Piazza sport piove sett2014

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La Piovese, una prima squadra con tutte le potenzialità per mettere in reta grandi risultati I nostri fuori classe Corte: calcetto saponato Sport, divertimento e soprattutto beneficenza pag. 8 Boxe piovese Gino Freo da 45 anni tra guantoni e campioni pag. 4 Sport System Ballando insieme Ecco i nostri campioni di ballo pag. 6 pag. 3 CALCIO Allievi Elite, si parte bene pag. 10 VOLLEY Pool Volley, la pallavolo che fa sognare e crescere pag. 17 CALCIO L’U.S. Codevigo gioca partite... per la vita pag. 18 CALCIO Brugine: due promozioni in due anni Sport del Piovese

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Piazza sport piove sett2014

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La Piovese, una prima squadra con tutte le potenzialità per mettere in reta grandi risultati a pag. 3

I nostri fuori classe

Corte: calcetto saponatoSport, divertimento e soprattutto beneficenza

pag. 8

Boxe pioveseGino Freo da 45 anni tra guantoni e campioni

pag. 4

Sport System Ballando insiemeEcco i nostri campioni di ballo

pag. 6

pag. 3

CALCIOAllievi Elite, si parte bene pag. 10

VOLLEYPool Volley, la pallavolo che fa sognare e crescere pag. 17

CALCIOL’U.S. Codevigo gioca partite... per la vita pag. 18

CALCIOBrugine: due promozioni in due anni

Sportdel Piovese

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3CalcioSport

Positivo l´inizio di campionato per gli Allievi Elite bian-corossi allenati da Franco Tomaini. Nonostante un avvio bello tosto contro Spal, Padova e Altovicentino,

i classe 98 se la sono cavata alla grande visto che sono nelle prime posizioni, con una partita in meno rispetto alle altre. Ecco come commenta Tomaini il bell’inizio dei suoi ragazzi: “Ricordo che il primo obiettivo rimane quello di mantenere la categoria, poi quello che arriva in più è tutto di guadagnato”. La squadra non ha visto grosse rivoluzioni, ma le giuste correzioni ad un gruppo che si è dimostrato im-portante già lo scorso anno nel campionato Sperimentale. “Il gruppo è pressoché invariato – aggiunge il mister – con tre innesti di valore che stanno facendo bene e si stanno inserendo in maniera positiva. Siamo in un buon momento, i ragazzi stanno crescendo sia sul piano tecnico-tattico e anche sul piano umano. Lavoriamo tanto in allenamento, questi giovani devono sapere quant´è importante la cultura del lavoro, impegnandosi su qualunque aspetto. La tecnica è alla base di tutto, i fondamentali, i movimenti dei reparti, la parte atletica, sapendo sempre che il pallone deve essere

Allievi Elite Un bell’inizio davvero!

CAlCIo GIovAnIlE

Prima squadra Un nuovo allenatore che sa tenere unito il gruppo e gode della stima della Presidenza

la Piovese è solida e non mancherà di stupire tuttidi Gianni Patella

Come Pippo Inzaghi, che ha attaccato gli scarpini al chiodo e si è seduto sulla panchina della sua squadra, il Milan. Con le dovute differenze, anche

il mister della Piovese ha seguito la stessa strada. Difen-sore dei biancorossi fino all’anno scorso, ora si è preso la responsabilità di guidare i ragazzi in eccellenza. Al mo-mento di andare in macchina la squadra è saldamente inserita in media classifica del girone A con sette punti frutto di cinque vittorie, due sconfitte e un pari. E’ stata la dirigenza del presidente Claudio Dalla Pria e della moglie Lara a decidere di affidare la prima squadra a Michele Florindo. Padre di un bambino di due anni e in attesa di un parto gemellare, 34 anni da sempre sui campi di calcio, Michele Florindo ha preso al volo questa nuova opportunità di mettersi in discussione dopo la sua carriera di calciatore.

Al nuovo mister abbiamo chiesto di farci una valutazione della squadra.

“E’ un buon gruppo che sta crescendo di partita in partita e che ritengo assolutamente competitivo per la ca-tegoria. Abbiamo inserito molti giovani anche del posto e provenienti dalla Juniores campioni d’Italia. Tutti ragazzi giovanissimi come Battarin (’94), Degan (’96), Nicolet-to (’97), De Poli (’96) ma ho anche giocatori esperti che possono dare una mano ai giovani per inserirsi senza bruciarsi come Correzzola, Deinite e Morandi”.

Proprio per queste presenze di diverse età lei è riuscito a far gruppo nello spogliatoio?

“Posso dire che stiamo bene tutti assieme, i ragazzi si divertono sia in campo che fuori e al momento non c’è traccia di attrito all’interno del gruppo”.

Cosa ha provato a livello di sensazioni nel passa-re da calciatore ad allenatore della stessa squadra?

“Sinceramente la difficoltà che ho incontrato è sta-ta circoscritta al viaggio dalla mia casa allo spogliatoio per il primo briefing. Non sapevo come avrei avviato il discorso, ero quasi terrorizzato ma, una volta davanti ai ragazzi tutto è filato via liscio, ho trovato le parole giuste e le giuste motivazioni per iniziare tutti assieme il percorso, ora mi sono scordato del campo di gioco e vedo solamente il mio lavoro cercando di svolgerlo nel migliore dei modi”.

Com’è attualmente il rapporto tra lei e la diri-genza?

“Non posso che ringraziare il presidente per avermi dato la grande opportunità di allenare la mia squadra in una categoria difficile come l’eccellenza, meglio di così

non potevo iniziare la mia carriera di allenatore dopo aver giocato in giro per l’Italia per tanti anni. Spero di ricambiare questa fiducia anche se posso dire che tutti, dalla dirigenza ai tecnici e ai ragazzi, mi stanno dando un grosso aiuto”.

Lei ha fatto il professionista nel calcio, in quali squadre ha militato?

“Credo di aver fatto il giro dell’Italia. Sono cresciuto nell’Adriese, poi sono passato in C1 al Padova, Aquila, La Spezia, S.Marino, Caserta Matera, Chioggia, Por-denone, poi sono tornato ad Adria dove ho iniziato e l’anno scorso sono venuto a Piove”.

Che obiettivi si è dato per questo campionato?“Secondo me la squadra ha tutti i requisiti e le carte

in regola per rimanere nei piani alti della classifica, vin-cere il campionato la vedo difficile anche perché ci sono compagini veramente attrezzate per il salto di categoria, dobbiamo crescere senza porci al momento traguardi alti, ma occorre coltivare intimamente la volontà di fare sempre meglio”.

Secondo lei qual è il fiore all’occhiello di questa società?

“Aver iniziato un percorso di rivalutazione del set-tore giovanile, attualmente la Piovese vanta veramente un serbatoio che può produrre grandi risultati, a questo proposito devo prendere atto del grande sforzo che sta facendo il presidente e la signora Lara nel raggruppare oltre 250 bambini che alimentano le varie squadre mi-nori, credo che questo progetto abbia anche una valenza sociale nell’impegnare i ragazzini nello sport e toglierli dalle tentazioni e dai vizi che sono sempre in agguato”.

Padre di un bambino di due anni e in attesa di un parto gemellare, 34 anni da sempre sui campi di calcio

di Gianni Patella

il loro amico e devono sapere dargli del tu”. Il campionato dei biancorossi è ancora più gratificante

visto l´equilibrio e l´alto livello tecnico delle squadre del Girone A Elite. “Un campionato davvero difficile, giocatori e allenatori preparati, in un girone che se ne retrocedono quattro, tutte le gare diventano tiratissime. Abbiamo fatto degli ottimi risultati battendo Spal e Padova e pareggiando domenica con l´Altovicentino, compagini che sono i preten-denti al primo posto. Con la forza del nostro gruppo e della Società ci possiamo misurare con queste corazzate dando sempre il massimo in ogni gara. L´ambiente è ottimo e se-reno, queste sono componenti fondamentali per fare qual-cosa di importante e toglierci delle grosse soddisfazioni”.

Franco Tomaini: “La tecnica è alla base di tutto, i fondamentali, i movimenti dei reparti, la parte atletica, sapendo sempre che il pallone deve essere il loro amico e devono sapere dargli del tu”

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lA BoxE PIovESE SEmPrE Al toP In ItAlIALa Boxe Piovese nel 2009 ha ricevuto la medaglia al valore sportivo dalla Fpi. “La mia palestra – spiega Freo – per molti anni è risul-tata ai primi posti delle società pugi-listiche nazionali e nel 2002/2003 è stata addirittura

la prima”

Il team In prima linea l’esperienza, come insegnate tecnico, di Ampellio Zennaro che insegna ai ragazzi i primi rudimenti di pugilato

Il maestro “Benemerito” Gino Freo da 45 anni tra i guantoni

Da alcuni anni la palestra di Freo ha aperto le porte

anche alle donne

Parlare di Gino Greo, significa ragionare di pugilato ma, soprattutto della sua “creatu-ra” la Boxe Piovese. Dei suoi 63 anni di

vita ben 45 ne ha trascorsi in quell’ambiente. Pri-ma da pugile ad iniziare dal ’69 come dilettante con la società Padova Ring per passare all’84 con il suo ultimo match da professionista.

Da dilettante ha vestito la maglia azzurra contro la Francia, come professionista ha incro-ciato i guanti due volte con il tricolore in palio, senza però arrivare al titolo e questo è il suo cruccio. Ma si è rifatto con gli interessi da ma-estro di boxe (ora è Maestro benemerito il mas-simo riconoscimento della Federazione) allorché nel lontano 1985 ha fondato la gloriosa Boxe Piovese portando al titolo tricolore ben 30 pugili nelle varie categorie. “ Grande soddisfazione ho avuto quando la comunità piovese – spiega lo stesso Freo – mi ha insignito del premio “Pio-vese dell’anno 2001”, in quell’occasione erano presenti a Piove Nino Benevenuti e il presidente della federboxe Franco Falcinelli, la motivazione del premio parlava di meriti sportivi e sociali per la quantità di ragazzi che ho contribuito a tenere

Un po’ di storiaIl primo pugile professionista allenato da Freo è stato il welter Mirco Bortolotto (è stato campione italiano tra i dilettanti) poi è seguito il medio Cristian Sanavia. “Cristian dice Freo – lo abbiamo veramente seguito da ragazzino e portato ai piani alti del pugilato con l’aiuto del direttore sportivo Paolo Toniolo che ha contribuito non poco sotto l’aspetto finanziario per organizzargli gli incontri ben mirati per non bruciarlo, come la riunione di Piove nel 1999 con la piazza di Piove strapiena di gente che lo ha decretato campione italiano e a Padova nel 2001 quando ha conquistato il titolo europeo”. Quindi Freo ha plasmato il piuma Devis Boschiero (quattro titoli tricolori tra i dilettanti) portandolo al titolo italiano professionisti e all’eu-ropeo nel 2012 a Piove. Boschiero ha disputato 37 match vincendone 35 e le uniche due sconfitte sono state frutto di altrettanti scandali arbitrali.

Ma da alcuni anni la Boxe piovese si è colorata anche di rosa con Valentina che ha vinto il titolo italiano: “La Federboxe spinge molto il pugilato femminile anche perché è inserito nel programma olimpico – ci dice Freo – da parte mia nelle riunioni che organizzo inserisco sempre un paio di match di ragazze e devo dire che si impegnano molto di più dei maschi, attualmente ne ho quattro in palestra tra cui Giulia con 33 match sulle spalle e 30 vittorie. Da me viene anche la fidanzata di Boschiero, Alessia Gottardo con ottimi risultati”.

Donne pugili

4 Sul ring Sport

La Boxe Piovese ha gestito fior di pugili come Paolo Vidox, Mirco Bortolotto,

Cristian Sanavia, Devis Boschiero

lontano dai pericoli della strada e dalle tentazioni”. Per la palestra di via Bernardo da Piove sono passati

centinaia di ragazzi: “A questo proposito – aggiunge Freo – tanti di questi mi fermano per salutarmi ed abbracciarmi, ma io non mi ricordo più di loro. Poi sì, mi viene in mente…Ma sono stati talmente tanti!”. Il fiore all’occhiello della scuola di pugilato di Freo è il su-permassimo friulano Paolo Vidoz, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sidney che ha frequentato la palestra piovese per ben sette anni. La Boxe Piovese nel 2009 ha ricevuto la medaglia al valore sportivo dalla Fpi. “La mia palestra – spiega sem-pre Freo – per molti anni è risultata ai primi posti delle società pugilistiche nazio-nali e nel 2002/2003 è stata addirittura la pri-ma, classifica che tiene conto dell’organizzazione di riunioni, delle vittorie ottenute dai pugili dilettanti e dal numero di ragazzi che sono saliti sul ring”.

di Gianni Patella

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La danza mediorientale come disciplina per sviluppare creatività e disci-plina nei più piccoli, ma anche per renderli felici ed estroversi. Questa è la proposta di Veronica Volpato, in arte Nadira, giovane insegnante

di danza e diplomata in danza mediorientale, che ha incantato il pubblico di Piove di Sacco, lo scorso 27 settembre, con l’esibizione delle sue piccole allieve, le “Oriental Princess”, in occa-sione del primo dei due appuntamenti previsti per la manifestazione “Sabati in Centro”.

“I corsi dedicati ai più piccoli sono stati attivati a settembre dello scorso anno a Camponogara, in provincia di Ve-nezia, e a Vigonovo, nel padovano – ha spiegato Nadira, classe 1988, che già da due anni insegna agli adulti quella che è più comunemente conosciuta come Dan-za del Ventre – Prossimamente conto di far partire lezioni dedicate ai più piccoli anche nel Piovese, non appena riuscirò a trovare una sala disponibile”.

Corsi dedicati agli adulti, a Piove di Sacco, Nadira ne tiene già, all’interno del ristorante Corte al Lago, nella frazio-ne di Corte, ma a darle le soddisfazioni più grandi sono proprio le sue piccole allieve. “Inizialmente temevo che i ge-nitori fossero poco interessati ad introdurre i bambini allo studio di questa disciplina – ha spiegato – ma ho dovuto ricredermi: le bambine sono felici e soddisfatte e anche i genitori apprezzano l’amore e la costanza che ho

nell’istruire le bimbe. Mi piacerebbe che si avvicinassero a questa danza anche i maschietti, che potrebbero approfondire la parte folkloristica”.

Attualmente sono sette le allieve del corso che si tiene a Camponoga-ra e tre a Vigonovo, che frequentano lezioni bisettimanali della durata di un’ora. “La prima mezz’ora di lezione è dedicata allo studio della danza

classica, come base indispensabile per acquisire quella tecnica e quella discipli-na fondamentali nell’approcciarsi a qua-lunque tipo di danza – ha detto Nadira – Quindi esercizi alla sbarra e poi con il velo”. Durante le sue lezioni, la giovane insegnante tiene anche laboratori di di-segno sul tema, in cui le piccole possono dare libero sfogo alla propria creatività, ed insegnamenti riguardanti la cultura e la storia di questa affascinante pratica.

“Curo molto l’immagine per le esibizioni sul palcoscenico e anche nell’ambito televisivo – ha concluso Nadira - rappresentando l’occhio egi-ziano allungato con trucco e strass di abbellimento, sulla fronte o a lato degli occhi. I costumi che le piccole indossano durante le esibizioni variano in base allo stile della rappresentazione. Quest’anno li ho disegnati personalmente, ma credo

che i prossimi li porterò direttamente dalla terra di origine di questa discipli-na, ovvero l’Egitto, dove ogni anno mi reco ad approfondire i miei studi, a danzare e ad insegnare”.

di Linda Talato

La disciplina originale Non solo sport ma anche cultura e tradizioni

“oriental Princess”, la danza del ventre per piccole principesse

Prima alla sbarra e poi tra i veli dell’oriente, una vera

e propria disciplina che incanta grandi e piccini

5Danza del ventreSport

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6 BallandoBallando Sport

Grande performance ai campionati italiani di ballo che si sono tenuti a Rimini della scuola “Sport Sistem Bal-

lando Insieme” con sede a Tognana di Piove di Sacco dei maestri Rosanna e Armando. I loro allievi sono tornati dalla terra di Roma-gna con ben sette medaglie d’oro, 6 d’ar-gento e una di bronzo. La manifestazione, durata una settimana, si è tenuta alla fiera di Rimini ed ha visto impegnati 30.000 atleti che si sono misurati nelle varie cate-gorie e classi, all’interno di otto padiglioni. Ed ecco i vincitori che hanno tenuto alto il nome della scuola di ballo piovese: la cop-pia Davide e Loretta di Celeseo di S.Angelo è stata premiata col titolo di campioni d’Ita-lia nella combinata nazionale A2 e con la seconda piazza nel liscio unificato e ballo da sala. La coppia composta da Roberto ed Eli-sabetta di Stra (Ve) ha vinto il titolo italiano nel ballo da sala categoria A2. Mentre Lucia-no e Armida di Piove di Sacco hanno fatto incetta di titoli e di medaglie. Loro, infatti,

il tricolore nel liscio unificato e nel ballo da sala categoria B1 e l’argento nella combi-nata nazionale e nelle danze standard. La coppia composta da Luigi e Ivana di Pego-lotte (Ve) si è fregiata del titolo italiano del tricolore nella combinata A2 e del bronzo nelle danze standard. Due titoli italiani li ha portati via la coppia piovese Mara e Sergio rispettivamente nelle danze standard B3 e nel liscio unificato A2. Un plauso va anche alla coppia Renzo e Giuseppina che ha di-sputato la finale nelle danze standard (102 coppia in competizione) nella classe A “A” e che ha raggiunto il gradino più alto nella loro disciplina vale a dire la “A special”, Così come sono da applaudire Paolo e Fledia, Massimo e Rosanna, Armando e Iole per aver raggiunto le semifinali.

Grande soddisfazione, quindi per i due maestri Rosanna e Armando, tecnici e allievi e alla loro scuola che opera da oltre vent’an-ni e che ogni anno riescono a portare a casa grandi e significativi risultati.

di Gianni Patella

Sette ori, sei argenti e un bronzo: la scuola piovese sbanca

Nella foto da dx: Davide e Loretta, Roberto e Elisabetta, Luciano e Armida, Luigi e Ivana, Sergio e Mara

Campionati italiani di ballo “Sport Sistem Ballando Insieme” conferma il valore di ballerini e insegnanti

Da quest’anno il CrazyBody Village ha introdotto una nuova

formula per gli amanti del-lo Zumba. Nella palestra di 800 metri quadri è stato po-sizionato un palco al centro, un impianto audio da 2000 watt e per finire la ciliegina, ovvero due insegnanti a tenere la lezione contem-poraneamente. E così ogni lezione diventa una festa per il popolo della Zumba.

Le istruttrici sono Sabri-na Casson ed Elena Sorgato, coppia nata proprio al Crazy Body e che ora con la sigla TNT Zumba è conosciuta in tutto il Veneto. Sono due ragazze amanti della musica latina, del fitness e del ballo che grazie allo studio e ai continuo aggior-namento, ora sono la coppia più esplosiva della Zumba.

“Da sempre CrazyBody sceglie i migliori istruttori e anche per questa disciplina, esplosa qualche anno fa e subito rovinata da improvvisatori e da avventurieri senza arte ne parte, ha voluto il meglio perché - dice Paolo Bordin, direttore di CrazyBody Palestre - noi ci teniamo al benessere, al divertimento ma anche alla salute delle persone e per questo scegliamo sempre e solo istruttori bravi e preparati”.

Così da quest’anno CrazyBody ha voluto affiancare all’istruttore cubano Yas Rodriguez, amato da tutto il popolo zumba, l’esplosiva coppia di TNT con Sabrina ed Elena e ne è nato un fantastico crogiolo di razze, stili, musiche: tutto questo è la Zumba firmata CrazyBody Palestre.

“Il sodalizio sta funzionando a pieno ritmo, tanto che Pedro Camacho, il guru mondiale della Zumba, arrivato in Italia per un tour nelle principali città ha voluto iniziare la tourné pro-prio da noi. Sabato 11 ottobre è stato un evento e un’esplosione di energia che ha coinvolto tutti i partecipanti”, commenta ancora Paolo Bordin.

ZUmBA A tUtto volUmE DUE InSEGnAntI D’ECCEZIonE

CrazyBody village

Pedro Camacho, il guru mondiale della Zumba, arrivato in Italia per un tour nelle principali città ha voluto iniziare la tourné proprio da qui

la fotonotizia

Ha ottenuto un grande successo la quinta edizione del Raduno Auto, Moto e Scooter d’Epoca, organizzato dal Moto Club Piovese. Anche in questa edizione il Piazzale Serenissima si è riempito completamente di auto,

moto e scooter e ciclomotori di tutte le marche, con grande soddisfazione del Presidente del Moto Club Piovese, cav. Bruno Trabuio, e di tutti i suoi collabo-ratori. La grande partecipazione degli appassionati, giunti in massa all’evento, è stata agevolata dalla bella giornata di sole settembrino. Il tradizionale giro turistico ha attraversato le vie del centro di Piove di Sacco, dove moltissime persone hanno ammirato entusiaste il lungo serpentone di auto e moto. Con la scorta della Polizia Stradale di Piove di Sacco, si è poi proseguito per la bellis-sima campagna veneta, attraversando i paesi di Pontelongo, Candiana e Villa del Bosco. Al ritorno, pranzo al ristorante da Amos, con al termine l’estrazione della lotteria con numerosi e apprezzati premi e le premiazioni ai più meritevoli.

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Lo scorso 27 settembre l’associazione ha consegnato alla cooperativa sociale Ma-gnolia di Piove di Sacco parte del ricavato

della manifestazione, svoltasi lo scorso luglio, che i soci hanno deciso di devolvere in benefi-cenza. Ben 5 mila euro, in totale, suddivisi tra le associazioni “Il sogno di Stefano” e “Dottor Clown” di Padova, che hanno ricevuto mille euro a testa, e la cooperativa piovese, che ha beneficiato di una donazione di ben 3 mila euro, con grande soddisfazione del presidente, Egidio Ponchio.

“Si è trattato di un gesto di solidarietà che i ragazzi di Corte ripetono ogni anno, devolvendo i proventi della loro manifestazio-ne estiva – ha detto Ponchio, alla guida di Magnolia da maggio – Quest’anno, i fondi raccolti contribuiranno a sostenere un progetto per noi molto importante, ovvero la ristruttu-razione e l’adeguamento dell’immobile che accoglie il nostro Centro Diurno sito in località Sampieri, nella frazione di Corte”. E’ un’as-sociazione attiva da ben sette anni, la Club Old Nine, composta da 21 soci in prevalenza giovani, dai 16 ai 31 anni. “Tutto ha avuto ini-zio da una compagnia di amici, sette anni fa, che ha deciso di iniziare ad organizzare delle attività per i giovani residenti nella frazione di Corte – ha spiegato Tiziano Favero, alla guida

del gruppo – Da lì, ha visto la luce il progetto legato al torneo di calcetto saponato che, con il passare degli anni, si è sempre più ingrandi-to, aggiungendo alla manifestazione sportiva anche concerti, cabaret e la nostra Cena Sotto le Stelle. Inizialmente – continua Favero – il ricavato della manifestazione veniva destinato alle spese legate alla struttura che ci ospita, alle attrezzature e al materiale usato per il bar e la ristorazione. Da tre anni a questa parte, però, siamo riusciti a destinare parte del rica-vato anche alla beneficenza”.

Una manifestazione ormai quasi inte-ramente votata alla solidarietà, dunque, che vede “sfidarsi” nel campo di allenamento di Corte ben 16 squadre maschili e 8 femminili, di età mista. “Si tratta di una manifestazione prettamente goliardica, che mira al divertimen-to, in cui sono impegnati anche tanti volontari, almeno 70 o 80 persone, tra genitori e amici degli “atleti” e dei soci – ha concluso Favero – Le squadre versano una tariffa per l’iscri-zione, ma la maggior parte del ricavato della manifestazione proviene dalle consumazioni, visto che l’evento è ad ingresso libero. Ormai siamo un po’ come una “famiglia allargata” e abbiamo deciso di condividere il frutto del nostro impegno con le associazioni che si oc-cupano di solidarietà”.

Corte e solidarietà Ben 5 mila euro donati

Calcetto saponato, un torneo oltre ogni aspettativa

Sport, divertimento e beneficenza a Piove di Sacco, con i tornei di calcetto saponato organizzati dall’as-sociazione Club Old Nine, nella frazione di Corte

8 Corte Sport

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10 Volley Sport

Doppia vittoria per le ragazze della Pool Volley di Pontelongo che, nella stagione 2013 – 2014, si sono aggiudicate la Coppa Veneto, risultando così la più forte compagine regionale, e la promozione dalla serie C regionale, alla seria B nazionale. Grande soddisfazione per le

tredici atlete allenate da Alberto Busi e da Mirco Bacelle, che hanno conquistato l’importante risultato vincendo tutte le partite dei Play Off di qualificazione. “E’ stato un obbiettivo costruito negli anni precedenti da parte di un gruppo di ragazze cresciute con noi, all’interno dell’Aduna Volley” ha spie-gato il presidente di Pool Volley, Franco Frizzarin. La squadra pallavolistica pontelongana è inserita, infatti, all’interno della società Aduna Volley, una sorta di consorzio tra tre società pallavolistiche della Bassa Padovana, ovvero Albignasego Volley, Pallavolo Casalserugo e, appunto, Pool Volley. Le ragazze, di età compresa fra i 15 e i 28 anni, si troveranno ora a competere a livello nazionale, con l’inserimento in un girone che comprende squadre provenienti dalle regioni Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto.

le campionesse sotto rete la Coppa veneto le promuove in serie B nazionale

Pontelongo Una società dai grandi numeri

Aduna volley, la pallavolo che fa sognare e crescere

Un’offerta pallavolistica di qualità a ragazzi e ragazze che vivono nel territorio compreso tra Padova e Cona

di Alessandro Cesarato

Pallavolo femminile sugli scudi con l’A-duna Volley che dopo i successi dello scorso anno riscalda i motori in vista

della nuova stagione. La squadra, che mili-tava in serie C femminile e che gioca le sue partite casalinghe nella palestra comunale di via Villa del Bosco, riparte dal succes-so della Coppa Veneto e dalla conquista del passaggio alla serie B2 nazionale. La squadra è solo, però, la punta di diamante di un movimento ben più ampio. Cos’è, infatti, l’Aduna Volley? Sotto il nome di “aduna”, che in latino significa unione, si intende la stretta collaborazione creatasi tra le società di Albignasego, di Casalserugo e del Pool Volley di Pontelongo per un’unione d’intenti in grado di dare un’offerta palla-volistica di qualità a ragazzi e ragazze che vivono nel territorio compreso tra Padova

Il commento del presidente Frizzarin

“La società comprende anche 13 squadre gio-vanili, oltre alla prima

squadra, e il nostro intento è quello di far crescere le ragazze più giovani, in modo che quelle più meritevoli possano passare da un’esperienza con le giova-nili alla squadra principale” ha commentato Frizzarin. L’Aduna Volley ospita, quest’anno, oltre 300 atleti, tra maschi e fem-mine e, oltre al successo della squadra femminile, vanta anche una squadra maschile in serie C.

“Partito nella stagione agonistica 2013-14, il progetto ha da subito dimostrato di essere ben impostato ed i risultati sporti-vi raggiunti in appena un anno di vita sono andati ben oltre le

più rosee aspettative – ha commentato entusiasta anche il consigliere con delega alle attività sportive, Davide Biscaro, riferendosi, appun-to, alla promozione in serie B Femminile e alla conquista della Coppa Veneto – Numeri alla mano, poi, con oltre 300 atleti e oltre 40 tra allenatori e dirigenti, l’Aduna Volley si pone certamente come una delle associazioni sportive più importanti nella provincia di Padova”. Le pale-stre in cui si allenano gli atleti e le atlete della società sono dislocate tra i comuni di Pegolotte di Cona, Concadalbero, nel comune di Correzzola, Correzzola, Pontelongo, nella palestra comunale di via Villa del Bosco, Agna, Casalserugo e Albignasego. Oltre alla pallavolo, Aduna Volley propone anche corsi di ginnastica per anziani in collaborazione con i comuni di Correzzola e Pontelongo.

Davide Biscaro, consigliere: “Ben oltre le più rosee aspettative”

Le ragazze, fra i 15 e i 28 anni, si troveran-no ora a competere a livello nazionale in un girone che comprende squadre del Trentino Alto Adige, Friuli Ve-nezia Giulia e Veneto

e Cona. Partito con la stagione agonistica 2013/14, il progetto ha da subito dimo-strato di essere ben impostato e i risultati sportivi raggiunti in appena un anno di vita (promozione in serie B femminile, conqui-sta della Coppa Veneto femminile, parteci-pazione alla fase finale per l’assegnazione del titolo nelle categorie giovanili Under 13, Under 14 e Under 16 femminili e in quella Under 17 maschile, vittoria nel campionato di terza divisione femminile e passaggio alla categoria superiore) sono andati ben

oltre le più rosee aspettative. I numeri poi, con quasi 300 atleti e più di 40 fra alle-natori e dirigenti, pongono l’Aduna Volley come una delle associazioni sportive regine in una provincia, quella padovana, ai vertici nazionali (come numeri) nello sport della pallavolo. Anche gli spazi a disposizione sono importanti con la possibilità di usufrui-re delle palestre di Pegolotte, Concadalbero, Correzzola, Pontelongo, Agna, Casalserugo e Albignasego. Ritornando alle terribili ragazze, oggi in B2, il presidente Franco

Frizzarin ricorda: “Ora il gravoso impegno è ripetersi e, se possibile, migliorarsi. C’è una grande euforia nell’ambiente e tanta voglia di fare bene”.

Questi i nomi delle ragazze, allenate da Alberto Busi e Mirco Bacelle, che tanto lustro hanno dato all’Aduna Volley: Ambra Frizzarin, Angela Benettello, Cristina Gavin, Martika Bertelle, Clara Ramon, Valentina Guglielmo, Ilaria Bass o,Camilla Borgato, Vanessa Viel, Ilaria Barra, Irene Convento e Anna Donato.

Li.Ta.

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Page 13: Piazza sport piove sett2014

Applausi all’impegno dei giovani e di chi li guida

La manifestazione Uno spazio dedicato allo sport del territorio

di Linda Talato

Soprattutto sani principi. A questi si è ispirata la serata di presentazione delle società sportive che operano

nel territorio, svoltasi per la prima volta a Pontelongo, lo scorso 21 settembre. Una manifestazione nuova che, nelle intenzioni dell’amministrazione guidata dal sindaco Fiorella Canova, porta con sè l’ambizione di inserirsi stabilmente nel palinsesto degli eventi che ogni anno si svolgono nel comu-ne, con l’obbiettivo di perfezionarsi sempre più, col passare delle edizioni.

La serata si è aperta con la celebrazio-ne della messa, a cui è seguito il saluto del sindaco ed i ringraziamenti ai consiglieri che hanno organizzato l’evento, ovvero Davide Biscaro, con la sua delega alle attività spor-tive, Alessandro Barbierato, con le politiche familiari, ed Edoardo Battisti, con le politi-che giovanili.

Subito dopo ha preso il via quella che è stata una vera e propria kermesse interamente dedicata alle numerose società sportive che operano nel territorio ponte-longano e nei comuni limitrofi. Tra le più importanti spiccano la Pontecorr, società calcistica composta da nove squadre tra giovani e giovanissimi atleti, e l’Aduna Volley, importante consorzio di tre società pallavolistiche della Bassa Padovana, ovve-ro l’Albignasego Volley, la Pallavolo Casal-serugo e la Pool Volley. Molto importante anche l’associazione sportiva dilettantistica Polisportiva che, per la stagione sportiva 2014 – 2015 propone varie attività, tra cui Mini Basket, Basket Under 13 e Under 17. Particolare rilievo è stato dato al mon-do sportivo al femminile, con la società di calcetto U.S San Michele, ma anche con la

Spirito di squadra e sana com-petizione sportiva, quella che forma i giovani, fa nascere nuo-ve amicizie e porta al raggiungi-mento di importanti obbiettiviscuola di arti marziali New Samurai Dojo, presieduta dall’insegnante Mariuccia Lazza-rin, e con l’Associazione Fitness and Martial Arts’ Studio, guidata da Sonia Lazzarin. All’interno delle discipline sportive presenta-te è rientrata a pieno titolo anche l’attività svolta dalla Pontelongo Corse, società nata dal Pontelongo Rally Show, evento che ha visto la luce nel 2007 grazie all’idea e alla

passione del presidente, Alessandro Borile, noto pilota di rally locale. La serata, alla cui organizzazione hanno contribuito anche la parrocchia e la Pro Loco di Pontelongo, stata arricchita dalle esibizioni delle ragazze della scuola New Samurai Dojo e dallo Zumba del gruppo guidato dall’istruttrice Sonia Lazzarin, oltre a tanta musica, grazie alla presenza dell’artista locale Matteo Tisato.

Sport

Il portale d’informazione de laPiazza, dove le notizie arrivano ancor prima che nelle case. Ogni mese una selezione dei migliori articoli viene pubblicata sul web rendendola disponibile al com-mento e al dibattito tra i lettori. La sezione dedicata alle notizie nazionali, invece, viene aggiornata quotidianamente con le prin-cipali news che riguardano la vita del Paese. Non mancano son-

daggi, annunci con le ultime novità su motori, moda, tecnologia, ecologia, benessere e gossip. Un piccolo spazio è destinato anche a La PiazzaTv, il monitor dal quale si possono seguire le notizie che arrivano direttamente dall’Amministrazione regionale.

20 anni fa ha preso forma quello che poi è diventato il giornale laPiazza – mensile d’informa-

zione locale, recapitato – per primo in italia – attraverso una di-stribuzione dedicata e poste italiane a oltre 310.000 nuclei familiari

e attività commerciali, mensili laPiazza sono diventati oggetto di una crescente e partecipata attenzione da par-te dei cittadini e delle comunità locali. Un’informazione locale attenta al territorio ed alle sue problematiche, aspetti spesso scarsamente considerati. Ogni edizione rappresenta oltre che uno strumento di informazione, anche uno spazio di dibattito sociale e politico e di approfondimento culturale. Ogni mese, da 20 anni, più di trecento attività commer-ciali scelgono La Piazza per comunicare con i propri clienti.

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Dentro al territorionel cuore della gente

Page 14: Piazza sport piove sett2014

Tutti contro tutti nella seconda edizione delle “Olimpiadi delle Frazioni” a Correz-zola. Il primo premio, quest’anno, se lo è

aggiudicato la frazione di Concadalbero, semi-nando il vincitore uscente, Villa del Bosco, che si è fermata alla seconda posizione. La com-petizione goliardica che, per il secondo anno consecutivo, ha coinvolto le quattro frazioni e il capoluogo, in un evento completamente de-dicato allo spirito di aggregazione. “Si tratta di una manifestazione che mira all’aggregazione e all’incontro tra le comunità delle varie frazioni ed il capoluogo – ha spiegato Stefano Cec-chetto, consigliere comunale che ha seguito l’organizzazione dell’evento – e non prevede

gare agonistiche, l’intento è quello di coinvol-gere ed unire, allargando la partecipazione a persone di qualunque età”. 150 gli “atleti” coinvolti, che si sono sfidati in diverse discipli-ne, tra cui calcetto balilla, beach volley, tiro alla fune e, per i più piccoli, il gioco del fazzoletto e palla guerra. Tra il pubblico, invece, almeno 250 persone tra residenti, parenti e vecchi ami-ci che si sono ritrovati proprio in occasione di questo appuntamento. Un’intera giornata de-dicata alle “sfide” tra vecchi e nuovi residenti del comune, come spiegato anche da Michele Sturaro di Seven Village Club, l’associazione che, dallo scorso anno, ha in gestione la strut-tura sportiva di Villa del Bosco, dove si è svolta

la manifestazione. “L’evento di quest’anno è stato ancora più partecipato, con la decorazio-ne delle vie delle varie frazioni usando loghi identificativi e mascotte – ha spiegato Sturaro – ed è stata un’occasione per ritrovare amicizie passate o per ritornare nel proprio comune di origine da parte di chi, nel tempo, si è trasferito altrove”. L’intenzione sembra essere quello di far rientrare la competizione tra le manifesta-zioni tradizionali che si svolgono in paese, allar-gandola ad altre discipline e fasce d’età. “Per le prossime edizione ci piacerebbe aumentare ancora di più la partecipazione - ha concluso Cecchetto - coinvolgendo maggiormente le per-sone anziane, magari con una gara di bocce”.

di Linda Talato

La manifestazione potreb-be diventare una tradi-zione annuale del paese

olimpiadi delle frazioni: primo ConcadalberoSfide amichevoli 150 gli “atleti” coinvolti, che si sono sfidati in diverse discipline

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Page 15: Piazza sport piove sett2014

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Alto valore formativo e aggregativo: l’amministrazione comunale, rico-noscendo il rilevante ruolo sociale

delle associazioni sportive, ha varato una serie di importanti misure per age-volarle e incentivarle. La decisione è il risultato di una serie di incontri promossi dall’assessore Silvia Meneghin che ha voluto incontrare e conoscere tutte le realtà associative sportive che operano nel territorio comunale nell’ottica della programmazione della nuova stagione che è appena iniziata. “Riteniamo sia fondamentale - ha spiegato proprio l’assessore Meneghin - avere con le associazioni un dialogo costante e condividere le varie iniziative che pro-pongono”.

Come primo effetto questa serie di incontri ha portato a un propositivo confronto sul registro delle associazio-ni, in particolare chiarendo a tutti le modalità per l’aggiornamento dei dati e i nuovi inserimenti. Si sa che anche la forma vuole la sua parte e avere tutto allineato e aggiornato anche da un punto di vista degli incartamenti permette a tutte le parti di relazionarsi in maniera più rapida ed efficiente. Da sottolineare poi la scelta circa l’applicazione delle tariffe degli impianti. “Per agevo-lare le associazioni che propongono il periodo gratuito di prova ai giovani che vogliono avvicinarsi alle varie discipline sportive – ha spiegato Silvia Meneghin – si è convenuto di concedere, per il primo periodo di attività, uno sconto del 50% sulle ordinarie tariffe di affitto delle strutture sportive”. Infine la questione del calendario degli orari di utiliz-zo degli impianti sportivi, negli anni passati argomento caldo e oggetto spesso di non poche polemiche. “Finalmente tutte le associazioni – ha concluso l’assessore - hanno collaborato tra di loro per richiedere e sfruttare gli spazi nel migliore dei modi”.

Un nUovo rEGolAmEnto PEr lE ASSoCIAZIonI SPortIvE

Assessorato

“Per agevolare le as-sociazioni si è conve-nuto di concedere, per il primo periodo di attività, uno sconto del 50% sulle ordina-rie tariffe di affitto”

17CodevigoSport

Non solo sport ma anche tanta solidarie-tà per l’U.s. Codevigo. L’associazione sportiva calcistica locale continua,

infatti, a distinguersi per una serie di gesti lodevoli e degni di nota. Perché da queste parti sono convinti che l’impegno messo nel rincorrere un pallone possa trasformarsi an-che in qualcosa che, uscendo dal rettangolo verde, sia utile agli altri e alla comunità. A gennaio, ad esempio, la società, gli atleti e le loro famiglie hanno deciso di impegnarsi in un’adozione a distanza, garantendo a un orfano del Kenia l’opportunità di frequentare la scuola. E se in quell’occasione il pensiero è volato lontano questa volta si è concentrato

alla propria realtà, quella della quotidianità e della vita comunitaria. Così in questi gior-ni l’U.s. Codevigo ha deciso di rivolgere le proprie attenzioni alla parrocchia con una donazione per il restauro interno della chiesa dedicata a San Zaccaria. I lavori, infatti, sono stati eseguiti negli anni scorsi ma non sono stati ancora del tutto pagati. Alla parrocchia è stata così destinata parte del ricavato dei tornei calcistici organizzati durante l’estate. “Abbiamo deciso di fare questa donazione” spiega Adriano Viale, presidente dell’U.s. Codevigo “perché la parrocchia è sempre disponibile nei nostri confronti. Era quindi giusto e doveroso contraccambiare e questo

ci è sembrato il modo più adatto”. “Inoltre è giusto che la gente sappia - aggiunge - che il denaro speso nello stand gastronomico, al bar e comprando i biglietti della lotteria è servito per un fine utile alla collettività”. “Abbiamo la fortuna - conclude il presidente - di avere un grande seguito nella rete e di questo siamo

molto orgogliosi. Ci tengo a ringraziare tutti coloro che ci seguono e ci sostengono con affetto: i tifosi e i simpatizzanti, gli atleti e le loro famiglie e ovviamente tutti quelli che hanno contribuito per rendere concreto questo gesto. Ci definiamo una grande famiglia e lo siamo di nome e di fatto”.

di Alessandro Cesarato

Gli atleti e le loro famiglie hanno adottato a distanza un orfano del Kenia perchè possa andare a scuola

l’U.s. Codevigo gioca partite… per la vitaCodevigo Sport e solidarietà

Adriano Viale: “Abbia-mo la fortuna di avere un grande seguito nel-la rete e di questo sia-mo molto orgogliosi”

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18 Brugine Sport

“Corri per Donare un Sorriso” per la prima volta ha fatto tappa nel comune di Codevigo, dando vita ad un’altra occasione per unire l’amore verso la

pratica sportiva con la solidarietà. Tutti i martedì di settem-bre, la tradizionale corsa non competitiva per podisti e cam-minatori ha fatto tappa a Codevigo, con i classici percorsi da 5 e 10 km, caratterizzati da spirito di aggregazione e so-cializzazione e finalizzati alla raccolta di fondi per l’associa-zione Doctor Clown. “Questa iniziativa è indice di come la sensibilità verso alcuni ambiti stia crescendo – ha detto Silvia Meneghin, assessore allo Sport - Doctor Clown è una realtà fantastica, fatta di persone che si donano per dare un sorriso a chi avrebbe motivi per non averlo più, per questo ospitare la loro iniziativa per la prima volta a Codevigo è

stato un onore”. “Se a settembre 2014 ci siamo ritrovati a cominciare in un nuovo comune il nostro tour, che coin-volge dieci piazze e otto comuni, non può essere che una gioia ed un segnale positivo” hanno commentato anche gli organizzatori dell’evento, che ha visto la luce nel febbraio del 2012, a Campolongo Maggiore, nel veneziano,e ha voluto, sin dal principio, essere un esempio di unione, soli-darietà e aggregazione. “Vorremo che il loro modo di porsi e di pensare potesse divenire comune a tutti – ha concluso Meneghin – Il fatto di donarsi per gli altri è un dispendio di energie compensato, però, dalla salute dell’animo. Proprio in questo periodo, in sintonia con l’assessore alle Politiche Sociali, Daniela Bartella, stiamo organizzando vari eventi con raccolta fondi, proprio per sostenere ogni ambito del

sociale”. All’organizzazione della tappa codevighese ha partecipato anche il locale presidio della Pro Loco, che ha colto l’occasione per far si che l’evento fosse ospitato anche in questo comune. “Per noi è stato un onore ospitare e dare appoggio a questa iniziativa – ha detto Elisabetta De Boni, presidente della Pro Loco - Tutti conosciamo la realtà dell’associazione Doctor Clown, come e con chi lavora. Spe-riamo che questa raccolta fondi sia un’occasione per dare un supporto e anche per sensibilizzare ancor di più la popo-lazione nei confronti di questa realtà”. Le tappe successive della corsa si sono tenute a Campolongo Maggiore, tutti i martedì di ottobre, e si terranno tutti i martedì di novembre ad Arzergrande, mentre nel mese di dicembre sarà la volta di Piove di Sacco.

“Corri per Donare un sorriso” Anche la Pro loco in campo per l’associazione Doctor Clown

AP Due Stelle ASD di Brugine

Due promozioni in due anni di Linda Talato

E’ passata dalla 3^ alla 2^ categoria nell’anno 2012-2013, e dalla 2^ alla 1^ nel 2013-2014. La squadra di

calcio bruginese, allenata dal mister Dante Provino, ha portato per la prima volta il pre-stigioso riconoscimento all’interno della Poli-sportiva comunale, con grande soddisfazione non solo dell’allenatore e del presidente, Odino Bertin, ma anche dell’amministra-zione comunale. “E’ stata indubbiamente una conquista di gruppo, dato che gli atleti hanno lavorato tutti con grande impegno, ag-giudicandosi vittorie fortemente volute, e con grande determinazione nel raggiungimento degli obbiettivi prefissati” ha commentato entusiasta Bertin, presente anche in occa-sione del consiglio comunale dello scorso 29 settembre, in cui la squadra ha ricevuto un riconoscimento ufficiale anche da parte dell’amministrazione. “E’ con grande entu-siasmo e a nome di tutta la cittadinanza che abbiamo voluto consegnare ad ogni atleta un attestato, come simbolo di questa importante promozione – ha dichiarato l’assessore allo Sport, Sofia Pinato – Questo vuole essere un tributo al sacrificio, alla tenacia e alla “sete di vittoria” che ha portato a questo doppio salto dalla 3^ alla 1^ categoria in soli due anni”.

Un gruppo di 23 giocatori, di età com-presa tra i 19 e i 32 anni quello della Ap Due Stelle, la squadra “adulta” della Polisportiva di Brugine, che comprende ben otto squadre di calcio, ma anche di altre discipline, tra cui pallacanestro e pallavolo, facendo giocare,

in tutto, 300 atleti, di cui 250 giovanissimi. “Il nostro obbiettivo, quest’anno, è quello di mantenere la posizione conquistata, dato che dovremo affrontare un campionato dif-ficile ed impegnativo – ha concluso Bertin – Speriamo di rimanere in questa categoria e, magari, l’anno prossimo potremo, even-tualmente, cercare altre vittorie”. “Sono stati due anni eccezionali, ma terremo i piedi ben saldi a terra e non vivremo di ricordi, anzi, ci batteremo ogni domenica per mantenere quanto di buono abbiamo ottenuto fin’ora – è il pensiero del mister Provino – Al mo-mento giochiamo nei campionati regionali, nel nostro girone ci sono squadre provenien-ti dalla provincia di Rovigo, di Padova e di Venezia – continua – Naturalmente più si sale di categoria e più il campionato diventa impegnativo, anche dal punto di vista econo-mico, per i costi delle trasferte, a volte anche in posti lontani. La Due Stelle è sicuramente un ottima squadra, con una grande qualità di gioco, e la nostra forza è il gruppo – ha con-cluso – molti dei giocatori sono amici e si in-contrano anche al di fuori degli allenamenti”. Una squadra d’eccellenza, insomma, che ha dato lustro e grande soddisfazione anche al paese. “Ciò che ci rende ancor più orgogliosi – ha concluso l’assessore Pinato – è vedere come il gruppo giochi con lo spirito giusto, per onorare la maglia e i colori che indossa, ed è quello che la Due Stelle ha fatto, in que-sti anni, riaccendendo la passione e l’entusia-smo in chi segue il calcio bruginese”.

La Polisportiva comprende ben otto squadre di calcio, ma anche di altre discipli-ne, tra cui palla-canestro e pal-lavolo, facendo giocare, in tutto, 300 atleti, di cui 250 giovanissimi

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venerdì, e dalle 9 alle 12,30 il sabato.Anche l’area clienti online sul sito www.ar-gosenergia.com è gestita direttamente da addetti Argos ed è ottimizzata per rendere intuitivi e immediati il fai-da-te e il con-trollo di ogni fase della fornitura. A partire dall’autolettura, che garantisce all’utente il controllo totale dei suoi consumi e del-la relativa spesa, mettendolo al riparo da qualsiasi brutta sorpresa in bolletta. E an-che quest’ultima è trasparente e semplice da leggere: tutte le voci sono comprensibili e ogni mese si paga solo quanto effettiva-mente consumato. In questo modo è facile tenere d’occhio la spesa.«Con noi il cliente è tutelato a 360 gradi – continua Peruzzo –, perché non solo co-nosce direttamente la persona con cui ha

stipulato il contratto, ma può anche con-tattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sen-tire sempre accolto e ascoltato. Il risulta-to di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qua-lificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il ser-vizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competi-tività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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20 In provincia Sport

Imperdibile appuntamento per gli amanti del model-lismo dinamico in occasione della disputa dell’Inter-national race new track. La kermesse, una vera e

propria gara di formula 1 in miniatura, ha visto ai nastri di partenza piloti provenienti da tutto il mondo. Lo sve-sese David Ronnelfalk, campione europeo in carica, ha vinto, davanti al friulano Alex Zanchettin e al giapponese Atsushi Hara la gara premondiale denominata The Ita-lian Job Race di modellismo dinamico. La gara si è svolta il mese scorso nell’impianto Ibr Padova a Due Carrare.

L’ imponente struttura costruita appositamente per gli appassionati è nata 3 anni orsono da un idea dell’ex presidente del Due Carrare calcio Giampaolo Belluco in collaborazione con l’attuale reggente la presidenza Nicola Cappellozza, ha una superfice completamente coperta di 3.680 metri quadrati, all’interno dei quali è stata costruita una pista in terra battuta della lunghezza media di 300 metri per 4 di larghezza, i piloti muniti di telecomando guidano i prototipi posizionati su di un palco sopraelevato della larghezza di 16 metri, alle loro

spalle un mega schermo trasmette in diretta tutte le fasi della corsa che vengono proiettate anche in streaming sul sito www.ibr-padova.it.

“La nostra pista è omologata dal Coni - informa Cappellozza - ospitiamo gare a livello mondiale e siamo iscritti all’Uisp e a tutt’oggi possiamo contare circa 800 soci, la nostra struttura è all’avanguardia e invidiata”. La Ibr Padova fa parte del circuito The Italian job race, un progetto nato con la volontà di creare eventi a caratura internazionale sul territorio italiano, questo per dare a

tutti i modellisti italiani la possibilità di confrontarsi con i più famosi piloti internazionali evitando impegnative e onerose trasferte all’estero.

Grande propulsore dell’attività modellistica l’ex calciatore, tra l’altro di Milan, Parma e Lazio, con 25 presenze in nazionale Diego Fuser, che ha collaborato alla preparazione della pista. “Ho ho sempre amato que-sta disciplina e appena smesse le scarpe da calcio mi sono dedicato interamente ad essa, la sua spettacolarità è davvero coinvolgente”.

di Walter Lotto

modellismo dinamico in pista

I vincitori della competizione nelle diverse

categorie

La curiosità Competizione ospitata nell’impianto di Due Carrare

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23In provinciaSport

Il parco inclusivo si trova accanto alle strutture della Cooperativa Alambicco di Palù

L’inaugurazione a Conselve E’ stato realizzato con il contributo di Regione e Fondazione Cariparo

Un parco davvero per tuttiAperta l’area con i giochi “inclusivi”che stimolano le capacità motorieanche dei ra-gazzi diver-samente abili

di Nicola Stievano

Ha incuriosito molti l’apertura del nuovo Parco In-clusivo alla frazione Palù, un’area verde originale e diversa dai classici spazi gioco per bambini.

Qui si può passeggiare lungo il “viale sonoro” oppure esercitarsi allo “shuttle canestro”, ma anche divertirsi sul “seggiolone fluttuante” o nel “tunnel mangiatutto”. L’area verde di oltre 3.200 metri quadrati, la seconda del genere inaugurata in Italia (l’altra si trova sempre nella nostra provincia, a Fontaniva) è stata concepita per bambini dai 3 a 14 anni, anche con disabilità. I 17 gio-chi installati lungo il percorso da 300 metri sono studiati per stimolare i cinque sensi e la capacità motorie dei bambini, il tutto in un ambiente “protetto” e accessibile anche ai diversamente abili. “Il parco realizzato” spiega il sindaco Antonio Ruzzon «permette a tutti i bambini di giocare all’aperto e di muoversi e divertirsi in sicurezza. Anche chi ha qualche disabilità può sentirsi a suo agio e libero di divertirsi. Abbiamo scelto il Palù perché siamo accanto alla “cittadella sociale” della cooperativa Alam-bicco e in particolare alla casa alloggio in costruzione». Il parco è costato 398 mila euro, di cui 180 mila pagati dalla Fondazione Cassa di Risparmio e altri 25 mila dalla Regione Veneto. Matteo Lazzarin, assessore al sociale, ha seguito passo passo le fasi di realizzazione del parco e sottolinea come questa area potrà essere un servizio utile per molte famiglie, compresi genitori con figli diver-samente abili che avranno un luogo ideale per il tempo libero e il divertimento.

Il parco è stato progettato e realizzato dalla Billi Integration, una Onlus con l’iniziativa “Liberi di giocare nel verde”, che “ha lo scopo di promuovere e sottoli-neare l’importanza dei giochi di movimento all’aperto e la loro caratteristica di favorire efficacemente lo svi-luppo evolutivo con particolare riferimento all’inclusione dell’individuo, sullo sfondo delle mutate condizioni so-ciali e do sensibilità ecologica che accompagnano la cre-scita dei nostri bambini. Giocare all’aperto deve essere stimolante ma la maggior parte degli arredi per le aree gioco non soddisfano questo requisito, con il risultato

che i bambini si annoiano, non vengono stimolati e non si relazionano con gli altri. Il parco inclusivo invece offre a tutti i bambini la possibilità di fare un gran numero di esperienze”.

Voce fuori dal coro è invece il Movimento 5 Stelle, che in passato aveva criticato più volte l’iniziativa. “E un fiore all’occhiello dell’amministrazione? - si chiede il portavoce Luca Martinello - Oppure un grosso spreco di denaro pubblico? Abbiamo ricordato che c’erano al-tre cose più urgenti e sensate da fare, modi migliori di spendere quei soldi, o per lo meno posti più adatti dove

costruirlo, magari accanto alle scuole, a non siamo stati ascoltati. Ora siamo ansiosi di vedere quanto sarà utile e frequentato, quanti bambini si recheranno al Palù per giocare, con vista sui capannoni della zona industriale e con il sottofondo del traffico della Monselice-mare. Quanto sarà utile all’integrazione dei bambini con disa-bilità che riusciranno ad andarci con frequenza? Ci augu-riamo che le strutture per i giochi siano molto resistenti all’usura del tempo e che almeno l’erba verrà tagliata un pò più spesso che nelle altre aree verdi di Conselve”.

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24 In provincia Sport

di Nicola Cesaro

E’ stato un mese intenso per le “bandie-re” della Bassa Padovana, da sempre terra che sforna campioni per la disci-

plina. A inizio sttembre ben due formazioni montagnanesi hanno partecipato alla Ten-zone Aurea di Lecce, i campionati italiani federali che rappresentano l’appuntamento più importante per gli sbandieratori di tutta la penisola.

A rappresentare i colori nostrani c’erano due gruppi, il “Città Murata” di Montagna-na e Megliadino San Vitale. La squadra montagnanese ha ottenuto il quinto posto assoluto in graduatoria, salendo per la tre-dicesima volta consecutiva sul podio con la piccola squadra (terzo posto) e ottenendo soprattutto il secondo posto con la grande squadra dietro al Sestiere Porta Podestà di Ascoli Piceno, che ha vinto anche la combi-nata finale.

I musici di “Città Murata” hanno poi guadagnato due posti rispetto all’anno scorso, piazzandosi al quarto gradino della graduatoria. Nell’economia del campionato, “Città Murata” ha pagato alcuni errori nel singolo e nella coppia, dove ha fatto meglio la spedizione di Megliadino San Vitale: undi-cesimo posto nel singolo con Thomas Brag-

gion e tredicesimo nella coppia, mentre nel-la graduatoria assoluta i sanvitalesi si sono classificati al dodicesimo posto. La Tenzone Aurea di Lecce si è tenuta nello stesso pe-riodo in cui il Montagnanese era impegnato nel Palio dei 10 Comuni, altra rassegna che dà molto spazio a musici e sbandieratori. Nelle tenzoni dedicate alla disciplina si sono distinti il gruppo di Merlara (dominatori delle categorie giovanili) e ancora una volta quel-lo di Città Murata. La competizione riservata ai senior ha visto primeggiare il gruppo ros-sonero di Montagnana, che si è aggiudicato

i premi per coppia, piccola squadra, grande squadra e musici. Il miglior singolo è stato invece quello di Thomas Braggion di Meglia-dino San Vitale. Tra gli atleti under 15 la tenzone ha premiato Merlara, che con 7 ori ha superato le 5 vittorie di Megliadino San Vitale e le 3 di Santa Margherita d’Adige. Tra in singoli baby, l’oro è andato a Matteo Martinelli di Megliadino San Vitale (cate-goria dagli 8 ai 10 anni), Mila Ferrarato di Santa Margherita d’Adige (dagli 11 ai 13 anni) e Thomas Ferrarato, gemello di Mila e capace di vincere nella categoria maggiore.

I gruppi del Montagnanese ai campionati italiani

le bandiere della Bassa padovana sventolano a lecce

Riunitosi sotto la guida di Enzo Rango, confermato alla presidenza, il direttivo della Cartura Nalin ha ufficializzato, per

la prossima stagione, il ritorno alle corse del-la squadra allievi con il passaggio in blocco degli attuali esordienti tra cui milita Giovanni Sergiano, atleta ai primi posti nelle classifiche nazionali con all’attivo in questa stagione di 14 vittorie cosi suddivise: 7 su strada, 6 notturne tipo pista e una in pista. E’ durato solo un anno quindi, come promesso alla pre-sentazione della stagione in corso, l’assenza delle livree biancorosse nella categoria allievi: “torniamo agguerriti e competitivi – ha detto Rango- questo annuncio è per dare sicurezza ai nostri ragazzi sulla continuità del progetto e per tacitare voci e trattative, non sempre corrette, con al centro i nostri atleti oggetti di desiderio di altri club”.

La società sta studiando un piano di sponsorizzazione per fornire nuovo equipaggiamen-to tecnico a tutti gli atleti, in primis le biciclette e nel contempo ha ratificato l’entrata nel di-rettivo di quattro nuovi consiglieri: Edy Sturaro patron dell’Eurotermoidraulica che ogni anno organizza l’omonimo gran premio riservato alla categoria Giovanissimi, Massimo Betto, Francesco Sturaro e Mirco Fornasiero ex atleti biancorossi. Confermati alla vice presidenza Giancarlo Sanavio, Romano Terrassan e Giorgio Nalin, e alla segreteria Francesco Bernardi, il tutto naturalmente sotto la supervisione di Flavio Milani ex vice presidente vicario della Federazione nazionale, che fu uno dei soci fondatori del club nel 1956.

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la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista america-na e così l’esperienza è fi nita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio.

La cartina che indica i sentieri per le Vespe è signifi camente priva dei confi ni fra Italia e Slovenia. Un modo per esorcizzare e archiviare defi nitivamente il passato, quando il Collio era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gori-zia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vescovado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confi ni sono

spariti. Attraversarlo in libertà signifi ca non accorgersi nemmeno più dell’assurda lace-razione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprez-zata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bi-sogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avan-guardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini

e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Da-mian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostra-re i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malva-sia istriana e Tocai friulano. Un unico vino a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature di-verse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso:

Vespe gialle si muovono gaie e legge-re tra i fi lari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza.

Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza, rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che or-dinatamente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel fi lm “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci rac-chiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’ap-pellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a cattu-rare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi

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Sì, viaggiare 17

il suo Collio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla fac-cia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Mal-vasia e Ribolla gialla. Il primo affi nato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infi ne il “fi losofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lun-ghe macerazioni sulle bucce, affi namento in botti grandi e poi in bottiglia.

L’obiettivo di Collio Vitae è dare un ap-

peal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgo-gna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insom-ma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in al-ternativa creare un vino unico che connoti for-temente la zona (vedi l’esempio del Francia-corta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differen-za di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profi lo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai

borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sa-crario di Oslavia, al museo sul monte San Mi-chele, o a quello ospitato al Castello di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricorda l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del confl itto si avverte nel suo quotidiano in-contro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devastato di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fi no al mare, fi no a Grado, fi no al golfo di Trieste.

SIRK, L’ARTE DELL’ACETO

C’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciatore”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto)

ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspate fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affi namento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

NELLA PRIMA PAGINA FOTO GRANDE UNA VISTA PANORAMICA DEL COLLIO

DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA,

IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E SOTTO UNA

VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. IN

QUESTA PAGINA: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO

DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO,

DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I

CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO

DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

Collio, territorio da bereFrIUlI vEnEZIA GIUlIA

segue dalla pagina precedente

29Sì, viaggiare

Page 30: Piazza sport piove sett2014

Sarà il prossimo

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Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano, via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saranno trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comunicati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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Page 31: Piazza sport piove sett2014

31Appuntamenti culturali

L’Accademia dei Concordi torna a respirare, dopo l’estate bollente trascorsa tra flash mob e chiusu-ra anticipata dei servizi. Finalmente può dunque

ripartire il lavoro e a pieno regime, grazie ai 70mila euro messi già a disposizione dal Comune di Rovigo.

E’ questo il risultato più evidente della stagione, ottenuto grazie all’impegno del commissario Claudio Ventrice, che ha approvato il bilancio previsionale 2014, nel quale sono stati disposti 140mila euro per l’Accademia.

Si tratta della stessa cifra del 2013, che pratica-mente aveva portato allo scontro tra i vertici dell’Ac-cademia e l’amministrazione Piva e alla conseguen-te chiusura della biblioteca rodigina, dato che i conti non tornavano. Dopo la caduta del primo cittadino Bruno Piva, il 15 luglio scorso, la biblioteca ha riaperto ufficialmente a settembre e la minaccia di chiusura e di licenziamento dei dipendenti è stata subito dopo ritirata. Per il 2015 rimane l’appunta-mento per analizzare la natura del finanziamento e trovare un accordo condiviso.

Come ha spiegato il sub commissario prefetti-zio, Massimo Zavagli, la decisione è arrivata in que-

sto preciso momento poiché si è atteso il documento con il piano di rientro di Polesine Acque. Il piano prevede per il Comune di non pagare più le bollette dell’acqua, con un risparmio annuo di 400mila

euro. Probabilmente l’Accademia dovrà tirare anco-ra un po’ la cinghia, sia nel 2014 che nel 2015, tuttavia il miglioramento sperato si potrà godere appieno nel 2016.

“Come da accordi - sottolinea il commissario del Comune, Claudio Ventrice - subito daremo un acconto, 70mila euro e a seguire i restanti, a con-fermare quanto già stanziato l’anno scorso”. Dopo l’approvazione del bilancio, lo scorso 29 settembre, in tempo reale, Ventrice ha esclamato: “oggi stesso il Comune farà il bonifico da 70mila euro; altrettanti sono a bilancio e verranno versati entro l’anno”. Si tratta di una boccata a pieni polmoni per la storica istituzione, che anche se non potrà contare sull’in-tero ammontare dei 370mila euro richiesti, almeno potrà accontentarsi di usufruire del contributo per le proprie attività di routine.

di Melania Ruggini

Il commissario approva il bilancio e pone finealla querelle con i vertici dell’Accademia

Caso Concordi Una boccata d’ossigeno per l’istituzione

Finalmente la cultura torna ad abitare in città

Nel mondo dell’arte è nata una nuova stella: nel giro di qualche anno Baran, artista originario del Polesine, ha fatto irruzione nella scena artistica contemporanea, facendosi

apprezzare dal pubblico per la sua ventata di originalità tematica. La ricerca di Baran parte dalla scultura, dalla forma plastica

in acciaio lucido, modellata da torsioni, pieghe, accartocciamenti, a mostrare le varie sfaccettature che la vita può e deve assumere. Il successivo ciclo tematico affronta la complessità dei “margini”: Ai margini del mondo è un viaggio pittorico ai lati della tela, una decentralizzazione visiva che spiazza il fruitore.

In questo percorso controcorrente, in cui i margini prendono il sopravvento e si fanno posto nel campo visivo, Baran attua la sua intimistica denuncia. Poveri, oppressi, ammalati, diversi, fragili, giovani, onesti, talenti, cultura: gli elementi ai margini della socie-tà contemporanea diventano protagonisti del racconto per mezzo del colore, sferzante, pungente, inespugnabile.

La strada verso Progetti bruciati è breve. La denuncia parte dalla sua vicenda autobiografica e diventa urgenza di condivisione. Baran cede il posto ad Andrea Barasciutti, di professione architet-to, e alla sofferta riflessione sullo stato di salute dell’architettura contemporanea italiana, che versa in un grave stato di crisi; si costruisce poco e male, la politica si inserisce prepotentemente nella filiera, la meritocrazia è scarsamente premiata, la qualità non viene spesso considerata, il progetto e la progettualità non sono abbastanza tenuti in considerazione dal sistema. E così Ba-ran preleva i progetti che giacciono da anni nel suo cassetto e li plasma attraverso i principi fondatori dell’architettura vitruviana: l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua.

L’elaborato progettuale è ossidato all’aria, strisciato per ter-ra, bruciato sul fuoco e spento nell’acqua. Il risultato finale sono i brandelli di un progetto deturpato dall’azione dell’artista e dai

fenomeni naturali primari per i quali era stato pensato. I lacerti progetto emergono dal bianco della tela, simbolo del vuoto socia-le, in cui le idee sono relegate ai margini, confinate nel non luogo dell’oblio per impedire alla creatività di spingersi più in alto, di osare, di giocare a dadi con l’universo.

In questo procedimento creativo, Baran gioca con la transito-rietà del tempo e dei tempi e le sue opere ne riflettono la fugacità fisica e concettuale: la carta invecchierà per effetto della luce e dell’aria, parimenti ad un’architettura esposta alle intemperie e al deperimento dei materiali.

l’artista

Nel giro di pochi anni la sua originalità s’è fatta strada

BARAN, L’ARChiTeTTo Che Si è fATTo SCuLToRe di deNuNCiA

Me.Ru.

Nel mondo dell’arte è nata una nuova stel-la: nel giro di qualche anno Baran, artista originario del Polesine, ha fatto irruzione

nella scena artistica contemporanea, facendosi apprezzare dal pubblico per la sua ventata di originalità tematica. La ricerca di Baran parte dalla scultura, dalla forma plastica in acciaio lucido, modellata da torsioni, pieghe, accartoc-ciamenti, a mostrare le varie sfaccettature che la vita può e deve assumere. Il successivo ciclo tematico affronta la complessità dei “margini”: Ai margini del mondo è un viaggio pittorico ai lati della tela, una decentralizzazione visiva che spiazza il fruitore. In questo percorso controcor-rente, in cui i margini prendono il sopravvento e si fanno posto nel campo visivo, Baran attua la sua intimistica denuncia. Poveri, oppressi, ammalati, diversi, fragili, giovani, onesti, talenti, cultura: gli elementi ai margini della società contemporanea diventano protagonisti del racconto per mezzo del colore, sferzante, pungente, inespugnabile. La strada verso Pro-getti bruciati è breve. La denuncia parte dalla sua vicenda autobiografica e diventa urgenza di condivisione. Baran cede il posto ad Andrea Barasciutti, di professione architetto, e alla sofferta riflessione sullo stato di salute dell’ar-chitettura contemporanea italiana, che versa in un grave stato di crisi; si costruisce poco e male, la politica si inserisce prepotentemente nella filiera, la meritocrazia è scarsamente premiata, la qualità non viene spesso considerata, il pro-getto e la progettualità non sono abbastanza tenuti in considerazione dal sistema. E così

Baran preleva i progetti che giacciono da anni nel suo cassetto e li plasma attraverso i principi fondatori dell’architettura vitruviana: l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua. L’elaborato progettuale è ossidato all’aria, strisciato per terra, bruciato sul fuoco e spento nell’acqua. Il risultato finale sono i brandelli di un progetto deturpato dall’a-zione dell’artista e dai fenomeni naturali primari per i quali era stato pensato. I lacerti progetto emergono dal bianco della tela, simbolo del vuoto sociale, in cui le idee sono relegate ai margini, confinate nel non luogo dell’oblio per impedire alla creatività di spingersi più in alto, di osare, di giocare a dadi con l’universo. In questo procedimento creativo, Baran gioca con la transitorietà del tempo e dei tempi e le sue opere ne riflettono la fugacità fisica e concet-tuale: la carta invecchierà per effetto della luce e dell’aria, parimenti ad un’architettura esposta alle intemperie e al deperimento dei materiali.

Per l’anno prossimo il tema sarà le identità riemerse: spazio alle piccole comunità

deLTARTe LA SeCoNdA edizioNe è STATA uN SuCCeSSo. e LA TeRzA...

Me.Ru.

La giovane artista rodigina Anna Casazza è approdata al premio Celeste 2014 e si è già piazza-

ta nella rosa dei finalisti con il video “I’ll make you pure”. Il video in gara è tratto da una performance contro l’infibulazione realizzata nel novem-bre del 2011. In questa performan-ce l’infibulazione viene praticata ad un fiore di orchidea. Il fiore, inteso quale elemento simbolico, è offerto ad una donna e accompagnato dalle seguenti parole; “Così ti ho reso pura”. La drammaticità di questa pratica non solo deriva dalla falsa credenza che con essa si possa raggiungere la purezza virginale, ma ciò che è ancora più atroce è che le donne che la subiscono a loro volta la infliggono ad altre donne, aumentando la crudeltà di un atto inumano.

Anna Casazza nasce a Rovigo nel 1987; nel 2009 si laurea in Nuove tecnologie per le arti con una Tesi in Fotografia di Moda presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 2010 espone presso Artefare a Bologna e vince il Premio Arte Mondadori, Milano. Nel 2011 frequenta Uwe – University of West England – Department of Art and Design, a Bristol (Uk). Nel 2012 è selezionata da e-photoreview con il progetto Pain e ottiene il diploma di Laurea Magistrale in Fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nel 2013 si laurea Ied Master in Fotografia, Milano.

arte in VideoAnna Casazza a Celeste 2014

Me.Ru.

Dopo una estate molto travagliatadopo polemiche e flash mob si torna infine alla normalità

Numerose e di grande rilievo le tematiche che sono affrontatecon grande acume nelle sue caratteristiche opere

Page 32: Piazza sport piove sett2014

40 Concerti e non solo

Gran teatro GeoxMorrisseY, 22 ottoBre a PadoVa

Mercoledì 22 ottobre arriva a Padova l’attesissimo tour di Morrissey: sul palco del Gran Teatro Geox la voce storica degli Smiths proporrà i brani dell’ultimo album da solista.Morrissey, l’artista più importante dell’ondata

british wave, torna infatti nella sua amata Italia per sei date del suo incredibile tour mondiale. Il mese scorso, Morrissey ha rilasciato, dopo cinque anni, l’album solista dal titolo “World Peace Is None Of Your Business”. Sempre tagliente, sarcastico e dallo stile inconfon-dibile, l’artista inglese è pronto ad incontrare nuovamente i fans italiani e a cantare con loro.Nato in Inghilterra da genitori irlandesi, Steven Patrick Morrissey è stato la voce di uno dei gruppi cardine della musica inglese degli anni Ottanta, gli Smiths. Finita l’esperienza con la band, Morrissey si è cimentato subito in una carriera solista ricca di grandi successi. Il primo album, “Viva hate”, fu pubblicato sei mesi dopo lo sciogli-mento del gruppo, a conferma del fatto che la carriera del cantante era tutt’altro che fi nita. Da allora Morrissey non si è più fermato, continuando a incontrare i suoi fan in occasione di tour di successo.Con gli Smiths Morrissey ha inventato l’indie-rock inglese così come lo conosciamo oggi, formando con Johnny Marr una delle coppie

d’autori più amate dai tempi di John Lennon e Paul McCartney.Il concerto di Padova sarà quindi un’occasione imperdibile per ap-prezzare dal vivo l’artista che è stato annoverato da Rolling Stones tra i cento cantanti migliori di tutti i tempi.

Palasport di Verona15 noVeMBre 2014 PalasPort di Veronai sUBsoniCa tornano Con Un disCo e Un toUr Per Uno sHoW innoVatiVo sorPrendente iniMitaBile

In questi mesi Sa-muel, Max Casac-ci, Boosta, Ninja e

Vicio hanno riacceso i motori, ritrovandosi tutti insieme a con-frontarsi, scrivere e registrare nuove idee con il desiderio comune di far girare un po’ di sub vibes e ritornare sul palco. Un nuovo progetto, quindi, per la band che è riuscita sempre a sperimentare coinvolgendo un pubblico in costante crescita. Nella loro musica l’elettronica, il dub, la dance e il rock si mixa-no in un insieme unico e originale che è il SUONO dei SUBSONICA, po-tente, riconoscibile e inimitabile. Una ricerca costante che non indugia in virtuosismi ma che trova concretezza in grandissime canzoni.

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in Veneto eVenti

Mille e ancora mille...Pagina a cura di Graziano edi Corazza1134

YaVanna... QUando il ClassiCo inContra l’elettroniCa tre sorelle CHe VoGliono andare ”doVe le Porta il CUore” Yavanna Kementeri e’ un personaggio di Arda, l’universo immaginario fantasy creato dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien (quello de “Il Signore degli Anelli”. E’ una Vala, nonche’ una degli Aratar... ed e’ anche il nome scelto da tre sorelle piemontesi (sono di Cuneo) nel quale identifi care la propria musica. Incontro le Yavanna pochi giorni fa a Piove di Sacco (Pd). Le tre ragazze pie-montesi sono venute anche nel Veneto per promuovere il loro disco “Intuito Al-chemico”. Sono tre sorelle gentili, alla mano. Virginia di 34 anni - pianoforte, mamma di un bambino di due anni e mezzo; Letizia di 32 anni - fl auto, Anita: 28 anni - violino. Volti molto giovanili con parecchi anni trascorsi sui loro strumenti classici ed anche a fare “qualche marchetta sonora” nei matri-moni, conventions, e feste in genere, facendo anch’esse covers. Una gavetta che ha loro contribuito ad amalgamare le armonie vocali. La loro musica e’ nata per gioco, in quanto la musica in famiglia era di casa... con genitori ap-passionati di “classica”. La vostra formazione musicale? Letizia parla a nome delle tre: “Tutte e tre abbiamo una formazione classica. Anita ha anche suonato ed ascoltato un po’ di musica celtica. Hanno penato un bel po’ prima di incontrare Luca Vicini “Vicio” (bassista dei Subsonica) ed arrivare al loro album comple-to. E’ Anita a dichiarare: “Prima di entrare ad X Factor abbiamo avuto delle tensioni tra noi circa gli indirizzi musicali ed anche se partecipare o no a quella vetrina televisiva.” Virginia ammette: “Inizialmente eravamo molto chiuse. Non ci fi davamo di nessuno e non volevamo fi darci di nessuno. Ma grazie a Vicio ci siamo aperte al mondo dei suoni elettronici. Ci abbiamo messo mesi pri-

ma di prendere la decisione di affi darci a lui per i suoni e per gli arrangiamen-ti.” Anita: “Si’. Io ero gia’ aperta a quei suoni. Mi piace la musica celtica, per esempio, e lui e’ riuscito a farci comprendere che c’erano nei nostri suoni qualcosa da togliere e qualcosa da unire al suono digitale.” Letizia: “Siamo oggi aperte ad evolverci nel-la musica. Siamo musiciste e nella nostra testa abbiamo dei musicisti da inserire nel prossimo futuro nel nostro organico. Un batterista, per esempio. Ma al momento non ci sono i soldi per farlo e quindi ci affi diamo anche noi a delle basi elettroniche.” Chiedo: “Verso quale direzione state andan-do?” Anita confessa: “La direzione e’ quella del cuore...” “E i testi?” E’ Anita che riprende la parola: “Sono cose quotidiane viste attraverso le no-stre esperienze personali. A volte temi importanti, a volte meno, che vengo-no trattati secondo il nostro punto di vista.” “Cos’e’ Yavanna per voi?” Le-tizia: “Deriva da un libro di Tolken.

Quel personaggio e’ stato di ispirazione per la nostra musica, soprattutto meditativa. Il nome Yavanna signifi ca ‘distributrice di frutta’. E poi noi quando suoniamo e cantiamo ci sembra di dare vita ad una quarta voce... Yavanna, appunto.” “Ed i talent?” Vir-ginia: “C’e’ il gioco, ed anche la strategia del gioco. Si rischia di venire triturati dal talent. Ed uscirne convinti di avere raggiunto popolarita’. Ma in realta’ non sempre e’ cosi’. Noi in effetti quan-do siamo uscite dal talent non abbiamo avuto le persone giuste che si affi ancassero nell’aiutarci.” Stringo la mano a tutte e tre convinto che abbiano veramente talento!

Amedeo Lombardi parla alla chiusura della quinta edizione dell’evento tra obiettivi, nodi logistici, sfi de per il futuro e le (solite) richieste agli amministratori locali.

Fango, gioia, sudore, meraviglia ed una certezza: HOME FESTIVAL e’ adulto. Dopo esiste la consapevolezza che la quinta edizione, ha proiettato HF oltre le aspettative degli orga-nizzatori, superando anche la soglia psicologica del ticket di ingresso. I numeri danno ragione all’HOME FESTIVAL: 11.000 ingressi la prima sera, 15.000 la seconda, sold out il sabato e chiusura con 16.000, per un totale di 62.000 paganti.

Allora Amedeo e’ andata bene... Meglio di cosi’ non poteva andare, adesso i numeri sono certifi cati dai biglietti e dalle spettacolari immagini del nostro villaggio.

“Guardateci, dall’alto, come hanno fatto i droni: e’ un nuovo mondo, e’ un popolo che ha bisogno di stupirsi, socializzare, amare, sperare, vivere. E guardando queste foto il primo tributo va a chi ha lavorato: i volontari, i dipendenti, gli artisti, gli sponsor, i partner, tutti. C’erano 1.400 accreditati, grazie alle loro mani, ai loro cervelli e ai loro cuori ora stiamo volando”.

E adesso? “Finita l’edizione 2014, adesso e’ ora di pensare al 2015. Siamo sicuri di quello che

siamo, di come lo facciamo, di essere gli unici e modestia a parte i migliori in italia. Unici perche’ abbiamo un margine di crescita, abbiamo la possibilita’ di creare un pacchetto composto da un network con la regione che ci ospita, gli unici che possono creare un’esperienza, un momento di aggregazione, di crescita sociale e culturale, ma soprattutto uno sviluppo e una sostanziosa crescita economica”.

la ProVa-tiCKet: si iniZia a Fare sUl serio: 62.000 PresenZe”. interVista ad aMedeo loMBardi, ideatore del HoMe FestiVal treViGiano

treViso “HoMe FestiVal”

Tutto e’ iniziato cinque anni fa... “Si’. Un percorso cominciato 5 anni fa, con un’idea precisa, un progetto che si sta materia-

lizzando con un unico obiettivo: realizzare un festival vero e interazione. Abbiamo visto che non c’e’ paura per il biglietto anche se minimo e simbolico di cinque euro. E cosi’ magari potremmo osare di piu’ con gli ospiti, tentando magari di strutturare l’area per ampliarla ed aumentare i servizi. La strada verso la prossima edizione sara’ lunga. Seguiteci durante tutto l’anno: la nostra famiglia ha una casa, all’Home Rock Bar, ma si muove ovunque, e’ un attore culturale che propone intrattenimento e cultura per 365 giorni all’anno”.

Qualche problema... “Quest’anno la bomba d’acqua di venerdi’ sera ne ha dato la prova. In pochi attimi siamo

riusciti a gestire una enorme emergenza, centinaia di auto bloccate nel fango. Ci siamo sporcati in prima persona, abbiamo pagato di tasca nostra interventi straordinari per ribonifi care l’area con camion e camion di terra e ghiaia. Abbiamo pure trovato una nuova area parcheggi all’ulti-mo minuto grazie ad Ali’. Ma sappiamo anche stare tra la gente: abbiamo bussato ad ogni casa nella zona della Dogana, invitando tutti i residenti. Lamentele? Inevitabili, ma meno di quelle che pensavamo. La gente ci ama”.

Deluso da cosa? “Spiace pero’ constatare che ancora una volta si sarebbe potuto far meglio. Come? “L’ex Dogana continua ad essere un deserto nel quale noi ogni anno installiamo un paese,

l’attrezziamo con corrente, acqua, servizi, rendiamo agibile il capannone. Ben venga il dialogo con le Fiere di San Luca, Treviso ha bisogno di una area fi ssa, organizzata per i grandi eventi. Solo cosi’ la citta’ potra’ valorizzare la sua importanza turistica. E ci siamo pure stancati di sottolineare cosa questo possa voler dire: hotel e ristoranti che lavorano, marketing territoriale, valorizzazione della citta’: siamo e potremmo essere sempre piu’ un indotto per il territorio.

Cosa speri ti si possa concedere? “Chiediamo sempre di continuo quest famoso “campeggio” che non signifi ca far dormire

delle persone in tenda, ma avere un’area viva 24 ore al giorno, in modo da realizzare tutti i nostri obiettivi. E invece ci troviamo a discutere di orari di apertura, di sciocchezze che servono solo a perdere tempo. Tempo che invece dovremmo impiegare per concretizzare azioni, non c’e’ tempo e scuse per parlarne.

In conclusione? Sapete dove trovarci, noi siamo sempre a casa, all’Home. Siamo adulti, ve lo abbiamo

dimostrato. Ma non siamo ancora stanchi di crescere e migliorare, permetteteci di farlo”.

32 Concerti e non solo

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Crucilibro24

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Eroe - Eroina Alma Arianna, un ragazzina cerebrolesa Padre Mauro

VeronicaUna madre assenteAlice e Daniele, i fratelliMaio, il fratello scomparso di AlmaAlter Ego

Un ingrosso alimentareLa quotidianità della vitaUna famigliaFerraraLocation

I dipendenti dell’ingrossoUn neonatoAnna e Davide, madre e padreAntonia, fi glia di Alma Co-Protagonisti

Veronica e Mauro, una normale coppia di trentenni prossimi a diventare genitori:

lei lavora come cameriera, lui ha un contratto a termine presso un ingrosso

alimentare. Una sera Mauro investe un collega, ferendolo: per sostituirlo,

l’azienda è costretta ad assumere in via defi nitiva un altro dipendente

Gli invincibili sono un padre e un fi glio, un giovane imprenditore e un

neonato ancora da svezzare. Si ritrovano improvvisamente da soli, e devono imparare a stare al mondo, insieme

Da una gravidanza serena che si ribalta nell’incubo di una patologia senza speranze di guarigione o di miglioramenti, Arianna vive nelle

storie di Anna, Davide, Alice e Daniele, sconcertanti per la loro lucidità,

tenerezza, crudezza, forza

A Ferrara, Alma e Maio, due fratelli adolescenti hanno fi nito la scuola e, su idea di Alma, provano l’eroina.

Maio resta segnato da questa esperienza e un giorno scompare. Di tutto questo Alma non racconta nulla alla fi glia Antonia fi no a quando lei

non aspetta un fi glio

Intrigo

Veronica, apprendista Lady Macbeth di provincia, convince allora Mauro a uccidere uno dei lavoranti, in modo

che questa volta la «fortuna» cada su di loro, Ma il padrone del luogo spia i dipendenti e scopre qualcosa di grave

Trovarsi soli davanti a quella calamita portentosa che è un bambino rischia di scompaginare ciò che si era prima,

spalancando un universo tutto da inventare. E se poi si rifacesse viva la donna che tanti anni prima li aveva

abbandonati?

Rifl essioni profonde, emozioni forti e drammatiche, situazioni comiche e grottesche, sentimenti sinceri e

naturali raccontati senza la censura del ‘’politicamente corretto’’, in un ritmo incalzante che tiene incollati alla pagina. E che ci fa interrogare,

inevitabilmente, sulla vita.

Antonia torna a Ferrara per cercare Maio. Passa attraverso un vortice

di incontri e verità nascoste. E mentre il fi glio le cresce in grembo

lei percorre la discesa che va di madre in fi glia e si chiede: come si

fa a meritarsi l’amore?

Finale

Un ritratto amaro ma allo stesso tempo ironico e paradossale del mondo del

lavoro di oggi. La precarietà che uccide il futuro e l’anima delle persone

Uno dei romanzi più belli di questo inizio autunno 2014, di leggerezza nel senso inteso da Italo Calvino

nelle Lezioni americane

Una storia vera di una famiglia “diversamente normale” con personaggi vibranti di vita e

d’amore che nella diffi coltà trovano motivo di stare insieme

Un giallo pieno di tensione e di colpi di scena ma anche la storia di una famiglia che di fronte a un dolore insopportabile si disgrega

fi no all’autodistruzione

Cosa dire del libro

Alberto SchiavoneNessuna carezza

Baldini&Castoldi, pp.176€ 14.00

Marco FranzosoGli invincibili Einaudi, pp. 109

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Anna ViscianiSe AriannaGiunti, pp.192

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Daria BignardiL’amore che ti meriti

Mondadori, pp. 252€ 18.00

Leggere…

Daria Bignardi Anna Visciani Marco Franzoso Alberto Schiavone

Bisogna meritarselo l’amore

Finale

Leggere

L’amore per i fi gli non è un sentimento naturale: arriva e va coltivato così come la verità e la forza che tiene unite le famiglie

34 Crucilibro

Page 35: Piazza sport piove sett2014

Crucilibro24

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SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

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CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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costretto a fare una labirinto tra pupazzi minacciosi di Peppa Pig, tobleroni di due metri, caciotte al pepe e speck di Sauris? Ero entrato per bere un caffè e ho speso 150 euro! Perché???

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Chuck Norris... • Chuck Norris può distrarre Coccolino Concentrato.• Chuck Norris usa come venti-latore il Mulino Bianco.• Chuck Norris non piange, suda dagli occhi.All’università... • Lezione di medicina all’univer-sità: Il professore: “Il paziente si è fratturato un femore e zoppi-ca; tu cosa faresti?” Lo studen-te: “Zoppicherei anch’io”.• Due giovani studenti univer-sitari discutono: “Tu cosa fai per vivere?” “Scrivo” “Fai il ro-manziere?” “No.” “Sceneggia-tore?” “No.” “Poeta?” “No.” “Ma allora cosa scrivi?” “Scri-vo a mio padre chiedendogli di mandarmi i soldi!”Le grandi domande della vita!• Le tende da sole soffrono di solitudine?• Sono le pecore di Murano che producono la lana di vetro?• Se alla fine incontrerò la don-na dei miei sogni, che cosa ne farò di mia moglie?• Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati?

Suocere… • Due amici, Giovanni e Carlo, si incontrano e Carlo è tutto graf-fiato e abiti strappati. Giovanni gli chiede cosa gli sia successo e Car-lo tristemente risponde: “Oggi ho seppellito mia suocera.” Gio-vanni si dispiace e incalza: “Si ma perché sei così conciato?” e Car-lo risponde: “Non voleva!”Computer…• Computer: macchina proget-tata per velocizzare e automa-tizzare gli errori.• I computer sono più stupidi degli esseri umani, ma fortu-natamente hanno l’interruttore per spegnerli.Donne…• Cosa hanno in comune i fulmi-ni e le donne al volante? Entram-bi vengono attirati dagli alberi.• Quella donna chiacchiera tan-to che d’estate le si abbronza anche la lingua.Uomini…• Perché gli uomini si vestono di scuro il giorno del matrimo-nio? Per essere in tinta col te-lecomando e con il sacco della spazzatura.

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