La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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Pd, il segretario locale Contadin nel mirino Politica pag. 6 Tommasi conferma la sua linea: “Non ci sono alternative” Teatro pag. 8 DEVOTI FRANCESI PER LA MADONNA DEL PERDONO Periodo dedicato allo sport a Cavar- zere, dal 16 giugno all’8 luglio. Si tratta di un’iniziativa intitolata “Vivi lo sport” che animerà tutte le serate (indicativa- mente dalle ore 21 a mezzanotte) grazie all’intervento delle associazioni sportive di Cavarzere, ma anche di quelle che non hanno sede nella città. pag. 10 “VIVI LO SPORT” NELLE SERATE ESTIVE A Cavarzere il sito devozionale in via Pio La Torre continua a far parlare di sé, specie ultimamente, poiché agli appuntamenti del 4 e 28 del mese stanno arrivando anche fedeli stranieri, avvisati dal passaparola. Il passaparola fra i credenti continua a travalicare i confini ormai anche nazionali. pag. 16 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 68 www.lapiazzaweb.it di Cavarzere pagg. 4-5 Imu, il sindaco avverte: “Aliquota elevata” Il rigore dei conti impone di rinunciare alle agevolazioni, almeno in buona parte. Lega e Pdl all’attacco L’ Imposta municipale unica è ormai da mesi tema di dibattito a livello nazio- nale e, anche se alcune amministra- zioni comunali non hanno ancora fissato le aliquote in merito, ciò che appare ormai chiaro è che essa rappresenterà un’ulteriore peso sulle già risicate finanze delle famiglie italiane. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dalla possibilità di rimpingua- re attraverso di essa le finanze municipali italiane, con una nuova entrata che andrà in parte a compensare gli ingenti tagli operati nei trasferimenti statali ai Comuni. Il peso che tale imposta avrà sui cittadini dipende molto da quello che decideranno le singole amministrazioni comunali, che potranno fissare l’aliquota riservata alle diverse ca- tegorie. Sono questi dunque giorni cruciali per tutti gli Italiani che attendono di capire quale sarà per loro l’entità dell’imposta. Per quanto riguarda Cavarzere, allo stato attuale nulla sembra essere stato deciso in merito, a dir la verità qualche sentore di quali siano le intenzioni dell’amministrazio- ne comunale è trapelato e le dichiarazioni di sindaco e assessori sullo stato delle finan- ze municipali fanno intuire la possibilità di avere delle aliquote piuttosto elevate. La questione Imu è a Cavarzere uno dei temi caldi e se n’è discusso anche nella seduta del Consiglio comunale di aprile, a seguito della bocciatura di una mozione, presentata dal Popolo della libertà. LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin P ochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa- naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa- ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a clamorosa sconfitta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo e il successo del Movimento Cinque Stelle. Oltre l’antipolitica *Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova di Marco Almagisti * Falcone e Borsellino, vent’anni rimasti attualità BORSEA (RO) Viale Porta Po - C.C. “La Fattoria” Tel. e Fax 0425 471627 [email protected] Orario: 12.00-15.00 e 19.00-24.00 - chiuso Lunedì a pranzo SERVIZIO TAKE AWAY ABBIGLIAMENTO UOMO-DONNA Uomo fino tg. 60 e Donna fino tg. 52 Vendita anche on-line: www.myais.it Via L. Einaudi, 9 · Cavarzere (VE) · Tel. 0426 311 549 Orari: Martedì e Venerdi dalle 15.00 alle 19.00 Sabato 9.00-12.30 e 15.00-19.00 ® Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE) APERTO TUTTI I POMERIGGI E SABATO MATTINA • Vaccinazioni e profilassi filaria • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538 349 1202137 NUOVA PREVENZIONE FILARIA E VERMI INTESTINALI

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La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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Pd, il segretario locale Contadin nel mirino

Politica

pag. 6

Tommasi conferma la sua linea: “Non ci sono alternative”

Teatro

pag. 8

DEVOTI FRANCESI PER LA MADONNA DEL PERDONO

Periodo dedicato allo sport a Cavar-zere, dal 16 giugno all’8 luglio. Si tratta

di un’iniziativa intitolata “Vivi lo sport” che animerà tutte le serate (indicativa-

mente dalle ore 21 a mezzanotte) grazie all’intervento delle associazioni sportive

di Cavarzere, ma anche di quelle che non hanno sede nella città.

pag. 10

“VIVI LO SPORT” NELLE SERATE ESTIVE

A Cavarzere il sito devozionale in via Pio La Torre continua a far parlare di sé, specie ultimamente, poiché agli

appuntamenti del 4 e 28 del mese stanno arrivando anche fedeli stranieri, avvisati dal passaparola. Il passaparola

fra i credenti continua a travalicare i confi ni ormai anche nazionali.

pag. 16

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 68 www.lapiazzaweb.it

di Cavarzere

pagg. 4-5

Imu, il sindaco avverte: “Aliquota elevata”Il rigore dei conti impone di rinunciare alle agevolazioni, almeno in buona parte. Lega e Pdl all’attacco

L’Imposta municipale unica è ormai da mesi tema di dibattito a livello nazio-nale e, anche se alcune amministra-

zioni comunali non hanno ancora fi ssato le aliquote in merito, ciò che appare ormai chiaro è che essa rappresenterà un’ulteriore peso sulle già risicate fi nanze delle famiglie italiane. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dalla possibilità di rimpingua-re attraverso di essa le fi nanze municipali italiane, con una nuova entrata che andrà in parte a compensare gli ingenti tagli operati

nei trasferimenti statali ai Comuni. Il peso che tale imposta avrà sui cittadini dipende molto da quello che decideranno le singole amministrazioni comunali, che potranno fi ssare l’aliquota riservata alle diverse ca-tegorie.

Sono questi dunque giorni cruciali per tutti gli Italiani che attendono di capire quale sarà per loro l’entità dell’imposta. Per quanto riguarda Cavarzere, allo stato attuale nulla sembra essere stato deciso in merito, a dir la verità qualche sentore di

quali siano le intenzioni dell’amministrazio-ne comunale è trapelato e le dichiarazioni di sindaco e assessori sullo stato delle fi nan-ze municipali fanno intuire la possibilità di avere delle aliquote piuttosto elevate.

La questione Imu è a Cavarzere uno dei temi caldi e se n’è discusso anche nella seduta del Consiglio comunale di aprile, a seguito della bocciatura di una mozione, presentata dal Popolo della libertà.

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti di Mauro Gambin

Pochi istanti da quando il letto ha iniziato a ballare, la mano a strisciare sul muro per cercare l’interruttore della luce e

nella testa a coagularsi la certezza che in camera da letto c’era il terremoto. Uno, due, tre, quattro...arriverà a venti, secondi, sembrava non passare mai. Nel suo rombo di cingoli e squassi, incupito dal sinistro tintinnio di vetrerie fragili e dal bussare di sportelli, è parso a tutti inverosimile: “uno scrollone così...ma neanche ai tempi del Friuli!”. Giù in strada, dopo la breve sosta in un qualsiasi riparo scambiato per tale, la prima certezza condivisa è stata quella che: “se qui da noi si è sentito così forte, nell’epicentro - che di solito a botta sicura è nell’Appenino o nel Carso - è venuto giù tutto”. Tutto! E del resto chi l’avrebbe detto alle quattro di mattina, in mutande e ciabatte, intirizzito dal freddo e dallo spavento, che invece l’epicentro era al centro di una piana alluvionale nella quale a memoria d’uomo il terremoto non s’era fatto vivo mai. A Finale Emilia, a San Felice sul Pa-naro, a Bondeno i rischi sono sempre arrivati dall’acqua, mai dal sisma. E invece: chiese alto medioevali, palazzi, torri, bastioni capa-ci di resistere alla furia dei secoli sono stati atterrati da pochi secondi concitati, insieme a capannoni costruiti meno di dieci anni fa.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La clamorosa sconfi tta della Lega e del Pdl rischia di lasciare in secondo piano altre due indicazioni che emergono dal recente voto amministrativo: l’ulteriore incremento dell’astensionismo

e il successo del Movimento Cinque Stelle.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

di Marco Almagisti *

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San GaetanoLADRI SCAPPANO A

NUOTO, UNO ANNEGA

Erano stati visti aggirarsi in più d’una oc-casione a San Gaetano, con fare sospetto

e proprio nella settimana in cui c’erano stati i primi furti in due case del paese. Gli abitanti erano stanchi, anche perché fi no ad allora la frazione cavarzerana,

ai confi ni con Chioggia, è sempre stata considerata tranquilla.

Lo scorso 12 maggio la reazione della cittadinanza che ha colto in fl agranza i tre malvimenti mentre stavano per organiz-zare un altro colpo. I tre, che si sono visti praticamente attorniati dall’intero paese,

oltre che da carabinieri, polizia e pompieri, hanno tentato di darsi alla fuga e, una

volta che si sono resi conto di non avere avuto più alcuna via di scampo, si sono tuffati nel fi ume Gorzone, con l’intento di raggiungere la riva opposta. Due ce

l’hanno fatta, un terzo complice invece è annegato.

In tempi di tagli dei trasferimenti statali e di bilanci risicati i

Comuni si rivolgono alla cittadinanza per invitare i concittadi-

ni a destinare il cinque per mille alle attività sociali del Comune di residenza. L’invito

è stato rivolto anche dall’assessore al Sociale di Cavarzere Heidi Crocco.

“Con la propria fi rma sulla dichiarazione dei redditi - è l’invito dell’assessore - i

cittadini possono scegliere di destinare una quota di imposte, che devono comunque essere versate, per le fi nalità di carattere

sociale del Comune. Crediamo che tale scelta sia un modo effi cace per mantenere

subito sul territorio una parte, sia pur piccola, dell’Irpef versata e far quindi

restare quei fondi a disposizione della comunità, in particolare ai Servizi sociali, che li utilizzeranno aiutando le fasce più

deboli della popolazione”.

Animazione estivaAL VIA LE ATTIVITÀ DAL PROSSIMO 11 GIUGNO

Animazione estiva, si parte il prossimo 11 giugno e fi no al 6 luglio, data della conclusione, sarà un susseguirsi di atti-vità, sport e divertimenti per i bambini e i ragazzi da 6 a16 anni. Organizzata dall’assessorato allo Sport, l’iniziativa si avvale della collaborazione della coperativa sociale “Emmanuel” e dell’associazione sportiva “Freetime”. Le iscrizioni sono aperte presso la sede della cooperativa “Emmanuel” (martedì dalle 14 alle 16 e venerdì dalle 14 alle 17), presso l’edicola “Sabri” a San Giuseppe e in palestra “D. Alighieri” (giovedì dalle 16 alle 18,30). I posti a disposizione sono in tutto 200. Le attività si svolgono al Patronato “S. Pio X”, in via T. Serafi n, ai “Bagni primavera” e in piscina “Eu-ropa” a Rosolina Mare. In programma nella serata conclusiva la grande festa in spiaggia. Il costo è di 55 euro per una setti-mana, 105 per due, 150 per tre e 190 per tutte le quattro settimane di attività. Sono previste riduzioni per il secondo fi glio. Aggiungendo 15 euro alla quota settimanale i bambini della scuola primaria potranno svolgere attività al Patronato anche durante il pomeriggio dalle 14,30 alle 18.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Cavarzere Provincia RegioneRegioneVIABILITÀ

pag. 8

Velomatic in tre punti di accesso alla città

SOCIALE

pag. 10

Nuova associazione di giovani “Vivi Cavarzere”

CULTURA

pag. 15

“Ivan il terribile” si ritrova nel libro di Avezzù e Baldi

ScuolaI GENITORI DANNO IL VOTO ON LINE

La scuola di Cavarzere si sottopone al giudizio dei genitori attraverso la rete. Raccoglierà infatti on line i questionari di valutazione dell’offerta formativa attra-verso il proprio sito www.cavarzere1.it. Da tempo a giugno genitori e insegnanti delle sezioni delle scuole dell’infanzia e delle classi prime e quinte delle primarie del terriorio sono invitati a compilare un questionario di gradimento delle attività, dei servizi e dei progretti proposti nel corso dell’anno. Quest’anno i questionari si possono compilare anche on line.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 24 maggio CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Il tempo dei terremoti “Ci sono i morti – hanno spiegato i primi commentatori – in futuro anche nella pianura Padana serviranno nuovi parametri per costruire le case, le

scuole, i palazzi, gli immobili affi nché rimangano tali. Oggi esiste la consapevolezza di un nuovo rischio che arriva dal profondo della terra”. Di impre-vedibilità e della necessità di una nuova consapevolezza si è parlato anche a proposito del secondo terremoto, quello politico. La vittoria del Movimento cinque stelle a Parma, a Mira, a Sarego, un tempo rocche forti del Centrodestra, del Centrosinistra, della Lega, ha avuto lo stesso effetto, con i partiti nel ruolo dei calcinacci. “Sintomo dello scollamento dei cittadini alla politica” – è stato, in questo caso, il commento – ed è vero lo scollamento c’è ma più che altro lo si è visto dall’elevato astensionismo. Poco più della metà, il 51%, degli aventi diritto è andata a votare al secondo turno, appena superiore la percentuale al primo, 65%, mentre in passato l’affl uenza al voto per le “comunali” è sempre stata massiccia superando non di rado e a volte abbondantemente l’80%. Questo signifi ca che nemmeno il volto noto del paesano è più rassicurante per l’elettore, altro che sfi ducia nei partiti e nella politica. “Tanto, sono tutti uguali” è il commento di chi fa di tutta l’erba un fascio perché, come è stato giustamente diagnosticato, stressato dal “magna-magna” e diventato elettoralmente apatico. E dunque pare obiettivo il commento del presidente Napolitano, rilasciato già al primo turno: non è stato il movimento di Beppe Grillo a fare “boom” o il terremoto. Infatti, chi si è dichiarato più nuovo degli altri, meno imparentato ai partiti degli altri, meno attaccato alla poltrona degli altri in questo Paese, in passato, ha già ottenuto in passato entusiasmo e consenso. Il vero terremoto è l’altissimo astensionismo, il partito che ha vinto queste amministrative è quello di coloro che sono rimasti a casa, quelli che non partecipano mai alle riunioni del circolo e non si riuniscono sotto ad un palco, quelli che non hanno tessere, non hanno un leader, un guru, un bel niente di niente, nemmeno la voglia di protestare. Ormai impermeabili a qualsiasi proposta che possa essere scritta su un programma elettorale hanno perso quella fi ducia che è fondamentale per la democrazia. Sono un terremoto silenzioso ma non per questo meno pericoloso.

segue da pag. 1

Mauro Gambin

L’appello

HEIDI CROCCO: “IL 5 PER MILLE VADA AL SOCIALE”

ECONOMIA

pag. 18

Le imprese tornano a cercare lavoratori

SOCIALE

pag. 20

L’importanza della donazione del sangue del cordone ombelicale

SPAZI APERTI

pag. 19

In estate riaprono al pubblico le oasi

VITA VENETA

pagg. 26-27

Aumenta la criminalità

ECONOMIA

pag. 30

Il “Patto del Veneto”promette la ripresa

CULTURA

pag. 34

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

DALLA LEGA GIACOMO BUSATTO E CLARA PADOAN

“Cavarzere aderisca alla protesta fi scale”

Relativamente all’Imu la Lega Nord di Cavarzere mostra di avere le idee ben chiare, a esprimersi è il consigliere Gia-como Busatto che si rivolge all’amministrazione comunale

invitandola a dare una propria formale adesione alla protesta re-lativa all’Imposta municipale unica, alla quale hanno già aderito diversi amministratori locali, soprattutto del Carroccio.

“Rivolgo un appello a sindaco e Giunta perché seguano gli in-put dell’Anci e aderiscano alla protesta fi scale in materia di riscos-sione dell’Imu, in particolare relativamente alla tassa sulla prima casa e sui terreni agricoli, come hanno fatto circa cinquecento sindaci del Nord Italia, già impegnati su questo fronte”.

Aggiunge che l’adesione da parte di Cavarzere alla protesta contro l’Imu, proposta da Roberto Maroni, sarebbe a suo avviso la naturale conseguenza della mozione approvata nel corso dell’ul-timo consiglio comunale. Concorde con Busatto il segretario Clara

Padoan la quale si dice preoccupata per lo scotto che dovranno presto pagare i cittadini cavarzerani appena arriverà l’Imu, vista la bocciatura della mozione del Pdl che proponeva di tenere al minimo le aliquote per le prime case, gli immobili produttivi e gli agricoltori.

N.S.

L’Imposta municipale unica è ormai da mesi tema di dibattito a livello nazionale e, anche se alcune am-ministrazioni comunali non hanno ancora fi ssato le

aliquote in merito, ciò che appare ormai chiaro è che essa rappresenterà un’ulteriore peso sulle già risicate fi nanze delle famiglie italiane. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dalla possibilità di rimpinguare attraverso di essa le fi nanze municipali italiane, con una nuova entrata che andrà in parte a compensare gli ingenti tagli operati nei trasferimenti statali ai Comuni. Il peso che tale imposta avrà sui cittadini dipende molto da quello che decideranno le singole amministrazioni comunali, che potranno fi ssare l’aliquota riservata alle diverse categorie.

Sono questi dunque giorni cruciali per tutti gli Italiani che attendono di capire quale sarà per loro l’entità dell’im-posta. Per quanto riguarda Cavarzere, allo stato attuale nulla sembra essere stato deciso in merito, a dir la verità qualche sentore di quali siano le intenzioni dell’amministra-zione comunale è trapelato e le dichiarazioni di sindaco e assessori sullo stato delle fi nanze municipali fanno intuire la

possibilità di avere delle aliquote piuttosto elevate. La questione Imu è a Cavarzere uno dei temi caldi e se

n’è discusso anche nella seduta del Consiglio comunale di aprile, a seguito della bocciatura di una mozione, presenta-ta dal Popolo della libertà, che proponeva di tenere al mi-nimo le aliquote per le prime case, gli immobili produttivi e gli agricoltori. Il sindaco Henri Tommasi ha spiegato le mo-tivazione della mancata convalida della mozione, ribadendo la situazione critica delle casse comunali e le diffi coltà nel chiudere il bilancio di previsione.

“Quando ho letto la mozione – così il primo cittadino – mi sono chiesto se si trattasse di una vera proposta o di una battuta. Logicamente anche l’amministrazione co-munale avrebbe piacere di poter agevolare i cittadini con delle aliquote minime ma ci sono delle diffi coltà enormi che non permettono di farlo. La mozione è arrivata da chi ci ha lasciato in queste condizioni e, piuttosto di fare qualche proposta concreta per aiutare Cavarzere a superare questo momento critico, cerca il consenso con azioni che si posso-no defi nire puramente demagogiche”.

Il sindaco ha detto poi che la determinazione delle ali-quote relative all’Imu è legata al bilancio di previsione e quindi solo quando esso sarà approvato si potrà conoscere la loro incidenza: “Il consuntivo è stato approvato qualche giorno fa dalla Giunta mentre il bilancio di previsione arri-verà in Consiglio comunale nell’ultima decade di giugno, solo allora potremo dare indicazioni precise anche sulle aliquote dell’Imu. È probabile che esse siano destinate a essere portate al massimo perché non abbiamo molti spira-gli, era nostra intenzione individuare tre fasce da tutelare, ossia prima casa, attività commerciali e fondi agricoli, ma la situazione estremamente critica non rende possibile tale azione. Forse riusciremo a tutelare una sola di queste fasce, i beni rustici”.

Il primo cittadino annuncia poi di voler incontrare, una volta in possesso dei dati completi relativi al bilancio, i citta-dini, è infatti sua intenzione promuovere presto a tale scopo un incontro presso Palazzo Danielato.

di Nicla Sguotti

La determinazione delle aliquote

è legata al bilancio di previsione che sarà

approvato a giugno

Il sindaco incontrerà la cittadinanza

per illustrare conti e motivazioni

delle scelte fi nanziare

L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICAIl primo cittadino di Cavarzere sgombra il campo da qualsiasi

illusione: così come accadrà in molti Comuni l’aliquota

molto probabilmente sarà elevata. Alle forze

di opposizione, Pdl, e alla Lega, Tommasi risponde:

la loro battaglia per l’aliquota al minimo è strumentale perché sanno che non

è un’ipotesi realistica Il sindaco avverte: Imu, l’aliquota sarà elevata

"piscine scoperte aperte"

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555Argomento del mese

Henri Tommasi

di Martina Maniero

Imu, istruzioni per l’usoNote tecniche Le principali novità, le detrazioni, i versamenti

L’imposta si applica a tutti gli immobili iscritti a catasto: abitazione principale (prima casa), pertinenze, fabbricati rurali adibiti ad abitazione o strumentali all’attività agricola. Le pertinenze (categorie catastali C/2, C/6 e C/7 e cioè garage, cantine, tettoie) sono considerate nella misura massima di una unità pertinenziale per ciascuna categoria catastale: nel caso di due o più garage, quindi,

il primo viene assimilato all’abitazione principale, gli altri vengono considerati “altro fabbricato”. Rispetto all’Ici non sono state variate le rendite catastali ma cambiano i moltiplicatori per il calcolo della base imponibile. Gli immobili concessi in uso gratuito ai familiari e quelli con usufrutto (in cui l’usufruttuario non vi abita) non sono più considerati assimilabili all’abitazione principale e pertanto vengono conside-rati altro fabbricato (cioè seconde case) e non godono dell’aliquota agevolata e delle relative detrazioni. Cambiano le regole anche per i fabbricati dichiarati inagibili e inabitabili per i quali non viene più prevista la riduzione al 50% dell’imposta. Per chi ha case in affi tto invece è previsto un dimezzamento dell’aliquota ordinaria ma solo a partire dal 2015. Il gettito derivante dall’abitazione principale, pertinenze e fabbricati rurali strumentali, è interamente destinato al Comune mentre quello derivante dagli altri immobili spetta per metà allo Stato. Le detrazioni e riduzioni d’imposta deliberate dal Comune non sono applicabili alla quota riservata allo Stato. Quindi, se il Comune decide di intervenire a modifi care l’aliquota, dovrà considerare che allo Stato spetta comunque lo 0,38% dell’imposta “teorica”. Applicazione delle detrazioni: 200 euro per la prima casa e relative pertinenze. Questa per il 2012 e 2013 è maggiorata di 50 euro per ciascun fi glio di età non superiore a 26 anni. Questa detrazione non può superare i 400 euro. Il risultato è l’imposta netta. Versamento: avverrà in tre tranche, tramite Modello F24. L’acconto, al quale saranno applicate le aliquote base, va pagato entro il 18 giugno (il 16 giugno cade di sabato). La seconda rata a settembre e il saldo di dicembre terranno conto delle aliquote stabilite dal Comune.

Un po’ di conti

Tasse vecchie e nuove Imu e Tarsu, “stangata” anche per i cavarzeraniUna boccata d’aria arriverà anche dalle tasse come l’Imu e la Tarsu (la tassa per

lo smaltimento dei rifi uti urbani). “Avremmo voluto agevolare chi ha la prima casa o i proprietari dei terreni

agricoli, ma ogni riduzione ci fa perdere circa un milione che non riusciamo a recu-perare da nessuna parte”, spiega il sindaco Henri Tommasi. Entro giugno dovranno essere approvati i bilanci consuntivo del 2011 e preventivo del 2012. Sembra che da qualche parte i soldi, per chiudere il preventivo, siano saltati fuori, molto probabil-mente dal settore dei Lavori pubblici. Forse questo servirà a scrivere la parola “fi ne” sulla questione teatro. Almeno per ora. “Dall’atto di indirizzo - chiosa il sindaco - non abbiamo più preso altre decisioni. Sono sempre aperto al dialogo e alle proposte dei cittadini”.

Prima le aliquote minime, ora protesta fi scale. In merito prossima applicazione dell’Imu, i consiglieri comunali di centro destra sono più che mai attivi. E’ recentis-sima la presa di posizione di Giacomo Busatto (Lega Nord) che invita “il sindaco e l’amministrazione comunale di Cavarzere ad aderire esplicitamente agli input dell’Anci e alla protesta fi scale in materia di riscossione dell’Imu (tassa sulla prima casa e sui terreni agricoli) al pari di circa 500 sindaci dell’area Padana”. Alcuni giorni fa, in consiglio comunale, Pdl e Lega avevano presentato ordini del giorno (respinti dalla maggioranza) per chiedere che il Comune applicasse le ali-quote minime possibili per la nuova tas-sa, facendo presente il peso economico che l’Imu eserciterà sugli immobili agricoli.

“Il Governo - aveva risposto Nadio Grillo, capogruppo di Sel - taglia i trasferi-menti erariali e costringe i Comuni a fare gli esattori al suo posto, imponendo loro l’onere di applicare aliquote, anche sui fabbricati rurali, che garantiscano gli equilibri di bilancio”.

Addizionale Irpef dallo 0,7 allo 0,8% (il massimo consentito), smaltimento rifi u-ti più 8%. Sono le avvisaglie, già approvate dalla giunta comunale, della “stangata” che colpirà i cavarzerani nel 2012 in seguito alla manovra del Governo e alle diffi -coltà del Comune. L’addizionale Irpef era ferma dal 2007. Secondo gli ultimi dati disponibili (2009) il gettito che ne derivava era di un milione e 58mila euro, su un imponibile complessivo di 151milioni. La proiezione per il 2012 vede diminuire la ricchezza dei cavarzerani a 148 milioni e 700mila euro, ma l’aumento Irpef produr-rà un gettito di un milione 190mila euro, 130mila più del 2009. La Tarsu aumenta dell’8% per le utenze domestiche e del 10% per quelle non domestiche (per trovare aumenti analoghi bisogna risalire al 2009: +12% e + 15,5%), per un totale di un milione e 600mila euro e una copertura del 99,03% del costo del servizio che, però, sarà ridimensionato con una sola raccolta settimanale dell’umido (anziché due) in novembre e dicembre, l’eliminazione della raccolta dell’olio esausto al mercato (si farà all’ecocentro) e della pulizia delle caditoie.

Tommasi: “Avremmo voluto agevolare i citta-dini ma ogni riduzione ci fa perdere soldi che non riusciamo a recuperare”

Melania Ruggini

Il sindaco avverte: Imu, l’aliquota sarà elevata

"piscine scoperte aperte"

Page 8: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

6 Approfondimento66 Approfondimento

Partito democratico in fermento a Cavar-zere e per il sindaco Henri Tommasi alle questioni di carattere fi nanziario-ammini-

strativo si aggiunge anche quella squisitamen-te politica, considerato che il maggior partito di maggioranza comincia ad esternare i suoi mal di pancia interni.

Lo scorso 11 maggio nel corso dell’assem-blea degli iscritti, i 53 presenti, su 99, hanno fi rmato all’unanimità una lettera destinata al segretario provinciale Michele Mognato (in foto) per chiedere urgentemente la convoca-zione del congresso con l’obiettivo principale di nominare un nuovo segretario a Cavarzere.

Sotto attacco dunque l’attuale segreta-rio Mauro Contadin per la sua “conduzione personalistica” del partito - è l’accusa che la “maggior parte degli iscritti” gli muove - di fronte alle problematiche che coinvolgono tutto il paese.

Una pesante responsabilità viene addebi-tata al giovane segretario Pd che mancherebbe di idee e spirito democratico nella gestione del partito e dell’intera coalizione di maggioranza

di fronte alla complessa situazione economica e sociale che sta vivendo Cavarzere.

“Le diffi coltà che la coalizione di centro-sinistra che guida la nostra amministrazione comunale si trova ad affrontare - si legge nella lettera indirizzata al segretario del Pd veneziano - impongono un rilancio sul piano delle idee, dei contenuti e dei comportamenti che caratterizzano in termini di coesione e protagonismo positivo l’azione del Pd cavar-zerano”.

I 53 fi rmatari della lettera pongono all’at-tenzione del segretario provinciale un’altra questione - relativa ai comportamenti - che riguarda il “doppio incarico” del consigliere Fa-brizio Bergantin. Quest’ultimo dopo aver preso il posto dello stesso Contadin alla presidenza della casa di riposo Danielato non ha rinuncia-to al suo incarico di consigliere comunale, “una incompatibilità - denunciano - regolamentare, etico-morale ricoprire più cariche politiche e amministrative”. Una iniziativa, la lettera, che viene motivata anche da questioni che vanno oltre quelle locali e che riguarda più in genera-

le il tema della disaffezione degli elettori verso i partiti tradizionali. “La situazione economica e sociale - sostengono i 53 fi rmatari - coniuga-ta con i fatti di cronaca di questi giorni sugli scandalosi comportamenti di chi in nome di un partito si è trovato ad assumere ruoli attra-verso i quali ha alimentato il proprio profi tto, sta portando alla disaffezione verso i partiti tradizionali, con il rischio di una pericolosa deriva demagogica e qualunquista”. Da qui la necessità di “reagire”, “ritenendo importante che il Pd, attraveso gli spazi di discussione e rielaborazione interna, debba ridiventare pun-to di riferimento per tutti coloro che si ricono-scono nei suoi valori fondativi”, cosa che con la guida di Contadin, a Cavarzere, ritengono i 53, non è avvenuta.

di Ornella Jovane

In 53 scrivono a Mognato per chiedere un congresso urgente e nominare un nuovo segretario

Politica La sezione cavarzerana in fermento: Contadin nel mirino

Il Pd alla resa dei conti

Il Gruppo consiliare del Partito democrati-co fa quadrato attorno al suo segretario locale Mauro Contadin esprimendogli

solidarietà e stima.“Ricorda - scrive a risposta delle critiche

mosse dai 53 iscritti nella lettera al segre-tario provinciale Mognato - che l’operato di questa segreteria ha portato nell’ultimo anno la vittoria alle amministrative e un contributo sostanzioso all’arricchimento della vita politica cavarzerana con numero-se iniziative pubbliche che hanno visto la partecipazione di esponenti del Pd regiona-le e nazionale”.

Si ipotizza, dunque, che dietro i 53 iscritti alla sezione locale del Pd che hanno sottoscritto la richiesta di un congresso ur-gente per il rinnovo del segretario ci sia una regia e un nome.

“Gli articoli - si legge nel documento diffuso dal Gruppo consiliare del Pd - sem-brano ispirati da qualcuno che, per coprire il proprio fallimento politico-amministrativo, cerca in modo irresponsabile di recuperare una leadership che evidentemente non ha mai avuto”.

“Contrariamente a coloro che utiliz-zano vecchi e ambigui metodi politici, di cui ormai si farebbe volentieri a meno, ad esclusivo servizio di “personalismi”, questa segreteria - è l’attacco - questo gruppo di la-voro, questo segretario, stanno senza dub-bio lavorando alla luce del sole, a completo sostegno dell’amministrazione comunale, affi nché possa migliorare il proprio operato a favore della città”.

Quanto alla disaffezione per la politica in generale e per scongiurare il rischio che si diffonda nel contesto locale il Gruppo consi-liare ha i suoi suggerimenti in risposta alle critiche mosse nella lettera dei 53.

“Percorrere vie datate alimenta il di-samore per la politica - si legge - e mette a serio rischio la solidità di questa ammi-nistrazione già impegnata a risollevare l’e-conomia cittadina messa in ginocchio dalle

passate gestioni”. Il Gruppo consiliare conferma allora il

proprio sostegno sia al segretario locale del Pd, Mauro Contadin, sia a Fabrizio Bergan-tin, anch’egli oggetto di critiche, indirizzan-do invece il proprio attacco all’assessore all’Urbanistica Otello Piazzon.

“Il Gruppo consiliare - conclude l’inter-vento - sente doveroso esprimere il dubbio sull’adeguatezza dell’operato dell’assesso-re all’Urbanistica Otello Piazzon, il quale più volte ha preferito fare scelte politiche autonome, anziché portare avanti le posi-zioni concordate con l’intero Gruppo consi-liare, causando per questo un forte imba-razzo anche all’interno del Pd”.

“Con lui abbiamo vinto le elezioni, c’è qualcuno che cerca di recuperare una leadership perduta”

IL GRUPPO CONSILIARE DIFENDE CONTADIN

O.J.

FOCUS

“Considero la lettera inopportuna nei tempi e nei modi: è vero che in questo periodo storico

c’è disaffezione generale alla politica nell’intero Paese, ma l’analisi evidenziata nel comunicato è assai approssimativa e generalizzata in modo impreciso”.

Mauro Contadin replica tre giorni dopo la diffusione dei contenuti della lettera indirizzata al segretario provinciale del Partito democratico Michele Mognato e, punto per punto, porta i suoi argomenti a sostegno di una gestione diffi cile ma effi cace. “Quando si dice che la mia con-duzione “non ha portato i frutti sperati” - osserva - vorrei precisare che sono stato eletto nel 2010 segretario del partito, in un contesto diffi cile dove il Pd locale era all’opposizione e aveva perso consensi alle elezioni provinciali non eleggendo rappresentanti; mi sono rimboccato le maniche, con molta fatica, dedizione , assieme alla segreteria e ad un gruppo di lavoro che a tutt’oggi si sta impegnando con iniziative tematiche nel territorio, ab-biamo vinto le elezioni locali nel 2011 contro tutti i pronostici e le aspettative: altro che “conduzione personalistica” da parte mia, anzi molta disponibilità al dia-

logo e collegialità, con successi che parla-no chiaro”. Contadin dunque si oppone a qualsiasi “resa dei conti”, rivendicando i risultati di un lavoro serio e condiviso con molti. “Nessuna resa dei conti interna quindi - conclude - ho dimostrato che con il lavoro serio, con l’umilità e con il rispetto degli avversari si raggiungono risultati in-credibili; poco di concreto lasciano invece le accuse, fi glie di una vecchia politica che appartiene a chi non ha argomenti concre-ti e si scaglia contro le persone”.

Contadin replica ai 53“IL MIO, UN LAVORO SERIO CHE HA GIÀ DATO I SUOI FRUTTI”

P.T.

Mauro Contadin

“Quando sono stato eletto il Pd era all’opposizione, oggi siamo al Governo della città”

Page 9: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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8 Cavarzere88 Cavarzere

Il futuro di Palazzo Danielato continua a essere in città tema di acceso dibattito, da una parte il sindaco Henri Tommasi e la sua amministrazione

comunale, quasi al completo, e dall’altra il gruppo spontaneo di associazioni che ha dato vita al comi-tato a salvaguardia del teatro. Del fronte contrario all’affi tto fanno inoltre parte anche l’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian e diversi esponenti delle for-mazioni politiche di opposizione.

Il sindaco ha in questi giorni ribadito la volon-tà di promuovere azioni che possano portare a un potenziamento di Palazzo Danielato come centro culturale di Cavarzere.

“Dare in concessione parte del palazzo – così il primo cittadino – è l’unico modo per ottenere la liquidità necessaria a chiudere il bilancio e fare funzionare anche negli anni futuri il teatro, senza il rischio di doverlo chiudere. Gli incontri avuti con le associazioni non hanno portato nessuna proposta percorribile e di conseguenza la via da noi individua-ta rimane l’unica attuabile. Intendiamo cercare un partner che ci aiuti a promuovere spettacoli di quali-tà, in cambio della concessione in affi tto di parte del foyer al piano terra”.

Si sofferma infi ne sulla po-lemica scaturita dalla mancata realizzazione di un dibattito pubblico sul tema, che un quo-tidiano locale aveva proposto di organizzare. “I tanti incontri che abbiamo coi cittadini – afferma – dimostrano la nostra apertura al dialogo. Allo stato attuale non vi sono novità sulla questione, quando avremo appro-vato il consuntivo e il bilancio di previsione, avendo nuovi dati certi su cui discutere, non mancheremo di promuovere ulteriori incontri anche sul teatro”.

Intanto le associazioni culturali si sono costituite

con atto pubblico nel Comitato “Caput Aggeris”, che ha come fi nalità la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico cavarzerano, mante-nendo lo scopo primario di preservare l’integrità di Palazzo Danielato.

“Le oltre 1.500 fi rme raccolte comprendono persone di tutte le ideologie politiche – afferma la

presidente Fanny Quagliato – dall’estrema sinistra all’e-strema destra, tra cui esponenti delle liste che hanno sostenuto questa amministrazione comu-nale, convinti sia giunto per essa il momento di fare una

profonda autocritica”. Quagliato pone poi una questione di correttezza

rispetto alla delibera che inserisce nel Piano delle valorizzazioni il teatro.

“È stata votata senza il parere della Soprinten-denza – afferma – totalmente all’oscuro di quanto a Cavarzere stava succedendo, alla quale per legge

deve essere sottoposto qualsiasi tipo di progetto relativo a Palazzo Danielato, dichiarato di interesse culturale e quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela previste per tali beni. Tra queste la possibilità di concederne l’uso solo per fi nalità compatibili con la sua destinazione culturale, il tutto subordinato all’autorizzazione del Ministero, rilasciata a condi-zione che il conferimento ne garantisca la conserva-zione e la fruizione pubblica”.

La presidente rende noto inoltre che una rappre-sentante del Comitato ha incontrato la Soprintenden-te per i beni architettonici e paesaggistici, la quale, stupita di non essere a conoscenza del progetto di affi tto, le ha assicurato una sua richiesta di deluci-dazioni al sindaco.

“Chiediamo la modifi ca della delibera e un ge-sto di umiltà da parte dell’amministrazione comuna-le – chiosa Quagliato – ammetta il proprio errore e trovi, insieme ai cittadini, una soluzione condivisa da tutti”.

di Nicla Sguotti

Il caso Continua la querelle tra il sindaco e il fronte dei contrari all’affi to del foyer

Tommasi: “Teatro, non ci sono alternative”

Il Comitato ha coinvolto la Soprintendenza per i beni architettonici che chiederà delucidazioni al sindaco sul progetto di affi tto

Dare in concessione parte di palazzo Danielato rimane per il primo cittadino l’unica via per garantire fi nanziamenti alla cultura, ma il Comitato non ci sta

Il neonato Comitato “Caput Aggeris” chiede al sindaco di fare un passo indietro

Il dibattito

È in funzione a Cavarzere, ormai da più di un mese, un nuovo strumento che permette alla Polizia municipale di presidiare il territorio e soprattutto di incentivare il

rispetto dei limiti di velocità. Si tratta del velomatic, un nuo-vo modello di autovelox che per certe caratteristiche rappre-senta la massima innovazione nel settore, prevede infatti la possibilità di rilevare contemporaneamente entrambi i sensi di marcia, ha un sistema fotografi co digitale con la capacità di memorizzazione di oltre 200mila immagini e può fun-

zionare in postazione fi ssa, anche direttamente dall’interno dell’auto di servizio. L’acquisto della nuova apparecchiatura è stata effettuata dal Comune di Cavarzere con una spesa di 22.500 euro, un investimento che sarebbe stato realiz-zato coi fondi inizialmente stanziati per la riorganizzazione del parco macchine comunale, poi risparmiati e quindi uti-lizzati in parte per il velomatic.

La Polizia municipale, come precisa il comandante Sal-vatore Salomone, ha deciso di utilizzare il velomatic per

presidiare i tre punti di accesso alla città. Nello specifi co le zone in cui i vigili urbani stanno già utilizzando il nuovo autovelox sono Ca’ Venier, Ca’ Labia e via Bellina. A Ca’ Venier gli agenti controllano l’area che va dai ponti della statale 516 fi no al distributore, a Ca’ Labia le loro posta-zioni sono solitamente nella parte vicina all’accesso con la provinciale che porta a Loreo e in località Bellina presidiano il tratto che va dalla rotonda con via Mazzini sino al confi ne con il Comune di Pettorazza Grimani.

NEWS Controllo elettronico della velocità. Nuovi dispositiviTRE PUNTI DI ACCESSO ALLA CITTÀ PRESIDIATI DAL VELOMATIC

N.S. Postazione del velomatic

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti *

FAI UNA CROCE SUL QUADRATOPER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI SCHEDA D’ISCRIZIONE

NOME DATA DI NASCITAINDIRIZZOTELEFONO

DATA FIRMA

COGNOME ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI DEL SANGUE

ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI ORAGANI

ASSOCIAZIONE DONATORIMIDOLLO OSSEO(limite età 18-37 anni) consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)

Page 11: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

999Cavarzere

Il nuovo deposito delle autocorriere sarà presto una realtà, ad annunciarlo è l’as-sessore comunale ai Trasporti Ezio Bet-

tinelli il quale, attraverso un comunicato, ha preannunciato l’imminente risoluzione di un problema che da anni rappresenta uno dei principali motivi di protesta da parte dei cittadini cavarzerani.

In particolare le lamentele vi sono state soprattutto da parte dei residenti delle zone che fi no ad oggi le autocorriere si trovano

ad attraversare per giungere all’attuale piazzale di sosta, principalmente via Serafi n e via Visentin. I lavori dove sorgerà il nuovo deposito sono già iniziati da qualche mese e sembra che ormai non si debba più atten-

dere molto per far cessare defi nitivamente i disagi dovuti al transito dei mezzi per le vie del centro.

“Siamo giunti alla fase conclusiva dell’iter relativo all’accordo di programma tra Regione Veneto, Provincia di Venezia, Comune di Cavarzere, Pmv e Actv – queste le parole dell’assessore – atto fi nalizzato alla realizzazione del nuovo deposito au-tobus dell’autostazione di questo Comu-ne, sottoscritto il 31 gennaio dello scorso

anno”. L’assessore Bettinelli prosegue ricordando che l’autostazione è già stata realizzata e collaudata mentre il 6 febbraio hanno avuto inizio i lavori del nuovo piazza-le di sosta in località Santa Maria, assegnati alla ditta Ecis srl dopo l’espletamento dell’i-ter amministrativo per tale realizzazione. Fornisce inoltre delle indicazioni precise su quelle che dovrebbero essere le tempistiche di realizzazione dei lavori, evidenziando an-che quale è il periodo in cui si presuppone

il nuovo deposito possa essere ultimato e quindi fruibile.

“A metà luglio – conclude Bettinelli – il transito degli autobus lungo via Visentin e via Serafi n cesserà e con esso fi niranno defi nitivamente i disagi per i residenti, que-sto grazie all’accordo di programma e alla determinazione di tutti gli enti e società che hanno permesso la realizzazione di quanto in esso contenuto”.

di Nicla Sguotti

“Siamo alla conclusione dell’iter relativo all’accordo di programma, a luglio fi niranno i disagi per i residenti di via Visentin e Serafi n

Trasporti L’assessore Bettinelli annuncia la risoluzione dell’annosa questione

L’assessore Ezio Bettinelli

“I lavori sono già iniziati,il nuovo deposito sarà presto una realtà”

È stata una giornata davvero ricca di emozioni quella tra-scorsa a Roma venerdì 20 aprile da alcuni rappresentanti del Comitato della Croce, associazione che da anni è im-

pegnata nella promozione del volontariato e della legalità. In occasione del Premio internazionale della bontà 2011, celebra-to a Loreto lo scorso dicembre, il Comitato aveva deliberato di consegnare un riconoscimento al cardinale Angelo Comastri (in

foto con Donin e Zulian) che però, per motivi pastorali, non si era potuto recare a ritirare il premio.

Così una delegazione dell’associazione si è recata nella Capitale per consegnarglielo, il gruppo di Cavarzere, del quale faceva parte anche l’assessore alla Cultura Fabrizio Zulian, è stato ricevuto dal cardinale nell’uffi cio della casa canonica in Vaticano. Al cardinale, presidente della Fabbrica di San Pietro, è stato consegnato il simbolico riconoscimento che la commis-sione del Premio Bontà, promosso dal Comitato della Croce, aveva voluto assegnargli come ringraziamento per il riferimento

spirituale e morale nonché il sostegno all’associazione. Nel corso dell’udienza, la motivazione del riconoscimento

è stata letta dall’assessore Zulian mentre Renzo Donin, com-ponente della commissione del Premio e consigliere comunale della città di Chioggia, ha consegnato al cardinale una perga-mena e una medaglia. Durante la permanenza a Roma, la delegazione ha fatto visita anche ad altre persone alle quali il Comitato della Croce è particolarmente legato, tra queste il cardinale Francesco Marchisano.

N.S.

PREMIO BONTÀ, RICONOSCIMENTO AL CARDINALE COMASTRI

Focus

segue da pag. 1Avendo implicazioni ulteriori rispetto alla sin-

gola scadenza elettorale, queste indicazioni meri-tano di essere analizzate nel dettaglio. Una rispet-tabile corrente di pensiero ha sostenuto a lungo la

tesi dell’astensione come appagamento, identifi cando nell’astensione un comportamento di cittadini “soddisfatti di come vanno le cose”. Nell’Italia del 2012 di appagamento se ne trova ben poco. Si vedono accumulati gli effetti di due diverse crisi: oltre alla crisi economica che funesta l’intero Occidente, nel nostro paese si aggiunge l’effetto della crisi politica. I dati dei sondaggi evidenziano una fi ducia dei cittadini italiani verso il sistema dei partiti inferiore al 4% e alle ultime ammini-strative l’astensione è cresciuta di ben sette punti percentuali. In tale contesto, anziché alimentare un serio dibattito su come riformare il sistema partitico e riconquistare la fi ducia dei cittadini, i partiti maggiori preferiscono imboccare quella scorciatoia cognitiva che consiste nel defi nire quale “antipolitica” qualsiasi forma di soggettività germogliata al di fuori dei loro confi ni. Questa è l’etichetta sovente attribuita al Movimento Cinque Stelle. Eppure, le prime ricerche dedicate a tale movimento mostrano una realtà vivace e sfaccettata: dietro a Beppe Grillo, fi gura che garantisce un collante nazionale e occasioni di visibi-lità mediatica, vi sono in molti contesti candidati scelti su base locale legati a profi li specifi ci. Alcuni di essi provengono dalle mobilitazioni referendarie vittoriose della scorsa primavera che hanno rappresentato una svolta nella politica italiana ed accelerato il declino del berlusconi-smo. Sovente tali candidati sono sorretti da una fi tta rete di relazioni con gli attori sociali e da un livello di fi ducia diffi cile da conseguire per i politici dei partiti tradizionali. È il caso del primo sindaco ottenuto dal Movimento Cinque Stelle: Roberto Castiglion, ingegnere informatico trentunenne, che ha ottenuto il 35,2% nel comune di Sarego (in pro-vincia di Vicenza), proprio laddove la Lega aveva deciso di collocare il c.d. “Parlamento padano”. Anziché rinchiudere tali esperienze nell’eti-chetta di “antipolitica” sarà interessante analizzare il comportamento degli esponenti del Movimento Cinque Stelle cui saranno attribuire responsabilità istituzionali, ossia comprendere quali scelte di politica pubblica compieranno, quali rapporti istituiranno con i cittadini e gli altri soggetti politici e, non va dimenticato, con il vulcanico mattatore genovese, fi nora indiscussa forza centripeta dell’intero Movimento. Soprattutto, sarà interessante studiare quale struttura saprà darsi il Movimento per consolidare tali risultati, dal momento che, al fi ne di dare continuità alla propria presenza politica, alcuni gradi di istituziona-lizzazione si riveleranno indispensabili.

Oltre l’antipolitica

*Docente di Scienza politica presso l’Università di Padova

L’Intervento

di Marco Almagisti * Deposito delle autocoriere, verso l’atto fi nale

SEDI OPERATIVE: Via Pozzetto, 76 Cartura (PD) e Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE)

• Vaccinazioni e profilassi filaria

• Visite cliniche e domiciliari

• Ecografia

• Radiologia

• Chirurgia

• Laboratorio analisi

AMBULATORIO VETERINARIOPEGOLOTTE

• Vaccinazioni e profilassi filaria

PEGOLOTTE

MESE DELLA PREVENZIONE DELLA FILARIOSI CARDIOPOLMONARE E DEI VERMI INTESTINALI

Dr. Milan Robertoord. Vet. PD 538

349 1202137

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10 Cavarzere1010 Cavarzere

A Cavarzere il sito devozionale in via Pio La Torre continua a far parlare di sé, specie ultimamente, poiché agli appuntamenti del 4 e 28 del mese

stanno arrivando anche fedeli stranieri, avvisati dal passaparola. Anche se in città regna comunque una patina di scetticismo sulla questione, tranne per un folto gruppo di fedeli devoti alla Madonna Addolorata del Perdono, il passaparola fra i credenti continua a travalicare i confi ni urbani e provinciali, espandendosi non solo in Italia e appunto oltrepassando le Alpi, fi no alla Francia per esempio.

Quasi ogni giorno il santuario è meta di pellegrini che accorrono in visita, chi per curiosità, chi per fede. Fulcro dell’attenzione è Alina Coia, una signora di 74 anni, che da quindici anni racconta di avere contatti mistici con la Madonna Addolorata del Perdono. La fama di Alina ha dunque superato i confi ni nazionali a maggio, assieme al migliaio di pellegrini, ha recato visita al complesso mistico un gruppo di francesi pro-veniente da Medjugorje, arrivato nel tardo pomeriggio a Cavarzere proprio per ascoltare il messaggio di Alina.

Durante la veglia, le preghiere sono recitate in francese, croato e italiano. Al “terzo mistero” si ripete il “prodigio”, puntuale ogni 4 e 28 di ogni mese: Alina

cade in estasi sentendo la voce della Madonna, che la-scia il suo messaggio. “Vi sono vicina in modo speciale in questo mese di maggio”, invitando a pregare per i sacerdoti e per le famiglie. Ale coppie l’invito “Non andate a convivere: scegliete la via del matrimonio. Pregate per le famiglie in diffi coltà”.

Poi Alina dice di avere una visione del paradiso e persone vestite di bianco; e fa menzione rispetto a un fatto che dovrà succedere tra cinque-sei anni, sul quale

però si tace. Infi ne, arriva il messaggio di Padre Pio da Pietrelcina; Alina cambia tonalità di voce, assumendo un accento del sud. Il messaggio invita alla preghiera e a voler bene a “Mammarella”, Madre di Gesù.

Non solo stigmate e segni della passione di Cristo che si accentuano durante la Quaresima, oppure l’olio che si può osservare sulla statua di Maria, collocata nel piccolo tempietto nel prato vicino a casa di Alina, o l’immagine del Crocifi sso dalla quale sgorgherebbe sangue: qualcuno vicino ad Alina fa sapere che il croci-fi sso in legno di Cavarzere, storico simbolo devozionale della comunità, avrebbe fatto altri miracoli, abbassan-do ulteriormente la testa in occasione della processione del Giubileo del Crocifi sso il 23 ottobre 2011.

I fedeli devoti alla Madonna del Perdono nel frat-tempo si sono costituiti in associazione e hanno dato vita anche ad un sito internet, stando al passo coi tem-pi. Le donazioni non mancano: l’associazione è riuscita a comprare, dopo vari tentativi, gran parte del terreno sito in via Pio La Torre, dove sorge il capitello. In molti mormorano che l’intenzione sia di realizzare un san-tuario, anche se c’è il massimo riserbo in proposito. “Perchè non contano le opere materiali, ma le opere di fede” fanno sapere i devoti.

di Melania Ruggini

La fama del sito devozionale di via Pio La Torre e della signora Alina che dice di avere contatti mistici con la Madonna e Padre Pio cresce, un gruppo di fedeli è arrivato da Medjugorje

Il caso Ogni 4 e 28 del mese si rinnova il “prodigio” della visione

Devoti francesi per la Madonna del Perdono

La statua della Madonna Addolorata del perdono

Una lezione interamente dedicata alla salute del piede e della caviglia, que-sto l’argomento con cui l’Università

popolare ha concluso il proprio anno ac-cademico, all’insegna del rinnovamento e dell’ampliamento del corpo docente.

Per la lezione conclusiva, che si è svol-ta domenica 22 aprile, è stato invitato a Cavarzere il professor Antonio Volpe noto chirurgo specialista nella medicina dello sport. L’incontro si è aperto con l’introdu-zione da parte del presidente dell’Università popolare Renato Belloni, il quale ha lasciato la parola allo specialista.

Alla lezione, tenutasi a Palazzo Danie-lato, hanno partecipato molte persone tra le quali diversi atleti cavarzerani, essa è stata l’occasione per apprendere quali siano le concause, l’evoluzione e il tipo di interven-to più indicato per le diverse patologie di piede e caviglia. In particolare il relatore ha evidenziato come certe tipologie di disturbi

colpiscano in modo particolare le donne ma anche chi pratica sport, spiegando che spesso l’intervento del chirurgo non riesce a riportare la situazione allo stato ottimale.

Ringraziando il relatore e congedando

i presenti, il presidente Belloni ha ricordato come l’anno accademico appena concluso sia stato caratterizzato dall’ingresso di mol-ti volti nuovi, soprattutto giovani, nel corpo docente e da un ulteriore ampliamento dell’offerta formativa.

L’appuntamento è adesso per ottobre, precisamente domenica 7, giornata in cui è prevista la lezione inaugurale del nuovo anno accademico.

UNIVERITÀ POPOLARE, SI RIPRENDE AD OTTOBRE

N.S.

Ha preso vita a Cavarzere una nuova associazione di promozione sociale che va ad arricchire il già nu-trito mondo dell’associazionismo in città. L’ idea

è nata da un gruppo di ragazzi convinti che a Cavarzere vi sia la quasi totale mancanza di attività per il mondo giovanile e sia arrivato il momento di porre rimedio alla situazione. Così hanno deciso di costituirsi in associa-zione, impegnandosi in prima persona per promuovere attività e manifestazioni volte a rendere il centro cittadi-no più vivo e attivo. Il gruppo ha già iniziato la propria attività con la prima riunione, nel corso della quale è stato defi nito il direttivo: presidente Moreno Frazzetto, vicepresidente Luca Zulian, segretario Carlo Mantoan e tesoriere Alessandro Priore. Fin da questo primo incontro è emersa chiaramente la volontà di promuovere eventi per un pubblico giovane, insieme alla convinzione che il vero motore dell’associazione debba essere la ricerca della collaborazione con le diverse associazioni cittadine e i vari esercizi commerciali, al fi ne di promuovere eventi che includano più tipologie d’intrattenimento. “Vogliamo trovare un’intesa con le varie anime associative comu-nali nonché con i negozi e i bar – afferma il presidente Frazzetto – Vivi Cavarzere, aperta a chiunque intenda collaborare con nuove idee, si prefi gge di organizzare particolari serate a tema musicale per un pubblico giova-ne, mediante proposte di concerti rock all’aperto, con la collaborazione di gruppi emergenti locali e anche di più ampia fama”.

NEWS

Vivi CavarzereUNA NUOVA ASSOCIAZIONE CHE GUARDA AI GIOVANI

Nicla Sguotti

Soddisfazione del presidente Belloni pe i tanti giovani introdotti nel corpo docente

Al via il primo concorso fotografi co “Chioggia Capitale del ra-dicchio”, organizzato da Chioggia ortomercato del Veneto in collaborazione con Rce-Foto di Chioggia. Appassionati, foto-

amatori e professionisti attrezzati di macchine digitali, obiettivi e cavalletti sono chiamati in gara per fi ssare sulla pellicola lo scatto più signifi cativo nelle due categorie proposte.

Due i temi del concorso: uno fi sso, “Il Radicchio di Chioggia”, quale principe dell’orticoltura locale ripreso nella molteplicità dei momenti colturali, di lavorazione e commercializzazione; l’altro libero, “I prodotti agroalimentari e il territorio dei 10 Comuni del Radicchio Igp di Chioggia”, nel quale i fotoamatori potranno sbiz-zarrirsi nel ritrarre immagini della gente, dei vari paesaggi e diversi ambienti, dei mestieri e delle tradizioni caratterizzanti le aspetti ed espressioni rurali nei Comuni di Chioggia, Cavarzere, Cona, Codevi-go, Correzzola, Rosolina, Ariano Polesine, Taglio di Po, Porto Viro, Loreo, quelli, appunto, che costituiscono l’area di coltivazione del Radicchio di Chioggia Igp.

Gli scatti possono essere inviati entro il prossimo 15 settem-bre all’Ortomercato di Chioggia, o consegnati presso i negozi Rce-Foto del Veneto. Ogni partecipante potrà inviare al massimo tre foto per ciascun tema. Le stampe su carta fotografi ca dovranno avere il lato lungo compreso tra i 30 e 40 cm. Gli scatti digitali potranno essere presen-tati anche su supporto elettronico anche su Cd o chiavetta Usb con risoluzione 300 dpi.

Le premiazioni si terranno in ottobre, nell’ambito delle manifestazioni del mese dedicato alla Zucca Marina di Chioggia, con allestimento di una mostra fotografi ca delle immagini selezionate.

Tutte le opere ammesse all’esposizione verranno inoltre di-gitalizzate per la loro pubblicazione su apposita sezione del sito web.

I premi per entrambe le sezioni consistono per il primo clas-sifi cato in un buono spesa di euro 150 in materiale fotografi co

presso i negozi Rce e una cesta di prodotti agroalimentari; per il secondo classifi cato un buono spesa di euro 50 in materiale fotogra-fi co presso i negozi Rce e una cesta di prodot-ti agroalimentari; per il terzo classifi cato una cesta di prodotti agroalimentari.

Informazioni, documentazione e scheda di iscrizione per partecipare al concorso sono reperibili presso i negozi Rce-Foto o scaricabili dai siti “www.rcefoto.com” o “www.ortomercatochioggia.it”.

NEWSIl concorso fotografi co

IL RADICCHIO E LE TERRE DELLA SUA PRODUZIONE IN UN FLASH

Giovanna Bellemo

Due i temi del concorso sul radicchio e i suoi prodotti agroalimentari

Il presidente Belloni e il professor Volpe alla lezione conclusiva

Page 13: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

AMBITO TERRITORIALE DI APPLICAZIONECOMuNI DI ARZERgRANDE (PD), BOvOLENTA (PD), CAMPAgNA LuPIA (vE), CAMPOLONgO MAggIORE (vE), MIRA (vE), CANDIANA (PD), CAvARZERE (vE), ChIOggIA (vE), CODEvIgO (PD), CONA (vE), CORREZZOLA (PD), PONTELONgO (PD), TERRAssA PADOvANA (PD)

G.A.L. Antico Dogado

G.A.L. Antico DogadoVia C. Colombo, 4 - 30010 Lova di Campagna Lupia (VE) | Tel. 041 461157 | Fax 041 5184086mail: [email protected] | PEC: [email protected] | www.galdogado.it

Iniziativa finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007- 2013, Asse 4 – Leader Organismo responsabile dell’informazione: G.A.L. Antico DogadoAutorità di gestione: Regione del Veneto – Direzione Piani e Programmi del Settore Primario

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Al via i progetti di cooperazione

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DEL G.A.L. per essere sempre informato sulle ultime novità

Sono stati emanati due nuovi bandi per la diversificazione di attività quali le fattorie plurifunzionali e gli agriturismi. Si tratta della Misura 311 “Diversificazione in attività non agricole” Azione 1 “Creazione e consolidamento di fattorie plurifunzionali”. Con questo strumento si punta alla creazione di fattorie plurifunzionali (sociali, didat-tiche, creative, ecofattorie) mediante la ristrutturazione, l’adeguamento di fabbricati esistenti, già in uso all’impresa agricola, l’acquisto di attrezzature e beni durevoli, la realizzazione di percorsi didattici e la sistemazione delle aree esterne. L’importo complessivo messo a bando è di euro 264.825,82. Il livello d’aiuto è del 40% della spesa ammis-sibile per gli investimenti fissi, del 35% per gli altri investimenti. C’è poi la Misura 311 “Diversificazione in atti-vità non agricole” Azione 2 “Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”. Gli imprenditori agricoli possono realizzare investimenti strutturali e dotazionali finalizzati a: ospitalità in stanze o alloggi o agricampeggi. E poi: adeguamento di locali per attività di presentazione, degustazione e offerta di prodotti, attività ricreative, escursionistiche e culturali da parte degli ospiti. Non da ultima l’implementazione dei sistemi di qualità certificata. L’importo complessivo messo a bando è di euro 158.342,11. Il livello d’aiuto è del 30% della spesa ammissibile per gli investimenti fissi, del 25% per gli altri investimenti. Per presentare domanda c’è tempo fino al 9 agosto 2012.

Per informazioni, contattare il GAL. L’attività di sportello informativo viene fornita dal lunedì al venerdì dalle 8 alle ore 12 previo appuntamento telefonico.

Fattorie plurifunzionali e agriturismi Novità

Il GAL Antico Dogado ha presentato alla Re-gione del Veneto per la sua approvazione, una serie di progetti utili al rilancio dell’economia rurale. Si tratta di due progetti di cooperazione interterritoriale e un progetto di cooperazione transnazionale previsti nel proprio Programma di Sviluppo Locale. Va spiegato però che la Co-operazione prevista dall’Asse 4 Leader, consiste nella realizzazione di progetti su temi comuni a territori rurali diversi. Sono progetti che si svi-luppano attraverso l’incontro e il confronto tra le rispettive culture e realtà. Oltre al raggiungi-mento degli obiettivi prefissati dai progetti, ne derivano benefici indiretti per i territori, indotti dalla nascita di competenze, reti e relazioni, che divengono patrimonio comune dei partner. I progetti di cooperazione possono essere inter-territoriali (con partner nazionali) o transna-zionali (con partner di altri stati dell’Unione Eu-ropea). Tutti puntano a rilanciare e valorizzare l’economia agricola, come volano della ripresa in questo momento di crisi economica. Vediamo però nel dettaglio i vari progetti:

Turismo rurale tra i grandi fiumi. Promozione del turismo rurale nei

territori di pianura attraversati dai grandi fiumi - Tur Rivers

L’obiettivo del progetto è promuovere il turismo rurale nei territori di pianura ancora poco fruibili, compresi nel “triangolo” della Pianura Padana orien-tale, interessata dalla presenza dei due più grandi fiumi d’Italia, il Po e l’Adige, delimitato dalle grandi mete turistiche come le città d’arte (Venezia, Man-tova, Padova, Verona, Ferrara e Ravenna), le zone del turismo balneare del mare Adriatico o del lago di Garda. Si tratta quindi di “captare” e indirizzare il turismo “classico”, attraverso lo sviluppo e la valoriz-zazione degli itinerari “interGAL o interprovinciali” di mobilità lenta: ciclabili, fluviali, ippovie, ecc. In particolare, si qualificheranno alcuni degli itinerari esistenti nel nostro territorio e ritenuti particolarmen-te strategici nel completamento della rete esistente. Questo anche in considerazione dell’intervento a re-gia avviato dal nostro GAL con le Province di Padova e Venezia attraverso la Misura 313 Azione 1 “Itine-rari e certificazione”. I soggetti attuatori saranno i Comuni di Campolongo Maggiore, Pontelongo, Bovo-lenta e Chioggia. La tipologia del progetto è di tipo interterritoriale. Il GAL capofila è il Polesine-Adige. Fra i partner: GAL Polesine Delta Po, GAL Antico Do-gado, GAL Patavino, GAL Bassa Padovana, GAL della

Pianura Veronese, GAL Delta 2000. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 233.966,30 euro.

Città storiche, mercati rionali e contadini tra piazze e barchesse - Open market

L’obiettivo generale del progetto è di sostenere l’offerta turistica rurale dei territori partner, attraver-so la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati. In tal modo i mercati rionali e contadini diventeranno eventi e l’insieme di essi costituirà l’itinerario attraverso il quale gli abitanti, ma soprattutto i visitatori/turisti, potranno scoprire i tesori dei territori interessati dal progetto. Tra gli interventi previsti, vi è la riqualificazione di una piaz-za nel Comune di Correzzola che ospiterà il mercato rionale. La tipologia è di tipo interterritoriale. Il capo-fila è il GAL Bassa Padovana. I GAL partner sono: il GAL Antico Dogado, GAL Patavino, GAL della Pianura Veronese, GAL Carso. Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 200.000 euro.

Rural Emotion - R.EM

L’obiettivo generale del progetto è promuovere una serie di itinerari/mete culturali, che diventeranno una volta messi in rete, “una storia di scoperta del ter-ritorio”. Il valore aggiunto del progetto sarà per cia-scun territorio quello di collegarsi ad altri territori ru-rali attraverso strumenti innovativi di comunicazione, come i fumetti, contribuendo a creare un circuito utile a scoprire ed arricchire l’offerta turistica e culturale delle aree aderenti al progetto. Il territorio del GAL Antico Dogado è famoso anche per aver ospitato e dato i natali a personaggi della storia del teatro come Carlo Goldoni ed Eleonora Duse. Questi artisti, vissuti in epoche diverse ma entrambi di fama internaziona-le, accompagneranno il protagonista del fumetto alla scoperta del territorio del GAL tra ville, barchesse e siti archeologici. Si tratta di un progetto di tipo transnazio-nale. Il capofila è il GAL Patavino. I GAL partner sono: GAL Antico Dogado, GAL Bassa Padovana, GAL della Pianura Veronese, GAL Montagna Vicentina, GAL Terra Berica, GAL AktiivinenPohjois-Satakunta (Finlandia). Il contributo pubblico richiesto dal GAL Antico Dogado è di 170 mila euro.

CONFERENZA STAMPA PROGETTO TUR RIVERS - Archivio GAL Polesine Adige

da sinistra: Pier Luigi Parisotto (Presidente GAL Antico Dogado), Eugenio Zaggia (Presidente GAL Pata-vino), Daniele Toniolo (Presi-dente GAL Bassa Padovana), Lorenzo Marchesini (Presiden-te GAL Delta 2000), Alberto Faccioli (Presidente GAL Pole-sine Adige), Valentino Girlanda (Presidente GAL della Pianura Veronese)

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12 Frazioni1212 Frazioni

L’associazione culturale Concetto armonico, nata lo scorso dicembre nella frazione di Rottanova, continua

a promuovere eventi di rilievo, tra i quali spicca il concerto “Ave Maria” realizzato ai primi di maggio, in collaborazione con la Parrocchia Pontifi cia di Sant’Anna, nella Città del Vaticano.

Tale manifestazione aveva lo scopo di presentare il nuovo progetto discografi co del celebre soprano Daniela Dessì, socio onora-rio di Concetto armonico, che si propone di raccogliere fondi e promuovere iniziative di solidarietà a favore di progetti umanitari in Italia e nel mondo. Presentato dalla gior-nalista televisiva Didi Leoni, il concerto è iniziato con le interpretazioni del coro della Basilica papale di San Francesco in Assisi, diretto dal maestro padre Giuseppe Magrino e accompagnato all’organo dal maestro Eu-genio Becchetti.

Alternandosi al coro, il baritono cavarze-rano Andrea Castello, presidente di Concetto armonico, ha eseguito due brani inediti com-posti dallo stesso padre Giuseppe, suscitando

molta attenzione e apprezzamenti da parte dei presenti. La seconda parte della serata era la più attesa, ha avuto come protagonista quella grande signora della lirica che è Daniela Dessì, la quale ha interpretato cinque tra le più belle e suggestive Ave Maria, comprese nel suo nuovo disco. Il soprano è stato ac-compagnato all’organo dal maestro Roberto Scarpa Meylougan, che ha collaborato anche all’incisione del cd. Clamoroso il consenso che il pubblico a voluto attribuire a Daniela Dessì, per la suggestiva interpretazione dei brani. Questo concerto è stato solo il primo di una serie di eventi, previsti per la presentazione del nuovo progetto discografi co Ave Maria. I prossimi appuntamenti vedranno la nota inter-prete impegnata nel promuovere questa sua iniziativa benefi ca in varie città italiane ed eu-ropee. I prossimi concerti, sempre organizzati in collaborazione con l’associazione Concetto armonico, sono previsti a Medjugorje, ad Assi-si nella Basilica superiore di San Francesco e a Vicenza nella Basilica di Monte Berico, succes-sivamente anche a Genova, Vienna e Parigi.

AVE MARIA, IL CONCERTO DI “CONCETTO ARMONICO”

Nicla Sguotti

Andrea Castello e Daniela Dessì durante il concerto in Vaticano

L’Amministrazione Comunale, ormai al primo anniversario del suo insedia-mento, continua il tour nelle frazioni

di Cavarzere, per accoglierne le richieste e conoscerne le principali problematiche, ascoltando i cittadini. In ordine di tempo, l’amministrazione ha incontrato i cittadini di Dolfi na, San Gaetano e San Pietro.

“A San Pietro l’e-mergenza più grande è rappresentata dai lavo-ri sulla strada pubblica che non sono ancora terminati – spiega il sindaco, Henri Tom-masi – Ci rendiamo conto che è effettiva-mente un grosso disagio: di certo siamo a conoscenza di questa situazione da molto tempo. Come abbiamo spiegato durante l’incontro, il vero problema è la nostra diffi -coltà a comunicare con la ditta responsabile dei lavori: dopo moltissimi solleciti a cui la ditta non ha mai risposto, ci troviamo an-

cora a dover far rispettare quelli che sono i suoi doveri, ovvero portare a termine, entro breve, i lavori per la sistemazione della stra-da. Dopo l’ultimo sollecito, sembra che la ditta abbia fi nalmente deciso di sbloccare la situazione: se davvero così non fosse, non ci resterà che riformulare l’appalto, perché la situazione per gli abitanti della frazione

è diventata davvero insostenibile.”

Anche a Dolfi na gli abitanti reclamano la necessità di una rapida sistemazione della piazzetta della

chiesa, ma in questo caso, spiega Tommasi: “La piazzetta non è di proprietà comunale, bensì appartiene in parte a privati, in parte alla curia. In questa circostanza, quindi, per noi non è possibile intervenire”.

Gli abitanti di Grignella e di Villaggio Bu-sonera richiedono invece una manutenzione generale delle loro strade e l’insediamento

di qualche punto luce in più, ma non si se-gnalano particolari problematiche.

In attesa di andare a visitare i paesi di Boscochiaro e Rottanova, il sindaco ha nel frattempo convocato i rappresentanti dei comitati cittadini dei due paesi.

“Ho pensato – commenta Tommasi – che fosse importante raccogliere le testi-monianze dei rappresentanti del paese, così da poterci intanto informare presso gli enti di competenza, nonché dai dirigenti e dai tecnici. Purtroppo, Boscochiaro si conferma ancora come la frazione con più problema-tiche, soprattutto per la pericolosità degli argini del Gorzone. Per questo, abbiamo già contattato il Genio Civile, responsabile degli argini, il quale ci ha informato che è pie-namente a conoscenza della situazione, ma che sta aspettando di ricevere i fi nanziamen-ti per iniziare i lavori che, burocraticamente, attendono solo un via economico. Un altro problema del paese sono le fognature, per il quale stiamo vedendo con i tecnici come

muoverci”.“A Rottanova, - prosegue il primo cit-

tadino - permane il problema dei trasporti pubblici, per i quali i cittadini reclamano una

maggiore assistenza e presenza. Anche la sistemazione del campetto rappresenta un disagio, ma anche in questo caso stiamo verifi cando come poterci muovere per la sua gestione”.

A fi ne giugno è previsto l’incontro dell’amministrazione anche con gli abitanti del centro cittadino, per raccogliere anche qui le testimonianze e le osservazioni di tutti i cittadini.

di Paola Teson

L’emergenza più diffusa è la manutenzione di strade e piazze e la necessità di più servizi

Incontri con l’amministrazione Le ultime tappe: Dolfi na, Grignella, Villaggio Busonera e San Pietro

Il tour della Giunta nelle frazioni conferma i problemi

Gli abitanti di San Pietro chiedono la conclusione dei lavori sulla stra-da principale

Boscochiaro ha il disagio della pericolosità degli argini del Gorzone, il Genio civile aspetta i fi nanziamenti Le prossime tappe:

Boscochiaro e Rottanova, ma il sindaco è già informato sui disagi

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L’istituto comprensivo Cappon di Ca-varzere e Livio di Cona ha un occhio di riguardo per i propri ragazzi anche

dal punto di vista medico; come ogni anno, infatti, è stata offerta la possibilità agli alunni delle classi prime e seconde di effet-tuare uno screening visivo gratuito, fi naliz-zato alla rilevazione di eventuali criticità o problemi da approfondire successivamente mediante visita oculistica.

Si è trattato di un importante servizio, nell’ottica di rilevare precocemente ostacoli o diffi coltà che a lungo termine possono incidere sullo stato complessivo di salute dei ragazzi. Collocato nell’ambito del pia-no dell’offerta formativa (area educazione alla salute) lo screening visivo, sostenuto fortemente dalla sezione Avis di Cavarzere e Cona e coordinato dalla referente alla sa-lute, docente Maria Ilva Bonato, si è svolto lunedì 23 aprile grazie al contributo profes-sionale dell’associazione optometristi della provincia di Padova, interessando gli alunni delle classi prime e seconde della sede cen-trale e della sezione staccata, per un totale di circa 300 studenti.

Il 98% delle famiglie, dopo aver rice-vuto una dettagliata nota informativa sugli

obiettivi e le modalità dello screening, ha accettato di sottoporre i fi gli al controllo visivo realizzato all’interno dei locali scola-stici. Il 97% degli alunni delle classi interes-sate è stato effettivamente testato, mentre il restante 3% è risultato assente nel giorno fi ssato per la somministrazione.

Al termine dello screening, alle fami-glie i cui fi gli hanno evidenziato criticità o problemi è stato suggerito, tramite formale e motivato invito degli ottici, di effettuare un approfondimento presso un medico ocu-lista di fi ducia.

Un particolare ringraziamento dell’I-stituto alla sezione Avis di Cavarzere nella persona del suo presidente Luigi Sturaro per il costante supporto offerto alle inizia-tive della scuola e alla docente Bonato per l’effi cace e produttivo coordinamento dell’intera iniziativa.

di Melania Ruggini

Ad aprile gli studenti sono stati sottoposti a controlli preliminari, in caso di criticità sono state avvisate le famiglie per ulteriori accertamenti

Salute Screening visivo per i ragazzi dell’Istituto comprensivo Livio di Cona e Cappon di Cavarzere

Visita a scuola per vederci...chiaro

Lo screening visivo, una iniziativa fortemente voluta dall’Avis

Circa 300 studenti delle classi prime e seconde sono stati sottoposti a controllo

Una gita fuori porta fuori dal con-suetudinario ma estremamente piacevole per le famiglie e so-

prattutto per i più piccoli che hanno una innata predisposizione verso gli animali.

La meta è quella del Parco zoofi lo di Frapiero, in via Malipiera 23 a Cona, una struttura della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, che ospita cagnoli-ni abbandonati. Con l’arrivo della bella stagione tutte le domeniche il Parco zo-ofi lo apre le porte a chi vuole staccare la spina per una gita con la famiglia e gli amici e godersi la libertà della natura, negli oltre 30mila metri quadri immersi nel verde.

Una volta arrivati, si viene imme-diatamente coinvolti dall’atmosfera divertente e rilassante del parco. Gli ospiti sono accolti da un ricco buffet, completamente gratuito, composto da dolci, stuzzichini salati e bibite.

Ai bambini è riservato anche un co-lorato e interattivo angolo giochi.

Non è escluso che “catturati” dall’atmosfera non si fi nisca per cono-scere e “innamorarsi” di un amico a quattro zampe e decidere di portarsene uno a casa.

Per sostenere il Parco zoofi lo di Frapiero, insieme a quello di Rubano e al Parco di San Francesco di Presina, sono state organizzate varie iniziative nel mese di maggio e altre ne sono in programma nei prossimi mesi.

Info www.legadelcane-padova.it

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Page 17: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

151515Cultura locale

Il volume “Frammenti di vita operosa a Cavarzere 1860-1960”di Carlo Baldi e Duilio Avezzù sta riscuotendo grande attenzione e successo non solo in ambito locale,

ma anche in quelle località dove sono migrati i cavarzera-ni. Questa cronistoria appassiona infatti i nativi del luogo, trattandosi di racconti di una realtà locale quasi scomparsa, nella quale riconoscersi ed immedesimarsi, che si aggiunge alla narrazione di storia locale che gli stessi autori hanno edito, “Cavarzere, Immagini dal 1880 al 1960”, “C’era una volta la Distilleria”, “Teatro Comunale Tullio Serafi n”.

Leggendo con attenzione i testi di Carlo Baldi e sfogliando i preziosi “reperti” raccolti dal fotografo Duilio Avezzù, anche Paolo Soncin, uno di quei cavarzerano mi-grati a Milano per far fortuna, si è ritrovato con sorpresa nelle pagine di questo libro, in quel piccolo chiamato “Ivan il Terribile” dalla maestra Noemi Pavanello. Tanto da poter dire “c’ero anch’io”.

E così il signor Soncin, che ora abita a Milano, ha scritto un’intensa lettera ad Avezzù, complimentandosi con lo stes-

so e con il maestro Baldi per il risultato editoriale. Nell’incipit Soncin descrive come durante la lettura del libro una ridda di ricordi si sia scatenata nella sua antica memoria: dove è nato (le Case Operaie), dove ha trascorso la sua infanzia, dove ha frequentato le scuole elementari. Quindi Soncin ricorda “i bravi insegnanti che ci hanno preso per mano educandoci all’amore per il nostro paese, per i nostri cari e per i nostri fraterni amici”. Tra questi, compaiono la maestra

Zanotti, il maestro Giaimo, il maestro Contiero, la cara maestra delle medie Noemi Pavanello, che gli affi bia il so-prannome “Ivan il terribile” per la sua irrequietezza e vivacità.

“Noi ragazzi, fi gli di contadini e di operai – prosegue - che a malape-

na avevamo visto il sillabario, sudavamo le sette camicie di fronte alla lingua di Dante. Per noi miserelli, abituati a dialogar cavarzeran, erano d’obbligo le traduzioni e per l’italiano e per il francese”. La rifl essione si fa quindi ma-linconica eppur consapevole: “Mi accorgo che il mio paese, seppur bello, anche se in gioventù mi ha riservato la vita da migrante, mi ha dato i natali e i principi del vivere civi-

le. Certo professionalmente m’è stato d’obbligo emigrare con la famigerata valigia di cartone. Simbolo del riscatto e della ricostruzione, rammento, sono state le rovine del Duomo. Quelle rovine dove noi ragazzi giocavamo all’uscita della scuola comunale”. Insomma, questo libro di Baldi e Avezzù ha fatto rivivere, nella memoria di uno di quei tanti cavarzerani emigrati anni orsono, un passato carico di ricordi ed emozioni, costellato di sogni e aspettative, dove si sono tramandati quei sani principi tipici della vita di paese, dove la solidarietà e le tradizioni erano valori profondamente ri-spettati fi n da ragazzi, grazie a saggi educatori e importanti punti di riferimento, come la scuola e la famiglia.

di Melania Ruggini

Il signor Paolo Soncin, cavarzerano d’origine che oggi vive a Milano, scrive ad Avezzù: nel suo libro ha citato anche me, ero “Ivan il terribile”; poi sono andato via da Cavarzere in cerca di miglior fortuna

Il caso “Frammenti di vita operosa a Cavarzere. 1860-1960”

Il libro di Baldi e Avezzù conquista gli emigrati

Duillio AvezzùUn libro che ha fatto rivivere nella memoria dei cavarzerani che sono emigrati la loro gioventù a Cavarzere

Un nuovo presti-gioso riconosci-mento è stato

consegnato ai primi di maggio alla pittrice di origine cavarzerana Elena Zampieri(in foto tra Mariarosaria Belgiovine e Francesca Chetta). Que-sta volta a scegliere di conferirle un riconoscimento è stata la commissione del Premio biennale “Gondola d’oro”, attribuito a pittori, scultori e artisti di arti visive su segnalazione della critica.

Nello specifi co la giuria, composta da Mariarosaria Belgiovine, Costantin Stan Neacsu, Maurizio Gnali, Francesco Chetta, Roberto Bilingeri, Renato Chiesa e Charlotte Ritzow, ha deciso di riconoscere all’artista, oggi residente a Chioggia, la grande professionalità e l’impegno creativo dimostrato durante gli ultimi anni, nonché l’originalità delle sue singole produzioni. Elena Zampieri è stata premiata nel corso di una cerimonia presso la sala congressi Mozart dell’Hotel Amadeus di Venezia, in tale occasione la giuria ha confermato il proprio apprezzamento per l’arte della pittrice. L’opera di Elena sottoposta al giudizio della commissione si intitola “Veduta a Venezia”, nella quale i critici han-no riscontrato una “armonia creativa delle suggestive visioni paesaggistiche e una gestualità dalle ottime ca-denze impressionistiche”. Tanta l’emozione e la gioia della pittrice che non mancherà di certo di mettere a frutto gli interessanti spunti creativi che questa bella esperienza ha contribuito a darle.

PitturaGONDOLA D’ORO PER ELENA ZAMPIERI

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ESCLUSIVISTA A CAVARZERE

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Page 18: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

Due atleti di Rottanova hanno conqui-stato la medaglia d’argento e quella di bronzo al World Championship

Iaksa 2012 di kick boxing, svoltosi a San Marino nell’ultimo fi ne settimana di aprile. Si tratta di Christian Zago, promettente atleta tredicenne, e di suo padre Patrick, che da sempre condividono una grande passione per le arti marziali.

Christian e Patrick hanno partecipato alla competizione di San Marino insieme ad altri atleti della loro palestra, che hanno anche loro conquistato diverse importanti medaglie. Ai campionati mondiali della sua federazione, Christian si è guadagnato ben due medaglie, conquistando il secondo po-sto nella categoria meno 55 kg e il terzo gradino del podio nella categoria meno 50 kg. Insieme a lui nella Multieventi Sport Domus di San Marino ha gareggiato Pa-trick, che ha trasmesso al fi glio la passione per il kick boxing. Molto buono anche il risultato da lui ottenuto, Patrick ha infatti conquistato il terzo posto nella categoria meno 63 kg. Le ottime prestazioni dei due atleti, che spesso partecipano a com-petizioni salendo quasi sempre sul podio, hanno dato grande soddisfazione alla loro famiglia ma anche al maestro Stefano Ferraro, che li segue nella palestra Dragon Dojo di Agna.

Insieme a Christian e Patrick hanno partecipato alle gare di San Marino an-che altri due ragazzi della loro palestra:

Riccardo Ferraro, fi glio del maestro, e Mar-co Versuraro. Riccardo ha conquistato un secondo e un terzo posto rispettivamente nelle categorie meno 45 kg e meno 40 kg e Marco ha ottenuto la medaglia d’argen-to nella categoria meno 50 kg e quella di bronzo nei meno 55 kg.

Un’ulteriore conferma della buona pre-parazione degli atleti della palestra Dragon Dojo, che arriva dopo le tante gare dispu-tate al meglio, tra le quali quella che ha portato alla vittoria, da parte della squadra dei ragazzi del maestro Ferraro, del secon-do Open delle Tre Venezie di kick boxing nel 2011. Nel prepararsi con l’impegno di sempre alle prossime gare, Christian e gli altri giovani atleti della sua palestra colti-vano un sogno comune, cioè poter volare in Canada ai mondiali, previsti tra qualche mese, e chissà che il sogno possa trasfor-marsi in realtà.

Kick boxingCRISTIAN E PATRICK ZAGO MEDAGLIA D’ARGENTO E BRONZO AL WORLD CHAMPIONSHIP IASKA 2012

Nicla Sguotti

Da sinistra Stefano Ferraro, Christian Zago, Riccardo Ferraro, Marco Versuraro e Patrick Zago

di Paola Teson

Periodo dedicato interamente allo sport a Cavarzere, nelle settimane dal 16 giugno all’8 luglio. Si tratta di un’ini-

ziativa intitolata “Vivi lo sport” che animerà tutte le serate (indicativamente dalle ore 21 a mezzanotte) grazie all’intervento delle associazioni sportive di Cavarzere, ma anche di quelle che non hanno sede nella città, ma che comunque svolgono le loro lezioni a Ca-varzere.

Nelle serate di sport, si alterneranno esibizioni e tornei di ben quindici discipline sportive, oltre ad una riunione pugilistica e ad una gara ciclistica. Nel dettaglio, le discipline sportive coinvolte saranno: cinofi li, pugilato, ciclismo, calcio femminile, calcio maschile, tennis, arti marziali, basket normodotati e carrozzina, danza, ginnastica artistica, ballo, scacchi, rugby, pattinaggio, kettlebel. Oltre allo sport, alcune serate (in particolare i sabato sera) saranno contornate anche da iniziative culturali, grazie all’intervento delle associazioni culturali di Attivaidea (con giochi

per bambini), Vivicavazere (con uno stand bar), Music Company e la Pro Loco con un proprio stand, oltre al Centro Giovanile e all’A-vis di Cavarzere e Cona che partecipano alla parte organizzativa.

Gli intrattenimenti saranno “sparsi” lun-go le vie di Cavarzere, partendo dalla piazza del municipio con una piastra polivalente, al Campo sportivo Di Rorai, ai Campi di tennis di via Spalato, a Piazza della Repubblica.

L’obiettivo di “Vivi lo sport” è di offrire

una vetrina a tutta la cittadinanza su quali sono e su come operano le associazioni, spor-tive e culturali, del nostro territorio.

Un’opportunità irripetibile in cui poter vedere in diretta le particolarità di così tante e così varie discipline sportive, disponibili nel nostro territorio.

Un ringraziamento sin d’ora, da parte dell’amministrazione, soprattutto dall’asses-sorato allo sport, alle associazioni sportive che si adopereranno per la buona riuscita di questa manifestazione: gruppo cinofi lo, Asd Boxe Cavarzere, Asd Lions D, Asd Calcio Cavarzere, l’Asd Gordige Calcio Ragazze, l’Unione Tennis Club Real S. Marco, Freetime Asd, Asd Shotokan Cavarzere, Asd Canossa Bascket Cavarzere, Asd Archè, Gruppo Danze Cavarzere, Asd Furia Latina, Club Bail Conmi-go Asd, Asd Studio Dimensione Danz, il Circo-lo Scacchistico F. Gregianin.

Un grazie anche ai sostenitori della ma-nifestazione, la ditta Blue Jeans e la ditta Finotto Tirakkina.

“Vivi lo sport” nelle serate estiveCICLISMO

Il Progetto “Pionocchio in bicicletta” per la scuola primaria, volge al termine. Iniziativa sostenuta dal club sportivo

Asd Lions D di Cavarzere, “Pinocchio in bicicletta” aveva l’obiettivo di avvicinare i più piccoli al mondo del ciclismo in partico-lare, affrontando sì momenti di agonismo, che avessero però sempre uno sfondo edu-cativo. Gli alunni che hanno partecipato a questa iniziativa scolastico-sportiva, hanno avuto l’occasione di assistere a lezioni te-oriche e pratiche sul mondo dello sport e del ciclismo da parte del presidente dell’Asd Lions D, Luigi Marzola, e dal direttore sportivo, Paolo Marzola. In questa ultima fase, il progetto prevede la partecipazione degli alunni più meritevoli, dunque degli atleti più bravi, alla manifestazione che si svolge a Montecatini Terme. Qui, i giovani atleti dell’Asd Lions D si dovranno confrontare con diverse scuole primarie, cercando di egua-gliare, anzi di superare se possibile, gli ottimi risultati ottenuti nelle edizioni precedenti (2010 e 2011) in cui gli atleti cavarzerani si sono piazzati rispettivamente al terzo e al secondo posto. Quest’anno, ci si augura che sia di buon auspicio per i giovani ciclisti, l’aver potuto usufruire, nelle ultime settimane di allenamento, della pista ricavata presso il campetto delle scuole medie “A. Cappon”.

I giovani atleti saranno accompagnati a Montecatini Terme dall’insegnante Mara Sacchetto e da due collaboratori dell’Asd, Finotto e Gibin. Un particolare ringraziamento viene rivolto, dai responsabili della scuola di ciclismo, al dirigente scolastico Filippo Sturaro, il quale ha sempre sostenuto i contenuti educativi del progetto, al comandante della polizia locale Salvatore Salamone, alla Protezione civile locale, e all’assessorato allo Sport del Comune di Cavarzere.

Pinocchio in bicicletta, verso la fi ne dell’esperienzaAPPUNTAMENTO A MONTECATINI

P.T.

Le associazioni sportive in piazza Dal 16 giugno al prossimo 8 luglio per le vie di Cavarzere

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3Spazi aperti

di Alessandro Abbadir

ADOTTAMIMax. Il tempo passa ed è ancora ospite Apa. La sua dolcezza, la sua bontà non

hanno toccato il cuore di nessuno. Max è uno dei pochissimi pelosi che interagisce

bene con i suoi simili maschi. I volontari vi invitano a venire in rifugio per conoscerlo. Maschio, taglia media, colore marrone fo-

cato. Carattere adatto a qualsiasi contesto familiare. Ha solo 2 anni ed è già passato in molte situazioni diverse.

Max è stato adottato l’anno scorso. Ma poi è tornato in rifugio. Max è veramente buono e cerca un po’ d’affetto.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Tre maschietti e due femminuccie. Futura taglia grande. Hanno 2-3 mesi e sono bellissimi.

Non hanno il sangue blu, sono “comuni mortali”. Cercano famiglie disposte ad amarli anche dopo la fase del cucciolo.

Ambiente e turismo Tanti luoghi da visitare, iniziative in tutta la Provincia

Arriva l’estate e con la bella stagione riaprono in tutta la provincia le varie oasi naturalistiche presenti sul territorio.

Prima fra tutte l’oasi di Valle Averto a Lughet-to di Campagna Lupia che si trova nell’area della Laguna sud di Venezia. Qui si possono ammirare rare specie di uccelli, anatre di tutti i tipi, civette, bufali maremmani. Famiglie e scolaresche possono trascorrere una giornata immersi nella natura.

“Le visite guidate partiranno fi no a settembre - spiegano gli organizzatori del Wwf di Valle Aver-to - dal Centro Visite della Riserva ogni domenica e festivo alle ore 10 e alle 16. Con l’occasione, ricordiamo inoltre che le scolaresche ed i gruppi organizzati possono accedere alla Riserva tutti i giorni, concordando tempi e modalità della visita con la segreteria dell’oasi al momento della pre-notazione”.

Ulteriori informazioni e prenotazioni chiaman-do il 345.4524609 (lun-sab, 9-13) o scrivendo a [email protected].

Ma ci sono anche altre oasi che riaprono. Ad esempio l’oasi Lycaena che si trova in via Villetta a Salzano.

Per l’estate ci sarà la possibilità di visitarla ogni terza domenica del mese dalle 10 alle 18. Visite aperte fi no ad ottobre. Parte del percorso attrezza-to dell’oasi Lycaena, si sviluppa lungo l’argine del Marzenego, mentre all’interno c’è un’importante biodiversità legata alla fauna.

Numerose, infatti, sono le specie animali pre-senti e osservabili direttamente dai visitatori. Nelle aree boschive sono sempre presenti il picchio, la poiana, la gazza, le cince, il fringuello. Le zone

umide ospitano invece il germano reale, la folaga, la gallinella d’acqua, la garzetta, l’airone cinerino e il raro airone bianco maggiore.

Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. Per informazioni ci si può rivolgere al Comune di Salzano 041 5709720.

Fra le altre aree visitabili su richiesta con visite guidate ci sono poi il bosco del Parauro di Mirano, le Cave di Noale, e le cave di Gaggio di Marcon. In tutti i casi i visitatori dovranno informarsi per le visite su richiesta ai comuni di riferimento.

Alcune belle iniziative che riguardano queste aree naturalistiche a dire il vero si sono già svolte. Ad esempio “Oasi sotto le Stelle “ e la “Notte della Civetta” a Valle Averto, mostre fotografi che dedica-te alle “zone umide“ organizzate dalla Provincia a Mirano.

Per informazioni sulle visite e per conoscere le iniziative dei prossimi mesi, si può contattare Pro-vincia di Venezia, Servizio Parchi Boschi e Riserve, tel. 041.2501201/08. Via email: [email protected] oppure LIPU – sezione Venezia, tel. 339.2378105 www.oasigaggio.com.

Estate, alla scoperta delle oasi

Valle Averto a Lughetto di Campagna Lupia

Loassociazione cerca volontari. Fare volontariato non è impossibile, basta avere un po’ di buona volontà. Il volontario coccola i cani, li porta a spasso, li pettina, li pulisce, li

alimenta. Provate prima di rinunciare: noi e loro abbiamo bisogno di voi.

Valle Averto, aperta ogni giorno su prenotazione. Altre mete: Oasi Lycaena a Salzano, Cave di Noale, Gaggio e Marcon La riserva naturale integrale Bosco Nordio è situata sul sistema

di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia e il fi ume Po che probabilmente risale ad almeno 2 millenni fa.

L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare sono la risultante dell’opera costruttiva dei fi umi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni. Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565. Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971. Oggi è gestito da Veneto Agricoltura. Il Bosco Nordio è un residuo dell’ampia fascia boscata che caratterizzava, in pas-sato, gran parte del litorale veneto. Caratterizzata dalla presenza dell’orno-lecceta, formazione rara che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico. La particolare collocazione geografi ca di Bosco Nordio, unitamente alla molteplice diversità dei biotopi esistenti, determi-nano interessanti presenze faunistiche.

Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fau-na era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini (Dama dama), introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso (Meles meles). Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola.

Per le visite su prenotazione ci si deve rivolgere a CEA di Chiog-gia, HYLA Società Cooperativa – Sottomarina. Tel. 3398389925 - E-mail: [email protected]. Sito uffi ciale: http://www.parks.it/riserva.bosco.nordio

NEWS

Sant’Anna di ChioggiaLA RISERVA NATURALE INTEGRALE

DI BOSCO NORDIO

G.G.

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Sono 7.660 le assunzioni che le im-prese private appartenenti ai settori dell’industria e dei servizi in provincia

di Venezia prevedono di fare nel secondo tri-mestre 2012, fi no al prossimo giugno, con-tro le 3.110 dei primi tre mesi dell’anno. E’ quanto emerge dai risultati della quarta edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e che presenta il quadro dei fabbisogni di mano-dopera a cadenza trimestrale anche a livello provinciale. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statisti-ca della Camera di Commercio di Venezia.

In un contesto economico provinciale caratterizzato da an-cora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, risulta che le imprese del Vene-ziano, nel secondo trimestre di quest’an-no, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, collegate all’imminente avvio della stagio-ne turistica estiva. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustifi cata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. La maggioranza delle assunzioni program-mate (il 60% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

I SETTORILa percentuale più consistente di as-

sunzioni - l’86% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa l’11% l’industria,

mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% del totale. Nei tre mesi in questione, il turi-smo e la ristorazione assorbiranno il 53% delle nuove assunzioni preventivate in pro-vincia, i servizi alle persone il 13% e le altre industrie (escluse quelle metalmeccaniche ed elettroniche) il 9%.

IL TIPO DI CONTRATTO Alle assunzioni a tempo indeterminato,

che costituiscono solo l’11,4% del totale, si contrappongono, quelle a tempo determina-to, la cui quota sul totale delle entrate assu-me in questo trimestre un’incidenza sempre più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore

molto elevato e mag-giore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nel trimestre considerato

rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tempo determinato, mentre solo il 10,2% dei contratti è fi nalizzata a coprire picchi di attività e il 9,6% alla sostituzione tempora-nea di personale.

ASSUNZIONI NON STAGIONALI Le nuove assunzioni di lavoratori dipen-

denti non stagionali previste sono 2.490, il 32,6% del totale delle entrate, in aumento quasi del 12% rispetto al trimestre prece-dente: si concentrano in prevalenza nel terziario (78,3%), meno nell’industria in senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni (6,8%).

Le imprese cercano, soprattutto, profes-

sionalità qualifi cate nelle attività commer-ciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richie-sta per professioni non qualifi cate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota signifi cativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e im-piegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di fi gure dirigenziali.

Tra le professioni più richieste: in testa alla classifi ca troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmec-canici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di tra-sporto e di macchinari mobili (200 assun-zioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifi -ca di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati.

Le imprese veneziane intendono assu-mere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali ri-spetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richie-sta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata doman-da di lavoratori con una qualifi ca professio-nale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifi ca.

Le assunzioni previste di personale im-migrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel

Veneziano, con una notevole riduzione ri-spetto al trimestre precedente.

Tra le assunzioni non stagionali, le im-prese della provincia prevedono di incontra-re diffi coltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi profes-sionali, le diffi coltà più marcate riguarderan-no le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualifi cate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%).

Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagiona-li . Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate.

ASSUNZIONI STAGIONALI Le imprese del Veneziano prevedono

di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da repe-rire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle fi gure da assumere, infatti, le imprese segnalano diffi coltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è fi -nalizzata soprattutto a ricoprire la professio-ne impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualifi cato, nel 22% del totale dei casi.

di Giovanni Giovetti

Nel secondo trimestre 2012 si prevedono 7660 assunzioni, più del doppio del primo trimestre

Occupazione I dati veneziani dell’indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro

Le imprese tornano a cercare lavoratori Le imprese prevedono

fi no a giugno di riservare ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali

Crosta: “Il turismo può essere una chiave di rilancio per tutto il sistema economico provinciale”

“I dati relativi al secono trimestre, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre

precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – com-menta il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chia-ve di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda diffi coltà”.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

G.G.

Roberto Crosta

Il 32,6% sono assun-zioni non stagionali, il 67,4% stagionali, legate all’avvio della stagione turistica

Le imprese assumeranno solo l’8,2% di laureati, cresce la richiesta di diplomati

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Page 21: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

3Spazi aperti

di Alessandro Abbadir

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hanno toccato il cuore di nessuno. Max è uno dei pochissimi pelosi che interagisce

bene con i suoi simili maschi. I volontari vi invitano a venire in rifugio per conoscerlo. Maschio, taglia media, colore marrone fo-

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Non hanno il sangue blu, sono “comuni mortali”. Cercano famiglie disposte ad amarli anche dopo la fase del cucciolo.

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Arriva l’estate e con la bella stagione riaprono in tutta la provincia le varie oasi naturalistiche presenti sul territorio.

Prima fra tutte l’oasi di Valle Averto a Lughet-to di Campagna Lupia che si trova nell’area della Laguna sud di Venezia. Qui si possono ammirare rare specie di uccelli, anatre di tutti i tipi, civette, bufali maremmani. Famiglie e scolaresche possono trascorrere una giornata immersi nella natura.

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Tra i mammiferi: il riccio, la donnola, la lepre e la volpe. Per informazioni ci si può rivolgere al Comune di Salzano 041 5709720.

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Estate, alla scoperta delle oasi

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di dune più antico del litorale veneto compreso tra Chioggia e il fi ume Po che probabilmente risale ad almeno 2 millenni fa.

L’apparato dunale del bosco e del tratto di Rosolina mare sono la risultante dell’opera costruttiva dei fi umi Po e Adige durante questi ultimi 4000 anni. Bosco Nordio, che un tempo veniva chiamato Fosson o Cerreto, sembra avere origine preromana. Fu prima di proprietà della città di Chioggia, fu poi dato alla famiglia Nordio nel 1565. Nel 1959 fu venduto all’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali e venne istituita la Riserva Naturale Integrale con D.M. 26/7/1971. Oggi è gestito da Veneto Agricoltura. Il Bosco Nordio è un residuo dell’ampia fascia boscata che caratterizzava, in pas-sato, gran parte del litorale veneto. Caratterizzata dalla presenza dell’orno-lecceta, formazione rara che rappresenta un importante relitto delle foreste ampiamente diffuse in passato nel litorale alto adriatico. La particolare collocazione geografi ca di Bosco Nordio, unitamente alla molteplice diversità dei biotopi esistenti, determi-nano interessanti presenze faunistiche.

Fino a qualche anno fa, l’aspetto più appariscente della fau-na era senza dubbio la presenza di un rilevante numero di daini (Dama dama), introdotti nella riserva nel 1964. Diffusa era anche la presenza del tasso (Meles meles). Tra i mammiferi, da sempre presenti, la lepre, il riccio e la donnola.

Per le visite su prenotazione ci si deve rivolgere a CEA di Chiog-gia, HYLA Società Cooperativa – Sottomarina. Tel. 3398389925 - E-mail: [email protected]. Sito uffi ciale: http://www.parks.it/riserva.bosco.nordio

NEWS

Sant’Anna di ChioggiaLA RISERVA NATURALE INTEGRALE

DI BOSCO NORDIO

G.G.

2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Sono 7.660 le assunzioni che le im-prese private appartenenti ai settori dell’industria e dei servizi in provincia

di Venezia prevedono di fare nel secondo tri-mestre 2012, fi no al prossimo giugno, con-tro le 3.110 dei primi tre mesi dell’anno. E’ quanto emerge dai risultati della quarta edizione dell’Indagine Excelsior a cadenza trimestrale realizzata da Unioncamere in accordo con il Ministero del Lavoro e che presenta il quadro dei fabbisogni di mano-dopera a cadenza trimestrale anche a livello provinciale. A livello provinciale, i dati sono stati rielaborati dal Servizio Studi e Statisti-ca della Camera di Commercio di Venezia.

In un contesto economico provinciale caratterizzato da an-cora evidenti criticità sul fronte del mercato del lavoro, risulta che le imprese del Vene-ziano, nel secondo trimestre di quest’an-no, hanno programmato di effettuare, in tutto, circa 7.660 assunzioni, il 32,6% non stagionali e il 67,4% a carattere stagionale, collegate all’imminente avvio della stagio-ne turistica estiva. Questa percentuale è superiore sia al dato regionale sia a quello nazionale, ma è giustifi cata dalla particolare struttura produttiva locale dove il turismo e attività collegate hanno un peso rilevante. La maggioranza delle assunzioni program-mate (il 60% del totale) è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

I SETTORILa percentuale più consistente di as-

sunzioni - l’86% - continua a riguardare il settore dei servizi, circa l’11% l’industria,

mentre le costruzioni raggiungeranno il 4% del totale. Nei tre mesi in questione, il turi-smo e la ristorazione assorbiranno il 53% delle nuove assunzioni preventivate in pro-vincia, i servizi alle persone il 13% e le altre industrie (escluse quelle metalmeccaniche ed elettroniche) il 9%.

IL TIPO DI CONTRATTO Alle assunzioni a tempo indeterminato,

che costituiscono solo l’11,4% del totale, si contrappongono, quelle a tempo determina-to, la cui quota sul totale delle entrate assu-me in questo trimestre un’incidenza sempre più rilevante. Quelle a termine assorbono, infatti, l’85,8% delle assunzioni, un valore

molto elevato e mag-giore sia al Veneto sia all’Italia. Su tale forma contrattuale incide la richiesta di personale stagionale, che nel trimestre considerato

rappresenta il 78,6% delle assunzioni a tempo determinato, mentre solo il 10,2% dei contratti è fi nalizzata a coprire picchi di attività e il 9,6% alla sostituzione tempora-nea di personale.

ASSUNZIONI NON STAGIONALI Le nuove assunzioni di lavoratori dipen-

denti non stagionali previste sono 2.490, il 32,6% del totale delle entrate, in aumento quasi del 12% rispetto al trimestre prece-dente: si concentrano in prevalenza nel terziario (78,3%), meno nell’industria in senso stretto (15,3%) e nelle costruzioni (6,8%).

Le imprese cercano, soprattutto, profes-

sionalità qualifi cate nelle attività commer-ciali e nei servizi (950 assunzioni pari al 38,2% del totale), a cui fa seguito la richie-sta per professioni non qualifi cate (14,9%) e di operai specializzati (12%). Una quota signifi cativa di assunzioni è assorbita anche da professionalità tecniche (10,8%) e im-piegati (10%). Si segnala l’azzeramento delle richieste di fi gure dirigenziali.

Tra le professioni più richieste: in testa alla classifi ca troviamo i cuochi, camerieri e professioni simili (550 assunzioni pari al 22,1%); segue il personale generico (370 unità, pari al 14,9%), gli operai metalmec-canici ed elettromeccanici (230 assunzioni, pari al 9,2%) e i conduttori di mezzi di tra-sporto e di macchinari mobili (200 assun-zioni, pari all’8%). La quota di assunzioni per le quali è richiesta un’esperienza specifi -ca di lavoro pregressa risulta pari al 42,3%, ed è ovviamente maggiore per le professioni specialistiche e per gli operai specializzati.

Le imprese veneziane intendono assu-mere solamente l’8,2% di laureati, valore inferiore di circa 5,5 punti percentuali ri-spetto alla media regionale e di 6,7 punti rispetto a quella nazionale e in diminuzione a confronto con il trimestre precedente; continua invece a crescere la quota richie-sta di diplomati, che si attesta al 58%, ben superiore al valore veneto (45%) e italiano (46%). Si segnala una più limitata doman-da di lavoratori con una qualifi ca professio-nale (15%), mentre cala al 19% la quota di assunzioni per cui non viene richiesta alcuna formazione specifi ca.

Le assunzioni previste di personale im-migrato incidono per l’11% sul totale delle assunzioni non stagionali programmate nel

Veneziano, con una notevole riduzione ri-spetto al trimestre precedente.

Tra le assunzioni non stagionali, le im-prese della provincia prevedono di incontra-re diffi coltà di reperimento del personale nel 27,5% dei casi. Analizzando i gruppi profes-sionali, le diffi coltà più marcate riguarderan-no le professioni commerciali e dei servizi (49,1%) e, stranamente, le professioni non qualifi cate (20,4%). Seguono le professioni tecniche (18,1% dei casi) e gli impiegati (17,1%).

Quanto all’età, le imprese veneziane “riserveranno” ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagiona-li . Per una quota del 47,7%, invece, l’età non è ritenuta determinate.

ASSUNZIONI STAGIONALI Le imprese del Veneziano prevedono

di assumere per il trimestre in oggetto circa 5.170 unità stagionali, il 67,4% del totale delle entrate. In generale, le assunzioni di lavoratori stagionali sono più facili da repe-rire rispetto a quelle non stagionali: solo per il 12,5% delle fi gure da assumere, infatti, le imprese segnalano diffi coltà di reperimento (contro il 27,5% per quelle non stagionali). A livello settoriale, le assunzioni stagionali si concentrano soprattutto nel comparto del turismo e della ristorazione e nelle “altre industrie”, con percentuali sul totale delle assunzioni rispettivamente pari al 86,3% e al 64,3%. La richiesta di stagionali, poi, è fi -nalizzata soprattutto a ricoprire la professio-ne impiegatizia, commerciale e nel terziario (71% dei casi). Agli stagionali, comunque, sono destinate anche professioni di tipo non qualifi cato, nel 22% del totale dei casi.

di Giovanni Giovetti

Nel secondo trimestre 2012 si prevedono 7660 assunzioni, più del doppio del primo trimestre

Occupazione I dati veneziani dell’indagine Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro

Le imprese tornano a cercare lavoratori Le imprese prevedono

fi no a giugno di riservare ai giovani al di sotto dei 29 anni il 40,4% delle assunzioni non stagionali

Crosta: “Il turismo può essere una chiave di rilancio per tutto il sistema economico provinciale”

“I dati relativi al secono trimestre, oltre ad essere decisamente più incoraggianti rispetto al trimestre

precedente, ferme restando le ben note criticità sul fronte del mercato del lavoro, confermano soprattutto la forte vocazione turistica della provincia di Venezia – com-menta il segretario generale della Camera di Commercio, Roberto Crosta -, in cui non solo la città storica per eccellenza, Venezia, ma anche il litorale con le sue spiagge possono rappresentare una chia-ve di rilancio fondamentale per tutto il sistema economico provinciale in questo momento di profonda diffi coltà”.

A Padova -26% di domande

CASSA INTEGRAZIONEFINALMENTE IN CALO

G.G.

Roberto Crosta

Il 32,6% sono assun-zioni non stagionali, il 67,4% stagionali, legate all’avvio della stagione turistica

Le imprese assumeranno solo l’8,2% di laureati, cresce la richiesta di diplomati

191919Spazi aperti

Page 22: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

5Noi e gli altri

Nella magnifi ca cornice della Chiesa della Santissima Trinità a Chioggia si è svolta la conferenza a carattere divulgativo-

scientifi co per illustrare un tema, come la donazione del sangue del cordone ombelica-le, ancora poco conosciuto. L’incontro, orga-nizzato dal Lions Club Chioggia-Sottomarina e reso possibile grazie alla collaborazione del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, con i patrocini del Comune di Chioggia e dell’Ulss 14 di Chiog-gia, ha affrontato la questione del trapianto

di cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale.

Il trapianto infatti è una procedura al-quanto complessa che salva la vita del malato spesso colpito da malattie come la leucemia. Ad introdurre l’incontro è stato il direttore ge-nerale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. Il pre-sidente del Lions Club Gianpaolo Parolini ha sottolineato che donare il sangue del cordone ombelicale signifi ca acconsentire la raccolta di sangu ombelicale destinato altrimenti ad esse-re gettato. Questo sangue è ricco di preziose

cellule staminali in grado di riparare organi o tessuti danneggiati.

Successivamente ci sono stati gli inter-venti della professoressa Chiara Messina e della dottoressa Roberta Destro, rispettiva-mente responsabile e collega del reparto di Oncoematologia pediatrica.

Dalle relazioni è emerso che una donna in stato interessante può donare il sangue cor-donale, al momento del parto, e offrire così concrete possibilità, a chi è affetto da malattie ematologiche, di guarigione. Grazie infatti

al trapianto di cellule staminali, identiche a quelle contenute nel midollo osseo, capaci di rigenerare globuli rossi, bianchi e piastrine, vengono curate molte malattie ematologiche. La donazione è indolore, le coppie vengono informate di questa possibilità durante i corsi preparto e naturalmente vengono poi effet-tuati tutti i relativi esami, così da valutare fi no all’ultimo lo stato di salute della donatrice.

Successivamente viene poi inviata la sacca con il sangue cordonale alla Banca del San-gue Cordonale, da dove poi si smostano le donazioni in base alle esigenze richieste.

Sono ancora molte le persone da sensi-bilizzare per incentivare le future mamme ad una cultura del dono in grado di rigenerare la vita, grazie ad un semplice, ma grande e encomiabile gesto.

di Miriam Vianello

Le azioni terapeutiche delle cellule staminali contenute sono molteplici nella cura di sempre più numerose patologie

Chioggia Il convegno informativo dei Lions Club

Il sangue del cordone ombelicale: una risorsa per l’umanità

NEWS La procedura è sempliceTUTTE LE FUTURE MAMME POSSONO DONARE

Le azioni terapeutiche delle cellule sono staminali mol-teplici nella possibilità di cura di pazienti affetti da leucemia, tumori, talassemia. Le prospettive future

stanno coinvolgendo i campi di rigenerazione o ricostru-zione di tessuto coinvolto in patologie quali il diabete, l’infarto, il danno per trauma del midollo spinale, il morbo di Parkinson, il mordo di Alzheimer, le degenerazioni o

atrofi e muscolari.Qualsiasi futura mamma può chiedere di donare il

sangue cordonale che viene facilmente raccolto dall’o-stetrica durante il parto. La procedura non modifi ca in alcun modo l’assistenza della mamma e del neonato. La mamma che desidera donare il sangue cordonale dovrà sottoscrivere un consenso informato e sottoporsi

ad esami del sangue (gratuiti) al parto e dopo sei mesi per escludere la presenza di malattie che possono esse-re trasmesse al paziente.

Solo il 30% circa delle unità raccolte risultano valide per la conservazione e un possibile utilizzo. Le cellule staminali cordonali conservate si possono man-tenere intatte e funzionali per circa 15 anni dal loro congelamento, mentre non si conosce ancora la vitalità a lungo termine.

La possibilità di effettuare trapianti con sangue

cordonale ha indotto la costituzione di vere e proprie “banche”, dove vengono conservate le unità di sangue cordonale raccolte.

I relatori del Convegno

20 Noi e gli altri2020 Noi e gli altri

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5Noi e gli altri

Nella magnifi ca cornice della Chiesa della Santissima Trinità a Chioggia si è svolta la conferenza a carattere divulgativo-

scientifi co per illustrare un tema, come la donazione del sangue del cordone ombelica-le, ancora poco conosciuto. L’incontro, orga-nizzato dal Lions Club Chioggia-Sottomarina e reso possibile grazie alla collaborazione del Reparto di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale di Padova, con i patrocini del Comune di Chioggia e dell’Ulss 14 di Chiog-gia, ha affrontato la questione del trapianto

di cellule staminali ematopoietiche da sangue cordonale.

Il trapianto infatti è una procedura al-quanto complessa che salva la vita del malato spesso colpito da malattie come la leucemia. Ad introdurre l’incontro è stato il direttore ge-nerale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben. Il pre-sidente del Lions Club Gianpaolo Parolini ha sottolineato che donare il sangue del cordone ombelicale signifi ca acconsentire la raccolta di sangu ombelicale destinato altrimenti ad esse-re gettato. Questo sangue è ricco di preziose

cellule staminali in grado di riparare organi o tessuti danneggiati.

Successivamente ci sono stati gli inter-venti della professoressa Chiara Messina e della dottoressa Roberta Destro, rispettiva-mente responsabile e collega del reparto di Oncoematologia pediatrica.

Dalle relazioni è emerso che una donna in stato interessante può donare il sangue cor-donale, al momento del parto, e offrire così concrete possibilità, a chi è affetto da malattie ematologiche, di guarigione. Grazie infatti

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Successivamente viene poi inviata la sacca con il sangue cordonale alla Banca del San-gue Cordonale, da dove poi si smostano le donazioni in base alle esigenze richieste.

Sono ancora molte le persone da sensi-bilizzare per incentivare le future mamme ad una cultura del dono in grado di rigenerare la vita, grazie ad un semplice, ma grande e encomiabile gesto.

di Miriam Vianello

Le azioni terapeutiche delle cellule staminali contenute sono molteplici nella cura di sempre più numerose patologie

Chioggia Il convegno informativo dei Lions Club

Il sangue del cordone ombelicale: una risorsa per l’umanità

NEWS La procedura è sempliceTUTTE LE FUTURE MAMME POSSONO DONARE

Le azioni terapeutiche delle cellule sono staminali mol-teplici nella possibilità di cura di pazienti affetti da leucemia, tumori, talassemia. Le prospettive future

stanno coinvolgendo i campi di rigenerazione o ricostru-zione di tessuto coinvolto in patologie quali il diabete, l’infarto, il danno per trauma del midollo spinale, il morbo di Parkinson, il mordo di Alzheimer, le degenerazioni o

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Page 24: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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Speciale

Maggio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

Prima nel Triveneto (e seconda in Italia) l’équipe della Cardiologia dell’ospedale di Chioggia, diretta da Roberto Valle, ha eseguito nei giorni scorsi un impianto di un de-fi brillatore per la terapia di resincro-nizzazione cardiaca, compatibile con la risonanza magnetica, su un paziente sessantenne, chioggiotto, ricoverato per un’importante cardio-patia. “L’intervento è stato un successo – ha commentato il primario Valle – il paziente sta bene, il suo rientro a casa è previsto entro due giorni”. Il defi brillatore è un dispositivo sal-vavita, che si impianta sotto la pelle del torace e, tramite alcuni fi li inse-riti nelle vene, arriva fi no al cuore, dove in caso di aritmie (come avve-nuto nel calciatore di recente assurto agli onori della cronaca nazionale) fa ripartire il cuore, senza bisogno di un medico. Il tipo di defi brillatore impiantato a Chioggia, grazie ad un’attività detta di resincronizza-zione, aiuta anche il cuore malato a contrarsi meglio e consente così di migliorare la qualità di vita dei

pazienti affetti da scompenso car-diaco.L’intervento è stato eseguito da Ga-briele Boscolo, responsabile della Cardiologia invasiva, in collabora-zione coi colleghi Luca Oselladore e Michela Bevilacqua (affi ancati dall’équipe infermieristica, diretta dal coordinatore Antonio Boscolo). “E’ nota oramai – ha ricordato Ga-briele Boscolo - l’importanza dia-gnostica degli esami di risonanza magnetica per la tomografi a dei tes-suti molli. Sono essenziali per la dia-gnosi e la terapia di patologie gravi (ad esempio i tumori). Fino ad oggi tuttavia, ai pazienti portatori di defi -brillatori non era consentito sottopor-si alla risonanza magnetica, perché questo tipo di esame interferisce con l’apparecchiatura. Situazione che da oggi, grazie al nuovo dispositivo (prima disponibile solo come speri-mentazione, oggi accessibile a tut-te le strutture sanitarie), è cambiata favorevolmente per quel 75% di pa-zienti con defi brillatori che necessi-tano di sottoporsi a questo esame”. “Anche dopo il ricovero, come del

resto tutti gli altri pazienti sottoposti ad impianto di defi brillatore o pace maker – ha aggiunto il primario Ro-berto Valle - il paziente sarà monito-rato a distanza mediante un sistema di monitoraggio remoto wireless, che permette di verifi care, le sue condizioni cliniche ed eventuali arit-mie, con aggiornamenti quotidiani, via web”. Soddisfazione della direzione ge-nerale dell’Ulss 14. “Si tratta - spie-ga il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - di una impor-tante conquista per la nostra azien-

da. L’ammodernamento dell’Ulss di Chioggia procede infatti su più bi-nari. Il primo è quello degli spazi e delle strutture, che devono essere sempre al passo con i tempi e ri-spondere alle esigenze dei pazienti e agli standard di legge. Un secon-do è quello dell’innovazione tecno-logica e funzionale, per poter offrire sempre servizi all’avanguardia. Il terzo, infi ne, è quello della presen-za di personale formato e preparato a rispondere alla domanda di salute della nostra gente”.

IMPIANTATO UN DEFIBRILLATORE COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA: LA CARDIOLOGIA DI CHIOGGIA È LA PRIMA NEL TRIVENETO

resto tutti gli altri pazienti sottoposti da. L’ammodernamento dell’Ulss di

Dg Giuseppe Dal Ben: “Una conquista per la nostra Azienda, che punta all’ammodernamento delle strutture,all’uso di nuove tecnologie e alla formazione del personale”

Dopo la nomina dei primari di Chirurgia, Aneste-sia e Rianimazione e Cardiologia, all’ospedale di Chioggia arriva anche il primario di Urologia. Si chiama Giuseppe Tuccitto, ha 53 anni, è siciliano di nascita e trevigiano di adozione. Tuccitto è stato tra i primi urologi in Italia, alla fi ne degli anni Novanta, a impiantare un pacemaker vescicale (che blocca l’incontinenza urinaria e permette, a chi non riesce, di urinare). Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova ha conseguito due specia-lizzazioni: la prima in Urologia a Padova, la secon-da in Ostetricia e Ginecologia a Trieste. Nell’89, subito dopo aver terminato gli studi, ha cominciato a lavorare, inizialmente come borsista, all’ospedale

di Treviso. Poi, l’anno dopo, è stato assunto dalla struttura ospedaliera e, da quel momento, ha comin-ciato la sua carriera. Prima come assistente urologo, poi come aiuto e, infi ne, come responsabile della struttura semplice di Urodinamica e Urologia funzio-nale. Tuccitto ha preso servizio a Chioggia lunedì 16 aprile ed ha già iniziato la sua attività operatoria chirurgica. Il neo primario ha già le idee chiare sulle necessità che riguardano la popolazione clodiense. “In prima battuta – ha detto – mi preoccuperò di ab-battere le liste di attesa per la popolazione oncolo-gica e, in secondo luogo, cercherò di fare di questo ospedale un centro di riferimento per la patologia funzionale del basso apparato urinario femminile e

maschile (incontinenza urinaria, prolasso), un pro-blema che colpisce una persona su dieci dopo i 50-60 anni”. Soddisfazione della Direzione Generale, che sta puntando molto sulla riqualifi cazione dell’o-spedale, sia migliorando il confort alberghiero che potenziando i servizi con strumentazioni tecnologi-che e risorse umane di grande professionalità. “Al dottor Tuccitto auguro un buon lavoro – ha dichia-rato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – certo che la sua esperienza e professionalità non potranno che essere una garanzia per i cittadini di Chioggia”. Dopo Urologia, sarà la volta di Orto-pedia per cui l’Azienda ha pubblicato l’avviso per il nuovo primario.

Il Dg Dal Ben ha nominato il nuovo primario di Urologiaall’ospedale di Chioggia: è Giuseppe TuccittoLa nomina arriva dopo tre mesi dall’assegnazione degli incarichi di primario a Chirurgia, Anestesia e Rianimazione e Cardiologia

Il dottor Giuseppe Tuccitto

Page 25: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

Maggio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

aSpeciale

Speciale

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

MENO ACCESSI AL SERVIZIO DI DIABETOLOGIA: FUNZIONA IL PROTOCOLLO TRA MEDICI DI FAMIGLIA E SERVIZIO OSPEDALIERO

Meno accessi al Servizio di Diabetologia dell’ospe-dale di Chioggia e, con-temporaneamente, aumen-to dei pazienti seguiti sul territorio. Comincia a maturare i suoi primi frutti il protocollo tra medici di famiglia e Servi-zio di Diabetologia siglato nel 2010 per migliorare l’assistenza del paziente diabetico. L’Ulss 14 si è allineata due anni fa alla direttiva regio-nale (delibera n° 3485 del 17 novembre 2009) sulla diabetologia, secondo la quale doveva emergere la fi gura del medico di medici-na generale. I risultati sono incoraggianti: nel 2010, il Servizio ospedaliero conta-va 2.314 accessi, già l’an-no seguente erano 2.139, cioè 175 accessi in meno rispetto all’anno preceden-te (-8%). In pratica il nuovo accordo prevede di rive-dere completamente l’as-sistenza e presa in carico del paziente diabetico: se il Servizio di Diabetologia continua a occuparsi del paziente diabetico di tipo 1 (un paziente più comples-so per la terapia con insu-lina e del diabete tipo 2 con complicanze), diventa invece compito del medico di famiglia prendersi cura del paziente con diabete di tipo 2 meno complesso, per cui è prevista una visita dallo specialista solo una volta ogni due anni. “Circa il 5% dei chioggiotti – dice il primario di Medici-

na Angelo Boscolo Bariga – è diabetico. La percen-tuale sale con l’aumentare dell’età fi no a diventare un 20% per gli over 80. Pur-troppo, c’è una fetta di po-polazione che è ammalata, ma non sa di esserlo: circa un terzo. E’ proprio su que-sto fronte che cerchiamo di puntare maggiormente le nostre risorse grazie all’in-sostituibile strumento dello screening”. Le persone co-siddette “a rischio” (iper-tesi, obesi, con problemi cardiovascolari, con polici-stosi ovarica, soggetti con familiarità diabetica, ecc.) dovrebbero controllarsi la glicemia annualmente rivol-gendosi al proprio medico curante. “Nella gestione in-tegrata – aggiunge Bariga - un ruolo attivo lo conquista anche il paziente diabetico

con l’autogestione della patologia, dove anche lui sta facendo la sua parte per migliorare la sua salu-te, ad esempio, imparando a monitorare in maniera costante la sua glicemia”. Il Servizio ospedaliero ha in cura circa duemila pa-zienti. Nel 2010, quando è iniziata la collaborazio-ne coi medici di base, la gestione integrata era di 300 pazienti, che sono sa-liti a 800 l’anno seguente. La prevalenza del diabete è quella di tipo 2 (96%), mentre il diabete di tipo 1 (3%) rimane più circoscrit-to. Oltre alla routine, An-drea Nogara del Servizio Diabetico dell’ospedale clodiense assieme agli in-fermieri e ai Volontari del-la FAND ha attivato una serie di iniziative volte alla

sensibilizzazione della popolazione verso questa malattia: corso di cam-minata con il metodo del Fitwalking, corso sul piede diabetico e sul diabete in generale, corso sull’alimen-tazione e su come autoge-stire la propria malattia. “La lotta al diabete – dice il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben – deve essere una lotta con-giunta tra sanitari e pa-zienti. Anche questi ultimi, infatti, possono e devono fare la loro parte in termini di stili di vita corretti: vale a dire movimento e sana alimentazione. Un’opera-zione che deve tramutarsi in una fi losofi a di vita da infondere anche e soprat-tutto ai più piccoli, oggi più a rischio”.

Dg Giuseppe Dal Ben: “Anche i bambini devono partecipare alla lotta contro il diabete”

Page 26: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

6 Personaggio

Il primo italiano a disegnare l’Uomo Ra-gno per la Marvel Comics America. E’ Marco Checchetto 36 anni nato a Dolo

considerato da tutti fra i più importanti di-segnatori italiani. Checchetto abita a Piani-ga e nel suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. A raccontarci la sua storia è direttamente lui stesso che ci spiega come un sogno di bambino sia diventato realtà. ”Spider-Man – spiega Checchetto – è il fumetto che mi ha fatto conoscere questo mondo. Non ho iniziato con Topolino o con il Corriere dei Piccoli come sarebbe naturale pensare. Quand’ero bambino, mi è stato regalato un volume di SuperGulp dove com-parivano storie di Thor, Fantastici 4, Asterix, Tex, Tnt e Nick Carter, ma è stato l’Uomo Ragno a farmi sognare ad occhi aperti. Non so cosa mi abbia colpito in particolare, si è creata un’alchimia fi n da quel momento.

Quando mi hanno proposto di disegnare The Amazing Spider-Man ho pianto. Il bam-bino che ripeteva fi no alla nausea che un giorno avrebbe disegnato Spider-Man alla fi ne aveva ragione.” Ma come è iniziata la carriera di Checchetto? “Ho cominciato – dice – come tutti, con la gavetta: fanzine, piccoli progetti, e delusioni. Diciamo che il mio primo lavoro importante è stato come copertinista per la rivista di videogiochi Psm Playstation Magazine. Per quanto riguarda i fumetti veri e propri il mio esordio è avvenu-to contemporaneamente sulle serie italiane L’Insonne e Jonathan Steele. L’anno succes-sivo approdo al Giornalino dove disegno la serie Teenage Mutant Ninja Turtles con cui vinco il premio Coccobill come miglior nuovo autore”. Con il Giornalino comincia anche l’avventura con Spider-Man. “Insieme ai miei soci del Voc studio – dice Checchetto

– invento e realizzo delle storie create appo-sitamente per il mercato italiano. La Marvel comics dopo aver visto una sola pagina del mio lavoro mi ha contattato per iniziare a disegnare i suoi personaggi direttamente per il mercato americano”. Dal 2007 rea-lizza storie per Deadpool, Squadron Supre-me, X-Men fi no ad arrivare a The Amazing Spider-Man, diventando il primo italiano a disegnare la storica serie del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. “Ho fi r-mato – continua – un contratto di esclusiva con la casa editrice. Negli anni successivi ho realizzato storie sia di Spider-Man che di Daredevil. Nel 2011 insieme a Greg Rucka Checchetto dà vita alla nuova serie di The Punisher considerata dalla critica una delle migliori serie del 2011. Cosa pensa succe-derà per il futuro? “Oltre a continuare il mio lavoro su The Punisher e sui personaggi della

Marvel – dice Checchetto – lavoro anche come character designer per la serie di gio-cattoli Dinofroz della Giochi Preziosi e su una mia serie a fumetti. Il mio lavoro non è una passeggiata, arrivo a lavorare anche per 18 ore al giorno, festività comprese. Sono mol-to pratico nonostante poi vada a realizzare storie di fantasia con personaggi incredibili. Sto legando sempre di più la mia carriera all’estero dove il fumetto è riconosciuto come forma d’arte e d’intrattenimento ed ha lo stesso peso degli altri media“. Su que-sto arriva anche una amara constatazione. ”In Francia – dice Checchetto – ad esempio i fumetti sono venduti in libreria e hanno la stessa importanza dell’ultimo romanzo usci-

to. In Italia si è ancora legati alla concezione che il fumetto sia una cosa per bambini o un passatempo di poco conto, il nostro media è trattato con un pressapochismo imbarazzan-te. E’ una cosa molto triste, visto che i di-segnatori italiani sono apprezzati all’estero, come lo sono tutti i professionisti in genere che decidono di lavorare (loro malgrado) fuori dall’Italia”.

di Alessandro Abbadir

Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men e The Amazing Spider-Man

Arti grafi che Un fumettista di Dolo al lavoro per la Marvel Comics

Checchetto, il disegnatore di Spider-Man Al lato fumetti

dell’autore, sotto Marco Checchetto

7Cultura provinciale

Il premio letterario Campiello si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni sfoggiando una verve e una vitalità davvero invidiabili.

Il famoso premio letterario degli industriali ve-neti, che di anno in anno ha saputo presentar-si con formule sempre nuove e attuali, porrà al centro della 50esima edizione, un’ampia rifl essione sulla cultura, quale straordinaria opportunità di rinascita, ricostruzione e ri-lancio in una fase di stagnazione e diffi coltà diffusa, non solo sul piano economico ma più in generale sul piano sociale e morale.

Così come i tempi impongono, sarà un’e-dizione all’insegna della sobrietà, lo prean-nuncia il presidente di Confi ndustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat alla conferenza stampa di presentazione, lo scorso 4 maggio a palazzo Balbi, alla quale hanno preso parte anche il nuovo presidente del Comitato di gestione del premio, Piero Luxardo, e il vicepresindete della Regione Veneto e assessore alla Cultura, Marino Zorzato.

“Oggi parlare di cultura - ha sostenuto

Zorzato - vuol dire anche parlare di economia, di sviluppo, del nostro stesso futuro”.

“Il mutamento del panorama socio-economico in un momento così delicato per il nostro Paese - ha ribadito Tomat - deve indur-re tutti a rifl ettere, ma non bisogna rinunciare ad investire in cultura”.

“La cultura - ha sottolineato il rappre-sentante degli imprenditori veneti - è l’in-grediente base da cui ricostruire, sviluppare e progredire: senza cultu-ra non c’è futuro”.

L’edizione del mez-zo secolo si proietta per-ciò in avanti partendo però dalle radici venete del Premio, dalle or-gini veneziane, che quest’anno saranno cele-brate e valorizzate anche con la presenza di illustri rappresentanti della città lagunare, fra i quali l’umanista e fi losofo, Massimo Cacciari, chiamato a presiedere la Giuria dei letterati.

Nell’intento di diffondere e sostenere la narrativa italiana, attraverso la promozione

e l’invito alla lettura, principio fondante del-la manifestazione, sono state programmate numerose iniziative che si svolgono in pro-spettiva dell’appuntamento conclusivo di fi ne estate.

Da citare la presenza, per la prima volta, del Premio Campiello al Salone del Libro di Torino, lo scorso 13 maggio con un convegno cui hanno preso parte alcuni degli scrittori

vincitori delle passate edizioni. Il 25 maggio poi l’assegnazione del premio Campiello Ope-ra prima e la scelta dei cinque romanzi fi nalisti selezionati dalla Giuria,

che oltre a Cacciari, è composta da nomi pre-stigiosi del mondo della cultura italiana.

Tra giugno e luglio gli autori fi nalisti sa-ranno impegnati in un ciclo di incontri che si terranno a Venezia, Castelfranco, Milano, Vicenza, Roma e Assisi, oltre che a Punta Ala, Asiago e Cortina.

Ampio spazio è dedicato pure alle nuove

di Ornella Jovane

Sarà un’edizione dedicata alla valorizzazione delle radici veneziane e all’enfatizzazione del carattere culturale del Premio

Letteratura Presentato il 50esimo Premio promosso da Confi ndustria Veneto

La presentazione del Premio Campiello a palazzo Balbi

A Dacia Maraini il Premio Fondazione Il Campiello, omaggio a una delle scrittrici italiane più conosciute

G.G.

Ottocento anni di storia e cul-

La secolare presenza camaldolese a Ve-nezia rivissuta attraverso una mostra. E’ stata inaugurata lo scorso 12 maggio

e si protrarrà fi no al prossimo 2 settembre la mostra ideata e allestita per celebrare gli ottocento anni dalla fondazione del cenobio camaldolese veneziano di San Michele in Isola, proprio nell’anno in cui ricorre il millenario della fondazione dell’Ordine dei Camaldolesi.

Il Monastero veneziano fu un centro di fervida vita religiosa e d’intensa attività cul-turale che ha esercitato una forte infl uenza e svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della cultura umanistica della città laguna-re. E vuole celebrare proprio questo ruolo la mostra ospitata presso il Museo Correr, il Museo archeologico nazionale e le sale monumentali della Biblioteca nazionale marciana, come si evince fi n dal titolo “San Michele in Isola. Isola della conoscenza. Ot-tocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia”. Un allestimento che nasce dalla stretta collaborazione tra Fondazione musei civici di Venezia, Biblio-teca nazionale marciana e Soprintendenza speciale per il patrimonio artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, con il contributo della Regione Veneto.

A cura di Marcello Brusegan, Matteo Ceriana e Camillo Tonini e con la direzione

scientifi ca di Paolo Eleuteri, Gianfranco Fiac-cadori e Maria Letizia Sebastiani, la mostra consente di ammirare materiale storico, ar-tistico e documentario di grandissimo pregio e per lo più inedito, in parte conservato a Venezia e in parte presso l’Eremo di Camal-doli (Arezzo), dove fu raccolto per salvarlo dalle dispersioni ottocentesche.

Tra le opere esposte di maggior pregio e interesse vi è lo straordinario Mappamondo di fra’ Mauro, “monumento” geografi co prodotto a San Michele nella metà del sec. XV, e ora nella Biblioteca nazionale mar-ciana, restituito per l’occasione al pubblico dopo un recente intervento di restauro.

Il Comune di Venezia ha organizzato alcune iniziative a latere, tra le quali in col-laborazione con l’Associazione Guide Turisti-che di Venezia un servizio di visite guidate gratuite alla Chiesa, alla Cappella Emiliana e ai Chiostri dell’Isola di San Michele. La pros-sima, su prenotazione, è in programma il 9 giugno, con partenza alle 15.30.

Info e prenotazioni correr.visitmu-ve.it; [email protected]; call center 848082000.

STORIA E CULTURA CAMALDOLESI A VENEZIA

G.G.

Archeologia Da giugno ad ottobre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Da giugno a ottobre, alla Scuola Gran-de di San Giovanni Evangelista di Venezia, il fotografo Paolo Renier e

l’Associazione Friends Of Abydos presenta-no una grande mostra sull’area archeologica di Abydos: i misteri del tempio di Osiride: reperti e segreti dell’antico Egitto.

Un percorso espositivo che attraversa i millenni, e si trasforma in un viaggio alla scoperta di una delle civiltà più misteriose della storia: è dedicata al mondo dei fara-oni: “Il Tempio di Osiride svelato - L’Antico Egitto nell’Osireion di Abydos”.

La mostra espone le foto originali e 23 reperti provenienti dal museo egizio di Firenze (molti dei quali mai esposti prima d’ora), l’antica storia egizia dalle prime dinastie dei faraoni fi no agli splendori dell’e-poca di Ramses II. Per la prima volta inoltre sarà esposto al pubblico il Sarcofago della Dea Nut, che è stato anche completamente restaurato per l’occasione.

Il percorso si dipana tra gigantografi e e pannelli che ricostruiscono il fascino e gli ambienti dei templi di Abydos: un sito arche-ologico, tra i più importanti anche se meno noti, situato nell’Egitto meridionale, a circa 500 chilometri dal Cairo. La mostra ospiterà anche incontri, conferenze e seminari con studiosi ed egittologi di fama internazionale che si daranno appuntamento a Venezia da tutto il mondo per dare il loro contributo alla mostra.

Il Progetto Abydos è un’iniziativa cultu-

rale nata dalla volontà di Paolo Renier di far conoscere il sito archeologico di Abydos, “ in passato, questo sito, ha avuto una note-vole importanza e ancora oggi è altamente considerato dal punto di vista prettamente artistico - spiega Ezz El-Din Kamel, ex vice-direttore dell’Accademia d’Egitto di Roma. I suoi muri sono ricchi di sapienti e incredibili disegni rappresentanti situazioni e riti della vita di un tempo. L’insieme di tutti questi elementi ha spinto studiosi e appassionati dell’Egitto a guardare ad Abydos con am-mirazione”.

Il lavoro di documentazione fotografi ca di Renier ha suscitato molteplici interessi, tra cui quella dell’ex Ministro della Cultura egiziano S.E. Farouk Honsy e dell’Accade-mia d’Egitto di Roma, che ha defi nito il foto-grafo: il più appassionato e determinato di-vulgatore che Abydos abbia mai conosciuto.

“Abydos era un luogo di notevole importanza religiosa e politica nella storia dell’Antico Egitto - spiega Paolo Renier - con le sue montagne, le tombe delle prime dinastie, le grandi mura di Sun el Zebib, il tempio di Osiride, quello di Ramesse II e quello di Sethi I - che ospita al suo interno bassorilievi tra i più belli di tutto l’Egitto, fi no all’incredibile e misterioso Osireion. Alla base di questa mostra e di tutto il progetto ci sono tre fondamentali principi: la cono-scenza dell’antichità egizia, il suo rispetto e l’apprezzamento del suo valore storico immutato nel tempo”.

La mostra è aperta tutti i giorni: il lu-nedì dalle 14:30 alle18:30 e, da martedì a domenica, dalle 10:30 alle 18:30; il costo del biglietto è 10 euro.

Roberta Pasqualetto

Antico Egitto, una mostra sul sito di Abydos

Il fotografo Paolo Renier che, insieme all’Associazione Friends of Abydos, ha realizzato la mostra

Mappamondo di Fra’ Mauro

generazioni. Dopo la selezione dei cinque fi nalisti, lo scorso 20 aprile, il concorso giunto alla 17esima edizione proseguirà nei mesi estivi con vari appuntamenti, in attesa dell’annuncio del vincitore che sarà scelto dal-la Giuria dei letterati nel corso della cerimonia conclusiva.

“Abbiamo cercato di enfatizzare soprat-tutto il carattere culturale del Premio” ha spiegato Piero Luxardo che ha annunciato con orgoglio la pubblicazione di un volume celebrativo “fi rmato per la parte letteraria da un illustre decano della Giuria dei leterati, il professor Lorenzo Mondo, e per la parte sto-rico-iconografi ca e di cronaca dal giornalista Antonio Di Lorenzo”. “Accanto alla storia e

alle immagini - ha illustrato Luxardo - abbia-mo voluto inserire un saggio letterario intri-duttivo e un’antologia con i brani dei libri più importanti che hanno caratterizzato il Premio in questi primi cinquant’anni”.

In attesa del verdetto fi nale nella serata del primo settembre condotta al Gran Teatro La Fenice di Venezia da Bruno Vespa, c’è già il nome di un vincitore uffi ciale. E’ quello di Dacia Maraini che riceverà il Premio Fonda-zione Il Campiello.

“Il nostro è un omaggio ad una scrittrice italiana tra le più conosciute - è il commen-to del presidente Tomat - Già vincitrice del Premio Campiello nel 1990, è diventata un riferimento della cultura italiana”.

Campiello, sobria e colta l’edizione del mezzo secolo

24 Personaggio2424 Personaggio

Festival BeerC. SPORTIVO VIA SPALATO CAVARZERE (VE)LUGLIO 2012

Music CompanyAssociazione di Promozione Sociale Ricreativa CulturaleCell. +39 333 6506899 - [email protected] Sostenuto e Patrocinato

dal Comune di Cavarzere

Music Company

VENERDÌ SABATO DOMENICA 15

ORE 22.00ORE 22.00

U2 TRIBUTE BANDTHE GIFT

VELVET DRESS

ELISA TRIBUTE BAND

APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

VENICE’S RING

ORE 19,00LOVERDRIVE

ORE 20,00DEPTFORD SOUND

TRIBUTE BAND DIRE STRAITS

SPETTACOLO DIDANZA ORIENTALE

con LAURA ANDREOTTI

13 14APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

AUGUSTO DAYGIORNATA IN MEMORIA

DI AUGUSTO E DANTE

PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

ROSANNA FANTUZZIwww.augustoperlavita.it

OSPITE DELL’EVENTOSALVATORE RANIERI

IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

ORE 17.30

ORADARIA

ORE 18.30

MERCANTI E SERVI

ORE 19.30

SEGNALI CAOTICI

ORE 21.00

AIRONI NERI &STATUS SYMBOL

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICOe alla domenica GIOCHI GONFIABILI

INFO: andrea 333.6506899Parte dell’incasso della manifestazione sarà devolutoin beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita”

DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

Page 27: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

6 Personaggio

Il primo italiano a disegnare l’Uomo Ra-gno per la Marvel Comics America. E’ Marco Checchetto 36 anni nato a Dolo

considerato da tutti fra i più importanti di-segnatori italiani. Checchetto abita a Piani-ga e nel suo lavoro è apprezzato a livello internazionale. A raccontarci la sua storia è direttamente lui stesso che ci spiega come un sogno di bambino sia diventato realtà. ”Spider-Man – spiega Checchetto – è il fumetto che mi ha fatto conoscere questo mondo. Non ho iniziato con Topolino o con il Corriere dei Piccoli come sarebbe naturale pensare. Quand’ero bambino, mi è stato regalato un volume di SuperGulp dove com-parivano storie di Thor, Fantastici 4, Asterix, Tex, Tnt e Nick Carter, ma è stato l’Uomo Ragno a farmi sognare ad occhi aperti. Non so cosa mi abbia colpito in particolare, si è creata un’alchimia fi n da quel momento.

Quando mi hanno proposto di disegnare The Amazing Spider-Man ho pianto. Il bam-bino che ripeteva fi no alla nausea che un giorno avrebbe disegnato Spider-Man alla fi ne aveva ragione.” Ma come è iniziata la carriera di Checchetto? “Ho cominciato – dice – come tutti, con la gavetta: fanzine, piccoli progetti, e delusioni. Diciamo che il mio primo lavoro importante è stato come copertinista per la rivista di videogiochi Psm Playstation Magazine. Per quanto riguarda i fumetti veri e propri il mio esordio è avvenu-to contemporaneamente sulle serie italiane L’Insonne e Jonathan Steele. L’anno succes-sivo approdo al Giornalino dove disegno la serie Teenage Mutant Ninja Turtles con cui vinco il premio Coccobill come miglior nuovo autore”. Con il Giornalino comincia anche l’avventura con Spider-Man. “Insieme ai miei soci del Voc studio – dice Checchetto

– invento e realizzo delle storie create appo-sitamente per il mercato italiano. La Marvel comics dopo aver visto una sola pagina del mio lavoro mi ha contattato per iniziare a disegnare i suoi personaggi direttamente per il mercato americano”. Dal 2007 rea-lizza storie per Deadpool, Squadron Supre-me, X-Men fi no ad arrivare a The Amazing Spider-Man, diventando il primo italiano a disegnare la storica serie del personaggio creato da Stan Lee e Steve Ditko. “Ho fi r-mato – continua – un contratto di esclusiva con la casa editrice. Negli anni successivi ho realizzato storie sia di Spider-Man che di Daredevil. Nel 2011 insieme a Greg Rucka Checchetto dà vita alla nuova serie di The Punisher considerata dalla critica una delle migliori serie del 2011. Cosa pensa succe-derà per il futuro? “Oltre a continuare il mio lavoro su The Punisher e sui personaggi della

Marvel – dice Checchetto – lavoro anche come character designer per la serie di gio-cattoli Dinofroz della Giochi Preziosi e su una mia serie a fumetti. Il mio lavoro non è una passeggiata, arrivo a lavorare anche per 18 ore al giorno, festività comprese. Sono mol-to pratico nonostante poi vada a realizzare storie di fantasia con personaggi incredibili. Sto legando sempre di più la mia carriera all’estero dove il fumetto è riconosciuto come forma d’arte e d’intrattenimento ed ha lo stesso peso degli altri media“. Su que-sto arriva anche una amara constatazione. ”In Francia – dice Checchetto – ad esempio i fumetti sono venduti in libreria e hanno la stessa importanza dell’ultimo romanzo usci-

to. In Italia si è ancora legati alla concezione che il fumetto sia una cosa per bambini o un passatempo di poco conto, il nostro media è trattato con un pressapochismo imbarazzan-te. E’ una cosa molto triste, visto che i di-segnatori italiani sono apprezzati all’estero, come lo sono tutti i professionisti in genere che decidono di lavorare (loro malgrado) fuori dall’Italia”.

di Alessandro Abbadir

Dal 2007 realizza storie per Deadpool, Squadron Supreme, X-Men e The Amazing Spider-Man

Arti grafi che Un fumettista di Dolo al lavoro per la Marvel Comics

Checchetto, il disegnatore di Spider-Man Al lato fumetti

dell’autore, sotto Marco Checchetto

7Cultura provinciale

Il premio letterario Campiello si appresta a festeggiare i suoi primi 50 anni sfoggiando una verve e una vitalità davvero invidiabili.

Il famoso premio letterario degli industriali ve-neti, che di anno in anno ha saputo presentar-si con formule sempre nuove e attuali, porrà al centro della 50esima edizione, un’ampia rifl essione sulla cultura, quale straordinaria opportunità di rinascita, ricostruzione e ri-lancio in una fase di stagnazione e diffi coltà diffusa, non solo sul piano economico ma più in generale sul piano sociale e morale.

Così come i tempi impongono, sarà un’e-dizione all’insegna della sobrietà, lo prean-nuncia il presidente di Confi ndustria Veneto e della Fondazione Il Campiello Andrea Tomat alla conferenza stampa di presentazione, lo scorso 4 maggio a palazzo Balbi, alla quale hanno preso parte anche il nuovo presidente del Comitato di gestione del premio, Piero Luxardo, e il vicepresindete della Regione Veneto e assessore alla Cultura, Marino Zorzato.

“Oggi parlare di cultura - ha sostenuto

Zorzato - vuol dire anche parlare di economia, di sviluppo, del nostro stesso futuro”.

“Il mutamento del panorama socio-economico in un momento così delicato per il nostro Paese - ha ribadito Tomat - deve indur-re tutti a rifl ettere, ma non bisogna rinunciare ad investire in cultura”.

“La cultura - ha sottolineato il rappre-sentante degli imprenditori veneti - è l’in-grediente base da cui ricostruire, sviluppare e progredire: senza cultu-ra non c’è futuro”.

L’edizione del mez-zo secolo si proietta per-ciò in avanti partendo però dalle radici venete del Premio, dalle or-gini veneziane, che quest’anno saranno cele-brate e valorizzate anche con la presenza di illustri rappresentanti della città lagunare, fra i quali l’umanista e fi losofo, Massimo Cacciari, chiamato a presiedere la Giuria dei letterati.

Nell’intento di diffondere e sostenere la narrativa italiana, attraverso la promozione

e l’invito alla lettura, principio fondante del-la manifestazione, sono state programmate numerose iniziative che si svolgono in pro-spettiva dell’appuntamento conclusivo di fi ne estate.

Da citare la presenza, per la prima volta, del Premio Campiello al Salone del Libro di Torino, lo scorso 13 maggio con un convegno cui hanno preso parte alcuni degli scrittori

vincitori delle passate edizioni. Il 25 maggio poi l’assegnazione del premio Campiello Ope-ra prima e la scelta dei cinque romanzi fi nalisti selezionati dalla Giuria,

che oltre a Cacciari, è composta da nomi pre-stigiosi del mondo della cultura italiana.

Tra giugno e luglio gli autori fi nalisti sa-ranno impegnati in un ciclo di incontri che si terranno a Venezia, Castelfranco, Milano, Vicenza, Roma e Assisi, oltre che a Punta Ala, Asiago e Cortina.

Ampio spazio è dedicato pure alle nuove

di Ornella Jovane

Sarà un’edizione dedicata alla valorizzazione delle radici veneziane e all’enfatizzazione del carattere culturale del Premio

Letteratura Presentato il 50esimo Premio promosso da Confi ndustria Veneto

La presentazione del Premio Campiello a palazzo Balbi

A Dacia Maraini il Premio Fondazione Il Campiello, omaggio a una delle scrittrici italiane più conosciute

G.G.

Ottocento anni di storia e cul-

La secolare presenza camaldolese a Ve-nezia rivissuta attraverso una mostra. E’ stata inaugurata lo scorso 12 maggio

e si protrarrà fi no al prossimo 2 settembre la mostra ideata e allestita per celebrare gli ottocento anni dalla fondazione del cenobio camaldolese veneziano di San Michele in Isola, proprio nell’anno in cui ricorre il millenario della fondazione dell’Ordine dei Camaldolesi.

Il Monastero veneziano fu un centro di fervida vita religiosa e d’intensa attività cul-turale che ha esercitato una forte infl uenza e svolto un ruolo di primo piano nell’ambito della cultura umanistica della città laguna-re. E vuole celebrare proprio questo ruolo la mostra ospitata presso il Museo Correr, il Museo archeologico nazionale e le sale monumentali della Biblioteca nazionale marciana, come si evince fi n dal titolo “San Michele in Isola. Isola della conoscenza. Ot-tocento anni di storia e cultura camaldolesi nella laguna di Venezia”. Un allestimento che nasce dalla stretta collaborazione tra Fondazione musei civici di Venezia, Biblio-teca nazionale marciana e Soprintendenza speciale per il patrimonio artistico ed etno-antropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare, con il contributo della Regione Veneto.

A cura di Marcello Brusegan, Matteo Ceriana e Camillo Tonini e con la direzione

scientifi ca di Paolo Eleuteri, Gianfranco Fiac-cadori e Maria Letizia Sebastiani, la mostra consente di ammirare materiale storico, ar-tistico e documentario di grandissimo pregio e per lo più inedito, in parte conservato a Venezia e in parte presso l’Eremo di Camal-doli (Arezzo), dove fu raccolto per salvarlo dalle dispersioni ottocentesche.

Tra le opere esposte di maggior pregio e interesse vi è lo straordinario Mappamondo di fra’ Mauro, “monumento” geografi co prodotto a San Michele nella metà del sec. XV, e ora nella Biblioteca nazionale mar-ciana, restituito per l’occasione al pubblico dopo un recente intervento di restauro.

Il Comune di Venezia ha organizzato alcune iniziative a latere, tra le quali in col-laborazione con l’Associazione Guide Turisti-che di Venezia un servizio di visite guidate gratuite alla Chiesa, alla Cappella Emiliana e ai Chiostri dell’Isola di San Michele. La pros-sima, su prenotazione, è in programma il 9 giugno, con partenza alle 15.30.

Info e prenotazioni correr.visitmu-ve.it; [email protected]; call center 848082000.

STORIA E CULTURA CAMALDOLESI A VENEZIA

G.G.

Archeologia Da giugno ad ottobre alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

Da giugno a ottobre, alla Scuola Gran-de di San Giovanni Evangelista di Venezia, il fotografo Paolo Renier e

l’Associazione Friends Of Abydos presenta-no una grande mostra sull’area archeologica di Abydos: i misteri del tempio di Osiride: reperti e segreti dell’antico Egitto.

Un percorso espositivo che attraversa i millenni, e si trasforma in un viaggio alla scoperta di una delle civiltà più misteriose della storia: è dedicata al mondo dei fara-oni: “Il Tempio di Osiride svelato - L’Antico Egitto nell’Osireion di Abydos”.

La mostra espone le foto originali e 23 reperti provenienti dal museo egizio di Firenze (molti dei quali mai esposti prima d’ora), l’antica storia egizia dalle prime dinastie dei faraoni fi no agli splendori dell’e-poca di Ramses II. Per la prima volta inoltre sarà esposto al pubblico il Sarcofago della Dea Nut, che è stato anche completamente restaurato per l’occasione.

Il percorso si dipana tra gigantografi e e pannelli che ricostruiscono il fascino e gli ambienti dei templi di Abydos: un sito arche-ologico, tra i più importanti anche se meno noti, situato nell’Egitto meridionale, a circa 500 chilometri dal Cairo. La mostra ospiterà anche incontri, conferenze e seminari con studiosi ed egittologi di fama internazionale che si daranno appuntamento a Venezia da tutto il mondo per dare il loro contributo alla mostra.

Il Progetto Abydos è un’iniziativa cultu-

rale nata dalla volontà di Paolo Renier di far conoscere il sito archeologico di Abydos, “ in passato, questo sito, ha avuto una note-vole importanza e ancora oggi è altamente considerato dal punto di vista prettamente artistico - spiega Ezz El-Din Kamel, ex vice-direttore dell’Accademia d’Egitto di Roma. I suoi muri sono ricchi di sapienti e incredibili disegni rappresentanti situazioni e riti della vita di un tempo. L’insieme di tutti questi elementi ha spinto studiosi e appassionati dell’Egitto a guardare ad Abydos con am-mirazione”.

Il lavoro di documentazione fotografi ca di Renier ha suscitato molteplici interessi, tra cui quella dell’ex Ministro della Cultura egiziano S.E. Farouk Honsy e dell’Accade-mia d’Egitto di Roma, che ha defi nito il foto-grafo: il più appassionato e determinato di-vulgatore che Abydos abbia mai conosciuto.

“Abydos era un luogo di notevole importanza religiosa e politica nella storia dell’Antico Egitto - spiega Paolo Renier - con le sue montagne, le tombe delle prime dinastie, le grandi mura di Sun el Zebib, il tempio di Osiride, quello di Ramesse II e quello di Sethi I - che ospita al suo interno bassorilievi tra i più belli di tutto l’Egitto, fi no all’incredibile e misterioso Osireion. Alla base di questa mostra e di tutto il progetto ci sono tre fondamentali principi: la cono-scenza dell’antichità egizia, il suo rispetto e l’apprezzamento del suo valore storico immutato nel tempo”.

La mostra è aperta tutti i giorni: il lu-nedì dalle 14:30 alle18:30 e, da martedì a domenica, dalle 10:30 alle 18:30; il costo del biglietto è 10 euro.

Roberta Pasqualetto

Antico Egitto, una mostra sul sito di Abydos

Il fotografo Paolo Renier che, insieme all’Associazione Friends of Abydos, ha realizzato la mostra

Mappamondo di Fra’ Mauro

generazioni. Dopo la selezione dei cinque fi nalisti, lo scorso 20 aprile, il concorso giunto alla 17esima edizione proseguirà nei mesi estivi con vari appuntamenti, in attesa dell’annuncio del vincitore che sarà scelto dal-la Giuria dei letterati nel corso della cerimonia conclusiva.

“Abbiamo cercato di enfatizzare soprat-tutto il carattere culturale del Premio” ha spiegato Piero Luxardo che ha annunciato con orgoglio la pubblicazione di un volume celebrativo “fi rmato per la parte letteraria da un illustre decano della Giuria dei leterati, il professor Lorenzo Mondo, e per la parte sto-rico-iconografi ca e di cronaca dal giornalista Antonio Di Lorenzo”. “Accanto alla storia e

alle immagini - ha illustrato Luxardo - abbia-mo voluto inserire un saggio letterario intri-duttivo e un’antologia con i brani dei libri più importanti che hanno caratterizzato il Premio in questi primi cinquant’anni”.

In attesa del verdetto fi nale nella serata del primo settembre condotta al Gran Teatro La Fenice di Venezia da Bruno Vespa, c’è già il nome di un vincitore uffi ciale. E’ quello di Dacia Maraini che riceverà il Premio Fonda-zione Il Campiello.

“Il nostro è un omaggio ad una scrittrice italiana tra le più conosciute - è il commen-to del presidente Tomat - Già vincitrice del Premio Campiello nel 1990, è diventata un riferimento della cultura italiana”.

Campiello, sobria e colta l’edizione del mezzo secolo

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Page 28: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

con il patrocinio del comunedi San Donà di Piave

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262626

Page 29: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Furti in abitazione, rapine nei supermercati, nelle banche, borseggi, truffe porta a porta. Ma anche allarme mafi a. Con la crisi la criminalità spicciola

aumenta insieme con le infi ltrazioni di quella organiz-zata Partiamo dalla prima, che i cittadini vedono più da vicino. Si tratta di una criminalità spesso alimentata da quel sottobosco composto da immigrati arrivati alla ricerca di un lavoro che oggi non c’è più. Allora c’è chi si arrangia con lavori in nero ma anche chi si organizza per delinquere. Dalle prime stime delle questure e dei comandi Compagnia dei carabinieri in tutto il Veneto, sono in aumento rilevante (anche del 40 % in alcune aree) dagli inizi del 2012, ad esempio, i furti di gasolio e benzina, da mezzi in sosta.

Un materiale considerato prezioso visto il prezzo dei carburanti alla pompa. Ora i ladri che un tempo col-pivano villette di benestanti, fanno razzia in semplici garage, portando via attrezzi da giardino, biciclette, materiale da poche decine di euro. Razzie di sono re-gistrate nel veneziano, ma anche nel padovano e nel rodigino, per non parlare delle provincie “più ricche” come Vicenza, Verona e Treviso dove gli assalti sono spessissimo anche ai capannoni delle aree industriali.

La crisi però sembra aver provocato anche un altro fe-nomeno, che è quello della reazione anche armata dei proprietari derubati.

Tabaccherie e negozi di abbigliamento sono i primi obiettivi di una criminalità che con la crisi però diven-ta sempre meno sopportabile. Un caso limite è stato quello che ha riguardato un tabaccaio di Correzzola nel padovano che a fi ne aprile ad un furto al suo negozio ha reagito bloccando i ladri e uccidendone uno a colpi di pistola.

Autore dei fatti è stato Franco Birolo 47 anni, che gestisce la sua tabaccheria con rivendita di giorna-li nel centro del paese. Quando ha sentito che è scat-tato l’allarme Birolo ha urlato alla moglie di chiamare il 112 e poi si è precipitato giù, nel suo negozio, per cercare di salvarlo dalla razzia. Sotto c’erano quattro giovani malviventi stranieri che non si aspettavano una reazione così decisa. Il tabaccaio ha preso la sua pistola che detiene regolarmente, una Glock semiautomatica calibro 9 e raggiunti i ladri in negozio ha sparato ad uno di loro uccidendolo, un altro lo ha catturato.

Le reazioni a questo fatto in tutto il Veneto sono state amplissime e spesso di condivisione della reazione del tabaccaio.

Resta il fatto che sempre più persone difendono con denti quello che hanno costruito a prezzo di tanti sacrifi ci e che la crisi, sta già colpendo duramente. Se poi arrivano anche i ladri...

Ma accanto alla criminalità ordinaria fatta di bande di predoni più o meno organizzate, ma spes-so improvvisate, le forze dell’ordi-ne stanno registrando in Veneto un inquietante fenomeno: quello della pesante infi ltrazione della crimi-

nalità organizzata (mafi a camorra e n’drangheta) nei gangli economici della regione.

A fare il punto della situazione è stato il presidente della Commissione parlamentare antimafi a Giuseppe Pisanu, dopo la due giorni di audizioni di prefetti e magistrati veneziani e padovani che si è tenuta nelle scorse settimane.

Da quanto verifi cato dai responsabili delle forze dell’ordine e dalla Commissione Antimafi a “La regione

è considerata dalle consorterie criminali come un luogo nel quale poter operare, soprattutto nel settore econo-mico, senza dover rispettare vincoli gerarchici dovuti ad una presenza egemone sul territorio di un’organizzazio-ne capace di imporre i propri voleri”.

E gli esempi delle infi ltrazioni mafi ose ci sono già stati. Con l’operazione “Serpe”, sono fi niti in manette 27 mafi osi, tutti legati ai clan dei casalesi: prestavano denaro a imprenditori in crisi e così hanno strozzato una sessantina di piccole imprese tra Padova e Treviso. Di queste solo due hanno avuto il coraggio di denunciare i fatti.

Poi c’è stata l’operazione “Adria docks”: di fatto il tentativo di uno dei difensori palermitani dei Lo Piccolo di riciclare il denaro della famiglia investendolo in un complesso industriale ai Saloni di Sottomarina per otto milioni di euro. Oltre al legale palermitano sono rimasti coinvolti un noto imprenditore edile padovano, un ma-resciallo della Guardia di fi nanza in servizio a Chioggia e un giocatore della squadra di calcio di Piove di Sacco. Per non parlare dell’ultimo caso del calcio San Donà, in cui è stata coinvolta la camorra.

di Alessandro Abbadir

Crisi, la criminalità aumenta

Dopo il gravissimo episodio di Correzzo-la, interviene il governatore del Veneto Luca Zaia. Per Zaia “l’episodio conferma

l’esistenza di un’emergenza sicurezza nei nostri territori.

La situazione non è certamente più dram-matica di quella di altre Regioni d’Italia, ma è evidente che le forze dell’ordine hanno bisogno di essere messe nelle condizioni di far fronte con maggior effi cacia all’espandersi della criminalità, che mina le nostre comunità, indifferentemente

nei grandi come nei piccoli centri urbani”. Per Zaia insomma è diffi cile non collegare questi tra-gici fatti con l’incancrenirsi della crisi economica che sta travolgendo giorno dopo giorno un nume-ro sempre maggiore di cittadini e famiglie venete. “Lo dico, sia ben chiaro - chiarisce Zaia - non per giustifi care le azioni esecrabili dei delinquenti, bensì per interpretare la crescente angoscia e fru-strazione di chi difende il proprio lavoro, i propri risparmi, le proprie risorse che, mai come in que-sto periodo, risultano preziose per condurre una

vita dignitosa se non addirittura per sopravvivere. E’ evidente che questi stati d’animo, a cui si deve aggiungere l’esasperazione nel sentirsi costante-mente minacciati, induca a una reazione come quella del commerciante di Correzzola, che a mio avviso è a tutti gli effetti legittima difesa”. Per Zaia insomma ora più che mai c’è la necessità di impedire l’accesso in Italia a quelle persone che arrivano qui senza alcuna prospettiva e solo per delinquere e che poi generano tensioni sociali.

IL GOVERNATORE ZAIA “L’ITALIA SIA INACESSIBILE PER CHI VIENE A DELINQUERE”

Allarme sicurezza. Assalti a negozi e abitazioni, pericolo infi ltrazioni mafi ose

A.A.

“Aumenti del 40 % per furti di carburante, nei garage,nei supermercati”

Luca Zaia

7Il Veneto in primo piano

La crisi per il mercato della droga in Ve-neto non c’è. Anzi gli affari sembrano andare a gonfi e vele per i mercanti di

morte e gli spacciatori al dettaglio, che sem-pre più numerosi infestano città e paesi di provincia. E sempre più numerosi vengono arrestati. La diffusione del fenomeno crea ansia soprattutto nei genitori di ragazzi che sono i principali consumatori, e che a volte hanno come unica possibilità di risalita l’en-trata in qualche comunità di recupero. Ma vediamo i dati per capire il fenomeno. Nei primi quattro mesi del 2012.

Rispetto al 2011 in Veneto si assiste c’è un aumento del 20 % (il più alto fra le droghe) del commercio per la cannabis se confrontato con lo stesso periodo. Vedia-

mo ora nel dettaglio le province di Padova, Venezia e Treviso di fatto le più coinvolte dal fenomeno dai dati forniti dalle forze di polizia. A Padova sono state sequestrati oltre 70 kg. di stupefacenti (poco più di 25 kg nello stesso pe-riodo del 2011), con il “picco” di oltre 12 kg di eroina (circa 7 kg nel 2011) e oltre 38 kg di cocaina (4,2 kg nell’analogo periodo del 2011). Sono stati sequestrati anche 18 kg di hashish. Molti di più dei 4,7 kg del 2011. Tanti sono fi niti in galera o avranno dei seri guai con la giustizia: 267 le persone segnalate all’autorità giudiziaria per traffi co

e spaccio (285 nel 2011), di cui 189 in stato di arresto, 65 in stato di libertà e 13 di irreperibilità. Passiamo a Venezia e pro-vincia.

Nel capoluogo Veneto si è registrato il boom dei sequestri di hashish. Di questa sostanza ne sono stati sequestrati 100 kg contro gli 11,7 kg dello stesso periodo del 2011. E poi la

marjiuana: 233,8 kg contri 90 del 2011. Di eroina però se ne è trovata meno, solo pochi grammi mentre erano 2,6 kg nel 2011 e poco più di un chilogrammo cocaina rispetto ai 6,3 kg del 2011. Le persone segnalate

per spaccio sono 94 di cui 75 in stato di arresto e 19 “a piede libero”.

Cinquantadue gli stranieri coinvolti nel-lo spaccio, sei i minorenni. Dati meno con-sistenti infi ne per la provincia di Treviso, in controtendenza per dire la verità riaspetto a Padova e Venezia.

Qui è stato sequestrato un etto di eroina mente erano 19,7 kg nell’analogo periodo del 2011, otto etti di cocaina, 7 kg di hashish (13 kg nel 2011). A Treviso au-menta il sequestro di marjuana con 2,1 kg In questa provincia sono 57 persone denun-ciate per spaccio, di cui 45 arrestate e 12 in stato di libertà. Venticinque gli stranieri coinvolti e due i minorenni.

Sicurezza sociale Centinaia gli spacciatori arrestati nei primi mesi del 2012

Il mercato della droga va a gonfi e vele

A Padova nel 2012 sono stati già sequestrati 70kg di stupefacenti

CONVEGNO

Ecomafi e è allarme in Veneto orientale sul litorale turistico e per questo al Centro Culturale Leonardo Da Vinci di San Donà di Piave, si è svolto il convegno su “Cemento - Corru-zione –Ecomafi e: concreti strumenti per cambiare rotta” organizzato da Legambiente,

con il patrocinio della Provincia di Venezia. Sono intervenuti, Giampietro Pizzo, economista, Lorenzo Segato direttore dell’associazione no profi t Risscc, Ricerche e Studi su Sicurezza e Criminalità, Luigi Lazzaro, presidente Legambiente Veneto. Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità –Venezia. ”La Provincia di Venezia - ha spiegato l’assessore provinciale Paolo Dalla Vecchia - è molto attenta al fenomeno delle infi ltrazioni della crimi-

nalità organizzata nel settore delle politiche ambientali e quindi nel ciclo integrato dei rifi uti e nella cosiddetta partita del cemento anche nel Veneto orientale. Abbiamo avviato tavoli tecnici con la sottoscrizione di protocolli con Polizia, Nucleo operativo ecologico dei Carabinie-ri, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, Polizia ferroviaria e Guardia di Finanza, per consentire uno scambio di dati per il monitoraggio costante e puntuale del fenomeno. Stiamo lavorando per fare in modo che non ci siano più alibi per il mancato rispetto delle regole, dovuto alle obiezioni sulla farraginosità delle normative. Allo stesso tempo i controlli effettuati devono essere rigorosi”.

A SAN DONÀ. ECOMAFIE È ALLARME REGIONALE

A.A.

Sabato 19 Maggio 2012 ore 10.00Centro Culturale Leonardo Da Vinci Piazza Indipendenza, San Donà di Piave

Cemento - Corruzione - Ecoma�eVeneto Orientale: concreti strumenti per cambiare rotta

Che cosa signi�ca l'in�ltrazione delle ma�e nell'economia?Quali strumenti abbiamo, oltre all'azione giudiziaria di magistratura e polizia,

per governare in modo e�cace e giusto l'economia dei nostri territori?

Legambiente Veneto, in collaborazione con l'Osservatorio "Ambiente e Legalità" di Venezia,promuove un momento pubblico di ri�essione su questi problemi con particolare riguardo alla

questione dei circuiti �nanziari e dello sviluppo urbanistico ed edilizio.

Programma:Introduce Giulia Baldissera, Presidente Legambiente Veneto Orientale

Saluti e ri�essioni di:Francesca Zaccariotto, Presidente Provincia di Venezia

Gianfranco Bettin, Assessore all'Ambiente e alla città sostenibiledel Comune di Venezia

interventi di:

Giampietro Pizzo, Economista esperto in micro�nanzaSerena Righini, Urbanista

Luigi Lazzaro, Presidente Legambiente Veneto

Modera:Gianni Belloni, coordinatore Osservatorio Ambiente e Legalità – Venezia

con il patrocinio dellaProvincia di Venezia

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272727Il Veneto in primo piano

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Page 30: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

A.A.

de

javu.it

Non dimenticare questo numero quando andrai a � rmare per il 5x1000. È il numero che ogni anno ci aiuta a � nanziare la ricerca contro la sclerosi multipla. Scegli anche tu di donare il 5x1000 alla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla, � rmando sulla dichiarazione dei redditi nel riquadro “� nanziamento della ricerca scienti� ca e della università” e inserendo il codice � scale 95051730109.

Anch’io ho scelto di vivere in un mondo libero dalla sclerosi multipla.(Paola Perego)

Codice Fiscale FISM: 95051730109

PRENDI NOTA, DAI IL TUO 5x1000 A FISM.

www.aism.it - numero verde: 800.094.464

Page 31: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

8 Il Veneto in primo piano

Un “pessimo biglietto di visita” per le spiagge di Sottomarina e Isola Verde alla vigilia dell’apertura della

stagione balneare: i lavori di risistema-zione degli arenili devono ancora comin-ciare. La denuncia arriva dal consigliere regionale Lucio Tiozzo (Pd) che, a metà maggio, critica il governo regionale per il mancato rispetto dei tempi previsti per i lavori di ripascimento fi nanziati per il 2012.

“Nel bilancio regionale per l’anno in corso sono stati stanziati, su nostra richiesta - ricorda Tiozzo - 2 milioni di euro aggiuntivi alle risorse ordinarie per i ripascimenti degli arenili, di cui 500 mila euro per Isola Verde e Sottomarina. Un risultato fortemente atteso dalle ammini-strazioni locali e dalle categorie economi-che”. Invece, osserva amareggiato Tioz-zo, a maggio inoltrato le spiagge della costa sud veneziana mostrano ancora i segni evidenti di mareggiate ed erosioni. Diffi cile per gli stabilimenti predisporre chioschi, ombrelloni e i servizi vari di ac-

coglienza ai turisti. “Il dovere del governo regionale non

è solo di stanziare adeguati fondi - incal-za - ma anche di vigilare sulla corretta tempistica sulle modalità di realizzazione dei lavori”. Il consigliere regionale del Pd chiede quindi che la Giunta Zaia “faccia pressing” in primo luogo sul Magistrato alle Acque, che in base ad un accordo di programma ha la responsabilità di effet-tuare i lavori, per non affossare l’ormai imminente stagione balneare, che in Veneto vale il 50 per cento dei fl ussi turistici.

Lo avevano preannunciato i risultati delle analisi dell’Arpav consacrando il mare veneto - ma anche i laghi e tutte

le acque di balneazione - fra le eccellenze dell’offerta turistica regionale anche per il 2012. Più del 91% infatti risultava di qua-lità superiore.

Lo confermano da metà maggio le 6 bandiere blu che sventolano lungo il nostro litorale, un riconoscimento della Foudation for Environmental Education che premia ol-tre 100 chilometri di spiagge del Veneto, che del resto già lo scorso anno avevano ottenuto lo stesso brillante risultato.

Le punte di diamante del litorale no-strano sono ancora Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia. Riname a bocca asciutta ancora una volta Chioggia-Sottomarina che, pur nutrendo no-tevoli aspettative quest’anno, non è riuscita ad ottenere l’ambito riconoscimento.

La città lagunare del resto continua a

pagare lo scotto della vicinanza della sua spiaggia alla foce dei fi umi.

Bibione invece conferma in Veneto il proprio primato, quanto a numero di bandie-re blu, con 21 vessilli conquistati dal 1987, anno dell’istituzione del riconoscimento internazionale che certifi ca la qualità delle acque di balneazione.

A livello nazionale le bandiere assegna-te a Roma dalla Fondazione per l’educazio-ne ambientale sono ben 246, in crescita rispetto allo scorso anno con 13 spiagge in più.

Si valuta la qualità delle acque, ma anche la depurazione delle acque refl ue, le

attività di informazione ed educazione am-bientale, la raccolta differenziata dei rifi uti in spiaggia, la cura e il decoro dell’arredo urbano.

“L’incremento delle bandiere Blu - ha osservato il presidente Fee Italia Claudio Mazza - indica l’effi cacia di un percorso virtuoso delle località rivierasche. Si tratta di piccoli passi che insieme costituiscono la prova di un grande impegno. La situazione economica internazionale euna domanda turistica sempre più attenta all’ambiente impongono senza più ritardi alle ammini-strazioni locali delle scelte concrete in fatto di sostenibilità e qualità”.

Il primato nazionale spetta alla Liguria che ha ottenuto 18 bandiere blu, a seguire Marche e Toscana con 16. Cresce il numero di vessilli assegnati al sud (alla Campania 13, alla Puglia 10 e 6 alla Calabria.

Fra le spiagge escluse fa scalpore quest’anno Rimini.

di Ornella Jovane

Premiate Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo, Cavallino Treporti e Lido di Venezia.Chioggia-Sottomarina rimane ancora a bocca asciutta

Assegnato ametà maggio il prestigioso riconoscimento Il Veneto conferma le sue punte di diamante

Sventolano sei bandiere blu nelle spiagge venete

Il consigliere regionaleLucio Tiozzo

O.J.

Nel bilancio di previsione per l’eserci-zio fi nanziario 2012 era disponibile un milione di euro per gli interventi

di tutela e difesa dei litorali e delle aree limitrofe alla fascia costiera regionale. Ma l’importo non avrebbe consentito l’avvio dei normali interventi di manutenzione dei litorali in erosione. E così la Giunta regio-nale ha incrementato l’importo.

“La lunghezza del litorale veneto - spiega l’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte - è di circa 210 km, dei quali quasi 120 interessati da strutture turistiche di particolare importanza e va-lenza per l’economia regionale. Al fi ne di poter dar corso a una serie di interventi di manutenzione e ripascimento annuale dei litorali che maggiormente presentano problematiche di erosione, si è ritenuto quindi di integrare le risorse con una parte (un milione e 500mila euro) delle risorse disponibili nel bilancio regionale per inter-venti di riduzione del rischio idrogeologi-

co”.Il riparto approvato dalla giunta ve-

neta prevede l’assegnazione di 800mila euro all’Uffi cio del Genio Civile di Venezia per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa nel tratto di litorale compreso tra la foce del fi ume Tagliamen-to e la foce del fi ume Piave. All’Uffi cio del Genio Civile di Rovigo vanno 700mila euro per interventi nel tratto di litorale compre-so tra la foce del fi ume Adige e la foce del fi ume Po di Goro. Un milione di euro è stato assegnato al Magistrato alle Acque di Venezia che, sulla base di un accordo di programma con la Regione del Veneto, utilizzerà 500mila euro per interventi di manutenzione e ripristino della linea di costa del litorale nei Comuni di Jesolo e Cavallino-Treporti e altrettanti per il litora-le nel Comune di Chioggia. Il Magistrato alle Acque comparteciperà alla spesa per la realzzazione degli interventi anche con risorse proprie.

L’assessore Maurizio Conte

Interventi a tutela e difesa dei litorali

LA GIUNTA REGIONALE INCREMENTA L’IMPORTO: 2 MILIONI E 500MILA EURO

Sottomarina e Isola VerdeTIOZZO ALLA REGIONE: “I LAVORI PER IL RIPASCIENTO DEGLI ARENILI DEVONO ANCORA COMINCIARE

292929Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

di Nicola Stievano

Il turismo Veneto cresce ma le risorse si fanno sempre più esigue. Mentre si ingrossano le fi la di viaggiatori, sia italiani che stranieri, che scel-

gono la nostra regione per le città d’arte o il mare, le terme o la montagna, la vacanza fuori porta o la settimana al lago, nonostante la crisi continui a picchiare duro, gli stanziamenti per il settore ormai sono ridotti al lumicino. Nella regione che conta ol-tre 62 milioni e mezzo di pernottamenti l’anno, di cui il 62 per cento da parte di ospiti stranieri, i fondi destinati al settore sono ormai ridotti al lumicino. Ormai gli stanziamenti della Regione sono ridotti all’osso: il bilancio destina le briciole e tutti prote-stano. Non solo le opposizioni ma anche gli stessi amministratori regionali che puntano il dito contro lo stato centrale sempre più avaro nei confronti di una regione come il Veneto, dove l’industria turistica continua ad essere un formidabile traino del terziario nazionale. Claudio Sinigaglia, consi-gliere regionale del Partito Democratico, ha fatto quattro conti e il quadro che ne ricava è desolante. “Per quest’anno la Regione preventiva una riduzione di risorse del 94% nell’arco di due anni. Tutto scaricato allegramente su Comuni e Province. Ai primi si dice: ar-rangiatevi con gli introiti della tassa di soggiorno. Alle seconde si “restituisce” il personale: peccato che l’ipotetica riassunzione dei dipendenti Iat equivale a rompere il patto di stabi-lità”. Critico anche Lucio Tiozzo, vicecapogruppo del Partito Democratico in Regione. “Negli ultimi due anni, i bilanci regionali sono i migliori testimoni del precipizio nel quale sono sprofondati i fi nan-ziamenti a favore del turismo e della cultura. Per

quanto riguarda il primo settore siamo passati dai 41,6 milioni, registrati con il rendiconto 2010, ai 9,5 milioni che la Giunta ha proposto per il bilancio

di previsione 2012. Un crollo verticale dunque, pari al -77%. Non meno impressionante l’andamento della cultura: nel 2010 al comparto sono stati assegnati 40,5 milioni, nel 2012 la previsione è di 16,1,

con una diminuzione del 60,2%”. Dal canto suo l’assessore regionale al turismo Marino Finozzi re-plica che, nonostante le ristrettezze e le imposizioni da Roma, la Regione cercherà di fare del suo me-glio. Lo ha ribadito commentando l’approvazione unanime da parte del Consiglio veneto del Piano esecutivo annuale 2012 di promozione turistica. “E’ paradossale che la Regione che ha la miglio-

re economia turistica d’Italia e il maggior numero di ospiti e di pernottamenti, abbia a disposizione risorse sempre più ridotte nonostante il settore ge-neri un fatturato annuo che si aggira sui 15 miliardi di euro e benché questo comparto economico crei lavoro, non sia delocalizzabile ed è anzi elemento di valorizzazione complessiva del territorio. Questa è però la situazione in cui si trova una Regione a statuto ordinario come la nostra, nonostante i nostri cittadini siano tra i primi contribuenti del Paese e benché non sia mai stato prodotto alcun ‘buco’ nel bilancio regionale. Vorrà dire che opereremo con an-cora maggiore concretezza e oculatezza possibile”. Il Piano Esecutivo Annuale prevede per il 2012 di proseguire le iniziative, rivolte alla promozione e all’informazione turistica, che coinvolgono tutte le principali fi liere promozionali regionali, esaltandone la complementarietà d’intenti e di fi nalità.

Proteste da opposizione e maggioranza, intanto gli uffi ci di accoglienza locali rischiano di scomparire

Tagli al bilancio Nella nostra regione 63 milioni e mezzo di pernottamenti per il 62 per cento da parte di ospiti stranieri

Solo le briciole al turismo, “industria” da 15 miliardi

C’è un settore che va in Veneto a dispetto della crisi, ed è quello dell’agriturismo. Questo è emerso convegno dal titolo chiarissimo “L’agriturismo con

la A maiuscola”. Un evento organizzato da Coldiretti Veneto in villa Foscarini Rossi a Stra (Venezia) nelle scorse settimane a cui hanno partecipato 600 aziende di agriturismo da tutta la regione iscritte alla rete Terra-nostra su un totale di 1200. E’ così emerso che il 2011 è stato caratterizzato dal successo dell’eco vacanza in Veneto, risultato della vasta offerta di una campagna

curata e attrezzata, con percorsi alternativi, organizzati in pacchetti ma anche bellezze artistiche sconosciute ma preservate dagli agricoltori. Con l’11 per cento in più de-gli arrivi e oltre l’otto per cento delle presenze registrate negli alloggi, l’agriturismo dimostra percentuali raddop-piate rispetto alla media. Al tavolo dei relatori Roberto Weber direttore del centro studi Swg di Trieste ha inco-raggiato gli operatori a codifi care le numerose attività svolte spontaneamente in azienda affi nchè il turista le interpreti come possibilità di svago, Sabrina Meneghello

ricercatore Ciset (centro internazionale studi del turismo) ha elencato gli sforzi del settore turistico che in Veneto traina l’economia con un contributo sul Pil che sfi ora il 5%. Vediamo altri dati nel dettaglio. Secondo la ricerca di Swg-Coldiretti, la presenza di attrazioni naturalisti-che e paesaggistiche incide per il 55% nella scelta di una meta turistica, a seguire la storia (49%), il relax e tranquillita’ (33%) e divertimento (22%).L’agriturismo piace ad un pubblico giovane anche se il “core business” rimane la famiglia. Non ci sono solo le tipicità da degu-

stare ma anche attività sportive. Le novità proposte dagli imprenditori agricoli interessano la sfera sociale: lezioni di cucina per non vedenti, la cura e benessere del corpo, i centri estivi, ma anche quel quid che nella ristorazione di città non si trova. Da non sottovalutare che in una fattoria trovano ospitalità anche gli amici a quattro zam-pe: quasi un terzo degli operatori accoglie con simpatia l’amico “fi do” a volte anche in appositi spazi per non creare disagi agli ospiti a tavola.

Convegno Coldiretti-Swg L’agriturismo in crescita esponenziale

Nei primi due mesi del 2012 la crescita sia degli arrivi sia delle presenze è determi-

nata principalmente dagli ospiti provenienti da Paesi esteri. Questi sono infatti aumentati dell’11,3 per cento quanto ad arrivi rispetto ai primi due mesi dell’anno passato e del 13,1 per cento per numero dei pernottamenti, mentre i turisti italiani hanno fatto diminuire gli arrivi del 3,5 per cento e le presenze del 3,3 per cento. In testa alle presenze straniere si collocano in questi due primi mesi i francesi, cresciuti del 25,2 per cento, seguiti da tedeschi, aumentati del 7,2 per cento, inglesi e statunitensi, mentre i russi guadagnano il quinto posto con un aumento dei pernottamenti del 37 per cento. Il segmento di offerta che ha registrato i risultati migliori è risultato, paradossalmente, quello balneare, con una crescita del 37,8 per cento degli arrivi e del 42 per cento delle presenze, seguito dalla città d’arte che pro-seguono nella loro crescita con + 5,3 per cento di arrivi e + 7,4 per cento di presenze. La montagna ha invece pagato piuttosto cara la mancanza di neve, con un – 5,4 per cento di presenze e un – 3,6 di arrivi. “Sono numeri certamente signifi cativi, specie se si tiene conto dell’attuale momento di crisi – ha commentato l’assessore Finozzi – anche se ritengo non corretto fare pro-nostici certi per la stagione ormai iniziata. Gli esperti hanno in ogni caso ricavato buoni auspici, sia per il 2012 sia per l’anno prossimo. Io mi limito a dire che siamo in controtendenza rispet-to al resto d’Italia e che il Veneto conferma il suo straordinario appeal, fattore che riguarda soprattutto i turisti stranieri”. I dati confermano tra l’altro l’attenzione per la qualità dei turisti che scelgono il Veneto, dove la frequentazione di alberghi a quattro stelle aumenta del 6,7 per cento in termini di arrivi e del 7,7 per cento in termini di pernottamenti.

I DATI

Nel territorioIL VENETO PIACE IN EUROPA E ASIA

Oltre due terzidelle risorse in meno, a Veneziase la prendonocon il Governo

A.A.

Page 32: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixitIpse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

30 Voci da palazzo3030 Voci da palazzo

Page 33: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

11Voci da palazzo

“Con il patto per lo svi-luppo del

Veneto, fi nalmente si potrà passare dalla fase difensiva fi n qui tenuta per parare i colpi della crisi, soprattutto con gli ammortizzatori sociali, ad una fase attiva met-tendo in campo politiche concrete (si calcola 1,2 miliardi di euro fi no al primo trimestre del 2013) e, soprattutto, non episodiche per cercare di dare risposte ai problemi strutturali arrivando all’origine delle diffi coltà che colpiscono aziende, lavoratori, famiglie, insomma tuta la società veneta, con du-rezza fi nora mai vista dall’ultimo dopoguerra”. Lo ha affermato, il presidente del Consiglio regionale del Veneto Clodovaldo Ruffato il quale sottolinean-do soprattutto l’importanza del nuovo ruolo che il patto affi da ad importanti enti regionali come “Veneto sviluppo” e Veneto promozione” e del-la radicale riforma, all’insegna di “più sinergie e meno sprechi”, nel campo della ricerca tecnologi-ca fi nalizzata all’innovazione che verrà concentra-ta su pochi centri specializzati al posto degli attuali 88. “Veneto Sviluppo in particolare - aggiunge Ruffato - potrà affrontare uno dei nodi centrali della crisi, la stretta creditizia, selezionando i suoi interventi puntando in modo particolare sulla gre-en economy e alle imprese in fase di avviamento (start up)”. “Non meno importante - afferma ancora il presidente dell’assemblea regionale - la riforma delle politiche del lavoro e del welfare sta-bilita dal patto trasferite dalle Province a “Veneto lavoro” creando, tra l’altro, le premesse alla regio-nalizzazione dell’ispettorato del lavoro”. “Quanto all’adesione fi nora parziale delle organizzazioni sindacali - conclude Ruffato - mi auguro che, quan-do le politiche previste dal patto cominceranno ad essere applicate, essa possa estendersi a tutte le componenti in modo da rappresentare nella sua interezza il mondo del lavoro veneto”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“FINALMENTE RISPOSTE

STRUTTURALI ANTI CRISI”

Ipse dixit

Un pacco povero di contenuti, lo defi niscono così i consiglieri regionali del Pd Graziano Azzalin e Lucio Tiozzo, il Patto dello svi-

luppo presentato dal presidente Luca Zaia. I due esponenti democratici sostengono che in realtà i contenuti sono molto poveri. “Visto anche che dal punto di vista dei fondi a disposizione - pre-cisano - non si aggiunge nulla di nuovo rispetto ai fi nanziamenti europei ed a quanto stanziato in Bilancio. Certo, le intenzioni sono buone e da condividere, un po’ meno l’uso strumentale e il dare più importanza al contenitore che al contenu-to che, tanto per aggiungere un dettaglio, dribbla molte delle questioni concrete sul tappeto, come sottolineato anche dalla segretaria della Cgil Su-sanna Camusso”.

Azzalin e Tiozzo, Partito DemocraticoUN PACCO VUOTO DI CONTENUTI

La crisi in Veneto ha toccato livelli drammatici. La situa-zione economica, infatti, non è delle più rassicuranti, la disoccupazione colpisce un giovane su quattro e

la lista con i nomi di coloro che si sono tolta la vita, a causa della perdita del lavoro, continua ad allungarsi di settimana in settimana. Iniziano a mancare i soldi ma più di tutto si avverte la carenza di prospettive. Non ci sono “ricette” per uscire dalla crisi e il solo “resistere” potrebbe non essere suffi ciente per vedere la fi ne di questo lungo periodo di “empasse”. Il “Patto del Veneto”: annunciato, sottoscritto da Regione forze economiche e sindacali (sen-za Cgil e Uil) ma fortemente contestato dalle opposizioni è stato presentato come lo strumento adatto a colmare buona parte di questo vuoto. Infatti si tratta di un do-cumento programmatico sottoscritto dall’Anci, dall’Urpv, dagli industriali, dalle associazioni agricole, da quelle del commercio, dagli artigiani, e dai sindacati che impegna, da qui alla prima metà del 2013, circa 1,2 miliardi di euro per il rilancio e la crescita economica del Veneto. Secondo le opposizioni di Palazzo Ferro Fini, si tratterebbe di puro fumo negli occhi perché le somme stanziate sarebbero sempre quelle del bilancio di previsione ma secondo il governatore Luca Zaia il risultato importante è quello di essere riusciti a mettere attorno ad un progetto parti sociali ed economiche dell’intera regione.

“E’ la grande occasione per dire che in Veneto, per la prima volta, tutti si stringono attorno a un Patto il che signifi ca aver individuato i problemi, le risorse e le soluzioni – ha infatti spiegato il governatore, lamentando che non altrettanto sta facendo il Governo – il tavolo tra Regione Veneto e parti sociali ha avuto il coraggio di riorganizzare tutte le linee di investimento: migliorando la sinergia, limi-tando gli sprechi e facendo economia di scala. E’ un modo

per individuare degli obiettivi e perseguirli congiuntamente. Se per tutti l’emergenza è nell’occupazione giovanile al-lora per tutti deve essere prioritario l’investimento rivolto al sostegno del lavoro per le nuove generazioni”. Zaia ha ricordato che questo atto è il terzo grande provvedimento dell’Amministrazione regionale per lo sviluppo del Veneto. “Dopo l’insediamento della Giunta – ha detto - abbiamo subito parlato della necessità dell’accesso al credito e ab-biamo messo in piedi il fondo di 1,9 miliardi di euro che dopo gli opportuni aggiustamenti di spread, di procedure e anche dopo l’intesa con Confi di, oggi è operativo; sono già arrivate decine di richieste alla fi nanziaria regionale. C’è stata poi la proroga dei fondi di rotazione, nuovo carbu-rante per l’occupazione, per le imprese, per la crescita. E ora c’è la fi rma del Patto”. Ma che cosa prevede nello specifi co? Nel protocollo esiste una prima fase nella quele verranno stanziati fi nanziamenti a sostegno di progetti per la creazione di nuovi posti di lavoro. Si tratta di 400 mi-lioni dei quali 160 milioni saranno destinati a favore delle imprese (un plafond ancora da quantifi cato sarà specifi co per pmi e confi di), 40 milioni saranno destinati al lavoro, 140 per favorire l’occupazione giovanile e 60 milioni per

interventi sul territorio. Altre voci del documento riguarda-no il Turismo con un impegno di 10 milioni di euro, altri 16 andranno a ricerca e innovazione, al reinserimento dei lavoratori in cassa integrazione invece sono stati destinati 30 milioni di euro e al sostegno dell’imprenditoria giovani-le e femminile sono preventivati 11 milioni di euro. Altre somme sono state destinate alle infrastrutture compreso il sistema ferroviario metropolitano, con capitoli di spesa che parlano di 50 milioni di euro nel primo caso e 14,5 milioni per la Sfmr. Tra i benefi ciari manca l’area di Porto Maghera e proprio questa omissione è la causa che ha fatto rimanere lontana dal tavolo della fi rma la Cgil. “Se uno pensa di parlare di industrializzazione in una regione come il Veneto – ha speigato il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso – e salta Porto Marghera, sta parlando di farfalle. Non sta parlando di cosa fare concretamente”. Pronta la risposta del presidente Zaia rivolta proprio a chi non ha fi rmato il patto: “La porta è sempre aperta come la nostra disponibilità a fare questo percorso assieme; si fa per fasi: questa è stata la prima, la seconda è pronta per essere scritta”.

di Fortunato Marinata

Economia La risposta alla crisi nell’intesa tra Regione e associazioni di categoria

Il “Patto del Veneto” promette la ripresaDa qui alla prima metà del 2013 la Regione metterà a disposizione 1,2 miliardi di euro. Per l’opposizione: “E’ fumo negli occhi”

Solo “vuota propaganda”. Pagine di “poesia” che non trovano tradu-zione in “misure concrete e in risorse fi nanziarie determinate”. Ma, soprattutto, un piano partorito senza coinvolgere il Consiglio regionale

e le maggiori organizzazioni sindacali del Veneto. Così Pietrangelo Pette-nò, consigliere della Sinistra veneta nell’assemblea legislativa regionale, defi nisce il piano di sviluppo per il Veneto fi rmato dal presidente Zaia con i rappresentanti di categoria e di una parte del sindacato. Pettenò intende impegnare la giunta Zaia - attraverso la mozione depositata in Consiglio - a riaprire il confronto con le organizzazioni sindacali che non hanno sottoscrit-to il piano (Cgil e Uil) e a ridiscuterne contenuti e indirizzi con il Consiglio regionale. “Il Piano per lo Sviluppo presentato da Zaia - spiega Pettenò nella mozione - risulta essere un documento propagandistico, che all’inconsistenza delle misure indicate, alla esiguità e indetermi-natezza delle risorse fi nanziarie destinate, somma una procedura nella sua defi nizione che determina la rottura con le organizzazioni sindacali che rappresentano la grande maggioranza dei lavoratori del Veneto”. Per Pettenò il piano è privo di un disegno strategico per il rilancio dell’occupazione e di proposte per sostenere la green economy, l’edilizia rivolta al recupero del territorio, il rilancio dell’area strategica di Porto Marghera, il reddito dei lavoratori precari, in cassa integrazione e in mobilità. Inol-tre non contiene alcuna misura per favorire il rispetto della legalità, il contrasto dell’evasione fi scale, della contraffazione e dell’economia criminale e per scoraggiare fenomeni come la delocalizzazione. Né contiene indicazioni su tempi e contenuti per l’approvazione del piano energetico regionale. “Ri-tengo grave e inaccettabile - conclude Pettenò - che il Presidente della Giunta regionale abbia ritenuto di non dover esporre il piano in Consiglio regionale, rifi utandosi di aprire una doverosa discussione e un serio confronto politico nel merito delle scelte e degli indirizzi assunti”.

“SOLO PROPAGANDA, ESTROMESSO IL CONSIGLIO”Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra

Nella foto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

“Prima di vendere come grande ri-sultato questo patto per il Veneto, Zaia faccia luce su una serie di

questioni ancora tutte da chiarire”. Ad affer-marlo, è stata la capogruppo del Pd in Consi-glio regionale, Laura Puppato e la segretaria regionale democratica, Rosanna Filippin.

“Fino a prova contraria, diciamo intanto, che quelle snocciolate sono cifre già messe a bilancio o che fanno riferimento a stanzia-menti europei (Fers, Fas) e dunque non si vedono all’orizzonte novità di rilievo. Ci chiediamo poi dove sono e come sono stati investiti questi miliardi a favore del mondo del lavoro citati da Zaia. Ma soprattutto qual-cuno dovrebbe informare il presidente che i bilanci si fanno a dicembre, nel caso del Veneto purtroppo a marzo inoltrato, ed è lì che si determinano le somme disponibili ed i vari capitoli. Tutto il resto appartiene alla categoria degli squilli di tromba.

“Dal punto di vista della concertazione - concludono le due esponenti del Pd - questo patto esclude di fatto il Consiglio regionale e due dei tre maggiori sindacati, ovvero Cgil e Uil che non hanno messo la loro fi rma all’accordo. Può considerarsi un successo questa divergenza tra le organiz-zazioni sindacali? C’è il dubbio che si tratti dell’ennesima operazione di marketing politico ma senza nuovi soldi veri”.

Laura Puppato, Partito DemocraticoGRANDE RISULTATO O SQUILLO DI TROMBA?

Laura PuppatoPietrangelo

Pettenò

Clodovaldo Ruffato

Page 34: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

NEWS

I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

32 Intorno a noi3232 Intorno a noi

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Page 35: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

10 Intorno a noi

Ci si sposa di meno, le convivenze si fanno più lunghe e continuano a crescere i matrimoni civili. Nel giro

di pochi anni il Veneto ha cambiato pelle e i “fi ori d’arancio” diventano merce rara, soprattutto nel bel mezzo di una crisi di cui nessuno riesce ancora a cogliere la portata. In Veneto il numero di matrimoni scende, ormai siamo sotto quota 16 mila l’anno, mentre appena tre anni fa sfi oravano i 19 mila. Nella nostra regione si contano 3,4 matrimoni ogni mille abitanti, al di sotto della media nazionale del 3,8 per mille e le motivazioni sono le stesse degli anni precedenti: allungamento delle convivenze, molte delle quali si consolidano come tali, incertezza sul lavoro, diffi coltà economiche hanno il loro peso.

Eppure, nonostante tutto, chi arriva al matrimonio è più convinto e determinato che mai, ed è anche disposto a mettere in preventivo un bel po’ di sacrifi ci e rinunce affi nché il giorno più bello sia effettivamen-te ricordato come tale. In fondo oggi le co-siddette “convenzioni sociali”, osservano gli addetti ai lavori, sono meno stringenti del passato e ci si può sposare anche con un budget ridotto all’osso, tagliando su lista degli invitati, ristorante, partecipazio-ni, bomboniere, allestimenti e viaggio di nozze.

Se i matrimoni “low cost” sono in cre-scita, soprattutto fra le coppie più giovani e anticonformiste, chi sceglie la formula “classica” è ancora più determinato e sem-pre più spesso si fa aiutare da esperti del settore, i “wedding planner”, una profes-sione che è cresciuta in maniera inversa-mente proporzionale rispetto al numero dei matrimoni. “Si rivolgono a noi soprattutto

giovani e professionisti che non hanno molto tempo a disposizione oppure chi ha intenzione di sposarsi a breve. - spiega Antonia Macrì, wedding planner padovana di “Chicchi d’arancio” - E non si tratta so-lamente di coppie che vogliono spendere cifre importanti, perché ci sono soluzioni per tutte le tasche e il nostro compito è pro-prio quello di trovare la formula migliore, in tutti i sensi, compreso quello economico. Negli ultimi tempi abbiamo notato un calo di richieste, a causa della crisi. Personal-mente mi sono trovata con futuri sposi che hanno perso il lavoro prima delle nozze. A quel punto abbiamo rivisto il budget senza compromettere l’eleganza e l’unicità di un giorno così importante”. Ma quanto costa, in media, sposarsi in Veneto oggi? Diffi cile ottenere una risposta precisa, ma la fascia di prezzo più frequente va dai 18 ai 25 mila euro, a seconda delle richieste della

di Nicola Stievano

Coniugare budget ed eleganza è ancora possibile, anche chi perde il lavoro non rinuncia a salire all’altare

Fiori d’arancio In Veneto le nozze sono in calo, ma crescono le cerimonie low cost

Sposarsi in tempo di crisi purché, sia il giorno più bello

Sopra Antonia Macrì, wedding planner, e una sua creazione

coppia. “Riusciamo ad organizzare eventi anche con budget ridotti, senza per questo incidere sulla qualità. - continua Antonia - Anzi è qui che si vede il nostro lavoro perché in breve tempo riusciamo a dare i consigli giusti e trovare le soluzioni ideali affi nché tutto funzioni per il meglio. Chi poi vuole un matrimonio sfarzoso arriva a spendere anche 50 mila euro. Chi invece vuole risparmiare sceglie di ridurre il nume-ro degli invitati, ad esempio, e risparmiare su altri costi”. Fa parte del lavoro anche tranquillizzare le coppie spaventate da costi e incombenze, perché il matrimonio sia il loro giorno più bello, al di là del budget.

La wedding planner “Cerchiamo insieme la formula ideale, ottimizzando costi e calendario”

In Veneto i matrimoni civili quasi più numerosi di quelli religiosi. A Nordest ormai una persona su due sceglie di

sposarsi in Comune. Un cambiamento forte, questo, che

ha investito il Veneto negli ultimi anni (si è passati dal 37.9% dei matrimoni civili nel 2004 al 45,4% nel 2009) e che ha visto il superamento del 50% in Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia (55,4% in Trentino, 54,5% in Friuli), mentre in Italia il dato rimane fermo al 37,2%. Ancora più rilevante, poi, il ri-ferimento al tasso di nuzialità (annuo).

“Le tre regioni del Nordest antici-pano l’andamento calante di tutta Ita-lia posizionandosi tutte al di sotto del valore medio nazionale”, ha spiegato Daniele Marin, direttore scientifi co del-la Fondazione Nordest.

I dati sono stati presentati al conve-gno ecclesiale del Nordest di Aquileia: “Ci sono stati grandi cambiamenti di stili di vita in questi anni – spiega monsignor Antonio Mattiazzo, vescovo di Padova – quelli che vediamo intorno a noi sono cittadini smarriti, senza speranze per il futuro, a volte anche da giovanissimi. Vogliamo contribuire a ridare un’anima al Nordest, a sostenerne gli abitanti, che in questo momento diffi cile sembrano persi e senza appigli concreti”.

NEWS

I dati della Fondazione NordestCHIESA E COMUNE ALLA PARI

Page 36: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

34 Cultura veneta3434 Cultura veneta 13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

V.M.B.

Page 37: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

12 Cultura veneta

Nell’alternanza tra artisti contempo-ranei e collettive che partono dalla ricca Collezione Francois Pinault, è di

scena a Palazzo Grassi a Venezia fi no al 15 luglio Urs Fischer (Zurigo 1973) con la mostra “Madame Fisscher”. Già dalla data di nascita si evince che è il primo artista vivente ad essere esposto in una personale a Palazzo Grassi, in una delle sue più impor-tanti esposizioni tra quelle fatte in Europa. L’atrio centrale e il primo piano c’introduco-no nel mondo dell’artista, che vive a New York, con più di trenta opere. Una sapiente guida gratuita aiuta il visitatore a capire la logica e la chimica dei lavori di Fischer non sempre di facile e immediata compren-sione. Scultura, pittura e installazione sono le tecniche espressive, mentre i materiali vanno dal bronzo e cera ad apparecchi meccanici e specchi. Una creatività dell’artista logica e assurda, in un equilibrio di diversi elementi quali l’humour, la realtà, l’eternità, l’illusione, la violenza e

la fugacità. Si parte proprio dall’opera “Ma-dame Fisscher” che riproduce il suo studio nei minimi particolari facendo rivivere il processo creativo del Maestro, per passare a “untitled” del 2012 con un ritratto in cera di se stesso e dell’amico artista Rudolf Stingel in cui i lumini consumano le stesse evidenziando la trasformazione e i limiti del corpo e dell’opera d’arte, arrivando a “Ne-

crophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Ac-cademia di Belle Arti, posa tra le opere in un

passaggio tra vivente e artifi ciale. Altri temi sono la banalità del quotidiano, il gioco dell’oggetto con la sua ombra, l’idea del movimento, la messa in ridicolo di vizi e dipendenze e il teatro dell’assurdo.

di Alain Chivilò

Scultura, pittura, installazione e il suo studio, riprodotto nei minimi particolari per far rivivere il suo processo creativo

Palazzo Grassi fi no al 15 luglio Più di trenta opere dell’artista newyorkese

Il mondo interpretato da Urs Fischer

Palazzo Franchetti a Venezia

Negli spazi dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Franchetti a Venezia fi no all’8 luglio, “Pi-casso e Vollard. Il genio e il mercante” è la mostra che

per la prima volta in Italia disamina il rapporto tra il mercante d’arte Ambroise Vollard e Pablo Picasso. Un’intersezione tra il gallerista scopritore di artisti sconosciuti o “secondari”, d’in-tuito sopraffi no e forti doti commerciali, con il pittore invento-re del Cubismo che con la sua tecnica ha stregato future ge-nerazioni d’artisti, critici e amanti dell’arte. Ambroise Vollard (1866 – 1939) oltre a organizzare la prima monografi a su Paul Cezanne nel 1895, offrì al giovane Picasso (1881 – 1973) la possibilità di esporre nel 1901 all’interno della sua galleria. Da qui fi no alla morte di Vollard tra i due si

sviluppa una relazione d’amicizia, d’affari e di stima recipro-ca. Il critico Félicien Fagus scrive “ecco: ho appena visto da Vollard la mostra del giovane pittore (spagnolo si capisce) con un temperamento meraviglioso”. Tecniche incisorie quali l’acquaforte, la puntasecca e l’acquatinta sono rappresentate da oltre 150 opere, con la serie completa delle 100 incisio-ni della “Suite Vollard”, a cui Picasso lavorò dal 1927 al 1937, la “Minotauromachia” una delle sue principali opere grafi che, “l’Histoire Naturelle” con gli animali di Buffon e i “Saltimbanchi” con la celebre acquaforte “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” di Balzac. Una tecnica incisoria ric-ca e di classe per un Picasso intramontabile nelle sue decadi artistiche d’oro.

L’abilità incisoria di Picasso

A Treviso, fi no al primo luglio, nelle tre princi-

pali sale espositive di Palazzo Bomben, sede della Fondazione Benetton Studi e Ricer-che, è di scena la XXIII edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2012. Nelle fi nalità del Premio c’è il focus di con-tribuire a elevare e diffondere la cultura di “governo del paesaggio”, proponendosi come occasione e strumento per fare conoscere il lavoro intellettuale e manuale, al fi ne di governare le modifi cazioni dei luoghi per salvaguardare e valorizzare i patrimoni autentici di natura e memoria. Una giuria sceglie annualmente un luogo e per l’edizio-ne del 2012 il premio è andato, con voto unanime, al Bosco di Sant’Antonio situato nelle montagne d’Abruzzo e precisamente nel comune di Pescocostanzo. L’area ha una dimensione di circa 500 ettari ed è situata nel Parco della Maiella. La composizione boschiva consta di alcu-ne migliaia di grandi alberi, tra i quali cinquecento sono rappresentati da faggi secolari. Questo bosco è defi nito da Elena Croce come “un santuario della natura e della civiltà pastorale”. In quest’ambito, l’interessante percorso espositivo testimonia il luogo prescelto in tre sezioni: la prima illustra materiali fotografi ci e cartografi ci per inqua-drare il luogo, la seconda tratta aspetti naturalistici del bosco e del patrimonio vegetale all’interno dei paesaggi abruzzesi, l’ultima invece è video con il fi lm documentario del 1994 di Ermanno Olmi “Mille anni”, che inquadra il Bosco di Sant’Antonio tra natura e civiltà.

Palazzo Bomben, TrevisoIL PREMIO INTERNAZIONALE CARLO SCARPA

E’ il primo artista vivente al quale il centro espositivo dedica una personale

Al.Ch. “Le repas frugal al chefs d’oeuvre inconnue” Al.Ch.

“Venezia è così esageratamente raffi nata. Le perce-zioni degli altri e di lei stessa non ti lasciano mai in pace. Persino la luce, proiettata dal campanile

sulla piazza, acquista una qualità architettonica e il pesante campanile vi diventa leggero”. Così Venezia è pensata dal pittore William Congdon (Providence 1912 – Milano 1998) che tra il ’48 e ’60 vi soggiorna. Nel centenario della nasci-ta, fi no al 8 luglio nel piano nobile dell’università Cà Foscari Esposizioni, “William Congdon a Venezia. Uno sguardo ame-ricano” è la prima mostra del Maestro a Venezia con opere riguardanti la città Serenissima. Una quarantina di opere unite a lettere, schizzi, video e gigantografi e di opere non disponibili per l’esibizione. Con New York la città lagunare ha un ruolo fondamentale per la sua ricerca e l’agire pittorico. Partendo dalla scuola dell’action painting americana e dalle opere di Dubuffet viste a Parigi durante la guerra, interpreta soggetti tradizionali quali Piazza San Marco, palazzo Dario, i tetti e Canal Grande incidendo nell’olio e nell’acrilico con un punteruolo. Con questa tecnica rende una Venezia fug-gente, in movimento che appare magicamente da una sorta di foschia tendente a colori scuri e nel contempo spaziale all’interno di contrasti di luce. L’oro, che proviene dalla tra-dizione bizantina, è utilizzato da Congdom per dare vivacità e risalto all’edifi cio come un’illuminazione artifi ciale. Una mostra dunque da visitare per comprendere un punto di vista di Venezia non consueto, perché fi glio di una pittura d’azione che si presentava al mondo.

CÀ FOSCARILe Venezie di Congdom

I pittori vedutisti avevano la caratteristica di possedere schizzi, studi di luoghi che visitavano o vivevano per riprodurli in opere anche a distanza di anni. I riferi-menti presi permettevano di lavorare in studio proponendo soggetti di un luogo

anche trovandosi altrove. In quest’ambito a Venezia, presso Palazzo Grimani, fi no al 1 luglio la mostra “Canaletto. Il Quaderno veneziano” permette di apprezzare il taccuino, raramente visibile al pubblico, di schizzi del pittore vedutista che come pochi ha saputo dare un taglio internazionale al Vedutismo. Un volume non di grandi dimensioni (mm 175 X 235), composto da sette fascicoli sciolti rilegati successivamente nell’Ottocento, che riporta commenti e schizzi dai materiali ai luoghi ritratti, dalle annotazioni sui colori, dalle correzioni e abrasioni, all’impiego della punta metallica, ai cambi d’inchiostro.

Ulteriori fogli sono proposti come i sette dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica di Trieste, i sette dalla collezione Corniani-Algarotti, lo “scarabotto” con il Canal Grande di fronte alla Salute e il Traghetto di San Moisè e i due fogli rispettiva-

mente dalla Fondazione Cini e dal Museo Correr. A completamento dipinti a olio provenienti da collezioni pubbliche e private segnano il passaggio dallo schizzo alla vera realizzazione. Supporti audiovisivi e digitali, uniti a un modello funzionante di camera ottica che fa vedere le vedute come le osservava Canaletto, permettono al visitatore di conoscere quest’aspetto fondamentale del Maestro poco approfondito nelle grandi esibizioni.

IN BREVE Canaletto a Palazzo Grimani“SCHIZZI D’AUTORE”

L’opera “Necrophonia” del 2011 con la ricostruzione di un atelier dove una modella vivente professionista, dell’Accademia di Belle Arti, posa tra le opere in un passaggio tra vivente e artifi ciale

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Nella splendida cornice di Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (Padova) sono stati recen-temente presentati i 17 volumi di cui è com-

posta la collana dal titolo “La pittura nel Veneto”, realizzata in un percorso più che ventennale che ha visto impegnati la Regione del Veneto in collabora-zione con la casa editrice Electa. “Nel creare questi volumi non abbiamo avuto in mente un tipo di pub-blico rigidamente determinato - spiega in una nota l’Editore; abbiamo cercato che fossero storiografi ca-mente solidi, pieni di cose, di dati, di opinioni, nella convinzione che simili caratteristiche per loro conto ne allargherebbero il pubblico, da quello degli addet-ti ai lavori che vi si attendono il punto aggiornato della ricerca e possibilmente gli ultimi progressi e no-vità degli studi, a quello dei dilettanti, nel senso fi lo-logico (e dunque migliore) del termine, che vogliono una lettura piacevole di dati affi dabili”. Il comitato scientifi co de “La pittura nel Veneto” è formato da Enrico Castelnuovo, Michel Laclotte, Michael Levey, David Rosand e Federico Zeri. Nell’ambito della gior-nata di studio in Villa Contarini il piano dell’opera è

stato poi illustrato dal responsabile editoriale della collana, Carlo Pirovano, mentre il critico d’arte Phi-lippe Daverio, nella sua brillante “lectio magistralis” sulle caratteristiche del tessuto sociale e della pittura veneta, ha evidenziato il paradosso di una realtà che più perde potere sul piano politico e commerciale (a partire da Cambrai nel 1508) e più assume qualità estetica. “Una decadenza formidabile – ha detto Daverio – con momenti artistici di qualità insupe-rabile”.

L’arte diventa sostegno anche dell’attività economica, com’è avvenuto con le ville venete. Il

critico ha poi concluso esortando i veneti di oggi a riappropriarsi dell’antica energia e a difendere con forza questa eccezionale eredità culturale, imparan-do soprattutto a comunicarla anche per tornare ad essere competitivi.

“Si continua a dire che la cultura sarà il motore dello sviluppo futuro – ha sottolineato invece il vi-cepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato – ma servono atti concreti. Noi dobbiamo quindi riscoprire il nostro grandissimo patrimonio culturale, promuovendolo insieme al terri-torio, al paesaggio e al turismo”.

Daverio: “Alle fasi di decadenza politica sono coincise stagioni artistiche di qualità insuperabile”

Editoria Presentati a villa Contarini 17 volumi sulla storia dell’arte

“La pittura nel Veneto”

Momix, la compagnia capeggiata dal geniale danzatore e coreografo statunitense Moses Pendleton, sarà al PalaBassano - dal 31 luglio alle 21 - per tre serate

di magia, tra danza e illusione. Il cartellone di Operaestate tor-na ad ospitare una delle più prestigiose compagnie teatrali al mondo di ballerini-illusionisti ch sin dalla fondazione (1980) ha acquisito grande notorietà per la sua capacità di evocare un mondo di immagini surreali utilizzando il corpo, costumi, attrezzi, luci e giochi d’ombra. I Momix saranno a Bassano con lo spettacolo “Botanica”, già defi nito il loro cavallo di battaglia, che presenta un viaggio all’interno di una natura meravigliosa ed affascinante, fortemente minacciata dalle costanti e irragio-nevoli incursioni da parte dell’uomo, dove i corpi dei Momix evocano il movimento leggero che sta dietro la vita segreta degli alberi, il ronzio delle api, il tepore di una certa ora del giorno, i manti erbosi ricoperti di fi ori e mossi dai canti degli uccelli, mentre rane gracidanti sembrano accogliere con il loro canto la sinfonia di un temporale d’agosto. Prevendite on line già attive al sito http://www.vivaticket.it Informazioni: uffi cio Operaestate tel. 0424.519819

PalaBassano dal 31 luglio

MOMIX CON LO SPETTACOLO “BOTANICA”

Nelle due foto la copertina delle pubblicazioni e il vicepresidente della regione Marino Zorzato (a destra) in compagnia del critico Philippe Daverio

V.M.B.

353535Cultura veneta

V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

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Page 38: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette fi gli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multi-mediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambien-tale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: [email protected] www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

mortalati nei fi lm. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppo-ne”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fi ume è più largo, con spuntino di pro-dotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto.

Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

Delizioso come le cose buone che propon-gono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vaga-mente il panforte di Siena. Info: www.visitbre-scello.it o uffi [email protected] Tel. 0522 482564.

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORANEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHIE PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATASERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONACON GINO CERVI E FERNANDELDUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO(CON NAVIGAZIONE SUL PO)E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANOGLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATOTRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNIIN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO

Page 39: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

373737Sì, viaggiare24 Sì, viaggiare

Papa Benedetto XVI ha confessato di guardare spesso i fi lm di Peppone e Don Camillo...Sono quelli che lo divertono di

più. Il mito dei personaggi di Nino Guareschi è intramontabile, anzi sembra rinnovarsi nel tempo. Tanto che Brescello, il piccolo paesino della campagna reggiana affacciato sul Po, è diventato meta di un “pellegrinaggio” inces-sante di appassionati delle avventure del prete combattivo e dispettoso interpretato da Fer-nandel e del sindaco comunista, burbero ma buono, interpretato da Gino Cervi. A Brescello tutto parla ancora di loro. Sono sorti persino due musei (che vale proprio la pena di vede-re: “Peppone e Don Camillo” e “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”), ma persino la chiesa richiama visitatori, curiosi di vedere da vicino il famoso “crocefi sso par-lante”, che in realtà è di cartapesta, costrui-to a Cinecittà apposta per il primo fi lm della serie e poi chiesto con insistenza, e ottenuto in dono, dai cittadini di Brescello. In piazza campeggiano le statue dei due amatissimi per-sonaggi guareschiani, vicini alle loro “roccafor-ti”: il municipio e la chiesa. E dietro l’angolo c’è pure il vecchio carro armato americano utilizzato in uno dei fi lm di Peppone e Don Camillo. Tutto, insomma, a Brescello parla dei due contendenti che seppero rappresentare l’acerrimo scontro della guerra fredda, in atto allora, con levità e ironia. Per far capire alla

gente che l’amicizia può andare oltre ogni diversità d’opinione. Messaggio importante e diffi cile da lanciare in quegli anni. Basti pensare che nessun regista italiano accettò la proposta di portare sul set il romanzo di Guare-schi. Tema troppo delicato. Lo scontro epocale fra russi e americani e, in Italia, fra Dci e Pci, aveva toccato nel 1948 punte di ostilità tali da portare il paese sull’orlo di una guerra civi-le... Quindi meglio lasciare al francese Julien Duvillier il compito di portare Peppone e Don Camillo sul set cinematografi co.

“In quegli anni - raccontano il sindaco Giuseppe Vezzani (Giuseppe anche lui come Peppone...) e il suo vice Andrea Setti - Bre-scello fu catapultata in un’avventura straor-dinaria. L’arrivo della troupe e degli attori sconvolse l’atmosfera sonnolenta e tranquilla

del paese, fu quasi uno choc. Parte del perso-nale, in mancanza di alberghi, venne ospitato dalle famiglie del posto. Gino Cervi viveva in albergo, ma la sera si confondeva fra la gente in osteria per giocare a carte. Fernandel no, lui era molto riservato. Allora era già una stella del varietà e mantenne le distanze. Raramen-te usciva dall’albergo...”. In paese c’è pure la famosa campana, anche quella di cartapesta. Tutti ricordano che il fi glio di Peppone, mostra-to con orgoglio dal balcone del municipio, in realtà era una neonata femmina, del paese e di nome Alda: nel corso della scena fece la popò in braccio a Gino Cervi. Di aneddoti in paese se ne raccontano moltissimi sui quindici anni di avventura cinematografi ca.

E’ stato allestito persino un percorso di visita a più tappe per vedere tutti i luoghi im-

Peppone e Don Camillo foreverEMILIA ROMAGNA

QUI A LATO BRESCELLO VISTA DALL’ALTO. SOPRA: UNA RIEVOCAZIONE STORICA DEDICATA A PEPPONE E DON CAMILLO E ALCUNE IMMAGINI CHE RICORDANO IL LORO MITO CINEMATOGRAFICO NEL PAESINO DEL

REGGIANO. SOTTO: IL PO, LA MOTONAVE PADUS, LA STAZIONE DI BRESCELLO, FERNANDEL E, INFINE CRISTIANO E MARISA DELLA “BOTTEGA DI DON CAMILLO”

LA CASA DEI FRATELLI CERVI PER NON DIMENTICARE

L’ideale completamento di un week end a Brescello è la visita al Museo Cervi di Gattatico. E’ stato allestito nella casa dei sette fratelli Cervi, eroi della resistenza fucilati dai fascisti nel 1943 agli albori della lotta partigiana. L’Istituto “Alcide Cervi”, che prende il nome dal padre dei sette fratelli, una delle icone della Resistenza che nel corso della sua lunga vita ha testimoniato sempre il valore della libertà e della democrazia (valori per cui sono morti i suoi sette fi gli maschi), gestisce l’interessante e toccante museo, ricco di cimeli, testimonianze e documenti multi-mediali. L’istituto gestisce pure la Biblioteca Archivio “Emilio Sereni” e propone anche molte attività, fra cui laboratori didattici per le scuole e la visita guida al nuovo Parco agroambien-tale. Un itinerario guidato nell’ambiente naturale e culturale della media pianura padana. Il museo è aperto tutto l’anno, a parte i lunedì non festivi. E’ dotato di punto di ristoro. Info: [email protected] www.fratellicervi.it Tel. 0522 678356.

mortalati nei fi lm. Si chiama “Ciak: Brescello e navigazione sul Po” ed è proposto dalla Fondazione “Paese di Don Camillo e Peppo-ne”. Prevede anche la suggestiva navigazione sul Po con la motonave Padus, nel tratto in cui il fi ume è più largo, con spuntino di pro-dotti tipici reggiani a bordo. Parte da Boretto.

Brescello e la vicina Boretto fecero da sfondo per una quindicina d’anni ai fi lm di Peppone e Don Camillo, cinque in tutto, fatti da tre registi diversi. Il sesto (“Don Camillo e i giovani”), che aveva come soggetto il cli-ma sessantottino della rivoluzione giovanile, rimase incompiuto per l’improvvisa morte di Fernandel. Dicono che la pellicola del girato sia stata pretesa dal Lloyd (l’assicurazione che risarcì la casa produttrice delle spese fi no a quel momento sostenute) per essere

poi distrutta. Ma qualcuno, maliziosamen-te, insinua che in realtà gli spezzoni di fi lm inedito siano ancora in cassaforte nella sede del Lloyd... Oggi avrebbero un valore ragguar-devole. A Peppone e Don Camillo è dedicata anche la trattoria più importante di Brescello, “La Bottega del paese di Don Camillo”, dove Cristano Ferrari e la moglie Marisa Co-delupi hanno raccolto ogni sorta di cimelio sui celebri fi lm, trasformando il locale in un piccolo e delizioso museo.

Delizioso come le cose buone che propon-gono, a partire dalle tagliatelle con il culatello e al guanciale brasato. Per concludere con la dolce e tipica “spongata” che ricorda vaga-mente il panforte di Siena. Info: www.visitbre-scello.it o uffi [email protected] Tel. 0522 482564.

LA PICCOLA BRESCELLO VIVE ANCORANEL MITO DEI DUE CELEBRI PERSONAGGI CREATI DAL GRANDE NINO GUARESCHIE PROTAGONISTI DI UN’INDIMENTICATASERIE DI FILM GIRATI NELLA ZONACON GINO CERVI E FERNANDELDUE MUSEI, UN ITINERAIO TURISTICO(CON NAVIGAZIONE SUL PO)E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANOGLI ANNI IN CUI IL PAESE ERA STATOTRASFORMATO IN UN SET CINEMATOGRAFICO E UNA TRATTORIA TIPICA EVOCANO GLI ANNIIN CUI IL PAESE DEL REGGIANO ERA STATO

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“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

Corolle variopinte, api e farfalle; orli arrotondati come petali e colletti che diventato una stola avvolgente; fi ori ricamati di jais, perline e canottiglia; micro-stelle

di cristalli; inserzioni di nastri; georgette bianca, chiffon con stampe fl oreali e creponne blu; intarsi, nodi, drappeggi e asimmetrie. Ma non sono solo i dettagli e la grande raffi -natezza della manifattura: è la storia che ogni vestito di Vionnet racchiude, facendo rivivere lo stile della leggenda-ria maison francese, a renderlo così unico. La scommessa di risvegliare questa “bella addormentata della moda fran-cese”, lanciata da Matteo Marzotto, imprenditore ed ex presidente di Valentino, un anno fa, sembra davvero già vinta a scorrere con lo sguardo la collezione primavera/estate, che Padova si è aggiudicata, in esclusiva per il Ve-neto, con un corner dedicato al Duca D’Aosta.

Madeleine Vionnet, protagonista insieme a Coco Cha-nel del rinnovamento che, a partire dagli anni Dieci, mo-dernizzò l’abbigliamento femminile, fondò la sua maison nel 1912, per chiudere soltanto nel 1937, a causa del secondo confl itto mondiale. La sfi da di raccontare, anzi, di far rivivere lo straordinario passato di questo marchio, signifi ca, per Marzotto, anche ripensare il concetto di lusso in tempo di crisi: “Ci sono state alcune fasi degli scorsi vent’anni – spiega – che hanno visto nuovi consumatori molto entusiasti e di conseguenza si tendeva a posizionare il lusso molto in alto. Oggi i tempi sono cambiati, il lusso non è soltanto una questione di prezzo, è una questione di qualità, di manufacturing. Credo che oggi alle signore, anche alle più facoltose, faccia piacere mettere le cose più volte, avere degli armadi con abiti che durano nel tempo, che possono lasciare alle proprie fi glie. In tanti anni di espe-rienza a Valentino ho potuto vedere come per defi nizione gli abiti di alta moda si lasciano alle proprie fi glie, come oggetti preziosi e senza tempo”.

Qual è allora, la formula magica ha usato Marzotto per risvegliare Vionnet? Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantag-gioso.

E la crisi? Anche Madame Vionnet è partita in un momento di grande diffi coltà, ha prosperato a cavallo di due guerre, con il crack del ’29, eppure, nonostante la Grande depressione lei ha continuato a vendere! I corsi e ricorsi storici ci sono, noi speriamo di onorare la sua storia credendo in questo marchio anche in una congiuntura poco favorevole alle iniziative imprenditoriali come questa.

L’incontro tra Vionnet e Marzotto è anche l’incontro

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

Esperienza, entusiasmo, intuito. Con Marzotto alla guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

>> Moda

“Abbiamo cercato di raccogliere l’eredità storica del marchio reinterpretandola in funzione della donna di oggi, con un rapporto di prezzo, qualità e di conseguenza creatività molto elevato e dunque vantaggioso”

Matteo Marzotto, la sfi da di far rivivere Vionnet: “Il lusso al tempo della crisi”

tra la Francia e l’Italia. Quali sono i vantaggi di questa unione? Sicuramente sono molti, Francia e Italia sono i due più importanti paesi al mondo per la creatività nella moda. Ad ogni modo Vionnet è una casa internazionale, e vogliamo che cresca internazionalmente.

guida, il futuro della maison francese si prospetta sicura-mente vincente. Che consiglio darebbe ai giovani di oggi per guardare oltre gli scoraggianti scenari della crisi? I giovani di oggi non sono bamboccioni, come qualcuno ha detto, ma devono mantenere alta la motivazione, devono avere voglia di sporcarsi le mani, di lavorare sodo. Credo che oggi, per chi vuole riuscire nella vita ci siano più doveri che diritti.

“Anche lei era partita in un momento di crisi, ha prosperato a cavallo di due guerre

di Laura Organte

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“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

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Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

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A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio

Giannenrico Cocito Notaio - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Come noto, oramai da qualche tempo, in sede di vendita di un immobile è, nella maggior parte casi, necessario consegnare all’acquirente un certifi cato detto di “certifi cazione energetica”.La fonte normativa è di matrice comunitaria ed è stata recepita nel nostro ordinamento a fi ni attuativi con il dlgs 192/2005 poi modifi cato con il dlgs 311/2006.Tale certifi cato mira a fornire all’acquirente un effi cace strumento di informazione circa il dispendio energetico proprio dell’immobile, catalogandolo, come per gli elettrodomestici, in diverse classi di “merito”da A+ (più effi ciente) fi no a G (più scadente).La normativa nazionale è però concorrente, per materia, con quella regionale e pertanto si applica in coordinamento ed essendone integrata da quest’ultima.La Regione Veneto in linea di massima ha recepito la normativa nazionale con qualche integrazione.In buona sostanza devono obbligatoriamente essere dotati di certifi cazione energeticaFIN DALL’INIZIO- i “nuovi edifi ci”: ossia gli edifi ci costruiti in forza di permesso di costruire o di denuncia

di inizio attività rispettivamente richiesto o presentata dopo l’8 ottobre 2005- gli edifi ci radicalmente ristrutturati: ossia gli edifi ci di superfi cie utile superiore a 1000 mq. che siano stati oggetto di interventi di ristrutturazione radicale in forza di permesso di costruire o di denuncia di inizio attività rispettivamente richiesto o presentata dopo l’8 ottobre 2005- gli edifi ci “agevolati”: ossia degli edifi ci sui quali siano stati eseguiti, successivamente al 1° gennaio 2007, interventi fi nalizzati al miglioramento delle prestazioni energetiche per i quali si intenda accedere agli incentivi ed alle agevolazioni di qualsiasi natura, sia come sgravi fi scali o contributi a carico di fondi pubblici o della generalità degli utenti- gli edifi ci “pubblici”: ossia gli edifi ci pubblici o detenuti da soggetti pubblici per i quali dopo il 1° luglio 2007 siano stati rinnovati ovvero stipulati nuovi contratti relativi alla gestione degli impianti termici o di climatizzazione.IN OCCASIONE DEL TRASFERIMENTO- gli edifi ci preesistenti: ossia tutti gli edifi ci (a prescindere dall’epoca di costruzione) che comportino un “consumo energetico” e che

non siano riconducibili a quelli di cui sopraSono perciò esclusi da tale obbligo:- i fabbricati isolati della superfi cie inferiore a 50 mq- i fabbricati industriali, artigianali e agricoli- i fabbricati culturali nei casi cui si darebbe luogo ad una alterazione del carattere o dell’aspetto di essi- i box, le cantine, le autorimesse, i parcheggi, i depositi, le strutture stagionali a protezione di impianti sportivi- gli edifi ci inagibili- i fabbricati “al grezzo”Vi è però una semplifi cazione per- i fabbricati costruiti in forza di titolo abilitativo antecedente all’8 ottobre 2005 e della superfi cie utile non superiore a 1000 mq: per essi il certifi cato può essere sostituito da un’ AUTODICHIARAZIONE con cui si attesta che il bene rientra nella classe più dispendiosa ovvero la classe G.In tutti i casi detto certifi cato,ovvero l’autodichiarazione, oltre che consegnati all’acquirente, dovevano essere inviati alla Regione Veneto entro 15 gg. dalla sua consegna.A partire dal 2 maggio scorso, a seguito

della esecutività della delibera della Giunta regionale n. 659 del 17 aprile 2012, la certifi cazione energetica, ferma la consegna all’acquirente, può essere però inviata a mezzo dei tecnici abilitati e accreditati solo in via telematica attraverso l’applicativo Ve.Net.energia_edifi ci.Non solo, sempre dal 2 maggio u.s. non è più richiesto l’invio in Regione Veneto dell’autodichiarazione di classe “G” la cui consegna però all’acquirente è lecito supporre sia ancora dovuta.Da ultimo si ricorda che l’art. 13 del D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28 (in Suppl. ord. alla G.U. n. 71 del 28.3.2011),recante norme di attuazione della Direttiva 2009/28/CE, ha introdotto il nuovo comma 2-quater nell’art. 6 del D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 192, a norma del quale “nel caso di offerta di trasferimento a titolo oneroso di edifi ci o di singole unità immobiliari, a decorrere dal 1° gennaio 2012 gli annunci commerciali di vendita riportano l’indice di prestazione energetica contenuto nell’attestato di certifi cazione energetica”.Obbligo la cui inosservanza, a quanto risulta, ad oggi è rimasta però priva di sanzione.

IL NOTAIO

Certifi cazione energetica degli edifi ci

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“Casa passiva” e risparmio energeticoL’ARCHITETTO

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Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

convivenza tra il minore e il genitore presso convivenza tra il minore e il genitore presso

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Ormai per qualsiasi intervento edilizio si richiede la rispondenza ai requisiti minimi di risparmio energetico previsti dalla D.P.R. 59 del 2009, (ex L. 10/91). Ciò si ottiene con l’installazione del cosiddetto “cappotto termico” e con l’installazione di serramenti ad alta tenuta termica. Sempre più italiani preferiscono investire i propri risparmi nella costruzione di una casa volta al risparmio energetico e che dia un risparmio economico dei consumi, invece di vedere i propri guadagni sparire in bollette salate. In base alla qualità degli interventi la casa potrà essere classifi cata con una lettera dalla “A” alla “G”, dove A rappresenta il livello migliore, ossia il fabbricato che necessita di meno energia, e “G” quello peggiore. In classe “A” i consumi sono inferiori a 35 kWh/mq annuo (3,5 litri di gasolio/mq annuo) mentre in classe “G” sono maggiori a 175 kWh/mq annuo (17,5 di gasolio /mq annuo). Una appartamento di 100 mq in classe “A” consuma 3.400 kWh all’anno mentre in classe “G” consuma 18.000 kWh all’anno. Ora per ottenere la spesa energetica annua basta moltiplicare il consumo per il costo di un kilowattora. Così per l’appartamento in classe “A” si ottiene kWh 3.400 x 0,20 euro/kWh = 680 euro di spesa, contro i 3.600 euro dell’appartamento in classe “G”! In Italia sta prendendo piede anche la così detta “Casa passiva”:

nata in Svezia e diffusa nei paesi nord-europei. “Passiva” perché si riscalda quasi senza consumi ma con la somma degli apporti passivi di calore. Molti ritengono che debba per forza essere costruita in legno, invece sono realizzate anche in mattone o in cemento armato! Ma come funziona? Durante la stagione invernale, sfrutta il calore passivo interno prodotto da elettrodomestici, irraggiamento solare, illuminazione interna e dagli stessi abitanti. Il calore è conservato all’interno grazie all’isolamento termico dell’involucro edilizio. Nel periodo estivo invece il confort è raggiunto grazie all’inerzia termica dell’involucro ed alla schermatura delle vetrate. Si può dire che una casa passiva è economicamente vantaggiosa dato che il risparmio di energia può arrivare al 90%. La restante parte dell’ energia necessaria a pareggiare il bilancio termico è fornita da sistemi non convenzionali, quali: pannelli solari, caldaia pellet con collettore d’acqua, pompa di calore per il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ventilazione controllata a recupero energetico, ecc. Il fabbisogno energetico massimo per il riscaldamento ed il raffrescamento annuo così non supera i 15 kWh/mq annuo. La distribuzione del calore può avvenire invece attraverso un sistema di ventilazione controllata che recupera l’ 80% del calore dell’aria in uscita. Ossia L’aria

calda in uscita entra in uno scambiatore dove l’aria fredda in ingresso ricaverà dall’ 80% del calore, per rientrare all’interno della casa. L’impianto di ventilazione è indispensabile perché se si utilizzasse l’areazione attraverso le fi nestre il risparmio energetico insieme con la qualità dell’aria non sarebbe possibile. Quindi è indispensabile che tutte le parti della costruzione siano anche ermetiche a tutti i livelli. Il costo? Dipende dai sistemi di costruzione e dalla zona climatica in cui si trova la casa, può variare dal 10% al 30% in più, ma in pochi anni è ammortizzabile grazie ai risparmi energetici ottenuti. In proposito si segnala un interessante incontro di tenuto dal “LIONS CLUB DI CONSELVE” dal titolo “CASACLIMA - EDIFICI PER IL RISPARMIO ENERGETICO ED ENERGIE RINNOVABILI”, che si terrà venerdì 15 giugno alle ore 20,45 presso la “Sala Dante” di Conselve (PD). Aprirà l’incontro il sottoscritto Arch. Massimo Cavazzana ed interverranno l’Arch. Carlo Dario (Vice Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo) e l’Arch. Renzo Carturan (Consulente CasaClima) e con la partecipazione del geom. Leonardo Ragazzo (Presidente Network CasaClima Padova e Rovigo). Una interessante occasione per saperne di più sul tema del risparmio energetico, ormai caro a tutti.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, è stata sottoposta alla mia attenzione la richiesta, avanzata da parte di alcuni di Voi, circa la possibilità, da parte del coniuge, di adottare il fi glio/fi glia dell’altro coniuge.Questa esigenza, trae la propria origine dal fatto che negli ultimi anni vi è stato un netto aumento di nuove famiglie, cosi dette allargate, in cui ai fi gli avuti dalla precedente relazione-unione familiare si sono aggiunti i fi gli nati dalla nuova coppia di coniugi.Quindi una nuova realtà familiare in cui interviene, così come logico che sia, la necessità di disciplinare giuridicamente il rapporto affettivo intercorrente tra il coniuge ed il fi glio/a dell’altro coniuge.A questo proposito corre in aiuto l’istituto dell’adozione del fi glio del coniuge (caso particolare di adozione) che viene disciplinato dall’art. 44 comma I lett. B) della legge 184/1983, successivamente modifi cata dalla l. 149/2001. Ma quali sono le condizioni necessarie per l’adozione?

Innanzitutto che vi sia, al momento dell’instaurazione del procedimento, il rapporto di coniugio fra chi deve adottare e il genitore del minore, nonché un forte legame affettivo e uno stabile rapporto di convivenza tra il minore e il genitore presso cui è collocato e il coniuge di questi. L’art. 45 della L. 184/1983, prevede inoltre, anche a seguito della modifi ca di cui alla legge 149/2001, l’ascolto del minore che abbia compiuto i dodici anni o se di età inferiore purché in grado di comprendere, e il consenso da parte dell’adottando, manifestato direttamente ed esclusivamente al Giudice, che abbia compiuto i quattordici anni.E’ inoltre necessario il consenso da parte del genitore dell’adottando.

Ma quali sono gli effetti dell’adozione?Questo tipo di adozione non ha effetti legittimanti, ciò essenzialmente vuol dire che il minore adottato non acquista lo status di fi glio legittimo, ma solo di fi glio adottivo, non acquista legami di parentela

con la famiglia dell’adottante e mantiene lo status di fi glio legittimo o naturale rispetto ai genitori biologici nei confronti dei quali permangono reciprocamente diritti e doveri.L’adottante, però assume su di sé la titolarità e l’esercizio della potestà sul minore adottato nonché l’obbligo di mantenerlo, istruirlo ed educarlo.

Quale cognome assume l’adottato?Il minore adottato avrà il diritto ad anteporre al proprio cognome di origine, che viene mantenuto quale tratto essenziale della sua personalità, quello del coniuge del genitore che l’ha adottato.

Qual’è l’Autorità che deve essere adita?La competenza spetta al Tribunale per i Minorenni del distretto in cui si trova il minore.Il Tribunale, previa verifi ca della sussistenza delle circostanze di cui all’art. 44 L. 184/1983 ed ascolto dei genitori del minore dispone a che vengano effettuate, tramite i servizi sociali e gli organi di P.S., sul

coniuge adottante, sulla di lui famiglia e sul minore onde accertare in concreto sussista quel preminente interesse di quest’ultimo all’adozione richiesta. Verrà dunque eseguita un’indagine tesa verifi care:1) idoneità effettiva all’adozione intesa anche come capacità di istruire, educare e mantenere il minore;2) l’ambiente familiare;3) la situazione economica;4) la salute;5) le motivazioni concrete che hanno spinto a presentare la domanda di adozione.Il Tribunale deciderà poi in Camera di Consiglio, sentito il Pubblico Ministero, pronunciando sentenza di far luogo o non far luogo all’adozione. Contro detta sentenza può essere proposta impugnazione avanti la Corte di Appello.

AFFARI DI FAMIGLIA

Adozione del fi glio minore da parte del coniuge del genitore biologico

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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Page 44: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

VINO

IL SAUVIGNON BLANCORAMAI L’ESTATE È FINITA E A GRANDI PASSI CI STIAMO

INOLTRANDO NELL’AUTUNNO: LA STAGIONE DEI FRUTTI, DEI PROFUMI INTENSI E A MIO AVVISO DEL SOUVIGNON. MA DIETRO AI VINI NON SI SONO SOLO SAPORI E ODORI: SPESSO PARLANDO DI VINO È FACILE PARLARE DI STORIA, DI GEOGRAFIA DI CLIMI, PERCHÉ SERVE TUTTO QUESTO PER FARE UN BUON BICCHIERE COME IL “CENTESIMINO”, VINO TIPICO DI FAENZA E DINTORNI, CHIAMATO FINO ALLA METÀ DEL NOVECENTO SAUVIGNON ROSSO, PER LE SUE PARTICOLARI CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE RICONDUCIBILI ALLA FORZA PROROMPENTE DEL SAUVIGNON BLANC, PUR NON AVENDO NIENTE A CHE VEDERE CON QUESTO VITIGNO. IL VITIGNO SAUVIGNON, INFATTI, È ORIGINARIO DELLA GIRONDA E TROVA LA SUA MASSIMA ESPRESSIONE NELLA COMPOSIZIONE DEL FAMOSISSIMO SAUTERNES, ASSIEME AL “SE-MILLON” E AL “MUSCADET”, VINO TENDENZIALMENTE RICCO E DOLCE E QUINDI BEN SI PRESTA PER LA PRODUZIONE DI VINI PROFUMATI.

VIENE COLTIVATO ANCHE NELLA REGIONE DELLA LOIRA, IN PAR-TICOLARE NELLE ZONE VINICOLE DEL “SANCERRE”E NEL “PUILLY”, NELLE QUALI SI PRODUCE UN VINO PIÙ SECCO E CON UN’ ACIDITÀ PIÙ FORTE.

COME QUASI TUTTI I VITIGNI PROVENIENTI DALLA FRANCIA IL SAU-VIGNON È STATO ADOTTATO DA MOLTISSIMI ALTRI PAESI, TRA I QUALI STATI UNITI, SUD AFRICA, CILE, MA È SICURAMENTE IN AUSTRALIA ED IN NUOVA ZELANDA CHE I VITICOLTORI HANNO SAPUTO COLTIVARE E VALORIZZARE AL MEGLIO QUESTO NOBILE VITIGNO, GRAZIE ANCHE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA PIÙ CHE FAVOREVOLE. IN ITA-LIA LA COLTIVAZIONE DEL SAUVIGNON È PRESENTE IN MANIERA MOLTO VASTA IN VENETO, IN FRIULI VENEZIA GIULIA ED IN TRENTINO ALTO ADIGE DOVE, GRAZIE ALLA PRESENZA DI UN CLIMA RIGIDO IN INVERNO E CALDO E SECCO IN ESTATE, SI PRODUCONO VINI DAVVERO FORMIDABILI. IL SAUVIGNON BLANC, IN CUCINA, ACCOMPAGNA MOLTO BENE I PIATTI DELLA TRADIZIONE CONTADINA MA ANCHE PREPARAZIONI ELABORATE, E COME LA MAGGIOR PARTE DEI VINI LO SI PUÒ BERE FUORI DAI PASTI, MAGARI IN UNA DI QUESTE ULTIME GIORNATE DI SOLE.

DenisMeneghini

CUCINA

RISOTTO CON I PISELLI AL PROFUMO DI MENTA E LIMONEDA VENETE NON POTEVAMO CHE INIZIARE LA STAGIONE DEI PISELLI CON IL RISOTTO.BUONISSIMO IL CLASSICO RISI E BISI, MA NEL NOSTRO CASO ABBIAMO APPORTATO ALCUNE VARIANTI. UN PRIMO ESPERIMENTO CON I PISELLI SECCHI ANZICHÉ FRESCHI: RICHIEDONO UNA

COTTURA UN PÒ PIÙ LUNGA ED IL SAPORE È RICERCATO, QUASI “STAGIONATO”. PROPRIO PER QUESTO MOTIVO, ABBIAMO PENSATO DI RENDERE LA PREPARAZIONE PIÙ FRESCA CON FOGLIE DI MENTA FRESCA E L’AROMA, IN QUESTO CASO DOLCE, DEL LIMONE. IL NOSTRO RISOTTO HA SPIGIONATO TANTISSIMO PROFUMO, IL SAPORE POI È RIMASTO SIMILE AL CLASSICO RISOTTO AI PISELLI, MA CON UN RETROGUSTO CHE HA FATTO LA DIFFERENZA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:380G RISO ROMA

130G PISELLI SECCHI

15G CIPOLLA ROSATA

3 BACCHE DI CARDAMOMO

26G FETTINE DI FORMAGGIO AL LATTE LIGHT

4ML AROMA AL LIMONE

4 FOGLIE MENTA

2 DADI VEGETALI OLIO EVO

SALE

PROCEDIMENTOCUOCERE I PISELLI IN ABBONDATE ACQUA SALATA, AGGIUNGENDO LE BACCHE DI CARDAMOMO PER PROFUMARE. TENERE SUL FUOCO FINCHÉ I PISELLI NON SI AMMORBIDISCONO (CIRCA UN’ORA), FACENDO ASCIUGARE L’ACQUA. TOGLIERE IL CARDAMOMO. AFFETTARE LA CIPOLLA E SOFFRIGGERLA IN POCO OLIO, UNIRE PRIMA I PISELLI, POI IL RISO FACENDOLO TOSTARE QUALCHE MINUTO. PORTARE A COTTURA CON ACQUA E DADI.A METÀ INSAPORIRE CON L’AROMA AL LIMONE E, POCO DOPO, UNIRE LE FOGLIE DI MENTA SMINUZZATE; SE NECESSARIO REGOLARE DI SALE.MANTECARE IL RISOTTO CON IL FORMAGGIO AL LATTE E SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese Fruits & Vegetables (frutta e verdura) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

ALIDA - AN - ANCORARANCIERA - AROMATICAATRII - ATTO - CA - ETANIGIARA - ISA - LAIDO - MARODA - ODOR - OLA - ORASIA - SIR - STALAG - TEATOSE - UP - USA

Chiave (4) - Il nome ...……….............

• Un vecchio dice ad una papera: “Dove abiti?” E la papera: “Qua!”• Due topi vanno davanti ad un cinema: “Entriamo?” Dice uno. “No, ci sono solo quattro gatti.”• Che cosa fa un maiale che cade

dal quinto piano? Speck.• Una funga dice a un fungo: “Non fare il porcino!”• Un signore che deve andare a lavorare esce di fretta da casa e si avvia verso la macchina. Dopo qualche metro si rende conto di un uccellino che svolazzando

è finito contro il vetro davanti dell’auto. Allora scende, lo rac-coglie e lo porta a casa. Lo met-te in una gabbietta con pane, acqua e una copertina e poi va a lavorare. Dopo un’ora l’uccel-lino si sveglia. Vede le sbarre e le guarda sorpreso. Vede il pane e lo guarda sorpreso. Vede l’ac-qua e la guarda sorpreso. Vede la coperta e la guarda sorpreso. Poi dice: “Cavolo, devo averlo mandato proprio fuori strada per esser stato mandato in prigione.”

Gli animali

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AUTISTA - DALLAS - DOUGESAMI - MANSIONIOKLAHOMA - OSCARSEVEN - SOAPOPERASOGNO - SUCCESSO

• Non sono vegetariano per-ché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante.• Mia moglie ed io siamo sta-ti felici per vent’anni. Poi ci siamo incontrati.• Cercare il pelo nell’uovo è come dire che i polli si fanno la barba.• Fai attenzione quando leg-gi libri di medicina. Potresti morire per un errore di stam-pa.

• Credevo di essere un aman-te eccezionale, finché non scoprii che lei aveva l’asma.• Io e il mio commercialista non andiamo d’accordo. C’è incontabilità di carattere.• Senza di te la mia vita è vuota. Come la bocca di mio nonno senza la dentiera.• Il tempo è un grande ma-estro. Sfortunatamente però uccide tutti i suoi alunni.• Un piacere senza rischi pia-ce meno.

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Page 46: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO IL MESE PROM-

ETTE BENE PER GLI AFFARI DI CUORE, POTRETE GODERE

DELLA POSSIBILITÀ DI FARE PROGETTI CON CHI AMATE · SALUTE LASCIATE CHE LE GAMBE CORRANO: MUOVETEVI, A PASSEGGIO O DI CORSA LA SALUTE DEL VOSTRO CORPO AVRÀ I SUOI BENEFICI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO ANCHE

SE LA PASSIONE È IL VOSTRO TERRENO PREF-

ERENZIALE, CONQUISTERETE CHI AM-ATE CON SEDUZIONI DI TIPO MENTALE · SALUTE E’ IL PERIODO GIUSTO PER EVENTUALI SCREENING O ESAMI APPRO-FONDITI. ATTENZIONE AI PICCOLI SEG-NALI TRASCURATI IN PRECEDENZA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO IN VISTA MO-MENTI DI INCERTEZZA, INTOPPI O MALINTESI. AT-

TENTI: IL PARTNER SENTE IL BISOGNO DI MAGGIORE LEGGEREZZA · SALUTE DEDICATEVI UN PERIODO DI RI-POSO, QUALCHE COCCOLA RIGENERANTE IN UNA SPA, O UN RITIRO IN UN LUOGO DI ATMOSFERE CONTEMPLATIVE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO SIATE

PRESENTI E ABBIATE ATTENZIONE ALLA COSTRUZIONE DI UN RAPPORTO AMOROSO CHE SI BASI SU FONDAMENTA SOLIDE · SALUTE LA FORMA FISICA SI ATTESTA SU UN BUON LIVELLO GENERALE, CONTINUATE AD IM-PEGNARVI CON LO SPORT E TUTTO AN-DRÀ BENE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO IL CAMPO

DELL’EROS E DELLA SE-DUZIONE PIÙ DIVERTENTE, A TRATTI QUASI ADOLES-CENZIALE, VI TRAVOLGERÀ.

OCCHIO ALLE SCOTTATURE · SALUTE SFRUTTATE OGNI POSSIBILE MOMENTO DELLA GIORNATA PER FARE IL PIENO DI ENERGIE E DI OSSIGENO SENTENDO IL CORPO VIVO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO RAGIONE E SENTIMENTO QUESTO MESE DOVRANNO VIAGGIARE ALL’UNISONO. FATEVI GUIDARE DALLE AFFINITÀ ELETTIVE · SALUTE RITAGLIAT-EVI UNA PICCOLA OASI QUOTIDIANA DI PACE PER FUGGIRE LA SVOGLIATEZZA, O, AL CONTRARIO, L’IPERATTIVITÀ IM-PRODUTTIVA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO APPROFON-DITE UN HOBBY O UN

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL GRANDE AMORE. SERENITÀ E PIACEV-OLEZZA GARANTITE · SALUTE VI SEN-TIRETE SCATTANTI, IL CORPO REAGISCE CON ELASTICITÀ E LEGGEREZZA, PERCIÒ PREFERIRETE SPORT ALL’ARIA APERTA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO E’

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIF-FIDENTI · SALUTE INSERITE NELLE AT-TIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE

ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACIS-SIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · SALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZI-ONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SFODERATE UN NOTE-

VOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-ZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PER-FETTE LE CURE TERMALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · SALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE PIÙ INSOF-FERENTI CHE TOLLERANTI

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· SALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ES-SERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CON-FLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

RIOSE E STRAVAGANTI. UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOVOLE SENSO DELL’UMORISMO E

UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

TOROTORO DAL 21/04

OPPORTUNO FRE-QUENTARE AMBIENTI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

INTERESSE, LÌ POTRESTE INCONTRARE IL

DAL 20/02

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

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DOVE POSSANO CIRCOLARE NUOVE IDEE, CERCANDO DI MOSTRARVI MENO DIF-FIDENTI · SALUTE INSERITE NELLE AT-TIVITÀ QUOTIDIANE IL TEMPO PER FARE LE SCALE A PIEDI O FARE DEGLI ESERCIZI DI STRETCHING, VI FARÀ BENE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO I FLIRT NON MANCANO GRAZIE

ANCHE AL FATTO CHE SIETE VIVACIS-SIMI. AVETE SOLO L’IMBARAZZO DELLA SCELTA. GODETEVELA · SALUTE SIETE IN GRANDE FORMA MA FATE ATTENZI-ONE ALL’ALIMENTAZIONE ED EVITATE DI SOVRACCARICARVI DI PESI IN PALESTRA O ALTRO

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO SFODERATE UN NOTE-

VOLE SENSO DELL’UMORISMO E UNA DECISA ATTITUDINE A UNA SCAN-ZONATA LEGGEREZZA, SORPRENDERETE! · SALUTE IL BENESSERE VI ARRIVA DA TERAPIE CHE SFRUTTANO E UTILIZZINO L’ACQUA COME PRINCIPIO BASE, PER-FETTE LE CURE TERMALI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO POTRESTE CONOSCERE PERSONE CON PERSONALITÀ CU-RIOSE E STRAVAGANTI.

UN’AMICIZIA POTREBBE TRASFORMARSI IN AMORE · SALUTE CHI COMBATTE CON QUALCHE CRONICITÀ AVRÀ CORPO E MENTE CHE RISPONDERANNO IN MANIERA PERFETTA A EVENTUALI TERAPIE

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE PIÙ INSOF-FERENTI CHE TOLLERANTI

E CIÒ PROVOCA CONFLITTI IN AMORE. CERCATE LA SERENITÀ NEL VOLTO DI CHI AMATE· SALUTE L’APPARATO DIGESTIVO POTREBBE ES-SERE IL BERSAGLIO DI QUALCHE CON-FLITTO INTERIORE: CURATE LO SPIRITO E CURERETE IL CORPO

OroscopoGODETEVI L’ESTATE IN ESPLOSIONE E ANIMATE LA VOSTRA NATURA FESTAIOLA, LIBERATE IL CORPO IN UN MODO CREATIVO E PIACEVOLE: BALLATE!

Page 48: La Piazza di Cavarzere - 2012mag n68

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