Riviera est feb2015

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Sanità, un altro pezzo lascia il paese Mira pag. 6 Ant, un aiuto in favore di chi soffre Campolongo pag. 10 della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 22 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015 pag. 8 Ambiente, multe a raffica per chi sversa rifiuti A Mira il numero dei verbali elevati è 124, il 63% dei sanzionati risiedono in altri comuni B rutte notizie per chi inquina gettando rifiuti a destra e a manca, vista la raffi- ca di multe, che sono state date a Mira l’anno scorso. Il Report 2014 sull’attività di vigilanza e di informazione degli Ispettori ambientali di Veritas nel Comune conferma, che c’è ancora da fare per arrivare a una generale consapevolezza dell’importanza di una corretta differenziazione dei rifiuti, an- che se è vero dati alla mano ben il 63% delle sanzioni riguardano cittadini di altri comuni (ma erano il 75% nel 2013). Il numero dei verbali elevati è aumentato: si passa dai 121 del 2013 ai 124 del 2014, con una cifra complessiva di sanzioni che arriva a 20.667 euro. Dei 124 verbali, 84 hanno riguardato utenze domestiche, 39 utenze commerciali, 1 è stato fatto a una società. Per la maggior parte si è trattato di conferimenti difformi (100), e per il 50% dei casi si è arrivati al trasgressore dall’esame del contenuto dei rifiuti. Quasi sempre si è trattato di rifiuti urbani, in alcuni casi (15) di rifiuti speciali. Significativo il dato dei rilievi per abbando- no senza l’individuazione del responsabile: ben 623, come pure quello delle azioni di informazione all’utente per una corretta differenziazione: 894, di cui 871 a utenze domestiche. Dai verbali emerge anche una mappa delle vie in cui più spesso avviene l’abbandono di rifiuti o il loro conferimento senza una corretta differenziazione. Al primo posto ci sono via Malpaga e via Foscara, ciascuna con 27 verbali elevati, seguono via Bastiette (15 verbali), via Ghebba (11) e via del Curano (9). a pag. 29 dei nostri amici alle pagg. 31-33 nimali A a pag. 28 All’interno del giornale IL BENESSERE TORNA A SPLENDERE IN VENETO Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. pagg. 22-23 LA CAMPAGNA ELETTORALE ENTRA NEL VIVO Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra. pag. 26 ASPETTANDO LA BIENNALE DI VENEZIA Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes- sato ad un approccio artistico internazionale più che locale. pag. 27 continua a pag. 8 Editoriale “I o sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della ufficiale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto. “Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane* *[email protected] - [email protected] PIU’ OCCUPAZIONE CON L’INIZIO DEL 2015 Quasi 4000 occupati. E’ questa la stima fatta da Unioncamere di Venezia e Ministero del Lavoro per quanto riguarda gli occupati nel primo trimestre 2015, a livello provinciale. pag. 17 ALESSANDRO DOLCETTA, IL FALCONIERE Alessandro Dolcetta ha 30 anni e ha un’insolita passione: la falconeria. Il suo amore per gli animali lo lega ai falchi, ma anche ai cani e ai cavalli. Dopo il liceo scientifico Alessandro frequenta l’università di Padova, seguendo il corso di zoo tecnologie. pag. 18 L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it Turismo e grandi navi, Chioggia sta arrivando Primo Piano pagg. 4-5 VIVAI BARENDI P.A. MORENO PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 [email protected] - www.vivaibarendi.com Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Punto vendita piante da esterno e interno Presso GIARDINO di PETER in via 2 Giugno - Campagna Lupia di Sanavia Zeno PROFESSIONALITÀ E CORTESIA AL TUO SERVIZIO IDROPITTURE - INTONACHINI - LAVABILI - SMALTI - CALCE - MARMORINI Via Ghebba, 78 - Oriago di Mira (Venezia) tel. 041 428401 - cell. 338 5866258 - [email protected] di Grigoletto Loris & Alan 30010 PROZZOLO di Camponogara (VE) [email protected] www.impresafunebregrigoletto.com Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450 Tel. 041 462 410 Cell. 339 70 50 450

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Riviera est feb2015

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Sanità, un altro pezzo lascia il paese

Mira

pag. 6

Ant, un aiuto in favore di chi soffre

Campolongo

pag. 10

della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 22 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Febbraio 2015

pag. 8

Ambiente, multe a raffica per chi sversa rifiutiA Mira il numero dei verbali elevati è 124, il 63% dei sanzionati risiedono in altri comuni

Brutte notizie per chi inquina gettando rifiuti a destra e a manca, vista la raffi-ca di multe, che sono state date a Mira

l’anno scorso. Il Report 2014 sull’attività di vigilanza e di informazione degli Ispettori ambientali di Veritas nel Comune conferma, che c’è ancora da fare per arrivare a una generale consapevolezza dell’importanza di una corretta differenziazione dei rifiuti, an-che se è vero dati alla mano ben il 63% delle sanzioni riguardano cittadini di altri comuni (ma erano il 75% nel 2013). Il numero dei

verbali elevati è aumentato: si passa dai 121 del 2013 ai 124 del 2014, con una cifra complessiva di sanzioni che arriva a 20.667 euro. Dei 124 verbali, 84 hanno riguardato utenze domestiche, 39 utenze commerciali, 1 è stato fatto a una società. Per la maggior parte si è trattato di conferimenti difformi (100), e per il 50% dei casi si è arrivati al trasgressore dall’esame del contenuto dei rifiuti. Quasi sempre si è trattato di rifiuti urbani, in alcuni casi (15) di rifiuti speciali. Significativo il dato dei rilievi per abbando-

no senza l’individuazione del responsabile: ben 623, come pure quello delle azioni di informazione all’utente per una corretta differenziazione: 894, di cui 871 a utenze domestiche. Dai verbali emerge anche una mappa delle vie in cui più spesso avviene l’abbandono di rifiuti o il loro conferimento senza una corretta differenziazione. Al primo posto ci sono via Malpaga e via Foscara, ciascuna con 27 verbali elevati, seguono via Bastiette (15 verbali), via Ghebba (11) e via del Curano (9).

a pag. 29

dei nostri amici

alle pagg. 31-33

nimaliAa pag. 28

All’interno del giornale

Il benessere torna a splendere In veneto

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre

il concetto di Pil, prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo.

pagg. 22-23

la campagna elettorale entra nel vIvo

Il lavoro capillare e attento della

Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo del centrosinistra.

pag. 26

aspettando la bIennale dI venezIa

Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interes-

sato ad un approccio artistico internazionale più che locale.

pag. 27

continua a pag. 8

Editoriale

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

“Io sto con il benzinaio” scriveva qualche giorno fa Matteo Salvini su facebook, a testimonianza della uffi ciale e compatta posizione assunta dalla Lega Nord sul caso che

si è aperto dopo i fatti di Ponte di Nanto.

“Io sto con il benzinaio” di Ornella Jovane*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

pIu’ occupazIone con l’InIzIo del 2015

Quasi 4000 occupati. E’ questa la stima fatta da

Unioncamere di Venezia e Ministero del Lavoro per

quanto riguarda gli occupati nel primo trimestre 2015, a livello provinciale.

pag. 17

alessandro dolcetta, Il FalconIere

Alessandro Dolcetta ha 30 anni e ha un’insolita

passione: la falconeria. Il suo amore per gli animali

lo lega ai falchi, ma anche ai cani e ai cavalli. Dopo il liceo scientifico Alessandro

frequenta l’università di Padova, seguendo il corso di zoo tecnologie.

pag. 18

L’informazione locale è sempre con te: +300% di visitatori www.lapiazzaweb.it +300% di visitatori

Turismo e grandi navi, Chioggia sta arrivando

Primo Piano

pagg. 4-5

VIVAIBARENDIP.A. MORENO

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Tel. 041 462 410Cell. 339 70 50 450

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srl

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

diè un marchio registrato di proprietà

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DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

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Questo periodico è associatoalla Unione Stampa Periodica Italiana

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Periodico fondato nel 1994da Giuseppe Bergantin

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)GERMANA URBANI [email protected] JOVANE [email protected] in redazione il 16 febbraio 2015 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONAL

LORETO, VIA BRECCIA (AN)

Lo scorso numero abbiamo presentato ai nostri lettori il nuovo sito internet della Piazza. A distanza di un mese, i numeri di-cono già che la sua accoglienza è stata straordinaria. Le visite

sono quadruplicate, con un signifi cativo picco nei giorni successivi alla distribuzione dei giornali nelle città e nei paesi raggiunti dalle nostre edizioni. È un primo passo, a cui ne seguiranno altri sulla strada di un sistema sempre più integrato tra carta stampata, sito internet, social media.

Tre canali attraverso cui esplorare il nostro territorio veneto in tutti i suoi aspetti, affi ancando all’appuntamento mensile anche la velocità del racconto quotidiano, alle inchieste e agli approfondi-menti anche la cronaca giudiziaria, al racconto dei nostri giornalisti anche il contributo di voi lettori. Il web sta cambiando profondamen-te il modo di fare informazione, che sempre più vive in un costante dialogo tra il giornale e la “sua comunità” di lettori-protagonisti. Questo vale a maggior ragione per una testata come la Piazza, che fi n dalla nascita ha scelto di occuparsi di quei territori a cui la grande stampa solo occasionalmente presta attenzione ma che sono invece il cuore pulsante della società veneta.

I prossimi passi, allora, li possiamo e dobbiamo compiere assie-me. Altrimenti, pur con tutte le sue potenzialità, il web rischia di ri-manere una bella scatola vuota. O riempita al massimo di poche no-tizie, uguali su tutti i siti e di scarso interesse. Un esempio lampante di quanto le buone intenzioni rischino di perdersi strada facendo e di essere inghiottite da motivazioni prettamente commerciali, ce lo offre in questi giorni un anniversario importante. Esattamente dieci

anni fa nasceva YouTube, il canale video che assieme a Facebook ha rivoluzionato il nostro rapporto con internet.

I suoi fondatori avevano scelto per il lancio uno slogan tanto seducente quanto alla lunga irrealistico: broadcast yourself, “fatti la tua televisione personale”. Ma nel giro di poco tempo YouTube ha cambiato radicalmente volto. Oggi ila maggior parte del miliardo di utenti che in 75 paesi caricano ogni minuto 300 nuove ore di vi-deo secondo le statistiche guarda il fi lmato demenziale “Gangnam Style” di Psy o un videoclip di Justin Bieber.

Forse con un pizzico di utopia, il nostro impegno a rendere sempre più ricco il sito internet nasce invece proprio con l’obiettivo di rimettere il lettore al centro, rendendolo protagonista e non solo passivo fruitore di un prodotto pensato altrove. Non si tratta solo di offrire in edizione digitale tutti i periodici della Piazza, per poterli sfogliare comodamente nel tempo, ma di trovare nuovi spazi di dialogo, condivisione e pro-tagonismo. Come? Attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected] per inviare fotografi e, articoli, segnalazioni. Attraverso il sistema di commenti del sito per arricchire con il vostro personale punto di vista i servizi della redazione. O magari attraverso la nostra pagina Facebook per commentare e condividere contenuti anche nella cerchia dei vostri amici. Per questa via, ne siamo certi, saremo poco alla volta sempre più in grado di camminare col passo delle nostre comunità, dando voce ai loro bisogni reali, alle persone che conta davvero conoscere, alle esperienze che rendono le nostre giornate migliori. Sempre più “digitali”, insomma, ma proprio per questo sempre più accanto alla vita vera delle persone.

Digitali, ma col cuore tra la gente veraAd un mese dal lancio di laPiazzaweb numeri confortanti. Ora la sfi da: un rapporto diretto con la comunità dei lettori

333news da laPiazzaweb

Protagoniste le persone sia del giornale che dell’web. Nel mese di gennaio le notizie più viste sul nostro sito sono state quelle relative alle storie di Denis Frison, del Carnevale di Agna e l’avventura creativa di Pietro Boscolo Zamelo disegnatore di Topolino!seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social vince, invece, l’evento del mese: il carnevale di Venezia, a seguire la vicenda tutta rodigina del toro Free Willy, ancora eventi con il carnevale di Adria e la politica rodigina che ha un candidato già in corsa per le amministrative: Nadia Romeo.seguici su www.facebook.com/

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Piovese, Chioggia. Cittadine molto vivaci sia dal punto di vista politico che culturale e sportivo!seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento PioveseSport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi ancora l’edizione di Piove e a seguire quella di Chioggia.seguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se la sicurezza sia davvero un’emergenza oppure no.Se sia meglio spendere soldi in mille telecamere che registrano immagini che forse non guarda nessuno o se non si possa fare altro.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega, salta sul carro della sicurezza fai da te e si fa fotografare col benzinaio che ha sparato ai rapinatori.Che facciamo?Una pistola ad ogni veneto?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

Dolci, divertenti, sorprendenti e bisognosi di affetto.Se avete a cuore i nostri amici animali vi preghiamo di mandarci le foto di cuccioli abbandonati che cercano casa. Vi aiuteremo a trovarne uno per ognuno.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

I NOSTRIAMICIANIMALI

Record di lettura giornale: 29.235 persone hanno letto La Piazza attraverso laPiazzaweb.seguici su www.issuu.com/

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LA PETIZIONE

Raccolte 104 mila fi rme contro i colossi del mare

Spettacoli appelli e raccolta di fi rme. Oltre ai tecnici e agli esperti contro le grandi navi nel bacino di San

Marco sono mobilitati personaggi dello spettacolo e comitati cento quattromila fi rme infatti sono state raccolte contro le grandi navi a San Marco. La petizione on line era stata lanciata dal regista Gabriele Muccino. La petizione è stata consegnata a Roma al ministro per l’Ambiente Luca

Galletti dall’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Il ministro raccogliendo la petizione ha assicurato che il tema delle grandi navi a Venezia è all’attenzione costante del governo. Adesso il Porto dovrà rispondere al Ministero entro il 21 febbraio. Per l’attore Gabriele Muccino occorre risolvere al più presto l’emergenza e lo scavo di un nuovo grande canale non sembra la soluzione migliore. Intanto anche durante il Carnevale il tema non ha mancato di presenziare. Barche allegoriche contro le grandi opere e le grandi navi hanno infatti sfi lato portando musica e colore tra i canali. Il corteo, organizzato dal Comitato No Grandi Navi e da Laguna Bene Comune, è partito da Rio di Cannaregio, il centro del Carnevale popolare, per arrivare in Pescheria a Rialto, il cuore di Venezia, passando per Fondamenta della Misericordia. Tanti visitatori arrivati per vedere il classi-co Carnevale di Venezia sono stato sensibilizzati così su questa tematica. A.A.

Grandi navi, quasi tutti sono convinti che vanno spostate dal bacino di San Marco, ma su come fare le soluzioni sono ancora aperte. Partiamo dal dato di fatto principale e cioè

dalla bocciatura del progetto di scavo del canale Contorta arrivata al Ministero dell’ambiente dalla commissione Via. Il progetto che è stato affossato a fi ne gennaio per intenderci è quello che è stato presentato dall’Autorità Portuale guidata dall’ex sindaco di Venezia Paolo Costa. Critiche al Contorta erano arrivate da tutte le parti a dire la verità e contro lo scavo del canale si erano mobilitati anche grandi nomi del jet set internazionale. La Commissione ha stolato così ventisette pagine che di fatto demoliscono l’intera relazione pre-sentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Ma andiamo nel dettaglio e vediamo le contestazioni avanzate dai tecnici del ministero. La prima riguarda la verifi ca della compatibilità dell’intervento con i piani urbanistici (Ptrc, Prg) e con il Piano regolatore portuale. Cioè riguarda i sedimenti e gli effetti che lo scavo avrebbe sulla laguna centrale. La commissione Via chiede d quindi “di realizzare una nuova e approfondita campagna di ca-ratterizzazione dei sedimenti”. Questo perché, secondo tecnici del Ministero dell’Ambiente, “la caratterizzazione del proponente non

coincide in alcun modo con le campagne già svolte in laguna”.Para-dossalmente si tratta di una osservazione che era già stata fatta . In questo caso l’osservazione era stata fatta dal Comune di Venezia, che aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare. Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme. Secondo la Commissio-ne è necessario avviare una attività di monitoraggio e di valutazione dell’impatto sull’equilibrio lagunare, e anche sulla fl ora e la fauna, sui limiti di inquinamento e sui rumori prodotti dal cantiere. E poi una considerazione che appare un epitaffi o allo studio del Porto. L’impat-to ambientale secondo i tecnici del ministero, è maggiore di quanto ipotizzato nello studio del proponente. I dati forniti dal Porto per sostenere l’ipotesi di scavo insomma non soddisfano la commissio-ne. Che adesso ha rinviato al mittente il progetto, chiedendo nuovi studi. E sul progetto di scavo del canale Contorta, dopo la stroncatura della Commissione Via a fi ne gennaio, è arrivata una pioggia di critiche. Un convegno dal titolo “La verità sul Contorta” si è tenuto a Venezia a febbraio coordinato da Andreina Zitelli, docente Iuav con il “Gruppo di Lavoro” del Pd “Venezia-Città – Laguna”,è stato chiarissimo. Il convegno è arrivato a una conclusione lampante e cioè che: “nell’interesse della città il progetto di scavare il Contorta

va ritirato, puntando su progetti compatibili e non distruttivi. E il go-verno deve emanare un nuovo decreto di tutela paesaggistica che vieti il passaggio delle grandi navi in attesa di soluzioni alternative”. Osservazioni che sono state spedite al premier Matteo Renzi. Ma il il presidente dell’autorità Portuale Paolo Costa non la pensa così e continua a ritenere che il progetto sia percorribile. “Non ritiriamo il progetto Contorta - ha spiegato - Forniremo tutti i chiarimenti richiesti nei termini previsti e andiamo avanti”. Secondo il presidente del Porto, insomma, la partita non è chiusa. Costa informa che gli uffi ci dell’Autorità portuale sono già al lavoro per fornire le integrazioni richieste. Sul tavolo della commissione Via restano comunque gli altri progetti: il nuovo terminal passeggeri a Marghera proposto da Roberto D’Agostino, il Venice Cruise 2.0 di Cesare De Piccoli e della società genovese Duferco che prevede una nuova Marittima al Lido. E poi il progetto di piattaforme rimovibili, anche questo al Lido, fuori della laguna, fi rmato da Stefano Boato e Maria Rosa Vittadini con il contributo dell’ingegnere Vincenzo Di Tella, autore del progetto alter-nativo al Mose denominato “Paratoie a gravità”. Ora però chiedono comitati e cittadini, bisogna far presto, bisogna lasciare le grandi navi fuori dal bacino di San Marco e intanto la questione infi amma an-che il dibattito politico fra i candidati sindaci al comune di Venezia.

di Alessandro Abbadir

Da un convegno del Pd è arrivata

la richiesta di valutare ipotesi

alternative

Resta da valutare “Venice Cruise 2.0” di Cesare De Piccoli

con una nuova Marittima al Lido

AMBIENTELe ventisette pagine della Commissione Via

di fatto demoliscono l’intera relazione presentata dal Porto a sostegno dell’ipotesi

di scavo del nuovo canale Contorta. Le risposte a tutte le osservazioni dovranno

arrivare al ministero dall’Autorità Portuale entro febbraio. Il Comune di Venezia,

aveva sollevato perplessità sulla qualità dei fanghi da scavare.

Si tratta infatti di milioni di metri cubi di materiale che dovrebbero servire per costruire nuove barene e velme Grandi navi, si cerca una alternativa al canale Contorta

Il regista Gabriele Muccino

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Energia pulita in mostra con “Green Mobility Show”Teconologie verdi Esposizione alla Stazione Marittima

Un anticipo dell’Expo in direzione dell’economia verde, anche nel settore marittimo. Questo il senso della seconda edizione del “Green Mobility Show” la fi era internazionale in programma il 6 e 7 marzo prossimi. Un fi ne settimana aperto gra-tuitamente a tutti, con possibilità di sperimentare la “potenza silenziosa” dei motori, sia in versione automobilistica che

acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualifi cata.

E’ caratterizzata da una vasta sezione espositiva e da un programma di convegni che vuole coinvolgere le istituzioni, le aziende produttrici di tecnologie innovative e di servizi in questo campo, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca”. Ci saranno così in esposizione modelli di ultima generazione di motori di Bmw, Renault, Citroen e molti altri colossi dell’automobile Per quanto riguarda la nautica le innovative imbarcazioni a propulsione ibrida di Kite Alike e di Torqeedo si potranno sperimentare di persona sui 120 mila metri quadrati di acqua attualmente liberi dal passaggio delle grandi navi.

Si vedranno i motori della “Vicking Star”, la prima nave oceanica da crociere (200 metri di larghezza e 300 passeggeri a bordo) a gas naturale liquido. E’ stata realizzata alla Fincantieri di Porto Marghera e partirà da Venezia verso le isole greche ad aprile. I motori saranno visibili nel Fabbricato 103. In mostra anche il primo vaporetto alimentato a idrogeno a emissioni zero, frutto della ricerca che da anni sta conducendo l’Hydrogen Park di Marghera. Collegherà l’Aeroporto di Venezia al centro storico della città.

Grandi navi, si cerca una alternativa al canale Contorta

Chioggia

Porto e turismo Crocieristica, Chioggia sta per partireLo sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Man-

ca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fi no a 2mila persone) offrendo

un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante set-

tore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza.

Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione.

“Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fi no a 60mila ton-nellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di ca-nal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale.

“Bisogna essere certi di poter adempiere agli impegni con gli armatori – chiari-sce Fedalto – e la priorità, adesso, è quella dell’escavo”.

Nel contempo si stanno affrontando tutte le problematiche relative all’assetto so-cietario dell’azienda che gestirà lo scalo: la neocostituita Chioggia Terminal Crociere srl. Società defi nita utile per una “collaborazione e complementarietà con Venezia”. La Camera di Commercio sta procedendo ad apporti di capitale per permettere a questa nuova azienda a partecipazione pubblica di poter partire.

Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, si mostra molto ottimista e illustra le tappe che hanno permesso di giungere a degli ottimi punti di partenza. Secondo il primo cittadino, il suo impegno a promuovere lo scalo clodiense come alternativa a Venezia, avrebbe portato al riconoscimento del “sistema crocieristico della laguna di Venezia”.

“In base a ciò – spiega Casson -dovranno essere valorizzati nuovi scali lagunari, con particolare riferimento a Chioggia, evitando la concentrazione del traffi co delle navi da crociera sulla sola Venezia. L’avallo del Comitatone ha rappresentato un primo fondamentale passo al fi ne di ottenere, quanto prima, che il mercato delle crociere possa interessare anche Chioggia: molto, peraltro, resta ancora da fare, con principale riferimento alla necessità di realizzare opere di scavo dei fondali per con-sentire anche ai cosiddetti “giganti del mare” di entrare nel nostro porto. Il limite al quale è indispensabile arrivare, comunque suffi ciente allo scopo, è quello dei “meno 11”. Confi do che quanto prima sia possibile iniziare i lavori predetti; peraltro, lo scor-so settembre, con l’arrivo di una nave da crociera di medie dimensioni (circa 40.000 tonnellate con 1.600 passeggeri), Chioggia ha dimostrato di avere tutte le caratte-ristiche per essere un porto crocieristico all’altezza delle aspettative e dei tempi”.

Andrea Varagnolo

Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Energia pulita in mostra con “Green Mobility Show”Teconologie verdi Esposizione alla Stazione Marittima

Un anticipo dell’Expo in direzione dell’economia verde, anche nel settore marittimo. Questo il senso della seconda edizione del “Green Mobility Show” la fi era internazionale in programma il 6 e 7 marzo prossimi. Un fi ne settimana aperto gra-tuitamente a tutti, con possibilità di sperimentare la “potenza silenziosa” dei motori, sia in versione automobilistica che

acquatica. La mostra si terrà al Terminal della Stazione marittima di Venezia. “Il Green Mobility Show – spiegano gli organizzatori - è una mostra congresso incentrata sul tema della mobilità sostenibile intesa come capacità di spostamento a basso impatto ambientale ed energetico, con mezzi e servizi, tesa ad offrire alle imprese ed agli operatori una vetrina qualifi cata.

E’ caratterizzata da una vasta sezione espositiva e da un programma di convegni che vuole coinvolgere le istituzioni, le aziende produttrici di tecnologie innovative e di servizi in questo campo, le associazioni di categoria e il mondo della ricerca”. Ci saranno così in esposizione modelli di ultima generazione di motori di Bmw, Renault, Citroen e molti altri colossi dell’automobile Per quanto riguarda la nautica le innovative imbarcazioni a propulsione ibrida di Kite Alike e di Torqeedo si potranno sperimentare di persona sui 120 mila metri quadrati di acqua attualmente liberi dal passaggio delle grandi navi.

Si vedranno i motori della “Vicking Star”, la prima nave oceanica da crociere (200 metri di larghezza e 300 passeggeri a bordo) a gas naturale liquido. E’ stata realizzata alla Fincantieri di Porto Marghera e partirà da Venezia verso le isole greche ad aprile. I motori saranno visibili nel Fabbricato 103. In mostra anche il primo vaporetto alimentato a idrogeno a emissioni zero, frutto della ricerca che da anni sta conducendo l’Hydrogen Park di Marghera. Collegherà l’Aeroporto di Venezia al centro storico della città.

Grandi navi, si cerca una alternativa al canale Contorta

Chioggia

Porto e turismo Crocieristica, Chioggia sta per partireLo sviluppo della crocieristica al porto di Chioggia sta per concretizzarsi. Man-

ca davvero poco all’apertura dello scalo clodiense. Chioggia riuscirà presto ad accogliere le navi passeggeri di media stazza (fi no a 2mila persone) offrendo

un’alternativa a Venezia. Lo sviluppo della città, quindi, passerà anche attraverso questo importante set-

tore turistico, assai considerevole in termini di indotto. Ormai è quasi tutto pronto e, adesso, si guarda ai lavori di scavo dei canali, per permettere la navigazione delle navi in piena sicurezza.

Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e di Aspo, fa il punto della situazione.

“Il porto di Chioggia potrà presto dare il benvenuto alle navi fi no a 60mila ton-nellate di stazza – spiega – nel mese di marzo si darà corso all’escavo di parte di ca-nal Lombardo Esterno. Questo per permettere alle navi di entrare in totale sicurezza. Solo dopo questo lavoro potremo programmare gli arrivi con una certa frequenza”. Lo scalo, infatti, per accogliere importanti compagnie di navigazione deve risultare perfettamente funzionale.

“Bisogna essere certi di poter adempiere agli impegni con gli armatori – chiari-sce Fedalto – e la priorità, adesso, è quella dell’escavo”.

Nel contempo si stanno affrontando tutte le problematiche relative all’assetto so-cietario dell’azienda che gestirà lo scalo: la neocostituita Chioggia Terminal Crociere srl. Società defi nita utile per una “collaborazione e complementarietà con Venezia”. La Camera di Commercio sta procedendo ad apporti di capitale per permettere a questa nuova azienda a partecipazione pubblica di poter partire.

Il sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson, si mostra molto ottimista e illustra le tappe che hanno permesso di giungere a degli ottimi punti di partenza. Secondo il primo cittadino, il suo impegno a promuovere lo scalo clodiense come alternativa a Venezia, avrebbe portato al riconoscimento del “sistema crocieristico della laguna di Venezia”.

“In base a ciò – spiega Casson -dovranno essere valorizzati nuovi scali lagunari, con particolare riferimento a Chioggia, evitando la concentrazione del traffi co delle navi da crociera sulla sola Venezia. L’avallo del Comitatone ha rappresentato un primo fondamentale passo al fi ne di ottenere, quanto prima, che il mercato delle crociere possa interessare anche Chioggia: molto, peraltro, resta ancora da fare, con principale riferimento alla necessità di realizzare opere di scavo dei fondali per con-sentire anche ai cosiddetti “giganti del mare” di entrare nel nostro porto. Il limite al quale è indispensabile arrivare, comunque suffi ciente allo scopo, è quello dei “meno 11”. Confi do che quanto prima sia possibile iniziare i lavori predetti; peraltro, lo scor-so settembre, con l’arrivo di una nave da crociera di medie dimensioni (circa 40.000 tonnellate con 1.600 passeggeri), Chioggia ha dimostrato di avere tutte le caratte-ristiche per essere un porto crocieristico all’altezza delle aspettative e dei tempi”.

Andrea Varagnolo

Il sindaco Giuseppe Casson, il presidente Aspo Giuseppe Fedalto

6 Mira

La sanità a Mira perde un pezzo alla volta. Un altro pezzo di servizi sanitari specialistici, infatti, lascia il comune più

popoloso della Riviera, per essere trasferito in altra sede. A denunciare questo, sono il segretario del circolo del Pd di Piazza Mer-cato, Luca Brussato, assieme al segretario del Pd di Mira, Albino Pesce. La denuncia è di quelle forti. “I cittadini si vedono pri-vati - spiegano Pesce e Brussato - degli ambulatori specialistici dell’Ulss 13 di via Lugano ad Oriago con i servizi di dermato-logia, di otorinolaringoiatria e di oculistica, che da qualche settimana si sono trasferiti a Dolo ed a breve, anche del servizio di neuropsichiatria infantile. Questo recherà un ulteriore disagio ai malati, che saranno costretti a viaggiare per una semplice visi-ta ed a fare le code in altri ambulatori”. Il Pd su questo tema attacca direttamente il sindaco di Mira in carica, il grillino Alvise Maniero. “Tutto questo - dicono gli espo-nenti del Pd - è gravissimo ed è dovuto alla mancanza di iniziativa del sindaco di Mira

Maniero, che a tutt’ora non è riuscito ad essere all’altezza delle richieste dei suoi concittadini. Questo poi in parte anche è dovuto alla mancanza di programmazione della Regione, tutt’ora inadempiente sulla rete assistenziale territoriale secondo un sistema di cure, che vede nell’ambito del Distretto Sanitario il centro di riferimento e polo unificante di tutti i servizi socio-sanitari e socio assistenziali territoriali”. Su questo tema il capogruppo del Pd, Francesco Sac-co, ed il gruppo consiliare hanno presentato una interpellanza in consiglio comunale per chiedere delucidazioni e mettere il sindaco

di fronte alle sue responsabilità. Il sinda-co, infatti, in una conferenza dello scorso anno, aveva fissato la data ultima di stipula dell’accordo di programma per realizzare il distretto sanitario ad Oriago, al 31 gennaio di quest’anno. Nonostante le molte pro-messe non è stato siglato alcun accordo. Il distretto sanitario da programma dovrebbe cominciare ad essere realizzato ad aprile di quest’anno. Il Comune da parte sua, ha fat-to intendere che se ritardi ci sono, non sono tutti addebitabili al Comune, ma anche alla Regione, che in questo periodo pre elettora-le sembra poco presente.

di Alessandro Abbadir

Se ne vanno gli ambulatori specialistici con i servizi di dermatologia, di otorinolaringoiatria e di oculistica

Servizi Il Pd denuncia con il distretto sanitario anche la situazione di via Lugano

Sanità, un altro pezzo lascia il paese

Si all’idrovia a patto che non crei alla-gamenti a valle. “Non siamo contrari al completamento dell’idrovia Padova

- Venezia, ma non vogliamo che il problema delle alluvioni venga scaricato da un posto ad un altro, da Padova al territorio mirese in-somma“. A dirlo è il Comitato Acque del Mi-rese. Le priorità del Comitato Acque del Mire-se le spiega il presidente Gian Omar Bison, e sono la realizzazione di interventi armonici e ragionati per il ripristino della sicurezza idraulica del territorio, la mitigazione del dis-sesto idrogeologico, la tutela degli ambienti idrici e delle morfologie naturali, e il ripri-stino della funzionalità della rete idrografica maggiore e minore. “Non crediamo – dice Bison – nelle soluzioni taumaturgiche, ma nemmeno abbiamo posizioni di contrarietà preconcetta. Vogliamo entrare nel merito. Per questo, relativamente al completamen-to dell’idrovia Padova - Venezia per un suo utilizzo come canale scolmatore, riteniamo indispensabile, vista la dimensione, il costo e i potenziali impatti dell’opera, che: l’iter progettuale sia accompagnato da un appro-fondimento tecnico sulle possibili interazio-ni tra lo scarico dell’idrovia in Laguna e il sistema Mose una volta in funzione”. Ma non solo. “Vogliamo – dice Bison – che si evidenzino le eventuali criticità idrauliche nel tratto di sbocco dell’idrovia e nell’in-tersezione con il Canale Taglio Novissimo, in particolare in termini di incremento del rischio allagamenti. Va approfondito il tema di qualità e quantità dei sedimenti scaricati in laguna, per evitare fenomeni di com-

promissione dello stato degli ambienti. Va approfondito il tema idrogeologico connesso al completamento dell’Idrovia in particolare, analizzando le interazioni con le dinamiche di falda, e lo scolmatore”. Si ritiene utile da parte del Comitato, che questo approfondi-mento conoscitivo veda il coinvolgimento di un più ampio raggio di discipline e soggetti rispetto a quanto fatto oggi, si ritiene infatti, che pur essendosi “basate su figure e com-petenze di chiara fama, si siano privilegiati solo taluni aspetti, rispetto all’ampio spet-tro di ricadute che un’opera rilevante come l’idrovia potrebbe avere”. Preciso l’appello finale. “Chiediamo alla Regione – conclu-de il Comitato – di essere ascoltati come Comitato Acque del Mirese, al pari di altre associazioni o organismi. Vogliamo essere coinvolti in fase consultiva nella valutazio-ne dello studio di fattibilità dello scolmato-re Padova - Mira in fase di realizzazione. Chiediamo venga integrata la commissione di valutazione dello studio incaricata con un geologo, stavolta nominato dall’Ordine dei geologi del Veneto”.

ACquE DEl MIRESE IDROvIA SENZA RISChI

In breveE’ partito il Bilancio Partecipativo

E’ partita nell’Auditorium della biblioteca di Oriago, l’esperienza del “Bilancio Partecipativo” del Comune. Il target sono i giovani tra i 18 e i 29 anni. Il 26 febbraio

saranno individuate le proposte progettuali, così che tutti possano esprimere le loro valutazioni. Nell’ultimo incon-

tro giovedì 19 marzo dalle 17 alle 21, i progetti saranno valutati nella loro fattibilità. La somma a disposizione per

i progetti è 50 mila euro.

Riviera San Pietro, marciapiede dissestatoIl marciapiede lungo Riviera San Pietro, che costeggia il

Naviglio a Oriago, che è usato anche come pista ciclabile è completamente sconnesso, e ci sono profondi avvallamenti.

Alcuni tratti sono prossimi a franare in acqua. La denuncia è stata fatta dal consigliere comunale di Forza Italia, Paolo

Lucarda, che chiede un intervento in tempi rapidi. “Recente-mente una donna con un bambino in carrozzina - dice - hanno rischiato di finire in acqua. Non

c’è nemmeno una recinzione sul marciapiede arginale”.

Aree verdi, per la gestione il Comune si appella ai residentiSi è avviato il procedimento per arrivare ad affidare

la gestione, manutenzione e custodia delle aree verdi e dei parchi pubblici. In tutto ben 36 aree, distribuite in tutto il territorio comunale. Potranno gestirle anche privati cittadini. Le manifestazioni di interesse per tale

incarico devono pervenire in Comune entro il 30 aprile. Intanto proteste per come sono stati potati gli alberi sono

arrivate all’ente locale dalle varie frazioni del territorio.

A.A.

Via Giuseppe Mazzini, 13 DOLO (VE) Tel. 041 [email protected] - Aperto a pranzo e cena

chiuso Martedì tutto il giorno e mercoledì mattina

MESSAGGIO POLITICO A PAGAMENTO A CURA DEL GRUPPO CONSILIARE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO VENETO

CON ZAIAsicurezza

ZERO+ crimini– fondi

regionali

2008€ 25.092.994

2009€ 17.917.994

2010€ 9.480.355

2011€ 1.093.924

2012€ 1.093.924

2013€ 1.078.363

2014€ 2.050.000

2015€ 60.000

25

20

15

10

5

0

Stanziamenti per la Sicurezza nel bilancio regionale del Veneto

8 Mira

Brutte notizie per chi inquina gettando rifiuti a destra e a manca, vista la raffica di multe, che sono state date a Mira l’anno scorso. Il Report

2014 sull’attività di vigilanza e di informazione de-gli Ispettori ambientali di Veritas nel Comune di Mira, infatti, conferma, che c’è ancora da fare per arrivare a una generale consapevolezza dell’importanza di una corretta differenziazione dei rifiuti, anche se è vero dati alla mano ben il 63% delle sanzioni riguar-dano cittadini di altri comuni (ma erano il 75% nel 2013). Il numero dei verbali elevati è aumentato: si passa dai 121 del 2013 ai 124 del 2014, con una cifra complessiva di sanzioni che arriva a 20.667 euro. Dei 124 verbali, 84 hanno riguardato utenze domestiche, 39 utenze commerciali, 1 è stato fatto a una società. Per la maggior parte si è trattato di conferimenti difformi (100), e per il 50% dei casi si è arrivati al trasgressore dall’esame del contenuto dei rifiuti. Quasi sempre si è trattato di rifiuti urbani, in alcuni casi (15) di rifiuti speciali. Significativo il dato dei rilievi per abbandono senza l’individuazio-ne del responsabile: ben 623, come pure quello del-le azioni di informazione all’utente per una corretta differenziazione: 894, di cui 871 a utenze dome-stiche. Dai verbali emerge anche una mappa delle vie in cui più spesso avviene l’abbandono di rifiuti o il loro conferimento senza una corretta differenziazione. Al primo posto ci sono via Mal-paga e via Foscara, ciascuna con 27 verbali elevati, seguo-no via Bastiette (15 verbali), via Ghebba (11) e via del Curano (9). Per quanto riguarda i trasgressori non residenti, la maggior quota di sanzioni colpisce abi-tanti del Comune di Venezia (33), seguiti da Spinea (8), Campagna Lupia (7), Camponogara e Mirano

(5). Il Comune di Mira, che quest’anno ha intenzio-ne di introdurre il sistema di raccolta differenziata porta a porta su tutto il territorio, nonostante le

proteste delle opposizioni, che hanno promosso anche una raccolta di firme, è intenzio-nato ad andare avanti sulla strada della sensibilizzazione e della prevenzione in tema ambientale. “Il lavoro paziente

e quotidiano degli ispettori Veritas – commenta l’as-sessore all’Ambiente, Maria Grazia Sanginiti – è fondamentale per educare al corretto e generalizza-to riciclo dei nostri rifiuti. E’ importante capire che

meglio lo si fa, meglio è tutelato l’ambiente, ma soprattutto c’è una importante ricaduta economica, che si traduce in risparmio per l’amministrazione e di riflesso per i cittadini, perché è il rifiuto indistinto, quello che più pesa sulla bolletta finale”. “Anche per questo – conclude Sanginiti – ci stiamo muovendo verso l’adozione del porta a porta in tutto il terri-torio, con puntuale tariffazione del rifiuto prodotto; perché ognuno sia più responsabilizzato e paghi per il rifiuto effettivamente prodotto”. Mira insieme a Scorzè comunque è risultato il comune dell’ambito veneziano, escluso il capoluogo, ad aver registrato il numero più elevato di multe e sversamenti di rifiuti sul territorio.

di Alessandro Abbadir

Ecologia Arriva il report sull’attività degli ispettori ambientali nel 2014

Sversamenti di rifiuti, raffica di multe

Discariche a cielo apetolungo l’idrovia

Il numero dei verbali elevati è 124, il 63% dei sanzionati risiedono in altri comuni

Nelle casse dell’ente sono arri-vati 20.667 euro, 623 gli episodi impuniti

Territorio

I cavanisti non ci stanno a pagare il conto salato che è arrivato nelle scorse settimane: 22 mila euro di Tares per il 2014 da dare all’ente locale. L’ associa-

zione Cavanisti è furiosa, ma non si scoraggiata anzi, ha dato il via ad un ricorso al Tar contro il Comune. Ad annunciarlo è il presidente dell’associazione Cavanisti, che rappresenta quasi 1500 iscritti, Gianni Marchiori. A volere la tassa nel 2013 fu la maggioranza grillina su proposta del consigliere del gruppo Mira Fuori del Co-

mune, Mattia Donadel. “Ci è arrivata – spiega a chiare lettere Marchiori – la cartella relativa all’anno 2014, e ci è stata chiesta una cifra di 22 mila euro. Contro que-sta decisione è scattato l’incarico ai legali per un ricorso al Tar”. Marchiori spiegai motivi del ricorso. ”Le cavane – dice Marchiori – non si possono paragonare a un ga-rage o una tettoia per l’auto. Sono costruite su un’area demaniale a fronte di una concessione decennale, i soci pagano un cospicuo canone annuo. Se per qualsiasi mo-

tivo, il Magistrato alle Acque o il Genio Civile avessero l’esigenza di intervenire, i soci dovrebbero demolirle a proprie spese”. Marchiori spiega poi l’azione benefica degli cavanisti sul territorio fatta in tutti questi anni. Gli stessi, infatti, hanno raccolto tonnellate di spazzatura nelle ultime settimane, che si era arenata a causa del-le mareggiate. “Spendiamo – dice – migliaia di euro annui per la manutenzione degli argini e delle strade di accesso, aree che sono in nostra concessione, ma sono

sempre state a disposizione di quanti avessero piacere di farvi una passeggiata o trascorrere del tempo per os-servarne l’aspetto naturalistico della gronda lagunare, ovviamente accedendovi o a piedi oppure in bicicletta, nel rispetto del luogo. ll Comune non ha mai speso un euro per queste aree”.

tasse laguna SudrIcorso al tar deI cavanIstI contro la tares del comune

A.A.

segue da pag. 1Al centro del dibattito la sorte destinata a Graziano Stacchio, il

benzinaio del piccolo comune nel Vicentino balzato agli onori della cronaca veneta e nazionale, che ha sparato nel corso di una rapina ad uno dei banditi, uccidendolo, per difendere la commessa di una gio-ielleria che era minacciata dalla banda. Stacchio, diventato il simbolo della lotta contro l’escalation criminale che sta colpendo il Veneto, è indagato per eccesso di difesa. A Ponte di Nanto tutti si sono schierati a favore del benzinaio, lo stesso ha fatto il sindaco Joe Formaggio ad Albettone, un paese limitrofo, che ha fatto stampare delle magliette con tanto di slogan “Io sto con Stacchio”.

Sta con Stacchio anche il governatore del Veneto Luca Zaia che ha defi nito il benzinaio “un uomo che non ha esitato a mettere a rischio la propria incolumità e a fronteggiare un grave atto criminale che si stava compiendo” .

Al di là della cronaca, la questione è più ampia e riguarda la sicurezza, un tema “di pancia” che sta a cuore ai veneti, esasperati per il sostanzioso incremento di fatti criminali che interessano i loro territori e preoccupati per la loro incolumità. I Comuni investono in telecamere per monitorare vie e piazze, i cittadini si organizzano in gruppi di vicinato, attivissimi in rete nel passaparola con facebo-ok a segnalare situazioni sospette e a controllare il territorio. Anche nei nostri giornali troverete parecchi articoli sul tema. Ci sono anche coloro che, abitanti di intere vie, sarebbero disposti ad acquistare in proprio – se si potesse - telecamere o assoldare guardie giurate per scoraggiare i malintenzionati. Eppure viene da chiedersi: le soluzioni proposte e messe in atto sono realmente effi caci? E’ giusto che i cit-tadini si dotino di armi per difendersi da soli? Sono opportuni i gruppi di vicinato, ed è giusto che i cittadini si trasformino in investigatori? E quanto effi caci sono in realtà le telecamere installate dai Comuni? Sono adeguati deterrenti? Non si può negare che il problema esista, e forse si può anche capire la reazione del benzinaio, ma se invece di spingere sulla giustizia fai da te si puntasse l’attenzione sull’opportu-nità di rafforzare l’azione delle forze dell’ordine?

E se, al posto delle telecamere, si destinassero a queste ulti-me maggiori risorse, introducendo magari qualche agente in più a presidio del territorio, a tutela dei cittadini e come risposta alla paura della gente? Forse si eviterebbe che gente spaventata e che si sente minacciata imbracci un fucile, costretta poi a fare i conti con le conseguenze a volte anche tragiche dei propri gesti dettati dalla drammaticità del momento.

Editoriale“Io sto con il benzinaio”

di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Il nostro ristorante è un bel locale per festeggiare: • anniversari• compleanni• feste aziendali

Buffet a volontàCucina a vistaTappanyaki (cucina alla piastra)Cucina CineseCucina Giapponese

9Mira

Teatro, laboratori per i più piccoli, me-rende equo-solidali, mostre d’arte, aperitivi in villa. Il progetto “Villa dei

Leoni Ambienti Culturali” promosso insieme al Comune di Mira cresce e lancia al pro-prio pubblico una proposta stuzzicante tra febbraio, marzo e aprile. Nei tre mesi ricchi di eventi si potranno, infatti, vivere appie-no, e a prezzi vantaggiosi, le proposte del polo culturale della Riviera del Brenta con la nuova “Card Villa dei Leoni”. Una “tessera fedeltà” pensata soprattutto per le famiglie (in tre tipologie) che permette di crearsi un

percorso personalizzato, incrociando secon-do i propri gusti gli appuntamenti teatrali con le mostre, i laboratori e le iniziative in programma negli spazi della Villa. Oltre agli spettacoli nel cartellone teatrale di Mira, la Card consente l’accesso alla mostra di illustrazione “Figure Preziose” e alle varie attività creative per i bambini, alla merenda equa e all’aperitivo-cena in Villa. La Card è stata disponibile anche per il periodo carne-valesco. Ma la vera chicca sarà la giornata-evento di sabato 7 marzo, che inizia con la colazione equa in Villa, seguita dal labo-

ratorio di costruzione di strumenti musicali, per concludersi con una serata speciale: alle 19 visita guidata alla mostra “Figure Pre-ziose”, quindi un aperitivo-cena in Villa e lo spettacolo sul pittore novecentesco Antonio Ligabue di Mario Perrotta, al quale seguirà l’incontro con l’attore con degustazione di dolci equo-solidali. Ma ecco le tre tipologie di Card Villa dei Leoni, dedicate ad adulti e famiglie: Card Teatro&Mostra: 55 euro (invece di 65).

Si può assistere 4 spettacoli serali a scelta, visita mostra “Figure preziose” il 7

di Alessandro Abbadir

Ci si potrà creare un percorso personalizzato fra appuntamenti teatrali, mostre, laboratori

Eventi Al via un progetto integrato fino ad aprile

Il Comune e l’Associazione Oltremare Aps danno vita fino al termine dell’anno scolastico, al progetto “Help Scuola!”, un servizio gratuito di informazione e consulenza rivolto agli

insegnanti e ai genitori, ospitato nella sede dell’Associazione Oltremare a Oriago in via Ghebba 65/D. Per gli insegnanti è

uno spazio di confronto sui rapporti con le famiglie, un’opportu-nità di indicazioni didattiche per i bisogni educativi speciali, uno strumento informativo su metodologie e strategie didattiche in situazioni particolari. Per i genitori è un’occasione di dialogo e confronto sui problemi delle difficoltà di apprendimento, sulla gestione dei compiti a casa, nel rapporto con gli insegnanti, su deficit di attenzione e iperattività. Parallelamente verranno orga-nizzati gruppi di incontro per genitori, supportati da un operatore

qualificato, dove poter confrontare esperienze e situazioni. Info-tel.3465920757, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Intanto è ripartito pure il progetto “Fuori Orario”. E’ un servizio, che si propone di offrire sostegno alle famiglie nel percorso educativo e scolastico dei figli, coinvolgendo i genitori e gli adulti di ri-ferimento dei minori per favorire e sostenere l’apprendimento scolastico. La sede del progetto è nell’edificio del Genio Civile accanto al municipio. Infotel. 0415628226. A.A.

parte Il progetto “Help scuole” e contInua “FuorI orarIo”

Sociale

Villa dei Leoni, una card per le famiglie

marzo + aperitivo-cena in Villa prima dello spettacolo di Mario Perrotta. C’è poi la Card Teatro&Famiglie&Mostra: 55 euro (invece di 63) che dà l’ingresso a 3 spettacoli serali a scelta, 2 biglietti “Famiglie a Teatro” a scelta, visita alla mostra “Figure preziose” il 7 marzo + aperitivo-cena prima dello spet-tacolo di Mario Perrotta. Infine non manca la Card Famiglie: 20 euro (invece di 25): spettacolo “Il soldatino di Stagno” il 22 febbraio e visita accompagnata alla mostra, colazione equa con laboratorio il 7 marzo, più un altro laboratorio per bambini a scel-

ta. Insomma, davvero una bella proposta, anche per educare le giovani generazioni all’arte, alla cultura e alla bellezza. Le Card sono disponibili al Bookshop di Villa dei Leoni e in occasione degli spettacoli te-atrali. Informazioni: Ufficio Villa dei Leoni (Riviera Silvio Trentin 5 - Mira VE) tel 041 4266545 - [email protected].

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

Si avvicina a grandi passi l’avvio della Città Metropolitana: con le prossime elezioni di maggio2015 il sindaco di Venezia sarà anche il sindaco metropolitano ed avrà il compito di avviare insieme ai sindaci dei 44 comuni ve-neziani la costituzione di questo nuovo ente che andrà e sostituire la vecchia Provincia assumendo nuove funzioni, oltre a quelle ul-teriori che la Regione potrà assegnarle, per ottimizzare i servizi ai cittadini. Di fatto però, ad oggi, la regione Veneto non ha ancora provveduto a definire queste funzioni per le Province, né per la Città Metropolitana. Inoltre il Veneto è l’unica regione italiana che deve ancora istituire il Consiglio delle Autonomie Locali previsto dall’articolo 123 della Costitu-zione e dal nuovo Statuto regionale. A fronte di questa inerzia, il Gruppo Consigliare del PD, già ad ottobre 2012, ha presentato una proposta di legge a firma di Bruno Pigozzo, componente della Conferenza permanente Regione-Autonomie locali, “Nuove norme in materia di conferimento di funzioni ammini-strative al sistema delle Autonomie Locali”.Questi i contenuti essenziali:1. La Regione cede ai Comuni tutte le funzioni di gestione amministrativa e tiene per sé le funzioni legislative, di programmazione e di individuazione dei livelli minimi di efficienza e di standard qualitativi nella gestione ammini-strativa;2.Le Province esercitano funzioni che richie-dono un esercizio unitario di coordinamento,

dalla tutela dell’ambiente alla gestione dell’e-dilizia scolastica e delle strade provinciali;3. Alla Città Metropolitana vengono assegna-ti i seguenti compiti: partecipazione alla pro-grammazione ed alla pianificazione di livello regionale; pianificazione territoriale generale e delle reti infrastrutturali portuali, aereopor-tuali, e logistiche; gestione e organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale come Sanità e Trasporti; gestione interventi di difesa del suolo e del ciclo integrato delle acque e dei rifiuti; interventi per lo sviluppo economico: i poli fieristici, le attività turistiche e le reti di servizi materiali ed immateriali alle imprese (banda larga, innovazione e ricer-ca); sviluppo culturale e sociale in sinergia con le istituzioni culturali e universitarie.A giugno 2014 il PD ha presentato, sempre a firma di Bruno Pigozzo, la proposta di leg-ge “Disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali” per rendere più efficiente il rapporto tra la Regione, i Comuni e il territorio. Anche questa proposta non è stata finora accolta. Sollecitiamo Zaia e la sua maggioranza a procedere con urgenza a queste riforme, ri-tenendole un processo indispensabile per la modernizzazione del Veneto e per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.

Riforma Enti Locali Bruno Pigozzo, PD: “Città metropolitana: la Regione faccia la sua parte”

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Un anno di grande impegno il 2014 per l’associazione di volontariato Ant di Campolongo Maggiore, che ha visto presenti in maniera assidua i propri 13 volontari

distribuiti fra il capoluogo e le frazioni di Bojon, Liettioli e Santa Maria Assunta. I numeri dell’impegno a Campolongo sono di quelli importanti. L’associazione in paese è presie-duta da Olimpo Carraro, e nel corso dello scorso anno ha accompagnato a visite e prestazioni sanitarie 21 persone con un totale di 367 viaggi, circa una trentina al mese, il tutto gratuitamente per chi si trova a vivere la malattia tumorale fra grandi difficoltà emozionali e famigliari. “Si tratta di una realtà, quella dell’Ant a Campolongo – spiega il vicesindaco Andrea Zampieri – associativa del nostro comune, che sempre di più permette di garantire prestazio-ni, che altrimenti non sarebbe possibile garantire solo con l’intervento pubblico. Un sentito ringraziamento va a tutti i volontari del paese che ogni giorno, in maniera silenziosa, dedicano il proprio tempo a chi vive un momento di forte difficoltà, accompagnando fisicamente le persone, ma ancor più confortandole con la propria presenza in un momento di grande bisogno della loro vita”. La Fondazione Ant Italia Onlus, è nata nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Fran-co Pannuti, è il più grande ospedale gratuito a domicilio in Italia, fornisce assistenza ai malati di tumore e organizza

attività di prevenzione oncologica. La sua missione si ispira all’Eubiosia (dal greco antico “la buona vita”), perché la dignità della vita va preservata anche durante la malattia e fino all’ultimo istante di vita. Dal 1985 la Fondazione Ant a livello nazionale ha portato nelle case di oltre 100.000 malati di tumore in 9 diverse regioni italiane un’assistenza socio-sanitaria gratuita, completa, continuativa e integrata. Oltre 4.200 persone sono assistite ogni giorno a domicilio da 20 équipes di operatori sanitari, che garantiscono cure di tipo ospedaliero e socio-assistenziale (dati aggiornati al 30 giugno 2014). Sono circa 400 - tra medici, infermieri, psicologi, nutrizionisti, fisioterapisti, farmacisti, operatori - i professionisti che lavorano per la Fondazione. L’assistenza ai sofferenti di tumore è offerta 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, festività incluse. “Per garantire il benessere globale del malato – spiega l’associazione – al lavoro dei medici si affianca un servizio socio-assistenziale che prevede, sulla base delle risorse disponibili sul territorio, cure igieniche, cambio biancheria, biblioteca e cineteca domiciliare, tra-sporto del paziente da casa all’ospedale per svolgere esami strumentali, che non possono essere eseguiti a domicilio. La Fondazione conta inoltre sull’operato a livello nazionale di circa 1.800 volontari iscritti nel registro Ant, che consentono alle 120 delegazioni di organizzare l’attività di raccolta fon-

di, e la logistica Ant porta inoltre avanti progetti di diagnosi precoce del melanoma, delle neoplasie tiroidee, ginecolo-giche e mammarie. Dal loro inizio sono state visitate più di 104.000 persone in 70 diverse province italiane (dati aggiornati al 31 dicembre 2014). Ant sensibilizza inse-gnanti e alunni ai temi della salute, della prevenzione, della solidarietà e del volontariato. Alcuni temi della ricerca Ant sono i benefici delle cure palliative, gli effetti della nutrizione artificiale, caregiving e distress emozionale. La Fondazione è infine inserita in due progetti europei, rispettivamente su invecchiamento attivo e in salute e strategie di miglioramen-to per incrementare la qualità delle cure palliative.

di Alessandro Abbadir

In un anno sono state assistite 21 persone e sono stati fatti 367 viaggi da parte di 13 volontari

Solidarietà In paese opera la fondazione creata nel 1978 dall’oncologo Franco Pannuti

Ant, impegno a fianco di chi soffreUn nuovo mezzo per il trasporto dei

disabili è arrivato a Campolongo. Si tratta di un Fiat Doblò, che sarà

utilizzabile grazie a un accordo fra Co-mune e Pmg Italia S.p.A.

”ll mezzo attrezzato con la pedana idraulica per il trasporto di carrozzine per disabili – spiega il sindaco Alessandro Campalto – è importante per il nostro ente, perché permette l’accompagna-mento di persone anziane o disabili con difficoltà di deambulazione verso i presidi sociosanitari per visite, esami e attività di socializzazione.

Il Doblò garantirà per altri due anni la prosecuzione dell’attività di trasporto iniziata a luglio 2009, che ha permesso negli anni numerosissimi interventi”. “Il progetto, promosso dal Comune in collaborazione con Pmg Italia S.p.A – riassume il sindaco, – si è concluso positivamente grazie alla partecipa-zione di dodici ditte del territorio, che sponsorizzeranno l’iniziativa in cambio degli spazi pubblicitari esposti sull’auto-mezzo, permettendo in questo modo al Comune di utilizzare il Doblò in comoda-to gratuito”. Insomma, un bel risultato nel campo della solidarietà, in aiuto alle persone più deboli.

Serviziun doblò per I dIsabIlI

A.A.

Migliore servizio di manutenzio-ne, minori costi, riqualificazione complessiva delle linee elettriche,

risparmi energetici e tutela dell’ambiente. Questo in sintesi quanto sarà possibile a Campolongo Maggiore con la nuova ge-stione dell’illuminazione pubblica cittadina, che partirà a breve. “L’amministrazione co-munale – spiegano il sindaco Alessandro Campalto e l’assessore ai lavori pubblici, Giancarlo Fanton – ha stipulato un con-tratto per la gestione globale degli impianti di pubblica illuminazione e di riscaldamen-to, compresa la fornitura di energia, per 9 anni”. A fine gennaio così la giunta comuna-le ha approvato un complesso pacchetto di interventi di riqualificazione del patrimonio elettrico comunale, che comprende anche

servizi tecnici e gestionali, particolarmente innovativi, e in grado di porre il Comune all’avanguardia nel settore della pubblica illuminazione. Gli interventi, a totale carico del gestore, hanno un costo complessivo di oltre 1 milione di euro e le opere, relativi alla sola parte elettrica, saranno avviate già nel mese di febbraio. Tra i servizi previsti dal contratto ci sarà il rifacimento completo di tre linee comunali, la revisione completa di tutti i quadri elettrici, con interventi fina-lizzati alla messa in sicurezza, all’adegua-mento normativo e tecnologico. L’interven-to più consistente riguarda la sostituzione di 1091 lampioni a Led e 804 cambio lampade a sodio, praticamente viene sosti-tuito il 90% del patrimonio illuminotecnica comunale. “L’installazione dei punti luce

Led permetterà di ottenere un’illuminazio-ne più sicura, la riduzione dell’inquinamen-to luminoso, la riduzione dei consumi e del numero dei guasti sugli impianti” – dichia-ra il sindaco. Ma l’aspetto più innovativo di questo esempio virtuoso di Smart City sarà il sistema di tele controllo degli impianti: ognuno dei 2174 punti luce sarà gestito a distanza per consentire, istante per istante e tramite un’infrastruttura Gsm, l’analisi dei parametri fondamentali degli impianti, al fine di poter intervenire tempestivamen-te in presenza di anomalie e di regolare l’intensità luminosa, abbassandola in orario notturno. Nel giro di pochissimo tempo (cir-ca 6 mesi dall’avvio dei lavori), il Comune potrà disporre di un impianto rinnovato a costo zero, e al termine del contratto potrà fruire direttamente dei vantaggi economici derivanti dal’ abbassamento dei consumi. Il sindaco dà il cronoprogramma anche di altri interventi. “Entro la primavera – spie-ga Alessandro Campalto – saranno avviati anche gli interventi per la riqualificazione termica degli edifici comunali, saranno cambiati gli impianti di riscaldamento del centro Civico comunale e del Municipio, saranno sostituiti i serramenti della scuola elementare di Bojon, oltre ad altri consi-stenti interventi di coibentazione termica”. Insomma, una rivoluzione in vista.

InterventI

Risparmio energetico

IlluMINAZIONE, Il COMuNE CAMbIA 1091 lAMpIONI

A.A.

Illuminazione a Led

2174 lampioni gestiti a distanza via Gsm, per intervenire in caso di anomalie e regolarne l’intensità

10 Campolongo

I primi segnali del 2015 in tema di occupa-zione sembrano incoraggianti, ma alcune altre cifre invece preoccupano. Sono stati

oltre 1500, infatti, lavoratori precari che hanno perso il lavoro nel 2014 nell’area della Riviera del Brenta e del Miranese, di questi, quasi un terzo a ridosso del rinnovo del contratto oltre il terzo anno consecuti-vo. A dirlo sono i sindacati e l’ex assessore al lavoro provinciale Paolino D’Anna che ha seguito innumerevoli vertenze e anche tante chiusure di attività e tagli di personale durante il suo mandato. La situazioni più pesanti nel comprensorio dei 17 comuni dell’area sono nel settore del commercio, del metalmeccanico edilizia e calzaturiero. Ma vediamo le dinamiche che sottendono questo fenomeno. “Troppo spesso – spie-ga Michele Valentini della Fiom Cgil – le aziende nel settore metalmeccanico nel mi-ranese assumono giovani e meno giovani, promettendo loro dopo un periodo formativo di tre anni, di procedere con una assunzione a tempo indeterminato. Fatalità però, que-ste persone non vedono più rinnovato il loro contratto proprio alla scadenza dei tre anni, quella cioè che diventa utile per l’assunzione a tempo indeterminato”. Stessa situazione nel calzaturiero segmento economico forte per l’economia della Riviera e del Made in Italy. “Le aziende – spiega Riccardo Col-letti, segretario della Filctem Cgil – anche del settore calzaturiero spesso purtroppo assumono più personale di quello dovuto in concomitanza con gli ordinativi che paiono buoni, per poi lasciare le persone a casa

ad una minima difficoltà del mercato“. Va male anche nel settore commerciale, anche se commessi e cassieri già da anni, e an-che senza la crisi che imperversa dal 2008, hanno spesso trovato posto con impieghi stagionali”. L’appello dei sindacati è chiaro. “Questa strategia dell’impiego usa e getta dei lavoratori per sfruttare il basso costo della manodopera – conclude Colletti – è controproducente. In questo modo non si riusciranno mai a formare maestranze e professionalità che servono sempre più a prodotti certificati made in Italy”. C’è anche una geografia del problema. “Le zone che più hanno risentito di questo fenomeno – spiega l’ex assessore Paolino D’Anna – cioè dei precari “usa e getta” sono quelle di Mira, Dolo, Mirano, Scorzè, Martellago e Spinea, cioè centri popolosi in cui sono alla ricerca di lavoro ogni settimana, migliaia di giovani. Giovani che spesso purtroppo dopo un ciclo del genere, ne escono scoraggiati, perdono ogni speranza e preferiscono emi-grare all’estero dove comunque, le forme di impiego a livello contrattuale sono anche più flessibili di quelle italiane. Basti pensare a paesi come Australia, Inghilterra e Stati Uniti”.

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Furti in casa, rapine e aggressioni, ormai in Riviera del Brenta l’allarme criminalità è all’ordine del giorno. Un

modo per limitare i danni però, qualcuno comincia a pensarlo. Gruppi, associazioni e semplici cittadini, con l’aiuto dei comu-ni, stanno così cercando però dei rimedi condivisi. A Campolongo a proporre una soluzione è la presidente dell’associa-zione Mondo di Carta, Oriana Boldrin, insieme all’avvocato Danilo Taschin. “Contro furti e scippi – spiegano – ba-sterebbe una polizza da 10 euro, che il Comune può chiedere ad ogni famiglia. Si tratterebbe in questo caso di una polizza collettiva, che garantisca in caso di furto in casa fino ad un risarcimento massimo di 1500 euro. Una polizza, che copre i n quel caso beni delle proprietà tipo quadri, gioielli, vestiario. E poi: fino a 500 euro per danni da scasso, e fino a 5000 euro per atti vandalici. Di fatto, così con una spesa annuale per nucleo familiare di 10, i cittadini potranno sentirsi più sicuri.

Oriana Boldrin, è da sempre impegnata sul fronte della legalità a Campolongo e crede che questa sia una soluzione da portare avanti al più presto. “Il Comune dovrà far capire ali residenti con una cam-pagna ad hoc – spiega – che si tratta di far stipulare ad ogni singolo nucleo familiare una piccola polizza, che sia ga-rante di un certo risarcimento danni con una modica spesa annuale. Questo tipo di copertura assicurativa è già stato fatto in altri comuni del veneziano e con questa piccola cifra, ad esempio, saranno tutelati anche gli anziani in caso di rapina della pensione nel tragitto dalla loro abitazione alle poste. Tutelare per tempo, insomma, è sempre la soluzione migliore”. Solo poco distante dalla Riviera e cioè nel Mi-ranese, la terza commissione consiliare di Spinea nelle scorse settimane ha fatto propria la proposta. E’ già adottata in altri comuni, come Concordia Sagittaria: se ne discuterà, sentendo anche chi ha già per-corso questa strada, per introdurre pure a

Spinea una soluzione simile. A proporre l’idea era il consigliere Mauro Armelao, Fratelli d’Italia. Il sindaco Silvano Chec-chin si è detto possibilista. “Non è la soluzione dei problemi – ha detto –, ma stiamo valutando in sede di Unione dei comuni gli aspetti giuridici della proposta, per capire se e come possa funzionare: possibile che una polizza di questo tipo

possa limitare qualche danno”. Anche il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto dà una risposta interlocutoria. “Si tratta di una idea interessante – spie-ga – ne va studiata però nei dettagli la fattibilità”. Contro furti e rapine e i loro effetti la strategia migliore rimane comun-que quella del controllo da parte delle forze dell’ordine e della prevenzione.

di Alessandro Abbadir

Con una spesa di 10 euro a famiglia di coprirebbero danni da razzie fino a 5000 euro

Sicurezza Dopo la decisione del Comune di Concordia Sagittaria arrìva la proposta dell’associazione Mondo di Carta

Una assicurazione collettiva contro i furti

Scippi in strada

Ora si muovono cittadini e istituzioni insieme. Un consiglio comunale straordinario aperto si terrà nelle prossime settimane a Campolongo, per chie-dere alla Regione il completamento della circonvalla-zione di Bojon. E’ questo quanto è stato annunciato dal sindaco, Alessandro Campalto, durante una af-follata riunione, tenuta al centro civico di Bojon. Una assemblea voluta da un comitato cittadino per risol-vere l’annosa vicenda. La circonvallazione, infatti, è praticamente pronta, è un’opera in grado di alleviare il traffico dal centro, ma è ferma da 3 anni per 500 metri di strada mancanti. Sforzi per farla completare ne sono stati fatti tanti. Il sindaco e l’assessore Fan-ton hanno raccontato il travagliato iter dell’opera, a partire dall’appalto fino al blocco dei lavori risalente al 2012, dei moltissimi contatti ed interrogazioni in Regione e degli incontri con Sistemi Territoriali (con-trollata dalla Regione stessa), oltre che solleciti al ministero. L’opera è fin qui costata oltre 8 milioni e già dimostra dei preoccupanti segni di degrado. Insomma, rischia di essere per anni una cattedrale nel deserto, emblema di soldi pubblici sprecati.

InfrastruttureconsIglIo comunale sulla cIrconvallazIone dI bojon

A.A.

13Campolongo

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

L’integrazione dei Servizi Sociali di competen-za dei comuni con quelli sanitari di competen-za dell’ULSS è stata la principale caratteristica del modello organizzativo del sistema veneto. Il Piano Socio Sanitario Regionale approvato nel 2012, pur ribadendo a parole tale modello, non ha poi avuto una elaborazione coerente, provocando al settore Sociale progressive re-strizioni di risorse e di servizi che cominciano a far vedere i loro effetti deleteri per famiglie e Comuni. “Se guardiamo gli stanziamenti per il Sociale nei bilanci regionali dal 2010 ad oggi, - sottolinea il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo, componente Commissione Sanità e Sociale - emerge una situazione disperata. Azzerati i fondi per gli investimenti in struttu-re, quelli per le politiche per la famiglia, per le dipendenze, per i minori e per i giovani. Nel 2015 scompare il fondo indistinto di 20 milioni per i Comuni a favore delle persone con disabilità: ogni Comune, per mantenere gli stessi servizi del 2014, dovrà trovare nel proprio bilancio nuove risorse. Analogamente, nessun sostegno viene più erogato a favore dell’associazionismo o delle imprese sociali per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità o svantaggiate: ciò aumenterà il di-sagio sociale”. Se da un lato può consolare il fatto che il Fondo per la non autosufficienza non venga decurtato rimanendo a 717 milioni di euro, dall’altro non aumenta il valore delle quote sanitarie per non-autosufficienti ospitati in case di riposo; dal momento che i costi di

gestione sono aumentati, queste si vedranno così costrette a chiedere un aumento del-la retta alle famiglie. “E’ dal 2010 che Zaia non aggiorna le quote sanitarie – aggiunge il consigliere regionale Pd Bruno Pigozzo – ed oggi inserire un anziano in casa di riposo può costare alla famiglia più di 2000 euro al mese!” Anche quest’anno i finanziamenti per le scuole paritarie (42 mil. per asili nido e scuole d’infanzia) sono impropriamente nel Fondo della Sanità e quindi non saranno ero-gati finché non arriveranno i soldi del Fondo Sociale Nazionale. Per questo motivo oggi le scuole paritarie stanno ancora aspettando quanto spettava loro nel 2014. Inoltre, man-cano 5 milioni per i corsi di prima formazione professionale, una gravissima riduzione che metterà in ginocchio il sistema dell’offerta educativa della nostra Regione. “Infine, - conclude Pigozzo - siccome la Regione non ha ancora definito quali competenze delle nuove Province gestirà in proprio, sta met-tendo a rischio la continuità dei servizi sociali a favore dei ciechi e sordi che frequentano le scuole, oltre a creare un problema occupa-zionale per gli operatori. Leggendo il bilancio 2015 ci chiediamo: perché Zaia sta smantel-lato i servizi sociali? E’ questo che i veneti si meritano?”

Servizi sociali “I veneti ci credono, questa Regione no”. Il parere di Bruno Pigozzo consigliere regionale PD

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Dal sindaco di Camponogara Giampietro Me-nin arriva un appello: “la Romea attuale va sistemata al più presto. Lasciarla in queste

condizioni è uno scandalo”. L’appello del sindaco arriva dopo le segnalazioni di molti suoi residenti, che utilizzano la statale 309 per recarsi al lavoro a Mestre o Venezia in autobus o in pullman. La stra-da, nel tratto che va da Lova in Campagna Lupia a Marghera, è completamente dissestata. Sull’asfalto ci sono voragini, che possono provocare incidenti in ogni momento. Il sindaco non perde occasione per attaccare la possibilità che si realizzi la Romea Commerciale. “La Romea Commerciale – spiega Giampietro Menin – è un’opera inutile e oramai obsoleta, vista la diminuzione dei flussi di traffico. Se si mettesse in sicurezza la strada attuale, an-che allargandola, già parte del problema sarebbe risolto”. Il problema però viene denunciato anche dai Comitati e dai residenti e commercianti. “La situazione della statale è vergognosa – spiegano dei residenti di Malcontenta – ci sono voragini sulla carreggiata, che fanno finire fuori strada scooter e camion. Poche settimane fa un camion carico di gra-naglie si è rovesciato sulla rotonda, proprio a causa

di questi avvallamenti, e il traffico è rimasto blocca-to ore. Abbiamo inviato decine di lettere all’Anas, chiedendo di asfaltare in fretta la zona dai semafori di Malcontenta a Dogaletto. Ci è stato risposto, che gli interventi sarebbero partiti in tempi rapidi ma, invece, finora non si è visto nulla. A causa di buche e avvallamenti e il passaggio di camion vuoti di notte, le vibrazioni sulle case sono insopportabili”. Anche il presidente del Comitato Opzione Zero, che da anni si batte contro la Romea Commerciale è categorico “Nel corso degli anni – dice Mattia Donadel – tanti incidenti stradali mortali si sono verificati a causa della pericolosità degli incroci a raso della Romea

attuale. La strada è stata sempre tenuta volutamen-te in condizioni pessime. Appare chiaro che Anas e Governo, invece che renderla sicura con interventi di manutenzione e adeguamento, pensano, invece, a costruire il “mostro” della Romea Commerciale, un’opera che non serve a nessuno se no alle lobby del cemento. Invitiamo i cittadini a chiedere con for-za che l’attuale strada sia resa più sicura, e non si prenda poi in alcun modo la scusa degli incidenti per giustificare la Romea Commerciale”. Recentemente anche il sindaco di Mira, Alvise Maniero, ha fatto un incontro pubblico a Giare per discutere con i cittadini anche dei problemi della pericolosità della strada.

di Alessandro Abbadir

Opzione Zero: ”Anas e Governo pensano alla Commerciale invece di evitare gli incidenti sulla statale 309”

Viabilità Dopo le segnalazioni di voragini e dissesti di tanti utenti interviene il sindaco Menin

“Sistemate l’attuale Romea”

A Camponogara è prevista l’apertura di diversi cantieri pubblici per le scuole. Nel mese di febbraio si terranno i la-

vori di manutenzione straordinaria e nuova impermeabilizzazione della copertura e degli interventi di manutenzione all’interno della scuola elementare Don Milani in Piaz-za Mazzini. Gli interventi avranno un costo complessivo di 60 mila euro, finanziati dal Mise. Un altro importante intervento nella scuola elementare sarà quello della pale-stra, con lavori di manutenzione straordina-ria alla copertura, per una spesa complessi-va di 60 mila euro, sempre finanziati dal Mise. Nel corso del 2015 sono previsti altri interventi, se lo consentirà il monitoraggio del rispetto del Patto di Stabilità. Lavori di

manutenzione straordinaria interna e della copertura e messa a norma di elementi vari alla scuola media Antonio Gramsci in via Matteotti. Il costo del progetto è di 230 mila euro, e sarà finanziato sempre dal Mise, l’inizio dei interventi è previsto per fine giugno, inizio luglio. I lavori all’asilo nido hanno lo scopo di adeguare la struttura alle nuove norme in materia di certificato di prevenzione incendi (edificio prima non soggetto), per un importo complessivo di 25 mila euro, l’inizio dei lavori è previsto nei mesi di luglio-agosto. “Ci daremo da fare – dice l’assessore ai lavori pubblici Antonio Fusato – per sistemare tutta la scuola Don Milani. La struttura era arriva-ta al limite, e le guaine non tenevano più.

L’avanzo di amministrazione sarà investito nelle scuole. Dobbiamo sistemare anche la mensa della materna a Campoverardo, al momento si trova all’interno di un vecchio prefabbricato. La struttura sarà rifatta in due piani, così si sfrutterà quello superiore, per avere altre aule”. I finanziamenti ci sono già, si attendono solo le conferme da par-te dello Stato. Il costo previsto è di 508 mila euro, una cifra già stanziata l’anno scorso, ma poi preceduta dall’emergenza della scuola di Prozzolo, che richiedeva l’urgente sistemazione del tetto e dei so-lai. “I lavori sono programmati a breve – spiega l’assessore – noi siamo già pronti per farli, ma dobbiamo aspettare il patto di stabilità, che arriverà nel giro di un paio di mesi. Rifaremo la mensa con una struttura prefabbricata, come fanno in Trentino Alto Adige. Hanno una forte capacità di tenuta della temperatura e sono rapide da costru-ire. Stiamo già pensando all’emergenza delle strade provinciali, nel nostro comune la provincia è sparita. Da 5 anni non ha più asfaltato niente nel nostro territorio”. Il Co-mune dispone di un incasso straordinario di 700 mila euro pervenuto dalla vendita delle reti gas. Questo importo è stato moltiplicato per due, perché Camponogara aveva cedu-to il margine del patto ad altri comuni.

cantIerI

piano interventi

lE SCuOlE SI RIfANNO Il lOOk

R.P.

La elementare Don Milani

Saranno compiuti lavori per 230 mila euro alla media Gramsci

14 Camponogara

Al teatro Dario Fo di Camponogara si terrà la quinta stagione concertistica “Note future” con quattro appunta-

menti musicali tra febbraio e marzo. La scuola di musica “Il Pentagramma”, in collaborazione con l’assessore alla Cultura e l’Università Popolare di Camponogara, pre-senta la nuova stagione dedicata ai giovani concertisti del domani. In questa edizione alcune importanti novità: la realizzazione delle illustrazioni di Annapia Sogliani, ap-prezzata artista che vive e lavora a Parigi, poi il debutto sul palco di “Note Future” del-la fisarmonica di Ghenadie Rotari, e la par-tecipazione del noto coro Kolbe Children’s Choir. Tra quelle che stanno invece diven-tando importanti consuetudini: l’eccellente contributo del “Concorso di Piove di Sacco”, nelle esibizioni del Trio Florestano e del Trio Ludus e la serata dedicata ai vincitori e finalisti del prestigioso concorso pianistico “Premio Venezia”, in collaborazione con gli “Amici della Fenice”. Infine il concerto fina-le con l’Ensemble da Camera “Note Future” a magistrale sostegno di due solisti d’ecce-zione, Emanuele Bastanzetti al violino e Luca Giovannini al violoncello, ormai ben più che promesse del concertismo italiano. Le serate saranno presentate dalla dottores-sa Alessandra Mura. Domenica 22 febbraio Fondazione Amici della Fenice mette sul palco i pianisti: Adrian Nicodim, Bat-Erdene Batbileg, Gloria Cianchetta, Mario Bonanno e Alessandro Marchetti. Domenica 15 mar-zo: Alessia Beraldo e Matteo Roma assieme al maestro Silvano Zabeo e Mario Tullio. Al

pianoforte Francesco De Poli, il Trio Ludus e Ghenadie Rotari. Domenica 22 marzo il concerto di Emanuele Bastanzetti, Luca Giovannini ed Ensemble da Camera “Note Future” Giuliano Fontanella, Sebastiano Maria Vianello, Daniele Brancaleoni, Alberto Battiston, Marco Toso Federico Furlanetto, Astrid Donati, Nazzareno Balduin, Giuseppe Barutti, Franco Catalini e Paolo Prevedello. “Il palcoscenico musicale avrà tante novità, come diversi artisti importanti per il nostro pubblico affezionato – dice il direttore artistico di Note Future la Maestra Tania Salinaro – con l’assessorato alla Cultura di Camponogara, la scuola di musica “il Pen-tagramma” si è impegnata sotto il profilo sociale e culturale, facendosi promotore di questa iniziativa atta a preservare il patri-monio musicale classico. Il pensiero comune è quello estremamente importante di non perdere il valore della tradizione artistica e musicale italiana”. Tutti gli spettacoli inizia-no alle ore 18, il costo del biglietto intero è 4 euro. Per maggiori informazioni si può scrivere a www.il-pentagramma.it [email protected]

TEATRO DARIO fO AppuNTAMENTI MuSICAlI

R.P.

Per evitare gli im-brogli ai danni degli anziani Spi

Auser, Silp (sindacato di polizia) e Federconsu-matori sono impegnati in queste settimane in Riviera del Brenta, in una azione di sensibi-lizzazione della popola-zione a rischio. A dirlo è Rita Turati segretaria regionale dello Spi- Cgil Veneto, il sindacato dei pensionati da tempo impegnato nel “Progetto sicurezza anziani”. “Il problema per gli anziani – spiega La Turati – sono sia le truffe che i furti. Contro le truffe abbiamo ideato il libretto informativo “ Non ci casco“, che è un vademecum contro raggiri e furti ai danni delle persone della ter-za età“. Il fenomeno secondo lo Spi è variegato. “Aumentano – spiega lo Spi – le truffe porta a porta, i casi di firme falsificate e bollette rubate. Assistiamo a eserciti di venditori porta a porta e operatori telefonici all’assalto, contratti non richiesti e prezzi più salati. Aumentano le truffe a domicilio collegate alla libera-lizzazione dei servizi. E poi anche i furti nelle case, sempre ai danni degli anziani, che vengono pedinati, osservati e colpiti, sia di notte che di giorno in special modo se vivono soli”. “Non ci casco”, è quindi strumento di informazione per l’autodifesa del-le persone anziane da truffe e raggiri, e furti curato da Spi, Silp, Auser, Federconsumatori e Ficiesse. Tra le tante novità presenti, ampio spazio è riservato ai consigli su come tutelarsi quando si effettuano acquisti on line e, più in generale, quando si cercano servizi, informazioni o incontri navigando in internet. Il “Pro-getto sicurezza anziani” prende così slancio per promuovere la cultura della legalità.

Sindaco Spiun vademecum contro le truFFe

A.A.

L’asilo nido di Camponogara si chia-merà “Piccole noci”, la definizione del nome è stato l’ultimo passo per

ottenere l’accreditamento. La commissione asilo nido ha fatto un sondaggio e scelto questo nome da una rosa di tre. E’ stato scelto Piccole Noci perché riprende l’origine del nome del paese: il nome Camponogara deriva da Campo de Nogare, ovvero campo di noci. Inoltre il nome è piaciuto perché è originale, ed esce dai soliti nomi usati per le strutture dell’infanzia. Il personale, che lavora nella struttura, è composto di 5-6 persone tra educatrici ed ausiliari tutte figure ben preparate. “L’asilo nido – dice Monica De Stefani, il suo assessorato è coinvolto nella gestione della struttura – è un momento educativo importante. Il per-sonale è molto preparato, e i genitori sono contenti e credono nel lavoro svolto con le educatrici e partecipano agli eventi orga-nizzati con la scuola: Inconfagio, la Festa di Primavera, ecc. Anni fa l’organizzazione del programma era gestita solo dagli inse-gnanti, invece adesso sono i bambini, che scelgono le attività, e si organizza la giorna-ta in base alle loro preferenze e attitudini”. La struttura può ospitare fino a un massimo di 30 bambini, è comunale, ed è gestita dalla cooperativa Cosep dal 2009. L’asilo nido comunale è un servizio educativo e so-ciale, che accoglie i bambini in età compre-sa tra i 6 e i 36 mesi. La struttura è aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle ore 7.15 alle ore 16.30, e fino alle ore 18 per chi richiede il servizio di Post-Nido. “Io cre-

do che il servizio dell’asilo nido comunale sia fondamentale per la cittadinanza e per le famiglie, specialmente per quelle, dove tutti e due i genitori devono lavorare – dice il sindaco Giampietro Menin. L’ambiente è nuovo perché ha otto anni e il personale è preparato. Questo servizio è sicuramente tra i migliori della zona, l’amministrazione cerca soluzioni sempre più vicine ai suoi cittadini e ai tempi che corrono”. All’asilo possono iscriversi tutti i bambini residenti nel Comune, e i bambini non residenti i cui genitori lavorano a Camponogara. I resi-denti hanno precedenza nella graduatoria d’inserimento (v. art. 3 Regolamento ap-provato con deliberazione consiliare del 13 febbraio 2006). La retta di frequenza varia in funzione del parametro Isee. La struttura rimane aperta alcuni sabati per far svolgere ai bambini delle attività assieme ai genitori e agli insegnanti. Recentemente, all’inter-

di Roberta pasqualetto

La struttura può ospitare fino a 30 bambini, è comunale, ed è gestita dalla cooperativa Cosep

Scuole Dopo un sondaggio fra i genitori

L’asilo nido si chiamerà “Piccole Noci”

L’asilo comunale “Piccole Noci”

no della struttura, sono stati eseguiti dei lavori grazie al progetto “Pubblica utilità” che, per il secondo anno consecutivo, ha impiegato 6 operai con età superiore a 35 anni, e senza nessun ammortizzatore sociale. Gli operai hanno potuto lavorare per alcuni mesi all’interno del Comune e, grazie a loro, sono stati fatti dei lavori di ridipintura dell’asilo nido. Insomma, un pic-colo gioiello educativo, di cui la comunità può andare fiera e che è punto di riferimen-to non solo per Camponogara.

Recentemente sono state rifatte le dipinture delle aule all’interno dell’edificio

Venerdì 13 marzo si terrà un incon-tro contro la violenza. A Campo-nogara l’associazione Mosaico, in

collaborazione con l’associazione Archè di Campagna Lupia e il sostegno degli assessori alle pari opportunità Camilla Carraro e alle politiche sociali Monica De Stefani, proporranno una serata contro la violenza di genere con la pre-senza dell’avvocato Caterina Barbiero, Padre Giuseppe Quaranta, insegnante alla facoltà di Teologia, la psicologa dottoressa Laura Baccaro. Nella serata saranno affrontati tre aspetti della vio-lenza di genere: quello legale, quello etico e quello psicologico; spesso la violenza più dolorosa non è fisica ma psicologica. All’iniziativa sarà presente anche la dottoressa Laura Castellani del centro antiviolenza di Venezia. I due assessori di Camponogara sono molto sensibili verso questa problematica, inoltre saranno coinvolte delle giovani adolescenti del territorio attraverso una sensibilizzazione con le scuole. L’incon-tro si terrà nella sala consigliare del Co-mune, è aperto liberamente al pubblico e si terrà alle 20.30.

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Tante le iniziative dell’Istituto Compren-sivo “Aldo Moro” e degli assessorati ai Servizi alla Persona e Pubblica Istru-

zione di Campagna Lupia. Questi, insieme alle scuole dell’infanzia paritarie del ter-ritorio e al Gruppo Genitori, propongono alcune serate di formazione per genitori e docenti. Titolo della rassegna “S.O.S. Family”, realizzata grazie al contributo dei professionisti del progetto S.O.S. Eduka, centro polifunzionale per la famiglia e il bambino di Piove di Sacco. Di scottante at-tualità le tematiche affrontate: si è partiti a gennaio con la dottoressa Ombretta Barca-ro, che ha affrontato il tema dell’educazio-ne affettiva, emotiva e sessuale. E’ seguito poi un incontro sui rischi della rete con la dottoressa Federica Cavestro. Il 4 marzo

invece ci sarà un appuntamento con le dif-ficoltà di apprendimento e di attenzione. Saranno relatrici le psicologhe Maria Luigia Tortorella, e Elisa Secco. Il 31 marzo sarà la volta dei “I disturbi dell’alimentazione” con le dottoresse Giulia Gardellin e Cristi-na Pressotto. Infine il 5 maggio si parlerà dei “I conflitti di coppia” con la dottoressa Rosanna Margheriti e l’avvocato Chiara Antonioli. Gli incontri si terranno nella sala consiliare del Municipio, in via Repubblica, 34 a Campagna Lupia alle ore 20.45. L’in-gresso è libero. Sempre all’interno delle iniziative approntate dall’Istituto Compren-sivo, da qualche settimana è operativa nel palazzetto di Campagna Lupia una struttura destinata all’arrampicata sporti-va. Questo risultato è stato anche merito

dell’associazione Dimensione Verticale, che ha preso in mano la situazione e or-ganizzato i primi corsi, dei quali si vedono già i risultati. Infatti, dopo aver rimesso in sicurezza la struttura, il gruppo ha allestito una serie di iniziative rivolte a bambini e ragazzi dai 7 ai 16 anni. Una iniziativa che è voluta e condivisa dalla preside dell’isti-tuto statale comprensivo “A. Moro”, e anche dalle insegnanti di educazione fisi-ca Paola Tracanzan e Federica L’Abbate, che hanno inserito l’arrampicata a titolo promozionale nell’orario scolastico, sia delle medie che delle elementari. Molti i protagonisti del buon esito dell’attività, tra cui l’Asd Laguna Volley, associazione che gestisce il palazzetto. Per info [email protected]. L’arte dell’arrampicata in parete insegnata ai bambini non è una novità in provincia di Venezia. A Marghera ad esempio è molto nota l’associazione Sgrafamesegni, che ha la sua sede all’in-terno della parrocchia di Gesù Lavoratore Ca’ Emiliani. In quel caso l’associazione e i suoi istruttori sono spesso chiamati dalle scuole del quartiere del comune di Venezia e da quelle di Malcontenta di Mira, a illu-strare le loro attività ai più piccoli durante le ore di ginnastica. I bambini sono sempre rimasti entusiasti di questa, che per loro è una emozionante avventura.

attIvItà

Istituto Comprensivo “Aldo Moro”

ARRAMpICATA E lEZIONI pER fAMIglIE lE NOvITà DEl 2015

A.A.

Una parete verticale

Gli incontri di “Sos Family” si terranno nella sala consigliare del municipio

Anche i settori considerati emergenti e promettenti, come il fotovoltaico, sono in difficoltà. Due aziende hanno chiuso, e una trentina di operai hanno perso il posto di lavoro. Le aziende sono la Giga spa di Lughetto di Campa-

gna Lupia e la Mc Impianti di Camponogara. A denunciare la situazione all’inizio di febbraio è stato il sindacato, che in questi mesi ha seguito le vertenze da vicino, cioè la Fiom Cgil. Ma partiamo dalla Giga spa, che si occupa di realizzare impianti fotovoltaici. La chiusura con il fallimento è arrivata dopo 12 mesi, in cui i dipendenti erano in cassa integrazione straordinaria. Alla Giga Spa secondo il sindacato è accaduto un fatto davvero preoccupante. La riflessione, che fa Giuseppe Minto, segretario della Fiom Cgil, è puntuale. Questo perché riguarda un settore, quello del fotovoltaico e delle energie pulite, che avevano iniziato a crescere fortemente nonostante la crisi, negli ultimi 4 anni. Ad affossare l’azien-da però è stata una serie di fattori concomitanti. Dalla fine del 2012 si era accor-data con la proprietà una cassa integrazione a rotazione, che permetteva di far avere lo stipendio a operai e impiegati. La crisi si è aggravata con il taglio degli incentivi collegati all’acquisto di impianti di energia rinnovabile. A marzo 2013 è arrivata la mazzata finale. E’ rimasto insoluto un credito di 700 mila euro, che ha letteralmente affossato la proprietà. A quel punto, l’azienda ha accordato la cassa integrazione a tutti i 25 dipendenti per 12 mesi, come prescritto da un accordo firmato in Provincia. La situazione in questi ultimi mesi non è migliorata, anzi. A questo punto con l’inizio del 2015 alla Giga non è rimasto che portare i libri in Tribunale, dichiarando il fallimento. Poco distante da Campagna Lupia non è andata bene neanche alla Mc Impianti snc di Camponogara. Ma qui non sono mancate le polemiche fra sindacati e azienda. Il percorsu con il quale si è

arrivati alla chiusura in questo caso è diverso. Vediamo nel dettaglio. La storica Mc Impianti, nella sua sede legale di Camponogara ha chiuso due anni fa. Ha tra-sferito la maggioranza dei suoi dipendenti in una società creata ad hoc, la Bmb Tecnology Impianti, che ha sede legale a Favaro e la sua sede operativa in una laterale di via Arzerini a Camponogara. Quindici dipendenti sono stati trasferiti dalla vecchia alla nuova azienda: sei sono rimasti nella vecchia azienda. La vec-chia azienda ora è fallita nonostante le richieste pressanti fatte alla società dal sindacato e dalla Provincia in questi mesi, per capire quale fossero le intenzioni. L’epilogo purtroppo è stato di quelli peggiori.

di Alessandro Abbadir

A Camponogara addio alla Mc impianti. Trenta i posti di lavoro persi

Economia A Lughetto di Campagna Lupia l’azienda porta i libri in tribunale

Fotovoltaico in difficoltà, chiude la Giga spa

L’installazione dei pannelli fotovoltaici

Manutenzione del verde pubblico da rivedere a Cam-pagna Lupia, anche alla luce del maltempo, che ha imperversato nelle ultime settimane in zona.

Il gran vento freddo, che ha spazzato la Penisola. In oc-casione del maltempo, infatti, tre alberi si sono schiantati sulla Romea tra Lugo e Lova. La strada è stata chiusa per ore, e non sono mancate le polemiche. Il sindaco di Cam-pagna Lupia, Fabio Livieri, dopo il fatto chiede ad Anas e ai proprietari privati delle valli da pesca, maggiore manu-tenzione. Il fortissimo vento che è spirato ha provocato la caduta di tre alberi poco dopo il distributore di benzina di Lova, cioè in direzione Chioggia - Venezia. La caduta dei tre alberi avvenuta in piena notte non si è trasformata in tragedia, solo grazie all’accortezza degli automobilisti in transito e dei camionisti, che hanno frenato e hanno su-bito chiamato in soccorso forze dell’ordine e pompieri. Le alberature ostruivano completamente la carreggiata e per poter rimuovere gli alberi caduti, i carabinieri e i pompieri hanno dovuto far chiudere la statale 309 dalle 3 alle 9 del mattino. Si sono formate code e incolonnamenti, sia verso Chioggia che verso Venezia. Sulla vicenda il sindaco del paese, Fabio Livieri, non vuole tacere. “Quello che è capi-tato - spiega il sindaco - è gravissimo. Fortunatamente non si sono verificati incidenti e non ci sono stati feriti. Chiedo però ad Anas e proprietari delle valli in laguna di curare con più attenzione la vegetazione che cresce ai lati della Romea. Ho già avuto nel passato segnalazioni di scarsa cura e rami di alberi, che crescono, fino a creare problemi alla circolazione”. Sempre il maltempo a Campagna Lupia nelle scorse settimane ha provocato la caduta di un pino nel giardino della scuola elementare del paese e danni al cimitero, e in diversi quartieri.

Allarme“le alberature lungo la romea vanno potate”

A.A.

In breveCarnevale, in 3 mila alla sfilata dei carri

Quasi 3 mila persone hanno partecipato al carnevale di Campagna Lupia con i carri,

che hanno sfilato lungo le strade del paese. Hanno partecipato con tante famiglie e

bambini a seguito. L’evento è stato realizza-to con la regia della Pro loco di Campagna Lupia in collaborazione con A.C.S. e circolo Noi Lughetto, il Teatro instabile di Campa-

gna Lupia e il circolo Pensionati.

Banda di predoni sgominata dai carabinieriUna banda di predoni sgominata, prima

che potesse razziare case e cavane. A fermarli è stata l’azione dei carabinieri

della compagnia di Chioggia a Campagna Lupia che, nel corso delle ultime settimane, hanno intensificato le azioni di contrasto a furti e rapine, dopo le numerose segnala-zioni dei residenti nelle ultime settimane.

Gli ambientalisti denunciano le battaglie di “soft air“ Gli ambientalisti dell’associazione della Riviera del Brenta Vas nei mesi scorsi avevano

segnalato la presenza di bracconieri. Hanno denunciato in Valle Averto la presenza molesta di persone dedite allo soft air, battaglie simulate. “A due passi dall’oasi del Wwf – spiegano – e con la stagione della caccia finalmente conclusa, questi adulti

si divertono a giocare alla guerra con armi giocattolo. Sono una quarantina, e oltre a gridare e simulare uno scenario bellico vestite come se si trovassero in Siria, creano

piccole esplosioni e lanciano fumogeni. Questa attività non aiutano le specie di uccelli come le alzavole, i germani reali o gli aironi che qui si riproducono ora”.

16 Campagna Lupia

Un progetto dedicato ai giovani e alle donne che vogliono intraprendere una carriera imprenditoriale. Questo è lo

“Sportello Giovani e Impresa” nuovo, e in-novativo servizio promosso dall’associazione Artigiani e Piccola Impresa “Città della Rivie-ra”. L’iniziativa è stata presentata da Salva-tore Mazzocca e Franco Scantamburlo, presidente e segretario degli Artigiani. “Come associazione cerchiamo di dare una risposta ai giovani – hanno spiegato Mazzocca e Scan-tamburlo – accompagnandoli e seguendoli in tutte le fasi dell’impresa dagli adempimenti fiscali alle normativi. Vogliamo aiutare i gio-vani a concretizzare le loro idee e progetti”. Il progetto è dedicato sia a chi si avvicina per la prima volta al mondo del lavoro, a chi è uscito da imprese che hanno chiuso i battenti e vuole prova a lavorare in proprio, ma anche alle imprese giovanili esistenti e alle start up innovative. “Ci sono tante idee da parte dei giovani – ha commentato Scantamburlo – vogliamo sostenerle perché si strutturino e rimangano sul mercato”. Per questo motivo il 6 febbraio scorso si è svolto un convegno nella sala polivalente dell’associazione Arti-giani a Dolo, che ha presentato questo nuovo innovativo progetto. “La crisi ha colpito dura-mente le imprese – si legge nell’avviso inviato a tutti gli associati – che stanno pagando un prezzo maggiore a causa di un sistema fisca-le iniquo ed eccessivo che penalizza il lavo-ro, le aziende e le famiglie. Gli imprenditori continuano a stringere i denti ed a lavorare

con abnegazione e sacrificio per difendere le proprie aziende, i dipendenti e le loro fami-glie. In questa situazione gli imprenditori non possono essere lasciati soli, e le associazioni come la nostra, devono intensificare gli sforzi per assistere e tutelare gli artigiani, i piccoli imprenditori e le medie imprese che sono l’os-satura del paese. La disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli allarmanti, e sempre più giovani intraprendono l’esperienza imprendi-toriale. Sei un giovane e vuoi costruire una impresa? Con noi al tuo fianco poi farcela”. Questo servizio si unisce alle altre iniziative promosse dagli Artigiani in questi anni, come l’internazionalizzazione delle imprese con missioni all’estero come a Dallas, Las Vegas, nel Kurdistan e l’ultimo progetto che si tratta di “Vetrine Artigiane” in vista dell’Expo 2015. “Nelle scorse settimane – conclude Franco Scantamburlo – c’è stata la visita di imprendi-tori tedeschi del settore extralusso, che hanno visitato alcune imprese artigiane del settore calzatura e abbigliamento della Riviera del Brenta per attuare degli scambi ed esportare le eccellenze del territorio nei mercati esteri”.

ARTIgIANI pARTE lO SpORTEllO gOvANI

G.P.

Quasi 4000 occupati. E’ questa la stima fatta da Unioncamere di Venezia e Mi-nistero del Lavoro per quanto riguarda

gli occupati nel primo trimestre 2015, a livello provinciale. Se il dato fosse confermato, ci sa-rebbe un più 27 per cento rispetto al trimestre dello scorso anno, con un incremento superio-re a quello nazionale. In termini assoluti, in questi primi tre mesi dell’anno le assunzioni effettuate dalle imprese saranno 2.910 (il 76 per cento dei contratti totali), mentre i contratti atipici saranno 920 (il 24 per cento). Con ri-guardo ai settori d’impiego, la maggior parte arriverà da imprese che operano nei servizi. Tra i comparti prevalgono il turismo e la ristorazio-ne con 890, pari al 31 per cento del totale veneziano. Seguono il commercio, con 440 (16 per cento) e i servizi alle persone (370 unità, 13 per cento). L’industria (costruzioni comprese) nel periodo in esame raggiungerà il 18 per cento del totale. Qui la metalmeccanica ed elettronica concentreranno una parte signi-ficativa dei nuovi arrivi (150, il 5 per cento del totale). Per quanto riguarda il genere, le “opportunità” per le donne potranno essere pari al 40 per cento del totale (contro il 31 per cento lo scorso trimestre). Previsioni d’impiego

per 540 lavoratori di alto profilo, cioè dirigenti, specialisti e tecnici, per una quota pari al 19 per cento del totale previsto in provincia. Il gruppo professionale più numeroso riguarderà le figure qualificate nelle attività commerciali e dei servi-zi con 990 (34 per cento del totale), seguito dai profili generici e non qualificati (590 unità e 20 per cento) e dagli operai (530 unità e 18 per cento). Saranno, infine, circa 280 le as-sunzioni che interesseranno figure impiegatizie (9 per cento del totale). Le cinque professioni più richieste concentreranno il 47% del totale previsto in provincia. Al primo posto figurano le professioni tipiche del turismo e della risto-razione, vale a dire cuochi, camerieri, baristi e professioni simili, con 520 assunzioni previ-ste, che nella maggior parte dei casi saranno regolate da contratti “a termine”. Occhio, dunque, alle opportunità che salteranno fuori nei prossimi mesi, specie ora che si è in odo-re di Expo 2015, pronto a scattare venerdì 1 maggio. Un’opportunità per chi arriverà a Ve-nezia potrebbe arrivare proprio dal Miranese, puntando, principalmente, sui fattori originalità ed esperienza: quello che il territorio di questo comprensorio può offrire, data la sua peculiari-tà storica e culturale, è un’avventura esclusiva,

di Alessandro Ragazzo

Gli occupati sono il 27 % in più rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Per il Miranese l’opportunità è l’Expo

Lavoro Arrivano i dati delle stime fatte da Unioncamere a livello provinciale

Inizio 2015, aumenta l’occupazioneUna vasta gamma di possibili impiegi si presenta nel settore turistico e della ristora-zione

autentica, per nulla scontata. I grandi temi che si affronteranno all’Esposizione universale saranno il cibo, l’acqua, le bellezze paesaggi-stiche, la sostenibilità ambientale, la ricerca e l’innovazione, rappresentano ambiti nei quali possiamo dare prova della qualità e vastità del-le nostre risorse. Non solo. Una delle maggiori ricchezze del Miranese è costituita dalle tante

tradizioni, mantenute e valorizzate nel corso degli anni, che contribuiscono da sempre a diffondere la conoscenza della nostra intensa realtà storica, e a salvaguardare l’articolata identità culturale dell’intrigante zona dell’entro-terra veneziano. E poi i centri storici, i paesaggi appena fuori dalle aree abitate. Ecco, dunque, che una proposta turistica in grado di provvede-

re a coniugare la grande varietà del patrimonio artistico e ambientale dei paesi, con il richiamo esercitato dal folclore e dalle manifestazioni tradizionali che orgogliosamente custodiscono, può risultare allettante. Dunque non è escluso che anche da quest’area del veneziano, possa-no nascere delle possibilità da cogliere al volo.

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Alessandro Dolcetta ha 30 anni e ha un’insolita passione: la falconeria. Il suo amore per gli animali lo lega ai falchi, ma anche ai cani e ai cavalli. Dopo

il liceo scientifico Alessandro frequenta l’università di Pa-dova, seguendo il corso di zoo tecnologie. In seguito col-labora con l’associazione Top Dogs Asd di Camponogara, occupandosi di addestramento ed educazione dei cani; già in questa associazione c’era l’impronta di falconeria. “Non ho conseguito la laurea, ma ho seguito molti corsi, la mia passione per gli animali nasce da quando ero pic-colo. Ero molto giovane quando ho conosciuto il maestro falconiere Francesco Lanzieri di Padova, ho avuto la for-tuna di collaborare con dei professionisti e lavorato per Bird Control che si occupa del controllo della bio fauna nociva. Ho lavorato in diverse aziende della Riviera del Brenta, dove ho le mie origini, e nel veneziano”.

Quando comincia la tua avventura? “Avevo 17 anni, inizialmente avevo un interesse

personale, poi è nato il pensiero di trasformarlo in un lavoro. In quegli anni non c’erano molti corsi, comunque, in ogni caso, questo mestiere richiede un maestro falco-niere, perché è una cosa che si tramanda oralmente fin dai tempi più antichi”.

Quali sono le caratteristiche del falco?

“Questo animale può essere ammansito ma non addomesticato, lui mantiene il suo status libero e decide di collaborare. Non esistono padroni, si deve creare un rapporto di fiducia con il falconiere; ci vuole allenamento e non sudditanze. Si deve leggere nell’animale quello che prova: sapere quando ha piacere di volare o no, ca-pire se sta bene o male. La questione è molto articolata, ma possiamo dire che il cane è un animale prettamente sociale, mentre il falco è un predatore, ed è prettamente individualista”.

Quali sono le caratteristiche peculiari e ufficia-li che deve avere un falconiere?

“Caratterialmente deve avere empatia, determina-zione, capacità di adattamento e di lettura dell’animale. Per quanto riguarda il mestiere, non ci sono riconosci-menti ufficiali: ci si deve iscrivere all’Albo Regionale Ve-neto e avere la licenza di caccia, e quindi il porto d’armi, ma a livello lavorativo non c’è un albo professionale”.

Quale può essere l’impiego di questo animale? “Si possono fare molte cose con il falco, Bird Con-

trol, lo impiega per simulare una predazione e allontana-re animali nocivi come i piccioni, gli storni, i gabbiani e i cormorani. Alcuni di questi uccelli provocano problemi sanitari e di eccessiva invasione”.

Si può parlare di rapporto di amicizia con l’a-nimale?

“Direi di sì. E’ un rapporto difficile da definire: il falco trova interesse a collaborare con me ed io gli dò una mano se lui è in difficoltà. Entrambi abbiamo la co-scienza della presenza dell’altro. E’ un rapporto di mutuo ausilio”.

Soddisfazioni e delusioni? “Il rapporto con gli animali mi ha fatto crescere mol-

to a livello personale, mi piace conquistare la fiducia del falco, lasciandogli la sua fierezza e libertà. C’è da dire che non è sempre semplice collaborare con altri falco-nieri e, a volte, è difficile mettere d’accordo tutti. Per fare questo mestiere ci vuole esperienze e sapere che ci sono alcune difficoltà per far volare i propri falchi. Farlo volare è fondamentale per la salute dell’animale, che deve volare più possibile in base alle variabili dell’età e

del periodo”. Da dove provengono i falchi? “I falchi sono tutti presi in cattività e da due genera-

zioni, non sono mai presi in natura”. Progetti? “Per il momento vivo a Ravenna e sto strutturando

un progetto rivolto alla cinofilia, ma poi vedremo. Sicura-mente voglio approfondire le conoscenze in questo mon-do con tanta esperienza di addestramento e di etologia. Ci tengo a sensibilizzare la gente verso la falconeria e a sfatare i luoghi comuni. Il falconiere è riuscito a salvare alcune specie e le ha rintrodotte nella natura, abituando l’animale e preparandolo. Ci sono centri che si occupano di questo, alcune specie stanno rifiorendo grazie ai fal-conieri: in Mongolia sono stati reintrodotti i falchi sacri, negli Stati Uniti il Condor californiano e in Europa il falco pellegrino”.

di Roberta pasqualetto

“Ho imparato i segreti di quest’arte dal maestro falconiere Francesco Lanzieri di Padova”

La riscoperta delle tradizioni Un trentenne innamorato di un’arte che ha radici antichissime

Alessandro Dolcetta, il falconiere

Alessandro Dolcetta con uno

dei suoi falchi

18 Personaggio

Miranese Terra del Tiepolo, a mag-gior ragione in questo 2015 che sarà l’anno dell’Expo. Se l’Italia,

da maggio a ottobre, sarà in vetrina, l’en-troterra veneziano si prepara ad accogliere turismo e visitatori, il Miranese a fare da traino. Si punta sull’arte, il paesaggio e l’e-nogastronomia tipica, “petrolio” di quest’a-rea, che istituzionalmente da quest’anno è anche Unione di comuni. Enti, associazioni e categorie hanno elaborato un piano per consentire all’economia miranese di trarre vantaggio da quest’ evento epocale, sfrut-tando la vicinanza di Venezia, ma cercando di brillare di luce propria. Mirano, Spinea, Salzano, Noale, Scorzè, Martellago e Santa Maria di Sala, attraverso Pro Loco, comuni, associazioni, punteranno tutto su ristorazio-ne, prodotti agroalimentari, beni culturali, ambientali e storici. L’obiettivo è costruire un’offerta turistica rivolta a un pubblico di prima conoscenza, con lo scopo però di pro-muovere la successiva frequentazione dei luoghi e degli appuntamenti del Miranese. “I colori del gusto nella Terra dei Tiepolo. Itinerari tra corsi d’acqua, mulini e risorgi-ve” è il titolo del pacchetto, già approvato dal Comitato Expo Venezia e inserito nel masterplan delle iniziative del Veneto, per cui potrà utilizzare anche il marchio “Venice to Expo 2015”. In concreto il progetto pre-vede la realizzazione di un cofanetto di opu-scoli su storia, arte e bellezza del territorio, eventi e appuntamenti, natura e ambiente, mappa dei luoghi con i percorsi cicloturistici, ricettività, ristorazione e altre opportunità.

Gli stessi contenuti saranno anche scarica-bili da un’apposita “app” per smartphone e tablet. Quanto ad eventi, è pronta a partire una grande kermesse culinaria, con tanto di competizione tra i migliori chef delle piazze per esaltare i prodotti locali. I cuochi si sfi-deranno in una serie di appuntamenti nei diversi comuni, votati da una giuria popo-lare, fino alla sfida conclusiva in piazza a Mirano. In ambito culturale invece, verrà offerto ai visitatori un itinerario per conosce-re la vita, le opere e i luoghi in cui abitò Giandomenico Tiepolo, con visite guidate sul territorio, mentre nella settecentesca Villa Giustinian-Morosini di Mirano sarà realizzato un percorso virtuale audiovisivo sul Tiepolo. In questo percorso risalteranno le manifestazioni tipiche di ogni comune: dalle feste del radicchio di Scorzè. Mirano, Martellago e Santa Maria di Sala, la frago-la, l’asparago, i piselli e il pomodoro delle frazioni scorzetane, la zucca di Salzano, la Fiera degli uccelli di Maerne. Immancabili le Notti bianche del Miranese, l’Infiorata di Noale e i palii, da quello delle contrade di Noale al Zogo de l’Oca di Mirano.

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2 Cultura provinciale 22 Cultura provinciale

Crescere insieme, esprimendo al mas-simo la propria creatività e ottenere persino lusinghieri riconoscimenti da

prestigiosi enti culturali, quali la Biennale di Venezia.

E’ in sintesi la bella storia di un gruppo di ragazzi di seconda, terza ed ex terza del-la scuola secondaria di primo grado di Olmo, dell’Istituto Comprensivo “G. Matteotti”.

Lo scorso 7 febbraio sono stati premiati con una menzione speciale al concorso on line “Leone D’Argento per la creatività dei ragazzi-Biennale di Venezia” per le scenografi e che hanno allestito in occasione dello spettacolo “Vado via con i gatti”, scritto dal professor Alessandro Voltolina, che è andato in scena a dicembre 2014.

Il concorso, giunto alla quinta edizione, riguarda progetti che sono fi nalizzati allo svi-luppo nelle scuole italiane della creatività appli-cata nel campo delle arti. Le scuole sono state invitate a elaborare progetti creativi fi nalizzati a sperimentazioni laboratoriali di natura ma-terico/artistica, coreutica, teatrale, musicale e

digitale.I ragazzi di Olmo si sono recati all’Arsena-

le di Venezia, dove in occasione dell’apertura del Sesto Carnevale internazionale dei ragaz-zi, organizzato dalla Biennale di Venezia, si è svolta anche la cerimonia di premiazione.

L’Istituto “G. Matteotti” di Maerne e Olmo da anni porta avanti con egregi risultati una intensa, magica e coinvolgente attività teatrale, fi ore all’occhiello della scuola, che culmina nell’allestimento di uno o più spetta-coli, organizzati, ideati e diretti proprio dal pro-fessor Voltolina, una istituzione per la scuola.

All’interno di questa attività si svolge il laboratorio di scenografi a che, in parallelo con quello degli “attori”, lavora alla messa in sce-na dello spettacolo di turno.

Nel progetto “Vado via con i gatti”, relati-vo all’anno scolastico 2013-14, il laboratorio di scenografi a è stato curato dalla professores-sa Annunziatina Vitetta.

“Il tema trattato nella drammatizzazione proposta quest’anno - spiega la professoressa Vitetta - , con tratti autobiografi ci, invogliava

alla rifl essione sul viaggio del vivere e sulla metamorfosi, il cambiamento come segreto per vivere intensamente questo dono che è la vita”.

Nel testo si fa riferimento a “Le trasforma-zioni di Pictor-Favola d’amore” scritta da Her-mann Hesse, un afi aba d’amore per adulti che narra l’arrivo di Pictor in paradiso alla ricerca della felicità attraverso una serie di trasforma-zioni. L’individuo dev’essere sempre in grado di evolversi - come il continuo divenire, la legge che governa questo mondo - di “trasfor-marsi” affi nché creatività , vivacità, pienezza di idee possano trovare conreta realizzazione. “Da questa lettura e da queste considerazioni - prosegue la professoressa Vitetta - abbiamo

scelto di realizzare il nostro fondale, partendo dalle illustrazioni fatte dallo stesso autore”.

Una esperienza di cooperative learnirg, come prevedono i moderni indirizzi di didat-tica, che ha motivato i ragazzi coinvolgendoli da protagonisti in una attività estremamente creativa ed espressiva . “Il mio ruolo - spiega l’insegnante referente del progetto - è stato innanzitutto quello di far sì che il gruppo si costituisse nella realtà “dell’essere in situazio-ne” e non come entità astratta e che operas-se nell’ottica del fare per divenire e crescere insieme, attivando la propria creatività ed originalità”.

“Quest’anno - prosegue - il clima era così sereno che è stato come se la scuola si

spogliasse del suo “scolasticismo” e si aprisse fi nalmente al “fare attivo”, vissuto, pensato, discusso e con-diviso, in cui ciascuno è parte integrante e necessaria. Infi ne il gruppo si è creato, maturando il giusto modo di agire nel liberare le immense potenzialità espressive in un percorso di crescita artistica, individuale e relazionale; questo, dal mio punto di vista, è stato il punto di forza dell’esperienza”.

Un punto di forza colto e riconosciuto anche dalla giuria del concorso che ha voluto premiare la scuola di Olmo - su 150 scuole partecipanti - con una bellissima Menzione Speciale.

Menzione speciale per gli studenti della G. Matteotti al concorso che premia la creatività applicata al campo delle arti

La premiazione Leone D’Argento per la creatività dei ragazzi-Biennale di Venezia”

I ragazzi di Olmo campioni di creatività

Enogastronomia Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Torna a Venezia l’appuntamento cultu-rale per eccellenza legato al mondo dell’enogastronomia. Lucia e Marcello Coronini presentano la

settima edizione di Gusto in Scena, che si terrà domenica 1 e lunedì 2 marzo pros-simi, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista.

Quattro eventi in uno per un appro-fondimento che vede protagonisti grandi vini ed eccellenze gastronomiche, accura-tamente selezionate dagli stessi ideatori e curatori dell’evento, 18 ristoranti e 6 grandi alberghi della laguna e un congresso di alta cucina dove chef stellati si confrontano, stu-diano ed eseguono piatti secondo il tema scelto dagli stessi curatori.

Gusto in Scena, unica manifestazione nel suo genere a ottenere per due volte il patrocinio del Ministero della Salute oltre a quello di Expo Milano 2015, si prepara a coinvolgere esperti e appassionati su temi nuovi, con l’obbiettivo di realizzare una nuova grande Cucina Italiana, in grado di coniugare gusto e salute.

La Cucina del Senza® “cucinare senza sale o senza grassi e dessert senza zuc-chero aggiunti” è nata da un’intuizione di Coronini che ha aperto nuovi orizzonti nel mondo dell’alimentazione, dando spazio in questa nuova edizione a un nuovo progetto legato a uno dei piatti più famosi del Made in Italy: la Pizza del Senza.

In programma “I magnifi ci vini – Vini

di Mare, Montagna, Pianura e Collina” che prevede l’allestimento di un banco d’assag-gio composto da una selezione di aziende vinicole italiane ed estere, per un totale di oltre 150 vini. Le cantine sono caratterizza-te dalla distinzione tutelata da un brevetto europeo di Marcello Coronini in: Vini di Mare, Montagna, Pianura e Collina.

Il congresso di alta cucina “Gusto in scena 2015” si terrà il 1° marzo dalle ore 10,30.

Gli appassionati gourmet troveranno la sezione Seduzioni di gola – le eccellenze della gastronomia, una selezione di eccel-lenze gastronomiche basata su criteri qua-litativi e storico-culturali, una ricerca all’in-segna di prodotti di grande qualità e della valorizzazione del territorio, con possibilità di degustazioni nel corso della due giorni.

Torna Gusto in Scena

In alto il gruppo dei ragazzi premiati, l’allestimento e la lavorazione del fondale

di Ornella Jovane

EVENTI

LA MOSTRA “LA DIVINA MARCHESA” Si conclude il prossimo 8 marzo la mostra “La divina marchesa. Arte e vita di Luisa Casati dalla Belle Époque agli anni folli” a Palazzo Fortuny a Venezia. Oltre un centinaio tra dipinti , sculture, gioielli, abiti, fotografi e di grandi artisti del tempo in esposizione rievocano la fi gura e il mito della donna che affascinò D’Annun-zio e con le sue follie divenne la musa dei più grandi artisti del tempo.

FOTOGRAFIA. PRINCESS OF WATERLANDSarà inaugurata al Centro culturale Candiani di Mestre il prossimo 5 marzo alle ore 18 la mostra fotografi ca di Beatrice Mancini dal titolo “Princess of waterland”.La mostra racconta delle “principesse di terra e di mare” che vivono la loro diffi cile condizione di donne in un paese diffi cile, il Bangldesh, “terra - come racconta l’autrice della mostra - che sprofonda nell’acqua per il 30 per cento del suo territorio”, dove “le condizioni sanita-rie sono precarie” e talvolta tragiche per la “paradossale scarsità di acqua potabile”. Una Onlus tutta al femminile, Il fi lo di juta, ha portato assistenza nel Sud del Paese avvicinando soprattutto le donne del posto, spesso lasciate ai margini della società. Durante il periodo di assistenza sono emerse le loro storie raccontate attraverso le immagini della mostra. “Queste donne, bambine, ragazze, anziane… Queste principesse dagli abiti sgargian-ti e dagli sguardi antichi, - conclude l’autrice della mostra - hanno un lungo cammino da fare: devono prendere coscienza che questo mondo di terra e di acqua può iniziare a essere migliore anche per loro”.La mostra è aperta al pubblico fi no al prossimo 19 aprile, da mercoledì a domenica, dalle 16 alle 20 presso la sala espositiva del secondo piano. L’ingresso è libero.

a cura di Ornella Jovane

Aocchi spalancati. Capolavori dal Museo dell’Impressionismo russo di Mosca. Eccezionalmente a Vene-

zia, i 50 capolavori assoluti del futuro Museo dell’Impressionismo Russo di Mosca. Unica “anteprima” internaziona-le del Museo che aprirà i battenti il pros-simo autunno. La rassegna veneziana è curata da Yulia Petrova, direttore del Museo dell’Impressionismo Russo, e da Silvia Burini e Giuseppe Barbieri, respon-sabili del Centro Studi sulle Arti della Rus-sia (CSAR) dell’Università Ca’ Foscari e di una serie di prestigiose e apprezzate attività espositive che dal 2010 hanno diffuso in Italia alcuni essenziali aspetti dell’arte russa degli ultimi due secoli. Le 50 opere sono esposte in un percorso che accosta tra loro soggetti tematica-mente contigui (il paesaggio, la scena urbana, la fi gura in un interno), con una dovuta ma non sempre vincolante attenzione alla cronologia. Il momento di maggior fi oritura dell’Impressionismo in Russia è di qualche lustro successivo alla svolta dell’arte francese intervenuta tra settimo e ottavo decennio dell’Otto-cento, e comprende soprattutto l’ultimo decennio del secolo e l’inizio di quello successivo.

La mostra è allestita a Palazzo Fran-chetti e rimarrà aperta al pubblico fi no al prossimo 12 aprile.

PitturaA OCCHI SPALANCATI. CAPOLAVORI DAL MUSEO DELL’IMPRESSIONISMO RUSSO

20 Cultura

Il settore giovanile del Progetto Reyer coin-volge 22 società sportive con oltre 4.500 giovani atleti che gravitano nell’orbita

orogranata. Le squadre Under 19 maschili e femminili si sono fatti valere e hanno dimo-strato stoffa da campioni. L’U19 femminile, domenica 21 gennaio ha concluso il girone regolare senza perdere neppure una partita. L’ultima competizione disputata, nelle mura di casa del Taliercio, avevano come avversari il Cadelfa Casa del Fanciullo, la vittoria è stata 71 – 38. Con questa ultima partita di girone, le ragazze veneziane hanno chiuso imbattute tutte le partite. Delle dodici partite, di cui sei in casa, disputate da ottobre 2014 e fi no a gennaio 2015, le atlete sono state sempre imbattute e con ottimi punteggi. Questa prima fase sarà seguita da quella ad orologio, e suc-cessivamente delle fi nali nazionali nel mese di maggio a Battipaglia (Campania). La fase ad orologio prevede sei partite, le gare inter-ne ora si terranno: martedì 3 febbraio Reyer contro Schio, ore 18,45; martedì 24 febbraio Reyer contro Giants, ore 18,45 e martedì 17 marzo, Reyer contro Cadelfa Casa del Fanciul-lo. Le due partite in casa si giocheranno nella palestra dell’Istituto Gritti a Mestre. La strada di crescita da percorrere è ancora lunga, ma la

voglia e la determinazione, accompagnate dal duro lavoro in palestra, come sempre ripaga. Le ragazze che compongono questo gruppo molto interessante, in ordine di annate, sono: Pan Francesca, Gianolla Carlotta, Porcu Rache-le, (tre atlete classe 97); Boccardo Alessan-dra, Castello Elena, Colombo Giada, Muffato Giulia, Togliani Anna, Togliani Giulia, Destro Federica (sette atlete classe 98); Cubaj Lo-rela, Coffau Emma, Dal Mas Emma, Fassina Martina, Destro Martina, Pinzan Elisa, Smorto Giovanna, Tridello Benedetta, Gamba Irene e Galazzo Aurora (dieci atlete classe 99). Le fi nali nazionali non sono concentramenti ad interzona, ma si andrà direttamente a Batti-

paglia, dove competeranno 16 squadre con passaggi diretti e spareggi, nei primi 3 giorni 8 andranno a casa, c’è un passaggio in meno. In base agli altri anni, il Veneto va direttamen-te alle fi nali regionali, mentre gli altri possono spareggiare. “Abbiamo vinto tutte le partite – dice Franco Conchetto, responsabile del settore giovanile femminile dell’Umana Reyer Venezia – non abbiamo mai perso. Pensiamo che la squadra che può metterci in diffi coltà è l’A.S.D. Pallacanestro Schio A, con la quale abbiamo vinto con poco scarto. La formazione della squadra è giovane ma sono forti, in que-sta prima fase non abbiamo avuto diffi coltà, ma si può sempre migliorare”.

di Roberta Pasqualetto

Umana Reyer punta sulle under 19 NEWS

E’ partita da Marghera la stagione del cricket, questa volta non guardando solo ai campionati, ma cercando di coinvolgere e far crescere una nuova leva di giovani appassionati a questo sport. Ma vediamo di che si tratta. La Società Venezia Cri-

cket è nata soprattutto dalla passione per questo sport di molti immigrati bengalesi e pakistani residenti a Marghera. Ai loro paesi di origine, infatti, questo è lo sport nazio-nale. La società che ha sede in via Rinascita a Ca’ Emiliani nel quartiere del comune di Venezia, ha una cinquantina di iscritti, tra i quali alcuni italiani. I promotori della nuova leva ci spiegano come si provvederà. “Per diffondere questo sport fra i giovani - spiega l’allenatore Simone Bolgan -, abbiamo dato il via all’iniziativa “Il cricket ricomincia da te”, destinata ai bambini e alle bambine delle scuole elementaria partire dagli 8 anni. Gli allenamenti si terranno nella palestra della scuola media Visintini. Per i ragazzi delle medie e del biennio delle classi superiori la palestra dedicata agli allenamenti è invece quella dell’Einaudi”. Gli allenamenti dei bambini si tengono ogni sabato alle 15,30. Info: [email protected], 041-5384358, 3467262517

A MargheraIL CRICKET CERCA NUOVE LEVE PER CRESCERE

A.A.

Sabato 21 feb-braio, il Pala-sport Taliercio di

Mestre ospiterà Gio-cagin, una kermesse di ginnastica e danza per ogni età che vede la partecipazione di 17 società sportive. Durante la giornata di sabato si esibiranno migliaia di bambini, insieme ad atleti di tutte le età con esibizioni di ginnastica, danza, pattinaggio, arti marziali e tante altre discipline, classiche o di nuova inven-zione. Giocagin porta ogni anno sport, mu-sica e gioco nei palazzetti dello sport e in spazi all’aperto di oltre 60 città lungo tutta la penisola. Da febbraio 2015 all’estate, migliaia di partecipanti, insieme agli spet-tatori, saranno coinvolti in giornate di sport per tutti all’insegna de “Il divertimento in movimento”.

Il Comitato Provinciale di Venezia ha aderito, assieme al Coordinamento Provin-ciale Ginnastica e all’area Anziani in Movi-mento, a questo importante appuntamen-to in occasione del quale le società affi liate che aderiscono, si esibiscono presentando dei numeri con musica, preparati durante l’anno sportivo. Bambini, giovani, adulti ed anziani; ognuno darà il meglio di se stesso per rappresentare al meglio la pro-pria società, ma soprattutto per divertire.

Questo appuntamento si impegna anche a livello sociale con una raccolta fondi che ogni anno è devoluta per progetti diversi. Nel 2014 la manifestazione ha raccolto fondi per sviluppare, a cura di Uisp e Pe-ace Games, le attività del centro educativo Al Zuhur, nel campo profughi palestinese di Shu’fat (Gerusalemme Est). Le attività sportive inizieranno alle ore 15.30, per maggiori informazioni si può visitare il sito giocagin.uisp.it. Insomma, una bella inizia-tiva che riuscirà a coinvolgere una fascia di persone come gli anziani, che in questi ultimi decenni sono sempre più fascia di popolazione attiva e interessata allo svago e al tempo libero.

Un mix intergenerazionale insomma ,che si prospetta di sicuro successo. Accan-to al divertimento e all’aspetto sportivo legato ai più giovani. Poi non mancherà appunto l’aspetto sociale con raccolte di fondi per chi ne ha bisogno.

A Mestre AL PALASPORT TALIERCIO TORNA GIOCAGIN

R.P.

Basket femminile Speranze da un vivaio che coinvolge 22 società sportive

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I soldi non fanno la felicità anche se aiutano molto, recita un vecchio adagio che può essere appropriato anche per esempli-fi care il principio ispiratore del progetto “Oltre il Pil”.

“Si può dire - spiega il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - che il Pil è un fattore importante di benessere, ma non lo defi nisce completamente. L’idea dunque di andare “Oltre il Pil” per cercare di capire una società in grande quanto tumultuoso cambiamento non solo diventa obbligatorio per cercare di anticipare le questioni di fondo dei prossimi anni, ma anche per cercare di offrire una chiave di lettura meno angosciosa ad un’opinione pubblica che,, in questi anni di crisi, ha dovuto misurarsi con “l’ansia da Pil”, ansia che ha fi nito per condizionare non solo l’economia, ma anche la vita spicciola di tutti i giorni.

L’aumento dei depositi bancari, in questo senso, è una cartina di tornasole di una società ingessata dalla paura e che rinuncia a vivere perché teme, purtroppo a ragione, di dover fare i conti con un futuro incerto dove l’unica certezza è l’aumento delle tasse centrali e periferiche”.

Ma l’importanza di questo tipo di approccio che consiste nel revisionare la misurazione tradizionale del benessere individuando nuovi indicatori non sta solo nelle classifi che sul tema ma si pone un obiettivo ben più sottile che è quello di stimolare una nuova modalità di ripensare il territorio per favorire nuovi fattori di competitività e di rilancio del sistema econo-mico. L’obiettivo è quello di fornire un supporto analitico alle scelte strategiche degli attori economici e delle istituzioni per formulare politiche sostenibili in tema sociale, economico, fi sico e ambientale. “L’intuizione di ampliare i parametri di misurazione del benessere delle persone e della società - spiega il segretario generale della Camera di Commercio di Venezia Roberto Crosta - si conferma necessaria. La rilevanza di questo progetto è legata soprattutto al fatto che esso ci consente di ripensare questo territorio e il suo modello di sviluppo. In tal senso, il lavoro partito con un gruppo di imprenditori che si sono resi disponibili a ragionare e dare il loro contributo si sta rivelando particolarmente interessante per individuare nuovi fattori di competitività e di rilancio del nostro sistema economico”.

Nuovi parametri per misurare il benessere delle persone e, più in generale, della società, andando oltre il concetto di Pil,

prodotto interno lordo, che rimane un fattore d’analisi e di valutazione importante ma non esaustivo. Avviato nel 2009, procede con nuovi aggiornamenti, classifi che rivisitate e fotografi e più complesse ma più puntuali e ampie della società, il progetto “Oltre il Pil” di Unioncamere Veneto e Camera di Commercio di Venezia, realizzato in colla-borazione con l’Università Ca’ Foscari di Ve-nezia. Gli ultimi dati e le più recenti analisi sono state divulgate a fi ne gennaio scorso e confermano il Veneto sul podio della clas-sifi ca del benessere per regioni, Venezia in seconda posizione tra le città metropolitane e Bolzano al top tra le province trivenete.

In defi nitiva nel 2014 il Veneto si con-ferma una regione in cui si continua a vive-re ad un buon livello di qualità della vita, anche se risulta perdere qualcosa in termini di benessere materiale e salute, ma che in compenso recupera in alcuni indicatori che rappresentavano delle criticità, quali istru-zione e sicurezza. Nello specifi co Venezia migliora sensibilmente nel confronto con le altre città metropolitane, soprattutto nell’ambito della salute, dell’ambiente e della società, pur evidenziando performan-

ce modeste nel campo della sicurezza e dell’istruzione. Sempre Venezia scivola però decisamente indietro nella classifi ca delle province trivenete, nella quale Verona, al terzo posto, rappresenta la migliore delle venete.

Se l’analisi si addentra nel dettaglio, di fronte ad un quadro nel complesso buono, si possono cogliere anche alcune ombre e qualche contraddizione.

Per quanto riguarda il benessere mate-riale il Veneto risulta la seconda regione per minore diseguaglianza nella distribuzione del reddito e per livello del reddito equiva-lente. Sul tema del lavoro il Veneto risulta la seconda regione con minore disoccupazione generale ma undicesima per occupazione femminile. Si registrano in aumento i cosid-detti Neet, coloro che non studiano né lavo-rano, anche se il numero medio è inferiore al dato nazionale. Il tasso di scolarizzazione è molto alto e quello di abbandono degli studi è inferiore alla media nazionale eppu-re il numero di laureati è lontano dai target nazionali ed europei.

Sul fronte della sicurezza, si registra un basso tasso di omicidi e rapine, ma fra i più elevati tassi di micro-criminalità oltre ad un alto numero di incidenti stradali.

Si riduce il tempo dedicato alla lettura e

alla pratica sportiva, anche se il dato risulta tra i più alti d’Italia, mentre rimane buona la partecipazione agli spettacoli. Altrettanto buono è l’attivismo in generale nella “par-tecipazione sociale” eppure risulta basso il numero di cooperative sociali B.

Si caratterizza in chiaroscuro anche il parametro relativo all’ambiente nel quale il Veneto primeggia nella raccolta differen-ziata dei rifi uti ma evidenzia palesi criticità sulla qualità dell’aria. Risultiamo la peggiore regione nel superamento del limite previsto per Pm10 e la media più alta a livello nazio-nale nelle tonnellate di CO2. La salute è un indicatore che ci pone livello di eccellenza nella graduatoria nazionale ma vi sono alcu-ni segnali di disagio. E’ infatti in aumento il tasso di mortalità per suicidio e autolesione, superiore alla media nazionale, di depressi e quello di mortalità per tumori, anche se si tratta di valori che rimangono abbastanza buoni e comunque nella media.

In conclusione, tuttavia, aggregando insieme i tre pilastri che contengono tutte le voci - economia, società e ambiente - che formano l’indice di benessere sostenibile, si desume un ottimo secondo posto nella clas-sifi ca italiana del Veneto, dietro a Trentino Alto-Adige, e un altrettanto ottimo terzo posto nel benessere della salute.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

di Ornella Jovane

Buono nel complesso il livello di qualità della vita ma alcuni parametri denunciano criticità e disagio. In particolare il livello di inquinamento dell’aria, e sul fronte della salute l’aumento del tasso di mortalità per suicidio e per tumore

Economia e territorio “Oltre il Pil” i dati aggiornati del progetto delle Camere di Commercio e l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il Veneto seconda regione in Italia nella classifi caa del benessere, tante luci ma qualche ombra

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23Il Veneto in primo piano 111Il Veneto in primo piano

I veneti nel 2014 tornano ad acquistare soprattutto auto e moto, ma anche mobili ed elettrodomestici. Male invece l’elettronica di consumo, unica catego-

ria in fl essione rispetto al 2013. E questa la foto che l’Osservatorio Findomestic Banca scatta nella sua ven-tunesima edizione, sull’andamento dei consumi nella nostra regione. Aumenta nel 2014 il reddito medio pro capite in Veneto dello 0,6 per cento rispetto all’anno precedente, si calcola sia stato di 19.945 euro, supe-riore alla media nazionale pari a 17.875 mila euro.

Le province più ricche si confermano Padova e Bellu-no, rispettivamente con un reddito medio pro capite di 20.643 euro e 20.686 euro. Rovigo, con 17.579, invece risulta sotto la media nazionale. E cresce pure la spesa per i beni durevoli nella regione che è stata pari a 4.831 milioni di euro, il 3,2 per cento in più rispetto all’anno precedente.

I settori che rivelano un maggior incremento nei consumi sono quelli dell’auto. La spesa più rilevante è relativa all’acquisto di auto usate: 1.397 milioni di euro

con una crescita del 4,2 per cento sul 2013 rispetto ad un +3,8 per cento nazionale. Hanno optato per l’auto nuova il 4,9 per cento in più di veneti rispetto allo scor-so anno, per una spesa complessiva di 1.310 milioni di euro. E’ in crescita anche il settore dei motoveicoli con un +2,9 per cento e 91 milioni di spesa totale.

I veneti nel 2014 hanno deciso di spendere anche per l’acquisto di mobili nuovi, complessivamente 1.267 milioni di euro (+2,5 per cento), e di elettrodomestici grandi e piccoli - 373 milioni di euro (+ 1,8 per cento).

di Ornella Jovane

Consumi I dati della ventunesima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca

Nel 2014 i veneti ricominciano a comprare

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“Scopro dunque esisto”, “solidi e sicuri”. Si potrebbero sin-tetizzare con due battute i comportamenti d’acquisto dei trentenni veneti di oggi e quelle dei coetanei di trent’anni

fa. Un confronto che è stato proposto dall’azienda Findomestic in occa-sione del suo trentesimo compleanno. I giovani di oggi, che vivono con poche certezze e scarse prospettive di sviluppo, sono cresciuti a pane e “scetticismo”, spesso costretti a fenomeni di continuo adattamento. Di conseguenza le loro scelte sono per lo più fl uttuanti e instabili, alle tappe pianifi cate e cadenzate preferiscono o, sono obbligati, percorsi esplorativi che consentono di acquisire esperienze. Il possesso di un

bene non conta perlomeno non quanto l’esperienza che questo for-nisce. Uno stile di vita che inevitabilmente ha le sue vistose ricadute anche nelle scelte degli acquisti e dunque i trentenni del XX riservano la maggior voce delle spese, all’interno del loro budget, ai trasporti. I coetanei di trent’anni fa s’impegnavano con le spese di mutuo per l’acquisto della casa.

Per quanto riguarda invece le priorità, i giovani di oggi considera-no di primaria importanza la stabilità del posto di lavoro, al secondo posto collocano la famiglia e la salute al terzo. L’acquisto della casa rappresenta più che altro un desiderio diffi cile da realizzare che quindi

nella graduatoria delle priorità scende al 4° posto. I trentenni degli anni Ottanta, invece, privilegiavano la famiglia alla stabilità lavorati-va e al terzo posto collocavano la casa di proprietà. Nonostante le diffi coltà incontrate dai giovani di oggi nel costruirsi una indipendenza economica, in Veneto il 19 per cento di essi continua a vivere con la famiglia a fronte del 26 per cento della media nazionale. Gli attuali trentenni, dunque, cercano acquisti facili da fare, leggeri da mantenere e semplici da restituire, compatibilmente con le nuove formule di ac-quisto e di consumo spesso legate alle nuove tecnologie: il low cost, dell’e-commerce, della sharing economy e del cloud shopping.

Anni Ottanta e ventesimo secolo. Trentenni a confronto sui consumiI GIOVANI DI OGGI FLUTTUANTI E INSTABILI NEGLI ACQUISTI, SPENDONO SOPRATTUTTO PER I TRASPORTI. TRENT’ANNI FA PER LE RATE DEL MUTUO

Beni durevoli, si torna ad acquistare auto e moto, ma anche mobili e elettrodomestici. Cresce il reddito medio pro capite, pari a 19.945 euro

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NOVITÀ

RIBASSATO

24 Il Veneto in primo piano

Donne e lavoro. In occasione della ricorrenza dell’8 marzo abbiamo pensato a questo connubio: le

donne nel mondo occupazionale. Sono infatti proprio loro che anche nel 2014, secondo i dati economici diffusi dai vari osservatori regionali, risultano assienme ai giovani fra le più penalizzate dal mer-cato del lavoro.

“Eppure molte di loro non si sono arrese e dal nulla si sono inventate nuove profes-sioni, spesso puntando sui propri talenti e sulle proprie passioni.

Fra le tante storie, abbiamo scelto quel-la di Chiara Schiavon, una giovane di Chiog-gia, che della passione per l’handmade, il fatto a mano, ha deciso di farne la propria professione e, piuttosto che indirizzarsi ver-so nuove mete in cerca di maggior fortuna, ha scelto di scommettere sulla propria attivi-tà nella sua città.

“Grazie a te, donna, per il fatto stes-

so che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani”. Ho scelto queste brevi righe vista la ricorrenza dell’8 marzo tratte dalla Lettera del Papa S. Gio-vanni Paolo II alle donne per introdurre l’in-tervista a una donna, Chiara Schiavon, che con grande coraggio ha deciso di rischiare in un momento storico drammatico. Molti coetanei infatti scelgono di partire per l’e-stero con il desiderio di realizzare i propri sogni e aspirazioni. Chiara dal carattere deciso, grazie anche alla sua esperienza di rappresentante degli studenti negli anni di ragioneria, ha preso sul serio questa sfi da poiché ha deciso di rimanere nella sua città affermandosi nel campo dell’hand made”.

Chiara, guardando indietro c’è qual-cosa che cambieresti della tua vita? Sei soddisfatta del tuo cammino? Ti senti una donna realizzata?

“Guardando indietro non cambierei nul-la della mia vita, compresi errori e scelte che ho fatto.

Tutto mi è servito ad arrivare dove sono ora, a volte si rimpiange di alcune decisioni prese, ma credo che alla fi ne sia inutile pen-sarci, piuttosto cerco di cogliere il positivo anche dagli errori.

Per questo sono soddisfatta del mio cammino fatto, a volte penso così giovane ho scelto di avviare un’attività mia, in un periodo così diffi cile, ma bisogna buttarsi in quello in cui crediamo e mettersi in gioco. Ho ancora molte cose da realizzare, questo è solo l’inizio e direi un ottimo inizio!”

Chi è stato decisivo nel tuo percorso? Quali persone ti hanno accompagnato fi nora?

“La persona che mi ha convinto e dato la spinta ad aprire la mia attività è stato il mio fi danzato e che tutt’ora continua a sup-portarmi nel lavoro e nelle nuove idee che

ogni tanto mi frullano in testa.Ovviamente anche la mia famiglia è

stata molto importante e mi ha sostenuto in questa mia nuova avventura, soprattutto credono in me le donne della famiglia, zie e cugine, che spesso sono fonte d’ispirazione alle mie idee creative”.

Da cosa è nata la tua passione per l’hand made?

“La mia passione per l’handmade cre-do di averla sempre avuta dentro, mi ha sempre incantato ciò che una persona può realizzare con le sue mani. Ho sempre avu-to molta manualità, le ore creative a scuola erano le mie preferite. Per me è una grande

soddisfazione quando una persona sceglie di comprare ciò che io ho creato, ma non è nemmeno così facile far capire a tutti il valore del fatto a mano. Ecco che cerco di sensibilizzare le persone e a far compren-dere loro che dietro quella creazione c’è una storia, tempo, passione e attenzione al dettaglio”.

Hai qualche desiderio per il futuro?“Il mio desiderio per il futuro sarebbe

quello di realizzare qualcosa che mi iden-tifi chi, un marchio, e trovare dei rivenditori. Chissà magari una linea di borse… che tra donne diciamocela, non bastano mai!”

di Miriam Vianello

Con grande coraggio e spirito di inziativa ha deciso di rimanere nella propria città e qui puntare sulla propria idea imprenditoriale partendo dalla sua passione per il “fatto a mano”

Donne e lavoro La storia di una giovane donna di Chioggia che ha deciso di inventarsi un mestiere partendo dalle proprie passioni

Chiara Schiavon e l’hand made: una impresa da realizzare

4 Il Veneto in primo piano44 Il Veneto in primo piano

Chiara Schiavon

Anche la disoccupazione colpisce di più il sesso debole. In regione Veneto le donne senza lavoro sono il doppio de-

gli uomini nella stessa condizione. Le cause sono molteplici e molto spes-

so, anche culturali. La fi gura femminile è ancora, talvolta, legata a stereotipi che non consentono una piena realizzazione profes-sionale.

Accade in Italia ma un po’ anche nel resto d’Europa. L’Unione europea, infatti, presenta oggi il tasso di disoccupazione gio-vanile più elevato rispetto a qualsiasi altra area al mondo, se si escludono il Nord Africa e il Medio Oriente, e lo studio rileva come tra le ragazze l’incidenza della quota di inattive in Italia è più alta rispetto all’Europa ed è pari al 49%, in pratica una su due, con pun-te del 65-70% nel sud Italia. Quel che pre-occupa davvero, però, è la distanza del dato del nostro Paese rispetto alle altre nazioni europee sviluppate: +22/23 punti percen-tuali rispetto alle giovani tedesche, inglesi e spagnole, +17% rispetto alle francesi.

Dati che secondo gli analisti sono im-putabili sia alla cultura prevalente che alla famiglia per l’infl uenza esercitata sui com-portamenti e le attitudini delle ragazze fi n dai primi anni di vita.

Anche il percorso di studi delle ragazze appare più accidentato: le ragazze appaiono fortemente penalizzate soprattutto laddove la famiglia di origine ha diffi coltà fi nanziarie o le spese per la frequenza scolastica siano

elevate. Solo il 12% dei maschi abbandona la scuola per queste ragioni, a fronte del 25-27% delle ragazze. E l’incidenza tra le ragazze sale addirittura al 67% durante il corso degli studi universitari, rispetto al 58% dei ragazzi.

Grandi diffi coltà per le ragazze anche quando cercano un lavoro coerente con il proprio percorso di studi: a fronte di un 18% dei maschi che non ha trovato un impiego coerente con il proprio ambito di studi, la percentuale sale di oltre dieci punti percen-tuali nel caso delle femmine. Colpa degli in-dirizzi scolastici universitari privilegiati dalle ragazze che, secondo gli studiosi del feno-meno, risultano essere spesso disallineati rispetto alle opportunità offerte dal mondo del lavoro.

Se poi si analizzano gli stipendi si nota come sin dalla prima esperienza di stage e tirocinio, le femmine vengono retribuite meno della metà rispetto ai colleghi maschi e soffrono di una maggiore instabilità lavo-rativa (l’incidenza dei contratti precari tra le donne di 15-24 anni è del 51% rispetto al 40% degli uomini).

UN TRISTE PRIMATO DONNE DISOCCUPATE: IL DOPPIO DEGLI UOMINI

1 Voci da palazzo11 Voci da palazzo

“E’ urgente che il sistema bancario regionale si doti di gestioni trasparenti, di

programmi di sviluppo sostenibili e di vertici in grado di ragionare su uno scenario molto differente rispetto ad alcuni decenni fa. Non vorremmo scoprire che l’economia regionale debba puntare su banche e fi nanze lontane dal territorio e dalle sue esi-genze. Il tutto proprio nel momento in cui c’è bisogno di fare affi damento su istituti solidi e capaci di comprendere le esigenze del tessuto imprenditoriale e dei risparmiatori della regione”

Clodovaldo Ruffato, Ncd“SERVONO BANCHE PIÙ SOLIDE”

L’opinioneL’opinione

Peccato che proposte come queste arrivino solo a scadenza di mandato. Ma per fortuna qualcuno comunque ci pensa e mette nero su bianco una

proposta di legge per eliminare i famosi carrozzoni delle partecipate tanto odiati a parole dal Zaia che a quanto pare, però, si è scordato di eliminare.

“C’è una società consortile che si chiama Vene-to Nanotec, partecipata dalla Regione al 76,6% che perde 100mila euro al mese da diverso tempo! Che facciamo? direi che viste le ristrettezze del bilancio della Regione, bisogna tagliare, nonostante la fi nali-tà positiva del consorzio. Un buon padre di famiglia farebbe così”.

Con queste parole decise, il presidente della Commissione Bilancio Costantino Toniolo, NCD, spiega come mai, quasi in chiusura di mandato ha presentato una nuova proposta di legge dal titolo “Abrogazione della legge regionale 20/11/2003, n. 32 “Partecipazione della Regione alla società Ve-neto Nanotech società consortile per azioni (SCPA)” e della Legge Regionale 6/09/1988, n. 45 “Costitu-zione di una società a partecipazione regionale per lo sviluppo dell’innovazione e collaborazione con il Cnr per studi e ricerche in materia di interesse regionale”.

“L’intento è quello di uscire dalle partecipazioni in Veneto Nanotech e di Veneto Innovazione (al 100% della Regione). - spiega Toniolo - Ritengo inoltre che le funzioni di analisi e promozione economica svolte da queste società possano essere prese in carico di-rettamente dagli uffi ci regionali o da Veneto Sviluppo. Tutto ciò porterebbe a risparmi rilevantissimi – ribadi-sce – e solo su Veneto Nanotech la Regione verrebbe a risparmiare almeno un milione di euro l’anno e per Veneto Innovazione 200mila euro l’anno.

Mi sono deciso a presentare questa proposta – spiega Toniolo - per il fatto che la Giunta non ha adempiuto agli obblighi della legge regionale del 24 dicembre 2013 (n. 39) che prevede di presentare, entro 90 giorni dall’entrata in vigore della stessa, una valutazione di carattere economico relativa alle funzioni amministrative attualmente esercitate dalle società controllate. Inoltre Palazzo Balbi non ha fatto alcuna proposta, entro i 180 giorni previsti, circa il mantenimento o meno in capo alle società delle fun-zioni conferite. Per quanto riguarda la norma fi nan-ziaria, prosegue Toniolo, “non essendo a conoscenza di un bilancio dettagliato e approfondito, i tecnici mi hanno consigliato di quantifi care le minori spese in

350mila euro l’anno. Queste risorse vanno girate im-mediatamente per incrementare il capitolo di bilancio fi nalizzato agli interventi a favore della ricerca e dello sviluppo. In questo capitolo anche tutti gli ulteriori risparmi che deriveranno dall’abrogazione delle due leggi regionali. Quindi - conclude Toniolo - le risorse andranno comunque impiegate per incentivare la ri-cerca, l’innovazione e lo sviluppo economico locale e regionale, ma si evita il costo di funzionamento di una struttura ulteriore”.

di Maria Pavan

Manovre di fi ne mandato Una proposta di legge per alleggerire il bilancio

Oltre un milione di euro da risparmiare, basta volerloVeneto Nanotech incassa un milione di euro l’anno e Veneto Innovazione 200mila euro l’anno. Eliminando queste società,i soldi restano in bilancio alla Regione

“Stanziati altri 500 mila euro per la tutela internazionale delle denominazioni di ori-gine e delle indicazioni geografi che del

settore agroalimentare veneto, che si aggiungono alla prima trance messa a disposizione nel 2014. Una somma che è stata affi data ad Uvive (Unione Consorzi vini veneti DOC) al fi ne di intervenire in modo sinergico e capillare nella difesa legale delle denominazioni sul mercato UE e nei paesi extra-UE”.

L’assessore all’agricoltura Franco Manzato esprime la propria soddisfazione per la realizzazione di questo progetto, che defi nisce “di primaria impor-tanza, in quanto il “made in Veneto” nel comparto agroalimentare e soprattutto nel settore vitivinicolo, è vittima di numerose contraffazioni e imitazioni”.

“E’ importante sostenere i titolari del marchio territoriale, ossia i Consorzi di Tutela – aggiunge Manzato. Non spetta certo alle singole aziende pro-duttrici difendere le denominazioni e le indicazioni geografi che protette che rappresentano in quanto i titolari dei marchi sono i rispettivi Consorzi, che la pubblica amministrazione sostiene e aiuta nel salva-guardare e promuovere il “made in” del territorio che rappresentano”.

Il valore della produzione lorda agricola veneta nel 2014 è stimato in 5,6 miliardi di euro, in con-tinuo aumento. “Nel solo settore vitivinicolo – ha ricordato Manzato – il Veneto ha una produzione di circa 8 milioni di ettolitri l’anno, con 28 DOC, 14 DOCG, 10 IGT”.

DIFENDIAMO LE PRODUZIONI VENETE DALLE COPIE TAROCCATEAgroalimentare

“Un ‘no’ deciso alla ricetta medica nei supermercati,

perché i farmaci non sono beni di consumo ma presìdi fondamentali per la salute del malato per i quali è necessaria la professionalità di un farmacista. E soprattutto ‘no’ perché la liberalizzazione per concorrenza causerebbe la chiusura di decine di piccole far-macie sul territorio che oggi garantiscono anche nei piccoli centri il servizio per cui il Veneto eccelle. Appoggiamo le obiezioni di Federfarma, si rischierebbe di privare i cittadini di un servizio sanitario effi ciente e capillare sul territorio, visto che l’ulteriore liberalizzazione metterebbe in pericolo le farmacie nei piccoli centri, che non riuscirebbero a reggere alla concorrenza della grande distribuzione”.

Luca Coletto e Arianna Lazzarini, Lega“NO A RICETTA MEDICA NEI SUPERMERCATI”

“In Veneto ci sono più di cinquanta nidi e scuole private per l’infanzia

con presenza di amianto. E in oltre un centinaio le scuole primarie e secondarie è stata rilevata fi bra d’amianto nei tetti, nei pavimenti, nelle caldaie e nelle pareti. Ma un monitoraggio completo sulla presenza del pericoloso minerale, in Veneto non c’è. Una fi bra di amianto è di 1300 volte più sottile di un capello umano e che l’amianto è un materiale friabile che rilascia queste fi bre spontaneamen-te per semplici vibrazioni, corrente d’aria, urti o usura, è facile intuire a quale rischio siano sottoposti alunni, insegnanti e ope-ratori scolastici. Chiediamo alla Giunta che cosa intenda fare per mappare l’intero territorio regionale e vogliamo sapere quali sono le singole scuole, nome per nome”.

Antonio Pipitone e Gennaro Marotta, IDV“AMIANTO: CENTINAIA DI SCUOLE DA BONIFICARE”

Costantino Toniolo

Franco Manzato

25Voci da palazzo

111Voci da palazzo

“Tra le conseguenze nefaste del mancato riordino del-le competenze da parte

della Giunta regionale – sostiene Lucio Tiozzo - c’è quella del rischio di smantellamento di alcuni servizi fondamentali, come quello per gli studenti con disabilità visive ed uditive. Si tratta infatti di servizi che fi no ad oggi erano svolti dalle Province: ma in assenza di un riordino delle funzioni, come la legge Delrio impone, tutto questo patrimonio di professionalità e di assistenza è destinato ad essere disperso”. Gli interventi integrati di supporto alla comunicazione e all’apprendi-mento dei bambini e ragazzi con disabilità sensoriali (che frequentano la scuola per l’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo e secondo grado) sono necessari per l’integrazione scolastica, sociale e lavorati-va e il raggiungimento del livello più alto di autonomia personale possibile. A benefi ciare in Veneto di questo tipo di servizio sono circa mille studenti, con un costo stimato per il corretto e regolare svolgimento dei servizi di circa 9 milioni di euro l’anno. “La Giunta regionale proceda con urgenza a decidere chi deve farsi carico di questo servi-zio, evitando così disagi pesanti a questa delicata fascia di utenza e alle loro famiglie. E’ evidente che ogni ulteriore rinvio non potrà che aggravare la situazione e penalizzare nella quotidianità le persone che hanno maggiori necessità di sostegni”.

COMMENTI

ProvinceDISABILI PENALIZZATI DAL VUOTO LEGISLATIVO

Il lavoro capillare e attento della Moretti sul territorio e tra la gente sembra raccogliere i primi frutti che, seppur ancora timidi, cominciano a far ben sperare il popolo

del centrosinistra. Certo è che la campagna elettorale non è ancora entrata nel vivo. I vari attori che potrebbero co-alizzarsi nello schieramento di centrodestra non sembrano trovare l’accordo giusto per stare davvero insieme. Quel che è certo è che Zaia correrà e che ha iniziato a gridare dal suo megafono di propaganda la parola d’ordine della sua campagna elettorale: sicurezza. L’appello ha le solite caratteristiche che contraddistinguono la lega in tutte le sue campagne elettorali e che fanno appello alla pancia del popolo veneto. Cosa può più della paura? Forse i soldi facili. Ma di soldi, lo sappiamo tutti, non ce ne sono più, e allora pronti gli slogan contro gli immigrati, pronti i rifl ettori su ogni minimo fatto di criminalità che lo amplifi ca e lo stampa in fronte a tutti coloro che hanno paura e che così,

continuano ad averla. Dal canto suo, invece, Alessandra Moretti continua a pedalare e ad incontrare la gente che volentieri si ferma con lei a chiacchierare e che soprattutto le spiega cosa non va, cosa vorrebbero cambiare davvero del Veneto, di che cosa hanno timore: paura di perdere il lavoro, paura che i fi gli non ne trovino mai uno e che non riescano a farsi una famiglia; di non avere più i soldi per pa-garsi le visite mediche o gli esami clinici; di non riuscire più da soli a sostenere il peso dell’anziano che hanno in casa. Paura che la corruzione continui a dilagare e a dilapidare i soldi dei cittadini. Anche paura dei ladri, ma quella viene dopo molte altre cose. Ogni territorio che Alessandra visita è ricco di un tessuto economico e sociale molto diverso di zona in zona e bisogna vederli certi paesi per capire se hanno più bisogno di capannoni o di treni per mandare i fi gli a studiare e lavora in città. E lei ci va, ascolta e si impegna. Intanto in Regione Veneto si susseguono i casi

giudiziari. Da ultima la notizia delle indagini sui sei dirigenti accusati di turbativa d’asta per l’aggiudicazione del project fi nancing della Treviso-mare contro la quale il Pd locale e regionale hanno portato avanti una fi era opposizione. “La domanda che mi viene posta da tanti cittadini durante questo tour – afferma Alessandra Moretti - è sempre la stessa: ma dov’è Luca Zaia”?Luca Zaia è lì, governa da Governatore, certo è che da quel 30 novembre 2012 in cui fu arrestato il dirigente dell’uffi cio Tributi e Bilancio della Regione Lucio Fadelli ne sono accadute di cose un po’ inquietanti in seno alla Regione. Nel dicembre 2012 l’arre-sto di Alessio Sturaro, del Genio civile di Padova; nell’aprile del 2013 sono iniziate le indagini che hanno portato la Procura a formulare l’accusa di malversazione, peculato e abuso d’uffi cio nei confronti di Fabio Fior, a lungo capo dell’uffi cio Tutela Ambiente; poi l’enorme caso Mose con l’arresto di Giancarlo Galan e Renato Chisso.

Campagna elettorale Il megafono di Zaia è tutto puntato sull’allarme sicurezza

Moretti in ascolto del territorio: sondaggi in crescitaCentro destra ancora incerto sulla coalizione ma la competizione elettorale è iniziata. Stili e parole d’ordine molto diversi per i due attori fi nora in campo

Alessandra Moretti e Luca Zaia

S.B.M.

di Maria Pavan

meSSaggIo polItICo a pagamento a Cura del gruppo ConSIlIare regIonale partIto demoCratICo veneto

In questi anni, per conto del Gruppo Consigliare PD, lei si è occupato di Trasporti. Come valuta la situazione di questo settore?“Dall’analisi dei dati risultati è evidente in Veneto un netto incremento della domanda di mobilità da parte cittadini. Un fenomeno sociale dovuto non solo alla crisi, ma anche ad un cambio culturale della popo-lazione, convinta che il trasporto pubblico sia più conveniente sotto l’aspetto economico ed ambien-tale per una migliore qualità della vita. Ma mentre i cittadini vorrebbero essere più avanti, le politiche dei trasporti della Regione sono pesantemente in ritardo, ancorate a criteri sorpassati”.Ci può fornire qualche numero?“In un periodo di crisi economica, con l’aumento del costo dei carburanti e le difficoltà crescenti per le famiglie nell’utilizzare il mezzo privato, la Regione Veneto ha saputo fare solo tagli al trasporto pubblico. Nel 2010 il trasporto su gomma e navigazione poteva contare su un finanziamento annuo di 283 milioni di euro. Oggi quelle risorse sono scese a 256 milioni riducendo così i servizi. I 150 milioni destinati annual-mente al trasporto ferroviario risultano palesemente insufficienti a rispondere alle esigenze dei pendolari. Eppure, l’orario cadenzato doveva inaugurare una

nuova stagione della mobilità in grado di connettere “a rete” territori densamente abitati e di garantire i servizi es-senziali anche alle popolazioni più periferiche. Ma non è andata così, e i presupposti c’erano già tutti”.Quali sono stati gli errori e le responsabilità?“Come si dice di solito, “il problema sta nel manico”. A nostro avviso le cause vanno ricercate in questi tre fattori: strategia, gestione coordinata, organizzazione”.Che cosa è mancato?“Partiamo dalla strategia. Il primo Piano Regionale Tra-sporti risale al 1990. Il secondo, adottato dalla Giunta nel 2005, non è arrivato al voto del consiglio regionale, cioè non è mai diventato legge. La regione in questi anni ha navigato a vista, privilegiando interventi stradali ed autostradali a scapito della ferrovia. L’unico obiettivo “raggiunto” è il Passante di Mestre, ma mancano molte opere complementari. Le statistiche parlano di un Veneto con due primati opposti: fanalino di coda per investimenti sul trasporto ferroviario, primo per aumento dei pedaggi autostradali. I veneti sono cornuti e mazziati: costretti ad usare l’auto, devono anche sobbarcarsi i costi aggiuntivi di una gestione inefficiente”.E l’orario cadenzato dei treni?“Questo è un problema di organizzazione. Il cadenza-mento, in teoria, è un sistema ottimale per programmare

Trasporto pubblico: “Un diritto che non va tradito”

i propri spostamenti in città, da una città all’altra, dalla periferia ai centri urbani e viceversa, potendo usare un unico biglietto per salire su mezzi diversi come l’autobus, il treno, il tram, il vaporetto, grazie ad un “orologio” che li fa muovere in modo coordinato. Ma in pratica ciò non è possibile”.Perché non funziona?“Perché il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, priorità infrastrutturale del Veneto, è ancora un miraggio: è da completare la Fase 1 e mancano completamente le altre tre fasi, con tratte ancora a binario unico, non elettri-ficate e sottopassi stradali non realizzati. Il cadenzamento non potrà funzionare finché permangono queste condi-zioni. A differenza di altre regioni, il Veneto non aggiunge un euro in più al Fondo nazionale del trasporto: i tagli pe-nalizzano le aree periferiche e le fasce orarie mattutine e notturne con impossibilità dei pendolari di raggiungere il posto di lavoro o di studio. Le restrizioni sulle manutenzio-ni causano guasti ai convogli, ritardi a catena, affollamenti insopportabili”.Lei accennava anche ad un problema di gestione…“Certo, senza strategia la gestione è caotica. Nel traspor-to su gomma il Veneto ha 30 enti affidanti e 40 soggetti gestori. I bacini territoriali ottimali stabiliti dalla Giunta coincidono con i confini provinciali. Nel trasporto ferro-

viario, si mantiene un gestore come Sistemi Territoriali accanto a Trenitalia. Nelle autostrade ci sono ben 5 con-cessionari diversi. Ma dove vogliamo andare con questa visione miope? La frammentazione è di per sè un ostaco-lo all’integrazione efficiente dei servizi: aumentano i costi e le diseconomie. Nonostante la definizione dei servizi minimi e dei costi standard del trasporto su gomma del 2013, i vari sistemi camminano ancora ognuno per conto proprio, non integrati, in sovrapposizione o con scopertu-re di servizio, con evidenti disagi per gli utenti”.Che fare dunque?“Nonostante i nostri appelli continui, ora i nodi sono ar-rivati al pettine. I cittadini stanno pagando errori e negli-genze programmatorie dai quali Zaia e la sua giunta non possono sfuggire. Se la mobilità è un diritto il Veneto lo ha interpretato in modo distorto. Per poter superare i proble-mi quotidiani del trasporto occorre un cambio di passo, rimuovendo le cause di queste anomalie”.

Molti i problemi dei pendolari del Veneto. Un servizio maltrattato che va riorganizzato perché funzioni meglio

Intervista a Bruno Pigozzo PD, vicepresidente Commissione Regionali Trasporti

26 Voci da palazzo

1 Cultura veneta11 Cultura veneta

In un slogan, il Vetro è Murano: un’isola tra le più visitate perché con il suo materiale lucente e vibrante attira ondate continue di turisti. Le sue fabbriche sono attrezzatissime per richiamare fl ussi di persone italiane e soprattutto straniere, attraverso visite guidate e rappresentazioni pratiche dei maestri vetrai. Ogni rappresentante delle relative

aziende istruisce e fa capire, con franchezza, che un prodotto di qualità ha un costo comprendente lavorazione, studio e design. Proprio qui numerosi architetti, stilisti e artisti hanno creato, nei decenni, opere riproposte ancora oggi, lungi dai concetti di pezzo unico e tiratura cari alle produzioni artistiche. Dal 9 febbraio il luogo principe, che custodisce la storia del vetro veneziano, riapre con un progetto museografi co totalmente rinnovato: spazi espositivi quasi raddop-piati, allestimenti rivisti e nuovi servizi per il pubblico con video e totem informativi. Una straordinaria esposizione che parte da vetri romanici del I secolo d.C. passando per le produzioni rinascimentali e del Settecento, arrivando alle nuove sperimentazioni del secolo scorso. Un museo che si amplia recuperando uno storico complesso produttivo, dismesso nel 1993, attraverso l’assimilazione di una parte delle ex Conterie: termine che defi nisce le perle di pasta vitrea. Un’area nata nel 1898 quando più imprese che producevano perline si consociarono creando un’unica azienda denominata Società Veneziana Conterie. Una ristrutturazione che, partendo dai sette metri d’altezza e dall’open space creato, ospiterà mostre ed eventi temporanei. Il primo di questi parte dalla storia dell’isola di Murano, rendendo omaggio all’artista Luciano Vistosi deceduto cinque anni fa. Fino al 30 maggio è possibile ammirare le sue opere che hanno sempre saputo imbrigliare la luce attraverso forme e dimensioni uniche. Un progetto che, cofi nanziato dal Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione Veneto e dall’intervento del Comune di Venezia, ha unito due siti storici quali Palazzo Giustinian e l’ex fabbrica di perle di vetro adiacente al giardino del Museo.

MUSEO DEL VETRO UN NUOVO ALLESTIMENTO, UNA MERAVIGLIA

Chioggia Premio giornalistico Giorgia Iazzetta

Anna Vitaliani e Pietro Pruneddu sono i vincitori ex aequo della terza edizione del “Premio Giornalistico Giorgia Iazzetta”, organizzato da Nordestnet (editore del periodico NES Nordest Sanità) con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti

del Veneto. Pietro Pruneddu, vince con “Inchiesta sull’eutanasia, in Italia si fa non si dice” affrontando un tema di attualità, con una estrema chiarezza espositiva, una buona organizzazione dei contenuti, il lavoro di ricerca e raccolta dati, la lucidità nel trattare un argomento delicato senza sbavature emotive. Mentre Anna Vitaliani vince con “Battaglia di Caterina” un servizio speciale di 6 minuti andato in onda su Raitre. Anche qui un tema di attualità capace di far emergere, senza snaturare l’identità della protagonista, la capacità di mescolare armonicamente i contenuti legati al tema della sperimentazione animale e dell’energia di una straordinaria storia umana. Una menzione va all’articolo “Alessio e Cristina: le notte in ospedale” di Maria Paola Scaramuzza, pubblicato sul settimanale Gente Veneta. La giuria ha particolarmente apprezzato il calore e l’eccezionalità del racconto che non scade mai nel patetico di una scelta di vita particolarmente forte. Una storia che rinfranca l’otti-mismo. Ci piace ricordare che Giorgia Iazzetta, giornalista di Chioggia a cui è intitolato il premio e scomparsa prematuramente il 30 novembre 2011 aveva cominciato a scrivere una decina di anni prima per noi, il free press “La Piazza”.

VINCONO EX AEQUO ANNA VITALIANI E PIETRO PRUNEDDU. MENZIONE PER MARIA PAOLA SCARAMUZZA

L’anno 2015 rappresenta per Venezia la 56° Esposizione della Biennale d’Arte. Dopo diversi anni l’appuntamento mon-

diale apre il 9 maggio per concludersi il 22 novembre. I luoghi centrali sono gli spazi dei Giardini, dell’Arsenale e d’infi niti siti divisi in tantissimi palazzi e altre sedi per eventi collaterali uffi ciali e no. Il curatore per questa edizione è Okwui Enwezor (Nigeria 1963), studioso interessato ad un approccio artistico internazionale più che locale. Come da sue parole, il progetto esposto parte dal consi-derare “le fratture che oggi ci circondano e che abbondano in ogni angolo del panorama mondiale, rievocatrici di macerie evanescenti sorte dalle precedenti catastrofi accumula-tesi ai piedi dell’angelo della storia. Come fare per afferrare appieno l’inquietudine del nostro tempo, renderla comprensibile, esa-minarla e articolarla? I cambiamenti radicali verifi catisi nel corso degli ultimi due secoli hanno prodotto nuovi e affascinanti spunti per artisti, scrittori, cineasti, performer, com-positori e musicisti. Riconoscendo tale con-dizione, la 56° Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia propone All the World’s Futures, un progetto dedicato a una nuova valutazione della relazione tra l’arte e gli artisti nell’attuale stato delle cose”. Dunque un’idea nozionistica che ri-prende la teatralità e il palcoscenico come elementi di esplorazione e analisi. Infatti tre concetti faranno da fi ltro alla kermesse: Vitalità, sulla durata epica - Il giardino del disordine - Il Capitale, una lettura dal vivo.

Parafrasando le titolazioni alle opere esisten-ti, gli artisti coinvolti dovranno produrre dei lavori e dei contributi esclusivi alla mostra, attraverso proposte che avranno come punto di partenza il concetto di giardino, realiz-zando nuove sculture, fi lm, performance e installazioni. Ulteriore e conclusiva disamina, partendo dal libro “Das Kapital” di Marx, si svolgerà nella lettura attraverso un impo-nente progetto bibliografi co elaborato dal curatore. Dunque, fra qualche mese avremo modo di verifi care se le volontà di Enwezor di scavare a fondo lo stato delle cose, met-tendo in discussione la loro apparenza, avrà avuto buon esito.

Aspettando la Biennale di Venezia

ALL THE WORLD’S FUTURES

Autodidatta, nel 2011 alla Biennale di Venezia, invitato da Sgarbi. Un autore Veneto che conduce lo spettatore in un viaggio dell’anima particolarmente caldo

L’artista, di Mogliano Veneto, Piero Slon-go ritorna ad esporre nella provincia di Treviso con una mostra personale ricca di

una trentina di opere. Nell’avveniristico wine creative lab e boutique di Roncade, l’Arte fi gu-rativa del pittore contamina a livello culturale la fi losofi a aziendale della cantina 47 Anno Domini progettata, a livello architettonico, da materiali quali legno, vetro e acciaio. Fino al 24 aprile, i lavori del Maestro dialogano con il design e il gioco di luce che la struttura crea durante le diverse fasi del giorno: “Cromie dell’Anima” è la mostra che individua la sua essenza artistica attraverso le tematiche del paesaggio, dei fi ori, delle nature silenti e dei ritratti. Fin dalle biennali veneziane Slongo ha assimilato e successivamente sviluppato una fi gurazione originale di stampo impres-sionista ed espressionista, elaborando negli anni un percorso ricco di varianti cromatiche nate da una tradizione rinascimentale vene-

ta, che ha posto il colore come vero elemento di forza creativa.

L’intensità pittorica è invece di caratura internazionale, perché in chiave personale propone nelle sue tele un potente vigore di cromie ampiamente solari, care a un’artista per lui di riferimento quale Vincent Van Gogh. Nei paesaggi, una tra le principali tematiche del Maestro, si coglie l’interiorità umana at-traverso la manifestazione di emozioni e liri-cità. La sua tecnica è tendente a una sorta di

opacità all’interno di una pastosità che unisce vitalità e luminosità care a Chaim Soutine. Le opere sono dunque fonti di un calore pas-sionale, vera risorsa vitale per un’incessante amore per l’Arte. A questa disamina, nel dipingere, l’artista pone un’attenta analisi psicologica atta ad indagare l’intimo della realtà come in Oscar Kokoschka. A livello biografi co Piero Slongo fi n dalla giovane età è stato naturalmente incline al disegno e alla pittura. Di formazione autodidatta, negli anni

di Alain Chivilò

La mostra Una personale a Roncade

Piero Slongo e le sue Cromie

A.C.

passati fi no a oggi partecipa alla vita artistica nazionale giungendo nel 2011 al Padiglione Italia della LVI Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia. Grazie al curato-re Vittorio Sgarbi, che già lo segnalò all’edi-zione di Arte Padova del 2000 come uno tra i tre più interessanti artisti presenti fra quelli meno conosciuti al grande pubblico, il pittore Slongo coronò quel sogno di una vita, sor-to durante la giovinezza dove da Mogliano Veneto, sua città natale, partiva per recarsi

in bicicletta ai Giardini de La Biennale. L’Arte di Piero Slongo s’inserisce all’interno di una ricerca pittorica italiana che trova in Carlo Car-rà, Ottone Rosai e Giorgio Morandi l’utilizzo di arie tipicamente metafi siche nelle quali a livello interiore si crea un viaggio dell’anima con intensità personalizzabile, da ognuno di noi, che varia da opera a opera. Una mostra dove il “giovane” artista, grazie alla calibrata curatela, pone una fi gurazione a passo con i tempi in un ambiente sempre frizzante.

27Cultura

Sterilizzazione: perché consigliarlaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Cani e gatti fanno sempre più par-te integrante delle famiglie italiane

per la gioia dei bambini e di chi un po’ bambino tor-na grazie a loro. La famiglia media non fa mancare niente al piccolo amico: cucce e brandine su cui riposare, cibo di qualità, giochini, visite dal veteri-nario e farmaci quando sono necessari. Un discorso a parte merita la sterilizzazione, pratica spesso mal-digerita dai proprietari dei pet. “E’ contro natura”, “soffre se non fa i cuccioli”, “deve fare una cucciolata altrimenti vengono i tumori” sono espressioni con le quali ogni medico veterinario ha a che fare nella sua quotidianità. La realtà è diversa. Se è vero che la sterilizzazione è contro natura è altrettanto vero che se si vuole rispettare il normale svolgimento della loro vita dobbiamo lasciare che cani e gatti prolifi-chino liberamente e non quando si decide di fargli fare una cucciolata. I vantaggi della sterilizzazione di cani e gatti sono molteplici ed ogni medico veteri-nario potrà fornire spiegazioni esaurienti a riguardo. Volendo brevemente elencarli:- Prevenzione del randagismo: molto spesso dalla mancata sterilizzazione alla cucciolata imprevista il passo è breve. Il più delle volte il proprietario riesce

ad occuparsi dell’affido dei cuccioli ma capita anche che questi cuccioli, soprattutto gattini, vengano ab-bandonati aumentando così il randagismo;- Prevenzione di patologie uterine: cagne e gatte non sterilizzate possono andare incontro, special-mente in età avanzata, allo sviluppo di piometra una patologia caratterizzata da raccolta di materiale purulento all’interno dell’utero che richiede inter-vento chirurgico immediato e, spesso, non esente da rischi;- Prevenzione di tumori mammari: è dimostrato che sterilizzazioni precoci sia nella cagna che nella gatta prevengono i tumori mammari che statisticamente sono maligni nel 50% dei casi nella cagna e nell’80% dei casi nella gatta;- Prevenzione delle false gravidanze: fenomeno fre-quente nelle cagne non sterilizzate con produzione di latte. Le gravidanze isteriche a lungo termine possono portare a neoplasie mammarie.Ovviamente chi desidera una cucciolata del proprio pet perché si vuole tenere un cucciolo o per allarga-re le famiglie di amici e parenti è giusto e bello che lo faccia ma non sterilizzarli per un loro presunto benessere è puro egoismo.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Turbo Maschio giovane, circa 1-2 anni, taglia medio-conte-nuta, circa kg.10-12. Turbo è dinamico. Ha un portamento

fiero ed è un cane orgoglioso. Questo mix di caratteristiche sono rare e molto ricercate.

Adora giocare con la pallina e aspetta una famiglia che gli insegni cosa vuol dire essere amato.

Nuvola e Lady Due femmine di taglia media, sterilizzate. Nuvola, 2 anni circa, kg.15-20; Lady 9, anni circa, kg.20-25. Entrambe cercano

casa, assolutamente assieme. Sono legatissime. La loro “mamma”non

può più tenerle. Assolutamente devono trovare un’altra adozione

assieme. Cerchiamo adozione in coppia.

Cassiopea Femmina anziana, di circa 8 anni, taglia medio-piccola di circa kg.10. Questa creatura è stata gettata giù da una mezza

scarpata in mezzo a rovi e spazzatura. Degli operai l’hanno recuperata. Cassipea è molto buona e remissiva. Purtroppo

ha un tumore mammario grosso come un’arancia. Verrà operata appena possibile. Cerca una famiglia.

Frida Femmina giovane, di circa 8 mesi, già sterilizzata,

taglia medio-contenuta, di circa 18-20 kg. Un signore l’ha recuperata per strada.

Frida non aveva chip, né collarino. Carattere esuberante, molto coccolona e socievole. Adatta per famiglie dinamiche, che

vogliono un’amica di gioco instancabile.

ADOTTAMI

Piccolo Maschio, circa 4-5 anni, taglia media, circa

kg.18-20. Ha sempre vissuto in una fabbrica, libero con

altri fratelli. La crisi che questo periodo sta investendo il

nostro paese ha lasciato molte persone a casa e questa fabbrica ha dovuto chiudere. Due fratelli di piccolo sono stati adottati, mentre lui è arrivato all’A.p.a segregato

dentro un box. Aiutiamo Piccolo a trovare una famiglia.

Ricky e Sasha Maschio e femmina di 5-6 anni, fra-telli. Taglia medio-piccola,

circa kg.6-8. Carattere vivace ed esuberante ma

molto propensi alle coccole. Queste 2 creature hanno sempre vissuto assieme, condiviso gioie e dolori.

Entrambi conoscevano il calore di una casa e di una famiglia. Adesso sono dentro una gabbia di un cani-le. Adozione in coppia ma si valuta anche separati.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

Mango Cocker maschio di due anni

circa. E’ stato adotta-to 8 mesi fa, ma per problemi di organiz-zazione familiare è

ritornato al canile. Ha solo due anni, non

facciamolo rimanere a lungo dentro al canile.

Sabbia Maschio, taglia pic-cola, meno di kg.10. Circa

4.5 anni. Sabbia è stato recuperato da una signora

in spiaggia a riva mare. Sabbia ha un carattere tran-

quillo e dentro la gabbia sembra un anima in pena. Cerchiamo per Sabbia una

nuova famiglia.

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

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Anche regole, non solo coccole

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Il progresso di una Nazione si manifesta anche da come tratta gli animali (Mahatma Gandhi, 1769-1948). L’esperienza che ho acquisito in tante case mi ha fatto capire che le problematiche con i cani dipendo-no all’80% dai proprietari che, per pigrizia, scarso impegno o mancanza di tempo non capiscono le esigenze del proprio animale permettendogli l’autogestione.Sicuramente c’è molta differenza tra adot-tare un cucciolo o un soggetto adulto, pro-veniente da un allevamento, da un’altra famiglia o da un canile, ma in ogni caso i primi giorni in famiglia sono i più faticosi e difficili: bisogna avere molta pazienza cer-cando di capire se eventuali disobbedienze siano dovute a un disagio psicologico o a capricci. Il maggior problema nella reci-proca comunicazione sta nel fatto che noi umani ci comportiamo seguendo la ragio-ne mentre i nostri cani conoscono soltanto le leggi della natura, dove ogni situazione

viene regolata dalle regole del branco: il più forte vince e viene considerato come “alfa” finché un altro soggetto più forte non ne prende il posto.Solitamente il cane appena entrato nelle nostre case è soggetto a mille coccole ed attenzioni da parte di tutti i familiari. Man mano però che passano i mesi spesso capi-ta di perdere l’entusiasmo iniziale e di con-seguenza ogni componente della famiglia finisce per delegare agli altri ogni forma di educazione, privilegiando altri interessi giustificandosi il più delle volte con la man-canza di tempo. Ed è a questo punto che sorgono proble-mi di gestione e convivenza e si presenta la necessità di rivolgersi ad un educatore cinofilo.E’ fondamentale ricordare sempre che quando accogliamo nella nostra casa un cane daremo inizio ad una convivenza che durerà mediamente tra i 10 e i 16 anni.

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Nel nostro ordinamento, salvi casi particolari, è erede solo il soggetto che voglia essere tale. Colui che è chiamato a succedere, infatti, può accettare l’eredi-

tà oppure può rinunciarvi. L’accettazione è la dichiarazio-ne unilaterale di volontà diretta all’acquisto dell’eredità, e può essere espressa (in un atto pubblico o in una scrittura privata), oppure tacita (il chiamato all’eredità compie uno o più atti che presuppongono necessariamente la volontà di accettare e che egli non avrebbe il diritto di fare se non nella qualità di erede). Quanto alle modalità, l’accetta-zione può essere pura e semplice, oppure con beneficio d’inventario. In quest’ultimo caso, l’erede impedisce che il proprio patrimonio si unisca a quello ereditario, e ciò al fine di circoscrivere al solo patrimonio del defunto (de cu-ius), le conseguenze economiche negative di una succes-sione in cui le passività superino le attività. Così facendo, l’erede risponde dei debiti trasmessigli dal de cuius solo nei limiti del valore del patrimonio ereditario. L’accettazio-ne beneficiata è un atto solenne e deve dunque risultare da una dichiarazione resa dinanzi ad un notaio oppure al

Accettazione e rinuncia dell’ereditàDiritto ereDitArio

Avv. MArtA GAspArini

cancelliere del Tribunale del circondario in cui si è aperta la successione. Accettare l’eredità con beneficio d’inventario è una facoltà per tutti tranne che per gli incapaci assoluti e relativi (ad es. il minorenne), le persone giuridiche e gli enti non riconosciuti, per i quali invece è obbligatorio. Il diritto di accettazione si prescrive nel termine di 10 anni dall’apertura della successione, e cioè dalla data della morte del de cuius. La rinuncia, invece, è la dichiarazione di non voler accettare l’eredità. In questo modo, il chiama-to rimane completamente estraneo alla successione, con la conseguenza che nessun creditore del de cuius potrà rivolgersi a lui per il pagamento dei debiti ereditari, né il chiamato potrà esercitare alcuna azione ereditaria o ac-quisire alcun bene dall’asse ereditario. Anche la rinuncia è un atto solenne e dunque anche in questo caso serve una dichiarazione ricevuta da un notaio oppure dal cancelliere del Tribunale. La rinuncia non può essere parziale, ed è altresì revocabile solo nell’ipotesi in cui non sia ancora decorso il termine di prescrizione di 10 anni e se nel frat-tempo non vi sia stata accettazione da parte di altri eredi.

Avvocato Marta Gasparini - via Mascagni 2/B - 30035 Mirano (vE) - tel. 041 4740071

I recenti tragici fatti di Parigi e le successive deliranti frasi che A.M.H. un immigrato di origini marocchine da 12 anni residente in Polesine ha scritto sulla sua pagina

di Facebook, offrono lo spunto per alcune considerazioni sull’apologia di reato, delitto previsto dal terzo e quarto comma dell’art. 414 del codice penale. Sotto il profilo sog-gettivo affinché sussista il reato è necessario che l’azione criminosa sia accompagnata dalla coscienza e volontà di fare apologia mentre sotto il profilo oggettivo l’interesse tutelato è l’ordine pubblico ossia il regolare andamento del vivere civile garantito dallo Stato attraverso norme spesso di rilevanza penale, che debbono essere inderogabilmente osservate da tutti i consociati.

Inoltre, l’apologia deve avvenire in un luogo pubblico o aperto al pubblico ad esempio in una piazza, durante una trasmissione radiofonica o televisiva, mediante la stampa, attraverso internet ed i vari social networks.

Il codice penale non fornisce una nozione di apologia di reato che è stata elaborata da dottrina e giurispruden-za per le quali essa consiste nel tenere pubblicamente un comportamento criminoso attraverso scritti o discorsi appa-rentemente leciti, diretti ad esaltare, giustificare un fatto o

Apologia di reatoDiritto penale

il suo autore con l’intento di spronare altri all’imitazione o di eliminare la ripugnanza verso tale fatto o verso l’autore di delitti.

Nel nostro ordinamento oltre alla norma generale dell’art. 414 c.p vi sono specifiche fattispecie di reato che sanzionano l’apologia quali, ad esempio, la propaganda che possa comportare il pericolo della ricostituzione del par-tito fascista sanzionata dalla legge 20.6.1952 n. 645; la legge 13 ottobre 1975, n. 654 che punisce la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero l’istigazione a commettere atti di discriminazione o di violenza per motivi razziali etnici, nazionali o religiosi.

Sulla base di una lettura superficiale dell’art. 414 c.p., si potrebbe concludere che costituisce reato la mera con-dotta di colui che si limita a manifestare ed esaltare pubbli-camente la correttezza di atti ritenuti illeciti e gravemente sanzionati dall’ordinamento giuridico quali ad esempio l’omicidio o che contesti la legittimità di alcune leggi.

Tale interpretazione, in linea con l’ideologia imperante nel 1930, anno al quale risale l’entrata in vigore del codice penale, è stata costantemente seguita dalla Corte di Cas-sazione fino all’intervento della Corte Costituzionale con

sentenza del 4.5.1970 n. 65.La Consulta, infatti, nel dichiarare infondata la que-

stione di illegittimità costituzionale sollevata dal Giudice Istruttore del Tribunale di Rovigo per contrasto con l’art. 21 della Costituzione, che tutela il diritto alla libera mani-festazione del pensiero, ha affermato che l’art. 414 terzo comma c.p., deve essere interpretato nel senso che esso punisce solo le condotte che per le loro modalità integrano comportamenti concretamente idonei a provocare la com-missione di delitti. La giurisprudenza che ne è seguita si è allineata a tale orientamento per cui è stata ad esempio esclusa l’apologia di reato nel caso di un volantino sul qua-le, a commento dell’omicidio del commissario Calabresi, erano state scritte le seguenti parole “ognuno ha ciò che si merita”. Per concludere, l’accertamento del concreto pericolo della commissione di un reato in conseguenza di una condotta apologetica, deve essere di volta in volta valutato dal giudice attraverso elementi quali la personali-tà, la condotta dell’autore dell’apologia, la sua capacità di persuasione verso terzi e la propensione di questi ultimi a recepire le sue parole. Tali elementi sono stati considerati evidentemente insussistenti nei confronti di A.M.H. contro

il quale la Procura della Repubblica di Venezia risulta abbia deciso di non procedere nonostante le sue parole abbiano ricevuto messaggi di approvazione e condivisione nel web. Nel contempo, però, la notizia risale a qualche settima-na fa, a Torino lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per incitamento al sabotaggio avendo dichiarato nel corso di un’intervista: “La Tav va sabotata. Le ceso-ie sono utili perché servono a tagliare le reti”. Il rinvio a giudizio ha suscitato forti e vibrate proteste da parte di chi considera invece tale iniziativa una violazione della libera manifestazione del pensiero sancito dall’art. 21 della Carta Costituzionale. In Francia, invece, il comico francese Dieu-donné è stato arrestato per apologia del terrorismo per il solo fatto di avere scritto su Facebook, con riferimento al terrorista islamico ucciso in un negozio kosher di Parigi, “mi sento come Charlie Coulibaly”. Tale frase è stata così commentata dal premier francese Manuel Valls con le se-guenti condivisibili parole, “Il razzismo, l’antisemitismo, il negazionismo e l’apologia del terrorismo non sono opinio-ni, sono reati; bisogna essere implacabili nel battersi contro il terrorismo, certamente, ma anche contro la parola che uccide, la parola di odio”.

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A seguito dell’entrata in vigore della Legge 27 del 2012, si è diffusa l’idea, fomentata dalle compa-gnie di assicurazione, per cui il danno da cd “colpo

di frusta”, ossia la più frequente tra le microlesioni che si verificano a seguito di un sinistro stradale, non sarebbe stato più risarcibile.

Nulla di più erroneo. Vero è che la modifica nor-mativa sopra citata, impron-tata nell’ottica di prevenire la negligenza colposa nella liquidazione dei danni mi-nori, ha stabilito un rigoroso metodo di accertamento e di prova in ordine alla sussi-stenza di detto danno e non ha certo voluto mettere in discussione l’ingiustizia del danno subito, nel caso di lesioni di lieve entità.

Oggi, quella che clinicamente viene definita “distor-sione del rachide cervicale” continua ad essere risarci-bile e risarcita laddove si sia in presenza di un riscontro medico legale da cui risulti accertata l’esistenza della le-

sione. Sarà dunque compito del medico legale incaricato dalle parti – e del Giudice, in ultima istanza, ove, in mancanza di accordo con la compagnia assicuratrice, sia dato corso ad un proce-dimento giudiziale - quello di accertare la sussistenza della lesione, tenendo con-to della valutazione critica delle specificità del caso

concreto, dei riscontri documentali e delle allegazioni delle parti, con il necessario rigore e secondo i principi e i criteri propri della scienza medica.

il Cd “Colpo di frusta” ed il suo risarcimento

Danni Da circolazione straDale

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L’EditorialeL’Editoriale

Ho partecipato nei giorni scorsi, invi-tato quale rappresentante della Pro-fessione Medica dal dott. Cristiano

Draghi, persona nota in città se non altro per esser stato Direttore del quotidiano “La Voce di Rovigo”, ad un incontro del gruppo auto-mutuo-aiuto per cardiopatici e loro familiari presso la “Cooperativa socia-le Porto Alegre” in via della Tecnica 10 a Rovigo sopra la bottega equa e solidale “Fionda di Davide”.

Il gruppo nasce, promosso dall’ Asso-ciazione “Amici del cuore” su iniziativa di Cristiano Draghi, nella primavera del 2014 e rappresenta una novità nello scenario del volontariato non solo nella nostra co-munità ma nell’ intero territorio italiano e, proprio sull’ onda dell’ esperienza rodigina si ha notizia che si stiano organizzando gruppi simili in Trentino ed in Toscana,oltre ad un gruppo già esistente a Bari. In quell’ incontro ho potuto verifi care e toccare con mano quanto mi era stato già illustrato e spiegato al momento dell’ invito, sullo spirito, sul signifi cato,sulle iniziative e sul-le prospettive del gruppo. Il gruppo nasce come primum movens innanzitutto per permettere a persone accomunate dalla stessa o da simili esperienze, esperienze che hanno messo un punto fermo nella loro esistenza,di incontrarsi e confrontarsi in un clima di scambio e reciproco soste-gno che Cristiano Draghi così ci racconta:

di Francesco Noce*

IL VOLONTARIATO, UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICA

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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La solidarietà che salva la vita

Mal di schiena e posizioni del sonno

Le problematiche gastrite

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Cancro orale: l’importanza della prevenzione

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L’EditorialeSegue da pag.

“Nella nostra esperienza il gruppo ha permesso a una quindicina di persone-tanti i partecipanti totali, più alcune persone ospiti di un solo incontro di conoscere meglio se stessi e di aprire un dialogo con altri accomunati dallo stesso problema. La scoperta di avere problemi cardiocircolatori infatti, specie dopo un evento traumatico come l’ infarto,ma anche nel caso di angioplastica o comunque dopo la diagnosi, apre per ciascun cardiopatico un futuro sì normale,ma anche carico di ansia,di preoccupazione. Ci si sente persone a rischio,cresce l’ autoascolto,talvolta esagerato,alla ricerca di sintomi. Nuovi regimi di vita (in genere quelli che tutti dovrebbero seguire!) sono spesso difficili da adottare, accentuano il timore di una ricaduta. Poter confidare tutto questo ad altri e soprattutto scoprire di non essere soli a dover gestire uno stato d’ansia analogo è il primo beneficio dato dal gruppo di auto-mutuo-aiuto. Ma non è tutto, il gruppi organizza anche incontri con esperti (nel nostro caso medici ,infermieri, psicologi) in grado di fornire risposte ma soprattutto offre uno spazio di amicizia e di reciproco stimolo alla ricerca di una buona qualità della vita,che è poi obiettivo ma anche diritto di tutti noi tutti che sappiamo quanto,dopo magari un periodo di riabilitazione ci sia bisogno di qualcos’altro,che poi altro non è che un bisogno di parlare,per non rimanere soli nel nostro nuovo stato”. Mi risulta che questa sia stata l’ultima ad apparire, ma nel nostro territorio esistono e si sono sviluppate molteplici Associazioni di Volontariato, da quelle più antiche,strutturate e benemerite come l’ AVIS e l’ AIDO, donatori di sangue e di organi, che letteralmente hanno salvato la vita a moltissime persone, a tutte le Associazioni che costituiscono una realtà di grande spessore che interessa molteplici ambiti,dagli Amici del Cuore all’ Associazione diabetici, dall’ AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) alle Associazioni dei malati di Parkinson, alle Associazioni che rivolgono il proprio interesse alle persone con disagio psichico e handicap e ai loro familiari, ai problemi di disturbi alimentari,alla genitorialità. Alla lotta all’alcool,alla lotta al fumo e molte altre che sicuramente dimentico ma che svolgono una preziosa attività che nessuno Stato riuscirebbe a garantire direttamente. Tanto, secondo me, da costituire nella loro dimen-sione dei veri e propri LEA (livelli minimi di assistenza) sommersi. Per non disperdere un così grande patrimonio di solidarietà e di umanità sarebbe opportuno ricercare un coordinamento fra tutte le Associazioni di Volontariato per una organizzazione ed un intervento più efficace che veda coinvolte le Istituzioni sia pubbliche che private, volto anche ad una preparazione specifica per il volontario e il suo specifico ambito di intervento. Al fine di realizzare una capacità di agire finalizzata non solo a non lasciar soli gli altri e ad un conforto nella solitudine,già di per sé importante, ma all’esser preparati per un’ attività che sia veramente e validamente di sostegno. L’ Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri che ho l’onore di presiedere si rende disponibile ad una fattiva collaborazione ma anche ad un supporto logistico come sede di corsi di preparazione e di incontri, oltre che ovviamente ad offrire un supporto professionale, per tutte le Associazioni di Volontariato del nostro territorio che intendano avvalersene.

IL VOLONTARIATO: UNA RISORSA PER LA SANITA’ PUBBLICAdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

L’intervento

La professione del dentista e’ sempre stata considerata una dei pochi ascensori sociali rimasti nel nostro paese. Bisognerebbe capire pero’ se sale o se scende. Magari uno pensa al dentista

dello stereotipo :bello, abbronzato, con la Porsche, con lo studio sempre pieno, con assistenti di poltrona, igieniste dentali, sale d’attesa con divani in pelle etc. etc. Bei tempi….Vallo a dire agli oltre 1000 neolaureati che ogni anno vengono sfornati dal nuovo corso in sei anni di odontoiatria.Gli unici che in questo momento offrono lavoro sono quelli delle cliniche low cost, 9 euro l’ora lordi ed attento a quello che fai perché qui comando io e tu devi solo eseguire! In Italia esercitano circa 56.000 dentisti, a questi si aggiungono i circa 15.000 abusivi e fanno 71.000 su una popolazione di circa e sto largo 60.000.000 di persone, quindi con un rapporto al di sotto di un dentista ogni 1.000 persone, quando l’ Oms ha indicato ottimale un rapporto di uno ogni 2.000. Quello che sembra essere entrato in una crisi irreversibile e’ lo studio monoprofessionale.

Quello tradizionale insomma, con un dentista, una assistente uno o massimo due poltrone. Oltre ai laureati in Italia ci sono poi quegli studenti che si sono laureati all’estero e che rientrano in Italia e se non sono figli d’arte non sanno dove andare e finiscono nei centri low cost o nelle mani di odontotecnici che vogliono fare gli im-prenditori del dente. In Italia ci sono già una ventina di catene low cost che operano spesso in franchising: un totale di circa 300 cliniche che sono raddoppiate nel 2013. La catena più presente è quella degli spagnoli Vitaldent (460 cliniche in Europa, solo 15 a Roma) che ha appena ricevuto un finanziamento di 100 milioni di euro dal gruppo inglese Icg per lo sviluppo internazionale del marchio. Ne vogliamo parlare? 500.00 nuovi pazienti nell’ultimo anno, grande successo dovuto alla crisi ed alle sontuose campagne pubblicitarie.

Ma in tutto ciò ci sono molte ombre basti pensare che queste catene mettono a budget una voce per le cause legali e quando il fondo si esaurisce, il management toglie la licenza di franchising alla sede con l’alto numero di contenziosi e si trasferisce altrove. Le clinche low cost offrono prestazioni a basso costo per attirare il paziente ma non possono durare negli anni. Prima o poi sono costrette a chiudere. Due o tre anni e poi... chi si è visto si è visto. Sotto certi prezzi è impossibile ottenere presta-zioni di qualità e di durata e quindi al povero paziente non resta altro che continuare a pagare il finanziamento senza avere avuto in cambio le prestazioni dovute. E poi, il turismo dentale con le offerte di alberghi, pasti, viaggi, casinò. Noi li chiamiamo i viaggi della speranza... ma di che? In due giorni ti fanno cose che in uno studio professionale richiedono normalmente mesi di trattamenti il tutto ad un prezzo strac-ciato. Ma non si dice che diversi pazienti, circa la metà non sono rimasti soddisfatti e sono dovuti ricorrere al loro dentista di fiducia che era stato abbandonato per una mera questione di soldi.

Ma la salute dovrebbe essere al di sopra di tutto ciò, infatti come mai i figli non vengono portati all’estero? Ogni medico dovrebbe avere un codice etico che non è altro che la carta dei diritti e dei doveri che definisce la responsabilità di ogni iscritto all’albo degli odontoiatri. Norme comportamentali, di lealtà, di riservatezza, di cor-rettezza, di rispetto sia verso i pazienti che verso i colleghi, di dignità della persona e della professione. La nostra mission è soddisfare il paziente che non paga solo l’ego dell’odontoiatra, gratificato per avere svolto in maniera eccellente ed adeguata le pro-prie prestazioni, ma, è il punto di partenza per il passaparola, strumento cardine per il successo del professionista. Costruire un rapporto tra medico odontoiatra e paziente, basato sul rispetto di principi etici fondamentali, quali l’autonomia del paziente, il fare bene, il non fare male; il fare la giusta cosa è quello che dobbiamo fare ed allora seguendo ciò che la nostra coscienza di medici ci dice di fare verremo ripagati dai nostri pazienti.

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

dENTISTI: COME CAMBIA LA PROfESSIONE

di Dott. Bruno Noce*

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31

3333

gliendo un materasso più morbido, che sia capace di ridurre i punti di pressione. La posizione prona può provocare pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. In tal caso è preferibile, invece, un materas-so più duro, magari con un cuscino sotto l’addome. Infine la posizione supina è ottima per chi soffre di dolori alla parte inferiore della colonna. Per diminuire

l’eventuale pressione del nervo sciatico, si provi a posizionare un cuscino sotto le ginocchia”.

Per dormire bene quali scelte si devono fare?

“Con gli attuali materiali a disposizio-

ne sia per quanto riguarda le reti, sia per i materassi, ognuno di noi ha un’ampia possibilità di personalizza-re il proprio riposo notturno. La rete, in particolare, è importante che offra un giusto mix tra rigidità e fles-sibilità, così da adattarsi ergonomicamente al peso e alla conformazione fisica della persona. La stessa cura va posta nella scelta del materasso, del cuscino e del rivestimento.

Il riposo notturno è importante per il benessere del-la nostra schiena. Mentre si dorme, la muscolatura si rilassa e la pressione sulla colonna vertebrale si

riduce, agevolando il passaggio del nutrimento dalle strutture vertebrali al disco intervertebrale, che ne risulta rigenerato.

E’ vero che una delle prime cause del “mal di schiena” è legata al dormi-re male?

“Dormire bene è essenziale per ridurre al minimo le condi-zioni che possono favorire la comparsa del dolore vertebrale. Il tratto cervicale e lombare della colonna vertebrale, assieme agli arti inferiori, sono i punti dove più spesso le persone ac-cusano dolore”. Per evitare questo è fondamentale scegliere un “sistema letto” adatto alle nostre esi-genze, dato cioè dalla giusta combinazione della rete ortopedica, un buon materasso ed un sano guanciale.

In base alla posizione che si assume dormendo, possono derivare dolori diversi alla schiena?

“Certo. Ad esempio per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche, è consigliato dormire sul fianco. Questa posizione diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, anche se al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo sui cui si concentra il peso. Problema superabile sce-

Mal di schiena e le posizioni del sonnoCome dormire evitando i dolori lombari e cervicali

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Il dr. Alessandro Giraldo osteopato

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Sempre più persone, al giorno d’oggi, sono soggette a diverse problematiche gastriche che se vengono trascu-rate possono portare anche a conseguenze a lungo

termine. I sintomi e le cause di tali disagi sono molti e varie. Il più frequente è lo stress che si collega ad uno stile di vita forsennato e ad un’alimentazione scorretta. Troviamo, poi, il batterio Helicobacter Pylori, uno dei maggiori responsabili dei disturbi gastrici e l’abuso di aspirina e antinfiammatori, a cui si associano bruciori, iperacidità con rischio di ulcere e gastriti. Vediamo alcuni dei disturbi gastrici più frequenti.DISPESIA O CATTIVA DIGESTIONE La dispepsia è un disturbo legato fortemente alle abitudini di vita e di alimenta-zione tipiche del mondo occidentale. I sintomi tipici cattiva digestione si individuano nella parte superiore dell’addome e possono essere bruciori di stomaco, rigurgito acido, eruttazio-ni, alitosi, dolore alla parte alta dell’addome, senso di dige-stione lunga e laboriosa. Sintomi meno comuni sono cefalea, tosse, difficoltà alla deglutizione e a volte vomito alimentare. Le cause di dispepsia possono essere ricercate in uso di medi-cinali (antinfiammatori non steroidei o FANS come l’aspirina, ferro, teofillina ecc.), helicobacter pylori, ulcera gastrica allo stomaco, gastriti, cattiva alimentazione, obesità e malattia da reflusso gastroesofageo. REFLUSSO E’ la risalita involontaria e ripetuta dei succhi gastrici e di parte del contenuto dello stomaco lungo l’eso-fago, talora fino alla gola. Se il disturbo si presenta più volte durante la giornata e insorgono altre complicazioni si può parlare di malattia da reflusso gastroesofageo. Il sintomo ca-ratteristico è un senso di rigurgito acido nell’esofago, unito a bruciore al petto e nello stomaco. Questa sensazione diventa acuta durante la notte e quando si è distesi. Essendo molto acidi, i succhi gastrici che passano per l’esofago provocano irritazione, provocando a volta anche problemi alla gola e alle corde vocali. Il reflusso può dipendere dal rilassamento, della

le problematiche gastrite

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valvola posta alla fine dell’esofago, la quale servirebbe ad impedire il ritorno del contenuto gastrico, e dal prolungato ristagno di cibo nello stomaco.INTERVENIRE AL NATURALE La natura ci può essere d’aiuto anche in caso di problematiche gastriche. L’Erboriste-ria consiglia gli integratori GSE REPAIR e STOMAC. Il primo è a base di estratto di semi di Pompelmo, i quali contribuiscono all’equilibrio microbico del nostro organismo, e Rutina, Allora, Salicaria, Boswellia, Passiflora e Centella che aiutano il siste-ma digerente a funzionare in modo corretto e favoriscono la cicatrizzazione. Il secondo oltre ai semi di Pompelmo, contiene estratto di Ananas, Coriandolo, Carvi, Cardamomo, Rabarbaro, Cardo mariano e Frutto-olisaccaridi, i quali com-piono effetti benefici sulla funzione digestiva.I FARMACI, TANTI DANNI ALLO STOMACOFrequenti sono le problematiche gastriche che insorgono durante l’assunzione di farmaci, i quali hanno un’azione aggressiva a causa del loro principio attivo verso le mucose dello stomaco. Bruciore, dolore allo stomaco, gastriti, lesioni con ulcerazioni, fino ad arrivare a veri e propri sanguina-menti. Nei casi più semplici, il disturbo si placa attraverso la sospensione del farmaco implicato, ma nel momento in cui le terapie sono protratte per lunghi periodi o quando si è in condizioni di non poter arrestare l’utilizzo del farmaco, il danno gastrico può diventare cronico, arrivando ad avere un’altra malattia da curare. Importante, quindi, è associare le cure farmacologiche con una gastroprotezione, meglio ancora se fatta a livello naturale.

Dott. Betteto qual’è l’importanza della prevenzione per il cancro orale ?

“E’assolutamente indispensabile. Il cancro ora-le (carcinoma della lingua, della faringe, del labbro e della cavità orale) rappresenta nel mondo circa il 6/10% delle patologie maligne, 10% nell’uomo 4% nella donna. In Italia l’incidenza media è di 8,44 casi l’anno ogni 100.000 individui maschi e di 2,22 tra le donne. I tassi di incidenza sono più elevati nelle regio-ni dell’Italia settentrionale soprattutto nel nord est. In Italia ogni anno muoiono circa 3000 persone a causa del tumore alla bocca e questo perché spesso viene diagnosticato in ritardo. Una percentuale di pazienti sottovaluta il problema, pensando si tratti di afte o di piccoli graffi, ritardando cosi il controllo dall’odontoia-tra e di conseguenza a volte una diagnosi di lesione precancerosa. Bisogna ricordare che anche se non ci sono dolori e fastidi non vanno mai sottovalutate lesioni, anche piccole, del cavo orale che non regredi-scono entro 15 giorni, altrettanto in caso di macchie rosse, bianche e rigonfiamenti non bisogna aver paura di farsi visitare dal proprio odontoiatra di fiducia. L’in-tercettazione in fase iniziale di un tumore del cavo orale è indispensabile e guardarci in bocca è un gesto semplice per la salute che ci salva la vita.

Bisogna ricordare alcune delle norme per preve-nire il tumore della bocca: non fumare, moderare o eliminare il consumo di bevande alcoliche, si devono

proteggere le labbra se ci si espone spesso al sole, avere un’alimentazione equilibrata con abbondante consumo di frutta e verdura fresca mantenendo un buon livello di igiene orale e visite periodiche di con-trollo dal dentista”.

Cancro orale: l’importanza della prevenzioneNon vanno sottovalutate lesioni, anche piccole, se non regrediscono entro 15 giorni

Dott. Andrea BettetoVia Perosi 5 Robegano di Salzano Ve tel 041 5740054Via Barche 47/D Mirano Ve tel 041 431262Convenzionato con Previmedical

Il dr. Andrea Betteto

Il bullismo è un insieme di atteggiamenti di intimida-zione, sopraffazione, oppressione fisica o psicologica commesse da un soggetto “forte” (bullo) nei confron-

ti di un soggetto percepito come “debole”. Le caratteri-stiche essenziali sono l’intenzionalità, la persistenza nel tempo e l’asimmetria di potere. Il bullismo, quindi, si configura come un comportamento sistematico e ripe-tuto in una situazione di disuguaglianza di forza e di potere. Il fenomeno riguarda sia i maschi che le femmi-ne, dai 7-8 ai 14-18 anni e si manifesta soprattutto in ambito scolastico. Le vittime di bullismo possono manife-stare il proprio malessere in diversi modi. Alcuni ragazzi cercheranno di evitare di andare a scuola per sottrarsi al ruolo di vittima designata dei bulli, lamentando sintomi da stress, mal di stomaco, mal di testa, incubi e attacchi di ansia. Gli episodi di bullismo possono generare nel-le vittime effetti negativi anche sulla concentrazione e sull’apprendimento, o indurre tentativi di allontanamento dalla scuola, paura della scuola e/o di uscire di casa. Talvolta le vittime possono sviluppare fobie specifiche e comportamenti di evitamento.

Bulli e vittime sembrano mancare della capacità di gestire correttamente le emozioni: le vittime non riesco-no a manifestare la rabbia e spesso non la riconoscono bene; i bulli mancano di empatia e di comprensione dei propri stessi sentimenti. Per le sue caratteristiche il bulli-smo può essere considerato alla pari di un evento trau-matico, in quanto è presente l’elemento della minaccia fisica e psicologica della persona.

Che cos’è il bullismo

Dott.ssa Cristina Zago - Psicologa Clinica Riceve per appuntamento ad Adria e Rovigo - Cell.: 348 3468022 Mail: [email protected]

Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielaborare l’impatto emotivo degli episodi

Il trattamento psicologico aiuta le vittime a rielabo-rare l’impatto emotivo degli episodi di bullismo, foca-lizzando l’attenzione sulle conseguenze psicologiche di questi eventi così stressanti a cui possono essere sotto-posti bambini e ragazzi. E’ possibile lavorare anche con il “bullo”, rielaborando gli eventi e i modelli che possono averlo portato a sviluppare un comportamento aggressi-vo e traumatizzante, ma anche per fargli sviluppare delle modalità alternative di comportamento più sane per lui e

per gli altri.

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Menù

Sabato 7 MarzoGRAN VEGLIONE DELLA MIMOSA

Inizio ore 20

• Aperitivo della Casa• Gamberetti in Cocktail

• Antipasto Formale:polipi con sedano, latticini di seppia,

gamberoni

• Bis di pennette, salmone e gamberiGnocchetti sardi con cozze e vongole

• Grigliata di orata, coda di pescatricee scampo alla griglia

• Fritto misto• Insalatine di stagione con carotine

• Sorbetto al limone

• Caffè corretto

• Vino e acque minerali compresi nel prezzo

• Dolce offerto dalla Casa con Flut di Spumante• La serata sarà allietata da musica

€ 30,00 a persona

Menù

Domenica 8 MarzoGRAN PRANZO

DELLA FESTA DELLA DONNAAperto a tutte le donne, i gruppi di donne e

a quanti vogliono festeggiareInizio ore 12.30

• Aperitivo con Salatini• Schiette Fritte con Polentina e Baccalà

• Antipasto Fornace:polipi con sedano, latticini di seppia,

gamberoni, insalata di mare e insalata di seppie

• Bis di: linguine con cozze e vongolePennette con salmone e gamberi

• Grigliata di branzino, coda di rospoe scampo alla grilia più polenta• Frittura di calamari e gamberi• Insalatine miste di stagione

• Sorbetto al limone• Dolce della casa

• Caffé corretto• Vini e acque minerali compresi nel prezzo

€ 30,00 a persona

La rubrica di cucina

Un primo piatto che si rivela di certo perfetto l’8 marzo, in occasione della Festa della Donna. Prendendo spunto dal fiore omaggio di questa giornata, abbiamo pensato ad un risotto che ne richiamasse i colori e la delicatezza.Ennesima versione del risotto alla zucca, meno dolce rispetto ai più comuni abbinamenti con amaretti e mandorle, invece più fresca e primaverile grazie ai verdi pisellini.

Risotto mimosa

375g riso Carnaroli

2 spicchi di zucca

mantovana (circa

360g)

3 - 4 cucch. pisellini

di Baone

2 spicchi d’aglio

27g formaggio a

fette

1/4 cipolla bianca

3 foglie di salvia

olio evo

2 dadi da brodo

vegetale biologico

sale

Ingredienti per 5 persone

Mondare e lessare la zucca nella pentola

a pressione, con il cestello per la cottura

a vapore.Affettare e

soffriggere la cipolla in una padella con

l’olio, unire i pisellini e portarli a cottura

bagnando con acqua; insaporire con il sale.

Mondare l’aglio e farlo dorare in un

tegame, aggiungere la zucca e schiacciarla

con una forchetta, profumare con la

salvia sminuzzata. Versare il riso nel

tegame con la zucca, farlo tostare, quindi cuocerlo con acqua ed i dadi da brodo

vegetale. Quando il riso sarà

quasi pronto, unire i pisellini e regolare di

sale. Mantecare con il formaggio e servire.

Procedimento

Manuela e silvia bizzo

WEB: spizzichiandbocconi.blogspot.com

35A tavola

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Uomini… • Perché la psicanalisi dura meno per gli uomini? Non devono regre-dire all’infanzia, ci sono già.… e donne!• Non bisogna mai contraddire una donna. Basta aspettare: lo farà da sola.Tra amici…• “Sono settimane che non riesco a dormire. Se non trovo 100 mila euro, dovrò dichiarare fallimen-to!” “Perché non ti sei rivolto a me? Siamo amici, no?” “Vuoi dire

che mi presterai il denaro?” “No, però ho degli ottimi sonniferi!”Fra moglie e marito…• Ieri sera, mia moglie ed io erava-mo seduti a tavola, parlando delle cose della vita. Quando siamo arri-vati a parlare di vita e di morte, le ho detto: “Non mi lasciare mai vi-vere in stato vegetativo, in dipen-denza completa da una macchina e alimentato da una flebo. Se mi dovessi vedere in questo stato, spegni gli apparati che mi tengo-no in vita!” Allora lei si è alzata, ha spento il televisore ed il computer, e mi ha tolto la birra.

Vigili…• Un uomo parcheggia in divieto. Si avvicina una vigilessa e gli dice: “Sarebbero 33 euro!” L’uomo la guarda e risponde: “Va bene, sali!”In taxi… • Passeggera: “Tassista sia prudente, sono madre di otto figli”. Tassista: “E dice a me di essere prudente?”

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ACQUARIODAL 21/01

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MANCANO LE RISORSE PER BRILLARE E OTTENERE QUEL

CHE VOLETE: MAGGIORE INTIMITÀ COL PARTNER

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO A MILLE, AU-MENTA IN MANIERA ESPONENZIALE. RIUS-

CIRETE A INCONTRARE UNA PERSONA CHE SAPRÀ ACCOGLIERE TUTTO IL VOSTRO RO-MANTICISMO E LA VOSTRA SENSUALITÀ

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04 LE FIAMMATE IM-

PROVVISE E VITALI CHE VI CONTRADDISTINGUONO TRO-VERANNO POCO SPAZIO QUESTO MESE CHE VI TROVA PIÙ SENTIMEN-TALI E INCLINI ALLA DOLCEZZA

TORO DAL 21/04

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IN ARRIVO GRANDI SLANCI AFFETTIVI MA ANCHE FORTI PASSIONI E INTER-ESSI CONDIVISI, CHE RAVVIVERANNO I RAPPORTI DI LUNGA DATA O FORNI-RANNO AI SINGLE NUOVE OCCASIONI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SARETE IPER-ROMAN-TICI QUASI PER TUTTO IL MESE ANCHE SE L’IRONIA RIMANE

SEMPRE IL VOSTRO PUNTO FORTE. STRADE MISTERIOSE APRIRANNO ALLA VOSTRA SFERA SENTIMENTALE

CANCRODAL 22/06

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FONDO SENZA DISDEGNARE IL LATO EROTICO, STREPI-

TOSO. VI ATTENDONO VIAGGI E SPOSTAMENTI IN CONTESTI DEL TUTTO DIVERSI DAI VOSTRI

LEONEDAL 23/07AL 23/08

UN PO’ ALTALENANTI CON LA FORTUNA, IN AMORE

RIUSCIRETE A SPOSARE LA VOSTRA NATU-RALE PASSIONALITÀ CON UN TOCCO PIÙ DELICATO E RICET-

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VERGINEDAL 24/08AL 22/09ATTENZIONE, IL VOSTRO PUNTO DI VISTA NON COINCIDE CON QUELLO DEL PARTNER E ESAMIN-

ARE RAZIONALMENTE CIÒ CHE NON VA È INUTILE. DEDICATEVI PIUTTOSTO AD ASCOLTARE LE SUE RAGIONI

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