La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

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La spending review in Veneto Economia pagg. 4-5 Tommasi: “In un anno abbiamo già ottenuto risultati” Amministrazione pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 RIUNIONE DI CLASSE DOPO 50 ANNI Si rinnova per la trentottesima edi- zione l’appuntamento con il Ferragosto Rottanovano. Nove giorni di musica, intrattenimenti e divertimento grazie ad un nutrito programma di festeggiamenti nato dalla collaborazione del Comitato cittadino con il Gruppo Parrocchiale di Rottanova. pag. 10 IL FERRAGOSTO ROTTANOVANO Erano due le quinte classi elemen- tari nell’anno1958/59; la sezione A con il maestro Valentino Ferrati, la B con il maestro Tranquillo Bassan che fresco di nomina, aveva ereditato la classe condotta per 4 anni dalla collega Dirce Vianello Conselvan. pag. 13 A settembre debutta il mercatino dell’antiquariato Pro loco pag. 9 pag. 6 Deposito dei bus, scoppia la polemica sui meriti L’ex sindaco Parisotto: “è opera nostra”, l’attuale primo cittadino Henri Tommasi: “è realtà grazie a noi” D opo la cerimonia d’inaugurazione del deposito di corriere in località Santa Maria lo scorso 2 luglio scoppia, acce- sa, la polemica: in discussione l’attribuzione del merito per la realizzazione di un’opera attesa da anni e portata a compimento con un lungo e faticoso iter che ha visto il coin- volgimento di più enti. Non ha esitato il sindaco in carica Henri Tommasi, a elogiare la propria amministra- zione “capace di concretizzare – sostiene - ciò che per anni è rimasto sulla carta, con l’ulteriore merito di aver apportato soluzio- ni migliorative al progetto nonostante le critiche dell’opposizione e in particolare di Pier Luigi Parisotto che sosteneva che non saremmo mai riusciti a concludere i lavori”. Da parte sua, Parisotto, ha dimostra- to indignazione di fronte ad una miope e - accusa – ingiusta ricostruzione di fatti e attribuzione di meriti. Egli si ritiene infatti il “padre” del progetto e soprattutto rivendica per sé e la propria amministrazione il merito di aver intessuto una complessa e delicata rete fra enti, ai tempi in cui era sindaco, che ha portato alla definizione di un accordo di programma fra Regione Veneto, Provincia di Venezia, Pmv, Actv e Comune di Cavar- zere. Questo ha consentito al Comune, che ai tempi Parisotto governava, di impegnare una parte - 300mila euro – della somma di un milione e 100mila euro complessivi. EDITORIALE Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi di Mauro Gambin* I l clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cam- biano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva in- nescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande cal- do, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, definitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti. continua a pag. 3 [email protected] Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 96 www.lapiazzaweb.it di Cavarzere continua a pag. 17 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio I provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento. Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa *Segretaria Cisl Veneto di Franca Porto* CAVARZERE (VE) Via Cavour, 13 (ex zuccherificio) Tel. 0426 311347 [email protected] Moonlight Centro Benessere CENTRO BENESSERE E SPA Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.00-12.30 e 14.30-19.30 Sabato 10.00-12.30 e 15.00-22.00 Via Stazione, 13 Pegolotte di Cona (VE) APERTO TUTTI I POMERIGGI E SABATO MATTINA • Vaccinazioni e profilassi filaria • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538 349 1202137 NUOVA PREVENZIONE FILARIA E VERMI INTESTINALI

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La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

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La spending review in Veneto

Economia

pagg. 4-5

Tommasi: “In un anno abbiamo già ottenuto risultati”

Amministrazione

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

RIUNIONE DI CLASSE DOPO 50 ANNI

Si rinnova per la trentottesima edi-zione l’appuntamento con il Ferragosto

Rottanovano. Nove giorni di musica, intrattenimenti e divertimento grazie ad un nutrito programma di festeggiamenti

nato dalla collaborazione del Comitato cittadino con il Gruppo Parrocchiale di

Rottanova.

pag. 10

IL FERRAGOSTO ROTTANOVANO

Erano due le quinte classi elemen-tari nell’anno1958/59; la sezione A

con il maestro Valentino Ferrati, la B con il maestro Tranquillo Bassan che fresco

di nomina, aveva ereditato la classe condotta per 4 anni dalla collega Dirce

Vianello Conselvan.

pag. 13

A settembre debutta il mercatino dell’antiquariato

Pro loco

pag. 9

pag. 6

Deposito dei bus, scoppia la polemica sui meritiL’ex sindaco Parisotto: “è opera nostra”, l’attuale primo cittadino Henri Tommasi: “è realtà grazie a noi”

Dopo la cerimonia d’inaugurazione del deposito di corriere in località Santa Maria lo scorso 2 luglio scoppia, acce-

sa, la polemica: in discussione l’attribuzione del merito per la realizzazione di un’opera attesa da anni e portata a compimento con un lungo e faticoso iter che ha visto il coin-volgimento di più enti.

Non ha esitato il sindaco in carica Henri Tommasi, a elogiare la propria amministra-zione “capace di concretizzare – sostiene - ciò che per anni è rimasto sulla carta, con

l’ulteriore merito di aver apportato soluzio-ni migliorative al progetto nonostante le critiche dell’opposizione e in particolare di Pier Luigi Parisotto che sosteneva che non saremmo mai riusciti a concludere i lavori”.

Da parte sua, Parisotto, ha dimostra-to indignazione di fronte ad una miope e - accusa – ingiusta ricostruzione di fatti e attribuzione di meriti. Egli si ritiene infatti il “padre” del progetto e soprattutto rivendica per sé e la propria amministrazione il merito di aver intessuto una complessa e delicata

rete fra enti, ai tempi in cui era sindaco, che ha portato alla defi nizione di un accordo di programma fra Regione Veneto, Provincia di Venezia, Pmv, Actv e Comune di Cavar-zere. Questo ha consentito al Comune, che ai tempi Parisotto governava, di impegnare una parte - 300mila euro – della somma di un milione e 100mila euro complessivi.

EDITORIALE

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi di Mauro Gambin*

Il clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava

un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cam-biano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva in-nescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande cal-do, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, defi nitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti.

continua a pag. [email protected]

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 96 www.lapiazzaweb.it

di Cavarzere

continua a pag. 17

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

I provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo

che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento.

Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa

*Segretaria Cisl Veneto

di Franca Porto*CAVARZERE (VE)

Via Cavour, 13 (ex zuccherificio)

Tel. 0426 311347 [email protected]

Moonlight Centro Benessere

CENTRO BENESSERE E SPA

Orari: dal Lunedì al Venerdì 9.00-12.30 e 14.30-19.30 Sabato 10.00-12.30 e 15.00-22.00

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Cantarana e PegolotteE’ MORTO

DON FRANCESCO BONATO

E’ mancato lo scorso 6 luglio, a seguito di una malattia che due anni fa aveva comin-ciato a manifestarsi,

don Francesco Bo-nato. Gli abitanti di Cona lo ricordano: dal 1975 fu parroco a Cantarana e quindi dal 1985 di Pegolotte dove rimase per oltre 20 anni. Nel 2005 il cambio con l’avvio del suo servizio pastorale a Sandon, nel

comune di Fossò. Originario di Santa Margherita D’Adige, don Francesco, classe 1938, era stato ordinato prete nel 1962. Seppe farsi voler bene dalla sua comunità

di Cantarana prima e di Pegolotte poi, grazie alla sua umiltà e all’impegno.

ConaSERVIZIO TRASPORTO PER L’OSPEDALE DI CHIOGGIA

Il 2 settembre prossimoIL SECONDO VESPA RADUNO A CAVARZERE

Si terrà il prossi-mo 2 settembre il Vespa raduno Città di Cavarzere, giunto quest’anno alla seconda edizione. L’iscrizione è aperta a tutti i vespisti provvisti di casco, obbligatorio per partecipare all’iniziativa. Verrà premiato il Club più numeroso, il Club che viene più da lontano, il vespista più giovane e il più anziano. Il ritrovo è programmato alle 8 in piazza Municipio per le iscrizioni e la colazione insieme. Alle 10.30 la partenza del corteo di Vespe per il giro turistico della lunghezza di circa 40 chilometri. A mezzogiorno il rientro a Cavarzere, previsto presso il patronato San Pio X in via Tullio Serafi n, a segui-re le premiazioni e una ricca lotteria a premi. Per chi si iscrive è in programma alle 13 il pranzo. Info Pietro Moretto 3485112679; Rosano Ravaro 3282856456

Cavarzere Provincia RegioneRegioneIMPIANTI DI VIA SPALATO

pag. 8

Lavori in ritardo. Parisotto attacca il sindaco

LA PROPOSTA

pag. 9

La Rsa del Comune: “Per risparmiare si riducano i dirigenti”

INIZIATIVE

pag. 13

Festival beer, un successo per le giovani band

Appuntamenti in CorteIL CONCERTO “AL DOLCE GUIDAMI...” A GRIGNELLA

Si svolgerà il prossimo 1 settembre il terzo ap-puntamento cavarzerano del conteni-tore di eventi “Appunta-menti in Corte 2012”. Il viaggio alla scoperta del territorio, di corte in corte, a Cavarzere approderà presso la Tenuta Silimbani, a Grignella, dove si terrà il concerto lirico “Al dolce guidami...” con la partecipa-zione del soprano Miranda Bovolenta, al pianoforte il maestro Renzo Banzato.Si inizia alle 9.15, l’ingresso è libero.

EDITORIALE

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi La crisi, del resto, ci ha resi molto sensibili anche agli umori di Scipione, Caronte e Minosse visto che hanno comportato perdite

importanti, stimate seppur approssimativamente dalle associazioni di categorie in diversi milioni di euro. Un colpo pesante per un settore dal quale ci si aspettava molto per contenere gli effetti della crisi.

Ma la siccità non si è mica vista solo sui campi, è mancata anche l’acqua. Nelle scorse settimane alcuni sindaci del bellunese hanno emesso delle ordinanze per proibirne l’uso a scopi irrigui o per lavare l’auto e le stesse ordinanze sono state auspicate da un Ulss del veneziano anche se l’acqua non è mancata, per evitare il diffondersi della salmonella, visto l’alto inquinamento registrato dall’Ulss nei canali.

La crisi ci spaventa, preoccupa la penuria di denaro liquido. E la mancanza d’acqua? Dovrebbe preoccupare altrettanto. Secondo alcuni economisti dalla crisi si uscirà proprio quando la società, e non solo la politica,

comincerà a correggere le conseguenze di decenni di percezioni errate nate dalla retorica di uno sviluppo imperniato sul consumo e si affermerà invece la consapevolezza che non è più possibile permettere lo spreco.

Se è vero che una nuova epoca comincerà con quel cambiamento di mentalità che permetterà di ritenere opportunità quelle cose fi no a ieri non lo erano mai state, forse allora sono da applaudire quegli agricoltori italiani c’è chi al posto del mais o della soia hanno iniziato a coltivare piante per le spezie, banane e manna, senza aspettare che cada dal cielo.

segue da pag. 1

Mauro Gambin - [email protected]

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 27 luglio 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

L’amministrazione comunale di Cona ha preso accordi con la Direzione sanitaria

dell’Ulss 14 affi nché tutte le prestazioni ambulatoriali da rendersi presso l’ospe-dale di Chioggia, a favore dei cittadini

di Cona, siano, di preferenza, eseguite il martedì mattina dalle 8 alle 12. Per le persone impossibilitate a muoversi

con mezzi propri è stato organizzato un servizio di trasporto appositamente de-dicato, che sarà svolto il martedì. Per prenotare il trasporto si deve chiamare

l’Agenzia Pilotto Viaggi di Cavarzere al numero telefonico 0426/54144 - 0426/52230, in orario d’uffi cio dal

lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.30; il sabato

dalle 8.30 alle 12.30.Al servizio si applica la stessa ta-

riffa attualmente fi ssata per l’utilizzo del pulmino comunale: 12,50 euro per

Chioggia, andata e ritorno a prescin-dere dall’indirizzo di casa. Per ragioni

organizzative, dovendosi soddisfare più richieste, agli utenti del servizio di

trasporto si chiede una certa fl essibilità di orario sulle partenze.

VACANZE

pagg. 26-27

Cresce il numero di chi denuncia disavventure

SOCIALE

pag. 30

Cresce il numero dei casi di violenza sulle donne

MOSTRE

pag. 31

A Villa Pisani una mostra sulla nobiltà del lavoro

SPAZI APERTI

pag. 17

La Provincia punta sulla valorizzazione delle aree naturalistiche

ECONOMIA

pag. 20

VenTo, da Venezia a Torino in bici

EVENTI

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Una guida per le “Le feste in piazza”

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND

“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”

Al Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda

come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la trac-ciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa mo-nouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima

che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e diffi cili da giusti-fi care. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far fi nta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.

La “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comun-

que ridotti i costi fi ssi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razio-nalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del gover-no, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizza-zione degli ospedali minori la Regione ha fi ssato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in signifi cativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti mi-lioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa

si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’effi cienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italia-na e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò signifi ca che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorga-nizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo com-porterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza

risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posi-zione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regiona-le, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fi atare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifi uta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazio-ni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fi n dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pen-siamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che fi nalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.

di Nicola Stievano

Zaia: “Il modello veneto consente

già notevoli risparmi,

noi avanti così”

Puppato: “Anche da noi ci sono

situazioni di spreco e disparità da sanare”

SANITÀ VENETALa revisione della spesa varata

dal Governo Monti impone una cura dimagrante

e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro.

Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto

e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario

l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500

i posti letto da eliminare Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Luca Zaia e Laura Puppato

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

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4 Argomento del mese

LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND

“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”

Al Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda

come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la trac-ciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa mo-nouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima

che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e diffi cili da giusti-fi care. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far fi nta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.

La “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comun-

que ridotti i costi fi ssi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razio-nalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del gover-no, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizza-zione degli ospedali minori la Regione ha fi ssato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in signifi cativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti mi-lioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa

si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’effi cienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italia-na e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò signifi ca che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorga-nizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo com-porterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza

risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posi-zione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regiona-le, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fi atare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifi uta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazio-ni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fi n dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pen-siamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che fi nalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.

di Nicola Stievano

Zaia: “Il modello veneto consente

già notevoli risparmi,

noi avanti così”

Puppato: “Anche da noi ci sono

situazioni di spreco e disparità da sanare”

SANITÀ VENETALa revisione della spesa varata

dal Governo Monti impone una cura dimagrante

e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro.

Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto

e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario

l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500

i posti letto da eliminare Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Luca Zaia e Laura Puppato

555Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Area del veneziano

Posti letto ed accorpamenti

A rischio tagli Chioggia e Venezia-MestreRiorgarnizzazione sanitaria, a rischiare di più in provincia di Venezia è l’area di Chiog-

gia e l’Ulss 12 cioè quella di Venezia-Mestre. I numeri sono chiari, e dipendono dalla popolazione che nel capoluogo e aree limitrofe che è di oltre 800mila abitanti.

I criteri del Piano socio sanitario regionale prevedono per la provincia di Venezia 2400 posti letto per acuti, 1200 per strutture intermedie 500 per le strutture di riabilitazione. Ad interessarsi della questione della sanità veneziana in quinta commissione regionale sono stati i consiglieri veneziani Bruno Pigozzo(Pd), Giovanni Furlanetto (lega), Carlo Alberto Tesserin (Pdl), e Pietrangelo Pettenò (Rc), consiglieri che come tutti i residenti attendono la presentazione delle “schede” ad ottobre per capire nel dettaglio come sa-ranno accorpati eventualmente i reparti e i primariati negli ospedali. “Nell’area dell’Asl 13 e cioè della Riviera del Brenta e del Miranese – spiega il consigliere regionale Bruno Pigozzo - non c’è problema, il rapporto fra abitanti (240 mila) e numero di posti letto previsti è ampiamente rispettato. Anzi il criterio dei 3 posti letto per mille abitanti, è anche “superato“. Si viaggia sulla media di 2,8. Percentuale rispettata anche per l’area del Veneto Orientale e cioè l’Ulss 10 di San Donà - Portogruaro. Qui la media è di 2,9 posti letto per mille abitanti”. Ma è l’Ulss di Venezia e Mestre che invece sfora i parametri. “Ci dovrebbero essere secondo i nuovi criteri regionali – spiega Pigozzo - 1200 posti letto, invece ce ne sono 1600. Insomma 400 in più provenienti per lo più da ragioni storiche legate alla specifi cità della città lagunare, ma anche al fatto che vengono conteggiati nella somma complessiva, i posti letto delle strutture ospedaliere private”. Per Pigozzo proprio su questi posti letto in più si può limare la differenza, mettendo in conto che il piano prevede 1200 posti l letto in provincia di Venezia per strutture intermedi, di ricovero. Fra queste possono essere incluse parte di quelle private e centri anti dolore e per malati terminali e malati di Alzheimer. Addirittura facendo questi conti, i 1200 posti previsti non sarebbero nemmeno coperti del tutto. Ci sono poi sempre previsti dal piano socio sanitario approvato a giugno, 500 posti letto per strutture riabilitative specialistiche. Resta aperto invece il problema della permanenza degli ospedali. La Regione prevede il mantenimento per un bacino d’utenza di 200- 300 mila abitanti. Per L’Ulss 12, 10 , e 13 i problemi non ce ne sono. Tutte per numero di abitanti rientrano nel criterio fi ssato. Non ci rientra invece Chioggia.“Per Chioggia – spiega Pigozzo - va fatto un ragionamento a sé . I residenti non possono fare riferimento all’ospedale di Padova o di Mestre perché sono ospedali troppo lontani e anche quello di Adria non è agevole da raggiungere. Questa zona poi dell’area sud della provincia è ad alta dispersione abitativa. Cioè c’è meno densità di abitanti, ma le distanze fra un posto e l’altro sono grandi. La questione Chioggia resta sul tavolo ed è una delle prime che bisognerà affrontare quando ad ottobre ripartirà la discussione“. Sugli accorpamenti di reparti o di ospedali i consiglieri regionali generalmente non si vogliono esprimere anche se Pigozzo spiega che per quanto riguarda l’Ulss 13 rischi di un ospedale unico fra Dolo e Mirano non ce ne sono. “Il criterio regionale – dice - è quello di evitare doppioni. La struttura di Noale diventerà area riabilitativa e per anziani, fra Dolo e Mirano si dovranno creare ospedali complementari. Non rischiano poi in questa realtà nemmeno i due punti nascita. Ne servono uno ogni 1100 nascite. A Dolo e Mirano i nati in media ogni anno sono 2300”. Infi ne sui trasferimenti. “L’Asl 13 – conclude Pigozzo – dati alla mano è quella che ha ricevuto meno trasferimenti dalla Regione nel corso degli ultimi anni ed ha mantenuto servizi di eccellente livello. Le Ulss virtuose vanno premiate non penalizzate”. A.A.

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Page 8: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

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Dopo la cerimonia d’inaugurazione del deposito di corriere in località Santa Maria lo scorso 2 luglio scoppia, acce-

sa, la polemica: in discussione l’attribuzione del merito per la realizzazione di un’opera attesa da anni e portata a compimento con un lungo e faticoso iter che ha visto il coin-volgimento di più enti.

Non ha esitato il sindaco in carica Henri Tommasi, a elogiare la propria amministra-zione “capace di concretizzare – sostiene - ciò che per anni è rimasto sulla carta, con l’ulteriore merito di aver apportato soluzio-ni migliorative al progetto nonostante le critiche dell’opposizione e in particolare di Pier Luigi Parisotto che sosteneva che non saremmo mai riusciti a concludere i lavori”.

Da parte sua, Parisotto, ha dimostra-to indignazione di fronte ad una miope e - accusa – ingiusta ricostruzione di fatti e attribuzione di meriti. Egli si ritiene infatti il “padre” del progetto e soprattutto rivendica per sé e la propria amministrazione il merito di aver intessuto una complessa e delicata

rete fra enti, ai tempi in cui era sindaco, che ha portato alla defi nizione di un accordo di programma fra Regione Veneto, Provincia di Venezia, Pmv, Actv e Comune di Cavar-zere. Questo ha consentito al Comune, che ai tempi Parisotto governava, di impegnare una parte - 300mila euro – della somma di un milione e 100mila euro complessivi, fi nanziata – grazie a lui – anche col con-tributo degli altri enti coinvolti nell’accordo di programma. Con quell’importo, oltre al deposito delle autocorriere inaugurato lo scorso luglio, è stata realizzata la nuova autostazione – spostata da via Umberto I a via Regina Margherita - già in funzione da oltre un anno e inaugurata quando Parisotto era sindaco. Meritavano pertanto – sempre secondo il capogruppo del Pdl – più atten-zione anche i rappresentanti degli altri enti che hanno fattivamente contribuito.

Una lettura dei fatti che, però, al sinda-co in carica sta stretta.

“Non credo di aver fatto torto a nessu-no - afferma Henri Tommasi - dicendo che

sono contento di far parte dell’amministra-zione comunale che pone defi nitivamente fi ne alla questione del transito delle au-tocorriere per le vie del centro e ai disagi soprattutto di quanti risiedono nei pressi del vecchio deposito in via Tullio Serafi n”. “L’i-naugurazione, - prosegue – è stata voluta da tutti gli attori che sono stati protagonisti dell’accordo di programma. Qualcuno, però, non c’era. Queste assenze non sono dipese da noi, tutti sono stati invitati”.

Per quanto riguarda i meriti che non sarebbero stati riconosciuti a Parisotto, Tom-masi sottolinea: “E’ vero – ammette – che la questione è stata affrontata per la prima volta dall’amministrazione Parisotto con l’intento di trovare una soluzione ad un di-sagio che da oltre 20 anni i residenti denun-ciavano per il transito delle autocorriere”. “Ma – osserva - senza risultato. Nel 2004 la Giunta Parisotto aveva individuato la sede del deposito corriere nei pressi dell’ex Macello. Cioè aveva deciso di trasferire il de-posito delle autocorriere da un’area centrale

ad un’altra area centrale, senza in questo modo proporre una soluzione accettabile o migliorativa, e anzi scatenando le reazioni di chi abitava nelle vicinanze del nuovo sito candidato dall’allora sindaco a divenire il Park Actv”.

“E’ pur vero che Parisotto ha lavorato all’accordo di programma dal 2009 – pro-segue - ma non è riuscito, nel corso del suo mandato, a portare a conclusione l’iter per la realizzazione del deposito. Noi abbiamo concluso e inaugurato l’opera. Hanno sem-pre sostenuto che non avremmo mai por-tato a conclusione il progetto e, invece, a

distanza di un anno dal nostro insediamento siamo qui a compiacerci di questo brillante risultato”.

“Non mi piacciono le polemiche, sono una persona che ama fare piuttosto che chiacchierare. Questa polemica, che è stata sollevata quando il deposito delle corriere è ormai funzionante – conclude il sindaco Tommasi – , non ci tocca. Per chi ammi-nistra quel che conta sono i fatti: il nuovo deposito ora è una realtà cittadina. Non può esserci risposta più eloquente di questa!”

di Ornella Jovane

Il sindaco Henri Tommasi si dice soddisfatto di aver portato a conclusione l’opera, ma il suo predecessore Parisotto non ci sta e accusa: “Ha solo tagliato il nastro”

Il caso La cerimonia d’inaugurazione lo scorso 2 luglio provoca qualche malumore

Deposito dei bus, scoppia la polemica sui meriti

Il taglio del nastro alla cerimonia d’inaugurazione. Da sinistra Michael Valerio, Riccardo Tosello, Ezio Bettinelli e il sindaco Henri Tommasi

Quando si tratta di scaricare le colpe sulla precendente amministrazione il sinda-

co e la sua Giunta sono precisi nel fare nomi e cognomi e non tralasciano neppure le date, quando invece la ricostruzione dei fatti è utile ad attribuire i meriti a chi li ha preceduti, allora il sindaco dimentica colpevolmente di citare chi prima di lui ha lavorato con risultato. Pier Luigi Parisotto, sindaco ai tempi della progettazione dell’o-pera e ora capogruppo del Pdl in consiglio, non perdona al primo cottadino in carica, Henri Tommasi, la mancanza di una visio-ne di “prospettiva” sulla realizzazione del deposito delle corriere e lo accusa di essersi attribuito - in occasione dell’inaugurazione - meriti che non aveva.

“Questa opera è stata fortemente cer-cata con anni di lavoro e ottenuta esclusi-vamente per merito della mia Giunta che approvò il progetto nel 2009 - precisa Parisotto - destinandovi la prima tranche di risorse, poco più di 300mila euro. E grande merito è stato del vicepresidente della Pro-vincia di Venezia allora assessore ai Traspor-ti Mario dalla Tor, che, nel 2009 appena in-sediatosi, trovò, grazie anche all’insistenza del consigliere provinciale Riccardo Tosello, la seconda tranche di risorse pari a poco più di 500mila euro. Senza dimenticare, infi ne, l’assessore regionale Renato Chisso che nel 2010 mise la terza e ultima tranche di 300mila euro”. “Tutto questo grande lavoro di tessitura politico-amministrativa

tra istituzioni pubbliche, durato anni, per la moltitudine di enti coinvolti - prosegue ancora il consigliere azzurro -, sfociò in un accordo di programma molto im-pegnativo in termini fi nanziari, ben un milione e 100mila euro

totali, per un progetto costituito dal depo-sito bus appena terminato e dalla stazione passeggeri da noi inaugurata in primavera del 2011, riqualifi cando l’area degradata dell’ex pesa pubblica”. “E’ giusto pun-tualizzare - conclude Parisotto al termine della sua ricostruzione storica dei fatti - che questo accordo, costato alle casse comunali solo poco più di 300mila euro, meritava a mio modesto avviso un’attenzione e un riconoscimento maggiore da parte degli attuali amministratori, sindaco Tommasi in testa, che di fatto si sono trovati unicamen-te a tagliare il nastro, verso chi aveva tanto lavorato e soprattutto fi nanziato l’opera”.

“Questo è un chiaro segnale - è l’ultimo affondo - di quanta strada debbano ancora macinare questi nostri amministratori locali per guadagnare un minimo di credibilità e autonomia amministrativa ma ormai conosciamo bene l’abitudine del sindaco Tommasi e della sua Giunta di appropriar-si dei risultati positivi da noi lasciati senza ovviamente farne menzione, mentre fanno nomi cognomi e date quando si tratta di fatti negativi, solo per nascondere le proprie diffi coltà politiche e amministrative, tentan-do sempre di scaricare le colpe sulla Giunta precedente”.

PARISOTTO “IL DEPOSITO, È OPERA NOSTRA”

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“Stiamo lavorando con profi tto e i risultati, a distanza di poco più di un anno dal no-stro insediamento, si vedono”. Il sindaco

Henri Tommasi risponde alle critiche di immobilismo che da tempo gli avversari politici dell’opposizione gli muovono accusandolo di essersi “fossilizzato” sulle questioni fi nanziarie del Comune e di essere poco propositivo su altri fronti.

“Non siamo rimasti fermi - sostiene - in questi mesi ma al contrario, pur essendoci trovati in una situazione di estrema diffi coltà sul piano economi-co che ci ha impegnato attivamente nell’intento di arrivare ad un risananmento fi nanziario, ci stiamo muovendo in modo effi cace e risolutivo su molte al-tre questioni, alcune anche decennali, che la scorsa amministrazione aveva lasciato irrisolte”.

L’elenco inizia con l’inaugurazione del nuovo deposito della autocorriere e la vendita delle case degli ex braccianti a Rottanova.

“Una vicenda, quest’ultima, che prende il via nel 1995 e che fi nora era rimasta senza soluzio-ne - sottolinea il sindaco -. Si tratta di una decina di persone che da possessori avevano la giustifi cata e comprensibile ambizione di diventare proprietari degli alloggi, nel frattempo diventati Ater. Avevano i re-quisiti per la stipula del rogito ma l’attesa è durata 17 anni. Intoppi burocratici impedivano di procedere”.

“Più volte - continua - sono stati sollecitati l’amministrazione di Cavarzere e l’Ater stessa, di cui è stato presidente anche l’ex sindaco Pier Luigi Parisotto, affi nché si provvedesse a superare l’empasse in cui si erano venuti a trovare i possessori aspiranti proprietari, ma senza esito. Un paio di anni fa, esasperati dalla lunga e infruttuosa

attesa, avevano portato persino il caso in televisio-ne, coinvolgendo il conduttore Moreno Morello e la troupe di “Striscia la notizia”. Ma anche questo ten-tativo si era concluso con un nulla di fatto”.

“Sono contento che la mia amministrazione sia riuscita nell’impresa: - commenta con soddisfazione

il sindaco - si è chiuso l’iter bu-rocratico consentendo a decine di possessori di stipulare il rogi-to notarile e diventare proprie-tari degli ambìti alloggi”.

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore

alle Politiche abitative del Comune, Heidi Crocco, per l’esito positivo, dopo un lungo e cavilloso lavoro.

Le attività ricreative e di animazione nel cen-tro storico programmate per tutto il periodo estivo rappresentano un altro fi ore all’occhiello dell’attività amministrativa.

“Da anni - sostiene Tommasi - non si vedeva un calendario di eventi ed iniziative così corposo per ani-mare e far vivere il centro storico nelle serate estive, da giugno a settembre. Non avevamo grandi risorse economiche, anzi, ma tanta energia e motivazione. Ci siamo mobilitati impegnando l’assessorato allo Sport, alle Attività produttive e al Sociale, abbiamo coinvolto le associazioni del territorio, il volontariato, le attività commerciali, abbiamo coinvolto gli enti e cercato gli sponsor, ottendendo una buona risposta”. Il tutto con l’obiettivo di far rivivere il centro storico e dare visibilità alle attività commerciali.

Non mancano i propositi per il futuro imminente.“Entro la fi ne dell’anno - annuncia Tommasi -

spero possa partire il Centro unico di cottura e di iniziare entro i primi mesi del prossimo anno i lavori di ampliamento della casa di riposo, una grande sfi -da aperta”.

di Ornella Jovane

Amministrazione Il bilancio del primo anno di attività

Tommasi: “Un anno di risultati”

Il sindaco Henri Tommasi

Il sindaco pone l’accento sugli obiettivi centrati pur in una situazione di oggettive diffi coltà economiche

Il sindaco elenca: la vendita delle case degli ex braccianti a Rottanova, l’animazione del centro storico

L’intervista

Chiedono la pianifi cazione di un intervento che sia fi nal-mente risolutivo del problema al fi ne di tutelare la loro salute e i fabbricati dove essi abitano i 60 cittadini di

Cavarzere, residenti nelle vie adiacenti alla strada provinciale 3, nel tratto compreso tra Località Bellina e via Mazzini, che hanno sottoscritto la petizione indirizzata al sindaco Henri Tommasi e anche alla presidente della Provincia di Venezia, oltre al dirigente del Servizio Viabilistico Manutenzione strade.

Essi si lamentano per gli effetti provocati dal transito sulla

strada in questione dei mezzi pesanti, “in particolare - pun-tualizzano nel testo della petizione - presso il sottopasso di via Marconi, dove tra l’altro lo stesso in caso di pioggia ha diffi coltà a drenare acqua, causando situazioni di pericolo”.

Al passaggio dei mezzi pesanti dunque “vengono prodotti vibrazioni e rumori - denunciano - non dovuti a nostro avviso alla velocità degli stessi, bensì ai dislivelli che presenta la stra-da, causando oltre ad un notevole inquinamento rumoroso diurno e notturno, danni ai fabbricati in cui siamo residenti”.

La petizione segue ad alcuni lavori eseguiti nella seconda metà di giugno che non hanno rassicurato i fi rmatari.

“Gli interventi - sostengono - che sono stati eseguiti da operai presso la stessa strada, se erano mirati alla risoluzione di questo problema non hanno a nostro avviso migliorato la situazione”.

Da qui la necessità di sollecitare interventi nel più breve tempo possibile che siano radicali e soprattutto defi nitivi per risolvere il disagio.

NEWS Provinciale 3, da località Bellina e via MazziniSESSANTA CITTADINI CHIEDONO UN INTERVENTO PER RIDURRE VIBRAZIONI E RUMORI DELLA STRADA

G.G.

Campi da tennis di via SpalatoPARISOTTO ATTACCA LA GIUNTA TOMMASI SUI LAVORI

I ritardi per i lavori all’im-pianto di via Spalato cre-ano preoccupazione al

Tennis Club di Cavarzere. Il presidente Roberto Bassan e il segretario Matteo Cri-vellaro denunciano al primo cittadino Henri Tommasi le diffi coltà che da tempo sono costretti a gestire nell’organizza-zione dell’attività e dei corsi.

A farsi portavoce del disagio il consigliere d’opposizione ed ex sindaco, Pier Luigi Parisotto che, con la mancata inau-gurazione del nuovo spogliatoio programmata per il 30 giu-gno scorso, coglie l’occasione per attaccare Tommasi e la sua Giunta sulle modalità con cui è stata gestita l’intera vicenda.

“E’ passato più di un anno da quando l’assessore ai La-vori pubblici Renzo Sacchetto obbligò il suo dirigente, a lavori avviati, - afferma - di togliere la nuova copertura invernale prevista nel progetto approvato dalla mia Giunta imponendo la sua scelta contro il volere del Tennis club locale, come hanno confermato di recente i loro responsabili”. “La vicenda - prosegue - è arcinota e semplicemente vergognosa per come è stata condotta fi n dall’inizio dalla Giunta del sindaco Tom-masi con l’aggravante che essendo lui uno sportivo, la cosa

lascia ancora di più l’amaro in bocca”.

“L’amarezza au-menta ancor di più se penso all’indifferenza di tutti i rappresen-tanti della Consulta

dello sport verso le scelte negative fatte da questa Giunta nell’impoverire di strutture questa disciplina sportiva”. “La Giunta Tommasi - conclude - ha predicato bene in campagna elettorale, ma ora oltre a razzolare male sta distruggendo con questi comportamenti quanto di buono il tennis club e la Consulta avevano fatto in questi anni”.

Taglia corto il sindaco Henri Tommasi di fronte alle ac-cuse dell’avversario politico e si limita al discorso relativo alla data di inaugurazione dei nuovi spogliatoi. “Entro fi ne estate, al più tardi inizio autunno, - assicura - i lavori saranno fi niti e procederemo alla cerimonia d’inaugurazione. Va precisato però che i campi sono agibili e vengono utilizzati, sono invece da ultimare i lavori delle strutture esterne”.

Tommasi: “I lavori saranno conclusi entro fi ne estate ma i campi sono agibili anche ora”

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999Cavarzere

Un fi nale d’estate ricco di iniziative e con importanti novità, questo pre-annuncia il direttivo della Pro loco di

Cavarzere che, attraverso il suo presidente Maurizio Braga, dà qualche anticipazione su quelle che saranno le prossime manife-stazioni promosse dall’associazione. Tra esse, quella più attesa è di certo il merca-tino dell’antiquariato e dell’hobbistica che si svolgerà nella giornata di domenica 2 settembre per le vie del centro. L’avvio di questa iniziativa prevede un periodo speri-mentale di tre mesi, dopo i quali l’ammini-strazione comunale deciderà se mantenere l’appuntamento in maniera stabile e farlo quindi entrare nel calendario regionale dei mercatini. Dopo l’esordio del 2 settembre, sono già in calendario i due successivi ap-puntamenti con il mercatino, che saranno domenica 7 ottobre e domenica 4 novem-bre.

In particolare il mercatino di Cavarzere è aperto a hobbisti e professionisti e, per ricevere informazioni e dare la propria ade-sione, gli interessati possono rivolgersi ai due referenti della Pro loco per il mercatino, Lina Figoni al 3294143617 e William Sil-vestrini al 3471493246.

“Auspichiamo che questo nuovo appun-

tamento – così il presidente Braga – abbia successo e possa fungere da volano per le attività commerciali di Cavarzere, attirando in città molte persone. Viste le premesse, speriamo che tutti ci diano una mano affi n-ché il progetto possa decollare”.

Per il mese di settembre la Pro loco ha in programma anche altre due iniziative, tra loro collegate, già promosse con successo negli scorsi anni e riproposte dopo la pausa del’anno passato, volta a lasciare spazio alla Festa della solidarietà promossa dal Comune.

Nelle prime settimane di settembre la Pro loco sarà in piazza del municipio per la Festa della polenta e la manifestazione Ristoranti in piazza. Un totale di quattro serate, si comincerà di giovedì con il coin-volgimento dei ristoratori di Cavarzere ma anche di tutti coloro che hanno dei prodotti alimentari da pubblicizzare, ai quali sarà dato spazio per offrire degustazioni. Nelle tre serate successive vi sarà invece la pro-mozione dei piatti tipici locali, in special modo della polenta ma per quest’anno con la novità del menù di pesce.

Un ulteriore appuntamento di rilievo che la Pro loco promuoverà nei prossimi

Il presidente Maurizio Braga: “La prima uscita è in programma domenica 2, dopo un periodo sperimentale: se avrà seguito diventerà appuntamento fi sso”

Manifestazioni La Pro loco promette un fi nale d’estate ricco di iniziative

A settembre debutta il mercatino dell’antiquariato e hobbistica

Il presidente della Pro Loco Maurizio Braga

In tempo di spending review, coeren-temente con la linea adottata dal Go-verno nazionale per il contenimento

della spesa, la Rappresentanza sindacale unitaria (Cgil, Cisl, Uil, Diccap), suggeri-sce al primo cittadino Henri Tommasi di rivedere l’organigramma-pianta organica del Comune di Cavarzere.

Nella proposta, indirizzata oltre che al primo cittadino anche agli assessori della sua Giunta e al segretario comuna-le, si sostiene che “con un continuo calo demografi co e conseguenti minori servizi oltre alle diffi coltà fi nanziarie imputabili sia ai tagli statali sia allo sforamento del Patto di Stabilità non trova giustifi cazio-ne la presenza di 3 dirigenti e 4 posizioni organizzative con una realtà comunale di circa 65 dipendenti”.

“Il nostro ente - è l’argomentazione - se paragonato ad un esercito ha troppi generali e colonnelli rispetto alla truppa con costi sproporzionati e quindi non più giustifi cabili”.

La Rsu del Comune di Cavazrere “propone, quindi, il ripristino delle sole posizioni organizzative (con elimina-zione delle fi gure dirigenziali) in giusta proporzione con l’attuale numero dei dipendenti ovvero la riduzione delle attuali fi gure di posizione organizzativa utilizzando parte del risparmio per gratifi -care meritatamente un maggior numero di dipendenti”.

“Una proposta sicuramente condivi-sibile - è il commento del primo cittadino di Cavarzere Henri Tommasi - ma che andava fatta all’amministrazione che mi ha preceduto, che nel 2010 ha assunto in pianta stabile 3 dirigenti. Non ho nulla contro i tre dirigenti, ma mi permetto di osservare che l’assunzione è avvenuta in tempi critici per i Comuni in generale e, in particolare, per Cavarzere che si trovava già a fare i conti con una delicata situa-zione economica. Una scelta onerosa per le casse comunali sulla quale oggi non è possibile tornare indietro”.

SPENDING REVIEW

La proposta della Rsa del ComuneTOMMASI: “CONDIVIDO MA NON POSSO”

G.G.

mesi è quello degli Scacchi in piazza, ma-nifestazione già molto apprezzata nelle scorse edizioni che si articolerà in due giorni dedicati interamente all’arte degli scacchi, con tornei per ragazzi e adulti e simultanee con campioni. “Saranno coinvolte le scuole di Cavarzere e dei paesi limitrofi – afferma Braga – cercando di valorizzare le eccellen-ze presenti nel nostro territorio, in primis i ragazzi che hanno conquistato il titolo di campione provinciale ai Giochi sportivi studenteschi di scacchi della provincia di Venezia. La manifestazione si svolgerà in collaborazione con il Circolo scacchistico di Cavarzere e culminerà nella serata conclusi-va con il suggestivo spettacolo degli scacchi viventi”.

Tommasi: “I lavori saranno conclusi entro fi ne estate ma i campi sono agibili anche ora”

Ritornano con importanti novità gli Scacchi in piazza, Festa della Polenta e Ristoranti in piazza

di Nicla Sguotti

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10 Cavarzere1010 Cavarzere

Erano due le quinte classi elementari nell’anno1958/59; la sezione A con il maestro Valentino Ferrati, la B con

il maestro Tranquillo Bassan che fresco di nomina, aveva ereditato la classe condotta per 4 anni dalla collega Dirce Vianello Con-selvan.

La B composta da 27 alunni, non tutti coetanei poiché a quei tempi le bocciature erano abbastanza frequenti, fu l’ultima clas-se che frequentò i 5 anni delle elementari presso l’attuale sede della Biblioteca Comu-nale a Palazzo Danielato, ed ebbe l’onore di inaugurare la nuova sede scolastica delle

elementari di via Dante Alighieri. Era il 29 maggio 1959, come testimonia la lapide af-fi ssa sulla facciata del primo plesso a destra per chi entra nelle attuali scuole elementari “Dante Alighieri”.

Quel giorno verso le ore 9 i 27 alunni, guidati dal maestro Tranquillo Bassan, in perfetto inquadramento, come era norma, lasciarono per sempre la vecchia sede e si incamminarono verso la nuova con grande baldanza e orgoglio, data la circostanza, an-che se vi si insediarono solo per pochi giorni, essendo vicina la fi ne dell’anno scolastico.

Alcuni di quei 27 alunni si sono riuniti e

insieme hanno voluto onorare il “vecchio” maestro e ricordare con lui alcuni momenti di quell’anno scolastico: ne è risultato un bel quadro. Il maestro ha ricordato la coesione e l’amicizia degli alunni (tutti buoni e bra-vi), dediti non tutti allo studio, ma ciascuno cosciente del proprio ruolo: alcuni d’inverno avevano il compito di accendere la grande

stufa in terracotta che troneggiava nell’aula, altri di condurre la squadra durante l’ora di ginnastica, altri di fare la relazione mensile della classe, altri ancora di rappresentare le comiche di Stanlio e Ollio durante i momenti di intervallo.

Qualcuno ha portato i vecchi quaderni (rigorosamente con la copertina nera), che riportavano i pensieri e le considerazioni sulla classe e sull’insegnante. La serata ha avuto momenti di commozione e di

felicità con la consegna di un attestato di affetto e di gratifi cazione sottoscritto da tutti al maestro Tranquillo Bassan, il quale ha interrogato uno ad uno tutti i suoi allievi per ricordare qualche aneddoto, ma soprat-tutto per rivedere quei volti ormai segnati dal tempo e diffi cilmente riconoscibili nelle vecchie foto. Un brindisi fi nale e una serie di fotografi e hanno sancito una serata unica ed irripetibile.

Organizzata una riunione insieme al maestro Tranquillo Bassan. Fu la classe che inaugurò la “Dante Alighieri”

La cena Elementari, la quinta B dell’anno scolastico ‘58-’59 si ritrova 53 annio dopo

Serata di “classe” e di ricordi

Dodici dei 27 alunni della Quinta B che si sono ritrovati per la cena di classe insieme al maestro Bassan. Quest’ultimo ha ricevuto (foto in basso) l’attestato di affetto e riconoscenza dai suoi allievi di un tempo

Il Gruppo Animazione della Parrocchia “San Mauro“ organiz-za un Pellegrinaggio a Medjugorie che si svolgerà in quattro giorni il prossimo agosto.

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agosto, rivolgendosi ai numeri telefonici: Claudia 0426-53222; Raffaella 0426-52350 presso la Sagrestia del Duomo di San Mauro, ovvero presso Pilotto Viaggi 0426-54144 che ha con-fezionato la proposta di viaggio.

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131313Cavarzere

Si rinnova per la trentottesima edizio-ne l’appuntamento con il Ferragosto Rottanovano. Nove giorni di musica,

intrattenimenti e divertimento grazie ad un nutrito programma di festeggiamenti nato, com’è tradizione, dalla collaborazine del Comitato cittadino con il Gruppo Parrocchia-le di Rottanova insieme con l’assessorato del Comune alla Cultura.

Si comincia sabato 11 e si prosegue fi no a domenica 19 agosto. Nel corso di tutte le serate sarà aperto lo stand gastro-nomico che proporrà il classico menù di carne - consigliata la tagliata - in alternativa quello di pesce.

Tutte le sere si potrà tentare la fortuna con la pesca di benefi cenza allestita dal Gruppo Giovani e visitare la mostra di pit-tura di Romeo Andreoli.

Intrattenimenti musicali e ballo sarano un appuntamento fi sso che si rinnoverà di sera in sera.

Ad aprire le danze, sabato 11, i New blu night; domenica invece si balla con Stefano e i Nevada. Lunedì Rottanova è glamour con la serata dedicata alla sfi lata

di moda e la brillante conclusione con il Primo evento Afro, animato dai dj Claudio Simonetti e Luca Crocco. Il 14 la serata sarà offerta da Il tempio del liscio e del diverti-mento, dj Fabrizio Cavallari.

Mercoledì 15 si celebra la festività di Maria Assunta con la messa alle 10 cantata dal Coro Suor Amelia.

Il ritmo della serata verrà scandito dai D’Animos Band. Giovedì serata della bistec-ca fi orentina, gli intrattenimenti sono affi -dati all’orchestra spettacolo “I Souvenir”. Venerdì il palco spetta a Cristina Rocca e alla sua musica.

Sabato 18 ballo liscio con Fiorella e De-nis, alle 24 la Tombola e i Fuochi d’artifi cio offerti dalle famiglie di Rottanova.

Gran fi nale domenica 19: serata disco liscio con il dj Jenny e l’esibizione dei bal-lerini Marlen Club di Cartura. A mezzanotte sarà estratta la lotteria dell’Assunta.

Da non perdere nel corso della manife-stazione il Raduno statico di Vespe e Moto d’epoca e il Mercatino dell’hobbistica.

di Ornella Jovane

Dal prossimo 11 agosto l’appuntamento si rinnova tutte le sere con la buona cucina, il ballo e tanti intrattenimenti. Sabato 18 i fuochi d’artifi cio

Rottanova La festa di Ferragosto

Nove serate di musica, divertimenti e festa

La locandina della manifestazione

Da non perdere la mostra di pittura, il raduno statico di Vespe e moto d’epoca e il mercatino dell’hobbistica

Una manifestazione che ha supera-to le più rosee aspettative facen-do registrare un grande successo

di pubblico e partecipazione. Si tratta del Festival beer, la tre giorni di musica e bands organizzato dall’associazione Music Company che si è svolta dal 13 al 15 luglio scorso allo stadio di via Spalato. Per tre serate si sono esibiti sul palco gruppi di giovani che hanno entu-siasmato con la loro verve e inesauribile energia: i Venice’s Ring, i Velvet Dress, Segnali caotici, Oradaria, Mercanti e Servi, Aironi Neri e Status Symbol. Big, nella serata inaugurale, Max Gelsi, il bassista di Elisa, che ha suonato insie-me ai ragazzi di The Gift animando lo show con pezzi della famosa cantante friulana. Apprezzata anche l’esibizione della ballerina di danza orientale, la ventiseienne cavazerana Laura Andre-otti.

“Sapevamo fi n dall’inizio - com-menta Andrea Zanetti, insieme a Luca Belloni e Filippo Piva dell’associazione Music Company - che sarebbe stata dura affrontare economicamente un evento così impegnativo, ma siamo soddisfatti del risultato. Il nostro obbiettivo era cre-are un Festival che valorizzasse soprat-tutto i piccoli artisti che molti neppure conoscono e continuare a portare avanti un messaggio di solidarietà, amicizia e passione grazie ad uno strumento universale com’è la musica”. Oltre al divertimento e alla promozione della musica infatti l’iniziativa si proponeva anche una fi nalità benefi ca attraverso la raccolta di fondi - nel corso della serata del 15 luglio dedicata ad Agusto Daolio e Dante Pergreffi dei Nomadi, prematuramente scomparsi - destinati all’associazione “Augusto per la vita” impegnata nella lotta contro il cancro.

Soddisfazione per la riuscita dell’e-vento anche da parte di Edi Corazza, uffi cio stampa del Festival beer, che tuttavia osserva la necessità di ottimiz-zare in futuro alcuni aspetti sul piano organizzativo.

“Da sottolineare - afferma - che la concomitanza con altre manifestazioni in loco va rivista tra associazioni e locali con il coordinamento del Comune per evitare la dislocazione di pubblico in più eventi nella stesa serata”.

Infi ne i ringraziamenti: “all’asses-sore Ezio Bettinelli, - elenca Zanetti - a Giovanni Venturini, coordinatore dell’as-sesorato alla Cultura, al comandante della Polizia municipale Salvatore Salo-mone, a Rosanna Fantuzzi per essere venuta a presenziare la manifestazione, ai due locali di Cavarzere, La distilleria e Numero 5, che ci hanno aiutato con gli stands gastronomici. Un grazie naturale-mente alle bands che hanno partecipato col cuore, e gratuitamente, all’evento”.

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Page 16: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

E’ stata inaugurata la nuova Unità Operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione (Fisioterapia) all’ospedale di Chioggia. Il taglio del nastro il

13 luglio scorso alla presenza del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e dei consiglieri regionali Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin. “E’ una giornata importante perché cominciamo a restituire alla città un nuovo ospedale, potenziato nei servizi e riorganizzato negli spazi – ha detto il Direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – sei mesi fa abbiamo fat-to un patto con i cittadini promettendo tempi certi per la ristrutturazione dell’ospedale e la regolare informa-zione sullo stato di avanzamento dei lavori. Con questa prima inaugurazione possiamo dire di aver mantenuto gli impegni presi”. “Il reparto di Fisioterapia – ha aggiunto Dal Ben – prima ubicato al pianterreno del nosocomio, da oggi rinasce all’interno di uno spazio più ampio (da 300 è passato a 420 metri quadrati), diviso in locali confortevoli, arricchiti con nuovi arredi e attrezzature per le palestre. Un lavoro non semplice di ristrutturazione edilizia che ha incluso anche l’adegua-mento antisismico della struttura”. “Con questa ristrut-turazione – ha aggiunto il Responsabile del servizio Andrea Roncato – possiamo offrire ai pazienti che accederanno all’Unità Operativa spazi maggiormente fi nalizzati alle diverse tipologie riabilitative, in un am-biente più confortevole e consono alle necessità delle

persone”. Il sesto piano ha cambiato volto grazie alla ridistribuzione degli spazi interni: il nuovo servizio è stato dotato di tre palestre, nove ambulatori, una sala riunione e una sala d’attesa. Migliorato anche l’accesso al locale con la presenza di un operatore appositamen-te dedicato all’accoglienza, servizio che verrà replicato per ogni reparto. In precedenza i lavori al complesso ospedaliero hanno interessato l’ala ovest (la parte est aveva già subito interventi di restauro tra il 2005 e il 2007). Ad essere coinvolte circa 120 degenze, la metà del totale. Recentemente è stato trasferito il Servizio di Continuità Assistenziale (Guardia Medica) nella nuova sede, realizzata ex novo, adiacente al Pronto Soccorso mentre la Dirigenza medica è spostata al primo piano, nei locali che un tempo ospitavano il

servizio di Diabetologia. Anche qui gli spazi sono stati completamente ristrutturati.

Tutt’ora in corso i lavori al quinto piano del no-socomio dove troverà posto un rinnovato reparto Ge-riatria che verrà consegnato ai cittadini entro la fi ne dell’anno. In programma anche l’ampliamento del reparto di Radiologia e del nuovo blocco operatorio. I lavori di sistemazione dell’ospedale riguarderanno an-che l’area esterna: saranno realizzati ingressi specifi ci per accedere in maniera diretta al Pronto Soccorso e al monoblocco, verranno sistemati i parcheggi esistenti e sarà creata una nuova portineria. Il costo totale dell’o-perazione sarà di 20 milioni di euro. Interventi che, secondo il piano di lavoro, dovranno concludersi entro i prossimi due anni.

di Martina Maniero

Ospedale Lo scorso 13 luglio il taglio del nastro

Inaugurata la nuova FisioterapiaDa sinistra: il responsabile del Servizio Andrea Roncato, il sindaco Giuseppe Casson, l’assessore regionale Sanità Luca Coletto, i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin e Lucio Tiozzo, il direttore generale Ulss 14 Giuseppe Dal Ben

L’assessore regionale Luca Coletto“UN PUNTO DI PARTENZA DEL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI”

Riorganizzare l’intera rete ospedaliera per ridurre i costi di gestione e garantire mag-

giore appropriatezza delle presta-zioni. Questo quanto previsto dal decreto sulla spending review per il capitolo “sanità”. Salvi i piccoli ospedali, anche in Veneto. Ma la riduzione dei posti letto a carico del servizio sanitario nazionale ci sarà. Lo standard scende a 3,7 ogni mille abitanti. Per riabilitazione e lungodegenza lo standard non deve scendere sotto lo 0,7 per mille abitanti. Si stima che l’abolizione-riconversione interesserà 18-20 mila posti. Riviste an-che le convenzioni sulla spesa farmaceutica così come il percorso di alcune cure: la tendenza è di evitare il più possibile il ricovero a favore di day hospital e ambulatori. Il decreto prevede il taglio di 1 miliardo di euro nel 2012, 2 miliardi nel 2013 e altri 2 negli anni a venire. Ben 5 miliardi fi no al 2014. Numeri ricordati l’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, in occasione dell’inaugura-zione del nuovo reparto di Fisioterapia all’ospedale di Chioggia. “La riqualifi cazione dell’ospedale – ha dichiarato Coletto – prova come siamo in linea col nuovo Piano socio-sanitario che ci aiuterà a razionalizzare, cioè a spendere meglio le risorse. Benché il periodo sia tra i più diffi cili, lo sforzo che sta compiendo la Regione è quello di garantire servizi di qualità ed effi cienza, nonostante i tagli e le limitazioni imposte da Roma”. Una presenza non solo simbolica quella dell’assessore che testimonia “la volontà della Regione di mettere al centro il cittadino con l’obiettivo di offrirgli strutture e prestazioni sempre più adeguate ai suoi bisogni”. “Ci tengo a ricor-dare – ha concluso Coletto - che quello di oggi non è un punto di arrivo ma solo la tappa di un più ampio progetto di potenziamento dei servizi e delle strutture per consegnare ai cittadini di Chioggia un ospedale moderno e attrezzato”.

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Lunedì 2 – 9 – 16 - 23 - 30Serata natura (proposte di itinerari ambientali)

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Mercoledì 11 – 25Laboratorio didattico con l’argilla

Mercoledì 18 Serata micologica i funghi del Delta

Venerdì 6 – 13 – 20 - 27Vendita prodotti e degustazione

Domenica 1 – 8 – 15 – 22 - 29Vendita prodotti e degustazione

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Lunedì 6 – 20Serata natura (proposte di itinerari ambientali)

Lunedì 27 Serata di videoproiezioni naturalistiche

Mercoledì 1 – 8 - 22Laboratorio didattico con l’argilla

Mercoledì 28Serata micologica i funghi del Delta

Venerdì 3 – 10 – 17 – 24 - 31Vendita prodotti e degustazione

Domenica 5 – 12 – 19 – 261 SettembreVendita prodotti e degustazione

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Comunedi Rosolina

Provinciadi Rovigo

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Comune di RosolinaAssessorato al TurismoVia Marconi, 2445010 Rosolina (RO)Tel. 0426 340195Fax 0426 [email protected]

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202 - 346 6868151Fax 0426 [email protected]

Ufficio Informazioneed Accoglienza Turistica IATViale dei Pini, 445010 Rosolina Mare (RO)Tel. 0426 326020 - 68012Fax 0426 [email protected]

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Lunedì 27 Agosto Venerdì 3-10-17-24-31 Agosto

Mercoledì 1-8-22 Agosto Domenica 5-12-19-26 Agosto e 1 Settembre

Serata natura (proposte di itinerari ambientali) Serata micologica i funghi del Delta

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Serata di videoproiezioni naturalistiche Vendita prodotti e degustazione

Laboratorio didattico con l’argillaVendita prodotti e degustazione

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2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Alla faccia delle polemiche sulle grandi navi in laguna, il Porto di Venezia, settore passeggeri e crociere, punta ad ingrandirsi. In che modo? Investendo 26 milioni di euro

nel prossimo triennio anche per creare una nuova stazione Ma-rittima nel Bacino Sant’Angelo, tra i canali Avesa e Dogaletto, in cassa di colmata A. Cioè ai confi ni fra i comuni di Venezia e Mira. Stazione però il cui costo complessivo si aggira sui 100 milioni di euro. Come sarebbe questa nuovo porto per i pas-seggeri? Per Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere, si tratta di un po-sto perfetto per sviluppare la crocieristica, perché “servito dai collegamenti stradali e vicino al canale dei Petroli, senza rischi ambientali”. E questo nonostante le vibranti proteste delle as-sociazioni ambientaliste che rilevano un problema soprattutto nell’escavo dei canali. Ecco alcune cifre del nuovo progetto: banchine lunghe 400 metri e larghe 20, per ospitare le navi di ultimissima generazione (lunghe fi no a 360 metri). E’ una Stazione marittima di due piani, 10 mila metri quadrati con un parcheggio da 5 ettari. Costo previsto, appunto100 milioni di

euro, di cui almeno 60 per scavare canali e darsena. Ma a cosa serve questa nuova Stazione Marittima? A dar risposta ad un settore quello della crocieristica in piena espansione, e per capirlo basta ricordare i numeri. In 15 anni il numero dei pas-seggeri nelle navi crociera a Venezia è aumentato del 500 per cento. I passeggeri, erano meno di 300 mila 15 anni fa, oggi un milione e 800 mila. Con quelli di navi traghetto e aliscafi , si arriva a 2 milioni 248 mila. L’incremento del numero delle navi invece è meno rilevante perché ce ne sono sempre di più grandi. La superfi cie utilizzata dal porto passeggeri di Venezia è di 266 mila metri quadrati, di cui 56 mila coperti su otto ter-minal. Sono invece di 123 mila metri quadri le dimensioni del bacino acqueo della Marittima, con 3 chilometri di banchine at-trezzate. Il fatturato della Venezia terminal passeggeri, è pas-sato dai 3 milioni della fi ne anni Novanta ai 35 milioni di oggi. Intanto però, in attesa di vedere cosa si farà del progetto per il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, il Porto per la società Vtp andrebbe scavato e allargato per farci passare le grandi navi. Ma sul progetto della nuova Marittima con il canale Contor-

ta Sant’Angelo, interviene l’associazione ambientalista Italia Nostra “Il canale, lungo 4.800 metri - spiega l’associazione sezione di Venezia - è oggi profondo tra due metri e mezzo e cinque metri e largo circa venticinque, segnato da una fi la di bricole che ne accompagnano l’andamento sinuoso. Dopo la realizzazione voluta, avrà una profondità di dieci metri e una larghezza di 80 metri. Le sinuosità dovranno essere attenuate, per mantenere un raggio di curvatura superiore a 2,5 km in modo da garantire adeguata manovrabilità in navigazione. Lo scavo produrrà quattro milioni di metri cubi di “fanghi” per proteggere i bassi fondali a lato del canale. Insomma un in-cubo ambientale nel centro della delicata laguna di Venezia, un paesaggio da sempre dagli equilibri delicatissimi”. C’è da pensare però che Vtp non si arrenderà, dalla sua ha la forza dell’economia. Venezia infatti è passata in pochi anni dal sesto al primo home port del Mediterraneo e ora la società ha vinto le gare per la gestione dei porti mediterranei di Ravenna, Brin-disi, Cagliari e Catania. E punta a gestire addirittura Istanbul.

di Alessandro Abbadir

Italia Nostra avverte: con questi progettisi rischia la distruzione della laguna

Porto di Venezia Le grandi navi sono un affare per l’economia

La crocieristica punta ad ampliarsi

Lo scorso 26 giugno un grande gior-no per Chioggia con il primo attrac-co di “Berlin”, una nave da crociera

della Fti Cruises gestita dall’agenzia Hugo Trumpy, che prima erano destinate a Venezia, nel terminal passeggeri di Isola dei Saloni.

La nave che imbarcava circa 4000 turisti per lo più tedeschi e austriaci è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione, accolta dallo stato mag-giore di Aspo della Camera di Commercio insieme alle autorità civili e militari.

L’attracco della prima nave passeg-geri, Berlin, alla banchina dell’isola dei Saloni segna un importante passo per la crescita dello scalo clodiense. L’arrivo dei primi passeggeri apre a pieno titolo la stagione crocieristica clodiense.

Isola dei Saloni a Chioggia

LA PRIMA NAVE DA CROCIERA ATTRACCA NEL NUOVO TERMINAL

Non solo nuove stazioni Marittime per il porto di Venezia , ma per cercare di fare girare l’economia si punta anche sul potenziamento della rete ferroviaria e del suo parco. Per questo, a fi ne giugno, sono

partiti al Porto Commerciale di Marghera i lavori di ampliamento del parco ferroviario del Porto di Venezia, che, potenziato, a regime, potrà gestire un traffi co di 50 treni al giorno. L’opera è stata cofi nanziata dall’Unione con il programma Rete Transeuropea di Trasporto (Ten-T). All’inaugurazione per l’ampliamento dello scalo ferroviario che durerà diversi mesi, sono intervenuti Francesca Zaccariotto che ha illustrato l’impegno e le azioni della Provincia di Venezia sul tema della intermodalità, il vice sindaco del Comune di Venezia Sandro Simionato, Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità e alle In-frastrutture e Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. C’era anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italia-

na. Per la Provincia con i suoi esponenti “Questo intervento mette in risalto l’importanza e l’attualità del tema del trasporto intermodale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle merci. L’impegno della Provincia di Vene-zia è quello di pianifi care strategie per adeguare le infrastrutture locali agli standard internazionali, in sinergia con i soggetti interessati allo sviluppo di queste azioni. E’ necessario valorizzare al meglio le potenzialità del trasporto su ferro, per competere con successo nei mercati sia del nord che dell’est Eu-ropa. Il nostro territorio è geografi camente situato in una posizione cruciale e strategica da punto di vista commerciale, attraversato dai principali corridoi di collegamento internazionale”. La sfi da secondo tutti gli operatori intervenuti, sarà quella di creare le condizioni ottimali perché la peculiarità veneziana di-venga una risorsa da sfruttare per lo sviluppo economico nel prossimo futuro delle aziende della zona favorendo gli scambi con i mercati esteri.

A MARGHERA PORTO COMMERCIALE, DIVENTA PIÙ GRANDE IL PARCO FERROVIARIO

161616 3Spazi aperti

Un patrimonio di aree naturalistiche importante per vastità e varietà degli ambiti da valorizzare e far conosce-

re. E’ questa la fi nalità che si prefi gge la Provincia attraverso una serie di azioni ed iniziative che sono state discusse lo scorso 16 luglio dall’assessore ai Parchi e Riserve, Giuseppe Canali, insieme con la Terza Commissione consiliare presieduta da Mi-chael Valerio.

Al centro dell’incontro “I nodi della rete ecologica provinciale. Caratteristiche e itine-rari di visita ai principali ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia”.

“La Provincia di Venezia - ha commen-tato l’assessore - conta un numero conside-revole di aree naturalistiche, suddivise in aree tematiche, che si caratterizzano per tipicità e unicità ambientale. Le azioni pro-mosse fi no a oggi cercano di far conoscere questo patrimonio naturale di inestimabile valore, per tutelarlo. Sono già stati fatti dei sopralluoghi con i componenti della Com-

missione per andare a visitare queste realtà territoriali”.

Oltre alla tutela “la volontà è quella - spiega sempre l’assessore - di mettere a sistema queste aree per favorirne la salva-guardia e lo sviluppo di un turismo verde e sostenibile”.

Un’opera di sensibilizzazione e pro-mozione che parte dalle iniziative rivolte ai più giovani. “Sempre con questa fi nalità - conclude Canali - altre iniziative rivolte agli studenti partiranno a settembre all’oasi di Salzano, sito di proprietà della Provincia”.

Sono oltre 150 gli ambiti di interesse naturalistico in Provincia di Venezia: 19 ambiti litoranei (tra cui l’area foce Taglia-mento e la Laguna del Mort) per un totale di 2.211,4 ettari, 12 lagunari (ad esempio le valli di Caorle e Bibione) per un totale di 46.556,5 ettari, 22 fl uviali (per esempio l’Alto Lemene e Boldara) per un totale di 1.800,6 ettari, 30 zone umide (tra cui le cave di Salzano) per un totale di 611,8 ettari, 48 agroforestali (tra cui il Bosco di Mestre e del Parauro di proprietà della Pro-vincia di Venezia) per un totale di 1.918 ettari, 10 parchi storici (ad esempio il parco di villa Widmann) per un totale di 51,8 et-tari e l’ambito marino “Le Tegnue”.

di Giovanni Giovetti

La Provincia mette a punto una serie di inziative per far conoscere la rete ecologica con i suoi itinerari e i suoi tesori

Territorio Oltre 150 gli ambiti nel Veneziano

Aree naturalistiche da valorizzare

ADOTTAMIDea. Femmina, segugetta pura, meno di 2 anni, già

sterilizzata. Adottata un po’ di tempo fa per poi essere lasciata in balia degli eventi. Dea è molto stressata e denutrita! E’dolce e sensibile. Per lei cerchiamo una

famiglia defi nitiva che sappia amarla.

Yury. Scitzu puro, maschietto. Circa 8-10 anni Ritrovato in statale Romea disorientato e impaurito. Noi volontari vorremmo credere sia smarrito. Verrà controllato dal veterinario e chippato in attesa di vecchio o nuovo proprietario.

Un altro scatolone con 3 creature dentro abbandonato davanti al rifugioDue maschietti (nero-focato) ed 1 femminuccia (chiara).

Hanno 2-3 mesetti futura tg. piccola Obbligo di sterilizzazione per la femmina a 6 mesi

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus3289620233

Pompeo. Maschietto, tg. medio piccola, incrocio jeck russel. Circa kg.8-10

Pompeo è arrivato dalla strada. Non ha mai ricevuto una coccola. E’ un piccolo cane che ha veramente bisogno di

stabilità ed amore.

Le bellezze, la varietà e le suggestio-ni del Veneziano in 50 immagini, esposte fi no al 28 ottobre prossimo

a Montreal presso il Museo Chateau Du-fresne. Nell’ambito di “Venezia: da regina del mare a capitale culturale”, la più im-portante esposizione su Venezia e il suo territorio, in Quebec, Canada, si apre la mostra fotografi ca di Mario Fletzer con le immagini stampate su pannelli e accom-pagnate da didascalie in italiano, francese e inglese, che descrivono gli scorci unici del terrritorio provinciale.

L’iniziativa è realizzata dalla Provincia

di Venezia in collaborazione con l’associa-zione Veneziani nel Mondo, l’Associazio-ne Veneziani di Montreal e Amici di Ve-nezia, l’Università di Montreal e il Museo Chateau Dufresne.

“Queste iniziative - ha commentato l’assessore provinciale ai Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor - fanno conoscere e promuovono la bellezza e le risorse del nostro territorio provinciale che in questi decenni è molto cambiato, e che resta, comunque, tra i più apprezzati e visitati dai turisti di tutto il mondo”.

G.G.

Una delle immagini esposte alla mostra, tratta dal sito www. provincia.venezia.it

A Montreal fi no al 28 ottobre prossimo

IL PAESAGGIO VENEZIANO IN MOSTRA

Le Tegnue a Chioggia

FAI UNA CROCE SUL QUADRATOPER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI SCHEDA D’ISCRIZIONE

NOME DATA DI NASCITAINDIRIZZOTELEFONO

DATA FIRMA

COGNOME ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI DEL SANGUE

ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI ORAGANI

ASSOCIAZIONE DONATORIMIDOLLO OSSEO(limite età 18-37 anni) consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Alla faccia delle polemiche sulle grandi navi in laguna, il Porto di Venezia, settore passeggeri e crociere, punta ad ingrandirsi. In che modo? Investendo 26 milioni di euro

nel prossimo triennio anche per creare una nuova stazione Ma-rittima nel Bacino Sant’Angelo, tra i canali Avesa e Dogaletto, in cassa di colmata A. Cioè ai confi ni fra i comuni di Venezia e Mira. Stazione però il cui costo complessivo si aggira sui 100 milioni di euro. Come sarebbe questa nuovo porto per i pas-seggeri? Per Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere, si tratta di un po-sto perfetto per sviluppare la crocieristica, perché “servito dai collegamenti stradali e vicino al canale dei Petroli, senza rischi ambientali”. E questo nonostante le vibranti proteste delle as-sociazioni ambientaliste che rilevano un problema soprattutto nell’escavo dei canali. Ecco alcune cifre del nuovo progetto: banchine lunghe 400 metri e larghe 20, per ospitare le navi di ultimissima generazione (lunghe fi no a 360 metri). E’ una Stazione marittima di due piani, 10 mila metri quadrati con un parcheggio da 5 ettari. Costo previsto, appunto100 milioni di

euro, di cui almeno 60 per scavare canali e darsena. Ma a cosa serve questa nuova Stazione Marittima? A dar risposta ad un settore quello della crocieristica in piena espansione, e per capirlo basta ricordare i numeri. In 15 anni il numero dei pas-seggeri nelle navi crociera a Venezia è aumentato del 500 per cento. I passeggeri, erano meno di 300 mila 15 anni fa, oggi un milione e 800 mila. Con quelli di navi traghetto e aliscafi , si arriva a 2 milioni 248 mila. L’incremento del numero delle navi invece è meno rilevante perché ce ne sono sempre di più grandi. La superfi cie utilizzata dal porto passeggeri di Venezia è di 266 mila metri quadrati, di cui 56 mila coperti su otto ter-minal. Sono invece di 123 mila metri quadri le dimensioni del bacino acqueo della Marittima, con 3 chilometri di banchine at-trezzate. Il fatturato della Venezia terminal passeggeri, è pas-sato dai 3 milioni della fi ne anni Novanta ai 35 milioni di oggi. Intanto però, in attesa di vedere cosa si farà del progetto per il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, il Porto per la società Vtp andrebbe scavato e allargato per farci passare le grandi navi. Ma sul progetto della nuova Marittima con il canale Contor-

ta Sant’Angelo, interviene l’associazione ambientalista Italia Nostra “Il canale, lungo 4.800 metri - spiega l’associazione sezione di Venezia - è oggi profondo tra due metri e mezzo e cinque metri e largo circa venticinque, segnato da una fi la di bricole che ne accompagnano l’andamento sinuoso. Dopo la realizzazione voluta, avrà una profondità di dieci metri e una larghezza di 80 metri. Le sinuosità dovranno essere attenuate, per mantenere un raggio di curvatura superiore a 2,5 km in modo da garantire adeguata manovrabilità in navigazione. Lo scavo produrrà quattro milioni di metri cubi di “fanghi” per proteggere i bassi fondali a lato del canale. Insomma un in-cubo ambientale nel centro della delicata laguna di Venezia, un paesaggio da sempre dagli equilibri delicatissimi”. C’è da pensare però che Vtp non si arrenderà, dalla sua ha la forza dell’economia. Venezia infatti è passata in pochi anni dal sesto al primo home port del Mediterraneo e ora la società ha vinto le gare per la gestione dei porti mediterranei di Ravenna, Brin-disi, Cagliari e Catania. E punta a gestire addirittura Istanbul.

di Alessandro Abbadir

Italia Nostra avverte: con questi progettisi rischia la distruzione della laguna

Porto di Venezia Le grandi navi sono un affare per l’economia

La crocieristica punta ad ampliarsi

Lo scorso 26 giugno un grande gior-no per Chioggia con il primo attrac-co di “Berlin”, una nave da crociera

della Fti Cruises gestita dall’agenzia Hugo Trumpy, che prima erano destinate a Venezia, nel terminal passeggeri di Isola dei Saloni.

La nave che imbarcava circa 4000 turisti per lo più tedeschi e austriaci è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione, accolta dallo stato mag-giore di Aspo della Camera di Commercio insieme alle autorità civili e militari.

L’attracco della prima nave passeg-geri, Berlin, alla banchina dell’isola dei Saloni segna un importante passo per la crescita dello scalo clodiense. L’arrivo dei primi passeggeri apre a pieno titolo la stagione crocieristica clodiense.

Isola dei Saloni a Chioggia

LA PRIMA NAVE DA CROCIERA ATTRACCA NEL NUOVO TERMINAL

Non solo nuove stazioni Marittime per il porto di Venezia , ma per cercare di fare girare l’economia si punta anche sul potenziamento della rete ferroviaria e del suo parco. Per questo, a fi ne giugno, sono

partiti al Porto Commerciale di Marghera i lavori di ampliamento del parco ferroviario del Porto di Venezia, che, potenziato, a regime, potrà gestire un traffi co di 50 treni al giorno. L’opera è stata cofi nanziata dall’Unione con il programma Rete Transeuropea di Trasporto (Ten-T). All’inaugurazione per l’ampliamento dello scalo ferroviario che durerà diversi mesi, sono intervenuti Francesca Zaccariotto che ha illustrato l’impegno e le azioni della Provincia di Venezia sul tema della intermodalità, il vice sindaco del Comune di Venezia Sandro Simionato, Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità e alle In-frastrutture e Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. C’era anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italia-

na. Per la Provincia con i suoi esponenti “Questo intervento mette in risalto l’importanza e l’attualità del tema del trasporto intermodale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle merci. L’impegno della Provincia di Vene-zia è quello di pianifi care strategie per adeguare le infrastrutture locali agli standard internazionali, in sinergia con i soggetti interessati allo sviluppo di queste azioni. E’ necessario valorizzare al meglio le potenzialità del trasporto su ferro, per competere con successo nei mercati sia del nord che dell’est Eu-ropa. Il nostro territorio è geografi camente situato in una posizione cruciale e strategica da punto di vista commerciale, attraversato dai principali corridoi di collegamento internazionale”. La sfi da secondo tutti gli operatori intervenuti, sarà quella di creare le condizioni ottimali perché la peculiarità veneziana di-venga una risorsa da sfruttare per lo sviluppo economico nel prossimo futuro delle aziende della zona favorendo gli scambi con i mercati esteri.

A MARGHERA PORTO COMMERCIALE, DIVENTA PIÙ GRANDE IL PARCO FERROVIARIO

3Spazi aperti

Un patrimonio di aree naturalistiche importante per vastità e varietà degli ambiti da valorizzare e far conosce-

re. E’ questa la fi nalità che si prefi gge la Provincia attraverso una serie di azioni ed iniziative che sono state discusse lo scorso 16 luglio dall’assessore ai Parchi e Riserve, Giuseppe Canali, insieme con la Terza Commissione consiliare presieduta da Mi-chael Valerio.

Al centro dell’incontro “I nodi della rete ecologica provinciale. Caratteristiche e itine-rari di visita ai principali ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia”.

“La Provincia di Venezia - ha commen-tato l’assessore - conta un numero conside-revole di aree naturalistiche, suddivise in aree tematiche, che si caratterizzano per tipicità e unicità ambientale. Le azioni pro-mosse fi no a oggi cercano di far conoscere questo patrimonio naturale di inestimabile valore, per tutelarlo. Sono già stati fatti dei sopralluoghi con i componenti della Com-

missione per andare a visitare queste realtà territoriali”.

Oltre alla tutela “la volontà è quella - spiega sempre l’assessore - di mettere a sistema queste aree per favorirne la salva-guardia e lo sviluppo di un turismo verde e sostenibile”.

Un’opera di sensibilizzazione e pro-mozione che parte dalle iniziative rivolte ai più giovani. “Sempre con questa fi nalità - conclude Canali - altre iniziative rivolte agli studenti partiranno a settembre all’oasi di Salzano, sito di proprietà della Provincia”.

Sono oltre 150 gli ambiti di interesse naturalistico in Provincia di Venezia: 19 ambiti litoranei (tra cui l’area foce Taglia-mento e la Laguna del Mort) per un totale di 2.211,4 ettari, 12 lagunari (ad esempio le valli di Caorle e Bibione) per un totale di 46.556,5 ettari, 22 fl uviali (per esempio l’Alto Lemene e Boldara) per un totale di 1.800,6 ettari, 30 zone umide (tra cui le cave di Salzano) per un totale di 611,8 ettari, 48 agroforestali (tra cui il Bosco di Mestre e del Parauro di proprietà della Pro-vincia di Venezia) per un totale di 1.918 ettari, 10 parchi storici (ad esempio il parco di villa Widmann) per un totale di 51,8 et-tari e l’ambito marino “Le Tegnue”.

di Giovanni Giovetti

La Provincia mette a punto una serie di inziative per far conoscere la rete ecologica con i suoi itinerari e i suoi tesori

Territorio Oltre 150 gli ambiti nel Veneziano

Aree naturalistiche da valorizzare

ADOTTAMIDea. Femmina, segugetta pura, meno di 2 anni, già

sterilizzata. Adottata un po’ di tempo fa per poi essere lasciata in balia degli eventi. Dea è molto stressata e denutrita! E’dolce e sensibile. Per lei cerchiamo una

famiglia defi nitiva che sappia amarla.

Yury. Scitzu puro, maschietto. Circa 8-10 anni Ritrovato in statale Romea disorientato e impaurito. Noi volontari vorremmo credere sia smarrito. Verrà controllato dal veterinario e chippato in attesa di vecchio o nuovo proprietario.

Un altro scatolone con 3 creature dentro abbandonato davanti al rifugioDue maschietti (nero-focato) ed 1 femminuccia (chiara).

Hanno 2-3 mesetti futura tg. piccola Obbligo di sterilizzazione per la femmina a 6 mesi

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus3289620233

Pompeo. Maschietto, tg. medio piccola, incrocio jeck russel. Circa kg.8-10

Pompeo è arrivato dalla strada. Non ha mai ricevuto una coccola. E’ un piccolo cane che ha veramente bisogno di

stabilità ed amore.

Le bellezze, la varietà e le suggestio-ni del Veneziano in 50 immagini, esposte fi no al 28 ottobre prossimo

a Montreal presso il Museo Chateau Du-fresne. Nell’ambito di “Venezia: da regina del mare a capitale culturale”, la più im-portante esposizione su Venezia e il suo territorio, in Quebec, Canada, si apre la mostra fotografi ca di Mario Fletzer con le immagini stampate su pannelli e accom-pagnate da didascalie in italiano, francese e inglese, che descrivono gli scorci unici del terrritorio provinciale.

L’iniziativa è realizzata dalla Provincia

di Venezia in collaborazione con l’associa-zione Veneziani nel Mondo, l’Associazio-ne Veneziani di Montreal e Amici di Ve-nezia, l’Università di Montreal e il Museo Chateau Dufresne.

“Queste iniziative - ha commentato l’assessore provinciale ai Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor - fanno conoscere e promuovono la bellezza e le risorse del nostro territorio provinciale che in questi decenni è molto cambiato, e che resta, comunque, tra i più apprezzati e visitati dai turisti di tutto il mondo”.

G.G.

Una delle immagini esposte alla mostra, tratta dal sito www. provincia.venezia.it

A Montreal fi no al 28 ottobre prossimo

IL PAESAGGIO VENEZIANO IN MOSTRA

Le Tegnue a Chioggia

171717Spazi aperti

segue da pag. 1

Il Patto di stabilità italiano è una applicazione del patto sottoscritto nel 1997 ad Amsterdam tra i Paesi europei che, dopo Maastricht si accingevano a dotarsi di una moneta unica, l’euro. Il Patto interno italiano, che nasce nel 1999, si presenta con alcune caratteristiche che lo rendono poco “europeo”. Il nostro Patto è solo verticale e fi ssa vincoli assoluti per tutte le amministrazio-ni (centri di spesa pubblica), dallo Stato centrale al più piccolo dei oltre 8 mila Comuni italiani. Se il coinvolgimento di tutti è corretto e obbligato, oltre che equo, non lo è altrettanto che non si tenga conto di altri parametri come ad esempio il PIL della singola regione, il suo comporto specifi co alla massa del debito pubblico, i saldi effettivi dei conti di Comuni e Province. Così se per l’Unione Europea tutti i gatti non sono grigi e i conti si fanno a saldo (tanto che ci siamo beccati una procedura di infrazione nel 2005 dopo che dal 2003 eravamo fuori dai parametri) applicando così una visione federalista e responsabilizzante di tutte le parti in gioco (governi nazionali, governo europeo, ecc.) per la versione interna la stabilità è costruita sul controllo totalizzante che azzera federalismo e responsabilizzazione. In questa situazione il Veneto, che senza enfatizzare e generalizzare, in molti casi è dentro i parametri della stabilità europea e ben concorre al prelievo fi scale determinato dall’emergenza nazionale (in percentuale, questo sì, sul proprio PIL), si trova sempre più dentro una tenaglia che stringe e comprime le sue risorse economiche e fi nanziarie altrimenti disponibili per la crescita. Siccome chi si occupa di politica, a meno che non sia un asino, sa bene che il rigore dei conti, crisi o non crisi, ci accompagnerà per almeno altri 10 anni, è chiaro che si devono rivedere le modalità di applicazione del Patto di stabilità interno proprio sulla logica, europeista, di federalismo e corresponsabilità. In questo modo sarà chiamato a stringere la cinghia chi (Regione, Provincia, Comune) continua a fare la cicala mentre chi è già formica potrebbe impegnarsi compiutamente a fare buoni investimenti (senza polemica va anche ricordato che spesso chi ha la spesa fuori parametro, al contrario di chi è già in regola, ha anche la maggiore evasione fi scale, in percentuale, e la minore capacità di investimenti produttivi). In caso contrario si andrà a prosciugare le risorse di chi, come il Veneto e altre regioni, può rimettere in moto la crescita. Vorremmo ricordare e sottolineare che l’accordo di Amsterdam venne chiamato, e non a caso, con il nome di “Patto di stabilità e crescita”. Non è pensabile che quello interno, italiano, sia un “Patto di stabilità e declino”.

Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa

*Segretaria Cisl Veneto

L’Intervento

di Franca Porto*

ROBINHOODSPORT

Via Matteotti, 34 - Tel. e fax 0426 53697 - [email protected]

NUOVA GESTIONE a CAVARZERE

SALDIper tutto il mese di Agosto

Page 20: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

Ulss 14Speciale

Speciale

Luglio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

La prima “casa” per disabili, una comunità alloggio per dieci portatori di handicap, aperta 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno è stata inaugurata sabato 30 giugno 2012 alle 11.00. Presenti, oltre al direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben e il direttore dei servizi sociali Stefano Vianello, il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, l’assessore ai servizi sociali Massimiliano Tiozzo, i consiglieri regionali Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin. Sua Eccellenza Monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia ha benedetto il nuovo servizio, che è partito a metà luglio e andrà a regime in autunno. Realizzato per offrire agli ospiti accoglienza e ge-stione della vita quotidiana, orientata alla tutela della persona e allo sviluppo delle abilità residue, o anche alla realizzazione di esperienze di vita autonoma, la comunità alloggio, chiamata “Dopo di Noi”, sorge a Sottomarina, in via del Boschetto. E’ un’abitazio-ne civile di tipo familiare per favorire l’autonomia e la qualità di vita delle persone disabili, ideata per dare una risposta alle preoccupazioni dei familia-ri che temono per il futuro dei propri fi gli disabili. L’edifi cio è di proprietà del Comune di Chioggia, dato in comodato d’uso all’Ulss. La gestione della struttura, invece, è stata affi data, con gara d’appal-to, ad una cordata di cooperative sociali (Emmanuel di Cavarzere, Titolo Minori di Chioggia e Mea di Vicenza) e sarà aperta tutto l’anno. “Dopo di noi” prevede l’inserimento graduale di dieci ospiti (per-

sone adulte con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/92, residenti nel territorio dell’Azienda ULSS 14, privi del nucleo familiare o per i quali la permanenza nel nucleo sia temporaneamente o per-manentemente impossibilitata). Due dei dieci posti, come previsto dalla normativa, sono riservati alla “Pronta Accoglienza o Accoglienza Programma-ta”, cioè a quelle formule temporanee che danno risposte – la prima - a situazioni di emergenza e urgenza non prevedibili (lutti, ricoveri ospedalieri, etc.) – la seconda - a quelle famiglie che necessi-tano di una pausa, di un periodo di sollievo e può avere una durata massima di 30 giorni l’anno. Il progetto ha ricevuto il plaudo del direttore generale dell’Ulss 14. “Finalmente colmiamo un vuoto – ha dichiarato Giuseppe Dal Ben – si tratta infatti della prima comunità alloggio realizzata a Chioggia. Fi-nora eravamo stati costretti a inviare i nostri disabili

in strutture lontane, con tutti i disagi che si possono immaginare, sia per le famiglie che per l’Azienda sanitaria. I primi due utenti faranno il loro ingresso a metà luglio, seguiranno altri quattro in agosto e com-pleteremo l’inserimento a settembre”. Soddisfazione del primo cittadino. “L’inaugurazione della comunità alloggio – ha detto il sindaco di Chioggia Giusep-pe Casson - rappresenta plasticamente la bontà dei rapporti tra l’Amministrazione Comunale e l’Ulss 14. Quando gli enti che lavorano sul territorio hanno a cuore la crescita e lo sviluppo dello stesso, e ragio-nano in termini di miglioramento della qualità della vita dei residenti, i risultati sono quelli che vediamo oggi. Oltre al valore intrinseco della struttura, che porterà sollievo e aiuto a persone in diffi coltà, mi piace sottolineare l’importanza di questo genere di sinergie e collaborazioni, grazie alle quali Chioggia cresce e migliora”.

INAUGURATA IL 30 GIUGNO LA COMUNITÀ ALLOGGIO “DOPO DI NOI”

LA GUARDIA MEDICA HA UNA NUOVA SEDE ADIACENTE AL PRONTO SOCCORSOIl Servizio di Continuità Assisten-ziale (Guardia medica) si è tra-sferito nella nuova sede adiacen-te al Pronto Soccorso. Una struttura completamente nuo-va, ricavata dalla ristrutturazione del garage delle ambulanze. Per-tanto, da ieri, il servizio non è più situato presso l’ex consultorio pe-diatrico di Sottomarina, dove era operativo da circa tre anni. Si ricorda che la Guardia medica è un servizio territoriale che sosti-tuisce il medico di famiglia negli orari in cui non è attivo (notte, festivi e fi ne settimana) e va con-tattata telefonicamente: in caso di necessità il medico si reca a domicilio dell’utente o per proble-matiche minori può fornire utili

consigli telefonici.Il medico del Servizio di Conti-nuità Assistenziale di Chioggia è reperibile telefonicamente al nu-mero: 041.492224.Il Servizio svolge la sua attività nei seguenti orari e modalità: Tut-

ti i giorni dalle 20.00 alle 8.00Nei prefestivi dalle 10.00 alle 20.00; nei festivi dalle 8.00 alle 20.00L’attività ambulatoriale (su preno-tazione telefonica) solo nei pre-festivi e festivi dalle 10.30 alle

13.00; dalle 16.00 alle 18.30Nei nuovi locali si svolge anche l’attività di Medicina turistica (tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00), che prima si teneva nel Poliambu-latorio dell’ospedale.

Dg Giuseppe Dal Ben: “Finalmente colmiamo un vuoto. Il nuovo servizio è partito a metà luglio con l’inserimento dei primi utenti e andrà a regime in autunno”

Sopra il taglio del nastro, a fi anco l’alloggio “Dopo di noi”

Luglio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

Speciale

Bambini a tu per tu con l’emergenza. Una giornata di educazione sanitaria, organizzata lo scorso mag-gio dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Chioggia nella scuola dell’Infanzia di Borgo San Giovanni. Quasi trecento i bambini coinvolti, tra i 3 e i 5 anni. L’iniziativa ha riscosso molto successo tanto che, a fi ne anno scolastico, le insegnanti hanno allestito una festa al palazzetto dello Sport dove i bambini, travestiti da medici e infermieri, hanno messo in sce-na situazioni di emergenza con tanto di ambulanza e paziente su una barella. Ma come si è svolta la dimostrazione pratica di in-tervento con l’ambulanza presso la scuola dell’In-fanzia di Borgo San Giovanni? Un infermiere trave-stito da pagliaccio (così da rendere l’evento meno

traumatico possibile per i più piccoli) ha fi nto un incidente in bicicletta. Una delle insegnanti, pronta-mente, visto l’accaduto, ha simulato una chiamata al 118. L’ambulanza è giunta a sirene spiegate e il “pagliaccio” è stato soccorso dal personale del Pronto Soccorso e rimesso in piedi in tempi rapi-di. Subito è scoppiato un grande applauso tra gli adulti e i più piccoli. Successivamente tutti i bambini hanno visitato l’ambulanza e il medico gli ha fatto sentire il battito del cuore con i più moderni mez-zi di auscultazione. A conclusione della giornata è stato consegnato un diploma di partecipazione al Corso di Pronto Soccorso. L’esperienza è stata en-tusiasmante per i bambini, ma anche per l’équipe medico-infermieristica coinvolta

IL PERSONALE DEL 118 FA UNA LEZIONE DI PRONTO SOCCORSO AI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI BORGO SAN GIOVANNI

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Pronta la nuova Unità Operati-va di Medicina Fisica e Riabi-litazione (Fisioterapia). Termi-nati i lavori di ristrutturazione al sesto piano dell’ospedale di Chioggia. Il taglio del nastro, al cospetto del sindaco Giuseppe Casson, dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e dei con-siglieri regionali Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è avve-nuto venerdì 13 luglio.“E’ un giorno di festa – ha det-to il direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – perché oggi, con questa prima inaugurazione, comin-ciamo a restituire ai cittadini un nuovo ospedale. La Fisiote-rapia, che prima era ubicata al pianterreno in spazi angusti e non adeguati per il tipo di ser-vizio che espleta, da oggi ri-nasce all’interno di uno spazio più ampio (da 300 è passato a 420 metri quadrati), diviso in locali confortevoli che sono stati arricchiti con nuovi arredi e attrezzature per le palestre”. “Con la ristrutturazione – ha aggiunto il responsabile del servizio Andrea Roncato – pos-siamo offrire ai pazienti che accederanno alla Unità Ope-rativa spazi maggiormente fi -nalizzati alle diverse tipologie riabilitative in un ambiente più

confortevole e consono alle ne-cessità delle persone”. Il sesto piano ha cambiato vol-to: è più luminoso e gradevo-le grazie alla scelta dei colori sui muri, le porte, i corrimano. Il nuovo servizio è dotato di 3 palestre, 9 ambulatori, di una sala riunione e una sala d’atte-sa. Inoltre è migliorato l’acces-so con la presenza di un ope-ratore appositamente dedicato all’accoglienza, servizio ritenu-to indispensabile dal direttore generale che lo replicherà per ogni reparto. Soddisfazione del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson. “Il fatto che le promesse fatte pochi mesi fa siano state pie-namente rispettate, fa ben spe-rare per il futuro”, ha detto il primo cittadino. “Il servizio che inauguriamo oggi – ha aggiunto Casson – dimostra come i risultati si ottengano grazie alla colla-borazione di tutti, in parti-colare ringrazio la Regione Veneto e suoi rappresentanti che sono qui con noi, perché mai come ora ha dimostrato attenzione per questa città”. Plauso dell’assessore regiona-le alla Sanità Luca Coletto per l’opera di ristrutturazione. “La riqualifi cazione dell’ospedale di Chioggia prova come sia-

mo in linea col nuovo Piano socio-sanitario, che ci aiuterà a razionalizzare, cioè a spen-dere bene e meglio le risorse. Benché il periodo sia tra i più diffi cili, lo sforzo che sta com-piendo la Regione è quello di garantire servizi di qualità ed effi cienza, nonostante i tagli e le limitazioni che ci vengono imposte da Roma”. Intanto, all’ospedale di Chiog-gia, i lavori di ristrutturazione edilizia continuano interessan-do il quinto piano, che verrà completamente rivisitato per

dar vita alla nuova Geriatria, che sarà consegnata alla città entro fi ne anno. Inoltre, qual-che giorno fa, è stato trasferito il Servizio di Continuità Assi-stenziale (Guardia Medica) nella nuova sede realizzata ex novo adiacente al Pronto Soccorso. E la Dirigenza me-dica si è spostata dal terzo al primo piano nei locali che un tempo ospitavano il servizio di Diabetologia: anche qui gli spazi sono stati completamente ristrutturati.

Completata la prima tappa della ristrutturazione dell’ospedale

Inaugurata la nuova Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia

Page 21: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

Ulss 14Speciale

Speciale

Luglio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

La prima “casa” per disabili, una comunità alloggio per dieci portatori di handicap, aperta 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno è stata inaugurata sabato 30 giugno 2012 alle 11.00. Presenti, oltre al direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben e il direttore dei servizi sociali Stefano Vianello, il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, l’assessore ai servizi sociali Massimiliano Tiozzo, i consiglieri regionali Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin. Sua Eccellenza Monsignor Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia ha benedetto il nuovo servizio, che è partito a metà luglio e andrà a regime in autunno. Realizzato per offrire agli ospiti accoglienza e ge-stione della vita quotidiana, orientata alla tutela della persona e allo sviluppo delle abilità residue, o anche alla realizzazione di esperienze di vita autonoma, la comunità alloggio, chiamata “Dopo di Noi”, sorge a Sottomarina, in via del Boschetto. E’ un’abitazio-ne civile di tipo familiare per favorire l’autonomia e la qualità di vita delle persone disabili, ideata per dare una risposta alle preoccupazioni dei familia-ri che temono per il futuro dei propri fi gli disabili. L’edifi cio è di proprietà del Comune di Chioggia, dato in comodato d’uso all’Ulss. La gestione della struttura, invece, è stata affi data, con gara d’appal-to, ad una cordata di cooperative sociali (Emmanuel di Cavarzere, Titolo Minori di Chioggia e Mea di Vicenza) e sarà aperta tutto l’anno. “Dopo di noi” prevede l’inserimento graduale di dieci ospiti (per-

sone adulte con disabilità accertata ai sensi della Legge 104/92, residenti nel territorio dell’Azienda ULSS 14, privi del nucleo familiare o per i quali la permanenza nel nucleo sia temporaneamente o per-manentemente impossibilitata). Due dei dieci posti, come previsto dalla normativa, sono riservati alla “Pronta Accoglienza o Accoglienza Programma-ta”, cioè a quelle formule temporanee che danno risposte – la prima - a situazioni di emergenza e urgenza non prevedibili (lutti, ricoveri ospedalieri, etc.) – la seconda - a quelle famiglie che necessi-tano di una pausa, di un periodo di sollievo e può avere una durata massima di 30 giorni l’anno. Il progetto ha ricevuto il plaudo del direttore generale dell’Ulss 14. “Finalmente colmiamo un vuoto – ha dichiarato Giuseppe Dal Ben – si tratta infatti della prima comunità alloggio realizzata a Chioggia. Fi-nora eravamo stati costretti a inviare i nostri disabili

in strutture lontane, con tutti i disagi che si possono immaginare, sia per le famiglie che per l’Azienda sanitaria. I primi due utenti faranno il loro ingresso a metà luglio, seguiranno altri quattro in agosto e com-pleteremo l’inserimento a settembre”. Soddisfazione del primo cittadino. “L’inaugurazione della comunità alloggio – ha detto il sindaco di Chioggia Giusep-pe Casson - rappresenta plasticamente la bontà dei rapporti tra l’Amministrazione Comunale e l’Ulss 14. Quando gli enti che lavorano sul territorio hanno a cuore la crescita e lo sviluppo dello stesso, e ragio-nano in termini di miglioramento della qualità della vita dei residenti, i risultati sono quelli che vediamo oggi. Oltre al valore intrinseco della struttura, che porterà sollievo e aiuto a persone in diffi coltà, mi piace sottolineare l’importanza di questo genere di sinergie e collaborazioni, grazie alle quali Chioggia cresce e migliora”.

INAUGURATA IL 30 GIUGNO LA COMUNITÀ ALLOGGIO “DOPO DI NOI”

LA GUARDIA MEDICA HA UNA NUOVA SEDE ADIACENTE AL PRONTO SOCCORSOIl Servizio di Continuità Assisten-ziale (Guardia medica) si è tra-sferito nella nuova sede adiacen-te al Pronto Soccorso. Una struttura completamente nuo-va, ricavata dalla ristrutturazione del garage delle ambulanze. Per-tanto, da ieri, il servizio non è più situato presso l’ex consultorio pe-diatrico di Sottomarina, dove era operativo da circa tre anni. Si ricorda che la Guardia medica è un servizio territoriale che sosti-tuisce il medico di famiglia negli orari in cui non è attivo (notte, festivi e fi ne settimana) e va con-tattata telefonicamente: in caso di necessità il medico si reca a domicilio dell’utente o per proble-matiche minori può fornire utili

consigli telefonici.Il medico del Servizio di Conti-nuità Assistenziale di Chioggia è reperibile telefonicamente al nu-mero: 041.492224.Il Servizio svolge la sua attività nei seguenti orari e modalità: Tut-

ti i giorni dalle 20.00 alle 8.00Nei prefestivi dalle 10.00 alle 20.00; nei festivi dalle 8.00 alle 20.00L’attività ambulatoriale (su preno-tazione telefonica) solo nei pre-festivi e festivi dalle 10.30 alle

13.00; dalle 16.00 alle 18.30Nei nuovi locali si svolge anche l’attività di Medicina turistica (tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00), che prima si teneva nel Poliambu-latorio dell’ospedale.

Dg Giuseppe Dal Ben: “Finalmente colmiamo un vuoto. Il nuovo servizio è partito a metà luglio con l’inserimento dei primi utenti e andrà a regime in autunno”

Sopra il taglio del nastro, a fi anco l’alloggio “Dopo di noi”

Luglio 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

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Speciale

Bambini a tu per tu con l’emergenza. Una giornata di educazione sanitaria, organizzata lo scorso mag-gio dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Chioggia nella scuola dell’Infanzia di Borgo San Giovanni. Quasi trecento i bambini coinvolti, tra i 3 e i 5 anni. L’iniziativa ha riscosso molto successo tanto che, a fi ne anno scolastico, le insegnanti hanno allestito una festa al palazzetto dello Sport dove i bambini, travestiti da medici e infermieri, hanno messo in sce-na situazioni di emergenza con tanto di ambulanza e paziente su una barella. Ma come si è svolta la dimostrazione pratica di in-tervento con l’ambulanza presso la scuola dell’In-fanzia di Borgo San Giovanni? Un infermiere trave-stito da pagliaccio (così da rendere l’evento meno

traumatico possibile per i più piccoli) ha fi nto un incidente in bicicletta. Una delle insegnanti, pronta-mente, visto l’accaduto, ha simulato una chiamata al 118. L’ambulanza è giunta a sirene spiegate e il “pagliaccio” è stato soccorso dal personale del Pronto Soccorso e rimesso in piedi in tempi rapi-di. Subito è scoppiato un grande applauso tra gli adulti e i più piccoli. Successivamente tutti i bambini hanno visitato l’ambulanza e il medico gli ha fatto sentire il battito del cuore con i più moderni mez-zi di auscultazione. A conclusione della giornata è stato consegnato un diploma di partecipazione al Corso di Pronto Soccorso. L’esperienza è stata en-tusiasmante per i bambini, ma anche per l’équipe medico-infermieristica coinvolta

IL PERSONALE DEL 118 FA UNA LEZIONE DI PRONTO SOCCORSO AI BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA DI BORGO SAN GIOVANNI

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

Pronta la nuova Unità Operati-va di Medicina Fisica e Riabi-litazione (Fisioterapia). Termi-nati i lavori di ristrutturazione al sesto piano dell’ospedale di Chioggia. Il taglio del nastro, al cospetto del sindaco Giuseppe Casson, dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto e dei con-siglieri regionali Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tesserin è avve-nuto venerdì 13 luglio.“E’ un giorno di festa – ha det-to il direttore generale dell’Ulss 14 di Chioggia Giuseppe Dal Ben – perché oggi, con questa prima inaugurazione, comin-ciamo a restituire ai cittadini un nuovo ospedale. La Fisiote-rapia, che prima era ubicata al pianterreno in spazi angusti e non adeguati per il tipo di ser-vizio che espleta, da oggi ri-nasce all’interno di uno spazio più ampio (da 300 è passato a 420 metri quadrati), diviso in locali confortevoli che sono stati arricchiti con nuovi arredi e attrezzature per le palestre”. “Con la ristrutturazione – ha aggiunto il responsabile del servizio Andrea Roncato – pos-siamo offrire ai pazienti che accederanno alla Unità Ope-rativa spazi maggiormente fi -nalizzati alle diverse tipologie riabilitative in un ambiente più

confortevole e consono alle ne-cessità delle persone”. Il sesto piano ha cambiato vol-to: è più luminoso e gradevo-le grazie alla scelta dei colori sui muri, le porte, i corrimano. Il nuovo servizio è dotato di 3 palestre, 9 ambulatori, di una sala riunione e una sala d’atte-sa. Inoltre è migliorato l’acces-so con la presenza di un ope-ratore appositamente dedicato all’accoglienza, servizio ritenu-to indispensabile dal direttore generale che lo replicherà per ogni reparto. Soddisfazione del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson. “Il fatto che le promesse fatte pochi mesi fa siano state pie-namente rispettate, fa ben spe-rare per il futuro”, ha detto il primo cittadino. “Il servizio che inauguriamo oggi – ha aggiunto Casson – dimostra come i risultati si ottengano grazie alla colla-borazione di tutti, in parti-colare ringrazio la Regione Veneto e suoi rappresentanti che sono qui con noi, perché mai come ora ha dimostrato attenzione per questa città”. Plauso dell’assessore regiona-le alla Sanità Luca Coletto per l’opera di ristrutturazione. “La riqualifi cazione dell’ospedale di Chioggia prova come sia-

mo in linea col nuovo Piano socio-sanitario, che ci aiuterà a razionalizzare, cioè a spen-dere bene e meglio le risorse. Benché il periodo sia tra i più diffi cili, lo sforzo che sta com-piendo la Regione è quello di garantire servizi di qualità ed effi cienza, nonostante i tagli e le limitazioni che ci vengono imposte da Roma”. Intanto, all’ospedale di Chiog-gia, i lavori di ristrutturazione edilizia continuano interessan-do il quinto piano, che verrà completamente rivisitato per

dar vita alla nuova Geriatria, che sarà consegnata alla città entro fi ne anno. Inoltre, qual-che giorno fa, è stato trasferito il Servizio di Continuità Assi-stenziale (Guardia Medica) nella nuova sede realizzata ex novo adiacente al Pronto Soccorso. E la Dirigenza me-dica si è spostata dal terzo al primo piano nei locali che un tempo ospitavano il servizio di Diabetologia: anche qui gli spazi sono stati completamente ristrutturati.

Completata la prima tappa della ristrutturazione dell’ospedale

Inaugurata la nuova Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia

mo in linea col nuovo Piano dar vita alla nuova Geriatria,

Page 22: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

5Economia

Un treno da non perdere o, meglio, un’occasione da inseguire pedalando sulle due ruote: si tratta di VenTo, una

infrastruttura “alternativa” a quelle che comu-nemente in Italia siamo abituati a concepire, di sicura effi cacia e di grande ricaduta economica e culturale sui territori interessati.

VenTo è una importante ciclovia, la più lunga del sud Europa, il cui tracciato è stato idealmente “costruito” dal Dipartimento di architettura e pianifi cazione del Politecnico di Milano. Sopralluoghi, monitoraggi diretti sul posto, verifi ca dell’esistente, considerazioni sulle condizioni dei territori interessati, rilievi e valutazioni sulle opere da fare: sono le opera-zioni che hanno impegnato un pool di quattro architetti in un anno di lavoro, producendo con il progetto della ciclovia, una vera e propria proposta di modello di sviluppo innovativo per il nostro Paese, a basso costo e a zero impatto ambientale.

Concreto, semplice, veloce da realizzare, ma soprattutto “corale”, al di sopra di ogni campanilismo o localismo: per decollare e

funzionare VenTo dev’essere pensato “in gran-de”, frutto di un dialogo fra più istituzioni da coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presenta-zione veneta del progetto, lo scorso 19 luglio prima a Venezia e quindi a Chioggia, illustrato dal professor Paolo Pileri, responsabile scien-tifi co della ricerca, e dall’architetto Alessandro Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca Tomasini - ha curato la progettazione tecnica del tracciato.

VenTo è un lungo nastro di pista ciclabile che da Torino arriva fi no Venezia. In tutto 679 chilometri che attraversano 4 regioni - Piemon-te, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna -, 12 province e 242 località, di cui 15 aree pro-tette. E’ un tragitto sviluppato lungo i fi umi, per il 55 per cento lungo l’argine maestro del Po e i canali del Delta. In Veneto si entra all’al-tezza di Polesella e si arriva fi no a Venezia, passando per Adria e Chioggia. Nel Veneziano sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget-

tati, da Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli Alberoni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio è suddiviso in paesaggi, bellezze e tradizioni - esordisce il professor Pileri - che spesso si disperdono. Manca un “contesto” entro cui collocare una nuova proposta, o meglio una nuova pista turistica. Il cicloturismo si serve di ciclabili lunghe, anche centinaia di chilometri.

In Italia non esiste al-cuna ciclovia attrezza-ta di tali dimensioni; in questo momento tale domanda di turismo non trova risposta”.

Il progetto VenTo utilizza i piccoli tratti di cilabili già esistenti, che sono il 15% dell’intero percorso (102Km). Un altro 42% (284Km) è costituito di percorsi già esistenti che tuttavia richiedono degli inter-venti sul piano normativo, semplici ma decisivi cambi di alcune regole d’uso di argini, strade vicinali, sentieri che diventerebbero ciclabili a tutti gli effetti. Vi sono quindi ulteriori 148 Km di tratti che potrebbero diventare ciclabili con

semplici interventi e 145Km di tratti da realiz-zare completamente o che hanno bisogno di interventi più impegnativi, fra cui gli attraver-samenti dei fi umi.

La ciclovia può essere realizzata con 80 milioni di euro. “Con una simile somma si rea-lizzano al massimo 2 chilometri di autostrada” fa notare il professor Pileri, tanto per dare dei valori di riferimento.

“Di questa somma - spiega Giacomel - con poco più di un milione di euro (circa 4 euro al metro) si può provvedere alla fase uno, quella dei cambi di alcune regole d’uso, coinvolgendo le quattro regioni e gli enti fl uviali. 18 milioni potrebbero costare gli interventi nei tratti già esistenti e 61 milioni di euro servirebbero alla realizzazione dei nuovi segmenti e degli attra-versamenti”.

Quanto ci si guadagna? Molto a guardare oltralpe, nei Paesi dotati di infrastrutture simili dove questo tipo di turismo è già una realtà consolidata. “In Austria - fa sapere Pileri - la ciclabile Vienna-Passau, che si sviluppa lungo il Danubio per 320 chilometri, conta circa

300mila passaggi l’anno, per un indotto stimabile di 72 milioni di euro. Lungo la co-siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba in Germania, 840 chilometri, i passaggi di ci-cloturisti sono 150mila l’anno e un indotto di 96milioni. Nel complesso i 40mila chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto l’anno”.

Sempre considerando le ricadute econo-miche lo studio universitario valuta le oppor-tunità che si verrebbero a creare - con nuovi fl ussi turistici che si muovono lungo VenTo - per le realtà già esistenti attraversate dal progetto: sono14mila aziende agricole, 300 attività ri-cettive, 2mila attività commerciali e oltre 1,5 milioni di cittadini. Infi ne i tempi. Si calcola che nel giro di tre anni l’intera infrastruttura possa diventare una realtà. Un percorso unico - per cominciare - che poi potrebbe avere ulteriori sviluppi e ramifi cazioni. Un progetto che si potrebbe realizzare facilmente se la politica ne sapesse cogliere il potenziale di sviluppo eco-economico, tanto da farla diventare priorità nel piano di crescita.

di Ornella Jovane

Da Venezia a Torino lungo il Po,con 679 Km sarebbe la ciclovia più lunga del sud Europa

Lo sviluppo a impatto zero Presentato a Venezia e Chioggia il progetto del Politecnico di Milano

VenTo, il turismo in bici

Pileri: “Infrastruttura che porta ecosviluppo. Tocca ora alla politica dare un futuro a VenTo”

“VenTo non è solo una infrastruttu-ra ma è un progetto di sviluppo nell’ambito della green economy

che può avere importanti ricadute econo-miche in un territorio diffuso”. Il professor Paolo Pileri responsabile scientifi co del pro-getto rivolge il suo messaggio alla politica, alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento di tutti, dai singoli cittadini agli amministra-tori dei Comuni, delle Province e Regioni interessate.

“I sindaci chiedano tutti insieme questa infrastruttura - insiste - affi nché le istituzioni capiscano che questo è un progetto di svi-luppo. Lo sforzo che ciascun amministra-tore deve compiere è quello di superare la dimensione locale per una progettualità ampia e condivisa”.

C’è un movimento che parte dal basso, in una dinamica opposta a quella che di soli-to si usa seguire nel nostro Paese quando si realizza una importante infrastruttura.

Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti nel progetto possono aderire alla campagna di sostegno. “Basta inviare una mail - spiega il professor Pileri - a [email protected]. Da fi ne giugno abbiamo già raccol-to 700 adesioni, con una media negli ulti-mi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”.

Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da sindaci “di peso”, come ad esempio Fassino a Torino e Piasapia a Milano.

A Chioggia l’amministrazione comu-nale ha ospitato in municipio l’incontro di presentazione con l’augurio del primo citta-

dino Giuseppe Casson che questo progetto diventi presto una realtà. Lo ha introdotto in termini entusiastici lo stesso presidente del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, men-tre l’onorevole Laura Fincato, in qualità di Presidente delegato del Comitato Expo Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia lo ha inserito tra le opere di interesse nazio-nale - sollecitando anche l’amministrazione di Chioggia, così come tutti gli attori coinvol-ti, a fare la propria parte. Da parte sua, ha assicurato, il Comitato Expo Venezia farà in modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni venete, Provincia di Venezia e Regione.

“Nel 2015 - ha osservato - quasi la to-talità di coloro che si recheranno a Milano per l’Expo passeranno anche per Venezia. Si tratta di capire come vogliamo gestire questo fl usso di turisti. Ci accontenteremo del mordi e fuggi, proponendo il giro in gon-dola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare una proposta turistica veneziana più ampia, intelligente, innovativa e di qualità che dure-rà anche dopo la data del 2015?”

Ci crede e ne è entusiasta il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello che ha già lavorato a lungo per sensibiliz-zare le amministrazioni locali al progetto. “E’ una infrastruttura importante - dice - che non c’è e che i turisti, soprattutto tedeschi, già ci chiedono. E’ un progetto che ha un va-lore economico straordinario. Devono essere le amministrazioni locali a sensibilizzare il governo sulla bontà dell’opera per ottener-ne il sostegno”.

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Page 23: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

5Economia

Un treno da non perdere o, meglio, un’occasione da inseguire pedalando sulle due ruote: si tratta di VenTo, una

infrastruttura “alternativa” a quelle che comu-nemente in Italia siamo abituati a concepire, di sicura effi cacia e di grande ricaduta economica e culturale sui territori interessati.

VenTo è una importante ciclovia, la più lunga del sud Europa, il cui tracciato è stato idealmente “costruito” dal Dipartimento di architettura e pianifi cazione del Politecnico di Milano. Sopralluoghi, monitoraggi diretti sul posto, verifi ca dell’esistente, considerazioni sulle condizioni dei territori interessati, rilievi e valutazioni sulle opere da fare: sono le opera-zioni che hanno impegnato un pool di quattro architetti in un anno di lavoro, producendo con il progetto della ciclovia, una vera e propria proposta di modello di sviluppo innovativo per il nostro Paese, a basso costo e a zero impatto ambientale.

Concreto, semplice, veloce da realizzare, ma soprattutto “corale”, al di sopra di ogni campanilismo o localismo: per decollare e

funzionare VenTo dev’essere pensato “in gran-de”, frutto di un dialogo fra più istituzioni da coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presenta-zione veneta del progetto, lo scorso 19 luglio prima a Venezia e quindi a Chioggia, illustrato dal professor Paolo Pileri, responsabile scien-tifi co della ricerca, e dall’architetto Alessandro Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca Tomasini - ha curato la progettazione tecnica del tracciato.

VenTo è un lungo nastro di pista ciclabile che da Torino arriva fi no Venezia. In tutto 679 chilometri che attraversano 4 regioni - Piemon-te, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna -, 12 province e 242 località, di cui 15 aree pro-tette. E’ un tragitto sviluppato lungo i fi umi, per il 55 per cento lungo l’argine maestro del Po e i canali del Delta. In Veneto si entra all’al-tezza di Polesella e si arriva fi no a Venezia, passando per Adria e Chioggia. Nel Veneziano sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget-

tati, da Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli Alberoni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio è suddiviso in paesaggi, bellezze e tradizioni - esordisce il professor Pileri - che spesso si disperdono. Manca un “contesto” entro cui collocare una nuova proposta, o meglio una nuova pista turistica. Il cicloturismo si serve di ciclabili lunghe, anche centinaia di chilometri.

In Italia non esiste al-cuna ciclovia attrezza-ta di tali dimensioni; in questo momento tale domanda di turismo non trova risposta”.

Il progetto VenTo utilizza i piccoli tratti di cilabili già esistenti, che sono il 15% dell’intero percorso (102Km). Un altro 42% (284Km) è costituito di percorsi già esistenti che tuttavia richiedono degli inter-venti sul piano normativo, semplici ma decisivi cambi di alcune regole d’uso di argini, strade vicinali, sentieri che diventerebbero ciclabili a tutti gli effetti. Vi sono quindi ulteriori 148 Km di tratti che potrebbero diventare ciclabili con

semplici interventi e 145Km di tratti da realiz-zare completamente o che hanno bisogno di interventi più impegnativi, fra cui gli attraver-samenti dei fi umi.

La ciclovia può essere realizzata con 80 milioni di euro. “Con una simile somma si rea-lizzano al massimo 2 chilometri di autostrada” fa notare il professor Pileri, tanto per dare dei valori di riferimento.

“Di questa somma - spiega Giacomel - con poco più di un milione di euro (circa 4 euro al metro) si può provvedere alla fase uno, quella dei cambi di alcune regole d’uso, coinvolgendo le quattro regioni e gli enti fl uviali. 18 milioni potrebbero costare gli interventi nei tratti già esistenti e 61 milioni di euro servirebbero alla realizzazione dei nuovi segmenti e degli attra-versamenti”.

Quanto ci si guadagna? Molto a guardare oltralpe, nei Paesi dotati di infrastrutture simili dove questo tipo di turismo è già una realtà consolidata. “In Austria - fa sapere Pileri - la ciclabile Vienna-Passau, che si sviluppa lungo il Danubio per 320 chilometri, conta circa

300mila passaggi l’anno, per un indotto stimabile di 72 milioni di euro. Lungo la co-siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba in Germania, 840 chilometri, i passaggi di ci-cloturisti sono 150mila l’anno e un indotto di 96milioni. Nel complesso i 40mila chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto l’anno”.

Sempre considerando le ricadute econo-miche lo studio universitario valuta le oppor-tunità che si verrebbero a creare - con nuovi fl ussi turistici che si muovono lungo VenTo - per le realtà già esistenti attraversate dal progetto: sono14mila aziende agricole, 300 attività ri-cettive, 2mila attività commerciali e oltre 1,5 milioni di cittadini. Infi ne i tempi. Si calcola che nel giro di tre anni l’intera infrastruttura possa diventare una realtà. Un percorso unico - per cominciare - che poi potrebbe avere ulteriori sviluppi e ramifi cazioni. Un progetto che si potrebbe realizzare facilmente se la politica ne sapesse cogliere il potenziale di sviluppo eco-economico, tanto da farla diventare priorità nel piano di crescita.

di Ornella Jovane

Da Venezia a Torino lungo il Po,con 679 Km sarebbe la ciclovia più lunga del sud Europa

Lo sviluppo a impatto zero Presentato a Venezia e Chioggia il progetto del Politecnico di Milano

VenTo, il turismo in bici

Pileri: “Infrastruttura che porta ecosviluppo. Tocca ora alla politica dare un futuro a VenTo”

“VenTo non è solo una infrastruttu-ra ma è un progetto di sviluppo nell’ambito della green economy

che può avere importanti ricadute econo-miche in un territorio diffuso”. Il professor Paolo Pileri responsabile scientifi co del pro-getto rivolge il suo messaggio alla politica, alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento di tutti, dai singoli cittadini agli amministra-tori dei Comuni, delle Province e Regioni interessate.

“I sindaci chiedano tutti insieme questa infrastruttura - insiste - affi nché le istituzioni capiscano che questo è un progetto di svi-luppo. Lo sforzo che ciascun amministra-tore deve compiere è quello di superare la dimensione locale per una progettualità ampia e condivisa”.

C’è un movimento che parte dal basso, in una dinamica opposta a quella che di soli-to si usa seguire nel nostro Paese quando si realizza una importante infrastruttura.

Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti nel progetto possono aderire alla campagna di sostegno. “Basta inviare una mail - spiega il professor Pileri - a [email protected]. Da fi ne giugno abbiamo già raccol-to 700 adesioni, con una media negli ulti-mi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”.

Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da sindaci “di peso”, come ad esempio Fassino a Torino e Piasapia a Milano.

A Chioggia l’amministrazione comu-nale ha ospitato in municipio l’incontro di presentazione con l’augurio del primo citta-

dino Giuseppe Casson che questo progetto diventi presto una realtà. Lo ha introdotto in termini entusiastici lo stesso presidente del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, men-tre l’onorevole Laura Fincato, in qualità di Presidente delegato del Comitato Expo Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia lo ha inserito tra le opere di interesse nazio-nale - sollecitando anche l’amministrazione di Chioggia, così come tutti gli attori coinvol-ti, a fare la propria parte. Da parte sua, ha assicurato, il Comitato Expo Venezia farà in modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni venete, Provincia di Venezia e Regione.

“Nel 2015 - ha osservato - quasi la to-talità di coloro che si recheranno a Milano per l’Expo passeranno anche per Venezia. Si tratta di capire come vogliamo gestire questo fl usso di turisti. Ci accontenteremo del mordi e fuggi, proponendo il giro in gon-dola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare una proposta turistica veneziana più ampia, intelligente, innovativa e di qualità che dure-rà anche dopo la data del 2015?”

Ci crede e ne è entusiasta il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello che ha già lavorato a lungo per sensibiliz-zare le amministrazioni locali al progetto. “E’ una infrastruttura importante - dice - che non c’è e che i turisti, soprattutto tedeschi, già ci chiedono. E’ un progetto che ha un va-lore economico straordinario. Devono essere le amministrazioni locali a sensibilizzare il governo sulla bontà dell’opera per ottener-ne il sostegno”.

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Page 24: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

7Cultura provinciale

Una guida per far conoscere la storia, le tradizioni, le risorse del territorio raccontate attraverso le feste in piaz-

za che, di comune in comune, si svolgono nel corso dell’anno.

E’ stata presentata dall’assessore pro-vinciale alle Pro loco Lucio Gianni la nuova edizione de “Le feste in piazza della pro-vincia di Venezia”, la guida realizzata in collaborazione con l’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli)Venezia.

La guida si articola in quattro sezioni corrispondenti alle quattro principali aree del Veneziano - Veneto Orientale, dal Sile al Piave, Terra dei Tiepolo e BrentAdige - rappresentate dai Consorzi delle Pro loco.

Ciascuna di esse viene introdotta, in un breve sguardo d’insieme e quindi con un richiamo ai singoli comuni, con annotazioni di carattere geografi co, storico, economi-co e folcloristico, oltre alle curiosità e agli aneddoti.

A seguire la segnalazione di alcuni eventi, manifestazioni, sagre e feste or-ganizzate dalle Pro loco predisposte in un piccolo calendario per scandirne, cronologi-camente, le scadenze.

Le produzioni enogastronomiche, i mercati, le rievocazioni storiche: la guida si propone di rendere più interessante l’ap-proccio ad un territorio ricco di tradizioni po-polari, di bellezze monumentali e paesag-gistiche. Un’opera di promozione turistica resa più accattivante dall’attività delle 41 Pro loco attive nel Veneziano, riportata in questa guida.

“Anche questo è un modo per conosce-re, ricordare e amare la nostra terra. E’ una guida - ha detto nel presentare l’edizione 2012 l’assessore Gianni - che invito tutti a consultare e che accompagna i lettori e po-tenziali visitatori a conoscere le tradizioni, la storia e le risorse del nostro territorio pro-vinciale. La descrizione di ognuna di queste zone, con le sue peculiarità, consentirà una visione d’insieme della realtà locale, richiamandosi alle tipicità dei singoli paesi e delle città, segnalando, di volta in volta, gli eventi più signifi cativi cui partecipare”.

La guida è in distribuzione gratuita negli uffi ci di informazione e accoglienza turistica (Iat) dell’azienda di promozione turistica (Apt), Urp provinciali, sedi delle sezioni locali delle Pro Loco e durante le manifestazioni.

di Ornella Jovane

Tradizioni, rievocazioni storiche, sagre e mercatini: in quattro sezioni il racconto del territorio Veneziano attraverso le sue feste

Eventi e manifestazioni La Provincia e le Pro loco presentano l’edizione 2012

Una guida per “Le feste in piazza”

La guida “Le feste in piazza”

DecumanoTerra dei Tiepolo3 SCORZÈNOALESANTA MARIA DI SALAPIANIGA MIRANOSPINEASALZANOMARTELLAGOLIDO DI VENEZIA-PELLESTRINA

Riviera del BrentaBrentAdige4MIRADOLOFIESSO D’ARTICOSTRAVIGONOVOFOSSòCONACAVARZERECHIOGGIACAMPAGNA LUPIACAMPONOGARA

2QUARTO D’ALTINOMEOLOFOSSALTA DI PIAVENOVENTA DI PIAVECEGGIASAN DONÀ DI PIAVEMUSILE DI PIAVEJESOLOCAVALLINO TREPORTI

Altinatedal Sile al Piave

1CAORLETORRE DI MOSTO S. STINO DI LIVENZACONCORDIA SAGITTARIA PORTOGRUAROANNONE VENETOPRAMAGGIORECINTO CAOMAGGIORETEGLIO VENETOFOSSALTA DI PORTOGRUAROSAN MICHELE AL TAGLIAMENTOBIBIONE

PortogruareseVeneto Orientale

Introduzione alla letturaLa guida che qui presentiamo vuole accompagnare amici, visitatori e residenti all’incontro con le tradizioni, la storia e le risorse del territorio della provincia di Venezia, passando attraverso le 4 principali aree, Veneto Orientaledal Sile al PiaveTerra dei TiepoloBrentAdigerappresentate dai Consorzi delle Pro Loco.

Per ognuna di esse si troverà un breve sguardo di insieme, un richiamo ai singoli paesi e cittadine e la segnalazione di alcuni eventi particolarmente significativi.Gli appuntamenti delle feste organizzate dalle Pro Loco sono poi esposti cronologicamente, seguendo i grandi temi che aggregano la popolazione attorno alla sua identità e valorizzano il territorio: le produzioni enogastronomiche, le feste e i mercati, le rievocazioni storiche…Una guida, questa, che non vuol essere esaustiva e completa, ma un modo per conoscere, ricordare e amare questa terra.

2012

le feste in piazza della provincia di Venezia

“Riviera Fiorita”: lavori in corso nonostante il periodo di crisi. Si sono riuniti a metà luglio a

Villa Widmann a Mira i Comuni, le Pro loco e le associazioni di categoria della Riviera del Brenta per discutere assieme all’assessore provinciale al Turismo, Giorgia Andreuzza, la XXXV edizione della celebre manifestazione, rievoca-zione storica e in costume dell’incontro avvenuto nel 1574 tra Enrico III re di Francia, ed il Doge di Venezia a Villa Contarini dei Leoni di Mira. Quest’anno si svolgerà dal 2 al 9 settembre.

La manifestazione, considerati an-che i numeri dello scorso anno con oltre 120mila presenze registrate, conferma tutto il suo appeal per la sua capacità di attrarre turisti nel territorio. Ed è questo uno dei motivi per cui, nonostante i tagli dei trasferimenti regionali per l’informa-zione e l’accoglienza turistica, la Provin-cia di Venezia si impegna a destinare co-munque 10mila euro all’organizzazione dell’evento. Non solo: la manifestazione quest’anno si è arricchita di un intenso programma di iniziative collaterali, come ad esempio le visite guidate alle ville, gare di scacchi, percorsi cicloturistici, ras-segne gastronomiche e mostre mercato. Particolare interesse ha riscosso anche il premio “Riviera pulita”, un’iniziativa che vuole riconoscere l’impegno di quei cittadini che si sono contraddistinti per la salvaguardia di un tratto di Naviglio con particolare attenzione alla pulizia, recupero e abbellimento delle rive.

“E’ stata condivisa ed espressa da tutti - ha detto l’assessore provinciale - la volontà di realizzare la trentacinquesima edizione, perché si tratta di una manife-stazione importante per il territorio, in grado di attivare un importante indotto interno”. L’invito rivolto a tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione dell’even-to è quello di collaborare: indispensabile l’aiuto di sponsor, volontariato e impren-ditori.

NEWS

Manifestazioni“RIVIERA FIORITA” SI FA ANCHE CON LA CRISI

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7Cultura provinciale

Una guida per far conoscere la storia, le tradizioni, le risorse del territorio raccontate attraverso le feste in piaz-

za che, di comune in comune, si svolgono nel corso dell’anno.

E’ stata presentata dall’assessore pro-vinciale alle Pro loco Lucio Gianni la nuova edizione de “Le feste in piazza della pro-vincia di Venezia”, la guida realizzata in collaborazione con l’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli)Venezia.

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Le produzioni enogastronomiche, i mercati, le rievocazioni storiche: la guida si propone di rendere più interessante l’ap-proccio ad un territorio ricco di tradizioni po-polari, di bellezze monumentali e paesag-gistiche. Un’opera di promozione turistica resa più accattivante dall’attività delle 41 Pro loco attive nel Veneziano, riportata in questa guida.

“Anche questo è un modo per conosce-re, ricordare e amare la nostra terra. E’ una guida - ha detto nel presentare l’edizione 2012 l’assessore Gianni - che invito tutti a consultare e che accompagna i lettori e po-tenziali visitatori a conoscere le tradizioni, la storia e le risorse del nostro territorio pro-vinciale. La descrizione di ognuna di queste zone, con le sue peculiarità, consentirà una visione d’insieme della realtà locale, richiamandosi alle tipicità dei singoli paesi e delle città, segnalando, di volta in volta, gli eventi più signifi cativi cui partecipare”.

La guida è in distribuzione gratuita negli uffi ci di informazione e accoglienza turistica (Iat) dell’azienda di promozione turistica (Apt), Urp provinciali, sedi delle sezioni locali delle Pro Loco e durante le manifestazioni.

di Ornella Jovane

Tradizioni, rievocazioni storiche, sagre e mercatini: in quattro sezioni il racconto del territorio Veneziano attraverso le sue feste

Eventi e manifestazioni La Provincia e le Pro loco presentano l’edizione 2012

Una guida per “Le feste in piazza”

La guida “Le feste in piazza”

DecumanoTerra dei Tiepolo3 SCORZÈNOALESANTA MARIA DI SALAPIANIGA MIRANOSPINEASALZANOMARTELLAGOLIDO DI VENEZIA-PELLESTRINA

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2012

le feste in piazza della provincia di Venezia

“Riviera Fiorita”: lavori in corso nonostante il periodo di crisi. Si sono riuniti a metà luglio a

Villa Widmann a Mira i Comuni, le Pro loco e le associazioni di categoria della Riviera del Brenta per discutere assieme all’assessore provinciale al Turismo, Giorgia Andreuzza, la XXXV edizione della celebre manifestazione, rievoca-zione storica e in costume dell’incontro avvenuto nel 1574 tra Enrico III re di Francia, ed il Doge di Venezia a Villa Contarini dei Leoni di Mira. Quest’anno si svolgerà dal 2 al 9 settembre.

La manifestazione, considerati an-che i numeri dello scorso anno con oltre 120mila presenze registrate, conferma tutto il suo appeal per la sua capacità di attrarre turisti nel territorio. Ed è questo uno dei motivi per cui, nonostante i tagli dei trasferimenti regionali per l’informa-zione e l’accoglienza turistica, la Provin-cia di Venezia si impegna a destinare co-munque 10mila euro all’organizzazione dell’evento. Non solo: la manifestazione quest’anno si è arricchita di un intenso programma di iniziative collaterali, come ad esempio le visite guidate alle ville, gare di scacchi, percorsi cicloturistici, ras-segne gastronomiche e mostre mercato. Particolare interesse ha riscosso anche il premio “Riviera pulita”, un’iniziativa che vuole riconoscere l’impegno di quei cittadini che si sono contraddistinti per la salvaguardia di un tratto di Naviglio con particolare attenzione alla pulizia, recupero e abbellimento delle rive.

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Page 26: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

2424246

Il Venezia del calcio si rifà il look e riparte per disputare il prossimo campionato di Lega Pro, seconda Divisione, da un nuovo

allenatore e da un Direttore sportivo. Se ne va invece in Russia a dare una mano al nuovo Ct della nazionale di quel paese, Fabio Capello, lo storico direttore sportivo del Venezia Oreste Cinquini. Ma partiamo dall’allenatore Si tratta di Diego Zanin 45 anni, di San Stino di Liven-za, sposato e due fi gli, ha smesso di giocare nel 2005 a San Vito al Tagliamento, in serie D, l’anno successivo è iniziata la sua carriera di allenatore. Nel campo calcistico Zanin è considerato molto positivamente: vincente da giocatore (5 promozioni con Triestina, Padova, Venezia, Lumezzane e Ternana), vincente da allenatore (2 promozioni con il Treviso dalla D alla Prima Divisione, e due fi nali playoff con Sanvitese e Jesolo in serie D). Un bel biglietto da visita per fare bene fi n dall’avvio del campionato, come si aspettano i tifosi arancio nero-verdi, che puntano an-che su un rafforzamento dell’organico prima

dell’avvio del campionato nelle prossime settimane. L’ultimo capolavoro di Diego Zanin è stato pilotare il Treviso in Prima Divisione. Ricordando l’esperienza Zanin ammette che, “non è stata una stagione semplice. Anzi, si è trattato di una stagione complicata anche dalla penalizzazione di due punti per un er-rore tecnico” Il Venezia non ha solo un nuo-vo allenatore, ma anche un nuovo direttore sportivo. Si tratta di Andrea Gazzoli. La sua nomina è arrivata dopo l’improvvisa partenza di Cinquini. Gazzoli dovrà prendere in mano la società del Venezia a 360°. Il nuovo direttore sportivo che ha le sue origini nel Cesena degli anni gloriosi non si fa intimidire dalle sfi de che

dovrà affrontare con il Venezia. Cinquini ha detto da un lato di essere contento di andare a collaborare con Capello per far ripartire la Russia, dall’altro c’è amarezza per aver ab-bandonato un progetto avviato con la squadra lagunare. Le prime sfi de per il Venezia non mancheranno a breve. Sono infatti Bassano Virtus e FeralpiSalò le due avversarie della squadra nel girone E di qualifi cazione della Coppa Italia di Lega Pro. E’ un triangolare con partite di sola gare andata (19, 26 e 29 ago-sto), alla prima fase partecipano 42 squadre suddivise in 14 gironi, le altre 27 della Lega Pro parteciperanno inizialmente alla Tim Cup che parte il 5 agosto.

di Alessandro Abbadir

Venezia, il nuovo allenatore è Diego Zanin Calcio Lega Pro Le novità della squadra arancio-nero-verde

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Lo stadio Penzo di Venezia e Diego Zanin

Volley Salese compie l’impresa, e con le sue atlete arriva al secondo posto nazionale per le categorie allieve.

Per tutte però, questo secondo posto ai campionati nazionali che si sono tenuti a Lignano nelle scorse settimane, è una vittoria. Ecco il team: Giada Toniolo, Giulia Volpato, Arianna Simion, Alessia Rossini, Martina Ricciardi, Bonato Arianna, Alice Maguolo, Valentina Masiero, Federica Fontolan, Nicole Cuogo, Giuseppina Rega, allenatore Roberto Bisello, aiuto allena-tore Jessica Gallo e dirigenti il direttore Dario Ziliotto, Marcello Dal Corso e Mirka Cermakova. La cronaca: l’Asd Volley Sale-se di Santa Maria di Sala è stata sconfi tta 3-0 dal Mondial Quartirolo di Carpi nella fi nale, categoria allieve, del campionato nazionale. C’è però nella squadra del miranese la soddisfazione per aver vinto il titolo provinciale e di seguito quello regionale e interregionale. A mostrare massima soddisfazione per il risultato raggiunto è stato anche l’assessore allo sport della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon che si è complimentato con le atlete dell’under 16 del Gruppo sportivo Volley Salese di Santa Maria di Sala per la conquista della medaglia d’argento e la coppa di vice campione nazionale. “Un grazie di cuore a queste atlete - ha detto Speranzon - che fi no alla fi ne si sono battute fi no in fondo conquistando un prestigioso secondo posto. Siamo fi eri come amministrazione provinciale di poter

elogiare queste giovanissime che saranno il futuro del nostro sport. Per conquistare certi traguardi ci vogliono soprattutto spiri-to di sacrifi cio, volontà e gioco si squadra, tutte componenti che le atlete del Volley Salese hanno dimostrato di saper mettere in campo. Questo grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai dirigenti di questa società veneziana che nel giro di pochi anni ha saputo costruire una struttura dalle basi forti, in grado di insegnare lo sport ed i suoi valori”. I numeri del Volley Salese sono impressionanti: in breve tempo que-sta realtà sportiva ha tesserato ben 173 atlete, di cui 61 nel minivolley. ”Questi numeri sono la dimostrazione – conclude Speranzon - che alla base c’è una valida programmazione, oltre ad una grande ca-pacità di trasmettere ai giovani una valida cultura sportiva. La pallavolo femminile a tutti i livelli ci sta dando grandi vittorie, siamo felici che dalla provincia di Venezia potranno nascere future campionesse”.

Pallavolo AllieveVOLLEY SALESE VICECAMPIONE D’ITALIA

A.A.

In breveVela, vincono Brazzo e Donaggio

Fabrizio Brazzo del Circolo Nautico Chioggia si è aggiudicato nelle scorse settimane il “Trofeo Mantovani”, organizzato dal Circolo della Vela Mestre, e valido come

quarta e ultima prova del Campionato dell’Adriatico dinghy. Ezio Donaggio del Circolo Velico Bibione ha invece conquistato il Campionato

dell’Adriatico, grazie al quarto posto di questa ultima prova e ai due scarti.

Karate Fiesso, un anno di successiAnno di successi quello che ha caratterizzato la società dell’A.S.D. Hata Hisi Karate Wado Ryu di Fiesso d’Artico diretta dagli shihan (maestri) Artusi Claudio e Daniela

Francese. A Daniela Francese presidente dell’Hata Hisi Fiesso, cintura nera 6° Dan, è stato consegnato un importantissimo riconoscimento: l’ambitissimo grado di Renshi

portandola così, di fatto, a essere l’unica donna in Italia a poter fregiarsi di questo titolo nel karate. Fra Gli allievi più premiati Giovanni Allegramente e Davide Floritelli

Tennis, nasce il Team VeneziaTc Mestre e Tc Ca’ del Moro si uniscono, e dalla loro fusione

nasce il Team Venezia. Le sole due società veneziane che possono contare su squadre nella serie A/1 di tennis,

rispettivamente femminile e maschile. Quanto concordato dai presidenti Roberto Pea e Luigi De Col non porterà alla scomparsa degli storici nomi dei due circoli, ma semplicemente sorgerà una unica regia per

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Il Venezia del calcio si rifà il look e riparte per disputare il prossimo campionato di Lega Pro, seconda Divisione, da un nuovo

allenatore e da un Direttore sportivo. Se ne va invece in Russia a dare una mano al nuovo Ct della nazionale di quel paese, Fabio Capello, lo storico direttore sportivo del Venezia Oreste Cinquini. Ma partiamo dall’allenatore Si tratta di Diego Zanin 45 anni, di San Stino di Liven-za, sposato e due fi gli, ha smesso di giocare nel 2005 a San Vito al Tagliamento, in serie D, l’anno successivo è iniziata la sua carriera di allenatore. Nel campo calcistico Zanin è considerato molto positivamente: vincente da giocatore (5 promozioni con Triestina, Padova, Venezia, Lumezzane e Ternana), vincente da allenatore (2 promozioni con il Treviso dalla D alla Prima Divisione, e due fi nali playoff con Sanvitese e Jesolo in serie D). Un bel biglietto da visita per fare bene fi n dall’avvio del campionato, come si aspettano i tifosi arancio nero-verdi, che puntano an-che su un rafforzamento dell’organico prima

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di Alessandro Abbadir

Venezia, il nuovo allenatore è Diego Zanin Calcio Lega Pro Le novità della squadra arancio-nero-verde

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Lo stadio Penzo di Venezia e Diego Zanin

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In breveVela, vincono Brazzo e Donaggio

Fabrizio Brazzo del Circolo Nautico Chioggia si è aggiudicato nelle scorse settimane il “Trofeo Mantovani”, organizzato dal Circolo della Vela Mestre, e valido come

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Page 28: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Rimane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefi co” di quel tipo che accoglieva tu-

risti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sar-casticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto.

I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - con-tinuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfi ora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie.

Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fi no a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impedisco-no la partenza o il rientro.

I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’as-sociazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice

veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane.

La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 bi-glietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”.

Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrifi -care un’intera giornata di vacanza per arrivare a contat-tare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’ae-roporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30.

“Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo

di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”.

I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbar-cati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fi ne maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli.

I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio.

“Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati du-rante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne ven-devano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica aven-do dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno

e per parlare con la responsabile del servizo clientela”.“Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico,

Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacan-ze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”.

L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiu-tare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura.

“La prima fase di Vacanza informata - conclude Ga-rofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, pre-vede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.

di Ornella Jovane

Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate

La caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a pro-grammare le vacanze estive e, quest’anno in par-

ticolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato.

In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.

Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fi no al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sper-ticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost.

E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-

ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in suffi ciente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscri-zioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via.

Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato.

Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare

innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cer-care riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verifi carne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la pre-notazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verifi cato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza.

LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”

Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese

O.J.

7Il Veneto in primo piano

Accesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del pre-sidente di Confturismo e Federalberghi

Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo gior-naliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’op-portunità di far pagare ai pendolari una se-rie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,

soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”.

Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fi n da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di op-positori.

Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’as-sessore regionale al Turismo Marino Finozzi.

Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi

sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record.

La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiun-gersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto.

Gli operatori chiedono all’assessore re-gionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare

strategie di contrasto in tempo per la secon-da metà della stagione turistica.

Da Chioggia e Sottomarina, dove l’in-troduzione della tassa di soggiorno è sta-ta approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avan-zano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.

di Ornella Jovane

Una stagione diffi cile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record

Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci

CURIOSITÀ

Informati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta

a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verifi care la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato signifi cativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del fi ltro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare

l’intero fl acone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, fi nisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione.

Mentre rimangono stabili i dati relativi all’utilizzo di protezioni solari - confermando una buona consapevolezza sui rischi e le controindicazioni derivanti da esposizione al sole senza adeguata protezione - è in deciso aumento proprio la percentuale di chi utilizza creme dell’anno prima. “Un comportamento - commenta il presidente Adico, Carlo Garo-folini - assai rischioso soprattutto nei primi giorni di esposizione, quando sono necessari fi ltri ben attivi per evitare arrossamenti ed eritemi, ma diretta conseguenza della crisi”. In virtù di questo fenomeno le case produttrici di solari sono ricorse ai ripari: si è infatti registrato il boom della vendita di mini dosi di altissima protezione.

LA CREMA SOLARE? SI RICLICLA QUELLA DELL’ANNO PRIMA

O.J.

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La missione è di allargarsi e a radicarsi sull’intero territorio nazionale avendo per missione specifica quella di produrre e vendere prodotti per la maggior parte coltivati in Romagna, in Puglia, Calabria, Basi-licata e nel Veneto, nei territori, cioè, in cui sorgo-no i suoi stabilimenti produttivi. E’ la missione per Orogel, l’azienda cesenate leader nel surgelato, che ha l’obiettivo è di entrare ancor più nelle case de-gli italiani, di ampliare il numero delle famiglie che, abitualmente, acquistano i suoi prodotti così com’è stato nel 2011 con ben 10 milioni e 358 mila famiglie contro i 9 milioni e 307 mila dell’anno precedente.

Tutte con notevoli simpatie per i prodotti Orogel, con particolare attenzione al minestrone, a passati di verdura e agli spinaci. Per Orogel il Veneto non è solo importante per i ricavi, per le vendite, A Ficarolo, nel rodigino, esiste uno dei tre stabilimenti produttivi di Orogel che permette di produrre ciò che le terre fertili della regione sanno dare, nel rispetto di severi e scrupolosi piani di produzione. Proprio per questo l’operazione di Ficarolo è stata condotta e realizzata da Apora, una delle principali cooperative di I° grado del gruppo che rappresenta la base produttiva della società. La produzione del nuovo insediamento, in-

sieme a quello di Polidoro, in Basilicata, è andato ad integrarsi con i prodotti ottenuti nei tre stabilimenti di Cesena specializzati nella lavorazione di vegetali, piatti pronti e prodotti pastellati. Lo stabilimento di Ficarolo vede, oggi, impiegati 60 dipendenti tra fis-si e stagionali e vanta una produzione di diecimila tonnellate di prodotto fresco pari a circa 8 mila ton-nellate di prodotto surgelato. La fortunata posizione geografica del sito produttivo, al centro della zona di coltivazione e raccolta, in una zona tra le più fertili del nostro paese, garantisce produzioni d’ec-cellenza di piselli, fagiolini, fagioli borlotti, cipolla e

non ultima la nuova soia endamame che trova nella pianura padana l’unica zona in Italia vocata alla sua coltivazione. I surgelati Orogel hanno fatturato, nel 2011, 170 milioni di euro, + 5% rispetto all’anno precedente, con una vendita di 88 mila tonnellate. Il fatturato aggregato è passato da 243 milioni di euro a 257 e le previsioni per il 2012 sono confortanti. Si pensa ad un più 3%.

di Giorgio Naccari

hanno

vendita di 88 mila tonnellate. Il fatturato aggregato è passato da 243 milioni di euro a 257 e le previsioni per il 2012 sono

UN PEZZO DI OROGEL ANCHE NEL VENETOMessaggio publiredazionaleMessaggio Pubbliredazonale

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Rimane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefi co” di quel tipo che accoglieva tu-

risti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sar-casticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto.

I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - con-tinuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfi ora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie.

Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fi no a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impedisco-no la partenza o il rientro.

I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’as-sociazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice

veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane.

La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 bi-glietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”.

Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrifi -care un’intera giornata di vacanza per arrivare a contat-tare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’ae-roporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30.

“Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo

di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”.

I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbar-cati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fi ne maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli.

I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio.

“Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati du-rante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne ven-devano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica aven-do dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno

e per parlare con la responsabile del servizo clientela”.“Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico,

Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacan-ze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”.

L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiu-tare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura.

“La prima fase di Vacanza informata - conclude Ga-rofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, pre-vede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.

di Ornella Jovane

Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate

La caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a pro-grammare le vacanze estive e, quest’anno in par-

ticolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato.

In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.

Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fi no al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sper-ticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost.

E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-

ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in suffi ciente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscri-zioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via.

Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato.

Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare

innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cer-care riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verifi carne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la pre-notazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verifi cato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza.

LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”

Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese

O.J.

7Il Veneto in primo piano

Accesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del pre-sidente di Confturismo e Federalberghi

Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo gior-naliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’op-portunità di far pagare ai pendolari una se-rie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,

soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”.

Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fi n da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di op-positori.

Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’as-sessore regionale al Turismo Marino Finozzi.

Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi

sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record.

La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiun-gersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto.

Gli operatori chiedono all’assessore re-gionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare

strategie di contrasto in tempo per la secon-da metà della stagione turistica.

Da Chioggia e Sottomarina, dove l’in-troduzione della tassa di soggiorno è sta-ta approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avan-zano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.

di Ornella Jovane

Una stagione diffi cile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record

Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci

CURIOSITÀ

Informati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta

a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verifi care la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato signifi cativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del fi ltro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare

l’intero fl acone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, fi nisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione.

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Page 30: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

8 Il Veneto in primo piano

“Se tutte le ville del Veneto fosse-ro messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turi-

stica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’i-stituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Vene-zia 573, Rovigo 250 e infi ne Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architet-tonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanella- quando per anni si è puntato tutto sullo svi-luppo di aree industriale e capannoni. Solo

ora si capisce che il paesaggio insieme all’a-gricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e cer-tamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema vil-le con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto in-ternazionale come il Prosecco. “Finora ab-biamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica

locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo si-stema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrar-re un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di co-municazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regio-nale Ville Venete, c’è anche la formazione

di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventa-re bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.

di Alessandro Abbadir

Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica”

Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete

Ville venete, risorsa da valorizzare

“Percorsi culturali in Villa Fo-gazzaro”. Questo il proget-to didattico delle 18 classi

dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegal-della e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’I-stituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’im-portanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fi ne anno scolastico in quest’area del vicentino 400 alun-ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le carat-teristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fi ori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infi ne, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edifi cio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto To-aldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi

Nel vicentinoPERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO

Sopra Villa Venier, a fi anco Giuliana Fontanella

Un momento della presentazione dell’iniziativa

A.A.

La sede dell’istituto Ville Venete, Vil-la Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appunta-

menti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appunta-mento è stato con la proiezione del fi lm “The Ripley.s game”.

Un tributo della regista Liliana Ca-vani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fi abe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degu-stazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infi ne il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti.

NEWS

IniziativeFERRAGOSTO A VILLA VENIER

A.A.

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

Page 31: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

8 Il Veneto in primo piano

“Se tutte le ville del Veneto fosse-ro messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turi-

stica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’i-stituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Vene-zia 573, Rovigo 250 e infi ne Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architet-tonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanella- quando per anni si è puntato tutto sullo svi-luppo di aree industriale e capannoni. Solo

ora si capisce che il paesaggio insieme all’a-gricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e cer-tamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema vil-le con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto in-ternazionale come il Prosecco. “Finora ab-biamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica

locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo si-stema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrar-re un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di co-municazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regio-nale Ville Venete, c’è anche la formazione

di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventa-re bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.

di Alessandro Abbadir

Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica”

Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete

Ville venete, risorsa da valorizzare

“Percorsi culturali in Villa Fo-gazzaro”. Questo il proget-to didattico delle 18 classi

dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegal-della e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’I-stituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’im-portanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fi ne anno scolastico in quest’area del vicentino 400 alun-ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le carat-teristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fi ori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infi ne, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edifi cio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto To-aldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi

Nel vicentinoPERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO

Sopra Villa Venier, a fi anco Giuliana Fontanella

Un momento della presentazione dell’iniziativa

A.A.

La sede dell’istituto Ville Venete, Vil-la Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appunta-

menti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appunta-mento è stato con la proiezione del fi lm “The Ripley.s game”.

Un tributo della regista Liliana Ca-vani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fi abe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degu-stazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infi ne il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti.

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IniziativeFERRAGOSTO A VILLA VENIER

A.A.

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10 Intorno a noi

Escalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i

più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un effi ciente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella fami-glia. Al nostro centro sono arrivate quest’an-no 300 richieste di aiuto da Venezia e din-torni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verifi cati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei

confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragi-che“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affi damento dei fi gli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i fi gli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di la-vorare sulla psicologia maschile- spiega Ga-briella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifi uto o la fi ne della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavo-rare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato

di Alessandro Abbadir

Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali

Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia

Violenza sulle donne, è emergenza La responsabile

del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi

senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante in-vece rivolgersi ai centri donna anti violen-za che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.

“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole”

Il Centro Donna e Antiviolenza del Co-mune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da

una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violen-ze e maltrattamenti.

Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal re-sto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza ita-liani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali fi glie e fi gli minori) in situazione di gra-ve rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il la-voro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle ope-ratrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia.

NEWS

FocusCHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA

A.A.

30 Intorno a noi3030 Intorno a noi 12 Cultura veneta

Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività

Continuando nel solco di una ricognizio-ne a largo raggio sulla pittura dell’Otto-cento veneto, che caratterizza da anni

l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del la-voro attraverso le raffi gurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fi no ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamen-to sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per torna-re a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fonda-ta sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifi ca. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui

vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorifi cata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo.

La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fi orai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolan-ti, che al grido “acqua mo” portano, con il

secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fi ori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle fa-miglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fi li, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di ma-trimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine

dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infi latrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, pro-lungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pe-scare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un gior-no di mercato in Piazza delle Erbe a Vero-na, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,

contadini, zappatrici, fi enaiole, pastore. At-traverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accatti-vante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), trac-ciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concre-ta, industriosa, sostanziale nobiltà.

Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”

La nobiltà del lavoro

Personale di Renato Pengo dal 14 settembre

Le stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comu-nemente classifi cate in base alle tendenze storiche che le contengono. Così c’è stata un’arte romana fi no a quando è

esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute geografi camente parte delle prerogative di quest’arte in quello d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocri-stiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene col-locato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, dal punto di vista tecnico, ad un secolo prima e nei duecento anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse econo-miche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemen-te non vuol saperne del mutare dei tempi. Oggi, per esempio, da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli giocattolo. Servirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, intellettuale. Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contempora-nea. Come? Con la mostra che dal 14 settembre troverà posto nella sala delle esposizioni temporanee dei Musei Civici degli Eremitani mettendo a stretto confronto una scelta di dipinti tra il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le tele appartenenti al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi am-biti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con

il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologi-co”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che al tempo aveva anche suscitato l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany. In poche parole Pengo pratica una sorta di intrusione artistica nei Musei Civici, uno tur-bamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere anche il pubblico.

Shock ai Musei Civici degli EremitaniPer festeggiare la nuova sede e i trent’anni di

attività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sar-mede ha in serbo un’edizione straordinaria

de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fi no al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , ossia gli anni di attività della fondazione per due, in totale 60 illustratori invitati nella sola sezione Panorama, dedicata ai libri recentemente pubbli-cati ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, in numero anche maggiore, insieme agli editori riunendoli nell’ambito di un ricco programma di eventi collaterali. La rassegna offrirà così al suo pubblico un discorso sempre più ampio sul libro illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre 350 illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, rifl etterà sulle modalità espressive di oltre 100 il-lustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione viaggiando sul fi lo delle parole di un centinaio di libri e suggerendo infi niti spunti di dialogo che affi oreranno sfogliando emozionanti pagine illustrate. Le immagini della fantasia pro-porrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’o-nore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fi abe dalla Russia ed infi ne “Come nasce un libro Illu-strato”, dove André Neves racconta il suo modo di lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie

ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Ro-berto Denti in apertura del volume che correda la Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura all’opera di Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’ope-ra di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presen-tazione della Mostra a cura di Monica Monachesi e al saggio sui racconti popolari della Russia a cura di Luigi Dal Cin. Sempre sulla scia delle celebra-zioni per il trentennale sarà in uscita ad ottobre la pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro illustrato”, dove 7 illustratori raccontano come nasce un libro illustrato, un editore ed uno stam-patore offrono la propria esperienza e le parole di Stépán Zavrel come ouverture.

La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni

NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIERE

Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano”

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10 Intorno a noi

Escalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i

più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un effi ciente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella fami-glia. Al nostro centro sono arrivate quest’an-no 300 richieste di aiuto da Venezia e din-torni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verifi cati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei

confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragi-che“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affi damento dei fi gli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i fi gli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di la-vorare sulla psicologia maschile- spiega Ga-briella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifi uto o la fi ne della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavo-rare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato

di Alessandro Abbadir

Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali

Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia

Violenza sulle donne, è emergenza La responsabile

del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi

senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante in-vece rivolgersi ai centri donna anti violen-za che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.

“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole”

Il Centro Donna e Antiviolenza del Co-mune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da

una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violen-ze e maltrattamenti.

Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal re-sto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza ita-liani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali fi glie e fi gli minori) in situazione di gra-ve rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il la-voro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle ope-ratrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia.

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FocusCHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA

A.A.

12 Cultura veneta

Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività

Continuando nel solco di una ricognizio-ne a largo raggio sulla pittura dell’Otto-cento veneto, che caratterizza da anni

l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del la-voro attraverso le raffi gurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fi no ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamen-to sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per torna-re a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fonda-ta sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifi ca. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui

vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorifi cata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo.

La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fi orai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolan-ti, che al grido “acqua mo” portano, con il

secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fi ori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle fa-miglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fi li, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di ma-trimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine

dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infi latrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, pro-lungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pe-scare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un gior-no di mercato in Piazza delle Erbe a Vero-na, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,

contadini, zappatrici, fi enaiole, pastore. At-traverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accatti-vante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), trac-ciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concre-ta, industriosa, sostanziale nobiltà.

Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”

La nobiltà del lavoro

Personale di Renato Pengo dal 14 settembre

Le stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comu-nemente classifi cate in base alle tendenze storiche che le contengono. Così c’è stata un’arte romana fi no a quando è

esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute geografi camente parte delle prerogative di quest’arte in quello d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocri-stiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene col-locato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, dal punto di vista tecnico, ad un secolo prima e nei duecento anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse econo-miche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemen-te non vuol saperne del mutare dei tempi. Oggi, per esempio, da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli giocattolo. Servirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, intellettuale. Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contempora-nea. Come? Con la mostra che dal 14 settembre troverà posto nella sala delle esposizioni temporanee dei Musei Civici degli Eremitani mettendo a stretto confronto una scelta di dipinti tra il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le tele appartenenti al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi am-biti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con

il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologi-co”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che al tempo aveva anche suscitato l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany. In poche parole Pengo pratica una sorta di intrusione artistica nei Musei Civici, uno tur-bamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere anche il pubblico.

Shock ai Musei Civici degli EremitaniPer festeggiare la nuova sede e i trent’anni di

attività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sar-mede ha in serbo un’edizione straordinaria

de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fi no al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , ossia gli anni di attività della fondazione per due, in totale 60 illustratori invitati nella sola sezione Panorama, dedicata ai libri recentemente pubbli-cati ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, in numero anche maggiore, insieme agli editori riunendoli nell’ambito di un ricco programma di eventi collaterali. La rassegna offrirà così al suo pubblico un discorso sempre più ampio sul libro illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre 350 illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, rifl etterà sulle modalità espressive di oltre 100 il-lustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione viaggiando sul fi lo delle parole di un centinaio di libri e suggerendo infi niti spunti di dialogo che affi oreranno sfogliando emozionanti pagine illustrate. Le immagini della fantasia pro-porrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’o-nore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fi abe dalla Russia ed infi ne “Come nasce un libro Illu-strato”, dove André Neves racconta il suo modo di lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie

ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Ro-berto Denti in apertura del volume che correda la Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura all’opera di Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’ope-ra di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presen-tazione della Mostra a cura di Monica Monachesi e al saggio sui racconti popolari della Russia a cura di Luigi Dal Cin. Sempre sulla scia delle celebra-zioni per il trentennale sarà in uscita ad ottobre la pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro illustrato”, dove 7 illustratori raccontano come nasce un libro illustrato, un editore ed uno stam-patore offrono la propria esperienza e le parole di Stépán Zavrel come ouverture.

La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni

NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIERE

Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano”

313131Cultura provinciale

Page 34: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

Parco Regionale Venetodel Delta del Po

Via Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (Ro)

Tel. 0426 372202 - 346 6868151Fax 0426 373035

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Ente Parco del Delta del Po ha messo la marcia della promozione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza. “Mai come in questo periodo - spiega infatti il presidente Geremia Gennari - c’è stata tanta carne al fuoco o, visto che quando si parla di prodotti deltizi si parla prevalentemente di specialità ittiche, di pesci al fuoco”. Cozze e vongole veraci, ovviamente, ma anche tartufi, riso, pa-tate americane, aglio, radicchio, carote. Insomma il parco è anche grande un orto nel quale le produzioni di qualità non mancano. “Con la Regione e gli al-tri parchi veneti - prosegue il presidente

Gennari - stiamo lavorando ad un «pac-chetto di prodotti» da promozionare nelle principali fiere internazionali, questo ci consentirà di lavorare in modo siste-mico in un’offerta pluri-comprensiva ca-pace di andare oltre alla frammentazione che ha determinato quella sorta di «na-nismo» che da sempre ci impedisce di raggiungere i mercati globalizzati; ancora con la Regione stiamo lavorando, in previ-sione dell’Expo 2015, ad una via d’acqua che collegherà Milano a Venezia, lungo la quale verrà collocato il Delta come area del riso, del tartufo, del pesce; con la provincia di Verona stiamo costruendo

«la via del riso»; con il Gal stiamo por-tando avanti il Progetto Camargue per la promozione delle eccellenze gastrono-miche deltizie; la Fondazione Cassa di Risparmio, inoltre, ha dato avvio insieme all’Ufficio Unesco di Venezia ad un iter programmatico per il riconoscimento del Delta come area riserva della biosfera. Stiamo lavorando tanto su scala interna-zionale, cercando programmazioni condi-vise con tutti i parchi deltizi del Mediter-raneo, quanto su quella locale cercando il coinvolgimento delle scuole, siano esse l’alberghiero di Adria o lo Iuav di Ve-nezia. E ancora: esiste il progetto per un

museo del miele e un museo della ci-nematografia girata nel Bassopolesine”. Infatti tra i prodotti del Parco non c’è solo quello che la terra produce ma anche la terra stessa e le grandi distese di acqua delle lagune, gli scanni, le barene e la sec-olare storia degli uomini e la loro cultura. Per questo ogni anno il Parco propone una nutrita rassegna di convegni, mostre e visite guidate dedicate al territorio ri-volte alla conoscenza di questo angolo di mondo sospeso tra una terra che non è più terra e un mare che non è ancora mare.

“�Dove�la�terra�non�è�più�terra�e�il�mare�non�è�ancora�mare”Un� territorio,� le� sue� eccellenze� e� un’estate� di� tempo� per� conoscerle

Videoproiezioni, laboratori e degustazioniTra il conoscere e il sapereTra�le�offerte�culturali�del�Parco�non�mancano�quelle�legate�alle�tipicità�deltizie,�siano�esse�i�prodotti�del� territorio,� i� luoghi�da�conoscere�o�laboratori� didattici� per� la� scoperta� di� alcune�produzioni� locali.� Fino� al� primo� settembre,� in-fatti,� al� Centro Congressi di� piazzale� Europa�di� Rosolina si� terranno� serate� dedicate� a� vari�approfondimenti.�Lunedì�6�e�20�agosto�ci�sarà�la�serata natura,�con�la�proposta�di�vari�itinerari�per�la�scoperta�del�territorio;�lunedì�27,�invece,�verrà� proposta� una� serata� di� videoproiezioni con� le� immagini� più� suggestive� del� Delta.� E�ancora:� mercoledì� 1-8-22� agosto� saranno� i�maestri artigiani dell’argilla a� tenere� banco�con� un� laboratorio� didattico� sulle� produzioni�locali,�alcune�davvero�tipiche�come�le�ocarine,�o� i� “cuchi”� come� vengono� chiamati� da� queste�parti,� delle� quali� esiste� un� bel� campionario� in�esposizione�al�museo di Grillara tra�quelle�re-alizzate�dal�maestro�centenario�ma�ancora�at-tivo�Idelmo�Fecchio.�La�serata�di�mercoledì�28�agosto� invece,� sarà� dedicata� ai� funghi con� un�esperto� micologo� che� insegnerà� a� riconoscere�le� specie� edibili� che� crescono� del� Delta.� Nei�venerdì�3-10-17-24�e�31�e�nelle�domeniche�5-12-19-26� invece�sarà�attiva� la�Bottega del Parco con�la�vendita�e�la�degustazione�dei�prodotti�del�Delta.

Visite guidate da Rosolina. Terra sospesa tra cielo e acquaPer�conoscere�da�vicino� il�Parco�e�le�sue�meraviglie�naturalistiche,�è�necessario�avere�uno�“punto� di� vista”� speciale,� quello� offerto� dalla� miriade� di� canali� che� danno� forma� e� luogo�all’area�umida�più�grande�d’Europa.�Questa,�infatti,�è�una�terra�che�va�vista�dall’acqua.�Altrove�le�escursioni�si� fanno�a�piedi�qui� invece�è�necessario�scivolare�sul�pelo�della�corrente�per�conoscere�i�suoi�abitanti:�falchi�anatre,�aironi,�cavalieri�d’Italia,�beccacce�di�mare�e�volpoche.�Dal�centro�di�Rosolina�ogni�martedì�e�giovedì,�dal�14�giugno�al�18�settembre,�e�possibile�parte-cipare�a�due�itinerari�all’interno�del�Parco�del�Delta.

La rotta del martedì, “Dove il fiume incontra il mare” propone�un’escursione�in�motonave�lungo�il�Po�di�Venezia�fino�alle�foci�del�Po�di�Pila,�del�Po�di�Scirocco�e�del�Po�di�Tramontana.�Tre�i�luoghi�dai�quali�è�possibile�prendere�l’autobus�che�porta�direttamente�al�luogo�d’imbarco:�Piazzale�Europa�ore�14.45;�via�delle�Petunie�ore�14.47,�piazza�san�Giorgio�ore�14.50.�Lo�sbarco�è�previsto�a�Pila�verso�le�17.30�circa

L’itinerario del giovedì, Navigando negli orti d’acquaIn�questo�caso�l’escursione�è�in�battello,�il�percorso�prevede�una�lenta�navigazione�nella�la-guna�di�Caleri�dove�oltre�agli�allevamenti�di�vongole�è�possibile�ammirare�una�fauna�selvatica�straordinaria�ed�unica.�L’imbarco�è�previsto�per�le�15.30�all’attracco�di�Porto�Caleri�mentre�il�rientro�è�previsto�per�le�17.00�circa.

Prenotazione obbligatoria per tutte le escursioni: +39 345 25 18 596

Page 35: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

>> Viaggi

di Lucrezia Argentero

MALTA: l’isola dai mille coloriNei secoli, gli abitanti di �al��al�

ta, hanno escogitato tanti

rimedi, per non permettere

al vento di sibilare con for�

za fra i raccolti e rovinarli.

Prima hanno cominciato ad

erigere muretti a secco di

diverse altezze, circondan�

do i campi e proteggen�

doli. Poi hanno capito che

la natura si protegge con

la natura. Ed ecco quasi

per magia che si sono formate barriere fatte di piante di

fichi d’india. E grazie al pullulare di queste piante i maltesi negli anni hanno potuto coltivare e

raccogliere i frutti di una terra selvaggia, oggi trasformata in tante tenute (chiamate Estate) che

producono vini di qualità, esportati anche sulle tavole di inglesi, cinesi e tedeschi. Così, arrivando

a �alta ci si accorge subito di non essere mai soli. Si viene subito avvolti da un enorme e caldo

abbraccio fatto di mille colori, mentre il vento non ti abbandona mai, senza infastidire ma solo

accarezzando dolcemente. Ed è proprio accompagnati dal sibilo leggero, che ci si immerge in un

mondo fatto di storia e di cultura, mentre la vista viene di volta in volta piacevolmente sorpresa

da panorami a cielo aperto o da vicoli strettissimi che si affacciano a strapiombo sul blu intenso

del mare. E non si finisce mai di stupirsi, camminando col naso all’insù. Verde, giallo, rosso, blu,

tutti i colori, nelle varie gradazioni punteggiano le case tipiche dei diversi villaggi di �alta, che

fanno bella mostra di sé con le diverse “gallerie”, i balconi tipici. La tradizione racconta che le

donne sposate e di buona famiglia non uscivano quasi mai di casa, ma amavano trascorrere il

tempo sui balconi. Ecco perché i maltesi, hanno “chiuso” con vetri i balconi, per permettere alle

loro donne di godere della luce senza

alterare il colore della pelle con il sole.

Se ne vedono a centinaia soprattutto

nella capitale La Valletta, patrimonio

dell’umanità protetto dall’Unesco.

Da non perdere, una visita alla Co�

Cattedrale di San Giovanni (a paga�

mento), dove si conserva l’opera

di Caravaggio: “La Decollazione

di San Giovanni”. La vera ricche�

zza dell’isola è il mare, con le acque

trasparenti, dalle mille sfumature di verde�

azzurro e spiagge che danno la sensazione di essere in un luogo esotico.

Tra queste Paradise Bay, sull’estremità nord occidentale: la sabbia sembra borotalco per quanto

è bianca e fine. Più selvaggia e isolata è invece Ghajn Tuffieha, a nord�ovest. Per gli amanti

delle immersioni, c’è la baia di St Peter’s Poo, a sud�est. E se non bastassero quelle di �al�

ta si può scegliere una spiaggia della vicina Gozo (solo 20 minuti di traghetto), come Ram�

la I�Hamra che assume una particolare colorazione rossastra. Qui si trova (ma non visitabile)

la grotta dove la leggenda vuole sia avvenuto l’incontro tra la ninfa Calipso e l’eroe Ulisse.

Questa estate vado a…alalal���

, hanno escogitato tanti

rimedi, per non permettere

al vento di sibilare con for�

za fra i raccolti e rovinarli.

Prima hanno cominciato ad

erigere muretti a secco di

per magia che si sono formate barriere fatte di piante di

tempo sui balconi. Ecco perché i maltesi, hanno “chiuso” con vetri i balconi, per permettere alle

loro donne di godere della luce senza

alterare il colore della pelle con il sole.

Se ne vedono a centinaia soprattutto

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• La moglie al marito: “Caro, Tu preferisci una donna bella oppure una intelligente?” Lui: “Nessuna delle due cara. Ti amo così come sei!”• Che cosa vuol dire per un uomo “Aiutare nelle faccende domestiche?” Sollevare le gam-be quando la moglie passa l’a-spirapolvere.• Tra amiche londinesi: “Mi sono messa con un tipo under-ground!” “Fantastico! Cosa fa? Il pittore?” “No, guida la metro-politana.”• Tra amiche: “Voglio prova-re a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!”• Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.”• Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca.• Era così sofisticata che guida-va con le gambe accavallate.• Fra due amiche: “Non c’è niente da fare, non ci capiamo. Pensa che gli ho detto che non volevo più vederlo!” “E lui?” “Ha spento la luce!”• Una ragazza si lamenta con

un’amica: “Incredibile come guidi la gente! Anche oggi ho tamponato tre auto!”• Un camionista si ferma ad un semaforo rosso. Da una macchi-na dietro di lui scende una bion-da che si avvicina al finestrino e gli dice: “Buongiorno, volevo avvertirla che lei sta seminando il suo carico lungo la strada.” In quel momento il semaforo diventa verde e il camionista ri-parte. Ma al semaforo successi-vo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo e a quello dopo ancora. Finché l’uo-mo esasperato risponde: “Buon-giorno a lei signorina. Mi chia-mo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.”• La maga ad una giovane ra-gazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, sim-patico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fi-danzato cosa ne faccio?• Una donna affascinante è l’in-ferno dell’anima, il purgatorio del portafoglio ed il paradiso degli occhi.• “Come si chiama una ragazza che ha deciso di non fare all’a-more con nessuno prima del matrimonio?” “Perché la volete chiamare?”• Lei: “Tu non mi capisci.” Lui: “Cosa intendi dire?”

LE OMBRE:

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Le donne

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Aforismi divertenti• Non sono vegetariano perché amo gli animali. Il fatto è che odio le piante.• Mia moglie ed io siamo stati fe-lici per vent’anni. Poi ci siamo in-contrati.• Un piacere senza rischi piace meno.

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SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DI RECENTE L’AMORE VI HA FATTO

SOFFRIRE. APPROFONDITE LA CONOSCENZA DI QUALCUNO CHE DA POCO AVETE INCONTRATO · SALUTE OMBROSI PIÙ CHE MAI TENDETE AD ISOLARVI… NON È QUESTO IL MODO MIGLIORE PER GODERE DEL SOLE ESTIVO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ATTEN-

ZIONE, IN QUESTO PERIODO RISCHI DI FAR PASSARE DAVANTI A TUTTO I TUOI IMPEGNI PROFESSIONALI. APRI GLI OCCHI · SALUTE LA GOLA VI TENTA MOLTO MA SE SARETE COSTANTI CON L’ATTIVITÀ FISICA ARGINERETE QUALCHE DISASTRO. AGGIUNGETE LA MEDITAZIONE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO MANTENETE I

PIEDI PER TERRA PER EVI-TARE DELUSIONI, UN IDIL-LIO CONTINUA MA NON DIMENTICATEVI DI METTERVI

SEMPRE IN GIOCO · SALUTE IL CALDO DI QUESTI GIORNI VI PROCURA QUALCHE FASTIDIO DI BASSA PRESSIONE: MANGI-ATE FRUTTA E BEVETE IN ABBONDANZA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO VI ASPET-

TANO SORPRESE ECCITANTI E UN RINNO-VATO OTTIMISMO VI DARÀ ENERGIA PER COSTRUIRE UNA BELLA STORIA · SALUTE CAMMINARE MOLTO VI FA BENE E FI-NALMENTE SENTITE IL VOSTRO CORPO APPARTENERVI. QUALCHE ACCIACCO MUSCOLARE RISOLVIBILE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CLIMA AGI-TATO IN FAMIGLIA E

IL PARTNER NON VI SODDISFA COME VORRESTE. ARMATEVI DI PAZIENZA L’ APPAGAMENTO È ALTROVE · SALUTE DOMINATEVI A TAVOLA E CONCEDETEVI IL TEMPO PER L’OTTIMA GINNASTICA DI COPPIA. CHE PERÒ NON BASTA: INCRE-MENTATE LO SPORT

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO NON

SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · SALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO GIOVE ILLU-MINA QUESTO VOSTRO

ANNO POSITIVO. I SENTIMENTI VOLANO VERSO METE SICURE DOVE L’AMORE SBOCCIA · SALUTE SE SIETE IN VACANZA E DOVETE TORNARE CONCEDETEVI IL LUSSO DI RIMANDARE DI QUALCHE GIORNO. PUÒ SOLO FARVI BENE!

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO LASCIATEVI ALLE SPALLE AMAREZZE E MALUMORI

DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL SERIO · SALUTE OGNI TANTO LASCIATE CHE GLI AMICI VI DIANO PER DISPERSI E NEL FRATTEMPO RICARICATE LE PILE IN QUALCHE PARADISO DI SILENZIO

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO ESPRIMERVI CON AGGRESSIVITÀ NON VI AIUTA ANCHE SE, IN QUESTO PERIODO, L’ISTINTO È QUELLO. VI

ASPETTANO TEMPI DURI · SALUTE SE AVETE INTENZIONE DI FARE UN VIAGGIO SCEGLIETE METE TRANQUILLE, VICINE A CASA. IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO IL TUO CUORE HA FINALMENTE TROVATO SERENITÀ. LA GELOSIA,

UTILIZZATA POSITIVAMENTE, ACCENDE IL DESIDERIO · SALUTE I PENS-IERI NON VI DANNO PACE, UN CONTINUO ASSILLO VI TORMENTA E NON VI AIUTERÀ CERTO SVUOTARE VASCHETTE DI GELATO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

UTILIZZATA POSITIVAMENTE,

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

VI AIUTA ANCHE SE,

L’ISTINTO È QUELLO. VI ASPETTANO TEMPI DURI ·

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

SPALLE AMAREZZE E MALUMORI DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI

DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

TOROTORO

FASCINOFASCINOSIETE IN VENA DI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

TATO IN FAMIGLIA E

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

PIEDI PER TERRA PER EVI-

DIMENTICATEVI DI METTERVI

CAPRICORNOCAPRICORNO

ZIONE, IN QUESTO

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11

SOFFRIRE. APPROFONDITE

SCORPIONESCORPIONE

F A S C I N OF A S C I N OL’AMORE È CON-

DITO DA SUSPENSE E TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

ANDO E QUESTO VIAG-GIO INTERIORE TI PORTERÀ ANCHE

COME ALATI PREDATORI

CONSERVATE L’AMORE ESTIVO PER

TUTTO CIÒ CHE LUCCICA

36 Oroscopo3636 Oroscopo

professionalità cortesia relaxrisultati igiene

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16VELA

22

RegioneChioggia

14

CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

43

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16

22

RegioneChioggiaChioggiaChioggiaChioggia

14

Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

POLITICA

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Via S. Marco, 1933/CSottomarina (VE)Tel. 041 4968055

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8

L’Intervento

Vivi il tuo tempo, cerca il tuo

Lo trovi nelle nostre selezionate location

Gli Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-to in centrale in cambio dell’inquinamento, dell’uso di olio colombiano e della poca ma-nutenzione degli impianti.

li Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-

Eneldevoti ed Eneldipendenti

*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

10-14

Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

4-8

Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

21

www.lapiazzaweb.itil sito del giornale

PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

28

L P

www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

26

14

EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

3

Page 39: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO STAI CAMBI-

ANDO E QUESTO VIAG-GIO INTERIORE TI PORTERÀ ANCHE

VARIAZIONI IN AMORE: SI RIVELERANNO UNA FORTUNA · SALUTE ALLEGRI E PIMPANTI NON RIUSCITE A TRATTENERVI DAL FARE MILLE COSE E TROVARE PURE IL TEMPO PER LO JOGGING E LA PALESTRA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

L’AMORE È CON-DITO DA SUSPENSE E

TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA ROMANTICA, LA REALTÀ È BEN AL-TRO CHE QUESTO · SALUTE LA FASE CRITICA È PASSATA MA NON È ANCORA IL MOMENTO DI ABBANDONARSI ALLA PIGRIZIA. L’ELEMENTO ACQUA TI AI-UTERÀ MOLTO

SAGITTARIODAL 23/11

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ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO MANTENETE I

PIEDI PER TERRA PER EVI-TARE DELUSIONI, UN IDIL-LIO CONTINUA MA NON DIMENTICATEVI DI METTERVI

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AL 20/04FASCINO CLIMA AGI-TATO IN FAMIGLIA E

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TORO DAL 21/04

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SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · SALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO

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Page 40: La Piazza di Cavarzere - 2012lug n96

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QUESTA SERA 4 AGOSTOPIAZZA MUNICIPIO dalle ore 19.00

Vi piace l'idea? Allora ci vediamo lì!

diretta live on

notte bianca cavarzere

Ore 00.30:Inizio spettacolo pirotecnico MUSICALEA CURA DI VILLA MOMI’SDalle ore 00.50 fino alle 2.00:continua il divertimento in piazza

ore 18.00: APERTURA VIALE DEI BIMBI Gonfiabili e giostre gratis per tutti!!Inizio ore 19.00:Musica da aperitivo con StereoCittàDalle ore 21.00:Dance Music, per preparare il pubblico all’evento CLOUOre 22.00:Inizio spettacolo di Thorn e Keller, con animazione

DELTAMOTORSING. M.FABBRIS - ROVIGO

I.T.S.CAVARZERE S.R.L.

Organizzazione A CURA DI

THORNVOIC

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