Cavarzere sett2014 n120

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continua a pag. 8 Intervento P arte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi- cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore. Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Sanità Salute pagg. 39-41 Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così In inverno i lavori della rete fognaria nel capoluogo Lavori pubblici pag. 12 pagg. 8-9 Cittadella sociosanitaria, si discute del suo futuro I consiglieri regionali Tiozzo e Pigozzo (Pd) sollecitano l’assessore Coletti, il sindaco Henri Tommasi in Quinta Commissione regionale I l sindaco Henri Tommasi ha affrontato la questione della cittadella socio-sanitaria durante l’incontro della V Commissione Regione Veneto per portare all’attenzione della Regione il futuro della struttura. “A 10 anni esatti dall’avvio della sperimentazione si può affermare che le esigenze di contenimento dei costi, di soddisfazione quali/quantitativa della do- manda di prestazioni della popolazione e di presidio sociale del territorio hanno trovato soddisfacente realizzazione nel cavarzerano - ha spiegato il primo cittadino. - Tuttavia la propositività dell’esperienza rischia di esse- re messa in discussione dal percorso avviato a seguito della legge regionale n.39/2013 che prevede per le società partecipate va- lutate positivamente e ritenute strategiche ai sensi della legge regionale n.24/2014, l’adozione obbligatoria di procedure e limiti operativi previsti dalla normativa vigente per la pubblica amministrazione”. “La storia della sanità cavarzerana ne- gli anni precedenti la realizzazione della cit- tadella – prosegue il sindaco - dimostra con sufficiente evidenza che il ritorno ad una gestione totalmente pubblica riprodurrebbe le difficoltà operative che avevano portato nel corso degli anni Novanta allo scadimen- to dell’offerta di servizi alla quale la nascita della cittadella ha saputo ovviare”. IMPANTO A BIOGAS, L’ESPOSTO DEI CITTADINI pag. 10 L’impianto di digestione anaerobica di Revoltante e il progetto per la sua conversione in uno che producesse bio- gas, utilizzando la frazione organica dei rifiuti urbani, è oggetto di un esposto. BOSCOCHIARO, L’INAUGURAZIONE DOPO I LAVORI DI SISTEMAZIONE Chiusura dei lavori nella scuola materna di Boscochiaro: sabato 4 ottobre si è tenuta l’inaugurazione ufficiale dello stabile alla presenza del sindaco Henri Tommasi, degli assessori e del Vescovo. pag. 16 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 120 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it di Cavarzere COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Dissesto idrogeologico, nuovi allagamenti Territorio pagg. 4-5 L’EDITORIALE Genova ci fa paura di Germana Urbani* L e foto apocalittiche che arrivano da Ge- nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po- litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai ap- paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel- la città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac- cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona- che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se- condo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regio- ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 ORARIO: dal lunedì al sabato : 09:00 -12:30 e 15:30-19:00 A CHIOGGIA E SOTTOMARINA VIA S: MARCO 1933/C SOTTOMARINA (VENEZIA) - tel 041 4968055 CALLE MUNEGHETTE, 205 CENTRO DI CHIOGGIA CORSO DEL POPOLO (a fianco chiesetta San Francesco) tel 041 4968379 Da noi troverai accoglienza, onestà, competenza e le migliori quotazioni ! PAGAMENTO IN CONTANTI Sedi operative: PEGOLOTTE DI CONA (VE) : Via Stazione, 13 CARTURA (PD) : Via Pozzetto Nespolari, 76 • Visite cliniche e domiciliari • Ecografia • Radiologia • Chirurgia • Laboratorio analisi AMBULATORIO VETERINARIO PEGOLOTTE Dr. Milan Roberto ord. Vet. PD 538 349 1202137

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Cavarzere sett2014 n120

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Intervento

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Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi-cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

continua a pag. 8

Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtrop-po registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

Campagna Nastro Rosa

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Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 39-41

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

In inverno i lavori della rete fognaria nel capoluogo

Lavori pubblici

pag. 12

pagg. 8-9

Cittadella sociosanitaria, si discute del suo futuroI consiglieri regionali Tiozzo e Pigozzo (Pd) sollecitano l’assessore Coletti, il sindaco Henri Tommasi in Quinta Commissione regionale

Il sindaco Henri Tommasi ha affrontato la questione della cittadella socio-sanitaria durante l’incontro della V Commissione

Regione Veneto per portare all’attenzione della Regione il futuro della struttura.

“A 10 anni esatti dall’avvio della sperimentazione si può affermare che le esigenze di contenimento dei costi, di soddisfazione quali/quantitativa della do-manda di prestazioni della popolazione e di presidio sociale del territorio hanno trovato

soddisfacente realizzazione nel cavarzerano - ha spiegato il primo cittadino. - Tuttavia la propositività dell’esperienza rischia di esse-re messa in discussione dal percorso avviato a seguito della legge regionale n.39/2013 che prevede per le società partecipate va-lutate positivamente e ritenute strategiche ai sensi della legge regionale n.24/2014, l’adozione obbligatoria di procedure e limiti operativi previsti dalla normativa vigente per la pubblica amministrazione”.

“La storia della sanità cavarzerana ne-gli anni precedenti la realizzazione della cit-tadella – prosegue il sindaco - dimostra con sufficiente evidenza che il ritorno ad una gestione totalmente pubblica riprodurrebbe le difficoltà operative che avevano portato nel corso degli anni Novanta allo scadimen-to dell’offerta di servizi alla quale la nascita della cittadella ha saputo ovviare”.

impanto a Biogas, l’esposto dei cittadini

pag. 10

L’impianto di digestione anaerobica di Revoltante e il progetto per la sua

conversione in uno che producesse bio-gas, utilizzando la frazione organica dei

rifiuti urbani, è oggetto di un esposto.

Boscochiaro, l’inaugurazione dopo i lavori di sistemazione

Chiusura dei lavori nella scuola materna di Boscochiaro: sabato 4 ottobre si è tenuta l’inaugurazione ufficiale dello

stabile alla presenza del sindaco Henri Tommasi, degli assessori e del Vescovo.

pag. 16

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 120 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

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Dissesto idrogeologico, nuovi allagamenti

Territorio

pagg. 4-5

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauradi germana urbani*

Le foto apocalittiche che arrivano da Ge-nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po-

litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state fi nite, (alcune mai ap-paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti.

Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel-la città allora aveva anche pianto sei morti.

Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac-cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona-che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se-condo un censimento uffi ciale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni.

Contro il dissesto idrogeologico la Regio-ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi.

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IN CONTANTI

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dr. Milan robertoord. Vet. Pd 538

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Dott. MAURO ASOLATIAudioprotesista Acustic Clinic

Quali sono i segnali di una difficoltà di udito?

Il più delle volte, all’inizio, non ci si rende conto di avere dei problemi di udito. Si continua a sentire, ma le parole arrivano poco scandite. Gli altri ci dicono che teniamo il volume della TV troppo alto, perdiamo le battu-te di un discorso, ci ritroviamo a chiedere ‘ehh??’, fatichiamo a capire quello che ci viene det-to e ci stanchiamo così tanto a seguire una conversazione che tendiamo a isolarci.

L’impatto della perdita dell’uditosulla qualità della vita

Sentire bene mantienegiovane il cervello

Oggi sappiamo che tra le difficol-tà uditive e declino cognitivo esi-ste una comprovata relazione. Un grave deficit uditivo è in grado di aumentare fino a 5 volte il rischio di sviluppare con l’età deficit co-gnitivi importanti. Dobbiamo quindi interveni-re molto tempestivamente sul danno uditivo attraverso pre-coci test dell’udito e moderni apparecchi acustici in modo da contrastare il più possibile

il decadimento della memoria, la fatica ad assimilare concet-ti nuovi, essere mentalmente meno reattivi, in presenza di una perdita uditiva sono oggi tutti possibili indicatori di un ‘impigrimento’ del cervello. Occorre porvi rimedio mante-nendola mente allenata grazie all’uso di moderni apparecchi acustici, che sono di fatto invi-sibili e disponibili a tutti i livelli di prezzo.

Può accadere a tutte le età.

Lo dimostra il numero crescente di giovani che vanno incontro a dan-ni dell’udito soprattutto a causa dell’abitudine di ascoltare musica ad alto volume. Ma la perdita uditi-va può essere causata anche dallo stare a lungo in ambienti rumoro-si, da infezioni ed infiammazioni, dall’assunzione di farmaci ototos-sici, da traumi, da familiarità ed ereditarietà.

Page 3: Cavarzere sett2014 n120

TI ASPETTIAMO QUESTA SETTIMANA Orario negozio:Lunedì, mercoledì e venerdì 09.00/12.30 - 15.30/19.30martedì e giovedì su appuntamento chiamando il numero 339.6100238

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Invisibile e senza fili è la nuova tecnologiaC’erano una volta apparecchi acu-stici ingombranti, evidenti dall’e-sterno e che creavano un certo imbarazzo per la loro visibilità. Questi apparecchi sono ormai ob-soleti, soppiantati da quelli di ul-tima generazione.Le nuove frontiere sono i micro apparecchi “Open” dotati di In-telligenza Artificiale e di tec-nologia Bluetooth®.L’Intelligenza Artificiale fa sì che i nuovi apparecchi possono foca-lizzarsi sulla voce, che riguada-gna chiarezza, mentre attenua-no i rumori che provengono alle spalle. La configurazione “Open” con-sente di lasciare l’orecchio libero evitando il senso di occlusione e l’accumulo di cerume.I nuovi apparecchi Open sono come “Lenti Acustiche” invisi-

bili quando indossate, perché grazie alle loro dimensioni, pos-sono di norma essere collocate di-rettamente nel condotto uditivo esterno, non provocano alcun fa-stidio, non fischiano e non tradi-scono la loro presenza.La tecnologia Bluetooth® con-sente ai nuovi apparecchi acu-stici proposti da Acustic Clinic di col-legarsi senza fili a telefo-ni fissi, a cellulari, computer, TV, trasformando gli apparecchi acu-stici in cuffiette senza fili, perso-nalizzate.Le telefonate ed il suono della TV o della musica, si ricevono diretta-mente senza fili, nei propri appa-recchi acustici. Infine, per chi ha bisogno di usare due apparecchi

acustici, uno per ciascun orec-chio, una speciale micro anten-na nascosta negli appa-

recchi fa sì che questi “parlino” fra loro senza fili, ricostruendo l’udito stereofonico e bilanciato a 360°.Queste rivoluzionarie soluzioni possono tranquillamente ed ef-ficacemente essere per tutti, a qualsiasi età, in qualsiasi situa-zione, senza imbarazzi.

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bili quando indossate, perché grazie alle loro dimensioni, pos-sono di norma essere collocate di-rettamente nel condotto uditivo esterno, non provocano alcun fa-stidio, non fischiano e non tradi-scono la loro presenza.La tecnologia Bluetooth® con-sente ai nuovi apparecchi acu-stici proposti da Acustic Clinic di col-legarsi senza fili a telefo-ni fissi, a cellulari, computer, TV, trasformando gli apparecchi acu-stici in cuffiette senza fili, perso-nalizzate.Le telefonate ed il suono della TV o della musica, si ricevono diretta-mente senza fili, nei propri appa-recchi acustici. Infine, per chi ha bisogno di usare due apparecchi

acustici, uno per ciascun orec-chio, una speciale micro anten-na nascosta negli appa-

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Page 4: Cavarzere sett2014 n120

Il Centro Servizi A. Danielato affronta un percorso di cambiamento e ammodernamento che passa per la riqualificazione degli spazi e della struttura ma che si concentra anche su una nuova offerta di servizi per la popolazione anziana del territorio. L’integrazione fra le realtà istituzionali e quelle del terzo settore come

l’integrazione fra diverse tipologie di servizio sono la nuova prospettiva di un’assistenza sempre più a misura di persona. In queste settimane è stato indetto il bando per la ristrutturazione dell’edificio che ospita i residenti, un risultato tanto agognato, raggiunto come ci si era ripromessi con l’insediamento del nuovo CDA. Oltre a questo importantissimo risultato di cui vedremo presto i primi risultati, ci sono tante altre novità sulle quali ci si è concentrati e si vuole condividere con la cittadinanza.

E’ quindi con piacere e soddisfazione che l’Amministrazione ha deciso di indire la prima giornata “A porte aperte”. Un’open day nel quale chiunque può venire a visitare la struttura, e a parlare con chi lavora o vive la Danielato. Sarà un’occasione di incontro che vogliamo promuovere per avvicinare le persone e le famiglie a questa realtà che per molti versi sta radicalmente cambiando. Durante la giornata sarà possibile incontrare i nostri professionisti e il personale, le associazioni e le realtà del volontariato che operano all’interno e i familiari dei residenti.

Nell’occasione oltre a poter informarsi riguardo i nuovi servizi domiciliari istituiti in via sperimentale o verificare le opportunità del nostro contratto di accoglienza, saranno presentati anche i nuovi Microalloggi e Miniappartamenti, destinati a singoli, coppie e piccoli nuclei familiari che pur in condizioni di autosufficienza possono trarre giovamento e il miglioramento della qualità di vita di un ambiente protetto. I nuovi alloggi, spaziosi e luminosi verranno attrezzati con moderni ritrovati della domotica a seconda delle esigenze, avranno bagni e piccoli spazi cottura personali e parcheggio e favoriranno l’accoglienza dei visitatori sia nella parte privata che in quella comune. Ogni alloggio è interno allo stabile nella parte finora già ristrutturata con successo e il Centro Servizi potrà integrare il servizio con la consegna di pasti e l’assistenza domiciliare (come per servizi di lavanderia, pulizie, cura della persona) e in prospettiva anche l’assistenza infermieristica di cui potranno necessitare. Potranno essere visitati gli spazi e saranno allestiti degli alloggi standard per rendere l’idea ma l’intenzione è di personalizzare al massimo quella che sarà la nuova abitazione anche con arredo compatibile con le necessità personali.

Siamo veramente orgogliosi del risultato raggiunto e contiamo molto su una risposta positiva anche perché si tratta di soluzioni veramente interessanti sia per i costi che per l’accessibilità e la sicurezza che garantiranno ai nostri anziani. Gli alloggi saranno resi disponibili anche in funzione delle necessità mappate sul territorio dalle istituzioni quali il Comune e l’ULSS. Gli anziani, pur autonomi ma talvolta soli nelle loro case, in questo caso troveranno un luogo dove vivere mantenendo piena indipendenza, vicino al centro cittadino e fruendo di importanti servizi.

Fabrizio Bergantin, Presidente CDA I.P.A.B. A. Danielato

Una struttura sociale aperta e flessibile ai bisogni dei cittadini, inserita nella rete dei servizi socio-sanitari di zona, che persegue la massima integrazione con le istituzioni e il tessuto sociale del territorio

Corso Europa, 48 Cavarzere (VE) 30014 Tel. 0426 310982 - www.ipabdanielato.it

Il Centro Residenziale per Anziani “Andrea Danielato”, promuove la qualità della vita dei propri residenti, offrendo prestazioni assistenziali e sanitarie, qualificate e personalizzate in un ottica di appoggio globale alla persona. Il Centro offre servizi di ospitalità residenziale di tipo permanente o temporaneo (in base alla disponibilità di posti), ad anziani auto e non autosufficienti ed a persone adulte in situazioni di difficoltà. Per informazioni sui servizi del Centro o sulle modalità di accesso ci si può rivolgere all’Ufficio Accoglienza, che cura il ricevimento delle richieste e gli ingressi oltre ad offrire consulenza e orientamento a residenti e familiari sul funzionamento della struttura. L’Ufficio Accoglienza è aperto e riceve dal lunedì al sabato dalle ore 8:30 alle ore 12:30, oppure può essere contattato telefonando al numero 0426-310982 (fax 0426-318259, e-mail [email protected]).

Le visite presso la residenza sono aperte a tutti i familiari e conoscenti, tutti i giorni dalle 9,30 alle 11,30 e dalle 15,30 alle 18,30.

Medico di medicina generale Da lunedì al sabato: 8.00/9.00Coordinatore infermieristico Da lunedì al sabato: 11.00/11.30Coordinatori di nucleo Da lunedì al sabato: 10.00/11.00URP e Accoglienza Da lunedì al sabato: 9.00/12.00Coord. dei servizi socio-assistenziali Mercoledì : 10.00/11.00Servizio di guardaroba/lavanderia Sabato: 10.00/11.00

Lunedì – Mercoledì – Venerdì e, su appuntamento, Giovedì: 9.30/11.30

Psicologo Giovedì: 11.00/12.00-Sabato: Fisioterapista Martedì e Giovedì: 11.30/12.30Logopedista Sabato: 11.30/12.30

Mercoledì e Giovedì: 9.00/10.00 esu appuntamento, Lunedì: 10.30/12.00

REPERIBILITA’ DEL PERSONALE

Assistente sociale

Educatore professionale

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accaduto acca-dra venezia

VENEZIA

Riviera sudprovinciale chiusa fino novemBre

Fino al 3 novembre 2014, festivi e fi ne settimana compresi, ci sarà la chiusura temporanea al traffi co lungo della strada provinciale 16 a Campagna Lupia, per consentire la realizzazione di una nuova rete di progetto acque bianche. Il dirot-tamento del traffi co durante il periodo di sospensione della circolazione avverrà: per i veicoli in arrivo da ovest su via F.lli Cervi – deviazione su via Baracca, via Verdi, via Giovanni XXIII, via Repubblica e via Marconi; per i veicoli in arrivo da nord su via Manin - deviazione su via Marconi, via Repubblica, via Giovanni XXIII, via Verdi e via Baracca. Per i veicoli in arrivo da sud, su via Giovanni XXIII ci sarà la deviazione su via Verdi e via Baracca. La strada è molto utilizzata dai residenti dell’area sud della Riviera per raggiungere la statale Romea

veneziaun nuovo parcheggio per i camion al terminal

Si è chiuso il bando di gara pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia per la gestione del nuovo parcheggio per camion e servizi per gli autisti, in un’area di 14 ettari di proprietà del Demanio, prossima al nuovo varco di accesso al porto commercia-le in via dell’Azoto a Marghera. La proposta dell’Autority portuale è di garantire un’area in sicurezza 24 ore su 24 per i suoi rimor-chi, e prevedere un amplissimo parcheggio per chi necessita di sostare prima del porto in attesa del via libera per accedere al ter-minal. Dalle ultime rilevazioni, sotto il varco di via dell’Azoto transitano circa 550 mila camion all’anno. La nuova area di sosta si aggiungerà, quindi, al sistema di gestione del traffi co dell’Autority veneziana, che sarà attivo dal prossimo mese, cioè novembre.

Bilancio della stagione estivai dati sul contrasto

al commercio aBusivo

Contrasto del commercio abusivo, la Polizia provinciale ha reso noto il bilan-cio dell’attività nell’estate 2014. Sono stati 134 i servizi ordinari e straordinari di pattuglia che hanno interessato tutte

le località. Tra i materiali sequestrati durante l’attività svolta con il supporto delle polizie locali di Chioggia, Eraclea,

Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo e Caorle, sono stati contati 709 aquiloni,

55 anelli, 163 bandane, 252 borse, 82 borse con griffe falsifi cate, 11

bottiglie di olio per massaggi, 5944 braccialetti, 2785 cappelli, 232

cavigliere, 606 collane, 94 girandole, 69 macchine giocattolo, 2051 occhiali,

162 occhiali con marchi falsifi cati, 318 orologi, 25 palline luminose, 51

palloncini, 280 pezzi di cocco, 97 portafogli, 4 set di tatuaggi, 7 specchi,

653 teli mare e 30 zaini.

Anci venetomaria rosa pavanello

prima donna

Anci Veneto punta per la prima volta ad una

guida in... “rosa”. Lo scorso 4 ottobre

l’assemblea dei sindaci ha eletto Maria Rosa Pavanello nuovo presidente per i prossimi 5 anni. Il pri-mo cittadino di Mirano sarà affi ancata

da tre vicepresidenti, Angelo Tosoni sindaco di Valeggio sul Mincio (Vr), il collega di Monselice Francesco Lunghi

e da quello di Casalserugo Elisa Venturi-ni. Maria Rosa Pavanello, 44 anni, del Partito Democratico, ha ottenuto 176 voti. Fiscalità locale e relativa modifi ca del Patto di stabilità rappresentano per il neoleletto presidente Anci le priorità, condivise anche dal collega nazionale Piero Fassino che ha sottolineato, in

occasione della elezione veneta, la ne-cessità di rivedere il rapporto tra Stato e Comuni in direzione di una maggiore

autonomia di questi ultimi.

accaduto acca-dra venezia

VENEZIA

Riviera sudprovinciale chiusa fino novemBre

Fino al 3 novembre 2014, festivi e fi ne settimana compresi, ci sarà la chiusura temporanea al traffi co lungo della strada provinciale 16 a Campagna Lupia, per consentire la realizzazione di una nuova rete di progetto acque bianche. Il dirot-tamento del traffi co durante il periodo di sospensione della circolazione avverrà: per i veicoli in arrivo da ovest su via F.lli Cervi – deviazione su via Baracca, via Verdi, via Giovanni XXIII, via Repubblica e via Marconi; per i veicoli in arrivo da nord su via Manin - deviazione su via Marconi, via Repubblica, via Giovanni XXIII, via Verdi e via Baracca. Per i veicoli in arrivo da sud, su via Giovanni XXIII ci sarà la deviazione su via Verdi e via Baracca. La strada è molto utilizzata dai residenti dell’area sud della Riviera per raggiungere la statale Romea

veneziaun nuovo parcheggio per i camion al terminal

Si è chiuso il bando di gara pubblicato dall’Autorità Portuale di Venezia per la gestione del nuovo parcheggio per camion e servizi per gli autisti, in un’area di 14 ettari di proprietà del Demanio, prossima al nuovo varco di accesso al porto commercia-le in via dell’Azoto a Marghera. La proposta dell’Autority portuale è di garantire un’area in sicurezza 24 ore su 24 per i suoi rimor-chi, e prevedere un amplissimo parcheggio per chi necessita di sostare prima del porto in attesa del via libera per accedere al ter-minal. Dalle ultime rilevazioni, sotto il varco di via dell’Azoto transitano circa 550 mila camion all’anno. La nuova area di sosta si aggiungerà, quindi, al sistema di gestione del traffi co dell’Autority veneziana, che sarà attivo dal prossimo mese, cioè novembre.

Bilancio della stagione estivai dati sul contrasto

al commercio aBusivo

Contrasto del commercio abusivo, la Polizia provinciale ha reso noto il bilan-cio dell’attività nell’estate 2014. Sono stati 134 i servizi ordinari e straordinari di pattuglia che hanno interessato tutte

le località. Tra i materiali sequestrati durante l’attività svolta con il supporto delle polizie locali di Chioggia, Eraclea,

Bibione, Cavallino Treporti, Jesolo e Caorle, sono stati contati 709 aquiloni,

55 anelli, 163 bandane, 252 borse, 82 borse con griffe falsifi cate, 11

bottiglie di olio per massaggi, 5944 braccialetti, 2785 cappelli, 232

cavigliere, 606 collane, 94 girandole, 69 macchine giocattolo, 2051 occhiali,

162 occhiali con marchi falsifi cati, 318 orologi, 25 palline luminose, 51

palloncini, 280 pezzi di cocco, 97 portafogli, 4 set di tatuaggi, 7 specchi,

653 teli mare e 30 zaini.

Anci venetomaria rosa pavanello

prima donna

Anci Veneto punta per la prima volta ad una

guida in... “rosa”. Lo scorso 4 ottobre

l’assemblea dei sindaci ha eletto Maria Rosa Pavanello nuovo presidente per i prossimi 5 anni. Il pri-mo cittadino di Mirano sarà affi ancata

da tre vicepresidenti, Angelo Tosoni sindaco di Valeggio sul Mincio (Vr), il collega di Monselice Francesco Lunghi

e da quello di Casalserugo Elisa Venturi-ni. Maria Rosa Pavanello, 44 anni, del Partito Democratico, ha ottenuto 176 voti. Fiscalità locale e relativa modifi ca del Patto di stabilità rappresentano per il neoleletto presidente Anci le priorità, condivise anche dal collega nazionale Piero Fassino che ha sottolineato, in

occasione della elezione veneta, la ne-cessità di rivedere il rapporto tra Stato e Comuni in direzione di una maggiore

autonomia di questi ultimi.

sanità

pagg. 24-25

Un capitolo davvero pesante

turismo

pag. 31

Il vero motore dell’economia veneta

cultura

pag. 32

Arte da vedere e da godere

Nordest

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Cavarzere, Cona per un numero complessivo di 7.327 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)German urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 29 settembre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Cavarzere Nordestinfrastrutture

pag. 6

La manifestazione contro la Romea Commerciale

antenne

pag. 10

Inquinamento elettromagnetico: Rubinato chiede un Piano antenne

cultura

pag. 19

Il libro di Graziano Edi Corazza tradotto in inglese

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauraE come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad

ogni temporale?Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su

questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre.Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci

a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”!Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi

votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla

meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni.

I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per fi nire una rifl essione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci.

segue da pag. 1

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Page 6: Cavarzere sett2014 n120

4 Argomento del mese

federconsumatori

“Pronti ad agire legalmente contro gli enti locali”

“Agiremo legalmente contro il Comune di Mira ed enti come Veritas e Consorzio

Acque Risorgive se saranno indivi-duate delle precise responsabilità negli allagamenti di Oriago”. Ad annunciarlo è stato il referente di Federconsumatori della riviera del Brenta e del Miranese Alfeo Babato dopo i recenti allagamenti nell’area

di via Ghebba e laterali. “Va accertato - dice Babato - il perché le pompe di solleva-mento idraulico che il Comune aveva la competenza di azionare non sono entrate in azione. Sembra che siano entrate in azione in ritardo o addirittura ne siano state portate di funzionanti solo dai pompieri e dalla protezione Civile. Le pompe sono state messe per dare una mano alla rete idrica a scaricare parte del precipitazioni nel canale Lusore, visto che è stato constatato che è palesemente inadeguata alle necessità del quartiere”. A coordinare l’azione legale di Federconsumatori sarà il legale dell’associa-zione l’avvocato Carlo Pognici. Intanto il Comune di Mira prova a difendersi. Il sindaco Alvise Maniero ha spiegato di aver investito centinaia di migliaia di euro per la sicurezza idraulica del territorio e che compatibilmente alle disponibilità del bilancio continuerà ad essere fatto anche nei prossimi anni. A.A.

Dissesto idrogeologico, è ancora allarme nel veneziano. Sono bastati anche nelle scorse settimane pochi temporali e piogge più intense del solito, per fare andare sott’acqua interi quartieri

e frazioni, soprattutto nell’area della Riviera del Brenta e del Mirane-se. In Riviera la zona che ha avuto più problemi a metà settembre, è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più popolosa di Mira. I guai maggiori sono arrivati nel momento in cui la rete di scolo delle acque meteoriche non ha funzionato perché non più in grado di ricevere l’acqua caduta. Durante la notte del nubifragio le pompe idrauliche sono state azionate in ritardo o hanno funzionato male, e alla fi ne decine di famiglie si sono ritrovate con gli scantinati e anche i primi piani invasi dall’acqua. Ci sono stati danni per centi-naia di migliaia di euro anche ad attività commerciali e produttive, e molti titolari sono intenzionati ad agre legalmente contro il Comune di Mira e gli enti preposti (Veritas e consorzio di bonifi ca) se emer-geranno delle precise responsabilità in merito a questo fenomeno. A Caltana di Santa Maria di Sala, sono tracimati invece i canali e corsi d’acqua attorno al paese, e il centro si è risvegliato alla mattina con l‘acqua alta una trentina di centimetri sulle principali arterie. Pareva

di essere a Venezia con l’acqua alta. Problemi sono stati registrati anche, sempre nel Miranese, nelle frazioni di Campocroce di Mirano e Vetrego ma in misura minore. Non è la prima volta che fatti del genere si verifi cano. A Mira, la frazione di Marano va ciclicamente sott’acqua, ed è successo anche quest’estate in via Galvani e laterali. Negli ultimi anni, i fenomeni delle bombe d’acqua hanno provocato danni enormi. Si tratta di fenomeni metereologici estremi che vedo-no precipitazioni intensissime concentrate in poco tempo e un’area ben precisa. Le reti idriche e consortili in questi casi fanno fatica a farvi fronte. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verifi cati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre. Anche in quelle oc-casioni danni per centinaia di migliaia di euro con garage allagati, scantinati seminterrato e anche abitazioni. Non si tratta però per gli esponenti ambientalisti, solo di un problema legato al meteo impaz-zito, che pure c’è. Qui c’è anche una sbagliata gestione del territorio protattasi per decenni. “In questi anni – spiega Francesco Ven-dramin storico esponente ambientalista del veneziano – ci sono state cementifi cazioni selvagge che i comuni non hanno frenato in alcun modo, anzi hanno incentivato per ricavarci denari dagli oneri di urbanizzazione. Si pensi sempre per fare gli esempi in Riviera del Brenta e nel Miranese, ai tanti quartieri residenziali costruiti nuovi si zecca con decine di palazzine ed appartamenti ancora da vendere a

causa della crisi economica, che nel frattempo è arrivata dal 2008. Si pensi alle aree industriali e ai tanti capannoni ora vuoti. Tonnellate e tonnellate di cemento che costituiscono al momento della caduta di piogge copiose o nubifragi un acceleratore per l’acqua che a quel punto diventa inarrestabile. Bisogna ripensare il territorio radicalmen-te”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche i comitati Opzione Zero e Cat . “Invece di imparare dalle lezioni di questi ultimi anni con le disastrose alluvioni ed allagamenti in tutta la Regione – spiega il presidente di Opzione Zero Mattia Donadel – i nostri politici locali promuovono opere come Veneto City o la Romea Commerciale, dei mostri di cemento che tagliano falde acquifere, deviano il corso di fi umi e canali e contribuiscono se ancora ve ne fosse bisogno ad un consumo di suolo aberrante”. Qualcosa, a dire il vero, per cambiare senso di marcia è stato fatto. Nel 2007 dopo una disastrosa serie di allagamenti nell’area del veneziano era stato nominato dalla Regio-ne un commissario straordinario agli allagamenti, l’ingegner Mariano Carraro. Carraro ha avviato una serie di interventi davvero importanti come la realizzazione di canali e nuovi scoli, aree golenali, pulitura dei principali corsi d’acqua, rafforzamento delle reti fognarie e di rac-colta delle acque meteoriche. L’arrivo della crisi ha messo buona par-te dei progetti nel cassetto. Sarebbe tempo di portarli a compimento capendo che si tratta di una priorità più importante per il territorio.

di Alessandro Abbadir

Nel 2007 era stato nominato dalla Regione

un commissario straordinario agli

allagamenti ora decaduto

Gli ambientalisti: ”Danni causati

dalla cementifi cazione selvaggia

del territorio”

DISSESTO IDROGEOLOGICOIn Riviera la zona che ha avuto più

problemi a metà settembre è stata quella di Oriago, mentre nel Miranese

è stato Caltana di Santa Maria di Sala il paese che si è trovato con le strade

sotto decine di centimetri d’acqua. A Oriago sono state colpite le strade

contigue a via Ghebba e laterali, una delle principali della frazione più

popolosa di Mira. Quest’estate problemi di allagamenti si erano verifi cati anche nell’area del Sandonatese e a Mestre Allagamenti, ancora danni ingenti nel veneziano

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Page 7: Cavarzere sett2014 n120

5Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

Una manifestazione per ricordare l’alluvione del 1966Sensibilizzazione Le iniziative del comitato Brenta Sicuro

“Stiamo preparando con grande cura l’evento che si propone di ricordare la grande alluvione del 1966. La data prevista è il giorno 8 novembre sul punto, lungo il Piovego, in cui ci fu la rottura dell’argine. Ci saranno anche molti imprenditori. Tutti oramai sanno che non c’è futuro economico senza sicurezza idraulica, a causa dai danni provocati dalle sempre

più frequenti alluvioni”. A spiegarlo è il comitato ”Brenta Sicuro” che da sempre è promotore della realizzazione dell’idrovia Padova Venezia, come

opera in grado sia di essere alternativa ad una nuova strada, sia in grado di fungere da scolmatore in caso delle piene del Brenta e del Bacchiglione.

Per organizzare queste iniziative ci sono stati in questo periodo tanti incontri settimanali aperti ai cittadini sia della riviera del Brenta che del Piovese: ogni venerdì dalle 21 alle 23. La sede è quella del Gruppo Archeologico Mino Meduaco in via Lova, 139 a Campolongo, cioè poco distante dalla frazione di Santa Maria Assunta. Nel frattempo tanti appuntamenti e eventi in calendario del Comitato intercomunale Brenta Sicuro hanno riscosso successo.

“Da inizio settembre - spiega il portavoce del comitato Marino Zamboni - ogni domenica continuiamo a fare sopralluoghi sui punti critici dei fi umi tappe nell’alta padovana e del Piovese. Abbiamo partecipato con oltre un centinaio di persone inoltre all’evento, organizzato da Legambiente, “Puliamo il mondo” che si è tenuto a Vigonovo e Saonara e, contemporaneamente all’importante festa delle associazioni a Piove di Sacco.

Allagamenti, ancora danni ingenti nel veneziano

Litorali

Demanio marino Una legge per salvare gli areniliDemanio marittimo: entro questo mese arriva una legge ad hoc. Una legge molto

attesa dai comuni veneti (soprattutto veneziani), di Caorle, Jesolo, Cavallino Treporti, Chioggia e Rosolina (in provincia di Rovigo). Il problema è noto da

tempo. Ai comuni servono fondi ad hoc per far fronte al problema dell’erosione dei litorali e dello spiaggiato, cioè i detriti che i fi umi scaricano alle foci e che poi si arenano sulle spiagge. Ad assicurare che entro questo mese il disegno di legge potrebbe essere presentato è stato nelle scorse settimane il sottosegretario all’economia, Pierpaolo Baretta. L’impegno di Baretta è emerso dopo l’incontro che si è svolto a Roma con una delegazione di sindaci della costa veneta. Il disegno di legge, assicura Baretta ”affronterà il problema del demanio marittimo e del demanio più in generale, compresi i canoni demaniali, fornendo quegli strumenti di cui Regioni e Comuni dovrebbero avva-lersi, per poi avere più risorse da impegnare sul fronte dell’erosione o dello spiaggiato”. Nell’occasione i primi cittadini della costa veneta hanno ribadito la richiesta di ridurre al 10 per cento l’Iva nel settore balneare, come avviene in altre realtà europee. Il sottose-gretario Baretta di fronte a questa richiesta, si è impegnato a valutare la questione. La sensazione emersa è però secondo i sindaci presenti all’incontro, che potrebbe essere uno scoglio assai più duro da superare, considerato che la partita tra l’Italia e l’Europa sulla fi nanza pubblica non lascia margini di manovra. I sindaci sono andati a Roma per chiedere fondi dopo un’estate trascorsa in maniera burrascosa con un tempo inclemen-te, freddo, e mareggiate che si sono letteralmente mangiate chilometri di spiaggia. I comuni di fronte a questi dissesti e le casse vuote, non hanno strumenti effi caci per poter intervenire. Proteste erano arrivate dalle zone di Sottomarina, Jesolo e Bibione, con il lamento degli albergatori per il calo dei clienti. Sulla questione dell’erosione degli arenili era intervenuto nei mesi scorsi anche il consigliere del Pd Lucio Tiozzo. La giunta regionale grazie proprio ad un emendamento del Pd aveva approvato un maxiemen-damento che prevede anche un fi nanziamento di 7 milioni e 500 mila euro, per opere di pulizia, smaltimento e ripristino degli arenili e di difesa a mare. A inizio ottobre una bella sorpresa. Oltre 3 milioni di euro sono stati stanziati per interventi di ripascimento del litorale bibionese. Verranno utilizzati però da qui ai prossimi tre anni. Il protocollo d’intesa prevede che la Regione Veneto realizzi le opere fi sse, cioè un sabbiodotto e una stazione di rilancio delle sabbie, mentre gli altri soggetti fi rmatari (Comune e enti che gestiscono l’arenile) dovranno accollarsi gli oneri dei ripascimenti manutentivi annuali e il monitoraggio. Il corso del progetto è di 3.225.000 euro, così ripartiti: 2.100.000 saranno a carico della Regione Veneto e di questi 1.000.000 farà fronte all’anno in corso; il Comune di San Michele Bibione, invece, spenderà 120mila euro. Il grosso delle spese degli enti concessionari dell’arenile lo sosterrà la Bibione Spiaggia, che poi è l’ente gestore principale. Per l’assessore all’ambiente regionale Maurizio Conte la Regione Veneto, ha sostenuto il progetto “per dare soluzione a un problema molto sentito a Bibione. Ci voleva una regia unica poi per gli interventi necessari, resi più urgenti dai problemi di maltempo registrati quest’anno”. Se Bibione ride, invece Chioggia piange visto che nei giorni scorsi è stato comunicato il taglio di 1 milione su tre dei fondi stanziati all’interno della legge speciale per Venezia. Il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson ne chiede la restituzione in tempi rapidi. Importanti opere nella citta-dina lagunare senza quei fondi resterebbero bloccate. Problemi erano stati lamentati a gran voce durante la stagione estiva anche dai comuni di Jesolo e Cavallino. Ad ogni mareggiata denunciavano la scomparsa di metri e metri di spiaggia.

A.A.

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Page 8: Cavarzere sett2014 n120

6 Cavarzere

di Nicola Ruzza

“Se quel giorno non ho partecipato alla manifestazione, evidente-mente avevo altri impegni istitu-

zionali da onorare” risponde semplicemen-te, prendendo le distanze dalle critiche di Marzia Tasso, il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi. E chiude il discorso chiosando: “le sue sono parole che non mi toccano”.

Il primo cittadino invita dunque ad andare oltre l’evento contingente in sè e a fare considerazioni di più ampio respiro sul-la questione della cosiddetta Nuova Romea, coerentemente con quella che è la storia di questa infrastruttura.

“Sono 20 anni che si parla di Romea Commerciale - fa notare - e che si fanno incontri per discutere della sua collocazione, della economicità e della sua funzionalità; sia da parte di chi è favorevole sia invece per iniziativa di chi si proclama contrario. Io penso che aggiungere all’elenco altre iniziative analoghe non produca al mo-mento alcun risultato, considerato il fatto che quest’opera rimane al momento sulla carta. L’ex sindaco nell’ultima campagna elettorale ne aveva fatto uno dei temi di forza nel contesto del proprio programma, riproponendolo in tutte le salse”.

“Non voglio trascurare la questione, ci mancherebbe - prosegue Tommasi - e, come ho già detto in altre occasioni, farò richiesta a chi di competenza per conoscere effetti-vamente il progetto e l’impatto che esso avrà sul territorio. Allo stato attuale, tutta-

via, risulta, anche alla luce dei fatti recenti accaduti, difficile trovare un interlocutore istituzionale a livello regionale col quale sia possibile confrontarsi. E mi pare sul tema vi sia ancora molta incertezza”.

“E comunque - conclude il sindaco di Cavarzere - a prescindere da qualunque con-siderazione, non mi colloco tra coloro che hanno un atteggiamento di chiusura a tutti i costi. Ritengo che non sia questo l’approccio giusto: penso sia opportuno non confondere il tema della cementificazione incontrollata con quello dello sviluppo razionale e com-patibile. La Nuova Romea è un’opera molto criticata a priori. Io assumerò una posizione, a favore o contro, soltanto dopo che avrò conosciuto nello specifico il progetto e le eventuali osservazioni che saranno accolte. Quando si avrà in mano qualcosa di concre-to, solo allora sarò in grado di giudicare se si tratta di uno scempio del territorio o di una infrastruttura che potrà portare sviluppo anche a Cavarzere. E mi muoverò di conse-guenza”.

HENRI TOMMASI: “DIRE NO A TuTTO: pRECluSIONI INDISCRIMINATE E NON COSTRuTTIvE”

Ornella Jovane

Il comitato Opzione Zero che si oppo-ne alla realizzazione dall’autostrada Orte-Mestre, meglio nota come Romea

Commerciale, ha dato vita, il 20 settembre scorso, ad una mobilitazione nazionale per sensibilizzare la popolazione delle regioni attraversate dalla bretella autostradale (La-zio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto) sui rischi e l’impatto ambientale che avrà l’opera.

Il presidio veneto si è tenuto a Giare di Mira, vi hanno partecipato anche alcuni cittadini cavarzerani, tra i quali la consiglie-ra comunale Marzia Tasso, non solo per sensibilità ambientale, ma per il fatto che il nostro comune, secondo quanto previsto dal piano di realizzazione, sarà attraversato dall’autostrada.

“Ero l’unica rappresentante del con-siglio comunale di Cavarzere – osserva

Marzia Tasso – mentre molti altri sindaci, come ad esempio quello di Mira, erano presenti per manifestare la loro contrarietà a quest’opera distruttiva e insensata; io ho presentato ad aprile un’interrogazione sul tema al consiglio comunale, al quale il sindaco ha risposto che sta aspettando di es-

sere convocato dal Pre-sidente della Regione Veneto per esaminare il progetto e che in un secondo momento convocherà le parti so-ciali e la cittadinanza

per coinvolgerle sulle scelte progettuali al fine di minimizzare l’impatto dell’opera sul nostro territorio: ciò significa chiaramente che, a differenza di quasi tutti i sindaci della Riviera, è favorevole alla realizzazione della Romea Commerciale”.

Il progetto preliminare della Orte-Mestre è stato approvato dal Cipe (Comitato Inter-ministeriale per la Programmazione Econo-

mica) nel 2013 ed il costo per la realizza-zione si aggirerebbe attorno ai 10 miliardi di euro: l’autostrada dovrebbe raggiungere una lunghezza di 396 km e il territorio ca-varzerano sarebbe attraversato dal tracciato con due caselli di uscita in zona Adria Nord-Grignella e nella zona industriale, passando a circa 600 metri dalle prime abitazioni classificate come centro storico e a poche

centinaia di metri da Villaggio Busonera.Gli ambientalisti sostengono che l’Orte-

Mestre determinerà un fortissimo aumento dell’inquinamento atmosferico e acustico, compromettendo la salute delle persone ed inoltre nuocerà fortemente all’economia locale.

“Molti terreni agricoli dovranno essere espropriati – conclude Tasso – danneggian-

do fortemente l’agricoltura cavarzerana; inoltre si rivelerà pure un’opera inutile in quanto i pedaggi autostradali, che si pre-vedono elevati, scoraggeranno gli automo-bilisti a percorrere la Romea Commerciale, quindi oltre a distruggere il territorio, non sarà certo di stimolo allo sviluppo economi-co”.

Infrastrutture A Giare di Mira il presidio di protesta con 150 persone

La manifestazione “No alla Mestre-Orte”

La mobilitazione contro la Romea Commerciale, il presidio in Veneto a Giare di Mira, Marzia Tasso presente alla manifestazione

I Comitati ambientalisti, amministratori e associazioni si mobilitano per una iniziativa nazionale di sensibilizzazione sull’impatto ambientale di un’opera che “non ha alcuna utilità - sostengono - se non per le lobby del cemento e dell’asfalto”

Marzia Tasso a Giare sottolinea: “Sono l’unica amministratrice di Cavarzere qui a manifestare”

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Page 9: Cavarzere sett2014 n120
Page 10: Cavarzere sett2014 n120

segue da pag. 1L’attrice Nicoletta Romanoff (nella

foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014.

La Campagna Nastro Rosa, ideata ne-gli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo

quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.

La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi.Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere

femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio.

Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografi co. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute.

“Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale del-la LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carci-noma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”.

“Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofi sticate, insieme alla risonanza magnetica mamma-ria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millime-triche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizza-zione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a benefi cio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”.

Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Intervento

Campagna Nastro Rosa

Vincere il tumore al seno si può

8 Cavarzere

Sono giorni cruciali per il futuro della Citta-della sociosanitaria di Cavarzere, oggetto di discussione nella quinta Commissione

consiliare regionale e di un’interrogazione alla Giunta regionale del Veneto, presentata da Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo, rispettivamente capo-gruppo consiliare e consigliere regionale del Pd.

I due esponenti democratici si sono rivolti all’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto con un’interrogazione che chiedeva di “sbloccare l’attuale situazione di incertezza” riguardante la Cittadella. Hanno chiesto che siano presto forniti “chiari indirizzi per una gestione stabile ed effi-cace della Cittadella socio sanitaria di Cavarzere, al fine di consentire l’attivazione dei dodici posti letto di ospedale di comunità previsti”.

Tiozzo e Pigozzo hanno ricordato i notevoli risultati conseguiti dalla Cittadella nell’ambito della sperimentazione gestionale pubblico-priva-ta, che ha preso il via nel 2004.

Hanno poi chiesto alla Giunta regionale di dare attuazione a quanto stabilito dalle schede ospedaliere del nuovo Piano sociosanitario, le quali prevedono di attivare dodici posti letto di ospedale di comunità a Cavarzere, nella Cittadel-la sociosanitaria.

La proposta di istituire presso i locali dell’ex ospedale di Cavarzere un ospedale di comunità era stata fatta dal Consiglio comunale di Cavarzere, il quale lo scorso autunno ha votato un ordine del giorno, su proposta dei gruppi consiliari di maggioranza, che chiedeva alla Regione di realizzare a Cavarzere dodici dei

trentatré nuovi posti letto in strutture intermedie, previsti dalle schede ospedaliere.

Ai primi di ottobre, il sindaco Henri Tommasi e alcuni esponenti della sua maggioranza sono stati ascoltati dalla quinta Com-missione regionale e hanno chiesto garanzie sul futuro

della Cittadella sociosanitaria. In tale occasione, Tommasi aveva sollecitato

l’attivazione di dodici posti letto di ospedale di comunità all’interno della Cittadella socio sani-taria e una proroga della sperimentazione di al-meno nove anni per consentire alla parte privata il ritorno dall’investimento legato ai nuovi posti letto.

Pare che la Commissione abbia deciso per una proroga di soli tre anni, non esprimendosi per il momento sull’attivazione dei dodici posti letto che appare, quindi, non immediata.

di Nicla Sguotti

Sanità I consiglieri regionali Lucio Tiozzo e Bruno Pigozzo (Pd) sollecitano l’assessore Veneto Coletti

Cittadella sociosanitaria, si decida il futuro

Da sx il capogruppo consiliare Lucio Tiozzo e il consigliere regionale del Pd Bruno Pigozzo

Con una interrogazione i due esponenti democratici ricordano i risultati conseguiti con la sperimentazione pubblico-privata e chiedono l’attivazione dei 12 posti letto di ospedale di comunità previsti

Primo piano

In occasione della Giornata mondiale del cuore è tornato in piazza il Cuore amico. Per la giornata del cuore, alla sua terza edizione, domenica 28 settembre dalle

9 alle 12 medici e infermieri di Cardiologia e i volontari di “Cuore amico” sono scesi in piazza per misurare glicemia e pressione informando sui principali fattori di rischio per le malattie a carico del cuore, come il colesterolo, l’iperten-sione, il fumo e il diabete mellito. L’iniziativa è stata quindi replicata anche a Chioggia, di lì a qualche settimana. L’e-vento si è svolto in collaborazione con l’assessorato alle

Politiche sociali. L’associazione “Cuore Amico” di Chioggia svolge

un’attenta opera di informazione e prevenzione delle ma-lattie cardiovascolari e collabora attivamente, anche con la donazione di importanti apparecchiature, con il reparto di Cardiologia e l’UTC dell’ospedale civile di Chioggia che si sta sempre più qualificandosi come punto di eccellenza della cardiologia veneta. Intanto prosegue la ricerca del re-parto sulla fibrillazione atriale “inconsapevole”, iniziata nel 2013 proprio a Cavarzere.

In un anno sono stati esaminati più di 1.000 pazienti tra Chioggia, Cavarzere e Cona.

L’iniziativa intende scovare quei pazienti con fibril-lazione atriale non accompagnata a sintomi, poiché se curata, essa rimane un’aritmia benigna, ma se trascurata essa può provocare ictus anche mortali. Da qui ne conse-gue la necessità di cercare tra i cittadini chi è stato colpito dall’aritmia, ma ne è ignaro, proprio per prevenire possibili patologie anche gravi.

salute Iniziative di prevenzione e sensibilizzazione lo scorso 28 settembreuna giornata per diventare “amici” del cuore

Melania Ruggini

I due consiglieri regionali hanno chiesto di dare attuazione alle schede ospedaliere del nuovo Piano sociosanitario

Nel numero scorso de La Piazza di Cavarzere a pagina 9 è stato pub-blicato un articolo privo di titolo a

causa di un disguido tecnico dovuto alla stampa.

Il titolo dell’articolo era “Una notte bianca al quadrato da record”. Ci scusia-mo con i diretti interessati e con i lettori.

precisazioneil titolo dell’articolo“una notte Bianca al quadrato da record”

ed ora si possono effettuare ricariche telefoniche e pagare le bollette

Page 11: Cavarzere sett2014 n120

9Cavarzere

Il sindaco Henri Tommasi (in foto) ha affrontato la questione della cittadella socio-sanitaria durante l’incontro della V

Commissione Regione Veneto per portare all’attenzione della Regione il futuro della struttura.

“A 10 anni esatti dall’avvio della sperimentazione si può affermare che le esigenze di contenimento dei costi, di soddisfazione quali/quantitativa della do-manda di prestazioni della popolazione e di presidio sociale del territorio hanno trovato soddisfacente realizzazione nel cavarzerano - ha spiegato il primo cittadino. - Tuttavia la propositività dell’esperienza rischia di essere messa in discussione dal percorso avviato a seguito della legge regionale n.39/2013 che prevede per le società partecipate va-lutate positivamente e ritenute strategiche ai sensi della legge regionale n.24/2014, l’adozione obbligatoria di procedure e limiti operativi previsti dalla normativa vigente per

la pubblica amministrazione”.“La storia della sanità cavarzerana negli

anni precedenti la realizzazione della citta-della – prosegue il sindaco - dimostra con sufficiente evidenza che il ritorno ad una gestione totalmente pubblica riprodurrebbe le difficoltà operative che avevano portato nel corso degli anni Novanta allo scadimen-to dell’offerta di servizi alla quale la nascita della cittadella ha saputo ovviare”.

Si pone pertanto il problema di quali strumenti adottare per contrastare la pre-vedibile evoluzione, evitando di penalizzare ulteriormente un territorio che, per struttura demografica ed economica della popolazio-ne, presenta evidenti spunti di fragilità.

Il sindaco quindi mette in campo le varie ipotesi, la prima delle quali potrebbe essere un intervento completamente pubblico che realizza l’ospedale di comunità a Cavarzere.

Qualora dal pubblico le risorse non fos-sero disponibili allora si tenga presente che

c’è un privato che ha le risorse per farlo, che è intenzionato ad investire naturalmente a condizione di poter ammortizzare nel tempo i costi iniziali.

A questo punto due sono, a giudizio del sindaco e della sua giunta, le ipotesi percor-ribili: la prima consiste nell’autorizzare una proroga della sperimentazione gestionale at-tualmente in essere per un periodo che non può essere inferiore ai 9 anni, in conside-razione dei rilevanti investimenti strutturali necessari a mettere a norma il complesso edilizio e a realizzare l’ospedale di comu-nità previsto dalla legge regionale n.23 del 29/06/2012. “Per garantire i livelli di ef-ficienza ed efficacia finora dimostrati – pro-segue Tommasi - l’atto di proroga dovrebbe particolarmente presidiare la possibilità, per la società, di agire comunque utilizzando gli strumenti di diritto privato, evidentemente più agevoli e vantaggiosi facendo magari ricorso ai patti parasociali”.

La seconda ipotesi è stabilizzazio-ne dell’ente che, dotato degli opportuni strumenti di accreditamento, sia messo in condizione di garantire i livelli di assistenza attualmente erogati ai residenti del cavarze-rano.

“Il timore - afferma il sindaco - è che si risolva tutto in un nulla di fatto e che l’ospe-dale di comunità rimanga solo sulla carta”.

Durante il suo intervento nella V Com-missione il sindaco Tommasi ha sottolineato l’importanza e la rilevanza sociale delle attività svolte. Come noto la struttura è gestita da una società partecipata, istituita nel 2004; l’iniziativa vede la partecipa-zione prevalente dell’Ulss 14 di Chioggia che detiene il 51% del capitale sociale e la presenza assolutamente minoritaria del comune di Cavarzere, con l’1% delle quote. La gestione dell’iniziativa è affidata ad un socio privato che possiede il residuo 48% dell’assetto sociale.

“Operando in ambito esclusivamente ambulatoriale - conclude Tommasi - la strut-tura è stata ben presto in grado di offrire, sotto il profilo chirurgico, prestazioni di oftal-mologia, ortopedia e chirurgia vascolare la cui fruizione risultava e risulta problematica in numerose aziende sanitarie del Veneto per la lunghezza delle liste di attesa e co-stringe, non raramente, gli utenti a rivolgersi ad erogatori privati. Sotto il profilo diagno-stico le nuove tecnologie introdotte dal socio privato hanno consentito un ampliamento dell’offerta sia di immagini (Ecografia, ecocardiografia, ecc.) che di laboratorio”. Altro dato positivo, la percentuale dei non residenti tra i pazienti trattati è cresciuta contestualmente di anno in anno fino a rag-giungere, nell’anno 2013, il 20,70%.

di Melania Ruggini

Sanità Il sindaco di Cavarzere Henri Tommasi dalla Quinta Commissione regionale

“Sperimentazione, altri 9 anni di proroga”, la Regione ne concede 3I 10 anni di sperimentazione hanno consentito al territorio di avere una struttura efficiente. Il sindaco aveva sollecitato l’attivazione di 12 posti letto di ospedale di comunità nella Cittadella. La Regione su questa richiesta non si pronuncia

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Page 12: Cavarzere sett2014 n120

10 Cavarzere

Il progetto per la conversione dell’im-pianto di digestione anaerobica di Re-voltante in uno che produce biogas ri-

mane una tematica di grande attualità e sulla quale l’amministrazione Tommasi è attivata con varie iniziative con lo scopo di trovare una valida via da percorrere, che possa risultare efficace muovendosi sul piano tecnico della questione.

Il sindaco Henri Tommasi sottolinea l’impegno assunto in qiuesto senso. E così dopo il consiglio comuanale aperto che si è svolto nelle scorse settimane, fa riferimento alla Commissione che è stata istituita, “un organismo - spiega - forma-to dai capigruppo in consiglio comunale, dal sindaco e dai rappresentanti del Co-mitato contro la centrale a biogas”, che si sta muovendo alacremente.

“Il prossimo appuntamento - anti-cipa il primo cittadino di Cavarzere - è fissato per il 22 ottobre. Stiamo cercan-do di capire come procedere sul piano tecnico”.

news

Istituita una commissioneil sindaco tommasi: “stiamo lavorando per capire come procedere efficacemente”

“I Comuni, purtroppo, hanno le mani “legate” e le amministrazioni comunali non possono imporre un piano delle antenne ai gestori di telefonia”

risponde alla denuncia di Sergio Rubinato il sindaca Henri Tommasi facendo riferimento alla Giurisprudenza . “Trattandosi di un servizio di pubblica utilità - spiega - i gestori sono liberi di collocarsi nel territorio, anche nel suolo privato, senza che gli enti pubblici possano ostacolare l’insediamento delle antenne di telefonia. Al massimo possiamo come Comune tentare un dialogo con i gestori e sollecitare una trattativa che possa ac-contentare entrambi. Essi comunque possono insediarsi anche nel suolo privato, come del resto è già accaduto a Cavarzere”.

Questo non significa che vi sia la giungla. “Le antenne - precisa il prima cittadino - prima di

venire installate devono essere approvate dall’Arpav!” facendo riferimento al sollecito di Rubinato che invoca controlli più approfonditi. “L’Arpav - sottolinea il sindaco - segue già questo tipo di installazioni. E dall’Arpav noi non abbiamo mai ricevuto segnalazioni di anomalie o di mancato rispetto dei parametri imposti per legge. Gli impianti, pertanto, presenti a Cavarzere sono già stati autorizzati dall’Arpav e vengono monitorati”.

“Ricordiamoci che le aziende - prosegue - non hanno alcun interesse ad installare antenne in mezzo a campi, ma dove c’è una maggiore concentrazione di utenze”.

“Abbiamo un valore di campo tra i più bassi d’Eu-ropa, - fa osservare Tommasi - basta pensare che Au-stria, Slovenia e Croazia hanno valori molto superiori ai nostri”.

Per quanto riguarda il caso di via Roma, il primo cittadino precisa: “Non si tratta di un’antenna per la telefonia ma Wireless”.

TOMMASI: “NON pOSSIAMO IMpORRE uN pIANO ANTENNE

amBiente

Un piano delle antenne e con-trolli approfonditi sull’inqui-namento elettromagnetico in

città, a chiederli è Sergio Rubinato, per anni consigliere comunale ed esponente del Psi, che ha inviato alla stampa locale un comunicato, nel quale si dice preoccupato per la presenza di antenne nel centro abi-tato di Cavarzere.

“Sul territorio cavarzerano – scrive Rubinato – sono posizionati due elettrodotti ad alta tensione, sei stazioni radio base per la telefonia mobile e una antenna radio. L’ulti-mo ripetitore è stato installato alla chetichella su un’area comunale in via Roma (in foto), vicino al campo sportivo, in pieno centro, ed è lecito chiedersi se l’assessore all’Ambiente, nel caso a Cavarzere esista, sappia che l’esposizione alle radiazioni dei ripetitori, anche a bassa frequenza, può essere causa di decessi per tumori”.

Rubinato, a sostegno delle proprie tesi, cita diversi studi fatti da esperti del settore, soffermandosi in particolare sulla dettagliata indagine condotta a Belo Horizonte.

“Gli esperti – queste le parole di Rubinato – mettono in relazione l’incidenza di tumori e l’esposizione a radiazioni, anche a bassa frequenza. Quello brasiliano non è uno studio isolato, studi delle relazioni tra l’esposizione alle radiazioni e i tumori sono stati condotti anche in altri Paesi e tutti sono giunti alla medesima conclusione, ossia che vivere a una certa prossimità da un ripetitore aumenta il rischio di cancro. Per questo chiedo all’amministrazione comunale di Cavarzere di accertare l’idoneità degli apparati usati nei ripetitori rispetto alla sicurezza dei cittadini, affidando all’Arpav periodici moni-toraggi delle emissioni elettromagnetiche”.

Inquinamento elettromagneticosergio ruBinato denuncia: “troppe antenne in città, fanno male alla salute”

N.S.

Il caso Elisa Fabian (Pd)

Elisa Fabian, componente della direzione del Partito democratico metropolitano di Venezia, ha inviato alla stampa un comu-

nicato nel quale si sofferma sui registri di fine vita e delle unioni civili, definendo “sempre più impellente la richiesta di una regolamentazio-ne normativa” su aspetti etici e di diritti civili.

“Affrontare pubblicamente e collegialmen-te tali aspetti della vita – così Fabian – è il primo passo per una maggiore presa di coscien-za, da parte non solo delle istituzioni ma anche dei cittadini stessi. Le Dichiarazioni anticipate di trattamento di fine vita sono una fonte propul-siva per arrivare a una legge nazionale, con tale strumento il cittadino ha la possibilità di depositare, con l’ausilio di medici e notai, nella sede comunale, l’atto formale con il quale dichiara la propria volontà in merito alle terapie che intende ricevere o rifiutare nell’eventualità in cui si dovesse trovare incapace d’intendere e di volere”.

L’esponente democratica si sofferma anche sul Registro delle unioni civili: “Attraverso di esso – scrive Fabian – una coppia convivente dichiara il proprio status, certificando così la famiglia anagrafica su base affettiva e la coppia stessa riceve un vademecum per conoscere i diritti e doveri che derivano da tale registrazione. Sono queste proposte che affondano le loro radici nella laicità dello Stato ma prima di tutto nelle dignità culturale e morale alle quali dobbia-mo dare risposta”.

Ricorda poi che il Comune di Venezia e altri comuni veneziani si sono espressi favorevolmente introducendo la Dat e il Registro delle unioni civili. “Tale opportunità – sostiene – è del tutto gratuita per i cittadini, grazie a una convenzione intercorsa con l’ordine dei notai, auspico che gli amministratori attuali possano almeno stimolare un dibattito per introdurre anche a Cavarzere questa opportunità. Mi auguro che si possa iniziare, insieme a tutte le parti interessate, un percorso comune per adottare entrambi i registri”. N.S.

Registri di fine vita e delle unioni civili, serve una regolamentazione

L’impianto di digestione anaerobica di Revoltante e il progetto per la sua con-versione in uno che producesse biogas,

utilizzando la frazione organica dei rifiuti ur-bani, è oggetto di un esposto che un gruppo di cittadini della frazione di San Pietro e di altre zone di Cavarzere hanno presentato alla Procura di Venezia.

Secondo i venticinque cittadini firmatari dell’esposto, ci potrebbero essere delle in-congruenze tra le date di presentazione del-le varie istanze, finalizzate all’ottenimento di un finanziamento da parte del Ministero dello Sviluppo economico, e quella effettiva di autorizzazione all’impianto attuale e di inizio del suo funzionamento.

Nell’esposto, i cui i primi firmatari sono Paolo Campaci, Otello Piazzon, Umberto Za-nellato e Andrea Berto, vengono ripercorse le tappe che hanno portato alla costruzio-ne dell’impianto esistente e all’avvio della procedura di autorizzazione per la sua con-

versione, poi dichiarata “non assentibile” dalla Regione Veneto e quindi oggetto di un ricorso al Tar da parte della ditta Martinelle Energia, proprietaria dell’impianto, ricorso poi respinto.

“Quando è stata presentata l’istanza di

finanziamento al Mise e della concessione dello stesso non esisteva alcun impianto di biodigestione anaerobica in via di realizza-zione nella provincia di Venezia, comune di Cavarzere – si legge nell’esposto – visto che non ci risulta che le autorità competenti

abbiano mai approvato un impianto di tal genere. Il progetto per la realizzazione dell’impianto di biodigestione anaerobica ubicato in comune di Cavarzere è stato approvato il 10 novembre 2010, successi-vamente alla presentazione dell’istanza di finanziamento”.

I firmatari del documento sostengono che l’istanza di finanziamento Mise con il Progetto Industria 2015 conterrebbe “in-formazioni palesemente non veritiere, che possono aver indotto lo stesso Ministero a finanziare un progetto sulla base di ele-menti conoscitivi altrettanto non veritieri” e chiedono alla Procura di verificare quanto da essi scritto.

“Vogliamo accertare l’eventuale sussi-stenza di reati – concludono – che possano aver indotto in errore la pubblica ammini-strazione nella valutazione dei progetti am-missibili a Progetto Industria 2015”.

di Nicla Sguotti

Revoltante di San Pietro Denunciano incongruenze tra le date

Impianto a Biogas, l’esposto dei cittadini

L’impianto a Revoltante di San Pietro

Sono in tutto 25 i firmatari del documento presentato in Procura di Venezia. Sospettano che l’istanza di finanziamento presentata al Ministero dello Sviluppo economico sia precedente all’autorizzazione dell’impianto a digestione anaerobica

L’antenna di via Roma

Elisa Fabian

O.J.

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12 Cavarzere

di Melania Ruggini

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La rete fognaria del capoluogo fa an-cora notizia. Il sindaco Henri Tommasi e l’assessore ai Lavori pubblici Renzo

Sacchetto hanno recentemente promosso un incontro pubblico con la cittadinanza avente come tema gli interventi fognari previsti nel capoluogo. La riunione pubblica ha avuto lo scopo di presentare e spiegare ai cittadini l’opera relativa agli interventi fognari di razionalizzazione della rete prin-cipale del centro di Cavarzere, alla presenza dei tecnici competenti.

E’ ormai noto l’importante problema che insiste sul capoluogo ormai da diversi anni, circa un ventennio, e che non è stato ancora affrontato in maniera pratica.

La precedente amministrazione aveva ipotizzato, ad esempio, un progetto per la realizzazione del quale l’importo previsto cor-

rispondeva a circa euro 1.600.000, che non potevano essere coperti economicamente. Pertanto si è deciso di interpellare la Polesine Acque per l’individuazione di un intervento prioritario che ponga un freno alle esondazio-ni continue di acque dalla rete di fognatura mista, soprattutto quando si verificano ingenti piogge o bombe d’acqua.

Ora, l’amministrazione Tommasi si dice pronta ad intervenire con una serie di azioni di razionalizzazione della rete fognaria che prevedono un importo di 500.000 euro e par-tiranno esecutivamente quest’inverno. Una

parte del contributo, pari a 361.920 euro, provengono dalla Regione Veneto, mentre 138.080 derivano da risorse comunali.

Di questi, rispettivamente 10.000 euro sono indirizzati ai sondaggi e rilievi, 37.000 euro per le spese tecniche, 1.000 euro per i collaudi, 5.000 euro per gli allacciamenti elettrici, 30.000 euro per la sistemazione dei tombini e la pulizia delle affossature.

I lavori partiranno dunque nel periodo invernale e termineranno indicativamente nel marzo del 2015.

“I cittadini sono ormai esasperati da que-sta situazione, che si protrae da troppi anni - commenta il sindaco Henri Tommasi - Noi non abbiamo certo la bacchetta magica, ma con questo progetto intendiamo risolvere il problema nel 90% dei casi”.

Lavori pubblici Il sindaco e l’assessore Sacchetto incontrano la cittadinanza e annunciano

Rete fognaria, in inverno via ai lavori nel capoluogoRidimensionato il costoso progetto della precedente amministrazione. Con 500mila euro si interviene per risolvere l’esondazione di acque dalla rete di fognatura mista in caso di pioggia

I ragazzi premiati insieme con il dirigente scolastico Filippo Sturaro, gli insegnanti, il presidente dell’Avis cav. Fabio Sturaro

Sabato 27 settembre, presso il teatro “C. Goldoni” di Cavarzere, si è svolta la pre-miazione degli studenti più meritevoli che hanno frequentato con profitto, nell’an-no scolastico scorso, la terza media all’Istituto comprensivo.

Le borse di studio, donate grazie ai contributi dell’Amministrazione comunale e della sezione di Cavarzere e Cona dell’Avis, presente nella persona del suo presidente cav. Lu-igi Sturaro, sono state assegnate a Otello Moscardi (3^A), a Francesca Meazzo (3^B), a Laila Ajjadiani (3^C), a Samantha Castello (3^D), ad Andrea Chiebao e a Sofia Mazzucato (3^F), a Sofia Quagliato (3^H) e a Melissa Mattioli (3^I).

L’Avis di Cavarzere, da sempre sensibile al tema dell’istruzione dei giovani, ha vo-luto con questo premio incentivare i ragazzi allo studio, in un momento in cui la scuola italiana, pur in crisi di fondi e di mezzi, ha il compito di formare le donne e gli uomini del futuro dal punto di vista umano e culturale e fornire loro di un bagaglio di conoscenza e di competenza che è il punto di partenza fondamentale per presentarsi nel mondo del lavoro preparati e consapevoli delle proprie capacità.

scuola

premiato il meritoBorse di studio dell’avis e dell’amministrazione ai ragazzi più Bravi di terza media

Nicola Ruzza

A breve prenderà il via il torneo scacchi-stico Open Week-end “Città di Cavar-zere” organizzato dal circolo cavar-

zerano “Franco Gregianin”, appuntamento giunto ormai alla sua 17a edizione e che anche quest’anno si annuncia molto sentito e partecipato, sia dai giocatori – sempre di livello elevato – sia dal pubblico.

Il torneo, che si terrà presso le sale dell’ istituto “A. Danielato” (Corso Europa 46), è aperto a tutti i giocatori, italiani e stranieri di qualsiasi categoria purché al momento dell’iscrizione – procedura che dovrà essere espletata sabato 18 ottobre alle 14 – siano in possesso della tessera 2014 agonistica o junior oppure, per coloro che non fossero iscritti alla F.S.I., si iscrivano sul posto ver-sando 45 euro per la tessera agonistica o 10 euro per quella junior.

Il primo turno della gara avrà luogo sa-bato 18 ottobre alle 15, mentre il secondo e il terzo si terranno nella giornata di dome-nica 19 rispettivamente alle 9 e alle 15; il fine settimana seguente, invece, decreterà il vincitore in quanto si terranno i successivi turni fino alle 19 di domenica 26 ottobre.

Ai partecipanti sarà richiesto un contri-buto per le spese di organizzazione di 30 euro, ma per gli under 16, gli over 65 e le donne il versamento sarà ridotto a 20 euro, mentre i premi saranno distribuiti seguendo la classifica assoluta e tre fasce di punteg-gio Elo: il primo classificato si aggiudiche-rà il trofeo del Comune di Cavarzere e un

rimborso spese di 250 euro, il secondo e il terzo una coppa e un rimborso di 150 e di 100 euro, il quarto 80 euro; premi di valore analogo a quello consegnato a quest’ultimo - con l’aggiunta di una coppa - saranno elar-giti i primi classificati nella fascia Elo 1999-1800, nella fascia 1799-1500 e in quella inferiore ai 1500 punti, mentre i secondi classificati riceveranno un rimborso di 50 euro ciascuno.

Il tempo di riflessione concesso per ogni partita è di 100’, con un incremento di 30’’ dalla prima mossa; più in generale varranno le norme del regolamento F.I.D.E., del re-golamento tecnico F.S.I. e del regolamento generale del Festival del Comitato Veneto.

Gli organizzatori Renzo Renier e Riccar-do Badiale ringraziano l’Amministrazione Comunale e l’istituto Danielato per la colla-borazione e sono a disposizione, per coloro i quali fossero interessati ad avere maggiori informazioni o a prescriversi, ai numeri 3293440900 e [email protected]

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13Cavarzere

Prosegue a pieno ritmo il lavoro degli scout per creare la loro base in città. In questi giorni autunnali la base ri-

suona di un brulichio di attività: sabato 13 settembre c’è stata la vendemmia, un ap-puntamento ormai tradizionale per gli scout cavarzerani, che ha permesso loro di speri-mentare attività e mestieri ormai in via... di estinzione. Sabato 27 settembre si è svolto il “September Scout’s Fest” in cui genitori, ragazzi ed amici si sono ritrovati per l’inizio delle attività del gruppo.

Tutte le attività proseguono, costanti e

a piccoli passi, senza mai perdere di vista l’obiettivo. Il desiderio che attorno a questo progetto gravitassero familiari, amici, sim-patizzanti, che potessero dare una mano, ha avuto successo e in poco tempo è nato il gruppo “Ever Green”, un’esperienza di volontariato originale e pragmatica.

Un gruppo di genitori, amici, simpatiz-zanti si ritrova spontaneamente ogni fine settimana, senza alcun obbligo particolare se non quello di dedicare del tempo a que-sto progetto.

L’attività principale consiste nel mettersi a disposizione per tutto quello che c’è da fare: c’è chi fa il muratore, chi il manovale, chi il falegname; ognuno dà il proprio contri-buto pratico per aiutare l’altro. Pare proprio che il segreto di questo gruppo sia la dispo-nibilità nel dedicare tempo ed energie per un impegno comune.

Il gruppo scout sottolinea il grande so-stegno riscontrato, sotto il profilo tecnico, amministrativo e progettuale, fornito dal consiglio di amministrazione dell’Ipab Da-nielato e dal direttore Mauro Badiale, che finora hanno permesso di superare i vari pro-blemi di natura burocratico-amministrativa che di volta in volta si presentano, creando così quella sinergia fra ente pubblico e as-sociazionismo che è sempre difficile da rea-

lizzare ma che in questo caso sta trovando piena attuazione.

Prezioso anche il contributo della Fon-dazione Clodiense di Chioggia, che fin da subito ha creduto fortemente nel progetto degli scout inserendolo fra quelli destinati a contributo, permettendo di portare a com-pimento l’esecuzione di alcuni importanti lavori di ristrutturazione.

di Melania Ruggini

Ad affiancare i ragazzi un gruppo di adulti che si sono messi a disposizione per lavori e aiuti

Associazioni e volontariato Cresce nel territorio l’entusiasmo

Scout, il progetto decolla

Anche l’Ipab Danielato e la Fondazione Clodiense sostengono il gruppo Scout

Come aiutare i nostri figli a fare i compiti: se ne è parlato alla scuola Aldo Cappon mediante due incontri a supporto della funzione genitoriale. La scuola ha infatti rilevato, nel

corso degli ultimi tempi, una questione di non poca rilevanza: è emersa da parte di molti genitori l’esigenza di disporre di mag-

giori strumenti per sostenere i figli nel momento dei compiti.In particolare sono state segnalate numerose difficoltà ad

iniziare, proseguire, pianificare e organizzare il proprio lavoro, mancanza di strategie efficaci, limitata motivazione.

Come risposta al bisogno di maggiori strumenti atti a questi cruciali obiettivi, l’istituto comprensivo Aldo Cappon ha proposto, nel mese di ottobre, due incontri formativi tenuti da Gianna Friso, una professionista di consolidata esperienza, che

nel mese di settembre ha pubblicato un testo di sicuro supporto per le famiglie: “L’Ora dei compiti: come favorire atteggiamenti positivi, motivazione e autonomia nei propri figli”.

Gianna Friso è psicologa specializzata nelle difficoltà di apprendimento, autore di numerose pubblicazioni; attualmente collabora con il Dipartimento di Psicologia Generale dell’Univer-sità degli Studi di Padova.

M.R.

alla scuola a. cappon si è parlato di compiti a casa

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Page 16: Cavarzere sett2014 n120

14 Cavarzere

L’arrivo dell’autunno coincide con la ri-presa delle attività dei gruppi giovanili parrocchiali che, anche quest’anno, si

presentano davvero interessanti e in grado di coinvolgere i ragazzi di tutte le età, infatti “dopo la fine dei campi scuola e del Grest, che hanno visto molti bambini e giovani coinvolti – afferma padre Pietro Bettelli, responsabile dei Canossiani – ricominciamo con le varie iniziative settimanali: c’è il cate-chismo che quest’anno presenta una novità per i ragazzi delle medie, cioè il percorso della mistagogia”.

“Con questa proposta – continua il sacerdote – puntiamo ad inserire i ragazzi nella comunità cristiana attraverso l’ap-partenenza ai gruppi, cioè nei tradizionali Scout e Azione Cattolica o nell’Aliante”.

Il progetto Aliante è nato in Patronato alcuni anni fa: un gruppo di animatori si pone accanto ai ragazzi e li aiuta a riflettere su diversi aspetti della vita alla luce della fede cristiana; dal punto di vista metodolo-gico è simile all’Acr, tuttavia non è legato ad

un tema stabilito a livello nazionale, ma è adattato alla realtà locale.

“Il nome non è scelto a caso – continua padre Pietro – l’aliante è un oggetto volan-te privo di motore e condotto da un aereo in quota per poi essere lasciato libero di scopri-re e seguire la propria rotta ed è proprio ciò che vogliamo che facciano i nostri ragazzi: infatti i giovani sono invitati a confrontarsi, a dialogare a guardare le cose dall’alto”.

Accanto a questi gruppi c’è l’attività del doposcuola, svolto in collaborazione con la scuola media: è un sostegno dove ogni ragazzo con difficoltà scolastiche viene se-guito personalmente da un volontario (uno

studente universitario o un insegnante in at-tività o in pensione) per due pomeriggi alla settimana, il tutto è coordinato da France-sco Viola, un giovane laureato in Psicologia dell’età evolutiva.

Infine vi sono i giovani che frequentano le superiori che si incontrano una sera alla settimana, affrontando in modo più adulto i temi trattati nei gruppi rivolti agli adolescen-ti, nonché le attività sportive, in quanto il Patronato mette a disposizione le sue strut-ture per gli allenamenti del Calcio Cavarzere e del Gordige, offrendo in tal modo un am-pio ventaglio di iniziative sempre finalizzate alla crescita sana dei ragazzi.

di Nicola Ruzza

Patronato San Pio X Dal doposcuola al progetto Aliante

Ripartono alla grande le attività invernali Un premio bontà al femminile quest’anno,

che riconosce l’impegno sul campo di due donne che con generosità e coraggio si

dedicano al prossimo, rivolgendo il proprio aiut a chi è in grande difficoltà. Si è riunita lo scorso 20 settembre la Commissione del Premio Bontà - sotto l’egida del suo fondatore ed organizzato-re Fiorenzo Tommasi e composta dal presidente Luigino Zuin, da Ferdinando Ambrosi, Bruno Avi, Massimo Chiesa, Riccardo Clementi, Adria-na Ghezzo, Achille Loro, Raffaella Pacchiega e Nicla Sguotti - ed ha unanimemente deciso di conferire il prestigioso riconoscimento a Giu-seppina Piccolo di Genova, che si dedica al servizio degli ultimi del mondo, e a Zaira Conti di Firenze, fondatrice di un istituto che si occupa dei tossicodipententi.

La manifestazione di consegna del Premio internazionale della Bontà-La giornata del cuore, giunto alla 14esima edizione, si terrà il prossimo 6 dicembre a Firenze, nella Chiesa di Santa Trinità.

Il Premio internazionale della Bontà 2014, organizzato dall’Associazione “Comitato della Croce” di Cavarzere e condotto da Luigino Zuin, sarà dedicato ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine e ai Magistrati deceduti nell’adempimento del servizio.

Durante la serata, oltre al tradizionale premio della simbolica medaglia d’oro, saranno consegnati ulteriori riconoscimenti a coloro che condividono, a diverso titolo e in vari modi, lo spirito di solidarietà che caratterizza l’associazione cavarzerana: lo scrittore in erba Filippo Pavanato, lo storico collaboratore e sostenutore del pensiero “La Pira” Giorgio Giovannoni, il noto “anchorman” televisivo Cino Tortorella e la giornalista Federica Angeli, nota per aver testimoniato il terrificante potere delle mafie locali.

Per la decima edizione consecutiva sarà presente Vincent Tummino, presidente della International Columbia Association dei Vigili del Fuoco di New York, grande amico dell’Asso-ciazione di Cavarzere nonché socio onorario della stessa.

solidarieta’

Solidarietà. premio internazionale della Bontàriconoscimento a due donne che si dedicano

ai più disagiati: giuseppina piccolo e zaira conti

Fiorenzo Tommasi presidente del Comitato della Croce

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Padre Pietro con il collaboratore Flavio

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16 Frazioni

Un pubblico molto nutrito e caloroso ha salutato il tradizionale appuntamen-to, giunto ormai alla 19a edizione,

con il concerto lirico-sinfonico a Palazzo Silimbani, maestoso palazzo edificato du-rante la dominazione austroungarica che si trova a Grignella di Cavarzere.

Per la serata, che ha avuto luogo saba-to 4 ottobre, è stato allestito un programma che, accanto ad alcuni celebri preludi e inter-mezzi sinfonici, ha visto l’esecuzione delle arie e duetti più significativi tratti da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, dalle opere di Giuseppe Verdi Otello, La traviata, Rigoletto e soprattutto da quelle di Giacomo Puccini, di cui ricorre quest’anno il 90° anniversario della morte: al compositore lucchese è stata infatti dedicata una parte rilevante della se-rata, con selezioni tratte da Gianni Schicchi, La bohème, Tosca, Manon Lescaut.

Il concerto, che si è svolto sotto l’e-sperta direzione artistica e musicale del M° Renzo Banzato, ha visto l’esibizione dell’or-

chestra “Tullio Serafin” di Cavarzere, rino-mata compagine sorta nel 1995 e costitui-ta da qualificati musicisti (tra cui numerosi docenti di conservatorio) che hanno svolto prestigiose esperienze concertistiche, anche in qualità di solisti, in ambito nazionale ed estero, alla quale si sono affiancati due soli-sti di assoluto prestigio nel panorama della

lirica internazionale.Il M° Banzato si è infatti avvalso del-

la collaborazione del soprano lettone Alisa Zinovjeva, che ha conseguito il diploma in canto dapprima al Conservatorio di Riga e successivamente presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma. L’artista è stata co-stantemente presente nelle stagioni liriche

dei principali teatri internazionali (Oslo, Helsinki, Sofia, Berlino, Albania, Israele), ha più volte ricoperto ruoli principali al Te-atro alla Scala di Milano, Arena di Verona, Festival dei Due Mondi di Spoleto, Teatro Regio di Parma e Torino, dove si è esibi-ta a fianco di nomi come P. Domingo, L. Nucci, C. Guelfi. A fine ottobre Zinovjeva sarà presso la Bayerische Staatoper di Monaco nell’opera pucciniana Manon Lescaut nel ruolo principale, men-tre nel mese di dicembre tornerà al Teatro dell’Opera di Sofia per interpretare Leonora ne Il Trovatore.

A fianco del soprano si è esibito il te-nore friulano Alessandro Cortello, diplomato in Canto presso il Conservatorio di Udine e vincitore di due edizioni del Concorso Inter-nazionale “Seghizzi” di Gorizia. Cortello ha partecipato alle produzioni Rai in diret-

ta mondovisione di Rigoletto a Mantova (2010), con la direzione di Z. Mehta e la regia di M. Bellocchio e di Cenerentola, una favola in diretta (2012) con la direzione di G. Gelmetti e la regia di C. Verdone; ha inoltre collaborato con Quirino Principe, il Trio di Parma, l’Orchestra Filarmonica della

Fenice di Venezia e, oltre ad essersi esibito in varie sale e teatri italiani, ha svolto una rilevante attività anche all’estero, ad esempio in Austria, nella Repub-

blica Ceca, in Croazia e in Russia.L’assessorato alla Cultura di Cavarzere

e il Comitato Cittadino di Grignella, che hanno organizzato la serata, ci tengono a ringraziare per l’ospitalità e la sensibilità artistica il rag. Romano Silimbani e la sua gentile signora che hanno reso possibile la manifestazione in una così splendida corni-ce.

di Nicola Ruzza

Il pubblico delle grandi occasioni per il concerto che si è tenuto sotto l’esperta direzione del maestro Banzato. Si sono esibiti l’orchestra e il coro Tullio Serafin affiancati dal soprano Alisa Zinovjeva e dal tenore Alessandro Cortello

Gragnella La 19esima edizione del concerto lirico-sinfonico lo scorso 4 ottobre

Trionfa la musica e il bel canto a Palazzo Silimbani

Chiusura dei lavori nella scuola materna di Boscochiaro: sabato 4 ottobre si è tenuta l’inaugurazione ufficiale dello

stabile alla presenza del sindaco Henri Tommasi, degli assessori e del Vescovo, che ha presenziato la santa messa e ha guidato la processione dei fedeli. La scuola materna di Boscochiaro è infatti di proprietà della Curia, che ci ha tenuto particolarmente ad essere presente con la sua autorità massima per manifestare la buo-na riuscita del progetto.

I lavori di ristruttu-razione della materna sono iniziati quest’e-state e hanno coinvolto la sistemazione degli impianti elettrici, la pavimentazione dello stabile, una piccola sistemazione del tetto e il rifacimento dei bagni.

“Queste scuole svolgono un importante ruolo - ha precisato il primo cittadino, molto soddisfatto - non solo a livello scolastico, ma anche come punto di aggregazione e di ritrovo per la comunità e per le associazioni

del territorio che qui si riuniscono. Si tratta di un avvenimento importante per la nostra cittadinanza. Quello che si è prodotto è il ri-sultato di un ottimo lavoro di collaborazione tra Comune e Parrocchia. In questo periodo di grandi difficoltà economica, la collabora-zione fra enti risulta essere la strada mae-stra e più efficace per ottenere comunque il raggiungimento di importanti obiettivi.

Abbiamo contribuito alla realizzazione di questo intervento con nostre risorse, per un totale di circa 70.00 euro di contributo”.

E il sindaco dà un’ulteriore anticipazione rispetto ad un’al-tra frazione: “a breve ci sarà anche un’altra inaugurazione per la chiusura dei lavori del-la chiesa di San Pietro” con la speranza, è l’auspicio di Tommasi, di cominciare al più presto a provvedere anche alla sistemazio-ne delle scuole del centro storico, dove c’è necessità di intervenire.

BOSCOCHIARO: INAuguRATA lA SCuOlA MATERNA MESSA A NuOvO

Melania Ruggini

Palazzo SilimbaniIn alto il soprano Alisa Zinovjeva

Una parte rilevante del concerto è stata dedicata alla celebrazione di Giacomo Puccini

Il sindaco anticipa: “A breve si concluderanno anche i lavori della chiesa di San Pietro”

La cerimonia d’inaugurazione

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Page 21: Cavarzere sett2014 n120

19Cultura locale

“50 anni di rock! 1964/2014” il libro di Graziano Edi Corazza, il giornalista musicologo cavarzera-

no, uscirà il prossimo Natale nella traduzione in lingua inglese, pronto per conquistare il mer-cato internazionale.

L’autore del ricco volume, frutto di un lavo-ro decennale e certosino che si compone di ben 700 pagine e 50 pagine di foto vintage, anco-ra in giro per fare promozione in librerie, radio e tv, comunica la speciale novità anticipando la versione inglese. Il libro è il frutto dell’ascolto di 15mila dischi, della partecipazione di 1140 concerti, e di un coscienzioso e appassionato lavoro di documentazione che emerge già sfo-gliando il volume.

“Cinquant’anni di storia del rock, visti con gli occhi di un appassionato nel vero senso del-la parola, dato che ascoltare 15mila dischi ed assistere a 1200 concerti denota una passione non comune per questo tipo di musica”.

“Mai nessuno aveva recensito un lavoro di così ampio respiro, e che questo primato spetti a Graziano Edi Corazza, un veneziano, crea un ulteriore valore aggiunto”. Queste alcune delle recensioni sul lavoro del musicologo ca-varzerano che dimostrano un grande successo di critica.

“Non ho voluto confezionare un libro di 20.000, 10.000, 1.000 album, relazionando poche righe riassuntive per ciascun Lp - spiega l’autore - ho cercato il meglio dei disci del rock, dedicando loro più specificità, più caratteristi-che, più particolarità. Mi sono concentrato sui principali sviluppi del rock negli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso. Ho voluto classificare i dischi catalogando o citando i dischi più belli e quelli fondamentali trattando anche diffusamente gli anni ‘80 e ‘90. Quello che ho voluto scrivere è

in effetti il libro sui dischi del rock ed i vari stili del Rock nel modo più dettagliato possibi-le, confrontandomi con testi stampati, testi da internet, ed inglobando il tutto con redazionali miei”.

Il libro, pubblicato dalla AltroMondo Edi-tore di Vicenza, elenca ed analizza minuzio-samente, in oltre 35 capitoli, tutti i generi e sottogeneri della famiglia del rock. Nelle ultime pagine anche un glossario che spiega i termini musicali di cui si è fatto uso.

di Ornella Jovane

“50 anni di rock! 1964/2014” sarà tradotto in inglesenews

È iniziato il XXV anno accademico dell’Università Popolare di Cavarzere che, in occasione delle “nozze d’argento” con i suoi soci, ha presentato un program-ma di studi interessantissimo. Dopo la prolusione di domenica 5 ottobre, con

l’orchestra della Saccisica diretta dal maestro Nicola Simoni che ha deliziato il pubblico presente, il giorno 7 sono iniziate le lezioni, la prima delle quali dedicata alla musica, con il maestro Filippo Turri che ha illustrato le virtù dell’organo.

Il mese di ottobre, poi, è dedicato particolarmente al centenario della Grande Guer-ra, sia dal punto di vista storico sia filosofico-letterario, mentre il mese di novembre si incentra soprattutto sulle arti figurative e la storia locale; nei mesi successivi, invece, gli argomenti saranno più eterogenei: le lezioni, infatti spazieranno dalla musica clas-sica alle canzoni del festival di Sanremo, dal cinema ai dialetti; il 27 gennaio, poi, il professor Fabrizio Zulian terrà una lezione sulla figura del compianto dottor Giovanni Zanninello, affermato medico e poeta per passione, che tanto ha contribuito alla diffu-sione della cultura a Cavarzere. A febbraio ci sarà una leggera predominanza di lezioni di argomento medico-scientifico, ma non saranno trascurati gli altri campi del sapere ed è anche prevista un’uscita culturale a Vicenza il giorno 25.

Marzo e aprile saranno dedicati soprattutto al Cinquecento: nel campo letterario sarà approfondita la conoscenza della figura di Torquato Tasso, dal punto di vista reli-gioso e filosofico verranno illustrate le idee di Lutero e Bruno, infine il professor Piero Sandano dedicherà due lezioni sull’arte nel periodo della Riforma e della Controriforma.

L’anno accademico si concluderà il 3 maggio con un concerto di musica classica e con una gita-turistico culturale ad Urbino e a Sansepolcro nei giorni 16 e 17 maggio.

Per avere maggiori informazioni si può visitare il sito internet www.unipopcavar-zere.it oppure mandare una email all’indirizzo [email protected] o contattare il numero 3663018133.

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Page 22: Cavarzere sett2014 n120

Il ruolo sociale degli artigiani

di Armando Trovò

Una società senza Artigiani è una società senza anima.A Cavarzere ho esercitato con successo la mia professione di parrucchiere, mi con-

sidero un acconciatore per uomo “Barbiere”, dei tempi contemporanei (nel Palazzo Barbiani – Municipio).

Il mio Salone era un salotto a funzione sociale.I cardini della mia prassi lavorativa erano: qualità, gentilezza e individualità.Ho esercitato la professione nel modo più naturale possibile. In modo totalmente

opposto a quello di lavorare all’eterogeneo gruppo di tagliatori di capelli “al minuto” (tipo fastfood), operante attualmente.

Si vuole rendere tutto moderno, razionale, rapido e senza nessuna attenzione personale, dimenticando la qualità. In breve, questo significa che i valori socio-cultu-rali sono trascurati e il risultato è un impoverimento, anche economico.

I vecchi artigiani devono spesso e, contro voglia, chiudere bottega, perché la

professione è diventata per loro faticosa e non più redditizia.Anche nella società industrializzata per mestieri come barbieri, sarti, falegnami,

calzolai, c’è un avvenire.Artigiano significa opportunità di lavoro. Si devono però creare condizioni favo-

revoli, in organizzazioni sindacali, grazie alle quali l’artigiano possa ottenere nuova-mente dignità e considerazione sociale ed economica. Così può essere per i giovani di nuovo gratificante il mestiere.

Anche grazie all’aiuto dell’Unione Europea, si può pensare a corsi di formazione per giovani (in particolare quelli delle comunità etniche di minoranza), guidati du-rante l’intero tragitto educativo da esperti maestri artigiani. Attraverso l’esercizio del mestiere, questi giovani possono trovare un inserimento nella società e sentirsi ap-prezzati, senza cadere nell’economia nascosta, nel vandalismo o piccola criminalità.

Nel passato gli artigiani erano i veri operatori sociali, in quanto i giovani non stavano per le strade, ma avevano la possibilità di apprendere un mestiere e di conseguenza venivano educati ad un senso di responsabilità che ora si sta perdendo.

All’interno dell’attuale insegnamento, l’accento è posto soprattutto sull’aspetto teorico. Tuttavia sono dell’opinione che la pratica sia la migliore scuola professionale.

Tra storia e dicerie, sulla sepoltura di Serafin

di Rolando FerrareseCaro direttore;La recente uscita del libro della collega NICLA SGUOTTI intitolato “Tullio Serafin, è custode del bel canto”, sembra aver

riaperto una “ferita” mai chiusa sul famoso direttore d’orchestra cavarzerano, secondo per importanza soltanto ad Arturo Toscanini. E cioè sul motivo perché, dopo la sua morte (a Roma nel 1968), sia rimasto insepolto indecorosamente per oltre un decennio a Rottanova (suo paese natale), dove aveva chiesto perentoriamente di essere inumato, accanto alla madre. Motivo, che l’impegnativo e bel libro, non contribuisce a chiarire.

Sepolto provvisoriamente, quasi in incognito nella tomba dei MOSCARDO (senza fiori, come padre votivo e senza nome) Serafin vi rimase fino al 1979, quando poté finalmente trovare dignitoso riposo. Grazie all’interessamento anche della terza media del prof. Ugo Bello di Cavarzere; che, nel centenario della nascita, aveva risollevato il problema con il musicologo Daniele Rubboli. E l’intervento del direttore d’orchestra Gianluca Cavazzeni, che sopportò il costo per la realizzazione della Tomba.

Poiché su questa imprevedibile storia della salma di Serafin (rimasta circa 11 anni senza quella che Ugo Foscolo chiama “le

gioie dell’urna”), sono state avanzate numerose supposizioni, ma non si è mai fatta abbastanza chiarezza, credo sia ormai ve-nuto il momento di precisare che la motivazione è stata in parte politica, oltre che di “risentimento”, verso Serafin. Da parte mia preciso che (dopo aver sollecitato per tanti anni sulla stampa la soluzione della questione) ad una mia interrogazione in consiglio comunale (del quale sono stato membro per un decennio) il sindaco del tempo mi fece capire che il mancato interessamento era dovuto al fatto che Serafin, durante la sua carriera, aveva fatto suonare e diretto “Guivubezza” (inno fascista). Questa la “colpa”. A nulla valse fare presente, quanto nell’occasione della scomparsa aveva scritto “l’Unità” su Serafin. Secondo quanto riferisce, invece, un articolo, apparso sul “Borghese” il 19 novembre 1978, dal titolo “Non seppellite il maestro”, il giornalista GIORGIO PILLON (ex corrispondente del Sud America del Corriere della Sera), che conosceva il maestro rottanovano (essendo più volte stato suo ospite in Argentina), il motivo era questo: quando il becchino prospetta al sindaco il problema della sepoltura, questi avrebbe risposto: <<Tullio Serafin se n’è sempre infischiato di Rottanova. Altrettanto facciamo noi>>. Poi avrebbe aggiunto che “Serafin aveva una colpa molto grave: era stato uno dei musicisti più vicini a Benito Mussolini”. Inoltre era stato “testimone di nozze di uno dei figli del dittatore!”. Era vero? Non so. Personalmente so che Serafin, in anni fascisti rappresentò anche opere non gradite né al fascismo né al nazismo (e che in proposito venne “rimbeccato”).

Questi i risvolti della spinosa “questione Serafin” cavarzerana, secondo quanto ho potuto appurare. Motivi che non hanno intenzione di suscitare inutili, altre polemiche in proposito; ma semmai di portare un contributo di chiarimento su una “verità” piuttosto “ingombrante”, che in tanti anni si è voluto ignorare. Nonostante che, come precisa in proposito il musicologo RUBBO-LI, nel libro della SGUOTTI, “le voci raccolte sono tante. Troppe. Nessuno, però, le riconferma: chi c’era non ricorda, chi ricorda smentisce…”.

Si chiarisce, così, anche la supposta motivazione che l’amministrazione comunale del tempo, e quella succedutasi poi, non avessero provveduto a dare definitiva sepoltura al maestro Serafin perché “i problemi del vivere quotidiano hanno avuto il sopravvento”. Il commento ai lettori. Grazie per l’ospitalità.

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Anche quest’anno la 7a edizione della “The Runner’s Day”, gara podistica dedicata a Gian Pietro Banzato, che si è svolta a Ca-

varzere il 28 settembre, ha avuto una buona partecipazione di podisti: infatti, complice una domenica mattina davvero incantevole, si sono presentati ai blocchi di partenza circa 250 atleti che hanno gareggiato nella gara competitiva, al-trettanti sono stati i partecipanti alla camminata, mentre una sessantina di ragazzi si sono sfidati nella mini-podistica.

“C’è stata una leggera flessione nel nume-ro dei podisti alla gara competitiva – afferma Stefano Girotto, uno dei principali organizzatori della manifestazione – ma si è verificato un aumento dei bambini e dei presenti alla non competitiva, segno che questo appuntamento è sentito dalla popolazione cavarzerana e delle zone limitrofe, cosa che ci riempie di gioia”.

La mini podistica, che si è svolta nelle di-stanze degli 1,2 km e dei 600 metri, ha visto i trionfi di Matteo Raimondi su Giuliano Bejzac e Marcello Morosato, nella categoria maschi nati dal 2004 e successivi, di Simone Massarenti su Giorgio Lodo e Giovanni Suman, tra i maschi nati tra il 2003 e il 2001 e di Mirko Boschet tra i ma-schi nati dal 2000 al 1997; per quanto riguarda le ragazze, Ueda Iljazi ha preceduto Anna Pava-

nello e Sofia Zanon, nella categoria 2004 e anni successivi, Sara Cester ha vinto su Sara Casetto e Silvia Frazzetto nella categoria 2003-2001 ed infine Beatrice Andreose, Silvia Puller e Hajar Faid hanno completato il podio nella categoria 2000-1997.

La gara competitiva degli adulti, che preve-deva un percorso di 11,5 km, è stata appannag-gio di Michele Bedin dell’associazione sportiva VV. FF. Padova “G.Pagnin”, che si è imposto con un tempo di 38 min e 06 sec, al secondo

posto si è classificato Angelo Marchetta della Po-lisportiva Molise Campobasso, che è arrivato al traguardo in 39 min e 04 sec, mentre il gradino più basso del podio è stato occupato da Marco Maglia del Team Rhodigium che ha percorso il tracciato in 39.38.

Per quanto riguarda il settore femminile, Daria Legnaro della Turristi Montegrotto ha con-quistato il primo posto ultimando il circuito in 45 min e 16 sec., mentre Laura Sarto dell’Avis Taglio di Po e Cinzia Fogli dell’Atl Deltaferrarese hanno conquistato il secondo e il terzo posto ar-rivando al traguardo rispettivamente in 47.18 e 50.14.

Il successo della manifestazione è dovuto all’ottima organizzazione del gruppo Podisti Adria, che si è avvalso della collaborazione dell’Assessorato allo Sport del Comune di Cavar-zere, della sezione Avis di Cavarzere e Cona e dei Vigili del Fuoco di Venezia.

Alle premiazioni finali erano presenti il presi-dente del Panathlon Club di Adria Sandro Santi e l’assessore allo Sport e vice sindaco di Cavar-zere Paolo Fontolan che hanno consegnato un premio speciale a Roberto Rossi della Blue Jeans Lavanderie per la preziosa collaborazione e per l’impegno profuso.

di Nicola Ruzza

Michele Bedin vince la settima edizione di “The Runner’s Day”news

La Capri-Napoli è una delle gare di nuoto più

famose e più massa-cranti al mondo: 36 chilometri durante i quali gli atleti devo-no dare fondo a tut-te le risorse fisiche e mentali per portare a termine la gara. Il nuotatore cavarzera-no Andrea Meazzo ha partecipato a questa impresa ed è riuscito a completare il percorso: domenica 7 settembre, infatti, insieme agli altri componenti della squadra dell’Olimpic Team di Padova – un gruppo di atleti presenti a grandi eventi a scopo benefico - con i quali si è alternato nella staffetta (Alessandro, Federico e Marco Domeneghetti, Rachele Colonna, Barbara Pozzobon, Massimo Gaudiano, Lisa Vettorello, Davide Tizzano, Rodolfo Valenti e Alessandra Loro) ha raggiunto il traguardo in 7 ore e 12 minuti, tempo davvero lusinghiero che, se fosse stato fatto a giugno, avrebbe portato alla vittoria nella staffetta. Il giovane talento dell’Adria Nuoto, dunque, si è dimostrato pronto anche in questo appuntamento e, con molta soddi-sfazione della sua famiglia, si prepara alle prossime competizioni che lo vedranno impegnato sia in vasca che nelle acque libere.

Nuotoandrea meazzo protagonista alla capri-napoli

In concomitanza con l’inizio dell’anno scola-stico riprendono le attività delle associazioni sportive e l’Asd Karate Shotokan Cavarzere

comincia il nuovo anno sportivo facendo teso-ro di quanto appreso durante l’estate nel 13° Eurocamp di karate, svoltosi a Cesenatico: si tratta del più importante raduno della federa-zione, organizzato dal Fijlkam Coni, durante il quale gli atleti partecipanti vengono sottoposti ad una settimana di intensi allenamenti, sotto la guida del professor Pierluigi Aschieri, diretto-re tecnico della Fijlkam nonché tecnico della nazionale italiana di karate.

Lo Shotokan Cavarzere ha partecipa-to al campo con gli atleti Gloria Mantovan, Flavio Mantovan e Desi Rubini, mentre il direttore tecnico M° Ettore Mantovan ha frequentato il corso rivolto specificamente gli insegnanti, dove ha potuto aggiornarsi riguardo ai più moderni sistemi di allena-mento basati sulle nuove cognizioni porta-

te dalle neuroscienze e dagli studi sull’età evolutiva che permettono di sviluppare e migliorare nel bambino e nell’adolescente le capacità cognitive, in particolar modo quelle deputate alla coordinazione e all’e-quilibrio.

Infine la Federazione ha inoltrato a tutti i tecnici il programma per l’anno spor-tivo che presenta un’ importante novità: per le associazioni c’è la possibilità di tes-serare anche i bambini di 4 anni, aprendo così le porte del karate anche agli alunni della scuola dell’infanzia.

Per coloro che fossero interessati ad avere informazioni riguardo all’attività dell’associazione sportiva cavarzerana, si consiglia di recarsi presso la palestra dell’ex scuola media Aldo Cappon (quella nell’incrocio tra via Dante e via Foscolo) nei giorni di lunedì, mercoledì o venerdì dalle 16 alle 20.

karateripartono le attività dopo gli intensi allenamenti e la preparazione estiva dei maestri all’eurocamp

Corsa La gara podistica dedicata a Gian Pietro Banzato

Foto di gruppo all’Eurocamp a Cesenatico la scorsa estate

Andrea Meazzo con i componenti dell’Olimpic Team

L’arrivo del vincitore Michele Bedin

23Sport34 Sport adria

C’è chi dice che al giro di boa del cam-pionato di Eccellenza l’Adriese sarà già con un piede in serie D. Valeriano

Fiorin e il clan granata ovviamente, toccano ferro. Sanno però, che il “giocattolo” che il presidente Scantamburlo ha messo nelle mani di Longato e soci è bello, funzionale e prezioso.

E lo ha capito anche il pubblico che al Bettinazzi segue numeroso e con attenzio-ne le gesta di Marangon, Bellemo, Castro, Milan, Pittaro eccetera eccetera. Le delu-sioni delle passate stagioni sembrano brutti ricordi, non incubi e ora davanti c’è una squadra che interpreta a dovere la volontà del proprio tecnico, uno verace, capace di trasmettere tutta la propria passione per il calcio, il suo modo di intendere il football, con cuore e sacrifi cio.

Basta poco ad infi ammare gli animi dei tifosi: e i giocatori, grazie al suo tecni-co, l’hanno capito e giocano con l’intensità giusta, correndo su tutte le palle e recupe-rando. Non che sia tutto facile nel girone nel quale è inserita l’Adriese, perché il Campo-darsego è squadra costruita anch’essa per fare il salto di categoria, e poi ci sono le ve-ronesi Bardolino, Ambrosiana, Santa Lucia,

Vigasio, Sambonifacese, sempre “carogne” nel gioco, poi la Piovese e il Pozzonovo, pa-dovane fastidiose.

Ma i granata sono i granata. “Quando verranno a giocare al Bettinazzi - diceva mi-ster Fiorin alla presentazione - gli avversari devono avere una specie di timore reveren-ziale, perché la piazza e la storia di questa squadra sono state e sono importanti”.

E allora i tifosi granata sperano che anche ottobre, sia come settembre, quando l’Adriese non ha perso un colpo. Non sarà

così facile, ma di sicuro il tecnico, il secondo “Encio” Gregnanin e tutto lo staff terranno alta la tensione. Nell’immaginario dei tifosi resta la partita contro il Sarcedo: prima lo svantaggio con il gol dei vicentini, il pari, poi l’espulsione di Ballarin al 40’ del primo tempo. Nella ripresa arrivano tre gol per l’Adriese che esaltano i 400 spettatori del Bettinazzi, per una partita che da diffi cile è diventata facile, grazie a grinta, volontà e voglia, cose che nel calcio, e non solo, non dovrebbero mancare mai.

di Cristiano Aggio

L’Adriese si sta divertendo, il pubblico ancheatletica

Ai campionati regionali individuali categoria Cadetti svoltisi a Caprino Veronese, l’adriese Rachele Bovo sba-

lordisce tecnici e pubblico presente con una eccellente prestazione nel salto in alto. La bionda atleta della Podisti Adria dà spettaco-lo portando il nuovo personal best a 1m. e 66 cm. Migliora di ben 7 centimetri, dando vita ad un emozionante duello con la favo-rita Laura Beatrice Moschetta, di un anno più grande, tanto che le due atlete si son trovate in parità fi no alla misura di 1,66 saltata da entrambe al terzo tentativo, poi sulla quota 168 centimetri ha avuto la me-glio Moschetta. Una prestazione maiuscola nella manifestazione servita ai tecnici sele-zionatori regionali per sciogliere le ultime riserve in prospettiva dei campionati italiani individuali e per regioni. Le gare sono stati infatti indicative per la defi nizione degli atleti deputati a vestire la maglia della selezione regionale nell’appuntamento tricolore. La prestigiosa prestazione di Rachele Bovo era comunque nell’aria perché in tutte le gare in cui ha partecipato durante la stagione si è sempre misurata con l’asticella posta a quote di assoluto livello, non solo regionale, ma nazionale. Quella di Caprino rappresenta una performance da sogno che la giovane atleta classe 2000 ricorderà sicuramente.

per lei Regionali da urloper rachele un salto da record

Cr.Ag.

Calcio Grinta e bel gioco, c’è entusiasmo al Bettinazzi

Rachele Bovo

È ancora tutto un girone da decifrare, quello di serie D, che doveva vedere una padrona assoluta, il Piacenza, ma che

fi n qui non ha rispettato le attese della vigilia, così come il Rimini e la Correggese, con il Delta Porto Tolle Rovigo che si ritrova a tre punti dalla capolista a sorpresa: Este.

Nonostante l’ottima partenza, l’Este non sembra squadra che possa tenere testa a quelle sopra citate, ma il bizzarro girone in queste prime cinque giornate ha già fatto registrare due scossoni in panchina con gli av-vicendamenti all’Imolese e alla neopromossa Ribelle.

A ottobre per il Delta allenato da Luca Tiozzo arriva un periodo in cui il calendario riserva squadre “importanti” come, in se-quenza, Fiorenzuola, Piacenza ed Este. La rosa ampiamente qualitativa messa a disposi-zione dal presidente Mario Visentin dovrebbe garantire posizioni alte in classifi ca, ma si sa, soprattutto nel calcio, tutto può succedere. Come nella gara contro la Virtus Castelfranco, quella “vergognosa” del Gabrielli senza tifosi per l’inagibilità (paradosso) della tribuna nel corso della quale un Delta in vantaggio per 2-1 e che sembrava poter gestire tranquilla-mente la gara è incappato in un errore di Polit-ti (solitamente sempre perfetto) che è costato il gol del pari e poi in un’altra dimenticanza di tattica collettiva con gli emiliani che sono tornati a casa con i tre punti.

Comunque, l’impianto di gioco del Delta sta trovando sempre più la propria fi sionomia, i meccanismi cominciano a funzionare e la

qualità della rosa fa sempre la differenza. Le avversarie del Delta hanno rafforzato

gli organici con innesti importanti, come ha fatto la Correggese che ha ingaggiato Arman-do Perna, classe 1981, vanta molta esperien-za tra i professionisti tra Palermo, Udinese, Livorno, Salernitana, Parma (con la quale ha collezionato sei presenze in serie A) e ben nove stagioni con la maglia gialloblu del Mo-dena prima di passare, nella scorsa stagione al Padova in serie B. A proposito di Padova, all’Atletico San Paolo (ultimo dopo cinque giornate) è arrivato l’attaccante Davide Mat-teini, 32 anni, la scorsa stagione al Viareggio, dove ha collezionato 10 presenze e 2 gol. Il Piacenza si è rinforzata con il fantasista Riccar-do Palmieri (17 anni), cresciuto nelle giovanili di Inter e Modena, ed il centrocampista Pie-rangelo Tarantino (24) nell’ultima stagione con Celano, prima, e Civitanovese, dopo.

Calcio. la capolista nel mirinodelta, quando la qualità paga

Cr.Ag.

Sopra i giocatori della squadra festeggiano

(immagine tratta dal sito http://

www.deltaportotolle.com)

Adria Nuoto Un torneo in Croazia

Prime bracciate e primi palleggi per i pal-lanuotisti di Adria Nuoto che si preparano ad affrontare una nuova stagione. Prota-

gonista di queste prime settimane è la squadra under 15, che nei giorni 12 e 13 Settembre si è trasferita nella città gemellata di Rovigno, in Croazia.

La trasferta Istriana, oltre al prestigioso valore sportivo, conferma un’amicizia e una stima reciproca tra la società bassopolesana e quella croata del Delfi n Rovinj, che continua dal 1999.

Nel pomeriggio di venerdì 12 i portacolo-ri di Adria Nuoto, guidati da Matteo Armari e Giacomo Stoppa, hanno effettuato un allena-mento e una partita amichevole con i pari età di Rovigno, nella bellissima piscina scoperta del club, nonostante le condizioni meteo non proprio favorevoli.

Nella giornata di sabato si è svolto il “Me-morial Niksa Kalacic”, che ha impegnato Adria Nuoto in semifi nale contro il Bonifi ka Koper di Capodistria. Vittoria netta quella della squadra slovena, per 13-6, complice una partenza shock della squadra di Adria Nuoto, interamen-te sotto leva per l’età del torneo. Nello scontro per il terzo posto, è arrivata un’altra sconfi tta, seppure più contenuta contro il VK Pula per 9-4. Da segnalare che Giovanni Nalin, classe 2001, è stato eletto miglior portiere del torneo.

La partecipazione a questo torneo aiuta i ragazzi del team bassopolesano a creare un gruppo compatto, che si prepara ad affrontare

una nuova ed impegnativa stagione, dove i più piccoli della squadra saranno anche impegnati nel campionato under 13 ed i più grandi cer-cheranno di ritagliarsi un posto nelle categorie superiori.

Ecco la rosa di giocatori impegnata nella trasferta croata: Nalin Giovanni (Portiere), Ghi-raldelli Emanuele, Crestani Francesco, Tiribello Matteo, Fumana Alberto, Gamberini Filippo, Tecchiati Filippo, Lionello Jacopo, Bovolenta Niccolò, Bovolenta Stefano, Marzolla Samue-

le, Biga Nicola, Zampieri Marco. All. Armari Matteo; Acc. Stoppa Giacomo.

VK Delfi n Rovinj – VK Pula 11-3Adria Nuoto – Bonifi ka Koper 6-13 (Fu-

mana, Lionello, Bovolenta S., Bovolenta N., Biga 2)

3°-4° Posto: VK Pula – Adria Nuoto 9-4 (Biga 2, Fumana 2)

1°-2° Posto: VK Delfi n Rovinj – Bonifi ka Koper 11-2

Pallanuoto, non solo sport

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14

IL VENETOin PRIMO PIANO

Arrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la

gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore con-tenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in diffi coltà.

Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio.

Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nono-stante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Vero-na (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni).

Tutto bene dunque. O forse questi risulta-ti vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene.

L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project fi nancing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - affer-ma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno oppri-mente che impone sacrifi ci e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project fi nancing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cit-tadini mestrini e veneziani”.

Una posizione che rischia di trovare ap-poggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con fi nanziamenti pubblici.

Rovigo, intanto, subisce un taglio “ver-gognoso e gravissimo” come lo defi nisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme appro-vate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori.

Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulato-ri, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione car-diologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigoz-zo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”.

E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosuffi cienza, deciso il 9 settem-bre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosuffi cienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosuffi cienza non può essere il banco-mat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancava-no alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fon-do per i non autosuffi cienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

di Maria pavan

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fi anco Roberto Volpe presidente di Uripa

news

Nonostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla pre-venzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verifi cano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi

in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramifi cano interessando pressoché l’intera galas-sia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifi ca delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo fi nale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consape-volezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.

Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”e’ nata la rete oncologica veneta

24

FAI UNA CROCE SUL QUADRATOPER ADERIRE AD UNA DELLE ASSOCIAZIONI SCHEDA D’ISCRIZIONE

NOME DATA DI NASCITAINDIRIZZOTELEFONO

DATA FIRMA

COGNOME ASSOCIAZIONE VOLONTARIITALIANI DEL SANGUE

ASSOCIAZIONE ITALIANADONATORI ORAGANI

ASSOCIAZIONE DONATORIMIDOLLO OSSEO(limite età 18-37 anni) consegnare presso la sede AVIS di Cavarzere, presso Ospedale Civile - Tel. 0426 316436 (segr. Tel.)

Page 27: Cavarzere sett2014 n120

15Il Veneto in primo piano

E’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte

dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’O-spedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Uni-versità e, di rifl esso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuo-vo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la ne-cessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco effi ciente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accen-tramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti ma-terni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffi ci, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospeda-le Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulterio-re scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

di Nicola Stievano

Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

la soluzione

All’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffi ci Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov

e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffi co della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffi ci di

Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifi ci obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già esistente, del Campus universitario”.

Il sindaco di padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della StangaBitonci rilancia: nuovo policlinico universitario nell’area cus - aps

N.S.

25Il Veneto in primo piano

ATTIVO TUTTI I GIORNI DALLE 9:00 ALLE 20:00

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Page 28: Cavarzere sett2014 n120

Ulss 14Speciale

Speciale

Settembre 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14

Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

InformaL’infl uenza, non è una malattia

“comune” e innocua: in realtà rappresenta un importante pro-blema sanitario. Ogni anno, infatti, provoca un elevato numero di malati ed inoltre, per alcune categorie di persone può avere conseguenze temibili: ultra sessantacinquenni, donne in gravidanza, bambi-ni molto piccoli e malati cronici possono andare incontro a com-plicanze e, nei casi più gravi, in pazienti fragili, può arrivare fi no al decesso. In Europa, ogni anno, muoiono circa 40 mila persone a causa dell’infl uenza e delle sue compli-canze. Nella scorsa stagione (2013-14), il maggior numero di casi (picco epidemico) è arrivato a febbraio (sesta settimana del 2014) ed in tutto, l’epidemia è durata 14 settimane. Per affrontare l’infl uenza, due sono le strategie principali: le misure di igiene (lavaggio fre-quente delle mani, coprire bocca e naso quando si starnutisce e tossisce, restare a casa) e la vac-cinazione.Il vaccino antinfl uenzale, som-ministrato annualmente, rappre-senta la migliore strategia per la prevenzione dell’infezione da virus infl uenzali e delle compli-canze ed è indicato per la prote-zione di tutti i soggetti in assenza di specifi che controindicazioni. Il vaccino, come indicato dall’Or-ganizzazione mondiale della sa-nità (Oms) a febbraio, sarà lo stesso dell’anno scorso: non con-tiene virus interi e attivi, ma fram-menti dei ceppi infl uenzali A e B più diffusi nelle recenti epidemie. Il periodo destinato alla condu-zione delle campagne di vacci-nazione antinfl uenzale è,per la nostra situazione climatica e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie infl uenzali in Ita-

lia, quello autunnale in partico-lar modo dall’inizio di novembre fi no a fi ne dicembre. Il vaccino protegge a partire da due settimane dalla somministra-zione, e per circa 6 mesi. Per questo, si invita a fare la vacci-nazione all’inizio della stagio-ne infl uenzale; a epidemia già iniziata, però, si può comunque vaccinare chi non ha sintomi.Una sola dose di vaccino è suf-fi ciente, tranne per i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza, per cui si raccomandano due dosi.Sono poche le reali controindi-cazioni: lattanti sotto i sei mesi di vita, soggetti che hanno già avuto una reazione allergica grave (anafi lassi) al vaccino o a una sua componente. In caso di malattia grave in corso, la vacci-nazione va solo rinviata.Non sono controindicazioni: ma-lattie lievi, allattamento, allergia alle proteine dell’uovo (purché non ci siano mai state reazioni allergiche gravi), infezione da Hiv e altri defi cit immunitari.

INFLUENZA 2014-15, CONFERMATO IL VACCINO

messaggio pubblicitario

Il vaccino antinfl uenzale può es-sere somministrato assieme ad altri vaccini, senza problemi.La vaccinazione è offerta gratui-tamente alle seguenti persone: • età sopra i 65 anni;• dai 6 mesi fi no ai 65 anni, se ci sono malattie che aumentano il rischio di complicanze da in-fl uenza: malattie respiratorie, diabete, malattie cardiache, in-suffi cienza renale o epatica cro-

nica, ecc.;• donne nel secondo e terzo tri-mestre di gravidanza;• medici e personale sanitario;• lavoratori addetti a servizi pubblici (es. forze di polizia);• lavoratori a contatto con ani-mali (allevatori, macellatori, ve-terinari).• Soggetti in età pediatrica con patologie croniche

VACCINAZIONE DI ULTERIORI GRUPPI DI POPOLAZIONE

Per la vaccinazione dei soggetti a rischio ci si può rivolgere ai Me-dici di medicina generale ed ai Pediatri di libera scelta mentre per le vaccinazioni a pagamento sono disponibili i Servizi vaccinali del Servizio Igiene e Sanità pubblica, secondo date ed orari che verranno comunicati tramite la stampa locale.

POPOLAZIONE GENERALE

In assenza di controindicazioni possono scegliere di vaccinarsi contro l’infl uenza tutti coloro che desiderano evitare la malattia per varie motivazioni (timore della malattia, viaggi, impossibilità di as-sentarsi dal lavoro); la vaccinazione è somministrata a pagamento secondo il tariffario regionale.

Settembre 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

Specialeper approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14:

ww.asl14chioggia.veneto.it

In occasione della Festa Na-zionale del Medico di Fa-miglia, a Cavarzere sabato 8 novembre 2014 saranno presenti in Piazza del Muni-cipio, per l’intera giornata, alcuni stand allo scopo di promuovere la salute e la prevenzione in occasione anche del secondo anniver-sario dalla costituzione del gruppo integrato di MMG.

Ogni stand sarà dedicato ad un tema:- screening,- vaccinazioni,- BTCO,- diabete,- cardiologia,- distretto- Cittadella socio sanitaria- Avus- Associazioni di Volontariato

e vedrà rappresentato sia il medico di famiglia, lo spe-cialista ospedaliero che le Associazioni di Volontariato con la presenza continuativa di personale dedicato.L’evento è promosso dalla medicina integrata di Ca-varzere in collaborazione con l’Azienda Ulss 14 e le Associazioni di Volontariato (Avis, Andos, Gruppo Spe-ranza, Antea, Auser, Asso-ciazione Diabetici, Cuore Amico, Lilt), grazie anche al contributo del Comune, dalla Pro Loco e Protezione civile di Cavarzere e Cona.I cittadini potranno così por-re domande agli specialisti, ritirare materiale informativo e conoscere i servizi offerti dalla medicina integrata e dall’Azienda Ulss 14.

La manifestazione sarà intro-dotta da un convegno che si svolgerà venerdì 7 novembre alle 20.30 presso il Centro civico di Pegolotte di Cona.Il tema prescelto: “CIBO , TRA EQUILIBRIO ED OSSES-

SIONE” vedrà il contributo di medici del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Ulss 14, di psicologi ed allergolo-gi, con la collaborazione del Gruppo Speranza.

8 NOVEMBRE 2014CAVARZERE: FESTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA

“CIBO , TRA EQUILIBRIO ED OSSESSIONE”vENERDI’ 7 NOvEMBRE

ORE 20.30

CENTRO CIvICO pEgOlOTTE DI CONA

PROGRAMMASALUTO DELLE AUTORITA’

Alberto Pamfi lo - Sindaco di ConaDr. Riccardo Ranzato - Direttore di Distretto

ULSS14Lilli Marocco - Presidente Associazione Gruppo

SperanzaRelazioni

Alimentazione e salute dott. Paolo Mancarella Dirigente medico servizio

igiene e sanità pubblica

Anoressia e bulimia dr.ssa Lorella Ciampalini Direttore Dipartimento

materno infantile

Allergia e intolleranza alimentare dr.ssa Ornella Mancin medico di famiglia speciali-

sta allergologo

moderatore: dr. Roberto Ferigolli medico di famiglia

messaggio pubblicitario

Page 29: Cavarzere sett2014 n120

Settembre 2014 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

aSpeciale

Specialeper approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’a.ulss 14:

ww.asl14chioggia.veneto.it

In occasione della Festa Na-zionale del Medico di Fa-miglia, a Cavarzere sabato 8 novembre 2014 saranno presenti in Piazza del Muni-cipio, per l’intera giornata, alcuni stand allo scopo di promuovere la salute e la prevenzione in occasione anche del secondo anniver-sario dalla costituzione del gruppo integrato di MMG.

Ogni stand sarà dedicato ad un tema:- screening,- vaccinazioni,- BTCO,- diabete,- cardiologia,- distretto- Cittadella socio sanitaria- Avus- Associazioni di Volontariato

e vedrà rappresentato sia il medico di famiglia, lo spe-cialista ospedaliero che le Associazioni di Volontariato con la presenza continuativa di personale dedicato.L’evento è promosso dalla medicina integrata di Ca-varzere in collaborazione con l’Azienda Ulss 14 e le Associazioni di Volontariato (Avis, Andos, Gruppo Spe-ranza, Antea, Auser, Asso-ciazione Diabetici, Cuore Amico, Lilt), grazie anche al contributo del Comune, dalla Pro Loco e Protezione civile di Cavarzere e Cona.I cittadini potranno così por-re domande agli specialisti, ritirare materiale informativo e conoscere i servizi offerti dalla medicina integrata e dall’Azienda Ulss 14.

La manifestazione sarà intro-dotta da un convegno che si svolgerà venerdì 7 novembre alle 20.30 presso il Centro civico di Pegolotte di Cona.Il tema prescelto: “CIBO , TRA EQUILIBRIO ED OSSES-

SIONE” vedrà il contributo di medici del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Ulss 14, di psicologi ed allergolo-gi, con la collaborazione del Gruppo Speranza.

8 NOVEMBRE 2014CAVARZERE: FESTA DEL MEDICO DI FAMIGLIA

“CIBO , TRA EQUILIBRIO ED OSSESSIONE”vENERDI’ 7 NOvEMBRE

ORE 20.30

CENTRO CIvICO pEgOlOTTE DI CONA

PROGRAMMASALUTO DELLE AUTORITA’

Alberto Pamfi lo - Sindaco di ConaDr. Riccardo Ranzato - Direttore di Distretto

ULSS14Lilli Marocco - Presidente Associazione Gruppo

SperanzaRelazioni

Alimentazione e salute dott. Paolo Mancarella Dirigente medico servizio

igiene e sanità pubblica

Anoressia e bulimia dr.ssa Lorella Ciampalini Direttore Dipartimento

materno infantile

Allergia e intolleranza alimentare dr.ssa Ornella Mancin medico di famiglia speciali-

sta allergologo

moderatore: dr. Roberto Ferigolli medico di famiglia

messaggio pubblicitario

Page 30: Cavarzere sett2014 n120

28 Il Veneto in primo piano16 Il Veneto in primo piano

“Il mio no alle trivellazioni è assolu-to”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto

Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”.

Nelle pieghe della norma, che parados-salmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte defi nita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Mo-vimento 5 Stelle non ha esitato a defi nire “sblocca trivelle”.

In particolare, quanto contenuto nell’ar-ticolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Green-peace ne hanno chiesto l’immediata cancel-lazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplifi cate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto am-bientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quan-to, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Mi-nistero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”.A rendere ancora più “avvelenata” la

polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso.

Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamen-to, connesso al fenomeno noto come subsi-denza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

di lorenzo Zoli

Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura

che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in manie-

ra evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone.

Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di leg-ge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consiglie-re regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affi nché il si blocchino i tenta-tivi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rila-scio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

Il Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso

unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospe-zione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la confe-renza internazionale delle Regioni adriati-che e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presen-te anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo fi rmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo uni-voco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convo-cato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da inte-ressi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianu-ra padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”.

“Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fi no al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguar-dia dell’assetto idrogeologico è la più gran-de opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ diffi cile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono di-sastri”.

Il pARTICOlARE C’È uNA pROpOSTA pER FERMARlE

Lo.Zo.

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste

Graziano Azzalin

Il presidente della Regione Luca Zaia

Page 31: Cavarzere sett2014 n120

Saccisica in mostra

PIOVE DI SACCOPiazzale Bachelet - Via I maggio

(di fronte ex Foro Boario)

EVENTISABATO 1818.30 - Inaugurazione e taglio del nastro con le autorità21.00 - Free Way in concerto (cartoni animati in rock)

DOMENICA 19 21.00 - Commedia veneziana “I balconi sul canaeasso” compagnia teatrale Benvenuto Cellini

LUNEDÌ 2018.30 - Dibattito “Nuovo Welfare in Saccisica”21.00 - “Disabilità in movimento” Spettacolo con Magnolia Caresà e Germoglio

MARTEDÌ 2118.30 - Dibattito “Nuova scuola in nuovo mondo”21.00 - Dante Festival (bambini in musica)

MERCOLEDÌ 2218.30 - Dibattito “Commercio, lavoro e impresa dalla crisi alle opportunità“21.00 - Sfilata di moda

GIOVEDÌ 2318.30 - Dibattito #OSPEDALEPATRIMONIODELLASACCISICA21.00 - “Tutto Sport“ - Fitness, Zumba, Danza

VENERDÌ 2421.00 - Incontri di pugilato con Boxe Piovese

SABATO 2509.30 - Dibattito “Un futuro chiamato scuola“ Associazione Giovani in Saccisica21.00 - Saccisica in Jazz con Veronica Sbergia

DOMENICA 2618.30 - “Piove è Musica“ in concerto21.00 - AVIS presenta “Marco e Pippo” show Cabaret

STAND GASTRONOMICO

dal 18 al 26 ottobre 2014

| 18.00 _ 24.00| 9.30 _ 13.00| 18.00 _ 24.00

lun _ ven sab _ dom

PRO LOCO PIOVE

Provincia diPadova

SI RINGRAZIA: Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco - CI.GI.ESSE s.r.l. - Centro Commerciale Piazzagrande - AcegasApsAmga s.p.a - Point Rent Car Crazy Body Palestre - Comunian Bevande - Padova Tre s.r.l. - SE.SA. s.p.a. - Molino Rossetto - Carel s.p.a. - Nastrificio Victor s.p.a. - UNIX

Comune diArzergrande

Comune diBriugine

Comune diCodevigo

Comune diCorrezzola

Comune diLegnaro

Comune diPiove di Sacco

Comune diPolverara

Comune diPontelongo

Comune diSant’Angelo di Piove di Sacco

MEDIA PARTNER

SPONSOR

Page 32: Cavarzere sett2014 n120

18 Voci da palazzo

La Giunta veneta ha costituito l’Osser-vatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che

detta norme in materia di Città Metropoli-tane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di defi nire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certez-za di vederci trasferiti i fi nanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifi ci scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

Roberto Ciambetti, Assessore agli Enti locali“dallo stato poche risposte e risorse”

L’opinione

Vorrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embar-go. E lo dice convinto, come se fosse davvero

possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni.

Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “uffi ciosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci.

Zaia agisce su mandato della Giunta che gli ave-va chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire diretta-mente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a segui-to della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più nu-merosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane.

Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Eco-nomia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo na-zionale e gli Organismi europei affi nché vengano va-lutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positi-vo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non signifi ca solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Pre-sidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

di Maria pavan

Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia!E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale

“Il terzo settore, soprattutto in un momento di crisi eco-nomica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regio-

nale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profi t “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e fi nanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo.

L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi fi loni di sviluppo per le organizzazioni non profi t anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito fi nanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della coo-perazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare atten-zione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfi da che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

il terzo settore è strategico per il venetoMatteo Toscani

“Un aiuto al ricambio generaziona-le e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capo-

gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale defi nisce la nuova proposta di modifi ca della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che suffi ciente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presen-ti nelle istituzioni”.

leonardo padrin, (FI)“politici in regione: due mandati Bastano”!

“Invito i polesani ad aprire gli oc-chi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire

l’emorragia dei nostri migliori speciali-sti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte spe-cialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato defi niti-vamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa defi nitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, in-vece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project fi nancing”.

graziano Azzalin (pD)taglio gravissimo della sanità polesana

“Il Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafi sti. Pro-prio come i motoscafi sti scaricano uo-

mini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecuti-vo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”.

A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura pro-va le strutture e lo stes-so volontariato che fi nora non si è mai tirato indietro”.

“La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la respon-sabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fi n troppo facile”.

“il governo è il peggiore dei motoscafisti”Massimo giorgetti

Clodovaldo Ruffato

30 Voci da palazzo

Page 33: Cavarzere sett2014 n120

19Voci da palazzo

“Esprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona

e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spa-gna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli al-bergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logisti-ca del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo fi nalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”.

Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e deci-sivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fi scali ai Comuni che inve-stono nella riqualifi cazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementifi cazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fi scali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubbli-cizzare l’accoglienza”.

commenti

Dagli operatori turistici al consigliere del Ministeromichielli: “lavoriamo sulla promozione” ceci: “strategici moBilità e innovazione”

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

Il Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per pre-senza turistica, a un anno di distanza dall’entrata

in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro.

“Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Di-partimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta fi nal-mente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”.

Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche natu-rali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono.

“La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Vene-zia e la sua Laguna fi no al Lago di Garda. Bisogna im-pressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”.

A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo per-manente tra amministrazione e privati per migliorare

la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifi ca nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico.

Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presen-ze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente.

“Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’o-spitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regio-nale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”.

Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi.

“Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”.

Indispensabile, infi ne, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello naziona-le, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica.

Sara Boscolo Marchi

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfi de future

La politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazio-ni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito

pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scor-so 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di met-tere a fuoco opportunità e criticità di una legge che rego-lamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti.

A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’asses-sore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini.

“Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’incle-menza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragio-ne se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”.

Alla luce di queste considerazioni risulta perciò stra-tegica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambian-do pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio.

“La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fi umi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valo-rizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia...

Importante anche il primo voto al Senato sulla mo-difi ca del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

116 e 117 si ridefi nisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo.

Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura ver-so questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali.

L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta confl ittuale, ma sempre profi ucuo per rispondere alle sfi de del futuro.

Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V fi na-lizzata a riqualifi care il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha det-to nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore cen-trale del progetto di riqualifi cazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria indu-stria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”.

Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’im-minente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assun-ti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei fi nanziamen-ti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo.

Infi ne un’esortazione guardando al futuro. “Il Ve-neto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”.

Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfi de, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto”

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si rifl ette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto”

Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

S.B.M.

di Ornella Jovane

31Voci da palazzo

Page 34: Cavarzere sett2014 n120

20 Cultura veneta

Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

Un nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pe-

saro Venezia, fi no al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuova-mente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fi no al suo de-cesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rau-schenberg, Andy Warhol, fi no alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito conces-so al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Infl atable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affi anca una sezio-ne dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovan-ni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assie-me a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rau-schenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimo-nia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggior-mente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

di Alain Chivilò

Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Continua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della

Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di

origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazio-ne. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fi anco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradot-to in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri signifi cativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla bat-teria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordina-ria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e corag-gioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com

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a conegliano noa e la sua voce per la pace

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Fondazione Prada

Il rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e

degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fi no al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in rela-zione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due pia-ni principali di questa storica residenza riu-nendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti mu-sicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che ri-manda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto mu-sicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Ni-cola Giolfi no (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratte-rizzati da opere con assemblaggi precostitui-ti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fi no alle opere interattive con il pub-blico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitca-se (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte.

Art or Sound

A Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografi a d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difen-

de 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si di-fese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’impor-tante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimo-zione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifi ca degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fi no al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimo-nianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento.

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Donne…• Cosa hanno in comune i fulmi-ni e le donne al volante? Entram-bi vengono attirati dagli alberi.• Quella donna chiacchiera tan-to che d’estate le si abbronza anche la lingua.Chuck Norris... • Chuck Norris può distrarre Coccolino Concentrato.• Chuck Norris usa come venti-latore il Mulino Bianco.• Chuck Norris non piange, suda dagli occhi.

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Computer…• Computer: macchina proget-tata per velocizzare e automa-tizzare gli errori.• I computer sono più stupidi degli esseri umani, ma fortu-natamente hanno l’interruttore per spegnerli.Aforismi…Trovo che la televisione sia mol-to educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende, vado in un’altra stanza a leggere un li-bro. (Groucho Marx)

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Page 41: Cavarzere sett2014 n120

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Diffi coltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tem-

pi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascu-rare la propria salute.

Delle oltre 24mila segnalazioni per-venute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le diffi coltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private.

Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già diret-tamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per para-farmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residen-ziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

Continua a pag.

di Francesco noce*

CAMBIA LA SOCIETÀ E SERVE UNA NUOVA MEDICINA DEL TERRITORIO

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*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Trattamenti laser refrattivi: Lasek

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La Blefarite o infiammazione della palpebra

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Quando iniziare una psicoterapia

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Page 42: Cavarzere sett2014 n120

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

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L’Editorialesegue da pag.

Siamo felici davvero se stiamo bene

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In questa diffi cile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di com-promettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo clinico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le diffi cili situazioni economiche delle famiglie e la diffi coltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie.

Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più diffi cile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso.

La più rappresentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti.

In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento.

E’ diffi cile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codifi cati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo effi ciente ed effi cace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisio-ne strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofi sticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la no-tizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza.

Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scien-tifi co organizzino un Convegno Scientifi co; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indeside-rate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Re-sponsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con fi nalità ben diverse.

Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati fi gli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori.

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Consulenza scientifi castuDio DEntistiCoDott. Mauro RubinatoVia Don Eugenio Bellemo - Chioggia (Ve)tel. 041405006Fax. 04155091055

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MEDiCinaDott. Francesco saccoVia F. Borromini, 11 - Mira (Ve)tel. 041 421836

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È accertato da numerosissimi studi che lo sport è ideale per pro-teggere e migliorare l’effi cienza cardiovascolare, controllando il colesterolo HDL, l’iperovimento aumenta il dispendio di calorie,

attiva il metabolismo e contribuisce ad una sensazione di benessere generale.

lo sport come medicina naturaleMuoversi a scopo salutare rappresenta uno dei principali elementi della ricetta per stare bene

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

di Francesco noce*

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Le lacrime artificiali devono essere instillate spesso. Non esiste un trattamento definitivo della blefarite perché si tratta di una pato-logia cronica e recidivante. Il sollievo dai sintomi dipende dalla mo-tivazione dei pazienti ad osservare le regole dell’igiene palpebrale.

Patologia frequente della palpebra respon-sabile di un disturbo fastidioso con lacri-mazione e arrossamento congiuntivale.

I segni clinici spesso scarsi danno un disturbo funzionale importante con bruciore, prurito e senso di corpo estraneo. Due principali forme cliniche: la stafilococcica e la seborroica.La blefarite stafilococcica è una infezio-ne primitiva dei bordi palpebrali causata dallo stafilococco. I bordi palpebrali sono infiammati e le ciglia sono incollate con croste.La blefarite seborroica è associata a una dermatite seborroica. L’anomalia è dovuta a una iperproduzione di sebo delle ghiandole di Meibomio (ghiandole del bordo palpebrale). L’esame attento mostra dei tappi di sebo sull’o-rifizio delle ghiandole di Meibomio. Le blefariti possono complicarsi con congiuntiviti, con le cheratiti puntate superficiali e associarsi con anomalie del film lacrimale, neovascolarizza-zione corneale, ulcerazioni e infiltrati corneali periferici, anomalie delle ciglia come trichiasi, sbiancamento e perdi-ta di ciglia, orzaioli, calazi.

Condotta da tenereL’obiettivo della cura è lottare contro l’iperseborrea, i depositi e

le croste, contro l’infezione batterica dei bordi palpebrali e di integra-re con lacrime artificiali le anomalie del film lacrimale.

Il trattamento comporta regole di igiene, applicazione sulle pal-pebre di cotone imbibito di acqua calda a 40° per 10 minuti così da eliminare le croste, i depositi e il sebo, da ridurre la carica batterica e liberare l’orifizio delle ghiandole di Meibomio dal loro tappo. Esiste un dispositivo medico per riscaldamento delle palpebre con tecnolo-gia a calore umido che si può provare presso il nostro ambulatorio. La terapia antibiotica locale è in pomata.

la Blefarite: infiammazione della palpebraUn disturbo fastidioso con lacrimazione e arrossamento congiuntivale

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Un bel sorriso è piacevole, suscita interesse e met-te allegria nelle persone che ci circondano.

C’e’ sempre più richiesta al giorno d’oggi di denti belli, bianchi e di un sorriso armonioso che ci faccia sentire bene con noi stessi ma soprattutto con le altre persone con le quali ci relazioniamo. Possiamo dire che il sorriso sia il nostro primo biglietto da visita e come diceva il famoso Charlie Chaplin: ”UN GIORNO SENZA SORRISO E’ UN GIORNO PERSO”.

Come fare allora per ottenere un sorriso “sma-gliante”?

Nel campo dell’odontoiatria, e in particolare nel settore estetico, si fanno molti progressi e si cerca sempre di proporre al paziente un piano di trattamento adatto alle sue problematiche e mirato a risolvere il suo personale caso.

I trattamenti per ottenere un bel sorriso sono

Insieme allo specialista si studierà una soluzione personalizzata che garantirà un bellissimo sorriso dalla prima seduta

Faccette Componeer: una nuova soluzione estetica

Dott.Marcato C. e Dott.ssa Marcato F.studio dentistico MCFVia l.Baruchello 6, Rovigotel. 0425-486136

Nel campo dell’odontoiatria, e in particolare nel settore estetico, si fanno molti progressi e si cerca sempre di proporre al paziente un piano di trattamento adatto alle sue problematiche e mirato a risolvere il suo personale caso

differenti, possono andare dalle più o meno complesse ricostruzioni estetiche con il composito, che è il materiale utilizzato più comunemente oppure si possono applicare delle faccette sulla superfi cie esterna del dente, effet-tuando una leggera preparazione.

Ovviamente i costi per l’uno o per l’altro trattamento sono differenti. Il prezzo per le faccette che vengono realizzate in ceramica è piuttosto alto, ma il risultato è duraturo nel tempo.

Per ovviare a ciò, da un paio di anni sono state in-trodotte nel commercio, delle faccette che si chiamano “COMPONEER” che sono dei gusci di smalto in composi-to nano-ibrido polimerizzati e preformati , prodotti indu-strialmente, i quali uniscono i vantaggi del restauro di-retto in composito ai vantaggi delle faccette preformate.

Si tratta del primo sistema appositamente messo a punto per consentire restauri sorprendentemente semplici dei denti anteriori.

I benefi ci per il paziente sono:-riabilitazione estetica dopo 1 sola seduta-rimozione mini-invasiva della sostanza dentale sana-tempi alla poltrona ridotti-soluzione personalizzata-superfi cie e margini di alta qualità-più economiche delle soluzioni indiretteLe indicazioni cliniche sono:

-trattamento di carie estese-alterazioni cromatiche dello smalto -lievi malposizionamenti, rotazioni dei denti-fratture dentali -denti erosi, abrasi-allungamento dei margini incisali dei denti anteriori-malformazioni anatomiche (denti di forma irregolare, denti conici)

Il sistema di faccette dirette in composito aggiunge una nuova e interessante dimensione alle opzioni di

trattamento esistenti, fornendo ai professionisti e ai pazienti nuove prospettive economiche.

I pazienti possono ottenere un bellissimo sorriso naturale in una sola seduta, e ricominciare a sorridere.

Nella sua storia recente, l’odontoiatria è passata attraverso varie fasi. Svilup-pi riconducibili e legati alla ricerca in

tema di biomateriali con conseguente ado-zione di nuovi concetti e metodiche, spesso divenute moda o tendenza. Negi anni ’70 erano frequenti le estrazioni di denti dei settori posteriori, ma anche anteriori, minati nella loro struttura da processi cariosi o nella loro stabilità per la presenza della malattia parodontale (piorrea), al fi ne di far posto ad apparecchi in lega leggera (scheletrati) che andavano a sostituire analoghe e già presenti strutture più pesanti e costose in quanto concepite in metallo prezioso (oro).Alla fi ne degli anni ’70, e all’inizio degli anni ’80, prende piede il concetto di “arcate accorciate”. In base agli studi a supporto di quest’ultima tendenza, la grande maggioran-za degli atti masticatori viene svolta a livello dei settori premolari, rendendo pertanto non indispensabile la sostituzione dei settori mo-

lari perduti. Questa concezione è tuttavia destinata a durare ben poco in quanto dal 1983 all’incirca, il prof. P.I. Branemark intro-duce il concetto di osseointegrazione tissuta-le ponendo le basi scientifi che di quella che possiamo defi nire l’implantologia moderna.Il concetto di sostituzione di un dente man-cante attraverso l’inserimento di un suo ana-logo nello spessore dell’osso, risale ai tempi della preistoria, se è vero che sono stati ritro-vati reperti cranici fossili che ben evidenziano tentativi fatti in tal senso. Alla fi ne degli anni ’50 e durante gli anni ’60 sono molti i casi descritti di impianti di viti o lamine dei più svariati materiali, inseriti nelle ossa mascella-ri con lo scopo di fornire sostegno a denti di sostituzione. Ma solo con l’introduzione della lega di titanio e con la diffusione degli studi dell’università di Goteborg, che si può stabi-lire e datare l’anno zero dell’implantologia moderna.

Da allora le tendenze cambiano e la

Progressi e tendenze: la storia dell’odontoiatria

Da quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo,

una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la soluzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

Ciò che è importante per una corretta masticazione e per un benessere generale, è l’equilibrio dell’apparato stomatognatico nel suo complesso. Importante la figura del dentista “di famiglia” in grado di valutare la globalità della situazione

studio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

sostituzione di denti andati perduti viene sentita come una necessità primaria. For-se, la verità, come in altre situazioni, sta nel mezzo. Ciò che è importante per una corretta masticazione e per un benessere generale, è l’equilibrio dell’apparato stoma-tognatico nel suo complesso.

Esistono, nella pratica clinica, situazio-ni di benessere e equilibrio pur in assenza di parecchi elementi dentari, nel mentre in altri casi la mancanza anche di un solo ele-mento è causa di disarmonia e squilibrio, pronti a trasformarsi in sintomatologia.

Come può orientarsi il paziente tra le

molteplici proposte e pseudoverità sancite dai richiami dei mass-media?

Torna importante la fi gura del dentista “di famiglia” in grado di valutare la globali-tà della situazione e di proporre le soluzioni più opportune indipendentemente dalle ten-denze dettate dal momento.

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presto, lasciando passare alme-no 2 ore dall’ultimo pasto. Bere molto, almeno 2 litri di acqua al di. Alcalinizzare l’organismo bi-lanciando il PH con frutta e ver-dura cioè con cibi antinfi amma-tori. Respirare profondamente e non fumare. Fare il lavaggio del colon (IDROCOLON-TERAPIA) almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali che naturalmente non riusciremo eliminare. Quindi l’uso sconsi-derato di terapie antibiotiche e anti-infi ammatorie portano allo squilibrio della nostra buona fl ora batterica a scapito della fl ora patogena. Per questo sono convinta che solo delle

terapie naturali ed equilibranti possano garantire una buona salute che duri nel tempo.

E’ convinzione di tutto il mondo scientifi co che l’in-testino sia il nostro secondo

cervello e che esistono tra i due rapporti bidirezionali. L’organi-smo umano è abitato da 40.000 specie diverse di batteri, che vivono in comunione con noi e lavorano per noi, partecipando ai processi digestivi. Come si è detto lo stesso IPPOCRATE 2500 anni fa sentenziò “CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA, E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”. Concludendo quindi esistono po-che regole per prendersi cura del proprio intestino:

Alimentarsi con cibi biologici (non OGM) e non trattati. Pren-dere spesso probiotici e prebiotici per ridurre l’infi ammazione e ripristinare le giuste popolazioni batteriche. Fare esercizio fi sico per al-meno 30 min. al dì. Lo yoga rappresenta una scelta ottimale per il rilassamento della mente e la giusta respirazione. Usare poco sale, poco zucchero soprat-tutto bianco e grassi raffi nati, evitare latte vaccino e latticini freschi e cibi industriali. Coricarsi abbastanza

ippocrate nel 400 a.c diceva: “tutte le malattie hanno origine dall’intestino”

La Dott.ssa Angela Ballarin

Dott. ssa Ballarin angela via Contarini 9c 45014 Porto Viro ambulatorio 0426 321599Cell. 335 8057925

Una buona alimentazione e delle terapie naturali ed equilibranti possono garantire una buona salute che duri nel tempo

Il consiglio: fare il lavaggio del colon almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali

settimana, ma nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e succes-sivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento effettuato

all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolimento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velo-ce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progres-sivamente. I vantaggi sono un minor fastidio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comun-que utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ov-viamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta stra-da è stata fatta soprattutto per quanto

riguarda la tecnologia laser. Sostanzial-mente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una deter-minata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazio-ne funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia ge-neralmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’ano-malia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rugby. Possiamo quindi avere astigmatismo as-sociato a miopia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quan-to si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

trattamenti laser refrattivi: lasek

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e

smarrimento rispetto ai tentativi di risol-vere da soli problemi di tipo personale o relazionale.

Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rappresenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessariamente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo pre-vede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazioni di sofferenza che si ripe-tono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in te-rapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il recupero da parte della persona, della capacità di uti-lizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifi co e attuale. La compren-

sione dell’eziologia e quindi della natura del proble-ma che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo. I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uen-zano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alterna-tive possibili e scegliere di cambiare. La psicoterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una metodologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio Emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Cosa sonoI fi bromi penduli, o acrocordon (in ingle-

se: skin tags), sono delle piccole escrescenze che nascono dal derma, quella parte della pelle situata sotto l’epiderme, e che, anzichè crescere al suo interno, si sviluppano verso l’esterno. Possono raggiungere varie gran-dezze, da pochi millimetri fi no al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fasti-diosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fi bromi penduli.

dove si presentanoSi formano classicamente ai lati del collo e alle ascel-

le, alcune volte sono presenti anche all’inguine e alle pal-pebre superiori e inferiori.

Perché si formanoNormalmente possono iniziare a svilupparsi, sia

nell’uomo che nella donna, intorno ai 40 anni, anche se non mancano casi in cui spuntano verso i 20. Il loro mani-festarsi è dovuto a una predisposizione genetica, ereditaria quindi, per cui intere famiglie appaiono “affette” dai fi bro-mi penduli. La causa della loro presenza non è assoluta-mente nota; si sa solo che i fi broblasti, così si chiamano le cellule di cui sono fatti, per errore crescono verso l’esterno.

Sono pericolosi?La crescita di fi bromi non è segno di alcuna patologia,

perché ad essi non corrisponde una malattia. Le loro conse-guenze sono in primo luogo estetiche, anche perché han-no generalmente un colore più scuro della pelle, che va dal

i fibromi penduli: un disturbo estetico molto frequente

Dott. stefano spoladori Via umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Dr. Stefano Spoladori

marrone carico al nero. Quelli sporgenti si possono impigliare facilmente nelle catenine o nei colletti, nei reggiseni e negli indumenti in genere e, in questi casi, possono esser causa di disturbi della pelle. Il trauma può causare il distacco parziale del fi broma, con sanguinamento e rischio d’infezione.

Bisogna toglierli?In generale è consigliabile asportarli man mano che si

formano, in modo da tenere in ordine la pelle, ma questo, specie per quelli del collo e delle ascelle, non è indispen-sabile, anche perché è bene sottolineare che il fi broma pendulo non degenera, non evolve in tumore. E’ invece fortemente raccomandabile togliere quelli che crescono sulle palpebre in quanto possono anche disturbare la vista.

donne e uomini ugualmente colpiti?I fi bromi penduli si sviluppano con la stessa frequenza

sia negli uomini sia nelle donne, almeno fi no ai 50 anni cir-ca. Dopo quest’età essi tendono a prelevare nella donna a causa dell’entrata in menopausa. Data la loro natura benigna gli studi al riguardo non sono tanti: si pensa che gli ormoni possano in qualche modo regolarne la crescita. Una cosa è certa i fi bromi penduli non diventano mai tumori tuttavia essi possono essere confusi con alcuni tipi di nevi, quest’ultimi invece possono degenerare in tumore.

Dott.ssa Maria Grazia

Crivellari

Page 43: Cavarzere sett2014 n120

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Un bel sorriso è piacevole, suscita interesse e met-te allegria nelle persone che ci circondano.

C’e’ sempre più richiesta al giorno d’oggi di denti belli, bianchi e di un sorriso armonioso che ci faccia sentire bene con noi stessi ma soprattutto con le altre persone con le quali ci relazioniamo. Possiamo dire che il sorriso sia il nostro primo biglietto da visita e come diceva il famoso Charlie Chaplin: ”UN GIORNO SENZA SORRISO E’ UN GIORNO PERSO”.

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Faccette Componeer: una nuova soluzione estetica

Dott.Marcato C. e Dott.ssa Marcato F.studio dentistico MCFVia l.Baruchello 6, Rovigotel. 0425-486136

Nel campo dell’odontoiatria, e in particolare nel settore estetico, si fanno molti progressi e si cerca sempre di proporre al paziente un piano di trattamento adatto alle sue problematiche e mirato a risolvere il suo personale caso

differenti, possono andare dalle più o meno complesse ricostruzioni estetiche con il composito, che è il materiale utilizzato più comunemente oppure si possono applicare delle faccette sulla superfi cie esterna del dente, effet-tuando una leggera preparazione.

Ovviamente i costi per l’uno o per l’altro trattamento sono differenti. Il prezzo per le faccette che vengono realizzate in ceramica è piuttosto alto, ma il risultato è duraturo nel tempo.

Per ovviare a ciò, da un paio di anni sono state in-trodotte nel commercio, delle faccette che si chiamano “COMPONEER” che sono dei gusci di smalto in composi-to nano-ibrido polimerizzati e preformati , prodotti indu-strialmente, i quali uniscono i vantaggi del restauro di-retto in composito ai vantaggi delle faccette preformate.

Si tratta del primo sistema appositamente messo a punto per consentire restauri sorprendentemente semplici dei denti anteriori.

I benefi ci per il paziente sono:-riabilitazione estetica dopo 1 sola seduta-rimozione mini-invasiva della sostanza dentale sana-tempi alla poltrona ridotti-soluzione personalizzata-superfi cie e margini di alta qualità-più economiche delle soluzioni indiretteLe indicazioni cliniche sono:

-trattamento di carie estese-alterazioni cromatiche dello smalto -lievi malposizionamenti, rotazioni dei denti-fratture dentali -denti erosi, abrasi-allungamento dei margini incisali dei denti anteriori-malformazioni anatomiche (denti di forma irregolare, denti conici)

Il sistema di faccette dirette in composito aggiunge una nuova e interessante dimensione alle opzioni di

trattamento esistenti, fornendo ai professionisti e ai pazienti nuove prospettive economiche.

I pazienti possono ottenere un bellissimo sorriso naturale in una sola seduta, e ricominciare a sorridere.

Nella sua storia recente, l’odontoiatria è passata attraverso varie fasi. Svilup-pi riconducibili e legati alla ricerca in

tema di biomateriali con conseguente ado-zione di nuovi concetti e metodiche, spesso divenute moda o tendenza. Negi anni ’70 erano frequenti le estrazioni di denti dei settori posteriori, ma anche anteriori, minati nella loro struttura da processi cariosi o nella loro stabilità per la presenza della malattia parodontale (piorrea), al fi ne di far posto ad apparecchi in lega leggera (scheletrati) che andavano a sostituire analoghe e già presenti strutture più pesanti e costose in quanto concepite in metallo prezioso (oro).Alla fi ne degli anni ’70, e all’inizio degli anni ’80, prende piede il concetto di “arcate accorciate”. In base agli studi a supporto di quest’ultima tendenza, la grande maggioran-za degli atti masticatori viene svolta a livello dei settori premolari, rendendo pertanto non indispensabile la sostituzione dei settori mo-

lari perduti. Questa concezione è tuttavia destinata a durare ben poco in quanto dal 1983 all’incirca, il prof. P.I. Branemark intro-duce il concetto di osseointegrazione tissuta-le ponendo le basi scientifi che di quella che possiamo defi nire l’implantologia moderna.Il concetto di sostituzione di un dente man-cante attraverso l’inserimento di un suo ana-logo nello spessore dell’osso, risale ai tempi della preistoria, se è vero che sono stati ritro-vati reperti cranici fossili che ben evidenziano tentativi fatti in tal senso. Alla fi ne degli anni ’50 e durante gli anni ’60 sono molti i casi descritti di impianti di viti o lamine dei più svariati materiali, inseriti nelle ossa mascella-ri con lo scopo di fornire sostegno a denti di sostituzione. Ma solo con l’introduzione della lega di titanio e con la diffusione degli studi dell’università di Goteborg, che si può stabi-lire e datare l’anno zero dell’implantologia moderna.

Da allora le tendenze cambiano e la

Progressi e tendenze: la storia dell’odontoiatria

Da quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impegnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo,

una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pazienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la soluzione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

Ciò che è importante per una corretta masticazione e per un benessere generale, è l’equilibrio dell’apparato stomatognatico nel suo complesso. Importante la figura del dentista “di famiglia” in grado di valutare la globalità della situazione

studio Dentistico Dott. giuseppe Bertolinilargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

sostituzione di denti andati perduti viene sentita come una necessità primaria. For-se, la verità, come in altre situazioni, sta nel mezzo. Ciò che è importante per una corretta masticazione e per un benessere generale, è l’equilibrio dell’apparato stoma-tognatico nel suo complesso.

Esistono, nella pratica clinica, situazio-ni di benessere e equilibrio pur in assenza di parecchi elementi dentari, nel mentre in altri casi la mancanza anche di un solo ele-mento è causa di disarmonia e squilibrio, pronti a trasformarsi in sintomatologia.

Come può orientarsi il paziente tra le

molteplici proposte e pseudoverità sancite dai richiami dei mass-media?

Torna importante la fi gura del dentista “di famiglia” in grado di valutare la globali-tà della situazione e di proporre le soluzioni più opportune indipendentemente dalle ten-denze dettate dal momento.

ok8

presto, lasciando passare alme-no 2 ore dall’ultimo pasto. Bere molto, almeno 2 litri di acqua al di. Alcalinizzare l’organismo bi-lanciando il PH con frutta e ver-dura cioè con cibi antinfi amma-tori. Respirare profondamente e non fumare. Fare il lavaggio del colon (IDROCOLON-TERAPIA) almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali che naturalmente non riusciremo eliminare. Quindi l’uso sconsi-derato di terapie antibiotiche e anti-infi ammatorie portano allo squilibrio della nostra buona fl ora batterica a scapito della fl ora patogena. Per questo sono convinta che solo delle

terapie naturali ed equilibranti possano garantire una buona salute che duri nel tempo.

E’ convinzione di tutto il mondo scientifi co che l’in-testino sia il nostro secondo

cervello e che esistono tra i due rapporti bidirezionali. L’organi-smo umano è abitato da 40.000 specie diverse di batteri, che vivono in comunione con noi e lavorano per noi, partecipando ai processi digestivi. Come si è detto lo stesso IPPOCRATE 2500 anni fa sentenziò “CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA, E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”. Concludendo quindi esistono po-che regole per prendersi cura del proprio intestino:

Alimentarsi con cibi biologici (non OGM) e non trattati. Pren-dere spesso probiotici e prebiotici per ridurre l’infi ammazione e ripristinare le giuste popolazioni batteriche. Fare esercizio fi sico per al-meno 30 min. al dì. Lo yoga rappresenta una scelta ottimale per il rilassamento della mente e la giusta respirazione. Usare poco sale, poco zucchero soprat-tutto bianco e grassi raffi nati, evitare latte vaccino e latticini freschi e cibi industriali. Coricarsi abbastanza

ippocrate nel 400 a.c diceva: “tutte le malattie hanno origine dall’intestino”

La Dott.ssa Angela Ballarin

Dott. ssa Ballarin angela via Contarini 9c 45014 Porto Viro ambulatorio 0426 321599Cell. 335 8057925

Una buona alimentazione e delle terapie naturali ed equilibranti possono garantire una buona salute che duri nel tempo

Il consiglio: fare il lavaggio del colon almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali

settimana, ma nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e succes-sivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento effettuato

all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolimento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velo-ce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progres-sivamente. I vantaggi sono un minor fastidio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comun-que utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ov-viamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta stra-da è stata fatta soprattutto per quanto

riguarda la tecnologia laser. Sostanzial-mente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una deter-minata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazio-ne funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia ge-neralmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’ano-malia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rugby. Possiamo quindi avere astigmatismo as-sociato a miopia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quan-to si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

trattamenti laser refrattivi: lasek

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e

smarrimento rispetto ai tentativi di risol-vere da soli problemi di tipo personale o relazionale.

Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rappresenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessariamente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo pre-vede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazioni di sofferenza che si ripe-tono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in te-rapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il recupero da parte della persona, della capacità di uti-lizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifi co e attuale. La compren-

sione dell’eziologia e quindi della natura del proble-ma che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo. I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uen-zano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alterna-tive possibili e scegliere di cambiare. La psicoterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una metodologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio Emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Cosa sonoI fi bromi penduli, o acrocordon (in ingle-

se: skin tags), sono delle piccole escrescenze che nascono dal derma, quella parte della pelle situata sotto l’epiderme, e che, anzichè crescere al suo interno, si sviluppano verso l’esterno. Possono raggiungere varie gran-dezze, da pochi millimetri fi no al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fasti-diosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fi bromi penduli.

dove si presentanoSi formano classicamente ai lati del collo e alle ascel-

le, alcune volte sono presenti anche all’inguine e alle pal-pebre superiori e inferiori.

Perché si formanoNormalmente possono iniziare a svilupparsi, sia

nell’uomo che nella donna, intorno ai 40 anni, anche se non mancano casi in cui spuntano verso i 20. Il loro mani-festarsi è dovuto a una predisposizione genetica, ereditaria quindi, per cui intere famiglie appaiono “affette” dai fi bro-mi penduli. La causa della loro presenza non è assoluta-mente nota; si sa solo che i fi broblasti, così si chiamano le cellule di cui sono fatti, per errore crescono verso l’esterno.

Sono pericolosi?La crescita di fi bromi non è segno di alcuna patologia,

perché ad essi non corrisponde una malattia. Le loro conse-guenze sono in primo luogo estetiche, anche perché han-no generalmente un colore più scuro della pelle, che va dal

i fibromi penduli: un disturbo estetico molto frequente

Dott. stefano spoladori Via umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Dr. Stefano Spoladori

marrone carico al nero. Quelli sporgenti si possono impigliare facilmente nelle catenine o nei colletti, nei reggiseni e negli indumenti in genere e, in questi casi, possono esser causa di disturbi della pelle. Il trauma può causare il distacco parziale del fi broma, con sanguinamento e rischio d’infezione.

Bisogna toglierli?In generale è consigliabile asportarli man mano che si

formano, in modo da tenere in ordine la pelle, ma questo, specie per quelli del collo e delle ascelle, non è indispen-sabile, anche perché è bene sottolineare che il fi broma pendulo non degenera, non evolve in tumore. E’ invece fortemente raccomandabile togliere quelli che crescono sulle palpebre in quanto possono anche disturbare la vista.

donne e uomini ugualmente colpiti?I fi bromi penduli si sviluppano con la stessa frequenza

sia negli uomini sia nelle donne, almeno fi no ai 50 anni cir-ca. Dopo quest’età essi tendono a prelevare nella donna a causa dell’entrata in menopausa. Data la loro natura benigna gli studi al riguardo non sono tanti: si pensa che gli ormoni possano in qualche modo regolarne la crescita. Una cosa è certa i fi bromi penduli non diventano mai tumori tuttavia essi possono essere confusi con alcuni tipi di nevi, quest’ultimi invece possono degenerare in tumore.

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presto, lasciando passare alme-no 2 ore dall’ultimo pasto. Bere molto, almeno 2 litri di acqua al di. Alcalinizzare l’organismo bi-lanciando il PH con frutta e ver-dura cioè con cibi antinfi amma-tori. Respirare profondamente e non fumare. Fare il lavaggio del colon (IDROCOLON-TERAPIA) almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali che naturalmente non riusciremo eliminare. Quindi l’uso sconsi-derato di terapie antibiotiche e anti-infi ammatorie portano allo squilibrio della nostra buona fl ora batterica a scapito della fl ora patogena. Per questo sono convinta che solo delle

terapie naturali ed equilibranti possano garantire una buona salute che duri nel tempo.

E’ convinzione di tutto il mondo scientifi co che l’in-testino sia il nostro secondo

cervello e che esistono tra i due rapporti bidirezionali. L’organi-smo umano è abitato da 40.000 specie diverse di batteri, che vivono in comunione con noi e lavorano per noi, partecipando ai processi digestivi. Come si è detto lo stesso IPPOCRATE 2500 anni fa sentenziò “CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA, E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”. Concludendo quindi esistono po-che regole per prendersi cura del proprio intestino:

Alimentarsi con cibi biologici (non OGM) e non trattati. Pren-dere spesso probiotici e prebiotici per ridurre l’infi ammazione e ripristinare le giuste popolazioni batteriche. Fare esercizio fi sico per al-meno 30 min. al dì. Lo yoga rappresenta una scelta ottimale per il rilassamento della mente e la giusta respirazione. Usare poco sale, poco zucchero soprat-tutto bianco e grassi raffi nati, evitare latte vaccino e latticini freschi e cibi industriali. Coricarsi abbastanza

ippocrate nel 400 a.c diceva: “tutte le malattie hanno origine dall’intestino”

La Dott.ssa Angela Ballarin

Dott. ssa Ballarin angela via Contarini 9c 45014 Porto Viro ambulatorio 0426 321599Cell. 335 8057925

Una buona alimentazione e delle terapie naturali ed equilibranti possono garantire una buona salute che duri nel tempo

Il consiglio: fare il lavaggio del colon almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali

settimana, ma nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e succes-sivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento effettuato

all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolimento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velo-ce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progres-sivamente. I vantaggi sono un minor fastidio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comun-que utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ov-viamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta stra-da è stata fatta soprattutto per quanto

riguarda la tecnologia laser. Sostanzial-mente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una deter-minata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazio-ne funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia ge-neralmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’ano-malia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rugby. Possiamo quindi avere astigmatismo as-sociato a miopia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quan-to si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. Massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

trattamenti laser refrattivi: lasek

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e

smarrimento rispetto ai tentativi di risol-vere da soli problemi di tipo personale o relazionale.

Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rappresenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessariamente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo pre-vede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazioni di sofferenza che si ripe-tono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in te-rapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il recupero da parte della persona, della capacità di uti-lizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifi co e attuale. La compren-

sione dell’eziologia e quindi della natura del proble-ma che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo. I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uen-zano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alterna-tive possibili e scegliere di cambiare. La psicoterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una metodologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

Dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio Emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Cosa sonoI fi bromi penduli, o acrocordon (in ingle-

se: skin tags), sono delle piccole escrescenze che nascono dal derma, quella parte della pelle situata sotto l’epiderme, e che, anzichè crescere al suo interno, si sviluppano verso l’esterno. Possono raggiungere varie gran-dezze, da pochi millimetri fi no al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fasti-diosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fi bromi penduli.

dove si presentanoSi formano classicamente ai lati del collo e alle ascel-

le, alcune volte sono presenti anche all’inguine e alle pal-pebre superiori e inferiori.

Perché si formanoNormalmente possono iniziare a svilupparsi, sia

nell’uomo che nella donna, intorno ai 40 anni, anche se non mancano casi in cui spuntano verso i 20. Il loro mani-festarsi è dovuto a una predisposizione genetica, ereditaria quindi, per cui intere famiglie appaiono “affette” dai fi bro-mi penduli. La causa della loro presenza non è assoluta-mente nota; si sa solo che i fi broblasti, così si chiamano le cellule di cui sono fatti, per errore crescono verso l’esterno.

Sono pericolosi?La crescita di fi bromi non è segno di alcuna patologia,

perché ad essi non corrisponde una malattia. Le loro conse-guenze sono in primo luogo estetiche, anche perché han-no generalmente un colore più scuro della pelle, che va dal

i fibromi penduli: un disturbo estetico molto frequente

Dott. stefano spoladori Via umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Dr. Stefano Spoladori

marrone carico al nero. Quelli sporgenti si possono impigliare facilmente nelle catenine o nei colletti, nei reggiseni e negli indumenti in genere e, in questi casi, possono esser causa di disturbi della pelle. Il trauma può causare il distacco parziale del fi broma, con sanguinamento e rischio d’infezione.

Bisogna toglierli?In generale è consigliabile asportarli man mano che si

formano, in modo da tenere in ordine la pelle, ma questo, specie per quelli del collo e delle ascelle, non è indispen-sabile, anche perché è bene sottolineare che il fi broma pendulo non degenera, non evolve in tumore. E’ invece fortemente raccomandabile togliere quelli che crescono sulle palpebre in quanto possono anche disturbare la vista.

donne e uomini ugualmente colpiti?I fi bromi penduli si sviluppano con la stessa frequenza

sia negli uomini sia nelle donne, almeno fi no ai 50 anni cir-ca. Dopo quest’età essi tendono a prelevare nella donna a causa dell’entrata in menopausa. Data la loro natura benigna gli studi al riguardo non sono tanti: si pensa che gli ormoni possano in qualche modo regolarne la crescita. Una cosa è certa i fi bromi penduli non diventano mai tumori tuttavia essi possono essere confusi con alcuni tipi di nevi, quest’ultimi invece possono degenerare in tumore.

Page 44: Cavarzere sett2014 n120

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Page 45: Cavarzere sett2014 n120

43A tavola

CUCINA

FOCACCIA AI MIRTILLI E CREMA AL WHISKY UN DOLCE SEMPLICE E AUTUNNALE, SIA PER I COLORI SIA PER LA CONSISTENZA. ABBIAMO ORMAI

ABBANDONATO LE CHEESE CAKE ESTIVE, PER COCCOLARCI CON IL CALORE DEL FORNO ACCESO ED I SAPORI PIÙ CONFORT DELLA STAGIONE. UN IMPASTO LEGGERO ARRICCHITO DA FRESCHI MIRTILLI E GOLOSA CREMA AL WHISKY. NONOSTANTE LE MOLTE VERSIONI DI TORTINE AI MIRTILLI, TROVATE NEI RICETTARI INFORMATICI E NON, PREVEDESSERO L’AGGIUNTA DI YOGURT NELL’IMPASTO, ABBIAMO VOLUTO PROVARLA SENZA QUESTO INGREDIENTE. IL RISULTATO È STATO ALTRETTANTO SOFFICE E DALLA CONSISTENZA BAGNATICCIA CHE CI SI ASPETTA PER QUESTO TIPO DI PREPARAZIONI.

INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 19 CM200G FARINA W170 + PER LO STAMPO

270G MIRTILLI

1/3 BICCH. CREMA AL WHISKY

2 CUCCH. MIELE D’ACACIA

2 UOVA

16G LIEVITO VANIGLIATO

OLIO EVO

MARGARINA PER LO STAMPO

LATTE

SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

29CUCINA

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COCKTAILS I CONSIGLI DI PAOLO FIOR DI LOTO

INGREDIENTI:DEDICATO AD ADRIA IN FIORE CHE SI SVOLGERÀ DOMENICA 27 APRILE 2014 AD ADRIA. SI PREPARA DIRETTAMENTE NEL BICCHIERE OLD FASHION 1/2 LIME A CUBETTI, 7/10 GIN BOMBAY, 2/10 CONTREAU, 1/10APRICOT BRANDY, 3 GOCCE DI BITTER CAMPARI, 8 GOCCE DI KIRSH.SI GUARNISCE CON FRUTTI DI BOSCO E UN FIORE DI LOTO.

by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

LA RICETTA

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

Salotto e ristorante - Piazza garibaldi, 6 Adria - www.terrazzainpiazza.it

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44 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO MARTE E GIOVE VALORIZZANO LA

VOSTRA FIGURA E I VOSTRI PEN-SIERI. APRITEVI CON TOCCO LEGGERO A CHI VI INTERESSA SALUTE RISENTITE DELL’UMIDITÀ CHE RISTAGNA IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO. UTILI I MASSAGGI MA ANCHE I BAGNI TERMALI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO SIETE

INCANTEVOLI IN QUESTO PERIODO,

QUINDI ANCHE IL VOSTRO PARTNER SE NE ACCORGE E VI GRATIFICA SALUTE ATTENTE AL MAL DI DENTI, NON SOT-TOVALUTATELO. UNA SEMPLICE NEVRAL-GIA PUÒ NASCONDERE MOLTO ALTRO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO RINCORRETE

QUALCOSA DI TROPPO ALTO. ABBIATE PAZIENZA, LE COSE NON SI RISOLV-

ERANNO IN FRETTA COME SPERATE SALUTE SIETE IN FORMA E NE APPROFITTATE PER ALLENARE CORPO E SPIRITO CON DISCIPLINE ORIENTALI: AN-CHE LA DANZA DEL VENTRE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO VI TRO-VERETE DI FRONTE A

GRANDI RESPONSABIL-ITÀ MA SAPRETE ESSERE TRANQUILLE, SAGGE E SOPRATTUTTO EQUILIBRATE SALUTE ANCHE PER IL BENESSERE LO STILE DEV’ESSERE BILANCIATO. NON STRAFATE IN PALESTRA, I MUSCOLI NE RISENTIREBBERO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SIETE COINVOL-GENTI E FANTASIOSI, NESSUNO

PUÒ RESISTERE AI VOSTRI PROGETTI E CHIUNQUE È PRONTO A SEGUIRVI SALUTE CURATE RAFFRED-

DORE E TOSSE PRIMA CHE DIVENTINO BRONCHITI. E NON SEMPRE BASTA BERE LATTE E MIELE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CREDETE DI PIÙ NELL’AMORE

ANCHE SE NON È STAGIONE. C’È TEMPO PER ANDARE IN LETARGO! SÙ, ENERGIA! SALUTE I CERVICALI SONO SEMPRE UN PROBLEMA DA CURARE CON LE DOVUTE ATTENZIONI. CONTROLLATE LO STRESS CHE LI INFIAMMA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO AVRETE TANTA FORZA CHE CEL-

ERÀ LA DOLCEZZA. ATTENTI A DOSARE BENE LA TENEREZZA RISCHIATE LA VOS-TRA FRAGILITÀ SALUTE NON MAN-CANO I RAFFREDDORI: SCEGLIETE CURE SEMPLICI COME DECOTTI E UNGUENTI NATURALI

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AN-

CHE SE È AU-TUNNO IL VOSTRO

SORRISO È IN GRADO DI FAR TORNARE L’ESTATE. TUTTI VI ADORANO APPROFIT-TATENE SALUTE SIETE UN PÒ TROPPO NERVOSI E, SICCOME NON LO DATE A VEDERE, RISCHIATE CHE NE RISENTA IL FISICO: TRANQUILLIZZATEVI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RIUSCITE A

F A R SENTIRE CHI VI STA VI-CINO IN FORMA COME NON MAI. E VOI NE TRAETE I MAGGIORI BENEFICI SALUTE IL LAVORO AEROBICO È CIÒ CHE VI SERVE IN QUESTO MOMENTO. DATECI DENTRO E RAGGIUNGERETE LA FORMA SPERATA

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO VI SEMBRA CHE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE SIA UNO

SPRECO DI TEMPO, MA NON È COSÌ. MEGLIO ORA CHE DOPO

SALUTE ARRICCHITE LA VOSTRA DIETA CON ALIMENTI DI STAGIONE: ZUCCA E CAVOLI IN PRIMIS MA ANCHE LA FRUTTA SECCA VI AIUTERÀ.

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO SE PROVATE DISAGIO ALLA PRE-SENZA DI UNA PERSONA

CHIEDETEVI PERCHÉ. FORSE LA RISPOSTA STA NEL VOSTRO CUORE SALUTE OCCORRE CHE VI DEPU-RIATE A FONDO. PENSATE ANCHE AD UN LAVAGGIO INTESTINALE FATTO DA ES-PERTI: UN TOCCASANA

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO LA VOSTRA DOLCEZZA FULG-IDA SEMPRE COMPOSTA COLPIRÀ PRO-FONDAMENTE CHI SAPRÀ COGLIERLA SALUTE ATTENZIONE ALLO STRESS: NON PRETENDETE TROPPO DA VOI STESSI PERCHÉ ALTRIMENTI PAGHERETE CON GLI INTERESSI

OroscopoUN AUTUNNO DI BELLEZZA PER TUTTI,

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