Delta sett2014 n110

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continua a pag. 8 Intervento P arte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi- cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore. Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa Da oggi l’informazione locale sempre con te App Come scaricare l’App laPiazza: dal sito www.lapiazzaweb.it & COUPON del risparmio 10€ 40€ 50€ 30€ 30€ 25€ 50€ 20€ 60€ 40€ 60€ COUPON del risparmio Scarica l’App www.coupondelrisparmio.it Così in breve la città diventerà più luminosa Porto Viro pag. 6 Il Comune s’è impegnato per la qualità dell’aria Ariano Polesine pag. 14 TAGLIO DI PO: È BOOM VERO PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA L’incontro tra l’amministrazione comunale ed Ecoambiente ha consentito di fare il punto sull’andamento della raccolta differenziata a Taglio di Po. E i dati non lasciano dubbi: aumento vertiginoso e virtuoso. pag. 21 ROSOLINA VA AVANTI VERSO LA PIENA METANIZZAZIONE Il consiglio comunale ha approvato uno schema di accordo che avrà impor- tantissime ricadute per Rosolina Mare. Si compie infatti un passo essenziale verso l’estensione della rete metanifera. pag. 17 Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 110 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it del Delta 1994 - 2014 pagg. 4-5 Enel saluta e abbandona il carbone Il futuro occupazionale ora è un rebus Dopo 10 anni l’azienda decide di mollare, e non si sa se farà altri investimenti nel Delta E ra nell’aria, è accaduto: Enel ha annun- ciato l’addio al progetto di riconversione a carbone della centrale di Polesine Cameri- ni, a Porto Tolle. Difficile leggere le motivazioni di una scelta di portata epocale per il territorio. I fattori da valutare sono molti. Da una parte la complessità e le criticità di un’opera che si tro- va all’interno di un parco regionale: non caso varie volte le commissioni ministeriali incaricate della valutazione di impatto ambientale aveva- no sollevato perplessità e chiesto carte ulteriori. Basti pensare che la prima presentazione risale a maggio 2005. Dall’altra le indagini che la magistratura ha avviato sul funzionamento della centrale nel periodo di alimentazione a olio combustibile e sulle ricadute in termi- ni ambientali in due occasioni, ottenendo altrettanti processi. Ancora, la mobilitazione degli ambientalisti – ma anche di comitati e associazioni espressione del territorio - sempre pronti a ricorsi a Tar e Consiglio di Stato. Infine, considerazioni strategiche globali che solo Enel può conoscere nel dettaglio. In ogni caso, ora si apre un interrogativo di proporzioni colossali per il territorio. Ossia: e adesso, che succede? Enel ha assicurato la tutela dell’occupazione. Nessun licenziamento, insomma, al massimo trasferimenti. Il vero rebus è però rappresentato dalle ricadute sul territorio: cosa farà da volano in zona ora? Le proposte non mancano. Per esempio, c’è chi parla di un investimento sulle rinnovabili che potrebbe dare nuova linfa allo stabilimento. Ma tutto dipenderà da Enel, che non ha alcun obbligo, ovviamente, di investire qui piuttosto che altrove. Sanità Salute pagg. 39-41 Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così L’EDITORIALE Genova ci fa paura di Germana Urbani* L e foto apocalittiche che arrivano da Ge- nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po- litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state finite, (alcune mai ap- paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti. Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel- la città allora aveva anche pianto sei morti. Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac- cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona- che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se- condo un censimento ufficiale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni. Contro il dissesto idrogeologico la Regio- ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi. Basteranno? *[email protected] [email protected] continua a pag. 3 ORARIO: dal lunedì al sabato : 09:00 -12:30 e 15:30-19:00 A CHIOGGIA E SOTTOMARINA VIA S: MARCO 1933/C SOTTOMARINA (VENEZIA) - tel 041 4968055 CALLE MUNEGHETTE, 205 CENTRO DI CHIOGGIA CORSO DEL POPOLO (a fianco chiesetta San Francesco) tel 041 4968379 Da noi troverai accoglienza, onestà, competenza e le migliori quotazioni ! PAGAMENTO IN CONTANTI Delta Sorriso s.r.l. 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Intervento

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Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedi-cata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtroppo registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

continua a pag. 8

Parte a ottobre la XXII edizione della Campagna Nastro Rosa dedicata alla prevenzione del tumore al seno della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) ed Estée Lauder Companies, società

leader nei prodotti di bellezza di prestigio, ancora una volta insieme e in prima linea per vincere questa patologia tumorale, che purtrop-po registra un’incidenza sempre maggiore.

Vincere il tumore al seno si può Campagna Nastro Rosa

Campagna Nastro Rosa

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Così in breve la città diventerà più luminosa

Porto Viro

pag. 6

Il Comune s’è impegnato per la qualità dell’aria

Ariano Polesine

pag. 14

Taglio di Po: è boom veroPer la raccolTa differenziaTa

L’incontro tra l’amministrazione comunale ed Ecoambiente ha consentito

di fare il punto sull’andamento della raccolta differenziata a Taglio di Po.

E i dati non lasciano dubbi: aumento vertiginoso e virtuoso.

pag. 21

rosolina va avanTi versola Piena meTanizzazione

Il consiglio comunale ha approvato uno schema di accordo che avrà impor-

tantissime ricadute per Rosolina Mare. Si compie infatti un passo essenziale verso

l’estensione della rete metanifera.pag. 17

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 110 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Delta1994 - 2014

pagg. 4-5

Enel saluta e abbandona il carboneIl futuro occupazionale ora è un rebusDopo 10 anni l’azienda decide di mollare,e non si sa se farà altri investimenti nel Delta

Era nell’aria, è accaduto: Enel ha annun-ciato l’addio al progetto di riconversione a carbone della centrale di Polesine Cameri-

ni, a Porto Tolle. Difficile leggere le motivazioni di una scelta di portata epocale per il territorio. I fattori da valutare sono molti. Da una parte la complessità e le criticità di un’opera che si tro-va all’interno di un parco regionale: non caso varie volte le commissioni ministeriali incaricate della valutazione di impatto ambientale aveva-no sollevato perplessità e chiesto carte ulteriori. Basti pensare che la prima presentazione risale

a maggio 2005. Dall’altra le indagini che la magistratura ha avviato sul funzionamento della centrale nel periodo di alimentazione a olio combustibile e sulle ricadute in termi-ni ambientali in due occasioni, ottenendo altrettanti processi. Ancora, la mobilitazione degli ambientalisti – ma anche di comitati e associazioni espressione del territorio - sempre pronti a ricorsi a Tar e Consiglio di Stato. Infine, considerazioni strategiche globali che solo Enel può conoscere nel dettaglio.

In ogni caso, ora si apre un interrogativo

di proporzioni colossali per il territorio. Ossia: e adesso, che succede? Enel ha assicurato la tutela dell’occupazione. Nessun licenziamento, insomma, al massimo trasferimenti. Il vero rebus è però rappresentato dalle ricadute sul territorio: cosa farà da volano in zona ora? Le proposte non mancano. Per esempio, c’è chi parla di un investimento sulle rinnovabili che potrebbe dare nuova linfa allo stabilimento. Ma tutto dipenderà da Enel, che non ha alcun obbligo, ovviamente, di investire qui piuttosto che altrove.

Ambulatoripediatrici, verso la nuova verifica

Sanità

pag. 10

Salute

pagg. 39-41

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauradi germana urbani*

Le foto apocalittiche che arrivano da Ge-nova dopo l’ultima alluvione, l’assoluta inconsistenza delle dichiarazioni dei po-

litici, la desolazione grande che coglie tutti noi nell’apprendere i perché e i per come le opere di contrasto al rischio idrogeologico non sono mai state fi nite, (alcune mai ap-paltate addirittura) lasciano tutti noi cittadini sgomenti.

Anche perché nel disastro di Genova c’è un’aggravante forte: era già successo, quel-la città allora aveva anche pianto sei morti.

Ecco perché Genova ci fa paura. Perché sospettiamo che qui in Veneto potrebbe ac-cadere la stessa cosa. Basta seguire le crona-che locali per rendersi conto che intere aree della nostra regione continuano ad andare in grave sofferenza non appena piove un po’ più del previsto. Il rischio per un disastro c’è, ed è forte soprattutto tenuto conto che, se-condo un censimento uffi ciale della Regione, circa il 25% dei comuni veneti è soggetto a frane e il 40% ad alluvioni.

Contro il dissesto idrogeologico la Regio-ne, un anno fa, contava 392 milioni spesi in 233 comuni per effettuare 925 interventi.

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Delta RegionePorTo viro

pag. 8

Gas, il terminaltaglia il traguardodei cinque anni

PorTo Tolle

pag. 10

Caccia al via.Scattano anchele prime multe

rosolina

pag. 17

Finalmentesarà realizzatala biblioteca

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 settembre 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

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Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Provincia Regionegiovani e lavoro

pag. XX

x

ambienTe

pag. XX

x

mond scuola

pag. XX

x

accaduto accadra rodigine

RovigoraccolTe Quasi 700 firme

conTro le aPerTure selvagge

Ha raccolto ben 668 fi rme e le ha accluse alla lettera che ha inviato all’assessore

regionale al Commercio Isi Coppola, tra l’altro polesana, e al governatore della Regione del Veneto Luca Zaia. Tiziana

Virgili, presidente uscente della Provincia di Rovigo, ci ha messo la faccia, nella

battaglia contro le aperture domenicali selvagge dei centri commerciali. Che, in

risposta, ampliano ancora di più gli orari. La Fattoria, per esempio, ha appena

annunciato l’eliminazione della chiusura mattutina del lunedì.

Adriala fesTa dell’uva

raccoglie olTre 2mila Persone: successo

Era la prima edizione ma ha immediata-mente raccolto un consenso alla vigilia

diffi cilmente immaginabile. La Festa dell’Uva ha richiamato in centro ad Adria

oltre 2mila persone. Tanto entusiasmo per una manifestazione che, all’inizio

dell’autunno, ha portato una ventata di allegria e buonumore. Tra belle ragazze

addette alla pigiatura, tradizione e vernacolo, tanta voglia di partecipare alle

celebrazioni. Anche il sindaco Massimo Barbujani lo ha fatto, unendosi ai canti del

gruppo dei “Bontemponi”, tra le anime della kermesse.

Rosolinail wi fi libero in Paese ora è davvero realTà

E’ stata completata con pieno successo anche l’ultima fase del progetto volto

alla copertura dell’intero territorio comunale di Rosolina con il wi fi libero

e gratuito 24 ore su 24. Il sistema garantisce elevate performance e

consente di non avere problemi ad accogliere anche un numero molto alto di connessioni in contemporanea. Oltre

al Comune, anche per ognuna delle frazioni e località è stato individuato un punto di accesso ben preciso che

consente di navigare senza limitazioni e senza problemi. Un servizio in più,

dedicato a cittadini e turisti.

Porto vironon ci saranno Tagli alla casa di cura

Lo hanno assicurato i vertici della sanità bassopolesana e i rappresentati polesani in Regione, guidati dall’assessore Isi Coppola: non ci saranno tagli di alcun tipo a carico della casa di cura Madonna della salute. In questo modo sono state smentite le indiscrezioni che avevano fatto seguito all’annuncio della perdita dello status di presidio da parte della struttura sanitaria privata, ma convenzionata con la Regione e da sempre un punto di riferimento fondamentale per tutto il Basso Polesine, in primo luogo per la presenza del pronto soccorso. Che continuerà ad esserci.AdriaTre imPorTanTi ProgeTTi da realizzare a breve

Tre opere da condurre in porto prima della fi ne del mandato. Tre progetti sui quali la giunta Barbujani intende investire molto. In primo luogo la realizzazione della pista ciclabile attrezzata che dovrebbe collegare Adria alla frazione di Valliera. Quindi il rifacimento della pavimentazione in piazza Oberdan, in modo da valorizzare la massimo il caratteristico impianto veneziano del bello scorcio cittadino. Infi ne, la Casa della cultura Marino Marin, con interventi di manutenzione e rifacimento della copertura. Insomma: l’amministrazione comu-nale sta lavorando per chiudere il mandato con un biglietto da visita davvero niente male.Rovigosi va verso le elezioni ecco chi di cerTo correrà

Tramontata la fantasiosa – come minimo – ipotesi di votare a novembre, restano ancora da fi ssare le elezioni comunali a Rovigo, commissariata dallo scorso luglio. Pochi dubbi comunque sul fatto che si andrà alle urne in primavera. Resta da capire se in concomitanza o no con le Regionali. Ancora molta incertezza su schieramenti e alleanze, in primo luogo nel centrodestra, che non appare ancora avere trovato la quadra e tanto meno un assetto omogeneo. Nonostante questo ci sono già alcuni nomi, quelli di coloro che senza dubbio – almeno da quanto annunciato – prende-ranno parte alla corsa elettorale. Tra loro l’ex assessore della Giunta Piva Stefano Bellinazzi e l’ex candidato del Pd Federico Frigato.

Provincia Regionegiovani e lavoro

pag. XX

x

ambienTe

pag. XX

x

mond scuola

pag. XX

x

accaduto accadra rodigine

RovigoraccolTe Quasi 700 firme

conTro le aPerTure selvagge

Ha raccolto ben 668 fi rme e le ha accluse alla lettera che ha inviato all’assessore

regionale al Commercio Isi Coppola, tra l’altro polesana, e al governatore della Regione del Veneto Luca Zaia. Tiziana

Virgili, presidente uscente della Provincia di Rovigo, ci ha messo la faccia, nella

battaglia contro le aperture domenicali selvagge dei centri commerciali. Che, in

risposta, ampliano ancora di più gli orari. La Fattoria, per esempio, ha appena

annunciato l’eliminazione della chiusura mattutina del lunedì.

Adriala fesTa dell’uva

raccoglie olTre 2mila Persone: successo

Era la prima edizione ma ha immediata-mente raccolto un consenso alla vigilia

diffi cilmente immaginabile. La Festa dell’Uva ha richiamato in centro ad Adria

oltre 2mila persone. Tanto entusiasmo per una manifestazione che, all’inizio

dell’autunno, ha portato una ventata di allegria e buonumore. Tra belle ragazze

addette alla pigiatura, tradizione e vernacolo, tanta voglia di partecipare alle

celebrazioni. Anche il sindaco Massimo Barbujani lo ha fatto, unendosi ai canti del

gruppo dei “Bontemponi”, tra le anime della kermesse.

Rosolinail wi fi libero in Paese ora è davvero realTà

E’ stata completata con pieno successo anche l’ultima fase del progetto volto

alla copertura dell’intero territorio comunale di Rosolina con il wi fi libero

e gratuito 24 ore su 24. Il sistema garantisce elevate performance e

consente di non avere problemi ad accogliere anche un numero molto alto di connessioni in contemporanea. Oltre

al Comune, anche per ognuna delle frazioni e località è stato individuato un punto di accesso ben preciso che

consente di navigare senza limitazioni e senza problemi. Un servizio in più,

dedicato a cittadini e turisti.

Porto vironon ci saranno Tagli alla casa di cura

Lo hanno assicurato i vertici della sanità bassopolesana e i rappresentati polesani in Regione, guidati dall’assessore Isi Coppola: non ci saranno tagli di alcun tipo a carico della casa di cura Madonna della salute. In questo modo sono state smentite le indiscrezioni che avevano fatto seguito all’annuncio della perdita dello status di presidio da parte della struttura sanitaria privata, ma convenzionata con la Regione e da sempre un punto di riferimento fondamentale per tutto il Basso Polesine, in primo luogo per la presenza del pronto soccorso. Che continuerà ad esserci.AdriaTre imPorTanTi ProgeTTi da realizzare a breve

Tre opere da condurre in porto prima della fi ne del mandato. Tre progetti sui quali la giunta Barbujani intende investire molto. In primo luogo la realizzazione della pista ciclabile attrezzata che dovrebbe collegare Adria alla frazione di Valliera. Quindi il rifacimento della pavimentazione in piazza Oberdan, in modo da valorizzare la massimo il caratteristico impianto veneziano del bello scorcio cittadino. Infi ne, la Casa della cultura Marino Marin, con interventi di manutenzione e rifacimento della copertura. Insomma: l’amministrazione comu-nale sta lavorando per chiudere il mandato con un biglietto da visita davvero niente male.Rovigosi va verso le elezioni ecco chi di cerTo correrà

Tramontata la fantasiosa – come minimo – ipotesi di votare a novembre, restano ancora da fi ssare le elezioni comunali a Rovigo, commissariata dallo scorso luglio. Pochi dubbi comunque sul fatto che si andrà alle urne in primavera. Resta da capire se in concomitanza o no con le Regionali. Ancora molta incertezza su schieramenti e alleanze, in primo luogo nel centrodestra, che non appare ancora avere trovato la quadra e tanto meno un assetto omogeneo. Nonostante questo ci sono già alcuni nomi, quelli di coloro che senza dubbio – almeno da quanto annunciato – prende-ranno parte alla corsa elettorale. Tra loro l’ex assessore della Giunta Piva Stefano Bellinazzi e l’ex candidato del Pd Federico Frigato.

saniTà

pagg. 26-27

Un capitolo davvero pesante

Turismo

pag. 33

Il vero motore dell’economia veneta

culTura

pag. 34

Arte da vedere e da godere

L’EDITORIALE

Genova ci fa pauraE come mai interi quartieri delle nostre città continuano ad andare sott’acqua e la lista dei danni a cose e persone si allunga ad

ogni temporale?Servono le grandi opere, serve il canale scolmatore tra Padova e Venezia, per esempio, serve una visione d’insieme, serve su

questo delicatissimo argomento una legge obiettivo come quella che è servita a costruire il passante di Mestre.Serve qualcuno che capisca che siamo tutti al “fronte”, che c’è da combattere una “guerra” perché la natura continua a colpirci

a colpi di “bombe d’acqua” e non possiamo vivere a lungo pensando “si salvi chi può”!Ci aspettiamo dai nostri politici nazionali, regionali, locali un coraggio nuovo. Non si può più restare inerti in balia degli eventi

votandosi a Sant’Antonio sperando che non accada mai nulla di troppo grave. Lo Stato non può più spendere ogni giorno solo 200 mila euro per la prevenzione e 800 mila per tamponare e riaggiustare alla

meno peggio ciò che è stato distrutto, allagato, infangato, divelto. Occorre che faccia il contrario: ne metta a bilancio 800mila al giorno per la prevenzione e 200mila, casomai, per i danni.

I nostri giornali sono pieni di discussioni su strade e autostrade da costruire. Opere assolutamente necessarie, dicono. La vera domanda però è questa: necessarie a chi, per cosa? E per fi nire una rifl essione davvero banale. A questo punto, forse, sarebbe meglio costruire canali, navigabili magari. Pensiamoci, pensateci.

segue da pag. 1

*[email protected] - [email protected]

PNEUMATICIDI TUTTE LE MARCHEASSETTO RUOTEEQUILIBRATURARIPARAZIONICERCHI IN LEGA

Via Romea, 22145019 Taglio di Pò (RO)Tel [email protected]

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4 Argomento del mese

fanno riferimenTo alla senTenza di Primo grado

Con l’annuncio arrivano pure le motivazioni

La data è la stessa: proprio il giorno in cui Enel ha comu-nicato la propria decisione di

rinunciare uffi cialmente al processo di riconversione della centrale di Polesine Camerini, sono state rese pubbliche le motivazioni con le quali il Tribunale di Rovigo ha condannato in primo grado gli ex vertici di Enel, i manager Franco Tatò e Paolo Sca-

roni, all’epoca dei fatti contestati rispettivamente presidente e amministratore delegato del colosso energetico.

Il 31 marzo scorso era arrivata la sentenza di condanna a tre anni con interdizione di cinque anni dai pubblici uffi ci nel processo di primo grado nei confronti di Scaroni e Tatò, che accoglieva la tesi del pm Manuela Fasolato per il secondo capo di imputazio-ne, relativo al disastro doloso nell’ipotesi non aggravata, accertando che la centrale di Porto Tolle era stata gestita senza adeguati meccanismi di contenimento delle emissio-ni, mettendo in pericolo la pubblica incolumità.

“La pena infl itta - è scritto nelle motivazioni - risulta adeguata alla non indifferente capacità a delinquere dimostrata dai prevenuti, i quali hanno agito al fi ne di incrementa-re gli utili d’impresa a discapito della sicurezza e della salute dei cittadini”. Fr.Ca.

Non si può dire che la notizia non fosse nell’aria. Ma, nonostante questo, la sua uffi cialità non ha fatto meno rumore: Enel ha comunicato la rinuncia al pro-

getto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Polesine Camerini.

“A fronte dell’evidente cambiamento del contesto ener-getico e della differente dinamica tra domanda e offerta di energia avvenuti negli ultimi dieci anni – si legge nella nota diramata dall’azienda - tanto è durato l’iter autorizzativo (peraltro non ancora concluso) per la riconversione della centrale di Porto Tolle, nuove alternative devono essere esaminate per l’impianto polesano alimentato a olio combu-stibile. Enel conferma la volontà di ricercare nuove soluzioni condivise con territorio ed enti locali, nella prospettiva di creare valore e salvaguardare l’occupazione nell’area della centrale”. La storia, però, è molto più lunga di dieci anni e dopo questo colpo di scena è utile ripercorrerla a grandi linee.

La struttura, la cui ciminiera di 276 metri, la più alta d’Italia, svetta sulle lagune del Delta del Po, è stata costru-ita a fi ne anni settanta ed è entrata in funzione nel 1984,

con i suoi quattro gruppi che, bruciando olio combustibile, generano 2.640 MegaWatt.

Passano gli anni ed aumentano gli standard ambientali. Nel 1990 un decreto del ministro dell’Ambiente rende ne-cessarie delle modifi che per il contenimento delle emissioni inquinanti. L’Enel a questo punto propone una riconversione ad Orimulsion, un bitume liquido che arriva dalle foci dell’O-rinoco in Venezuela. Alla fi ne, il progetto naufraga, mentre la centrale continua a funzionare ad olio combustibile. Nel frattempo, nel 1997, nasce il Parco del Delta del Po, nella cui legge istitutiva si legge, che “nell’ambito dell’intero ter-ritorio dei Comuni interessati dal Parco del Delta del Po gli impianti di produzione di energia elettrica dovranno essere alimentati a gas metano o da altre fonti alternative di pari o minore impatto ambientale”.

Ma Enel ha altri piani e, nel 2005, presenta un farao-nico progetto da 2,5 miliardi di euro per la riconversione a “carbone pulito”. Il carbone divide forse ancora più dell’Ori-mulsion e nel 2006 un drappello di attivisti di Greenpeace per tre giorni resta abbarbicato alla ciminiera accendendo i rifl ettori sul progetto di Enel. Che, nel frattempo, va avanti

e il 29 luglio 2009 riceve dal ministero dell’Ambiente (gui-dato da Stefania Prestigiacomo) il parere positivo sulla com-patibilità ambientale. Il 5 il gennaio 2011 arriva il decreto fi rmato dal ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani che autorizza l’apertura dei cantieri.

Tutto sembra pronto e si formano consorzi d’imprese per sfruttare i bandi e le opportunità della grande opera. Ma il colpo di scena arriva il 17 maggio 2011, quando il Consiglio di stato accoglie il ricorso presentato da operatori turistici di Rosolina, associazioni ambientaliste, Comitato Cittadini Liberi di Porto Tolle ed i pescatori del Consorzio Delta Nord e annulla tutto. Il Consiglio regionale provvede a cambiare la legge del Parco, mentre Enel fa ripartire l’iter.

Ma stancamente, tanto che nel piano industriale 2012-2016, con investimenti per 27 miliardi di euro, non c’è traccia di Porto Tolle.

Arriviamo così al giorno d’oggi: il 19 ottobre sarebbe stato il termine ultimo per la presentazione della documen-tazione richiesta dal ministero dell’Ambiente per la procedu-ra di valutazione di impatto ambientale. Ma questa volta è stata Enel a far saltare il banco.

di Francesco Campi

Il faraonico piano per la prima volta venne

messo nero su bianco nel 2005 prima si era parlato di Orimulsion

La chiave di volta della vicenda è stata la pronuncia del Consiglio

di Stato: nel 2011 fu annullato il via libera

POLESINE CAMERINIA quasi dieci anni

dalla presentazione del progetto di riconversione

il colosso energetico ha comunicato l’abbandono.

La notizia era nell’aria, dopo un iter tormentatissimo.

Ma l’azienda assicura: “Salvaguarderemo

l’occupazione”.

Questa volta lo ha detto Enel: “Carbone addio”

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5Argomento del mese

di Francesco Campi

Sindacati e lavoratori assieme: “Enel deve investire”Battaglia per l’occupazione Pronta una lettera per Renzi

“Era da tempo che avevamo respirato il clima di disimpegno da parte di Enel e, non a caso, avevamo scritto a Ministeri, Regione ed amministrazioni locali che avevamo il sentore che l’azienda stesse solo prendendo tempo”. Dalmazio Passarella, esponente Cgil nelle Rsu della centrale di Polesine Camerini non sembra sorpreso dall’annuncio della rinuncia al progetto di riconversione: “Tanti erano

i segnali – spiega infatti il rappresentante sindacale – non ultimo il fatto che proprio a giugno fossero stati trasferiti una trentina di lavoratori”. Il tono in ogni caso non è quello di chi ha rinunciato a portare avanti una battaglia in favore dell’occupazione. “No, al contrario – conferma Passa-rella - Non siamo disposti a mollare l’osso. E la nostra non è tanto una preoccupazione personale, perché come dipendenti Enel siamo protetti da un accordo nazionale che prevede che gli esuberi siano ricollocati: anche se questo può voler dire ricominciare una vita a Brindisi, siamo tutelati”.

La questione è piuttosto rappresentata dalle ricadute sul territorio che il passo indietro da parte del colosso energetico nazionale rischia di avere. Ricadute negative e pesanti. “Quello che ci preoccupa – prosegue infatti il sindacalista - è la situazione dei lavoratori dell’indotto e dell’intero Delta. Se è vero che le più gravi responsabilità sono a livello di Governo, perché non è mai stata portata avanti una politica energetica seria e coerente, Enel, dopo aver parlato per anni di un investimento da 2,5 miliardi di euro, non può dire: era uno scherzo, tanti saluti. Le organizzazioni sindacali ad ogni livello si stanno muovendo per questo: inutile ora dividersi sulle ipotesi, intanto strappiamo ad Enel l’impegno ad investire in Polesine”.

Neppure i dipendenti se ne staranno, chiaramente con le mani in mano. Anzi, hanno già deciso la prima mossa: stanno già scrivendo una lettera a qualcuno che può intervenire in modo decisivo. La lettera inizia così: “Caro Matteo...”

Questa volta lo ha detto Enel: “Carbone addio”

La storia

Il primo “No al carbone” “Ora c’è grandesoddisfazione, ma quanto tempo buttato via”Prima di stappare lo spumante vuole vedere un documento uffi ciale dove sia

scritto nero su bianco che davvero la vicenda della riconversione a carbone è chiusa per sempre. Eppure Giorgio Crepaldi, bandiera dei comitati del no al

carbone, ne avrebbe di motivi per festeggiare perché l’ipotesi questa volta sembra davvero tramontata.

Da anni guida l’assalto degli ambientalisti al Fort Apache di Polesine Came-rini, perché non festeggiate questa vittoria intorno al totem del camino spento?

“Aspetto a sotterrare l’ascia di guerra perché ormai ci siamo abituati ai colpi di scena. Certo, siamo contenti, perché in questi anni ci siamo impegnati a fondo perché arrivasse questo risultato, abbiamo attaccato su tutti i fronti: dal ricorso al Tar e agli incontri con il ministro Pecoraro Scanio, con la Regione, con la Provincia, con il Comune, con le associazioni. Abbiamo impegnato tecnici preparati e tanti volontari, ma ancora prevale la cautela”.

Si immaginava un simile epilogo?“No, sinceramente no. Ero convinto che Enel preferisse rimanere in questo limbo

e, tanto per fare un esempio, continuasse a prendere tempo presentando delle docu-mentazioni incomplete alla commissione nazionale Via. Sinceramente ero convinto che lo stop sarebbe arrivato dalle istituzioni e non dall’azienda”.

E ora?“Insieme alla felicità per l’obiettivo raggiunto c’è il rammarico per come sono

stati buttati via tanti anni, senza che venisse elaborato un piano alternativo. Quando Enel, dopo il bluff dell’Orimulsion, se n’è uscita con il progetto del carbone, ci sarebbe dovuta essere una sollevazione ampia e generalizzata. Allora, forse, sarebbe stata ancora percorribile la strada del metano. Oggi anche questa ipotesi sembra superata dai fatti, nonostante il rigassifi catore che è stato piazzato al largo di Porto Levante. In sostanza il territorio, dopo tutte le promesse di investimenti, rischia di essere abbandonato: questa è ora la battaglia che ci deve vedere tutti uniti, chiedere che Enel non si limiti a chiudere i lucchetti di Polesine Camerini ma faccia concretamente qualche investimento sul territorio”.

Per esempio?“Dalle associazioni ambientaliste è arrivata una richiesta chiara, affi nché l’inve-

stimento destinato al carbone venga riconvertito in progetti con le fonti rinnovabili. In particolare, da più parti è stata fatta l’ipotesi delle biomasse. Da qualcuno è stata anche avanzata un’ipotesi di funzionamento che coinvolgesse anche l’attività fl orovivaistica che sorge nelle vicinanze e che si avvantaggerebbe di una possibile riaccensione della centrale, ma sono stati proprio i diretti interessati a non mostrare interesse. Come Comitato cittadini liberi di Porto Tolle avevamo più volte proposto che la centrale venisse trasformata in un centro studi sulle energie alternative, ma anche l’idea che Enel possa investire in progetti direttamente legati al Parco è inte-ressante. La verità è che si possono mettere in campo idee di ogni tipo, ma tutto dipende ancora dalle scelte di Enel”. Fr.Ca.

Giorgio Crepaldi

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6 Porto Viro

La giunta comunale portovirese ha approvato l’attivazione del sistema gestionale “Decoro Urbano We Dd!”. Un’applicazione scaricabi-

le su smartphone, tablet che una volta attivata sarà segnalata anche sul sito comunale e che permetterà di inviare una segnalazione precisa e provvista di foto in merito a problemi di rifiuti, dissesti stradali, zone verdi, vandalismo o incu-ria, segnaletica o affissioni abusive.

Dal proprio dispositivo, una volta individuata la problematica, si invierà una comuni-cazione con foto che attraverso le coordinate Gps sarà perfettamente individuabile dagli uffici competenti.

Lo scopo è da un lato quello di ottimizzare la partecipazione attiva dei cittadini con uno strumento semplice e di uso comune com’è ormai diventato lo smarthpone e dall’altro di migliorare la vivibilità del territorio comunale garantendo un servizio pun-tuale. Prima di giungere agli uffici comunali incaricati, le segnalazioni sui particolari mal-funzionamenti subiranno una fase di scrematura preventiva a cura del team di Maiora Labs, l’azienda che gestisce il software, al fine di cancellare i messaggi non pertinenti.

Una volta definito il servizio e programmata l’attivazione i portoviresi saranno infor-mati attraverso una presentazione pubblica per illustrare il funzionamento del sistema e la diffusione di brochure esplicative relative all’utilizzo dell’applicazione. Senza dubbio uno strumento per migliorare la città.

decoro urbano

A breve la presentazione ufficialeuna aPP Per segnalare Problemi ed incuria

El.Ca.

A Porto Viro la riqualificazione energeti-ca interessa 119 strade del territorio comunale. Da qualche settimana è

stato infatti attivato un intervento relativo all’illuminazione pubblica che è curato dalla ditta Simet, proprio come previsto dal ca-pitolato tecnico che regola il servizio luce della convenzione Consip con il Comune di Porto.

Simet, in quanto fornitore aggiudicata-rio, ha infatti l’obbligo di effettuare a pro-prie spese e senza oneri aggiuntivi da parte dell’amministrazione comunale, attraverso il quadro economico concordato inserito nel piano degli investimenti degli interventi di ri-qualificazione energetica, la manutenzione straordinaria e di adeguamento normativo per diminuire del 10% il canone totale.

La serie di interventi con tutta probabi-lità giungerà a completamento entro i primi giorni di dicembre e interesserà, oltre alla riqualificazione degli impianti esistenti, an-che nuove realizzazioni lungo tratti di strada tra cui si contano vie in passato più volte

oggetto di discussione. E’ questo il caso, ad esempio di via Navi Romane, via residenzia-le, in cui la completa assenza di lampioni è stata contestata per la pericolosità arrecata al passaggio dei pedoni nelle ore serali. Tra le nuove realizzazioni si contano inoltre via Collettore Destro e via Collettore Sinistro e di via dei Sette Mari. Saranno comprese nel-la serie di interventi anche diverse strade di-slocate nelle zone periferiche di Porto Viro.

Tra i lavori in corso d’opera e di futura realizzazione si contano in particolar modo le sostituzioni dei corpi illuminanti con altri

di maggior rendimento, il ricablaggio dei lampioni, la revisione, il rifacimento o la sostituzione dei quadri elettrici esistenti, la sostituzione della linea elettrica. La quota a carico del fornitore a disposizione dell’am-ministrazione è pari a 350.341,51 euro. Scopo dell’intervento, come confermato dal sindaco Thomas Giacon è non solo quello di migliorare il servizio di illuminazione pubblica, ma anche di riuscire a reinvestire nell’immediato le economie che ne risultano per abbassare la spesa corrente di bilancio.

La convenzione prevede anche una ul-teriore quota di investimenti facoltativa, che permetterà una ulteriore riduzione del 20% del canone totale, sul quale pare siano già state avviate una serie di valutazioni sul tipo di interventi da eseguire. La tipologia e il metodo di lavoro che interessano la riquali-ficazione permetteranno al Comune di Porto Viro di allinearsi alle direttive comunitarie e di avviare nuovi tipi di investimenti mirati come previsto dal Patto dei Sindaci e dal Paes.

di Elisa Cacciatori

Il piano della riqualificazione energetica interesserà ben 119 strade del Comune. Con importanti vantaggi

Il progetto Sarà così possibile sbloccare ulteriori investimenti

Molto presto la città sarà davvero più luminosa

La Casa di cura Madonna della salute di Porto Viro perde il titolo di presidio ma non ci saranno perdite di servizi per i

cittadini. Per rassicurare la popolazione del Basso Polesine si sono mobilitati, i vertici della sanità deltina e gli amministratori locali.

E’ stato un messaggio chiaro, quello che si è voluto lanciare nel corso di un in-contro con la stampa organizzato proprio nella importante struttura sanitaria. C’erano l’assessore regionale Isi Coppola, il direttore generale dell’Ulss 19 di Adria e del Basso Polesine Pietro Girardi, il consigliere regio-nale Stefano Falconi e i sindaci di Porto Viro Thomas Giacon, di Loreo Moreno Gasparini e di Adria Massimo Barbujani.

A tutti premeva chiarire che non cam-bierà nulla per il cittadino e che la Casa di cura non perderà quelle che, col tempo, sono divenute vere e proprie eccellenze.

“Vogliamo dare un messaggio chiaro, trasparente e che non possa dare adito a equivoci – ha spiegato l’assessore regio-nale Isi Coppola – Non abbiamo tagliato nulla. La salute è una necessità primaria. E a Porto Viro verrà garantita, contrariamente

alle voci e alle supposizioni che sono circo-late in questi giorni. Lo ripeto: non siamo qui per fare propaganda o per dire cose false, ma unicamente per fugare ogni pos-sibile dubbio. Il piano sociosanitario è stato discusso ampiamente in consiglio regionale, lo abbiamo difeso e abbiamo smentito le paure di tagli con i fatti. E’ pericoloso lan-ciare allarmi che non ci sono, lo abbiamo visto con quanto accaduto con l’ospedale di Trecenta. Abbiamo strutture di grandissima eccellenza ed efficienza e, lo assicuro, non abbiamo tagliato assolutamente nulla”.

Assolutamente sulla medesima lun-ghezza d’onda anche il direttore generale dell’Ulss 19 Pietro Girardi. “Abbiamo vo-luto essere qui oggi – ha esordito – per ras-sicurare tutti sul ruolo dell’ospedale di Porto Viro, che fornisce copertura a un territorio molto esteso. Pur senza il titolo di presidio, il pronto soccorso continuerà a svolgere la propria funzione, a conferma di una ferma volontà di protezione della popolazione. Ci sarà molto probabilmente un altro tavolo di incontro sulla questione, ma noi vogliamo cercare di non cambiare nulla”.

CASA DI CuRA L’uLSS SMENTISCE I TAgLI

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segue da pag. 1L’attrice Nicoletta Romanoff (nella

foto) sarà la testimonial italiana di questa edizione 2014.

La Campagna Nastro Rosa, ideata ne-gli Stati Uniti da Evelyn Lauder e promossa in oltre 70 Nazioni, ha come obiettivo

quello di sensibilizzare un numero sempre più ampio di donne sull’importanza vitale della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella, informando il pubblico femminile anche sulle abitudini di vita correttamente sani da adottare e sui controlli diagnostici da effettuare.

La diagnosi precoce del tumore al seno: 20 anni di progressi.Il tumore al seno resta il big killer numero uno per il genere

femminile registrando un incremento dovuto all’allungamento dell’età media della popolazione femminile e all’aumento dei fattori di rischio.

Sta cambiando anche l’età in cui la malattia si manifesta: il 30% circa prima dei 50 anni, fuori quindi dall’età prevista dai programmi di screening mammografi co. Un ulteriore motivo per sensibilizzare tutte le donne alla cultura della prevenzione come metodo di vita e renderle sempre più protagoniste della tutela della propria salute.

“Da recenti dati e studi si stima – afferma il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale del-la LILT - che in Italia siano circa 46.000 i nuovi casi annui di carci-noma mammario. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari a circa il 14% negli ultimi sei anni e, in particolare, per le donne tra i 25 e i 44 anni l’incremento è stato del 29% circa”.

“Le nuove tecnologie diagnostiche di imaging sempre più precise e sofi sticate, insieme alla risonanza magnetica mamma-ria (RMM), consentono oggi di poter individuare lesioni millime-triche in fase iniziale, quando il grado di malignità e l’indice di aggressività del tumore sono bassi e il processo di metastatizza-zione è pressoché nullo. Scoprendo un carcinoma al di sotto del centimetro, la probabilità di guarire sale di oltre il 90% e questo permette altresì di poter eseguire interventi conservativi, che non provocano sensibili danni estetici alla donna, a benefi cio quindi dell’integrità del seno, simbolo della femminilità”.

Risultati impensabili solo 30 anni fa quando il cancro al seno era considerato una malattia “incurabile”, con una percentuale di guarigione del 40-45%.

Intervento

Campagna Nastro Rosa

Vincere il tumore al seno si può

8 Porto Viro

Il terminale di rigassificazione Adriatic Lng ha recen-temente celebrato il quinto anniversario di attività.Le celebrazioni, tenute alla base terra, sono state

l’occasione per fare il punto sui traguardi tagliati dall’infrastruttura unica al mondo, con una capacità di rigassificazione di 8 miliardi di metri cubi annui. Il terminale posizionato a 15 chilometri al largo di Porto Levante dal 2009 assicura infatti oltre il 10% delle importazioni nazionali complessive di gas e la quasi totalità delle importazioni di questi ultimi anni. Ad oggi la struttura ha permesso all’Italia di aumentare le fonti di approvvigionamento energetico, importando gas naturale liquefatto - il cosiddetto Gnl - da cinque Pa-esi. Prevalentemente dal Qatar, ma anche dall’Egitto, da Trinidad e Tobago, dalla Guinea Equatoriale e dalla Norvegia per mezzo di oltre di 340 navi approdate e oltre 28 miliardi di metri cubi di gas immessi nella rete nazionale di gasdotti.

Adriatic Lng ha investito oltre 250 milioni di euro in contratti con circa 60 imprese venete. E venete sono pure le oltre 40 le imprese che lavorano per Adriatic, rappresentando complessivamente il 60% del valore dei contratti attivi con i fornitori, pari a circa 200 milioni di euro. Inoltre, dei 125 dipendenti della società, dislo-cati nella sede centrale di Milano, nella base operativa di terra a Porto Viro e sul terminale offshore, oltre un terzo è veneto, proveniente prevalentemente dal Rodigino e dal Veneziano. Nel territorio la partecipazione di Adriatic Lng sul fronte dello sviluppo economico e sociale ha visto un fondo di oltre 12 milioni di euro gestito dal Consvipo per progetti riguardanti il settore della pesca, la tutela del Parco del Delta del Po, la promozione del territorio, l’innovazione e il sostegno delle politiche di

welfare e dall’altra ha destinato più di 2 milioni di euro a sponsorizzazioni per eventi culturali, sociali, forma-tivi, sportivi. “Siamo un’azienda solida che guarda

con fiducia al futuro – ha evidenziato Elizabeth We-stcott, amministratore dele-gato di Adriatic – Ponendo sempre la sicurezza al primo posto, puntiamo al consoli-damento della nostra impor-

tanza strategica a livello nazionale ed europeo, conti-nuando a garantire l’integrità e l’affidabilità dei nostri impianti nel massimo rispetto per l’ambiente. Dalla

capacità di coniugare eccellenza operativa e sostenibili-tà ambientale nasce il nostro impegno di fornire servizi innovativi e affidabili”. Alla cerimonia per i cinque anni l’intervento del viceministro dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti ha evidenziato l’importanza della diversificazione delle fonti di approvvigionamento. “Il gas soddisfa più di un terzo dei consumi dell’Italia e continuerà a farlo in modo complementare allo svilup-po delle rinnovabili. Ma l’Italia riesce a produrre solo il 10% del gas di cui ha bisogno – ha detto - La Strategia energetica nazionale punta ad accrescere la produzio-ne interna, in un quadro che ci vedrà comunque sem-pre come un Paese importatore”.

di Elisa Cacciatori

L’anniversario Sono circa 340 le navi a oggi approdate a Porto Levante

Il Terminal compie cinque anni. E sarà sempre più strategico

Il terminal gasiero di Porto Levante

Lo ha detto il viceministro alle celebrazioni: “Resterà la nostra vocazione a importare”. E’ una struttura assolutamente unica al mondo

In termini economici e di indotto le ricadute sul territorio polesano e veneto sono davvero importanti

“Siamo davvero contenti che il nostro territorio, il Polesine e il Delta in particolare abbiano affrontato un tema così importante e finora sconosciuto ai

più: quello della programmazione dello spazio marittimo e delle attività che lì vi si intersecano”. Esprime così il diretto-re di Confcooperative Rovigo, Simone Brunello, la propria soddisfazione a seguito del workshop “Gestione integrata di coste e lagune e pianificazione dello spazio marittimo: la tutela delle attività di pesca ed acquacoltura”, organizzato da

Confcooperative Federcoopesca per i tecnici del settore marit-timo nella sede del centro visitatori del Parco del Delta a Porto Viro per discutere e affrontare il decreto legge del 13 ottobre 2010 n.190 per l’attuazione della direttiva Europea “Marine Strategy”.

L’incontro, realizzato con lo scopo di capire come la pianificazione dello spazio marittimo vada a impattare sulla pesca e quali interazioni vi possano essere, si è tenuto con la collaborazione di Iuav Università di Venezia, dell’Alleanza

cooperative italiane e della Regione Veneto con il contributo di Adriatic Lng.

Il workshop ha così permesso di mettere a confronto gli addetti ai lavori del settore, che sono stati protagonisti di una riflessione e di un dibattito nel segno di un crescente interesse nei confronti del futuro sia da un’ottica economica che am-bientale. Da diversi punti di vista, ogni relatore ha così potuto approfondire i temi e le problematiche connesse al mondo della pesca”.

l’inconTro Per la prima volta, varie professionalità a confrontoPianificare l’ambienTe marino, sviluPPo e TuTela: un workshoP, TanTe noviTà

El.Ca. Un momento del seminario

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Page 9: Delta sett2014 n110

9Porto Viro

A Porto Viro sono oltre un centinaio le famiglie che con regolarità si rivolgono alle realtà di volonta-riato del territorio per ottenere generi alimentari

e indumenti. La crisi economica e lo stato di disoccupazione cre-

scente che caratterizzano l’ultimo periodo hanno fatto sì che aumentassero esponenzialmente le richieste di aiuto dei portoviresi che non vertono più esclusivamente sulla distribuzione di alimenti o vestiario, ma che richie-dono un sostegno familiare e sociale.

Il Gruppo missionario ha iniziato un progetto molto

ambizioso ma che ora come non mai è necessario vista la grave crisi economica, che consiste in un Centro d’a-scolto che permette di incontrare e aiutare i cittadini che vivono in condizioni di disagio economico e sociale. Il Centro è aperto nei locali dietro la chiesa di Scalon ed è gestito da volontari qualificati con l’intento di aiutare i concittadini in condizioni di disagio economico e sociale.

L’azione del centro avviene dapprima con l’ascolto delle persone in difficoltà e poi con l’orientamento verso le risposte o soluzioni presenti nel territorio informandoli sui patronati, servizi sociali, associazioni, centro di acco-

glienza. Proprio come fanno sapere i volontari, si tratta di una vera e propria “porta aperta” per chiunque senza distinzione di razza, sesso, religione, condizione perso-nale e sociale, una porta per chi vive una situazione di sofferenza ed è in cerca di aiuto.

Non si tratta di una semplice attività di segretariato sociale, il servizio è concreto e al contempo è anche spirituale e realizza un compito essenziale della Chiesa qual è quello dell’amore verso il prossimo. Attraverso i volontari il servizio accoglie, ascolta, orienta, lancia messaggi alla comunità cristiana e civile affinché cono-

sca e si prenda cura delle situazioni di povertà, si fa carico delle persone in difficoltà ma non si sostituisce ai servizi sociali, realtà con cui lavora in rete.

Il gruppo di volontari è stato formato e sarà ag-giornato dalla Caritas Diocesana nella conoscenza della relazione di aiuto, sui fenomeni di povertà, sulle risorse, le politiche sociali locali, le linee e l’organizzazione pa-storale ai vari livelli.

Il centro è aperto tutti i lunedì pomeriggio dalle 15,30 alle 17,30 e il giovedì mattina dalle 9,30 alle 11,30. Per appuntamenti 3392460614.

di Elisa Cacciatori

Avviata l’esperienza del centro di ascolto. Volontari formati dalla Caritas diocesana per ascoltare e indirizzare chi è in difficoltà

Il servizio Gli orari e le informazioni da conoscere

Una nuova carta da giocare contro la crisi

La coppia azzurra composta dai portoviresi Andrea Fregnan e Stefano Moregola ha conquistato la me-daglia d’argento nel Katame-no Kata a Malaga in

occasione dell’Ijf Judo Kata World Championships. Alla competizione hanno partecipato centodieci cop-

pie provenienti da ventotto diverse nazioni del mondo e,

nella disciplina del katame no kata, i portoviresi facevano parte delle 26 coppie di atleti di 21 nazioni. Fregnan e Moregola, alla terza medaglia mondiale, sono stati su-perati soltanto dai giapponesi Nakayama-Satoshi, seguiti sul terzo gradino del podio dagli iraniani Bajelan-Rouhani.

E’ una medaglia d’argento conquistata con sacrifici

e sudore, come spiega lo storico allenatore della coppia Fabrizio Gazzignato, alla luce dei recenti infortuni che hanno interessato gli atleti.

E’ questo il caso di Moregola che in gara a Catania ha subito una lussazione al ginocchio sinistro, incidente che ha costretto gli atleti a saltare e non riconfermare il Cam-pionato Italiano Kata Judo. Recentemente i pluripremiati Fregnan e Moregola sono stati accolti anche dal sindaco di Porto Viro Thomas Giacon che ha consegnato loro un riconoscimento El.Ca.

Per loro, un bell’argento a malagai gemelli del judo fregnan e moregola medagliaTi e ricevuTi dal Primo ciTTadino

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10 Porto Tolle

Il 21 settembre si è aperta ufficialmente la stagione di caccia e i 2.253 appassio-nati polesani regolarmente muniti di tes-

serino (in costante calo se si considera che nel 2006 erano 2.940), hanno imbraccia-to le doppiette, che potranno utilizzare tutti i giorni, tranne il mercoledì ed il venerdì, in cui è in vigore il silenzio venatorio, fino al prossimo 31 gennaio.

Inevitabilmente hanno affilato le loro armi anche le associazioni ambientaliste che, dopo aver presentato l’ormai abituale ricorso al Tar contro il calendario venatorio regionale, ed essere riuscite a bloccare la caccia alla tortora selvatica, promettono battaglia a tutto campo ai seguaci della Dea Diana.

Fra i due fuochi, la polizia provinciale che, come ogni anno, non ha atteso un at-timo prima di dare il via ai controlli e, nella prima giornata di apertura, ha organizzato una battuta ad ampio raggio coordinata da Claudio Zampollo, che ha visto sei pattuglie, oltre alla centrale operativa, in azione dalle sei di mattina alle sette di sera su tutto il territorio polesano.

In particolare, i controlli si sono concen-trati nell’Atc Ro 3, l’ambito territoriale di caccia del Delta, dove a detta dell’esponen-te del Wwf polesano Massimo Benà è più alta l’incidenza di azioni di bracconaggio e l’uso dei richiami vivi e dove è attiva oltre la metà degli interi cacciatori polesani (1.165 soci, di cui 76 nuovi ammessi e con una quota di 488 non residenti nell’area, ovve-ro il 58% del totale).

Passando al setaccio valli e lagune, sono state elevate quattro sanzioni ammini-strative ed una penale, quest’ultima a due cacciatori sorpresi ad utilizzare, per l’appun-to, un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico, severamente vietato.

Particolarmente fruttuosa un’operazio-ne condotta in collaborazione con la polizia di Stato che è riuscita a pescare alcuni cac-ciatori con le mani nel sacco. Anzi, con venti uccelli che nel sacco non ci sarebbero dovuti essere, visto che nei loro carnieri sono stati trovati sette alzavole, sette mestoloni, due fischioni e quattro moriglioni, tutti migratori che nelle Zone a protezione speciale pos-sono essere cacciati solo dopo il primo di ottobre.

Un’altra sanzione amministrativa è stata poi comminata ai danni di un caccia-tore che stava utilizzando pallini in piombo, vietati nelle Zps, in quanto, a differenza

di Francesco Campi

Controlli concentrati sull’Atc Ro 3 con Porto Tolle e il Delta.Arrivano le denunce per i furbetti

Stagione al via Alta la sorveglianza della polizia provinciale

La caccia è partita: già beccati e multati i primi trasgressori

La Polizia provinciale durante i controlli

dell’acciaio, il piombo che viene disperso negli ambienti lagunari risulta tossico per pesci, anfibi ed animali acquatici in genera-le, provocando il tristemente noto fenome-no del saturnismo.

I controlli proseguono, anche se dagli uffici fanno sapere che per stilare i primi bilanci bisognerà aspettare.

Nel frattempo, voci di corridoio fanno sapere che una succulenta novità potrebbe essere in agguato sul fronte dei controlli: un drone. Al momento massimo riserbo e, anche se dagli uffici non confermano (ma in realtà nemmeno smentiscono) già c’è chi storce il naso, come alcuni cacciatori di vecchia data secondo i quali un oggetto volante utilizzato per controllare potrebbe essere un disturbo non da poco.

E si parla di introdurre persino un droneper la sorveglianza

L’inizio ufficiale della stagione di cac-cia è stato il 21 settembre scorso. Quest’anno sono 2253 gli amanti

della doppietta che si sono presentati ai nastri di partenza. Un numero non basso, ma che testimonia comunque una gradua-le diminuzione, se si pensa che neppure 10 anni fa, nel 2006, erano ben 2940.

Come da calendario venatorio la caccia potrà essere praticata sino al prossimo 31 gennaio, con esclusione dei giorni del mercoledì e del venerdì, quando è previsto il silenzio venatorio. La vigilanza sul rispetto del calendario, dei limiti di cattura, delle limitazioni, spetta in primis al personale della polizia provin-ciale, emanazione di Palazzo Celio. Non a caso anche quest’anno i suoi uomini si sono presentati puntuali alla prima e non hanno mancato di staccare i primi verbali della stagione a carico di quanti non si era-no comportanti come avrebbero dovuto. In un caso è arrivata anche la denuncia penale, che ha riproposto una tematica ormai nota nelle valli di Porto Tolle e del Delta: ossia l’uso che ancora troppo spes-so viene fatto dei richiami elettroacustici, proibiti.

il deTTaglio

Appassionati in caloai nasTri di ParTenzac’erano 2253 doPPieTTe

F.C.

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C O N C E S S I O N A R I O D I Z O N A

P o r t o V i r o ( r o )

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Page 13: Delta sett2014 n110

La notizia della rinuncia di Enel alla riconversio-ne a carbone della centrale di Polesine Came-rini (Vedi in particolare le pagine 4 e 5, ndr)

non ha solo provocato sdegno e preoccupazione tra quanti sono preoccupati per il futuro occupazionale ed economico del territorio, ma anche gioia e sod-disfazione.

È il caso di Greenpeace, una delle organizzazioni “verdi” che nel corso degli anni ha osteggiato con veemenza il progetto di Enel, organizzando anche blitz di protesta particolarmente pittoreschi come avvento in occasione dell’occupazione per due giorni della ciminiera, con tanto di lancio con parapendio da parte di uno degli attivisti. Per cui non sorprende che l’organizzazione celebri come un successo l’addio al carbone: “La cancellazione del progetto di Porto Tolle vuol dire qualcosa di molto concreto – recita infatti una nota di Greenpeace - Enel aveva progettato un impianto capace di emettere, in un anno, quattro volte l’anidride carbonica prodotta dall’intera città di Milano e oltre il doppio degli ossidi di zolfo provenienti dall’intero settore tra-sporti italiano. Ma, ancor più, le stime dell’impatto sanitario che quell’impianto avrebbe determinato erano terribili: 85 casi di morte prematura l’anno. Considerando che una centrale rimane in funzione anche per quarant’anni, la cancellazione di Porto Tolle vuol dire molte migliaia di vita salvate. Questa è una grande vittoria di Greenpeace e delle altre associazioni che si sono battute insieme a noi”.

cenTrale

“E’ nostra e di chi ci ha aiutato”greenPeace si gode la sosPiraTa viTToria

Al.Or.

Ora che la fase congressuale si è con-clusa e che il Partito Democratico di Porto Tolle ha un nuovo segretario,

tornerà il sereno all’interno della principale forza politica comunale? Domanda che può sembrare retorica visti i precedenti, ma che è obbligatorio farsi all’indomani dei più re-centi sviluppi.

Conviene partire dai dati di fatto: il nuovo segretario è Silvano Finotti. Il due volte sindaco (mandati dal 2003 al 2013) ha battuto la concorrenza di Ernesto Ma-rangon dopo una competizione che non ha mancato di mostrare momenti aspri. Tuttavia, al momento di tirare le somme, lo stesso ex segretario del circolo di Donzella è intervenuto utilizzando toni all’insegna della distensione generale: “Riconosco la vittoria di Finotti, mi congratulo con lui e gli auguro buon lavoro. Mi sento pronto a collaborare con lui per l’unità e il bene del partito. Se lo riterrà opportuno mi metterò a disposizione per ricucire gli strappi”. D’altra parte la vittoria difficilmente poteva essere

più netta: Finotti è riuscito a prevalere in quasi tutti i circoli comunali, ottenendo com-plessivamente 122 preferenze da parte de-gli iscritti al partito. Solo Donzella – storica roccaforte del partito – e Santa Giulia sono rimaste fedeli a Marangon (37 voti contro 29 e 11 contro 2), anche se per la carica di coordinatore del circolo l’ha spuntata il

renziano Alessandro Bonafè. Un’affermazione che apre scenari in-

triganti per l’assetto politico locale. Lo ha fatto capire anche il neo-eletto: “È stato frantumato il blocco di potere creato in questi anni dal segretario uscente Ernesto Marangon, il quale aveva di fatto isolato il circolo di Donzella, quello più importante di tutto il territorio di Porto Tolle. Da oggi il circolo si riaprirà ai cittadini e tornerà ad essere protagonista della politica locale”. Finotti ha ottenuto la preferenza dei circoli di Ca’ Tiepolo (coordinatore l’ex vicesinda-co Massimino Zaninello), Tolle e Ca’ Mello (coordinatore Graziano Gibin), Polesine Camerini (coordinatore Enrico De Bei), Ca’ Venier (coordinatore Carlo Veronese) e Scardovari (coordinatore Vilfrido Siviero). A Santa Giulia la guida del circolo è stata riaffidata a Maria Vendemmiati. Situazione decisamente più scorrevole per quanto con-cerne l’elezione del segretario provinciale: a prevalere è stato Julik Zanellato, forte dell’invidiabile posizione di candidato unico.

di Alessandro Orlandin

Il due volte sindaco ha scalzato l’avversarioErnesto Marangon che riconosce la sconfitta

Politica Il vincitore: “Frantumato un blocco di potere”

Pd, eletto il nuovo segretario: è Silvano Finotti

Silvano Finotti

Per quanto Porto Tolle stia provando ad aumentare il suo appeal in campo turistico, sembra ancora ci sia molto

lavoro da fare, se è vero che quasi duecento persone hanno opposto un rifiuto a un tra-sloco dalle parti del Delta.

Meglio chiarire più accuratamente i contorni della storia: i rifiuti in questione sono giunti da altrettanti medici di base contattati dall’Azienda Sanitaria di Rovigo per un posto negli ambulatori delle frazioni di Tolle e Polesine Camerini. Infatti, dopo il pensionamento della dottoressa Vanna Er-colani e del breve periodo di subentro della dottoressa Silva Zaghi, gli abitanti dei due centri sono rimasti privi di assistenza medi-ca, con un certo disappunto da parte delle due comunità. Disappunto del resto perfet-tamente comprensibile, dal momento che è venuta a crearsi una situazione non facile. Se poi si considera l’elevata percentuale di anziani residenti nell’area, non si fatica a comprendere la portata del problema. Tanto che la questione è arrivata tra i banchi del consiglio comunale.

Nel rispondere a un’interpellanza su questo tema, il sindaco Claudio Bellan ha ammesso che l’attuale situazione sta crean-do “forte disagio ai cittadini” e che l’ammi-nistrazione “pur non avendo competenza in materia ha sollecitato Ulss, Provincia di Ro-vigo e il Prefetto per fare in modo di trovare una soluzione”. Lo stesso primo cittadino è parso sorpreso dalla tendenza dei medici

di declinare l’invito a prendere in carico il compito di gestire i due ambulatori presenti nelle frazioni: “Sono meravigliato da quan-to sta accadendo – ha infatti dichiarato il sindaco, sulla vicenda -. Al momento ci è stato fatto sapere dal direttore dell’azien-da sanitaria che sono stati inviati in totale 178 messaggi ad altrettanti medici inseriti nella graduatoria regionale, ma nessuno ha voluto accettare l’incarico. Ora siamo in at-tesa di qualche riscontro dalle graduatorie della provincia di Vicenza e sembra che anche un medico proveniente da Mantova abbia espresso interesse. Voglio essere fiducioso e pensare che questa situazione paradossale si risolverà positivamente per la cittadinanza, grazie anche all’intervento del Prefetto”.

Sono addirittura 178 i professionisti che hanno rifiutato il posto

LA STORIA NON SI TROvA uN MEDICO PER DuE FRAZIONI

Al.Or.

13Porto Tolle

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14 Ariano

Assestamento del bilancio di previsione e nomina dei componenti delle com-missioni consiliari sono stati i principali

punti all’ordine del giorno del consiglio co-munale di Ariano nel Polesine che si è svolto lunedì 29 settembre.

E se i primi punti sono stati approvati senza ostacoli, l’aula è entrata nel vivo del-la discussione prima con l’aggiornamento del piano triennale delle opere pubbliche e l’assestamento del previsionale 2014 poi con le nomine delle commissioni. Si tratta, del resto, di questioni sulle quali tradizional-mente, non solo ad Ariano nel Polesine ma un po’ in tutte le amministrazioni comunali, maggioranza e opposizione si confrontano con maggiore ardore. Le questioni importan-ti trattate nel corso della seduta dell’assem-blea civica comunque non si esauriscono certo qui.

Altro punto approvato dall’aula è stata infatti l’adesione del Comune al Patto dei

sindaci, l’iniziativa lanciata dalla Commis-sione europea che ha come obiettivo la riduzione del 20% delle emissioni di anidri-de carbonica nell’atmosfera entro il 2020 e che ha per protagonisti i Comuni insieme alle associazioni di categoria dell’industria, dell’artigianato e dell’agricoltura, la Pro-vincia di Rovigo, la Regione del Veneto, la Camera di commercio di Rovigo – per

quanto prossima alla fusione con quella di Venezia - ed alcuni enti e società pubbliche come Polesine acque, Consvipo ed Asm Set.

Per le iniziative legate al Patto dei sin-daci, l’Europa mette a disposizione del Pole-sine qualcosa come 50 milioni di euro di fi-nanziamenti a fondo perduto e svincolati dal Patto di stabilità. Per ottenerli – e di sicuro si tratta di contributi che fanno gola a molte amministrazioni, soprattutto in un momento difficile dal punto di vista economico come è questo - è necessario presentare dei progetti legati al risparmio energetico e all’energia sostenibile come, ad esempio, la messa in efficienza degli edifici pubblici.

Benché la questione sembri essere strettamente tecnica, almeno sulla carta, nella realtà è diventata una partita politica che vede contrapposte da anni Regione e Provincia. Da parte sua comunque il con-siglio comunale di Ariano nel Polesine ha scelto di aderire alla importante iniziativa.

di Francesco Campi

Passa in consiglio l’adesione al piano per la riduzione dell’anidride carbonica, previsti fondi per i migliori progetti

L’assemblea Si è parlato anche delle opere pubbliche

Patto dei sindaci, il Comune ha detto sì

Carmen Mauri

Musici e sbandieratori hanno sfilato in corteo lungo le strade di Ariano nel Polesine

domenica 28 settembre per celebrare la 47esima festa sociale della locale sezione Avis e la 34esima dell’Aido, l’associazione dei donatori di organi, insieme ai propri volontari.

La manifestazione, partita dal piazzale dei Donatori di sangue, ha percorso le vie del paese fino a piazza Garibaldi dove si sono esibiti i musici e sbandieratori del Palio di Ariano ferrarese. Poi il corteo, a cui hanno preso parte anche i labari delle sezioni co-munali delle due associazioni, si è riformato per raggiungere la Sala della cultura, dove l’assessore alle Associazioni di volontariato Riccardo Camisotti ha fatto gli onori di casa ricordando l’importanza del volontariato e dei suoi valori, specialmente per le nuove generazioni. Il presidente dell’Avis arianese Maurizio Gui ha quindi tracciato un bilancio delle donazioni del 2014: in linea con lo stesso periodo di riferimento del 2013. Ma, a differenza dello scorso anno, l’età media dei donatori risulta più bassa.

Al termine della cerimonia, il corteo ha partecipato alla messa celebrata da don Massimo Barison e all’alzabandiera al monumento ai Caduti da parte del gruppo Lagu-nari del Bassopolesine. La festa si è conclusa con il pranzo sociale e le premiazioni dei donatori.

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stipulato il contratto, ma può anche con-tattarla personalmente per ogni esigenza di informazione o chiarimento. La nostra filosofia è semplice: l’utente, che sia una famiglie o un cliente business, si deve sen-tire sempre accolto e ascoltato. Il risulta-to di tutto questo è che ogni sua esigenza trova sempre accoglienza diretta e qua-lificata. Il suo interlocutore non sarà mai impreparato, né tanto meno gli risponderà un call center ubicato chissà dove, senza alcun legame con il territorio e con il ser-vizio erogato». Affidabilità, competenza, capillarità dei servizi, personalizzazione del rapporto, trasparenza della fatturazione, competi-tività delle tariffe: tutti buoni motivi per scegliere Argos Energia.

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17Rosolina

Il gas metano sta raggiungendo Rosolina Mare. E’ stato approvato all’unanimità del Consiglio comunale lo schema di accordo per la definizio-

ne dei reciproci adempimenti del Comune rosoline-se e Ascopiave Spa per la metanizzazione della località turistica.

Il progetto in questione, presentato in sede consiliare dagli ingegneri Antonio Vendraminelli e Andrea Portieri, prevede un investimento di 2.100.000 euro a carico di Ascopiave che permet-terà di dare un valore aggiunto alla località balne-are ampliando le possibilità di risiedervi anche nel periodo invernale. L’intervento, che durante i mesi prettamente non turistici interesserà la posa delle tubazioni in tutte le strade di Rosolina Mare in cui è già prevista la pavimentazione successiva ai lavori, potrà portare un particolare indotto permettendo di incrementare il numero di residenti che scelgono di vivere a Rosolina Mare anche nel periodo invernale.

Basti infatti pensare che ad oggi nella località sono diverse le abitazioni sprovviste di un impian-to di riscaldamento che potrebbero invece essere sfruttare durante l’intero arco dell’anno. Dopo la sigla dell’accordo nel marzo 2013 tra il presidente

di Ascotrade Fulvio Zugno e il sindaco di Rosolina Franco Vitale si è infatti proceduto con il primo stralcio del lavori che ha permesso di posizionare 7 chilometri e mezzo di tubature lungo la provin-ciale che collega Rosolina alla località balneare, nel tratto dell’argine dell’Adige. Con l’apertura della stagione turistica, per non arrecare disagi al flusso di visitatori, l’intervento è stato interrotto e ripren-derà già nelle prossime settimane per proseguire nel 2015 e in parte del 2016 raggiungendo una lunghezza complessiva di 22 chilometri.

L’auspicio è che l’intervento, unico nel suo genere nel territorio provinciale una volta giunto

a conclusione permetta alla località di diventare più appetibile durante l’intero arco dell’anno e non solo nel periodo estivo. A questo proposito, fino al 30 novembre sarà applicato uno sconto del 50% sulle quote di allaccio proprio per favorire l’ade-sione da parte delle utenze. Nel frattempo i lavori procederanno con l’intento di arrecare il minor di-sagio possibile ai residenti che nella località sono oltre trecento. Con l’atto recentemente approvato in consiglio si chiude un lungo iter che ha incontrato particolari difficoltà dal punto di vista burocratico nell’ottenimento di tutte le autorizzazioni da parte degli enti interessati dal progetto

di Elisa Cacciatori

Ascopiave pronta a investire oltre due milioni di euro. Lo scopo è rendere la località attrattiva pure in inverno

Il progetto Lo schema di accordo è stato approvato all’unanimità

Un altro passo avanti verso la metanizzazione

Il consiglio comunale di Rosolina I rosolinesi potranno finalmente godere

del servizio bibliotecario. Sono stati in-fatti approvati durante l’ultima seduta

consiliare l’istituzione e il regolamento della biblioteca comunale che troverà sede nei locali della canonica dell’ex chiesa di Sant’Antonio in viale Marconi a Rosolina.

Il servizio sarà gestito, attraverso una convenzione, da un’asso-ciazione culturale del territorio rosolinese e regolato dal documento approvato con la delibera di consiglio comunale. Tra le funzioni della biblioteca si conta quella di centro di raccolta di documenti e testimo-nianze riguardanti il territorio e la comunità al fine di costruire la me-moria storica locale raccogliendo e predisponendo documenti, relazioni e studi sul territorio. Per potenziare le proprie funzioni di informazione e documentazione, la biblioteca aderirà al Servizio bibliotecario della provincia di Rovigo tramite una convenzione. Il consiglio comunale no-minerà un comitato di biblioteca che concorrerà alla formazione dell’indi-rizzo culturale con proposte di attività, idee e suggerimenti e interventi o iniziative per la valorizzazione dei servizi e del patrimonio. Per garantire la partecipazione dei cittadini il comitato sarà composto da sette membri di cui uno sarà il bibliotecario, tre saranno eletti dal consiglio, due dalla maggioranza e uno dalla minoranza e tre eletti dagli elettori. L’accesso alla biblioteca sarà libero e gratuito e permetterà la consultazione e il prestito di libri oltre all’accesso a Internet.

serviziFinalmente c’è la biblioteca comunale

A Rosolina il wifi è pubblico e gratuito. E’ giunta a compimento a settembre la seconda e ultima parte del progetto free

wi-fi zone del Comune di Rosolina che permette ora all’intera area comunale di navigare gratui-tamente dai centri delle frazioni e delle località.

“Questo progetto è partito oltre un anno fa, ed è nato dalla necessità di offrire a tutti i cittadini e ai turisti la possibilità di un libero e gratuito accesso al web – spiega Giovanni Crivellari, assessore ai Servizi informatici del Comune di Rosolina - Il progetto, nato con la collaborazione di Polesine Tlc e Infracom Spa, integra una connessione in fibra di tutti gli acces-si wi-fi inseriti nel territorio comunale, per una velocità di navigazione molto elevata, in grado di garantire molteplici accessi contemporanei in tutto l’impianto. Proprio per le sue elevate per-formance, il progetto ha avuto una lunga fase di elaborazione, che finalmente vede il comple-tamento”. Ogni frazione del paese è fornita di un punto di accesso da cui ci si può collegare. A Rosolina il punto di riferimento, segnalato da appositi cartelli, corrisponde a Piazza Martiri della Libertà, proprio in prossimità del municipio e del centro civico. Anche a Villaggio Norge è stato scelto come punto per l’installazione delle antenne la piazza centrale della località, mentre a Volto è il centro sportivo di via Aldo Moro a permettere la connessione gratuita. A Ca’ Morosini è stato scelto il parco, mentre nella località turistico-balneare di Rosolina Mare sono le aree corrispondenti al centro congressi di Piazzale Europa e a Piazza San Giorgio a fare

da punto di riferimento. Anche nel caso del lido rosolinese, così come in tutte le aree d’accesso, la connessione è garantita tutto l’anno, 24 ore su 24. Per utilizzare il servizio basta semplice-mente collegarsi dal proprio dispositivo che può essere uno smartphone, un tablet o un pc alla rete “Comune_di_Rosolina”, connettersi e se-guire le istruzioni per l’iscrizione, specificate in multilingua nella pagina di accesso. Una volta effettuata l’iscrizione gratuita, l’account creato sarà sempre valido. Nel caso in cui si vengano però a verificare dei problemi che impediscono l’accesso al sistema, sarà possibile servirsi delle schede con account preinseriti che sono a dispo-sizione negli uffici comunali e dell’ufficio Iat di accoglienza turisti. Le schede vengono fornite gratuitamente a chiunque ne faccia richiesta dopo aver rilasciato i propri dati, necessari per legge all’autenticazione.

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18 Taglio di Po

Durante l’ultimo consiglio comunale, svol-tosi il 29 settembre, uno dei punti che ha catalizzato maggiormente gli interventi

dei consiglieri è stato l’approvazione dell’atto di indirizzo relativo all’Associazione di Comuni per l’esercizio delle funzioni e la gestione dei servizi: in sostanza, un nuovo tassello alterna-tivo alla procedura di Unione dei Comuni sino ad oggi intrapresa dai Comuni di Taglio di Po, Corbola e Ariano nel Polesine.

“I tre Comuni, attualmente - ha spiegato il sindaco Francesco Siviero - hanno già assicu-rato la gestione in forma associata, obbligatoria per i Comuni di Corbola e Ariano nel Polesine (popolazione inferiore a 5.000 abitanti), at-traverso il Gruppo Intercomunale di Protezione civile dell’Isola di Ariano, la convenzione per la gestione in forma associata del servizio di polizia locale e del comando del servizio e il Consorzio delle case di riposo (Ciass). Entro fine 2014 sussiste l’obbligo di accorpare anche le restanti funzioni”. “La fusione e l’Unione dei Comuni – ha specificato Siviero - sono state

attualmente accantonate dai tre Comuni a causa delle eccessive spese di trasferimento. I Comuni, così, hanno deciso di operare attra-verso una convenzione, associando altre due funzioni fondamentali: la pianificazione urba-nistica ed edilizia di ambito comunale e l’edi-lizia scolastica, organizzazione e gestione dei servizi scolastici. Inoltre, i Comuni intendono associare anche la funzione dei servizi in mate-ria statistica compresi nei servizi demografici”. Nel 2013 era stata condotta un’analisi prelimi-nare della fattibilità della fusione dei Comuni dell’Isola di Ariano che ha portato a conclusioni positive; in particolare, era emersa la possibilità di razionalizzare l’organizzazione dei servizi e di eliminare le duplicazioni, soprattutto delle funzioni interne, di risparmiare attraverso il ridimensionamento degli organi di ammini-strazione, di una progressiva specializzazione professionale e della razionalizzazione dell’uso degli spazi fisici.

“Ora - ha concluso il sindaco – dovremo intraprendere un’analisi specifica inerente la

pianificazione urbanistica e la gestione dei ser-vizi scolastici oltre che demografici. La nostra visione è proiettata al futuro, di certo propedeu-tica per una successiva Unione dei Comuni o fusione”.

E’ quindi intervenuta l’assessore ai Servizi sociali Veronica Pasetto: “In merito all’unione di questi servizi – ha detto - mi auguro che gli altri Comuni interessati si impegnino per dare un seguito reale e concreto a questo adempi-mento di legge”. E’ intervenuto anche il con-sigliere di minoranza Marco Ferro: “Sono in linea e d’accordo con quanto detto finora – ha chiuso, prendendo la parola in consiglio - Negli anni scorsi si è spesso parlato di fusione tra Co-muni. Per un mondo che va avanti e secondo gli obblighi di legge che continuano a cambiare, le amministrazioni comunali devono progredire e restare al passo coi tempi. Spero si potrà ar-rivare in un futuro prossimo all’Unione dei Co-muni”. Il punto è quindi passato alla votazione con l’approvazione all’unanimità.

di Silvia boscaro

Accantonata la fusione per le troppe spese, il consiglio approva all’unanimità l’associazione Servizi integrati per scuola, urbanistica, statistica

Dal municipio In ottica futura si pensa sempre alla unione vera e propria

Il municipio di Taglio di Po

Sono terminati il 16 settembre i lavori di sistemazione del parco giochi di Piazza Venezia “Bambini di Beslan”, eseguiti dalla ditta “Mancin Valentino”. Hanno ri-guardato la fornitura e posa in opera di una nuova altalena, in sostituzione di una

non più a norma, la sostituzione di due seggioloni, completi di ganci di attacco e catena in acciaio inox, la fornitura e posa in opera di 30 metri quadrati di pavimentazione anti-trauma sotto le altalene, all’arrivo dello scivolo e sotto la struttura per arrampicarsi. Il terreno, inoltre, è stato livellato e sono stati sistemati i cestini dei rifiuti. “Grazie a questi lavori - spiega l’assessore all’Ambiente Alberto Fioravanti – speriamo di risol-vere alcune problematiche relative al rispetto della normativa sulla sicurezza ma legate anche al decoro. Ricordo comunque che, sino ad ora, sono stati numerosi gli interventi su questa area tra i quali la collocazione di una nuova giostra tonda, la manutenzione delle strutture, la sostituzione di numerosi seggiolini rotti a seguito di atti vandalici o a causa dell’utilizzo da parte di bambini e ragazzi di età e peso superiore a quella consentita”.

news

Attrazioni migliori e più sicurenel Parco giochi di Piazza venezia lavori finiTi: TuTTo messo a nuovo

Si.Bo.

I Comuni dell’Isola si avvicinano ancora di più

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21/11/14 A cena con le Bambole

05/12/14 A cena con le Bambole

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21Taglio di Po

Venerdì 26 settembre in Municipio a Taglio di Po si è svolto un importante incontro tra l’amministrazione comunale ed Ecoam-

biente, società che si occupa dei rifiuti in provin-cia di Rovigo.

Presenti all’incontro il vicesindaco e asses-sore all’Ambiente Alberto Fioravanti, l’architet-to Paola Dian e Manuela Pregnolato per l’ufficio tecnico comunale, il direttore di Ecoambiente Giuseppe Romanello, accompagnato da Marco Fenzi e Fulvio Carrari. “Nel mese di settembre – spiega Fioravanti - erano stati organizzati altri incontri tra i due enti per individuare le possibili migliorie da apportare al servizio. Il recente fac-cia a faccia è stato utile per sintetizzare i risultati acquisiti e quelli in fase di determinazione”.

“In particolare – prosegue - rispetto agli ultimi anni nei primi otto mesi del 2014 si rileva una crescita della raccolta differenziata (+68%). Questo risultato è merito dell’impegno dei taglio-lesi e del passaggio quindicinale della raccolta del secco. Inoltre, sono ora attive le telecamere dell’Ecocentro Comunale e abbiamo già acquisi-to i video delle prime infrazioni, al vaglio della polizia municipale. Per quanto concerne le pros-sime modifiche, si tornerà al sistema a bidoni per

la raccolta del verde con l’eliminazione graduale dei sacchetti e sarà consegnato, nella seconda metà di ottobre, un nuovo bidone carrellato a chi utilizzava i sacchetti”.

“Non da ultimo – dice l’assessore – Eco-ambiente ha iniziato un rapporto più stretto e diretto con le aziende e attività commerciali, pre-vedendo visite dei loro tecnici per venire incontro alle esigenze legate alla raccolta e smaltimento

rifiuti. Infine, stiamo valutando e organizzan-do sistemi di raccolta più veloci e puntuali che permettano di risolvere alcuni problemi come lo svuotamento regolare dei cestini posti sulla sommità arginale e dei bidoni dietro il Comune. Oltre a questo si è messa a punto una procedura più snella che permette di intervenire nella puli-zia di zone in cui si continuano ad abbandonare rifiuti”.

“I primi risultati importanti iniziano a ve-dersi, - ha concluso Fioravanti – e auspico che, oltre ad un miglioramento generale del servizio, segua nel 2015 una sensibile riduzione dei costi, risultato diretto e necessario di un’ottimizzazio-ne dei servizi e di una raccolta virtuosa”.

di Silvia boscaro

I dati dei primi otto mesi del 2014 sono chiari, l’aumento ha superato di netto quota +60% e adesso si lavora per introdurre altre novità

L’incontro Positivo il bilancio stilato da amministrazione ed Ecoambiente

Dall’inizio dell’anno è stato boom per la differenziata

Un momento dell’incontro svolto a Taglio di Po

E’ stato approvato in Consiglio comunale il nuovo regolamento per il funzionamen-to del Comitato gemellaggi del Comune di Taglio di Po. “Se ne sentiva da tempo l’esigenza – ha affermato l’assessore all’Associazionismo Doriano Moschini

- Sono state apportate alcune modifiche. In particolare, una sostanziale riguarda la composizione del Comitato: ai sette componenti già presenti ne è stato aggiunto uno, con la differenza fondamentale che non ci sono al suo interno consiglieri comu-nali ma solamente cittadini. La minoranza può comunque proporre un cittadino come membro”. Tra i compiti del Comitato i fondamentali sono: programmare, organizzare e coordinare le varie iniziative atte a rendere sempre più funzionali le attività del gemellaggio, promuovere iniziative inerenti il processo di integrazione europea e lo sviluppo della cooperazione, promuovere gli scambi tra le istituzioni scolastiche, opera-re per consolidare, migliorare e sviluppare i rapporti fra i cittadini delle città gemellate, promuovere la collaborazione e gli scambi anche attraverso la reciproca ospitalità, in particolare tra i giovani e studenti e valutare la possibilità di costruire nuovi rapporti di gemellaggio con città italiane ed europee. Per realizzare gli scopi, il Comune stanzia un fondo. “Auspico una votazione unanime – ha affermato Moschini – perché la crescita di questo Comitato è un bene per tutti”. E’ quindi intervenuta il consigliere di minoranza Taglio di Po nel Cuore Layla Marangoni: “La commissione ha lavorato bene. Mi viene però spontaneo affermare che un regolamento non c’era prima e che siete in ritardo di circa due anni e mezzo”. Ha quindi risposto l’assessore Moschini: “Il ritardo c’è e questa amministrazione ne conosce i motivi. Oggi, forse, le economie ci permettono di poter realizzare progetti nel concreto”.

Infine, è intervenuta il consigliere di maggioranza Margaret Crivellari: “L’impor-tanza del documento non è fondamentale solo per il gemellaggio attualmente attivo, ma anche per l’attuazione di nuovi gemellaggi, risorse economiche permettendo. Il Comitato ha lavorato sodo in questi due anni anche senza un regolamento; oggi, gra-zie a questo è però possibile promuovere nuove e importanti iniziative”. Il documento è quindi stato approvato all’unanimità.

gemellaggiNuove regole per il Comitato: il Consiglio ha detto sì

Si è pensato anche a venire incontro alle aziende del territorio comunale: i tecnici faranno visita più spesso

L’assessore ai Servizi sociali del Comune di Taglio di Po Veronica Pasetto ci tiene a

fare alcune precisazioni sull’ero-gazione di un contributo del quale si era parlato.

“Il contributo di mille euro era un contributo straordinario deliberato dalla giunta comuna-le per far fronte ad un disagio economico-sociale di tre famiglie bisognose”.

“Nella realtà - specifica – il bilancio di previsione 2014 ha stanziato una somma importante, pari ad un 30% in più rispetto agli anni precedenti. Sono previsti interventi che comprendono l’erogazione di contributi economici e la realizzazione di pro-getti di inserimento al lavoro. Un’importante novità, inoltre, è entrata nel Comune di Taglio di Po dalla metà di settembre: l’assistente sociale, una fi-gura professionale che, sin dall’inizio del mandato, ci siamo impegnati per avere, in quanto ritenuta fondamentale per affrontare in maniera concreta, adeguata e continuativa il delicato tema del sociale e i delicati casi che ci sono anche nella nostra comunità”.

L’assistente sociale è a disposizione di tutti, previo appuntamento, all’ufficio Servizi sociali nei giorni di lunedì e mercoledì al mattino e il giovedì pomeriggio. “Crediamo – ha concluso - possa essere un servizio utile per gestire al meglio le difficoltà economiche e sociali, in grado di far intraprendere percorsi per rendere autonome le persone affinché il disagio non diventi cronico”.

Lotta alla crisiin comune arriva l’assisTenTe sociale

Si.Bo.

news

Sono terminati domenica 14 settembre i

festeggiamenti per celebrare i 410 anni del “Taglio di Porto Viro”, con il tradizionale Palio d’la Cariola e il cor-teo storico per le vie centrali. Il programma è stato ricco di iniziative per rievocare la nascita del nuovo Delta del Po, avvenuta nel 1604. Hanno aderito anche i Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Corbola, Loreo, Papozze, Porto Tolle, Porto Viro e Rosolina, oltre alla Pro loco di Taglio di Po, la Provincia e l’Ente Parco. La manifestazione è iniziata ufficialmente sabato 6 settembre con “Il Seicento in Tavola”, una cena sotto le stelle in Piazza Venezia e con la premiazione delle attività produttive tagliolesi.

Le iniziative sono proseguite il fine settimana successivo, il 12 settem-bre, con “I Talenti del Delta del Po”, concerto dei Marmaja e la premiazio-ne delle eccellenze del Delta e sabato 13 settembre con una gita in barca gratuita. Domenica 14 si è svolto il grande evento, con la rievocazione del taglio.

Vincitore del Palio è stato Fabio Converso, portabandiera del Comune di Loreo, che al termine della gara (due giri di corsa attorno ai giardini di Piazza Venezia con la carriola carica di 25 chili) è arrivato primo al traguar-do, seguito dallo sfidante Tomas Marangon in corsa per Taglio di Po. Tutti e sette i concorrenti sono stati sostenuti dal pubblico, ma al solo vincitore è stato consegnato il trofeo, uno stendardo dipinto a mano.

La tradizione rivivegrande fesTa e Palio Per il Taglio

Si.Bo.

Anche il Comune di Taglio di Po ha partecipato, domenica 28 settembre, all’appunta-

mento “I Comuni in Fiera – 50 occasioni per vivere il Polesine” organizzato dalla Provincia, in cor-so del Popolo a Rovigo. “Il nostro Comune - ha spiegato l’assessore all’Associazionismo Doriano Mo-schini – ha partecipato esponen-do prodotti lavorati dalle aziende locali, come il riso Igp del Delta del Po e abbiamo offerto assaggi del rinomato Riso alla Canarola preparato dal Comitato Fiera Zona Marina”. Il momento ufficiale si è svolto con la consegna, da parte della presidente della Provincia Tiziana Virgili, di una targa ad un’azienda storica di Taglio di Po, presente da oltre 60 anni: la “Luigi Mantovani Srl” attiva nella bonifica, smaltimento e vendita di ricambi usati.

A ritirare la targa un commosso Luigi Mantovani assieme al figlio Lauro. Nello stand erano presenti il sindaco di Taglio di Po Francesco Sivie-ro, l’assessore Doriano Moschini, la presidente della Pro loco Maria Luisa Tiengo e il suo vice Paolo Fabbri. Dopo un’intensa mattinata, le autorità hanno fatto tappa allo Stadio Gabrielli di Rovigo per partecipare alla gior-nata evento “In campo con il Cuore” dedicata a Vigor Bovolenta. In onore del campione tagliolese si sono fronteggiate sul campo di calcio la Nazio-nale Cantanti e gli #amicidelbovo. L’incasso della partita è stato devoluto all’associazione Progetto Vita che si occupa della sensibilizzazione all’uso dei defibrillatori sul territorio.

La manifestazioneil Paese in fiera a rovigo

Si.Bo.

Si.Bo.

Veronica Pasetto

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37Cultura delta

L’associazione culturale “Città invisibili” nata recentemente a Porto Viro, esce allo scoperto con il progetto fotografi co sul Delta del Po dal

titolo “Another Landscape/nuovi sguardi sul Delta del Po”.

Il progetto rientra nella rete del format Adriatic coast to coast, promosso dal Sìfest di Savignano sul Rubicone e dalla facoltà di architettura di Cese-na. La prima tappa di questo lavoro prevedeva un workshop a pagamento fi ssato nei giorni 11-12 e 18-19 ottobre, tenuto dal fotografo Marco Zanta. Il tema del lavoro sviluppato dai partecipanti al wor-kshop è lo studio dell’antica linea di costa del Delta: ieri costituita dalle dune fossili e la via Popilia, oggi dall’asse commerciale della Statale Romea, lungo il quale si sono sviluppate le principali cittadi-ne del Delta moderno.

L’organizzazione del workshop consisteva nell’assistere a lezioni teoriche tenute dal fotografo Marco Zanta e realizzare cam-pagne fotografi che nei luoghi di studio proposti ossia Rosolina, Porto Viro e Taglio di Po, cui sono seguite

revisioni col fotografo sul lavoro svolto, fi no ad ac-compagnare ciascuno a compimento del proprio pro-

getto. Le lezioni in aula sono volte a realizzare un reporta-ge attraverso le metodologie di indagine e analisi di un ter-ritorio attraverso la fotografi a documentaria di paesaggio. L’Italia vanta in questo genere

fotografi co illustri rappresentanti, da Luigi Ghirri a Guido Guidi, passando per Giovanni Chiaramonte, tanto per citare i punti di riferimento più noti.

La Statale Romea e le dune fossili in mezzo

ai centri abitati sono sicuramente un paesaggio estraneo al Delta del Po visto in senso strettamente naturalistico, ma ne rappresentano bene l’essenza con le sue contraddizioni fra il forte legame con la natura e la storia veneta e la società moderna dei camion e dei capannoni. Su questa scia, anche il festival DeltArte ha recentissimamente dedicato abbondante materiale di indagine e rifl essione, con la mostra fotografi ca personale del giovane artista ravennate Matteo Sauli SS 309, conclusasi a Loreo il 29 settembre scorso e che ha fatto tappa anche in Giappone.

di Melania Ruggini

L’associazione culturale si è impegnata a fondonel raccontare il Delta di oggi attraverso fotoreportage

Il progetto Contraddizioni, essenza e poesia del Basso Polesine

Tempo di uscire allo scoperto per “Città invisibili”

Il pittore di Rosolina Sandro Marchetti è reduce della mo-stra “Ritorno ai Septem Maria”,

programmata per il Settembre adriese e ospitata in sala Cordella.

Come ha affermato la pre-sidente della Pro loco, Letizia Guerra: “Non poteva mancare, all’interno del programma del set-tembre adriese, una mostra di pit-tura dal momento che Adria ha sempre rivelato una spiccata sensibilità per il mondo dell’arte locale”. Sandro Marchetti è nato a Rosolina nel 1938; perito chimico, si è trasferito a Cairo Montenotte (Savona) nel 1961 dove attualmente vive e lavora. Ha tenuto la sua prima personale nel 1968 pre-sentando opere ispirate al paesaggio del nativo Delta del Po. Attualmente Marchetti concentra la sua ricerca sulla ceramica, trasferendovi la sua per-sonale poetica e utilizzando diverse forme di supporto, come piastre, sfere, piatti. Sandro Marchetti è venuto a contatto, prima del suo trasferimento in Liguria, con il fermento vitale che anima il Delta e ne ha dato forma. Par-landoci, si capisce come in Marchetti sia sempre rimasto intatto l’amore per la sua terra d’origine, che ha cercato di sviscerare anche attraverso le sue opere. I ricordi, la malinconia, il passato, si sono amalgamanti con il colore, la ceramica, i legni e la materia. Con questa mostra Marchetti è tornato alle sue origini, alla terra del Delta del Po.

l’arTisTaSandro Marchetti, emigrante della nostalgia

Me.Ru.

C’è stato anche uno spazio dedicato al wokshop tenuto dal maestro Marco Zanta

Nel mondo dell’arte è nata una nuova stel-la: nel giro di qualche anno Baran, artista originario del Polesine, ha fatto irruzione

nella scena artistica contemporanea, facendosi apprezzare dal pubblico per la sua ventata di originalità tematica. La ricerca di Baran parte dalla scultura, dalla forma plastica in acciaio lucido, modellata da torsioni, pieghe, accartoc-ciamenti, a mostrare le varie sfaccettature che la vita può e deve assumere. Il successivo ciclo tematico affronta la complessità dei “margini”: Ai margini del mondo è un viaggio pittorico ai lati della tela, una decentralizzazione visiva che spiazza il fruitore. In questo percorso controcor-rente, in cui i margini prendono il sopravvento e si fanno posto nel campo visivo, Baran attua la sua intimistica denuncia. Poveri, oppressi, ammalati, diversi, fragili, giovani, onesti, talenti, cultura: gli elementi ai margini della società contemporanea diventano protagonisti del racconto per mezzo del colore, sferzante, pungente, inespugnabile. La strada verso Pro-getti bruciati è breve. La denuncia parte dalla sua vicenda autobiografi ca e diventa urgenza di condivisione. Baran cede il posto ad Andrea Barasciutti, di professione architetto, e alla sofferta rifl essione sullo stato di salute dell’ar-chitettura contemporanea italiana, che versa in un grave stato di crisi; si costruisce poco e male, la politica si inserisce prepotentemente nella fi liera, la meritocrazia è scarsamente premiata, la qualità non viene spesso considerata, il pro-getto e la progettualità non sono abbastanza tenuti in considerazione dal sistema. E così

Baran preleva i progetti che giacciono da anni nel suo cassetto e li plasma attraverso i principi fondatori dell’architettura vitruviana: l’aria, la terra, il fuoco e l’acqua. L’elaborato progettuale è ossidato all’aria, strisciato per terra, bruciato sul fuoco e spento nell’acqua. Il risultato fi nale sono i brandelli di un progetto deturpato dall’a-zione dell’artista e dai fenomeni naturali primari per i quali era stato pensato. I lacerti progetto emergono dal bianco della tela, simbolo del vuoto sociale, in cui le idee sono relegate ai margini, confi nate nel non luogo dell’oblio per impedire alla creatività di spingersi più in alto, di osare, di giocare a dadi con l’universo. In questo procedimento creativo, Baran gioca con la transitorietà del tempo e dei tempi e le sue opere ne rifl ettono la fugacità fi sica e concet-tuale: la carta invecchierà per effetto della luce e dell’aria, parimenti ad un’architettura esposta alle intemperie e al deperimento dei materiali.

Per l’anno prossimo il tema saranno le identità riemerse: spazio alle piccole comunità

DELTARTE LA SECONDA EDIZIONE è STATA uN SuCCESSO. E LA TERZA...

Me.Ru.

“Una divertente aneddotica di una vita sempre sotto e so-pra il rigo”: è lo stesso Luigi Migliorini, noto avvocato e personaggio di grande e colorita umanità, a defi nire

così il suo primo libro, L’eccentrico liberale. “Sono nato nel 1942, in tempo di guerra, ed i miei genitori

mi hanno raccontato che quando i tedeschi bombardarono il ponte di Sant’Andrea di Adria, nelle cui vicinanze abitavamo, mi sono nascosto urlando di paura sotto le coperte…”.

Testimonianza di una vita intensa, sempre percorsa dallo spiri-to di libertà e dalla ricerca dell’autenticità, questo libro di Migliorini è percorso da un brio e da una vivacità che lasceranno piacevol-mente stupiti i lettori: un’autobiografi a scritta in punta di penna, che non lascia spazio alla noia e che invece apre a chi la percorre spazi di rifl essione e di confronto, senza mai dimenticare l’ironia ed il gusto per la battuta intelligente.

Dopo essere stato presentato quest’estate, in due occasioni, ad Albarella e alla “Festa della felicità” a Ceregnano, il libro è sta-to recentemente presentato al circolo Unione di Adria e presentato da Antonio Lodo e Elios Andreini. “Volevo fare il cantante lirico, il pittore o, in alternativa, il gigolò. Poi ho scoperto di essere stona-to, incapace di dipingere e neanche tanto bello, così ho optato per la professione di avvocato. Ho scritto circa un migliaio di articoli: questo è il mio primo libro“.

Così dichiara l’autore nel risvolto di copertina. Il testo è preceduto dalla prefazione di Antonio Paolucci, storico dell’ar-te, attualmente direttore dei Musei Vaticani, che così inquadra il personaggio: “Due elementi sono necessari per defi nire l’autore: la professione e la politica. La professione è quella di avvocato, av-vocato eminente, titolare di un importante studio legale in Adria. Essere avvocato di rango in una città come Adria signifi ca sapere tutto di tutti, signifi ca essere dentro i meccanismi delicati e ultra-

sensibili che governano la vita della comunità. L’altro carattere distintivo è la politica. L’autore, l’avvocato Luigi Migliorini, è un animale politico, lo è nel senso letterale della parola. Dalla politica non ha mai tratto vantaggi personali, ma nei tumulti, nelle passio-ni, nel variegato gioco della politica si è sempre trovato a suo agio. In gioventù è stato liberale, segretario provinciale e regionale del Pli, poi componente la direzione centrale e l’esecutivo nazionale. Oggi è un battitore libero, voce critica dentro il fl usso della politica ‘liquida’ che i nostri tempi ci obbligano a vivere”.

auTobiografia

La presentazione. Al Circolo unione ne hanno parlato Lodo e Andreini

“L’ECCENTRICO LIbERALE”: STORIA DI uN AvvOCATO E NON SOLO

Me.Ru.

Lo presenta un testimonial d’eccezione: lo storico dell’Arte Antonio Paoluccidirettore dei Musei Vaticani

22 Cultura

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36 Sport delta

news

Ennesimo successo per il pilota bassopolesano Michele Mancin, in occasione della cronoscalata di Buzetski-Dani in terra croata, con oltre 220

concorrenti al via, distribuiti tra vetture storiche e mo-derne. Michele Mancin ha ottenuto un’altra vittoria per i colori Mach 3 Sport in vista dell’ultimo round alla Cividale Castelmonte. Il pilota di Rivà ha messo in chiaro le proprie intenzioni sin dalle prime sessioni di prova andando a prendere il comando delle operazioni tra le vetture 1.600 cc di cilindrata nel gruppo A con un margine rassicurante sugli inseguitori. I desideri del due volte tricolore tra le 1.600 gruppo A nel Civm sono stati esauditi grazie ad una Citroen Saxo precisa come un orologio svizzero, con due meritate vittorie in entrambe le manche disputate.

Non ha brillato invece uno degli attesi protagonisti della vigilia, Grudnik, che con la sua Renault Twingo Rs ha chiuso fuori dal podio con un ritardo di sette secondi dal polesano. Nella classifi ca di terza divisione invece Mancin ha incassato il colpo dalla Honda Civic di Prek che fa sua la classe riservata alle vetture di 2.000 cc accorciando così le distanze in vista dell’ultimo appuntamento di questa entusiasmante stagione previsto a metà Ottobre con la Cronoscalata Cividale Castelmonte. “Un’altra trasferta in cui tutto è girato alla perfezione - ha detto Man-cin - e voglio condividere anche questo successo con Manuel e tutta la Mach 3 Sport che mi hanno fornito una vettura impeccabile. È stato molto bello trovarsi nel post gara a festeggiare con tutti gli amici sloveni e croati”.

Motori. bel successo in Croaziamancin si Prende la cronoscalaTa

Cr.Ag.

La vittoria più bella per la gente del Basso Polesine, dopo un’estate pazzesca, e qui il meteo non centra

nulla, è datata 20 settembre: vale a dire quando è cominciato il campionato di calcio di Terza categoria: non solo e non tanto perché allo stadio di Ca’ Tiepolo, la neosocietà nata dopo che il presidente Mario Visentini ha preso armi e bagagli e si è trasferito a Rovigo ha vinto 7-0 contro il Baricetta, ma perché la tribuna coperta che lo scorso anno ospitava squa-dre di serie C2, era quasi piena.

Il messaggio, insomma, è chiaro che più chiaro non si potrebbe: vogliamo ca-pirlo che il calcio è passione, se fatto con intelligenza, cuore e programmazione? Le polemiche sull’approdo della vecchia squadra che fu di Zuccarin a Rovigo sono ormai un ricordo.

Ad Adria, oltretutto, gioca quel Giaco-mo Marangon che a Ca’ Tiepolo ha fatto vedere giocate meravigliose. Quindi, si dice che, eventualmente, qualcuno che vorrà prendere la macchina per spostarsi da Porto Tolle, prima di arrivare a Rovigo, si fermerà ad Adria.

E poi, a rimarcare ulteriormente che tutto quello che è successo a fi ne giugno con la “diatriba” Visentini - giunta Bellan, non ha decretato né vincitori né vinti, anzi, si è aggiunto un sapore di beffa dopo che lo stadio di Ca’ Tiepolo ha ospitato una gara proprio del girone del Delta Porto Tolle Rovigo, nello specifi co Abano-Rimini.

Del resto, per la serie D, il bell’impianto che porta al mare, era omologato più che mai. Tant’è…

Intanto il neo presidente del Porto Tol-le 2010, Piero Carnacina si gode i succes-si di una squadra che sulla carta potrebbe ben fi gurare anche in Prima Categoria. C’è voglia di percorrere un tragitto destinato a riportare l’entusiasmo di non molto tempo fa e poco importa se qualche macchina alla domenica parte in direzione Rovigo. Gli ingredienti per rivivere un altro sogno, bello ed entusiasmante, a Porto Tolle, paiono insomma esserci tutti anche per questo campionato.

Calcio. A Ca’ Tiepolo tribuna sempre pienaanche la Terza fa baTTere il cuore

Cr.Ag.

Michele Mancin

È ancora tutto un girone da decifrare, quello di serie D, che doveva vedere una padrona assoluta, il Piacenza, ma

che fi n qui non ha rispettato le attese della vigilia, così come il Rimini e la Correggese, con il Delta Porto Tolle Rovigo che si ritrova a tre punti dalla capolista a sorpresa: Este.

Nonostante l’ottima partenza, l’Este non sembra squadra che possa tenere testa a quelle sopra citate, ma il bizzarro girone in queste prime cinque giornate ha già fatto registrare due scossoni in panchina con gli av-vicendamenti all’Imolese e alla neopromossa Ribelle.

A ottobre per il Delta allenato da Luca Tiozzo arriva un periodo in cui il calendario ri-serva squadre “importanti” come, in sequen-za, Fiorenzuola, Piacenza ed Este. La rosa ampiamente qualitativa messa a disposizio-ne dal presidente Mario Visentin dovrebbe garantire posizioni alte in classifi ca, ma si sa, soprattutto nel calcio, tutto può succedere. Come nella gara contro la Virtus Castelfran-co, quella “vergognosa” del Gabrielli senza tifosi per l’inagibilità (paradosso) della tribu-na nel corso della quale un Delta in vantaggio per 2-1 e che sembrava poter gestire tran-quillamente la gara è incappato in un errore

di Politti (solitamente sempre perfetto) che è costato il gol del pari e poi in un’altra dimen-ticanza di tattica collettiva con gli emiliani che sono tornati a casa con i tre punti.

Comunque, l’impianto di gioco del Delta sta trovando sempre più la propria fi siono-mia, i meccanismi cominciano a funzionare e la qualità della rosa fa sempre la differenza.

Le avversarie del Delta hanno rafforza-to gli organici con innesti importanti, come ha fatto la Correggese che ha ingaggiato Armando Perna, classe 1981, vanta molta esperienza tra i professionisti tra Palermo, Udinese, Livorno, Salernitana, Parma (con la

quale ha collezionato sei presenze in serie A) e ben nove stagioni con la maglia gialloblu del Modena prima di passare, nella scorsa stagione al Padova in serie B. A proposito di Padova, all’Atletico San Paolo (ultimo dopo cinque giornate) è arrivato l’attaccante Davi-de Matteini, 32 anni, la scorsa stagione al Viareggio, dove ha collezionato 10 presen-ze e 2 gol. Il Piacenza si è rinforzata con il fantasista Riccardo Palmieri (17 anni), cre-sciuto nelle giovanili di Inter e Modena, ed il centrocampista Pierangelo Tarantino (24) nell’ultima stagione con Celano, prima, e Civitanovese, dopo.

di Cristiano Aggio

Il Delta può sognare: la vetta è vicinaCalcio La rosa si sta confermando come una delle più talentuose

Sopra i giocatori della squadra festeggiano (immagine tratta dal sito http://www.deltaportotolle.com)

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14

IL VENETOin PRIMO PIANO

Arrivava a maggio l’ok della Corte dei Conti sul bilancio sanitario del Veneto dopo aver passato al microscopio la

gestione sanitaria 2012, dando anche una prospettiva per il 2013, anno che conferma il trend virtuoso del 2012 con un ulteriore con-tenimento dei costi ed un miglioramento dei conti delle Aziende sanitarie più in diffi coltà.

Un risultato ottenuto costringendo le Asl a limare, risparmiare e dunque, in verità, a tagliare servizi sul territorio.

Qualche riga del bilancio era comunque rimasta in rosso perchè alcune Asl non sono riuscite a portare in pareggio il bilancio. Nono-stante ciò avevano migliorato. Tra queste Asl 12 Veneziana (meno 55,2milioni); Asl 18 di Rovigo (meno 28,6 milioni); Asl 20 di Vero-na (meno 20,5 milioni; Azienda ospedaliera di Padova (meno 38,6 milioni); Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (meno 34,2 milioni).

Tutto bene dunque. O forse questi risulta-ti vanno riletti alla luce della realtà dei fatti? Alcuni di questi fatti sono macroscopici e i cittadini li conoscono bene.

L’ospedale all’Angelo di Mestre è gravato dai costi del project fi nancing: “Rate da circa 15 milioni di euro all’anno, per una ventina d’anni, a carico dei bilanci dell’Ulss 12 - affer-ma Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori,- sono un macigno oppri-mente che impone sacrifi ci e minori servizi.

Ora il braccio di ferro leghista sull’ospedale di Padova ha prodotto come unico effetto certo lo stop al project fi nancing. Ebbene, visto che l’ospedale all’Angelo ha una dimensione provinciale e serve la popolazione di quattro Ulss, sia la Regione a farsi carico delle rate del project, senza che ci rimettano solo i cit-tadini mestrini e veneziani”.

Una posizione che rischia di trovare ap-poggio e consenso se, come sembra, in altri territori si costruirà il nuovo con fi nanziamenti pubblici.

Rovigo, intanto, subisce un taglio “ver-gognoso e gravissimo” come lo defi nisce il Consigliere Pd Azzalin che non esclude di impugnare la recente delibera di Giunta “che disattende non solo le promesse fatte, ma anche quanto contenuto nelle norme appro-vate dal Consiglio”. L’ospedale di Rovigo, che doveva essere hub provinciale, sarà un ospedale di serie B. Una scelta fatta, secondo il Consigliere polesano, per ammortizzare i costi della costruzione del nuovo ospedale di Monselice, a scapito delle esigenze dei territori.

Altra battaglia in corso a Noale dove il consigliere regionale del PD, Bruno Pigozzo chiede “che venga rispettato l’indirizzo della Regione di collocare ospedali di comunità in strutture pubbliche con i posti letto necessari a tenere così attivi i vari servizi ed ambulato-ri, dalla medicina di gruppo al distretto, dalla

medicina dello sport alla riabilitazione car-diologica. L’eventuale collocazione dei posti letto in una struttura privata - conclude Pigoz-zo - provocherebbe invece uno svuotamento dell’ospedale. Cosa che penalizzerebbe i cittadini noalesi e smentirebbe le indicazioni della Regione”.

E da ultima va raccontata la levata di scudi della commissione Sanità contro la Giunta per il riparto del fondo regionale per la non autosuffi cienza, deciso il 9 settem-bre scorso dall’esecutivo senza consultare prima la commissione. L’organo di indirizzo e controllo di palazzo Ferro-Fini, presieduto da Leonardo Padrin, ha deciso di censurare la Giunta, dopo aver ascoltato le preoccupate proteste di Uripa, l’associazione delle case di riposo pubbliche e private. La delibera, secondo le valutazioni di Uripa, azzera ogni forma di contribuzione per le case di riposo per circa 2 mila non autosuffi cienti accolti senza impegnativa regionale. ”Il fondo per la non autosuffi cienza non può essere il banco-mat della sanità – è insorto Roberto Volpe, presidente di Uripa, durante l’incontro con la commissione Sanità - Quest’anno mancava-no alla sanità 10,5 milioni di euro per pagare la quota alberghiera degli ospiti degli istituti psichiatrici e la giunta Zaia li ha presi dal fon-do per i non autosuffi cienti. Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”.

di Maria Pavan

Roberto Volpe, presidente di Uripa: “Per forza che la sanità veneta è virtuosa nei bilanci: chiude in attivo a spese del sociale”

Bilancio La voce di spesa più pesante

La Sanità veneta è davvero virtuosa?

Sopra l’ospedale dell’Angelo a Mestre, a fi anco Roberto Volpe presidente di Uripa

news

Nonostante gli innegabili successi ottenuti dalla medicina e il capillare lavoro sulla pre-venzione e promozione dei corretti stili di vita, ogni anno in Veneto vengono colpite da tumore più di 31 mila persone e si verifi cano circa 14 mila decessi. In totale ad oggi

in Veneto i pazienti malati di tumore, in terapia o in fase di follow up sono oltre 212 mila. A questa galassia di sofferenza la sanità veneta dedica energie, fondi e professionalità che, partendo dall’Istituto Oncologico Veneto, si ramifi cano interessando pressoché l’intera galas-sia ospedaliera regionale, tanto che, da circa 6 mesi, come previsto una specifi ca delibera organizzativa della Giunta regionale, è nata la Rete Oncologica Veneta – ROV. Questa nuova organizzazione, garantisce le migliori cure a ogni cittadino veneto a prescindere da dove risieda e a quale ospedale territoriale faccia riferimento. “In questo modo – ha sottolineato Zaia – garantiamo l’eccellenza delle cure e le stesse possibilità d’accesso ad ogni cittadino veneto che ne abbia bisogno. Offriamo le migliori professionalità, un grande lavoro di ricerca clinica, macchinari e medicinali di ultimissima generazione. Sappiamo di avere una mobilità extraregionale che si indirizza verso il Friuli – ha aggiunto – ma non ha motivo di essere, perché l’oncologia veneta non teme confronti e i viaggi della speranza non servono. Forse – ha detto il Governatore rivolgendosi alla platea di specialisti – siete meno bravi di altri a promuovere all’esterno i vostri successi, ma di certo non siete secondi a nessuno”. L’obiettivo fi nale della ROV è di creare nel Veneto un Istituto Tumori di eccellenza diffuso sul territorio: qualunque sia la porta d’accesso, anche la più periferica, il paziente dovrà avere la consape-volezza di essere preso in carico da un sistema che garantirà la migliore qualità della cura e, se necessario, l’invio ai Centri di Eccellenza della rete.

Zaia: “Il meglio è qui non serve andare all’estero”e’ naTa la reTe oncologica veneTa

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Page 27: Delta sett2014 n110

15Il Veneto in primo piano

E’ stata la telenovela dell’estate che, visto il successo, prosegue più frizzante che mai anche in questa seconda parte

dell’anno. Stiamo parlando del destino dell’O-spedale di Padova, uno dei più importanti poli sanitari del Nordest, ma anche dell’Italia intera, da mesi al centro di un continuo botta e risposta tra il nuovo sindaco di Padova, il presidente della Regione, il rettore dell’Uni-versità e, di rifl esso, l’intero mondo politico e istituzionale. Bitonci pochi giorni dopo il suo insediamento ha stralciato il progetto del nuo-vo ospedale a Padova Ovest e rilanciato la co-

struzione del “nuovo sul vecchio”, per lasciare il nosocomio dove si trova e allo stesso tempo rifarlo da cima a fondo. Una soluzione che non trova tutti d’accordo, a partire dal mondo accademico che per Padova sottolinea la ne-cessità di un ospedale grande e moderno, con stantard di qualità e sicurezza molto lontani da quelli attualmente possibili nella struttura di via Giustinani. L’attuale cittadella è caotica e poco effi ciente, al punto che la ricostruzione nello stesso luogo verrebbe a costare di più e richiederebbe anche un periodo più lungo. Non la pensa allo stesso modo Bitonci che

di recente ha presentato un suo piano per la ricostruzione “nuovo su vecchio”. Il tutto in cinque passi: il trasferimento dell’obitorio in zona cimiteriale a carico del Comune, l’accen-tramento della “dorsale dei servizi” nell’area dell’ex Macello, l’abbattimento del vecchio obitorio e la costruzione dell’”Ospedale della mamma e del bambino”, lo spostamento delle cliniche dall’area ovest a quelle est della struttura (dopo l’abbattimento dei reparti ma-terni, infantili e ginecologici), la realizzazione di uffi ci, un parco ed, eventualmente, strutture di ricerca e campus universitari nell’area ovest

liberata. Il costo stimato dall’amministrazione comunale sarebbe di 779 milioni di euro. Quindici gli anni necessari alla realizzazione di tutti i tre blocchi del nuovo complesso (altezza compresa tra i tre e i quattro piani, più uno sotto terra) per un totale di 1320/1700 posti letto dove trasferire anche lo Iov e l’ospeda-le Sant’Antonio. Ma la discussione è ancora aperta e la settimana dopo arriva, dopo un lungo silenzio, la proposta di Zaia. “Si potreb-

be ridurre da 1400 a 1000 i posti letto, - ha dichiarato il Governatore - lasciare lo Iov dove sta, demolire la parte universitaria del vecchio ospedale, recuperare gli stabili messi meglio e realizzare un policlinico universitario con 1000 posti letto in città. Dopo 10 anni avremo così due ospedali un policlinico con campus e un hub provinciale”. Parole che aprono un ulterio-re scenario, accolte positivamente da Bitonci. Ma la strada è ancora lunga.

di Nicola Stievano

Dibattito infuocato Dopo la bocciatura del progetto di Padova Ovest ecco le ipotesi

Ospedale: Bitonci vuole il “nuovo sul vecchio”, Zaia cerca una mediazione

la soluzione

All’ultimo Bitonci scopre le carte e prende al balzo la proposta di Zaia, presentando il nuovo polo ospedaliero che mantiene mille posti nella sede attuale e una nuova struttura poco lontano, in via Corrado, dove si trovano il Cus e gli Uffi ci Acegas Aps.“Due ospedali, per la città e per tutta la Regione, in centro, a 600 metri l’uno dall’altro, vicini allo Iov

e agli Istituti universitari, collegati all’autostrada da un nuovo sistema di viabilità che consentirà di alleggerire il traffi co della Stanga, grazie ad un ponte che collegherà via Corrado con via Longhin. Una proposta che non prevede ulteriore consumo del suolo e rischiose pratiche di esproprio – dichiara Massimo Bitonci – Sull’area giustinianea potrà insediarsi l’Ospedale della città, con il Sant’Antonio, con 1000 posti letto. In via Corrado, dove ora si trovano gli impianti sportivi del Cus e gli uffi ci di

Acegas-Aps (ex Gasometro), su un’area di quasi 200.000 metri quadri, con possibilità di un ampliamento per altri 50.000 metri quadri sui prospicienti terreni di proprietà del Comune, in via Longhin, sorgerà il Policlinico universitario – prosegue il sindaco di Padova – Aspettare qualche settimana, dopo anni di immobilismo, è stato vantaggioso sia per la Regione, che per i padovani. L’Amministrazione ha prontamente raccolto l’offerta del presidente Zaia, che prevede di mantenere in città, e vicini fra loro, due ospedali e lo Iov. L’abbattimento degli edifi ci obsoleti, presenti nell’area giustinianea, consentirà inoltre di liberare nuovi spazi, a disposizione dell’Università, per la realizzazione di Istituti di ricerca e per l’ampliamento delle rete, già esistente, del Campus universitario”.

Il sindaco di Padova presenta il piano che rivoluziona anche la viabilità della StangabiTonci rilancia: nuovo Policlinico universiTario nell’area cus - aPs

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Page 28: Delta sett2014 n110

28 Il Veneto in primo piano16 Il Veneto in primo piano

“Il mio no alle trivellazioni è assolu-to”. Questa la posizione più volte espressa dal governatore del Veneto

Luca Zaia. Nonostante la sua irremovibilità, proprio il Veneto potrebbe essere una delle prime “vittime” delle novità contenute nel decreto legge 133 del 12 settembre 2014 meglio noto come “Sblocca Italia”.

Nelle pieghe della norma, che parados-salmente nella sua intestazione reca anche “l’emergenza del dissesto idrogeologico”, si trova infatti una parte defi nita “sblocca energia”, che il gruppo dei senatori del Mo-vimento 5 Stelle non ha esitato a defi nire “sblocca trivelle”.

In particolare, quanto contenuto nell’ar-ticolo 38 - “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” - ha già sollevato le critiche delle associazioni ambientaliste. Wwf, Legambiente e Green-peace ne hanno chiesto l’immediata cancel-lazione, in quanto queste misure “consen-

tono di applicare le procedure semplifi cate e accelerate sulle infrastrutture strategiche ad una intera categoria di interventi senza individuare alcuna priorità, trasferiscono d’autorità le valutazioni d’impatto am-bientale sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente e compiono una forzatura rispetto alle competenze concor-

renti tra Stato e Regioni”. L’Alto Adriatico, in particolare, sarebbe minacciato in quan-to, si legge nel documento, queste novità “trasformano forzosamente gli studi del Mi-nistero dell’Ambiente sul rischio subsidenza in Alto Adriatico legato alle attività di prospe-zione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in

‘progetti sperimentali di coltivazione’”.A rendere ancora più “avvelenata” la

polpetta per il presidente Zaia il fatto che una delle concessioni riguarda il permesso di ricerca “Carità” che prevede un cantiere di perforazione nel Comune di Nervesa della Battaglia, proprio nella “sua” provincia di Treviso.

Se lo “Sblocca Italia” sembra dare la stura alle trivellazioni a terra come in mare, in Veneto come in Sicilia, visto che proprio il premier Matteo Renzi si è augurato che la produzione d’idrocarburi possa raddoppiare e, con essa gli introiti da royalty e tasse, un’ancora di salvezza per le coste venete è comunque rappresentato dalle norme di tutela della laguna di Venezia, che gode di una speciale protezione viste le particolari problematiche legate al suo sprofondamen-to, connesso al fenomeno noto come subsi-denza, ovvero il progressivo abbassamento del terreno, provocato sia da cause naturali

di Lorenzo Zoli

Il decreto “Sblocca Italia” contiene novità importanti. Secondo ambientalisti e Cinque stelle il rischio è quello di rendere più facili le autorizzazioni

La nuova legge Parte l’interrogazione alla giunta regionale

Estrazioni, ora lo spettro torna a fare paura

che da cause antropiche. Un fenomeno che si riscontra in manie-

ra evidente anche nelle zone della pianura Padana e, in particolare, nel Delta del Po, dove è particolarmente accentuato anche per le estrazioni di acque metanifere che hanno interessato questa zone.

Il Veneto si è espresso anche a livello di consiglio regionale, con una proposta di leg-ge statale volta a vietare le trivellazioni sul territorio delle province di Padova, Rovigo e Venezia. Ed è chiamato ora a ribadire ancora

una volta la propria contrarietà dal consiglie-re regionale del Gruppo Misto ed esponente di Prima il Veneto Giovanni Furlanetto che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per chiedere quali azioni intenda intraprendere affi nché il si blocchino i tenta-tivi di trivellazioni in Adriatico. E’ probabile che il Veneto insieme ad altre Regioni faccia ricorso alla Corte costituzionale contro il rila-scio dei permessi minerari centralizzato, ma quello che è certo è che la battaglia sugli idrocarburi è appena iniziata.

Il Veneto ha già detto chiaramente no alle trivelle: il 25 gennaio 2011 il Consiglio regionale ha approvato con consenso

unanime e trasversale la proposta di legge statale “Interventi di tutela dal fenomeno della subsidenza dei territori delle Province di Padova, Rovigo e Venezia’”, con la quale si vietano “le attività di ricerca, di prospe-zione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi” nelle province di Padova, Rovigo e Venezia. Un segnale forte, ribadito anche il 9 novembre 2012, in occasione della “tavola rotonda sul mare”, la confe-renza internazionale delle Regioni adriati-che e ioniche sulla “Salvaguardia delle coste dall’estrazione di idrocarburi in mare”, che ha riaffermato la volontà delle istituzioni regionali di fermare le trivellazioni al largo delle coste. Alla tavola rotonda era presen-te anche il consigliere regionale Graziano Azzalin, polesano, primo fi rmatario della proposta di legge statale. “Purtroppo – dice - nonostante la volontà politico-istituzionale del Veneto sia stata espressa in modo uni-voco, tutto giace ancora nei cassetti del Parlamento e nonostante qualche segnale da parte della Commissione Ambiente del Senato, che l’estate scorsa mi ha convo-cato a Roma per delle audizioni in merito, il tema sembra essere contrastato da inte-ressi forti e quanto contenuto nel decreto ‘Sblocca Italia’ ne è la conferma. Credo che ora la strada per questa legge sia ancora più in salita, ma non dispero: riaffermare il principio di precauzione e della sicurezza idrogeologica di un territorio che già soffre

i danni causati dalla subsidenza, Venezia, il territorio lagunare, il Delta del Po e la pianu-ra padano-veneta, è un ragionamento non tanto o non soltanto ambientale, quanto economico”.

“Questo – spiega Azzalin - si capisce bene guardando ai costi lasciati in dote dalle estrazioni di metano avvenute nel Delta del Po fi no al 1961: cifre vicine ai 5 miliardi di euro, oltre a circa un milione e mezzo annuo per tenere in funzione le idrovore. Questi sono gli effetti delle estrazioni, che nessuna royalty può coprire. La salvaguar-dia dell’assetto idrogeologico è la più gran-de opera pubblica che si possa avviare in questo momento e la prevenzione è a costo zero. E’ diffi cile monetizzare la messa in sicurezza e la tutela, purtroppo però i conti si fanno al negativo quando avvengono di-sastri”.

IL PARTICOLARE C’è uNA PROPOSTA PER FERMARLE

Lo.Zo.

Le norme di tutela della laguna di Venezia dovrebbero salvare le coste

Graziano Azzalin

Il presidente della Regione Luca Zaia

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18 Voci da palazzo

La Giunta veneta ha costituito l’Osser-vatorio regionale per dare attuazione alla cosiddetta ‘Riforma Delrio’ che

detta norme in materia di Città Metropoli-tane, Province, unioni e fusioni dei Comuni. “Il Governo ci impone di defi nire entro l’anno con provvedimenti normativi il nuovo assetto istituzionale, ma ancora non è stato deciso quali siano le funzioni fondamentali da attribuire alle aree vaste e metropolitane e soprattutto non abbiamo alcuna certez-za di vederci trasferiti i fi nanziamenti per assicurare i servizi che prima gestivano le Province. Corriamo il rischio che non siano disponibili le risorse per l’erogazione di servizi indispensabili come la manutenzione degli edifi ci scolastici, il riscaldamento delle aule, la gestione della viabilità, la pulizia delle strade dalla neve e altri compiti che venivano svolti dalle Province”.

Roberto Ciambetti, Assessore agli Enti locali“dallo sTaTo Poche risPosTe e risorse”

L’opinione

Vorrebbe andarci direttamente il governatore Zaia a parlare con Putin per sbloccare l’embar-go. E lo dice convinto, come se fosse davvero

possibile parlare con lo “zar” che ha messo al bando i prodotti di tutta l’Unione Europea dopo il sostegno occidentale all’Ucraina e alle relative sanzioni.

Fatto sta che Zaia avrebbe già avvitato contatti “uffi ciosi” con il Consolato generale di Milano e ha dichiarato che se troverà un’apertura per riavviare i rapporti commerciali previsti dai protocolli in vigore da anni tra la Regione e alcune repubbliche della Federazione russa, non chiederà certo al Governo nazionale il permesso di dare il via libera alla ripresa dei commerci.

Zaia agisce su mandato della Giunta che gli ave-va chiesto di prendere in prima persona la risoluzione approvata in Consiglio Regionale per agire diretta-mente con Mosca a difesa dell’economia veneta. Ma certo non basta e a ribadirlo è proprio il Presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato. “Non possiamo attenderci che tutto si fermi ad un’azione di vertice. Occorre continuare ad ascoltare il territorio e a costruire una rete europea di mobi-litazione anti-

embargo, anche perché sappiamo che la situazione muta in continuazione”. Secondo il Moscow Times, infatti, la Duma sta varando una legge che punta a compensare le perdite degli imprenditori e investitori russi in Europa (in transazioni e in proprietà) a segui-to della crisi russo-ucraina e della successiva “guerra economica degli embarghi”. Sono sempre più nu-merosi gli imprenditori russi che lamentano perdite considerevoli, tra cui Arkady Rotenberg (uno dei più potenti uomini d’affari di Mosca, businessman molto legato al presidente Putin) e le centinaia di altri nomi dell’economia russa, pesantemente frenati nel loro business dall’inserimento dei loro nomi nelle blacklist occidentali ed anche italiane.

Intanto, aspettando buone nuove, è stato varato un protocollo d’intenti dal titolo: “Italiano, meglio veneto”. Il documento, condiviso dal Presidente del Consiglio, Clodovaldo Ruffato, dall’Assessore all’Eco-nomia e Sviluppo Maria Luisa Coppola, dal presidente della Com-missione Relazioni Internazionali, Nereo Laroni e dai rappresentanti delle associazioni delle categorie del settore agroalimentare ha l’ obiettivo di valorizzare e promuovere la produzione agroalimen-

tare veneta quale fattore strategico per la crescita dell’economia regionale. Il documento prevede che per tutelare e promuovere i prodotti agroalimentari veneti la Regione intervenga presso il Governo na-zionale e gli Organismi europei affi nché vengano va-lutati gli effetti negativi dell’embargo sull’economia e sull’occupazione in Veneto. I rappresentanti della grande distribuzione hanno risposto in modo positi-vo, a patto che il settore primario compia un salto di qualità sul piano imprenditoriale, che non signifi ca solo qualità del prodotto, ma anche capacità di stare economicamente sul mercato. In questa logica il Pre-sidente Ruffato, chiudendo l’incontro, ha chiesto a tutti di “fare squadra per modernizzare un settore in grado di competere sul mercato”.

di Maria Pavan

Obiettivo stare sul mercato Agroalimentare verso un salto di qualità necessario

Embargo russo: ora ci pensa Zaia!E’ sempre di più una priorità sostenere il prodotto veneto che ora sta soffrendo, ma in prospettiva è strategico per l’economia regionale

“Il terzo settore, soprattutto in un momento di crisi eco-nomica profonda e prolunga-ta, è un settore strategico”: l’ha detto intervenendo a Padova ad un meeting regio-

nale sul terzo settore, il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto Matteo Toscani. Al dibattito, che presentava anche in Veneto il manifesto del no-profi t “Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo Settore”, hanno partecipato il mondo del volontariato, della cooperazione sociale e allo sviluppo insieme a quei poli bancari e fi nanziari che credono al valore sociale dell’associazionismo.

L’idea dei promotori è quella di rafforzare la consistenza patrimoniale del Terzo settore, investire in nuove forme di management, lanciare seri programmi di rete con e verso l’Unione Europea, ripensare senso e tecniche della raccolta fondi e individuazione di nuovi fi loni di sviluppo per le organizzazioni non profi t anche attraverso una loro responsabilizzazione nell’ambito fi nanziario, coinvolgimento di realtà istituzionali in un nuovo approccio politico-culturale ai temi del volontariato. “In qualità di sindaco di un comune del Cadore - ha ricordato Toscani - ho lavorato a lungo nell’ambito della coo-perazione, tanto da essere stato tra i promotori di quella che è risultata essere la prima cooperativa sociale di tipo B, con la presenza di soci istituzionali. Certo non sempre in ambito regionale si presta la dovuta attenzione al terzo settore, alla cooperazione ed all’associazionismo ma il Consiglio Regionale nei prossimi mesi porrà particolare atten-zione alle proposte concrete e percorribili che verranno dal terzo settore”: la sfi da che mi sento di accogliere è di raggiungere risultati concreti in merito a proposte concrete”.

il Terzo seTTore è sTraTegico Per il veneToMatteo Toscani

“Un aiuto al ricambio generaziona-le e alla coerenza della politica”. Così Leonardo Padrin, capo-

gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale defi nisce la nuova proposta di modifi ca della legge elettorale vigente (la n. 5/2012) che estende il limite dei due mandati a tutti i consiglieri regionali. “Ritengo che 10 anni di attività politica in Regione siano un periodo più che suffi ciente anche per i consiglieri, per dare il meglio delle proprie capacità politiche. Gli effetti della proposta di Padrin sull’attuale Consiglio regionale determinerebbero un vasto ricambio della classe politica regionale, in tutte le forze politiche. Presenze troppo prolungate nel tempo in ruoli di responsabilità regalano un indebito vantaggio di relazioni, visibilità e potere, a danno di quanti non sono presen-ti nelle istituzioni”.

Leonardo Padrin, (FI)“PoliTici in regione: due mandaTi basTano”!

“Invito i polesani ad aprire gli oc-chi su quello che sta accadendo ed a mobilitarsi per prevenire

l’emorragia dei nostri migliori speciali-sti. Nel Piano socio sanitario è previsto che per ogni provincia vi sia un ospedale di riferimento, con specialità di base e medio livello, e la presenza di alte spe-cialità per un territorio più ampio, costituendo centri hub a livello sovra-aziendale. Questo principio è stato defi niti-vamente affossato con la Dgr 1630 del 9 settembre che declassa defi nitivamente l’ospedale di Rovigo, che invece di essere hub diviene un ospedale di serie B. Oggi, le specialità stralciate all’ospedale di Rovigo sono proprio quelle che, in-vece, avrà il nuovo ospedale di Schiavonia, a Monselice, un ospedale costruito con un project fi nancing”.

graziano Azzalin (PD)Taglio gravissimo della saniTà Polesana

“Il Governo italiano si sta comportando come il peggiore dei motoscafi sti. Pro-prio come i motoscafi sti scaricano uo-

mini, donne e bambini sulle nostre coste senza alcun scrupolo e senza nessuna pietà, l’Esecuti-vo nazionale sta scaricando sugli enti locali la gestione di una emergenza umanitaria che si sta aggravando di giorno in giorno. Dobbiamo dire basta: altro che Mare nostrum, Veneto nostrum!”.

A dirlo è l’assessore regionale alla sicurezza Massimo Giorgetti sostenuto da Dario Bond e Piergiorgio Cortelazzo, capogruppo e vice-capogruppo di Forza Italia per il Ve-neto. “Il Veneto è da sempre terra di accoglienza, ma quella che si sta registrando in queste settimane è una invasione senza regole che rischia di far saltare gli equi-libri socio-economici raggiunti dopo decenni di graduale integrazione. Mille arrivi in meno di due giorni sono davvero troppi; mettono a dura pro-va le strutture e lo stes-so volontariato che fi nora non si è mai tirato indietro”.

“La linea di questo Governo è quella di scaricare l’emergenza sui Prefetti, a loro volta sempre più imbarazzati nell’approcciarsi ai sindaci, i veri anelli deboli della catena. Tocca all’Esecutivo as-sumersi la respon-sabilità degli arrivi; scaricare sugli altri è fi n troppo facile”.

“il governo è il Peggiore dei moToscafisTi”Massimo giorgetti

Clodovaldo Ruffato

30 Voci da palazzo

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33Voci da palazzo 19Voci da palazzo

“Esprimiamo profonda preoccupazione sul lavoro di ENIT – sostiene Marco Michielli, presidente di Federalberghi Veneto – che così non funziona

e dev’essere trasformato in una macchina da guerra per la promozione del turismo, come succede in altri paesi, Spa-gna in primis. Non chiediamo alla Regione di aiutare gli al-bergatori – continua Michielli – ma di attrezzare la logisti-ca del terriorio con servizi di trasporto o navette, pubbliche o private, che dagli aeroporti riescano a portare i visitatori direttamente alle località turistiche. Dobbiamo fi nalmente rendere facile al turista venire e muoversi in Italia”.

Fa eco il consigliere del Ministero del Turismo e alla Cultura, Stefano Ceci: “Il problema del turismo non è una questione di posti letto, ma riguarda gli spostamenti delle persone. La mobilità è diventata un punto strategico e deci-sivo per lo sviluppo di questo settore – e aggiunge Ceci - da Roma proporremo degli incentivi fi scali ai Comuni che inve-stono nella riqualifi cazione del loro Piano Urbanistico per migliorare l’offerta turistica anche abbattendo le vecchie strutture ricettive eredi della cementifi cazione selvaggia dei nostri paesaggi. Con altri sgravi fi scali, invece, cercheremo d’incentivare la digitalizzazione del turismo, diventato il mezzo imprescindibile per ricevere prenotazioni e pubbli-cizzare l’accoglienza”.

commenTi

Dagli operatori turistici al consigliere del Ministeromichielli: “lavoriamo sulla Promozione” ceci: “sTraTegici mobiliTà e innovazione”

L’analisi tecnica Il direttore del Dipartimento regionale del Turismo Paolo Rosso

Il Veneto si conferma locomotiva dell’economia del turismo nazionale. Prima regione italiana per pre-senza turistica, a un anno di distanza dall’entrata

in vigore della nuova legge regionale sul turismo, il Veneto tira le somme e si prepara ad affrontare nuovi scenari per il futuro.

“Il turismo è diventato l’industria più importante del Veneto – afferma Paolo Rosso, direttore del Di-partimento regionale del Turismo – ma necessita di un adeguamento delle sue strutture e infrastrutture di accoglienza per migliorarne offerta e appetibilità turistica. La legge 11 del 2013 aggiorna sicuramente l’approccio governativo di questo settore e sposta fi nal-mente l’attenzione sui suoi due attori fondamentali: le imprese e i clienti turisti”.

Non più strutture asettiche, ma sistemi turistici tematici e organizzati secondo le caratteristiche natu-rali, culturali e artistiche del territorio in cui le imprese s’inseriscono.

“La nostra regione è ricca di prodotti turistici da sviluppare – spiega Paolo Rosso – basti pensare a tutti i paesaggi che offre, dalle spiagge alle Dolomiti, Vene-zia e la sua Laguna fi no al Lago di Garda. Bisogna im-pressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale legate ad ogni particolare territorio che lo motivino a tornare in Veneto”.

A questo scopo, la nuova legge regionale sostituirà le vecchie APT con Organizzazioni per la Gestione della Destinazione (OGD) preposte a creare un tavolo per-manente tra amministrazione e privati per migliorare

la commercializzazione di ogni destinazione regionale. Le prime sei regioni della classifi ca nazionale (Veneto, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio e Trentino Alto-Adige) rappresentano da sole il 70% delle entrate dell’intero comparto turistico.

Il Veneto, capolista italiano, conta il 64% di presen-ze straniere, si colloca anche tra i primi posti delle mete turistiche internazionali, subito dopo le Isole Baleari e prima della Provenza. Oltre ai fedelissimi tedeschi, in-

glesi, scandinavi, francesi e nordamericani, negli ultimi anni sono i turisti dei paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) ad essere aumentati esponenzialmente.

“Un dato di cui tenere assolutamente conto nell’o-spitalità – sostiene il direttore del Dipartimento regio-nale del Turismo – perché i turisti di nazionalità Bric sono anche coloro che spendono di più al giorno sul nostro territorio. Primi in assoluto i russi, con una media di 150 euro al giorno, seguiti da brasiliani, statunitensi, cinesi e tedeschi. Dobbiamo farli sentire a loro agio, perché tornino in Veneto e non vadano altrove”.

Fondamentale l’inserimento in rete di tutte le strutture ricettive, perché la prenotazione via web è diventato il metodo d’acquisto turistico più usato a cui gli hotel, bed and breakfast, agriturismi e campeggi devono adeguarsi.

“Cambieranno anche i servizi d’informazione e accoglienza turistica– aggiunge Paolo Rosso - di cui si potrà occupare l’amministrazione pubblica o privati in convenzione. L’importante è che le formule varino contestualmente al territorio. Così ritroveremo lo IAT o l’Info Point, pensando anche a sistemi in mobilità dell’utente e alle famose App per smartphone”.

Indispensabile, infi ne, un piano per l’incremento della logistica, di cui si discute anche a livello naziona-le, e dei servizi aeroportuali, con un occhio di riguardo ai voli low-cost, da considerare ormai parte integrante nella scelta di una meta turistica.

Sara Boscolo Marchi

Veneto, volano del turismo nazionale, si prepara alle sfi de future

La politica si confronta con il mondo degli operatori turistici, le associazioni di categoria, le organizzazio-ni sindacali, tecnici e addetti ai lavori in un dibattito

pubblico organizzato per fare il punto della situazione ad un anno dall’approvazione della nuova legge regionale, la n. 11 del 2013, sul turismo. L’iniziativa, dello scor-so 10 ottobre a Sottomarina di Chioggia, è del gruppo regionale del Partito Democratico che si propone di met-tere a fuoco opportunità e criticità di una legge che rego-lamenta un’attività principe dell’economia regionale, in una fase di profondi e radicali cambiamenti.

A fare gli onori di casa il capogruppo del Pd Veneto Lucio Tiozzo che ha introdotto i lavori e gli ospiti del convegno: il segretario regionale, Roger De Menech e il consigliere Roberto Fasoli, il direttore del Dipartimento del Turismo per la Regione Veneto, Paolo Rosso; l’asses-sore al Turismo di Chioggia, Maurizio Salvagno e Stefano Ceci, consigliere del Ministro al Turismo e alla Cultura Franceschini.

“Il Veneto - ha esordito Tiozzo - si conferma anche nel 2014, nonostante la stagione controversa per l’incle-menza del tempo, la prima regione in Italia e la quinta in Europa per le presenze turistiche: 62milioni l’anno pas-

sato. Un primato che conferma il ruolo trainante che il turismo gioca nell’economia regionale, a maggior ragio-ne se si pensa che rappresenta un’industria che nessuno può delocalizzare”.

Alla luce di queste considerazioni risulta perciò stra-tegica la nuova legge regionale che introduce elementi di innovazione nell’ambito di un settore che sta cambian-do pelle ed i provvedimenti messi in campo dalla Giunta regionale e dall’attività del Consiglio.

“La Legge - prosegue il capogruppo del Pd Veneto - punta al potenziamento di tutti gli asset tradizionali dell’offerta turistica, da Venezia alla montagna, dalle spiagge al Delta, dai laghi ai fi umi per alimentare nuove capacità del comparto e proporsi su scala nazionale e internazionale in modo innovativo”. Un’azione che trova supporto nel Decreto legge 83 presentato dal Ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini che su scala nazionale rafforza questa impostazione di valo-rizzazione di tutte le voci che, aggregate, rappresentano i punti di forza del turismo: la cultura, i centri storici, l’enogastronomia...

Importante anche il primo voto al Senato sulla mo-difi ca del Titolo V della Costituzione, dove negli articoli

116 e 117 si ridefi nisce in maniera chiara il rapporto di competenze tra Stato e Regioni anche in materia di turismo.

Lucio Tiozzo ribadisce dunque “l’impegno del Partito democratico in questo ultimo scampolo di legislatura ver-so questo tema che rimane una voce predominate della nostra azione politica” anche in prospettiva di una futura eventuale vittoria alle prossime regionali.

L’appello agli operatori e a tutti gli addetti ai lavori è dunque quello di fare squadra, anche in un contesto di rapporto dialettico e talvolta confl ittuale, ma sempre profi ucuo per rispondere alle sfi de del futuro.

Il segretario regionale del Pd e deputato Roger De Menech ha insistito sull’azione che il Governo nazionale sta portando avanti attraverso la riforma del titolo V fi na-lizzata a riqualifi care il sistema Paese anche a scopo di rilanciare il turismo. “Dobbiamo legare il turismo - ha det-to nel suo intervento - alle bellezze del paesaggio, alle infrastrutture che devono essere funzionali e accoglienti. Da questo presupposto di una visione complessiva nasce il concetto nella riforma del titolo V di far sì che alcune funzioni dai Comuni tornino allo Stato, coordinatore cen-trale del progetto di riqualifi cazione del sistema Italia.

Per fare bene il turismo, che è una vera e propria indu-stria, bisogna gestire in maniera professionale il Paese”.

Più tecnico l’intervento del consigliere regionale del Pd Roberto Fasoli che pur premettendo il buon risultato ottenuto dai lavori che hanno portato alla nuova legge regionale sul turismo ha voluto soffermarsi sulle criticità che ancora interessano il settore. Da quelle contingenti come il futuro dei lavoratori delle Apt, considerata l’im-minente chiusura dell’ente, che non possono essere assorbiti dalla pubblica amministrazione essendo assun-ti con contratti privatistici. Al nuovo assetto delle Odg (organizzazione di gestione delle destinazioni) gestite in cooperazione pubblico-privato, a quello dei fi nanziamen-ti che prima erano regionali, al demanio marittimo, alla tassa di soggiorno la cui norma nazionale va cambiata chiarendo che si tratta di una tassa di scopo.

Infi ne un’esortazione guardando al futuro. “Il Ve-neto - ha concluso Fasoli - è un laboratorio importante, non deve seguire il carro ma dettare le norme a livello nazionale anche in ambito turistico”.

Il Pd Veneto strizza l’occhio al settore, promettendo di esserci nelle prossime sfi de, pronto a dare risposte di cui c’è bisogno.

Politica ed economia Il dibattito pubblico organizzato dal Partito Democratico regionale

Pd: “Il turismo del futuro in Veneto”

Da sinistra De Menech, Fasoli, Rosso, Salvagno e Lucio Tiozzo

Ad un anno dall’approvazione delle legge regionale n.11 del 2013 si rifl ette su opportunità e criticità per un settore trainante dell’economia veneta che sta cambiando pelle

Paolo Rosso

“Bisogna impressionare il turista proponendogli esperienze ad alto impatto emozionale e così convincerlo a tornare in Veneto”

Sistemi turistici tematici, commercializzazione di ogni destinazione, la rete e la logistica sono le direzioni su cui si deve lavorare

Da sx Marco Michielli e Stefano Ceci

S.B.M.

di Ornella Jovane

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20 Cultura veneta

Un percorso espositivo che conta 72 opere scelte dal deposito concesso al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta

Un nuovo capitolo espositivo in collaborazione con The Sonnabend Collection Foundation è proposto alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Cà Pe-

saro Venezia, fi no al 4 gennaio 2015, dopo l’esposizione dell’anno passato. La mostra “Da Rauschenberg a Jeff Koons. Lo sguardo di Ileana Sonnabend” apre nuova-mente un percorso sulla storia dell’arte del secolo scorso, attraverso l’occhio mercantile di una potente gallerista: Ileana Sonnabend, ossia Ileana Schapira (Bucarest 1914 - New York 2007). Moglie di Leo Castelli fi no al suo de-cesso e successivamente di Michael Sonnabend, Ileana aprì in questi sodalizi diverse gallerie: Parigi nel ’39, New York nel ’57 con artisti quali Jasper Johns, Robert Rau-schenberg, Andy Warhol, fi no alle successive sempre a Parigi nel ’62 e New York 1970. Di carattere tosto, unito a una forte dose di opportunismo, all’epoca la signora dell’arte imperava sugli artisti tanto che da quest’ultimi usciva spesso la frase: “Se lo dice Ileana ..” Il percorso espositivo consta di 72 opere, scelte dal deposito conces-so al museo veneziano, con lavori esposti per la prima volta quali “Infl atable Flower (Yellow)” del 2011 di Jeff Koons, “None Sing/Neon Sign” (1970) e “Eat Death” (1972) di Bruce Nauman. A questi si affi anca una sezio-ne dedicata all’arte povera con opere di Jannis Kounellis,

Gilberto Zorio, Mario Merz, Pier Paolo Calzolari e Giovan-ni Anselmo. Inoltre si possono ammirare capolavori quali “Figure 8” di Jasper Johns del ’59 e le opere “Interior - Combine painting” del ‘56, “Payload” (1962) e “Kite” (1963) di Robert Rauschenberg artista che Ileana, assie-me a Leo Castelli e Alan Solomon, contribuì a portare alla Biennale di Venezia del 1964, facendolo vincere il Gran premio della Pittura grazie anche all’intervento del critico italiano Marchiori. Altri artisti presenti sono Andy Wharol con otto lavori quali “Nine Jackies” (1964), “Triple Rau-schenberg” e “Cambell’s Soup Can - Turkey Noodle” (1962), Roy Lichtenstein, Jim Dine, James Rosenquist, Claes Oldenburg e Tom Wesselman. L’esposizione chiude con una sala dedicata alla Minimal Art con alcune impor-

tanti sculture datate anni Sessanta, composte di forme geometriche elementari singole o ripetute, realizzate con materiali di preferenza industriali dagli artisti Dan Flavin, Donald Judd e Robert Morris. Una mostra che testimo-nia un percorso reale dell’Arte che, dagli anni sessanta, attraverso la via commerciale di mercanti e galleristi ha determinato la forza della produzione artistica maggior-mente statunitense. La collezione Sonnabend, come indica la direttrice dei Musei Civici Veneziani, Gabriella Belli, è “diventata parte del patrimonio museale di Cà Pesaro anche se si tratta di un prestito a lungo termine: una prosecuzione delle collezioni che come acquisizioni si è fermato agli anni ‘60”.

di Alain Chivilò

Venezia La signora dell’arte imperava sugli artisti che spesso dicevano: “Se lo dice Ileana”

La collezione Ileana Sonnabend Continua la rassegna che porta nei migliori teatri e piazze della

Regione alcune delle voci più belle del mondo. Tra queste c’è sicuramente quella di Noa una cantautrice e percussionista di

origine yemenita/israeliana/americana, che insieme con Gil Dor ha entusiasmato e incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico, appassionato e intelligente stile di scrittura e di interpretazio-ne. Sarà in concerto sabato 25 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Accademia di Conegliano. Al centro dello spettacolo Love Medicine, frutto della collaborazione di Noa con Gil Dor, da sempre al suo fi anco come direttore musicale e chitarrista. Un album che nasce da quattro anni di lavorazione: una pausa creativa in cui hanno tradot-to in musica tutte le sfumature delle emozioni e l’energia scaturite da incontri signifi cativi e luoghi magici. Noa sarà accompagnata da Gil Dor alla chitarra, Adam Ben Ezra al basso e Gadi Seri alla bat-teria, insieme a un quartetto d’archi. I live saranno l’occasione per presentare al pubblico l’ultimo, omonimo CD, e al tempo stesso per ripercorrere le canzoni più amate della carriera di questa straordina-ria interprete, capace di conquistare anche l’ascoltatore più esigente con la sua voce angelica e la sua presenza scenica magnetica. La musica per Noa è anche strumento per il suo instancabile e corag-gioso lavoro per la pace nel suo Paese. I suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres e molti altri ancora. Ma nel calendario di Veneto jazz sabato 1 novembre c’è Gilberto Gil e ancora il 13 novembre Robert Glasper mentre Cassandra Wilson, la signora del Jazz, sarà al Teatro Nuovo di Verona sabato 13 dicembre. Per i dettagli: http://www.venetojazz.com

veneTo jazz

a conegliano noa e la sua voce Per la Pace

M.P.

Fondazione Prada

Il rapporto tra arti visive e suono, dal Cinquecento alla nostra contemporaneità attraverso il ruolo dell’artista musicista e

degli strumenti musicali, è la tematica della mostra che fi no al 3 novembre la Fondazione Prada di Venezia, sede a palazzo Cà Corner, propone durante il periodo della Biennale Architettura. Le sonorità si mettono in rela-zione con le opere d’arte trovando similitudini e diversità. L’esposizione si sviluppa nei due pia-ni principali di questa storica residenza riu-nendo più di 180 opere e oggetti, tra dipinti e partiture, strumenti mu-sicali decorati, automi e macchine musicali, sculture e readymade. Un allestimento che ri-manda al concetto dello spartito nel quale una struttura lineare crea la planimetria e la disposizione ambientale dei supporti, mentre la scrittura musicale che lo compone è sostituita dagli oggetti e dagli strumenti in mostra. Il XVI secolo inizia il percorso espositivo con dipinti a soggetto mu-sicale realizzati da Bartolomeo Veneto e Ni-cola Giolfi no (1520 – 1530) per proseguire con strumenti musicali realizzati da Giovanni Battista Cassarini e Michele Antonio Grandi nel Seicento. Nella storia i secoli XVIII e XIV evidenziano l’evoluzione musicale che portò

alle esplorazioni del 1900. Il secolo passato, suddiviso tra arte moderna e contemporanea, tocca le principali tappe artistiche attraverso il movimento Fluxus con John Cage, George Maciunas e Joe Jones, il Nouveaux Réealism di Jean Tinguely e Arman: tutti artisti caratte-rizzati da opere con assemblaggi precostitui-ti, casuali e dispositivi musicali. Da qui le re-

lazioni che i diversi soggetti hanno avuto con le sonorità sono molti, da Tom Wesselmann, Claes Oldenburg a Coosje van Bruggen per esempio. Relazioni con spartiti, banjo, violini e chitarre fi no alle opere interattive con il pub-blico di Laurie Anderson con Handphone Table (1978), Loris Gréaud con Crossfading Suitca-se (2004) e Doug Aitken con Marble Sonic Table (2011). Una mostra divulgativa che aiuta a comprendere la complessità creativa che contraddistingue tuttora musica e arte.

Art or Sound

A Venezia, isola della Giudecca, la Casa dei Tre Oci sta divenendo anno dopo anno la sede principale per la fotografi a d’arte della Serenissima. Fino all’08 dicembre la mostra “Venezia si difen-

de 1915 – 1918” testimonia, a cento anni dall’inizio internazionale della Grande Guerra, le protezioni ideate per far fronte alle incursioni aeree austriache. In totale furono 42 gli attacchi che scaricarono sulla città un totale di 1029 bombe (300 solo durante la notte tra il 26 e il 27 febbraio 1918), con il risultato di provocare ingenti danni materiali, ma soprattutto 52 vittime e 84 feriti tra la popolazione. Le quattro sezioni del percorso espositivo mostrano come Venezia si di-fese, inserendo un focus sulla più importante azione militare italiana durante la I guerra: l’affondamento della corazzata Wien nel porto di Trieste, compiuto dai Mas guidati dal tenente di vascello Luigi Rizzo. Lungo la mostra si percepisce come fu studiata e attuata un’impor-tante strategia difensiva partendo dalla protezione dei monumenti

cittadini. Murature di rinforzo, “saccate”, imbragature di legno, rimo-zione di monumenti pubblici, palloni frenanti per ostruire lo spazio aereo e altane trasformate in postazioni di avvistamento e di difesa antiarea attraverso fucilieri della Marina e volontari pronti al fuoco sono gli strumenti attuati durante la guerra. Tutto questo ha creato la modifi ca degli usi e costumi dei veneziani che dovevano sempre pensare a essere vicini ai rifugi in occasione delle frequenti incursioni, ascoltando il suono delle sirene, vivendo anche nell’oscuramento, aiutando la rimozione delle macerie, fi no al continuo andirivieni negli ospedali. A conclusione del percorso espositivo un corpus illustrativo pone l’accento sulle cartoline postali e sulle campagna di sostegno e sottoscrizioni. Una mostra dunque che mette in luce una testimo-nianza sugli effetti della Grande Guerra, che diventano a loro volte documenti indispensabili per approfondire ulteriormente la tragicità dell’evento.

grande guerrra 1915-1918

vENEZIA SI DIFENDE

Al.Ch. Al.Ch.

34 Cultura veneta

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36 Sì, viaggiare14 Sì,viaggiare

Vespe gialle si muovono gaie e leggere tra i fi lari delle viti, sullo sfondo di paesaggi di rinascimentale bellezza. Paesaggi dove l’uomo è intervenuto con saggezza,

rispettando la naturale armonia dell’ambiente. Percorrere in allegria con la moto i sentieri tracciati fra i vigneti che ordinata-mente ricamano le colline del Collio è un’idea stravagante (ma azzeccata) di Edi Keber, Josko Sirk e alcuni loro amici in vena di lanciare qualche novità. Il tour a bordo del popolare scooter della Piaggio, quello reso universalmente famoso da Audrey Hepburn e Gregory Peck nel fi lm “Vacanze romane”, è un modo per godere degli splendidi scorci racchiusi nel territorio delimitato dallo Judrio e dall’Isonzo, incorniciato fra i dolci pendii vitati dove nascono i celebrati vini bianchi del Collio. Vini così buoni da far meritare alla zona l’appellativo di “Borgogna italiana”. La sosta in qualche selezionata cantina aiuta poi a catturare anche i profumi di questa terra baciata da Bacco e tenuta meglio di un giardino da chi la lavora. L’escursione sulle scanzonate Vespe gialle ha colpito anche una giornalista americana e così l’esperienza è fi nita persino sul New York Times. Un reportage di tre pagine che ha dato una visibilità incredibile al Collio.

La cartina che indica i sentieri per le Vespe è signifi camen-te priva dei confi ni fra Italia e Slovenia. Un modo per esorciz-zare e archiviare defi nitivamente il passato, quando il Collio

era diviso in due e la cortina di ferro che correva dal Baltico all’Adriatico tagliava a metà persino il piazzale della stazione di Gorizia. Ora il Collio, la cui parte slovena si chiama Brda, è tornato unico, come lo era stato per secoli, prima sotto il Vesco-vado di Aquilea e poi sotto la corona d’Asburgo. I confi ni sono spariti. Attraversarlo in libertà signifi ca non accorgersi nemme-no più dell’assurda lacerazione provocata dalla Guerra Fredda, che qui tagliò poderi e vigneti, chiese e cimiteri, in qualche caso persino i cortili delle case. La Vespa gialla è stata una trovata molto apprezzata dagli enoturisti. Si sa, il turismo del vino in Italia muove ogni anno circa cinque milioni di persone e di idee nuove ce n’è sempre bisogno. Un gruppo di cinque vignaioli, un’avanguardia culturale (e colturale), s’è messo in testa di valorizzare ancora di più questa terra eletta di grandi vini e ha creato “Collio Vitae”, che riprende la positiva esperienza di “Piccolo Collio”, associazione per il territorio creata da artigiani del gusto e ristoratori, nobili contadini e vignaioli che amano la zona. “Collio Vitae” ha come stella polare l’eccellenza: Roberto Picech, Edi Keber, Damijan Podversic, Damian Princic e Dario Raccaro la perseguono senza compromessi, come stanno a dimostrare i tanti riconoscimenti meritatisi dai loro vini. Oggi per loro il Collio è un unico vino, dalla qualità allo stato puro: un blend fra i vitigini della Doc Collio, in primis Ribolla gialla, Malvasia istriana e Tocai friulano. Un unico vino

a cui ciascuno di loro però vuol dare sfumature diverse per connotare il proprio talento creativo. Edi Keber lo ha chiamato Collio. Collio e basta. E per farlo utilizza Ribolla, Malvasia e Tocai (pardon, Friulano). Raccaro ha fatto lo stesso: il suo Col-lio è un uvaggio composto da Tocai friulano (qui lo chiamano ancora così alla faccia degli ungheresi), Sauvignon e Pinot grigio. Picech ha scelto Jelka (Gabriella in sloveno, la mamma di Roberto l’attuale titolare della cantina), prodotto con vini ottenuti da uve provenienti da vecchi viti di Tocai friulano, Mal-vasia e Ribolla gialla. Il primo affi nato in botte grande, gli altri in tonneaux. Picech ha pure ricavato una accogliente foresteria agrituristica accanto alla cantina: gli sono arrivati ospiti anche dalla Nuova Zelanda. Princic ha eletto a vino simbolo il suo Colle Duga: Sauvignon, Tocai friulano e Chardonnay. Infi ne il “fi losofo” Damijan Podversic: il suo Kaplia, un blend fra Chardonnay, Tocai friulano e Malvasia istriana, è frutto di uve raccolte in surmaturazione, lunghe macerazioni sulle bucce, affi namento in botti grandi e poi in bottiglia.

L’obiettivo di Collio Vitae è dare un appeal diverso al Collio: non più la regione delle ultime viti dell’impero, ma il cuore della nuova Europa, sinonimo internazionale di una terra vocata al vino com’è avvenuto per la Borgogna, la Mosella, la Wachau austriaca. Insomma, i cinque vignerons di Collio Vitae sono convinti che sia giunto il momento anche per il Collio di

darsi un’identità più forte e marcata. Basta con i troppi vitigni internazionali e in alternativa creare un vino unico che connoti fortemente la zona (vedi l’esempio del Franciacorta) e nel contempo dare più valore al lavoro nel vigneto con coltivazioni più sostenibili, in molti casi biologiche, in modo che la differen-za di qualità si percepisca nel bicchiere. Dal vino al territorio. Il Collio e la zona circostante hanno molto da offrire anche sotto il profi lo turistico. Basta pensare ai castelli (quello di Spessa e quello dei conti Formentini a San Floriano sono circondati da campi da golf), ai borghi storici, alle pievi, ma soprattutto alle testimonianze della Grande Guerra: dal sacrario di Oslavia, al museo sul monte San Michele, o a quello ospitato al Castel-lo di Gorizia. E poi alle trincee, molte delle quali in vista del Centenario sono state ripristinate e rese agibili alle visite degli escursionisti. E poi c’è il Parco Ungaretti di Sagrado che ricor-da l’esperienza dolorosa del poeta-soldato durante la Grande Guerra. La sua vita in trincea è condensata in opere che tutti abbiamo studiato a scuola, come San Martino del Carso, dove la tragicità del confl itto si avverte nel suo quotidiano incontro con la morte, magari nella descrizione cruda del volto devasta-to di un compagno ucciso dal fuoco nemico. Il parco letterario è impreziosito da artistiche e ardite installazioni che riportano i versi del poeta. Dal belvedere del parco lo sguardo si spinge fi no al mare, fi no a Grado, fi no al golfo di Trieste.

NELLA FOTO GRANDE UNA VISTA PANORAMICA DEL COLLIO DALL’AZIENDA DI DAMIJAN PODVERSIC. A DESTRA, IN ALTO, LE VESPE GIALLE DEL COLLIO E UNA VECCHIA PIANTA DI VITE DELL’AZIENDA RACCARO. PIÙ SOTTO: IL CASTELLO DI SPESSA. A SINISTRA: UNA CAMERA DELL’AGRITURISMO DI ROBERTO PICECH E I CINQUE VIGNERONS DI COLLIO VITAE. SOTTO, DA SINISTRA: UNA MAPPA STORICA DEL COLLIO, I CINQUE VINI SIMBOLO DI COLLIO VITAE, UNO SCORCIO DELLA ZONA E LA STORICA CANTINA DI EDI KEBER

PER LA QUALITÀ DEI SUOI BIANCHIS’È MERITATO L’APPELLATIVO

DI “BORGOGNA D’ITALIA”DOPO L’APERTURA DELLE FRONTIERE

CON LA SLOVENIA LO SI PUÒ VISITAREINTEGRALMENTE IN PIENA LIBERTÀ

UN’IDEA ORIGINALE È FARLOA BORDO DI UNA VESPA GIALLA

CINQUE VIGNERONSUNITI IN “COLLIO VITAE”

GUARDANO AL FUTUROPUNTANDO SU UN VINO UNICO

CHE DIA PIÙ IDENTITÀ ALLA ZONASIRK, L’ARTE DELL’ACETO

Collio territorio da bere

FRIULI VENEZIA GIULIA

C’è aceto e aceto. Da una terra di grandi vini come il Collio nasce uno dei grandi aceti italiani. Lo produce Josko Sirk alla Subida di Cormons. Sirk nella vita fa

anche il ristoratore (è suo lo storico ristorante “Al cacciato-re”) e offre ospitalità agrituristica di alto livello. Sirk (nella foto) ottiene il suo grande aceto direttamente dalle uve prodotte nelle vigne adiacenti all’acetaia. Le uve deraspa-te fermentano in tini di rovere, poi viene innescata la fermentazione acetica con l’aceto madre. Dura quasi un anno. Poi l’affi namento in piccole botti per altri tre o quattro anni. La qualità delle uve e il lunghissimo contatto con le bucce e le fecce nobili, permettono di ottenere un prodotto di grande struttura, ricco di minerali, persistente e complesso. Josko Sirk, opera dell’architetto Markus Klaura, su prenotaazione apre la sua acetaia alle visite.

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i nostri Esperti

IL DIRITTO PER IL CITTADINO

La cessione di immobili AterDott. Avv. Notaio Matteo Ceolin

DOTT. AVV. NOTAIO MATTEO CEOLIN [email protected]

I c.d. immobili ATER (Azienda Territoriale Edilizia Residenziale) sono la categoria più nota degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, quelli cioè realizzati usufruendo di particolari contribuzioni e deroghe alla legislazione generale di settore allo scopo di fornire alloggi abitativi per i cittadini con scarso reddito. Questo tipo di attività edilizia è realizzata a costi ridotti allo scopo di avvantaggiare i destinatari di questi alloggi. Come contropartita per questo vantaggio vengono solitamente previsti dal legislatore divieti temporanei di alienazione degli alloggi così realizzati, oppure limitazioni varie alla

libertà del commercio giuridico del bene realizzato, al duplice scopo di evitare comportamenti speculativi su queste costruzioni ed altresì per garantire che il bisogno di alloggio, da parte di questi ceti bisognosi e meritevoli di assistenza sia effettivo, in tal modo costringendo il benefi ciario ad occupare l’alloggio per un determinato periodo.Per la Regione Veneto la disciplina di questa tipologia di alloggi la si ritrova nella Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, la quale sostanzialmente non fa che recepire quanto già previsto dalla Legge nazionale del 24 dicembre 1993, n. 560. In concreto il soggetto titolare di

immobili ATER si vede gravare da due oneri fondamentali: 1) il primo consiste nel divieto di vendita, anche parziale, per un periodo di dieci anni dalla data del contratto di acquisto; il divieto è a intendersi in senso ampio per cui non solo è vietata la vendita in senso proprio ma pure qualsiasi altro atto che determini un trasferimento del bene (permuta, donazione ecc.); 2) il secondo consiste nel diritto di prelazione riconosciuto in ogni caso di vendita agli enti pubblici anche una volta che siano decorsi i 10 anni.In concreto quindi il titolare di immobile ATER non può cedere ad alcun titolo il bene prima che

siano decorsi 10 anni; l’obbligo si trasferisce anche agli eredi che subentrino nella titolarità del bene per morte del suo titolare (es. la moglie che riceve dal marito oppure i fi gli che ricevono dal genitore). Decorsi i 10 anni, invece, si potrà vendere ma occorrerà prima informare l’ente pubblico di questa intenzione per garantirgli il diritto di prelazione

sull’acquisto; sebbene gli enti pubblici non esercitino quasi mai questa facoltà, la legge riconosce loro 60 giorni di tempo per il suo esercizio. Soltanto decorso tale termine, e previa esibizione al Notaio della prova dell’avvenuta comunicazione all’ente pubblico, sarà possibile vendere senza rischi l’immobile ATER.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Cari lettrici e lettori, in questo numero affronto la delicata questione inerente il maltrattamento e l’uccisione di animali, che, si sa, con l’arrivo dell’estate aumentano notevolmente con vanto, in molti casi anche pubblico su Facebook, di queste spregievoli e gravissime condotte da parte degli autori.Quale la disciplina applicabile in questi casi? di quale reato rispondono gli autori del fatto?Con la legge n. 189/2004 è stato introdotto nel codice penale il Titolo IX bis rubricato “Dei delitti contro il sentimento degli animali”.Con tale titolo si vogliono punire tutte quelle condotte che, con intensità diversa, offendono la sensibilità degli esseri umani nei confronti degli animali cagionando lesioni o fi nanco la morte di questi.Le fattispecie di reato introdotte dalla legge n. 189/2004 sono, rispettivamente:1) Uccisione di animali ex art. 544 bis c.p.2) Maltrattamento di animali ex art. 544 ter c.p.3) Spettacoli e manifestazioni vietati ex art. 544 quater c.p.4) Combattimenti tra animali ex art. 544 quinquies c.p. Quali sono gli atti che costituiscono maltrattamento di animali?Essenzialmente il reato di maltrattamento previsto e punito dall’art. 544 ter c.p. si ritiene integrato ogni

qual volta l’animale viene sottoposto, per crudeltà o senza necessità e con coscienza e volontà da parte del soggetto agente, a sevizie (intese come comportamenti che procurano una lesione all’animale) o comportamenti o fatiche o lavori insopportabili per le sue caratteristiche, quando gli vengono somministrate sostanze stupefacenti o vietate (es. sostanze dopanti o eccitanti) o sottoposto a trattamenti che procurino un danno per la sua salute. Questo reato è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. Se da tali condotte segue la morte non voluta dell’animale, della quale cioè l’agente neppure ha accettato il rischio, il colpevole risponderà anche dell’aggravante ad effetto speciale prevista dall’art. 544 ter comma III c.p. con un aumento della pena della metà. Diversamente, ovvero se la morte dell’animale era voluta dal soggetto agente, si confi gura il reato di uccisione di animali di cui all’art. 544 bis c.p.che cos’è l’animalicidio?L’animalicidio altro non è che l’uccisione volontaria di animali; condotta che può essere posta in essere da un soggetto agente con qualsiasi modalità per crudeltà o senza necessità nei confronti di un animale cagionandone la morte e che integra la fattispecie di reato p. e p. (p. e p= prevista e punita) dall’art. 544 bis del codice penale.La pena per chi si rende responsabile di tale reato,

procedibile di uffi cio, è della reclusione da da quattro mesi a due anni.La ratio evidente di questa norma è quella di tutelare l’esistenza in vita di qualsiasi animale domestico, selvatico o addomesticato, ponendolo al riparo da atti di crudeltà o senza necessità che l’essere umano possa porre nei suoi confronti.Come poc’anzi esposto l’uccisione dell’animale deve avvenire per crudeltà o senza necessità. Evidente quindi che non rientra nel delitto in esame l’uccisione di animali per la macellazione o per la sperimentazione.cosa si intende per “crudeltà” e “senza di necessità”?I menzionati concetti sono stati individuati dalla Corte di Cassazione. Per crudeltà si intende una condotta “di per sé caratterizzata dalla spinta di un motivo abbietto o futile”. Rientrano nella fattispecie le condotte che si rivelino espressione di particolare compiacimento o di insensibilità» (così Cass. Pen. n. 9668/1999).In altre parole gli atti di crudeltà consistono nell’infl izione di gravi sofferenze fi siche senza giustifi cato motivo.Per assenza di necessità si fa riferimento a tutte quelle condotte di uccisione che sono poste in essere e non sono giustifi cate dalla necessità dii evitare un pericolo imminente o un danno giuridicamente apprezzabile (così Cass. Pen. n. 1010/1997).Si evidenzia alla Vs attenzione di come l’uccisione di un animale può essere causata tanto da un’azione

quanto da un’omissione. E’ ininfl uente, al fi ne della rilevanza penale dell’atto, il mezzo impiegato per cagionare il decesso.l’uccisione da parte di un altro animale sfuggito a chi ne aveva la custodia, quale responsabilità penale genera?Non rientra nella fattispecie in esame l’uccisione di un animale da parte di un altro animale sfuggito al custode, trattandosi di evento colposo, che può generare solo una forma di responsabilità civile ai sensi dell’art. 2052 c.c. Diverso il caso di uccisione di un animale a seguito di un combattimento con altro animale. In tal caso vi sarà concorso tra i reati di cui agli artt. 544 bis (uccisione di animali) e 544 quinquies c.p. (divieto di combattimenti tra animali). Concludo esortando ciascuno di VOI a segnalare, anche tramite la sottoscritta ogni caso di maltrattamento di animali cui sia seguita o meno la morte degli stessi onde poter procedere alla giusta denuncia avanti l’Autorità competente nei confronti di chi si è reso responsabile di una siffatta ignobile, vergognosa e criminale condotta.

AFFARI DI FAMIGLIA

Maltrattamento ed uccisione di animali (animalicidio) investimento di animale e omissione di soccorso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

37I nostri esperti

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Page 38: Delta sett2014 n110

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Page 39: Delta sett2014 n110

Ottobre è il mese della prevenzione: il cancro al seno si vince così

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L’Editoriale

Diffi coltà di accesso alle prestazioni sanitarie determinate dalle liste di attesa e ticket sanitari che in tem-

pi di profonda crisi economica risultano insostenibili per molte persone fanno sì che molti italiani siano costretti a trascu-rare la propria salute.

Delle oltre 24mila segnalazioni per-venute illustrate nel 17mo rapporto Pit Salute (Sanità) nazionale la maggior parte riguarda le diffi coltà di accesso alla diagnostica ed alle prestazioni specialistiche dovuta alle lista di attesa, seguono l’aumento dei ticket ed i costi elevati per le stesse prestazioni che spingono molte volte alla loro rinuncia sia attraverso il SSN, nel primo caso, che in regime di libera professione,nel secondo caso, intramoenia o in strutture private.

Viene inoltre segnalato che una famiglia in media sostiene già diret-tamente costi annui per 650 euro per farmaci necessari ma non prescrivibili attraverso il SSN; 901 euro per para-farmaci (pomate, integratori, colliri etc.); 7390 euro per strutture residen-ziali o semiresidenziali; 11.300 euro per eventuale badante; 1070 euro per visite specialistiche o riabilitative; 537 euro per protesi ed ausili; 737 euro per dispositivi medici monouso: pannoloni, cateteri, materiali per stomie.

Continua a pag.

di Francesco noce*

camBIa La sOcIeTÀ e serVe una nuOVa medIcIna deL TerrITOrIO

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*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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La Blefarite o infiammazione della palpebra

Quando scegliere gli impianti

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Tutte le malattie hanno origini nell’Intestino

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Page 40: Delta sett2014 n110

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L’Editorialesegue da pag. 39

In questa difficile situazione sarebbe opportuno evitare ulteriori tagli in Sanità, che rischierebbero di com-promettere ulteriormente la salute dei cittadini. Ottenere la diminuzione dei ticket ed effettuare un governo cli-nico delle patologie,soprattutto croniche, per limitare le liste di attesa, sarebbero scelte che rappresenterebbero una valida risposta alle segnalazioni di disagio per le difficili situazioni economiche delle famiglie e la difficoltà dell’ accesso alle prestazioni sanitarie. Va da sé che in questo contesto prestazioni di esami per la prevenzione, e quindi non esenti ticket, di patologie di soggetti a rischio risulta molto più difficile e complicato con la elevata probabilità dell’ insorgenza di nuove disabilità che andranno ad incrementare un circolo vizioso. La più rappre-sentativa Associazione dei Medici di famiglia (FIMMG), ha stretto una collaborazione con FederAnziani,una Federazione con oltre 3 milioni di iscritti, per favorire quelle condizioni in cui i pazienti anziani, per lo più affetti da patologie croniche e quindi con necessità di controlli strumentali periodici, possano trovare risposte in tempi brevi presso gli studi dei loro Medici curanti. In pratica si tratta di dotare gli studi dei Medici di famiglia della strumentazione e del personale occorrente per svolgere quell’attività di diagnostica strumentale di primo livello che oggi grazie alla tecnologia ed alla telemedicina possa consentire al paziente di trovare presso il suo Medico curante, che conosce la sua e la storia clinica della sua famiglia, quelle risposte che il suo stato di salute necessita senza sballottamenti continui da una parte all’altra,senza esser visitato ogni volta da professionisti diversi che spesso vede per la prima volta, attraverso un percorso diagnostico-terapeutico adattato alla singola persona, in collaborazione con i Medici specialisti di riferimento. E’ difficile, allo stato attuale, comprendere il silenzio della Regione Veneto ed i gravi ritardi nella adozione dei provvedimenti attuativi degli accordi, ormai codificati da mesi con le Associazioni dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta per attuare una nuova medicina del territorio in linea con i cambiamenti della società e con il progresso della scienza, in grado anche di fronteggiare in modo efficiente ed efficace da un lato l’ aumento esponenziale delle patologie croniche legato all’ aumento della vita media e dall’ altro far fronte ai minori ricoveri e dismissioni precoci, legati ad una revisione strutturale degli Ospedali (minori posti letto) e a tecniche terapeutiche sofisticate che riducono i tempi di degenza. Nel corso dell’anno vengono sostenute diverse iniziative per sensibilizzare la pubblica opinione, ma anche per raccogliere fondi per la ricerca, su determinate malattie come può essere la Giornata Mondiale sull’ AIDS o sul Diabete o sulle Leucemie o sulla SLA o sulla Sclerosi Multipla e altre. Ci ha sorpreso invece la notizia che il 26 settembre è stata celebrata la “Giornata Mondiale della Contraccezione” Come se la Maternità (la M maiuscola non è casuale) fosse una malattia. Già viviamo in tempi di crisi e di prospettive di un futuro incerto e di denatalità, ma così ci sembra di perdere ogni speranza. Se le intenzioni degli organizzatori sono quelle di organizzare un Convegno Scientifico organizzino un Convegno Scientifico; se sono quelle di approfondire conoscenze sulla sessualità organizzino la “Giornata dell’Educazione Sessuale”, sui comportamenti a rischio, sulle malattie sessualmente trasmissibili, sui comportamenti atti ad evitarle etc.; se sono quelle di divulgare misure contraccettive per evitare gravidanze indesiderate sarebbe più responsabile e più etico organizzare la “Giornata della Maternità Responsabile” in cui vi è anche spazio per le metodiche contraccettive, ma in un contesto e con finalità ben diverse. Non dimenticando che da molte gravidanze indesiderate al momento, sono nati figli che, anche solo per il loro essere, hanno costituito la felicità dei genitori. *Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

OccOrre rIsTaBILIre una fOrTe aLLeanza medIcO-pazIenTedi dott. Francesco noce*

Page 41: Delta sett2014 n110

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ta la marca e matricola del proprio dispositivo e viene erudito sull’importanza di una corretta igiene orale, di periodici controlli e non per ultimo su un corretto stile di vita.

La mancata osservazione di queste regole posso-no compromettere il successo della terapia impiantare e costringere il paziente ad un nuovo intervento.

L’implantologia ha dunque rivoluzionato l’esteti-ca dentale, il più delle volte, mandando in pensione la vecchia dentiera.

L’installazione di impianti orali, sostituendo denti mancanti, consente i migliori risultati sia estetici che funzionali.Gli impianti orali sono dispositivi costituiti da una

vite in titanio inserita all’interno dell’osso mandibolare o mascellare, che consente di sostituire le protesi den-tarie con il supporto diretto dell’osso stesso.

L’implantologia orale, che nel nostro studio viene eseguita dal Dr. Augello Michele da oltre 15 anni, rappresenta senza dubbio una terapia affi dabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine.

La terapia implantare è indicata per la sostituzione di uno o più denti mancanti oppure nel caso si voglia rendere fi ssa una prostesi mobile nel caso questa non sia abbastanza sostenuta.

Un requisito essenziale per utilizzare gli impianti è quello di avere suffi ciente volume di osso residuo nelle aree interessate.

Si esegue tramite un piccolo intervento chirurgico direttamente in studio dentistico.

Durante l’intervento viene inserito, dall’implanto-logo, l’impianto nell’osso . L’intervento è indolore, si esegue in anestesia locale e in sala sterile.

Nei nostri protocolli operativi, dopo l’inserimento degli impianti per mantenere in salute i tessuti circo-stanti, dedichiamo una seduta di informazione al pa-ziente durante la quale viene consegnato il passaporto implantare che altro non è che un documento che ripor-

Quando scegliere gli impiantiUna terapia affidabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine

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Il dr. Ottavo Franco Bellucco medico chirurgo specialista odontostomatologia

dr.ssa alessia Marcato Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in terapie di coppia/famigliari ed individuali studio atma via Pozzuoli 13/b spinea (Ve) - Cell. 3493610094

te restano nel sistema e come i “fi umi carsici” passano, e vengono consegnati, dai membri di una generazione a quelli della generazione successiva che spesso si trova designata a raccogliere, pure non avendo i mezzi per farvi fronte e sostenere il ricevuto”. Vetere M., (2008) Ogni genitore dovrebbe, quindi, sentirsi in dovere di offrire al fi glio sicurezza in termini non solo di calore e protezio-ne, ma anche di capacità di gestire le esperienze stressanti non evitandole, né rimuovendole, né minimizzandole, ma riconoscendole e, assicurandogli così, una solida affettività e competenza per continuare la vita in modo equilibrato. Sa-ranno quindi la consapevolezza e la capacità d’esprimere il dolore, nelle sue varie manifestazioni (sentimento di vuoto, isolamento, mancanza, pericolo, perdita, abbandono) e il correre il rischio di condividerlo, che diverranno dono prezioso per uno sviluppo sano ed autentico della personalità dei fi gli.

Mi è capitato spesso di osserva-re come i genitori, di fronte al disappunto e alla sofferenza

dei fi gli, in seguito ad un castigo o una sgridata, intervengano immediatamen-te distraendoli, minimizzando il loro do-lore o facendoli ridere in un momento in cui il bambino sta ancora cercando di bloccare il pianto, di allontanare la paura, l’offesa o tutto ciò che lo ha scosso. L’educazione e la disciplina richiedono, però, coerenza pena l’emergere del seguente pensiero nei fi gli: “Sono così forte, ingestibile e pericoloso a tal punto che i miei genitori temono la mia disperazione? Se non sanno reggere un divieto, ge-stire il mio dolore e non sono chiari nei loro messaggi, come posso io riporre la mia sicurezza e fi ducia in adulti insicuri?” I bambini con il loro comportamento chiedono l’intervento adulto non per porre fi ne alle loro sofferenze, ma per aiutarli a riconoscerle, gestirle e superarle. Il limite, la regola, il rispet-to del loro pianto, della loro angoscia e paura gli consentono di aver un contenimento delle emozioni negative e li fanno sentire protetti, così che ogni loro relazione sociale sia guidata da sentimenti d’effi cacia, senso d’adeguatezza e di sicurez-za. Il principale sistema educativo preposto a tale obiettivo è senza dubbio la famiglia. I teorici affermano che essa ha due compiti preponderarti da svolgere: garantire lo sviluppo psicosociale e affettivo di ciascuno dei suoi membri e gestire la sofferenza e il dolore senza che essi travolgano la mente. Succede spesso che in terapia arrivino situazioni nelle quali “I dolori non elaborati dalle persone direttamente coinvol-

Mamma, papà fatemi soffrire!!!Quando la sofferenza diviene un bene prezioso

Dott. Alessia Marcato

Molte persone presentano quell’ eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e “datata,” ma evitano di affrontare l’intervento

di blefaroplastica per paura sia dell’anestesia sia di andare incontro alle possibili complicanze degli interventi chirurgici tradizionali. La chirurgia non ablativa è una pratica medico-chirurgica non invasiva, incruenta, affi dabile e sicura, di fa-cile attuazione e priva di rischi per il paziente, ovviamente se eseguita da operatori preparati.

Si tratta di una tecnica eseguita con un piccolo rivolu-zionario strumento (PLEXR)che sfrutta il plasma, “il quarto stadio della materia” che agisce a livello superfi ciale, non prevede tagli, cicatrici, sanguinamento o punti di sutura e permette di ottenere un progressivo ringiovanimento delle palpebre e del contorno occhi, attraverso una vaporizza-zione del tessuto cutaneo in eccesso. Il trattamento non prevede anestesia ma solo l’applicazione di una crema anestetica; si opera intervenendo mediante piccoli spot distanziati tra loro per permettere un accorciamento del tes-suto trattato con conseguente scomparsa progressiva delle rughe. Una seduta dura circa 20 minuti; nell’immediato post trattamento compaiono delle crosticine puntiformi che

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo?Il trattamento non chirurgico della pelle in eccesso

studio Medico dott.ssa Cristina RogatoViale dei Mille 107a – [email protected]. 3282523160

Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

non vanno rimosse e cadono spontaneamente nel giro di qualche giorno, il gonfi ore scompare in un paio di giorni. Il ritorno al sociale è immediato. Il numero e l’intensità delle sedute viene poi valutato in base al caso specifi co.

Il risultato è progressivo, naturale e duraturo nel tempo. I campi di applicazione però, non sono solo le palpebre. Il Plexr permette di ottenere ottimi risultati anche sulle lassità tessutali post-gravidanza non ecces-sive, sulle smagliature periombelicali, sulle pieghe delle guance e sul collo. Inoltre trova impiego nell’asportazio-ne di nevi benigni, cheratosi, angiomi, macchie cutanee, xantelasmi, acne in fase attiva e in cicatrici post-acneiche, permettendo risultati immediatamente visibili con guari-gione in circa una settimana.

Nonostante gli effetti veloci e duraturi la metodica ha un costo assolutamente accettabile se paragonato a quello di un intervento chirurgico tradizionale.

L’adolescenza è una fase importante e delicata dello sviluppo

dell’individuo, rappresenta un momento in cui il le-game con i genitori viene ridefi nito e per questo motivo possono emergere dei con-fl itti. L’adolescente si trova in piena trasformazione da un punto di vista fi sico, psicologico e relazionale; egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere e identifi care ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di dif-ferenziazione dai genitori. La maggior parte dei ragazzi riesce ad attraversare il processo adolescenziale e della giovane età adulta con suffi ciente serenità e fi ducia, a volte invece questo passaggio può essere vissuto come fonte di ansia, di eccessive tensioni e insicurezze.

Il disagio giovanile si può manifestare attraverso comportamenti quali ritiro sociale, fobie e abbandoni del percorso formativo (scolastico e universitario) o del lavoro, ansia e attacchi di panico, dipendenze o abuso di alcol e droghe, depressione, disturbi o disor-dini del comportamento alimentare, diffi coltà affettive e relazionali, espressioni di un’impasse o di un blocco

evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza co-municativa dei compor-tamenti, unico modo forse in quel momento per esprimere una diffi -coltà o una sofferenza. Durante l’adolescenza è

molto importante l’uso del dialogo; mantenere un at-teggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo risulta diffi cile e si manifestano i segni di un possibile disagio è opportuno chiedere aiuto. Una valutazione psicologica tiene in considerazione i diversi comporta-menti e aspetti all’interno del funzionamento globale della personalità, della propria storia, del contesto in cui vengono vissuti e della specifi cità del momento evolutivo.

adolescenza? …Parliamone!

dott.ssa Cristina Zago - Psicologa ClinicaRiceve per appuntamento ad adria e RovigoCell.: 348 3468022 - Mail: [email protected]

Dott.ssa Cristina Zago

In questa fase della vita risulta importante cogliere i segnali di un possibile disagio

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ok

Patologia frequente della palpebra responsabile di un disturbo fastidioso con lacrimazione e ar-rossamento congiuntivale. I segni clinici spesso

scarsi danno un disturbo funzionale importante con bruciore, prurito e senso di corpo estraneo. Due prin-cipali forme cliniche: la stafi lococcica e la seborroica.La blefarite stafi lococcica è una infezione primi-tiva dei bordi palpebrali causata dallo stafi lococco. I bordi palpebrali sono infi ammati e le ciglia sono incol-late con croste.La blefarite seborroica è associata a una derma-tite seborroica. L’anomalia è dovuta a una iperprodu-zione di sebo delle ghiandole di Meibomio ( ghiandole del bordo palpebrale). L’esame attento mostra dei tappi di sebo sull’orifi zio delle ghiandole di Meibomio. Le blefariti possono complicarsi con congiuntiviti, con le cheratiti puntate superfi ciali e associarsi con anomalie del fi lm lacrimale, neovascolarizzazione corneale, ul-cerazioni e infi ltrati corneali periferici, anomalie delle ciglia come trichiasi, sbiancamento e perdita di ciglia, orzaioli, calazi.

CONDOTTA DA TENEREL’obiettivo della cura è lottare contro l’ipersebor-

rea, i depositi e le croste, contro l’infezione batterica dei bordi palpebrali e di integrare con lacrime artifi ciali le anomalie del fi lm lacrimale. Il trattamento comporta regole di igiene, applicazione sulle palpebre di cotone imbibito di acqua calda a 40° per 10 minuti così da eliminare le croste, i depositi e il sebo, da ridurre la carica batterica e liberare l’orifi zio delle ghiandole di

Meibomio dal loro tappo. Esiste un dispositivo medi-co per riscaldamento delle palpebre con tecnologia a calore umido che si può provare presso il nostro am-bulatorio. La terapia antibiotica locale è in pomata. Le lacrime artifi ciali devono essere instillate spesso. Non esiste un trattamento defi nitivo della blefarite perché si tratta di una patologia cronica e recidivante. Il sollievo dai sintomi dipende dalla motivazione dei pazienti ad osservare le regole dell’igiene palpebrale.

la Blefarite (infiammazione della palpebra)Un disturbo fastidioso con lacrimazione e arrossamento congiuntivale

dott.ssa Maria grazia Crivellari oculistaVia Contarini 39, 45014 Porto ViroVia don Minzoni 13, 30014 Cavarzeretel:0426 631629, cell: 3391337446

Dott.ssa Maria Grazia

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Gravidanza e allattamento sono dei periodi delicati per l’equi-librio psicofi sico di una donna.

L’agopuntura permette di curare sen-za l’ausilio di farmaci, rivelandosi un rimedio effi cace e privo di controindi-cazioni

L’agopuntura è un metodo che cura stati morbosi mediante l’infi ssio-ne di aghi sottili transcutanei ed è la più nota tra le tecniche terapeutiche della medicina tradizionale cinese. Fonda i suoi pilastri sul concetto di equilibrio tra due opposti, lo yin e lo yang, due aspetti energetici che caratterizzano non solo il corpo umano, ma l’intero universo. Secondo questa disciplina le malattie sono generate da un blocco del libero fl uire nel corpo delle energie o da uno squilibrio delle stesse; la funzione dell’agopun-tura è di ripristinare la corretta circolazione energe-tica attraverso l’infi ssione e la stimolazione di alcuni punti sensibili (agopunti). L’agopuntura rientra tra le “medicine e pratiche non convenzionali”, può essere praticata solo da medici e nel 1991 anche l’Organiz-zazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il suo valore terapeutico.L’agopuntura in gravidanza è l’unica tecnica tera-peutica con la quale si può cercare di correggere la presentazione podalica del bambino. I feti che si presentano con una malposizione alla 30° settimana,

possono spontaneamente portarsi ad una normale presentazione cefa-lica nel 50% dei casi. Con l’ausilio dell’agopuntura e moxibustione, stimolando due punti corporei della madre, tale percentuale può elevarsi fi no a raggiungere il 90%. Anche il vomito gravidico, sintomo molto frequente ma che tende a ridursi spontaneamente dopo i primi mesi, può essere validamente trattato qua-lora la sua gravità sia tale da com-promettere un suffi ciente apporto alimentare alla donna. La cura con

l’ago può essere un valido aiuto anche nel caso di ipogalattia, produzione di latte insuffi ciente alle necessità del bambino. E’ preferibile che almeno nei primi mesi il neonato venga allattato al seno, sia per l’importante potere di difesa dalle infezioni che gli anticorpi e i leucociti in esso contenuti esercitano, sia perché favorisce lo sviluppo di una fl ora intestinale corretta prevenendo gastroenteriti ed allergie.

gravidanza e allattamento, i benefici dell’agopuntura

dott.ssa Maria Zampieri,Medico Chirurgo - diplomata F.i.s.a. (Fede-razione italiana delle società di agopuntura)Calle Caneva 942 Chioggia (Ve)tel abitazione 0414967717tel ambulatorio 0415506306Riceve per appuntamento

Dott.ssa Maria Zampieri

il dente ed infi ne il dente. Ripetere 5-6 volte per ogni zona. Ricordarsi di spazzolare anche la lingua. Per i bambini scegliere comunque uno spazzolino con testina piccola e setole morbide e con manico adatto alla mano di un bambino. Utilizzare una piccola quantità di dentifricio specifi co per bambini.

Ci sono nuove metodiche di preven-zione per l’insorgenza della carie al giorno d’oggi?Fluoro profi lassi: cioè l’assunzione di fl uoro per via orale in gocce o pastiglie; Sigillatura di molari e premolari defi nitivi: una metodica di prevenzione della carie, utilizzata perché le superfi ci occlusali dei primi molari defi nitivi hanno superfi ci molto porose che favoriscono la carie stessa. Concludo con il ricordare che avere una buona igiene orale sin dai primi anni di vita, è il primo step per avere denti sani in futuro.

dona al tuo bambino un inizio sorridenteL’igiene orale per i più piccoli

Come e quando spuntano i primi denti da latte?Ci sono 20 denti da latte, molto più piccoli dei 32 denti permanenti degli adulti. Il grup-po dei “denti primari” è costituito da quattro incisivi, due canini e quattro molari per ogni arcata. Possono spuntare tra i cinque e gli otto mesi, sebbene la loro comparsa pos-sa variare. L’ultimo di questi denti primari spunta di solito quando il bambino ha tra i due e i tre anni. I denti da latte iniziano a cadere intorno ai sei anni e in media fi no ai 12. In ciascuna mandibola, i quattro incisi-vi primari sono sostituiti dai quattro incisivi permanenti, i due canini primari da due ca-nini permanenti, e i quattro molari primari da quattro premolari permanenti. Intorno ai sei anni, spuntano i primi quattro molari per-manenti dietro l’ultimo dente da latte. Essi non presentano un loro equivalente nei denti da latte. La superfi cie masticatoria dei primi molari e’ molto irregolare ed estremamente sensibile alla carie.

Perche è importante salvaguardare la salute dei denti da latteDal momento che i denti primari cadono, è un luogo comune ed errato credere che la cosa non abbia importanza. I denti primari ricoprono una serie di ruoli decisivi. I denti primari sono essenziali nei primi passi della

digestione del cibo: masticazione, triturazio-ne e macinazione. I denti primari funzionano come guide per quelli permanenti; mante-nendo posizioni corrette all’interno della boc-ca, fanno sì che i denti permanenti spuntino al punto giusto e in maniera corretta. Se i denti primari cadono prematuramente a cau-sa della carie aumentano le possibilità che i denti permanenti diventino storti o addirittura vengano bloccati da altri denti. I molari pri-mari rimangono in bocca fi no ai 10-12 anni circa, aumentando le possibilità di trasmette-re la carie ai loro nuovi vicini. Lavarsi i denti mattina e sera con dentifricio al fl uoro è il più importante insegnamento da dare ai propri fi gli per una corretta igiene orale.

Quali buone abitudini posso essere trasmesse dai genitori ai fi gli?Evitare una dieta ricca di carboidrati; evitare frequenti spuntini che aumentano lo svilup-parsi della carie; evitare bevande zuccherine; andare sempre a letto con i denti puliti.

I bambini devono lavarsi i denti con metodi e/o prodotti particolari?La tecnica di spazzolamento è la stessa dell’adulto: Posizionare lo spazzolino ver-ticalmente rispetto alla gengiva e fare un movimento a rullo ruotando il polso. Pulire sia la gengiva che la zona tra la gengiva e

studio dentistico dr.ssa alessia Bertiambulatorio di adria: Via A.Mario, 10Adria (RO) tel. 0426 908221

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Dott.ssa Alessia Berti8

presto, lasciando passare alme-no 2 ore dall’ultimo pasto. Bere molto, almeno 2 litri di acqua al di. Alcalinizzare l’organismo bi-lanciando il PH con frutta e ver-dura cioè con cibi antinfi amma-tori. Respirare profondamente e non fumare. Fare il lavaggio del colon (IDROCOLON-TERAPIA) almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali che naturalmente non riusciremo eliminare. Quindi l’uso sconsi-derato di terapie antibiotiche e anti-infi ammatorie portano allo squilibrio della nostra buona fl ora batterica a scapito della fl ora patogena. Per questo sono convinta che solo delle

terapie naturali ed equilibranti possano garantire una buona salute che duri nel tempo.

E’ convinzione di tutto il mondo scientifi co che l’in-testino sia il nostro secondo

cervello e che esistono tra i due rapporti bidirezionali. L’organi-smo umano è abitato da 40.000 specie diverse di batteri, che vivono in comunione con noi e lavorano per noi, partecipando ai processi digestivi. Come si è detto lo stesso IPPOCRATE 2500 anni fa sentenziò “CHE IL CIBO SIA LA TUA MEDICINA, E CHE LA MEDICINA SIA IL TUO CIBO”. Concludendo quindi esistono po-che regole per prendersi cura del proprio intestino:

Alimentarsi con cibi biologici (non OGM) e non trattati. Pren-dere spesso probiotici e prebiotici per ridurre l’infi ammazione e ripristinare le giuste popolazioni batteriche. Fare esercizio fi sico per al-meno 30 min. al dì. Lo yoga rappresenta una scelta ottimale per il rilassamento della mente e la giusta respirazione. Usare poco sale, poco zucchero soprat-tutto bianco e grassi raffi nati, evitare latte vaccino e latticini freschi e cibi industriali. Coricarsi abbastanza

ippocrate nel 400 a.c diceva: “tutte le malattie hanno origine dall’intestino”

La Dott.ssa Angela Ballarin

dott. ssa Ballarin angela via Contarini 9c 45014 Porto Viro ambulatorio 0426 321599Cell. 335 8057925

Una buona alimentazione e delle terapie naturali ed equilibranti possono garantire una buona salute che duri nel tempo

Il consiglio: fare il lavaggio del colon almeno una volta all’anno per distruggere tutte le scorie adese alle pareti intestinali

settimana, ma nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e succes-sivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento effettuato

all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indebolimento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il velo-ce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progres-sivamente. I vantaggi sono un minor fastidio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comun-que utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ov-viamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta stra-da è stata fatta soprattutto per quanto

riguarda la tecnologia laser. Sostanzial-mente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una deter-minata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazio-ne funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia ge-neralmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’ano-malia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rugby. Possiamo quindi avere astigmatismo as-sociato a miopia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quan-to si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni

Il Dr. Massimo Camellin

dott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]

trattamenti laser refrattivi: lasek

Spesso si ricorre allo psicologo/psicoterapeuta solo dopo aver provato un senso di sconforto e

smarrimento rispetto ai tentativi di risol-vere da soli problemi di tipo personale o relazionale.

Lo spazio relazionale, nel colloquio terapeutico rappresenta un luogo in cui emergono nuovi signifi cati, in cui co-costruire modalità correttive ed effi caci per prendersi cura di sé. Il ricorso ad uno specialista non necessariamente avviene quando è presente una psicopatologia e non necessariamente il processo pre-vede sempre dei tempi lunghi; possono verifi carsi, ad es, problematiche collegate al “ciclo di vita” diffi cili da affrontare, o situazioni di sofferenza che si ripe-tono nella propria storia quasi come in un “copione” ripetitivo sul quale si ha il senso di non poter metterci le mani.

O ancora situazioni in cui non si riesce a dare un nome alle proprie sofferenze. Il cambiamento in te-rapia, è un processo di crescita e di trasformazione creativa che avviene in un clima di autenticità e di accoglienza.

Per cambiamento nella psicoterapia (sia a livello emotivo, che cognitivo e comportamentale) intendo il recupero da parte della persona, della capacità di uti-lizzare attivamente e in modo responsabile le proprie risorse e competenze per fare delle scelte effi caci e funzionali in relazione ai propri desideri e sulla base del proprio contesto specifi co e attuale. La compren-

sione dell’eziologia e quindi della natura del proble-ma che la persona porta in terapia, dà la possibilità di chiarire cosa lo ha costituito e come questo viene mantenuto e reiterato nel tempo. I modelli arcaici di relazione interpersonale interiorizzati infatti, infl uen-zano le relazioni attuali e, nell’incontro terapeutico è possibile portare alla consapevolezza e dare un senso a tali processi attraverso una relazione “ricostruttiva” autentica calda e reale per sperimentare delle alterna-tive possibili e scegliere di cambiare. La psicoterapia è un’ ”arte” perché pur se fondata su una metodologia clinica e sostenuta da una teoria di riferimento, ogni trattamento va plasmato sulla persona che è unica e irripetibile.

Quando iniziare una psicoterapia?L’incontro terapeutico come processo di cambiamento

dott. Fabrizio Boscolo - Psicologo, Psicoterapeutaadria: Corso Vittorio emanuele ii, 5 Rovigo: Vicolo Castello, 3e-mail: [email protected] cell. 329 1483038

Il Dr. Fabrizio Boscolo

Cosa sonoI fi bromi penduli, o acrocordon (in ingle-

se: skin tags), sono delle piccole escrescenze che nascono dal derma, quella parte della pelle situata sotto l’epiderme, e che, anzichè crescere al suo interno, si sviluppano verso l’esterno. Possono raggiungere varie gran-dezze, da pochi millimetri fi no al diametro di un centimetro, ed essere così piuttosto evidenti e fasti-diosi, anche per le zone del corpo in cui crescono. Quando sono di dimensioni considerevoli, possono pendere verso il basso a causa della forza di gravità da qui il nome di fi bromi penduli.

Dove si presentanoSi formano classicamente ai lati del collo e alle ascel-

le, alcune volte sono presenti anche all’inguine e alle pal-pebre superiori e inferiori.

Perché si formanoNormalmente possono iniziare a svilupparsi, sia

nell’uomo che nella donna, intorno ai 40 anni, anche se non mancano casi in cui spuntano verso i 20. Il loro mani-festarsi è dovuto a una predisposizione genetica, ereditaria quindi, per cui intere famiglie appaiono “affette” dai fi bro-mi penduli. La causa della loro presenza non è assoluta-mente nota; si sa solo che i fi broblasti, così si chiamano le cellule di cui sono fatti, per errore crescono verso l’esterno.

Sono pericolosi?La crescita di fi bromi non è segno di alcuna patologia,

perché ad essi non corrisponde una malattia. Le loro conse-guenze sono in primo luogo estetiche, anche perché han-no generalmente un colore più scuro della pelle, che va dal

i fibromi penduli: un disturbo estetico molto frequente

dott. stefano spoladori Via umberto i n. 31 45100 Rovigotel. [email protected]

Dr. Stefano Spoladori

marrone carico al nero. Quelli sporgenti si possono impigliare facilmente nelle catenine o nei colletti, nei reggiseni e negli indumenti in genere e, in questi casi, possono esser causa di disturbi della pelle. Il trauma può causare il distacco parziale del fi broma, con sanguinamento e rischio d’infezione.

Bisogna toglierli?In generale è consigliabile asportarli man mano che si

formano, in modo da tenere in ordine la pelle, ma questo, specie per quelli del collo e delle ascelle, non è indispen-sabile, anche perché è bene sottolineare che il fi broma pendulo non degenera, non evolve in tumore. E’ invece fortemente raccomandabile togliere quelli che crescono sulle palpebre in quanto possono anche disturbare la vista.

Donne e uomini ugualmente colpiti?I fi bromi penduli si sviluppano con la stessa frequenza

sia negli uomini sia nelle donne, almeno fi no ai 50 anni cir-ca. Dopo quest’età essi tendono a prelevare nella donna a causa dell’entrata in menopausa. Data la loro natura benigna gli studi al riguardo non sono tanti: si pensa che gli ormoni possano in qualche modo regolarne la crescita. Una cosa è certa i fi bromi penduli non diventano mai tumori tuttavia essi possono essere confusi con alcuni tipi di nevi, quest’ultimi invece possono degenerare in tumore.

99

ta la marca e matricola del proprio dispositivo e viene erudito sull’importanza di una corretta igiene orale, di periodici controlli e non per ultimo su un corretto stile di vita.

La mancata osservazione di queste regole posso-no compromettere il successo della terapia impiantare e costringere il paziente ad un nuovo intervento.

L’implantologia ha dunque rivoluzionato l’esteti-ca dentale, il più delle volte, mandando in pensione la vecchia dentiera.

L’installazione di impianti orali, sostituendo denti mancanti, consente i migliori risultati sia estetici che funzionali.Gli impianti orali sono dispositivi costituiti da una

vite in titanio inserita all’interno dell’osso mandibolare o mascellare, che consente di sostituire le protesi den-tarie con il supporto diretto dell’osso stesso.

L’implantologia orale, che nel nostro studio viene eseguita dal Dr. Augello Michele da oltre 15 anni, rappresenta senza dubbio una terapia affi dabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine.

La terapia implantare è indicata per la sostituzione di uno o più denti mancanti oppure nel caso si voglia rendere fi ssa una prostesi mobile nel caso questa non sia abbastanza sostenuta.

Un requisito essenziale per utilizzare gli impianti è quello di avere suffi ciente volume di osso residuo nelle aree interessate.

Si esegue tramite un piccolo intervento chirurgico direttamente in studio dentistico.

Durante l’intervento viene inserito, dall’implanto-logo, l’impianto nell’osso . L’intervento è indolore, si esegue in anestesia locale e in sala sterile.

Nei nostri protocolli operativi, dopo l’inserimento degli impianti per mantenere in salute i tessuti circo-stanti, dedichiamo una seduta di informazione al pa-ziente durante la quale viene consegnato il passaporto implantare che altro non è che un documento che ripor-

Quando scegliere gli impiantiUna terapia affidabile che consente i migliori risultati riabilitativi sia estetici che funzionali a lungo termine

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te restano nel sistema e come i “fi umi carsici” passano, e vengono consegnati, dai membri di una generazione a quelli della generazione successiva che spesso si trova designata a raccogliere, pure non avendo i mezzi per farvi fronte e sostenere il ricevuto”. Vetere M., (2008) Ogni genitore dovrebbe, quindi, sentirsi in dovere di offrire al fi glio sicurezza in termini non solo di calore e protezio-ne, ma anche di capacità di gestire le esperienze stressanti non evitandole, né rimuovendole, né minimizzandole, ma riconoscendole e, assicurandogli così, una solida affettività e competenza per continuare la vita in modo equilibrato. Sa-ranno quindi la consapevolezza e la capacità d’esprimere il dolore, nelle sue varie manifestazioni (sentimento di vuoto, isolamento, mancanza, pericolo, perdita, abbandono) e il correre il rischio di condividerlo, che diverranno dono prezioso per uno sviluppo sano ed autentico della personalità dei fi gli.

Mi è capitato spesso di osserva-re come i genitori, di fronte al disappunto e alla sofferenza

dei fi gli, in seguito ad un castigo o una sgridata, intervengano immediatamen-te distraendoli, minimizzando il loro do-lore o facendoli ridere in un momento in cui il bambino sta ancora cercando di bloccare il pianto, di allontanare la paura, l’offesa o tutto ciò che lo ha scosso. L’educazione e la disciplina richiedono, però, coerenza pena l’emergere del seguente pensiero nei fi gli: “Sono così forte, ingestibile e pericoloso a tal punto che i miei genitori temono la mia disperazione? Se non sanno reggere un divieto, ge-stire il mio dolore e non sono chiari nei loro messaggi, come posso io riporre la mia sicurezza e fi ducia in adulti insicuri?” I bambini con il loro comportamento chiedono l’intervento adulto non per porre fi ne alle loro sofferenze, ma per aiutarli a riconoscerle, gestirle e superarle. Il limite, la regola, il rispet-to del loro pianto, della loro angoscia e paura gli consentono di aver un contenimento delle emozioni negative e li fanno sentire protetti, così che ogni loro relazione sociale sia guidata da sentimenti d’effi cacia, senso d’adeguatezza e di sicurez-za. Il principale sistema educativo preposto a tale obiettivo è senza dubbio la famiglia. I teorici affermano che essa ha due compiti preponderarti da svolgere: garantire lo sviluppo psicosociale e affettivo di ciascuno dei suoi membri e gestire la sofferenza e il dolore senza che essi travolgano la mente. Succede spesso che in terapia arrivino situazioni nelle quali “I dolori non elaborati dalle persone direttamente coinvol-

Mamma, papà fatemi soffrire!!!Quando la sofferenza diviene un bene prezioso

Dott. Alessia Marcato

Molte persone presentano quell’ eccesso di pelle alle palpebre che conferisce allo sguardo un’aria stanca e “datata,” ma evitano di affrontare l’intervento

di blefaroplastica per paura sia dell’anestesia sia di andare incontro alle possibili complicanze degli interventi chirurgici tradizionali. La chirurgia non ablativa è una pratica medico-chirurgica non invasiva, incruenta, affi dabile e sicura, di fa-cile attuazione e priva di rischi per il paziente, ovviamente se eseguita da operatori preparati.

Si tratta di una tecnica eseguita con un piccolo rivolu-zionario strumento (PLEXR)che sfrutta il plasma, “il quarto stadio della materia” che agisce a livello superfi ciale, non prevede tagli, cicatrici, sanguinamento o punti di sutura e permette di ottenere un progressivo ringiovanimento delle palpebre e del contorno occhi, attraverso una vaporizza-zione del tessuto cutaneo in eccesso. Il trattamento non prevede anestesia ma solo l’applicazione di una crema anestetica; si opera intervenendo mediante piccoli spot distanziati tra loro per permettere un accorciamento del tes-suto trattato con conseguente scomparsa progressiva delle rughe. Una seduta dura circa 20 minuti; nell’immediato post trattamento compaiono delle crosticine puntiformi che

Blefaroplastica: cosa c’è di nuovo?Il trattamento non chirurgico della pelle in eccesso

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Dott.ssa Cristina Rogato, medico

chirurgo specialista in chirurgia plastica

non vanno rimosse e cadono spontaneamente nel giro di qualche giorno, il gonfi ore scompare in un paio di giorni. Il ritorno al sociale è immediato. Il numero e l’intensità delle sedute viene poi valutato in base al caso specifi co.

Il risultato è progressivo, naturale e duraturo nel tempo. I campi di applicazione però, non sono solo le palpebre. Il Plexr permette di ottenere ottimi risultati anche sulle lassità tessutali post-gravidanza non ecces-sive, sulle smagliature periombelicali, sulle pieghe delle guance e sul collo. Inoltre trova impiego nell’asportazio-ne di nevi benigni, cheratosi, angiomi, macchie cutanee, xantelasmi, acne in fase attiva e in cicatrici post-acneiche, permettendo risultati immediatamente visibili con guari-gione in circa una settimana.

Nonostante gli effetti veloci e duraturi la metodica ha un costo assolutamente accettabile se paragonato a quello di un intervento chirurgico tradizionale.

L’adolescenza è una fase importante e delicata dello sviluppo

dell’individuo, rappresenta un momento in cui il le-game con i genitori viene ridefi nito e per questo motivo possono emergere dei con-fl itti. L’adolescente si trova in piena trasformazione da un punto di vista fi sico, psicologico e relazionale; egli deve poter comprendere i propri sentimenti, capire che livello di autonomia può raggiungere e identifi care ciò che gli interessa e vuole conoscere, attuando un processo di dif-ferenziazione dai genitori. La maggior parte dei ragazzi riesce ad attraversare il processo adolescenziale e della giovane età adulta con suffi ciente serenità e fi ducia, a volte invece questo passaggio può essere vissuto come fonte di ansia, di eccessive tensioni e insicurezze.

Il disagio giovanile si può manifestare attraverso comportamenti quali ritiro sociale, fobie e abbandoni del percorso formativo (scolastico e universitario) o del lavoro, ansia e attacchi di panico, dipendenze o abuso di alcol e droghe, depressione, disturbi o disor-dini del comportamento alimentare, diffi coltà affettive e relazionali, espressioni di un’impasse o di un blocco

evolutivo. Quando non è il ragazzo a chiedere aiuto direttamente e’ comunque importante cogliere la valenza co-municativa dei compor-tamenti, unico modo forse in quel momento per esprimere una diffi -coltà o una sofferenza. Durante l’adolescenza è

molto importante l’uso del dialogo; mantenere un at-teggiamento accogliente e pronto all’ascolto, aiuta a prevenire eventuali disagi e a ridimensionare problemi che sembrano insormontabili. Laddove questo dialogo risulta diffi cile e si manifestano i segni di un possibile disagio è opportuno chiedere aiuto. Una valutazione psicologica tiene in considerazione i diversi comporta-menti e aspetti all’interno del funzionamento globale della personalità, della propria storia, del contesto in cui vengono vissuti e della specifi cità del momento evolutivo.

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Le grandi domande della vita!• Le tende da sole soffrono di solitudine?• Sono le pecore di Murano che producono la lana di vetro?• Se alla fine incontrerò la don-na dei miei sogni, che cosa ne

farò di mia moglie?• Se lavorare fa bene, perché non lo lasciamo fare agli ammalati?Uomini…• Perché gli uomini si vestono di scuro il giorno del matrimo-nio? Per essere in tinta col te-lecomando e con il sacco della spazzatura.

Donne…• Cosa hanno in comune i fulmi-ni e le donne al volante? Entram-bi vengono attirati dagli alberi.• Quella donna chiacchiera tan-to che d’estate le si abbronza anche la lingua.Chuck Norris... • Chuck Norris può distrarre Coccolino Concentrato.• Chuck Norris usa come venti-latore il Mulino Bianco.• Chuck Norris non piange, suda dagli occhi.

l’INTARSIO Inserite all’interno dello schema le parole elencate in modo da completare il cruciverba.

Il Crittografico A numero uguale corrisponde lettera uguale. Completate lo schema.

Il Gioco del Mese

3 lettereATI - ROS - RSU - STO4 lettereANNI - DIVA - TOUR5 lettereALBUM - DANCE - VIDEO6 lettereAWARDS - FORBES - LOUISERAZZIE7 lettereCICCONE - OTTANTAREGISTA - VERSACE8 lettereATTIRARE - STILISTA

RIDIAMOCI SU…

All’università... • Lezione di medicina all’univer-sità: Il professore: “Il paziente si è fratturato un femore e zoppi-ca; tu cosa faresti?” Lo studen-te: “Zoppicherei anch’io”.• Due giovani studenti univer-sitari discutono: “Tu cosa fai per vivere?” “Scrivo” “Fai il ro-manziere?” “No.” “Sceneggia-tore?” “No.” “Poeta?” “No.” “Ma allora cosa scrivi?” “Scri-vo a mio padre chiedendogli di mandarmi i soldi!”

Computer…• Computer: macchina proget-tata per velocizzare e automa-tizzare gli errori.• I computer sono più stupidi degli esseri umani, ma fortu-natamente hanno l’interruttore per spegnerli.Aforismi…Trovo che la televisione sia mol-to educativa. Ogni volta che qualcuno l’accende, vado in un’altra stanza a leggere un li-bro. (Groucho Marx)

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Entro l’estate i lavori per la messa in sicurezza di via provincialeDopo anni di promesse potrebbero venire esaudi-te le richieste dei res14-04-2014 | Un 2014 di lavori per migliorare la sicurezza stradale di via Provinciale, il lungo rettilineo che unisce la città alla frazione di Corte. Il cantiere tanto atteso, secondo i programmi, dovrebbe aprire entro l’estate, di tre nuovi “piagni” (ovvero i ponticelli che collegano via Provinciale alla

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Page 45: Delta sett2014 n110

45A tavola

CUCINA

FOCACCIA AI MIRTILLI E CREMA AL WHISKY UN DOLCE SEMPLICE E AUTUNNALE, SIA PER I COLORI SIA PER LA CONSISTENZA. ABBIAMO ORMAI

ABBANDONATO LE CHEESE CAKE ESTIVE, PER COCCOLARCI CON IL CALORE DEL FORNO ACCESO ED I SAPORI PIÙ CONFORT DELLA STAGIONE. UN IMPASTO LEGGERO ARRICCHITO DA FRESCHI MIRTILLI E GOLOSA CREMA AL WHISKY. NONOSTANTE LE MOLTE VERSIONI DI TORTINE AI MIRTILLI, TROVATE NEI RICETTARI INFORMATICI E NON, PREVEDESSERO L’AGGIUNTA DI YOGURT NELL’IMPASTO, ABBIAMO VOLUTO PROVARLA SENZA QUESTO INGREDIENTE. IL RISULTATO È STATO ALTRETTANTO SOFFICE E DALLA CONSISTENZA BAGNATICCIA CHE CI SI ASPETTA PER QUESTO TIPO DI PREPARAZIONI.

INGREDIENTI PER UNA TEGLIA DI 19 CM200G FARINA W170 + PER LO STAMPO

270G MIRTILLI

1/3 BICCH. CREMA AL WHISKY

2 CUCCH. MIELE D’ACACIA

2 UOVA

16G LIEVITO VANIGLIATO

OLIO EVO

MARGARINA PER LO STAMPO

LATTE

SETACCIARE LA FARINA CON IL LIEVITO, UNIRE IL MIELE, L’OLIO ED I DUE TUORLI D’UOVO; INIZIARE A MESCOLARE ED INCORPORARE IL LIQUORE E LATTE Q.B. PER AMMORBIDIRE, PER ULTIMI AGGIUNGERE PRIMA GLI ALBUMI MONTATI A NEVE E, UNA VOLTA AMALGAMATI, 70G DI MIRTILLI.SPALMARE UNA PIROFILA CON LA MARGARINA ED UN PO’ DI FARINA, VERSARE IL COMPOSTO E CUOCERE IN FORNO, PRERISCALDATO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA, PER CIRCA 20 MINUTI. TOGLIERE LA TORTA DAL FORNO E METTERE IN SUPERFICIE I MIRTILLI RIMANENTI, FACENDO UN PO’ DI PRESSIONE PERCHÉ ENTRINO NELL’IMPASTO. CUOCERE PER ALTRI 5-10 MINUTI E TENERE IN FORNO FINO AL MOMENTO DI SERVIRE.

MANUELA E SILVIA BIZZO

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by Paolo Marani

PAOLO MARANI [email protected] MESSAGGIO PUBBLICITARIO

LA RICETTA

CARRE’ d’agnello in crosta di erbette su tetto di funghi porcini con tortino di porri e scalogno glassato

INGREDIENTI 1 CARRÈ D’AGNELLO, ERBETTE AROMATICHE, 2 FUNGHI PORCINI, 4 SCALOGNI, 2 PORRI

ESECUZIONE PREPARARE IL TRITO DI ERBE AROMATICHE E “IMPANARE” IL CARRÈ D’AGNELLO. ROSOLARLO IN UNA PADELLA ANTIADERENTE PER CIRCA 3 MIN. E FARE RIPOSARE LA CARNE PER 10 MIN. PREPARARE IL TORTINO DI PORRI TAGLIANDOLI A QUADRETTI. FATELI ROSOLARE IN UNA PADELLA DÌALLUMINIO CON UNA NOCE DI BURRO, AGGIUNGERE DELLA FARINA SETACCIATA E UN PÒ DI PANNA. MANTECARE CON GRANA PADANO E METTERLI IN PICCOLE FORTMINE IN MODO DA OTTENERE DELLE TORTINE. METTETE GLI SCALOGNI IN UNA CASSERUOLA FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA, AGGIUNGERE 5 CUCCHIAI DI ZUCCHERO E CUOCERE FINO ALLA COMPLETA RESTRIZIONE DELL’ACQUA. FATE SALTARE IN UNA PADELLA ANTIADERENTE I FUNGHI PORCINI PRECEDENTENENTE TAGLIATIA A FETTINE NEL SENSO DELLA LUNGHEZZA, CON UN GOCCIO D’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA E SALE. ADAGIARE SU UN PIATTO I FUNGHI SLATATI, DISPORVI SOPRA IL CARRÈ SCALOPPATO E ACCOMPAGNARE CON TORTINO DI PORRI E SCALOGNO GLASSATO. “LUCIDARE” CON UN FILO D’OLIO EXTRAVERGINE E AGGIUNGERE UNA SPOLVERATA DI SALE E PEPE NERO.

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Page 46: Delta sett2014 n110

46 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO MARTE E GIOVE VALORIZZANO LA

VOSTRA FIGURA E I VOSTRI PEN-SIERI. APRITEVI CON TOCCO LEGGERO A CHI VI INTERESSA SALUTE RISENTITE DELL’UMIDITÀ CHE RISTAGNA IN QUESTO PERIODO DELL’ANNO. UTILI I MASSAGGI MA ANCHE I BAGNI TERMALI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO SIETE

INCANTEVOLI IN QUESTO PERIODO,

QUINDI ANCHE IL VOSTRO PARTNER SE NE ACCORGE E VI GRATIFICA SALUTE ATTENTE AL MAL DI DENTI, NON SOT-TOVALUTATELO. UNA SEMPLICE NEVRAL-GIA PUÒ NASCONDERE MOLTO ALTRO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12FASCINO RINCORRETE

QUALCOSA DI TROPPO ALTO. ABBIATE PAZIENZA, LE COSE NON SI RISOLV-

ERANNO IN FRETTA COME SPERATE SALUTE SIETE IN FORMA E NE APPROFITTATE PER ALLENARE CORPO E SPIRITO CON DISCIPLINE ORIENTALI: AN-CHE LA DANZA DEL VENTRE

CAPRICORNODAL 22/12

AL 20/01FASCINO VI TRO-VERETE DI FRONTE A

GRANDI RESPONSABIL-ITÀ MA SAPRETE ESSERE TRANQUILLE, SAGGE E SOPRATTUTTO EQUILIBRATE SALUTE ANCHE PER IL BENESSERE LO STILE DEV’ESSERE BILANCIATO. NON STRAFATE IN PALESTRA, I MUSCOLI NE RISENTIREBBERO

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO SIETE COINVOL-GENTI E FANTASIOSI, NESSUNO

PUÒ RESISTERE AI VOSTRI PROGETTI E CHIUNQUE È PRONTO A SEGUIRVI SALUTE CURATE RAFFRED-

DORE E TOSSE PRIMA CHE DIVENTINO BRONCHITI. E NON SEMPRE BASTA BERE LATTE E MIELE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CREDETE DI PIÙ NELL’AMORE

ANCHE SE NON È STAGIONE. C’È TEMPO PER ANDARE IN LETARGO! SÙ, ENERGIA! SALUTE I CERVICALI SONO SEMPRE UN PROBLEMA DA CURARE CON LE DOVUTE ATTENZIONI. CONTROLLATE LO STRESS CHE LI INFIAMMA

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO AVRETE TANTA FORZA CHE CEL-

ERÀ LA DOLCEZZA. ATTENTI A DOSARE BENE LA TENEREZZA RISCHIATE LA VOS-TRA FRAGILITÀ SALUTE NON MAN-CANO I RAFFREDDORI: SCEGLIETE CURE SEMPLICI COME DECOTTI E UNGUENTI NATURALI

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AN-

CHE SE È AU-TUNNO IL VOSTRO

SORRISO È IN GRADO DI FAR TORNARE L’ESTATE. TUTTI VI ADORANO APPROFIT-TATENE SALUTE SIETE UN PÒ TROPPO NERVOSI E, SICCOME NON LO DATE A VEDERE, RISCHIATE CHE NE RISENTA IL FISICO: TRANQUILLIZZATEVI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO RIUSCITE A

F A R SENTIRE CHI VI STA VI-CINO IN FORMA COME NON MAI. E VOI NE TRAETE I MAGGIORI BENEFICI SALUTE IL LAVORO AEROBICO È CIÒ CHE VI SERVE IN QUESTO MOMENTO. DATECI DENTRO E RAGGIUNGERETE LA FORMA SPERATA

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO VI SEMBRA CHE UNA PAUSA DI RIFLESSIONE SIA UNO

SPRECO DI TEMPO, MA NON È COSÌ. MEGLIO ORA CHE DOPO

SALUTE ARRICCHITE LA VOSTRA DIETA CON ALIMENTI DI STAGIONE: ZUCCA E CAVOLI IN PRIMIS MA ANCHE LA FRUTTA SECCA VI AIUTERÀ.

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO SE PROVATE DISAGIO ALLA PRE-SENZA DI UNA PERSONA

CHIEDETEVI PERCHÉ. FORSE LA RISPOSTA STA NEL VOSTRO CUORE SALUTE OCCORRE CHE VI DEPU-RIATE A FONDO. PENSATE ANCHE AD UN LAVAGGIO INTESTINALE FATTO DA ES-PERTI: UN TOCCASANA

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO LA VOSTRA DOLCEZZA FULG-IDA SEMPRE COMPOSTA COLPIRÀ PRO-FONDAMENTE CHI SAPRÀ COGLIERLA SALUTE ATTENZIONE ALLO STRESS: NON PRETENDETE TROPPO DA VOI STESSI PERCHÉ ALTRIMENTI PAGHERETE CON GLI INTERESSI

OroscopoUN AUTUNNO DI BELLEZZA PER TUTTI,

VESTITE COLORI CALDI E CURATEVI

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