto studiosi e appassionati dell’Egitto a guardare ad Abydos con am-mirazione”.

Il lavoro di documentazione fotografi ca di Renier ha suscitato molteplici interessi, tra cui quella dell’ex Ministro della Cultura egiziano S.E. Farouk Honsy e dell’Accade-mia d’Egitto di Roma, che ha defi nito il foto-grafo: il più appassionato e determinato di-vulgatore che Abydos abbia mai conosciuto.

“Abydos era un luogo di notevole importanza religiosa e politica nella storia dell’Antico Egitto - spiega Paolo Renier - con le sue montagne, le tombe delle prime dinastie, le grandi mura di Sun el Zebib, il tempio di Osiride, quello di Ramesse II e quello di Sethi I - che ospita al suo interno bassorilievi tra i più belli di tutto l’Egitto, fi no all’incredibile e misterioso Osireion. Alla base di questa mostra e di tutto il progetto ci sono tre fondamentali principi: la cono-scenza dell’antichità egizia, il suo rispetto e l’apprezzamento del suo valore storico immutato nel tempo”.

La mostra è aperta tutti i giorni: il lu-nedì dalle 14:30 alle18:30 e, da martedì a domenica, dalle 10:30 alle 18:30; il costo del biglietto è 10 euro.

Roberta Pasqualetto

Antico Egitto, una mostra sul sito di Abydos

Il fotografo Paolo Renier che, insieme all’Associazione Friends of Abydos, ha realizzato la mostra

Mappamondo di Fra’ Mauro

generazioni. Dopo la selezione dei cinque fi nalisti, lo scorso 20 aprile, il concorso giunto alla 17esima edizione proseguirà nei mesi estivi con vari appuntamenti, in attesa dell’annuncio del vincitore che sarà scelto dal-la Giuria dei letterati nel corso della cerimonia conclusiva.

“Abbiamo cercato di enfatizzare soprat-tutto il carattere culturale del Premio” ha spiegato Piero Luxardo che ha annunciato con orgoglio la pubblicazione di un volume celebrativo “fi rmato per la parte letteraria da un illustre decano della Giuria dei leterati, il professor Lorenzo Mondo, e per la parte sto-rico-iconografi ca e di cronaca dal giornalista Antonio Di Lorenzo”. “Accanto alla storia e

alle immagini - ha illustrato Luxardo - abbia-mo voluto inserire un saggio letterario intri-duttivo e un’antologia con i brani dei libri più importanti che hanno caratterizzato il Premio in questi primi cinquant’anni”.

In attesa del verdetto fi nale nella serata del primo settembre condotta al Gran Teatro La Fenice di Venezia da Bruno Vespa, c’è già il nome di un vincitore uffi ciale. E’ quello di Dacia Maraini che riceverà il Premio Fonda-zione Il Campiello.

“Il nostro è un omaggio ad una scrittrice italiana tra le più conosciute - è il commen-to del presidente Tomat - Già vincitrice del Premio Campiello nel 1990, è diventata un riferimento della cultura italiana”.

Campiello, sobria e colta l’edizione del mezzo secolo

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6 Personaggio

Il primo italiano a disegnare l’Uomo Ra-gno per la Marvel Comics America. E’ Marco Checchetto 36 anni nato a Dolo

considerato da tutti fra i più importanti di-segnatori italiani. Checchetto abita a Piani-ga e nel suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. A raccontarci la sua storia è direttamente lui stesso che ci spiega come un sogno di bambino sia diventato realtà. ”Spider-Man – spiega Checchetto – è il fumetto che mi ha fatto conoscere questo mondo. Non ho iniziato con Topolino o con il Corriere dei Piccoli come sarebbe naturale pensare. Quand’ero bambino, mi è stato regalato un volume di SuperGulp dove com-parivano storie di Thor, Fantastici 4, Asterix, Tex, Tnt e Nick Carter, ma è stato l’Uomo Ragno a farmi sognare ad occhi aperti. Non so cosa mi abbia colpito in particolare, si è creata un’alchimia fi n da quel momento.

Quando mi hanno proposto di disegnare The Amazing Spider-Man ho pianto. Il bam-bino che ripeteva fi no alla nausea che un giorno avrebbe disegnato Spider-Man alla fi ne aveva ragione.” Ma come è iniziata la carriera di Checchetto? “Ho cominciato – dice – come tutti, con la gavetta: fanzine, piccoli progetti, e delusioni. Diciamo che il mio primo lavoro importante è stato come copertinista per la rivista di videogiochi Psm Playstation Magazine. Per quanto riguarda i fumetti veri e propri il mio esordio è avvenu-to contemporaneamente sulle serie italiane L’Insonne e Jonathan Steele. L’anno succes-sivo approdo al Giornalino dove disegno la serie Teenage Mutant Ninja Turtles con cui vinco il premio Coccobill come miglior nuovo autore”. Con il Giornalino comincia anche l’avventura con Spider-Man. “Insieme ai miei soci del Voc studio – dice Checchetto

– invento e realizzo delle storie create appo-sitamente per il mercato italiano. La Marvel comics dopo aver visto una sola pagina del mio lavoro mi ha contattato per iniziare a disegnare i suoi personaggi direttamente per il mercato americano”. Dal 2007 rea-lizza storie per Deadpool, Squadron Supre-me, X-Men fi no ad arrivare a The Amazing Spider-Man, diventando il primo italiano a disegnare la storica serie del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. “Ho fi r-mato – continua – un contratto di esclusiva con la casa editrice. Negli anni successivi ho realizzato storie sia di Spider-Man che di Daredevil. Nel 2011 insieme a Greg Rucka Checchetto dà vita alla nuova serie di The Punisher considerata dalla critica una delle migliori serie del 2011. Cosa pensa succe-derà per il futuro? “Oltre a continuare il mio lavoro su The Punisher e sui personaggi della

Marvel – dice Checchetto – lavoro anche come character designer per la serie di gio-cattoli Dinofroz della Giochi Preziosi e su una mia serie a fumetti. Il mio lavoro non è una passeggiata, arrivo a lavorare anche per 18 ore al giorno, festività comprese. Sono mol-to pratico nonostante poi vada a realizzare storie di fantasia con personaggi incredibili. Sto legando sempre di più la mia carriera all’estero dove il fumetto è riconosciuto come forma d’arte e d’intrattenimento ed ha lo stesso peso degli altri media“. Su que-sto arriva anche una amara constatazione. ”In Francia – dice Checchetto – ad esempio i fumetti sono venduti in libreria e hanno la stessa importanza dell’ultimo romanzo usci-

to. In Italia si è ancora legati alla concezione che il fumetto sia una cosa per bambini o un passatempo di poco conto, il nostro media è trattato con un pressapochismo imbarazzan-te. E’ una cosa molto triste, visto che i di-segnatori italiani sono apprezzati all’estero, come lo sono tutti i professionisti in genere che decidono di lavorare (loro malgrado) fuori dall’Italia”.

di Alessandro Abbadir

Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men e The Amazing Spider-Man

Arti grafi che Un fumettista di Dolo al lavoro per la Marvel Comics

Checchetto, il disegnatore di Spider-Man Al lato fumetti

dell’autore, sotto Marco Checchetto

7Cultura provinciale

Il premio letterario Campiello si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni sfoggiando una verve e una vitalità davvero invidiabili.

Il famoso premio letterario degli industriali ve-neti, che di anno in anno ha saputo presentar-si con formule sempre nuove e attuali, porrà al centro della 50esima edizione, un’ampia rifl essione sulla cultura, quale straordinaria opportunità di rinascita, ricostruzione e ri-lancio in una fase di stagnazione e diffi coltà diffusa, non solo sul piano economico ma più in generale sul piano sociale e morale.

Così come i tempi impongono, sarà un’e-dizione all’insegna della sobrietà, lo prean-nuncia il presidente di Confi ndustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat alla conferenza stampa di presentazione, lo scorso 4 maggio a palazzo Balbi, alla quale hanno preso parte anche il nuovo presidente del Comitato di gestione del premio, Piero Luxardo, e il vicepresindete della Regione Veneto e assessore alla Cultura, Marino Zorzato.

“Oggi parlare di cultura - ha sostenuto

Zorzato - vuol dire anche parlare di economia, di sviluppo, del nostro stesso futuro”.

“Il mutamento del panorama socio-economico in un momento così delicato per il nostro Paese - ha ribadito Tomat - deve indur-re tutti a rifl ettere, ma non bisogna rinunciare ad investire in cultura”.

“La cultura - ha sottolineato il rappre-sentante degli imprenditori veneti - è l’in-grediente base da cui ricostruire, sviluppare e progredire: senza cultu-ra non c’è futuro”.

L’edizione del mez-zo secolo si proietta per-ciò in avanti partendo però dalle radici venete del Premio, dalle or-gini veneziane, che quest’anno saranno cele-brate e valorizzate anche con la presenza di illustri rappresentanti della città lagunare, fra i quali l’umanista e fi losofo, Massimo Cacciari, chiamato a presiedere la Giuria dei letterati.

Nell’intento di diffondere e sostenere la narrativa italiana, attraverso la promozione

e l’invito alla lettura, principio fondante del-la manifestazione, sono state programmate numerose iniziative che si svolgono in pro-spettiva dell’appuntamento conclusivo di fi ne estate.

Da citare la presenza, per la prima volta, del Premio Campiello al Salone del Libro di Torino, lo scorso 13 maggio con un convegno cui hanno preso parte alcuni degli scrittori

vincitori delle passate edizioni. Il 25 maggio poi l’assegnazione del premio Campiello Ope-ra prima e la scelta dei cinque romanzi fi nalisti selezionati dalla Giuria,

che oltre a Cacciari, è composta da nomi pre-stigiosi del mondo della cultura italiana.

Tra giugno e luglio gli autori fi nalisti sa-ranno impegnati in un ciclo di incontri che si terranno a Venezia, Castelfranco, Milano, Vicenza, Roma e Assisi, oltre che a Punta Ala, Asiago e Cortina.

Ampio spazio è dedicato pure alle nuove

di Ornella Jovane

Sarà un’edizione dedicata alla valorizzazione delle radici veneziane e all’enfatizzazione del carattere culturale del Premio

Letteratura Presentato il 50esimo Premio promosso da Confi ndustria Veneto

La presentazione del Premio Campiello a palazzo Balbi

A Dacia Maraini il Premio Fondazione Il Campiello, omaggio a una delle scrittrici italiane più conosciute

G.G.

Ottocento anni di storia e cul-

La secolare presenza camaldolese a Ve-nezia rivissuta attraverso una mostra. E’ stata inaugurata lo scorso 12 maggio

e si protrarrà fi no al prossimo 2 settembre la mostra ideata e allestita per celebrare gli ottocento anni dalla fondazione del cenobio camaldolese veneziano di San Michele in Isola, proprio nell’anno in cui ricorre il millenario della fondazione dell’Ordine dei Camaldolesi.

Il Monastero veneziano fu un centro di fervida vita religiosa e d’intensa attività cul-turale che ha esercitato una forte infl uenza e svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della cultura umanistica della città laguna-re. E vuole celebrare proprio questo ruolo la mostra ospitata presso il Museo Correr, il Museo archeologico nazionale e le sale monumentali della Biblioteca nazionale marciana, come si evince fi n dal titolo “San Michele in Isola. Isola della conoscenza. Ot-tocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia”. Un allestimento che nasce dalla stretta collaborazione tra Fondazione musei civici di Venezia, Biblio-teca nazionale marciana e Soprintendenza speciale per il patrimonio artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, con il contributo della Regione Veneto.

A cura di Marcello Brusegan, Matteo Ceriana e Camillo Tonini e con la direzione

scientifi ca di Paolo Eleuteri, Gianfranco Fiac-cadori e Maria Letizia Sebastiani, la mostra consente di ammirare materiale storico, ar-tistico e documentario di grandissimo pregio e per lo più inedito, in parte conservato a Venezia e in parte presso l’Eremo di Camal-doli (Arezzo), dove fu raccolto per salvarlo dalle dispersioni ottocentesche.

Tra le opere esposte di maggior pregio e interesse vi è lo straordinario Mappamondo di fra’ Mauro, “monumento” geografi co prodotto a San Michele nella metà del sec. XV, e ora nella Biblioteca nazionale mar-ciana, restituito per l’occasione al pubblico dopo un recente intervento di restauro.

Il Comune di Venezia ha organizzato alcune iniziative a latere, tra le quali in col-laborazione con l’Associazione Guide Turisti-che di Venezia un servizio di visite guidate gratuite alla Chiesa, alla Cappella Emiliana e ai Chiostri dell’Isola di San Michele. La pros-sima, su prenotazione, è in programma il 9 giugno, con partenza alle 15.30.

Info e prenotazioni correr.visitmu-ve.it; [email protected]; call center 848082000.

STORIA E CULTURA CAMALDOLESI A VENEZIA

G.G.

Archeologia Da giugno ad ottobre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Da giugno a ottobre, alla Scuola Gran-de di San Giovanni Evangelista di Venezia, il fotografo Paolo Renier e

l’Associazione Friends Of Abydos presenta-no una grande mostra sull’area archeologica di Abydos: i misteri del tempio di Osiride: reperti e segreti dell’antico Egitto.

Un percorso espositivo che attraversa i millenni, e si trasforma in un viaggio alla scoperta di una delle civiltà più misteriose della storia: è dedicata al mondo dei fara-oni: “Il Tempio di Osiride svelato - L’Antico Egitto nell’Osireion di Abydos”.

La mostra espone le foto originali e 23 reperti provenienti dal museo egizio di Firenze (molti dei quali mai esposti prima d’ora), l’antica storia egizia dalle prime dinastie dei faraoni fi no agli splendori dell’e-poca di Ramses II. Per la prima volta inoltre sarà esposto al pubblico il Sarcofago della Dea Nut, che è stato anche completamente restaurato per l’occasione.

Il percorso si dipana tra gigantografi e e pannelli che ricostruiscono il fascino e gli ambienti dei templi di Abydos: un sito arche-ologico, tra i più importanti anche se meno noti, situato nell’Egitto meridionale, a circa 500 chilometri dal Cairo. La mostra ospiterà anche incontri, conferenze e seminari con studiosi ed egittologi di fama internazionale che si daranno appuntamento a Venezia da tutto il mondo per dare il loro contributo alla mostra.

Il Progetto Abydos è un’iniziativa cultu-

rale nata dalla volontà di Paolo Renier di far conoscere il sito archeologico di Abydos, “ in passato, questo sito, ha avuto una note-vole importanza e ancora oggi è altamente considerato dal punto di vista prettamente artistico - spiega Ezz El-Din Kamel, ex vice-direttore dell’Accademia d’Egitto di Roma. I suoi muri sono ricchi di sapienti e incredibili disegni rappresentanti situazioni e riti della vita di un tempo. L’insieme di tutti questi elementi ha spinto studiosi e appassionati dell’Egitto a guardare ad Abydos con am-mirazione”.

Il lavoro di documentazione fotografi ca di Renier ha suscitato molteplici interessi, tra cui quella dell’ex Ministro della Cultura egiziano S.E. Farouk Honsy e dell’Accade-mia d’Egitto di Roma, che ha defi nito il foto-grafo: il più appassionato e determinato di-vulgatore che Abydos abbia mai conosciuto.

“Abydos era un luogo di notevole importanza religiosa e politica nella storia dell’Antico Egitto - spiega Paolo Renier - con le sue montagne, le tombe delle prime dinastie, le grandi mura di Sun el Zebib, il tempio di Osiride, quello di Ramesse II e quello di Sethi I - che ospita al suo interno bassorilievi tra i più belli di tutto l’Egitto, fi no all’incredibile e misterioso Osireion. Alla base di questa mostra e di tutto il progetto ci sono tre fondamentali principi: la cono-scenza dell’antichità egizia, il suo rispetto e l’apprezzamento del suo valore storico immutato nel tempo”.

La mostra è aperta tutti i giorni: il lu-nedì dalle 14:30 alle18:30 e, da martedì a domenica, dalle 10:30 alle 18:30; il costo del biglietto è 10 euro.

Roberta Pasqualetto

Antico Egitto, una mostra sul sito di Abydos

Il fotografo Paolo Renier che, insieme all’Associazione Friends of Abydos, ha realizzato la mostra

Mappamondo di Fra’ Mauro

generazioni. Dopo la selezione dei cinque fi nalisti, lo scorso 20 aprile, il concorso giunto alla 17esima edizione proseguirà nei mesi estivi con vari appuntamenti, in attesa dell’annuncio del vincitore che sarà scelto dal-la Giuria dei letterati nel corso della cerimonia conclusiva.

“Abbiamo cercato di enfatizzare soprat-tutto il carattere culturale del Premio” ha spiegato Piero Luxardo che ha annunciato con orgoglio la pubblicazione di un volume celebrativo “fi rmato per la parte letteraria da un illustre decano della Giuria dei leterati, il professor Lorenzo Mondo, e per la parte sto-rico-iconografi ca e di cronaca dal giornalista Antonio Di Lorenzo”. “Accanto alla storia e

alle immagini - ha illustrato Luxardo - abbia-mo voluto inserire un saggio letterario intri-duttivo e un’antologia con i brani dei libri più importanti che hanno caratterizzato il Premio in questi primi cinquant’anni”.

In attesa del verdetto fi nale nella serata del primo settembre condotta al Gran Teatro La Fenice di Venezia da Bruno Vespa, c’è già il nome di un vincitore uffi ciale. E’ quello di Dacia Maraini che riceverà il Premio Fonda-zione Il Campiello.

“Il nostro è un omaggio ad una scrittrice italiana tra le più conosciute - è il commen-to del presidente Tomat - Già vincitrice del Premio Campiello nel 1990, è diventata un riferimento della cultura italiana”.

Campiello, sobria e colta l’edizione del mezzo secolo

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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Page 29: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

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272727Il Veneto in primo piano

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Page 30: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

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Page 31: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

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MONOLOCALE

BILOCALE

TRILOCALE

Page 32: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

A.A.

30 Il Veneto in primo piano3030 Il Veneto in primo piano

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9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

A.A.

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11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixitIpse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

32 Voci da palazzo3232 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

NEWS

I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

Page 35: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

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I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

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Page 36: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

34 Cultura veneta3434 Cultura veneta 13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

V.M.B.

Page 37: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

V.M.B.

353535Cultura veneta

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Page 38: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette fi gli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multi-mediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambien-tale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: [email protected] www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

mortalati nei fi lm. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppo-ne”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fi ume è più largo, con spuntino di pro-dotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto.

Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

Delizioso come le cose buone che propon-gono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vaga-mente il panforte di Siena. Info: www.visitbre-scello.it o uffi [email protected] Tel. 0522 482564.

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORANEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHIE PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATASERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONACON GINO CERVI E FERNANDELDUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO(CON NAVIGAZIONE SUL PO)E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANOGLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATOTRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNIIN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO

36 Sì, viaggiare3636 Sì, viaggiare

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24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette fi gli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multi-mediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambien-tale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: [email protected] www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

mortalati nei fi lm. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppo-ne”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fi ume è più largo, con spuntino di pro-dotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto.

Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

Delizioso come le cose buone che propon-gono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vaga-mente il panforte di Siena. Info: www.visitbre-scello.it o uffi [email protected] Tel. 0522 482564.

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zioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivi-vere lo stile della leggendaria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda francese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprendi-

tore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Veneto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Chanel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, modernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo stra-ordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto,

anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguen-za si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di esperienza a Valentino ho potuto vede-re come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”. Qual è allora, la for-mula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’e-redità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack

del ’29, eppure, nonostante la Grande depres-sione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio an-che in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca interna-zionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicuramente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mante-nere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

>> Moda

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

anche ripensare il concetto di lusso in tempo del ’29, eppure, nonostante la Grande depres-

tore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Veneto,

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Chanel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, modernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo stra-ordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto,

di Laura Organte

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393939Motori

>> Automobili

Mercedes-Benz arricchisce la Classe G con un nuovo lifting che conferma la posizione leader tra i fuoristrada. Le modi-fiche degli esterni prevedono luci di marcia diurne a LED e

nuovi retrovisori. Le versioni AMG presentano una mascherina del radiatore a doppie lamelle e nuovi paraurti con grandi prese d’aria. Completano il look sportivo le pinze freno rosse e gli inediti cerchi in lega a 20 pollici. All’interno sono rinnovate la plancia portastru-menti e la console comandi, con design inedito. Tra i due strumenti circolari è inserito un display a colori. Un altro grande schermo a colori, alloggiato al centro, è quello del Comand Online con DVD-Changer e Controller di serie. Il sistema di infotainment offre il sistema di comando vocale Voicetronic e Bluetooth. Fra gli equi-paggiamenti a richiesta regolazione della distanza Distronic Plus, Blind Spot Assist e sistema di ausilio al parcheggio Parktronic con telecamera posteriore. La gamma di motori è composta da G 350 BlueTEC e G 500, entrambe disponibili in versione lunga, e della G 500 in versione Cabrio a passo corto. La versione di base della station-wagon lunga è la G 350 BlueTEC con V6 diesel da 2987 cc di cilindrata, con 211 Cv di potenza. Un’alternativa al diesel è la

G 500 con un V8 a benzina da 5,5 litri, una potenza di 388 CV) e una coppia di 530 Nm. La G 350 e la G 500 adottano di serie il cambio automatico 7G-Tronic Plus. La gamma di motorizzazioni presenta le nuove G 63 AMG con V8 biturbo da 544 CV e 760 Nm con ECO start/stop di serie e la G 65 AMG con V12 biturbo da 612 CV e 1000 Nm di coppia che fa di questo fuoristrada di serie il più potente al mondo. La nuova Classe G sarà disponibile da giugno 2012, ai seguenti prezzi: G 350 BlueTEC - 88.005 Euro, G 500 - 102.888 Euro, G 500 Cabrio - 103.856 Euro, G 63 AMG - 141.076 Euro, G 65 AMG - 269.880 Euro. I modelli G 63 AMG e G 65 AMG, al top della gamma offrono alte prestazioni ed elevata tecnologia. La nuova G 63 AMG colpisce per la tecnica di propul-sione modernissima, il design di forte impatto visivo e i consumi contenuti. Merito, in gran parte, del V8 biturbo AMG da 5,5 litri e 400 kW (544 CV) di potenza e del cambio automatico 7G-Tronic speedshift Plus AMG. Ancor più esclusiva, la nuova G 65 AMG: può contare su un potente V12 biturbo AMG da 6,0 litri che eroga una potenza di 450 kW (612 CV) e raggiunge la coppia massima di 1000 Nm - un record nel segmento dei fuoristrada.

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È in fase di sviluppo alla Audi la seconda generazione della A2, nuovo modello che la casa prevede di lanciare nel 2015. Il veicolo sarà costruito sulla nuova piattaforma globale MQB

del gruppo Volkswagen, ma eredita dal suo predecessore la scelta progettuale di utilizzare il corpo vettura in alluminio. La futura compatta A2 sarà una rivale della prossima auto da città in fibra di carbonio della Bmw, ma l’Audi cercherà comunque di venderla ad un prezzo inferiore. Per le motorizzazioni L’Audi ha previsto l’utilizzo sia di unità ibride che elettriche, mentre per la trasmissione è prevista

la scelta di un’unità a doppia frizione. Le motorizzazioni della futura A2 non dovranno essere particolarmente potenti, in quanto il punto forte del nuovo veicolo sarà soprattutto la leggerezza. Per raggiun-gere lo scopo Audi utilizzerà, oltre al corpo vettura in alluminio, numerosi pannelli e componenti in materiali compositi. In realtà la Audi avrebbe dovuto presentare la nuova A2 molto tempo prima, ma l’azienda sostiene che il rinvio è dovuto al fatto che il veicolo rappresenterà una rivoluzione assoluta nel suo segmento che ha richiesto tempi di sviluppo sensibilmente più lunghi.

ECCO LA NUOVA A2AUDI

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DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Con l’ avvicinarsi della primavera, per chi soffre di allergia, comincia la stagione del naso che gocciola e degli occhi gonfi . Si tratta di una risposta esagerata del sistema immunitario ad una sostanza innocua ma riconosciuta come dannosa detta “allergene”. Si parla genericamente di congiuntivite allergica ma, in realtà, si tratta di forme cliniche ben distinte, spesso non diagnosticate correttamente, essenzialmente a causa di due fattori:• il primo perché nella maggior parte dei casi le congiuntiviti allergiche si associano ad altra patologia importante (quale asma o rinite) più grave di pertinenza dell’allergologo;• il secondo si basa sulla considerazione che le allergie congiuntivali non costituiscono mai un problema invalidante ai fi ni della funzione visiva, per cui c’è spesso l’autoprescrizione di colliri a volte inutili o dannosi .E’ necessario quindi, porre una diagnosi precisa perché ogni forma clinica richiede un trattamento specifi co. Cercherò di semplifi care al massimo per riuscire ad aiutare i pazienti a districarsi su questa patologia che un po’ tutti sintetizziamo con l’espressione “occhio rosso”che tutto include. RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA: è la più diffusa, detta anche pollinosi. I primi pollini sono quelli degli alberi (nocciolo, olmo, pioppo, betulla, cipresso e altri), dell’erba invisibile all’occhio ma percepita dal naso allergico, delle graminacee, delle muffe o delle polveri di casa. Inizia a maggio e ha il suo apice a luglio. Questa forma ha andamento stagionale e c’è sempre sintomatologia nasale, il prurito oculare è lieve. In tali casi è utile la consulenza dell’allergologo che, attraverso esami mirati, potrà porre la giusta diagnosi. Va ricordato che nel 94% dei casi (non è poco) si associa in ordine di frequenza oltre alla rinite, asma, orticaria e dermatite. Non bisogna inoltre dimenticare l’importanza del fattore “familiarità”. La prognosi è buona ai fi ni della funzione visiva, i sintomi tendono a diminuire, sino a scomparire spontaneamente in età avanzata.COGIUNTIVITE PRIMAVERILE: rispetto alla precedente ha andamento cronico, con peggioramenti stagionali nel periodo primaverile. Sono generalmente colpiti i bambini ed è rara sopra i 30 anni. L’associazione con altre patologie già menzionate scende al 60%, può comparire senza antecedenti familiari. I sintomi sono più forti in primavera ed il principale è un prurito forte, intenso, continuo, a volte esasperante che costringe i pazienti a stropicciare continuamente gli occhi nel tentativo di ottenere giovamento peggiorando il quadro con comparsa di fotofobia e “fi li di muco” che sono dovuti alla spremitura meccanica causata dallo strofi namento degli occhi. L’oculista fa diagnosi certa semplicemente con il rovesciamento della palpebra superiore che evidenzierà “papille” giganti, che nel nostro gergo defi niamo a “ciottolato romano”, le quali, a contatto della cornea producono abrasioni a volte molto gravi e diffi cili da curare per la

Occhio al pollineL’OCULISTA

scarsa collaborazione dei piccoli pazienti. Si può avere calo della vista e grave compromissione della cornea .In questa forma clinica, l’oculista deve sempre essere molto vigile per improntare immediata e potente terapia antinfi ammatoria.CONGIUNTIVITE ATOPICA: con questo termine s’intende una congiuntivite allergica, spesso cronica, associata ad eczema cutaneo, con forte familiarità. Le manifestazioni cliniche ci sono già nel primo anno di vita, ma possono presentarsi anche successivamente. Si hanno principalmente aree di eczema al viso, dietro le orecchie, sulle mani. A livello oculare non vi è stagionalità ed i sintomi sono: bruciore, lacrimazione, prurito, ma la complicazione più grave è l’interessamento corneale che porta ad opacità cicatriziali permanenti con conseguente perdita della capacità visiva. Spesso si riscontra cheratocono ed elevata incidenza di cataratta. E’ la forma più diffi cile da trattare, la più grave per le citate complicazioni.

Per astenopia in campo medico, si intende una condizione di de-bolezza anomala degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista.Tale disturbo è frequente nei ragazzi ed è statisticamente associato con miopia. I lavoratori più a rischio sono gli operatori addetti ai vide-oterminali che utilizzano tali appa-recchiature per più di 20 ore a set-timana, ma ancora più a rischio i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile ,tra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: cefalea, ( La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, so-ventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazio-ne, cefalea di tipo tensivo (acro-nimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea musco-lo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, ce-falea psicomiogena. Il termine ten-sivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei musco-li del capo o del collo. Attualmen-te si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa defi nita ).Offuscamento della vista, NauseaPerdita del senso di equilibrio Occhio secco L’ occhio secco è una patologia oculare che consiste in una ridu-zione quantitativa e/o in un’alte-razione qualitativa del fi lm lacri-male, che principalmente ha una funzione umettante della superfi cie oculare. Tale patologia può es-sere dannosa perché può provo-care lesioni alle strutture esterne dell’occhio: il fi lm lacrimale tende a ‘frammentarsi’, con conseguente esposizione alla disidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale, tale debolezza viene causata da un’anomalia muscolare a livello oculare o ciliare. Ai primi segni bisognerebbe staccare la visuale dai videoterminali o da qualunque attività che si stava compiendo al momento e riposarsi per qualche decina di minuti. Lenti di riposo possono dare sollievo.

Bibliografi aWikipedia

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

AstenopiaL’OTTICO i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

convivenza tra il minore e il genitore presso convivenza tra il minore e il genitore presso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Page 43: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Con l’ avvicinarsi della primavera, per chi soffre di allergia, comincia la stagione del naso che gocciola e degli occhi gonfi . Si tratta di una risposta esagerata del sistema immunitario ad una sostanza innocua ma riconosciuta come dannosa detta “allergene”. Si parla genericamente di congiuntivite allergica ma, in realtà, si tratta di forme cliniche ben distinte, spesso non diagnosticate correttamente, essenzialmente a causa di due fattori:• il primo perché nella maggior parte dei casi le congiuntiviti allergiche si associano ad altra patologia importante (quale asma o rinite) più grave di pertinenza dell’allergologo;• il secondo si basa sulla considerazione che le allergie congiuntivali non costituiscono mai un problema invalidante ai fi ni della funzione visiva, per cui c’è spesso l’autoprescrizione di colliri a volte inutili o dannosi .E’ necessario quindi, porre una diagnosi precisa perché ogni forma clinica richiede un trattamento specifi co. Cercherò di semplifi care al massimo per riuscire ad aiutare i pazienti a districarsi su questa patologia che un po’ tutti sintetizziamo con l’espressione “occhio rosso”che tutto include. RINOCONGIUNTIVITE ALLERGICA: è la più diffusa, detta anche pollinosi. I primi pollini sono quelli degli alberi (nocciolo, olmo, pioppo, betulla, cipresso e altri), dell’erba invisibile all’occhio ma percepita dal naso allergico, delle graminacee, delle muffe o delle polveri di casa. Inizia a maggio e ha il suo apice a luglio. Questa forma ha andamento stagionale e c’è sempre sintomatologia nasale, il prurito oculare è lieve. In tali casi è utile la consulenza dell’allergologo che, attraverso esami mirati, potrà porre la giusta diagnosi. Va ricordato che nel 94% dei casi (non è poco) si associa in ordine di frequenza oltre alla rinite, asma, orticaria e dermatite. Non bisogna inoltre dimenticare l’importanza del fattore “familiarità”. La prognosi è buona ai fi ni della funzione visiva, i sintomi tendono a diminuire, sino a scomparire spontaneamente in età avanzata.COGIUNTIVITE PRIMAVERILE: rispetto alla precedente ha andamento cronico, con peggioramenti stagionali nel periodo primaverile. Sono generalmente colpiti i bambini ed è rara sopra i 30 anni. L’associazione con altre patologie già menzionate scende al 60%, può comparire senza antecedenti familiari. I sintomi sono più forti in primavera ed il principale è un prurito forte, intenso, continuo, a volte esasperante che costringe i pazienti a stropicciare continuamente gli occhi nel tentativo di ottenere giovamento peggiorando il quadro con comparsa di fotofobia e “fi li di muco” che sono dovuti alla spremitura meccanica causata dallo strofi namento degli occhi. L’oculista fa diagnosi certa semplicemente con il rovesciamento della palpebra superiore che evidenzierà “papille” giganti, che nel nostro gergo defi niamo a “ciottolato romano”, le quali, a contatto della cornea producono abrasioni a volte molto gravi e diffi cili da curare per la

Occhio al pollineL’OCULISTA

scarsa collaborazione dei piccoli pazienti. Si può avere calo della vista e grave compromissione della cornea .In questa forma clinica, l’oculista deve sempre essere molto vigile per improntare immediata e potente terapia antinfi ammatoria.CONGIUNTIVITE ATOPICA: con questo termine s’intende una congiuntivite allergica, spesso cronica, associata ad eczema cutaneo, con forte familiarità. Le manifestazioni cliniche ci sono già nel primo anno di vita, ma possono presentarsi anche successivamente. Si hanno principalmente aree di eczema al viso, dietro le orecchie, sulle mani. A livello oculare non vi è stagionalità ed i sintomi sono: bruciore, lacrimazione, prurito, ma la complicazione più grave è l’interessamento corneale che porta ad opacità cicatriziali permanenti con conseguente perdita della capacità visiva. Spesso si riscontra cheratocono ed elevata incidenza di cataratta. E’ la forma più diffi cile da trattare, la più grave per le citate complicazioni.

Per astenopia in campo medico, si intende una condizione di de-bolezza anomala degli occhi, un disturbo visivo dovuto spesso all’eccessivo sforzo della vista.Tale disturbo è frequente nei ragazzi ed è statisticamente associato con miopia. I lavoratori più a rischio sono gli operatori addetti ai vide-oterminali che utilizzano tali appa-recchiature per più di 20 ore a set-timana, ma ancora più a rischio i soggetti che iniziano tale attività in età giovanile ,tra i sintomi e i segni clinici ritroviamo: cefalea, ( La cefalea di tipo tensivo è la più frequente (90%) tra le cefalee. È caratterizzata da dolore di qualità gravativo-costrittiva al capo, so-ventemente associato all’aumento del tono dei muscoli del capo e/o della nuca. L’attuale denominazio-ne, cefalea di tipo tensivo (acro-nimo italiano CT o inglese TTH tension-type headache), sostituisce le precedenti cefalea essenziale, cefalea idiopatica, cefalea musco-lo-tensiva, cefalea tensiva, cefalea da stress, cefalea psicogena, ce-falea psicomiogena. Il termine ten-sivo deriva da osservazioni ormai superate che facevano risalire il dolore alla contrazione dei musco-li del capo o del collo. Attualmen-te si ritiene che la cefalea di tipo tensivo non abbia un’unica causa defi nita ).Offuscamento della vista, NauseaPerdita del senso di equilibrio Occhio secco L’ occhio secco è una patologia oculare che consiste in una ridu-zione quantitativa e/o in un’alte-razione qualitativa del fi lm lacri-male, che principalmente ha una funzione umettante della superfi cie oculare. Tale patologia può es-sere dannosa perché può provo-care lesioni alle strutture esterne dell’occhio: il fi lm lacrimale tende a ‘frammentarsi’, con conseguente esposizione alla disidratazione dell’epitelio corneale anteriore e della congiuntiva palpebrale, tale debolezza viene causata da un’anomalia muscolare a livello oculare o ciliare. Ai primi segni bisognerebbe staccare la visuale dai videoterminali o da qualunque attività che si stava compiendo al momento e riposarsi per qualche decina di minuti. Lenti di riposo possono dare sollievo.

Bibliografi aWikipedia

Valentino Micaglio

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

AstenopiaL’OTTICO

414141I nostri esperti

i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

CONGRESSO NAZIONALE DI ODONTOIATRIA A VENEZIA

L’utilizzo continuo della ricerca scientifica, delle soluzioni tecniche eccellenti e lo sguardo attento all’innovazione sono state le linee guida dell’ultimo congresso nazionale sull’Implantologia, tenutosi al Laguna Palace Venezia il 4 e 5 maggio, che ha riunito alcuni tra i più accreditati relatori in Italia e all’estero.Il Dottor Barchitta ha esposto le sue teorie,competenze e strategie sul Carico Immediato Implantologico e sul Piano di Trattamento Multidisciplinare che spazia dall’ortodonzia, la protesi, la conservativa verso l’implantologia.Questo importantissimo e fondamentale approccio del medico alle cure odontoiatriche riesce a stabilire, senza limiti e barriere, le priorità per il paziente consigliandolo e informandolo sulle migliori analisi eseguite per lui.

Durante tutto il congresso i relatori hanno evidenziato come sia fondamentale che l’innovazione guidi il cammino di ogni odontoiatra per poter offrire al paziente tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione per la diagnosi e la cura.

Dir.San. Dott. Claudio Barchittaprofessore a contratto Università degli studi di PadovaClinica Odontoiatrica - Via Alfieri, 2 Spinea (VE)

tel. 041 5412099 - 041 999723 www.clinicabarchitta.it

ODONTOIATRIA OGGI

Page 44: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

VINO

IL SAUVIGNON BLANCORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SE-MILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PAR-TICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAU-VIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITA-LIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

DenisMeneghini

CUCINA

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONEDA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO.BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA

COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:380G RISO ROMA

130G PISELLI SECCHI

15G CIPOLLA ROSATA

3 BACCHE DI CARDAMOMO

26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT

4ML AROMA AL LIMONE

4 FOGLIE MENTA

2 DADI VEGETALI OLIO EVO

SALE

PROCEDIMENTOCUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI.A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE.MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese Fruits & Vegetables (frutta e verdura) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ALIDA - AN - ANCORARANCIERA - AROMATICAATRII - ATTO - CA - ETANIGIARA - ISA - LAIDO - MARODA - ODOR - OLA - ORASIA - SIR - STALAG - TEATOSE - UP - USA

Chiave (4) - Il nome ...……….............

• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!”• Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.”• Che cosa fa un maiale che cade

dal quinto piano? Speck.• Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!”• Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando

è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo rac-coglie e lo porta a casa. Lo met-te in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccel-lino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’ac-qua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.”

Gli animali

Chiave (10) - Un frutto.............................................................................................

APPLEAPRICOTCARROTCELERYCHERRY

DATE - FIGGARLICGRAPEFRUITGRAPESLEEK

LEMONLETTUCELIMEMINTORANGE

PEAPLUMPOTATOTOMATOTURNIP

AUTISTA - DALLAS - DOUGESAMI - MANSIONIOKLAHOMA - OSCARSEVEN - SOAPOPERASOGNO - SUCCESSO

• Non sono vegetariano per-ché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante.• Mia moglie ed io siamo sta-ti felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati.• Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba.• Fai attenzione quando leg-gi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stam-pa.

• Credevo di essere un aman-te eccezionale, finché non scoprii che lei aveva l’asma.• Io e il mio commercialista non andiamo d’accordo. C’è incontabilità di carattere.• Senza di te la mia vita è vuota. Come la bocca di mio nonno senza la dentiera.• Il tempo è un grande ma-estro. Sfortunatamente però uccide tutti i suoi alunni.• Un piacere senza rischi pia-ce meno.

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Page 45: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

VINO

IL SAUVIGNON BLANCORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SE-MILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PAR-TICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAU-VIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITA-LIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

DenisMeneghini

CUCINA

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONEDA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO.BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA

COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:380G RISO ROMA

130G PISELLI SECCHI

15G CIPOLLA ROSATA

3 BACCHE DI CARDAMOMO

26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT

4ML AROMA AL LIMONE

4 FOGLIE MENTA

2 DADI VEGETALI OLIO EVO

SALE

PROCEDIMENTOCUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI.A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE.MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese Fruits & Vegetables (frutta e verdura) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ALIDA - AN - ANCORARANCIERA - AROMATICAATRII - ATTO - CA - ETANIGIARA - ISA - LAIDO - MARODA - ODOR - OLA - ORASIA - SIR - STALAG - TEATOSE - UP - USA

Chiave (4) - Il nome ...……….............

• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!”• Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.”• Che cosa fa un maiale che cade

dal quinto piano? Speck.• Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!”• Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando

è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo rac-coglie e lo porta a casa. Lo met-te in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccel-lino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’ac-qua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.”

Gli animali

Chiave (10) - Un frutto.............................................................................................

APPLEAPRICOTCARROTCELERYCHERRY

DATE - FIGGARLICGRAPEFRUITGRAPESLEEK

LEMONLETTUCELIMEMINTORANGE

PEAPLUMPOTATOTOMATOTURNIP

AUTISTA - DALLAS - DOUGESAMI - MANSIONIOKLAHOMA - OSCARSEVEN - SOAPOPERASOGNO - SUCCESSO

• Non sono vegetariano per-ché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante.• Mia moglie ed io siamo sta-ti felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati.• Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba.• Fai attenzione quando leg-gi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stam-pa.

• Credevo di essere un aman-te eccezionale, finché non scoprii che lei aveva l’asma.• Io e il mio commercialista non andiamo d’accordo. C’è incontabilità di carattere.• Senza di te la mia vita è vuota. Come la bocca di mio nonno senza la dentiera.• Il tempo è un grande ma-estro. Sfortunatamente però uccide tutti i suoi alunni.• Un piacere senza rischi pia-ce meno.

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PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

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Page 46: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO IL MESE PROM-

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI CON CHI AMATE · SALUTE LASCIATE CHE LE GAMBE CORRANO: MUOVETEVI, A PASSEGGIO O DI CORSA LA SALUTE DEL VOSTRO CORPO AVRÀ I SUOI BENEFICI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO ANCHE

SE LA PASSIONE È IL VOSTRO TERRENO PREF-

ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-ATE CON SEDUZIONI DI TIPO MENTALE · SALUTE E’ IL PERIODO GIUSTO PER EVENTUALI SCREENING O ESAMI APPRO-FONDITI. ATTENZIONE AI PICCOLI SEG-NALI TRASCURATI IN PRECEDENZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO IN VISTA MO-MENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. AT-

TENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · SALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RI-POSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SIATE

PRESENTI E ABBIATE ATTENZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO AMOROSO CHE SI BASI SU FONDAMENTA SOLIDE · SALUTE LA FORMA FISICA SI ATTESTA SU UN BUON LIVELLO GENERALE, CONTINUATE AD IM-PEGNARVI CON LO SPORT E TUTTO AN-DRÀ BENE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO IL CAMPO

DELL’EROS E DELLA SE-DUZIONE PIÙ DIVERTENTE, A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

OCCHIO ALLE SCOTTATURE · SALUTE SFRUTTATE OGNI POSSIBILE MOMENTO DELLA GIORNATA PER FARE IL PIENO DI ENERGIE E DI OSSIGENO SENTENDO IL CORPO VIVO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO RAGIONE E SENTIMENTO QUESTO MESE DOVRANNO VIAGGIARE ALL’UNISONO. FATEVI GUIDARE DALLE AFFINITÀ ELETTIVE · SALUTE RITAGLIAT-EVI UNA PICCOLA OASI QUOTIDIANA DI PACE PER FUGGIRE LA SVOGLIATEZZA, O, AL CONTRARIO, L’IPERATTIVITÀ IM-PRODUTTIVA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO APPROFON-DITE UN HOBBY O UN

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL GRANDE AMORE. SERENITÀ E PIACEV-OLEZZA GARANTITE · SALUTE VI SEN-TIRETE SCATTANTI, IL CORPO REAGISCE CON ELASTICITÀ E LEGGEREZZA, PERCIÒ PREFERIRETE SPORT ALL’ARIA APERTA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO E’

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIF-FIDENTI · SALUTE INSERITE NELLE AT-TIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE

ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACIS-SIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · SALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZI-ONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SFODERATE UN NOTE-

VOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-ZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PER-FETTE LE CURE TERMALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · SALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE PIÙ INSOF-FERENTI CHE TOLLERANTI

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· SALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ES-SERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CON-FLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

RIOSE E STRAVAGANTI. UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOVOLE SENSO DELL’UMORISMO E

UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

TOROTORO DAL 21/04

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL

DAL 20/02

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

DELL’EROS E DELLA SE-

A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

CAPRICORNOCAPRICORNO

PRESENTI E ABBIATE

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

TENTI: IL PARTNER SENTE IL

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOSE LA PASSIONE È IL

VOSTRO TERRENO PREF-ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI

GODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

44 Oroscopo4444 Oroscopo

Page 47: La Piazza della riviera est - 2012mag n65

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO IL MESE PROM-

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

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TENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · SALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RI-POSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

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ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO APPROFON-DITE UN HOBBY O UN

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